C R E Vieni Santo Spirito, - parrocchiadimagnago.it · perché domani devo ricevere Gesù». A lui...

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Vieni Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore. C R E S I M A N D I

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Vieni Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

C R E S I M A N D I

LA CRESIMA E GLI ALTRI

SACRAMENTI DELLA

INIZIAZIONE CRISTIANA

L A C R E S I M A E

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S A C R A M E N T I

Perché i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima e Eucaristia) pongono i fondamenti di ogni vita cristiana. La partecipazione alla natura divina, che gli uomini ricevono in dono mediante la grazia di Cristo, rivela una certa similitudine con l’origine, lo sviluppo e la crescita della vita naturale.

PERCHÉ SONO IMPORTANTI I SACRAMENTI DELLA INIZIAZIONE CRISTIANA?

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I fedeli,

- rinati nel santo Battesimo, sono - corroborati dal Sacramento della Confermazione e, quindi, - sono nutriti con il cibo della vita eterna nell’Eucaristia, sicché, per effetto di questi Sacramenti dell’iniziazione cristiana, sono in grado di gustare sempre più e sempre meglio i tesori della vita divina e progredire fino al raggiungimento della perfezione della carità.

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1) l’essere stata la celebrazione della Cresima inserita in linea ordinaria nella celebrazione dell’Eucaristia, culmine della Iniziazione cristiana;

COME VIENE EVIDENZIATO, NEL RITO, IL NESSO DELLA CRESIMA CON GLI ALTRI SACRAMENTI DELLA INIZIAZIONE CRISTIANA?

Tale nesso appare evidente dalle seguenti constatazioni: L A C R E S I M A E

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2) il rinnovamento delle promesse battesimali nel corso della stessa celebrazione;

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3) la possibilità di conferire a un non -battezzato di età superiore ai sette anni, tutti e tre i Sacramenti insieme (cfr. Praenotanda, n. 2);

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4) l’auspicio che il padrino/madrina siano possibilmente il medesimo/la medesima del Battesimo;

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5) il richiamo fatto dal Vescovo nel corso della celebrazione della Cresima: al momento dell’allocuzione, nella preghiera che accompagna l’imposizione delle mani e nella solenne benedizione al termine della S. Messa;

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6) nelle letture della celebrazione, si evidenzia che mentre il Battesimo opera la purificazione, la liberazione dal peccato, e conferisce una vita nuova, la Cresima pone l’accento sull’aspetto positivo della santificazione, e sulla forza che viene data dallo Spirito Santo al cristiano in vista di una vita autenticamente cristiana e di una testimonianza efficace.

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M O D E L L O

Attesa per undici anni, è dono della Madonna, a lungo pregata. Il paese che l’accoglie e in cui muove i primi passi è Sassello. Immerso nel verde dell’Appennino ligure, si trova a pochi chilometri dal mare. Chiara lo soprannominerà la sua «piccola Svizzera» e ne resterà sempre profondamente innamorata.

Suor Alessandrina, l’insegnante della Scuola Materna, proietta ai suoi piccoli alunni delle diapositive sull’Africa e li invita a offrire qualcosa di proprio per i bambini di quel continente. Decisa, si alza in piedi nel banchetto e afferma: «Ora dobbiamo pensare noi a loro!». Ha solo quattro anni, ma da allora in poi pone i suoi risparmi in una scatolina. Pochi anni dopo sogna di partire per l’Africa. Proprio per questo motivo inizierà quegli studi che potranno consentirle di divenire medico e di curare «i suoi negretti».

La mamma si adopera, per renderla docile e premurosa, a compiere ogni cosa per «far piacere a Gesù».

“Chiara, mi aiuti a sparecchiare la tavola?”. “No, non mi va”, e incrocia le braccia. Alla prima impulsiva risposta segue però quasi immediatamente: «Mamma, scusami. Mettimi il grembiulino!».

Il giorno della Prima Comunione.

«Oggi devo stare proprio brava, perché domani devo ricevere Gesù». A lui promette: «D’ora in poi dovrò sempre offrirti tanti atti di amore».

Aiutata dalla mamma a comprendere che l'importanza di quel giorno consiste nell'incontro con Gesù e non nella festa, si propone: «D’ora in poi dovrò offrire più atti d’amore a Gesù!». Il dono, poi, da parte del parroco ad ogni comunicando, del libro dei Vangeli, la porta ad un impegno quotidiano di lettura.

Impara a guardare chi avvicina con gli occhi della fede: è Gesù. «Io trovo Gesù quando a scuola posso dare la mia merendina a una compagna che non ce l'ha. L’ho detto alla mamma, e adesso me ne dà due. Ma io voglio dare anche la mia, perché nel bambino povero io vedo Gesù. Io sento una grande gioia perché faccio felice Gesù». Se durante le elementari Chiara aveva chiesto alla mamma di invitare a pranzo la compagna più povera e di tirar fuori la tovaglia più bella è perché «a tavola, con noi, oggi c’è Gesù».

C H I A R A

È piena di vita e di sogni quando, a nove anni, scopre una nuova realtà: l’amore di Gesù nelle bambine che ha avuto modo di avvicinare e che fanno parte, come GEN (Generazione Nuova), del Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich. È entusiasta di questo ideale d’amore in cui cerca di immergersi totalmente.

Le “GEN” si scambiano le esperienze vissute nella settimana e le difficoltà superate per amore di Gesù. Poi ha sfogo la vivacità: giocano, ridono recitano e cantano; compiono lavoretti manuali a fine benefico, pronte a continuare il giorno dopo a riprendere il cammino dando la mano a Gesù “abbandonato”.

«Ho capito che stavo sbagliando tutto. Non devo strumentalizzare Gesù, ma amare Lui e basta.

Ho scoperto che Gesù Abbandonato è la chiave dell’unità con Dio; voglio sceglierlo come mio primo Sposo

e prepararmi per quando viene. Preferirlo a tutto!».

Chiara si innamora di questo «suo»

Gesù che inizia a

chiamare col dolce nome di “sposo”. Il 27 novembre 1983, a dodici anni, scrive a

Chiara Lubich:

Ama in modo speciale gli anziani e i piccoli

nel cui volto vede quello del «suo» Gesù e li copre di attenzioni.

Iniziate le medie,

il 30 settembre 1984, a Chiara viene amministrata

la Cresima. Anche in questa circostanza le

sono presenti i «bambini poveri» a cui invia

metà della somma ricevuta.

Nella cameretta di Chiara, nascosta tra i libri c’è una piccolissima rubrica rosa, intitolata: Propositi.

Mescolata agli indirizzi, alla lettera “S”, ci sono due parole scritte a matita ed evidenziate: Sempre sì. Umilmente nascoste, sono però ben chiare nella sua mente. È tutto il suo programma di vita il sì a Gesù, detto in ogni istante e con gioia, per «compiere per amore la volontà di Dio». Non ne verrà mai meno, e rinnoverà il suo sì “attimo per attimo”.

Un giorno si trova in treno con le amiche, quando il viaggio è bruscamente interrotto per un falso allarme: una bomba. Chiara racconta: “Noi però non ci siamo scomposte e abbiamo incominciato a cantare e a pregare. Se fosse successo, sarei subito andata da Gesù in Paradiso”. Il Paradiso: per Chiara sarà sempre grandemente desiderato, perché solo là potrà essere pienamente felice, accanto al suo Gesù.

Durante le vacanze estive Chiara esplode, come sempre, in tutta la sua vitalità: tuffi nella schiuma delle onde del mare, in cui si nasconde per alcuni secondi e riemerge con un grido di esultanza di fronte alla mamma apprensiva. Scrive lei stessa: « In questi mesi faccio molta fatica a non dire parole meno buone ed anche la tv spesso mi tenta con film non proprio belli. Ogni volta chiedo un aiuto speciale a Gesù per farcela... Non è facile andare controcorrente! ... ».

Terminate le medie Chiara si prepara a frequentare il liceo classico a Savona per realizzare il sogno di andare come medico in Africa. Particolarmente bella, rimane umile e semplice. Non è per nulla vanitosa, perché «ciò che conta è essere pulita e ordinata; bella dentro». E aggiungerà ancora: «Io non devo dire di Gesù; devo dare Gesù col mio comportamento». Non sempre le tornerà facile mantener fede ai propositi fatti per amore di Gesù, e riconoscerà ancora una volta “com’è difficile andare controcorrente”.

A fine estate, poco prima di passare alla prima liceo, durante una partita di tennis, Chiara sente un dolore fortissimo alla spalla sinistra. Frequenta la scuola con puntualità e profitto, ma il dolore non diminuisce. Allora decide di farsi visitare per capire che cosa succede. Viene allora ricoverata all’ospedale S. Corona di Pietra Ligure. Un nuovo capitolo si sta aprendo nella vita di Chiara.

C H I A R A

Alla domanda del cardinale di Torino, che incontrandola all’ospedale le chiede: «Hai un’espressione degli occhi molto bella, come mai?», un po’ intimidita sussurra: «Cerco di amare Gesù». E di questa sapienza fa partecipe in primo luogo chi le sta accanto: «Mamma, fidati di Dio; poi hai fatto tutto!».

All’affetto paterno e lungimirante di Dio la sola risposta giusta è l’amore: «Tutto per amore, momento per momento». Chiara è consapevole della sua piccolezza: «Gesù mi smacchia con la varechina anche i puntini neri, e la varechina brucia. Così quando arriverò in Paradiso sarò bianca come la neve».

«Sai, mamma, ho offerto tutto. Non ho sprecato un solo momento, perché ho offerto tutto a Gesù»,

dichiarerà dopo una notte «terribile» in ospedale. E per la stessa ragione rifiuta la morfina:

«Toglie la lucidità e io posso offrire solo il dolore a Gesù».

C H I A R A

Sarò Santa Se Sono Santa, Subito

è il programma di vita di Chiara Luce, quello delle sei esse; arduo, forte, ricco di generosità e di slancio giovanile. L'atmosfera degli ultimi giorni è solo di «gioia» e di preparazione alla «festa». Chi le vuole bene non deve piangere, ma «cantare» e col cuore colmo di gioia, perché da quel momento «Chiara vede Gesù». Chiara desidera «l’abito da sposa e un abito «nuovo» per i genitori: «Lo sposo Gesù per cui dovete essere belli». «Quando morirò non soffrirò più; andrò in Cielo dove vedrò Gesù e la Madonna. Sarò tanto, ma tanto felice!».

Chiara si fida di Dio e si prepara con gioia ad andare in Paradiso:

dovrà essere una festa. Ringrazia e saluta tutti. Un bacio ai suoi amici e una carezza alla mamma: “Ciao, sii

felice, io lo sono!”. L’ultimo suo dono: le cornee per il trapianto.

Parte per il Cielo il 7 ottobre 1990. Ha diciotto anni.