Campo elettromagnetico · • Nella teoria quantistica l’energia trasportata dalla radiazione`e...
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Campo elettromagnetico
λ
B
E
z
y
x
• Classicamente, e formato da un
campo elettrico E e da un campo
magnetico B oscillanti
E = E0 cos 2π(νt− x/λ)
B = B0 cos 2π(νt− x/λ)
νλ = c
ν, frequenza
λ, lunghezza d’onda (ν = 1/λ,
numero d’onda)
c velocita della luce (≈ 3· 108 m s−1)
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Legge di Planck
• Le proprieta ondulatorie della radiazione non sono sufficienti per
spiegari tutti i fenomeni.
Esempio: effetto fotoelettrico, radiazione del corpo nero
• Nella teoria quantistica l’energia trasportata dalla radiazione e quan-
tizzata in corpuscoli, chiamati fotoni.
• L’energia trasportata da ciascun fotone dipende soltanto dalla sua
frequenza, secondo la legge di Planck
E = hν
� h = 6.62 · 10−34 J s, costante di Planck
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Meccanica quantistica
� E’ la teoria fisica che permette di comprendere le proprieta di atomi
e molecole.
� Storicamente, il suo principale successo e stato la spiegazione degli
spettri di emissione e di assorbimento degli atomi.
• La teoria e basata su sei postulati elementari.
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Postulato I: esistenza della Ψ
� Il sistema e costituito da n particelle materiali (elettroni, nuclei o
molecole). Le coordinate spaziali necessarie saranno q1, q2, . . . , q3n.
• Il primo postulato afferma che lo stato del sistema e completamente
descritto da una funzione d’onda che dipende dalle coordinate qk (ce
ne sono 3n) e dal tempo t
Ψ = Ψ(q1, q2, . . . , q3n, t)
In generale la Ψ e definita nel campo dei numeri complessi.
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Postulato II: significato fisico della Ψ
� La Ψ non ha un diretto significato fisico
• Il secondo postulato afferma che la probabilita di trovare il sistema
nell’elemento differenziale di volume dτ con coordinate q1, q2, . . . , q3nal tempo t e data da
Ψ∗Ψdτ
Ψ∗ e il complesso coniugato della Ψ∫Ψ∗Ψdτ = 1
Si noti che Ψ∗Ψdτ e sempre un numero reale positivo.
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Postulato III: ad ogni osservabile unoperatore
• Il terzo postulato afferma che ad ogni grandezza fisica P osserv-
abile (es.: energia, posizione, quantita di moto, momento di dipolo
elettrico) e associato un operatore lineare Hermitiano.
� Gli operatori vengono indicati con il simbolo P .
Un operatore e un qualunque algoritmo matematico che trasforma
una funzione in un altra funzione. Esempio: operatore derivata.
P sinx = cosx
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Postulato IV: valore medio osservabile
• Il valore medio dell’osservabile P risulta
<P > =
∫Ψ∗PΨdτ
� Ψ puo essere un’autofunzione di P ,
PΨ = pΨ
la Ψ e semplicemente moltiplicata per il numero p, definito come
autovalore di P
• Se quindi Ψ e autofunzione di P , risulta
<P > = p
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Postulato IV: sostituzioni simboliche
� Per trasformare l’espressione di una grandezza fisica classica in un
operatore quantomeccanico si effettuano le seguenti sostituzioni sim-
boliche
Variabile Operatore
classica quantomeccanico
qk, coordinata qkpk, momento −i~ ∂
∂qk
t, tempo t
E, energia totale i~ ∂∂t
i e l’unita immaginaria (i =√−1)
~ ≡ h/2π
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Postulato IV: equazione di Schrodinger
• L’ultimo postulato definisce l’equazione di Schrodinger, necessaria
per ricavare la Ψ
HΨ = i~∂Ψ
∂t
� H e l’hamiltoniano del sistema, un operatore corrispondente all’energia
totale
H = K + V
dove K e V rappresentano l’energia cinetica e l’energia potenziale.
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Stato stazionario
� L’operatore K di una particella di massa m non dipende dal tempo
t e risulta
K = − ~2
2m
(∂2
∂x2+∂2
∂y2+∂2
∂z2
)= − ~2
2m∇2
• Se anche V non dipende da t il sistema si trovera in uno stato
indipendente dal tempo, definito come stato stazionario.
• Si trova che la Ψ e data dal prodotto tra una ψ che non dipende da
t e da una funzione che dipende da t
Ψ({q}, t) ≡ ψ({q}) e−i E t/~
• Si trova inoltre che la ψ e autofunzione di H, con l’energia E come
autovalore
Hψ = Eψ Equazione di Schrodinger indipendente dal tempo
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Particella in una scatola
• Una particella di massa m lungo x libera di muoversi all’interno in
una scatola di lato a.
� L’energia potenziale e nulla soltanto all’interno della scatola
V (x) =
{0 0 ≤ x ≤ a
∞ altrimenti
• Autofunzioni e autovalori di H
ψn(x) =
(2
a
)1/2
sin(nπ x
a
)n = 1, 2, . . .
En =n2h2
8ma2
n, numero quantico traslazionale
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Oscillatore armonico
• Una particella di massa m sottoposta all’azione di una forza elastica
F = −k x. L’energia potenziale risulta V (x) = 12kx
2.
� Classicamente si genera un moto armonico con frequenza ν = 12π
√km
• Autofunzioni e autovalori di H
ψn(x) =
(√β/π
2nn!
)1/2
Hn(√βx)e−βx
2/2 dove β = 2π√mk/h
En =
(n +
1
2
)hν n = 0, 1, 2, . . .
n, numero quantico vibrazionale
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Atomo idrogenoide
+Z er
−e
θ
φ
z
y
x
� L’equazione di Schrodinger per
un atomo con un nucleo con Z
protoni e un elettrone si risolve
analiticamente
� L’energia potenziale e dovuta alla
repulsione di Coulomb
V (r) = − 1
4πε0
Ze2
r
(− ~
2me
2
∇2 − 1
4πε0
Ze2
r
)ψnlm(r, θ, φ) = Enlm ψ(r, θ, φ)
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ψnlm(r, θ, φ) = Rn,l(r)Yl,m(θ, φ)
� Numeri quantici n = 1, 2, 3, . . . ; l = 0, 1, 2, . . . , n−1(≡ s, p, d, f, . . . );
m = −l,−(l − 1), . . . , 0, . . . , l − 1, l.
Rn,l(r) =
√(2
na0
)3(n− l − 1)!
2n[(n + l)!]
(2r
na0
)le−r/na0L2l+1
n−l−1
(2r
na0
)
� L2l+1n−l−1(x) polinomi associati di Laguerre
� Yl,m(θ, φ) armoniche sferiche;
� a0 = 4πε0~2
meZe2, raggio di Bohr
En = − Z2
2n2
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Componente radiale
n = 3, l = 2n = 3, l = 1n = 3, l = 0n = 2, l = 1n = 2, l = 0n = 1, l = 0 0
E4E3
E2
E1
r/a0
r2R
2 n,l(r
)
3020100
0.6
0.4
0.2
0
∫ ∞
0
dr r2R2n,l(r) = 1
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Armoniche sferiche
• ≡ + • ≡ − Y0,0(θ, φ) Y1,0(θ, φ)
ReY1,1(θ, φ) ImY1,1(θ, φ) Y2,0(θ, φ)
ReY2,1(θ, φ) ImY2,1(θ, φ) ReY2,2(θ, φ)
ImY2,2(θ, φ) Y3,0(θ, φ) ReY3,1(θ, φ)
ImY3,1(θ, φ) ReY3,2(θ, φ) ImY3,2(θ, φ)
ReY3,3(θ, φ) ImY3,3(θ, φ)
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Sistemi a piu particelle
• L’equazione di Schrodinger per atomi con piu di un elettrone (a
cominciare dall’atomo di He, con un nucleo e due elettroni) o pic-
cole molecole (a cominciare da quella piu semplice, la molecola ione
idrogeno H+2 , con due nuclei e un elettrone) non ha una soluzione
analitica.
� Per ricavare espressioni approssimate delle ψ o dei livelli energetici
E sono stati messi a punto alcuni metodi approssimati. In tutti i
metodi si parte da una descrizione di ordine 0 in cui si eliminano
dall’hamiltoniano generale tutti i termini di interazione tra le parti-
celle
H0 = h1(1) + h2(2) + . . . (1) coordinate particella 1, . . .
ψ0 = χ1(1)χ2(2) . . . prodotto
E0 = E1 + E2 + . . . somma
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Separazione moto dei nuclei dal motodegli elettroni
• Questa approssimazione e nota come approssimazione di Born-Oppenheimer.
Poiche la massa dei nuclei e almeno tre ordini di grandezza mag-
giore di quella degli elettroni, si suppone che il moto degli elettroni
avvenga come se i nuclei fossero fermi. Dall’hamiltoniano generale,
H si elimina il termine di energia cinetica dei nuclei.
He = Te(qe) + VeN(qe; qN) + Vee(qe)
ψ(qe, qN) = ψe(qe; qN)ψN(qN)
� ψe(qe; qN) e la funzione d’onda elettronica che dipende in modo es-
plicito dalle coordinate degli elettroni, qe e soltanto parametricamente
dalle coordinate dei nuclei qN .
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Funzioni d’onda monoelettroniche
� Se si trascura il termine di interazione elettrone-elettrone, Vee, l’hamiltoniano
diventa la somma di hamiltoniani monoelettronici.
• All’ordine 0 dunque la funzione d’onda e il prodotto delle funzioni
d’onda monoelettroniche χi, chiamate comunemente orbitali.
ψ0(1, 2, . . . , n) = χ1(1)χ2(2) . . . χN(N)
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Orbitali molecolari
• Per descrivere le proprieta elettroniche delle molecole per una data
geometria dei nuclei, il livello 0 di approssimazione consiste nel
costruire orbitali molecolari monoelettronici come combinazione lin-
eare di orbitali atomici (LCAO), centrati su m nuclei
χLCAO =
m∑i=1
ciχi
� I coefficienti di espansione ci vengono ottimizzati risolvendo l’equazione
di Schrodinger attraverso due procedure, la teoria delle perturbazioni
e il metodo variazionale.
� In base al valore degli autovalori (energia), gli orbitali molecolari
χLCAO si distinguono tra orbitali di legame, di antilegame e di non legame
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Principio di esclusione di Pauli
� Oltre ad avere massa e carica, gli elettroni sono particelle dotate di
spin s non nullo. Classicamente lo spin puo essere pensato come un
movimento di rotazione intorno ad un asse. Gli stati di spin sono
2s + 1.
� La spin dell’elettrone risulta s = 12. Pertanto esistono solo due stati
di spin
stato α ms =1
2
stato β ms = −1
2
• Il principio di esclusione di Pauli afferma che non possono esistere
stati in cui due elettroni abbiano gli stessi numeri quantici. Pertanto
se due elettroni posseggono gli stessi valori di n, l e m, ovvero se
occupano lo stesso orbitale, devono differire per il numero ms
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Combinazioni antisimmetriche
� Dal punto di vista della simmetria, gli elettroni sono fermioni, ovvero
scambiando tra loro due elettroni, la ψ cambia di segno. Esempio
χ1(2)α(2)χ1(1)β(1) = −χ1(1)α(1)χ1(2)β(2)
• Gli elettroni inoltre sono indistingubili. Tutte le possibili combi-
nazione antisimmetrizzate sono descritte nel determinante di Slater
ψ =1√
(2N)!
∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣
χ1(1)α(1) χ1(2)α(2) . . . χ1(N)α(N)
χ1(1)β(1) χ1(2)β(2) . . . χ1(N)β(N)
χ2(1)α(1) χ2(2)α(2) . . . χ2(N)α(N)
χ2(1)β(1) χ2(2)β(2) . . . χ2(N)β(N)
. . . . . . . . . . . .
χN(1)α(1) χN(2)α(2) . . . χN(N)α(N)
χN(1)β(1) χN(2)β(2) . . . χN(N)β(N)
∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣∣
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Interazione tra radiazione e materia
� Siano ψi e Ei le funzioni d’onda e le corrispondenti energie di un sis-
tema molecolare relative allo stato i-esimo. Tale sistema puo subire
una transizione ad uno stato finale eccitato f se viene irraggiato da
una radiazione elettromagnetica di energia
E = hν = Ef − Ei
� Misurando l’intensita della radiazione assorbita in funzione di ν si
possono ricavare informazioni importanti sulla struttura del sistema
molecolare studiato.
• L’interazione tra il campo e il sistema materiale si puo descrivere ag-
giungendo all’hamiltoniano un termine di interazione tra il momento
di dipolo elettrico, µ, e la componente elettrica, E, del campo
H(q, t) = H0(q)− µ · E(t)
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Probabilita di transizione
� Fissando l’origine degli assi sulla molecola e supponendo che λ sia
molto piu grande delle dimensioni molecolari, cosı da ritenere che E
sia costante su tutta la molecola, si ha
H(q, t) = H0(q)− µ · E0 cos 2πνt
• Durante la transizione si suppone che lo stato quantomeccanico sia
principalmente lo stato i e una una piccola quantita di stato f
Ψ(q, t) = ψi(q)e−i Eit/~ + Cf(t)ψf(q)e
−i Ef t/~
• Si ricava
C∗f (t)Cf(t) = t2
E20µ
2fi cos2 θ
4~2
{sin 1
2~(Ef − Ei − hν)t12~(Ef − Ei − hν)t
}2