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C O R T E D E I C O N T I Sezione delle Autonomie DELIBERE EMANATE IN ATTUAZIONE DEL DECRETO LEGGE N. 174/2012 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 213/2012)

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C O R T E D E I C O N T I Sezione delle Autonomie

DELIBERE EMANATE IN ATTUAZIONE

DEL DECRETO LEGGE N. 174/2012

(convertito, con modificazioni, dalla legge n. 213/2012)

Raccolta a cura della dott.ssa Grazia Marzella - Segreteria del Presidente Falcucci.

Aggiornamento al 30 novembre 2013.

C O R T E D E I C O N T I Sezione delle Autonomie

Le del ibere d i indir i zzo e d i or ientamento

Delibera n. 15/2012 - Prime linee interpretative. Le novità introdotte dal d.l. n. 174/2012, il

rafforzamento dei controlli sulle Regioni e le numerose modifiche in tema di finanza degli

enti locali volte a corroborare la funzionalità degli strumenti di controllo interno e ad

intensificare il controllo affidato alla Corte dei conti.

Delibera n. 16/2012 - Riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-quater del comma 1,

lettera r) del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3,

comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n.174, convertito con legge 7

dicembre 2012, n. 213.

Delibera n. 1/2013 - Questione di massima in merito alla ammissione alla procedura

riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis, comma 1 del TUEL come introdotto

dall’art. 3, comma 1 , lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con

legge 7 dicembre 2012, n. 213, in vigenza dell’avvio di un procedimento di dissesto guidato

ex art. 6 del decreto legislativo n. 149/2011.

Delibera n. 4/2013 - Linee guida Enti locali per il referto semestrale ex art.148 del TUEL

come riformulato dall’art. 3, co. 1, sub e) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,

convertito con modificazioni dalla legge n. 213/2012.

Delibera n. 5/2013 - Linee guida per la relazione annuale dei Presidenti di Regione ex

art. 1, comma 6 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre

2012, n. 213.

Delibera n. 6/2013 - Linee guida per i collegi dei revisori delle Regioni aventi ad oggetto il

bilancio di previsione 2013 e il consuntivo 2012.

Delibera n. 9/2013 - Prime linee di orientamento per la parifica dei rendiconti delle Regioni,

ai sensi dell’art. 1, comma 5, decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174.

Delibera n. 10/2013 - Prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia

delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi

regionali, ai sensi dell’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174.

Delibera n. 11/2013 - Linee di indirizzo per il riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-

quater del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3,

comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174.

Delibera n. 12/2013 - Pronuncia di indirizzo concernente l’applicazione dell’art. 1, commi 9-

12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte delle Sezioni regionali dei rendiconti

dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012.

Delibera n. 13/2013 - Questione di massima avente ad oggetto il riequilibrio finanziario

pluriennale ex art. 243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come

introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174.

Delibera n. 14/2013 - Questioni di massima su aspetti istruttori concernenti il piano di

riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis del TUEL, afferenti il tema dei debiti fuori

bilancio, la natura della anticipazione a valere sul fondo di rotazione e la possibilità di

deroga ai limiti di copertura dei disavanzi.

Delibera n. 15/2013 - Ulteriore pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi

dell’art. 6, comma 4, d.l. n. 174 del 2012, specificativa dell’indirizzo già espresso con

delibera 12/SEZAUT/2013/QMIG, in merito al sistema di verifica delle spese dei Gruppi

consiliari regionali ex art. 1, commi da 9 a 12, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l.

7 dicembre 2012, n. 213.

Delibera n. 22/2013 - Questioni interpretativo-applicative concernenti le norme che regolano

la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e 243-quinquies

del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1 lett. r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n.

174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Indice

DELIBERAZIONE n. 15 del 25 ottobre 2012 ............................................................................................. 1

-Prime linee interpretative per l’attuazione dei controlli introdotti dal d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 ............. 4

1. Il quadro di riferimento costituzionale dei nuovi controlli sulle autonomie territoriali ................... 4

2. Gli adempimenti della Sezione delle autonomie per l'attuazione del d.l. n. 174/2012 ..................... 4

3. Il controllo preventivo di legittimità sugli atti delle Regioni ......................................................... 5

4. La verifica di attendibilità delle proposte di bilancio di previsione delle Regioni .......................... 7

5. Le verifiche infrannuali sulle gestioni regionali ............................................................................... 7

6. Le verifiche infrannuali sulle gestioni degli enti locali ................................................................... 9

DELIBERAZIONE n. 16 del 13 dicembre 2012 ........................................................................................ 11

- Linee Guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la valutazione della sua

congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3) ........................................................................................ 14

- Schema istruttorio ..................................................................................................................................... 20

1. Sezione prima – Fattori e cause dello squilibrio ............................................................................ 20

2. Sezione seconda – Risanamento ..................................................................................................... 35

DELIBERAZIONE n. 1 del 3 gennaio 2013 ............................................................................................. 44

DELIBERAZIONE n. 4 dell’11 febbraio 2013 ........................................................................................... 55

- Linee guida per il referto semestrale del Sindaco per i Comuni con popolazione superiore ai 15.000

abitanti e del Presidente della Provincia sulla regolarità della gestione e sull’adeguatezza ed efficacia del

sistema dei controlli interni (art. 148 TUEL) .............................................................................................. 58

- Schema di relazione per il referto semestrale del Sindaco, per i Comuni con popolazione superiore ai

15.000 abitanti, e del Presidente della Provincia ......................................................................................... 67

1. Sezione prima – Regolarità della Gestione Amministrativa e Contabile .................................... 67

2. Sezione seconda – Adeguatezza ed efficacia del Sistema dei Controlli Interni ............................ 76

DELIBERAZIONE n. 5 dell’11 febbraio 2013 ........................................................................................... 85

- Linee guida per la relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della gestione, sulla

efficacia e adeguatezza del sistema dei controlli interni (art. 1, comma 6, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,

convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213). ........................................................ 88

- Schema per la Relazione annuale del Presidente della Regione ............................................................... 92

1. Sezione I – Quadro Ricognitivo dell’assetto istituzionale regionale e dei principali adempimenti

normativi ........................................................................................................................................ 92

2. Sezione II – Pubblicità e Trasparenza .......................................................................................... 95

3. Sezione III – Regolarità della Gestione Amministrativa e Contabile ............................................ 97

4. Sezione IV – Funzionamento dei Controlli Interni.. ...................................................................... 99

5. Sezione V – Gestione del Servizio Sanitario Regionale ............................................................ 108

DELIBERAZIONE n. 6 del 22 febbraio 2013 .......................................................................................... 115

- Linee Guida per le relazioni dei revisori dei conti delle Regioni sui bilanci di previsione per il 2013 e

sui rendiconti delle Regioni per il 2012, secondo le procedure di cui all’art. 1, comma 166 e seguenti,

legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall’art. 1, comma 3, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,

convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213. ........................................................ 118

- Questionario per la relazione del collegio dei revisori dei conti sul rendiconto delle Regioni per l’anno

2012 (ex art. 1, co. 166 e ss., l. n. 266/2005, richiamato dall’art. 1, co. 3, d.l. n. 174/2012) .................... 123

1. Sezione I – Domande preliminari .............................................................................................. 124

2. Sezione II – Regolarità della gestione amministrativa e contabile .............................................. 128

3. Sezione III – Dati contabili ......................................................................................................... 135

4. Sezione IV – Sostenibilità dell’indebitamento e rispetto dei vincoli ........................................... 185

5. Sezione V – Organismi partecipati ............................................................................................. 189

6. Sezione VI – Patto si stabilità ...................................................................................................... 193

7. Sezione VII – Servizio Sanitario Regionale ................................................................................. 198

- Questionario per la relazione del collegio dei revisori dei conti sul bilancio di previsione delle Regioni

per l’anno 2012 (ex art. 1, co. 166 e ss.,l. n. 266/2005, richiamato dall’art. 1, co. 3, d.l. n. 174/2012) .... 207

1. Sezione I – Domande preliminari ............................................................................................... 208

2. Sezione II – Regolarità della gestione amministrativa e contabile .............................................. 210

3. Sezione III – Dati contabili ......................................................................................................... 214

4. Sezione IV – Sostenibilità dell’indebitamento e rispetto dei vincoliI .......................................... 232

5. Sezione V – Organismi partecipati ............................................................................................. 236

6. Sezione VI – Patto si stabilità ...................................................................................................... 240

7. Sezione VII – Servizio Sanitario Regionale ................................................................................. 243

DELIBERAZIONE n. 9 del 20 marzo 2013 ............................................................................................ 252

- Prime linee di orientamento per la parifica dei rendiconti delle Regioni di cui all’art. 1, comma 5, d.l. 10

ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213 ............................... 255

DELIBERAZIONE n. 10 del 20 marzo 2013 .......................................................................................... 260

- Prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle

tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi regionali (art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n.

174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre, 213). ......................................................... 263

DELIBERAZIONE n. 11 del 06 marzo 2013 ........................................................................................... 271

DELIBERAZIONE n. 12 del 03 aprile 2013 ............................................................................................ 278

DELIBERAZIONE n. 13 del 03 aprile 2013 ............................................................................................ 284

DELIBERAZIONE n. 14 del 06 maggio 2013 ......................................................................................... 296

DELIBERAZIONE n. 15 del 05 luglio 2013 ............................................................................................ 306

DELIBERAZIONE n. 22 del 13 settembre 2013 ..................................................................................... 311

A P P E N D I C E .......................................................................................................................................... 1

Schema di sintesi delle disposizioni del decreto legge n.174/2012, convertito con modificazione dalla

legge 213/2012 in materia di controllo della Corte dei conti ........................................................................ 2

Schema di sintesi delle delibere di indirizzo e di orientamento della Sezione delle autonomie ................... 5

Le delibere emanate dalle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti ............................................. 7

Glossario dei codici di classificazione delle delibere del controllo ............................................................. 23

1

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 15 del 25 ottobre 2012

“Prime linee interpretative - Le novità introdotte dal d.l. n. 174/2012, il rafforzamento dei

controlli sulle Regioni e le numerose modifiche in tema di finanza degli enti locali volte a

corroborare la funzionalità degli strumenti di controllo interno e ad intensificare il controllo

affidato alla Corte dei conti. Gli adempimenti della Sezione delle autonomie. Il controllo

preventivo di legittimità sugli atti delle Regioni. La verifica di attendibilità delle proposte di

bilancio di previsione delle Regioni. Le verifiche infrannuali sulle gestioni regionali e sulle

gestioni degli enti locali. Delibere che hanno dato attuazione al decreto legge 10 ottobre 2012, n.

174.”

Allegati:

- Prime linee interpretative per l’attuazione dei controlli introdotti dal d.l. 10

ottobre 2012, n. 174.

2

Deliberazione n.15/SEZAUT/2012/INPR

C o r t e d e i C o n t i

Sezione delle autonomie

Adunanza del 25 ottobre 2012

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA, Vittorio

LOMAZZI, Vittorio GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE

SALVO, Giorgio PUTTI, Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI,

Raffaele DAINELLI, Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Enrica DEL

VICARIO, Anna Maria CARBONE, Gaetano D’AURIA

Supplenti: Consiglieri Rosario SCALIA, Ugo MARCHETTI, Gianfranco POSTAL

Primo Referendario Luca FAZIO

Referendario Beatrice MENICONI

Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo

GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa

CORSETTI;

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio

1934, n. 1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle

leggi sugli enti locali e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto l'articolo 1, commi 166 e ss. della legge 23 dicembre 2005, n. 266

(finanziaria 2006);

3

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte

dei conti, approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000

e modificato dalle stesse con le deliberazioni n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17

dicembre 2004, e dal Consiglio di Presidenza con la deliberazione n. 229 del 19 giugno

2008;

Vista la legge 4 marzo 2009, n. 15;

Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di

finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore

delle zone terremotate nel maggio 2012;

Udito il relatore Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore Larosa

DELIBERA

di approvare l’unito documento, che è parte integrante della presente deliberazione,

riguardante le prime linee interpretative per l’attuazione dei controlli introdotti dal d.l.

n. 174/2012.

Il relatore Il Presidente

F.to Giuseppe S. Larosa F.to Luigi Giampaolino

Depositata in Segreteria il 12 novembre 2012

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

4

PRIME LINEE INTERPRETATIVE PER L’ATTUAZIONE DEI CONTROLLI INTRODOTTI

DAL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174

1. Il quadro di riferimento costituzionale dei nuovi controlli sulle autonomie

territoriali

Lo scopo della presente deliberazione è di fornire alcune prime valutazioni ed indicazioni

sul quadro dei controlli della Corte dei conti sulle autonomie territoriali, come tracciato dal d.l.

10 ottobre 2012, n. 174, già in vigore ed in corso di esame parlamentare per la conversione in

legge, in esito al quale possono essere apportate modificazioni.

Per inquadrare le novità introdotte dalla nuova normativa, è necessario assegnare il

giusto valore interpretativo alla disposizione contenuta nell’art. 1, comma 1, che finalizza al

coordinamento della finanza pubblica l’intero disegno di riforma, e riconduce all’art. 100,

comma 2, Cost. “le forme di partecipazione della Corte dei conti al controllo della gestione

finanziaria delle regioni”.

La previsione normativa si riporta alla giurisprudenza costituzionale (cfr. sent. cost. n.

198/2012) che, nel pronunciare la legittimità dell’art. 14, comma 1, lett. e, del d.l. n.

138/2011, come modificato dall’art. 30, comma 5, della legge n. 183/2011, ha individuato il

fondamento del controllo indipendente ed esterno della Corte dei conti nei confronti degli enti

territoriali, con l'ausilio dei collegi dei revisori dei conti, nell’art. 100, comma 2, Cost. (esteso ai

bilanci di tutti gli enti pubblici che costituiscono, nel loro insieme, il bilancio della finanza

pubblica allargata).

La decisione si inserisce nel solco tracciato dalla stessa Corte Costituzionale (sent. n.

64/2005), quando ha riconosciuto il potere del legislatore statale di imporre agli enti autonomi,

per ragioni di coordinamento finanziario connesse ad obiettivi nazionali, condizionati anche

dagli obblighi comunitari, la previsione sia di vincoli alle politiche di bilancio sia di un coerente

sistema di controlli affidato ad un organo della Repubblica in posizione di indipendenza rispetto

ad ogni livello di governo, quale è la Corte dei conti.

A garantire l’effettiva vincolatività di tale disegno normativo è connaturato un organico

sistema di controlli esterni, affidati ad un organo, la cui indipendenza è garantita in

Costituzione, dotato di una struttura a rete, che ne avvicina l’attività al territorio, in grado di

influenzare i comportamenti e le modalità di gestione delle risorse pubbliche a tutti i livelli di

governo ai fini dell’effettivo orientamento delle politiche fiscali nel rispetto dei vincoli e degli

obiettivi economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea.

2. Gli adempimenti della Sezione delle autonomie per l'attuazione del d.l. n.

174/2012

In questo ampio scenario ordinamentale si iscrivono le novità introdotte dal d.l. n.

174/2012, che riguardano, in primo luogo, il rafforzamento dei controlli sulle Regioni e le

5

numerose modifiche in tema di finanza degli enti locali volte a corroborare la funzionalità degli

strumenti di controllo interno e ad intensificare il controllo affidato alla Corte dei conti. Il

potenziamento del sistema dei controlli comporta nuovi adempimenti di cui è opportuno

riepilogare la portata, prima di affrontarne i contenuti, per stabilire le priorità degli interventi

necessari ad una pronta attuazione delle innovazioni introdotte.

Il decreto legge, pur soggetto a modifiche in sede di conversione (o a decadenza per

mancata conversione in legge), è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione (G.U.

10 ottobre 2012) ed è necessario formulare prime indicazioni in ordine agli strumenti operativi

da predisporre.

Si rileva la necessità di:

avviare il percorso per l’adozione delle Linee guida relative alle varie tipologie di

verifiche previste dal decreto legge; in questa prospettiva sono state elaborate

prime bozze di lavoro, da esaminare più approfonditamente con il contributo delle

Sezioni regionali di controllo, relative alle valutazioni di attendibilità delle proposte

dei bilanci di previsione regionali (art. 1, comma 6) ed alle verifiche infrannuali sulle

gestioni delle Regioni (art. 1, comma 7) e di Province e Comuni (art. 3, comma 2,

lett. e); analogo esame deve essere condotto in ordine alla elaborazione delle Linee

guida previste per le verifiche ex art. 1, commi 166 e ss. della l. 266/2005, previste

dall’art. 1, comma 8, nonché dall’ art. 243 quater del TUEL, come introdotto dall’art.

3, comma 2, lett. r), ai fini della valutazione della congruità del piano di riequilibrio

finanziario pluriennale;

procedere allo studio e all’elaborazione di primi indirizzi interpretativi relativi agli

altri compiti previsti dal decreto legge con riferimento ai controlli sulle Regioni, quali

il giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione (art. 1, comma 3), le

relazioni sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate con leggi regionali e sulle

tecniche di quantificazione degli oneri (art. 1, comma 4); tematiche queste che sono

state oggetto di una prima disamina, cui seguiranno i necessari approfondimenti;

procedere allo studio e all’elaborazione delle metodologie per lo svolgimento dei

controlli per la verifica dell’attuazione delle misure dirette alla razionalizzazione della

spesa pubblica (art. 6, comma 3).

3. Il controllo preventivo di legittimità sugli atti delle Regioni (art. 1, comma 2,

d.l. n. 174/2012)

In prima lettura la Sezione, considerando l’immediata cogenza della disposizione di cui al

comma 2 dell’art. 1, relativa alla sottoposizione a controllo preventivo di legittimità di

determinate categorie di atti regionali, pur tenendo conto della possibile caducità della norma,

ritiene opportuno fornire alcune indicazioni. Considerato che la tipologia di controllo in esame

presenta carattere di novità sia relativamente alle istituzioni destinatarie che ai contenuti, è

6

necessario individuare prime linee applicative, in vista di un comportamento uniforme delle

Sezioni regionali.

L’art. 1, comma 2, introduce il controllo preventivo di legittimità da svolgere a cura delle

Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, secondo le procedure previste per il controllo

preventivo sugli atti dello Stato di cui agli artt. 3, l. 14 gennaio 1994, n. 20, e 27, l. 24

novembre 2000, n. 340, e con la riduzione alla metà dei termini (30 giorni), sui seguenti atti

dell’Amministrazione regionale:

atti normativi a rilevanza esterna, aventi riflessi finanziari, emanati dalla Giunta

o dal Presidente della Regione;

atti amministrativi, a carattere generale e particolare, adottati dalla Giunta, dal

Presidente della Regione o dall'Amministrazione regionale, in adempimento degli

obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea;

atti di programmazione e pianificazione regionali, ivi compreso il piano di riparto

delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale.

Il controllo è effettuato ai fini del rispetto dei vincoli finanziari derivanti dall'appartenenza

dell'Italia all'Unione europea, del patto di stabilità interno, nonché del diritto dell’Unione

europea e del diritto costituzionale; vincoli che hanno trovato un più effettivo riconoscimento

nell’ordinamento interno attraverso la novella costituzionale che ha introdotto il pareggio di

bilancio, richiamando i limiti imposti dall’ordinamento sovranazionale (art. 1, l. cost. 20 aprile

2012, n. 1).

Analogamente all’esperienza acquisita in analoghe forme di controllo (cfr. l’art. 3, comma

1, l. n. 20/1994, per le amministrazioni dello Stato, nonché l’art. 2, d.lgs. 6 maggio 1948, n.

655, come modificato dal d.lgs. 18 giugno 1999, n. 200, per la Regione Sicilia e l’art. 5,

comma 1, d.p.r. 16 gennaio 1978, n. 21, come aggiornato dal d.lgs. 9 marzo 1998, n. 74, per

la Regione Sardegna), è da ritenere che l’elencazione abbia carattere tassativo.

Peraltro, anche il dimezzamento dei termini della procedura prevista dall’art. 27, l. n.

340/2000 (che dovrebbe concludersi entro trenta giorni dalla ricezione dell’atto, mentre il

periodo di sospensione, previsto tra l’eventuale richiesta istruttoria e la risposta

dell’Amministrazione regionale, non potrebbe risultare complessivamente superiore a quindici

giorni, pena l’esecutività dell’atto), sembra deporre per una modalità di controllo preventivo

avente caratteristiche particolari, circoscritto ad una cerchia di atti tipici.

Nell’indicata prospettiva, potrebbero essere annoverati, tra gli atti normativi a rilevanza

esterna da sottoporre a controllo, soltanto quelli di natura regolamentare emanati dal governo

regionale aventi una ricaduta finanziaria per il bilancio della Regione, con esclusione dei

provvedimenti aventi forza di legge.

Con riguardo agli atti amministrativi, a carattere generale e particolare, adottati in

adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all'Unione europea, si

richiama l’interpretazione delle Sezioni di controllo della Corte dei conti che, univocamente,

hanno ritenuto di assoggettare a controllo esclusivamente i provvedimenti di approvazione

7

delle azioni di sostegno dei programmi di finanziamento comunitari (C. conti, sez. controllo, I

collegio, 18 aprile 2000, n. 32; id., Sezione regionale di controllo per la Sardegna, 23 dicembre

1999, n. 226). Tale interpretazione appare coerente con il quadro complessivo della normativa

nazionale e comunitaria, nel quale gli Stati membri assumono la responsabilità primaria del

controllo finanziario degli interventi, affinché anche i fondi erogati dalle Istituzioni europee

siano correttamente utilizzati (cfr. art. 325, comma 2, Trattato sul funzionamento dell’Unione

europea).

Con riferimento agli atti di programmazione e pianificazione regionali, ivi compreso il

piano di riparto delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale, è da

valutare l’opportunità di limitare il controllo sugli atti emanati dal governo regionale, aventi

riflessi finanziari per la Regione.

4. La verifica di attendibilità delle proposte di bilancio di previsione delle Regioni

(art. 1, comma 6, d.l. n. 174/2012)

La valutazione di attendibilità dei bilanci di previsione di cui all’art. 1, comma 6, d.l. n.

174/2012, dovrà tener conto della normativa in materia di programmazione di bilancio, nonché

del rispetto del pareggio di bilancio, del patto di stabilità interno e della sostenibilità del debito

sia da parte della Regione e sia degli enti e organismi partecipati.

L’attendibilità evocata dal legislatore può essere valutata sotto diversi profili, tenendo

conto dell’andamento storico (trend) delle varie voci (entrate correnti, spese correnti, spese di

investimento) nei bilanci di previsione e nei rendiconti pregressi, e dei disavanzi verificatisi

negli esercizi precedenti.

Nella costruzione del bilancio di previsione si dovrà, inoltre, considerare l’insegnamento

della Corte costituzionale, secondo cui non è corretto realizzare il pareggio di bilancio, in sede

preventiva, mediante la contabilizzazione di un avanzo di amministrazione presunto (sent.

cost. n. 70/2012).

5. Le verifiche infrannuali sulle gestioni regionali (art. 1, comma 7, d.l. n.

174/2012)

Nell’ambito del descritto panorama dei controlli sulla regolarità della gestione finanziaria

delle Regioni, il comma 7 dell’art. 1, introduce una modalità di monitoraggio infrannuale di

assoluto rilievo, che consente alla Corte di verificare, in corso di esercizio, la tenuta degli

obiettivi di finanza pubblica attraverso l’analisi dei dati contenuti in apposite relazioni

trimestrali adottate dai Presidenti delle Regioni sulla base di Linee guida deliberate dalla

Sezione delle autonomie.

I tratti distintivi principali di tale modalità di controllo possono cogliersi nei seguenti

aspetti procedimentali:

la cadenza trimestrale del referto del Presidente della Regione;

8

la facoltà della Corte di avvalersi del supporto del Corpo della Guardia di finanza

e dei Servizi ispettivi di finanza pubblica della Ragioneria generale dello Stato ai fini

dell’accertamento di quanto utile alle verifiche sulla regolarità della gestione;

la previsione di una sanzione pecuniaria applicabile dalle Sezioni giurisdizionali

regionali della Corte agli amministratori responsabili della inadeguatezza del sistema

dei controlli interni.

La specifica misura in argomento è improntata alla conoscenza delle attività gestionali di

maggior impatto finanziario nel loro concreto sviluppo infrannuale, la cui finalità di fondo si

compendia nell’esigenza di garantire il rispetto delle regole contabili ed il pareggio di bilancio.

In considerazione dell’esigenza di valorizzare, nell’immediato, tale nuovo strumento

informativo, la Sezione è chiamata a dare rapida applicazione al disposto normativo con

l’elaborazione di apposite Linee guida che si coordinino con le altre modalità di monitoraggio e

controllo di cui dispongono le Sezioni regionali di controllo, evitando duplicazioni di richieste di

dati e reiterazioni di adempimenti aventi analoghe caratteristiche funzionali e metodologiche.

La necessità di un coordinamento si pone con riguardo sia agli accertamenti volti a far

emergere la presenza di disfunzioni organizzative ovvero inefficienze e diseconomie nella

gestione della spesa (che andrebbero esaminate, puntualmente, nell’ambito delle metodologie

di analisi di cui al successivo art. 6, comma 3, i cui esiti confluiranno nel referto al

Parlamento), sia alle verifiche finalizzate all’osservanza degli obiettivi annuali posti dal Patto di

stabilità interno ed al rispetto dei vincoli previsti in materia di indebitamento dall'articolo 119,

ultimo comma, della Costituzione (che andranno condotte, principalmente, con gli strumenti

delineati ai commi 6 e 8).

La cadenza trimestrale delle relazioni dei Presidenti delle Regioni potrebbe suggerire,

tuttavia, di far confluire in questa tipologia di controllo anche le verifiche ai fini della

sostenibilità dei bilanci, unitamente a tutti quei profili di indagine che, pur presentando aree di

contiguità con le altre tipologie di controlli, riguardino tematiche concernenti la corretta

copertura delle spese e la salvaguardia degli equilibri finanziari ed economici il cui riscontro

presuppone la conoscenza delle criticità del sistema contabile regionale, del quadro

organizzativo complessivo e dell’assetto dei controlli interni.

Nell’ottica del tempestivo riscontro delle criticità gestionali potenzialmente idonee ad

alterare i profili di una sana e corretta gestione finanziaria, la Sezione è orientata a declinare le

finalità del controllo introdotto dall’art. 1, comma 7, nei seguenti adempimenti:

valutazione dell’adeguatezza funzionale del sistema dei controlli interni;

verifica dell’osservanza dei principali vincoli normativi di carattere organizzativo

e contabile;

monitoraggio degli effetti finanziari prodotti dalle misure previste dalle manovre

di finanza pubblica e dai principali provvedimenti adottati in corso d'anno;

rilevazione degli eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica;

9

consolidamento dei risultati delle gestioni delle amministrazioni regionali con

quelle degli enti e degli organismi partecipati;

valutazione della coerenza dei risultati gestionali rispetto alla evoluzione delle

grandezze di finanza pubblica programmate.

6. Le verifiche infrannuali sulle gestioni degli enti locali (art. 3, comma 1, lett.

e), d.l. n. 174/2012)

La Sezione considera che la riformulazione dell’art. 148 del TUEL, secondo le previsioni di

cui all’art. 3, comma 1, lett. e), d.l. n. 174/2012, che ha introdotto la relazione semestrale del

Sindaco (per i comuni oltre una determinata soglia dimensionale) o del Presidente della

Provincia, costituisce una misura funzionale a verificare (al pari di quanto previsto per il

Presidente della Regione dall’art. 1, comma 7) “la legittimità e la regolarità delle gestioni,

nonché il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e del

pareggio di bilancio”. Per gli enti locali è inoltre previsto che vengano sottoposti a verifica

periodica il PEG, i regolamenti e gli atti di programmazione e pianificazione.

Si nota preliminarmente che il tratto distintivo della nuova disciplina dei controlli, rispetto

a quella vigente, si coglie con particolare evidenza nel livello di maggior dettaglio relativo alla

organizzazione ed alle finalità dei controlli interni e nel coinvolgimento diretto delle figure

organizzative di maggior livello di responsabilità presenti negli enti, quali il segretario, il

direttore generale ed i responsabili dei servizi.

Questa ristrutturazione dei controlli interni comporta una più immediata vicinanza tra

attività gestionale e monitoraggio della stessa alla luce di specifici parametri di valutazione.

Tali specificità si colgono sia negli aspetti di procedimentalizzazione dei controlli di regolarità

amministrativa e contabile calibrati sui singoli atti, attraverso i pareri dei responsabili dei

servizi nella fase preventiva, sia nelle valutazioni improntate ai principi di revisione aziendale

sugli atti di gestione di maggiore impatto (come individuati dall’art. 3, comma 2) nella fase

successiva.

Nel delineato contesto si inserisce il controllo di legittimità e regolarità delle gestioni

intestato alle Sezioni regionali, la cui più serrata frequenza infrannuale consente valutazioni in

corso d’esercizio. In questo senso il referto che il Sindaco o il Presidente della Provincia sono

tenuti a trasmettere ogni semestre alla Sezione regionale di controllo, consentirà di leggere il

concreto sviluppo della gestione attraverso la conoscenza degli atti e delle attività gestionali di

maggior rilievo, mediante i quali l’ente attua i piani ed i programmi.

Le Linee guida, sulle quali i vertici politici degli enti struttureranno le loro relazioni

semestrali, potranno, quindi, considerare anche la regolare osservanza delle norme che

disciplinano il settore degli appalti, le spese di funzionamento, la gestione del patrimonio

immobiliare e gli altri ambiti di gestione di maggior rilievo finanziario.

In considerazione della perfetta simmetricità della norma con le richiamate disposizioni di

cui al comma 7 dell’art. 1 e risultando analoghe le finalità di fondo del controllo introdotto dal

10

nuovo art. 148 del TUEL, può estendersi a questi controlli l’enumerazione degli adempimenti

per l’attuazione riportata al precedente punto 5.

L’esigenza di dare immediato avvio alle attività finalizzate agli adempimenti suddetti

comporta che il primo schema di Linee guida potrà essere suscettibile di adattamenti. Le nuove

Linee guida, superata la fase iniziale di avvio, dovranno essere, quindi, maggiormente

coordinate con le modalità di monitoraggio e controllo contenute nelle Linee guida già

ampiamente collaudate.

La necessità di coordinamento si pone anche rispetto allo sviluppo degli strumenti di

controllo della gestione finalizzati alla revisione della spesa ex art. 6 del d.l. n. 174/2012, che

rappresenta, nell’ambito del panorama di controlli sulla regolarità della gestione eseguiti dalle

Sezioni regionali, una tipologia a sé stante, che si incentra, essenzialmente, sui profili

dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità.

Formerà oggetto di specifica disamina la complementare problematica relativa alla

necessità che le relazioni semestrali debbano essere, o meno, inoltrate per il tramite dei Collegi

dei revisori, che potranno anche asseverarne i contenuti.

Le menzionate Linee guida dovranno articolarsi in più sezioni distinte, ciascuna delle quali

compendierà i tratti caratteristici di un particolare profilo gestionale.

Una prima parte, con valenza essenzialmente ricognitiva, dovrebbe essere dedicata

all’esame del sistema dei controlli e del sistema contabile, e finalizzata a registrare la presenza

di eventuali criticità iniziali nel sistema organizzativo - contabile. La stessa verrà, quindi,

successivamente rimodulata al fine di delineare l’evoluzione del quadro di riferimento e

l’aggiornamento dei principali indicatori di funzionalità gestionale.

Una particolare attenzione dovrà, quindi, essere riservata ai parametri della regolarità

amministrativa e contabile, con richieste volte ad individuare la presenza di eventuali lacune

gestionali idonee, almeno potenzialmente, ad alterare i profili di una sana e corretta gestione

finanziaria.

La verifica del funzionamento dei controlli interni dovrà investire aspetti che attengono

alla concreta attività, in una dimensione dinamico-operativa che rappresenta il naturale

sviluppo delle questioni delineate nella prima sezione con riferimento all’assetto dei controlli

interni.

La parte dedicata agli equilibri di bilancio dovrà affrontare, infine, le tematiche

concernenti la corretta copertura delle spese e la salvaguardia degli equilibri finanziari ed

economici, in un’ottica di progressivo riscontro della tenuta degli obiettivi di finanza pubblica e

di tempestiva rilevazione degli scostamenti che richiedano l’adozione di adeguate misure

correttive.

11

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 16 del 13 dicembre 2012

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 9 gennaio 2013, n. 7.

“Linee guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la valutazione

della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3, come introdotto dal decreto legge n.

174 del 10 ottobre 2012, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213)”.

Allegati:

- Linee guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la

valutazione della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi1-3).

- Schema Istruttorio.

12

Deliberazione n.16/SEZAUT/2012/INPR

C o r t e d e i C o n t i

Sezione delle autonomie

Adunanza del 13 dicembre 2012

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA, Vittorio

GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Giorgio PUTTI, Raffaele DEL

GROSSO, Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI, Raffaele

DAINELLI, Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria

CARBONE

Supplenti: Consiglieri Rosario SCALIA, Diana CALACIURA, Gianfranco

POSTAL, Fabio Gaetano GALEFFI, Ugo MARCHETTI

Primo Referendario Francesco ALBO

Referendari Oriella MARTORANA, Antonio DI STAZIO

Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo

GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa

CORSETTI

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio

1934, n. 1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle

leggi sugli enti locali e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre

2012, n. 213, in particolare l’art. 3, co. 1, lett. r) che, nell’ambito della procedura di

riequilibrio finanziario pluriennale, prevede l’adozione di Linee guida deliberate dalla

Sezione delle autonomie della Corte dei conti ai fini dell’esame del piano di riequilibrio;

13

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte

dei conti, approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000

e modificato dalle stesse con le deliberazioni n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17

dicembre 2004, e dal Consiglio di Presidenza con la deliberazione n. 229 del 19 giugno

2008;

Vista la nota prot. n. 9604/AUT/A91/P del 10/12/2012, con la quale il

Presidente della Corte ha convocato la Sezione delle Autonomie per l'adunanza

odierna;

Uditi i relatori, Cons. Francesco Petronio e Cons. Rinieri Ferone

DELIBERA

di approvare l'unito documento, che è parte integrante della presente

deliberazione, riguardante le linee guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di

riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-quater del Decreto legislativo 18 agosto

2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge

10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213.

I Relatori Il Presidente

F.to Francesco Petronio F.to Luigi Giampaolino

F.to Rinieri Ferone

Depositata in Segreteria il 20 dicembre 2012

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

14

Linee Guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la

valutazione della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3)

Il Decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 “Disposizioni urgenti in materia di finanza

e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone

terremotate nel maggio 2012”, con l’art. 3, co. 1 lettera r), ha inserito, nel Titolo VIII –

Enti locali deficitari o dissestati – del D. Lgs. 267 del 18 agosto 2000, Testo Unico delle

leggi sull’ordinamento degli Enti Locali ( TUEL), l’art. 243-bis che prevede un’apposita

procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per gli enti nei quali sussistano squilibri

strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario. Si tratta di una terza

fattispecie che si aggiunge alle situazioni, elencate dagli artt. 242 e 244 del TUEL, di Enti

in condizioni strutturalmente deficitarie ed Enti in situazioni di dissesto finanziario.

La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, disciplinata dai nuovi articoli

243-bis, ter e quater del TUEL, si inserisce, quindi, in un sistema in cui sono prefigurate,

in una graduale articolazione, le situazioni di precarietà delle gestioni amministrative ed in

parallelo i rimedi per farvi fronte. Le misure previste prendono le mosse da quelle per il

ripiano dei debiti, nonché dell’eventuale disavanzo di amministrazione e da quelle

necessarie per il ripristino del pareggio, laddove si prevedono disavanzi di gestione o di

amministrazione per squilibri della gestione di competenza o dei residui. Di maggiore

spessore sono gli interventi previsti per le condizioni di deficitarietà strutturale e ancor più

quelli in tema di dissesto. In tale sistema articolato e tendenzialmente completo si è,

quindi, inserita la procedura del cosiddetto “dissesto guidato” di cui all’art. 6, comma 2,

del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149 che, prima dell’ultimo intervento

normativo, rappresentava il rimedio di chiusura di un sistema di salvaguardia delle

gestioni degli enti locali. Sull’applicazione di tale ultima procedura, questa Sezione ha

avuto occasione di pronunciarsi con la deliberazione 2/AUT/2012/QMIG.

La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale presuppone una situazione di

evidente deficitarietà strutturale prossima al dissesto, che potrebbe dar luogo al

procedimento del c.d. “dissesto guidato”, ma che si svolge privilegiando l’affidamento agli

organi ordinari dell’ente della gestione delle iniziative per il risanamento.

Il legislatore si dimostra ben avvertito della sostanziale prossimità delle situazioni

regolate dal novellato art. 243 TUEL, rispetto a quelle che conducono al dissesto, tanto

che vengono introdotte disposizioni tese a regolare l’eventuale coesistenza delle due

procedure. Il ricorso al piano di riequilibrio è, infatti, precluso qualora la Sezione regionale

di controllo abbia già assegnato il termine per l’adozione delle misure correttive, nel corso

della procedura ex art. 6, comma 2, d.lgs 149/2011. Al riguardo è opportuno precisare

che, con norma transitoria (art. 243-bis) è stabilito che la preclusione opera solo se la

15

Sezione Regionale di controllo abbia assegnato il termine specificato dall’art. 6, comma 2

del d. lgs. 149/2011 dalla data di entrata in vigore della disposizione.

Sul punto non va trascurato di considerare che, pur in presenza di una rigorosa

impostazione dei criteri di risanamento della gestione, la maggiore ampiezza del tempo di

esecuzione del piano, protratto in sede di conversione ad un arco decennale, vincola anche

le future gestioni per cui la graduazione, negli anni di durata del piano, della percentuale

del ripiano del disavanzo di amministrazione e degli importi da prevedere nei bilanci per il

finanziamento dei debiti fuori bilancio (art. 243-bis, comma 6, lettera d) deve privilegiare

un maggior peso delle misure nei primi anni del medesimo piano e, preferibilmente, negli

anni residui di attività della consiliatura e comunque nei primi 5 anni.

La procedura per il riequilibrio finanziario è cadenzata, con termini perentori, per lo

svolgimento degli adempimenti e richiede l’intervento della Corte dei conti nelle sue

diverse articolazioni in fasi e momenti diversi del procedimento. La Sezione delle

Autonomie della Corte è chiamata, preventivamente, a deliberare apposite Linee Guida

necessarie ad orientare i criteri dell’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale

da parte dell’apposita sottocommissione della Commissione per la finanza e gli organici

degli EE.LL. Le Sezioni regionali di controllo possono fornire indicazioni alla

sottocommissione sul caso concreto all’esame sin dall’avvio della fase istruttoria. All’esito

della prima fase della procedura, la sottocommissione redige una relazione finale,

successivamente trasmessa alla competente Sezione regionale della Corte che, sulla base

della valutazione della congruenza delle misure che si intendono adottare ai fini del

riequilibrio, emette una deliberazione motivata per l’approvazione del piano o, in caso

contrario, di diniego.

La deliberazione della Corte dei conti, in ordine all’approvazione del piano di

riequilibrio finanziario pluriennale, è comunicata al Ministero dell'interno e può essere

impugnata entro 30 giorni (ai sensi dell’articolo 103, secondo comma, della Costituzione)

nelle forme del giudizio ad istanza di parte, innanzi alle Sezioni riunite della Corte dei conti

in speciale composizione che si pronunciano entro 30 giorni dal deposito del ricorso. Le

stesse Sezioni riunite decidono in unico grado, i ricorsi avverso i provvedimenti di

ammissione al Fondo di rotazione di cui all’articolo 243-quater.

Le funzioni delle Sezioni regionali di controllo non sono limitate all’approvazione del

piano: infatti, successivamente a tale adempimento, spetta ad esse il compito di vigilare

sull'esecuzione dello stesso, effettuando, ai sensi dell’art. 243-bis, comma 6, lett. a) i

controlli già previsti dall’art. 1, comma 168 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 ed ora

riportati nel testo dell’art. 148-bis del TUEL, ed emettendo, all’occorrenza, apposita

pronuncia.

16

L’iniziativa è rimessa agli organi rappresentativi degli enti attraverso l’adozione

della deliberazione consiliare di ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale

che deve essere trasmessa, entro 5 gg. dalla data di esecutività, alla Sezione Regionale

della Corte dei conti e al Ministero dell’interno.

Il Consiglio dell’Ente locale, nel termine perentorio di 60 gg. dalla data di

esecutività della delibera di ricorso alla procedura, deve approvare un piano di riequilibrio

finanziario pluriennale della durata massima di 10 anni, compreso quello in corso,

corredato del parere dell’organo di revisione economico-finanziario.

Presupposto necessario per accedere alla procedura di riequilibrio è la regolare

approvazione del bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge; ciò in

quanto è necessario che le successive proiezioni abbiano come punto iniziale di riferimento

una situazione consacrata in documenti ufficiali. Al riguardo deve essere anche rilevato

che l’avvio della procedura non comporta la sospensione dei termini per la presentazione

dei documenti contabili; infatti a differenza di quanto previsto nel caso di dissesto dall’art.

248 del TUEL non si rinviene una norma espressa in tal senso. Nel silenzio del legislatore

la norma va interpretata nel significato letterale (ubivoluit dixit), anche perché è utile

disporre della rappresentazione certa e veritiera di partenza, al fine di valutare la

sostenibilità del piano.

L’avvio della Procedura per il risanamento pluriennale, ancor prima

dell’approvazione del piano, comporta la sospensione delle azioni esecutive, determinando

una compressione dei diritti dei terzi creditori. La facoltà di revocare l’istanza di ricorso

alla procedura, in linea generale ammissibile in assenza di contraria previsione, dovrebbe

comunque essere esercitata non oltre i 60 giorni previsti dalla norma (ex art. 243-bis

comma 5 del TUEL) per la presentazione del piano.

Il piano di riequilibrio deve essere deliberato entro 60 gg. dalla data di esecutività

della delibera di cui al comma 1 dell’art. 243-bis del TUEL e, quindi, trasmesso alla

competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti e alla Commissione per la

finanza e gli organici degli EE.LL.

La durata massima del Piano è decennale; esso deve essere corredato del parere

dell’Organo di revisione economico-finanziario, che assume un ruolo essenziale sia nella

predisposizione del piano che ai fini del controllo della sua attuazione.

Il piano viene istruito dalla sottocommissione, che nel termine di 60 gg, redige la

relazione finale; tale termine può soggiacere a sospensione, nel caso in cui si renda

necessario procedere ad acquisizione documentale e a richieste istruttorie, per il periodo

che impiega l’Ente per fornire risposte e, comunque, non oltre i 30 giorni.

17

Le Linee Guida della Sezione delle Autonomie offrono indicazioni sulla corretta

applicazione della nuova procedura, al fine di superare possibili difficoltà nell’esegesi delle

norme e per renderne l’interpretazione tendenzialmente uniforme. Esse mirano, in

particolare, a fornire criteri per verificare l’esatta determinazione dei fattori di squilibrio

presenti nella gestione dell’ente, nonché l’attendibilità e sostenibilità delle misure rivolte al

superamento della situazione critica.

Le indicazioni contenute nelle specifiche Linee Guida non possono non considerare

le analoghe istruzioni presenti nelle Linee Guida ex art. 1, co. 166 e seguenti della legge

266/2005 - compilate dagli organi di revisione - per il bilancio e il rendiconto nelle parti in

cui esaminano le stesse questioni rilevanti per la procedura di riequilibrio pluriennale.

Va sottolineato, quindi, il supporto che si può ricevere, nelle valutazioni finalizzate

allo svolgimento della procedura di riequilibrio, dai dati raccolti nei questionari annessi alle

suddette Linee Guida, utilizzati per gli accertamenti, demandati alla Corte, in merito alla

corretta attuazione degli interventi previsti dalle norme e, in particolare, per verificare la

presenza di gravi squilibri finanziari nella gestione degli enti.

Inoltre, le Sezioni regionali nella sede del controllo sui rendiconti e sui bilanci hanno

avuto frequente occasione di rilevare situazioni di squilibrio e profili d’irregolarità e

richiamato gli organi rappresentativi degli enti a porre in essere i correttivi necessari per

scongiurare situazioni più gravi, che avrebbero potuto determinare il dissesto. Per tale

ragione, nella fase istruttoria, è necessario acquisire le delibere delle Sezioni Regionali di

controllo sui bilanci e rendiconti relative ad un significativo periodo. A tale riguardo, va

anche ricordato che i dati impiegati per i riscontri in tale sede sono quelli verificati

dall’organo di revisione che, per la loro provenienza, assumono maggiore significatività.

Nella procedura in esame le Linee Guida non si rivolgono agli organi di revisione,

ma alla sottocommissione e la guidano nella valutazione dei piani. Tali indirizzi risultano

importanti anche per le Sezioni regionali a supporto delle funzioni di controllo esercitate.

L’attività dei revisori è prevista sin dalla fase di redazione del piano di riequilibrio. Il loro

intervento, che prosegue anche in successivi passaggi della procedura, con le cadenze

temporali previste dalla legge, può rivelarsi di ausilio anche per asseverare dati e

valutazioni espresse nello stesso piano durante tutto il percorso di approvazione e

realizzazione e consentire momenti di confronto con le Sezioni regionali.

Le istruzioni delle Linee Guida, deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte

dei conti, si rivolgono particolarmente alla fase istruttoria da parte della

sottocommissione, indicando elementi da acquisire per una ponderata valutazione del

piano; le Linee Guida non precludono l’effettuazione di ulteriori e maggiormente calibrate

18

richieste istruttorie, da parte della competente Sezione Regionale di Controllo della Corte

dei conti, estese anche alla fase di verifica.

Tra gli elementi da prendere in considerazione per inquadrare la gravità della

situazione di squilibrio è utile raccogliere una dettagliata descrizione delle caratteristiche

dell’Ente quali: la collocazione geografica (ad esempio: isola, ente montano) la

popolazione residente (il trend demografico recente)la percentuale di popolazione

immigrata, i flussi temporanei di residenti (vocazione turistica).

Presupposto indefettibile per la positiva valutazione dei piani di rientro è che si

possa constatare l’adeguamento al complesso delle regole di coordinamento della finanza

pubblica contenute nelle vigenti norme in tema di finanza locale, quali il rispetto del patto

di stabilità interno, le misure per la riduzione della spesa di personale e quelle in tema di

società partecipate, limiti all’indebitamento, dismissioni patrimoniali, ecc..

Se al momento di avvio della procedura la situazione dell’ente non risulti allineata a

tali prescrizioni è necessario che il piano contenga misure atte a consentirne il rispetto

entro il primo periodo di attuazione del programma di risanamento.

E’altresì necessario che il piano contenga una quantificazione veritiera e attendibile

dell’esposizione debitoria, in stretta ottemperanza a quanto previsto dalle norme che

stabiliscono il contenuto obbligatorio del piano. A tale riguardo è necessario tenere

presente l’art. 6 co. 4 del d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012, n.

135, che prevede l’allineamento con i dati contabili degli organismi partecipati.

Nel contesto delle misure necessarie ad assicurare il graduale riequilibrio

finanziario, assume rilievo, tra le altre, la verifica della situazione di tutti gli organismi e

delle società partecipate e dei relativi costi ed oneri, richiedendo l’adozione, ove non sia

stato già provveduto, delle misure legislative di liquidazione e privatizzazione degli

organismi partecipati secondo i criteri espressamente previsti.

La verifica del rispetto del complesso delle regole della gestione finanziaria imposte

agli enti locali è un punto fermo nel corso della procedura di risanamento; infatti le

situazioni di squilibrio si generano laddove ci si è discostati da criteri di sana gestione

desumibili dalle norme e dai principi contabili e in molti casi laddove si siano generati

fattori critici che non trovavano rappresentazione in bilancio.

Nella rilevazione dell’entità della situazione iniziale di squilibrio è, quindi, di

assoluto rilievo un’attenta indagine sulla presenza di oneri latenti non adeguatamente

considerati dall’Ente, in modo da poterne stimare le ricadute negli anni di svolgimento

della procedura di risanamento.

19

Sul punto soccorrono ampiamente tutte le valutazioni effettuate dalle Sezioni

regionali di controllo nel corso degli ultimi anni in tema di effettività dell’equilibrio esposto

nei documenti contabili avendo considerazione di fenomeni quali: rinvio di

contabilizzazione ad esercizi successivi; debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento;

presenza di residui attivi vetusti; disallineamento nelle partite di giro e nei fondi vincolati;

situazioni critiche delle società partecipate in corso di emersione; contenzioso ecc…

L’esigenza di dare immediato avvio alle attività finalizzate ai complessi

adempimenti previsti dalla procedura per il riequilibrio pluriennale comporta che il primo

schema di Linee Guida debba essere emesso tempestivamente e potrà essere suscettibile

di adattamenti anche per via del necessario coordinamento con le Linee Guida degli organi

di revisione per i bilanci 2013 e rendiconti 2012. Le nuove Linee Guida ex art. 243-bis del

TUEL, superata la fase iniziale di avvio, dovranno essere, quindi, adeguatamente

raccordate con le modalità di monitoraggio e controllo proprie delle Linee Guida degli

organi di revisione, già ampiamente collaudate.

La nuova procedura rappresenta, nell’ambito dell’attuale problematico panorama

della finanza locale, un utile rimedio per scongiurare la più grave situazione di dissesto.

Tuttavia essa deve essere rigorosamente attuata e sottoposta a scrupolosi controlli sulla

regolarità della gestione e sul puntuale procedere del percorso di risanamento, perché

potrebbe rivelarsi un dannoso escamotage per evitare il trascinamento verso una

situazione di dissesto da dichiarare ai sensi dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011,

diluendo in un ampio arco di tempo soluzioni che andrebbero immediatamente attuate.

20

SCHEMA ISTRUTTORIO

Le istruzioni che seguono sono rivolte in via principale alla sottocommissione per guidare l’istruttoria sulpiano di

riequilibrio finanziario pluriennale. Riguardano tutti gli enti che hanno facoltà di accedere alla procedura.

SEZIONE PRIMA - FATTORI E CAUSE DELLO SQUILIBRIO

1. Pronunce della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti e misure

correttive adottate dall’ente locale

1.1 Verificare le eventuali misure correttive adottate dall’ente locale, ai sensi dell’art. 1,

comma 168 della L. 266/2005, per comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e del

mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno accertati dalla Sezione

Regionale della Corte dei conti.

Se ricorre la fattispecie:

1.1.a Analisi delle eventuali delibere della Corte dei conti (che devono essere allegate);

1.2.b Analisi delle misure correttive adottate dall’ente locale.

1.2 Verificare se l’organo di revisione economico-finanziario abbia, in passato,segnalato

problematiche relative alla sana gestione finanziaria o al mancato rispetto del patto di stabilità

interno. Tale informazione può essere anche desunta dal parere dell’organo di revisione

economico-finanziario che deve corredare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale.

1.3 L’Organo di revisione deve esprimere le proprie valutazioni sia in relazione alla consistenza

della “massa passiva” che l’Ente dichiara di dover ripianare, sia in relazione alla bontà delle

misure individuate nel Piano, valutando l’attendibilità delle previsioni alla luce dell’esperienza

maturata in ordine alla situazione dell’Ente.

2. Patto di stabilità

Verificare il rispetto o meno del patto di stabilità interno nell’ultimo triennio e le ragioni esposte

dall’Ente nel caso di mancato rispetto.

3. Andamenti di cassa

3.1 – Analisi sull’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria

Rendiconto

esercizio

n - 2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Entità anticipazioni complessivamente corrisposte *(accertato al Tit. V)

Entità anticipazioni complessivamente restituite *(impegno al Tit.III)

Entità anticipazioni non restituite al 31.12

Limite anticipazione concedibile ai sensi dell’art.222 TUEL

Entità delle somme maturate per interessi passivi

Entità massima delle entrate a specifica destinazione utilizzata in termini di

cassa ex art. 195 TUEL con corrispondente vincolo sull’anticipazione di

tesoreria concedibile

21

Esposizione massima di tesoreria

Giorni di utilizzo delle anticipazioni

3.2 L’Ente espone l’andamento nel triennio, evidenziando le principali ragioni dello squilibrio.

3.3 Nel caso di utilizzo di entrate aventi specifica destinazione, ex art. 195 TUEL, è necessario

verificare se l’Ente abbia correttamente ricostituito la consistenza delle somme vincolate.

Qualora, nell’ultimo triennio, al 31.12, non sia stata ricostituita la consistenza iniziale, verificarne le

cause.

L’Ente, ove ricorra la fattispecie, deve esporre ogni criticità o anomalia rilevata, in relazione ai

vincoli di cassa.

4. Analisi sugli equilibri di bilancio di parte corrente e di parte capitale

4.1 Equilibrio di parte corrente

Per il Conto del Bilancio vanno indicati Accertamenti ed Impegni di

competenza. Per il Bilancio le Previsioni definitive

Rendiconto

esercizio

n - 2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Entrate titolo I

Entrate titolo II

Entrate titolo III

Totale titoli I,II,III (A)

Spese titolo I (B)

Rimborso prestiti (C) parte del Titolo III*

Differenza di parte corrente (D=A-B-C)

Utilizzo avanzo di amministrazione applicato alla spesa corrente (+) /

Copertura disavanzo (-) (E)**

Entrate diverse destinate a spese correnti (F) di cui:

Contributo per permessi di costruire (fino al 2012)

Plusvalenze da alienazione di beni patrimoniali

Altre entrate (specificare)

Entrate correnti destinate a spese di investimento (G) di cui

Proventi da sanzioni per violazioni al codice della strada

Altre entrate (specificare)

Entrate diverse utilizzate per rimborso quote capitale (H)

Saldo di parte corrente al netto delle variazioni (D+E+F-G+H)

*Il dato da riportare è quello del Titolo III depurato dell’intervento 1 “rimborso per anticipazioni di cassa” e, dove

esistente, della quota di mutui e prestiti estinti anticipatamente con ricorso a nuovo indebitamento o con utilizzo

dell’avanzo d’amministrazione.

**In caso di applicazione di avanzo di amministrazione (e maggiore di 0), acquisire dall’Ente la dimostrazione

dell’utilizzo.

22

4.2 Equilibrio di parte capitale

Per il Conto del Bilancio vanno indicati Accertamenti ed Impegni di

competenza. Per il Bilancio le Previsioni definitive

Rendiconto

esercizio

n - 2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

Esercizio

n

Entrate titolo IV

Entrate titolo V *

Totale titoli IV,V (M)

Spese titolo II (N)

Differenza di parte capitale (P=M-N)

Entrate correnti destinate a spese di investimento (G)

Utilizzo avanzo di amministrazione applicato alla spesa in conto capitale

[eventuale] (Q)

Saldo di parte capitale al netto delle variazioni

(P+Q-F+G-H)

*categorie 2,3 e 4.

4.3 Entrate e spese correnti aventi carattere non ripetitivo

Indicare esclusivamente la parte di entrate o di spese che hanno avuto, negli ultimi 3 esercizi,

carattere di eccezionalità e/o non ripetitività.

Entrate Accertamentidi competenza

Tipologia

Rendiconto

esercizio

n - 2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio n

Contributo rilascio permesso

di costruire

Contributo sanatoria abusi

edilizi e sanzioni

Recupero evasione tributaria

Entrate per eventi calamitosi

Canoni concessori pluriennali

Sanzioni al codice della

strada

Plusvalenze da alienazione

Altre *

*inserire il dato finanziario aggregato e specificare le tipologie nel campo ‘note’, indicando i relativi importi

23

Spese Impegni di competenza

Tipologia

Rendiconto

esercizio

n - 2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Consultazioni elettorali o

referendarie locali

Ripiano disavanzi aziende

riferiti ad anni pregressi

Oneri straordinari della

gestione corrente

Spese per eventi calamitosi

Sentenze esecutive ed atti

equiparati

Altre *

Totale

* inserire il dato finanziario aggregato e specificare le tipologie di dettaglio nel campo ‘note’, indicando i relativi

importi.

Note per le “Altre” entrate Note per le “Altre” spese

Tipologie

Importi

Tipologie

Importi

Rendiconto

esercizio

n - 2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Rendiconto

esercizio

n - 2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

Esercizio

n

24

5. Risultato di amministrazione

5.1 Dimostrazione del risultato di amministrazione riferito all’ultimo triennio:

Rendiconto

esercizio n-3

Rendiconto

esercizio n-2

Rendiconto

esercizio n-1

Residui Competenza Totale Residui Competenza Totale Residui Competenza Totale

Fondo cassa al 1° gennaio

Riscossioni

Pagamenti

Fondo cassa al 31 dicembre (A)

Pagamenti per azioni esecutive non regolarizzate al 31 dicembre

(B)

Differenza(C=A-B)

Residui attivi (D)

Residui passivi (E)

Differenza

Risultato di amministrazione (+/-)

(C+D-E)

Rendiconto

esercizio

n-3

Rendiconto

esercizio

n-2

Rendiconto

esercizio

n-1

Risultato di

amministrazione (+/-)

di cui:

a) Vincolato

b) Per spese in conto capitale

c) Per fondo ammortamento

d) Per Fondo svalutazione Crediti

e) Non vincolato (+/-) *

* Il fondo non vincolato va espresso in valore positivo se il risultato di amministrazione è superiore alla sommatoria dei tre fondi vincolati. In tal caso, esso evidenzia la quota di avanzo disponibile. Va invece espresso in valore negativo se la sommatoria dei tre fondi vincolati è superiore al risultato di amministrazione poiché, in tal caso, esso evidenzia la quota di disavanzo applicata (o da applicare) obbligatoriamente al bilancio di previsione per ricostituire integralmente i fondi vincolati (compreso il fondo ammortamento ex art. 187, comma 2, lett. A del TUEL).

25

5.2 Verificare, nel caso in cui ricorra la fattispecie nell’ultimo esercizio e nei due precedenti,

sesiano state adottate le misure indicate nell’art.193 del TUELper il ripiano dei disavanzi e con

quali effetti.

In caso affermativo, l’Ente descrive brevemente gli interventi più significativi posti in essere e

la sottocommissione acquisisce i provvedimenti adottati dall’Ente.

5.3 Verificare se negli esercizi precedenti siano stati conservati residui attivi dei titoli I e III

risalenti ad annualità antecedenti il quinquennio o crediti di dubbia esigibilità, che potrebbero

aver assorbito la parte di avanzo di amministrazione utilizzata.

6. Risultato di gestione

La Sottocommissione acquisisce le attestazioni sul risultato di gestione dell’ultimo triennio dal

conto del bilancio.

Quadro riassuntivo della gestione di competenza

Rendiconto

esercizio n-3

Rendiconto

esercizio n-2

Rendiconto

esercizio n-1

Accertamenti

(+)

Impegni

(-)

Risultato gestione di competenza

Applicazione dell’eventuale Avanzo di amministrazione non vincolato (dell’esercizio precedente)

utilizzo dell'avanzo:

Titolo I –spese correnti

Titolo II – spese in conto capitale

Titolo III – rimborso di prestiti (quota capitale)

Risultato della gestione di competenza al netto dell’utilizzo dell’avanzo

Il risultato di competenza si è così determinato:

Riscossioni in conto competenza

(+)

Pagamenti in conto competenza

(-)

Differenza

(A)

residui attivi di competenza

(+)

residui passivi di competenza

(-)

Differenza

(B)

Risultato gestione di competenza (A)-(B)

26

7. Analisi della capacità di riscossione nel triennio

Rendiconto esercizion-3 Rendiconto esercizion-2 Rendiconto esercizion -1

Accerta

menti

(A)

Ris

cossio

ni

(R)

Capacità di

riscossione

%

(R/A)*100

Accerta

menti

(A)

Ris

cossio

ni

(R)

Capacità di

riscossione

%

(R/A)*100

Accerta

menti

(A)

Ris

cossio

ni

(R)

Capacità di

riscossione

%

(R/A)*100

Titolo I - Tributi propri

Titolo II - Trasferimenti correnti

Titolo III - Entrate extratributarie

Totale Entrate Correnti

* Dati riportati in automatico dalla tabella di cui al punto 4

Dimostrazione degli esiti dell’attività di recupero dell’evasione tributaria nel triennio precedente

Rendiconto

esercizio

n-3

Rendiconto

esercizio

n-2

Rendiconto

esercizio

n -1

Previsione

Accertamento (A)

Riscossione c/competenza (B)

Riscossione c/residui

Capacità di riscossione in c/competenza (B/A)%)

Verificare che le somme indicate siano riferibili direttamente e con certezza all’attività di

recupero dell’evasione e che sussistano, ad esempio, autonomi provvedimenti di accertamento.

L’Ente deve dar conto delle eventuali difficoltà di riscossione illustrando il contesto economico-

sociale – territoriale, le difficoltà operative ed organizzative sofferte ed ogni altra concausa.

27

8. Analisi dei residui

Dimostrazione della capacità di realizzo o smaltimento dei residui e vetustà degli stessi, al fine di

verificare se sussistano fondati dubbi in merito alla esigibilità di crediti risalenti iscritti in bilancio o a

impegni vetusti, soprattutto se relativi a spese correnti.

8.1 Grado di realizzo e smaltimento residui attivi e passivi

Rendiconto esercizio

n-3

Rendiconto esercizio

n-2

Rendiconto esercizio

n -1

Resid

ui in

izia

li

(a)

Ris

cossio

ni su

resid

ui

(b)

Capacità

realizzo/s

maltim

en

to s

u r

esid

ui

b/a

*100

Resid

ui in

izia

li

(a)

Ris

cossio

ni su

resid

ui

(b)

Capacità

realizzo/s

maltim

en

to s

u r

esid

ui

b/a

*100

Resid

ui in

izia

li

(a)

Ris

cossio

ni su

resid

ui

(b)

Capacità

realizzo/s

maltim

en

to s

u r

esid

ui

b/a

*100

Titolo I - Tributi propri

Titolo II - Trasferimenti

correnti*

Titolo III - Entrate

extratributarie

Totale entrate correnti

di cui

Entrate Proprie (Titoli I e III)

Titolo IV - Alienazioni e

trasferimenti di capitale

Titolo V - Mutui, prestiti ed

altre operazioni creditizie

Titolo VI – entrate per servizi

c/terzi

Totale entrate

Titolo I - Spese correnti

Titolo II - Spese in conto

capitale

Titolo III - Spese per rimborso di prestiti

Titolo IV - Spese per servizi

per c/terzi

Totale Spese

* Evidenziare eventuali criticità scaturenti da ritardi nei trasferimenti della Regione di appartenenza.

8.2 Analisi sull’anzianità dei residui attivi

anni

Valori assoluti

Titolo 1 - Tributi propri

Titolo 2 -

Trasferimenti

correnti

Titolo 3 -

Entrate extratributari

e

Entrate

Proprie (Titolo I e

Titolo III)

Titolo 4 –

Alienazioni e trasferimenti

di capitale

Titolo 5 -

Mutui, prestiti

ed altre

operazioni

creditizie

Totale entrate

esercizio n-6 e precedenti

esercizio n-5

esercizio n-4

esercizio n-3

esercizio n-2

esercizio n-1

Totale residui

28

8.3 Analisi sull’anzianità dei residui passivi

anni

Valori assoluti

Titolo I

Spese correnti

Titolo II

Spese in conto

capitale

Titolo III

Spese per

rimborso di

prestiti

Titolo IV

Spese per

servizi per

c/terzi

Totale spese

esercizio n-6 e

precedenti

esercizio n-5

esercizio n-4

esercizio n-3

esercizio n-2

esercizio n-1

totale residui

9. Debiti fuori bilancio e passività potenziali

9.1 Dimostrare l’andamento, nell’ultimo triennio, dei debiti fuori bilancio, riconosciuti e non

riconosciuti e non ripianati. L’importo dei debiti da ripianare deve comprendere tutti i debiti

anche se risalenti nel tempo, ancora esigibili.

Articolo 194 T.U.E.L:

Esercizio

n-2

e

precedenti

Esercizio

n-1

Esercizio in

corso

n

Totale

debiti f.b.

da

ripianare

- lettera a) - sentenze esecutive

- lettera b) - copertura disavanzi

- lettera c) - ricapitalizzazioni

- lettera d) - procedure espropriative/occupazione d'urgenza

- lettera e) - acquisizione beni e servizi senza impegno di spesa

Totale

9.2 Dimostrazione dell’evoluzione storica delle sentenze esecutive, per tipologia e dimensione

nel triennio precedente.

SENTENZE ESECUTIVE

Esercizio

n-2

e

precedenti

Esercizio

n-1

Esercizio in

corso

n

Totale

debiti f.b.

da

ripianare

Totale

29

9.3 L’Ente fornisce un resocontosintetico sullo stato del contenzioso in essere, operando una

valutazione prognostica della spesa complessiva che potrà gravare negli esercizi futuri.

9.4 Verificare se l’Ente abbia acquisito, da tutti i responsabili dei servizi, ciascuno per le spese

di sua competenza, un’attestazione sull’esistenza o meno di debiti fuori bilancio non

riconosciuti, per i quali devono essere ancora assunti provvedimenti di riconoscimento

sussistendone i presupposti di legge.

9.4.a Laddove venga attestata l’esistenza di debiti fuori bilancio non riconosciuti è

necessario che l’Ente indichi: motivazioni per le quali il debito è sorto, con la

specificazione del capitolo di spesa di competenza al quale si riferisce; l’utilità e

l’arricchimento per l’Ente; se sono stati individuati i mezzi di finanziamento precisando

quali; la sussistenza di tutti i requisiti per il riconoscimento ai sensi di legge.

9.5 Verificare se nel corso di eventuali verifiche a campione, fino alla data della delibera per

l’accesso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, sia stata riscontrata la presenza

di spese che, pur avendo la natura di debiti fuori bilancio, sono state imputate agli

stanziamenti correnti senza aver operato il riconoscimento, da parte del Consiglio, previsto

dall’art. 194 del TUEL.

9.6 Passività potenziali - Indicare se siano state identificate e valutate eventuali

sopravvenienze o insussistenze passive probabili, specificandone la natura, l’entità e la

provenienza.

10. Analisi sulle modalità di gestione dei servizi per conto terzi

10.1 Verificare la corrispondenza dell’accertato e dell’impegnato rispettivamente nei Titoli VI e

IV riferiti alle entrate e alle spese dei Servizi conto terzi:

SERVIZI CONTO TERZI

ACCERTAMENTI

(in conto competenza)

IMPEGNI

(in conto competenza)

Rendiconto

esercizio

n-2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Rendiconto

esercizio

n-2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Ritenute previdenziali e assistenziali al personale

Ritenute erariali

Altre ritenute al personale c/terzi

Depositi cauzionali

Fondi per il Servizio economato

Depositi per spese contrattuali

Altre per servizi conto terzi*

TOTALE DEL TITOLO

30

10.2 Verificare l’andamento di cassa delle riscossioni e dei pagamenti riferiti alle entrate e alle

spese dei Servizi conto terzi:

SERVIZI CONTO TERZI

RISCOSSIONI

(in conto competenza)

PAGAMENTI

(in conto competenza)

Rendiconto

esercizio

n-2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Rendiconto

esercizio

n-2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

Ritenute previdenziali e assistenziali al personale

Ritenute erariali

Altre ritenute al personale c/terzi

Depositi cauzionali

Fondi per il Servizio economato

Depositi per spese contrattuali

Altre per servizi conto terzi*

TOTALE DEL TITOLO

* I pagamenti contenuti nella voce “Altre per servizi conto terzi” hanno riguardato le seguenti tipologie di

spese:

Rendiconto

esercizio

n-2

Rendiconto

esercizio

n-1

Bilancio

esercizio

n

1.

2.

3.

4.

10.3 Verificare che fra gli accertamenti e i residui attivi dei Servizi per conto di terzi non vi

siano somme che non hanno un titolo giuridico che li giustifichi e per le quali il corrispondente

impegno sia già stato pagato.

11. Indebitamento

11.1 Verificare il rispetto, nell’ultimo triennio, dei limiti in materia d’indebitamento disposti

dall’art. 119 della Costituzione e dall’art. 204 del TUEL e l’andamento nel triennio.

A tal fine si rende necessario acquisire idonea attestazione dell’organo di revisione, corredata

da prospetto riepilogativo dell’andamento del debito nel triennio precedente e l’incidenza dei

relativi interessi passivi sulle entrate correnti.

31

Evoluzione del debito

Rendiconto esercizio

n-2

Rendiconto esercizio

n-1

Bilancio esercizio

n

+/-

+/-

+/-

Residuo del debito al 01.01

Nuovi prestiti* (titolo V entrate)

Estinzione mutuo

Prestiti rimborsati

Altre variazioni (cancellazioni mutui

e linee di credito)

Residuo debito al 31.12

* La voce deve contenere anche eventuali accolli per debiti di società in housee/o partecipate, all’esito di una

procedura di liquidazione, deliberati nel triennio.

11.2 Verifica del rispetto del limite d’indebitamento

Rendiconto esercizio

n-4

Rendiconto esercizio

n-3 Rendiconto esercizio

n-2

Entrate correnti

Interessi passivi

Incidenza percentuale

11.3 L’Ente, qualora abbia fatto ricorso nell’ultimo triennio, a strumenti quali il leasing

immobiliare in costruendo o operazioni di projectfinancing, deve esporregli effetti finanziari di

tali scelte e presentare una analisi comparativa dei costi rispetto all’acquisto del bene.

11.4 Esaminare gli strumenti di finanza derivata ancora in essere (anche se rinegoziati) con la

quantificazione degli oneri sostenuti nel triennio precedente e la stima di quelli a carico degli

esercizi futuri.

12. Tributi locali e servizi a domanda individuale

La Sottocommissione, al fine di valutare le misure che l’Ente ha programmato di adottare per il

riequilibrio finanziario, deve avere conoscenza degli andamenti pregressi dei tributi locali e

delle tariffe relative alla copertura dei servizi a domanda individuale e della gestione del

servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani e del servizio acquedotto. L’Ente dovrà, perciò,

mostrare l’andamento di tali entrate, relativamente alla fase dell’accertamento e della

riscossione, indicando il grado di copertura realizzato per ciascuno degli anni del triennio

precedente.

13. Spese per il personale

13.1 La Sottocommissione verifica se nell’ultimo triennio l’Ente ha garantito il contenimento

della dinamica retributiva ed occupazionale, acquisendo notizia delle azioni poste in essere.

L’analisi mira a mostrare:

32

­ l’andamento della spesa del personale e il contenimento della stessa entro i vincoli

posti dalle norme di finanza pubblica;

­ l’incidenza percentuale della spesa del personale rispetto al complesso delle spese

correnti che, qualora sia pari o superiore al limite, pone il divieto di nuove assunzioni

di personale, a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale;

­ il trend di crescita o di diminuzione della dotazione organica dell’ultimo triennio, con la

quantificazione delle eccedenze e delle posizioni soprannumerarie;

­ l’incidenza dei contratti di collaborazione autonoma, collaborazione coordinata e

continuativa e di quelli di cui all’art. 110, comma 1 del TUEL.

14. Organismi partecipati

14.1 Verificare la situazione economico-finanziaria di tutti gli organismi e società partecipate,

nell’ultimo triennio, evidenziando relativi costi, oneri e situazioni di criticità.

Verificare in particolare che siano integralmente previsti in bilancio gli oneri dei contratti di

servizio con società partecipate o controllate e che non vi siano esposizioni debitorie pregresse

derivanti da precedenti gestioni per le quali non siano stati assunti i provvedimenti di

finanziamento dovuti per legge.

DATI AGGREGATI Rendiconto n - 3 Rendiconto n - 2 Rendiconto n - 1

Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti

SPESE PER

Sottoscrizioni capitale*

Contratti di servizi

Contributi in conto esercizio

Contributi in conto capitale

Concessioni di credito

Coperture di perdite

Aumenti del capitale

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni

ENTRATE PER

Dividendi

Rimborsi crediti

Altro (specificare) *Nel caso di acquisizione di capitale con conferimento in natura, precisare la natura del bene conferito specificandone il

valore.

14.2. Informazioni su ciascun organismo partecipato.

Analisi limitata agli organismi nei quali la quota di partecipazione sia superiore al 25% o, in

ogni caso, indipendentemente dalla quota di partecipazione, a tutti quelli che hanno rilevato

perdite anche per un solo esercizio nell’ultimo triennio.

Dati identificativi dell'Organismo partecipato:

Rendiconto

n- 3

Rendiconto

n- 2

Rendiconto

n- 1

Quota di partecipazione:

Utile (+) o Perdita (-) d’esercizio

Valore della produzione

Costi della produzione

di cui costi del personale al 31.12

33

Personale dipendente al 31.12

Indebitamento al 31.12

Debiti verso l’Ente locale al 31.12

Crediti dell’organismo verso l’Ente locale al 31.12

Si precisa che molti dati di questa sezione sono già richiesti agli Enti locali in sede di adempimenti ex lege n. 266/2005 e, se forniti, sono presenti nella Banca dati SIQuELdella Corte dei conti.

14.3 L’Ente, nel caso in cui abbia effettuato una concessione di finanziamento a società

partecipate in luogo del conferimento in conto capitale, deve evidenziare gli effetti finanziaridi

tale operazione e le ragioni della sua adozione.

Nel caso in cui l’Ente vanti crediti verso gli organismi partecipati, deve dimostrare la

corrispondenza degli stessi con i dati esposti nel bilancio della partecipata, indicando se è stata

compiuta un’operazione di “circolarizzazionedei crediti” e quali forme di monitoraggio siano

state poste in essere in merito alla restituzione dei finanziamenti.

14.4 Nel caso in cui siano state concesse fideiussioni o rilasciate lettere di patronage a favore

degli organismi partecipati, l’Ente espone gli eventuali effetti prodotti nel triennio, nonché una

valutazione sulla rischiosità delle obbligazioni di garanzia assunte e sui potenziali effetti

finanziari.

Rendiconto

n - 3 Rendiconto

n - 2 Rendiconto

n - 1

Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti

Concessioni di fideiussioni

Lettere di patronage

14.5 Verificare se, a fronte dell’impegno assunto di mantenere solvibile la società partecipata,

l’Ente abbia dichiarato il rispetto dei limiti all’indebitamento ex artt. 202 e 204 TUEL.

14.6 Ove siano state già verificate criticità nella gestione o nel mantenimento dell’esistenza

degli organismi partecipati, rispetto alle disposizioni normative vigenti, indicare le deliberazioni

adottate nell’ultimo triennio, relativamente alle misure di contenimento e razionalizzazione

della spesa.

14.7 Verificare se l’Ente abbia adottato forme di consolidamento dei conti con le proprie

aziende, società o altri organismi partecipati.

14.8 Indicare gli adempimenti posti in essere in ottemperanza delle disposizioni legislative in

materia, con particolare riguardo agli obblighi di riduzione del personale e della spesa degli

organi amministrativi e, ove ricorra la fattispecie, di dismissioni, scioglimento e/o alienazioni.

14.9 L’Ente indica se ha trasferito beni patrimoniali, a titolo oneroso o ad altro titolo, ad un

organismo partecipato, illustrando le ragioni della scelta e i costi che l’operazione pone in

carico all’organismo partecipato e all’Ente stesso.

34

15. Spesa degli organi politici istituzionali

13.1 Esaminare l’andamento dell’ultimo triennio delle spese di competenza per il

funzionamento degli organi politici istituzionali, al fine della verifica del rispetto dei limiti

imposti dalla normativa sulla riduzione dei costi della politica

Per il Conto del Bilancio vanno indicati gli Impegni di

competenza.

Per il Bilancio le Previsioni definitive

Rendiconto

esercizio

(n-2)

Rendiconto

esercizio

(n-1)

Variazion

e %

Bilancio in

corso

d’esercizio

(n)

Variazione

%

Spese per il funzionamento del Consiglio

Spese per le indennità dei Consiglieri

Gettoni di presenza dei Consiglieri

Spese per il funzionamento della Giunta

Spese per le indennità degli Assessori

Gettoni di presenza degli Assessori

Totale

35

SEZIONE SECONDA – RISANAMENTO

Le tabelle sono state predisposte per la durata massima del piano (10 anni). Unica eccezione il prospetto

che esamina l’incremento delle aliquote dei tributi locali, atteso che gli Enti in difficoltà eserciteranno la

loro facoltà di incrementare le aliquote, nella misura massima consentita, nel breve periodo.

1. Misure di riequilibrio economico-finanziario

1.1 Verificare gli aspetti salienti del programma di riequilibrio, con particolare riferimento alla

esposizione e quantificazione degli effetti delle misure più significative programmate dall’Ente

per il riequilibrio economico-finanziario.

1.2 Equilibrio di parte corrente

Verificare che il Piano sia idoneo a garantire il corretto equilibrio di parte corrente con

riferimento allo lo squilibrioaccertato nella parte prima

*Il dato da riportare è quello del Titolo III depurato dell’intervento 1 “rimborso per anticipazioni di cassa” e, dove esistente, della quota

di mutui e prestiti estinti anticipatamente con ricorso a nuovo indebitamento o con utilizzo dell’avanzo d’amministrazione.

Bilancio

esercizio

n

Bilancio

esercizio

n+1

Bilancio

esercizio

n + 2

Bilancio

esercizio

n + 3

Bilancio

esercizio

n + 4

Bilancio

esercizio

n + 5

Bilancio

esercizio

n + 6

Bilancio

esercizio

n + 7

Bilancio

esercizio

n + 8

Bilancio

esercizio

n + 9

Entrate titolo I

Entrate titolo II

Entrate titolo III

Totale titoli I,II,III (A)

Spese titolo I (B)

Rimborso prestiti (C)

parte del Titolo III*

Differenza di parte

corrente (D=A-B-C)

Utilizzo avanzo di

amministrazione applicato

alla spesa corrente (+) /

Copertura disavanzo (-)

(E)

Entrate diverse destinate

a spese correnti (F) di

cui:

Contributo per permessi di

costruire (fino al 2012)

Plusvalenze da alienazione

di beni patrimoniali

Altre entrate (specificare)

Entrate correnti destinate

a spese di investimento

(G) di cui

Proventi da sanzioni per

violazioni al codice della

strada

Altre entrate (specificare)

Entrate diverse utilizzate

per rimborso quote

capitale (H)

Saldo di parte corrente

al netto delle variazioni

(D+E+F-G+H)

36

1.2 Equilibrio di parte capitale

Accertato lo squilibrio, verificare che il Piano sia idoneo a garantire anche il corretto equilibrio

di parte capitale

*categorie 2,3 e 4

2. Ripiano del disavanzo di amministrazione

La sottocomissione verifica le misure adottate/programmate dall’Ente per il ripiano integrale

del disavanzo di amministrazione con indicazione, per ciascuno degli anni del piano di

riequilibrio, della misura adottata e della percentuale di ripiano del disavanzo di

amministrazione da assicurare.

L’Ente illustra le più rilevanti misure adottate e il risultato atteso da ciascuna:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..……..

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..……..

Disavanzo di

amministrazione

iniziale da ripianare:

€ ……………………

(A)

copertura

esercizio

n

copertura

esercizio

n+1

copertura

esercizio

n+2

copertura

esercizio

n+3

copertura

esercizio

n+4

copertura

esercizio

n+5

copertura

esercizio

n+6

copertura

esercizio

n+7

copertura

esercizio

n+8

copertura

esercizio

n+9

Disavanzo residuo* (B)

Quota di ripiano per anno (C)

Importo percentuale** (C/A)*100

Quota residua di disavanzo da ripianare (B-C)

*per il primo anno, corrisponde al disavanzo iniziale da ripianare

** da riferire sempre al disavanzo iniziale da ripianare

Bilancio

esercizio

n

Bilancio

esercizio

n+1

Bilancio

esercizio

n+2

Bilancio

esercizio

n + 3

Bilancio

esercizio

n + 4

Bilancio

esercizio

n + 5

Bilancio

esercizio

n + 6

Bilancio

esercizio

n + 7

Bilancio

esercizio

n + 8

Bilancio

esercizio

n + 9

Entrate titolo IV

Entrate titolo V *

Totale titoli IV,V (M)

Spese titolo II (N)

Differenza di parte

capitale (P=M-N)

Entrate correnti destinate a

spese di investimento (G)

Utilizzo avanzo di

amministrazione applicato

alla spesa in conto capitale

[eventuale] (Q)

Saldo di parte capitale al

netto delle variazioni

(P+Q-F+G-H)

37

3. Ripiano dei debiti fuori bilancio

3.1 Nel caso di debiti fuori bilancio, riconosciuti e non riconosciuti e non ripianati verificare le

forme di copertura previste entro il periodo di durata del piano, a partire dall’esercizio in corso,

con la quantificazione su base annua:

periodo del Piano RF

Articolo 194 T.U.E.L:

Totale

debiti f.b. da

ripianare*

Esercizio n

Esercizio n+1

Esercizio n+2

Esercizio n+3

Esercizio n+4

Esercizio n+5

Esercizio n+6

Esercizio n+7

Esercizio n+8

Esercizio n+9

- lettera a) sentenze esecutive

Titolo………….

Titolo………..

Titolo………….

Titolo…………

Titolo………….

Titolo………….

Titolo…………..

Titolo…………

Titolo…………..

Titolo………………

Importo…..

Importo……

Importo…..

Importo….

Importo….

Importo……

Importo…..

Importo…..

Importo….

Importo….

- lettera b) copertura disavanzi

Titolo.. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo.. Titolo Titolo.… Titolo…..

Importo……

Importo…..

Importo……

Importo…..

Importo….

Importo…..

Importo…..

Importo…..

Importo…..

Importo…..

- lettera c) ricapitalizzazioni

Titolo…. Titolo.. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo…. Titolo…. Titolo….

Importo…….

Importo…..

Importo…..

Importo……..

Importo……….

Importo…..

Importo……..

Importo…….

Importo…….

Importo…….

- lettera d) procedure espropriative/occupazione d'urgenza

Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…..

Importo….

Importo….

Importo…..

Importo…..

Importo…

Importo…..

Importo…..

Importo…..

Importo……

Importo……

- lettera e) acquisizione beni e servizi senza impegno di spesa

Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…..

Importo……

Importo…..

Importo…..

Importo

….. Importo

….. Importo…..

Importo…..

Importo…..

Importo…..

Importo…..

Totale

* dalla tabella di cui al punto 9.1- Sezione Prima- Debiti relativi al triennio precedente comprensivi di quelli provenienti da esercizi

precedenti.

3.2 Coperture in deroga ai limiti disposti dal TUEL

La Sottocommissione acquisisce dall’Ente i provvedimenti e ogni documentazione utile a

verificare le misure adottate ai sensi dell’art. 243-bis comma 8, lettera g), per accedere

all’assunzione di mutui per la copertura dei debiti fuori bilancio riferiti a spese di investimento

in deroga ai limiti di cui all’articolo 204, comma 1 del TUEL, nonché per accedere al Fondo di

rotazione di cui all’art.243-ter. L’Ente è tenuto a predisporre un piano di copertura dei debiti

nel periodo di riequilibrio, con dimostrazione dell’entità dei ripiani per ciascun anno, con

particolare riferimento al ripristino del fondo di rotazione.

38

Copertura dei debiti fuori bilancio per spese di investimento da ripianare

periodo del Piano RF

Totale debiti f.b.

per investimenti

n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7 n+8 n+9

Assunzione di

mutui in

deroga ai

limiti ex art.

204 TUEL,

comma 1*

Importo………

Importo……

Importo…......

Importo……….

Importo………

Importo….

Importo……

Importo……

Importo……..

Fondo di

rotazione ex

art. 243-ter

TUEL*

Importo……

Importo……

Importo……

Importo……

Importo……

Importo……

Importo……

Importo……

Importo……

Totale

*da compilare solo dal momento in cui:

- ci si è avvalsi della facoltà di deliberare le aliquote o tariffe nella misura massima prevista dall’art.243-bis del TUEL, comma 8

lettera a);

- si sia previsto l’impegno ad alienare i beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali dell’ente;

- si sia rideterminazione la dotazione organica ai sensi dell’art. 259, comma 6, fermo restando che la stessa non può essere variata

in aumento per la durata del piano di riequilibrio (rinvio lettera g) del risanamento)

4. Revisione dei residui

L’Ente è tenuto ad effettuare una revisione straordinaria dei residui attivi e passivi iscritti in

bilancio; occorre, quindi, verificare che siano state acquisitetutte le attestazioni motivate da

parte dei dirigenti/ responsabili degli uffici e dei servizi competenti in riferimento alle entrate e

spese di rispettiva pertinenza, al fine di valutare la necessità o meno di conservarli in bilancio.

I residui attivi e passivi stralciati, con indicazione della loro natura, importi e anni di

riferimento, vanno elencati in apposito prospetto, mentre, per i residui attivi conservati,

l’attestazione del responsabile del Servizio finanziario deve essere corredata da una relazione

dell’Organo di revisione, che si esprima, in particolare, sulla correttezza del loro

mantenimento. La sottocommissione verifica il rispetto della disposizione in tema di istituzione

del fondo di riserva per la svalutazione dei crediti.

5. Debiti di funzionamento

L’Ente, determinato l’ammontare complessivo dei debiti di funzionamento, con particolare

attenzione ai tempi di pagamento e alla quantificazione del relativo contenzioso, in termini di

oneri ed interessi passivi, nonché numero delle procedure esecutive, deve indicare le misure

adottate o programmate per la riduzione dei tempi di pagamento, anche nel rispetto delle

disposizioni comunitarie, e degli oneri relativi.

6. Tributi locali

6.1. Analizzare se e con quali modalità l’Ente si sia avvalso della possibilità di incrementare

le aliquote o tariffe dei tributi locali, nella misura massima consentita, anche in deroga ad

eventuali limitazioni temporali disposte dalla legislazione vigente.

39

La misura massima dovrebbe essereprogrammata sin dai primi anni del piano (1° e 2°);è

necessario, in ogni caso, verificare che non siano state iscritte previsioni d’incremento delle

entrate per tributi locali non congrue rispetto al trend di riscossione dell’ultimo triennio

concluso. Verificare, inoltre, che l’organo di revisione in sede di valutazione del piano abbia

apprezzato l’attendibilità delle previsioni di entrata.

Laddove si riscontri una previsione d’incremento anomalo delle riscossioni, l’Ente, deve

fornire la dimostrazione delle misure adottate o programmate (ricorso a concessionarie,

affidamento del servizio a società già partecipate, gestione diretta con riorganizzazione

degli uffici tributi propri dell’Ente), che consentano di accrescere, effettivamente, il grado di

riscossione.

Tabella per i Comuni

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti p

revis

ti

nell’e

serc

izio

n

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti p

revis

ti

nell’e

serc

izio

n+

1

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti p

revis

ti

nell’e

serc

izio

n+

2

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti p

revis

ti

nell’e

serc

izio

n+

3

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti p

revis

ti

nell’e

serc

izio

n+

4

IMU

TARSU/TIA

COMPARTECIPAZIONE

IVA

ADDIZIONALE

IRPEF

TOSAP

IMPOSTA

COMUNALE SULLA

PUBBLICITA’

CANONI SU

IMPIANTI

PUBBLICITARI

DIRITTI SU

PUBBLICHE

AFFISSIONI

IMPOSTA DI

SOGGIORNO

IMPOSTA DI

SCOPO

ALTRE TIPOLOGIE

(specificare………)

*Indicare, per ogni voce, con il colore rosso, quando l’incremento di aliquota inizia a corrispondere alla misura

massima consentita.

40

In riferimento alle tariffe del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e del servizio

acquedotto, l’Ente deve comprovare le misure adottate per la copertura integrale dei costi

della relativa gestione, specificando tempi e modalità di attuazione (aumento della tariffa,

riduzione dei costi attraverso una riorganizzazione del servizio implementata su canoni di

efficienze ed economicità, altro…).

Tabella per le Province

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti

pre

vis

ti

nell’e

serc

izio

n

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti

pre

vis

ti

nell’e

serc

izio

n+

1

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti

pre

vis

ti

nell’e

serc

izio

n+

2

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti

pre

vis

ti

nell’e

serc

izio

n+

3

Incre

mento

% d

i

aliq

uota

*

Accerta

menti

pre

vis

ti

nell’e

serc

izio

n+

4

IMPOSTA

PROVINCIALE DI

TRASCRIZIONE

IMPOSTA SULLE

ASSICURAZIONI

RC AUTO

TOSAP

TRIBUTO

AMBIENTALE

ALTRE TIPOLOGIE

(specificare………)

Descrivere le misure di contrasto all’evasione programmate e l’incremento percentuale atteso

di recupero dell’evasione nel piano

Esercizio

n

Esercizio

n+1

Esercizio

n+2

Esercizio

n+3

Esercizio

n+4

Esercizio

n+5

Esercizio

n+6

Esercizio

n+7

Esercizio

n+8

Eserciz

io n+9

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

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*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Incre

mento

%

di a

liquota

*

Acce

rtam

enti

pre

visti

Provvedimento

1

Provvedimento

2

Provvedimento

3

7. Copertura dei costi dei servizi a domanda individuale

L’ente dimostri, con idonea documentazione (delibere e programmi), le modalità con le quali

assicuri la copertura dei costi della gestione dei servizi a domanda individuale.

8. Incremento delle entrate correnti

8.1 – L’Ente deve dimostrare l’incremento percentualedelle entrate proprie rispetto a quelle

correnti in misura significativa, nel periodo del piano di riequilibrio.Costituisce una condizione

41

necessaria al fine di ottenere l’anticipazione da parte del fondo di rotazione l’incremento nella

misura massima delle aliquote dei tributi e delle tariffe.

*ultimo rendiconto approvato

9. Revisione della Spesa

9.1 L’Ente dimostra di avere programmato o già adottato politiche di riduzione della spesa, per

il periodo del piano, al fine di ottenere un decremento percentuale significativo delle spese

correnti. Nel caso di accesso al Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli

enti locali, il decreto emanato dal Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro dell’Economia

e delle finanze indica modalità e criteri specifici al fine di assegnare il massimo importo

dell’anticipazione.

*ultimo rendiconto approvato

Esercizio n*

Bilancio Esercizio

n+1

Bilancio Esercizio

n+2

Bilancio Esercizio

n+3

Bilancio Esercizio

n+4

Bilancio Esercizio

n+5

Bilancio Esercizio

n+6

Bilancio Esercizio

n+7

Bilancio Esercizio

n+8

Bilancio Esercizio

n+9 Totale

Titolo 1 - Tributi propri

Titolo 2 - Trasferimenti correnti

Titolo 3 - Entrate extratributarie

a) Entrate Correnti

b) Entrate Proprie (Titolo I e Titolo III)

incidenza % entrate proprie su entrate correnti (b/a)

variazione dell'incidenza rispetto anno n

Esercizio

n*

Bilancio

Esercizio

n+1

Bilancio

Esercizio

n+2

Bilancio

Esercizio

n+3

Bilancio

Esercizio

n+4

Bilancio

Esercizio

n+5

Bilancio

Esercizio

n+6

Bilancio

Esercizio

n+7

Bilancio

Esercizio

n+8

Bilancio

Esercizio

n+9

Totale

periodo

Titolo 1 –Spese correnti

Variazione assoluta della spesa corrente rispetto all’anno base (n) relativo all’ultimo rendiconto approvato

Variazione % della spesa corrente rispetto all’anno base (n) relativo all’ultimo rendiconto approvato

42

9.2 L’Ente, dopo avere esposto il trend della spesa per il personale nel triennio precedente,

dimostra le politiche di riduzione della spesa programmate o già adottate, per il periodo del

piano, relative al contenimento della spesa per il personale e delle dotazioni organiche,

mostrando il risparmio di spesa atteso, sia in termini assoluti, sia in termini percentuali della

spesa.

Accerta le eccedenze della dotazione organica e l’eventuale soprannumero, dimostrando le

misure adottate e quelle programmate volte a ridurne la consistenza (es.mobilità in uscita,

blocco del turnover …)

9.3 In caso di accesso al fondo di rotazione, di cui all’art. 243-ter del TUEL, l’Ente deve

adottare entro il termine dell’esercizio finanziario le misure di riequilibrio della parte corrente

del bilancio, previste dall’art. 243-bis, comma 9, lettere a), b), c),del TUEL, ossia:

9.3.a. L’Ente deve dimostrare, a decorrere dall’esercizio finanziario successivo, la

riduzionedella spesa per il personale, da realizzare, in particolare attraverso l’eliminazione dai

fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello del

comparto, delle risorse di cui agli articoli 15, comma 5 e 26, comma 3, dei CCNL del 1 aprile

1999 (comparto) e del 23 dicembre 1999 (dirigenza), per la quota non connessa all’effettivo

incremento delle dotazioni organiche.

9.3.b. L’Ente deve dimostrare la riduzione, entro il termine di un triennio, almeno del

10%, della spesa per prestazioni di servizi di cui all’intervento 03 della spesa corrente,

specificando, anche, le misure di razionalizzazione della spesa a cui ha fatto ricorso.

9.3.c. L’Ente dimostra la riduzione,entro il termine di un triennio, almeno del 25%, della

spesa per trasferimenti, di cui all’intervento 05 della spesa corrente, finanziata attraverso

risorse proprie.

9.4. Verificare se l’Ente abbia programmato ulteriori misure per il contenimento della spesa.

In particolare nella forma di partenariato pubblico-privato, e se abbia deciso di ricorrere alla

stipula di contratti (decreto legge n.1/2012 convertito in legge n. 27 del 24 marzo 2012) di

disponibilità, nell’ottica della razionalizzazione degli spazi ed uffici pubblici, con conseguenti

risparmi dei costi di gestione.

9.5. Riduzione delle spese di gestione delle società partecipate

La sottocommissione verifica i programmi di riduzione delle spese di gestione delle società

partecipate (art. 9 d.l. 95/2012 cit.), anche in riferimento al contenimento dei costi per gli

amministratori. I programmi dimostrano anche l’adozione dei provvedimenti di riduzione della

spesa del personale, tra i quali l’inserimento, nei nuovi contratti, della clausola di cui all’art.

243 comma 3-bis del TUEL, con riguardo alla riduzione delle spese per il personale delle

medesime ed anche in applicazione dell’art. 18, comma 2 bis, del decreto legge n. 112 del

2008 convertito con modificazione dalla legge n. 133 del 2008.

La sottocommissione verifica, altresì, le misure di allineamento contabile con gli organismi

partecipati, previste dall’art. 9 comma 4 del D.L. n.95/2012.

9.6. Dismissione immobili e beni dell’Ente

La sottocommissione acquisisce ogni necessaria informazione volta a verificare la bontà di

previste operazioni di dismissione, tese a garantire proventi utili al riequilibrio economico

43

finanziario pianificato. L’Ente deve elencare le procedure di alienazione medio tempore avviate

ai sensi dell’art. 58 del D.L. 112/2008, convertito in legge 133/2008, specificando gli eventuali

esiti infruttuosi e gli importi riscossi. Deve, altresì, indicare i procedimenti già avviati o

programmati, i benefici attesi e quali formeutili, alternative all’asta, siano state previste e/o

adottate.

Nel caso di trasferimento d’immobili o quote a società per la valorizzazione/

trasformazione/cessione degli immobili o quote, la Sottocommissione acquisisce la necessaria

documentazione contrattuale per l’esame delle condizioni e benefici previsti.

9.7 Riduzione di spesa degli organi politici istituzionali

La Sottocommissione esamini i programmi e provvedimenti relativi alla riduzione della spesa

della politica.

(Tabella da rielaborare per la durata del piano)

Esercizio

(n)

Esercizio

(n+1) Variazione %

Esercizio

in corso

(n+2)

Variazione %

Spese per il funzionamento del Consiglio

Spese per le indennità dei Consiglieri

Gettoni di presenza dei Consiglieri

Spese per il funzionamento della Giunta

Spese per le indennità degli Assessori

Gettoni di presenza degli Assessori

Totale

44

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 1 del 3 gennaio 2013

“Questione di massima in merito alla ammissione alla procedura di riequilibrio finanziario

pluriennale ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel (nel testo modificato dalla legge di conversione n.

213/2012), in vigenza dell’avvio di un procedimento di dissesto guidato ex art. 6 d.lgs. n.

149/2011. Criterio di orientamento".

45

Corte dei Conti Sezione del le autonomie

N. 1/SEZAUT/2013/QMIG

Adunanza del 3 gennaio 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio LOMAZZI, Vittorio

GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Adolfo

Teobaldo DE GIROLAMO, Ciro VALENTINO, Ennio

COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Maurizio TOCCA, Anna

Maria CARBONE, Roberto TABBITA

Supplenti: Consiglieri Rosario SCALIA, Diana CALACIURA, Silvio DI

VIRGILIO, Fabio Gaetano GALEFFI

Primi Referendari Giuseppe Maria MEZZAPESA, Francesco

ALBO

Referendari Antonio DI STAZIO, Francesco SUCAMELI

Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Rinieri FERONE, Francesco

UCCELLO, Adelisa CORSETTI

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214

e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi sugli enti

locali e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149;

46

Visto il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modifiche nella legge 7 dicembre

2012, n. 213;

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e modificato dalle

stesse con le deliberazioni n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17 dicembre 2004, e dal Consiglio di

Presidenza con la deliberazione n. 229 del 19 giugno 2008;

Viste le deliberazioni n. 309 e n. 310 del 21 dicembre 2012, adottate rispettivamente a seguito

delle adunanze pubbliche del 13 e del 14 dicembre 2012, dalla Sezione regionale di controllo

per la Calabria;

Vista l’ordinanza n. 11/2012 del 28/12/2012, con la quale il Presidente della Corte dei conti ha

deferito alla Sezione delle autonomie l’esame delle questioni di massima sollevate dalla

Sezione di controllo per la Calabria con le richiamate deliberazioni n. 309 e 310;

Vista la nota prot. n. 10335/AUT/A91/P del 28/12/2012, con la quale il Presidente della Corte

ha convocato la Sezione delle autonomie per l'adunanza odierna;

Uditi i relatori, Presidente di Sezione Roberto Tabbita e Consigliere Rinieri Ferone

PREMESSO

1.Con deliberazioni n. 309 e n. 310 del 21 dicembre 2012, adottate rispettivamente a seguito

delle adunanze pubbliche del 13 e del 14 dicembre 2012, la Sezione regionale di controllo per

la Calabria, nell’esercizio delle attribuzioni di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 6 settembre

2011, n. 149, in materia di accertamento dei presupposti per la dichiarazione del dissesto

finanziario degli enti locali, ha proposto al Presidente della Corte dei conti il deferimento alle

Sezioni riunite, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 17, comma 31, del d.l.1° luglio

2009, n. 78, convertito con modifiche nella legge 3 agosto 2009, n. 102, e dell’art. 6, comma 4,

del già citato d.l. n. 174/2012, convertito con modifiche nella legge n. 213/2012, di due

identiche questioni di massima concernenti il raccordo tra la procedura di accertamento dei

presupposti del dissesto di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011 e la procedura

introdotta dal d.l. n. 174/2012, con le modifiche apportate dalla legge di conversione, per

l’adozione del piano pluriennale di riequilibrio ed ha sospeso, contestualmente, i procedimenti

attivati ex art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011.

La questione di massima è prospettata nei termini seguenti: “se, l’avvenuta deliberazione di

piano di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel (nel testo modificato dalla legge di

47

conversione n. 213/2012), oltre ad interdire alla Corte dei conti l’assegnazione di termini per

l’adozione di misure correttive ex art. 243 bis, comma 3, del Tuel, comporti altresì la

sospensione o interruzione o arresto tout court dell’intera procedura di dissesto guidato ex art.

6 d.lgs. n. 149/2011, indipendentemente dalla fase procedurale in cui sia giunta e dunque

anche qualora siano già proceduralmente emersi sia l’inadempimento delle misure correttive

che la sussistenza delle condizioni previste dalla legge per la dichiarazione di dissesto

finanziario”.

La questione è riconducibile al raccordo tra la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale,

contenuta nei commi 1 e 3 dell’art. 243-bis del TUEL, introdotto dall’art.3, comma 1, lettera r,

del d.l.n. 174/2012, con quella concernente l’accertamento delle condizioni ipoteticamente

idonee a provocare il dissesto, attivata ex art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, prima della

conversione in legge del d.l. n. 174/2012.

L’art. 243-bis, comma 1, del TUEL, introdotto dal d.l. n. 174/2012 e modificato con la legge di

conversione n. 213/2012, prevede che la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale “non

può essere iniziata qualora la sezione regionale della Corte dei Conti provveda, a decorrere

dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, ai sensi dell'articolo 6, comma 2,

del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, ad assegnare un termine per l'adozione delle

misure correttive”.

Il comma 3 dispone che “il ricorso alla procedura di cui al presente articolo sospende

temporaneamente la possibilità per la Corte dei conti di assegnare, ai sensi dell'articolo 6,

comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, il termine per l'adozione delle

misure correttive”.

Per il comma 1, l’assegnazione del termine ex art. 6, comma 2, del d.lgs. n.149/2011, preclude

l’avvio della procedura di riequilibrio, mentre il comma 3 sospende la procedura ex d.lgs. n.

149/2011 nelle more del ricorso alla procedura di riequilibrio.

Si tratta di stabilire in via interpretativa se la procedura ex art 6, co. 2, d.lgs. 149/2011, (avviata

prima dell’entrata in vigore del d.l. 174/2012 e giunta all’accertamento dell’inadempimento

dell’ente all’adozione, nei termini previsti dalla Sezione regionale di controllo, delle misure

correttive indicate dalla stessa Sezione), dopo l’entrata in vigore della legge di conversione n.

213/2012 debba essere necessariamente interrotta in caso di presentazione della delibera di

ricorso alla procedura di riequilibrio, ovvero possa proseguire.

48

Le questioni di massima sono state rimesse con l’ordinanza n. 11 del 2012 del Presidente della

Corte dei conti richiamata in premesse alla Sezione delle autonomie ai sensi dell’art. 6 comma

4 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modifiche nella legge 7 dicembre

2012, n. 213.

CONSIDERATO

1. Nelle fattispecie considerate è posta in evidenza una problematica interpretativa di aspetti

procedimentali riguardanti l’attuazione di norme che hanno innovato l’ordinamento contabile

degli enti locali. Sull’applicazione di tale complesso normativo la Sezione delle autonomie ha

approvato apposite linee-guida (con deliberazione n.16/SEZAUT/2012/INPR) ai sensi dell’art.

243-quater, introdotto dall’art.3, comma 1, lett. r, del citato decreto legge 174/2012.

La soluzione della questione in argomento integra un orientamento interpretativo che si

inserisce nel solco delle istruzioni applicative oggetto della richiamata delibera. Attività di

indirizzo e orientamento generale che è tipica espressione della funzione attribuita alla Sezione

delle autonomie dall’art. 6, comma 4, del d.l. n. 174/2012, non sussistendo nella specie

elementi di eccezionale rilevanza ai fini del coordinamento della finanza pubblica, suscettibili

di radicare la competenza delle Sezioni riunite in sede di controllo, ai sensi del medesimo

comma 4 e dell’art. 17, comma 31, del d.l. n. 78/2009.

2. Le norme richiamate disciplinano due procedure, entrambe intestate alla Sezione regionale di

controllo.

La prima è finalizzata all’accertamento della situazione di squilibrio finanziario strutturale

dell’ente e dell’adozione delle misure di riequilibrio indicate dalla Sezione regionale, nei tempi

dalla stessa appositamente fissati, con la conseguenza, in caso di inadempimento dell’ente,

della trasmissione degli atti al Prefetto ed alla Conferenza permanente per il coordinamento

della finanza pubblica per la deliberazione del dissesto dell’ente, previ ulteriori accertamenti

della Sezione regionale sul perdurare dell’inadempimento e sull’esistenza della situazione di

dissesto.

La seconda procedura è diretta all’approvazione o meno del piano di riequilibrio finanziario

pluriennale deliberato e presentato dall’ente.

Il potere d’iniziativa appartiene, per il primo procedimento, alla Sezione regionale di controllo,

mentre la procedura di riequilibrio è avviata con delibera dell’ente.

49

3. A regime, il raccordo delle norme richiamate non presenta aspetti problematici in quanto il

punto di discrimine tra l’esercizio delle funzioni di controllo della Corte dei Conti e l’esercizio

dell’autonoma iniziativa di presentazione del piano di riequilibrio, risiede nell’avvenuta, o non

ancora avvenuta, assegnazione del termine ex art. 6, comma 2 del d.lgs.149/2011.

La questione di massima sopra riassunta tende, invece, ad individuare un principio

interpretativo utile a regolamentare le fattispecie già incardinate nella disciplina procedimentale

ex art. 6, comma 2, del d.lgs.149/2011, per le quali,alla data di entrata in vigore della legge di

conversione del d.l. 174/2012, non sia ancora concluso l’intero iter del procedimento del

cosiddetto “dissesto guidato” e l’ente interessato abbia presentato la deliberazione di ricorso

alla procedura di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel.

Il problema si pone perché la modifica apportata in sede di conversione all’art.243-bis, comma

1 del TUEL, (“qualora la Sezione…provveda a decorrere dalla data di entrata in vigore della

presente disposizione…”), si sovrappone alla disciplina recata dal d.l. 174, secondo cui il

momento preclusivo era dato dall’avvenuta assegnazione del termine ex art. 6 comma 2 d.lgs.

149/2011. E’ quindi necessario chiarire, in via interpretativa, il significato della novella

introdotta in sede di conversione del decreto.

4. La questione essenzialmente concerne la verifica dell’esistenza, o meno, di limiti oggettivi

agli effetti prefigurati dalla norma e cioè se la presentazione del piano di riequilibrio paralizzi

l’intero procedimento (del c.d. dissesto guidato) ponendoloin una posizione di quiescenza,

tenuto conto del possibile verificarsi di alcuni degli eventi previsti dal comma 7, dell’art. 243-

quater.

In particolare occorre individuare gli effetti prodotti medio-tempore da considerare

eventualmente intangibili in conformità al principio tempusregitactum che, sia in materia

procedimentale sia in materia processuale, regola i criteri della disciplina applicabile in caso di

sopravvenienza di norme.

Per i procedimenti avviati ex art. 6, comma 2, del d.lgs.149/2011, si tratta di stabilire se, al

momento dell’entrata in vigore della legge 213/2012, vi siano effetti che possano esser

considerati intangibili.

In proposito, come già ricordato, il d.l. n. 174/2012, nella formulazione originaria, legava

l’irreversibilità della procedura all’avvenuta assegnazione del termine per le misure correttive.

Anche nella disciplina a regime l’assegnazione del termine (o la non ancora avvenuta

assegnazione) costituisce lo snodo procedimentale cui si connette l’effetto preclusivo o

50

sospensivo; fatto questo che, verosimilmente, trova il suo fondamento nella constatazione che

detta assegnazione segna la conclusione del procedimento istruttorio svolto dalla Sezione

regionale di controllo e della correlata determinazione dell’esito della valutazione prognostica

del percorso di risanamento finanziario compendiato nelle misure correttive.

Sul versante dell’ente soggetto alla procedura di “dissesto guidato” il termine che ai sensi

dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011 la Sezione regionale di controllo assegna per

l’adozione di misure correttive, produce l’effetto costitutivo dell’obbligo a provvedere in capo

all’ente medesimo e a qualificare il conseguente, eventuale, inadempimento per gli effetti

giuridici che ne conseguono. Questa fase procedimentale si caratterizza, quindi, per il primo

approdo valutativo concluso dall’organo di controllo sulla situazione di precarietà finanziaria

dell’ente e sui rimedi idonei a recuperare condizioni di equilibrio strutturale.

Nella procedura di dissesto guidato seguono, poi, le ulteriori verifiche della Sezione regionale

che, come indicato dalla delibera n. 2/AUT/2012/QMIG del 26 gennaio 2012, possono

concludersi con il definitivo ed irreversibile accertamento del persistere dell’inadempimento

delle misure correttive e della sussistenza delle condizioni di dissesto. In pratica

dall’assegnazione del termine fino all’adozione della delibera della Sezione regionale di

controllo che accerta il persistente inadempimento, si collocano ulteriori segmenti

procedimentali nei quali confluiscono altre valutazioni di merito da parte dell’organo di

controllo ed alle quali si correlano gli altri effetti descritti nella disciplina legislativa. In questa

prospettiva, va collocata la modifica introdotta, in sede di conversione, all’art. 243 bis comma

1, alla luce della quale si pone la necessità di individuare il limite all’ammissibilità del ricorso

al piano di riequilibrio.

Con la nuova procedura si introducono ulteriori elementi di valutazioneche incidono sia

sull’esito dell’analisi prognostica del percorso di risanamento finanziario compendiato nelle

misure correttive, sia sulla reale consistenza dell’attività da svolgere per conseguirlo in

conformità alle misure indicate.

Limite logico alla rilevanza dei nuovi elementi istruttori e alle conseguenti valutazioni di

merito è la conclusione del procedimento di “dissesto guidato” e dell’intervenuta efficacia del

provvedimento conclusivo, conformementeal principio generale della certezza del diritto.

5. La portata innovativa del d.l. n.174/2012 nell’ambito del sistema dei rimedi alle situazioni di

squilibrio si rileva anche da quanto affermato dalla Sezione delle autonomie nella recente

delibera n.16/SEZAUT/2012/INPR, con la quale sono state approvate le linee-guida

51

concernenti i criteri istruttori. In particolare, “…la procedura di riequilibrio finanziario

pluriennale, disciplinata dai nuovi articoli 243-bis, ter e quater del TUEL, si inserisce in un

sistema in cui sono prefigurate, in una graduale articolazione, le situazioni di precarietà delle

gestioni amministrative ed in parallelo i rimedi per farvi fronte”. “In tale sistema articolato e

tendenzialmente completo, la procedura del cosiddetto “dissesto guidato” di cui all’art. 6,

comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, prima dell’ultimo intervento

normativo, rappresentava il rimedio di chiusura di un sistema di salvaguardia delle gestioni

degli enti locali”.

Nel riferito sistema la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale assume una sua

peculiarità per il fatto che, pur presupponendo una situazione di evidente deficitarietà

strutturale prossima al dissesto, ipoteticamente idonea a dar luogo al procedimento del c.d.

“dissesto guidato”, tende a valorizzare la responsabilità degli organi ordinari dell’ente

nell’assunzione delle iniziative per il risanamento, ai quali attribuisce la piena disponibilità

dell’iniziativa. Si tratta di una previsione coerente con uno dei principi fondamentali del

federalismo fiscale e cioè il rafforzamento concreto della responsabilità di mandato degli

amministratori, che trova espressione anche nella nuova disposizione contenuta nell’art. 4-bis

del d.lgs. n. 149/2011, introdotta dall’art. 1-bis, comma 3, n.2, del d.l. n. 174/2012, che nel

codificare la relazione di inizio mandato provinciale e comunale, contempla l’ipotesi del

ricorso alle procedure di riequilibrio. Previsione, questa, inserita nel contesto normativo, - il

richiamato d.lgs.n.149/2011- che contempla la procedura di “dissesto guidato”, ciò che rende

coerente in termini sistematici i principi, i criteri e le procedure di risanamento finanziario,

creando un ambito oggettivo di regolamentazione che attraversa il TUEL e le altre disposizioni

nella materia mettendole, appunto, a sistema.

Sul piano sostanziale la procedura di riequilibrio contiene in sé gli elementi strutturali per

configurarsi come un rimedio compiutamente autonomo nel novero delle misure di risanamento

codificate nell’ordinamento contabile degli enti locali nel quale, appunto, viene inserito. Tali

sono da considerarsi, prevalentemente, l’ampiezza del periodo di sviluppo del piano, fino a

dieci anni, il ricorso all’anticipazione dal fondo di rotazione per il risanamento finanziario che

crea immediata liquidità, potenzialmente in grado di risolvere una delle condizioni di maggiore

precarietà e determinanti ai fini del dissesto e cioè l’impossibilità di far fronte, con le modalità

previste dalla legge, ai crediti dei terzi. In pratica la potenzialità, per così dire, aggiuntiva di

risanamento finanziario che gli strumenti del piano di riequilibrio offrono all’ente in condizioni

di squilibrio strutturale, giustifica una nuova valutazione della situazione pur già apprezzata in

52

sede di “dissesto guidato”, in quanto possono considerarsi sopravvenuti determinanti elementi

di novità che fondano l’esercizio “ex novo” del potere di iniziativa del risanamento in capo al

responsabile dell’ente.

D’altra parte, il sistema codificato con la disciplina del piano di riequilibrio, crea una

condizione di raccordo tra Sezione regionale di controllo e misure di risanamento, sia nella fase

costitutiva, in quanto il piano deve essere approvato dalla Sezione di controllo, sia nella fase di

sviluppo e attuazione, in relazione alle misure previste dal comma 7, dell’art. 243-bis, che,

soprattutto nelle ipotesi di cui ci si occupa e cioè di preesistente, avanzata fase di svolgimento

del procedimento ex art. 6, comma 2 del d.lgs.n.149/2011, conserva la funzione di garanzia

ordinamentale cui presiede l’esercizio delle funzioni della Corte dei Conti, laddove già

compendiate nelle formali delibere di accertamento dell’inadempimento alle misure correttive.

Il limite naturale a tale prevalenza della procedura di riequilibrio rispetto a quella di dissesto

guidato, è rappresentato dalla completa conclusione della procedura ex art. 6, comma 2, del

d.lgs. n. 149/2011 e cioè dalla delibera di accertamento del perdurare dell’inadempimento da

parte dell’ente locale delle misure correttive e della sussistenza delle condizioni di cui all’art.

244 del TUEL.

Dopo il suddetto provvedimento la Corte, assolto il suo compito di accertamento della

situazione di dissesto, procede alla trasmissione della delibera per avviare la fase esecutiva

affidata al Prefetto. In tale fase è esercitato il potere sostitutivo degli organi di governo

dell’ente, sia ordinari, sia straordinari, competenti nella materia, che sottrae “ex lege” ai

medesimi il potere di ogni iniziativa; fase, questa, estranea all’ambito di analisi ai fini della

presente disamina.

Nelle fattispecie in esame le delibere di ricorso alla procedura di riequilibrio sono state adottate

anteriormente all’adozione delle delibere di accertamento del perdurare dell’inadempimento da

parte dell’ente locale delle misure correttive e della sussistenza delle condizioni di cui all’art.

244 del TUEL e del contestuale deferimento delle questioni di massima, per cui restano sospese

le procedure di dissesto guidato in pendenza di quelle per il riequilibrio pluriennale.

6. E’ anche da considerare che le rigorose condizioni poste dalla legge per l’effettivo

risanamento non sembrano offrire spazio ad iniziative temerarie o, comunque, solamente

strumentali, in ipotesi, finalizzate ad evitare gli effetti che conseguono alla deliberazione del

dissesto. Poiché sul merito del piano di riequilibrio si pronuncia la stessa Sezione regionale di

controllo titolare del procedimento di “dissesto guidato”, la presunta strumentalità verrebbe in

53

luce in quella sede dove prevarrebbero le ragioni di tutela del corretto uso degli strumenti di

risanamento finanziario come disciplinati dalla legge, con l’esito della non approvazione del

piano stesso.

Va, infine, considerato che nel caso, di ricorso all’anticipazione a valere sul fondo di rotazione

di cui all’art. 4 della legge n. 213/2012, gli obblighi che la legge pone a carico dell’ente in caso

di accesso a detto fondo, descritti nell’art. 243-bis, comma 9, che si aggiungono alle condizioni

di ammissibilità di accesso allo stesso fondo di cui al comma 8 lett.g) dello stesso articolo,

costituiscono una leva fondamentale per il riequilibrio della parte corrente del bilancio, che si

estrinseca in una incisiva manovra di revisione e razionalizzazione della spesa che mal si

concilierebbe con intenti emulativi o strumentali. Condizioni, quelle di cui al richiamato

comma 9, che nello schema di decreto interministeriale previsto dall’art. 243-ter, introdotto

dall’art. 3, comma 1, lett.r) del d.l. n.174/2012, in via di perfezionamento, con il quale sono

stabiliti i criteri per la determinazione dell’importo massimo dell’anticipazione dal fondo di

rotazione, ricevono significativa valorizzazione in termini di correttivo dell’importo massimo

erogabile.

P Q M

1. La questione di massima posta dalla Sezione regionale di controllo per la Calabria così

prospettata: “se, l’avvenuta deliberazione di piano di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del

Tuel (nel testo modificato dalla legge di conversione n. 213/2012), oltre ad interdire alla Corte

dei conti l’assegnazione di termini per l’adozione di misure correttive ex art. 243 bis, comma 3,

del Tuel, comporti altresì la sospensione o interruzione o arresto tout court dell’intera

procedura di dissesto guidato ex art. 6 d.lgs. n. 149/2011, indipendentemente dalla fase

procedurale in cui sia giunta e dunque anche qualora siano già proceduralmente emersi sia

l’inadempimento delle misure correttive che la sussistenza delle condizioni previste dalla legge

per la dichiarazione di dissesto finanziario” trova soluzione secondo il seguente criterio di

orientamento:

2. La presentazione della deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio ex art. 243 bis,

comma 1, del Tuel(nel testo del d.l. n.174/2012 come modificato dalla legge di conversione n.

213/2012) sospende la procedura di dissesto guidato, salvo che, alla data di presentazione della

deliberazione stessa la Sezione regionale di controllo abbia già adottato la delibera di

accertamento del perdurare dell’inadempimento da parte dell’ente locale delle misure correttive

e della sussistenza delle condizioni di cui all’art. 244 del TUEL, secondo la scansione

procedimentale individuata nella delibera n. 2/AUT/2012/QMIG del 26 gennaio 2012.

54

3. La sospensione comporta che nei casi contemplati dal comma 7 dell’art. 243-quater, nei

quali è prevista la ripresa del procedimento ex art. 6, comma 2, del d.lgs.149/2012, non si

rinnovano i passaggi procedimentali già definiti e la procedura riprende il suo corso.

4. Ai criteri di orientamento stabiliti con la presente deliberazione si conformano tutte le

Sezioni regionali di controllo.

5. La Sezione regionale di controllo per la regione Calabria per gli specifici casi concernenti i

Comuni di Reggio Calabria e di Locri, adotta le conseguenti decisioni in conformità alla

presente delibera di orientamento ai sensi dell’art. 6, comma 4, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,

convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

I Relatori Il Presidente

F.to Roberto Tabbita F.to Luigi Giampaolino

F.to Rinieri Ferone

Depositata in Segreteria l’8 gennaio 2012

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

55

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 4 dell’11 febbraio 2013

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 marzo 2013, n.57.

“LineeGuida per il referto semestrale del Sindaco per i comuni con popolazione superiore ai

15.000 abitanti e del Presidente della provincia sulla regolarità della gestione amministrativa e

contabile, nonché sull’adeguatezza ed efficacia dei controlli interni [art. 148 Tuel come

riformulato dall’art. 3, co. 1, sub e) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con

modificazioni dalla legge n. 213/2012]”.

Allegati:

- Linee guida per il referto semestrale del Sindaco per i Comuni con popolazione

superiore ai 15.000 abitanti e del Presidente della Provincia sulla regolarità della gestione e

sull’adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni (art. 148 TUEL).

- Schema di relazione.

56

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N. 4/SEZAUT/2013/INPR

Adunanza dell’11 febbraio 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Antonio

DE SALVO, Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI,

Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria

CARBONE, Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Fabio

Gaetano GALEFFI, Gianfranco POSTAL

Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Gianluca

BRAGHÒ, Benedetta COSSU

Referendari Luigi DI MARCO, Antonio DI STAZIO

Consiglieri Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo

GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,

Adelisa CORSETTI

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934,

n. 1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi

sull'ordinamento degli enti locali, e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto l'articolo 1, commi 166 e ss. della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria

2006);

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei

conti, approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e

successive modificazioni.

57

Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre

2012, n. 213;

Visto l’art. 11-bis del citato d.l. 10 ottobre 2012, n. 174;

Visto in particolare l’art. 148 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti

locali, novellato dalla lettera e) del comma 1, dell’art. 3, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,

come sostituita dalla legge di conversione 7 dicembre 2012, n. 213;

Uditi i relatori Francesco Petronio, Carmela Iamele e Rinieri Ferone nelle adunanze

del 23 gennaio e dell’11 febbraio 2013

DELIBERA

di approvare l’unito documento e lo schema di relazione, che costituiscono parte

integrante della presente deliberazione, riguardanti le linee guida per il referto semestrale

del Sindaco per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e del Presidente della

provincia sulla regolarità della gestione amministrativa e contabile, nonché sull’adeguatezza

ed efficacia dei controlli interni.

Le Sezioni regionali di controllo, in relazione alle peculiarità degli enti controllati,

possono stabilire adattamenti allo schema di relazione approvato con la presente

deliberazione.

Le presenti linee guida e l’unito schema di relazione si applicano ai comuni con

popolazione superiore ai 15.000 abitanti e alle province ricomprese nel territorio delle

Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, tenendo conto

di quanto disposto dall’art. 11-bis del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con

modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

La presente deliberazione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica

Italiana.

Così deliberato in Roma, nell’adunanza dell’11 febbraio 2013.

I Relatori Il Presidente

F.to Francesco Petronio F.to Luigi Giampaolino

F.to Carmela Iamele

F.to Rinieri Ferone

Depositata in Segreteria il 18 febbraio 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

58

CORTE DEI CONTI

SEZIONE DELLE AUTONOMIE

LINEE GUIDA PER IL REFERTO SEMESTRALE DEL SINDACO PER I COMUNI

CON POPOLAZIONE SUPERIORE AI 15.000 ABITANTI E DEL PRESIDENTE

DELLA PROVINCIA SULLA REGOLARITÀ DELLA GESTIONE E

SULL’ADEGUATEZZA ED EFFICACIA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI

INTERNI (ART. 148 TUEL)

1. La relazione semestrale del Sindaco o del Presidente della Provincia di cui all’art.148 del TUEL

come riformulato dall’art. 3, co. 1, sub e) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con

modificazioni dalla legge n. 213/2012, si inserisce nell’ambito di un ampio intervento operato dal d.l.n.

174/2012in tema di rafforzamento dei controlli sulle autonomie locali adottato mediante modifica testuale di

una serie di disposizioni del TUEL.

La specifica misura è funzionale a verificare “la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il

funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e dell’equilibrio di bilancio di

ciascun ente locale”.

Tale misura si colloca in un contesto nel quale viene decisamente innovata la disciplina dei controlli

interni con un rinnovato interesse da parte del legislatore alla effettiva funzionalità di un sistema di

programmazione, gestione e controllo. I controlli dovranno costituire un solido supporto per scelte

decisionali funzionali alla realizzazione di processi di razionalizzazione della gestione e della spesa e ad

innescare un radicale mutamento dei comportamenti amministrativi.

La nuova impostazione dei controlli interni si appunta, per molti aspetti, sulla regolarità

amministrativa e contabile e sulla dimensione finanziaria dei fenomeni, ma concretizza, altresì, una visione

più ampia nella quale vengono in evidenza ulteriori aspetti. Una osservazione più estesa degli aspetti della

gestione non manca di risultare rilevante anche per assicurare la sostenibilità degli equilibri finanziari.

Infatti, nell’attuale situazione, gli sforzi per il risanamento devono essere concentrati verso la

razionalizzazione degli obiettivi e dei processi al fine di assicurare un percorso che sappia coniugare la

regolarità dell’azione, intesa come rispetto del complesso delle regole finanziarie e procedurali, con

l’efficacia e l’efficienza della gestione. Il complesso di queste linee di azione, che solo un sistema funzionale

di controlli interni può supportare, dovrà condurre verso l’economicità della gestione con la riduzione dei

costi di erogazione dei servizi, senza ridurne sensibilmente la qualità e l’estensione. Il descritto percorso

virtuoso verso la riduzione della spesa pubblica, affidato in ampia misura agli enti territoriali, è al momento

59

l’unica via percorribile per assicurare la tenuta dei conti pubblici ed è strategico per la stabilità finanziaria del

Paese.

Le differenze della nuova disciplina dei controlli interni, rispetto a quella vigente, si colgono con

particolare risalto nel livello di maggior dettaglio relativo alla organizzazione ed alle finalità delle verifiche e

nel coinvolgimento diretto delle figure organizzative di maggior livello di responsabilità presenti negli enti,

quali il segretario comunale, il direttore generale e i responsabili dei servizi.

Questa ristrutturazione dei controlli interni comporta una più immediata vicinanza tra attività

gestionale e monitoraggio della stessa alla luce di specifici parametri di valutazione. Tali specificità si

colgono sia negli aspetti di procedimentalizzazione dei controlli di regolarità amministrativa e contabile,

calibrati sui singoli atti attraverso i pareri dei responsabili dei servizi nella fase preventiva, sia nelle

valutazioni improntate ai principi di revisione aziendale sugli atti di gestione di maggiore impatto (come

individuati dall’art. 3 comma 2) nella fase successiva.

Nel delineato contesto si inserisce il controllo di legittimità e regolarità delle gestioni intestato alle

Sezioni regionali, la cui più serrata frequenza infrannuale consente valutazioni in corso d’esercizio. In questo

senso il referto che il Sindaco o il Presidente della Provincia è tenuto a trasmettere ogni semestre alla

Sezione regionale di controllo, dovrà consentire di leggere il concreto sviluppo della gestione attraverso la

conoscenza degli atti e delle attività gestionali di maggior rilievo, mediante i quali l’ente attua i piani ed i

programmi. Al riguardo risulta rilevante che le nuove disposizioni ricevano pronta ed adeguata attuazione nei

regolamenti e negli atti di programmazione e pianificazione; che sia svolto in corso di gestione il

monitoraggio dell’attuazione dei programmi e venga sottoposto a verifica periodica il piano esecutivo di

gestione (PEG), nella sua nuova configurazione.

Come si è detto, il campo delle verifiche alle quali dovrà far fronte il rinnovato sistema dei controlli

interni è ampio ed abbraccia i diversi aspetti della gestione partendo dalla regolarità finanziaria, intesa come

rispetto del complesso delle regole di finanza pubblica applicabili agli enti e, in particolare, quella

dell’equilibrio di bilancio, riguardando la regolarità amministrativa, anche sotto il profilo del rispetto delle

procedure.

In tal senso nelle linee-guida, alle quali i vertici politici degli enti dovranno informare le proprie

relazioni semestrali, è necessario prendere in considerazione la regolare osservanza delle norme che

disciplinano il settore degli appalti, le spese di funzionamento, la gestione del patrimonio immobiliare e gli

altri ambiti di gestione di maggior rilievo finanziario.

In considerazione di quanto fin qui argomentato le finalità di fondo del controllo introdotto dal

nuovo art. 148 del TUEL possono essere declinate nei seguenti punti:

verifica dell’adeguatezza funzionale e dell’effettivo funzionamento del sistema dei controlli

interni;

valutazione degli strumenti diretti a verificare la coerenza dei risultati gestionali rispetto agli

obiettivi programmati;

60

verifica dell’osservanza dei principali vincoli normativi di carattere organizzativo,

finanziario e contabile;

rilevazione degli eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica;

monitoraggio in corso d'anno degli effetti prodotti in attuazione delle misure di finanza

pubblica e dei principali indirizzi programmatici dell’ente;

consolidamento dei risultati con quelli delle gestioni degli organismi partecipati.

Il nuovo adempimento previsto dall’art. 148 novellato va attivato per la prima volta con riferimento

alla situazione in atto al termine del primo semestre 2013 e successivamente a fine esercizio. In fase di prima

applicazione sarà necessaria una più accurata rilevazione iniziale di una serie di aspetti che attengono

all’organizzazione dell’ente, ai sistemi informativi, al sistema dei controlli interni, che costituirà un

patrimonio stabile di informazioni suscettibile di successive implementazioni. Nella prima edizione delle

linee guida, dunque, verrà compiuta una particolare e più ampia elaborazione estesa ad aspetti, che, a regime,

dovrebbero essere solo aggiornati.

Il contenuto delle relazioni relative al secondo semestre dovrà essere meno ampio, in quanto le

rilevazioni sullo stato dell’organizzazione dovranno essere solamente consolidate, mentre per gli aspetti di

carattere finanziario ci si potrà limitare ad una disamina della situazione complessiva, sotto i profili evocati

dalla norma (rispetto delle regole contabili ed equilibri di bilancio), rinviando per una maggiore analisi ai

contenuti della relazione sul rendiconto.

Al fine di evitare duplicazioni di richieste di dati e reiterazioni di adempimenti, aventi analoghe

caratteristiche funzionali e metodologiche, questo nuovo strumento informativo dovrà essere coordinato con

le altre modalità di monitoraggio e controllo, già ampiamente collaudate, di cui dispongono le Sezioni

regionali di controllo (Linee guida ex art. 1, commi 166 e seguenti, l. 266/2005 e relativi questionari sulle

relazioni dei revisori al bilancio e al rendiconto).

Tutte le verifiche, che non siano motivate da specifiche esigenze di monitoraggio infrannuale, ma

finalizzate all’accertamento delle gravi irregolarità contabili e finanziarie, restano nell’alveo dei controlli ex

art. 1 co. 166 e ss. della legge finanziaria per il 2006.

La necessità di coordinamento si pone anche rispetto allo sviluppo degli strumenti di controllo della

gestione finalizzati alla revisione della spesa, ex art. 6 del d.l. n.174/2012, che rappresenta, nell’ambito del

panorama dei controlli sulla regolarità della gestione eseguiti dalle Sezioni regionali, una tipologia a sé

stante. Tali verifiche, mirate all’ottimizzazione delle risorse ed alla riduzione della spesa, costituiscono una

modalità di controllo che si incentra, essenzialmente, sulla valutazione dei profili dell’efficacia (intesa quale

grado di raggiungimento degli obiettivi),dell’efficienza (quale rapporto tra prodotti e valore delle risorse

impiegate) e dell’economicità (come scelta dei mezzi meno onerosi per il conseguimento degli obiettivi

programmati).

In considerazione dell’esigenza di dare immediato avvio alle attività finalizzate agli adempimenti

suddetti, lo schema di queste prime linee guida è suscettibile di adattamenti necessari per standardizzare le

richieste informative che costituiscono l’ossatura delle relazioni semestrali. Per garantire una maggiore

61

ponderazione dei contenuti delle relazioni esse devono essere condivise dagli organi di controllo interno e

accompagnate dal parere del collegio dei revisori.

Le presenti linee guida e lo schema di relazione si articolano, pertanto, in due Sezioni distinte,

ciascuna delle quali compendia i tratti caratteristici di particolari profili gestionali. Il modello allegato,

strutturato in forma di questionario, costituisce una schematizzazione e semplificazione del contenuto

necessario del referto; ovviamente sarà possibile integrare tale schema con elementi discorsivi a maggiore

illustrazione dei profili esaminati.

2. La prima Sezione (Regolarità della gestione amministrativa e contabile) è incentrata sul rispetto

dei parametri della regolarità amministrativa e contabile, con richieste volte ad individuare la presenza di

eventuali lacune gestionali che possano, almeno potenzialmente, alterare i profili di una sana e corretta

gestione finanziaria. In tale ambito è riservata attenzione alla programmazione, specie in considerazione

delle possibili ricadute sugli equilibri di bilancio. Vanno affrontate, in particolare, le tematiche concernenti,

la corretta gestione delle entrate e la copertura delle spese, nonché la salvaguardia degli equilibri finanziari

ed economici, in un’ottica di progressivo riscontro della tenuta degli obiettivi di finanza pubblica e di

tempestiva rilevazione degli scostamenti che richiedano l’adozione di adeguate misure correttive. Nel

contesto delle valutazioni, si presta attenzione anche agli obblighi in materia di trasparenza.

Nella prima relazione sarà d’interesse acquisire informazioni concernenti le caratteristiche generali della

popolazione, del territorio e dell’economia insediata, nonché l’indicazione dei dati di carattere generale

relativi alle risorse umane, strumentali, tecnologiche utilizzate per la gestione dei servizi resi ed i sistemi

informativi impiegati.

Nel caso di avvenuta conclusione della consiliatura, sono di notevole rilievo la relazione di fine mandato e

gli adempimenti che ad essa si riconnettono ai sensi dell’art. 4 del d.lgs. n. 149/2011 (trasmissione al tavolo

tecnico interistituzionale - se istituito - ricezione del successivo rapporto del predetto tavolo tecnico e

trasmissione della relazione e del rapporto alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza

pubblica). Parimenti, a decorrere dalla prossima consiliatura, la relazione d’inizio mandato (art. 4-bis d.lgs.

149/2011) costituisce un’importante rappresentazione della situazione lasciata dalla precedente gestione.

Lo stato di attuazione dell’attività programmata, il cui svolgimento in corso d’anno può anche comportare

implicazioni sulla tenuta degli equilibri di bilancio, deve formare oggetto di monitoraggio, in particolare per

rilevare eventuali scostamenti dalle linee programmatiche, definite dal bilancio annuale e pluriennale, i cui

riflessi possano alterarne gli equilibri, con analisi delle cause e delle misure correttive adottate.

In tale valutazione assume rilevo la coerenza del bilancio con il PEG - nella nuova configurazione che ha

assunto, dopo le modifiche introdotte all’art. 169 del TUEL dall’art. 3, co. 1, lettera g-bis) del d.l. n.

174/2012 - nonché con i programmi ed i progetti illustrati nella relazione previsionale e programmatica.

Un rilevante aspetto della gestione è costituito dal complessivo andamento di tutti i servizi, sotto il profilo

dell’adeguatezza dell’organizzazione alle esigenze della popolazione, con particolare focalizzazione sui

servizi esternalizzati e sulle modalità del loro affidamento evidenziando le motivazioni che sono alla base

62

delle soluzioni prescelte e l’entità del ricorso a concessioni e ad affidamenti a società e/o organismi

partecipati.

A tale riguardo è necessario rilevare la tipologia degli organismi partecipati e del settore prevalente di

attività, per conoscere l’osservanza del divieto di detenere partecipazioni in "attività non

strettamentenecessarie” per il perseguimento delle finalità istituzionali (art. 3, co. 27, l. 24 dicembre 2007, n.

244).

Al fine di consentire il controllo sulle società partecipate non quotate ex art. 147-quater, come introdotto

dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge 213/2012, secondo criteri di graduale applicazione,la

relazione previsionale e programmatica deve individuare gli obiettivi gestionali per le società partecipate, in

riferimento a precisi standard qualitativi e quantitativi.

In merito all’adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali alla normativa comunitaria, è necessario

considerare gli adempimenti in attuazione dell’art. 34 del d.l. n. 179/2012, convertito dalla legge 17

dicembre 2012, n. 221, con particolare riferimento all’apposita relazione prevista al comma 20.

Lo stato di attuazione del programma triennale dei lavori pubblici e la realizzazione delle opere di cui

all’elenco annuale ex art. 128 del d.lgs. n. 163/2006, assume rilievo al fine della verifica della regolarità

procedurale, del rispetto dei vincoli di finanza pubblica e della corretta programmazione dei pagamenti.

2.1 L’andamento delle entrate deve essere oggetto di attenzione nella relazione previsionale e

programmatica, nella quale viene espressa una valutazione generale sulle fonti di finanziamento,

individuandone la tipologia e il livello d’incidenza sul complesso delle entrate correnti e sul pertinente titolo.

Nella sede del monitoraggio assume rilievo la ricognizione delle principali delibere adottate in materia di

determinazione delle aliquote o tariffe dei tributi locali ed eventuali detrazioni. L’andamento delle entrate di

competenza va osservato anche attraverso il raffronto con l’andamento storico, soprattutto relativamente al

rapporto riscossioni/accertamenti. Di rilievo è la verifica del grado di copertura dei costi dei servizi pubblici

locali, garantito dall’applicazione delle tariffe vigenti.

La specifica attività di riscossione e le sue modalità di gestione (in proprio, esternalizzate, in house etc.),

nonché la regolarità della gestione del carico affidato, le quote effettivamente riscosse e quelle rimaste da

riscuotere vanno valutate in quanto sono determinanti ai fini di un’efficiente gestione dell’entrata.

Di non minore rilievo sono la regolare e puntuale riscossione dei proventi da locazione e di ogni altro

provento connesso all’utilizzo o affidamento in concessione dei cespiti patrimoniali, indicando gli eventuali

beni concessi in comodato gratuito o altra forma di esenzione dal pagamento di canoni e/o tariffe, con le

ragioni che ne giustificano la gratuità.

Pari attenzione è da rivolgere in particolare alle attività poste in essere per l’attuazione del piano delle

alienazioni e valorizzazioni immobiliari e per eventuali programmi di dismissione in atto.

2.2 Per la gestione della parte passiva del bilancio è necessario che l’amministrazione stabilisca

obiettivi di riduzione degli oneri di funzionamento, con particolare riguardo al contenimento della spesa per

acquisti di beni e servizi e di quella per il personale, nel rispetto delle disposizioni concernenti i vincoli in

63

materia di finanza pubblica e di revisione della spesa (solo per il primo semestre e da richiamare nella

relazione del secondo semestre).

Particolare rilievo assumono i riferimenti a processi di razionalizzazione e riorganizzazione amministrativa

realizzati in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 9, comma 1, del d.l. n. 95/2012, convertito dalla

legge 135/2012, nonché a quelli di riorganizzazione e/o di rideterminazione della dotazione organica,

conseguenti all’applicazione degli articoli 6 e 6-bis del d.lgs. n.165/2001, quantificando le eventuali

eccedenze o posizioni soprannumerarie e i conseguenti interventi avviati in tema di disponibilità, mobilità in

uscita, blocco del turnover o altre modalità. Finalità queste, perseguibili a mezzo di un monitoraggio

permanente della produttività delle risorse umane impiegate.

Occorre tenere conto che l’andamento della spesa per il personale sostenuta direttamente dall’ente ha

un’incidenza rilevante nei processi di razionalizzazione e contenimento. Parimenti importante è anche il

costo delle risorse umane impiegate nelle società ed organismi partecipati, da quantificare in funzione del

grado di partecipazione dell’ente e in osservanza delle indicazioni fornite dalla Sezione delle autonomie con

la delibera n. 14/AUT/2011/QMIG.

Ai fini della regolarità delle spese di investimento effettuate nel semestre, assume importanza la conformità

delle procedure per l’affidamento degli appalti di lavori, servizi e forniture, al codice dei contratti (d.lgs. n

163/2006).

2.3 in tema di trasparenza sono in primis significativi gli adempimenti connessi alle prescrizioni

dell’art. 41-bis del TUEL, introdotto dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge 213/2012. In

particolare è necessario riferire in merito all’adozione di regolamenti volti a disciplinare le modalità di

pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo, da

pubblicare sul sito internet dell’ente annualmente e, comunque, all’inizio e alla fine del mandato.

Nel contesto delle valutazioni sullo stato della trasparenza della gestione, deve anche farsi riferimento ai

principali adempimenti in materia di trasparenza, che sono riportati nella Tabella n. 5, presente nell’allegato.

3. La seconda Sezione (Adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni), ha

un’impostazione a valenza essenzialmente ricognitiva, in quanto diretta a registrare la presenza di eventuali

criticità di fondo nel sistema organizzativo-contabile. Nelle relazioni successive sarà sufficiente delineare

l’evoluzione del quadro di riferimento e l’aggiornamento dei principali indicatori di funzionalità gestoria.

L’articolazione del sistema dei controlli interni, gli strumenti, le metodologie, gli organi e gli uffici

coinvolti nell’attività sono di supporto indispensabile al funzionamento dell’ente e alla rilevazione dei

risultati.

Nell’ambito della ricognizione del sistema di controllo interno assume particolare rilievo la parte

dedicata al suo funzionamento, nella quale vengono toccati aspetti che attengono alla concreta operatività

degli organi, visti nella dimensione dinamico-operativa con riferimento all’assetto dei controlli interni.

Un rilevante supporto per la rilevazione dei fatti di gestione è costituito dal sistema di contabilità

adottato con riferimento alle fonti interne (regolamento di contabilità, regolamento dei servizi in economia,

64

regolamento di economato etc..). In particolare rileva l’adozione di un sistema di contabilità economica

(indicandone le modalità operative), così come è utile conoscere il sistema informativo utilizzato per la

gestione contabile e se è in corso la “sperimentazione” ai sensi dell’art. 36 del d.lgs. n.118/2011. Assume

significatività il sistema di misurazione e valutazione della performance individuale ed organizzativa, ex

d.lgs. n. 150/2009.

3.1 Per gli enti di maggiori dimensioni l’art. 147-ter del TUEL, così come introdotto dal d.l.n.

174/2012, convertito dalla legge 213/2012, ha assegnato un ruolo significativo al controllo strategico che

impone il preliminare adeguamento dell’organizzazione della struttura, con criteri di graduale applicazione e,

quindi, la fissazione dei principali obiettivi, nonché la valutazione degli aspetti economico-finanziari e socio-

economici connessi.

In tal sede rilevano le risultanze dei controlli, ex ante ed ex post, tesi a verificare la conformità tra gli

obiettivi sia strategici che operativi dell’amministrazione e le scelte operate dai dirigenti, nonché tra gestione

ed allocazione delle risorse umane, materiali e finanziarie.

3.2 Laspecificità del controllo di gestione è quella di centrare l’attenzione sulle misure che

consentono di verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa, al fine di

ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il rapporto tra azioni realizzate ed obiettivi

operativi assegnati, nonché tra risultati ottenuti e risorse impiegate. L’organo preposto al controllo di

gestione deve essere in grado di fornire, all’organo politico, elementi e valutazioni idonee a modularne i

compiti d’indirizzo.

Di supporto a tale attività è il modello organizzativo adottato e l’idoneità delle procedure poste in

essere e l’indicazione delle caratteristiche fondamentali dell’attività di controllo, avendo riguardo alle

modalità di rilevazione (contabili ed extra-contabili), alla frequenza delle stesse, all’imputazione per centro

di responsabilità/costo/servizio, alla tempestività dei dati, agli indicatori prescelti, all’analisi degli

scostamenti e alle modalità di correzione degli stessi. Il controllo di gestione utilizza tecniche per

l’elaborazione delle informazioni finanziarie anche alla luce di esperienze gestionali di ispirazione

aziendalistica. Compito di questi controlli è quello di esprimere un giudizio di adeguatezza sugli strumenti

finalizzati alla verifica dell’attuazione dei piani, dei programmi e degli altri atti di indirizzo, in termini di

congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi operativi definiti. Il riscontro di azioni e/o interventi

inefficaci, inefficienti o di irregolarità e palesi violazioni dei criteri di economicità, impone la segnalazione

da parte del controllo di gestione con l’indicazione delle misure correttive da adottare.

3.3 L’art. 147, comma 2, lettera d), del TUEL, impone la graduale attuazione della redazione del

bilancio consolidato, misura questa funzionale alla rilevazione dell’efficacia, efficienza ed economicità della

gestione degli organismi esterni dell’ente*. Al riguardo è anche necessario che sia regolamentata ed istituita

una struttura di controllo sulle società partecipate in attuazione dell’art. 147-quater del TUEL, introdotto

dall’articolo 3 del d.l. 174/2012 e sia predisposto un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i

rapporti finanziari tra l'ente proprietario e la società, nonché la situazione contabile, gestionale ed

65

organizzativa della stessa, i contratti di servizio, la qualità dei servizi e il rispetto delle norme di legge sui

vincoli di finanza pubblica.

L’Ente locale dovrebbe anche garantire il controllo della qualità dei servizi erogati, sia direttamente,

sia mediante organismi gestionali esterni, definendo le metodologie impiegate per misurare la soddisfazione

degli utenti esterni ed interni dell’ente, secondo i criteri di graduale applicazione previsti dalle norme.

Per il controllo sugli equilibri di bilancio, è utile conoscere se siano state adottate nuove norme

regolamentari per ottemperare alle previsioni di cui all’art. 147-quinquies del TUEL.

Le novità introdotte nell’ambito dei controlli interni esaltano l’attività di coordinamento e di

vigilanza del responsabile del servizio finanziario, e l’attività di controllo da parte dei responsabili dei

servizi, al fine di garantire la costante verifica degli equilibri finanziari della gestione di competenza, della

gestione dei residui e della gestione di cassa, anche nell’ottica della realizzazione degli obiettivi di finanza

pubblica determinati dal patto di stabilità interno. E’ importante che il controllo sugli equilibri finanziari si

estenda a valutare gli effetti prodotti dai risultati di gestione degli organismi esterni, sul bilancio finanziario

dell’ente.

Le verifiche in corso d’anno dovrebbero anche riguardare lo stato del monitoraggio sul rispetto del

Patto di stabilità interno.

3.4 Le novità introdotte dal legislatore con il d.l. n.. 174/2012 richiedono l’implementazione di

nuove linee organizzative volte a conferire una struttura rispondente al nuovo controllo di regolarità

amministrativa e contabile. Nel dettaglio possono essere formulate procedure tipizzate per l’acquisizione dei

dati e individuate specifiche unità organizzative.

Ai sensi del novellato articolo 49 del TUEL, su ogni proposta di deliberazione sottoposta agli Organi

di governo dell’Ente, che non sia mero atto di indirizzo, è necessario acquisire il parere, da inserire nella

deliberazione, relativo alla regolarità tecnica e in ordine alla regolarità contabile. In tale sede possono essere

rilevate criticità e suggeriti adempimenti; meritano segnalazione i casi in cui la Giunta e/o il Consiglio non si

sono conformati ai pareri, indicando la motivazione addotta.

Le delibere che, pur non comportando impegno di spesa o diminuzione di entrata, siano idonee a

produrre riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’Ente devono

essere sottoposte a parere tecnico e/o contabile. Per i controlli ex post, di regolarità amministrativa e

contabile, secondo il disposto dell’art. 147- bis del TUEL, devono essere fissati i principi generali e

regolamentate le modalità per la revisione successiva degli atti.

La revisione può basarsi su tecniche di campionamento, stabilendo criteri per determinare la

dimensione del campione e la tipologia degli atti oggetto di osservazione. Nell’analisi degli esiti della

revisione meritano evidenza le irregolarità eventualmente rilevate, il numero e la tipologia delle stesse. Può

anche essere utile una rappresentazione statistica del grado di aderenza delle procedure rispetto alle

prescrizioni normative.

3.5Lo schema di relazione semestrale e il questionario, approvati dalla Corte in prima applicazione,

potranno essere oggetto di aggiustamenti e semplificazioni alla luce dell’esperienza applicativa. Tali

66

documenti costituiscono l’occasione per l’impianto di una specifica base informativa, che sarà via via

aggiornata e sviluppata con i dati acquisiti attraverso le successive relazioni.

La predisposizione di tale nuovo documento può comportare, nell’ambito di una complessiva

razionalizzazione dei diversi strumenti informativi, il sostanziale alleggerimento degli elementi richiesti

attraverso le linee guida previste dalla legge finanziaria per il 2006 (art. 1, co. 166 e ss.).

Le relazioni, oltre al contenuto minimo rappresentato dalla compilazione dello schema, potranno dar

conto anche di eventuali ulteriori profili di interesse relativi alla regolarità della gestione e all’adeguatezza ed

efficacia del sistema dei controlli interni.

La relazione relativa al primo semestre 2013 dovrà essere trasmessa alle Sezioni regionali di

controllo della Corte entro il 30 settembre 2013; quella relativa al secondo semestre, non oltre il 31 marzo

2014.

67

SCHEMA DI RELAZIONE PER IL REFERTO SEMESTRALE DEL SINDACO, PER

I COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE AI 15.000 ABITANTI, E DEL

PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

SEZIONE PRIMA

REGOLARITA’ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE

1.A. PROGRAMMAZIONE

La relazione (solo per il primo semestre) è schematicamente introdotta da informazioni

concernenti le caratteristiche generali della popolazione, del territorio e dell’economia

insediata, nonché dalla indicazione dei dati di carattere generale relativi alle risorse umane,

strumentali, tecnologiche utilizzate per la gestione dei servizi resi ed i sistemi informativi

impiegati.

…………………………………………………………………………………………………………………………………….………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………………………………………………………….………………………………………………….

1.1. E’ stata predisposta la relazione di fine mandato?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.2. E’ stata predisposta la relazione d’inizio mandato?

(a decorrere dalla prossima consiliatura - art. 4-bisd.lgs. 149/2011)

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.3. Quali strumenti di pianificazione e programmazione sono stati adottati dall’Ente?

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

1.3.a E’ previsto un modello di programmazione e controllo integrato?

SI □ NO □

In caso di risposta positiva descriverne i passaggi salienti:……………………………………………………..……

1.4. L’organizzazione dei singoli servizi è stata strutturata sulla base della rilevazione delle

esigenze della popolazione?

SI □ NO □

1.4.a Nel caso siano state rilevate criticità, indicare quali servizi sono interessati e

quali strumenti programmatori correttivi sono stati adottati:………………………………………………………………………

1.5. E’ stata riscontrata, nel semestre, la coerenza del PEG, nella nuova configurazione che ha

assunto, dopo le modifiche introdotte all’art. 169 del TUEL dall’art. 3, co. 1, lettera g-bis) del

d.l. n. 174/2012, con il bilancio, nonché con i programmi ed i progetti illustrati nella relazione

previsionale e programmatica?

SI □ NO □

1.5.a Nel caso di risposta negativa segnalare eventuali disallineamenti con analisi delle

cause:……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

1.6. In sede di relazione previsionale e programmatica, sono stati individuati gli obiettivi

gestionali per le società partecipate, in riferimento a precisi standard qualitativi e quantitativi,

68

al fine di consentire il controllo sulle società partecipate non quotate ex art. 147-quater*, come

introdotto dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.7. E’ stato adeguato l’ordinamento dell’Ente alle disposizioni previste, per i servizi pubblici

locali, dall’ art. 34, co. 20 e 21, del d.l. 179/2012, convertito dalla legge 17.12.2012, n. 221?

SI □ NO □

1.8. Sono state adottate misure per adeguare l’ordinamento dell’Ente ai principi della libera

iniziativa economica privata?

SI □ NO □

1.8.a In caso di risposta positiva, indicare quali misure sono state adottate:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………….

1.9. E’ stata rideterminata la dotazione organica dell’Ente a seguito dell’assunzione di

partecipazioni in società o altri organismi (dall’art. 3, co. 30 legge n. 244 del 24 dicembre

2007)?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.10. E’ stata programmata e/o attuata la ristrutturazione e razionalizzazione delle società

controllate, sulla base di piani approvati, previo parere favorevole del Commissario

straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi di cui all’art. 2,

d.l. 52/2012 convertito dalla legge 94/2012 (art. 4, co. 3-sexies d.l. n. 95/2012 convertito

dalla legge n. 135/2012)?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.11. Nel semestre sono stati programmati interventi per migliorare il grado di riscossione

delle entrate proprie, con particolare riferimento a quelle tributarie?

SI □ NO □

1.11.a In caso di risposta positiva indicare, brevemente,

quali:……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….……….

1.12. E’ stato verificato, in relazione a ciascuno dei principali servizi pubblici locali, il grado di

copertura dei costi, garantito dall’applicazione delle tariffe vigenti?

SI □ NO □

1.12.a In caso di risposta positiva indicare la percentuale di copertura, distintamente

per ciascun servizio……………………………………………………….………………………………………………………………………………

1.13. Il programma triennale dei lavori pubblici e di realizzazione delle opere di cui all’elenco

annuale ex art. 128 del D. Lgs. 163/2006, è coerente con il bilancio e con il piano dei

pagamenti, anche ai fini del rispetto del patto di stabilità?

SI □ NO □

1.13.a Motivare succintamente la risposta:………………………………………………………………………………………………………………

69

1.B. GESTIONE

1.B.1. ENTRATE

1.14. Con quale modalità di gestione è organizzata l’attività di riscossione?

Direttamente dall’Ente SI □ NO □

Attraverso società controllata

dall’Ente SI □ NO □

In forma associata con altri

Enti SI □ NO □

Affidata ad Equitalia SI □ NO □

Affidata a società di

riscossione SI □ NO □ mediante gara? SI □ NO □

Altro SI □ NO □ specificare:…………………………….

1.15. In relazione alle quote effettivamente riscosse e a quelle rimaste da riscuotere è stata

effettuata una valutazione sull’efficienza della gestione delle entrate?

SI □ NO □

1.15.a A seguito delle verifiche effettuate sulla gestione del carico, indicare la

percentuale di inesigibilità:………..%

1.15.b Indicare le cause più significative che hanno determinato la mancata

riscossione:……………………………………………………………………………………………………………………………

1.15.c Indicare le misure correttive adottate, specificando il tipo di provvedimento

assunto dall’Ente: …………………..………………………………………………………………………………………………

1.16. Valutazione sulle fonti di finanziamento e sul grado di autonomia finanziaria:

Incidenza Entrate proprie su Entrate Correnti: ……………. (indicare percentuale)

Tipologia di Entrata

propria

Percentuale di incidenza sulle

Entrate correnti

Titolo di Bilancio

(I o III)

Percentuale di incidenza sul

titolo di bilancio

Accertamenti in

c/competenza

Riscossioni in

c/ competenza

1.17. Le entrate di competenza riscosse nel semestre sono congrue rispetto ai dati

previsionali?

SI □ NO □

1.17.a Nel caso siano stati rilevati significativi scostamenti, specificarne le

motivazioni:…………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………....

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

70

1.18. Il grado di riscossione delle entrate di competenza (riscossione/accertamenti), anche

avendo riguardo all’andamento storico, risulta idoneo a garantire gli equilibri di cassa?

SI □ NO □

1.19. Sono state riscosse nel semestre entrate straordinarie?

SI □ NO □

1.19.a Nel caso di risposta positiva specificare la natura e l’eventuale esistenza di un

vincolo di destinazione:…………………………………………………………………………………………………………………………………..

1.20. I proventi da locazione e/o ogni altro provento, connesso all’utilizzo o affidamento in

concessione dei cespiti patrimoniali, vengono riscossi in modo regolare?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.21. Sono concessi beni in comodato gratuito o altra forma di esenzione dal pagamento di

canoni e/o tariffe?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.21.a In caso di risposta positiva, è stata effettuata una valutazione sulle ragioni che

ne giustificano la concessione a titolo gratuito?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.21.b Indicare il provvedimento con il quale è stata effettuata la concessione ………………….

1.22. Gestione del patrimonio - Per ogni programma di dismissione di attività patrimoniali

attuato nell’ultimo triennio (beni immobili pubblici e partecipazioni) indicare gli importi previsti,

accertati e riscossi (precisando l’anno di effettivo incasso).

Descrizione dei beni da

dismettere

Previsioni

Accertamenti Riscossioni

Competenza Residui Competenza Residui Competenza Residui

Con riguardo alle gare espletate con esiti infruttuosi, fornire elementi di dettaglio quali: la data

del primo bando, il numero delle gare andate deserte e se è stata effettuata una valutazione

sulla mancata cancellazione del residuo:……………………………………………………………………………………………………………….

71

1.B.2. SPESE

1.23. Hanno trovato piena attuazione nel semestre i programmi contenuti nella Relazione

previsionale e programmatica e nel Piano esecutivo di gestione?

SI □ NO □

1.23.a Nel caso di risposta negativa indicarne le motivazioni:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

1.24. L’attuazione dell’attività programmata nel semestre ha comportato implicazioni sulla

tenuta degli equilibri di bilancio?

SI □ NO □

1.25. In relazione agli obiettivi di riduzione delle spese di funzionamento, nel rispetto delle

disposizioni concernenti i vincoli in materia di finanza pubblica e di revisione della spesa

pubblica, sono stati realizzati processi di razionalizzazione e riorganizzazione amministrativa in

ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 9, comma 1, del d.l. 95/2012, convertito dalla

legge 135/2012?

SI □ NO □

1.25.a In caso di risposta positiva indicare gli estremi dei provvedimenti adottati:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………….

1.26. Sono state effettuate, nel semestre, dismissioni o alienazioni di società controllate

direttamente o indirettamente ai sensi dell’art. 4, comma 1, del decreto legge 95/2012

(spendingreview) convertito dalla legge n. 135/2012?

SI □ NO □

1.26.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi della delibera consiliare di avvio

della procedura:…………………………………………………………………………………………………………………….

1.27. Indicare la percentuale di beni e servizi acquistati dall’Ente mediante ricorso a centrali di

committenza rispetto al totale degli impegni assunti nel semestre a tale titolo

1.28. Elencare i servizi esternalizzati e le modalità indicando:

Servizi esternalizzati Modalità Erogazioni annualmente previste a

carico dell’Ente

1.29. E’ stata effettuata una valutazione di convenienza economica rispetto alla gestione

diretta?

SI □ NO □

1.29.a In caso di risposta positiva, allegare l’atto.

1.30. Sono emerse criticità, nella gestione dei servizi pubblici locali, anche in virtù di

sopravvenute ed imprevedibili esigenze di carattere straordinario che abbiano richiesto

interventi non programmati?

SI □ NO □

72

1.30.a In caso di risposta positiva, indicare i servizi interessati:

…………………………….…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

1.31. Le società affidatarie in house hanno rispettato le prescrizioni dell’art. 3-bis, co. 6 del

d.l. n. 138/2011, convertito dalla legge 148/2011 in tema di:

acquisto di beni e servizi SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

reclutamento del personale SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

conferimento di incarichi SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.32. E’ stata adottata la delibera di ricognizione di cui all’art. 3 co.27 l. 24 dicembre 2007, n. 244?

SI □ NO □

1.32.a In epoca successiva all’adozione della medesima, l’Ente ha riconsiderato la

sussistenza dei presupposti di legge per il mantenimento delle partecipazioni avendo

riguardo anche al profilo della convenienza economica?

SI □ NO □

1.33. E’ stata adottata la delibera di ricognizione ai sensi dell’art. 34, co. 20 d.l. 179/2012,

convertito dalla legge 17.12.2012, n. 221?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.33.a In caso di risposta positiva, è stata trasmessa alla Sezione regionale di controllo

della Corte dei conti?

SI □ NO □

1.34. Le procedure di affidamento degli appalti di lavori, servizi e forniture effettuate nel

semestre, sono state svolte in ottemperanza delle disposizioni del codice dei contratti pubblici

(d.lgs. n 163/2006)?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

In particolare si forniscano informazioni relative a:

1.34.a numero degli appalti affidati distinti per tipologia (lavori, servizi,

forniture):………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

1.34.b numero delle procedure negoziate, senza pubblicazione del bando, evidenziando

i casi di applicazione dell’art. 57, comma 2, lettere b) e c) e comma 3, lettera b):

.………………..……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

1.34.c casi di ricorso all’estensione contrattuale (rinnovi, proroghe e servizi

complementari):………………………….……………………………………………………………………………………………………………………..

1.35. Sul programma annuale dei lavori pubblici, per ogni intervento, in relazione al

programma triennale, indicare l’impegno finanziario, la durata prevista e formulare una breve

descrizione della tipologia di progetto, indicando la funzione cui si riferisce.

Progetti esecutivi approvati Interventi a totale carico dell’Ente Interventi finanziabili con capitale

privato

73

1.35.a Indicare la percentuale di realizzazione del Piano triennale delle opere (in termini

di pagamenti effettuati):

Piano 2010: ….. % Piano 2011: …..% Piano 2012: ….%

1.36. Quali misure organizzative sono state poste in essere per garantire il tempestivo

pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti, ai sensi dell’art. 9,

comma 1 lettera a) d.l. 78/2009 e art. 1 d.lgs. 192/2012 che modifica l’art. 4 del d.lgs.

231/2002, recependo la direttiva 2011/7/UE?

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

.…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

1.37. Il contenzioso è gestito da uffici legali interni all’Ente?

SI NO □ Solo parzialmente□

I.37.a In caso di ricorso (anche parziale) ad incarichi esterni indicare il numero e le

modalità di affidamento degli incarichi a legali …………………………………………………………………

I.37.b In entrambi i casi riferire rispetto a:

- quanti nuovi giudizi sono stati promossi contro l’Ente nel semestre:…………………………….

- quanti giudizi conclusi nel semestre hanno comportato oneri per L’Ente: ……………………

- in relazione a quanti di essi l’Ente aveva effettuato accantonamenti: ……………………….…

1.38. E’ stata effettuata una stima del contenzioso che potrebbe potenzialmente generare

passività?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

I.38.a In caso di risposta positiva: è stata stanziata una posta di accantonamento in

bilancio?

SI □ NO □

1.39. Sono stati posti in essere processi di riorganizzazione e/o di rideterminazione della

dotazione organica, conseguenti all’applicazione degli articoli 6 e 6-bis del d.lgs. 165/2001?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.40. Sono state rilevate eccedenze e/o o posizioni soprannumerarie del personale?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.40.a nel caso di risposta positiva descrivere, brevemente, i conseguenti interventi

avviati in tema di disponibilità, mobilità in uscita, blocco del turnover o altre modalità:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

1.41. L’Ente si è avvalso della facoltà di proroga dei rapporti di lavoro subordinato a tempo

determinato oltre il limite dei 36 mesi, ai sensi dell’art.1, commi 400 e 401, della legge di

stabilità per il 2013, L. n. 228/2012?

SI □ NO □

1.42. Descrivere, brevemente, l’andamento della spesa per il personale sostenuta direttamente

dall’ente, indicando anche gli elementi conoscitivi relativi al costo delle risorse umane

impiegate nelle società ed organismi partecipati, quantificate in funzione del grado di

74

partecipazione dell’ente e in osservanza delle indicazioni fornite dalla Sezione delle autonomie

con la delibera n. 14/AUT/2011/QMIG:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

1.43 Sono stati conferiti incarichi di consulenza in materia informatica?

SI □ NO □

1.43.a In caso di risposta positiva dare conto del numero degli incarichi conferiti,

dell’importo impegnato e delle motivazioni:…………………………………................................................

1.C. TRASPARENZA

1.44. Sono stati adottati regolamenti volti a disciplinare le modalità di pubblicità e trasparenza

dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo, da pubblicare sul

sito internet dell’ente annualmente e, comunque, all’inizio e alla fine del mandato (art. 41-bis

del TUEL, introdotto dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012)?

SI □ NO □

1.44.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi dell’atto:………………………………………

1.45. Rispetto alle norme che disciplinano la materia della trasparenza nel conferimento degli

incarichi di collaborazione e consulenza:

1.45.a Sono state rispettate le disposizioni previste dall’art. 4, co. 10, secondo periodo,

d.l. 95/2012, convertito dalla legge n. 135/2012, novellato dall’art. 1, co. 148 della L. n.

228/2012?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.45.b Sono state rispettate le disposizioni previste dagli articoli 53 del d.lgs. n.

165/2001 e 11, co. 8 del d.lgs. 150/2009?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.46. E’ garantita ai cittadini la conoscibilità dei dati di cui all’art. 18, d.l. 83/2012

(Amministrazione aperta), convertito dalla l. 134/2012?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.47. Sono state osservate le disposizioni di cui all’art. (art. 21 legge n. 69/2009),

relativamente alla pubblicità dei dati relativi al personale?

SI □ NO □

75

1.48. Sono state rispettate le disposizioni in materia di pubblicità dei dati relativi agli incarichi

degli amministratori delle società ed organismi partecipati, ai sensi dell’art. 1, comma 735,

della legge n. 296/2006?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

1.49. E’ stato rispettato l’obbligo di comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica di

cui all’art. 1, co. 587-589, l. n. 296/2006?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

*L’applicazione di tali controlli è graduale: si applicano agli enti locali con popolazione superiore ai 100.000 abitanti

dall’anno 2013; agli enti con popolazione superiore ai 50.000 abitanti a decorrere dal 2014 e agli enti con popolazione

superiore ai 15.000 abitanti a decorrere dal 2015

76

SEZIONE SECONDA

ADEGUATEZZA ED EFFICACIA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

2.A. RICOGNIZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

La relazione (solo relazione primo semestre; quella per il secondo semestre, riferisce solo su

eventuali aggiornamenti) descrive il sistema di contabilità adottato con riferimento alle fonti

interne (regolamento di contabilità, regolamento dei servizi in economia, regolamento di

economato etc..). …………………………………………………………………………………………………………….

In particolare:

2.1. E’ stato emanato il regolamento che disciplina il sistema dei controlli interni, ai dell’art.

sensi 147 comma 4 del TUEL?

SI □ NO □

2.1.a In caso di risposta positiva è stato comunicato alla Corte dei conti?

SI □ NO □

2.1.b In caso di risposta negativa allegarlo al presente questionario.

2.2 E’ stata data attuazione al predetto Regolamento, creando un organico sistema di controlli

interni?

SI □ NO □ Parzialmente □

2.2.a In caso di adempimento parziale, indicarne le ragioni:…………………………………………

2.2.b In caso di risposta positiva descrivere l’articolazione strutturale e funzionale degli

organi e degli uffici: ………………………………………………………………………………………………………………………

2.3. L’Ente ha introdotto un sistema di contabilità analitica?

SI □ NO □

2.3.1 Nel caso di risposta positiva indicare le modalità operative:…………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2.4. E’ stato introdotto un sistema di misurazione e valutazione della performance individuale

ed organizzativa, ex d.lgs. n. 150/2009?

SI □ NO □

2.4.a Nel caso di risposta positiva indicare quali organi del vertice amministrativo e/o

politico sono stati coinvolti nella fase di programmazione e/o valutazione.

77

2.B. CONTROLLO STRATEGICO

2.5. E’ stato istituito un sistema di controllo strategico ex art. 147-ter del TUEL*, così come

introdotto dal d.l.n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

2.5.a In precedenza l’Ente aveva organizzato un sistema di controllo strategico?

SI □ NO □

2.5.b La funzione di controllo strategico è stata organizzata in forma associata?

SI □ NO □

2.5.c Quale struttura esercita il predetto controllo e dove risulta allocata

nell’organigramma? …………………………………………………………………………………………………………..

2.6. E’ stata effettuata una valutazione sullo stato di attuazione dei programmi, analizzando sia

la congruenza che gli scostamenti?

SI □ NO □

2.6.a Quali sono gli strumenti di monitoraggio utilizzati?

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.7. Con quale periodicità è effettuato il monitoraggio dello stato di attuazione dei

programmi?............................................................................................................................................

2.7.a Gli esiti del predetto monitoraggio confluiscono nella/e deliberazione/i di

ricognizione dello stato di attuazione dei programmi di cui all’art. 193, comma 2, del

TUEL?

SI □ NO □

2.8. Il controllo strategico analizza gli aspetti economico finanziari connessi ai risultati

ottenuti?

SI □ NO □

2.8.a Nel caso di risposta positiva, specificarne le metodologie:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.9. Il Controllo strategico effettua un monitoraggio periodico dello stato di attuazione delle

previsioni, mettendo a raffronto i tempi previsti e quelli di attuazione delle procedure di

gestione?

SI □ NO □

2.9.a In caso affermativo, specificare le metodologie:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2.10. Sono stati adottati sistemi di monitoraggio per valutare la qualità dei servizi erogati e il

78

grado di soddisfazione della domanda?

SI □ NO □

2.10.a In caso di risposta positiva specificarne le metodologie:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2.11. Quali metodologie adotta il controllo strategico per monitorare l’impatto socio-

economico dei programmi dell’Ente?…………………………………………………………………………………………

2.11.a Nell’ultimo esercizio concluso sono stati prodotti report sul controllo strategico?

SI □ NO □

2.11.b Nel semestre sono stati prodotti report sul controllo strategico? (solo per la relazione del primo semestre)

SI □ NO □

2.11.c In caso di risposta positiva, in entrambi i casi, allegarne copia.

2.12. E’ stato messo a punto un sistema di controllo, ex ante ed ex post, teso a verificare la

conformità tra gli obiettivi dell’amministrazione e le scelte operate dai dirigenti, nonché tra

gestione ed allocazione delle risorse umane, materiali e finanziarie?

SI □ NO □

2.C. CONTROLLO DI GESTIONE

2.13. Indicare da quanti anni è operativo il controllo di gestione:…………

2.14. E’ stata individuata una specifica struttura deputata al controllo di gestione?

SI □ NO □

2.14.a Nel caso di risposta positiva indicare, schematicamente, dove è allocata

nell’organigramma dell’Ente e il numero degli addetti in assegnazione esclusiva:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………….

2.14.b Il controllo è svolto in riferimento ai costi e ricavi dei singoli servizi/centri di

costo?

SI □ NO □

2.14.c Descrivere:

- le modalità di rilevazione (contabili ed extra-contabili): ……………………………………….

- la frequenza delle rilevazioni:…………………………………………………………………………………..

2.15. Quali indicatori di risultato sono stati prescelti per misurare il grado di realizzazione degli

obiettivi?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.16. Quali metodologie sono state impiegate per l’analisi degli scostamenti e la correzione

79

degli stessi?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.17. E’ stata valutata la congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi definiti dai piani?

SI □ NO □

2.17.a E’ effettuata una valutazione sulla fattibilità dei programmi, tenuto conto anche

dei flussi di cassa e degli obiettivi legati al rispetto del patto di stabilità?

SI □ NO □

2.18. Gli obiettivi del PEG sono articolati per centri di costo e centri di responsabilità?

SI □ NO □

2.19. E’ stata rilevata la coerenza tra le dotazioni finanziarie, umane e strumentali e gli

obiettivi contenuti nel PEG?

SI □ NO □

2.20. Il PEG adottato traduce le strategie in obiettivi, con indicatori di risultato idonei a

verificarne lo stato di attuazione?

SI □ NO □

2.20.a In caso di risposta negativa a ciascuna delle domande da 2.17 a 2.20, indicare le

problematiche incontrate:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.21. Il controllo di gestione valorizza una dimensione comparativa nel tempo (raffronto con i

valori raggiunti dal medesimo servizio / centro di costo in periodi precedenti) o nello spazio?

SI □ NO □

2.22. Nei referti sul controllo di gestione, ex art. 198-bis del TUEL, sono emerse criticità?

SI □ NO □

2.22.a In caso di risposta positiva descrivere succintamente le criticità rilevate e le

misure correttive adottate:

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.23. L’Organo preposto al controllo di gestione fornisce all’organo politico elementi e

valutazioni idonee a supportarlo nei suoi compiti d’indirizzo?

SI □ NO □

80

2.24. L’analisi sulla gestione da parte degli organi di controllo interno contribuisce alla

quantificazione degli stanziamenti di competenza, tenuto conto anche di quanto previsto

dall’art. 162, comma 5, del TUEL?

SI □ NO □

2.24.a Se la risposta è positiva indicare le modalità operative e i metodi di

quantificazione:…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2.25 Sono stati utilizzati i rapporti del controllo di gestione al fine della valutazione della

performance del personale?

SI □ NO □

2.D. ALTRE FORME DI CONTROLLO

ORGANISMI PARTECIPATI

2.26. E’ stata regolamentata e/o predisposta una struttura di controllo sulle società partecipate

ai sensi dell’art. 147-quater del TUEL, introdotto dall’articolo 3 del d.l. n. 174/2012?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

2.26.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi dell’atto di attuazione, la

struttura individuata, la sua allocazione nell’organigramma:……………………………………………………….

2.27. E’ stato attuato l’art. 147, co. 2, lettera d), del TUEL, in merito:

a. alla graduale attuazione della norma che impone la redazione del bilancio

consolidato*?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

b. in ordine alla verifica di efficacia, efficienza ed economicità della gestione degli

organismi esterni dell’ente*?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

2.28. Indicare quale modello organizzativo e modalità di governancesono stati adottati per il

controllo interno, ovvero per il controllo analogo sulle società partecipate:……………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.29. Nel caso di organismi partecipati da più Enti pubblici ovvero nelle ipotesi di società mista,

sono stati adottati “patti parasociali”?

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

2.29.a In caso di risposta positiva specificare l’oggetto e le finalità:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………….

2.30. L’Ente ha stipulato contratti di servizio con tutte le società ed organismi partecipati ai

quali è affidata la gestione di servizi pubblici locali?

81

SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □

2.31 L’Ente effettua il monitoraggio:

a. sui rapporti finanziari con la partecipata SI □ NO □

b. sulla situazione contabile, gestionale ed organizzativa della partecipata SI □ NO □

c. sui contratti di servizio SI □ NO □

d. sulla qualità dei servizi erogati SI □ NO □

e. sugli effetti prodotti dai risultati di gestione sul bilancio finanziario dell’ente SI □ NO □

2.32. L’ente effettua periodicamente il monitoraggio sulla solidità economica, patrimoniale e

finanziaria degli organismi partecipati?

SI □ NO □

2.32.a Con quale frequenza?………………

2.33 Sono previsti momenti di raccordo tra la gestione degli organismi partecipati e la

gestione del bilancio dell’Ente, con specifico riferimento agli equilibri di bilancio?

SI □ NO □

2.33.a In caso di risposta positiva, con quale cadenza?......................................................

2.34. L’Ente locale verifica la qualità dei servizi erogati, sia direttamente, sia mediante

organismi gestionali esterni?

SI □ NO □

2.34.a Sono adottate metodologie per la misurazione della soddisfazione degli utenti

esterni ed interni dell’ente*?

SI □ NO □

2.34.b In caso di risposta positiva, indicare quali:……………………………………………………………………........

EQUILIBRI FINANZIARI

2.35. L’ente ha fatto ricorso alla Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi

dell’art. 243-quater del TUEL?

SI □ NO □

2.35.a In caso di risposta positiva, è in corso l’attuazione del piano di riequilibrio?

SI □ NO □

2.36. E’ stato modificato il regolamento di contabilità tenendo conto delle disposizioni di cui

all’art. 147-quinquies del TUEL?

SI □ NO □

82

2.36.a In caso di risposta positiva, indicare con quale unità organizzativa e con quali

metodologie:................................................................................................................................

2.37 Nell’ambito del controllo sugli equilibri finanziari indicare :

- la frequenza con cui il Consiglio Comunale verifica il permanere degli equilibri di

bilancio:…………………………………………………………………………………………………………………………

- se è effettuata una valutazione degli effetti prodotti dai risultati di gestione degli

organismi esterni, sul bilancio finanziario dell’ente:

SI □ NO □

2.37.a Riferire sugli esiti del monitoraggio:………………………………………………………………………

2.38. E’ stato verificato, in corso di esercizio, se il programma dei pagamenti sia compatibile

con le disponibilità di cassa?

SI □ NO □

2.38.a E’ stato riscontrato se le disponibilità di cassa, alla data di riferimento della

relazione, siano capienti rispetto all’importo totale di fatture, notule, richieste di

pagamento, incluse spese per il personale e ratei di ammortamento dei prestiti scaduti

alla stessa data?

SI □ NO □

2.38.b Evidenziare eventuali criticità emerse:…………………………………………………………………...

2.39. Sono in corso procedure per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio (ex art. 194 del

TUEL), o altre passività non coperte da impegno di spesa e non ancora sottoposte a tali

procedure?

SI □ NO □

2.39.a In caso di risposta positiva, si forniscano informazioni dettagliate in riferimento

alle sentenze esecutive, alla ricapitalizzazione, alle procedure espropriative o di

occupazione d’urgenza, ai lavori pubblici di somma urgenza:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………..……………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.40. Descrivere lo stato del monitoraggio sul rispetto del Patto di stabilità interno:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

83

2.E. CONTROLLO DI REGOLARITA’ AMMINISTRATIVA CONTABILE

2.41. L’Ente ha regolamentato il controllo di regolarità amministrativa e contabile , così come

disciplinato dal nuovo art. 147-bis, introdotto dall’art. 3, co. 1, lettera d) del d.l. n. 174/2012?

SI □ NO □

2.41.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi del provvedimento:…………………….

2.42. Sono state introdotte apposite procedure per l’acquisizione dei dati?

SI □ NO □

2.43. Si è provveduto ad individuare specifiche unità organizzative?

SI □ NO □

2.44. Nel semestre vi sono stati casi in cui la Giunta e/o il Consiglio non si sono conformati ai

pareri?

SI □ NO □

2.44.a In caso di risposta positiva, in quali casi, indicando le motivazioni addotte:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.45. Sono stati fissati i principi generali e regolamentate le modalità per la revisione

successiva degli atti, secondo il disposto dell’art. 147-bis del TUEL?

SI □ NO □

2.46. La selezione degli atti da assoggettare al controllo è stata effettuata con tecniche di

campionamento?

SI □ NO □

2.46.a In caso di risposta positiva, indicare le tecniche prescelte, i criteri in base ai quali

sono stati determinati la dimensione del campione e la tipologia degli atti oggetto di

osservazione, nonché gli esiti della revisione:

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

2.46.b Indicare di seguito gli esiti del controllo effettuato:

- N° di atti esaminati:………………………….

- N° di irregolarità rilevate:………………..

- N° di irregolarità sanate:………………….

2.46.c Gli esiti dei controlli sono stati portati a conoscenza dei revisori dei conti, dei

responsabili dei servizi, degli organi di valutazione e del Consiglio comunale, per quanto

di competenza?

SI □ NO □

2.47. E’ stato messo a punto un sistema di audit interno?

SI □ NO □

2.48. Sono stati ridefiniti i ruoli e le responsabilità dei dirigenti?

SI □ NO □

84

2.49. Quali tipologie di verifiche sono effettuate, nel corso della gestione, al fine di accertare la

regolarità amministrativo-contabile?

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…

2.50. Sono svolte verifiche sulla consistenza di cassa e sulla regolare tenuta dei registri

contabili e delle scritture degli agenti contabili?

SI □ NO □

2.50.a In caso di risposta positiva, indicare con quale frequenza:…………………………………….………

2.51. Sono svolte verifiche in merito alla rispondenza del rendiconto con le scritture contabili?

SI □ NO □

2.52. Il sistema di controllo consente di verificare se il sistema contabile sia uniformato alle

regole e ai principi contabili?

SI □ NO □

2.53. Sono emerse nel corso del semestre difformità o irregolarità contabili?

SI □ NO □

2.53.a In caso di risposta positiva, indicare quali:………………………………………………………….………………

2.54. Nel corso del semestre sono state effettuate specifiche ispezioni o indagini rivolte ad

accertare la regolarità amministrativa e contabile relativa a specifici uffici, servizi, progetti?

SI □ NO □

2.54.a In caso di risposta positiva indicare se l’esame ha riguardato, in particolare,

l’osservanza delle norme sugli appalti e sulla gestione del patrimonio:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…

* L’applicazione di tali controlli è graduale: si applicano agli enti locali con popolazione superiore ai 100.000 abitanti

dall’anno 2013; agli enti con popolazione superiore ai 50.000 abitanti a decorrere dal 2014 e agli enti con popolazione

superiore ai 15.000 abitanti a decorrere dal 2015.

85

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 5 dell’11 febbraio 2013

Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 marzo 2013, n.57.

“Linee guida per la relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della

gestione, sull’efficacia e adeguatezza del sistema dei controlli interni, ai sensi dell’art. 1, comma

6, del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge n.

213/2012)”.

Allegati:

- Linee guida per la relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della

gestione e adeguatezzadel sistema dei controlli interni (art. 1, comma 6, del d.l. 10 ottobre

2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge n. 213/2012)”.

- Schema di relazione.

86

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N. 5/SEZAUT/2013/INPR

Adunanza dell’11 febbraio 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Antonio DE

SALVO, Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Maurizio

TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria CARBONE, Gaetano

D’AURIA, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Fabio

Gaetano GALEFFI, Gianfranco POSTAL

Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Gianluca BRAGHÒ,

Benedetta COSSU

Referendari Luigi DI MARCO, Antonio DI STAZIO

Consiglieri Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo

GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa

CORSETTI

Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.

1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive

modificazioni;

Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre

87

2012, n. 213;

Visto in particolare l’art. 1, comma 6, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, che prevede la

trasmissione alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti di una

relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della gestione e sull’efficacia e

adeguatezza del sistema dei controlli interni sulla base delle linee guida deliberate dalla

Sezione delle Autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore

della legge di conversione;

Uditi i relatori, consiglieri Alfredo Grasselli, Francesco Uccello e Adelisa Corsetti

DELIBERA

di approvare l’unito documento ed il relativo schema di relazione, che costituiscono parte

integrante della presente deliberazione, riguardanti le linee guida per la relazione annuale del

Presidente della Regione sulla regolarità della gestione, sull’efficacia e adeguatezza del sistema

dei controlli interni, ai sensi dell’art. 1, comma 6, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174.

Le Sezioni regionali di controllo possono integrare lo schema di relazione approvato con

la presente deliberazione.

La presente deliberazione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica

italiana.

Così deliberato in Roma, nell’adunanza dell’11 febbraio 2013.

I Relatori Il Presidente

F.to Alfredo Grasselli F.to Luigi Giampaolino

F.to Francesco Uccello

F.to Adelisa Corsetti

Depositata in Segreteria il 18 febbraio 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

88

CORTE DEI CONTI

SEZIONE DELLE AUTONOMIE

LINEE GUIDA PER LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE

SULLA REGOLARITÀ DELLA GESTIONE, SULL’EFFICACIA E ADEGUATEZZA DEL

SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (ART. 1, COMMA 6, DEL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N.

174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213).

1. Il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n.

213, ha introdotto nell’ordinamento significative novità in tema di controllo della Corte dei conti sulle

Autonomie territoriali.

Il rafforzamento del sistema dei controlli è espressamente rivolto a garantire il coordinamento

della finanza pubblica, sulla quale significativa incidenza hanno le gestioni degli enti territoriali. Le

innovazioni più rilevanti si colgono con riferimento alle Regioni (giacché per gli enti locali il sistema

era già ampiamente articolato), in coerenza con il disegno di riforma volto a rafforzare gli strumenti per

il governo della finanza pubblica, che necessita di trasparenza e conoscenza dei conti e delle gestioni.

In questo quadro di garanzie ordinamentali dirette a incrementare la circolazione delle

informazioni utili al coordinamento dei diversi livelli di governo e a garantire il rispetto dei vincoli

finanziari derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, l’art. 1, comma 6, d.l. n. 174/2012,

ha stabilito che il Presidente della Regione trasmetta alla competente Sezione regionale di controllo un

referto annuale “sulla regolarità della gestione e sull’efficacia e sull’adeguatezza del sistema dei

controlli interni adottato sulla base delle linee guida deliberate dalla sezione delle autonomie della

Corte dei conti…”.

Detta relazione annuale riveste natura di documento ricognitivo dell’Organo di vertice politico

sulla situazione generale dell’Ente.

Elementi centrali del documento sono costituiti: a) dalla rilevazione della congruenza dei

risultati della gestione e delle sue prospettive di sviluppo, in relazione a piani, a programmi e a singoli

obiettivi strategici prefissati, coerentemente con i principi di coordinamento della finanza pubblica; b)

dalla verifica del funzionamento dei servizi di controllo interno.

L’adempimento richiesto dal citato art. 1, comma 6, costituisce uno strumento informativo di

particolare utilità per l’attività legislativa del Consiglio regionale e per le attività di controllo svolte dalle

Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti.

89

E’ appena il caso di sottolineare che la relazione intestata all’Organo di vertice della Regione,

nel complessivo sistema delineato dal menzionato art. 1, è strumento che si differenzia sia dalle

verifiche di cui ai commi 3, 4 e 7 (che definiscono contenuto e finalità delle relazioni del Collegio dei

revisori dei conti ai sensi dell’art. 1, commi 166 ss., l. n. 266/2005) sia dai controlli in tema di revisione

della spesa previsti dal successivo art. 6, così come si distingue dalle altre verifiche introdotte dallo

stesso art. 1 al comma 2 (verifica semestrale sulle coperture finanziarie adottate dalle leggi regionali) e

al comma 5 (giudizio di parificazione dei rendiconti generali delle Regioni).

Con la relazione annuale, il sistema normativo ha reso evidente la responsabilità politica

dell’Organo di vertice della Regione in ordine ai più rilevanti aspetti gestionali, al funzionamento delle

strutture amministrative, al grado di raggiungimento dei risultati attesi e all’effettività dei controlli

interni, anche con riferimento alla vigilanza sugli organismi partecipati e sugli enti del servizio sanitario

regionale. Ciò in coerenza con la tendenza, da tempo perseguita dal legislatore, a rafforzare i controlli

interni come indispensabile supporto per le scelte decisionali e programmatiche dell’Ente, in un’ottica di

sana gestione finanziaria e di perseguimento del principio di buon andamento. Ne è conferma la

previsione di istituire il Collegio dei revisori dei conti, a ulteriore supporto dei processi decisionali;

Collegio che si aggiunge ad altri organi di controllo interno, già operativi, oltre agli Uffici di ragioneria

presso le Regioni.

Nel rispetto delle prerogative dell’Ufficio e del soggetto che le ricopre, il coinvolgimento del

massimo organo di governo regionale costituisce il coerente sviluppo della maggior attenzione che il

legislatore ha posto, sin dal d.lgs. n. 149/2011, ad una sua responsabilizzazione rispetto agli esiti delle

gestioni.

2. Le Linee guida che competono alla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti costituiscono,

per dettato normativo, un indefettibile ausilio ai fini della raccolta delle informazioni e delle valutazioni

necessarie alla predisposizione della relazione da parte del Presidente.

Al riguardo, è stata individuata una serie di profili organizzativi e gestionali diretti a costituire

l’ossatura di un patrimonio di informazioni assolutamente necessarie, suscettibile di successive

implementazioni, seguendo una metodologia di rilevazione improntata ai principi della circolarità del

processo di controllo e del confronto con gli enti territoriali.

Le finalità di fondo delle presenti Linee guida possono essere declinate nei seguenti punti di

interesse, rispondenti alle richiamate finalità:

o verifica dell’osservanza dei principali vincoli normativi di carattere organizzativo e

giuscontabile;

o valutazione dell’adeguatezza funzionale del sistema di controlli interni;

o monitoraggio degli effetti prodotti dai provvedimenti attuativi dei principali indirizzi

programmatici dell’ente;

90

o valutazione della coerenza dei risultati gestionali rispetto agli obiettivi programmati.

Le presenti Linee guida si articolano, pertanto, in cinque Sezioni distinte, ciascuna delle quali

compendia i tratti caratteristici di particolari profili gestionali.

La prima Sezione (Quadro ricognitivo dell’assetto istituzionale regionale e dei principali

adempimenti normativi) ha valenza essenzialmente esplorativa, in quanto diretta a registrare, con la

prima Relazione acquisita, la presenza di eventuali criticità nel sistema organizzativo-contabile

regionale. Nelle successive Linee guida, la stessa verrà, quindi, rimodulata al fine di delineare

l’evoluzione del quadro di riferimento e l’aggiornamento dei principali indicatori di funzionalità

gestoria.

La seconda Sezione (Pubblicità e trasparenza) concerne la corretta applicazione degli obblighi

di comunicazione e/o pubblicazione relativi a varie misure organizzative e gestionali.

La terza Sezione (Regolarità della gestione amministrativa e contabile) attiene, invece, ai

parametri della regolarità amministrativa e contabile, con richieste volte ad individuare la presenza di

eventuali lacune gestionali idonee, almeno potenzialmente, ad alterare i profili di una sana e corretta

gestione finanziaria.

La quarta Sezione (Funzionamento dei controlli interni) tocca aspetti che attengono al concreto

funzionamento dei controlli interni, in una dimensione dinamico-operativa che rappresenta il naturale

sviluppo delle questioni delineate nella prima Sezione con riferimento all’assetto dei controlli interni.

La quinta Sezione (Gestione del Servizio sanitario regionale) è diretta, infine, ad evidenziare la

presenza di eventuali criticità nell’assetto organizzativo e gestionale del Servizio sanitario regionale. Il

peso assunto dalla spesa sanitaria nei bilanci regionali ed il rilevante impatto sociale del servizio erogato

richiedono, infatti, uno specifico spazio di approfondimento, considerata anche la rilevanza sul quadro

della finanza pubblica nazionale. Tuttavia, poiché gli enti del Servizio sanitario nazionale già sono

oggetto, da parte delle Sezioni regionali di controllo, di verifiche puntuali sul bilancio di esercizio ai

sensi dell’art. 1, comma 170 della legge n. 266/2005, la relazione del Presidente della Regione

consentirà di cogliere quegli aspetti che non sono riferibili alle gestioni dei singoli enti e che, quindi,

non sono rilevabili dal monitoraggio richiamato, dando così indicazioni sia sul rispetto degli obiettivi

stabiliti dalla normativa di settore che sull’effettiva capacità di governance del sistema sanitario

regionale.

Al fine di evitare duplicazioni di adempimenti, la Sezione delle Autonomie, nella

predisposizione delle Linee guida, si è fatta carico di non approfondire quei profili essenzialmente

contabili che attengono ad altre modalità e finalità di monitoraggio e di verifica. Si fa riferimento, in

particolare, alle relazioni presentate dai Presidenti delle Regioni a corredo dei documenti di bilancio

(art. 1, comma 3, d.l. n. 174/2012), nonché alle valutazioni rimesse ai Collegi dei revisori, che si

inseriscono nel ciclo di bilancio, a mente dell’art. 1, comma 166, l. n. 266/2005.

91

In fase di prima applicazione, la relazione dovrà essere inviata entro sessanta giorni dalla

pubblicazione delle presenti Linee guida, avendo a riferimento i dati relativi all’esercizio precedente

(anno 2012), con aggiornamenti alla data di compilazione.

Nel rispetto dei tempi previsti, le caratteristiche e i contenuti della relazione annuale del

Presidente della Regione potranno essere utilmente evidenziati dalle Sezioni regionali della Corte

nell’esame del bilancio e del rendiconto, anche ai fini del giudizio di parificazione (art. 1, commi 3-5).

Per agevolare l’adempimento richiesto dalla legge ai Presidenti e, al contempo, consentire alla

Corte di elaborare i dati raccolti e far emergere gli andamenti complessivi della finanza pubblica, alle

presenti Linee guida è allegato uno schema di relazione in forma di questionario a risposta sintetica e,

come tale, informatizzabile.

Tali Linee guida costituiscono ausilio anche per i Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e

delle Province autonome, nel rispetto degli specifici regimi di disciplina.

3. Lo schema di relazione, che forma parte integrante delle presenti Linee guida, è strutturato in

modo da fornire le informazioni minime necessarie per la compilazione della relazione annuale, pur

presentando una forma sufficientemente flessibile ed aperta, tale da consentire un libero apporto da parte

dei destinatari.

Le risposte di tipo aperto, in coerenza con il ruolo istituzionale del Presidente, consentono di

rilevare gli aspetti che attengono alla programmazione strategica e al controllo del ciclo di bilancio, alle

modalità di sorveglianza e di autocorrezione interna, al contenuto dei report, al sistema degli indicatori

direzionali, alla valutazione della performance individuale e collettiva.

Al fine di gestire informaticamente le informazioni raccolte, la formulazione dei temi di

trattazione segue lo schema del questionario con domande a risposta sintetica (del tipo SI/NO/ALTRO)

integrabili da risposte aperte, che permettano, da un lato, di individuare celermente l’argomento

esaminato, dall’altro, di fornire ogni utile chiarimento per una miglior comprensione della fattispecie

evidenziata da una eventuale risposta non affermativa (NO/ALTRO). Inoltre, la compilazione della

scheda riepilogativa di sintesi posta in coda al questionario consentirà di evidenziare, anche

visivamente, il grado complessivo di adesione della gestione ai canoni di buon andamento, correttezza e

trasparenza dell’azione amministrativa regionale.

92

SCHEMA PER LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SULLA

REGOLARITÀ DELLA GESTIONE, SULL’EFFICACIA E ADEGUATEZZA DEL SISTEMADEI CONTROLLI INTERNI

SEZIONE I - QUADRO RICOGNITIVO DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE REGIONALE E

DEI PRINCIPALI ADEMPIMENTI NORMATIVI.

1.1 La Regione affianca, a fini conoscitivi, al sistema di contabilità finanziaria un sistema di

contabilità economico-patrimoniale funzionale alla verifica dei risultati conseguiti?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

1.2 E’ garantita la rilevazione unitaria dei fatti gestionali?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

1.3 La Regione è dotata di un sistema organico di controlli interni?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare gli organi di controllo interno operanti presso la

Regione e le caratteristiche strutturali e funzionali degli stessi e dei relativi servizi di

supporto; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

1.4 La Regione adotta il bilancio consolidato con aziende, organismi strumentali od altre

società da essa controllate e partecipate?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

93

1.5 E’ stato istituito il Collegio dei revisori di cui all’art. 14, comma 1, lett. e), d.l. n.

138/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

1.6 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, da quando

l’organo si è definitivamente insediato?

______________________________________________________________________

1.7 Sono stati osservati tutti i criteri relativi alla eleggibilità, funzionalità e qualificazione

professionale di anzianità ed esperienza dei singoli componenti dell’organo di vigilanza

stabiliti dalla deliberazione della Sezione delle Autonomie n. 3/SEZAUT/2012/INPR?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

1.8 Il sistema informativo è strutturato in modo da consentire verifiche sulla regolarità della

gestione?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare procedure e metodi applicati; viceversa, nel

caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

1.9 Nell’ipotesi di conferimento di incarichi dirigenziali esterni, compresi gli incarichi di

direzione di uffici di vertice, la Regione ha rispettato i presupposti indicati dall’art. 19,

comma 6, d.lgs. n. 165/2001?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicare quale requisito posto dall’art. 19, comma

6, d.lgs. n. 165/2001 non sia stato rispettato e per quali ragioni:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

94

1.10 E’ stata data complessiva attuazione alle disposizioni di principio dettate dall’art. 6, d.l.

n. 78/2010, in tema di riduzione del costo degli apparati politici ed amministrativi?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_____

1.11 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, è stata utilizzata

la facoltà riconosciuta dalla Corte costituzionale [sentenza n. 139/2012] di rimodulare i

tagli con l’invarianza del complessivo risparmio?

SI NO ALTRO

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

1.12 Sono state rispettate le condizioni stabilite dall’art. 2, comma 1, d.l. n. 174/2012, in

ordine alla riduzione dei costi della politica nelle Regioni?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

1.13 Sono state adottate misure per adeguare l’ordinamento regionale ai principi della libera

iniziativa economica privata di cui all’art. 3, d.l. n. 138/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare quali misure di adeguamento sono state

adottate; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

1.14 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione

I.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

95

SEZIONE II - PUBBLICITA’ E TRASPARENZA

2.1 Indicare se, in merito agli obblighi di pubblicità e trasparenza sotto elencati, sono state

adottate direttive e quali risultati sono stati raggiunti:

2.1.1 Comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica degli incarichi conferiti o

autorizzati ai propri dipendenti, ai sensi dell’art. 53, co. 12 ss., d.l. n. 165/2001 (come

modificato dall’art. 1, co. 42, l. n. 190/2012).

SI NO ALTRO

__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.1.2 Pubblicazione sul sito istituzionale prevista dall’art.11, co. 8, d.lgs. n. 150/2009 in tema

di trasparenza della performance.

SI NO ALTRO

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.1.3 Pubblicazione sul sito istituzionale prevista dall’art. 21, l. n. 69/2009, in tema di

trasparenza del personale.

SI NO ALTRO

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.1.4 Pubblicazione sul sito istituzionale delle misure organizzative adottate per garantire il

tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti

(art. 9, co. 1, lett. a, p. 1, d.l. n. 78/2009).

SI NO ALTRO

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.1.5 Aggiornamento, con cadenza semestrale, dell’albo e del sito informatico dei soci pubblici

per la pubblicazione degli incarichi di amministratore di società ed organismi partecipati

(art. 1, co. 735, l. n. 296/2006).

SI NO ALTRO

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.1.6 Comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell'elenco dei consorzi e delle

società a totale o parziale partecipazione di cui la Regione fa parte, ai sensi dell’art. 1,

co. 587 ss., l. n. 296/2006.

SI NO ALTRO

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

96

2.1.7 Comunicazione e aggiornamento sul sito istituzionale dell'elenco delle società di cui la

Regione detiene, direttamente o indirettamente, quote di partecipazione anche

minoritaria ai sensi dell’art. 8, d.l. n. 98/2011.

SI NO ALTRO

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.1.8 Attuazione delle disposizioni dettate dall’art. 18, d.l. n. 83/2012, in materia di pubblicità

sulla rete internet delle concessioni di sovvenzioni, contributi, sussidi e comunque di

vantaggi economici di qualunque genere ad enti pubblici e privati, secondo il principio di

accessibilità totale.

SI NO ALTRO

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

2.1.9 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione

II.

_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

97

SEZIONE III - REGOLARITA’ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE

3.1 E’ stata data concreta attuazione a tutte le norme contemplate dalla legge e dai

regolamenti regionali di contabilità?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicare le fattispecie normative prive ancora di

completa attuazione, i motivi ostativi e le misure (anche sostitutive) dirette a darvi

ottemperanza.

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

3.2 Sono rispettati i termini previsti dallo Statuto e dalle leggi regionali per il corretto iter di

approvazione della legge di bilancio?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

3.3 E’ stato approvato il bilancio di previsione senza ricorso all’esercizio provvisorio?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

3.4 In relazione alla domanda precedente, se è stato autorizzato l’esercizio provvisorio del

bilancio, quali spese obbligatorie sono state gestite in eccedenza al limite di un

dodicesimo della spesa prevista da ciascuna unità previsionale di base indicata nella

proposta di bilancio approvata dalla Giunta?

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

3.5 E’ stato osservato il divieto di deliberare variazioni alle spese di bilancio dopo il 30

novembre?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

3.6 E’ da escludere la presenza di gestioni fuori bilancio?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicare l’elenco delle gestioni fuori bilancio, le

relative autorizzazioni e modalità di consolidamento dei conti.

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

3.7 Sono rispettati i limiti di indebitamento introdotti dall’art. 8, l. n. 183/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

98

3.8 Il computo, di cui sopra, viene effettuato avendo a riferimento il solo ammontare delle

entrate tributarie prive di vincoli di destinazione, considerando vincolate anche quelle

riservate alla spesa per il Servizio sanitario?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

3.9 E’ stato adeguato l’ordinamento regionale ai principi generali previsti dall’art. 9, comma

28, d.l. n. 78/2010, in materia di contenimento delle spese di personale?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare come è avvenuto l’adeguamento; in caso di

risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

3.10 È stata disposta l’automatica riduzione dei fondi destinati al trattamento accessorio in

proporzione alla diminuzione del personale in servizio (art. 9, co. 2-bis, d.l. n.

78/2010)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

3.11 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione

III.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

99

SEZIONE IV - FUNZIONAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

§ 1 – Controlli di regolarità amministrativo-contabile

4.1.1 In base a quali criteri è stata effettuata la scelta dei componenti del Collegio dei revisori

dei conti, ove costituito, all’interno della rosa di nominativi da estrarre dall’elenco di

aspiranti revisori appositamente costituito su base regionale:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.1.2 Indicare la composizione dell’organo, la durata dell’incarico, le modalità di sostituzione

dei componenti, la misura del compenso, le cause d’incompatibilità e di decadenza,

nonché le funzioni e le responsabilità:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

4.1.3 Vengono effettuate verifiche di regolarità amministrativo-contabile in corso di gestione

da parte di altri organi interni di controllo?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare procedure e metodi applicati; viceversa, nel

caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.1.4 Nell’ambito delle verifiche di cui sopra, si eseguono specifiche indagini sulla corretta

rilevazione contabile dei fatti di gestione?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.1.5 E’ prevista una apposita forma di vigilanza sulla regolarità contabile dell’attività del

Consiglio regionale?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche strutturali e funzionali;

viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

100

4.1.6 E’ prevista una specifica forma di vigilanza sugli agenti contabili e sui funzionari

delegati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare la frequenza delle verifiche della cassa e dei

registri contabili; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.1.7 Il controllo di regolarità contabile si caratterizza per essere un controllo esteso a tutti gli

atti che abbiano rilevanza finanziaria e patrimoniale diretta o indiretta?

SI NO ALTRO

Nel caso la risposta non fosse affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

4.1.8 La Regione ha escluso la necessità di svolgere specifiche ispezioni e indagini rivolte ad

accertare la presenza di determinate situazioni di irregolarità amministrativa e contabile

nell’ambito degli uffici e servizi, nell’attuazione di programmi e progetti o nello

svolgimento degli appalti? ?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti; viceversa, nel caso la risposta non

fosse affermativa, riportare in sintesi gli esiti delle verifiche effettuate:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.1.9 Gli atti da sottoporre a controllo successivo di regolarità amministrativa e contabile

sono scelti tramite una selezione casuale effettuata con motivate tecniche di

campionamento?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare le tecniche di campionamento adottate;

viceversa, nel caso la risposta non fosse affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.1.10 Con quale periodicità è prevista e viene effettivamente attuata l'attività di controllo di

regolarità amministrativa e contabile?

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.1.11 A quali organi sono trasmesse le relative risultanze?

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.1.12 La periodicità delle comunicazioni è differenziata in base ai destinatari?

___________________________________________________________________

_______________________________________________________________

101

4.1.13 Nell’ordinamento regionale esistono forme di garanzia in caso di revoca ingiustificata

dell’incarico di Responsabile del servizio finanziario?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

102

§ 2 – Controlli di gestione

4.2.1 Per il controllo di gestione, è stata definita la struttura organizzativa e le procedure

necessarie ad individuarne gli obiettivi e i responsabili ?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare quali sono gli elementi organizzativi,

procedurali e metodologici della struttura deputata a svolgere detta funzione di

controllo; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

4.2.2 È adottato un piano di gestione che traduce le strategie in obiettivi operativi?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

4.2.3Sono stati individuati indicatori di risultato per verificarne lo stato di attuazione?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, riassumere brevemente la tipologia di indicatori

utilizzati; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

____________________________________________________________

4.2.4 Il piano di gestione suddivide le risorse tra i centri di responsabilità, attuando un

collegamento tra valutazione delle prestazioni dirigenziali e raggiungimento degli

obiettivi operativi?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, riassumere brevemente la tipologia utilizzata; viceversa,

nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

____________________________________________________________

4.2.5 E’ operante un sistema di contabilità analitica per la rilevazione dei costi?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

4.2.6 Quanti report del controllo di gestione sono stati prodotti nell’esercizio precedente?

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

4.2.7 In relazione alla domanda precedente, quanto tempo intercorre tra la chiusura

dell’esercizio e la pubblicazione dei relativi report?

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

103

4.2.8 All’esito delle verifiche sono state indicate misure correttive e integrative?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

4.2.9 La quantificazione degli stanziamenti di spesa di competenza è frutto di analisi sulla

gestione da parte degli organi di controllo interno?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare le modalità operative ed i relativi metodi di

quantificazione; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

§ 3 – Valutazione del personale

4.3.1 Il Nucleo di valutazione (od organo similare) si è espresso sulle prestazioni

dirigenziali in base sia al raggiungimento degli obiettivi che alla qualità dei

comportamenti professionali?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

___________________________________________________________

4.3.2 In virtù dell’adeguamento dell’ordinamento regionale ai principi di cui al d.lgs. n.

150/2009, è stato introdotto un sistema di misurazione e valutazione della

performance individuale e organizzativa tale da promuovere e premiare il “merito”?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa fornire una breve descrizione del sistema utilizzato; in

caso di risposta non affermativa darne motivazione:

___________________________________________________________________

____________________________________________________________

4.3.3 Il Nucleo di valutazione (od organo similare) utilizza, ai fini della valutazione del

personale, i risultati delle verifiche condotte dagli organi del controllo di gestione?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

_____________________________________________________________

4.3.4 Quante fasce retributive sono previste ai fini dell’attribuzione dell’indennità di

risultato?

___________________________________________________________________

____________________________________________________________

4.3.5 Qual è la distribuzione percentuale dei dirigenti in ciascuna fascia?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

104

4.3.6 E’ previsto il raggiungimento di un livello minimale al di sotto del quale l’indennità di

risultato non può essere corrisposta?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

§ 4 – Controllo strategico

4.4.1. Per il controllo strategico, è stata definita la struttura organizzativa e le procedure

necessarie ad individuarne gli obiettivi e i responsabili?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare quali sono gli elementi organizzativi,

procedurali e metodologici della struttura deputata a svolgere detta funzione di

controllo; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.4.2 In che misura il controllo strategico riesce ad integrarsi nel sistema di governance

regionale adeguandone i processi di pianificazione, programmazione, gestione e

controllo?

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.4.3 Quali metodologie di controllo strategico sono state sviluppate ai fini della rilevazione

e valutazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi strategici/operativi

predefiniti?

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.4 Sono oggetto di rilevamento e valutazione anche i tempi di realizzazione dei

processi operativi rispetto alle previsioni dei rispettivi progetti elaborati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.4.5 Di quali strumenti operativi si avvale il controllo strategico per poter valutare la

corretta attuazione delle politiche regionali?

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.4.6 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

105

§ 5 – Controllo sugli organismi partecipati

4.5.1 Fornire un elenco degli atti di ricognizione per il mantenimento delle partecipazioni

consentite (art. 3, co. 28, l. n. 244/2007) ed il piano dettagliato delle dismissioni per

quelle non necessarie.

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.5.2 Gli atti di ricognizione adottati hanno ridefinito la tipologia delle attività svolte dalle

partecipate della Regione?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare gli estremi dell’atto; viceversa, in caso di

risposta non affermativa fornire chiarimenti.

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

4.5.3 A seguito della ricognizione effettuata, sono tuttora presenti partecipazioni della

Regione in società o altri organismi svolgenti "attività non strettamente necessarie per il

perseguimento delle proprie finalità istituzionali” (art. 3, co. 27, l. n. 244/2007)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicarne la tipologia.

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.5.4 Sono state rideterminate le dotazioni organiche interne a seguito dell’assunzione di

partecipazioni in società o altri organismi (art. 3, co. 30, l. n. 244/2007)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

4.5.5 E’ stato organizzato lo svolgimento in ambiti territoriali ottimali (ATO) dei servizi

pubblici locali a rete di rilevanza economica, ai sensi dell’art. 3-bis, commi 1 e 1-bis, del

d.l. n. 138/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.5.6 Illustrare il modello di governancedegli enti e degli organismi partecipati adottato dalla

Regione:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

4.5.7 E’ stato adottato un adeguato sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti

finanziari tra la Regione e le sue società partecipate?

SI NO ALTRO

106

In caso di risposta affermativa, illustrare sinteticamente il sistema informativo adottato,

in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

4.5.8 Si effettua la circolarizzazione di crediti/debiti per la conciliazione dei rapporti

creditori e debitori tra l’Ente e gli organismi partecipati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.5.9 Sono stati definiti gli obiettivi gestionali a cui deve tendere ciascuna società

partecipata, secondo standard qualitativi e quantitativi predeterminati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.5.10 Sono previsti report informativi periodici da parte degli organismi partecipati inerenti

ai profili organizzativi e gestionali, agli adempimenti previsti dai contratti di servizio o

da altre forme di regolazione degli affidamenti, nonché alla qualità dei servizi attesi?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.5.11 Illustrare le modalità con le quali viene svolto il controllo analogo sulle società

partecipate totali (società “in house”):

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.5.12 La Regione assicura la costante applicazione delle procedure di evidenza pubblica per

l’affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

4.5.13 La Regione è in grado di assicurare l’immediato rispetto dei vincoli di cui ai commi 9, 10

e 11 dell’art. 4, d.l. n. 95/2012, in materia di spese di personale delle società

controllate di cui al comma 1 del medesimo articolo?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

107

4.5.14 Le società “in house” e le società a partecipazione mista pubblica e privata applicano,

per l'acquisto di beni e servizi, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 163/2006 (c.d. Codice

dei contratti pubblici)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

_______________________________________________________________

4.5.15 Le società a partecipazione regionale totale e di controllo (con esclusione delle

società quotate su mercati regolamentati) hanno adottato con propri provvedimenti

criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli

incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza,

pubblicità ed imparzialità?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

4.5.16 Le società a partecipazione regionale totale e di controllo (con esclusione delle

società quotate su mercati regolamentati) hanno provveduto al reclutamento del

personale e al conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di

derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità ed imparzialità?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

_______________________________________________________________

4.5.17 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella

Sezione IV.

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

108

SEZIONE V – GESTIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

5.1 Quali sono i criteri di scelta dei Direttori generali degli enti del servizio sanitario?

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.2 La Regione assegna obiettivi specifici ai Direttori generali degli enti del servizio

sanitario?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

_______________________________________________________________

5.3 Nell’ultimo esercizio, la Regione ha verificato il raggiungimento degli obiettivi specifici

assegnati ai Direttori generali delle Aziende sanitarie?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

____________________________________________________________

5.4 Precisare qual è l’organo deputato alla valutazione di tali verifiche:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

5.5 La Regione è dotata di un proprio sistema di controllo interno sulla gestione delle

Aziende sanitarie?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

_______________________________________________________________

5.6 La Regione verifica il funzionamento dei controlli interni delle Aziende sanitarie?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti; in caso di risposta

affermativa illustrare sinteticamente la tipologia dei controlli attivati nelle Aziende:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

5.7 La Regione ha adeguato il proprio bilancio regionale ai fini della trasparenza dei conti

sanitari e finalizzazione delle risorse al finanziamento dei singoli servizi sanitari regionali

ai sensi dell’art. 20, d.lgs. n. 118/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

109

5.8 Le risorse destinate al finanziamento del fabbisogno sanitario regionale standard sono

versate in conti di tesoreria unica appositamente istituiti per il finanziamento del

servizio sanitario nazionale ai sensi dell’art. 21, comma1, lett a), d.lgs. n. 118/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

5.9 Qualora la Regione abbia scelto di gestire in proprio una quota del finanziamento SSR, è

stato individuato il responsabile della GSA (gestione sanitaria accentrata), a capo dello

specifico Centro di responsabilità, ai sensi dell’art. 22, d.lgs. 118/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.10 Qualora la Regione non abbia scelto di gestire in proprio un quota del finanziamento

SSR, è stato individuato un responsabile per le operazioni di consolidamento dei conti

del Servizio sanitario regionale (art. 23, comma 1, lettera b, d.lgs. 118/2011)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.11 Sono stati implementati i controlli relativi all’assistenza farmaceutica territoriale al fine

di verificare il rispetto dell’onere a carico del SSN così come determinato nell’art. 15,

comma 3, del d.l. 95/2012?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.12 Per quali aspetti si differenzia il nuovo sistema dei controlli dal precedente?

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.13 La Regione, come previsto dall’art. 15, comma 10, d.l. 95/2012, ha attivato il registro

dei farmaci?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare con quale modalità la Regione ne verifica il

funzionamento; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

110

5.14 La Regione ha implementato i controlli per verificare se sono state applicate le riduzioni

degli importi e delle connesse prestazioni relative a contratti in essere di appalto di

servizi e di fornitura di beni e servizi così come previsto dall’art. 15, comma 13, lett. a),

d.l. 95/2012?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.15 La Regione ha adottato i provvedimenti per dare attuazione a quanto previsto dall’art.

15 comma 13, lett. c), d.l. 95/2012 in tema diriduzione dei posti letto ospedalieri

accreditati a carico del SSN?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare con quali modalità la Regione verifica tali

riduzioni; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.16 In relazione alla domanda precedente, le riduzioni effettuate garantiscono il rispetto dei

parametri fissati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.17 Nella Regione è operativo un sistema centralizzato per gli acquisti?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_____________________________________________________________________

_________________________________________________________________

5.18 In relazione alla domanda precedente, quali forme di gestione accentrata o coordinata

sono state adottate dalla Regione per gli acquisti di beni e servizi?

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.19 Quale è la percentuale di beni acquistati dalla Regione mediante sistemi centralizzati?

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.20 Quale è la percentuale di servizi acquistati dalla Regione mediante sistemi centralizzati?

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

111

5.21 Viene effettuato l’aggiornamento dei prontuari terapeutici ospedalieri o degli analoghi

strumenti regionali (art. 10, comma 5, d.l. 158/2012)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa fornire chiarimenti; in caso di risposta affermativa

indicarne la periodicità.

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.22 La Regione ha sperimentato sistemi di riconfezionamento, anche personalizzato, dei

medicinali distribuiti nelle AA.OO., al fine di ridurre sprechi e consumi impropri (art. 11,

comma 5, d.l. 158/2012)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_____________________________________________________________________

_________________________________________________________________

5.23 La Regione ha presentato (entro il 30 novembre 2012), il programma d’azione per il

“Percorso attuativo della certificabilità,” (d.lgs. 118/2011 - decreto interministeriale

17/09/2012)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.24 La Regione ha previsto la costituzione di forme organizzative monoprofessionali

(aggregazioni funzionali territoriali) e di forme organizzative multiprofessionali (unità

complesse di cure primarie) di cui al capo 1, art. 1, d.l. 158/2012?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

________________________________________________________________

5.25 La Regione, avvalendosi di idonei strumenti informatici ha assicurato l’adesione

obbligatoria dei medici all’assetto organizzativo ed al sistema informativo nazionale

compresi gli aspetti relativi al sistema della tessera sanitaria (capo 1, art. 1, d.l.

158/2012)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.26 La Regione ha previsto la graduatoria unica per l’accesso al ruolo unico per le funzioni di

medico di medicina generale (capo 1, art. 1, d.l. 158/2012)?

SI NO ALTRO

112

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

_______________________________________________________________

5.27 Illustrare se sono state intraprese misure di razionalizzazione e di riorganizzazione

dell’attività libero professionale intramoenia ai sensi dell’art. 2, d.l. 158/2012.

___________________________________________________________________

_________________________________________________________________

5.28 La Regione monitora le attività libero professionali svolte presso gli enti del servizio

sanitario al fine di verificare che i ricavi coprano integralmente i costi come prescritto

dall’art. 1, comma 4, l. 120/2007?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, riportare in sintesi gli esiti dei monitoraggi effettuati;

viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

____________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.29 La Regione ha dato attuazione alle prescrizioni di cui all’art. 4, d.l. 158/2012 in materia

di dirigenza sanitaria e governo clinico?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, illustrare sinteticamente le misure adottate; viceversa,

in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

___________________________________________________________________

__________________________________________________________________

5.30 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione

V.

______________________________________________________________________

____________________________________________________________________

113

Sintesi delle risposte SEZIONE I – QUADRO RICOGNITIVO DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE REGIONALE E DEI PRINCIPALI ADEMPIMENTI NORMATIVI

1.1 SI NO ALTRO

1.2 SI NO ALTRO

1.3 SI NO ALTRO

1.4 SI NO ALTRO

1.5 SI NO ALTRO

1.6 SI NO ALTRO

1.7 SI NO ALTRO

1.8 SI NO ALTRO

1.9 SI NO ALTRO

1.10 SI NO ALTRO

1.11 SI NO ALTRO

1.12 SI NO ALTRO

1.13 SI NO ALTRO

1.14 Risposta aperta

SEZIONE II – PUBBLICITÀ E TRASPARENZA

2.1.1 SI NO ALTRO

2.1.2 SI NO ALTRO

2.1.3 SI NO ALTRO

2.1.4 SI NO ALTRO

2.1.5 SI NO ALTRO

2.1.6 SI NO ALTRO

2.1.7 SI NO ALTRO

2.1.8 SI NO ALTRO

2.1.9 Risposta aperta

SEZIONE III – REGOLARITÀ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE

3.1 SI NO ALTRO

3.2 SI NO ALTRO

3.3 SI NO ALTRO

3.4 Risposta aperta

3.5 SI NO ALTRO

3.6 SI NO ALTRO

3.7 SI NO ALTRO

3.8 SI NO ALTRO

3.9 SI NO ALTRO

3.10 SI NO ALTRO

3.11 Risposta aperta

SEZIONE IV – FUNZIONAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

1 – Controlli di regolarità amministrativo-contabile

4.1.1 Risposta aperta

4.1.2 Risposta aperta

4.1.3 SI NO ALTRO

4.1.4 SI NO ALTRO

4.1.5 SI NO ALTRO

4.1.6 SI NO ALTRO

4.1.7 SI NO ALTRO

4.1.8 SI NO ALTRO

4.1.9 SI NO ALTRO

4.1.10 Risposta aperta

4.1.11 Risposta aperta

4.1.12 Risposta aperta

4.1.13 SI NO ALTRO

2 – Controlli di gestione

4.2.1 SI NO ALTRO

4.2.2 SI NO ALTRO

4.2.3 SI NO ALTRO

4.2.4 SI NO ALTRO

4.2.5 SI NO ALTRO

4.2.6 Risposta aperta

4.2.7 Risposta aperta

114

4.2.8 SI NO ALTRO

4.2.9 SI NO ALTRO

3 – Valutazione del personale

4.3.1 SI NO ALTRO

4.3.2 SI NO ALTRO

4.3.3 SI NO ALTRO

4.3.4 Risposta aperta

4.3.5 Risposta aperta

4.3.6 SI NO ALTRO

4 – Controllo strategico

4.4.1 SI NO ALTRO

4.4.2 Risposta aperta

4.4.3 Risposta aperta

4.4.4 SI NO ALTRO

4.4.5 Risposta aperta

4.4.6 Risposta aperta

5 – Controllo sugli organismi partecipati

4.5.1 Risposta aperta

4.5.2 SI NO ALTRO

4.5.3 SI NO ALTRO

4.5.4 SI NO ALTRO

4.5.5 SI NO ALTRO

4.5.6 Risposta aperta

4.5.7 SI NO ALTRO

4.5.8 SI NO ALTRO

4.5.9 SI NO ALTRO

4.5.10 SI NO ALTRO

4.5.11 Risposta aperta

4.5.12 SI NO ALTRO

4.5.13 SI NO ALTRO

4.5.14 SI NO ALTRO

4.5.15 SI NO ALTRO

4.5.16 SI NO ALTRO

4.5.17 Risposta aperta

SEZIONE V – GESTIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

5.1 Risposta aperta

5.2 SI NO ALTRO

5.3 SI NO ALTRO

5.4 Risposta aperta

5.5 SI NO ALTRO

5.6 SI NO ALTRO

5.7 SI NO ALTRO

5.8 SI NO ALTRO

5.9 SI NO ALTRO

5.10 SI NO ALTRO

5.11 SI NO ALTRO

5.12 Risposta aperta

5.13 SI NO ALTRO

5.14 SI NO ALTRO

5.15 SI NO ALTRO

5.16 SI NO ALTRO

5.17 SI NO ALTRO

5.18 Risposta aperta

5.19 Risposta aperta

5.20 Risposta aperta

5.21 SI NO ALTRO

5.22 SI NO ALTRO

5.23 SI NO ALTRO

5.24 SI NO ALTRO

5.25 SI NO ALTRO

5.26 SI NO ALTRO

5.27 Risposta aperta

5.28 SI NO ALTRO

5.29 SI NO ALTRO

5.30 Risposta aperta

115

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 6 del 22 febbraio 2013

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 4 aprile 2013, n. 79

“Linee guida per le relazioni dei revisori dei conti delle Regioni sui Bilanci di previsione

per il 2013 e sui Rendiconti per il 2012, secondo le procedure di cui all’art. 1, comma 166

e seguenti, legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall’art. 1, comma 3, D.L. 10 ottobre

2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.”

Allegati

- Linee guida per le relazioni dei Collegi dei revisori dei conti presso le Regioni sui

bilanci di previsione per l’anno 2013 e sui rendiconti delle regioni per il 2012 (art. 1,

comma 3, D.L. 10 ottobre 2012, n. 174).

- Questionario-relazione per il rendiconto delle Regioni per l’anno 2012.

- Questionario-relazione per il bilancio di previsione delle Regioni per l’anno 2013.

116

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N. 6/SEZAUT/2013/INPR

Adunanza del 22 febbraio 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE,

Mario FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Claudio

IAFOLLA, Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI,

Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria

CARBONE, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Fabio Gaetano GALEFFI, Ugo

MARCHETTI, Alessandro PALLAORO, Gianfranco

POSTAL

Primi Referendari Chiara VETRO, Francesco ALBO

Referendari Alessandro NAPOLI, Luigi DI MARCO,

Antonio DI STAZIO,

Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,

Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco

UCCELLO, Adelisa CORSETTI

Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.

1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive

117

modificazioni;

Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre

2012, n. 213;

Visto in particolare l’art. 1, comma 3, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, ai sensi del quale le

Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti

consuntivi delle Regioni con le modalità e secondo le procedure di cui all'articolo 1, commi

166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi

annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia di

indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità

dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in

prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti;

Uditi i relatori, consiglieri Alfredo Grasselli, Francesco Uccello e Adelisa Corsetti

DELIBERA

di approvare l’unito documento e i questionari-relazione, che costituiscono parte

integrante della presente deliberazione, riguardanti le linee guida per le relazioni dei Collegi

dei revisori dei conti presso le Regioni sui bilanci di previsione per il 2013 e sui rendiconti

delle Regioni per il 2012, secondo le procedure di cui all'articolo 1, commi 166 e seguenti,

della legge 23 dicembre 2005, n. 266, come richiamato dall’art. 1, comma 3, d.l. 10 ottobre

2012, n. 174.

Le Sezioni regionali di controllo possono integrare lo schema di relazione-questionario

approvato con la presente deliberazione.

La presente deliberazione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica

italiana.

Così deliberato in Roma, nell’adunanza del 22 febbraio 2013.

I Relatori Il Presidente

F.to Alfredo Grasselli F.to Luigi Giampaolino

F.to Francesco Uccello

F.to Adelisa Corsetti

Depositata in Segreteria il 5 marzo 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

118

CORTE DEI CONTI

SEZIONE DELLE AUTONOMIE

LINEE GUIDA PER LE RELAZIONI DEI REVISORI DEI CONTI DELLE REGIONI SUI

BILANCI DI PREVISIONE PER IL 2013 E SUI RENDICONTI DELLE REGIONI PER IL 2012,

SECONDO LE PROCEDURE DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 166 E SEGUENTI, L. 23

DICEMBRE 2005, N. 266, RICHIAMATO DALL’ART. 1, COMMA 3, D.L. 10 OTTOBRE 2012,

N. 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 7 DICEMBRE 2012, N. 213.

1. Il rafforzamento del sistema dei controlli sulle Autonomie territoriali, originato dal d.l. 10

ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213, persegue

l’obiettivo di garantire il coordinamento della finanza pubblica, nei diversi livelli di governo.

Con riferimento alle Regioni, il disegno di riforma ha inteso rendere più incisive le verifiche

sulla gestione dei predetti enti, mediante l’estensione agli organi di revisione economico-finanziaria

istituiti presso le Regioni, delle procedure di cui all’art. 1, co. 166 e ss., l. 23 dicembre 2005, n. 266, già

collaudate nei confronti degli enti locali e degli enti del servizio sanitario.

In tal senso, il sistema prefigurato dal d.l. n. 174/2012, si salda con l’istituzione del Collegio dei

revisori presso le Regioni prevista, con disposizioni via via più stringenti (art. 14, co. 1, lett. e, d.l.13

agosto 2011, n. 138, convertito dalla l. 14 settembre 2011, n. 148, come modificato dall’art. 30, co. 5, l.

dall'art. 30, comma 5, l. 12 novembre 2011, n. 183), sino alla disciplina dell’art. 2, comma 1, lett. a), d.l.

n. 174/2012, che condiziona l’erogazione dei trasferimenti erariali all’adempimento, tra gli altri,

dell’obbligo di istituire l’Organo di revisione.

L’istituzione del Collegio dei revisori presso le Regioni è stata positivamente scrutinata dalla

Corte costituzionale, con sentenza 20 luglio 2012, n. 198, in quanto consente alla Corte dei conti di

svolgere il controllo complessivo della finanza pubblica, a tutela dell'unità economica della Repubblica,

anche nei confronti delle Regioni. In attuazione del disposto normativo, la Sezione delle autonomie ha

provveduto ad individuare i criteri per l’iscrizione negli appositi elenchi dei candidati a rivestire il ruolo

di revisore dei conti presso le Regioni (deliberazione n. 3/SEZAUT/2012/INPR)

Il sistema si completa con l’art. 1, co. 3, d.l. n. 174/2012, secondo cui “Le sezioni regionali di

controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi delle regioni e

degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, con le modalità e secondo le procedure di cui

all' articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto

119

degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia

di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità

dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli

equilibri economico-finanziari degli enti. I bilanci preventivi annuali e pluriennali e i rendiconti delle

regioni con i relativi allegati sono trasmessi alle competenti sezioni regionali di controllo della Corte

dei conti dai presidenti delle regioni con propria relazione”.

Il descritto meccanismo introduce per le amministrazioni regionali un sistema di controllo

analogo a quello già previsto per gli enti locali, stabilendo un «raccordo» fra il Collegio dei revisori dei

conti della Regione e la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sulla base di apposite Linee

guida.

Ciò in coerenza con le esigenze di armonizzazione dei bilanci e di coordinamento della finanza

pubblica di cui all’art. 1, co. 1, l. 31 dicembre 2009, n. 196 e al d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118, ma anche

con le preesistenti disposizioni che assegnano alla Corte dei conti il controllo successivo sulla gestione

del bilancio e del patrimonio delle amministrazioni pubbliche (art. 3, co. 4, l. 14 gennaio 1994, n. 20),

nonché la verifica del rispetto degli equilibri di bilancio da parte di Comuni, Province, Città

metropolitane e Regioni, in relazione al patto di stabilità interno ed ai vincoli derivanti

dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea (art. 7, co. 7, l. 5 giugno 2003, n. 131). Trattasi delle

verifiche sulla sana gestione finanziaria che, nella rinnovata attenzione per gli strumenti di governo della

finanza pubblica, di cui è espressione il d.l. n. 174/2012, si declinano nella tipizzazione dei profili

gestionali oggetto di controllo e nel miglioramento, in termini di effettività, delle verifiche svolte.

In sintesi, trova più completa articolazione un sistema di controllo che fonda sull’art. 100,

comma 2, Cost., l’attribuzione alla Corte dei conti della tutela della finanza pubblica.

Le Linee guida per l’esame dei bilanci preventivi e consuntivi predispongono strumenti atti ad

esaminare specifici profili contabili e di correttezza gestionale, in coerenza con i seguenti ambiti di

controllo individuati dalla legge:

o obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno e dal patto per la salute;

o vincoli costituzionali all’indebitamento;

o sostenibilità dell'indebitamento;

o assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-

finanziari degli enti.

Ove, all’esito delle prescritte verifiche, le Sezioni regionali della Corte dei conti accertino

comportamenti contrari alla sana gestione (squilibri economico-finanziari, mancata copertura di spese,

violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria e mancato rispetto

120

degli obiettivi del patto di stabilità interno), sorge l’obbligo, per le amministrazioni interessate “di

adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i

provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio” (art. 1, co. 7,

d.l. n. 174/2012). La predetta disposizione assegna alle Sezioni regionali di controllo il termine di trenta

giorni per la successiva verifica e prevede che “Qualora la regione non provveda alla trasmissione dei

suddetti provvedimenti o la verifica delle sezioni regionali di controllo dia esito negativo, è preclusa

l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l'insussistenza

della relativa sostenibilità finanziaria”.

Tenuto conto della natura del controllo esterno della Corte dei conti sugli enti territoriali con

l'ausilio dei Collegi dei revisori dei conti, che “è ascrivibile alla categoria del riesame di legalità e

regolarità” pur assumendo anche “i caratteri propri del controllo sulla gestione in senso stretto”

secondo l’avviso espresso dal Giudice delle leggi (cfr. C. cost. 7 giugno 2007, n. 179; id., n. 198/2012),

le relazioni del Collegio dei revisori si differenziano dagli ulteriori strumenti introdotti dall’art. 1, d.l. n.

174/2012; dalla relazione intestata al Presidente della Regione (art. 1, co. 3), che riveste natura di

documento ricognitivo sulla situazione generale dell’Ente; dai controlli in tema di revisione della spesa

previsti dal successivo art. 6, così come dalle altre verifiche introdotte dallo stesso art. 1 al comma 2

(verifica semestrale sulle coperture finanziarie adottate dalle leggi regionali) e al comma 5 (giudizio di

parificazione dei rendiconti generali delle Regioni).

Tenendo conto della recente introduzione della norma che ha reso obbligatoria l’istituzione dei

Collegi dei revisori presso le Regioni, nelle more della loro effettiva operatività, i destinatari possono

essere individuati nei Responsabili degli uffici bilancio e finanze della Regione.

2. L’esame del bilancio di previsione svolto dalle Sezioni regionali è finalizzato ad esprimere un

giudizio idoneo a dare conto dell’attitudine del bilancio analizzato a contenere previsioni attendibili, da

apprezzare secondo criteri che tengono conto del trend storico, avuto riguardo agli ambiti di controllo

individuati dalla legge tra cui, in particolare, la salvaguardia degli equilibri di bilancio, il rispetto del

patto di stabilità interno, la sostenibilità dell’indebitamento, la sana gestione economico-finanziaria

degli enti, nonché gli effetti sul bilancio dei risultati delle partecipate e degli enti del sistema sanitario

regionale

Il bilancio di previsione può essere osservato nel complesso e per singole voci contabili

(andamento dei risultati, delle spese, delle entrate, ecc.), ma per verificare la tenuta complessiva del

documento è necessario verificare il loro andamento prendendo in considerazione un arco temporale

triennale, poiché le previsioni si basano solitamente anche su inferenze costruite sulla base dei risultati

che le variabili hanno evidenziato nel tempo. A tal fine i dati devono essere richiesti con riferimento ai

rendiconti dei due esercizi precedenti e al bilancio di previsione oggetto di controllo.

121

Inoltre, deve essere considerata la capacità programmatoria della Regione (ad esempio numero

delle variazioni al bilancio di previsioni approvate durante l’anno, nonché attendibilità delle stime di

entrata e di spesa). Sotto questo profilo, costanti crescite del disavanzo richiedono, da parte degli

amministratori, una programmazione attenta, come pure attenzione deve essere dedicata ai profili del

pareggio di bilancio e all’eventuale utilizzo dell’avanzo presunto, secondo l’indirizzo della Corte

costituzionale (cfr. 28 marzo 2012, n. 70).

3. Le relazioni del Collegio dei revisori sui rendiconti delle Regioni considerano gli stessi aspetti

valutati in sede di preventivo (equilibri di bilancio e rispetto del patto di stabilità; rispetto dei vincoli e

sostenibilità dell’indebitamento; sana gestione economico-finanziaria degli enti; effetti sul bilancio dei

risultati delle partecipate e degli enti del sistema sanitario regionale), nella diversa logica dei risultati

conseguiti.

In sede di consuntivo, i controlli effettuati dalle Sezioni regionali della Corte si intersecano con

le verifiche intestate alla Sezione delle autonomie, a mente dell’art. 3, co. 6, l. n. 20/1994, secondo cui la

Corte riferisce, almeno annualmente “al Parlamento ed ai consigli regionali sull'esito del controllo

eseguito”; referto che è effettuato “anche sulla base dei dati e delle informazioni raccolti dalle sezioni

regionali di controllo” (art. 7 , co. 7, l. n. 131/2003).

Le richiamate nuove competenze attribuite alla Corte dei conti dal d.l. n. 174/2012 si innestano

nello stretto rapporto esistente tra l’attività di referto al Parlamento della Sezione delle autonomie e il

controllo svolto dalle Sezione regionali.

In un’ottica di coordinamento e di ottimizzazione dei tempi e delle procedure, la richiesta di dati

alle Regioni da parte della Corte dei conti, ai diversi fini previsti dalla legge, può essere coordinata e

inserita all’interno delle procedure già attivate.

Al riguardo, la sezione “DATI CONTABILI”, di estremo rilievo nell’analisi dei rendiconti, è

corredata dai prospetti già utilizzati dalla Sezione delle autonomie per l’elaborazione del referto annuale

2012, con un positivo riscontro in termini di omogeneità e di completezza dei dati raccolti, fatti salvi

ulteriori strumenti istruttori che le Sezioni regionali riterranno di affiancare per le loro specifiche finalità

conoscitive.

Tali Linee guida costituiscono supporto operativo anche per le Regioni a Statuto speciale e delle

Province autonome, nel rispetto degli specifici regimi di disciplina.

4. Le linee guida predisposte per le relazioni dei Collegi dei revisori delle Regioni si ispirano ad

esigenze di razionalizzazione e di semplificazione degli adempimenti richiesti dalla legge. In relazione

alle diverse esigenze conoscitive correlate all’analisi dei bilanci preventivi e dei consuntivi, le presenti

122

Linee guida sono corredati da due distinti schemi di relazione in forma di questionario strutturato con

domande a risposta chiusa (SI/NO/ALTRO con possibilità di inserire testi atti a fornire chiarimenti).

Ferma restando la diversa impostazione del questionario riferito ai bilanci di previsione, finalizzato a

una valutazione di tenuta complessiva del documento, sotto il profilo della capacità programmatoria,

rispetto al questionario relativo ai rendiconti, rispondente alla diversa logica del raggiungimento dei

risultati, entrambi i documenti si articolano in sette Sezioni distinte, ciascuna delle quali compendia i

tratti caratteristici di particolari profili gestionali.

La prima Sezione (Domande preliminari) contiene una ricognizione dei fondamentali adempimenti che

attengono alla predisposizione e ai tempi di approvazione dei documenti contabili.

La seconda Sezione (Regolarità della gestione amministrativa e contabile), riguarda i parametri della

regolarità amministrativa e contabile, con richieste volte ad intercettare eventuali problematiche (in

materia di gestione del personale, dei servizi pubblici locali etc.) idonee, almeno potenzialmente, ad

alterare i profili di una sana e corretta gestione economico-finanziaria.

La terza Sezione (Dati contabili) concerne la verifica del risultati di amministrazione attesi, in relazione

al trend storico, ivi comprese le modalità di utilizzo dell’avanzo presunto (nella parte relativa ai bilanci

di previsione) e degli equilibri di bilancio (nella parte relativa ai consuntivi). In questa parte sono inclusi

i prospetti relativi a Entrate generali, Entrate tributarie, Spese, Indebitamento, Partecipate e Sanità.

La quarta Sezione (Sostenibilità dell’indebitamento e rispetto dei vincoli) contiene prospetti intesi ad

evidenziare il rispetto dei vincoli di indebitamento, delle cautele disposte dalla legge per l’ utilizzo di

strumenti della finanza derivata

La quinta Sezione (Organismi partecipati) mira a verificare il rispetto delle prescrizioni normative in

materia di esternalizzazione, oltre a far emergere l’entità dell’impegno finanziario dell’Ente in

organismi e società partecipate, a titolo di corrispettivi per contratti di servizio, di ricapitalizzazioni e di

ripiano perdite.

La sesta Sezione (Patto di stabilità) contiene parametri diretti a verificare la coerenza delle previsioni

con il patto di stabilità 2013 e, a consuntivo, l’effettivo rispetto degli obiettivi fissati dal patto per il

2012.

La settima Sezione (Enti del servizio sanitario regionale) è diretta ad evidenziare la presenza di

eventuali criticità nella gestione del Servizio sanitario regionale.

123

QUESTIONARIO-RELAZIONE PER IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI SUL

RENDICONTO DELLE REGIONI PER L’ANNO 2012 (EX ART.1, CO. 166 E SS., L. N.

266/2005, RICHIAMATO DALL’ART. 1, CO. 3, D.L.N. 174/2012)

Relazione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti dell’organo di

revisione contabile/Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione

………………………

Codice fiscale della Regione: ……………………………………

Ente in sperimentazione (art. 36, D. Lgs. 118 del 23-06-2011): SI □ NO□

Dati del referente/responsabile per la compilazione della relazione (Presidente

delcollegio dei revisori □ - Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della

Regione□):

Nome __________________ Cognome ____________________________

Recapiti:

Indirizzo _____________________________________________________

Telefono ____________________ Fax _______________________

Posta elettronica ________________________________________

124

SEZIONE I –DOMANDE PRELIMINARI

1.1 Sono rispettati i termini previsti dallo Statuto e dalle leggi regionali per il corretto iter di

approvazione del rendiconto?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

1.2 É stato approvato il rendiconto dell’esercizio precedente?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

1.3 É stato approvato il bilancio di previsione senza ricorso all’esercizio provvisorio?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

1.4 In relazione alla domanda precedente, se è stato autorizzato l’esercizio provvisorio del

bilancio, quali spese obbligatorie sono state gestite in eccedenza al limite di un

dodicesimo della spesa prevista da ciascuna unità previsionale di base indicata nella

proposta di bilancio approvata dalla Giunta?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

1.5 Elencare le variazioni di bilancio approvate in corso d’anno, con separata evidenza di

quelle compensative all’interno della stessa UPB?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

125

1.6 L’organo di revisione (o il servizio di controllo interno laddove possa esercitare tale

funzione), ha rilevato gravi irregolarità contabili, tali da poter incidere sugli equilibri del

bilancio 2012 e suggerito misure correttive non adottate dall’Ente?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, riassumere il tipo di irregolarità rilevate, le misure

correttive suggerite dall’organo di controllo e le motivazioni addotte

dall’amministrazione regionale a giustificazione della mancata adozione di dette misure.

Allegare poi alla presente relazione più estese considerazioni con eventuale

documentazione di supporto, illustrando l’impatto negativo delle irregolarità sugli

equilibri di bilancio.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

1.7 Sono state riscontrate violazioni delle norme contemplate dalla legge e dai regolamenti

regionali di contabilità?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, indicare le fattispecie normative prive ancora di

completa attuazione, i motivi ostativi e le misure (anche sostitutive) dirette a darvi

ottemperanza.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

1.8 Il rendiconto 2012 evidenzia risultati in disavanzo?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

1.9 É stata data complessiva attuazione alle disposizioni di principio dettate dall’art.

6, d.l. n. 78/2010?

SI □ NO □ ALTRO □

126

Al riguardo, precisare quanto segue:

a. L’importo dei gettoni di presenza per la partecipazione giornaliera agli organi

collegiali della Regione o di enti che ricevono finanziamenti pubblici regionali risulta

inferiore a 30 euro (art. 6, co. 1 e 2)?

SI □ NO □ ALTRO □

b. É stato ridotto l'importo corrisposto per indennità, compensi, gettoni, retribuzioni e altre

utilità ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di

amministrazione e organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di

qualsiasi tipo (co. 3)?

SI □ NO □ ALTRO □

c. É stato limitato il numero dei componenti degli organi di amministrazione e di

controllo di enti e organismi pubblici regionali (co. 5)?

SI □ NO □ ALTRO □

d. É stato ridotto il compenso ai componenti degli organi di amministrazione e di

controllo di società a totale partecipazione pubblica (co. 6)?

SI □ NO □ ALTRO □

e. É stato contenuto l'importo delle spese sostenute per studi e incarichi di consulenza

(co. 7), relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza (co. 8), anche in società inserite nel conto economico consolidato della P.A. (co. 11)?

SI □ NO □ ALTRO □

f. Sono state sostenute spese per sponsorizzazioni (co. 9), anche con riferimento alle società inserite nel conto economico consolidato della P.A. (co. 11)?

SI □ NO □ ALTRO □

g. Sono state corrisposte indennità chilometriche per missioni di servizio effettuate dal personale contrattualizzato (co. 12, ultimo periodo)?

SI □ NO □ ALTRO □

h. Sono state ridotte le spese per le missioni (co. 12, primo periodo) e per la formazione (co. 13)?

SI □ NO □ ALTRO □

i. Sono state ridotte le spese per la gestione delle autovetture, compresi i buoni taxi (co. 14)?

SI □ NO □ ALTRO □

j. La Regione si è astenuta dall’effettuare aumenti di capitale, trasferimenti

straordinari, aperture di credito, nonché rilascio di garanzie a favore delle società

partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite

di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di

perdite anche infrannuali (co. 19)?

SI □ NO □ ALTRO □

127

In presenza di risposte non affermative, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

1.10 Indicare l’ammontare delle risorse impegnate per il Consiglio regionale:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

128

SEZIONE II - REGOLARITA’ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE

2.1 Nel rendiconto, la spesa per il personale rispetta i limiti di cui all'art. 9, co. 1,d.l.n.

78/2010?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

2.2 Nel rendiconto, vi è stata una riduzione complessiva della spesa di personale rispetto

all’esercizio precedente?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

____________________________________________________________________

2.3 Compilare la tabella seguente con dati di competenza:

(valori in migliaia di euro)

Dirigenti Personale non

dirigenziale TOTALE

Impegni definitivi

2012

Previsioni assestate

2013

2.4 É stata disposta l’automatica riduzione dei fondi destinati al trattamento accessorio in

proporzione alla diminuzione del personale in servizio (art. 9, co. 2-bis, d.l. n.

78/2010)?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

129

Al riguardo, indicare l’andamento delle risorse destinate al trattamento accessorio del

personale compilando la seguente tabella (dati di competenza):

(valori in migliaia di euro)

2011 2012 Previsioni assestate 2013

2.5 Con riferimento al rendiconto in esame, indicare il rapporto di incidenza tra spesa di

personale e spesa corrente (art. 76, co. 7, d.l. n. 112/2008).

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2.6 Nel corso dell’esercizio in esame, l'Amministrazione si è avvalsa della facoltà prevista

dall’art. 16, d.l. n. 98/2011 (economie derivanti da piani triennali)?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2.7 Indicare gli oneri finanziari determinati da nuove assunzioni nell’esercizio 2012 e i

risparmi di spesa conseguiti a fronte delle cessazioni verificatesi nel 2011:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2.8 Sono state rideterminate le dotazioni organiche interne a seguito dell’assunzione di

partecipazioni in società o altri organismi (art. 3, co. 30, l. n. 244/2007)?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

130

2.9 Sono state rispettate le disposizioni stabilite dall’art. 4, co. 9, d.l.n. 95/2012, in

relazione a divieti o limitazioni all’assunzione di personale?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.10 La Regione ha conferito, nell’esercizio 2012, incarichi di collaborazione in materia

informatica aventi carattere eccezionale ai sensi dell’art. 1, co. 146, l. n. 228/2012)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, descrivere brevemente in che modo si è tenuto conto

del carattere di eccezionalità:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.11 Sono state rispettate le disposizioni stabilite dall’art. 1, commi 141-145, l. n. 228/2012, in

relazione agli obblighi di contenimento della spesa per mobili e arredi e al divieto di acquisto

di autovetture e della stipula di contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto

autovetture?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.12 La Regione, nei pagamenti effettuati, si è adeguata ai nuovi termini prescritti dal

novellato d.lgs. n. 192/2012, che recepisce la direttiva 2011/7/UE in materia di lotta

contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e Pubbliche

Amministrazioni?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2.13 Il rendiconto è stato approvato con la determinazione del valore definitivo delle

economie vincolate provenienti dall’esercizio precedente (cd. reiscrizioni all’esercizio

successivo)?

SI NO ALTRO

131

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.14 É stato rispettato il termine di scadenza per l’approvazione, da parte della Giunta

regionale, dei provvedimenti di reiscrizione in bilancio delle economie di spesa con

vincolo di destinazione?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

____________________________________________________________________

2.15 La procedura di determinazione dell’importo esatto delle economie da reiscrivere alla

competenza dell’esercizio successivo è soggetta a particolari misure di controllo?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicare quali.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

2.16 In sede di rendiconto, la Regione procede alla definitiva sistemazione contabile di tutti i

sospesi di tesoreria da regolarizzare?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.17 In relazione alla domanda precedente, nel caso in cui ne registri il provvisorio incasso

sulle partite di giro, qual è il relativo ammontare?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

____________________________________________________________________

132

2.18 In relazione alla domanda precedente, come vengono utilizzate le entrate riscosse in

attesa della loro corretta imputazione?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.19 É da escludersi qualsiasi autorizzazione di gestioni fuori bilancio?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicare per quali gestioni è stata autorizzata e le

relative modalità di consolidamento dei conti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.20 Sono applicate procedure atte a verificare che la conservazione dei residui attivi

avvenga nel rispetto della normativa vigente e sulla base dei presupposti sostanziali di

ciascun credito (esistenza del credito)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicarne i motivi:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche, i tempi, le modalità e i

risultati nel 2012 della procedura applicata.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

2.21 Sono applicate procedure atte a verificare che la conservazione dei residui passivi

avvenga nel rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicarne i motivi:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

133

In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche, i tempi, le modalità e i

risultati nel 2012 della procedura applicata.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.22 Nel caso in cui l’ordinamento regionale preveda deroghe ai termini ordinari di

permanenza dei residui passivi sul conto del bilancio, esistono procedure atte a

verificare la permanenza dei presupposti sostanziali di ciascun debito?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, indicarne i motivi:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche, i tempi, le modalità e i

risultati nel 2012 della procedura applicata.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.23 Con riferimento alla consistenza e al grado di copertura dei residui perenti, compilare la

seguente tabella:

GRADO COPERTURA RESIDUI PERENTI 2008-2013 E INCIDENZA PAGAMENTI ANNI 2008-2012

(Valori in migliaia di Euro)

Esercizio

finanziario

Consistenza

dei residui

passivi perenti

alla fine

dell'esercizio

Esercizio

finanziario

successivo

Copertura

dei residui

passivi

perenti

Grado di

copertura

dei residui

perenti %

pagamenti

di residui

perenti

%

pagamenti

su fondi

perenti

% pagamenti su

consistenza

2007 2008

2008 2009

2009 2010

2010 2011

2011 2012

2012 2013

2.24 Nell’utilizzo di fondi comunitari, l’ente è incorso in procedure di disimpegno automatico

di risorse stanziate e non utilizzate tempestivamente?

SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE

134

In caso di risposta affermativa, indicare le fattispecie e i relativi importi:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2.25 Nell’attuazione dei programmi cofinanziati dall’U.E., sono state assegnate riserve di

premialità in base al grado di avanzamento dei progetti?

SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE

In caso di risposta affermativa, indicare le fattispecie e i relativi importi:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

___________________________________________________________________

135

SEZIONE III – DATI CONTABILI

3.1 Nelle tre tabelle seguenti fornire dati relativi alla verifica degli equilibri di parte corrente,

di conto capitale e delle contabilità speciali, relativamente alla gestione di competenza e

alla gestione di cassa. In ordine ai dati di rendiconto, indicare i dati provvisori nel caso i

rendiconti non fossero stati ancora approvati.

N.B.: i titoli fanno riferimento alle classificazioni SIOPE e COPAFF

(valori in migliaia di euro)

Gestione di competenza (accertamenti/impegni) Rendiconto

n-2

Rendiconto

n-1

Rendiconto

n

ENTRATE Titoli I, II e III (A)

di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province

autonome(B)

Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)

Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)

Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)

Alienazioni, trasferimenti di capitale, crediti: Titolo IV (F)

di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e

Province Autonome (G)

di cui: Riscossione crediti (H)

Accensione di prestiti: Titolo V (I)

di cui: Anticipazioni di cassa (J)

Totale conto capitale: (F+I)=(K)

Contabilità speciali al netto di (C+D): Titolo VI (L)

Totale Entrate (E+K+L)=(M)

Spese di parte corrente: Titolo I (N)

di cui: spesa corrente sanitaria (N1)

di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province

autonome(O)

Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle

contabilità speciali (P)

Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità

speciali (Q)

Rimborso di prestiti: Titolo III (R)

di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)

Totale Spese correnti (N+P+Q+R)=(T)

Spese in conto capitale: Titolo II (U)

di cui: concessioni di crediti (V)

di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e

Prov. Autonome (W)

Spese per contabilità speciali al netto di (P+Q): Titolo IV (X)

Totale delle Spese (T+U+X)=Y

Saldo netto di parte corrente (E – (T- S))

Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)

Saldo netto cont. Spec. (L–X)

Saldo entrate-spese (M-Y)

136

(valori in migliaia di euro)

Gestione di cassa (risc./pag. di competenza) Rendiconto

n-2

Rendiconto

n-1

Rendiconto

n

Riscossioni di parte corrente: Titoli I, II e III (A)

di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome (B)

Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)

Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)

Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)

Riscoss. da alienazioni, trasferimenti di capitale, riscossioni di

crediti: Titolo IV (F)

di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e

Province Autonome (G)

di cui: Riscossione crediti (H)

Riscoss. da accensione di prestiti: Titolo V (I)

di cui: Anticipazioni di cassa (J)

Totale Riscoss. in conto capitale: (F+I)=(K)

Riscoss. da contabilità speciali al netto di (C+D):Titolo VI (L)

Totale delle riscossioni (E+K+L)=(M)

Pagamenti di parte corrente: Titolo I (N)

di cui: pagamenti per spesa corrente sanitaria (N1)

di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome (O)

Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle

contabilità speciali (P)

Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità

speciali (Q)

Pagamenti per rimborso di prestiti: Titolo III (R)

di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)

Totale Pagamenti correnti (N+P+Q+R)=(T)

Pagamenti in conto capitale: Titolo II (U)

di cui: concessioni di crediti (V)

di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov.

Autonome (W)

Pagamenti per contabilità speciali al netto di (P+Q):Titolo IV (X)

Totale dei pagamenti (T+U+X)=Y

Saldo netto di parte corrente (E – (T- S))

Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)

Saldo netto cont. Spec. (L–X)

Saldo riscossioni-pagamenti (M-Y)

137

(valori in migliaia di euro)

Gestione di cassa (risc./pag. tot.: residui + competenza) Rendiconto

n-2

Rendiconto

n-1

Rendiconto

n

Riscossioni di parte corrente: Titoli I, II e III (A)

di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome (B)

Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)

Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)

Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)

Riscossioni da alienazioni, trasferimenti di capitale, riscossioni di

crediti: Titolo IV (F)

di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e

Province Autonome (G)

di cui: Riscossione crediti (H)

Riscoss. da accensione di prestiti: Titolo V (I)

di cui: Anticipazioni di cassa (J)

Totale Riscoss. in conto capitale: (F+I)=(K)

Riscoss. da contabilità speciali al netto di (C+D):Titolo VI (L)

Totale delle riscossioni (E+K+L)=(M)

Pagamenti di parte corrente: Titolo I (N)

di cui: pagamenti per spesa corrente sanitaria (N1)

di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome (O)

Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle

contabilità speciali (P)

Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità

speciali (Q)

Pagamenti per rimborso di prestiti: Titolo III (R)

di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)

Totale Pagamenti correnti (N+P+Q+R)=(T)

Pagamenti in conto capitale: Titolo II (U)

di cui: concessioni di crediti (V)

di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov.

Autonome (W)

Pagamenti per contabilità speciali al netto di (P+Q):Titolo IV (X)

Totale dei pagamenti (T+U+X)=Y

Saldo netto di parte corrente (E – (T- S))

Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)

Saldo netto cont. Spec. (L–X)

Saldo riscossioni-pagamenti (M-Y)

138

3.2 Analisi delle contabilità speciali: compilare le due tabelle seguenti per la gestione di

competenza e per quella di cassa. Le descrizioni delle voci corrispondono a quelle del

SIOPE. (valori in migliaia di euro)

Analisi delle contabilità speciali - Gestione di competenza (accertamenti/impegni)

Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali

Descrizione Rend.

n-2

Rend.

n-1

Rend.

n Descrizione

Rend.

n-2

Rend.

n-1

Rend.

n

Ritenute previdenziali ed assistenziali

Ritenute previdenziali ed assistenziali

Ritenute erariali Ritenute erariali

Altre ritenute al personale per conto di terzi

Altre ritenute al personale per conto di terzi

Versamenti ai c/c della tesoreria statale

Versamenti ai c/c della tesoreria statale

Reintegro fondi economali e carte aziendali

Costituzione fondi economali e carte aziendali

Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali

Rimborso per spese per servizi per conto di terzi

Rimborso per spese per servizi per conto di terzi

Depositi per spese contrattuali

Depositi per spese contrattuali

Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale

Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale

Reintegro ordini di accreditamento ai funzionari delegati

Emissione ordini di accreditamento ai funzionari delegati

Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità

Altre partite di giro Altre partite di giro

Anticipazioni di tesoreria

Rimborso anticipazioni di tesoreria

Totale Titolo VI Totale Titolo IV

(valori in migliaia di euro)

Analisi delle contabilità speciali - Gestione di cassa (risc./pag. tot. competenza +residui)

Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali

Descrizione Rend. n-2

Rend. n-1

Rend. n

Descrizione Rend. n-2

Rend. n-1

Rend. n

Ritenute previdenziali ed assistenziali

Ritenute previdenziali ed assistenziali

Ritenute erariali Ritenute erariali

Altre ritenute al personale per conto di terzi

Altre ritenute al personale per conto di terzi

Versamenti ai c/c della tesoreria statale

Versamenti ai c/c della tesoreria statale

Reintegro fondi economali e carte aziendali

Costituzione fondi economali e carte aziendali

Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali

Rimborso per spese per servizi per conto di terzi

Rimborso per spese per servizi per conto di terzi

Depositi per spese contrattuali

Depositi per spese contrattuali

Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale

Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale

139

Reintegro ordini di accreditamento ai funzionari delegati

Emissione ordini di accreditamento ai funzionari delegati

Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità

Altre partite di giro Altre partite di giro

Anticipazioni di tesoreria

Rimborso anticipazioni di tesoreria

Totale Titolo VI Totale Titolo IV

3.3 Descrivere nel dettaglio le seguenti voci relative alle contabilità speciali:

a) Servizi per conto terzi:

1. __________________________________

2. __________________________________

3. __________________________________

4. __________________________________

5. __________________________________

6. __________________________________

7. __________________________________

8. __________________________________

9. __________________________________

10. __________________________________

b) Altre partite di giro:

1. __________________________________

2. __________________________________

3. __________________________________

4. __________________________________

5. __________________________________

6. __________________________________

7. __________________________________

8. __________________________________

9. __________________________________

10. __________________________________

140

3.4 Nella tabella seguente fornire dati relativi all’andamento dei risultati di amministrazione.

(valori in migliaia di euro)

Rendiconto

n-3

Rendiconto

n-2

Rendiconto

n-1

Fondo di cassa iniziale (+)

Riscossioni (+)

Pagamenti (-)

Pagamenti del tesoriere per azioni esecutive (-)

Fondo di cassa finale

Residui attivi (+)

Residui passivi (-)

RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE

SOMME VINCOLATE DA REISCRIVERE IN COMPETENZA

SALDO FINANZIARIO DEPURATO

3.5 Compilare la tabella seguente relativa alla movimentazione nell’anno 2012 dei

soli residui attivi costituiti in anni precedenti il 2008. (valori in migliaia di euro)

Titolo I Titolo III Titolo VI (esclusi

depositi cauzionali)

Residui attivi iniziali da riscuotere

Residui riscossi

Residui stralciati o cancellati

Residui finali da riscuotere

141

3.6 Compilare la tabella seguente relativa al dettaglio della gestione contabile inerente ai

residui attivi antecedenti al 2008, iscritti in contabilità mediante ruoli. (valori in migliaia di euro)

Residui attivi

Somme iscritte a ruolo al 01/01/2012, provenienti da anni ante-2008

di cui:

- Somme riscosse nell’anno 2012 per residui ante-2008

- Sgravi richiesti nell’anno 2012 per residui ante-2008

- Somme conservate al 31/12/2012

3.7 Compilare la tabella seguente relativa al dettaglio dei minori residui attivi derivanti

dall’operazione di riaccertamento disaggregata per gestione contabile di origine

(esercizio 2012). (valori in migliaia di euro)

Insussistenze derivanti da: Minori residui attivi

- Gestione corrente non vincolata

- Gestione corrente vincolata

- Gestione in conto capitale

- Gestione servizi c/terzi

TOTALE MINORI RESIDUI ATTIVI

3.8 L’eliminazione di residui attivi del Titolo VI (non compensativi di residui passivi del

Titolo IV) è stata motivata dalle seguenti cause:

euro____________ per arrotondamenti

euro____________ per prescrizione

euro____________ per___________

3.9 In caso di eliminazione di residui passivi inerenti alla gestione vincolata diimporto

superiore alle corrispondenti cancellazioni di residui attivi, specificare se il relativo

differenziale è confluito nell’avanzo vincolato

SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE

In caso di risposta negativa, indicare sinteticamente le cause del fenomeno:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

142

3.10 Compilare la tabella seguente relativa all’analisi sull’“anzianità” dei residui

(valori in migliaia di euro)

Residui Esercizi

Preced. 2008 2009 2010 2011 2012 Totale

Attivi Tit. I

Attivi Tit. II

Attivi Tit. III

Attivi Tit. IV

Attivi Tit.V

Attivi Tit.VI

Totale Attivi

Passivi Tit. I

Passivi Tit. II

Passivi Tit. III

Passivi Tit. IV

Totale Passivi

3.11 Compilare la tabella seguente relativa alla movimentazione nell’anno 2012 dei residui

passivi iniziali degli esercizi 2007 e 2008.

(valori in migliaia di euro)

Residui passivi

Spesa Corrente Spesa c/capitale Rimborso prestiti Partite di giro

2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008

Iniziali

da pagare (+)

Pagati (-)

Perenti(-)

Insussistenze*(-)

Finali da pagare

(=)

* Comprende tutti i residui eliminati non perenti

143

3.12 Compilare la tabella seguente relativa al dettaglio dei minori residui passivi derivanti

dall’operazione di riaccertamento disaggregata per gestione contabile di origine.

(valori in migliaia di euro)

Residui passivi

2007 2008

Perenti Insussistenze* Perenti Insussistenze*

- Gestione corrente non vincolata

- Gestione corrente vincolata

- Gestione in conto capitale

- Gestione servizi c/terzi

TOTALE MINORI RESIDUI

PASSIVI

* Comprende tutti i residui eliminati non perenti

3.13 Compilare la tabella seguente relativa ai debiti fuori bilancio (situazione al 31/12/2012):

(valori in migliaia di euro)

Debiti fuori bilancio

Emersi nell’esercizio

Impegnati nell’esercizio

Emersi, sia nell’anno che negli anni precedenti, e non ancora impegnati al termine

dell’esercizio

3.14 Il conto del Patrimonio rappresenta adeguatamente la consistenza patrimoniale

dell’Ente?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.15 La Regione ha apportato le dovute modifiche alla consistenza patrimoniale a seguito di

dismissioni di asset immobiliari o societari?

SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE

In caso di risposta negativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

144

3.16 La Regione è dotata di inventari aggiornati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

3.17 Inserire l’anno dell’ultimo aggiornamento dell’inventario.

_______________________________________________________________________

3.18 Compilare i prospetti di seguito indicati:

1. Entrate;

2. Entrate tributarie;

3. Spese;

4. Indebitamento;

5. Partecipate;

6. Indebitamento Enti del SSR

145

1. Entrate (1/2)

NOME DELLA REGIONE o PROVINCIA AUTONOMA

(valori in euro)

DATI DA RENDICONTO - Entrate per Titoli

Eserc

izio

Voci di re

ndic

onto

Avanzo

Amm.ne anno

precedente

TITOLO I TITOLO II TITOLO III TITOLO IV TITOLO V

Subtotaletitoli

TITOLO VI

Totale generale

Entrate derivanti da

tributi propri della

Regione, dal gettito

di tributi erariali o di

quote di esso

devolute alla

Regione o Provincia

Autonoma

di cui:

quote riscosse

per effetto di lotta

all'evasione

di cui:

quote

riscosse a

mezzo ruoli

Entrate derivanti

da contributi e

trasferimenti di

parte corrente

dell'Unione

Europea, dello

Stato e di altri

soggetti

Entrate

extratributarie

Entrate derivanti da

alienazioni, da

trasformazione di

capitale, da

riscossione di crediti

e da trasferimenti in

conto capitale

Entrate

derivanti da

mutui, prestiti o

altre operazioni

creditizie

Entrate per

contabilità

speciali

c d e f g h i j k=d+g+h

+i+j l m=c+k+l

2011

Pre

vis

ioni

finali d

i

com

pete

nza

2012

Fondo di

cassa iniziale

2011

Pre

vis

ioni

finali d

i cassa

2012

2011

Accert

am

enti

di

com

pete

nza

2012

2011

Ris

cossio

ni in

conto

com

pete

nza

2012

Con riferimento all'annualità 2012, in mancanza dei dati definitivi da rendiconto, indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio.

segue

146

Entrate(2/2)

2011

riscossio

ni in

conto

resid

ui

2012

2011

riscossio

ni

com

ple

ssiv

e

2012

2011

resid

ui

iniz

iali

2012

2011

resid

ui

elim

inati

(min

ori

resid

ui)

2012

2011

resid

ui

pro

venie

nti

da e

serc

izi

pre

cedenti

2012

2011

resid

ui di

com

pete

nza

2012

DATI DA RENDICONTO - Entrate per Titoli

Eserc

izio

Voci di re

ndic

onto

Avanzo

Amm.ne

anno

precedente

TITOLO I TITOLO II TITOLO III TITOLO IV TITOLO V

Subtotaleti

toli

TITOLO VI

Totale generale

Entrate derivanti da

tributi propri della

Regione, dal gettito

di tributi erariali o di

quote di esso

devolute alla

Regione o Provincia

Autonoma

di cui:

quote riscosse

per effetto di

lotta

all'evasione

di cui:

quote

riscosse a

mezzo ruoli

Entrate derivanti

da contributi e

trasferimenti di

parte corrente

dell'Unione

Europea, dello

Stato e di altri

soggetti

Entrate

extratributarie

Entrate derivanti da

alienazioni, da

trasformazione di

capitale, da

riscossione di crediti

e da trasferimenti in

conto capitale

Entrate

derivanti da

mutui, prestiti o

altre operazioni

creditizie

Entrate per

contabilità

speciali

c d e f g h i j k=d+g+h

+i+j l m=c+k+l

147

2011

Resid

ui finali

2012

2. Entrate tributarie

NOME DELLA REGIONE a STATUTO ORDINARIO

(valori in euro)

DATI DA RENDICONTO

VOCI TRIBUTARIE Anno

Previsioni

finali

c/comp.

Previsioni

finali

c/cassa

Accert. Riscoss.

c/comp.

Riscoss.

c/residui

Riscossioni totali

Residui

iniziali

Residui

eliminati

(minori

residui)

Residui

da

residui

Residuic/comp. Residui

finali Totale

riscoss.

di cui:

quote riscosse

per lotta

all'evasione

di cui:

quote

riscosse a

mezzo ruoli

IRAP:

(art.3, co.143, l.662/96 e art.1,

d.lgs.446/97) comprensiva di:

- gettito da manovra fiscale;

- Irap a saldo esercizi precedenti;

- Irap riscossa da sist.versamenti unitari

per accertam.(art.3 ,co 2, lett.b,

d.m.321/99);

- quota Irap destinata alla sanità;

- quota libera Irap destinata al finanz. dei

trasfer. soppressi.

2011

2012

IRPEF (o IRE): addizionale regionale Irpef

(art.3, co.143, l.662/96 e art.50,

d.lgs.446/97) comprensiva di:

- gettito da manovra fiscale;

- quota destinata alla sanità.

2011

2012

ARISGAM: addizionale regionale

all'imposta di consumo sul gas metano

(art.6, l.158/90, d.lgs.398/90 e

d.lgs.26/2007)

2011

2012

TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN

DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI

(l.549/95) comprensivo di:

- quota in libera disponibilità;

2011

2012

148

- entrate da accertam.per violazioni al

tributo.

TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE

(d.lgs.504/92) comprensiva di:

- recupero somme anni pregressi (introiti

da riscossioni coattive o da accertam.);

- compensazione tra Regioni ex art.22

bis, l.102/2009.

2011

2012

COMPARTECIP. REG.LE ALL' IVA (artt.1, 2

e 5, d.lgs.56/2000) comprensiva di:

- quota corrispondente ai trasferim.

soppressi;

- quota aggiuntiva di compart.IVA su

carburanti a prezzo ridotto;

- quota destinata alla sanità. 2011

2012

ACCISA SULLA BENZINA (art.3, co.12,

l.549/95 e d.lgs.56/2000)

ACCISASUL GASOLIO PER

AUTOTRAZIONE

(art.1, co.12, l.296/06 e art.1, co. 295-

298, l.244/07)

2011

2012

Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:

- del capitolo di iscrizione (se unico);

- dei capitoli di iscrizione (qualora le specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).

149

NOME DELLA REGIONE a STATUTO SPECIALE/PROVINCIA AUTONOMA

(valori in euro)

DATI DA RENDICONTO

VOCI TRIBUTARIE (1/2)

Anno

Previsioni

finali

c/comp.

Previsioni

finali

c/cassa

Accert. Riscoss.

c/comp.

Riscoss.

c/residui

Riscossioni totali

Residui

iniziali

Residui

eliminati

(minori

residui)

Residui

da residui

Residuic/c

omp. Residui finali

Totale

riscoss.

di cui:

quote

riscosse per

lotta

all'evasione

di cui:

quote

riscosse a

mezzo

ruoli

IRAP 2011

2012

Addizionale IRPEF 2011

2012

IRPEF (o IRE) 2011

2012

Quote fisse di ripartiz. gettito IRPEF (art.2, lett. a) e

c) l.690/81) (ritenute su interessi e redditi da

capitale)

2011

2012

IRPEG/IRES 2011

2012

ARISGAM 2011

2012

TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN DISCARICA

DEI RIFIUTI SOLIDI 2011

2012

TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE 2011

2012

COMPARTECIPAZIONE REGIONALE ALL'IVA 2011

2012

150

segue

DATI DA RENDICONTO

VOCI TRIBUTARIE (2/2)

Anno

Previsioni

finali

c/comp.

Previsioni

finali

c/cassa

Accert. Riscoss.

c/comp.

Riscoss.

c/residui

Riscossioni totali

Residui

iniziali

Residui

eliminati

(minori

residui)

Residui

da residui

Residuic/c

omp. Residui finali

Totale

riscoss.

di cui:

quote

riscosse per

lotta

all'evasione

di cui:

quote

riscosse a

mezzo

ruoli

IVA INTERNA 2011

2012

IVA all'IMPORTAZIONE E SOMME SOSTITUTIVE 2011

2012

Partecipazione regionale al gettito di

- ACCISA SULLA BENZINA

- ACCISA SUL GASOLIO PER AUTOTRAZIONE

2011

2012

Imposta di fabbricaz. benzina, olii da gas autotraz. e

gas petroliferi liquefatti 2011

2012

Imposta sul consumo dell'energia elettrica e del gas 2011

2012

Imposta IPOTECARIA 2011

2012

Imposta sulle SUCCESSIONI e sulle DONAZIONI 2011

2012

ACCISA SUGLI OLI MINERALI 2011

2012

151

Imposta sul consumo dei tabacchi 2011

2012

LOTTO 2011

2012

Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:

- del capitolo di iscrizione (se unico);

- dei capitoli di iscrizione (qualora le specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).

152

3. Spese

C O R T E D E I C O N T I

SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Spese - questionario 2013 – Istruzioni alla compilazione

Di seguito alcune indicazioni per la compilazione del questionario:

-

Con riferimento all'annualità 2012, in mancanza dei dati definitivi da rendiconto, indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio. Per l'annualità 2011 compilare la

scheda solo se i dati da rendiconto si discostano da quelli provvisori comunicati ai fini del Referto sulla finanza regionale - esercizi 2010-11 ecompletare la compilazione

con i dati di dettaglio mancanti nella citata versione provvisoria.

- Gli importi vanno digitati tutti come dati di input senza inserire funzioni di formula di cui il programma dispone. Vanno, inoltre, digitati in euro come unità di misura,

inserendo anche i centesimi (due decimali dopo la virgola).

- La colorazione rossa delle celle avverte la presenza di un errore nell'inserimento dei dati. Una volta corretti gli errori, le celle torneranno di colore bianco.

- Le celle di colore grigio non necessitano di compilazione.

-

Le celle di colore viola contengono formule e non sono modificabili. Nelle celle bianche è sempre possibile inserire importi. Qualora la formula indicata (ad esempio colonna

11= colonna 8+colonna 10) dia un numero che non corrisponde al dato in possesso dell'amministrazione regionale, inserire il dato anche se appare il messaggio di errore,

fornendo motivazioni della difformità nel foglio "Note".

- Nel questionario sono presenti avvisi di squadratura sia tra i dati esposti nelle colonne (squadrature verticali) sia tra i dati esposti nelle righe (squadrature orizzontali)

-

Per le squadrature verticali è presente il seguente avviso in carattere verde in fondo alla tabella: "Sono presenti squadrature di tipo verticale nelle colonne" seguito da tredici zeri. Se, dopo la

compilazione, al posto dello zero appare un numero da 1 a 13, esso sta ad indicare il numero della colonna contenente errori verticali: ad es. se nella riga (a1) "di cui Trasferimenti alla Regione o

Provincia autonoma" sono stati inseriti importi maggiori o uguali a quelli inseriti nella riga (a) "Spese correnti" di livello superiore nella colonna 2, la sequenza apparirà nel seguente modo: 0 2 0 0

0 0 0 0 0 0 0 0 0.

- Per le squadrature orizzontali, il flag indica che le caselle delle righe sono state tutte compilate, mentre la x indica che ci sono celle vuote da compilare. Pertanto

inserire anche l'importo pari a "0", non lasciare la cella vuota.

- Nella colonna (8) "Iniziali", si intendono i residui passivi conservati al 1° gennaio dell'esercizio di riferimento che devono coincidere con i residui finali al 31

dicembre dell'anno precedente. In caso di difformità dei dati darne motivazione nel foglio "Note".

- Per "Residui eliminati", nella colonna (11), si intendono tutti i residui non conservati in bilancio (perenti, insussistenti, od altro; nel caso indicare nel foglio "Note" le

specifiche cause di eliminazione).

- I "Residui da residui", nella colonna (9) sono il risultato della formula data da residui iniziali meno pagamenti in conto residui meno residui eliminati. Se, tuttavia, il dato in

possesso dell'amministrazione regionale risultasse diverso darne motivazione nel foglio "Note".

153

-

Per quanto riguarda le macro voci (titolo I, titolo II, titolo III e titolo IV), utilizzare obbligatoriamente il foglio "Note" per inserire importi, commenti, dettagli infomativi,

indicazioni metodologiche o altri chiarimenti sulla composizione degli importi imputati nelle vare voci di bilancio, qualora vi siano presenti anche importi non riconducibili

strettamente alle voci in questione (Esempio: qualora nelle voci "stanziamenti definitivi" siano presenti anche importi riferibili a "residui di stanziamento" o alla

"competenza derivata" di esercizi pregressi; se tra i “residui eliminati” siano presenti importi relativi a somme disimpegnate da riportare alla competenza dell’esercizio

successivo; oppure se la voce “economie” comprenda poste da conservare a bilancio, come “residui di stanziamento”, o, ancora, se gli "impegni" comprendano le

obbligazioni assunte sui preesistenti “residui di stanziamento”. In queste o in altre similari ipotesi, indicare il riferimento normativo che consente tali operazioni). La

colorazione in giallo delle celle di numerazione colonna sta ad indicare proprio la obbligatorietà della spiegazione di dettaglio nel foglio "note". Quando le note obbligatorie

saranno compilate (anche con un importopari a 0, o con un "nulla da rilevare" nei commenti, le relative celle si coloreranno di verde).

-

La compilazione del foglio "Note" può essere utilizzata anche per inserire commenti, dettagli informativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti utili alla corretta

lettura degli altri dati inseriti nelle tabelle, in via facoltativa. Per agevolare la compilazione e renderla più precisa, nel foglio Note è stata predisposta una tabella dove è

possibile selezionare il Titolo e la voce contabile cui l'osservazione inserita si riferisce.

- Compilare sempre, nella scheda il campo "nome della regione" in alto a sinistra

154

CORTE DEI CONTI

SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Spese - questionario 2013

NOTE

(selezionare dai menu a tendina: anno, titolo e numero colonna al quale si riferiscono le osservazioni che si

andranno ad inserire)

Anno Titolo N. colonna e voce contabile Importo Commenti, dettagli informativi,

etc.

2012 I 1-Stanziamenti definitivi di competenza

2012 I 2-Impegni in conto competenza

2012 I 3-Eccedenze

2012 I 4-Economie

2012 I 5-Pagamenti in conto competenza

2012 I 6-Pagamenti in conto residui

2012 I 7-Pagamenti complessivi

2012 I 8-Residui passivi: Iniziali

2012 I 9-Residui passivi: Residui da residui

2012 I 10-Residui passivi: Maggiori residui

2012 I 11-Residui passivi: Residui eliminati

2012 I 12-Residui passivi: Residui in conto competenza

2012 I 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)

2012 II 1-Stanziamenti definitivi di competenza

2012 II 2-Impegni in conto competenza

2012 II 3-Eccedenze

2012 II 4-Economie

2012 II 5-Pagamenti in conto competenza

2012 II 6-Pagamenti in conto residui

2012 II 7-Pagamenti complessivi

2012 II 8-Residui passivi: Iniziali

2012 II 9-Residui passivi: Residui da residui

2012 II 10-Residui passivi: Maggiori residui

2012 II 11-Residui passivi: Residui eliminati

2012 II 12-Residui passivi: Residui in conto competenza

2012 II 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)

2012 III 1-Stanziamenti definitivi di competenza

2012 III 2-Impegni in conto competenza

2012 III 3-Eccedenze

2012 III 4-Economie

2012 III 5-Pagamenti in conto competenza

2012 III 6-Pagamenti in conto residui

2012 III 7-Pagamenti complessivi

155

2012 III 8-Residui passivi: Iniziali

2012 III 9-Residui passivi: Residui da residui

2012 III 10-Residui passivi: Maggiori residui

2012 III 11-Residui passivi: Residui eliminati

2012 III 12-Residui passivi: Residui in conto competenza

2012 III 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)

2012 IV 1-Stanziamenti definitivi di competenza

2012 IV 2-Impegni in conto competenza

2012 IV 3-Eccedenze

2012 IV 4-Economie

2012 IV 5-Pagamenti in conto competenza

2012 IV 6-Pagamenti in conto residui

2012 IV 7-Pagamenti complessivi

2012 IV 8-Residui passivi: Iniziali

2012 IV 9-Residui passivi: Residui da residui

2012 IV 10-Residui passivi: Maggiori residui

2012 IV 11-Residui passivi: Residui eliminati

2012 IV 12-Residui passivi: Residui in conto competenza

2012 IV 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)

156

Dati delle Spese ANNO 2012 (indicare gli importi in euro)

REGIONE

Stanziamenti

definitivi Impegni

Variazioni Impegni vs.

Stanziamenti definitivi

Pagamenti in

conto

competenza

Pagamenti in

conto residui

Pagamenti

complessivi

Co

mp

ilazio

ne o

riz

zo

nta

le

indicare il nome della Regione, scegliendo

la corretta opzione dal menù a tendina

eccedenze economie

Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di

come si compongano gli importi delle voci

di bilancio inseriti in questa scheda

(residui di stanziamento, competenza

derivata, disimpegni, eliminazione di

residui, etc.), compilando i campi

"importo" e quello "commenti, dettagli

informativi, etc.)

(1) (2)

(3)

(colonna 2 - colonna

1)

(4)

(colonna 1 - colonna

2)

(5) (6)

(7)

(colonna 5 +

colonna 6)

Titolo I - Spesa Corrente (a)

di cui: Trasferimenti correnti ad altre

Regioni e Prov. Autonome (a1)

di cui: spesa corrente sanitaria (a2)

Eventuali altre somme per Spesa corrente

Sanitaria registrate nelle contabilità

speciali

(b)

Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)

Eventuali altre somme per Spesa corrente

registrate nelle contabilità speciali (d)

TOTALE (a)+(b)+(d) (e)

Titolo II - Spesa in conto capitale (f)

157

di cui: concessioni di crediti (g)

di cui: Trasferimenti in conto capitale ad

altre Regioni e Prov. Autonome (h)

Titolo III - Rimborso prestiti (i)

di cui: Rimborso per anticipazioni di

cassa (l)

TOTALE (e)+(f)+(i) (m)

Titolo IV - Contabilità speciali al netto

delle somme riportate alle lett. (b ) e (d) (n)

TOTALE SPESE (m)+(n) (o)

Sono presenti squadrature di tipo verticale nelle colonne:

0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0

I nn. sopra indicati rappresentano i nn. delle colonne da 1 a 13.

Dove compare il numero in quella colonna ci sono squadrature

Dati delle Spese ANNO 2012 (indicare gli importi in euro)

REGIONE Residui passivi Verifica presenza

di alcune

squadrature

orizzontali

Com

pilazio

ne

oriz

zon

tale

indicare il nome della Regione,

scegliendo la corretta opzione dal menù

a tendina

Iniziali Residui da

residui Maggiori residui

Residui

eliminati

Residui in

conto

competenza

Residui finali

(complessivi)

158

Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di

come si compongano gli importi delle voci

di bilancio inseriti in questa scheda

(residui di stanziamento, competenza

derivata, disimpegni, eliminazione di

residui, etc.), compilando i campi

"importo" e quello "commenti, dettagli

informativi, etc.)

(8)

(9)

(colonna 8 -

colonna 6 -

colonna 11)

(10) (11)

(12)

(colonna 2 -

colonna 5)

(13)

(colonna 9 + colonna 12)

(14)

Titolo I - Spesa Corrente (a)

di cui: Trasferimenti correnti ad altre

Regioni e Prov. Autonome (a1)

di cui: spesa corrente sanitaria (a2)

Eventuali altre somme per Spesa

corrente Sanitaria registrate nelle

contabilità speciali

(b)

Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)

Eventuali altre somme per Spesa

corrente registrate nelle contabilità

speciali

(d)

TOTALE (a)+(b)+(d) (e)

Titolo II - Spesa in conto capitale (f)

di cui: concessioni di crediti (g)

di cui: Trasferimenti in conto capitale

ad altre Regioni e Prov. Autonome (h)

Titolo III - Rimborso prestiti (i)

di cui: Rimborso per anticipazioni di

cassa (l)

159

TOTALE (e)+(f)+(i) (m)

Titolo IV - Contabilità speciali al netto

delle somme riportate alle lett. (b ) e

(d)

(n)

TOTALE SPESE (m)+(n) (o)

160

Dati delle Spese ANNO 2011 (indicare gli importi in euro)

REGIONE

Stanziamenti

definitivi Impegni

Variazioni Impegni vs.

Stanziamenti definitivi

Pagamenti in

conto

competenza

Pagamenti in

conto residui

Pagamenti

complessivi

Co

mp

ilazio

ne o

riz

zo

nta

le

indicare il nome della Regione, scegliendo

la corretta opzione dal menù a tendina

eccedenze economie

Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di

come si compongano gli importi delle voci

di bilancio inseriti in questa scheda

(residui di stanziamento, competenza

derivata, disimpegni, eliminazione di

residui, etc.), compilando i campi

"importo" e quello "commenti, dettagli

informativi, etc.)

(1) (2)

(3)

(colonna 2 - colonna

1)

(4)

(colonna 1 - colonna

2)

(5) (6)

(7)

(colonna 5 +

colonna 6)

Titolo I - Spesa Corrente (a)

di cui: Trasferimenti correnti ad altre

Regioni e Prov. Autonome (a1)

di cui: spesa corrente sanitaria (a2)

Eventuali altre somme per Spesa corrente

Sanitaria registrate nelle contabilità

speciali

(b)

Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)

Eventuali altre somme per Spesa corrente

registrate nelle contabilità speciali (d)

TOTALE (a)+(b)+(d) (e)

Titolo II - Spesa in conto capitale (f)

161

di cui: concessioni di crediti (g)

di cui: Trasferimenti in conto capitale ad

altre Regioni e Prov. Autonome (h)

Titolo III - Rimborso prestiti (i)

di cui: Rimborso per anticipazioni di

cassa (l)

TOTALE (e)+(f)+(i) (m)

Titolo IV - Contabilità speciali al netto

delle somme riportate alle lett. (b ) e (d) (n)

TOTALE SPESE (m)+(n) (o)

Sono presenti squadrature di tipo verticale nelle colonne:

0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0

I nn. sopra indicati rappresentano i nn. delle colonne da 1 a 13.

Dove compare il numero in quella colonna ci sono squadrature

162

Dati delle Spese ANNO 2011 (indicare gli importi in euro)

REGIONE Residui passivi Verifica presenza

di alcune

squadrature

orizzontali

Co

mp

ilazio

ne o

riz

zo

nta

le

indicare il nome della Regione,

scegliendo la corretta opzione dal menù

a tendina

Iniziali Residui da

residui Maggiori residui

Residui

eliminati

Residui in

conto

competenza

Residui finali

(complessivi)

Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di

come si compongano gli importi delle voci

di bilancio inseriti in questa scheda

(residui di stanziamento, competenza

derivata, disimpegni, eliminazione di

residui, etc.), compilando i campi

"importo" e quello "commenti, dettagli

informativi, etc.)

(8)

(9)

(colonna 8 -

colonna 6 -

colonna 11)

(10) (11)

(12)

(colonna 2 -

colonna 5)

(13)

(colonna 9 + colonna 12)

(14)

Titolo I - Spesa Corrente (a)

di cui: Trasferimenti correnti ad altre

Regioni e Prov. Autonome (a1)

di cui: spesa corrente sanitaria (a2)

Eventuali altre somme per Spesa

corrente Sanitaria registrate nelle

contabilità speciali

(b)

Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)

Eventuali altre somme per Spesa

corrente registrate nelle contabilità

speciali

(d)

TOTALE (a)+(b)+(d) (e)

163

Titolo II - Spesa in conto capitale (f)

di cui: concessioni di crediti (g)

di cui: Trasferimenti in conto capitale

ad altre Regioni e Prov. Autonome (h)

Titolo III - Rimborso prestiti (i)

di cui: Rimborso per anticipazioni di

cassa (l)

TOTALE (e)+(f)+(i) (m)

Titolo IV - Contabilità speciali al netto

delle somme riportate alle lett. (b ) e

(d)

(n)

TOTALE SPESE (m)+(n) (o)

164

4. Indebitamento

C O R T E D E I C O N T I

SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Indebitamento - questionario 2013

Il questionario 2013 presenta, rispetto al questionario indebitamento 2012, sostanzialmente solo una modifica riguardante la Tabella 4/IND relativa al dettaglio degli strumenti

di finanza derivata. Di seguito alcune indicazioni per la compilazione:

Con riferimento all'annualità 2012, in mancanza dei dati definitivi da rendiconto, indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio. Per l'annualità 2011 compilare la scheda

solo se i dati da rendiconto si discostano da quelli provvisori comunicati ai fini del Referto sulla finanza regionale - esercizi 2010-11.

Gli importi da inserire sono in euro.

Per muoversi tra le celle attive è utile servirsi del tasto tabulazioni

Le colonne contrassegnate in grigio

attivano delle avvertenze in caso di errata o non coerente compilazione. In particolare, si visualizzerà il

messaggio "verificare importi":

- nella Tabella 1/IND, se la colonna B "di cui sanità" contiene un numero maggiore della colonna A "Debito

complessivo";

- nella Tabella 2/IND, se il "totale mutui a carico della regione" è diverso dall'importo inserito nella colonna

"mutui" della Tabella 1/IND;

nella tabella Tabella 3/IND, se il "debito complessivo a carico Regione" è diverso dall'importo della medesima

colonna della Tabella 1/IND e della Tabella 4/IND;

- nella Tabella 4/IND, se i "mutui" e le obbligazioni" sono diverse dagli importi riportati nelle medesime

colonne della Tabella 1/IND.

Verificare che il debito complessivo indicato trovi coincidenza con il totale dei debiti di finanziamento riportato nel conto del patrimomio e in caso di scostamenti darne adeguata

motivazione.

In relazione ai debiti per il settore sanità si rammenta che la Sezione Autonomie, con altro questionario relativo all'indebitamento della Regione per la sanità e delle aziende

sanitarie, richiede informazioni di dettaglio. Si raccomanda di accertarsi, pertanto, della coerenza complessiva dei dati trasmessi. In particolare, il totale della colonna (B) della

Tabella 1/IND, relativo al debito sanitario a carico della Regione, deve coincidere con la somma dei punti A) 1 "Mutui" e A)2 "Obbligazioni" dell'Allegato 4 del questionario

sopra citato.

Nella Tabella 1/IND, per i mutui a carico di Stato e Regione (anche se contratti da enti locali), indicare separatamente la rispettiva quota in base alla percentuale di concorso

al finanziamento delle annualità di ammortamento, specificando in nota eventuali rideterminazioni delle quote intervenute negli anni.

165

Per le Regioni soggette a Piani di Rientro, inserire le eventuali somme ricevute dal Ministero per l’Economia e delle Finanze per ripianare debiti sanitari, nella Tabella 1/IND

nella colonna “mutui” e, nella Tabella 2/IND nella colonna “Cassa DD.PP. e altri Istituti pubblici equiparati”. In entrambi i casi, indicare nello spazio note in fondo alle relative

tabelle il dettaglio delle somme in questione.

Nella Tabella 1/IND, inserire eventuali prestiti obbligazionari di tipo bullet (con rimborso del prestito in un’unica rata alla scadenza) al valore di emissione, indicando in nota il relativo

importo del fondo di ammortamento (sinking fund). Tale importo sarà inserito anche nella Tabella 4/IND relativa ai dettagli sugli strumenti di finanza derivata in essere.

Per quel che riguarda i dati relativi agli strumenti di finanza derivata, richiesti nella Tabella 4, si rammenta l'obbligo per gli enti, introdotto dall'art. 62, comma 8, d.l. n. 112/2008, di

allegare al bilancio di previsione e al bilancio consuntivo una nota informativa che evidenzi gli oneri e gli impegni finanziari derivanti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati o

da contratti di finanziamento che includono una componente derivata. Pertanto tale nota rappresenta un'utile fonte per la compilazione dei dati richiesti.

Nella Tabella 2/IND inserire mutui contratti con istituti quali BEI nella colonna "CASSA DD.PP e altri ISTITUTI PUBBLICI EQUIPARATI" .

Nella Tabella 4/IND nella colonna "Flussi in uscita" andranno inseriti gli importi che la Regione paga (denominazione anche usata per tali somme: "con derivato") e nella

colonna "Flussi in entrata" gli importi che la Regione riceve (denominazione anche usata per tali somme: "senza derivato"). Se i saldi (netting) sono diversi da quelli ottenibili

dai flussi in uscita ed in entrata, darne indicazione in nota motivando tale differenza.

Utilizzare il campo note per inserire commenti, dettagli infomativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti necessari alla corretta lettura dei dati inseriti nelle tabelle.

CORTE DEI CONTI

SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Indebitamento - Questionario 2013

REGIONE (selezionare dal menu a tendina)

Compilare i dati in fondo al foglio (referente, data, contatti referente)

(indicare gli importi in euro)

166

Tabella 1/IND- INDEBITAMENTO TOTALE A CARICO DELLA REGIONE E DELLO STATO

ANNI

a CARICO

della REGIONE

a CARICO

dello STATO TOTALE

DEBITO

TOTALE di

cui sanità

Mutui Obbligazioni Debito

complessivo di cui sanità Mutui Obbligazioni

Debito

complessivo di cui sanità

Verific

a

di (B

)

(1) (2) (A)=(1)+(2) (B) (3) (4) (C)=(3)+(4) (D) (A) + (C) (B) + (D)

2011

2012

Note

ATTENZIONE: Il totale della colonna (B) relativo al debito sanitario a carico della Regione deve coincidere con la somma dei punti A) 1

"Mutui" e A)2 "Obbligazioni" dell'Allegato 4 del questionario "Indebitamento della Regione per la Sanità".

Tabella 2/IND - MUTUI A CARICO DELLA REGIONE - ENTI CREDITORI

ANNI

TOTALE

MUTUI

a carico

Regione

(A= (1)+(2)

CASSA DD.PP

e altri ISTITUTI

PUBBLICI

EQUIPARATI

(1)

ISTITUTI di

CREDITO

ORDINARIO

(2)

VERIFICA CELLA

B29=B19

2011

2012

Note

167

Tabella 3/IND - INDEBITAMENTO - TIPOLOGIA TASSI

ANNI

DEBITO

COMPLESSIVO

a carico

Regione

(A)= (1)+(2)

TASSO FISSO

(1)

TASSO

VARIABILE

(2)

VERIFICA CELLA

B40=D19

2011

2012

Note

Tabella 4/IND - STRUMENTI DI FINANZA DERIVATA E RELATIVI FLUSSI IN ENTRATA E IN USCITA

ANNI

CONSISTENZA - VALORE NOZIONALE

FLUSSI IN USCITA E IN

ENTRATA

correlati a strumenti di

finanza derivata

Debito

complessivo

a carico

Regione

Mutui a

carico

Regione

IRS (SWAP)

(1a)

Obbligazioni

a carico

Regione

IRS

(SWAP)

(2a)

CURRENCY

(3a)

SWAP o Fondo

Ammortamento

(3a)

TOT.

Strumenti di

finanza

derivata

Flussi in

uscita

Flussi in

entrata

VERIF

ICA

CELLA

B52=

B19

(A)= (1)+(2) (1) (1a) (2) (2a) (2b) (2c) (2a+2b+2c)

2011

2012

Note

168

5. Partecipate

C O R T E D E I C O N T I

SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Organismi partecipati regionali - questionario 2013

Di seguito alcune indicazioni per la compilazione del questionario:

I dati si intendono aggiornati al 31/12/2012. Con i riferimento ai dati societari e agli affidamenti, indicare in nota eventuali fatti di rilievo intervenuti dopo il 31/12/2012.

• Gli importi da inserire sono in euro.

In relazione ai dati dell’esercizio 2012, nel caso non sia disponibile un preconsuntivo, generalmente redatto in vista dell’approvazione del bilancio nei termini di cui all’art.

2364, comma 2, c.c., si rammenta che dati di consuntivo devono comunque essere inviati al Collegio dei revisori degli organismi partecipati ai fini della relazione predisposta

ai sensi dell’art. 2429, comma 1, c.c. almeno un mese prima dalla data prevista per l’approvazione del bilancio di esercizio. Sarà possibile pertanto utilizzare anche questa

ultima fonte che consentirà di anticipare i tempi.

• Le colonne contrassegnate in grigio

attivano delle avvertenze in caso di errata o non coerente compilazione. Ad esempio nel "Quadro dati societari" se la

somma delle quote societarie inserite nelle colonna 4a, 4b, 4c, è maggiore del 100,00 si visualizza il messaggio

"verificare quote".

• Le colonne contrassegnate in viola contengono collegamenti e consentono di visualizzare automaticamente nella cella informazioni già inserite.

Il questionario deve essere compilato con i dati di bilancio dei seguenti organismi:

- alle società partecipate direttamente della Regione;

- alle società partecipate indirettamente dalla Regioneche abbiamo affidamenti diretti dalla Regione stessa. In questo caso nel "Quadro dati societari" inserire in

nota il nome e la quota di partecipazione della società della Regione attraverso la quale si controlla la partecipata indiretta.

Il questionario ha ad oggetto gli organismi di natura aziendale che redigono documenti di bilancio civilistici (conto economico e stato patrimoniale). Per gli Enti con

contabilità finanziaria, si invita a inserire i dati provenienti da eventuali rielaborazioni del bilancio finanziario di tipo economico. Nel caso queste non fossero presenti,

inserire comunque tutte le altre informazioni richieste comunque disponibili (ad es. addetti, affidamenti, spese del personale al posto di costi del personale, ecc..). Le

Associazioni non sono incluse nella precedente rilevazione.

Per le holding e in genere per le società che redigono un bilancio consolidato, riportare nel questionario, nel "Quadro dati di bilancio”, i dati relativi al bilancio di

esercizio e inserire nel "Quadro dati bil_consolidato" i corrispondenti valori relativi al bilancio consolidato, indicando in nota la natura della holding, specificando se operativa

o finanziaria;

• Con "affidamento diretto" ci si riferisce a tutte le modalità di affidamento di servizi che non siano effettuate con gara, secondo le previsioni della normativa vigente. Con

riferimento agli affidamenti comunque effettuati, devono essere inseriti sia quelli che prevedono corrispettivi e, in genere, erogazioni di somme da parte della Regione, sia

quelli che non ne prevedano, nei casi in cui, ad esempio, la remunerazione del servizio non sia prevista o sia effettuata attraverso le tariffe o comunque attraverso ricavi

169

delle vendite e delle prestazioni riferibili al servizio affidato.

Nel "Quadro dati di bilancio", il dato da inserire nelle colonne 5a e 5b "di cui somme erogate dalla Regione", deve essere desunto dal conto economico dell’organismo

partecipato, con riferimento sia ai “ricavi delle vendite e delle prestazioni” sia ai contributi e ai trasferimenti concessi a qualsiasi titolo e contabilizzati dall’organismo

partecipato nel valore della produzione (solitamente nella voce “altri ricavi”). Nel caso di contributi in conto capitale che l’organismo partecipato dovesse contabilizzare nel

solo stato patrimoniale (ancorché tale metodo sia da ritenere superato, come evidenziato da recenti indicazioni in materia), riportare in nota le somme relative. Di tutti gli

importi riepilogati sarà utile indicare in nota anche la relativa provenienza (Regione, Stato, Enti locali, ecc.). Nel caso si disponga del solo dati desumibile dalla contabilità

regionale, sarà possibile inserirlo dandone adeguata evidenza in nota.

• Nel "Quadro Affidamenti" compilare una riga per ogni singolo affidamento relativo ad una stessa società.

Inserire i dati numerici relativi alla consistenza media del personale, prendendo in considerazione gli addetti con qualsiasi tipologia contrattuale i cui costi sono riepilogati

nella voce "costi del personale", riportando in nota ogni elemento informativo utile per una migliore comprensione del dato (ad esempio eventuali importi relativi a “oneri

degli amministratori”);

• Utilizzare il campo note in fondo alle tabelle per inserire commenti, dettagli infomativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti necessari alla corretta lettura dei dati

inseriti nelle tabelle.

170

REGIONE SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Organismi partecipati regionali - questionario 2013

(selezionare dal menu a tendina)

Compilare i dati in fondo al foglio (data, referente, contatti referente)

DATI SOCIETARI (indicare gli importi in euro) Quote di partecipazione in %

Società/

organismo partecipato

(1)

Forma giuridica

(2)

Capitale

sociale

(3)

della

Regione o di

società

partecipata

dalla

Regione

(4a)

di altri

enti

pubblici

(4b)

di

privati

(4c)

(selezionare dal menu a tendina)

(Nel caso di

"altro"compilare

specificando la forma

giuridica per esteso, ad es:

scrivere "società consortile

a responsabilità limitata" e

non S.c.a.r.l)

Codice

fiscale della

sede legale

-

-

-

-

-

NOTE

171

SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Organismi partecipati regionali - questionario 2013

DATI DI BILANCIO -

Esercizi 2012-2011

(indicare gli

importi in euro)

DATI DI BILANCIO -

Esercizi 2012-2011

Società/

organismo

partecipato

(1)

Patrimonio netto

Risultato di

esercizio

(N.B. nel caso di

risultato negativo far

precedere l'importo

dal segno -)

Valore della

produzione

di cui somme

erogate dalla

Regione

Costi della

produzione

di cui costi del

personale N. addetti Verifica coerenza

Pre

consuntiv

o

2012

(2a)

2011

(2b)

Pre

consuntiv

o

2012

(3a)

2011

(3b)

Pre

consuntiv

o

2012

(4a)

2011

(4b)

Pre

consuntiv

o

2012 (5

a)

2011

(5b)

Pre

consuntiv

o

2012

(6a)

2011

(6b)

Pre

consuntiv

o

2012

(7a)

2011

(7b)

Pre

consuntiv

o

2012

(8a)

2011

(8b)

Col.n

ne 4

a e

5a

colo

nne 4

b e

5b

colo

nne 6

a e

7a

colo

nne 6

b e

7b

172

SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Organismi partecipati regionali - questionario 2013

REGIONE

DATI DI BILANCIO - Esercizi 2012-

2011

(indicare gli importi in

euro)

Società/

organismo

partecipato

(1)

Crediti totali di cui Crediti verso Ente/i

controllante/i Debiti totali

di cui Debiti verso Ente/i

controllante/i Verifiche Verifiche

Preconsuntivo

2012

(2a)

2011

(2b)

Preconsuntivo

2012

(3a)

2011

(3b)

Preconsuntivo

2012

(4a)

2011

(4b)

Preconsuntivo

2012 (5a)

2011

(5b) (3a) (3b) (5a) (5b)

173

SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Organismi partecipati regionali - questionario 2013

REGIONE

DATI DI BILANCIO

CONSOLIDATO - Esercizi

2012-2011

(indicare gli

importi in euro)

DATI DI BILANCIO CONSOLIDATO

- Esercizi 2012-2011

Società/

organismo

partecipato

(1)

Patrimonio netto

Risultato di

esercizio

(N.B. nel caso di

risultato negativo far

precedere l'importo

dal segno -)

Valore della

produzione

di cui somme

erogate dalla

Regione

Costi della

produzione

di cui costi del

personale N. addetti Verifiche

Pre

consuntiv

o

2012

(2a)

2011

(2b)

Pre

consuntiv

o

2012

(3a)

2011

(3b)

Pre

consuntiv

o

2012

(4a)

2011

(4b)

Pre

consuntiv

o

2012 (5

a)

2011

(5b)

Pre

consuntiv

o

2012

(6a)

2011

(6b)

Pre

consuntiv

o

2012

(7a)

2011

(7b)

Pre

consuntiv

o

2012

(8a)

2011

(8b) (5a) (5b) (7a) (7b)

174

SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Organismi partecipati regionali - questionario 2013 REGIONE

QUADRO AFFIDAMENTI

Società/

organismo partecipato

(selezionare dal menu a tendina)

Modalità affidamento in corso

(selezionare dal menu a tendina se diretto o con gara)

Servizi affidati

(Selezionare dal menù a tendina la codificazione Ateco di 1° livello che comprende l'attività)

175

6. Indebitamento Enti del SSR

C O R T E D E I C O N T I

SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO

Indebitamento Enti del Servizio sanitario REGIONALE - questionario 2013

Di seguito alcune indicazioni per la compilazione del questionario:

-

Con riferimento all'annualità 2012 indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio, se non disponibile il dato definitivo. Per le annualità 2010-2011 la scheda è stata

precompilata con i dati forniti dalle Regioni ai fini del Referto sulla finanza regionale. Verificarne la rispondenza al dato definitivo e completare la compilazione con i dati di

dettaglio mancanti.

- Gli importi vanno digitati tutti come dati di input senza inserire funzioni di formula (sono già inserite nel foglio di lavoro).

- Le celle di colore viola contengono formule e non sono modificabili. Nelle celle bianche è sempre possibile inserire importi.

- Le celle editabili non vannno lasciate vuote e va riportato l'importo pari a "0" (zero), salvo che il dato non sia ancora disponibile. In quest'ultimo caso darne indicazione

nelle note.

- La compilazione del foglio "Note" può essere utilizzata anche per inserire commenti, dettagli informativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti utili alla corretta

lettura degli altri dati inseriti nelle tabelle.

- Compilare sempre nella scheda i campi "nome della regione" in alto a sinistra

176

N.1

REGIONE:

INDEBITAMENTO DI AZIENDE SANITARIE E AZIENDE OSPEDALIERE

ANNO 2010 migliaia di euro

STATO PATRIMONIALE bilancio di

esercizio 2009 – Passivo – Debiti ** Totale ASL

Totale Aziende

Ospedaliere

Aziende Ospedaliere

Universitarie IRCCS Totale

D) DEBITI

1 Mutui e altre forme d'indebitamento a

lungo termine

2 Verso Regione

3 Verso Agenzia Regionale

4 Verso aziende sanitarie della Regione

5 Verso aziende sanitarie extra-regionali

6 Verso Stato, comuni e altri enti

pubblici

7 Verso fornitori

8 Verso tesoriere o altri istituti di credito

9 Verso dipendenti

10 Debiti tributari

11 Verso istituti di previdenza e di

sicurezza sociale

177

12 Altri debiti

TOTALE DEBITI (D)

TOTALE DEBITI (da consolidato

regionale) 1+5+6+7+8+9+10+11+12

ALTRE TIPOLOGIE DI INDEBITAMENTO

RELATIVE AL SSN

5+6+8+9+10+11+12

178

N. 2

REGIONE:

INDEBITAMENTO DI AZIENDE SANITARIE E AZIENDE OSPEDALIERE

ANNO 2011 migliaia di euro

STATO PATRIMONIALE bilancio di esercizio 2010 –

Passivo – Debiti ** Totale ASL

Totale Aziende Ospedaliere

Aziende Ospedaliere Universitarie

IRCCS Totale

D) DEBITI

1 Mutui e altre forme d'indebitamento a lungo termine

2 Verso Regione

3 Verso Agenzia Regionale

4 Verso aziende sanitarie della Regione

5 Verso aziende sanitarie extra-regionali

6 Verso Stato, comuni e altri enti pubblici

7 Verso fornitori

8 Verso tesoriere o altri istituti di credito

9 Verso dipendenti

10 Debiti tributari

11 Verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale

12 Altri debiti

TOTALE DEBITI (D)

179

TOTALE DEBITI (da consolidato regionale) 1+5+6+7+8+9+10+11+12

ALTRE TIPOLOGIE DI INDEBITAMENTO RELATIVE AL SSN 5+6+8+9+10+11+12

180

N. 3

REGIONE:

INDEBITAMENTO ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

ANNO 2012 migliaia di euro

STATO PATRIMONIALE bilancio di esercizio

2011 – Passivo – Debiti ** Totale ASL

Totale Aziende Ospedaliere

Aziende Ospedaliere Universitarie

IRCCS GSA Totale

D) DEBITI

1 Mutui e altre forme d'indebitamento a lungo termine

2 Verso Regione

3 Verso Agenzia Regionale

4 Verso aziende sanitarie della Regione

5 Verso aziende sanitarie extra-regionali

6 Verso Stato, comuni e altri enti pubblici

7 Verso fornitori

8 Verso tesoriere o altri istituti di credito

9 Verso dipendenti

10 Debiti tributari

11 Verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale

12 Altri debiti

TOTALE DEBITI (D)

181

TOTALE DEBITI (da consolidato regionale) 1+5+6+7+8+9+10+11+12

ALTRE TIPOLOGIE DI INDEBITAMENTO RELATIVE AL SSN 5+6+8+9+10+11+12

182

N. 4

REGIONE:

INDEBITAMENTO DELLA REGIONE PER LA SANITA' *

Anno 2012 migliaia di euro

DEBITI Debito

residuo al 31.12.2008

Debito residuo al

31.12.2009

Debito residuo al

31.12.2010

Debito residuo al

31.12.2011

Debito residuo al

31.12.2012

DEBITI a lungo termine

A)

1 Mutui

2 Prestiti obbligazionari

3 Cartolarizzazioni

4 Altro (specificare)

Totale (A)

DEBITI a breve termine

B)

5 Verso Agenzia Regionale

6 Verso aziende sanitarie della Regione

7 Verso altri enti regionali

Totale (B)

C)

8 Verso altre Regioni e aziende sanitarie extra-regionali

183

9 Verso Stato, comuni e altri enti pubblici

10 Verso fornitori

11 Altri debiti

Totale (C)

TOTALE DEBITI ( A )+( C )

* indicare solo gli importi riferibili direttamente alla Regione e non compresi nel precedenti allegati

Note

ATTENZIONE: La somma dei punti A) 1 "Mutui" e A)2 "Obbligazioni" deve coincidere con Il totale della colonna (B) relativo al debito sanitario a carico della Regione Tabella 1/IND- INDEBITAMENTO TOTALE A CARICO DELLA REGIONE E DELLO STATO del questionario indebitamento 2013

184

INSERIMENTO NOTE

185

SEZIONE IV – SOSTENIBILITÀ DELL’INDEBITAMENTO E RISPETTO DEI VINCOLI

4.1 Nell’esercizio 2012, il ricorso all’indebitamento per opere pubbliche e investimenti

rispetta i limiti previsti dall’art. 10, co. 2, l. n. 281/1970, modificato dall’art. 8, l. n.

183/2011?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.2 Il computo, di cui sopra, viene effettuato avendo a riferimento il solo ammontare delle

entrate tributarie prive di vincoli di destinazione, considerando vincolate anche quelle

riservate alla spesa per il servizio sanitario?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.3 É stata monitorata la correlazione dell’indebitamento contratto con le spese di

investimento effettuate, anche con documento allegato al bilancio di previsione?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.4 La Regione ha effettuato operazioni di finanziamento (comprensive di cartolarizzazioni,

leasing immobiliare in costruendo, nonché di prestazioni di garanzia quali fideiussioni o

lettere di patronage)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, indicarne l’ammontare, nonché il piano delle erogazioni

ed il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e quota interessi.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.5 La Regione ha in essere operazioni di ‘projectfinancing’?

SI NO ALTRO

186

4.6 In relazione alla domanda precedente, nel caso di risposta affermativa, queste

operazioni comportano erogazioni, a qualsiasi titolo, da parte della Regione?

SI in conto esercizio SI in conto capitale NO

4.7 La Regione ha in corso contratti relativi a strumenti finanziari derivati?

SI NO ALTRO

______________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

4.8 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, la Regione ha

predisposto ed allegato al rendiconto la nota prevista dall’art. 62, co. 8, d.l. n.

112/2008?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.9 La Regione ha rinegoziato mutui o prestiti, o comunque ha effettuato operazioni di

ristrutturazione del debito preesistente?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle operazioni effettuate:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.10 Sono stati trasmessi preventivamente al Dipartimento del Tesoro i contratti che

prevedano operazioni di ammortamento del debito con rimborso unico a scadenza

ovvero operazioni con strumenti derivati (art. 41, co. 2-bis, primo periodo, l. n.

448/2001, aggiunto dall’art. 1, co. 737, l. n. 296/2006) ?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

187

4.11 É stata allegata al rendiconto una nota informativa sugli oneri e gli impegni finanziari

dipendenti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati in grado di evidenziare

chiaramente sia i costi sostenuti che quelli stimati (art. 62, co. 8, d.l. n. 112/2008)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.12 Dare dimostrazione, attraverso la tabella seguente, dell’avvenuto rispetto del vincolo di

indebitamento.

(art. 10 l. n.281/1970 e art. 23 d.lgs. n. 76/2000)

(valori in migliaia di euro)

Quota capitale e quota

interesse dei mutui in

ammortamento

Entrate

Rendiconto esercizio n-2

A) Entrata titoloI

B) entrate titolo I vincolate

C) ammontare del titolo I dell'entrata su cui calcolare l'indebitamento

(entrate tributarie nette)

D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% del

titolo I depurato)

E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)

F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio

somma disponibile per ammortamento nuovi mutui

Rendiconto esercizio n-1

A) Entrata titoloI

B) entrate titolo I vincolate

C) ammontare del titolo I dell'entrata su cui calcolare l'indebitamento

(entrate tributarie nette)

D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% del

titolo I depurato)

188

E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)

F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio

somma disponibile per ammortamento nuovi mutui

Rendiconto esercizio n

A) Entrata titoloI

B) entrate titolo I vincolate

C) ammontare del titolo I dell'entrata su cui calcolare l'indebitamento

(entrate tributarie nette)

D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% del

titolo I depurato)

E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)

F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio

somma disponibile per ammortamento nuovi mutui

4.13 Indicare nella tabella seguente eventuali prestiti esclusi dal calcolo del vincolo di

indebitamento e darne motivazione. (valori in migliaia di euro)

importo

Totale mutui e prestiti

Eventuale Importo escluso dalla Regione dal calcolo

Descrizione motivazione

Totale mutui e prestiti per limite di indebitamento

189

SEZIONE V – ORGANISMI PARTECIPATI

5.1 Sono stati adottati atti di ricognizione per il mantenimento delle partecipazioni

consentite (art. 3, co. 28, l. n. 244/2007) ed il piano dettagliato delle dismissioni per

quelle non necessarie?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, fornire indicazione dell’atto:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

5.2 La Regione detiene partecipazioni in società aventi per oggetto attività di produzione di

beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità

istituzionali (art. 3, co. 27, l. n. 244/2007)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, fornire l’elenco:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

5.3 La Regione ha società che svolgono servizi strumentali di cui è previsto lo scioglimento

entro il 31 dicembre 2013 o in alternativa l’alienazione della partecipazione detenuta

con procedura di evidenza pubblica e contestuale assegnazione del servizio dall’1

gennaio 2014 (art. 4, co. 1, d.l. n. 95/2012)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, fornire l’elenco:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

5.4 La Regione ha effettuato la dismissione di organismi partecipati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle dismissioni effettuate:

190

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

5.5 Indicare quali servizi pubblici locali sono gestiti in ambiti territoriali ottimali (ATO), ai

sensi dell’art. 3-bis, co. 1, d.l. n. 138/2011.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

5.6 É stata disposta la riduzione degli oneri finanziari in misura non inferiore al 20% relativi

agli enti, agenzie e organismi comunque denominati, ai sensi dell’art. 9, co. 1, d.l. n.

95/2012?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

5.7 Sono state adottate forme di consolidamento dei conti con le aziende, società o altri

organismi partecipati?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

5.8 Gli organismi partecipati hanno dato conto del rispetto delle disposizioni stabilite

dall’art. 4, co. 9, d.l. n. 95/2012, in relazione a divieti o limitazioni all’assunzione di

personale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

191

5.9 É stato rispettato correttamente l’obbligo di comunicazione al Dipartimento della

funzione pubblica dell'elenco dei consorzi e delle società a totale o parziale

partecipazione di cui la Regione fa parte, ai sensi dell’art. 1, co. 587 ss., l. n. 296/2006?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

5.10 É stato osservato l’obbligo di comunicazione e aggiornamento sul sito istituzionale

dell'elenco delle società di cui la Regioni detiene, direttamente o indirettamente, quote

di partecipazione anche minoritaria ai sensi dell’art. 8, d.l. n. 98/2011

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.11 É stato costantemente aggiornato, con cadenza semestrale, l’Albo ed il sito informatico

dei soci pubblici per la pubblicazione degli incarichi di amministratore di società ed

organismi partecipati (art. 1, co. 735, l. n. 296/2006)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.12 Nella Tabella seguente fornire i dati relativi all’entità dell’impegno finanziario dell’Ente

derivante dalle partecipazioni in organismi e società partecipate(impegni) e i dati relativi

ai dividendi eventualmente accertati.

Flussi in uscita (1) Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1 Rendiconto esercizio n

Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti

Per contratti di servizio

Per trasferimenti in conto

esercizio

Per trasferimenti in conto

capitale

Per copertura di disavanzi o

perdite

Per acquisizione di capitale

Per aumenti di capitale non per

perdite

192

Altro

(specificare_____________)

Flussi in entrata (1) Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1 Rendiconto esercizio n

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni

DIVIDENDI

(1) Riportare i dati relativi a partecipate dirette e a quelle indirette che hanno in corso affidamenti con l’Ente.

5.13 Nel caso di conferimenti effettuati in natura, specificare il titolo del conferimento

(acquisizione di partecipazioni/aumento di capitale/ricostituzione di capitale sociale), la

natura del bene conferito e il valore (in euro):

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.14 La Regione ha prestato garanzie (quali fideiussioni o lettere di patronage) o altre

operazioni di finanziamento a favore dei propri organismi partecipati?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

In caso affermativo fornire dettagli sulle operazioni, l’ammontare previsto, nonché il

piano delle erogazioni ed il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e

quota interessi.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

193

SEZIONE VI – PATTO DI STABILITA’

6.1 La Regione partecipa alla sperimentazione di cui all’art. 36 del d.lgs. n. 118/2011?

SI NO ALTRO

6.2 In caso di mancato rispetto del Patto negli anni precedenti, la Regione ha applicato le

sanzioni previste dall’art. 1, co. 147, della l. n. 220/2010?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

6.3 La Regione ha adottato un piano di stabilizzazione finanziaria, ai sensi dell’art. 14, co.

22, d.l. n. 78/2010, per non aver rispettato il patto negli esercizi precedenti?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

6.4 L’obiettivo programmatico annuale per il 2012 è stato modificato in attuazione dell’art.

1, co. 138, della l. n. 220/2010 (patto verticale)?

SI NO ALTRO

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

6.5 La Regione si è trovata nelle condizioni previste dall’art. 32, co. 23, l. n. 183/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

194

6.6 In caso di risposta affermativa alla domanda precedente, sono state osservate le

condizioni ed i limiti previsti dall’art. 32, co. 24, l. n. 183/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

6.7 Dimostrazione del rispetto del patto di stabilità per l’anno 2012 (pagamenti):

(valori in migliaia di euro)

A

OBIETTIVO PROGRAMMATICO

SPESE FINALI 2012

IN TERMINI DI CASSA

(art. 32, co. 3, l. n. 183/2011)

B Quota obiettivo annuale attribuito agli enti locali

(art.1, co. 138, l.n. 220/2010)

C=A-B OBIETTIVO PROGRAMMATICO 2012 RIDETERMINATO

D

RISULTATO ANNUALE SPESE FINALI

(spese correnti nette + spese in conto capitale nette)

E=(D-C) DIFFERENZA TRA IL RISULTATO ANNUALE E L’OBIETTIVO

PROGRAMMATICO RIDETERMINATO

6.8 In relazione alla domanda precedente, se la differenza E è positiva, compilare il

seguente schema (pagamenti):

(valori in migliaia di euro)

M

TOTALE SPESA UE (CORRENTE + C/CAPITALE)

realizzata con finanziamento nazionale

N MEDIA SPESA UE - triennio 2007-2009

O=M-N MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009

E-O Scostamento sanzionato (E-O)>0

In caso di differenza (E-O) negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli

adempimenti di cui all’art.32, co. 24, l. n. 183/2011.

195

6.9 Dimostrazione del rispetto del patto di stabilità per l’anno 2012 (impegni):

(valori in migliaia di euro)

F

OBIETTIVO PROGRAMMATICO

SPESE FINALI 2012

IN TERMINI DI COMPETENZA

(art. 32, co.2, l. n. 183/2011)

G Quota obiettivo annuale attribuito agli enti locali

(art.1, co. 138, l.n. 220/2010)

H=F-G OBIETTIVO PROGRAMMATICO 2012 RIDETERMINATO

I RISULTATO ANNUALE SPESE FINALI

(spese correnti nette + spese in conto capitale nette)

L=(I-H) DIFFERENZA TRA IL RISULTATO ANNUALE E L’OBIETTIVO

PROGRAMMATICO RIDETERMINATO

6.10 In relazione alla domanda precedente, se la differenza L è positiva, compilare il

seguente schema (impegni):

(valori in migliaia di euro)

P TOTALE SPESA UE (CORRENTE + C/CAPITALE)

realizzata con finanziamento nazionale

Q MEDIA SPESA UE - triennio 2007-2009

R=P-Q MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009

L-R Scostamento sanzionato (L-R)>0

In caso di differenza (L-R) negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli

adempimenti di cui all’art.32, co. 24, l. n. 183/2011.

6.11 La Regione ha richiesto l’applicazione dell’art. 32, co. 15, l. n. 183/2011

(compensazione)?

SI NO ALTRO

196

6.12 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, compilare i

seguenti schemi (impegni):

(valori in migliaia di euro)

S Spese correnti nette soggette a compensazione

T Obiettivo annuale Spese correnti nette soggette a compensazione,

comprensivo della quota attribuita agli enti locali

S-T Differenza tra risultato e obiettivo

U Spese correnti nette non soggette a compensazione

V Spese in conto capitale nette

W=U+V Spese nette totali non soggette a compensazione

Z Obiettivo annuale spese nette non soggette a compensazione

comprensivo della quota attribuita agli enti locali

W-Z Differenza tra risultato e obiettivo

6.13 In caso di differenza (S-T) positiva, la maggiore spesa è dovuta ad interventi realizzati

con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell’Unione europea?

SI NO ALTRO

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

6.14 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, indicare gli

importi nello schema sottostante (impegni):

(valori in migliaia di euro)

MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009:

Scostamento tra risultato (S-T) e maggiore spesa

In caso di differenza negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli adempimenti di

cui all’art.32, co. 24, l. n. 183/2011.

197

6.15 In relazione alla domanda 6.12, in caso di differenza (W-Z) positiva, la maggiore spesa

è dovuta ad interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai

finanziamenti dell’Unione europea?

SI NO ALTRO

6.16 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, indicare gli

importi nello schema sottostante (impegni):

(valori in migliaia di euro)

MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009:

Scostamento tra risultato (W-Z) e maggiore spesa

In caso di differenza negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli adempimenti di

cui all’art.32, co. 24, della l. n. 183/2011.

198

SEZIONE VII –SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

7.1 É stato accertato ed impegnato nel corso dell’esercizio l’intero importo corrispondente al

finanziamento sanitario corrente (ivi compresa la quota premiale condizionata alla

verifica degli adempimenti regionali, le quote di finanziamento sanitario vincolate o

finalizzate, nonché gli importi delle manovre fiscali regionali destinate al finanziamento

del fabbisogno sanitario regionale standard), ai sensi dell’art. 20, co. 2, lett. a), d.lgs.

n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.2 Esistono risorse del servizio sanitario regionale non trasferite dalla Regione agli enti del

servizio sanitario?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, compilare la seguente tabella:

7.3 Qualora si sia verificata la perdita definitiva di quote di finanziamento condizionate alla

verifica degli adempimenti regionali, ovvero un minore importo effettivo delle risorse

derivanti dalla manovra fiscale regionale che finanzia l’esercizio, detti eventi sono stati

registrati come cancellazione dei residui attivi nell’esercizio nel quale la perdita si

determina definitivamente, ai sensi dell’art. 20, co. 2, lett. a), secondo periodo, del

d.lgs. n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

Anno di riferimento Risorse SSR non

trasferite Quota parte corrente Quota conto capitale

2012

2011

2010

2009 e prec.

Totale complessivo

risorse SSR non trasferito

199

7.4 É stato accertato ed impegnato nel corso dell’esercizio l’intero importo corrispondente al

finanziamento regionale del disavanzo sanitario pregresso, ai sensi dell’art. 20, co. 2,

lett. b), d.lgs. n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

7.5 É stato accertato ed impegnato nel corso dell’esercizio, per la parte in conto capitale

riferita all’edilizia sanitaria, l’importo corrispondente a quello indicato nel decreto di

ammissione al finanziamento, ai sensi dell’art. 20, co. 3, d.lgs. n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

7.6 In caso di revoca dell’ammissione a finanziamento, detto evento è stato registrato

nell’esercizio nel quale la revoca è disposta, ai sensi dell’art. 20, co. 3, d.lgs. n.

118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.7 Indicare l’importo complessivo del finanziamento per investimenti destinati ad edilizia

sanitaria ed una breve descrizione della tipologia di investimento.

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

200

7.8 A seguito della scelta di gestione sanitaria accentrata (GSA), viene redatto ed adottato

un bilancio di esercizio della GSA?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.9 É stato redatto il bilancio sanitario consolidato, mediante consolidamento del conto della

gestione sanitaria accentrata e degli enti del servizio sanitario, ai sensi dell’art. 22, co.

3, d.lgs. n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, compilare la seguente tabella: (migliaia di euro)

Dati del Bilancio sanitario consolidato Esercizio 2012

Risultato d’esercizio consolidato

Ricavi derivanti da trasferimenti di parte corrente effettuati dalla

Regione agli enti

Costi consulenza:

- Costi consulenze sanitarie da privato

- Costi consulenze non sanitarie da privato

---------------------------------

---------------------------------

Costo del personale

Patrimonio netto consolidato

Contributi in conto capitale effettuati dalla Regione agli enti

Debiti verso fornitori

Debiti verso banche (a breve)

Debiti verso banche (m/l termine)

Disponibilità liquide

Crediti verso la Regione ( o Prov. Aut.)

201

7.10 I bilanci degli enti del servizio sanitario sono stati approvati dai Direttori Generali prima

della redazione del bilancio consolidato?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

7.11 I bilanci degli enti del servizio sanitario sono stati approvati dalla Regione prima della

redazione del bilancio consolidato?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.12 Il rendiconto della Regione tiene conto dei risultati degli enti del servizio sanitario

regionale, ivi compresa la gestione sanitaria accentrata?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

7.13 Sono stati assicurati, dal responsabile della gestione accentrata e dal responsabile della

predisposizione del bilancio regionale, l’integrale raccordo e la riconciliazione tra le

poste iscritte e contabilizzate in termini di contabilità economico-patrimoniale e quelle

iscritte in termini di contabilità finanziaria, ai sensi dell’art. 22, co. 3, d.lgs. n.

118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

202

7.14 La riconciliazione tra le poste iscritte e contabilizzate in termini di contabilità

economico-patrimoniale e quelle iscritte in termini di contabilità finanziaria è riportata in

nota integrativa?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.15 A seguito della scelta di non gestire direttamente presso la Regione una quota del

finanziamento del servizio sanitario, sui capitoli di spesa del servizio sanitario regionale

sono state effettuate esclusivamente operazioni di solo trasferimento delle somme agli

enti del servizio sanitario, ai sensi dell’art. 23, co. 1, lett. c), d.lgs. n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.16 Il bilancio d’esercizio consolidato del servizio sanitario regionale è stato approvato dalla

giunta regionale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.17 Il bilancio d’esercizio consolidato è stato approvato entro il termine del 30 giugno

dell’anno successivo a quello di riferimento, ai sensi dell’art. 32, co. 7, d.lgs. n.

118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa indicare la data, viceversa fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

203

Il bilancio d’esercizio consolidato è stato pubblicato integralmente sul sito internet della

Regione, ai sensi dell’art. 32, co. 7, d.lgs. n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

7.18 Le risorse destinate al finanziamento del fabbisogno sanitario regionale standard sono

versate in conti di tesoreria unica appositamente istituiti per il finanziamento del

servizio sanitario nazionale ai sensi dell’art. 21, co. 1, lett a), d.lgs. n. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.19 Quanto tempo intercorre, in media, tra l’accreditamento delle risorse ai conti di

tesoreria unica ed il trasferimento effettivo di dette risorse ai conti di tesoreria degli enti

del servizio sanitario?

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.20 La Regione ha in corso contenziosi giudiziari in materia di accordi contrattuali per la

remunerazione di prestazioni erogate dagli operatori privati accreditati?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

204

7.21 La Regione ha effettuato una stima prudenziale degli eventuali oneri derivanti da tali

contenziosi?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, indicare il valore complessivo degli accantonamenti

previsti nel Fondo rischi:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.22 Nel caso di contenziosi che si sono conclusi nell’anno 2012 con esito sfavorevole alla

regione compilare la tabella.

(valori in migliaia di euro)

Ammontare complessivo delle

sentenze di condanna per

contenzioso con gli operatori

accreditati

Importo pagato nell’esercizio

2012 Importo residuo da pagare

7.23 Indicare i tempi medi di pagamento dei fornitori degli enti del servizio sanitario

regionale.

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

7.24 La Regione ha adottato iniziative che consentano la riduzione dei tempi medi di

pagamento dei fornitori degli enti del SSR?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.25 Illustrare le iniziative adottate o che saranno adottate per la riduzione dei tempi medi di

pagamento dei fornitori degli enti del SSR.

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

205

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

7.26 La Regione effettua accordi transattivi a seguito dei ritardi nei pagamenti dei fornitori

degli enti del servizio sanitario regionale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.27 Indicare distintamente gli importi degli interessi e degli altri oneri correlati ai ritardati

pagamenti ai fornitori sostenuti direttamente dalla Regione in ambito sanitario.

(valori in migliaia di euro)

Interessi Altri oneri (es. spese legali)

7.28 É stato rispettato nella misura definita dall’art. 15, co. 2, d.l.n. 95/2012 l’importo che le

aziende farmaceutiche devono corrispondere alla Regione ai sensi dell’art. 11, co. 6,

d.l.n. 78/2010?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.29 La Regione ha rispettato il tetto di spesa per l’assistenza farmaceutica territoriale

determinato nella misura stabilita dall’art. 15, co. 2, d.l.n. 95/2012?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

206

7.30 L’impostazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale è tale da rispettare gli

equilibri di bilancio?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

7.31 Nel 2012 la Regione ha ridotto la spesa per l’acquisto di prestazioni da operatori privati

accreditati per assistenza specialistica ambulatoriale e ospedaliera in misura pari allo

0,5% rispetto al valore del consuntivo 2011, ai sensi dell’art. 15, co. 14, d.l.n.

95/2012?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

Data di compilazione:

_____________________, li ______________________

Il Collegio dei revisoriIl Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione

___________________ ___________________

___________________

___________________

___________________

___________________

207

QUESTIONARIO-RELAZIONE PER IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

SULBILANCIO DI PREVISIONE DELLE REGIONI PER L’ANNO 2013 (EX ART.1, CO. 166

E SS., L. N. 266/2005, RICHIAMATO DALL’ART. 1, CO. 3, D.L.N. 174/2012)

Relazione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti dell’organo di

revisione contabile/Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione

………………………

Codice fiscale della Regione: ……………………………………

Ente in sperimentazione (art. 36, D. Lgs. 118 del 23-06-2011): SI □ NO□

Dati del referente/responsabile per la compilazione della relazione (Presidente

delcollegio dei revisori □ - Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della

Regione□):

Nome __________________ Cognome ____________________________

Recapiti:

Indirizzo _____________________________________________________

Telefono ____________________ Fax _______________________

Posta elettronica ________________________________________

208

SEZIONE I - DOMANDE PRELIMINARI

1.1 Sono stati approvati i documenti di programmazione economico finanziaria previsti dallo

Statuto e dalle leggi regionali?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa indicare il numero e la data del provvedimento, in caso

di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

1.2 Sono rispettati i termini previsti dallo Statuto e dalle leggi regionali per il corretto iter di

approvazione della legge di bilancio?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa indicare il numero e la data della legge, in caso di

risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

1.3 In relazione alla domanda precedente, in caso di mancata approvazione della Legge di

bilancio, indicare il numero e la data della Legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio.

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

1.4 É stata approvata la Legge finanziaria regionale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa indicare il numero e la data della legge, in caso di

risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

209

1.5 L’impostazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale è tale da rispettare gli

equilibri di bilancio?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

1.6 É stato approvato il rendiconto di gestione del penultimo esercizio precedente a quello

cui si riferisce il bilancio di previsione?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

1.7 Indicare l’ammontare delle risorse stanziate per il Consiglio regionale:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

210

SEZIONE II - REGOLARITA’ DELLA GESTIONEAMMINISTRATIVA E CONTABILE

2.1 Nelle previsioni di bilancio, la spesa per il personale rispetta i limiti di cui all'art. 9, co.

1,d.l.n. 78/2010?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

2.2 Nelle previsioni di bilancio, vi è stata una riduzione complessiva della spesa di personale

rispetto all’esercizio precedente?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

2.3 Indicare gli oneri finanziari derivanti da nuove assunzioni nell’esercizio (2013) ed i

risparmi di spesa conseguiti a fronte delle cessazioni verificatesi nel 2012.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

2.4 Compilare la tabella seguente con dati di competenza:

(valori in migliaia di euro)

Dirigenti Personale non

dirigenziale

TOTALE

Impegni definitivi

2010

Impegni definitivi

2011

2.5 Indicare l’andamento delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale

compilando la seguente tabella (dati di competenza):

(valori in migliaia di euro)

2010 2011 2012 BIL PREV 2013

211

2.6 Indicare il rapporto di incidenza tra spesa di personale e spesa correntecon riferimento

agli stanziamenti iniziali 2013.

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

2.7 In sede di preventivo, l'Amministrazione ha inteso avvalersi della facoltà ex art. 16,d.l.

n. 98/2011 (economie derivanti da piani triennali):

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

2.8 É stata disposta l’automatica riduzione dei fondi destinati al trattamento accessorio in

proporzione alla diminuzione del personale in servizio (art. 9, co. 2-bis, d.l. n. 78/2010) ?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire

chiarimenti_______________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

2.9 Sono state impartite direttive ai competenti uffici regionali affinché l’importo della spesa

per incarichi di consulenza e studio rispetti il limite massimo previsto dalla legge (art. 6,

d.l. n. 78/2010)?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

2.10 Sono state impartite direttive ai competenti uffici regionali affinché, in caso di incarichi

di collaborazione in materia informatica, si tenga conto del carattere eccezionale del

conferimento (art. 1, co. 146, l. n. 228/2012)?

SI □ NO □ ALTRO □

212

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2.11 Sono state rispettate le disposizioni stabilite dall’art. 1, commi 141-145, l. n. 228/2012,

in relazione agli obblighi di contenimento della spesa per mobili e arredi e al divieto di

acquisto di autovetture e della stipula di contratti di locazione finanziaria aventi ad

oggetto autovetture?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

2.12 La Regione si è adeguata ai nuovi termini di pagamento per i beni e servizi come

prescritto dal novellato d. lgs. n. 192/2012, che recepisce la direttiva 2011/7/UE in

materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e

Pubbliche Amministrazioni?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2.13 La Regione organizza direttamente i servizi di trasporto pubblico locale, turismo e

formazione professionale, o ha delegato le Province?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

213

2.14 Ove siano state conferite le deleghe nelle materie sopra indicate, sono state trasferite

anche le relative risorse di personale e finanziarie?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

214

SEZIONE III - DATI CONTABILI

3.1 Nelle due tabelle seguenti fornire dati relativi alla verifica degli equilibri di parte corrente, di

conto capitale e delle contabilità speciali, relativamente alla gestione di competenza e alla gestione di cassa. In ordine ai dati di rendiconto, indicare i dati provvisori nel caso i rendiconti non fossero stati ancora approvati.

N.B.: i titoli fanno riferimento alle classificazioni SIOPE e COPAFF

(valori in migliaia di euro)

Gestione di competenza Rendiconto

n-2

Rendiconto

n-1

Bilancio di previsione n

ENTRATE Titoli I, II e III (A)

di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome(B)

Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)

Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)

Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)

Alienazioni, trasferimenti di capitale, crediti: Titolo IV (F)

di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e Province Autonome (G)

di cui: Riscossione crediti (H)

Accensione di prestiti: Titolo V (I)

di cui: Anticipazioni di cassa (J)

Totale conto capitale: (F+I)=(K)

Contabilità speciali al netto di (C+D): Titolo VI (L)

Totale Entrate (E+K+L)=(M)

Spese di parte corrente: Titolo I (N)

di cui: spesa corrente sanitaria (N1)

di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome(O)

Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle contabilità speciali (P)

Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità speciali (Q)

Rimborso di prestiti: Titolo III (R)

di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)

Totale Spese correnti (N+P+Q+R)=(T)

Spese in conto capitale: Titolo II (U)

di cui: concessioni di crediti (V)

215

di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov. Autonome (W)

Spese per contabilità speciali al netto di (P+Q): Titolo IV (X)

Totale delle Spese (T+U+X)=Y

Saldo netto di parte corrente (E – (T- S)

Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)

Saldo netto cont. Spec. (L–X)

Saldo entrate-spese (M-Y)

(valori in migliaia di euro)

Gestione di cassa (risc./pag. tot.: residui + competenza) Rendiconto

n-2

Rendiconto

n-1

Bilancio di previsione n

Riscossioni di parte corrente: Titoli I, II e III (A)

di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome (B)

Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)

Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)

Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)

Riscoss. da alienazioni, trasferimenti di capitale, riscossioni di crediti: Titolo IV (F)

di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e Province Autonome (G)

di cui: Riscossione crediti (H)

Riscoss. da accensione di prestiti: Titolo V (I)

di cui: Anticipazioni di cassa (J)

Totale Riscoss. in conto capitale: (F+I)=(K)

Riscoss. da contabilità speciali al netto di (C+D):Titolo VI (L)

Totale delle riscossioni (E+K+L)=(M)

Pagamenti di parte corrente: Titolo I (N)

di cui: pagamenti per spesa corrente sanitaria (N1)

di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome (O)

Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle contabilità speciali (P)

Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità speciali (Q)

216

Pagamenti per rimborso di prestiti: Titolo III (R)

di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)

Totale Pagamenti correnti (N+P+Q+R)=(T)

Pagamenti in conto capitale: Titolo II (U)

di cui: concessioni di crediti (V)

di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov. Autonome (W)

Pagamenti per contabilità speciali al netto di (P+Q):Titolo IV (X)

Totale dei pagamenti (T+U+X)=Y

Saldo netto di parte corrente (E – (T- S)

Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)

Saldo netto cont. Spec. (L–X)

Saldo riscossioni-pagamenti (M-Y)

3.2 Analisi delle contabilità speciali: compilare le due tabelle seguenti per la gestione di

competenza e per quella di cassa. Le descrizioni delle voci corrispondono a quelle del

SIOPE

(valori in migliaia di euro)

Analisi delle contabilità speciali - Gestione di competenza

Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali

Descrizione Rend.

n-2

Rend.

n-1

Previs.

n Descrizione

Rend.

n-2

Rend.

n-1

Previs.

n

Ritenute previdenziali ed

assistenziali

Ritenute previdenziali ed

assistenziali

Ritenute erariali Ritenute erariali

Altre ritenute al personale per

conto di terzi

Altre ritenute al personale per

conto di terzi

Versamenti ai c/c della tesoreria

statale

Versamenti ai c/c della tesoreria

statale

Reintegro fondi economali e carte

aziendali

Costituzione fondi economali e

carte aziendali

Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali

Rimborso per spese per servizi per

conto di terzi

Rimborso per spese per servizi per

conto di terzi

Depositi per spese contrattuali Depositi per spese contrattuali

Sistema di tesoreria Regionale/

Provinciale

Sistema di tesoreria Regionale/

Provinciale

Reintegro ordini di accreditamento

ai funzionari delegati

Emissione ordini di accreditamento

ai funzionari delegati

Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità

Altre partite di giro Altre partite di giro

Anticipazioni di tesoreria Rimborso anticipazioni di tesoreria

Totale Titolo VI Totale Titolo IV

217

(valori in migliaia di euro)

Analisi delle contabilità speciali - Gestione di cassa (risc./pag. tot. competenza +residui)

Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali

Descrizione Rend.

n-2

Rend.

n-1

Previs.

n

Descrizione Rend.

n-2

Rend.

n-1

Previs.

n Ritenute previdenziali ed assistenziali

Ritenute previdenziali ed assistenziali

Ritenute erariali Ritenute erariali

Altre ritenute al personale per conto di terzi

Altre ritenute al personale per conto di terzi

Versamenti ai c/c della tesoreria statale

Versamenti ai c/c della tesoreria statale

Reintegro fondi economali e carte aziendali

Costituzione fondi economali e carte aziendali

Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali

Rimborso per spese per servizi per conto di terzi

Rimborso per spese per servizi per conto di terzi

Depositi per spese contrattuali

Depositi per spese contrattuali

Sistema di tesoreria Regionale/ Provinciale

Sistema di tesoreria Regionale/ Provinciale

Reintegro ordini di accreditamento ai funzionari delegati

Emissione ordini di accreditamento ai funzionari delegati

Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità

Altre partite di giro Altre partite di giro

Anticipazioni di tesoreria

Rimborso anticipazioni di tesoreria

Totale Titolo VI Totale Titolo IV

3.3 Descrivere nel dettaglio le seguenti voci relative alle contabilità speciali:

c) Servizi per conto terzi:

1. __________________________________

2. __________________________________

3. __________________________________

4. __________________________________

5. __________________________________

6. __________________________________

7. __________________________________

8. __________________________________

9. __________________________________

10. __________________________________

d) Altre partite di giro:

1. __________________________________

2. __________________________________

3. __________________________________

4. __________________________________

5. __________________________________

6. __________________________________

7. __________________________________

8. __________________________________

9. __________________________________

10. __________________________________

218

3.4 Nella tabella seguente fornire i dati relativi al risultato di amministrazione conseguito

negli esercizi precedenti. In caso di mancata approvazione del rendiconto, indicare il

risultato di amministrazione presunto.

(Valori in migliaia di euro)

Rendiconto

n-2

Rendiconto

n-1

Bilancio di

previsione n

(*)

Fondo di cassa iniziale (+)

Riscossioni (+)

Pagamenti (-)

Pagamenti del tesoriere per azioni esecutive (-)

Fondo di cassa finale

Residui attivi (+)

Residui passivi (-)

RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE (* PRESUNTO)

3.5 É stata fatta applicazione dell’avanzo di amministrazione presunto dell’esercizio

precedente a quello cui si riferisce il bilancio di previsione?

SI□ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

3.6 Nel caso in cui l’avanzo presunto sia stato applicato al bilancio di previsione si indichi

come è stato ripartito:

(Valori in migliaia di euro)

Preventivo Preventivo

Avanzo vincolato applicato alla

spesa corrente

Avanzo vincolato applicato alla

spesa in conto capitale

Avanzo disponibile applicato per il

finanziamento di debiti fuori bilancio

di parte corrente

Avanzo disponibile applicato

per il finanziamento di debiti

fuori bilancio di parte capitale

Avanzo disponibile applicato per il

finanziamento di altre spese

correnti non ripetitive

Avanzo disponibile applicato

per il finanziamento di altre

spese in c/capitale

219

Avanzo disponibile applicato per

l’estinzione anticipata di prestiti

Avanzo vincolato applicato per

il reinvestimento delle quote

accantonate per

ammortamento

Totale avanzo di

amministrazione applicato alla

spesa corrente o al rimborso

della quota capitale di mutui o

prestiti

Totale avanzo di

amministrazione applicato

alla spesa in conto capitale

3.7 Il bilancio pluriennale offre copertura finanziaria a nuove o maggiori spese a carico di

esercizi futuri?

SI□ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

3.8 É stata data copertura, nel bilancio pluriennale, agli oneri di ammortamento futuri (art.

10, co. 2, l. n. 281/1970, sostituito dall’art. 23, co. 1, l. 28 marzo 2000, n. 76)?

SI□ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

3.9 É stata data effettiva, immediata ed integrale copertura finanziaria alle attività

ultrannuali di investimento che comportino impegni di spesa che vengano a scadenza in

più esercizi finanziari?

SI□ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

220

3.10 L’impostazione del bilancio previsionale ha tenuto conto delle riduzioni nei

trasferimenti erariali?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.11 In relazione alla domanda precedente, con quali maggiori entrate e/o minori spese si è

inteso farvi fronte per garantire l’equilibrio di bilancio?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.12 É previsto in bilancio un fondo svalutazione crediti?

SI□ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, indicarne l’ammontare

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_____________________________________________________________________

_______________________________________________________

3.13 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, indicare

l’incidenza percentuale del fondo rispetto all’ammontare dei residui attivi correnti

(escluse le risorse da trasferimento) risultanti dall’ultimo rendiconto approvato e aventi

anzianità superiore a 5 anni.

______________________________________________________________________

3.14 In che misura l’Amministrazione regionale ha inteso dare attuazione all’obbligo di

copertura dei residui perenti e sulla base di quali presupposti?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

221

3.15 In relazione alla domanda precedente, indicare l’ammontare dei residui passivi perenti e

del relativo fondo di reiscrizione.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

3.16 L’entità degli stanziamenti destinati a fronteggiare i residui perenti consente di onorare

con puntualità le richieste di pagamento avanzate da creditori titolari di rapporti

obbligatori non quiescenti?

SI□ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.17 É previsto in bilancio un fondo per oneri latenti?

SI□ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

In caso di risposta affermativa, indicarne l’importo:_____________________________

3.18 Entrate e spese correnti di natura straordinaria e/o aventi carattere non ripetitivo:

(valori in migliaia di euro)

Equilibrio tra entrate e spese straordinarie della gestione corrente

Entrate Spese

Tipologia Previsioni

(anno n)

Accertamenti

(anno n-1) Tipologia

Previsioni

(anno n)

Impegni(anno

n-1)

Recupero evasione

tributaria 0 0

Consultazioni

elettorali 0 0

222

Entrate per eventi

calamitosi 0 0

Ripiano disavanzi

pregressi aziende e

società

0 0

Plusvalenze da

alienazione 0 0

Spese per eventi

calamitosi 0 0

Altre (indicare) 0 0 Sentenze esecutive

ed equiparati 0 0

0 0 Altre (indicare) 0 0

0 0 0 0

0 0 0 0

TOTALE 0 0 TOTALE 0 0

3.19 Entrate tributarie

(valori in migliaia di euro)

Tributi Accertamenti

(anno n-2)

Accertam. di

preconsuntivo

(anno n-1)

Previsioni

(anno n)

Risorse destinate al

finanziamento della sanità

Compartecipazioni

Trasferimenti statali fiscalizzati

Quota regionale accisa sul gasolio

per autotrazione

Quota regionale accisa sulla

benzina

TOTALE COMPARTECIPAZIONI

Tributi manovrabili

IRAP - effetti delle manovre

regionali

Addizionale IRPEF - effetti

manovre regionali

Tasse automobilistiche -

competenza

Tasse automobilistiche – anni

precedenti

ARISGAM

223

Tributo speciale sui conferimenti

in discarica

Altri tributi

TOTALE TRIBUTI MANOVRABILI

Riscossioni coattive

Da accertamenti diretti

Sanzioni e interessi moratori

TOTALE RISCOSSIONI

TRIBUTARIE COATTIVE

TOTALE GENERALE

3.20 Indicare i tributi manovrabili per i quali è prevista una variazione dell’aliquota

contributiva o nuove forme di imposizione/esenzione;

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.21 Recupero evasione tributaria

(valori in migliaia di euro)

Riscossioni anno n-2 Accertamenti anno n-2

Previsioni

anno n

Recupero evasione tasse automobilistiche

Recupero evasione altri tributi

TOTALE

Riassumere le motivazioni della eventuale mancanza di dati e degli scostamenti

significativi tra le diverse fasi dell’entrata

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

224

3.22 In materia di prevenzione e contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, la Regione ha

intensificato e rafforzato i rapporti di collaborazione con la Guardia di Finanza e con

l’Agenzia delle Entrate siglando nuove convenzioni e protocolli di intesa?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.23 É stata siglata un’intesa interistituzionale per il coordinamento del sistema tributario

regionale e locale nonché per l’integrazione e l’interconnessione delle basi dati

informative dei vari enti impositori?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

In caso di risposta positiva, indicarne le caratteristiche più rilevanti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.24 Quali altre iniziative sono state intraprese per assolvere ai compiti di prevenzione,

ricerca e repressione delle violazioni tributarie a tutela del bilancio regionale?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.25 Quale tipo di iniziative sono state intraprese per razionalizzare le procedure regionali di

recupero del credito tributarioal fine di aumentare l’efficacia delle strategie di

riscossione dei tributi sul territorio regionale?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

225

3.26 Esiste un'efficiente e completa anagrafe tributaria della tassa automobilistica in grado di

fornire una chiara visione del gettito fiscale?

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.27 Entrate libere e a destinazione vincolata

(valori in migliaia di euro)

Entrate Autonome Entrate Vincolate

Tipologia Importo previsto Tipologia

Importo

previsto

entrate tributarie a libera destinazione entrate finalizzate alla sanità

corrente

trasferimenti statali senza vincolo di

destinazione - irap (base)

altre entrate libere ricorrenti - addizionale irpef (base)

entrate libere non ricorrenti - compartecipazione iva

trasferimenti statali vincolati

Altri vincoli stabiliti da leggi

nazionali, regionali e dai piani di

rientro

Totale risorse per la manovra di

bilancio

Totale risorse a destinazione

vincolata

3.28 Entrate da beni del patrimonio

(valori in migliaia di euro)

Entrate Accertamenti

(anno n-2)

Accertamenti

(preconsuntivo anno n-1)

Previsioni

(anno n)

Entrate da alienazione di beni

patrimoniali

Proventi derivanti da beni del

patrimonio

3.29 In ordine ai beni immobili suscettibili di alienazione o valorizzazione, l’Ente ha adottato

il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari seguendo la procedura di cui

226

all’art. 58, d.l. n. 112/2008, conv. in l. n. 133/2008?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

In caso di risposta positiva, indicare l’importo delle previsioni di entrata:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

3.30 Nel caso di riadozione di un nuovo programma annuale di dismissione di beni

patrimoniali, in che misura l’Amministrazione regionale vi ha già dato attuazione

nell’esercizio o negli esercizi precedenti? Indicare lo scostamento in valore assoluto e

percentuale rispetto alle rispettive previsioni di bilancio:

_____________________________________________________________________

_____________________________________________________________________

_____________________________________________________________________

_____________________________________________________________________

_____________________________________________________________

3.31 Destinazione delle risorse da alienazioni di beni immobili non strumentali all’esercizio

delle funzioni istituzionali

(valori in migliaia di euro)

Previsionianno n-1 Previsionianno n Previsionianno n+1 Previsioniann

o n+2

Investimenti

Riduzione

dell’indebitamento

Finanziamento disavanzo

Copertura debiti fuori

bilancio

Altro

227

3.32 Per quali finalità è previsto l’utilizzo delle entrate da plusvalenze da alienazioni di beni?

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

3.33 Sulla base di quali criteri è stato determinato l’importo delle plusvalenze?

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________________

_______________________________________________________________

3.34 Inserire i dati, nei prospetti seguenti, relativi alle entrate, che rappresentano un dettaglio

della tabella di cui al punto 3.1.

228

NOME DELLA REGIONE o PROVINCIA AUTONOMA

(valori in euro)

Eserc

izio

Voci di bilancio

DATI DA BILANCIO DI PREVISIONE NON ASSESTATO - Entrate per Titoli

Avanzo di

Amm.ne

applicato al

bilancio

TITOLO I TITOLO II TITOLO III TITOLO IV TITOLO V

Subtotale

titoli

TITOLO VI

Totale

generale

Entrate

derivanti da

tributi propri

della Regione,

dal gettito di

tributi erariali

o di quote di

esso devolute

alla Regione o

Provincia

Autonoma

Entrate

derivanti da

contributi e

trasferimenti

di parte

corrente

dell'Unione

Europea, dello

Stato e di altri

soggetti

Entrate

extratributarie

Entrate

derivanti da

alienazioni, da

trasformazione

di capitale, da

riscossione di

crediti e da

trasferimenti in

conto capitale

Entrate

derivanti da

mutui,

prestiti o

altre

operazioni

creditizie

Entrate per

contabilità

speciali

c d e f g h i=d+e+f+g

+h j k = j + c

2012

Pre

vis

ioni in

izia

li

di

com

pete

nza

2013

Fondo di

cassa

presunto

2012

Pre

vis

ioni in

izia

li d

i cassa

2013

229

(valori in euro)

NOME DELLA REGIONEa STATUTO

ORDINARIO

DATI DA BILANCIO DI PREVISIONE NON ASSESTATO

Esercizio finanziario

di riferimento

Previsioni iniziali di

competenza

Previsioni iniziali di

cassa

Residui presunti

IRAP: quota derivante dall'imposta regionale

sulle attività produttive (art.3, co.143, l.662/96

e art.1, d.lgs.446/97) comprensiva di:

- gettito da manovra fiscale (quota Stato + quota

Regione);

- Irap a saldo esercizi precedenti;

- Irap riscossa da sist.versamenti unitari a seguito di

accertam.(art.3 ,co 2, lett.b, d.m.321/99);

- quota Irap destinata alla sanità;

- quota libera Irap destinata al finanziamento dei

trasferimenti soppressi.

2012

2013

IRPEF (o IRE): addizionale regionale Irpef

(art.3, co.143, l.662/96 e art.50, d.lgs.446/97)

comprensiva di:

- gettito da manovra fiscale;

- quota destinata alla sanità.

2012

2013

ARISGAM: addizionale regionale all'imposta di

consumo sul gas metano (art.6, l.158/90, d.lgs.398/90

e d.lgs.26/2007)

2012

2013

TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN

DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI (l.549/95)

comprensivo di:

- quota in libera disponibilità;

- entrate da accertam.per violazioni al tributo.

2012

2013

TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE (o tassa

regionale di circolazione sui veicoli ed

autoscafi) (d.lgs.504/92) comprensiva di:

- recupero somme anni pregressi (introiti da

riscossioni coattive o da accertam.);

- compensazione tra Regioni ex art.22 bis, l.102/2009.

2012

2013

COMPARTECIPAZIONE REGIONALE ALL' IVA (

IVA (artt.1, 2 e 5, d.lgs.56/2000) comprensiva di:

- quota corrispondente ai trasferimenti soppressi;

- quota aggiuntiva di compart.IVA su carburanti a

prezzo ridotto;

- quota destinata alla sanità.

2012

2013

Partecipazione regionale al gettito dell'ACCISA

SULLA BENZINA

(art.3, co.12, l.549/95 e d.lgs.56/2000)

edell'ACCISA SUL GASOLIO PER

AUTOTRAZIONE

(art.1, co.12, l.296/06 e art.1, co.295-298,

l.244/07)

2012

2013

Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:

- del capitolo di iscrizione (se unico);

- dei capitoli di iscrizione (qualora le varie specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).

230

(valori in euro)

NOME DELLA REGIONE

a STATUTO SPECIALE o

PROVINCIA AUTONOMA

DATI DA BILANCIO DI PREVISIONE NON ASSESTATO

Esercizio

Finanziario

di Riferimento

Previsioni

Iniziali di

Competenza

Previsioni

Iniziali di Cassa Residui Presunti

IRAP

2012

2013

Addizionale IRPEF

2012

2013

IRPEF (o IRE)

2012

2013

Quote fisse di ripartizione sul gettito dell'imposta

IRPEF (art.2, lett. a) e c) l. n.690/1981)

(ritenute su interessi e redditi da capitale)

2012

2013

IRPEG/IRES

2012

2013

ARISGAM

2012

2013

TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN

DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI

2012

2013

TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE

2012

2013

COMPARTECIPAZIONE REGIONALE ALL'IVA

2012

2013

IVA INTERNA

2012

2013

IVA all'IMPORTAZIONE E SOMME SOSTITUTIVE

2012

2013

Partecipazione regionale al gettito di

- ACCISA SULLA BENZINA

- ACCISA SUL GASOLIO PER AUTOTRAZIONE

2012

2013

Imposta di fabbricazione sulla benzina, sugli olii da

gas per autotrazione e sui gas petroliferi liquefatti

per autotrazione

2012

2013

231

Imposta sul consumo dell'energia elettrica e del gas

2012

2013

Imposta IPOTECARIA

2012

2013

Imposta sulle SUCCESSIONI

e sulle DONAZIONI

2012

2013

ACCISA SUGLI OLI MINERALI

2012

2013

Imposta sul consumo dei tabacchi

2012

2013

LOTTO

2012

2013

Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:

- del capitolo di iscrizione (se unico);

- dei capitoli di iscrizione (qualora le varie specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).

232

SEZIONE IV – SOSTENIBILITÀ DELL’INDEBITAMENTO E RISPETTO DEI VINCOLI

4.1 Nel periodo compreso dal bilancio pluriennale, il ricorso all’indebitamento rispetta i limiti

previsti dall’art. 10, co. 2, l. n. 281/1970, come modificato dall’art. 8, l. n. 183/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_____________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.2 Le norme che autorizzano il ricorso all’indebitamento individuano in modo dettagliato

l’importo delle Unità previsionali (UPB) ed i Capitoli di spesa da finanziare ?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

_____________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.3 La Regione evidenzia, in apposito documento allegato al bilancio di previsione, le

spese di investimento finanziate da mutui “a pareggio” autorizzati ma non contratti?

SI □ NO □ NON RICORRE L’ IPOTESI □

4.4 La relazione tra l’indebitamento autorizzato e le spese di investimento previste è

puntualmente descritta in apposito documento allegato al bilancio di previsione?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.5 La Regione prevede di effettuare operazioni di finanziamento (comprensive di

cartolarizzazioni, leasing immobiliare in costruendo, nonché di prestazioni di garanzia

quali fideiussioni o lettere di patronage)?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso affermativo indicarne l’ammontare previsto, nonché il piano delle erogazioni ed

233

il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e quota interessi.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

4.6 La Regione ha in programma operazioni di ‘projectfinancing’?

SI □ NO □ ALTRO □

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.7 Nel caso di risposta positiva alla domanda precedente, queste operazioni comportano

erogazioni, a qualsiasi titolo, da parte della Regione?

SI in conto esercizio□SI in conto capitale □ NO □

4.8 La Regione ha predisposto ed allegato al bilancio di previsione la nota informativa

prevista dall’art. 62, co. 8, d.l. n. 112/2008 in materia di strumenti finanziari derivati?

SI □ NO □ ALTRO □

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.9 La Regione prevede di rinegoziare mutui o prestiti, o comunque di effettuare operazioni

di ristrutturazione del debito preesistente?

SI □ NO □ ALTRO □

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

234

In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle operazioni previste:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

4.10 Dare dimostrazione, attraverso la tabella seguente, del rispetto del vincolo di

indebitamento.

(art. 10, l. n.281/1970 e successive modifiche e art. 23, d.lgs. n. 76/2000)

(Valori in migliaia di euro)

Quota capitale e quota

interesse dei mutui in

ammortamento

Entrate

Rendiconto esercizio n-2

A) entrate tributarie

B) entrate tributarie vincolate

C) ammontare delle entrate tributarielibere su cui calcolare

l'indebitamento (entrate tributarie nette)

D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% delle

entrate tributarie nette)

E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)

F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio

somma disponibile per ammortamento nuovi mutui

Rendiconto esercizio n-1

A) entrate tributarie

B) entrate tributarie vincolate

C) ammontare delle entrate tributarielibere su cui calcolare

l'indebitamento (entrate tributarie nette)

D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% delle

entrate tributarie nette)

E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)

235

F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio

somma disponibile per ammortamento nuovi mutui

Bilancio di previsione esercizio n

A) entrate tributarie

B) entrate tributarie vincolate

C) ammontare delle entrate tributarielibere su cui calcolare

l'indebitamento (entrate tributarie nette)

D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% delle

entrate tributarie nette)

E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)

F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio

somma disponibile per ammortamento nuovi mutui

4.11 Indicare nella tabella seguente eventuali prestiti esclusi dal calcolo del vincolo di

indebitamento e darne motivazione. (valori in migliaia di euro)

importo

Totale mutui e prestiti

Eventuale importo escluso dalla Regione dal calcolo

Descrizione motivazione

Totale mutui e prestiti per limite di indebitamento

236

SEZIONE V – ORGANISMI PARTECIPATI

5.1 La Regione detiene partecipazioni in società che svolgono servizi strumentali di cui è

previsto lo scioglimento entro il 31 dicembre dell’anno cui si riferisce il bilancio di

previsione o in alternativa l’alienazione della partecipazione detenuta con procedura di

evidenza pubblica e contestuale assegnazione del servizio dal 1 gennaio dell’anno

successivo (art. 4, co. 1, d.l.n. 95/2012)?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

In caso di risposta affermativa, indicare quali

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.2 La Regione ha previsto di attuare un piano di dismissioni nel periodo considerato dal

bilancio pluriennale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle dismissioni previste

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.3 Indicare quali servizi pubblici locali sono attualmente gestiti o si prevede di gestire nel

periodo considerato dal bilancio pluriennalein ambiti territoriali ottimali (ATO), ai sensi

dell’art. 3-bis, co. 1, d.l. n. 138/2011:

237

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.4 É stata programmata la riduzione degli oneri finanziari complessivi della Regionein

misura non inferiore al 20%, relativi agli enti, agenzie e organismi comunque

denominati, ai sensi dell’art. 9, co. 1, d.l. n. 95/2012?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.5 Sono previste nel periodo considerato dal bilancio pluriennaleforme di consolidamento

dei conti con le aziende, società o altri organismi partecipati?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

In caso di risposta affermativa, fornire breve descrizione

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

238

5.6 Nella Tabella seguente fornire i dati relativi all’entità dell’impegno finanziario dell’Ente

derivante dalle partecipazioni in organismi e società partecipate che incidono sul

bilancio di previsione e sul bilancio pluriennale.

(valori in migliaia di euro)

Flussi in uscita (1)

Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1

Bilancio di

previsione

esercizio n

Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Stanziamenti

Per contratti di servizio

Per trasferimenti in conto esercizio

Per trasferimenti in conto capitale

Per copertura di disavanzi o

perdite

Per acquisizione di capitale

Per aumenti di capitale non per

perdite

Altro

(specificare__________________)

Flussi in entrata (1)

Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1

Bilancio di

previsione

esercizio n

Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Previsioni iniziali

DIVIDENDI

(1)Riportare i dati relativi alle partecipate dirette e a quelle indirette che hanno in corso affidamenti con l’Ente.

5.7 Nel caso di conferimenti effettuati in natura, specificare il titolo del conferimento

(acquisizione di partecipazioni/aumento di capitale/ricostituzione di capitale sociale), la

natura del bene conferito e il valore:

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.8 La Regione prevede di effettuare prestazioni di garanzia (quali fideiussioni o lettere di

patronage) o altre operazioni di finanziamento a favore dei propri organismi partecipati?

SI □ NO □ ALTRO □

239

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

In caso affermativo fornire dettagli sulle operazioni, l’ammontare previsto, nonché il

piano delle erogazioni ed il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e

quota interessi.

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

5.9 Nella tabella seguente fornire informazioni relative al sistema delle partecipate della

Regione, indicando gli organismi di cui si prevede la dismissione.

Quote di partecipazione

(%)

Società/

organismo partecipato

Forma

giuridica

Capitale

sociale

Dell’Ente o

della

partecipata

dell’Ente

di altri

enti

pubblici

di

privati

Nota. Informazioni alla data di stesura del bilancio di previsione

240

SEZIONE VI – PATTO DI STABILITA’

6.1 La programmazione di bilancio è coerente con gli obiettivi del Patto di stabilità 2013?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

6.2 In caso di mancato rispetto del Patto dell’esercizio precedente, la Regione ha tenuto

conto, nelle previsioni di bilancio, delle conseguenti sanzioni?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

6.3 Sono intervenuti accertamenti della violazione del Patto con riferimento ad anni

precedenti?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________

6.4 La Regione si è trovata nelle condizioni previste dall’art. 32, co. 23, l. n. 183/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

241

In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

____________________________________________________________________

6.5 In caso di risposta affermativa alla domanda precedente, sono state osservate le

condizioni ed i limiti previsti dall’art. 32, co. 24, l. n. 183/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

____________________________________________________________________

6.6 É stato adottato un piano di stabilizzazione finanziaria, ai sensi dell’art. 14, co. 22, d.l.

n. 78/2010, per non aver rispettato il patto negli esercizi precedenti?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

______________________________________________________________________

____________________________________________________________________

6.7 Calcolo dell’obiettivo programmatico annuale di competenza eurocompatibile:

(valori in migliaia di euro)

Obiettivo di spesa Eurocompatibile Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015

OBIETTIVO determinato ai sensi della l. n.

228/2012 (A)

Quota obiettivo annuale attribuito agli enti

locali (art.1 co. 138, l.n. 220/2010) (B)

Obiettivo annuale rideterminato

C=(A-B)

242

6.8 Dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli obiettivi del Patto, in

termini di competenza Eurocompatibile (ai sensi dell’art. 1, co. 451, l. n. 228/2012):

(valori in migliaia di euro)

Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015

IMPEGNI di parte corrente NETTI* (D)

PAGAMENTI per trasferimenti correnti, per

imposte e tasse e per gli oneri straordinari della

gestione corrente (E)

PAGAMENTI in conto capitale NETTI**(F)

SPESE FINALI G=(D+E+F)

*al netto delle spese escluse ex art. 32, co. 4, l. n. 183/2011, nonché dei trasferimenti, delle spese per imposte e

tasse e per gli oneri straordinari della gestione corrente.

**escluse le spese previste dall’ art. 32, co. 4, l. n. 183/2011, nonché per concessione crediti, per l’acquisto di titoli, di

partecipazioni azionarie e conferimenti.

6.9 Dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli obiettivi del Patto, in

termini di competenza finanziaria (ai sensi dell’art. 1, co.450, l. n. 228/2012):

(valori in migliaia di euro)

Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015

IMPEGNI di parte corrente NETTI* (H)

IMPEGNI di parte capitale NETTI* (I)

SPESE FINALI NETTE J=(H+I)

OBIETTIVO ANNUALE RIDETERMINATO (K)

Differenza tra previsioni ed obiettivo

rideterminato (J-K)

*al netto delle spese previste dall’art. 32, co.4, l. n. 183/2011.

243

SEZIONE VII –SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

7.1 Il bilancio preventivo della Regione tiene conto del bilancio preventivo economico

annuale consolidato del servizio sanitario regionale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.1.1 Il bilancio preventivo economico annuale consolidato del servizio sanitario regionale è

stato approvato dalla giunta regionale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.1.2 Nel bilancio preventivo economico annuale consolidato è previsto un accantonamento

nel fondo rischi per i contenziosi in atto?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.1.3 L’area di consolidamento comprende gli enti indicati all’art. 32, comma 3, del d.lgs.

118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

244

7.1.4 Il bilancio preventivo economico annuale consolidato è stato pubblicato integralmente

sul sito internet della Regione, ai sensi dell’art. 32, comma 5, del d.lgs. 118/2011?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.2 É stato verificato che il bilancio preventivo economico annuale redatto dai singoli enti

del servizio sanitario sia coerente con la programmazione sanitaria e con la

programmazione economico-finanziaria della Regione?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.3 Il bilancio preventivo della Regione, ai sensi dell’art. 20, co. 1, d.lgs. n. 118/2011, è

articolato in capitoli tali da garantire nella sezione delle entrate separata evidenza delle

seguenti grandezze:

a) Finanziamento sanitario ordinario corrente: SI □ NO □

b) Finanziamento sanitario aggiuntivo corrente: SI □ NO □

c) Finanziamento regionale del disavanzo pregresso: SI □ NO □

d) Finanziamento per investimenti in ambito sanitario, con separata evidenza degli

investimenti per l’edilizia sanitaria: SI □ NO □

In caso di risposte non affermative, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

245

7.4 Il bilancio preventivo della Regione, ai sensi dell’art. 20, co. 1, d.lgs. n. 118/2011, è

articolato in capitoli tali da garantire nella sezione delle spese separata evidenza delle

seguenti grandezze:

a) Spesa sanitaria corrente per il finanziamento dei LEA, ivi compresa la mobilità

passiva programmata per l’esercizio e il pay back: SI □ NO □

b) Spesa sanitaria aggiuntiva per il finanziamento di livelli di assistenza superiori ai

LEA: : SI □ NO □

c) Spesa sanitaria per il finanziamento di disavanzo sanitario pregresso: SI □ NO □

d) Spesa per investimenti in ambito sanitario, con separata evidenza degli investimenti

per l’edilizia sanitaria: SI □ NO □

In caso di risposte non affermative, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.5 Compilare la tabella seguente con dati di competenza:

Bilancio di previsione 2013

Entrate Valori in migliaia di

euro Spesa

Valori in migliaia di

euro

Finanziamento sanitario ordinario

corrente

Spesa sanitaria corrente per il

finanziamento dei LEA, ivi

compresa la mobilità passiva

programmata per l’esercizio e il

pay back

Finanziamento sanitario

aggiuntivo corrente

Spesa sanitaria aggiuntiva per il

finanziamento di livelli di

assistenza superiori ai LEA

Finanziamento regionale del

disavanzo pregresso

Spesa sanitaria per il

finanziamento di disavanzo

sanitario pregresso

Finanziamento per investimenti in

ambito sanitario

Spesa per investimenti in ambito

sanitario

- di cui investimenti per l’edilizia sanitaria

- di cui investimenti per l’edilizia sanitaria

7.5.1 Il disavanzo sanitario pregresso totale è stato integralmente riflesso nella “Spesa

sanitaria per il finanziamento di disavanzo sanitario pregresso”?(riferimento domanda 8.5)

SI □ NO □ ALTRO □

246

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.5.2 Indicare l’ammontare del disavanzo sanitario pregresso totale e la percentuale di

copertura.

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.6 Illustrare come viene finanziata la spesa per investimenti in edilizia sanitaria.

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.7 Il bilancio preventivo della Regione, tiene conto dell’intero importo corrispondente al

finanziamento sanitario corrente?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.7.1 Qualora il finanziamento sanitario corrente non risulti ancora definito, quale ammontare

è stato considerato nel bilancio preventivo della Regione?

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

247

7.7.2 Illustrare come è stato determinato il valore complessivo delle risorse relative al

finanziamento sanitario considerato nel bilancio preventivo.

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.8 La Regione ha adottato il provvedimento che definisce il fabbisogno assistenziale del

servizio sanitario regionale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.8.1 Il bilancio di previsione della Regione tiene conto del provvedimento che definisce il

fabbisogno assistenziale del servizio sanitario regionale?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.9 La Regione ha concluso le procedure per l’accreditamento istituzionale definitivo entro i

termini indicati dall’art. 2, co. 35, d.l.n. 225/2010, convertito l. 26 febbraio 2011, n. 10,

che ha modificato l’art. 1, comma 796, lett. t), l. n. 296/2006?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta affermativa indicare la data di conclusione delle procedure per

l’accreditamento; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

248

7.10 É stato definito l’ambito di applicazione degli accordi contrattuali individuando le competenze

e le responsabilità attribuite alla Regione ed alle ASL, ai sensi del d.lgs. n. 229/1999?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.10.1 La Regione verifica se sono stati sottoscritti da tutti gli operatori privati accreditati i

contratti che definiscono i volumi delle prestazioni erogabili e i rispettivi budget?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti indicando, inoltre, qual è la

percentuale di operatori, sul totale dei privati accreditati, che erogano prestazioni per il

servizio sanitario regionale senza avere sottoscritto tali contratti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.10.2 Qual è il valore complessivo dei contratti non sottoscritti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.10.3 Illustrare le iniziative adottatedalla Regione nei confronti di coloro che non hanno

sottoscritto i contratti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.11 I contratti, a fronte dei tetti di spesa stabiliti, identificano analiticamente la tipologia

delle prestazioni erogabili?

SI □ NO □ ALTRO □

249

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.12 La Regione, a fronte delle prestazioni previste dagli accordi contrattuali, ha adottato

controlli sistematici a consuntivo dei risultati raggiunti e delle attività effettivamente

svolte?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.13 Il budget relativo alle prestazioni erogabili per i residenti è stato determinato sulla base

della valutazione del fabbisogno regionale o della spesa storica?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.14 La Regione ha tenuto conto nel bilancio preventivo della riduzione della spesa per

l’acquisto di prestazioni da operatori privati accreditati, in misura pari all’1% rispetto al

valore consuntivato nel 2011, ai sensi dell’art. 15, comma 14, d.l.95/2012?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

250

7.15 La Regione ha effettuato una ricognizione dei debiti verso i fornitori, degli enti del servizio

sanitario regionale e della gestione sanitaria diretta, scaduti al 31 dicembre 2012?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.15.1 Indicare l’ammontare dei debiti verso fornitori scaduti al 31 dicembre 2012:

Debiti verso fornitori scaduti: Valori in migliaia di euro

a) direttamente a carico della Regione

b) a carico degli enti del servizio sanitario regionale

Totale debiti verso fornitori

7.15.2 Illustrare le iniziative assunte dalla Regione per far fronte al problema dei debiti verso

fornitori scaduti.

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.16 La Regione verifica se gli enti del servizio sanitario regionale effettuano, nel loro bilancio

accantonamenti per interessi moratori?

SI □ NO □ ALTRO □

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

7.16.1 I trasferimenti agli enti del servizio sanitario regionale indicati nel bilancio di previsione

tengono conto degli interessi moratori che detti enti debbono corrispondere ai fornitori

per il ritardo nei pagamenti?

SI □ NO □ ALTRO □

251

In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

Data di compilazione:

_____________________, li ______________________

Il Collegio dei revisoriIl Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione

___________________ ___________________

___________________

___________________

___________________

___________________

252

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 9 del 20 marzo 2013

“Prime linee di orientamento per la Parifica dei Rendiconti delle Regioni di cui

all’art. 1, comma 5, D.L. 10 ottobre 2012, N. 174, convertito , con modificazioni dalla

legge 7 dicembre 2012, n. 213”.

Allegato:

- Linee guida per la parifica sui rendiconti delle Regioni.

253

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N. 9/SEZAUT/2013/INPR

Adunanza del 20 marzo 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle Autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE, Mario

FALCUCCI, Claudio IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE

GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO,

Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica LATERZA,

Anna Maria CARBONE, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Silvano DI SALVO, Stefano

SIRACUSA, Fabio Gaetano GALEFFI

Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Benedetta COSSU

Referendari Alessandro NAPOLI, Luigi DI MARCO, Oriella

MARTORANA, Beatrice MENICONI

Consiglieri Teresa BICA, Carmela IAMELE, Alfredo GRASSELLI, Rinieri

FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa CORSETTI

Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.

1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive

254

modificazioni;

Visto il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7

dicembre 2012, n. 213;

Visto, in particolare, l’art. 1, comma 5, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, che

prevede la parificazione del rendiconto della regione, da parte della Sezione regionale di

controllo della Corte dei conti, ai sensi degli articoli 39, 40 e 41 del Regio decreto 12 luglio

1934, n. 1214;

Udito il relatore, consigliere Adelisa Corsetti;

DELIBERA

di approvare l’unito documento, che costituisce parte integrante della presente

deliberazione, riguardante prime linee di orientamento per la parifica dei rendiconti delle

regioni, ai sensi dell’art. 1, comma 5, decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con

modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Così deliberato in Roma, nell’adunanza del 20 marzo 2013.

Il Relatore Il Presidente

F.to Adelisa Corsetti F.to Luigi Giampaolino

Depositata in Segreteria il 26 marzo 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

255

CORTE DEI CONTI

SEZIONE DELLE AUTONOMIE

PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LA PARIFICA DEI RENDICONTI DELLE

REGIONI DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 5, D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174,

CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 7 DICEMBRE 2012, N. 213.

1. La parificazione del rendiconto regionale è prevista dall’art. 1, comma 5, d.l. n. 174/2012,

secondo cui:

“Il rendiconto generale della regione è parificato dalla sezione regionale di controllo della

Corte dei conti ai sensi degli articoli 39, 40 e 41 del testo unico di cui al regio decreto 12 luglio 1934,

n. 1214. Alla decisione di parifica è allegata una relazione nella quale la Corte dei conti formula le sue

osservazioni in merito alla legittimità e alla regolarità della gestione e propone le misure di correzione

e gli interventi di riforma che ritiene necessari al fine, in particolare, di assicurare l'equilibrio del

bilancio e di migliorare l'efficacia e l'efficienza della spesa. La decisione di parifica e la relazione sono

trasmesse al presidente della giunta regionale e al consiglio regionale”.

Gli articoli ivi richiamati si riferiscono alla parifica del rendiconto generale dello Stato, da cui

risulta:

a) il profilo contenutistico dell’attività di parifica, ai sensi dell’art. 39, r.d.12 luglio 1934, n. 1214,

sotto il duplice profilo del raffronto del rendiconto con la documentazione di bilancio e con le

scritture contabili dell’ente, tenute o controllate dalla Corte;

b) la contestualizzazione dell’attività di parifica con una relazione sul rendiconto, ai sensi dell’art.

41, r.d. n. 1214/1934;

c) le procedure del giudizio di parificazionedella Corte dei conti che, a mente dell’art. 40, r.d. n.

1214/1934, si svolgecon “le formalità della sua giurisdizione contenziosa”.

Le disposizioni in esame presentano carattere di novità per le Regioni a statuto ordinario,

trattandosi di istituti già applicati nella maggior parte delle Regioni ad autonomia differenziata, in forza

delle rispettive norme statutarie. Per la Regione Siciliana, v. art. 2, comma 1,lett. b), d.lgs.6 maggio

1948, n. 655, modificato dal d.lgs. 18 giugno 1999, n. 200e 6, comma 3, d.lgs. n. 655/1948; per la

Regione Sardegna, v. art.10,d.P.R.16 gennaio 1978, n. 21 e art. 4, comma 2, l. 8 ottobre 1984, n. 658;

per la Regione Friuli-Venezia Giulia, v. art. 33, d.P.R.25 novembre 1975, n.902, sostituito dall’art. 3,

d.lgs.15 maggio 2003, n. 125; per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, v. art. 10, comma 1, d.P.R.

256

15 luglio 1988, n.305, sostituito dall’art. 1, comma 3, d.lgs.14 settembre 2011, n. 166. In

mancanza di disposizioni preesistenti sul giudizio di parificazione, la Regione Valle d’Aosta dovrà

adeguare il proprio ordinamento a norma dell’art. 1, comma 11, d.l. n. 174/2012.

Dalle richiamate disposizioni relative alle Regioni a statuto speciale, nonché dal raffronto con le

norme disciplinanti la parificazione del rendiconto generale dello Stato, emerge che la pronuncia della

Corte dei conti interviene prima dell’approvazione, da parte dell’organo legislativo,della legge sul

rendiconto (artt. 38 e 43, r.d. n. 1214/1934; art. 149,r.d.23 maggio 1924, n. 827;art. 38, l.31 dicembre

2009, n. 196). Poiché la finalità primigenia della resa del conto è quella di consentire il controllo

politico che il potere legislativo deve esercitare sulla gestione delle pubbliche risorse da parte del

governo, l’attività di parificazione svolta dalla Corte si pone in un rapporto di ausiliarietà nei confronti

delle assemblee legislative ed è dunque teleologicamente collegata alla legge di approvazione del

rendiconto stesso. In coerenza con la predetta impostazione, si rammenta che “La decisione di parifica e

la relazione sono trasmesse al presidente della giunta regionale e al consiglio regionale” (art. 1,

comma 5, terzo periodo, d.l. n. 174/2012).

Nel quadro dei controlli sulle autonomie regionali, va rilevato che la relazione annuale sulla

gestione del bilancio della Regione costituisce un’attività consolidata da parte delle Sezioni regionali di

controllo, ai sensi dell’art. 3, comma 4-6, l. 14 gennaio 1994, n. 20, e dell’art. 7, comma 7, l. 5 giugno

2003, n. 131, i cui contenuti specifici sono dettagliati dall’art. 1, comma 5, secondo periodo, d.l. n.

174/2012 (che, si ripete, recita “la Corte dei conti formula le sue osservazioni in merito alla legittimità e

alla regolarità della gestione e propone le misure di correzione e gli interventi di riforma che ritiene

necessari al fine, in particolare, di assicurare l'equilibrio del bilancio e di migliorare l'efficacia e

l'efficienza della spesa”).

Tale referto annuale è, altresì, funzionale alle verifiche intestate alla Sezione delle autonomie, a

mente dell’art. 3, comma 6, l. n. 20/1994, secondo cui la Corte riferisce, almeno annualmente “al

Parlamento ed ai consigli regionali sull'esito del controllo eseguito”; referto che è effettuato “anche

sulla base dei dati e delle informazioni raccolti dalle sezioni regionali di controllo” (art. 7, comma 7, l.

n. 131/2003).

Nel descritto sistema coordinato degli strumenti di controllo affidati alle Sezioni regionali,

emerge che il novum consiste nel giudizio di parificazione, previsto con disposizioni da ritenere

immediatamente cogenti per le Regioni a statuto ordinario e, quindi, operante dall’esercizio finanziario

2012 (v. C. conti, sez. riun., 31 dicembre 2012, n. 31/CONTR/12).

In tal senso, si pone l’esigenza di favorire procedure sistematiche per la messa a disposizione

delle scritture contabili regionali alle Sezioni di controllo, sulla base di protocolli di intesa avviati dalle

medesime con le Regioni, in tempi ragionevolmente utili per la decisione sulla parifica.

In prospettiva, tali intese potranno confluire in un progetto generale di accesso “concordato” alle

scritture informatiche delle singole Regioni, in grado di fornire dati durante la gestione, sul modello del

257

sistema informativo integrato RGS – Corte dei conti, che potrà essere avviato al superamento delle

attuali disarmonie tra i sistemi contabili regionali. Anche sotto questo profilo, si impone la rapida ed

integrale attuazione delle disposizioni recate dal d.lgs.23 giugno 2011, n. 118, in materia di

armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni.

Accanto alle attività istruttorie finalizzate al giudizio di parificazione, può essere eventualmente

esplorata la possibilità di procedere a stime dell’attendibilità e dell’affidabilità degli aggregati contabili

mediante campionamento statistico, basato su modelli consolidati anche in ambito europeo.

L’approccio campionario è stato già sperimentato dalle Sezioni riunite nella parificazione del

rendiconto dello Stato e dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali in sede di

controllo coordinato con la Corte dei conti europea in materia di fondi strutturali nonché, in ambito

regionale, dalle Sezioni regionali di controllo per le Regioni Friuli-Venezia-Giulia e Siciliana. Esso si

adegua al sistema MUS (Monetary Unit Sampling) adottato dalla stessa Corte dei conti europea per

effettuare, nel contesto della dichiarazione annuale di affidabilità (Déclaration d’Assurance – DAS), i

cc.dd. “test di convalida”, mirati alla verifica postuma della legittimità e della regolarità delle operazioni

sottostanti ai conti del bilancio.

A regime, le predette stime possono essere funzionali alle valutazioni svolte dalle Sezioni

regionali nella relazione sul rendiconto (art. 41, r.d. n. 1214/1934), sotto il profilo della conformità alle

regole giuridiche delle operazioni riassunte nel consuntivo. Tale analisi potrà essere condotta con

riferimento alle poste contabili selezionate con campionamento statistico ed estesa, in prima

applicazione, a quelle individuate secondo logiche professionali (aree di spesa discrezionale ed altre

aree di indagine individuate dalle stesse Sezioni regionali sulla base dell’esperienza pregressa). Soltanto

in caso di gravi irregolarità tali da incidere sulla rappresentazione veridica dei conti, o di significative

discordanze con le leggi di bilancio, le valutazioni di affidabilità potrebbero influire sull’esito del

giudizio di parificazione.

Sarà cura delle Sezioni regionali di controllo verificare, nell’esercizio successivo a quello

oggetto della decisione di parifica, quale seguito sia stato datoalle osservazioni della Corte, anche sotto

il profilo dell’affidabilità dei conti.

2.L’attività di parificazione, si ripete, evoca il raffronto tra i risultati del rendiconto con le leggi

di bilancio e con le scritture tenute o controllate dalla Corte, secondo l’impostazione accolta dal citato

art. 39, r.d. n. 1214/1934, secondo cui:

“ La Corte verifica il rendiconto generale dello Stato e ne confronta i risultati tanto per le

entrate, quanto per le spese, ponendoli a riscontro con le leggi di bilancio.

A tale effetto verifica se le entrate riscosse e versate ed i resti da riscuotere e da versare

risultanti dal rendiconto, siano conformi ai dati esposti nei conti periodici e nei riassunti generali

trasmessi alla Corte dei singoli Ministeri; se le spese ordinate e pagate durante l’esercizio concordino

258

con le scritture tenute o controllate dalla Corte ed accerta i residui passivi in base alle dimostrazioni

allegate ai decreti ministeriale di impegno ed alle proprie scritture”.

Ai sensi del comma 1, la prima fondamentaleoperazione che le Sezioni regionali devono

compiere è la verifica della corrispondenza tra i valori indicati nel conto del bilancio, sia per l’entrata

che per la spesa (a livello di aggregati significativi e/o unità elementari di bilancio), e quelli esposti nella

legge di bilancio e successive variazioni (legislative e amministrative). La pronuncia della Corte, che si

interpone tra l’attività di rendicontazione e la legge che approva il conto, ha la funzione precipua di

agevolare l’assemblea legislativa nel controllare che l’attività dell’organo esecutivo si sia svolta nel

rispetto dei vincoli e delle autorizzazioni di spesa.

A tal fine, occorre fare riferimento all’intero ciclo della programmazione finanziaria annuale, e

quindi, non solo alla legge di bilancio, ma anche all’eventuale legge di autorizzazione all’esercizio

provvisorio, alla legge di assestamento, alle leggi e ai provvedimenti di variazione. Si tratta di elementi

informativi di cui la Sezione regionale già dispone o che può agevolmente acquisire

dall’Amministrazione.

Per quanto riguarda il rendiconto, sono auspicabili contatti con le Regioni per valutare la

praticabilità del modello che le Sezioni riunite intendono seguire in sede di parificazione del rendiconto

generale dello Statoper l’esercizio finanziario 2012; modello secondo cui il documento, completo dei

prescritti allegati, sarà trasmesso in modalità dematerializzata,in conformità alle disposizioni contenute

nel codice dell’amministrazione digitale (CAD), approvato con d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82.

Con riferimento agli accertamenti e ai confronti da effettuare ai sensi del citato art. 39, comma 2,

che danno conto degli effetti finanziari prodotti dalle operazioni e dagli atti di gestione, rappresentati

nelle “scritture”, deve prendersi atto della carenza, in ambito regionale, delle specifiche prescrizioni

normative (e correlate procedure informatiche) disponibili in ambito statale.

In coerenza con l’approccio sperimentale che caratterizza la complessiva attuazione del d.l. n.

174/2012 e in attesa che siano create le condizioni ottimali (giuridiche, organizzative e strumentali) per

un esercizio adeguato della funzione, le Sezioni regionali possono, anche mediante le intese sopra

accennate, verificare la concordanza dei dati risultanti dal rendiconto, sia per l’entrata che per la

spesa,con quelli presenti nelle scritture del Servizio di ragioneria di ogni Regione (o struttura

equivalente), nonché con le registrazioni dei flussi di cassa effettuate dal Tesoriere regionale, riversate

nel sistema SIOPE, ferma restando la possibilità di attivare ulteriori riscontri sulle scritture contabili del

medesimo Tesoriere.

Al di là della valutazione della coerenza del rendiconto con gli strumenti della programmazione

finanziaria, la riconciliazione con le scritture contabili del Tesoriere/Servizio di ragioneria sarà

essenziale ai fini della verifica di eventuali scostamenti di cassa, nonché di possibili disallineamenti

nelle scritture contabili, così da evidenziare anomalie nel conto del bilancio e in quello del patrimonio.

259

Per evidenti esigenze di semplificazione e di ottimizzazione delle attività di controllo, il giudizio

di parificazione (art. 1, comma 5, d.l. n. 174/2012) costituisce la base per le ulteriori verifiche aventi ad

oggetto il rendiconto approvato, da svolgere anche sulla base delle relazioni prodotte dai Collegi dei

revisori, ai sensi dell’art. 1, comma 3, d.l. n. 174/2012.

Attualmente, gli ordinamenti delle singole Regioni prevedono termini non univoci per la

presentazione e l’approvazione del rendiconto, in deroga alla normativa recata dall’art. 29, d.lgs.28

marzo 2000, n. 76, secondo cui il rendiconto generale(conto del bilancio e conto del patrimonio) è

presentato dalla giunta ed approvato dal consiglio con legge regionale entro il 30 giugno dell’anno

successivo. Va, però, considerata la tendenziale uniformità dei termini di approvazione dei documenti

contabili prefigurata nelle disposizioni in materia di armonizzazione, la cui disciplina, a regime dal

2014, prevede che le amministrazioni pubbliche, approvano:a) il bilancio di previsione o il budget

economico entro il 31 dicembre dell'anno precedente; b) il rendiconto o il bilancio di esercizio entro il

30 aprile dell'anno successivo; c) il bilancio consolidato entro il 30 giugno dell'anno successivo (art. 18,

d.lgs. n. 118/2011).

260

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 10 del 20 marzo 2013

“Prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia delle coperture

finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi regionali, ai sensi

dell’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge

7 dicembre 2012, n. 213".

Allegati:

- Linee guida di orientamento per le relazioni semestrali.

261

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N. 10/SEZAUT/2013/INPR

Adunanza del 20 marzo 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle Autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE, Mario

FALCUCCI, Claudio IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE

GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO,

Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica LATERZA,

Anna Maria CARBONE, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Silvano DI SALVO, Stefano

SIRACUSA, Fabio Gaetano GALEFFI

Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Benedetta COSSU

Referendari Alessandro NAPOLI, Luigi DI MARCO, Oriella

MARTORANA, Beatrice MENICONI

Consiglieri Teresa BICA, Carmela IAMELE, Alfredo GRASSELLI, Rinieri

FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa CORSETTI

Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.

1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;

Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive

262

modificazioni;

Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre

2012, n. 213;

Visto, in particolare, l’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, come introdotto

dalla legge di conversione, che prevede l’invio ai Consigli regionali di una relazione semestrale

delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti sulla tipologia delle coperture

finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel semestre precedente e sulle tecniche di

quantificazione degli oneri;

Udito il relatore, consigliere Francesco Uccello;

DELIBERA

di approvare l’unito documento, che costituisce parte integrante della presente

deliberazione, riguardante prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia

delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi regionali,

ai sensi dell’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in

legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Così deliberato in Roma, nell’adunanza del 20 marzo 2013.

Il Relatore Il Presidente

F.to Francesco Uccello F.to Luigi Giampaolino

Depositata in Segreteria il 26 marzo 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

263

CORTE DEI CONTI

SEZIONE DELLE AUTONOMIE

PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LE RELAZIONI SEMESTRALI SULLA

TIPOLOGIA DELLE COPERTURE FINANZIARIE E SULLE TECNICHE DI

QUANTIFICAZIONE DEGLI ONERI DELLE LEGGI REGIONALI (ART. 1, COMMA 2,

DEL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, IN LEGGE

7 DICEMBRE 2012, N. 213).

1. Nella logica di una coerente e più compiuta definizione del quadro normativo dei controlli

esterni sulle Autonomie territoriali, il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in

legge 7 dicembre 2012, n. 213, ha inteso rafforzare gli strumenti per il coordinamento della finanza

pubblica adeguando, ai sensi degli articoli 28, 81, 97, 100 e 119 della Costituzione, le forme di

partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria delle Regioni.

In tale prospettiva, il ruolo assegnato alla Corte si colloca all’interno di una visione unitaria della

finanza pubblica, tesa al superamento della frammentazione espressa dal previgente sistema dei controlli

posti a presidio della finanza territoriale con un’articolata gamma di strumenti di verifica e di

monitoraggio finalizzati a garantire l’effettiva tutela degli equilibri economico-finanziari complessivi,

l’osservanza degli obiettivi posti dal Patto di stabilità interno, la sostenibilità dell’indebitamento e, più

in generale, la regolarità e l’efficienza della gestione.

Nel nuovo quadro delle garanzie ordinamentali dirette ad incrementare la circolazione delle

informazioni utili al coordinamento tra i livelli di governo statale e regionale e ad assicurare il rispetto

dei vincoli finanziari derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, l’art. 1, comma 2, del

d.l. n. 174/2012, come introdotto dalla legge di conversione, stabilisce che: “Ogni sei mesi le Sezioni

regionali di controllo della Corte dei conti trasmettono ai Consigli regionali una relazione sulla

tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel semestre precedente e

sulle tecniche di quantificazione degli oneri”. Ai sensi del successivo comma 8, anche la relazione in

questione deve essere trasmessa, altresì, “alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero

dell'economia e delle finanze per le determinazioni di competenza”.

264

Con tale strumento di controllo referente, finalizzato a garantire l’effettivo coordinamento della

finanza pubblica ed il rispetto del principio del pareggio di bilancio sancito dal novellato art. 81 della

Costituzione, la riforma mira soprattutto ad “arricchire il patrimonio conoscitivo” dei Consigli regionali

su un tema, quello della copertura finanziaria e delle tecniche di quantificazione degli oneri previsti

dalle leggi regionali, ad “elevato tasso di tecnicismo finanziario-contabile”.

Estendendo alle Regioni l’ambito di applicazione di un istituto sinora modellato sulle

caratteristiche della legislazione statale, la nuova attribuzione intestata alle Sezioni regionali di controllo

rappresenta il tentativo di dare maggiore effettività al principio della copertura finanziaria sancito dal

quarto comma dell’art. 81 della Costituzione (terzo comma del testo in vigore dall’anno 2014), ai sensi

del quale ogni iniziativa legislativa regionale, per non compromettere la permanenza degli equilibri

finanziari, deve indicare le risorse necessarie a sostenere i nuovi o maggiori oneri che essa comporti.

Tale principio, direttamente applicabile non solo allo Stato ed alle Regioni a statuto ordinario ma

anche alle Autonomie speciali (cfr. sentenze Corte cost. n. 213/2008 e n. 359/2007), ha assunto maggior

pregnanza alla luce del più generale principio dell’equilibrio di bilancio sancito al nuovo primo comma

dell’art. 81 Cost. ed esteso alle Autonomie territoriali dal richiamo contenuto agli artt. 97 e 119 Cost.

Tale inquadramento implica la necessità di un maggior concorso degli enti regionali alla salvaguardia

della stabilità finanziaria dell’intero settore pubblico ed al perseguimento degli obiettivi nazionali

condizionati da obblighi comunitari che, per loro natura, eccedono le possibilità di intervento dei singoli

livelli territoriali sub-statali.

In attesa che il processo di armonizzazione dei sistemi contabili renda possibile l’attuazione di

un più coerente sistema di finanza pubblica, in grado di far convergere l’attività di programmazione

delle Amministrazioni decentrate verso una comune determinazione degli obiettivi economici e

finanziari da assumere a livello europeo e da tradurre all’interno di una condivisa regolamentazione del

Patto di stabilità interno, le Regioni sono chiamate ad adeguare il proprio ordinamento ai principi

fondamentali del coordinamento della finanza pubblica espressi dalla disciplina di attuazione dell’art. 81

Cost. e contenuti, in particolare, nella legge “rinforzata” 24 dicembre 2012, n. 243, recante norme

fondamentali relative alla legge di bilancio e criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le

spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle Pubbliche amministrazioni.

Benché l’applicazione della nuova disciplina sancita dagli artt. 81, 97 e 119 Cost. sia rinviata

all’esercizio finanziario 2014, al pari di quella concernente l’equilibrio dei bilanci ed il ricorso

all’indebitamento delle Regioni e degli enti locali, che risulta applicabile a regime, ai sensi del disposto

di cui all’articolo 21, comma 3, della legge n. 243/2012, non prima dell’esercizio 2016, deve ritenersi

che taluni principi della riforma riguardanti il principio di copertura finanziaria, implicitamente

265

anticipati dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, siano già vincolanti per la

legislazione regionale comportante nuovi o maggiori oneri finanziari.

Tali principi di coordinamento finanziario sono riassunti nelle disposizioni contenute all’art. 19

della legge n. 196/2009, a tenore del quale “le leggi e i provvedimenti che comportano oneri, anche

sotto forma di minori entrate, a carico dei bilanci delle amministrazioni pubbliche devono contenere la

previsione dell'onere stesso e l'indicazione della copertura finanziaria riferita ai relativi bilanci,

annuali e pluriennali”. Il secondo comma chiarisce, altresì, che il vincolo di copertura finanziaria si

applica anche al legislatore regionale, in quanto “…le Regioni e le Province autonome di Trento e di

Bolzano sono tenute a indicare la copertura finanziaria alle leggi che prevedano nuovi o maggiori

oneri a carico della loro finanza e della finanza di altre amministrazioni pubbliche anche attraverso il

conferimento di nuove funzioni o la disciplina delle funzioni ad esse attribuite. A tal fine utilizzano le

metodologie di copertura previste dall'articolo 17”.

L’espresso rinvio alle tecniche di copertura finanziaria previste dall’art. 17 per le leggi statali

implica che le Regioni sono tenute ad uniformare la propria legislazione di spesa non solo ai principi ed

alle regole tecniche previsti dall’ordinamento in vigore, ma anche ai principi di diritto che la

giurisprudenza costituzionale ha enucleato dalla pluridecennale attuazione del principio di copertura

finanziaria sancito dall’art. 81 Cost.

Alla luce di tali principi e regole tecniche devono essere lette, pertanto, anche le norme di

coordinamento in materia di copertura delle leggi di spesa contenute nel decreto legislativo n. 76 del

2000, che per le Regioni costituiscono, insieme alle norme statutarie delle Regioni e Province

autonome, parametro interposto di conformità costituzionale delle leggi regionali di contabilità e, a

seguire, delle relative leggi regionali di spesa.

2. In questo contesto normativo ed istituzionale, la nuova disciplina che assegna alle Sezioni

regionali di controllo il compito di predisporre, per la legislazione regionale di spesa successiva al 1°

gennaio 2013, una relazione a cadenza semestrale (anziché quadrimestrale, come stabilito dalla analoga

disposizione introdotta dall’art. 7, comma 6 della legge n. 362 del 1988 per la legislazione di spesa dello

Stato, recepita ed integrata dall’art. 17, comma 9, della legge n. 196 del 2009) si innesta su un sistema

giuscontabile ancora assai eterogeneo. Ciò implica la necessità di definire, in questa sede, criteri e

parametri tendenzialmente uniformi cui improntare il controllo medesimo, riservando alle Sezioni

regionali (comprese quelle operanti in Regioni ad autonomia speciale, ove sia previsto uno specifico

rinvio dinamico alle leggi nazionali in materia di controllo) l’attivazione di una ricognizione puntuale

tanto dei molteplici percorsi attuativi previsti da ciascuna Regione per finanziare le diverse tipologie di

spesa, quanto delle relative modalità di attivazione e di esecuzione delle iniziative di spesa presso i

competenti organi di Amministrazione (Giunta, Assessorati etc.) e del Consiglio regionale

266

(Commissioni o strutture equivalenti), come configurati dalle rispettive normative contabili e

regolamentazioni interne. In quella sede, sarà di particolare rilievo approntare una documentazione

tecnico-illustrativa, da allegare ad ogni iniziativa legislativa, strutturata secondo i dettami della relazione

tecnica di cui all’art. 17 della legge n. 196/2009. Tale onere dovrà essere assolto tanto nel caso di

progetti di legge di iniziativa della Giunta regionale quanto nel caso di proposte di legge o di

emendamenti presentati in Consiglio regionale, ciò in relazione anche allo specifico richiamo contenuto

nel comma 6 dell’art. 17, secondo il quale “i disegni di legge di iniziativa regionale … devono essere

corredati, a cura dei proponenti, di una relazione tecnica formulata secondo le modalità di cui al comma

3”.

Come emerge dalla lettura del quarto comma dell’art. 81 Cost., la verifica della sussistenza della

copertura finanziaria delle leggi di spesa regionali presuppone tre distinte fasi di accertamento

riguardanti:

la morfologia giuridica degli oneri finanziari;

la loro quantificazione;

l’individuazione delle risorse necessarie a dar loro copertura finanziaria.

Ai fini della individuazione della morfologia giuridica degli oneri, si fa rinvio alle tipologie di

spese previste dall’art. 21, commi 5 ss., della legge n. 196/2009.

Con riferimento alla quantificazione degli oneri associati ai provvedimenti legislativi, deve

ritenersi che detta operazione consista in una valutazione dell’ammontare delle nuove o maggiori spese

(ovvero minori entrate) derivanti dalla piena e completa attuazione della previsione di legge in termini

di impatto sui saldi di bilancio, tale da individuare esattamente la distribuzione temporale degli oneri in

coerenza con i mezzi di copertura approntati per ciascun esercizio.

Infatti, stando al principio richiamato dall’art. 17 della legge n. 196/2009, ogni legge

comportante oneri finanziari deve indicare “espressamente, per ciascun anno e per ogni intervento da

essa previsto, la spesa autorizzata, che si intende come limite massimo di spesa, ovvero le relative

previsioni di spesa”. Coerentemente, il successivo comma 10 chiarisce che “le disposizioni che

comportano nuove o maggiori spese hanno effetto entro i limiti della spesa espressamente autorizzata

nei relativi provvedimenti legislativi”, con conseguente impossibilità di dar corso alla relativa spesa al di

fuori dei limiti autorizzati e finanziariamente coperti.

In ordine alla configurazione dell’onere è importante sottolineare come esso debba essere

obbligatoriamente inquadrato o come limite massimo di spesa o come semplice previsione (in presenza,

ad esempio, di diritti soggettivi difficilmente comprimibili in un ammontare predeterminato di risorse).

In tale ultimo caso, tuttavia, è previsto l’obbligo di una clausola di salvaguardia della legge per

apprestare mezzi di copertura aggiuntivi in caso di andamenti divergenti tra oneri e relative coperture.

267

Seguendo i dettami della Corte costituzionale, la quantificazione degli oneri finanziari di un

intervento di spesa deve ritenersi necessaria tanto nel caso in cui il carattere generico di una

disposizione normativa sia tale da impedire una precisa determinazione delle spese che essa comporta

(sentenza n. 106/2011), quanto nel caso in cui l’intervento finanziato sia ritenuto sostenibile con

l’eccedenza di risorse rinvenibili nella relativa partita di bilancio (sentenza n. 115/2012).

Per quanto concerne la fase di accertamento delle coperture finanziarie, i principi enunciati dalla

giurisprudenza costituzionale stabiliscono, invece, che la copertura deve essere credibile,

sufficientemente sicura, non arbitraria o irrazionale, in equilibrato rapporto con la spesa che si intende

effettuare in esercizi futuri (ex plurimis, sentenze n. 192/2012, n. 70/2012, n. 106/2011, n. 68/2011, n.

141/2010, n. 100/2010, n. 213/2008, n. 384/1991 e n. 1/1966).

Al fine di assicurare l’effettiva attuazione del principio di copertura finanziaria, il comma 1

dell’art. 17 detta anche l’elenco delle “modalità” attraverso le quali il principio può attuarsi:

a) mediante utilizzo degli accantonamenti iscritti nei fondi speciali destinati alla copertura

finanziaria di provvedimenti legislativi che si prevede di approvare nel corso degli esercizi finanziari

compresi nel bilancio pluriennale (restando precluso sia l'utilizzo di accantonamenti del conto capitale

per iniziative di parte corrente, sia l'utilizzo di accantonamenti destinati a particolari finalità);

b) mediante riduzione di precedenti autorizzazioni legislative di spesa (nei limiti della quota

parte non ancora impegnata);

c) mediante modificazioni legislative che comportino nuove o maggiori entrate (restando in ogni

caso esclusa la copertura di nuovi o maggiori oneri di parte corrente attraverso l'utilizzo di entrate in

conto capitale).

La tipizzazione dei suddetti mezzi di copertura trova giustificazione nel fatto che in mancanza di

detta previsione sarebbe possibile ricorrere - come spesso verificatosi in passato – a prassi di copertura

disinvolte e poco trasparenti, tali da mettere a rischio gli equilibri complessivi del bilancio in corso o di

quelli futuri. Dette modalità di copertura, in quanto diretta e coerente espressione dell’art. 81, godono di

una garanzia che, in astratto, non viene riconosciuta ad altre tipologie di copertura alternative a quelle

indicate.

Nell’ambito di detta tipologia di mezzi, deve ritenersi che l’utilizzo degli accantonamenti iscritti

nei fondi speciali costituisca la modalità organizzativa più adatta ad una tempestiva programmazione

degli obiettivi da conseguire ed alla precostituzione delle corrispondenti dotazioni finanziarie, poiché

consente, da un lato, di soddisfare al meglio le esigenze di ordine e di trasparenza delle decisioni di

spesa, dall’altro, di concentrare nelle sessioni di bilancio le scelte di fondo delle decisioni stesse sotto il

profilo delle coperture finanziarie.

268

La riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa, viceversa, dovrebbe essere una modalità

utilizzata per far fronte, principalmente, a nuove, ineludibili esigenze che richiedono una

riprogrammazione della spesa prevista nella sessione di bilancio.

In ogni caso, tutte le tecniche di copertura esigono una analitica quantificazione degli oneri

indotti dalla nuova previsione legislativa, a dimostrazione della idoneità della copertura a compensare

gli stessi, specie laddove il bilancio presenti un elevato grado di rigidità.

3. Muovendo dai principi tratteggiati dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 26/2013

in tema di leggi regionali di spesa pluriennale, deve ritenersi che il carattere immediatamente precettivo

dell’art. 81, quarto comma, Cost. sia in grado di vincolare la disciplina delle fonti regionali di spesa a

prescindere dall’esistenza di norme interposte. Le disposizioni di cui agli artt. 17 e 19 della legge n.

196/2009 costituiscono, pertanto, una mera puntualizzazione tecnica del principio della copertura.

In questi termini, la Corte sottolinea come, ai fini di una corretta copertura, non sia consentita la

stima apodittica degli oneri autorizzati, specie in situazioni nelle quali la loro quantificazione non possa

prescindere da stime economiche presuntive basate su calcoli matematici e statistici. Anche in tali casi, è

necessaria, invece, “una relazione tecnica giustificativa degli stanziamenti di bilancio ed illustrativa

delle modalità dinamiche attraverso le quali qualsiasi sopravvenienza possa essere gestita in ossequio

al principio dell’equilibrio del bilancio”.

Il richiamo alle modalità dinamiche di gestione dell’equilibrio del bilancio denota chiaramente

come la funzione della relazione tecnica non sia di mera garanzia di trasparenza delle decisioni di spesa,

ma strumento essenziale per il coordinamento della finanza pubblica.

La relazione tecnica di accompagnamento all’iniziativa legislativa, pertanto, dovrà

necessariamente contenere sia il prospetto riepilogativo degli effetti finanziari di ciascuna disposizione e

la specifica indicazione dei metodi di quantificazione e compensazione, per la spesa corrente e le minori

entrate, degli oneri annuali fino alla completa attuazione delle norme e, per le spese in conto capitale,

della modulazione relativa agli anni compresi nel bilancio pluriennale e dell'onere complessivo in

relazione agli obiettivi fisici previsti, sia la illustrazione credibile, argomentata e verificabile dei dati e

degli elementi idonei a suffragare l'ipotesi di invarianza degli effetti sui saldi di bilancio, anche

attraverso l'indicazione dell'entità delle risorse già esistenti e delle somme stanziate in bilancio. Ciò in

quanto la eventuale declaratoria di assenza di oneri non può valere, di per sé, a rendere dimostrato il

rispetto dell’obbligo di copertura, dato che, secondo gli insegnamenti della Consulta, non «si può

assumere che mancando nella legge ogni indicazione della così detta “copertura”, cioè dei mezzi per

far fronte alla nuova o maggiore spesa, si debba per questo solo fatto presumere che la legge non

implichi nessun onere o nessun maggiore onere. La mancanza o l’esistenza di un onere si desume

dall’oggetto della legge e dal contenuto di essa» (sentenza n. 83/1974 e n. 30/1959).

269

Sotto questo profilo, per quanto sia indubbio che le leggi istitutive di nuove spese debbano

contenere una «esplicita indicazione» del relativo mezzo di copertura (ex plurimis, sentenze n. 386 e n.

213 del 2008, n. 359/2007 e n. 9/1958) e che a tale obbligo non sfuggano le leggi regionali (sentenze n.

213/2008 e n. 16/1961), la richiamata sentenza n. 26/2013 conferma l’applicazione della disciplina

prevista dall’art. 3, comma 1, del d.lgs. n. 76 del 2000, nel senso che, per le leggi istitutive di spese

continuative e ricorrenti (caratterizzate cioè da una costante incidenza su una pluralità indefinita di

esercizi finanziari), è consentito il rinvio dell’individuazione dei relativi mezzi di copertura al momento

della redazione e dell’approvazione del bilancio annuale di previsione (sentenze n. 446 del 1994, n. 26

del 1991 e n. 331 del 1988), mentre per le leggi istitutive di spese pluriennali (aventi cioè una

consistenza variabile e circoscritta nel tempo) è richiesta, al pari di ogni altra legge che produce nuovi o

maggiori oneri, la esplicita indicazione non solo dei mezzi di copertura e della specifica clausola di

salvaguardia, ma anche dell’onere per l’esercizio in corso e per ciascuno degli esercizi successivi

(superando così la logica che aveva ispirato le storiche pronunce n. 1 del 1966 e n. 384 del 1991 che

ammettevano una copertura “tendenziale” oltre il triennio). Le due indicazioni trovano, comunque, una

loro composizione nel riferimento del citato d.lgs. n. 76/2000 alla spesa corrente puramente

discrezionale.

Con riferimento alle disposizioni di cui agli artt. 17 ss. della legge n. 196/2009, non può, quindi,

non estendersi anche alle leggi regionali di spesa l’applicazione della citata clausola di salvaguardia,

finalizzata a compensare gli effetti eccedenti le previsioni iniziali di spesa e garantire la corrispondenza,

anche temporale, tra l'onere e la relativa copertura attraverso l’adozione di misure aggiuntive di

riduzione di spesa o di aumenti di entrata per il caso in cui dovessero verificarsi scostamenti tra le

previsioni e gli andamenti. In tale ottica, il comma 12 dell’art. 17 della legge n. 196/2009 prescrive che

la clausola di salvaguardia, per non diventare elemento puramente formale, deve avere carattere

effettivo ed automatico, nel senso che il suo contenuto deve essere idoneo ad individuare – nella stessa

legge - concrete misure di intervento in grado di determinare l’immediato rientro dalla scopertura in

forza di semplici atti di natura amministrativa e senza necessità del ricorso a una nuova fonte legislativa.

La determinazione degli oneri e delle relative coperture deve essere necessariamente contestuale,

poiché il principio dell’autosufficienza della legge di spesa richiede la contestualità tanto dei presupposti

che giustificano le previsioni di onere quanto dei presupposti posti a fondamento delle previsioni di

maggiore entrata e/o di minore spesa necessarie a finanziare le prime. L’obbligo di copertura va, infatti,

costituzionalmente risolto ex ante. In questo senso, la copertura di spese mediante crediti futuri è da

ritenere tanto più irrazionale quanto più si riferisce a crediti futuri lontani nel tempo (ex multis, sentenze

n. 213/2008, n. 356/1992, n. 75/1992, n. 294/1991, n. 320/1989, n. 478/1987 e n. 19/1970).

270

Va, peraltro, considerata la impossibilità di far riferimento ad una entrata aleatoria, del tutto

incerta nell’an e nel quando (sentenza n. 13/1987), e tale deve ritenersi anche la copertura di oneri

attuali mediante entrate future qualora la stessa non tenga conto dei costi da sostenere per

l’anticipazione delle entrate medesime (sentenza n. 213/2008 e n. 54/1983). Deve, del pari, ritenersi

illegittima la legge regionale che preveda entrate di incerta consistenza a copertura di spese certe

(sentenza n. 36/1961).

L’indicazione della copertura finanziaria è richiesta anche quando alle nuove o maggiori spese

possa farsi fronte con somme già iscritte in bilancio, sia perché rientranti in un capitolo che abbia

sufficiente capienza sia perché fronteggiabili con lo “storno” di fondi risultanti dalle eccedenze degli

stanziamenti previsti per altri capitoli. In tali casi, è comunque necessaria l’espressa menzione dei

capitoli di bilancio ovvero delle variazioni compensative fra capitoli sui quali far gravare l’onere della

spesa, fermo restando che non si possono incidere fondi già impegnati a fronte di obbligazioni

giuridicamente perfezionate (da ultimo, cfr. sentenza n. 272/2011, secondo un principio espresso sin

dalla sent. n. 30/1959).

Non costituiscono, infine, idoneo mezzo di copertura né le partite di giro (sentenza n. 16/1961)

né i residui passivi (sentenze nn. 16 e 31 del 1961) né le risorse di enti terzi (sentenza n. 314/2003;

contra sentenza n. 23/1967).

A conclusione della illustrata panoramica dei principi che governano la materia della

quantificazione degli oneri e della loro copertura, va altresì considerato che – attraverso le relazioni

quadrimestrali redatte nel corso degli ultimi 25 anni - le Sezioni riunite della Corte dei conti hanno

elaborato una copiosa giurisprudenza che ha seguito, ma anche stimolato, l’evoluzione legislativa,

concorrendo a definire parametri via via più rigorosi ed essenziali per garantire l’effettivo equilibrio dei

conti pubblici.

Su questo versante, le nuove attribuzioni affidate alle Sezioni regionali di controllo completano

l’attività referente della Corte, ora indirizzata anche ai Consigli regionali, ponendosi, da un lato, in

termini di coerenza e continuità con le consolidate posizioni assunte dalle Sezioni riunite, dall’altro, in

termini di rigoroso riscontro delle specifiche problematiche delle realtà regionali, caratterizzate dalla

ristrettezza delle risorse da utilizzare per la copertura di nuove iniziative di spesa. In tale contesto, è

auspicabile che le verifiche sul rispetto delle modalità di quantificazione e copertura degli oneri, in

quanto preordinate a salvaguardare l’equilibrio dei bilanci regionali e, di riflesso, la tenuta dei conti

pubblici, tengano conto anche degli esiti dell’esame del bilancio di previsione, sotto il profilo

dell’attendibilità, ad evitare forme di elusione della normativa vigente.

271

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 11 del 06 marzo 2013

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 17 aprile 2013, n. 90

“Linee di indirizzo in merito a questioni interpretativo-applicative concernenti le norme che

regolano la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e 243-

quinquies del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10

ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213.”

272

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N.11 /SEZAUT/2013/INPR

Adunanza del 06 marzo 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE, Mario

FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Adolfo Teobaldo DE

GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ennio COLASANTI,

Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria CARBONE,

Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Luisa CARRA, Fabio Gaetano

GALEFFI, Alessandro PALLAORO

Primi Referendari Gianluca BRAGHO’, Benedetta COSSU

Referendari Luigi DI MARCO, Beatrice MENICONI

Consiglieri Teresa BICA, Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE,

FrancescoUCCELLO, Adelisa CORSETTI

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio

1934, n. 1214 e successive modificazioni;

Vista l’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20;

Visto l’art. 9 della deliberazione delle Sezioni Riunite della Corte dei conti 16

giugno 2000, n. 14, recante il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo

della Corte dei conti e successive modificazioni;

Visto il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con il

decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come novellato dal decreto legge 10 ottobre

2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

Visto, in particolare, l’art. 243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.

267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre

2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

Vista la nota del Presidente della Corte dei conti di convocazione della Sezione

delle Autonomie per l’adunanza del 6 marzo 2013 con riserva di trattazione di ulteriori

273

argomenti non iscritti espressamente all’ordine del giorno, tra i quali in sede di adunanza è

stato proposto l’esame di taluni aspetti interpretativi concernenti l’applicazione delle linee

guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art.

243-quater del d.lgs. 267/2000;

Udito il relatore Consigliere Rinieri Ferone;

PREMESSO

Con deliberazione n. 16 del 13 dicembre 2012, questa Sezione ha approvato le linee

guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art.

243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art.

3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7

dicembre 2012, n. 213.

Le Linee Guida della Sezione delle Autonomie offrono indicazioni sulla corretta

applicazione della nuova procedura, al fine di superare possibili difficoltà nell’esegesi delle

norme e per renderne l’interpretazione tendenzialmente uniforme.

Le istruzioni delle Linee Guida, deliberate dalla Sezione delle autonomie della

Corte dei conti, si rivolgono particolarmente alla fase istruttoria da parte della

sottocommissione, indicando elementi da acquisire per una ponderata valutazione del

piano.

Con la richiamata delibera si rappresentava come l’esigenza di dare immediato

avvio alle attività finalizzate ai complessi adempimenti previsti dalla procedura per il

riequilibrio pluriennale comportasse la tempestiva approvazione di un primo schema di

Linee Guida, suscettibile di eventuali, successivi adattamenti.

In effetti, dalle istruttorie finora svolte sono emerse varie problematiche applicative,

alcune delle quali non hanno dato luogo a particolari difficoltà e sono state risolte dagli

organi istruttori, mentre per altre le difficoltà interpretative, riguardanti aspetti procedurali

e sostanziali hanno reso necessario un approfondimento ed un conseguente orientamento

sulla più corretta applicazione delle nuove norme.

In particolare, si è reso necessario esaminare le seguenti questioni:

1) l’art. 243-bis, comma 8, lett.d)TUEL recita “Al fine di assicurare il prefissato

graduale riequilibrio finanziario, per tutto il periodo di durata del piano, l’ente…è

soggetto al controllo sulle dotazioni organiche previste dall’art. 243, comma 1.”

L’art. 243-bis, comma 8, lett.g) TUEL, a sua volta, recita:“…nonché accedere al

fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali di cui all’art.

243-ter, a condizione che….abbia provveduto alla rideterminazione della dotazione

organica ai sensi dell’art. 259, comma 6, fermo restando che la stessa non può essere

variata in aumento per la durata del piano di riequilibrio”.

In relazione a tali disposizioni è stato ritenuto necessario chiarire se, nel caso di

richiesta di accesso al fondo di rotazione, la rideterminazione della dotazione organica, di

cui al comma 8, debba o meno essere sottoposta al controllo della Commissione di cui

all’art. 155 TUEL ed in quale fase della procedura di riequilibrio, ossia prima dell’inizio

274

dell’istruttoria del piano di riequilibrio da parte della sottocommissione oppure in un

diverso momento.

2) L’art. 243-quater, comma 7, TUEL recita :”La mancata presentazione del piano

entro iltermine di cui all’art. 243-bis, comma 5 (60 giorni dalla data di esecutività della

delibera di ricorso al piano) comporta l’applicazione dell’art. 6, comma 2, del decreto

legislativo n. 149 del 2011, con l’assegnazione al consiglio dell’ente, da parte del Prefetto,

del termine non superiore a venti giorni per la deliberazione del dissesto”.

In sede di applicazione della suddetta norma si è posta la necessità di verificare se,

ferma restando l’indubbia natura perentoria del termine de quo, in presenza del resto anche

della sanzione per il caso di inosservanza dello stesso, il suddetto termine ammetta un

margine di tolleranza, in ipotesi dilatando la scadenza del termine fino all’effettiva

acquisizione della delibera di approvazione del piano.

3) L’art. 4, comma 5, del decreto legge n. 174/2012, convertito con modificazioni

dalla legge 213/2012 recita: “Per l’anno 2012 la dotazione del fondo di rotazione…è

incrementata della somma di 498 milioni di euro (che si aggiunge alla dotazione - ex

comma 1- di 30 milioni di euro). Tale importo (cioè i 498 milioni) è destinato

esclusivamente al pagamento delle spese di parte corrente relative a spese di personale,

alla produzione di servizi in economia e all’acquisizione di servizi e forniture, già

impegnate e comunque non derivanti da riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi

dell’art. 194 del d.lgs 267/2000…”

L’art. 5 del D.L. 174/2012 recita “In sede di prima applicazione delle disposizioni

di cui all’art. 243-bis e seguenti del d.lgs. 267/2000 per gli enti che chiedono di accedere

alla procedura di riequilibrio finanziario, in presenza di eccezionali motivi di urgenza, può

essere concessa con decreto del Consiglio dei ministri…un’anticipazione a valere sul

fondo di rotazione di cui all’art. 4 da riassorbire in sede di predisposizione e attuazione

del piano di riequilibrio”.

In relazione a detta norma, atteso che per l’anticipazione di cui all’art. 5 non è

previsto il vincolo di destinazione richiesto dall’art. 4, comma 5, è emersa la necessità di

verificare se la mancanza di tale indicazione espressa possa essere intesa nel senso che per la

prima anticipazione non sussista l’obbligo di finalizzazione della spesa ex art. 4, comma 5.

RITENUTO

- Che alle prospettate questioni in conformità ai principi di diritto che regolano i

criteri ermeneutici, per gli aspetti sia letterali che sistematici, possano essere date le

seguenti soluzioni:

1) Se il controllo, da parte della Commissione di cui all’art. 155 TUEL, della

rideterminazione della dotazione organica, nel caso di richiesta di accesso al fondo di

rotazione, debba o meno precedere l’inizio dell’istruttoria del piano di riequilibrio da parte

della sottocommissione.

La rideterminazione della dotazione organica a cui deve provvedere l’ente, che

intende accedere al fondo di rotazione, costituisce sotto il profilo formale-procedimentale

una condizione per l’accesso al fondo (art. 243-bis, comma 8 lett. g). Il medesimo

275

provvedimento, sotto il profilo sostanziale rappresenta, poi, una delle misure necessarie per

ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio (art. 243-bis, comma 6, lett. c), come

ribadito anche dall’art. 1, comma 1 del decreto interministeriale, emanato ai sensi dell’art.

243-ter, che ha stabilito i criteri necessari per la determinazione dell’importo massimo

dell’anticipazione a valere sul fondo di rotazione.

Nella considerazione che tale misura concorre a determinare la riduzione

percentuale delle spese correnti, nel caso di accesso al fondo, essa deve necessariamente

confluire nel piano di riequilibrio. Inoltre la riduzione della spesa corrente rientra tra i

parametri per la determinazione dell’anticipazione attribuibile.

Ciò premesso, va ora considerato che la rideterminazione della dotazione organica

costituisce un provvedimento a contenuto tipizzato (art. 259, comma 6 TUEL) adottato

dall’ente locale, che acquista efficacia in seguito all’approvazione da parte della

Commissione di cui all’art. 155 TUEL della proposta di rideterminazione. L’approvazione,

che integra un controllo di merito, non ammette forme surrogatorie e conserva una

propria autonomia funzionale.

Per queste ragioni la rideterminazione della dotazione organica deve essere

sottoposta al controllo della Commissione ex art. 155 TUEL per l’esame e l’approvazione,

ma non costituisce una condizione di avvio dell’istruttoria del piano di riequilibrio che, per

gli aspetti non condizionati da questa specifica valutazione, potrà essere avviata e

proseguita.

Peraltro, al fine di evitare possibili sfasature tra i tempi, determinati per legge,

relativi alla presentazione e all’esame del piano di riequilibrio, in tutti i suoi passaggi

procedimentali, e il tempo necessario alla Commissione ex art. 155 TUEL per esaminare la

proposta di rideterminazione della dotazione organica, quest’ultima deve essere coeva alla

presentazione della delibera di ricorso alla procedura di riequilibrio. In caso contrario la

sottocommissione competente all’istruttoria del piano dovrà assegnare un termine breve

per l’integrazione documentale.

Il provvedimento della Commissione ex art. 155 TUEL, sulla proposta di rideterminazione

della dotazione organica, dovrà essere adottato e trasmesso alla sottocommissione per

l’istruttoria del piano di riequilibrio non oltre il termine stabilito dall’art. 243-quater,

comma 1, compresi, ove assegnati, gli ulteriori trenta giorni per l’eventuale supplemento

istruttorio.

In coerenza con quanto fin qui considerato si pone anche il richiamo operato

dall’art. 243-bis, comma 8, lett. d) ai controlli sulle dotazioni organiche previste dall’art.

243, comma 1 del TUEL, che, alla stregua delle altre misure per assicurare il risanamento,

costituiscono parametri dinamici di riequilibrio per tutto il periodo di durata del piano.

2) Se sia possibile ipotizzare un margine di tolleranza, fino all’effettiva

acquisizione della delibera che approva il piano, del termine di 60 giorni per la

presentazione del piano di riequilibrio.

Deve essere, preliminarmente, chiarito che l’adempimento soggetto al termine

perentorio, è quello concernente la deliberazione del piano di riequilibrio di cui all’art.

243-bis, comma 5, che decade il 60° giorno successivo a quello di esecutività della delibera

276

di cui all’art. 243-bis comma 1. Diverso da questo termine è quello indicato nell’art. 243-

quater, comma 1, dove è stabilito che entro dieci giorni dalla data della delibera, di cui

all’art. 243-bis comma 5, il piano di riequilibrio è trasmesso alla Sezione regionale di

controllo, nonché alla Commissione di cui all’art. 155 TUEL.

Il comma 7 dell’art. 243-quater (nel quale tra le ipotesi che comportano

l’applicazione dell’art. 6, comma 2, del decreto legislativo n. 149 del 2011, annovera “la

mancata presentazione del piano entro il termine di cui all’art. 243-bis, comma 5”) usa

impropriamente il termine presentazione. Infatti il riferimento espresso alla disposizione

normativa: “articolo 243-bis, comma 5” rende chiara l’intenzione che solo a quel termine

si correla l’effetto dell’applicazione dell’art. 6, comma2, del d.lgs 149/2011. Opinando

diversamente dovrebbe concludersi che la previsione del comma 7 dell’art. 243-quater,

confligge con quella del comma 1 dello stesso articolo che fissa al decimo giorno

successivo alla delibera del piano il termine per la sua presentazione. Di conseguenza non

può essere considerato perentorio il termine di presentazione del piano appena ricordato

(dieci giorni dopo la delibera), ragion per cui se il piano è deliberato nei termini, ma

presentato oltre i termini, non incorre nel ripetuto effetto sanzionatorio. Per cui si è

dell’avviso che decorso il termine utile per la deliberazione del piano (60 giorni dalla

delibera di cui all’art. 243-bis, comma 1) gli organi destinatari, ai sensi dell’art. 243-bis,

comma 2, della delibera di ricorso alla procedura ex art. 243-bis, comma 1, verifichino le

ragioni dell’eventuale ritardo nel compimento del successivo adempimento ai fini della

definizione del procedimento nei modi previsti dalla legge.

Precisato quanto innanzi, deve ora considerarsi che la perentorietà dei termini

normalmente si giustifica per l’esigenza di garantire la certezza del diritto in situazioni in

cui sono coinvolti interessi giuridicamente rilevanti che sarebbero pregiudicati dalla

dilatazione eccessiva del tempo di definizione di fatti e situazioni costitutive, modificative

o estintive di situazioni giuridiche. Nel caso di specie la necessità che il piano di

riequilibrio sia deliberato nel termine perentorio fissato dall’art. 243-bis, comma 5 del

TUEL, risiede nel fatto che, in correlazione alla presentazione della delibera di ricorso alla

procedura di riequilibrio, da un lato si produce l’effetto impeditivo dell’esercizio delle

funzioni di controllo assegnate alla Corte dei Conti dall’art. 6, comma 2, del decreto

legislativo 149/2011 (funzioni poste a presidio della necessità di adottare urgenti rimedi

utili ad evitare il dissesto finanziario dell'ente), dall’altro, opera la sospensione delle

procedure esecutive intraprese nei confronti dell’ente, rimedio che interferisce

negativamente nella sfera giuridica di terzi estranei alla vicenda amministrativa del

riequilibrio.

Peraltro la perentorietà del termine espressamente prevista dalla legge, produce

“ipso iure” gli effetti di cui all’art 243-quater, comma 7, del TUEL (connessi allo spirare

del termine stesso e qualora non penda la procedura ex art.6. comma 2, d.lgs 149/2011

“temporaneamente” sospesa), effetti del tutto sottratti alla disponibilità del responsabile

della procedura regolamentata nella quale è inserito il ripetuto termine.

3) Se la prima anticipazione erogata ai sensi dell’art. 5 del D.L.174/2012 sia

sottoposta o meno alla finalizzazione richiesta dall’art. 4, comma 5, stesso decreto legge,

277

considerato che per tale anticipazione non è espressamente previsto il vincolo di

destinazione.

L’art. 5 del D.L. n. 174/2012, introduce, - solo in sede di prima applicazione delle

nuove disposizioni di cui all’art. 243-bis, - una particolare procedura accelerata per

l’erogazione dell’anticipazione a valere sul fondo di rotazione, qualora ricorrano

eccezionali motivi di urgenza che non consentono di attendere i normali tempi

procedimentali per la definizione ed approvazione del piano di riequilibrio. Nulla cambia,

invece, per quel che concerne tutti gli altri aspetti oggetto della disciplina della materia;

ragion per cui anche per le somme anticipate ai sensi dell’art. 5 del D.L. 174/2012, deve

ritenersi sussistente il vincolo di destinazione ex art. 4, comma 5, che trova la sua ragion

d’essere nella particolare rilevanza delle spese indicate, essenziali per le esigenze di

funzionamento dell’ente.

L’esclusione dei debiti fuori bilancio dal novero delle spese pagabili con le somme

a destinazione vincolata, trova giustificazione nei rimedi specifici per il finanziamento di

tali spese previste per i piani di riequilibrio dall’art. 243-bis, comma 7 del TUEL.

- Che le soluzioni interpretative di cui sopra integrando le istruzioni delle Linee

Guida deliberate da questa Sezione delle autonomie, per completezza documentale

debbano essere aggiunte a detto documento seguendo gli stessi criteri di pubblicazione.

DELIBERA

Alle questioni interpretativo-applicative riassunte in premessa, concernenti le

norme che regolano la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt.

243bis-243quinquies del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto

legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213 è data

soluzione nei suesposti termini.

Le Linee Guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di riequilibrio finanziario

pluriennale ex art. 243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come

introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,

convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213, approvate con deliberazione n. 16 del 13

dicembre 2012, di questa Sezione delle Autonomie sono integrate con il presente

documento.

Il Relatore Il Presidente

F.to Rinieri Ferone F.to Luigi Giampaolino

Depositata in segreteria il 26 marzo 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

278

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 12 del 03 aprile 2013

“Pronuncia di indirizzo per l’applicazione omogenea della normativa di cui all’art. 1,

commi 9 e 10 del decreto legge n.174/2012, convertito, con modificazioni dalla legge n.

213/2012, introdotta senza la previsione di norme transitorie, in materia di rendicontazione

delle assegnazioni e dei contributi in danaro a carico del bilancio di ciascuna Regione.”

279

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N. 12/SEZAUT/2013/QMIG

Adunanza del 3 aprile 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA,

Vittorio GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE

SALVO, Claudio IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE

GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO,

Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica LATERZA,

Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Lucilla

VALENTE, Andrea LIBERATI

Referendari Donato LUCIANO, Oriella MARTORANA,

Beatrice MENICONI

Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,

Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,

Adelisa CORSETTI

VISTO l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;

VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214 e

successive modificazioni;

VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131;

VISTO il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive

modificazioni;

VISTO il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7

280

dicembre 2012, n. 213;

VISTO, in particolare, l’art. 1, commi 9-12, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, che prevede

il controllo delle Sezioni regionali sui rendiconti presentati dai Gruppi consiliari istituiti presso le

Assemblee regionali;

VISTO l’art. 6, comma 4, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174;

CONSIDERATO che la materia del controllo esterno dei rendiconti dei Gruppi consiliari presenta

una serie di aspetti innovativi ed apre una problematica operativa per quanto concerne l’applicazione dei

nuovi controlli a partire dal rendiconto sull’esercizio 2012 in assenza di norme transitorie recate dal d.l.

n. 174 del 2012, anche al fine di una applicazione omogenea della recente normativa;

VISTA la nota n. 4573 del 29 marzo 2013, con la quale è stata convocata la Sezione delle

autonomie per il 3 aprile 2013 al fine di esaminare la questione di massima concernente l’applicazione

dell’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte delle Sezioni regionali dei

rendiconti dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012;

RITENUTO necessario tener conto delle norme regionali che disciplinano autonomamente modi e

tempi della rendicontazione, delle assegnazioni e dei contributi in danaro a carico del bilancio di

ciascuna Regione, oltre a individuare gli organi regionali competenti;

UDITI i relatori Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore Larosa e Consigliere Adelisa Corsetti

nell’adunanza del 3 aprile 2013

PREMESSO

L’art. 1, commi 9 e 10, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla l. 7

dicembre 2012, n. 213, ha previsto l’approvazione di un rendiconto annuale di esercizio da parte di

ciascun Gruppo consiliare presso i Consigli regionali, strutturato secondo le linee guida deliberate dalla

Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di

Bolzano da recepire con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Gli orientamenti contenuti

nelle linee guida hanno la finalità di assicurare la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare

tenuta della contabilità, oltre a definire la documentazione necessaria a corredo del rendiconto.

Il rendiconto deve evidenziare, in apposite voci, le risorse trasferite al Gruppo dal Consiglio

regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché le misure adottate per consentire la

tracciabilità dei pagamenti effettuati.

La Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 6 dicembre 2012, ha deliberato le linee guida per

il rendiconto dell’esercizio annuale da parte dei Gruppi consiliari, ai sensi dell’art. 1, comma 9, del

citato d.l. 174 del 2012. Esse sono state recepite con DPCM 21 dicembre 2012, pubblicato nella G.U. n.

28 del 2 febbraio 2013, venendo così a delinearsi il nuovo sistema di controllo previsto dal legislatore.

L’art. 1, comma 10, d.l. 174 del 2012, ha esteso il controllo della Corte dei conti ai rendiconti

annuali di esercizio dei Gruppi consiliari, ciascuno dei quali, approvato il rendiconto, lo invia al

Presidente del Consiglio regionale, che lo inoltra al Presidente della Regione per la trasmissione “entro

sessanta giorni dalla chiusura dell’esercizio” alla competente Sezione regionale di controllo della Corte

dei conti.

La Sezione è chiamata a pronunciarsi con apposita delibera sulla regolarità del rendiconto, entro

trenta giorni dal ricevimento. La pronuncia della Corte è trasmessa al Presidente della Regione per

l’inoltro al Presidente del Consiglio regionale, che ne cura la pubblicazione. In caso di mancata

pronuncia della Sezione nei trenta giorni assegnati, il rendiconto di esercizio si intende comunque

approvato. Il rendiconto è, altresì, pubblicato in allegato al conto consuntivo del Consiglio regionale e

nel sito istituzionale della Regione.

In particolare, la Sezione regionale, qualora riscontri che il rendiconto di esercizio del Gruppo

consiliare o la documentazione allegata non siano conformi alle prescrizioni normative, ne dà

comunicazione al Presidente della Regione entro trenta giorni dal ricevimento del medesimo rendiconto,

fissando per la regolarizzazione un termine non superiore a trenta giorni. La comunicazione è trasmessa

al Presidente del Consiglio regionale per i successivi adempimenti del Gruppo consiliare interessato e

sospende il decorso del termine per la pronuncia della Sezione.

281

La norma prevede anche misure a carico dei Gruppi nel caso in cui non provvedano alla

regolarizzazione entro il termine fissato; infatti essi decadono, per l’anno in corso, dal diritto

all’erogazione di risorse da parte del Consiglio regionale. La decadenza comporta l’ulteriore effetto

della restituzione delle somme ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale e non rendicontate

(art. 1, comma 11, d.l. n. 174 del 2012).

Pari effetti conseguono alla mancata trasmissione del rendiconto entro il termine stabilito dal

comma 10 e nel caso in cui la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti emetta una delibera di

irregolarità del rendiconto (art. 1, comma 12, d.l. n. 174 del 2012).

La materia del controllo esterno dei rendiconti dei Gruppi consiliari presenta una serie di aspetti

innovativi, specie in considerazione della natura dei soggetti per la prima volta sottoposti al controllo

della Corte, ed apre una problematica operativa per quanto concerne l’applicazione dei nuovi controlli

sul rendiconto relativo all’esercizio 2012.

Per l’applicazione omogenea della normativa, introdotta a fine 2012 senza la previsione di

norme transitorie, è emersa l’opportunità di una pronuncia di indirizzo da parte della Sezione delle

autonomie, tanto più considerando le diverse legislazioni regionali, sia preesistenti al d.l. n. 174 del

2012 e sia di adeguamento al medesimo, in materia di rendicontazione delle assegnazioni e dei

contributi in danaro a carico del bilancio di ciascuna Regione.

È stata, quindi, convocata la Sezione delle autonomie per l’adunanza del 3 aprile 2013 al fine di

emettere, ai sensi dell’art. 6, co. 4, d.l. n. 174 del 2012, una deliberazione di orientamento interpretativo

concernente l’applicazione dell’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte

delle Sezioni regionali dei rendiconti dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012.

La deliberazione di indirizzo, preceduta da diverse fasi di approfondimento per raccogliere utili

contributi e argomenti sui contenuti dei nuovi controlli, costituirà un punto di riferimento per le Sezioni

regionali al fine di realizzare un sistema di controllo contabile improntato a criteri di legalità e di

regolarità.

Gli indirizzi posti riguardano esclusivamente le Sezioni operanti presso le Regioni a statuto

ordinario, in quanto l’art. 1, comma 16, d.l. n. 174 del 2012, assegna alle Regioni a statuto speciale e

alle Province autonome di Trento e di Bolzano il termine di un anno per consentire l’adeguamento dei

rispettivi ordinamenti.

CONSIDERATO

1. La prima questione rilevante consiste nello stabilire se le norme in esame debbano trovare

immediata applicazione con riferimento all’anno 2012 oppure se debba esserne rinviata l’applicazione al

successivo esercizio, trattandosi di normativa intervenuta solo alla fine dell’anno e completata con il

DPCM 21 dicembre 2012, pubblicato in G.U. il 2 febbraio 2013.

Al riguardo, è da considerare che i Gruppi consiliari non erano precedentemente sottratti a

qualsiasi obbligo di rendicontazione, sulla base delle leggi regionali che, nel tempo, hanno regolato la

materia. In assenza di una norma che differisca al successivo esercizio l’operatività dei controlli esterni

previsti dal d.l. n. 174 del 2012, deve, pertanto, ritenersi che le Sezioni regionali siano chiamate a

svolgere le relative attività con riferimento al primo rendiconto redatto dopo l’introduzione del decreto

in parola, ossia a quello 2012.

2. Fermo restando il principio della non retroattività delle disposizioni puntuali recate dal d.l. n.

174 del 2012, la seconda questione investe i parametri per l’esercizio del controllo da parte delle Sezioni

regionali della Corte dei conti.

Per motivi cronologici, è da escludere, in linea generale, che tali criteri debbano essere

individuati nelle prescrizioni del DPCM 21 dicembre 2012, mentre è ragionevole ritenere che possano

essere desunti dalle norme regionali e dai provvedimenti attuativi vigenti nel 2012. Tali criteri vanno

integrati con i contenuti essenziali cui fa riferimento la nuova disciplina, ossia con l’indicazione delle

282

risorse trasferite al Gruppo dal Consiglio regionale, della corretta rilevazione dei fatti di gestione e della

regolare tenuta della contabilità.

Il controllo deve, quindi, appuntarsi su due aspetti fondamentali: a) la regolarità contabile del

conto intesa come rispetto delle norme che ne disciplinano la formazione, la completezza della

documentazione e la adeguatezza nel rappresentare i fatti di gestione; b) la rispondenza della gestione

alle regole vigenti nel 2012 in ciascuna Regione. Tra queste, di notevole rilievo è l’inerenza della spesa

all’attività del Gruppo consiliare; criterio generalmente esplicitato nella normativa regionale e,

comunque, desumibile dai principi generali, in quanto l’impiego di risorse pubbliche presuppone sempre

la finalizzazione ad un interesse pubblico che, nella specie, non può che far riferimento alle funzioni

assegnate ai Gruppi consiliari.

Pur in presenza di un sistema articolato di norme che stabiliscono regole specifiche, nell’ambito

dell’esercizio della facoltà delle Regioni di organizzare l’attività dei propri organi istituzionali, è da

considerare che il controllo esterno, introdotto con le norme in esame, valuta l’attività di gestione dei

fondi assegnati ai Gruppi alla stregua dei criteri generali che devono presiedere all’impiego delle risorse

pubbliche.

Con riferimento alla finalizzazione delle spese all’attività del Gruppo consiliare, deve essere

valorizzata la circostanza che trattasi di organismo che, a prescindere dall’esatta qualificazione

giuridica, può essere considerato, agli specifici fini che qui rilevano, quale soggetto gestore di risorse

pubbliche tenuto a dar conto della loro corretta utilizzazione.

Conseguentemente, il procedimento del controllo attribuito alla Sezione regionale si incentra sul

rendiconto di ciascun Gruppo consiliare. A tale riguardo può essere utile acquisire informazioni sulla

composizione e sulla variazione nel tempo dei Gruppi e sulla relativa assegnazione di risorse, ma non è

possibile attrarre al controllo atti diversi dal rendiconto.

3. Altra questione che emerge nell’applicazione dei controlli al rendiconto per l’esercizio 2012

riguarda i termini per la trasmissione del documento contabile alla Sezione regionale di controllo da

parte del Presidente della Giunta regionale.

A regime, il termine per la trasmissione del rendiconto alla Sezione regionale di controllo

(sessanta giorni dalla chiusura dell’esercizio) non dovrebbe ammettere deroghe, come può desumersi

dalla successione e dalla concatenazione dei termini previsti dall’art. 1, commi 10 e 11, d.l. n. 174 del

2012. Per i rendiconti 2013, tale termine dovrebbe essere rispettato anche laddove le norme regionali

dovessero disciplinare diversamente la cadenza procedimentale.

In fase di prima applicazione, il termine decorre dalla scadenza di quello previsto – dalle norme

regionali e/o dai regolamenti consiliari – per la presentazione del rendiconto al Consiglio regionale. Per

i medesimi rendiconti 2012 è ammissibile l’esercizio, da parte della Sezione regionale di controllo, di

una facoltà sollecitatoria rivolta al Presidente della Regione.

P Q M

la pronuncia della Sezione delle autonomie della Corte dei conti sulla questione di massima

concernente l’applicazione dell’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte

delle Sezioni regionali dei rendiconti dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012, è nei seguenti

termini:

a) il controllo deve riguardare anche i rendiconti relativi all’esercizio 2012;

b) il controllo concerne la regolarità e la legittimità della gestione finanziaria rendicontata da

svolgersi alla stregua delle regole all’epoca vigenti presso ciascuna Regione a statuto

ordinario;

c) il termine per la presentazione del rendiconto alla Sezione regionale di controllo,

ell’esercizio 2012, decorre dalla scadenza di quello previsto per la presentazione del

d) rendiconto al Consiglio regionale, secondo le norme regionali e/o i regolamenti consiliari al

tempo vigenti;

283

Dispone che, a cura della Segreteria delle Sezione delle autonomie, copia della presente

deliberazione sia trasmessa alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, che si

conformeranno al principio di diritto enunciato nel presente atto di orientamento.

I Relatori Il Presidente

F.to Giuseppe S. LAROSA F.to Luigi GIAMPAOLINO

F.to Adelisa CORSETTI

Depositata in segreteria il 5 Aprile 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

284

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 13 del 03 aprile 2013

“Questione di massima in merito all’iter da seguire quando sia stata sospesa, per effetto del

ricorso al riequilibrio finanziario pluriennale, ai sensi dell’art. 243-bis, comma 3 del D.L.

174/2012,la procedura di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011, in mancanza di

presentazione del piano pluriennale di riequilibrio.”

285

Corte dei conti Sezione del le autonomie

N.13/SEZAUT/2013/QMIG

Adunanza del 3 aprile 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA, Vittorio

GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Claudio

IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO,

Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica

LATERZA, Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA

Supplenti: Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Lucilla VALENTE,

Andrea LIBERATI

Referendari Donato LUCIANO, Oriella MARTORANA, Beatrice

MENICONI

Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,

Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,

Adelisa CORSETTI

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio

1934, n. 1214 e successive modificazioni;

Vista l’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20;

Visto l’art. 9 della deliberazione delle Sezioni Riunite della Corte dei conti 16

giugno 2000, n. 14, recante il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di

286

controllo della Corte dei conti e successive modificazioni;

Visto il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con il

decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come novellato dal decreto legge 10

ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

Visti, in particolare, gli artt. 243-bis, comma 3 e 243-quater, comma 7 del decreto

legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1,

lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7

dicembre 2012, n. 213;

Visto l’art. 6, comma 4 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla

legge 7 dicembre 2012, n. 213, in base al quale, per la risoluzione di questioni di

massima di particolare rilevanza, la Sezione delle autonomie emana delibera di

orientamento;

Vista la nota del Presidente della Corte dei conti di convocazione della Sezione

delle Autonomie per l’adunanza del 3 aprile 2013 con iscritto al punto 2 dell’ordine

del giorno la questione di massima proposta dalla Sezione regionale di controllo per

la Regione siciliana in tema di procedure di riequilibrio finanziario degli enti locali

territoriali;

Udito il relatore Consigliere Rinieri Ferone

PREMESSO

1. Con deliberazione n. 26/2013/QMIG del 26 marzo 2013, la Sezione regionale di

controllo per la Regione siciliana, ha sollevato la seguente questione di massima:

“se la mancata presentazione del piano pluriennale di riequilibrio – la cui

attivazione ha sospeso la procedura di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011

– entro il termine di cui all’art. 243bis, comma 5, del TUEL, comporti la ripetizione

dei passaggi procedimentali non ancora definiti della procedura di cui all’art. 6,

comma 2, sopracitato, ovvero l’applicazione letterale dell’art. 243 quater, comma

7 del TUEL”, chiedendo una pronuncia di orientamento della Sezione delle

Autonomie ai sensi dell’art. 6, comma 4 richiamato in epigrafe.

La Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana con la delibera

26/2013/QMIG, pone la questione di massima ricapitolata in epigrafe, che attiene al

raccordo tra le procedure di dissesto guidato e procedura di riequilibrio finanziario

pluriennale, ravvisando un ipotetico contrasto tra le indicazioni contenute nei criteri

287

di orientamento di cui alla delibera 1/2013/QMIG ed il contenuto dispositivo di cui

all’art. 243 quater, comma 7, del TUEL.

2. Con la richiamata deliberazione di questa SdA, si affrontava la specifica

problematica del “se, l’avvenuta deliberazione di piano di riequilibrio ex art. 243

bis, comma 1, del Tuel (nel testo modificato dalla legge di conversione n.

213/2012), oltre ad interdire alla Corte dei conti l’assegnazione di termini per

l’adozione di misure correttive ex art. 243 bis, comma 3, del Tuel, comporti altresì

la sospensione o interruzione o arresto tout court dell’intera procedura di dissesto

guidatoex art. 6 d.lgs. n. 149/2011, indipendentemente dalla fase procedurale in cui

sia giunta e dunque anche qualora siano già proceduralmente emersi sia

l’inadempimento delle misure correttive che la sussistenza delle condizioni previste

dalla legge per la dichiarazione di dissesto finanziario”.

La questione di massima appena riassunta, sollecitava, la necessità di individuare

un principio interpretativo utile a regolamentare quelle fattispecie che già

incardinate nella disciplina procedimentale ex art. 6, comma 2, del

d.lgs.149/2011,alla data di entrata in vigore della legge di conversione del d.l. n.

174/2012 non avevano concluso l’intero iter del procedimento del cosiddetto

“dissesto guidato” e l’ente interessato aveva presentato la deliberazione di ricorso

alla procedura di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel.

La soluzione alla questione prospettata è stata individuata nell’orientamento che la

presentazione della deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio ex art.

243 bis, comma 1, del Tuel (nel testo del d.l. n.174/2012 come modificato dalla

legge di conversione n. 213/2012) sospende la procedura di dissesto guidato, salvo

che, alla data di presentazione della deliberazione stessa la Sezione regionale di

controllo abbia già adottato la delibera di accertamento del perdurare

dell’inadempimento da parte dell’ente locale delle misure correttive e della

sussistenza delle condizioni di cui all’art. 244 del TUEL, secondo la scansione

procedimentale individuata nella delibera n. 2/AUT/2012/QMIG del 20 dicembre

2011.

Nella delibera di orientamento fin qui ricordata è stato anche puntualizzato che la

sospensione comporta che nei casi contemplati dal comma 7 dell’art. 243-quater,

nei quali è prevista la ripresa del procedimento ex art. 6, comma 2, del

d.lgs.149/2012, non si rinnovano i passaggi procedimentali già definiti e la

288

procedura riprende il suo corso. Tenuto conto della fattispecie tipica dalla quale

originava la questione interpretativa, il richiamo ai “casi contemplati dal comma 7

dell’art. 243-quater” era implicitamente riferito alle ipotesi di mancata

presentazione del piano, che producevano l’effetto della ripresa del procedimento di

“dissesto guidato” temporaneamente sospeso ai sensi dell’art. 243-bis, comma 3.

La Sezione remittente argomenta che “un’applicazione diretta al caso in esame del

criterio di orientamento di cui alla citata deliberazione della Sezione delle

autonomie comporterebbe la ripresa della procedura di dissesto guidato …” . ”Si

soggiunge che ciò dovrebbe avvenire anche se l’ente, dopo essere trascorsi quasi 90

giorni dalla prima delibera della Sezione, ha presentato una serie assolutamente

insufficiente di misure adottate per correggere le criticità”. Continua la Sezione

regionale di controllo osservando che “…in tale opzione, potrebbe ravvisarsi un

contrasto con la lettera del citato art. 243-quater, comma 7, del T.U.E.L.: la

disposizione in oggetto rinvia, infatti, in modo abbastanza perentorio,

all’applicazione dell’art. 6, comma 2, con l’assegnazione al Consiglio dell’ente, da

parte del Prefetto, del termine non superiore a venti giorni per la deliberazione del

dissesto. Né sembra potersi individuare un riferimento testuale alla ‘ripresa’ del

procedimento di dissesto guidato o ad una regressione ad una fase procedimentale

diversa da quella fissata dal legislatore in modo espresso (assegnazione del termine

di venti giorni per la dichiarazione di dissesto)”.

3. Il caso prospettato dalla Sezione regionale siciliana non integra una delle

fattispecie già incardinate nella disciplina procedimentale ex art. 6, comma 2, del

d.lgs.149/2011,alla data di entrata in vigore della legge di conversione del d.l.

174/2012 e quindi appartenente alla casistica esaminata con la delibera

1/2013/QMIG della SdA in quanto, dalla ricostruzione dei passaggi procedimentali

fatti nella delibera della stessa Sezione siciliana, risulta che prima che fosse

depositata la delibera di assegnazione del termine al Comune per l’adozione delle

misure correttive, lo stesso ente aveva già adottato la delibera di ricorso alla

procedura di riequilibrio; evento questo che in base all’art. 243-bis, comma 3, (“Il

ricorso alla procedura di cui al presente articolo…” e non la trasmissione della

delibera) sospende temporaneamente la possibilità per la Corte di assegnare il

termine per l’adozione delle misure correttive ex art. 6, comma 2 del d.lgs.

149/2011. Più in dettaglio: la delibera del Comune è stata adottata il 26 novembre

2011, anche se trasmessa alla SRC con nota del 5 dicembre (non è contemplata la

289

perentorietà del termine); la delibera della SRC è stata depositata il 30 novembre

2011. Il piano di riequilibrio avrebbe dovuto essere deliberato entro il 25 gennaio

2013. La SRC, con delibera del 28 gennaio 2013, ha sospeso la procedura ex art. 6,

comma 2.

In proposito bisogna ora considerare che la sequenza procedimentale della

procedura del piano di riequilibrio, caratterizzata dalla scansione puntuale dei

termini, alcuni dei quali perentori, non ammette tolleranze che comportino una

dilatazione dei tempi delle varie fasi, atteso che è la stessa legge a contemplare gli

effetti che conseguono al maturare dei vari arresti procedimentali. In ragione di ciò

e dovendosi considerare irrilevanti ai fini della regolarità procedimentale i fatti

verificatisi fuori dall’iter definito dalla legge, nel caso di specie, la ripresa del

procedimento sospeso non ripercorre passaggi procedimentali, come invece

prefigurato secondo la prospettazione della sezione remittente, essendosi la stessa

procedura arrestata alla fase immediatamente precedente l’assegnazione efficace

del termine per l’adozione delle misure correttive.

Riassuntivamente sul punto va precisato che non essendosi verificato

l’incardinamento della procedura di dissesto guidato che consegue all’assegnazione

del termine per l’adozione delle necessarie misure correttive previste dall’art. 1,

comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n.266, la presentazione del piano di

riequilibrio ha determinato la condizione ipotizzata dall’art. 243-bis, comma 3,

ossia la sospensione temporanea opelegisdella possibilità per la SRC di assegnare,

ai sensi dell’art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, il

termine per l’adozione delle misure correttive. Quindi il riferimento agli

orientamenti interpretativi contenuti nella delibera 1/2013/QMIG dell’8 gennaio

2013, va assunto limitatamente ai criteri in base ai quali viene sostenuta la necessità

della ripresa del procedimento sospeso nei casi e nei modi ivi esplicitati, mentre per

gli altri aspetti va fatto riferimento alla disciplina a regime.

4. A regime, la disciplina che regola il raccordo tra le due procedure individua il

punto di discrimine tra l’esercizio delle funzioni di controllo della Corte dei Conti e

l’esercizio dell’autonoma iniziativa di presentare il piano di riequilibrio,

nell’avvenuta, o non ancora avvenuta, assegnazione del termine ex art. 6, comma 2

del d.lgs.149/2011.

290

Il problema interpretativo posto e cioè se in mancanza di presentazione del piano

debba riprendere la procedura di dissesto guidato oppure ritenere immediatamente

operanti i poteri sostitutivi prefettizi, va affrontato inquadrando nel rispettivo

sistema normativo di riferimento le due distinte fattispecie in cui può verificarsi il

caso che l’ente una volta deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio

finanziario pluriennale, poi non adotti nei termini perentori di legge il piano di

riequilibrio e cioè: se penda o meno il procedimento di dissesto guidato.

4.a) Preliminarmente va precisato il significato di pendenza del procedimento di

dissesto guidato, muovendo dalla lettera della legge ed in particolare dalla

disposizione contenuta nell’art. 243-bis, comma 3. Tale norma nel prevedere la

sospensione temporanea della possibilità di assegnare il termine per l’adozione

delle misure correttive, implica, secondo i canoni logico-interpretativi, dover

ritenere che le misure sono state individuate e prima delle misure è stato ben

valutato lo stato di precarietà strutturale degli equilibri di bilancio; il procedimento

si arresta, temporaneamente, sulla soglia della prescrizione adempimentale,

costituente un obbligo assistito da attività surrogatoria in caso di inadempimento. In

pratica, non si è in presenza di una previsione aspecifica dello sviluppo

procedimentale iniziato dalla Sezione regionale di controllo, ma in una fase

conclusiva della complessa e completa attività istruttoria che ha condotto a ritenere

necessarie ed ineludibili l’adozione di misure correttive. Il procedimento di dissesto

guidato entra in una fase, per così dire, di quiescenza.

La questione di massima muove dalla considerazione di un contrasto tra gli

orientamenti interpretativi della richiamata delibera secondo i quali in caso di

sospensione temporanea della procedura di dissesto guidato, se si dovesse verificare

il caso della mancata presentazione del piano, deve essere ripreso il procedimento

dal punto in cui è stato sospeso, con la disposizione (art. 243 quater, comma 7) che

in tale caso rinvia direttamente alla fase finale della procedura di cui all’art. 6,

comma 2, del d.lgs. 149/2011.

4.b) In secondo luogo occorre fare un’altra precisazione, anch’essa di carattere

preliminare, che riguarda la portata dispositiva dell’art. 243 quater, comma 7, del

TUEL.

291

Tale norma detta disposizioni dirette a disciplinare le evenienze che possono

interessare il procedimento di preparazione, definizione e gestione del piano di

riequilibrio, a prescindere da ogni questione di correlazione con l’eventuale

concorrenza del procedimento di dissesto guidato. Dunque, la sua portata

dispositiva va valutata solo in quest’ottica, ossia come un segmento della

complessiva attività amministrativa preordinata alla regolamentazione di questa

misura di intervento per il riequilibrio dei bilanci, disciplinata dagli art. 243bis e

seguenti del TUEL.

In quest’ottica bisogna cogliere la ratio delrinvio diretto all’intervento del Prefetto

ex art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011, al verificarsi delle condizioni ivi previste.

Essa risiede, verosimilmente, nella necessità di prevedere un momento di chiusura

vincolante laddove vengono meno le finalità che supportano la decisione di

ricorrere alla procedura di riequilibrio.

A tal fine è necessario considerare che i Comuni e le Province ricorrono al piano di

riequilibrio pluriennale quando hanno constatato la sussistenza di squilibri

strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario ed hanno

constatato che le misure poste a salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui agli

artt. 193 e 194 del TUEL, da assumere obbligatoriamente, non sono sufficienti a

riequilibrarlo (art. 243 bis, comma 1).

La sussistenza dei presupposti appena enunciati fa ritenere anche la deliberazione di

ricorso al piano e la sua corretta gestione, come soluzioni obbligate poste a tutela

degli interessi della corretta gestione finanziaria ed amministrativa. Interessi la cui

prima matrice risiede proprio nel rispetto degli equilibri di bilancio ora oggetto di

espressa tutela costituzionale ai sensi dell’art. 1 della L.Cost. 20.4.2012, n. 1 e

dell’art. 9 della legge 24.12.2012, n. 243 (Disposizioni per l’attuazione del

principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’art. 81 C.).

Laddove all’autonoma decisione dell’ente di ricorrere a tale rimedio non seguano

gli atti ed i risultati conseguenziali così come disciplinati dalla legge, vengono a

conclamarsi ex legei presupposti diuna situazione di grave precarietà della

situazione finanziaria ed amministrativa che impongono il rimedio risolutivo

previsto dall’ordinamento (dichiarazione di dissesto).

292

Tale rimedio è imposto omisso medio, ossia come conseguenza immediata e

vincolata al verificarsi delle ipotesi contemplate del comma 7 sopraricordato, senza

la necessità di ulteriori accertamenti concernenti il merito della situazione

finanziaria.

In altre parole le quattro situazioni ipotizzate nell’art. 243 quater, comma 7

(mancata presentazione del piano, diniego di approvazione del piano, accertamento

di grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano e

mancato raggiungimento del riequilibrio finanziario) configurano fattispecie legali

tipiche di condizioni di dissesto finanziario che si aggiungono a quelle già

previste dal TUEL (art. 244 TUEL) e comportano l’obbligo di dichiarazione di

dissestoe, quindi, la conseguente attività sollecitatoria e, eventualmente, sostitutiva

del Prefetto, da cui il richiamo all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011.

Comportano, cioè (come ricordato nella delibera 1/2013/QMIG di questa SdA)

l’avvio della fase esecutiva affidata al Prefetto che, “… in quanto sostitutiva degli

organi di governo dell’ente, sia ordinari, sia straordinari, competenti nella materia,

sottrae “ex lege” ai medesimi il potere di ogni iniziativa”.

L’attività affidata al Prefetto dall’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011, sopperisce

alla lacuna ordinamentale che si è creata con la soppressione degli organi di

controllo sugli atti degli enti locali, ai quali era demandato quel segmento di

procedimento che l’art. 247 TUEL (Omissione della deliberazione di dissesto)

attribuiva ai CORECO.

CONSIDERATO

5)Diversa è la situazione nell’ipotesi in cui sia stata sospesa temporaneamente la

procedura di dissesto guidato e l’ente non abbia presentato il piano di riequilibrio.

Tale evenienza, che rappresenta una situazione che si colloca fuori della portata

regolativa ordinaria della procedura di riequilibrio fin qui esaminata, crea

un’oggettiva necessità di raccordo tra le due procedure, una delle quali, per espressa

volontà del legislatore, rimane sospesa. Poiché le norme devono essere interpretate

affinché abbiano un significato, appare verosimile ritenere che la sospensione è

finalizzata a verificare se le situazioni (comportamenti difformi dalla sana gestione

finanziaria, violazione degli obiettivi di finanza pubblica allargata e irregolarità

contabili o squilibri strutturali del bilancio dell’ente in grado di provocarne il

293

dissesto) già accertate dalla Sezione regionale di controllo, che ha anche

individuato le misure correttive necessarie, per la cui attuazione stava per assegnare

un termine, possano trovare valido rimedio nelle ulteriori potenzialità di

risanamento offerte dalla normativa concernente il piano di riequilibrio. E che si

tratti di ulteriori potenzialità discende dal fatto che il comma 6 dell’art. 243 bis,

prevede espressamente che il piano di riequilibrio pluriennale deve, comunque,

contenere le misure correttive individuate dalla Sezione regionale di controllo.

Questo perché, come osservato nella ripetuta delibera 1/QMIG/2013 di questa SdA,

sul piano sostanziale la procedura di riequilibrio contiene in sé gli elementi

strutturali per configurarsi come un rimedio compiutamente autonomo nel novero

delle misure di risanamento codificate nell’ordinamento contabile degli enti locali

nel quale, appunto, viene inserito. In pratica la potenzialità, per così dire, aggiuntiva

di risanamento finanziario che gli strumenti del piano di riequilibrio offrono

all’ente in condizioni di squilibrio strutturale, giustificano una nuova valutazione

della situazione pur già apprezzata in sede di “dissesto guidato”, in quanto possono

considerarsi sopravvenuti, determinanti elementi di novità che fondano l’esercizio

“ex novo” del potere di iniziativa del risanamento in capo al responsabile dell’ente.

Se però, con la mancata presentazione del piano, vengono a mancare questi ulteriori

elementi di valutazione rivive il procedimento valutativo iniziato dalla SRC e

approdato all’individuazione delle misure correttive che devono essere imposte

all’ente. D’altra parte la mancata presentazione del piano di riequilibrio, come ogni

comportamento omissivo, costituisce un mero fatto non altrimenti apprezzabile

dalla sezione regionale di controllo, quindi un comportamento che in sé non elide la

necessità che sia definitivamente accertata la capacità, o meno, dell’ente di

riequilibrarsi secondo i criteri e le valutazioni concluse dalla sezione regionale di

controllo.

E’ evidente che una tale necessità non sussiste laddove si versi in una delle altre tre

ipotesi (diniego di approvazione del piano, mancato rispetto degli obiettivi,

mancato riequilibrio) perché in quei casi si ha per presupposta una avvenuta

valutazione della Sezione regionale di controllo in sede di esame del piano che,

pronunciandosi sul piano, (approvandolo o negando l’approvazione) ha concluso

l’accertamento relativo all’idoneità delle misure di riequilibrio a conseguire, o

meno, l’obiettivo di riequilibrio, compiendo una valutazione che, in base al

294

principio di continenza, secondo cui il più contiene il meno, include ovviamente

anche quella che ha dato luogo alle misure correttive che devono essere inserite nel

piano. In questo caso, la ripresa del procedimento sospeso integrerebbe un atto

sostanzialmente emulativo che incorrerebbe nel divieto del ne bis in idem.

6. Le considerazioni fin qui svolte conducono a ritenere che nei casi in cui il

procedimento di dissesto guidato sia stato sospeso per effetto del ricorso, da parte

dell’ente, alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, laddove l’ente non

deliberi il piano di riequilibrio pluriennale finanziario, nel termine perentorio

stabilito dalla legge, il suddetto procedimento sospeso riprende il suo iter

completando i successivi passaggi procedimentali come disciplinati dalla legge che

li regola: art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011.

P.Q.M.

1. La questione di massima posta dalla Sezione regionale di controllo per la

Regione siciliana così prospettata “se la mancata presentazione del piano

pluriennale di riequilibrio – la cui attivazione ha sospeso la procedura di cui

all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011 – entro il termine di cui all’art. 243bis,

comma 5, del TUEL, comporti la ripetizione dei passaggi procedimentali non

ancora definiti della procedura di cui all’art. 6, comma 2, sopracitato, ovvero

l’applicazione letterale dell’art. 243 quater, comma 7 del TUEL”, trova soluzione

secondo il seguente criterio di orientamento:

2. Nel caso in cui il procedimento di dissesto guidato sia stato sospeso per effetto

del ricorso, da parte dell’ente, alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale

ai sensi dell’art. 243-bis, comma 3 del D.L. 174/2012, laddove nel termine

perentorio di 60 giorni dalla data di esecutività della delibera di cui al comma 1

dell’art. 243-bis l’ente non deliberi il piano di riequilibrio pluriennale finanziario, il

procedimento sospeso riprende il suo iter completando i successivi passaggi

procedimentali come disciplinati dalla legge che li regola: art. 6, comma 2, del d.lgs

149/2011.

3. Ai criteri di orientamento stabiliti con la presente deliberazione si conformano

tutte le Sezioni regionali di controllo.

4. La Sezione regionale di controllo per la regione Sicilia per lo specifico caso

adotta le conseguenti decisioni in conformità alla presente delibera di orientamento

295

ai sensi dell’art. 6, comma 4, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge

7 dicembre 2012, n. 213.

Il Relatore Il Presidente

F.to Rinieri Ferone F.to Luigi Giampaolino

Depositata in segreteria il 5 aprile 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

296

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 14 del 06 maggio 2013

“Questione di massima su aspetti istruttori concernenti un piano di riequilibrio finanziario

pluriennale ex art. 243-bis del TUEL, come introdotto dal decreto legge 10 ottobre 2012, n.

174convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213. Le questioni afferiscono al tema dei

debiti fuori bilancio, alla natura dell’anticipazione a valere sul fondo di rotazione e

possibilità di deroghe ai limiti in materia di copertura dei disavanzi.”

297

Corte dei Conti Sezione del le autonomie

N.14/SEZAUT/2013/QMIG

Adunanza del 6 maggio 2013

Composta dai magistrati:

Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Claudio

IAFOLLA, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO, Ennio

COLASANTI, Salvatore SFRECOLA, Enrica LATERZA,

Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Silvio DI VIRGILIO, Rocco

LOTITO, Alessandro PALLAORO, Gianfranco POSTAL

Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Gianluca BRAGHÓ,

Benedetta COSSU

Referendari Valeria FRANCHI, Oriella MARTORANA

Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,

Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,

Adelisa CORSETTI

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214 e

successive modificazioni;

Vista l’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20;

Visto l’art. 9 della deliberazione delle Sezioni Riunite della Corte dei conti 16 giugno 2000, n. 14,

recante il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti e successive

modificazioni;

298

Visto il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con il decreto

legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come novellato dal decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito

dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

Visti, in particolare, gli artt. 243-bis, comma 6, 7, 8 e 243-ter, del decreto legislativo 18 agosto

2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n.

174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

Visto l’art. 6, comma 4 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7

dicembre 2012, n. 213, in base al quale, per la risoluzione di questioni di massima di particolare

rilevanza, la Sezione delle autonomie emana delibera di orientamento;

Vista la nota n. 1864 del 14 marzo 2013 con la quale la Sezione regionale di controllo per il Lazio

trasmette al Presidente della Sezione delle Autonomie la delibera n. 29/2013/QMIG, per il deferimento di

alcune questioni di massima su taluni aspetti applicativi della disciplina concernente la procedura di

riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e seguenti TUEL.

Atteso che il Presidente della Corte, riscontrata la particolare rilevanza della questione di

massima, ne ha disposto il deferimento alla Sezione delle Autonomie per l’adunanza del 6 maggio 2013.

Vista la nota prot. N. 05670 in data 26 aprile 2013 del Presidente della Corte dei conti di

convocazione della Sezione delle Autonomie per l’adunanza del 6 maggio 2013 con iscritto al punto 1

dell’ordine del giorno la questione di massima di cui al precedente capo della presente premessa;

Udito il relatore Consigliere Rinieri Ferone

PREMESSO

Con deliberazione n. 29/2013/QMIG del 13 marzo 2013, la Sezione regionale di controllo per il

Lazio, con riferimento alle evidenze istruttorie concernenti un piano di riequilibrio finanziario pluriennale

presentato da un ente locale, ha sollevato le seguenti questioni di massima:

a) “Se l’esclusione prevista dall’art. 4, comma 5, del decreto legge 174/2012 (… e comunque non

derivanti da riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 del decreto legislativo 18

agosto 2000, n. 267…) riguarda anche i debiti fuori bilancio riconosciuti dall’Ente ai fini della

predisposizione del piano, di cui all’art. 243bis, comma 7, come introdotto dal decreto legge

174/2012.

b ) “ Se l’ammontare dell’anticipazione e/o dell’intero importo concesso a valere sul fondo di

rotazione di cui all’art. 243 ter del TUEL, debba essere accertato in entrata al Titolo V e in uscita

al Titolo III per l’intero importo e, una volta accertato e riscosso nel primo anno di riferimento, sia

finalizzato a ricondurre l’Ente in equilibrio, fermo restando che l‘ente non può avvalersi di esso

per incrementare la capacità di spesa attraverso il finanziamento di muove e maggiori spese”.

299

c) Se sia possibile derogare, in forza della specialità della normativa sul riequilibrio, agli attuali

limiti stabiliti in materia di copertura di disavanzi di parte corrente con proventi derivanti da

alienazioni immobiliari, similmente a quanto già avviene per gli enti in condizione di dissesto

finanziario (artt. 244 segg. TUEL).

Su tali quesiti si chiede una pronuncia della Sezione delle Autonomie ai sensi dell’art. 6, comma 4

richiamato in epigrafe.

La citata delibera della Sezione regionale di controllo per il Lazio contiene un’ulteriore questione

che è già stata esaminata, su iniziativa della stessa Sezione delle Autonomie - ad integrazione delle linee

guida approvate con deliberazione n. 16 del 13 dicembre 2012 - nell’adunanza del 6 marzo 2013 e risolta

nei modi indicati nella delibera n. 11 del 26 marzo 2013.

Detta ulteriore questione riguarda la necessità di stabilire seil vincolo di destinazione imposto dall’art.

4, comma 5, del decreto legge n. 174/2012, convertito con modificazioni dalla legge 213/2012 alle risorse

incrementative del fondo di rotazione per l’anno 2012 (498 milioni di euro) da finalizzare esclusivamente

al pagamento delle spese di parte corrente relative a spese di personale, alla produzione di servizi in

economia e all’acquisizione di servizi e forniture, già impegnate e, comunque, non derivanti da

riconoscimento di debiti fuori bilancio possa, o meno, ritenersi esteso anche ai casicontemplati dall’art. 5

del D.L. 174/2012 e cioè all’erogazione dell’anticipazione dal fondo condecreto del Presidente del

Consiglio dei ministri, in presenza di eccezionali motivi di urgenza; al riguardo è stato espresso

l’orientamento che il suddetto vincolo sia da considerarsi esteso ai casi contemplati dall’art. 5 del D.L.

174/2012.

CONSIDERATO

1. Sulla prima questione, preliminarmente, va osservato che la menzione dei debiti fuori bilancio

contenuta nell’art. 4, comma 5, del d.l. 174/2012, non sembra presupporre una implicita qualificazione

particolare di tali debiti a seconda che siano inclusi o esclusi dal piano di riequilibrio; allo stesso modo,

ovviamente, se formano oggetto del piano di rateizzazione di cui all’art. 243-bis, comma 7 che

rappresenta solo una modalità programmatoria dei pagamenti. La qualificazione dei debiti fuori bilancio

è quella che si fonda sui criteri affermati nel principio contabile n. 2 per gli enti locali, punto n. 91 e

seguenti che ne tracciano anche i limiti oggettivi.

Nella disciplina introdotta dal d.l. 174/2012, i debiti fuori bilancio vengono in considerazione,

innanzitutto, come una delle cause dello squilibrio e, quindi, come elemento da considerare ai fini del

congruo dimensionamento dell’obiettivo di riequilibrio (art. 243-bis, comma 6) e, per quelli riconoscibili,

ai fini di una puntuale e completa ricognizione (comma 7) nel piano di riequilibrio, nonché per il relativo

piano di estinzione.

300

Per quel che riguarda il finanziamento, che costituisce il punto nodale della questione, non sembra

che la disciplina della procedura di riequilibrio contenga novità incidenti sui relativi principi fondamentali

che sono menzionati nel ricordato principio contabile n. 2 ed in particolare al punto 99 secondo il quale

per il finanziamento dei debiti fuori bilancio, legittimamente e formalmente riconosciuti, possono essere

utilizzate le risorse ivi indicate e cioè: a) riduzioni di spese correnti o utilizzo di nuove entrate; b)

applicazione di avanzo disponibile; c) disponibilità derivanti dall’adozione di un piano di riequilibrio triennale

ex art. 193 comma 3; d) vendita di beni del patrimonio disponibile; e) contrazione di mutuo

esclusivamente per spese di investimento.

Sostanzialmente confermative di tali criteri appaiono le previsioni contenute sia nel comma 7

dell’art. 243-bis del D.L. 174/2012, sia nel comma 8, lett. g) dello stesso articolo che contemplano aspetti

regolativi che non incidono sulla sostanza normativa appena riassunta.

Infatti, nella prima disposizione (243-bis, comma 7) il legislatore prevede solo una particolare

modalità di estinzione di tali debiti attraverso la predisposizione di un piano di rateizzazione convenuto

con i creditori. Ed in proposito appare utile osservare che la norma usa il termine “finanziamento” del

quale, però, è difficile cogliere il significato, mentre più lineare appare ritenere che il termine sia quello di

“pagamento” coerente, in termini sistematici, con la disposizione di cui all’art. 194, comma 2 del TUEL.

Nella seconda disposizione (art.243-bis, comma 8, lett.g) è, invece, contemplata la facoltà di

ricorrere a mutui per pagare debiti fuori bilancio, se riferiti a spese di investimento.

Precisati gli aspetti fin qui trattati che intendono sottolineare l’omogeneità di principio della

disciplina dei debiti fuori bilancio, sia per quel che riguarda la loro natura, sia per quel che concerne il

metodo di finanziamento dei medesimi, va ora aggiunto, per la definizione della questione proposta, che i

debiti fuori bilancio riconoscibili, che ai sensi dell’art. 243-bis, comma 6, lett.b) devono essere contenuti

nel piano di riequilibrio rappresentano spese che vanno a formare la massa passiva al cui finanziamento

l’ente provvede con le risorse indicate nel piano che sono quelle a tal fine destinabili alla luce delle

disposizioni che regolano la materia più sopra ricordata.

D’altra parte la finalità della esclusiva destinazione delle risorse da anticipazione dal fondo di

rotazione ai debiti relativi alla spesa di parte corrente concernente il personale, i servizi in economia e

servizi e forniture risiede nella necessità di ricostituire, attraverso il pagamento degli impegni già assunti,

una dinamica equilibrata di flussi di liquidità generati dal sistema di bilancio e ciò al fine di poter avviare

il graduale riequilibrio di cassa tra entrate ed uscite.

I debiti fuori bilancio, in particolare quelli di cui all’art. 194, comma 1, lett. e), rappresentano,

invece, poste finanziarie potenziali da ricondurre nel sistema di bilancio ma secondo parametri di

valutazione propri, che non hanno influenza immediata sulla fase di avvio del percorso di riequilibrio,

rimanendo assorbite dalla scansione temporale pluriennale delle altre misure di risanamento in attuazione

delle specifiche misure indicate dalla legge.

301

Per le esposte ragioni si ritiene che l’esclusione dei debiti fuori bilancio dalle spese per il cui

pagamento è possibile utilizzare le risorse del fondo di rotazione di cui all’art. 4, comma 5, del d.l.

174/2012, a valere sulla dotazione del medesimo fondo per l’anno 2012, debba essere riferita anche ai

debiti fuori bilancio riconoscibili ai fini della predisposizione dei piani di riequilibrio che, per quel che

riguarda il finanziamento, devono trovare copertura con le misure strutturali di risanamento previste dal

piano secondo le disposizioni che regolano la materia, o secondo le modalità specifiche indicate dallo

stesso D.L. 174/2012 laddove riferiti a spese di investimento.

E’ opportuno anche aggiungere che, rationetemporis, tenuto conto della espressa disposizione

normativa che riferisce alla dotazione del fondo per il 2012 il regime vincolistico concernente

l’utilizzazione delle risorse, l’eventuale modifica del piano di riequilibrio ex art. 1, comma 15, del D.L.

8 aprile 2013, n. 35 per effetto dell’utilizzazione dell’anticipazione di liquidità di cui al comma 13 dello

stesso articolo, non influisce sui ripetuti vincoli di destinazione.

2. Sulla seconda questione di massima va, innanzitutto, annotato, come ricorda la Sezione remittente

nella delibera 29/2013/QMIG, che nella circolare n. 5 del 7 febbraio 2013 del MEF – Dipartimento della

Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato generale per la finanza delle pubbliche amministrazioni-

concernente il patto di stabilità interno per il triennio 2013-2015 per le province ed i comuni con

popolazione superiore ai 1000 abitanti, nel trattare l’argomento dei “riflessi delle regole del patto sulle

previsioni di bilancio” al paragrafo D.2,con riferimento al fondo di rotazione per assicurare la stabilità

finanziaria degli enti locali, è data indicazione che l’anticipazione a valere sul fondo di rotazione prevista

dall’art. 243-ter va imputata contabilmente alle accensioni di prestiti (codice SIOPE 5311 “Mutui e

prestiti da enti del settore pubblico”); la restituzione dell’anticipazione, va imputata contabilmente tra i

rimborsi di prestiti (codice SIOPE 3311 “Rimborsi mutui e prestiti ad enti del settore pubblico”).

In modo analogo è strutturato anche l’accesso all’anticipazione di liquidità da destinare ai pagamenti

dei debiti certi, liquidi ed esigibili, da restituire, con piano di ammortamento a rate costanti, di cui all’art.

1, comma 13, del d.l. 8 aprile 2013, n. 35.

Si tratta di strumenti normativi finalizzati a disciplinare l’acquisizione e la gestione di mezzi

finanziari per il risanamento che si aggiungono ai mezzi propri e cioè a quelli destinati ad operare a

livello strutturale del sistema di bilancio, creando liquidità immediata la cui carenza, quando raggiunge

livelli di irreversibilità, non a caso, costituisce una delle condizioni che in base all’art. 244 TUEL avvia

l’ente al dissesto.

Tenuto conto di tale finalità, le risorse a valere sul fondo ex art. 243-ter del TUEL hanno, quindi,

natura simile a quelle provenienti dall’anticipazione di tesoreria che, come noto, servono a far fronte a

momentanee carenze di liquidità e a favorire il ripristino di una corretta dinamica della liquidità di

bilancio.

Tuttavia sotto il profilo contabile l’imputazione dell’anticipazione, che in entrata avviene secondo il

criterio sopra ricordato (codice SIOPE 5311), pone il problema della corrispondente voce di uscita in

302

quanto l’art. 243-ter del d.lgs. 267/2000, come modificato dal d.l. 174/2012, prevede che l’anticipazione

debba essere restituita in un periodo massimo di dieci anni; ciò comporta che le risorse da anticipazione

sarebbero considerate alla stregua di risorse provenienti da “indebitamento” per cui a fronte

dell’accertamento dell’entrata, i pagamenti per quota annuale determinano l’impegno solo sulla relativa

frazione. In tal modo, però, le ripetute risorse non solo fornirebbero liquidità per le spese già iscritte in

bilancio, ma la quota di queste non immediatamente impegnata per la restituzione, andrebbe a fornire

copertura a nuove e maggiori spese. Una tale procedura sarebbe esposta a censure di incostituzionalità

per violazione dell’art. 119 comma 6 C. e sarebbe anche contraria alle finalità del D.L. 174/2012 poc’anzi

ricordate che tendono a riequilibrare i conti, ma non ad aumentare la spesa.

La soluzione deve muovere dalla consapevolezza che la corrispondente voce di uscita dell’entrata da

anticipazione in discorso, non può essere uno stanziamento di spesa trattandosi, come già precisato, di

sole disponibilità liquide. Poiché l’entrata accertata e riscossa concorre alla determinazione del risultato di

amministrazione, è necessario che gli effetti sul predetto saldo siano sterilizzati dal primo anno di

attivazione dell’anticipazione e, per conseguenza, da quelli successivi fino alla completa restituzione

dell’anticipazione ottenuta. Obiettivo di neutralizzazione che è conseguito iscrivendo nei fondi vincolati

dell’esercizio di accertamento una somma, pari all’importo dell’anticipazione assegnata dal fondo di

rotazione, come “Fondo destinato alla restituzione dell’anticipazione ottenuta dal fondo di rotazione per

assicurare la stabilità finanziaria dell’ente”. Negli esercizi successivi il fondo sarà progressivamente

ridotto dell’importo pari alle somme annualmente rimborsate con rate semestrali come previsto dal

decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in data 11

gennaio 2013, che verranno impegnate e pagate secondo i surricordati criteri di imputazione.

Tale soluzione è in linea con il principio di “competenza finanziaria potenziata” prevista dal decreto

legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “armonizzazione dei sistemi contabili e dei sistemi di bilancio, delle

Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi” secondo cui tutte le obbligazioni attive e passive

giuridicamente perfezionate sono imputate all’esercizio nel quale vengono a scadenza. Si deve

evidenziare che anche se le norme sopra richiamate non fanno esplicito riferimento all’istituzione del

fondo così come dianzi individuato, dal combinato disposto delle prescrizioni sulle modalità di

riscossione, utilizzo e restituzione dell’anticipazione di liquidità con le norme in tema di competenza

finanziaria potenziata, deve ritenersi autorizzato/necessitato il ricorso al sistema del fondo vincolato per

evitare distorsioni sul risultato d’amministrazione effettivo e il rischio di autorizzazioni di nuove spese

prive di reale copertura (l’anticipazione è infatti concessa per il pagamento di impegni già assunti).

3. Sulla terza questione è necessario preliminarmente riepilogare il quadro normativo di riferimento

che, va subito detto, è stato interessato da interventi novellativi sia per effetto del D.L. 174/2012 sia per

effetto della legge di stabilità per il 2013.

La disciplina dell'equilibrio di parte corrente si fonda sull'art 162, commi 1 e 6, del TUEL: il comma

1, stabilisce che la situazione corrente, come definita al comma 6 del presente articolo, non può

303

presentare disavanzo; il comma 6 dispone che le previsioni di competenza relative alle quote di capitale

delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti obbligazionari non possono essere complessivamente

superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli dell’entrata e non possono avere altra forma di

finanziamento, salvo le eccezioni previste per legge.

L'art. 1, comma 443 della legge di stabilità 2013 recita:" in applicazione del secondo periodo del

comma 6 dell'art. 162 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i proventi da alienazioni di beni

patrimoniali disponibili possono essere destinati esclusivamente alla copertura di spese di investimento

ovvero, in assenza di queste o per la parte eccedente, per la riduzione del debito".

Ad ulteriore rafforzamento dei principi appena ricordati, sia pure in via di interpretazione

sistematica, sovviene l'altra novella normativa introdotta dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità che

modifica l'art. 193, comma 3, del TUEL - dove è dettata la disciplina generale concernente le misure da

adottare per il ripiano del disavanzo di amministrazione - prevedendo che i proventi da alienazione dei

beni patrimoniali disponibili possono essere utilizzati solo con riferimento a squilibri di parte capitale.

Ancora nel contesto della ricognizione normativa va fatto riferimento all’art. 255 comma 9 del

TUEL concernente l'acquisizione e la gestione dei mezzi finanziari per il risanamento degli enti che

hanno dichiarato il dissesto il quale deroga alle disposizioni vigenti che attribuiscono specifiche

destinazione ai proventi derivanti da alienazione di beni, consentendone diversa utilizzazione laddove sia

necessario per il finanziamento della massa passiva.

Norma di analogo tenore è, infine, quella introdotta dall'art. 3, comma 1, lett r) del D.L. 174/2012

che ha introdotto l'art 243-bis del TUEL che al comma 8, lett g) prevede che se l'ente che ha presentato il

piano pluriennale di riequilibrio finanziario intende accedere al fondo di rotazione per assicurare la

stabilità finanziaria degli enti locali di cui all'art. 243-ter, deve prevedere l'impegno ad alienare i beni

patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali dell'ente.

Dal quadro normativo vigente, così ricostruito, emerge con evidenza, innanzitutto, la volontà del

legislatore di rafforzare la virtuosità nella gestione del bilancio degli enti locali, ponendo il divieto

ineludibile della destinazione di risorse provenienti dal patrimonio al finanziamento della parte corrente;

in secondo luogo emerge, anche qui con chiarezza, una nuova deroga a tale principio, al pari di quella già

codificata nel richiamato comma 9 dell'art. 255 TUEL, poc'anzi richiamata, in caso di accesso al fondo di

rotazione per il finanziamento del piano di riequilibrio pluriennale. In sostanza si configurano discipline

parallele motivate dal fatto che in entrambi i casi è necessario fronteggiare una situazione di grave

precarietà finanziaria dell'ente.

La nuova disciplina dettata dal richiamato comma 8, lett. g, dell'art. 243-bis, non sembra contenere

alcuna limitazione circa la destinazione dei proventi delle alienazioni dei beni patrimoniali disponibili in

quanto, come avviene nel caso del dissesto, si tratta di risorse destinate al finanziamento complessivo

304

della massa passiva ed evidentemente giustificata dall'accertata insufficienza delle altre risorse attivate

dall'ente e provenienti dal proprio bilancio.

In virtù di quanto fin qui argomentato, la questione di massima prospettata va definita nel senso che i

proventi da alienazione di beni patrimoniali disponibili non possono avere destinazione diversa da quelle

indicate negli artt. 1, comma 443 della legge di stabilità 2013 e 193, comma 3, del TUEL, come

modificato dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità 2013, salvo i casi contemplati dal TUEL in

materia di dissesto (art. 255) e di accesso al fondo di rotazione di cui all'art. 243-ter e per le finalità di cui

all'art. 243-bis del TUEL, casi nei quali detti proventi concorrono a finanziare l'intera massa passiva.

P.Q.M.

1. Le questioni di massima poste dalla Sezione regionale di controllo per il Lazio trovano soluzione

nei seguenti termini:

a) “Se l’esclusione prevista dall’art. 4, comma 5, del decreto legge 174/2012 (… e comunque non

derivanti da riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 del decreto legislativo 18

agosto 2000, n. 267…) riguarda anche i debiti fuori bilancio riconosciuti dall’Ente ai fini della

predisposizione del piano, di cui all’art. 243bis, comma 7, come introdotto dal decreto legge

174/2012.

L’esclusione dei debiti fuori bilancio dalle spese per il cui pagamento è possibile utilizzare le risorse

del fondo di rotazione di cui all’art. 4, comma 5, del d.l. 174/2012, deve essere riferita anche ai debiti

fuori bilancio riconoscibili ai fini della predisposizione dei piani di riequilibrio che, per quel che riguarda

il finanziamento, devono trovare copertura con le misure strutturali di risanamento previste dal piano

secondo le disposizioni che regolano la materia, o secondo le modalità specifiche indicate dallo stesso

D.L. 174/2012 laddove riferiti a spese di investimento.

b ) “ Se l’ammontare dell’anticipazione e/o dell’intero importo concesso a valere sul fondo di

rotazione di cui all’art. 243 ter del TUEL, debba essere accertato in entrata al Titolo V e in uscita

al Titolo III per l’intero importo e, una volta accertato e riscosso nel primo anno di riferimento, sia

finalizzato a ricondurre l’Ente in equilibrio, fermo restando che l‘ente non può avvalersi di esso

per incrementare la capacità di spesa attraverso il finanziamento di muove e maggiori spese”.

L’importo dell’anticipazione concessa a valere sul fondo di rotazione di cui all’art. 243 ter del TUEL,

concorrendo alla determinazione del risultato di amministrazione, può generare effetti espansivi della

capacità di spesa. Per tale ragione è necessario che gli effetti sul predetto saldo siano integralmente

sterilizzati dal primo anno di attivazione dell’anticipazione e, per conseguenza, da quelli successivi fino

alla completa restituzione dell’anticipazione ottenuta. Tale obiettivo di neutralizzazione può essere

conseguito iscrivendo nei fondi vincolati dell’esercizio di accertamento dell’entrata una somma, pari

all’importo dell’anticipazione assegnata dal fondo di rotazione, come “Fondo destinato alla restituzione

dell’anticipazione ottenuta dal fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria dell’ente”. Negli

305

esercizi successivi il fondo sarà progressivamente ridotto dell’importo pari alle somme annualmente

rimborsate con rate semestrali come previsto dal decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il

Ministro dell’economia e delle finanze, in data 11 gennaio 2013, che verranno impegnate e pagate

secondo i surricordati criteri di imputazione.

c) Se sia possibile derogare, in forza della specialità della normativa sul riequilibrio, agli attuali

limiti stabiliti in materia di copertura di disavanzi di parte corrente con proventi derivanti da

alienazioni immobiliari, similmente a quanto già avviene per gli enti in condizione di dissesto

finanziario (artt. 244 segg. TUEL).

I proventi da alienazione di beni patrimoniali disponibili non possono avere destinazione diversa da

quelle indicate negli artt. 1, comma 443 della legge di stabilità 2013 e 193, comma 3, del TUEL, come

modificato dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità 2013, salvo i casi contemplati dal TUEL in

materia di dissesto (art. 255) e di accesso al fondo di rotazione di cui all'art. 243-ter e per le finalità di cui

all'art. 243-bis del TUEL, casi nei quali detti proventi concorrono a finanziare l'intera massa passiva.

2. La Sezione regionale di controllo per il Lazio per lo specifico caso in esame adotta le conseguenti

decisioni in conformità alla presente delibera ai sensi dell’art. 6, comma 4, del d.l. 10 ottobre 2012, n.

174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Il Relatore Il Presidente

F.to Rinieri Ferone F.to Giuseppe Larosa

Depositata in segreteria il 20 Maggio 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

306

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 15 del 05 luglio 2013

Ulteriore pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi dell’art. 6, comma 4, d.l.

n. 174 del 2012, specificativa dell’ indirizzo già espresso con delibera n. 12/2013/QMIG, in

merito al sistema di verifica delle spese dei Gruppi consiliari regionali ex art. 1, commi da 9

a 12, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213.

307

Corte dei Conti Sezione delle Autonomie

N. 15/SEZAUT/2013/QMIG

Adunanza del 5 luglio 2013

Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie

Luigi GIAMPAOLINO

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA,

Mario FALCUCCI, Claudio IAFOLLA, Ciro VALENTINO,

Enrica LATERZA, Roberto TABBITA

Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Giovanni MOCCI, Luisa

D’EVOLI, Andrea LIBERATI, Alessandro PALLAORO,

Gianfranco POSTAL

Primi Referendari Francesco ALBO, Chiara VETRO, Benedetta

COSSU

Referendari Donato LUCIANO, Luigi DI MARCO, Beatrice

MENICONI

Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,

Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,

Adelisa CORSETTI

VISTO l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;

VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214 e

successive modificazioni;

VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;

VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131;

VISTO il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,

approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive

modificazioni;

VISTO l’art. 1, commi 9-12, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con

modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, che prevede il controllo delle Sezioni regionali sui

rendiconti presentati dai Gruppi consiliari istituiti presso le Assemblee regionali;

308

VISTO l’art. 6, comma 4, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174;

VISTA la delibera della Sezione delle autonomie n. 12/SEZAUT/2012/QMIG emanata il 5 aprile

2013;

CONSIDERATO che il controllo esterno dei rendiconti dei Gruppi consiliari, avviato

sperimentalmente con riferimento all’esercizio 2012, ha fatto emergere, in assenza di norme transitorie

recate dal d.l. n. 174 del 2012, problematiche di rilevante complessità e comportamenti operativi

fortemente divaricati in sede regionale, quanto all’applicazione della citata delibera n. 12/2013;

VISTA la nota n. 7057 del 2 luglio 2013, con la quale è stata convocata la Sezione delle autonomie

per il 5 luglio 2013 al fine di un riesame, alla luce della concreta esperienza applicativa, delle

determinazioni assunte con la delibera n. 12/2013;

UDITI i relatori Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore Larosa e Consigliere Adelisa Corsetti

nell’adunanza del 5 luglio 2013.

PREMESSO

1. L’art. 1, commi da 9 a 12, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012, n.

213, ha previsto un compiuto sistema di verifica delle spese dei Gruppi consiliari regionali dettando un

articolato procedimento che parte delle modalità della rendicontazione e si conclude con la disciplina

giuridica degli effetti della mancata presentazione del rendiconto o della sua irregolarità.

Con delibera n. 12/SEZAUT/2013/QMIG, la Sezione delle autonomie ha ritenuto opportuno

adottare una pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi dell’art. 6, comma 4, d.l. n. 174

del 2012, al fine di procedere alla prima applicazione della richiamata attività di controllo fin

dall’esercizio 2012.

Nella pronuncia è stato affermato, preliminarmente, che il nuovo sistema, previsto d.l. n. 174 del

2012, trova applicazione a decorrere dalla rendicontazione per l’esercizio annuale 2013, come risulta

anche dal fatto che per la sua attuazione sono state emanate disposizioni regolamentari di dettaglio che

sono intervenute nel 2013 (cfr. DPCM 21 dicembre 2012, pubblicato nella G.U. n. 28 del 2 febbraio

2013).

Con riferimento all’esercizio 2012, la Sezione ha considerato che l’obbligo di rendicontazione

delle somme attribuite ai Gruppi consiliari per la loro attività, nei vari ordinamenti regionali, già

formava oggetto di specifica disciplina, normativa o regolamentare, ragion per cui ha ritenuto

suscettibile di immediata operatività l’attività di verifica attribuita alle Sezioni regionali con riferimento

al primo rendiconto redatto dopo l’introduzione del decreto in parola, ossia a quello 2012.

Gli indirizzi posti dalla Sezione delle autonomie hanno riguardato, esclusivamente, le Sezioni

operanti presso le Regioni a statuto ordinario, in quanto l’art. 1, comma 16, d.l. n. 174 del 2012, assegna

alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano il termine di un anno per

consentire l’adeguamento dei rispettivi ordinamenti.

2. Le risultanze delle prime attività di controllo hanno fatto emergere una diversificata gamma di

problematiche legate alla eterogeneità delle discipline regionali, sia di quelle preesistenti al d.l. n. 174

del 2012, sia di quelle di adeguamento alle disposizioni del medesimo.

Proprio l’accennata disomogeneità delle normative regionali e, conseguentemente, dei canoni

interpretativi sui quali le Sezioni regionali di controllo hanno fondato le loro decisioni, ha reso

necessario provvedere all’odierna convocazione della Sezione delle autonomie, al fine di adottare

un’ulteriore pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi dell’art. 6, comma 4, d.l. n. 174 del

2012.

Nel riconsiderare la problematica in esame, è opportuno soffermare l’attenzione sul mutamento

del quadro normativo che ha disciplinato il controllo esterno della Corte, precedentemente non

ipotizzabile. Tale controllo si appunta su un documento formale (il rendiconto); è svolto secondo precise

regole normative e non si spinge a valutare i comportamenti.

309

In relazione a quanto fin qui considerato, si pone l’esigenza di una puntuale esplicitazione dei

principi di diritto affermati con la precedente delibera, per una efficace e uniforme partenza dei nuovi

controlli, dall’esercizio 2013.

CONSIDERATO

3. Preliminarmente, è necessario ribadire che il controllo attribuito alle Sezioni regionali della

Corte dei conti trova immediata applicazione, per cui le stesse Sezioni regionali sono chiamate a

svolgere le relative attività con riferimento al primo rendiconto redatto dopo l’introduzione del d.l. n.

174 del 2012, ossia a quello relativo all’esercizio finanziario 2012.

4. In ordine alla questione concernente l’applicabilità o meno, all’esercizio 2012, dell’intero

quadro procedimentale delineato dall’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, va anche qui ribadito, in

ossequio al principio di irretroattività della legge, che l’immediata applicazione deve intendersi

circoscritta all’ampliamento delle competenze della Corte dei conti per effetto dell’art. 100, comma 2,

Cost. e della interpositiolegislatoris.

Pertanto, si conferma che le disposizioni precettive recate dal decreto in parola e,

conseguentemente, l’impianto sanzionatorio, producono effetti soltanto dall’esercizio 2013. Ciò in

quanto le fattispecie oggetto di verifica sono state completate soltanto nell’esercizio 2013, sicché le

nuove regole non possono essere applicate a spese effettuate secondo moduli vigenti nell’esercizio

precedente.

In effetti, i previgenti ordinamenti regionali già prevedevano forme procedimentalizzate di

verifica dei rendiconti dei Gruppi Consiliari, nonché gli effetti di un riscontro negativo.

Si tratta di un procedimento compiuto, pienamente vigente per l’esercizio 2012, nel quale, in

coerenza con la citata delibera della Sezione delle autonomie, si inserisce l’attività resa dalla Corte dei

conti sui documenti contabili dei Gruppi Consiliari.

In tali limiti si esauriscono gli effetti delle delibere delle Sezioni regionali di controllo relative

all’esercizio 2012 alle quali, va ripetuto, non sono applicabili le conseguenze previste dal d.l. n. 174 del

2012.

Peraltro avverso dette delibere, ove si ritengano lesive di interessi protetti, può essere introdotto

il procedimento giurisdizionale disciplinato dall’art. 3, d.l. n. 174 del 2012, quale modalità attuativa

della giurisdizione esclusiva della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica ai sensi dell’art. 103,

comma 2, Cost. (cfr. C. conti, Sez. riun. giurisd., 12 giugno 2013, n. 2/2013/EL).

5. Al fine di garantire la corretta attuazione delle disposizioni in parola, e tenuto conto

dell’oggettiva disomogeneità delle norme regionali, le delibere già adottate dalle Sezioni regionali di

controllo sono da interpretare in conformità agli indirizzi assunti con la presente deliberazione.

P Q M

la pronuncia della Sezione delle autonomie della Corte dei conti sulla questione di massima

concernente le modalità di controllo dei rendiconti dei Gruppi consiliari da parte delle Sezioni regionali,

relativi all’esercizio 2012, specificativa della deliberazione n. 12/2013, è nei seguenti termini:

a) il controllo delle Sezioni regionali della Corte dei conti sui rendiconti relativi all’esercizio

2012 ha efficacia ricognitiva della regolarità dei documenti contabili e si inserisce in un

percorso finalizzato all’integrale applicazione dei nuovi controlli a decorrere dal 2013;

b) le disposizioni precettive recate dall’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012 e, in

particolare, l’impianto sanzionatorio, si applicano dall’esercizio 2013;

c) le delibere già emesse dalle Sezioni regionali di controllo sono da interpretare in

conformità agli indirizzi sopra indicati.

310

Dispone che, a cura della Segreteria delle Sezione delle autonomie, copia della presente

deliberazione sia trasmessa alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, che si

conformeranno ai principi di diritto enunciati.

I Relatori Il Presidente

F.to Giuseppe LAROSA F.to Luigi GIAMPAOLINO

F.to Adelisa CORSETTI

Depositata in segreteria il 5 luglio 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco Recchia

311

CORTE DEI CONTI

DELIBERAZIONE n. 22 del 13 settembre 2013

Questioni interpretativo-applicative concernenti le norme che regolano la procedura di

riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e 243-quinquies del TUEL come

introdotti dall’art. 3, comma 1 lett. r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito

dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

312

Corte dei Conti Sezione del le autonomie

N. 22 /SEZAUT/2013/QMIG

Adunanza del 13 settembre 2013

Presieduta dal Presidente della Corte f.f. – Presidente della Sezione delle autonomie

Raffaele SQUITIERI

Composta dai magistrati:

Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Antonio DE

SALVO, Claudio IAFOLLA, Raffaele DEL GROSSO, Ciro

VALENTINO, Ennio COLASANTI, Enrica LATERZA, Anna

Maria CARBONE, Roberto TABBITA, Salvatore SFRECOLA,

Renzo DI LUCA, Maria Giovanna GIORDANO, Giovanni

DATTOLA, Carlo CHIAPPINELLI

Consiglieri Teresa BICA, Rosario SCALIA, Francesco PETRONIO, Josef

Hermann RÖSSLER, Carmela IAMELE, Alfredo GRASSELLI,

Rinieri FERONE, Luisa D’EVOLI, Francesco UCCELLO,

Adelisa CORSETTI, Gianfranco POSTAL

Primi Referendari Marco BONCOMPAGNI, Francesco ALBO, Gianluca

BRAGHÒ, Giuseppe TETI

Visto l’art. 100, comma 2, della Costituzione;

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con Regio Decreto 12

luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e

controllo della Corte dei conti;

Visto l’art. 17 co. 31 del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78 convertito con modificazioni

nella legge 3 agosto 2009, n. 102;

313

Visto l’art 6, comma 4, del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con

modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 il quale dispone che in presenza di

interpretazioni discordanti delle norme rilevanti per l’attività di controllo o consultiva o per la

risoluzione di questioni di massima di particolare rilevanza, la Sezione delle Autonomie emana

delibera di orientamento alla quale le Sezioni regionali di controllo si conformano.

Visto il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei

conti, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000 e successive modificazioni;

Vista la deliberazione n. 232/2013/QMIG del 25 giugno 2013, con la quale la Sezione

regionale di controllo per la Campania ha rimesso, per il tramite del Presidente della Corte dei

conti, una serie di questioni di massima, in relazione alla presentazione dei piani di riequilibrio

finanziario pluriennale da parte di alcuni Comuni della Regione stessa.

Vista la nota 7846 del 3 settembre 2013 con la quale il Presidente della Corte ha

convocato l’adunanza della Sezione delle Autonomie per il 13 settembre 2013 ed ha stabilito il

relativo ordine del giorno, nonché la nota 8045 in data 11 settembre 2013 di integrazione

dell’ordine del giorno, con iscrizione al punto 1-bis della questione di massima di particolare

rilevanza deferita dalla Sezione regionale di controllo per la Liguria con deliberazione n.

69/2013, anche questa concernente la disciplina procedimentale dei piani di riequilibrio

finanziario pluriennale ex art. 243-bis TUEL e seguenti;

Uditi all’odierna seduta i relatori consigliere Dott. Rinieri FERONE per il punto 1

dell’o.d.g. e consigliere Dott.ssa Luisa D’EVOLI per il punto 1-bis;

PREMESSO

A) RIEPILOGO DELLE QUESTIONI PROPOSTE DALLA SRC PER LA CAMPANIA

Con deliberazione n. 232/2013/QMIG del 25 giugno 2013, la Sezione regionale di

controllo per la Campania, in relazione alla presentazione dei piani di riequilibrio finanziario

pluriennale da parte di alcuni Comuni della Regione ha sollevato le seguenti questioni di

massima, esponendo nella delibera di rimessione le proprie opzioni interpretative;

A1)Se la verifica del requisito della tempestività e del rispetto dei termini della

procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis, comma 5, del TUEL costituisca

un accertamento che compete esclusivamente al Ministero dell’Interno, il quale nel caso di

tardiva approvazione del piano da parte dell’ente locale ai sensi dell’art. 243-bis, comma 5, del

TUEL, deve trasmettere gli atti al Prefetto, con assegnazione al Consiglio dell’ente del termine

314

non superiore a venti giorni per la deliberazione di dissesto (in applicazione dell’art. 6, comma

2, del d.lgs. n. 149/2011, richiamato dall’art. 243-quater, comma 7, del TUEL); ovvero se ciò

integri un accertamento autonomo, pregiudiziale o preliminare, su cui la Corte possa o debba

deliberare prima dell’analisi sulla relazione finale redatta dalla Commissione ex art. 243-

quater, comma 1, del TUEL; ovvero ancora, se la Sezione regionale di controllo, chiamata a

norma del comma 3 dell’art. 243-quater del TUEL a deliberare “sull’approvazione o sul

diniego del piano, valutandone la congruenza ai fini del riequilibrio” debba accertare il

rispetto della procedura ex art. 243-bis del TUEL sotto il profilo temporale unitamente agli altri

aspetti della procedura di riequilibrio finanziario e, dunque, solo successivamente in fase di

delibera sull’approvazione o sul diniego del piano. Alla questione appena riassunta accedono

altre due questioni complementari relative alla disciplina dell’esecutività delle delibere e del

calcolo dei termini, che sono esposte, per una migliore organizzazione del testo, nella parte

relativa all’esposizione delle opzioni interpretative, rubricate sotto le lettere a) e b) del punto

C.1.1.

A2) Se, qualora si ritenga che l’accertamento sulla tardività della procedura di

ripiano sia di competenza della Sezione regionale di controllo, quest’ultima possa mediante

l’adozione di apposita ordinanza e/o deliberazione, ordinare alla Commissione di

predisporre l’istruttoria di valutazione del piano, in caso di divergenza di posizioni circa la

tempestività delle procedure.

A3) Se in caso di revoca della delibera di ricorso alla procedura sussista un

margine di discrezionalità in capo all’amministrazione per cui questa, in presenza di

giustificate e documentate motivazioni, possa intervenire anche oltre il termine perentorio

dei 60 giorni; ovvero se l’amministrazione locale non possa adottare l’atto di revoca della

delibera di adesione al piano allorquando sia scaduto il termine per la sua approvazione.

A4) Se la deliberazione sul piano di riequilibrio pluriennale debba essere assunta

in adunanza pubblica o in camera di consiglio.

A5) Se la Sezione regionale di controllo possa, in sede di deliberazione

sull’approvazione o sul diniego del piano, attivare il contraddittorio sugli stessi rilievi già

effettuati dalla commissione, laddove si ritenessero non sufficienti i chiarimenti ottenuti in

sede di istruttoria ministeriale e/o le considerazioni della commissione nella relazione

illustrativa; ovvero se ciò sia precluso alla Sezione, in quanto l’ente ha già avuto modo di

svolgere osservazioni e/o integrazioni nella fase precedente;

- se la Sezione possa chiedere all’amministrazione proponente di esibire documenti che

non siano stati esaminati (o che si ritengano non compiutamente esaminati) dalla commissione

315

nonché se debba considerare, contestualmente alla relazione e al piano, documenti inviati

autonomamente dall’ente che non siano prodotti nella fase precedente; ovvero se la produzione

di ogni tipo di documento riguardi solo la fase antecedente la delibera.

A6) Se debba essere immediatamente comunicato alle amministrazioni interessate il

mero dispositivo della deliberazione ovvero se quest’ultimo debba essere reso pubblico,

contestualmente alla deliberazione, comprensiva delle motivazioni;

A7) Se la verifica della regolare approvazione del bilancio di previsione e dell’ultimo

rendiconto nei termini di legge concreti un requisito di ammissibilità alla procedura; ovvero se

si tratti di una questione attinente al merito che la Sezione regionale di controllo deve valutare

in via preliminare oppure unitamente agli altri elementi, allorquando si pronunci

sull’approvazione o sul diniego del piano.

B) QUESTIONI PROPOSTE DALLA SRC PER LA LIGURIA

La SRC per la Liguria con la delibera n.69/2013, propone alla SdA questioni di massima

originate da due quesiti posti dalla Amministrazione Provinciale di Imperia in materia di

procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis e segg. del TUEL e che di seguito

si riassumono:

B.1 “se, nelle ipotesi di predissesto finanziario determinato da rischio di incapacità

funzionale dell’Ente e cioè nelle ipotesi di squilibrio strutturale funzionale che impedisce la

predisposizione di un bilancio di previsione annuale e pluriennale, sia possibile fare ricorso

alla procedura di riequilibrio di cui all’art. 243-bis del TUEL e se in tal caso la

presentazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale entro il termine previsto per

l’approvazione del bilancio di previsione, sospenda, comunque, i termini dell’approvazione

del bilancio di previsione”;

B.2 “se, nelle ipotesi di deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio dichiarata

immediatamente eseguibile, il termine di 60 giorni per l’adozione del piano di riequilibrio di

cui al comma 5 dell’art. 243-bis del TUEL decorra dalla data di esecutività, ovvero dalla

data di adozione della deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio”.

316

C) OPZIONI INTERPRETATIVE FORMULATE DALLE SEZIONI REMITTENTI.

La Sezione per la Campania nell’articolare le motivazioni che fondano le suddette

questioni di massima, ha fornito un’ampia esposizione della problematica, evidenziando anche

possibili opzioni interpretative.

C.1. (Questioni A1 e A2). In relazione ai primi due quesiti relativi all’accertamento

della sussistenza del requisito della tempestività e agli eventuali provvedimenti da adottare, la

Sezione ha fatto riferimento ad un caso in cui, ritenuta tardiva l’adozione della delibera del piano

di riequilibrio rispetto al termine perentorio stabilito dall’art. 243-bis, comma 5 (60 giorni dalla

data di esecutività della delibera di ricorso al piano), il Ministero dell’Interno - Direzione

centrale della Finanza locale - ne ha riferito alla Sezione regionale di controllo ed al Prefetto e

non ha avviato la prevista istruttoria. In sostanza, la commissione di cui all’art.243-quater,

comma 1, del TUEL ha ritenuto tale constatazione sufficiente all’arresto del procedimento.

La Sezione remittente ha prospettato diverse possibili soluzioni:

a) presupponendo che la Sezione regionale di controllo disponga del procedimento solo al

termine dell’istruttoria della commissione, ipotizza che l’accertamento della tardività della

delibera del piano competa al Ministero (rectius alla commissione) che ne dà

comunicazione al Prefetto per l’attività sostitutiva ex art. 6, comma 2, del d.lgs.

149/2011;

b) ipotizzando, invece, che la Sezione sia competente a verificare la tempestività degli

adempimenti procedimentali, tra cui quello in argomento, prima della conclusione

dell’istruttoria della commissione, tale accertamento avrebbe natura di pregiudiziale di

rito al cui esame dovrebbe essere subordinato l’inizio dell’istruttoria della

commissione. Corollario di questa tesi sarebbe anche ritenere intestato alla Sezione

regionale il potere di pronunciarsi, sempre in via pregiudiziale (la Sezione riferirebbe

tale pronuncia al novero delle preliminari al merito), nei casi in cui il piano

pluriennale, pur approvato nei termini, sia assolutamente e totalmente carente di

congrue misure di risanamento (la Sezione remittente evoca, in proposito, la delibera

2/2013 della SRC per la Calabria che ha ritenuto equivalente negli effetti la

presentazione di un piano assolutamente insufficiente alla finalità di risanamento

all’ipotesi della non presentazione del piano). Quest’ultimo punto però non risulta

ricapitolato nel dispositivo per cui non è posta alcuna questione di massima.

c) la terza ipotesi contemplerebbe il potere della Sezione di pronunciarsi sulla tardività solo

in sede di esame del merito del piano, evocando, in questo caso, la recente pronuncia

317

n. 2/2013 delle SS.RR. in speciale composizione che, nell’ipotesi di presentazione di

un piano, ancorché del tutto insufficiente alla finalità di risanamento, ha affermato la

necessità di una preliminare valutazione della commissione sul piano. Nella stessa

sentenza, come ricorda la Sezione remittente, si precisa che sussiste l’esclusiva

competenza della Sezione regionale alla pronuncia in caso di mancato rispetto del

termine, senza presentazione di alcun piano.

C.1.1. Sullo specifico quesito in merito alla competenza della Sezione regionale circa

l’accertamento della tardività della procedura vengono prospettate due questioni ad esso

concettualmente complementari:

a) se il termine previsto per l’esecutività delle deliberazioni dell’ente locale, non

immediatamente esecutive, decorra dal primo giorno di pubblicazione o dall’ultimo giorno della

compiuta pubblicazione all’albo pretorio;

b) se ai fini del calcolo del termine perentorio dei 60 giorni ex art. 243-bis, comma 5,

del TUEL debba applicarsi l’art. 155, commi 1, 4, 5 c.p.c. per cui “Nel computo dei termini a

giorni o ad ore, si escludono il giorno iniziale o l’ora iniziali” (art. 155, comma 1 c.p.c.) e “ se il

giorno di scadenza è festivo, la scadenza è prorogata di diritto al primo giorno seguente non

festivo” (art. 155, comma 4, c.p.c.), con equiparazione del giorno festivo al sabato (art. 155,

comma 5, ultima parte, c.p.c.);

Sul punto sub a), la Sezione remittente ha illustrato le due tesi note: la prima, che riposa

sull’interpretazione letterale della norma art. 134, comma 3 del TUEL (“Le deliberazioni non

soggette a controllo necessario o non sottoposte a controllo eventuale diventano esecutive dopo il

decimo giorno dalla loro pubblicazione”), seguita in modo prevalente dagli enti locali, secondo

la quale l’esecutività si realizza all’undicesimo giorno dall’inizio della pubblicazione all’albo

pretorio. La seconda che, invece, individua il complessivo procedimento di pubblicazione e gli

effetti che ne conseguono secondo un’articolazione che vedrebbe, prima, il compiersi del

subprocedimento della pubblicazione con il decorso dei quindici giorni previsti dall’art. 124,

comma 1 del TUEL (“Tutte le deliberazioni …sono pubblicate mediante pubblicazione all’albo

pretorio…per quindici giorni consecutivi…”) e, quindi, il maturare dell’esecutività alla scadenza

del decimo giorno dall’eseguita pubblicazione ai sensi dell’art. 134, comma 3 TUEL.

Sul punto sub b) che riguarda i criteri per il computo dei 60 giorni entro i quali, ai sensi

dell’art. 243-bis, comma 5, il Comune che ha deliberato il ricorso al piano di riequilibrio deve

deliberare tale strumento di risanamento, la Sezione si sofferma a dar conto, da un lato, degli

318

orientamenti che negano l’applicabilità dell’art. 155 c.p.c. e quindi l’esclusione del giorno

iniziale che, invece, deve essere calcolato e l’esclusione della regola della proroga del termine al

primo giorno non festivo se la scadenza dovesse cadere in un tale giorno; dall’altro,

dell’orientamento opposto e cioè dell’applicabilità dell’art. 155 c.p.c. espressivo di un principio

di carattere generale secondo un orientamento del Consiglio di Stato (Sez. VI, sentenza n. 4752

del 7 settembre 2012).

C.2. (Questione A3). La questione concernente la possibilità per l’amministrazione di

revocare la delibera anche dopo il termine perentorio di 60 giorni ex art. 243-bis, comma 5,

TUEL è stata sollecitata da una specifica vicenda relativa ad un Comune che, dopo aver

deliberato il ricorso al piano di riequilibrio, non solo non ha adottato il piano entro il termine di

60 giorni, ma ha revocato, a termine già scaduto, la precedente delibera.

La Sezione remittente ha illustrato la questione ripercorrendo le precedenti delibere di

questa SdA che hanno trattato la materia, nelle quali sono resi gli indirizzi interpretativi secondo

i quali è da ritenere ammissibile la facoltà di revocare la delibera di ricorso al piano entro il

sessantesimo giorno (Deliberazione n. 16/SEZAUT/2012/INPR), ma che se la decisione

interviene dopo il decorso dei 60 giorni tale revoca potrebbe considerarsi equivalente alla

mancata presentazione del piano ex art. 243-quater, comma 7 e produrre gli stessi effetti

connessi dalla legge a questa fattispecie. Orientamento interpretativo che riposa sulla necessità di

garantire la tutela dei rilevanti interessi sottesi alla natura perentoria del ripetuto termine

intestati all’amministrazione stessa ed ai terzi titolari di rapporti giuridici con le amministrazioni,

il tutto secondo le argomentazioni svolte nelle deliberazioni n. 11/SEZAUT/2013/INPR e

13/SEZAUT/2013/INPR.

Tuttavia la Sezione si dà carico di considerare anche la diversa opzione interpretativa

dell’ammissibilità della revoca, atteso che tra le fattispecie elencate nell’art. 243-quater, comma

7 del TUEL, considerate “fattispecie legali tipiche di condizioni di dissesto” (cfr. deliberazione

SdA 13/2013 già citata), non figura la revoca tardiva che, attesa la natura appena esplicitata delle

prime, non potrebbe ad esse essere equiparata, in assenza di un intervento nomofilattico. D’altra

parte, aggiunge la Sezione campana, sarebbe ipotizzabile una sorta di resipiscenza del Comune

che dopo aver deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio, ritenga possibile risanare il

bilancio con le misure ex art. 193 e 194 TUEL.

319

C.3. (Questione A4) Per quel che riguarda il rito, camerale o adunanza pubblica, da

seguire per la deliberazione sul piano di riequilibrio la Sezione remittente ha configurato l’ipotesi

di interpretazioni discordanti legittimanti l’intervento nomofilattico ex art.6, comma 4 del D.L.

174/2012, atteso che - come si è già verificato - alcune Sezioni regionali hanno agito in maniera

differente e richiama in proposito le deliberazioni della Sezione regionale di controllo per la

Calabria (nn. 18, 19 e 20 del 2013), tutte assunte in camera di consiglio (anche se con le stesse la

Sezione non si è pronunciata sui piani ma agli effetti ex art. 243-quater, comma 7 del TUEL) e

la delibera 28/2013 della Sezione regionale di controllo per la Sicilia (anche questa ex art. 243-

quater, comma 7) assunta in adunanza pubblica.

Nel prendere posizione sul punto, la Sezione remittente sostiene che nella procedura in

esame (…) sono presenti elementi sia formali che sostanziali, riconducibili all’istituto del

contraddittorio. (…) ed ipotizza un contrasto tra commissione ex art 155 e comune quando la

relazione finale della commissione concluda per il diniego dell’approvazione. In queste ipotesi il

ruolo terzo della Sezione regionale, da svolgersi in pubblica adunanza, potrebbe individuare una

soluzione e prevenire le previste impugnazioni innanzi alle Sezioni riunite.

Diversamente e cioè se si ritiene che il compito della Corte di verificare la congruenza

del piano ai fini di risanamento si esaurisca in una puntuale valutazione del piano alla luce della

relazione finale senza l’esercizio di ulteriori poteri istruttori, risulta più coerente alla funzione la

semplificazione rituale della deliberazione in camera di consiglio.

C.4. (Questione A5) In ordine alla possibilità di attivare il contraddittorio in sede di

deliberazione sul piano di riequilibrio anche su rilievi già mossi dalla commissione, la Sezione

remittente, articolando le diverse ragioni, sostanzialmente ha posto la questione se alla Sezione

regionale di controllo, soprattutto dopo la modifica normativa introdotta dall’art. 10-ter del d.l.

35/2013, convertito dalla legge 64/2013 - che, fra l’altro, ha eliminato la previsione che

l’istruttoria del piano di riequilibrio fosse svolta, dalla commissione, anche sulla base delle

indicazioni fornite dalla Sezione regionali di controllo (oltre che sulla base delle Linee-guida

deliberate dalla SdA) - sia residuato un potere istruttorio autonomo finalizzato alla

determinazione definitiva da assumere sul piano. Più specificamente la Sezione remittente si

chiede se nell’esercizio di tale potere, ove ritenuto sussistente, la Sezione regionale di controllo

possa: a) rivedere le valutazioni concluse dalla commissione; b) acquisire e valutare nuovi

documenti da parte dell’Amministrazione che ha presentato il piano, ovvero chiedere un

approfondimento istruttorio alla commissione; c) considerare, sempre ai fini del giudizio di

320

congruenza sulle misure pianificate, ammissibili produzioni documentali, sia da parte dell’ente

locale, sia da parte della commissione, dopo il termine dei lavori istruttori di quest’ultima,

ovvero se ciò sia precluso dalla scadenza del termine procedimentale assegnato ex lege alla

commissione.

C.5. (Questione A6). Sul punto della necessità di comunicare immediatamente il solo

dispositivo o anche le motivazioni, la Sezione ha evidenziato la correlazione esistente tra il

termine di deposito delle motivazioni ed il decorso del termine di 30 giorni per l’impugnazione

del provvedimento innanzi alle Sezioni riunite in speciale composizione ai sensi dell’art. 243-

quater, comma 5 che potrebbero orientare a ritenere necessario il deposito immediato delle

motivazioni

C.6 (Questione A7). Sul punto relativo alla necessità della previa approvazione del

bilancio di previsione la Sezione ha richiamato la deliberazione n. 16/2013 della SdA nella quale

si puntualizza che l’approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione costituiscono

presupposti necessari per l’accesso alla procedura di riequilibrio; dal che, secondo la Sezione,

sembrerebbe desumersi una condizione di pregiudizialità di tali adempimenti la cui mancanza

configurerebbe una situazione di inammissibilità della procedura, ostativa allo stesso inizio

dell’istruttoria da parte della commissione di stabilità ex art. 155 TUEL.

Tuttavia la medesima Sezione, osservato che non esiste una previsione normativa che

avalli la prospettata pregiudizialità, ipotizza che una tale verifica appartenga all’ambito delle

valutazioni di merito ed in particolare al giudizio di congruenza e sostenibilità del piano, da

compiersi in sede di decisione sull’approvazione o sul diniego dell’approvazione.

La Sezione di controllo per la Liguria ha attivato la Sezione delle autonomie a seguito di

una richiesta di parere proposta dalla Provincia di Imperia. In fatto va premesso che l’ente, con

delibera in data 30 aprile 2013, dichiarata immediatamente eseguibile, ha deliberato il ricorso al

piano di riequilibrio. Con successiva delibera del 19 luglio 2013 ha approvato il piano trasmesso

alla Corte.

C.7 Sul primo quesito la SRC, valutato che i quesiti incidono su profili che attengono ad

indirizzi che la SdA ha deliberato nell’ambito della definizione delle LL.GG. dirette ad orientare

l’attività della Commissione per la stabilità finanziaria ex art. 155 TUEL, ha ritenuto opportuno

321

sollecitare un orientamento interpretativo univoco, rimettendo la questione ai sensi dell’art. 6,

comma 4, del D.L. 174/2012.

Nel merito la questione posta dalla Provincia è originata da uno degli indirizzi di

orientamento rassegnati nella delibera della SdA n. 16 del 13 dicembre 2012, nella quale si

afferma che “presupposto necessario per accedere alla procedura di riequilibrio è la regolare

approvazione del bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge”.

L’Amministrazione ritiene che tale condizione sia riferibile solo all’ipotesi di ricorso alla

procedura di riequilibrio per situazioni di predissesto finanziario determinato da rischio di

insolvenza dell’Ente, mentre non varrebbe per le ipotesi di predissesto finanziario determinato da

rischio di incapacità funzionale dell’Ente. Aggiunge la Provincia che in questi casi

l’approvazione del piano di riequilibrio, entro il termine previso per l’approvazione del bilancio

di previsione sospende, comunque, i termini per l’approvazione del bilancio. In senso contrario

sono statuiti gli indirizzi di cui alla richiamata delibera SdA n.16/2012, nei quali si esplicita che

“l’avvio della procedura non comporta la sospensione dei termini per la presentazione dei

documenti contabili”.

La SRC ligure concorda, invece, con la descritta ipotesi, precisando che la possibilità di

accedere alla procedura di riequilibrio in fattispecie come quella della Provincia di Imperia si

configura solo se l’insufficienza delle risorse della competenza, che rendono impossibile

pareggiare il bilancio, non configuri lo squilibrio strutturale funzionale ex art. 244 TUEL , ma si

tratti di una situazione di carattere straordinario che consenta di riportare, in breve tempo, il

bilancio in equilibrio.

C.8 Sulla seconda questione, la SRC espone che il termine ex art. 243-bis, comma 5

TUEL è termine perentorio e decorre dalla data di esecutività della delibera. Tuttavia, richiama

l’orientamento espresso dall’Amministrazione provinciale che privilegia la prospettiva

dogmatica dell’esecutività che, in quanto appartenente alla fase integrativa dell’efficacia del

provvedimento, consegue opelegisalla pubblicazione e che la clausola di immediata eseguibilità

non incide sul termine di esecutività che rimane quello fissato dall’art. 134, comma 3 TUEL, e

cioè dopo il decimo giorno dalla pubblicazione.

R I T E N U T O

1. Preliminarmente, il collegio, al fine di deciderle con un’unica deliberazione, dispone la

riunione delle questioni di massima rubricate ai punti C.1.1. lett. a) e b) e “B2” attesa l’identità

322

di materia, nonché, considerata la sostanziale coincidenza tematica, le questioni indicate sub

“A7” e “B1”.

2. Ancora in via preliminare, ed ai fini di un ordinato sviluppo della trattazione degli altri

argomenti è opportuno individuare, subito, tra le questioni poste, quelle che non presentano i

caratteri dell’ammissibilità per le ragioni che si vanno ad illustrare. Tali sono le questioni

riepilogate al punto C.1.1. lett. a) e b) nonché quella di cui al punto B.2 della premessa.

Le questioni poste attengono, una, alla disciplina normativa che regola l’esecutività delle

delibere dell’ente locale, (C.1.1. lett. a e B.2) un’altra alla disciplina generale del calcolo dei

termini procedimentali (C.1.1 lett. b) che non possono formare oggetto di questioni di massima

ex art. 6, comma 4 D.L. 174/2012, in quanto non risultano decisioni discordanti sui punti di

diritto evidenziati che rendano necessario ricomporre, in via nomofilattica, criteri interpretativi

ed applicativi delle disposizioni in esame già manifestati in termini divergenti.

Né sembra che sulle questioni in argomento possa configurarsi la particolare rilevanza

che legittimerebbe la pronuncia di orientamento.

In proposito vale osservare, sia per il caso di specie, sia in linea di principio, che sui punti

di diritto in questione l’uniformità interpretativa è realizzata, principalmente, dall’attività

nomofilattica che si sviluppa negli ambiti del diritto comune e sulla materia della legittimità

dell’azione amministrativa, che costituiscono i sistemi concettuali di riferimento per misurare la

rilevanza della questione.

Una pronuncia della SdA sui punti di diritto appena ricordati, non potrebbe che essere

limitata alla specifica procedura di riequilibrio pur riguardando aspetti di diritto che travalicano

ampiamente la specificità della procedura e, quindi, sicuramente inidonea a rendere effettiva la

funzione nomofilattica, anzi frammenterebbe la funzione interpretativa su istituti giuridici

comuni conseguendo un risultato esattamente opposto alla uniformità interpretativa.

3. Alla luce delle argomentazioni appena concluse ed in conformità ai principi di diritto che

regolano i criteri ermeneutici, per gli aspetti sia letterali che sistematici, alle rimanenti questioni

di massima possono essere date le soluzioni che si vanno ad illustrare.

323

4. Le questioni prospettate sub A1 e A2 vengono trattate congiuntamente attesa la stretta

correlazione che esiste tra le stesse per come sono state impostate nella formulazione delle

questioni.

Giova, innanzitutto, riassumerle in estrema sintesi ricordando che il punto di diritto

consiste nello stabilire la fase procedimentale e l’organo cui compete di verificare il rispetto dei

termini per la deliberazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis,

comma 5, del TUEL e di adottare i conseguenti provvedimenti.

La questione correlata consiste nello stabilire se, qualora si ritenga che l’accertamento

sulla tardività della procedura di ripiano sia di competenza della Sezione regionale di controllo,

quest’ultima possa provvedere con appropriato provvedimento, ordinanza o delibera, alle

necessarie determinazioni.

Le questioni in esame trovano riferimento in un caso concreto all’esame della Sezione

regionale remittente in cui la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, ricevuto

il piano non ha dato seguito all’istruttoria ritenendo scaduto il termine perentorio ex art. 243-bis,

comma 5; di ciò ha riferito alla Sezione stessa e ne ha notiziato il Prefetto competente.

Sul punto di diritto in esame, la Sezione campana richiama casi già decisi in maniera

diversa sia dalla Sezione regionale di controllo per la Calabria, sia dalla Sezione regionale di

controllo per la Regione siciliana, nei quali la constatazione della tardiva presentazione del

piano di riequilibrio è stata rilevata dalla Sezione che ha provveduto ad attivare la fase

prefettizia.

4.1. Innanzitutto sul punto va ricordato che si sono già pronunciate, in via di obiter, le SS.RR. in

speciale composizione ex art. 243-quater, comma 5 del d.lgs. 267/2000, introdotto dall’art. 3,

comma 1, lett. r) del D.L. 174/2012, convertito dalla legge 213/2012, con la sentenza n.

2/2013/EL. In tale decisione le SS.RR. esaminando i profili di ammissibilità di un ricorso

proposto da un comune calabrese contro la delibera con la quale la Sezione regionale di

controllo aveva ritenuto come non presentato nei termini previsti, un piano di riequilibrio i cui

contenuti erano stati ritenuti assolutamente insufficienti a configurare il risanamento dell’ente ed

aveva attivato la fase prefettizia della procedura ex art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011, hanno

ritenuto il gravame ammissibile pur mancando la pronuncia sul merito del piano (“la delibera di

approvazione o di diniego del piano può essere impugnata”). Nella sentenza è precisato che,

fermo restando il rispetto delle varie fasi procedimentali (notazione specificamente riferibile al

caso di specie nel quale è stato ritenuto necessario che la commissione valutasse realmente la

324

portata delle scarne, presuntivamente, inefficienti misure di risanamento proposte) la Sezione

regionale di controllo, ben può pronunciarsi anche sulla tardività della presentazione del piano di

riequilibrio. Più rilevante ai fini che qui ne occupa è la successiva affermazione contenuta nella

ripetuta sentenza in base alla quale la necessità della preventiva istruttoria da parte della

commissione ex art. 155 TUEL, è esclusa nella sola ipotesi in cui, entro il termine di sessanta

giorni previsto dall’art. 243-bis, comma 5, del d.lgs. 267/2000, non sia stata dall’Ente

presentata alcuna delibera di approvazione del piano di riequilibrio.

4.2. Questa Sezione condivide il ricordato orientamento giurisprudenziale sul punto della

competenza della Sezione a pronunciarsi sul rispetto del termine; tuttavia essendo richiesta una

pronuncia nomofilattica è necessario che di tale asserzione sia, da un lato, evidenziato, il

fondamento giuridico, dall’altro, anche alla luce della specificità della questione posta, sia

individuata la puntuale collocazione procedimentale dell’esercizio di tale attribuzione. Infatti, il

punto di diritto rilevante oggetto della questione posta dalla Sezione remittente non riguarda solo

l’individuazione dell’organo competente alla verifica in argomento, ma soprattutto se tale

verifica possa essere pregiudiziale al merito e possa prescindere da una preliminare valutazione

della commissione, ovvero affrontata solo congiuntamente al merito e dopo la relazione finale ex

art. 243-quater, comma 1 TUEL.

Per quel che riguarda il fondamento giuridico dell’attribuzione alla Sezione regionale di

controllo del potere di pronunciarsi sul mancato rispetto del termine perentorio di presentazione

del piano sovvengono considerazioni di coerenza sistematica dell’apparato normativo che regola

le misure di risanamento, innovato dalle recenti discipline in tema di dissesto guidato e

predissesto. In particolare, per quello che qui interessa, la riconduzione a sistema si impone per

la necessità di rendere concretamente operante la disciplina normativa contenuta nell’art. 243-

quater, comma 7, letto in combinato disposto con l’art. 6, comma 2 del d.lgs. n.149.

Nella norma, ossia nell’art. 243-quater comma 7, non è indicato l’organo cui spetta il

potere di iniziativa, cioè qual’é l’organo che, constatata la mancata presentazione del piano,

attiva il Prefetto.

Interpretando il combinato disposto cui si è accennato poc’anzi deve osservarsi che

l’espressione contenuta nell’art. 243-quater comma7, “…comportano l’applicazione dell’articolo

6, comma 2…”, va intesa nel senso che il verificarsi di una delle quattro fattispecie ivi

contemplate integri, sostanzialmente, la situazione che si verifica con l’accertamento del

perdurante inadempimento e della sussistenza delle condizioni di dissesto di cui al d-lgs. 149. In

sostanza si realizza quella situazione che chiude l’intervento delle Sezioni regionali di controllo

325

che hanno iniziato la procedura di dissesto guidato e cioè la constatazione che non c’è più lo

spazio per attuare le misure correttive.

In altri termini, come ai sensi dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149 la mancata adozione

delle misure correttive comporta la dichiarazione obbligatoria di dissesto, previo accertamento

della sussistenza dei relativi presupposti da parte della Corte, così accade anche per la mancata

presentazione del piano nel termine perentorio indicato dalla legge, oltre che negli altri casi del

ripetuto comma 7 che qui, però, non interessano.

Tale accertamento, tenuto conto degli effetti che produce, poco sopra descritti, non può che

risalire all’organo cui è intestata la nuova funzione che, come giustamente osserva la Sezione

remittente nelle premesse, rientra perfettamente nei canoni e nel parametro delle funzioni della

Corte dei conti, quale organo di controllo deputato a garantire il rispetto della legittimità da parte

degli atti amministrativi e della corretta gestione finanziaria, nei termini compiutamente

esplicitati anche dalla giurisprudenza costituzionale.

Accertate le ragioni giuridiche della titolarità del potere, l’analisi esegetica va ora

spostata sul piano operativo-procedimentale, venendo così all’altro aspetto della questione e cioè

quello della collocazione procedimentale della verifica. In proposito bisogna muovere dalla

constatazione della netta distinzione delle varie fasi della complessa procedura operata dal

legislatore, attraverso una segmentazione delle medesime fasi che riflette la specificità degli

ambiti funzionali intestati agli organi che intervengono nella procedura e la diversità dei

rispettivi ruoli.

La separazione dei ruoli: compiti istruttori alla commissione e compiti decisori alla

Sezione regionale di controllo era presente già nella prima stesura della norma ma

successivamente è stata rimarcata con l’esclusione, in fase istruttoria, della funzione propositiva

della Sezione regionale verso la commissione. Esclusione, questa, operata dalle modifiche

all’art. 243-quater TUEL introdotte dall’art. 10-ter del D.L. 35/2013, convertito dalla legge

34/2013 che ha eliminato dal testo della norma l’inciso concernente le possibili “ indicazioni

fornite dalla competente sezione regionale di controllo” alla surricordata commissione.

Precisato ciò, bisogna considerare che al novero delle valutazioni istruttorie appartiene la

verifica della sussistenza di quei requisiti e di quelle condizioni che precedono l’esame del

merito, consentendo, ove sussistano, l’accesso al predetto esame; tra queste l’inammissibi lità

che si configura quando sussistono ragioni ostative ad una pronuncia sul merito. La

presentazione del piano di riequilibrio oltre il termine di 60 giorni stabilito dall’art. 243 -bis,

comma 5 del TUEL, configura una condizione di inammissibilità e ciò a ragione della natura

326

perentoria del termine e degli effetti vincolanti che si ricollegano alla tardività come

espressamente dispone il più volte ricordato comma 7.

Per le esposte ragioni, alla questione posta va data soluzione nel senso che la

constatazione della mancata presentazione del piano entro il termine di cui all’art. 243-bis,

comma 5 (mancata presentazione o tardiva presentazione) appartiene alla fase istruttoria

intestata alla commissione per la stabilità finanziaria di cui all’art. 155 TUEL che ne dà

comunicazione alla Sezione regionale di controllo cui compete il formale accertamento del

fatto e l’adozione della conseguente pronuncia. La pronuncia della Sezione regionale di

controllo conclude il procedimento ed introduce la fase disciplinata dall’art. 6, comma 2,

del d.lgs. 149/2011, salvo diversa valutazione sull’apprezzamento della tardività della

presentazione espresso dalla commissione istruttoria, nel qual caso la Sezione con

ordinanza dispone la prosecuzione della necessaria istruttoria ex art. 243-quater, comma 1

TUEL.

5. La questione riepilogata sub A3 - pur tenendo conto della maggiore ampiezza tematica e cioè

se una volta decorsi i 60 giorni per la presentazione del piano l’Ente abbia facoltà di revocare la

delibera di ricorso al piano ex art. 243-bis, comma 2- cade, essenzialmente, sugli effetti che si

connettono alla perentorietà del suddetto termine, materia sulla quale è già intervenuta una

pronuncia di questa SdA resa con la deliberazione n.11/SEZAUT/2013/INPR. La particolarità

della fattispecie prospettata e cioè quella della possibilità che l’ente revochi, a termine scaduto,

la delibera di ricorso alla procedura, non può cambiare i termini della questione, perché

dovrebbe ipotizzarsi una sorte di perentorietà relativa e cioè una perentorietà con effetti diversi

a seconda di quello che succede dopo la scadenza del termine. Tale ipotesi è estranea ai principi

giuridici.

La questione proposta va, quindi, risolta ribadendo che la scadenza del termine perentorio di

cui all’art. 243-bis, comma 5, produce “ipso iure” gli effetti di cui all’art 243-quater,

comma 7, del TUEL connessi alla mancata presentazione del piano - qualora non penda la

procedura ex art.6. comma 2, d.lgs. 149/2011 “temporaneamente” sospesa - effetti del tutto

sottratti alla disponibilità dell’ente che al verificarsi della fattispecie ipotizzata, non può

revocare la delibera di approvazione del piano di riequilibrio, né adottare alcun atto se non

quelli preordinati alla dichiarazione di dissesto secondo la disciplina di cui al già

richiamato art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011.

327

6. Sub A4 è posta la questione se la deliberazione sul piano di riequilibrio pluriennale debba

essere assunta in adunanza pubblica o in camera di consiglio.

Nelle fonti che regolano l’attività delle Sezioni regionali di controllo non si rinvengono

disposizioni che attengono al rito delle adunanze del collegio. Il regolamento per

l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei Conti approvato con delibera SS.RR.

n. 14 del 16 giugno 2000, successivamente integrata e modificata, detta disposizione sulla

composizione dei collegi delle varie Sezioni di controllo ma nulla dispone sul rito.

Fermo restando quanto appena detto, ai fini della proposta questione deve osservarsi che

il procedimento in Camera di consiglio in tutti gli ordinamenti processuali ha la comune matrice

di costituire il rito idoneo alla definizione di questioni prevalentemente non controverse e che, in

ogni caso, non richiedono valutazioni in contraddittorio.

Nel rito civile ne sono caratteri distintivi una forte attenuazione della disciplina dei poteri

e dei comportamenti delle parti e dei giudici, la mancanza del contraddittorio, un’istruzione

probatoria deformalizzata, con la previsione di una generica assunzione di informazioni da parte

del giudice a carattere officioso.

La matrice processualcivilistica la si ritrova anche nel codice del processo amministrativo

il cui art. 87, comma 2, contempla i casi di giudizi da trattare in camera di consiglio (giudizi

cautelari e quelli relativi alle esecuzioni delle misure cautelari collegiali; giudizi in materia di

silenzio; giudizi in materia di accesso ai documenti amministrativi e di violazioni degli obblighi

di trasparenza amministrativa; giudizi di ottemperanza; giudizi in opposizione ai decreti che

pronunciano l’estinzione o l’improcedibilità del giudizio) oltre alle altre ipotesi previste in altre

disposizioni del medesimo CPA (artt. 15, 60, 62, 79, 86) tutte caratterizzate dalla scarsa

rilevanza se non dall’assenza di elementi controversi. Anche nei giudizi di responsabilità innanzi

alla Corte dei Conti l’art. 91 del R.D. 1038/1933 prevede la camera di consiglio per la

sospensione delle decisioni impugnate; l’art 108 la contempla, invece, per l’esame delle proposte

di revocazione di una decisione assunta su un conto; l’art. 6 della legge 161/1953, destina alla

camera di consiglio la discussione delle domande incidentali di sospensione ed infine i commi

231-233 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, dispone che la sezione d’appello decide in camera

di consiglio sull’istanza di definizione del procedimento impugnatorio mediante pagamento in

misura ridotta del danno quantificato nella sentenza impugnata.

Risulta evidente come il comune denominatore delle disposizioni sommariamente

ricapitolate sia proprio quello della prevalenza della forma semplificata del rito camerale,

328

giustificata dalla possibilità di una sommaria cognizione, ogni qualvolta la questione possa

essere definita prevalentemente o esclusivamente allo stato degli atti.

Questa connotazione di relatività della scelta della forma in considerazione dello stato

degli atti, esclude di per sé soluzioni rigide mentre fa senz’altro prediligere la libertà della forma

e cioè la scelta del rito camerale o della pubblica adunanza in funzione della necessità o meno di

uno sviluppo significativo del contraddittorio.

Alla questione proposta va data, quindi, soluzione nel senso che, in via di principio,

la deliberazione di approvazione o di diniego dell’approvazione del piano di riequilibrio

finanziario pluriennale, può essere assunta in camera di consiglio laddove lo stato degli atti

rassegnati alla valutazione del Collegio non renda necessaria ulteriore attività cognitiva o

accertativa in contraddittorio con l’ente che ha deliberato il piano, riservando la forma

della pubblica adunanza ai casi in cui si presenti tale necessità in funzione di garanzia e

tutela del principio del contraddittorio.

7. Sub A5 sono poste due questioni che attengono alla ammissibilità, o meno, di poteri cognitivi

e delle relative modalità, della Sezione regionale di controllo nella fase di esame e pronuncia sul

piano, eventualmente anche riesaminando e facendo oggetto di proprie valutazioni le

acquisizioni istruttorie della commissione.

Le suddette questioni presentano le connotazioni della particolare rilevanza in quanto la

spiccata autonomia, voluta dalla legge, della funzione istruttoria intestata alla commissione, pur

se l’attività stessa esita in una relazione finale rassegnata alla Sezione regionale di controllo,

conferisce al discrezionale apprezzamento condotto dalla commissione sulle misure di

risanamento proposte nel piano, un’efficacia valutativa che in quanto sorretta e fondata sul

riscontro e sulla ponderazione di dati prevalentemente finanziari, storici e previsionali, consta di

una oggettività propria che può essere fatta valere, da chi ha interesse, anche in un’eventuale

sede contenziosa. Ciò impone, comunque, una coerenza, sia pure a sostegno di un diverso

avviso, tra istruttoria e decisione finale.

Infatti deve essere considerato che i diversi percorsi procedimentali seguiti dalla

commissione e dalla Sezione regionale trovano un punto di saldatura nelle valutazioni e nel

giudizio di congruenza delle misure pianificate ai fini del riequilibrio che, rispettivamente,

compie la commissione in sede di istruttoria e che conclude la Corte ai fini della pronuncia sul

piano.

329

In funzione di tale valutazione la legge codifica un criterio istruttorio fondamentale che ,

in certa misura, vincola la commissione di stabilità e cioè le Linee-guida deliberate dalla Sezione

delle Autonomie, (v. schema istruttorio allegato alla delibera N.16/SEZAUT/2012/INPR dove è

espressamente scritto che “le istruzioni che seguono sono rivolte in via principale alla

sottocommissione per guidare l’istruttoria sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale”)

dirette, proprio, a sostanziare con parametri di natura finanziario-contabile il criterio della

congruenza ai fini del riequilibrio ex art. 243-quater, comma 3, TUEL.

Le medesime Linee-guida, deliberate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei

Conti, definiscono un sistema parametrico di riferimento per la valutazione della situazione

dell’ente in squilibrio e delle misure proposte per il riequilibrio che necessariamente orienta

anche il giudizio sul piano che deve concludere la Sezione regionale di controllo.

In questa valutazione la Sezione regionale di controllo impegna le sue funzioni con ogni

ampiezza e senza vincoli alla propria attività cognitiva, neppure in ragione delle valutazioni

concluse dalla commissione istruttoria dalle quali può motivatamente discostarsi - fatta salva la

sopraricordata esigenza di coerenza tra le conclusioni delle due fasi - laddove dovessero apparire

carenti degli elementi necessari ad individuare la reale efficacia delle misure pianificate per il

risanamento ed il riequilibrio del bilancio.

Va, comunque, tenuto presente che l’aderenza ai parametri valutativi di riferimento delle

ricordate Linee-guida costituisce, come già detto, indirizzo cogente per la commissione ma

anche criterio logico privilegiato di apprezzamento della congruità delle misure pianificate, per

il giudizio della Sezione regionale di controllo.

Alla questione posta va data soluzione nel senso che la Sezione regionale di controllo,

se, ai fini della formulazione del giudizio conclusivo sul piano di riequilibrio, dovesse

ravvisare anche alla luce dei criteri e dei parametri delle Linee-guida ex art. 243-quater del

TUEL, la necessità di approfondimenti cognitivi necessari a rendere esplicito e chiaro il

valore della congruenza, ai fini del riequilibrio, delle misure riportate nel piano, in ciò non

può ritenersi pregiudicata dalle risultanze istruttorie rassegnate nella relazione finale della

commissione, disponendo degli ordinari poteri cognitivi ed istruttori propri.

8. Sub A6 viene posta la questione se debba essere immediatamente comunicato alle

amministrazioni interessate il mero dispositivo della deliberazione ovvero se quest’ultimo debba

essere reso pubblico contestualmente alla deliberazione, comprensiva delle motivazioni.

330

L’art. 243-quater, comma 3 TUEL stabilisce che la Sezione regionale di controllo entro

il termine di 30 giorni dalla data di ricezione della documentazione di cui al comma 1, delibera

sull’approvazione o sul diniego del piano (…).

Alla deliberazione sul piano di riequilibrio si ricollega: innanzitutto, il rilevante effetto

della cessazione del periodo di sospensione delle procedure esecutive intraprese nei confronti

dell’ente, come dispone l’art. 243-bis, comma 4; in secondo luogo, la trasmissione della delibera

al Ministero dell’Interno, passaggio procedimentale, questo, che può assumere anche rilevante

importanza laddove dovessero verificarsi le condizioni per la dichiarazione di dissesto; infine, il

decorso del termine di 30 giorni (la legge non precisa altro ma è presumibile immaginare dalla

pubblicazione) per impugnare la delibera ai sensi dell’art. 243-quater, comma 5.

Tra le richiamate evenienze successive alla deliberazione, solo la prevista possibilità di

impugnativa impone la conoscenza delle motivazioni del provvedimento, mentre gli altri effetti

si ricollegano immediatamente al semplice esito del procedimento. Tenuto conto che proprio i

predetti effetti immediati incidono significativamente in altre dinamiche procedimentali che

coinvolgono anche altri interessi meritevoli di tutela, è necessario che almeno del dispositivo sia

data immediata comunicazione alle amministrazioni interessate.

Vale osservare al riguardo che non è estranea alla disciplina dei procedimenti in materia

di controllo intestati alla Corte la distinzione di due momenti: comunicazione dell’esito del

procedimento e pubblicazione della delibera. Infatti, il comma 3 dell’art. 27 della legge 24

novembre 2000, n. 340 (disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di

procedimenti amministrativi) come modificato dall’art. 2, comma 2-septies del D.L. 29

dicembre 2010, n. 225 e successivamente dall’art. 1, comma 3 del D.L. 15 maggio 2012, n. 59,in

materia di controllo preventivo di legittimità, dispone che la Sezione del controllo comunica

l’esito del procedimento nelle ventiquattro ore successive alla fine dell’adunanza e che le

deliberazioni sono pubblicate entro trenta giorni dalla data dell’adunanza.

Stabilito quanto innanzi bisogna ora considerare che la mancata approvazione del piano,

così come la mancata presentazione del piano nei termini di legge, comportano, come già

ricordato, l’applicazione dell’art. 6, comma 2 del decreto legislativo 149 del 2011, ossia l’avvio

degli interventi sostitutivi per la dichiarazione di dissesto. E’ intuitivo che la stretta

concatenazione dei passaggi procedimentali ed il puntuale contingentamento dei tempi

(assegnazione da parte del Prefetto del termine non superiore a venti giorni per la delibera di

dissesto) comportano uno sviluppo irreversibile delle nuove fasi procedimentali relative al

dissesto, per cui l’ente che avesse intenzione di opporsi alla delibera di diniego del piano, deve

331

poter reagire in tempo utile prima che si verifichino gli effetti della dichiarazione di dissesto;

tale dichiarazione, infatti, ai sensi dell’art. 246, comma 1 del TUEL non è revocabile. Ciò vuol

dire che fino a quando non sia decorso il termine di trenta giorni entro il quale è possibile

impugnare la delibera della Sezione regionale di controllo che nega l’approvazione del piano,

o quello più breve in caso di impugnazione anticipata rispetto allo spirare del termine, non può

essere avviata la fase dell’attività sostitutiva sugli organi intestata al Prefetto.

Conclusivamente, alla questione proposta va data soluzione nel senso che il

dispositivo della decisione sul piano di riequilibrio deve essere immediatamente comunicato

alle amministrazioni interessate da parte delle Sezioni regionali di controllo. Al fine di

garantire l’effettività della tutela dell’ente prevista dall’art. 243-quater, comma 5

(impugnazione della delibera entro trenta giorni) qualora ricorrano le fattispecie di cui

all’art. 243-quater, comma 7 e più precisamente la mancata approvazione del piano o la

mancata presentazione del piano, agli adempimenti che avviano l’applicazione dell’art. 6,

comma 2 del decreto legislativo n. 149 del 2011, la Sezione regionale di controllo provvede

non prima del decorso del termine per impugnare e, in caso di intervenuta impugnazione,

non prima della decisione sul ricorso. Il termine per impugnare decorre dalla data di

pubblicazione della deliberazione che decide sul piano.

9.Sub A7 è posta la questione intesa a stabilire se la verifica della regolare approvazione del

bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge concreti un requisito di

ammissibilità alla procedura; ovvero se si tratti di una questione attinente al merito che la

Sezione regionale di controllo deve valutare in via preliminare oppure unitamente agli altri

elementi, allorquando si pronunci sull’approvazione o sul diniego del piano.

Tale questione viene trattata congiuntamente a quella proposta dalla Sezione regionale di

controllo per la Liguria ricapitolata sotto la lettera B1 della premessa, in quanto sussiste una

sostanziale coincidenza tematica tra le due questioni. La specificità del quesito della Sezione

ligure risiede nella prospettata facoltà per l’ente che faccia ricorso alla procedura di riequilibrio

per squilibri strutturali funzionali, di ritenere sospeso il termine per l’approvazione del bilancio

di previsione in attesa dell’approvazione del piano di riequilibrio. Per cui non cambia l’oggetto

sostanziale del quesito e cioè la necessità, o meno, che l’approvazione del piano sia preceduta

dall’approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione.

Occorre premettere che la valutazione della necessarietà della regolare approvazione del

bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge argomentata nella

332

deliberazione n.16/SEZAUT/2013/INPR (cfr. pag.6 della deliberazione) motivava un criterio

applicativo della nuova procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, in sintonia con i principi

fondamentali della programmazione e della gestione finanziaria dei bilanci pubblici, così come

esposto in quella sede, fermo restando che la legge non configura tali adempimenti come

condizioni di accesso alla procedura; ciò che è sufficiente ad escludere che i ripetuti

adempimenti possano essere considerati condizioni di ammissibilità della presentazione del

piano, come, sia pure in via di mera ipotesi, paventa la Sezione remittente nel formulare la

questione di massima.

Detti adempimenti costituiscono fondamentali elementi istruttori in quanto ai sensi

dell’art. 243-bis, comma 6 il piano di riequilibrio deve contenere tra l’altro la puntuale

ricognizione dell’avanzo di amministrazione risultante dall’ultimo rendiconto approvato e

l’individuazione di tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio

entro il periodo massimo di dieci anni a partire da quello in corso alla data di accettazione del

piano.

Si tratta di alcune tra le previsioni concernenti il contenuto minimo obbligatorio del

piano che implicano necessariamente l’avvenuta adozione dei documenti di consuntivo e di

programmazione: il primo, per tabulas, il secondo in quanto presupposto di fatto e di diritto

indispensabile per poter apprezzare l’adeguatezza dello sforzo di risanamento al ripristino degli

equilibri .

Peraltro, alla luce di un’interpretazione sistematica delle norme del TUEL che vengono in

evidenza, la necessità che sia stato approvato il bilancio di previsione trova avallo nel fatto che la

procedura di riequilibrio costituisce un rimedio che si aggiunge a quelli la cui iniziativa è

affidata agli organi ordinari dell’ente e che sono espressione dei principi di gestione di cui al

capo IV del Titolo III del TUEL, tra i quali è la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Le

valutazioni che inducono a ricorrere alla nuova procedura di risanamento, ritenendo insufficienti

quelle ex articoli 193 e 194, muovono proprio dalla verifica della permanenza degli equilibri

durante la gestione. In altri termini la constatazione degli squilibri strutturali deve essere attuale,

soprattutto per valutarne l’effettiva portata; da qui la necessità della preventiva approvazione del

documento autorizzatorio.

Le ragioni fin qui esposte valgono anche a far ritenere applicabile l’orientamento

interpretativo fin qui argomentato in ordine alla questione di massima proposta dalla Sezione

ligure.

333

Va, infatti, messo in evidenza che se l’art. 243-bis TUEL non accenna ad alcuna

distinzione di fattispecie, non sembra tuttavia che una tale distinzione possa operarsi in via

interpretativa.

Giova ribadire in proposito che la procedura di riequilibrio pluriennale si inserisce nel

sistema dei rimedi di risanamento come ulteriore, distinto e, potrebbe aggiungersi, compiuto

rimedio rispetto a quelli già codificati.

Il valore sistematico della nuova procedura lo si apprezza soprattutto nei fatti presupposti

che sono richiesti per poter ricorrere a tale rimedio per il riequilibrio dei conti.

Questi fatti sono: “gli squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto”,

senza alcuna distinzione e l’insufficienza delle misure di cui agli artt. 193 e 194 TUEL.

Distinguere sulla causa dello squilibrio per trarne la conseguenza che, almeno nell’ipotesi

in cui siano determinanti i fattori di squilibrio strutturale-funzionale, non è necessaria la

preventiva approvazione del bilancio, significa andare oltre la norma.

La specificità del rimedio la si coglie anche nell’immediatezza dell’operatività delle

misure - fermo restando il tempo di sviluppo delle stesse - e nella finalità correttiva e non di una

integrale e generale riprogrammazione finanziaria, come avviene per il dissesto.

L’unicum della procedura di riequilibrio sta proprio nella ritenta possibilità di recuperare

le condizioni di riequilibrio che si sono precarizzate nello sviluppo di una programmazione che,

comunque, conserva la validità delle linee generali della politica di bilancio già attuata

dall’Amministrazione.

Da questa unicità formale e sostanziale discende, concettualmente, l’unicità di principi

interpretativi ed applicativi. In tal senso non può ritenersi che il ricorso alla procedura di

riequilibrio nel caso prospettato dalla SRC Ligure, fermo restando che la possibilità di accedervi

si configura solo se l’insufficienza delle risorse della competenza, che rendono impossibile

pareggiare il bilancio, non configuri lo squilibrio strutturale funzionale ex art. 244 TUEL, possa

prescindere dall’approvazione del bilancio di previsione.

Conclusivamente, in ordine alle questioni poste sub A7 e B1 possono confermarsi gli

indirizzi esposti nella deliberazione n.16/SEZAUT/2013/INPR circa la necessarietà della

preventiva approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione rispetto

all’approvazione del piano di riequilibrio.

Tali adempimenti non costituiscono condizioni legali di ammissibilità del piano, né

formano oggetto di valutazione preliminare al merito in sede di deliberazione sul piano,

334

ma rappresentano essenziali ed imprescindibili elementi istruttori destinati alla

commissione ex art. 155 del TUEL.

L’eventuale constatazione da parte della commissione della mancata approvazione

dei documenti, od anche di uno dei documenti, prima della presentazione del piano - come

prospettato dalla Sezione campana per alcuni casi al suo esame - costituisce oggettivo

elemento di perplessità che si riflette sul valore della congruenza, ai fini del riequilibrio,

dello strumento di risanamento, che sarà esposto nella relazione finale e che sarà valutato

dalla Sezione regionale di controllo ai fini delle sue determinazioni.

D E L I B E R A

Alle questioni interpretativo-applicative riassunte in premessa, concernenti le norme che

regolano la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243bis-243quinquies

del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1 lett. r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,

convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 è data soluzione nei suesposti termini.

I Relatori Il Presidente

F.to Rinieri FERONE F.to Raffaele SQUITIERI

F.to Luisa D’EVOLI

Depositata in Segreteria il giorno 2 ottobre 2013

Il Dirigente

F.to Romeo Francesco RECCHIA

1

APPENDICE

2

Schema di sintesi delle disposizioni del decreto legge n. 174/2012, convertito con modificazione dalla legge 213/2012

in materia di controllo della Corte dei conti

Ente Materia Riferimento normativo

Regione Relazione semestrale sulla

copertura delle spese

Art. 1, comma 2 Ogni sei mesi le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti trasmettono ai Consigli regionali una relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel semestre precedente e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.

Regione Bilanci preventivi Art. 1, comma 3 Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi delle Regioni e degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, con le modalità e secondo le procedure di cui all'articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno dell'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti. I bilanci preventivi annuali e pluriennali e i rendiconti delle regioni con i relativi allegati sono trasmessi alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti dai Presidenti delle Regioni con propria relazione.

Regione Rendiconto

Enti SSN Bilanci preventivi

Enti SSN Rendiconto

Regione Rendiconto

Art. 1, comma 4 Ai fini del comma 3, le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti verificano altresì che i rendiconti delle Regioni tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate e alle quali è affidata la gestione di servizi pubblici per la collettività regionale e di servizi strumentali alla regione, nonché dei risultati definitivi della gestione degli enti del Servizio sanitario nazionale, per i quali resta fermo quanto previsto dall'articolo 2, comma 2-sexies, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, dall'articolo 2, comma 12, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e dall'articolo 32 della legge 27 dicembre 1997, n. 449.

Regione Parifica

Art. 1, comma 5 Il rendiconto generale della Regione è parificato dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ai sensi degli articoli 39, 40 e 41 del testo unico di cui al regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214. Alla decisione di parifica è allegata una relazione nella quale la Corte dei conti formula le sue osservazioni in merito alla legittimità e alla regolarità della gestione e propone le misure di correzione e gli interventi di riforma che ritiene necessari al fine, in particolare, di assicurare l'equilibrio del bilancio e di migliorare l'efficacia e l'efficienza della spesa. La decisione di parifica e la relazione sono trasmesse al Presidente della Giunta regionale e al Consiglio regionale.

Regione Verifica funzionamento controlli

interni

Art. 1, comma 6 Il Presidente della Regione trasmette ogni dodici mesi alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti una relazione sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato sulla base delle linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. La relazione è, altresì, inviata al Presidente del Consiglio regionale.

3

Regione Verifica provvedimenti conseguenti

alle irregolarità

Art. 1, comma 7 Nell'ambito della verifica di cui ai commi 3 e 4, l'accertamento, da parte delle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, di squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno comporta per le amministrazioni interessate l'obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Tali provvedimenti sono trasmessi alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti che li verificano nel termine di trenta giorni dal ricevimento. Qualora la Regione non provveda alla trasmissione dei suddetti provvedimenti o la verifica delle Sezioni regionali di controllo dia esito negativo, è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l'insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria.

Regione Verifica dei rendiconti dei gruppi

consiliari

Art. 1, comma 10 Il rendiconto è trasmesso da ciascun gruppo consiliare al Presidente del Consiglio regionale, che lo trasmette al Presidente della Regione. Entro sessanta giorni dalla chiusura dell'esercizio, il Presidente della Regione trasmette il rendiconto di ciascun gruppo alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti perché si pronunci, nel termine di trenta giorni dal ricevimento, sulla regolarità dello stesso con appositadelibera, che è trasmessa al Presidente della Regione per il successivo inoltro al Presidente del Consiglio regionale, che ne cura la pubblicazione. In caso di mancata pronuncia nei successivi trenta giorni, il rendiconto di esercizio si intende comunque approvato. Il rendiconto è, altresì, pubblicato in allegato al conto consuntivo del Consiglio regionale e nel sito istituzionale della Regione.

Regione

Esame della relazione di fine legislatura

(previsione cancellata dalla Consulta con sentenza 219/2013)

Art. 1-bis, comma 1, lettera c)/art. 4 Dlgs 149/2011* La relazione di fine mandato è trasmessa, entro dieci giorni dalla sottoscrizione del Presidente della Giunta regionale, alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, che, entro trenta giorni dal ricevimento, esprime le proprie valutazioni al Presidente della Giunta regionale. Le valutazioni espresse dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti sono pubblicate nel sito istituzionale della regione entro il giorno successivo al ricevimento da parte del Presidente della Giunta regionale". *La Corte costituzionale, con sentenza 16 - 19 luglio 2013, n. 219 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1, commi 1, 2, 3, 4 e 5 del decreto legislativo del 6 settembre 2011, n. 149 (Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni, a norma degli artt. 2, 17 e 26 della legge 5 maggio 2009, n.42), nel testo introdotto dall’art. 1-bis, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174.

Enti locali Verifica semestrale di legittimità e regolarità delle gestioni, nonché al funzionamento dei controlli interni

Art. 3, comma 1, lettera e)/ art. 148 TUEL Le Sezioni regionali della Corte dei conti verificano, con cadenza semestrale, la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e dell'equilibrio di bilancio di ciascun ente locale. A tale fine, il sindaco, relativamente ai Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, o il Presidente della Provincia, avvalendosi del direttore generale, quando presente, o del Segretario negli enti in cui non è prevista la figura del direttore generale, trasmette semestralmente alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti un referto sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato, sulla base delle linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione; il referto è, altresì, inviato al Presidente del Consiglio comunale o provinciale.

4

Enti locali

Rafforzamento forme di controlli in sede di verifica della gestione

finanziaria attraverso il controllo del preventivo

Art. 3, comma 1, lettera e)/ art. 148 - bis TUEL (Rafforzamento del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti locali). - 1. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi degli enti locali ai sensi dell'articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n.266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento, dell'assenza di irregolarità, suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti. 2. Ai fini della verifica prevista dal comma 1, le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti accertano altresì che i rendiconti degli enti locali tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate e alle quali è affidata la gestione di servizi pubblici per la collettività locale e di servizi strumentali all'ente. 3. Nell'ambito della verifica di cui ai commi 1 e 2,l'accertamento, da parte delle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, di squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria, o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno comporta per gli enti interessati l'obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere l’irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Tali provvedimenti sono trasmessi alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti che li verificano nel termine di trenta giorni dal ricevimento. Qualora l'ente non provveda alla trasmissione dei suddetti provvedimenti o la verifica delle Sezioni regionali dicontrollo dia esito negativo, è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l’insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria.

Enti locali

Rafforzamento forme di controlli in sede di verifica della gestione

finanziaria attraverso il controllo del rendiconto

Enti locali Verifica provvedimenti conseguenti

alle irregolarità

Enti locali Esame del piano di riequilibrio

finanziario pluriennale econtrollo sulla relativa attuazione

Art. 3, comma 1, lettera r)/ art. 243 - quater TUEL Entro 10 giorni dalla data della delibera consiliare, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale è trasmesso alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, nonché alla Commissione di cui all'articolo 155.

Enti locali Verifica misure razionalizzazione

(spendingreview)

Art. 6 Le analisi sulla revisione della spesa sono svolte sulla base di modelli di accertamento concordati dalla Ragioneria generale dello Stato con il Commissario per la revisione della spesa (previsto dall'articolo 2 del decreto-legge 7 maggio 2012, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 2012, n. 94) e deliberati dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti. Gli esiti dell’attività ispettiva sono comunicati al predetto Commissario, alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti e alla Sezione delle autonomie.

5

Schema di sintesi delle delibere di indirizzo e di orientamento della Sezione

delle autonomie

DELIBERA N. ADUNANZA G.U. abstract

15/2012/INPR 25/10/2012 Pubblicazione non prevista

LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D.L. N. 174/2012, IL RAFFORZAMENTO DEI CONTROLLI SULLE REGIONI E LE NUMEROSE MODIFICHE IN TEMA DI FINANZA DEGLI ENTI LOCALI VOLTE A CORROBORARE LA FUNZIONALITÀ DEGLI STRUMENTI DI CONTROLLO INTERNO E AD INTENSIFICARE IL CONTROLLO AFFIDATO ALLA CORTE DEI CONTI. GLI ADEMPIMENTI DELLA SEZIONE DELLE AUTONOMIE. IL CONTROLLO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ SUGLI ATTI DELLE REGIONI. LA VERIFICA DI ATTENDIBILITÀ DELLE PROPOSTE DI BILANCIO DI PREVISIONE DELLE REGIONI. LE VERIFICHE INFRANNUALI SULLE GESTIONI REGIONALI E SULLE GESTIONI DEGLI ENTI LOCALI. DELIBERE CHE HANNO DATO ATTUAZIONE AL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174.

16/2012/INPR 13/12/2012 N. 7 del 09.01.2013

LINEE GUIDA PER L’ESAME DEL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE E PER LA VALUTAZIONE DELLA SUA CONGRUENZA EX ART. 243-QUATER DEL TUEL COMMI 1-3, COME INTRODOTTO DAL DECRETO LEGGE DEL 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CON L’ART. 3, CO. 1 LETTERA R), CONVERTITO CON LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213.

1/2013/QMIG 03/01/2013 Pubblicazione non prevista

QUESTIONE DI MASSIMA POSTA DALLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA IN MERITO ALLA AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO EX ART. 243-BIS, COMMA 1, DEL TUEL (NEL TESTO MODIFICATO DALLA LEGGE DI CONVERSIONE N. 213/2012), IN VIGENZA DELL’AVVIO DI UN PROCEDIMENTO DI DISSESTO GUIDATO EX ART. 6 D.LGS. N. 149/2011. CRITERIO DI ORIENTAMENTO.

4/2013/INPR 11/02/2013 N. 57 del 08.03.2013

LINEE GUIDA PER IL REFERTO SEMESTRALE DEL SINDACO PER I COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE AI 15.000 ABITANTI E DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SULA REGOLARITÀ DELLA GESTIONE E SULL’ADEGUATEZZA ED EFFICACIA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (ART. 148 TUEL) .

5/2013/INPR 11/02/2013 N. 57 del 08.03.2013

LINEE GUIDA PER LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SULLA REGOLARITÀ I DELLA GESTIONE, SULL’EFFICACIA E ADEGUATEZZA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (ART. 1, COMMA 6, DEL D.L. N . 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE N. 213).

6/2013/INPR 22/02/2013 N.79 del 04.04.2013

LINEE GUIDA PER LE RELAZIONI DEI REVISORI DEI CONTI DELLE REGIONI SUI BILANCI DI PREVISIONE PER IL 2013 E SUI RENDICONTI DELLE REGIONI PER IL 2012, SECONDO LE PROCEDURE DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 166 E SEGUENTI, L. 23 DICEMBRE 2005, N. 266, RICHIAMATO DALL’ART. 1, COMMA 3, D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 7 DICEMBRE 2012, N. 213.

9/2013/INPR 20/03/2013 Pubblicazione non prevista

PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LA PARIFICA DEI RENDICONTI DELLE REGIONI EX ART. 1, COMMA 5, D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174.

10/2013/INPR 20/03/2013 Pubblicazione non prevista

PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LE RELAZIONI SEMESTRALI SULLA COPERTURA DELLE LEGGI REGIONALI DI SPESA, EX ART. 1, COMMA 2, DEL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174.

11/2013/INPR 06/03/2013 N.90 del 17-4-2013

QUESTIONI INTERPRETATIVO-APPLICATIVE, CONCERNENTI LE NORME CHE REGOLANO LA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE DI CUI AGLI ARTT. 243-BIS E 243-QUINQUIES DEL TUEL COME INTRODOTTI DALL’ART. 3, COMMA 1, LETTERA R) DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO CON LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213.

6

12/2013/QMIG 03/04/2013 Pubblicazione non prevista

PRONUNCIA DI INDIRIZZO PER L’APPLICAZIONE OMOGENEA DELLA NORMATIVA DI CUI ALL’ART. 1, COMMI 9 E 10 DEL DECRETO LEGGE N. 174/2012, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 213/2012, INTRODOTTA SENZA LA PREVISIONE DI NORME TRANSITORIE, IN MATERIA DI RENDICONTAZIONE DELLE ASSEGNAZIONI E DEI CONTRIBUTI IN DENARO A CARICO DEL BILANCIO DI CIASCUNA REGIONE.

13/2013/QMIG 03/04/2013 Pubblicazione non prevista

QUESTIONE DI MASSIMA - NEL CASO IN CUI IL PROCEDIMENTO DI DISSESTO GUIDATO SIA STATO SOSPESO PER EFFETTO DEL RICORSO, DA PARTE DELL’ENTE, ALLA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE AI SENSI DELL’ART. 243-BIS, COMMA 3 DEL D.L. 174/2012, LADDOVE NEL TERMINE PERENTORIO DI 60 GIORNI DALLA DATA DI ESECUTIVITÀ DELLA DELIBERA DI CUI AL COMMA 1 DELL’ART. 243-BIS L’ENTE NON DELIBERI IL PIANO DI RIEQUILIBRIO PLURIENNALE FINANZIARIO, IL PROCEDIMENTO SOSPESO RIPRENDE IL SUO ITER COMPLETANDO I SUCCESSIVI PASSAGGI PROCEDIMENTALI COME DISCIPLINATI DALL’ART. 6, COMMA 2, DEL D.LGS 149/2011.

14/2013/QMIG 06/05/2013 Pubblicazione non prevista

QUESTIONI DI MASSIMA SU ASPETTI ISTRUTTORI CONCERNENTI UN PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE EX ART. 243-BIS DEL TUEL, COME INTRODOTTO DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213. LE QUESTIONI AFFERISCONO AL TEMA DEI DEBITI FUORI BILANCIO, DELLA NATURA DELL’ANTICIPAZIONE A VALERE SUL FONDO DI ROTAZIONE E DELLA POSSIBILITÀ DI DEROGHE AI LIMITI IN MATERIA DI COPERTURA DEI DISAVANZI.

15/2013/QMIG 05/07/2013 Pubblicazione non prevista

QUESTIONE DI MASSIMA CONCERNENTE LE MODALITÀ DI CONTROLLO DEI RENDICONTI DEI GRUPPI CONSILIARI DELLE SEZIONI REGIONALI.

22/2013/QMIG 13/09/2013 Pubblicazione non prevista

QUESTIONI INTERPRETATIVO-APPLICATIVE CONCERNENTI LE NORME CHE REGOLANO LA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE DI CUI AGLI ARTT. 243-BIS E 243-QUINQUIES DEL TUEL COME INTRODOTTI DALL’ART. 3, COMMA 1 LETT. R) DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213.

7

Le delibere emanate dalle Sezioni regionali di controllo

della Corte dei Conti 1

Se z ione C ontro l lo Re gione A bruzzo

Deliberazione n. 375/2013/PRSP Mancata approvazione del Piano di riequilibrio finanziario e l'avvenuta adozione, da parte del Consiglio comunale del Comune di Villalago, della dichiarazione dello stato di dissesto dell'ente.

Deliberazione n. 374/2013/RQ Relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel primo semestre 2013 dalla Regione Abruzzo e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.

Deliberazione n. 373/2013/PRSP Procedura di ricorso al riequilibrio finanziario pluriennale.

Deliberazione n. 53/2013/FRG Non regolarità del rendiconto del Gruppo consiliare "Misto" per l'anno 2012 come trasmesso in data 12 aprile 2013, nei limiti del riscontro contabile tenuto conto della normativa nazionale e regionale vigente pro-tempore.

Deliberazione n. 52/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "UNIONE DI CENTRO" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 51/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "RIALZATI ABRUZZO" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 50/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "PARTITO DEMOCRATICO" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 49/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "LA SINISTRA VERDI SD" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 48/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 47/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "COMUNISTI ITALIANI" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 46/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "ALLEANZA PER L'ITALIA" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 40/2013/FRG Esito dell'applicazione del metodo di campionamento statistico numerico e statistico monetario ai capitoli del rendiconto della Regione Abruzzo - esercizio 2012.

Deliberazione n. 37/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "RIFONDAZIONE COMUNISTA" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 36/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "POPOLO DELLE LIBERTA'" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 35/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 34/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "ITALIA DEI VALORI" per l'anno 2012.

Deliberazione n. 31/2013/FRG Piano di lavoro per procedura relativa a stime sulla attendibilità ed affidabilità degli aggregati contabili, mediante sperimentazione dell'approccio di campionamento statistico.

Deliberazione n. 20/2013/FRG Integrazione richieste istruttorie rispetto al rendiconto presentato all'approvazione distinte per Gruppi consiliari.

Deliberazione n. 17/2013/VSGF Relazione concernente la gestione finanziaria del Comune di Sant'Eufemia a Maiella (PE) - invito a rimuovere le segnalate irregolarità e a trasmettere a questa Sezione regionale i relativi provvedimenti nei termini di cui all'articolo 148-bis del TUEL, inserito dall'articolo 3, comma 1. lett. e), del D.L. n. 174/2012, convertito con modificazioni, dalla legge n. 213/2012.

Se z ione C ontro l lo Regione Bas i l icata

Deliberazione n. 116/2013/PRSP Controlli ex art. 148-bis2 del TUEL e 243-quater, comma 6, del TUEL.

1Il presente elenco esprime le risultanze di un monitoraggio effettuato attraverso la Banca dati del controllo, utilizzando come parametri di ricerca i “codici deliberazione” (VSG, VSGO, VSGC, PRSP, FRG, INPR, PARI, PAR, RQ), il riferimento normativo e la ricerca semantica. L’osservazione, al 30 novembre 2013, non vuole essere esaustiva ma rappresentativa delle nuove attribuzioni di controllo in capo alle Sezioni.

2 L’art. 148-bis del TUEL introdotto dalla lettera e) del comma 1 dell’art. 3, del d.l. 174/2012, come modificato dalla legge di conversione 213/2012, ha rafforzato il controllo della Corte sulla gestione finanziaria degli enti locali svolto ai sensi della legge 266/2005. Le novità più significative riguardano, in primo luogo, la previsione di un termine per la verifica demandata alla Corte in ordine all’efficacia dei provvedimenti correttivi e ripristinatori adottati dall’Ente all’esito dell’accertamento della magistratura contabile. Il monitoraggio delle specifiche pronunce (PRSP), in questa sede, è stato, pertanto, rivolto alle delibere di accertamento di gravi irregolarità e di assegnazione di un termine per l’adozione delle misure idonee a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri, ai sensi del comma 3 del sopra citato art. 148-bis del TUEL.

8

Deliberazione n. 112/2013/PRSP La Sezione regionale di controllo per la Basilicata delibera di sospendere, ai sensi del comma 3 dell'art. 243-bis del TUEL, la procedura avviata nei confronti del Comune di San Fele con la delibera n. 91/2012 ai sensi dell'art. 6, comma 2, del D.Lgs.vo n. 149/2011.

Deliberazione n. 111/2013/PRSP La Sezione regionale di controllo per la Basilicata delibera chiusa la procedura avviata ai sensi dell'art. 6, comma 2, del d.lgs.vo n. 149/2011 nei confronti del Comune di Rotonda, avendo il predetto Ente adottato le misure correttive e consequenziali. Stante la perdurante situazione di grave squilibrio finanziario l'organo di revisione dell'Ente, ai sensi dell'art. 243-quater, comma 6, del TUEL, è espressamente tenuto a esercitare il controllo dell'attuazione corretta e tempestiva del piano di riequilibrio approvato dal Consiglio.

Deliberazione n. 110/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Popolari Uniti.

Deliberazione n. 109/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Alleanza per l'Italia.

Deliberazione n. 108/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Per la Basilicata.

Deliberazione n. 107/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Movimento per le Autonomie.

Deliberazione n. 106/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Gruppo Misto.

Deliberazione n. 105/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Io Amo la Lucania.

Deliberazione n. 104/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Unione di Centro.

Deliberazione n. 103/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Italia dei Valori.

Deliberazione n. 102/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Partito Socialista Italiano.

Deliberazione n. 101/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Sinistra Ecologica e Libertà.

Deliberazione n. 100/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Partito Democratico.

Deliberazione n. 99/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Popolo della Libertà.

Deliberazione n. 96/2013/PARI Giudizio di parificazione3 del rendiconto generale della Regione Basilicata per l'esercizio 2012 e le conseguenti osservazioni della Sezione ai sensi dell'art. 5 del d.l. n. 174/2012.

Deliberazione n. 95/2013/FRG Analisi del rendiconto esercizio 2012 del Gruppo Consiliare Popolari Uniti.

Deliberazione n. 94/2013/FRG Analisi del rendiconto esercizio 2012 del Gruppo Consiliare Alleanza per l'Italia.

Deliberazione n. 93/2013/FRG Analisi del rendiconto esercizio 2012 del Gruppo Consiliare: Per la Basilicata.

Deliberazione n. 92/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Movimento per le Autonomie.

Deliberazione n. 91/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Misto.

Deliberazione n. 90/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Io Amo la Lucania.

Deliberazione n. 89/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Unione di Centro.

Deliberazione n. 88/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Italia dei Valori.

Deliberazione n. 87/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 -Gruppo Consiliare Partito Socialista Italiano.

Deliberazione n. 86/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia e Libertà.

Deliberazione n. 85/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Partito Democratico.

Deliberazione n. 84/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare: Popolo della Libertà.

Deliberazione n. 82/2013/PRSP Accertamento di gravi irregolarità e squilibri economico-finanziari e assegnazione termine di sessanta giorni per rimuovere le irregolarità e ripristinare gli equilibri di bilancio, ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

3L’art. 1, comma 5 del d.l. 174/2012 intesta alle Sezioni regionali di controllo della Corte il giudizio di parificazione. Tale procedura di controllo originariamente prevista per il rendiconto dello Stato, è stata estesa alla quasi totalità delle Sezioni delle Regioni a statuto speciale e Province autonome, in base alle norme regionali vigenti (esclusala Regione Valle d’Aosta che dovrà adeguare il proprio ordinamento a norma dell’art. 1, comma 11, d.l. n. 174/2012). Si elencano di seguito le delibere di parifica pronunciate da queste Sezioni sul rendiconto 2012: Sezioni riunite per la Regione siciliana in sede di controllo - Delibera n. 2/2013/SSRR/PARI. Sezioni riunite per il Trentino-Alto Adige/Südtirol – Delibera n. 1/2013/PARI (Regione autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol). Sezioni riunite per il Trentino-Alto Adige/Südtirol – Delibera n. 2/2013/PARI (Provincia autonoma di Trento). Sezioni riunite per il Trentino-Alto Adige/Südtirol– Delibera n. 3/2013/PARI (Provincia autonoma di Bolzano). Sezione di controllo Regione Friuli Venezia Giulia– Delibera n 78/2013/PARI. Sezioni Riunite per la Regione autonoma della Sardegna – Delibera n. 1/2013/SSRR/PARI. Aggiornamenti e dettagli sulle parifiche delle Sezioni di controllo della Corte dei conti sono disponibili, anche, nell’home page del sito istituzionale, all’indirizzo: http://www.corteconti.it/sezioni_regionali/parifiche_regionali/. In merito alle procedure e ai profili applicativi, le Sezioni Riunite in sede di controllo, con delibera n. 7/2013/QMIG, si sono pronunciate su “Questione di massima di eccezionale rilevanza concernente la Parificazione dei rendiconti generali delle regioni a statuto ordinario”. .

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Deliberazione n. 45/2013/INPR Programma di controllo per l'anno 2013 ai sensi all'art. 1, comma 2, 3, 5,10 del D.L. n. 174/2012 (art. 6, comma 3, del D.L. n. 174/2012).

Se z ione C ontro l lo Regione Ca labr ia

Deliberazione n. 72/2013/RQ Relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel primo semestre 2013 e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.

Deliberazione n. 71/2013/PRSP Acri-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL; assegnazione termini ex art. 6 co 2, dlgs 149/2011.

Deliberazione n. 70/2013/PRSP Provincia di Catanzaro-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.

Deliberazione n. 69/2013/PRSP San Fili-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.

Deliberazione n. 68/2013/PRSP Gioia Tauro-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.

Deliberazione n. 67/2013/PRSP Ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario da parte della Provincia di Vibo Valentia e procedura in itinere prevista dall'art.6, co.2, del d.lgs. 149/2011.

Deliberazione n. 66/2013/FRG Approvazione "Relazione sul bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2013"; e accertamento, ai sensi dell'art.1, comma 7, del d.l. 10/10/2012, n. 174 e s.m.i, di specifiche irregolarità/criticità.

Deliberazione n. 65/2013/PRSP Accertamento, ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 148-bis del d.lgs. n. 267/2000 e dall'art. 6, c. 2, del D.lgs. n. 149/2011 di gravi irregolarità e criticità.

Deliberazione n. 62/2013/PRSP Accertamento, ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 148-bis del d.lgs. n. 267/2000 e dall'art. 6, c. 2, del D.lgs. n. 149/2011 di gravi irregolarità e criticità. Comune di Paola.

Deliberazione n. 61/2013/PRSP Rossano-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.

Deliberazione n. 59/2013/PRSP Lamezia Terme-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.

Deliberazione n. 43/2013/PRSP Accertamento, ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 148-bis del TUEL e dall'art. 6, c. 2, del d.lgs. n. 149/2011 di gravi irregolarità e criticità. Comune di Siderno (RC).

Deliberazione n. 42/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis TUEL, parziale inadempimento, da parte del Comune di Cassano all'Ionio delle misure correttive richieste da questa Sezione nella deliberazione n. 31 del 13 giugno 2013 e inibizione dell'attuazione dei programmi di spesa, non obbligatori per legge, che risultano influenzati dal permanere delle predette di criticità.

Deliberazione n. 41/2013/PRSP Conferma delle misure correttive già stabilite da questa Sezione con la precedente deliberazione n. 25/2013 di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis TUEL e assegnazione termine 30 giorni.

Deliberazione n. 40/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267, di gravi irregolarità e criticità. Le misure correttive, da adottare entro 60 giorni saranno, valutate – nel relativo procedimento - ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011.

Deliberazione n. 39/2013/PARI Parifica del rendiconto generale della Regione Calabria esercizio 2012.

Deliberazione n. 37/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Catanzaro.

Deliberazione n. 36/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art.148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Crotone.

Deliberazione n. 35/2013/FRG Rendiconti Gruppi Consiliari art. 1, co 9 e ss, d.l. n. 174/2012.

Deliberazione n. 34/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Provincia di Catanzaro.

Deliberazione n. 33/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Provincia di Vibo Valentia.

Deliberazione n. 32/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Rossano.

Deliberazione n. 31/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Cassano allo Jonio.

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Deliberazione n. 29/2013/FRG Rendiconti Gruppi Consiliari art. 1, co 9 e ss, d.l. n. 174/2012.

Deliberazione n. 28/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di San Fili.

Deliberazione n. 27/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs.267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Gioia Tauro.

Deliberazione n. 26/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Lamezia Terme.

Deliberazione n. 25/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. - Isola Capo Rizzuto.

Deliberazione n. 24/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. - Acri.

Deliberazione n. 21/2013/IADC Comune di Vibo Valentia-mancata approvazione piano riequilibrio.

Deliberazione n. 20/2013/IADC Mancata presentazione del piano di riequilibrio- art. 243, co. 7, TUEL - Comune di Belcastro.

Deliberazione n. 19/2013/IADC Mancata presentazione del piano di riequilibrio- art. 243-quater, TUEL - Comune di Monasterace.

Deliberazione n. 18/2013/IADC Mancata presentazione del piano di riequilibrio- art. 243-quater, TUEL - Comune di Anoia.

Deliberazione n. 11/2013/ PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2 d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL)- Comune di Chiaravalle Centrale.

Deliberazione n. 10/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2, D.l.gs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL)- Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Soverato.

Deliberazione n. 8/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2 d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL) - Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Locri.

Deliberazione n. 7/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2, d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL) - Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Reggio Calabria.

Deliberazione n. 6/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2, d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL) - Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Vibo Valentia.

Deliberazione n. 310/2012/QMIG Locri - Questione di massima in ordine all'applicazione del d.lgs n.149/2011 art. 6 co. 2, in relazione all'intervenuta deliberazione del piano di riequilibrio ex art. 243-bis, co.1.

Se z ione C ontro l lo Regione Campania

Deliberazione n. 268/2013/ PRSP Accertamento della sussistenza delle violazioni e delle irregolarità di cui al comma 3 dell'art. 148-bis e invito al Comune di Grumo Nevano (NA) a riferire, ai sensi dell'art. 148-bis comma 3 TUEL, sulle misure correttive adottate o in corso di realizzazione per il superamento delle criticità evidenziate.

Deliberazione n. 267/2013/ PRSP Accertamento della sussistenza delle violazioni e delle irregolarità di cui al comma 3 dell'art. 148-bis e invito al Comune di Bacoli (NA) a riferire sulle misure correttive adottate o in corso di realizzazione per il superamento delle criticità evidenziate.

Deliberazione n. 235/2013/INPR Attuazione "Linee guida per il referto semestrale del Sindaco per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e del Presidente della Provincia sulla regolarità della gestione e sull'adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni (art. 148 TUEL)".

Deliberazione n. 232/2013/QMIG Questioni di massima di particolare rilevanza ai sensi dell'art.6, comma 4, decreto legge 10 ottobre 2012, n.174 convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 186/2013/FRG Richiesta al Presidente della Regione Campania di voler provvedere al sollecito invio a questa Sezione della relazione annuale sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e adeguatezza del sistema dei controlli interni, prevista dall'art. 1, comma 6, del decreto legge 10 ottobre 2012 n° 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012 n° 213.

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Deliberazione n. 23/2013/ PRSP Sospensione del procedimento di cui all'art. 6, comma 2, del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 149, in ordine all'assegnazione di un termine per l'adozione delle necessarie misure correttive di cui al comma 6, lettera a) ai sensi dell'art. 243-bis, comma 3 del TUEL.

Deliberazione n. 270/2012/PREV Sottoponibilità a controllo preventivo di legittimità della delibera G.R. n.609 del 19-10-2012 "Patto di Stabilità 2012 - art.1, comma 138, legge n.220/2010: Patto regionale ''verticale'' ai sensi dell'art.1, comma 2, del decreto legge 10 ottobre 2012 n.174.

Se z ione C ontro l lo Regione Emi l ia Romagna

Deliberazione n. 275/2013/PRSP Approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale deliberato dal Consiglio comunale di Castellarano. Il contenuto di detto piano è conforme al contenuto prescritto dall'art. 243-bis del T.U.E.L, nonché congruo ai fini del riequilibrio finanziario.

Deliberazione n. 270/2013/PARI Decisione nel giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Emilia- Romagna per l'esercizio finanziario 2012.

Deliberazione 261/2013/FRG La deliberazione, a seguito di una specifica richiesta del Presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, conferma che la precedente delibera n. 249/2013 adottata dalla Sezione regionale, pronunciata allo stato degli atti pervenuti ed esaminati, ha valore "ricognitivo" ai sensi della deliberazione n. 15/2013 della Sezione delle autonomie secondo la quale - premesso che per i rendiconti relativi all'esercizio 2012 "non sono applicabili le conseguenze previste da d.l. n. 174 del 2012" - "le disposizioni precettive recate dall'articolo 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, e, in particolare, l'impianto sanzionatorio, si applicano dall'esercizio 2013".

Deliberazione n. 249/2013/FRG Dichiarazione di non regolarità, per il 2012, dei rendiconti dei Gruppi assembleari della Regione Emilia-Romagna.

Deliberazione n. 248/2013/QMIG Esame dei rendiconti dei gruppi consiliari delle assemblee legislative regionali (art. 1, commi 9-12 del d.l. 10 ottobre 2012 n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213).

Deliberazione n. 234/2013/FRG A seguito della trasmissione da parte dei gruppi assembleari della Regione Emilia-Romagna, la Sezione, dopo aver esaminato sia la documentazione trasmessa a corredo degli stessi per il tramite del Presidente della Regione sia quella detenuta dal Nucleo Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna a seguito del provvedimento di acquisizione ex art. 256 c.p.p. disposto dalla Procura della Repubblica di Bologna, ha formalizzato la comunicazione di cd. regolarizzazione ex art. 1, comma 11, legge n. 213/2012, assegnando il termine per le eventuali deduzioni ed integrazioni documentali in venti giorni.

Se z ione C ontro l lo Regione Fr iu l i Ve ne z ia G iu l ia

Deliberazione n. 119/2013/PRSE Accertamento ai sensi dell' art. 1 commi 166 e seguenti della legge 23 dicembre 2005 n. 266 e dell'articolo 3 comma 1 lett. e) del D.L. 10/10/2012 n. 174 convertito nella legge 7/12/2012 n. 213.

Deliberazione n. 2/2013 INPR Approvazione del programma di controllo per l'anno 2013, alla luce delle nuove funzioni attribuite alle Sezioni regionali della Corte dei conti dal decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, convertito, con modificazioni dalla legge 213/2012.

Se z ione C ontro l lo Regione Laz io

Deliberazione n. 262/2013/PARI Decisione nel giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2012.

Deliberazione n. 254/2013/FRG Verifica sull’attendibilità e veridicità dei dati contabili contenuti nel rendiconto generale della Regione Lazio 2012, secondoun approccio di tipo sperimentale e sulla base dell’esperienza maturata in ambito europeo con la cd. DAS (declaration d’assurance).

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Deliberazione n. 250/2013/PRS Accertamento ai sensi e per gli effetti degli artt. 1, commi 166 e 167 della legge n. 266/2005, nonché 148-bis del d.lgs. n. 267/2000, della presenza a carico dei rendiconti 2011 e 2012 del comune di Sant’Oreste di gravi irregolarità contabili che richiedono l’adozione di tempestive ed efficaci misure correttive, ai sensi dell’art. 148-bis, comma 3, del d.lgs. 267/2000.

Deliberazione n. 243/2013/FRG Esame del bilancio preventivo 2013 della Regione Lazio, ai sensi dell'articolo 1, commi 3 e 7, d. l. 10 ottobre 2012 n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 213 del 7 dicembre 2012.

Deliberazione n. 221/2013/FRG Rendiconti anno 2012 Gruppi Consiliari della Regione Lazio: La Sezione afferma il principio secondo cui la mancata trasmissione dei necessari documenti giustificativi delle uscite, ancorché sollecitata, impedisce all'Istituzione superiore di esprimere un qualsiasi giudizio in ordine alla regolarità amministrativo-contabile dei rendiconti dei gruppi consiliari per l'anno 2012, in conformità a quanto deliberato dalla Sezione delle Autonomie (delibere nn. 12/SEZAUT/2013/QMIG e 15/SEZAUT/2013/QMIG).

Deliberazione n. 201/2013/PRSP Rilievo di grave irregolarità, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 148-bis, comma 3 del TUEL.

Deliberazione n. 179/2013/PRSP Irregolarità contabili suscettibile di pregiudicare, anche in prospettiva gli equilibri economico finanziari dell'Ente, invitando l'Ente all'adozione delle opportune misure correttive entro sessanta giorni, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione, per quanto di ulteriore competenza.

Deliberazione n. 178/2013/PRSP Rilievo di irregolarità contabili suscettibile di pregiudicare, anche in prospettiva gli equilibri economico finanziari dell’Ente, invitando l’Ente all’adozione delle opportune misure correttive entro sessanta giorni (148-bis, comma 3 del TUEL), dandone tempestiva comunicazione alla Sezione, per quanto di ulteriore competenza. Comune di Ardea.

Deliberazione n. 176/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità" affinché l'Ente provveda entro sessanta giorni, ai sensi del disposto dell'articolo 148-bis del d.lgs. n. 267/2000, all'adozione delle opportune misure correttive, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione.

Deliberazione n. 175/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità" affinché l'Ente provveda entro sessanta giorni, ai sensi del disposto dell'articolo 148-bis del d.lgs n. 267/2000, all'adozione delle opportune misure correttive, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione.

Deliberazione n. 174/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità" affinché l'Ente provveda entro sessanta giorni, ai sensi del disposto dell'articolo 148-bisdel d.lgs. n. 267/2000, all'adozione delle opportune misure correttive, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione.

Deliberazione n. 158/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità fermo restando che le azioni di risanamento formeranno oggetto di apposita verifica in sede di esame del Piano di riequilibrio pluriennale exd.l. n. 174 del 2012 e nei successivi cicli di bilancio.

Deliberazione n. 120/2013/PRSP Accertamento della mancata approvazione del rendiconto 2011 nei termini di legge, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 1, commi 166 e ss., della legge n. 266/2005 e dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000, con assegnazione del termine di 60 giorni per l'adozione delle opportune misure correttive.

Deliberazione n. 102/2013/INPR Deliberazione di indirizzo - Piano di Riequilibrio Pluriennale Comune di Arpino.

Deliberazione n. 29/2013/QMIG Rimessione Questione di massima alla Sezione delle Autonomie in ordine all'art. 6, comma 4, del d.l. n. 174/2012, convertito con Legge n. 213/2012, in tema di Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Arpino (FR).

Deliberazione n. 25/2013/INPR Indirizzi inerenti il riassetto del sistema dei controlli interni degli EE. LL. conseguenti all'art. 3, comma 2, del D.L. n. 174/2012 e relativa legge di conversione.

Deliberazione n. 24/2013/ FRG Valutazioni sulla Relazione di fine legislatura della Regione Lazio sottoscritta dal Presidente della Giunta Regionale.

Se z ione C ontro l lo Regione L igur ia

Deliberazione n. 69/2013/PAR Richiesta di Parere sul piano di riequilibrio 243-bis del TUEL. Provincia di Imperia.

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Deliberazione n. 35/2013/PAR Parere - partecipazione di membri del Consiglio Comunale al sistema dei controlli interni disciplinato dagli articoli 147 e seguenti del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (T.U.E.L.), introdotti dall'articolo 3, comma 1, lettera d), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni con legge 7 dicembre 2012 n. 213.

Deliberazione n. 7/2013/PAR Parere - Interconnessione tra gli equilibri finanziari dell'ente locale e l'andamento economico-finanziario delle società partecipate, richiamata ora dal d.l. n. 174 del 2012, costituisce, comunque, un limite all'esercizio del potere discrezionale dell'Amministrazione controllante nel valutare le politiche del personale delle proprie società controllate.

Deliberazione n. 1/2013/PARI Decisione sul Giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Liguria per l'esercizio finanziario 2012.

Se z ione C ontro l lo Regione Lombardia

Deliberazione n. 511/2013/PRSP Accertata la momentanea idoneità delle misure adottate a far fronte alle criticità emerse ed evidenziate con la deliberazione n. 314/2013/PRSE; si riserva la verifica sull’adeguamento dei controlli interni e il totale recupero degli equilibri di bilancio, nell’ambito delle procedure di controllo che saranno eseguite sui bilanci di previsione e consuntivi dei prossimi esercizi.

Deliberazione n. 480/2013/PRSP Accertamento del momentaneo venir meno delle problematiche rilevate con deliberazione di questa Sezione n. 355/2013/PRSP del 02 agosto 2013, adottata ai sensi dell’art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 451/2013/PRSP Pronuncia di accertamento e assegnazione termine di 60 giorni per rimuovere le irregolarità comunicate, ai sensi e per gli effetti dell'art. 148-bis, comma 3, T.U.E.L.

Deliberazione n. 410/2013/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 148-bis d.lgs. n. 267/2000. Comune di Mozzate.

Deliberazione n. 401/2013/PRSP Segnalazione di criticità rilevate al fine di evitare che la loro mancata correzione possa causare nel tempo una gestione non economica delle risorse, ovvero situazioni di squilibrio e assegnazione del termine di 60 giorni, di cui all'art. 148-bis, comma 3, del TUEL, affinché l'Amministrazione dell'Ente ponga in essere misure idonee alla correzione della riscontrata irregolarità nel termine, provvedendo alla relativa comunicazione alla Corte.

Deliberazione n. 393/2013/RQ Relazioni sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relative alle leggi regionali pubblicate nel semestre gennaio - giugno 2013", ai sensi del comma 2 dell'art. 1 l. n. 213/2012.

Deliberazione n. 355/2013/PRSP Pronuncia di accertamento e ordine di adottare, ai sensi dell’art. 148-bis del TUEL, entro il termine di 60 giorni dal deposito della presente, i provvedimenti idonei a rimuovere l’irregolarità riscontrata.

Deliberazione n. 314/2013/PRSE Pronuncia di accertamento ai sensi art. 148-bis comma 3, TUEL. Comune di Limbiate (MB).

Deliberazione n. 247/2013/PARI Parifica del rendiconto generale della Regione Lombardia per l'esercizio 2012.

Deliberazione n. 214/2013/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi art. 148-bis comma 3, TUEL. Tradate VA.

Deliberazione n. 204/2013/FRG Rendiconti gruppi consiliari - accertamenti e dichiarazioni di irregolarità ai sensi dell'articolo 1, comma 12, della legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 115/2013/ IADC Rendiconti gruppi consiliari della Regione Lombardia.

Deliberazione n. 46/2013/ IADC Squilibri strutturali del Bilancio - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater, comma 1, del TUEL.

Deliberazione n. 37/2013/ FRG Approvazione documento fine mandato Regione Lombardia - Presidente.

Se z ione C ontro l lo Regione Marche

Deliberazione n. 75/2013/RQ Copertura leggi di spesa Regione Marche. Relazione semestrale 01/01/2013-30/06/2013.

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Deliberazione n. 70/2013/FRG Esame del bilancio preventivo 2013 della Regione Marche (art. 1, comma 3, d.l. 174/2012, convertito in l. 213/2012).

Deliberazione n. 69/2013/PARI Giudizio di parifica Regione Marche - Rendiconto generale esercizio 2012.

Deliberazione n. 59/2013/ PAR Il Presidente del Consiglio regionale Assemblea legislativa delle Marche ha formulato una articolata richiesta di parere in ordine all'interpretazione e all'applicazione dei commi 10, 11 e 12 dell'art. 1 del d.l. 174/2012 convertito in l. 213/2012 sulle spese dei gruppi consiliari. Con deliberazione di questa Sezione n. 52/2013 depositata il 10 giugno 2013, che qui si intende integralmente richiamata, veniva formulata al Presidente della Corte dei conti la richiesta di deferire la questione alle Sezioni riunite ovvero alla Sezione delle autonomie.

Deliberazione n. 52/2013/ PAR Richiesta di parere, inoltrata dal Presidente del Consiglio regionale Assemblea legislativa delle Marche, in ordine all'interpretazione e all'applicazione dei commi 10, 11 e 12 dell'art. 1 del d.l. 174/2012 convertito in l. 213/2012 sulle spese dei gruppi consiliari.

Deliberazione n. 51/2013/ PAR Comune di Castelfidardo - parere, ai sensi dell'art. 7, comma 8, l. 5 giugno 2003, n. 131, in ordine alla corretta interpretazione dell'art. 49, d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, come modificato dall'art. 3, comma 1, lett. b), d.l 10 ottobre 2012, n. 174, convertito in l. 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 12/2013/IADC Art. 1 comma 9 e ss. Art. 1 comma 9 e ss. d.l. 174/2012 Rendiconti gruppi consiliari E. F. 2012.

Se z ione C ontro l lo Regione Molis e

Deliberazione n. 177/2013/PRSP Rilevate gravi irregolarità ed i comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria con l’obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente pronuncia di accertamento. Specifico richiamo alla sanzione prevista dal comma 3 dell’art.148-bis del TUEL nel caso di inottemperanza.

Deliberazione n. 175/2013/PRSP Rilevate gravi irregolarità ed i comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria con l’obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Specifico richiamo alla sanzione prevista dal comma 3 dell’art.148-bis del TUEL nel caso di inottemperanza.

Deliberazione n. 168/2013/PRSP Rilevate gravi irregolarità ed i comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria con l’obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Specifico richiamo alla sanzione prevista dal comma 3 dell’art.148-bis del TUEL nel caso di inottemperanza.

Deliberazione n. 151/2013/RQ Referto sulle tipologie di copertura finanziaria adottate nelle leggi regionali approvate nel primo semestre 2013 e sulle tecniche di quantificazione degli oneri ex art.1, c. 2, d.l. 10/10/2012, n. 174, come introdotto dalla legge di conversione 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 131/2013/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000.

Deliberazione n. 28/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Grande Sud.

Deliberazione n. 27/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale UDEUR.

Deliberazione n. 26/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Casini Unione di Centro.

Deliberazione n. 25/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Progetto Molise.

Deliberazione n. 24/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Per il Molise.

Deliberazione n. 23/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Partito Socialista.

Deliberazione n. 22/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Gruppo Misto.

Deliberazione n. 14/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Popolo della Libertà.

Deliberazione n. 13/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Il Molise di tutti.

Deliberazione n. 12/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Molise Civile.

Deliberazione n. 11/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Alternativa.

Deliberazione n. 10/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Costruire Democrazia.

Deliberazione n. 9/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Alleanza di Centro.

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Deliberazione n. 7/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale IDV.

Deliberazione n. 4/2013/IADC Relazione di fine legislatura del Presidente della Giunta della Regione Molise" ex art.1 del d.lgs. 6 settembre 2011 n.149 come da ultimo modificato dall'art.1-bis del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni con l. 7 dicembre 2012, n.213.

Se z ione C ontro l lo Regione P ie monte

Deliberazione n. 382/2013/RQ Regione Piemonte - Approvazione Relazione sulle tipologie delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relative alle leggi regionali pubblicate nel semestre gennaio - giugno 2013.

Deliberazione n. 374/2013/PRSP Comune di Trofarello (TO) - Pronuncia sulle misure poste in essere a seguito delle delibere n. 71/2013/SRCPIE e n. 304/2013/SRCPIE, ai sensi dell’ art. 148-bis, comma 3, del TUEL, conseguenti all’esame compiuto sul rendiconto 2011.

Deliberazione n. 310/2013/PAR Comune di Bolzano Novarese (NO) - Sul divieto, introdotto dall'art. 3, comma 1, lett. h) del d.l.. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla L. 7 dicembre 2012, n. 213, che ha introdotto il comma 3-bis dell'art. 187 TUEL, opera in costanza di utilizzo dell'anticipazione di cassa.

Deliberazione n. 309/2013/PRSP Comune di Entracque (CN) - Pronuncia ex art. 148-bis, co. 3, del TUEL sul rendiconto 2011.

Deliberazione n. 308/2013/PRSP Comune di Ciriè (TO) - Pronuncia ex art. 148-bis, co. 3, del TUEL.

Deliberazione n. 307/2013/PRSP Comune di Carmagnola (TO) - Pronuncia ex art. 148-bis, co. 3, del TUEL.

Deliberazione n. 305/2013/PRSP Comune di Gravellona Toce (VB) - Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 304/2013/PRSP Comune di Trofarello (TO) – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL, a seguito dell’esame compiuto sul rendiconto 2011.

Deliberazione n. 303/2013/PRSP Comune di Rivoli (TO) – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 301/2013/PRSP Comune di Pianezza (TO) – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 300/2013/PRSP Provincia di Torino – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 296/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte. Gruppo Consiliare Progett'azione.

Deliberazione n. 291/2013/PRSE Comune di Tortona (AL) - Pronuncia relativa alla verifica delle misure adottate ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.

Deliberazione n. 276/2013/PARI Giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 2012.

Deliberazione n. 268/2013/ PRSE Comune di Ghislarengo (VC) - Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 264/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte - IDV.

Deliberazione n. 263/2013/FRG Delibera in ordine al controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte.

Deliberazione n. 261/2013/PRSP Accertamento. Ai sensi dell’art. 148-bis, c. 3 del TUEL, della sussistenza di criticità, nella gestione finanziaria del comune di Verbania, tali da mettere in pericolo gli equilibri finanziari.

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Deliberazione n. 247/2013/FRG REGIONE PIEMONTE – Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte SEL.

Deliberazione n. 246/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte-GRUPPO MODERATI.

Deliberazione n. 245/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte -Fed sinistra.

Deliberazione n. 244/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte Uniti per Bresso.

Deliberazione n. 235/2013/PRSP Comune di Settimo Torinese (TO) - Pronuncia ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.Si ritienenecessario che l’Ente dia immediata esecuzione alle misure programmatiche, dando atto, nell’ambito di un vero e proprio piano di durata quinquennale, per ciascuna di esse, degli effetti previsti sul bilancio, dei tempi di attuazione e di realizzazione dei risultati, in modo da assicurare il progressivo raggiungimento degli equilibri correnti, della riduzione delle spese, della riduzione dell’indebitamento, anche nei confronti degli organismi partecipati, nonché il miglioramento nel tempo della situazione di liquidità. Il piano, unitamente a tutti gli elementi che l’Amministrazione riterrà utile allegare, dovrà essere trasmesso a questa Sezione di Controllo entro il 30 settembre 2013, contestualmente alla relazione semestrale del Sindaco per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, ex art. 148 TUEL, come riformulato dall’art. 3, co.1, sub e) del d.l. n. 174/2012.

Deliberazione n. 229/2013/FRG Regione Piemonte- Delibera di comunicazione delle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte: Partito democratico, Unione di Centro, Movimento 5 stelle, Verdi-Verdi -L'Ambientalista per Cota, Gruppo misto (Formagnana), Gruppo misto (Biolè), Insieme per Bresso.

Deliberazione n. 217/2013/PRSP Comune di Ponderano (BI)- Pronuncia ai sensi dell'art. 148-bis comma 3 del TUEL.

Deliberazione n. 145/2013/PRSP Comune di Rivoli (TO) – Rilevate criticità e necessità per l’Ente di adottare misure nella fattispecie prevista dall’art. 148-bis, co. 3 del TUEL.

Deliberazione n. 144/2013/PRSP Provincia di Torino – Pronuncia sul rendiconto 2011 necessità per l’Ente di adottare misure nella fattispecie prevista dall’art. 148-bis, co. 3 del TUEL; con comunicazione dei provvedimenti adottati ai sensi dell’art. 148-bis, c. 3 del TUEL.

Deliberazione n. 128/2013/PRSP Segnalate gravi criticità che in prospettiva mettono in pericolo gli equilibri finanziari, sicché ai sensi dell'art. 148-bis, co. 3, del TUEL il Comune di Cuorgnè è tenuto ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione della presente delibera, "i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio", ed a trasmettere alla Sezione i provvedimenti adottati.

Deliberazione n. 127/2013/PRSP Segnalate gravi criticità che in prospettiva mettono in pericolo gli equilibri finanziari, sicché ai sensi dell'art. 148-bis, co. 3, del TUEL, il Comune di Dronero è tenuto ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione della presente delibera, "i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio", ed a trasmettere alla Sezione i provvedimenti adottati.

Deliberazione n. 71/2013/PRSE L’Ente deve adottare misure nella fattispecie prevista dall’art. 148-bis, co. 3 del TUEL a comunicare alla Sezione i provvedimenti adottati entro 60 giorni dalla trasmissione della presente pronuncia ai sensi dell’art. 148-bis del TUEL.

Deliberazione n. 64/2013/INPR Approvazione linee guida referto semestrale.

Deliberazione n. 41/2013/PRSE Torino - Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 443/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.

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Deliberazione n. 431/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.

Deliberazione n. 430/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimento sottoposto al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.

Deliberazione n. 429/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.

Deliberazione n. 428/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.

Se z ione C ontro l lo Regione Pugl ia

Deliberazione n. 166/2013/PRSP La Sezione, nell’esercizio delle funzioni conferite dall’art. 6, comma 2, del D.Lgs. 149/2011 e dall’art. 148-bis del d.lgs267/2000, accerta la congruità del piano di rientro adottato dal Comune di Volturara Appula, quale prima misura correttiva necessaria al fine di evitare che si realizzi la condizione di dissesto finanziario.

Deliberazione n. 153/2013/PRSP Approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Casarano ai sensi dell'art. 243-quater, co. 3 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, delibera di approvare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Casarano adottato con deliberazione di Consiglio comunale n. 1 del 17 gennaio 2013.

Deliberazione n. 149/2013/PRSP Isole Tremiti - la Sezione, nell'esercizio delle funzioni conferite dall'art. 6, comma 2, del D.Lgs. 149/2011 e dall'art. 148-bis del d.lgs267/2000, accerta la congruità del piano di rientro adottato dal Comune di Isole Tremiti, quale prima misura correttiva necessaria al fine di evitare che si realizzi la condizione di dissesto finanziario.

Deliberazione n. 137/2013/FRG Gruppo consiliare del consiglio regionale della Puglia "Moderati e Popolari" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - Ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 136/2013/FRG Gruppo consiliare del consiglio regionale della Puglia "Partito Democratico" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - Ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l.10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 135/2013/FRG Gruppo consiliare del Consiglio regionale della Puglia "Gruppo Misto" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - Ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 134/2013/FRG Gruppo consiliare "La Puglia prima di tutto" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 133/2013/FRG Gruppo "I Pugliesi per Rocco Palese" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 132/2013/FRG Gruppo consiliare regionale "PDL" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 131/2013/FRG Gruppo consiliare del Consiglio Regionale della Puglia "Sinistra Ecologia Libertà'" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 9 e seguenti, del decreto legge n. 174/2012, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 130/2013/FRG Gruppo consiliare del Consiglio Regionale della Puglia UDC Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 9 e seguenti, del decreto legge n. 174/2012, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 129/2013/FRG Gruppo consiliare "La Puglia per Vendola" - Rendiconto esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 128/2013/FRG Gruppo consiliare "Italia dei valori - Lista Di Pietro - Rendiconto esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.

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Deliberazione n. 124/2013/PARI Parifica - Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2012 ai sensi del decreto-legge n. 174/2012 .

Se z ione C ontro l lo Regione Sarde gna

Deliberazione n. 61/2013/INPR Relazione semestrale del Sindaco e del Presidente della Provincia (art. 148 TUEL). Modalità Istruttorie.

Deliberazione n. 35/2013/INPR Presa d'atto orientamenti e linee guida della Sezione delle Autonomie sui controlli ai sensi del d.l. 174/2012, convertito in legge 7 dicembre 2012 n. 213.

Deliberazione n. 28/2013/PAR Nuxis: Parere su possibili aspetti di incompatibilità per il Segretario incaricato della direzione di servizi/uffici a seguito dei nuovi controlli introdotti dal d.l. 174/2012.

Se z ione C ontro l lo Regione S ic i l iana

Deliberazione n. 332/2013/INPR Linee guida per il referto semestrale (art. 148 TUEL) sulla regolarità della gestione e sull'adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni nei comuni siciliani con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e nelle province regionali e "Schema di relazione per il referto semestrale del Sindaco, per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti e del Commissario straordinario della Provincia regionale".

Deliberazione n. 269/2013/PRSP Approvazione del piano di riequilibrio finanziario decennale del Comune di Catania.

Deliberazione n. 268/2013/PRSP GIARRE - Rimodulazione del piano di riequilibrio ex nuova formulazione dell'articolo 243-bis, comma 5.

Deliberazione n. 266/2013/INPR Messina - Piano di riequilibrio.

Deliberazione n. 255/2013/PRSP Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.

Deliberazione n. 235/2013/INPR Catania - Messina - Giarre - Piano di riequilibrio.

Deliberazione n. 164/2013/PRSP Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.

Deliberazione n. 140/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 100/2013/PRSE Mancata presentazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-quater, comma 7, TUEL.

Deliberazione n. 94/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del Tuel ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 53/2013/PRSP Revoca del ricorso alla procedura di riequilibrio ex art. 243-bis TUEL. - Santa Caterina Villarmosa.

Deliberazione n. 45/2013/INPR Avola- Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 44/2013/ PRSP Avola - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 35/2013/INPR Riposto -Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 34/2013/ PRSP Messina - Pronuncia di accertamento ex art. 148-bis del TUEL sul rendiconto 2011 e sul bilancio di previsione 2012 e presa d'atto dell'approvazione del piano di riequilibrio ai sensi art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 29/2013/INPR Giarre - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 28/2013/INPR Ispica - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUELai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

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Deliberazione n. 27/2013/INPR Cefalù - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 26/2013/INPR Belmonte Mezzagno - Deferimento alla Sezione delle Autonomie della questione di massima:"se la mancata presentazione di piano di riequilibrio finanziario pluriennale - la cui attivazione ha sospeso la procedura di cui all'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011 - entro il termine di cui all'art. 243-bis, comma 5, del TUEL, comporti la ripetizione dei passaggi procedimentali non ancora definiti della procedura di cui all' art. 6, comma 2, sopra citato, ovvero l'applicazione letterale dell'art. 243-quater, comma 7, del TUEL".

Deliberazione n. 23/2013/INPR Monreale - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 24/2013/INPR Messina - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 19/2013/ IADC Santa Venerina - Presa d'atto dell'intervenuta dichiarazione dello stato di dissesto da parte del consiglio comunale di Santa Venerina e si ritiene pertanto conclusa la procedura relativa al piano di riequilibrio finanziario avviata con la deliberazione n. 50 del 12/12/2012.

Deliberazione n. 17/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 15/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 14/2013/INPR Scordia - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater, comma 1, del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 11/2013/INPR Racalmuto - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 9/2013/INPR Tortorici - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.

Deliberazione n. 8/2013/INPR Caccamo- delibera ai sensi dell'art. 243-quater, comma 1, del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 6/2013/INPR Provincia di Catania - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater,comma 1, del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.

Deliberazione n. 5/2013/IADC Belmonte Mezzagno - Sospensione della procedura ex art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149; avviata con la delibera n. 358/2012/PRSP, rinviando ogni valutazione all'esito della procedura di cui all'art. 243-bis del TUEL attivata dall'ente.

Deliberazione n. 3/2013/IADC Modica - Sospensione della procedura ex art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149; avviata con la delibera n. 354/2012/PRSP, rinviando ogni valutazione all'esito della procedura di cui all'art. 243-bis del TUEL attivata dall'ente.

Deliberazione n. 2/2013/ IADC Messina - Sospensione della procedura ex art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149; avviata con la delibera n. 355/2012/PRSP, rinviando ogni valutazione all'esito della procedura di cui all'art. 243-bis del TUEL attivata dall'ente.

Deliberazione n. 380/2012/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL e presa d'atto dell'attivazione da parte dell'ente della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'art. 243-bis del TUEL.

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Se z ioni R iunite per la Re gione Sic i l iana in se de consult iva

Deliberazione n. 14/2013/PAR Richiesta di parere inoltrata dal Sindaco del Comune di Catania che ha chiesto di conoscere, sulla base della legislazione vigente, se, avendo il Comune deliberato di avvalersi della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale prevista dall’ art. 243-bis, del T.U. n. 267/2000, introdotto dall'art. 3, comma 1, lettera r), legge n. 213 del 2012, oltre che dell’accesso al Fondo di Rotazione ai sensi dell’ art. 5 del d.l. n. 174/2012, convertito, con modificazioni, dalla citata legge n. 213/2012, possa, anche, accedere al Fondo per le demolizioni delle opere abusive di cui all’art. 32, comma 12, del d.l. n. 269/2003, convertito dalla legge n. 326/2003.

Se z ione C ontro l lo Regione Toscana

Deliberazione n. 278/2013/PRSP Comune di PESCIA - Valutazione di non congruenza del piano finanziario ai fini del riequilibrio.

Deliberazione n. 273/2013/PRSP Comune di Porto Azzurro (LI) - Valutazione del piano di riequilibrio pluriennale.

Deliberazione n. 224/2013/PRSP Comune di Buonconvento (SI) - Verifica delle misure correttive adottate in esito a pronuncia di accertamento ex art. 148-bis del TUEL e presa d'atto del provvedimento adottato dall'Ente relativo all'adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'art. 243-bis del TUEL.

Deliberazione n. 201/2013/PARI Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Toscana per l'esercizio 2012.

Deliberazione n. 194/2013/PRSP Comune di Fiesole (FI) - Verifica delle misure correttive adottate in esito a pronuncia di accertamento ex art. 148-bis del TUEL e presa d'atto del provvedimento adottato dall'Ente relativo all'adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'art. 243-bis del TUEL.

Deliberazione n. 78/2013/PRSP Comune di Buonconvento (SI) - Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.

Deliberazione n. 68/2013/PRSP Comune di Fiesole (FI) - Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.

Deliberazione n. 455/2012/IADC Richiesta di parere - Inammissibilità della richiesta di audizione formulata da alcuni gruppi consiliari del Comune di Pescia.

Se z ione C ontro l lo Regione Trent ino A l to A dige – T rento

Deliberazione n. 13/2013/INPR Approvazione dello schema di relazione semestrale del Sindaco dei Comuni della Provincia autonoma di Trento con popolazione oltre i 15.000 abitanti. Adattamento all'ordinamento regionale degli enti Locali del Trentino Alto Adige dello schema ex art. 148 TUEL.

Se z ione C ontro l lo Regione Umbr ia

Deliberazione n. 120/2013/PARI Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2012.

Deliberazione n. 115/2013/FRG Controllo sui rendiconti presentati dai Gruppi Consiliari della Regione Umbria la Sezione, che ne ha dichiarato la parziale regolarità, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 12, della legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Deliberazione n. 106/2013/FRG Rendiconti presentati dai Gruppi Consiliari della Regione Umbria - termine per fornire chiarimenti ed integrare la documentazione inviata.

Se z ione C ontro l lo Regione Va l le d 'A os ta - V al lée d 'A os te

Deliberazione n. 16/2013/FRG Approvazione della Relazione al Consiglio regionale avente ad oggetto "La rendicontazione dei contributi erogati dal Consiglio regionale ai Gruppi consiliari.

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Deliberazione n. 15/2013/INPR Integrazione del programma di controllo della Sezione per il 2013, approvato con deliberazione 28 febbraio 2013, n. 5, con il seguente oggetto: verifica della regolarità dei rendiconti delle spese sostenute dai Gruppi consiliari nel periodo compreso tra l'inizio del 2013 e la data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale (26 maggio 2013).

Deliberazione n. 14/2013/INPR Integrazione del programma di controllo della Sezione per il 2013, approvato con deliberazione 28 febbraio 2013, n. 5, con il seguente oggetto: relazione al Consiglio regionale avente ad oggetto la rendicontazione dei contributi erogati ai Gruppi consiliari.

Sezione Control lo Regione Veneto

Deliberazione n. 278/2013/PARI Decisione di parifica del rendiconto generale della Regione del Veneto per l'esercizio 2012, ai sensi dell'art. 1 comma 5 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 (convertito con modificazioni nella Legge 7 dicembre 2012, n. 213).

Deliberazione 249/2013/PRSP Si prende atto che il comune di Vicenza, a seguito della deliberazione n. 166/PRSP/2013 della Sezione, ha adottato, con la delibera di Giunta comunale n. 173 dell’8 agosto 2013, una serie di misure, immediatamente operative, idonee a rimuovere le criticità rilevate e demanda, ai sensi dell’articolo 147-quinquies del TUEL, al responsabile dei servizi finanziari la verifica dell’effettiva adozione di tali misure.

Deliberazione n. 223/2013/PRSP "Rendiconto 2011. Pronuncia ai sensi dell'art. 1, comma 166 e ss. della Legge 23 dicembre 2005, n. 266, presa atto che l'ente non ha indicato le misure intraprese o che intende intraprendere per garantire e migliorare quanto già conseguito, come richiesta dal comma 3, dell’art. 148-bis, del d.lgs. 267/2000; si rileva il mancato adempimento dell’obbligo di trasmissione delle sopra citate misure che esponel'ente alle conseguenze previste dal legislatore in tema di preclusione dell’attuazione dei programmi di spesa per i quali sia stata accertata la mancata copertura o l’insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria; si chiede di predisporre, con cadenza almeno trimestrale, un’apposita relazione, validata dall’organo di revisione ai sensi dell’art. 239 TUEL, ed approvata dalla Giunta comunale, nella quale vengano specificatamente individuate le spese delle quali viene preclusa l’attuazione, in quanto prive di copertura o sostenibilità finanziaria; invito all’organo consiliare ad effettuare una revisione dei programmi e dei piani di spesa, al fine di garantire un effettivo equilibrio di bilancio. "

Deliberazione n. 190/2013/PRSP Pronuncia di accertamento di cui al d.l. n. 174 del 10 ottobre 2012 convertito in l. n. 213 del 7 dicembre 2013. Verifica dell’idoneità dei provvedimenti adottati dal comune di Feltre a rimuovere le irregolarità accertate.

Deliberazione n. 182/2013/INPR Linee guida per l’applicazione dell’art. 148-bis del TUEL introdotto dall’art. 3 del d.l. 174/2012 convertito nella Legge 213/2012.

Deliberazione n. 180/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 177/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.

Deliberazione n. 170/2013/PRSP Rendiconto 2011. Pronuncia di accertamento ai sensi del d.l. 174/2012 convertito in L. 213/2012 e dell'art. 148-bis del TUEL. Si invita il comune di Badia Polesine ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità riscontrate e a ripristinare gli equilibri di bilancio.

Deliberazione n. 166/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi del d.l.174/2012 convertito in L. 213/2012, in merito a mancato rispetto del limite di cui all’art. 9, comma 28, del d.l. 31 maggio 2010, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di assunzioni a tempo determinato; invito, ai sensi dell’art. 148-bis TUEL, ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente deliberazione, le opportune misure correttive, idonee rimuovere le irregolarità riscontrate ed a ripristinare gli equilibri di bilancio.

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Deliberazione n. 110/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi del d.l. 174/2012 convertito in l. 213/2012.La Sezione si avvale della facoltà prevista dall'art. 148-bis, co. 2, del d.l. 174/2012 nella parte in cui il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, su impulso di questa Sezione, può attivare verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dell'articolo 14, co. 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n.196.

Deliberazione n. 84/2013/PRSP La Sezione si avvale della facoltà prevista dall'art. 148-bis, co. 2, del d.l. 174/2012 nella parte in cui il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, su impulso di questa Sezione, può attivare verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dell'articolo 14, co. 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n.196.

Deliberazione n. 992/2012/PREV Controllo preventivo di legittimità su atti della Regione ex d.l. 174/2012.

Deliberazione n. 1012/2012/PREV Controllo preventivo di legittimità su atti della Regione, ex d.l. 174/2012 (decreto n. 88/2012). NON luogo a provvedere.

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Glossario dei codici di classificazione delle delibere del controllo

Codice Descrizione

FRG

Referto sulla finanza regionale e degli enti locali (referti regionali, referto al Parlamento, verifiche del rendiconto generale regionale propedeutiche alla "parifica"). Verifiche sulle relazioni dei revisori dei conti regionali sui bilanci preventivi e consuntivi (art. 1, comma 3, d.l.174/2012, conv. in l. 213/2012). Referti sulle relazioni annuali dei Presidenti delle Regioni (art. 1, comma 6,d.l.174/2012, conv. in l. 213/2012). Pronunce ex art. 1, comma 7, d.l.174/2012, conv. in l. 213/2012 . Deliberazioni istruttorie e conclusive delle verifiche sui rendiconti dei gruppi consiliari.

IADC In attesa di classificazione.

INPR

Deliberazioni di indirizzo e/o programmazione delle Sezioni centrali e regionali di controllo (deliberazioni dei programmi e degli indirizzi ai sensi dell'art. 5, c. 1, Reg.; approvazione dei programmi annuali delle Sezioni di controllo; approvazione di Linee guida; etc..). Approvazione delle metodologie necessarie per lo svolgimento dei controlli per la verifica dell'attuazione delle misure dirette alla razionalizzazione della spesa pubblica degli enti territoriali (art. 6, comma 3, primo periodo, d.l.174/2012.

PAR Attività consultiva ai sensi dell'art. 7, comma 8, l. 131/2003 (pareri).

PARI Deliberazioni relative a giudizi di parificazione dei rendiconti di Stato, Regioni e Prov. Aut. (con referti allegati)

PENS Controllo successivo di legittimità art.166, l. 312/80 - pensioni civili e militari).

PREV Controllo preventivo di legittimità art. 3, comma 1, l. 20/94); art. 10, dlgs 123/2011.

PRSE Deliberazioni con segnalazioni al consiglio su esame delle relazioni ex art. 1, comma 166, l. 266/2005 (enti locali). Deliberazioni per omesso invio delle relazioni ex art. 1, comma 166, l. 266/2005.

PRSP Pronuncia specifica ex art. 1, comma 168, l. 266/2005 (enti locali). Deliberazioni in base a: art. 148 TUEL - art. 148-bis TUEL; art. 243-quater TUEL; art. 6, comma 2, d.lgs. 149/2011.

PRSS Deliberazioni ex art.1, comma 170, l. 266/2005 (enti del servizio sanitario). Deliberazioni ex art. 1, comma 7, d.l. 174/2012, conv. in l. 213/2012 (solo per gli enti del servizio sanitario).

QMIG

Questioni di massima o di interesse generale ai sensi dell' art 6, comma 4, d.l. 174/2012, conv. in l. 213/2012, e art. 9, commi 1 e 6, Reg. Questioni di massima ai sensi dell'art. 17, c. 31, del d.l. 01/07/2009, n. 78. Questioni di competenza o di massima ai sensi dell'art. 6, c. 2, della deliberazione n. 14/DEL/2000 SS.RR.

RQ Relazioni sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri (art. 1, comma 2, d.l.174/2012).

VSG

Verifiche ai sensi dell'art. 7, comma 7, della l. 131/2003. Questa codifica è riferita ai referti ed alle verifiche che riguardano più uno degli aspetti puntualmente indicati dalle codifiche VSGF, VSGO, VSGC, e ambiti gestionali oggetto di specifiche disposizioni legislative. Relazioni di fine mandato dei sindaci e dei Presidenti delle Province.

VSGF Verifiche sulla sana gestione finanziaria.

VSGC Verifiche sul funzionamento dei controlli interni.

VSGO Verifiche sul raggiungimento degli obiettivi posti dalle leggi statali e regionali. Verifiche e referti sulla revisione della spesa art. 6, comma 3, d.l. 174/2012.

Corte dei conti Sezione delle Autonomie

Roma, 30 novembre 2013