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CONCORSO OTTOLINI Anno XXIII n. 107 / Marzo 2019 / Trimestrale / “Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46), Art. 1, Comma 2, DCB Bergamo” SEI CIME LETTERA APERTA AGLI AQUILOTTI ASSEMBLEA SPECIALE Marzo 2019 le Alpi Orobiche NOTIZIARIO DELLA SEZIONE E SOTTOSEZIONI CAI DI BERGAMO Una casa per la montagna

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CONCORSOOTTOLINI

Anno XXIII n. 107 / Marzo 2019 / Trimestrale / “Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46), Art. 1, Comma 2, DCB Bergamo”

SEI CIME

LETTERA APERTA

AGLI AQUILOTTI

ASSEMBLEASPECIALE

Marzo 2019

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NOTIZIARIO DELLA SEZIONE E SOTTOSEZIONI CAI DI BERGAMO Una casa per la montagna

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marzo 2019 - Le Alpi Orobiche

di Massimo Adovasio

Dopo le storie dei Consiglieri,si è fatto tardi ed i 36Aquilotti dell’AlpinismoGiovanile di Bergamo hanno

bisogno di dormire. Ed è proprio la Casadella Montagna ad offrire loro un tetto,

nel suo punto più importante e sacro: lapalestra. Gli Aquilotti sono creature

splendide, poiché tra le tante valenze cheposseggono, hanno anche la grande capacità di adattarsi a tutto. Persinodormire per terra. E così insieme agli Accompagnatori di AlpinismoGiovanile entrano nell’arena della palestra con il loro zainetto, sacco apelo e stuoia o materassino: tutti pronti per una notte speciale sotto leguglie del Palamonti.Non potevano mancare prima di dormire alcuni “gesti” che loro hannofatto per adattarsi alla nuova casa e per conciliare il sonno: muoversi e cor-rere, parlare e cantare, leggere i fumetti, scrivere sul diario, avere vicinoper la notte l’amico preferito ed osservare e fantasticare per il grandiosopanorama presente sopra le loro teste: le numerose vie di salita dellapalestra di arrampicata.Mi sono soffermato più volte a vederli dormire e mi sembrava di essereentrato in una fiaba. Ma di una cosa sono certo: il Palamonti li ha abbrac-ciati e cullati per tutta la notte…

Servizio fotografico diMassimo Adovasio

ALPINISMO GIOVANILE

Anche di notte sotto le guglie del PalaMonti

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Le Alpi Orobiche - marzo 2019

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ALPINISMO GIOVANILE

di Massimo Adovasio

Dopo l’incontro del ConsiglioDirettivo Sezionale con l’Alpi -nismo Giovanile di Berga mo,porgo alcune domande ai tre

Consiglieri che hanno interagito con i 36Aquilotti.• Cosa avete raccontato agli Aquilotti?“Ho raccontato – dice Gege Agazzi - duestorie legate ai miei primi anni in mon-tagna quando avevo circa 8 anni. La prima‘la vipera del Valletto’, un episodio capi-tatomi quando, salendo con mio padre suipendii del monte Valletto in Alta ValleBrembana, sopra il Passo di Salmurano, inuna giornata di settembre, piuttosto neb-biosa, in cerca di stelle alpine, mi sonoimbattuto in una vipera. Era la prima voltache vedevo questo rettile. Ho raccontato lamia sensazione di paura e di panico. Miopadre mi ha aiutato a superare la paura e asdrammatizzare il momento, continuando acercare le stelle alpine. Ho voluto far pre-sente agli Aquilotti che allora le viperevenivano uccise e rappresentavano un peri-colo, mentre ora è vietato ucciderle ehanno una loro funzione nel mondo dellamontagna. Sono rettili timidi che, appenapossono, scappano. Il secondo racconto èstato su una mia giornata di caccia con miopapà, appassionato cacciatore di montagna,nella zona di Ornica, non lontano dai Pianidi Avaro. Una giornata di novembre del‘58, con una abbondante nevicata. Miopapà cacciava la coturnici e quella mattinami aveva lasciato in una baita accanto alfuoco da lui acceso. Si era allontanato perqualche ora per cacciare. Lo rividi volen-tieri ritornare con tre coturnici nel carniere.Quella mattina eravamo partiti molto

presto da Bergamo. Faceva freddo e io por-tavo i pantaloni di pelle corti alla tirolese.Allora si usava così. Avevo 8 anni. Hovoluto fare un paragone tra quanto facevoio a quei tempi in montagna, rispetto aquanto fanno i ragazzi della mia età oggi.Certamente due esperienze completamentediverse.”Mina Maffi invece ha scelto come riferi-mento qualcosa di molto conosciuto dagliescursionisti:“Ho scelto di raccontare loro la leggendadei Laghi Gemelli, narrando la vicenda deidue giovani innamorati che per non rinun-ciare al loro amore, nato proprio tra lanatura incontaminata della ValleBrembana, si trasformarono infine in duebellissimi specchi d’acqua, due perle checontribuiscono a creare un contesto pae-saggistico veramente incantevole. Ho

accompagnato questa narrazione con l’il-lustrazione dei passaggi più significatividella storia del Rifugio Laghi Gemelli:quello costruito da soci CAI nel lontano1900, distrutto durante la seconda guerramondiale, per arrivare a quello attualecostruito nel 1946 che gli Aquilotti benconoscono per aver partecipato ad un’usci-ta con pernottamento in quota proprio inquel rifugio.”.“Confesso – dice Claudio Malanchini -che non è stato facile decidere cosa raccon-tare agli Aquilotti; un conto è il portare unsaluto “istituzionale” ad una manifes-tazione; altro conto il tessere un racconto traun adulto di una certa età, i miei anni sono65 anni ed un gruppo di ragazzi tra gli 8 edi 17 anni che si incontrano per la primavolta; questo con l’obiettivo di stabilire rap-idamente una corrente di reciproco inter-esse, lasciando loro, se possibile, alcunimessaggi; ci ho provato, anche grazie aqualche prezioso consiglio degliAccompagnatori di Alpinismo Giovanile,Massimo Adovasio e Maurizio Baroniinnanzitutto, cercando di essere esattamentequello che sono, presentandomi e cercando,senza l’aiuto di immagini, power point, fil-mati od effetti speciali, di usare la sempliceparola; ho proposto alcuni momenti dellamia vita di quando, ragazzino avevo l’etàdegli Aquilotti; è allora che nacque il mioamore e l’interesse per il viaggiare, ilconoscere, la montagna e l’ambiente ingenere; i miei ricordi sono stati preceduti da

I Consiglieri raccontano...

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Mina Maffi Claudio Malanchini Gege Agazzi

Gli aquilotti cenano(foto Massimo Adovasio)

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un grazie ai miei genitori, mamma e papàche mi hanno offerto questa opportunità; horicordato momenti di un mondo lontano neltempo, molto diverso dall’attuale, correvanogli anni ’50 e l’inizio dei ’60; i lunghi viag-gi in auto, una piccola 500 giardinetta verde,metà di lamiera, meta in legno, con i geni-tori, per raggiungere lontane località (o cosìmi sembravano più lontane di quanto nonfossero); e poi i miei primi passi sugli sci inVal di Scalve ai Campelli, sci di legno,pesanti, senza attacchi di sicurezza che nonerano ancora stati inventati; un risveglio inun paesino delle Dolomiti bellunesi (i mieiviaggiavano!), a fine anni ’50 con la forteemozione provata nello scorgere l’incantoed il buongiorno trasmesso da quelle mon-tagne fiabesche, così diverse dalle nostre,illuminate dai primi raggi del sole al matti-no; un incontro solitario tra me ed uncaprone in Valle Imagna che finì a rotoloniper me, dopo che l’animale, forse disturbatodalle mie attenzioni e vicinanza, mi rin-corse, prendendomi a cornate nel didietro; lascoperta con il papà, appassionato di storiaed in particolare della prima guerra mondi-ale, di vecchi forti e trincee dimenticate edabbandonate (nessuno allora se ne interessa-va), tra gli altipiani di Folgaria ed Asiago”.

• Che impressioni avete avuto o cosa vi hacolpito degli Aquilotti?“La sensazione – soggiunge Mina Maffi -è che questi racconti, ambientati in paesag-gi che sia io che loro conosciamo e ami-amo, ci abbia permesso di entrare inrelazione, ed è stato davvero emozionantevedere così tanti ragazzi e ragazze sorri-denti, attenti, incuriositi; è emersa in me lapercezione di quanto la montagna possaunire, quella montagna che è altrettantocapace di insegnare la fatica, il coraggio, laprudenza e che consente di raggiungere lemete, le vette più elevate: una metaforadella vita, in fondo. Walter Bonatti, alpin-ista a cui è intitolato il piazzale davanti alPalamonti, diceva spesso “ Chi più in altosale, più lontano vede. Chi più lontanovede, più a lungo sogna”. Che dire: è bellotutto questo visto negli occhi dei nostriAquilotti.”.Anche Claudio Malanchini soggiunge:“Non è la prima mia occasione di condivi-sione di alcuni momenti con gli Aquilotti.Le impressioni sono sempre positive nelritrovarsi con i nostri giovani e con i loro

Accompagnatori di Alpinismo Giovanile.Una sensazione di aria “frizzante” carica diaspettative per la nuova avventura del finesettimana. Una atmosfera ‘contagiosa’ chemette allegria assieme ad una certa nostal-gia per la loro età e per la voglia di riviverecerti momenti. Insomma avrei voluto farparte anch’io del loro Gruppo e condi-videre tutto il fine settimana. Credo che ilritrovarsi con gli Aquilotti abbia costituitouna esperienza importante, seppur limitatanel tempo, tanto per me che per gli altrirappresentanti del Consiglio Direttivo pre-senti, Gege Agazzi e Mina Maffi; condi-videre il momento della cena, i nostri rac-conti ed il dopo: momenti fondamentali perconoscersi e fare proprie, come Consi -glieri, le attività che si svolgono in Sezionecon le relative problematiche. In tutte leoccasioni di incontri con l’AlpinismoGiovanile e gli Aquilotti mi ha colpitol’entusiasmo dei partecipanti, dai più pic-coli ai più grandi, la loro spontaneità, l’e-suberanza, l’impegno degli Accompa -gnatori e la loro non facile capacità dicapire le caratteristiche e le esigenze diciascuno, dosando sapientemente momentidi relax e di libertà con momenti nei qualisi comunicano alcune regole base, a com-inciare dal rispetto reciproco, dall’ascolto(anche nei nostri confronti), dalla solidari-età e dal comportamento.”.“Bellissima esperienza - ne è convintoGege Agazzi - certamente emozionante,che mi ha fatto rivivere due momentiimportanti e forti della mia infanzia che hocondiviso con un gruppo di ragazzi attentie interessati, rispondendo ad alcune lorodomande.”Una ultima domanda ai tre Consiglieri.

• Gli Aquilotti volano davvero nel Palamonti?“Sì dice Gege Agazzi - credo che gliAquilotti possano volare con la fantasia nelPalamonti, facendo tante belle cose.”.“La nostra Casa della Montagna – affermaMina Maffi - non può che essere il loroRifugio in Citta’: il primo luogo di incon-tro per gli alpinisti di domani, grazie agliAccompagnatori che fanno vivere dentro efuori il Palamonti emozioni che aiutano acrescere, a formarsi, a percorrere il fati-coso, ma affascinante cammino della vita.La condivisione e la partecipazione alleattività della Commissione AlpinismoGiovanile aiuta anche noi adulti a saperascoltare e a migliorarci.”.

“Bella domanda – dice ClaudioMalanchini - domanda metaforica e consignificati profondi; che significa volare? Ilvolare lo lego ai cuccioli di qualsiasi esserevivente nel momento in cui inizia quel per-corso autonomo della propria vita non piùstrettamente e solamente dipendente daigenitori; in questo senso vedo il volo deinostri Aquilotti, dentro e fuori il Palamonti;un volo verso la propria vita, un volo nelpresente, verso le mete del proprio futuro.Sì, in questo senso gli Aquilotti volano.Conclusione: cari ragazzi, anzi cari“Aquilotti”: ringraziate i vostri genitori;vivete ed assaporate le vostre avventure,coltivate le vostre emozioni, l’amicizia, lasolidarietà; non smettete mai di stupirvi!Non servono effetti speciali. BraviAquilotti! Continuate a volare alto! Graziedi cuore a tutti i vostri Accompagnatori diAlpinismo Giovanile!”

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Aquilotti ed Accompagnatori AG di Bergamo con il Consiglio Direttivo Sezionale (foto di Massimo Adovasio)

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Le Alpi Orobiche - marzo 2019

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semplice e insuperabile passione per lenostre montagne, anche con lo slancio diun grande poeta “A compiacersi del sem-plice ci vuole un’anima grande” (ArturoGraf).Carissimi ragazzi e giovani, rinnovo lagratitudine a voi per avere condivisoquesto incontro, e a tutti i vostri maestri dimontagna per accompagnare e favorire ivostri desideri ed i vostri passi perconoscere la montagna, come primo passo

fondamentale per poterla frequentare eamare, per camminare nei suoi straordinaripaesaggi, per riconoscere la gioia della fat-ica quando si arriva in cima alla metadesiderata con il proprio impegno, e peraprire una porta verso il cielo insieme allafamiglia e a tutti gli amici. Avanti uniti, uno per tutti, tutti per uno».

Paolo ValotiPresidente CAI Bergamo

Lettera apertadi Paolo Valoti agli Aquilotti

La foto

degli Aquilotti di Bergamo

simpatica

a cura di Massimo Adovasio

Paolo Valoti, Presidente del CAIdi Bergamo, scrive ai giovaniAquilotti dell’Alpinismo Giova -nile del CAI di Bergamo dopo

l’incontro con il Consiglio DirettivoSezionale. La lettera vuole essere ungrande abbraccio che il Consiglio Diret tivoSezionale di Bergamo porge in modo affet-tuoso ai “giovanissimi esploratori” diBergamo e di tutta Italia, poiché possanoscoprire sempre di più con l’avventura losplendido mondo della montagna, insiemeai loro coetanei ed agli Accompagnatori diAlpinismo Giovanile e… come scrive Paolo“… aprire una porta verso il cielo …”.

Massimo Adovasio

«Ciao ragazzi e grazie per l’invito a questaserata e momento speciale per la vostrapresenza di giovanissimi esploratori e gio-vani Aquilotti del CAI di Bergamo.Ringrazio i vostri Accompagnatori diAlpinismo Giovanile per l’accoglienza delConsiglio Direttivo Sezionale, e siamoonorati di loro come bravi allenatori che viaiutano a giocare ed a crescere nella mon-tagna e nella natura alpina per vivere espe-rienze, opportunità, e avventure alla scop-erta di animali del bosco, di fiori dei pas-coli, dell’acqua dei ruscelli e delle roccesolide. Nella nostra grande famiglia CAI diBergamo ci sono tanti Soci che preparano erealizzano molte attività dedicate alla mon-tagna per tutti i Soci e appassionati, esoprattutto sono amici con generoso spiritodi volontariato che si aiutano tra di loro pergestire compiti diversi. Ma tutti con uncomune spirito di squadra e di pieno rispet-to degli amici, delle regole e buona edu-cazione per vivere insieme nel Palamonti,la Casa delle Montagne. I vostri occhi brillanti ed i vostri piedi leg-geri sono gli attrezzi più preziosi chedovete curare e allenare per vedere e percamminare sui percorsi e sui sentieri versole mete e le vette. Ma non solo! In partico-lare soprattutto per poter volare con isogni, con le fiabe e con la magia della

“... pensieri...”

Uscita del 22-23 dicembre 2018 - Palestra del PalaMonti

(foto di Massimo Adovasio)

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di Massimo Adovasio

Dopo aver dormito tutta la notte, ai 36 Aquilotti di Bergamonon resta che incominciare a scalare le guglie delPalamonti. Sono tranquilli, ma il loro pensiero va almomento in cui raggiungeranno la vetta. Ce la faranno?

Osservano in continuazione le vie di arrampicata, toccano con le loromani le prese della palestra, le corde e le imbracature. Ma il loro sguar-do è sempre rivolto verso loro, gli Accompagnatori di AlpinismoGiovanile, i loro maestri, i loro amici speciali che gli hanno datosicurezza lungo l’avventura 2018 della montagna con l’AlpinismoGiovanile. E questo contesto è ben percettibile osservando il gruppodegli Aquilotti: la loro fiducia negli Accompagnatori gli permette divivere il rapporto con la montagna in modo più intenso e libero e direipure spensierato, anche quando si incontra qualche piccola difficoltà.Ora bisogna imbracare 36 Aquilotti e… sono tanti! GliAccompagnatori decidono di farsi aiutare dagli Aquilotti più grandi. Èbello vedere come gli Aquilotti più grandi si sono impegnati e nellostesso tempo responsabilizzati dando una mano ai più piccoli del lorogruppo!E ora via! … si arrampica! … Tutti e 36 gli Aquilotti, chi in modosicuro, chi in modo più insicuro, ma con divertimento, hanno raggiun-to le guglie del Palamonti! Il loro sogno è diventato realtà …

Servizio fotografico di Massimo Adovasio

ALPINISMO GIOVANILE

Si scalanole guglie del PalaMonti

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ALPINISMO GIOVANILE

di Massimo Adovasio

Sotto le guglie del Palamonti succede di tutto: siincontrano persone, si parla e si discute, si prog-ettano nuove idee, si ascoltano conferenze, siarrampica, si legge in biblioteca, si pranza o

cena… in poche parole la montagna è sempre presentenel cuore di chi entra nella struttura. Quindi non si puònon raccontare un momento molto speciale, accaduto ai36 Aquilotti dell’Alpinismo Giovanile di Bergamo,presenti proprio sotto le guglie del Palamonti lo scorso22 e 23 dicembre.

Il Consiglio Direttivo Sezionaleincontra gli AquilottiDopo aver mangiato una pastasciutta, gli Aquilotti entra-no in sala conferenze dove ad attenderli è il Presidentedel CAI di Bergamo Paolo Valoti insieme ai ConsiglieriMina Maffi, Gege Agazzi, Claudio Malanchini,Fabrizio Zanchi, Maurizio Baroni, Adriano Chiappae Dario Nisoli.Il Presidente Paolo Valoti porge il saluto agli Aquilottia nome di tutto il Consiglio e con parole molto semplicispiega cosa vuol dire essere Presidente del CAI diBergamo, l’importanza del Club Alpino Italiano e dellastruttura del Palamonti, ma anche il “gioco della mon-tagna” che loro stanno facendo con gli Accompagnatoridi Alpinismo Giovanile per scoprire la montagna in tuttii suoi aspetti. Ed anche una promessa: Paolo spera diessere con loro in una escursione.

Ma il Consiglieri del CAI come hanno deciso di comuni-care con i giovani Aquilotti? In una modalità molto sem-plice: con delle storie, ovvero raccontando agli Aquilottidegli aneddoti successi in montagna quando loro eranogiovani. Così Gege Agazzi parla dell’incontro con una vipera,della caccia e dei rapporti con il padre; Mina Maffi delrifugio Laghi Gemelli, dove gli Aquilotti hanno già per-nottato e la leggenda dei Laghi Gemelli; ClaudioMalanchini diversi aneddoti del suo cammino in mon-tagna. Ma non solo: gli Aquilotti più grandi, Emanuele,Lorenzo e Giulia, sorprendono i più piccoli Aquilotticon racconti estrapolati delle loro avventurenell’Alpinismo Giovanile.E gli Aquilotti? Hanno ascoltato in silenzio, fattodomande e… sicuramente con la loro fantasia sarannoriusciti ad entrare nelle storie narrate…

PalaMontiSotto le guglie

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marzo 2019 - Le Alpi Orobiche

Un pomeriggio insieme agli Accompagnatori diAlpinismo Giovanile ed agli Aquilotti del CAI diBergamo, per rivedere con proiezioni l’attività effettua-ta nel 2018 e per scoprire il nuovo programma 2019… e

poi… tanti giochi, merenda e… sorprese e divertimento!Porta un tuo amico, un tuo parente per far conoscere il mondodell’Alpinismo Giovanile e degli Aquilotti!Gli Accompagnatori di Alpinismo Giovanile saranno a disposizioneper fornire indicazioni e spiegazioni sull’attività escursionistica del19° Corso. In questo Open Day si aprono le iscrizioni al 19° Corsodi Alpinismo Giovanile. Non perdere questa occasione!

INGRESSO LIBERO A TUTTI

Open daydegli Aquilotti

del CAI di Bergamo

Domenica 17 marzo 2019Ore 15,00 – 18,30 al PALAMONTI

Via Pizzo della Presolana, 15 – Bergamo

Ore 15,00presentazione del 19° Corso di Alpinismo Giovanile

progettato per giovani con età dagli 8 ai 17 anni.

35 posti disponibili

(Le foto di questa pagina sono di Massimo Adovasio e Antonio Rota e si riferiscono all’Open Day 2018 degli Aquilotti al Palamonti).

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