C. Mengoli, 16-1-2001. Osteomielite: classificazione in rapporto al tempo Acuta: casi alla prima...
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C. Mengoli, 16-1-2001C. Mengoli, 16-1-2001
Osteomielite: classificazione in rapporto al tempo
Osteomielite: classificazione in rapporto al tempo
• Acuta: casi alla prima presentazione clinica– la storia può essere breve nell’o.
ematogena– oppure più lunga (settimane o mesi per
l’o. contigua)
• Cronica: trattamento più difficile, prognosi più severa, chirurgia più spesso necessaria
Classificazione patogenetica
•Ematogena•Da focolaio contiguo•Associata a malattia vascolare
Agenti eziologici
Terapia eziologica nelle forme croniche
Trattamento chirurgico
Piede diabetico: fattori di rischio
Altri criteri
• Gruppo d’età peculiare: o. neonatale
• contesto clinico: o. del drogato, o. complicante anemia falciforme
• sede anatomica: o. vertebrale• microbiologia: stafilococcica, da
Gram-negativi, da anaerobi, tubercolare
Evoluzione clinico-patologica
• In precedenza si osservava soprattutto la forma ematogena, più frequente nei bambini, causata prevalentemente da S. aureus.
• Oggi la presentazione della malattia sta cambiando.
Forma ematogena
•Predilige le ossa lunghe (femore, tibia ed omero) e l’età dello sviluppo (1-16 anni)
•I pazienti più anziani tendono a manifestare interessamento vertebrale
Insorgenza
• L’interessamento scheletrico può coincidere con un episodio di batteriemia stafilococcica o manifestarsi una-due settimane dopo
• Talora l’evento batteriemico è inapparente e/o fugace
Forma ematogena giovanile
La cartilagine metafisaria è la sede d’inizio.La circolazione metafisaria ed epifisaria non
presentano anastomosi.La cartilagine metafisaria oppone una
barriera alla propagazione dell’infezione.Questa tende a diffondere trasversalmente,
erompendo nello spazio sottoperiostale, con successivo sviluppo di un ascesso.
Aspetti anatomo-patologici
Se la metafisi ha localizzazione intracapsulare insorge un’artrite settica– ciò avviene nell’articolazione
dell’anca e della spalla
• Si genera osso periostale
(involucrum) anche per l’intensa attività osteoblasica in questa sede
• Un’area di tessuto osseo devitalizzato e devascolarizzato si può comportare da corpo estraneo (sequestro) rendendo inefficace la chemioterapia antibatterica
Forma ematogena del neonato e del bambino
< un anno
• L’artrite settica è comune (anastomosi fra circolo metafisario ed epifisario)
• La diffusione attraverso la corticale metafisaria immatura conduce spesso all’ascesso nei tessuti molli adiacenti
• La distruzione meta-epifisaria può causare deformità nel corso della crescita
Forma ematogena Forma ematogena dell’adultodell’adulto
• L’artrite settica è più comune che nella L’artrite settica è più comune che nella forma giovanileforma giovanile
• La formazione di ascessi sottoperiostali La formazione di ascessi sottoperiostali e di e di involucruminvolucrum è insolita è insolita
• L’interessamento vertebrale è più L’interessamento vertebrale è più frequente dopo i 50 anni e rende conto frequente dopo i 50 anni e rende conto della distribuzione della distribuzione bimodale bimodale dell’o. dell’o. ematogena in rapporto all’etàematogena in rapporto all’età
Anemia falciformeAnemia falciforme
• Infarti osseiInfarti ossei su base trombotica su base trombotica favoriscono la colonizzazione favoriscono la colonizzazione batterica di aree scheletriche batterica di aree scheletriche
• Non è rara l’insorgenza di Non è rara l’insorgenza di molteplici focolai ematogeni molteplici focolai ematogeni
• SalmonelleSalmonelle minori sono gli agenti minori sono gli agenti eziologici più frequentieziologici più frequenti
Soggetti a rischio di osteomielite ematogena
Soggetti a rischio di osteomielite ematogena
• drogati per via parenterale drogati per via parenterale • pazienti in emodialisipazienti in emodialisi• malati con accesso vascolare malati con accesso vascolare
permanentepermanente
Aspetti microbiologici
• S. aureus rimane l’agente eziologico più comune, benché la prevalenza sia declinata da 80-90% a 40-60%.
• S. epidermidis è implicato in non oltre il 5% dei casi. Il ruolo eziologico dovrebbe essere accertato in maniera attendibile, per esempio mediante biopsia ossea.
H. influenzae
• Colpisce i bambini di età compresa fra 6 mesi e 6 anni
• La vaccinazione di massa con H. influenzae tipo B coniugato ha diminuito l’incidenza delle infezioni invasive causate da questo patogeno negli USA
Bacilli Gram-negativi
• Rendono conto del 10-15% delle o. ematogene
• Colpiscono soprattutto gli adulti, in particolare quelli con patologia severa di base– insufficienza renale cronica,
alcolismo, diabete, neoplasie
Gram-negativi: predilezioni
• Taluni agenti eziologici prediligono ben definiti gruppi di pazienti:– neonati (enterobatteri)– falcemici (Salmonella)– drogati per via venosa (P. aeruginosa)
Altri agenti
• Gli anaerobi sono poco frequenti nell’o. ematogena
• I micobatteri sono implicati soprattutto nell’ambito della spondilite tubercolare
• Eziologia polimicrobica: è possibile• I miceti possono causare forme
lentamente evolutive ed interessare le estremità o le vertebre
Diagnosi
• Non è più giustificato attribuire a S. aureus la maggior parte delle o. ematogene, istituendo un trattamento efficace soltanto contro questo agente
• L’accertamento eziologico mediante esame colturale costituisce pertanto un obiettivo pagante
EmocolturaEmocoltura
• Circa il 50% dei casi risulta positivo• L’o. ematogena del neonato è spesso
batteriemica• Minore frequenza di successo
microbiologico si osserva nelle forme
– croniche– secondarie a focolaio contiguo – associate a malattia vascolare periferica
Esame radiografico
• In fase precoce il radiogramma è normale
• Tumefazione dei tessuti molli e sollevamento del subperiostio possono manifestarsi dopo 10-14 giorni
• Lesioni litiche si rendono visibili quando la distruzione ossea raggiunge il 30-50%, apparendo dopo 2-6 settimane
Sclerosi ossea
• Segni di sclerosi compaiono dopo settimane• La deposizione di matrice in sede periostale
(involucrum) denota una tendenza evolutiva verso la cronicità
• Altre malattie non infettive possono produrre reazioni periostali:– stasi venosa (interessamenti tibiale)– osteoma osteoide– neoplasie che coinvolgano l’osso
Scintigrafia
• L’esame può essere positivo precocemente, entro 24 ore dall’esordio clinico
• Lo scintigramma con radiofosfati di tecnezio è molto sensibile ma poco specifico
• Gallio citrato e indio sono impiegati per marcare i leucociti
TAC
La TAC fornisce buone immagini della corticale ossea e risulta utile nel localizzare una sede da biopsiare
RMN
• La RMN è ottimale nel riconoscimento di focolai nei tessuti molli e nell’identificare l’interessamento del midollo osseo. In particolare è efficace nello studio di– focolai spondilitici – interessamento dei tessuti molli a partire da
focolai ossei (vertebre, ossatura pelvica)– infezioni che non rispondono al trattamento
Aspirazione mediante ago
• E’ rivolta all’accertamento microbiologico• Può costituire la risorsa diagnostica più
necessaria quando l’emocoltura è negativa• Deve essere presa in seria considerazione
– in caso di mancata risposta al trattamento iniziale entro 72 ore
– quando si sospettino Gram-negativi
• Nell’osteomielite vertebrale deve essere eseguita prima dell’inizio della terapia antibatterica
Artrocentesi
• Dovrebbe essere eseguita qualora vi sia un versamento articolare
• Il liquido sinoviale è sottoposto ad esame citobiochimico e microbiologico
Biopsia a cielo aperto
E’ indicata quando la risposta alla terapia sia insoddisfacente o quando si sospettino
• tubercolosi • infezioni fungine• tumoriAll’esame istologico si affiancano
indagini microbiologiche a tutto campo
Terapia iniziale
• Il trattamento deve essere aggressivo già dall’inizio
• La via di somministrazione parenterale è quella preferibile
• Il dosaggio sarà elevato• La scelta del farmaco solitamente
cade su agenti battericidi
• Combinazioni sinergiche possono essere richieste contro Gram-negativi, in particolare P. aeruginosa, soprattutto quando i fluorochinoloni sono inefficaci
• Lo studio della sensibilità in vitro è essenziale anche per una valutazione del rapporto tollerabilità/efficacia
• La durata del trattamento deve essere almeno 3-4 settimane
Battericidia del siero
L’utilità dell’esame è controversa
Terapia orale nell’o. ematogena Terapia orale nell’o. ematogena del bambinodel bambino
Ha trovato consensi uno schema basato su un trattamento d’attacco parenterale per 5-10 giorni, seguito da una terapia orale ad alto dosaggio per almeno 3 settimane.
Condizioni necessarie
• disponibilità dell’agente causale, isolato in coltura
• appropriato sbrigliamento o drenaggio chirurgico
• accertamento della compliance del paziente dimesso (counseling, istruzioni scritte, monitoraggio clinico frequente)
• monitoraggio del livello battericida del siero• assenza di malattie di base.
Terapia orale nell’adulto
• Valgono i principi formulati per il bambino in trattamento domiciliare
• La clindamicina è stata usata con successo contro S. aureus sensibile
• La ciprofloxacina può essere somministrata per 6 settimane nel caso di un ceppo Gram-negativo sensibile (ad es., E. coli)
Valutazione del trattamento iniziale
Il mancato miglioramento clinico entro 48-72 ore deve condurre ad un riesame della situazione
Osteomielite da focolaio contiguo
Età prevalente: > 50 anniFattori favorenti: materiali estranei
Forme postoperatorie– riduzione di fratture esposte– craniotomie– chirurgia ricostruttiva articolare– interventi sul disco intervertebrale– sternotomia per interventi sul cuore
Propagazione da focolaio infetto nei tessuti molli– frequente interessamento delle ossa
delle dita dei piedi– localizzazione pelvica per diffusione
da piaghe da decubito
Terapia radiante di capo e collo – osteomielite mandibolare
Aspetti microbiologici
• S. aureus mantiene la preminenza (50-60%)
• S. epidermidis è spesso associato a protesi infette
• polimicrobismo frequente• gli anaerobi hanno un ruolo
importante
Aspetti clinici comuni
• Decorso prolungato, torpido• Riconoscimento tardivo• Fistolizzazione • Sintomatologia in rapporto con la
sede topografica interessata– spesso muta in caso di localizzazione
cranica
Diagnosi
• L’emocoltura è meno sensibile rispetto all’o. ematogena
• L’esame colturale sulla ferita o sul liquido di drenaggio può essere fuorviante (colonizzazione della ferita)
Terapia
Il trattamento è spesso inefficace; ricadute sono osservabili nel 40-50% dei casi
L’intervento chirurgico rappresenta una componente essenziale
Chemioterapia
• Fattori sfavorevoli sono– la lunga durata dell’infezione
prima dell’inizio del trattamento– la presenza di corpi estranei della
chirurgia ricostruttiva– la presenza di tessuto
devitalizzato– la frequenza di infezioni miste
• E’ difficile - ma essenziale - ottenere un campione attendibile per l’esame colturale
• La selezione degli antibiotici dipende dai tests di sensibilità
• La durata ottimale della terapia è incerta– in assenza di dispositivi protesici quattro
settimane rappresentano un periodo ragionevole
Osteomielite associata a malattia vascolare
• In genere si tratta di diabetici con più In genere si tratta di diabetici con più di 50 annidi 50 anni
• La cicatrizzazione è difficoltosaLa cicatrizzazione è difficoltosa• L’apporto di antibiotici per via L’apporto di antibiotici per via
vascolare è scarsovascolare è scarso• In molti casi l’amputazione può essere In molti casi l’amputazione può essere
evitata con un trattamento aggressivoevitata con un trattamento aggressivo
Trattamento aggressivoTrattamento aggressivo
• Combina terapia antibiotica, Combina terapia antibiotica, sbrigliamento e rivascolarizzazionesbrigliamento e rivascolarizzazione
• Inoltre si avvale di:Inoltre si avvale di:– rimozione di materiale ortopedicorimozione di materiale ortopedico– trapianto di lembi muscolaritrapianto di lembi muscolari– osteogensi mediante distrazione (Ilizarov)osteogensi mediante distrazione (Ilizarov)– cemento impregnato con antibioticicemento impregnato con antibiotici– ossigeno iperbaricoossigeno iperbarico
Aspetti microbiologici
• Le infezioni miste sono comuniLe infezioni miste sono comuni• La componente anaerobia è La componente anaerobia è
frequentefrequente
DiagnosiDiagnosi
• I segni ematochimici di flogosi sono spesso assenti
• La diagnostica per immagini può essere difficile
• La valutazione angiografica o Doppler è necessaria
• La combinazione dell’esame radiografico con l’esplorazione mediante sonda può essere utile
• I segni ematochimici di flogosi sono spesso assenti
• La diagnostica per immagini può essere difficile
• La valutazione angiografica o Doppler è necessaria
• La combinazione dell’esame radiografico con l’esplorazione mediante sonda può essere utile
Diagnosi microbiologica
• L’emocoltura è raramente positiva• La ricerca di un campione idoneo
può comportare la scelta fra coltura dell’osso o della ferita chirurgica
• L’emocoltura è raramente positiva• La ricerca di un campione idoneo
può comportare la scelta fra coltura dell’osso o della ferita chirurgica
Una visione di sintesiUna visione di sintesi
Patogeni frequenti nell’infezione Patogeni frequenti nell’infezione suppurativa dell’osso e dell’articolazionesuppurativa dell’osso e dell’articolazione
ematogena
infezione acuta della pelle e dei
tessuti molli
infezione oro-facciale e dentaria
piede diabetico e piaghe da
decubito
S. aureus S. aureus streptococchi S. aureusstreptococchi streptococchi cocchi anaerobi S. epidermidisH. influenzae Fusobacterium streptococchienterobatteri Pr. melaninogenica enterobatteriS. epidermidis Pas. multocida P. aeruginosaCandida Eik . corrodens Ent. faecalisN. gonorrhoeae cocchi anaerobiP. aeruginosa Bacteroides
Clostridium
da diff usione contigua
Criteri nella scelta Criteri nella scelta iniziale del farmaco a iniziale del farmaco a
fronte di fronte di un’infezione un’infezione ematogenaematogena
Aspetti generali
• Non è possibile predire l’agente eziologico in base a considerazioni epidemiologiche
• La diagnosi microbiologica è essenziale
• Nell’osteomielite cronica l’esame colturale sul tampone da fistola può non indicare attendibilmente l’agente eziologico
Approccio ideale
Si dovrebbe iniziare con un prelievo di sangue e di osso infetto per l’esame colturale, iniziando una terapia empirica (= razionale)
Alla ricerca di una sintesi: scelta dell’antibatterico
Eta' (agenti eziologici) I scelta alternativaNeonato (S. aureus , enterobatteri, streptococco B)
PSRP + cef3
vanco + cef3
PRSP vanco o clinda
Adulto (S. aureus è il patogeno più comune, ma possono essere implicate numerose altre specie)
PSRP o cef1
vanco
Osteomielite ematogena
Bambino (soprattutto S. aureus e streptococchi A; gli enterobatteri sono rari) + cef3 se Gram(-)
Eta' adulto bambinoAdulto o bambino cipro cef3
Rischio I scelta alternativaDrogato parenterale, paziente emodializzato (S. aureus , P. aeruginosa )
PSRP cipro
Osteomielite ematogena nel paziente con
anemia falc iforme
Osteomielite ematogena nel paziente a
rischio parenterale
Forma anatomo-clinica I scelta alternativadopo riduzione di frattura, fissatori interni (enterobatteri, S. aureus , P. aeruginosa )
PSRP + cipro
vanco + cef3 AP
dopo sternotomia (stafilococchi)dopo protesi articolare (stafilococchi, enterobatteri, P. aeruginosa )
vanco + cipro (o aztreonam, o AG, o cef4)
[cipro orale + rif] oppure [levo + rif ]
dopo ferita da puntura al piede (P. aeruginosa )
cef3 AP o cef4
cipro
vanco + rifampicina
Osteomielite da focolaio contiguo senza
insuffic ienza vascolare
Forma anatomo-clinica gravità trattamentolieve domiciliare:
AM/CL per os
severa carbapenem o TC/CV o PIP/TAZ o AM/SB o
levo o [cef4 + metro] o [vanco +
aztreonam + metro]
Osteomielite da focolaio contiguo con
insuffic ienza vascolare
Piaga da decubito, vasculopatia periferica, piede diabetico (polimicrobismo con componente anaerobia)
Osteomielite cronica
• Sequestri ossei sono presenti per definizione• Gli agenti eziologici sono S.aureus,
enterobatteri, P. aeruginosa• La terapia deve essere mirata• In caso di esacerbazioni acute il trattamento
è quello dell’osteomielite acuta ematogena• Un strategia aggressiva può rappresentare la
scelta migliore
Infezioni di protesi scheletriche
• La sostituzione di protesi scheletriche ha assunto grande popolarità
• Alla fine degli anni ‘80 si effettuavano da 500.000 a un milione di impianti totali di anca per anno nel mondo
• Fra le cause di insuccesso, dopo il distacco asettico si colloca l’infezione
La proporzione di insuccessi da infezione deve essere mantenuto su livelli < 1% nel caso dell’impianto di protesi dell’anca
Le conseguenze della complicanza settica sono molto pesanti
Patogenesi
• Introduzione di microrganismi durante l’operazione
• Diffusione per contiguità dalla ferita chirurgica
• Provenienza ematogena
Aspetti cronologici
• Esordio acuto (stadio 1): entro sei mesi 40% del totale
• Esordio subacuto (stadio 2): entro due anni 45% del totale
• Esordio tardivo (stadio 3): dopo oltre due anni di mobilità articolare indolore 15% del totale
Fattori di rischio
• Malattia autoimmune• Trattamento corticosteroideo• Reintervento
– l’incidenza di infezione è doppia rispetto al primo intervento
– la recidiva dello stesso agente causale non è rara e interviene entro due anni
Microrganismo infettante
• Stafilocchi (~50%), con equa ripartizione fra aureus ed epidermidis
• Streptococchi (10-20%)• Bacilli Gram(-): 25%• Anaerobi: 10%• Altre specie, compresi “contaminanti”
(Corynebacterium, Propionibacterium, Bacillus)
oraleeziologia I scelta alternativastafilococchi MS PSRP cef1, clinda o
vancoFQ + rifampicina o PSRP + rifampicina
stafilococchi MR vanco teicoplanina non raccomandata
streptococchi penicillina G clindamicina, macrolide o vanco
amoxicillina
enterobatteri FQ (switch precoce)
cef3 FQ
Serratia , P. aeruginosa
piperacillina + gentamicina
[cef3 o FQ] + AG
FQ
anaerobi clindamicina AM/CL o metro
clindamicina
mista, aerobia + anaerobia
AM/CL imipenem AM/CL
terapia parenterale
Terapia dell'infezione su protesi
Stafilococchi difficiliI scelta alternativi supplementari
Staphyloccus aureus MS PSRP ceph1, vancomicina, teicoplanina, clindamicina
imipenem, BL/BLI, FQ, macrolidi
Staphyloccus aureus MR vancomicina, teicoplanina
TMP/SMX(1), quinu/dalfo*; investigazionali: linezolid*, daptomicina*, evernomicina*
RIF, FQ, fosfomicina, acido fusidico*,
novobiocina* : (2); doxiciclina,
minociclina (3)
Staphyloccus epidermidis (MR nel 75% dei casi)
(1) generalmente attivo, saggiare la sensibilità(2) usare in associazione(3) occasionalmente attivo(*) non disponibile in Italia
vedi S. aureus
Dosaggi in terapia parenteraleBetalattamine
penicillina G 1-2 MU ogni 4-6 oreampicillina 1-2 g ogni 4-6 oreamoxicillina/clavulanato 2,2 g ogni 8 oreampicillina-subactam 1,5-3 g ogni 6 oreflucloxacillina 1 g ogni 8 orenafcillina 1-2 g ogni 4-6 orepiperacillina 4 g ogni 6 orecefazolina 1-2 g ogni 8 oreceftriaxone 1-2 g ogni 24 oreceftazidima 2 g ogni 8 oreimipenem 500 mg ogni 6 ore
Altri farmaci parenterali
clindamicina 600 mg ogni 6-8 orecotrimossazolo 160/800 mg ogni 8 oreciprofloxacina 400 mg ogni 8-12 orelevofloxacina 500 mg ogni 12-24 oregentamicina 5 mg/kg/diemetronidazolo 500 mg ogni 6 orevancomicina 1 g ogni 12 ore
Betalattamine orali
amoxicillina 1 g ogni 12 oreamoxicillina-clavulanato 1 g ogni 12 oredicloxacillina 0,5-1 g ogni 6 ore flucloxacillina 0,5 g ogni 6 ore - 1
g ogni 6-8 orecefalexina 0,5-1 g ogni 6 ore cefixima 400 mg al dì
Altri farmaci orali
clindamicina 600 mg ogni 6-8 oreciprofloxacina 500-750 mg ogni 12
orelevofloxacina 250-500 mg ogni 12-
24 orecotrimossazolo 160/800 mg ogni 8 orerifampicina 600 mg ogni 24 oremetronidazolo 500 mg ogni 6 ore