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CAL CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI Rapporto mensile dell’Attività legislativa del Consiglio regionale del Lazio XI Legislatura - DICEMBRE 2018-GENNAIO 2019 -

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CAL

CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI

Rapporto mensile dell’Attività legislativa

del Consiglio regionale del Lazio

XI Legislatura

- DICEMBRE 2018-GENNAIO 2019 -

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Presidente Nicola Marini

Vicepresidenti Salvatore Ladaga Luisa Piacentini

Consiglieri segretari Lucia Catanesi Tommaso Ciccone Bruno Manzi

Struttura di Supporto:

Direttore : Dott. Aurelio Lo Fazio Curatore del Rapporto: Dott. Andrea Camponi Diego Barone tel. 06 65932067 mail: [email protected] Andrea Camponi tel. 06 65937618 mail: [email protected] Stefania Faina tel. 0665937960 mail: [email protected] Luca Lepori tel. 06 65937681 mail: [email protected] Patrizia Rotilio tel. 06 65932601 mail: [email protected] Laura Toni tel. 06 65932647 mail: [email protected]

Sito web: http://cal.regione.lazio.it/ E-Mail: [email protected] PEC: [email protected]

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INDICE

CONSIGLIO REGIONALE pag. 173

------------------------------------------------------------------------------------------

I - COMMISSIONE - Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia pag. 6 -------------------------------------------------------------------------------------------

II - COMMISSIONE - Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli pag. 17 -----------------------------------------------------------------------------------------------------------

III - COMMISSIONE - Vigilanza sul pluralismo dell'informazione pag. 19

------------------------------------------------------------------------------------------

IV – COMMISSIONE - Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio pag. 27

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----------------------------------------------------------------------------------------

V - COMMISSIONE - Cultura, spettacolo, sport e turismo pag. 63 -----------------------------------------------------------------------------------------

VI COMMISSIONE - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti pag. 72 ------------------------------------------------------------------------------------------

VII COMMISSIONE - Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare pag. 77 -----------------------------------------------------------------------------------------

VIII COMMISSIONE - Agricoltura, ambiente pag. 95 -------------------------------------------------------------------------------------------

IX COMMISSIONE - Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio pag. 122 -------------------------------------------------------------------------------------------

X COMMISSIONE - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti pag. 126 --------------------------------------------------------------------------------------------

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XI COMMISSIONE - Sviluppo economico e attività produttive, Start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione pag. 138 ----------------------------------------------------------------------------------------

XII COMMISSIONE - Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione pag. 149 -----------------------------------------------------------------------------------------

Cal – Consiglio Autonome Locali pag. 153 -----------------------------------------------------------------------------------------

Corecoco pag. 172 ---------------------------------------------------------------------------------------- INDICE DEI NOMI pag. 226

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COMMISSIONE I - Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia

Presidente: Rodolfo Lena (Pd)

Seduta n. 8 del 4 dicembre 2018 Odg: Testo unificato delle proposte di legge regionale n. 50 e n. 59, concernente: "Riordino delle Istituzioni

pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp)".

SINTESI

La pdl n. 50 (d’iniziativa del Gruppo M5s) propone di

riordinare la disciplina e di razionalizzare

l’organizzazione e l’attività delle Ipab del Lazio. Si punta

al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della

gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi

della Regione Lazio, in attuazione dei principi di

sussidiarietà orizzontale e verticale dettati dalla legge

costituzionale n.3/2001.

La pdl n. 59 (d’iniziativa della giunta regionale) intende

disciplinare il riordino e la trasformazione delle

Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB)

in Aziende di Servizi alla Persona (ASP), ovvero in

persone giuridiche di diritto privato. Le ASP avranno

personalità giuridica di diritto pubblico, saranno dotate

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di autonomia giuridica e amministrativa, in particolare

statutaria, contabile, patrimoniale, gestionale e tecnica e

non hanno scopo di lucro. Esse informeranno la propria

organizzazione ai principi di efficacia, economicità,

efficienza e trasparenza, nel rispetto dell’equilibrio di

bilancio e sono sottoposte alla vigilanza della Regione

Lazio.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

RIORDINO IPAB, CHIUSO ESAME TESTO UNIFICATO IN PRIMA COMMISSIONE

04/12/2018 - La commissione Affari costituzionali e

statutari, affari istituzionali, presieduta da Rodolfo

Lena, ha concluso oggi l’esame dell’articolato del testo

unificato delle proposte di legge n. 50 e n. 59

concernente: “Riordino delle Istituzioni pubbliche di

assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle

Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP)”. Resta

da esaminare solo l’articolo 25, le disposizioni

finanziarie, che dovrà prima passare in commissione

Bilancio.

Nella seduta di oggi la commissione ha approvato otto

articoli, dal 18 al 24 e il 26, di cui tre all’unanimità e

cinque con l’astensione della vicepresidente Chiara

Colosimo (FdI). Hanno votato a favore, oltre al

presidente Lena, l’altra vicepresidente della

commissione, Sara Battisti (Pd), Alessandro Capriccioli

(+Europa Radicali), Valentina Corrado (M5s) e Marta

Leonori (Pd). Per la Giunta ha partecipato ai lavori

Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente Nicola

Zingaretti.

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Il testo unificato deriva da due proposte di legge: la n.

50 ("Riordino della disciplina delle Istituzioni pubbliche

di assistenza e beneficienza del Lazio e loro

trasformazione”), prima firmataria Valentina Corrado

(M5s) e sottoscritta anche da altri 8 colleghi di gruppo;

la n. 59 (“Disposizioni per la trasformazione delle

Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per la

disciplina delle Aziende e delle persone giuridiche di

diritto privato di servizi alla persona”), di iniziativa della

Giunta regionale. La scelta di procedere con un testo

unificato è stata presa all’unanimità, su proposta del

presidente Lena, nella seduta del 15 ottobre scorso.

Audizione n. 11 del 6 dicembre 2018

Odg: Audizione di Gianpiero Cioffredi, designato presidente dell'Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza, la legalità e la lotta alla corruzione, ai sensi

dell'articolo 8, comma 2, lettera a), della L.R. 15/2001.

SINTESI Presso la Presidenza della Giunta regionale è istituito

l’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza, la

legalità e la lotta alla corruzione, quale organismo di

supporto per le attività della Regione in relazione alle

funzioni di programmazione e valutazione degli

interventi regionali per la sicurezza, la legalità e la lotta

alla corruzione, e quale organismo di concertazione sugli

aspetti tecnici delle politiche regionali per la sicurezza,

la legalità e la lotta alla corruzione, tra le istituzioni e le

parti sociali rappresentative delle categorie di settore.

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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

SICUREZZA, GIANPIERO CIOFFREDI VERSO LA RICONFERMA A CAPO DELL'OSSERVATORIO REGIONALE

06/12/2018 - La commissione Affari costituzionali e

statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse

umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità,

antimafia, presieduta da Rodolfo Lena, ha incontrato

oggi in audizione Gianpiero Cioffredi, presidente

dell’Osservatorio regionale per la legalità e la sicurezza,

designato dal presidente della Giunta per il rinnovo

dell’incarico. Come previsto dalla legge regionale

15/2001, che ha istituito l’Osservatorio, prima della

nomina del presidente da parte del presidente della

Giunta regionale è necessario un passaggio nella

commissione consiliare competente. Cioffredi ha già

svolto questo incarico nel quinquennio 2013-2018 e

l’audizione di oggi è stata anche l’occasione per fare il

punto sull’attività svolta durante il suo primo mandato.

“Di concerto con tutti i componenti dell’Osservatorio –

ha esordito Cioffredi – cinque anni fa abbiamo deciso di

declinare il lavoro in particolare sul tema del contrasto

alle mafie. Abbiamo riempito uno spazio che nella nostra

regione era scoperto, perché il tema della presenza delle

mafie è stato sempre sottovalutato”. A tal proposito,

Cioffredi ha ricordato i tre rapporti redatti

dall’Osservatorio in questi 5 anni e ha annunciato che a

febbraio verrà pubblicato il quarto. “A questo lavoro – ha

aggiunto – è stata anche affiancata una serie di

iniziative di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole.

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Dopo aver sottolineato che l’Osservatorio “ha scelto

sempre una linea di intervento istituzionale, senza mai

entrare nella dialettica politica”, con riferimento

all’insediamento del nuovo Osservatorio, il presidente

designato ha messo in evidenza l’importanza di

coinvolgere le università laziali: “Proporrò di

concentrarci su un pezzo che manca – ha detto – e cioè

la capacità di fare ricerca, perché in questi anni le

nostre università sono state assenti su tutto quello che è

successo nel Lazio”. Questo coinvolgimento, per

Cioffredi, è necessario “per capire come e perché in

alcuni territori ci sia una permeabilità eccessiva rispetto

alla capacità di radicamento delle mafie. E’ una cosa che

ci chiedono anche la magistratura e le forze dell’ordine”.

L’ultimo tema affrontato da Cioffredi è stato quello dei

beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata:

“Abbiamo fatto enormi passi avanti, stiamo migliorando

le procedure e le interlocuzioni con l’Agenzia nazionale

per aiutare le amministrazioni pubbliche che entrano in

possesso dei beni a superare le criticità. Abbiamo fatto

passare nella conferenza dei servizi, un mese fa, il

principio che i verbali di assegnazione siano firmati dai

sindaci solo dopo gli sgomberi”.

Il presidente Lena ha sottolineato il buon lavoro svolto

in questi anni dall’Osservatorio, confermato dal “fatto di

proporre di delegargli altre funzioni”. Con riferimento ai

beni confiscati, anche Lena ha segnalato alcune criticità

che afferiscono alle procedure di riassegnazione e di

riutilizzo dei patrimoni sequestrati: “Non dimentichiamo

che una volta assegnati i beni ai comuni o alla Regione –

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ha detto – se questi non riescono a riutilizzarli perché

non ci sono i fondi per ristrutturarli, diventa un

boomerang. E’ fondamentale che quando si sequestra

un bene o un attività alla criminalità, questi devono

essere restituiti alla collettività per un utilizzo completo

e per fare questo occorre stanziare molte risorse, come

sta facendo la Regione”.

La consigliera Valentina Corrado (M5s) ha ricordato il

contributo del Consiglio regionale che, su sua proposta,

ha modificato la legge 15/2001, inserendo un

componente della Direzione investigativa antimafia

nell’Osservatorio e rendendo possibile anche la

partecipazione alle sedute dello stesso di un

rappresentante della Dda. Con riferimento alle attività

dell’organismo regionale, Corrado ha chiesto maggiore

attenzione anche alla sicurezza in generale, non solo

intesa come lotta alle mafie, attraverso un supporto

costante agli enti locali e ai sindaci per richiedere al

Ministero dell’Interno strumenti più concreti e una

diffusione più capillare dei presìdi sul territorio.

Marta Leonori (Pd) ha condiviso le osservazioni di

Cioffredi sulle attività di formazione e sul coinvolgimento

delle università, sottolineando l’importanza delle attività

di sensibilizzazione che si svolgono sui territori per

valorizzare “le buone pratiche, le esperienze positive”.

Per Leonori “è importante conoscere i territori, saper

leggere i dati, per poter poi intervenire anche

legislativamente in modo incisivo e non dispersivo”.

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Seduta n. 10 del 17 gennaio 2019 Odg: Schema di Deliberazione n. 36 concernente: "Legge

Regionale 3 novembre 2015 n. 14 (Investimenti regionali in favore dei soggetti interessati dal sovra-indebitamento o delle vittime di usura o di estorsione). Ripartizione

delle risorse stanziate, per l'esercizio finanziario 2018 e attuazione art. 21, comma 2bis, punto 2, sul Fondo in favore dei soggetti interessati al sovra-indebitamento o

dall'usura.

SINTESI

La L.R. 14/2015 dispone la ripartizione (relativamente

all’esercizio finanziario 2018) del fondo a favore dei

soggetti interessati dal sovra-indebitamento o

dall’usura, attraverso interventi di attuazione di

solidarietà per il riequilibrio della gestione economico-

finanziaria di imprese e famiglie a rischio di sovra-

indebitamento, usura o estorsione.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

SOVRA-INDEBITAMENTO E USURA, VIA LIBERA ALLA

DELIBERA DI GIUNTA SULLA RIPARTIZIONE DEI FONDI

17/01/2019 - La prima commissione consiliare

permanente, Affari costituzionali e statutari, affari

istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali,

sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da

Rodolfo Lena (Pd), ha dato parere favorevole,

all’unanimità, allo Schema di deliberazione della Giunta

regionale n. 36, concernente: "Legge Regionale 3

novembre 2015 n. 14 (Investimenti regionali in favore

dei soggetti interessati dal sovra-indebitamento o delle

vittime di usura o di estorsione). Ripartizione delle

risorse stanziate, per l'esercizio finanziario 2018 e

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attuazione art. 21, comma 2bis, punto 2, sul Fondo in

favore dei soggetti interessati al sovra-indebitamento o

dall'usura”.

Al fondo in questione sono stati assegnati 2,4 milioni di

euro per l’esercizio 2018, che la società regionale Lazio

Innova SpA avrà il compito di erogare, tramite avviso

pubblico, ai soggetti interessati. Con lo schema di

delibera approvato oggi, le risorse del fondo vengono

così ripartite: 960 mila euro, per misure di sostegno nei

casi di sovra-indebitamento e per la prevenzione

dell’usura (di cui all’art. 5 della legge 14/2015); 300

mila euro, per favorire la competitività e l’inclusione

finanziaria (art. 7 legge 14/2015); 40 mila euro per il

sostegno psicologico (art. 8 legge 14/2015); 800 mila

euro per l’assistenza alle vittime dell’usura (art.9 legge

14/2015); 300 mila euro sono destinati agli enti

impegnati nella lotta all’usura (art.10 legge 14/2015).

Presenti al momento del volto, oltre al presidente Lena,

le consigliere del Pd Marta Leonori e Sara Battisti e il

consigliere Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali).

Presente anche il capo di gabinetto del presidente della

Regione, Albino Ruberti.

Seduta n. 11 del 21 gennaio 2019 Odg: Testo Unificato delle proposte di legge n. 50 e n. 59

concernente: "Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza(IPAB) e disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASAP).

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

VIA LIBERA A RIORDINO IPAB IN PRIMA

COMMISSIONE 21/01/2019 - La commissione Affari costituzionali e

statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse

umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità,

antimafia presieduta da Rodolfo Lena (Pd), ha approvato

a maggioranza – con la sola astensione della

vicepresidente Chiara Colosimo (FdI) - il testo unificato

delle proposte di legge n. 50 e n. 59 concernente:

“Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e

beneficenza (IPAB) e disciplina delle Aziende pubbliche

di servizi alla persona (ASP)”.

La proposta disciplina il riordino delle Ipab attraverso la

trasformazione in Asp, che concorrono a realizzare i

servizi e gli interventi del sistema integrato sociale.

Il testo unificato deriva da due proposte di legge: la n.

50 ("Riordino della disciplina delle Istituzioni pubbliche

di assistenza e beneficienza del Lazio e loro

trasformazione”), prima firmataria Valentina Corrado

(M5s) e sottoscritta anche da altri colleghi di gruppo; la

n. 59 (“Disposizioni per la trasformazione delle

Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per la

disciplina delle Aziende e delle persone giuridiche di

diritto privato di servizi alla persona”), di iniziativa della

Giunta regionale.

Oggi restava da esaminare l’articolo 25, le disposizioni

finanziarie, passato precedentemente in commissione

Bilancio.

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L’atto istituisce un apposito fondo, su emendamento

dell’assessore alla Programmazione economica, bilancio,

demanio e patrimonio, Alessandra Sartore, pari a

200mila euro per ciascuna annualità del triennio 2019-

2021 per la compartecipazione agli oneri Irap relativi al

personale delle Ipab e 20mila per ciascuna annualità

2020 e 2021, per gli incentivi alla costituzione di nuove

Asp. Inoltre, ai fini di sostenere le attività delle Asp

rivolte all’inclusione sociale dei ciechi e degli ipovedenti,

è istituito un altro fondo pari a 50mila euro per

ciascuna annualità del medesimo triennio.

Hanno votato a favore, oltre al presidente Lena, l’altra

vicepresidente della commissione, Valentina Corrado

(M5s), Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali) e Marta

Leonori (Pd). Per la Giunta ha partecipato ai lavori

Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente Nicola

Zingaretti.

Quello svolto in commissione, ha detto Corrado, è un

“lavoro che ha prodotto un buon testo rispetto al

riordino che questa Regione attendeva da anni”,

auspicando “una vigilanza più stringente” e un

disincentivo alla “novità di definire nuovi statuti per

adattarli al cda di turno”. A tali fini Corrado ha poi

annunciato la presentazione di alcuni emendamenti

quando il testo andrà all’esame dell’Aula.

Un “buon testo urgente e necessario” anche per

Colosimo, sebbene a suo avviso “più sbilanciato sulla

proposta Corrado”, motivando l’astensione in quanto

restano dei dubbi su tre punti: sulle disposizioni

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riguardanti i Comuni e i fondatori, sul “regolamento che

potrebbe configurare uno strapotere della Giunta e sullo

spostamento delle Ipab verso una struttura più socio-

sanitaria, non perché non ce ne sia bisogno, ma perché

il personale è carente e impreparato”.

“In parte posso condividere alcune preoccupazioni – ha

risposto Lena – ma abbiamo posto garanzie sui

lavoratori delle Ipab”, ricordando che il regolamento

passerà in commissione per un parere. “Vedremo se in

Aula ci saranno altri emendamenti che possano essere

votati per migliorare questa proposta che dà garanzie ai

Comuni, ai lavoratori e a chi ha fondato le Ipab”.

“Un buon testo” anche per Leonori, con “l’auspicio che il

Consiglio faccia un altro passo in avanti per i servizi ai

cittadini, dopo le norme del piano sociale regionale

‘Prendersi cura, un bene comune’ varate la scorsa

settimana (testo che torna in Aula per la prosecuzione

dell’esame questo giovedì, ndr) speriamo in tempi molto

rapidi”, così come avvenuto in commissione.

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COMMISSIONE II - Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli

Presidente: Alessandro Capriccioli (+Europa-Radicali)

Seduta n. 10 del 22 gennaio 2019 Odg: Proposta di legge n. 93 del 7 gennaio 2019 di iniziativa del consigliere Capriccioli concernente:

"Modifiche alla Legge Regionale 9 febbraio 2015 n. 1 "Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e

attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio".

SINTESI La pdl n. 93 modifica la L.R. 1/2015 allo scopo di

migliorare il coordinamento e la collaborazione a livello

istituzionale tra Consiglio e Giunta regionale, per

rafforzare gli strumenti di partecipazione alla formazione

(cd. fase ascendente) e attuazione (cd. fase discendente)

del diritto e delle politiche dell’UE.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

PROPOSTA DI LEGGE 93, FISSATO IL TERMINE PER GLI EMENDAMENTI IN COMMISSIONE SECONDA

22/01/2019 - La commissione Affari europei e

internazionali, cooperazione tra i popoli, presieduta da

Alessandro Capriccioli, ha fissato alle ore 12 di venerdì

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25 gennaio il termine per la presentazione degli

emendamenti alla proposta di legge n. 93 del 7 gennaio

2019, di iniziativa dello stesso Capriccioli, concernente:

"Modifiche alla Legge Regionale 9 febbraio 2015 n. 1,

'Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e

attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione

Europea e sulle attività di rilievo internazionale della

Regione Lazio'". Il termine per i subemendamenti è stato

fissato invece alle 12 di lunedì 28.

Successivamente alla conclusione del lavoro sulla

proposta 93, che Capriccioli si è augurato giunga

rapidamente, si dovrà affrontare, secondo il presidente,

la legge sulla cooperazione, in vista di una auspicabile

sessione dei lavori del Consiglio dedicata ai temi di

interesse della Commissione seconda. Inoltre il

presidente ha annunciato di voler proporre al presidente

del Consiglio regionale Leodori di istituzionalizzare una

regolare scadenza di incontri con la Commissione sui

temi europei.

Tra i consiglieri presenti, Silvia Blasi del Movimento 5

stelle ha detto poi di ritenere utile una iniziativa in

Consiglio di tipo divulgativo sulle prossime elezioni

europee, specie a beneficio delle province del Lazio

diverse da Roma. Alla seduta erano presenti anche

Enrico Cavallari del Gruppo misto e Rodolfo Lena del

Partito democratico.

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COMMISSIONE III - Vigilanza sul Pluralismo dell'Informazione

Presidente: Davide Barillari (M5s)

Audizione n. 8 del 4 dicembre 2018 Odg: Audizione con l'assessore regionale allo Sviluppo

economico, Gian Paolo Manzella, e con il responsabile della Comunicazione istituzionale della Regione Lazio, Pier Luca Tagariello, sui seguenti temi:

1) "Interventi a sostegno dell'editoria" (Avviso pubblico approvato con Det. G09391/18) ed eventuali altre forme di

sostegno alle imprese editoriali del Lazio; 2) Contratto con la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale per la

definizione degli obblighi relativi ai compiti di cui all'art. 28, comma 1, della legge regionale n. 13 del 28 ottobre 2016.

SINTESI 1 - La L.R. 28 Ottobre 2016, n. 13 prevede forme di

sostegno volte all'attivazione degli interventi a favore

dell’editoria. Tali interventi sono disciplinati con apposito

regolamento della Giunta regionale, da adottarsi, entro

sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge,

sentito il parere della commissione consiliare competente

ai sensi dell'articolo 33 dello Statuto, su lavoro istruito ad

opera del Co.re.com.

2 - Secondo la medesima legge 13/2016, la Regione

stipula, previa intesa con il Ministero competente, uno

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specifico contratto di servizio con la società concessionaria

del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale

per la definizione degli obblighi relativi ai compiti definiti

dalla norma di cui sopra, nel rispetto della libertà di

iniziativa economica della stessa società concessionaria,

anche con riguardo all’organizzazione dell’impresa, nonché

nel rispetto dell’unità giuridica ed economica dello Stato e

assicurando la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni

concernenti i diritti civili e sociali e la tutela dell’incolumità

e della sicurezza pubbliche.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

CONTRIBUTI PER L'EDITORIA: 1,3 MILIONI DI EURO A BANDO, DOMANDE SOLO PER 500 MILA EURO

04/12/2018 - “E' senz’altro necessario un

approfondimento sui temi del bando a sostegno

dell’editoria tradizionale, i cui esiti solo sono parzialmente

soddisfacenti”. Così Davide Barillari (M5s), presidente della

terza commissione consiliare permanente, Vigilanza sul

pluralismo dell’informazione, al termine delle audizioni che

si sono svolte oggi alla Pisana.

L’assessore allo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella

ha riferito che all’esame degli uffici regionali competenti

sono state presentate solo 45 domande, per ottenere 500

mila euro di contributi, a fronte di 1,3 milioni di euro

disponibili destinati alla stampa quotidiana e periodica e

alla sua distribuzione, alle emittenti televisive e

radiofoniche locali, in forza del bando emanato a seguito

della pubblicazione della legge 13/2016, in materia di

informazione e comunicazione istituzionale. “Altre regioni,

come Emilia Romagna e Puglia, che hanno adottato una

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legge analoga stanno investendo meno– ha dichiarato

Manzella in audizione -, ma i risultati del Lazio rendono

evidente il bisogno di un miglioramento e di un

affinamento delle modalità di assegnazione dei contributi”.

Le 45 domande provengono da 24 enti non profit, dieci

emittenti tv, sei emittenti radio, quattro editori stampa

quotidiana, un'agenzia di stampa. 32 domande arrivano da

Roma, 13 da fuori Roma. Le richieste di finanziamento

riguardano progetti per le cinque linee d'intervento previste

dal bando così ripartiti: 24 progetti riguardano la linea

d'intervento a favore dell'inclusione sociale; sette

l'innovazione tecnologica e organizzativa; sette il sostegno

all'assunzione con contratti di lavoro a tempo

indeterminato e la formazione dei giornalisti stabilmente

impiegati; sei progetti rientrano nella linea d'intervento per

il potenziamento delle attività d'informazione e

comunicazione regionali; un progetto riguarda la linea

degli interventi aventi particolare rilievo per determinate

comunità locali.

“Questo primo bando – ha proseguito Manzella - è stato

messo a punto nella precedente legislatura e la valutazione

delle domande pervenute si concluderà nell’arco di

tre/quattro mesi, ma già è evidente che i risultati non sono

all’altezza delle aspettative, soprattutto se si considera che

il settore è in difficoltà e la proposta è stata fatta conoscere

anche attraverso l’Associazione stampa romana e con un

apposito help desk. Stiamo mettendo a punto un secondo

bando rivolto all’editoria on line, con risorse per 300 mila

euro, che contiamo di fare arrivare in commissione entro la

fine dell’anno”.

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A conti fatti, a fronte di 1,6 milioni di euro disponibili,

verranno assegnati 500 mila euro di contributi all’editoria

tradizionale. Restano 1,1 milioni di euro. “Stiamo

valutando la possibilità di incrementare il bando

dell’online, settore questo che dà segni di vivacità rilevante

e di varare un secondo bando sull’editoria tradizionale”, ha

dichiarato a tale proposito Manzella. “Mi domando – ha

detto Barillari - se lo strumento dei bandi sia quello giusto,

per sostenere l’editoria locale, tanto più che è in contrasto

con gli indirizzi dell’attuale governo nazionale che intende

eliminare i contributi pubblici all’editoria”.

I lavori della terza commissione sono proseguiti con

l’audizione del responsabile della Comunicazione

istituzionale della Regione Lazio, Pierluca Tagariello, sul

possibile contratto con la società concessionaria del

servizio pubblico radiotelevisivo previsto dalla legge

13/2016. Tagariello ha riferito che risultano contratti di

servizio pubblico regionale della Rai con la Regione Friuli

Venezia Giulia e con la Provincia autonoma di Bolzano, a

titolo oneroso, per esigenze a carattere linguistico, e che

non ci sarebbero altre regioni in situazione analoga.

Barillari ha ricordato che oltre alla citata legge regionale

13/2016 c’è anche un ordine del giorno approvato dal

Consiglio regionale a prevedere l’avvio di un contratto di

servizio nella Regione Lazio. Nel corso dell’audizione sono

intervenuti anche il consigliere Rodolfo Lena (Pd) e il

presidente del Corecom Lazio, Michele Petrucci.

Audizione n. 10 del 22 gennaio 2019 Odg: Audizione con i direttori delle testate giornalistiche.

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SINTESI (Vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO EDITORIA: DIRETTORI IN AUDIZIONE SU CRISI E

PLURALISMO DELL'INFORMAZIONE 22/01/2019 - Una commissione che torni ad essere un

luogo di confronto per affrontare i temi dell’imparzialità e

pluralità dell’informazione, ma anche della profonda crisi

del settore dell’editoria, questo è stato l’invito del

presidente della commissione Vigilanza e pluralismo

dell’informazione, Davide Barillari (M5S), in apertura dei

lavori di audizione con alcuni direttori della stampa locale.

“Sono una donna che cerca le soluzioni – ha invece

dichiarato la consigliera Eleonora Mattia (PD)- credo che

le audizioni abbiano un senso se a seguito di questi

incontri ci sia una proposta fattiva, per questo propongo di

chiedere una risoluzione al presidente Nicola Zingaretti per

ripristinare i fondi all’editoria”.

“Ho esteso l’invito ai direttori delle testate nazionali

Repubblica, al Corriere della sera, Il Tempo, Il fatto

quotidiano, ma nessuno ha risposto al nostro invito – ha

spiegato Davide Barillari - trovo sia uno sgarbo

istituzionale. Il ciclo delle audizioni proseguirà con gli

operatori on line” poi l’invito ai presenti a illustrare le

realtà che si occupano di informazione locale e regionale.

Marco Fabiani, direttore di Tele Radio Stereo ha parlato di

una realtà aziendale che pur avendo conosciuto periodi di

crisi riesce a garantire contratti di lavoro ai suoi

dipendenti, perché la libertà di informare di un giornalista,

24

dipende anche dalla stabilità. “Nei nostri Gr – ha spiegato

Fabiani - cerchiamo sempre di capire e verificare la

notizia, l’on line va veloce ma il nostro compito è verificare

e dare spazio alle notizie territoriali perché siamo una

testata locale”.

“La nostra Radio è nata nel 2014, trasmette in FM – ha

spiegato Gianluca Fabi, direttore di Radio Cusano Campus

– non abbiamo pubblicità e rispondiamo direttamente

all’ateneo, abbiamo la terza missione come si dice in

ambito accademico, coniugare studio e ricerca. Facciamo

un lavoro di approfondimento, non solo di informazione,

ma sempre con un taglio giornalistico per non essere

troppo enciclopedici. Oggi ci sono realtà locali che

meriterebbero ben altro palcoscenico, la filosofia

dell’ateneo è quella di fare un percorso coerente, i nostri

sono giornalisti che vengono assunti dopo periodi di

gavetta. La varietà delle tematiche da proporre, per noi

garantisce la pluralità. Quello che combattiamo è la

fenomenologia delle fake news”.

Per le testate romane di RDS è intervento il direttore

Francesco Certo di Rds Roma e Rds Soft, che trasmette

circa quattordici notiziari al giorno, “la soddisfazione più

grande per chi dirige una testata giornalistica è offrire

contratti di lavoro stabili, noi eravamo 13 giornalisti,

abbiamo avuto la nostra crisi, oggi siamo in 6. In Rai –

spiega - si fanno 5 Tgr locali, con centinaia di giornalisti.

Ci sono delle discrasie che vanno certamente affrontate.

Purtroppo oggi le redazioni hanno meno bisogno di inviati,

abbiamo bisogno di gente che stia al desk, che verifichi le

notizie. E’ cambiato il ruolo del giornalista come

25

mediatore, ma questa è anche responsabilità del mondo

politico, con un tweet si pensa di bypassare il giornalista”.

Il direttore di Tele Ambiente, Stefano Zago, si è soffermato

sull’incongruità dei bandi regionali per l’editoria “c’è

bisogno di bandi che aiutino il cambiamento, la forte crisi

dell’editoria è dovuta anche dalla rivoluzione del mondo

dell’informazione, i bandi che finanziano 10 o 20 mila euro

non risolvono il problema della crisi, si possono comprare

una telecamera o un microfono. C’è bisogno che le

istituzioni prendano in mano la questione”.

Per le testate di Latina Oggi e Ciociaria Oggi è intervenuto

il direttore Alessandro Panigutti, dopo aver ripercorso la

vita dei due maggiori quotidiani locali, nati nel 1988, ha

parlato del “processo di delegittimazione nei confronti dei

giornalisti. Tutte le persone del mondo si sentono

giornalisti davanti a uno schermo. I due quotidiani

contano 40 dipendenti, oggi è una cooperativa a tutti gli

effetti dove noi giornalisti siamo anche imprenditori.

Facciamo i conti con la realtà, abbiamo acquistato la

testata dal Tribunale di Latina, siamo consapevoli di

essere una azienda e di essere equilibristi, perché intorno

a noi chiudono le edicole, crollano le vendite. Stiamo

resistendo, siamo attivi sui social, ma siamo a un bivio

importante. Lei presidente appartiene a un gruppo politico

che ha deciso di azzerare i fondi all’editoria. Si tratta di un

taglio di 60 milioni di euro, ma finanzia il servizio

pubblico, direi al Movimento 5 stelle, l’economia

probabilmente si regge di più con questa editoria”.

A conclusione delle audizioni gli interventi di Emiliano

26

Minnucci (PD) e Eleonora Mattia (PD) ed è proprio

l’intervento della consigliera Mattia a proporre una

risoluzione affinché nella prossima seduta d’aula venga

sottoposta al presidente Nicola Zingaretti per ripristinare il

fondo all’editoria. Anche il presidente di commissione,

Davide Barillari (M5s), si è dichiarato favorevole alla

proposta di risoluzione.

27

COMMISSIONE IV - Bilancio, programmazione economico-finanziaria,partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio

Presidente: Marco Vincenzi (Pd)

Seduta n. 16 del 6 dicembre Odg: Proposta di Legge regionale n. 85 del 3 dicembre

2018, concernente. “Legge di stabilità regionale 2019”. Illustrazione dell’Assessore Alessandra Sartore; Proposta di Legge regionale n. 86 del 3 dicembre 2018,

concernente: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021”. Illustrazione dell’Assessore Alessandra Sartore.

SINTESI Con la pdl n. 85 si approva la legge di Stabilità 2018. In

relazione alle esigenze derivanti dallo sviluppo della

fiscalità regionale, le Regioni adottano una legge di

stabilità regionale che contiene il quadro di riferimento

finanziario per il periodo compreso nel bilancio di

previsione. Il sistema contabile garantisce la rilevazione

unitaria dei fatti gestionali sotto il profilo finanziario,

economico e patrimoniale.

La pdl n. 86 approva Bilancio di previsione della Regione

Lazio 2019-2021. Con esso, nel rispetto del principio

cardine della programmazione della gestione, le Regioni

adottano ogni anno il bilancio di previsione finanziario,

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le cui previsioni, riferite ad un orizzonte temporale

almeno triennale, sono elaborate sulla base delle linee

strategiche e delle politiche contenute nel Documento di

economia e finanza regionale (DEFR).

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

LEGGE DI STABILITÀ E BILANCIO, AL VIA I LAVORI IN QUARTA COMMISSIONE

06/12/2018 - Con la relazione illustrativa dell’assessore

al Bilancio, Alessandra Sartore, la quarta commissione

Bilancio, programmazione economico-finanziaria,

partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e

patrimonio, presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha

iniziato oggi l’esame della legge di Stabilità regionale

2019 (proposta di legge n. 85) e del Bilancio di

previsione 2019-2021 (pl n. 86).

COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

BILANCIO, ALESSANDRI: CONFERMATI FINANZIAMENTI SUL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

10/12/2018 - La parte del leone la fa ovviamente il

trasporto pubblico: oltre 330 milioni che confermano,

nella sostanza, lo stanziamento del 2018, in particolare

per quanto riguarda Roma che avrà a disposizione 240

milioni, nonostante la penalità del Fondo nazionale

trasporti.

La parte della legge di stabilità che riguarda Lavori

Pubblici, tutela del territorio e mobilità è stata illustrata

nel pomeriggio in commissione Bilancio dall’assessore

Mauro Alessandri, che ha tratteggiato un panorama

29

positivo per quanto riguarda le diverse poste assegnate

nel bilancio 2019. Sempre per quanto riguarda i

trasporti di rilievo è anche il finanziamento per il

completamento della linea C della metropolitana della

Capitale (quasi 64 milioni di milioni di euro). Il capitolo

della difesa del suolo, invece, subisce un forte

incremento. “Stanziamo un milione e mezzo per la difesa

delle coste, in particolare per finanziare il protocollo

firmato con Latina e Sabaudia, 12 milioni per il

risanamento idrogeologico e quasi quattro milioni per la

manutenzione dei corsi d’acqua”, ha illustrato

l’assessore. Un impegno che crescerà ancora negli anni

successivi.

Il programma viabilità e infrastrutture stradali, altro

capitolo di rilievo avrà complessivamente a disposizione

63 milioni, di cui circa 58 a disposizione dell’Azienda

strade Lazio, che da gennaio dovrà occuparsi anche di

parte della viabilità finora affidata alle Province, ma

cederà 700 chilometri delle ex strade statali all’Anas.

“Sottolineo anche il finanziamento, incrementato

rispetto al passato, del Fondo regionale per il

completamento delle opere pubbliche (4,6 milioni),

destinato ad aiutare i Comuni sotto i 20mila abitanti in

difficoltà nella realizzazione di infrastrutture già

cofinanziate con la Regione.

Per la parte che riguarda il servizio idrico sono stanziati

più di 8 milioni di euro. In questo caso la parte del leone

la fanno i 6 milioni riservati alla realizzazione di

dissalatori per Ponza e Ventotene. Attenzione anche alla

promozione dei bacini lacuali ai quali sono riservati

30

200mila euro. Passando ai porti “abbiamo stanziato

oltre 9 milioni – ha dichiarato ancora Alessandri – per la

manutenzione e l’adeguamento. In particolare è di rilievo

l’acquisto di una draga per la zona Latina-Sabaudia: con

la sabbia recuperata da porti e canali procederemo al

rinascimento in altre zone. Un modello che vorremmo

riproporre anche in altre zone della Regione”. Avrà un

notevole finanziamento anche il comprensorio sciistico

del Terminillo: 6 milioni di euro per la ristrutturazione e

l’ampliamento degli impianti.

Alla relazione è seguito un ampio dibattito con domande

e considerazioni su molti argomenti. Sono intervenuti:

Giancarlo Righini (FdI), Gaia Pernarella, Silvia Blasi,

Valentina Corrado e Devid Porrello (M5s), Enrico

Panunzi (Pd), Sergio Pirozzi (Pirozzi presidente),

Massimiliano Maselli (Noi con l’Italia), Antonio

Aurigemma (FI), Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti).

In particolare i consiglieri hanno chiesto che siano

ampliati su scala regionale gli interventi contro

l’erosione costiera. Pirozzi ha sollevato la necessità,

accolta dall’assessore, della redazione di un vero e

proprio piano complessivo. Molte perplessità sui metodi

per la ripartizione fra i Comuni del fondo per il trasporto

pubblico locale. Annunciati emendamenti per

ripristinare il fondo per la ripubblicizzazione dell’acqua,

diverse perplessità avanzate anche per lo stanziamento

di 1,6 milioni destinati al finanziamento dell’attività

dell’Agenzia regionale per la mobilità che dovrebbe

chiudere entro luglio.

BILANCIO: PIÙ RISORSE PER LE DONNE VITTIME DI

VIOLENZA

31

10/12/2018 - L’assessora al Turismo e Pari

opportunità, Lorenza Bonaccorsi, ha illustrato in

commissione Bilancio il programma degli interventi per

attività volte a prevenire e contrastare ogni forma di

violenza morale e fisica, psicologica, sessuale e sociale

ed economica nei confronti delle donne.

Le risorse per le finalità della Legge 4 “ Violenza contro

le donne”, ammontano a 1 milione di euro, ripartito per

attività di prevenzione (365 mila euro), promozione di

una cultura del rispetto e dell’uguaglianza dei sessi,

presso le istituzioni scolastiche (300 mila euro),

implementare e rafforzare la raccolta dei dati sulle

politiche di genere al fine di ottenere dati omogenei sulla

violenza nel Lazio e relativo impatto sociale con un

approccio multidimensionale per misurare il benessere

equo sostenibile e contrastare le discriminazioni di

genere, attraverso una strategia organica e strutturale

(80 mila euro).

Creare la prima Casa della Semi autonomia, in un bene

confiscato alla malavita, per consentire alle donne che

hanno subito violenza e ai loro figli, il compimento di un

percorso orientato al pieno raggiungimento di una

propria autonomia (190 mila euro).

Sarà previsto un cofinaziamento regionale pari a 65 mila

euro, relativo alle risorse trasferite dallo Stato per le

azioni inerenti il piano straordinario contro la violenza

sessuale di genere.

32

Sul piano delle azioni straordinarie da realizzare con i

fondi del dipartimento Pari Opportunità della Presidenza

del Consiglio, pari a 1 milione e 118 mila euro,

l’assessora ha illustrato i progetti di formazione per

operatori del Pronto Soccorso, Operatrici CAV e Cr,

operatori sanitari e sociosanitari, di associazioni che

gestiscono centri antiviolenza e le Case rifugio. Con lo

stesso fondo sarà realizzato il contributo di libertà con

interventi finalizzati all’autonomia abitativa per le donne

vittime di violenza. Attivazione di percorsi e progetti per

l’emissione di benefici economici attribuiti alle donne

vittime di violenza e in uscita da case rifugio, al fine di

permettere l’autonomia abitativa cui saranno destinati

583 mila euro.

Per implementare i sistemi informativi relativi ai dati sul

fenomeno della violenza, compreso il numero dei centri

antiviolenza e delle case rifugio presenti sul territorio

regionale, e al fine di trasmettere tutte le informazioni

alla banca dati nazionale saranno destinati 200mila

euro.

Per gli orfani di donne vittime di violenza sono stati

ristanziati 180 mila euro di fondi residui presso Lazio

Innova, nel 2018 il contributo è diventato strutturale:

10mila euro per il primo anno e 5mila euro per tutti gli

anni successivi fino al 29esimo anno di età.

Sarà di 4 milioni e 465 mila euro lo stanziamento dei

fondi per il Turismo, un milione in meno di quanto

stanziato lo scorso anno. “Con questa capitolo – si legge

nella nota della relazione dell’assessora Bonaccorsi - si è

33

provveduto al finanziamento delle iniziative locali, in

quelle relative al Lazio delle meraviglie e di quelle

relative alle zone del cratere”. Nei diversi capitoli di

spesa sono previsti finanziamenti per iniziative delle

pro-loco, la partecipazione dell’Agenzia alle

manifestazioni che si tengono sul turismo, sia di

carattere nazionale che internazionale. Gli unici capitoli

di spese in conto capitale, cioè di investimenti,

ammontano a circa 1 milione e 600 mila euro. Di cui

circa 1 milione di euro prevede una serie di iniziative per

lo sviluppo del turismo da attuare con specifici bandi

pubblici, e la rimanenza finanzierà la promozione.

Molti gli interventi al termine della relazione, Gaia

Pernarella (M5S) ha ribadito quanto sia importante che

nella formazione per l’antiviolenza alle donne siano

inserite anche le forze di polizia. Sul fronte dell’esiguità

dei fondi destinati al turismo sono intervenuti Giancarlo

Righini (FdI), e Antonello Aurigemma (FI) che ha rilevato

la totale mancanza di un piano strategico del turismo. A

fargli eco anche Massimiliano Maselli e Valentina

Corrado (M5S) che ha invece invitato l’assessore a

programmare una rete tra comuni più periferici con

Roma. Ha inoltre chiesto di inserire nel programma a

sostegno di orfani di femminicidio, anche gli adolescenti

vittime di abusi e violenze. Gino De Paolis (Lista civica

per Zingaretti) ha sottolineato come il porto più

importante d’Europa dopo Barcellona, ovvero

Civitavecchia, sia sprovvisto di punti di riferimento per i

croceristi, e quanto invece importante sarebbe

promuovere un posto così strategico che sappia

indirizzare il flusso turistico.

34

SANITÀ, "AZIENDA ZERO" SÌ, MA NON CON LA LEGGE DI STABILITÀ

10/12/2018 - L’Azienda Zero, per migliorare gli assetti

organizzativi del sistema sanitario regionale incontra

raccoglie consensi. Non altrettanto le modalità con le

quali la Giunta regionale la propone al Consiglio

regionale, vale a dire attraverso un articolo della

proposta di legge di Stabilità 2019. E’ quanto è emerso

nel corso dell’audizione dell’assessore alla Sanità,

Alessio D’Amato, in commissione Bilancio, dove è

attualmente all’esame la manovra 2019. D’Amato ha

passato in rassegna le norme della proposta di legge di

Stabilità, che riguardano la sanità. Tra questi, appunto,

l’istituzione dell’azienda sanitaria denominata “Azienda

Zero” (art. 3 della pl 85), finalizzata all’integrazione

funzionale dei servizi sanitari e operativi di supporto a

valenza regionale, con l’obiettivo di limitarne i costi

gestionali.

In modo simile alle realtà di altre regioni italiane, come

Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Toscana,

l’Azienda Zero della sanità laziale è stata pensata dalla

Giunta, nel rispetto della normativa nazionale in

materia, per definire i piani di acquisto annuali e

pluriennali per l’approvvigionamento di beni e servizi e

per la valorizzazione del patrimonio mobiliare e

immobiliare, per centralizzare il sistema dei pagamenti

dei fornitori, per la gestione del sistema documentale del

personale del servizio sanitario. Per dare avvio

all’Azienda Zero, tra l’altro, si intende favorire

l’interscambio di risorse umane tra il personale della

Regione e il personale delle aziende ed enti del Servizio

35

sanitario regionale con una norma ad hoc della legge di

Stabilità (art. 4 della pl 85). Ad aprire la serie di critiche

alle modalità di presentazione dell’Azienda Zero, è

intervenuta la consigliera del Movimento 5 stelle,

Valentina Corrado, la quale peraltro stamane ha

presieduto i lavori in qualità di vicepresidente della

commissione Bilancio.

“Chiediamo lo stralcio – ha dichiarato Corrado -

dell'articolo 3 della Legge di Stabilità 2019 che propone

l'istituzione di Azienda Zero, ente che non dovrà

occuparsi dell'erogazione di servizi al cittadino ma alle

Asl e agli enti del sistema sanitario regionale. Un

riassetto organizzativo con la finalità di ottimizzare

l'integrazione funzionale dei servizi sanitari, non può

essere presentato senza alcuna due diligence che

documenti il rapporto costi/benefici rispetto all'assetto

attuale e l'impatto che questo avrà a cascata

sull'erogazione dei servizi Inoltre non è chiaro cosa sia

cambiato rispetto al 2013 quando la stessa

amministrazione ha deciso di chiudere e non riformare

l'Agenzia di sanità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Giancarlo Righini (FdI),

secondo il quale “l’istituzione dell’Azienda Zero

meriterebbe un provvedimento specifico”, Stefano Parisi

(Lazio 2018), il quale ha chiesto approfondimenti

sul’impatto dell’azioneda sui conti del servizio sanitario,

Giuseppe Simeone (FI), presidente della commissione

sanità, il quale ha manifestato disappunto nel

constatare “l’incapacità della Giunta di legiferare in

maniera ordinaria” e ha auspicato che la discussione si

36

sposti nella commissione da lui presieduta, Antonello

Aurigemma (FI) il quale ha chiesto “che sia data la

giusta dignità all’assemblea legislativa del Lazio e che il

provvedimento sia esaminato nella commissione

competente”, e Devid Porrello (M5s).

D’Amato ha passato in rassegna i numeri del

finanziamento dello Stato alle regioni per il servizio

sanitario: 112,681 miliardi per il 2018. “Alla Regione

Lazio – ha spiegato D’amato sono stati assegnati 10,172

miliardi di euro, pari al 9,64 per cento del totale, più

252 milioni a titolo di finanziamento sanitario vincolato.

Comprensivo di 93,371 milioni di euro assegnati a titolo

di contribuzione alla spesa sostenuta per l’acquisto di

farmaci innovativi e innovativi oncologici”. Il fondo

sanitario indistinto netto aumenta (nel 2017 era pari a

10,172 mld), ma D’Amato ha ricordato che “i recenti

rinnovi del contratto di lavoro di comparto e di quello

della dirigenza medica incideranno sul fondo”.

“Non sono previsti fondi nel bilancio dello Stato per la

copertura del rinnovo – ha concluso D’Amato -, pertanto

l’aumento del fondo verrà esaurito a tale scopo”.

Nel corso dell’audizione sono stati chiesti a D’Amato

chiarimenti in merito alla fine del commissariamento e

del piano di rientro dal disavanzo sanitario. “L’uscita dal

commissariamento – ha spiegato D’Amato – può

avvenire quando vengono meno due condizioni: il

disavanzo superiore al tre per cento del fondo e il

mancato superamento del punteggio 160 della griglia

Lea (livelli minimi di assistenza). Sono almeno tre anni

37

che la Regione Lazio soddisfa entrambi i requisiti. Nel

2017 il disavanzo era di 45 milioni di euro, vale a dire lo

0,47 per cento del fondo. I Lea sono dal 2014 sopra i

160 punti, adesso a 179. Le condizioni per uscire dal

commissariamento – ha concluso D’Amato - previste

dalla determina del Consiglio dei ministri sono state

raggiunte. Poi ci sarà un periodo che viene comunque

monitorato il piano di rientro”.

BILANCIO, L'AUDIZIONE DEL VICEPRESIDENTE SMERIGLIO IN COMMISSIONE

10/12/2018 - Il vicepresidente della Regione,

Massimiliano Smeriglio, ha illustrato in commissione

Bilancio la parte della manovra economica che riguarda

formazione, ricerca, scuola e università.

Complessivamente si tratta di 121 milioni di euro per

quanto riguarda la spesa corrente (con un aumento di 9

milioni rispetto al 2018) e oltre 25 milioni in conto

capitale (+5 milioni).

Per quanto riguarda la formazione “confermiamo

l’investimento sui percorsi di istruzione e formazione

professionale – ha spiegato – che nel Lazio

rappresentano una realtà di eccellenza per contrastare

la dispersione scolastica”. Sono coinvolti circa 9mila

allievi, impegnati oltre 9 milioni di fondo corrente ai

quali vanno aggiunte quote del Fondo sociale europeo

(Fse) e finanziamenti statali per un totale di circa 44

milioni. La regione interverrà poi sulle attività di ricerca

e innovazione con 20,7 milioni di euro cofinanziati dal

ministero al 50 per cento per i bandi relativi al distretto

tecnologico cultura. Il progetto sulla fusione nucleare

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riceverà invece 25 milioni. Quasi 11, infine, i milioni

stanziati per i gruppi di ricerca, complessivamente si

tratta di 75 progetti differenti

“Sull’Università - ha spiegato Smeriglio – anche

quest’anno saremo in grado di garantire le borse di

studio a tutti gli aventi diritto (circa 21mila). Inoltre

stanziamo 8 milioni per completare la costruzione di

nuove residenze. Sullo stesso tema investiamo anche

800mila euro per il “voucher abitare”. Prosegue, inoltre,

con 14 milioni, l’impegno per il bando “Torno subito”,

che permetterà ad almeno 1.100 studenti e laureati di

usufruire di esperienze di formazione all’estero”.

Proseguirà anche l’impegno sulla formazione tecnica

superiore destinata all’avvio al lavoro dopo le superiori,

con uno stanziamento di oltre un milione di euro.

“Nell’ambito del diritto alla studio – ha spiegato ancora

l’assessore Smeriglio – contribuiamo con circa 10 milioni

per mense, cedole librarie e trasporto degli alunni,

copriamo tutte le richieste dei Comuni per fornire agli

aventi diritto i libri di testo per le scuole secondarie di

secondo grado. Previsto lo stanziamento di 450mila euro

per i viaggi della memoria, garantita la copertura

assicurativa a tutti gli studenti di ogni ordine e grado.

Sull’alternanza scuola lavoro, inoltre, prevediamo uno

stanziamento di 500mila euro. Nove milioni, infine, per

l’integrazione scolastica degli allievi disabili, che,

integrate da risorse Fse, portano la somma a circa 19

milioni”. Vengono confermati inoltre i progetti contro il

bullismo.

39

Passando alla formazione professionale continua con 10

milioni l’impegno sui bandi dedicati sia ai disoccupati

che alla riqualificazione dei lavoratori e prosegue anche

l’impegno per la scuola d’arte cinematografica e l’officina

delle arti.

Infine, i progetti di inclusione sociale: 2,1 milioni per il

recupero e il reinserimento della popolazione detenuta.

Molte gli interventi dei consiglieri presenti. Gaia

Pernarella (M5s) ha chiesto chiarimenti sulla possibilità

di assistenza materiale oltre che scolastica ai disabili,

Roberta Angelilli (Lazio 2018) è intervenuta per avere

notizie più precise su Porta Futuro e sui bandi che

riguardano i migranti Fabrizio Ghera (FdI) ha chiesto di

estendere i viaggi della memoria anche all’Istria e alla

Dalmazia per ricordare il dramma delle foibe. Valentina

Corrado (M5s) ha parlato delle residenze universitarie

per sapere con quali criteri vengono localizzate le nuove

realizzazioni e Devid Porrello (M5s) sui fondi contro il

bullismo.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

BILANCIO, È LA VOLTA DELLE ASSOCIAZIONI

DATORIALI E DELL'ASSESSORE MANZELLA 11/12/2018 - La quarta commissione Bilancio,

programmazione economico-finanziaria, partecipazioni

regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,

presieduta da Marco Vincenzi (Pd) ha ascoltato stamane

le organizzazioni datoriali sulla manovra di Bilancio, alla

presenza dell’assessore al ramo, Alessandra Sartore, e

40

dell’assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e

Artigianato, Start-Up, “Lazio Creativo” e Innovazione,

Gian Paolo Manzella. Quest’ultimo ha poi preso la

parola, per essere ascoltato sui punti della manovra che

riguardano il proprio assessorato.

“Azienda Zero” (art. 3 della proposta di legge di

Stabilità), finalizzata all’integrazione funzionale dei

servizi sanitari e operativi di supporto a valenza

regionale, è stata accolta con favore, ma con qualche

cautela, in diversi interventi, a cominciare da quello dal

presidente di Asfo Sanità, Massimo Riem. Per il direttore

di Cna Lazio, Lorenzo Tagliavanti, la nuova azienda va

accolta positivamente, perché rappresenta una

razionalizzazione delle risorse, ma per il direttore

dell’Associazione italiana ospedalità private (Aiop),

Mauro Casamatta, c’è il timore che con il nuovo soggetto

si possano allungare i tempi di pagamento da parte

dell’amministrazione regionale alle strutture accreditate.

Apprezzamento è stato manifestato da Massimo Pelosi,

Legacoop Lazio, per la riduzione della pressione fiscale

alle imprese che vedranno ridotta l’Irap dello 0,92%,

mentre Antonella Fortezza, capo di gabinetto del

presidente di Confcommercio Lazio, per prima ha

manifestato perplessità sulla riqualificazione del sistema

mercatale solo a partire dal 2020, e non dal prossimo

anno. Nel corso dell’audizione sono stati ascoltati anche:

Stefano Usseglio (Ance Lazio); Marcello Bertoni

(Unindustria Lazio); Giacomo Gargano (Federmanager

Roma e Lazio). Prima della replica degli assessori

Manzella e Sartore, la consigliera Valentina Corrado

41

(M5s) ha ribadito le perplessità espresse sull’Azienda

Zero, ribadendo la necessità di una due diligence e di

una discussione della norma non con la legge di

stabilità, come sta avvenendo adesso, bensì attraverso

un percorso ordinario in commissione sanità in seduta

congiunta con la commissione bilancio.

L'audizione dell'assessore allo Sviluppo economico

Con la presidenza della seduta affidata alla

vicepresidente Corrado si è svolta l’audizione

dell’assessore Manzella, il quale ha esordito affermando

che la strategia di sviluppo della Regione punta sia

all’impresa più avanzata sia all’impresa tradizionale. In

linea con tale strategia, Manzella ha presentato il

programma del suo assessorato, suddiviso in cinque

aree d’intervento: Industria e ricerca; pmi e commercio;

rilancio dei territori; Europa, organizzazione “per” lo

sviluppo.

“Nella prima area d’intervento – ha spiegato Manzella - è

ricompresa l’azione di finanziamento ai comuni e a

consorzi industriali pubblici per un ammontare di 3

milioni e 750 mila euro nel 2019, per interventi

infrastrutturali volti a migliorare le aree industriali. Per i

consorzi privati è previsto uno stanziamento di 799 mila

euro nel triennio 2019-2021”. Per i contratti di sviluppo

e agli accordi di innovazione è previsto uno

stanziamento di 1,5 milioni di euro nel triennio. In

questo contesto, Manzella ha annunciato la nascita di

un centro di eccellenza Ibm a Rieti, nel quale

lavoreranno 150 informatici. Nel campo del commercio e

42

dell’artigianato, il bilancio prevede 5 milionidi euro per

le reti di commercio; quattro milioni nel biennio 2020-

2021 per la riqualificazione dei mercati rionali; 1,5

milioni nel triennio 2019-20121 per l’artigianato; 500

mila euro nel 2019 per la riqualificazione e il rilancio del

settore estrattivo; 1,7 milioni di euro nel triennio per

l’internazionalizzazione delle imprese; 100 mila euro per

il Fondo tutela dei consumatori. L’area relativa al

rilancio dei territori riguarda il rifinanziamento del

programma Valle dell’Aniene con 2 milioni di euro nel

triennio e lo sviluppo del litorale laziale, continuando

con il finanziamento dei comuni costieri come è

avvenuto nel passato, per il rifacimento dei lungomare e

la realizzazione di piste ciclabili.

L’area Europa riguarda la previsione delle quote di

cofinanziamento regionale Por Fesr, per un ammontare

di 38,2 milioni di euro nel triennio 2019-2021. Infine,

sono nell’area tematica organizzazione lo stanziamento

di 31,7 milioni di euro per la società regionale Lazio

Innova, i 2,8 milioni di euro per la tenuta degli albi delle

imprese da parte delle Camere di commercio; i 50 mila

euro destinati al funzionamento dell’ufficio del Garante

delle Piccole e medie imprese, carica questa che, ha

spiegato Manzella, sarà ricoperta da un dirigente

regionale.

Nel corso del dibattito che è seguito, è intervenuto per

primo il consigliere Stefano Parisi (Lazio 2018), il quale

ha criticato la politica degli incentivi alle imprese,

auspicando al contempo interventi sulle infrastrutture

finalizzati a rendere il contesto imprenditoriale più

43

congeniale agli imprenditori, e i mille rivoli in cui

finiscono le esigue risorse prospettate dall’assessore

Manzella. Il consigliere Massimiliano Maselli (NcI) ha

auspicato che gli interventi per le aree mercatali inizino

dal 2019, anziché dal 2020 come prospettato

dall’assessore. Marta Leonori (Pd) ha sottolineato

l’importanza del segnale che viene dato alle imprese con

l’abbassamento dell’Irap, mentre Gaia Pernarella (M5s)

ha lamentato l’assenza di interventi per i settori delle

acque termali e delle acque minerali. Il contributo alle

Camere di commercio è considerato eccessivo da

Giancarlo Righini (FdI). Sono intervenute anche le

consigliere Corrado e Roberta Angelilli (Lazio 2018).

IN COMMISSIONE BILANCIO ASCOLTATI OGGI POMERIGGIO I SINDACATI

11/12/2018 - Audizioni dei sindacati oggi pomeriggio in

commissione Bilancio, presieduta dalla vicepresidente

Valentina Corrado, sulle proposte di legge nn. 85 ed 86

del 3 dicembre 2018, rispettivamente “Legge di stabilità

regionale 2019” e “Bilancio di previsione finanziario

della Regione Lazio 2019-2021”; intervenute Cgil, Cisl,

Uil ed Ugl, alla presenza degli assessori allo Sviluppo

economico, Gian Paolo Manzella, e al Bilancio,

Alessandra Sartore. L’annuncio di “Azienda zero”,

l’accorpamento dei consorzi di bonifica e il destino di

Lazio ambiente tra i temi più ricorrenti degli interventi,

in quanto coinvolgono gli interessi del mondo del lavoro

regionale.

Per la Cgil, il rappresentante Corsi, lamentando

anzitutto il poco tempo a disposizione per esaminare i

44

documenti, ha annunciato emendamenti alla legge di

stabilità, specie con riferimento ad Azienda zero (articolo

3), la nuova struttura pensata dalla Giunta, sul modello

di quanto fatto in altre regioni, per realizzare

l’integrazione funzionale dei servizi sanitari e operativi di

supporto a valenza regionale, con l’obiettivo di limitarne

i costi gestionali. Per quanto riguarda la legge di

bilancio, il rappresentante Cgil ha evidenziato con

rammarico come non si rilevi alcun cambiamento nelle

poste, anzi al contrario alcune, e non di poco conto, si

presentino in diminuzione (scuola ed edilizia popolare gli

esempi da lui addotti).

Anche il rappresentante della Cisl Terrinoni ha palesato

“fastidio” per la tempistica scarsa concessa ai sindacati

per esaminare i documenti; entrando nel merito dei

problemi, egli ha rilevato il rischio che Azienda zero si

sovrapponga alle competenze della Direzione. Su Irpef e

Irap, l'auspicio è che non appena usciti dal

commissariamento si cerchi di abbattere queste tasse.

Non si vedono strumenti “per arginare le criticità del

territorio” ha detto ancora Terrinoni, e si rileva anche

una diminuzione nel triennio considerato dei fondi

destinati al problema rifiuti, ha aggiunto a

completamento delle criticità rilevate da Cisl nella

manovra.

Talamo della Uil si è concentrato soprattutto sul tema

dei consorzi di bonifica (articolo 8 legge di stabilità), sui

quali ha espresso la contrarietà della sigla da lui

rappresentata a qualsiasi forma di liquidazione: sebbene

il processo partecipato seguito alla riorganizzazione non

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abbia prodotto i risultati sperati, nei consorzi ci sono

molte professionalità che vanno salvaguardate, ha

concluso.

Infine, Valiani di Ugl è tornato sul tema di Azienda zero,

lanciare la quale senza preoccuparsi dei problemi dei

lavoratori Cup non è concepibile, a suo avviso; a

proposito delle altre criticità relative alla legge di

stabilità, ha detto che “non è chiaro” l’articolo 4

sull’interscambio di risorse umane tra il personale della

Regione e il personale delle aziende ed enti del Servizio

sanitario regionale, finalizzato a far partire “Azienda

zero”; che è necessario, a proposito dell’articolo 6, un

riordino delle Province e che Ugl è contraria alla

dismissione di Lazio ambiente (articolo 10).

L’assessore Manzella ha replicato dicendo, a proposito

dei consorzi di bonifica, che l’obiettivo è l’accorpamento,

ma nel “mantenimento dei livelli occupazionali”; su

Azienda zero c’è disponibilità al confronto e per Irpef e

Irap si sono mantenuti gli sgravi esistenti. Per quanto

riguarda il contrasto del dissesto, sono disponibili 90

milioni di euro di fondi europei (Por), mentre le somme

destinate al tema dei rifiuti sembrano in calo nel

triennio perché nel primo anno vengono conteggiate

anche quelle dell’anno precedente.

Alessandra Sartore ha aggiunto poi che gli investimenti

in manovra non sono pochi, ammontando a un totale di

due miliardi e duecento milioni; il problema è piuttosto

usarli bene, specie quando si tratta dei fondi non

direttamente a carico della Regione bensì di quelli di

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altra origine che essa “intercetta”, perché c’è un

problema di tempistica, spesso. Abbattimento Irap dello

0,92 per cento, 107 milioni di risorse per le politiche

sociali, assenza di tagli particolarmente importanti: un

bilancio che potrebbe portare a un aumento del Pil dello

0,8 per cento, ha detto l’assessore, aggiungendo che in

un’ottica di pareggio di bilancio “non si poteva fare

molto di più”. Le poste sono sì immutate, ma in passato

erano tutte a debito, a differenza di oggi; piuttosto la

Regione soffre di una carenza di personale tecnico, per il

quale occorrono concorsi. Infine, sui consorzi, il

tentativo della regione, sebbene male interpretato, a suo

avviso, è quello di salvarli, separando la parte sana da

quella che non lo è, ha concluso Sartore.

AUDIZIONI ASSESSORI IN COMMISSIONE BILANCIO: CHIUDONO LA GIORNATA VALERIANI E ONORATI

10/12/2018 - Gli ultimi due assessori intervenuti nella

giornata di oggi per illustrare la parte di rispettiva

competenza contenuta nella manovra di bilancio sono

stati Massimiliano Valeriani, assessore all’Urbanistica,

politiche abitative e ciclo dei rifiuti, ed Enrica Onorati,

responsabile di Agricoltura e ambiente. Il capo di

gabinetto del presidente Zingaretti, Ruberti, ha invece

consegnato alla commissione una relazione con i dati

delle attività che sono in capo alla sua struttura per

agevolarne la conoscenza da parte dei consiglieri, che

potranno quindi porre eventuali questioni in sede di

dibattito sull’articolato.

Massimiliano Valeriani

47

Valeriani ha parlato per quanto riguarda l’Urbanistica di

un totale di 892 mila euro di spesa corrente per il 2019,

di cui 550 mila euro per l’edilizia agevolata, 122 mila per

l’edilizia abitativa. La spesa in conto capitale per il

triennio 2019-21 sarà di 7 milioni 315 mila euro, di cui

ben 5 milioni 515 mila per il cofinanziamento dei

programmi di edilizia sovvenzionata per alloggi a canone

sostenibile e 800 mila euro per i comuni, per la

redazione degli strumenti urbanistici. Un milione di

euro complessivo per il contrasto all’abusivismo edilizio.

Per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, la spesa corrente

per il 2019 sarà di 3 milioni di euro solo per interventi di

promozione e sostegno della raccolta differenziata,

destinati allo sviluppo della tariffazione puntuale nei

comuni, più 40 mila euro di spese varie. Il conto capitale

per il triennio sarà invece di 75 milioni

360milasettecento euro, di cui la maggior parte

suddivisa tra le politiche per la riduzione della

produzione di rifiuti (50.860.700 euro) e la bonifica delle

discariche (22.500.000 euro). Il fondo di sviluppo e

coesione prevede oltre 16 milioni per la bonifica della

Valle del Sacco, di competenza del ministero

dell’Ambiente.

Soddisfatto degli stanziamenti per la tariffazione

puntuale Marco Cacciatore del Movimento 5 stelle, ma

ha chiesto di tutelare la natura pubblica di Lazio

ambiente, di cui Valeriani aveva annunciato la messa a

gara. Gaia Pernarella (M5s) si è detta invece convinta

che i tre milioni per i rifiuti non siano sufficienti, mentre

ha apprezzato il sostegno ai comuni in materia

urbanistica. Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) ha

48

chiesto una cabina di regia per la Valle del Sacco, che

coinvolge le competenze di più assessori, mentre

Massimiliano Maselli (Noi con l’Italia) ha detto di

ritenere insufficienti le risorse per combattere

l’abusivismo, sul quale anche Antonello Aurigemma di

Forza Italia si è chiesto quale sia il ruolo dell’Ater. La

messa a gara di Lazio ambiente era un obbligo, ha

concluso Valeriani, che ha anche annunciato una

revisione dei canoni dell’edilizia residenziale pubblica e

la riconversione degli investimenti fatti a Colleferro in

tema di rifiuti.

Enrica Onorati

A seguire, Enrica Onorati ha suddiviso la sua relazione

in tre macroaree: l’agricoltura, con un bilancio

previsionale 2019 di oltre 20 milioni di euro, di cui la

fetta maggiore (14.200.000) per Arsial, un milione per la

promozione agroalimentare, 350 mila complessivi per il

tema dei danni da fauna selvatica, ma anche 2 milioni

100 mila euro di contributi agli ambiti territoriali di

caccia e 100mila per il Piano agricolo regionale. Per la

qualità dell’ambiente, previsto un milione e mezzo nel

triennio per la qualità dell’aria, 900 mila euro sul tema

dell’inquinamento elettromagnetico e 600 mila euro per

l’acustica. Sulla qualità delle acque, Onorati ha

ricordato la recente approvazione del Ptar, Piano di

tutela delle acque regionali, con cui si andrà a sostenere

Arpa Lazio con una somma di quasi 2 milioni 482 mila

euro. Il terzo grande tema, quello delle aree naturali

protette, vede un totale di sei milioni di euro per il

triennio, suddiviso tra attività quali il ripristino della

49

sentieristica, l’educazione ambientale, la comunicazione,

la collaborazione con i Carabinieri forestali e la tutela

del lupo.

Secondo Valerio Novelli del M5s , i fondi sono esigui per

Piano agricolo regionale, aree naturali, indennizzo danni

da fauna ed educazione ambientale; Aurigemma ha

invece posto con decisione il tema della graduatoria per

le misure 4.1 del Psr che non è stata ancora pubblicata,

a differenza di quanto l’assessore si era impegnata a fare

entro novembre, come egli ha ricordato, e ha rilevato

anche i ritardi nella rendicontazione delle somme

europee. Daniele Ognibene di Liberi e uguali ha invece

espresso apprezzamento per il lavoro dell’assessorato,

cui però Maselli ha consigliato di concentrare

maggiormente le risorse; un riordino delle competenze di

Giunta è ciò che occorre secondo Righini. Onorati ha

ribadito l’importanza del fatto di aver concentrato in

Direzione agricoltura le competenze sul Psr, ha

annunciato per il nuovo anno il regolamento per i danni

da fauna selvatica e definito una “nuova sfida” quella del

Piano agricolo regionale.

Seduta n. 16 del 14 dicembre 2018 Odg:presentazione subemendamenti alla Proposta di

Legge n. 85 (Legge di stabilità regionale 2019) e alla Proposta di Legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021);

Proposta di deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018, concernente "Bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio per l'esercizio finanziario

2019-2021 in applicazione del decreto legislativo del 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche".

50

SINTESI (Per pdl n. 85 e n. 86 vedi pagine precedenti)

La Pdc n. 24 approva il bilancio armonizzato di

previsione del Consiglio regionale del Lazio per l'esercizio

finanziario 2018-2020. L’armonizzazione dei sistemi

contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni

pubbliche costituisce il cardine irrinunciabile della

riforma della contabilità pubblica (legge n. 196/2009) e

della riforma federale prevista dalla legge n. 42//2009.

Entrambe le leggi hanno delegato il Governo ad adottare

uno o più decreti legislativi, informati ai medesimi

principi e criteri direttivi, per l’attuazione

dell’armonizzazione contabile.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

STABILITÀ E BILANCIO, LA QUARTA COMMISSIONE APPROVA IL RINVIO ALL'AULA

14/12/2018 - La quarta commissione Bilancio,

programmazione economico-finanziaria, partecipazioni

regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,

presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha approvato, a

maggioranza, il rinvio all’Aula della legge di Stabilità

regionale 2019 (proposta di legge n. 85) e del Bilancio di

previsione 2019-2021 (pl n. 86), assieme alle circa

millecinquecento proposte emendative presentate. La

commissione ha approvato altresì il rinvio all’Aula della

proposta di deliberazione consiliare n. 24 del 13

dicembre 2018, concernente il bilancio di previsione del

Consiglio regionale del Lazio per l’esercizio finanziario

2019-2021, illustrato nel pomeriggio dal presidente,

Daniele Leodori (Pd).

51

La proposta era stata avanzata in commissione dal

capogruppo del Partito democratico, Mauro Buschini, il

quale ha motivato il rinvio all’Aula con la necessità di

chiudere oggi i lavori in commissione, visto che il

Consiglio è stato già convocato per martedì 18 dicembre.

“Non c’è la volontà di soffocare il dibattito – ha

dichiarato Buschini – bensì di svilupparlo con

tranquillità nell’Aula consiliare”.

“C’è la volontà di non affrontare determinate questioni

in questa sede”, ha dichiarato Valentina Corrado (M5s),

la quale ha fatto riferimento anche agli accordi per

discutere in commissione solo un centinaio di

emendamenti alla manovra. Disappunto è stato

espresso da Giancarlo Righini (FdI), mentre per Roberta

Angelilli (Lazio 2018), “sconcertata e rammaricata”, “è

un atteggiamento deprecabile, segno di arroganza della

maggioranza”. Orlando Tripodi (Lega) ha parlato di

“mancanza di democrazia, mancanza di confronto”,

Fabrizio Ghera (FdI) di dibattito negato. Massimiliano

Maselli (NcI) ha sottolineato la tendenza a bypassare il

luogo del confronto, attraverso la produzione di atti che

nascono nella Giunta regionale.

Il vicepresidente del Consiglio regionale Devid Porrello

(M5s) ha fatto notare che ben 721 emendamenti

presentati riguardano l’articolo 3 della proposta di legge

di Stabilità che prevede l’istituzione della cosiddetta

“Azienda Zero” della sanità regionale che tanto aveva

fatto discutere nelle scorse settimane. Porrello ha quindi

chiesto alla Giunta di prendere almeno l’impegno a

cassare la norma su “Azienda Zero”, come era stato

52

subito chiesto dalle opposizioni, secondo le quali va

discussa nella commissione competente. La proposta di

Porrello ha trovato accoglimento da parte dell’assessore

al Bilancio, Alessandra Sartore, la quale ha presentato

per l’Aula un emendamento soppressivo dell’articolo 3

della pl 85.

Seduta n.17 del 9 gennaio 2019

Odg: Testo Unificato delle Proposte di Legge regionale n. 50 e n. 59 concernente: ”Riordino delle Istituzioni pubbliche

di assistenza e beneficenza (IPAB) e Disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP)”. Testo e n. 2 emendamenti riferiti all’articolo 25 trasmessi dalla I

Commissione per l’acquisizione del parere di competenza ai sensi dell’articolo 59 del Regolamento dei

lavori del Consiglio Regionale; Proposta di Deliberazione Consiliare n.12 del 04 giugno 2018, concernente: “Approvazione del Piano Sociale

Regionale denominato «Prendersi cura, un bene comune»”. Testo trasmesso dalla VII Commissione per

l’acquisizione del parere di competenza ai sensi dell’articolo 59 del Regolamento dei lavori del Consiglio

Regionale. SINTESI

La pdl n. 50 (d’iniziativa del Gruppo M5s) propone di

riordinare la disciplina e di razionalizzare

l’organizzazione e l’attività delle Ipab del Lazio. Si punta

al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della

gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi

della Regione Lazio, in attuazione dei principi di

sussidiarietà orizzontale e verticale dettati dalla legge

costituzionale n.3/2001.

La pdl n. 59 (d’iniziativa della giunta regionale) intende

disciplinare il riordino e la trasformazione delle

53

Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB)

in Aziende di Servizi alla Persona (ASP), ovvero in

persone giuridiche di diritto privato. Le ASP avranno

personalità giuridica di diritto pubblico, saranno dotate

di autonomia giuridica e amministrativa, in particolare

statutaria, contabile, patrimoniale, gestionale e tecnica e

non hanno scopo di lucro. Esse informeranno la propria

organizzazione ai principi di efficacia, economicità,

efficienza e trasparenza, nel rispetto dell’equilibrio di

bilancio e sono sottoposte alla vigilanza della Regione

Lazio.

(Pdc n. 12) Ai sensi della L.R. n. 11/2016, il Consiglio

regionale approva il Piano sociale regionale a seguito di

una deliberazione adottata dalla Giunta regionale. Il

Piano è integrato con la programmazione in ambito

sanitario ed in materia educativa e formativa, del lavoro,

culturale, sportiva ed abitativa. Il principio guida è

quello della centralità della persona nella comunità;

intorno ad essa devono ruotare politiche, progettualità,

servizi e strutture specifiche. Inoltre, il Piano è orientato

alla costruzione di processi di programmazione più

efficaci e qualitativi nelle politiche sociali regionali nel

loro complesso.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

PIANO SOCIALE INTEGRATO: DALLA COMMISSIONE BILANCIO VIA LIBERA AL CAPITOLO "RISORSE"

09/01/2019 - La quarta commissione Bilancio,

programmazione economico-finanziaria, partecipazioni

regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,

presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha dato parere

54

favorevole alla proposta di deliberazione consiliare

n.12/2018, “Prendersi cura, un bene comune”, vale a

dire il piano sociale integrato della Regione Lazio.

Il parere favorevole è subordinato all’accoglimento

dell’emendamento dell’assessore al Bilancio, Alessandra

Sartore, riguardante il capitolo “Risorse”, anch’esso

approvato dalla quarta commissione. Il provvedimento

dovrà ora tornare alla commissione di merito, la settima,

per l’approvazione definitiva e il successivo invio all’Aula

consiliare. Rinviato, invece, per approfondimenti, così

come richiesto da alcuni consiglieri, l’esame

dell’emendamento alle disposizioni finanziarie del testo

unificato delle proposte di legge regionale n. 50 e 59,

concernente il “Riordino delle Istituzioni pubbliche di

assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle

Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP)”. La

seduta della quarta commissione è stata all’uopo

aggiornata a lunedì 14 gennaio, alle ore 14.

Con l’emendamento illustrato in commissione

dall’assessore Sartore, si aggiornano al bilancio vigente i

dati del piano sociale relativi alle risorse finanziarie per

l’attuazione del piano sociale regionale. “Nel triennio

2019-2021 – ha spiegato Sartore - saranno impiegati

550 milioni di euro oltre a 132 milioni di fondi europei

del Por Fse. Un monte di risorse come questo nel sociale

forse la Regione Lazio non lo ha mai visto”. In merito

alla norma finanziaria il cui esame è stato spostato a

lunedì, Sartore ha ricordato che le Ipab oggi sono

difficilmente controllabili, che il piano di riordino è

atteso da molti anni.

55

Seduta n. 17 del 14 gennaio 2019 Odg: Prosegue l'esame del testo unificato delle proposte

di legge regionale n. 50 e n. 59 concernente: ”Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla

persona (Asp)”.

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

VIA LIBERA ALLA RIFORMA DELLE IPAB DALLA COMMISSIONE BILANCIO

14/01/2019 - La quarta commissione Bilancio,

programmazione economico-finanziaria, partecipazioni

regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,

presieduta da Marco Vincenzi (Pd), ha dato parere

favorevole alle disposizioni finanziarie del testo unificato

delle proposte di legge regionale n.50 e 59, concernente

il “Riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e

beneficenza (IPAB) e disciplina delle Aziende pubbliche

di servizi alla persona (ASP)”.

La commissione ha dato altresì parere favorevole al

provvedimento, subordinato all’accoglimento delle

norme finanziarie stesse, illustrate dell’assessore al

Bilancio, Alessandra Sartore.

La proposta di legge, che ora dovrà tornare alla

commissione di merito, vale a dire la prima, per il parere

finale, prima dell’esame da parte dell’Aula consiliare. La

legge prevede che la Regione dia un contributo al nuovo

sistema delle Asp, attraverso una compartecipazione di

200 mila euro agli oneri per Irap del personale, “al fine

56

di promuovere l’effettivo inserimento delle Asp nel

sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali ed

assicurare l’erogazione dei livelli essenziali delle

prestazioni sociali”.

Un'altra norma prevede incentivi da parte della Regione,

per la costituzione di nuove Asp, nonché per la fusione

di più Asp esistenti. Agli oneri derivanti dalle

disposizioni sopra descritte, si provvede attraverso

l’istituzione di un apposito “Fondo per le Aziende di

servizi alla persona (Asp)”, con una dotazione finanziaria

pari ad euro 200 mila euro, per ciascuna annualità del

triennio 2019-2021, da destinarsi alla

compartecipazione Irap, e per 20 mila euro, per

ciascuna annualità 2020 e 2021 da destinarsi agli

incentivi per la costituzione di nuove Asp.

Infine, 150 mila euro sono stanziati nel triennio, “al fine

di sostenere le attività delle Asp rivolte all’inclusione

sociale dei ciechi e degli ipovedenti”.

Favorevole al provvedimento s’è dichiarata la consigliera

Valentina Corrado (M5s) prima firmataria di una delle

due proposte di legge che hanno dato vita al testo

unificato (l'altra era d'iniziativa della Giunta), “per una

legge che si attende da anni”. Per Marta Leonori (Pd), la

nuova legge sarà “utile per ridare ordine agli strumenti

di governance e trasparenza” delle Ipab poi Asp. Invece,

resta insufficiente e vago, ai fini di una decisione di voto,

il quadro patrimoniale delle Ipab, secondo Stefano Parisi

(Lazio 2018) il quale si è astenuto, come pure i

57

consiglieri Giancarlo Righini (FdI) e Orlando Tripodi

(Lega).

Seduta n. 18 del 22 gennaio 2019 Seduta congiunta con la XI Commissione

Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 23 del 5 dicembre 2018, concernente: “Approvazione delle linee

guida per la predisposizione del piano industriale 2019-2021 di Lazio Innova S.P.A., ai sensi dell’articolo 2,

comma1 lett.A), della Legge regionale 13 dicembre 2013, n.10”.

SINTESI

Lazio Innova è tenuta a predisporre annualmente, in

raccordo con le Direzioni regionali competenti, un

programma triennale ed uno annuale delle attività.

Dopo un passaggio alla Direzione dell’Attività di

struttura, la quale, effettuate le verifiche, li trasmette

alla Giunta regionale per l’approvazione attraverso uno

schema di delibera.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

LAZIO INNOVA, AL VIA L'ESAME DELLE LINEE GUIDA

PER IL PIANO INDUSTRIALE 22/01/2019 - L’assessore allo Sviluppo economico,

Gian Paolo Manzella, ha illustrato le linee guida per la

predisposizione del piano industriale 2019-2021 di Lazio

Innova alla quarta commissione, Bilancio, e

all’undicesima commissione, Sviluppo economico,

riunite in seduta comune. A presiedere i lavori il

presidente dell’undicesima, Massimiliano Maselli (Noi

con l’Italia), e il presidente della quarta commissione,

Marco Vincenzi (Pd). A illustrare numeri e progetti della

58

società regionale preposta allo sviluppo economico del

territorio, oggetto della proposta di deliberazione

consiliare n. 23, sono intervenuti anche l’assessore al

Bilancio, Alessandra Sartore, e il direttore generale di

Lazio Innova, Andrea Ciampalini.

Dopo aver ricordato il processo di fusione, avviato con la

legge 10/2013, delle sette società del Gruppo Sviluppo

Lazio che ha portato a un’unica società, Lazio Innova,

Manzella ha esposto i dieci obiettivi strategici per il

piano industriale che dovrà essere approvato entro il 30

aprile di quest’anno:

1) potenziamento dell’attività di analisi dell’economia regionale e di definizione degli strumenti di intervento

pubblico a favore del sistema produttivo regionale;

2) rafforzamento della gestione delle misure agevolative;

3) potenziamento degli “Spazi attivi”, quali luoghi di contatto tra l’amministrazione regionale e le imprese,

con il rafforzamento dei servizi di assistenza e tutoraggio;

4) assistenza alle vocazioni produttive del territorio (come per esempio nel caso del travertino romano), con particolare riferimento ai profili dell’innovazione e

dell’internazionalizzazione;

5) promozione della cultura d’impresa all’interno delle scuole e delle università;

6) sostegno alle azioni di trasferimento tecnologico dal settore universitario a quello imprenditoriale;

7) assistenza alla Regione nelle attività di ricostruzione successiva al terremoto;

8) assistenza alla Regione nelle attività relative alla programmazione europea 2014-2020, nonché nella

preparazione della programmazione europea 2021-2027,

59

e alle amministrazioni locali nell’accesso alla progettazione europea;

9) completamento del piano sulla formazione del personale, e digitalizzazione delle procedure;

10) favorire l’attrazione di investimenti nel territorio

regionale, anche in collaborazione con l’ltalian trade & investment agency (Ita).

Il piano triennale di Lazio Innova prevede un impegno

finanziario cdi circa 56 milioni di euro per ciascuna

annualità 2019, 2020, 2021. Il fondo di dotazione è di

poco più di 31 milioni di euro l'anno.

Nel dibattito che è seguito sono intervenuti, oltre al

presidente dell’undicesima commissione, Maselli, i

consiglieri Pasquale Ciacciarelli (FI), Marietta Tidei (Pd),

Valentina Corrado (M5s), Francesca De Vito (M5s),

Marta Leonori (Pd), Roberta Lombardi (M5s), Sergio

Pirozzi (Lista Pirozzi), Orlando Tripodi (Lega). In tema di

possibili assunzioni, Maselli ha auspicato l’inserimento

di personale ancor più qualificato, Tripodi ha chiesto

chiarimenti in merito al trasferimento dalle vecchie

società del gruppo Sviluppo Lazio, mentre per le

consigliere De Vito e Leonori è preferibile valorizzare il

personale in servizio, prima di procedere con nuove

assunzioni. Pirozzi ha auspicato un maggiore impegno

per le imprese tradizionali e a favore delle micro imprese

e ha segnalato che non si è riusciti a spendere alcuni

fondi della precedente programmazione europea. “Essere

bravi a spendere è espressione della buona

amministrazione”, ha detto a tale proposito. Ciacciarelli

si è soffermato sui numeri, mentre la consigliera

Corrado ha posto l’accento sulla voce consulenze.

60

Nella replica gli assessori Manzella e Sartore e il

direttore di Lazio Innova Ciampalini hanno evidenziato,

ancora una volta, la riduzione complessiva dei costi

rispetto al passato, quando le attività erano svolte dalle

società del gruppo Sviluppo Lazio poi fusesi in Lazio

Innova. Anche le spese per consulenze sono diminuite

notevolmente rispetto al passato e vengono affidate

comunque solo in mancanza di adeguate professionalità

interne. “Lazio Innova deve migliorare – ha detto

Manzella – ma è indubbio che rispetto al passato c’è

stato un miglioramento”. La seduta congiunta è stata

aggiornata a martedì 29 dicembre 2019, alle ore 14,30.

Sono stati fissati i termini per la presentazione degli

emendamenti e dei subemendamenti alla pdc n. 23: gli

emendamenti potranno essere depositati entro le ore 12

di venerdì 25 gennaio 2019, i subemendamenti

potranno essere depositati entro le 12 di lunedì 28

gennaio 2019.

Seduta n. 19 del 29 gennaio 2019

Seduta congiunta con la XI Commissione Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 23 del 5

dicembre 2018, concernente: “Approvazione delle linee guida per la predisposizione del piano industriale 2019-2021 di Lazio Innova S.P.A., ai sensi dell’articolo 2,

comma1 lett.A), della Legge regionale 13 dicembre 2013, n.10”.

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLI0

61

VIA LIBERA, CON EMENDAMENTI, ALLE LINEE GUIDA PER LAZIO INNOVA SPA

29/01/2019 - La quarta commissione consiliare

permanente, Bilancio, presieduta da Marco Vincenzi

(Pd), e l’undicesima commissione, Sviluppo economico,

presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), riunite in

seduta comune hanno dato parere favorevole alla

proposta di deliberazione consiliare n. 23, contenente le

linee guida per la predisposizione del piano industriale

2019-2021 della società regionale Lazio Innova SpA.

Il piano, illustrato nella scorsa seduta dall’assessore allo

Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella, ha ottenuto il

parere favorevole dopo l’esame di alcuni emendamenti,

di cui ne sono stati approvati 19 oltre a tre

subemendamenti. Dodici le modifiche approvate

d’iniziativa di consiglieri del Movimento 5 stelle, cinque

quelle presentate dal presidente Maselli, quattro da

Pasquale Ciacciarelli (FI), due da Sergio Pirozzi (Lista

Pirozzi), una dalla consigliera Marta Leonori (Pd).

Un emendamento dell’assessore al Bilancio, Alessandra

Sartore, si precisa che dal piano “non derivano

finalizzazioni dirette di spesa, in quanto l’approvazione

dei costi a copertura delle attività per il triennio 2019-

2021, (…), è rimessa alla competenza dell’assemblea dei

soci”. Il piano triennale di Lazio Innova prevede un

impegno finanziario cdi circa 56 milioni di euro per

ciascuna annualità 2019, 2020, 2021. Il fondo di

dotazione previsto è di 31, 7 milioni di euro per il 2019,

31,5 nel 2020 e 31,7 nel 2021.

62

Le linee guida approvate oggi si compongono di dieci

obiettivi strategici per il piano industriale che dovrà

essere approvato entro il 30 aprile di quest’anno:

1) potenziamento dell’attività di analisi dell’economia

regionale e di definizione degli strumenti di intervento pubblico a favore del sistema produttivo regionale;

2) rafforzamento della gestione delle misure agevolative;

3) potenziamento degli “Spazi attivi”, quali luoghi di

contatto tra l’amministrazione regionale e le imprese, con il rafforzamento dei servizi di assistenza e tutoraggio;

4) assistenza alle vocazioni produttive del territorio (come per esempio nel caso del travertino romano), con

particolare riferimento ai profili dell’innovazione e dell’internazionalizzazione;

5) promozione della cultura d’impresa all’interno delle scuole e delle università;

6) sostegno alle azioni di trasferimento tecnologico dal settore universitario a quello imprenditoriale;

7) assistenza alla Regione nelle attività di ricostruzione

successiva al terremoto; 8) assistenza alla Regione nelle attività relative alla

programmazione europea 2014-2020, nonché nella preparazione della programmazione europea 2021-2027,

e alle amministrazioni locali nell’accesso alla progettazione europea;

9) completamento del piano sulla formazione del personale, e digitalizzazione delle procedure;

10) favorire l’attrazione di investimenti nel territorio regionale, anche in collaborazione con l’ltalian trade &

investment agency (Ita).

63

COMMISSIONE V - Cultura, spettacolo, sport e turismo

Presidente: Pasquale Ciacciarelli (FI)

Seduta n. 9 del 13 dicembre 2018

Odg: Schema di deliberazione di Giunta n. 31 concernente: Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13, art. 7, comma 3 - Capitolo C21911 "Fondo della

creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative", macro-

aggregato "Trasferimenti correnti a imprese controllate". Approvazione delle modalità e dei criteri per la concessione delle risorse. Affidamento a Lazio Innova

S.p.A. della predisposizione e gestione di apposito avviso pubblico".

Lo S.D. n. 31 stabilisce criteri e modalità per

l’erogazione dei contributi previsti dal "Fondo della

creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel

settore delle attività culturali e creative", affidando a

Lazio Innova la predisposizione di un apposito avviso

pubblico per la concessione delle risorse suddette

(500.000 euro).

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

L'ASSESSORE MANZELLA PRESENTA IN COMMISSIONE LA DELIBERA SU FONDO CREATIVITÀ

13/12/2018 - La commissione Cultura, spettacolo,

sport e turismo, presieduta da Pasquale Ciacciarelli (FI),

64

si è riunita oggi per esaminare lo schema di

deliberazione di Giunta n. 31, contenente le modalità e i

criteri per la concessione di contributi relativi al “Fondo

della creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese

nel settore delle attività culturali e creative” (Legge

regionale 30 dicembre 2013, n. 13, art. 7, comma 3). Si

tratta di 500mila euro che saranno trasferiti a Lazio

Innova S.p.A. per la predisposizione e gestione del

relativo avviso pubblico. Il provvedimento è stato

illustrato da Gian Paolo Manzella, assessore regionale

allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato,

Start-Up, “Lazio Creativo” e Innovazione. La

commissione esprimerà il parere nella seduta convocata

martedì 18 dicembre alle ore 10.

Nel presentare lo schema di delibera, Manzella ha

sottolineato l’importanza delle imprese creative nel

sistema produttivo, in termini di competitività e

creazione di nuovi posti di lavoro. Entrando nel merito

dei criteri e delle modalità di accesso ai contributi a

fondo perduto, l’assessore ha messo in evidenza alcune

importanti differenze rispetto al bando precedente.

“Innanzitutto – ha detto – ampliamo la platea dei

potenziali beneficiari, innalzando da 6 mesi a due anni il

requisito dell’anzianità delle imprese interessate al

bando. In secondo luogo, abbiamo introdotto due nuovi

settori di interesse: videogiochi e comunicazione”. Gli

altri settori restano: Patrimonio culturale e artistico;

Architettura e design; Musica; Audiovisivo; Editoria.

Eliminato invece il settore dello spettacolo dal vivo,

“perché – ha spiegato Manzella – date le poche risorse a

disposizione e visto che questo settore beneficia già di

65

altri strumenti di sostegno, abbiamo preferito destinarne

di più agli altri”.

Il contributo massimo concedibile non potrà superare la

somma di 30mila euro e non possono presentare

domande coloro ai quali la Regione Lazio abbia già

concesso, anche per il tramite delle proprie società in

house, un altro contributo a fondo perduto negli stessi

settori nell’anno precedente a quello della pubblicazione

del bando. Per quanto riguarda i criteri di valutazione

dei progetti, l’assessore ha spiegato che la procedura

prevede due livelli: nel primo verranno attribuiti

massimo 69 punti, in base al grado di innovazione di

prodotto/servizio (max 25 punti); alla qualità e alla

fattibilità tecnica del progetto (max 15 punti); alla

sostenibilità e alla congruità economica (max 15 punti);

alla qualità del gruppo di imprenditori proponenti (max

9 punti); all’accuratezza, qualità e chiarezza nella

redazione del progetto (max 5 punti). Nel primo livello di

valutazione, inoltre, si possono ottenere fino a un

massimo di 10 punti ulteriori grazie a una specifica

premialità che sarà assegnata nei casi di collaborazione

tra diversi ambiti o tra uno degli ambiti previsti e un

settore produttivo tradizionale oppure se il progetto offre

soluzioni a problematiche relative a servizi pubblici o se

riguarda temi di inclusione e innovazione sociale.

Il secondo livello di valutazione (al quale accederanno

solo i soggetti che abbiano ottenuto nel primo livello non

meno di 60 punti) assegna fino a un massimo di 15

punti, sulla base di un colloquio motivazionale, in cui

saranno anche valutati i titoli professionali posseduti

66

dai candidati. Punti aggiuntivi saranno inoltre assegnati

alle proposte presentate da soggetti disoccupati,

inoccupati o precari, con età inferiore a 35 anni o

superiore a 50 anni, non pensionati.

Proprio i criteri e le modalità di concessione dei

contributi e il sistema delle valutazioni sono stati

oggetto di discussione e richiesta di chiarimenti da parte

dei consiglieri presenti. Su questi punti è stato

annunciato che saranno presentate osservazioni prima

del voto finale. Inoltre, d’accordo anche l’assessore

Manzella, i consiglieri hanno auspicato un incremento

dei 500mila euro stanziati per il Fondo. Su questi

argomenti sono intervenute le consigliere Marta Leonori,

Marietta Tidei e Valentina Grippo del Partito

democratico, Gaia Pernarella e Francesca De Vito del

Movimento 5 stelle.

Al termine della seduta, l’assessore Manzella ha

distribuito ai consiglieri il libro “La Regione della

creatività”, presentato ieri, in cui sono raccontati 179

progetti di innovazione, artigianato e start up creative.

Tra questi anche i progetti che hanno beneficiato dei

contributi nel precedente bando sulla creatività.

Seduta n. 9 del 18 dicembre 2018 Odg: Schema di deliberazione di Giunta n. 31 concernente: Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13,

art. 7, comma 3 - Capitolo C21911 "Fondo della creatività per il sostegno e lo sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e creative", macro-

aggregato "Trasferimenti correnti a imprese controllate". Approvazione delle modalità e dei criteri per la

concessione delle risorse. Affidamento a Lazio Innova

67

S.p.A. della predisposizione e gestione di apposito avviso pubblico"

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

COMMISSIONE CULTURA, PARERE FAVOREVOLE CON OSSERVAZIONI A DELIBERA SU FONDO CREATIVITÀ

18/12/2018 - La commissione Cultura, spettacolo,

sport e turismo, presieduta da Pasquale Ciacciarelli (FI),

ha dato oggi parere favorevole con osservazioni allo

schema di deliberazione di Giunta n. 31, contenente le

modalità e i criteri per la concessione di contributi

relativi al “Fondo della creatività per il sostegno e lo

sviluppo di imprese nel settore delle attività culturali e

creative” (Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13, art.

7, comma 3). Si tratta di 500mila euro che saranno

trasferiti a Lazio Innova S.p.A. per la predisposizione e

la gestione del relativo avviso pubblico.

Rispetto al testo illustrato nella seduta precedente da

Gian Paolo Manzella, assessore regionale allo Sviluppo

Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, “Lazio

Creativo” e Innovazione, sono state apportate dodici

modifiche: otto proposte dalle consigliere Francesca De

Vito e Gaia Pernarella (oggi sostituita da Valentina

Corrado) del Movimento 5 stelle; tre dal presidente

Ciacciarelli; una dalla consigliera Marietta Tidei (Pd).

Due importanti modifiche proposte dal Movimento 5

stelle riguardano la natura dei soggetti ammissibili al

finanziamento (articolo 2 dell’allegato alla delibera): con

68

la prima si aggiungono anche i titolari di partita Iva; con

la seconda si aggiunge alle imprese, oltre all’obbligo già

previsto di stabilire la sede legale e almeno una sede

operativa nel territorio del Lazio, anche quello di non

trasferirla fuori regione per un periodo di tre anni, pena

la decadenza del contributo. Per quanto riguarda le

spese ammissibili (articolo 3), un emendamento del

presidente Ciacciarelli inserisce anche quelle relative

alle certificazioni di processo o di prodotto, mentre un

altro di Tidei inserisce quelle relative all’intermediazione

e all’acquisizione dei diritti d’autore su opere d’ingegno.

Altre cinque osservazioni approvate interessano i criteri

di valutazione e di preferenza dei progetti (articolo 6): su

richiesta del Movimento 5 stelle, vengono spostati 5

punti dal criterio della “qualità del gruppo di

imprenditori proponenti e dei fornitori/partner

qualificanti” (da 9 punti si passa a un massimo di 4) a

quello della “accuratezza, qualità e chiarezza nella

redazione del progetto” (i punti ottenibili aumentano da

un massimo di 5 a 10). Inoltre, tra gli elementi che

contribuiscono ad aumentare il punteggio con una

specifica premialità, viene inserita la sostenibilità

ambientale del progetto, come richiesto da Ciacciarelli e

dalle consigliere del Movimento 5 stelle. Infine, con

riferimento alla valutazione di secondo livello, il

colloquio motivazionale, rispetto alla previsione

originaria di attribuire un massimo di 15 punti, si passa

a un punteggio che varia tra un minimo di 6 a un

massimo di 12, come proposto da Manzella nella

riformulazione dell’emendamento dei 5 stelle, che

chiedevano di abbassare a un massimo di 10 punti.

69

Sempre su richiesta di Pernarella e De Vito sparisce

anche il criterio della cronologia del numero di

protocollo assegnato alle domande nel caso vi fosse una

situazione di parità di punteggio.

Le ultime modifiche (tutte proposte dal M5s) riguardano

l’assegnazione di un tutor per supportare il beneficiario

del contributo nelle procedure di rendicontazione e la

garanzia di una percentuale minima di controlli certi,

che Manzella ha individuato nel 10 per cento.

Lo schema di delibera torna ora in Giunta per

l’approvazione definitiva. L’assessore Manzella ha

annunciato, in chiusura di seduta, che il bando sarà

pronto entro la fine di gennaio 2019. Oltre a Ciacciarelli,

Tidei, De Vito e Corrado, ha partecipato alla seduta la

vicepresidente della commissione, Marta Leonori. Tutti i

pareri sono stati espressi all’unanimità dei presenti.

Audizione n. 9 del 28 gennaio 2019 Odg: Audizione con Liberato Mirenna, Presidente

dell'Associazione W.I.IN - World Intercultural Institute e dell'O.M.P.S.E.C.O., per l'illustrazione del progetto

"Expo Universale 2019" e la presentazione degli eventi "Mister Tourism World" e "International Fashion Roma".

SINTESI "Expo Universale 2019” rappresenta un contenitore di

tante manifestazioni, mirate all’unione ed allo scambio

culturale. Alcune manifestazioni, sono state proposte

nell’arco dell’anno 2018 come anteprima, mentre l’

“Expo Universale 2019”, nella sua versione ufficiale,

avrà inizio a gennaio 2019 con eventi che saranno

70

rappresentati in teatri, Parchi e location varie, e

terminerà a dicembre 2019.

Il primo evento dell’Expo Universale 2019 è previsto per

il 3 febbraio 2019, presso l’Auditorium del Massimo, con

“Mister Tourism World e “International Fashion Roma”.

Una prima giornata internazionale dedicata alla bellezza

maschile e femminile, con partecipanti provenienti da

diversi Paesi del Mondo che vedrà come protagonista il

fascino della moda, del design, della bellezza e dei colori

di tutto il mondo.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

CULTURA, PRESENTATO IN COMMISSIONE IL PROGETTO "EXPO UNIVERSALE"

28/01/2019 - Una sorta di grande contenitore per

racchiudere expo e festival da tutto il mondo. Si chiama

Expo Universale 2019 e si svolgerà a Cinecittà world dal

primo al 9 giugno. La manifestazione è stata presentata

stamani nella commissione Cultura del Consiglio

regionale. A organizzarla è lo World International

Institute, presieduto da Liberato Mirenna, che riunisce

le associazioni di molte comunità straniere in Italia.

“Ogni Paese partecipante – ha spiegato – porta parte

della propria cultura con degustazioni, mostre

fotografiche e pittoriche, artigianato, congressi, forum,

spettacoli. E non ci limiteremo all’expo: durante l’anno

ci saranno vari eventi. Il primo sarà il 3 febbraio

all’auditorium del Massimo: Mister tourism world e

International fashion Roma”.

Insieme a Mirenna sono intervenuti diversi delegati dei

tanti Paesi che aderiscono al progetto: “Il nostro – hanno

71

spiegato - vuole essere un messaggio di pace e di

integrazione”. E proprio sull’importanza di conoscere le

varie culture e le differenti tradizioni hanno puntato gli

interventi delle consigliere Marta Leonori (Pd) e

Francesca De Vito (M5s), che aveva promosso

l’audizione. Un ragionamento ripreso anche dal

presidente della commissione Pasquale Ciacciarelli (FI),

che, concludendo l’audizione, ha sottolineato

l’importanza di manifestazioni di questo tipo e ha

proposto di presentare l’evento in tutte le Province della

Regione.

72

COMMISSIONE VI - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti

Presidente: Fabio Refrigeri (Pd)

Seduta n. 9 del 22 gennaio 2019 All'ordine del giorno lo schema di deliberazione n. 37 del

9 gennaio 2019 concernente: legge regionale n. 4/2018. Capitolo c12520 per l'esercizio finanziario 2019. Euro 5.000.000 per interventi di viabilità per le strade di

Roma Capitale

Audizione del 22 gennaio 2019

Odg: Audizione al fine di acquisire utili approfondimenti in merito alla tratta ferroviaria Roma Lido. Invitati:

l'assessore regionale Alessandri, il sindaco di Roma Raggi, l'assessore alla Città in movimento Meleo, il presidente del decimo municipio Di Pillo, il presidente

dell'Atac Simioni, il comitato pendolari Roma Lido.

SINTESI Nella legge di Bilancio 2018-2020, approvata con la

legge 4/2018, è stato inserito un capitolo di spesa

ammontante a 5 milioni di euro in riferimento

all’esercizio finanziario 2019, per interventi di viabilità

per le strade di Roma Capitale. Lo S.D. n. 31 attua le

disposizioni del fondo e affida ad Astral il ruolo di

soggetto attuatore.

73

Le ferrovie concesse sono ridimensionate da tempo e

ormai trasformate in ferrovie regionali con infrastrutture

affidate a specifici gestori ed esercizio affidato

generalmente a imprese ferroviarie tramite contratti di

servizio. Per alcune tratte, si considera la possibilità di

cessione di parte della Regione Lazio a favore del

Comune di Roma Capitale.

COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

VIA LIBERA IN SESTA COMMISSIONE A 5 MILIONI DI

EURO PER VIABILITÀ ROMA CAPITALE 22/01/2019 - La Commissione Lavori pubblici,

infrastrutture, mobilità, trasporti, del Consiglio

regionale del Lazio, presieduta da Fabio Refrigeri (Pd),

ha dato oggi parere favorevole all’unanimità allo schema

di delibera di Giunta che stanzia 5 milioni di euro per

effettuare interventi di viabilità sulle strade di Roma

Capitale. Il provvedimento torna in Giunta per

l’approvazione definitiva.

Gli interventi saranno affidati ad Astral e riguarderanno

prioritariamente dieci strade: le complanari della A1, dal

Grande raccordo anulare a Via Vittorio Ragusa e da Via

Pastore al Gra; le complanari della Pontina dal Gra al

centro commerciale Garda (direzione Latina) e da Via

degli Eroi al Gra (direzione Roma); Via Prenestina dal

Gra a via di Rocca Cencia; Via Cassia dal Gra a Corso

Francia; via Boccea da Via Casalotti a Via di Selva nera;

Via Casilina dal Gra al confine comunale; Via Appia

Nuova dal Gra a via dell’Almone (in entrambe le

carreggiate); Via di Vigna Murata per l’intero tratto in

entrambe le careggiate.

74

La delibera è stata illustrata in commissione

dall’assessore regionale Mauro Alessandri, titolare delle

deleghe a Lavori Pubblici e Tutela del Territorio,

Mobilità, e ha ottenuto il parere favorevole di tutti i

consiglieri presenti alla seduta: oltre al presidente

Refrigeri, Eugenio Patanè ed Emiliano Minnucci del Pd,

Gino De Paolis (Lista Zingaretti), Devid Porrello (M5s) ed

Enrico Cavallari (Misto).

NUOVA AUDIZIONE ALLA PISANA SULLA FERROVIA ROMA-LIDO

22/01/2019 - La Commissione Lavori pubblici,

infrastrutture, mobilità, trasporti, del Consiglio

regionale del Lazio, presieduta da Fabio Refrigeri (Pd), si

è riunita oggi per una nuova audizione sulla ferrovia ex

concessa Roma-Lido. Presenti all’incontro l’assessore

regionale Mauro Alessandri, titolare delle deleghe a ai

Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità;

l’assessora di Roma Capitale Linda Meleo; la presidente

del decimo Municipio Giuliana Di Pillo (che aveva

chiesto l’audizione) con l’assessore Claudio Bollini; i

rappresentanti di Atac e quelli dei comitati dei

pendolari.

Tema dell’audizione le problematiche del servizio di

trasporto, puntualmente denunciate ancora una volta

dai comitati dei pendolari. In particolare, è stata

rappresentata la questione della carenza di treni nelle

ore di punta e durante la stagione estiva, quando la

mobilità verso il litorale subisce un forte incremento.

75

L’assessore regionale Alessandri ha annunciato che

nella prossima settimana la Regione (che è proprietaria

della linea) chiuderà l’iter per l’acquisto di nuovi treni

ma, nel frattempo, i pendolari hanno chiesto una

soluzione “ponte” fino alla completa entrata in servizio

dei nuovi convogli, prevista per il 2022. Su questo punto

l’assessora di Roma Capitale (cui è affidata la gestione

del servizio pubblico) e i rappresentanti di Atac (società

che svolge il servizio) hanno annunciato che stanno

valutando l’ipotesi di spostare alcuni treni dalle linee

metropolitane sulla tratta Roma-Lido, per sopperire

temporaneamente alla carenza di convogli dovuta a

guasti e incidenti.

In generale, facendo seguito anche agli esiti delle

precedenti audizioni, sia l’assessore regionale sia quello

comunale hanno ribadito che c’è l’impegno congiunto a

trasferire completamente la gestione della linea Roma-

Lido dalla Regione a Roma Capitale, dato che l’intera

tratta ricade nel territorio di quest’ultima. La stessa

convergenza, peraltro, si era già manifestata per quanto

riguarda un’altra ferrovia ex concessa ricadente

interamente nel territorio comunale, la Roma-

Giardinetti.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche i

consiglieri Enrico Cavallari (Misto), che ha chiesto

informazioni riguardo l’apertura di due nuove stazioni

lungo il percorso della Roma-Lido; Eugenio Patanè (Pd),

il quale ha auspicato un passaggio completo a Roma

Capitale delle ferrovie ex concesse ricadenti nel territorio

comunale; Antonello Aurigemma (FI), che ha invitato la

76

Regione a fare maggiore chiarezza sul futuro della linea,

con riferimento soprattutto al ruolo di Atac.

77

COMMISSIONE VII- Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare

Presidente: Giuseppe Simeone (FI)

Seduta n. 11 del 3 dicembre 2018 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 2018

concernente "Approvazione del piano sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).

Seduta n. 12 del 4 dicembre 2018

Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 2018 concernente "Approvazione del piano sociale regionale

denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).

SINTESI Ai sensi della L.R. n. 11/2016, il Consiglio regionale

approva il Piano sociale regionale a seguito di una

deliberazione adottata dalla Giunta regionale. Il Piano è

integrato con la programmazione in ambito sanitario ed

in materia educativa e formativa, del lavoro, culturale,

sportiva ed abitativa. Il principio guida è quello della

centralità della persona nella comunità; intorno ad essa

devono ruotare politiche, progettualità, servizi e

strutture specifiche. Inoltre, il Piano è orientato alla

costruzione di processi di programmazione più efficaci e

78

qualitativi nelle politiche sociali regionali nel loro

complesso.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

PIANO SOCIALE REGIONALE, PROSEGUE L'ESAME IN COMMISSIONE SETTIMA

04/12/2018 - Ventisei emendamenti approvati oggi, in

VII Commissione - Sanità, politiche sociali, integrazione

sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe

Simeone, alla proposta di deliberazione consiliare n. 12

del 2018, concernente "Approvazione del piano sociale

regionale denominato 'Prendersi cura, un bene

comune'": vanno ad aggiungersi ai 55 approvati nella

seduta di ieri, in modo tale che residuino ormai alla

conclusione del lavoro della commissione circa 120

emendamenti ancora.

I pacchetti più consistenti degli emendamenti approvati

oggi portano come prima firma quella del presidente

Simeone e quella di Davide Barillari del Movimento 5

stelle (dieci ciascuno); su cinque di questi (due di

Simeone e tre di Barillari) sono intervenute

riformulazioni dell’assessore Troncarelli, presente alla

seduta. Gli altri emendamenti portano come prima firma

quella di Marta Bonafoni della Lista Zingaretti, in

quattro casi, e quelle di Paolo Ciani del Centro solidale e

di Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia (uno a testa).

In particolare, un emendamento formulato in corso di

seduta da Bonafoni ha assorbito ben sette emendamenti

preesistenti, di varia provenienza, andando a intervenire

sulle “Modalità di raccordo tra programmazione

79

regionale e locale” (punto G del piano) e segnatamente

sui Piani di zona, aggiungendo, tra le istituzioni

coinvolte ai fini della redazione di questi ultimi, varie

altri organismi quali il Garante delle persone sottoposte

a misure restrittive della libertà personale, gli istituti

penali e penitenziari, le direzioni sanitarie delle Rems,

gli uffici dell’esecuzione penale esterna, il Garante

dell’infanzia e le Università per favorire collaborazioni

fra le funzioni di assistenza e quelle di ricerca.

Sempre in questa parte del piano, a proposito del ciclo

programmatorio, un emendamento di Barillari che ha

ricevuto l'apprezzamento di Bonafoni e di Enrico

Panunzi (Partito democratico) ha aggiunto la previsione

della “reinternalizzazione” (compatibilmente con la

normativa vigente, come da riformulazione

dell’assessore) laddove già si prevedeva la

"stabilizzazione", sostenuta anche a mezzo di "strumenti

regionali", del "personale tecnico impegnato nei servizi".

Alla seduta erano presenti anche Sara Battisti, Michela

Califano e Marietta Tidei del Partito democratico e

Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle.

Seduta n. 13 del 10 dicembre 2018 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 4

giugno 2018 concernente "Approvazione del piano sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

80

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

PIANO SOCIALE, PROSEGUE IL LAVORO IN COMMISSIONE

10/12/2018 - Altri undici emendamenti approvati oggi,

in VII Commissione - Sanità, politiche sociali,

integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da

Giuseppe Simeone, alla proposta di deliberazione

consiliare n. 12 del 2018, concernente "Approvazione del

piano sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un

bene comune'": alla conclusione del lavoro della

commissione mancano ancora poco più di 100

emendamenti, per i quali il presidente Simeone ha detto

di voler sfruttare una pausa dei lavori della

commissione Bilancio in corso in questi giorno.

Tre degli emendamenti approvati oggi portano la firma

di Davide Barillari e Loreto Marcelli del Movimento 5

stelle: uno di questi è stato però approvato come uscito

dalla riformulazione chiesta dall’assessore Alessandra

Troncarelli, assessore alle Politiche sociali e welfare,

presente alla seduta, e accettata dai proponenti. Un

altro pacchetto di emendamenti approvati oggi (cinque)

portava la firma della consigliera del Pd Marietta Tidei,

in assenza della quale sono stati fatti propri da Marta

Bonafoni della Lista Zingaretti: anche tra questi, uno è

stato riformulato dall’Assessore. Due emendamenti

approvati anche per Massimiliano Maselli di Noi con

l’Italia (erano stati accantonati nella seduta precedente e

sono stati votati oggi); uno infine a firma del presidente

Simeone, approvato come riformulato dall’assessore.

81

Gli emendamenti approvati oggi riguardavano i punti H

del Piano “Entità e modalità di finanziamento del

sistema integrato” ed I, “Innovazione”, ad eccezione di

quelli del consigliere Maselli, con i quali si è tornati

all’interno dei punti F, “Modalità di erogazione delle

prestazioni e condizioni di esigibilità” e G, “Modalità di

raccordo tra programmazione regionale e locale”, del

piano medesimo.

Erano presenti ai lavori oggi anche i consiglieri Sara

Battisti e Michela Di Biase del Partito democratico,

Paolo Ciani del Centro solidale, Chiara Colosimo di

Fratelli d’Italia.

Seduta n. 14 del 13 dicembre 2018 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 4 giugno 2018 concernente "Approvazione del piano

sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (esame emendamenti).

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

PIANO SOCIALE INTEGRATO, TERMINATO L'ESAME DEGLI EMENDAMENTI

13/12/2018 - La settima commissione consiliare

permanente, Sanità, politiche sociali, integrazione

sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone

(FI), ha concluso l’esame degli emendamenti alla

proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 2018,

concernente "Approvazione del piano sociale regionale

denominato 'Prendersi cura, un bene comune".

82

Alla presenza dell'assessore al ramo, Alessandra

Troncarelli, oggi ne sono stati approvati una quarantina,

tra i quali numerosi dei consiglieri Davide Barillari e

Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle, della consigliera

Marta Bonafoni della Lista Zingaretti, del consigliere

Massimiliano Maselli di Noi con l’Italia, del consigliere

Paolo Ciani del Centro solidale e dello stesso presidente

Simeone. Il testo emendato dovrà ora essere inviato alla

commissione Bilancio per il parere di competenza.

Seduta n. 15 del 21 dicembre 2018 Odg: schema di deliberazione n. 32, concernente:

"Attuazione art. 74 della legge regionale n. 7 del 22 ottobre 2018 "Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale", Adozione del regolamento per la

disciplina degli interventi a sostegno delle famiglie dei minori in età evolutiva prescolare nello spettro autistico"

SINTESI

Il D.P.C.M. del 14 febbraio 2001 stabilisce che

l’assistenza socio-sanitaria sia prestata a persone con

bisogni di salute che richiedono prestazioni sanitarie e

azioni di protezione sociale, anche di lungo periodo sulla

base di progetti personalizzati di assistenza redatti sula

scorta di valutazioni multidimensionali e demanda alle

Regioni la disciplina inerente le modalità e i criteri di

definizione dei progetti assistenziali personalizzati.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

AUTISMO, VIA LIBERA IN COMMISSIONE SANITÀ A REGOLAMENTO PER SOSTEGNO A FAMIGLIE E ALBO TERAPISTI

21/12/2018 - La commissione Sanità, politiche sociali,

integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da

83

Giuseppe Simeone (FI), ha dato oggi parere favorevole

con osservazioni allo schema di deliberazione di Giunta

n. 32, contenente il Regolamento per la disciplina degli

interventi a sostegno delle famiglie dei minori in età

evolutiva prescolare nello spettro autistico, in attuazione

dell’articolo 74 della legge regionale n. 7 del 22 ottobre

2018 “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo

regionale”.

Nel presentare il provvedimento, il presidente Simeone

ne ha spiegato sia la genesi sia la necessità di

approvarlo entro il 31 dicembre 2018, per non perdere

lo stanziamento di un milione di euro previsto per l’anno

in corso (le risorse complessive ammontano a 3 milioni

di euro, un milione per ciascuna annualità del triennio

2018-2020). Per quanto riguarda le motivazioni,

Simeone ha detto che la delibera dà attuazione

all’articolo 74 della legge regionale 7/2018, introdotto

con un emendamento della consigliera Chiara Colosimo

(FdI). Tale articolo prevede, infatti, che “la Regione,

nell’ambito delle iniziative volte alla tutela della salute,

con specifico riferimento ai minori in età evolutiva

prescolare nello spettro autistico, individua nelle linee

guida per il trattamento dei disturbi dello spettro

autistico nei bambini e negli adolescenti i programmi

psicologici e comportamentali strutturati e gli altri

trattamenti con evidenza scientifica riconosciuta mirati

a modificare i comportamenti del bambino per favorire

un migliore adattamento alla vita quotidiana”.

84

Nello stesso articolo della legge è stato previsto un

regolamento attuativo della Giunta regionale per

disciplinare:

a) l’istituzione di un albo dei terapisti riconosciuti,

aperto con riconoscimento annuale a decorrere

dall’anno 2018;

b) le modalità per sostenere le famiglie dei minori, con

priorità per quelle con un numero di figli nello spettro

superiore ad uno e con un ISEE inferiore o pari a 8 mila

euro;

c) le modalità per la formazione specifica indicata per i

pediatri e gli insegnanti di sostegno.

Il regolamento è stato illustrato oggi in settima

commissione dall’assessora regionale Alessandra

Troncarelli, titolare delle deleghe “Politiche Sociali,

Welfare ed Enti Locali”, e ha ottenuto parere favorevole

all’unanimità con 6 osservazioni votate dalla

commissione, 5 della stessa Chiara Colosimo e una del

consigliere Paolo Ciani (Centro solidale). Lo schema di

delibera torna ora in Giunta regionale per l’approvazione

definitiva.

Presenti alla seduta, oltre a Simeone, Colosimo e Ciani, i

consiglieri: Michela Califano, Marta Leonori, Emiliano

Minnucci, Enrico Panunzi (tutti del Pd); Marta Bonafoni

(Lista civica Zingaretti); Daniele Giannini (Lega); Davide

Barillari e Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle.

Seduta n. 16 del 10 gennaio 2019 Odg: Proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 4

giugno 2018 concernente "Approvazione del piano

85

sociale regionale denominato 'Prendersi cura, un bene comune'" (votazione finale).

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

COMMISSIONE SETTIMA, OK AL NUOVO PIANO SOCIALE

10/01/2019 - La settima commissione consiliare

permanente, Sanità, politiche sociali, integrazione

sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone

(FI), ha dato via libera oggi alla proposta di deliberazione

consiliare n. 12 del 4 giugno 2018, concernente:

"Approvazione del Piano sociale regionale denominato

"Prendersi cura, un bene comune". L’atto va ora in Aula

per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio

regionale del Lazio. La votazione ha dato esito positivo a

maggioranza, con l’astensione delle opposizioni, alla

presenza dell’assessore alle Politiche sociali e welfare

Alessandra Troncarelli, che ha ringraziato la

commissione per il lavoro fatto sul provvedimento.

La votazione finale è stata preceduta dalla votazione del

titolo del provvedimento e da quella dell’emendamento

presentato dall’assessore al Bilancio Alessandra Sartore

e approvato ieri in quarta commissione Bilancio,

programmazione economico-finanziaria, partecipazioni

regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,

presieduta da Marco Vincenzi (Pd). Quest’ultimo ha

riferito oggi che la quarta commissione aveva dato

parere favorevole alla proposta di deliberazione

consiliare in modo subordinato all’accoglimento

86

dell’emendamento riguardante il capitolo “Risorse”, con

il quale si aggiornano al bilancio vigente i dati del piano

sociale relativi alle risorse finanziarie per l’attuazione,

con il risultato che “nel triennio 2019-2021 – aveva

spiegato ieri Sartore con soddisfazione - saranno

impiegati 550 milioni di euro oltre a 132 milioni di fondi

europei del Por Fse”.

A dare inizio ai lavori sul piano sociale era stata lo

scorso 8 ottobre con la presentazione del provvedimento

ai membri della commissione l’assessore Troncarelli, la

quale aveva ricordato che il piano all’esame, redatto in

base alle disposizioni della legge regionale 11/2016,

“Sistema integrato dei beni e dei servizi sociali della

Regione Lazio”, è quello adottato dalla Giunta nella

scorsa legislatura (il 26 aprile 2017) e ora riproposto

all’esame del Consiglio. “Al centro del piano c’è l’essere

umano – aveva spiegato Troncarelli -, inteso come

persona che si affaccia alle prestazioni sociali e come

persona titolare di specifici diritti.”. Priorità per

l’assistenza domiciliare, anche dando sostegno ai

cosiddetti “caregiver“, vale a dire a tutti i familiari che

assistono un loro congiunto ammalato e/o disabile, ma

anche, tra gli altri interventi elencati dall’assessore che

la Regione Lazio intende attuare: il sostegno alla

genitorialità, innanzi tutto con l’abbattimento delle rette

degli asili nido; la co-progettualità con le aziende del

Terzo settore; il rafforzamento delle politiche giovanili; il

potenziamento dei Punti unici di accesso (Pua) alle

prestazioni socio-sanitarie e della governance del

sistema integrato.

87

Dopo una serie di audizioni, iniziate il 15 ottobre 2018

con il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza, Jacopo

Marzetti, la presidente della Consulta regionale per la

salute mentale, Daniela Pezzi, i vicepresidenti della

Consulta regionale per la disabilità e l'handicap, Guido

Trinchieri e Donatella Palumbo, il vicesegretario

generale Anci Lazio, Giuseppe De Righi, il 27 novembre

era iniziato l’esame delle proposte emendative al piano

con l’ ok a 24 richieste di modifica del testo, relative una

all’introduzione, le altre alle parti A (Obiettivi) e B (Stati

di bisogno, miglioramenti dei servizi e azioni prioritarie)

del Piano. Il lavoro era proseguito il 3 e 4 dicembre poi,

con altri 55 e 26 emendamenti rispettivamente

approvati nei due giorni. Il 10 dicembre altri undici

emendamenti approvati andavano ad intervenire sui

punti H del Piano, “Entità e modalità di finanziamento

del sistema integrato”, ed I, “Innovazione”, ma anche sui

punti F, “Modalità di erogazione delle prestazioni e

condizioni di esigibilità” e G, “Modalità di raccordo tra

programmazione regionale e locale”. L’esame degli

emendamenti si era concluso il 13 dicembre con

l’approvazione di altri 40 circa.

Alla seduta di oggi erano presenti anche i consiglieri

Sara Battisti, Salvatore La Penna e Marta Leonori del

Partito democratico; Davide Barillari e Loreto Marcelli

del Movimento 5 stelle; Marta Bonafoni della Lista

Zingaretti, Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia e Daniele

Giannini della Lega.

88

Audizione n. 30 del 28 gennaio 2019 Odg: Audizione richiesta da Cgil, Cisl e Uil, sulle

problematiche del Policlinico Umberto I.

Audizione n. 31 del 28 gennaio 2019

Odg: Audizione sulla Casa di cura "Villa Gioia" di Sora.

SINTESI 1 - Il Policlinico Umberto I, il terzo ospedale d’Italia per

dimensioni, da oltre un ventennio si avvale della

cooperativa Osa (circa 700 dipendenti) per i servizi

infermieristici e ausiliari. Ora con l’indizione dei

concorsi, si profila la possibilità che non tutti i

dipendenti possano risultare idonei in graduatoria. Il

posto di lavoro è a rischio e i sindacati si sono

mobilitati.

2 - Villa Gioia negli ultimi anni è passata da 62 posti

letto a 40 e quindi a 18, nel 2009, con in aggiunta 4 di

day surgery polispecialistico (dedicati alla chirurgia

generale) la Regione ha stabilito che questi 4 posti

debbano essere di carattere mono-specialistico e

dedicati alla chirurgia generale. Ciò mette a rischio

l’attività della piccola struttura (un tempo specializzata

in urologia e ginecologia) che non può 18 posti con la

chirurgia generale. I 120 posti di lavoro della Villa Gioia

sono a rischio.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

AUDIZIONI IN COMMISSIONE SANITÀ SU UMBERTO I

E "VILLA GIOIA" 28/01/2019 - La VII commissione, Sanità, politiche

sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta

89

da Giuseppe Simeone (FI), si è riunita oggi per ascoltare

i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, sulle problematiche

del Policlinico Umberto I. Nel corso dell’audizione è stato

ascoltato anche il direttore generale Vincenzo Panella.

Come ha spiegato il segretario della Cisl funzione

pubblica del Lazio, Roberto Cherchia, ci sono problemi

per la collocazione in servizio di tutti i dipendenti della

cooperativa OSA che fornisce personale sanitario al

policlinico da circa 15 anni.

Con la nuova stagione dei concorsi, si profila la

possibilità che non tutti i dipendenti riescano risultare

idonei nelle graduatorie dei concorsi. La conseguenza è

il rischio che si disperdano diverse professionalità

maturate negli anni. Come ha ricordato anche Sandro

Bernardini, Uil Fpl, una cinquantina di dipendenti della

cooperativa dovrebbero uscire, ma secondo gli accordi

dovrebbero essere ricollocati in altri appalti della

cooperativa stessa. Bernardini ha ricordato anche le

differenze di trattamento tra personale dell’università,

della sanità regionale e della cooperativa. Il direttore

generale Panella ha ricostruito le vicende degli ultimi

anni, ricordando il blocco del turnover, dovuto al

commissariamento, che ha portato alla esternalizzazione

del personale attraverso l’affidamento della fornitura di

personale e servizi alla cooperativa OSA. Con il concorso

per 40 infermieri di tre anni fa (per il quale furono state

presentate 20.000 domande), è stata stilata una

graduatoria di 800 idonei dalla quale possono attingere

tutte le aziende sanitarie del Lazio.

90

E’ poi intervenuta la sentenza del 24 ottobre 2017, con

la quale il Tribunale Civile di Roma ha disposto la

nullità del rapporto contrattuale tra società cooperativa

OSA e l’azienda policlinico Umberto I e la sentenza del

30 ottobre 2018 del Tar del Lazio per l’annullamento

della procedura aperta per l’acquisizione di “servizi

infermieristici e ausiliari di supporto all’attività

sanitaria”. Regione Lazio, Policlinico Umberto primo e

sindacati hanno sottoscritto lo scorso 21 gennaio un

accordo, con il quale “tenuto conto della complessità e

della primaria importanza dell’A.O.U. policlinico

Umberto I nell’ambito della rete dell’emergenza e,

complessivamente, in tutta la rete ospedaliera regionale,

le parti concordano sulla necessità di ricercare soluzioni

al fine di evitare problematiche occupazionali per i

dipendenti della Coop Osa, attualmente impegnati nei

servizi infermieristici e ausiliari presso il policlinico da

circa 15 anni e i prevedibili disagi per la funzionalità

della struttura ospedaliera nella risposta di salute per i

cittadini”.

Tema giunto all’attenzione della commissione sanità:

l’esigenza di norme che consentano a tutti coloro che

abbiano maturato almeno tre anni di esperienza

lavorativa a qualsiasi titolo, prestata presso le aziende

del servizio sanitario regionale, di non essere sottoposti

alle eventuali fasi preselettive nei concorsi pubblici che

sono volte a ridurre il numero dei partecipanti alle fasi

concorsuali vere e proprie. Su questo punto è

intervenuta la consigliera Marta Bonafoni (Lista

Zingaretti) la quale pur ricordando il dato positivo del

ritorno ai concorsi pubblici, ha evidenziato la necessità

91

di affrontare in sede legislative il tema delle preselezioni

del personale esternalizzato in servizio da molto tempo.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche i

consiglieri Davide Barillari (M5s), Chiara Colosimo (FdI),

Rodolfo Lena (Pd).

Nella seconda audizione della giornata, si è parlato della

situazione della Casa di cura "Villa Gioia" di Sora. La

proprietà (avv. Valeria Scafi) ha ripercorso brevemente la

storia della struttura, passata da 62 posti letto a 40 e

quindi a 18, nel 2009, con in aggiunta 4 di day surgery

polispecialistico (assetto confermato nel 2013); con una

comunicazione del 28 novembre scorso, però, la Regione

ha stabilito che questi 4 posti debbano essere di

carattere mono-specialistico e dedicati alla chirurgia

generale. Con ciò si aggiunge al taglio dei posti, ha

spiegato la titolare, il venir meno della struttura alla sua

vocazione, che era l’urologia e la ginecologia, con gravi

ripercussioni sul numero dei pazienti. “Non si possono

coprire 18 posti con la chirurgia generale” nelle piccole

strutture, ha aggiunto il direttore sanitario Serafini, a

rischio di mettere in pericolo i 120 posti di lavoro della

Villa Gioia. Il legale della clinica, avv. Graziosi, si è

soffermato sulle caratteristiche della comunicazione

ricevuta dalla struttura, che, pur avendo l’aspetto

formale di una comunicazione di avvio del

procedimento, non ha avuto un seguito, da parte

regionale, con risposte alle richieste di chiarimenti

pervenute dalla clinica.

Da parte regionale, la dottoressa Russetti, dirigente Area

accreditamento e controlli, ha spiegato che la nota del

92

28 novembre ricevuta dalla struttura consegue a una

normativa nazionale, il DM 70, e che anche

l’accreditamento è collegato a una verifica dei requisiti; il

dirigente della rete ospedaliera specialistica Casertano

ha aggiunto che in base a direttive ministeriali non si

possono concludere accordi con strutture di piccole

dimensioni se non di tipo mono-specialistico; quando il

ministero ravvisa due tipi diversi di codici, produce delle

obiezioni scritte. Il dirigente ha anche detto però che è in

corso uno studio sulle piccole strutture che dovrebbe

concludersi a giorni e i cui dati potranno consentire

delle valutazioni e la ricerca di una soluzione anche per

questo caso.

“Cercare una soluzione che, senza venir meno alle

norme vigenti, consenta di tutelare i posti letto e di

conseguenza l’occupazione”: questo quanto ha chiesto ai

funzionari regionali il presidente Giuseppe Simeone;

anche Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle si è detto

su questa linea di pensiero, mentre Pasquale Ciacciarelli

di Forza Italia ha aggiunto che la provincia di Frosinone

sta soffrendo molto dal punto di vista sanitario: il

rischio è quello che si vada a incrementare la mobilità

passiva verso altre regioni, non tutelando le strutture

esistenti.

Audizione n. 32 del 29 gennaio 2019 Odg: Audizione con l'associazione "Quelli che soffrono di nevralgia del trigemino"

93

SINTESI La nevralgia del trigemino è una sindrome cronica, un

disordine neuropatico che si manifesta con crisi di

dolore lancinante nelle aree del volto. Convivere con la

nevralgia del trigemino può essere difficile, soprattutto

se questa incide sulla qualità della vita: l'intensità con

cui si manifesta può essere invalidante e può anche

portare a depressione, con sentimenti di estrema

tristezza o disperazione che durano a lungo.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

NEVRALGIA DEL TRIGEMINO, AUDIZIONE IN COMMISSIONE SANITÀ

29/01/2019 - Investire sulla ricerca, per arrivare a

conoscere meglio la patologia, ma soprattutto

riconoscere la nevralgia del trigemino come malattia

invalidante. Queste le richieste presentate oggi dal

gruppo Facebook “Quelli che soffrono della nevralgia del

trigemino” in commissione Sanità del Consiglio

regionale.

Si tratta di un gruppo di oltre mille persone, che

aderiscono da tutta Italia, che soffrono di questa

patologia, quasi sconosciuta, ma molto grave. Molte le

testimonianze portate: dolori fortissimi e continui,

scosse elettriche che attraversano il cervello, delle quali,

spesso, non si conosce bene neanche la causa, che

provocano perfino l’impossibilità di parlare e deglutire.

Si può affrontare con complessi interventi chirurgici,

spesso non risolutivi e con farmaci antiepilettici,

antidepressivi e antidolorifici che però attenuano

94

soltanto i sintomi, senza garantire una cura vera e

propria.

Per la Regione è intervenuto Gianni Vicario, della

direzione Salute, che ha assicurato l’impegno della

struttura nei confronti del ministero, in sede di

Conferenza Stato-Regioni e nei vari tavoli tecnici, per

sostenere l’istanza dei malati. In secondo luogo la

Regione si attiverà nei confronti della rete per la terapia

del dolore per capire come si può intervenire con più

efficacia e verso università, centri di ricerca e case

farmaceutiche per cercare di aumentare le attività di

ricerca.

Il presidente della commissione, Giuseppe Simeone (FI)

e il consigliere Paolo Ciani (Centro solidale) hanno

garantito che continueranno a seguire con attenzione la

situazione. Simeone, in particolare, ha annunciato la

presentazione di un ordine del giorno in aula, che

raccolga le richieste dei malati, in maniera da

coinvolgere l’intero Consiglio regionale.

95

COMMISSIONE VIII - Agricoltura, ambiente

Presidente: Valerio Novelli (M5s)

Seduta n. 15 del 3 dicembre 2018 Seduta congiunta con la XII commissione.

Odg: Risoluzione concernente Servizio idrico integrato. Legge regionale Lazio del 4 aprile 2014 n. 5 e ss.mm.ii.,

"Tutela, governo e gestione pubblica delle acque". Proposta di legge nazionale n. 52 del marzo 2018,

"Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque" - Istituzione dei Bacini Idrografici - Moratoria nei confronti dei

comuni efficienti ricadenti in Ato 1 e Ato 2 che ancora non hanno trasferito il servizio al soggetto gestore d'ambito (Stat. artt. 30 comma 2, 33 comma 4).

SINTESI

I servizi idrici sono organizzati sulla base degli ambiti

territoriali ottimali definiti dalle regioni in attuazione

della legge 5 gennaio 1994, n. 36. Le regioni possono

modificare le delimitazioni degli ambiti territoriali

ottimali per migliorare la gestione del servizio idrico

integrato, assicurandone comunque lo svolgimento

secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nel

rispetto, in particolare, dei seguenti principi:

a) unità del bacino idrografico o del sub-bacino o dei

bacini idrografici contigui, tenuto conto dei piani di

bacino, nonché della localizzazione delle risorse e dei

96

loro vincoli di destinazione, anche derivanti da

consuetudine, in favore dei centri abitati interessati;

b) unicità della gestione e, comunque, superamento

della frammentazione verticale delle gestioni;

c) adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla

base di parametri fisici, demografici, tecnici.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, VIII E XII

COMMISSIONE NON VOTANO LA RISOLUZIONE SUI COMUNI INADEMPIENTI

03/12/2018 - L’ottava commissione (Agricoltura,

ambiente) e la dodicesima (Tutela del territorio) del

Consiglio regionale del Lazio, hanno deciso oggi di non

votare la Risoluzione sul Servizio idrico integrato,

presentata nei giorni scorsi, che chiedeva vari impegni

alla Giunta regionale, tra cui quello di concedere una

moratoria “nei confronti dei comuni efficienti ricadenti

in Ato 1 e Ato 2 che ancora non hanno trasferito il

servizio al soggetto gestore d'ambito”.

La decisione è stata presa dopo aver ascoltato la

relazione dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici e

Tutela del Territorio, Mobilità, Mauro Alessandri, il

quale – in sintesi – ha spiegato che la Giunta ha già

fatto tutto quello che poteva fare rispetto ad alcuni

impegni richiesti, mentre non può impegnarsi su

questioni che riguardano altre istituzioni. L’assessore,

infatti, ha ricordato che i comuni inadempienti rispetto

alla legge nazionale hanno perso i ricorsi dinanzi al Tar

e al Consiglio di Stato e che il Ministero dell’Ambiente

ha più volte sollecitato la Regione Lazio a esercitare i

97

poteri sostitutivi. A tal proposito, Alessandri ha

distribuito ai consiglieri regionali l’ultima lettera del

Ministero – del 16 novembre scorso – con la quale viene

richiesto alla Regione di “relazionare sullo stato di

attuazione del Servizio idrico integrato – si legge nella

missiva – e sul persistere di eventuali impedimenti e

criticità che ne ostacolino la piena operatività in tutti gli

ambiti territoriali. Si richiede un riscontro entro il 15

dicembre p.v.”.

Secondo Roberta Angelilli (Lazio 2018), la lettera

ministeriale non ha un carattere perentorio, ma è solo

una richiesta di ricognizione. La consigliera ha poi fatto

cenno alla “evoluzione normativa nazionale su questo

tema, per cui si può chiedere – ha detto – una sorta di

sospensiva tecnica rispetto all’obbligo per i comuni di

aderire a un ambito territoriale ottimale e avviare un

tavolo di interlocuzione tecnica tra tutti i soggetti

interessati. Nessuno dei comuni vuole trovarsi in una

situazione fuorilegge – ha aggiunto Angelilli – però ci

sono delle metodologie virtuose sul territorio e ci sono

ancora gli spazi per trovare una soluzione diplomatica”.

L’assessore Alessandri ha ribadito più volte, durante i

suoi interventi, che il contesto normativo in vigore (“al di

là delle evoluzioni in atto”) non consente alla Regione di

derogare all’obbligo previsto dalla legge 164 del 2014 e

cioè che i comuni devono obbligatoriamente aderire a un

Ato. Anzi, “tale trasferimento era da attuare entro 60

giorni dall’entrata in vigore della legge di quattro anni fa

e, in caso contrario, imponeva alla Regione di esercitare

i poteri sostitutivi. Nel frattempo – ha aggiunto

98

Alessandri – ci sono stati anche due pronunciamenti

della giustizia amministrativa che hanno respinto i

ricorsi degli enti locali. Nonostante ciò, la Giunta

regionale, con una delibera del maggio 2018, ha preso

sei mesi di tempo per approfondire la questione,

attraverso un tavolo istituzionale con gli enti locali”.

L’assessore ha spiegato che a novembre la Giunta ha

prorogato di altri sei mesi la “diffida” ai comuni, proprio

per dare più tempo agli stessi di aderire al tavolo e,

contestualmente, per verificare l’esito dell’iter legislativo

nazionale, ma la risposta del Ministero è stata la lettera

del 16 novembre. “Io non sono insensibile a questa

risoluzione – ha concluso Alessandri – tant’è vero che la

metà delle cose richieste le abbiamo già fatte. Ho detto

ai comuni di scriverci per rappresentare con cura le loro

ragioni, noi garantiamo un supplemento di riflessione e

non eserciteremo immediatamente i poteri sostitutivi.

Ma il tema resta ineludibile e non è nelle nostre potestà

concedere una sospensiva ai comuni inadempienti

perché il termine è fissato dal legislatore nazionale”.

Emiliano Minnucci (Pd), nel condividere la linea

dell’assessore Alessandri, ha detto che non basta la

volontà generica di una risoluzione perché occorre agire

nell’ambito delle leggi esistenti e ha chiesto un’audizione

specifica sulla proposta di legge nazionale in discussione

in Parlamento. Richiesta condivisa anche da Roberta

Angelilli. Silvia Blasi (M5s) ha sottolineato che “è vero

che la Regione Lazio deve adempiere a una legge

nazionale, ma dall’altra parte è bene ricordare che esiste

anche la legge regionale n. 5 del 2014 che non è mai

stata resa operativa dalla Giunta. Anche quella legge

99

prevedeva degli obblighi – ha spiegato Blasi – che erano

la determinazione degli ambiti di bacino idrografico e la

definizione di una convenzione di cooperazione tipo da

proporre ai Comuni”. Su questo punto, Fabio Refrigeri

(Pd) ha ricordato che la legge 5/2014 fu impugnata dal

Governo e cambiata dal Consiglio regionale, proprio per

evitare la “competizione tra le due normative, pur

cercando di venire incontro alle esigenze dei territori”.

Il presidente della dodicesima commissione, Sergio

Pirozzi (Pirozzi presidente), ha sottolineato che “c’è un

gruppo di comuni che stanno resistendo a diffide e a

provvedimenti normativi perché ritengono, supportati

dai fatti, che ci sono dei risultati virtuosi nella loro

gestione del servizio idrico. Questo zoccolo duro è

rimasto perché ha delle particolarità che altri non hanno

e sarebbe il caso di portare all’attenzione del Governo le

motivazioni forti e le istanze che hanno spinto questi

comuni a resistere dal 1994, sperando che questa

specificità possa trovare sbocco all’interno della nuova

legge che si sta facendo, per creare i presupposti

giuridici e amministrativi per far stare tranquilli la

Regione e i sindaci”, ha detto. Sia Pirozzi che il

presidente dell’ottava commissione, Valerio Novelli

(M5s), hanno accolto la richiesta di convocare

un’audizione congiunta specifica sull’evoluzione

normativa nazionale con i relatori della proposta di

legge.

100

Audizione n. 4 del 6 dicembre 2018 Audizione congiunta con la X Commissione

Odg: il grave inquinamento nella Valle del Sacco. Invitati: il Comune di Ceccano, il Consorzio ASI di

Ceccano, i delegati della Provincia di Frosinone.

SINTESI (Per sintesi e resoconto vedi Commissione X)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

VALLE DEL SACCO, AUDIZIONE CONGIUNTA IN CONSIGLIO SULL'INQUINAMENTO

06/12/2018 - Le problematiche ambientali della Valle

del Sacco sono state esposte in tutta la loro gravità in

una audizione congiunta delle commissioni ottava e

decima, presiedute da Valerio Novelli e Marco

Cacciatore, del Consiglio regionale. L'inquinamento, che

risale agli anni ‘80, dell'area, ha assunto di recente un

aspetto ancora peggiore in conseguenza del processo di

deindustrializzazione che fa sì che alcuni siti ex

industriali siano diventati di fatto delle discariche. E’

emerso anche dall’audizione, in cui è stato ricordato

l’emendamento al Defr approvato ieri sull’argomento e il

Consiglio straordinario richiesto su questo tema, che

proprio oggi l’assessorato è convocato ad una riunione

presso il ministero dell’ambiente e si potrebbero avere

novità in merito a un eventuale accordo di programma

sul tema.

In apertura, Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia ha

introdotto, su invito del presidente Novelli, l'audizione,

ricordando l'approvazione sul tema di un emendamento

al Defr ieri e che sono disponibili 46 mln per intervenire.

101

Le sanzioni, da un lato, e la bonifica dell’area, dall’altro,

devono andare di pari passo, secondo Righini. Il sindaco

di Ceccano Roberto Caligiore ha portato poi il “grido di

aiuto” della sua comunità, ricordando i recenti episodi

che hanno dato rilevanza al fenomeno di lunga data

dello sversamento nel fiume Sacco di residui di

lavorazione industriale. “Presenza di pesticidi” rilevata

nel fiume da indagini Ispra e “alta incidenza tumorale”

sono le caratteristiche più inquietanti della situazione di

un fiume, che attraversa il comune di Ceccano, che a

tale scopo ha richiesto in una delibera lo stato di

calamità, su cui si richiama l’attenzione della Regione,

ha proseguito il sindaco, che è giunto fino ad invocare

l’intervento dell’esercito, se necessario. Otto i siti da

bonificare in provincia di Frosinone, ha ricordato il

consigliere provinciale Germano Caperna, che,

accompagnato dall’ing. Vona della polizia provinciale, ha

denunciato le difficoltà della Provincia, ormai privata di

personale dai recenti travasi in favore di altri enti in

conseguenza della Del Rio, di operare in modo efficace.

Quindi, Francesco De Angelis, presidente del consorzio

Asi per lo sviluppo industriale di Frosinone, che gestisce

il depuratore di Ceccano, ha ricordato l'investimento di

quattro milioni di euro, di cui un milione derivante da

accensione di mutuo, per l’impianto. In effetti

l’installazione di centraline avvenuta di recente ha

consentito di “individuare alcune responsabilità” della

situazione, ha detto De Angelis. L' ing. Flaminia Tosini

della Direzione regionale ha aggiunto al quadro descritto

dagli intervenuti il problema della qualità dell'aria, ma

ha anche detto che il Ministero è stato molto in ritardo

102

nel muoversi su questo tema: l'area era stata infatti

declassata come oggetto di bonifica, prima che un

ricorso al Tar sul tema desse ragione alla Regione. Come

precisato ancora dalla direzione, con il dott. Monaco, in

assenza di un accordo di programma la Regione non ha

di fatto competenze, secondo il testo unico ambientale,

ma proprio oggi in una riunione presso il Ministero

dell’Ambiente si dovrebbe fare un passo in questo senso.

Sul contratto di fiume, poi, sono i diciannove comuni

interessati, il cui capofila è Ceccano, a doversi attivare,

hanno aggiunto i funzionari regionali.

Tra i consiglieri, Angelo Tripodi (Lega) ha ravvisato

un'inerzia della Regione in questi anni, mentre Loreto

Marcelli del Movimento 5 stelle ha detto di aver

constatato di persona, recentemente, il grave degrado

della qualità dell'aria nella zona. Pasquale Ciacciarelli di

Forza Italia ha ricordato come uno dei problemi sia

quello di non poter rintracciare i titolari di siti aziendali

abbandonati; a suo avviso, l’utilizzo delle risorse

disponibili deve essere sottoposto a un termine per

costringere gli enti ad impiegarle.

La difficoltà di Arpa, secondo Gaia Pernarella del M5s, è

risalire dai tipi di prodotti industriali utilizzati alle

aziende che li utilizzano e per questo le indagini vanno a

rilento. I depuratori assorbono tante risorse perché

“sono indietro a livello tecnico”, ha aggiunto Pernarella.

Per Mauro Buschini del Partito democratico serve un

“tavolo tecnico” per coordinare il regime dei controlli

nell'area evitando la sovrapposizione dei livelli

istituzionali; ma, a suo avviso, anche mettere in

103

funzione il depuratore di Anagni sarebbe fondamentale.

Cacciatore ha ricordato l'importanza della pianificazione

sia a livello ambientale, con il piano sui rifiuti, che a

livello urbanistico, con un vero e proprio vincolo da

inserire a favore delle aree degradate. Infine, Novelli ha

invitato i membri delle due commissioni a lavorare su

un documento comune in vista del prossimo Consiglio

straordinario sul tema.

Presenti all'audizione anche le consigliere Sara Battisti

(Pd), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) e Roberta

Lombardi (M5s).

Seduta N. 16 dell’11 gennaio 2019

Odg: SD n. 35 R.U. Reg. Lazio 0831372 Proposta n.21567 del 18.12.2018 decisione n.58//2018 art. 11 della Legge regionale 10 agosto 2016 n.12 "Approvazione

dello Statuto tipo dei consorzi di bonifica".

SINTESI

Legge regionale 10 agosto 2016 n.12 prevede l’estinzione

degli attuali dieci Consorzi di bonifica alla data di

pubblicazione della delibera di giunta regionale di

approvazione dei progetti di fusione, con la contestuale

istituzione dei nuovi quattro Consorzi di bonifica “Lazio

Nord”, “Litorale Nord”, “Lazio Sud Ovest” e “Lazio Sud

Est”. Ai sensi della L.R. 12/2016, il presidente della

Regione nomina un Commissario straordinario e due

sub Commissari per i Consorzi di bonifica oggetto di

fusione.

104

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

CONSORZI DI BONIFICA, AGGIORNATI I LAVORI SULLO SCHEMA DI DECRETO

11/01/2019 - La necessità di un approfondimento è la

principale istanza che si è palesata oggi nella seduta

della commissione ottava Agricoltura e ambiente,

presieduta da Valerio Novelli, a proposito dello Schema

di decreto n. 35 “Articolo n. 11 della Legge regionale 10

agosto 2016, n. 12 - Approvazione dello Statuto Tipo dei

consorzi di bonifica”. La riduzione a quattro dei consorzi

di bonifica operata dalla legge 12 ha reso necessario

riformulare gli statuti degli stessi, come ha ricordato

nella sua breve relazione l’assessore Enrica Onorati, che

ha ricordato anche la legge di stabilità regionale nel

frattempo approvata in Consiglio.

Gli interventi dei consiglieri presenti, pur con varie

sfumature, si sono orientati quasi subito però sulla

richiesta di qualche giorno di approfondimento dell’atto

al fine di poter formulare osservazioni a loro volta.

Diversa l’idea di Silvia Blasi del Movimento 5 stelle, che

ha detto di ritenere necessario anche un ciclo di

audizioni; ma la maggior parte dei commissari sia di

maggioranza che di opposizione hanno rilevato anche

una certa urgenza dell’approvazione di questo

provvedimento, che sarebbe inevitabilmente

compromessa, a loro dire, dal far precedere le audizioni

all’approvazione.

Il presidente Novelli si è infine risolto in favore di un

aggiornamento dei lavori, ricordando altresì che per

105

quanto riguarda l’altro punto all’ordine del giorno di

oggi, lo SD n. 34 “Approvazione linee programmatiche

per le azioni strategiche finalizzate al rilancio e alla

riqualificazione del settore estrattivo - Legge regionale

22 ottobre 2018 n. 7, articolo 31”, è necessario

affrontarlo congiuntamente con la commissione

Undicesima.

Presenti alla seduta anche i consiglieri Giuseppe

Cangemi ed Enrico Cavallari (ambedue del Gruppo

misto), Laura Cartaginese e Giuseppe Simeone

(entrambi di Forza Italia), Daniele Ognibene (Liberi e

uguali Lazio), Eugenio Patanè (Partito democratico),

Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti).

Seduta - Audizione n. 18 del 17 gennaio 2019 Odg: SD n. 35 R.U. Reg. Lazio 0831372 Proposta

n.21567 del 18.12.2018 decisione n.58//2018 art. 11 della Legge regionale 10 agosto 2016 n.12 "Approvazione dello Statuto tipo dei consorzi di bonifica".

2. ore 16.30 audizione del presidente dell'Arsial

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

Seduta n. 7 del 17 gennaio 2019 Commissione congiunta con la VII Commissione

Odg: analisi ai sensi dell'art. 111 e 113 del Regolamento

dei lavori del Consiglio regionale del voto del Consiglio comunale di Civitavecchia n.1 del 6 agosto 2018 la deliberazione del Consiglio comunale di Civitavecchia

n.5 del 16 febbraio 2016 concernente: Deliberazione del Consiglio regionale n. 66 del 10 dicembre 2009 "Piano di risanamento della qualità dell'aria - Richiesta

inserimento di ulteriori misure ed interventi atti a prevenire o limitare le emissioni in atmosfera prodotte

106

dalle navi dell'ormeggio del D.Lgs n.155 del 2010 , art. 11 comma 1, lettera l".

SINTESI Il Comune di Civitavecchia ha richiesto di inserire nel

Piano Regionale di risanamento della qualità dell’aria,

misure ed interventi atti a prevenire o limitare le

emissioni in atmosfera prodotte dalle navi all’ormeggio

nel porto di Civitavecchia. In casi come questo, il

regolamento del Consiglio regionale prevede che tale

richiesta sia inserita nei lavori d’aula. Un’indagine rileva

che entro i 500 metri dal porto è stato registrato

l’aumento di tumori delle vie respiratorie pari al 31%.

L’amministrazione comunale di fissare limiti di

emissioni al camino delle singole navi e misurare i fumi

di scarico. Richiesto anche l’utilizzo di combustibili con

zolfo inferiore o pari a 0,10%,

COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO OK IN COMMISSIONE AGRICOLTURA A STATUTO TIPO

DEI CONSORZI DI BONIFICA

17/01/2019 - La commissione Agricoltura e ambiente,

presieduta da Valerio Novelli (M5s), ha dato parere

favorevole allo Schema di deliberazione n. 35 “Articolo n.

11 della Legge regionale 10 agosto 2016, n. 12 -

Approvazione dello Statuto Tipo dei consorzi di

bonifica”.

Con la riduzione da dieci a quattro dei consorzi di

bonifica (gli attuali Consorzio di bonifica Litorale Nord,

Lazio Nord, Lazio Sud Ovest e Lazio Sud Est) operata

dalla legge 12 del 2016 “Disposizioni per la

semplificazione, la competitività e lo sviluppo della

107

Regione”, si era infatti reso necessario riformulare gli

statuti degli stessi.

Lo Statuto Tipo, predisposto di concerto con i

commissari straordinari dei consorzi, reca norme

sull’organizzazione, il funzionamento e le modalità di

svolgimento delle elezioni.

L’assessore Enrica Onorati ha ringraziato Giuseppe

Simeone e Pasquale Ciacciarelli (entrambi di Forza

Italia) le osservazioni dei quali sono state integrate

all’interno dell’atto. In particolare, quelle di Simeone

riguardano il Consorzio Lazio Sud Ovest e tengono conto

delle due realtà che si sono fuse, Agro Pontino (Area

Latina) e Sud Pontino (Area Fondi). A seguito della legge

di stabilità 2019 (L.R. 13/2018) infatti, sono stati

introdotti elementi di specificità per il Sud Ovest. A

seguito di tali osservazioni, “lo statuto tipo – ha quindi

spiegato l’assessore – è stato pensato in maniera ancora

più organica, introducendo l’allegato A, valido per tutti i

consorzi, e l’allegato B, per il Sud Ovest”.

L’allegato B differisce in sostanza solo nei primi due

articoli, che richiamano appunto le due aree geografiche

funzionali distinte e la relativa allocazione delle risorse

stabilite dalla legge 13, nonché specifica all’art. 37 dello

Statuto la struttura organizzativa di tale ente che avrà

un direttore per ciascuna Area.

Quattro le osservazioni del consigliere Ciacciarelli

accolte, che riguardano, fra l’altro, cause di ineleggibilità

108

e incompatibilità e l’estensione a 12 ore quale lasso di

tempo per le votazioni dell’Assemblea dei consorziati.

E’ compito di tale assemblea eleggere il Consiglio di

Amministrazione, che si rinnova ogni cinque anni ed è

convocato non meno di quattro volte all’anno, costituito

da 13 membri. Spetta invece al Cda eleggere il

presidente, i due vice presidenti e due membri del

Comitato esecutivo, mentre spetta al Presidente della

Regione nominare il revisore unico dei conti, che resta

in carica tre anni rinnovabili una sola volta, e il suo

supplente. Fra gli altri atti di cui è responsabile, al Cda

compete anche approvare eventuali modifiche allo

statuto. La struttura operativa del consorzio è diretta e

coordinata dal Direttore Generale/Unico.

Il presente Schema di deliberazione torna ora in Giunta

per l’approvazione finale ed entrerà in vigore il giorno

successivo alla pubblicazione sul Burl.

Presenti alla seduta anche i consiglieri Giuseppe

Cangemi (Gruppo misto), Daniele Ognibene (Liberi e

uguali Lazio), Eugenio Patanè (Partito democratico),

Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti), Silvia Blasi (M5s).

CIVITAVECCHIA CHIEDE INTERVENTI PER LA QUALITÀ DELL'ARIA

17/01/2019 - E’ stata approvata all’unanimità, in

commissione congiunta Sanità e Ambiente, la richiesta

del consiglio comunale di Civitavecchia di far inserire

nel Piano Regionale di risanamento della qualità

dell’aria, misure ed interventi atti a prevenire o limitare

109

le emissioni in atmosfera prodotte dalle navi all’ormeggio

nel porto di Civitavecchia. Come previsto dall’art.113 del

regolamento dei lavori del Consiglio regionale, ora la

questione sarà presa in considerazione in una seduta

del Consiglio regionale.

Nella relazione del sindaco di Civitavecchia, Antonio

Cozzolino, è stata ripercorsa la vicenda che nasce da

una delibera del consiglio comunale n.5 del 16 febbraio

2016 in cui il comune chiede alla Regione Lazio specifici

interventi nel Piano di risanamento della qualità dell'aria

“e che anche a seguito dei recenti studi epidemiologici,

svolti del Cnr – ha spiegato il primo cittadino della città

portuale – oggi si rendono necessari. Da questo studio –

ha proseguito Cozzolino - è emerso che entro i 500 metri

dall’area del porto vi è un incremento di tumori delle vie

respiratorie pari al 31%. Tra i fattori maggiormente

inquinanti oltre alle attività portuali a terra, le emissioni

delle navi”. Nello specifico il consiglio comunale chiede

la fissazione dei limiti di emissioni al camino delle

singole navi e misurazioni dei fumi di scarico, l’utilizzo

dei combustibili per uso marino con tenore di zolfo

inferiore o pari a 0,10%, ma soprattutto l’istituzione di

specifici protocolli di ispezione a bordo, completi di

tempistica, volti a verificare il rispetto delle procedure

per il contenimento dei fumi di scarico, l’utilizzo di

specifiche tecnologie per il contenimento di emissioni

polverulente. Nell’istanza dell’amministrazione comunale

di Civitavecchia si chiede anche la progressiva

sostituzione delle flotte di rimorchiatori con unità navali

ibride, elettriche o alimentate a gas naturale liquefatto, e

110

di garantire il collegamento dei porti marittimi

direttamente al sistema trasporto merci ferroviario.

Conoscere quali siano gli elementi maggiormente

impattanti secondo lo studio del Cnr è stata la richiesta

dei consiglieri Eugenio Patanè (Pd) e Giuseppe Simeone

(FI). Quest’ultimo ha aggiunto che “è necessario capire a

fondo per non demonizzare e intervenire nel modo

migliore”. Il consigliere pentastellato Devid Porrello ha

commentato: «Finalmente arriverà al voto del consiglio,

questo atto che ci portiamo dietro dal 2016 – ha detto -

il porto di Civitavecchia in questi anni ha avuto

un’impennata di traffico che ha inciso pesantemente

sull’inquinamento dell’aria. Il piano deve essere

aggiornato al più presto".

Sul corretto funzionamento delle centraline di

rilevazione delle polveri e dell’estensione

dell’inquinamento della centrale del carbone di

Civitavecchia, fino a Tarquinia e Viterbo, è intervenuta

Silvia Blasi (M5S). A porre il quesito su chi dovrebbe

svolgere i controlli è invece intervenuto il consigliere

Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti).

Audizione n. 5 del 21 gennaio 2019

Odg: Audizione Relazione del presidente dell'Arsial.

SINTESI

La funzione dell’Agenzia è quella di essere strumento

operativo della Regione a supporto dell’agricoltura del

Lazio. Oggi la sua struttura è stata notevolmente

111

ridimensionata rispetto al passato, il suo bilancio è stato

risanato, una serie di attività ‘improprie’ sono state

chiuse o trasferite ad altri enti. Tra queste, la gestione

degli acquedotti, che in base ad un protocollo

sottoscritto tra le parti passa ad Acea. La gestione del

patrimonio e l’attività di promozione dei prodotti

agroalimentari del Lazio rimangono tuttavia, insieme

all’assistenza tecnica, le principali funzioni di Arsial.

COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

ARSIAL, COMPIUTO IL RISANAMENTO SI PUÒ APRIRE UNA FASE DI SVILUPPO

21/01/2019 - Il risanamento di Arsial e le sue

potenzialità future come motore dello sviluppo

agroalimentare della Regione sono stati i temi al centro

oggi della audizione del presidente Arsial Antonio Rosati

in commissione ottava, Agricoltura e ambiente,

presieduta da Valerio Novelli.

Il presidente, già commissario dell’agenzia, ha spiegato

che la sua funzione è quella di essere uno strumento

operativo veloce per l'agricoltura nel Lazio. Una agenzia

dimagrita negli anni recenti, con un bilancio attuale di

14 milioni di euro, molto ridotto rispetto a bilanci di

anni passati, e di cui ben otto e mezzo sono assorbiti da

spese obbligatorie, quindi con un residuo abbastanza

esile per finanziare iniziative. Il risanamento realizzato

ammonta alla cifra di sette milioni di euro e i dipendenti

sono passati da 350 a 125 attuali, questi i numeri dello

sforzo compiuto evidenziati da Rosati, che ha detto che

la gestione del patrimonio e l’aspetto promozionale sono,

insieme all'assistenza tecnica, le principali funzioni di

112

Arsial, che vuole “incentivare una visione della terra

come valore d'uso anziché di scambio”, puntando quindi

sull'affitto dei terreni, come si pensa di fare per i

duemila ettari di Castel di Guido, ad esempio.

Concluso con Acea un protocollo per cedere la gestione

degli acquedotti, troppo dispendiosa, ha proseguito

Rosati, si è incrementata la presenza nelle fiere come

Vinitaly, con cui è stato saldato un importante debito di

5 mln. Riconversione della cantina sociale di Capena,

punto Arsial a Fiumicino, azienda con scopi di ricerca a

Tarquinia, Montopoli, Cerveteri e Velletri sono altre

iniziative dell’agenzia riferite da Rosati. Finita la fase del

risanamento, Arsial è quindi pronta a svolgere nuove

funzioni ma questo dipende in gran parte da chi ha le

potestà decisionali, secondo Rosati. “Cibo e salute da un

lato, cibo ed ambiente dall'altro” sono due possibili

interessanti percorsi per Arsial. “Piccolo è bello ma è

anche dispendioso”, ha concluso il presidente, perché

nel settore agro-alimentare le economie di scala sono

fondamentali.

Integrazioni alla relazione del presidente da parte del

dottor Baffi hanno riguardato il problema delle

manutenzioni del patrimonio, causato dalla mancata

assegnazione ad Arsial delle risorse derivanti da

dismissioni. Inoltre, il fatto che, oltre agli acquedotti,

Arsial non può gestire neanche le strade, di cui si

dovrebbero fare carico i comuni. Infine la stabilizzazione

dei precari, oltre all’aumento delle figure tecniche in

Agenzia che si sono realizzate negli anni passati.

113

Il presidente Novelli si è detto soddisfatto della relazione

e ha detto di concordare sul fatto che il ruolo

dell'Agenzia vada potenziato. “Capire cosa deve fare

Arsial” è il punto principale, secondo Eugenio Patanè del

Partito democratico, che a tale scopo ritiene che le

interconnessioni dell'Agenzia con altri enti siano

fondamentali. Anche la formazione a livello universitario

andrebbe potenziata secondo il consigliere, mentre

quella secondaria è già importante. Gianluca Quadrana

della lista Zingaretti ritiene che si debba lavorare per

portare al grande pubblico i prodotti di nicchia, mentre

per Daniele Ognibene di Leu Lazio va rafforzato il ruolo

di mediatore tra domanda e offerta di lavoro. Emiliano

Minnucci del Pd si è chiesto se sia obbligatorio scegliere

tra proprietà o affitto dei terreni e non sperimentare

invece "forme diverse di collaborazione pubblico privato"

pur nelle difficoltà poste dalle attuali normative.

Audizione n. 6 del 28 gennaio 2019

Odg: Audizione sul tema "Bonifiche delle ex discariche della Provincia di Frosinone e focus sul caso Nocione

(Cassino)". Invitati: Direzione regionali Politiche ambientali e Ciclo rifiuti - Aree Rifiuti e Bonifiche; Arpa Lazio; Provincia di Frosinone - Ufficio Bonifiche; Sindaco

di Cassino (FR).

SINTESI Il territorio della provincia di Frosinone resta uno tra i

più inquinati d’Italia, con le sue problematiche legate

alla pessima qualità dell’aria, delle acque dei fiumi, e a

seguito di anni di interramenti anche del suolo divenuto

in molte zone tossico. Il territorio è già noto per i

fenomeni dell’interramento dei rifiuti così come

purtroppo già è successo nella zona della Valle del

114

Sacco. Anche a Cassino e dintorni si contano le

indagini della Gdf che proprio da ultimo ha riacceso i

riflettori in località Nocione dove sono stati ritrovati fusti

interrati con scarti di elevata nocività verso l’uomo.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

FOCUS IN COMMISSIONE OTTAVA SU NOCIONE E ALTRE DISCARICHE DEL FRUSINATE

28/01/2019 - Audizione oggi in commissione ottava

Agricoltura e ambiente del Consiglio regionale,

presieduta da Valerio Novelli, sul tema delle bonifiche

delle ex discariche della provincia di Frosinone, con un

focus sul caso di quella di Nocione (Cassino). Una

discarica la cui storia inizia negli anni 90, come ha detto

il consigliere Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle

introducendo l'audizione, e che ha assunto nel tempo

caratteristiche di sempre maggiore degrado, all’insaputa

dei proprietari dell’area, residenti all’estero. Esiste ora

uno stanziamento di 214 mila euro della Regione per

dare il via alle operazioni di caratterizzazione del

materiale depositato.

Primi ad intervenire, i rappresentanti del comune di

Cassino, consigliera Tauwinkelova e funzionario Donati,

hanno descritto le linee di azione del comune su questa

vicenda, riferendo che al momento non vi è stata la

possibilità di identificare il responsabile

dell'inquinamento ma che è all'approvazione della giunta

proprio in questi giorni (il termine scadeva il 31 gennaio)

il piano di caratterizzazione, che è necessario al fine di

utilizzare i fondi stanziati dalla Regione. Si tratta in

questa fase solo di identificare la tipologia di inquinanti,

115

poiché per l'effettiva bonifica serviranno probabilmente

fondi molto più ingenti.

Gli uffici regionali della direzione politiche ambientali e

ciclo dei rifiuti, con il dott. Riccitelli, hanno precisato

infatti che la somma stanziata è preordinata solo alle

esigenze di questa fase dell'iter. L’ing. Cintoli,

intervenuta in rappresentanza di Arpa Lazio insieme al

dott. D’Angelantonio, ha ricordato da parte sua che per

il sito in questione una caratterizzazione era già stata

fatta in passato ma poi per mancanza di fondi tutto si

fermò; l’Arpa resta comunque in attesa della

documentazione che verrà prodotta. Per quanto riguarda

gli altri tre siti, ha aggiunto che uno sarà chiuso e gli

altri due si trovano ancora in una fase di verifica.

Il consigliere Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia ha

voluto aggiungere che la caratteristica del territorio è

peculiarmente agricola, ma in questo caso si presentano

come rilevanti anche i danni di immagine per una zona

che ha comunque anche una vocazione turistica. Il

presidente Novelli nel ringraziare i partecipanti ha detto

che per il prossimo appuntamento su questo tema si

potrebbe pensare a una seduta congiunta con la decima

commissione, che tra le sue competenze ha anche quella

sui rifiuti.

Audizione n. 7 del giovedì 31 gennaio 2019 Audizione congiunta con la XI Commissione - Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio,

artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione.

116

Odg: audizione su danni derivanti dagli eventi atmosferici del 29 ottobre 2018 e successivi nell'area di

Sperlonga, Fondi e Terracina. Invitati: Direttore regionale all'agricoltura, Direttore

regionale Sviluppo economico e Attività produttive, Direttore regionale Protezione Civile del Lazio, Coldiretti

Lazio, Confagricoltura Lazio. CIA Lazio.

Audizione n. 8 del 31 gennaio 2019

Audizione congiunta con la XI Commissione - Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e

innovazione

Odg: audizione avente ad oggetto approfondimenti in merito allo Schema di Deliberazione n. 34 concernente: "Approvazione "Linee programmatiche per le azioni

strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo - Legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7, articolo 31".

Sono invitati: Unindustria - Unione degli Industriali e

delle Imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo; Centro Valorizzazione del travertino romano; Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA;

Sindaco di Guidonia Montecelio.

SINTESI La Regione è chiamata ad individuare azioni strategiche

finalizzate a promuovere un esercizio delle attività

estrattive rispettoso della tutela ambientale, nonché a

salvaguardare e valorizzare le risorse minerarie del Lazio

e la qualità ambientale. Al tempo stesso deve indirizzare

il settore verso i principi di economia circolare per

migliorarne l’efficacia e la competitività, anche in una

prospettiva di filiera produttiva e di maggiore

internazionalizzazione.

117

Seduta n. 19 del 31 gennaio 2019 Seduta congiunta con la XI Commissione - Sviluppo

economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione

Odg: audizione avente ad oggetto lo Schema di Deliberazione n. 34 concernente: "Approvazione "Linee

programmatiche per le azioni strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo -

Legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7, articolo 31".

SINTESI (Vedi pagine precedenti)

COMUNICATI UFFICIO STAMPA DDEL CONSIGLIO CALAMITÀ DELL'OTTOBRE 2018, IL PUNTO SUI

RIMBORSI AGLI AGRICOLTORI

31/01/2019 - Audizione congiunta delle commissioni

Agricoltura e Attività produttive per fare il punto sulla

situazione nella zone di Sperlonga Fondi e Terracina,

dopo la tempesta del 29 ottobre 2018. Massimo Maria

Madonia, della direzione regionale Agricoltura, ha

spiegato che la procedura che si sta seguendo, grazie a

una deroga alla legge nazionale, permetterà di risarcire

anche i danni alle coltivazioni nel caso che il danno

riguardi almeno il 30 per cento della produzione

complessiva. “Siamo procedendo alla mappatura – ha

spiegato - complessivamente i danni ammontano a circa

80 milioni di euro. Questo lavoro va concluso entro 150

giorni dall’evento, poi ci sarà la dichiarazione di

calamità da parte del Governo nazionale e quindi gli

agricoltori potranno presentare le richieste di

indennizzo”.

118

Sulla stessa falsariga l’intervento di Stefania Abrusci

della protezione civile, che ha illustrato il piano di prima

emergenza, che ha riguardato la viabilità e interventi per

garantire l’incolumità delle persone, per un totale di 3

milioni di euro. A questo si sommerà il “piano dei

fabbisogni”, per ulteriori 52 milioni. Si tratta, anche in

questo caso, di interventi necessari a fronteggiare la

situazione di emergenza: 6 milioni riguarderanno le

attività produttive e in primo luogo l’agricoltura. Sara

Paraluppi della Coldiretti ha centrato il suo intervento

sulla necessità di agire in fretta: “Si tratta di zone dove

ci sono produzioni di altissimo livello, un vero fiore

all’occhiello non solo a livello regionale – ha spiegato - E

dove la produzione avviene in serra, per 11 mesi l’anno.

Garantire la continuità produttiva è dunque essenziale”.

Molti dei consiglieri presenti, in particolare Antonio

Aurigemma (FI), Enrico Forte e Michela Califano (Pd)

Gaia Pernarella (M5s) e Giancarlo Righini (FdI) hanno

chiesto una nuova convocazione delle commissioni con

la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura,

Enrica Onorati, per poter avere notizie sull’impiego dei

fondi stanziati appositamente per questa calamità in

sede di Bilancio e per capire quali sono le possibilità di

accelerare l’iter. Eugenio Patanè (Pd) ha puntato invece

sulla necessità di incrementare la diffusione di

assicurazioni specifiche, anche con incentivi regionali da

aggiungere a quelli statali.

I presidenti delle due commissioni, Valerio Novelli (M5s)

e Massimiliano Maselli (Noi con l’Italia) si sono

impegnati a trasmettere subito il resoconto della seduta

119

all’assessore Onorati, impegnata oggi in una riunione di

Giunta, e a riconvocare le commissioni nel più breve

tempo possibile con la presenza dell’assessore stesso.

CAVE: UN ELEMENTO QUALIFICANTE DELLO SVILUPPO ECONOMICO REGIONALE

31/01/2019 - E' all'esame delle commissioni ottava e

undicesima, riunite in seduta comune, lo schema di

deliberazione della Giunta regionale n. 34, concernente

l'approvazione delle "Linee programmatiche per le azioni

strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione

del settore estrattivo". Oggi si sono svolte una serie dio

audizioni, al termine delle quali è stato stabilito di

procedere ad altre audizioni che si svolgeranno la

settimana prossima, prima di passare all'esame del

provvedimento e delle eventuali osservazioni che i

consiglieri vorranno presentare. A tale proposito il

termine per l'esame delle osservazioni è stato fissato:

lunedì 11 febbraio entro le ore 13.

"Un elemento qualificante dello sviluppo economico

regionale” è stato definito, quello affrontato da questa

delibera, dall'assessore allo sviluppo economico Gian

Paolo Manzella, “al limite tra sviluppo economico,

ambiente ed edilizia”. Potenziamento del sistema dei

controlli, individuazione dei principi per la riforma della

normativa di settore e misure per il rafforzamento del

presidio amministrativo in materia di cave, queste le tre

priorità, a dire dell’assessore. Sul primo punto, sono

270 i siti attivi e più di 400 quelli dismessi nel Lazio,

questi ultimi da censire a breve, ha riferito Manzella. Ci

sono contatti con l'Arpa ai fini del potenziamento del

120

sistema dei controlli. Effettuati già 42 controlli a

Guidonia, 12 a Tivoli e altri sei richiesti al di fuori di

queste zone, così ancora l'assessore: “tutti si sono svolti

in collaborazione con le amministrazioni comunali e le

imprese”. Salvaguardia dei giacimenti, economia

circolare, semplificazioni del quadro normativo,

promozione dell’attività estrattiva, collaborazione con le

università, queste le priorità a proposito del secondo

punto. Sul terzo, sarà creata una specifica unità per

questo tipo di funzioni di controllo, oltre alla

collaborazione con aziende specializzate sul controllo del

territorio. Al momento l'area in questione, ha concluso

Manzella, è composta da sole due unità.

Tra gli invitati, prima a prendere la parola Claudia

Conversi, del settore attività estrattiva di Unindustria,

ha esposto le osservazioni dell'associazione sulla

delibera, evidenziando come il rafforzamento della filiera

corta di lavorazione rappresenti uno dei cavalli di

battaglia della associazione da lei rappresentata.

Dandini, del Centro di valorizzazione del travertino

romano, ha affermato invece che la sua associazione

tende a tutelare la specificità della pietra tipica della

zona di Roma e dintorni (Guidonia), specie rispetto alle

interpretazioni discutibili della normativa da parte delle

autorità comunali che si sono avute in passato.

Tra i sindacati, le osservazioni di Cgil si sono

concentrate sulla parte del documento che riguarda la

tutela e l'incremento dei diritti dei lavoratori del settore,

in particolare specificando che manca ad avviso del

sindacato “una visione di lungo periodo” e coraggio

121

nell'individuare un “percorso di sviluppo per il travertino

romano”. Mancini della Cisl ha affermato che di fronte

all'importanza dell'appuntamento attuale è bene

“prendersi tutto il tempo che serve” per fare un buon

lavoro. Di Francesco della Uil ha ricordato che il settore

muove un fatturato di oltre 40 milioni di euro ma in

questi anni c'è stato uno “smantellamento della filiera

produttiva”.

Il sindaco di Guidonia Montecelio Barbet ha ricordato

che, nella millenaria attività estrattiva della zona, dagli

anni ottanta si è avuta una accelerazione grazie alle

possibilità della tecnologia. Ha ricordato però anche

come il numero delle ditte impegnate nell’attività sia

diminuito nel totale, ha citato i controlli effettuati nel

2018 e detto che il territorio è esposto a rischi da questa

attività: geologico, come emerge da uno studio, e da

inquinamento, insito soprattutto nel trasporto di

materiale sul sito da altri luoghi. Molte cave sono state

abbandonate senza recupero a beneficio del territorio,

ha proseguito. Un “marchio unico di qualità e

provenienza” attraverso una modifica normativa che

imponga la lavorazione in loco del travertino romano,

questa la proposta del sindaco.

Presenti all’audizione, oltre ai presidenti delle due

commissioni Massimiliano Maselli e Valerio Novelli,

Michela Califano, Marta Leonori ed Eugenio Patanè del

Pd, Antonello Aurigemma, Laura Cartaginese e Pasquale

Ciacciarelli di Forza Italia, Francesca de Vito del M5s,

Gianluca Quadrana della Lista Zingaretti e Giancarlo

Righini di Fratelli d’Italia.

122

COMMISSIONE IX - Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio

Presidente: Eleonora Mattia (Pd)

Audizione del 3 dicembre 2018

Odg: Audizione sulla PL n. 40 del 2018, "Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali". Invitati: Rider-Emanuele Marcari, Emanuele Loreti, Antonello

Badessi; Foodora Italia-Gianluca Cocco e Emanuele Binanti; Moovenda-Giampaolo Sacconi; Deliveroo-Gianluca Petrillo; Uber-Gabriele De Giorgi; Clap-

Alessandro Brunetti e Francesco Raparelli.

SINTESI La Regione promuove lo sviluppo responsabile

dell’economia digitale quale fattore di crescita economica

e di nuova occupazione e assicura la tutela dei

lavoratori attraverso la rimozione degli ostacoli di ordine

economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo

della persona umana. In armonia con quanto previsto

nel Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, riconosce il

diritto di ogni persona ad avere un trattamento giusto

ed equo in merito alle condizioni di lavoro, all’accesso

alla protezione sociale e alla formazione,

indipendentemente dalla tipologia e dalla durata del

rapporto di lavoro. Per questo, con la pdl n. 40

123

(d’iniziativa della Giunta regionale) si ritiene necessario

intervenire legislativamente per regolamentare la tutela

della salute e sicurezza dei lavoratori digitali.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

PROPOSTA DI LEGGE 40, AUDIZIONE DELLE

CATEGORIE IN COMMISSIONE LAVORO 03/12/2018 - Esigenza di colmare un vuoto normativo

che consenta di coniugare flessibilità e sicurezza, in

modo coerente sul territorio nazionale, per questa nuova

forma di lavoro: queste le principali istanze emerse

dall'audizione di oggi in commissione nona, Lavoro,

formazione, politiche giovanili, pari opportunità,

istruzione, diritto allo studio, del Consiglio regionale del

Lazio, presieduta da Eleonora Mattia, alla presenza

dell’assessore al Lavoro e nuovi diritti Claudio Di

Berardino, con i rappresentanti delle categorie

interessate dalla proposta di legge n. 40 del 2018, in

tema di “Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori

digitali” (intesi come coloro che "offrono alla piattaforma

digitale la disponibilità della propria attività di servizio",

come li definisce la legge, vale a dire i cosiddetti

“riders”).

Il primo a prendere la parola, Emanuele Marcari di

Rider, ha evidenziato i problemi della sicurezza di

questa categoria di lavoratori, quali sono venuti a galla

ad esempio nel caso del recente nubifragio a Roma, in

cui ci si è limitati a garantire agli operatori solo una

forma di incentivo economico, peraltro trascurabile.

Francesco Raparelli di Clap ha aggiunto a questa

considerazione l’osservazione secondo cui sarebbe molto

124

importante incrementare nella futura legge il ruolo della

contrattazione decentrata, al fianco di quella collettiva;

egli auspica inoltre che la Consulta prevista dalla pdl

funzioni alla stregua di “un osservatorio”. Un lavoro che

in Italia è considerato una forma di lavoro autonomo,

che sia a collaborazione continuata e continuativa o a

partita Iva, ha concluso Raparelli, sebbene in altri paesi

rientri a pieno titolo nell'ambito del lavoro dipendente.

Quindi è stata la volta di Gianluca Petrillo di Deliveroo,

che ha preso la parola in rappresentanza di

Assodelivery, che riunisce alcuni gruppi operanti nel

settore, per un totale di quasi il 90 per cento di

copertura, come ha affermato: egli ha indicato come

esempio di buone pratiche in materia la Francia, dove è

stato normato il settore in modo specifico. Passando ad

esporre alcuni dati, ha detto che “la metà di questi

lavoratori sono studenti”, ma ci sono anche dipendenti

che utilizzano questo tipo di attività per integrare il

reddito e disoccupati. L’attività si svolge

prevalentemente a cavallo delle ore dei pasti, essendo

quello alimentare il settore di maggiore incidenza. “Una

media di 10/11 ore di lavoro a settimana e una

retribuzione oraria media di circa 12 euro” sono altri

numeri di questa attività forniti da Petrillo (numeri

contestati poi, specie a proposito della retribuzione, da

Marcari). Le coperture assicurative garantite da

Assodelivery e la non discriminazione tra i lavoratori

sono state poi illustrate da Petrillo, che ha detto che il

settore teme una normativa “a macchia di leopardo”,

mentre a suo avviso l’esigenza è “coniugare flessibilità e

sicurezza”.

125

Passando agli interventi dei consiglieri presenti, la

“necessità di trasparenza e di tutela dei diritti” sono le

istanze principali espresse dalla consigliera Roberta

Angelilli di Lazio 2018, che comunque ha detto di

apprezzare il fatto che il Lazio sia capofila sulla via della

regolamentazione di questa materia. La “flessibilità deve

essere riempita di diritti” secondo Marta Bonafoni della

Lista Zingaretti, posto che il vuoto normativo a suo

avviso esiste certamente e che “non si può attendere la

normativa nazionale”, visto che il tema è stato

scavalcato a livello governativo da altre priorità. Il

“rischio da evitare” in modo assoluto è quello del

cottimo, secondo Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle,

che si augura una normativa coerente tra Stato e

regioni.

In conclusione l’assessore Di Berardino ha affermato

che il vuoto normativo in materia ha una responsabilità

trasversale e senza colore politico e forse proprio per

questo la normativa in preparazione a livello regionale

ha una caratteristica “ampiamente condivisa”. Il

fenomeno non si limita solo al settore alimentare, ha

riconosciuto l’assessore raccogliendo una suggestione di

Marcelli, ed è di “difficile valutazione” nella sua

consistenza quantitativa. Una norma europea sarebbe

largamente da auspicare ha concluso l'assessore.

126

COMMISSIONE X - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti

Presidente: Marco Cacciatore (M5s)

Audizione del 6 dicembre 2018 Audizione congiunta con l'VIII commissione

Odg: "Il grave inquinamento della Valle del Sacco". Invitati: il Comune di Ceccano, il Consorzio ASI di

Ceccano, i delegati della Provincia di Frosinone.

SINTESI (Vedi VIII Commissione)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

VALLE DEL SACCO, AUDIZIONE CONGIUNTA IN CONSIGLIO SULL'INQUINAMENTO

06/12/2018 - Le problematiche ambientali della Valle

del Sacco sono state esposte in tutta la loro gravità in

una audizione congiunta delle commissioni ottava e

decima, presiedute da Valerio Novelli e Marco

Cacciatore, del Consiglio regionale. L'inquinamento, che

risale agli anni ‘80, dell'area, ha assunto di recente un

aspetto ancora peggiore in conseguenza del processo di

deindustrializzazione che fa sì che alcuni siti ex

industriali siano diventati di fatto delle discariche. E’

emerso anche dall’audizione, in cui è stato ricordato

l’emendamento al Defr approvato ieri sull’argomento e il

Consiglio straordinario richiesto su questo tema, che

127

proprio oggi l’assessorato è convocato ad una riunione

presso il ministero dell’ambiente e si potrebbero avere

novità in merito a un eventuale accordo di programma

sul tema.

In apertura, Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia ha

introdotto, su invito del presidente Novelli, l'audizione,

ricordando l'approvazione sul tema di un emendamento

al Defr ieri e che sono disponibili 46 mln per intervenire.

Le sanzioni, da un lato, e la bonifica dell’area, dall’altro,

devono andare di pari passo, secondo Righini. Il sindaco

di Ceccano Roberto Caligiore ha portato poi il “grido di

aiuto” della sua comunità, ricordando i recenti episodi

che hanno dato rilevanza al fenomeno di lunga data

dello sversamento nel fiume Sacco di residui di

lavorazione industriale. “Presenza di pesticidi” rilevata

nel fiume da indagini Ispra e “alta incidenza tumorale”

sono le caratteristiche più inquietanti della situazione di

un fiume, che attraversa il comune di Ceccano, che a

tale scopo ha richiesto in una delibera lo stato di

calamità, su cui si richiama l’attenzione della Regione,

ha proseguito il sindaco, che è giunto fino ad invocare

l’intervento dell’esercito, se necessario. Otto i siti da

bonificare in provincia di Frosinone, ha ricordato il

consigliere provinciale Germano Caperna, che,

accompagnato dall’ing. Vona della polizia provinciale, ha

denunciato le difficoltà della Provincia, ormai privata di

personale dai recenti travasi in favore di altri enti in

conseguenza della Del Rio, di operare in modo efficace.

Quindi, Francesco De Angelis, presidente del consorzio

Asi per lo sviluppo industriale di Frosinone, che gestisce

128

il depuratore di Ceccano, ha ricordato l'investimento di

quattro milioni di euro, di cui un milione derivante da

accensione di mutuo, per l’impianto. In effetti

l’installazione di centraline avvenuta di recente ha

consentito di “individuare alcune responsabilità” della

situazione, ha detto De Angelis. L' ing. Flaminia Tosini

della Direzione regionale ha aggiunto al quadro descritto

dagli intervenuti il problema della qualità dell'aria, ma

ha anche detto che il Ministero è stato molto in ritardo

nel muoversi su questo tema: l'area era stata infatti

declassata come oggetto di bonifica, prima che un

ricorso al Tar sul tema desse ragione alla Regione. Come

precisato ancora dalla direzione, con il dott. Monaco, in

assenza di un accordo di programma la Regione non ha

di fatto competenze, secondo il testo unico ambientale,

ma proprio oggi in una riunione presso il Ministero

dell’Ambiente si dovrebbe fare un passo in questo senso.

Sul contratto di fiume, poi, sono i diciannove comuni

interessati, il cui capofila è Ceccano, a doversi attivare,

hanno aggiunto i funzionari regionali.

Tra i consiglieri, Angelo Tripodi (Lega) ha ravvisato

un'inerzia della Regione in questi anni, mentre Loreto

Marcelli del Movimento 5 stelle ha detto di aver

constatato di persona, recentemente, il grave degrado

della qualità dell'aria nella zona. Pasquale Ciacciarelli di

Forza Italia ha ricordato come uno dei problemi sia

quello di non poter rintracciare i titolari di siti aziendali

abbandonati; a suo avviso, l’utilizzo delle risorse

disponibili deve essere sottoposto a un termine per

costringere gli enti ad impiegarle. La difficoltà di Arpa,

secondo Gaia Pernarella del M5s, è risalire dai tipi di

129

prodotti industriali utilizzati alle aziende che li utilizzano

e per questo le indagini vanno a rilento. I depuratori

assorbono tante risorse perché “sono indietro a livello

tecnico”, ha aggiunto Pernarella. Per Mauro Buschini del

Partito democratico serve un “tavolo tecnico” per

coordinare il regime dei controlli nell'area evitando la

sovrapposizione dei livelli istituzionali; ma, a suo avviso,

anche mettere in funzione il depuratore di Anagni

sarebbe fondamentale. Cacciatore ha ricordato

l'importanza della pianificazione sia a livello ambientale,

con il piano sui rifiuti, che a livello urbanistico, con un

vero e proprio vincolo da inserire a favore delle aree

degradate. Infine, Novelli ha invitato i membri delle due

commissioni a lavorare su un documento comune in

vista del prossimo Consiglio straordinario sul tema.

Presenti all'audizione anche le consigliere Sara Battisti

(Pd), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) e Roberta

Lombardi (M5s).

Audizione n. 11 del 15 gennaio 2019 Odg: Nel corso dell'audizione saranno messe a confronto le tematiche dell'Ater del Comune di Roma e le istanze

sollevate da associazioni e comitati degli inquilini. Sono stati invitati:

Pasquale Basilicata, commissario straordinario Ater del Comune di Roma, Sindacati, associazioni e comitati

inquilini

SINTESI Ogni anno l’Ater Roma perde 43 milioni di euro per

affitti non pagati da parte dei propri inquilini: ben 7

milioni non versati dagli assegnatari regolari, altri 7

130

milioni da parte delle famiglie “in attesa di

regolarizzazione”, 13 milioni dai senza titolo e 6 milioni

dagli utenti irregolari (occupanti, circa 4mila immobili).

Non solo. Secondo un rapporto della Guardia di Finanza

risalente al 2013, vi sono ben 1.300 alloggi che ogni

anno passano di mano irregolarmente attraverso

compravendite private, mentre sono 10mila le persone

in lista d’attesa soltanto nella Capitale.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

ATER ROMA, CONFRONTO SUI TEMI PIÙ URGENTI ALLA PISANA

15/01/2019 - Partecipata audizione oggi in

commissione Urbanistica, presieduta da Marco

Cacciatore, sui temi legati agli alloggi Ater di Roma: le

manutenzioni, la lotta all’abusivismo e in generale le

prospettive dell’edilizia pubblica a Roma sono stati i

temi principali al centro degli interventi dei

rappresentanti sindacali e delle associazioni degli

inquilini e dei consiglieri regionali.

Primo a prendere la parola per le associazioni, il

rappresentante di Asia Usb Fascetti, secondo cui il

primo dato che balza agli occhi è il fatto che la

percentuale di edilizia popolare è in Italia nettamente

inferiore alle medie europee (meno del 5 per cento a

fronte del 25 per cento circa). Le Ater “non possono

essere dedite al profitto”, a suo avviso, punto sul quale

anche Ricucci del Sicet si è detto d’accordo,

aggiungendo che a suo avviso” non esiste una politica

della casa a Roma”. Secondo Lanciano dell’Unione

inquilini, la morosità per quanto riguarda i cosiddetti

131

“regolari” è nei limiti della norma, mentre è molto alta

per gli occupanti “irregolari”. La Regione deve fare la

propria parte, perché “non è chiaro dove siano i soldi

per l'edilizia” e la legge 12 è meglio che non sia toccata,

a suo avviso. Carabella di Assocasa ha detto di ritenere

che stia per esplodere una vera e propria “bomba

sociale” a proposito della casa a Roma: “la mancanza di

comunicazione tra le parti”, in primis Comune e

Regione, è la causa principale dei problemi, a suo

avviso.

A parere di D'Orazi di Federcasa “passano gli anni ma le

problematiche annose dell’edilizia popolare non

mutano”, i canoni vanno adeguati al reddito, a suo

avviso, e la legge 12 va rivista. Davide Masera della

stessa associazione ha riferito che è stata richiesta ad

Ater una bollettazione in cui il canone e gli oneri

accessori siano separati, in modo da consentire

all’utenza di scegliere di non pagare questi ultimi.

Guarneri del Sunia Roma si è lamentato dell'assenza del

commissario Ater mentre l'Associazione inquilini

assegnatari di Spinaceto (15mo settore) ha puntato il

dito sull'inadeguatezza della manutenzione delle case.

Tre interventi in rappresentanza delle problematiche di

Corviale: in particolare, Galeota di Corviale domani ha

riferito che gli abitanti di edilizia popolare della zona

hanno vinto una causa per la mancata manutenzione

degli immobili. “La politica non è attenta”, secondo

Galeota, e le ristrutturazioni hanno vita breve perché

manca una programmazione. Per la stessa associazione,

Modigliani ha detto di ritiene che non si può pensare in

questo momento di costruire nuove case. D’accordo si è

132

detto Di Bella, della Rete degli sportelli popolari,

suggerendo piuttosto di “utilizzare gli alloggi sfitti e

abbandonati”. Come Poliziani, della Rete popolare

Tiburtino III, anche Di Bella ha stigmatizzato il recente

episodio in cui Ater non si è presentata a un incontro

con i residenti.

In rappresentanza dell'azienda, erano presenti

all'audizione Giancarlo Mongelli e Barbara Latini: il

primo ha detto, a proposito delle manutenzioni, che "si

riesce a rispondere solo a un terzo delle richieste di

intervento" ricevute per gli oltre 50 mila alloggi che

gestisce Ater: in futuro le risorse dovrebbero essere

maggiori con la prevista uscita dal commissariamento. Il

contrasto all'abusivismo in tutte le sue forme è un'altra

attività che assorbe molte risorse dell'ente, ha

proseguito il dirigente Ater. Anche sul riscaldamento,

esiste una fetta di morosità negli immobili in cui questo

è centralizzato. Proprio sul tema della morosità l'azienda

chiede aiuto agli inquilini contro i cosiddetti “furbetti”

che non pagano, pur avendone la disponibilità. Pesa

anche il problema dell'Ici che grava sull'Ater, ha

concluso il dirigente.

Tra i consiglieri, Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia ha

lamentato l'assenza del commissario dell’azienda, a suo

avviso da stigmatizzare; secondo lui, va “messa insieme

la tranquillità di chi paga regolarmente con

l'eliminazione del problema della morosità”. Decidere

“cosa fare delle Ater e in generale delle politiche

abitative” è il cuore della questione secondo Eugenio

Patanè del Partito democratico, prima che il problema

133

continuando ad acuirsi diventi di difficile soluzione. Per

Laura Cartaginese di Forza Italia, a proposito

dell'abusivismo è importante distinguere tra le

situazioni degli occupanti.

Dopo gli interventi dei rappresentanti istituzionali dei

municipi IV, XI e XIV, il presidente Cacciatore ha

consentito ancora alcune repliche da parte dei cittadini

prima di dichiarare chiusa l’audizione, a cui hanno

partecipato anche i consiglieri Roberta Lombardi e Gaia

Pernarella del Movimento 5 stelle, Paolo Ciani del Centro

solidale ed Enrico Panunzi del Pd.

Seduta n. 9 del 25 gennaio 2019 Odg: proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4 gennaio 2019 concernente: "Approvazione del Piano

territoriale paesistico regionale ai sensi degli articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6 luglio 1998 n. 24

(Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche e degli articoli 135, 143, 156 e 141 bis del decreto

legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche".

Audizione del 25 gennaio 2019 Odg: audizione dell'assessore alle Politiche abitative, urbanistica, ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento,

smaltimento e recupero, Massimiliano Valeriani e del direttore della Direzione regionale per le politiche

abitative e la pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica, Manuela Manetti.

SINTESI

Ai sensi dell’articolo 21 della legge regionale 24/1998

“entro il 14 febbraio 2019, la Regione procede

all’approvazione del PTPR quale unico piano territoriale

134

paesistico regionale”. La proposta di Giunta Regionale

concernente l’approvazione del PTPR contiene gli stessi

elaborati del Piano adottato con gli adeguamenti e

recepimenti e gli elaborati di Piano allegati al voto

del CRpT con l’allegato denominato “errata corrige”

contenente le mere rettifiche agli errori materiali rilevati

nonché un ulteriore allegato denominato

“aggiornamento cartografico”.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

PIANO TERRITORIALE PAESISTICO, AUDIZIONE IN COMMISSIONE DI VALERIANI E DEL DIRETTORE

REGIONALE 25/01/2019 - Avviato l’iter del Piano territoriale

paesistico regionale oggi in commissione decima,

presieduta da Marco Cacciatore, con l’audizione del

titolare della delega all’urbanistica, Massimiliano

Valeriani, e del direttore regionale per le politiche

abitative e la pianificazione territoriale, paesistica e

urbanistica, Manuela Manetti. All'ordine del giorno dei

lavori, la proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4

gennaio 2019, concernente appunto "Approvazione del

Piano territoriale paesistico regionale ai sensi degli

articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6 luglio 1998 n.

24 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree

sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche e

degli articoli 135, 143, 156 e 141 bis del decreto

legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni

culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge

6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche".

135

L'assessore Valeriani ha parlato di “uno strumento

atteso da vent’anni”, in una materia in cui al momento

esiste una “giungla normativa”. Purtroppo non si è

potuto iniziare prima d'ora, ha continuato l’assessore,

che ha ricordato come a metà febbraio scada già la

proroga ora in essere. Le più di ventunomila

osservazioni sul tappeto e la necessità di condividere il

piano col ministero dei beni ambientali, imposta dalla

vigente normativa, rendono molto difficoltoso un esito

positivo del lavoro entro quella data, ma è comunque

“importante che la volontà delle forze politiche sia

convergente” per dare prima o poi un esito a questo

lavoro.

La direttrice Manetti ha spiegato che il contenuto della

delibera è costituito anzitutto da 4 tavole, di cui: la

tavola A ha carattere paesaggistico e copre la totalità del

territorio regionale; ma essa “va letta in combinato

disposto con la tavola B”, che elenca i vincoli di origine

normativa o di altro tipo attualmente esistenti. Quindi

dall'incrocio di queste due tavole risulta

immediatamente la parte di territorio regionale

disponibile. Manetti ha aggiunto che l'opera cartografica

si basa su dati del 1998 ma esiste già una cartografia

molto più recente (2014) su cui basarsi per gli

aggiornamenti. Le altre due tavole, ha proseguito il

direttore, elencano una le proposte comunali di

modifica, l’altra le osservazioni già accolte dal Consiglio.

Poi ci sono una serie di allegati, tra cui le linee guida per

la valorizzazione dei territori storici, o per aspetti

ambientali ed energetici, e la parte normativa.

Completano il contenuto della delibera le due

136

cartografie, di cui si è detto, e il piano attualmente in

vigore, che è del 2007. Infine vi è l'intesa già trovata col

Ministero, che ingloba un migliaio di osservazioni circa,

e le norme tecniche, anche queste stabilite d’intesa con

il Ministero. Importante ricordare, ha concluso il

direttore, che l'intesa trovata col Ministero prelude a un

accordo vero e proprio, che dovrà essere raggiunto dopo

la fase in Aula e quindi darà la sanzione definitiva

all'atto.

Tra i consiglieri presenti, Emiliano Minnucci del Partito

democratico ha detto che c'è “una grande aspettativa

per questo piano”, che se fatto bene “può essere uno

strumento di decollo” per la Regione. Ma ha aggiunto di

ritenere che vadano date linee precise su quel 30 per

cento di territorio non soggetto a cogenza e si è detto

preoccupato dal fatto che ci possano essere conseguenze

su strumenti urbanistici comunali già approvati. Sulla

necessità degli aggiornamenti alla cartografia si è

soffermato Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia, che

vorrebbe anche capire meglio le ragioni del Ministero su

alcune scelte. Gaia Pernarella del Movimento 5 stelle ha

affermato che c'è “bisogno di chiarezza sulle possibilità

di utilizzo del territorio regionale” e che la proroga del

vecchio strumento sta andando oltre ogni limite di legge.

Sebbene essa ritenga che anche stavolta la proroga sarà

necessaria, auspica che finalmente questo strumento

veda la luce. Sugli aspetti procedurali del lavoro si è

interrogato Eugenio Patanè del Pd, che si è detto

preoccupato dal fatto che una qualsiasi determinazione

del Consiglio debba essere approvata dal Ministero. A

tali dubbi ha risposto il presidente Cacciatore, dicendo

137

che il servizio legislativo fornirà dei chiarimenti sugli

aspetti procedurali, a mezzo di circolari esplicative.

Erano presenti alla seduta anche i consiglieri Antonello

Aurigemma di Forza Italia e Paolo Ciani del Centro

solidale.

138

COMMISSIONE XI - Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione

Presidente: Maselli Massimiliano (Noi con L'Italia)

Audizione n. 13 del 15 gennaio 2019

Odg: ore 15: Audizione sulla proposta di legge n. 37 del 20 giugno 2018 sulla "Disciplina del commercio e della

somministrazione di alimenti e bevande" con le associazioni di categorie rappresentative di economia

solidale e diffusione stampa quotidiana. Invitati: Associazione del commercio equo e solidale (Agices);

Associazione botteghe del mondo (Assodbm); Rete nazionale di economia solidale; Associazione nazionale agricoltura biologica (Aiab);

Sindacato nazionale giornalai italiani (Sinagi); Federazione nazionale giornalai italiani (Fenagi);

Federazione italiana editori giornali (Fieg); Sindacato nazionale autonomo giornalai (Snag).

ore 16: Audizione sulla riapertura dell'outlet di Sant'Oreste.

Invitati: Valentina Pini, sindaco del Comune di Sant'Oreste; Mario Segoni, consigliere del Comune di Sant'Oreste.

SINTESI Le attuali leggi regionali che disciplinano il commercio e

la somministrazione di alimenti e bevande, sono ormai

datate e necessitano di adeguamento in seguito alle

139

intervenute innovazioni in tema di attività economiche,

anche con riguardo alla semplificazione dei

procedimenti di avvio e di svolgimento dell’attività.

Pertanto, con la pdl n. 37 (d’iniziativa della Giunta

regionale) si punta a semplificare e innovare le

normative di settore e le procedure amministrative,

valorizzando e sostenendo al contempo, la funzione

commerciale.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

COMMERCIO, AUDIZIONE CON LE ASSOCIAZIONI SU

ECONOMIA SOLIDALE E DIFFUSIONE STAMPA QUOTIDIANA

15/01/2019 - La commissione Sviluppo economico e

attività produttive, start-up, commercio, artigianato,

industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione,

presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), ha concluso

oggi il ciclo di audizioni sulla proposta di legge regionale

n. 37 del 20 giugno 2018 “Disciplina del commercio e

della somministrazione di alimenti e bevande”.

L’incontro di oggi con le associazioni di categorie

rappresentative di economia solidale e diffusione stampa

quotidiana, in realtà, è stato richiesto come appendice

alle audizioni già effettuate in precedenza, perché –

come ha spiegato il presidente Maselli in apertura di

seduta – nel testo presentato dalla Giunta regionale

questi due settori non sono contemplati. Su richiesta di

vari consiglieri, è stata convocata l’audizione odierna

proprio per valutare la possibilità di aggiungere, nel

corso dell’esame del testo (che inizierà a febbraio), una

serie di articoli aggiuntivi per intervenire con norme

140

chiare nella disciplina del commercio equo e solidale e

delle edicole.

I rappresentanti delle associazioni e delle categorie in

questione, infatti, hanno chiesto unanimemente un

intervento legislativo rapido, che può sfruttare il testo

unico già incardinato nella undicesima commissione,

piuttosto che attendere proposte di legge di settore che

sarebbero più appropriate ma che richiederebbero tempi

più lunghi. A tal proposito, si è fatto riferimento sia alla

necessità di adeguare le norme regionali a quelle

nazionali che nel frattempo sono entrate in vigore e sia

all’esigenza di intervenire con più efficacia nel mondo

dell’economia solidale, dopo che – è stato osservato – ci

si è resi conto che la legge regionale approvata nel 2009

non ha praticamente prodotto effetti. In più, con

riferimento alla diffusione della stampa quotidiana, i

rappresentanti di categoria hanno sollecitato nuove

norme per fare fronte alla grave crisi che sta

attraversando il settore.

Per tutti questi motivi, dal dibattito in commissione è

emersa unanime la volontà di inserire nella proposta di

legge n. 37 le nuove disposizioni su economia solidale ed

edicole. Lo hanno chiesto Roberta Lombardi e Davide

Barillari (M5s), Marta Leonori e Marietta Tidei (Pd), oltre

che Maselli. D’accordo sulla proposta anche l’assessore

regionale con delega al commercio, Gian Paolo Manzella,

il quale però ha auspicato di non appesantire troppo un

testo che già consta di più di 80 articoli. Su questo

punto Maselli ha invitato la commissione ha presentare

pochi ma efficaci emendamenti e, per consentire un

141

maggiore impegno nella preparazione degli stessi, ha

annunciato che slitterà a dopo il 28 gennaio (come

stabilito in precedenza) il termine per la loro

presentazione.

All’audizione sono intervenuti i rappresentanti di:

Associazione del commercio equo e solidale (ex Agices,

oggi Equo Garantito); Associazione botteghe del mondo

(Assodbm); Rete nazionale di economia solidale;

Associazione nazionale agricoltura biologica (Aiab);

Sindacato nazionale giornalai italiani (Sinagi);

Federazione nazionale giornalai italiani (Fenagi);

Federazione italiana editori giornali (Fieg); Sindacato

nazionale autonomo giornalai (Snag); Uil Tucs.

E’ seguita poi l’audizione con il sindaco del Comune di

Sant'Oreste, Valentina Pini, e con il consigliere

comunale nonché ex sindaco dello stesso comune, Mario

Segoni, sulla riapertura dell'outlet sul Monte Soratte.

Segoni ha ricordato che il complesso è chiuso, da

quando è fallita la vecchia proprietà. Una società del

gruppo Percassi, dell’omonimo imprenditore

bergamasco, nonché patron dell’Atalanta Calcio, ha

rilevato il complesso che intende rilanciare.

“All’epoca, nell’outlet c’erano 60/70 negozi – ha

ricordato Segoni - che davano lavoro 350/400 persone.

Adesso si parla di un maxi polo del lusso con 190 negozi

che dovrebbe dare lavoro a 6/700 giovani”. Segoni ha

ricordato che l’outlet nasceva da un’idea di tutti i

sindaci della valle del Tevere, e rientrava in un progetto

più ampio di accoglienza turistica alle porte di Roma,

142

comprendente iniziative anche di altri soggetti

(navigazione sul Tevere, agricoltura biologica ecc.). La

Regione potrebbe riconsiderare il progetto più ampio,

ma secondo Segoni manca un’interlocuzione adeguata

tra la nuova proprietà e le istituzioni. Di qui la richiesta

di un coinvolgimento della Regione Lazio.

Tuttavia, il sindaco di Sant’Oreste ha riferito dei contatti

periodici del Comune con la nuova proprietà per

l’attuazione del nuovo progetto, per il quale si attendono

i permessi da parte della Soprintendenza. Nel corso

dell’audizione sono intervenuti i consiglieri del Pd

Emiliano Minnucci e Marietta Tidei (che avevano chiesto

l’audizione), Valerio Novelli (M5s), e Gianluca Quadrana

(Lista Zingaretti). E’ emersa chiaramente la volontà di

aprire un’interlocuzione con la proprietà, finalizzata a

contribuire alla migliore riuscita dell’iniziativa.

L’assessore Manzella ha dato la disponibilità della

Giunta ad affiancare il Comune di Sant’Oreste e a dare

allo stesso la massima assistenza. Il presidente Maselli

ha preso l’impegno a convocare una nuova audizione

con la parte proprietaria.

Seduta n. 8 del 29 gennaio 2019

Seduta congiunta con la IV commissione Bilancio

Odg: Esame della proposta di deliberazione consiliare n. 23 del 5 dicembre 2018 concernente: Approvazione delle linee guida per la predisposizione del piano industriale

2019-2021 di Lazio Innova Spa ai sensi dell'art. 2, comma 1 lett. A) della legge regionale 13 dicembre 2013 n. 10".

143

SINTESI (Per sintesi e resoconto pdc n. 23 vedi IV Commissione Bilancio)

Seduta n. 9 del 29 gennaio 2019

Odg: Schema di deliberazione n. 33 concernente "Legge regionale 31 dicembre 2002, n. 46, 'Interventi per il

sostegno allo sviluppo e all'occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello stabilimento FCA (ex Fiat) di Piedimonte San Germano (FR)'. Approvazione

Programma operativo".

SINTESI

Con la Legge regionale 31 dicembre 2002, n. 46, la

Regione, al fine di sostenere lo sviluppo economico,

l’occupazione e rafforzare la competitività del sistema

del sistema produttivo delle aree interessate alla crisi

dello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano (FR),

promuove e attua interventi di qualificazione del tessuto

produttivo e di valorizzazione delle potenzialità del

territorio.

COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

OK IN COMMISSIONE AL PIANO ANTICRISI DELLE AREE DELL'INDOTTO FIAT

29/01/2019 - La commissione Sviluppo economico e

attività produttive, start-up, commercio, artigianato,

industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione,

presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), ha dato parere

favorevole, con cinque voti a favore e quattro astenuti,

allo schema di deliberazione della Giunta regionale n.

33, concernente “Legge regionale 31 dicembre 2002, n.

46, 'Interventi per il sostegno allo sviluppo e

all'occupazione nelle aree interessate dalla crisi dello

144

stabilimento FCA (ex Fiat) di Piedimonte San Germano

(FR)'. Approvazione Programma operativo”.

Come ha ricordato l’assessore allo Sviluppo economico,

Gian Paolo Manzella, con la legge 46 del 2002 la Regione

Lazio è intervenuta in un momento di crisi del settore

dell’auto, prevedendo interventi specifici a favore delle

imprese dell’indotto automotive. “La legge 46 – ha

spiegato Manzella - prevede che sia un apposito gruppo

di lavoro, del quale fa parte anche il rettore

dell’università di Cassino, a redigere un programma

operativo con una serie di interventi, dopo aver ascoltato

il territorio.

E tale gruppo di lavoro ha fatto la scelta di promuovere

la rete infrastrutturale, che è considerata la cosa più

importante”. Il piano si compone di due elenchi di

progetti, uno proposto dal Consorzio sviluppo

industriale di Frosinone, l’altro dal consorzio Cosilam.

Lo stanziamento previsto per il 2019, pari a un milione e

mezzo di euro, consente la realizzazione dei progetti in

testa ai due elenchi: interventi di manutenzione

straordinaria nell’asse viario tra la strada provinciale

Morolense con la strada comunale in località Paduni-

Selciatella, nel comune di Anagni (progetto proposto dal

Consorzio sviluppo industriale Frosinone); collettore

fognario di collegamento tra l’agglomerato industriale di

Castrocielo e il depuratore in località Pantani Aquini

(Cosilam).

La scelta di non privilegiare gli interventi per il

depuratore di Ceccano, che si trova al secondo posto

145

nell’elenco del consorzio industriale di Frosinone, è stata

giudicata senza mezzi termini sbagliata da Giancarlo

Righini (FdI), il quale ha ricordato gli impegni presi per

interventi a favore della Valle del Sacco, gravemente

danneggiata da fenomeni d’inquinamento, e ha chiesto il

ritiro della proposta di deliberazione all’esame della

commissione. Ne è nato un dibattito al quale hanno

preso parte i consiglieri Sara Battisti (Pd), Francesca De

Vito (M5s), Pasquale Ciacciarelli (FI), Loreto Marcelli

(M5s). Nella sua replica, Manzella ha fatto presente che

per il progetto del depuratore di Ceccano è atteso un

adeguamento alla normativa. “Mi prendo l’impegno – ha

concluso Manzella - di verificare se è possibile

cominciare a fare scorrere le graduatorie dei progetti in

elenco, così da giungere al finanziamento dei lavori per il

depuratore di Ceccano appena il progetto è pronto”.

VIA LIBERA, CON EMENDAMENTI, ALLE LINEE GUIDA PER LAZIO INNOVA SPA

29/01/2019 - La quarta commissione consiliare

permanente, Bilancio, presieduta da Marco Vincenzi

(Pd), e l’undicesima commissione, Sviluppo economico,

presieduta da Massimiliano Maselli (NcI), riunite in

seduta comune hanno dato parere favorevole alla

proposta di deliberazione consiliare n. 23, contenente le

linee guida per la predisposizione del piano industriale

2019-2021 della società regionale Lazio Innova SpA.

Il piano, illustrato nella scorsa seduta dall’assessore allo

Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella, ha ottenuto il

parere favorevole dopo l’esame di alcuni emendamenti,

di cui ne sono stati approvati 19 oltre a tre

146

subemendamenti. Dodici le modifiche approvate

d’iniziativa di consiglieri del Movimento 5 stelle, cinque

quelle presentate dal presidente Maselli, quattro da

Pasquale Ciacciarelli (FI), due da Sergio Pirozzi (Lista

Pirozzi), una dalla consigliera Marta Leonori (Pd).

Un emendamento dell’assessore al Bilancio, Alessandra

Sartore, si precisa che dal piano “non derivano

finalizzazioni dirette di spesa, in quanto l’approvazione

dei costi a copertura delle attività per il triennio 2019-

2021, (…), è rimessa alla competenza dell’assemblea dei

soci”. Il piano triennale di Lazio Innova prevede un

impegno finanziario cdi circa 56 milioni di euro per

ciascuna annualità 2019, 2020, 2021. Il fondo di

dotazione previsto è di 31, 7 milioni di euro per il 2019,

31,5 nel 2020 e 31,7 nel 2021.

Le linee guida approvate oggi si compongono di dieci

obiettivi strategici per il piano industriale che dovrà

essere approvato entro il 30 aprile di quest’anno:

1) potenziamento dell’attività di analisi dell’economia regionale e di definizione degli strumenti di intervento pubblico a favore del sistema produttivo regionale;

2) rafforzamento della gestione delle misure

agevolative; 3) potenziamento degli “Spazi attivi”, quali luoghi di

contatto tra l’amministrazione regionale e le imprese, con il rafforzamento dei servizi di assistenza e

tutoraggio; 4) assistenza alle vocazioni produttive del territorio

(come per esempio nel caso del travertino romano), con particolare riferimento ai profili dell’innovazione e dell’internazionalizzazione;

147

5) promozione della cultura d’impresa all’interno delle scuole e delle università;

6) sostegno alle azioni di trasferimento tecnologico dal settore universitario a quello imprenditoriale;

7) assistenza alla Regione nelle attività di ricostruzione

successiva al terremoto; 8) assistenza alla Regione nelle attività relative alla

programmazione europea 2014-2020, nonché nella preparazione della programmazione europea 2021-2027, e alle amministrazioni locali nell’accesso alla

progettazione europea;

9) completamento del piano sulla formazione del personale, e digitalizzazione delle procedure;

10) favorire l’attrazione di investimenti nel territorio regionale, anche in collaborazione con l’ltalian Trade & Investment Agency (Ita).

Audizione n. 14 del 31 gennaio 2019 Audizione congiunta con la VIII Commissione -

Agricoltura, ambiente. Odg: audizione su danni derivanti dagli eventi

atmosferici del 29 ottobre 2018 e successivi nell'area di Sperlonga, Fondi e Terracina.

Invitati: Direttore regionale all'agricoltura, Direttore regionale Sviluppo economico e Attività produttive,

Direttore regionale Protezione Civile del Lazio, Coldiretti Lazio, Confagricoltura Lazio. CIA Lazio.

SINTESI (Vedi Commissione VIII Agricoltura)

Audizione n. 15 del 31 gennaio 2019

Audizione congiunta con la VIII Commissione - Agricoltura, ambiente

Odg: audizione avente ad oggetto approfondimenti in merito allo Schema di Deliberazione n. 34 concernente:

"Approvazione "Linee programmatiche per le azioni

148

strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo - Legge regionale 22 ottobre 2018,

n. 7, articolo 31". Sono invitati: Unindustria - Unione degli Industriali e

delle Imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo; Centro Valorizzazione del travertino romano;

Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA; Sindaco di Guidonia Montecelio.

Seduta n. 10 del 31 gennaio 2019 Seduta congiunta con la VIII Commissione - Agricoltura, ambiente

Odg: audizione avente ad oggetto lo Schema di

Deliberazione n. 34 concernente: "Approvazione "Linee programmatiche per le azioni strategiche finalizzate al rilancio e alla riqualificazione del settore estrattivo -

Legge regionale 22 ottobre 2018, n. 7, articolo 31".

SINTESI (Per sintesi e resoconto vedi VIII Commissione Agricoltura)

149

COMMISSIONE XII - Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione

Presidente: Sergio Pirozzi (Sergio Pirozzi Presidente)

Seduta n. 10 del 3 dicembre 2018

Seduta congiunta con l'VIII commissione.

Odg: Risoluzione concernente Servizio idrico integrato. Legge regionale Lazio del 4 aprile 2014 n. 5 e ss.mm.ii.,

"Tutela, governo e gestione pubblica delle acque". Proposta di legge nazionale n. 52 del marzo 2018, "Disposizioni in materia di gestione pubblica e

partecipativa del ciclo integrale delle acque" - Istituzione dei Bacini Idrografici - Moratoria nei confronti dei

comuni efficienti ricadenti in Ato 1 e Ato 2 che ancora non hanno trasferito il servizio al soggetto gestore d'ambito (Stat. artt. 30 comma 2, 33 comma 4).

SINTESI

(per sintesi e resoconto vedi VIII Commissione)

Audizione del 29 gennaio 2019

Odg: Audizione in merito a "Eventi meteorologici del 24 e 25 novembre 2018 che hanno interessato la provincia di Latina e il crollo della strada Pontia".

Invitati i sindaci dei comuni di Pontinia, Terracina, Sabaudia, il presidente della Provincia di Latina, l'Astral

e il Consorzio di bonifica dell'Agro Pontino.

150

SINTESI

E’ quasi concluso lo studio sulle condizioni geologiche

del tratto crollato della Pontina a causa delle forti piogge

del 25 novembre scorso. Se i risultati saranno positivi si

avvierà il progetto già elaborato da Anas, con la

collaborazione tecnica di Astral, per attuare la

ricostruzione della strada. In caso contrario, entro

marzo si aprirà una viabilità alternativa con il

posizionamento di un ponte temporaneo a ridosso del

tratto interrotto.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

VORAGINE PONTINA, IN ARRIVO GLI INTERVENTI

29/01/2019 - Fare chiarezza sullo stato dei lavori nel

tratto di SS Pontina, all’altezza del km 97.800 a seguito

degli eventi metereologici del 24 e 25 novembre 2018

che, ricordiamo, provocò una voragine e una vittima in

provincia di Latina, è stato l’argomento trattato oggi in

audizione, nella commissione Tutela del territorio,

erosione costiera, emergenze e grandi rischi, presieduta

da Sergio Pirozzi. Presente anche l’assessore ai Lavori

pubblici, Tutela del territorio e mobilità, Mauro

Alessandri.

E’ Gaia Pernarella (M5S) ad aver richiesto l’incontro con

i soggetti interessati alla manutenzione e ricostruzione

del tratto di strada che dal 21 gennaio è passato da

Astral a Anas.

“E’ necessario fare chiarezza sugli eventi che si sono

abbattuti sulla provincia di Latina – ha dichiarato la

consigliera Pernarella - la voragine si è creata su una

151

strada che già viveva di incuria, cosa è stato fatto e cosa

si deve ancora fare per tornare a una viabilità

sostenibile?”. A fargli eco anche il presidente di

commissione Sergio Pirozzi:” la vera sfida che si propone

questa commissione è lavorare sulla prevenzione, il

sovrapporsi di enti nella gestione di strade attraversate

da corsi d’acqua, non facilita gli interventi e difficilmente

individua le singole responsabilità” e chiude invitando a

un lavoro di concertazione tra gli enti locali.

L’assessore Mauro Alessandri ha ricordato l’intervento

della Regione Lazio sul posto della voragine proprio in

quei giorni e la dettagliata relazione sullo stato delle

strade, contenuta nel passaggio di consegne da Astral a

Anas; in questo passaggio si definiscono i ruoli fra i due

enti e la garanzia della continuità nella manutenzione.

Sulla lunghezza dei tempi di ripristino della viabilità ha

pesato il sequestro da parte della Procura e, poi, una

volta dissequestrata la zona, sono state avviate tutte le

analisi, anche geologiche, su quel tratto di strada

attraversato da correnti d’acqua.

Ci sono i fondi per gli interventi di una viabilità

alternativa, circa 250 mila euro, nel caso in cui il

progetto definitivo richieda più tempo, è quanto spiegato

dall’ingegnere Antonio Mallamo (ASTRAL),

amministratore unico dell’azienda preposta alla

manutenzione della rete stradale della Regione. Si

attendono solo i risultati delle analisi geologiche.

Natalino Corbo, direttore del Consorzio di bonifica

dell’agro pontino, nel suo intervento ha parlato di un

progetto “scatolare” che verrebbe realizzato in quel tratto

152

e come attraverso un accordo quadro è probabile che i

tempi siano più snelli. Si lavora in un clima di grande

collaborazione, hanno osservato i consiglieri Enrico

Forte (Pd) e Giuseppe Simeone (Forza Italia). Sul grave

stato delle strade provinciali di Latina, si è poi

soffermato il presidente della Provincia di Latina Carlo

Medici, sullo stato delle idrovore e sui costi di

manutenzione di quest’ultime, di 23 ne risultano

funzionare solo 11, è intervenuto il commissario del

Consorzio di bonifica Luigi Giuliano.

153

CAL – Consiglio Autonomie Locali

Presidente: Nicola Marini

Seduta Udp del 4 dicembre 2018 Odg: Proposta di parere sullo Schema di Deliberazione

n. 26 - “Iniziativa regionale per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione Lazio, in attuazione dell’art.116, terzo comma, della

Costituzione; Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018 concernente:

“Documento di Economia e Finanza Regionale 2019 – anni 2019 – 2021”;

Proposta di Delibera di Giunta Regionale concernente “Attivazione dei poteri sostitutivi nei confronti del Comune di Subiaco (RM) – Nomina Commissario ad acta

per l’esecuzione dei provvedimenti comunali relativi ad opere e manufatti abusivi eseguiti in Contrada Cerasolo”.

RESOCONTO

L’U.d.P stabilisce di rinviare la relazione della proposta

di parere, da parte del Consigliere Bruno Manzi, al

prossimo Udp. Viene stabilito di fissare l’incontro con

tutti gli Enti Locali, le Provincie e la Città Metropolitana

di Roma per il giorno 21 gennaio 2019 alle ore 11.

Il Consigliere Manzi relaziona la proposta di parere sulla

Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del

12.11.2018 concernente: “Documento di Economia e

Finanza Regionale 2019 – anni 2019 – 2021”.

154

La Vicepresidente Luisa Piacentini sottolinea che

ancora una volta la convocazione viene inviata in tempi

ristretti e questo non consente un corretto studio dei

documenti allegati, inoltre, sottolinea la necessità di far

presente al Presidente del Consiglio regionale del Lazio,

Daniele Leodori, l’importanza del Cal come espressione

di tutti gli Enti Locali.

Il Presidente Nicola Marini riferisce a tutti i membri

dell’Udp di aver già presentato il problema al Presidente

Leodori. L’Udp concorda quanto evidenziato dal

Vicepresidente Piacentini e prende atto del parere

relazionato dal Consigliere Manzi.

Riguardo all’attivazione dei poteri sostitutivi nei

confronti del Comune di Subiaco (RM) – Nomina

Commissario ad acta per l’esecuzione dei provvedimenti

comunali relativi ad opere e manufatti abusivi eseguiti

in Contrada Cerasolo”, L’Udp prima di esprimere il

parere, stabilisce di inviare una nota al Sindaco con la

quale chiede di formulare eventuali osservazioni o

controdeduzioni.

Seduta Assemblea Cal del 4 dicembre 2018 RESOCONTO

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca i seguenti

argomenti: 1) Approvazione verbale seduta precedente;

2) Approvazione della Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018

155

concernente: “Documento di Economa e Finanza 2019 – anni 2019-2021”;

3) Varie ed eventuali.

*****

Approvazione verbale seduta precedente PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1, reca:

Approvazione verbale seduta precedente. Avendolo tutti in cartellina, se non ci sono osservazioni da fare sulla trascrizione. Non ci sono osservazioni. Il

verbale si dà per approvato.

*****

Approvazione della Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018 concernente: “Documento di Economa e Finanza

Regionale 2019 – anni 2019-2021”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 2, reca: Approvazione della Proposta di parere sulla Proposta di Deliberazione Consiliare n. 22 del 12.11.2018

concernente: “Documento di Economa e Finanza Regionale 2019 – anni 2019-2021”.

Io vorrei, a nome dell’Ufficio di Presidenza, probabilmente interpretando anche quello che è l’umore

dell’Assemblea, avendo anche avuto modo, dopo l’Ufficio di Presidenza che ha licenziato il parere, di sentire le associazioni interessate dalla consultazione

rappresentare una problematica che è quella della necessità di dare alle varie istituzioni che hanno

competenza ad esprimere pareri il giusto tempo per dare il loro contributo.

Essendo amministratori si comprende che a volte ci possa essere la necessità di dover forzare i tempi con i

quali vengono espletate le procedure necessarie ad arrivare a un parere. Detto questo, e quindi dando ovviamente la comprensione e la disponibilità, e come

Presidente anche adoperandosi per far sì che tutto questo sia rispettato, è evidente che comunque d’altro canto c’è la necessità del dover dare alle persone che poi

dovranno esprimere il loro consenso o il loro diniego al

156

parere presentato in Assemblea la possibilità di poterlo fare avendo approfondito le tematiche, avendo avuto

modo di leggere i documenti allegati. Quindi la richiesta – non è la prima volta – è quella di

trovare il modo di una complessiva collaborazione istituzionale per far sì che queste, tra virgolette,

“forzature” non possano essere ripetute. Quindi, ripeto, dando atto di quello che è stato fatto, e anche questa volta ovviamente mi faccio carico del problema, mi faccio

carico del rispetto di quelle che sono le esigenze d’Aula e di quelle che sono le esigenze del Consiglio regionale, ovviamente mi faccio anche carico però di rappresentare

una esigenza da parte sia dei membri dell’Ufficio di Presidenza sia dei membri dell’Assemblea del Consiglio

delle Autonomie locali, che ringrazio per la disponibilità, ringrazio per aver garantito il numero legale e ringrazio veramente per la presa di coscienza istituzionale del

comunque garantire che questi atti possano avere una loro definizione amministrativa e possano avere una completezza per poter essere presentati poi

all’attenzione del Consiglio regionale. Presentiamo il parere che come sempre in questi casi

è stato assegnato al consigliere Manzi a cui chiedo di illustrarlo.

MANZI. Buon giorno a tutti, grazie Presidente. Mi vorrei unire all’appello del Presidente rispetto alla tempistica e

colgo l’occasione che tra i componenti dell’Assemblea questa mattina ci sono due rappresentanti del Consiglio regionale per invitarle a prestare attenzione sul tema

anche in considerazione della mozione, dell’ordine del giorno fatto dal Consiglio regionale di una revisione complessiva della legge che ci riguarda, e quindi in

quella sede tener presenti le tematiche che venivano or ora rappresentate dal Presidente e che sono state

oggetto di discussione anche in sede di Ufficio di Presidenza.

Seconda questione, in termini generali, prima di entrare nel merito del parere, ricordo a tutti noi il fine

del nostro parere, dei nostri pareri, in modo particolare questo tema ci si pone ogni volta che noi affrontiamo i documenti finanziari, i documenti di grande respiro del

Consiglio regionale e della Giunta, allorquando affrontiamo la legge di stabilità, allorquando affrontiamo il collegato o, come ora, il Documento di economia e

finanza, che rende difficile il punto di equilibrio rispetto

157

alla valutazione del nostro punto di vista, perché il documento ci invita a misurarci sulla complessità del

documento, su tutti gli aspetti, affrontandoli sia come cittadini, sia come amministratori a tutto tondo, sia come persone che si misurano con la politica, però poi

qui ci dobbiamo ricordare sempre l’elemento che è fondamentale quando esprimiamo il parere, e lo

abbiamo fatto anche quando ci sono state leggi delicate, se qualcuno di noi si ricorda, noi esprimiamo il parere degli enti locali per la parte che riguarda gli enti locali,

non la politica generale della Giunta in carica o della maggioranza del Consiglio, noi ci misuriamo su una verticale della valutazione del provvedimento che non

riguarda una valutazione complessiva su quello che è la politica generale espressa attraverso questi documenti,

tenuto presente questo si esprime il parere favorevole o il parere condizionato o contrario, non sullo specifico di alcune questioni.

Fatta questa premessa, ricordo che il Documento di economia e finanza, sulla base del decreto legislativo

118, definisce gli obiettivi della manovra di bilancio regionale a contenuto programmatico, costituisce lo

strumento a supporto del processo di previsione e prevede che i provvedimenti di formazione dei documenti contabili previsionali dell’Ente debbano

necessariamente partire dal Def e fare riferimento agli indirizzi generali definiti all’inizio della legislatura

regionale. Questi sono i punti e i cardini su cui ci si misura nell’esame e nella valutazione del Documento.

Il Documento che a noi è stato sottoposto come parere e che poi sarà sottoposto all’approvazione come delibera da parte del Consiglio regionale, e poi sulla base del

quale noi, prima della fine dell’anno, anzi prima della pausa di Natale avremo modo di rivederci come

Consiglio delle autonomie locali per esprimere il parere sugli altri due documenti, che sono il bilancio, cioè la legge di stabilità e il collegato, e su cui avremo poi modo

di intervenire in termini puntuali sulle proposte, il Documento, dicevo, parte da una valutazione del dato

macroeconomico ed economico del sistema nazionale, cioè di quello che accade dove è inquadrata quella che è la situazione economica della nostra Regione, valuta

quelle che sono le dinamiche legate alla crescita e legate al mondo del lavoro, tiene presente quelli che sono i segnali di rallentamento della dinamica di crescita che si

stanno manifestando in questo ultimo periodo, fa

158

riferimento a quelle che sono le politiche che sono state poste in essere nella passata legislatura e fa riferimento

a quella che è la proposta di prosecuzione delle attività e delle scelte programmatiche che sono state attuate nella precedente legislatura, fa il quadro delle risorse a

disposizione del sistema regionale, della Regione, tenendo presenti sia quelle che sono le invarianze,

usiamo questo termine bruttissimo, cioè quelle somme che non hanno possibilità di essere allocate diversamente da come è previsto dalla rigidità dal

bilancio, fa riferimento a una divisione delle aree di intervento secondo un’articolazione che tiene dentro 8 macro-aree di intervento, 19 linee di indirizzo

programmatico, 90 obiettivi programmatici e 446 azioni di policy e misure, cioè nel senso che è una costruzione

che tende a rappresentare una visione unitaria dell’azione regionale e non parcellizzata dentro a una utilizzazione di quello che è il complesso delle risorse e

di quella che è la struttura che è coerente rispetto a questi obiettivi, rappresenta la novità, rispetto ai passati documenti, dell’uscita dal commissariamento della

sanità, che è uno degli elementi di novità rispetto a quello che era il quadro precedente. Quindi rappresenta

quella che è la situazione, gli obiettivi che ci si pone come Regione, sia in termini di riequilibrio regionale per ricreare una situazione equilibrata rispetto a quelle che

sono le aree di marginalità intese sia in termini territoriali ma anche in termini sociali, quindi le

politiche di riequilibrio, di riallocazione di risorse secondo questa logica che rappresentavo, fa il ragionamento, pone la centralità della realizzazione del

sistema infrastrutturale regionale, infrastrutture sia in termini materiali che in termini immateriali, quindi il rafforzamento delle infrastrutture a supporto di questa

visione di riequilibrio territoriale avendo anche la centralità della formazione, delle politiche attive del

lavoro come elemento rilevante per il rafforzamento del sistema Lazio.

Tutto questo, i temi legati all’uso del Fondo di Sviluppo e di Coesione, i temi legati al Patto sulla

sicurezza, al Patto per il Lazio, i temi collegati con la mobilità come elemento fondamentale e fondante del sistema di rafforzamento territoriale, del sistema Lazio,

come dicevo. In questa prospettiva e con questo quadro riteniamo

che vadano rappresentate alla Regione Lazio alcune

159

richieste sistemiche, in particolare continuiamo a chiedere alla Regione Lazio di costruire, di dare

completezza a quello che è un quadro di governance territoriale del sistema dell’amministrazione regionale e degli enti locali che sia coerente con gli obiettivi che si

pongono con il Def, in pratica che il sistema dei Comuni, delle Città metropolitane e delle Province sia posto

all’altezza della sfida a cui la Regione stessa li chiama, anche nella prospettiva degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo 267 del 2000 che chiedono un sistema

unitario del sistema di governance regionale. L’altra questione, riteniamo che al fine di realizzare

un moderno sistema di Enti territoriali è necessario completare la ricollocazione delle competenze rendendo

sempre più protagonisti i Comuni, anche attraverso una valorizzazione delle Province e delle Comunità montane nella prospettiva della trasformazione in Unio0ni dei

Comuni montani, come elementi strategici di rilancio e di valorizzazione dei territori più fragili e marginali della regione, anche ripensando alla loro funzione positiva di

aggregazione intercomunale di servizi locali e di terminale di attività di decentramento regionale.

Si ritiene che, ai fini di quanto sopra, è necessario superare l’attuale visione di costruzione delle

collaborazioni tra Enti superando l’attuale visione che obbliga solo una parte dei Comuni della Regione, in

quanto basata solo sulla dimensione demografica (Comuni fino a 5000 abitanti) e finalizzata alla spending review, ma che sia necessario sempre più orientare

questa collaborazione secondo logiche di bacini ottimali, quindi con una logica che travalica le questioni dimensionali dei Comuni e privilegia quella funzionale e

quella territoriale.

Quindi è necessario approdare a una nuova visione che abbia come orizzonte lo sviluppo economico dei territori e la tenuta sociale delle comunità, quindi

sviluppo e socialità, sviluppo e comunità, questi sono gli assi ai quali si richiede alla Regione e al Consiglio

maggiore attenzione, e privilegi la logica dei bacini funzionali e valorizzi la capacità di auto organizzazione di tutti i Comuni. Altro elemento che riteniamo che sia

fondamentale è quello dell’auto organizzazione, è quello della centralità, della capacità di autonomia degli enti locali di misurarsi con queste tematiche, che prescinda

dalla logica demografica e renda centrale un nuovo

160

disegno territoriale sia per la Città metropolitana che per le Province, il richiamo alle Comunità montane

tende a valorizzare questa volontà, questa capacità di organizzazione degli enti locali su base territoriale, non solo sui temi della montagna ma sulla gestione più

complessiva dei servizi.

In questa logica si chiede che l’attenzione all’interno del bilancio, all’interno delle politiche regionali sia ulteriormente valorizzata. Nel Documento strategico di

programmazione 2018-2023 l’attenzione rispetto al tema della rivisitazione del sistema delle Autonomie locali, il ragionamento della collaborazione tra sistema

territoriale e Regione è posto come centrale, vi chiediamo, chiediamo alla Regione, e qui ringrazio

l’assessore Di Berardino per la sua presenza, vi chiediamo che quella collaborazione sia praticata oltre che enunciata, e quindi diventi un modo sempre più di

collaborazione sistemica sia con il Consiglio delle autonomie locali, che è l’istanza istituzionale, sia con i vari sistemo di rappresentanza, tendendo a

un’operazione unitaria, così come abbiamo chiesto anche all’interno della proposta di modifica della legge

sul Consiglio delle autonomie locali. Su questa base di riflessione, e con queste

indicazioni, il parere che si sottopone all’Assemblea è un parere favorevole, con le raccomandazioni da ne

illustrate e riportate per esplicito nel parere stesso. Grazie.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ha chiesto di parlare il consigliere Bellucci in rappresentanza delle Comunità montane.

BELLUCCI. Io potevo anche astenermi dall’intervenire,

anche perché Manzi ha illustrato bene quelle che sono le prerogative che devono rappresentare gli enti territoriali, allora è ovvio che oggi noi ci troviamo in una fase di

trasformazione, sapete che la Regione Lazio ha predisposto, ha approvato una legge, ma di fatto non gli

ha dato attuazione, e secondo noi ha fatto bene perché, visto come stanno andando le Unioni dei Comuni in Italia questo la dice lunga sul loro funzionamento.

E’ ovvio che noi ci riproponiamo, in un futuro prossimo, di portare comunque in discussione una

nostra proposta che rimette al centro un ente territoriale

161

che si occupa della montagna, poi lo possiamo chiamare Comunità montana, Unione dei Comuni montani, non è

questo il problema, il problema è che oggi si è manifestata in tutta la sua irruenza quella che è un’assenza di politiche per la montagna, le Comunità

montane di fatto sono state tagliate fuori da un ragionamento organico, è ovvio che non è che l’ha fatto

la Regione, ma è la legge Delrio che lo prevede, e non c’è un ente che si occupi di quei territori, cosa che fino a qualche anno fa, come dicevo, lo hanno fatto, in una

maniera eccellente secondo me, le Comunità montane, che sono state comunque un ente di supporto per i Comuni. Oggi ci troviamo nell’assurdo che nessuno fa

più manutenzioni su quei territori, nessuno, diciamo, si occupa di quelle che sono le carenze organiche che

hanno i piccoli Comuni, e nello stesso tempo la carenza organica che hanno le Comunità montane che, come dicevo prima, ancora esistono e quindi secondo me gli si

dovrebbero dare le risorse, sia sotto forma di personale che sotto forma, ovviamente, di una distribuzione economica, le risorse, appunto, per andare avanti e per

essere sempre più incisivi su quelle cose che ci siamo detti prima. Noi vediamo il dissesto, vediamo gli incendi,

cioè tutte queste cose che prima, diciamo…, è vero che c’è stato un cambiamento climatico, ma è vero pure che quello che sta succedendo adesso non ha paragoni nella

storia mondiale si può dire. Quindi è ovvio che qualcuno queste cose le deve fare, e non si può pensare che le

facciano le Unioni dei Comuni senza avere una struttura che alla fine gestisca tutta questa materia.

Quindi io sono convinto, ma penso che la stessa convinzione oramai sta prendendo piede anche all’interno della Regione Lazio, di chi la rappresenta, che

c’è bisogno di un ente regionale, e questo possono rappresentarlo bene le Comunità montane, di un ente

regionale che si occupi di quei territori, diciamo che sia la sentinella della Regione su quei territori. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie Bellucci. Prego, consigliera Piacentini.

PIACENTINI. Sì, come ho anche enunciato durante la seduta dell’Ufficio di Presidenza, oggi voterò contrario a

questa proposta di parere. Mi rivolgo in particolare al collega Manzi, il ruolo istituzionale che ricopriamo soprattutto all’interno degli enti locali, quindi la carica

istituzionale stessa, è fonte di grande senso di

162

responsabilità, a maggior ragione faccio un appello al Presidente del Consiglio regionale, per l’ennesima volta,

e sono vicina quindi anche all’intervento del presidente Marini, non si può chiedere di esprimere un parere così importante, come quello su un documento di finanza

locale, a distanza di uno o due giorni! Questo è un appello che facciamo continuamente all’interno

dell’Assemblea del Cal e che è continuamente disatteso. Mi vedo contraria a questa approvazione sia per i tempi non rispettati e per non averci dato neanche modo di

poter venire preparati nella discussione in Aula e perché ovviamente quelle che sono le condizioni politiche ed economiche per la realizzazione di questo documento

non le condivido, è un documento strategico di cui non vedo praticamente la funzionalità, così come è stato

presentato e così come dovrà poi essere approvato dal Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Grazie consigliera Piacentini. Assessore, se vuole portare il suo saluto, se lo ritiene

utile, la ringraziamo ovviamente per la presenza, Assessore, che comunque segue i lavori di questa

Assemblea, ha voluto essere qui anche perché il documento di programmazione, come in tutti gli enti locali, è un documento importantissimo che definisce

poi le strategie del triennio successivo, sul quale poi verrà anche definito il prossimo bilancio che ci vedrà

impegnati a esprimere parere presumibilmente entro Natale. Quindi preannuncio un’Assemblea che nella settimana antecedente a quella delle festività natalizie ci

vedrà essere richiamati in quest’Aula per esprimere il parere sul documento di bilancio di previsione 2019.

Non so se ci sono altri contributi, mi pare importante sottolineare un aspetto delle premesse dell’intervento del

consigliere Manzi che era quello che questa Assemblea comunque è in rapprese4ntanza di tutti gli enti locali e di tutte le espressioni di coloro che sono impegnati negli

enti locali come amministratori a diverso titolo, di conseguenza anche l’Ufficio di Presidenza cerca sempre

di fare sintesi di quelle che sono le varie espressioni politiche e di trovare poi una convergenza fino ad oggi unanime del voto e anche del voto assembleare.

Quindi le problematiche che sono state evidenziate, e che hanno fatto parte anche degli interventi dei colleghi,

evidenziano un problema più che di merito di metodo, e

163

quindi su questo ovviamente abbiamo ritenuto anche di caratterizzare alcuni degli interventi. Come sempre il

collega Manzi ha fatto un excursus molto preciso e molto ampio di quello che è il documento, che viene condiviso per la gran parte all’interno della

sottolineatura ulteriore di quelle che sono le dinamiche dei piccoli Comuni, in particolare dei piccoli Comuni

rappresentati dalle Comunità montane e dalle costituende Unioni dei Comuni montani. Ancora una volta sottolineiamo l’esigenza di dare applicazione a

quella che è, appunto, la legge che ha istituito queste Unioni montane e chiamiamo, vista anche la presenza dell’Assessore e di due consigliere regionali, di, in

qualche modo, perlomeno esaminare le proposte che da quest’Aula sono venute più volte all’interno di una

certezza di interlocuzione tra le varie assemblee istituzionali e tra le varie assemblee di rappresentanza. Lo chiediamo con grande tranquillità anche rispetto a

quello che è il funzionamento di questa Assemblea e quindi la necessità di aggiornare la legge istitutiva del Cal e il suo funzionamento, per renderlo più inerente

alle varie questioni che ci vengono sottoposte e essere più funzionali a quello che è il lavoro del Consiglio

regionale, che ovviamente rimane l’organo con la massima competenza su questi pareri e su tutte queste normative, proposte di normativa regionale.

Chiedo ancora una volta se ci sono contributi.

Prego, consigliera Mattia. MATTIA (Pd). Buongiorno, brevemente, non volevo

intervenire, però alcuni interventi mi hanno sollecitato, io credo che più che di un’agenzia la Regione debba dotarsi fondamentalmente di una strategia delle aree

interne, questo è fondamentale, e credo che anche il Cal possa avere un ruolo, perché il problema dei piccoli

Comuni si pone, è necessario superare anche quella sorta di, come posso dire, di essere attaccati per forza al proprio limite dei propri Comuni, ma è necessario che ci

sia questa unione che deve passare soprattutto attraverso una strategia. Avevamo un Ministro, Barca,

che aveva messo in campo proprio una strategia di coesione, io credo che bisogna ripartire da lì, e quindi sarà anche mio impegno, insieme alle altre colleghe, di

cominciarsi ad occupare attraverso, ripeto, una strategia e non attraverso nuovi organismi che comunque sia non risolverebbero il problema, perché senza strategia non si

va da nessuna parte. Grazie.

164

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Mattia. Ha chiesto di

parlare l’assessore Di Berardino. Ne ha facoltà. DI BERARDINO, Assessore. Noi eravamo, come Giunta,

venuti chiaramente più per ascoltare che per dire, perché essendo un parere è importante che venga dal

Consiglio delle autonomie locali, non soltanto per formalità, ma credo anche per le argomentazioni che Manzi ha letto come parere complessivo, è un parere che

ci pone degli impegni e delle problematiche che dobbiamo affrontare, quindi vi ringraziamo anche per la modalità, per il merito che è stato scelto perché è un

merito che certamente ritroveremo poi anche negli strumenti finanziari di bilancio, che è quello che avete

sottoposto, io credo che, è chiaro, nel tempo perdiamo un po’ il senso di questo documento, che magari lo vediamo eccessivamente scollegato da quelli che sono i

provvedimenti di bilancio, anche se io credo che valga la pena, per quanto riguarda un po’ la Regione Lazio, fare questi raffronti, e ci rendiamo conto come la stessa

programmazione pii riesce a trovare anche quelle coperture e quelle indicazioni economiche, e quindi da

questo punto di vista il parere, il documento io credo che riacquisisca una sua centralità.

Non voglio venir meno a quelle che sono anche un po’ le critiche sul metodo, perché poi chiaramente qui sono

presenti molti amministratori, tutti gli amministratori, ed è chiaro che c’è una tematica che riguarda i tempi e che sicuramente è in carico, e ci facciamo carico anche

come Giunta di fare in modo che poi queste tempistiche possano essere un po’ più larghe, perché anche prima della riunione, parlando con qualche amministratore,

questo tema veniva fuori, cioè dei tempi di lettura, con tutti gli impegni che chiaramente poi ci sono, e quindi

questa, definiamola “critica”, sollecitazione indubbiamente è una sollecitazione ed una critica che ci sta, ecco, non va sottovalutata e quindi la raccogliamo,

io inviterei anche un po’ tutti noi, ne compreso, a raccogliere questa critica sul metodo ma evitando di

confonderla con il merito, perché se ci sono delle cose di merito chiaramente che hanno bisogno di essere riviste, definite, credo che sia giusto, sull’altro aspetto credo che

sia un po’ compito di tutti, a partire dalla Giunta, di fare in modo di migliorarlo.

165

L’altra tematica che ponevano le Comunità montane, quindi di una necessaria, forse, riflessione, perché qui

veniamo da un periodo in cui sono cambiate le leggi, sono cambiati gli assetti e poi molte cose debbono essere necessariamente ancora definite dentro una governance

più complessiva, ma anche ai fini di quello che sostenevano il Presidente e Manzi in merito a come

rafforzare questo rapporto tra la Regione, renderlo più fluido, e le nostre rappresentanze territoriali, e quindi probabilmente una riflessione anche del Cal assieme

alla Giunta, poi vedremo le modalità, su questo tema della governance, forse anche slegata chiaramente dalla temporaneità del bilancio e della programmazione

economica, forse è giusta anche per vedere un po’ quelli che sono in qualche caso anche i ritardi e le modalità

con cui le Comunità montane attendono n alcuni casi anche delle risposte dal punto di vista economico.

Quindi, ecco, io vi ringrazio e cogliamo il parere certamente importante, ma come un’azione attiva, cioè nel senso che questa discussione dovrà proseguire in

occasione del bilancio, ma dovrà proseguire in Consiglio perché le tematiche sottolineate ci porranno

probabilmente anche la necessità di affrontare una discussione anche con un ruolo dei consiglieri importante, più complessivo, capace di cogliere

effettivamente una programmazione che poi ha bisogno di essere sottoposta a verifica con il bilancio, ma anche

a verifica sui risultati che abbiamo raccolto. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Ha chiesto la parola la consigliera Piacentini. Ne ha facoltà.

PIACENTINI. Sì, vorrei rispondere alla consigliera Mattia relativamente alla questione delle Unioni dei Comuni, ne

ho sentito parlare nell’iniziativa tenuta tra i piccoli Comuni e la Regione Lazio per l’accordo con le Poste Italiane, sia l’Assessore agli Enti locali che il presidente

Zingaretti hanno promosso questa nuova funzione strategica delle Unioni dei Comuni, attenzione, noi

amministratori locali (molti Comuni, 254 su 378 nel Lazio sono i piccoli, al di sotto dei 5000 abitanti) abbiamo ahimè, Eleonora, un’esperienza negativa di

unioni comunali, perché? Perché come spesso ci siamo detti, anche attraverso incontri nelle varie istituzioni, è un problema di finanziamenti, è un problema di

accordare praticamente le funzioni, le famose questioni

166

delle gestioni associate, mancano servizi, manca la possibilità del personale di poter interagire, non vorrei

che il passaggio di unione tra Comuni fosse una funzione strategica regionale per poi non considerare il fatto che uno dei problemi più grandi di queste aree

interne è il rischio spopolamento. Noi abbiamo prodotto un documento, come Anci Lazio, “Il controesodo dei

Comuni”, ovviamente ci riferiamo ai piccoli, non ci sono servizi, non ci sono attività e quindi c’è la necessità di lasciare le aree interne, i piccoli Comuni per migrare

laddove la città è in grado di darti quella qualità della vita che il piccolo non ha.

Non siamo contro le Unioni, quindi io ho ascoltato l’intervento del presidente Zingaretti e dell’Assessore agli

Enti locali, però attenzione in questa nuova funzione strategica delle Unioni, così come sono state portate, istituite oggi hanno rappresentato una difficoltà per gli

enti che obbligatoriamente sono stati costretti ad unirsi pensando di trovare un vantaggio per le proprie comunità che poi realmente non c’è stato. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Piacentini.

Prego, consigliere Testi. TESTI. Buon giorno. Io sono stato un pochetto tirato per

i capelli a intervenire, è ovvio, perché diciamo che dovevamo discutere sul documento di programmazione

economica e finanziaria invece siamo andati a parlare delle Comunità montane, ma più che Comunità montane io direi dei piccoli Comuni. Ha accennato già

qualche cosa Luisa Piacentini, è stato molto, molto importante, ecco, la Regione dovrebbe farsi carico di queste problematiche, dello spopolamento che stiamo

vivendo, perché è vero, lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Quindi se la politica regionale ritiene importante

questo che noi diciamo, e che tutti i dati lo dimostrano, dovrebbe fare una politica un pochino diversa.

E’ vero, le aree interne, così dette, possono essere interessanti, ma la gestione dei servizi a chi viene

demandata? Non lo sappiamo. Io per esperienza posso dirvi sulla Provincia di Roma, un anno che ci fu la neve, quando fu tolta la Protezione civile, ma non tolta “così”,

tolta di fatto perché le risorse le aveva la Provincia, e quindi poteva sopperire ad alcune carenze di materiale, tipo il sale, o di attrezzature per i gruppi di volontari che

stavano sul territorio e sui Comuni, poteva sopperire a

167

queste carenze, be’ interventi non ce ne sono stati, successe il panico, nel vero senso della parola, nell’area

tiburtina e nell’area prenestina! Quando invece c’erano le Comunità montane c’era l’organizzazione, non successe quello che poi è successo dopo.

Quindi pure le aree interne, che sono

interessantissime, vanno in qualche modo regolate, ci vuole un ente che gestisca, ci vuole un ente che conosce il territorio, l’orografia, tutta l’organizzazione, perché

anche gli uffici regionali, sia quelli provinciali, non lo conoscono affatto il territorio, quindi ci vogliono delle risorse e del personale capace, che vive il territorio,

conosce effettivamente le difficoltà, e conosce tutte quante le problematiche.

Un’altra cosa, parliamo di leggi, leggi, leggi, leggi! Io credo che siamo un pochetto disattenti, scusate il termine un po’, così, forse stravagante, ma c’è il Testo

Unico, l’articolo 27 del Testo Unico che non è stato abolito, non è stato tolto, è tutt’ora vigente, che parla delle Comunità Montane, le altre Regioni le hanno

confermate, soltanto qui nel Lazio non si capisce cosa deve succedere! E non è affatto vero che è la Delrio,

qualcuno diceva la Delrio, c’era una riorganizzazione, ma non è che c’era l’abolizione! E’ il primo ente territoriale a contatto immediato con i cittadini, è il

primo, può svolgere un grosso ruolo per la Regione Lazio, per la politica regionale.

Non facciamo sempre discorsi…, io avrò finito, perché questo è l’ultimo mandato che farò come Sindaco,

perché sono talmente stanco, amareggiato e sfiduciato, ve lo dice uno che ha i capelli bianchi, è dal 2004 che sento sempre, costantemente a ogni riunione questi

discorsi! Si parla dei piccoli Comuni, delle popolazioni in disagio, delle problematiche…, posso dirvi una cosa,

questa è una confessione a cuore aperto, sono enunciazioni di principio e basta! Io dopo tutti questi anni non ho visto un intervento che può essere

chiamato tale, e mi disp9iace dire questo, ma da parte di tutte le forze politiche, e non è possibile che ognuno si

calzi un vestito ad uso e consumo proprio! Non è possibile, non è assolutamente possibile. L’indirizzo politico va rispettato, qualsiasi sia il partito! Ma non ci

può essere promiscuità, evitiamole queste cose, per i nostri giovani, che stanno abbandonando effettivamente i piccoli paesi, fra qualche anno ci sarà difficoltà pure

alla composizione delle liste! Vogliamo questo?

168

Benissimo, facciamolo, però ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, o sì o no, bisogna essere chiari

oramai nella vita, non possiamo usare il “politichese”, che uno dice “sì” e poi è un “no”, o viceversa! Lo conosco abbastanza bene, io vengo dalla Democrazia Cristiana,

non me ne pento e sono orgoglioso, però bisogna cambiare politica!

E questo è un appello accorato che va fatto a tutti i consiglieri, anche al Presidente del Cal, che oggi è anche

Presidente dell’Anci. Grazie. PRESIDENTE. Grazie, consigliere Testi. Ha chiesto di

parlare il consigliere D’Angeli.

D’ANGELI. Buongiorno a tutti. Nel dibattito vengono fuori degli stimoli per cui è necessario su qualche cosa apportare un contributo, approfondire. Adesso, al di là

delle critiche, i tempi, il “malloppo” di questo documento e via di seguito, io, per quel poco che sono riuscito a dare uno sguardo, ma ecco, il documento, che sarebbe

un po’ il “DUP” dei nostri Comuni questo insomma, io lo trovo debole per quanto riguarda le Autonomie locali.

Il problema qui non sono le Unioni, le Comunità montane, i piccoli Comuni, il problema è la governance

territoriale di questa Regione.

Sono anni che chiediamo alla Regione di definire un modello di governance regionale, che siano Comunità montane, che siano Unioni, che siano Ambiti ottimali,

che siamo ATO, che siano quello che vogliamo, ma se non riusciamo a definire questo modello di gestione, probabilmente parliamo a vuoto e non otteniamo sul

territorio alcun risultato.

Ricordava la consigliera Mattia le aree interne e le strategie, è vero, il ministro Barca nel 2012 ha iniziato questo tipo di operazione, oggi siamo quasi nel 2019,

sono passati sei anni e non se ne vede luce! Ma probabilmente c’è qualcosa che è sbagliato, perché se io

penso alla mia area interna, 31 Comuni, 3 vallate e qualche pezzo ancora di territorio della provincia di Rieti, quando ci mettiamo intorno a un tavolo e

cerchiamo di discutere come gestire il problema si ferma lì perché non si trova una soluzione, perché 31 Comuni, è difficile, con una realtà territoriale, seppur di base, che

169

accomuna tutti in alcune problematiche, però ha delle diversità che non sempre coincidono.

Per cui lo dico e lo ribadisco, l’ho detto tante volte, se non troviamo alle aree interne un sistema semplificativo

di gestione, così come sono state impostate probabilmente non andranno da nessuna parte!

Le strategie ci sono, le abbiamo fatte, però la realizzazione diventa difficile. E nemmeno credo al

controesodo. Per esperienza, nella mia Comunità montana, una quindicina di anni fa, un consigliere propose di studiare un metodo per il ripopolamento del

territorio, gli dissi: “Bene, dimmi che cosa vuoi fare”, disse: “Facciamo una Commissione”, gli costituii una

Commissione ma dopo un anno non è approdata a niente! Cioè, “controesodo” che significa, Luisa? “Controesodo” è una parola che non serve

assolutamente a niente, se vogliamo mantenere la gente sul territorio ci servono politiche del lavoro, non il “controesodo”! Chi riporta la gente indietro? Chi se ne è

andato non ritorna! Quanto meno dobbiamo attuare politiche necessarie a far restare chi ci sta ancora,

questo dobbiamo fare. E la contraddizione delle aree interne nella strategia sta proprio qui, perché quando le aree interne definiscono come asset principali la

mobilità, la scuola e la sanità, significa portare sul territorio tre servizi basilari necessari alla vita

quotidiana, ma se porto i servizi e non porto il lavoro assolutamente non creo nulla. Per cui è sempre un cane che si morde la coda, o riusciamo a trovare una sintesi

in questo senso, creare contemporaneamente servizi e lavoro, oppure stiamo parlando a vuoto. E io, ripeto, siccome questo documento non è il definitivo, poi andrà

all’esame del Consiglio regionale, e il Consiglio regionale avrà tutta la possibilità per modificarlo, integrarlo,

migliorarlo, peggiorarlo, farà quello che ritiene, il Consiglio è sovrano.

Ora, io ripeto, se su questo documento non si definisce con forza e chiarezza quale deve essere la

governance regionale del territorio, noi avremo mille difficoltà nell’affrontare tutti gli altri problemi, questa è la base principale. E la governance regionale non si fa

come ha fatto il decreto 78 del 2010, allora: 10.000 abitanti, 15.000 abitanti, 20.000 abitanti! E’ la cosa più sbagliata, al di là che le associazioni dovrebbero essere

fatte su base volontaria e non coercitiva, ma comunque

170

ci sono dei parametri che vanno rispettati, che sono il territorio, la storia, la cultura, l’economia, il sociale, ed è

chiaro che magari nel costituire un ambito, che poi si chiami Comunità montana, Unione, ATO, tutto quello che volete, non potrà magari avere tutti questi

parametri, ma almeno un gruppo di questi parametri perché possa quel territorio essere gestito, secondo me,

li deve possedere, deve essere questa governance costituita su queste basi. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie D’Angeli. Ha chiesto di intervenire la consigliera Leonori. Ne ha facoltà.

LEONORI (Pd). Una proposta operativa molto stringata, abbiamo parlato del Def, abbiamo parlato della

governance, lo abbiamo fatto anche prima con il presidente Bellucci, con il presidente Marini, secondo me noi abbiamo bisogno di una discussione che sia

incentrata sulla governance che non mischierei con quella sul Def, perché in questo Def ci sono anche delle misure molto importanti di indirizzo dell’economia della

nostra Regione, poi potremmo vedere come i servizi ecosistemici, lo sviluppo economico sono contenuti nella

strategia delle aree interne, come possono essere implementati, in che direzione andare, però lo farei in una riunione dedicata, perché sennò oggi rischiamo di

mischiare i due elementi. Domani il Consiglio è chiamato sul Def, intanto andiamo avanti, sappiamo che

ci dovremo rivedere speriamo entro Natale, sennò entro la fine dell’anno, e lì sarà un’altra occasione per fare il punto su bilancio e stabilità, se riusciamo anche a fare

un punto sulla governance lo facciamo attraverso appuntamenti del Cal, utilizzando la prima Commissione, però riusciamo anche a dare delle

risposte che non siano nel documento di programmazione ma siano dentro delle leggi e degli atti.

PRESIDENTE. Grazie consigliera Leonori. Non ci sono altri interventi. Io chiuderei ringraziando

tutti gli intervenuti per la disponibilità e per aver comunque garantito l’espressione del parere così come

previsto dalla normativa, nonostante i tempi di cui ovviamente mi faccio carico e, come appunto dicevamo, riusciamo a garantire il percorso amministrativo,

rimane, ovviamente prendendo atto di quanto espresso dal consigliere e comprendendone le ragioni, rimane comunque la necessità di avere chiara quella che è la

sensibilità dei territori, e gli interventi che si sono

171

succeduti lo hanno ampiamente chiarito, ovviamente la preoccupazione di non vedere all’interno del Documento

di programmazione quella che è l’eventualità di una legge di riordino della governance regionale mi pare che sia anche condivisa dai consiglieri regionali e

dall’assessore regionale, quindi c’è questo richiamo, d’altronde non con questa nettezza e con questa

chiarezza, però all’interno degli ultimi “ritenuto” troverete lo spunto per poter andare in questa direzione. Quindi accogliamo con grande favore l’intervento della

consigliera Leonori che dà l’opportunità di poter aprire una fase di confronto che vada esattamente in questa direzione per passare, come veniva richiamato, da quelli

che sono gli intenti a quelli che sono poi i fatti tradotti in normative.

Votazione

PRESIDENTE. Bene, detto questo, chi è favorevole alla proposta di parere? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva a maggioranza)

Il parere è approvato a maggioranza dei presenti. La seduta è tolta.

172

CO.RE.CO.CO - Comitato regionale di controllo contabile

Presidente: Giancarlo Righini (FdI)

Parere su Proposta di Legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021);

Il Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco),

presieduto da Giancarlo Righini (FdI), si è riunito per

esprimere i pareri di rito sui bilanci delle agenzie e degli

enti dipendenti della Regione Lazio. Hanno ottenuto il

parere favorevole, all’unanimità, i bilanci dei seguenti

enti parco: dei Castelli romani, di Bracciano

Martignano, dei Monti Lucretili, dell’Appia Antica e della

riserva naturale regionale Nazzano Tevere-Farfa. Parere

favorevole, ma con il voto contrario della consigliera

Valentina Corrado (M5s), al bilancio dell’ente parco dei

Monti Simbruini. Via libera anche ai bilanci di Arsial,

Arpa Lazio, Disco Lazio, Istituto per le ville Tuscolane

(Irvit). Il Corecoco ha preso atto dei bilanci di Aremol, e

dell’ente parco dei Monti Aurunci e di quello dei Monti

Ausoni e lago di Fondi, senza esprimere un parere,

perché gli stessi sono pervenuti in data successiva alla

convocazione della seduta del comitato. Non sono

ancora pervenuti al Corecoco, tre bilanci: della riserva

naturale Monti Navegna e Cervia, dell’ente regionale

Roma Natura, dell’ente parco Riviera di Ulisse.

173

CONSIGLIO REGIONALE

Presidente

Daniele Leodori (Pd)

Vice presidenti

Devid Porrello (M5s) Giuseppe Emanuele Cangemi (GM)

Seduta n. 17 del 1 dicembre 2018

Odg: mozione n. 82 del 23 novembre 2018, "Mozione di sfiducia ai sensi dell'articolo 43 dello Statuto della

Regione Lazio".

SINTESI

Il Consiglio regionale esprime la sfiducia nei confronti

del Presidente della Regione mediante mozione motivata,

sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti e

approvata per appello nominale a maggioranza dei

componenti stessi. La mozione non può essere messa in

discussione prima di tre giorni e non oltre venti giorni

dalla presentazione. L’approvazione della mozione di

174

sfiducia comporta le dimissioni della Giunta regionale e

lo scioglimento del Consiglio.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

IL CONSIGLIO REGIONALE RESPINGE LA MOZIONE DI

SFIDUCIA A ZINGARETTI

01/12/2018 - Il Consiglio regionale del Lazio,

presieduto da Daniele Leodori, ha respinto oggi la

mozione di sfiducia al presidente della Regione Lazio

Nicola Zingaretti, presentata da dodici consiglieri

dell’opposizione di centrodestra nei giorni scorsi. L’esito

della votazione, anzi, rafforza la coalizione del

presidente, visto che ai 25 voti contrari di tutti i

consiglieri del centrosinistra si è aggiunto anche quello

di Laura Cartaginese, consigliera di Forza Italia, che non

aveva sottoscritto la mozione e che ha portato il totale

dei contrari a 26 su 51, vale a dire la maggioranza

assoluta del Consiglio regionale.

I voti favorevoli alla mozione – e quindi contro Zingaretti

– sono stati 22: hanno votato compatti i gruppi Fratelli

d’Italia (3), Lega (3), Lazio 2018 (2), Noi con l’Italia (1) e il

Movimento 5 stelle (10). Divisa invece Forza Italia, col

voto favorevole di Antonello Aurigemma e Giuseppe

Simeone e quello contrario di Laura Cartaginese. Il

ventiduesimo voto a favore è arrivato da Giuseppe

Cangemi (Misto), il quale ha dichiarato in Aula di essersi

adeguato alla volontà del suo partito, Forza Italia, pur

“restando valido il cosiddetto Patto d’Aula”, stipulato con

la maggioranza di centrosinistra insieme al collega del

gruppo Misto, Enrico Cavallari, oggi assente, come già

annunciato nei giorni scorsi. Assente anche Pasquale

175

Ciacciarelli (FI), che però aveva sottoscritto la mozione,

mentre Sergio Pirozzi (Pirozzi presidente) non ha votato

perché ha dovuto lasciare anticipatamente la seduta per

impegni precedentemente presi.

Il dibattito che ha preceduto il voto finale ha visto

intervenire numerosi consiglieri di opposizione e solo il

presidente del gruppo del partito democratico, Mauro

Buschini, per il centrosinistra. Dalla discussione sono

emerse critiche a Zingaretti, ma anche accuse

reciproche tra centrodestra e Movimento 5 stelle,

nonché una frattura politica nel centrodestra e, in

particolare, in Forza Italia, con la consigliera

Cartaginese che ha dichiarato di “non sentirsi più

rappresentata dal capogruppo Antonello Aurigemma”.

Stefano Parisi, capogruppo di Lazio 2018 e promotore

della mozione, ha illustrato all’Aula i motivi della

richiesta: “Fare chiarezza – ha detto – su quali siano le

forze politiche che sostengono questa Giunta, visto che

non ha la maggioranza in Consiglio regionale.

Importante per tutti, soprattutto per il centrodestra, per

capire se rispetta in tutti i suoi eletti quanto promesso

nel corso della campagna elettorale”. Parisi ha detto

anche che “occorre ridare dignità all’Aula”, criticando

Zingaretti non solo su tematiche specifiche come la

gestione dei rifiuti e la Sanità, ma anche perché a suo

avviso il presidente non sta svolgendo in pieno il suo

incarico, in quanto appare più proiettato verso la corsa

per la segreteria nazionale del Partito democratico.

Critiche condivise anche da Fabrizio Ghera (capogruppo

FdI), Orlando Angelo Tripodi (capogruppo Lega),

176

Antonello Aurigemma (capogruppo FI), Massimiliano

Maselli (NcI), Roberta Angelilli (Lazio 2018) e Valentina

Corrado (M5s). Roberta Lombardi (capogruppo M5s),

pur annunciando il voto favorevole alla mozione da parte

del suo gruppo, ha criticato le modalità con le quali i

consiglieri di centrodestra l’hanno presentata, senza

coinvolgere le altre opposizioni. Opinione condivisa da

Sergio Pirozzi, il quale si è dichiarato anche disponibile

alle dimissioni di tutti i consiglieri di opposizione, ma

solo di fronte a un progetto credibile e alternativo a

questa maggioranza. Anche Giuseppe Cangemi e Laura

Cartaginese hanno criticato – per motivi diversi – il

comportamento di chi ha presentato la mozione.

Il dibattito si è concluso con l’intervento di Mauro

Buschini (Pd), che ha criticato l’atteggiamento del

centrodestra. “Non si può presentare una mozione di

sfiducia per una ragione politica interna a una

coalizione – ha detto – perché è irrispettoso delle

istituzioni e rischia di arrecare un danno ai cittadini”. Il

capogruppo del Pd ha anche respinto le accuse di

immobilismo e di confusione del Consiglio contenute

nella mozione, ribattendo con i dati relativi ai

provvedimenti discussi e approvati in questi sei mesi.

Al termine della seduta consiliare, il presidente

Zingaretti e la Giunta regionale hanno tenuto una

conferenza stampa nella sala Etruschi del Consiglio

regionale per presentare la manovra di Bilancio 2019-

2021. Prima di spiegare i provvedimenti economico-

finanziari, Zingaretti ha rilasciato una dichiarazione

sull’esito della votazione della mozione di sfiducia. “In

177

questi giorni sono stato in assoluto silenzio per rispetto

delle dinamiche consiliari e per la legittimità di un atto

messo in campo da alcuni consiglieri regionali – ha detto

– assistendo anche oggi a una giornata di discussione

che si è conclusa con i numeri che avete visto e che

hanno respinto la mozione di sfiducia”. Zingaretti ha

ringraziato i consiglieri che hanno votato contro la

mozione, sottolineando che “la cosa peggiore che poteva

accadere oggi per i cittadini del Lazio sarebbe stata la

conclusione della legislatura alla vigilia di una sessione

di Bilancio. La crescita in Italia è a quota zero – ha

aggiunto – aumenta la disoccupazione, il Governo

italiano non ha ancora approvato la sua manovra di

Bilancio mentre ieri la Giunta regionale ha approvato

quella del Lazio e il Consiglio ora è pronto per i cittadini

ad andare avanti con grande determinazione”.

Seduta n. 18 del 5 dicembre 2018

Odg:

Question Time; Pdc n. 22, "Documento di economia e finanza regionale 2019. Anni 2019-2021".

SINTESI

La pdc n. 22 approva il Documento di economia e

finanza regionale 2018 (DEFR) per gli anni 2019-2021.

Esso contiene le linee strategiche e le politiche in base

alle quali le Regioni elaborano ogni anno il bilancio di

previsione finanziario che viene adottato, con previsioni

almeno triennali. Il DEFR è approvato con delibera del

consiglio regionale. Il primo DEFR è adottato con

riferimento agli esercizi 2017 e successivi.

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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

IL DEFR 2019-2021 È ALL'ESAME DEL CONSIGLIO REGIONALE

05/12/2018 - Con la relazione dell’assessore al

Bilancio, Alessandra Sartore, il Consiglio regionale del

Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha iniziato

l’esame del Documento di economia e finanza regionale

2019 – Anni 2019-2021, (Defr, Proposta di deliberazione

consiliare n. 22 del 12 novembre 2018, d’iniziativa della

Giunta regionale). Propedeutico alla manovra di

bilancio, che è all’ordine del giorno della quarta

commissione, Bilancio, convocata per domani, il Defr

della Regione Lazio analizza e sintetizza i risultati

dell’attuazione delle politiche pubbliche regionali (in

tema economico, sociale, territoriale e finanziario) del

medio periodo. “I pilastri strategici del ciclo 2018-2023 –

ha spiegato Sartore - convergeranno verso l’obiettivo di

coniugare la crescita economica sostenibile e la

riduzione delle diseguaglianze, nel rispetto degli equilibri

di finanza pubblica”. Il documento all’esame dell’Aula

consiliare è il frutto di un lavoro di affinamento da parte

della quarta commissione che ha esaminato nelle scorse

settimane numerosi emendamenti delle opposizioni e ne

ha approvati 34.

“Nel corso dell’esame del Defr Lazio in commissione – ha

riferito Sartore a tale proposito - proprio in tema di

sviluppo, crescita e occupazione, sono stati definiti,

ulteriormente, interventi e azioni per rafforzare le

politiche regionali per il tessuto produttivo della micro-

impresa, delle Pmi, delle imprese artigiane e delle start-

up”. Gli interventi della Regione saranno finalizzati ad

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agevolare l’accesso al credito, per la semplificazione

amministrativa, per favorire l’acquisto di tecnologie

innovative e sistemi organizzativi e per stimolare la

domanda estera con nuovi percorsi di

internazionalizzazione.

“Ulteriori contributi migliorativi da parte della quarta

commissione – ha proseguito Sartore - hanno

riguardato: lo sviluppo delle attività economiche

territoriali (il sostegno alle filiere produttive e

distributive presenti nei parchi regionali; la creazione di

‘vetrine regionali’ dell’agro-alimentare in ogni provincia

dove esporre e commercializzare i prodotti tipici

regionali); il mercato del lavoro (sostegno ai percorsi di

alternanza scuola-lavoro; aumento del sostegno ai

tirocini extracurricolari; reinserimento lavorativo degli

over-40); la valorizzazione del patrimonio artistico,

storico, culturale e architettonico, attraverso il riuso dei

borghi storici abbandonati e il completamento delle

misure relative alle città di fondazione della provincia di

Latina, ovvero Latina, Sabaudia, Pontinia e Aprilia e

della provincia di Roma, ovvero Pomezia e Guidonia; il

sostegno alle opere pubbliche, in primis, quelle relative

alla portualità e alla messa in sicurezza di alcuni tratti

di viabilità della via Pontina”.

E proprio sulla portualità sono previsti interventi

significativi. “E' stato concesso dalla Banca Europea per

gli Investimenti – ha riferito a tale proposito Sartore - un

finanziamento di 195 milioni per l’ampliamento del

porto di Civitavecchia e la costruzione di un nuovo porto

commerciale a Fiumicino. L’investimento complessivo è

180

pari a 515 milioni. Il nuovo porto di Fiumicino sarà

destinato a traghetti passeggeri e merci, pesca e navi da

crociera (per implementare l’attività di Civitavecchia);

per Civitavecchia le opere riguarderanno, tra l’altro, lo

sviluppo delle banchine per le navi da crociera, con un

parcheggio di 15 ettari, oltre al collegamento ferroviario

(passeggeri e merci) diretto con la Capitale”.

I conti della Regione Lazio

Sartore è passata poi al capitolo delle fonti di

finanziamento: le risorse del bilancio libero; i

trasferimenti correnti dello Stato per il sostegno delle

politiche regionali in materia di sanità, trasporti, welfare

e istruzione; il co-finanziamento Ue dei piani e

programmi per la conclusione del ciclo 2014-2020 e per

l’avvio del nuovo ciclo 2021- 2027; i co-finanziamenti

statali per il sostegno alle politiche regionali in materia

di reti infrastrutturali, ambiente, sviluppo economico,

turismo, cultura.

“Relativamente alle risorse libere del bilancio regionale –

ha spiegato Sartore - il volume di spesa che

ragionevolmente si ritiene possa finanziare le politiche

della strategia del Documento di programmazione

strategica 2018 (Dsp) sono pari a circa 919 milioni

all’anno, quasi tutte destinate alle politiche

redistributive, in primis la riduzione della pressione

fiscale”.

In merito ai trasferimenti correnti dello Stato per sanità,

trasporti, welfare e istruzione, proiettati nel medio-lungo

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periodo, questi hanno una dimensione media annua

stimata in circa 11,3 miliardi di cui oltre il 94 per cento

è rappresentato dalle attribuzioni alla Regione Lazio del

Fondo sanitario nazionale (10,6 miliardi nella media del

periodo) per le politiche sanitarie regionali. Al netto dei

trasferimenti annuali per le politiche sanitarie, il volume

di spesa stimato per le politiche redistributive è pari a

circa 665 milioni all’anno. Per il periodo 2018-2023 –

anche con le risorse co-finanziate dalla Ue (Fondi per lo

Sviluppo e gli investimenti europei) – la stima

complessiva delle risorse a disposizione per le politiche

di sviluppo sostenibile raggiunge i 2,56 miliardi. Le

risorse per le reti infrastrutturali invece ammontano a

4,2 miliardi. In merito alle politiche di finanza pubblica

regionale, Sartore ha ricordato che nel medio-lungo

termine (2013-2017), la strategia adottata ha consentito,

complessivamente, una riduzione del disavanzo

prossima al 91 per cento (da -4,97 miliardi a -450

milioni) portando il risultato di amministrazione

effettivo, a -1,578 miliardi. Il disavanzo consolidato (al

lordo dello stock di perenzione) è stato determinato in -

2,484 miliardi. In tema di finanza pubblica e pareggio di

bilancio, Sartore ha spiegato che “la Regione Lazio, per

l’esercizio finanziario 2017, ha ridotto il disavanzo,

rispetto al 2016, del 55,5 per cento passando da un

risultato di amministrazione lordo di -1,02 miliardi agli

attuali -450 milioni”.

Per quanto riguarda le politiche sanitarie, Sartore ha

riferito che “nel 2017 l’andamento del Conto consuntivo

presenta un disavanzo (prima delle coperture fiscali) di

45,7 milioni (era pari a 604,3 milioni nel 2012); l’indice

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sintetico della griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza)

– che indica la qualità/quantità dell’assistenza

dell’attività ospedaliera, territoriale e negli ambienti di

vita e di lavoro – si è attestato, nel 2016, a 179 (era pari

a 152 punti del 2013). L’aggiustamento sia dei

fondamentali finanziari, sia dell’offerta di servizi

sanitari, ha costituito la premessa per procedere alla

conclusione del commissariamento ad esito della

completa attuazione del programma operativo 2016-

2018”. Sartore ha toccato anche il tema del riordino

delle partecipazioni societarie regionali, avviato nel

2013, che dovrebbe portare a un risparmio complessivo

di spesa prossimo ai 40 milioni di euro l’anno e a ricavi

da dismissioni per 97 milioni di euro. Sartore ha

ricordato anche il processo di riordino delle 55 Ipab, la

razionalizzazione dei consorzi di bonifica, la

valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, le

iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale.

Dopo la relazione dell’assessore al Bilancio, si è aperto il

dibattito generale, nel corso del quale sono intervenuti i

consiglieri Devid Porrello (M5s) e Giancarlo Righini (FdI).

Porrello tra l’altro ha evidenziato che “se la manovra

nazionale passasse così come il governo l’ha pensata le

ricadute positive sul bilancio o sul Pil regionale

sarebbero di gran lunga superiori a una manovra

governativa ritoccata, così come pensata. Significa – ha

proseguito Porrello - che l’azione governativa oggi posta

in essere comunque è un beneficio per la Regione Lazio”.

Secondo Righini, invece, “è da abolire l’addizionale Irpef

più alta d’Italia”.

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Dopo la replica di Sartore, i lavori del Consiglio sono

ripresi con l’esame degli emendamenti al Defr. Diciotto

le proposte emendative approvate oggi, molte delle quali

riformulate dall’assessore Sartore oppure collocate in

altre parti del documento, rispetto a quelle individuate

dai proponenti, per motivi di maggiore congruità. I primi

firmatari degli emendamenti approvati sono Davide

Barillari del Movimento 5 stelle e Giancarlo Righini di

Fratelli d’Italia con quattro ciascuno, poi Sergio Pirozzi

con tre, Valentina Corrado e Gaia Pernarella (entrambe

M5s) con due a testa, infine Roberta Angelilli (Lazio

2018), Antonello Aurigemma e Pasquale Ciacciarelli

(entrambi di Forza Italia) con uno ciascuno. Tra i temi

degli emendamenti, prevalgono l’ambiente, in quelli di

Righini (riqualificazione della Valle del Sacco, percorso

ferroviario Mandela-Subiaco e la ciclovia tra via dei

Laghi e il parco dei Castelli romani), la sanità in quelli di

Barillari (trasparenza nelle gare per gli

approvvigionamenti del SSR), misure in favore delle aree

colpite dal terremoto, in quelli di Angelilli, Aurigemma e

Pirozzi, e infine alcune esigenze della provincia di

Latina, come la valorizzazione dell'ex ospedale civile di

Terracina e la messa in sicurezza della rete idraulica

della pianura pontina, in quelli di Pernarella.

Alle ore 18 il vicepresidente del Consiglio regionale

Devid Porrello ha sospeso i lavori aggiornando la seduta,

non prima di aver fatto osservare all’Aula, su invito del

consigliere Fabio Refrigeri, un minuto di silenzio per le

vittime del grave incidente occorso oggi in una stazione

di servizio al km 39 della via Salaria, che ha causato

due morti, tra cui un vigile del fuoco, e alcuni feriti.

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Seduta n. 18 del 17 dicembre 2018

Odg: prosecuzione dell'esame della proposta di

deliberazione consiliare n. 22 del 12 novembre 2018, concernente "Documento di economia e finanza regionale 2019. Anni 2019-2021".

Seduta n. 18 del 18 dicembre 2018

Odg: Proposta di Legge n. 85 (Legge di stabilità regionale

2019), la Proposta di Legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021);

Proposta di deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018, concernente "Bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio per l'esercizio finanziario

2019-2021 in applicazione del decreto legislativo del 23 giugno 2011 n. 118 e successive modifiche".

I lavori proseguiranno secondo il seguente calendario:

Mercoledì 19 dicembre 2018: dalle ore 10 ore 19;

Giovedì 20 dicembre 2018: dalle ore 10 alle 19; Venerdì 21 dicembre 2018: dalle ore 10 alle 19; Sabato 22 dicembre 2018: dalle ore 10 ad oltranza.

SINTESI

(Per pdc n. 22 vedi pagine precedenti)

Con la pdl n. 85 si approva la legge di Stabilità 2018. In

relazione alle esigenze derivanti dallo sviluppo della

fiscalità regionale, le Regioni adottano una legge di

stabilità regionale che contiene il quadro di riferimento

finanziario per il periodo compreso nel bilancio di

previsione. Il sistema contabile garantisce la rilevazione

unitaria dei fatti gestionali sotto il profilo finanziario,

economico e patrimoniale.

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COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2019-2021, IL CONSIGLIO APPROVA

18/12/2018 - Il Consiglio regionale del Lazio,

presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, a

maggioranza, il Documento di economia e finanza

regionale 2019-2021 (Defr, Proposta di deliberazione

consiliare n. 22 del 12 novembre 2018). Dopo il voto,

Leodori ha aggiornato la seduta a domani, mercoledì 19

dicembre, alle ore 11. I lavori riprenderanno con l’esame

della legge di Stabilità regionale 2019 (proposta di legge

n. 85) e del bilancio di previsione 2019-2021 (pl 86).

Il Defr della Regione Lazio analizza e sintetizza i risultati

dell’attuazione delle politiche pubbliche regionali (in

tema economico, sociale, territoriale e finanziario) del

medio periodo, e descrive le azioni del prossimo triennio

che si reggeranno sui tre pilastri strategici dell’attuale

legislatura: coniugare la crescita economica sostenibile e

la riduzione delle diseguaglianze, nel rispetto degli

equilibri di finanza pubblica. Questi tre pilastri, insieme

ai rispettivi obiettivi e strumenti, si inseriranno nella

prosecuzione della Strategia Europa 2020, volta a

favorire una crescita inclusiva e sostenibile. Le politiche

pubbliche di medio-lungo periodo saranno finanziate da

quattro principali fonti: le risorse del bilancio libero; i

trasferimenti correnti dello Stato per il sostegno delle

politiche regionali in materia di sanità, trasporti, welfare

e istruzione; il co-finanziamento Ue dei piani e

programmi per la conclusione del ciclo 2014-2020 e per

l’avvio del nuovo ciclo 2021- 2027; i co-finanziamenti

statali per il sostegno alle politiche regionali in materia

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di reti infrastrutturali, ambiente, sviluppo economico,

turismo, cultura.

Prima del voto finale, sono stati approvati altri dieci

emendamenti, anche riformulati dall’assessore al

Bilancio, Alessandra Sartore, che vanno ad aggiungersi

ai diciotto approvati nel corso dei lavori del 5 dicembre

scorso. Tre di quelli approvati oggi portano la firma di

Marco Cacciatore del Movimento 5 stelle, tre quella di

Antonello Aurigemma di Forza Italia, altri tre sono di

Giuseppe Simeone di Forza Italia e di altri consiglieri del

centro destra, uno di Valentina Corrado sempre del

M5s. Tra i temi principali degli emendamenti approvati,

la casa della salute di Priverno e l’ospedale del Golfo per

quelli di Simeone, ambiente ed edilizia, tra cui il

problema dei piani di zona, in quelli di Cacciatore, la

bonifica del sito di trasferenza di via della Spadellata ad

Anzio per quello di Corrado.

Approvati dall’Aula, prima del voto finale, anche quattro

ordini del giorno, due dei quali portano la firma di

Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia, uno quella di

Alessandro Capriccioli di Più Europa e uno quella di

Valentina Corrado. Gli ordini del giorno di Righini

hanno come oggetto la lotta al tabagismo e i rincari delle

autostrade A24 e A25, che collega il Lazio con l’Abruzzo.

Nel primo si impegna la Giunta “a porre in essere ogni

opportuna azione a contrasto del fenomeno del

tabagismo, per definire, attraverso uno strumento

normativo, la sfera di applicabilità delle esenzioni

derivanti sia da patologie fumo correlate che derivanti

dalla cosiddetta condizione di tabagismo in prevenzione

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primaria”; nel secondo, si impegna il presidente della

Giunta “ad adottare iniziative volte a prevedere la

sospensione degli aumenti delle tariffe autostradali

relativi alla A24 e A25 in vigore dal primo gennaio 2018”

e a promuovere “un tavolo istituzionale che possa

ridefinire i criteri di concessione autostradale con

Strada dei parchi”.

L’odg di Capriccioli, avente come tema quello dell’utilizzo

della cannabis per scopi terapeutici, impegna la Giunta

a provvedere annualmente alla pubblicazione dei dati

relativi al numero di pazienti in cura, alla quantità di

farmaci consumati in relazione al numero di medici

prescrittori per monitorare e prevedere il reale bisogno

di cannabis ad uso terapeutico nel Lazio” e a “sollecitare

il ministero della Salute a identificare i soggetti idonei a

garantire nel Lazio la produzione indoor secondo la good

manufacturing practice e l’active pharmaceutical

ingredient previste dallo stesso ministero”. Quello di

Valentina Corrado impegna invece la Giunta a dare

indirizzo ad Astral per la messa in sicurezza, mediante

la realizzazione delle opere idrauliche del sottopasso al

km 29,500 della Pontina.

In sede di dichiarazione di voto sul Defr, Fabrizio Ghera,

capogruppo di Fratelli d’Italia ha dichiarato il voto

contrario del suo gruppo e lo stesso ha fatto Angelo

Orlando Tripodi per la Lega. Gino De Paolis ha invece

dichiarato il voto favorevole al Defr da parte della lista

Zingaretti.

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LA MANOVRA 2019 È ALL'ESAME DELL'AULA

19/12/2018 - Irap ridotta per numerose aziende,

restano invariate le agevolazioni Irpef degli anni passati.

L’istituzione dell’Azienda Zero della sanità laziale sarà

oggetto di una specifica proposta di legge regionale,

anziché essere discussa in questi giorni. E’ quanto ha

riferito all’Aula l’assessore al Bilancio, Alessandra

Sartore, nel corso della sua relazione illustrativa della

manovra 2019. All’esame del Consiglio regionale del

Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), sono la legge

di Stabilità regionale 2019 (proposta di legge n. 85) e il

Bilancio di previsione 2019-2021 (pl n. 86). Presente

anche il presidente della Regione Lazio, Nicola

Zingaretti.

Con la legge di stabilità regionale si definisce il quadro

di riferimento finanziario per il periodo compreso nel

bilancio di previsione, vale a dire il triennio 2019-2021,

attraverso l’adozione di norme tese a realizzare effetti

finanziari con decorrenza dal primo anno considerato

nel bilancio di previsione. In particolare, si provvede al

rifinanziamento, al de-finanziamento e alla

rimodulazione delle leggi regionali di spesa.

Numerose imprese del Lazio potranno godere per il

prossimo anno fiscale del taglio dello 0,92% dell'Irap,

previsto dalla legge di Stabilità 2019 e finanziato con 20

milioni di euro. Lo ha detto nel corso della sua relazione

in Aula l'assessore Sartore, la quale ha anche riferito

che sono state accolte alcune richieste avanzate nel

corso dei lavori in commissione Bilancio dal Movimento

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5 stelle, da Sergio Pirozzi, dal centrodestra e dalla

consigliera Marta Leonori (Pd). La misura viene

compensata attenuando lo sgravio fiscale inizialmente

previsto per le industrie farmaceutiche dallo 0,92% allo

0,62%. “Abbiamo attivato un percorso di valutazione e

confronto con tutte le forze politiche - ha riferito Sartore

- per cercare di migliorare questa proposta e il risultato

finale è a mio avviso molto positivo. La proposta del M5s

di agevolare le imprese femminili di nuova istituzione

apre un filone di politica fiscale regionale interessante

sia sotto il profilo economico sia sotto quello equitativo”.

Sartore ha poi riferito che è stata accolta favorevolmente

la proposta di Sergio Pirozzi che prevede di applicare lo

sconto dell'Irap anche per le imprese della ristorazione e

del commercio al dettaglio nei 175 comuni montani del

Lazio. Sartore ha definito “fondamentale” il contributo

del centrodestra attraverso le proposte emendative a

firma di Stefano Parisi di Lazio 2018 e Giancarlo Righini

di FdI, che prevedono un taglio della tassazione anche

all'industria alimentare e della fabbricazione di materiali

in metallo. Dalla consigliera Leonori è arrivata la

proposta di favorire anche le sale cinematografiche.

In merito all’addizionale regionale Irpef, restano

invariate anche per il prossimo triennio le agevolazioni

introdotte negli anni 2017 e 2018. Confermate le

esenzioni e le riduzioni dell’addizionale regionale Irpef

con un criterio di progressività per i soggetti con reddito

imponibile superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro,

i nuclei familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e

quelli con uno o più figli portatori di handicap, gli

190

ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a

nuclei familiari con un reddito non superiore a 50mila

euro. Per i redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000

euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6%

all’1,1% (da 3,33% complessivo al 2,83%); per i redditi

compresi tra 28.000 euro e 55.000 euro, il prelievo

aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6% all’1,2% (da

3,33% al 2,93%); per i redditi compresi tra 55.000 euro

e 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto

dall’1,6% all’1,5% (da 3,33% portando al 3,23%); per i

redditi oltre 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo è di 1,6%

(3,33%).

Come preannunciato dall'assessore in commissione

Bilancio, è confermato lo stralcio dell'articolo 3 della

Legge di Stabilità che riguarda l'istituzione della

cosiddetta “Azienda Zero” della sanità che sarà

riproposta come provvedimento ad hoc. Stralciato e

rinviato anche l'articolo 5 che riguarda un aspetto

tecnico relativo alla certificabilità dei bilanci degli enti

del servizio sanitario.

Il Bilancio di previsione 2019-2021 (pl 86)

La proposta di legge n. 86 si compone di sei articoli,

oltre all’articolo 7 relativo all’entrata in vigore. Sono

quantificate le entrate complessive che, al lordo delle

poste tecniche e delle partite di giro, ammontano

rispettivamente a 35,63 miliardi di euro per il 2019, al

pari delle spese complessive, a euro 30,75 mld per il

2020 e a 30,31 mld per il 2021, in termini di

competenza, e a 30,42 mld in termini di cassa (incassi e

191

pagamenti effettivi) per l’esercizio finanziario 2019. Al

netto, le entrate e le spese sono pari, in termini di

competenza, a 19,432 mld di euro per l’anno 2019, a

16,361 mld per l’anno 2020 e a 15,941 mld per l’anno

2021.

Il parere del Corecoco

Il Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco),

presieduto da Giancarlo Righini (FdI), si è riunito per

esprimere i pareri di rito sui bilanci delle agenzie e degli

enti dipendenti della Regione Lazio. Hanno ottenuto il

parere favorevole, all’unanimità, i bilanci dei seguenti

enti parco: dei Castelli romani, di Bracciano

Martignano, dei Monti Lucretili, dell’Appia Antica e della

riserva naturale regionale Nazzano Tevere-Farfa. Parere

favorevole, ma con il voto contrario della consigliera

Valentina Corrado (M5s), al bilancio dell’ente parco dei

Monti Simbruini. Via libera anche ai bilanci di Arsial,

Arpa Lazio, Disco Lazio, Istituto per le ville Tuscolane

(Irvit). Il Corecoco ha preso atto dei bilanci di Aremol, e

dell’ente parco dei Monti Aurunci e di quello dei Monti

Ausoni e lago di Fondi, senza esprimere un parere,

perché gli stessi sono pervenuti in data successiva alla

convocazione della seduta del comitato. Non sono

ancora pervenuti al Corecoco, tre bilanci: della riserva

naturale Monti Navegna e Cervia, dell’ente regionale

Roma Natura, dell’ente parco Riviera di Ulisse.

STABILITÀ: QUATTRO ARTICOLI APPROVATI E DUE SOPPRESSI (SU UNDICI)

20/12/2018 - I lavori del Consiglio regionale del Lazio si

192

sono aperti stamane, sotto la presidenza del

vicepresidente Giuseppe Cangemi (Misto), con un

minuto di silenzio in memoria del giornalista Antonio

Megalizzi, scomparso nell’attentato a Strasburgo. Il

Consiglio finora si è espresso su sei degli undici articoli

(compresa l'entrata in vigore) della legge di Stabilità

regionale 2019 (proposta di legge n. 85). Approvati

l’articolo 2, su agevolazioni Irpef e Irap, l’articolo 4

sull’interscambio di personale tra gli uffici regionali e

quelli del servizio sanitario regionale, il 7, recante

disposizioni in materia di enti locali, e l’8, in materia di

consorzi di bonifica.

Come preannunciato in commissione Bilancio e durante

la relazione illustrativa all’Aula dell’assessore al ramo,

Alessandra Sartore, la Giunta ha presentato un

emendamento soppressivo dell’articolo 3, riguardante

l'istituzione della cosiddetta “Azienda Zero” della sanità

laziale, che l’Aula ha poi approvato. D’intesa con

l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, la norma sarà

riproposta con un’apposita proposta di legge, così come

era stato richiesto dalle opposizioni. Approvando la

soppressione dell’articolo 3, l’Aula ha così fatto decadere

oltre 700 dei circa 1700 emendamenti presentati.

Soppresso, sempre attraverso l’approvazione di un

apposito emendamento della Giunta, anche l'articolo 5

che riguarda un aspetto tecnico relativo alla

certificabilità dei bilanci degli enti del servizio sanitario.

L’articolo 2 taglia dello 0,92% l’Irap a numerose imprese

del Lazio e dello 0,62% alle industrie farmaceutiche. In

particolare, le riduzioni “trovano applicazione per le

193

nuove imprese femminili che si costituiscono nel

territorio regionale nell’anno 2019”. Restano invariate

anche per il prossimo triennio le agevolazioni introdotte

negli anni 2017 e 2018 per l’addizionale regionale Irpef

con un criterio di progressività per i soggetti con reddito

imponibile superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro,

i nuclei familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e

quelli con uno o più figli portatori di handicap, gli

ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a

nuclei familiari con un reddito non superiore a 50mila

euro.

"L’articolo 4 - ha spiegato l’assessore Sartore - è volto al

potenziamento del bagaglio professionale delle risorse

umane quale ulteriore strumento di formazione

individuale e di miglioramento dei livelli di conoscenza e

competenza attesa la possibilità di accrescere le proprie

nell’ambito della nuova amministrazione e,

contestualmente, mettere a disposizione quelle già

acquisite presso l’amministrazione di appartenenza, in

un percorso virtuoso finalizzato al conseguimento di

livelli di alta professionalizzazione nel sistema di governo

della salute pubblica. L’intervento – ha concluso Sartore

- è volto, altresì, al potenziamento della qualità dei

servizi offerti dalle singole aziende sanitarie e dalla

Regione Lazio”.

L’articolo 7 interviene nella normativa in materia di

abolizione delle comunità montane e loro trasformazione

in unioni di comuni montani ed estende ai comuni che

versano in stato di dissesto finanziario le agevolazioni

della compartecipazione agli investimenti in conto

194

capitale finanziati con risorse regionali. L’articolo 8 è

finalizzato a favorire la fusione dei consorzi di bonifica

del Lazio, allo scopo di realizzare interventi organici di

adeguata funzionalità su una maggiore estensione del

territorio regionale, tenuto conto delle più diffuse

necessità irrigue e di bonifica determinatesi a seguito

delle cicliche crisi climatiche che interessano il territorio

regionale.

Dopo l’approvazione dell’articolo 8, il vicepresidente

Devid Porrello (M5s), che ha presieduto i lavori dell’Aula

nel corso del pomeriggio, ha sospeso la seduta e ha

aggiornato i lavori a domani, venerdì 21 dicembre, alle

ore 10,30.

BILANCIO E LEGGE DI STABILITÀ 2019, IL CONSIGLIO APPROVA

22/12/2018 - Il Consiglio regionale del Lazio,

presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato, con 26

voti a favore e 22 contrari, la legge di Stabilità regionale

2019 (proposta di legge regionale n. 85/2018) e, con 27

voti a favore e 23 contrari, il Bilancio di previsione 2019-

2021 (pl 86). Il voto è arrivato poco dopo le 6, al termine

di una sessione di lavoro iniziata nel pomeriggio di ieri e

durata tutta la notte, durante la quale la Giunta ha

presentato un maxi subemendamento all’articolo 6 della

legge di Stabilità che ha inglobato anche numerose

proposte emendative sia di opposizione che di

maggioranza.

Nel corso delle dichiarazioni di voto si è espressa per

prima Valentina Corrado (M5s), soddisfatta per

195

l’accoglimento di vari emendamenti, ma voto contrario

del suo gruppo per il complesso della manovra che

denuncia a suo avviso “la mancanza di una visione

programmatica”. Anche Fabrizio Ghera, per il quale

“non c’è stata l’inversione di tendenza” auspicata, ha

annunciato il voto contrario del gruppo di Fratelli

d’Italia. Contrario anche Massimiliano Maselli di Noi con

l’Italia, a causa di “una pressione fiscale che rimane

alta”. Mauro Buschini, capogruppo del Partito

democratico, ha parlato invece di una manovra protesa

al futuro, che “inizia finalmente ad abbassare le tasse”

(con riferimento all’Irap). Per Angelo Tripodi, che ha

annunciato il voto contrario della Lega, l’abbassamento

dell’Irap è invece “solo una goccia”. Contrario anche il

voto di Forza Italia annunciato da Antonello Aurigemma,

che ha ricordato le liste d’attesa delle prestazioni

sanitarie che continuano ad essere troppo lunghe.

Presente il presidente della Regione Lazio, Nicola

Zingaretti, l’Aula ha approvato anche la Proposta di

deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018,

“Bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio

2019-2021”. In apertura dei lavori, Leodori aveva

annunciato il ritorno del consigliere Adriano Palozzi

sugli scranni del Consiglio regionale, sei mesi dopo gli

arresti domiciliari ai suoi danni avvenuti nell’ambito

delle indagini della Procura sullo stadio della Roma.

Irap ridotta per numerose aziende, restano invariate le

agevolazioni Irpef degli anni passati. Sono queste alcune

delle misure della manovra di bilancio 2019-2021, che,

al netto del settore sanitario, delle altre risorse vincolate

196

e delle partite tecniche, ammonta complessivamente a

3,42 miliardi di euro per l’anno 2019, 3,31 mld per

l’anno 2020 e 3,27 mld per l’anno 2021. Di questi,

relativamente al 2019, 343,9 milioni sono destinati al

Fondo taglia tasse, 832 milioni per le spese di

funzionamento e obbligatorie,1,34 mld per il servizio del

debito. Per le politiche settoriali di natura corrente sono

destinati circa 651,7 mln, di cui oltre la metà (341,1

milioni) è destinata al trasporto pubblico locale e al

cofinanziamento regionale dei fondi strutturali.

L’istituzione dell’Azienda Zero della sanità laziale, così

come era stato chiesto dalle opposizioni fin dai lavori in

commissione Bilancio, sarà oggetto di una specifica

proposta di legge regionale.

La legge di Stabilità regionale 2019

Con la legge di Stabilità regionale si definisce il quadro

di riferimento finanziario per il periodo compreso nel

bilancio di previsione, vale a dire il triennio 2019-2021,

attraverso l’adozione di norme tese a realizzare effetti

finanziari con decorrenza dal primo anno considerato

nel bilancio, vale a dire il 2019. In particolare, si

provvede al rifinanziamento, al definanziamento e alla

rimodulazione delle leggi regionali di spesa.

La legge di Stabilità taglia dello 0,92% l’Irap a numerose

imprese del Lazio, in determinati settori, e dello 0,62%

alle industrie farmaceutiche. Tra l’altro, le riduzioni

trovano applicazione per le nuove imprese femminili che

si costituiscono nel territorio regionale nell’anno 2019.

Restano invariate anche per il prossimo triennio le

197

agevolazioni introdotte negli anni 2017 e 2018 per

l’addizionale regionale Irpef con un criterio di

progressività per i soggetti con reddito imponibile

superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro, i nuclei

familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e quelli

con uno o più figli portatori di handicap, gli

ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a

nuclei familiari con un reddito non superiore a 50mila

euro. Per i redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000

euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6%

all’1,1% (da 3,33% complessivo al 2,83%); per i redditi

compresi tra 28.000 euro e 55.000 euro, il prelievo

aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6% all’1,2% (da

3,33% al 2,93%); per i redditi compresi tra 55.000 euro

e 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto

dall’1,6% all’1,5% (da 3,33% al 3,23%); per i redditi oltre

75.000 euro, il prelievo aggiuntivo è di 1,6% (3,33%).

Una norma è volta al potenziamento del bagaglio

professionale delle risorse umane della sanità laziale e

della qualità dei servizi offerti dalle singole aziende

sanitarie. Un articolo aggiuntivo dell’assessore alla

Sanità, Alessio D’Amato, va nella stessa direzione,

stabilendo un principio in relazione al rapporto di lavoro

di dipendenza, regolato dai contratti nazionali

riconosciuti per il personale sanitario dedicato ai servizi

alla persona. delle strutture accreditate al Servizio

sanitario regionale. Con una norma si interviene in

materia di abolizione delle comunità montane e loro

trasformazione in unioni di comuni montani e si

estendono ai comuni che versano in stato di dissesto

finanziario le agevolazioni della compartecipazione agli

198

investimenti in conto capitale finanziati con risorse

regionali. Altre norme della legge di Stabilità riguardano:

la fusione dei consorzi di bonifica del Lazio, la

valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione

Lazio, l’avvocatura regionale, la normativa in materia di

sanzioni in caso di violazioni nelle aree naturali protette.

Numerosi gli emendamenti, di opposizione ma anche

della maggioranza e della Giunta, approvati nel corso dei

lavori, anche come articoli aggiuntivi, molti dei quali poi

assorbiti nel maxi subemendamento all’articolo 6 della

pl 85, illustrato dall’assessore al Bilancio, Alessandra

Sartore, alla quale intorno alle 5 l’Aula ha rivolto

l’augurio di buon compleanno.

Il bilancio di previsione della Regione Lazio 2019-2021

(pl 86)

Con la legge di Bilancio sono quantificate le entrate

complessive che, al lordo delle poste tecniche e delle

partite di giro, ammontano rispettivamente a 35,63

miliardi di euro per il 2019, al pari delle spese

complessive, a euro 30,75 mld per il 2020 e a 30,31 mld

per il 2021, in termini di competenza, e a 30,42 mld in

termini di cassa (incassi e pagamenti effettivi) per

l’esercizio finanziario 2019. Al netto, le entrate e le spese

sono pari, in termini di competenza, a 19,432 mld di

euro per l’anno 2019, a 16,361 mld per l’anno 2020 e a

15,941 mld per l’anno 2021. Il limite massimo di ricorso

al mercato finanziario è fissato in 651 milioni di euro

per l’anno 2019, 300 mln per il 2020, 250 mln per il

2021. Con il bilancio di previsione, la Regione approva

199

anche i bilanci degli enti regionali allegati in sintesi.

Il bilancio del Consiglio regionale

Il bilancio di previsione del Consiglio regionale del Lazio

per l’esercizio finanziario 2019-2021 (proposta di

deliberazione consiliare n. 24 del 13 dicembre 2018)

prevede spese per circa 76 milioni di euro: 59,543 mln

di euro di spese correnti, 2,144 mln di spese in conto

capitale, 14,473 milioni di euro di servizi per conto terzi

(ritenute previdenziali, e assistenziali relative alle

indennità dei consiglieri, ai vitalizi, alle consulenze). A

parte 2,211 mln di euro di fondi e accantonamenti e i

14,473 mln di servizi per conto terzi (partite di giro), il

totale delle spese riguarda la Missione 1, “Servizi

istituzionali, generali e di gestione”, per un ammontare

di 59,475 mln di euro così ripartiti:

40,240 mln di euro per il programma 1, “Organi

istituzionali”, che comprendono 16 milioni di euro per i

vitalizi; 10,7 milioni di euro per indennità consiglieri,

assessori e organi di controllo; 3,865 milioni di euro per

i gruppi consiliari;

14, 97 mln di euro per il programma 3, “Gestione

economica e finanziaria”;

3,808 mln di euro per il programma 6, “Ufficio

tecnico”;

457.297 euro per il programma 10, “Risorse umane”,

per la formazione del personale e i servizi sanitari.

Per quanto riguarda le entrate della Pisana, sono

previsti 57,5 milioni di euro di trasferimenti dalla

200

Giunta per il funzionamento del Consiglio regionale;

poco meno di 203.000 euro di contributo dell’Autorità

per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), per

l’esercizio delle funzioni delegate da parte del Comitato

regionale delle comunicazioni (Corecom).

Seduta n. 19 del 10 gennaio 2019

Odg: Esame degli ordini del giorno di istruzione alla Giunta regionale collegati alla proposta di legge n. 85

(Legge di stabilità regionale 2019) e alla proposta di legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della

Regione Lazio 2019 – 2021), presentati nel corso della seduta n. 18. I lavori d'Aula proseguiranno secondo il seguente calendario:

- giovedì 10 gennaio 2019, fino alle ore 18.00; - venerdì 11 gennaio 2019, dalle ore 10.00 alle ore

14.00; - lunedì 14 gennaio 2019, dalle ore 11.00 alle ore 18.00.

SINTESI

(Vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

TUTTI, O QUASI, AL FEMMINILE GLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI OGGI DALL'AULA

11/01/2019 - Tutti, o quasi, al femminile gli ordini del

giorno collegati alle proposte di legge n. 85 (Legge di

Stabilità regionale 2019) e n. 86 (Bilancio di previsione

2019-2021), approvati in questa seconda giornata

d’Aula ad essi dedicata. Infatti, sui 35 documenti

approvati oggi, in ben 29 la prima firma è di una

consigliera regionale. Alla consigliera del Movimento 5

stelle Silvia Blasi (M5s), con dieci ordini del giorno

approvati, va la maglia rosa della giornata, seguita da

Eleonora Mattia (Pd) con nove. Ma anche Roberta

201

Lombardi (M5s), Marta Bonafoni (Lista Zingaretti),

Chiara Colosimo (FdI), Sara Battisti (Pd), Laura Corrotti

(Lega) sono state le protagoniste del dibattito di oggi. Gli

ordini del giorno dalle consigliere, spesso sottoscritti

anche da altri membri del Consiglio, impegnano la

Giunta Zingaretti a intervenire nei campi più disparati,

ma soprattutto in quelli per i quali generalmente la

sensibilità femminile mostra maggiore attenzione, quali

la famiglia, la maternità, la violenza contro le donne,

l’assistenza agli anziani.

Ordini del giorno approvati su proposta di membri del

centrosinistra

Vedono come prima firmataria la consigliera Mattia gli

ordini del giorno che impegnano la Giunta ad attivarsi

affinché sia garantito un sostegno economico per il

patrocinio legale in favore delle donne vittime di

violenza, il potenziamento della rete dei consultori e la

somministrazione gratuita dei contraccettivi negli stessi

e siano poste in essere tutte le iniziative volte a

contrastare le recenti modifiche alla normativa nazionale

in materia di tutela e sostegno della maternità e della

paternità.

Di tono simile l’ordine del giorno sottoscritto da tutti i

capigruppo di maggioranza, volto “a porre in essere volte

a contrastare il ddl Pillon in materia di affido condiviso,

mantenimento diretto e garanzia di genitorialità, nelle

sedi nazionali più opportune”. Un pensiero dell’Aula è

andato al giornalista Antonio Megalizzi, ucciso nel corso

del recente attentato nelle strade di Strasburgo, quando

202

si è trattato di discutere e approvare un ordine del

giorno della consigliera Mattia e altri membri del

Consiglio, mirato all’istituzione di borse di studio ad

esso intitolate e a intitolare allo stesso anche la sede

della Regione Lazio di Bruxelles.

Gli altri ordini del giorno della consigliera Mattia

riguardano: il rinnovo del contratto di lavoro della sanità

privata (atteso dal 2007); la tutela dei dati personali in

campo sanitario; il caro pedaggio sulla A24; l’assunzione

degli idonei al concorso del 2010 per istruttori di polizia

locale di Roma Capitale; il piano territoriale del

coordinamento localizzazione impianti emittenza

radiotelevisiva, per liberare la vetta di Monte Cavo dalle

antenne. E’ la consigliera Marta Bonafoni (Lista

Zingaretti) la prima firmataria di un ordine del giorno

che impegna la Giunta “a porre la questione del

rinnovamento e ammodernamento della rete dei pronto

soccorso Rete Sanitaria per le Emergenze della Regione

Lazio tra le priorità del proprio programma”. Altri ordini

del giorno approvati riguardano: la realizzazione di una

struttura polifunzionale presso il Centro ippico di Atina,

in provincia di Frosinone (Sara Battisti, Pd); il restauro

del teatro di Fiuggi (Battisti e Ciacciarelli); la

miscelazione delle acque per depurazione da arsenico

nel viterbese (Enrico Panunzi, Pd); i disservizi sui buoni

pasto, a seguito del fallimento della società Qui Group

(Gino De Paolis, Lista Zingaretti); il servizio di trasporto

pubblico verso l’hospice oncologico di Civitavecchia (De

Paolis).

Ordini del giorno approvati su proposta del centrodestra

203

Un dibattito abbastanza vivace ha preso il via con

l’ordine del giorno presentato dalla consigliera del

gruppo Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, che impegna la

Giunta a spingere affinché siano rafforzate le prerogative

e i poteri di Roma Capitale, in attuazione del decreto

legislativo 156/2010 e del nuovo Statuto capitolino. Il

Partito democratico ha affidato a Eugenio Patanè il

compito di annunciare l'astensione del gruppo sul

documento che comunque è stato approvato. Altri due

ordini del giorno illustrati all’Aula dalla consigliera

Colosimo riguardano la razionalizzazione del sistema

trasfusionale nella Regione Lazio e l’istituzione di un

fondo per la sicurezza delle microimprese. La consigliera

Laura Corrotti è la prima firmataria dell’ordine del

giorno della Lega, volto a ottenere la messa in sicurezza

degli edifici scolastici.

Ordini del giorno approvati su proposta dei membri del

Movimento 5 stelle

Su tematiche ambientali e culturali vertono la maggior

parte degli ordini del giorno illustrati all’Aula dalla

consigliera Blasi.la quale ha presentato documenti

riguardanti: la tutela delle saline di Tarquinia; le attività

antincendio boschivo; la protezione dell’orso marsicano

e del suo habitat naturale; il completamento

dell’impianto di depurazione del polo di Civita

Castellana; le iniziative per la tutela dei lavoratori

licenziati della società Etruria Musei Srl; le iniziative per

la gestione del parco archeologico di Vulci; le iniziative

per la realizzazione degli ecomusei regionali; le iniziative

204

per il quindicesimo anniversario dell’iscrizione al

patrimonio Unesco delle necropoli etrusche di Tarquinia

e Cerveteri; le iniziative per l’efficacia delle attività del

Consiglio regionale riguardo alle politiche europee, le

iniziative del Fondo sociale europeo al fine di colmare le

carenze strutturali delle residenze per anziani.

Gli ordini del giorno della capogruppo Lombardi

impegnano la Giunta a occuparsi di incentivi e

informazione sui fondi destinati alla creazione di asili

nido presso aziende e luoghi di lavoro, ad adottare tutte

le azioni per istituire il “Fondo rotativo per il reddito di

cittadinanza energetico” e a individuare le risorse in

favore di soci di cooperative edilizie in difficoltà

economiche. Infine, un ordine del giorno del consigliere

Enrico Novelli, riguarda la gestione commissariale del

consorzio “Valle del Liri”, in vista dell’attuazione della

razionalizzazione del sistema dei consorzi di bonifica.

La seduta del Consiglio dedicata agli ordini del giorno

collegati alla manovra di bilancio riprenderà lunedì 14

alle ore 10,30.

Seduta n. 19 del 14 gennaio 2019

Odg: prosecuzione dell'esame degli ordini del giorno di istruzione alla Giunta regionale collegati alla proposta di

legge n. 85 (Legge di stabilità regionale 2019) e alla proposta di legge n. 86 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019 – 2021), presentati nel corso

della seduta n. 18.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

CONSIGLIO, CONCLUSE LE VOTAZIONI SUGLI ORDINI

DEL GIORNO COLLEGATI ALLA MANOVRA ECONOMICA

14/01/2019 - Il Consiglio regionale del Lazio stamane

205

ha approvato altri 26 ordini del giorno collegati alla

proposta di legge n. 85 (Legge di Stabilità regionale

2019). Ne restano solo altri quattro da esaminare,

insieme ai 19 collegati alla proposta di legge n. 86

(Bilancio di previsione 2019-2021). I lavori dovrebbero

concludersi nel pomeriggio. In attesa delle ultime

votazioni, il totale degli ordini del giorno accolti sale

quindi a 89, dopo i 28 provvedimenti approvati nella

seduta di giovedì 10 gennaio e i 35 approvati in quella di

venerdì 11 gennaio.

Ordini del giorno approvati su proposta di consiglieri del

centro sinistra.

Tra questi, quello illustrato in Aula da Enrico Panunzi

(Pd), che impegna il presidente della Regione e

l’assessore competente a “dare avvio, in Conferenza dei

servizi, a nuovo iter approvativo riguardante il progetto

del Polo depurativo di Sutri, già redatto dalla società

Talete Spa”. Approvati anche quattro ordini del giorno

presentati da Eugenio Patanè (Pd) in materia di cultura

(chiesti contributi per il recupero e il rifacimento delle

facciate nei centri storici), emergenza abitativa

(istituzione di un Fondo di rotazione e misure di

semplificazione) e trasporti (incremento di risorse per

potenziare le linee da Roma verso il sud della Regione e

interventi per velocizzare l’iter di realizzazione dell’Anello

ferroviario).

Approvati anche un ordine del giorno illustrato da Marta

Leonori (Pd) con cui si impegna la Giunta regionale a

incrementare per il triennio 2019-2021 la capacità

206

assunzionale di Arpa Lazio e un altro presentato da

Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti) e Michela Califano

(Pd), che impegna il presidente e l’assessore competente

a stanziare risorse per la manutenzione straordinaria

dei locali della scuola media San Francesco nel comune

di Anguillara Sabazia.

Ordini del giorno approvati su proposta dei consiglieri

del centro destra.

Durante la seduta odierna, l’Aula ha approvato tre

ordini del giorno presentati dal gruppo di Forza Italia. Il

primo – sottoscritto solo dal capogruppo Antonello

Aurigemma – impegna la Giunta a fare, insieme al

Consorzio industriale Unico regionale, un censimento

dei siti industriali dismessi con l’obiettivo di riqualificarli

o dismetterli definitivamente. Con gli altri due

dispositivi, il gruppo impegna il presidente e la Giunta

regionale a intervenire per la messa in sicurezza della

strada di collegamento tra Settefrati (FR) e la Basilica

Pontificia di Canneto e a tutelare i dipendenti delle

Grotte di Pastena e Collepardo.

Ordini del giorno approvati su proposta dei consiglieri

del Movimento 5 stelle.

L’Aula ha approvato 6 ordini del giorno illustrati da

Valentina Corrado, con cui si impegnano la Giunta e il

presidente della Regione Lazio a: intervenire per la

manutenzione ordinaria e straordinaria dei plessi

scolastici del comune di Ardea; trasmettere ogni anno al

Consiglio regionale una relazione dettagliata sull’utilizzo

207

del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli;

contribuire alle spese sostenute dai Dipartimenti

universitari pubblici che si occupano di ricerca,

valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico;

emanare linee guida ai Comuni per prevedere

agevolazioni e/o riduzioni sui tributi di propria

competenza per gli esercizi commerciali che

disinstallano apparecchi da gioco d’azzardo; ridiscutere

con Trenitalia il ripristino di tutte le fermate della linea

FL8 nella stazione di Pomezia-Santa Palomba ed

eseguire lavori urgenti di manutenzione e

ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria;

valutare la decadenza della concessione demaniale

marittima rilasciata alla società Capo d’Anzio spa per la

mancata realizzazione delle opere afferenti il porto di

Anzio.

Approvati anche 9 ordini del giorno illustrati dalla

consigliera Francesca De Vito, che chiedono alla Regione

di: aderire alla “Carta Europea dei diritti delle donne

nello sport” (sottoscritto anche da consiglieri di altri

gruppi consiliari); adottare un “Codice etico regionale

dello sport” da fare sottoscrivere ad associazioni e

società sportive laziali (anche questo sottoscritto da

consiglieri di altri gruppi consiliari); intervenire per la

riduzione del costo del biglietto delle sale

cinematografiche del territorio regionale; istituire il

“Premio regionale Bernardo Bertolucci” per giovani

attori, registi e produttori del Lazio; promuovere la

stesura di un regolamento regionale sull’attività di nido

familiare; intervenire in materia di edilizia scolastica;

incentivare l’obbligo di tenere defibrillatori in tutte le

208

scuole pubbliche, le aziende e i luoghi di lavoro del

Lazio; finanziare sistemi di allarme e di

videosorveglianza nelle aree private maggiormente a

rischio di criminalità e rapine nei comuni del Lazio.

Silvia Blasi ha invece illustrato l’ordine del giorno –

accolto dall’Aula – che impegna la Giunta regionale a

porre in essere tutte le azioni affinché all’interno delle

convenzioni con gli enti pubblici territoriali si

inseriscano clausole di mantenimento e di utilizzo per

funzioni di pubblica utilità delle superfici boschive.

Ha come primo firmatario Devid Porrello, un ordine del

giorno nel quale si chiede alla Giunta regionale di

predisporre un nuovo Piano per il risanamento della

qualità dell'aria, nel quale ci siano norme specifiche per

limitare l'inquinamento prodotto dalle navi che

attraccano nei porti del Lazio.

L'ultimo documento approvato, infine, era stato

proposto da Marco Cacciatore e impegna il presidente

Zingaretti a predisporre le iniziative necessarie per

l'organizzazione delle strutture per il rilascio della

Valutazione di impatto sanitario, la Vis, che dovrà

essere parte integrante dei procedimenti di Valutazione

di impatto ambientale sugli impianti di trattamento dei

rifiuti.

Ordini del giorno collegati al Bilancio di previsione.

Esaurito l'esame dei documenti collegati alla legge di

Stabilità, il Consiglio regionale ha concluso la seduta

209

approvando 16 dei 19 ordini del giorno collegati al

Bilancio. Sono stati tutti presentati dal consigliere

Giuseppe Simeone (Forza Italia). Dieci sono relativi

all'indennizzo dei danni da fauna selvatica che la Giunta

si impegna a effettuare nei confronti degli Ambiti

territoriali di caccia del Lazio. Gli altri, nell'ordine,

riguardano: iniziative per concedere benifici contribuitivi

e creditizi alle impese agricole e turistiche colpite dalla

calamità naturale del 29 e 30 ottobre 2018,

l'approvazione del Piano triennale per la lotta al

tabagismo, la funzionalità delle camere iperbariche del

Lazio che deve essere garantita h24, la presenza in ogni

distretto della Asl di Latina delle commissioni medico

legali per l'accertamento dei requisiti sanitari in materia

di invalità civile, il ripristino della fermata di Torricola

sulla FL7 Roma-Napoli per i treni diretti nel sud della

provincia di Latina, l'introduzione della telemedicina

negli istituti penitenziari della Regione Lazio.

Seduta n. 20 del 16 gennaio 2019

Odg: question time; proposta di deliberazione consiliare n. 12.

SINTESI

(Pdc n. 12) Ai sensi della L.R. n. 11/2016, il Consiglio

regionale approva il Piano sociale regionale a seguito di

una deliberazione adottata dalla Giunta regionale. Il

Piano è integrato con la programmazione in ambito

sanitario ed in materia educativa e formativa, del lavoro,

culturale, sportiva ed abitativa. Il principio guida è

quello della centralità della persona nella comunità;

intorno ad essa devono ruotare politiche, progettualità,

210

servizi e strutture specifiche. Inoltre, il Piano è orientato

alla costruzione di processi di programmazione più

efficaci e qualitativi nelle politiche sociali regionali nel

loro complesso.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSILIO

CONSIGLIO, INIZIATO L'ESAME DEL PIANO SOCIALE

"PRENDERSI CURA, UN BENE COMUNE"

16/01/2019 - Iniziato oggi in Consiglio regionale

l’esame della proposta di deliberazione consiliare n. 12

del 4 giugno 2018, “Approvazione del piano sociale

regionale denominato ‘Prendersi cura, un bene

comune’”: i lavori sono stati sospesi alle 16,30 dal

vicepresidente Devid Porrello, che presiedeva

l’assemblea, dopo l’approvazione di 31 emendamenti al

testo. In mattinata, dopo aver osservato un minuto di

raccoglimento in memoria dello scomparso ex assessore

e consigliere regionale D’Amata e dopo il question time,

il Consiglio aveva ascoltato la relazione sul testo

dell’assessore Alessandra Troncarelli e quindi aveva

svolto il dibattito generale sullo stesso, sotto la

presidenza dell'altro vicepresidente Giuseppe Cangemi.

La maggior parte degli emendamenti approvati oggi

portavano come prima firma quella di Davide Barillari

del Movimento 5 stelle; inoltre, approvati 5

emendamenti di Daniele Giannini della Lega, tre a testa

di Marta Bonafoni (Lista Zingaretti), Alessandro

Capriccioli (Più Europa-Radicali), Pasquale Ciacciarelli

(Forza Italia), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia),

Giuseppe Simeone (Forza Italia) e uno ciascuno per

Paolo Ciani del Centro solidale e Michela Di Biase del

211

Partito democratico. Gli emendamenti, a parte il primo

che riguarda le “parole chiave” del piano sociale,

intervengono sui primi tre punti del piano stesso, il

punto A “Obiettivi”, il punto B “Stati di bisogno,

miglioramento dei servizi e azioni prioritarie” e il punto

C “Livelli essenziali delle prestazioni”.

La relazione dell'assessore Troncarelli

Nella sua relazione illustrativa del piano, l’assessore al

welfare Alessandra Troncarelli ha voluto anzitutto

ringraziare Rita Visini per il lavoro fatto nella precedente

legislatura sul tema, quindi ha detto che la legge

regionale 11 del 2016, che ha recepito la legge 328 del

2000, mette al centro la persona, “come essere umano e

come utente”; si rende necessaria l’integrazione

sociosanitaria per rispondere ai bisogni complessi. La

vita indipendente, la disabilità, le politiche per gli

anziani sono gli aspetti salienti di questo piano

triennale, insieme al consolidamento dei percorsi di

adozione e di affidamento familiare, all’attenzione per i

mediatori culturali per i minori stranieri e ai giovani con

le loro problematiche occupazionali; ancora, le

problematiche dei migranti, la violenza di genere, le

persone private della libertà personale, la salute mentale

sono tutti temi all’attenzione del piano.

Per il terzo settore, ha detto ancora Troncarelli, previsto

un milione di euro che sarà dato alle coop sociali

attraverso dei bandi per permettere anche ad esse di

"dare dei servizi agli utenti". I livelli essenziali delle

prestazioni (Leps) sono il cuore del piano, con il

212

Segretariato sociale, che è una sorta di front office per i

bisogni sociali e il Pua, che svolge la stessa funzione, ma

in ambito sanitario. Per i bisogni complessi queste

strutture devono interagire attraverso l’unità di

valutazione multidimensionale, dove si redige il piano

individuale assistenziale (PAI). Il servizio sociale

professionale è un altro livello essenziale delle

prestazioni, dei cui operatori il piano cerca di migliorare

il lavoro. Per quanto riguarda il servizio di assistenza

domiciliare, lo spirito del piano lo preferisce al ricovero:

in tal caso, fondamentale è la funzione del cosiddetto

caregiver, termine con cui si intende il familiare che si

deve prendere cura del soggetto che resta all’interno

della famiglia per motivi di disabilità. Residenzialità e

semi-residenzialità sono altri due Leps presi in esame.

La Regione, così ancora l'assessore, deve mettersi in

relazione con i distretti sociosanitari, che lavorano

attraverso gli Uffici di piano, i quali redigono i piani di

zona e devono coniugare aspetto sociale e sanitario.

Saranno messe a punto una nuova scheda sia di

convenzione sociale che sociosanitaria, quest’ultima non

prima di settembre 2020 data la sua complessità. Le

risorse nel complesso dei vari fondi ammontano a un

totale di 560 milioni di euro più 132 di fondi POR FSE,

provenienti dall’Unione europea. Importante la

previsione, con compiti di monitoraggio, ha concluso

Troncarelli, di un Osservatorio regionale per le politiche

sociali, che deve riferire al Consiglio regionale.

213

Gli interventi nel dibattito

Per Giuseppe Simeone, presidente della commissione

Sanità, il piano sociale è il “piano regolatore” del welfare,

misura molto attesa. Forse “poco snello”, ha aggiunto, si

presenta questo piano, che però attua una

programmazione pluriennale e riguardante tutto il

territorio laziale, sul quale tende a redistribuire le

risorse e garantire l’inclusione sociale. In passato,

secondo Simeone, il principale welfare è stato garantito

dalle famiglie, ma questo è un compito pubblico.

Necessario un monitoraggio per controllare le fasi di

attuazione del piano, ovviamente, con l’ausilio delle

amministrazioni locali. Paolo Ciani del Centro solidale

ha ricordato che il piano è la fase terminale di un lungo

percorso, che parte dalla legge 328 del 2000 e passa

attraverso la legge 11 del 2016, ma mancava ancora

della sua fase attuativa, che arriva appunto ora. Una

società con molti anziani e che si è atomizzata, con il

venir meno delle reti sociali e familiari, è la nostra, che

aveva esigenza di questo piano, “risultato di un metodo

di lavoro serio in commissione”, ha concluso.

Qualche accento critico da Daniele Giannini della Lega,

che sottolinea anzitutto che i dati sui quali ci si è basati

nel lavoro sul piano sono datati, risalendo in alcuni casi

anche a 4 o 5 anni fa; specie sulla sicurezza, i fondi per

l’immigrazione non tengono conto del recente decreto

sicurezza. Carenze del piano sono a suo avviso quelle

riguardanti la tutela dei giovani italiani ai fini della

procreazione, i padri separati, la mancanza di un

contrasto alla “cultura dello sballo”. In generale, egli ha

214

notato una impostazione talvolta troppo ideologica.

Marta Bonafoni ha ricordato l’armonia del lavoro svolto

in commissione, sotto la guida del presidente Simeone e

dell’assessore Troncarelli; la disuguaglianza territoriale

a suo avviso è la principale che caratterizza la regione

Lazio. Tra coloro a cui parla questo piano, la Bonafoni

ha ricordato soprattutto il mondo del sociale e degli

operatori di esso: in un momento in cui si assiste a una

“guerra dei penultimi contro gli ultimi” e in cui nella

capitale d’Italia siamo al decimo senza casa morto per il

freddo in pochi giorni, ha detto, l’attività di questi

operatori è volta a “ricucire” il tessuto sociale.

Anche Davide Barillari del Movimento 5 stelle fa rilevare

che, pur nell’atteggiamento costruttivo assunto dal suo

gruppo nei confronti di questo piano, il suo limite è che

esso si basa su dati del passato; questo è tanto più

grave, in quanto le fragilità di cui intende occuparsi

hanno cambiato aspetto negli anni recenti. Molte

previsioni di questo piano, poi, come i Pua, sono

costituiti da strutture ancora in fase embrionale o

appena partite, per cui molto del suo esito dipenderà dal

monitoraggio e dall’attuazione concreta. Molti restano gli

aspetti positivi del piano, comunque, a suo avviso.

Rodolfo Lena del Partito democratico ha ringraziato

Ciani e Bonafoni per aver ricordato il lavoro fatto in

commissione, allora da lui presieduta, nella scorsa

legislatura; la non omogeneità dei servizi sui territori è il

principale problema incontrato in passato e il piano che

si va ad approvare serve appunto a porre rimedio anche

e soprattutto a questo. La cadenza triennale accentua

l’aspetto programmatorio del piano, a suo avviso.

215

Molto contenta del lavoro svolto si è detta Chiara

Colosimo di Fratelli d’Italia, convinta che con questo

piano si affermi il principio che “è la comunità che può

risolvere i problemi” e riuscire nell’obiettivo di “non

lasciare indietro nessuno”. Gli ostacoli restano parecchi

e il principale è sempre quello di natura economica. Il

calo demografico è nemico di qualunque società e la

politica ha il compito di combattere questa tendenza, ha

concluso Colosimo. Soddisfazione anche di Marietta

Tidei del Pd, che ha ricordato il peggioramento

complessivo delle condizioni di vita di molti strati della

popolazione. La solitudine è tra i problemi più gravi,

secondo Tidei, che ha ricordato anche che “con

l’immigrazione bisognerà sempre fare i conti”. Infine

Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia ha ricordato le

difficoltà che incontra chi si trova al fronte su questi

temi, cioè specialmente i sindaci e gli amministratori

comunali in particolari di comuni piccoli e medi,

auspicando che questo piano, anche grazie

all’accoglimento di emendamenti delle opposizioni,

possa fornire un ausilio al loro lavoro quotidiano.

Seduta n. 20 del 24 gennaio 2019

Odg: prosecuzione esame proposta di deliberazione consiliare n. 12. A seguire la seduta proseguirà con

l'esame del testo unificato delle proposte di legge 50 e 59

SINTESI (per pdc n. 12 vedi pagine precedenti)

La pdl n. 50 (d’iniziativa del Gruppo M5s) propone di

riordinare la disciplina e di razionalizzare

l’organizzazione e l’attività delle Ipab del Lazio. Si punta

216

al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della

gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi

della Regione Lazio, in attuazione dei principi di

sussidiarietà orizzontale e verticale dettati dalla legge

costituzionale n.3/2001.

La pdl n. 59 (d’iniziativa della giunta regionale) intende

disciplinare il riordino e la trasformazione delle

Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB)

in Aziende di Servizi alla Persona (ASP), ovvero in

persone giuridiche di diritto privato. Le ASP avranno

personalità giuridica di diritto pubblico, saranno dotate

di autonomia giuridica e amministrativa, in particolare

statutaria, contabile, patrimoniale, gestionale e tecnica e

non hanno scopo di lucro. Esse informeranno la propria

organizzazione ai principi di efficacia, economicità,

efficienza e trasparenza, nel rispetto dell’equilibrio di

bilancio e sono sottoposte alla vigilanza della Regione

Lazio.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

WELFARE, IL CONSIGLIO APPROVA IL PIANO SOCIALE

REGIONALE

24/01/2019 - Il Consiglio regionale del Lazio ha

approvato oggi a maggioranza, con l’astensione dei

gruppi consiliari di opposizione, il Piano sociale

regionale, denominato “Prendersi cura, un bene

comune”, la proposta di deliberazione consiliare n. 12

del 4 giugno 2018. Il voto finale è arrivato al termine

della seconda seduta dedicata all’esame del

provvedimento, dopo quella del 16 gennaio, in cui lo

stesso era stato illustrato dall’assessora regionale alle

217

Politiche sociali e welfare, Alessandra Troncarelli, e in

cui l’Aula aveva già approvato numerosi emendamenti

dopo la discussione generale.

Il Piano sociale è stato redatto in base alle disposizioni

della legge regionale 11/2016, “Sistema integrato dei

beni e dei servizi sociali della Regione Lazio” e partendo

da quello adottato dalla Giunta regionale nella scorsa

legislatura (il 26 aprile 2017). Punto centrale del

provvedimento, come spiegato dall’assessore e da tanti

consiglieri regionali intervenuti nel corso del dibattito, è

l’attenzione e la cura per la persona che si affaccia alle

prestazioni sociali e titolare di specifici diritti. In questo

senso, vengono definiti i vari interventi previsti. Tra

questi: il sostegno alla genitorialità, innanzi tutto con

l’abbattimento delle rette degli asili nido; la co-

progettualità con le aziende del Terzo settore; il

rafforzamento delle politiche giovanili; il potenziamento

dei Punti unici di accesso (Pua) alle prestazioni socio-

sanitarie e della governance del sistema integrato; la

priorità data all’assistenza domiciliare, anche attraverso

il cosiddetto caregiver, vale a dire il familiare che assiste

un congiunto ammalato e/o disabile.

Tra i 13 emendamenti approvati oggi (44 in totale tra le

due sedute), uno è stato presentato dalla Giunta

regionale, su richiesta del gruppo Movimento 5 stelle,

per aggiornare la parte introduttiva del Piano alla luce

delle nuove norme nazionali sul cosiddetto reddito di

cittadinanza, facendo salvi gli interventi e i servizi già

identificati come livelli essenziali in riferimento al REI, il

reddito di inclusione previsto dal decreto legislativo 15

218

settembre 2017, n. 147.

Per quanto riguarda le risorse finanziarie per

l’attuazione del Piano, nei giorni scorsi, prima dell’esame

dell’Aula e prima del via libera in Commissione Sanità,

politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, con

un emendamento approvato in commissione Bilancio

erano stati stanziati 550 milioni di euro per il triennio

2019-2021, oltre a 132 milioni di fondi europei del Por

Fse.

Prima del voto finale sulla proposta di deliberazione

consiliare n. 12, Il Consiglio regionale ha approvato un

ordine del giorno ad essa collegato che chiede “piena

applicazione della legge 194/78 e potenziamento della

rete dei consultori”, presentato da Leonori, Bonafoni,

Mattia, Califano, Capriccioli, Tidei, Battisti, Grippo, Di

Biase, Patanè, La Penna, Minnucci, Vincenzi, Buschini,

Panunzi, Lena, Civita, Forte, Ognibene, Refrigeri,

Quadrana e De Paolis.

Le dichiarazioni di voto.

Sono intervenuti per dichiarare voto di astensione dei

propri gruppi consiliari: Davide Barillari (M5s); Fabrizio

Ghera (FdI); Daniele Giannini (Lega); Massimiliano

Maselli (NcI); Giuseppe Simeone (FI). Voto favorevole,

invece, annunciato a nome di tutti i gruppi di

maggioranza, è stato dichiarato da Paolo Ciani (Centro

solidale).

Davide Barillari ha in primo luogo criticato due aspetti

219

del Piano: da una parte l’immobilismo della Giunta che

“per sei anni ha tenuto il documento chiuso in un

cassetto” e dall’altra il fatto che “abbiamo costruito un

piano sulla base di una fotografia vecchia e su

strumenti, purtroppo, ancora inefficaci nella loro azione,

come le Case della Salute”, ha detto. Barillari ha poi

elencato quelle che a suo avviso sono le cose positive e

quelle negative contenute nel Piano. “Come punti di

forza del Piano abbiamo la partecipazione dei cittadini, il

calcolo del reale fabbisogno di salute e l’importanza di

puntare sulle strutture territoriali, sull’operatività anche

del domiciliare e dell’assistenza territoriale”, ha detto

con riferimento alle prime. Successivamente, il

consigliere ha parlato delle carenze: “Nell’aspetto di

monitoraggio della sua efficacia, nella prevenzione, sugli

anziani, sulla salute mentale”.

Fabrizio Ghera ha giustificato il voto di astensione

“perché riteniamo – ha detto – che il documento sia

comunque positivo nel lavoro svolto, ma – ha aggiunto –

vorremmo dalla Giunta un’inversione di tendenza, ossia

che si iniziasse a preoccupare dei poveri italiani e non

solamente dei migranti e di altre situazioni che sono,

ovviamente, numericamente ridotte rispetto alla portata

del fenomeno, che evidentemente il Pd e la sinistra

continuano a non capire e a non valutare

adeguatamente”.

Daniele Giannini ha dichiarato che “dal punto di vista di

quello che è il contenuto, possiamo vedere con grande

favore il fatto che siano state inserite alcune nostre

proposte, come quella degli asili nido gratuiti, quella del

220

fenomeno della scomparsa dei minori. Però, abbiamo

visto che poi su alcuni temi, come quello

dell’immigrazione, dell’integrazione, c’è ancora questa

visione un po’ distante e su questo siamo rimasti un po’

delusi dalle risposte evasive che avevamo posto su

alcuni nostri emendamenti e ordini del giorno”.

Massimiliano Maselli (NcI) ha criticato invece l’esiguità

delle risorse stanziate. “E’ un piano che sulla

programmazione non lascia nulla al caso, perché

affronta tutte le tematiche – ha detto – ma gli obiettivi

che si potranno raggiungere saranno magri, perché le

risorse sono totalmente insufficienti. I problemi sono

tanti, le difficoltà sono immense, e non voglio qui

elencarne tante, ma vorrei soffermarmi solo su due di

esse per fare un esempio: la tutela della salute mentale

e la riabilitazione in età evolutiva.

Anche Giuseppe Simeone ha ritenuto esigue le risorse

stanziate. “Adesso abbiamo costruito il castello, la casa,

tutto l’architrave che dobbiamo riempire di contenuti

veri. E i contenuti veri, quelli che poi si traducono in

fatti, sono le risorse che andiamo ad appostare in tutte

quelle misure che abbiamo inserito in quel Piano

sociale. Da lì vedremo quanta attenzione questa Regione

vuole dare veramente alle fragilità che affliggono questa

società”, ha detto il presidente della commissione

Politiche sociali. Simeone ha anche sottolineato alcuni

aspetti positivi del Piano: “Oggi ci troviamo di fronte a

un Piano sociale che è più penetrante, è molto più

realistico, anche grazie a una grande partecipazione,

una serie di miglioramenti richiesti dal mondo che poi

221

lavora intorno al terzo settore. Il Piano – ha concluso –

ha raccolto tutti questi contributi e alla fine ci è stato

prospettato un piano che in qualche modo riesce a dare

delle risposte e affronta tutte le fragilità che esistono nel

nostro territorio regionale, quindi nella nostra società”.

Paolo Ciani ha espresso apprezzamento per il lavoro

fatto. “Nel Piano c’è una lettura sociale dei bisogni – ha

detto – c’è l’implementazione dell’integrazione

sociosanitaria, vera sfida per passare da una logica

dell’erogazione della prestazione a una presa in carico

globale della persona. Ci sono misure nuove per

contrastare la solitudine degli anziani, come

l’invecchiamento attivo, il co-housing, lo sviluppo di

servizi di prossimità; c’è un’attenzione a sviluppare

progetti innovativi per la presa in carico, come il budget

di salute, e qui la sfida sarà accompagnare i Comuni a

implementare questi piani. Insomma, il Piano sociale

regionale è uno strumento per programmare con

intelligenza le politiche sociali che non devono più

essere realizzate con carattere perennemente

emergenziale, ma devono divenire lettura dei bisogni e

risposte puntuali ed efficaci perché organizzate con un

pensiero lungo, che non ripete stancamente la spesa

storica, ma pianifica in maniera mirata gli interventi sui

territori”.

Seduta n. 20 del 30 gennaio 2019

Odg: Odg:

question time; testo unificato delle proposte di legge 50 e 59.

222

SINTESI

(vedi pagine precedenti)

COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL CONSIGLIO

LA RIFORMA DELLE IPAB È ALL'ESAME DEL

CONSIGLIO REGIONALE

30/01/2019 - Con la relazione del presidente della

prima commissione consiliare permanente Affari

istituzionali, Rodolfo Lena (Pd), il Consiglio regionale del

Lazio ha iniziato l’esame del testo unificato delle

proposte di legge in materia di riordino delle Istituzioni

pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e della loro

trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla

persona (Asap). Due le proposte esaminate dalla prima

commissione confluite nel testo unificato, una

d’iniziativa della Giunta regionale, una d’iniziativa della

consigliera del Movimento cinque stelle, Valentina

Corrado, sottoscritta anche dalle consigliere e dai

consiglieri pentastellati Pernarella, Blasi, De Vito,

Cacciatore, Marcelli, Novelli, Lombardi e Porrello. “La

trasformazione delle Ipab in Aziende pubbliche di servizi

alla persona (Asp) – ha detto Lena nel corso del suo

intervento - è un passo importante per garantire che

diventino strumenti funzionali rispetto allo scopo per cui

sono state create. Tutto questo avverrà nel rispetto del

patrimonio delle Ipab, dei servizi che offrono e del

personale che impiegano. In commissione siamo riusciti

ad arrivare a un testo unificato fra le due proposte di

iniziativa della consigliera Corrado e della Giunta, testo

che è stato poi migliorato con emendamenti. Sono sicuro

che il dibattito in Aula potrà produrre un ulteriore

miglioramento della proposta di legge”.

223

L’assessore Sartore ha illustrato all’Aula il

provvedimento. “Con questa proposta – ha spiegato

Sartore - completiamo il quadro dei servizi sociali dopo

l’approvazione del Piano sociale avvenuto la settimana

scorsa. Con la trasformazione in Asp, le Ipab diventano

uno strumento operativo che mettiamo a disposizione

dei Comuni per l’attuazione delle politiche sociali,

avendo sempre presente la qualità e la sostenibilità dei

servizi. Le Ipab sono attualmente 55 nella nostra

Regione, di cui tre di grande rilievo, con un patrimonio

che garantisce una rendita annua superiore ai cinque

milioni di euro”.

Come ha spiegato Sartore, le 55 Ipab tuttora esistenti

nel territorio regionale possono essere così suddivise:

a) Ipab di grande rilievo, ovvero con un notevole

patrimonio immobiliare: Istituto Romano di San

Michele, Centro Regionale Sant’Alessio e Istituti di

Santa Maria in Aquiro, tutte e tre romane aventi in

media ciascuno una rendita patrimoniale superiore ai 5

milioni di euro annui;

b) Ipab medio/piccole, ovvero con uno stock

patrimoniale di non cospicue dimensioni e rendita

patrimoniale oscillante tra i 500 mila euro e il milione di

euro annui: Asilo Savoia (1,1), Istituto Sacra Famiglia

(0,7), Iras (0,6), Irai (0,6), Fondazione Piccolomini, le

principali, anche in questo caso tutte aventi sede a

Roma ma statutariamente operanti – salvo gli Iras –

sull’intero territorio regionale, cui si aggiunge a Viterbo

il Centro Geriatrico Giovanni XXIII e a Gaeta la

224

Santissima Annunziata;

c) Ipab di dimensioni minime, ovvero con patrimonio

immobiliare o consistente nella sola sede di servizio (es.

la Casa di riposo Calestrini di Roma, la Casa di riposo di

Bagnoregio (Vt), quella di Ceprano (Fr) o di non

adeguato valore/redditività (la maggioranza delle Ipab

tuttora esistenti nelle province del Lazio, salvo

eccezioni).

“La legge – ha proseguito l’assessore Sartore - favorisce

la trasformazione in Asp, e prevede, in determinate

condizioni, anche la possibilità di costituire delle

persone giuridiche di natura privata. E’ divisa in quattro

capi. Il primo, oltre ai principi generali, prevede l’avvio

del procedimento di trasformazione entro 90 giorni

dall’entrata in vigore della legge. Il secondo disciplina la

trasformazione delle Ipab in Asp, il terzo riguarda,

invece, l’eventuale trasformazione in soggetti privati, il

quarto – ha concluso Sartore - prevede l’emanazione dei

regolamenti necessari all’attuazione della legge”.

Questi alcuni dei punti cardine della proposta di legge,

così come sono stati presentati all’Aula da Sartore:

- riconoscimento esplicito del ruolo delle Asp ai fini del

miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della

gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi;

- conferma della possibilità che i soggetti pubblici del

sistema integrato dei servizi possano avvalersi delle Asp;

225

- introduzione di speciali incentivi in materia di Irap a

favore degli enti locali;

- obbligo di separazione del patrimonio indisponibile (in

quanto destinato all’espletamento dei servizi) da quello

da reddito;

- previsione espressa dell’obbligo di gestione diretta dei

servizi istituzionali resi dalle Asp con incremento della

occupazione stabile e progressivo superamento del

precariato;

- rafforzamento del regime di vigilanza e controlli in capo

alla Regione Lazio.

E’ poi intervenuta la consigliera Valentina Corrado

(M5s), prima firmataria di una delle due proposte di

legge confluite nel testo unificato. “Si tratta di una legge

attesa da 18 anni – ha ricordato Corrado - da quanto,

appunto, il decreto legislativo del 2001 prevedeva la

necessità del riordino delle Ipab, enti che nascono con

funzione assistenziale, spesso hanno un cospicuo

patrimonio immobiliare, derivante dall’accorpamento di

strutture preesistenti e da donazioni di privati, ma che

spesso non riescono a svolgere le funzioni per cui sono

state create. Il Movimento 5 stelle – ha proseguito

Corrado - da sempre, ha svolto un lavoro accurato su

queste strutture, evidenziandone le tante criticità, anche

alla magistratura.

La nostra proposta, poi confluita nel testo unificato,

nasce proprio da questo lavoro. La scelta di favorire la

trasformazione in Asp deriva dalla necessità che a

226

garantire le finalità socio-assistenziali siano enti

pubblici. Abbiamo scelto di prevedere dei Cda di tre

persone, il minimo previsto dalla legge, sarà possibile

ampliarli a cinque solo nel caso il limite di tre sia in

contrasto con gli atti fondativi delle istituzioni.

Garantiamo il ruolo dei Comuni, sia nella nomina dei

Cda che nella predisposizione dei regolamenti necessari

a rendere pienamente operativa la legge. Le future Asp –

ha concluso la consigliera Corrado - non saranno

piegate al volere del politico di turno”. L’Aula è poi

passata all’esame dell’articolato e dei relativi

emendamenti. Ne sono stati approvati 14 su 26, prima

della sospensione dei lavori. Il vicepresidente Giuseppe

Cangemi (Misto) ha aggiornato la seduta a mercoledì 6

febbraio alle ore 10,30.

227

INDICE DEI NOMI

Abrusci, Stefania, 118

Alessandri, Mauro, 28, 30, 72, 74,75, 96-98, 150, 151

Aurigemma, Antonio, 30, 33, 36, 48, 49, 75, 118, 121, 137, 174-176, 183, 186, 195, 206

Barbet, Michel, 121

Barillari, Davide, 19, 20, 22, 23, 26, 78-80, 82, 84, 87, 91, 140, 183, 210, 214, 218, 219

Battisti, Sara, 7, 13, 79, 81, 87, 103, 129, 145, 201, 202, 218

Bellucci, Achille, 160,161, 170

Bertoni, Marcello, 40

Blasi, Silvia, 18, 30, 98, 99, 104, 108, 110, 200, 203, 208, 222

Bollini, Claudio, 74

Bonaccorsi, Lorenza, 31, 32

Bonafoni, Marta, 78-80, 82, 84, 87, 90, 125, 201, 202, 210, 214, 218

Cacciatore, Marco, 47, 100, 103, 126, 129, 130, 133, 134, 136, 186, 208, 222

Califano, Michela, 79, 84, 118, 121, 206, 218

Caligiore, Roberto, 101, 127

Cangemi, Giuseppe Emanuele, 105, 108, 173, 174, 176, 192, 210, 226

Caperna, Germano, 101, 127

Capriccioli, Alessandro, 7, 13, 15, 17, 18, 186, 187, 210, 218

Carabella, Simone, 131

Cartaginese, Laura, 105, 121, 133, 174-176

Casamatta, Mauro, 40

Casertano, Luca, 92

Cavallari, Enrico, 18, 74, 75, 105, 174

Certo, Francesco, 24

Cherchia, Roberto, 89

Ciacciarelli, Pasquale, 59, 61, 63, 67-69, 71, 92, 102, 107, 115, 121, 128, 145, 146, 175, 183, 202, 210, 215

Ciampalini, Andrea, 58, 60

Ciani, Paolo, 78, 81, 82, 84, 94, 133, 137, 210, 213, 214, 218, 221

Cintoli, Rossana, 115

Cioffredi, Gianpiero, 8-11

Civita, Michele, 218

Colosimo, Chiara, 7, 14, 15, 78, 81, 83, 84, 87, 91, 103, 129, 201, 203, 210, 215

Conversi, Claudia, 120

Corbo, Natalino, 151

Corrado, Valentina, 7, 8, 11, 14, 15, 30, 33, 35, 39-41, 43, 51, 56, 59, 67, 69, 172, 176, 183, 186, 187,

191, 194, 206, 222, 225, 226

Corrotti, Laura, 201, 203

D’Amato, Alessio, 34 36, 37, 192, 197

D’Angelantonio, Mauro, 115

D’Angeli, Dante, 168, 170

Dandini, Francesco, 120

De Angelis, Francesco, 101, 127, 128

De Paolis, Gino, 30, 33, 74, 187, 202, 218

Di Berardino, Claudio, 123, 125, 160, 164

Di Biase, Michela, 81, 210, 218

228

Di Francesco, Roberto, 121

Di Pillo, Giuliana, 72, 74

Donati, Francesco, 114

Fabi, Gianluca, 24

Fabiani, Marco, 23, 24

Fascetti, Angelo, 130

Forte, Enrico Maria, 118, 152, 218

Fortezza, Antonella, 40

Galeota, Pino, 131

Gargano, Giacomo, 40

Ghera, Fabrizio, 39, 51, 132, 136, 175, 187, 195, 218, 219

Giannini, Daniele, 84, 87, 210, 213, 218, 219

Giuliano, Luigi, 152

Grippo, Valentina, 66, 218

Guarneri, Emiliano, 131

Latini, Barbara, 132

Lena, Rodolfo, 6-10, 12-16, 18, 22, 91, 121, 222

Leodori, Daniele, 18, 50, 154, 173, 174, 178, 185, 188, 194, 195

Leonori, Marta, 7, 11, 13, 15, 16, 43, 56, 59, 61, 66, 69, 71, 84, 87, 121, 140, 146, 170, 171, 189, 205, 218

Madonia, Massimo Maria, 117

Mallamo, Antonio, 151

Mancini, Daniele, 121

Manetti, Manuela, 133-135

Manzella, Gian Paolo, 19-22, 39-43, 45, 57, 58, 60, 61, 63, 64, 66-69, 119, 120, 140, 142, 144, 145

Manzi, Bruno, 153, 154, 156, 160-165

Marcari, Emanuele, 122-124

Marini, Nicola, 153, 154, 162, 170

Maselli, Massimiliano, 30, 33, 43, 48, 49, 51, 57, 59, 61, 80-82, 118, 131, 138-140, 142, 143, 145, 146,

176, 195, 218, 220

Masera, Davide, 131

Mattia, Eleonora, 23, 26, 122, 123, 163-165, 168, 200-202, 218

Medici, Carlo, 152

Meleo, Linda, 72, 74

Minnucci, Emiliano, 26, 74, 84, 98, 113, 136, 142, 218

Mirenna, Liberato, 69, 70

Monaco, Andrea, 102, 128

Mongelli, Giancarlo, 132

Novelli, Valerio, 49, 95, 99, 100, 103, 104, 106, 111, 113-115, 118, 121, 126, 127, 129, 142, 204, 222

Ognibene, Daniele, 49, 105, 108, 113, 218

Onorati, Enrica, 46, 48, 49, 104, 107, 118, 119

Palozzi, Adriano, 195

Panella, Vincenzo, 89

Panigutti, Alessandro, 25

Panunzi, Enrico, 30, 79, 84, 133, 202, 205, 218

Paraluppi, Sara, 118

Parisi, Stefano, 35, 42, 56, 175, 189

Patanè, Eugenio, 74, 75, 105, 108, 110, 113, 118, 121, 132, 136, 203, 205, 218

Pelosi, Massimo, 40

229

Pernarella, Gaia,

Petrillo, Gianluca,

Pezzi, Daniela,

Piacentini, Luisa, 154, 161, 162, 165, 166

Pini, Valentina, 138, 141

Pirozzi, Sergio, 30, 59, 61, 99, 146, 149-151, 175, 183, 189

Porrello, Devid, 30, 36, 39, 51, 52, 74, 110, 173, 182, 183, 194, 208, 210, 222

Quadrana, Gianluca, 105, 108, 110, 113, 121, 142, 206, 218

Raggi, Virginia, 72

Raparelli, Francesco, 122-124

Refrigeri, Fabio, 72-74, 99, 183, 218

Ricucci, Paolo, 130

Riem, Massimo, 40

Righini, Giancarlo, 30, 33, 35, 43, 47, 49, 51, 57, 100, 101, 118, 121, 127, 145, 172, 182, 183, 186,

189, 191

Rosati, Antonio, 111, 112

Ruberti, Albino, 7, 13, 15, 46

Russetti, Daniela, 91

Sartore, Alessandra, 15, 27, 28, 39, 40, 43, 45, 46, 52, 54, 55, 58, 60, 61, 85, 86, 146, 178-183, 186,

188, 189, 192, 193, 198, 223, 224

Scafi, Valeria, 91

Segoni, Mario, 138, 141, 142

Simeone, Giuseppe, 35, 77, 78, 80-85, 89, 92, 94, 105, 107, 110, 152, 174, 186, 209, 210, 213, 214,

218, 220

Simioni, Paolo, 72

Smeriglio, Massimiliano, 37, 38

Tagariello, Luca, 19, 22

Tagliavanti, Lorenzo, 40

Talamo, Pier Luigi, 44

Tauwinkelova, Dana, 114

Terrinoni, Paolo, 44

Testi, Luigino, 166, 168

Tidei, Marietta, 59, 66, 67-69, 79, 80, 140, 142, 215, 218

Tosini, Flaminia, 101, 128

Troncarelli, Alessandra, 78, 80, 82, 84-86, 210- 212, 214, 217

Usseglio, Stefano, 40

Valeriani, Massimiliano, 46-48, 133-135

Valiani, Armando, 45

Vicario, Gianni, 94

Vincenzi, Marco, 27, 28, 39, 50, 53, 55, 57, 61, 85, 145, 218

Vona, Pierfrancesco, 101, 127

Zago, Stefano, 25

Zingaretti, Nicola, 7, 15, 23, 26, 46, 165, 166, 174, 177, 188, 195, 201, 208