Cagliaripad_27

36
Anno II numero 27 25 settembre 2012 Quindicinale gratuito di informazione e costume La crisi nell’Isola morde più che altrove. Il Ministro dell’interno: “Preoccupata dalla vostra fragilità”. Dopo la consulta rivoluzionaria indipendentisti e pastori annunciano la fusione. Ora puntano in alto. Seguici su internet www.cagliaripad.it La Sardegna in movimento

description

La rivista di informazione libera della Sardegna

Transcript of Cagliaripad_27

Page 1: Cagliaripad_27

1

Anno II numero 27 25 settembre 2012

Quindicinale gratuito di informazione e costume

La crisi nell’Isola morde più che altrove. Il Ministro dell’interno: “Preoccupata dalla vostra fragilità”. Dopo la consulta rivoluzionaria indipendentisti e pastori annunciano la fusione. Ora puntano in alto.

Seguici su internetwww.cagliaripad.it

La Sardegnain movimento

Page 2: Cagliaripad_27

2

CONQUISTA LA COPERTINA!

a partire dal 31 lugliola foto migliore verrà pubblicata come copertina del quindicinale!

Ecco come partecipare:

Partecipa al concorso fotograficodi Cagliaripad

12

Vai sulla pagina di Facebook di Cagliaripad on line (https://www.facebook.com/www.cagliaripad.it)e chiedi l’amicizia!

Invia la foto ad alta risoluzione tramite un messaggio su Facebook.

3 Scrivi i tuoi dati: nome, cognome, numero di telefono e mail. TI contatteremo in caso di vittoria.

Page 3: Cagliaripad_27

3

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

sommarioAnno II numero 27 25 settembre 2012

OPINIONI

VERTENZA ENTRATE, PRIMA VITTORIA: DAL GOVERNO MONTI 1,383 MILIARDI

L’ALLARME DELLA CANCELLIERI. “PREOCCUPATA DALLA FRAGILITÀ DELLA SARDEGNA”

ARRIVA LA CONSULTA RIVOLUZIONARIA

IL MOVIMENTISMO SARDO: “PRONTI A GOVERNARE L’ISOLA”

MULTIPIANO SOTTO CASTELLO

GIORGIO TODDE. “LE FAVOLE CONTRADDITTORIE DI ZEDDA”

STAMPA SARDA, 2012 ANNO NERO

ASTRONAUTI IN SARDEGNA

RENATO SORU: “VENDO TUTTO E CHIUDO CON IL FISCO”

AIR POD E VIAGGI SULLE NUVOLE

UNA MULTA A GARIELE MATTEI, L’UOMO DEL GATTO E I TOPOLINI

IL CALCIO IN BOCCA

MISS ITALIA, DOCCIA GELATA

IL RACCONTO

LAIF STAIL

COLPI DI PENNA

6

8

1 0

1 1

1 2

1 4

1 6

1 8

1 9

2 0

2 3

2 5

2 6

2 8

3 0

3 2

3 4

Editore GCS - Green Comm Services S.r.l. - Direttore responsabile Guido Garau - Hanno collaborato: Andrea Deidda, Alessandra Ghiani, Lexa, Ennio Neri, Carlo Poddighe, Simone Spiga - Grafica XL Luca Crippa - Stampa Grafiche Ghiani - MonastirCagliaripad Sede legale: via Giotto 5 09121 Cagliari - Redazione: Largo Carlo Felice 18 09124 Cagliari - www.cagliaripad.it [email protected] - Tel. 070 332 1704• 342 599 5701 - Autorizzazione Tribunale di Cagliari 15/11 del 6 settembre 2011

Anno II numero 27 25 settembre 2012

12

28

23

8

Page 4: Cagliaripad_27

4

e con lui i suoi saporiArriva l'autunno

vieni a scoprirli al Ristorante Crackers

Corso Vittorio Emanuele II, 195 - Cagliari - 070 653912 r i s t o r a n t e

Page 5: Cagliaripad_27

5

I L D I R E T TO R E

GUIDO [email protected]

ono trascorsi più di quarant’anni da quando il giornalista e antropologo Michelangelo Pira (Bitti 1928-Foxi

1980) scrisse una favola per i suoi figli - Il villaggio elettronico (Cagliari, am&D, 1997) - in cui antici-pò, in modo visionario e sbalorditivo, come la co-municazione elettronica globale avrebbe unito le persone e le avrebbe emancipate: parlava di Inter-net e vedeva i giorni nostri.

I filosofi la chiamano eutopia (dal greco eu =bene e topos=luogo): è il sogno di recuperare l’identità grazie alle “tecnologie buone”, quelle che permette-ranno una nuova transumanza ma contromano.

Dalla città ai centri rurali, senza perdere il con-tatto con il mondo e anzi recuperando i valori del vero sapere, quello millenario dei pastori e dei con-tadini della Sardegna.

L’eutopia di Michelangelo Pira oggi si sta affer-mando come nuovo orizzonte. A Sadali, per esem-pio. Un paese nel cuore della Sardegna destinato allo spopolamento che vuole rivivere grazie a un

gruppo di giovani determinati a seguire un programma di vita “alternativo” basato sulla sostenibilità ambientale, il contatto

diretto con la terra e l’autosufficienza energetica.

E’ nato così un sogno, “Ripopola Sadali”, so-stenuto dal comune e dal sindaco, dove Elena e Andrea, una giovane coppia, attraverso l’omo-nimo blog, lanciano il loro appello alla ricerca di altre persone disposte a condividere l’idea di un “eco-villaggio”. L’obiettivo? “Ritrovare il contatto col mondo vivente” e “restituire a questa terra la dignità che merita”. Il comune li aiuta: incentiva chi sposta residenza o mette famiglia offrendo in buoni 200 euro spendibili in cibo, legna e quant’al-tro occorra. La terra può essere acquistata a prezzi molto bassi. Lo scopo finale è spirituale e sublime: restituire a questa terra la dignità che merita. Uno stile di vita semplice, libero dai molti stimoli senso-riali che ci disorientano nella realtà civilizzata, non può che far bene, senza dover rinunciare all’abbon-danza e alla comodità. Che il “modello Sadali” non sia l’unica, vera rivo-luzione?

S

Per la tua pubblicità su Cagliaripadcontattaci al numero verde 800 173 097

L’esempiodi Sadali

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

Page 6: Cagliaripad_27

6

O P I N I O N I

ZACCAE PONI

Parcheggi e nuovi mezzi pubblici

Le autovetture sfrecciano nelle vie cittadine, traffico intasato nelle prin-cipali arterie cittadine e nel centro sta diventando impossibile trovare un parcheggio. Sembra essere un allar-me relativo a mega città con milioni di abitanti, ma da diversi anni a que-sta parte anche Cagliari si trova in questa condizione per gravi respon-sabilità delle ultime amministrazioni comunali che sono state incapaci di gestire una politica della viabilità e in nessun modo si è pensato di argi-nare l’afflusso di auto dall’hinterland cagliaritano. I parcheggi di scambio all’ingresso di Cagliari devono es-

Il guastafestedi Simone Spiga

sere una soluzione imprescindibile, tre sono le vie principali d’accesso alla città: viale Marconi, 554 e 131 e all’ingresso di Cagliari in coincidenza di queste importanti arterie devono essere creati parcheggi per non resi-denti che poi utilizzeranno una rete ampia e articolata di mezzi pubblici, elettrici e non. La città del futuro deve guardare a questa soluzione, potenziare le linee principali del Ctm come il Pf, 30, 31 e Pq e concludere i lavori per l’amplia-mento del tragitto della meropolitana leggera che finalmente arriverà anche in Via Roma.

Carbosulcis: società pubblica di proprietà della Regione. Praticamente una miniera di voti

Cinquanta sfumature con Miss UdderssonHo comperato una copia del capolavoro “50 sfu-mature di rosso”, su consiglio della mia gover-nante, la signora Uddersson. Dopo aver letto le prime pagine, sorseggiando dell’ottimo the verde importato direttamente dalle colonie portoghe-si di mio nonno, ho sentito un vero e proprio giavellotto sullo stomaco. Mi sono quindi recato nella stanza dei servigi, accanto alla camera degli schiavi, per epropriare dal mio corpo tutto ciò che rendeva il mio corpo pesante quanto un an-toco sarcofago egiziano. Una volta posato il mio retro nella tazza delle espulsioni corporee si è ve-rificata una scarica di sostanze organiche che il

Il puntodi Enrico Secci*

mio corpo evidentemente non riusciva più a con-tenere. E ogni riga del libro, come per magia, mi procurava lo stesso effetto. Quel giorno finii la carta ripulitrice, per sfortuna. Per fortuna, inve-ce, fra i terminali dei miei arti superiori ancora lui, “Cinquanta sfumature di rosso”. Lo utilizzai per ripulirmici il foro delle espulsioni. Una volta uscito dal bagno incontrai la signora Uddersson e le dissi: “Ora si chiama 50 sgommature di marrone, signorina Uddersson. Ora mi porti un limone ta-gliato a fette e me lo riponga su guella mensola, immediatamente.”* Umorista sardo - www.facebook.com/KyKoiSBeTTeR

LA VIGNETTA

Page 7: Cagliaripad_27

7

L’impero si sta materializzando proprio sotto i nostri occhi

Nel corso degli ultimi decenni, con la fine dei regimi coloniali e, ancora più rapidamente, in seguito al crollo dell’Unione Sovietica e delle barriere da essa opposte al mercato mondiale capitalistico, abbiamo assistito a un’ir-resistibile e irreversibile globalizzazione degli scambi economici e culturali. Assieme al mercato mondiale e ai circuiti globali della produzione sono emersi un nuovo ordine globale, una nuova logica e una nuova struttura di potere: in breve, una nuova forma di sovranità. Di fatto, l’Impero è il nuovo soggetto politico che rego-la gli scambi mondiali, il potere sovrano che governa il mondo. Molti sostengono che la globalizzazione della produzione e degli scambi capitalistici comporta una maggiore autonomia delle relazioni economiche rispetto ai controlli politici e, quindi, che la sovranità politica sia in declino. Alcuni salutano questa nuova era come una liberazione dell’economia capitalistica dalle restrizioni e dai vincoli imposti dalle forze politiche; altri, invece, la deplorano poiché essa chiude i canali istituzionali attra-verso i quali i lavoratori e i cittadini potevano influenzare o contestare la logica fredda del profitto capitalistico. È indubbiamente vero che, con l’avanzare della globaliz-

L’angolino del filosofoDi Toni Negri e Michael Hardt

zazione, la sovranità degli stati-nazione, benché ancora effettiva, ha subito un progressivo declino. I fattori pri-mari della produzione e dello scambio - il denaro, la tec-nologia, il lavoro e le merci - attraversano con crescente facilità i confini nazionali; lo stato-nazione ha cioè sem-pre meno potere per regolare questi flussi e per imporre la sua autorità sull’economia. Anche i più potenti tra gli stati-nazione non possono più essere considerati come le supreme autorità sovrane non solo all’esterno, ma neppure all’interno dei propri confini. Tuttavia, il decli-no della sovranità dello stato-nazione non significa che la sovranità, in quanto tale, sia in declino. Nel corso di queste trasformazioni, i controlli politici, le funzioni sta-tuali e i meccanismi della regolazione hanno continuato a governare gli ambiti della produzione e degli scambi economici e sociali. La tesi di fondo che sosteniamo in questo libro è che la sovranità ha assunto una forma nuova, composta da una serie di organismi nazionali e sovranazionali uniti da un’unica logica di potere. Questa nuova forma di sovranità globale è ciò che chiamiamo Impero.

* Da “Impero 2000”

GEMELLI DIVERSI

Mauro PiliDeputato del Pdl

Corrado TedeschiPresentatore del biscione

Anziani zurpusu limpiusu che vanno a funghi e portano a casa cordolin’ e merda L’affrorisma

di Enrico Secci

Da “Il gioco delle coppie” al gioco delle parti

Page 8: Cagliaripad_27

8

P R I M O P I A N O

Vertenza entrate, prima vittoria dal governo Monti arrivano 1,383 miliardi

Lo Stato italiano non ci restituisce

i sette decimi di Irpef e Iva riscossi nell’Isola.

Ora dovrà farlo. Una vittoria anche

di Renato Soru

rriva una prima risposta dal Go-verno Monti sulla Vertenza en-trate. Si tratta di 1,383 miliardi

di euro di competenza (poco oltre un miliardo per la cassa), che rappresenta-no il pregresso del 2010, 2011 e 2012 e sono contenuti nella legge di assesta-mento bilancio che la Camera si appre-sta ad approvare la settimana prossima.

Lo ha annunciato, in una conferen-za stampa, il deputato sardo del Pd, Giulio Calvisi, che ha lanciato l’allarme sul trasferimento alla Regione per ef-fetto della mancata approvazione del-le norme di attuazione, “che rischiano di diventare un blocco” e sull’effettiva

spendita delle risorse “per effetto dei limiti imposti dal patto di stabilità”.

Complessivamente i trasferimenti erariali per la Regione Sardegna pas-seranno da 4,9 miliardi a 5,283 mld in termini di competenza e da 4,650 mld a 5,559 mld di euro in termini di cassa. “Mi attendo nel bilancio di previsione, che il governo presenterà fra un mese, ci sia una cifra che supera i 5,6 miliar-di, ma credo che la Regione dovrebbe avere almeno 6 miliardi di euro - ha ag-giunto Calvisi, relatore di maggioranza del provvedimento - si tratta di un ri-sultato importante in un grave periodo per la finanza pubblica. Un fatto meri-

AGUIDO [email protected]

Page 9: Cagliaripad_27

9

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

torio di questo governo, anche grazie all’interessamento del Capo dello Stato, mentre con il governo Berlusconi non era stato messo un euro per la vertenza entrate nel bilancio di previsione”.

“Sarebbe stato logico che accorgersi di questo fosse stato il Presidente del-la Regione e questo la dice lunga sulla qualità dei rapporti fra Stato e Regione che sono del tutto inesistenti - ha ag-giunto il capogruppo del Pd in consi-glio regionale, Giampaolo Diana - chie-deremo che il governatore riferisca in Aula sul Patto di stabilità e sulle norme di attuazione”.

Secondo la vicesegretaria regionale del Pd, Francesca Barracciu, “le norme di attuazione sono strumenti potentis-simi e pericolosissimi nelle mani della burocrazia statale. Questa é stata una decisione politica presa dal tanto vi-tuperato governo tecnico mentre - ha

aggiunto - Berlusconi e company, con la complicità di Cappellacci, non han-no fatto arrivare alla Sardegna quan-to spettava”. “E’ un atto dovuto - ha osservato il deputato Siro Marrocu - e conferma che la Giunta aveva torto nella scelta delle norme di attuazione”.

Pronta la replica del deputato Mau-ro Pili (Pdl) in riferimento al disegno di legge del governo. “La decisione obbli-gata del Governo Monti, dopo l’ultima sentenza della Corte Costituzionale, di prevedere una regolazione contabile a favore della Sardegna di un miliardo e 383 milioni per il 2012 è un atto dovuto che non chiude la Vertenza entrate. Un restituire parte del maltolto che con-ferma il gioco finanziario contabile di prendere da una parte e restituire solo in parte dall’altra. Anche in questo caso una buona parte della copertura del-la regolazione contabile si preleva dal Fondo delle Regioni a Statuto speciale,

aggiungendosi ai gravissimi tagli degli ultimi tagli inferti alla Sardegna e ai suoi comuni”.

“Il provvedimento che sarà discusso nei prossimi giorni dalla Camera non sana - continua Pili - una vertenza En-trate che in questi ultimi anni ha subito durissimi colpi illegittimi e incostituzio-nali. L’assestamento di 1.383 milioni a favore della Sardegna è un atto dovuto. Guai parlare di chiusura della Vertenza entrate perché l’applicazione della nor-ma del 2006 con la modifica dell’art. 8 dello Statuto era già in perdita in par-tenza con il trasferimento alla Regione dell’onere totale della Sanità e quello indefinito della continuità territoriale e risulta ancora più in perdita oggi con i tagli intervenuti nell’ultimo anno”.

“Occorre insistere con l’impugnativa alla Corte Costituzionale delle norme che hanno ridotto drasticamente le entrate alla Regione - ha aggiunto Pili -. I tagli compiuti alle entrate dell’Isola negli ultimi tre provvedimenti finan-ziari sono illegittimi perché in totale violazione della Costituzione e dello Statuto regionale. Per questa ragione il provvedimento del governo costituisce una regolazione contabile del maltolto e non si può minimamente pensare di chiudere la Vertenza entrate”.

Page 10: Cagliaripad_27

10

ntervistata dal Corriere della Sera e dalla Stampa, il ministro dell’In-terno, Anna Maria Cancellieri, si

dice preoccupata per “la fragilità del-la Sardegna, Taranto e la Tav”.Sono questi i focolai di possibile ten-sione, secondo la responsabile del Viminale. Senza dimenticare altre emergenze come Scampia e la Sicilia.

Una delle priorità da affrontare, sempre secondo il Ministro, è quella delle proteste di piazza, perché biso-

T E N S I O N I S O C I A L I

I

Il ministro dell’Interno teme i focolai di una possibile tensione sociale e dice: “Noi tecnici siamo incapaci di vendere sogni”

L’allarme della Cancellieri“Preoccupata dalla fragilità

della Sardegna”

gna stare attenti che Roma “non di-venti un palcoscenico esclusivo per tutte le pur legittime manifestazioni”.

Nella riunione del comitato nazio-nale per l’ordine e la sicurezza, dice, “affronteremo tutti i punti di crisi, una disamina a 360 gradi dei foco-lai di possibile tensione”. “Stiamo vivendo - spiega la Cancellieri - un momento gravissimo e non si può pretendere che lo Stato intervenga nel libero mercato e si faccia cari-

co di salvare le aziende in difficoltà economica”, e aggiunge, “mi rendo conto che chiediamo ai cittadini un maggiore senso di responsabilità per affrontare problemi di cui non hanno nessuna colpa”.

Il Ministro tecnico la colpa sembra sappia bene a chi darla: “La vecchia politica ha svolto un ruolo di ‘cusci-netto’ contro le tensioni sociali”, ma “noi tecnici siamo incapaci di vende-re sogni”.

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

Page 11: Cagliaripad_27

11

Arriva la Consulta rivoluzionaria

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

R E G I O N E

ia le sigle dei singoli movimenti e gruppi, niente vertenze “set-toriali”, ma un solo soggetto,

un programma unico e comune, una prima grande mobilitazione per metà ottobre a Cagliari.

L’assemblea della Consulta rivolu-zionaria, riunita a Tramatza, ha posto le basi per quello che potrebbe diven-tare un soggetto politico, ma per ora è un grande blocco sociale.Oltre quattrocento persone hanno

accolto l’invito del Movimento dei pastori sardi e dei Commercianti e artigiani liberi del Sulcis e per quasi quattro ore si sono confrontati mondi e rivendicazioni apparentemente di-stanti mille miglia.

C’erano rappresentanti dell’area indipendentista, operai del Nord Sar-degna, studenti universitari, operatori turistici, pensionati.

“E’ stato un primo incontro per

conoscerci, ce ne saranno altri per af-finare lo strumento” ha detto al termi-ne Felice Floris del Mps “E’ chiaro per tutti che chi entra nella Consulta lascia fuori sigle di gruppi e singole verten-ze. Per ora non si parla di un soggetto politico, ma di un blocco sociale che si deve dare un programma.

Stiamo preparando una pacifica e democratica sollevazione popolare, per dire ai nostri eletti che è arrivato il momento che vadano a casa”.

V

Un solo soggetto, un programma unico e comune, una grande mobilitazione per metà ottobre a Cagliari

Page 12: Cagliaripad_27

12

Dopo l’assemblea della Consulta rivoluzionaria sarda, indipendentisti, pastori e forze alternative scaldano i motori e puntano in alto. In cantiere un nuovo soggetto politico. Prima proposta: “La Sardegna sia zona franca”

Il Movimentismo sardo “Pronti a governare l’Isola”

obiettivo è ambi-zioso: andare al governo della Re-

gione nel 2014.Per farlo i diversi movi-menti sardi pastori, ope-rai, commercianti, studenti, ma anche impiegati e soprattutto le sigle indipen-dentiste hanno deciso di abbandonare

L’ qualsiasi protagonismo, ogni vertenza “settoriale”, per dare vita a un solo soggetto con un programma unico e comune.

L’occasione per incontrarsi faccia a faccia, unirsi e organiz-

zarsi è stata l’assemblea dello scorso 14 settembre a Tramatza quando è

nata la Consulta rivoluzionaria. Uno degli animatori ne è stato Andrea Im-pera, commerciante e rappresentante di prodotti termoidraulici e presidente del Movimento artigiani liberi.

Nell’assemblea di Tramatza era-vate più di 400, non male. La base per quello che potrebbe

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

di Carlo [email protected]

I L C R O G I U O L O

Page 13: Cagliaripad_27

13

L’ I N C H I E S TA

diventare un soggetto politico? Per ora è un grande blocco sociale, un grande scatolone, dove inserire tutte le categorie, dalla scuola, agli operai ai pensionati. C’erano gli indipendenti-sti: Gavino Sale e Bastiano Cumpostu, Felice Floris del Movimento pastori e ‘A manca pro s’Indipendentzia’. Un incontro per conoscerci e prepararci alla guerra.

Alla guerra? Sì, la Sardegna è sotto attacco e dob-biamo reagire. La nostra strategia sarà duplice: da un lato combattere i nostri nemici, quelli che hanno i fili a Roma. È assurdo sentire un politico che giu-stifica i suoi fallimenti dicendo che a Roma non ci ascoltano. Gente così va cacciata via subito.

E il secondo passo della vostra bat-taglia?La seconda fase sarà ricostruire con la politica. Noi ci presenteremo uniti alle prossime elezioni regionali e puntia-

mo a governare la Sardegna. Portere-mo dentro il ‘palazzone’ tutte le cate-gorie che rappresenteranno se stesse: studenti, lavoratori. Non serve che in Consiglio regionale ci vada il grande commercialista o l’ingegnere famoso, ma deve andarci il popolo: chi cono-sce i veri problemi del proprio settore e ha le soluzioni.

Ecco, una prima soluzione alla crisi drammatica dell’Isola?Trasformare la Sardegna in una grande zona franca. È da sessant’anni che ab-biamo la possibilità, anche normativa, di farlo. Invece se il progetto non va in porto entro il 2013 sarà affossato defi-nitivamente da chi ci vuole sottomessi. Fra questi c’è il Governo dei tecnici e anche la Merkel. Le nostre parole d’or-dine saranno invece defiscalizzazione e autoproduzione.

Corporativismo e autarchia, quindi?In un certo senso, sì. Noi abbiamo le ri-sorse per andare avanti da soli. Mentre

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

ci vogliono far importare da fuori tutto, anche la legna.

In passato i diversi movimenti han-no sempre marciato divisi e, anzi, spesso si sono frammentati in mi-croformazioni. Voi invece pensate addirittura di governare l’Isola, in-sieme a chi?Da soli. Stiamo creando assieme una grande coalizione che non appoggerà nessun partito di quelli esistenti. Non siamo più dei sognatori, ma puntiamo alla concretezza, sperando che ci segua la gente, stanca di come è stata trattata sino ad ora.

In che modo convincerete i sardi?Inizieremo al più presto ad organizzare una serie di convegni per tutta l’isola. Ma la nostra vera presentazione sarà una grande mobilitazione di popolo che faremo ad ottobre davanti al Con-siglio regionale e nella quale porteremo sotto il palazzo migliaia di sardi che hanno voglia di dire: basta.

Nella pagina di sinistra Andra Impera

durante la manifestazioni.

In questa pagina altri momenti

dell’assemblea di Tramatza

Page 14: Cagliaripad_27

14

Torna il multipiano sotto Castello

L’assessore ai Lavori pubblici Luisanna Marras: “Stravolgeremo il progetto. Saremo più prudenti”.Ma già corrono le polemiche. di Ennio Neri e Andrea Deidda

PA R C H E G G I A R E I N C E N T R O

Entro l’anno sarà bandita la gara per la realizzazione dell’intervento in via del Cammino Nuovo, che pre-

vede la realizzazione di un parcheggio e la sistemazione della soprastante area verde”. Con queste poche righe, il docu-mento che riassume un anno di attività della Giunta Zedda, annuncia l’inten-zione dell’amministrazione di rimettere mano al progetto del parcheggio multi-piano sotto le duecentesche mura pisane di Castello, una delle opere più contesta-te della Giunta Floris. Sia chiaro: tapis roulant e scale mobili con pensiline non ci sono più. E anche il nome è cambiato. Si passa da “Siste-ma coordinato di parcheggi di scambio e di trasporto meccanizzato nel centro storico”, a quello, molto più pratico, di “Parcheggi interrati via Cammino Nuo-vo”, per elaborare il quale, due mesi fa, il Comune ha istituito un team di tecnici tutto interno agli uffici. E, proprio nei giorni scorsi, convo-cata nella commissione competente, l’assessore ai Lavori pubblici Luisanna Marras ha spiegato: “Abbiamo ripreso in mano la pratica di via Cammino Nuo-vo, siamo in fase di interlocuzione con le Sovrintendenze per capire come muo-verci, perché il progetto va rivisto tutto. L’occasione”, ha concluso, “ci dà l’op-

portunità di essere più prudenti”. Baste-rà per mettere a tacere le polemiche? La storia sembra suggerire il contrario. Il 12 aprile 2006 il Consiglio comuna-le approva, in via definitiva, il progetto del “Sistema coordinato dei parcheggi di scambio e di trasporto meccanizzato nel centro storico”. Ben 15 milioni di euro per un parcheggio interrato di tre piani in via Cammino Nuovo. Poi otto tappeti mobili, quattro scale mobili e tre ascensori per collegare Stampace a Ca-stello (da via Santa Margherita e via San Giorgio a via Santa Croce via dei Geno-vesi, attraverso via Cammino Nuovo) e infine due ristoranti.Alla notizia esplodono le proteste di co-mitati del rione ed ecologisti: forti dubbi sull’opportunità di sistemare km di pen-siline a ridosso delle mura duecentesche e di realizzare un multipiano (attrattore di traffico) nel cuore della città. Ma il Comune va avanti e nel luglio 2006 trasmette il progetto definitivo dell’intervento al servizio regionale Savi (Sostenibilità ambientale e valutazio-ne impatti) dell’assessorato regionale all’Ambiente, per la verifica di assog-gettabilità alla Via (Valutazione impatto ambientale). La procedura termina il 13 novembre 2007: sì all’assoggettabilità alla Via. Ma l’esito non arriverà mai.

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

Page 15: Cagliaripad_27

15

E il piano si blocca per anni, anche sull’onda delle numerose contestazioni. Nel 2010 la Giunta Floris torna alla carica e decide di rimettere mano all’o-pera, ma mette in chiaro che il progetto dovrà escludere “per il momento, la rea-lizzazione delle scale e dei tappeti mobili e preveda, in particolare, per i collega-menti tra il parcheggio di scambio di via Cammino Nuovo ed il Castello esclusi-vamente ascensori”. Nel 2011 arriva Zedda e recupera par-te dei fondi regionali che rischiavano di sparire. E riparte dall’ultima versione: quella senza tappeti e scale mobili, solo

parcheggio interrato e ascensori incas-sati. “Stiamo pensando di riproporre il progetto eliminando tutti gli orpelli”, spiega Andrea Scano, Pd, presidente della commissione Urbanistica, “ci li-miteremo al parcheggio da riservare, quanto più possibile, ai residenti e a un ascensore incassato dentro le mura e quindi nascosto. L’altra idea”, conclu-de, “è quella di realizzare un’area verde al posto dell’attuale parcheggio a raso dove sistemare anche uno spazio spor-tivo”. Insomma, due obiettivi: creare un garage per agevolare la pedonalizzazio-ne di Castello e risarcire Stampace che perderebbe il “campetto” di via Fara con il piano attuativo della ditta Puddu.

Ma la notizia accende gli animi degli ecologisti, sempre più spina nel fianco della “Giunta rossa” di Zedda. Maria Pa-ola Morittu di Italia Nostra, nell’ultimo convengo sull’Urbanistica in città, ha ri-badito la contrarietà a un multipiano nel centro storico e anche l’ex presidente di Castello Gianfranco Carboni chiede “una valutazione complessiva dell’area compresa tra via Fara e via Cammino Nuovo, in relazione a parcheggi e all’e-sigenza di uno spazio sportivo.

“Le mura”, conclude, “restano tali sia col centro destra che col centro sinistra al governo della città e pertanto: no a ogni progetto intrusivo”.

Page 16: Cagliaripad_27

16

Il Comune ha approvato all’unaminità nuove cubature di cemento al Fangario: chi ha interesse a costruire? di Andrea Deidda

Giorgio Todde “Le favole contraddittorie

di Massimo Zedda”

ll’incontro “La città (h)abitabile” organizzato dalla Federazione della Sinistra e dalla lista ‘Meglio

di prima non ci basta’, tra il pubblico, in ultima fila ad ascoltare, c’era anche lo scrittore Giorgio Todde.

Oltre un anno di giunta Zedda, in questi giorni è tempo di bilanci. Che idea si è fatto sull’urbanistica?“Sono d’accordo con gli intenti gene-rali, emersi dalla bellissima discussio-ne: non costruire e non allargare più la città. Poi però vedo atti concreti che vanno dalla parte opposta: circa un mese e mezzo fa hanno approvato, con entusiasmo, quasi all’unanimità si-nistra, destra e centro, nuove cubature al Fangario sempre con l’intento, col favolistico intento, di riportare abitan-ti a Cagliari, che dal 1981 ne ha perso novantamila”.

Un intento favolistico?“Dico favolistico perché non imma-gino che a migliaia di abitanti, prima costretti a emigrare nell’hinterland, si possa proporre ora di ritornare in città e comunque in posizione decentrata. Sia Su Stangioni, di cui mi sembra ab-bia tessuto le lodi il presidente della commissione Urbanistica, sia il Fanga-rio, sono luoghi da collegare col resto della città e urbanizzare”.

A Dubbi anche sul Fanga-rio?“Vorrei sapere di chi sono i terreni del Fan-gario, vorrei sapere chi ha questo interes-se a costruire. Non certo gli abitanti, che fino ad un anno fa sono stati costretti a trasferirsi in luoghi orribili lungo la 130, dove peraltro chiun-que passa in macchina vede un fervore edilizio che non ha pari in Sar-degna: un panorama di gru scandalizzante. Ripe-to mi sembra favolistica questa idea di svuotare le periferie e riportare la gen-te lì. Mi sembrano favole e soprattutto molto contraddit-torie”.

E’ stato criticato l’intento della Giunta di appro-vare il Piano Parti-colareggiato del Centro Stori-co prima di adeguare il Puc al Ppr.

L’ I N T E RV I S TA

Page 17: Cagliaripad_27

17

E’ d’accordo?“Quello è un passaggio giuridico ine-ludibile, non possono procedere con il piano particolareggiato del centro sto-rico e magari scoprire dopo che non è adeguato al Ppr, per poi modificarlo di nuovo. E’ il mondo a testa in giù, è come se io dovessi operarla di cataratta

e partissi dalla retina”.

In diverse occasioni lei ha preso po-sizione su Calamosca, l’assessore Frau ha assicurato che non si co-struirà nulla.“Beh se costruissero... Io so che ci sono dei fondi già stanziati per rifare la strada

che porta a Cala Fighera. Il progetto è oscuro e temo che mettere lampioncini e illuminazione significhi banalizzare quel sito. La non conoscenza del pro-getto, il fatto che non sia mai stato pre-sentato, credo sia un limite grave”..

Tecno Service • C.so Colombo 106/2 09016 Iglesias (CI)p.i 02347230902 • Numero R.E.A Cciaa CA 263646

Fax 1786-069716 cell. 3382700213 - [email protected][email protected]

www.tecnoservice-fotovoltaico.it

Il tuo impianto fotovoltaico SHARP a € 9.000 Iva compresa

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

Page 18: Cagliaripad_27

18

G I O R N A L I E D I N TO R N I

hiude anche Metro Sardegna. Non c’è pace per la stampa nell’Isola. Dopo l’interruzio-

ne ad agosto, c’è una “sospensio-ne delle pubblicazioni”. Ma per l’edizione tutta sarda del quotidia-no free press diffuso a livello mondiale, al momento, non esiste una data per la riapertura. “Si sta tentando di ripartire, ma sarà difficile”, spiegano fonti vicine ai vertici del quotidiano.

Metro sbarca nell’Isola nel novembre 2010, dopo la definitiva chiusura di Epolis.

Un’edizione cagliaritana e poi una tutta sassarese distribuita nel capoluogo

turritano. A nulla è valsa la ristruttura-zione del quotidiano avviata a gennaio che, nei progetti dell’azienda, avreb-be dovuto dare stabilità al progetto. Complice un calo della pubblicità loca-

le (sempre secondo le stesse fonti), il giornale non è ripartito a settembre, i contratti a tempo determinato dei due redattori non sono stati rinnovati e le speranze di una riapertura sono al lu-micino.

Così il 2012 potrebbe finire negli archi-vi come l’annus horribilis della stampa nell’Isola. Metro Sardegna è durato quasi due anni. Ma è andata peggio a Sardegna 24 che nel gennaio 2012 ha chiuso i battenti, dopo soli sette mesi di attività. Il quotidiano aperto da Carlo Scano e soci, e poi ceduto al direttore Giovanni Maria Bellu, è affogato nei debiti che hanno portato l’azienda al fallimento ad agosto.

E così a contrastare il duo Unio-ne Sarda - Nuova Sardegna è rimasto Sardegna Quotidiano. Il giornale di Fiorentino Pironti, aperto nel giugno 2011, dopo la pausa d’agosto, avrebbe dovuto riprendere le pubblicazioni il 4 settembre, ma c’è stato uno slittamen-to.

La redazione è già al lavoro nella sede del centro direzionale “Pittarel-lo”, la distribuzione potrebbe ripartire già dalla settimana prossima, anche se manca ancora una data ufficiale.

C

Stampa sarda 2012 anno neroOra che chiude anche Metro Sardegna è sempre più povera l’informazione nell’Isola. Si salva solo chi scommette nell’online. di Ennio Neri

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

di Ennio [email protected]

Page 19: Cagliaripad_27

19

allo spazio al sottosuolo non c’è poi così tanta distanza. E il pro-getto CAVES, Cooperative Ad-

venture for Valuing and Exercising hu-man behaviour and performance Skills, lo dimostra. Ideato dall’Agenzia spaziale europea, il programma scientifico si è svolto dal 2 al 13 settembre nella valle del Lanaitto a Oliena e ha coinvolto sei astronauti (rinominati cavenauti) di tutti i partner della Stazione Spaziale Interna-zionale che si sono addestrati nella grot-ta Su bentu.

Scelta non a caso da Loredana Besso-ne, istruttrice spaziale dell’Esa, la Sarde-gna non è nuova a questi programmi: “È un ambiente estremo, al quale nor-malmente le persone non sono avvez-ze- spiega Bessone- Alla grotta, così come allo spazio, bisogna adattarsi sia fisicamente che mentalmente. Può pro-vocare stress fisiologici e psicologici che permettono di lavorare sulla dinamica di gruppo degli astronauti, che poi è lo scopo del corso”.

L’equipaggio. Michael Fincke ed Andrew Feustel della Nasa (USA) e il giapponese Soichi Noguchi hanno con-diviso l’esperienza con i colleghi David Saint-Jacques (Canada), Nikolai Tikho-nov (Russia) e Andreas Morgensen (Da-nimarca). Dal 2 fino alla mattina del 7

settembre il gruppo ha seguito il corso teorico-pratico sul comportamento da assumere in grotta, le modalità con cui eseguire i campionamenti e gli espe-rimenti scientifici da compiere sotto terra. Al termine dell’addestramento i cavenauti hanno navigato in maniera si-cura nei passaggi sotterranei e disegnato mappe accurate dei loro progressi per poter aiutare futuri esploratori.

“Ci sono molte analogie con il volo spaziale, come per esempio la mancanza del ciclo giorno-notte, la privazione sen-soriale, l’igiene essenziale e la necessità di lavorare in gruppo e risolvere insieme i problemi” Spiega Hans Bolender, Capo della Divisione Addestramento Astro-nauti Europei.

Jo De Waele dell’Università di Bolo-gna ha elaborato il programma scienti-fico, poi trasmesso agli astronauti dalla sassarese Laura Sanna, esperta speleolo-ga e carsologa. Per una settimana Finc-ke, Feustel, Noguchi, Tikhonov, Saint-Jacques e Morgensen hanno convissuto nella grotta e hanno fatto esperimenti scientifici e campionamenti.

Paolo Marcia dell’Università di Sassari ha guidato la ricerca riguardante la fau-na cavernicola macroscopica (crostacei e altre piccole forme di vita). L’agenzia

spaziale tedesca si è invece occupata del-la parte microbiologica. Tutti i materiali raccolti saranno analizzati minuziosa-mente ma i protagonisti della spedizio-ne concordano sull’importante rilevan-za dei ritrovamenti.

Caves è alla sua terza edizione e que-sta non sarà l’ultima: “Spero di poter riproporre questo progetto anche nel 2013, naturalmente in Sardegna. E sta-volta mi auguro di coinvolgere un astro-nauta italiano” conclude Bessone.

D

Astronauti in Sardegna

Si sono svolte a Oliena, nelle grotte del Lanaittu, le esercitazioni Esa che hanno coinvolto sei cosmonauti della Stazione spaziale internazionale. di Alessandra Ghiani

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

V I A G G I O N E L C U O R E D E L L A T E R R A

Page 20: Cagliaripad_27

20

I L C A S O

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

a lettera di Renato Soru:

“Cari amici,

sento la necessità di comunicare diretta-mente con Voi che in questi anni avete seguito con maggiore attenzione la mia attività politica. Oggi ho firmato l’ade-sione ad una contestazione dell’Agenzia delle Entrate che reclama il pagamento di imposte ritenute dovute e non paga-te nel periodo 2005 - 2009. A voi, in-nanzitutto, devo la massima chiarezza su alcuni fatti che, se mal interpretati,

potrebbero sembrare del tutto contrad-ditori ed incoerenti rispetto ai valori ed ai principi di comportamento su cui ho basato il mio impegno politico e la mia vita personale.

Molti di Voi ricorderanno i primi arti-coli di stampa sulla vicenda, agli inizi di quest’anno. Alcuni di essi si sono limitati a dar conto di accertamenti tributari in corso ed altri, invece, si sono rivelati in gran parte falsi e diffamatori. Facendo un collage di alcuni fatti veri e di tan-te illazioni, si era tracciato un quadro a

L

Renato Soru “Vendo tutto e chiudo con il fisco”

Con una lettera su Facebook l’ex presidente della Regione spiega al suo popolo i dettagli della vicenda della sua querelle con l’agenzia delle entrate e dice: “Riparto da Tiscali”

tinte fosche in cui si parlava di una mia evasione fiscale per decine di milioni di euro, associata ad una indagine per ag-giotaggio su azioni Tiscali, oltre a ipo-tesi fantasiose su operazioni con società fantasma per il mio personale vantaggio, e per di più a danno della società che ve-niva ridotta a una mera “scatola vuota”.

Ancora una volta, più che la verità, dei fatti sembrava interessare la distruzione sistematica della persona, come era già accaduto con la dura aggressione me-diatica sul supposto “disastro ambienta-le” da me causato con la ricostruzione di una casa e il recupero di un area a Vil-lasimius e successivamente con il noto caso Saatchi & Saatchi. Entrambi rivela-tisi senza alcun fondamento e dai quali è emersa la manifesta correttezza dei miei comportamenti.

Ad oggi, anche in esito ad approfon-diti accertamenti giudiziari, ritengo stia emergendo con chiarezza l’assoluta trasparenza e rigorosa osservanza delle norme nella gestione della società, co-stantemente improntata all’esclusiva tu-tela degli interessi generali, dei creditori e dei lavoratori .La società, emerge chiaramente anche nei dati della recente relazione seme-strale, è tutto fuorché una scatola vuota. Paga puntualmente lo stipendio a circa

Page 21: Cagliaripad_27

21

mille persone, ha generato e genera un importante indotto, genera cassa, un margine operativo positivo per circa 60 milioni su base annua, e pur nella crisi generale mostra un nettissimo miglio-ramento rispetto al passato. Ha saputo focalizzarsi e investire in ricerca e inno-vazione, e ha appena presentato, o sta per presentare, almeno tre nuovi pro-dotti internet su cui fondare il proprio rilancio e la propria presenza anche nei mercati esteri.

Messo da parte ogni scenario catastro-fico, rimane tuttavia che oggi ho aderito ad una contestazione dell’Agenzia delle Entrate di Cagliari. Con tale adesione mi impegno a pagare, nei prossimi tre anni, l’importo com-plessivo di circa 7.000.000 Euro, di cui circa la metà per tasse considerate do-vute, e la parte rimanente per multe e sovra tasse varie. Somme ingenti, delle quali non dispongo neppure, e a cui do-vrò far fronte con la cessione dei miei beni personali.

Tuttavia, mi preme evidenziare che la massima parte dei rilievi riguarda un profitto che si sarebbe realizzato solo sulla carta, per il quale non ho invece mai percepito alcuna somma, e che in-vece, secondo l’opinione degli accerta-tori, avrei comunque dovuto dichiarare come reddito imponibile.

Aderisco, per i maggiori doveri che mi derivano dal ruolo pubblico rivestito, alla richiesta della Agenzia pur consi-derando io e i miei consulenti ingiusta l’ipotesi di tassazione di redditi non per-cepiti e mai più percepibili, ovvero il pa-gamento di tasse su somme mai avute, o redditi solo virtuali.Ancor più poiché questa vicenda nasce

dalla mia partecipazione alla ricapitaliz-zazione di Tiscali, ai fini della ristruttu-razione finanziaria della società, in grave difficoltà, al momento del mio rientro a fine 2009. Ricapitalizzazione a cui io ho parteci-pato in base alla necessità ineludibile di abbattere l’indebitamento, accettando di convertire in azioni, al valore dell’epoca, l’intero ammontare di un prestito di cir-ca 25 milioni di euro e gli interessi dovuti e non percepiti.Paradossalmente, mentre non mi è stato restituito nemmeno il capitale, mi viene richiesto il pagamento delle tasse sugli interessi, anche essi non percepiti in de-naro ma convertiti in azioni, ad un valo-re ben lontano da quello di un possibile realizzo.

Questo è quanto. Pago ingiustamente per un’operazione societaria effettua-ta nell’esclusivo interesse della società e del suo futuro, attraverso la quale ho di fatto rinunciato alla piena tutela dei miei interessi, e per la quale mi era sta-ta assicurata l’assoluta neutralità fiscale. Errata interpretazione, non certamente volontà, da parte mia, di non adempiere completamente ai miei doveri fiscali, e soprattutto in un periodo in cui avevo messo tutto me stesso al servizio dello Sardegna e dello Stato.

Credo sia di totale evidenza, per chiunque in buona fede, che l’entità del-le somme effettivamente dovute e non versate non possono essere ricondotte al tentativo di un mio arricchimento indebito, alla luce del mio comporta-mento in tutti questi anni della storia di Tiscali, che ha riguardato patrimonializ-zazioni enormi di cui non ho mai voluto approfittare, avendo unicamente legato

la mia situazione economica alle sorti della società.

Io oggi non ho patrimoni, escluso al-cune ben note proprietà immobiliari ( la casa di Villasimius, l’area dell’ex colonia di Funtanazza e la mia casa a Cagliari) e la mia quota di partecipazione in Tiscali. Mantengo, come ho avuto in tutti questi anni, un unico conto corrente bancario come tanti di noi. Le tre proprietà im-mobiliari sono state tutte messe in ven-dita per far fronte agli obblighi derivanti dall’accordo odierno e ad un passato finanziamento per la ricapitalizzazione di Tiscali.

Mi rimane il mio lavoro e la parteci-pazione in Tiscali, l’impegno per il suo risanamento, il suo rilancio, la sicurezza dei posti di lavoro e la considerazione della responsabilità sociale che l’impresa riveste. Mi rimane l’impegno per la cosa a cui ho sempre tenuto di più, non le opportunistiche speculazioni finanziarie, ma l’affermazione industriale di Tiscali e il suo contributo alla crescita generale.”

Nella pagina di sinistra Renato Soru.

Sotto, la Villa Soru a Villasimius

Page 22: Cagliaripad_27

22

Porta il tuo numero in Vodafone e avrai la sim in omaggio e 2 mesi gratis della Tutti 250+

verso un numero Vodafone)

SPECIALE VODAFONE LE VELE

Non hai un numero da portare?Con soli 10 euro al mese puoi avere la Tutti 250+ e...

se ricarichi 20 euro, avrai in omaggio

la t-shirt BobArt

Page 23: Cagliaripad_27

23

Air Pode viaggi sulle nuvole

I N N O VA Z I O N E

arà realizzata in Sardegna la pri-ma fabbrica di auto ad aria com-pressa.

Si chiama AirPod l’automobile ad aria compressa figlia del progettista dei nuovi modelli di auto Cyril Ne-gré che che l’ha presentata al porto di Cagliari lo scorso luglio. Nei prossimi mesi andrà in produzio-ne e il primo modello sarà pronto per il 2013.

L’idea è della francese Mdi in colla-borazione con il colosso indiano Tata e non prevede concessionarie, ma la vendita direttamente nelle mini fabbri-che (solo in Italia saranno una ventina) che potranno arrivare a una produzio-ne di 140 mila esemplari all’anno per ciascun stabilimento. “La prima”, ha spiegato Negré, “sarà in Sardegna che ha le caratteristiche ideali per questa innovazione”.A fine

settembre gli imprenditori sardi, cin-que, più un socio bresciano che ha ac-quistato i brevetti per l’Italia, andranno a Nizza “per verificare nella fabbrica di prototipi, la tempistica e il plaining industriale, compreso il personale che sarà necessario alla produzione’’, spie-ga Pier Paolo Pisano, uno dei soci. “E’ possibile che la prima fabbri-ca sia impiantata nella zona industria-le della Sardegna centrale, ad Ottana (Nu) - spiega Pisano - dove abbiamo già acquisito due capannoni da 4mila metri quadri, ma sarà una fabbrica diffusa su tutto il territorio’’, perchè sono diversi i soggetti interessati alla costruzione delle AirPod. Un’altra di-slocazione per la costruzione del mo-dello Cargo, una sorta di pick up, sarà la zona industriale di Cagliari, Mac-chiareddu.

Settemila euro a modello, con un pieno di 2 euro AirPod percorre 100 km. Rifornimento fai da te o stazio-ni abilitate. Al posto del volante un joystick e potrà arrivare alla velocità massima di 80 km/h. (c.p.)

S

Nascerà in Sardegna la prima fabbrica di auto ad aria compressa. Sarà di padre francese e madre indiana

Porta il tuo numero in Vodafone e avrai la sim in omaggio e 2 mesi gratis della Tutti 250+

verso un numero Vodafone)

SPECIALE VODAFONE LE VELE

Non hai un numero da portare?Con soli 10 euro al mese puoi avere la Tutti 250+ e...

se ricarichi 20 euro, avrai in omaggio

la t-shirt BobArt

Page 24: Cagliaripad_27

24

S P O RT

La BOB ART sul tuo iPhone!

Disponibile presso il negozio del centro commerciale Le Vele a Cagliari

... e presto in arrivo tante altre cover personalizzate BOB ART!

è un prodottoGCS

Green Comm Services

Page 25: Cagliaripad_27

25

abriele Mattei è un viso noto in città, da anni ne anima le strade con i suoi piccoli amici, gatti e

topi che convivono amichevolmente. Turisti (e non) li ammirano, sempre in-creduli e con curiosità. Sono uno spet-tacolo insolito quei celeberrimi nemici diventati amici.

Mattei, fermato dalla municipale mar-tedì 11 settembre, non ha potuto pro-durre la documentazione che attestasse l’autorizzazione all’occupazione del suo angolino perché doveva ancora ritirarla

presso l’ufficio preposto. Ma formal-mente era tutto in regola, aveva fatto la richiesta, accettata e timbrata poi dal Comune il lunedì precedente. Non ha voluto sentire ragioni, però, il vigile che gli ha intimato di ritirare tutto e andar via mentre gli compilava una sanzione che lui, per protesta, non ha voluto firmare.

L’Associazione Fare Verde, che da otto anni supporta la sua permanenza sulle strade urbane ritenendolo una vera e propria attrazione e risorsa per la città, chiederà l’annullamento dell’ammenda.

Rimane l’amaro in bocca al prota-gonista della vicenda: “Non ho mai fatto del male a nessuno ed è umilian-te che, con tutte le frodi che si consu-mano perpetuamente in città, vengano a recriminare proprio a me un pezzo di carta. A me che sono sempre stato onesto e non ho mai truffato nessuno. Ho perso le staffe, lo ammetto, ma fati-co a campare e sono malato, certe cose dispiacciono e fanno davvero rabbia”.

Racconta tutta la sua storia, Gabrie-le, caratterizzata da una lunga e inter-minabile serie di abbandoni e sconfitte (lavorative e affettive) che lo hanno segnato. Costretto alla questua inizia a portare con sé un gattino, sua unica compagnia, finché incontra un giovane che per farsi due lire prova a vendere un topolino ai passanti. Mosso a com-passione Mattei acquista il roditore per due soldi e si mette in testa di farlo con-vivere con i suoi gatti. Così quei due animali diventano il suo lavoro. “Credo fosse destino. Da quel giorno ho voluto dimostrare che non c’è nulla di impossibile, sono riuscito a far diventare amici gatti e topi, non c’è diversità che tenga di fronte alla volontà”... (a.g.)

G

Una multa a Gabriele Mattei l’uomo del gatto e i topolini

L’autorizzazione era stata spedita, ma il vigile non ha voluto sentire ragioni.Storia di un uomo che sa parlare alla natura.

O C C U PA Z I O N E D E L S U O L O P U B B L I C O

Page 26: Cagliaripad_27

26

Non ha più un bell’aspetto capace di suscitare ap-prezzamenti. Ormai è quasi un rudere.

Eppure, ogni volta che ci passo di fronte, l’andatu-ra rallenta e lo sguardo tenta, inutilmente, di ol-trepassare quella barriera attratto da un palpitare inquietoe incomprensibile.

Quale presenza aleggia dietro a quel vecchio porto-ne tutto chiuso?

Le ante dalle tonalità sbiadite, a tratti, cadenti sono sostenute, qua e là, da rattoppi anch’essi logori. Gli stipiti dissestati non lo sorreggono più e tendono,lentamente, a scivolare fra incrinature e spaccature.

Quasi a voler scoraggiare ogni tentativo d’irruzio-ne ostenta un misero lucchetto che attanaglia una sordida catena. Non può, o forse non vuole, far tra-pelare l’inviolato Mistero che custodisce tra spazi inesistenti e tempi senza dimensione.

Basterebbe aprire le porte per svelare l’enigma! Ma la chiave del lucchetto pare sia stata consumata da un estenuante stillicidio che filtra dalle sottili fessure del legno stanco e invecchiato a causa d’in-temperie di ogni genere.

Il vecchio portonedi Chiarella Zedda

I L R A C C O N TO

Page 27: Cagliaripad_27

27

Un’alternativa potrebbe essere quella d’irrompere all’interno con un’azione di forza.

Ma un’incursione significherebbe far violenza al Mistero, profanandolo e snaturandolo.

Il dilemma si fa sempre più incalzante …

Forse quel portone serrato e lacerato che i rappezzi hanno tentato, malamente, di sanare è la metafora di un’esistenza inaridita dall’accanirsi di impieto-se vicissitudini, a cui neppure gli intensi momenti di fortuna hanno dato un’esauriente ragione di vita.

Un’esistenza che non vuole aprirsi alle sfide del tempo perché tormentata da qualcosa che va oltre la sofferenza e l’estasi: l’i-n-e-s-o-r-a-b-i-l-i-t-à del Mistero che sottende gli accadimenti.

Essa, con sottile e insidioso compiacimento, e con imprevedibile puntualità, avvolge o sconvolge for-me e contenuti, modi e tempi, in un avvitamento di perché e di come fatali e imperscrutabili.

Un’esistenza che reagisce e patisce quel Mistero che, perentoriamente, la consumerà come ha con-sumato il vecchio portone.

Concorso CPadStory

Con questo racconto finisce il concorso indetto da Cagliaripad.

Nel prossimo numero il nome del vincitore.

Page 28: Cagliaripad_27

28

M I S S I TA L I A

Miss Italia, doccia gelata

Nella finale del concorso nazionale non c’era una ragazza sarda: le nostre bellezze non hanno superato l’ultima selezione. Bocciate da un sistema di premiazione troppo legato al televoto. (c.p.)

Page 29: Cagliaripad_27

29

on c’è stata alcuna ragazza sarda nella finale del concorso naziona-le di Miss Italia.

Le bellezze sarde non hanno superato la semifinale.

Fuori dunque, nell’ordine di esclu-sione, Melania Ecca, 18 anni di Serra-manna (Miss Eleganza Silvian Heach

N

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

Sardegna 2012), Valentina Vallascas, 22 anni di Cagliari (Miss Deborah Milano Sardegna 2012), Francesca Pibi, 19 anni di Terralba (Miss Sorriso Fiat Sardegna 2012).E poi ancora Sara Maria Pani, 23 anni, di Quartu Sant’Elena, Miss Sportiva Sar-degna 2012 e perfino la miss Sardegna Sonia Schiavon, 20 anni di Arborea.

La giuria tecnica, presieduta da Fede-rica Pellegrini, è stata dunque inclemen-te. Vana anche la speranza dei ripescaggi attraverso il televoto e quello di una con-corrente attraverso il voto del popolo di Internet. Forse il sistema di premiazione del concorso è troppo legato alle telefo-nate da casa.

Nella pagina di sinistra:

Miss Italia 2012,

Giusy Buscemi.

In questa pagina,

in alto da sinistra:

Melania Ecca,

Valentina Vallascas

e Francesca Pibi.

In basso, da sinistra

Sara Maria Pani

e la Miss Sardegna

Sonia Schiavon

Page 30: Cagliaripad_27

30

S P O RT

roppo popolare, troppo diffuso per non at-tirare le attenzioni di speculatori e finan-zieri senza scrupoli: il football negli ultimi

vent’anni è cambiato, forse irrimediabilmente. Ecco come e perché.

Come possono sopravvivere le squa-dre di calcio se quasi tutti gli incassi vengono spesi negli ingaggi dei gioca-tori? Gli ottimisti sostengono che un presidente può permettersi di avere un club in perdita, perché il football serve

per concludere altri affari. I pragmatisti che le imprese hanno un senso soltanto se si sostengono da sole. I pragmatisti hanno ragione.In questi ultimi dieci anni l’unica squa-dra top fallita è la Fiorentina, che dopo avere venduto Batistuta, Rui Costa e Toldo era ancora piena di debiti. Molte altre sono tutt’ora perennemente a rischio, e risolvono i problemi perché i presidenti chiudono i buchi di tasca propria.

Il calcio in boccaIl football negli ultimi vent’anni è cambiato. Forse irrimediabilmente. Breve cronistoria di uno sport diventato business. di Alessio Marcis

Fino a pochi anni fa le società calcisti-che erano senza scopo di lucro, costosi giocattoli di imprenditori bravi e un po’ strambi: Dino Viola a Roma, Costanti-no Rozzi ad Ascoli, Romeo Anconetani a Pisa, tanti altri. Poi il football è cambia-to, all’inizio degli anni Ottanta, perché era troppo popolare per per non attirare i grandi interessi economici.A trasformarlo ci ha provato, e ci è riu-scito con successo, Silvio Berlusconi. Il suo ingresso nel mondo del calcio, alla

T

Page 31: Cagliaripad_27

31

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

testa del Milan, è stato clamoroso. At-terrato con un elicottero nello stadio (ad attenderlo, le majorettes) ha imposto da subito la sua “filosofia”: vincere a tutti i costi e con tutti i mezzi, usando il dena-ro a piene mani.

Da allora il Milan non è più una squadra di calcio ma un settore economico, e vincere è diventata una necessità assolu-ta. Di mezzo non ci sono più sempli-cemente le sorti di una squadra, ma quelle di un’a-zienda e di un po-litico. Che difatti, ora che si è defila-to, ha indebolito la rosa. Ma se dovesse tornare, state tran-quilli, comprerà anco-ra... Berlusconi arrivò ad acquistare nove stranieri -Van Basten, Rijkaard, Gul-lit, Savicevic,

Boban, Desailly, Papin, Laudrup, Radu-cioiu, Elber- quando ancora se ne pote-vano schierare solo tre. La sua logica era “più si spende-più si

compra-più si vince”. Così ha rovinato lo sport. Oggi i club sono diventati so-cietà a fine di lucro e alcuni sono quo-tati in Borsa. E nel mondo degli stadi, che affida la sua sorte a una palla che rotola, a un rigore negato, a una movio-la di Biscardi, sono entrati i finanzieri

e le banche. La regola è diventata scommettere e rischiare tutto, pur

di vincere qualcosa. Il proble-ma è che nel calcio vince uno solo. Perché arrivare secondi è come arrivare ultimi. Il peso che grava sui calciatori e sulle squadre non è più quello di una partita di calcio, è il peso dei colossali interessi della finanza. Ma il calcio non è un bu-

siness, non è nemmeno uno spettacolo, ma è solo un

gioco, innocente, spontaneo. Quando ci accorgeremo che

non ci divertiamo più perché il gio-co ha smesso di essere gratuito, sarà arrivata la fine del pallone.

Nella pagina di sinistra Silvio Berlusconi

festeggia la sua squadra.

In questa pagina, a destra, il milan degli

anni ‘90, “ricco” di stranieri.

Sopra, “Il processo di Biscardi

Page 32: Cagliaripad_27

32

er ovviare una mancata gita al Blufan, in attesa che i piccoli Lillo e Cesarino si ricongiungano con i loro genitori

(fuori Sardegna per lavoro), i nonni Peppi e Pinuccia decidono di portarli a Dorgali per la manifestazione Autunno in Bar-bagia.

“Barbagia? Cos’è il posto dei barbagian-ni? Ashcò nonno, ma bello è a Dorgali? Cosa fanno? Gli autoscontri ci sono? ” chiede Lillo dopo aver appreso della tra-sferta.

“Lillo ma cosa dici, Cortes Apertas è un concentrato di tradizioni millenarie, di arti e mestieri, di cultura eno-gastronomica! Non è una semplice festa di paese!” si inalbera Cesarino.

“Cortes Apertas? Te ne stanno scap-pando le esse Cesarì? Provas a ti rilassais inzàs e prendere le cose con meno seriez-za! Chiedevo solamente! Se non ci sono i giogusu sarà abbastanza noiosa questa vacanza. E poi cos’è questa storia ano-ga-strocosa? Non me ne suona molto bene!” Lillo è completamente fuori dal contesto e provoca la reazione del nonno:

“Lillo! Pàrisi nasciu in sa cuccaia! Spiegamì perché Cesarino queste cose le conosce e tu invece ne scendi dalle stelle! Devo proprio allarmare tuo padre, non è possibile tutta

questa sconoscenza! Ora preparatevi la roba perché domani partiamo a coittu!”.

La mattina seguente nonna Pinuccia alle 7 cerca di buttare giù dal letto i due cugi-netti ma, mentre Cesarino preso da en-tusiasmo in cinque minuti è già pronto, Lillo non ne vuole sapere di alzarsi:

“Ayò nonna, non shtressare, non ho vo-glia di venire a Drogalli, posso restare a casa?”

“Itt’ appu intendiu? A tua nonna le dici di non sterzare? Ses brullendi? Alzati subito e non te ne permettere mai più di parlare così a tua nonna! Ma dove viviamo, cre-devi che siccome lei è tanto buona potevi profittarne così? Hai fatto il conto senza l’oscar però! Cammina, preparati che partiamo!” interviene Peppi che di solito è pazien-tissimo ma perde letteralmente le staffe quando qualcuno manca di rispetto alla sua Pinuccia.

Finalmente intorno alle dieci e mezza i quattro arrivano a Dorgali e il nonno de-cide, come prima tappa, di recarsi a S’Ab-ba Frisca, il parco museo che si trova vi-cino alla grotta di Ispinigoli e nel quale si possono visitare gli ambienti tradizionali della civiltà barbaricina.

“Prego, adesso vi accompagnerò nella

P

Ayòin Barbagia

Nonni Usai e nipotini si dirigono a Dorgali per Cortes Apertas

di Alessandra [email protected]

L A I F S TA I L

La famiglia Usai

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

Page 33: Cagliaripad_27

33

fattoria didattica dove tra poco inizierà la molitura del grano con l’originale mola sarda. In seguito la farina ottenuta ver-rà utilizzata per fare su pani carasau del quale vi offriremo un assaggio” la guida, nonché proprietario del museo, il signor Secci, accompagna i quattro nel cortile nel quale si terrà la dimostrazione.

“Hiiiiih che buono il pane carasato! A su mancu si pappada gratisi, ma formaggio non ce ne danno?” Lillo è incontenibile ma fortunatamente solo Pinuccia lo sente e lo blocca:

“Ma o Lillo a nonna, cosa ti è prendendo? Non ti sto conoscendo più, sei irrefrena-to, te ne sei irribellito tutto di un colpo? Quando mai si va a chiedere roba gratisi, se hai fame diglielo devi dire a nonna che è sempre previdata e non viaggia mai sen-za uno spuntino. Néh pane e formaggio ma mi raccomando smettila subito prima che tuo nonno perde le stoffe!”.

Il signor Secci nel frattempo arriva con un asinello per la mola sarda e Cesarino ascolta il racconto di come prima la ma-cina del grano si facesse periodicamente perché le donne dovevano preparare il pane da dare ai mariti che viaggiavano a cavallo:

“Hai detto gavallo?” commenta Lillo ri-dacchiando ormai in preda alla noia e alle freddure.

“OH LILLO!” questa volta nonno Peppi l’ha sentito e trasale.“Non ho fatto niente!” cerca di giustifi-

una sorpresa ma siete voi che state sorpre-sando me, sono molto mareggiato…” Peppi si chiude in un tristissimo silenzio che a questo punto ammutolisce anche Lillo.

Pinuccia lancia uno sguardo al nipotino che immediatamente si scusa col nonno promettendo di stare buono per tutto il resto della giornata.

Nel frattempo il signor Secci ha legato l’asinello alla macina e ha iniziato la sua dimostrazione.

“Da dove deriva il nome mola sig. Sec-ci?” chiede Cesarino tutto interessato.

“Miiii o Cesarì ma itta sesi scimpru? È ab-bastanza lampato! Si chiama mola perché la fa girare su molenti!”.

carsi lui.

“No fezzasta su furbu! Ti ho sentito che cosa ti credi! Ti ho beccato in fragranza!”

“Oh nonno, si dice flagranza…” intervie-ne Cesarino.

“Non tinci pongiasta tui puru immoi! Ma siamo tutti matti qui? Che figuracce mi state facendo fare? Quant’è vero zio giu-ro che prendo tutto e ce ne torniamo a Monserrato! E avevo anche l’idea de s’in-golli a su mari a Cala Gonone per farvi

Page 34: Cagliaripad_27

34

C O L P I D I P E N N A

Nome:Lexa

Professione:Scrittista (tra giornalista e scrittrice)

Segni particolari:Sentimental-spaccona di un metro e una penna

[email protected]

Dalla parte del volgo

assiamo tutti, prima o dopo, uno di quei momenti di incertezza e insta-bilità in cui ci chiediamo chi siamo,

dove stiamo andando e soprattutto qua-le sia la nostra posizione nel mondo. Devo ammettere che per la sottoscrit-ta, il sopracitato periodo, si è protratto davvero a lungo, ma niente di partico-larmente sconvolgente visto che non ha creato grossi problemi psicologici. Più stupefacente, invece, è il modo in cui è finito.

È da un paio di giorni, infatti, che sono uscita da quell’incertezza endemica della mia esistenza e che ho preso il mio posto nella piramide sociale. Ed è suc-cesso tutto grazie a un ottico. Nessuna metafora, proprio un ottico, nel senso professionale del termine.

La ricerca di un paio di lenti a contatto mi ha portato nella piccola bottega di un occhialaio di paese, hinterland cagliari-tano, il quale, dopo aver tessuto le lodi di una soluzione unica che pare sia più miracolosa dell’acqua di Lourdes, mi ha regalato una custodia per occhiali facen-domi notare che i miei, ormai, sembra-no dei reduci di guerra.

Gli ho dato, ingenuamente, pienamente ragione concedendogli licenza di insi-stere un po’ per una nuova vendita, ma, dopo avergli fatto capire che non c’era trippa per gatti, mi sono congedata.

“A presto” risponde lui “e la aspetto per la scelta del nuovo dispositivo”.

In un decimo di secondo ho ripercor-so i miei 34 anni di vita. Passando dal-la mia prima visita oculistica (durante il periodo delle scuole elementari) all’ulti-

ma (risalente a una manciata di lune fa) ho disperatamente cercato un oggetto, nei miei ricordi e nella mia esperienza, che nell’ambito dell’ottica potesse corri-spondere a quella parola -DISPOSITI-VO- che sul momento mi stava davve-ro suonando fuori contesto. Il tutto per evitare di fare la tipica faccia, che sta a metà tra quella di un lattante che cerca di andare di corpo e quella di una nonna che per la prima volta sente parlare di desktop e file, di chi non ha capito una mazza.

In un guizzo d’intuizione, più per esclu-sione in realtà che per sagacia, è arrivata l’illuminazione: quello che l’esperto ha chiamato dispositivo io lo chiamo, volgar-mente lo ammetto, un paio di occhiali.

Un paio di occhiali, ho pensato. Sono un paio di occhiali che mi collocano nella parte più bassa della struttura sociale, quella in cui non esiste il glam, lo chic e l’in. Quella in cui il nome degli oggetti è sempre lo stesso da 30 anni, quella nella

quale posso chiamare liberamente scar-pe col buco davanti le open toe shoes e merda di cane in mezzo alla strada gli escrementi di animale.

Come si dice, sono poche le certezze, ma di una cosa sono davvero sicura: il mio posto tra i comuni mortali lo terrò per sempre, prezioso come l’oro, sicuro come la crisi di questi tempi.

Io che col profumo di sugo penso a mia madre e non a un ristorante di moda. Io che ogni tanto porto i calzini bucati e le mutande slabbrate. Io che davanti a un complimento divento ancora rossa. Io che, se lavoro per tutto il giorno, la sera puzzo di fatica.

Vorrei essere amato dalle creature semplici e non discusso dai sapienti di letteratura

Aldo Palazzeschi

P

Commenta l’articolo su www.cagliaripad.it

Page 35: Cagliaripad_27

35

l’orto dì casa tua.

VIENI A TROVARCI!

VIA COCCO ORTU 99VIA TOLA 5

CAGLIARI

Page 36: Cagliaripad_27

36Prezzo tutto compreso IVA e imposte escluse. Enel Energia per il mercato libero.

enelenergia.it

CON TUTTO COMPRESO LUCE DIVENTIUN CAMPIONE. DI RISPARMIO

Con l’offerta tutto compreso luce, dopo un anno hai un mesedella tua taglia gratis.

NUMERO VERDE800.173097