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C O R T E D E I C O N T I Sezione delle Autonomie
DELIBERE EMANATE IN ATTUAZIONE
DEL DECRETO LEGGE N. 174/2012
(convertito, con modificazioni, dalla legge n. 213/2012)
Raccolta a cura della dott.ssa Grazia Marzella - Segreteria del Presidente Falcucci.
Aggiornamento al 30 novembre 2013.
C O R T E D E I C O N T I Sezione delle Autonomie
Le del ibere d i indir i zzo e d i or ientamento
Delibera n. 15/2012 - Prime linee interpretative. Le novità introdotte dal d.l. n. 174/2012, il
rafforzamento dei controlli sulle Regioni e le numerose modifiche in tema di finanza degli
enti locali volte a corroborare la funzionalità degli strumenti di controllo interno e ad
intensificare il controllo affidato alla Corte dei conti.
Delibera n. 16/2012 - Riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-quater del comma 1,
lettera r) del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3,
comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n.174, convertito con legge 7
dicembre 2012, n. 213.
Delibera n. 1/2013 - Questione di massima in merito alla ammissione alla procedura
riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis, comma 1 del TUEL come introdotto
dall’art. 3, comma 1 , lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con
legge 7 dicembre 2012, n. 213, in vigenza dell’avvio di un procedimento di dissesto guidato
ex art. 6 del decreto legislativo n. 149/2011.
Delibera n. 4/2013 - Linee guida Enti locali per il referto semestrale ex art.148 del TUEL
come riformulato dall’art. 3, co. 1, sub e) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,
convertito con modificazioni dalla legge n. 213/2012.
Delibera n. 5/2013 - Linee guida per la relazione annuale dei Presidenti di Regione ex
art. 1, comma 6 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre
2012, n. 213.
Delibera n. 6/2013 - Linee guida per i collegi dei revisori delle Regioni aventi ad oggetto il
bilancio di previsione 2013 e il consuntivo 2012.
Delibera n. 9/2013 - Prime linee di orientamento per la parifica dei rendiconti delle Regioni,
ai sensi dell’art. 1, comma 5, decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174.
Delibera n. 10/2013 - Prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia
delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi
regionali, ai sensi dell’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174.
Delibera n. 11/2013 - Linee di indirizzo per il riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-
quater del Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3,
comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174.
Delibera n. 12/2013 - Pronuncia di indirizzo concernente l’applicazione dell’art. 1, commi 9-
12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte delle Sezioni regionali dei rendiconti
dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012.
Delibera n. 13/2013 - Questione di massima avente ad oggetto il riequilibrio finanziario
pluriennale ex art. 243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come
introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174.
Delibera n. 14/2013 - Questioni di massima su aspetti istruttori concernenti il piano di
riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis del TUEL, afferenti il tema dei debiti fuori
bilancio, la natura della anticipazione a valere sul fondo di rotazione e la possibilità di
deroga ai limiti di copertura dei disavanzi.
Delibera n. 15/2013 - Ulteriore pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi
dell’art. 6, comma 4, d.l. n. 174 del 2012, specificativa dell’indirizzo già espresso con
delibera 12/SEZAUT/2013/QMIG, in merito al sistema di verifica delle spese dei Gruppi
consiliari regionali ex art. 1, commi da 9 a 12, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l.
7 dicembre 2012, n. 213.
Delibera n. 22/2013 - Questioni interpretativo-applicative concernenti le norme che regolano
la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e 243-quinquies
del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1 lett. r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n.
174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Indice
DELIBERAZIONE n. 15 del 25 ottobre 2012 ............................................................................................. 1
-Prime linee interpretative per l’attuazione dei controlli introdotti dal d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 ............. 4
1. Il quadro di riferimento costituzionale dei nuovi controlli sulle autonomie territoriali ................... 4
2. Gli adempimenti della Sezione delle autonomie per l'attuazione del d.l. n. 174/2012 ..................... 4
3. Il controllo preventivo di legittimità sugli atti delle Regioni ......................................................... 5
4. La verifica di attendibilità delle proposte di bilancio di previsione delle Regioni .......................... 7
5. Le verifiche infrannuali sulle gestioni regionali ............................................................................... 7
6. Le verifiche infrannuali sulle gestioni degli enti locali ................................................................... 9
DELIBERAZIONE n. 16 del 13 dicembre 2012 ........................................................................................ 11
- Linee Guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la valutazione della sua
congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3) ........................................................................................ 14
- Schema istruttorio ..................................................................................................................................... 20
1. Sezione prima – Fattori e cause dello squilibrio ............................................................................ 20
2. Sezione seconda – Risanamento ..................................................................................................... 35
DELIBERAZIONE n. 1 del 3 gennaio 2013 ............................................................................................. 44
DELIBERAZIONE n. 4 dell’11 febbraio 2013 ........................................................................................... 55
- Linee guida per il referto semestrale del Sindaco per i Comuni con popolazione superiore ai 15.000
abitanti e del Presidente della Provincia sulla regolarità della gestione e sull’adeguatezza ed efficacia del
sistema dei controlli interni (art. 148 TUEL) .............................................................................................. 58
- Schema di relazione per il referto semestrale del Sindaco, per i Comuni con popolazione superiore ai
15.000 abitanti, e del Presidente della Provincia ......................................................................................... 67
1. Sezione prima – Regolarità della Gestione Amministrativa e Contabile .................................... 67
2. Sezione seconda – Adeguatezza ed efficacia del Sistema dei Controlli Interni ............................ 76
DELIBERAZIONE n. 5 dell’11 febbraio 2013 ........................................................................................... 85
- Linee guida per la relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della gestione, sulla
efficacia e adeguatezza del sistema dei controlli interni (art. 1, comma 6, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213). ........................................................ 88
- Schema per la Relazione annuale del Presidente della Regione ............................................................... 92
1. Sezione I – Quadro Ricognitivo dell’assetto istituzionale regionale e dei principali adempimenti
normativi ........................................................................................................................................ 92
2. Sezione II – Pubblicità e Trasparenza .......................................................................................... 95
3. Sezione III – Regolarità della Gestione Amministrativa e Contabile ............................................ 97
4. Sezione IV – Funzionamento dei Controlli Interni.. ...................................................................... 99
5. Sezione V – Gestione del Servizio Sanitario Regionale ............................................................ 108
DELIBERAZIONE n. 6 del 22 febbraio 2013 .......................................................................................... 115
- Linee Guida per le relazioni dei revisori dei conti delle Regioni sui bilanci di previsione per il 2013 e
sui rendiconti delle Regioni per il 2012, secondo le procedure di cui all’art. 1, comma 166 e seguenti,
legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall’art. 1, comma 3, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213. ........................................................ 118
- Questionario per la relazione del collegio dei revisori dei conti sul rendiconto delle Regioni per l’anno
2012 (ex art. 1, co. 166 e ss., l. n. 266/2005, richiamato dall’art. 1, co. 3, d.l. n. 174/2012) .................... 123
1. Sezione I – Domande preliminari .............................................................................................. 124
2. Sezione II – Regolarità della gestione amministrativa e contabile .............................................. 128
3. Sezione III – Dati contabili ......................................................................................................... 135
4. Sezione IV – Sostenibilità dell’indebitamento e rispetto dei vincoli ........................................... 185
5. Sezione V – Organismi partecipati ............................................................................................. 189
6. Sezione VI – Patto si stabilità ...................................................................................................... 193
7. Sezione VII – Servizio Sanitario Regionale ................................................................................. 198
- Questionario per la relazione del collegio dei revisori dei conti sul bilancio di previsione delle Regioni
per l’anno 2012 (ex art. 1, co. 166 e ss.,l. n. 266/2005, richiamato dall’art. 1, co. 3, d.l. n. 174/2012) .... 207
1. Sezione I – Domande preliminari ............................................................................................... 208
2. Sezione II – Regolarità della gestione amministrativa e contabile .............................................. 210
3. Sezione III – Dati contabili ......................................................................................................... 214
4. Sezione IV – Sostenibilità dell’indebitamento e rispetto dei vincoliI .......................................... 232
5. Sezione V – Organismi partecipati ............................................................................................. 236
6. Sezione VI – Patto si stabilità ...................................................................................................... 240
7. Sezione VII – Servizio Sanitario Regionale ................................................................................. 243
DELIBERAZIONE n. 9 del 20 marzo 2013 ............................................................................................ 252
- Prime linee di orientamento per la parifica dei rendiconti delle Regioni di cui all’art. 1, comma 5, d.l. 10
ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213 ............................... 255
DELIBERAZIONE n. 10 del 20 marzo 2013 .......................................................................................... 260
- Prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle
tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi regionali (art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n.
174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre, 213). ......................................................... 263
DELIBERAZIONE n. 11 del 06 marzo 2013 ........................................................................................... 271
DELIBERAZIONE n. 12 del 03 aprile 2013 ............................................................................................ 278
DELIBERAZIONE n. 13 del 03 aprile 2013 ............................................................................................ 284
DELIBERAZIONE n. 14 del 06 maggio 2013 ......................................................................................... 296
DELIBERAZIONE n. 15 del 05 luglio 2013 ............................................................................................ 306
DELIBERAZIONE n. 22 del 13 settembre 2013 ..................................................................................... 311
A P P E N D I C E .......................................................................................................................................... 1
Schema di sintesi delle disposizioni del decreto legge n.174/2012, convertito con modificazione dalla
legge 213/2012 in materia di controllo della Corte dei conti ........................................................................ 2
Schema di sintesi delle delibere di indirizzo e di orientamento della Sezione delle autonomie ................... 5
Le delibere emanate dalle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti ............................................. 7
Glossario dei codici di classificazione delle delibere del controllo ............................................................. 23
1
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 15 del 25 ottobre 2012
“Prime linee interpretative - Le novità introdotte dal d.l. n. 174/2012, il rafforzamento dei
controlli sulle Regioni e le numerose modifiche in tema di finanza degli enti locali volte a
corroborare la funzionalità degli strumenti di controllo interno e ad intensificare il controllo
affidato alla Corte dei conti. Gli adempimenti della Sezione delle autonomie. Il controllo
preventivo di legittimità sugli atti delle Regioni. La verifica di attendibilità delle proposte di
bilancio di previsione delle Regioni. Le verifiche infrannuali sulle gestioni regionali e sulle
gestioni degli enti locali. Delibere che hanno dato attuazione al decreto legge 10 ottobre 2012, n.
174.”
Allegati:
- Prime linee interpretative per l’attuazione dei controlli introdotti dal d.l. 10
ottobre 2012, n. 174.
2
Deliberazione n.15/SEZAUT/2012/INPR
C o r t e d e i C o n t i
Sezione delle autonomie
Adunanza del 25 ottobre 2012
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA, Vittorio
LOMAZZI, Vittorio GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE
SALVO, Giorgio PUTTI, Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI,
Raffaele DAINELLI, Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Enrica DEL
VICARIO, Anna Maria CARBONE, Gaetano D’AURIA
Supplenti: Consiglieri Rosario SCALIA, Ugo MARCHETTI, Gianfranco POSTAL
Primo Referendario Luca FAZIO
Referendario Beatrice MENICONI
Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo
GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa
CORSETTI;
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio
1934, n. 1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle
leggi sugli enti locali e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto l'articolo 1, commi 166 e ss. della legge 23 dicembre 2005, n. 266
(finanziaria 2006);
3
Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte
dei conti, approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000
e modificato dalle stesse con le deliberazioni n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17
dicembre 2004, e dal Consiglio di Presidenza con la deliberazione n. 229 del 19 giugno
2008;
Vista la legge 4 marzo 2009, n. 15;
Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di
finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore
delle zone terremotate nel maggio 2012;
Udito il relatore Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore Larosa
DELIBERA
di approvare l’unito documento, che è parte integrante della presente deliberazione,
riguardante le prime linee interpretative per l’attuazione dei controlli introdotti dal d.l.
n. 174/2012.
Il relatore Il Presidente
F.to Giuseppe S. Larosa F.to Luigi Giampaolino
Depositata in Segreteria il 12 novembre 2012
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
4
PRIME LINEE INTERPRETATIVE PER L’ATTUAZIONE DEI CONTROLLI INTRODOTTI
DAL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174
1. Il quadro di riferimento costituzionale dei nuovi controlli sulle autonomie
territoriali
Lo scopo della presente deliberazione è di fornire alcune prime valutazioni ed indicazioni
sul quadro dei controlli della Corte dei conti sulle autonomie territoriali, come tracciato dal d.l.
10 ottobre 2012, n. 174, già in vigore ed in corso di esame parlamentare per la conversione in
legge, in esito al quale possono essere apportate modificazioni.
Per inquadrare le novità introdotte dalla nuova normativa, è necessario assegnare il
giusto valore interpretativo alla disposizione contenuta nell’art. 1, comma 1, che finalizza al
coordinamento della finanza pubblica l’intero disegno di riforma, e riconduce all’art. 100,
comma 2, Cost. “le forme di partecipazione della Corte dei conti al controllo della gestione
finanziaria delle regioni”.
La previsione normativa si riporta alla giurisprudenza costituzionale (cfr. sent. cost. n.
198/2012) che, nel pronunciare la legittimità dell’art. 14, comma 1, lett. e, del d.l. n.
138/2011, come modificato dall’art. 30, comma 5, della legge n. 183/2011, ha individuato il
fondamento del controllo indipendente ed esterno della Corte dei conti nei confronti degli enti
territoriali, con l'ausilio dei collegi dei revisori dei conti, nell’art. 100, comma 2, Cost. (esteso ai
bilanci di tutti gli enti pubblici che costituiscono, nel loro insieme, il bilancio della finanza
pubblica allargata).
La decisione si inserisce nel solco tracciato dalla stessa Corte Costituzionale (sent. n.
64/2005), quando ha riconosciuto il potere del legislatore statale di imporre agli enti autonomi,
per ragioni di coordinamento finanziario connesse ad obiettivi nazionali, condizionati anche
dagli obblighi comunitari, la previsione sia di vincoli alle politiche di bilancio sia di un coerente
sistema di controlli affidato ad un organo della Repubblica in posizione di indipendenza rispetto
ad ogni livello di governo, quale è la Corte dei conti.
A garantire l’effettiva vincolatività di tale disegno normativo è connaturato un organico
sistema di controlli esterni, affidati ad un organo, la cui indipendenza è garantita in
Costituzione, dotato di una struttura a rete, che ne avvicina l’attività al territorio, in grado di
influenzare i comportamenti e le modalità di gestione delle risorse pubbliche a tutti i livelli di
governo ai fini dell’effettivo orientamento delle politiche fiscali nel rispetto dei vincoli e degli
obiettivi economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea.
2. Gli adempimenti della Sezione delle autonomie per l'attuazione del d.l. n.
174/2012
In questo ampio scenario ordinamentale si iscrivono le novità introdotte dal d.l. n.
174/2012, che riguardano, in primo luogo, il rafforzamento dei controlli sulle Regioni e le
5
numerose modifiche in tema di finanza degli enti locali volte a corroborare la funzionalità degli
strumenti di controllo interno e ad intensificare il controllo affidato alla Corte dei conti. Il
potenziamento del sistema dei controlli comporta nuovi adempimenti di cui è opportuno
riepilogare la portata, prima di affrontarne i contenuti, per stabilire le priorità degli interventi
necessari ad una pronta attuazione delle innovazioni introdotte.
Il decreto legge, pur soggetto a modifiche in sede di conversione (o a decadenza per
mancata conversione in legge), è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione (G.U.
10 ottobre 2012) ed è necessario formulare prime indicazioni in ordine agli strumenti operativi
da predisporre.
Si rileva la necessità di:
avviare il percorso per l’adozione delle Linee guida relative alle varie tipologie di
verifiche previste dal decreto legge; in questa prospettiva sono state elaborate
prime bozze di lavoro, da esaminare più approfonditamente con il contributo delle
Sezioni regionali di controllo, relative alle valutazioni di attendibilità delle proposte
dei bilanci di previsione regionali (art. 1, comma 6) ed alle verifiche infrannuali sulle
gestioni delle Regioni (art. 1, comma 7) e di Province e Comuni (art. 3, comma 2,
lett. e); analogo esame deve essere condotto in ordine alla elaborazione delle Linee
guida previste per le verifiche ex art. 1, commi 166 e ss. della l. 266/2005, previste
dall’art. 1, comma 8, nonché dall’ art. 243 quater del TUEL, come introdotto dall’art.
3, comma 2, lett. r), ai fini della valutazione della congruità del piano di riequilibrio
finanziario pluriennale;
procedere allo studio e all’elaborazione di primi indirizzi interpretativi relativi agli
altri compiti previsti dal decreto legge con riferimento ai controlli sulle Regioni, quali
il giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione (art. 1, comma 3), le
relazioni sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate con leggi regionali e sulle
tecniche di quantificazione degli oneri (art. 1, comma 4); tematiche queste che sono
state oggetto di una prima disamina, cui seguiranno i necessari approfondimenti;
procedere allo studio e all’elaborazione delle metodologie per lo svolgimento dei
controlli per la verifica dell’attuazione delle misure dirette alla razionalizzazione della
spesa pubblica (art. 6, comma 3).
3. Il controllo preventivo di legittimità sugli atti delle Regioni (art. 1, comma 2,
d.l. n. 174/2012)
In prima lettura la Sezione, considerando l’immediata cogenza della disposizione di cui al
comma 2 dell’art. 1, relativa alla sottoposizione a controllo preventivo di legittimità di
determinate categorie di atti regionali, pur tenendo conto della possibile caducità della norma,
ritiene opportuno fornire alcune indicazioni. Considerato che la tipologia di controllo in esame
presenta carattere di novità sia relativamente alle istituzioni destinatarie che ai contenuti, è
6
necessario individuare prime linee applicative, in vista di un comportamento uniforme delle
Sezioni regionali.
L’art. 1, comma 2, introduce il controllo preventivo di legittimità da svolgere a cura delle
Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, secondo le procedure previste per il controllo
preventivo sugli atti dello Stato di cui agli artt. 3, l. 14 gennaio 1994, n. 20, e 27, l. 24
novembre 2000, n. 340, e con la riduzione alla metà dei termini (30 giorni), sui seguenti atti
dell’Amministrazione regionale:
atti normativi a rilevanza esterna, aventi riflessi finanziari, emanati dalla Giunta
o dal Presidente della Regione;
atti amministrativi, a carattere generale e particolare, adottati dalla Giunta, dal
Presidente della Regione o dall'Amministrazione regionale, in adempimento degli
obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea;
atti di programmazione e pianificazione regionali, ivi compreso il piano di riparto
delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale.
Il controllo è effettuato ai fini del rispetto dei vincoli finanziari derivanti dall'appartenenza
dell'Italia all'Unione europea, del patto di stabilità interno, nonché del diritto dell’Unione
europea e del diritto costituzionale; vincoli che hanno trovato un più effettivo riconoscimento
nell’ordinamento interno attraverso la novella costituzionale che ha introdotto il pareggio di
bilancio, richiamando i limiti imposti dall’ordinamento sovranazionale (art. 1, l. cost. 20 aprile
2012, n. 1).
Analogamente all’esperienza acquisita in analoghe forme di controllo (cfr. l’art. 3, comma
1, l. n. 20/1994, per le amministrazioni dello Stato, nonché l’art. 2, d.lgs. 6 maggio 1948, n.
655, come modificato dal d.lgs. 18 giugno 1999, n. 200, per la Regione Sicilia e l’art. 5,
comma 1, d.p.r. 16 gennaio 1978, n. 21, come aggiornato dal d.lgs. 9 marzo 1998, n. 74, per
la Regione Sardegna), è da ritenere che l’elencazione abbia carattere tassativo.
Peraltro, anche il dimezzamento dei termini della procedura prevista dall’art. 27, l. n.
340/2000 (che dovrebbe concludersi entro trenta giorni dalla ricezione dell’atto, mentre il
periodo di sospensione, previsto tra l’eventuale richiesta istruttoria e la risposta
dell’Amministrazione regionale, non potrebbe risultare complessivamente superiore a quindici
giorni, pena l’esecutività dell’atto), sembra deporre per una modalità di controllo preventivo
avente caratteristiche particolari, circoscritto ad una cerchia di atti tipici.
Nell’indicata prospettiva, potrebbero essere annoverati, tra gli atti normativi a rilevanza
esterna da sottoporre a controllo, soltanto quelli di natura regolamentare emanati dal governo
regionale aventi una ricaduta finanziaria per il bilancio della Regione, con esclusione dei
provvedimenti aventi forza di legge.
Con riguardo agli atti amministrativi, a carattere generale e particolare, adottati in
adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all'Unione europea, si
richiama l’interpretazione delle Sezioni di controllo della Corte dei conti che, univocamente,
hanno ritenuto di assoggettare a controllo esclusivamente i provvedimenti di approvazione
7
delle azioni di sostegno dei programmi di finanziamento comunitari (C. conti, sez. controllo, I
collegio, 18 aprile 2000, n. 32; id., Sezione regionale di controllo per la Sardegna, 23 dicembre
1999, n. 226). Tale interpretazione appare coerente con il quadro complessivo della normativa
nazionale e comunitaria, nel quale gli Stati membri assumono la responsabilità primaria del
controllo finanziario degli interventi, affinché anche i fondi erogati dalle Istituzioni europee
siano correttamente utilizzati (cfr. art. 325, comma 2, Trattato sul funzionamento dell’Unione
europea).
Con riferimento agli atti di programmazione e pianificazione regionali, ivi compreso il
piano di riparto delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale, è da
valutare l’opportunità di limitare il controllo sugli atti emanati dal governo regionale, aventi
riflessi finanziari per la Regione.
4. La verifica di attendibilità delle proposte di bilancio di previsione delle Regioni
(art. 1, comma 6, d.l. n. 174/2012)
La valutazione di attendibilità dei bilanci di previsione di cui all’art. 1, comma 6, d.l. n.
174/2012, dovrà tener conto della normativa in materia di programmazione di bilancio, nonché
del rispetto del pareggio di bilancio, del patto di stabilità interno e della sostenibilità del debito
sia da parte della Regione e sia degli enti e organismi partecipati.
L’attendibilità evocata dal legislatore può essere valutata sotto diversi profili, tenendo
conto dell’andamento storico (trend) delle varie voci (entrate correnti, spese correnti, spese di
investimento) nei bilanci di previsione e nei rendiconti pregressi, e dei disavanzi verificatisi
negli esercizi precedenti.
Nella costruzione del bilancio di previsione si dovrà, inoltre, considerare l’insegnamento
della Corte costituzionale, secondo cui non è corretto realizzare il pareggio di bilancio, in sede
preventiva, mediante la contabilizzazione di un avanzo di amministrazione presunto (sent.
cost. n. 70/2012).
5. Le verifiche infrannuali sulle gestioni regionali (art. 1, comma 7, d.l. n.
174/2012)
Nell’ambito del descritto panorama dei controlli sulla regolarità della gestione finanziaria
delle Regioni, il comma 7 dell’art. 1, introduce una modalità di monitoraggio infrannuale di
assoluto rilievo, che consente alla Corte di verificare, in corso di esercizio, la tenuta degli
obiettivi di finanza pubblica attraverso l’analisi dei dati contenuti in apposite relazioni
trimestrali adottate dai Presidenti delle Regioni sulla base di Linee guida deliberate dalla
Sezione delle autonomie.
I tratti distintivi principali di tale modalità di controllo possono cogliersi nei seguenti
aspetti procedimentali:
la cadenza trimestrale del referto del Presidente della Regione;
8
la facoltà della Corte di avvalersi del supporto del Corpo della Guardia di finanza
e dei Servizi ispettivi di finanza pubblica della Ragioneria generale dello Stato ai fini
dell’accertamento di quanto utile alle verifiche sulla regolarità della gestione;
la previsione di una sanzione pecuniaria applicabile dalle Sezioni giurisdizionali
regionali della Corte agli amministratori responsabili della inadeguatezza del sistema
dei controlli interni.
La specifica misura in argomento è improntata alla conoscenza delle attività gestionali di
maggior impatto finanziario nel loro concreto sviluppo infrannuale, la cui finalità di fondo si
compendia nell’esigenza di garantire il rispetto delle regole contabili ed il pareggio di bilancio.
In considerazione dell’esigenza di valorizzare, nell’immediato, tale nuovo strumento
informativo, la Sezione è chiamata a dare rapida applicazione al disposto normativo con
l’elaborazione di apposite Linee guida che si coordinino con le altre modalità di monitoraggio e
controllo di cui dispongono le Sezioni regionali di controllo, evitando duplicazioni di richieste di
dati e reiterazioni di adempimenti aventi analoghe caratteristiche funzionali e metodologiche.
La necessità di un coordinamento si pone con riguardo sia agli accertamenti volti a far
emergere la presenza di disfunzioni organizzative ovvero inefficienze e diseconomie nella
gestione della spesa (che andrebbero esaminate, puntualmente, nell’ambito delle metodologie
di analisi di cui al successivo art. 6, comma 3, i cui esiti confluiranno nel referto al
Parlamento), sia alle verifiche finalizzate all’osservanza degli obiettivi annuali posti dal Patto di
stabilità interno ed al rispetto dei vincoli previsti in materia di indebitamento dall'articolo 119,
ultimo comma, della Costituzione (che andranno condotte, principalmente, con gli strumenti
delineati ai commi 6 e 8).
La cadenza trimestrale delle relazioni dei Presidenti delle Regioni potrebbe suggerire,
tuttavia, di far confluire in questa tipologia di controllo anche le verifiche ai fini della
sostenibilità dei bilanci, unitamente a tutti quei profili di indagine che, pur presentando aree di
contiguità con le altre tipologie di controlli, riguardino tematiche concernenti la corretta
copertura delle spese e la salvaguardia degli equilibri finanziari ed economici il cui riscontro
presuppone la conoscenza delle criticità del sistema contabile regionale, del quadro
organizzativo complessivo e dell’assetto dei controlli interni.
Nell’ottica del tempestivo riscontro delle criticità gestionali potenzialmente idonee ad
alterare i profili di una sana e corretta gestione finanziaria, la Sezione è orientata a declinare le
finalità del controllo introdotto dall’art. 1, comma 7, nei seguenti adempimenti:
valutazione dell’adeguatezza funzionale del sistema dei controlli interni;
verifica dell’osservanza dei principali vincoli normativi di carattere organizzativo
e contabile;
monitoraggio degli effetti finanziari prodotti dalle misure previste dalle manovre
di finanza pubblica e dai principali provvedimenti adottati in corso d'anno;
rilevazione degli eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica;
9
consolidamento dei risultati delle gestioni delle amministrazioni regionali con
quelle degli enti e degli organismi partecipati;
valutazione della coerenza dei risultati gestionali rispetto alla evoluzione delle
grandezze di finanza pubblica programmate.
6. Le verifiche infrannuali sulle gestioni degli enti locali (art. 3, comma 1, lett.
e), d.l. n. 174/2012)
La Sezione considera che la riformulazione dell’art. 148 del TUEL, secondo le previsioni di
cui all’art. 3, comma 1, lett. e), d.l. n. 174/2012, che ha introdotto la relazione semestrale del
Sindaco (per i comuni oltre una determinata soglia dimensionale) o del Presidente della
Provincia, costituisce una misura funzionale a verificare (al pari di quanto previsto per il
Presidente della Regione dall’art. 1, comma 7) “la legittimità e la regolarità delle gestioni,
nonché il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e del
pareggio di bilancio”. Per gli enti locali è inoltre previsto che vengano sottoposti a verifica
periodica il PEG, i regolamenti e gli atti di programmazione e pianificazione.
Si nota preliminarmente che il tratto distintivo della nuova disciplina dei controlli, rispetto
a quella vigente, si coglie con particolare evidenza nel livello di maggior dettaglio relativo alla
organizzazione ed alle finalità dei controlli interni e nel coinvolgimento diretto delle figure
organizzative di maggior livello di responsabilità presenti negli enti, quali il segretario, il
direttore generale ed i responsabili dei servizi.
Questa ristrutturazione dei controlli interni comporta una più immediata vicinanza tra
attività gestionale e monitoraggio della stessa alla luce di specifici parametri di valutazione.
Tali specificità si colgono sia negli aspetti di procedimentalizzazione dei controlli di regolarità
amministrativa e contabile calibrati sui singoli atti, attraverso i pareri dei responsabili dei
servizi nella fase preventiva, sia nelle valutazioni improntate ai principi di revisione aziendale
sugli atti di gestione di maggiore impatto (come individuati dall’art. 3, comma 2) nella fase
successiva.
Nel delineato contesto si inserisce il controllo di legittimità e regolarità delle gestioni
intestato alle Sezioni regionali, la cui più serrata frequenza infrannuale consente valutazioni in
corso d’esercizio. In questo senso il referto che il Sindaco o il Presidente della Provincia sono
tenuti a trasmettere ogni semestre alla Sezione regionale di controllo, consentirà di leggere il
concreto sviluppo della gestione attraverso la conoscenza degli atti e delle attività gestionali di
maggior rilievo, mediante i quali l’ente attua i piani ed i programmi.
Le Linee guida, sulle quali i vertici politici degli enti struttureranno le loro relazioni
semestrali, potranno, quindi, considerare anche la regolare osservanza delle norme che
disciplinano il settore degli appalti, le spese di funzionamento, la gestione del patrimonio
immobiliare e gli altri ambiti di gestione di maggior rilievo finanziario.
In considerazione della perfetta simmetricità della norma con le richiamate disposizioni di
cui al comma 7 dell’art. 1 e risultando analoghe le finalità di fondo del controllo introdotto dal
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nuovo art. 148 del TUEL, può estendersi a questi controlli l’enumerazione degli adempimenti
per l’attuazione riportata al precedente punto 5.
L’esigenza di dare immediato avvio alle attività finalizzate agli adempimenti suddetti
comporta che il primo schema di Linee guida potrà essere suscettibile di adattamenti. Le nuove
Linee guida, superata la fase iniziale di avvio, dovranno essere, quindi, maggiormente
coordinate con le modalità di monitoraggio e controllo contenute nelle Linee guida già
ampiamente collaudate.
La necessità di coordinamento si pone anche rispetto allo sviluppo degli strumenti di
controllo della gestione finalizzati alla revisione della spesa ex art. 6 del d.l. n. 174/2012, che
rappresenta, nell’ambito del panorama di controlli sulla regolarità della gestione eseguiti dalle
Sezioni regionali, una tipologia a sé stante, che si incentra, essenzialmente, sui profili
dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità.
Formerà oggetto di specifica disamina la complementare problematica relativa alla
necessità che le relazioni semestrali debbano essere, o meno, inoltrate per il tramite dei Collegi
dei revisori, che potranno anche asseverarne i contenuti.
Le menzionate Linee guida dovranno articolarsi in più sezioni distinte, ciascuna delle quali
compendierà i tratti caratteristici di un particolare profilo gestionale.
Una prima parte, con valenza essenzialmente ricognitiva, dovrebbe essere dedicata
all’esame del sistema dei controlli e del sistema contabile, e finalizzata a registrare la presenza
di eventuali criticità iniziali nel sistema organizzativo - contabile. La stessa verrà, quindi,
successivamente rimodulata al fine di delineare l’evoluzione del quadro di riferimento e
l’aggiornamento dei principali indicatori di funzionalità gestionale.
Una particolare attenzione dovrà, quindi, essere riservata ai parametri della regolarità
amministrativa e contabile, con richieste volte ad individuare la presenza di eventuali lacune
gestionali idonee, almeno potenzialmente, ad alterare i profili di una sana e corretta gestione
finanziaria.
La verifica del funzionamento dei controlli interni dovrà investire aspetti che attengono
alla concreta attività, in una dimensione dinamico-operativa che rappresenta il naturale
sviluppo delle questioni delineate nella prima sezione con riferimento all’assetto dei controlli
interni.
La parte dedicata agli equilibri di bilancio dovrà affrontare, infine, le tematiche
concernenti la corretta copertura delle spese e la salvaguardia degli equilibri finanziari ed
economici, in un’ottica di progressivo riscontro della tenuta degli obiettivi di finanza pubblica e
di tempestiva rilevazione degli scostamenti che richiedano l’adozione di adeguate misure
correttive.
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CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 16 del 13 dicembre 2012
Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 9 gennaio 2013, n. 7.
“Linee guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la valutazione
della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3, come introdotto dal decreto legge n.
174 del 10 ottobre 2012, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213)”.
Allegati:
- Linee guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la
valutazione della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi1-3).
- Schema Istruttorio.
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Deliberazione n.16/SEZAUT/2012/INPR
C o r t e d e i C o n t i
Sezione delle autonomie
Adunanza del 13 dicembre 2012
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA, Vittorio
GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Giorgio PUTTI, Raffaele DEL
GROSSO, Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI, Raffaele
DAINELLI, Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria
CARBONE
Supplenti: Consiglieri Rosario SCALIA, Diana CALACIURA, Gianfranco
POSTAL, Fabio Gaetano GALEFFI, Ugo MARCHETTI
Primo Referendario Francesco ALBO
Referendari Oriella MARTORANA, Antonio DI STAZIO
Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo
GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa
CORSETTI
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio
1934, n. 1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle
leggi sugli enti locali e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre
2012, n. 213, in particolare l’art. 3, co. 1, lett. r) che, nell’ambito della procedura di
riequilibrio finanziario pluriennale, prevede l’adozione di Linee guida deliberate dalla
Sezione delle autonomie della Corte dei conti ai fini dell’esame del piano di riequilibrio;
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Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte
dei conti, approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000
e modificato dalle stesse con le deliberazioni n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17
dicembre 2004, e dal Consiglio di Presidenza con la deliberazione n. 229 del 19 giugno
2008;
Vista la nota prot. n. 9604/AUT/A91/P del 10/12/2012, con la quale il
Presidente della Corte ha convocato la Sezione delle Autonomie per l'adunanza
odierna;
Uditi i relatori, Cons. Francesco Petronio e Cons. Rinieri Ferone
DELIBERA
di approvare l'unito documento, che è parte integrante della presente
deliberazione, riguardante le linee guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di
riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-quater del Decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge
10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213.
I Relatori Il Presidente
F.to Francesco Petronio F.to Luigi Giampaolino
F.to Rinieri Ferone
Depositata in Segreteria il 20 dicembre 2012
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
14
Linee Guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la
valutazione della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3)
Il Decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 “Disposizioni urgenti in materia di finanza
e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone
terremotate nel maggio 2012”, con l’art. 3, co. 1 lettera r), ha inserito, nel Titolo VIII –
Enti locali deficitari o dissestati – del D. Lgs. 267 del 18 agosto 2000, Testo Unico delle
leggi sull’ordinamento degli Enti Locali ( TUEL), l’art. 243-bis che prevede un’apposita
procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per gli enti nei quali sussistano squilibri
strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario. Si tratta di una terza
fattispecie che si aggiunge alle situazioni, elencate dagli artt. 242 e 244 del TUEL, di Enti
in condizioni strutturalmente deficitarie ed Enti in situazioni di dissesto finanziario.
La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, disciplinata dai nuovi articoli
243-bis, ter e quater del TUEL, si inserisce, quindi, in un sistema in cui sono prefigurate,
in una graduale articolazione, le situazioni di precarietà delle gestioni amministrative ed in
parallelo i rimedi per farvi fronte. Le misure previste prendono le mosse da quelle per il
ripiano dei debiti, nonché dell’eventuale disavanzo di amministrazione e da quelle
necessarie per il ripristino del pareggio, laddove si prevedono disavanzi di gestione o di
amministrazione per squilibri della gestione di competenza o dei residui. Di maggiore
spessore sono gli interventi previsti per le condizioni di deficitarietà strutturale e ancor più
quelli in tema di dissesto. In tale sistema articolato e tendenzialmente completo si è,
quindi, inserita la procedura del cosiddetto “dissesto guidato” di cui all’art. 6, comma 2,
del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149 che, prima dell’ultimo intervento
normativo, rappresentava il rimedio di chiusura di un sistema di salvaguardia delle
gestioni degli enti locali. Sull’applicazione di tale ultima procedura, questa Sezione ha
avuto occasione di pronunciarsi con la deliberazione 2/AUT/2012/QMIG.
La procedura di riequilibrio finanziario pluriennale presuppone una situazione di
evidente deficitarietà strutturale prossima al dissesto, che potrebbe dar luogo al
procedimento del c.d. “dissesto guidato”, ma che si svolge privilegiando l’affidamento agli
organi ordinari dell’ente della gestione delle iniziative per il risanamento.
Il legislatore si dimostra ben avvertito della sostanziale prossimità delle situazioni
regolate dal novellato art. 243 TUEL, rispetto a quelle che conducono al dissesto, tanto
che vengono introdotte disposizioni tese a regolare l’eventuale coesistenza delle due
procedure. Il ricorso al piano di riequilibrio è, infatti, precluso qualora la Sezione regionale
di controllo abbia già assegnato il termine per l’adozione delle misure correttive, nel corso
della procedura ex art. 6, comma 2, d.lgs 149/2011. Al riguardo è opportuno precisare
che, con norma transitoria (art. 243-bis) è stabilito che la preclusione opera solo se la
15
Sezione Regionale di controllo abbia assegnato il termine specificato dall’art. 6, comma 2
del d. lgs. 149/2011 dalla data di entrata in vigore della disposizione.
Sul punto non va trascurato di considerare che, pur in presenza di una rigorosa
impostazione dei criteri di risanamento della gestione, la maggiore ampiezza del tempo di
esecuzione del piano, protratto in sede di conversione ad un arco decennale, vincola anche
le future gestioni per cui la graduazione, negli anni di durata del piano, della percentuale
del ripiano del disavanzo di amministrazione e degli importi da prevedere nei bilanci per il
finanziamento dei debiti fuori bilancio (art. 243-bis, comma 6, lettera d) deve privilegiare
un maggior peso delle misure nei primi anni del medesimo piano e, preferibilmente, negli
anni residui di attività della consiliatura e comunque nei primi 5 anni.
La procedura per il riequilibrio finanziario è cadenzata, con termini perentori, per lo
svolgimento degli adempimenti e richiede l’intervento della Corte dei conti nelle sue
diverse articolazioni in fasi e momenti diversi del procedimento. La Sezione delle
Autonomie della Corte è chiamata, preventivamente, a deliberare apposite Linee Guida
necessarie ad orientare i criteri dell’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale
da parte dell’apposita sottocommissione della Commissione per la finanza e gli organici
degli EE.LL. Le Sezioni regionali di controllo possono fornire indicazioni alla
sottocommissione sul caso concreto all’esame sin dall’avvio della fase istruttoria. All’esito
della prima fase della procedura, la sottocommissione redige una relazione finale,
successivamente trasmessa alla competente Sezione regionale della Corte che, sulla base
della valutazione della congruenza delle misure che si intendono adottare ai fini del
riequilibrio, emette una deliberazione motivata per l’approvazione del piano o, in caso
contrario, di diniego.
La deliberazione della Corte dei conti, in ordine all’approvazione del piano di
riequilibrio finanziario pluriennale, è comunicata al Ministero dell'interno e può essere
impugnata entro 30 giorni (ai sensi dell’articolo 103, secondo comma, della Costituzione)
nelle forme del giudizio ad istanza di parte, innanzi alle Sezioni riunite della Corte dei conti
in speciale composizione che si pronunciano entro 30 giorni dal deposito del ricorso. Le
stesse Sezioni riunite decidono in unico grado, i ricorsi avverso i provvedimenti di
ammissione al Fondo di rotazione di cui all’articolo 243-quater.
Le funzioni delle Sezioni regionali di controllo non sono limitate all’approvazione del
piano: infatti, successivamente a tale adempimento, spetta ad esse il compito di vigilare
sull'esecuzione dello stesso, effettuando, ai sensi dell’art. 243-bis, comma 6, lett. a) i
controlli già previsti dall’art. 1, comma 168 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 ed ora
riportati nel testo dell’art. 148-bis del TUEL, ed emettendo, all’occorrenza, apposita
pronuncia.
16
L’iniziativa è rimessa agli organi rappresentativi degli enti attraverso l’adozione
della deliberazione consiliare di ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale
che deve essere trasmessa, entro 5 gg. dalla data di esecutività, alla Sezione Regionale
della Corte dei conti e al Ministero dell’interno.
Il Consiglio dell’Ente locale, nel termine perentorio di 60 gg. dalla data di
esecutività della delibera di ricorso alla procedura, deve approvare un piano di riequilibrio
finanziario pluriennale della durata massima di 10 anni, compreso quello in corso,
corredato del parere dell’organo di revisione economico-finanziario.
Presupposto necessario per accedere alla procedura di riequilibrio è la regolare
approvazione del bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge; ciò in
quanto è necessario che le successive proiezioni abbiano come punto iniziale di riferimento
una situazione consacrata in documenti ufficiali. Al riguardo deve essere anche rilevato
che l’avvio della procedura non comporta la sospensione dei termini per la presentazione
dei documenti contabili; infatti a differenza di quanto previsto nel caso di dissesto dall’art.
248 del TUEL non si rinviene una norma espressa in tal senso. Nel silenzio del legislatore
la norma va interpretata nel significato letterale (ubivoluit dixit), anche perché è utile
disporre della rappresentazione certa e veritiera di partenza, al fine di valutare la
sostenibilità del piano.
L’avvio della Procedura per il risanamento pluriennale, ancor prima
dell’approvazione del piano, comporta la sospensione delle azioni esecutive, determinando
una compressione dei diritti dei terzi creditori. La facoltà di revocare l’istanza di ricorso
alla procedura, in linea generale ammissibile in assenza di contraria previsione, dovrebbe
comunque essere esercitata non oltre i 60 giorni previsti dalla norma (ex art. 243-bis
comma 5 del TUEL) per la presentazione del piano.
Il piano di riequilibrio deve essere deliberato entro 60 gg. dalla data di esecutività
della delibera di cui al comma 1 dell’art. 243-bis del TUEL e, quindi, trasmesso alla
competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti e alla Commissione per la
finanza e gli organici degli EE.LL.
La durata massima del Piano è decennale; esso deve essere corredato del parere
dell’Organo di revisione economico-finanziario, che assume un ruolo essenziale sia nella
predisposizione del piano che ai fini del controllo della sua attuazione.
Il piano viene istruito dalla sottocommissione, che nel termine di 60 gg, redige la
relazione finale; tale termine può soggiacere a sospensione, nel caso in cui si renda
necessario procedere ad acquisizione documentale e a richieste istruttorie, per il periodo
che impiega l’Ente per fornire risposte e, comunque, non oltre i 30 giorni.
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Le Linee Guida della Sezione delle Autonomie offrono indicazioni sulla corretta
applicazione della nuova procedura, al fine di superare possibili difficoltà nell’esegesi delle
norme e per renderne l’interpretazione tendenzialmente uniforme. Esse mirano, in
particolare, a fornire criteri per verificare l’esatta determinazione dei fattori di squilibrio
presenti nella gestione dell’ente, nonché l’attendibilità e sostenibilità delle misure rivolte al
superamento della situazione critica.
Le indicazioni contenute nelle specifiche Linee Guida non possono non considerare
le analoghe istruzioni presenti nelle Linee Guida ex art. 1, co. 166 e seguenti della legge
266/2005 - compilate dagli organi di revisione - per il bilancio e il rendiconto nelle parti in
cui esaminano le stesse questioni rilevanti per la procedura di riequilibrio pluriennale.
Va sottolineato, quindi, il supporto che si può ricevere, nelle valutazioni finalizzate
allo svolgimento della procedura di riequilibrio, dai dati raccolti nei questionari annessi alle
suddette Linee Guida, utilizzati per gli accertamenti, demandati alla Corte, in merito alla
corretta attuazione degli interventi previsti dalle norme e, in particolare, per verificare la
presenza di gravi squilibri finanziari nella gestione degli enti.
Inoltre, le Sezioni regionali nella sede del controllo sui rendiconti e sui bilanci hanno
avuto frequente occasione di rilevare situazioni di squilibrio e profili d’irregolarità e
richiamato gli organi rappresentativi degli enti a porre in essere i correttivi necessari per
scongiurare situazioni più gravi, che avrebbero potuto determinare il dissesto. Per tale
ragione, nella fase istruttoria, è necessario acquisire le delibere delle Sezioni Regionali di
controllo sui bilanci e rendiconti relative ad un significativo periodo. A tale riguardo, va
anche ricordato che i dati impiegati per i riscontri in tale sede sono quelli verificati
dall’organo di revisione che, per la loro provenienza, assumono maggiore significatività.
Nella procedura in esame le Linee Guida non si rivolgono agli organi di revisione,
ma alla sottocommissione e la guidano nella valutazione dei piani. Tali indirizzi risultano
importanti anche per le Sezioni regionali a supporto delle funzioni di controllo esercitate.
L’attività dei revisori è prevista sin dalla fase di redazione del piano di riequilibrio. Il loro
intervento, che prosegue anche in successivi passaggi della procedura, con le cadenze
temporali previste dalla legge, può rivelarsi di ausilio anche per asseverare dati e
valutazioni espresse nello stesso piano durante tutto il percorso di approvazione e
realizzazione e consentire momenti di confronto con le Sezioni regionali.
Le istruzioni delle Linee Guida, deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte
dei conti, si rivolgono particolarmente alla fase istruttoria da parte della
sottocommissione, indicando elementi da acquisire per una ponderata valutazione del
piano; le Linee Guida non precludono l’effettuazione di ulteriori e maggiormente calibrate
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richieste istruttorie, da parte della competente Sezione Regionale di Controllo della Corte
dei conti, estese anche alla fase di verifica.
Tra gli elementi da prendere in considerazione per inquadrare la gravità della
situazione di squilibrio è utile raccogliere una dettagliata descrizione delle caratteristiche
dell’Ente quali: la collocazione geografica (ad esempio: isola, ente montano) la
popolazione residente (il trend demografico recente)la percentuale di popolazione
immigrata, i flussi temporanei di residenti (vocazione turistica).
Presupposto indefettibile per la positiva valutazione dei piani di rientro è che si
possa constatare l’adeguamento al complesso delle regole di coordinamento della finanza
pubblica contenute nelle vigenti norme in tema di finanza locale, quali il rispetto del patto
di stabilità interno, le misure per la riduzione della spesa di personale e quelle in tema di
società partecipate, limiti all’indebitamento, dismissioni patrimoniali, ecc..
Se al momento di avvio della procedura la situazione dell’ente non risulti allineata a
tali prescrizioni è necessario che il piano contenga misure atte a consentirne il rispetto
entro il primo periodo di attuazione del programma di risanamento.
E’altresì necessario che il piano contenga una quantificazione veritiera e attendibile
dell’esposizione debitoria, in stretta ottemperanza a quanto previsto dalle norme che
stabiliscono il contenuto obbligatorio del piano. A tale riguardo è necessario tenere
presente l’art. 6 co. 4 del d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012, n.
135, che prevede l’allineamento con i dati contabili degli organismi partecipati.
Nel contesto delle misure necessarie ad assicurare il graduale riequilibrio
finanziario, assume rilievo, tra le altre, la verifica della situazione di tutti gli organismi e
delle società partecipate e dei relativi costi ed oneri, richiedendo l’adozione, ove non sia
stato già provveduto, delle misure legislative di liquidazione e privatizzazione degli
organismi partecipati secondo i criteri espressamente previsti.
La verifica del rispetto del complesso delle regole della gestione finanziaria imposte
agli enti locali è un punto fermo nel corso della procedura di risanamento; infatti le
situazioni di squilibrio si generano laddove ci si è discostati da criteri di sana gestione
desumibili dalle norme e dai principi contabili e in molti casi laddove si siano generati
fattori critici che non trovavano rappresentazione in bilancio.
Nella rilevazione dell’entità della situazione iniziale di squilibrio è, quindi, di
assoluto rilievo un’attenta indagine sulla presenza di oneri latenti non adeguatamente
considerati dall’Ente, in modo da poterne stimare le ricadute negli anni di svolgimento
della procedura di risanamento.
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Sul punto soccorrono ampiamente tutte le valutazioni effettuate dalle Sezioni
regionali di controllo nel corso degli ultimi anni in tema di effettività dell’equilibrio esposto
nei documenti contabili avendo considerazione di fenomeni quali: rinvio di
contabilizzazione ad esercizi successivi; debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento;
presenza di residui attivi vetusti; disallineamento nelle partite di giro e nei fondi vincolati;
situazioni critiche delle società partecipate in corso di emersione; contenzioso ecc…
L’esigenza di dare immediato avvio alle attività finalizzate ai complessi
adempimenti previsti dalla procedura per il riequilibrio pluriennale comporta che il primo
schema di Linee Guida debba essere emesso tempestivamente e potrà essere suscettibile
di adattamenti anche per via del necessario coordinamento con le Linee Guida degli organi
di revisione per i bilanci 2013 e rendiconti 2012. Le nuove Linee Guida ex art. 243-bis del
TUEL, superata la fase iniziale di avvio, dovranno essere, quindi, adeguatamente
raccordate con le modalità di monitoraggio e controllo proprie delle Linee Guida degli
organi di revisione, già ampiamente collaudate.
La nuova procedura rappresenta, nell’ambito dell’attuale problematico panorama
della finanza locale, un utile rimedio per scongiurare la più grave situazione di dissesto.
Tuttavia essa deve essere rigorosamente attuata e sottoposta a scrupolosi controlli sulla
regolarità della gestione e sul puntuale procedere del percorso di risanamento, perché
potrebbe rivelarsi un dannoso escamotage per evitare il trascinamento verso una
situazione di dissesto da dichiarare ai sensi dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011,
diluendo in un ampio arco di tempo soluzioni che andrebbero immediatamente attuate.
20
SCHEMA ISTRUTTORIO
Le istruzioni che seguono sono rivolte in via principale alla sottocommissione per guidare l’istruttoria sulpiano di
riequilibrio finanziario pluriennale. Riguardano tutti gli enti che hanno facoltà di accedere alla procedura.
SEZIONE PRIMA - FATTORI E CAUSE DELLO SQUILIBRIO
1. Pronunce della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti e misure
correttive adottate dall’ente locale
1.1 Verificare le eventuali misure correttive adottate dall’ente locale, ai sensi dell’art. 1,
comma 168 della L. 266/2005, per comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e del
mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno accertati dalla Sezione
Regionale della Corte dei conti.
Se ricorre la fattispecie:
1.1.a Analisi delle eventuali delibere della Corte dei conti (che devono essere allegate);
1.2.b Analisi delle misure correttive adottate dall’ente locale.
1.2 Verificare se l’organo di revisione economico-finanziario abbia, in passato,segnalato
problematiche relative alla sana gestione finanziaria o al mancato rispetto del patto di stabilità
interno. Tale informazione può essere anche desunta dal parere dell’organo di revisione
economico-finanziario che deve corredare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
1.3 L’Organo di revisione deve esprimere le proprie valutazioni sia in relazione alla consistenza
della “massa passiva” che l’Ente dichiara di dover ripianare, sia in relazione alla bontà delle
misure individuate nel Piano, valutando l’attendibilità delle previsioni alla luce dell’esperienza
maturata in ordine alla situazione dell’Ente.
2. Patto di stabilità
Verificare il rispetto o meno del patto di stabilità interno nell’ultimo triennio e le ragioni esposte
dall’Ente nel caso di mancato rispetto.
3. Andamenti di cassa
3.1 – Analisi sull’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria
Rendiconto
esercizio
n - 2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Entità anticipazioni complessivamente corrisposte *(accertato al Tit. V)
Entità anticipazioni complessivamente restituite *(impegno al Tit.III)
Entità anticipazioni non restituite al 31.12
Limite anticipazione concedibile ai sensi dell’art.222 TUEL
Entità delle somme maturate per interessi passivi
Entità massima delle entrate a specifica destinazione utilizzata in termini di
cassa ex art. 195 TUEL con corrispondente vincolo sull’anticipazione di
tesoreria concedibile
21
Esposizione massima di tesoreria
Giorni di utilizzo delle anticipazioni
3.2 L’Ente espone l’andamento nel triennio, evidenziando le principali ragioni dello squilibrio.
3.3 Nel caso di utilizzo di entrate aventi specifica destinazione, ex art. 195 TUEL, è necessario
verificare se l’Ente abbia correttamente ricostituito la consistenza delle somme vincolate.
Qualora, nell’ultimo triennio, al 31.12, non sia stata ricostituita la consistenza iniziale, verificarne le
cause.
L’Ente, ove ricorra la fattispecie, deve esporre ogni criticità o anomalia rilevata, in relazione ai
vincoli di cassa.
4. Analisi sugli equilibri di bilancio di parte corrente e di parte capitale
4.1 Equilibrio di parte corrente
Per il Conto del Bilancio vanno indicati Accertamenti ed Impegni di
competenza. Per il Bilancio le Previsioni definitive
Rendiconto
esercizio
n - 2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Entrate titolo I
Entrate titolo II
Entrate titolo III
Totale titoli I,II,III (A)
Spese titolo I (B)
Rimborso prestiti (C) parte del Titolo III*
Differenza di parte corrente (D=A-B-C)
Utilizzo avanzo di amministrazione applicato alla spesa corrente (+) /
Copertura disavanzo (-) (E)**
Entrate diverse destinate a spese correnti (F) di cui:
Contributo per permessi di costruire (fino al 2012)
Plusvalenze da alienazione di beni patrimoniali
Altre entrate (specificare)
Entrate correnti destinate a spese di investimento (G) di cui
Proventi da sanzioni per violazioni al codice della strada
Altre entrate (specificare)
Entrate diverse utilizzate per rimborso quote capitale (H)
Saldo di parte corrente al netto delle variazioni (D+E+F-G+H)
*Il dato da riportare è quello del Titolo III depurato dell’intervento 1 “rimborso per anticipazioni di cassa” e, dove
esistente, della quota di mutui e prestiti estinti anticipatamente con ricorso a nuovo indebitamento o con utilizzo
dell’avanzo d’amministrazione.
**In caso di applicazione di avanzo di amministrazione (e maggiore di 0), acquisire dall’Ente la dimostrazione
dell’utilizzo.
22
4.2 Equilibrio di parte capitale
Per il Conto del Bilancio vanno indicati Accertamenti ed Impegni di
competenza. Per il Bilancio le Previsioni definitive
Rendiconto
esercizio
n - 2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
Esercizio
n
Entrate titolo IV
Entrate titolo V *
Totale titoli IV,V (M)
Spese titolo II (N)
Differenza di parte capitale (P=M-N)
Entrate correnti destinate a spese di investimento (G)
Utilizzo avanzo di amministrazione applicato alla spesa in conto capitale
[eventuale] (Q)
Saldo di parte capitale al netto delle variazioni
(P+Q-F+G-H)
*categorie 2,3 e 4.
4.3 Entrate e spese correnti aventi carattere non ripetitivo
Indicare esclusivamente la parte di entrate o di spese che hanno avuto, negli ultimi 3 esercizi,
carattere di eccezionalità e/o non ripetitività.
Entrate Accertamentidi competenza
Tipologia
Rendiconto
esercizio
n - 2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio n
Contributo rilascio permesso
di costruire
Contributo sanatoria abusi
edilizi e sanzioni
Recupero evasione tributaria
Entrate per eventi calamitosi
Canoni concessori pluriennali
Sanzioni al codice della
strada
Plusvalenze da alienazione
Altre *
*inserire il dato finanziario aggregato e specificare le tipologie nel campo ‘note’, indicando i relativi importi
23
Spese Impegni di competenza
Tipologia
Rendiconto
esercizio
n - 2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Consultazioni elettorali o
referendarie locali
Ripiano disavanzi aziende
riferiti ad anni pregressi
Oneri straordinari della
gestione corrente
Spese per eventi calamitosi
Sentenze esecutive ed atti
equiparati
Altre *
Totale
* inserire il dato finanziario aggregato e specificare le tipologie di dettaglio nel campo ‘note’, indicando i relativi
importi.
Note per le “Altre” entrate Note per le “Altre” spese
Tipologie
Importi
Tipologie
Importi
Rendiconto
esercizio
n - 2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Rendiconto
esercizio
n - 2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
Esercizio
n
24
5. Risultato di amministrazione
5.1 Dimostrazione del risultato di amministrazione riferito all’ultimo triennio:
Rendiconto
esercizio n-3
Rendiconto
esercizio n-2
Rendiconto
esercizio n-1
Residui Competenza Totale Residui Competenza Totale Residui Competenza Totale
Fondo cassa al 1° gennaio
Riscossioni
Pagamenti
Fondo cassa al 31 dicembre (A)
Pagamenti per azioni esecutive non regolarizzate al 31 dicembre
(B)
Differenza(C=A-B)
Residui attivi (D)
Residui passivi (E)
Differenza
Risultato di amministrazione (+/-)
(C+D-E)
Rendiconto
esercizio
n-3
Rendiconto
esercizio
n-2
Rendiconto
esercizio
n-1
Risultato di
amministrazione (+/-)
di cui:
a) Vincolato
b) Per spese in conto capitale
c) Per fondo ammortamento
d) Per Fondo svalutazione Crediti
e) Non vincolato (+/-) *
* Il fondo non vincolato va espresso in valore positivo se il risultato di amministrazione è superiore alla sommatoria dei tre fondi vincolati. In tal caso, esso evidenzia la quota di avanzo disponibile. Va invece espresso in valore negativo se la sommatoria dei tre fondi vincolati è superiore al risultato di amministrazione poiché, in tal caso, esso evidenzia la quota di disavanzo applicata (o da applicare) obbligatoriamente al bilancio di previsione per ricostituire integralmente i fondi vincolati (compreso il fondo ammortamento ex art. 187, comma 2, lett. A del TUEL).
25
5.2 Verificare, nel caso in cui ricorra la fattispecie nell’ultimo esercizio e nei due precedenti,
sesiano state adottate le misure indicate nell’art.193 del TUELper il ripiano dei disavanzi e con
quali effetti.
In caso affermativo, l’Ente descrive brevemente gli interventi più significativi posti in essere e
la sottocommissione acquisisce i provvedimenti adottati dall’Ente.
5.3 Verificare se negli esercizi precedenti siano stati conservati residui attivi dei titoli I e III
risalenti ad annualità antecedenti il quinquennio o crediti di dubbia esigibilità, che potrebbero
aver assorbito la parte di avanzo di amministrazione utilizzata.
6. Risultato di gestione
La Sottocommissione acquisisce le attestazioni sul risultato di gestione dell’ultimo triennio dal
conto del bilancio.
Quadro riassuntivo della gestione di competenza
Rendiconto
esercizio n-3
Rendiconto
esercizio n-2
Rendiconto
esercizio n-1
Accertamenti
(+)
Impegni
(-)
Risultato gestione di competenza
Applicazione dell’eventuale Avanzo di amministrazione non vincolato (dell’esercizio precedente)
utilizzo dell'avanzo:
Titolo I –spese correnti
Titolo II – spese in conto capitale
Titolo III – rimborso di prestiti (quota capitale)
Risultato della gestione di competenza al netto dell’utilizzo dell’avanzo
Il risultato di competenza si è così determinato:
Riscossioni in conto competenza
(+)
Pagamenti in conto competenza
(-)
Differenza
(A)
residui attivi di competenza
(+)
residui passivi di competenza
(-)
Differenza
(B)
Risultato gestione di competenza (A)-(B)
26
7. Analisi della capacità di riscossione nel triennio
Rendiconto esercizion-3 Rendiconto esercizion-2 Rendiconto esercizion -1
Accerta
menti
(A)
Ris
cossio
ni
(R)
Capacità di
riscossione
%
(R/A)*100
Accerta
menti
(A)
Ris
cossio
ni
(R)
Capacità di
riscossione
%
(R/A)*100
Accerta
menti
(A)
Ris
cossio
ni
(R)
Capacità di
riscossione
%
(R/A)*100
Titolo I - Tributi propri
Titolo II - Trasferimenti correnti
Titolo III - Entrate extratributarie
Totale Entrate Correnti
* Dati riportati in automatico dalla tabella di cui al punto 4
Dimostrazione degli esiti dell’attività di recupero dell’evasione tributaria nel triennio precedente
Rendiconto
esercizio
n-3
Rendiconto
esercizio
n-2
Rendiconto
esercizio
n -1
Previsione
Accertamento (A)
Riscossione c/competenza (B)
Riscossione c/residui
Capacità di riscossione in c/competenza (B/A)%)
Verificare che le somme indicate siano riferibili direttamente e con certezza all’attività di
recupero dell’evasione e che sussistano, ad esempio, autonomi provvedimenti di accertamento.
L’Ente deve dar conto delle eventuali difficoltà di riscossione illustrando il contesto economico-
sociale – territoriale, le difficoltà operative ed organizzative sofferte ed ogni altra concausa.
27
8. Analisi dei residui
Dimostrazione della capacità di realizzo o smaltimento dei residui e vetustà degli stessi, al fine di
verificare se sussistano fondati dubbi in merito alla esigibilità di crediti risalenti iscritti in bilancio o a
impegni vetusti, soprattutto se relativi a spese correnti.
8.1 Grado di realizzo e smaltimento residui attivi e passivi
Rendiconto esercizio
n-3
Rendiconto esercizio
n-2
Rendiconto esercizio
n -1
Resid
ui in
izia
li
(a)
Ris
cossio
ni su
resid
ui
(b)
Capacità
realizzo/s
maltim
en
to s
u r
esid
ui
b/a
*100
Resid
ui in
izia
li
(a)
Ris
cossio
ni su
resid
ui
(b)
Capacità
realizzo/s
maltim
en
to s
u r
esid
ui
b/a
*100
Resid
ui in
izia
li
(a)
Ris
cossio
ni su
resid
ui
(b)
Capacità
realizzo/s
maltim
en
to s
u r
esid
ui
b/a
*100
Titolo I - Tributi propri
Titolo II - Trasferimenti
correnti*
Titolo III - Entrate
extratributarie
Totale entrate correnti
di cui
Entrate Proprie (Titoli I e III)
Titolo IV - Alienazioni e
trasferimenti di capitale
Titolo V - Mutui, prestiti ed
altre operazioni creditizie
Titolo VI – entrate per servizi
c/terzi
Totale entrate
Titolo I - Spese correnti
Titolo II - Spese in conto
capitale
Titolo III - Spese per rimborso di prestiti
Titolo IV - Spese per servizi
per c/terzi
Totale Spese
* Evidenziare eventuali criticità scaturenti da ritardi nei trasferimenti della Regione di appartenenza.
8.2 Analisi sull’anzianità dei residui attivi
anni
Valori assoluti
Titolo 1 - Tributi propri
Titolo 2 -
Trasferimenti
correnti
Titolo 3 -
Entrate extratributari
e
Entrate
Proprie (Titolo I e
Titolo III)
Titolo 4 –
Alienazioni e trasferimenti
di capitale
Titolo 5 -
Mutui, prestiti
ed altre
operazioni
creditizie
Totale entrate
esercizio n-6 e precedenti
esercizio n-5
esercizio n-4
esercizio n-3
esercizio n-2
esercizio n-1
Totale residui
28
8.3 Analisi sull’anzianità dei residui passivi
anni
Valori assoluti
Titolo I
Spese correnti
Titolo II
Spese in conto
capitale
Titolo III
Spese per
rimborso di
prestiti
Titolo IV
Spese per
servizi per
c/terzi
Totale spese
esercizio n-6 e
precedenti
esercizio n-5
esercizio n-4
esercizio n-3
esercizio n-2
esercizio n-1
totale residui
9. Debiti fuori bilancio e passività potenziali
9.1 Dimostrare l’andamento, nell’ultimo triennio, dei debiti fuori bilancio, riconosciuti e non
riconosciuti e non ripianati. L’importo dei debiti da ripianare deve comprendere tutti i debiti
anche se risalenti nel tempo, ancora esigibili.
Articolo 194 T.U.E.L:
Esercizio
n-2
e
precedenti
Esercizio
n-1
Esercizio in
corso
n
Totale
debiti f.b.
da
ripianare
- lettera a) - sentenze esecutive
- lettera b) - copertura disavanzi
- lettera c) - ricapitalizzazioni
- lettera d) - procedure espropriative/occupazione d'urgenza
- lettera e) - acquisizione beni e servizi senza impegno di spesa
Totale
9.2 Dimostrazione dell’evoluzione storica delle sentenze esecutive, per tipologia e dimensione
nel triennio precedente.
SENTENZE ESECUTIVE
Esercizio
n-2
e
precedenti
Esercizio
n-1
Esercizio in
corso
n
Totale
debiti f.b.
da
ripianare
Totale
29
9.3 L’Ente fornisce un resocontosintetico sullo stato del contenzioso in essere, operando una
valutazione prognostica della spesa complessiva che potrà gravare negli esercizi futuri.
9.4 Verificare se l’Ente abbia acquisito, da tutti i responsabili dei servizi, ciascuno per le spese
di sua competenza, un’attestazione sull’esistenza o meno di debiti fuori bilancio non
riconosciuti, per i quali devono essere ancora assunti provvedimenti di riconoscimento
sussistendone i presupposti di legge.
9.4.a Laddove venga attestata l’esistenza di debiti fuori bilancio non riconosciuti è
necessario che l’Ente indichi: motivazioni per le quali il debito è sorto, con la
specificazione del capitolo di spesa di competenza al quale si riferisce; l’utilità e
l’arricchimento per l’Ente; se sono stati individuati i mezzi di finanziamento precisando
quali; la sussistenza di tutti i requisiti per il riconoscimento ai sensi di legge.
9.5 Verificare se nel corso di eventuali verifiche a campione, fino alla data della delibera per
l’accesso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, sia stata riscontrata la presenza
di spese che, pur avendo la natura di debiti fuori bilancio, sono state imputate agli
stanziamenti correnti senza aver operato il riconoscimento, da parte del Consiglio, previsto
dall’art. 194 del TUEL.
9.6 Passività potenziali - Indicare se siano state identificate e valutate eventuali
sopravvenienze o insussistenze passive probabili, specificandone la natura, l’entità e la
provenienza.
10. Analisi sulle modalità di gestione dei servizi per conto terzi
10.1 Verificare la corrispondenza dell’accertato e dell’impegnato rispettivamente nei Titoli VI e
IV riferiti alle entrate e alle spese dei Servizi conto terzi:
SERVIZI CONTO TERZI
ACCERTAMENTI
(in conto competenza)
IMPEGNI
(in conto competenza)
Rendiconto
esercizio
n-2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Rendiconto
esercizio
n-2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Ritenute previdenziali e assistenziali al personale
Ritenute erariali
Altre ritenute al personale c/terzi
Depositi cauzionali
Fondi per il Servizio economato
Depositi per spese contrattuali
Altre per servizi conto terzi*
TOTALE DEL TITOLO
30
10.2 Verificare l’andamento di cassa delle riscossioni e dei pagamenti riferiti alle entrate e alle
spese dei Servizi conto terzi:
SERVIZI CONTO TERZI
RISCOSSIONI
(in conto competenza)
PAGAMENTI
(in conto competenza)
Rendiconto
esercizio
n-2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Rendiconto
esercizio
n-2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
Ritenute previdenziali e assistenziali al personale
Ritenute erariali
Altre ritenute al personale c/terzi
Depositi cauzionali
Fondi per il Servizio economato
Depositi per spese contrattuali
Altre per servizi conto terzi*
TOTALE DEL TITOLO
* I pagamenti contenuti nella voce “Altre per servizi conto terzi” hanno riguardato le seguenti tipologie di
spese:
Rendiconto
esercizio
n-2
Rendiconto
esercizio
n-1
Bilancio
esercizio
n
1.
2.
3.
4.
10.3 Verificare che fra gli accertamenti e i residui attivi dei Servizi per conto di terzi non vi
siano somme che non hanno un titolo giuridico che li giustifichi e per le quali il corrispondente
impegno sia già stato pagato.
11. Indebitamento
11.1 Verificare il rispetto, nell’ultimo triennio, dei limiti in materia d’indebitamento disposti
dall’art. 119 della Costituzione e dall’art. 204 del TUEL e l’andamento nel triennio.
A tal fine si rende necessario acquisire idonea attestazione dell’organo di revisione, corredata
da prospetto riepilogativo dell’andamento del debito nel triennio precedente e l’incidenza dei
relativi interessi passivi sulle entrate correnti.
31
Evoluzione del debito
Rendiconto esercizio
n-2
Rendiconto esercizio
n-1
Bilancio esercizio
n
+/-
+/-
+/-
Residuo del debito al 01.01
Nuovi prestiti* (titolo V entrate)
Estinzione mutuo
Prestiti rimborsati
Altre variazioni (cancellazioni mutui
e linee di credito)
Residuo debito al 31.12
* La voce deve contenere anche eventuali accolli per debiti di società in housee/o partecipate, all’esito di una
procedura di liquidazione, deliberati nel triennio.
11.2 Verifica del rispetto del limite d’indebitamento
Rendiconto esercizio
n-4
Rendiconto esercizio
n-3 Rendiconto esercizio
n-2
Entrate correnti
Interessi passivi
Incidenza percentuale
11.3 L’Ente, qualora abbia fatto ricorso nell’ultimo triennio, a strumenti quali il leasing
immobiliare in costruendo o operazioni di projectfinancing, deve esporregli effetti finanziari di
tali scelte e presentare una analisi comparativa dei costi rispetto all’acquisto del bene.
11.4 Esaminare gli strumenti di finanza derivata ancora in essere (anche se rinegoziati) con la
quantificazione degli oneri sostenuti nel triennio precedente e la stima di quelli a carico degli
esercizi futuri.
12. Tributi locali e servizi a domanda individuale
La Sottocommissione, al fine di valutare le misure che l’Ente ha programmato di adottare per il
riequilibrio finanziario, deve avere conoscenza degli andamenti pregressi dei tributi locali e
delle tariffe relative alla copertura dei servizi a domanda individuale e della gestione del
servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani e del servizio acquedotto. L’Ente dovrà, perciò,
mostrare l’andamento di tali entrate, relativamente alla fase dell’accertamento e della
riscossione, indicando il grado di copertura realizzato per ciascuno degli anni del triennio
precedente.
13. Spese per il personale
13.1 La Sottocommissione verifica se nell’ultimo triennio l’Ente ha garantito il contenimento
della dinamica retributiva ed occupazionale, acquisendo notizia delle azioni poste in essere.
L’analisi mira a mostrare:
32
l’andamento della spesa del personale e il contenimento della stessa entro i vincoli
posti dalle norme di finanza pubblica;
l’incidenza percentuale della spesa del personale rispetto al complesso delle spese
correnti che, qualora sia pari o superiore al limite, pone il divieto di nuove assunzioni
di personale, a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale;
il trend di crescita o di diminuzione della dotazione organica dell’ultimo triennio, con la
quantificazione delle eccedenze e delle posizioni soprannumerarie;
l’incidenza dei contratti di collaborazione autonoma, collaborazione coordinata e
continuativa e di quelli di cui all’art. 110, comma 1 del TUEL.
14. Organismi partecipati
14.1 Verificare la situazione economico-finanziaria di tutti gli organismi e società partecipate,
nell’ultimo triennio, evidenziando relativi costi, oneri e situazioni di criticità.
Verificare in particolare che siano integralmente previsti in bilancio gli oneri dei contratti di
servizio con società partecipate o controllate e che non vi siano esposizioni debitorie pregresse
derivanti da precedenti gestioni per le quali non siano stati assunti i provvedimenti di
finanziamento dovuti per legge.
DATI AGGREGATI Rendiconto n - 3 Rendiconto n - 2 Rendiconto n - 1
Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti
SPESE PER
Sottoscrizioni capitale*
Contratti di servizi
Contributi in conto esercizio
Contributi in conto capitale
Concessioni di credito
Coperture di perdite
Aumenti del capitale
Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni
ENTRATE PER
Dividendi
Rimborsi crediti
Altro (specificare) *Nel caso di acquisizione di capitale con conferimento in natura, precisare la natura del bene conferito specificandone il
valore.
14.2. Informazioni su ciascun organismo partecipato.
Analisi limitata agli organismi nei quali la quota di partecipazione sia superiore al 25% o, in
ogni caso, indipendentemente dalla quota di partecipazione, a tutti quelli che hanno rilevato
perdite anche per un solo esercizio nell’ultimo triennio.
Dati identificativi dell'Organismo partecipato:
Rendiconto
n- 3
Rendiconto
n- 2
Rendiconto
n- 1
Quota di partecipazione:
Utile (+) o Perdita (-) d’esercizio
Valore della produzione
Costi della produzione
di cui costi del personale al 31.12
33
Personale dipendente al 31.12
Indebitamento al 31.12
Debiti verso l’Ente locale al 31.12
Crediti dell’organismo verso l’Ente locale al 31.12
Si precisa che molti dati di questa sezione sono già richiesti agli Enti locali in sede di adempimenti ex lege n. 266/2005 e, se forniti, sono presenti nella Banca dati SIQuELdella Corte dei conti.
14.3 L’Ente, nel caso in cui abbia effettuato una concessione di finanziamento a società
partecipate in luogo del conferimento in conto capitale, deve evidenziare gli effetti finanziaridi
tale operazione e le ragioni della sua adozione.
Nel caso in cui l’Ente vanti crediti verso gli organismi partecipati, deve dimostrare la
corrispondenza degli stessi con i dati esposti nel bilancio della partecipata, indicando se è stata
compiuta un’operazione di “circolarizzazionedei crediti” e quali forme di monitoraggio siano
state poste in essere in merito alla restituzione dei finanziamenti.
14.4 Nel caso in cui siano state concesse fideiussioni o rilasciate lettere di patronage a favore
degli organismi partecipati, l’Ente espone gli eventuali effetti prodotti nel triennio, nonché una
valutazione sulla rischiosità delle obbligazioni di garanzia assunte e sui potenziali effetti
finanziari.
Rendiconto
n - 3 Rendiconto
n - 2 Rendiconto
n - 1
Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti
Concessioni di fideiussioni
Lettere di patronage
14.5 Verificare se, a fronte dell’impegno assunto di mantenere solvibile la società partecipata,
l’Ente abbia dichiarato il rispetto dei limiti all’indebitamento ex artt. 202 e 204 TUEL.
14.6 Ove siano state già verificate criticità nella gestione o nel mantenimento dell’esistenza
degli organismi partecipati, rispetto alle disposizioni normative vigenti, indicare le deliberazioni
adottate nell’ultimo triennio, relativamente alle misure di contenimento e razionalizzazione
della spesa.
14.7 Verificare se l’Ente abbia adottato forme di consolidamento dei conti con le proprie
aziende, società o altri organismi partecipati.
14.8 Indicare gli adempimenti posti in essere in ottemperanza delle disposizioni legislative in
materia, con particolare riguardo agli obblighi di riduzione del personale e della spesa degli
organi amministrativi e, ove ricorra la fattispecie, di dismissioni, scioglimento e/o alienazioni.
14.9 L’Ente indica se ha trasferito beni patrimoniali, a titolo oneroso o ad altro titolo, ad un
organismo partecipato, illustrando le ragioni della scelta e i costi che l’operazione pone in
carico all’organismo partecipato e all’Ente stesso.
34
15. Spesa degli organi politici istituzionali
13.1 Esaminare l’andamento dell’ultimo triennio delle spese di competenza per il
funzionamento degli organi politici istituzionali, al fine della verifica del rispetto dei limiti
imposti dalla normativa sulla riduzione dei costi della politica
Per il Conto del Bilancio vanno indicati gli Impegni di
competenza.
Per il Bilancio le Previsioni definitive
Rendiconto
esercizio
(n-2)
Rendiconto
esercizio
(n-1)
Variazion
e %
Bilancio in
corso
d’esercizio
(n)
Variazione
%
Spese per il funzionamento del Consiglio
Spese per le indennità dei Consiglieri
Gettoni di presenza dei Consiglieri
Spese per il funzionamento della Giunta
Spese per le indennità degli Assessori
Gettoni di presenza degli Assessori
Totale
35
SEZIONE SECONDA – RISANAMENTO
Le tabelle sono state predisposte per la durata massima del piano (10 anni). Unica eccezione il prospetto
che esamina l’incremento delle aliquote dei tributi locali, atteso che gli Enti in difficoltà eserciteranno la
loro facoltà di incrementare le aliquote, nella misura massima consentita, nel breve periodo.
1. Misure di riequilibrio economico-finanziario
1.1 Verificare gli aspetti salienti del programma di riequilibrio, con particolare riferimento alla
esposizione e quantificazione degli effetti delle misure più significative programmate dall’Ente
per il riequilibrio economico-finanziario.
1.2 Equilibrio di parte corrente
Verificare che il Piano sia idoneo a garantire il corretto equilibrio di parte corrente con
riferimento allo lo squilibrioaccertato nella parte prima
*Il dato da riportare è quello del Titolo III depurato dell’intervento 1 “rimborso per anticipazioni di cassa” e, dove esistente, della quota
di mutui e prestiti estinti anticipatamente con ricorso a nuovo indebitamento o con utilizzo dell’avanzo d’amministrazione.
Bilancio
esercizio
n
Bilancio
esercizio
n+1
Bilancio
esercizio
n + 2
Bilancio
esercizio
n + 3
Bilancio
esercizio
n + 4
Bilancio
esercizio
n + 5
Bilancio
esercizio
n + 6
Bilancio
esercizio
n + 7
Bilancio
esercizio
n + 8
Bilancio
esercizio
n + 9
Entrate titolo I
Entrate titolo II
Entrate titolo III
Totale titoli I,II,III (A)
Spese titolo I (B)
Rimborso prestiti (C)
parte del Titolo III*
Differenza di parte
corrente (D=A-B-C)
Utilizzo avanzo di
amministrazione applicato
alla spesa corrente (+) /
Copertura disavanzo (-)
(E)
Entrate diverse destinate
a spese correnti (F) di
cui:
Contributo per permessi di
costruire (fino al 2012)
Plusvalenze da alienazione
di beni patrimoniali
Altre entrate (specificare)
Entrate correnti destinate
a spese di investimento
(G) di cui
Proventi da sanzioni per
violazioni al codice della
strada
Altre entrate (specificare)
Entrate diverse utilizzate
per rimborso quote
capitale (H)
Saldo di parte corrente
al netto delle variazioni
(D+E+F-G+H)
36
1.2 Equilibrio di parte capitale
Accertato lo squilibrio, verificare che il Piano sia idoneo a garantire anche il corretto equilibrio
di parte capitale
*categorie 2,3 e 4
2. Ripiano del disavanzo di amministrazione
La sottocomissione verifica le misure adottate/programmate dall’Ente per il ripiano integrale
del disavanzo di amministrazione con indicazione, per ciascuno degli anni del piano di
riequilibrio, della misura adottata e della percentuale di ripiano del disavanzo di
amministrazione da assicurare.
L’Ente illustra le più rilevanti misure adottate e il risultato atteso da ciascuna:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..……..
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..……..
Disavanzo di
amministrazione
iniziale da ripianare:
€ ……………………
(A)
copertura
esercizio
n
copertura
esercizio
n+1
copertura
esercizio
n+2
copertura
esercizio
n+3
copertura
esercizio
n+4
copertura
esercizio
n+5
copertura
esercizio
n+6
copertura
esercizio
n+7
copertura
esercizio
n+8
copertura
esercizio
n+9
Disavanzo residuo* (B)
Quota di ripiano per anno (C)
Importo percentuale** (C/A)*100
Quota residua di disavanzo da ripianare (B-C)
*per il primo anno, corrisponde al disavanzo iniziale da ripianare
** da riferire sempre al disavanzo iniziale da ripianare
Bilancio
esercizio
n
Bilancio
esercizio
n+1
Bilancio
esercizio
n+2
Bilancio
esercizio
n + 3
Bilancio
esercizio
n + 4
Bilancio
esercizio
n + 5
Bilancio
esercizio
n + 6
Bilancio
esercizio
n + 7
Bilancio
esercizio
n + 8
Bilancio
esercizio
n + 9
Entrate titolo IV
Entrate titolo V *
Totale titoli IV,V (M)
Spese titolo II (N)
Differenza di parte
capitale (P=M-N)
Entrate correnti destinate a
spese di investimento (G)
Utilizzo avanzo di
amministrazione applicato
alla spesa in conto capitale
[eventuale] (Q)
Saldo di parte capitale al
netto delle variazioni
(P+Q-F+G-H)
37
3. Ripiano dei debiti fuori bilancio
3.1 Nel caso di debiti fuori bilancio, riconosciuti e non riconosciuti e non ripianati verificare le
forme di copertura previste entro il periodo di durata del piano, a partire dall’esercizio in corso,
con la quantificazione su base annua:
periodo del Piano RF
Articolo 194 T.U.E.L:
Totale
debiti f.b. da
ripianare*
Esercizio n
Esercizio n+1
Esercizio n+2
Esercizio n+3
Esercizio n+4
Esercizio n+5
Esercizio n+6
Esercizio n+7
Esercizio n+8
Esercizio n+9
- lettera a) sentenze esecutive
Titolo………….
Titolo………..
Titolo………….
Titolo…………
Titolo………….
Titolo………….
Titolo…………..
Titolo…………
Titolo…………..
Titolo………………
Importo…..
Importo……
Importo…..
Importo….
Importo….
Importo……
Importo…..
Importo…..
Importo….
Importo….
- lettera b) copertura disavanzi
Titolo.. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo.. Titolo Titolo.… Titolo…..
Importo……
Importo…..
Importo……
Importo…..
Importo….
Importo…..
Importo…..
Importo…..
Importo…..
Importo…..
- lettera c) ricapitalizzazioni
Titolo…. Titolo.. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo…. Titolo.. Titolo…. Titolo…. Titolo….
Importo…….
Importo…..
Importo…..
Importo……..
Importo……….
Importo…..
Importo……..
Importo…….
Importo…….
Importo…….
- lettera d) procedure espropriative/occupazione d'urgenza
Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…..
Importo….
Importo….
Importo…..
Importo…..
Importo…
Importo…..
Importo…..
Importo…..
Importo……
Importo……
- lettera e) acquisizione beni e servizi senza impegno di spesa
Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…. Titolo…..
Importo……
Importo…..
Importo…..
Importo
….. Importo
….. Importo…..
Importo…..
Importo…..
Importo…..
Importo…..
Totale
* dalla tabella di cui al punto 9.1- Sezione Prima- Debiti relativi al triennio precedente comprensivi di quelli provenienti da esercizi
precedenti.
3.2 Coperture in deroga ai limiti disposti dal TUEL
La Sottocommissione acquisisce dall’Ente i provvedimenti e ogni documentazione utile a
verificare le misure adottate ai sensi dell’art. 243-bis comma 8, lettera g), per accedere
all’assunzione di mutui per la copertura dei debiti fuori bilancio riferiti a spese di investimento
in deroga ai limiti di cui all’articolo 204, comma 1 del TUEL, nonché per accedere al Fondo di
rotazione di cui all’art.243-ter. L’Ente è tenuto a predisporre un piano di copertura dei debiti
nel periodo di riequilibrio, con dimostrazione dell’entità dei ripiani per ciascun anno, con
particolare riferimento al ripristino del fondo di rotazione.
38
Copertura dei debiti fuori bilancio per spese di investimento da ripianare
periodo del Piano RF
Totale debiti f.b.
per investimenti
n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 n+7 n+8 n+9
Assunzione di
mutui in
deroga ai
limiti ex art.
204 TUEL,
comma 1*
Importo………
Importo……
Importo…......
Importo……….
Importo………
Importo….
Importo……
Importo……
Importo……..
Fondo di
rotazione ex
art. 243-ter
TUEL*
Importo……
Importo……
Importo……
Importo……
Importo……
Importo……
Importo……
Importo……
Importo……
Totale
*da compilare solo dal momento in cui:
- ci si è avvalsi della facoltà di deliberare le aliquote o tariffe nella misura massima prevista dall’art.243-bis del TUEL, comma 8
lettera a);
- si sia previsto l’impegno ad alienare i beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali dell’ente;
- si sia rideterminazione la dotazione organica ai sensi dell’art. 259, comma 6, fermo restando che la stessa non può essere variata
in aumento per la durata del piano di riequilibrio (rinvio lettera g) del risanamento)
4. Revisione dei residui
L’Ente è tenuto ad effettuare una revisione straordinaria dei residui attivi e passivi iscritti in
bilancio; occorre, quindi, verificare che siano state acquisitetutte le attestazioni motivate da
parte dei dirigenti/ responsabili degli uffici e dei servizi competenti in riferimento alle entrate e
spese di rispettiva pertinenza, al fine di valutare la necessità o meno di conservarli in bilancio.
I residui attivi e passivi stralciati, con indicazione della loro natura, importi e anni di
riferimento, vanno elencati in apposito prospetto, mentre, per i residui attivi conservati,
l’attestazione del responsabile del Servizio finanziario deve essere corredata da una relazione
dell’Organo di revisione, che si esprima, in particolare, sulla correttezza del loro
mantenimento. La sottocommissione verifica il rispetto della disposizione in tema di istituzione
del fondo di riserva per la svalutazione dei crediti.
5. Debiti di funzionamento
L’Ente, determinato l’ammontare complessivo dei debiti di funzionamento, con particolare
attenzione ai tempi di pagamento e alla quantificazione del relativo contenzioso, in termini di
oneri ed interessi passivi, nonché numero delle procedure esecutive, deve indicare le misure
adottate o programmate per la riduzione dei tempi di pagamento, anche nel rispetto delle
disposizioni comunitarie, e degli oneri relativi.
6. Tributi locali
6.1. Analizzare se e con quali modalità l’Ente si sia avvalso della possibilità di incrementare
le aliquote o tariffe dei tributi locali, nella misura massima consentita, anche in deroga ad
eventuali limitazioni temporali disposte dalla legislazione vigente.
39
La misura massima dovrebbe essereprogrammata sin dai primi anni del piano (1° e 2°);è
necessario, in ogni caso, verificare che non siano state iscritte previsioni d’incremento delle
entrate per tributi locali non congrue rispetto al trend di riscossione dell’ultimo triennio
concluso. Verificare, inoltre, che l’organo di revisione in sede di valutazione del piano abbia
apprezzato l’attendibilità delle previsioni di entrata.
Laddove si riscontri una previsione d’incremento anomalo delle riscossioni, l’Ente, deve
fornire la dimostrazione delle misure adottate o programmate (ricorso a concessionarie,
affidamento del servizio a società già partecipate, gestione diretta con riorganizzazione
degli uffici tributi propri dell’Ente), che consentano di accrescere, effettivamente, il grado di
riscossione.
Tabella per i Comuni
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti p
revis
ti
nell’e
serc
izio
n
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti p
revis
ti
nell’e
serc
izio
n+
1
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti p
revis
ti
nell’e
serc
izio
n+
2
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti p
revis
ti
nell’e
serc
izio
n+
3
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti p
revis
ti
nell’e
serc
izio
n+
4
IMU
TARSU/TIA
COMPARTECIPAZIONE
IVA
ADDIZIONALE
IRPEF
TOSAP
IMPOSTA
COMUNALE SULLA
PUBBLICITA’
CANONI SU
IMPIANTI
PUBBLICITARI
DIRITTI SU
PUBBLICHE
AFFISSIONI
IMPOSTA DI
SOGGIORNO
IMPOSTA DI
SCOPO
ALTRE TIPOLOGIE
(specificare………)
*Indicare, per ogni voce, con il colore rosso, quando l’incremento di aliquota inizia a corrispondere alla misura
massima consentita.
40
In riferimento alle tariffe del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e del servizio
acquedotto, l’Ente deve comprovare le misure adottate per la copertura integrale dei costi
della relativa gestione, specificando tempi e modalità di attuazione (aumento della tariffa,
riduzione dei costi attraverso una riorganizzazione del servizio implementata su canoni di
efficienze ed economicità, altro…).
Tabella per le Province
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti
pre
vis
ti
nell’e
serc
izio
n
Incre
mento
% d
i
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uota
*
Accerta
menti
pre
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ti
nell’e
serc
izio
n+
1
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti
pre
vis
ti
nell’e
serc
izio
n+
2
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti
pre
vis
ti
nell’e
serc
izio
n+
3
Incre
mento
% d
i
aliq
uota
*
Accerta
menti
pre
vis
ti
nell’e
serc
izio
n+
4
IMPOSTA
PROVINCIALE DI
TRASCRIZIONE
IMPOSTA SULLE
ASSICURAZIONI
RC AUTO
TOSAP
TRIBUTO
AMBIENTALE
ALTRE TIPOLOGIE
(specificare………)
Descrivere le misure di contrasto all’evasione programmate e l’incremento percentuale atteso
di recupero dell’evasione nel piano
Esercizio
n
Esercizio
n+1
Esercizio
n+2
Esercizio
n+3
Esercizio
n+4
Esercizio
n+5
Esercizio
n+6
Esercizio
n+7
Esercizio
n+8
Eserciz
io n+9
Incre
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%
di a
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*
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*
Acce
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*
Acce
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Incre
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*
Acce
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Incre
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%
di a
liquota
*
Acce
rtam
enti
pre
visti
Incre
mento
%
di a
liquota
*
Acce
rtam
enti
pre
visti
Provvedimento
1
Provvedimento
2
Provvedimento
3
7. Copertura dei costi dei servizi a domanda individuale
L’ente dimostri, con idonea documentazione (delibere e programmi), le modalità con le quali
assicuri la copertura dei costi della gestione dei servizi a domanda individuale.
8. Incremento delle entrate correnti
8.1 – L’Ente deve dimostrare l’incremento percentualedelle entrate proprie rispetto a quelle
correnti in misura significativa, nel periodo del piano di riequilibrio.Costituisce una condizione
41
necessaria al fine di ottenere l’anticipazione da parte del fondo di rotazione l’incremento nella
misura massima delle aliquote dei tributi e delle tariffe.
*ultimo rendiconto approvato
9. Revisione della Spesa
9.1 L’Ente dimostra di avere programmato o già adottato politiche di riduzione della spesa, per
il periodo del piano, al fine di ottenere un decremento percentuale significativo delle spese
correnti. Nel caso di accesso al Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli
enti locali, il decreto emanato dal Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro dell’Economia
e delle finanze indica modalità e criteri specifici al fine di assegnare il massimo importo
dell’anticipazione.
*ultimo rendiconto approvato
Esercizio n*
Bilancio Esercizio
n+1
Bilancio Esercizio
n+2
Bilancio Esercizio
n+3
Bilancio Esercizio
n+4
Bilancio Esercizio
n+5
Bilancio Esercizio
n+6
Bilancio Esercizio
n+7
Bilancio Esercizio
n+8
Bilancio Esercizio
n+9 Totale
Titolo 1 - Tributi propri
Titolo 2 - Trasferimenti correnti
Titolo 3 - Entrate extratributarie
a) Entrate Correnti
b) Entrate Proprie (Titolo I e Titolo III)
incidenza % entrate proprie su entrate correnti (b/a)
variazione dell'incidenza rispetto anno n
Esercizio
n*
Bilancio
Esercizio
n+1
Bilancio
Esercizio
n+2
Bilancio
Esercizio
n+3
Bilancio
Esercizio
n+4
Bilancio
Esercizio
n+5
Bilancio
Esercizio
n+6
Bilancio
Esercizio
n+7
Bilancio
Esercizio
n+8
Bilancio
Esercizio
n+9
Totale
periodo
Titolo 1 –Spese correnti
Variazione assoluta della spesa corrente rispetto all’anno base (n) relativo all’ultimo rendiconto approvato
Variazione % della spesa corrente rispetto all’anno base (n) relativo all’ultimo rendiconto approvato
42
9.2 L’Ente, dopo avere esposto il trend della spesa per il personale nel triennio precedente,
dimostra le politiche di riduzione della spesa programmate o già adottate, per il periodo del
piano, relative al contenimento della spesa per il personale e delle dotazioni organiche,
mostrando il risparmio di spesa atteso, sia in termini assoluti, sia in termini percentuali della
spesa.
Accerta le eccedenze della dotazione organica e l’eventuale soprannumero, dimostrando le
misure adottate e quelle programmate volte a ridurne la consistenza (es.mobilità in uscita,
blocco del turnover …)
9.3 In caso di accesso al fondo di rotazione, di cui all’art. 243-ter del TUEL, l’Ente deve
adottare entro il termine dell’esercizio finanziario le misure di riequilibrio della parte corrente
del bilancio, previste dall’art. 243-bis, comma 9, lettere a), b), c),del TUEL, ossia:
9.3.a. L’Ente deve dimostrare, a decorrere dall’esercizio finanziario successivo, la
riduzionedella spesa per il personale, da realizzare, in particolare attraverso l’eliminazione dai
fondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello del
comparto, delle risorse di cui agli articoli 15, comma 5 e 26, comma 3, dei CCNL del 1 aprile
1999 (comparto) e del 23 dicembre 1999 (dirigenza), per la quota non connessa all’effettivo
incremento delle dotazioni organiche.
9.3.b. L’Ente deve dimostrare la riduzione, entro il termine di un triennio, almeno del
10%, della spesa per prestazioni di servizi di cui all’intervento 03 della spesa corrente,
specificando, anche, le misure di razionalizzazione della spesa a cui ha fatto ricorso.
9.3.c. L’Ente dimostra la riduzione,entro il termine di un triennio, almeno del 25%, della
spesa per trasferimenti, di cui all’intervento 05 della spesa corrente, finanziata attraverso
risorse proprie.
9.4. Verificare se l’Ente abbia programmato ulteriori misure per il contenimento della spesa.
In particolare nella forma di partenariato pubblico-privato, e se abbia deciso di ricorrere alla
stipula di contratti (decreto legge n.1/2012 convertito in legge n. 27 del 24 marzo 2012) di
disponibilità, nell’ottica della razionalizzazione degli spazi ed uffici pubblici, con conseguenti
risparmi dei costi di gestione.
9.5. Riduzione delle spese di gestione delle società partecipate
La sottocommissione verifica i programmi di riduzione delle spese di gestione delle società
partecipate (art. 9 d.l. 95/2012 cit.), anche in riferimento al contenimento dei costi per gli
amministratori. I programmi dimostrano anche l’adozione dei provvedimenti di riduzione della
spesa del personale, tra i quali l’inserimento, nei nuovi contratti, della clausola di cui all’art.
243 comma 3-bis del TUEL, con riguardo alla riduzione delle spese per il personale delle
medesime ed anche in applicazione dell’art. 18, comma 2 bis, del decreto legge n. 112 del
2008 convertito con modificazione dalla legge n. 133 del 2008.
La sottocommissione verifica, altresì, le misure di allineamento contabile con gli organismi
partecipati, previste dall’art. 9 comma 4 del D.L. n.95/2012.
9.6. Dismissione immobili e beni dell’Ente
La sottocommissione acquisisce ogni necessaria informazione volta a verificare la bontà di
previste operazioni di dismissione, tese a garantire proventi utili al riequilibrio economico
43
finanziario pianificato. L’Ente deve elencare le procedure di alienazione medio tempore avviate
ai sensi dell’art. 58 del D.L. 112/2008, convertito in legge 133/2008, specificando gli eventuali
esiti infruttuosi e gli importi riscossi. Deve, altresì, indicare i procedimenti già avviati o
programmati, i benefici attesi e quali formeutili, alternative all’asta, siano state previste e/o
adottate.
Nel caso di trasferimento d’immobili o quote a società per la valorizzazione/
trasformazione/cessione degli immobili o quote, la Sottocommissione acquisisce la necessaria
documentazione contrattuale per l’esame delle condizioni e benefici previsti.
9.7 Riduzione di spesa degli organi politici istituzionali
La Sottocommissione esamini i programmi e provvedimenti relativi alla riduzione della spesa
della politica.
(Tabella da rielaborare per la durata del piano)
Esercizio
(n)
Esercizio
(n+1) Variazione %
Esercizio
in corso
(n+2)
Variazione %
Spese per il funzionamento del Consiglio
Spese per le indennità dei Consiglieri
Gettoni di presenza dei Consiglieri
Spese per il funzionamento della Giunta
Spese per le indennità degli Assessori
Gettoni di presenza degli Assessori
Totale
44
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 1 del 3 gennaio 2013
“Questione di massima in merito alla ammissione alla procedura di riequilibrio finanziario
pluriennale ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel (nel testo modificato dalla legge di conversione n.
213/2012), in vigenza dell’avvio di un procedimento di dissesto guidato ex art. 6 d.lgs. n.
149/2011. Criterio di orientamento".
45
Corte dei Conti Sezione del le autonomie
N. 1/SEZAUT/2013/QMIG
Adunanza del 3 gennaio 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio LOMAZZI, Vittorio
GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Adolfo
Teobaldo DE GIROLAMO, Ciro VALENTINO, Ennio
COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Maurizio TOCCA, Anna
Maria CARBONE, Roberto TABBITA
Supplenti: Consiglieri Rosario SCALIA, Diana CALACIURA, Silvio DI
VIRGILIO, Fabio Gaetano GALEFFI
Primi Referendari Giuseppe Maria MEZZAPESA, Francesco
ALBO
Referendari Antonio DI STAZIO, Francesco SUCAMELI
Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Rinieri FERONE, Francesco
UCCELLO, Adelisa CORSETTI
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214
e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi sugli enti
locali e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149;
46
Visto il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modifiche nella legge 7 dicembre
2012, n. 213;
Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,
approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e modificato dalle
stesse con le deliberazioni n. 2 del 3 luglio 2003 e n. 1 del 17 dicembre 2004, e dal Consiglio di
Presidenza con la deliberazione n. 229 del 19 giugno 2008;
Viste le deliberazioni n. 309 e n. 310 del 21 dicembre 2012, adottate rispettivamente a seguito
delle adunanze pubbliche del 13 e del 14 dicembre 2012, dalla Sezione regionale di controllo
per la Calabria;
Vista l’ordinanza n. 11/2012 del 28/12/2012, con la quale il Presidente della Corte dei conti ha
deferito alla Sezione delle autonomie l’esame delle questioni di massima sollevate dalla
Sezione di controllo per la Calabria con le richiamate deliberazioni n. 309 e 310;
Vista la nota prot. n. 10335/AUT/A91/P del 28/12/2012, con la quale il Presidente della Corte
ha convocato la Sezione delle autonomie per l'adunanza odierna;
Uditi i relatori, Presidente di Sezione Roberto Tabbita e Consigliere Rinieri Ferone
PREMESSO
1.Con deliberazioni n. 309 e n. 310 del 21 dicembre 2012, adottate rispettivamente a seguito
delle adunanze pubbliche del 13 e del 14 dicembre 2012, la Sezione regionale di controllo per
la Calabria, nell’esercizio delle attribuzioni di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 6 settembre
2011, n. 149, in materia di accertamento dei presupposti per la dichiarazione del dissesto
finanziario degli enti locali, ha proposto al Presidente della Corte dei conti il deferimento alle
Sezioni riunite, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 17, comma 31, del d.l.1° luglio
2009, n. 78, convertito con modifiche nella legge 3 agosto 2009, n. 102, e dell’art. 6, comma 4,
del già citato d.l. n. 174/2012, convertito con modifiche nella legge n. 213/2012, di due
identiche questioni di massima concernenti il raccordo tra la procedura di accertamento dei
presupposti del dissesto di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011 e la procedura
introdotta dal d.l. n. 174/2012, con le modifiche apportate dalla legge di conversione, per
l’adozione del piano pluriennale di riequilibrio ed ha sospeso, contestualmente, i procedimenti
attivati ex art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011.
La questione di massima è prospettata nei termini seguenti: “se, l’avvenuta deliberazione di
piano di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel (nel testo modificato dalla legge di
47
conversione n. 213/2012), oltre ad interdire alla Corte dei conti l’assegnazione di termini per
l’adozione di misure correttive ex art. 243 bis, comma 3, del Tuel, comporti altresì la
sospensione o interruzione o arresto tout court dell’intera procedura di dissesto guidato ex art.
6 d.lgs. n. 149/2011, indipendentemente dalla fase procedurale in cui sia giunta e dunque
anche qualora siano già proceduralmente emersi sia l’inadempimento delle misure correttive
che la sussistenza delle condizioni previste dalla legge per la dichiarazione di dissesto
finanziario”.
La questione è riconducibile al raccordo tra la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale,
contenuta nei commi 1 e 3 dell’art. 243-bis del TUEL, introdotto dall’art.3, comma 1, lettera r,
del d.l.n. 174/2012, con quella concernente l’accertamento delle condizioni ipoteticamente
idonee a provocare il dissesto, attivata ex art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, prima della
conversione in legge del d.l. n. 174/2012.
L’art. 243-bis, comma 1, del TUEL, introdotto dal d.l. n. 174/2012 e modificato con la legge di
conversione n. 213/2012, prevede che la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale “non
può essere iniziata qualora la sezione regionale della Corte dei Conti provveda, a decorrere
dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, ai sensi dell'articolo 6, comma 2,
del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, ad assegnare un termine per l'adozione delle
misure correttive”.
Il comma 3 dispone che “il ricorso alla procedura di cui al presente articolo sospende
temporaneamente la possibilità per la Corte dei conti di assegnare, ai sensi dell'articolo 6,
comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, il termine per l'adozione delle
misure correttive”.
Per il comma 1, l’assegnazione del termine ex art. 6, comma 2, del d.lgs. n.149/2011, preclude
l’avvio della procedura di riequilibrio, mentre il comma 3 sospende la procedura ex d.lgs. n.
149/2011 nelle more del ricorso alla procedura di riequilibrio.
Si tratta di stabilire in via interpretativa se la procedura ex art 6, co. 2, d.lgs. 149/2011, (avviata
prima dell’entrata in vigore del d.l. 174/2012 e giunta all’accertamento dell’inadempimento
dell’ente all’adozione, nei termini previsti dalla Sezione regionale di controllo, delle misure
correttive indicate dalla stessa Sezione), dopo l’entrata in vigore della legge di conversione n.
213/2012 debba essere necessariamente interrotta in caso di presentazione della delibera di
ricorso alla procedura di riequilibrio, ovvero possa proseguire.
48
Le questioni di massima sono state rimesse con l’ordinanza n. 11 del 2012 del Presidente della
Corte dei conti richiamata in premesse alla Sezione delle autonomie ai sensi dell’art. 6 comma
4 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modifiche nella legge 7 dicembre
2012, n. 213.
CONSIDERATO
1. Nelle fattispecie considerate è posta in evidenza una problematica interpretativa di aspetti
procedimentali riguardanti l’attuazione di norme che hanno innovato l’ordinamento contabile
degli enti locali. Sull’applicazione di tale complesso normativo la Sezione delle autonomie ha
approvato apposite linee-guida (con deliberazione n.16/SEZAUT/2012/INPR) ai sensi dell’art.
243-quater, introdotto dall’art.3, comma 1, lett. r, del citato decreto legge 174/2012.
La soluzione della questione in argomento integra un orientamento interpretativo che si
inserisce nel solco delle istruzioni applicative oggetto della richiamata delibera. Attività di
indirizzo e orientamento generale che è tipica espressione della funzione attribuita alla Sezione
delle autonomie dall’art. 6, comma 4, del d.l. n. 174/2012, non sussistendo nella specie
elementi di eccezionale rilevanza ai fini del coordinamento della finanza pubblica, suscettibili
di radicare la competenza delle Sezioni riunite in sede di controllo, ai sensi del medesimo
comma 4 e dell’art. 17, comma 31, del d.l. n. 78/2009.
2. Le norme richiamate disciplinano due procedure, entrambe intestate alla Sezione regionale di
controllo.
La prima è finalizzata all’accertamento della situazione di squilibrio finanziario strutturale
dell’ente e dell’adozione delle misure di riequilibrio indicate dalla Sezione regionale, nei tempi
dalla stessa appositamente fissati, con la conseguenza, in caso di inadempimento dell’ente,
della trasmissione degli atti al Prefetto ed alla Conferenza permanente per il coordinamento
della finanza pubblica per la deliberazione del dissesto dell’ente, previ ulteriori accertamenti
della Sezione regionale sul perdurare dell’inadempimento e sull’esistenza della situazione di
dissesto.
La seconda procedura è diretta all’approvazione o meno del piano di riequilibrio finanziario
pluriennale deliberato e presentato dall’ente.
Il potere d’iniziativa appartiene, per il primo procedimento, alla Sezione regionale di controllo,
mentre la procedura di riequilibrio è avviata con delibera dell’ente.
49
3. A regime, il raccordo delle norme richiamate non presenta aspetti problematici in quanto il
punto di discrimine tra l’esercizio delle funzioni di controllo della Corte dei Conti e l’esercizio
dell’autonoma iniziativa di presentazione del piano di riequilibrio, risiede nell’avvenuta, o non
ancora avvenuta, assegnazione del termine ex art. 6, comma 2 del d.lgs.149/2011.
La questione di massima sopra riassunta tende, invece, ad individuare un principio
interpretativo utile a regolamentare le fattispecie già incardinate nella disciplina procedimentale
ex art. 6, comma 2, del d.lgs.149/2011, per le quali,alla data di entrata in vigore della legge di
conversione del d.l. 174/2012, non sia ancora concluso l’intero iter del procedimento del
cosiddetto “dissesto guidato” e l’ente interessato abbia presentato la deliberazione di ricorso
alla procedura di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel.
Il problema si pone perché la modifica apportata in sede di conversione all’art.243-bis, comma
1 del TUEL, (“qualora la Sezione…provveda a decorrere dalla data di entrata in vigore della
presente disposizione…”), si sovrappone alla disciplina recata dal d.l. 174, secondo cui il
momento preclusivo era dato dall’avvenuta assegnazione del termine ex art. 6 comma 2 d.lgs.
149/2011. E’ quindi necessario chiarire, in via interpretativa, il significato della novella
introdotta in sede di conversione del decreto.
4. La questione essenzialmente concerne la verifica dell’esistenza, o meno, di limiti oggettivi
agli effetti prefigurati dalla norma e cioè se la presentazione del piano di riequilibrio paralizzi
l’intero procedimento (del c.d. dissesto guidato) ponendoloin una posizione di quiescenza,
tenuto conto del possibile verificarsi di alcuni degli eventi previsti dal comma 7, dell’art. 243-
quater.
In particolare occorre individuare gli effetti prodotti medio-tempore da considerare
eventualmente intangibili in conformità al principio tempusregitactum che, sia in materia
procedimentale sia in materia processuale, regola i criteri della disciplina applicabile in caso di
sopravvenienza di norme.
Per i procedimenti avviati ex art. 6, comma 2, del d.lgs.149/2011, si tratta di stabilire se, al
momento dell’entrata in vigore della legge 213/2012, vi siano effetti che possano esser
considerati intangibili.
In proposito, come già ricordato, il d.l. n. 174/2012, nella formulazione originaria, legava
l’irreversibilità della procedura all’avvenuta assegnazione del termine per le misure correttive.
Anche nella disciplina a regime l’assegnazione del termine (o la non ancora avvenuta
assegnazione) costituisce lo snodo procedimentale cui si connette l’effetto preclusivo o
50
sospensivo; fatto questo che, verosimilmente, trova il suo fondamento nella constatazione che
detta assegnazione segna la conclusione del procedimento istruttorio svolto dalla Sezione
regionale di controllo e della correlata determinazione dell’esito della valutazione prognostica
del percorso di risanamento finanziario compendiato nelle misure correttive.
Sul versante dell’ente soggetto alla procedura di “dissesto guidato” il termine che ai sensi
dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011 la Sezione regionale di controllo assegna per
l’adozione di misure correttive, produce l’effetto costitutivo dell’obbligo a provvedere in capo
all’ente medesimo e a qualificare il conseguente, eventuale, inadempimento per gli effetti
giuridici che ne conseguono. Questa fase procedimentale si caratterizza, quindi, per il primo
approdo valutativo concluso dall’organo di controllo sulla situazione di precarietà finanziaria
dell’ente e sui rimedi idonei a recuperare condizioni di equilibrio strutturale.
Nella procedura di dissesto guidato seguono, poi, le ulteriori verifiche della Sezione regionale
che, come indicato dalla delibera n. 2/AUT/2012/QMIG del 26 gennaio 2012, possono
concludersi con il definitivo ed irreversibile accertamento del persistere dell’inadempimento
delle misure correttive e della sussistenza delle condizioni di dissesto. In pratica
dall’assegnazione del termine fino all’adozione della delibera della Sezione regionale di
controllo che accerta il persistente inadempimento, si collocano ulteriori segmenti
procedimentali nei quali confluiscono altre valutazioni di merito da parte dell’organo di
controllo ed alle quali si correlano gli altri effetti descritti nella disciplina legislativa. In questa
prospettiva, va collocata la modifica introdotta, in sede di conversione, all’art. 243 bis comma
1, alla luce della quale si pone la necessità di individuare il limite all’ammissibilità del ricorso
al piano di riequilibrio.
Con la nuova procedura si introducono ulteriori elementi di valutazioneche incidono sia
sull’esito dell’analisi prognostica del percorso di risanamento finanziario compendiato nelle
misure correttive, sia sulla reale consistenza dell’attività da svolgere per conseguirlo in
conformità alle misure indicate.
Limite logico alla rilevanza dei nuovi elementi istruttori e alle conseguenti valutazioni di
merito è la conclusione del procedimento di “dissesto guidato” e dell’intervenuta efficacia del
provvedimento conclusivo, conformementeal principio generale della certezza del diritto.
5. La portata innovativa del d.l. n.174/2012 nell’ambito del sistema dei rimedi alle situazioni di
squilibrio si rileva anche da quanto affermato dalla Sezione delle autonomie nella recente
delibera n.16/SEZAUT/2012/INPR, con la quale sono state approvate le linee-guida
51
concernenti i criteri istruttori. In particolare, “…la procedura di riequilibrio finanziario
pluriennale, disciplinata dai nuovi articoli 243-bis, ter e quater del TUEL, si inserisce in un
sistema in cui sono prefigurate, in una graduale articolazione, le situazioni di precarietà delle
gestioni amministrative ed in parallelo i rimedi per farvi fronte”. “In tale sistema articolato e
tendenzialmente completo, la procedura del cosiddetto “dissesto guidato” di cui all’art. 6,
comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, prima dell’ultimo intervento
normativo, rappresentava il rimedio di chiusura di un sistema di salvaguardia delle gestioni
degli enti locali”.
Nel riferito sistema la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale assume una sua
peculiarità per il fatto che, pur presupponendo una situazione di evidente deficitarietà
strutturale prossima al dissesto, ipoteticamente idonea a dar luogo al procedimento del c.d.
“dissesto guidato”, tende a valorizzare la responsabilità degli organi ordinari dell’ente
nell’assunzione delle iniziative per il risanamento, ai quali attribuisce la piena disponibilità
dell’iniziativa. Si tratta di una previsione coerente con uno dei principi fondamentali del
federalismo fiscale e cioè il rafforzamento concreto della responsabilità di mandato degli
amministratori, che trova espressione anche nella nuova disposizione contenuta nell’art. 4-bis
del d.lgs. n. 149/2011, introdotta dall’art. 1-bis, comma 3, n.2, del d.l. n. 174/2012, che nel
codificare la relazione di inizio mandato provinciale e comunale, contempla l’ipotesi del
ricorso alle procedure di riequilibrio. Previsione, questa, inserita nel contesto normativo, - il
richiamato d.lgs.n.149/2011- che contempla la procedura di “dissesto guidato”, ciò che rende
coerente in termini sistematici i principi, i criteri e le procedure di risanamento finanziario,
creando un ambito oggettivo di regolamentazione che attraversa il TUEL e le altre disposizioni
nella materia mettendole, appunto, a sistema.
Sul piano sostanziale la procedura di riequilibrio contiene in sé gli elementi strutturali per
configurarsi come un rimedio compiutamente autonomo nel novero delle misure di risanamento
codificate nell’ordinamento contabile degli enti locali nel quale, appunto, viene inserito. Tali
sono da considerarsi, prevalentemente, l’ampiezza del periodo di sviluppo del piano, fino a
dieci anni, il ricorso all’anticipazione dal fondo di rotazione per il risanamento finanziario che
crea immediata liquidità, potenzialmente in grado di risolvere una delle condizioni di maggiore
precarietà e determinanti ai fini del dissesto e cioè l’impossibilità di far fronte, con le modalità
previste dalla legge, ai crediti dei terzi. In pratica la potenzialità, per così dire, aggiuntiva di
risanamento finanziario che gli strumenti del piano di riequilibrio offrono all’ente in condizioni
di squilibrio strutturale, giustifica una nuova valutazione della situazione pur già apprezzata in
52
sede di “dissesto guidato”, in quanto possono considerarsi sopravvenuti determinanti elementi
di novità che fondano l’esercizio “ex novo” del potere di iniziativa del risanamento in capo al
responsabile dell’ente.
D’altra parte, il sistema codificato con la disciplina del piano di riequilibrio, crea una
condizione di raccordo tra Sezione regionale di controllo e misure di risanamento, sia nella fase
costitutiva, in quanto il piano deve essere approvato dalla Sezione di controllo, sia nella fase di
sviluppo e attuazione, in relazione alle misure previste dal comma 7, dell’art. 243-bis, che,
soprattutto nelle ipotesi di cui ci si occupa e cioè di preesistente, avanzata fase di svolgimento
del procedimento ex art. 6, comma 2 del d.lgs.n.149/2011, conserva la funzione di garanzia
ordinamentale cui presiede l’esercizio delle funzioni della Corte dei Conti, laddove già
compendiate nelle formali delibere di accertamento dell’inadempimento alle misure correttive.
Il limite naturale a tale prevalenza della procedura di riequilibrio rispetto a quella di dissesto
guidato, è rappresentato dalla completa conclusione della procedura ex art. 6, comma 2, del
d.lgs. n. 149/2011 e cioè dalla delibera di accertamento del perdurare dell’inadempimento da
parte dell’ente locale delle misure correttive e della sussistenza delle condizioni di cui all’art.
244 del TUEL.
Dopo il suddetto provvedimento la Corte, assolto il suo compito di accertamento della
situazione di dissesto, procede alla trasmissione della delibera per avviare la fase esecutiva
affidata al Prefetto. In tale fase è esercitato il potere sostitutivo degli organi di governo
dell’ente, sia ordinari, sia straordinari, competenti nella materia, che sottrae “ex lege” ai
medesimi il potere di ogni iniziativa; fase, questa, estranea all’ambito di analisi ai fini della
presente disamina.
Nelle fattispecie in esame le delibere di ricorso alla procedura di riequilibrio sono state adottate
anteriormente all’adozione delle delibere di accertamento del perdurare dell’inadempimento da
parte dell’ente locale delle misure correttive e della sussistenza delle condizioni di cui all’art.
244 del TUEL e del contestuale deferimento delle questioni di massima, per cui restano sospese
le procedure di dissesto guidato in pendenza di quelle per il riequilibrio pluriennale.
6. E’ anche da considerare che le rigorose condizioni poste dalla legge per l’effettivo
risanamento non sembrano offrire spazio ad iniziative temerarie o, comunque, solamente
strumentali, in ipotesi, finalizzate ad evitare gli effetti che conseguono alla deliberazione del
dissesto. Poiché sul merito del piano di riequilibrio si pronuncia la stessa Sezione regionale di
controllo titolare del procedimento di “dissesto guidato”, la presunta strumentalità verrebbe in
53
luce in quella sede dove prevarrebbero le ragioni di tutela del corretto uso degli strumenti di
risanamento finanziario come disciplinati dalla legge, con l’esito della non approvazione del
piano stesso.
Va, infine, considerato che nel caso, di ricorso all’anticipazione a valere sul fondo di rotazione
di cui all’art. 4 della legge n. 213/2012, gli obblighi che la legge pone a carico dell’ente in caso
di accesso a detto fondo, descritti nell’art. 243-bis, comma 9, che si aggiungono alle condizioni
di ammissibilità di accesso allo stesso fondo di cui al comma 8 lett.g) dello stesso articolo,
costituiscono una leva fondamentale per il riequilibrio della parte corrente del bilancio, che si
estrinseca in una incisiva manovra di revisione e razionalizzazione della spesa che mal si
concilierebbe con intenti emulativi o strumentali. Condizioni, quelle di cui al richiamato
comma 9, che nello schema di decreto interministeriale previsto dall’art. 243-ter, introdotto
dall’art. 3, comma 1, lett.r) del d.l. n.174/2012, in via di perfezionamento, con il quale sono
stabiliti i criteri per la determinazione dell’importo massimo dell’anticipazione dal fondo di
rotazione, ricevono significativa valorizzazione in termini di correttivo dell’importo massimo
erogabile.
P Q M
1. La questione di massima posta dalla Sezione regionale di controllo per la Calabria così
prospettata: “se, l’avvenuta deliberazione di piano di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del
Tuel (nel testo modificato dalla legge di conversione n. 213/2012), oltre ad interdire alla Corte
dei conti l’assegnazione di termini per l’adozione di misure correttive ex art. 243 bis, comma 3,
del Tuel, comporti altresì la sospensione o interruzione o arresto tout court dell’intera
procedura di dissesto guidato ex art. 6 d.lgs. n. 149/2011, indipendentemente dalla fase
procedurale in cui sia giunta e dunque anche qualora siano già proceduralmente emersi sia
l’inadempimento delle misure correttive che la sussistenza delle condizioni previste dalla legge
per la dichiarazione di dissesto finanziario” trova soluzione secondo il seguente criterio di
orientamento:
2. La presentazione della deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio ex art. 243 bis,
comma 1, del Tuel(nel testo del d.l. n.174/2012 come modificato dalla legge di conversione n.
213/2012) sospende la procedura di dissesto guidato, salvo che, alla data di presentazione della
deliberazione stessa la Sezione regionale di controllo abbia già adottato la delibera di
accertamento del perdurare dell’inadempimento da parte dell’ente locale delle misure correttive
e della sussistenza delle condizioni di cui all’art. 244 del TUEL, secondo la scansione
procedimentale individuata nella delibera n. 2/AUT/2012/QMIG del 26 gennaio 2012.
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3. La sospensione comporta che nei casi contemplati dal comma 7 dell’art. 243-quater, nei
quali è prevista la ripresa del procedimento ex art. 6, comma 2, del d.lgs.149/2012, non si
rinnovano i passaggi procedimentali già definiti e la procedura riprende il suo corso.
4. Ai criteri di orientamento stabiliti con la presente deliberazione si conformano tutte le
Sezioni regionali di controllo.
5. La Sezione regionale di controllo per la regione Calabria per gli specifici casi concernenti i
Comuni di Reggio Calabria e di Locri, adotta le conseguenti decisioni in conformità alla
presente delibera di orientamento ai sensi dell’art. 6, comma 4, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,
convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
I Relatori Il Presidente
F.to Roberto Tabbita F.to Luigi Giampaolino
F.to Rinieri Ferone
Depositata in Segreteria l’8 gennaio 2012
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
55
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 4 dell’11 febbraio 2013
Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 marzo 2013, n.57.
“LineeGuida per il referto semestrale del Sindaco per i comuni con popolazione superiore ai
15.000 abitanti e del Presidente della provincia sulla regolarità della gestione amministrativa e
contabile, nonché sull’adeguatezza ed efficacia dei controlli interni [art. 148 Tuel come
riformulato dall’art. 3, co. 1, sub e) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con
modificazioni dalla legge n. 213/2012]”.
Allegati:
- Linee guida per il referto semestrale del Sindaco per i Comuni con popolazione
superiore ai 15.000 abitanti e del Presidente della Provincia sulla regolarità della gestione e
sull’adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni (art. 148 TUEL).
- Schema di relazione.
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Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N. 4/SEZAUT/2013/INPR
Adunanza dell’11 febbraio 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Antonio
DE SALVO, Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI,
Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria
CARBONE, Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Fabio
Gaetano GALEFFI, Gianfranco POSTAL
Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Gianluca
BRAGHÒ, Benedetta COSSU
Referendari Luigi DI MARCO, Antonio DI STAZIO
Consiglieri Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo
GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,
Adelisa CORSETTI
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934,
n. 1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali, e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto l'articolo 1, commi 166 e ss. della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (finanziaria
2006);
Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei
conti, approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e
successive modificazioni.
57
Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre
2012, n. 213;
Visto l’art. 11-bis del citato d.l. 10 ottobre 2012, n. 174;
Visto in particolare l’art. 148 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti
locali, novellato dalla lettera e) del comma 1, dell’art. 3, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174,
come sostituita dalla legge di conversione 7 dicembre 2012, n. 213;
Uditi i relatori Francesco Petronio, Carmela Iamele e Rinieri Ferone nelle adunanze
del 23 gennaio e dell’11 febbraio 2013
DELIBERA
di approvare l’unito documento e lo schema di relazione, che costituiscono parte
integrante della presente deliberazione, riguardanti le linee guida per il referto semestrale
del Sindaco per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e del Presidente della
provincia sulla regolarità della gestione amministrativa e contabile, nonché sull’adeguatezza
ed efficacia dei controlli interni.
Le Sezioni regionali di controllo, in relazione alle peculiarità degli enti controllati,
possono stabilire adattamenti allo schema di relazione approvato con la presente
deliberazione.
Le presenti linee guida e l’unito schema di relazione si applicano ai comuni con
popolazione superiore ai 15.000 abitanti e alle province ricomprese nel territorio delle
Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, tenendo conto
di quanto disposto dall’art. 11-bis del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
La presente deliberazione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana.
Così deliberato in Roma, nell’adunanza dell’11 febbraio 2013.
I Relatori Il Presidente
F.to Francesco Petronio F.to Luigi Giampaolino
F.to Carmela Iamele
F.to Rinieri Ferone
Depositata in Segreteria il 18 febbraio 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
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CORTE DEI CONTI
SEZIONE DELLE AUTONOMIE
LINEE GUIDA PER IL REFERTO SEMESTRALE DEL SINDACO PER I COMUNI
CON POPOLAZIONE SUPERIORE AI 15.000 ABITANTI E DEL PRESIDENTE
DELLA PROVINCIA SULLA REGOLARITÀ DELLA GESTIONE E
SULL’ADEGUATEZZA ED EFFICACIA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI
INTERNI (ART. 148 TUEL)
1. La relazione semestrale del Sindaco o del Presidente della Provincia di cui all’art.148 del TUEL
come riformulato dall’art. 3, co. 1, sub e) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con
modificazioni dalla legge n. 213/2012, si inserisce nell’ambito di un ampio intervento operato dal d.l.n.
174/2012in tema di rafforzamento dei controlli sulle autonomie locali adottato mediante modifica testuale di
una serie di disposizioni del TUEL.
La specifica misura è funzionale a verificare “la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il
funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e dell’equilibrio di bilancio di
ciascun ente locale”.
Tale misura si colloca in un contesto nel quale viene decisamente innovata la disciplina dei controlli
interni con un rinnovato interesse da parte del legislatore alla effettiva funzionalità di un sistema di
programmazione, gestione e controllo. I controlli dovranno costituire un solido supporto per scelte
decisionali funzionali alla realizzazione di processi di razionalizzazione della gestione e della spesa e ad
innescare un radicale mutamento dei comportamenti amministrativi.
La nuova impostazione dei controlli interni si appunta, per molti aspetti, sulla regolarità
amministrativa e contabile e sulla dimensione finanziaria dei fenomeni, ma concretizza, altresì, una visione
più ampia nella quale vengono in evidenza ulteriori aspetti. Una osservazione più estesa degli aspetti della
gestione non manca di risultare rilevante anche per assicurare la sostenibilità degli equilibri finanziari.
Infatti, nell’attuale situazione, gli sforzi per il risanamento devono essere concentrati verso la
razionalizzazione degli obiettivi e dei processi al fine di assicurare un percorso che sappia coniugare la
regolarità dell’azione, intesa come rispetto del complesso delle regole finanziarie e procedurali, con
l’efficacia e l’efficienza della gestione. Il complesso di queste linee di azione, che solo un sistema funzionale
di controlli interni può supportare, dovrà condurre verso l’economicità della gestione con la riduzione dei
costi di erogazione dei servizi, senza ridurne sensibilmente la qualità e l’estensione. Il descritto percorso
virtuoso verso la riduzione della spesa pubblica, affidato in ampia misura agli enti territoriali, è al momento
59
l’unica via percorribile per assicurare la tenuta dei conti pubblici ed è strategico per la stabilità finanziaria del
Paese.
Le differenze della nuova disciplina dei controlli interni, rispetto a quella vigente, si colgono con
particolare risalto nel livello di maggior dettaglio relativo alla organizzazione ed alle finalità delle verifiche e
nel coinvolgimento diretto delle figure organizzative di maggior livello di responsabilità presenti negli enti,
quali il segretario comunale, il direttore generale e i responsabili dei servizi.
Questa ristrutturazione dei controlli interni comporta una più immediata vicinanza tra attività
gestionale e monitoraggio della stessa alla luce di specifici parametri di valutazione. Tali specificità si
colgono sia negli aspetti di procedimentalizzazione dei controlli di regolarità amministrativa e contabile,
calibrati sui singoli atti attraverso i pareri dei responsabili dei servizi nella fase preventiva, sia nelle
valutazioni improntate ai principi di revisione aziendale sugli atti di gestione di maggiore impatto (come
individuati dall’art. 3 comma 2) nella fase successiva.
Nel delineato contesto si inserisce il controllo di legittimità e regolarità delle gestioni intestato alle
Sezioni regionali, la cui più serrata frequenza infrannuale consente valutazioni in corso d’esercizio. In questo
senso il referto che il Sindaco o il Presidente della Provincia è tenuto a trasmettere ogni semestre alla
Sezione regionale di controllo, dovrà consentire di leggere il concreto sviluppo della gestione attraverso la
conoscenza degli atti e delle attività gestionali di maggior rilievo, mediante i quali l’ente attua i piani ed i
programmi. Al riguardo risulta rilevante che le nuove disposizioni ricevano pronta ed adeguata attuazione nei
regolamenti e negli atti di programmazione e pianificazione; che sia svolto in corso di gestione il
monitoraggio dell’attuazione dei programmi e venga sottoposto a verifica periodica il piano esecutivo di
gestione (PEG), nella sua nuova configurazione.
Come si è detto, il campo delle verifiche alle quali dovrà far fronte il rinnovato sistema dei controlli
interni è ampio ed abbraccia i diversi aspetti della gestione partendo dalla regolarità finanziaria, intesa come
rispetto del complesso delle regole di finanza pubblica applicabili agli enti e, in particolare, quella
dell’equilibrio di bilancio, riguardando la regolarità amministrativa, anche sotto il profilo del rispetto delle
procedure.
In tal senso nelle linee-guida, alle quali i vertici politici degli enti dovranno informare le proprie
relazioni semestrali, è necessario prendere in considerazione la regolare osservanza delle norme che
disciplinano il settore degli appalti, le spese di funzionamento, la gestione del patrimonio immobiliare e gli
altri ambiti di gestione di maggior rilievo finanziario.
In considerazione di quanto fin qui argomentato le finalità di fondo del controllo introdotto dal
nuovo art. 148 del TUEL possono essere declinate nei seguenti punti:
verifica dell’adeguatezza funzionale e dell’effettivo funzionamento del sistema dei controlli
interni;
valutazione degli strumenti diretti a verificare la coerenza dei risultati gestionali rispetto agli
obiettivi programmati;
60
verifica dell’osservanza dei principali vincoli normativi di carattere organizzativo,
finanziario e contabile;
rilevazione degli eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica;
monitoraggio in corso d'anno degli effetti prodotti in attuazione delle misure di finanza
pubblica e dei principali indirizzi programmatici dell’ente;
consolidamento dei risultati con quelli delle gestioni degli organismi partecipati.
Il nuovo adempimento previsto dall’art. 148 novellato va attivato per la prima volta con riferimento
alla situazione in atto al termine del primo semestre 2013 e successivamente a fine esercizio. In fase di prima
applicazione sarà necessaria una più accurata rilevazione iniziale di una serie di aspetti che attengono
all’organizzazione dell’ente, ai sistemi informativi, al sistema dei controlli interni, che costituirà un
patrimonio stabile di informazioni suscettibile di successive implementazioni. Nella prima edizione delle
linee guida, dunque, verrà compiuta una particolare e più ampia elaborazione estesa ad aspetti, che, a regime,
dovrebbero essere solo aggiornati.
Il contenuto delle relazioni relative al secondo semestre dovrà essere meno ampio, in quanto le
rilevazioni sullo stato dell’organizzazione dovranno essere solamente consolidate, mentre per gli aspetti di
carattere finanziario ci si potrà limitare ad una disamina della situazione complessiva, sotto i profili evocati
dalla norma (rispetto delle regole contabili ed equilibri di bilancio), rinviando per una maggiore analisi ai
contenuti della relazione sul rendiconto.
Al fine di evitare duplicazioni di richieste di dati e reiterazioni di adempimenti, aventi analoghe
caratteristiche funzionali e metodologiche, questo nuovo strumento informativo dovrà essere coordinato con
le altre modalità di monitoraggio e controllo, già ampiamente collaudate, di cui dispongono le Sezioni
regionali di controllo (Linee guida ex art. 1, commi 166 e seguenti, l. 266/2005 e relativi questionari sulle
relazioni dei revisori al bilancio e al rendiconto).
Tutte le verifiche, che non siano motivate da specifiche esigenze di monitoraggio infrannuale, ma
finalizzate all’accertamento delle gravi irregolarità contabili e finanziarie, restano nell’alveo dei controlli ex
art. 1 co. 166 e ss. della legge finanziaria per il 2006.
La necessità di coordinamento si pone anche rispetto allo sviluppo degli strumenti di controllo della
gestione finalizzati alla revisione della spesa, ex art. 6 del d.l. n.174/2012, che rappresenta, nell’ambito del
panorama dei controlli sulla regolarità della gestione eseguiti dalle Sezioni regionali, una tipologia a sé
stante. Tali verifiche, mirate all’ottimizzazione delle risorse ed alla riduzione della spesa, costituiscono una
modalità di controllo che si incentra, essenzialmente, sulla valutazione dei profili dell’efficacia (intesa quale
grado di raggiungimento degli obiettivi),dell’efficienza (quale rapporto tra prodotti e valore delle risorse
impiegate) e dell’economicità (come scelta dei mezzi meno onerosi per il conseguimento degli obiettivi
programmati).
In considerazione dell’esigenza di dare immediato avvio alle attività finalizzate agli adempimenti
suddetti, lo schema di queste prime linee guida è suscettibile di adattamenti necessari per standardizzare le
richieste informative che costituiscono l’ossatura delle relazioni semestrali. Per garantire una maggiore
61
ponderazione dei contenuti delle relazioni esse devono essere condivise dagli organi di controllo interno e
accompagnate dal parere del collegio dei revisori.
Le presenti linee guida e lo schema di relazione si articolano, pertanto, in due Sezioni distinte,
ciascuna delle quali compendia i tratti caratteristici di particolari profili gestionali. Il modello allegato,
strutturato in forma di questionario, costituisce una schematizzazione e semplificazione del contenuto
necessario del referto; ovviamente sarà possibile integrare tale schema con elementi discorsivi a maggiore
illustrazione dei profili esaminati.
2. La prima Sezione (Regolarità della gestione amministrativa e contabile) è incentrata sul rispetto
dei parametri della regolarità amministrativa e contabile, con richieste volte ad individuare la presenza di
eventuali lacune gestionali che possano, almeno potenzialmente, alterare i profili di una sana e corretta
gestione finanziaria. In tale ambito è riservata attenzione alla programmazione, specie in considerazione
delle possibili ricadute sugli equilibri di bilancio. Vanno affrontate, in particolare, le tematiche concernenti,
la corretta gestione delle entrate e la copertura delle spese, nonché la salvaguardia degli equilibri finanziari
ed economici, in un’ottica di progressivo riscontro della tenuta degli obiettivi di finanza pubblica e di
tempestiva rilevazione degli scostamenti che richiedano l’adozione di adeguate misure correttive. Nel
contesto delle valutazioni, si presta attenzione anche agli obblighi in materia di trasparenza.
Nella prima relazione sarà d’interesse acquisire informazioni concernenti le caratteristiche generali della
popolazione, del territorio e dell’economia insediata, nonché l’indicazione dei dati di carattere generale
relativi alle risorse umane, strumentali, tecnologiche utilizzate per la gestione dei servizi resi ed i sistemi
informativi impiegati.
Nel caso di avvenuta conclusione della consiliatura, sono di notevole rilievo la relazione di fine mandato e
gli adempimenti che ad essa si riconnettono ai sensi dell’art. 4 del d.lgs. n. 149/2011 (trasmissione al tavolo
tecnico interistituzionale - se istituito - ricezione del successivo rapporto del predetto tavolo tecnico e
trasmissione della relazione e del rapporto alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza
pubblica). Parimenti, a decorrere dalla prossima consiliatura, la relazione d’inizio mandato (art. 4-bis d.lgs.
149/2011) costituisce un’importante rappresentazione della situazione lasciata dalla precedente gestione.
Lo stato di attuazione dell’attività programmata, il cui svolgimento in corso d’anno può anche comportare
implicazioni sulla tenuta degli equilibri di bilancio, deve formare oggetto di monitoraggio, in particolare per
rilevare eventuali scostamenti dalle linee programmatiche, definite dal bilancio annuale e pluriennale, i cui
riflessi possano alterarne gli equilibri, con analisi delle cause e delle misure correttive adottate.
In tale valutazione assume rilevo la coerenza del bilancio con il PEG - nella nuova configurazione che ha
assunto, dopo le modifiche introdotte all’art. 169 del TUEL dall’art. 3, co. 1, lettera g-bis) del d.l. n.
174/2012 - nonché con i programmi ed i progetti illustrati nella relazione previsionale e programmatica.
Un rilevante aspetto della gestione è costituito dal complessivo andamento di tutti i servizi, sotto il profilo
dell’adeguatezza dell’organizzazione alle esigenze della popolazione, con particolare focalizzazione sui
servizi esternalizzati e sulle modalità del loro affidamento evidenziando le motivazioni che sono alla base
62
delle soluzioni prescelte e l’entità del ricorso a concessioni e ad affidamenti a società e/o organismi
partecipati.
A tale riguardo è necessario rilevare la tipologia degli organismi partecipati e del settore prevalente di
attività, per conoscere l’osservanza del divieto di detenere partecipazioni in "attività non
strettamentenecessarie” per il perseguimento delle finalità istituzionali (art. 3, co. 27, l. 24 dicembre 2007, n.
244).
Al fine di consentire il controllo sulle società partecipate non quotate ex art. 147-quater, come introdotto
dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge 213/2012, secondo criteri di graduale applicazione,la
relazione previsionale e programmatica deve individuare gli obiettivi gestionali per le società partecipate, in
riferimento a precisi standard qualitativi e quantitativi.
In merito all’adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali alla normativa comunitaria, è necessario
considerare gli adempimenti in attuazione dell’art. 34 del d.l. n. 179/2012, convertito dalla legge 17
dicembre 2012, n. 221, con particolare riferimento all’apposita relazione prevista al comma 20.
Lo stato di attuazione del programma triennale dei lavori pubblici e la realizzazione delle opere di cui
all’elenco annuale ex art. 128 del d.lgs. n. 163/2006, assume rilievo al fine della verifica della regolarità
procedurale, del rispetto dei vincoli di finanza pubblica e della corretta programmazione dei pagamenti.
2.1 L’andamento delle entrate deve essere oggetto di attenzione nella relazione previsionale e
programmatica, nella quale viene espressa una valutazione generale sulle fonti di finanziamento,
individuandone la tipologia e il livello d’incidenza sul complesso delle entrate correnti e sul pertinente titolo.
Nella sede del monitoraggio assume rilievo la ricognizione delle principali delibere adottate in materia di
determinazione delle aliquote o tariffe dei tributi locali ed eventuali detrazioni. L’andamento delle entrate di
competenza va osservato anche attraverso il raffronto con l’andamento storico, soprattutto relativamente al
rapporto riscossioni/accertamenti. Di rilievo è la verifica del grado di copertura dei costi dei servizi pubblici
locali, garantito dall’applicazione delle tariffe vigenti.
La specifica attività di riscossione e le sue modalità di gestione (in proprio, esternalizzate, in house etc.),
nonché la regolarità della gestione del carico affidato, le quote effettivamente riscosse e quelle rimaste da
riscuotere vanno valutate in quanto sono determinanti ai fini di un’efficiente gestione dell’entrata.
Di non minore rilievo sono la regolare e puntuale riscossione dei proventi da locazione e di ogni altro
provento connesso all’utilizzo o affidamento in concessione dei cespiti patrimoniali, indicando gli eventuali
beni concessi in comodato gratuito o altra forma di esenzione dal pagamento di canoni e/o tariffe, con le
ragioni che ne giustificano la gratuità.
Pari attenzione è da rivolgere in particolare alle attività poste in essere per l’attuazione del piano delle
alienazioni e valorizzazioni immobiliari e per eventuali programmi di dismissione in atto.
2.2 Per la gestione della parte passiva del bilancio è necessario che l’amministrazione stabilisca
obiettivi di riduzione degli oneri di funzionamento, con particolare riguardo al contenimento della spesa per
acquisti di beni e servizi e di quella per il personale, nel rispetto delle disposizioni concernenti i vincoli in
63
materia di finanza pubblica e di revisione della spesa (solo per il primo semestre e da richiamare nella
relazione del secondo semestre).
Particolare rilievo assumono i riferimenti a processi di razionalizzazione e riorganizzazione amministrativa
realizzati in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 9, comma 1, del d.l. n. 95/2012, convertito dalla
legge 135/2012, nonché a quelli di riorganizzazione e/o di rideterminazione della dotazione organica,
conseguenti all’applicazione degli articoli 6 e 6-bis del d.lgs. n.165/2001, quantificando le eventuali
eccedenze o posizioni soprannumerarie e i conseguenti interventi avviati in tema di disponibilità, mobilità in
uscita, blocco del turnover o altre modalità. Finalità queste, perseguibili a mezzo di un monitoraggio
permanente della produttività delle risorse umane impiegate.
Occorre tenere conto che l’andamento della spesa per il personale sostenuta direttamente dall’ente ha
un’incidenza rilevante nei processi di razionalizzazione e contenimento. Parimenti importante è anche il
costo delle risorse umane impiegate nelle società ed organismi partecipati, da quantificare in funzione del
grado di partecipazione dell’ente e in osservanza delle indicazioni fornite dalla Sezione delle autonomie con
la delibera n. 14/AUT/2011/QMIG.
Ai fini della regolarità delle spese di investimento effettuate nel semestre, assume importanza la conformità
delle procedure per l’affidamento degli appalti di lavori, servizi e forniture, al codice dei contratti (d.lgs. n
163/2006).
2.3 in tema di trasparenza sono in primis significativi gli adempimenti connessi alle prescrizioni
dell’art. 41-bis del TUEL, introdotto dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge 213/2012. In
particolare è necessario riferire in merito all’adozione di regolamenti volti a disciplinare le modalità di
pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo, da
pubblicare sul sito internet dell’ente annualmente e, comunque, all’inizio e alla fine del mandato.
Nel contesto delle valutazioni sullo stato della trasparenza della gestione, deve anche farsi riferimento ai
principali adempimenti in materia di trasparenza, che sono riportati nella Tabella n. 5, presente nell’allegato.
3. La seconda Sezione (Adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni), ha
un’impostazione a valenza essenzialmente ricognitiva, in quanto diretta a registrare la presenza di eventuali
criticità di fondo nel sistema organizzativo-contabile. Nelle relazioni successive sarà sufficiente delineare
l’evoluzione del quadro di riferimento e l’aggiornamento dei principali indicatori di funzionalità gestoria.
L’articolazione del sistema dei controlli interni, gli strumenti, le metodologie, gli organi e gli uffici
coinvolti nell’attività sono di supporto indispensabile al funzionamento dell’ente e alla rilevazione dei
risultati.
Nell’ambito della ricognizione del sistema di controllo interno assume particolare rilievo la parte
dedicata al suo funzionamento, nella quale vengono toccati aspetti che attengono alla concreta operatività
degli organi, visti nella dimensione dinamico-operativa con riferimento all’assetto dei controlli interni.
Un rilevante supporto per la rilevazione dei fatti di gestione è costituito dal sistema di contabilità
adottato con riferimento alle fonti interne (regolamento di contabilità, regolamento dei servizi in economia,
64
regolamento di economato etc..). In particolare rileva l’adozione di un sistema di contabilità economica
(indicandone le modalità operative), così come è utile conoscere il sistema informativo utilizzato per la
gestione contabile e se è in corso la “sperimentazione” ai sensi dell’art. 36 del d.lgs. n.118/2011. Assume
significatività il sistema di misurazione e valutazione della performance individuale ed organizzativa, ex
d.lgs. n. 150/2009.
3.1 Per gli enti di maggiori dimensioni l’art. 147-ter del TUEL, così come introdotto dal d.l.n.
174/2012, convertito dalla legge 213/2012, ha assegnato un ruolo significativo al controllo strategico che
impone il preliminare adeguamento dell’organizzazione della struttura, con criteri di graduale applicazione e,
quindi, la fissazione dei principali obiettivi, nonché la valutazione degli aspetti economico-finanziari e socio-
economici connessi.
In tal sede rilevano le risultanze dei controlli, ex ante ed ex post, tesi a verificare la conformità tra gli
obiettivi sia strategici che operativi dell’amministrazione e le scelte operate dai dirigenti, nonché tra gestione
ed allocazione delle risorse umane, materiali e finanziarie.
3.2 Laspecificità del controllo di gestione è quella di centrare l’attenzione sulle misure che
consentono di verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa, al fine di
ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi correttivi, il rapporto tra azioni realizzate ed obiettivi
operativi assegnati, nonché tra risultati ottenuti e risorse impiegate. L’organo preposto al controllo di
gestione deve essere in grado di fornire, all’organo politico, elementi e valutazioni idonee a modularne i
compiti d’indirizzo.
Di supporto a tale attività è il modello organizzativo adottato e l’idoneità delle procedure poste in
essere e l’indicazione delle caratteristiche fondamentali dell’attività di controllo, avendo riguardo alle
modalità di rilevazione (contabili ed extra-contabili), alla frequenza delle stesse, all’imputazione per centro
di responsabilità/costo/servizio, alla tempestività dei dati, agli indicatori prescelti, all’analisi degli
scostamenti e alle modalità di correzione degli stessi. Il controllo di gestione utilizza tecniche per
l’elaborazione delle informazioni finanziarie anche alla luce di esperienze gestionali di ispirazione
aziendalistica. Compito di questi controlli è quello di esprimere un giudizio di adeguatezza sugli strumenti
finalizzati alla verifica dell’attuazione dei piani, dei programmi e degli altri atti di indirizzo, in termini di
congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi operativi definiti. Il riscontro di azioni e/o interventi
inefficaci, inefficienti o di irregolarità e palesi violazioni dei criteri di economicità, impone la segnalazione
da parte del controllo di gestione con l’indicazione delle misure correttive da adottare.
3.3 L’art. 147, comma 2, lettera d), del TUEL, impone la graduale attuazione della redazione del
bilancio consolidato, misura questa funzionale alla rilevazione dell’efficacia, efficienza ed economicità della
gestione degli organismi esterni dell’ente*. Al riguardo è anche necessario che sia regolamentata ed istituita
una struttura di controllo sulle società partecipate in attuazione dell’art. 147-quater del TUEL, introdotto
dall’articolo 3 del d.l. 174/2012 e sia predisposto un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i
rapporti finanziari tra l'ente proprietario e la società, nonché la situazione contabile, gestionale ed
65
organizzativa della stessa, i contratti di servizio, la qualità dei servizi e il rispetto delle norme di legge sui
vincoli di finanza pubblica.
L’Ente locale dovrebbe anche garantire il controllo della qualità dei servizi erogati, sia direttamente,
sia mediante organismi gestionali esterni, definendo le metodologie impiegate per misurare la soddisfazione
degli utenti esterni ed interni dell’ente, secondo i criteri di graduale applicazione previsti dalle norme.
Per il controllo sugli equilibri di bilancio, è utile conoscere se siano state adottate nuove norme
regolamentari per ottemperare alle previsioni di cui all’art. 147-quinquies del TUEL.
Le novità introdotte nell’ambito dei controlli interni esaltano l’attività di coordinamento e di
vigilanza del responsabile del servizio finanziario, e l’attività di controllo da parte dei responsabili dei
servizi, al fine di garantire la costante verifica degli equilibri finanziari della gestione di competenza, della
gestione dei residui e della gestione di cassa, anche nell’ottica della realizzazione degli obiettivi di finanza
pubblica determinati dal patto di stabilità interno. E’ importante che il controllo sugli equilibri finanziari si
estenda a valutare gli effetti prodotti dai risultati di gestione degli organismi esterni, sul bilancio finanziario
dell’ente.
Le verifiche in corso d’anno dovrebbero anche riguardare lo stato del monitoraggio sul rispetto del
Patto di stabilità interno.
3.4 Le novità introdotte dal legislatore con il d.l. n.. 174/2012 richiedono l’implementazione di
nuove linee organizzative volte a conferire una struttura rispondente al nuovo controllo di regolarità
amministrativa e contabile. Nel dettaglio possono essere formulate procedure tipizzate per l’acquisizione dei
dati e individuate specifiche unità organizzative.
Ai sensi del novellato articolo 49 del TUEL, su ogni proposta di deliberazione sottoposta agli Organi
di governo dell’Ente, che non sia mero atto di indirizzo, è necessario acquisire il parere, da inserire nella
deliberazione, relativo alla regolarità tecnica e in ordine alla regolarità contabile. In tale sede possono essere
rilevate criticità e suggeriti adempimenti; meritano segnalazione i casi in cui la Giunta e/o il Consiglio non si
sono conformati ai pareri, indicando la motivazione addotta.
Le delibere che, pur non comportando impegno di spesa o diminuzione di entrata, siano idonee a
produrre riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’Ente devono
essere sottoposte a parere tecnico e/o contabile. Per i controlli ex post, di regolarità amministrativa e
contabile, secondo il disposto dell’art. 147- bis del TUEL, devono essere fissati i principi generali e
regolamentate le modalità per la revisione successiva degli atti.
La revisione può basarsi su tecniche di campionamento, stabilendo criteri per determinare la
dimensione del campione e la tipologia degli atti oggetto di osservazione. Nell’analisi degli esiti della
revisione meritano evidenza le irregolarità eventualmente rilevate, il numero e la tipologia delle stesse. Può
anche essere utile una rappresentazione statistica del grado di aderenza delle procedure rispetto alle
prescrizioni normative.
3.5Lo schema di relazione semestrale e il questionario, approvati dalla Corte in prima applicazione,
potranno essere oggetto di aggiustamenti e semplificazioni alla luce dell’esperienza applicativa. Tali
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documenti costituiscono l’occasione per l’impianto di una specifica base informativa, che sarà via via
aggiornata e sviluppata con i dati acquisiti attraverso le successive relazioni.
La predisposizione di tale nuovo documento può comportare, nell’ambito di una complessiva
razionalizzazione dei diversi strumenti informativi, il sostanziale alleggerimento degli elementi richiesti
attraverso le linee guida previste dalla legge finanziaria per il 2006 (art. 1, co. 166 e ss.).
Le relazioni, oltre al contenuto minimo rappresentato dalla compilazione dello schema, potranno dar
conto anche di eventuali ulteriori profili di interesse relativi alla regolarità della gestione e all’adeguatezza ed
efficacia del sistema dei controlli interni.
La relazione relativa al primo semestre 2013 dovrà essere trasmessa alle Sezioni regionali di
controllo della Corte entro il 30 settembre 2013; quella relativa al secondo semestre, non oltre il 31 marzo
2014.
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SCHEMA DI RELAZIONE PER IL REFERTO SEMESTRALE DEL SINDACO, PER
I COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE AI 15.000 ABITANTI, E DEL
PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
SEZIONE PRIMA
REGOLARITA’ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE
1.A. PROGRAMMAZIONE
La relazione (solo per il primo semestre) è schematicamente introdotta da informazioni
concernenti le caratteristiche generali della popolazione, del territorio e dell’economia
insediata, nonché dalla indicazione dei dati di carattere generale relativi alle risorse umane,
strumentali, tecnologiche utilizzate per la gestione dei servizi resi ed i sistemi informativi
impiegati.
…………………………………………………………………………………………………………………………………….………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….………………………………………………….
1.1. E’ stata predisposta la relazione di fine mandato?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.2. E’ stata predisposta la relazione d’inizio mandato?
(a decorrere dalla prossima consiliatura - art. 4-bisd.lgs. 149/2011)
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.3. Quali strumenti di pianificazione e programmazione sono stati adottati dall’Ente?
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
1.3.a E’ previsto un modello di programmazione e controllo integrato?
SI □ NO □
In caso di risposta positiva descriverne i passaggi salienti:……………………………………………………..……
1.4. L’organizzazione dei singoli servizi è stata strutturata sulla base della rilevazione delle
esigenze della popolazione?
SI □ NO □
1.4.a Nel caso siano state rilevate criticità, indicare quali servizi sono interessati e
quali strumenti programmatori correttivi sono stati adottati:………………………………………………………………………
1.5. E’ stata riscontrata, nel semestre, la coerenza del PEG, nella nuova configurazione che ha
assunto, dopo le modifiche introdotte all’art. 169 del TUEL dall’art. 3, co. 1, lettera g-bis) del
d.l. n. 174/2012, con il bilancio, nonché con i programmi ed i progetti illustrati nella relazione
previsionale e programmatica?
SI □ NO □
1.5.a Nel caso di risposta negativa segnalare eventuali disallineamenti con analisi delle
cause:……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
1.6. In sede di relazione previsionale e programmatica, sono stati individuati gli obiettivi
gestionali per le società partecipate, in riferimento a precisi standard qualitativi e quantitativi,
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al fine di consentire il controllo sulle società partecipate non quotate ex art. 147-quater*, come
introdotto dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.7. E’ stato adeguato l’ordinamento dell’Ente alle disposizioni previste, per i servizi pubblici
locali, dall’ art. 34, co. 20 e 21, del d.l. 179/2012, convertito dalla legge 17.12.2012, n. 221?
SI □ NO □
1.8. Sono state adottate misure per adeguare l’ordinamento dell’Ente ai principi della libera
iniziativa economica privata?
SI □ NO □
1.8.a In caso di risposta positiva, indicare quali misure sono state adottate:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………….
1.9. E’ stata rideterminata la dotazione organica dell’Ente a seguito dell’assunzione di
partecipazioni in società o altri organismi (dall’art. 3, co. 30 legge n. 244 del 24 dicembre
2007)?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.10. E’ stata programmata e/o attuata la ristrutturazione e razionalizzazione delle società
controllate, sulla base di piani approvati, previo parere favorevole del Commissario
straordinario per la razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi di cui all’art. 2,
d.l. 52/2012 convertito dalla legge 94/2012 (art. 4, co. 3-sexies d.l. n. 95/2012 convertito
dalla legge n. 135/2012)?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.11. Nel semestre sono stati programmati interventi per migliorare il grado di riscossione
delle entrate proprie, con particolare riferimento a quelle tributarie?
SI □ NO □
1.11.a In caso di risposta positiva indicare, brevemente,
quali:……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….……….
1.12. E’ stato verificato, in relazione a ciascuno dei principali servizi pubblici locali, il grado di
copertura dei costi, garantito dall’applicazione delle tariffe vigenti?
SI □ NO □
1.12.a In caso di risposta positiva indicare la percentuale di copertura, distintamente
per ciascun servizio……………………………………………………….………………………………………………………………………………
1.13. Il programma triennale dei lavori pubblici e di realizzazione delle opere di cui all’elenco
annuale ex art. 128 del D. Lgs. 163/2006, è coerente con il bilancio e con il piano dei
pagamenti, anche ai fini del rispetto del patto di stabilità?
SI □ NO □
1.13.a Motivare succintamente la risposta:………………………………………………………………………………………………………………
69
1.B. GESTIONE
1.B.1. ENTRATE
1.14. Con quale modalità di gestione è organizzata l’attività di riscossione?
Direttamente dall’Ente SI □ NO □
Attraverso società controllata
dall’Ente SI □ NO □
In forma associata con altri
Enti SI □ NO □
Affidata ad Equitalia SI □ NO □
Affidata a società di
riscossione SI □ NO □ mediante gara? SI □ NO □
Altro SI □ NO □ specificare:…………………………….
1.15. In relazione alle quote effettivamente riscosse e a quelle rimaste da riscuotere è stata
effettuata una valutazione sull’efficienza della gestione delle entrate?
SI □ NO □
1.15.a A seguito delle verifiche effettuate sulla gestione del carico, indicare la
percentuale di inesigibilità:………..%
1.15.b Indicare le cause più significative che hanno determinato la mancata
riscossione:……………………………………………………………………………………………………………………………
1.15.c Indicare le misure correttive adottate, specificando il tipo di provvedimento
assunto dall’Ente: …………………..………………………………………………………………………………………………
1.16. Valutazione sulle fonti di finanziamento e sul grado di autonomia finanziaria:
Incidenza Entrate proprie su Entrate Correnti: ……………. (indicare percentuale)
Tipologia di Entrata
propria
Percentuale di incidenza sulle
Entrate correnti
Titolo di Bilancio
(I o III)
Percentuale di incidenza sul
titolo di bilancio
Accertamenti in
c/competenza
Riscossioni in
c/ competenza
1.17. Le entrate di competenza riscosse nel semestre sono congrue rispetto ai dati
previsionali?
SI □ NO □
1.17.a Nel caso siano stati rilevati significativi scostamenti, specificarne le
motivazioni:…………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………....
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
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1.18. Il grado di riscossione delle entrate di competenza (riscossione/accertamenti), anche
avendo riguardo all’andamento storico, risulta idoneo a garantire gli equilibri di cassa?
SI □ NO □
1.19. Sono state riscosse nel semestre entrate straordinarie?
SI □ NO □
1.19.a Nel caso di risposta positiva specificare la natura e l’eventuale esistenza di un
vincolo di destinazione:…………………………………………………………………………………………………………………………………..
1.20. I proventi da locazione e/o ogni altro provento, connesso all’utilizzo o affidamento in
concessione dei cespiti patrimoniali, vengono riscossi in modo regolare?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.21. Sono concessi beni in comodato gratuito o altra forma di esenzione dal pagamento di
canoni e/o tariffe?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.21.a In caso di risposta positiva, è stata effettuata una valutazione sulle ragioni che
ne giustificano la concessione a titolo gratuito?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.21.b Indicare il provvedimento con il quale è stata effettuata la concessione ………………….
1.22. Gestione del patrimonio - Per ogni programma di dismissione di attività patrimoniali
attuato nell’ultimo triennio (beni immobili pubblici e partecipazioni) indicare gli importi previsti,
accertati e riscossi (precisando l’anno di effettivo incasso).
Descrizione dei beni da
dismettere
Previsioni
Accertamenti Riscossioni
Competenza Residui Competenza Residui Competenza Residui
Con riguardo alle gare espletate con esiti infruttuosi, fornire elementi di dettaglio quali: la data
del primo bando, il numero delle gare andate deserte e se è stata effettuata una valutazione
sulla mancata cancellazione del residuo:……………………………………………………………………………………………………………….
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1.B.2. SPESE
1.23. Hanno trovato piena attuazione nel semestre i programmi contenuti nella Relazione
previsionale e programmatica e nel Piano esecutivo di gestione?
SI □ NO □
1.23.a Nel caso di risposta negativa indicarne le motivazioni:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
1.24. L’attuazione dell’attività programmata nel semestre ha comportato implicazioni sulla
tenuta degli equilibri di bilancio?
SI □ NO □
1.25. In relazione agli obiettivi di riduzione delle spese di funzionamento, nel rispetto delle
disposizioni concernenti i vincoli in materia di finanza pubblica e di revisione della spesa
pubblica, sono stati realizzati processi di razionalizzazione e riorganizzazione amministrativa in
ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 9, comma 1, del d.l. 95/2012, convertito dalla
legge 135/2012?
SI □ NO □
1.25.a In caso di risposta positiva indicare gli estremi dei provvedimenti adottati:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………….
1.26. Sono state effettuate, nel semestre, dismissioni o alienazioni di società controllate
direttamente o indirettamente ai sensi dell’art. 4, comma 1, del decreto legge 95/2012
(spendingreview) convertito dalla legge n. 135/2012?
SI □ NO □
1.26.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi della delibera consiliare di avvio
della procedura:…………………………………………………………………………………………………………………….
1.27. Indicare la percentuale di beni e servizi acquistati dall’Ente mediante ricorso a centrali di
committenza rispetto al totale degli impegni assunti nel semestre a tale titolo
1.28. Elencare i servizi esternalizzati e le modalità indicando:
Servizi esternalizzati Modalità Erogazioni annualmente previste a
carico dell’Ente
1.29. E’ stata effettuata una valutazione di convenienza economica rispetto alla gestione
diretta?
SI □ NO □
1.29.a In caso di risposta positiva, allegare l’atto.
1.30. Sono emerse criticità, nella gestione dei servizi pubblici locali, anche in virtù di
sopravvenute ed imprevedibili esigenze di carattere straordinario che abbiano richiesto
interventi non programmati?
SI □ NO □
72
1.30.a In caso di risposta positiva, indicare i servizi interessati:
…………………………….…………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
1.31. Le società affidatarie in house hanno rispettato le prescrizioni dell’art. 3-bis, co. 6 del
d.l. n. 138/2011, convertito dalla legge 148/2011 in tema di:
acquisto di beni e servizi SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
reclutamento del personale SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
conferimento di incarichi SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.32. E’ stata adottata la delibera di ricognizione di cui all’art. 3 co.27 l. 24 dicembre 2007, n. 244?
SI □ NO □
1.32.a In epoca successiva all’adozione della medesima, l’Ente ha riconsiderato la
sussistenza dei presupposti di legge per il mantenimento delle partecipazioni avendo
riguardo anche al profilo della convenienza economica?
SI □ NO □
1.33. E’ stata adottata la delibera di ricognizione ai sensi dell’art. 34, co. 20 d.l. 179/2012,
convertito dalla legge 17.12.2012, n. 221?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.33.a In caso di risposta positiva, è stata trasmessa alla Sezione regionale di controllo
della Corte dei conti?
SI □ NO □
1.34. Le procedure di affidamento degli appalti di lavori, servizi e forniture effettuate nel
semestre, sono state svolte in ottemperanza delle disposizioni del codice dei contratti pubblici
(d.lgs. n 163/2006)?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
In particolare si forniscano informazioni relative a:
1.34.a numero degli appalti affidati distinti per tipologia (lavori, servizi,
forniture):………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
1.34.b numero delle procedure negoziate, senza pubblicazione del bando, evidenziando
i casi di applicazione dell’art. 57, comma 2, lettere b) e c) e comma 3, lettera b):
.………………..……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
1.34.c casi di ricorso all’estensione contrattuale (rinnovi, proroghe e servizi
complementari):………………………….……………………………………………………………………………………………………………………..
1.35. Sul programma annuale dei lavori pubblici, per ogni intervento, in relazione al
programma triennale, indicare l’impegno finanziario, la durata prevista e formulare una breve
descrizione della tipologia di progetto, indicando la funzione cui si riferisce.
Progetti esecutivi approvati Interventi a totale carico dell’Ente Interventi finanziabili con capitale
privato
73
1.35.a Indicare la percentuale di realizzazione del Piano triennale delle opere (in termini
di pagamenti effettuati):
Piano 2010: ….. % Piano 2011: …..% Piano 2012: ….%
1.36. Quali misure organizzative sono state poste in essere per garantire il tempestivo
pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti, ai sensi dell’art. 9,
comma 1 lettera a) d.l. 78/2009 e art. 1 d.lgs. 192/2012 che modifica l’art. 4 del d.lgs.
231/2002, recependo la direttiva 2011/7/UE?
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
.…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
1.37. Il contenzioso è gestito da uffici legali interni all’Ente?
SI NO □ Solo parzialmente□
I.37.a In caso di ricorso (anche parziale) ad incarichi esterni indicare il numero e le
modalità di affidamento degli incarichi a legali …………………………………………………………………
I.37.b In entrambi i casi riferire rispetto a:
- quanti nuovi giudizi sono stati promossi contro l’Ente nel semestre:…………………………….
- quanti giudizi conclusi nel semestre hanno comportato oneri per L’Ente: ……………………
- in relazione a quanti di essi l’Ente aveva effettuato accantonamenti: ……………………….…
1.38. E’ stata effettuata una stima del contenzioso che potrebbe potenzialmente generare
passività?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
I.38.a In caso di risposta positiva: è stata stanziata una posta di accantonamento in
bilancio?
SI □ NO □
1.39. Sono stati posti in essere processi di riorganizzazione e/o di rideterminazione della
dotazione organica, conseguenti all’applicazione degli articoli 6 e 6-bis del d.lgs. 165/2001?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.40. Sono state rilevate eccedenze e/o o posizioni soprannumerarie del personale?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.40.a nel caso di risposta positiva descrivere, brevemente, i conseguenti interventi
avviati in tema di disponibilità, mobilità in uscita, blocco del turnover o altre modalità:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
1.41. L’Ente si è avvalso della facoltà di proroga dei rapporti di lavoro subordinato a tempo
determinato oltre il limite dei 36 mesi, ai sensi dell’art.1, commi 400 e 401, della legge di
stabilità per il 2013, L. n. 228/2012?
SI □ NO □
1.42. Descrivere, brevemente, l’andamento della spesa per il personale sostenuta direttamente
dall’ente, indicando anche gli elementi conoscitivi relativi al costo delle risorse umane
impiegate nelle società ed organismi partecipati, quantificate in funzione del grado di
74
partecipazione dell’ente e in osservanza delle indicazioni fornite dalla Sezione delle autonomie
con la delibera n. 14/AUT/2011/QMIG:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
1.43 Sono stati conferiti incarichi di consulenza in materia informatica?
SI □ NO □
1.43.a In caso di risposta positiva dare conto del numero degli incarichi conferiti,
dell’importo impegnato e delle motivazioni:…………………………………................................................
1.C. TRASPARENZA
1.44. Sono stati adottati regolamenti volti a disciplinare le modalità di pubblicità e trasparenza
dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo, da pubblicare sul
sito internet dell’ente annualmente e, comunque, all’inizio e alla fine del mandato (art. 41-bis
del TUEL, introdotto dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012)?
SI □ NO □
1.44.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi dell’atto:………………………………………
1.45. Rispetto alle norme che disciplinano la materia della trasparenza nel conferimento degli
incarichi di collaborazione e consulenza:
1.45.a Sono state rispettate le disposizioni previste dall’art. 4, co. 10, secondo periodo,
d.l. 95/2012, convertito dalla legge n. 135/2012, novellato dall’art. 1, co. 148 della L. n.
228/2012?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.45.b Sono state rispettate le disposizioni previste dagli articoli 53 del d.lgs. n.
165/2001 e 11, co. 8 del d.lgs. 150/2009?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.46. E’ garantita ai cittadini la conoscibilità dei dati di cui all’art. 18, d.l. 83/2012
(Amministrazione aperta), convertito dalla l. 134/2012?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.47. Sono state osservate le disposizioni di cui all’art. (art. 21 legge n. 69/2009),
relativamente alla pubblicità dei dati relativi al personale?
SI □ NO □
75
1.48. Sono state rispettate le disposizioni in materia di pubblicità dei dati relativi agli incarichi
degli amministratori delle società ed organismi partecipati, ai sensi dell’art. 1, comma 735,
della legge n. 296/2006?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
1.49. E’ stato rispettato l’obbligo di comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica di
cui all’art. 1, co. 587-589, l. n. 296/2006?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
*L’applicazione di tali controlli è graduale: si applicano agli enti locali con popolazione superiore ai 100.000 abitanti
dall’anno 2013; agli enti con popolazione superiore ai 50.000 abitanti a decorrere dal 2014 e agli enti con popolazione
superiore ai 15.000 abitanti a decorrere dal 2015
76
SEZIONE SECONDA
ADEGUATEZZA ED EFFICACIA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
2.A. RICOGNIZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
La relazione (solo relazione primo semestre; quella per il secondo semestre, riferisce solo su
eventuali aggiornamenti) descrive il sistema di contabilità adottato con riferimento alle fonti
interne (regolamento di contabilità, regolamento dei servizi in economia, regolamento di
economato etc..). …………………………………………………………………………………………………………….
In particolare:
2.1. E’ stato emanato il regolamento che disciplina il sistema dei controlli interni, ai dell’art.
sensi 147 comma 4 del TUEL?
SI □ NO □
2.1.a In caso di risposta positiva è stato comunicato alla Corte dei conti?
SI □ NO □
2.1.b In caso di risposta negativa allegarlo al presente questionario.
2.2 E’ stata data attuazione al predetto Regolamento, creando un organico sistema di controlli
interni?
SI □ NO □ Parzialmente □
2.2.a In caso di adempimento parziale, indicarne le ragioni:…………………………………………
2.2.b In caso di risposta positiva descrivere l’articolazione strutturale e funzionale degli
organi e degli uffici: ………………………………………………………………………………………………………………………
2.3. L’Ente ha introdotto un sistema di contabilità analitica?
SI □ NO □
2.3.1 Nel caso di risposta positiva indicare le modalità operative:…………………………………….
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
2.4. E’ stato introdotto un sistema di misurazione e valutazione della performance individuale
ed organizzativa, ex d.lgs. n. 150/2009?
SI □ NO □
2.4.a Nel caso di risposta positiva indicare quali organi del vertice amministrativo e/o
politico sono stati coinvolti nella fase di programmazione e/o valutazione.
77
2.B. CONTROLLO STRATEGICO
2.5. E’ stato istituito un sistema di controllo strategico ex art. 147-ter del TUEL*, così come
introdotto dal d.l.n. 174/2012, convertito dalla legge n. 213/2012?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
2.5.a In precedenza l’Ente aveva organizzato un sistema di controllo strategico?
SI □ NO □
2.5.b La funzione di controllo strategico è stata organizzata in forma associata?
SI □ NO □
2.5.c Quale struttura esercita il predetto controllo e dove risulta allocata
nell’organigramma? …………………………………………………………………………………………………………..
2.6. E’ stata effettuata una valutazione sullo stato di attuazione dei programmi, analizzando sia
la congruenza che gli scostamenti?
SI □ NO □
2.6.a Quali sono gli strumenti di monitoraggio utilizzati?
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.7. Con quale periodicità è effettuato il monitoraggio dello stato di attuazione dei
programmi?............................................................................................................................................
2.7.a Gli esiti del predetto monitoraggio confluiscono nella/e deliberazione/i di
ricognizione dello stato di attuazione dei programmi di cui all’art. 193, comma 2, del
TUEL?
SI □ NO □
2.8. Il controllo strategico analizza gli aspetti economico finanziari connessi ai risultati
ottenuti?
SI □ NO □
2.8.a Nel caso di risposta positiva, specificarne le metodologie:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.9. Il Controllo strategico effettua un monitoraggio periodico dello stato di attuazione delle
previsioni, mettendo a raffronto i tempi previsti e quelli di attuazione delle procedure di
gestione?
SI □ NO □
2.9.a In caso affermativo, specificare le metodologie:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..
2.10. Sono stati adottati sistemi di monitoraggio per valutare la qualità dei servizi erogati e il
78
grado di soddisfazione della domanda?
SI □ NO □
2.10.a In caso di risposta positiva specificarne le metodologie:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..
2.11. Quali metodologie adotta il controllo strategico per monitorare l’impatto socio-
economico dei programmi dell’Ente?…………………………………………………………………………………………
2.11.a Nell’ultimo esercizio concluso sono stati prodotti report sul controllo strategico?
SI □ NO □
2.11.b Nel semestre sono stati prodotti report sul controllo strategico? (solo per la relazione del primo semestre)
SI □ NO □
2.11.c In caso di risposta positiva, in entrambi i casi, allegarne copia.
2.12. E’ stato messo a punto un sistema di controllo, ex ante ed ex post, teso a verificare la
conformità tra gli obiettivi dell’amministrazione e le scelte operate dai dirigenti, nonché tra
gestione ed allocazione delle risorse umane, materiali e finanziarie?
SI □ NO □
2.C. CONTROLLO DI GESTIONE
2.13. Indicare da quanti anni è operativo il controllo di gestione:…………
2.14. E’ stata individuata una specifica struttura deputata al controllo di gestione?
SI □ NO □
2.14.a Nel caso di risposta positiva indicare, schematicamente, dove è allocata
nell’organigramma dell’Ente e il numero degli addetti in assegnazione esclusiva:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………….
2.14.b Il controllo è svolto in riferimento ai costi e ricavi dei singoli servizi/centri di
costo?
SI □ NO □
2.14.c Descrivere:
- le modalità di rilevazione (contabili ed extra-contabili): ……………………………………….
- la frequenza delle rilevazioni:…………………………………………………………………………………..
2.15. Quali indicatori di risultato sono stati prescelti per misurare il grado di realizzazione degli
obiettivi?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.16. Quali metodologie sono state impiegate per l’analisi degli scostamenti e la correzione
79
degli stessi?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.17. E’ stata valutata la congruenza tra i risultati conseguiti e gli obiettivi definiti dai piani?
SI □ NO □
2.17.a E’ effettuata una valutazione sulla fattibilità dei programmi, tenuto conto anche
dei flussi di cassa e degli obiettivi legati al rispetto del patto di stabilità?
SI □ NO □
2.18. Gli obiettivi del PEG sono articolati per centri di costo e centri di responsabilità?
SI □ NO □
2.19. E’ stata rilevata la coerenza tra le dotazioni finanziarie, umane e strumentali e gli
obiettivi contenuti nel PEG?
SI □ NO □
2.20. Il PEG adottato traduce le strategie in obiettivi, con indicatori di risultato idonei a
verificarne lo stato di attuazione?
SI □ NO □
2.20.a In caso di risposta negativa a ciascuna delle domande da 2.17 a 2.20, indicare le
problematiche incontrate:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.21. Il controllo di gestione valorizza una dimensione comparativa nel tempo (raffronto con i
valori raggiunti dal medesimo servizio / centro di costo in periodi precedenti) o nello spazio?
SI □ NO □
2.22. Nei referti sul controllo di gestione, ex art. 198-bis del TUEL, sono emerse criticità?
SI □ NO □
2.22.a In caso di risposta positiva descrivere succintamente le criticità rilevate e le
misure correttive adottate:
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.23. L’Organo preposto al controllo di gestione fornisce all’organo politico elementi e
valutazioni idonee a supportarlo nei suoi compiti d’indirizzo?
SI □ NO □
80
2.24. L’analisi sulla gestione da parte degli organi di controllo interno contribuisce alla
quantificazione degli stanziamenti di competenza, tenuto conto anche di quanto previsto
dall’art. 162, comma 5, del TUEL?
SI □ NO □
2.24.a Se la risposta è positiva indicare le modalità operative e i metodi di
quantificazione:…………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
2.25 Sono stati utilizzati i rapporti del controllo di gestione al fine della valutazione della
performance del personale?
SI □ NO □
2.D. ALTRE FORME DI CONTROLLO
ORGANISMI PARTECIPATI
2.26. E’ stata regolamentata e/o predisposta una struttura di controllo sulle società partecipate
ai sensi dell’art. 147-quater del TUEL, introdotto dall’articolo 3 del d.l. n. 174/2012?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
2.26.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi dell’atto di attuazione, la
struttura individuata, la sua allocazione nell’organigramma:……………………………………………………….
2.27. E’ stato attuato l’art. 147, co. 2, lettera d), del TUEL, in merito:
a. alla graduale attuazione della norma che impone la redazione del bilancio
consolidato*?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
b. in ordine alla verifica di efficacia, efficienza ed economicità della gestione degli
organismi esterni dell’ente*?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
2.28. Indicare quale modello organizzativo e modalità di governancesono stati adottati per il
controllo interno, ovvero per il controllo analogo sulle società partecipate:……………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.29. Nel caso di organismi partecipati da più Enti pubblici ovvero nelle ipotesi di società mista,
sono stati adottati “patti parasociali”?
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
2.29.a In caso di risposta positiva specificare l’oggetto e le finalità:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
2.30. L’Ente ha stipulato contratti di servizio con tutte le società ed organismi partecipati ai
quali è affidata la gestione di servizi pubblici locali?
81
SI □ NO □ NON RICORRE LA FATTISPECIE □
2.31 L’Ente effettua il monitoraggio:
a. sui rapporti finanziari con la partecipata SI □ NO □
b. sulla situazione contabile, gestionale ed organizzativa della partecipata SI □ NO □
c. sui contratti di servizio SI □ NO □
d. sulla qualità dei servizi erogati SI □ NO □
e. sugli effetti prodotti dai risultati di gestione sul bilancio finanziario dell’ente SI □ NO □
2.32. L’ente effettua periodicamente il monitoraggio sulla solidità economica, patrimoniale e
finanziaria degli organismi partecipati?
SI □ NO □
2.32.a Con quale frequenza?………………
2.33 Sono previsti momenti di raccordo tra la gestione degli organismi partecipati e la
gestione del bilancio dell’Ente, con specifico riferimento agli equilibri di bilancio?
SI □ NO □
2.33.a In caso di risposta positiva, con quale cadenza?......................................................
2.34. L’Ente locale verifica la qualità dei servizi erogati, sia direttamente, sia mediante
organismi gestionali esterni?
SI □ NO □
2.34.a Sono adottate metodologie per la misurazione della soddisfazione degli utenti
esterni ed interni dell’ente*?
SI □ NO □
2.34.b In caso di risposta positiva, indicare quali:……………………………………………………………………........
EQUILIBRI FINANZIARI
2.35. L’ente ha fatto ricorso alla Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi
dell’art. 243-quater del TUEL?
SI □ NO □
2.35.a In caso di risposta positiva, è in corso l’attuazione del piano di riequilibrio?
SI □ NO □
2.36. E’ stato modificato il regolamento di contabilità tenendo conto delle disposizioni di cui
all’art. 147-quinquies del TUEL?
SI □ NO □
82
2.36.a In caso di risposta positiva, indicare con quale unità organizzativa e con quali
metodologie:................................................................................................................................
2.37 Nell’ambito del controllo sugli equilibri finanziari indicare :
- la frequenza con cui il Consiglio Comunale verifica il permanere degli equilibri di
bilancio:…………………………………………………………………………………………………………………………
- se è effettuata una valutazione degli effetti prodotti dai risultati di gestione degli
organismi esterni, sul bilancio finanziario dell’ente:
SI □ NO □
2.37.a Riferire sugli esiti del monitoraggio:………………………………………………………………………
2.38. E’ stato verificato, in corso di esercizio, se il programma dei pagamenti sia compatibile
con le disponibilità di cassa?
SI □ NO □
2.38.a E’ stato riscontrato se le disponibilità di cassa, alla data di riferimento della
relazione, siano capienti rispetto all’importo totale di fatture, notule, richieste di
pagamento, incluse spese per il personale e ratei di ammortamento dei prestiti scaduti
alla stessa data?
SI □ NO □
2.38.b Evidenziare eventuali criticità emerse:…………………………………………………………………...
2.39. Sono in corso procedure per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio (ex art. 194 del
TUEL), o altre passività non coperte da impegno di spesa e non ancora sottoposte a tali
procedure?
SI □ NO □
2.39.a In caso di risposta positiva, si forniscano informazioni dettagliate in riferimento
alle sentenze esecutive, alla ricapitalizzazione, alle procedure espropriative o di
occupazione d’urgenza, ai lavori pubblici di somma urgenza:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………..……………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.40. Descrivere lo stato del monitoraggio sul rispetto del Patto di stabilità interno:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
83
2.E. CONTROLLO DI REGOLARITA’ AMMINISTRATIVA CONTABILE
2.41. L’Ente ha regolamentato il controllo di regolarità amministrativa e contabile , così come
disciplinato dal nuovo art. 147-bis, introdotto dall’art. 3, co. 1, lettera d) del d.l. n. 174/2012?
SI □ NO □
2.41.a In caso di risposta positiva, indicare gli estremi del provvedimento:…………………….
2.42. Sono state introdotte apposite procedure per l’acquisizione dei dati?
SI □ NO □
2.43. Si è provveduto ad individuare specifiche unità organizzative?
SI □ NO □
2.44. Nel semestre vi sono stati casi in cui la Giunta e/o il Consiglio non si sono conformati ai
pareri?
SI □ NO □
2.44.a In caso di risposta positiva, in quali casi, indicando le motivazioni addotte:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.45. Sono stati fissati i principi generali e regolamentate le modalità per la revisione
successiva degli atti, secondo il disposto dell’art. 147-bis del TUEL?
SI □ NO □
2.46. La selezione degli atti da assoggettare al controllo è stata effettuata con tecniche di
campionamento?
SI □ NO □
2.46.a In caso di risposta positiva, indicare le tecniche prescelte, i criteri in base ai quali
sono stati determinati la dimensione del campione e la tipologia degli atti oggetto di
osservazione, nonché gli esiti della revisione:
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2.46.b Indicare di seguito gli esiti del controllo effettuato:
- N° di atti esaminati:………………………….
- N° di irregolarità rilevate:………………..
- N° di irregolarità sanate:………………….
2.46.c Gli esiti dei controlli sono stati portati a conoscenza dei revisori dei conti, dei
responsabili dei servizi, degli organi di valutazione e del Consiglio comunale, per quanto
di competenza?
SI □ NO □
2.47. E’ stato messo a punto un sistema di audit interno?
SI □ NO □
2.48. Sono stati ridefiniti i ruoli e le responsabilità dei dirigenti?
SI □ NO □
84
2.49. Quali tipologie di verifiche sono effettuate, nel corso della gestione, al fine di accertare la
regolarità amministrativo-contabile?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…
2.50. Sono svolte verifiche sulla consistenza di cassa e sulla regolare tenuta dei registri
contabili e delle scritture degli agenti contabili?
SI □ NO □
2.50.a In caso di risposta positiva, indicare con quale frequenza:…………………………………….………
2.51. Sono svolte verifiche in merito alla rispondenza del rendiconto con le scritture contabili?
SI □ NO □
2.52. Il sistema di controllo consente di verificare se il sistema contabile sia uniformato alle
regole e ai principi contabili?
SI □ NO □
2.53. Sono emerse nel corso del semestre difformità o irregolarità contabili?
SI □ NO □
2.53.a In caso di risposta positiva, indicare quali:………………………………………………………….………………
2.54. Nel corso del semestre sono state effettuate specifiche ispezioni o indagini rivolte ad
accertare la regolarità amministrativa e contabile relativa a specifici uffici, servizi, progetti?
SI □ NO □
2.54.a In caso di risposta positiva indicare se l’esame ha riguardato, in particolare,
l’osservanza delle norme sugli appalti e sulla gestione del patrimonio:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…
* L’applicazione di tali controlli è graduale: si applicano agli enti locali con popolazione superiore ai 100.000 abitanti
dall’anno 2013; agli enti con popolazione superiore ai 50.000 abitanti a decorrere dal 2014 e agli enti con popolazione
superiore ai 15.000 abitanti a decorrere dal 2015.
85
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 5 dell’11 febbraio 2013
Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 8 marzo 2013, n.57.
“Linee guida per la relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della
gestione, sull’efficacia e adeguatezza del sistema dei controlli interni, ai sensi dell’art. 1, comma
6, del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge n.
213/2012)”.
Allegati:
- Linee guida per la relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della
gestione e adeguatezzadel sistema dei controlli interni (art. 1, comma 6, del d.l. 10 ottobre
2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge n. 213/2012)”.
- Schema di relazione.
86
Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N. 5/SEZAUT/2013/INPR
Adunanza dell’11 febbraio 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Antonio DE
SALVO, Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Maurizio
TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria CARBONE, Gaetano
D’AURIA, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Fabio
Gaetano GALEFFI, Gianfranco POSTAL
Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Gianluca BRAGHÒ,
Benedetta COSSU
Referendari Luigi DI MARCO, Antonio DI STAZIO
Consiglieri Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE, Alfredo
GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa
CORSETTI
Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.
1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,
approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive
modificazioni;
Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre
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2012, n. 213;
Visto in particolare l’art. 1, comma 6, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, che prevede la
trasmissione alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti di una
relazione annuale del Presidente della Regione sulla regolarità della gestione e sull’efficacia e
adeguatezza del sistema dei controlli interni sulla base delle linee guida deliberate dalla
Sezione delle Autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione;
Uditi i relatori, consiglieri Alfredo Grasselli, Francesco Uccello e Adelisa Corsetti
DELIBERA
di approvare l’unito documento ed il relativo schema di relazione, che costituiscono parte
integrante della presente deliberazione, riguardanti le linee guida per la relazione annuale del
Presidente della Regione sulla regolarità della gestione, sull’efficacia e adeguatezza del sistema
dei controlli interni, ai sensi dell’art. 1, comma 6, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174.
Le Sezioni regionali di controllo possono integrare lo schema di relazione approvato con
la presente deliberazione.
La presente deliberazione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Così deliberato in Roma, nell’adunanza dell’11 febbraio 2013.
I Relatori Il Presidente
F.to Alfredo Grasselli F.to Luigi Giampaolino
F.to Francesco Uccello
F.to Adelisa Corsetti
Depositata in Segreteria il 18 febbraio 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
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CORTE DEI CONTI
SEZIONE DELLE AUTONOMIE
LINEE GUIDA PER LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE
SULLA REGOLARITÀ DELLA GESTIONE, SULL’EFFICACIA E ADEGUATEZZA DEL
SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (ART. 1, COMMA 6, DEL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N.
174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213).
1. Il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n.
213, ha introdotto nell’ordinamento significative novità in tema di controllo della Corte dei conti sulle
Autonomie territoriali.
Il rafforzamento del sistema dei controlli è espressamente rivolto a garantire il coordinamento
della finanza pubblica, sulla quale significativa incidenza hanno le gestioni degli enti territoriali. Le
innovazioni più rilevanti si colgono con riferimento alle Regioni (giacché per gli enti locali il sistema
era già ampiamente articolato), in coerenza con il disegno di riforma volto a rafforzare gli strumenti per
il governo della finanza pubblica, che necessita di trasparenza e conoscenza dei conti e delle gestioni.
In questo quadro di garanzie ordinamentali dirette a incrementare la circolazione delle
informazioni utili al coordinamento dei diversi livelli di governo e a garantire il rispetto dei vincoli
finanziari derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, l’art. 1, comma 6, d.l. n. 174/2012,
ha stabilito che il Presidente della Regione trasmetta alla competente Sezione regionale di controllo un
referto annuale “sulla regolarità della gestione e sull’efficacia e sull’adeguatezza del sistema dei
controlli interni adottato sulla base delle linee guida deliberate dalla sezione delle autonomie della
Corte dei conti…”.
Detta relazione annuale riveste natura di documento ricognitivo dell’Organo di vertice politico
sulla situazione generale dell’Ente.
Elementi centrali del documento sono costituiti: a) dalla rilevazione della congruenza dei
risultati della gestione e delle sue prospettive di sviluppo, in relazione a piani, a programmi e a singoli
obiettivi strategici prefissati, coerentemente con i principi di coordinamento della finanza pubblica; b)
dalla verifica del funzionamento dei servizi di controllo interno.
L’adempimento richiesto dal citato art. 1, comma 6, costituisce uno strumento informativo di
particolare utilità per l’attività legislativa del Consiglio regionale e per le attività di controllo svolte dalle
Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti.
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E’ appena il caso di sottolineare che la relazione intestata all’Organo di vertice della Regione,
nel complessivo sistema delineato dal menzionato art. 1, è strumento che si differenzia sia dalle
verifiche di cui ai commi 3, 4 e 7 (che definiscono contenuto e finalità delle relazioni del Collegio dei
revisori dei conti ai sensi dell’art. 1, commi 166 ss., l. n. 266/2005) sia dai controlli in tema di revisione
della spesa previsti dal successivo art. 6, così come si distingue dalle altre verifiche introdotte dallo
stesso art. 1 al comma 2 (verifica semestrale sulle coperture finanziarie adottate dalle leggi regionali) e
al comma 5 (giudizio di parificazione dei rendiconti generali delle Regioni).
Con la relazione annuale, il sistema normativo ha reso evidente la responsabilità politica
dell’Organo di vertice della Regione in ordine ai più rilevanti aspetti gestionali, al funzionamento delle
strutture amministrative, al grado di raggiungimento dei risultati attesi e all’effettività dei controlli
interni, anche con riferimento alla vigilanza sugli organismi partecipati e sugli enti del servizio sanitario
regionale. Ciò in coerenza con la tendenza, da tempo perseguita dal legislatore, a rafforzare i controlli
interni come indispensabile supporto per le scelte decisionali e programmatiche dell’Ente, in un’ottica di
sana gestione finanziaria e di perseguimento del principio di buon andamento. Ne è conferma la
previsione di istituire il Collegio dei revisori dei conti, a ulteriore supporto dei processi decisionali;
Collegio che si aggiunge ad altri organi di controllo interno, già operativi, oltre agli Uffici di ragioneria
presso le Regioni.
Nel rispetto delle prerogative dell’Ufficio e del soggetto che le ricopre, il coinvolgimento del
massimo organo di governo regionale costituisce il coerente sviluppo della maggior attenzione che il
legislatore ha posto, sin dal d.lgs. n. 149/2011, ad una sua responsabilizzazione rispetto agli esiti delle
gestioni.
2. Le Linee guida che competono alla Sezione delle Autonomie della Corte dei conti costituiscono,
per dettato normativo, un indefettibile ausilio ai fini della raccolta delle informazioni e delle valutazioni
necessarie alla predisposizione della relazione da parte del Presidente.
Al riguardo, è stata individuata una serie di profili organizzativi e gestionali diretti a costituire
l’ossatura di un patrimonio di informazioni assolutamente necessarie, suscettibile di successive
implementazioni, seguendo una metodologia di rilevazione improntata ai principi della circolarità del
processo di controllo e del confronto con gli enti territoriali.
Le finalità di fondo delle presenti Linee guida possono essere declinate nei seguenti punti di
interesse, rispondenti alle richiamate finalità:
o verifica dell’osservanza dei principali vincoli normativi di carattere organizzativo e
giuscontabile;
o valutazione dell’adeguatezza funzionale del sistema di controlli interni;
o monitoraggio degli effetti prodotti dai provvedimenti attuativi dei principali indirizzi
programmatici dell’ente;
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o valutazione della coerenza dei risultati gestionali rispetto agli obiettivi programmati.
Le presenti Linee guida si articolano, pertanto, in cinque Sezioni distinte, ciascuna delle quali
compendia i tratti caratteristici di particolari profili gestionali.
La prima Sezione (Quadro ricognitivo dell’assetto istituzionale regionale e dei principali
adempimenti normativi) ha valenza essenzialmente esplorativa, in quanto diretta a registrare, con la
prima Relazione acquisita, la presenza di eventuali criticità nel sistema organizzativo-contabile
regionale. Nelle successive Linee guida, la stessa verrà, quindi, rimodulata al fine di delineare
l’evoluzione del quadro di riferimento e l’aggiornamento dei principali indicatori di funzionalità
gestoria.
La seconda Sezione (Pubblicità e trasparenza) concerne la corretta applicazione degli obblighi
di comunicazione e/o pubblicazione relativi a varie misure organizzative e gestionali.
La terza Sezione (Regolarità della gestione amministrativa e contabile) attiene, invece, ai
parametri della regolarità amministrativa e contabile, con richieste volte ad individuare la presenza di
eventuali lacune gestionali idonee, almeno potenzialmente, ad alterare i profili di una sana e corretta
gestione finanziaria.
La quarta Sezione (Funzionamento dei controlli interni) tocca aspetti che attengono al concreto
funzionamento dei controlli interni, in una dimensione dinamico-operativa che rappresenta il naturale
sviluppo delle questioni delineate nella prima Sezione con riferimento all’assetto dei controlli interni.
La quinta Sezione (Gestione del Servizio sanitario regionale) è diretta, infine, ad evidenziare la
presenza di eventuali criticità nell’assetto organizzativo e gestionale del Servizio sanitario regionale. Il
peso assunto dalla spesa sanitaria nei bilanci regionali ed il rilevante impatto sociale del servizio erogato
richiedono, infatti, uno specifico spazio di approfondimento, considerata anche la rilevanza sul quadro
della finanza pubblica nazionale. Tuttavia, poiché gli enti del Servizio sanitario nazionale già sono
oggetto, da parte delle Sezioni regionali di controllo, di verifiche puntuali sul bilancio di esercizio ai
sensi dell’art. 1, comma 170 della legge n. 266/2005, la relazione del Presidente della Regione
consentirà di cogliere quegli aspetti che non sono riferibili alle gestioni dei singoli enti e che, quindi,
non sono rilevabili dal monitoraggio richiamato, dando così indicazioni sia sul rispetto degli obiettivi
stabiliti dalla normativa di settore che sull’effettiva capacità di governance del sistema sanitario
regionale.
Al fine di evitare duplicazioni di adempimenti, la Sezione delle Autonomie, nella
predisposizione delle Linee guida, si è fatta carico di non approfondire quei profili essenzialmente
contabili che attengono ad altre modalità e finalità di monitoraggio e di verifica. Si fa riferimento, in
particolare, alle relazioni presentate dai Presidenti delle Regioni a corredo dei documenti di bilancio
(art. 1, comma 3, d.l. n. 174/2012), nonché alle valutazioni rimesse ai Collegi dei revisori, che si
inseriscono nel ciclo di bilancio, a mente dell’art. 1, comma 166, l. n. 266/2005.
91
In fase di prima applicazione, la relazione dovrà essere inviata entro sessanta giorni dalla
pubblicazione delle presenti Linee guida, avendo a riferimento i dati relativi all’esercizio precedente
(anno 2012), con aggiornamenti alla data di compilazione.
Nel rispetto dei tempi previsti, le caratteristiche e i contenuti della relazione annuale del
Presidente della Regione potranno essere utilmente evidenziati dalle Sezioni regionali della Corte
nell’esame del bilancio e del rendiconto, anche ai fini del giudizio di parificazione (art. 1, commi 3-5).
Per agevolare l’adempimento richiesto dalla legge ai Presidenti e, al contempo, consentire alla
Corte di elaborare i dati raccolti e far emergere gli andamenti complessivi della finanza pubblica, alle
presenti Linee guida è allegato uno schema di relazione in forma di questionario a risposta sintetica e,
come tale, informatizzabile.
Tali Linee guida costituiscono ausilio anche per i Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e
delle Province autonome, nel rispetto degli specifici regimi di disciplina.
3. Lo schema di relazione, che forma parte integrante delle presenti Linee guida, è strutturato in
modo da fornire le informazioni minime necessarie per la compilazione della relazione annuale, pur
presentando una forma sufficientemente flessibile ed aperta, tale da consentire un libero apporto da parte
dei destinatari.
Le risposte di tipo aperto, in coerenza con il ruolo istituzionale del Presidente, consentono di
rilevare gli aspetti che attengono alla programmazione strategica e al controllo del ciclo di bilancio, alle
modalità di sorveglianza e di autocorrezione interna, al contenuto dei report, al sistema degli indicatori
direzionali, alla valutazione della performance individuale e collettiva.
Al fine di gestire informaticamente le informazioni raccolte, la formulazione dei temi di
trattazione segue lo schema del questionario con domande a risposta sintetica (del tipo SI/NO/ALTRO)
integrabili da risposte aperte, che permettano, da un lato, di individuare celermente l’argomento
esaminato, dall’altro, di fornire ogni utile chiarimento per una miglior comprensione della fattispecie
evidenziata da una eventuale risposta non affermativa (NO/ALTRO). Inoltre, la compilazione della
scheda riepilogativa di sintesi posta in coda al questionario consentirà di evidenziare, anche
visivamente, il grado complessivo di adesione della gestione ai canoni di buon andamento, correttezza e
trasparenza dell’azione amministrativa regionale.
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SCHEMA PER LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SULLA
REGOLARITÀ DELLA GESTIONE, SULL’EFFICACIA E ADEGUATEZZA DEL SISTEMADEI CONTROLLI INTERNI
SEZIONE I - QUADRO RICOGNITIVO DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE REGIONALE E
DEI PRINCIPALI ADEMPIMENTI NORMATIVI.
1.1 La Regione affianca, a fini conoscitivi, al sistema di contabilità finanziaria un sistema di
contabilità economico-patrimoniale funzionale alla verifica dei risultati conseguiti?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
1.2 E’ garantita la rilevazione unitaria dei fatti gestionali?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
1.3 La Regione è dotata di un sistema organico di controlli interni?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare gli organi di controllo interno operanti presso la
Regione e le caratteristiche strutturali e funzionali degli stessi e dei relativi servizi di
supporto; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
1.4 La Regione adotta il bilancio consolidato con aziende, organismi strumentali od altre
società da essa controllate e partecipate?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
93
1.5 E’ stato istituito il Collegio dei revisori di cui all’art. 14, comma 1, lett. e), d.l. n.
138/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
1.6 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, da quando
l’organo si è definitivamente insediato?
______________________________________________________________________
1.7 Sono stati osservati tutti i criteri relativi alla eleggibilità, funzionalità e qualificazione
professionale di anzianità ed esperienza dei singoli componenti dell’organo di vigilanza
stabiliti dalla deliberazione della Sezione delle Autonomie n. 3/SEZAUT/2012/INPR?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
1.8 Il sistema informativo è strutturato in modo da consentire verifiche sulla regolarità della
gestione?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare procedure e metodi applicati; viceversa, nel
caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
1.9 Nell’ipotesi di conferimento di incarichi dirigenziali esterni, compresi gli incarichi di
direzione di uffici di vertice, la Regione ha rispettato i presupposti indicati dall’art. 19,
comma 6, d.lgs. n. 165/2001?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicare quale requisito posto dall’art. 19, comma
6, d.lgs. n. 165/2001 non sia stato rispettato e per quali ragioni:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
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1.10 E’ stata data complessiva attuazione alle disposizioni di principio dettate dall’art. 6, d.l.
n. 78/2010, in tema di riduzione del costo degli apparati politici ed amministrativi?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_____
1.11 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, è stata utilizzata
la facoltà riconosciuta dalla Corte costituzionale [sentenza n. 139/2012] di rimodulare i
tagli con l’invarianza del complessivo risparmio?
SI NO ALTRO
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
1.12 Sono state rispettate le condizioni stabilite dall’art. 2, comma 1, d.l. n. 174/2012, in
ordine alla riduzione dei costi della politica nelle Regioni?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
1.13 Sono state adottate misure per adeguare l’ordinamento regionale ai principi della libera
iniziativa economica privata di cui all’art. 3, d.l. n. 138/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare quali misure di adeguamento sono state
adottate; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
1.14 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione
I.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
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SEZIONE II - PUBBLICITA’ E TRASPARENZA
2.1 Indicare se, in merito agli obblighi di pubblicità e trasparenza sotto elencati, sono state
adottate direttive e quali risultati sono stati raggiunti:
2.1.1 Comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica degli incarichi conferiti o
autorizzati ai propri dipendenti, ai sensi dell’art. 53, co. 12 ss., d.l. n. 165/2001 (come
modificato dall’art. 1, co. 42, l. n. 190/2012).
SI NO ALTRO
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
2.1.2 Pubblicazione sul sito istituzionale prevista dall’art.11, co. 8, d.lgs. n. 150/2009 in tema
di trasparenza della performance.
SI NO ALTRO
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
2.1.3 Pubblicazione sul sito istituzionale prevista dall’art. 21, l. n. 69/2009, in tema di
trasparenza del personale.
SI NO ALTRO
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
2.1.4 Pubblicazione sul sito istituzionale delle misure organizzative adottate per garantire il
tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti
(art. 9, co. 1, lett. a, p. 1, d.l. n. 78/2009).
SI NO ALTRO
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
2.1.5 Aggiornamento, con cadenza semestrale, dell’albo e del sito informatico dei soci pubblici
per la pubblicazione degli incarichi di amministratore di società ed organismi partecipati
(art. 1, co. 735, l. n. 296/2006).
SI NO ALTRO
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
2.1.6 Comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell'elenco dei consorzi e delle
società a totale o parziale partecipazione di cui la Regione fa parte, ai sensi dell’art. 1,
co. 587 ss., l. n. 296/2006.
SI NO ALTRO
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
96
2.1.7 Comunicazione e aggiornamento sul sito istituzionale dell'elenco delle società di cui la
Regione detiene, direttamente o indirettamente, quote di partecipazione anche
minoritaria ai sensi dell’art. 8, d.l. n. 98/2011.
SI NO ALTRO
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
2.1.8 Attuazione delle disposizioni dettate dall’art. 18, d.l. n. 83/2012, in materia di pubblicità
sulla rete internet delle concessioni di sovvenzioni, contributi, sussidi e comunque di
vantaggi economici di qualunque genere ad enti pubblici e privati, secondo il principio di
accessibilità totale.
SI NO ALTRO
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
2.1.9 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione
II.
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
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SEZIONE III - REGOLARITA’ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE
3.1 E’ stata data concreta attuazione a tutte le norme contemplate dalla legge e dai
regolamenti regionali di contabilità?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicare le fattispecie normative prive ancora di
completa attuazione, i motivi ostativi e le misure (anche sostitutive) dirette a darvi
ottemperanza.
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
3.2 Sono rispettati i termini previsti dallo Statuto e dalle leggi regionali per il corretto iter di
approvazione della legge di bilancio?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
3.3 E’ stato approvato il bilancio di previsione senza ricorso all’esercizio provvisorio?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
3.4 In relazione alla domanda precedente, se è stato autorizzato l’esercizio provvisorio del
bilancio, quali spese obbligatorie sono state gestite in eccedenza al limite di un
dodicesimo della spesa prevista da ciascuna unità previsionale di base indicata nella
proposta di bilancio approvata dalla Giunta?
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
3.5 E’ stato osservato il divieto di deliberare variazioni alle spese di bilancio dopo il 30
novembre?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
3.6 E’ da escludere la presenza di gestioni fuori bilancio?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicare l’elenco delle gestioni fuori bilancio, le
relative autorizzazioni e modalità di consolidamento dei conti.
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
3.7 Sono rispettati i limiti di indebitamento introdotti dall’art. 8, l. n. 183/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
98
3.8 Il computo, di cui sopra, viene effettuato avendo a riferimento il solo ammontare delle
entrate tributarie prive di vincoli di destinazione, considerando vincolate anche quelle
riservate alla spesa per il Servizio sanitario?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
3.9 E’ stato adeguato l’ordinamento regionale ai principi generali previsti dall’art. 9, comma
28, d.l. n. 78/2010, in materia di contenimento delle spese di personale?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare come è avvenuto l’adeguamento; in caso di
risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
3.10 È stata disposta l’automatica riduzione dei fondi destinati al trattamento accessorio in
proporzione alla diminuzione del personale in servizio (art. 9, co. 2-bis, d.l. n.
78/2010)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
3.11 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione
III.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
99
SEZIONE IV - FUNZIONAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
§ 1 – Controlli di regolarità amministrativo-contabile
4.1.1 In base a quali criteri è stata effettuata la scelta dei componenti del Collegio dei revisori
dei conti, ove costituito, all’interno della rosa di nominativi da estrarre dall’elenco di
aspiranti revisori appositamente costituito su base regionale:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.1.2 Indicare la composizione dell’organo, la durata dell’incarico, le modalità di sostituzione
dei componenti, la misura del compenso, le cause d’incompatibilità e di decadenza,
nonché le funzioni e le responsabilità:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
4.1.3 Vengono effettuate verifiche di regolarità amministrativo-contabile in corso di gestione
da parte di altri organi interni di controllo?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare procedure e metodi applicati; viceversa, nel
caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.1.4 Nell’ambito delle verifiche di cui sopra, si eseguono specifiche indagini sulla corretta
rilevazione contabile dei fatti di gestione?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.1.5 E’ prevista una apposita forma di vigilanza sulla regolarità contabile dell’attività del
Consiglio regionale?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche strutturali e funzionali;
viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
100
4.1.6 E’ prevista una specifica forma di vigilanza sugli agenti contabili e sui funzionari
delegati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare la frequenza delle verifiche della cassa e dei
registri contabili; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.1.7 Il controllo di regolarità contabile si caratterizza per essere un controllo esteso a tutti gli
atti che abbiano rilevanza finanziaria e patrimoniale diretta o indiretta?
SI NO ALTRO
Nel caso la risposta non fosse affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
4.1.8 La Regione ha escluso la necessità di svolgere specifiche ispezioni e indagini rivolte ad
accertare la presenza di determinate situazioni di irregolarità amministrativa e contabile
nell’ambito degli uffici e servizi, nell’attuazione di programmi e progetti o nello
svolgimento degli appalti? ?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti; viceversa, nel caso la risposta non
fosse affermativa, riportare in sintesi gli esiti delle verifiche effettuate:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.1.9 Gli atti da sottoporre a controllo successivo di regolarità amministrativa e contabile
sono scelti tramite una selezione casuale effettuata con motivate tecniche di
campionamento?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare le tecniche di campionamento adottate;
viceversa, nel caso la risposta non fosse affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.1.10 Con quale periodicità è prevista e viene effettivamente attuata l'attività di controllo di
regolarità amministrativa e contabile?
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.1.11 A quali organi sono trasmesse le relative risultanze?
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.1.12 La periodicità delle comunicazioni è differenziata in base ai destinatari?
___________________________________________________________________
_______________________________________________________________
101
4.1.13 Nell’ordinamento regionale esistono forme di garanzia in caso di revoca ingiustificata
dell’incarico di Responsabile del servizio finanziario?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
102
§ 2 – Controlli di gestione
4.2.1 Per il controllo di gestione, è stata definita la struttura organizzativa e le procedure
necessarie ad individuarne gli obiettivi e i responsabili ?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare quali sono gli elementi organizzativi,
procedurali e metodologici della struttura deputata a svolgere detta funzione di
controllo; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
4.2.2 È adottato un piano di gestione che traduce le strategie in obiettivi operativi?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
4.2.3Sono stati individuati indicatori di risultato per verificarne lo stato di attuazione?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, riassumere brevemente la tipologia di indicatori
utilizzati; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
____________________________________________________________
4.2.4 Il piano di gestione suddivide le risorse tra i centri di responsabilità, attuando un
collegamento tra valutazione delle prestazioni dirigenziali e raggiungimento degli
obiettivi operativi?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, riassumere brevemente la tipologia utilizzata; viceversa,
nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
____________________________________________________________
4.2.5 E’ operante un sistema di contabilità analitica per la rilevazione dei costi?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
4.2.6 Quanti report del controllo di gestione sono stati prodotti nell’esercizio precedente?
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
4.2.7 In relazione alla domanda precedente, quanto tempo intercorre tra la chiusura
dell’esercizio e la pubblicazione dei relativi report?
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
103
4.2.8 All’esito delle verifiche sono state indicate misure correttive e integrative?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
4.2.9 La quantificazione degli stanziamenti di spesa di competenza è frutto di analisi sulla
gestione da parte degli organi di controllo interno?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare le modalità operative ed i relativi metodi di
quantificazione; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
§ 3 – Valutazione del personale
4.3.1 Il Nucleo di valutazione (od organo similare) si è espresso sulle prestazioni
dirigenziali in base sia al raggiungimento degli obiettivi che alla qualità dei
comportamenti professionali?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
___________________________________________________________
4.3.2 In virtù dell’adeguamento dell’ordinamento regionale ai principi di cui al d.lgs. n.
150/2009, è stato introdotto un sistema di misurazione e valutazione della
performance individuale e organizzativa tale da promuovere e premiare il “merito”?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa fornire una breve descrizione del sistema utilizzato; in
caso di risposta non affermativa darne motivazione:
___________________________________________________________________
____________________________________________________________
4.3.3 Il Nucleo di valutazione (od organo similare) utilizza, ai fini della valutazione del
personale, i risultati delle verifiche condotte dagli organi del controllo di gestione?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
_____________________________________________________________
4.3.4 Quante fasce retributive sono previste ai fini dell’attribuzione dell’indennità di
risultato?
___________________________________________________________________
____________________________________________________________
4.3.5 Qual è la distribuzione percentuale dei dirigenti in ciascuna fascia?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
104
4.3.6 E’ previsto il raggiungimento di un livello minimale al di sotto del quale l’indennità di
risultato non può essere corrisposta?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
§ 4 – Controllo strategico
4.4.1. Per il controllo strategico, è stata definita la struttura organizzativa e le procedure
necessarie ad individuarne gli obiettivi e i responsabili?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare quali sono gli elementi organizzativi,
procedurali e metodologici della struttura deputata a svolgere detta funzione di
controllo; viceversa, nel caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.4.2 In che misura il controllo strategico riesce ad integrarsi nel sistema di governance
regionale adeguandone i processi di pianificazione, programmazione, gestione e
controllo?
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.4.3 Quali metodologie di controllo strategico sono state sviluppate ai fini della rilevazione
e valutazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi strategici/operativi
predefiniti?
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.4 Sono oggetto di rilevamento e valutazione anche i tempi di realizzazione dei
processi operativi rispetto alle previsioni dei rispettivi progetti elaborati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.4.5 Di quali strumenti operativi si avvale il controllo strategico per poter valutare la
corretta attuazione delle politiche regionali?
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.4.6 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
105
§ 5 – Controllo sugli organismi partecipati
4.5.1 Fornire un elenco degli atti di ricognizione per il mantenimento delle partecipazioni
consentite (art. 3, co. 28, l. n. 244/2007) ed il piano dettagliato delle dismissioni per
quelle non necessarie.
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.5.2 Gli atti di ricognizione adottati hanno ridefinito la tipologia delle attività svolte dalle
partecipate della Regione?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare gli estremi dell’atto; viceversa, in caso di
risposta non affermativa fornire chiarimenti.
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
4.5.3 A seguito della ricognizione effettuata, sono tuttora presenti partecipazioni della
Regione in società o altri organismi svolgenti "attività non strettamente necessarie per il
perseguimento delle proprie finalità istituzionali” (art. 3, co. 27, l. n. 244/2007)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicarne la tipologia.
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.5.4 Sono state rideterminate le dotazioni organiche interne a seguito dell’assunzione di
partecipazioni in società o altri organismi (art. 3, co. 30, l. n. 244/2007)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
4.5.5 E’ stato organizzato lo svolgimento in ambiti territoriali ottimali (ATO) dei servizi
pubblici locali a rete di rilevanza economica, ai sensi dell’art. 3-bis, commi 1 e 1-bis, del
d.l. n. 138/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.5.6 Illustrare il modello di governancedegli enti e degli organismi partecipati adottato dalla
Regione:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
4.5.7 E’ stato adottato un adeguato sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti
finanziari tra la Regione e le sue società partecipate?
SI NO ALTRO
106
In caso di risposta affermativa, illustrare sinteticamente il sistema informativo adottato,
in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
4.5.8 Si effettua la circolarizzazione di crediti/debiti per la conciliazione dei rapporti
creditori e debitori tra l’Ente e gli organismi partecipati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.5.9 Sono stati definiti gli obiettivi gestionali a cui deve tendere ciascuna società
partecipata, secondo standard qualitativi e quantitativi predeterminati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.5.10 Sono previsti report informativi periodici da parte degli organismi partecipati inerenti
ai profili organizzativi e gestionali, agli adempimenti previsti dai contratti di servizio o
da altre forme di regolazione degli affidamenti, nonché alla qualità dei servizi attesi?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.5.11 Illustrare le modalità con le quali viene svolto il controllo analogo sulle società
partecipate totali (società “in house”):
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.5.12 La Regione assicura la costante applicazione delle procedure di evidenza pubblica per
l’affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
4.5.13 La Regione è in grado di assicurare l’immediato rispetto dei vincoli di cui ai commi 9, 10
e 11 dell’art. 4, d.l. n. 95/2012, in materia di spese di personale delle società
controllate di cui al comma 1 del medesimo articolo?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
107
4.5.14 Le società “in house” e le società a partecipazione mista pubblica e privata applicano,
per l'acquisto di beni e servizi, le disposizioni di cui al d.lgs. n. 163/2006 (c.d. Codice
dei contratti pubblici)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
_______________________________________________________________
4.5.15 Le società a partecipazione regionale totale e di controllo (con esclusione delle
società quotate su mercati regolamentati) hanno adottato con propri provvedimenti
criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli
incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza,
pubblicità ed imparzialità?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
4.5.16 Le società a partecipazione regionale totale e di controllo (con esclusione delle
società quotate su mercati regolamentati) hanno provveduto al reclutamento del
personale e al conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di
derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità ed imparzialità?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
_______________________________________________________________
4.5.17 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella
Sezione IV.
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
108
SEZIONE V – GESTIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
5.1 Quali sono i criteri di scelta dei Direttori generali degli enti del servizio sanitario?
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.2 La Regione assegna obiettivi specifici ai Direttori generali degli enti del servizio
sanitario?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
_______________________________________________________________
5.3 Nell’ultimo esercizio, la Regione ha verificato il raggiungimento degli obiettivi specifici
assegnati ai Direttori generali delle Aziende sanitarie?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
____________________________________________________________
5.4 Precisare qual è l’organo deputato alla valutazione di tali verifiche:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
5.5 La Regione è dotata di un proprio sistema di controllo interno sulla gestione delle
Aziende sanitarie?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
_______________________________________________________________
5.6 La Regione verifica il funzionamento dei controlli interni delle Aziende sanitarie?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti; in caso di risposta
affermativa illustrare sinteticamente la tipologia dei controlli attivati nelle Aziende:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
5.7 La Regione ha adeguato il proprio bilancio regionale ai fini della trasparenza dei conti
sanitari e finalizzazione delle risorse al finanziamento dei singoli servizi sanitari regionali
ai sensi dell’art. 20, d.lgs. n. 118/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
109
5.8 Le risorse destinate al finanziamento del fabbisogno sanitario regionale standard sono
versate in conti di tesoreria unica appositamente istituiti per il finanziamento del
servizio sanitario nazionale ai sensi dell’art. 21, comma1, lett a), d.lgs. n. 118/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
5.9 Qualora la Regione abbia scelto di gestire in proprio una quota del finanziamento SSR, è
stato individuato il responsabile della GSA (gestione sanitaria accentrata), a capo dello
specifico Centro di responsabilità, ai sensi dell’art. 22, d.lgs. 118/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.10 Qualora la Regione non abbia scelto di gestire in proprio un quota del finanziamento
SSR, è stato individuato un responsabile per le operazioni di consolidamento dei conti
del Servizio sanitario regionale (art. 23, comma 1, lettera b, d.lgs. 118/2011)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.11 Sono stati implementati i controlli relativi all’assistenza farmaceutica territoriale al fine
di verificare il rispetto dell’onere a carico del SSN così come determinato nell’art. 15,
comma 3, del d.l. 95/2012?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.12 Per quali aspetti si differenzia il nuovo sistema dei controlli dal precedente?
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.13 La Regione, come previsto dall’art. 15, comma 10, d.l. 95/2012, ha attivato il registro
dei farmaci?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare con quale modalità la Regione ne verifica il
funzionamento; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
110
5.14 La Regione ha implementato i controlli per verificare se sono state applicate le riduzioni
degli importi e delle connesse prestazioni relative a contratti in essere di appalto di
servizi e di fornitura di beni e servizi così come previsto dall’art. 15, comma 13, lett. a),
d.l. 95/2012?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.15 La Regione ha adottato i provvedimenti per dare attuazione a quanto previsto dall’art.
15 comma 13, lett. c), d.l. 95/2012 in tema diriduzione dei posti letto ospedalieri
accreditati a carico del SSN?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare con quali modalità la Regione verifica tali
riduzioni; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.16 In relazione alla domanda precedente, le riduzioni effettuate garantiscono il rispetto dei
parametri fissati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.17 Nella Regione è operativo un sistema centralizzato per gli acquisti?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_____________________________________________________________________
_________________________________________________________________
5.18 In relazione alla domanda precedente, quali forme di gestione accentrata o coordinata
sono state adottate dalla Regione per gli acquisti di beni e servizi?
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.19 Quale è la percentuale di beni acquistati dalla Regione mediante sistemi centralizzati?
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.20 Quale è la percentuale di servizi acquistati dalla Regione mediante sistemi centralizzati?
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
111
5.21 Viene effettuato l’aggiornamento dei prontuari terapeutici ospedalieri o degli analoghi
strumenti regionali (art. 10, comma 5, d.l. 158/2012)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa fornire chiarimenti; in caso di risposta affermativa
indicarne la periodicità.
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.22 La Regione ha sperimentato sistemi di riconfezionamento, anche personalizzato, dei
medicinali distribuiti nelle AA.OO., al fine di ridurre sprechi e consumi impropri (art. 11,
comma 5, d.l. 158/2012)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_____________________________________________________________________
_________________________________________________________________
5.23 La Regione ha presentato (entro il 30 novembre 2012), il programma d’azione per il
“Percorso attuativo della certificabilità,” (d.lgs. 118/2011 - decreto interministeriale
17/09/2012)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.24 La Regione ha previsto la costituzione di forme organizzative monoprofessionali
(aggregazioni funzionali territoriali) e di forme organizzative multiprofessionali (unità
complesse di cure primarie) di cui al capo 1, art. 1, d.l. 158/2012?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
________________________________________________________________
5.25 La Regione, avvalendosi di idonei strumenti informatici ha assicurato l’adesione
obbligatoria dei medici all’assetto organizzativo ed al sistema informativo nazionale
compresi gli aspetti relativi al sistema della tessera sanitaria (capo 1, art. 1, d.l.
158/2012)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.26 La Regione ha previsto la graduatoria unica per l’accesso al ruolo unico per le funzioni di
medico di medicina generale (capo 1, art. 1, d.l. 158/2012)?
SI NO ALTRO
112
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
_______________________________________________________________
5.27 Illustrare se sono state intraprese misure di razionalizzazione e di riorganizzazione
dell’attività libero professionale intramoenia ai sensi dell’art. 2, d.l. 158/2012.
___________________________________________________________________
_________________________________________________________________
5.28 La Regione monitora le attività libero professionali svolte presso gli enti del servizio
sanitario al fine di verificare che i ricavi coprano integralmente i costi come prescritto
dall’art. 1, comma 4, l. 120/2007?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, riportare in sintesi gli esiti dei monitoraggi effettuati;
viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
____________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.29 La Regione ha dato attuazione alle prescrizioni di cui all’art. 4, d.l. 158/2012 in materia
di dirigenza sanitaria e governo clinico?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, illustrare sinteticamente le misure adottate; viceversa,
in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
___________________________________________________________________
__________________________________________________________________
5.30 Illustrare eventuali ulteriori profili di interesse circa gli argomenti trattati nella Sezione
V.
______________________________________________________________________
____________________________________________________________________
113
Sintesi delle risposte SEZIONE I – QUADRO RICOGNITIVO DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE REGIONALE E DEI PRINCIPALI ADEMPIMENTI NORMATIVI
1.1 SI NO ALTRO
1.2 SI NO ALTRO
1.3 SI NO ALTRO
1.4 SI NO ALTRO
1.5 SI NO ALTRO
1.6 SI NO ALTRO
1.7 SI NO ALTRO
1.8 SI NO ALTRO
1.9 SI NO ALTRO
1.10 SI NO ALTRO
1.11 SI NO ALTRO
1.12 SI NO ALTRO
1.13 SI NO ALTRO
1.14 Risposta aperta
SEZIONE II – PUBBLICITÀ E TRASPARENZA
2.1.1 SI NO ALTRO
2.1.2 SI NO ALTRO
2.1.3 SI NO ALTRO
2.1.4 SI NO ALTRO
2.1.5 SI NO ALTRO
2.1.6 SI NO ALTRO
2.1.7 SI NO ALTRO
2.1.8 SI NO ALTRO
2.1.9 Risposta aperta
SEZIONE III – REGOLARITÀ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE
3.1 SI NO ALTRO
3.2 SI NO ALTRO
3.3 SI NO ALTRO
3.4 Risposta aperta
3.5 SI NO ALTRO
3.6 SI NO ALTRO
3.7 SI NO ALTRO
3.8 SI NO ALTRO
3.9 SI NO ALTRO
3.10 SI NO ALTRO
3.11 Risposta aperta
SEZIONE IV – FUNZIONAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
1 – Controlli di regolarità amministrativo-contabile
4.1.1 Risposta aperta
4.1.2 Risposta aperta
4.1.3 SI NO ALTRO
4.1.4 SI NO ALTRO
4.1.5 SI NO ALTRO
4.1.6 SI NO ALTRO
4.1.7 SI NO ALTRO
4.1.8 SI NO ALTRO
4.1.9 SI NO ALTRO
4.1.10 Risposta aperta
4.1.11 Risposta aperta
4.1.12 Risposta aperta
4.1.13 SI NO ALTRO
2 – Controlli di gestione
4.2.1 SI NO ALTRO
4.2.2 SI NO ALTRO
4.2.3 SI NO ALTRO
4.2.4 SI NO ALTRO
4.2.5 SI NO ALTRO
4.2.6 Risposta aperta
4.2.7 Risposta aperta
114
4.2.8 SI NO ALTRO
4.2.9 SI NO ALTRO
3 – Valutazione del personale
4.3.1 SI NO ALTRO
4.3.2 SI NO ALTRO
4.3.3 SI NO ALTRO
4.3.4 Risposta aperta
4.3.5 Risposta aperta
4.3.6 SI NO ALTRO
4 – Controllo strategico
4.4.1 SI NO ALTRO
4.4.2 Risposta aperta
4.4.3 Risposta aperta
4.4.4 SI NO ALTRO
4.4.5 Risposta aperta
4.4.6 Risposta aperta
5 – Controllo sugli organismi partecipati
4.5.1 Risposta aperta
4.5.2 SI NO ALTRO
4.5.3 SI NO ALTRO
4.5.4 SI NO ALTRO
4.5.5 SI NO ALTRO
4.5.6 Risposta aperta
4.5.7 SI NO ALTRO
4.5.8 SI NO ALTRO
4.5.9 SI NO ALTRO
4.5.10 SI NO ALTRO
4.5.11 Risposta aperta
4.5.12 SI NO ALTRO
4.5.13 SI NO ALTRO
4.5.14 SI NO ALTRO
4.5.15 SI NO ALTRO
4.5.16 SI NO ALTRO
4.5.17 Risposta aperta
SEZIONE V – GESTIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
5.1 Risposta aperta
5.2 SI NO ALTRO
5.3 SI NO ALTRO
5.4 Risposta aperta
5.5 SI NO ALTRO
5.6 SI NO ALTRO
5.7 SI NO ALTRO
5.8 SI NO ALTRO
5.9 SI NO ALTRO
5.10 SI NO ALTRO
5.11 SI NO ALTRO
5.12 Risposta aperta
5.13 SI NO ALTRO
5.14 SI NO ALTRO
5.15 SI NO ALTRO
5.16 SI NO ALTRO
5.17 SI NO ALTRO
5.18 Risposta aperta
5.19 Risposta aperta
5.20 Risposta aperta
5.21 SI NO ALTRO
5.22 SI NO ALTRO
5.23 SI NO ALTRO
5.24 SI NO ALTRO
5.25 SI NO ALTRO
5.26 SI NO ALTRO
5.27 Risposta aperta
5.28 SI NO ALTRO
5.29 SI NO ALTRO
5.30 Risposta aperta
115
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 6 del 22 febbraio 2013
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 4 aprile 2013, n. 79
“Linee guida per le relazioni dei revisori dei conti delle Regioni sui Bilanci di previsione
per il 2013 e sui Rendiconti per il 2012, secondo le procedure di cui all’art. 1, comma 166
e seguenti, legge 23 dicembre 2005, n. 266, richiamato dall’art. 1, comma 3, D.L. 10 ottobre
2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.”
Allegati
- Linee guida per le relazioni dei Collegi dei revisori dei conti presso le Regioni sui
bilanci di previsione per l’anno 2013 e sui rendiconti delle regioni per il 2012 (art. 1,
comma 3, D.L. 10 ottobre 2012, n. 174).
- Questionario-relazione per il rendiconto delle Regioni per l’anno 2012.
- Questionario-relazione per il bilancio di previsione delle Regioni per l’anno 2013.
116
Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N. 6/SEZAUT/2013/INPR
Adunanza del 22 febbraio 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE,
Mario FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Claudio
IAFOLLA, Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI,
Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria
CARBONE, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Fabio Gaetano GALEFFI, Ugo
MARCHETTI, Alessandro PALLAORO, Gianfranco
POSTAL
Primi Referendari Chiara VETRO, Francesco ALBO
Referendari Alessandro NAPOLI, Luigi DI MARCO,
Antonio DI STAZIO,
Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,
Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco
UCCELLO, Adelisa CORSETTI
Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.
1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,
approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive
117
modificazioni;
Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre
2012, n. 213;
Visto in particolare l’art. 1, comma 3, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, ai sensi del quale le
Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti
consuntivi delle Regioni con le modalità e secondo le procedure di cui all'articolo 1, commi
166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi
annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia di
indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità
dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in
prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti;
Uditi i relatori, consiglieri Alfredo Grasselli, Francesco Uccello e Adelisa Corsetti
DELIBERA
di approvare l’unito documento e i questionari-relazione, che costituiscono parte
integrante della presente deliberazione, riguardanti le linee guida per le relazioni dei Collegi
dei revisori dei conti presso le Regioni sui bilanci di previsione per il 2013 e sui rendiconti
delle Regioni per il 2012, secondo le procedure di cui all'articolo 1, commi 166 e seguenti,
della legge 23 dicembre 2005, n. 266, come richiamato dall’art. 1, comma 3, d.l. 10 ottobre
2012, n. 174.
Le Sezioni regionali di controllo possono integrare lo schema di relazione-questionario
approvato con la presente deliberazione.
La presente deliberazione sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Così deliberato in Roma, nell’adunanza del 22 febbraio 2013.
I Relatori Il Presidente
F.to Alfredo Grasselli F.to Luigi Giampaolino
F.to Francesco Uccello
F.to Adelisa Corsetti
Depositata in Segreteria il 5 marzo 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
118
CORTE DEI CONTI
SEZIONE DELLE AUTONOMIE
LINEE GUIDA PER LE RELAZIONI DEI REVISORI DEI CONTI DELLE REGIONI SUI
BILANCI DI PREVISIONE PER IL 2013 E SUI RENDICONTI DELLE REGIONI PER IL 2012,
SECONDO LE PROCEDURE DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 166 E SEGUENTI, L. 23
DICEMBRE 2005, N. 266, RICHIAMATO DALL’ART. 1, COMMA 3, D.L. 10 OTTOBRE 2012,
N. 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 7 DICEMBRE 2012, N. 213.
1. Il rafforzamento del sistema dei controlli sulle Autonomie territoriali, originato dal d.l. 10
ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213, persegue
l’obiettivo di garantire il coordinamento della finanza pubblica, nei diversi livelli di governo.
Con riferimento alle Regioni, il disegno di riforma ha inteso rendere più incisive le verifiche
sulla gestione dei predetti enti, mediante l’estensione agli organi di revisione economico-finanziaria
istituiti presso le Regioni, delle procedure di cui all’art. 1, co. 166 e ss., l. 23 dicembre 2005, n. 266, già
collaudate nei confronti degli enti locali e degli enti del servizio sanitario.
In tal senso, il sistema prefigurato dal d.l. n. 174/2012, si salda con l’istituzione del Collegio dei
revisori presso le Regioni prevista, con disposizioni via via più stringenti (art. 14, co. 1, lett. e, d.l.13
agosto 2011, n. 138, convertito dalla l. 14 settembre 2011, n. 148, come modificato dall’art. 30, co. 5, l.
dall'art. 30, comma 5, l. 12 novembre 2011, n. 183), sino alla disciplina dell’art. 2, comma 1, lett. a), d.l.
n. 174/2012, che condiziona l’erogazione dei trasferimenti erariali all’adempimento, tra gli altri,
dell’obbligo di istituire l’Organo di revisione.
L’istituzione del Collegio dei revisori presso le Regioni è stata positivamente scrutinata dalla
Corte costituzionale, con sentenza 20 luglio 2012, n. 198, in quanto consente alla Corte dei conti di
svolgere il controllo complessivo della finanza pubblica, a tutela dell'unità economica della Repubblica,
anche nei confronti delle Regioni. In attuazione del disposto normativo, la Sezione delle autonomie ha
provveduto ad individuare i criteri per l’iscrizione negli appositi elenchi dei candidati a rivestire il ruolo
di revisore dei conti presso le Regioni (deliberazione n. 3/SEZAUT/2012/INPR)
Il sistema si completa con l’art. 1, co. 3, d.l. n. 174/2012, secondo cui “Le sezioni regionali di
controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi delle regioni e
degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, con le modalità e secondo le procedure di cui
all' articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto
119
degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia
di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità
dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli
equilibri economico-finanziari degli enti. I bilanci preventivi annuali e pluriennali e i rendiconti delle
regioni con i relativi allegati sono trasmessi alle competenti sezioni regionali di controllo della Corte
dei conti dai presidenti delle regioni con propria relazione”.
Il descritto meccanismo introduce per le amministrazioni regionali un sistema di controllo
analogo a quello già previsto per gli enti locali, stabilendo un «raccordo» fra il Collegio dei revisori dei
conti della Regione e la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sulla base di apposite Linee
guida.
Ciò in coerenza con le esigenze di armonizzazione dei bilanci e di coordinamento della finanza
pubblica di cui all’art. 1, co. 1, l. 31 dicembre 2009, n. 196 e al d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118, ma anche
con le preesistenti disposizioni che assegnano alla Corte dei conti il controllo successivo sulla gestione
del bilancio e del patrimonio delle amministrazioni pubbliche (art. 3, co. 4, l. 14 gennaio 1994, n. 20),
nonché la verifica del rispetto degli equilibri di bilancio da parte di Comuni, Province, Città
metropolitane e Regioni, in relazione al patto di stabilità interno ed ai vincoli derivanti
dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea (art. 7, co. 7, l. 5 giugno 2003, n. 131). Trattasi delle
verifiche sulla sana gestione finanziaria che, nella rinnovata attenzione per gli strumenti di governo della
finanza pubblica, di cui è espressione il d.l. n. 174/2012, si declinano nella tipizzazione dei profili
gestionali oggetto di controllo e nel miglioramento, in termini di effettività, delle verifiche svolte.
In sintesi, trova più completa articolazione un sistema di controllo che fonda sull’art. 100,
comma 2, Cost., l’attribuzione alla Corte dei conti della tutela della finanza pubblica.
Le Linee guida per l’esame dei bilanci preventivi e consuntivi predispongono strumenti atti ad
esaminare specifici profili contabili e di correttezza gestionale, in coerenza con i seguenti ambiti di
controllo individuati dalla legge:
o obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno e dal patto per la salute;
o vincoli costituzionali all’indebitamento;
o sostenibilità dell'indebitamento;
o assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-
finanziari degli enti.
Ove, all’esito delle prescritte verifiche, le Sezioni regionali della Corte dei conti accertino
comportamenti contrari alla sana gestione (squilibri economico-finanziari, mancata copertura di spese,
violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria e mancato rispetto
120
degli obiettivi del patto di stabilità interno), sorge l’obbligo, per le amministrazioni interessate “di
adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i
provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio” (art. 1, co. 7,
d.l. n. 174/2012). La predetta disposizione assegna alle Sezioni regionali di controllo il termine di trenta
giorni per la successiva verifica e prevede che “Qualora la regione non provveda alla trasmissione dei
suddetti provvedimenti o la verifica delle sezioni regionali di controllo dia esito negativo, è preclusa
l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l'insussistenza
della relativa sostenibilità finanziaria”.
Tenuto conto della natura del controllo esterno della Corte dei conti sugli enti territoriali con
l'ausilio dei Collegi dei revisori dei conti, che “è ascrivibile alla categoria del riesame di legalità e
regolarità” pur assumendo anche “i caratteri propri del controllo sulla gestione in senso stretto”
secondo l’avviso espresso dal Giudice delle leggi (cfr. C. cost. 7 giugno 2007, n. 179; id., n. 198/2012),
le relazioni del Collegio dei revisori si differenziano dagli ulteriori strumenti introdotti dall’art. 1, d.l. n.
174/2012; dalla relazione intestata al Presidente della Regione (art. 1, co. 3), che riveste natura di
documento ricognitivo sulla situazione generale dell’Ente; dai controlli in tema di revisione della spesa
previsti dal successivo art. 6, così come dalle altre verifiche introdotte dallo stesso art. 1 al comma 2
(verifica semestrale sulle coperture finanziarie adottate dalle leggi regionali) e al comma 5 (giudizio di
parificazione dei rendiconti generali delle Regioni).
Tenendo conto della recente introduzione della norma che ha reso obbligatoria l’istituzione dei
Collegi dei revisori presso le Regioni, nelle more della loro effettiva operatività, i destinatari possono
essere individuati nei Responsabili degli uffici bilancio e finanze della Regione.
2. L’esame del bilancio di previsione svolto dalle Sezioni regionali è finalizzato ad esprimere un
giudizio idoneo a dare conto dell’attitudine del bilancio analizzato a contenere previsioni attendibili, da
apprezzare secondo criteri che tengono conto del trend storico, avuto riguardo agli ambiti di controllo
individuati dalla legge tra cui, in particolare, la salvaguardia degli equilibri di bilancio, il rispetto del
patto di stabilità interno, la sostenibilità dell’indebitamento, la sana gestione economico-finanziaria
degli enti, nonché gli effetti sul bilancio dei risultati delle partecipate e degli enti del sistema sanitario
regionale
Il bilancio di previsione può essere osservato nel complesso e per singole voci contabili
(andamento dei risultati, delle spese, delle entrate, ecc.), ma per verificare la tenuta complessiva del
documento è necessario verificare il loro andamento prendendo in considerazione un arco temporale
triennale, poiché le previsioni si basano solitamente anche su inferenze costruite sulla base dei risultati
che le variabili hanno evidenziato nel tempo. A tal fine i dati devono essere richiesti con riferimento ai
rendiconti dei due esercizi precedenti e al bilancio di previsione oggetto di controllo.
121
Inoltre, deve essere considerata la capacità programmatoria della Regione (ad esempio numero
delle variazioni al bilancio di previsioni approvate durante l’anno, nonché attendibilità delle stime di
entrata e di spesa). Sotto questo profilo, costanti crescite del disavanzo richiedono, da parte degli
amministratori, una programmazione attenta, come pure attenzione deve essere dedicata ai profili del
pareggio di bilancio e all’eventuale utilizzo dell’avanzo presunto, secondo l’indirizzo della Corte
costituzionale (cfr. 28 marzo 2012, n. 70).
3. Le relazioni del Collegio dei revisori sui rendiconti delle Regioni considerano gli stessi aspetti
valutati in sede di preventivo (equilibri di bilancio e rispetto del patto di stabilità; rispetto dei vincoli e
sostenibilità dell’indebitamento; sana gestione economico-finanziaria degli enti; effetti sul bilancio dei
risultati delle partecipate e degli enti del sistema sanitario regionale), nella diversa logica dei risultati
conseguiti.
In sede di consuntivo, i controlli effettuati dalle Sezioni regionali della Corte si intersecano con
le verifiche intestate alla Sezione delle autonomie, a mente dell’art. 3, co. 6, l. n. 20/1994, secondo cui la
Corte riferisce, almeno annualmente “al Parlamento ed ai consigli regionali sull'esito del controllo
eseguito”; referto che è effettuato “anche sulla base dei dati e delle informazioni raccolti dalle sezioni
regionali di controllo” (art. 7 , co. 7, l. n. 131/2003).
Le richiamate nuove competenze attribuite alla Corte dei conti dal d.l. n. 174/2012 si innestano
nello stretto rapporto esistente tra l’attività di referto al Parlamento della Sezione delle autonomie e il
controllo svolto dalle Sezione regionali.
In un’ottica di coordinamento e di ottimizzazione dei tempi e delle procedure, la richiesta di dati
alle Regioni da parte della Corte dei conti, ai diversi fini previsti dalla legge, può essere coordinata e
inserita all’interno delle procedure già attivate.
Al riguardo, la sezione “DATI CONTABILI”, di estremo rilievo nell’analisi dei rendiconti, è
corredata dai prospetti già utilizzati dalla Sezione delle autonomie per l’elaborazione del referto annuale
2012, con un positivo riscontro in termini di omogeneità e di completezza dei dati raccolti, fatti salvi
ulteriori strumenti istruttori che le Sezioni regionali riterranno di affiancare per le loro specifiche finalità
conoscitive.
Tali Linee guida costituiscono supporto operativo anche per le Regioni a Statuto speciale e delle
Province autonome, nel rispetto degli specifici regimi di disciplina.
4. Le linee guida predisposte per le relazioni dei Collegi dei revisori delle Regioni si ispirano ad
esigenze di razionalizzazione e di semplificazione degli adempimenti richiesti dalla legge. In relazione
alle diverse esigenze conoscitive correlate all’analisi dei bilanci preventivi e dei consuntivi, le presenti
122
Linee guida sono corredati da due distinti schemi di relazione in forma di questionario strutturato con
domande a risposta chiusa (SI/NO/ALTRO con possibilità di inserire testi atti a fornire chiarimenti).
Ferma restando la diversa impostazione del questionario riferito ai bilanci di previsione, finalizzato a
una valutazione di tenuta complessiva del documento, sotto il profilo della capacità programmatoria,
rispetto al questionario relativo ai rendiconti, rispondente alla diversa logica del raggiungimento dei
risultati, entrambi i documenti si articolano in sette Sezioni distinte, ciascuna delle quali compendia i
tratti caratteristici di particolari profili gestionali.
La prima Sezione (Domande preliminari) contiene una ricognizione dei fondamentali adempimenti che
attengono alla predisposizione e ai tempi di approvazione dei documenti contabili.
La seconda Sezione (Regolarità della gestione amministrativa e contabile), riguarda i parametri della
regolarità amministrativa e contabile, con richieste volte ad intercettare eventuali problematiche (in
materia di gestione del personale, dei servizi pubblici locali etc.) idonee, almeno potenzialmente, ad
alterare i profili di una sana e corretta gestione economico-finanziaria.
La terza Sezione (Dati contabili) concerne la verifica del risultati di amministrazione attesi, in relazione
al trend storico, ivi comprese le modalità di utilizzo dell’avanzo presunto (nella parte relativa ai bilanci
di previsione) e degli equilibri di bilancio (nella parte relativa ai consuntivi). In questa parte sono inclusi
i prospetti relativi a Entrate generali, Entrate tributarie, Spese, Indebitamento, Partecipate e Sanità.
La quarta Sezione (Sostenibilità dell’indebitamento e rispetto dei vincoli) contiene prospetti intesi ad
evidenziare il rispetto dei vincoli di indebitamento, delle cautele disposte dalla legge per l’ utilizzo di
strumenti della finanza derivata
La quinta Sezione (Organismi partecipati) mira a verificare il rispetto delle prescrizioni normative in
materia di esternalizzazione, oltre a far emergere l’entità dell’impegno finanziario dell’Ente in
organismi e società partecipate, a titolo di corrispettivi per contratti di servizio, di ricapitalizzazioni e di
ripiano perdite.
La sesta Sezione (Patto di stabilità) contiene parametri diretti a verificare la coerenza delle previsioni
con il patto di stabilità 2013 e, a consuntivo, l’effettivo rispetto degli obiettivi fissati dal patto per il
2012.
La settima Sezione (Enti del servizio sanitario regionale) è diretta ad evidenziare la presenza di
eventuali criticità nella gestione del Servizio sanitario regionale.
123
QUESTIONARIO-RELAZIONE PER IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI SUL
RENDICONTO DELLE REGIONI PER L’ANNO 2012 (EX ART.1, CO. 166 E SS., L. N.
266/2005, RICHIAMATO DALL’ART. 1, CO. 3, D.L.N. 174/2012)
Relazione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti dell’organo di
revisione contabile/Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione
………………………
Codice fiscale della Regione: ……………………………………
Ente in sperimentazione (art. 36, D. Lgs. 118 del 23-06-2011): SI □ NO□
Dati del referente/responsabile per la compilazione della relazione (Presidente
delcollegio dei revisori □ - Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della
Regione□):
Nome __________________ Cognome ____________________________
Recapiti:
Indirizzo _____________________________________________________
Telefono ____________________ Fax _______________________
Posta elettronica ________________________________________
124
SEZIONE I –DOMANDE PRELIMINARI
1.1 Sono rispettati i termini previsti dallo Statuto e dalle leggi regionali per il corretto iter di
approvazione del rendiconto?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
1.2 É stato approvato il rendiconto dell’esercizio precedente?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
1.3 É stato approvato il bilancio di previsione senza ricorso all’esercizio provvisorio?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
1.4 In relazione alla domanda precedente, se è stato autorizzato l’esercizio provvisorio del
bilancio, quali spese obbligatorie sono state gestite in eccedenza al limite di un
dodicesimo della spesa prevista da ciascuna unità previsionale di base indicata nella
proposta di bilancio approvata dalla Giunta?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
1.5 Elencare le variazioni di bilancio approvate in corso d’anno, con separata evidenza di
quelle compensative all’interno della stessa UPB?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
125
1.6 L’organo di revisione (o il servizio di controllo interno laddove possa esercitare tale
funzione), ha rilevato gravi irregolarità contabili, tali da poter incidere sugli equilibri del
bilancio 2012 e suggerito misure correttive non adottate dall’Ente?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, riassumere il tipo di irregolarità rilevate, le misure
correttive suggerite dall’organo di controllo e le motivazioni addotte
dall’amministrazione regionale a giustificazione della mancata adozione di dette misure.
Allegare poi alla presente relazione più estese considerazioni con eventuale
documentazione di supporto, illustrando l’impatto negativo delle irregolarità sugli
equilibri di bilancio.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
1.7 Sono state riscontrate violazioni delle norme contemplate dalla legge e dai regolamenti
regionali di contabilità?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, indicare le fattispecie normative prive ancora di
completa attuazione, i motivi ostativi e le misure (anche sostitutive) dirette a darvi
ottemperanza.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
1.8 Il rendiconto 2012 evidenzia risultati in disavanzo?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
1.9 É stata data complessiva attuazione alle disposizioni di principio dettate dall’art.
6, d.l. n. 78/2010?
SI □ NO □ ALTRO □
126
Al riguardo, precisare quanto segue:
a. L’importo dei gettoni di presenza per la partecipazione giornaliera agli organi
collegiali della Regione o di enti che ricevono finanziamenti pubblici regionali risulta
inferiore a 30 euro (art. 6, co. 1 e 2)?
SI □ NO □ ALTRO □
b. É stato ridotto l'importo corrisposto per indennità, compensi, gettoni, retribuzioni e altre
utilità ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di
amministrazione e organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di
qualsiasi tipo (co. 3)?
SI □ NO □ ALTRO □
c. É stato limitato il numero dei componenti degli organi di amministrazione e di
controllo di enti e organismi pubblici regionali (co. 5)?
SI □ NO □ ALTRO □
d. É stato ridotto il compenso ai componenti degli organi di amministrazione e di
controllo di società a totale partecipazione pubblica (co. 6)?
SI □ NO □ ALTRO □
e. É stato contenuto l'importo delle spese sostenute per studi e incarichi di consulenza
(co. 7), relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza (co. 8), anche in società inserite nel conto economico consolidato della P.A. (co. 11)?
SI □ NO □ ALTRO □
f. Sono state sostenute spese per sponsorizzazioni (co. 9), anche con riferimento alle società inserite nel conto economico consolidato della P.A. (co. 11)?
SI □ NO □ ALTRO □
g. Sono state corrisposte indennità chilometriche per missioni di servizio effettuate dal personale contrattualizzato (co. 12, ultimo periodo)?
SI □ NO □ ALTRO □
h. Sono state ridotte le spese per le missioni (co. 12, primo periodo) e per la formazione (co. 13)?
SI □ NO □ ALTRO □
i. Sono state ridotte le spese per la gestione delle autovetture, compresi i buoni taxi (co. 14)?
SI □ NO □ ALTRO □
j. La Regione si è astenuta dall’effettuare aumenti di capitale, trasferimenti
straordinari, aperture di credito, nonché rilascio di garanzie a favore delle società
partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite
di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di
perdite anche infrannuali (co. 19)?
SI □ NO □ ALTRO □
127
In presenza di risposte non affermative, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
1.10 Indicare l’ammontare delle risorse impegnate per il Consiglio regionale:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
128
SEZIONE II - REGOLARITA’ DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E CONTABILE
2.1 Nel rendiconto, la spesa per il personale rispetta i limiti di cui all'art. 9, co. 1,d.l.n.
78/2010?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
2.2 Nel rendiconto, vi è stata una riduzione complessiva della spesa di personale rispetto
all’esercizio precedente?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
____________________________________________________________________
2.3 Compilare la tabella seguente con dati di competenza:
(valori in migliaia di euro)
Dirigenti Personale non
dirigenziale TOTALE
Impegni definitivi
2012
Previsioni assestate
2013
2.4 É stata disposta l’automatica riduzione dei fondi destinati al trattamento accessorio in
proporzione alla diminuzione del personale in servizio (art. 9, co. 2-bis, d.l. n.
78/2010)?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
129
Al riguardo, indicare l’andamento delle risorse destinate al trattamento accessorio del
personale compilando la seguente tabella (dati di competenza):
(valori in migliaia di euro)
2011 2012 Previsioni assestate 2013
2.5 Con riferimento al rendiconto in esame, indicare il rapporto di incidenza tra spesa di
personale e spesa corrente (art. 76, co. 7, d.l. n. 112/2008).
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2.6 Nel corso dell’esercizio in esame, l'Amministrazione si è avvalsa della facoltà prevista
dall’art. 16, d.l. n. 98/2011 (economie derivanti da piani triennali)?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2.7 Indicare gli oneri finanziari determinati da nuove assunzioni nell’esercizio 2012 e i
risparmi di spesa conseguiti a fronte delle cessazioni verificatesi nel 2011:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2.8 Sono state rideterminate le dotazioni organiche interne a seguito dell’assunzione di
partecipazioni in società o altri organismi (art. 3, co. 30, l. n. 244/2007)?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
130
2.9 Sono state rispettate le disposizioni stabilite dall’art. 4, co. 9, d.l.n. 95/2012, in
relazione a divieti o limitazioni all’assunzione di personale?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.10 La Regione ha conferito, nell’esercizio 2012, incarichi di collaborazione in materia
informatica aventi carattere eccezionale ai sensi dell’art. 1, co. 146, l. n. 228/2012)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, descrivere brevemente in che modo si è tenuto conto
del carattere di eccezionalità:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.11 Sono state rispettate le disposizioni stabilite dall’art. 1, commi 141-145, l. n. 228/2012, in
relazione agli obblighi di contenimento della spesa per mobili e arredi e al divieto di acquisto
di autovetture e della stipula di contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto
autovetture?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.12 La Regione, nei pagamenti effettuati, si è adeguata ai nuovi termini prescritti dal
novellato d.lgs. n. 192/2012, che recepisce la direttiva 2011/7/UE in materia di lotta
contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e Pubbliche
Amministrazioni?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2.13 Il rendiconto è stato approvato con la determinazione del valore definitivo delle
economie vincolate provenienti dall’esercizio precedente (cd. reiscrizioni all’esercizio
successivo)?
SI NO ALTRO
131
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.14 É stato rispettato il termine di scadenza per l’approvazione, da parte della Giunta
regionale, dei provvedimenti di reiscrizione in bilancio delle economie di spesa con
vincolo di destinazione?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
____________________________________________________________________
2.15 La procedura di determinazione dell’importo esatto delle economie da reiscrivere alla
competenza dell’esercizio successivo è soggetta a particolari misure di controllo?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicare quali.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
2.16 In sede di rendiconto, la Regione procede alla definitiva sistemazione contabile di tutti i
sospesi di tesoreria da regolarizzare?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.17 In relazione alla domanda precedente, nel caso in cui ne registri il provvisorio incasso
sulle partite di giro, qual è il relativo ammontare?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
____________________________________________________________________
132
2.18 In relazione alla domanda precedente, come vengono utilizzate le entrate riscosse in
attesa della loro corretta imputazione?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.19 É da escludersi qualsiasi autorizzazione di gestioni fuori bilancio?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicare per quali gestioni è stata autorizzata e le
relative modalità di consolidamento dei conti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.20 Sono applicate procedure atte a verificare che la conservazione dei residui attivi
avvenga nel rispetto della normativa vigente e sulla base dei presupposti sostanziali di
ciascun credito (esistenza del credito)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicarne i motivi:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche, i tempi, le modalità e i
risultati nel 2012 della procedura applicata.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
2.21 Sono applicate procedure atte a verificare che la conservazione dei residui passivi
avvenga nel rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicarne i motivi:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
133
In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche, i tempi, le modalità e i
risultati nel 2012 della procedura applicata.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.22 Nel caso in cui l’ordinamento regionale preveda deroghe ai termini ordinari di
permanenza dei residui passivi sul conto del bilancio, esistono procedure atte a
verificare la permanenza dei presupposti sostanziali di ciascun debito?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, indicarne i motivi:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
In caso di risposta affermativa, indicare le caratteristiche, i tempi, le modalità e i
risultati nel 2012 della procedura applicata.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.23 Con riferimento alla consistenza e al grado di copertura dei residui perenti, compilare la
seguente tabella:
GRADO COPERTURA RESIDUI PERENTI 2008-2013 E INCIDENZA PAGAMENTI ANNI 2008-2012
(Valori in migliaia di Euro)
Esercizio
finanziario
Consistenza
dei residui
passivi perenti
alla fine
dell'esercizio
Esercizio
finanziario
successivo
Copertura
dei residui
passivi
perenti
Grado di
copertura
dei residui
perenti %
pagamenti
di residui
perenti
%
pagamenti
su fondi
perenti
% pagamenti su
consistenza
2007 2008
2008 2009
2009 2010
2010 2011
2011 2012
2012 2013
2.24 Nell’utilizzo di fondi comunitari, l’ente è incorso in procedure di disimpegno automatico
di risorse stanziate e non utilizzate tempestivamente?
SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE
134
In caso di risposta affermativa, indicare le fattispecie e i relativi importi:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
__________________________________________________________________
2.25 Nell’attuazione dei programmi cofinanziati dall’U.E., sono state assegnate riserve di
premialità in base al grado di avanzamento dei progetti?
SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE
In caso di risposta affermativa, indicare le fattispecie e i relativi importi:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
___________________________________________________________________
135
SEZIONE III – DATI CONTABILI
3.1 Nelle tre tabelle seguenti fornire dati relativi alla verifica degli equilibri di parte corrente,
di conto capitale e delle contabilità speciali, relativamente alla gestione di competenza e
alla gestione di cassa. In ordine ai dati di rendiconto, indicare i dati provvisori nel caso i
rendiconti non fossero stati ancora approvati.
N.B.: i titoli fanno riferimento alle classificazioni SIOPE e COPAFF
(valori in migliaia di euro)
Gestione di competenza (accertamenti/impegni) Rendiconto
n-2
Rendiconto
n-1
Rendiconto
n
ENTRATE Titoli I, II e III (A)
di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province
autonome(B)
Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)
Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)
Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)
Alienazioni, trasferimenti di capitale, crediti: Titolo IV (F)
di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e
Province Autonome (G)
di cui: Riscossione crediti (H)
Accensione di prestiti: Titolo V (I)
di cui: Anticipazioni di cassa (J)
Totale conto capitale: (F+I)=(K)
Contabilità speciali al netto di (C+D): Titolo VI (L)
Totale Entrate (E+K+L)=(M)
Spese di parte corrente: Titolo I (N)
di cui: spesa corrente sanitaria (N1)
di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province
autonome(O)
Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle
contabilità speciali (P)
Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità
speciali (Q)
Rimborso di prestiti: Titolo III (R)
di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)
Totale Spese correnti (N+P+Q+R)=(T)
Spese in conto capitale: Titolo II (U)
di cui: concessioni di crediti (V)
di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e
Prov. Autonome (W)
Spese per contabilità speciali al netto di (P+Q): Titolo IV (X)
Totale delle Spese (T+U+X)=Y
Saldo netto di parte corrente (E – (T- S))
Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)
Saldo netto cont. Spec. (L–X)
Saldo entrate-spese (M-Y)
136
(valori in migliaia di euro)
Gestione di cassa (risc./pag. di competenza) Rendiconto
n-2
Rendiconto
n-1
Rendiconto
n
Riscossioni di parte corrente: Titoli I, II e III (A)
di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome (B)
Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)
Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)
Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)
Riscoss. da alienazioni, trasferimenti di capitale, riscossioni di
crediti: Titolo IV (F)
di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e
Province Autonome (G)
di cui: Riscossione crediti (H)
Riscoss. da accensione di prestiti: Titolo V (I)
di cui: Anticipazioni di cassa (J)
Totale Riscoss. in conto capitale: (F+I)=(K)
Riscoss. da contabilità speciali al netto di (C+D):Titolo VI (L)
Totale delle riscossioni (E+K+L)=(M)
Pagamenti di parte corrente: Titolo I (N)
di cui: pagamenti per spesa corrente sanitaria (N1)
di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome (O)
Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle
contabilità speciali (P)
Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità
speciali (Q)
Pagamenti per rimborso di prestiti: Titolo III (R)
di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)
Totale Pagamenti correnti (N+P+Q+R)=(T)
Pagamenti in conto capitale: Titolo II (U)
di cui: concessioni di crediti (V)
di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov.
Autonome (W)
Pagamenti per contabilità speciali al netto di (P+Q):Titolo IV (X)
Totale dei pagamenti (T+U+X)=Y
Saldo netto di parte corrente (E – (T- S))
Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)
Saldo netto cont. Spec. (L–X)
Saldo riscossioni-pagamenti (M-Y)
137
(valori in migliaia di euro)
Gestione di cassa (risc./pag. tot.: residui + competenza) Rendiconto
n-2
Rendiconto
n-1
Rendiconto
n
Riscossioni di parte corrente: Titoli I, II e III (A)
di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome (B)
Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)
Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)
Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)
Riscossioni da alienazioni, trasferimenti di capitale, riscossioni di
crediti: Titolo IV (F)
di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e
Province Autonome (G)
di cui: Riscossione crediti (H)
Riscoss. da accensione di prestiti: Titolo V (I)
di cui: Anticipazioni di cassa (J)
Totale Riscoss. in conto capitale: (F+I)=(K)
Riscoss. da contabilità speciali al netto di (C+D):Titolo VI (L)
Totale delle riscossioni (E+K+L)=(M)
Pagamenti di parte corrente: Titolo I (N)
di cui: pagamenti per spesa corrente sanitaria (N1)
di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome (O)
Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle
contabilità speciali (P)
Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità
speciali (Q)
Pagamenti per rimborso di prestiti: Titolo III (R)
di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)
Totale Pagamenti correnti (N+P+Q+R)=(T)
Pagamenti in conto capitale: Titolo II (U)
di cui: concessioni di crediti (V)
di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov.
Autonome (W)
Pagamenti per contabilità speciali al netto di (P+Q):Titolo IV (X)
Totale dei pagamenti (T+U+X)=Y
Saldo netto di parte corrente (E – (T- S))
Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)
Saldo netto cont. Spec. (L–X)
Saldo riscossioni-pagamenti (M-Y)
138
3.2 Analisi delle contabilità speciali: compilare le due tabelle seguenti per la gestione di
competenza e per quella di cassa. Le descrizioni delle voci corrispondono a quelle del
SIOPE. (valori in migliaia di euro)
Analisi delle contabilità speciali - Gestione di competenza (accertamenti/impegni)
Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali
Descrizione Rend.
n-2
Rend.
n-1
Rend.
n Descrizione
Rend.
n-2
Rend.
n-1
Rend.
n
Ritenute previdenziali ed assistenziali
Ritenute previdenziali ed assistenziali
Ritenute erariali Ritenute erariali
Altre ritenute al personale per conto di terzi
Altre ritenute al personale per conto di terzi
Versamenti ai c/c della tesoreria statale
Versamenti ai c/c della tesoreria statale
Reintegro fondi economali e carte aziendali
Costituzione fondi economali e carte aziendali
Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali
Rimborso per spese per servizi per conto di terzi
Rimborso per spese per servizi per conto di terzi
Depositi per spese contrattuali
Depositi per spese contrattuali
Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale
Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale
Reintegro ordini di accreditamento ai funzionari delegati
Emissione ordini di accreditamento ai funzionari delegati
Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità
Altre partite di giro Altre partite di giro
Anticipazioni di tesoreria
Rimborso anticipazioni di tesoreria
Totale Titolo VI Totale Titolo IV
(valori in migliaia di euro)
Analisi delle contabilità speciali - Gestione di cassa (risc./pag. tot. competenza +residui)
Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali
Descrizione Rend. n-2
Rend. n-1
Rend. n
Descrizione Rend. n-2
Rend. n-1
Rend. n
Ritenute previdenziali ed assistenziali
Ritenute previdenziali ed assistenziali
Ritenute erariali Ritenute erariali
Altre ritenute al personale per conto di terzi
Altre ritenute al personale per conto di terzi
Versamenti ai c/c della tesoreria statale
Versamenti ai c/c della tesoreria statale
Reintegro fondi economali e carte aziendali
Costituzione fondi economali e carte aziendali
Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali
Rimborso per spese per servizi per conto di terzi
Rimborso per spese per servizi per conto di terzi
Depositi per spese contrattuali
Depositi per spese contrattuali
Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale
Sistema di tesoreria Regionale/Provinciale
139
Reintegro ordini di accreditamento ai funzionari delegati
Emissione ordini di accreditamento ai funzionari delegati
Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità
Altre partite di giro Altre partite di giro
Anticipazioni di tesoreria
Rimborso anticipazioni di tesoreria
Totale Titolo VI Totale Titolo IV
3.3 Descrivere nel dettaglio le seguenti voci relative alle contabilità speciali:
a) Servizi per conto terzi:
1. __________________________________
2. __________________________________
3. __________________________________
4. __________________________________
5. __________________________________
6. __________________________________
7. __________________________________
8. __________________________________
9. __________________________________
10. __________________________________
b) Altre partite di giro:
1. __________________________________
2. __________________________________
3. __________________________________
4. __________________________________
5. __________________________________
6. __________________________________
7. __________________________________
8. __________________________________
9. __________________________________
10. __________________________________
140
3.4 Nella tabella seguente fornire dati relativi all’andamento dei risultati di amministrazione.
(valori in migliaia di euro)
Rendiconto
n-3
Rendiconto
n-2
Rendiconto
n-1
Fondo di cassa iniziale (+)
Riscossioni (+)
Pagamenti (-)
Pagamenti del tesoriere per azioni esecutive (-)
Fondo di cassa finale
Residui attivi (+)
Residui passivi (-)
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE
SOMME VINCOLATE DA REISCRIVERE IN COMPETENZA
SALDO FINANZIARIO DEPURATO
3.5 Compilare la tabella seguente relativa alla movimentazione nell’anno 2012 dei
soli residui attivi costituiti in anni precedenti il 2008. (valori in migliaia di euro)
Titolo I Titolo III Titolo VI (esclusi
depositi cauzionali)
Residui attivi iniziali da riscuotere
Residui riscossi
Residui stralciati o cancellati
Residui finali da riscuotere
141
3.6 Compilare la tabella seguente relativa al dettaglio della gestione contabile inerente ai
residui attivi antecedenti al 2008, iscritti in contabilità mediante ruoli. (valori in migliaia di euro)
Residui attivi
Somme iscritte a ruolo al 01/01/2012, provenienti da anni ante-2008
di cui:
- Somme riscosse nell’anno 2012 per residui ante-2008
- Sgravi richiesti nell’anno 2012 per residui ante-2008
- Somme conservate al 31/12/2012
3.7 Compilare la tabella seguente relativa al dettaglio dei minori residui attivi derivanti
dall’operazione di riaccertamento disaggregata per gestione contabile di origine
(esercizio 2012). (valori in migliaia di euro)
Insussistenze derivanti da: Minori residui attivi
- Gestione corrente non vincolata
- Gestione corrente vincolata
- Gestione in conto capitale
- Gestione servizi c/terzi
TOTALE MINORI RESIDUI ATTIVI
3.8 L’eliminazione di residui attivi del Titolo VI (non compensativi di residui passivi del
Titolo IV) è stata motivata dalle seguenti cause:
euro____________ per arrotondamenti
euro____________ per prescrizione
euro____________ per___________
3.9 In caso di eliminazione di residui passivi inerenti alla gestione vincolata diimporto
superiore alle corrispondenti cancellazioni di residui attivi, specificare se il relativo
differenziale è confluito nell’avanzo vincolato
SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE
In caso di risposta negativa, indicare sinteticamente le cause del fenomeno:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
142
3.10 Compilare la tabella seguente relativa all’analisi sull’“anzianità” dei residui
(valori in migliaia di euro)
Residui Esercizi
Preced. 2008 2009 2010 2011 2012 Totale
Attivi Tit. I
Attivi Tit. II
Attivi Tit. III
Attivi Tit. IV
Attivi Tit.V
Attivi Tit.VI
Totale Attivi
Passivi Tit. I
Passivi Tit. II
Passivi Tit. III
Passivi Tit. IV
Totale Passivi
3.11 Compilare la tabella seguente relativa alla movimentazione nell’anno 2012 dei residui
passivi iniziali degli esercizi 2007 e 2008.
(valori in migliaia di euro)
Residui passivi
Spesa Corrente Spesa c/capitale Rimborso prestiti Partite di giro
2007 2008 2007 2008 2007 2008 2007 2008
Iniziali
da pagare (+)
Pagati (-)
Perenti(-)
Insussistenze*(-)
Finali da pagare
(=)
* Comprende tutti i residui eliminati non perenti
143
3.12 Compilare la tabella seguente relativa al dettaglio dei minori residui passivi derivanti
dall’operazione di riaccertamento disaggregata per gestione contabile di origine.
(valori in migliaia di euro)
Residui passivi
2007 2008
Perenti Insussistenze* Perenti Insussistenze*
- Gestione corrente non vincolata
- Gestione corrente vincolata
- Gestione in conto capitale
- Gestione servizi c/terzi
TOTALE MINORI RESIDUI
PASSIVI
* Comprende tutti i residui eliminati non perenti
3.13 Compilare la tabella seguente relativa ai debiti fuori bilancio (situazione al 31/12/2012):
(valori in migliaia di euro)
Debiti fuori bilancio
Emersi nell’esercizio
Impegnati nell’esercizio
Emersi, sia nell’anno che negli anni precedenti, e non ancora impegnati al termine
dell’esercizio
3.14 Il conto del Patrimonio rappresenta adeguatamente la consistenza patrimoniale
dell’Ente?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.15 La Regione ha apportato le dovute modifiche alla consistenza patrimoniale a seguito di
dismissioni di asset immobiliari o societari?
SI NO NON RICORRE LA FATTISPECIE
In caso di risposta negativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
144
3.16 La Regione è dotata di inventari aggiornati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
3.17 Inserire l’anno dell’ultimo aggiornamento dell’inventario.
_______________________________________________________________________
3.18 Compilare i prospetti di seguito indicati:
1. Entrate;
2. Entrate tributarie;
3. Spese;
4. Indebitamento;
5. Partecipate;
6. Indebitamento Enti del SSR
145
1. Entrate (1/2)
NOME DELLA REGIONE o PROVINCIA AUTONOMA
(valori in euro)
DATI DA RENDICONTO - Entrate per Titoli
Eserc
izio
Voci di re
ndic
onto
Avanzo
Amm.ne anno
precedente
TITOLO I TITOLO II TITOLO III TITOLO IV TITOLO V
Subtotaletitoli
TITOLO VI
Totale generale
Entrate derivanti da
tributi propri della
Regione, dal gettito
di tributi erariali o di
quote di esso
devolute alla
Regione o Provincia
Autonoma
di cui:
quote riscosse
per effetto di lotta
all'evasione
di cui:
quote
riscosse a
mezzo ruoli
Entrate derivanti
da contributi e
trasferimenti di
parte corrente
dell'Unione
Europea, dello
Stato e di altri
soggetti
Entrate
extratributarie
Entrate derivanti da
alienazioni, da
trasformazione di
capitale, da
riscossione di crediti
e da trasferimenti in
conto capitale
Entrate
derivanti da
mutui, prestiti o
altre operazioni
creditizie
Entrate per
contabilità
speciali
c d e f g h i j k=d+g+h
+i+j l m=c+k+l
2011
Pre
vis
ioni
finali d
i
com
pete
nza
2012
Fondo di
cassa iniziale
2011
Pre
vis
ioni
finali d
i cassa
2012
2011
Accert
am
enti
di
com
pete
nza
2012
2011
Ris
cossio
ni in
conto
com
pete
nza
2012
Con riferimento all'annualità 2012, in mancanza dei dati definitivi da rendiconto, indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio.
segue
146
Entrate(2/2)
2011
riscossio
ni in
conto
resid
ui
2012
2011
riscossio
ni
com
ple
ssiv
e
2012
2011
resid
ui
iniz
iali
2012
2011
resid
ui
elim
inati
(min
ori
resid
ui)
2012
2011
resid
ui
pro
venie
nti
da e
serc
izi
pre
cedenti
2012
2011
resid
ui di
com
pete
nza
2012
DATI DA RENDICONTO - Entrate per Titoli
Eserc
izio
Voci di re
ndic
onto
Avanzo
Amm.ne
anno
precedente
TITOLO I TITOLO II TITOLO III TITOLO IV TITOLO V
Subtotaleti
toli
TITOLO VI
Totale generale
Entrate derivanti da
tributi propri della
Regione, dal gettito
di tributi erariali o di
quote di esso
devolute alla
Regione o Provincia
Autonoma
di cui:
quote riscosse
per effetto di
lotta
all'evasione
di cui:
quote
riscosse a
mezzo ruoli
Entrate derivanti
da contributi e
trasferimenti di
parte corrente
dell'Unione
Europea, dello
Stato e di altri
soggetti
Entrate
extratributarie
Entrate derivanti da
alienazioni, da
trasformazione di
capitale, da
riscossione di crediti
e da trasferimenti in
conto capitale
Entrate
derivanti da
mutui, prestiti o
altre operazioni
creditizie
Entrate per
contabilità
speciali
c d e f g h i j k=d+g+h
+i+j l m=c+k+l
147
2011
Resid
ui finali
2012
2. Entrate tributarie
NOME DELLA REGIONE a STATUTO ORDINARIO
(valori in euro)
DATI DA RENDICONTO
VOCI TRIBUTARIE Anno
Previsioni
finali
c/comp.
Previsioni
finali
c/cassa
Accert. Riscoss.
c/comp.
Riscoss.
c/residui
Riscossioni totali
Residui
iniziali
Residui
eliminati
(minori
residui)
Residui
da
residui
Residuic/comp. Residui
finali Totale
riscoss.
di cui:
quote riscosse
per lotta
all'evasione
di cui:
quote
riscosse a
mezzo ruoli
IRAP:
(art.3, co.143, l.662/96 e art.1,
d.lgs.446/97) comprensiva di:
- gettito da manovra fiscale;
- Irap a saldo esercizi precedenti;
- Irap riscossa da sist.versamenti unitari
per accertam.(art.3 ,co 2, lett.b,
d.m.321/99);
- quota Irap destinata alla sanità;
- quota libera Irap destinata al finanz. dei
trasfer. soppressi.
2011
2012
IRPEF (o IRE): addizionale regionale Irpef
(art.3, co.143, l.662/96 e art.50,
d.lgs.446/97) comprensiva di:
- gettito da manovra fiscale;
- quota destinata alla sanità.
2011
2012
ARISGAM: addizionale regionale
all'imposta di consumo sul gas metano
(art.6, l.158/90, d.lgs.398/90 e
d.lgs.26/2007)
2011
2012
TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN
DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI
(l.549/95) comprensivo di:
- quota in libera disponibilità;
2011
2012
148
- entrate da accertam.per violazioni al
tributo.
TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE
(d.lgs.504/92) comprensiva di:
- recupero somme anni pregressi (introiti
da riscossioni coattive o da accertam.);
- compensazione tra Regioni ex art.22
bis, l.102/2009.
2011
2012
COMPARTECIP. REG.LE ALL' IVA (artt.1, 2
e 5, d.lgs.56/2000) comprensiva di:
- quota corrispondente ai trasferim.
soppressi;
- quota aggiuntiva di compart.IVA su
carburanti a prezzo ridotto;
- quota destinata alla sanità. 2011
2012
ACCISA SULLA BENZINA (art.3, co.12,
l.549/95 e d.lgs.56/2000)
ACCISASUL GASOLIO PER
AUTOTRAZIONE
(art.1, co.12, l.296/06 e art.1, co. 295-
298, l.244/07)
2011
2012
Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:
- del capitolo di iscrizione (se unico);
- dei capitoli di iscrizione (qualora le specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).
149
NOME DELLA REGIONE a STATUTO SPECIALE/PROVINCIA AUTONOMA
(valori in euro)
DATI DA RENDICONTO
VOCI TRIBUTARIE (1/2)
Anno
Previsioni
finali
c/comp.
Previsioni
finali
c/cassa
Accert. Riscoss.
c/comp.
Riscoss.
c/residui
Riscossioni totali
Residui
iniziali
Residui
eliminati
(minori
residui)
Residui
da residui
Residuic/c
omp. Residui finali
Totale
riscoss.
di cui:
quote
riscosse per
lotta
all'evasione
di cui:
quote
riscosse a
mezzo
ruoli
IRAP 2011
2012
Addizionale IRPEF 2011
2012
IRPEF (o IRE) 2011
2012
Quote fisse di ripartiz. gettito IRPEF (art.2, lett. a) e
c) l.690/81) (ritenute su interessi e redditi da
capitale)
2011
2012
IRPEG/IRES 2011
2012
ARISGAM 2011
2012
TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN DISCARICA
DEI RIFIUTI SOLIDI 2011
2012
TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE 2011
2012
COMPARTECIPAZIONE REGIONALE ALL'IVA 2011
2012
150
segue
DATI DA RENDICONTO
VOCI TRIBUTARIE (2/2)
Anno
Previsioni
finali
c/comp.
Previsioni
finali
c/cassa
Accert. Riscoss.
c/comp.
Riscoss.
c/residui
Riscossioni totali
Residui
iniziali
Residui
eliminati
(minori
residui)
Residui
da residui
Residuic/c
omp. Residui finali
Totale
riscoss.
di cui:
quote
riscosse per
lotta
all'evasione
di cui:
quote
riscosse a
mezzo
ruoli
IVA INTERNA 2011
2012
IVA all'IMPORTAZIONE E SOMME SOSTITUTIVE 2011
2012
Partecipazione regionale al gettito di
- ACCISA SULLA BENZINA
- ACCISA SUL GASOLIO PER AUTOTRAZIONE
2011
2012
Imposta di fabbricaz. benzina, olii da gas autotraz. e
gas petroliferi liquefatti 2011
2012
Imposta sul consumo dell'energia elettrica e del gas 2011
2012
Imposta IPOTECARIA 2011
2012
Imposta sulle SUCCESSIONI e sulle DONAZIONI 2011
2012
ACCISA SUGLI OLI MINERALI 2011
2012
151
Imposta sul consumo dei tabacchi 2011
2012
LOTTO 2011
2012
Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:
- del capitolo di iscrizione (se unico);
- dei capitoli di iscrizione (qualora le specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).
152
3. Spese
C O R T E D E I C O N T I
SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Spese - questionario 2013 – Istruzioni alla compilazione
Di seguito alcune indicazioni per la compilazione del questionario:
-
Con riferimento all'annualità 2012, in mancanza dei dati definitivi da rendiconto, indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio. Per l'annualità 2011 compilare la
scheda solo se i dati da rendiconto si discostano da quelli provvisori comunicati ai fini del Referto sulla finanza regionale - esercizi 2010-11 ecompletare la compilazione
con i dati di dettaglio mancanti nella citata versione provvisoria.
- Gli importi vanno digitati tutti come dati di input senza inserire funzioni di formula di cui il programma dispone. Vanno, inoltre, digitati in euro come unità di misura,
inserendo anche i centesimi (due decimali dopo la virgola).
- La colorazione rossa delle celle avverte la presenza di un errore nell'inserimento dei dati. Una volta corretti gli errori, le celle torneranno di colore bianco.
- Le celle di colore grigio non necessitano di compilazione.
-
Le celle di colore viola contengono formule e non sono modificabili. Nelle celle bianche è sempre possibile inserire importi. Qualora la formula indicata (ad esempio colonna
11= colonna 8+colonna 10) dia un numero che non corrisponde al dato in possesso dell'amministrazione regionale, inserire il dato anche se appare il messaggio di errore,
fornendo motivazioni della difformità nel foglio "Note".
- Nel questionario sono presenti avvisi di squadratura sia tra i dati esposti nelle colonne (squadrature verticali) sia tra i dati esposti nelle righe (squadrature orizzontali)
-
Per le squadrature verticali è presente il seguente avviso in carattere verde in fondo alla tabella: "Sono presenti squadrature di tipo verticale nelle colonne" seguito da tredici zeri. Se, dopo la
compilazione, al posto dello zero appare un numero da 1 a 13, esso sta ad indicare il numero della colonna contenente errori verticali: ad es. se nella riga (a1) "di cui Trasferimenti alla Regione o
Provincia autonoma" sono stati inseriti importi maggiori o uguali a quelli inseriti nella riga (a) "Spese correnti" di livello superiore nella colonna 2, la sequenza apparirà nel seguente modo: 0 2 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0 0.
- Per le squadrature orizzontali, il flag indica che le caselle delle righe sono state tutte compilate, mentre la x indica che ci sono celle vuote da compilare. Pertanto
inserire anche l'importo pari a "0", non lasciare la cella vuota.
- Nella colonna (8) "Iniziali", si intendono i residui passivi conservati al 1° gennaio dell'esercizio di riferimento che devono coincidere con i residui finali al 31
dicembre dell'anno precedente. In caso di difformità dei dati darne motivazione nel foglio "Note".
- Per "Residui eliminati", nella colonna (11), si intendono tutti i residui non conservati in bilancio (perenti, insussistenti, od altro; nel caso indicare nel foglio "Note" le
specifiche cause di eliminazione).
- I "Residui da residui", nella colonna (9) sono il risultato della formula data da residui iniziali meno pagamenti in conto residui meno residui eliminati. Se, tuttavia, il dato in
possesso dell'amministrazione regionale risultasse diverso darne motivazione nel foglio "Note".
153
-
Per quanto riguarda le macro voci (titolo I, titolo II, titolo III e titolo IV), utilizzare obbligatoriamente il foglio "Note" per inserire importi, commenti, dettagli infomativi,
indicazioni metodologiche o altri chiarimenti sulla composizione degli importi imputati nelle vare voci di bilancio, qualora vi siano presenti anche importi non riconducibili
strettamente alle voci in questione (Esempio: qualora nelle voci "stanziamenti definitivi" siano presenti anche importi riferibili a "residui di stanziamento" o alla
"competenza derivata" di esercizi pregressi; se tra i “residui eliminati” siano presenti importi relativi a somme disimpegnate da riportare alla competenza dell’esercizio
successivo; oppure se la voce “economie” comprenda poste da conservare a bilancio, come “residui di stanziamento”, o, ancora, se gli "impegni" comprendano le
obbligazioni assunte sui preesistenti “residui di stanziamento”. In queste o in altre similari ipotesi, indicare il riferimento normativo che consente tali operazioni). La
colorazione in giallo delle celle di numerazione colonna sta ad indicare proprio la obbligatorietà della spiegazione di dettaglio nel foglio "note". Quando le note obbligatorie
saranno compilate (anche con un importopari a 0, o con un "nulla da rilevare" nei commenti, le relative celle si coloreranno di verde).
-
La compilazione del foglio "Note" può essere utilizzata anche per inserire commenti, dettagli informativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti utili alla corretta
lettura degli altri dati inseriti nelle tabelle, in via facoltativa. Per agevolare la compilazione e renderla più precisa, nel foglio Note è stata predisposta una tabella dove è
possibile selezionare il Titolo e la voce contabile cui l'osservazione inserita si riferisce.
- Compilare sempre, nella scheda il campo "nome della regione" in alto a sinistra
154
CORTE DEI CONTI
SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Spese - questionario 2013
NOTE
(selezionare dai menu a tendina: anno, titolo e numero colonna al quale si riferiscono le osservazioni che si
andranno ad inserire)
Anno Titolo N. colonna e voce contabile Importo Commenti, dettagli informativi,
etc.
2012 I 1-Stanziamenti definitivi di competenza
2012 I 2-Impegni in conto competenza
2012 I 3-Eccedenze
2012 I 4-Economie
2012 I 5-Pagamenti in conto competenza
2012 I 6-Pagamenti in conto residui
2012 I 7-Pagamenti complessivi
2012 I 8-Residui passivi: Iniziali
2012 I 9-Residui passivi: Residui da residui
2012 I 10-Residui passivi: Maggiori residui
2012 I 11-Residui passivi: Residui eliminati
2012 I 12-Residui passivi: Residui in conto competenza
2012 I 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)
2012 II 1-Stanziamenti definitivi di competenza
2012 II 2-Impegni in conto competenza
2012 II 3-Eccedenze
2012 II 4-Economie
2012 II 5-Pagamenti in conto competenza
2012 II 6-Pagamenti in conto residui
2012 II 7-Pagamenti complessivi
2012 II 8-Residui passivi: Iniziali
2012 II 9-Residui passivi: Residui da residui
2012 II 10-Residui passivi: Maggiori residui
2012 II 11-Residui passivi: Residui eliminati
2012 II 12-Residui passivi: Residui in conto competenza
2012 II 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)
2012 III 1-Stanziamenti definitivi di competenza
2012 III 2-Impegni in conto competenza
2012 III 3-Eccedenze
2012 III 4-Economie
2012 III 5-Pagamenti in conto competenza
2012 III 6-Pagamenti in conto residui
2012 III 7-Pagamenti complessivi
155
2012 III 8-Residui passivi: Iniziali
2012 III 9-Residui passivi: Residui da residui
2012 III 10-Residui passivi: Maggiori residui
2012 III 11-Residui passivi: Residui eliminati
2012 III 12-Residui passivi: Residui in conto competenza
2012 III 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)
2012 IV 1-Stanziamenti definitivi di competenza
2012 IV 2-Impegni in conto competenza
2012 IV 3-Eccedenze
2012 IV 4-Economie
2012 IV 5-Pagamenti in conto competenza
2012 IV 6-Pagamenti in conto residui
2012 IV 7-Pagamenti complessivi
2012 IV 8-Residui passivi: Iniziali
2012 IV 9-Residui passivi: Residui da residui
2012 IV 10-Residui passivi: Maggiori residui
2012 IV 11-Residui passivi: Residui eliminati
2012 IV 12-Residui passivi: Residui in conto competenza
2012 IV 13-Residui passivi: Residui finali (complessivi)
156
Dati delle Spese ANNO 2012 (indicare gli importi in euro)
REGIONE
Stanziamenti
definitivi Impegni
Variazioni Impegni vs.
Stanziamenti definitivi
Pagamenti in
conto
competenza
Pagamenti in
conto residui
Pagamenti
complessivi
Co
mp
ilazio
ne o
riz
zo
nta
le
indicare il nome della Regione, scegliendo
la corretta opzione dal menù a tendina
eccedenze economie
Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di
come si compongano gli importi delle voci
di bilancio inseriti in questa scheda
(residui di stanziamento, competenza
derivata, disimpegni, eliminazione di
residui, etc.), compilando i campi
"importo" e quello "commenti, dettagli
informativi, etc.)
(1) (2)
(3)
(colonna 2 - colonna
1)
(4)
(colonna 1 - colonna
2)
(5) (6)
(7)
(colonna 5 +
colonna 6)
Titolo I - Spesa Corrente (a)
di cui: Trasferimenti correnti ad altre
Regioni e Prov. Autonome (a1)
di cui: spesa corrente sanitaria (a2)
Eventuali altre somme per Spesa corrente
Sanitaria registrate nelle contabilità
speciali
(b)
Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)
Eventuali altre somme per Spesa corrente
registrate nelle contabilità speciali (d)
TOTALE (a)+(b)+(d) (e)
Titolo II - Spesa in conto capitale (f)
157
di cui: concessioni di crediti (g)
di cui: Trasferimenti in conto capitale ad
altre Regioni e Prov. Autonome (h)
Titolo III - Rimborso prestiti (i)
di cui: Rimborso per anticipazioni di
cassa (l)
TOTALE (e)+(f)+(i) (m)
Titolo IV - Contabilità speciali al netto
delle somme riportate alle lett. (b ) e (d) (n)
TOTALE SPESE (m)+(n) (o)
Sono presenti squadrature di tipo verticale nelle colonne:
0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0
I nn. sopra indicati rappresentano i nn. delle colonne da 1 a 13.
Dove compare il numero in quella colonna ci sono squadrature
Dati delle Spese ANNO 2012 (indicare gli importi in euro)
REGIONE Residui passivi Verifica presenza
di alcune
squadrature
orizzontali
Com
pilazio
ne
oriz
zon
tale
indicare il nome della Regione,
scegliendo la corretta opzione dal menù
a tendina
Iniziali Residui da
residui Maggiori residui
Residui
eliminati
Residui in
conto
competenza
Residui finali
(complessivi)
158
Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di
come si compongano gli importi delle voci
di bilancio inseriti in questa scheda
(residui di stanziamento, competenza
derivata, disimpegni, eliminazione di
residui, etc.), compilando i campi
"importo" e quello "commenti, dettagli
informativi, etc.)
(8)
(9)
(colonna 8 -
colonna 6 -
colonna 11)
(10) (11)
(12)
(colonna 2 -
colonna 5)
(13)
(colonna 9 + colonna 12)
(14)
Titolo I - Spesa Corrente (a)
di cui: Trasferimenti correnti ad altre
Regioni e Prov. Autonome (a1)
di cui: spesa corrente sanitaria (a2)
Eventuali altre somme per Spesa
corrente Sanitaria registrate nelle
contabilità speciali
(b)
Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)
Eventuali altre somme per Spesa
corrente registrate nelle contabilità
speciali
(d)
TOTALE (a)+(b)+(d) (e)
Titolo II - Spesa in conto capitale (f)
di cui: concessioni di crediti (g)
di cui: Trasferimenti in conto capitale
ad altre Regioni e Prov. Autonome (h)
Titolo III - Rimborso prestiti (i)
di cui: Rimborso per anticipazioni di
cassa (l)
159
TOTALE (e)+(f)+(i) (m)
Titolo IV - Contabilità speciali al netto
delle somme riportate alle lett. (b ) e
(d)
(n)
TOTALE SPESE (m)+(n) (o)
160
Dati delle Spese ANNO 2011 (indicare gli importi in euro)
REGIONE
Stanziamenti
definitivi Impegni
Variazioni Impegni vs.
Stanziamenti definitivi
Pagamenti in
conto
competenza
Pagamenti in
conto residui
Pagamenti
complessivi
Co
mp
ilazio
ne o
riz
zo
nta
le
indicare il nome della Regione, scegliendo
la corretta opzione dal menù a tendina
eccedenze economie
Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di
come si compongano gli importi delle voci
di bilancio inseriti in questa scheda
(residui di stanziamento, competenza
derivata, disimpegni, eliminazione di
residui, etc.), compilando i campi
"importo" e quello "commenti, dettagli
informativi, etc.)
(1) (2)
(3)
(colonna 2 - colonna
1)
(4)
(colonna 1 - colonna
2)
(5) (6)
(7)
(colonna 5 +
colonna 6)
Titolo I - Spesa Corrente (a)
di cui: Trasferimenti correnti ad altre
Regioni e Prov. Autonome (a1)
di cui: spesa corrente sanitaria (a2)
Eventuali altre somme per Spesa corrente
Sanitaria registrate nelle contabilità
speciali
(b)
Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)
Eventuali altre somme per Spesa corrente
registrate nelle contabilità speciali (d)
TOTALE (a)+(b)+(d) (e)
Titolo II - Spesa in conto capitale (f)
161
di cui: concessioni di crediti (g)
di cui: Trasferimenti in conto capitale ad
altre Regioni e Prov. Autonome (h)
Titolo III - Rimborso prestiti (i)
di cui: Rimborso per anticipazioni di
cassa (l)
TOTALE (e)+(f)+(i) (m)
Titolo IV - Contabilità speciali al netto
delle somme riportate alle lett. (b ) e (d) (n)
TOTALE SPESE (m)+(n) (o)
Sono presenti squadrature di tipo verticale nelle colonne:
0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0-0
I nn. sopra indicati rappresentano i nn. delle colonne da 1 a 13.
Dove compare il numero in quella colonna ci sono squadrature
162
Dati delle Spese ANNO 2011 (indicare gli importi in euro)
REGIONE Residui passivi Verifica presenza
di alcune
squadrature
orizzontali
Co
mp
ilazio
ne o
riz
zo
nta
le
indicare il nome della Regione,
scegliendo la corretta opzione dal menù
a tendina
Iniziali Residui da
residui Maggiori residui
Residui
eliminati
Residui in
conto
competenza
Residui finali
(complessivi)
Fornire nel foglio "Note" il dettaglio di
come si compongano gli importi delle voci
di bilancio inseriti in questa scheda
(residui di stanziamento, competenza
derivata, disimpegni, eliminazione di
residui, etc.), compilando i campi
"importo" e quello "commenti, dettagli
informativi, etc.)
(8)
(9)
(colonna 8 -
colonna 6 -
colonna 11)
(10) (11)
(12)
(colonna 2 -
colonna 5)
(13)
(colonna 9 + colonna 12)
(14)
Titolo I - Spesa Corrente (a)
di cui: Trasferimenti correnti ad altre
Regioni e Prov. Autonome (a1)
di cui: spesa corrente sanitaria (a2)
Eventuali altre somme per Spesa
corrente Sanitaria registrate nelle
contabilità speciali
(b)
Totale spesa corrente sanitaria (a2)+(b) (c)
Eventuali altre somme per Spesa
corrente registrate nelle contabilità
speciali
(d)
TOTALE (a)+(b)+(d) (e)
163
Titolo II - Spesa in conto capitale (f)
di cui: concessioni di crediti (g)
di cui: Trasferimenti in conto capitale
ad altre Regioni e Prov. Autonome (h)
Titolo III - Rimborso prestiti (i)
di cui: Rimborso per anticipazioni di
cassa (l)
TOTALE (e)+(f)+(i) (m)
Titolo IV - Contabilità speciali al netto
delle somme riportate alle lett. (b ) e
(d)
(n)
TOTALE SPESE (m)+(n) (o)
164
4. Indebitamento
C O R T E D E I C O N T I
SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Indebitamento - questionario 2013
Il questionario 2013 presenta, rispetto al questionario indebitamento 2012, sostanzialmente solo una modifica riguardante la Tabella 4/IND relativa al dettaglio degli strumenti
di finanza derivata. Di seguito alcune indicazioni per la compilazione:
Con riferimento all'annualità 2012, in mancanza dei dati definitivi da rendiconto, indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio. Per l'annualità 2011 compilare la scheda
solo se i dati da rendiconto si discostano da quelli provvisori comunicati ai fini del Referto sulla finanza regionale - esercizi 2010-11.
Gli importi da inserire sono in euro.
Per muoversi tra le celle attive è utile servirsi del tasto tabulazioni
Le colonne contrassegnate in grigio
attivano delle avvertenze in caso di errata o non coerente compilazione. In particolare, si visualizzerà il
messaggio "verificare importi":
- nella Tabella 1/IND, se la colonna B "di cui sanità" contiene un numero maggiore della colonna A "Debito
complessivo";
- nella Tabella 2/IND, se il "totale mutui a carico della regione" è diverso dall'importo inserito nella colonna
"mutui" della Tabella 1/IND;
nella tabella Tabella 3/IND, se il "debito complessivo a carico Regione" è diverso dall'importo della medesima
colonna della Tabella 1/IND e della Tabella 4/IND;
- nella Tabella 4/IND, se i "mutui" e le obbligazioni" sono diverse dagli importi riportati nelle medesime
colonne della Tabella 1/IND.
Verificare che il debito complessivo indicato trovi coincidenza con il totale dei debiti di finanziamento riportato nel conto del patrimomio e in caso di scostamenti darne adeguata
motivazione.
In relazione ai debiti per il settore sanità si rammenta che la Sezione Autonomie, con altro questionario relativo all'indebitamento della Regione per la sanità e delle aziende
sanitarie, richiede informazioni di dettaglio. Si raccomanda di accertarsi, pertanto, della coerenza complessiva dei dati trasmessi. In particolare, il totale della colonna (B) della
Tabella 1/IND, relativo al debito sanitario a carico della Regione, deve coincidere con la somma dei punti A) 1 "Mutui" e A)2 "Obbligazioni" dell'Allegato 4 del questionario
sopra citato.
Nella Tabella 1/IND, per i mutui a carico di Stato e Regione (anche se contratti da enti locali), indicare separatamente la rispettiva quota in base alla percentuale di concorso
al finanziamento delle annualità di ammortamento, specificando in nota eventuali rideterminazioni delle quote intervenute negli anni.
165
Per le Regioni soggette a Piani di Rientro, inserire le eventuali somme ricevute dal Ministero per l’Economia e delle Finanze per ripianare debiti sanitari, nella Tabella 1/IND
nella colonna “mutui” e, nella Tabella 2/IND nella colonna “Cassa DD.PP. e altri Istituti pubblici equiparati”. In entrambi i casi, indicare nello spazio note in fondo alle relative
tabelle il dettaglio delle somme in questione.
Nella Tabella 1/IND, inserire eventuali prestiti obbligazionari di tipo bullet (con rimborso del prestito in un’unica rata alla scadenza) al valore di emissione, indicando in nota il relativo
importo del fondo di ammortamento (sinking fund). Tale importo sarà inserito anche nella Tabella 4/IND relativa ai dettagli sugli strumenti di finanza derivata in essere.
Per quel che riguarda i dati relativi agli strumenti di finanza derivata, richiesti nella Tabella 4, si rammenta l'obbligo per gli enti, introdotto dall'art. 62, comma 8, d.l. n. 112/2008, di
allegare al bilancio di previsione e al bilancio consuntivo una nota informativa che evidenzi gli oneri e gli impegni finanziari derivanti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati o
da contratti di finanziamento che includono una componente derivata. Pertanto tale nota rappresenta un'utile fonte per la compilazione dei dati richiesti.
Nella Tabella 2/IND inserire mutui contratti con istituti quali BEI nella colonna "CASSA DD.PP e altri ISTITUTI PUBBLICI EQUIPARATI" .
Nella Tabella 4/IND nella colonna "Flussi in uscita" andranno inseriti gli importi che la Regione paga (denominazione anche usata per tali somme: "con derivato") e nella
colonna "Flussi in entrata" gli importi che la Regione riceve (denominazione anche usata per tali somme: "senza derivato"). Se i saldi (netting) sono diversi da quelli ottenibili
dai flussi in uscita ed in entrata, darne indicazione in nota motivando tale differenza.
Utilizzare il campo note per inserire commenti, dettagli infomativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti necessari alla corretta lettura dei dati inseriti nelle tabelle.
CORTE DEI CONTI
SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Indebitamento - Questionario 2013
REGIONE (selezionare dal menu a tendina)
Compilare i dati in fondo al foglio (referente, data, contatti referente)
(indicare gli importi in euro)
166
Tabella 1/IND- INDEBITAMENTO TOTALE A CARICO DELLA REGIONE E DELLO STATO
ANNI
a CARICO
della REGIONE
a CARICO
dello STATO TOTALE
DEBITO
TOTALE di
cui sanità
Mutui Obbligazioni Debito
complessivo di cui sanità Mutui Obbligazioni
Debito
complessivo di cui sanità
Verific
a
di (B
)
(1) (2) (A)=(1)+(2) (B) (3) (4) (C)=(3)+(4) (D) (A) + (C) (B) + (D)
2011
2012
Note
ATTENZIONE: Il totale della colonna (B) relativo al debito sanitario a carico della Regione deve coincidere con la somma dei punti A) 1
"Mutui" e A)2 "Obbligazioni" dell'Allegato 4 del questionario "Indebitamento della Regione per la Sanità".
Tabella 2/IND - MUTUI A CARICO DELLA REGIONE - ENTI CREDITORI
ANNI
TOTALE
MUTUI
a carico
Regione
(A= (1)+(2)
CASSA DD.PP
e altri ISTITUTI
PUBBLICI
EQUIPARATI
(1)
ISTITUTI di
CREDITO
ORDINARIO
(2)
VERIFICA CELLA
B29=B19
2011
2012
Note
167
Tabella 3/IND - INDEBITAMENTO - TIPOLOGIA TASSI
ANNI
DEBITO
COMPLESSIVO
a carico
Regione
(A)= (1)+(2)
TASSO FISSO
(1)
TASSO
VARIABILE
(2)
VERIFICA CELLA
B40=D19
2011
2012
Note
Tabella 4/IND - STRUMENTI DI FINANZA DERIVATA E RELATIVI FLUSSI IN ENTRATA E IN USCITA
ANNI
CONSISTENZA - VALORE NOZIONALE
FLUSSI IN USCITA E IN
ENTRATA
correlati a strumenti di
finanza derivata
Debito
complessivo
a carico
Regione
Mutui a
carico
Regione
IRS (SWAP)
(1a)
Obbligazioni
a carico
Regione
IRS
(SWAP)
(2a)
CURRENCY
(3a)
SWAP o Fondo
Ammortamento
(3a)
TOT.
Strumenti di
finanza
derivata
Flussi in
uscita
Flussi in
entrata
VERIF
ICA
CELLA
B52=
B19
(A)= (1)+(2) (1) (1a) (2) (2a) (2b) (2c) (2a+2b+2c)
2011
2012
Note
168
5. Partecipate
C O R T E D E I C O N T I
SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Organismi partecipati regionali - questionario 2013
Di seguito alcune indicazioni per la compilazione del questionario:
•
I dati si intendono aggiornati al 31/12/2012. Con i riferimento ai dati societari e agli affidamenti, indicare in nota eventuali fatti di rilievo intervenuti dopo il 31/12/2012.
• Gli importi da inserire sono in euro.
•
In relazione ai dati dell’esercizio 2012, nel caso non sia disponibile un preconsuntivo, generalmente redatto in vista dell’approvazione del bilancio nei termini di cui all’art.
2364, comma 2, c.c., si rammenta che dati di consuntivo devono comunque essere inviati al Collegio dei revisori degli organismi partecipati ai fini della relazione predisposta
ai sensi dell’art. 2429, comma 1, c.c. almeno un mese prima dalla data prevista per l’approvazione del bilancio di esercizio. Sarà possibile pertanto utilizzare anche questa
ultima fonte che consentirà di anticipare i tempi.
• Le colonne contrassegnate in grigio
attivano delle avvertenze in caso di errata o non coerente compilazione. Ad esempio nel "Quadro dati societari" se la
somma delle quote societarie inserite nelle colonna 4a, 4b, 4c, è maggiore del 100,00 si visualizza il messaggio
"verificare quote".
• Le colonne contrassegnate in viola contengono collegamenti e consentono di visualizzare automaticamente nella cella informazioni già inserite.
•
Il questionario deve essere compilato con i dati di bilancio dei seguenti organismi:
- alle società partecipate direttamente della Regione;
- alle società partecipate indirettamente dalla Regioneche abbiamo affidamenti diretti dalla Regione stessa. In questo caso nel "Quadro dati societari" inserire in
nota il nome e la quota di partecipazione della società della Regione attraverso la quale si controlla la partecipata indiretta.
•
Il questionario ha ad oggetto gli organismi di natura aziendale che redigono documenti di bilancio civilistici (conto economico e stato patrimoniale). Per gli Enti con
contabilità finanziaria, si invita a inserire i dati provenienti da eventuali rielaborazioni del bilancio finanziario di tipo economico. Nel caso queste non fossero presenti,
inserire comunque tutte le altre informazioni richieste comunque disponibili (ad es. addetti, affidamenti, spese del personale al posto di costi del personale, ecc..). Le
Associazioni non sono incluse nella precedente rilevazione.
•
Per le holding e in genere per le società che redigono un bilancio consolidato, riportare nel questionario, nel "Quadro dati di bilancio”, i dati relativi al bilancio di
esercizio e inserire nel "Quadro dati bil_consolidato" i corrispondenti valori relativi al bilancio consolidato, indicando in nota la natura della holding, specificando se operativa
o finanziaria;
• Con "affidamento diretto" ci si riferisce a tutte le modalità di affidamento di servizi che non siano effettuate con gara, secondo le previsioni della normativa vigente. Con
riferimento agli affidamenti comunque effettuati, devono essere inseriti sia quelli che prevedono corrispettivi e, in genere, erogazioni di somme da parte della Regione, sia
quelli che non ne prevedano, nei casi in cui, ad esempio, la remunerazione del servizio non sia prevista o sia effettuata attraverso le tariffe o comunque attraverso ricavi
169
delle vendite e delle prestazioni riferibili al servizio affidato.
•
Nel "Quadro dati di bilancio", il dato da inserire nelle colonne 5a e 5b "di cui somme erogate dalla Regione", deve essere desunto dal conto economico dell’organismo
partecipato, con riferimento sia ai “ricavi delle vendite e delle prestazioni” sia ai contributi e ai trasferimenti concessi a qualsiasi titolo e contabilizzati dall’organismo
partecipato nel valore della produzione (solitamente nella voce “altri ricavi”). Nel caso di contributi in conto capitale che l’organismo partecipato dovesse contabilizzare nel
solo stato patrimoniale (ancorché tale metodo sia da ritenere superato, come evidenziato da recenti indicazioni in materia), riportare in nota le somme relative. Di tutti gli
importi riepilogati sarà utile indicare in nota anche la relativa provenienza (Regione, Stato, Enti locali, ecc.). Nel caso si disponga del solo dati desumibile dalla contabilità
regionale, sarà possibile inserirlo dandone adeguata evidenza in nota.
• Nel "Quadro Affidamenti" compilare una riga per ogni singolo affidamento relativo ad una stessa società.
•
Inserire i dati numerici relativi alla consistenza media del personale, prendendo in considerazione gli addetti con qualsiasi tipologia contrattuale i cui costi sono riepilogati
nella voce "costi del personale", riportando in nota ogni elemento informativo utile per una migliore comprensione del dato (ad esempio eventuali importi relativi a “oneri
degli amministratori”);
• Utilizzare il campo note in fondo alle tabelle per inserire commenti, dettagli infomativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti necessari alla corretta lettura dei dati
inseriti nelle tabelle.
170
REGIONE SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Organismi partecipati regionali - questionario 2013
(selezionare dal menu a tendina)
Compilare i dati in fondo al foglio (data, referente, contatti referente)
DATI SOCIETARI (indicare gli importi in euro) Quote di partecipazione in %
Società/
organismo partecipato
(1)
Forma giuridica
(2)
Capitale
sociale
(3)
della
Regione o di
società
partecipata
dalla
Regione
(4a)
di altri
enti
pubblici
(4b)
di
privati
(4c)
(selezionare dal menu a tendina)
(Nel caso di
"altro"compilare
specificando la forma
giuridica per esteso, ad es:
scrivere "società consortile
a responsabilità limitata" e
non S.c.a.r.l)
Codice
fiscale della
sede legale
-
-
-
-
-
NOTE
171
SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Organismi partecipati regionali - questionario 2013
DATI DI BILANCIO -
Esercizi 2012-2011
(indicare gli
importi in euro)
DATI DI BILANCIO -
Esercizi 2012-2011
Società/
organismo
partecipato
(1)
Patrimonio netto
Risultato di
esercizio
(N.B. nel caso di
risultato negativo far
precedere l'importo
dal segno -)
Valore della
produzione
di cui somme
erogate dalla
Regione
Costi della
produzione
di cui costi del
personale N. addetti Verifica coerenza
Pre
consuntiv
o
2012
(2a)
2011
(2b)
Pre
consuntiv
o
2012
(3a)
2011
(3b)
Pre
consuntiv
o
2012
(4a)
2011
(4b)
Pre
consuntiv
o
2012 (5
a)
2011
(5b)
Pre
consuntiv
o
2012
(6a)
2011
(6b)
Pre
consuntiv
o
2012
(7a)
2011
(7b)
Pre
consuntiv
o
2012
(8a)
2011
(8b)
Col.n
ne 4
a e
5a
colo
nne 4
b e
5b
colo
nne 6
a e
7a
colo
nne 6
b e
7b
172
SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Organismi partecipati regionali - questionario 2013
REGIONE
DATI DI BILANCIO - Esercizi 2012-
2011
(indicare gli importi in
euro)
Società/
organismo
partecipato
(1)
Crediti totali di cui Crediti verso Ente/i
controllante/i Debiti totali
di cui Debiti verso Ente/i
controllante/i Verifiche Verifiche
Preconsuntivo
2012
(2a)
2011
(2b)
Preconsuntivo
2012
(3a)
2011
(3b)
Preconsuntivo
2012
(4a)
2011
(4b)
Preconsuntivo
2012 (5a)
2011
(5b) (3a) (3b) (5a) (5b)
173
SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Organismi partecipati regionali - questionario 2013
REGIONE
DATI DI BILANCIO
CONSOLIDATO - Esercizi
2012-2011
(indicare gli
importi in euro)
DATI DI BILANCIO CONSOLIDATO
- Esercizi 2012-2011
Società/
organismo
partecipato
(1)
Patrimonio netto
Risultato di
esercizio
(N.B. nel caso di
risultato negativo far
precedere l'importo
dal segno -)
Valore della
produzione
di cui somme
erogate dalla
Regione
Costi della
produzione
di cui costi del
personale N. addetti Verifiche
Pre
consuntiv
o
2012
(2a)
2011
(2b)
Pre
consuntiv
o
2012
(3a)
2011
(3b)
Pre
consuntiv
o
2012
(4a)
2011
(4b)
Pre
consuntiv
o
2012 (5
a)
2011
(5b)
Pre
consuntiv
o
2012
(6a)
2011
(6b)
Pre
consuntiv
o
2012
(7a)
2011
(7b)
Pre
consuntiv
o
2012
(8a)
2011
(8b) (5a) (5b) (7a) (7b)
174
SEZIONE DELLE AUTONOMIE –SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Organismi partecipati regionali - questionario 2013 REGIONE
QUADRO AFFIDAMENTI
Società/
organismo partecipato
(selezionare dal menu a tendina)
Modalità affidamento in corso
(selezionare dal menu a tendina se diretto o con gara)
Servizi affidati
(Selezionare dal menù a tendina la codificazione Ateco di 1° livello che comprende l'attività)
175
6. Indebitamento Enti del SSR
C O R T E D E I C O N T I
SEZIONE DELLE AUTONOMIE - SEZIONI REGIONALI DI CONTROLLO
Indebitamento Enti del Servizio sanitario REGIONALE - questionario 2013
Di seguito alcune indicazioni per la compilazione del questionario:
-
Con riferimento all'annualità 2012 indicare i dati di chiusura provvisoria dell'esercizio, se non disponibile il dato definitivo. Per le annualità 2010-2011 la scheda è stata
precompilata con i dati forniti dalle Regioni ai fini del Referto sulla finanza regionale. Verificarne la rispondenza al dato definitivo e completare la compilazione con i dati di
dettaglio mancanti.
- Gli importi vanno digitati tutti come dati di input senza inserire funzioni di formula (sono già inserite nel foglio di lavoro).
- Le celle di colore viola contengono formule e non sono modificabili. Nelle celle bianche è sempre possibile inserire importi.
- Le celle editabili non vannno lasciate vuote e va riportato l'importo pari a "0" (zero), salvo che il dato non sia ancora disponibile. In quest'ultimo caso darne indicazione
nelle note.
- La compilazione del foglio "Note" può essere utilizzata anche per inserire commenti, dettagli informativi, indicazioni metodologiche o altri chiarimenti utili alla corretta
lettura degli altri dati inseriti nelle tabelle.
- Compilare sempre nella scheda i campi "nome della regione" in alto a sinistra
176
N.1
REGIONE:
INDEBITAMENTO DI AZIENDE SANITARIE E AZIENDE OSPEDALIERE
ANNO 2010 migliaia di euro
STATO PATRIMONIALE bilancio di
esercizio 2009 – Passivo – Debiti ** Totale ASL
Totale Aziende
Ospedaliere
Aziende Ospedaliere
Universitarie IRCCS Totale
D) DEBITI
1 Mutui e altre forme d'indebitamento a
lungo termine
2 Verso Regione
3 Verso Agenzia Regionale
4 Verso aziende sanitarie della Regione
5 Verso aziende sanitarie extra-regionali
6 Verso Stato, comuni e altri enti
pubblici
7 Verso fornitori
8 Verso tesoriere o altri istituti di credito
9 Verso dipendenti
10 Debiti tributari
11 Verso istituti di previdenza e di
sicurezza sociale
177
12 Altri debiti
TOTALE DEBITI (D)
TOTALE DEBITI (da consolidato
regionale) 1+5+6+7+8+9+10+11+12
ALTRE TIPOLOGIE DI INDEBITAMENTO
RELATIVE AL SSN
5+6+8+9+10+11+12
178
N. 2
REGIONE:
INDEBITAMENTO DI AZIENDE SANITARIE E AZIENDE OSPEDALIERE
ANNO 2011 migliaia di euro
STATO PATRIMONIALE bilancio di esercizio 2010 –
Passivo – Debiti ** Totale ASL
Totale Aziende Ospedaliere
Aziende Ospedaliere Universitarie
IRCCS Totale
D) DEBITI
1 Mutui e altre forme d'indebitamento a lungo termine
2 Verso Regione
3 Verso Agenzia Regionale
4 Verso aziende sanitarie della Regione
5 Verso aziende sanitarie extra-regionali
6 Verso Stato, comuni e altri enti pubblici
7 Verso fornitori
8 Verso tesoriere o altri istituti di credito
9 Verso dipendenti
10 Debiti tributari
11 Verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale
12 Altri debiti
TOTALE DEBITI (D)
179
TOTALE DEBITI (da consolidato regionale) 1+5+6+7+8+9+10+11+12
ALTRE TIPOLOGIE DI INDEBITAMENTO RELATIVE AL SSN 5+6+8+9+10+11+12
180
N. 3
REGIONE:
INDEBITAMENTO ENTI DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
ANNO 2012 migliaia di euro
STATO PATRIMONIALE bilancio di esercizio
2011 – Passivo – Debiti ** Totale ASL
Totale Aziende Ospedaliere
Aziende Ospedaliere Universitarie
IRCCS GSA Totale
D) DEBITI
1 Mutui e altre forme d'indebitamento a lungo termine
2 Verso Regione
3 Verso Agenzia Regionale
4 Verso aziende sanitarie della Regione
5 Verso aziende sanitarie extra-regionali
6 Verso Stato, comuni e altri enti pubblici
7 Verso fornitori
8 Verso tesoriere o altri istituti di credito
9 Verso dipendenti
10 Debiti tributari
11 Verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale
12 Altri debiti
TOTALE DEBITI (D)
181
TOTALE DEBITI (da consolidato regionale) 1+5+6+7+8+9+10+11+12
ALTRE TIPOLOGIE DI INDEBITAMENTO RELATIVE AL SSN 5+6+8+9+10+11+12
182
N. 4
REGIONE:
INDEBITAMENTO DELLA REGIONE PER LA SANITA' *
Anno 2012 migliaia di euro
DEBITI Debito
residuo al 31.12.2008
Debito residuo al
31.12.2009
Debito residuo al
31.12.2010
Debito residuo al
31.12.2011
Debito residuo al
31.12.2012
DEBITI a lungo termine
A)
1 Mutui
2 Prestiti obbligazionari
3 Cartolarizzazioni
4 Altro (specificare)
Totale (A)
DEBITI a breve termine
B)
5 Verso Agenzia Regionale
6 Verso aziende sanitarie della Regione
7 Verso altri enti regionali
Totale (B)
C)
8 Verso altre Regioni e aziende sanitarie extra-regionali
183
9 Verso Stato, comuni e altri enti pubblici
10 Verso fornitori
11 Altri debiti
Totale (C)
TOTALE DEBITI ( A )+( C )
* indicare solo gli importi riferibili direttamente alla Regione e non compresi nel precedenti allegati
Note
ATTENZIONE: La somma dei punti A) 1 "Mutui" e A)2 "Obbligazioni" deve coincidere con Il totale della colonna (B) relativo al debito sanitario a carico della Regione Tabella 1/IND- INDEBITAMENTO TOTALE A CARICO DELLA REGIONE E DELLO STATO del questionario indebitamento 2013
185
SEZIONE IV – SOSTENIBILITÀ DELL’INDEBITAMENTO E RISPETTO DEI VINCOLI
4.1 Nell’esercizio 2012, il ricorso all’indebitamento per opere pubbliche e investimenti
rispetta i limiti previsti dall’art. 10, co. 2, l. n. 281/1970, modificato dall’art. 8, l. n.
183/2011?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.2 Il computo, di cui sopra, viene effettuato avendo a riferimento il solo ammontare delle
entrate tributarie prive di vincoli di destinazione, considerando vincolate anche quelle
riservate alla spesa per il servizio sanitario?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.3 É stata monitorata la correlazione dell’indebitamento contratto con le spese di
investimento effettuate, anche con documento allegato al bilancio di previsione?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.4 La Regione ha effettuato operazioni di finanziamento (comprensive di cartolarizzazioni,
leasing immobiliare in costruendo, nonché di prestazioni di garanzia quali fideiussioni o
lettere di patronage)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, indicarne l’ammontare, nonché il piano delle erogazioni
ed il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e quota interessi.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.5 La Regione ha in essere operazioni di ‘projectfinancing’?
SI NO ALTRO
186
4.6 In relazione alla domanda precedente, nel caso di risposta affermativa, queste
operazioni comportano erogazioni, a qualsiasi titolo, da parte della Regione?
SI in conto esercizio SI in conto capitale NO
4.7 La Regione ha in corso contratti relativi a strumenti finanziari derivati?
SI NO ALTRO
______________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
4.8 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, la Regione ha
predisposto ed allegato al rendiconto la nota prevista dall’art. 62, co. 8, d.l. n.
112/2008?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.9 La Regione ha rinegoziato mutui o prestiti, o comunque ha effettuato operazioni di
ristrutturazione del debito preesistente?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle operazioni effettuate:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.10 Sono stati trasmessi preventivamente al Dipartimento del Tesoro i contratti che
prevedano operazioni di ammortamento del debito con rimborso unico a scadenza
ovvero operazioni con strumenti derivati (art. 41, co. 2-bis, primo periodo, l. n.
448/2001, aggiunto dall’art. 1, co. 737, l. n. 296/2006) ?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
187
4.11 É stata allegata al rendiconto una nota informativa sugli oneri e gli impegni finanziari
dipendenti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati in grado di evidenziare
chiaramente sia i costi sostenuti che quelli stimati (art. 62, co. 8, d.l. n. 112/2008)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.12 Dare dimostrazione, attraverso la tabella seguente, dell’avvenuto rispetto del vincolo di
indebitamento.
(art. 10 l. n.281/1970 e art. 23 d.lgs. n. 76/2000)
(valori in migliaia di euro)
Quota capitale e quota
interesse dei mutui in
ammortamento
Entrate
Rendiconto esercizio n-2
A) Entrata titoloI
B) entrate titolo I vincolate
C) ammontare del titolo I dell'entrata su cui calcolare l'indebitamento
(entrate tributarie nette)
D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% del
titolo I depurato)
E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)
F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio
somma disponibile per ammortamento nuovi mutui
Rendiconto esercizio n-1
A) Entrata titoloI
B) entrate titolo I vincolate
C) ammontare del titolo I dell'entrata su cui calcolare l'indebitamento
(entrate tributarie nette)
D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% del
titolo I depurato)
188
E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)
F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio
somma disponibile per ammortamento nuovi mutui
Rendiconto esercizio n
A) Entrata titoloI
B) entrate titolo I vincolate
C) ammontare del titolo I dell'entrata su cui calcolare l'indebitamento
(entrate tributarie nette)
D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% del
titolo I depurato)
E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)
F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio
somma disponibile per ammortamento nuovi mutui
4.13 Indicare nella tabella seguente eventuali prestiti esclusi dal calcolo del vincolo di
indebitamento e darne motivazione. (valori in migliaia di euro)
importo
Totale mutui e prestiti
Eventuale Importo escluso dalla Regione dal calcolo
Descrizione motivazione
Totale mutui e prestiti per limite di indebitamento
189
SEZIONE V – ORGANISMI PARTECIPATI
5.1 Sono stati adottati atti di ricognizione per il mantenimento delle partecipazioni
consentite (art. 3, co. 28, l. n. 244/2007) ed il piano dettagliato delle dismissioni per
quelle non necessarie?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, fornire indicazione dell’atto:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
5.2 La Regione detiene partecipazioni in società aventi per oggetto attività di produzione di
beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità
istituzionali (art. 3, co. 27, l. n. 244/2007)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, fornire l’elenco:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
5.3 La Regione ha società che svolgono servizi strumentali di cui è previsto lo scioglimento
entro il 31 dicembre 2013 o in alternativa l’alienazione della partecipazione detenuta
con procedura di evidenza pubblica e contestuale assegnazione del servizio dall’1
gennaio 2014 (art. 4, co. 1, d.l. n. 95/2012)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, fornire l’elenco:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
5.4 La Regione ha effettuato la dismissione di organismi partecipati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle dismissioni effettuate:
190
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
5.5 Indicare quali servizi pubblici locali sono gestiti in ambiti territoriali ottimali (ATO), ai
sensi dell’art. 3-bis, co. 1, d.l. n. 138/2011.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
5.6 É stata disposta la riduzione degli oneri finanziari in misura non inferiore al 20% relativi
agli enti, agenzie e organismi comunque denominati, ai sensi dell’art. 9, co. 1, d.l. n.
95/2012?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
5.7 Sono state adottate forme di consolidamento dei conti con le aziende, società o altri
organismi partecipati?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
5.8 Gli organismi partecipati hanno dato conto del rispetto delle disposizioni stabilite
dall’art. 4, co. 9, d.l. n. 95/2012, in relazione a divieti o limitazioni all’assunzione di
personale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
191
5.9 É stato rispettato correttamente l’obbligo di comunicazione al Dipartimento della
funzione pubblica dell'elenco dei consorzi e delle società a totale o parziale
partecipazione di cui la Regione fa parte, ai sensi dell’art. 1, co. 587 ss., l. n. 296/2006?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
5.10 É stato osservato l’obbligo di comunicazione e aggiornamento sul sito istituzionale
dell'elenco delle società di cui la Regioni detiene, direttamente o indirettamente, quote
di partecipazione anche minoritaria ai sensi dell’art. 8, d.l. n. 98/2011
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.11 É stato costantemente aggiornato, con cadenza semestrale, l’Albo ed il sito informatico
dei soci pubblici per la pubblicazione degli incarichi di amministratore di società ed
organismi partecipati (art. 1, co. 735, l. n. 296/2006)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.12 Nella Tabella seguente fornire i dati relativi all’entità dell’impegno finanziario dell’Ente
derivante dalle partecipazioni in organismi e società partecipate(impegni) e i dati relativi
ai dividendi eventualmente accertati.
Flussi in uscita (1) Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1 Rendiconto esercizio n
Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti
Per contratti di servizio
Per trasferimenti in conto
esercizio
Per trasferimenti in conto
capitale
Per copertura di disavanzi o
perdite
Per acquisizione di capitale
Per aumenti di capitale non per
perdite
192
Altro
(specificare_____________)
Flussi in entrata (1) Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1 Rendiconto esercizio n
Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni
DIVIDENDI
(1) Riportare i dati relativi a partecipate dirette e a quelle indirette che hanno in corso affidamenti con l’Ente.
5.13 Nel caso di conferimenti effettuati in natura, specificare il titolo del conferimento
(acquisizione di partecipazioni/aumento di capitale/ricostituzione di capitale sociale), la
natura del bene conferito e il valore (in euro):
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.14 La Regione ha prestato garanzie (quali fideiussioni o lettere di patronage) o altre
operazioni di finanziamento a favore dei propri organismi partecipati?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
In caso affermativo fornire dettagli sulle operazioni, l’ammontare previsto, nonché il
piano delle erogazioni ed il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e
quota interessi.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
193
SEZIONE VI – PATTO DI STABILITA’
6.1 La Regione partecipa alla sperimentazione di cui all’art. 36 del d.lgs. n. 118/2011?
SI NO ALTRO
6.2 In caso di mancato rispetto del Patto negli anni precedenti, la Regione ha applicato le
sanzioni previste dall’art. 1, co. 147, della l. n. 220/2010?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
6.3 La Regione ha adottato un piano di stabilizzazione finanziaria, ai sensi dell’art. 14, co.
22, d.l. n. 78/2010, per non aver rispettato il patto negli esercizi precedenti?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
6.4 L’obiettivo programmatico annuale per il 2012 è stato modificato in attuazione dell’art.
1, co. 138, della l. n. 220/2010 (patto verticale)?
SI NO ALTRO
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
6.5 La Regione si è trovata nelle condizioni previste dall’art. 32, co. 23, l. n. 183/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
194
6.6 In caso di risposta affermativa alla domanda precedente, sono state osservate le
condizioni ed i limiti previsti dall’art. 32, co. 24, l. n. 183/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
6.7 Dimostrazione del rispetto del patto di stabilità per l’anno 2012 (pagamenti):
(valori in migliaia di euro)
A
OBIETTIVO PROGRAMMATICO
SPESE FINALI 2012
IN TERMINI DI CASSA
(art. 32, co. 3, l. n. 183/2011)
B Quota obiettivo annuale attribuito agli enti locali
(art.1, co. 138, l.n. 220/2010)
C=A-B OBIETTIVO PROGRAMMATICO 2012 RIDETERMINATO
D
RISULTATO ANNUALE SPESE FINALI
(spese correnti nette + spese in conto capitale nette)
E=(D-C) DIFFERENZA TRA IL RISULTATO ANNUALE E L’OBIETTIVO
PROGRAMMATICO RIDETERMINATO
6.8 In relazione alla domanda precedente, se la differenza E è positiva, compilare il
seguente schema (pagamenti):
(valori in migliaia di euro)
M
TOTALE SPESA UE (CORRENTE + C/CAPITALE)
realizzata con finanziamento nazionale
N MEDIA SPESA UE - triennio 2007-2009
O=M-N MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009
E-O Scostamento sanzionato (E-O)>0
In caso di differenza (E-O) negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli
adempimenti di cui all’art.32, co. 24, l. n. 183/2011.
195
6.9 Dimostrazione del rispetto del patto di stabilità per l’anno 2012 (impegni):
(valori in migliaia di euro)
F
OBIETTIVO PROGRAMMATICO
SPESE FINALI 2012
IN TERMINI DI COMPETENZA
(art. 32, co.2, l. n. 183/2011)
G Quota obiettivo annuale attribuito agli enti locali
(art.1, co. 138, l.n. 220/2010)
H=F-G OBIETTIVO PROGRAMMATICO 2012 RIDETERMINATO
I RISULTATO ANNUALE SPESE FINALI
(spese correnti nette + spese in conto capitale nette)
L=(I-H) DIFFERENZA TRA IL RISULTATO ANNUALE E L’OBIETTIVO
PROGRAMMATICO RIDETERMINATO
6.10 In relazione alla domanda precedente, se la differenza L è positiva, compilare il
seguente schema (impegni):
(valori in migliaia di euro)
P TOTALE SPESA UE (CORRENTE + C/CAPITALE)
realizzata con finanziamento nazionale
Q MEDIA SPESA UE - triennio 2007-2009
R=P-Q MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009
L-R Scostamento sanzionato (L-R)>0
In caso di differenza (L-R) negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli
adempimenti di cui all’art.32, co. 24, l. n. 183/2011.
6.11 La Regione ha richiesto l’applicazione dell’art. 32, co. 15, l. n. 183/2011
(compensazione)?
SI NO ALTRO
196
6.12 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, compilare i
seguenti schemi (impegni):
(valori in migliaia di euro)
S Spese correnti nette soggette a compensazione
T Obiettivo annuale Spese correnti nette soggette a compensazione,
comprensivo della quota attribuita agli enti locali
S-T Differenza tra risultato e obiettivo
U Spese correnti nette non soggette a compensazione
V Spese in conto capitale nette
W=U+V Spese nette totali non soggette a compensazione
Z Obiettivo annuale spese nette non soggette a compensazione
comprensivo della quota attribuita agli enti locali
W-Z Differenza tra risultato e obiettivo
6.13 In caso di differenza (S-T) positiva, la maggiore spesa è dovuta ad interventi realizzati
con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell’Unione europea?
SI NO ALTRO
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
6.14 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, indicare gli
importi nello schema sottostante (impegni):
(valori in migliaia di euro)
MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009:
Scostamento tra risultato (S-T) e maggiore spesa
In caso di differenza negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli adempimenti di
cui all’art.32, co. 24, l. n. 183/2011.
197
6.15 In relazione alla domanda 6.12, in caso di differenza (W-Z) positiva, la maggiore spesa
è dovuta ad interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai
finanziamenti dell’Unione europea?
SI NO ALTRO
6.16 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, indicare gli
importi nello schema sottostante (impegni):
(valori in migliaia di euro)
MAGGIORE SPESA UE rispetto alla MEDIA SPESA UE 2007-2009:
Scostamento tra risultato (W-Z) e maggiore spesa
In caso di differenza negativa o nulla, la Regione si considera adempiente, purché siano rispettati gli adempimenti di
cui all’art.32, co. 24, della l. n. 183/2011.
198
SEZIONE VII –SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
7.1 É stato accertato ed impegnato nel corso dell’esercizio l’intero importo corrispondente al
finanziamento sanitario corrente (ivi compresa la quota premiale condizionata alla
verifica degli adempimenti regionali, le quote di finanziamento sanitario vincolate o
finalizzate, nonché gli importi delle manovre fiscali regionali destinate al finanziamento
del fabbisogno sanitario regionale standard), ai sensi dell’art. 20, co. 2, lett. a), d.lgs.
n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.2 Esistono risorse del servizio sanitario regionale non trasferite dalla Regione agli enti del
servizio sanitario?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, compilare la seguente tabella:
7.3 Qualora si sia verificata la perdita definitiva di quote di finanziamento condizionate alla
verifica degli adempimenti regionali, ovvero un minore importo effettivo delle risorse
derivanti dalla manovra fiscale regionale che finanzia l’esercizio, detti eventi sono stati
registrati come cancellazione dei residui attivi nell’esercizio nel quale la perdita si
determina definitivamente, ai sensi dell’art. 20, co. 2, lett. a), secondo periodo, del
d.lgs. n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
Anno di riferimento Risorse SSR non
trasferite Quota parte corrente Quota conto capitale
2012
2011
2010
2009 e prec.
Totale complessivo
risorse SSR non trasferito
199
7.4 É stato accertato ed impegnato nel corso dell’esercizio l’intero importo corrispondente al
finanziamento regionale del disavanzo sanitario pregresso, ai sensi dell’art. 20, co. 2,
lett. b), d.lgs. n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
7.5 É stato accertato ed impegnato nel corso dell’esercizio, per la parte in conto capitale
riferita all’edilizia sanitaria, l’importo corrispondente a quello indicato nel decreto di
ammissione al finanziamento, ai sensi dell’art. 20, co. 3, d.lgs. n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
7.6 In caso di revoca dell’ammissione a finanziamento, detto evento è stato registrato
nell’esercizio nel quale la revoca è disposta, ai sensi dell’art. 20, co. 3, d.lgs. n.
118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.7 Indicare l’importo complessivo del finanziamento per investimenti destinati ad edilizia
sanitaria ed una breve descrizione della tipologia di investimento.
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
200
7.8 A seguito della scelta di gestione sanitaria accentrata (GSA), viene redatto ed adottato
un bilancio di esercizio della GSA?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.9 É stato redatto il bilancio sanitario consolidato, mediante consolidamento del conto della
gestione sanitaria accentrata e degli enti del servizio sanitario, ai sensi dell’art. 22, co.
3, d.lgs. n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, compilare la seguente tabella: (migliaia di euro)
Dati del Bilancio sanitario consolidato Esercizio 2012
Risultato d’esercizio consolidato
Ricavi derivanti da trasferimenti di parte corrente effettuati dalla
Regione agli enti
Costi consulenza:
- Costi consulenze sanitarie da privato
- Costi consulenze non sanitarie da privato
---------------------------------
---------------------------------
Costo del personale
Patrimonio netto consolidato
Contributi in conto capitale effettuati dalla Regione agli enti
Debiti verso fornitori
Debiti verso banche (a breve)
Debiti verso banche (m/l termine)
Disponibilità liquide
Crediti verso la Regione ( o Prov. Aut.)
201
7.10 I bilanci degli enti del servizio sanitario sono stati approvati dai Direttori Generali prima
della redazione del bilancio consolidato?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
7.11 I bilanci degli enti del servizio sanitario sono stati approvati dalla Regione prima della
redazione del bilancio consolidato?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.12 Il rendiconto della Regione tiene conto dei risultati degli enti del servizio sanitario
regionale, ivi compresa la gestione sanitaria accentrata?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
7.13 Sono stati assicurati, dal responsabile della gestione accentrata e dal responsabile della
predisposizione del bilancio regionale, l’integrale raccordo e la riconciliazione tra le
poste iscritte e contabilizzate in termini di contabilità economico-patrimoniale e quelle
iscritte in termini di contabilità finanziaria, ai sensi dell’art. 22, co. 3, d.lgs. n.
118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
202
7.14 La riconciliazione tra le poste iscritte e contabilizzate in termini di contabilità
economico-patrimoniale e quelle iscritte in termini di contabilità finanziaria è riportata in
nota integrativa?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.15 A seguito della scelta di non gestire direttamente presso la Regione una quota del
finanziamento del servizio sanitario, sui capitoli di spesa del servizio sanitario regionale
sono state effettuate esclusivamente operazioni di solo trasferimento delle somme agli
enti del servizio sanitario, ai sensi dell’art. 23, co. 1, lett. c), d.lgs. n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.16 Il bilancio d’esercizio consolidato del servizio sanitario regionale è stato approvato dalla
giunta regionale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.17 Il bilancio d’esercizio consolidato è stato approvato entro il termine del 30 giugno
dell’anno successivo a quello di riferimento, ai sensi dell’art. 32, co. 7, d.lgs. n.
118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa indicare la data, viceversa fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
203
Il bilancio d’esercizio consolidato è stato pubblicato integralmente sul sito internet della
Regione, ai sensi dell’art. 32, co. 7, d.lgs. n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
7.18 Le risorse destinate al finanziamento del fabbisogno sanitario regionale standard sono
versate in conti di tesoreria unica appositamente istituiti per il finanziamento del
servizio sanitario nazionale ai sensi dell’art. 21, co. 1, lett a), d.lgs. n. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.19 Quanto tempo intercorre, in media, tra l’accreditamento delle risorse ai conti di
tesoreria unica ed il trasferimento effettivo di dette risorse ai conti di tesoreria degli enti
del servizio sanitario?
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.20 La Regione ha in corso contenziosi giudiziari in materia di accordi contrattuali per la
remunerazione di prestazioni erogate dagli operatori privati accreditati?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
204
7.21 La Regione ha effettuato una stima prudenziale degli eventuali oneri derivanti da tali
contenziosi?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, indicare il valore complessivo degli accantonamenti
previsti nel Fondo rischi:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.22 Nel caso di contenziosi che si sono conclusi nell’anno 2012 con esito sfavorevole alla
regione compilare la tabella.
(valori in migliaia di euro)
Ammontare complessivo delle
sentenze di condanna per
contenzioso con gli operatori
accreditati
Importo pagato nell’esercizio
2012 Importo residuo da pagare
7.23 Indicare i tempi medi di pagamento dei fornitori degli enti del servizio sanitario
regionale.
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
7.24 La Regione ha adottato iniziative che consentano la riduzione dei tempi medi di
pagamento dei fornitori degli enti del SSR?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.25 Illustrare le iniziative adottate o che saranno adottate per la riduzione dei tempi medi di
pagamento dei fornitori degli enti del SSR.
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
205
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
7.26 La Regione effettua accordi transattivi a seguito dei ritardi nei pagamenti dei fornitori
degli enti del servizio sanitario regionale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.27 Indicare distintamente gli importi degli interessi e degli altri oneri correlati ai ritardati
pagamenti ai fornitori sostenuti direttamente dalla Regione in ambito sanitario.
(valori in migliaia di euro)
Interessi Altri oneri (es. spese legali)
7.28 É stato rispettato nella misura definita dall’art. 15, co. 2, d.l.n. 95/2012 l’importo che le
aziende farmaceutiche devono corrispondere alla Regione ai sensi dell’art. 11, co. 6,
d.l.n. 78/2010?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.29 La Regione ha rispettato il tetto di spesa per l’assistenza farmaceutica territoriale
determinato nella misura stabilita dall’art. 15, co. 2, d.l.n. 95/2012?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
206
7.30 L’impostazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale è tale da rispettare gli
equilibri di bilancio?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
7.31 Nel 2012 la Regione ha ridotto la spesa per l’acquisto di prestazioni da operatori privati
accreditati per assistenza specialistica ambulatoriale e ospedaliera in misura pari allo
0,5% rispetto al valore del consuntivo 2011, ai sensi dell’art. 15, co. 14, d.l.n.
95/2012?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
Data di compilazione:
_____________________, li ______________________
Il Collegio dei revisoriIl Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione
___________________ ___________________
___________________
___________________
___________________
___________________
207
QUESTIONARIO-RELAZIONE PER IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
SULBILANCIO DI PREVISIONE DELLE REGIONI PER L’ANNO 2013 (EX ART.1, CO. 166
E SS., L. N. 266/2005, RICHIAMATO DALL’ART. 1, CO. 3, D.L.N. 174/2012)
Relazione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti dell’organo di
revisione contabile/Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione
………………………
Codice fiscale della Regione: ……………………………………
Ente in sperimentazione (art. 36, D. Lgs. 118 del 23-06-2011): SI □ NO□
Dati del referente/responsabile per la compilazione della relazione (Presidente
delcollegio dei revisori □ - Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della
Regione□):
Nome __________________ Cognome ____________________________
Recapiti:
Indirizzo _____________________________________________________
Telefono ____________________ Fax _______________________
Posta elettronica ________________________________________
208
SEZIONE I - DOMANDE PRELIMINARI
1.1 Sono stati approvati i documenti di programmazione economico finanziaria previsti dallo
Statuto e dalle leggi regionali?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa indicare il numero e la data del provvedimento, in caso
di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
1.2 Sono rispettati i termini previsti dallo Statuto e dalle leggi regionali per il corretto iter di
approvazione della legge di bilancio?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa indicare il numero e la data della legge, in caso di
risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
1.3 In relazione alla domanda precedente, in caso di mancata approvazione della Legge di
bilancio, indicare il numero e la data della Legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
1.4 É stata approvata la Legge finanziaria regionale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa indicare il numero e la data della legge, in caso di
risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
209
1.5 L’impostazione del bilancio di previsione annuale e pluriennale è tale da rispettare gli
equilibri di bilancio?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
1.6 É stato approvato il rendiconto di gestione del penultimo esercizio precedente a quello
cui si riferisce il bilancio di previsione?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
1.7 Indicare l’ammontare delle risorse stanziate per il Consiglio regionale:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
210
SEZIONE II - REGOLARITA’ DELLA GESTIONEAMMINISTRATIVA E CONTABILE
2.1 Nelle previsioni di bilancio, la spesa per il personale rispetta i limiti di cui all'art. 9, co.
1,d.l.n. 78/2010?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
2.2 Nelle previsioni di bilancio, vi è stata una riduzione complessiva della spesa di personale
rispetto all’esercizio precedente?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
2.3 Indicare gli oneri finanziari derivanti da nuove assunzioni nell’esercizio (2013) ed i
risparmi di spesa conseguiti a fronte delle cessazioni verificatesi nel 2012.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
2.4 Compilare la tabella seguente con dati di competenza:
(valori in migliaia di euro)
Dirigenti Personale non
dirigenziale
TOTALE
Impegni definitivi
2010
Impegni definitivi
2011
2.5 Indicare l’andamento delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale
compilando la seguente tabella (dati di competenza):
(valori in migliaia di euro)
2010 2011 2012 BIL PREV 2013
211
2.6 Indicare il rapporto di incidenza tra spesa di personale e spesa correntecon riferimento
agli stanziamenti iniziali 2013.
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
2.7 In sede di preventivo, l'Amministrazione ha inteso avvalersi della facoltà ex art. 16,d.l.
n. 98/2011 (economie derivanti da piani triennali):
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
2.8 É stata disposta l’automatica riduzione dei fondi destinati al trattamento accessorio in
proporzione alla diminuzione del personale in servizio (art. 9, co. 2-bis, d.l. n. 78/2010) ?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire
chiarimenti_______________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
2.9 Sono state impartite direttive ai competenti uffici regionali affinché l’importo della spesa
per incarichi di consulenza e studio rispetti il limite massimo previsto dalla legge (art. 6,
d.l. n. 78/2010)?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
2.10 Sono state impartite direttive ai competenti uffici regionali affinché, in caso di incarichi
di collaborazione in materia informatica, si tenga conto del carattere eccezionale del
conferimento (art. 1, co. 146, l. n. 228/2012)?
SI □ NO □ ALTRO □
212
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2.11 Sono state rispettate le disposizioni stabilite dall’art. 1, commi 141-145, l. n. 228/2012,
in relazione agli obblighi di contenimento della spesa per mobili e arredi e al divieto di
acquisto di autovetture e della stipula di contratti di locazione finanziaria aventi ad
oggetto autovetture?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
2.12 La Regione si è adeguata ai nuovi termini di pagamento per i beni e servizi come
prescritto dal novellato d. lgs. n. 192/2012, che recepisce la direttiva 2011/7/UE in
materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese e
Pubbliche Amministrazioni?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
2.13 La Regione organizza direttamente i servizi di trasporto pubblico locale, turismo e
formazione professionale, o ha delegato le Province?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
213
2.14 Ove siano state conferite le deleghe nelle materie sopra indicate, sono state trasferite
anche le relative risorse di personale e finanziarie?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
214
SEZIONE III - DATI CONTABILI
3.1 Nelle due tabelle seguenti fornire dati relativi alla verifica degli equilibri di parte corrente, di
conto capitale e delle contabilità speciali, relativamente alla gestione di competenza e alla gestione di cassa. In ordine ai dati di rendiconto, indicare i dati provvisori nel caso i rendiconti non fossero stati ancora approvati.
N.B.: i titoli fanno riferimento alle classificazioni SIOPE e COPAFF
(valori in migliaia di euro)
Gestione di competenza Rendiconto
n-2
Rendiconto
n-1
Bilancio di previsione n
ENTRATE Titoli I, II e III (A)
di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome(B)
Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)
Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)
Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)
Alienazioni, trasferimenti di capitale, crediti: Titolo IV (F)
di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e Province Autonome (G)
di cui: Riscossione crediti (H)
Accensione di prestiti: Titolo V (I)
di cui: Anticipazioni di cassa (J)
Totale conto capitale: (F+I)=(K)
Contabilità speciali al netto di (C+D): Titolo VI (L)
Totale Entrate (E+K+L)=(M)
Spese di parte corrente: Titolo I (N)
di cui: spesa corrente sanitaria (N1)
di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome(O)
Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle contabilità speciali (P)
Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità speciali (Q)
Rimborso di prestiti: Titolo III (R)
di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)
Totale Spese correnti (N+P+Q+R)=(T)
Spese in conto capitale: Titolo II (U)
di cui: concessioni di crediti (V)
215
di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov. Autonome (W)
Spese per contabilità speciali al netto di (P+Q): Titolo IV (X)
Totale delle Spese (T+U+X)=Y
Saldo netto di parte corrente (E – (T- S)
Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)
Saldo netto cont. Spec. (L–X)
Saldo entrate-spese (M-Y)
(valori in migliaia di euro)
Gestione di cassa (risc./pag. tot.: residui + competenza) Rendiconto
n-2
Rendiconto
n-1
Bilancio di previsione n
Riscossioni di parte corrente: Titoli I, II e III (A)
di cui Trasfer. correnti da altre Regioni e Province autonome (B)
Altre Entrate corr. per Sanità registrate nelle cont. spec. (C)
Altre Entrate correnti registrate nelle contabilità speciali (D)
Totale Entrate correnti (A+C+D)=(E)
Riscoss. da alienazioni, trasferimenti di capitale, riscossioni di crediti: Titolo IV (F)
di cui: Trasferimenti in conto capitale da altre Regioni e Province Autonome (G)
di cui: Riscossione crediti (H)
Riscoss. da accensione di prestiti: Titolo V (I)
di cui: Anticipazioni di cassa (J)
Totale Riscoss. in conto capitale: (F+I)=(K)
Riscoss. da contabilità speciali al netto di (C+D):Titolo VI (L)
Totale delle riscossioni (E+K+L)=(M)
Pagamenti di parte corrente: Titolo I (N)
di cui: pagamenti per spesa corrente sanitaria (N1)
di cui Trasfer. correnti ad altre Regioni e Province autonome (O)
Altre somme per Spesa corrente Sanitaria registrate nelle contabilità speciali (P)
Altre somme per Spesa corrente registrate nelle contabilità speciali (Q)
216
Pagamenti per rimborso di prestiti: Titolo III (R)
di cui: Rimborso per anticipazioni di cassa (S)
Totale Pagamenti correnti (N+P+Q+R)=(T)
Pagamenti in conto capitale: Titolo II (U)
di cui: concessioni di crediti (V)
di cui: Trasferimenti in conto capitale ad altre Regioni e Prov. Autonome (W)
Pagamenti per contabilità speciali al netto di (P+Q):Titolo IV (X)
Totale dei pagamenti (T+U+X)=Y
Saldo netto di parte corrente (E – (T- S)
Saldo netto c/capitale (K-H-J)–(U-V)
Saldo netto cont. Spec. (L–X)
Saldo riscossioni-pagamenti (M-Y)
3.2 Analisi delle contabilità speciali: compilare le due tabelle seguenti per la gestione di
competenza e per quella di cassa. Le descrizioni delle voci corrispondono a quelle del
SIOPE
(valori in migliaia di euro)
Analisi delle contabilità speciali - Gestione di competenza
Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali
Descrizione Rend.
n-2
Rend.
n-1
Previs.
n Descrizione
Rend.
n-2
Rend.
n-1
Previs.
n
Ritenute previdenziali ed
assistenziali
Ritenute previdenziali ed
assistenziali
Ritenute erariali Ritenute erariali
Altre ritenute al personale per
conto di terzi
Altre ritenute al personale per
conto di terzi
Versamenti ai c/c della tesoreria
statale
Versamenti ai c/c della tesoreria
statale
Reintegro fondi economali e carte
aziendali
Costituzione fondi economali e
carte aziendali
Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali
Rimborso per spese per servizi per
conto di terzi
Rimborso per spese per servizi per
conto di terzi
Depositi per spese contrattuali Depositi per spese contrattuali
Sistema di tesoreria Regionale/
Provinciale
Sistema di tesoreria Regionale/
Provinciale
Reintegro ordini di accreditamento
ai funzionari delegati
Emissione ordini di accreditamento
ai funzionari delegati
Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità
Altre partite di giro Altre partite di giro
Anticipazioni di tesoreria Rimborso anticipazioni di tesoreria
Totale Titolo VI Totale Titolo IV
217
(valori in migliaia di euro)
Analisi delle contabilità speciali - Gestione di cassa (risc./pag. tot. competenza +residui)
Titolo VI - Entrate per contabilità speciali Titolo IV - Spese per contabilità speciali
Descrizione Rend.
n-2
Rend.
n-1
Previs.
n
Descrizione Rend.
n-2
Rend.
n-1
Previs.
n Ritenute previdenziali ed assistenziali
Ritenute previdenziali ed assistenziali
Ritenute erariali Ritenute erariali
Altre ritenute al personale per conto di terzi
Altre ritenute al personale per conto di terzi
Versamenti ai c/c della tesoreria statale
Versamenti ai c/c della tesoreria statale
Reintegro fondi economali e carte aziendali
Costituzione fondi economali e carte aziendali
Depositi cauzionali Restituzione depositi cauzionali
Rimborso per spese per servizi per conto di terzi
Rimborso per spese per servizi per conto di terzi
Depositi per spese contrattuali
Depositi per spese contrattuali
Sistema di tesoreria Regionale/ Provinciale
Sistema di tesoreria Regionale/ Provinciale
Reintegro ordini di accreditamento ai funzionari delegati
Emissione ordini di accreditamento ai funzionari delegati
Anticipazioni sanità Rimborso anticipazioni sanità
Altre partite di giro Altre partite di giro
Anticipazioni di tesoreria
Rimborso anticipazioni di tesoreria
Totale Titolo VI Totale Titolo IV
3.3 Descrivere nel dettaglio le seguenti voci relative alle contabilità speciali:
c) Servizi per conto terzi:
1. __________________________________
2. __________________________________
3. __________________________________
4. __________________________________
5. __________________________________
6. __________________________________
7. __________________________________
8. __________________________________
9. __________________________________
10. __________________________________
d) Altre partite di giro:
1. __________________________________
2. __________________________________
3. __________________________________
4. __________________________________
5. __________________________________
6. __________________________________
7. __________________________________
8. __________________________________
9. __________________________________
10. __________________________________
218
3.4 Nella tabella seguente fornire i dati relativi al risultato di amministrazione conseguito
negli esercizi precedenti. In caso di mancata approvazione del rendiconto, indicare il
risultato di amministrazione presunto.
(Valori in migliaia di euro)
Rendiconto
n-2
Rendiconto
n-1
Bilancio di
previsione n
(*)
Fondo di cassa iniziale (+)
Riscossioni (+)
Pagamenti (-)
Pagamenti del tesoriere per azioni esecutive (-)
Fondo di cassa finale
Residui attivi (+)
Residui passivi (-)
RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE (* PRESUNTO)
3.5 É stata fatta applicazione dell’avanzo di amministrazione presunto dell’esercizio
precedente a quello cui si riferisce il bilancio di previsione?
SI□ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti:
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
3.6 Nel caso in cui l’avanzo presunto sia stato applicato al bilancio di previsione si indichi
come è stato ripartito:
(Valori in migliaia di euro)
Preventivo Preventivo
Avanzo vincolato applicato alla
spesa corrente
Avanzo vincolato applicato alla
spesa in conto capitale
Avanzo disponibile applicato per il
finanziamento di debiti fuori bilancio
di parte corrente
Avanzo disponibile applicato
per il finanziamento di debiti
fuori bilancio di parte capitale
Avanzo disponibile applicato per il
finanziamento di altre spese
correnti non ripetitive
Avanzo disponibile applicato
per il finanziamento di altre
spese in c/capitale
219
Avanzo disponibile applicato per
l’estinzione anticipata di prestiti
Avanzo vincolato applicato per
il reinvestimento delle quote
accantonate per
ammortamento
Totale avanzo di
amministrazione applicato alla
spesa corrente o al rimborso
della quota capitale di mutui o
prestiti
Totale avanzo di
amministrazione applicato
alla spesa in conto capitale
3.7 Il bilancio pluriennale offre copertura finanziaria a nuove o maggiori spese a carico di
esercizi futuri?
SI□ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
3.8 É stata data copertura, nel bilancio pluriennale, agli oneri di ammortamento futuri (art.
10, co. 2, l. n. 281/1970, sostituito dall’art. 23, co. 1, l. 28 marzo 2000, n. 76)?
SI□ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
3.9 É stata data effettiva, immediata ed integrale copertura finanziaria alle attività
ultrannuali di investimento che comportino impegni di spesa che vengano a scadenza in
più esercizi finanziari?
SI□ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
220
3.10 L’impostazione del bilancio previsionale ha tenuto conto delle riduzioni nei
trasferimenti erariali?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.11 In relazione alla domanda precedente, con quali maggiori entrate e/o minori spese si è
inteso farvi fronte per garantire l’equilibrio di bilancio?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.12 É previsto in bilancio un fondo svalutazione crediti?
SI□ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, indicarne l’ammontare
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_______________________________________________________
3.13 In relazione alla domanda precedente, in caso di risposta affermativa, indicare
l’incidenza percentuale del fondo rispetto all’ammontare dei residui attivi correnti
(escluse le risorse da trasferimento) risultanti dall’ultimo rendiconto approvato e aventi
anzianità superiore a 5 anni.
______________________________________________________________________
3.14 In che misura l’Amministrazione regionale ha inteso dare attuazione all’obbligo di
copertura dei residui perenti e sulla base di quali presupposti?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
221
3.15 In relazione alla domanda precedente, indicare l’ammontare dei residui passivi perenti e
del relativo fondo di reiscrizione.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
3.16 L’entità degli stanziamenti destinati a fronteggiare i residui perenti consente di onorare
con puntualità le richieste di pagamento avanzate da creditori titolari di rapporti
obbligatori non quiescenti?
SI□ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.17 É previsto in bilancio un fondo per oneri latenti?
SI□ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
In caso di risposta affermativa, indicarne l’importo:_____________________________
3.18 Entrate e spese correnti di natura straordinaria e/o aventi carattere non ripetitivo:
(valori in migliaia di euro)
Equilibrio tra entrate e spese straordinarie della gestione corrente
Entrate Spese
Tipologia Previsioni
(anno n)
Accertamenti
(anno n-1) Tipologia
Previsioni
(anno n)
Impegni(anno
n-1)
Recupero evasione
tributaria 0 0
Consultazioni
elettorali 0 0
222
Entrate per eventi
calamitosi 0 0
Ripiano disavanzi
pregressi aziende e
società
0 0
Plusvalenze da
alienazione 0 0
Spese per eventi
calamitosi 0 0
Altre (indicare) 0 0 Sentenze esecutive
ed equiparati 0 0
0 0 Altre (indicare) 0 0
0 0 0 0
0 0 0 0
TOTALE 0 0 TOTALE 0 0
3.19 Entrate tributarie
(valori in migliaia di euro)
Tributi Accertamenti
(anno n-2)
Accertam. di
preconsuntivo
(anno n-1)
Previsioni
(anno n)
Risorse destinate al
finanziamento della sanità
Compartecipazioni
Trasferimenti statali fiscalizzati
Quota regionale accisa sul gasolio
per autotrazione
Quota regionale accisa sulla
benzina
TOTALE COMPARTECIPAZIONI
Tributi manovrabili
IRAP - effetti delle manovre
regionali
Addizionale IRPEF - effetti
manovre regionali
Tasse automobilistiche -
competenza
Tasse automobilistiche – anni
precedenti
ARISGAM
223
Tributo speciale sui conferimenti
in discarica
Altri tributi
TOTALE TRIBUTI MANOVRABILI
Riscossioni coattive
Da accertamenti diretti
Sanzioni e interessi moratori
TOTALE RISCOSSIONI
TRIBUTARIE COATTIVE
TOTALE GENERALE
3.20 Indicare i tributi manovrabili per i quali è prevista una variazione dell’aliquota
contributiva o nuove forme di imposizione/esenzione;
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.21 Recupero evasione tributaria
(valori in migliaia di euro)
Riscossioni anno n-2 Accertamenti anno n-2
Previsioni
anno n
Recupero evasione tasse automobilistiche
Recupero evasione altri tributi
TOTALE
Riassumere le motivazioni della eventuale mancanza di dati e degli scostamenti
significativi tra le diverse fasi dell’entrata
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
224
3.22 In materia di prevenzione e contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, la Regione ha
intensificato e rafforzato i rapporti di collaborazione con la Guardia di Finanza e con
l’Agenzia delle Entrate siglando nuove convenzioni e protocolli di intesa?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.23 É stata siglata un’intesa interistituzionale per il coordinamento del sistema tributario
regionale e locale nonché per l’integrazione e l’interconnessione delle basi dati
informative dei vari enti impositori?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
In caso di risposta positiva, indicarne le caratteristiche più rilevanti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.24 Quali altre iniziative sono state intraprese per assolvere ai compiti di prevenzione,
ricerca e repressione delle violazioni tributarie a tutela del bilancio regionale?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.25 Quale tipo di iniziative sono state intraprese per razionalizzare le procedure regionali di
recupero del credito tributarioal fine di aumentare l’efficacia delle strategie di
riscossione dei tributi sul territorio regionale?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
225
3.26 Esiste un'efficiente e completa anagrafe tributaria della tassa automobilistica in grado di
fornire una chiara visione del gettito fiscale?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.27 Entrate libere e a destinazione vincolata
(valori in migliaia di euro)
Entrate Autonome Entrate Vincolate
Tipologia Importo previsto Tipologia
Importo
previsto
entrate tributarie a libera destinazione entrate finalizzate alla sanità
corrente
trasferimenti statali senza vincolo di
destinazione - irap (base)
altre entrate libere ricorrenti - addizionale irpef (base)
entrate libere non ricorrenti - compartecipazione iva
trasferimenti statali vincolati
Altri vincoli stabiliti da leggi
nazionali, regionali e dai piani di
rientro
Totale risorse per la manovra di
bilancio
Totale risorse a destinazione
vincolata
3.28 Entrate da beni del patrimonio
(valori in migliaia di euro)
Entrate Accertamenti
(anno n-2)
Accertamenti
(preconsuntivo anno n-1)
Previsioni
(anno n)
Entrate da alienazione di beni
patrimoniali
Proventi derivanti da beni del
patrimonio
3.29 In ordine ai beni immobili suscettibili di alienazione o valorizzazione, l’Ente ha adottato
il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari seguendo la procedura di cui
226
all’art. 58, d.l. n. 112/2008, conv. in l. n. 133/2008?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
In caso di risposta positiva, indicare l’importo delle previsioni di entrata:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
3.30 Nel caso di riadozione di un nuovo programma annuale di dismissione di beni
patrimoniali, in che misura l’Amministrazione regionale vi ha già dato attuazione
nell’esercizio o negli esercizi precedenti? Indicare lo scostamento in valore assoluto e
percentuale rispetto alle rispettive previsioni di bilancio:
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________
3.31 Destinazione delle risorse da alienazioni di beni immobili non strumentali all’esercizio
delle funzioni istituzionali
(valori in migliaia di euro)
Previsionianno n-1 Previsionianno n Previsionianno n+1 Previsioniann
o n+2
Investimenti
Riduzione
dell’indebitamento
Finanziamento disavanzo
Copertura debiti fuori
bilancio
Altro
227
3.32 Per quali finalità è previsto l’utilizzo delle entrate da plusvalenze da alienazioni di beni?
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
3.33 Sulla base di quali criteri è stato determinato l’importo delle plusvalenze?
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________
3.34 Inserire i dati, nei prospetti seguenti, relativi alle entrate, che rappresentano un dettaglio
della tabella di cui al punto 3.1.
228
NOME DELLA REGIONE o PROVINCIA AUTONOMA
(valori in euro)
Eserc
izio
Voci di bilancio
DATI DA BILANCIO DI PREVISIONE NON ASSESTATO - Entrate per Titoli
Avanzo di
Amm.ne
applicato al
bilancio
TITOLO I TITOLO II TITOLO III TITOLO IV TITOLO V
Subtotale
titoli
TITOLO VI
Totale
generale
Entrate
derivanti da
tributi propri
della Regione,
dal gettito di
tributi erariali
o di quote di
esso devolute
alla Regione o
Provincia
Autonoma
Entrate
derivanti da
contributi e
trasferimenti
di parte
corrente
dell'Unione
Europea, dello
Stato e di altri
soggetti
Entrate
extratributarie
Entrate
derivanti da
alienazioni, da
trasformazione
di capitale, da
riscossione di
crediti e da
trasferimenti in
conto capitale
Entrate
derivanti da
mutui,
prestiti o
altre
operazioni
creditizie
Entrate per
contabilità
speciali
c d e f g h i=d+e+f+g
+h j k = j + c
2012
Pre
vis
ioni in
izia
li
di
com
pete
nza
2013
Fondo di
cassa
presunto
2012
Pre
vis
ioni in
izia
li d
i cassa
2013
229
(valori in euro)
NOME DELLA REGIONEa STATUTO
ORDINARIO
DATI DA BILANCIO DI PREVISIONE NON ASSESTATO
Esercizio finanziario
di riferimento
Previsioni iniziali di
competenza
Previsioni iniziali di
cassa
Residui presunti
IRAP: quota derivante dall'imposta regionale
sulle attività produttive (art.3, co.143, l.662/96
e art.1, d.lgs.446/97) comprensiva di:
- gettito da manovra fiscale (quota Stato + quota
Regione);
- Irap a saldo esercizi precedenti;
- Irap riscossa da sist.versamenti unitari a seguito di
accertam.(art.3 ,co 2, lett.b, d.m.321/99);
- quota Irap destinata alla sanità;
- quota libera Irap destinata al finanziamento dei
trasferimenti soppressi.
2012
2013
IRPEF (o IRE): addizionale regionale Irpef
(art.3, co.143, l.662/96 e art.50, d.lgs.446/97)
comprensiva di:
- gettito da manovra fiscale;
- quota destinata alla sanità.
2012
2013
ARISGAM: addizionale regionale all'imposta di
consumo sul gas metano (art.6, l.158/90, d.lgs.398/90
e d.lgs.26/2007)
2012
2013
TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN
DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI (l.549/95)
comprensivo di:
- quota in libera disponibilità;
- entrate da accertam.per violazioni al tributo.
2012
2013
TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE (o tassa
regionale di circolazione sui veicoli ed
autoscafi) (d.lgs.504/92) comprensiva di:
- recupero somme anni pregressi (introiti da
riscossioni coattive o da accertam.);
- compensazione tra Regioni ex art.22 bis, l.102/2009.
2012
2013
COMPARTECIPAZIONE REGIONALE ALL' IVA (
IVA (artt.1, 2 e 5, d.lgs.56/2000) comprensiva di:
- quota corrispondente ai trasferimenti soppressi;
- quota aggiuntiva di compart.IVA su carburanti a
prezzo ridotto;
- quota destinata alla sanità.
2012
2013
Partecipazione regionale al gettito dell'ACCISA
SULLA BENZINA
(art.3, co.12, l.549/95 e d.lgs.56/2000)
edell'ACCISA SUL GASOLIO PER
AUTOTRAZIONE
(art.1, co.12, l.296/06 e art.1, co.295-298,
l.244/07)
2012
2013
Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:
- del capitolo di iscrizione (se unico);
- dei capitoli di iscrizione (qualora le varie specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).
230
(valori in euro)
NOME DELLA REGIONE
a STATUTO SPECIALE o
PROVINCIA AUTONOMA
DATI DA BILANCIO DI PREVISIONE NON ASSESTATO
Esercizio
Finanziario
di Riferimento
Previsioni
Iniziali di
Competenza
Previsioni
Iniziali di Cassa Residui Presunti
IRAP
2012
2013
Addizionale IRPEF
2012
2013
IRPEF (o IRE)
2012
2013
Quote fisse di ripartizione sul gettito dell'imposta
IRPEF (art.2, lett. a) e c) l. n.690/1981)
(ritenute su interessi e redditi da capitale)
2012
2013
IRPEG/IRES
2012
2013
ARISGAM
2012
2013
TRIBUTO SPECIALE PER IL DEPOSITO IN
DISCARICA DEI RIFIUTI SOLIDI
2012
2013
TASSA AUTOMOBILISTICA REGIONALE
2012
2013
COMPARTECIPAZIONE REGIONALE ALL'IVA
2012
2013
IVA INTERNA
2012
2013
IVA all'IMPORTAZIONE E SOMME SOSTITUTIVE
2012
2013
Partecipazione regionale al gettito di
- ACCISA SULLA BENZINA
- ACCISA SUL GASOLIO PER AUTOTRAZIONE
2012
2013
Imposta di fabbricazione sulla benzina, sugli olii da
gas per autotrazione e sui gas petroliferi liquefatti
per autotrazione
2012
2013
231
Imposta sul consumo dell'energia elettrica e del gas
2012
2013
Imposta IPOTECARIA
2012
2013
Imposta sulle SUCCESSIONI
e sulle DONAZIONI
2012
2013
ACCISA SUGLI OLI MINERALI
2012
2013
Imposta sul consumo dei tabacchi
2012
2013
LOTTO
2012
2013
Per ogni voce tributaria considerata è necessario inserire un commento con l'indicazione:
- del capitolo di iscrizione (se unico);
- dei capitoli di iscrizione (qualora le varie specifiche di riferimento del tributo trovino allocazione in più capitoli).
232
SEZIONE IV – SOSTENIBILITÀ DELL’INDEBITAMENTO E RISPETTO DEI VINCOLI
4.1 Nel periodo compreso dal bilancio pluriennale, il ricorso all’indebitamento rispetta i limiti
previsti dall’art. 10, co. 2, l. n. 281/1970, come modificato dall’art. 8, l. n. 183/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.2 Le norme che autorizzano il ricorso all’indebitamento individuano in modo dettagliato
l’importo delle Unità previsionali (UPB) ed i Capitoli di spesa da finanziare ?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.3 La Regione evidenzia, in apposito documento allegato al bilancio di previsione, le
spese di investimento finanziate da mutui “a pareggio” autorizzati ma non contratti?
SI □ NO □ NON RICORRE L’ IPOTESI □
4.4 La relazione tra l’indebitamento autorizzato e le spese di investimento previste è
puntualmente descritta in apposito documento allegato al bilancio di previsione?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.5 La Regione prevede di effettuare operazioni di finanziamento (comprensive di
cartolarizzazioni, leasing immobiliare in costruendo, nonché di prestazioni di garanzia
quali fideiussioni o lettere di patronage)?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso affermativo indicarne l’ammontare previsto, nonché il piano delle erogazioni ed
233
il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e quota interessi.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
4.6 La Regione ha in programma operazioni di ‘projectfinancing’?
SI □ NO □ ALTRO □
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.7 Nel caso di risposta positiva alla domanda precedente, queste operazioni comportano
erogazioni, a qualsiasi titolo, da parte della Regione?
SI in conto esercizio□SI in conto capitale □ NO □
4.8 La Regione ha predisposto ed allegato al bilancio di previsione la nota informativa
prevista dall’art. 62, co. 8, d.l. n. 112/2008 in materia di strumenti finanziari derivati?
SI □ NO □ ALTRO □
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.9 La Regione prevede di rinegoziare mutui o prestiti, o comunque di effettuare operazioni
di ristrutturazione del debito preesistente?
SI □ NO □ ALTRO □
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
234
In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle operazioni previste:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
4.10 Dare dimostrazione, attraverso la tabella seguente, del rispetto del vincolo di
indebitamento.
(art. 10, l. n.281/1970 e successive modifiche e art. 23, d.lgs. n. 76/2000)
(Valori in migliaia di euro)
Quota capitale e quota
interesse dei mutui in
ammortamento
Entrate
Rendiconto esercizio n-2
A) entrate tributarie
B) entrate tributarie vincolate
C) ammontare delle entrate tributarielibere su cui calcolare
l'indebitamento (entrate tributarie nette)
D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% delle
entrate tributarie nette)
E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)
F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio
somma disponibile per ammortamento nuovi mutui
Rendiconto esercizio n-1
A) entrate tributarie
B) entrate tributarie vincolate
C) ammontare delle entrate tributarielibere su cui calcolare
l'indebitamento (entrate tributarie nette)
D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% delle
entrate tributarie nette)
E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)
235
F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio
somma disponibile per ammortamento nuovi mutui
Bilancio di previsione esercizio n
A) entrate tributarie
B) entrate tributarie vincolate
C) ammontare delle entrate tributarielibere su cui calcolare
l'indebitamento (entrate tributarie nette)
D) rata massima destinabile ad ammortamento di mutui (20% delle
entrate tributarie nette)
E) totale mutui e prestiti in ammortamento (annualità)
F) totale mutui e prestiti autorizzati con il bilancio d'esercizio
somma disponibile per ammortamento nuovi mutui
4.11 Indicare nella tabella seguente eventuali prestiti esclusi dal calcolo del vincolo di
indebitamento e darne motivazione. (valori in migliaia di euro)
importo
Totale mutui e prestiti
Eventuale importo escluso dalla Regione dal calcolo
Descrizione motivazione
Totale mutui e prestiti per limite di indebitamento
236
SEZIONE V – ORGANISMI PARTECIPATI
5.1 La Regione detiene partecipazioni in società che svolgono servizi strumentali di cui è
previsto lo scioglimento entro il 31 dicembre dell’anno cui si riferisce il bilancio di
previsione o in alternativa l’alienazione della partecipazione detenuta con procedura di
evidenza pubblica e contestuale assegnazione del servizio dal 1 gennaio dell’anno
successivo (art. 4, co. 1, d.l.n. 95/2012)?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
In caso di risposta affermativa, indicare quali
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.2 La Regione ha previsto di attuare un piano di dismissioni nel periodo considerato dal
bilancio pluriennale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
In caso di risposta affermativa, fornire dettagli sulle dismissioni previste
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.3 Indicare quali servizi pubblici locali sono attualmente gestiti o si prevede di gestire nel
periodo considerato dal bilancio pluriennalein ambiti territoriali ottimali (ATO), ai sensi
dell’art. 3-bis, co. 1, d.l. n. 138/2011:
237
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.4 É stata programmata la riduzione degli oneri finanziari complessivi della Regionein
misura non inferiore al 20%, relativi agli enti, agenzie e organismi comunque
denominati, ai sensi dell’art. 9, co. 1, d.l. n. 95/2012?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.5 Sono previste nel periodo considerato dal bilancio pluriennaleforme di consolidamento
dei conti con le aziende, società o altri organismi partecipati?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
In caso di risposta affermativa, fornire breve descrizione
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
238
5.6 Nella Tabella seguente fornire i dati relativi all’entità dell’impegno finanziario dell’Ente
derivante dalle partecipazioni in organismi e società partecipate che incidono sul
bilancio di previsione e sul bilancio pluriennale.
(valori in migliaia di euro)
Flussi in uscita (1)
Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1
Bilancio di
previsione
esercizio n
Impegni Pagamenti Impegni Pagamenti Stanziamenti
Per contratti di servizio
Per trasferimenti in conto esercizio
Per trasferimenti in conto capitale
Per copertura di disavanzi o
perdite
Per acquisizione di capitale
Per aumenti di capitale non per
perdite
Altro
(specificare__________________)
Flussi in entrata (1)
Rendiconto esercizio n-2 Rendiconto esercizio n-1
Bilancio di
previsione
esercizio n
Accertamenti Riscossioni Accertamenti Riscossioni Previsioni iniziali
DIVIDENDI
(1)Riportare i dati relativi alle partecipate dirette e a quelle indirette che hanno in corso affidamenti con l’Ente.
5.7 Nel caso di conferimenti effettuati in natura, specificare il titolo del conferimento
(acquisizione di partecipazioni/aumento di capitale/ricostituzione di capitale sociale), la
natura del bene conferito e il valore:
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.8 La Regione prevede di effettuare prestazioni di garanzia (quali fideiussioni o lettere di
patronage) o altre operazioni di finanziamento a favore dei propri organismi partecipati?
SI □ NO □ ALTRO □
239
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
In caso affermativo fornire dettagli sulle operazioni, l’ammontare previsto, nonché il
piano delle erogazioni ed il piano di ammortamento distintamente per quota capitale e
quota interessi.
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
5.9 Nella tabella seguente fornire informazioni relative al sistema delle partecipate della
Regione, indicando gli organismi di cui si prevede la dismissione.
Quote di partecipazione
(%)
Società/
organismo partecipato
Forma
giuridica
Capitale
sociale
Dell’Ente o
della
partecipata
dell’Ente
di altri
enti
pubblici
di
privati
Nota. Informazioni alla data di stesura del bilancio di previsione
240
SEZIONE VI – PATTO DI STABILITA’
6.1 La programmazione di bilancio è coerente con gli obiettivi del Patto di stabilità 2013?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
6.2 In caso di mancato rispetto del Patto dell’esercizio precedente, la Regione ha tenuto
conto, nelle previsioni di bilancio, delle conseguenti sanzioni?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
6.3 Sono intervenuti accertamenti della violazione del Patto con riferimento ad anni
precedenti?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________
6.4 La Regione si è trovata nelle condizioni previste dall’art. 32, co. 23, l. n. 183/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
241
In caso di risposta affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
____________________________________________________________________
6.5 In caso di risposta affermativa alla domanda precedente, sono state osservate le
condizioni ed i limiti previsti dall’art. 32, co. 24, l. n. 183/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
____________________________________________________________________
6.6 É stato adottato un piano di stabilizzazione finanziaria, ai sensi dell’art. 14, co. 22, d.l.
n. 78/2010, per non aver rispettato il patto negli esercizi precedenti?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
____________________________________________________________________
6.7 Calcolo dell’obiettivo programmatico annuale di competenza eurocompatibile:
(valori in migliaia di euro)
Obiettivo di spesa Eurocompatibile Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015
OBIETTIVO determinato ai sensi della l. n.
228/2012 (A)
Quota obiettivo annuale attribuito agli enti
locali (art.1 co. 138, l.n. 220/2010) (B)
Obiettivo annuale rideterminato
C=(A-B)
242
6.8 Dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli obiettivi del Patto, in
termini di competenza Eurocompatibile (ai sensi dell’art. 1, co. 451, l. n. 228/2012):
(valori in migliaia di euro)
Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015
IMPEGNI di parte corrente NETTI* (D)
PAGAMENTI per trasferimenti correnti, per
imposte e tasse e per gli oneri straordinari della
gestione corrente (E)
PAGAMENTI in conto capitale NETTI**(F)
SPESE FINALI G=(D+E+F)
*al netto delle spese escluse ex art. 32, co. 4, l. n. 183/2011, nonché dei trasferimenti, delle spese per imposte e
tasse e per gli oneri straordinari della gestione corrente.
**escluse le spese previste dall’ art. 32, co. 4, l. n. 183/2011, nonché per concessione crediti, per l’acquisto di titoli, di
partecipazioni azionarie e conferimenti.
6.9 Dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli obiettivi del Patto, in
termini di competenza finanziaria (ai sensi dell’art. 1, co.450, l. n. 228/2012):
(valori in migliaia di euro)
Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015
IMPEGNI di parte corrente NETTI* (H)
IMPEGNI di parte capitale NETTI* (I)
SPESE FINALI NETTE J=(H+I)
OBIETTIVO ANNUALE RIDETERMINATO (K)
Differenza tra previsioni ed obiettivo
rideterminato (J-K)
*al netto delle spese previste dall’art. 32, co.4, l. n. 183/2011.
243
SEZIONE VII –SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
7.1 Il bilancio preventivo della Regione tiene conto del bilancio preventivo economico
annuale consolidato del servizio sanitario regionale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.1.1 Il bilancio preventivo economico annuale consolidato del servizio sanitario regionale è
stato approvato dalla giunta regionale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.1.2 Nel bilancio preventivo economico annuale consolidato è previsto un accantonamento
nel fondo rischi per i contenziosi in atto?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.1.3 L’area di consolidamento comprende gli enti indicati all’art. 32, comma 3, del d.lgs.
118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
244
7.1.4 Il bilancio preventivo economico annuale consolidato è stato pubblicato integralmente
sul sito internet della Regione, ai sensi dell’art. 32, comma 5, del d.lgs. 118/2011?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.2 É stato verificato che il bilancio preventivo economico annuale redatto dai singoli enti
del servizio sanitario sia coerente con la programmazione sanitaria e con la
programmazione economico-finanziaria della Regione?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.3 Il bilancio preventivo della Regione, ai sensi dell’art. 20, co. 1, d.lgs. n. 118/2011, è
articolato in capitoli tali da garantire nella sezione delle entrate separata evidenza delle
seguenti grandezze:
a) Finanziamento sanitario ordinario corrente: SI □ NO □
b) Finanziamento sanitario aggiuntivo corrente: SI □ NO □
c) Finanziamento regionale del disavanzo pregresso: SI □ NO □
d) Finanziamento per investimenti in ambito sanitario, con separata evidenza degli
investimenti per l’edilizia sanitaria: SI □ NO □
In caso di risposte non affermative, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
245
7.4 Il bilancio preventivo della Regione, ai sensi dell’art. 20, co. 1, d.lgs. n. 118/2011, è
articolato in capitoli tali da garantire nella sezione delle spese separata evidenza delle
seguenti grandezze:
a) Spesa sanitaria corrente per il finanziamento dei LEA, ivi compresa la mobilità
passiva programmata per l’esercizio e il pay back: SI □ NO □
b) Spesa sanitaria aggiuntiva per il finanziamento di livelli di assistenza superiori ai
LEA: : SI □ NO □
c) Spesa sanitaria per il finanziamento di disavanzo sanitario pregresso: SI □ NO □
d) Spesa per investimenti in ambito sanitario, con separata evidenza degli investimenti
per l’edilizia sanitaria: SI □ NO □
In caso di risposte non affermative, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.5 Compilare la tabella seguente con dati di competenza:
Bilancio di previsione 2013
Entrate Valori in migliaia di
euro Spesa
Valori in migliaia di
euro
Finanziamento sanitario ordinario
corrente
Spesa sanitaria corrente per il
finanziamento dei LEA, ivi
compresa la mobilità passiva
programmata per l’esercizio e il
pay back
Finanziamento sanitario
aggiuntivo corrente
Spesa sanitaria aggiuntiva per il
finanziamento di livelli di
assistenza superiori ai LEA
Finanziamento regionale del
disavanzo pregresso
Spesa sanitaria per il
finanziamento di disavanzo
sanitario pregresso
Finanziamento per investimenti in
ambito sanitario
Spesa per investimenti in ambito
sanitario
- di cui investimenti per l’edilizia sanitaria
- di cui investimenti per l’edilizia sanitaria
7.5.1 Il disavanzo sanitario pregresso totale è stato integralmente riflesso nella “Spesa
sanitaria per il finanziamento di disavanzo sanitario pregresso”?(riferimento domanda 8.5)
SI □ NO □ ALTRO □
246
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.5.2 Indicare l’ammontare del disavanzo sanitario pregresso totale e la percentuale di
copertura.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.6 Illustrare come viene finanziata la spesa per investimenti in edilizia sanitaria.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.7 Il bilancio preventivo della Regione, tiene conto dell’intero importo corrispondente al
finanziamento sanitario corrente?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.7.1 Qualora il finanziamento sanitario corrente non risulti ancora definito, quale ammontare
è stato considerato nel bilancio preventivo della Regione?
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
247
7.7.2 Illustrare come è stato determinato il valore complessivo delle risorse relative al
finanziamento sanitario considerato nel bilancio preventivo.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.8 La Regione ha adottato il provvedimento che definisce il fabbisogno assistenziale del
servizio sanitario regionale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.8.1 Il bilancio di previsione della Regione tiene conto del provvedimento che definisce il
fabbisogno assistenziale del servizio sanitario regionale?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.9 La Regione ha concluso le procedure per l’accreditamento istituzionale definitivo entro i
termini indicati dall’art. 2, co. 35, d.l.n. 225/2010, convertito l. 26 febbraio 2011, n. 10,
che ha modificato l’art. 1, comma 796, lett. t), l. n. 296/2006?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta affermativa indicare la data di conclusione delle procedure per
l’accreditamento; viceversa, in caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
248
7.10 É stato definito l’ambito di applicazione degli accordi contrattuali individuando le competenze
e le responsabilità attribuite alla Regione ed alle ASL, ai sensi del d.lgs. n. 229/1999?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.10.1 La Regione verifica se sono stati sottoscritti da tutti gli operatori privati accreditati i
contratti che definiscono i volumi delle prestazioni erogabili e i rispettivi budget?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti indicando, inoltre, qual è la
percentuale di operatori, sul totale dei privati accreditati, che erogano prestazioni per il
servizio sanitario regionale senza avere sottoscritto tali contratti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.10.2 Qual è il valore complessivo dei contratti non sottoscritti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
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__________________________________________________________________________
7.10.3 Illustrare le iniziative adottatedalla Regione nei confronti di coloro che non hanno
sottoscritto i contratti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.11 I contratti, a fronte dei tetti di spesa stabiliti, identificano analiticamente la tipologia
delle prestazioni erogabili?
SI □ NO □ ALTRO □
249
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.12 La Regione, a fronte delle prestazioni previste dagli accordi contrattuali, ha adottato
controlli sistematici a consuntivo dei risultati raggiunti e delle attività effettivamente
svolte?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.13 Il budget relativo alle prestazioni erogabili per i residenti è stato determinato sulla base
della valutazione del fabbisogno regionale o della spesa storica?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.14 La Regione ha tenuto conto nel bilancio preventivo della riduzione della spesa per
l’acquisto di prestazioni da operatori privati accreditati, in misura pari all’1% rispetto al
valore consuntivato nel 2011, ai sensi dell’art. 15, comma 14, d.l.95/2012?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
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250
7.15 La Regione ha effettuato una ricognizione dei debiti verso i fornitori, degli enti del servizio
sanitario regionale e della gestione sanitaria diretta, scaduti al 31 dicembre 2012?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
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7.15.1 Indicare l’ammontare dei debiti verso fornitori scaduti al 31 dicembre 2012:
Debiti verso fornitori scaduti: Valori in migliaia di euro
a) direttamente a carico della Regione
b) a carico degli enti del servizio sanitario regionale
Totale debiti verso fornitori
7.15.2 Illustrare le iniziative assunte dalla Regione per far fronte al problema dei debiti verso
fornitori scaduti.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
7.16 La Regione verifica se gli enti del servizio sanitario regionale effettuano, nel loro bilancio
accantonamenti per interessi moratori?
SI □ NO □ ALTRO □
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
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__________________________________________________________________________
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__________________________________________________________________________
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7.16.1 I trasferimenti agli enti del servizio sanitario regionale indicati nel bilancio di previsione
tengono conto degli interessi moratori che detti enti debbono corrispondere ai fornitori
per il ritardo nei pagamenti?
SI □ NO □ ALTRO □
251
In caso di risposta non affermativa, fornire chiarimenti:
__________________________________________________________________________
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__________________________________________________________________________
Data di compilazione:
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Il Collegio dei revisoriIl Responsabile dell’ufficio bilancio e finanze della Regione
___________________ ___________________
___________________
___________________
___________________
___________________
252
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 9 del 20 marzo 2013
“Prime linee di orientamento per la Parifica dei Rendiconti delle Regioni di cui
all’art. 1, comma 5, D.L. 10 ottobre 2012, N. 174, convertito , con modificazioni dalla
legge 7 dicembre 2012, n. 213”.
Allegato:
- Linee guida per la parifica sui rendiconti delle Regioni.
253
Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N. 9/SEZAUT/2013/INPR
Adunanza del 20 marzo 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle Autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE, Mario
FALCUCCI, Claudio IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE
GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO,
Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica LATERZA,
Anna Maria CARBONE, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Silvano DI SALVO, Stefano
SIRACUSA, Fabio Gaetano GALEFFI
Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Benedetta COSSU
Referendari Alessandro NAPOLI, Luigi DI MARCO, Oriella
MARTORANA, Beatrice MENICONI
Consiglieri Teresa BICA, Carmela IAMELE, Alfredo GRASSELLI, Rinieri
FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa CORSETTI
Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.
1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,
approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive
254
modificazioni;
Visto il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, dalla legge 7
dicembre 2012, n. 213;
Visto, in particolare, l’art. 1, comma 5, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, che
prevede la parificazione del rendiconto della regione, da parte della Sezione regionale di
controllo della Corte dei conti, ai sensi degli articoli 39, 40 e 41 del Regio decreto 12 luglio
1934, n. 1214;
Udito il relatore, consigliere Adelisa Corsetti;
DELIBERA
di approvare l’unito documento, che costituisce parte integrante della presente
deliberazione, riguardante prime linee di orientamento per la parifica dei rendiconti delle
regioni, ai sensi dell’art. 1, comma 5, decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Così deliberato in Roma, nell’adunanza del 20 marzo 2013.
Il Relatore Il Presidente
F.to Adelisa Corsetti F.to Luigi Giampaolino
Depositata in Segreteria il 26 marzo 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
255
CORTE DEI CONTI
SEZIONE DELLE AUTONOMIE
PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LA PARIFICA DEI RENDICONTI DELLE
REGIONI DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 5, D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174,
CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 7 DICEMBRE 2012, N. 213.
1. La parificazione del rendiconto regionale è prevista dall’art. 1, comma 5, d.l. n. 174/2012,
secondo cui:
“Il rendiconto generale della regione è parificato dalla sezione regionale di controllo della
Corte dei conti ai sensi degli articoli 39, 40 e 41 del testo unico di cui al regio decreto 12 luglio 1934,
n. 1214. Alla decisione di parifica è allegata una relazione nella quale la Corte dei conti formula le sue
osservazioni in merito alla legittimità e alla regolarità della gestione e propone le misure di correzione
e gli interventi di riforma che ritiene necessari al fine, in particolare, di assicurare l'equilibrio del
bilancio e di migliorare l'efficacia e l'efficienza della spesa. La decisione di parifica e la relazione sono
trasmesse al presidente della giunta regionale e al consiglio regionale”.
Gli articoli ivi richiamati si riferiscono alla parifica del rendiconto generale dello Stato, da cui
risulta:
a) il profilo contenutistico dell’attività di parifica, ai sensi dell’art. 39, r.d.12 luglio 1934, n. 1214,
sotto il duplice profilo del raffronto del rendiconto con la documentazione di bilancio e con le
scritture contabili dell’ente, tenute o controllate dalla Corte;
b) la contestualizzazione dell’attività di parifica con una relazione sul rendiconto, ai sensi dell’art.
41, r.d. n. 1214/1934;
c) le procedure del giudizio di parificazionedella Corte dei conti che, a mente dell’art. 40, r.d. n.
1214/1934, si svolgecon “le formalità della sua giurisdizione contenziosa”.
Le disposizioni in esame presentano carattere di novità per le Regioni a statuto ordinario,
trattandosi di istituti già applicati nella maggior parte delle Regioni ad autonomia differenziata, in forza
delle rispettive norme statutarie. Per la Regione Siciliana, v. art. 2, comma 1,lett. b), d.lgs.6 maggio
1948, n. 655, modificato dal d.lgs. 18 giugno 1999, n. 200e 6, comma 3, d.lgs. n. 655/1948; per la
Regione Sardegna, v. art.10,d.P.R.16 gennaio 1978, n. 21 e art. 4, comma 2, l. 8 ottobre 1984, n. 658;
per la Regione Friuli-Venezia Giulia, v. art. 33, d.P.R.25 novembre 1975, n.902, sostituito dall’art. 3,
d.lgs.15 maggio 2003, n. 125; per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, v. art. 10, comma 1, d.P.R.
256
15 luglio 1988, n.305, sostituito dall’art. 1, comma 3, d.lgs.14 settembre 2011, n. 166. In
mancanza di disposizioni preesistenti sul giudizio di parificazione, la Regione Valle d’Aosta dovrà
adeguare il proprio ordinamento a norma dell’art. 1, comma 11, d.l. n. 174/2012.
Dalle richiamate disposizioni relative alle Regioni a statuto speciale, nonché dal raffronto con le
norme disciplinanti la parificazione del rendiconto generale dello Stato, emerge che la pronuncia della
Corte dei conti interviene prima dell’approvazione, da parte dell’organo legislativo,della legge sul
rendiconto (artt. 38 e 43, r.d. n. 1214/1934; art. 149,r.d.23 maggio 1924, n. 827;art. 38, l.31 dicembre
2009, n. 196). Poiché la finalità primigenia della resa del conto è quella di consentire il controllo
politico che il potere legislativo deve esercitare sulla gestione delle pubbliche risorse da parte del
governo, l’attività di parificazione svolta dalla Corte si pone in un rapporto di ausiliarietà nei confronti
delle assemblee legislative ed è dunque teleologicamente collegata alla legge di approvazione del
rendiconto stesso. In coerenza con la predetta impostazione, si rammenta che “La decisione di parifica e
la relazione sono trasmesse al presidente della giunta regionale e al consiglio regionale” (art. 1,
comma 5, terzo periodo, d.l. n. 174/2012).
Nel quadro dei controlli sulle autonomie regionali, va rilevato che la relazione annuale sulla
gestione del bilancio della Regione costituisce un’attività consolidata da parte delle Sezioni regionali di
controllo, ai sensi dell’art. 3, comma 4-6, l. 14 gennaio 1994, n. 20, e dell’art. 7, comma 7, l. 5 giugno
2003, n. 131, i cui contenuti specifici sono dettagliati dall’art. 1, comma 5, secondo periodo, d.l. n.
174/2012 (che, si ripete, recita “la Corte dei conti formula le sue osservazioni in merito alla legittimità e
alla regolarità della gestione e propone le misure di correzione e gli interventi di riforma che ritiene
necessari al fine, in particolare, di assicurare l'equilibrio del bilancio e di migliorare l'efficacia e
l'efficienza della spesa”).
Tale referto annuale è, altresì, funzionale alle verifiche intestate alla Sezione delle autonomie, a
mente dell’art. 3, comma 6, l. n. 20/1994, secondo cui la Corte riferisce, almeno annualmente “al
Parlamento ed ai consigli regionali sull'esito del controllo eseguito”; referto che è effettuato “anche
sulla base dei dati e delle informazioni raccolti dalle sezioni regionali di controllo” (art. 7, comma 7, l.
n. 131/2003).
Nel descritto sistema coordinato degli strumenti di controllo affidati alle Sezioni regionali,
emerge che il novum consiste nel giudizio di parificazione, previsto con disposizioni da ritenere
immediatamente cogenti per le Regioni a statuto ordinario e, quindi, operante dall’esercizio finanziario
2012 (v. C. conti, sez. riun., 31 dicembre 2012, n. 31/CONTR/12).
In tal senso, si pone l’esigenza di favorire procedure sistematiche per la messa a disposizione
delle scritture contabili regionali alle Sezioni di controllo, sulla base di protocolli di intesa avviati dalle
medesime con le Regioni, in tempi ragionevolmente utili per la decisione sulla parifica.
In prospettiva, tali intese potranno confluire in un progetto generale di accesso “concordato” alle
scritture informatiche delle singole Regioni, in grado di fornire dati durante la gestione, sul modello del
257
sistema informativo integrato RGS – Corte dei conti, che potrà essere avviato al superamento delle
attuali disarmonie tra i sistemi contabili regionali. Anche sotto questo profilo, si impone la rapida ed
integrale attuazione delle disposizioni recate dal d.lgs.23 giugno 2011, n. 118, in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni.
Accanto alle attività istruttorie finalizzate al giudizio di parificazione, può essere eventualmente
esplorata la possibilità di procedere a stime dell’attendibilità e dell’affidabilità degli aggregati contabili
mediante campionamento statistico, basato su modelli consolidati anche in ambito europeo.
L’approccio campionario è stato già sperimentato dalle Sezioni riunite nella parificazione del
rendiconto dello Stato e dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali in sede di
controllo coordinato con la Corte dei conti europea in materia di fondi strutturali nonché, in ambito
regionale, dalle Sezioni regionali di controllo per le Regioni Friuli-Venezia-Giulia e Siciliana. Esso si
adegua al sistema MUS (Monetary Unit Sampling) adottato dalla stessa Corte dei conti europea per
effettuare, nel contesto della dichiarazione annuale di affidabilità (Déclaration d’Assurance – DAS), i
cc.dd. “test di convalida”, mirati alla verifica postuma della legittimità e della regolarità delle operazioni
sottostanti ai conti del bilancio.
A regime, le predette stime possono essere funzionali alle valutazioni svolte dalle Sezioni
regionali nella relazione sul rendiconto (art. 41, r.d. n. 1214/1934), sotto il profilo della conformità alle
regole giuridiche delle operazioni riassunte nel consuntivo. Tale analisi potrà essere condotta con
riferimento alle poste contabili selezionate con campionamento statistico ed estesa, in prima
applicazione, a quelle individuate secondo logiche professionali (aree di spesa discrezionale ed altre
aree di indagine individuate dalle stesse Sezioni regionali sulla base dell’esperienza pregressa). Soltanto
in caso di gravi irregolarità tali da incidere sulla rappresentazione veridica dei conti, o di significative
discordanze con le leggi di bilancio, le valutazioni di affidabilità potrebbero influire sull’esito del
giudizio di parificazione.
Sarà cura delle Sezioni regionali di controllo verificare, nell’esercizio successivo a quello
oggetto della decisione di parifica, quale seguito sia stato datoalle osservazioni della Corte, anche sotto
il profilo dell’affidabilità dei conti.
2.L’attività di parificazione, si ripete, evoca il raffronto tra i risultati del rendiconto con le leggi
di bilancio e con le scritture tenute o controllate dalla Corte, secondo l’impostazione accolta dal citato
art. 39, r.d. n. 1214/1934, secondo cui:
“ La Corte verifica il rendiconto generale dello Stato e ne confronta i risultati tanto per le
entrate, quanto per le spese, ponendoli a riscontro con le leggi di bilancio.
A tale effetto verifica se le entrate riscosse e versate ed i resti da riscuotere e da versare
risultanti dal rendiconto, siano conformi ai dati esposti nei conti periodici e nei riassunti generali
trasmessi alla Corte dei singoli Ministeri; se le spese ordinate e pagate durante l’esercizio concordino
258
con le scritture tenute o controllate dalla Corte ed accerta i residui passivi in base alle dimostrazioni
allegate ai decreti ministeriale di impegno ed alle proprie scritture”.
Ai sensi del comma 1, la prima fondamentaleoperazione che le Sezioni regionali devono
compiere è la verifica della corrispondenza tra i valori indicati nel conto del bilancio, sia per l’entrata
che per la spesa (a livello di aggregati significativi e/o unità elementari di bilancio), e quelli esposti nella
legge di bilancio e successive variazioni (legislative e amministrative). La pronuncia della Corte, che si
interpone tra l’attività di rendicontazione e la legge che approva il conto, ha la funzione precipua di
agevolare l’assemblea legislativa nel controllare che l’attività dell’organo esecutivo si sia svolta nel
rispetto dei vincoli e delle autorizzazioni di spesa.
A tal fine, occorre fare riferimento all’intero ciclo della programmazione finanziaria annuale, e
quindi, non solo alla legge di bilancio, ma anche all’eventuale legge di autorizzazione all’esercizio
provvisorio, alla legge di assestamento, alle leggi e ai provvedimenti di variazione. Si tratta di elementi
informativi di cui la Sezione regionale già dispone o che può agevolmente acquisire
dall’Amministrazione.
Per quanto riguarda il rendiconto, sono auspicabili contatti con le Regioni per valutare la
praticabilità del modello che le Sezioni riunite intendono seguire in sede di parificazione del rendiconto
generale dello Statoper l’esercizio finanziario 2012; modello secondo cui il documento, completo dei
prescritti allegati, sarà trasmesso in modalità dematerializzata,in conformità alle disposizioni contenute
nel codice dell’amministrazione digitale (CAD), approvato con d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82.
Con riferimento agli accertamenti e ai confronti da effettuare ai sensi del citato art. 39, comma 2,
che danno conto degli effetti finanziari prodotti dalle operazioni e dagli atti di gestione, rappresentati
nelle “scritture”, deve prendersi atto della carenza, in ambito regionale, delle specifiche prescrizioni
normative (e correlate procedure informatiche) disponibili in ambito statale.
In coerenza con l’approccio sperimentale che caratterizza la complessiva attuazione del d.l. n.
174/2012 e in attesa che siano create le condizioni ottimali (giuridiche, organizzative e strumentali) per
un esercizio adeguato della funzione, le Sezioni regionali possono, anche mediante le intese sopra
accennate, verificare la concordanza dei dati risultanti dal rendiconto, sia per l’entrata che per la
spesa,con quelli presenti nelle scritture del Servizio di ragioneria di ogni Regione (o struttura
equivalente), nonché con le registrazioni dei flussi di cassa effettuate dal Tesoriere regionale, riversate
nel sistema SIOPE, ferma restando la possibilità di attivare ulteriori riscontri sulle scritture contabili del
medesimo Tesoriere.
Al di là della valutazione della coerenza del rendiconto con gli strumenti della programmazione
finanziaria, la riconciliazione con le scritture contabili del Tesoriere/Servizio di ragioneria sarà
essenziale ai fini della verifica di eventuali scostamenti di cassa, nonché di possibili disallineamenti
nelle scritture contabili, così da evidenziare anomalie nel conto del bilancio e in quello del patrimonio.
259
Per evidenti esigenze di semplificazione e di ottimizzazione delle attività di controllo, il giudizio
di parificazione (art. 1, comma 5, d.l. n. 174/2012) costituisce la base per le ulteriori verifiche aventi ad
oggetto il rendiconto approvato, da svolgere anche sulla base delle relazioni prodotte dai Collegi dei
revisori, ai sensi dell’art. 1, comma 3, d.l. n. 174/2012.
Attualmente, gli ordinamenti delle singole Regioni prevedono termini non univoci per la
presentazione e l’approvazione del rendiconto, in deroga alla normativa recata dall’art. 29, d.lgs.28
marzo 2000, n. 76, secondo cui il rendiconto generale(conto del bilancio e conto del patrimonio) è
presentato dalla giunta ed approvato dal consiglio con legge regionale entro il 30 giugno dell’anno
successivo. Va, però, considerata la tendenziale uniformità dei termini di approvazione dei documenti
contabili prefigurata nelle disposizioni in materia di armonizzazione, la cui disciplina, a regime dal
2014, prevede che le amministrazioni pubbliche, approvano:a) il bilancio di previsione o il budget
economico entro il 31 dicembre dell'anno precedente; b) il rendiconto o il bilancio di esercizio entro il
30 aprile dell'anno successivo; c) il bilancio consolidato entro il 30 giugno dell'anno successivo (art. 18,
d.lgs. n. 118/2011).
260
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 10 del 20 marzo 2013
“Prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia delle coperture
finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi regionali, ai sensi
dell’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge
7 dicembre 2012, n. 213".
Allegati:
- Linee guida di orientamento per le relazioni semestrali.
261
Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N. 10/SEZAUT/2013/INPR
Adunanza del 20 marzo 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle Autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE, Mario
FALCUCCI, Claudio IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE
GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO,
Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica LATERZA,
Anna Maria CARBONE, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Silvano DI SALVO, Stefano
SIRACUSA, Fabio Gaetano GALEFFI
Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Benedetta COSSU
Referendari Alessandro NAPOLI, Luigi DI MARCO, Oriella
MARTORANA, Beatrice MENICONI
Consiglieri Teresa BICA, Carmela IAMELE, Alfredo GRASSELLI, Rinieri
FERONE, Francesco UCCELLO, Adelisa CORSETTI
Visto l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n.
1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131;
Visto il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,
approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive
262
modificazioni;
Visto il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre
2012, n. 213;
Visto, in particolare, l’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, come introdotto
dalla legge di conversione, che prevede l’invio ai Consigli regionali di una relazione semestrale
delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti sulla tipologia delle coperture
finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel semestre precedente e sulle tecniche di
quantificazione degli oneri;
Udito il relatore, consigliere Francesco Uccello;
DELIBERA
di approvare l’unito documento, che costituisce parte integrante della presente
deliberazione, riguardante prime linee di orientamento per le relazioni semestrali sulla tipologia
delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi regionali,
ai sensi dell’art. 1, comma 2, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in
legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Così deliberato in Roma, nell’adunanza del 20 marzo 2013.
Il Relatore Il Presidente
F.to Francesco Uccello F.to Luigi Giampaolino
Depositata in Segreteria il 26 marzo 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
263
CORTE DEI CONTI
SEZIONE DELLE AUTONOMIE
PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LE RELAZIONI SEMESTRALI SULLA
TIPOLOGIA DELLE COPERTURE FINANZIARIE E SULLE TECNICHE DI
QUANTIFICAZIONE DEGLI ONERI DELLE LEGGI REGIONALI (ART. 1, COMMA 2,
DEL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, IN LEGGE
7 DICEMBRE 2012, N. 213).
1. Nella logica di una coerente e più compiuta definizione del quadro normativo dei controlli
esterni sulle Autonomie territoriali, il d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in
legge 7 dicembre 2012, n. 213, ha inteso rafforzare gli strumenti per il coordinamento della finanza
pubblica adeguando, ai sensi degli articoli 28, 81, 97, 100 e 119 della Costituzione, le forme di
partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria delle Regioni.
In tale prospettiva, il ruolo assegnato alla Corte si colloca all’interno di una visione unitaria della
finanza pubblica, tesa al superamento della frammentazione espressa dal previgente sistema dei controlli
posti a presidio della finanza territoriale con un’articolata gamma di strumenti di verifica e di
monitoraggio finalizzati a garantire l’effettiva tutela degli equilibri economico-finanziari complessivi,
l’osservanza degli obiettivi posti dal Patto di stabilità interno, la sostenibilità dell’indebitamento e, più
in generale, la regolarità e l’efficienza della gestione.
Nel nuovo quadro delle garanzie ordinamentali dirette ad incrementare la circolazione delle
informazioni utili al coordinamento tra i livelli di governo statale e regionale e ad assicurare il rispetto
dei vincoli finanziari derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, l’art. 1, comma 2, del
d.l. n. 174/2012, come introdotto dalla legge di conversione, stabilisce che: “Ogni sei mesi le Sezioni
regionali di controllo della Corte dei conti trasmettono ai Consigli regionali una relazione sulla
tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel semestre precedente e
sulle tecniche di quantificazione degli oneri”. Ai sensi del successivo comma 8, anche la relazione in
questione deve essere trasmessa, altresì, “alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero
dell'economia e delle finanze per le determinazioni di competenza”.
264
Con tale strumento di controllo referente, finalizzato a garantire l’effettivo coordinamento della
finanza pubblica ed il rispetto del principio del pareggio di bilancio sancito dal novellato art. 81 della
Costituzione, la riforma mira soprattutto ad “arricchire il patrimonio conoscitivo” dei Consigli regionali
su un tema, quello della copertura finanziaria e delle tecniche di quantificazione degli oneri previsti
dalle leggi regionali, ad “elevato tasso di tecnicismo finanziario-contabile”.
Estendendo alle Regioni l’ambito di applicazione di un istituto sinora modellato sulle
caratteristiche della legislazione statale, la nuova attribuzione intestata alle Sezioni regionali di controllo
rappresenta il tentativo di dare maggiore effettività al principio della copertura finanziaria sancito dal
quarto comma dell’art. 81 della Costituzione (terzo comma del testo in vigore dall’anno 2014), ai sensi
del quale ogni iniziativa legislativa regionale, per non compromettere la permanenza degli equilibri
finanziari, deve indicare le risorse necessarie a sostenere i nuovi o maggiori oneri che essa comporti.
Tale principio, direttamente applicabile non solo allo Stato ed alle Regioni a statuto ordinario ma
anche alle Autonomie speciali (cfr. sentenze Corte cost. n. 213/2008 e n. 359/2007), ha assunto maggior
pregnanza alla luce del più generale principio dell’equilibrio di bilancio sancito al nuovo primo comma
dell’art. 81 Cost. ed esteso alle Autonomie territoriali dal richiamo contenuto agli artt. 97 e 119 Cost.
Tale inquadramento implica la necessità di un maggior concorso degli enti regionali alla salvaguardia
della stabilità finanziaria dell’intero settore pubblico ed al perseguimento degli obiettivi nazionali
condizionati da obblighi comunitari che, per loro natura, eccedono le possibilità di intervento dei singoli
livelli territoriali sub-statali.
In attesa che il processo di armonizzazione dei sistemi contabili renda possibile l’attuazione di
un più coerente sistema di finanza pubblica, in grado di far convergere l’attività di programmazione
delle Amministrazioni decentrate verso una comune determinazione degli obiettivi economici e
finanziari da assumere a livello europeo e da tradurre all’interno di una condivisa regolamentazione del
Patto di stabilità interno, le Regioni sono chiamate ad adeguare il proprio ordinamento ai principi
fondamentali del coordinamento della finanza pubblica espressi dalla disciplina di attuazione dell’art. 81
Cost. e contenuti, in particolare, nella legge “rinforzata” 24 dicembre 2012, n. 243, recante norme
fondamentali relative alla legge di bilancio e criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le
spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle Pubbliche amministrazioni.
Benché l’applicazione della nuova disciplina sancita dagli artt. 81, 97 e 119 Cost. sia rinviata
all’esercizio finanziario 2014, al pari di quella concernente l’equilibrio dei bilanci ed il ricorso
all’indebitamento delle Regioni e degli enti locali, che risulta applicabile a regime, ai sensi del disposto
di cui all’articolo 21, comma 3, della legge n. 243/2012, non prima dell’esercizio 2016, deve ritenersi
che taluni principi della riforma riguardanti il principio di copertura finanziaria, implicitamente
265
anticipati dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, siano già vincolanti per la
legislazione regionale comportante nuovi o maggiori oneri finanziari.
Tali principi di coordinamento finanziario sono riassunti nelle disposizioni contenute all’art. 19
della legge n. 196/2009, a tenore del quale “le leggi e i provvedimenti che comportano oneri, anche
sotto forma di minori entrate, a carico dei bilanci delle amministrazioni pubbliche devono contenere la
previsione dell'onere stesso e l'indicazione della copertura finanziaria riferita ai relativi bilanci,
annuali e pluriennali”. Il secondo comma chiarisce, altresì, che il vincolo di copertura finanziaria si
applica anche al legislatore regionale, in quanto “…le Regioni e le Province autonome di Trento e di
Bolzano sono tenute a indicare la copertura finanziaria alle leggi che prevedano nuovi o maggiori
oneri a carico della loro finanza e della finanza di altre amministrazioni pubbliche anche attraverso il
conferimento di nuove funzioni o la disciplina delle funzioni ad esse attribuite. A tal fine utilizzano le
metodologie di copertura previste dall'articolo 17”.
L’espresso rinvio alle tecniche di copertura finanziaria previste dall’art. 17 per le leggi statali
implica che le Regioni sono tenute ad uniformare la propria legislazione di spesa non solo ai principi ed
alle regole tecniche previsti dall’ordinamento in vigore, ma anche ai principi di diritto che la
giurisprudenza costituzionale ha enucleato dalla pluridecennale attuazione del principio di copertura
finanziaria sancito dall’art. 81 Cost.
Alla luce di tali principi e regole tecniche devono essere lette, pertanto, anche le norme di
coordinamento in materia di copertura delle leggi di spesa contenute nel decreto legislativo n. 76 del
2000, che per le Regioni costituiscono, insieme alle norme statutarie delle Regioni e Province
autonome, parametro interposto di conformità costituzionale delle leggi regionali di contabilità e, a
seguire, delle relative leggi regionali di spesa.
2. In questo contesto normativo ed istituzionale, la nuova disciplina che assegna alle Sezioni
regionali di controllo il compito di predisporre, per la legislazione regionale di spesa successiva al 1°
gennaio 2013, una relazione a cadenza semestrale (anziché quadrimestrale, come stabilito dalla analoga
disposizione introdotta dall’art. 7, comma 6 della legge n. 362 del 1988 per la legislazione di spesa dello
Stato, recepita ed integrata dall’art. 17, comma 9, della legge n. 196 del 2009) si innesta su un sistema
giuscontabile ancora assai eterogeneo. Ciò implica la necessità di definire, in questa sede, criteri e
parametri tendenzialmente uniformi cui improntare il controllo medesimo, riservando alle Sezioni
regionali (comprese quelle operanti in Regioni ad autonomia speciale, ove sia previsto uno specifico
rinvio dinamico alle leggi nazionali in materia di controllo) l’attivazione di una ricognizione puntuale
tanto dei molteplici percorsi attuativi previsti da ciascuna Regione per finanziare le diverse tipologie di
spesa, quanto delle relative modalità di attivazione e di esecuzione delle iniziative di spesa presso i
competenti organi di Amministrazione (Giunta, Assessorati etc.) e del Consiglio regionale
266
(Commissioni o strutture equivalenti), come configurati dalle rispettive normative contabili e
regolamentazioni interne. In quella sede, sarà di particolare rilievo approntare una documentazione
tecnico-illustrativa, da allegare ad ogni iniziativa legislativa, strutturata secondo i dettami della relazione
tecnica di cui all’art. 17 della legge n. 196/2009. Tale onere dovrà essere assolto tanto nel caso di
progetti di legge di iniziativa della Giunta regionale quanto nel caso di proposte di legge o di
emendamenti presentati in Consiglio regionale, ciò in relazione anche allo specifico richiamo contenuto
nel comma 6 dell’art. 17, secondo il quale “i disegni di legge di iniziativa regionale … devono essere
corredati, a cura dei proponenti, di una relazione tecnica formulata secondo le modalità di cui al comma
3”.
Come emerge dalla lettura del quarto comma dell’art. 81 Cost., la verifica della sussistenza della
copertura finanziaria delle leggi di spesa regionali presuppone tre distinte fasi di accertamento
riguardanti:
la morfologia giuridica degli oneri finanziari;
la loro quantificazione;
l’individuazione delle risorse necessarie a dar loro copertura finanziaria.
Ai fini della individuazione della morfologia giuridica degli oneri, si fa rinvio alle tipologie di
spese previste dall’art. 21, commi 5 ss., della legge n. 196/2009.
Con riferimento alla quantificazione degli oneri associati ai provvedimenti legislativi, deve
ritenersi che detta operazione consista in una valutazione dell’ammontare delle nuove o maggiori spese
(ovvero minori entrate) derivanti dalla piena e completa attuazione della previsione di legge in termini
di impatto sui saldi di bilancio, tale da individuare esattamente la distribuzione temporale degli oneri in
coerenza con i mezzi di copertura approntati per ciascun esercizio.
Infatti, stando al principio richiamato dall’art. 17 della legge n. 196/2009, ogni legge
comportante oneri finanziari deve indicare “espressamente, per ciascun anno e per ogni intervento da
essa previsto, la spesa autorizzata, che si intende come limite massimo di spesa, ovvero le relative
previsioni di spesa”. Coerentemente, il successivo comma 10 chiarisce che “le disposizioni che
comportano nuove o maggiori spese hanno effetto entro i limiti della spesa espressamente autorizzata
nei relativi provvedimenti legislativi”, con conseguente impossibilità di dar corso alla relativa spesa al di
fuori dei limiti autorizzati e finanziariamente coperti.
In ordine alla configurazione dell’onere è importante sottolineare come esso debba essere
obbligatoriamente inquadrato o come limite massimo di spesa o come semplice previsione (in presenza,
ad esempio, di diritti soggettivi difficilmente comprimibili in un ammontare predeterminato di risorse).
In tale ultimo caso, tuttavia, è previsto l’obbligo di una clausola di salvaguardia della legge per
apprestare mezzi di copertura aggiuntivi in caso di andamenti divergenti tra oneri e relative coperture.
267
Seguendo i dettami della Corte costituzionale, la quantificazione degli oneri finanziari di un
intervento di spesa deve ritenersi necessaria tanto nel caso in cui il carattere generico di una
disposizione normativa sia tale da impedire una precisa determinazione delle spese che essa comporta
(sentenza n. 106/2011), quanto nel caso in cui l’intervento finanziato sia ritenuto sostenibile con
l’eccedenza di risorse rinvenibili nella relativa partita di bilancio (sentenza n. 115/2012).
Per quanto concerne la fase di accertamento delle coperture finanziarie, i principi enunciati dalla
giurisprudenza costituzionale stabiliscono, invece, che la copertura deve essere credibile,
sufficientemente sicura, non arbitraria o irrazionale, in equilibrato rapporto con la spesa che si intende
effettuare in esercizi futuri (ex plurimis, sentenze n. 192/2012, n. 70/2012, n. 106/2011, n. 68/2011, n.
141/2010, n. 100/2010, n. 213/2008, n. 384/1991 e n. 1/1966).
Al fine di assicurare l’effettiva attuazione del principio di copertura finanziaria, il comma 1
dell’art. 17 detta anche l’elenco delle “modalità” attraverso le quali il principio può attuarsi:
a) mediante utilizzo degli accantonamenti iscritti nei fondi speciali destinati alla copertura
finanziaria di provvedimenti legislativi che si prevede di approvare nel corso degli esercizi finanziari
compresi nel bilancio pluriennale (restando precluso sia l'utilizzo di accantonamenti del conto capitale
per iniziative di parte corrente, sia l'utilizzo di accantonamenti destinati a particolari finalità);
b) mediante riduzione di precedenti autorizzazioni legislative di spesa (nei limiti della quota
parte non ancora impegnata);
c) mediante modificazioni legislative che comportino nuove o maggiori entrate (restando in ogni
caso esclusa la copertura di nuovi o maggiori oneri di parte corrente attraverso l'utilizzo di entrate in
conto capitale).
La tipizzazione dei suddetti mezzi di copertura trova giustificazione nel fatto che in mancanza di
detta previsione sarebbe possibile ricorrere - come spesso verificatosi in passato – a prassi di copertura
disinvolte e poco trasparenti, tali da mettere a rischio gli equilibri complessivi del bilancio in corso o di
quelli futuri. Dette modalità di copertura, in quanto diretta e coerente espressione dell’art. 81, godono di
una garanzia che, in astratto, non viene riconosciuta ad altre tipologie di copertura alternative a quelle
indicate.
Nell’ambito di detta tipologia di mezzi, deve ritenersi che l’utilizzo degli accantonamenti iscritti
nei fondi speciali costituisca la modalità organizzativa più adatta ad una tempestiva programmazione
degli obiettivi da conseguire ed alla precostituzione delle corrispondenti dotazioni finanziarie, poiché
consente, da un lato, di soddisfare al meglio le esigenze di ordine e di trasparenza delle decisioni di
spesa, dall’altro, di concentrare nelle sessioni di bilancio le scelte di fondo delle decisioni stesse sotto il
profilo delle coperture finanziarie.
268
La riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa, viceversa, dovrebbe essere una modalità
utilizzata per far fronte, principalmente, a nuove, ineludibili esigenze che richiedono una
riprogrammazione della spesa prevista nella sessione di bilancio.
In ogni caso, tutte le tecniche di copertura esigono una analitica quantificazione degli oneri
indotti dalla nuova previsione legislativa, a dimostrazione della idoneità della copertura a compensare
gli stessi, specie laddove il bilancio presenti un elevato grado di rigidità.
3. Muovendo dai principi tratteggiati dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 26/2013
in tema di leggi regionali di spesa pluriennale, deve ritenersi che il carattere immediatamente precettivo
dell’art. 81, quarto comma, Cost. sia in grado di vincolare la disciplina delle fonti regionali di spesa a
prescindere dall’esistenza di norme interposte. Le disposizioni di cui agli artt. 17 e 19 della legge n.
196/2009 costituiscono, pertanto, una mera puntualizzazione tecnica del principio della copertura.
In questi termini, la Corte sottolinea come, ai fini di una corretta copertura, non sia consentita la
stima apodittica degli oneri autorizzati, specie in situazioni nelle quali la loro quantificazione non possa
prescindere da stime economiche presuntive basate su calcoli matematici e statistici. Anche in tali casi, è
necessaria, invece, “una relazione tecnica giustificativa degli stanziamenti di bilancio ed illustrativa
delle modalità dinamiche attraverso le quali qualsiasi sopravvenienza possa essere gestita in ossequio
al principio dell’equilibrio del bilancio”.
Il richiamo alle modalità dinamiche di gestione dell’equilibrio del bilancio denota chiaramente
come la funzione della relazione tecnica non sia di mera garanzia di trasparenza delle decisioni di spesa,
ma strumento essenziale per il coordinamento della finanza pubblica.
La relazione tecnica di accompagnamento all’iniziativa legislativa, pertanto, dovrà
necessariamente contenere sia il prospetto riepilogativo degli effetti finanziari di ciascuna disposizione e
la specifica indicazione dei metodi di quantificazione e compensazione, per la spesa corrente e le minori
entrate, degli oneri annuali fino alla completa attuazione delle norme e, per le spese in conto capitale,
della modulazione relativa agli anni compresi nel bilancio pluriennale e dell'onere complessivo in
relazione agli obiettivi fisici previsti, sia la illustrazione credibile, argomentata e verificabile dei dati e
degli elementi idonei a suffragare l'ipotesi di invarianza degli effetti sui saldi di bilancio, anche
attraverso l'indicazione dell'entità delle risorse già esistenti e delle somme stanziate in bilancio. Ciò in
quanto la eventuale declaratoria di assenza di oneri non può valere, di per sé, a rendere dimostrato il
rispetto dell’obbligo di copertura, dato che, secondo gli insegnamenti della Consulta, non «si può
assumere che mancando nella legge ogni indicazione della così detta “copertura”, cioè dei mezzi per
far fronte alla nuova o maggiore spesa, si debba per questo solo fatto presumere che la legge non
implichi nessun onere o nessun maggiore onere. La mancanza o l’esistenza di un onere si desume
dall’oggetto della legge e dal contenuto di essa» (sentenza n. 83/1974 e n. 30/1959).
269
Sotto questo profilo, per quanto sia indubbio che le leggi istitutive di nuove spese debbano
contenere una «esplicita indicazione» del relativo mezzo di copertura (ex plurimis, sentenze n. 386 e n.
213 del 2008, n. 359/2007 e n. 9/1958) e che a tale obbligo non sfuggano le leggi regionali (sentenze n.
213/2008 e n. 16/1961), la richiamata sentenza n. 26/2013 conferma l’applicazione della disciplina
prevista dall’art. 3, comma 1, del d.lgs. n. 76 del 2000, nel senso che, per le leggi istitutive di spese
continuative e ricorrenti (caratterizzate cioè da una costante incidenza su una pluralità indefinita di
esercizi finanziari), è consentito il rinvio dell’individuazione dei relativi mezzi di copertura al momento
della redazione e dell’approvazione del bilancio annuale di previsione (sentenze n. 446 del 1994, n. 26
del 1991 e n. 331 del 1988), mentre per le leggi istitutive di spese pluriennali (aventi cioè una
consistenza variabile e circoscritta nel tempo) è richiesta, al pari di ogni altra legge che produce nuovi o
maggiori oneri, la esplicita indicazione non solo dei mezzi di copertura e della specifica clausola di
salvaguardia, ma anche dell’onere per l’esercizio in corso e per ciascuno degli esercizi successivi
(superando così la logica che aveva ispirato le storiche pronunce n. 1 del 1966 e n. 384 del 1991 che
ammettevano una copertura “tendenziale” oltre il triennio). Le due indicazioni trovano, comunque, una
loro composizione nel riferimento del citato d.lgs. n. 76/2000 alla spesa corrente puramente
discrezionale.
Con riferimento alle disposizioni di cui agli artt. 17 ss. della legge n. 196/2009, non può, quindi,
non estendersi anche alle leggi regionali di spesa l’applicazione della citata clausola di salvaguardia,
finalizzata a compensare gli effetti eccedenti le previsioni iniziali di spesa e garantire la corrispondenza,
anche temporale, tra l'onere e la relativa copertura attraverso l’adozione di misure aggiuntive di
riduzione di spesa o di aumenti di entrata per il caso in cui dovessero verificarsi scostamenti tra le
previsioni e gli andamenti. In tale ottica, il comma 12 dell’art. 17 della legge n. 196/2009 prescrive che
la clausola di salvaguardia, per non diventare elemento puramente formale, deve avere carattere
effettivo ed automatico, nel senso che il suo contenuto deve essere idoneo ad individuare – nella stessa
legge - concrete misure di intervento in grado di determinare l’immediato rientro dalla scopertura in
forza di semplici atti di natura amministrativa e senza necessità del ricorso a una nuova fonte legislativa.
La determinazione degli oneri e delle relative coperture deve essere necessariamente contestuale,
poiché il principio dell’autosufficienza della legge di spesa richiede la contestualità tanto dei presupposti
che giustificano le previsioni di onere quanto dei presupposti posti a fondamento delle previsioni di
maggiore entrata e/o di minore spesa necessarie a finanziare le prime. L’obbligo di copertura va, infatti,
costituzionalmente risolto ex ante. In questo senso, la copertura di spese mediante crediti futuri è da
ritenere tanto più irrazionale quanto più si riferisce a crediti futuri lontani nel tempo (ex multis, sentenze
n. 213/2008, n. 356/1992, n. 75/1992, n. 294/1991, n. 320/1989, n. 478/1987 e n. 19/1970).
270
Va, peraltro, considerata la impossibilità di far riferimento ad una entrata aleatoria, del tutto
incerta nell’an e nel quando (sentenza n. 13/1987), e tale deve ritenersi anche la copertura di oneri
attuali mediante entrate future qualora la stessa non tenga conto dei costi da sostenere per
l’anticipazione delle entrate medesime (sentenza n. 213/2008 e n. 54/1983). Deve, del pari, ritenersi
illegittima la legge regionale che preveda entrate di incerta consistenza a copertura di spese certe
(sentenza n. 36/1961).
L’indicazione della copertura finanziaria è richiesta anche quando alle nuove o maggiori spese
possa farsi fronte con somme già iscritte in bilancio, sia perché rientranti in un capitolo che abbia
sufficiente capienza sia perché fronteggiabili con lo “storno” di fondi risultanti dalle eccedenze degli
stanziamenti previsti per altri capitoli. In tali casi, è comunque necessaria l’espressa menzione dei
capitoli di bilancio ovvero delle variazioni compensative fra capitoli sui quali far gravare l’onere della
spesa, fermo restando che non si possono incidere fondi già impegnati a fronte di obbligazioni
giuridicamente perfezionate (da ultimo, cfr. sentenza n. 272/2011, secondo un principio espresso sin
dalla sent. n. 30/1959).
Non costituiscono, infine, idoneo mezzo di copertura né le partite di giro (sentenza n. 16/1961)
né i residui passivi (sentenze nn. 16 e 31 del 1961) né le risorse di enti terzi (sentenza n. 314/2003;
contra sentenza n. 23/1967).
A conclusione della illustrata panoramica dei principi che governano la materia della
quantificazione degli oneri e della loro copertura, va altresì considerato che – attraverso le relazioni
quadrimestrali redatte nel corso degli ultimi 25 anni - le Sezioni riunite della Corte dei conti hanno
elaborato una copiosa giurisprudenza che ha seguito, ma anche stimolato, l’evoluzione legislativa,
concorrendo a definire parametri via via più rigorosi ed essenziali per garantire l’effettivo equilibrio dei
conti pubblici.
Su questo versante, le nuove attribuzioni affidate alle Sezioni regionali di controllo completano
l’attività referente della Corte, ora indirizzata anche ai Consigli regionali, ponendosi, da un lato, in
termini di coerenza e continuità con le consolidate posizioni assunte dalle Sezioni riunite, dall’altro, in
termini di rigoroso riscontro delle specifiche problematiche delle realtà regionali, caratterizzate dalla
ristrettezza delle risorse da utilizzare per la copertura di nuove iniziative di spesa. In tale contesto, è
auspicabile che le verifiche sul rispetto delle modalità di quantificazione e copertura degli oneri, in
quanto preordinate a salvaguardare l’equilibrio dei bilanci regionali e, di riflesso, la tenuta dei conti
pubblici, tengano conto anche degli esiti dell’esame del bilancio di previsione, sotto il profilo
dell’attendibilità, ad evitare forme di elusione della normativa vigente.
271
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 11 del 06 marzo 2013
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 17 aprile 2013, n. 90
“Linee di indirizzo in merito a questioni interpretativo-applicative concernenti le norme che
regolano la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e 243-
quinquies del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10
ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213.”
272
Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N.11 /SEZAUT/2013/INPR
Adunanza del 06 marzo 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Vittorio GIUSEPPONE, Mario
FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Adolfo Teobaldo DE
GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ennio COLASANTI,
Maurizio TOCCA, Enrica LATERZA, Anna Maria CARBONE,
Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Luisa CARRA, Fabio Gaetano
GALEFFI, Alessandro PALLAORO
Primi Referendari Gianluca BRAGHO’, Benedetta COSSU
Referendari Luigi DI MARCO, Beatrice MENICONI
Consiglieri Teresa BICA, Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE,
FrancescoUCCELLO, Adelisa CORSETTI
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio
1934, n. 1214 e successive modificazioni;
Vista l’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20;
Visto l’art. 9 della deliberazione delle Sezioni Riunite della Corte dei conti 16
giugno 2000, n. 14, recante il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo
della Corte dei conti e successive modificazioni;
Visto il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con il
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come novellato dal decreto legge 10 ottobre
2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;
Visto, in particolare, l’art. 243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre
2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;
Vista la nota del Presidente della Corte dei conti di convocazione della Sezione
delle Autonomie per l’adunanza del 6 marzo 2013 con riserva di trattazione di ulteriori
273
argomenti non iscritti espressamente all’ordine del giorno, tra i quali in sede di adunanza è
stato proposto l’esame di taluni aspetti interpretativi concernenti l’applicazione delle linee
guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art.
243-quater del d.lgs. 267/2000;
Udito il relatore Consigliere Rinieri Ferone;
PREMESSO
Con deliberazione n. 16 del 13 dicembre 2012, questa Sezione ha approvato le linee
guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art.
243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art.
3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7
dicembre 2012, n. 213.
Le Linee Guida della Sezione delle Autonomie offrono indicazioni sulla corretta
applicazione della nuova procedura, al fine di superare possibili difficoltà nell’esegesi delle
norme e per renderne l’interpretazione tendenzialmente uniforme.
Le istruzioni delle Linee Guida, deliberate dalla Sezione delle autonomie della
Corte dei conti, si rivolgono particolarmente alla fase istruttoria da parte della
sottocommissione, indicando elementi da acquisire per una ponderata valutazione del
piano.
Con la richiamata delibera si rappresentava come l’esigenza di dare immediato
avvio alle attività finalizzate ai complessi adempimenti previsti dalla procedura per il
riequilibrio pluriennale comportasse la tempestiva approvazione di un primo schema di
Linee Guida, suscettibile di eventuali, successivi adattamenti.
In effetti, dalle istruttorie finora svolte sono emerse varie problematiche applicative,
alcune delle quali non hanno dato luogo a particolari difficoltà e sono state risolte dagli
organi istruttori, mentre per altre le difficoltà interpretative, riguardanti aspetti procedurali
e sostanziali hanno reso necessario un approfondimento ed un conseguente orientamento
sulla più corretta applicazione delle nuove norme.
In particolare, si è reso necessario esaminare le seguenti questioni:
1) l’art. 243-bis, comma 8, lett.d)TUEL recita “Al fine di assicurare il prefissato
graduale riequilibrio finanziario, per tutto il periodo di durata del piano, l’ente…è
soggetto al controllo sulle dotazioni organiche previste dall’art. 243, comma 1.”
L’art. 243-bis, comma 8, lett.g) TUEL, a sua volta, recita:“…nonché accedere al
fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali di cui all’art.
243-ter, a condizione che….abbia provveduto alla rideterminazione della dotazione
organica ai sensi dell’art. 259, comma 6, fermo restando che la stessa non può essere
variata in aumento per la durata del piano di riequilibrio”.
In relazione a tali disposizioni è stato ritenuto necessario chiarire se, nel caso di
richiesta di accesso al fondo di rotazione, la rideterminazione della dotazione organica, di
cui al comma 8, debba o meno essere sottoposta al controllo della Commissione di cui
all’art. 155 TUEL ed in quale fase della procedura di riequilibrio, ossia prima dell’inizio
274
dell’istruttoria del piano di riequilibrio da parte della sottocommissione oppure in un
diverso momento.
2) L’art. 243-quater, comma 7, TUEL recita :”La mancata presentazione del piano
entro iltermine di cui all’art. 243-bis, comma 5 (60 giorni dalla data di esecutività della
delibera di ricorso al piano) comporta l’applicazione dell’art. 6, comma 2, del decreto
legislativo n. 149 del 2011, con l’assegnazione al consiglio dell’ente, da parte del Prefetto,
del termine non superiore a venti giorni per la deliberazione del dissesto”.
In sede di applicazione della suddetta norma si è posta la necessità di verificare se,
ferma restando l’indubbia natura perentoria del termine de quo, in presenza del resto anche
della sanzione per il caso di inosservanza dello stesso, il suddetto termine ammetta un
margine di tolleranza, in ipotesi dilatando la scadenza del termine fino all’effettiva
acquisizione della delibera di approvazione del piano.
3) L’art. 4, comma 5, del decreto legge n. 174/2012, convertito con modificazioni
dalla legge 213/2012 recita: “Per l’anno 2012 la dotazione del fondo di rotazione…è
incrementata della somma di 498 milioni di euro (che si aggiunge alla dotazione - ex
comma 1- di 30 milioni di euro). Tale importo (cioè i 498 milioni) è destinato
esclusivamente al pagamento delle spese di parte corrente relative a spese di personale,
alla produzione di servizi in economia e all’acquisizione di servizi e forniture, già
impegnate e comunque non derivanti da riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi
dell’art. 194 del d.lgs 267/2000…”
L’art. 5 del D.L. 174/2012 recita “In sede di prima applicazione delle disposizioni
di cui all’art. 243-bis e seguenti del d.lgs. 267/2000 per gli enti che chiedono di accedere
alla procedura di riequilibrio finanziario, in presenza di eccezionali motivi di urgenza, può
essere concessa con decreto del Consiglio dei ministri…un’anticipazione a valere sul
fondo di rotazione di cui all’art. 4 da riassorbire in sede di predisposizione e attuazione
del piano di riequilibrio”.
In relazione a detta norma, atteso che per l’anticipazione di cui all’art. 5 non è
previsto il vincolo di destinazione richiesto dall’art. 4, comma 5, è emersa la necessità di
verificare se la mancanza di tale indicazione espressa possa essere intesa nel senso che per la
prima anticipazione non sussista l’obbligo di finalizzazione della spesa ex art. 4, comma 5.
RITENUTO
- Che alle prospettate questioni in conformità ai principi di diritto che regolano i
criteri ermeneutici, per gli aspetti sia letterali che sistematici, possano essere date le
seguenti soluzioni:
1) Se il controllo, da parte della Commissione di cui all’art. 155 TUEL, della
rideterminazione della dotazione organica, nel caso di richiesta di accesso al fondo di
rotazione, debba o meno precedere l’inizio dell’istruttoria del piano di riequilibrio da parte
della sottocommissione.
La rideterminazione della dotazione organica a cui deve provvedere l’ente, che
intende accedere al fondo di rotazione, costituisce sotto il profilo formale-procedimentale
una condizione per l’accesso al fondo (art. 243-bis, comma 8 lett. g). Il medesimo
275
provvedimento, sotto il profilo sostanziale rappresenta, poi, una delle misure necessarie per
ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio (art. 243-bis, comma 6, lett. c), come
ribadito anche dall’art. 1, comma 1 del decreto interministeriale, emanato ai sensi dell’art.
243-ter, che ha stabilito i criteri necessari per la determinazione dell’importo massimo
dell’anticipazione a valere sul fondo di rotazione.
Nella considerazione che tale misura concorre a determinare la riduzione
percentuale delle spese correnti, nel caso di accesso al fondo, essa deve necessariamente
confluire nel piano di riequilibrio. Inoltre la riduzione della spesa corrente rientra tra i
parametri per la determinazione dell’anticipazione attribuibile.
Ciò premesso, va ora considerato che la rideterminazione della dotazione organica
costituisce un provvedimento a contenuto tipizzato (art. 259, comma 6 TUEL) adottato
dall’ente locale, che acquista efficacia in seguito all’approvazione da parte della
Commissione di cui all’art. 155 TUEL della proposta di rideterminazione. L’approvazione,
che integra un controllo di merito, non ammette forme surrogatorie e conserva una
propria autonomia funzionale.
Per queste ragioni la rideterminazione della dotazione organica deve essere
sottoposta al controllo della Commissione ex art. 155 TUEL per l’esame e l’approvazione,
ma non costituisce una condizione di avvio dell’istruttoria del piano di riequilibrio che, per
gli aspetti non condizionati da questa specifica valutazione, potrà essere avviata e
proseguita.
Peraltro, al fine di evitare possibili sfasature tra i tempi, determinati per legge,
relativi alla presentazione e all’esame del piano di riequilibrio, in tutti i suoi passaggi
procedimentali, e il tempo necessario alla Commissione ex art. 155 TUEL per esaminare la
proposta di rideterminazione della dotazione organica, quest’ultima deve essere coeva alla
presentazione della delibera di ricorso alla procedura di riequilibrio. In caso contrario la
sottocommissione competente all’istruttoria del piano dovrà assegnare un termine breve
per l’integrazione documentale.
Il provvedimento della Commissione ex art. 155 TUEL, sulla proposta di rideterminazione
della dotazione organica, dovrà essere adottato e trasmesso alla sottocommissione per
l’istruttoria del piano di riequilibrio non oltre il termine stabilito dall’art. 243-quater,
comma 1, compresi, ove assegnati, gli ulteriori trenta giorni per l’eventuale supplemento
istruttorio.
In coerenza con quanto fin qui considerato si pone anche il richiamo operato
dall’art. 243-bis, comma 8, lett. d) ai controlli sulle dotazioni organiche previste dall’art.
243, comma 1 del TUEL, che, alla stregua delle altre misure per assicurare il risanamento,
costituiscono parametri dinamici di riequilibrio per tutto il periodo di durata del piano.
2) Se sia possibile ipotizzare un margine di tolleranza, fino all’effettiva
acquisizione della delibera che approva il piano, del termine di 60 giorni per la
presentazione del piano di riequilibrio.
Deve essere, preliminarmente, chiarito che l’adempimento soggetto al termine
perentorio, è quello concernente la deliberazione del piano di riequilibrio di cui all’art.
243-bis, comma 5, che decade il 60° giorno successivo a quello di esecutività della delibera
276
di cui all’art. 243-bis comma 1. Diverso da questo termine è quello indicato nell’art. 243-
quater, comma 1, dove è stabilito che entro dieci giorni dalla data della delibera, di cui
all’art. 243-bis comma 5, il piano di riequilibrio è trasmesso alla Sezione regionale di
controllo, nonché alla Commissione di cui all’art. 155 TUEL.
Il comma 7 dell’art. 243-quater (nel quale tra le ipotesi che comportano
l’applicazione dell’art. 6, comma 2, del decreto legislativo n. 149 del 2011, annovera “la
mancata presentazione del piano entro il termine di cui all’art. 243-bis, comma 5”) usa
impropriamente il termine presentazione. Infatti il riferimento espresso alla disposizione
normativa: “articolo 243-bis, comma 5” rende chiara l’intenzione che solo a quel termine
si correla l’effetto dell’applicazione dell’art. 6, comma2, del d.lgs 149/2011. Opinando
diversamente dovrebbe concludersi che la previsione del comma 7 dell’art. 243-quater,
confligge con quella del comma 1 dello stesso articolo che fissa al decimo giorno
successivo alla delibera del piano il termine per la sua presentazione. Di conseguenza non
può essere considerato perentorio il termine di presentazione del piano appena ricordato
(dieci giorni dopo la delibera), ragion per cui se il piano è deliberato nei termini, ma
presentato oltre i termini, non incorre nel ripetuto effetto sanzionatorio. Per cui si è
dell’avviso che decorso il termine utile per la deliberazione del piano (60 giorni dalla
delibera di cui all’art. 243-bis, comma 1) gli organi destinatari, ai sensi dell’art. 243-bis,
comma 2, della delibera di ricorso alla procedura ex art. 243-bis, comma 1, verifichino le
ragioni dell’eventuale ritardo nel compimento del successivo adempimento ai fini della
definizione del procedimento nei modi previsti dalla legge.
Precisato quanto innanzi, deve ora considerarsi che la perentorietà dei termini
normalmente si giustifica per l’esigenza di garantire la certezza del diritto in situazioni in
cui sono coinvolti interessi giuridicamente rilevanti che sarebbero pregiudicati dalla
dilatazione eccessiva del tempo di definizione di fatti e situazioni costitutive, modificative
o estintive di situazioni giuridiche. Nel caso di specie la necessità che il piano di
riequilibrio sia deliberato nel termine perentorio fissato dall’art. 243-bis, comma 5 del
TUEL, risiede nel fatto che, in correlazione alla presentazione della delibera di ricorso alla
procedura di riequilibrio, da un lato si produce l’effetto impeditivo dell’esercizio delle
funzioni di controllo assegnate alla Corte dei Conti dall’art. 6, comma 2, del decreto
legislativo 149/2011 (funzioni poste a presidio della necessità di adottare urgenti rimedi
utili ad evitare il dissesto finanziario dell'ente), dall’altro, opera la sospensione delle
procedure esecutive intraprese nei confronti dell’ente, rimedio che interferisce
negativamente nella sfera giuridica di terzi estranei alla vicenda amministrativa del
riequilibrio.
Peraltro la perentorietà del termine espressamente prevista dalla legge, produce
“ipso iure” gli effetti di cui all’art 243-quater, comma 7, del TUEL (connessi allo spirare
del termine stesso e qualora non penda la procedura ex art.6. comma 2, d.lgs 149/2011
“temporaneamente” sospesa), effetti del tutto sottratti alla disponibilità del responsabile
della procedura regolamentata nella quale è inserito il ripetuto termine.
3) Se la prima anticipazione erogata ai sensi dell’art. 5 del D.L.174/2012 sia
sottoposta o meno alla finalizzazione richiesta dall’art. 4, comma 5, stesso decreto legge,
277
considerato che per tale anticipazione non è espressamente previsto il vincolo di
destinazione.
L’art. 5 del D.L. n. 174/2012, introduce, - solo in sede di prima applicazione delle
nuove disposizioni di cui all’art. 243-bis, - una particolare procedura accelerata per
l’erogazione dell’anticipazione a valere sul fondo di rotazione, qualora ricorrano
eccezionali motivi di urgenza che non consentono di attendere i normali tempi
procedimentali per la definizione ed approvazione del piano di riequilibrio. Nulla cambia,
invece, per quel che concerne tutti gli altri aspetti oggetto della disciplina della materia;
ragion per cui anche per le somme anticipate ai sensi dell’art. 5 del D.L. 174/2012, deve
ritenersi sussistente il vincolo di destinazione ex art. 4, comma 5, che trova la sua ragion
d’essere nella particolare rilevanza delle spese indicate, essenziali per le esigenze di
funzionamento dell’ente.
L’esclusione dei debiti fuori bilancio dal novero delle spese pagabili con le somme
a destinazione vincolata, trova giustificazione nei rimedi specifici per il finanziamento di
tali spese previste per i piani di riequilibrio dall’art. 243-bis, comma 7 del TUEL.
- Che le soluzioni interpretative di cui sopra integrando le istruzioni delle Linee
Guida deliberate da questa Sezione delle autonomie, per completezza documentale
debbano essere aggiunte a detto documento seguendo gli stessi criteri di pubblicazione.
DELIBERA
Alle questioni interpretativo-applicative riassunte in premessa, concernenti le
norme che regolano la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt.
243bis-243quinquies del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto
legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213 è data
soluzione nei suesposti termini.
Le Linee Guida ed i criteri per l’istruttoria del piano di riequilibrio finanziario
pluriennale ex art. 243-quater del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come
introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,
convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213, approvate con deliberazione n. 16 del 13
dicembre 2012, di questa Sezione delle Autonomie sono integrate con il presente
documento.
Il Relatore Il Presidente
F.to Rinieri Ferone F.to Luigi Giampaolino
Depositata in segreteria il 26 marzo 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
278
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 12 del 03 aprile 2013
“Pronuncia di indirizzo per l’applicazione omogenea della normativa di cui all’art. 1,
commi 9 e 10 del decreto legge n.174/2012, convertito, con modificazioni dalla legge n.
213/2012, introdotta senza la previsione di norme transitorie, in materia di rendicontazione
delle assegnazioni e dei contributi in danaro a carico del bilancio di ciascuna Regione.”
279
Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N. 12/SEZAUT/2013/QMIG
Adunanza del 3 aprile 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA,
Vittorio GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE
SALVO, Claudio IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE
GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO,
Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica LATERZA,
Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Lucilla
VALENTE, Andrea LIBERATI
Referendari Donato LUCIANO, Oriella MARTORANA,
Beatrice MENICONI
Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,
Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,
Adelisa CORSETTI
VISTO l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214 e
successive modificazioni;
VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131;
VISTO il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,
approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive
modificazioni;
VISTO il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
280
dicembre 2012, n. 213;
VISTO, in particolare, l’art. 1, commi 9-12, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, che prevede
il controllo delle Sezioni regionali sui rendiconti presentati dai Gruppi consiliari istituiti presso le
Assemblee regionali;
VISTO l’art. 6, comma 4, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174;
CONSIDERATO che la materia del controllo esterno dei rendiconti dei Gruppi consiliari presenta
una serie di aspetti innovativi ed apre una problematica operativa per quanto concerne l’applicazione dei
nuovi controlli a partire dal rendiconto sull’esercizio 2012 in assenza di norme transitorie recate dal d.l.
n. 174 del 2012, anche al fine di una applicazione omogenea della recente normativa;
VISTA la nota n. 4573 del 29 marzo 2013, con la quale è stata convocata la Sezione delle
autonomie per il 3 aprile 2013 al fine di esaminare la questione di massima concernente l’applicazione
dell’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte delle Sezioni regionali dei
rendiconti dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012;
RITENUTO necessario tener conto delle norme regionali che disciplinano autonomamente modi e
tempi della rendicontazione, delle assegnazioni e dei contributi in danaro a carico del bilancio di
ciascuna Regione, oltre a individuare gli organi regionali competenti;
UDITI i relatori Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore Larosa e Consigliere Adelisa Corsetti
nell’adunanza del 3 aprile 2013
PREMESSO
L’art. 1, commi 9 e 10, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla l. 7
dicembre 2012, n. 213, ha previsto l’approvazione di un rendiconto annuale di esercizio da parte di
ciascun Gruppo consiliare presso i Consigli regionali, strutturato secondo le linee guida deliberate dalla
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di
Bolzano da recepire con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Gli orientamenti contenuti
nelle linee guida hanno la finalità di assicurare la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare
tenuta della contabilità, oltre a definire la documentazione necessaria a corredo del rendiconto.
Il rendiconto deve evidenziare, in apposite voci, le risorse trasferite al Gruppo dal Consiglio
regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché le misure adottate per consentire la
tracciabilità dei pagamenti effettuati.
La Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 6 dicembre 2012, ha deliberato le linee guida per
il rendiconto dell’esercizio annuale da parte dei Gruppi consiliari, ai sensi dell’art. 1, comma 9, del
citato d.l. 174 del 2012. Esse sono state recepite con DPCM 21 dicembre 2012, pubblicato nella G.U. n.
28 del 2 febbraio 2013, venendo così a delinearsi il nuovo sistema di controllo previsto dal legislatore.
L’art. 1, comma 10, d.l. 174 del 2012, ha esteso il controllo della Corte dei conti ai rendiconti
annuali di esercizio dei Gruppi consiliari, ciascuno dei quali, approvato il rendiconto, lo invia al
Presidente del Consiglio regionale, che lo inoltra al Presidente della Regione per la trasmissione “entro
sessanta giorni dalla chiusura dell’esercizio” alla competente Sezione regionale di controllo della Corte
dei conti.
La Sezione è chiamata a pronunciarsi con apposita delibera sulla regolarità del rendiconto, entro
trenta giorni dal ricevimento. La pronuncia della Corte è trasmessa al Presidente della Regione per
l’inoltro al Presidente del Consiglio regionale, che ne cura la pubblicazione. In caso di mancata
pronuncia della Sezione nei trenta giorni assegnati, il rendiconto di esercizio si intende comunque
approvato. Il rendiconto è, altresì, pubblicato in allegato al conto consuntivo del Consiglio regionale e
nel sito istituzionale della Regione.
In particolare, la Sezione regionale, qualora riscontri che il rendiconto di esercizio del Gruppo
consiliare o la documentazione allegata non siano conformi alle prescrizioni normative, ne dà
comunicazione al Presidente della Regione entro trenta giorni dal ricevimento del medesimo rendiconto,
fissando per la regolarizzazione un termine non superiore a trenta giorni. La comunicazione è trasmessa
al Presidente del Consiglio regionale per i successivi adempimenti del Gruppo consiliare interessato e
sospende il decorso del termine per la pronuncia della Sezione.
281
La norma prevede anche misure a carico dei Gruppi nel caso in cui non provvedano alla
regolarizzazione entro il termine fissato; infatti essi decadono, per l’anno in corso, dal diritto
all’erogazione di risorse da parte del Consiglio regionale. La decadenza comporta l’ulteriore effetto
della restituzione delle somme ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale e non rendicontate
(art. 1, comma 11, d.l. n. 174 del 2012).
Pari effetti conseguono alla mancata trasmissione del rendiconto entro il termine stabilito dal
comma 10 e nel caso in cui la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti emetta una delibera di
irregolarità del rendiconto (art. 1, comma 12, d.l. n. 174 del 2012).
La materia del controllo esterno dei rendiconti dei Gruppi consiliari presenta una serie di aspetti
innovativi, specie in considerazione della natura dei soggetti per la prima volta sottoposti al controllo
della Corte, ed apre una problematica operativa per quanto concerne l’applicazione dei nuovi controlli
sul rendiconto relativo all’esercizio 2012.
Per l’applicazione omogenea della normativa, introdotta a fine 2012 senza la previsione di
norme transitorie, è emersa l’opportunità di una pronuncia di indirizzo da parte della Sezione delle
autonomie, tanto più considerando le diverse legislazioni regionali, sia preesistenti al d.l. n. 174 del
2012 e sia di adeguamento al medesimo, in materia di rendicontazione delle assegnazioni e dei
contributi in danaro a carico del bilancio di ciascuna Regione.
È stata, quindi, convocata la Sezione delle autonomie per l’adunanza del 3 aprile 2013 al fine di
emettere, ai sensi dell’art. 6, co. 4, d.l. n. 174 del 2012, una deliberazione di orientamento interpretativo
concernente l’applicazione dell’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte
delle Sezioni regionali dei rendiconti dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012.
La deliberazione di indirizzo, preceduta da diverse fasi di approfondimento per raccogliere utili
contributi e argomenti sui contenuti dei nuovi controlli, costituirà un punto di riferimento per le Sezioni
regionali al fine di realizzare un sistema di controllo contabile improntato a criteri di legalità e di
regolarità.
Gli indirizzi posti riguardano esclusivamente le Sezioni operanti presso le Regioni a statuto
ordinario, in quanto l’art. 1, comma 16, d.l. n. 174 del 2012, assegna alle Regioni a statuto speciale e
alle Province autonome di Trento e di Bolzano il termine di un anno per consentire l’adeguamento dei
rispettivi ordinamenti.
CONSIDERATO
1. La prima questione rilevante consiste nello stabilire se le norme in esame debbano trovare
immediata applicazione con riferimento all’anno 2012 oppure se debba esserne rinviata l’applicazione al
successivo esercizio, trattandosi di normativa intervenuta solo alla fine dell’anno e completata con il
DPCM 21 dicembre 2012, pubblicato in G.U. il 2 febbraio 2013.
Al riguardo, è da considerare che i Gruppi consiliari non erano precedentemente sottratti a
qualsiasi obbligo di rendicontazione, sulla base delle leggi regionali che, nel tempo, hanno regolato la
materia. In assenza di una norma che differisca al successivo esercizio l’operatività dei controlli esterni
previsti dal d.l. n. 174 del 2012, deve, pertanto, ritenersi che le Sezioni regionali siano chiamate a
svolgere le relative attività con riferimento al primo rendiconto redatto dopo l’introduzione del decreto
in parola, ossia a quello 2012.
2. Fermo restando il principio della non retroattività delle disposizioni puntuali recate dal d.l. n.
174 del 2012, la seconda questione investe i parametri per l’esercizio del controllo da parte delle Sezioni
regionali della Corte dei conti.
Per motivi cronologici, è da escludere, in linea generale, che tali criteri debbano essere
individuati nelle prescrizioni del DPCM 21 dicembre 2012, mentre è ragionevole ritenere che possano
essere desunti dalle norme regionali e dai provvedimenti attuativi vigenti nel 2012. Tali criteri vanno
integrati con i contenuti essenziali cui fa riferimento la nuova disciplina, ossia con l’indicazione delle
282
risorse trasferite al Gruppo dal Consiglio regionale, della corretta rilevazione dei fatti di gestione e della
regolare tenuta della contabilità.
Il controllo deve, quindi, appuntarsi su due aspetti fondamentali: a) la regolarità contabile del
conto intesa come rispetto delle norme che ne disciplinano la formazione, la completezza della
documentazione e la adeguatezza nel rappresentare i fatti di gestione; b) la rispondenza della gestione
alle regole vigenti nel 2012 in ciascuna Regione. Tra queste, di notevole rilievo è l’inerenza della spesa
all’attività del Gruppo consiliare; criterio generalmente esplicitato nella normativa regionale e,
comunque, desumibile dai principi generali, in quanto l’impiego di risorse pubbliche presuppone sempre
la finalizzazione ad un interesse pubblico che, nella specie, non può che far riferimento alle funzioni
assegnate ai Gruppi consiliari.
Pur in presenza di un sistema articolato di norme che stabiliscono regole specifiche, nell’ambito
dell’esercizio della facoltà delle Regioni di organizzare l’attività dei propri organi istituzionali, è da
considerare che il controllo esterno, introdotto con le norme in esame, valuta l’attività di gestione dei
fondi assegnati ai Gruppi alla stregua dei criteri generali che devono presiedere all’impiego delle risorse
pubbliche.
Con riferimento alla finalizzazione delle spese all’attività del Gruppo consiliare, deve essere
valorizzata la circostanza che trattasi di organismo che, a prescindere dall’esatta qualificazione
giuridica, può essere considerato, agli specifici fini che qui rilevano, quale soggetto gestore di risorse
pubbliche tenuto a dar conto della loro corretta utilizzazione.
Conseguentemente, il procedimento del controllo attribuito alla Sezione regionale si incentra sul
rendiconto di ciascun Gruppo consiliare. A tale riguardo può essere utile acquisire informazioni sulla
composizione e sulla variazione nel tempo dei Gruppi e sulla relativa assegnazione di risorse, ma non è
possibile attrarre al controllo atti diversi dal rendiconto.
3. Altra questione che emerge nell’applicazione dei controlli al rendiconto per l’esercizio 2012
riguarda i termini per la trasmissione del documento contabile alla Sezione regionale di controllo da
parte del Presidente della Giunta regionale.
A regime, il termine per la trasmissione del rendiconto alla Sezione regionale di controllo
(sessanta giorni dalla chiusura dell’esercizio) non dovrebbe ammettere deroghe, come può desumersi
dalla successione e dalla concatenazione dei termini previsti dall’art. 1, commi 10 e 11, d.l. n. 174 del
2012. Per i rendiconti 2013, tale termine dovrebbe essere rispettato anche laddove le norme regionali
dovessero disciplinare diversamente la cadenza procedimentale.
In fase di prima applicazione, il termine decorre dalla scadenza di quello previsto – dalle norme
regionali e/o dai regolamenti consiliari – per la presentazione del rendiconto al Consiglio regionale. Per
i medesimi rendiconti 2012 è ammissibile l’esercizio, da parte della Sezione regionale di controllo, di
una facoltà sollecitatoria rivolta al Presidente della Regione.
P Q M
la pronuncia della Sezione delle autonomie della Corte dei conti sulla questione di massima
concernente l’applicazione dell’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, in materia di controllo da parte
delle Sezioni regionali dei rendiconti dei Gruppi consiliari relativi all’esercizio 2012, è nei seguenti
termini:
a) il controllo deve riguardare anche i rendiconti relativi all’esercizio 2012;
b) il controllo concerne la regolarità e la legittimità della gestione finanziaria rendicontata da
svolgersi alla stregua delle regole all’epoca vigenti presso ciascuna Regione a statuto
ordinario;
c) il termine per la presentazione del rendiconto alla Sezione regionale di controllo,
ell’esercizio 2012, decorre dalla scadenza di quello previsto per la presentazione del
d) rendiconto al Consiglio regionale, secondo le norme regionali e/o i regolamenti consiliari al
tempo vigenti;
283
Dispone che, a cura della Segreteria delle Sezione delle autonomie, copia della presente
deliberazione sia trasmessa alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, che si
conformeranno al principio di diritto enunciato nel presente atto di orientamento.
I Relatori Il Presidente
F.to Giuseppe S. LAROSA F.to Luigi GIAMPAOLINO
F.to Adelisa CORSETTI
Depositata in segreteria il 5 Aprile 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
284
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 13 del 03 aprile 2013
“Questione di massima in merito all’iter da seguire quando sia stata sospesa, per effetto del
ricorso al riequilibrio finanziario pluriennale, ai sensi dell’art. 243-bis, comma 3 del D.L.
174/2012,la procedura di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011, in mancanza di
presentazione del piano pluriennale di riequilibrio.”
285
Corte dei conti Sezione del le autonomie
N.13/SEZAUT/2013/QMIG
Adunanza del 3 aprile 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione: Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA, Vittorio
GIUSEPPONE, Mario FALCUCCI, Antonio DE SALVO, Claudio
IAFOLLA, Adolfo Teobaldo DE GIROLAMO, Raffaele DEL GROSSO,
Ciro VALENTINO, Ennio COLASANTI, Raffaele DAINELLI, Enrica
LATERZA, Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA
Supplenti: Consiglieri Maurizio GRAFFEO, Rosario SCALIA, Lucilla VALENTE,
Andrea LIBERATI
Referendari Donato LUCIANO, Oriella MARTORANA, Beatrice
MENICONI
Consiglieri: Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,
Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,
Adelisa CORSETTI
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio
1934, n. 1214 e successive modificazioni;
Vista l’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20;
Visto l’art. 9 della deliberazione delle Sezioni Riunite della Corte dei conti 16
giugno 2000, n. 14, recante il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di
286
controllo della Corte dei conti e successive modificazioni;
Visto il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con il
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come novellato dal decreto legge 10
ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;
Visti, in particolare, gli artt. 243-bis, comma 3 e 243-quater, comma 7 del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1,
lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7
dicembre 2012, n. 213;
Visto l’art. 6, comma 4 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla
legge 7 dicembre 2012, n. 213, in base al quale, per la risoluzione di questioni di
massima di particolare rilevanza, la Sezione delle autonomie emana delibera di
orientamento;
Vista la nota del Presidente della Corte dei conti di convocazione della Sezione
delle Autonomie per l’adunanza del 3 aprile 2013 con iscritto al punto 2 dell’ordine
del giorno la questione di massima proposta dalla Sezione regionale di controllo per
la Regione siciliana in tema di procedure di riequilibrio finanziario degli enti locali
territoriali;
Udito il relatore Consigliere Rinieri Ferone
PREMESSO
1. Con deliberazione n. 26/2013/QMIG del 26 marzo 2013, la Sezione regionale di
controllo per la Regione siciliana, ha sollevato la seguente questione di massima:
“se la mancata presentazione del piano pluriennale di riequilibrio – la cui
attivazione ha sospeso la procedura di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011
– entro il termine di cui all’art. 243bis, comma 5, del TUEL, comporti la ripetizione
dei passaggi procedimentali non ancora definiti della procedura di cui all’art. 6,
comma 2, sopracitato, ovvero l’applicazione letterale dell’art. 243 quater, comma
7 del TUEL”, chiedendo una pronuncia di orientamento della Sezione delle
Autonomie ai sensi dell’art. 6, comma 4 richiamato in epigrafe.
La Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana con la delibera
26/2013/QMIG, pone la questione di massima ricapitolata in epigrafe, che attiene al
raccordo tra le procedure di dissesto guidato e procedura di riequilibrio finanziario
pluriennale, ravvisando un ipotetico contrasto tra le indicazioni contenute nei criteri
287
di orientamento di cui alla delibera 1/2013/QMIG ed il contenuto dispositivo di cui
all’art. 243 quater, comma 7, del TUEL.
2. Con la richiamata deliberazione di questa SdA, si affrontava la specifica
problematica del “se, l’avvenuta deliberazione di piano di riequilibrio ex art. 243
bis, comma 1, del Tuel (nel testo modificato dalla legge di conversione n.
213/2012), oltre ad interdire alla Corte dei conti l’assegnazione di termini per
l’adozione di misure correttive ex art. 243 bis, comma 3, del Tuel, comporti altresì
la sospensione o interruzione o arresto tout court dell’intera procedura di dissesto
guidatoex art. 6 d.lgs. n. 149/2011, indipendentemente dalla fase procedurale in cui
sia giunta e dunque anche qualora siano già proceduralmente emersi sia
l’inadempimento delle misure correttive che la sussistenza delle condizioni previste
dalla legge per la dichiarazione di dissesto finanziario”.
La questione di massima appena riassunta, sollecitava, la necessità di individuare
un principio interpretativo utile a regolamentare quelle fattispecie che già
incardinate nella disciplina procedimentale ex art. 6, comma 2, del
d.lgs.149/2011,alla data di entrata in vigore della legge di conversione del d.l. n.
174/2012 non avevano concluso l’intero iter del procedimento del cosiddetto
“dissesto guidato” e l’ente interessato aveva presentato la deliberazione di ricorso
alla procedura di riequilibrio ex art. 243 bis, comma 1, del Tuel.
La soluzione alla questione prospettata è stata individuata nell’orientamento che la
presentazione della deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio ex art.
243 bis, comma 1, del Tuel (nel testo del d.l. n.174/2012 come modificato dalla
legge di conversione n. 213/2012) sospende la procedura di dissesto guidato, salvo
che, alla data di presentazione della deliberazione stessa la Sezione regionale di
controllo abbia già adottato la delibera di accertamento del perdurare
dell’inadempimento da parte dell’ente locale delle misure correttive e della
sussistenza delle condizioni di cui all’art. 244 del TUEL, secondo la scansione
procedimentale individuata nella delibera n. 2/AUT/2012/QMIG del 20 dicembre
2011.
Nella delibera di orientamento fin qui ricordata è stato anche puntualizzato che la
sospensione comporta che nei casi contemplati dal comma 7 dell’art. 243-quater,
nei quali è prevista la ripresa del procedimento ex art. 6, comma 2, del
d.lgs.149/2012, non si rinnovano i passaggi procedimentali già definiti e la
288
procedura riprende il suo corso. Tenuto conto della fattispecie tipica dalla quale
originava la questione interpretativa, il richiamo ai “casi contemplati dal comma 7
dell’art. 243-quater” era implicitamente riferito alle ipotesi di mancata
presentazione del piano, che producevano l’effetto della ripresa del procedimento di
“dissesto guidato” temporaneamente sospeso ai sensi dell’art. 243-bis, comma 3.
La Sezione remittente argomenta che “un’applicazione diretta al caso in esame del
criterio di orientamento di cui alla citata deliberazione della Sezione delle
autonomie comporterebbe la ripresa della procedura di dissesto guidato …” . ”Si
soggiunge che ciò dovrebbe avvenire anche se l’ente, dopo essere trascorsi quasi 90
giorni dalla prima delibera della Sezione, ha presentato una serie assolutamente
insufficiente di misure adottate per correggere le criticità”. Continua la Sezione
regionale di controllo osservando che “…in tale opzione, potrebbe ravvisarsi un
contrasto con la lettera del citato art. 243-quater, comma 7, del T.U.E.L.: la
disposizione in oggetto rinvia, infatti, in modo abbastanza perentorio,
all’applicazione dell’art. 6, comma 2, con l’assegnazione al Consiglio dell’ente, da
parte del Prefetto, del termine non superiore a venti giorni per la deliberazione del
dissesto. Né sembra potersi individuare un riferimento testuale alla ‘ripresa’ del
procedimento di dissesto guidato o ad una regressione ad una fase procedimentale
diversa da quella fissata dal legislatore in modo espresso (assegnazione del termine
di venti giorni per la dichiarazione di dissesto)”.
3. Il caso prospettato dalla Sezione regionale siciliana non integra una delle
fattispecie già incardinate nella disciplina procedimentale ex art. 6, comma 2, del
d.lgs.149/2011,alla data di entrata in vigore della legge di conversione del d.l.
174/2012 e quindi appartenente alla casistica esaminata con la delibera
1/2013/QMIG della SdA in quanto, dalla ricostruzione dei passaggi procedimentali
fatti nella delibera della stessa Sezione siciliana, risulta che prima che fosse
depositata la delibera di assegnazione del termine al Comune per l’adozione delle
misure correttive, lo stesso ente aveva già adottato la delibera di ricorso alla
procedura di riequilibrio; evento questo che in base all’art. 243-bis, comma 3, (“Il
ricorso alla procedura di cui al presente articolo…” e non la trasmissione della
delibera) sospende temporaneamente la possibilità per la Corte di assegnare il
termine per l’adozione delle misure correttive ex art. 6, comma 2 del d.lgs.
149/2011. Più in dettaglio: la delibera del Comune è stata adottata il 26 novembre
2011, anche se trasmessa alla SRC con nota del 5 dicembre (non è contemplata la
289
perentorietà del termine); la delibera della SRC è stata depositata il 30 novembre
2011. Il piano di riequilibrio avrebbe dovuto essere deliberato entro il 25 gennaio
2013. La SRC, con delibera del 28 gennaio 2013, ha sospeso la procedura ex art. 6,
comma 2.
In proposito bisogna ora considerare che la sequenza procedimentale della
procedura del piano di riequilibrio, caratterizzata dalla scansione puntuale dei
termini, alcuni dei quali perentori, non ammette tolleranze che comportino una
dilatazione dei tempi delle varie fasi, atteso che è la stessa legge a contemplare gli
effetti che conseguono al maturare dei vari arresti procedimentali. In ragione di ciò
e dovendosi considerare irrilevanti ai fini della regolarità procedimentale i fatti
verificatisi fuori dall’iter definito dalla legge, nel caso di specie, la ripresa del
procedimento sospeso non ripercorre passaggi procedimentali, come invece
prefigurato secondo la prospettazione della sezione remittente, essendosi la stessa
procedura arrestata alla fase immediatamente precedente l’assegnazione efficace
del termine per l’adozione delle misure correttive.
Riassuntivamente sul punto va precisato che non essendosi verificato
l’incardinamento della procedura di dissesto guidato che consegue all’assegnazione
del termine per l’adozione delle necessarie misure correttive previste dall’art. 1,
comma 168, della legge 23 dicembre 2005, n.266, la presentazione del piano di
riequilibrio ha determinato la condizione ipotizzata dall’art. 243-bis, comma 3,
ossia la sospensione temporanea opelegisdella possibilità per la SRC di assegnare,
ai sensi dell’art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, il
termine per l’adozione delle misure correttive. Quindi il riferimento agli
orientamenti interpretativi contenuti nella delibera 1/2013/QMIG dell’8 gennaio
2013, va assunto limitatamente ai criteri in base ai quali viene sostenuta la necessità
della ripresa del procedimento sospeso nei casi e nei modi ivi esplicitati, mentre per
gli altri aspetti va fatto riferimento alla disciplina a regime.
4. A regime, la disciplina che regola il raccordo tra le due procedure individua il
punto di discrimine tra l’esercizio delle funzioni di controllo della Corte dei Conti e
l’esercizio dell’autonoma iniziativa di presentare il piano di riequilibrio,
nell’avvenuta, o non ancora avvenuta, assegnazione del termine ex art. 6, comma 2
del d.lgs.149/2011.
290
Il problema interpretativo posto e cioè se in mancanza di presentazione del piano
debba riprendere la procedura di dissesto guidato oppure ritenere immediatamente
operanti i poteri sostitutivi prefettizi, va affrontato inquadrando nel rispettivo
sistema normativo di riferimento le due distinte fattispecie in cui può verificarsi il
caso che l’ente una volta deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio
finanziario pluriennale, poi non adotti nei termini perentori di legge il piano di
riequilibrio e cioè: se penda o meno il procedimento di dissesto guidato.
4.a) Preliminarmente va precisato il significato di pendenza del procedimento di
dissesto guidato, muovendo dalla lettera della legge ed in particolare dalla
disposizione contenuta nell’art. 243-bis, comma 3. Tale norma nel prevedere la
sospensione temporanea della possibilità di assegnare il termine per l’adozione
delle misure correttive, implica, secondo i canoni logico-interpretativi, dover
ritenere che le misure sono state individuate e prima delle misure è stato ben
valutato lo stato di precarietà strutturale degli equilibri di bilancio; il procedimento
si arresta, temporaneamente, sulla soglia della prescrizione adempimentale,
costituente un obbligo assistito da attività surrogatoria in caso di inadempimento. In
pratica, non si è in presenza di una previsione aspecifica dello sviluppo
procedimentale iniziato dalla Sezione regionale di controllo, ma in una fase
conclusiva della complessa e completa attività istruttoria che ha condotto a ritenere
necessarie ed ineludibili l’adozione di misure correttive. Il procedimento di dissesto
guidato entra in una fase, per così dire, di quiescenza.
La questione di massima muove dalla considerazione di un contrasto tra gli
orientamenti interpretativi della richiamata delibera secondo i quali in caso di
sospensione temporanea della procedura di dissesto guidato, se si dovesse verificare
il caso della mancata presentazione del piano, deve essere ripreso il procedimento
dal punto in cui è stato sospeso, con la disposizione (art. 243 quater, comma 7) che
in tale caso rinvia direttamente alla fase finale della procedura di cui all’art. 6,
comma 2, del d.lgs. 149/2011.
4.b) In secondo luogo occorre fare un’altra precisazione, anch’essa di carattere
preliminare, che riguarda la portata dispositiva dell’art. 243 quater, comma 7, del
TUEL.
291
Tale norma detta disposizioni dirette a disciplinare le evenienze che possono
interessare il procedimento di preparazione, definizione e gestione del piano di
riequilibrio, a prescindere da ogni questione di correlazione con l’eventuale
concorrenza del procedimento di dissesto guidato. Dunque, la sua portata
dispositiva va valutata solo in quest’ottica, ossia come un segmento della
complessiva attività amministrativa preordinata alla regolamentazione di questa
misura di intervento per il riequilibrio dei bilanci, disciplinata dagli art. 243bis e
seguenti del TUEL.
In quest’ottica bisogna cogliere la ratio delrinvio diretto all’intervento del Prefetto
ex art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011, al verificarsi delle condizioni ivi previste.
Essa risiede, verosimilmente, nella necessità di prevedere un momento di chiusura
vincolante laddove vengono meno le finalità che supportano la decisione di
ricorrere alla procedura di riequilibrio.
A tal fine è necessario considerare che i Comuni e le Province ricorrono al piano di
riequilibrio pluriennale quando hanno constatato la sussistenza di squilibri
strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario ed hanno
constatato che le misure poste a salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui agli
artt. 193 e 194 del TUEL, da assumere obbligatoriamente, non sono sufficienti a
riequilibrarlo (art. 243 bis, comma 1).
La sussistenza dei presupposti appena enunciati fa ritenere anche la deliberazione di
ricorso al piano e la sua corretta gestione, come soluzioni obbligate poste a tutela
degli interessi della corretta gestione finanziaria ed amministrativa. Interessi la cui
prima matrice risiede proprio nel rispetto degli equilibri di bilancio ora oggetto di
espressa tutela costituzionale ai sensi dell’art. 1 della L.Cost. 20.4.2012, n. 1 e
dell’art. 9 della legge 24.12.2012, n. 243 (Disposizioni per l’attuazione del
principio del pareggio di bilancio ai sensi dell’art. 81 C.).
Laddove all’autonoma decisione dell’ente di ricorrere a tale rimedio non seguano
gli atti ed i risultati conseguenziali così come disciplinati dalla legge, vengono a
conclamarsi ex legei presupposti diuna situazione di grave precarietà della
situazione finanziaria ed amministrativa che impongono il rimedio risolutivo
previsto dall’ordinamento (dichiarazione di dissesto).
292
Tale rimedio è imposto omisso medio, ossia come conseguenza immediata e
vincolata al verificarsi delle ipotesi contemplate del comma 7 sopraricordato, senza
la necessità di ulteriori accertamenti concernenti il merito della situazione
finanziaria.
In altre parole le quattro situazioni ipotizzate nell’art. 243 quater, comma 7
(mancata presentazione del piano, diniego di approvazione del piano, accertamento
di grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano e
mancato raggiungimento del riequilibrio finanziario) configurano fattispecie legali
tipiche di condizioni di dissesto finanziario che si aggiungono a quelle già
previste dal TUEL (art. 244 TUEL) e comportano l’obbligo di dichiarazione di
dissestoe, quindi, la conseguente attività sollecitatoria e, eventualmente, sostitutiva
del Prefetto, da cui il richiamo all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011.
Comportano, cioè (come ricordato nella delibera 1/2013/QMIG di questa SdA)
l’avvio della fase esecutiva affidata al Prefetto che, “… in quanto sostitutiva degli
organi di governo dell’ente, sia ordinari, sia straordinari, competenti nella materia,
sottrae “ex lege” ai medesimi il potere di ogni iniziativa”.
L’attività affidata al Prefetto dall’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011, sopperisce
alla lacuna ordinamentale che si è creata con la soppressione degli organi di
controllo sugli atti degli enti locali, ai quali era demandato quel segmento di
procedimento che l’art. 247 TUEL (Omissione della deliberazione di dissesto)
attribuiva ai CORECO.
CONSIDERATO
5)Diversa è la situazione nell’ipotesi in cui sia stata sospesa temporaneamente la
procedura di dissesto guidato e l’ente non abbia presentato il piano di riequilibrio.
Tale evenienza, che rappresenta una situazione che si colloca fuori della portata
regolativa ordinaria della procedura di riequilibrio fin qui esaminata, crea
un’oggettiva necessità di raccordo tra le due procedure, una delle quali, per espressa
volontà del legislatore, rimane sospesa. Poiché le norme devono essere interpretate
affinché abbiano un significato, appare verosimile ritenere che la sospensione è
finalizzata a verificare se le situazioni (comportamenti difformi dalla sana gestione
finanziaria, violazione degli obiettivi di finanza pubblica allargata e irregolarità
contabili o squilibri strutturali del bilancio dell’ente in grado di provocarne il
293
dissesto) già accertate dalla Sezione regionale di controllo, che ha anche
individuato le misure correttive necessarie, per la cui attuazione stava per assegnare
un termine, possano trovare valido rimedio nelle ulteriori potenzialità di
risanamento offerte dalla normativa concernente il piano di riequilibrio. E che si
tratti di ulteriori potenzialità discende dal fatto che il comma 6 dell’art. 243 bis,
prevede espressamente che il piano di riequilibrio pluriennale deve, comunque,
contenere le misure correttive individuate dalla Sezione regionale di controllo.
Questo perché, come osservato nella ripetuta delibera 1/QMIG/2013 di questa SdA,
sul piano sostanziale la procedura di riequilibrio contiene in sé gli elementi
strutturali per configurarsi come un rimedio compiutamente autonomo nel novero
delle misure di risanamento codificate nell’ordinamento contabile degli enti locali
nel quale, appunto, viene inserito. In pratica la potenzialità, per così dire, aggiuntiva
di risanamento finanziario che gli strumenti del piano di riequilibrio offrono
all’ente in condizioni di squilibrio strutturale, giustificano una nuova valutazione
della situazione pur già apprezzata in sede di “dissesto guidato”, in quanto possono
considerarsi sopravvenuti, determinanti elementi di novità che fondano l’esercizio
“ex novo” del potere di iniziativa del risanamento in capo al responsabile dell’ente.
Se però, con la mancata presentazione del piano, vengono a mancare questi ulteriori
elementi di valutazione rivive il procedimento valutativo iniziato dalla SRC e
approdato all’individuazione delle misure correttive che devono essere imposte
all’ente. D’altra parte la mancata presentazione del piano di riequilibrio, come ogni
comportamento omissivo, costituisce un mero fatto non altrimenti apprezzabile
dalla sezione regionale di controllo, quindi un comportamento che in sé non elide la
necessità che sia definitivamente accertata la capacità, o meno, dell’ente di
riequilibrarsi secondo i criteri e le valutazioni concluse dalla sezione regionale di
controllo.
E’ evidente che una tale necessità non sussiste laddove si versi in una delle altre tre
ipotesi (diniego di approvazione del piano, mancato rispetto degli obiettivi,
mancato riequilibrio) perché in quei casi si ha per presupposta una avvenuta
valutazione della Sezione regionale di controllo in sede di esame del piano che,
pronunciandosi sul piano, (approvandolo o negando l’approvazione) ha concluso
l’accertamento relativo all’idoneità delle misure di riequilibrio a conseguire, o
meno, l’obiettivo di riequilibrio, compiendo una valutazione che, in base al
294
principio di continenza, secondo cui il più contiene il meno, include ovviamente
anche quella che ha dato luogo alle misure correttive che devono essere inserite nel
piano. In questo caso, la ripresa del procedimento sospeso integrerebbe un atto
sostanzialmente emulativo che incorrerebbe nel divieto del ne bis in idem.
6. Le considerazioni fin qui svolte conducono a ritenere che nei casi in cui il
procedimento di dissesto guidato sia stato sospeso per effetto del ricorso, da parte
dell’ente, alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, laddove l’ente non
deliberi il piano di riequilibrio pluriennale finanziario, nel termine perentorio
stabilito dalla legge, il suddetto procedimento sospeso riprende il suo iter
completando i successivi passaggi procedimentali come disciplinati dalla legge che
li regola: art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011.
P.Q.M.
1. La questione di massima posta dalla Sezione regionale di controllo per la
Regione siciliana così prospettata “se la mancata presentazione del piano
pluriennale di riequilibrio – la cui attivazione ha sospeso la procedura di cui
all’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011 – entro il termine di cui all’art. 243bis,
comma 5, del TUEL, comporti la ripetizione dei passaggi procedimentali non
ancora definiti della procedura di cui all’art. 6, comma 2, sopracitato, ovvero
l’applicazione letterale dell’art. 243 quater, comma 7 del TUEL”, trova soluzione
secondo il seguente criterio di orientamento:
2. Nel caso in cui il procedimento di dissesto guidato sia stato sospeso per effetto
del ricorso, da parte dell’ente, alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale
ai sensi dell’art. 243-bis, comma 3 del D.L. 174/2012, laddove nel termine
perentorio di 60 giorni dalla data di esecutività della delibera di cui al comma 1
dell’art. 243-bis l’ente non deliberi il piano di riequilibrio pluriennale finanziario, il
procedimento sospeso riprende il suo iter completando i successivi passaggi
procedimentali come disciplinati dalla legge che li regola: art. 6, comma 2, del d.lgs
149/2011.
3. Ai criteri di orientamento stabiliti con la presente deliberazione si conformano
tutte le Sezioni regionali di controllo.
4. La Sezione regionale di controllo per la regione Sicilia per lo specifico caso
adotta le conseguenti decisioni in conformità alla presente delibera di orientamento
295
ai sensi dell’art. 6, comma 4, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge
7 dicembre 2012, n. 213.
Il Relatore Il Presidente
F.to Rinieri Ferone F.to Luigi Giampaolino
Depositata in segreteria il 5 aprile 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
296
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 14 del 06 maggio 2013
“Questione di massima su aspetti istruttori concernenti un piano di riequilibrio finanziario
pluriennale ex art. 243-bis del TUEL, come introdotto dal decreto legge 10 ottobre 2012, n.
174convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213. Le questioni afferiscono al tema dei
debiti fuori bilancio, alla natura dell’anticipazione a valere sul fondo di rotazione e
possibilità di deroghe ai limiti in materia di copertura dei disavanzi.”
297
Corte dei Conti Sezione del le autonomie
N.14/SEZAUT/2013/QMIG
Adunanza del 6 maggio 2013
Composta dai magistrati:
Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Claudio
IAFOLLA, Raffaele DEL GROSSO, Ciro VALENTINO, Ennio
COLASANTI, Salvatore SFRECOLA, Enrica LATERZA,
Gaetano D’AURIA, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Silvio DI VIRGILIO, Rocco
LOTITO, Alessandro PALLAORO, Gianfranco POSTAL
Primi Referendari Laura D’AMBROSIO, Gianluca BRAGHÓ,
Benedetta COSSU
Referendari Valeria FRANCHI, Oriella MARTORANA
Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,
Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,
Adelisa CORSETTI
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214 e
successive modificazioni;
Vista l’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20;
Visto l’art. 9 della deliberazione delle Sezioni Riunite della Corte dei conti 16 giugno 2000, n. 14,
recante il regolamento per l'organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti e successive
modificazioni;
298
Visto il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, approvato con il decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, come novellato dal decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito
dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;
Visti, in particolare, gli artt. 243-bis, comma 6, 7, 8 e 243-ter, del decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267 (TUEL) come introdotto dall’art. 3, comma 1, lettera r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n.
174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;
Visto l’art. 6, comma 4 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7
dicembre 2012, n. 213, in base al quale, per la risoluzione di questioni di massima di particolare
rilevanza, la Sezione delle autonomie emana delibera di orientamento;
Vista la nota n. 1864 del 14 marzo 2013 con la quale la Sezione regionale di controllo per il Lazio
trasmette al Presidente della Sezione delle Autonomie la delibera n. 29/2013/QMIG, per il deferimento di
alcune questioni di massima su taluni aspetti applicativi della disciplina concernente la procedura di
riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e seguenti TUEL.
Atteso che il Presidente della Corte, riscontrata la particolare rilevanza della questione di
massima, ne ha disposto il deferimento alla Sezione delle Autonomie per l’adunanza del 6 maggio 2013.
Vista la nota prot. N. 05670 in data 26 aprile 2013 del Presidente della Corte dei conti di
convocazione della Sezione delle Autonomie per l’adunanza del 6 maggio 2013 con iscritto al punto 1
dell’ordine del giorno la questione di massima di cui al precedente capo della presente premessa;
Udito il relatore Consigliere Rinieri Ferone
PREMESSO
Con deliberazione n. 29/2013/QMIG del 13 marzo 2013, la Sezione regionale di controllo per il
Lazio, con riferimento alle evidenze istruttorie concernenti un piano di riequilibrio finanziario pluriennale
presentato da un ente locale, ha sollevato le seguenti questioni di massima:
a) “Se l’esclusione prevista dall’art. 4, comma 5, del decreto legge 174/2012 (… e comunque non
derivanti da riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267…) riguarda anche i debiti fuori bilancio riconosciuti dall’Ente ai fini della
predisposizione del piano, di cui all’art. 243bis, comma 7, come introdotto dal decreto legge
174/2012.
b ) “ Se l’ammontare dell’anticipazione e/o dell’intero importo concesso a valere sul fondo di
rotazione di cui all’art. 243 ter del TUEL, debba essere accertato in entrata al Titolo V e in uscita
al Titolo III per l’intero importo e, una volta accertato e riscosso nel primo anno di riferimento, sia
finalizzato a ricondurre l’Ente in equilibrio, fermo restando che l‘ente non può avvalersi di esso
per incrementare la capacità di spesa attraverso il finanziamento di muove e maggiori spese”.
299
c) Se sia possibile derogare, in forza della specialità della normativa sul riequilibrio, agli attuali
limiti stabiliti in materia di copertura di disavanzi di parte corrente con proventi derivanti da
alienazioni immobiliari, similmente a quanto già avviene per gli enti in condizione di dissesto
finanziario (artt. 244 segg. TUEL).
Su tali quesiti si chiede una pronuncia della Sezione delle Autonomie ai sensi dell’art. 6, comma 4
richiamato in epigrafe.
La citata delibera della Sezione regionale di controllo per il Lazio contiene un’ulteriore questione
che è già stata esaminata, su iniziativa della stessa Sezione delle Autonomie - ad integrazione delle linee
guida approvate con deliberazione n. 16 del 13 dicembre 2012 - nell’adunanza del 6 marzo 2013 e risolta
nei modi indicati nella delibera n. 11 del 26 marzo 2013.
Detta ulteriore questione riguarda la necessità di stabilire seil vincolo di destinazione imposto dall’art.
4, comma 5, del decreto legge n. 174/2012, convertito con modificazioni dalla legge 213/2012 alle risorse
incrementative del fondo di rotazione per l’anno 2012 (498 milioni di euro) da finalizzare esclusivamente
al pagamento delle spese di parte corrente relative a spese di personale, alla produzione di servizi in
economia e all’acquisizione di servizi e forniture, già impegnate e, comunque, non derivanti da
riconoscimento di debiti fuori bilancio possa, o meno, ritenersi esteso anche ai casicontemplati dall’art. 5
del D.L. 174/2012 e cioè all’erogazione dell’anticipazione dal fondo condecreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, in presenza di eccezionali motivi di urgenza; al riguardo è stato espresso
l’orientamento che il suddetto vincolo sia da considerarsi esteso ai casi contemplati dall’art. 5 del D.L.
174/2012.
CONSIDERATO
1. Sulla prima questione, preliminarmente, va osservato che la menzione dei debiti fuori bilancio
contenuta nell’art. 4, comma 5, del d.l. 174/2012, non sembra presupporre una implicita qualificazione
particolare di tali debiti a seconda che siano inclusi o esclusi dal piano di riequilibrio; allo stesso modo,
ovviamente, se formano oggetto del piano di rateizzazione di cui all’art. 243-bis, comma 7 che
rappresenta solo una modalità programmatoria dei pagamenti. La qualificazione dei debiti fuori bilancio
è quella che si fonda sui criteri affermati nel principio contabile n. 2 per gli enti locali, punto n. 91 e
seguenti che ne tracciano anche i limiti oggettivi.
Nella disciplina introdotta dal d.l. 174/2012, i debiti fuori bilancio vengono in considerazione,
innanzitutto, come una delle cause dello squilibrio e, quindi, come elemento da considerare ai fini del
congruo dimensionamento dell’obiettivo di riequilibrio (art. 243-bis, comma 6) e, per quelli riconoscibili,
ai fini di una puntuale e completa ricognizione (comma 7) nel piano di riequilibrio, nonché per il relativo
piano di estinzione.
300
Per quel che riguarda il finanziamento, che costituisce il punto nodale della questione, non sembra
che la disciplina della procedura di riequilibrio contenga novità incidenti sui relativi principi fondamentali
che sono menzionati nel ricordato principio contabile n. 2 ed in particolare al punto 99 secondo il quale
per il finanziamento dei debiti fuori bilancio, legittimamente e formalmente riconosciuti, possono essere
utilizzate le risorse ivi indicate e cioè: a) riduzioni di spese correnti o utilizzo di nuove entrate; b)
applicazione di avanzo disponibile; c) disponibilità derivanti dall’adozione di un piano di riequilibrio triennale
ex art. 193 comma 3; d) vendita di beni del patrimonio disponibile; e) contrazione di mutuo
esclusivamente per spese di investimento.
Sostanzialmente confermative di tali criteri appaiono le previsioni contenute sia nel comma 7
dell’art. 243-bis del D.L. 174/2012, sia nel comma 8, lett. g) dello stesso articolo che contemplano aspetti
regolativi che non incidono sulla sostanza normativa appena riassunta.
Infatti, nella prima disposizione (243-bis, comma 7) il legislatore prevede solo una particolare
modalità di estinzione di tali debiti attraverso la predisposizione di un piano di rateizzazione convenuto
con i creditori. Ed in proposito appare utile osservare che la norma usa il termine “finanziamento” del
quale, però, è difficile cogliere il significato, mentre più lineare appare ritenere che il termine sia quello di
“pagamento” coerente, in termini sistematici, con la disposizione di cui all’art. 194, comma 2 del TUEL.
Nella seconda disposizione (art.243-bis, comma 8, lett.g) è, invece, contemplata la facoltà di
ricorrere a mutui per pagare debiti fuori bilancio, se riferiti a spese di investimento.
Precisati gli aspetti fin qui trattati che intendono sottolineare l’omogeneità di principio della
disciplina dei debiti fuori bilancio, sia per quel che riguarda la loro natura, sia per quel che concerne il
metodo di finanziamento dei medesimi, va ora aggiunto, per la definizione della questione proposta, che i
debiti fuori bilancio riconoscibili, che ai sensi dell’art. 243-bis, comma 6, lett.b) devono essere contenuti
nel piano di riequilibrio rappresentano spese che vanno a formare la massa passiva al cui finanziamento
l’ente provvede con le risorse indicate nel piano che sono quelle a tal fine destinabili alla luce delle
disposizioni che regolano la materia più sopra ricordata.
D’altra parte la finalità della esclusiva destinazione delle risorse da anticipazione dal fondo di
rotazione ai debiti relativi alla spesa di parte corrente concernente il personale, i servizi in economia e
servizi e forniture risiede nella necessità di ricostituire, attraverso il pagamento degli impegni già assunti,
una dinamica equilibrata di flussi di liquidità generati dal sistema di bilancio e ciò al fine di poter avviare
il graduale riequilibrio di cassa tra entrate ed uscite.
I debiti fuori bilancio, in particolare quelli di cui all’art. 194, comma 1, lett. e), rappresentano,
invece, poste finanziarie potenziali da ricondurre nel sistema di bilancio ma secondo parametri di
valutazione propri, che non hanno influenza immediata sulla fase di avvio del percorso di riequilibrio,
rimanendo assorbite dalla scansione temporale pluriennale delle altre misure di risanamento in attuazione
delle specifiche misure indicate dalla legge.
301
Per le esposte ragioni si ritiene che l’esclusione dei debiti fuori bilancio dalle spese per il cui
pagamento è possibile utilizzare le risorse del fondo di rotazione di cui all’art. 4, comma 5, del d.l.
174/2012, a valere sulla dotazione del medesimo fondo per l’anno 2012, debba essere riferita anche ai
debiti fuori bilancio riconoscibili ai fini della predisposizione dei piani di riequilibrio che, per quel che
riguarda il finanziamento, devono trovare copertura con le misure strutturali di risanamento previste dal
piano secondo le disposizioni che regolano la materia, o secondo le modalità specifiche indicate dallo
stesso D.L. 174/2012 laddove riferiti a spese di investimento.
E’ opportuno anche aggiungere che, rationetemporis, tenuto conto della espressa disposizione
normativa che riferisce alla dotazione del fondo per il 2012 il regime vincolistico concernente
l’utilizzazione delle risorse, l’eventuale modifica del piano di riequilibrio ex art. 1, comma 15, del D.L.
8 aprile 2013, n. 35 per effetto dell’utilizzazione dell’anticipazione di liquidità di cui al comma 13 dello
stesso articolo, non influisce sui ripetuti vincoli di destinazione.
2. Sulla seconda questione di massima va, innanzitutto, annotato, come ricorda la Sezione remittente
nella delibera 29/2013/QMIG, che nella circolare n. 5 del 7 febbraio 2013 del MEF – Dipartimento della
Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato generale per la finanza delle pubbliche amministrazioni-
concernente il patto di stabilità interno per il triennio 2013-2015 per le province ed i comuni con
popolazione superiore ai 1000 abitanti, nel trattare l’argomento dei “riflessi delle regole del patto sulle
previsioni di bilancio” al paragrafo D.2,con riferimento al fondo di rotazione per assicurare la stabilità
finanziaria degli enti locali, è data indicazione che l’anticipazione a valere sul fondo di rotazione prevista
dall’art. 243-ter va imputata contabilmente alle accensioni di prestiti (codice SIOPE 5311 “Mutui e
prestiti da enti del settore pubblico”); la restituzione dell’anticipazione, va imputata contabilmente tra i
rimborsi di prestiti (codice SIOPE 3311 “Rimborsi mutui e prestiti ad enti del settore pubblico”).
In modo analogo è strutturato anche l’accesso all’anticipazione di liquidità da destinare ai pagamenti
dei debiti certi, liquidi ed esigibili, da restituire, con piano di ammortamento a rate costanti, di cui all’art.
1, comma 13, del d.l. 8 aprile 2013, n. 35.
Si tratta di strumenti normativi finalizzati a disciplinare l’acquisizione e la gestione di mezzi
finanziari per il risanamento che si aggiungono ai mezzi propri e cioè a quelli destinati ad operare a
livello strutturale del sistema di bilancio, creando liquidità immediata la cui carenza, quando raggiunge
livelli di irreversibilità, non a caso, costituisce una delle condizioni che in base all’art. 244 TUEL avvia
l’ente al dissesto.
Tenuto conto di tale finalità, le risorse a valere sul fondo ex art. 243-ter del TUEL hanno, quindi,
natura simile a quelle provenienti dall’anticipazione di tesoreria che, come noto, servono a far fronte a
momentanee carenze di liquidità e a favorire il ripristino di una corretta dinamica della liquidità di
bilancio.
Tuttavia sotto il profilo contabile l’imputazione dell’anticipazione, che in entrata avviene secondo il
criterio sopra ricordato (codice SIOPE 5311), pone il problema della corrispondente voce di uscita in
302
quanto l’art. 243-ter del d.lgs. 267/2000, come modificato dal d.l. 174/2012, prevede che l’anticipazione
debba essere restituita in un periodo massimo di dieci anni; ciò comporta che le risorse da anticipazione
sarebbero considerate alla stregua di risorse provenienti da “indebitamento” per cui a fronte
dell’accertamento dell’entrata, i pagamenti per quota annuale determinano l’impegno solo sulla relativa
frazione. In tal modo, però, le ripetute risorse non solo fornirebbero liquidità per le spese già iscritte in
bilancio, ma la quota di queste non immediatamente impegnata per la restituzione, andrebbe a fornire
copertura a nuove e maggiori spese. Una tale procedura sarebbe esposta a censure di incostituzionalità
per violazione dell’art. 119 comma 6 C. e sarebbe anche contraria alle finalità del D.L. 174/2012 poc’anzi
ricordate che tendono a riequilibrare i conti, ma non ad aumentare la spesa.
La soluzione deve muovere dalla consapevolezza che la corrispondente voce di uscita dell’entrata da
anticipazione in discorso, non può essere uno stanziamento di spesa trattandosi, come già precisato, di
sole disponibilità liquide. Poiché l’entrata accertata e riscossa concorre alla determinazione del risultato di
amministrazione, è necessario che gli effetti sul predetto saldo siano sterilizzati dal primo anno di
attivazione dell’anticipazione e, per conseguenza, da quelli successivi fino alla completa restituzione
dell’anticipazione ottenuta. Obiettivo di neutralizzazione che è conseguito iscrivendo nei fondi vincolati
dell’esercizio di accertamento una somma, pari all’importo dell’anticipazione assegnata dal fondo di
rotazione, come “Fondo destinato alla restituzione dell’anticipazione ottenuta dal fondo di rotazione per
assicurare la stabilità finanziaria dell’ente”. Negli esercizi successivi il fondo sarà progressivamente
ridotto dell’importo pari alle somme annualmente rimborsate con rate semestrali come previsto dal
decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in data 11
gennaio 2013, che verranno impegnate e pagate secondo i surricordati criteri di imputazione.
Tale soluzione è in linea con il principio di “competenza finanziaria potenziata” prevista dal decreto
legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “armonizzazione dei sistemi contabili e dei sistemi di bilancio, delle
Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi” secondo cui tutte le obbligazioni attive e passive
giuridicamente perfezionate sono imputate all’esercizio nel quale vengono a scadenza. Si deve
evidenziare che anche se le norme sopra richiamate non fanno esplicito riferimento all’istituzione del
fondo così come dianzi individuato, dal combinato disposto delle prescrizioni sulle modalità di
riscossione, utilizzo e restituzione dell’anticipazione di liquidità con le norme in tema di competenza
finanziaria potenziata, deve ritenersi autorizzato/necessitato il ricorso al sistema del fondo vincolato per
evitare distorsioni sul risultato d’amministrazione effettivo e il rischio di autorizzazioni di nuove spese
prive di reale copertura (l’anticipazione è infatti concessa per il pagamento di impegni già assunti).
3. Sulla terza questione è necessario preliminarmente riepilogare il quadro normativo di riferimento
che, va subito detto, è stato interessato da interventi novellativi sia per effetto del D.L. 174/2012 sia per
effetto della legge di stabilità per il 2013.
La disciplina dell'equilibrio di parte corrente si fonda sull'art 162, commi 1 e 6, del TUEL: il comma
1, stabilisce che la situazione corrente, come definita al comma 6 del presente articolo, non può
303
presentare disavanzo; il comma 6 dispone che le previsioni di competenza relative alle quote di capitale
delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti obbligazionari non possono essere complessivamente
superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli dell’entrata e non possono avere altra forma di
finanziamento, salvo le eccezioni previste per legge.
L'art. 1, comma 443 della legge di stabilità 2013 recita:" in applicazione del secondo periodo del
comma 6 dell'art. 162 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i proventi da alienazioni di beni
patrimoniali disponibili possono essere destinati esclusivamente alla copertura di spese di investimento
ovvero, in assenza di queste o per la parte eccedente, per la riduzione del debito".
Ad ulteriore rafforzamento dei principi appena ricordati, sia pure in via di interpretazione
sistematica, sovviene l'altra novella normativa introdotta dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità che
modifica l'art. 193, comma 3, del TUEL - dove è dettata la disciplina generale concernente le misure da
adottare per il ripiano del disavanzo di amministrazione - prevedendo che i proventi da alienazione dei
beni patrimoniali disponibili possono essere utilizzati solo con riferimento a squilibri di parte capitale.
Ancora nel contesto della ricognizione normativa va fatto riferimento all’art. 255 comma 9 del
TUEL concernente l'acquisizione e la gestione dei mezzi finanziari per il risanamento degli enti che
hanno dichiarato il dissesto il quale deroga alle disposizioni vigenti che attribuiscono specifiche
destinazione ai proventi derivanti da alienazione di beni, consentendone diversa utilizzazione laddove sia
necessario per il finanziamento della massa passiva.
Norma di analogo tenore è, infine, quella introdotta dall'art. 3, comma 1, lett r) del D.L. 174/2012
che ha introdotto l'art 243-bis del TUEL che al comma 8, lett g) prevede che se l'ente che ha presentato il
piano pluriennale di riequilibrio finanziario intende accedere al fondo di rotazione per assicurare la
stabilità finanziaria degli enti locali di cui all'art. 243-ter, deve prevedere l'impegno ad alienare i beni
patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali dell'ente.
Dal quadro normativo vigente, così ricostruito, emerge con evidenza, innanzitutto, la volontà del
legislatore di rafforzare la virtuosità nella gestione del bilancio degli enti locali, ponendo il divieto
ineludibile della destinazione di risorse provenienti dal patrimonio al finanziamento della parte corrente;
in secondo luogo emerge, anche qui con chiarezza, una nuova deroga a tale principio, al pari di quella già
codificata nel richiamato comma 9 dell'art. 255 TUEL, poc'anzi richiamata, in caso di accesso al fondo di
rotazione per il finanziamento del piano di riequilibrio pluriennale. In sostanza si configurano discipline
parallele motivate dal fatto che in entrambi i casi è necessario fronteggiare una situazione di grave
precarietà finanziaria dell'ente.
La nuova disciplina dettata dal richiamato comma 8, lett. g, dell'art. 243-bis, non sembra contenere
alcuna limitazione circa la destinazione dei proventi delle alienazioni dei beni patrimoniali disponibili in
quanto, come avviene nel caso del dissesto, si tratta di risorse destinate al finanziamento complessivo
304
della massa passiva ed evidentemente giustificata dall'accertata insufficienza delle altre risorse attivate
dall'ente e provenienti dal proprio bilancio.
In virtù di quanto fin qui argomentato, la questione di massima prospettata va definita nel senso che i
proventi da alienazione di beni patrimoniali disponibili non possono avere destinazione diversa da quelle
indicate negli artt. 1, comma 443 della legge di stabilità 2013 e 193, comma 3, del TUEL, come
modificato dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità 2013, salvo i casi contemplati dal TUEL in
materia di dissesto (art. 255) e di accesso al fondo di rotazione di cui all'art. 243-ter e per le finalità di cui
all'art. 243-bis del TUEL, casi nei quali detti proventi concorrono a finanziare l'intera massa passiva.
P.Q.M.
1. Le questioni di massima poste dalla Sezione regionale di controllo per il Lazio trovano soluzione
nei seguenti termini:
a) “Se l’esclusione prevista dall’art. 4, comma 5, del decreto legge 174/2012 (… e comunque non
derivanti da riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267…) riguarda anche i debiti fuori bilancio riconosciuti dall’Ente ai fini della
predisposizione del piano, di cui all’art. 243bis, comma 7, come introdotto dal decreto legge
174/2012.
L’esclusione dei debiti fuori bilancio dalle spese per il cui pagamento è possibile utilizzare le risorse
del fondo di rotazione di cui all’art. 4, comma 5, del d.l. 174/2012, deve essere riferita anche ai debiti
fuori bilancio riconoscibili ai fini della predisposizione dei piani di riequilibrio che, per quel che riguarda
il finanziamento, devono trovare copertura con le misure strutturali di risanamento previste dal piano
secondo le disposizioni che regolano la materia, o secondo le modalità specifiche indicate dallo stesso
D.L. 174/2012 laddove riferiti a spese di investimento.
b ) “ Se l’ammontare dell’anticipazione e/o dell’intero importo concesso a valere sul fondo di
rotazione di cui all’art. 243 ter del TUEL, debba essere accertato in entrata al Titolo V e in uscita
al Titolo III per l’intero importo e, una volta accertato e riscosso nel primo anno di riferimento, sia
finalizzato a ricondurre l’Ente in equilibrio, fermo restando che l‘ente non può avvalersi di esso
per incrementare la capacità di spesa attraverso il finanziamento di muove e maggiori spese”.
L’importo dell’anticipazione concessa a valere sul fondo di rotazione di cui all’art. 243 ter del TUEL,
concorrendo alla determinazione del risultato di amministrazione, può generare effetti espansivi della
capacità di spesa. Per tale ragione è necessario che gli effetti sul predetto saldo siano integralmente
sterilizzati dal primo anno di attivazione dell’anticipazione e, per conseguenza, da quelli successivi fino
alla completa restituzione dell’anticipazione ottenuta. Tale obiettivo di neutralizzazione può essere
conseguito iscrivendo nei fondi vincolati dell’esercizio di accertamento dell’entrata una somma, pari
all’importo dell’anticipazione assegnata dal fondo di rotazione, come “Fondo destinato alla restituzione
dell’anticipazione ottenuta dal fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria dell’ente”. Negli
305
esercizi successivi il fondo sarà progressivamente ridotto dell’importo pari alle somme annualmente
rimborsate con rate semestrali come previsto dal decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze, in data 11 gennaio 2013, che verranno impegnate e pagate
secondo i surricordati criteri di imputazione.
c) Se sia possibile derogare, in forza della specialità della normativa sul riequilibrio, agli attuali
limiti stabiliti in materia di copertura di disavanzi di parte corrente con proventi derivanti da
alienazioni immobiliari, similmente a quanto già avviene per gli enti in condizione di dissesto
finanziario (artt. 244 segg. TUEL).
I proventi da alienazione di beni patrimoniali disponibili non possono avere destinazione diversa da
quelle indicate negli artt. 1, comma 443 della legge di stabilità 2013 e 193, comma 3, del TUEL, come
modificato dall'art. 1, comma 444 della legge di stabilità 2013, salvo i casi contemplati dal TUEL in
materia di dissesto (art. 255) e di accesso al fondo di rotazione di cui all'art. 243-ter e per le finalità di cui
all'art. 243-bis del TUEL, casi nei quali detti proventi concorrono a finanziare l'intera massa passiva.
2. La Sezione regionale di controllo per il Lazio per lo specifico caso in esame adotta le conseguenti
decisioni in conformità alla presente delibera ai sensi dell’art. 6, comma 4, del d.l. 10 ottobre 2012, n.
174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Il Relatore Il Presidente
F.to Rinieri Ferone F.to Giuseppe Larosa
Depositata in segreteria il 20 Maggio 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
306
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 15 del 05 luglio 2013
Ulteriore pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi dell’art. 6, comma 4, d.l.
n. 174 del 2012, specificativa dell’ indirizzo già espresso con delibera n. 12/2013/QMIG, in
merito al sistema di verifica delle spese dei Gruppi consiliari regionali ex art. 1, commi da 9
a 12, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213.
307
Corte dei Conti Sezione delle Autonomie
N. 15/SEZAUT/2013/QMIG
Adunanza del 5 luglio 2013
Presieduta dal Presidente della Corte – Presidente della Sezione delle autonomie
Luigi GIAMPAOLINO
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Nicola MASTROPASQUA,
Mario FALCUCCI, Claudio IAFOLLA, Ciro VALENTINO,
Enrica LATERZA, Roberto TABBITA
Supplenti Consiglieri Rosario SCALIA, Giovanni MOCCI, Luisa
D’EVOLI, Andrea LIBERATI, Alessandro PALLAORO,
Gianfranco POSTAL
Primi Referendari Francesco ALBO, Chiara VETRO, Benedetta
COSSU
Referendari Donato LUCIANO, Luigi DI MARCO, Beatrice
MENICONI
Consiglieri Teresa BICA, Francesco PETRONIO, Carmela IAMELE,
Alfredo GRASSELLI, Rinieri FERONE, Francesco UCCELLO,
Adelisa CORSETTI
VISTO l’art. 100, secondo comma, della Costituzione;
VISTO il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214 e
successive modificazioni;
VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e successive modificazioni;
VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131;
VISTO il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti,
approvato dalle Sezioni riunite con la deliberazione n. 14 del 16 giugno 2000 e successive
modificazioni;
VISTO l’art. 1, commi 9-12, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, che prevede il controllo delle Sezioni regionali sui
rendiconti presentati dai Gruppi consiliari istituiti presso le Assemblee regionali;
308
VISTO l’art. 6, comma 4, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174;
VISTA la delibera della Sezione delle autonomie n. 12/SEZAUT/2012/QMIG emanata il 5 aprile
2013;
CONSIDERATO che il controllo esterno dei rendiconti dei Gruppi consiliari, avviato
sperimentalmente con riferimento all’esercizio 2012, ha fatto emergere, in assenza di norme transitorie
recate dal d.l. n. 174 del 2012, problematiche di rilevante complessità e comportamenti operativi
fortemente divaricati in sede regionale, quanto all’applicazione della citata delibera n. 12/2013;
VISTA la nota n. 7057 del 2 luglio 2013, con la quale è stata convocata la Sezione delle autonomie
per il 5 luglio 2013 al fine di un riesame, alla luce della concreta esperienza applicativa, delle
determinazioni assunte con la delibera n. 12/2013;
UDITI i relatori Presidente di Sezione Giuseppe Salvatore Larosa e Consigliere Adelisa Corsetti
nell’adunanza del 5 luglio 2013.
PREMESSO
1. L’art. 1, commi da 9 a 12, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012, n.
213, ha previsto un compiuto sistema di verifica delle spese dei Gruppi consiliari regionali dettando un
articolato procedimento che parte delle modalità della rendicontazione e si conclude con la disciplina
giuridica degli effetti della mancata presentazione del rendiconto o della sua irregolarità.
Con delibera n. 12/SEZAUT/2013/QMIG, la Sezione delle autonomie ha ritenuto opportuno
adottare una pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi dell’art. 6, comma 4, d.l. n. 174
del 2012, al fine di procedere alla prima applicazione della richiamata attività di controllo fin
dall’esercizio 2012.
Nella pronuncia è stato affermato, preliminarmente, che il nuovo sistema, previsto d.l. n. 174 del
2012, trova applicazione a decorrere dalla rendicontazione per l’esercizio annuale 2013, come risulta
anche dal fatto che per la sua attuazione sono state emanate disposizioni regolamentari di dettaglio che
sono intervenute nel 2013 (cfr. DPCM 21 dicembre 2012, pubblicato nella G.U. n. 28 del 2 febbraio
2013).
Con riferimento all’esercizio 2012, la Sezione ha considerato che l’obbligo di rendicontazione
delle somme attribuite ai Gruppi consiliari per la loro attività, nei vari ordinamenti regionali, già
formava oggetto di specifica disciplina, normativa o regolamentare, ragion per cui ha ritenuto
suscettibile di immediata operatività l’attività di verifica attribuita alle Sezioni regionali con riferimento
al primo rendiconto redatto dopo l’introduzione del decreto in parola, ossia a quello 2012.
Gli indirizzi posti dalla Sezione delle autonomie hanno riguardato, esclusivamente, le Sezioni
operanti presso le Regioni a statuto ordinario, in quanto l’art. 1, comma 16, d.l. n. 174 del 2012, assegna
alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano il termine di un anno per
consentire l’adeguamento dei rispettivi ordinamenti.
2. Le risultanze delle prime attività di controllo hanno fatto emergere una diversificata gamma di
problematiche legate alla eterogeneità delle discipline regionali, sia di quelle preesistenti al d.l. n. 174
del 2012, sia di quelle di adeguamento alle disposizioni del medesimo.
Proprio l’accennata disomogeneità delle normative regionali e, conseguentemente, dei canoni
interpretativi sui quali le Sezioni regionali di controllo hanno fondato le loro decisioni, ha reso
necessario provvedere all’odierna convocazione della Sezione delle autonomie, al fine di adottare
un’ulteriore pronuncia di orientamento, di natura vincolante, ai sensi dell’art. 6, comma 4, d.l. n. 174 del
2012.
Nel riconsiderare la problematica in esame, è opportuno soffermare l’attenzione sul mutamento
del quadro normativo che ha disciplinato il controllo esterno della Corte, precedentemente non
ipotizzabile. Tale controllo si appunta su un documento formale (il rendiconto); è svolto secondo precise
regole normative e non si spinge a valutare i comportamenti.
309
In relazione a quanto fin qui considerato, si pone l’esigenza di una puntuale esplicitazione dei
principi di diritto affermati con la precedente delibera, per una efficace e uniforme partenza dei nuovi
controlli, dall’esercizio 2013.
CONSIDERATO
3. Preliminarmente, è necessario ribadire che il controllo attribuito alle Sezioni regionali della
Corte dei conti trova immediata applicazione, per cui le stesse Sezioni regionali sono chiamate a
svolgere le relative attività con riferimento al primo rendiconto redatto dopo l’introduzione del d.l. n.
174 del 2012, ossia a quello relativo all’esercizio finanziario 2012.
4. In ordine alla questione concernente l’applicabilità o meno, all’esercizio 2012, dell’intero
quadro procedimentale delineato dall’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, va anche qui ribadito, in
ossequio al principio di irretroattività della legge, che l’immediata applicazione deve intendersi
circoscritta all’ampliamento delle competenze della Corte dei conti per effetto dell’art. 100, comma 2,
Cost. e della interpositiolegislatoris.
Pertanto, si conferma che le disposizioni precettive recate dal decreto in parola e,
conseguentemente, l’impianto sanzionatorio, producono effetti soltanto dall’esercizio 2013. Ciò in
quanto le fattispecie oggetto di verifica sono state completate soltanto nell’esercizio 2013, sicché le
nuove regole non possono essere applicate a spese effettuate secondo moduli vigenti nell’esercizio
precedente.
In effetti, i previgenti ordinamenti regionali già prevedevano forme procedimentalizzate di
verifica dei rendiconti dei Gruppi Consiliari, nonché gli effetti di un riscontro negativo.
Si tratta di un procedimento compiuto, pienamente vigente per l’esercizio 2012, nel quale, in
coerenza con la citata delibera della Sezione delle autonomie, si inserisce l’attività resa dalla Corte dei
conti sui documenti contabili dei Gruppi Consiliari.
In tali limiti si esauriscono gli effetti delle delibere delle Sezioni regionali di controllo relative
all’esercizio 2012 alle quali, va ripetuto, non sono applicabili le conseguenze previste dal d.l. n. 174 del
2012.
Peraltro avverso dette delibere, ove si ritengano lesive di interessi protetti, può essere introdotto
il procedimento giurisdizionale disciplinato dall’art. 3, d.l. n. 174 del 2012, quale modalità attuativa
della giurisdizione esclusiva della Corte dei conti in materia di contabilità pubblica ai sensi dell’art. 103,
comma 2, Cost. (cfr. C. conti, Sez. riun. giurisd., 12 giugno 2013, n. 2/2013/EL).
5. Al fine di garantire la corretta attuazione delle disposizioni in parola, e tenuto conto
dell’oggettiva disomogeneità delle norme regionali, le delibere già adottate dalle Sezioni regionali di
controllo sono da interpretare in conformità agli indirizzi assunti con la presente deliberazione.
P Q M
la pronuncia della Sezione delle autonomie della Corte dei conti sulla questione di massima
concernente le modalità di controllo dei rendiconti dei Gruppi consiliari da parte delle Sezioni regionali,
relativi all’esercizio 2012, specificativa della deliberazione n. 12/2013, è nei seguenti termini:
a) il controllo delle Sezioni regionali della Corte dei conti sui rendiconti relativi all’esercizio
2012 ha efficacia ricognitiva della regolarità dei documenti contabili e si inserisce in un
percorso finalizzato all’integrale applicazione dei nuovi controlli a decorrere dal 2013;
b) le disposizioni precettive recate dall’art. 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012 e, in
particolare, l’impianto sanzionatorio, si applicano dall’esercizio 2013;
c) le delibere già emesse dalle Sezioni regionali di controllo sono da interpretare in
conformità agli indirizzi sopra indicati.
310
Dispone che, a cura della Segreteria delle Sezione delle autonomie, copia della presente
deliberazione sia trasmessa alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, che si
conformeranno ai principi di diritto enunciati.
I Relatori Il Presidente
F.to Giuseppe LAROSA F.to Luigi GIAMPAOLINO
F.to Adelisa CORSETTI
Depositata in segreteria il 5 luglio 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco Recchia
311
CORTE DEI CONTI
DELIBERAZIONE n. 22 del 13 settembre 2013
Questioni interpretativo-applicative concernenti le norme che regolano la procedura di
riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243-bis e 243-quinquies del TUEL come
introdotti dall’art. 3, comma 1 lett. r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito
dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
312
Corte dei Conti Sezione del le autonomie
N. 22 /SEZAUT/2013/QMIG
Adunanza del 13 settembre 2013
Presieduta dal Presidente della Corte f.f. – Presidente della Sezione delle autonomie
Raffaele SQUITIERI
Composta dai magistrati:
Presidenti di Sezione Giuseppe Salvatore LAROSA, Mario FALCUCCI, Antonio DE
SALVO, Claudio IAFOLLA, Raffaele DEL GROSSO, Ciro
VALENTINO, Ennio COLASANTI, Enrica LATERZA, Anna
Maria CARBONE, Roberto TABBITA, Salvatore SFRECOLA,
Renzo DI LUCA, Maria Giovanna GIORDANO, Giovanni
DATTOLA, Carlo CHIAPPINELLI
Consiglieri Teresa BICA, Rosario SCALIA, Francesco PETRONIO, Josef
Hermann RÖSSLER, Carmela IAMELE, Alfredo GRASSELLI,
Rinieri FERONE, Luisa D’EVOLI, Francesco UCCELLO,
Adelisa CORSETTI, Gianfranco POSTAL
Primi Referendari Marco BONCOMPAGNI, Francesco ALBO, Gianluca
BRAGHÒ, Giuseppe TETI
Visto l’art. 100, comma 2, della Costituzione;
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con Regio Decreto 12
luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e
controllo della Corte dei conti;
Visto l’art. 17 co. 31 del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78 convertito con modificazioni
nella legge 3 agosto 2009, n. 102;
313
Visto l’art 6, comma 4, del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con
modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 il quale dispone che in presenza di
interpretazioni discordanti delle norme rilevanti per l’attività di controllo o consultiva o per la
risoluzione di questioni di massima di particolare rilevanza, la Sezione delle Autonomie emana
delibera di orientamento alla quale le Sezioni regionali di controllo si conformano.
Visto il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei
conti, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000 e successive modificazioni;
Vista la deliberazione n. 232/2013/QMIG del 25 giugno 2013, con la quale la Sezione
regionale di controllo per la Campania ha rimesso, per il tramite del Presidente della Corte dei
conti, una serie di questioni di massima, in relazione alla presentazione dei piani di riequilibrio
finanziario pluriennale da parte di alcuni Comuni della Regione stessa.
Vista la nota 7846 del 3 settembre 2013 con la quale il Presidente della Corte ha
convocato l’adunanza della Sezione delle Autonomie per il 13 settembre 2013 ed ha stabilito il
relativo ordine del giorno, nonché la nota 8045 in data 11 settembre 2013 di integrazione
dell’ordine del giorno, con iscrizione al punto 1-bis della questione di massima di particolare
rilevanza deferita dalla Sezione regionale di controllo per la Liguria con deliberazione n.
69/2013, anche questa concernente la disciplina procedimentale dei piani di riequilibrio
finanziario pluriennale ex art. 243-bis TUEL e seguenti;
Uditi all’odierna seduta i relatori consigliere Dott. Rinieri FERONE per il punto 1
dell’o.d.g. e consigliere Dott.ssa Luisa D’EVOLI per il punto 1-bis;
PREMESSO
A) RIEPILOGO DELLE QUESTIONI PROPOSTE DALLA SRC PER LA CAMPANIA
Con deliberazione n. 232/2013/QMIG del 25 giugno 2013, la Sezione regionale di
controllo per la Campania, in relazione alla presentazione dei piani di riequilibrio finanziario
pluriennale da parte di alcuni Comuni della Regione ha sollevato le seguenti questioni di
massima, esponendo nella delibera di rimessione le proprie opzioni interpretative;
A1)Se la verifica del requisito della tempestività e del rispetto dei termini della
procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis, comma 5, del TUEL costituisca
un accertamento che compete esclusivamente al Ministero dell’Interno, il quale nel caso di
tardiva approvazione del piano da parte dell’ente locale ai sensi dell’art. 243-bis, comma 5, del
TUEL, deve trasmettere gli atti al Prefetto, con assegnazione al Consiglio dell’ente del termine
314
non superiore a venti giorni per la deliberazione di dissesto (in applicazione dell’art. 6, comma
2, del d.lgs. n. 149/2011, richiamato dall’art. 243-quater, comma 7, del TUEL); ovvero se ciò
integri un accertamento autonomo, pregiudiziale o preliminare, su cui la Corte possa o debba
deliberare prima dell’analisi sulla relazione finale redatta dalla Commissione ex art. 243-
quater, comma 1, del TUEL; ovvero ancora, se la Sezione regionale di controllo, chiamata a
norma del comma 3 dell’art. 243-quater del TUEL a deliberare “sull’approvazione o sul
diniego del piano, valutandone la congruenza ai fini del riequilibrio” debba accertare il
rispetto della procedura ex art. 243-bis del TUEL sotto il profilo temporale unitamente agli altri
aspetti della procedura di riequilibrio finanziario e, dunque, solo successivamente in fase di
delibera sull’approvazione o sul diniego del piano. Alla questione appena riassunta accedono
altre due questioni complementari relative alla disciplina dell’esecutività delle delibere e del
calcolo dei termini, che sono esposte, per una migliore organizzazione del testo, nella parte
relativa all’esposizione delle opzioni interpretative, rubricate sotto le lettere a) e b) del punto
C.1.1.
A2) Se, qualora si ritenga che l’accertamento sulla tardività della procedura di
ripiano sia di competenza della Sezione regionale di controllo, quest’ultima possa mediante
l’adozione di apposita ordinanza e/o deliberazione, ordinare alla Commissione di
predisporre l’istruttoria di valutazione del piano, in caso di divergenza di posizioni circa la
tempestività delle procedure.
A3) Se in caso di revoca della delibera di ricorso alla procedura sussista un
margine di discrezionalità in capo all’amministrazione per cui questa, in presenza di
giustificate e documentate motivazioni, possa intervenire anche oltre il termine perentorio
dei 60 giorni; ovvero se l’amministrazione locale non possa adottare l’atto di revoca della
delibera di adesione al piano allorquando sia scaduto il termine per la sua approvazione.
A4) Se la deliberazione sul piano di riequilibrio pluriennale debba essere assunta
in adunanza pubblica o in camera di consiglio.
A5) Se la Sezione regionale di controllo possa, in sede di deliberazione
sull’approvazione o sul diniego del piano, attivare il contraddittorio sugli stessi rilievi già
effettuati dalla commissione, laddove si ritenessero non sufficienti i chiarimenti ottenuti in
sede di istruttoria ministeriale e/o le considerazioni della commissione nella relazione
illustrativa; ovvero se ciò sia precluso alla Sezione, in quanto l’ente ha già avuto modo di
svolgere osservazioni e/o integrazioni nella fase precedente;
- se la Sezione possa chiedere all’amministrazione proponente di esibire documenti che
non siano stati esaminati (o che si ritengano non compiutamente esaminati) dalla commissione
315
nonché se debba considerare, contestualmente alla relazione e al piano, documenti inviati
autonomamente dall’ente che non siano prodotti nella fase precedente; ovvero se la produzione
di ogni tipo di documento riguardi solo la fase antecedente la delibera.
A6) Se debba essere immediatamente comunicato alle amministrazioni interessate il
mero dispositivo della deliberazione ovvero se quest’ultimo debba essere reso pubblico,
contestualmente alla deliberazione, comprensiva delle motivazioni;
A7) Se la verifica della regolare approvazione del bilancio di previsione e dell’ultimo
rendiconto nei termini di legge concreti un requisito di ammissibilità alla procedura; ovvero se
si tratti di una questione attinente al merito che la Sezione regionale di controllo deve valutare
in via preliminare oppure unitamente agli altri elementi, allorquando si pronunci
sull’approvazione o sul diniego del piano.
B) QUESTIONI PROPOSTE DALLA SRC PER LA LIGURIA
La SRC per la Liguria con la delibera n.69/2013, propone alla SdA questioni di massima
originate da due quesiti posti dalla Amministrazione Provinciale di Imperia in materia di
procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis e segg. del TUEL e che di seguito
si riassumono:
B.1 “se, nelle ipotesi di predissesto finanziario determinato da rischio di incapacità
funzionale dell’Ente e cioè nelle ipotesi di squilibrio strutturale funzionale che impedisce la
predisposizione di un bilancio di previsione annuale e pluriennale, sia possibile fare ricorso
alla procedura di riequilibrio di cui all’art. 243-bis del TUEL e se in tal caso la
presentazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale entro il termine previsto per
l’approvazione del bilancio di previsione, sospenda, comunque, i termini dell’approvazione
del bilancio di previsione”;
B.2 “se, nelle ipotesi di deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio dichiarata
immediatamente eseguibile, il termine di 60 giorni per l’adozione del piano di riequilibrio di
cui al comma 5 dell’art. 243-bis del TUEL decorra dalla data di esecutività, ovvero dalla
data di adozione della deliberazione di ricorso alla procedura di riequilibrio”.
316
C) OPZIONI INTERPRETATIVE FORMULATE DALLE SEZIONI REMITTENTI.
La Sezione per la Campania nell’articolare le motivazioni che fondano le suddette
questioni di massima, ha fornito un’ampia esposizione della problematica, evidenziando anche
possibili opzioni interpretative.
C.1. (Questioni A1 e A2). In relazione ai primi due quesiti relativi all’accertamento
della sussistenza del requisito della tempestività e agli eventuali provvedimenti da adottare, la
Sezione ha fatto riferimento ad un caso in cui, ritenuta tardiva l’adozione della delibera del piano
di riequilibrio rispetto al termine perentorio stabilito dall’art. 243-bis, comma 5 (60 giorni dalla
data di esecutività della delibera di ricorso al piano), il Ministero dell’Interno - Direzione
centrale della Finanza locale - ne ha riferito alla Sezione regionale di controllo ed al Prefetto e
non ha avviato la prevista istruttoria. In sostanza, la commissione di cui all’art.243-quater,
comma 1, del TUEL ha ritenuto tale constatazione sufficiente all’arresto del procedimento.
La Sezione remittente ha prospettato diverse possibili soluzioni:
a) presupponendo che la Sezione regionale di controllo disponga del procedimento solo al
termine dell’istruttoria della commissione, ipotizza che l’accertamento della tardività della
delibera del piano competa al Ministero (rectius alla commissione) che ne dà
comunicazione al Prefetto per l’attività sostitutiva ex art. 6, comma 2, del d.lgs.
149/2011;
b) ipotizzando, invece, che la Sezione sia competente a verificare la tempestività degli
adempimenti procedimentali, tra cui quello in argomento, prima della conclusione
dell’istruttoria della commissione, tale accertamento avrebbe natura di pregiudiziale di
rito al cui esame dovrebbe essere subordinato l’inizio dell’istruttoria della
commissione. Corollario di questa tesi sarebbe anche ritenere intestato alla Sezione
regionale il potere di pronunciarsi, sempre in via pregiudiziale (la Sezione riferirebbe
tale pronuncia al novero delle preliminari al merito), nei casi in cui il piano
pluriennale, pur approvato nei termini, sia assolutamente e totalmente carente di
congrue misure di risanamento (la Sezione remittente evoca, in proposito, la delibera
2/2013 della SRC per la Calabria che ha ritenuto equivalente negli effetti la
presentazione di un piano assolutamente insufficiente alla finalità di risanamento
all’ipotesi della non presentazione del piano). Quest’ultimo punto però non risulta
ricapitolato nel dispositivo per cui non è posta alcuna questione di massima.
c) la terza ipotesi contemplerebbe il potere della Sezione di pronunciarsi sulla tardività solo
in sede di esame del merito del piano, evocando, in questo caso, la recente pronuncia
317
n. 2/2013 delle SS.RR. in speciale composizione che, nell’ipotesi di presentazione di
un piano, ancorché del tutto insufficiente alla finalità di risanamento, ha affermato la
necessità di una preliminare valutazione della commissione sul piano. Nella stessa
sentenza, come ricorda la Sezione remittente, si precisa che sussiste l’esclusiva
competenza della Sezione regionale alla pronuncia in caso di mancato rispetto del
termine, senza presentazione di alcun piano.
C.1.1. Sullo specifico quesito in merito alla competenza della Sezione regionale circa
l’accertamento della tardività della procedura vengono prospettate due questioni ad esso
concettualmente complementari:
a) se il termine previsto per l’esecutività delle deliberazioni dell’ente locale, non
immediatamente esecutive, decorra dal primo giorno di pubblicazione o dall’ultimo giorno della
compiuta pubblicazione all’albo pretorio;
b) se ai fini del calcolo del termine perentorio dei 60 giorni ex art. 243-bis, comma 5,
del TUEL debba applicarsi l’art. 155, commi 1, 4, 5 c.p.c. per cui “Nel computo dei termini a
giorni o ad ore, si escludono il giorno iniziale o l’ora iniziali” (art. 155, comma 1 c.p.c.) e “ se il
giorno di scadenza è festivo, la scadenza è prorogata di diritto al primo giorno seguente non
festivo” (art. 155, comma 4, c.p.c.), con equiparazione del giorno festivo al sabato (art. 155,
comma 5, ultima parte, c.p.c.);
Sul punto sub a), la Sezione remittente ha illustrato le due tesi note: la prima, che riposa
sull’interpretazione letterale della norma art. 134, comma 3 del TUEL (“Le deliberazioni non
soggette a controllo necessario o non sottoposte a controllo eventuale diventano esecutive dopo il
decimo giorno dalla loro pubblicazione”), seguita in modo prevalente dagli enti locali, secondo
la quale l’esecutività si realizza all’undicesimo giorno dall’inizio della pubblicazione all’albo
pretorio. La seconda che, invece, individua il complessivo procedimento di pubblicazione e gli
effetti che ne conseguono secondo un’articolazione che vedrebbe, prima, il compiersi del
subprocedimento della pubblicazione con il decorso dei quindici giorni previsti dall’art. 124,
comma 1 del TUEL (“Tutte le deliberazioni …sono pubblicate mediante pubblicazione all’albo
pretorio…per quindici giorni consecutivi…”) e, quindi, il maturare dell’esecutività alla scadenza
del decimo giorno dall’eseguita pubblicazione ai sensi dell’art. 134, comma 3 TUEL.
Sul punto sub b) che riguarda i criteri per il computo dei 60 giorni entro i quali, ai sensi
dell’art. 243-bis, comma 5, il Comune che ha deliberato il ricorso al piano di riequilibrio deve
deliberare tale strumento di risanamento, la Sezione si sofferma a dar conto, da un lato, degli
318
orientamenti che negano l’applicabilità dell’art. 155 c.p.c. e quindi l’esclusione del giorno
iniziale che, invece, deve essere calcolato e l’esclusione della regola della proroga del termine al
primo giorno non festivo se la scadenza dovesse cadere in un tale giorno; dall’altro,
dell’orientamento opposto e cioè dell’applicabilità dell’art. 155 c.p.c. espressivo di un principio
di carattere generale secondo un orientamento del Consiglio di Stato (Sez. VI, sentenza n. 4752
del 7 settembre 2012).
C.2. (Questione A3). La questione concernente la possibilità per l’amministrazione di
revocare la delibera anche dopo il termine perentorio di 60 giorni ex art. 243-bis, comma 5,
TUEL è stata sollecitata da una specifica vicenda relativa ad un Comune che, dopo aver
deliberato il ricorso al piano di riequilibrio, non solo non ha adottato il piano entro il termine di
60 giorni, ma ha revocato, a termine già scaduto, la precedente delibera.
La Sezione remittente ha illustrato la questione ripercorrendo le precedenti delibere di
questa SdA che hanno trattato la materia, nelle quali sono resi gli indirizzi interpretativi secondo
i quali è da ritenere ammissibile la facoltà di revocare la delibera di ricorso al piano entro il
sessantesimo giorno (Deliberazione n. 16/SEZAUT/2012/INPR), ma che se la decisione
interviene dopo il decorso dei 60 giorni tale revoca potrebbe considerarsi equivalente alla
mancata presentazione del piano ex art. 243-quater, comma 7 e produrre gli stessi effetti
connessi dalla legge a questa fattispecie. Orientamento interpretativo che riposa sulla necessità di
garantire la tutela dei rilevanti interessi sottesi alla natura perentoria del ripetuto termine
intestati all’amministrazione stessa ed ai terzi titolari di rapporti giuridici con le amministrazioni,
il tutto secondo le argomentazioni svolte nelle deliberazioni n. 11/SEZAUT/2013/INPR e
13/SEZAUT/2013/INPR.
Tuttavia la Sezione si dà carico di considerare anche la diversa opzione interpretativa
dell’ammissibilità della revoca, atteso che tra le fattispecie elencate nell’art. 243-quater, comma
7 del TUEL, considerate “fattispecie legali tipiche di condizioni di dissesto” (cfr. deliberazione
SdA 13/2013 già citata), non figura la revoca tardiva che, attesa la natura appena esplicitata delle
prime, non potrebbe ad esse essere equiparata, in assenza di un intervento nomofilattico. D’altra
parte, aggiunge la Sezione campana, sarebbe ipotizzabile una sorta di resipiscenza del Comune
che dopo aver deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio, ritenga possibile risanare il
bilancio con le misure ex art. 193 e 194 TUEL.
319
C.3. (Questione A4) Per quel che riguarda il rito, camerale o adunanza pubblica, da
seguire per la deliberazione sul piano di riequilibrio la Sezione remittente ha configurato l’ipotesi
di interpretazioni discordanti legittimanti l’intervento nomofilattico ex art.6, comma 4 del D.L.
174/2012, atteso che - come si è già verificato - alcune Sezioni regionali hanno agito in maniera
differente e richiama in proposito le deliberazioni della Sezione regionale di controllo per la
Calabria (nn. 18, 19 e 20 del 2013), tutte assunte in camera di consiglio (anche se con le stesse la
Sezione non si è pronunciata sui piani ma agli effetti ex art. 243-quater, comma 7 del TUEL) e
la delibera 28/2013 della Sezione regionale di controllo per la Sicilia (anche questa ex art. 243-
quater, comma 7) assunta in adunanza pubblica.
Nel prendere posizione sul punto, la Sezione remittente sostiene che nella procedura in
esame (…) sono presenti elementi sia formali che sostanziali, riconducibili all’istituto del
contraddittorio. (…) ed ipotizza un contrasto tra commissione ex art 155 e comune quando la
relazione finale della commissione concluda per il diniego dell’approvazione. In queste ipotesi il
ruolo terzo della Sezione regionale, da svolgersi in pubblica adunanza, potrebbe individuare una
soluzione e prevenire le previste impugnazioni innanzi alle Sezioni riunite.
Diversamente e cioè se si ritiene che il compito della Corte di verificare la congruenza
del piano ai fini di risanamento si esaurisca in una puntuale valutazione del piano alla luce della
relazione finale senza l’esercizio di ulteriori poteri istruttori, risulta più coerente alla funzione la
semplificazione rituale della deliberazione in camera di consiglio.
C.4. (Questione A5) In ordine alla possibilità di attivare il contraddittorio in sede di
deliberazione sul piano di riequilibrio anche su rilievi già mossi dalla commissione, la Sezione
remittente, articolando le diverse ragioni, sostanzialmente ha posto la questione se alla Sezione
regionale di controllo, soprattutto dopo la modifica normativa introdotta dall’art. 10-ter del d.l.
35/2013, convertito dalla legge 64/2013 - che, fra l’altro, ha eliminato la previsione che
l’istruttoria del piano di riequilibrio fosse svolta, dalla commissione, anche sulla base delle
indicazioni fornite dalla Sezione regionali di controllo (oltre che sulla base delle Linee-guida
deliberate dalla SdA) - sia residuato un potere istruttorio autonomo finalizzato alla
determinazione definitiva da assumere sul piano. Più specificamente la Sezione remittente si
chiede se nell’esercizio di tale potere, ove ritenuto sussistente, la Sezione regionale di controllo
possa: a) rivedere le valutazioni concluse dalla commissione; b) acquisire e valutare nuovi
documenti da parte dell’Amministrazione che ha presentato il piano, ovvero chiedere un
approfondimento istruttorio alla commissione; c) considerare, sempre ai fini del giudizio di
320
congruenza sulle misure pianificate, ammissibili produzioni documentali, sia da parte dell’ente
locale, sia da parte della commissione, dopo il termine dei lavori istruttori di quest’ultima,
ovvero se ciò sia precluso dalla scadenza del termine procedimentale assegnato ex lege alla
commissione.
C.5. (Questione A6). Sul punto della necessità di comunicare immediatamente il solo
dispositivo o anche le motivazioni, la Sezione ha evidenziato la correlazione esistente tra il
termine di deposito delle motivazioni ed il decorso del termine di 30 giorni per l’impugnazione
del provvedimento innanzi alle Sezioni riunite in speciale composizione ai sensi dell’art. 243-
quater, comma 5 che potrebbero orientare a ritenere necessario il deposito immediato delle
motivazioni
C.6 (Questione A7). Sul punto relativo alla necessità della previa approvazione del
bilancio di previsione la Sezione ha richiamato la deliberazione n. 16/2013 della SdA nella quale
si puntualizza che l’approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione costituiscono
presupposti necessari per l’accesso alla procedura di riequilibrio; dal che, secondo la Sezione,
sembrerebbe desumersi una condizione di pregiudizialità di tali adempimenti la cui mancanza
configurerebbe una situazione di inammissibilità della procedura, ostativa allo stesso inizio
dell’istruttoria da parte della commissione di stabilità ex art. 155 TUEL.
Tuttavia la medesima Sezione, osservato che non esiste una previsione normativa che
avalli la prospettata pregiudizialità, ipotizza che una tale verifica appartenga all’ambito delle
valutazioni di merito ed in particolare al giudizio di congruenza e sostenibilità del piano, da
compiersi in sede di decisione sull’approvazione o sul diniego dell’approvazione.
La Sezione di controllo per la Liguria ha attivato la Sezione delle autonomie a seguito di
una richiesta di parere proposta dalla Provincia di Imperia. In fatto va premesso che l’ente, con
delibera in data 30 aprile 2013, dichiarata immediatamente eseguibile, ha deliberato il ricorso al
piano di riequilibrio. Con successiva delibera del 19 luglio 2013 ha approvato il piano trasmesso
alla Corte.
C.7 Sul primo quesito la SRC, valutato che i quesiti incidono su profili che attengono ad
indirizzi che la SdA ha deliberato nell’ambito della definizione delle LL.GG. dirette ad orientare
l’attività della Commissione per la stabilità finanziaria ex art. 155 TUEL, ha ritenuto opportuno
321
sollecitare un orientamento interpretativo univoco, rimettendo la questione ai sensi dell’art. 6,
comma 4, del D.L. 174/2012.
Nel merito la questione posta dalla Provincia è originata da uno degli indirizzi di
orientamento rassegnati nella delibera della SdA n. 16 del 13 dicembre 2012, nella quale si
afferma che “presupposto necessario per accedere alla procedura di riequilibrio è la regolare
approvazione del bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge”.
L’Amministrazione ritiene che tale condizione sia riferibile solo all’ipotesi di ricorso alla
procedura di riequilibrio per situazioni di predissesto finanziario determinato da rischio di
insolvenza dell’Ente, mentre non varrebbe per le ipotesi di predissesto finanziario determinato da
rischio di incapacità funzionale dell’Ente. Aggiunge la Provincia che in questi casi
l’approvazione del piano di riequilibrio, entro il termine previso per l’approvazione del bilancio
di previsione sospende, comunque, i termini per l’approvazione del bilancio. In senso contrario
sono statuiti gli indirizzi di cui alla richiamata delibera SdA n.16/2012, nei quali si esplicita che
“l’avvio della procedura non comporta la sospensione dei termini per la presentazione dei
documenti contabili”.
La SRC ligure concorda, invece, con la descritta ipotesi, precisando che la possibilità di
accedere alla procedura di riequilibrio in fattispecie come quella della Provincia di Imperia si
configura solo se l’insufficienza delle risorse della competenza, che rendono impossibile
pareggiare il bilancio, non configuri lo squilibrio strutturale funzionale ex art. 244 TUEL , ma si
tratti di una situazione di carattere straordinario che consenta di riportare, in breve tempo, il
bilancio in equilibrio.
C.8 Sulla seconda questione, la SRC espone che il termine ex art. 243-bis, comma 5
TUEL è termine perentorio e decorre dalla data di esecutività della delibera. Tuttavia, richiama
l’orientamento espresso dall’Amministrazione provinciale che privilegia la prospettiva
dogmatica dell’esecutività che, in quanto appartenente alla fase integrativa dell’efficacia del
provvedimento, consegue opelegisalla pubblicazione e che la clausola di immediata eseguibilità
non incide sul termine di esecutività che rimane quello fissato dall’art. 134, comma 3 TUEL, e
cioè dopo il decimo giorno dalla pubblicazione.
R I T E N U T O
1. Preliminarmente, il collegio, al fine di deciderle con un’unica deliberazione, dispone la
riunione delle questioni di massima rubricate ai punti C.1.1. lett. a) e b) e “B2” attesa l’identità
322
di materia, nonché, considerata la sostanziale coincidenza tematica, le questioni indicate sub
“A7” e “B1”.
2. Ancora in via preliminare, ed ai fini di un ordinato sviluppo della trattazione degli altri
argomenti è opportuno individuare, subito, tra le questioni poste, quelle che non presentano i
caratteri dell’ammissibilità per le ragioni che si vanno ad illustrare. Tali sono le questioni
riepilogate al punto C.1.1. lett. a) e b) nonché quella di cui al punto B.2 della premessa.
Le questioni poste attengono, una, alla disciplina normativa che regola l’esecutività delle
delibere dell’ente locale, (C.1.1. lett. a e B.2) un’altra alla disciplina generale del calcolo dei
termini procedimentali (C.1.1 lett. b) che non possono formare oggetto di questioni di massima
ex art. 6, comma 4 D.L. 174/2012, in quanto non risultano decisioni discordanti sui punti di
diritto evidenziati che rendano necessario ricomporre, in via nomofilattica, criteri interpretativi
ed applicativi delle disposizioni in esame già manifestati in termini divergenti.
Né sembra che sulle questioni in argomento possa configurarsi la particolare rilevanza
che legittimerebbe la pronuncia di orientamento.
In proposito vale osservare, sia per il caso di specie, sia in linea di principio, che sui punti
di diritto in questione l’uniformità interpretativa è realizzata, principalmente, dall’attività
nomofilattica che si sviluppa negli ambiti del diritto comune e sulla materia della legittimità
dell’azione amministrativa, che costituiscono i sistemi concettuali di riferimento per misurare la
rilevanza della questione.
Una pronuncia della SdA sui punti di diritto appena ricordati, non potrebbe che essere
limitata alla specifica procedura di riequilibrio pur riguardando aspetti di diritto che travalicano
ampiamente la specificità della procedura e, quindi, sicuramente inidonea a rendere effettiva la
funzione nomofilattica, anzi frammenterebbe la funzione interpretativa su istituti giuridici
comuni conseguendo un risultato esattamente opposto alla uniformità interpretativa.
3. Alla luce delle argomentazioni appena concluse ed in conformità ai principi di diritto che
regolano i criteri ermeneutici, per gli aspetti sia letterali che sistematici, alle rimanenti questioni
di massima possono essere date le soluzioni che si vanno ad illustrare.
323
4. Le questioni prospettate sub A1 e A2 vengono trattate congiuntamente attesa la stretta
correlazione che esiste tra le stesse per come sono state impostate nella formulazione delle
questioni.
Giova, innanzitutto, riassumerle in estrema sintesi ricordando che il punto di diritto
consiste nello stabilire la fase procedimentale e l’organo cui compete di verificare il rispetto dei
termini per la deliberazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-bis,
comma 5, del TUEL e di adottare i conseguenti provvedimenti.
La questione correlata consiste nello stabilire se, qualora si ritenga che l’accertamento
sulla tardività della procedura di ripiano sia di competenza della Sezione regionale di controllo,
quest’ultima possa provvedere con appropriato provvedimento, ordinanza o delibera, alle
necessarie determinazioni.
Le questioni in esame trovano riferimento in un caso concreto all’esame della Sezione
regionale remittente in cui la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, ricevuto
il piano non ha dato seguito all’istruttoria ritenendo scaduto il termine perentorio ex art. 243-bis,
comma 5; di ciò ha riferito alla Sezione stessa e ne ha notiziato il Prefetto competente.
Sul punto di diritto in esame, la Sezione campana richiama casi già decisi in maniera
diversa sia dalla Sezione regionale di controllo per la Calabria, sia dalla Sezione regionale di
controllo per la Regione siciliana, nei quali la constatazione della tardiva presentazione del
piano di riequilibrio è stata rilevata dalla Sezione che ha provveduto ad attivare la fase
prefettizia.
4.1. Innanzitutto sul punto va ricordato che si sono già pronunciate, in via di obiter, le SS.RR. in
speciale composizione ex art. 243-quater, comma 5 del d.lgs. 267/2000, introdotto dall’art. 3,
comma 1, lett. r) del D.L. 174/2012, convertito dalla legge 213/2012, con la sentenza n.
2/2013/EL. In tale decisione le SS.RR. esaminando i profili di ammissibilità di un ricorso
proposto da un comune calabrese contro la delibera con la quale la Sezione regionale di
controllo aveva ritenuto come non presentato nei termini previsti, un piano di riequilibrio i cui
contenuti erano stati ritenuti assolutamente insufficienti a configurare il risanamento dell’ente ed
aveva attivato la fase prefettizia della procedura ex art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011, hanno
ritenuto il gravame ammissibile pur mancando la pronuncia sul merito del piano (“la delibera di
approvazione o di diniego del piano può essere impugnata”). Nella sentenza è precisato che,
fermo restando il rispetto delle varie fasi procedimentali (notazione specificamente riferibile al
caso di specie nel quale è stato ritenuto necessario che la commissione valutasse realmente la
324
portata delle scarne, presuntivamente, inefficienti misure di risanamento proposte) la Sezione
regionale di controllo, ben può pronunciarsi anche sulla tardività della presentazione del piano di
riequilibrio. Più rilevante ai fini che qui ne occupa è la successiva affermazione contenuta nella
ripetuta sentenza in base alla quale la necessità della preventiva istruttoria da parte della
commissione ex art. 155 TUEL, è esclusa nella sola ipotesi in cui, entro il termine di sessanta
giorni previsto dall’art. 243-bis, comma 5, del d.lgs. 267/2000, non sia stata dall’Ente
presentata alcuna delibera di approvazione del piano di riequilibrio.
4.2. Questa Sezione condivide il ricordato orientamento giurisprudenziale sul punto della
competenza della Sezione a pronunciarsi sul rispetto del termine; tuttavia essendo richiesta una
pronuncia nomofilattica è necessario che di tale asserzione sia, da un lato, evidenziato, il
fondamento giuridico, dall’altro, anche alla luce della specificità della questione posta, sia
individuata la puntuale collocazione procedimentale dell’esercizio di tale attribuzione. Infatti, il
punto di diritto rilevante oggetto della questione posta dalla Sezione remittente non riguarda solo
l’individuazione dell’organo competente alla verifica in argomento, ma soprattutto se tale
verifica possa essere pregiudiziale al merito e possa prescindere da una preliminare valutazione
della commissione, ovvero affrontata solo congiuntamente al merito e dopo la relazione finale ex
art. 243-quater, comma 1 TUEL.
Per quel che riguarda il fondamento giuridico dell’attribuzione alla Sezione regionale di
controllo del potere di pronunciarsi sul mancato rispetto del termine perentorio di presentazione
del piano sovvengono considerazioni di coerenza sistematica dell’apparato normativo che regola
le misure di risanamento, innovato dalle recenti discipline in tema di dissesto guidato e
predissesto. In particolare, per quello che qui interessa, la riconduzione a sistema si impone per
la necessità di rendere concretamente operante la disciplina normativa contenuta nell’art. 243-
quater, comma 7, letto in combinato disposto con l’art. 6, comma 2 del d.lgs. n.149.
Nella norma, ossia nell’art. 243-quater comma 7, non è indicato l’organo cui spetta il
potere di iniziativa, cioè qual’é l’organo che, constatata la mancata presentazione del piano,
attiva il Prefetto.
Interpretando il combinato disposto cui si è accennato poc’anzi deve osservarsi che
l’espressione contenuta nell’art. 243-quater comma7, “…comportano l’applicazione dell’articolo
6, comma 2…”, va intesa nel senso che il verificarsi di una delle quattro fattispecie ivi
contemplate integri, sostanzialmente, la situazione che si verifica con l’accertamento del
perdurante inadempimento e della sussistenza delle condizioni di dissesto di cui al d-lgs. 149. In
sostanza si realizza quella situazione che chiude l’intervento delle Sezioni regionali di controllo
325
che hanno iniziato la procedura di dissesto guidato e cioè la constatazione che non c’è più lo
spazio per attuare le misure correttive.
In altri termini, come ai sensi dell’art. 6, comma 2 del d.lgs. 149 la mancata adozione
delle misure correttive comporta la dichiarazione obbligatoria di dissesto, previo accertamento
della sussistenza dei relativi presupposti da parte della Corte, così accade anche per la mancata
presentazione del piano nel termine perentorio indicato dalla legge, oltre che negli altri casi del
ripetuto comma 7 che qui, però, non interessano.
Tale accertamento, tenuto conto degli effetti che produce, poco sopra descritti, non può che
risalire all’organo cui è intestata la nuova funzione che, come giustamente osserva la Sezione
remittente nelle premesse, rientra perfettamente nei canoni e nel parametro delle funzioni della
Corte dei conti, quale organo di controllo deputato a garantire il rispetto della legittimità da parte
degli atti amministrativi e della corretta gestione finanziaria, nei termini compiutamente
esplicitati anche dalla giurisprudenza costituzionale.
Accertate le ragioni giuridiche della titolarità del potere, l’analisi esegetica va ora
spostata sul piano operativo-procedimentale, venendo così all’altro aspetto della questione e cioè
quello della collocazione procedimentale della verifica. In proposito bisogna muovere dalla
constatazione della netta distinzione delle varie fasi della complessa procedura operata dal
legislatore, attraverso una segmentazione delle medesime fasi che riflette la specificità degli
ambiti funzionali intestati agli organi che intervengono nella procedura e la diversità dei
rispettivi ruoli.
La separazione dei ruoli: compiti istruttori alla commissione e compiti decisori alla
Sezione regionale di controllo era presente già nella prima stesura della norma ma
successivamente è stata rimarcata con l’esclusione, in fase istruttoria, della funzione propositiva
della Sezione regionale verso la commissione. Esclusione, questa, operata dalle modifiche
all’art. 243-quater TUEL introdotte dall’art. 10-ter del D.L. 35/2013, convertito dalla legge
34/2013 che ha eliminato dal testo della norma l’inciso concernente le possibili “ indicazioni
fornite dalla competente sezione regionale di controllo” alla surricordata commissione.
Precisato ciò, bisogna considerare che al novero delle valutazioni istruttorie appartiene la
verifica della sussistenza di quei requisiti e di quelle condizioni che precedono l’esame del
merito, consentendo, ove sussistano, l’accesso al predetto esame; tra queste l’inammissibi lità
che si configura quando sussistono ragioni ostative ad una pronuncia sul merito. La
presentazione del piano di riequilibrio oltre il termine di 60 giorni stabilito dall’art. 243 -bis,
comma 5 del TUEL, configura una condizione di inammissibilità e ciò a ragione della natura
326
perentoria del termine e degli effetti vincolanti che si ricollegano alla tardività come
espressamente dispone il più volte ricordato comma 7.
Per le esposte ragioni, alla questione posta va data soluzione nel senso che la
constatazione della mancata presentazione del piano entro il termine di cui all’art. 243-bis,
comma 5 (mancata presentazione o tardiva presentazione) appartiene alla fase istruttoria
intestata alla commissione per la stabilità finanziaria di cui all’art. 155 TUEL che ne dà
comunicazione alla Sezione regionale di controllo cui compete il formale accertamento del
fatto e l’adozione della conseguente pronuncia. La pronuncia della Sezione regionale di
controllo conclude il procedimento ed introduce la fase disciplinata dall’art. 6, comma 2,
del d.lgs. 149/2011, salvo diversa valutazione sull’apprezzamento della tardività della
presentazione espresso dalla commissione istruttoria, nel qual caso la Sezione con
ordinanza dispone la prosecuzione della necessaria istruttoria ex art. 243-quater, comma 1
TUEL.
5. La questione riepilogata sub A3 - pur tenendo conto della maggiore ampiezza tematica e cioè
se una volta decorsi i 60 giorni per la presentazione del piano l’Ente abbia facoltà di revocare la
delibera di ricorso al piano ex art. 243-bis, comma 2- cade, essenzialmente, sugli effetti che si
connettono alla perentorietà del suddetto termine, materia sulla quale è già intervenuta una
pronuncia di questa SdA resa con la deliberazione n.11/SEZAUT/2013/INPR. La particolarità
della fattispecie prospettata e cioè quella della possibilità che l’ente revochi, a termine scaduto,
la delibera di ricorso alla procedura, non può cambiare i termini della questione, perché
dovrebbe ipotizzarsi una sorte di perentorietà relativa e cioè una perentorietà con effetti diversi
a seconda di quello che succede dopo la scadenza del termine. Tale ipotesi è estranea ai principi
giuridici.
La questione proposta va, quindi, risolta ribadendo che la scadenza del termine perentorio di
cui all’art. 243-bis, comma 5, produce “ipso iure” gli effetti di cui all’art 243-quater,
comma 7, del TUEL connessi alla mancata presentazione del piano - qualora non penda la
procedura ex art.6. comma 2, d.lgs. 149/2011 “temporaneamente” sospesa - effetti del tutto
sottratti alla disponibilità dell’ente che al verificarsi della fattispecie ipotizzata, non può
revocare la delibera di approvazione del piano di riequilibrio, né adottare alcun atto se non
quelli preordinati alla dichiarazione di dissesto secondo la disciplina di cui al già
richiamato art. 6, comma 2 del d.lgs. 149/2011.
327
6. Sub A4 è posta la questione se la deliberazione sul piano di riequilibrio pluriennale debba
essere assunta in adunanza pubblica o in camera di consiglio.
Nelle fonti che regolano l’attività delle Sezioni regionali di controllo non si rinvengono
disposizioni che attengono al rito delle adunanze del collegio. Il regolamento per
l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei Conti approvato con delibera SS.RR.
n. 14 del 16 giugno 2000, successivamente integrata e modificata, detta disposizione sulla
composizione dei collegi delle varie Sezioni di controllo ma nulla dispone sul rito.
Fermo restando quanto appena detto, ai fini della proposta questione deve osservarsi che
il procedimento in Camera di consiglio in tutti gli ordinamenti processuali ha la comune matrice
di costituire il rito idoneo alla definizione di questioni prevalentemente non controverse e che, in
ogni caso, non richiedono valutazioni in contraddittorio.
Nel rito civile ne sono caratteri distintivi una forte attenuazione della disciplina dei poteri
e dei comportamenti delle parti e dei giudici, la mancanza del contraddittorio, un’istruzione
probatoria deformalizzata, con la previsione di una generica assunzione di informazioni da parte
del giudice a carattere officioso.
La matrice processualcivilistica la si ritrova anche nel codice del processo amministrativo
il cui art. 87, comma 2, contempla i casi di giudizi da trattare in camera di consiglio (giudizi
cautelari e quelli relativi alle esecuzioni delle misure cautelari collegiali; giudizi in materia di
silenzio; giudizi in materia di accesso ai documenti amministrativi e di violazioni degli obblighi
di trasparenza amministrativa; giudizi di ottemperanza; giudizi in opposizione ai decreti che
pronunciano l’estinzione o l’improcedibilità del giudizio) oltre alle altre ipotesi previste in altre
disposizioni del medesimo CPA (artt. 15, 60, 62, 79, 86) tutte caratterizzate dalla scarsa
rilevanza se non dall’assenza di elementi controversi. Anche nei giudizi di responsabilità innanzi
alla Corte dei Conti l’art. 91 del R.D. 1038/1933 prevede la camera di consiglio per la
sospensione delle decisioni impugnate; l’art 108 la contempla, invece, per l’esame delle proposte
di revocazione di una decisione assunta su un conto; l’art. 6 della legge 161/1953, destina alla
camera di consiglio la discussione delle domande incidentali di sospensione ed infine i commi
231-233 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, dispone che la sezione d’appello decide in camera
di consiglio sull’istanza di definizione del procedimento impugnatorio mediante pagamento in
misura ridotta del danno quantificato nella sentenza impugnata.
Risulta evidente come il comune denominatore delle disposizioni sommariamente
ricapitolate sia proprio quello della prevalenza della forma semplificata del rito camerale,
328
giustificata dalla possibilità di una sommaria cognizione, ogni qualvolta la questione possa
essere definita prevalentemente o esclusivamente allo stato degli atti.
Questa connotazione di relatività della scelta della forma in considerazione dello stato
degli atti, esclude di per sé soluzioni rigide mentre fa senz’altro prediligere la libertà della forma
e cioè la scelta del rito camerale o della pubblica adunanza in funzione della necessità o meno di
uno sviluppo significativo del contraddittorio.
Alla questione proposta va data, quindi, soluzione nel senso che, in via di principio,
la deliberazione di approvazione o di diniego dell’approvazione del piano di riequilibrio
finanziario pluriennale, può essere assunta in camera di consiglio laddove lo stato degli atti
rassegnati alla valutazione del Collegio non renda necessaria ulteriore attività cognitiva o
accertativa in contraddittorio con l’ente che ha deliberato il piano, riservando la forma
della pubblica adunanza ai casi in cui si presenti tale necessità in funzione di garanzia e
tutela del principio del contraddittorio.
7. Sub A5 sono poste due questioni che attengono alla ammissibilità, o meno, di poteri cognitivi
e delle relative modalità, della Sezione regionale di controllo nella fase di esame e pronuncia sul
piano, eventualmente anche riesaminando e facendo oggetto di proprie valutazioni le
acquisizioni istruttorie della commissione.
Le suddette questioni presentano le connotazioni della particolare rilevanza in quanto la
spiccata autonomia, voluta dalla legge, della funzione istruttoria intestata alla commissione, pur
se l’attività stessa esita in una relazione finale rassegnata alla Sezione regionale di controllo,
conferisce al discrezionale apprezzamento condotto dalla commissione sulle misure di
risanamento proposte nel piano, un’efficacia valutativa che in quanto sorretta e fondata sul
riscontro e sulla ponderazione di dati prevalentemente finanziari, storici e previsionali, consta di
una oggettività propria che può essere fatta valere, da chi ha interesse, anche in un’eventuale
sede contenziosa. Ciò impone, comunque, una coerenza, sia pure a sostegno di un diverso
avviso, tra istruttoria e decisione finale.
Infatti deve essere considerato che i diversi percorsi procedimentali seguiti dalla
commissione e dalla Sezione regionale trovano un punto di saldatura nelle valutazioni e nel
giudizio di congruenza delle misure pianificate ai fini del riequilibrio che, rispettivamente,
compie la commissione in sede di istruttoria e che conclude la Corte ai fini della pronuncia sul
piano.
329
In funzione di tale valutazione la legge codifica un criterio istruttorio fondamentale che ,
in certa misura, vincola la commissione di stabilità e cioè le Linee-guida deliberate dalla Sezione
delle Autonomie, (v. schema istruttorio allegato alla delibera N.16/SEZAUT/2012/INPR dove è
espressamente scritto che “le istruzioni che seguono sono rivolte in via principale alla
sottocommissione per guidare l’istruttoria sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale”)
dirette, proprio, a sostanziare con parametri di natura finanziario-contabile il criterio della
congruenza ai fini del riequilibrio ex art. 243-quater, comma 3, TUEL.
Le medesime Linee-guida, deliberate dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei
Conti, definiscono un sistema parametrico di riferimento per la valutazione della situazione
dell’ente in squilibrio e delle misure proposte per il riequilibrio che necessariamente orienta
anche il giudizio sul piano che deve concludere la Sezione regionale di controllo.
In questa valutazione la Sezione regionale di controllo impegna le sue funzioni con ogni
ampiezza e senza vincoli alla propria attività cognitiva, neppure in ragione delle valutazioni
concluse dalla commissione istruttoria dalle quali può motivatamente discostarsi - fatta salva la
sopraricordata esigenza di coerenza tra le conclusioni delle due fasi - laddove dovessero apparire
carenti degli elementi necessari ad individuare la reale efficacia delle misure pianificate per il
risanamento ed il riequilibrio del bilancio.
Va, comunque, tenuto presente che l’aderenza ai parametri valutativi di riferimento delle
ricordate Linee-guida costituisce, come già detto, indirizzo cogente per la commissione ma
anche criterio logico privilegiato di apprezzamento della congruità delle misure pianificate, per
il giudizio della Sezione regionale di controllo.
Alla questione posta va data soluzione nel senso che la Sezione regionale di controllo,
se, ai fini della formulazione del giudizio conclusivo sul piano di riequilibrio, dovesse
ravvisare anche alla luce dei criteri e dei parametri delle Linee-guida ex art. 243-quater del
TUEL, la necessità di approfondimenti cognitivi necessari a rendere esplicito e chiaro il
valore della congruenza, ai fini del riequilibrio, delle misure riportate nel piano, in ciò non
può ritenersi pregiudicata dalle risultanze istruttorie rassegnate nella relazione finale della
commissione, disponendo degli ordinari poteri cognitivi ed istruttori propri.
8. Sub A6 viene posta la questione se debba essere immediatamente comunicato alle
amministrazioni interessate il mero dispositivo della deliberazione ovvero se quest’ultimo debba
essere reso pubblico contestualmente alla deliberazione, comprensiva delle motivazioni.
330
L’art. 243-quater, comma 3 TUEL stabilisce che la Sezione regionale di controllo entro
il termine di 30 giorni dalla data di ricezione della documentazione di cui al comma 1, delibera
sull’approvazione o sul diniego del piano (…).
Alla deliberazione sul piano di riequilibrio si ricollega: innanzitutto, il rilevante effetto
della cessazione del periodo di sospensione delle procedure esecutive intraprese nei confronti
dell’ente, come dispone l’art. 243-bis, comma 4; in secondo luogo, la trasmissione della delibera
al Ministero dell’Interno, passaggio procedimentale, questo, che può assumere anche rilevante
importanza laddove dovessero verificarsi le condizioni per la dichiarazione di dissesto; infine, il
decorso del termine di 30 giorni (la legge non precisa altro ma è presumibile immaginare dalla
pubblicazione) per impugnare la delibera ai sensi dell’art. 243-quater, comma 5.
Tra le richiamate evenienze successive alla deliberazione, solo la prevista possibilità di
impugnativa impone la conoscenza delle motivazioni del provvedimento, mentre gli altri effetti
si ricollegano immediatamente al semplice esito del procedimento. Tenuto conto che proprio i
predetti effetti immediati incidono significativamente in altre dinamiche procedimentali che
coinvolgono anche altri interessi meritevoli di tutela, è necessario che almeno del dispositivo sia
data immediata comunicazione alle amministrazioni interessate.
Vale osservare al riguardo che non è estranea alla disciplina dei procedimenti in materia
di controllo intestati alla Corte la distinzione di due momenti: comunicazione dell’esito del
procedimento e pubblicazione della delibera. Infatti, il comma 3 dell’art. 27 della legge 24
novembre 2000, n. 340 (disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di
procedimenti amministrativi) come modificato dall’art. 2, comma 2-septies del D.L. 29
dicembre 2010, n. 225 e successivamente dall’art. 1, comma 3 del D.L. 15 maggio 2012, n. 59,in
materia di controllo preventivo di legittimità, dispone che la Sezione del controllo comunica
l’esito del procedimento nelle ventiquattro ore successive alla fine dell’adunanza e che le
deliberazioni sono pubblicate entro trenta giorni dalla data dell’adunanza.
Stabilito quanto innanzi bisogna ora considerare che la mancata approvazione del piano,
così come la mancata presentazione del piano nei termini di legge, comportano, come già
ricordato, l’applicazione dell’art. 6, comma 2 del decreto legislativo 149 del 2011, ossia l’avvio
degli interventi sostitutivi per la dichiarazione di dissesto. E’ intuitivo che la stretta
concatenazione dei passaggi procedimentali ed il puntuale contingentamento dei tempi
(assegnazione da parte del Prefetto del termine non superiore a venti giorni per la delibera di
dissesto) comportano uno sviluppo irreversibile delle nuove fasi procedimentali relative al
dissesto, per cui l’ente che avesse intenzione di opporsi alla delibera di diniego del piano, deve
331
poter reagire in tempo utile prima che si verifichino gli effetti della dichiarazione di dissesto;
tale dichiarazione, infatti, ai sensi dell’art. 246, comma 1 del TUEL non è revocabile. Ciò vuol
dire che fino a quando non sia decorso il termine di trenta giorni entro il quale è possibile
impugnare la delibera della Sezione regionale di controllo che nega l’approvazione del piano,
o quello più breve in caso di impugnazione anticipata rispetto allo spirare del termine, non può
essere avviata la fase dell’attività sostitutiva sugli organi intestata al Prefetto.
Conclusivamente, alla questione proposta va data soluzione nel senso che il
dispositivo della decisione sul piano di riequilibrio deve essere immediatamente comunicato
alle amministrazioni interessate da parte delle Sezioni regionali di controllo. Al fine di
garantire l’effettività della tutela dell’ente prevista dall’art. 243-quater, comma 5
(impugnazione della delibera entro trenta giorni) qualora ricorrano le fattispecie di cui
all’art. 243-quater, comma 7 e più precisamente la mancata approvazione del piano o la
mancata presentazione del piano, agli adempimenti che avviano l’applicazione dell’art. 6,
comma 2 del decreto legislativo n. 149 del 2011, la Sezione regionale di controllo provvede
non prima del decorso del termine per impugnare e, in caso di intervenuta impugnazione,
non prima della decisione sul ricorso. Il termine per impugnare decorre dalla data di
pubblicazione della deliberazione che decide sul piano.
9.Sub A7 è posta la questione intesa a stabilire se la verifica della regolare approvazione del
bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge concreti un requisito di
ammissibilità alla procedura; ovvero se si tratti di una questione attinente al merito che la
Sezione regionale di controllo deve valutare in via preliminare oppure unitamente agli altri
elementi, allorquando si pronunci sull’approvazione o sul diniego del piano.
Tale questione viene trattata congiuntamente a quella proposta dalla Sezione regionale di
controllo per la Liguria ricapitolata sotto la lettera B1 della premessa, in quanto sussiste una
sostanziale coincidenza tematica tra le due questioni. La specificità del quesito della Sezione
ligure risiede nella prospettata facoltà per l’ente che faccia ricorso alla procedura di riequilibrio
per squilibri strutturali funzionali, di ritenere sospeso il termine per l’approvazione del bilancio
di previsione in attesa dell’approvazione del piano di riequilibrio. Per cui non cambia l’oggetto
sostanziale del quesito e cioè la necessità, o meno, che l’approvazione del piano sia preceduta
dall’approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione.
Occorre premettere che la valutazione della necessarietà della regolare approvazione del
bilancio di previsione e dell’ultimo rendiconto nei termini di legge argomentata nella
332
deliberazione n.16/SEZAUT/2013/INPR (cfr. pag.6 della deliberazione) motivava un criterio
applicativo della nuova procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, in sintonia con i principi
fondamentali della programmazione e della gestione finanziaria dei bilanci pubblici, così come
esposto in quella sede, fermo restando che la legge non configura tali adempimenti come
condizioni di accesso alla procedura; ciò che è sufficiente ad escludere che i ripetuti
adempimenti possano essere considerati condizioni di ammissibilità della presentazione del
piano, come, sia pure in via di mera ipotesi, paventa la Sezione remittente nel formulare la
questione di massima.
Detti adempimenti costituiscono fondamentali elementi istruttori in quanto ai sensi
dell’art. 243-bis, comma 6 il piano di riequilibrio deve contenere tra l’altro la puntuale
ricognizione dell’avanzo di amministrazione risultante dall’ultimo rendiconto approvato e
l’individuazione di tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale del bilancio
entro il periodo massimo di dieci anni a partire da quello in corso alla data di accettazione del
piano.
Si tratta di alcune tra le previsioni concernenti il contenuto minimo obbligatorio del
piano che implicano necessariamente l’avvenuta adozione dei documenti di consuntivo e di
programmazione: il primo, per tabulas, il secondo in quanto presupposto di fatto e di diritto
indispensabile per poter apprezzare l’adeguatezza dello sforzo di risanamento al ripristino degli
equilibri .
Peraltro, alla luce di un’interpretazione sistematica delle norme del TUEL che vengono in
evidenza, la necessità che sia stato approvato il bilancio di previsione trova avallo nel fatto che la
procedura di riequilibrio costituisce un rimedio che si aggiunge a quelli la cui iniziativa è
affidata agli organi ordinari dell’ente e che sono espressione dei principi di gestione di cui al
capo IV del Titolo III del TUEL, tra i quali è la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Le
valutazioni che inducono a ricorrere alla nuova procedura di risanamento, ritenendo insufficienti
quelle ex articoli 193 e 194, muovono proprio dalla verifica della permanenza degli equilibri
durante la gestione. In altri termini la constatazione degli squilibri strutturali deve essere attuale,
soprattutto per valutarne l’effettiva portata; da qui la necessità della preventiva approvazione del
documento autorizzatorio.
Le ragioni fin qui esposte valgono anche a far ritenere applicabile l’orientamento
interpretativo fin qui argomentato in ordine alla questione di massima proposta dalla Sezione
ligure.
333
Va, infatti, messo in evidenza che se l’art. 243-bis TUEL non accenna ad alcuna
distinzione di fattispecie, non sembra tuttavia che una tale distinzione possa operarsi in via
interpretativa.
Giova ribadire in proposito che la procedura di riequilibrio pluriennale si inserisce nel
sistema dei rimedi di risanamento come ulteriore, distinto e, potrebbe aggiungersi, compiuto
rimedio rispetto a quelli già codificati.
Il valore sistematico della nuova procedura lo si apprezza soprattutto nei fatti presupposti
che sono richiesti per poter ricorrere a tale rimedio per il riequilibrio dei conti.
Questi fatti sono: “gli squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto”,
senza alcuna distinzione e l’insufficienza delle misure di cui agli artt. 193 e 194 TUEL.
Distinguere sulla causa dello squilibrio per trarne la conseguenza che, almeno nell’ipotesi
in cui siano determinanti i fattori di squilibrio strutturale-funzionale, non è necessaria la
preventiva approvazione del bilancio, significa andare oltre la norma.
La specificità del rimedio la si coglie anche nell’immediatezza dell’operatività delle
misure - fermo restando il tempo di sviluppo delle stesse - e nella finalità correttiva e non di una
integrale e generale riprogrammazione finanziaria, come avviene per il dissesto.
L’unicum della procedura di riequilibrio sta proprio nella ritenta possibilità di recuperare
le condizioni di riequilibrio che si sono precarizzate nello sviluppo di una programmazione che,
comunque, conserva la validità delle linee generali della politica di bilancio già attuata
dall’Amministrazione.
Da questa unicità formale e sostanziale discende, concettualmente, l’unicità di principi
interpretativi ed applicativi. In tal senso non può ritenersi che il ricorso alla procedura di
riequilibrio nel caso prospettato dalla SRC Ligure, fermo restando che la possibilità di accedervi
si configura solo se l’insufficienza delle risorse della competenza, che rendono impossibile
pareggiare il bilancio, non configuri lo squilibrio strutturale funzionale ex art. 244 TUEL, possa
prescindere dall’approvazione del bilancio di previsione.
Conclusivamente, in ordine alle questioni poste sub A7 e B1 possono confermarsi gli
indirizzi esposti nella deliberazione n.16/SEZAUT/2013/INPR circa la necessarietà della
preventiva approvazione del rendiconto e del bilancio di previsione rispetto
all’approvazione del piano di riequilibrio.
Tali adempimenti non costituiscono condizioni legali di ammissibilità del piano, né
formano oggetto di valutazione preliminare al merito in sede di deliberazione sul piano,
334
ma rappresentano essenziali ed imprescindibili elementi istruttori destinati alla
commissione ex art. 155 del TUEL.
L’eventuale constatazione da parte della commissione della mancata approvazione
dei documenti, od anche di uno dei documenti, prima della presentazione del piano - come
prospettato dalla Sezione campana per alcuni casi al suo esame - costituisce oggettivo
elemento di perplessità che si riflette sul valore della congruenza, ai fini del riequilibrio,
dello strumento di risanamento, che sarà esposto nella relazione finale e che sarà valutato
dalla Sezione regionale di controllo ai fini delle sue determinazioni.
D E L I B E R A
Alle questioni interpretativo-applicative riassunte in premessa, concernenti le norme che
regolano la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli artt. 243bis-243quinquies
del TUEL come introdotti dall’art. 3, comma 1 lett. r) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,
convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 è data soluzione nei suesposti termini.
I Relatori Il Presidente
F.to Rinieri FERONE F.to Raffaele SQUITIERI
F.to Luisa D’EVOLI
Depositata in Segreteria il giorno 2 ottobre 2013
Il Dirigente
F.to Romeo Francesco RECCHIA
2
Schema di sintesi delle disposizioni del decreto legge n. 174/2012, convertito con modificazione dalla legge 213/2012
in materia di controllo della Corte dei conti
Ente Materia Riferimento normativo
Regione Relazione semestrale sulla
copertura delle spese
Art. 1, comma 2 Ogni sei mesi le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti trasmettono ai Consigli regionali una relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel semestre precedente e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.
Regione Bilanci preventivi Art. 1, comma 3 Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi delle Regioni e degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, con le modalità e secondo le procedure di cui all'articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno dell'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti. I bilanci preventivi annuali e pluriennali e i rendiconti delle regioni con i relativi allegati sono trasmessi alle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti dai Presidenti delle Regioni con propria relazione.
Regione Rendiconto
Enti SSN Bilanci preventivi
Enti SSN Rendiconto
Regione Rendiconto
Art. 1, comma 4 Ai fini del comma 3, le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti verificano altresì che i rendiconti delle Regioni tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate e alle quali è affidata la gestione di servizi pubblici per la collettività regionale e di servizi strumentali alla regione, nonché dei risultati definitivi della gestione degli enti del Servizio sanitario nazionale, per i quali resta fermo quanto previsto dall'articolo 2, comma 2-sexies, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, dall'articolo 2, comma 12, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, e dall'articolo 32 della legge 27 dicembre 1997, n. 449.
Regione Parifica
Art. 1, comma 5 Il rendiconto generale della Regione è parificato dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ai sensi degli articoli 39, 40 e 41 del testo unico di cui al regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214. Alla decisione di parifica è allegata una relazione nella quale la Corte dei conti formula le sue osservazioni in merito alla legittimità e alla regolarità della gestione e propone le misure di correzione e gli interventi di riforma che ritiene necessari al fine, in particolare, di assicurare l'equilibrio del bilancio e di migliorare l'efficacia e l'efficienza della spesa. La decisione di parifica e la relazione sono trasmesse al Presidente della Giunta regionale e al Consiglio regionale.
Regione Verifica funzionamento controlli
interni
Art. 1, comma 6 Il Presidente della Regione trasmette ogni dodici mesi alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti una relazione sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato sulla base delle linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. La relazione è, altresì, inviata al Presidente del Consiglio regionale.
3
Regione Verifica provvedimenti conseguenti
alle irregolarità
Art. 1, comma 7 Nell'ambito della verifica di cui ai commi 3 e 4, l'accertamento, da parte delle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, di squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno comporta per le amministrazioni interessate l'obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Tali provvedimenti sono trasmessi alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti che li verificano nel termine di trenta giorni dal ricevimento. Qualora la Regione non provveda alla trasmissione dei suddetti provvedimenti o la verifica delle Sezioni regionali di controllo dia esito negativo, è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l'insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria.
Regione Verifica dei rendiconti dei gruppi
consiliari
Art. 1, comma 10 Il rendiconto è trasmesso da ciascun gruppo consiliare al Presidente del Consiglio regionale, che lo trasmette al Presidente della Regione. Entro sessanta giorni dalla chiusura dell'esercizio, il Presidente della Regione trasmette il rendiconto di ciascun gruppo alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti perché si pronunci, nel termine di trenta giorni dal ricevimento, sulla regolarità dello stesso con appositadelibera, che è trasmessa al Presidente della Regione per il successivo inoltro al Presidente del Consiglio regionale, che ne cura la pubblicazione. In caso di mancata pronuncia nei successivi trenta giorni, il rendiconto di esercizio si intende comunque approvato. Il rendiconto è, altresì, pubblicato in allegato al conto consuntivo del Consiglio regionale e nel sito istituzionale della Regione.
Regione
Esame della relazione di fine legislatura
(previsione cancellata dalla Consulta con sentenza 219/2013)
Art. 1-bis, comma 1, lettera c)/art. 4 Dlgs 149/2011* La relazione di fine mandato è trasmessa, entro dieci giorni dalla sottoscrizione del Presidente della Giunta regionale, alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, che, entro trenta giorni dal ricevimento, esprime le proprie valutazioni al Presidente della Giunta regionale. Le valutazioni espresse dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti sono pubblicate nel sito istituzionale della regione entro il giorno successivo al ricevimento da parte del Presidente della Giunta regionale". *La Corte costituzionale, con sentenza 16 - 19 luglio 2013, n. 219 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1, commi 1, 2, 3, 4 e 5 del decreto legislativo del 6 settembre 2011, n. 149 (Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni, a norma degli artt. 2, 17 e 26 della legge 5 maggio 2009, n.42), nel testo introdotto dall’art. 1-bis, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174.
Enti locali Verifica semestrale di legittimità e regolarità delle gestioni, nonché al funzionamento dei controlli interni
Art. 3, comma 1, lettera e)/ art. 148 TUEL Le Sezioni regionali della Corte dei conti verificano, con cadenza semestrale, la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e dell'equilibrio di bilancio di ciascun ente locale. A tale fine, il sindaco, relativamente ai Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, o il Presidente della Provincia, avvalendosi del direttore generale, quando presente, o del Segretario negli enti in cui non è prevista la figura del direttore generale, trasmette semestralmente alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti un referto sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato, sulla base delle linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione; il referto è, altresì, inviato al Presidente del Consiglio comunale o provinciale.
4
Enti locali
Rafforzamento forme di controlli in sede di verifica della gestione
finanziaria attraverso il controllo del preventivo
Art. 3, comma 1, lettera e)/ art. 148 - bis TUEL (Rafforzamento del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti locali). - 1. Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi degli enti locali ai sensi dell'articolo 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n.266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento, dell'assenza di irregolarità, suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti. 2. Ai fini della verifica prevista dal comma 1, le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti accertano altresì che i rendiconti degli enti locali tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate e alle quali è affidata la gestione di servizi pubblici per la collettività locale e di servizi strumentali all'ente. 3. Nell'ambito della verifica di cui ai commi 1 e 2,l'accertamento, da parte delle competenti Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, di squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria, o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno comporta per gli enti interessati l'obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere l’irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Tali provvedimenti sono trasmessi alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti che li verificano nel termine di trenta giorni dal ricevimento. Qualora l'ente non provveda alla trasmissione dei suddetti provvedimenti o la verifica delle Sezioni regionali dicontrollo dia esito negativo, è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l’insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria.
Enti locali
Rafforzamento forme di controlli in sede di verifica della gestione
finanziaria attraverso il controllo del rendiconto
Enti locali Verifica provvedimenti conseguenti
alle irregolarità
Enti locali Esame del piano di riequilibrio
finanziario pluriennale econtrollo sulla relativa attuazione
Art. 3, comma 1, lettera r)/ art. 243 - quater TUEL Entro 10 giorni dalla data della delibera consiliare, il piano di riequilibrio finanziario pluriennale è trasmesso alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, nonché alla Commissione di cui all'articolo 155.
Enti locali Verifica misure razionalizzazione
(spendingreview)
Art. 6 Le analisi sulla revisione della spesa sono svolte sulla base di modelli di accertamento concordati dalla Ragioneria generale dello Stato con il Commissario per la revisione della spesa (previsto dall'articolo 2 del decreto-legge 7 maggio 2012, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 2012, n. 94) e deliberati dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti. Gli esiti dell’attività ispettiva sono comunicati al predetto Commissario, alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti e alla Sezione delle autonomie.
5
Schema di sintesi delle delibere di indirizzo e di orientamento della Sezione
delle autonomie
DELIBERA N. ADUNANZA G.U. abstract
15/2012/INPR 25/10/2012 Pubblicazione non prevista
LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D.L. N. 174/2012, IL RAFFORZAMENTO DEI CONTROLLI SULLE REGIONI E LE NUMEROSE MODIFICHE IN TEMA DI FINANZA DEGLI ENTI LOCALI VOLTE A CORROBORARE LA FUNZIONALITÀ DEGLI STRUMENTI DI CONTROLLO INTERNO E AD INTENSIFICARE IL CONTROLLO AFFIDATO ALLA CORTE DEI CONTI. GLI ADEMPIMENTI DELLA SEZIONE DELLE AUTONOMIE. IL CONTROLLO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ SUGLI ATTI DELLE REGIONI. LA VERIFICA DI ATTENDIBILITÀ DELLE PROPOSTE DI BILANCIO DI PREVISIONE DELLE REGIONI. LE VERIFICHE INFRANNUALI SULLE GESTIONI REGIONALI E SULLE GESTIONI DEGLI ENTI LOCALI. DELIBERE CHE HANNO DATO ATTUAZIONE AL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174.
16/2012/INPR 13/12/2012 N. 7 del 09.01.2013
LINEE GUIDA PER L’ESAME DEL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE E PER LA VALUTAZIONE DELLA SUA CONGRUENZA EX ART. 243-QUATER DEL TUEL COMMI 1-3, COME INTRODOTTO DAL DECRETO LEGGE DEL 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CON L’ART. 3, CO. 1 LETTERA R), CONVERTITO CON LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213.
1/2013/QMIG 03/01/2013 Pubblicazione non prevista
QUESTIONE DI MASSIMA POSTA DALLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA IN MERITO ALLA AMMISSIONE ALLA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO EX ART. 243-BIS, COMMA 1, DEL TUEL (NEL TESTO MODIFICATO DALLA LEGGE DI CONVERSIONE N. 213/2012), IN VIGENZA DELL’AVVIO DI UN PROCEDIMENTO DI DISSESTO GUIDATO EX ART. 6 D.LGS. N. 149/2011. CRITERIO DI ORIENTAMENTO.
4/2013/INPR 11/02/2013 N. 57 del 08.03.2013
LINEE GUIDA PER IL REFERTO SEMESTRALE DEL SINDACO PER I COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE AI 15.000 ABITANTI E DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SULA REGOLARITÀ DELLA GESTIONE E SULL’ADEGUATEZZA ED EFFICACIA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (ART. 148 TUEL) .
5/2013/INPR 11/02/2013 N. 57 del 08.03.2013
LINEE GUIDA PER LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SULLA REGOLARITÀ I DELLA GESTIONE, SULL’EFFICACIA E ADEGUATEZZA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI (ART. 1, COMMA 6, DEL D.L. N . 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE N. 213).
6/2013/INPR 22/02/2013 N.79 del 04.04.2013
LINEE GUIDA PER LE RELAZIONI DEI REVISORI DEI CONTI DELLE REGIONI SUI BILANCI DI PREVISIONE PER IL 2013 E SUI RENDICONTI DELLE REGIONI PER IL 2012, SECONDO LE PROCEDURE DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 166 E SEGUENTI, L. 23 DICEMBRE 2005, N. 266, RICHIAMATO DALL’ART. 1, COMMA 3, D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA L. 7 DICEMBRE 2012, N. 213.
9/2013/INPR 20/03/2013 Pubblicazione non prevista
PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LA PARIFICA DEI RENDICONTI DELLE REGIONI EX ART. 1, COMMA 5, D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174.
10/2013/INPR 20/03/2013 Pubblicazione non prevista
PRIME LINEE DI ORIENTAMENTO PER LE RELAZIONI SEMESTRALI SULLA COPERTURA DELLE LEGGI REGIONALI DI SPESA, EX ART. 1, COMMA 2, DEL D.L. 10 OTTOBRE 2012, N. 174.
11/2013/INPR 06/03/2013 N.90 del 17-4-2013
QUESTIONI INTERPRETATIVO-APPLICATIVE, CONCERNENTI LE NORME CHE REGOLANO LA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE DI CUI AGLI ARTT. 243-BIS E 243-QUINQUIES DEL TUEL COME INTRODOTTI DALL’ART. 3, COMMA 1, LETTERA R) DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO CON LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213.
6
12/2013/QMIG 03/04/2013 Pubblicazione non prevista
PRONUNCIA DI INDIRIZZO PER L’APPLICAZIONE OMOGENEA DELLA NORMATIVA DI CUI ALL’ART. 1, COMMI 9 E 10 DEL DECRETO LEGGE N. 174/2012, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 213/2012, INTRODOTTA SENZA LA PREVISIONE DI NORME TRANSITORIE, IN MATERIA DI RENDICONTAZIONE DELLE ASSEGNAZIONI E DEI CONTRIBUTI IN DENARO A CARICO DEL BILANCIO DI CIASCUNA REGIONE.
13/2013/QMIG 03/04/2013 Pubblicazione non prevista
QUESTIONE DI MASSIMA - NEL CASO IN CUI IL PROCEDIMENTO DI DISSESTO GUIDATO SIA STATO SOSPESO PER EFFETTO DEL RICORSO, DA PARTE DELL’ENTE, ALLA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE AI SENSI DELL’ART. 243-BIS, COMMA 3 DEL D.L. 174/2012, LADDOVE NEL TERMINE PERENTORIO DI 60 GIORNI DALLA DATA DI ESECUTIVITÀ DELLA DELIBERA DI CUI AL COMMA 1 DELL’ART. 243-BIS L’ENTE NON DELIBERI IL PIANO DI RIEQUILIBRIO PLURIENNALE FINANZIARIO, IL PROCEDIMENTO SOSPESO RIPRENDE IL SUO ITER COMPLETANDO I SUCCESSIVI PASSAGGI PROCEDIMENTALI COME DISCIPLINATI DALL’ART. 6, COMMA 2, DEL D.LGS 149/2011.
14/2013/QMIG 06/05/2013 Pubblicazione non prevista
QUESTIONI DI MASSIMA SU ASPETTI ISTRUTTORI CONCERNENTI UN PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE EX ART. 243-BIS DEL TUEL, COME INTRODOTTO DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213. LE QUESTIONI AFFERISCONO AL TEMA DEI DEBITI FUORI BILANCIO, DELLA NATURA DELL’ANTICIPAZIONE A VALERE SUL FONDO DI ROTAZIONE E DELLA POSSIBILITÀ DI DEROGHE AI LIMITI IN MATERIA DI COPERTURA DEI DISAVANZI.
15/2013/QMIG 05/07/2013 Pubblicazione non prevista
QUESTIONE DI MASSIMA CONCERNENTE LE MODALITÀ DI CONTROLLO DEI RENDICONTI DEI GRUPPI CONSILIARI DELLE SEZIONI REGIONALI.
22/2013/QMIG 13/09/2013 Pubblicazione non prevista
QUESTIONI INTERPRETATIVO-APPLICATIVE CONCERNENTI LE NORME CHE REGOLANO LA PROCEDURA DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE DI CUI AGLI ARTT. 243-BIS E 243-QUINQUIES DEL TUEL COME INTRODOTTI DALL’ART. 3, COMMA 1 LETT. R) DEL DECRETO LEGGE 10 OTTOBRE 2012, N. 174, CONVERTITO DALLA LEGGE 7 DICEMBRE 2012, N. 213.
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Le delibere emanate dalle Sezioni regionali di controllo
della Corte dei Conti 1
Se z ione C ontro l lo Re gione A bruzzo
Deliberazione n. 375/2013/PRSP Mancata approvazione del Piano di riequilibrio finanziario e l'avvenuta adozione, da parte del Consiglio comunale del Comune di Villalago, della dichiarazione dello stato di dissesto dell'ente.
Deliberazione n. 374/2013/RQ Relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel primo semestre 2013 dalla Regione Abruzzo e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.
Deliberazione n. 373/2013/PRSP Procedura di ricorso al riequilibrio finanziario pluriennale.
Deliberazione n. 53/2013/FRG Non regolarità del rendiconto del Gruppo consiliare "Misto" per l'anno 2012 come trasmesso in data 12 aprile 2013, nei limiti del riscontro contabile tenuto conto della normativa nazionale e regionale vigente pro-tempore.
Deliberazione n. 52/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "UNIONE DI CENTRO" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 51/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "RIALZATI ABRUZZO" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 50/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "PARTITO DEMOCRATICO" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 49/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "LA SINISTRA VERDI SD" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 48/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 47/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "COMUNISTI ITALIANI" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 46/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "ALLEANZA PER L'ITALIA" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 40/2013/FRG Esito dell'applicazione del metodo di campionamento statistico numerico e statistico monetario ai capitoli del rendiconto della Regione Abruzzo - esercizio 2012.
Deliberazione n. 37/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "RIFONDAZIONE COMUNISTA" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 36/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "POPOLO DELLE LIBERTA'" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 35/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 34/2013/FRG Rendiconto del Gruppo consiliare "ITALIA DEI VALORI" per l'anno 2012.
Deliberazione n. 31/2013/FRG Piano di lavoro per procedura relativa a stime sulla attendibilità ed affidabilità degli aggregati contabili, mediante sperimentazione dell'approccio di campionamento statistico.
Deliberazione n. 20/2013/FRG Integrazione richieste istruttorie rispetto al rendiconto presentato all'approvazione distinte per Gruppi consiliari.
Deliberazione n. 17/2013/VSGF Relazione concernente la gestione finanziaria del Comune di Sant'Eufemia a Maiella (PE) - invito a rimuovere le segnalate irregolarità e a trasmettere a questa Sezione regionale i relativi provvedimenti nei termini di cui all'articolo 148-bis del TUEL, inserito dall'articolo 3, comma 1. lett. e), del D.L. n. 174/2012, convertito con modificazioni, dalla legge n. 213/2012.
Se z ione C ontro l lo Regione Bas i l icata
Deliberazione n. 116/2013/PRSP Controlli ex art. 148-bis2 del TUEL e 243-quater, comma 6, del TUEL.
1Il presente elenco esprime le risultanze di un monitoraggio effettuato attraverso la Banca dati del controllo, utilizzando come parametri di ricerca i “codici deliberazione” (VSG, VSGO, VSGC, PRSP, FRG, INPR, PARI, PAR, RQ), il riferimento normativo e la ricerca semantica. L’osservazione, al 30 novembre 2013, non vuole essere esaustiva ma rappresentativa delle nuove attribuzioni di controllo in capo alle Sezioni.
2 L’art. 148-bis del TUEL introdotto dalla lettera e) del comma 1 dell’art. 3, del d.l. 174/2012, come modificato dalla legge di conversione 213/2012, ha rafforzato il controllo della Corte sulla gestione finanziaria degli enti locali svolto ai sensi della legge 266/2005. Le novità più significative riguardano, in primo luogo, la previsione di un termine per la verifica demandata alla Corte in ordine all’efficacia dei provvedimenti correttivi e ripristinatori adottati dall’Ente all’esito dell’accertamento della magistratura contabile. Il monitoraggio delle specifiche pronunce (PRSP), in questa sede, è stato, pertanto, rivolto alle delibere di accertamento di gravi irregolarità e di assegnazione di un termine per l’adozione delle misure idonee a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri, ai sensi del comma 3 del sopra citato art. 148-bis del TUEL.
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Deliberazione n. 112/2013/PRSP La Sezione regionale di controllo per la Basilicata delibera di sospendere, ai sensi del comma 3 dell'art. 243-bis del TUEL, la procedura avviata nei confronti del Comune di San Fele con la delibera n. 91/2012 ai sensi dell'art. 6, comma 2, del D.Lgs.vo n. 149/2011.
Deliberazione n. 111/2013/PRSP La Sezione regionale di controllo per la Basilicata delibera chiusa la procedura avviata ai sensi dell'art. 6, comma 2, del d.lgs.vo n. 149/2011 nei confronti del Comune di Rotonda, avendo il predetto Ente adottato le misure correttive e consequenziali. Stante la perdurante situazione di grave squilibrio finanziario l'organo di revisione dell'Ente, ai sensi dell'art. 243-quater, comma 6, del TUEL, è espressamente tenuto a esercitare il controllo dell'attuazione corretta e tempestiva del piano di riequilibrio approvato dal Consiglio.
Deliberazione n. 110/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Popolari Uniti.
Deliberazione n. 109/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Alleanza per l'Italia.
Deliberazione n. 108/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Per la Basilicata.
Deliberazione n. 107/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Movimento per le Autonomie.
Deliberazione n. 106/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Gruppo Misto.
Deliberazione n. 105/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Io Amo la Lucania.
Deliberazione n. 104/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Unione di Centro.
Deliberazione n. 103/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Italia dei Valori.
Deliberazione n. 102/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Partito Socialista Italiano.
Deliberazione n. 101/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Sinistra Ecologica e Libertà.
Deliberazione n. 100/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Partito Democratico.
Deliberazione n. 99/2013/FRG Rendiconto 2012 - Gruppo Consiliare Popolo della Libertà.
Deliberazione n. 96/2013/PARI Giudizio di parificazione3 del rendiconto generale della Regione Basilicata per l'esercizio 2012 e le conseguenti osservazioni della Sezione ai sensi dell'art. 5 del d.l. n. 174/2012.
Deliberazione n. 95/2013/FRG Analisi del rendiconto esercizio 2012 del Gruppo Consiliare Popolari Uniti.
Deliberazione n. 94/2013/FRG Analisi del rendiconto esercizio 2012 del Gruppo Consiliare Alleanza per l'Italia.
Deliberazione n. 93/2013/FRG Analisi del rendiconto esercizio 2012 del Gruppo Consiliare: Per la Basilicata.
Deliberazione n. 92/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Movimento per le Autonomie.
Deliberazione n. 91/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Misto.
Deliberazione n. 90/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Io Amo la Lucania.
Deliberazione n. 89/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Unione di Centro.
Deliberazione n. 88/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Italia dei Valori.
Deliberazione n. 87/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 -Gruppo Consiliare Partito Socialista Italiano.
Deliberazione n. 86/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Sinistra Ecologia e Libertà.
Deliberazione n. 85/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare Partito Democratico.
Deliberazione n. 84/2013/FRG Analisi rendiconto esercizio 2012 - Gruppo Consiliare: Popolo della Libertà.
Deliberazione n. 82/2013/PRSP Accertamento di gravi irregolarità e squilibri economico-finanziari e assegnazione termine di sessanta giorni per rimuovere le irregolarità e ripristinare gli equilibri di bilancio, ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
3L’art. 1, comma 5 del d.l. 174/2012 intesta alle Sezioni regionali di controllo della Corte il giudizio di parificazione. Tale procedura di controllo originariamente prevista per il rendiconto dello Stato, è stata estesa alla quasi totalità delle Sezioni delle Regioni a statuto speciale e Province autonome, in base alle norme regionali vigenti (esclusala Regione Valle d’Aosta che dovrà adeguare il proprio ordinamento a norma dell’art. 1, comma 11, d.l. n. 174/2012). Si elencano di seguito le delibere di parifica pronunciate da queste Sezioni sul rendiconto 2012: Sezioni riunite per la Regione siciliana in sede di controllo - Delibera n. 2/2013/SSRR/PARI. Sezioni riunite per il Trentino-Alto Adige/Südtirol – Delibera n. 1/2013/PARI (Regione autonoma Trentino Alto Adige/Südtirol). Sezioni riunite per il Trentino-Alto Adige/Südtirol – Delibera n. 2/2013/PARI (Provincia autonoma di Trento). Sezioni riunite per il Trentino-Alto Adige/Südtirol– Delibera n. 3/2013/PARI (Provincia autonoma di Bolzano). Sezione di controllo Regione Friuli Venezia Giulia– Delibera n 78/2013/PARI. Sezioni Riunite per la Regione autonoma della Sardegna – Delibera n. 1/2013/SSRR/PARI. Aggiornamenti e dettagli sulle parifiche delle Sezioni di controllo della Corte dei conti sono disponibili, anche, nell’home page del sito istituzionale, all’indirizzo: http://www.corteconti.it/sezioni_regionali/parifiche_regionali/. In merito alle procedure e ai profili applicativi, le Sezioni Riunite in sede di controllo, con delibera n. 7/2013/QMIG, si sono pronunciate su “Questione di massima di eccezionale rilevanza concernente la Parificazione dei rendiconti generali delle regioni a statuto ordinario”. .
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Deliberazione n. 45/2013/INPR Programma di controllo per l'anno 2013 ai sensi all'art. 1, comma 2, 3, 5,10 del D.L. n. 174/2012 (art. 6, comma 3, del D.L. n. 174/2012).
Se z ione C ontro l lo Regione Ca labr ia
Deliberazione n. 72/2013/RQ Relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel primo semestre 2013 e sulle tecniche di quantificazione degli oneri.
Deliberazione n. 71/2013/PRSP Acri-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL; assegnazione termini ex art. 6 co 2, dlgs 149/2011.
Deliberazione n. 70/2013/PRSP Provincia di Catanzaro-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.
Deliberazione n. 69/2013/PRSP San Fili-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.
Deliberazione n. 68/2013/PRSP Gioia Tauro-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.
Deliberazione n. 67/2013/PRSP Ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario da parte della Provincia di Vibo Valentia e procedura in itinere prevista dall'art.6, co.2, del d.lgs. 149/2011.
Deliberazione n. 66/2013/FRG Approvazione "Relazione sul bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2013"; e accertamento, ai sensi dell'art.1, comma 7, del d.l. 10/10/2012, n. 174 e s.m.i, di specifiche irregolarità/criticità.
Deliberazione n. 65/2013/PRSP Accertamento, ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 148-bis del d.lgs. n. 267/2000 e dall'art. 6, c. 2, del D.lgs. n. 149/2011 di gravi irregolarità e criticità.
Deliberazione n. 62/2013/PRSP Accertamento, ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 148-bis del d.lgs. n. 267/2000 e dall'art. 6, c. 2, del D.lgs. n. 149/2011 di gravi irregolarità e criticità. Comune di Paola.
Deliberazione n. 61/2013/PRSP Rossano-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.
Deliberazione n. 59/2013/PRSP Lamezia Terme-verifica misure consequenziali all'applicazione dell'art. 148-bis TUEL.
Deliberazione n. 43/2013/PRSP Accertamento, ai sensi e per gli effetti previsti dall'art. 148-bis del TUEL e dall'art. 6, c. 2, del d.lgs. n. 149/2011 di gravi irregolarità e criticità. Comune di Siderno (RC).
Deliberazione n. 42/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis TUEL, parziale inadempimento, da parte del Comune di Cassano all'Ionio delle misure correttive richieste da questa Sezione nella deliberazione n. 31 del 13 giugno 2013 e inibizione dell'attuazione dei programmi di spesa, non obbligatori per legge, che risultano influenzati dal permanere delle predette di criticità.
Deliberazione n. 41/2013/PRSP Conferma delle misure correttive già stabilite da questa Sezione con la precedente deliberazione n. 25/2013 di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis TUEL e assegnazione termine 30 giorni.
Deliberazione n. 40/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267, di gravi irregolarità e criticità. Le misure correttive, da adottare entro 60 giorni saranno, valutate – nel relativo procedimento - ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011.
Deliberazione n. 39/2013/PARI Parifica del rendiconto generale della Regione Calabria esercizio 2012.
Deliberazione n. 37/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Catanzaro.
Deliberazione n. 36/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art.148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Crotone.
Deliberazione n. 35/2013/FRG Rendiconti Gruppi Consiliari art. 1, co 9 e ss, d.l. n. 174/2012.
Deliberazione n. 34/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Provincia di Catanzaro.
Deliberazione n. 33/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Provincia di Vibo Valentia.
Deliberazione n. 32/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Rossano.
Deliberazione n. 31/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Cassano allo Jonio.
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Deliberazione n. 29/2013/FRG Rendiconti Gruppi Consiliari art. 1, co 9 e ss, d.l. n. 174/2012.
Deliberazione n. 28/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di San Fili.
Deliberazione n. 27/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs.267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Gioia Tauro.
Deliberazione n. 26/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. Comune di Lamezia Terme.
Deliberazione n. 25/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. - Isola Capo Rizzuto.
Deliberazione n. 24/2013/PRSP Accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011, di gravi irregolarità e criticità. - Acri.
Deliberazione n. 21/2013/IADC Comune di Vibo Valentia-mancata approvazione piano riequilibrio.
Deliberazione n. 20/2013/IADC Mancata presentazione del piano di riequilibrio- art. 243, co. 7, TUEL - Comune di Belcastro.
Deliberazione n. 19/2013/IADC Mancata presentazione del piano di riequilibrio- art. 243-quater, TUEL - Comune di Monasterace.
Deliberazione n. 18/2013/IADC Mancata presentazione del piano di riequilibrio- art. 243-quater, TUEL - Comune di Anoia.
Deliberazione n. 11/2013/ PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2 d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL)- Comune di Chiaravalle Centrale.
Deliberazione n. 10/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2, D.l.gs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL)- Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Soverato.
Deliberazione n. 8/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2 d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL) - Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Locri.
Deliberazione n. 7/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2, d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL) - Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Reggio Calabria.
Deliberazione n. 6/2013/PRSE Sospensione procedura dissesto ex art. 6, co. 2, d.lgs. n. 149/2011 per adozione piano di riequilibrio (art. 243-bis,TUEL) - Delibera Sezione delle autonomie n. 1/2013 - Comune di Vibo Valentia.
Deliberazione n. 310/2012/QMIG Locri - Questione di massima in ordine all'applicazione del d.lgs n.149/2011 art. 6 co. 2, in relazione all'intervenuta deliberazione del piano di riequilibrio ex art. 243-bis, co.1.
Se z ione C ontro l lo Regione Campania
Deliberazione n. 268/2013/ PRSP Accertamento della sussistenza delle violazioni e delle irregolarità di cui al comma 3 dell'art. 148-bis e invito al Comune di Grumo Nevano (NA) a riferire, ai sensi dell'art. 148-bis comma 3 TUEL, sulle misure correttive adottate o in corso di realizzazione per il superamento delle criticità evidenziate.
Deliberazione n. 267/2013/ PRSP Accertamento della sussistenza delle violazioni e delle irregolarità di cui al comma 3 dell'art. 148-bis e invito al Comune di Bacoli (NA) a riferire sulle misure correttive adottate o in corso di realizzazione per il superamento delle criticità evidenziate.
Deliberazione n. 235/2013/INPR Attuazione "Linee guida per il referto semestrale del Sindaco per i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e del Presidente della Provincia sulla regolarità della gestione e sull'adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni (art. 148 TUEL)".
Deliberazione n. 232/2013/QMIG Questioni di massima di particolare rilevanza ai sensi dell'art.6, comma 4, decreto legge 10 ottobre 2012, n.174 convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 186/2013/FRG Richiesta al Presidente della Regione Campania di voler provvedere al sollecito invio a questa Sezione della relazione annuale sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e adeguatezza del sistema dei controlli interni, prevista dall'art. 1, comma 6, del decreto legge 10 ottobre 2012 n° 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012 n° 213.
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Deliberazione n. 23/2013/ PRSP Sospensione del procedimento di cui all'art. 6, comma 2, del d.lgs. 6 settembre 2011, n. 149, in ordine all'assegnazione di un termine per l'adozione delle necessarie misure correttive di cui al comma 6, lettera a) ai sensi dell'art. 243-bis, comma 3 del TUEL.
Deliberazione n. 270/2012/PREV Sottoponibilità a controllo preventivo di legittimità della delibera G.R. n.609 del 19-10-2012 "Patto di Stabilità 2012 - art.1, comma 138, legge n.220/2010: Patto regionale ''verticale'' ai sensi dell'art.1, comma 2, del decreto legge 10 ottobre 2012 n.174.
Se z ione C ontro l lo Regione Emi l ia Romagna
Deliberazione n. 275/2013/PRSP Approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale deliberato dal Consiglio comunale di Castellarano. Il contenuto di detto piano è conforme al contenuto prescritto dall'art. 243-bis del T.U.E.L, nonché congruo ai fini del riequilibrio finanziario.
Deliberazione n. 270/2013/PARI Decisione nel giudizio di parificazione sul Rendiconto generale della Regione Emilia- Romagna per l'esercizio finanziario 2012.
Deliberazione 261/2013/FRG La deliberazione, a seguito di una specifica richiesta del Presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, conferma che la precedente delibera n. 249/2013 adottata dalla Sezione regionale, pronunciata allo stato degli atti pervenuti ed esaminati, ha valore "ricognitivo" ai sensi della deliberazione n. 15/2013 della Sezione delle autonomie secondo la quale - premesso che per i rendiconti relativi all'esercizio 2012 "non sono applicabili le conseguenze previste da d.l. n. 174 del 2012" - "le disposizioni precettive recate dall'articolo 1, commi 9-12, d.l. n. 174 del 2012, e, in particolare, l'impianto sanzionatorio, si applicano dall'esercizio 2013".
Deliberazione n. 249/2013/FRG Dichiarazione di non regolarità, per il 2012, dei rendiconti dei Gruppi assembleari della Regione Emilia-Romagna.
Deliberazione n. 248/2013/QMIG Esame dei rendiconti dei gruppi consiliari delle assemblee legislative regionali (art. 1, commi 9-12 del d.l. 10 ottobre 2012 n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213).
Deliberazione n. 234/2013/FRG A seguito della trasmissione da parte dei gruppi assembleari della Regione Emilia-Romagna, la Sezione, dopo aver esaminato sia la documentazione trasmessa a corredo degli stessi per il tramite del Presidente della Regione sia quella detenuta dal Nucleo Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna a seguito del provvedimento di acquisizione ex art. 256 c.p.p. disposto dalla Procura della Repubblica di Bologna, ha formalizzato la comunicazione di cd. regolarizzazione ex art. 1, comma 11, legge n. 213/2012, assegnando il termine per le eventuali deduzioni ed integrazioni documentali in venti giorni.
Se z ione C ontro l lo Regione Fr iu l i Ve ne z ia G iu l ia
Deliberazione n. 119/2013/PRSE Accertamento ai sensi dell' art. 1 commi 166 e seguenti della legge 23 dicembre 2005 n. 266 e dell'articolo 3 comma 1 lett. e) del D.L. 10/10/2012 n. 174 convertito nella legge 7/12/2012 n. 213.
Deliberazione n. 2/2013 INPR Approvazione del programma di controllo per l'anno 2013, alla luce delle nuove funzioni attribuite alle Sezioni regionali della Corte dei conti dal decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174, convertito, con modificazioni dalla legge 213/2012.
Se z ione C ontro l lo Regione Laz io
Deliberazione n. 262/2013/PARI Decisione nel giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione Lazio per l'esercizio finanziario 2012.
Deliberazione n. 254/2013/FRG Verifica sull’attendibilità e veridicità dei dati contabili contenuti nel rendiconto generale della Regione Lazio 2012, secondoun approccio di tipo sperimentale e sulla base dell’esperienza maturata in ambito europeo con la cd. DAS (declaration d’assurance).
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Deliberazione n. 250/2013/PRS Accertamento ai sensi e per gli effetti degli artt. 1, commi 166 e 167 della legge n. 266/2005, nonché 148-bis del d.lgs. n. 267/2000, della presenza a carico dei rendiconti 2011 e 2012 del comune di Sant’Oreste di gravi irregolarità contabili che richiedono l’adozione di tempestive ed efficaci misure correttive, ai sensi dell’art. 148-bis, comma 3, del d.lgs. 267/2000.
Deliberazione n. 243/2013/FRG Esame del bilancio preventivo 2013 della Regione Lazio, ai sensi dell'articolo 1, commi 3 e 7, d. l. 10 ottobre 2012 n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 213 del 7 dicembre 2012.
Deliberazione n. 221/2013/FRG Rendiconti anno 2012 Gruppi Consiliari della Regione Lazio: La Sezione afferma il principio secondo cui la mancata trasmissione dei necessari documenti giustificativi delle uscite, ancorché sollecitata, impedisce all'Istituzione superiore di esprimere un qualsiasi giudizio in ordine alla regolarità amministrativo-contabile dei rendiconti dei gruppi consiliari per l'anno 2012, in conformità a quanto deliberato dalla Sezione delle Autonomie (delibere nn. 12/SEZAUT/2013/QMIG e 15/SEZAUT/2013/QMIG).
Deliberazione n. 201/2013/PRSP Rilievo di grave irregolarità, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 148-bis, comma 3 del TUEL.
Deliberazione n. 179/2013/PRSP Irregolarità contabili suscettibile di pregiudicare, anche in prospettiva gli equilibri economico finanziari dell'Ente, invitando l'Ente all'adozione delle opportune misure correttive entro sessanta giorni, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione, per quanto di ulteriore competenza.
Deliberazione n. 178/2013/PRSP Rilievo di irregolarità contabili suscettibile di pregiudicare, anche in prospettiva gli equilibri economico finanziari dell’Ente, invitando l’Ente all’adozione delle opportune misure correttive entro sessanta giorni (148-bis, comma 3 del TUEL), dandone tempestiva comunicazione alla Sezione, per quanto di ulteriore competenza. Comune di Ardea.
Deliberazione n. 176/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità" affinché l'Ente provveda entro sessanta giorni, ai sensi del disposto dell'articolo 148-bis del d.lgs. n. 267/2000, all'adozione delle opportune misure correttive, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione.
Deliberazione n. 175/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità" affinché l'Ente provveda entro sessanta giorni, ai sensi del disposto dell'articolo 148-bis del d.lgs n. 267/2000, all'adozione delle opportune misure correttive, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione.
Deliberazione n. 174/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità" affinché l'Ente provveda entro sessanta giorni, ai sensi del disposto dell'articolo 148-bisdel d.lgs. n. 267/2000, all'adozione delle opportune misure correttive, dandone tempestiva comunicazione alla Sezione.
Deliberazione n. 158/2013/PRSP Pronuncia specifica di grave irregolarità fermo restando che le azioni di risanamento formeranno oggetto di apposita verifica in sede di esame del Piano di riequilibrio pluriennale exd.l. n. 174 del 2012 e nei successivi cicli di bilancio.
Deliberazione n. 120/2013/PRSP Accertamento della mancata approvazione del rendiconto 2011 nei termini di legge, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 1, commi 166 e ss., della legge n. 266/2005 e dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000, con assegnazione del termine di 60 giorni per l'adozione delle opportune misure correttive.
Deliberazione n. 102/2013/INPR Deliberazione di indirizzo - Piano di Riequilibrio Pluriennale Comune di Arpino.
Deliberazione n. 29/2013/QMIG Rimessione Questione di massima alla Sezione delle Autonomie in ordine all'art. 6, comma 4, del d.l. n. 174/2012, convertito con Legge n. 213/2012, in tema di Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Arpino (FR).
Deliberazione n. 25/2013/INPR Indirizzi inerenti il riassetto del sistema dei controlli interni degli EE. LL. conseguenti all'art. 3, comma 2, del D.L. n. 174/2012 e relativa legge di conversione.
Deliberazione n. 24/2013/ FRG Valutazioni sulla Relazione di fine legislatura della Regione Lazio sottoscritta dal Presidente della Giunta Regionale.
Se z ione C ontro l lo Regione L igur ia
Deliberazione n. 69/2013/PAR Richiesta di Parere sul piano di riequilibrio 243-bis del TUEL. Provincia di Imperia.
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Deliberazione n. 35/2013/PAR Parere - partecipazione di membri del Consiglio Comunale al sistema dei controlli interni disciplinato dagli articoli 147 e seguenti del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (T.U.E.L.), introdotti dall'articolo 3, comma 1, lettera d), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni con legge 7 dicembre 2012 n. 213.
Deliberazione n. 7/2013/PAR Parere - Interconnessione tra gli equilibri finanziari dell'ente locale e l'andamento economico-finanziario delle società partecipate, richiamata ora dal d.l. n. 174 del 2012, costituisce, comunque, un limite all'esercizio del potere discrezionale dell'Amministrazione controllante nel valutare le politiche del personale delle proprie società controllate.
Deliberazione n. 1/2013/PARI Decisione sul Giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Liguria per l'esercizio finanziario 2012.
Se z ione C ontro l lo Regione Lombardia
Deliberazione n. 511/2013/PRSP Accertata la momentanea idoneità delle misure adottate a far fronte alle criticità emerse ed evidenziate con la deliberazione n. 314/2013/PRSE; si riserva la verifica sull’adeguamento dei controlli interni e il totale recupero degli equilibri di bilancio, nell’ambito delle procedure di controllo che saranno eseguite sui bilanci di previsione e consuntivi dei prossimi esercizi.
Deliberazione n. 480/2013/PRSP Accertamento del momentaneo venir meno delle problematiche rilevate con deliberazione di questa Sezione n. 355/2013/PRSP del 02 agosto 2013, adottata ai sensi dell’art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 451/2013/PRSP Pronuncia di accertamento e assegnazione termine di 60 giorni per rimuovere le irregolarità comunicate, ai sensi e per gli effetti dell'art. 148-bis, comma 3, T.U.E.L.
Deliberazione n. 410/2013/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 148-bis d.lgs. n. 267/2000. Comune di Mozzate.
Deliberazione n. 401/2013/PRSP Segnalazione di criticità rilevate al fine di evitare che la loro mancata correzione possa causare nel tempo una gestione non economica delle risorse, ovvero situazioni di squilibrio e assegnazione del termine di 60 giorni, di cui all'art. 148-bis, comma 3, del TUEL, affinché l'Amministrazione dell'Ente ponga in essere misure idonee alla correzione della riscontrata irregolarità nel termine, provvedendo alla relativa comunicazione alla Corte.
Deliberazione n. 393/2013/RQ Relazioni sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relative alle leggi regionali pubblicate nel semestre gennaio - giugno 2013", ai sensi del comma 2 dell'art. 1 l. n. 213/2012.
Deliberazione n. 355/2013/PRSP Pronuncia di accertamento e ordine di adottare, ai sensi dell’art. 148-bis del TUEL, entro il termine di 60 giorni dal deposito della presente, i provvedimenti idonei a rimuovere l’irregolarità riscontrata.
Deliberazione n. 314/2013/PRSE Pronuncia di accertamento ai sensi art. 148-bis comma 3, TUEL. Comune di Limbiate (MB).
Deliberazione n. 247/2013/PARI Parifica del rendiconto generale della Regione Lombardia per l'esercizio 2012.
Deliberazione n. 214/2013/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi art. 148-bis comma 3, TUEL. Tradate VA.
Deliberazione n. 204/2013/FRG Rendiconti gruppi consiliari - accertamenti e dichiarazioni di irregolarità ai sensi dell'articolo 1, comma 12, della legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 115/2013/ IADC Rendiconti gruppi consiliari della Regione Lombardia.
Deliberazione n. 46/2013/ IADC Squilibri strutturali del Bilancio - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater, comma 1, del TUEL.
Deliberazione n. 37/2013/ FRG Approvazione documento fine mandato Regione Lombardia - Presidente.
Se z ione C ontro l lo Regione Marche
Deliberazione n. 75/2013/RQ Copertura leggi di spesa Regione Marche. Relazione semestrale 01/01/2013-30/06/2013.
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Deliberazione n. 70/2013/FRG Esame del bilancio preventivo 2013 della Regione Marche (art. 1, comma 3, d.l. 174/2012, convertito in l. 213/2012).
Deliberazione n. 69/2013/PARI Giudizio di parifica Regione Marche - Rendiconto generale esercizio 2012.
Deliberazione n. 59/2013/ PAR Il Presidente del Consiglio regionale Assemblea legislativa delle Marche ha formulato una articolata richiesta di parere in ordine all'interpretazione e all'applicazione dei commi 10, 11 e 12 dell'art. 1 del d.l. 174/2012 convertito in l. 213/2012 sulle spese dei gruppi consiliari. Con deliberazione di questa Sezione n. 52/2013 depositata il 10 giugno 2013, che qui si intende integralmente richiamata, veniva formulata al Presidente della Corte dei conti la richiesta di deferire la questione alle Sezioni riunite ovvero alla Sezione delle autonomie.
Deliberazione n. 52/2013/ PAR Richiesta di parere, inoltrata dal Presidente del Consiglio regionale Assemblea legislativa delle Marche, in ordine all'interpretazione e all'applicazione dei commi 10, 11 e 12 dell'art. 1 del d.l. 174/2012 convertito in l. 213/2012 sulle spese dei gruppi consiliari.
Deliberazione n. 51/2013/ PAR Comune di Castelfidardo - parere, ai sensi dell'art. 7, comma 8, l. 5 giugno 2003, n. 131, in ordine alla corretta interpretazione dell'art. 49, d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 recante il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, come modificato dall'art. 3, comma 1, lett. b), d.l 10 ottobre 2012, n. 174, convertito in l. 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 12/2013/IADC Art. 1 comma 9 e ss. Art. 1 comma 9 e ss. d.l. 174/2012 Rendiconti gruppi consiliari E. F. 2012.
Se z ione C ontro l lo Regione Molis e
Deliberazione n. 177/2013/PRSP Rilevate gravi irregolarità ed i comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria con l’obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente pronuncia di accertamento. Specifico richiamo alla sanzione prevista dal comma 3 dell’art.148-bis del TUEL nel caso di inottemperanza.
Deliberazione n. 175/2013/PRSP Rilevate gravi irregolarità ed i comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria con l’obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Specifico richiamo alla sanzione prevista dal comma 3 dell’art.148-bis del TUEL nel caso di inottemperanza.
Deliberazione n. 168/2013/PRSP Rilevate gravi irregolarità ed i comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria con l’obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Specifico richiamo alla sanzione prevista dal comma 3 dell’art.148-bis del TUEL nel caso di inottemperanza.
Deliberazione n. 151/2013/RQ Referto sulle tipologie di copertura finanziaria adottate nelle leggi regionali approvate nel primo semestre 2013 e sulle tecniche di quantificazione degli oneri ex art.1, c. 2, d.l. 10/10/2012, n. 174, come introdotto dalla legge di conversione 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 131/2013/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis del d.lgs. 267/2000.
Deliberazione n. 28/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Grande Sud.
Deliberazione n. 27/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale UDEUR.
Deliberazione n. 26/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Casini Unione di Centro.
Deliberazione n. 25/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Progetto Molise.
Deliberazione n. 24/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Per il Molise.
Deliberazione n. 23/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Partito Socialista.
Deliberazione n. 22/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Gruppo Misto.
Deliberazione n. 14/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Popolo della Libertà.
Deliberazione n. 13/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Il Molise di tutti.
Deliberazione n. 12/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Molise Civile.
Deliberazione n. 11/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Alternativa.
Deliberazione n. 10/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Costruire Democrazia.
Deliberazione n. 9/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale Alleanza di Centro.
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Deliberazione n. 7/2013/FRG Rendiconto del gruppo consiliare regionale IDV.
Deliberazione n. 4/2013/IADC Relazione di fine legislatura del Presidente della Giunta della Regione Molise" ex art.1 del d.lgs. 6 settembre 2011 n.149 come da ultimo modificato dall'art.1-bis del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174 convertito, con modificazioni con l. 7 dicembre 2012, n.213.
Se z ione C ontro l lo Regione P ie monte
Deliberazione n. 382/2013/RQ Regione Piemonte - Approvazione Relazione sulle tipologie delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relative alle leggi regionali pubblicate nel semestre gennaio - giugno 2013.
Deliberazione n. 374/2013/PRSP Comune di Trofarello (TO) - Pronuncia sulle misure poste in essere a seguito delle delibere n. 71/2013/SRCPIE e n. 304/2013/SRCPIE, ai sensi dell’ art. 148-bis, comma 3, del TUEL, conseguenti all’esame compiuto sul rendiconto 2011.
Deliberazione n. 310/2013/PAR Comune di Bolzano Novarese (NO) - Sul divieto, introdotto dall'art. 3, comma 1, lett. h) del d.l.. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla L. 7 dicembre 2012, n. 213, che ha introdotto il comma 3-bis dell'art. 187 TUEL, opera in costanza di utilizzo dell'anticipazione di cassa.
Deliberazione n. 309/2013/PRSP Comune di Entracque (CN) - Pronuncia ex art. 148-bis, co. 3, del TUEL sul rendiconto 2011.
Deliberazione n. 308/2013/PRSP Comune di Ciriè (TO) - Pronuncia ex art. 148-bis, co. 3, del TUEL.
Deliberazione n. 307/2013/PRSP Comune di Carmagnola (TO) - Pronuncia ex art. 148-bis, co. 3, del TUEL.
Deliberazione n. 305/2013/PRSP Comune di Gravellona Toce (VB) - Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 304/2013/PRSP Comune di Trofarello (TO) – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL, a seguito dell’esame compiuto sul rendiconto 2011.
Deliberazione n. 303/2013/PRSP Comune di Rivoli (TO) – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 301/2013/PRSP Comune di Pianezza (TO) – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 300/2013/PRSP Provincia di Torino – Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 296/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte. Gruppo Consiliare Progett'azione.
Deliberazione n. 291/2013/PRSE Comune di Tortona (AL) - Pronuncia relativa alla verifica delle misure adottate ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.
Deliberazione n. 276/2013/PARI Giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione Piemonte per l'esercizio finanziario 2012.
Deliberazione n. 268/2013/ PRSE Comune di Ghislarengo (VC) - Pronuncia sulla verifica dell'adozione entro sessanta giorni dei provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 264/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte - IDV.
Deliberazione n. 263/2013/FRG Delibera in ordine al controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte.
Deliberazione n. 261/2013/PRSP Accertamento. Ai sensi dell’art. 148-bis, c. 3 del TUEL, della sussistenza di criticità, nella gestione finanziaria del comune di Verbania, tali da mettere in pericolo gli equilibri finanziari.
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Deliberazione n. 247/2013/FRG REGIONE PIEMONTE – Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte SEL.
Deliberazione n. 246/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte-GRUPPO MODERATI.
Deliberazione n. 245/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte -Fed sinistra.
Deliberazione n. 244/2013/FRG REGIONE PIEMONTE - Delibera in ordine alle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte Uniti per Bresso.
Deliberazione n. 235/2013/PRSP Comune di Settimo Torinese (TO) - Pronuncia ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.Si ritienenecessario che l’Ente dia immediata esecuzione alle misure programmatiche, dando atto, nell’ambito di un vero e proprio piano di durata quinquennale, per ciascuna di esse, degli effetti previsti sul bilancio, dei tempi di attuazione e di realizzazione dei risultati, in modo da assicurare il progressivo raggiungimento degli equilibri correnti, della riduzione delle spese, della riduzione dell’indebitamento, anche nei confronti degli organismi partecipati, nonché il miglioramento nel tempo della situazione di liquidità. Il piano, unitamente a tutti gli elementi che l’Amministrazione riterrà utile allegare, dovrà essere trasmesso a questa Sezione di Controllo entro il 30 settembre 2013, contestualmente alla relazione semestrale del Sindaco per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, ex art. 148 TUEL, come riformulato dall’art. 3, co.1, sub e) del d.l. n. 174/2012.
Deliberazione n. 229/2013/FRG Regione Piemonte- Delibera di comunicazione delle irregolarità riscontrate a seguito del controllo eseguito sui rendiconti 2012 dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte: Partito democratico, Unione di Centro, Movimento 5 stelle, Verdi-Verdi -L'Ambientalista per Cota, Gruppo misto (Formagnana), Gruppo misto (Biolè), Insieme per Bresso.
Deliberazione n. 217/2013/PRSP Comune di Ponderano (BI)- Pronuncia ai sensi dell'art. 148-bis comma 3 del TUEL.
Deliberazione n. 145/2013/PRSP Comune di Rivoli (TO) – Rilevate criticità e necessità per l’Ente di adottare misure nella fattispecie prevista dall’art. 148-bis, co. 3 del TUEL.
Deliberazione n. 144/2013/PRSP Provincia di Torino – Pronuncia sul rendiconto 2011 necessità per l’Ente di adottare misure nella fattispecie prevista dall’art. 148-bis, co. 3 del TUEL; con comunicazione dei provvedimenti adottati ai sensi dell’art. 148-bis, c. 3 del TUEL.
Deliberazione n. 128/2013/PRSP Segnalate gravi criticità che in prospettiva mettono in pericolo gli equilibri finanziari, sicché ai sensi dell'art. 148-bis, co. 3, del TUEL il Comune di Cuorgnè è tenuto ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione della presente delibera, "i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio", ed a trasmettere alla Sezione i provvedimenti adottati.
Deliberazione n. 127/2013/PRSP Segnalate gravi criticità che in prospettiva mettono in pericolo gli equilibri finanziari, sicché ai sensi dell'art. 148-bis, co. 3, del TUEL, il Comune di Dronero è tenuto ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione della presente delibera, "i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio", ed a trasmettere alla Sezione i provvedimenti adottati.
Deliberazione n. 71/2013/PRSE L’Ente deve adottare misure nella fattispecie prevista dall’art. 148-bis, co. 3 del TUEL a comunicare alla Sezione i provvedimenti adottati entro 60 giorni dalla trasmissione della presente pronuncia ai sensi dell’art. 148-bis del TUEL.
Deliberazione n. 64/2013/INPR Approvazione linee guida referto semestrale.
Deliberazione n. 41/2013/PRSE Torino - Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 443/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.
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Deliberazione n. 431/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.
Deliberazione n. 430/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimento sottoposto al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.
Deliberazione n. 429/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.
Deliberazione n. 428/2012/PREV Regione Piemonte - Provvedimenti sottoposti al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell'art.1, co. 2 del d.l. 10 ottobre 2012, n.174.
Se z ione C ontro l lo Regione Pugl ia
Deliberazione n. 166/2013/PRSP La Sezione, nell’esercizio delle funzioni conferite dall’art. 6, comma 2, del D.Lgs. 149/2011 e dall’art. 148-bis del d.lgs267/2000, accerta la congruità del piano di rientro adottato dal Comune di Volturara Appula, quale prima misura correttiva necessaria al fine di evitare che si realizzi la condizione di dissesto finanziario.
Deliberazione n. 153/2013/PRSP Approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Casarano ai sensi dell'art. 243-quater, co. 3 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, delibera di approvare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Casarano adottato con deliberazione di Consiglio comunale n. 1 del 17 gennaio 2013.
Deliberazione n. 149/2013/PRSP Isole Tremiti - la Sezione, nell'esercizio delle funzioni conferite dall'art. 6, comma 2, del D.Lgs. 149/2011 e dall'art. 148-bis del d.lgs267/2000, accerta la congruità del piano di rientro adottato dal Comune di Isole Tremiti, quale prima misura correttiva necessaria al fine di evitare che si realizzi la condizione di dissesto finanziario.
Deliberazione n. 137/2013/FRG Gruppo consiliare del consiglio regionale della Puglia "Moderati e Popolari" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - Ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 136/2013/FRG Gruppo consiliare del consiglio regionale della Puglia "Partito Democratico" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - Ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l.10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 135/2013/FRG Gruppo consiliare del Consiglio regionale della Puglia "Gruppo Misto" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - Ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 134/2013/FRG Gruppo consiliare "La Puglia prima di tutto" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 133/2013/FRG Gruppo "I Pugliesi per Rocco Palese" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 132/2013/FRG Gruppo consiliare regionale "PDL" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 131/2013/FRG Gruppo consiliare del Consiglio Regionale della Puglia "Sinistra Ecologia Libertà'" - Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 9 e seguenti, del decreto legge n. 174/2012, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 130/2013/FRG Gruppo consiliare del Consiglio Regionale della Puglia UDC Rendiconto per l'esercizio finanziario 2012 - ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 9 e seguenti, del decreto legge n. 174/2012, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 129/2013/FRG Gruppo consiliare "La Puglia per Vendola" - Rendiconto esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 128/2013/FRG Gruppo consiliare "Italia dei valori - Lista Di Pietro - Rendiconto esercizio finanziario 2012 - ai sensi dell'art. 1, commi 10 e 11, d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, in legge 7 dicembre 2012, n. 213.
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Deliberazione n. 124/2013/PARI Parifica - Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2012 ai sensi del decreto-legge n. 174/2012 .
Se z ione C ontro l lo Regione Sarde gna
Deliberazione n. 61/2013/INPR Relazione semestrale del Sindaco e del Presidente della Provincia (art. 148 TUEL). Modalità Istruttorie.
Deliberazione n. 35/2013/INPR Presa d'atto orientamenti e linee guida della Sezione delle Autonomie sui controlli ai sensi del d.l. 174/2012, convertito in legge 7 dicembre 2012 n. 213.
Deliberazione n. 28/2013/PAR Nuxis: Parere su possibili aspetti di incompatibilità per il Segretario incaricato della direzione di servizi/uffici a seguito dei nuovi controlli introdotti dal d.l. 174/2012.
Se z ione C ontro l lo Regione S ic i l iana
Deliberazione n. 332/2013/INPR Linee guida per il referto semestrale (art. 148 TUEL) sulla regolarità della gestione e sull'adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni nei comuni siciliani con popolazione superiore ai 15.000 abitanti e nelle province regionali e "Schema di relazione per il referto semestrale del Sindaco, per i comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti e del Commissario straordinario della Provincia regionale".
Deliberazione n. 269/2013/PRSP Approvazione del piano di riequilibrio finanziario decennale del Comune di Catania.
Deliberazione n. 268/2013/PRSP GIARRE - Rimodulazione del piano di riequilibrio ex nuova formulazione dell'articolo 243-bis, comma 5.
Deliberazione n. 266/2013/INPR Messina - Piano di riequilibrio.
Deliberazione n. 255/2013/PRSP Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.
Deliberazione n. 235/2013/INPR Catania - Messina - Giarre - Piano di riequilibrio.
Deliberazione n. 164/2013/PRSP Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.
Deliberazione n. 140/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 100/2013/PRSE Mancata presentazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243-quater, comma 7, TUEL.
Deliberazione n. 94/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del Tuel ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 53/2013/PRSP Revoca del ricorso alla procedura di riequilibrio ex art. 243-bis TUEL. - Santa Caterina Villarmosa.
Deliberazione n. 45/2013/INPR Avola- Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 44/2013/ PRSP Avola - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 35/2013/INPR Riposto -Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 34/2013/ PRSP Messina - Pronuncia di accertamento ex art. 148-bis del TUEL sul rendiconto 2011 e sul bilancio di previsione 2012 e presa d'atto dell'approvazione del piano di riequilibrio ai sensi art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 29/2013/INPR Giarre - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 28/2013/INPR Ispica - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUELai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
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Deliberazione n. 27/2013/INPR Cefalù - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 26/2013/INPR Belmonte Mezzagno - Deferimento alla Sezione delle Autonomie della questione di massima:"se la mancata presentazione di piano di riequilibrio finanziario pluriennale - la cui attivazione ha sospeso la procedura di cui all'art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 149/2011 - entro il termine di cui all'art. 243-bis, comma 5, del TUEL, comporti la ripetizione dei passaggi procedimentali non ancora definiti della procedura di cui all' art. 6, comma 2, sopra citato, ovvero l'applicazione letterale dell'art. 243-quater, comma 7, del TUEL".
Deliberazione n. 23/2013/INPR Monreale - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 24/2013/INPR Messina - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 19/2013/ IADC Santa Venerina - Presa d'atto dell'intervenuta dichiarazione dello stato di dissesto da parte del consiglio comunale di Santa Venerina e si ritiene pertanto conclusa la procedura relativa al piano di riequilibrio finanziario avviata con la deliberazione n. 50 del 12/12/2012.
Deliberazione n. 17/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 15/2013/INPR Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 14/2013/INPR Scordia - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater, comma 1, del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 11/2013/INPR Racalmuto - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 9/2013/INPR Tortorici - Indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL ai sensi dell'art. 243-quater comma 1 del TUEL.
Deliberazione n. 8/2013/INPR Caccamo- delibera ai sensi dell'art. 243-quater, comma 1, del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 6/2013/INPR Provincia di Catania - Delibera ai sensi dell'art. 243-quater,comma 1, del TUEL: indicazioni alla sottocommissione della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero dell'interno, di cui all'art. 155 del TUEL.
Deliberazione n. 5/2013/IADC Belmonte Mezzagno - Sospensione della procedura ex art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149; avviata con la delibera n. 358/2012/PRSP, rinviando ogni valutazione all'esito della procedura di cui all'art. 243-bis del TUEL attivata dall'ente.
Deliberazione n. 3/2013/IADC Modica - Sospensione della procedura ex art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149; avviata con la delibera n. 354/2012/PRSP, rinviando ogni valutazione all'esito della procedura di cui all'art. 243-bis del TUEL attivata dall'ente.
Deliberazione n. 2/2013/ IADC Messina - Sospensione della procedura ex art. 6, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149; avviata con la delibera n. 355/2012/PRSP, rinviando ogni valutazione all'esito della procedura di cui all'art. 243-bis del TUEL attivata dall'ente.
Deliberazione n. 380/2012/PRSP Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL e presa d'atto dell'attivazione da parte dell'ente della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'art. 243-bis del TUEL.
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Se z ioni R iunite per la Re gione Sic i l iana in se de consult iva
Deliberazione n. 14/2013/PAR Richiesta di parere inoltrata dal Sindaco del Comune di Catania che ha chiesto di conoscere, sulla base della legislazione vigente, se, avendo il Comune deliberato di avvalersi della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale prevista dall’ art. 243-bis, del T.U. n. 267/2000, introdotto dall'art. 3, comma 1, lettera r), legge n. 213 del 2012, oltre che dell’accesso al Fondo di Rotazione ai sensi dell’ art. 5 del d.l. n. 174/2012, convertito, con modificazioni, dalla citata legge n. 213/2012, possa, anche, accedere al Fondo per le demolizioni delle opere abusive di cui all’art. 32, comma 12, del d.l. n. 269/2003, convertito dalla legge n. 326/2003.
Se z ione C ontro l lo Regione Toscana
Deliberazione n. 278/2013/PRSP Comune di PESCIA - Valutazione di non congruenza del piano finanziario ai fini del riequilibrio.
Deliberazione n. 273/2013/PRSP Comune di Porto Azzurro (LI) - Valutazione del piano di riequilibrio pluriennale.
Deliberazione n. 224/2013/PRSP Comune di Buonconvento (SI) - Verifica delle misure correttive adottate in esito a pronuncia di accertamento ex art. 148-bis del TUEL e presa d'atto del provvedimento adottato dall'Ente relativo all'adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'art. 243-bis del TUEL.
Deliberazione n. 201/2013/PARI Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Toscana per l'esercizio 2012.
Deliberazione n. 194/2013/PRSP Comune di Fiesole (FI) - Verifica delle misure correttive adottate in esito a pronuncia di accertamento ex art. 148-bis del TUEL e presa d'atto del provvedimento adottato dall'Ente relativo all'adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell'art. 243-bis del TUEL.
Deliberazione n. 78/2013/PRSP Comune di Buonconvento (SI) - Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.
Deliberazione n. 68/2013/PRSP Comune di Fiesole (FI) - Pronuncia di accertamento, ai sensi dell'art. 148-bis del TUEL.
Deliberazione n. 455/2012/IADC Richiesta di parere - Inammissibilità della richiesta di audizione formulata da alcuni gruppi consiliari del Comune di Pescia.
Se z ione C ontro l lo Regione Trent ino A l to A dige – T rento
Deliberazione n. 13/2013/INPR Approvazione dello schema di relazione semestrale del Sindaco dei Comuni della Provincia autonoma di Trento con popolazione oltre i 15.000 abitanti. Adattamento all'ordinamento regionale degli enti Locali del Trentino Alto Adige dello schema ex art. 148 TUEL.
Se z ione C ontro l lo Regione Umbr ia
Deliberazione n. 120/2013/PARI Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2012.
Deliberazione n. 115/2013/FRG Controllo sui rendiconti presentati dai Gruppi Consiliari della Regione Umbria la Sezione, che ne ha dichiarato la parziale regolarità, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 12, della legge 7 dicembre 2012, n. 213.
Deliberazione n. 106/2013/FRG Rendiconti presentati dai Gruppi Consiliari della Regione Umbria - termine per fornire chiarimenti ed integrare la documentazione inviata.
Se z ione C ontro l lo Regione Va l le d 'A os ta - V al lée d 'A os te
Deliberazione n. 16/2013/FRG Approvazione della Relazione al Consiglio regionale avente ad oggetto "La rendicontazione dei contributi erogati dal Consiglio regionale ai Gruppi consiliari.
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Deliberazione n. 15/2013/INPR Integrazione del programma di controllo della Sezione per il 2013, approvato con deliberazione 28 febbraio 2013, n. 5, con il seguente oggetto: verifica della regolarità dei rendiconti delle spese sostenute dai Gruppi consiliari nel periodo compreso tra l'inizio del 2013 e la data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale (26 maggio 2013).
Deliberazione n. 14/2013/INPR Integrazione del programma di controllo della Sezione per il 2013, approvato con deliberazione 28 febbraio 2013, n. 5, con il seguente oggetto: relazione al Consiglio regionale avente ad oggetto la rendicontazione dei contributi erogati ai Gruppi consiliari.
Sezione Control lo Regione Veneto
Deliberazione n. 278/2013/PARI Decisione di parifica del rendiconto generale della Regione del Veneto per l'esercizio 2012, ai sensi dell'art. 1 comma 5 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 (convertito con modificazioni nella Legge 7 dicembre 2012, n. 213).
Deliberazione 249/2013/PRSP Si prende atto che il comune di Vicenza, a seguito della deliberazione n. 166/PRSP/2013 della Sezione, ha adottato, con la delibera di Giunta comunale n. 173 dell’8 agosto 2013, una serie di misure, immediatamente operative, idonee a rimuovere le criticità rilevate e demanda, ai sensi dell’articolo 147-quinquies del TUEL, al responsabile dei servizi finanziari la verifica dell’effettiva adozione di tali misure.
Deliberazione n. 223/2013/PRSP "Rendiconto 2011. Pronuncia ai sensi dell'art. 1, comma 166 e ss. della Legge 23 dicembre 2005, n. 266, presa atto che l'ente non ha indicato le misure intraprese o che intende intraprendere per garantire e migliorare quanto già conseguito, come richiesta dal comma 3, dell’art. 148-bis, del d.lgs. 267/2000; si rileva il mancato adempimento dell’obbligo di trasmissione delle sopra citate misure che esponel'ente alle conseguenze previste dal legislatore in tema di preclusione dell’attuazione dei programmi di spesa per i quali sia stata accertata la mancata copertura o l’insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria; si chiede di predisporre, con cadenza almeno trimestrale, un’apposita relazione, validata dall’organo di revisione ai sensi dell’art. 239 TUEL, ed approvata dalla Giunta comunale, nella quale vengano specificatamente individuate le spese delle quali viene preclusa l’attuazione, in quanto prive di copertura o sostenibilità finanziaria; invito all’organo consiliare ad effettuare una revisione dei programmi e dei piani di spesa, al fine di garantire un effettivo equilibrio di bilancio. "
Deliberazione n. 190/2013/PRSP Pronuncia di accertamento di cui al d.l. n. 174 del 10 ottobre 2012 convertito in l. n. 213 del 7 dicembre 2013. Verifica dell’idoneità dei provvedimenti adottati dal comune di Feltre a rimuovere le irregolarità accertate.
Deliberazione n. 182/2013/INPR Linee guida per l’applicazione dell’art. 148-bis del TUEL introdotto dall’art. 3 del d.l. 174/2012 convertito nella Legge 213/2012.
Deliberazione n. 180/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 177/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi dell'art. 148-bis, comma 3, del TUEL.
Deliberazione n. 170/2013/PRSP Rendiconto 2011. Pronuncia di accertamento ai sensi del d.l. 174/2012 convertito in L. 213/2012 e dell'art. 148-bis del TUEL. Si invita il comune di Badia Polesine ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità riscontrate e a ripristinare gli equilibri di bilancio.
Deliberazione n. 166/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi del d.l.174/2012 convertito in L. 213/2012, in merito a mancato rispetto del limite di cui all’art. 9, comma 28, del d.l. 31 maggio 2010, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di assunzioni a tempo determinato; invito, ai sensi dell’art. 148-bis TUEL, ad adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente deliberazione, le opportune misure correttive, idonee rimuovere le irregolarità riscontrate ed a ripristinare gli equilibri di bilancio.
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Deliberazione n. 110/2013/PRSP Preventivo 2012. Pronuncia di accertamento ai sensi del d.l. 174/2012 convertito in l. 213/2012.La Sezione si avvale della facoltà prevista dall'art. 148-bis, co. 2, del d.l. 174/2012 nella parte in cui il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, su impulso di questa Sezione, può attivare verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dell'articolo 14, co. 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n.196.
Deliberazione n. 84/2013/PRSP La Sezione si avvale della facoltà prevista dall'art. 148-bis, co. 2, del d.l. 174/2012 nella parte in cui il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, su impulso di questa Sezione, può attivare verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dell'articolo 14, co. 1, lettera d), della legge 31 dicembre 2009, n.196.
Deliberazione n. 992/2012/PREV Controllo preventivo di legittimità su atti della Regione ex d.l. 174/2012.
Deliberazione n. 1012/2012/PREV Controllo preventivo di legittimità su atti della Regione, ex d.l. 174/2012 (decreto n. 88/2012). NON luogo a provvedere.
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Glossario dei codici di classificazione delle delibere del controllo
Codice Descrizione
FRG
Referto sulla finanza regionale e degli enti locali (referti regionali, referto al Parlamento, verifiche del rendiconto generale regionale propedeutiche alla "parifica"). Verifiche sulle relazioni dei revisori dei conti regionali sui bilanci preventivi e consuntivi (art. 1, comma 3, d.l.174/2012, conv. in l. 213/2012). Referti sulle relazioni annuali dei Presidenti delle Regioni (art. 1, comma 6,d.l.174/2012, conv. in l. 213/2012). Pronunce ex art. 1, comma 7, d.l.174/2012, conv. in l. 213/2012 . Deliberazioni istruttorie e conclusive delle verifiche sui rendiconti dei gruppi consiliari.
IADC In attesa di classificazione.
INPR
Deliberazioni di indirizzo e/o programmazione delle Sezioni centrali e regionali di controllo (deliberazioni dei programmi e degli indirizzi ai sensi dell'art. 5, c. 1, Reg.; approvazione dei programmi annuali delle Sezioni di controllo; approvazione di Linee guida; etc..). Approvazione delle metodologie necessarie per lo svolgimento dei controlli per la verifica dell'attuazione delle misure dirette alla razionalizzazione della spesa pubblica degli enti territoriali (art. 6, comma 3, primo periodo, d.l.174/2012.
PAR Attività consultiva ai sensi dell'art. 7, comma 8, l. 131/2003 (pareri).
PARI Deliberazioni relative a giudizi di parificazione dei rendiconti di Stato, Regioni e Prov. Aut. (con referti allegati)
PENS Controllo successivo di legittimità art.166, l. 312/80 - pensioni civili e militari).
PREV Controllo preventivo di legittimità art. 3, comma 1, l. 20/94); art. 10, dlgs 123/2011.
PRSE Deliberazioni con segnalazioni al consiglio su esame delle relazioni ex art. 1, comma 166, l. 266/2005 (enti locali). Deliberazioni per omesso invio delle relazioni ex art. 1, comma 166, l. 266/2005.
PRSP Pronuncia specifica ex art. 1, comma 168, l. 266/2005 (enti locali). Deliberazioni in base a: art. 148 TUEL - art. 148-bis TUEL; art. 243-quater TUEL; art. 6, comma 2, d.lgs. 149/2011.
PRSS Deliberazioni ex art.1, comma 170, l. 266/2005 (enti del servizio sanitario). Deliberazioni ex art. 1, comma 7, d.l. 174/2012, conv. in l. 213/2012 (solo per gli enti del servizio sanitario).
QMIG
Questioni di massima o di interesse generale ai sensi dell' art 6, comma 4, d.l. 174/2012, conv. in l. 213/2012, e art. 9, commi 1 e 6, Reg. Questioni di massima ai sensi dell'art. 17, c. 31, del d.l. 01/07/2009, n. 78. Questioni di competenza o di massima ai sensi dell'art. 6, c. 2, della deliberazione n. 14/DEL/2000 SS.RR.
RQ Relazioni sulla tipologia delle coperture finanziarie e sulle tecniche di quantificazione degli oneri (art. 1, comma 2, d.l.174/2012).
VSG
Verifiche ai sensi dell'art. 7, comma 7, della l. 131/2003. Questa codifica è riferita ai referti ed alle verifiche che riguardano più uno degli aspetti puntualmente indicati dalle codifiche VSGF, VSGO, VSGC, e ambiti gestionali oggetto di specifiche disposizioni legislative. Relazioni di fine mandato dei sindaci e dei Presidenti delle Province.
VSGF Verifiche sulla sana gestione finanziaria.
VSGC Verifiche sul funzionamento dei controlli interni.
VSGO Verifiche sul raggiungimento degli obiettivi posti dalle leggi statali e regionali. Verifiche e referti sulla revisione della spesa art. 6, comma 3, d.l. 174/2012.