CAI Treviso Scuola di Alpinismo - logorai.it · Fasi della ricerca con il “metodo del cerchio”:...

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Metodi di ricerca con A.R.T.VA.

• Fase Primaria: Ricerca del primo segnale (linee parallele o greca)

• Fase Secondaria: Localizzazione (per linee di campo), avvicinamento fino a pochi m2

• Fase Finale: Ricerca di precisione (sistema a croce), definizione del punto di seppellimento

• Fase 4: Localizzazione: individuazione del travolto mediante sondaggio.Metodo: - Sequenza di sondaggi a distanza di 25 cm tra i fori di sondaggio, seguendo una spirale con centro nel punto individuato nella ricerca di precisione.

Nella fase primaria si opera con alta velocità e poca precisione, mentre mano a mano che ci si avvicina alla fase finale si opera con bassa velocità ed alta precisione.

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Fase Primaria - Ricerca del primo segnaleLa fase primaria della ricerca di un sepolto da valanga consiste nel setacciare la valanga fino a trovare il primo segnale, con il volume dell'ARTVA al massimo, muovendosi il più velocemente possibile e ruotando l’ARTVA nei tre assi dello spazio.Si procede per:

Linee parallele A "greca"

1/21/2

1/2

1/2

1/2

P.U. = portata utile

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Fase Secondaria – Localizzazione

L'obbiettivo di questa fase è quello di arrivare nel più breve tempo possibile a pochi metri dal sepolto

1°: Rilevato un segnale stabile, si deve tenere l’apparecchio orizzontale e con l’altoparlante rivolto verso l’alto.Spostare lentamente il braccio da sinistra verso destra per un angolo di circa 120° (60° a dx e 60° a sx) e percepire le variazioni di intensità del “BIP”.Ripetere il movimento a

“ventaglio” finché non si

individua la direzione che

fornisce la maggiore

intensità.

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Fase Secondaria – Localizzazione2°: Procedere nella direzione individuata per X passi, proporzionalmente al volume di ricezione. 8-10 passi al volume max, 5-6 al medio, 2-3 ai volumi bassi.3°: Fermarsi e ridurre il volume in modo da sentire il segnale chiaro e udibile nelle sue variazioni.

4°: Ripetere l’operazione a “ventaglio” per individuare la nuova direzione di maggiore intensità, e procedere in quella direzione

NB: Non portare il volume alla soglia udibile più bassa perché poi si rischia di perdere il segnale, ne tanto meno a quella più alta pena la difficoltà di cogliere le variazioni.

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Fase Secondaria – Localizzazione5°: Ripetere i punti 2 - 3 - 4 fino al raggiungimento di livelli bassi (2 – 3 su 9) di ricezione

NB: Individuata la linea di campo, avanzando lungo questa si dovrebbe sentire il segnale aumentare, se ciò non avviene si deve procedere in

senso opposto

DIGITALI: con apparecchi a 2 e 3 antenne il processore esegue un calcolo vettoriale dei due segnali e indica l’esatta direzione in cui proseguire. Diventa importante mantenere un ritmo di avanzamento che dia il tempo al sistema di processare e visualizzare il segnale.

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Fase Finale - Ricerca di precisione

In questa fase si deve tenere l'ARTVA il più possibile vicino alla superficie nevosa. Inoltre durante il movimento rettilineo per l’individuazione del massimo, l'ARTVA. non deve essere ruotato ma mantenuto sempre con lo stesso orientamento. La fase finale non deve iniziare troppo lontani dall’area di seppellimento e durante la fase si devono compiere bracciate/spostamenti ampi e decisi con velocità non troppo lenta (spostamento con la cadenza del segnale), perché si favorisce la comprensione della variazione del segnale sonoro.

DIGITALI: con questi apparecchi si dovrà far affidamento all’indicazione numerica, e l’esecuzione dovrà essere il più lenta per permettere l’elaborazione del segnale.

Metodo a croce

A Segnale in aumento

D Segnale in diminuzione

M Segnale massimo

Seconda localizzazione Prima localizzazione

Inizio ricerca

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Ricerca in presenza di più segnali-Almeno 2 sepolti

-Abbastanza vicini da avere una sovrapposizione del segnale

Per il disseppellimento servono strategie rigorose, nel momento della comparsa del 2° segnale ci si deve prendere un tempo di ascolto per permettere una separazione dei segnali.

Si definiscono ARTVA “vicini quelli posti all’interno di un quadrato di 10 x 10 mt, mentre “lontani” quelli posti agli estremi della diagonale o con distanze superiori (> 14 mt).

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Metodo dei quadrantiFasi della ricerca con il “metodo dei quadranti”:

•a) Dopo aver rilevato il primo segnale, procedere con il metodo direzionale seguendo il segnale più intenso.

•b) Si marca il punto (P1) dove viene perso il segnale Tx2 durante la ricerca ed una volta individuato il primo apparecchio (TX1), dapprima con il metodo direzionale e poi con il metodo a croce. Si torna sul punto P1 e per determinare più facilmente le direttrici di movimento da seguire per la localizzazione del secondo apparecchio è consigliabile collocare un bastoncino in posizione ortogonale alla direzione di provenienza.

•c) Nel punto P1 tenere l’ARTVA ricevente con lo stesso orientamento con il quale si è effettuata la ricerca finale a croce di TX1 ed aumentare il volume finché si rileva il secondo apparecchio (TX2). Da P1 ci si può spostare indifferentemente a sinistra, a destra oppure in avanti, curando di non modificare l’orientamento dell’ARTVA. Vale la pena ricordare che un primo spostamento può essere effettuato verso la parte esterna della curva convessa formata durante l’avvicinamento a Tx1. Ci si sposta dal punto P1 lateralmente finché si rileva in modo più evidente il segnale emesso dal secondo apparecchio, per perdere il segnale di Tx1 e prendere quello di Tx2 si consiglia di spostarsi “battendo” il ritmo, con ampio gesto del braccio, della frequenza del primo finche non ci si rende conto di essere fuori tempo e quindi di aver preso il segnale Tx2; una volta stabilita l’area di ricerca si può individuare TX2 con il metodo per linee di campo.

•d) nel caso in cui TX2 si trovi sepolto davanti, la ricerca condotta spostandosi verso i quadranti EST oppure OVEST dovrebbe dare esito negativo. Pertanto dal punto P1 si precede in avanti entrando nel quadrante NORD: il segnale di TX2 dovrebbe aumentare. L'unico caso in cui il secondo apparecchio si trova sul quadrante SUD è quando i due apparecchi sono disposti con le antenne parallele e la ricerca del primo inizi nel mezzo.

DIGITALI:

con singola e doppia antennaNel caso di apparecchio digitale la ricerca risulta simile. In questa situazione ci si avvale dell’apparecchio per la sola

indicazione numerica (il numero che esprime orientativamente la distanza in metri sostituisce il suono). Nel punto P1 appariranno 2 indicazioni numeriche che durante lo spostamento aumenteranno entrambe oppure il Tx2 diminuirà mentre Tx1 aumenta.

a tre antenneQuesto tipo di apparecchi è dotato di una funzionalità, denominata “marcaggio” che consente, una volta individuato con

sufficiente precisione un apparecchio trasmettitore, di escluderlo senza che venga spento, dalle operazioni di ricerca dei rimanenti apparecchi ancora sepolti.

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Metodo dei quadranti

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Metodo dei quadranti

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Metodo dei quadranti

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Metodo dei quadranti

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Metodo del cerchio di Lutzenberger (cenni)Fasi della ricerca con il “metodo del cerchio”:•a) Dopo aver rilevato il primo segnale, procedere con il metodo direzionale seguendo il segnale più intenso.

•B) Giunto sul primo Tx1, spostarsi di 1-2 mt aumentando il volume finche si sentirà il secondo Tx2. da questo punto ci si sposta ancora lungo la direzione di ingresso sul Tx1 fino a quando entrambe i segnali sono spariti.•C) si percorrerà una circonferenza attorno al punto Tx1 con raggio ottenuto fino a quando si intercetta il secondo Tx2. il raggio dovrà essere poi completato fino a tornare in B per bonificare tutta l’area.

Primo ritrovamento

Retrocedere ancora fino a

perdere anche il primo segnale

Retrocedere 1-2 mt alzando il volume per

cogliere il 2° Tx

Direzione di arrivo

Tx1Tx1

Primo ritrovamento

Tx2

Tx3

Ricerca del terzo Tx

Ricerca del secondo Tx

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Metodo della microgrecaProseguendo nella ricerca per linee di campo, se si rilevano più suoni, o visualizzazioni sul display indicanti la presenza di più apparecchi, si deve cambiare strategia di ricerca.In genere i segnali di due apparecchi sono tra loro distinguibili, viceversa in presenza di tre o più ARTVA, i segnali si sovrappongono, e sono difficilmente distinguibili.

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Metodo della microgreca

a) Si prosegue con il metodo direzionale fino al punto (P) individuato come quello corrispondente ad un livello medio-basso del selettore. Marcare il punto di inizio (P) della microgreca con un bastoncino, orientare l’apparecchio nella posizione dove si percepisce maggiormente il segnale e individuare Tx1 (segnale più intenso) con il metodo direzionale e quindi a croce.B) Si torna sul punto (P) e si fissa il commutatore al valore precedente 5 (con ARTVA dotati di 5 livelli di volume fissare un valore 2). In questa fase si deve necessariamente ricevere almeno un segnale; nel caso contrario significa che si è iniziata troppo distante la ricerca a microgreca.L’orientamento dell’apparecchio e la regolazione della sensibilità del volume (5) devono rimanere invariati lungo il percorso della microgreca. Si deve ricordare che stiamo lavorando con sensibilità basse, per cui l’apparecchio va tenuto vicino alla superficie della neve

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Metodo della microgreca

h. Riprendere il percorso della microgreca ritornando al punto dove lo si era abbandonato e riportare il commutatore di volume sul valore 5 (punto P).i. Continuare lungo la microgreca fino al punto in cui i segnali tendono a scomparire e si procede con il metodo soprascritto. Quando tutti i Tx sono stati trovati si procede con la microgreca fino a quando non sarà percepito nessun segnale.DIGITALI: digitali con singola e doppia antenna il metodo è lo stesso ma vengono utilizzate le indicazioni numeriche. Nel punto P compaiono diverse indicazioni numeriche, si procede alla ricerca del Tx1 e quindi si torna in P. si procede per es. verso dx e la microgreca è delimitata dal raggiungimento del valore compreso tra 10 e 15, raggiunto il quale si cambia direzione procedendo perpendicolarmente per 3 mt.Apparecchi ricevitori digitali a tre antenneCome già segnalato a questo tipo di apparecchi è dotato di una funzionalità denominata “marcaggio” cheConsente di escludere gli apparecchi trasmittenti già trovati.

c. Iniziare a percorrere la microgreca spostandosi per esempio a destra. La chiara diminuzione, perdita del segnale, delimita la larghezza della microgreca.d. Quindi giunti al punto dove si tende a perdere il segnale, cambiare direzione muovendosi perpendicolarmente di 3 metri.e. Proseguire ora verso sinistra; l’eventuale aumento significativo di un segnale indica la buona riuscita della ricerca.f. In tal caso, agganciato il segnale che aumenta decisamente, abbandonare la microgreca (punto P), ridurre la sensibilità, passando a volumi minimi e individuare il sepolto con la tecnica di ricerca ortogonale.g. Segnalare il punto dove verrà eseguito il sondaggio e lo scavo da parte di altri soccorritori.

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Metodo dei 3 cerchi di Lutzenberger-Stopper (cenni)Fasi della ricerca con il “metodo dei 3 cerchi”:

•a) Dopo aver rilevato il primo segnale, procedere con il metodo direzionale seguendo il segnale più intenso.•B) Giunto sul primo Tx1, spostarsi di 3 mt (A) e si percorre la circonferenza attorno alla sonda, mantenendo il volume basso (1-2). Si perderà il primo segnale e si aggancerà il secondo.

•C) Si percorrerà ora una circonferenza attorno a Tx1 con raggio di 6 e 9 mt. E utile stendere una sonda a terra per avere l’indicazione del raggio.•Basandosi su dimensioni fisse non si adatta ad apparecchi con grandi portate.

DIGITALI: il metodo è uguale, si deve percorrere una circonferenza con l’indicazione costante di 3 mt, una sensibile diminuzione avverrà quando ci si avvicina al secondo, una volta trovata l’area si finalizza la ricerca con il metodo a croce.

3m

3 m

3 m

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I falsi massimi• Massimo Reale : Si intende per massimo il punto che coincide con la verticale

dell’ARTVA trasmittente, dove muovendo da esso, con il livello di volume mantenuto costante, il segnale acustico diminuisce di intensità, qualunque sia la direzione assunta.

• Falso massimo: si intende qualunque altro massimo che non coincide con il precedente. La distanza fra la verticale dell’ARTVA sepolto e il falso massimo, è circa pari alla profondità di seppellimento.

Durante la ricerca finale o di precisione è possibile individuare più punti di segnale massimo, pur essendo un solo apparecchio sepolto. Avanzando il fenomeno fa sì che alla percezione di un segnale in aumento ne segua una significativa diminuzione che induce a retrocedere sul punto precedente ma che non si trova sulla verticale del Tx.

Questo fenomeno si manifesta soprattutto nel caso di sepolture profonde (>1 mt), e richiede delle strategie di ricerca più raffinate.

Questi seppellimenti possono evidenziare i vantaggi della tecnologia degli apparecchi DIGITALI a 3 antenne.

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I falsi massimi

Questa situazione presenta quattro falsi massimi: due si trovano sul piano di ricerca e gli altri due sono localizzati sotto la vittima e non sono rilevanti ai fini della ricerca (se non su pendii molto ripidi). La ricerca finale deve essere eseguita con apparecchio a contatto del suolo; tuttavia a titolo dimostrativo, si può osservare che tanto più il ricevitore viene tenuto sollevato da terra, tento più i falsi massimi si allontanano dal punto di minimo, sotto la cui verticale giace l’ARTVA trasmittente.

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I falsi massimi

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I falsi massimi

Ipotizzando che il ricercatore muova da destra a sinistra lungo una traiettoria che interseca la verticale del trasmettitore, si rilevano due massimi ai lati e punto di massimo intenso sopra l’ARTVA trasmittente. Se il ricercatore muove ai lati della verticale del trasmettitore, può incontrare altri due massimi per ciascuna parte, quest’ultima situazione non sempre è evidente.Mentre se il ricercatore si muove dall’alto al basso, si rilevano 4 falsi massimi, e in corrispondenza del trasmettitore, il segnale è debole.

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I falsi massimi

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Metodo della ricerca fine a cerchio di Genswein

Utilizzato per la ricerca di persone sepolte in profondità

Il sistema sfrutta il fatto che se il soccorritore tiene l’ARTVA in posizione verticale può incontrare solo due falsi massimi oppure un solo punto massimo.

Riconoscere un seppellimento profondo = oltre 1,06 mt

per non perdere il segnale si deve mantenere un livello del commutatore “alto” (ad esempio posizione del selettore su 2 per apparecchi con livelli da 1 a 5), oppure l’indicazione numerica resta “elevata” (ad esempio 2-2,5 mt con apparecchi digitali).

Bisogna effettuare dei test di ricerca per stimare la “sensibilità” del proprio apparecchio.

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Metodo della ricerca fine a cerchio

a) Una volta raggiunto il segnale presunto massimo, e capito che ci troviamo in un caso di seppellimento profondo, Portare l’ARTVA in posizione perpendicolare al suolo.b) Con il metodo a croce ripetere l’operazione di ricerca del primo falso massimo mantenendo l’ARTVA in posizione verticale.c) Segnalare con un bastoncino il punto così localizzato (Max1).d) Con l’ARTVA verticale e senza modificare il volume, spostarsi dal bastoncino Max1, (preferibilmente lungo la direzione dalla quale si è entrati) e fermarsi quando si perde il segnale acustico (DIGITALI: ci si sposta di una distanza pari al valore numerico visualizzato sul display in MAX 1) si è così percorso un certo tratto (L)

e) Allontanarsi ancora di circa metà di tale tratto (L/2) e marcare il punto (1). f) Si percorrere su un cerchio teorico avente per centro il bastoncino Max1 e come raggio L + L/2 (DIGITALI: si gira intorno a MAX1 di una distanza pari a 2 volte il valore numerico visualizzato sul display in MAX 1) g) Durante l’esecuzione del cerchio fermarsi quando ricompare il segnale acustico (oppure quando ricompare il valore numerico sul display che si aveva nel punto 1). Questo punto (2) fa riferimento al 2° falso massimo e non è il 2° falso massimo.

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Metodo della ricerca fine a cerchio

h) Proseguire ora verso il bastoncino Max1 e lungo questo percorso individuare col metodo a croce il punto di massima intensità, che rappresenta il 2° falso massimo. Marcare il punto (Max2).

i) Portare l’ARTVA. in posizione orizzontale e spostandosi lungo la linea Max1-Max2, con l’apparecchio rasente al suolo individuare il punto dove il segnale acustico è massimo (oppure dove il numero del display è minimo). Tale punto indicato con Max3, rappresenta il massimo reale perpendicolare al trasmettitore e si procede quindi al sondaggio.

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Apparecchi ricevitori digitali con singola e doppia antennaIl metodo risulta analogo rispetto agli apparecchi analogici prima descritti, bisogna però fare riferimento anziché al volume di Rx, al valore numerico di distanza indicato dall’apparecchio ricevente (apparecchio digitale senza possibilità di attenuazione del volume).Nella situazione in cui l’indicazione della distanza su Rx fa ritenere di essere in una situazione di seppellimento profondo si pone Rx in posizione verticale e si individua il punto max1 come spiegato in precedenza (minima indicazione numerica). Da questo punto ci si allontana da max1 di una distanza in metri pari al valore numerico visualizzato sul display in max1.Ora si procede girando intorno a max1, alla diminuzione del valore numerico indicato sul display si procede all’individuazione di max2. Dopo aver individuato i due falsi massimi, si riporta Rx in posizione orizzontale, in asse rispetto ai due falsi massimi e sulla superficie del manto nevoso; l’indicazione numerica minima di Rx indica il massimo reale ove verificare l’esatta posizione del sepolto mediante la sonda.

Ricevitori a 3 antenneNell’utilizzo di tali apparecchi l’indicazione del punto finale deve essere accompagnata dal buon esito del sondaggio.Se dopo aver localizzato la zona di sondaggio in modalità digitale, tramite il sondaggio non si individua il sepolto (seppellimento molto profondo), è necessario commutare l’apparecchio in modalità analogica e procedere con il metodo del cerchio prima descritto.Va segnalato che in genere gli apparecchi a tre antenne utilizzati in modalità digitale, consentono di individuare una zona di sondaggio dell’ordine di 80x80 cm che costituisce un ottimo livello di precisione per la rapida individuazione del sepolto mediante la sonda.

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Metodo della ricerca fine a cerchio

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A.R.T.VA. a 3 antenneL’obbiettivo di questi apparecchi è quello di semplificare la ricerca nei seppellimenti profondi o multipli.Nei seppellimenti profondi le 3 dimensioni consentono di scomporre settorialmente il segnale e dare

indicazioni preciseNei seppellimenti vicini si basa sulla esclusione dei segnali circostanti e ricercarne 1 alla volta, questa

funzione prevede che il micron. Riconosca ogni segnale sulle caratteristiche di forma d’onda del segnale stesso, che dovrebbero risultare stabili nel tempo

Questa analisi si fonda essenzialmente sulla misurazione del periodo d’impulso che ne consegue una lentezza dell’elaborazione e quindi una visualizzazione dei dati lenta/ritardo

Il riconoscimento del segnale dovrebbe fornire due importanti modalità di funzionamento:• SCAN possibilità di valutare lo scenario ossia di dare il numero di ARTVA presenti e la loro

distanza dal Rx• MARK riconosce ed escludere temporaneamente i segnali di un Tx già localizzato, tale funzione

risulta efficiente nel 75% c.ca dei seppellimenti multipliQueste modalità dovrebbero essere efficienti a prescindere del tipo di Tx, dalla distanza con Rx, dalle

distanze tra Tx. Ma differenti errori penalizzano le funzioni evidenziando un rallentamento della procedura di ricerca e talvolta il collasso. Il problema è legato a come i Tx producono il segnale, il che dipende da marca a marca o mod e mod.

In conclusione, può accadere che questi apparecchi si trovino ad elaborare segnali disturbati, tali da non poter essere elaborato in maniera affidabile dal microprocessore, che nelle operazioni reali si traduce nelle seguenti problematiche:

• errate indicazioni sul numero di ARTVA in Tx• segnali non riconosciuti• frequente segnalazione di stop, il microprocessore necessita di tempo per l’elaborazione• perdita del marcaggio e quindi viene reinterpretato come un nuovo segnale• re-impiego della funzione di scan con conseguente perdita dei marcaggi effettuatiquesti errori sono maggiormente riscontrabili con Tx analogici in quanto la qualità del segnale non è

particolarmente stabile.Date le difficoltà menzionate, è apprezzabile che per le ricerche complesse sia possibile commutare

l’apparecchio in analogico e proseguire secondo le metodiche classiche.

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Utilizzo La speranza di essere trovati in tempo utile dipende non solo dalle

caratteristiche degli apparecchi e dalla rapidità e capacità dei compagni soccorritori, ma anche dal buon funzionamento degli apparecchi e dallo stato delle batterie

Prima di iniziare una escursione si deve provare il funzionamento di tutti gli apparecchi, con la seguente procedura:1. Il capo comitiva fa disporre tutti i componenti in riga distanziati

fra di loro2. Fa quindi predisporre tutti gli ARTVA in ricezione, sul valore

minimo3. Pone il proprio ARTVA in trasmissione e sfila lentamente

davanti a tutti per verificare se tutti gli apparecchi ricevono il suo segnale

4. Fa disporre in trasmissione tutti gli apparecchi, ad esclusione del proprio, che viene commutato in ricezione sul valore minimo

5. Avvia il gruppo, che gli sfila dinnanzi, mentre lui verifica la corretta emissione di tutti gli ARTVA e la corretta ricezione del proprio

6. Riporta il proprio ARTVA in trasmissione

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Utilizzo• ALLA PARTENZA

La verifica degli ARTVA va fatta sempre alla partenza

• DOVE METTERE L'ARTVAL'ARTVA. deve essere sempre indossato sotto tutti gli indumenti, ma sopra maglia di intimo

• DURANTE LA GITADurante la gita mai spostare l'ARTVA dalla posizione di trasmissione. Nel caso si effettuino prove di ricerca, al termine bisogna ripetere la fase iniziale di verifica.

• AL TERMINE DELLA GITAAl termine della gita spegnere il vostro ARTVA

• AVVERTENZAE' consigliabile spegnere il telefono cellulare durante tutta la gita e in particolare quando si effettua una ricerca con ARTVA