C&A Consulenti Associati S.p - Unica Sim › static › doc ›...

33
1 C&A Consulenti Associati S.p.A Holding di partecipazione a capo del gruppo di SIM “C&A Consulenti Associati” INFORMATIVA AL PUBBLICO Terzo pilastro di Basilea 3 SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2014 (documento redatto in ottemperanza al Regolamento Europeo 575/2013)

Transcript of C&A Consulenti Associati S.p - Unica Sim › static › doc ›...

  • 1

    C&A Consulenti Associati S.p.A

    Holding di partecipazione a capo del gruppo di SIM “C&A Consulenti Associati”

    INFORMATIVA AL PUBBLICO

    Terzo pilastro di Basilea 3

    SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2014

    (documento redatto in ottemperanza al Regolamento Europeo 575/2013)

  • 2

    INDICE:

    INTRODUZIONE .............................................................................................................................................................. 3

    1.AMBITO DI APPLICAZIONE E PROFILO DELL’ENTE ........................................................................................... 4

    2. DISPOSITIVI DI GOVERNO SOCIETARIO ............................................................................................................... 6

    3.OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO ......................................................................................... 6

    4. FONDI PROPRI ........................................................................................................................................................... 20

    5. REQUISITI DI CAPITALE ......................................................................................................................................... 23

    6. RISCHIO DI CREDITO ............................................................................................................................................... 26

    7. USO DELLE ECAI ...................................................................................................................................................... 29

    8. ATTIVITA’ VINCOLATE E NON VINCOLATE ...................................................................................................... 31

    9. RISCHIO OPERATIVO ............................................................................................................................................... 32

    10. POLITICHE DI REMUNERAZIONE ....................................................................................................................... 33

  • 3

    INTRODUZIONE

    La regolamentazione internazionale in materia di adeguatezza patrimoniale degli intermediari

    pone l’attenzione su specifici obblighi attinenti la trasparenza informativa nei confronti del

    pubblico. Dal 1° gennaio 2014 sono state trasposte nell’ordinamento UE le riforme di revisione

    degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”) inerenti al rafforzamento della capacità degli

    intermediari e delle banche di assorbire gli shock derivanti da tensioni finanziarie e migliorare la

    gestione dei rischi e la Governance, oltre a rafforzare la trasparenza e l’informativa delle stesse.

    Il presente documento fa seguito alle disposizioni della disciplina che ha mantenuto l’approccio

    basato sui cosiddetti tre Pilastri, integrandoli con misure che accrescono quantità e qualità della

    dotazione di capitale e introducono strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del

    rischio di liquidità e sul contenimento della leva finanziaria.

    Il Primo Pilastro disciplina il calcolo dei requisiti patrimoniali necessari per fronteggiare i rischi

    tipici dell’attività dell’intermediario; il Secondo Pilastro consta del processo di autovalutazione

    interna dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) alla cui definizione sono invitati gli intermediari al

    fine di porre in essere uno specifico processo di controllo in termini di adeguatezza sia con

    riferimento all’esercizio considerato sia prospettica. Il Terzo Pilastro tratta infine gli obblighi di

    informativa al pubblico, per il cui adempimento gli intermediari devono fornire e rendere fruibili al

    pubblico informazioni qualitative e quantitative con riferimento alla propria adeguatezza

    patrimoniale, all’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla

    identificazione, misurazione e gestione degli stessi.

    In ambito comunitario i contenuti di “Basilea 3” sono stati recepiti con l’emanazione:

    – del Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (“CRR”), che disciplina i requisiti

    prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e le regole sull’informativa al

    pubblico;

    – della Direttiva (UE) 2013/36 del 26 giugno 2013 (“CRD IV”), che riguarda, fra l'altro, le

    condizioni per l'accesso all'attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di

    servizi, il processo di controllo prudenziale, le riserve patrimoniali addizionali.

    Alla suddetta normativa si aggiungono le disposizioni emesse dalla Banca d’Italia con la

    Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, che raccoglie le disposizioni di

    vigilanza prudenziale applicabili alle banche e ai gruppi bancari italiani, riviste e aggiornate per

    adeguare la normativa interna alle novità intervenute nel quadro regolamentare internazionale.

  • 4

    La presente “Informativa al pubblico” si inserisce all’interno del Terzo pilastro

    rappresentandone lo strumento principale di applicazione. Essa riporta i principali risultati ottenuti

    nell’ambito del processo ICAAP, con l’obiettivo di fornire un’informazione trasparente al pubblico

    riguardante i rischi a cui è esposto il Gruppo di SIM, le strategie di gestione degli stessi e gli

    equilibri patrimoniali che ne derivano. Il medesimo processo ICAAP è effettuato in coerenza con il

    principio di proporzionalità che consente alle Società di dimensioni minori l’utilizzo di

    metodologie standardizzate e semplificate. La struttura del documento ed i relativi contenuti sono

    coerenti con quanto disposto dal regolamento UE 575/2013 (cd CRR – Capital Requirements

    Regulation) ed, in particolare, con la parte 8 e con la parte 10, Titolo I Capo 3 riguardanti

    specificatamente l’informativa al pubblico.

    Si evidenzia che ai sensi dell’art 432 della CRR sono state omesse tutte le tipologie di rischio e

    tutte le informazioni non rilevanti per il Gruppo.

    Il presente documento illustra le informazioni concernenti l’adeguatezza patrimoniale del

    Gruppo di SIM “C&A Consulenti Associati” con riferimento al 31 dicembre 2014.

    1.AMBITO DI APPLICAZIONE E PROFILO DELL’ENTE

    Gli obblighi di informativa contenuti nel presente documento, secondo quanto previsto dal

    Regolamento 575/UE art. 436 si applicano al Gruppo di Sim denominato “C &A Consulenti Associati

    S.p.A”.

    C&A Consulenti Associati S.p.A. (di seguito “C&A” o “Capogruppo”) è costituita come Holding

    di partecipazione a capo del gruppo di SIM “C&A Consulenti Associati”, iscritta all’Albo dei

    gruppi di SIM con provvedimento della Banca d’Italia N.0433944/10 del 3 giugno 2010 al numero

    20041.0.

    Il gruppo di Sim risulta essere così composto:

    - CAPOGRUPPO:

    “C&A Consulenti Associati S.p.A.”, società finanziaria con sede in Genova;

    - SOCIETA’ CONTROLLATA:

    “Unicasim SIM S.p.A.”, società di intermediazione mobiliare con sede in Genova.

    C&A Consulenti Associati S.p.A. è una Holding di partecipazione “pura” e pertanto non svolge

    alcuna attività operativa.

    Unicasim S.p.A. (di seguito, " UNICASIM" o la "SIM"o anche la "Società") è iscritta all’Albo di

  • 5

    cui all’art. 20 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (di seguito, il "Testo Unico della

    Finanza" o il "TUF") ed autorizzata allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio

    (delibera CONSOB n. 12703 del 8 agosto 2000), esecuzione di ordini per conto dei clienti

    (delibera CONSOB n. 12703 del 8 agosto 2000), ricezione e trasmissione di ordini (delibera

    CONSOB n. 12703 del 8 agosto 2000), collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di

    garanzia nei confronti dell'emittente (delibera CONSOB n. 15457 del 13 giugno 2006) e

    consulenza in materia di investimenti (delibera CONSOB 13 novembre 2007, n.16216 in

    attuazione del D.Lgs. n.164 del 17 settembre 2007).

    La SIM è sottoposta all’attività di Direzione e Coordinamento esercitata da C&A Consulenti

    Associati S.p.A.

    Le entità rientranti nel gruppo di SIM sono consolidate integralmente.

    Non vi sono controllate non incluse nel consolidamento ai fini di vigilanza.

    Con riferimento all’obbligo di informativa al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale,

    così come disciplinata dal Regolamento n°575/2013 del parlamento europeo e del consiglio del 26

    giugno 2013 la SIM in qualità di soggetto appartenente a “Gruppo di SIM” non pubblica una

    autonoma “informativa al pubblico”.

    Con riferimento al sistema di valutazione aziendale dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP) la

    scrivente ha approvato nella seduta consiliare del 30 aprile 2015 il documento ICAAP di

    Gruppo. Il calcolo dei requisiti patrimoniali consolidati è stato effettuato applicando la normativa

    vigente e tenendo conto dei propri dati caratteristici (bilancio 31 dicembre 2014).

    Quanto ai dati previsionali, la Holding ha rilevato esclusivamente i piani prospettici della SIM ,

    non avendo redatto in proprio piani prospettici per la suddetta mancanza di operatività propria.

    C&A Consulenti Associati S.p.A. intende con il presente documento adempiere agli obblighi di

    pubblicazione di informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le

    caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di

    tali rischi.

    Le informazioni di carattere qualitativo inserite nel presente documento sono riferite

    prevalentemente alla controllata Unicasim SIM SpA, la quale è l’unica società operativa del

    gruppo, mentre le informazioni quantitative si riferiscono al Gruppo di SIM.

    Al fine di adempiere agli obblighi derivanti dal III Pilastro, il Gruppo mette a disposizione del

    pubblico il presente documento tramite il sito internet (www.unicasim.it).

  • 6

    2. DISPOSITIVI DI GOVERNO SOCIETARIO

    Il modello di governance adottato dalle Società del Gruppo è quello tradizionale basato sulla

    presenza di un Consiglio di Amministrazione e di un Collegio Sindacale.

    L’assunzione della carica di Amministratore così come quella di Sindaco, è subordinata al

    possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza richiesti dalle leggi e dai

    regolamenti vigenti all’atto della nomina inerenti le società di intermediazione mobiliare. I requisiti

    sono verificati in base alle disposizioni di cui al Decreto n° 468 del 11 novembre 1998, esaminando

    la posizione di ciascuno degli interessati secondo le modalità operative previste dall’art 13 del TUF

    e dall’art 10 del Regolamento Intermediari Consob n. 16190/2007. L’assunzione della carica di

    Amministratore è subordinata alla verifica della insussistenza di fattispecie di cumulo di cariche che

    ricadano nel c.d. “divieto di interlocking” ai sensi dell’art. 36 del Decreto Legge 6 dicembre 2011

    n° 201 convertito con modificazione dalla Legge 22 dicembre 2011 n° 214.

    I poteri decisionali ad oggi sono in prevalenza delegati dal C.d.A. all'Amministratore Delegato.

    Il Consiglio di Amministrazione di C&A è composto da 3 membri di cui uno riveste la carica di

    Amministratore Delegato.

    Il Consiglio di Amministrazione della SIM del Gruppo è composto da 3 membri di cui uno riveste

    la carica di Amministratore Delegato.

    I membri del Consiglio di Amministrazione hanno competenze in diversi settori economico-

    finanziari e legali al fine di potere applicare la loro esperienza nei diversi ambiti della gestione

    aziendale.

    Considerata la dimensione e la complessità operativa del Gruppo non è stato istituito un Comitato

    di gestione del rischio.

    L’Amministratore delegato di C&A, oltre agli incarichi ricoperti all’interno del Gruppo, ricopre due

    incarichi di amministratore in società italiane.

    3.OBIETTIVI E POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO

    La gestione dei rischi del Gruppo coinvolge con diversi ruoli la direzione, gli organi

    amministrativi e di controllo, tutte le strutture e il personale. .

    In tema di governance, la responsabilità primaria del processo è collocata in capo agli Organi societari

    (Consiglio di Amministrazione, Alta Direzione, Collegio Sindacale,) i quali predispongono idonei

  • 7

    dispositivi di governo societario e adeguati meccanismi di gestione e controllo, al fine di fronteggiare i

    rischi a cui il Gruppo può essere esposto.

    In particolare, con riferimento alla SIM del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione, in qualità di

    organo con funzione di supervisione strategica, definisce le strategie aziendali in relazione agli

    scenari competitivi e regolamentari e le politiche di gestione del rischio, definisce e approva le linee

    generali del processo ICAAP, assicurandone l'adeguamento tempestivo, approva la struttura dei

    presidi organizzativi e delle relative deleghe e delibera l’adozione degli opportuni strumenti di

    controllo.

    Il Collegio Sindacale vigila sull’adeguatezza e sulla rispondenza del processo ICAAP ai requisiti

    stabiliti dalla normativa.

    Il sistema di gestione del rischio di Unica SIM è articolato su tre livelli:

    - Il primo livello di controllo in capo al responsabile di ogni funzione alla quale ogni specifico

    indicatore di rischiosità è attribuibile;

    - Il secondo livello di controllo, in capo alle funzioni di Risk Management (che presiede al

    funzionamento del sistema di gestione del rischio e ne verifica il rispetto), di Compliance

    (che effettua controlli di conformità rispetto alle normative vigenti) e di Antiriciclaggio;

    - Il terzo livello di controllo, svolto dalla Funzione di Revisione Interna, che valuta

    l’adeguatezza e l’efficacia dei sistemi, dei processi, delle procedure e dei meccanismi di

    controllo.

    Tra le attività cui è deputata la Funzione di Gestione del Rischio rientrano:

    - la collaborazione alla definizione del sistema di gestione del rischio dell’impresa;

    - il presidio del funzionamento del sistema di gestione del rischio dell’impresa e alla verifica

    del suo rispetto da parte dell’intermediario e dei soggetti rilevanti;

    - la verifica dell’adeguatezza e dell’efficacia delle misure prese per rimediare alle carenze

    riscontrate nel sistema di gestione del rischio dell’impresa;

    - la salvaguardia dell’integrità patrimoniale della SIM.

    La Funzione, che risponde direttamente al Consiglio di Amministrazione, presenta agli organi aziendali

    relazioni sull’attività svolta con periodicità mensile, oltre ad una relazione annuale in occasione

    dell'approvazione del bilancio di esercizio da parte del Consiglio di Amministrazione. La Funzione di

    Conformità che ha il compito di verificare che le procedure aziendali (sistema di gestione e controllo,

  • 8

    processo ICAAP) siano coerenti con l'obiettivo di prevenire la violazione di norme esterne, Leggi e

    Regolamenti, oltre che di codici interni di condotta/comportamento applicabili alla SIM.

    La Funzione Antiriciclaggio ha il compito, in particolare, di presidiare il rispetto delle norme di specifica

    competenza nonché di verificare l’idoneità delle procedure e del sistema dei controlli interni.

    La Funzione di Revisione Interna vigila sull'adeguatezza e sulla rispondenza del sistema di

    gestione e controllo dei rischi e del processo ICAAP e conduce una revisione sia sul "Processo"

    nella sua configurazione globale sia sulle sue singole parti.

    La SIM ha, inoltre adottato, un proprio modello di Organizzazione, Gestione e controllo nel

    rispetto del Decreto Legislativo 231/01 in tema di responsabilità amministrativa delle persone

    giuridiche ha lo scopo di ridurre sensibilmente il rischio di commissione di reati da parte dei

    soggetti legati a vario titolo a Unicasim.

    La SIM ha istituito un Organismo di Vigilanza 231 che effettua relazioni sull’attività svolta

    indirizzate al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale.

    Per lo svolgimento della propria attività, l’Organo di Vigilanza può avvalersi della collaborazione

    delle diverse Direzioni e/o Uffici di Unicasim; può altresì, ove lo ritenga opportuno, richiedere

    informazioni e la collaborazione della Società di revisione a supporto dell’attività svolta

    direttamente.

    Di seguito viene illustrata la posizione del Gruppo rispetto ai rischi principali di primo e secondo

    pilastro, sulla base dell’elenco contenuto nell’Allegato A. Parte Prima-Titolo Terzo Capitolo 1

    della circolare 285.

    A. Rischi del Primo Pilastro

    A.1. Rischio di credito

    Il rischio di credito è il rischio di perdite per inadempimento dei debitori relativo alle attività di

    rischio, in bilancio e fuori bilancio, escluse quelle che attengono al portafoglio non immobilizzato

    nonché le attività dedotte dal patrimonio di vigilanza.

    Tra le attività di rischio soggette alla copertura patrimoniale del rischio di credito rientrano:

    - le posizioni in strumenti finanziari che fanno parte del portafoglio immobilizzato;

  • 9

    - le esposizioni derivanti da diritti, commissioni, interessi, dividendi e depositi di garanzia inerenti

    contratti futures o a premio trattati su mercati ufficiali connesse con voci del portafoglio

    immobilizzato;

    - le esposizioni derivanti dalle operazioni di pronti contro termine attive e di prestito titoli

    concluse al di fuori dell’attività di negoziazione per conto proprio;

    - ogni altra attività non dedotta dal patrimonio di vigilanza (i.e. valori in cassa, finanziamenti

    erogati, diritti non riscossi, commissioni da ricevere, ratei attivi, etc.);

    - altre voci diverse da quelle comprese nel portafoglio immobilizzato.

    - Le somme liquide della clientela depositate presso terzi

    - Le somme liquide di proprietà depositate presso terzi

    Per far fronte a tale categoria di rischio che si estrinseca sostanzialmente nell’erogazione di

    finanziamenti sotto forma di riporti finanziari alla clientela privata, in giacenze di liquidità di

    proprietà e terzi presso istituti Bancari e crediti di durata inferiore ai 90 giorni, la SIM ha elaborato

    ed approvato idonee misure atte ad arginare l'esposizione al rischio di credito, predisponendo a tal

    fine un sistema di selezione e valutazione dei prodotti, delle controparti, dei depositari e del

    relativo grado di affidamento.

    Le procedure interne sono atte a garantire un appropriato livello di monitoraggio del rischio di

    credito.

    La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia standard.

    A.2. Rischio di controparte

    Il rischio di controparte è definito come il rischio di incorrere in perdite a causa dell’insolvibilità

    della controparte e dell’incapacità della stessa di onorare gli impegni prima del regolamento

    definitivo degli stessi.

    Per valutare il rischio di pre–settlement Unicasim considera:

    a) esposizione attuale: determinata dal rischio nominale (insolvenza della controparte rispetto al

    valore nominale del contratto) e dal rischio di sostituzione (dettato dalla necessità di dover

    sostituire l’operazione originaria con una analoga effettuata alle condizioni di mercato);

    b) esposizione futura: da calcolare con riferimento a posizioni su strumenti derivati, data dalla

    possibilità che in futuro il valore della posizione aumenti o diventi positivo.

  • 10

    Il grado di esposizione a tale tipologia di rischio in relazione all’attività di esecuzione ordini per

    conto terzi e negoziazione in conto proprio su azionario è minimale. La SIM, infatti, opera quasi

    esclusivamente su strumenti finanziari negoziati in mercati regolamentati domestici che prevedono

    la presenza di un sistema di indennizzo e/o un sistema di controparte centrale.

    Quanto all’operatività di negoziazione in conto proprio su obbligazioni non quotate la SIM

    procede a valutare il grado di affidamento della controparte mediante l’apertura di un’apposita

    istruttoria nella quale, in particolare, si fa riferimento alla possibilità di operare con “controparti

    qualificate” e “clienti professionali”. L’istruttoria prevede il rilascio da parte di un primario

    Istituto di Credito di un’apposita “Clearing firm” come agente regolatore.

    La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia standard.

    A.3. Grandi Esposizioni

    Il rischio di concentrazione è definito come il rischio di instabilità connesso all’inadempimento di

    un cliente singolo o di un gruppo di clienti connessi, verso cui una SIM è esposta in misura

    rilevante rispetto al Capitale ammissibile.

    I rischi di concentrazione sono stabiliti sia con riferimento all’entità dei rischi nei confronti della

    singola controparte sia all’ammontare complessivo delle esposizioni verso soggetti che presentino

    eventuali connessioni di controllo o economiche. La normativa stabilisce che le SIM si dotino di

    solide procedure amministrative e contabili e adeguati meccanismi di controllo interno per

    l’individuazione, la gestione, la supervisione, la segnalazione di tutte le grandi esposizioni.

    Ciascuna posizione di rischio di concentrazione è contenuta entro il limite individuale del 25% del

    vigilanza Capitale ammissibile( per Unicasim il capitale ammissibile coincide con i Fondi propri).

    In caso di esposizione nei confronti di una banca, di un’impresa di investimento o di un gruppo di

    clienti connessi di cui sia parte una banca o un’impresa di investimento, la posizione di rischio può

    superare il limite del 25%, a condizione che l’ammontare dell’esposizione non sia superiore a € 150

    milioni, la somma delle posizioni di rischio nei confronti di eventuali clienti connessi alla banca o

    all’impresa di investimento (e che non rientrino in alcuna di queste due categorie) non sia superiore

    al 25% del Capitale ammissibile e che l’assunzione del rischio sia coerente con la dotazione

    patrimoniale della SIM e non superi il 100% dello stesso. Per questa ultima fattispecie di limiti alle

  • 11

    grandi esposizioni è compito del CdA determinare il limite entro il quale contenere le esposizioni

    per ciascuna controparte che sia un Ente.

    La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo quanto previsto nella Parte quattro

    del Regolamento 575/UE.

    Al 31 dicembre 2014 le posizioni di rischio che costituiscono una “grande esposizione” in capo ad

    UNICASIM secondo la vigente disciplina di vigilanza sono le seguenti:

    Grandi Esposizioni Importo in migliaia di Euro

    Ammontare non ponderato 22.081

    Ammontare ponderato -

    N° Posizioni 11

    Al 31 dicembre 2014 le posizioni di rischio che costituiscono una “grande esposizione” a livello

    Consolidato secondo la vigente disciplina di vigilanza sono le seguenti:

    Grandi Esposizioni Importo in migliaia di Euro

    Ammontare non ponderato 21744

    Ammontare ponderato -

    N° Posizioni 11

    Nel complesso trattasi principalmente di esposizioni relative a deposito di liquidità propria e

    di liquidità di terzi (questa ultima per quanto concerne la liquidità della clientela di Unicasim SpA

    che è autorizzata ai servizi di investimento) presso primari istituti di credito nazionali e di posizioni

    relative alle attività finanziarie detenute fino alla scadenza dalla Capogruppo per sottoscrizione di

    Cambiali finanziarie.

    B. Rischi di mercato

    Il rischio di mercato è riferito alle variazioni di valore di uno strumento o di un portafoglio di

    strumenti finanziari correlate a movimenti inattesi dei mercati finanziari.

  • 12

    Innanzitutto, si ritiene opportuno chiarire che l’attività di negoziazione in conto proprio si

    articola essenzialmente in un’attività di trading su titoli alimentata mediante l’utilizzo del cd.

    “portafoglio di negoziazione di vigilanza”, che comprende strumenti finanziari non destinati a

    stabile investimento aziendale.

    L’attività di negoziazione in conto proprio non alimenta il portafoglio di negoziazione di

    correlazione, ovvero il sotto portafoglio del portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza

    composto da posizioni verso cartolarizzazioni ed i derivati nth-to-default.

    Nell'ambito dell'identificazione del rischio di mercato, la SIM ha preso in considerazione tre

    sottocategorie: il rischio di posizione, il rischio di regolamento, il rischio di cambio.

    La SIM calcola i rischi di mercato secondo il metodo standard.

    B.1.Rischio di posizione su titoli di debito e di capitale

    Il rischio di posizione può derivare:

    • dall’attività di investimento delle risorse disponibili in strumenti finanziari che permangono

    nell’attivo della SIM per effetto dell’attività di tesoreria e che possono subire variazioni avverse

    (rischio generico e rischio specifico, quest’ultimo suddiviso in rischio idiosincratico, di

    migrazione e di default);

    • dall’attività di investimento delle risorse disponibili in strumenti finanziari che permangono in

    posizione per effetto dello svolgimento del servizio di negoziazione per conto proprio e che

    possono subire variazioni avverse (rischio generico e rischio specifico) ;

    • l'attività di negoziazione in conto proprio prevede un'attività di investimento che alimenta il cd

    "portafoglio di negoziazione di vigilanza". L’esposizione al rischio di posizione su titoli di debito

    e di capitale è di fatto limitata, in quanto l’operatività si articola in attività intraday.

    L’attività è monitorata puntualmente dalle Funzioni e dai presidi interni alla struttura con i

    dispositivi indicati nella tavola 1.

    La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia regolamentare.

  • 13

    B.2.Rischio di regolamento (delivery versus payment)

    Il rischio di regolamento, per tutte le operazioni ed indipendentemente dal portafoglio di

    appartenenza, si determina quando alla scadenza la controparte non adempie alle obbligazioni di

    consegna degli importi di denaro dovuti, degli strumenti finanziari, di pagamento degli interessi o

    di rimborso del capitale prestato.

    Il grado di esposizione a tale tipologia di rischio in relazione all’attività di esecuzione ordini

    conto terzi è minimale; la SIM infatti opera quasi esclusivamente su strumenti finanziari negoziati

    in mercati regolamentati domestici che prevedono la presenza di un sistema di indennizzo e/o un

    sistema di controparte centrale.

    Quanto all’operatività di negoziazione per conto proprio su mercati OTC e MTF, la SIM procede

    a valutare il grado di affidamento della controparte mediante l’apertura di un’apposita istruttoria;

    nel corso del tempo viene monitorato anche il rispetto dei tempi di regolamento delle operazioni da

    parte delle controparti medesime. Per quanto riguarda invece l’attività su mercati regolamentati il

    rischio è mitigato dalla presenza di un sistema di indennizzo e/o un sistema di controparte centrale.

    La misurazione delle coperture patrimoniali avviene secondo la metodologia regolamentare.

    B.3.Rischio di cambio

    Si definisce rischio di cambio la perdita o profitto sul valore di posizioni espresse in valuta o in

    oro derivante da variazioni dei cross rates tra valute.

    Gli impatti derivanti dal rischio di cambio sono limitati. La principale fonte di rischio di cambio

    è la negoziazione in strumenti finanziari obbligazionari quotati e non quotati su mercati domestici e

    S.S.O. Per queste operazioni i tassi di cambio sono determinati contrattualmente dalla SIM al

    cambio BCE fix del daytrade e non generano alcun rischio in quanto le disposizioni sui limiti

    operativi della SIM non permettono l’alimentazione di un portafoglio di negoziazione.

    Il rischio di cambio è talvolta correlato a quello di regolamento; infatti, in sede di ritardi di

    regolamento di operazioni che determinano l’esistenza di fails con durata tale da comportare un

    effettivo rischio di mancato adempimento della controparte ai propri obblighi, l’eventuale

    denominazione dei titoli oggetto di regolamento in valute diverse dall’Euro implica la possibilità

    che il trend del tasso di cambio possa rivelarsi sfavorevole per la SIM. Conseguentemente, in tal

  • 14

    caso risulta più elevata la copertura patrimoniale riscontrata sui titoli in fail e dunque la possibile

    perdita derivante dal mancato regolamento delle operazioni in oggetto.

    Nel corso dell’anno 2014 non sono mai state rilevate coperture significative con riferimento al

    rischio di cambio.

    Per quanto riguarda il “capitale interno” previsionale 2015, per il rischio di cambio non è stata

    prevista allocazione.

    C. Rischi operativi

    Il rischio operativo viene definito come il rischio di perdite inattese. Le principali cause sono da

    ricercare in:

    - inefficienza delle procedure;

    - efficienza ed efficacia organizzativa;

    - efficienza ed efficacia dei servizi offerti;

    - servizi e funzioni in outsourcing;

    - controlli inadeguati;

    - rischi di infedeltà degli operatori/frodi;

    - rischi di violazione della legge;

    - rischi derivanti da attività non autorizzate;

    - rischi legali;

    - rischi legati al rapporto con il personale dipendente e collaboratori;

    - rischi tecnologici: integrità, disponibilità, riservatezza, capacità elaborativa, affidabilità,

    aggiornamento, interoperabilità con il sistema.

    Le perdite collegate all’inefficienza delle procedure si riferiscono alla fase di rilevazione,

    controllo, contabilizzazione delle transazioni, oltre ad eventuali aree di manualità non supportate da

    adeguati controlli e monitoraggi e al processo decisionale.

    I rischi operativi di front e middle office (rischi di infedeltà degli operatori/frodi) si configurano

    nelle perdite derivanti da errori e/o frodi nella fase di instaurazione di nuovi rapporti contrattuali o

    gestione di quelli preesistenti e nel processo decisionale.

    La Sim per il calcolo dei rischi operativi utilizza il “metodo base”, pertanto il requisito in materia di

    fondi propri per il rischio operativo è determinato pari al 15% della media triennale dell’indicatore

  • 15

    rilevante stabilito all’art 136 del CRR pari al margine di intermediazione più gli altri proventi di

    gestione.

    Ai fini dell’autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale la SIM scompone il rischio operativo

    nelle sottoclassi sotto riportate (da C1a C10) allocando, ove ritenuto opportuno, il capitale interno.

    Ai fini dell’autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale la Sim utilizza il valore maggiore tra

    l’applicazione del “metodo base” e quello totale derivante dalla somma delle coperture oggetto di

    scomposizione.

    D. Rischi di secondo pilastro

    D.1.Rischio strategico e di reputazione

    Il rischio strategico riguarda il rischio di diminuzione della remunerazione del capitale di rischio ed

    è legato all’esercizio tipo delle attività aziendali nel medio/lungo periodo. Relativamente ad esso

    viene posta particolare attenzione al processo di pianificazione strategica programmazione e

    controllo.

    Il rischio reputazionale è legato alla percezione della SIM da parte di soggetti terzi.

    Tale rischio è connesso con le altre tipologie di rischio ed in particolare con i rischi operativi, legale

    e strategico.

    Su di esso influiscono elementi quali la professionalità, la credibilità, la trasparenza, la correttezza e

    l’adesione a riconosciuti principi morali ed etici da parte sia degli esponenti aziendali che dei

    dipendenti. Tale rischio viene anche monitorato attraverso le disposizioni contenute all’interno del

    “Modello di Organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs n.231/2001” , del Codice di

    Comportamento e del Codice Etico (in cui sono riportate una serie di regole di comportamento alle

    quali tutti coloro che operano per conto della SIM sono tenuti a conformarsi).

    D.2. Rischio di concentrazione dei ricavi

    Quanto alla concentrazione derivante da esposizioni verso controparti la SIM si è dotata, come

    detto, di procedure interne volte alla determinazione di limiti operativi (anche per controparte) e alla

    verifica giornaliera della concentrazione degli scambi per controparte abilitata.

  • 16

    La concentrazione dell’attività annuale del conto proprio su talune controparti e su un numero

    ridotto di operatori, è stata oggetto di rilevanti interventi quali la creazione della Divisione

    “Corporate &Institutional”, la costante ricerca di operatori e l’accreditamento di nuove controparti,

    volti non solo a deconcentrare l’attività, ma anche finalizzati a deconcentrare l’attività (ad esempio:

    fidelizzazione degli operatori anche con partecipazione degli stessi al capitale della Holding di

    controllo della SIM). La SIM, come evidenziato nei propri piani strategici, si pone come obiettivo la

    conservazione di tale business in un contesto di sempre maggiore equilibrio di contribuzione,

    rispetto agli altri servizi di investimento, alla redditività aziendale: pertanto, tenuto conto dei dati

    storici rilevati, non si ritiene di stimare “capitale interno” in situazione di ordinaria attività e

    continuità aziendale.

    D.3. Rischio di liquidità

    La normativa prevede che nei gruppi di Sim la capogruppo sia responsabile per la

    predisposizione di un sistema di gestione del rischio di liquidità a livello consolidato.

    Nel gruppo di Sim costituito dalla capogruppo C&A Consulenti Associati SpA e dalla

    partecipata Unicasim Sim, la capogruppo è una Holding di partecipazione “pura” e pertanto non

    svolge alcuna attività operativa, che invece è tipica della seconda. I costi della Holding sono legati

    al mantenimento dell’ordinaria attività, il rendiconto finanziario si presenta in sostanziale equilibrio

    ed anche in assenza di dividendi maturati, la sola dotazione del capitale (superiore al minimo

    richiesto dalla normativa) mantenuto in forma liquida remunerata, garantisce l’equilibrio economico

    patrimoniale.

    Ai fini del sistema di gestione del rischio di liquidità a livello consolidato la Capogruppo ha fatto

    proprio il modello di gestione di Unicasim, determinando altresì che la stessa debba predisporre un

    flusso informativo almeno trimestrale con riferimento a ciascun mese del trimestre, da inviare al

    Presidente della Capogruppo, nel quale evidenziare con riferimento all’attività di finanziamento

    legata ai servizi di investimento gli importi di leva impegnata ed erogata intraday, gli importi dei

    finanziamenti garantiti da titoli concessi alla clientela, lo schema dei debiti e dei crediti suddivisi

    per vita residua, nonché mensilmente copia dei documenti di pertinenza del C.d.A. e del

    Responsabile della Funzione del Rischio di Unicasim, relativi ai servizi di investimento e connessi.

  • 17

    Il rischio di liquidità è generato dallo sfasamento temporale tra i flussi di cassa attesi in entrata e

    in uscita in un orizzonte temporale anche di brevissimo termine. Oltre alla difficoltà/impossibilità di

    coprire tali sfasamenti, il rischio di liquidità può (teoricamente) comportare anche un rischio di

    tasso indotto dalla necessità di raccogliere/impiegare fondi a tassi non noti e potenzialmente

    sfavorevoli.

    La SIM con riferimento all’attività caratteristica e con riferimento alla gestione ordinaria e

    straordinaria, anche tenuto conto del livello di patrimonializzazione, non necessita di finanziamenti

    volti alla gestione della liquidità. In particolare il ciclo economico/finanziario si presenta in

    equilibrio.

    L’attività di negoziazione in conto proprio, in quanto svolta a livello intraday, non espone la

    Società al rischio di liquidità. Quanto all’attività riconducibile ai servizi di investimento prestati

    dalla SIM verso la clientela il rischio di liquidità è gestito in correlazione alla struttura patrimoniale

    di ogni cliente esistente all’interno della SIM stessa.

    In particolare l’unico servizio di finanziamento prestato (volto alla effettuazione di operazioni di

    compravendita di strumenti finanziari intermediati dalla stessa SIM), trova copertura in una frazione

    del rischio di credito (sui finanziamenti overnight ed intraday) e pertanto assorbe una frazione di

    Fondi Propri.

    Per quanto concerne i finanziamenti, la SIM eroga leva finanziaria intraday ed overnight entro il

    massimale di liquidità disponibile di proprietà e liquidità finanziata. La leva finanziaria massima

    impegnabile ed erogabile è determinata e revisionata dall’organo di supervisione strategica

    La gestione ordinaria non presenta, per la stessa struttura dei servizi di investimento, disequilibri

    finanziari rivenienti dal ciclo clienti - fornitori.

    La SIM monitora costantemente la liquidità sia con riferimento all’ attività di gestione ordinaria

    che con riferimento all’attività legata alla prestazione dei servizi di investimento.

    In particolare quanto a quest’ultimo aspetto specifiche procedure aziendali specificano la

    modalità di concessione della leva ed erogazione della stessa e delineano le misure attuate per il

    monitoraggio e la reportistica all’Alta Direzione.

  • 18

    D.4. Rischio residuo

    La SIM, stando all’attuale struttura del business e ai presidi descritti, in relazione alle procedure

    interne ed alla relativa efficacia in termini di gestione del credito derivante dalla concessione della

    leva finanziaria ed all’attenuazione del corrispondente rischio, in relazione altresì all’effettiva

    erogazione di finanziamenti sotto forma di riporti finanziari, in cui lo strumento finanziario dato a

    riporto passa in proprietà della SIM (per cui esiste una totale efficacia di mitigazione del rischio di

    credito).

    D.5. Rischio derivante da cartolarizzazione

    Non applicabile.

    D.6. Rischio di tasso di interesse derivante da attività diverse dalla negoziazione

    La SIM, come detto, nella propria attività di negoziazione in conto proprio non tiene posizioni

    aperte e non detiene abitualmente strumenti finanziari in portafoglio.

    La liquidità della SIM è detenuta su C/C bancari a vista o su depositi bancari vincolati a 30/60

    giorni per cui il rischio di una variazione di tasso di interesse e il conseguente onere figurativo è

    immateriale.

    D. 7 Rischio di Leva finanziaria eccessiva

    Rappresenta il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla

    dotazione dei mezzi propri renda la Sim od il Gruppo di Sim vulnerabile rendendo necessaria

    l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale. L’indebitamento della Sim e del Gruppo

    non presentano fattori di rischio di leva finanziaria eccessiva.

    Il rischio è monitorato secondo quanto previsto dalla Parte sette del Regolamento 575/UE ed il

    coefficiente di leva finanziaria al 31/12/2014 è pari a 24,029%.

  • 19

    D.8 Rischio Paese

    Il rischio paese consiste nel rischio che la SIM possa incorrere in perdite causate da eventi che si

    verifichino in un paese diverso dall’Italia. Il concetto paese è più ampio di quello di rischio sovrano

    in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti siano esse

    persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche. In virtù dell'operatività tipica della

    Sim e del criterio di proporzionalità applicabile, ad oggi non sono messe in atto tecniche di

    attenuazione del rischio paese, dunque per tale categoria di rischio non sono elaborati strumenti di

    misurazione, monitoraggio e mitigazione.

    D.9 Rischio di trasferimento

    Il rischio di trasferimento è un rischio tipico dell’attività bancaria e si sostanzia nel rischio che una

    banca esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui

    percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore

    di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l’esposizione. Tale rischio non è

    applicabile all’operatività della Sim e pertanto non sono elaborati strumenti di misurazione,

    monitoraggio e mitigazione.

    D. 10 Rischio base

    Il rischio base nell’ambito dei rischi di mercato rappresenta il rischio di perdite causate da

    variazioni non allineate dei valori di posizioni di segno opposto simili ma non identiche. In virtù

    dell'operatività tipica della Sim che non opera in conto proprio in strumenti finanziari derivati e del

    criterio di proporzionalità applicabile ad oggi non sono messe in atto tecniche di attenuazione del

    rischio paese, dunque per tale categoria di rischio non sono elaborati strumenti di misurazione,

    monitoraggio e mitigazione.

    La descrizione dettagliata dei rischi a cui è soggetto il Gruppo è riportata nel resoconto ICAAP.

  • 20

    4. FONDI PROPRI

    INFORMATIVA QUALITATIVA

    La gestione del patrimonio comprende l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie

    affinché, attraverso la combinazione ottimale tra i diversi strumenti alternativi di

    capitalizzazione, venga definita la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che i ratios

    rispettino i requisiti di vigilanza e siano coerenti con il profilo di rischio assunto.

    I fondi propri rappresentano il primo presidio a fronte dei rischi connessi con l’attività svolta

    dall’Ente e costituiscono il parametro di riferimento per le valutazioni in merito alla solidità dello

    stesso.

    La normativa prevede che i fondi propri siano costituiti dalla somma dei seguenti livelli di capitale:

    1.Capitale di classe 1 (“Tier 1 Capital” che deve essere almeno pari a 6% delle attività ponderate per

    il rischio) suddiviso in:

    - capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 o CET 1 che deve essere almeno pari a

    4,5% delle attività ponderate per il rischio)

    - Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 o AT1)

    2. Capitale di classe 2 (Tier 2 o T2)

    I Fondi Propri devono essere in qualsiasi momento pari almeno pari all’8% delle attività ponderate

    per il rischio.

    I principali elementi che compongono il capitale primario di classe 1 del Gruppo di SIM( CET 1)

    sono:

    · Il capitale sociale

    · Le riserve patrimoniali

    · Interessi di minoranza computabili

    · Utile di periodo computabile

    · Tra gli elementi da dedurre

    · La perdita di periodo computabile

    · Le attività immateriali e l’avviamento

    · Le imposte anticipate (c.d. DTA) che si basano sulla redditività futura

    · Investimenti significativi e non significativi in strumenti di CET1 in altri soggetti del settore

    finanziario, che vengono dedotti qualora il loro importo ecceda i limiti previsti dal CRR.

  • 21

    · I fondi propri del Gruppo C&A sono costituiti principalmente dal capitale versato e dalle

    riserve, dedotte le perdite di periodo e le attività immateriali e l’avviamento.

    Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

    Non si rilevano elementi relativi al Capitale aggiuntivo di classe 1.

    Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2)

    Non si rilevano elementi relativi al capitale di Classe 2.

    Di conseguenza il Tier 1 rappresenta anche il valore dell’aggregato Fondi Propri.

    INFORMATIVA QUANTITATIVA

    Figura nella presente voce l’ammontare dei fondi propri e delle sue fondamentali

    componenti riconducibili ai dati consolidati del bilancio di chiusura 2014 .

  • 22

    Con riferimento allo schema precedente si forniscono di seguito i dettagli delle voci che

    compongono l’aggregato Fondi propri, riconciliati con le voci dello stato patrimoniale 2013

    sottoposto a revisione:

    A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1)

    Corrisponde alla somma delle seguenti voci dello stato patrimoniale secondo il pertinente

    segno: Capitale120 ; Riserve160; Patrimonio di terzi190; risultato d’esercizio consolidato e

    di terzi 210;

    D. Elementi da dedurre dal CET 1

    Corrisponde alla voce 130 dello stato patrimoniale Avviamento e attività immateriali

    Totale (T)

    A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) prima dell'applizazione dei filtri

    prudenziali 8,695,633

    di cui strumenti di CET 1 oggetto di disposizioni transitorie

    B. Filtri prudenziali del CET 1(+/-)

    C. CET 1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A+/-B) 8,695,633

    D. Elementi da dedurre dal CET 1 2,092,965

    E. Regime transitorio - impatto su CET 1 (+/-)

    F. Totale capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) ( C-D +/-E) 6,602,669

    G. Capitale aggiuntivo di classe 1 ( Additional Tier 1 -AT1) al lordo degli elementi da deurre e degli effetti

    del regime transitorio -

    di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie

    H. Elementi da dedurre dall'AT1 -

    I Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-) -

    L. Totale capitale aggiuntivo di classe 1( Additional Tier 1 - AT1) (G-H+/- I) -

    M Capitale di classe e ( Tier 2-T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio -

    di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie

    N. Elementi da dedurre dal T2 -

    O. Regime transitorio - Impatto su T2(+/-) -

    P. Totale di Capitale di classe 2 ( Tier2 -T2) (M-N+/- O) -

    Q. Totale fondi propri (F+L+P) 6,602,669

  • 23

    Il Presidente di C&A, oltre agli incarichi ricoperti all’interno del Gruppo, ricopre 2 incarichi di

    amministratore in società italiane.

    Descrizione Elemento

    Valore al

    31/12/2014

    A. Capitale 8.573.279

    B.Riserve -15.788

    C.Patrimonio di terzi 557.073

    D. Risultato d'esercizio 2014 -418.931

    E. Avviamento e attività immateriali 2.092.965

    F. CET 1 (A+B+C+D-E) 6.602.669

    5. REQUISITI DI CAPITALE

    INFORMATIVA QUALITATIVA

    Il Gruppo nell’ambito del processo ICAAP adotta una misurazione del capitale interno

    complessivo richiesto a fronte di ciascun rischio di primo pilastro quantificandone i requisiti

    secondo la metodologia fissata dalla Banca d’Italia, così come esplicitato dal Regolamento UE

    n. 575/2013.

    La quantificazione del capitale interno avviene attraverso un approccio building block ovvero

    sommando l’ammontare di capitale interno relativo a ciascuno dei fattori di rischio misurati.

    Per i rischi descritti dall’art 92, comma 3 del Regolamento UE 575/2013 il Gruppo C&A ha

    rilevato i seguenti:

    • Rischio di credito (lettera a)

    • Rischio di regolamento (lettera c.ii)

    • Rischi operativi (lettera e)

    • Per le lettere da b) a e) ha moltiplicato i requisiti in materia di fondi propri per 12.5

    come prescritto dal art. 92 comma 4, lettera b).

  • 24

    INFORMATIVA QUANTITATIVA

    Gli importi delle esposizioni ponderate per il rischio per ciascuna classe di

    esposizione sono le seguenti - art 438 lettera c):

    Art 438 lettera e).

    Rischio di regolamento

    Per le operazioni non liquidate alla scadenza su operazioni relative al portafoglio di

    negoziazione di vigilanza:

    Tempo di inadempimento Tipologia del valore Importo

    Fino a 15 giorni Differenziale 18.590

    Dal 16° al 30° giorno Differenziale 9.606

    Fino a 15 giorni Requisito patrimoniale 1.487

    Dal 16° al 30° giorno Requisito patrimoniale 7.205

    Fino a 4 giorni Prezzo liquidazione

    convenuto

    3.422.952

    Totale requisito 8.692

    Totale ponderato 108.650

    CLASSE DI ESPOSIZIONE importo ponderato 8%

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA AMMINISTRAZIONI

    CENTRALI E BANCHE CENTRALI- -

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA AMMINISTRAZIONI

    REGIONALI O AUTORITA’ LOCALI164,117 13,129

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA ORGANISMI DEL SETTORE

    PUBBLICO 30,896 2,472

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA INTERMEDIARI VIGILATI 67,148 5,372

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA IMPRESE 1,850,390 148,031

    ESPOSIZIONI A BREVE TERMINE VERSO IMPRESE O

    INTERMEDIARI VIGILATI5,251,474 420,118

    ALTRE ESPOSIZIONI 648,990 51,919

    GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI A EROGARE FONDI 21,093,931 1,687,514

    Totale esposizioni ponderate 29,106,946 2,328,556

  • 25

    Art 438 lettera f).

    Rischio operativo

    Il requisito è calcolato in base a quanto previsto dall’art 92.parte II titolo III, capo 2

    con il metodo base. L’indicatore rilevante è costituito dai seguenti elementi:

    Art. 316, comma 1 tabella 1

    Interessi e proventi assimilati

    Interessi ed oneri assimilati

    Proventi su azioni, quote ed altri titoli a reddito variabile/fisso

    Proventi per commissioni e provvigioni

    Oneri per commissioni e provvigioni

    Profitto/perdita da operazioni finanziarie

    Altri proventi di gestione

    Di seguito si illustrano i requisiti di capitale complessivi in base a quanto disposto

    dell’articolo 92 del Crr:

    2012 2013 2014

    Margine di internmediazione 8,779,139 6,603,226 5,401,146

    Altri proventi 563,346 557,346 304,656

    Indicatore rilevante 9,342,485 7,160,572 5,707,816

    Media ultime tre rilevazioni 7,403,624

    Coefficiente 15%

    requisito patrimonaile consolidato 1,110,544

    Esposizione ponderata al rischio 13,881,796

    REQUISITI PATRIMONIALI Totale (T)

    Requisito patrimoniale per rischi di mercato

    Requisito patrimoniale per rischio di controparte e di credito 2,328,556

    Requisito patrimoniale per rischio di aggiustamento della valutazione del credito

    Requisito patrimoniale per rischio di regolamento 8,692

    Requisito patrimoniale aggiuntivo per rischio di concentrazione

    Requisito patrimoniale: basato sulle spese fisse generali

    Requisito patrimoniale per rischio operativo 1,110,544

    Altri requisiti patrimoniali

    Requisiti patrimoniali complessivi richiesti dala normativa prudenziale 3,447,791

  • 26

    6. RISCHIO DI CREDITO

    INFORMATIVA QUALITATIVA

    Per quanto riguarda l’esposizione al rischio di credito la SIM utilizza quale definizione di crediti

    “scaduti” e “deteriorati” quella di vigilanza.

    Il Gruppo non ha esposizioni in crediti “scaduti” e “deteriorati”.

    Tecniche di attenuazione del rischio

    Il Gruppo, ed in particolare la SIM, in relazione all’attività svolta, non necessita della

    definizione di politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e “fuori bilancio”; ciò

    vale anche con riferimento al 31 dicembre 2014.

    La SIM, in particolare, non utilizza garanzie reali consistenti in ipoteche; la forma di garanzia

    adottata è il pegno su strumenti finanziari, utilizzato nell’ambito delle operazioni di riporto

    finanziario.

    Infatti, il contratto con gli investitori prevede come tipi di finanziamento il Riporto Finanziario di

    Borsa e il Prestito Titoli, specificando il tasso di interesse e ogni altro prezzo e condizione praticati

    o i criteri oggettivi per la loro determinazione, nonché gli eventuali maggiori oneri applicabili in

    caso di mora; la possibilità di variare in senso sfavorevole all'investitore il tasso di interesse e ogni

    altro prezzo e condizione deve essere espressamente indicata nel contratto con clausola

    specificamente approvata dall'investitore.

    Configura concessione di finanziamenti l'effettuazione delle operazioni sopra identificate

    finalizzate all'acquisizione da parte dell'investitore di provvista di somme di denaro o strumenti

    finanziari contro pagamento di un interesse:

    ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

    1 Attività di rischio ponderate 43,097,392

    2. Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate(CET1 Capital ratio) 15.320%

    3. Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate ( Tier1 Capital ratio) 15.320%

    4. Totale Fondi Propri/Attività di rischio ponderate(Total capital ratio) 15.320%

  • 27

    - il cui ricavato sia destinato all'esecuzione di operazioni relative a strumenti finanziari nelle quali

    interviene l'intermediario;

    - in cui l'intermediario acquisisca dall'investitore, a fronte del finanziamento concesso, adeguate

    garanzie; di regola, gli strumenti finanziari costituiti in garanzia sono gli stessi oggetto delle

    operazioni di cui al punto precedente.

    La SIM verifica nel contratto di Riporto finanziario la consistenza delle adeguate garanzie, anche

    in relazione al patrimonio globale del cliente depositato presso la SIM, applicandolo scartodel 40%

    su strumenti finanziari azionari quotati e il 20% su strumenti finanziari di debito quotati. Tali scarti

    sono monitorati costantemente al fine di mantenere i finanziamenti entro le soglie citate. Gli

    strumenti finanziari costituiti in garanzia sono esclusivamente quelli con coefficiente di “Utilizzo di

    leva finanziaria” maggiore o uguale a 0,7. Il contratto di Riporto finanziario di borsa ha durata

    massima di 30 giorni, può essere estinto anticipatamente e non è rinnovabile tacitamente. Alla data

    dell’eventuale rinnovo come base di calcolo del finanziamento sono presi i prezzi di riferimento

    aggiornati alla stessa data di rinnovo.

    Quanto alle operazioni di prestito titoli preme qui sottolineare che le condizioni economiche

    applicate ed il collateral sono influenzati di volta in volta dallo strumento finanziario e

    dall’intermediario prestatore dello stesso. In tale operazione il collateral è costituito in pegno ai sensi

    dell’art.1851 c.c.

    Il controllo dei rischi assunti è effettuato con riferimento alla attività dell’entità operativa

    Unicasim con monitoraggio giornaliero su tutte le esposizioni ponderate e garantisce il controllo

    del portafoglio al fine di individuare con tempestività eventuali aree problematiche.

    Il monitoraggio è inviato alla funzione di Risk management con cadenza giornaliera nell’ambito

    della reportistica specifica per le opportune valutazioni ed interventi.

    Gli elementi preponderanti del rischio di credito per il gruppo C&A sono:

    La liquidità di proprietà;

    La liquidità di Terzi;

    Esposizioni a breve termine verso intermediari vigilati, ricomprendenti commissioni attive verso

    case prodotto per il collocamento di OICR/SICAV senza garanzia;

    I crediti verso i PF per anticipi provvigionali;

    I finanziamenti per le operazioni di riporto finanziario;

    Le esposizioni verso imprese relative alla sottoscrizione di minibond e cambiali finanziarie da parte

  • 28

    delle entità del gruppo.

    I principali elementi di mitigazione del rischio consistono in un elevato standing degli intermediari

    depositari presso i quali confluiscono separatamente le disponibilità proprie e di terzi. Tali

    intermediari sono oggetto di verifica almeno una volta al’anno.

    Il ciclo finanziario delle commissioni attive rivenienti delle case prodotto i pagamenti delle

    provvigioni ai PF e la gestione dei crediti/debiti dal ciclo generati, sono oggetto di verifica e

    reportistica mensile da parte dell’amministrazione direttamente all’Alta Direzione.

    Le commissioni attive verso la clientela di competenza sono addebitate direttamente sulle evidenze

    di conti interni intestati alla stessa e nel caso di rapporti esterni, i compensi, tramite specifica delega,

    sono richiesti direttamente alle rispettive banche depositarie a mezzo flussi telematici giornalieri.

    Per i crediti di cui alle operazioni di riporto finanziario verso al clientela si rimanda a quanto

    illustrato nei capitoli precedenti.

    C&A , calcola le esposizioni ponderate per il rischio di credito conformemente a quanto previsto

    Nella parte III, titolo II , capo 2, art.11 secondo il Metodo Standardizzato.

    INFORMATIVA QUANTITATIVA

    Art 442

    Ammontare delle esposizioni al netto di compensazioni contabili e senza tenere conto degli effetti

    delle tecniche di attenuazione del rischio di credito.

    Classe di esposizione VALORE DELL'ESPOSIZIONE importo ponderato

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA AMMINISTRAZIONI

    CENTRALI E BANCHE CENTRALI 666,952 -

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA AMMINISTRAZIONI

    REGIONALI O AUTORITA’ LOCALI 164,117 164,117

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA ORGANISMI DEL SETTORE

    PUBBLICO 30,896 30,896

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA BANCHE MULTILATERALI

    DI SVILUPPO

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA ORGANIZZAZIONI

    INTERNAZIONALI

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA INTERMEDIARI VIGILATI 95,245 67,148

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA IMPRESE 1,850,390 1,850,390

    ESPOSIZIONI A BREVE TERMINE VERSO IMPRESE O

    INTERMEDIARI VIGILATI 5,955,637 5,251,474

    ALTRE ESPOSIZIONI 604,650 648,990

    GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI A EROGARE FONDI.......... 18,109,582 21,093,931

    TOTALE ATTIVITA’ DI RISCHIO 27,477,468 29,106,946

  • 29

    Distribuzione geografica delle esposizioni

    Le esposizioni verso Intermediari vigilati dell’aera geografica “Italia si riferiscono a depositi e conti

    correnti propri e di terzi a vista, le altre esposizioni verso intermediari vigilati sono crediti verso

    case prodotto OICR/SICAV, le esposizioni verso imprese sono da ricondursi per la maggior parte a

    tre posizioni del portafoglio immobilizzato, ovvero un minibond per nominali € 50.000 con vita

    residua fino a 3 anni sottoscritto da Unicasim e tre cambiali finanziarie sottoscritte dalla

    Capogruppo di durata media pari a 6 mesi. I crediti Vs. i PF finanziari e i crediti verso la clientela

    per operazioni di riporto finanziario sono ricompresi nella voce altre esposizioni.

    Nel complesso le esposizioni verso Enti vigilati costituiscono la componente preponderante delle

    stesse.

    7. USO DELLE ECAI

    INFORMAZIONE QUALITATIVA

    Il Gruppo C&A per determinare i fattori di ponderazione del rischio attribuibili agli attivi ed agli

    elementi fuori bilancio ha prescelto l’ECAI Fitch e per l’utilizzo si è adeguata alle modalità

    indicate agli art. da 135 a a 140 del CRR.

    Per le esposizioni per le quali non è disponibile una valutazione del merito creditizio dell’ECAI

    dstribuzione geografica classe di esposizione Valore dell'esposizione

    Italia Esposizioni VS Amministrazioni centrali 666,952

    Esposizioni Vs organismi settore pubblico 30,896

    Esposizioni Vs amministrazioni regionali 164,117

    Esposizioni vs intermediari vigilati 23,382,971

    Esposizioni VS Imprese 1,850,390

    Altre esposizioni 527,801

    Austria Esposizioni vs intermediari vigilati 52,223

    Belgio Esposizioni vs intermediari vigilati 1,531

    Francia Esposizioni vs intermediari vigilati 6,184

    Germania Esposizioni vs intermediari vigilati 1,805

    Irlanda Esposizioni vs intermediari vigilati 105,882

    Lussemburgo Esposizioni vs intermediari vigilati 254,294

    Regno unito Esposizioni vs intermediari vigilati 169,765

    Spagna Esposizioni vs intermediari vigilati 180,063

    Svizzera Esposizioni vs intermediari vigilati 5,708

    Stati Uniti Esposizioni vs intermediari vigilati 36

    Altre esposizioni 76,848

    totale esposizioni 27,477,467

  • 30

    prescelta la ponderazione è stata fatta secondo quanto stabilito dal Regolamento per ciascuna classe

    di esposizione applicando le percentuali di ponderazioni previste verso l’amministrazione centrale

    del paese nel quale a sede l’ente o l’impresa.

    INFORMAZIONE QUANTITATIVA

    La tabella che segue riporta la distribuzione, con riferimento a Unicasim, entità operativa del

    Gruppo C&A, delle esposizioni per classi di rating esterno:

    A livello consolidato la distribuzione delle esposizioni è la seguente:

    Distribuzione delle classi di esposizione, del fattore di ponderazione utilizzato, merito di credito

    applicato a ciascuna classe di esposizione

    Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

    A. Esposizioni per cassa 603 1,145,254 328,835.00 767,069.00 3,638,192.00 5,879,953.00

    B. Derivati

    B.1 Derivati finanziari

    B2. Derivati creditizi

    C. Garanzia rilasciate

    D. Impegni ad erogare fondi 355,788.00 11,429,309.00 6,324,485.00 18,109,582.00

    E. Altre

    Totale 603 1,145,254 684,623 12,196,378 6,324,485 - 3,638,192 23,989,535

    Classi di rating esterni

    Senzaa Rating TotaleEsposizioni

    Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

    A. Esposizioni per cassa 45,563 1,149,792 564,922.27 3,974,366.81 3,638,192.00 9,372,836.28

    B. Derivati

    B.1 Derivati finanziari

    B2. Derivati creditizi

    C. Garanzia rilasciate

    D. Impegni ad erogare fondi 355,788.00 11,429,309.00 6,324,485.00 18,109,582.00

    E. Altre

    Totale 45,563 1,149,792 920,710 15,403,676 6,324,485 - 3,638,192 27,482,418

    Esposizioni

    Classi di rating esterni

    Senzaa Rating Totale

  • 31

    8. ATTIVITA’ VINCOLATE E NON VINCOLATE

    Per quanto riguarda le attività vincolate (asset encumbrance) l’EBA ha pubblicato gli orientamenti

    volti a disciplinare i relativi obblighi di informativa al pubblico.

    E’ considerata vincolata l’attività che è costituita in garanzia o altrimenti riservata per fornire forme

    di copertura, garanzia o supporto al credito a una operazione da cui non può essere ritirata

    liberamente.

    Sulla base delle disposizioni emanate con il Regolamento 575/UE il Gruppo C&A ha individuato le

    seguenti fattispecie di attività vincolate:

    A) attività iscritta in bilancio relativa cauzione sotto forma di fidejussione per Euro 34.975

    B) un deposito cauzionale per l’esercizio l’attività di collocamento polizze per conto di

    primaria compagnia assicurativa per euro 48.925

    Classe di esposizione VALORE DELL'ESPOSIZIONE importo ponderato % ponderazione

    Valuazione del merito

    di credito con un'Ecai

    prescelta (*)

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA AMMINISTRAZIONI

    CENTRALI E BANCHE CENTRALI 666,952 - -

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA AMMINISTRAZIONI

    REGIONALI O AUTORITA’ LOCALI 164,117 164,117 100% (*)

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA ORGANISMI DEL SETTORE

    PUBBLICO 30,896 30,896 100% (*)

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA INTERMEDIARI VIGILATI 95,245 67,148

    6,800 6,800 100% (*)

    4,538 908 20% (*)

    34,974 34,974 100% Ecai

    48,932 24,466 50% Ecai

    ESPOSIZIONI VERSO O GARANTITE DA IMPRESE 1,850,390 1,850,390 100% art 122

    ESPOSIZIONI A BREVE TERMINE VERSO IMPRESE O

    INTERMEDIARI VIGILATI 5,955,637 5,251,474

    603 121 20% Ecai

    1,301,048 650,524 50% Ecai

    381,591 381,591 100% Ecai

    605,981 908,971 150% Ecai

    443,106 88,621 20% (*)

    3,324 1,662 50% (*)

    3,219,984 3,219,984 100% (*)

    ALTRE ESPOSIZIONI 604,650 648,990

    28,037 14,018 50% Ecai

    69,234 69,234 100% (*)

    126,114 189,171 150% Ecai

    376,567 376,567 100% (*)

    4,698 -

    GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI A EROGARE FONDI 18,109,582 21,093,931

    355,787 177,894 50% Ecai

    1,729,909 1,729,909 100% Ecai

    9,699,401 9,699,401 100% (*)

    6,324,485 9,486,728 150% Ecai

    TOTALE ATTIVITA’ DI RISCHIO 27,477,468 29,106,946

  • 32

    A fronte dell’attività di riporto finanziario si segnalano garanzie ricevute non impegnate per

    un valore di Euro 357.630.

    9. RISCHIO OPERATIVO

    I rischi operativi da eliminare e le relative strategie di neutralizzazione degli stessi riguardano

    principalmente l’operatività di Unicasim S.p.A. Il presidio dei rischi operativi è particolarmente

    utile per individuare e intervenire sulle aree maggiormente esposte a perdite, e per valutare

    l’efficacia e l’efficienza di processi e controlli. Il rischio operativo è definito come il rischio di

    subire perdite derivanti da inadeguatezze, malfunzionamenti o carenze nei processi interni, nelle

    risorse umane, nei sistemi oppure dovute ad eventi esterni. In particolare i rischi operativi possono

    essere ricondotti a rischi connessi al contesto esterno (eventi esterni

    che possono condizionare e/o modificare gli obbiettivi e le strategie aziendali), connessi ai processi

    (rischi di delega, di tecnologia, di integrità e rischi finanziari), connessi all’informativa nel processo

    decisionale (possibilità che le informazioni a supporto delle decisioni aziendali non siano complete

    aggiornate ed accurate).

    In relazione alle proprie caratteristiche dimensionali e complessità operativa, la SIM e il

    Gruppo hanno adottato per la quantificazione dei rischio operativo il metodo Base (BIA – Basic

    Indicator Approach),di cui all’art 315 del Regolamento 575/UE, secondo il quale il requisito

    patrimoniale è calcolato applicando un coefficiente del 15% alla media triennale dell’indicatore

    rilevante stabilito all’articolo 316 dello stesso regolamento.(determinato in base ai principi contabili

    IAS).

    Nella determinazione dell’indicatore rilevante il Gruppo C&A tiene conto dei seguenti

    elementi:

    Interessi e proventi assimilati

    Interessi ed oneri assimilati

    Proventi su azioni, quote ed altri titoli a reddito variabile/fisso

    Proventi per commissioni e provvigioni

    Oneri per commissioni e provvigioni

    Profitto/perdita da operazioni finanziarie

    Altri proventi di gestione

  • 33

    10. POLITICHE DI REMUNERAZIONE

    Le SIM e i Gruppi di SIM, con l’entrata in vigore dell’art. 14 bis del Regolamento in materia di

    organizzazione e procedure degli intermediari devono osservare le Disposizioni emanate dalla

    Banca d’Italia in materia di politiche retributive applicando il principio di proporzionalità.

    La definizione, approvazione, attuazione e verifica successiva delle politiche retributive compete a

    diverse Funzioni/Organi e conseguentemente necessita un coinvolgimento e un supporto da parte di

    diversi soggetti.

    L’Assemblea degli azionisti, a cui deve essere sottoposta una informativa chiara e completa sulle

    politiche e prassi di remunerazione e incentivazione che si intende adottare, ha il compito di:

    a) stabilire il compenso annuale spettante al Collegio sindacale e agli amministratori dalla

    stessa nominati;

    b) approvare le politiche di remunerazione a favore dei consiglieri di amministrazione, dei

    dipendenti e dei collaboratori non legati alla Società da rapporti di lavoro subordinato.

    Il Consiglio di Amministrazione è responsabile della corretta attuazione delle politiche di

    remunerazione approvate dall’Assemblea e assicura che le suddette politiche tengano nella dovuta

    considerazione il contenimento del rischio e siano coerenti con gli obiettivi di medio/lungo periodo

    e il complesso assetto di governo societario e dei controlli interni. Inoltre, si avvale delle Funzioni

    Aziendali competenti al fine di assicurare una corretta applicazione di quanto previsto dalle

    disposizioni di vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione.

    Le politiche retributive del Gruppo sono in corso di aggiornamento.

    Informazioni aggregate sulle remunerazioni suddivise per aree di attività:

    Retribuzioni 2014 ripartite per aree di attività

    Totale Lordo annuo

    Aree di Businness 2.120.734,50

    Funzioni aziendali di controllo (*) 164.232,37

    Direttore Generale, Amministrazione e

    IT 521.323,24

    2.806.290,11

    (*) in questa area è ricompresa anche le funzione Organizzazione

    Genova, 27 agosto 2015