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NORMAZIONE INTEGRATAProcessi di formazione

by adarosa ruffini

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Approccio metodologico:

1.Analisi esegetica del fenomeno della normazione

2.Distinzione tra normazione cogente e normazione volontaria

3.Utilizzazione delle norme convenzionali e pattizie

4. Inserimento del fenomeno della normazione armonizzata in un contesto di

mercato globalizzato.

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Norma : per la sopravvivenza della collettività per il perseguimento dei fini ritenuti preminenti

per il gruppo

Effettività della norma

è data dalla consapevolezza che la disposizione normativa definisce un interesse ritenuto fondante per la convivenza di un'organizzazione

Giuridicità della norma

dal mancato rispetto di una norma deriva l'applicazione di una sanzione

il momento legislativo è un momento che cristallizza rapporti e interessi ritenuti fondanti un ordinamento

nasce quando in un gruppo sociale si pone l'esigenza di regolamentare i comportamenti dei singoli:

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ad esempio UE che esprime la sua opera legislativa attraverso l'emanazione di Direttive e

Regolamenti

NORMATIVA COGENTE

E' formata:

dall'insieme di norme che ciascun Stato emana attraverso l'opera di Organi istituzionalmente preposti ad emanare leggi

dal recepimento di norme predisposte da Entità Statali superiori

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*-

Normativa cogente secondo la gerarchia piramidale delle fonti del diritto italiano:

Regolamenti Enti Locali

Costituzione

Leggi costituzionali

Direttive e regolamenti europei

Leggi ordinarie del parlamento, Decreti legge (dl.), Decreti legislativi (d.lgs.)

Leggi regionali

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LE LEGGI DELLO STATO

cosa sono :

La loro violazione è giurisdizionalmente sanzionata

Definiscono caratteristiche e/o comportamenti ritenuti cogenti e non derogabili

Disposizioni precettive promulgate da uno Stato

Non possono essere oggetto di negoziazione privata.

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hanno ad oggetto :

Disposizioni che tutelano lo Stato ed il cittadino in merito a:

• incolumità e salute dei singoli e della collettività• integrità di una Nazione• integrità dello Stato• ordine pubblico interno• integrità dei beni e del patrimonio• salvaguardia dell’ambiente• impatto ambientale, sviluppo sostenibile• siti produttivi• infrastrutture• telecomunicazioni• trasporti• reti• efficenza e trasparenza del mercato• semplificazione degli scambi• attività economiche ed imprenditoriali• distribuzione del rischio economico tra le varie fasi della produzione

LE LEGGI DELLO STATO

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LE DIRETTIVE dell’UNIONE EUROPEA obiettivi

Eliminazione degli ostacoli tecnici alla libera circolazione dei prodotti e dei servizi;

Prescrizione obbligatoria per gli Stati aderenti dei requisiti essenziali:

della sicurezza ( safety e security), del risparmio energetico, della tutela del consumatore, della tutela dell’ambiente della tutela della safety dei lavoratori all’interno delle

infrastrutture produttive

Predisposizione dei criteri o paradigmi della “presunzione di conformità” dei prodotti e dei servizi in riferimento alle Direttive stesse

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Le norme cogenti non riescono ad esaurire tutte le esigenze di disciplina dei vari settori e soprattutto l'evoluzione nel tempo di queste esigenze.

Le norme cogenti non riescono ad esaurire tutte le esigenze di disciplina dei vari settori e soprattutto l'evoluzione nel tempo di queste esigenze.

Perché?

Per il loro carattere statico( esempio: la Costituzione ha una data ed è stata predisposta in un certo periodo storico; recepisce quindi le esigenze di quel momento)

Per il loro carattere generale( è impossibile disciplinare con gli strumenti legislativi cogenti ogni possibile situazione che si possa verificare)

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Le norme convenzionali e pattizie

vengono anche chiamate norme tecniche

Nasce quindi l'esigenza di Nasce quindi l'esigenza di adottare norme convenzionali adottare norme convenzionali e pattizie che, sinergiche alla e pattizie che, sinergiche alla

normativa cogente, normativa cogente, disciplinino in maniera più disciplinino in maniera più

performante le varie materieperformante le varie materie

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Sono documenti:

accessibili al pubblico predisposti con la cooperazione ed il consenso di

tutte le parti interessate alla loro redazione fondati sui risultati congiunti della scienza, della

tecnologia e dell’esperienza finalizzati al vantaggio ottimale degli utenti approvati da un Organismo qualificato sul piano

nazionale, comunitario od internazionale. successivamente alla loro approvazione vengono : aggiornati e mantenuti

LE NORME TECNICHE che cosa sono :

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che cosa contengono :

caratteristiche tecniche di materiali

caratteristiche tecniche di prodotti

modalità di svolgimento di attività

disciplinano i vari aspetti della sicurezza

LE NORME TECNICHE

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caratteristiche :

hanno carattere volontario e pattizio

si applicano per libera scelta

sono concordate nello schema di un’intesa di tipo contrattuale.

LE NORME TECNICHE

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hanno lo scopo :

di definire e/o normalizzare caratteristiche di prodotti, materiali, servizi ed attività

di estendere tale normalizzazione ad aree di mercato sempre più vaste.

LE NORME TECNICHE

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Quali sono :

Le norme UNI ( nazionali)

Le norme EN ( europee)

Le norme ISO (internazionali)

Dagli ENTI DI NORMAZIONEDa quali Enti sono emanate?

LE NORME TECNICHE

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L’UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - costituisce un esempio di associazione privata che svolge attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario, con esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico, già di appartenenza del CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano.

ENTI DI NORMAZIONE

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La competenza dell'UNI, quale Organismo Nazionale di Normazione, è stata riconosciuta dalla Direttiva Europea n.189 del marzo 1983 (83/189/CEE), recepita dall’ordinamento italiano con la Legge n. 317 del 21 giugno 1986.Costituito sin dal 1921 per unificare le tipologie produttive e facilitare l'intercambiabilità dei pezzi dell’industria meccanica, ha assunto sempre più importanza nel contesto economico del paese; nel 1928 la Confindustria ne riconobbe il ruolo fondamentale per l'economia e ne promosse l'estensione a tutti i settori industriali.

ENTI DI NORMAZIONE

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ENTI DI NORMAZIONE

Il CEN (Comité Européen de Normalisation), che ha sede a Bruxelles è il comitato europeo responsabile della normalizzazione in tutti i campi, eccetto quello Elettrotecnico (demandato al CENELEC) e quello delle Telecomunicazioni (demandato all‘ETSI), in ambito Europeo.L’accordo di cooperazione tecnica con la sua controparte internazionale ISO è il “Vienna Agreement”.

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ENTI DI NORMAZIONE

L’attività di normalizzazione a livello internazionale e’ svolta dall’ISO (International Organization for Standardization), federazione mondiale composta da 140 Stati che rappresentano altrettanti organismi nazionali di normalizzazione, uno per ciascuno dei paesi aderenti.L’ISO è una organizzazione non governativa, creata nel 1947.La sua funzione istituzionale è quella di favorire nel mondo lo sviluppo della normalizzazione e delle attività connesse con l’obiettivo di facilitare, tra le nazioni, lo scambio di beni e servizi e di sviluppare la cooperazione nel campo intellettuale, scientifico, tecnico ed economico.

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E’ interessante sottolineare che l’attività svolta dall’ISO si concreta in accordi internazionali che vengono pubblicati sotto la dizione di “norme internazionali”.A conferma di quanto esposto, la normalizzazione internazionale inizia dal settore elettrotecnico con la creazione, già nel 1906, della Commissione Elettrotecnica Internazionale (CEI) ed in campo meccanico con la Federazione internazionale delle associazioni nazionali di normalizzazione (ISA), istituita nel 1926. La sua attività cessò bruscamente nel 1942 a causa dello scoppio della seconda guerra Mondiale.

ENTI DI NORMAZIONE

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Per effetto della riunione tenutasi a Londra nel 1946, i Delegati di 25 paesi sottoscrissero un protocollo d’intesa che aveva ad oggetto la creazione di una nuova organizzazione internazionale che “ facilitasse il coordinamento e l’unificazione sovranazionale delle norme industriali”, l’ ISO, appunto, ufficialmente istituita il 23 febbraio dell’anno successivo.

Una curiosita’ : ISO non è solo un acronimo, derivando lessicalmente il significato dal greco “isos” che significa “uguale”.

ENTI DI NORMAZIONE

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SETTORE LEGISLATIVO

(obbligatorio)

• Direttive dell’Unione Europea• Leggi degli Stati Membri

SETTORE NORMATIVO TECNICO (volontario e pattizio)

• Norme Internazionali (ISO)• Norme Europee (EN)• Norme Nazionali (UNI)

SINTESI

NORMAZIONE

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NORMAZIONE INTEGRATA E GLOBALIZZAZIONE

La Globalizzazione viene definita come un fenomeno per cui le economie e i mercati nazionali, grazie allo sviluppo delle telecomunicazioni e delle tecnologie informatiche, vanno diventando sempre più interdipendenti, fino a diventare parte di un unico sistema mondiale».

Della globalizzazione si evincono due dimensioni:

Economica e Mass-mediatica

entrambe danno origine

Alla scomparsa delle sfumature nazionali e locali

All'accentuazione del fenomeno della standardizzazione dei costumi e dei mercati

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La globalizzazione è quindi un fenomeno che può essere concepito ai fini della normazione come:

una compressione spazio-temporale

un’accelerazione dell’interdipendenza

una contrazione del mondo

NORMAZIONE INTEGRATA E GLOBALIZZAZIONE

dominio dei consumi

dominiofinanziario

dominioculturaledominio

linguistico

dominioeconomico

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ad un Nouvelle Approchead un Nouvelle Approche

creare le basi di una comune politica europea ed internazionale

assicurare omogeneità giuridica tra gli Stati ridurre il controllo delle autorità pubbliche dei singoli Stati fissare i requisiti essenziali e generali di conformità, a

tutela della sicurezza della collettività e dei beni definire procedure per rendere obbligatoria tale conformità ai requisiti

integrare la garanzia di qualità e di eccellenza nello sviluppo tecnologico

fissare regole precise, dettagliate e trasparenti tra gli stakeholders

NORMAZIONE INTEGRATA E GLOBALIZZAZIONE

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Utilizzazione della,

legislazione

nella suamatrice

interdisciplinare

per lacreazione di

un modello di sviluppo

Che persegual’obiettivo prescelto.

PERCORSO CONCETTUALE

Nouvelle ApprocheNouvelle Approche

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Sistema delle fonti normative nazionali & sovranazionali cogenti & volontarie

LA LEGISLAZIONE

LO STRUMENTO

Nouvelle ApprocheNouvelle Approche

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nella creazione del modello di

sviluppo

MODALITA’

Interdisciplinarità o

multidisciplinarità

Nouvelle ApprocheNouvelle Approche

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PROFESSIONALITA’COMPETENZA

CONOSCENZA

OBIETTIVO

ARCHETIPO CONCETTUALE UNICO

caratterizzato da

Nouvelle ApprocheNouvelle Approche

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CONOSCENZA

Nouvelle ApprocheNouvelle Approche

Piano strategico di sicurezza collettiva Definizione degli stakeholders Governance delle loro relazioni (Private & Public

Partnership)

Centralità del contratto (contratto nazionale e/o internazionale

come momento di incontro delle volontà per la formazione di un consenso

allargato e condiviso)

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COMPETENZA

PIANO MACROECONOMICOPIANO MACROECONOMICO

Efficienza dei servizi e delle infrastrutture per la competività dell’intero sistema economico

PIANO MACROTERRITORIALEPIANO MACROTERRITORIALE

Perseguimento della balance of power tra l’efficienza dei servizi e delle infrastrutture ed il miglioramento della qualità ambientale

Nouvelle ApprocheNouvelle Approche

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PROFESSIONALITA’

Capacità di gestire le tematiche trattate attraverso la redazione di protocolli e/o

procedure di governance certificata

Nouvelle ApprocheNouvelle Approche

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RISCHIO&

Gestione del rischio

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L’esigenza dell’”autoprotezione” è presente come

caratteristica fondamentale nel genoma di tutte le forme

biologiche ed è elemento fondante di ogni tipo di

aggregazione umana.

IL RISCHIOIL RISCHIO

Ciascun ordinamento

giuridico ( Stato) sceglie

e definisce gli interessi

che vuole difendere

Gli interessi coincidono

con i contenuti delle

norme ( slide n. 7)

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Gli strumenti con i quali si tutelano dal

RISCHIO questi interessi sono:

Tecnica della predisposizione dei piani per raggiungere gli scopi prescelti

Tecnica dell’organizzazione

Sistema delle fonti normative nazionali e sovranazionali

LA STRATEGIA

LA LOGISTICA

LA LEGISLAZIONE

IL RISCHIOIL RISCHIO

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Ogni tipo di aggressione o di situazione di pericolo

immediata o ipotetica

DEFINIZIONE

RISCHIO

TIPOLOGIE DEL RISCHIO

PREVEDIBILE IMPREVEDIBILE

IL RISCHIOIL RISCHIO

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RISCHIO PREVEDIBILE

La possibilità probabile, o altamente probabile,

del verificarsi di un evento che generi un danno.

Il rischio di questa prima tipologia costituisce

l’oggetto della regola generale.

DEFINIZIONEIL RISCHIOIL RISCHIO

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RISCHIOIMPREVEDIBILE

La possibilità assolutamente eccezionale che si

verifichi un evento che generi un danno.

Il rischio di questa seconda tipologia ha la

possibilità di verificarsi solo in presenza di

congiunture molto particolari e costituisce l’oggetto

della regola speciale.

DEFINIZIONEIL RISCHIOIL RISCHIO

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VALUTAZIONE DEL RISCHIO

LIVELLO È funzione del grado di conoscenza della situazione e/o dell’azione che genera pericolo

PROBABILITA’ Indica la misura che l’evento si verifichi

IMPATTO Definisce l’effetto (danno) derivato dal verificarsi dell’evento

AZIONICORRETTIVE

Indicano gli interventi per ridurre o flemmatizzare il rischio

GESTIONEIL RISCHIOIL RISCHIO

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Con la parola sicurezza (contesto di sicurezza) si identificano nel vocabolario italiano tutte le condizioni oggettive esenti da pericolo o, comunque, garantite dal verificarsi di eventi pericolosi.

Nel linguaggio internazionale è ben recepita la distinzione che la lingua inglese opera tra i termini security e safety e tale distinzione è prevalsa anche a livello di normativa europea.

SICUREZZASICUREZZA

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EVENTO DOLOSO EVENTO FORTUITO

Il rischio di un danno ai beni ed

al patrimonio che

può essere provocato intenzionalmente e non,

da uno o più soggetti,

Il rischio di un danno alle persone fisiche

che può essere causato

non intenzionalmente e nonnel corso di una attività

lavorativa, sportiva, casalinga etc

indica indica

SICUREZZASICUREZZA

EMERGENCY

SAFETYSECURITY

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SICUREZZASICUREZZA

SISTEMA SICUREZZAFasi di realizzazione

Effettuazione dell’analisi e della valutazione dei rischi

Definizione del livello di accettabilità dei rischi individuati

Attuazione delle misure tecniche e procedurali/organizzative e gestionali

Informazione e formazione

Valutazione della tollerabilità del rischio residuo

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SICUREZZASICUREZZA

MATRICE GESTIONALE ED OPERATIVA

UNICA ORGANIZZAZIONE

PROFESSIONALITA’conoscenza, competenza,

esperienza

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Sino all’epoca della guerra fredda il controllo della

sicurezza degli Stati era riservato ai vertici più alti dei

Governi mentre il controllo della tensione sociale

interna, che sfociava nella commissione dei reati contro i

singoli, la collettività ed i beni era demandato, per funzione

istituzionale, a Organi dello Stato e da questi svolto

prevalentemente con risorse umane.

GESTIONE DEL RISCHIO

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La previsione e la gestione del rischio hanno subìto

oggi un grande cambiamento e non sono più

unicamente riferite alle strutture militari e alle forze

dell’ordine tradizionalmente intese

GESTIONE DEL RISCHIO

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il crollo della radicalizzazione politica che contrapponeva l’Europa occidentale a quella dell’Est,l’emergere prepotente di realtà nazionali caratterizzate da differenti culture,l’aumento del benessere generale dal quale è derivato un più articolato tenore di vita,la facilità delle comunicazioni e degli scambi,

Eventi come:

hanno fatto sì che

il rischio non sia più gestito unicamente “ai vertici” ma sia diventato un problema dell’uomo comune che lo deve affrontare e circoscrivere all’interno della sua quotidianità e nel contesto della sua normalità.

GESTIONE DEL RISCHIO

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Nel mondo economico e tecnologico attuale, la complessità dei rapporti di forza derivata dalla globalizzazione degli scambi ha creato per il singolo, per la collettività e per gli operatori dei nuovi rischi.

In tale contesto l’informazione e la conoscenza sono definiti, a buon diritto, un “atout” strategico.

GESTIONE DEL RISCHIO

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I nuovi operatori agiscono nel contesto attuale ad un livello concettuale più ampio di quello tradizionale e prevedono sistemi di controllo del rischio più sofisticati.

La gestione delle risorse che prevengono e controllano il rischio è diventata un nuovo mestiere,

il mestiere dei “gestori dell’era degli accessi”.

GESTIONE DEL RISCHIO

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Con tecniche di studio di avanzata complessità essi predispongono gli interventi più performanti per raggiungere gli obbiettivi prefissi e risolvere i conflitti nelle aree di interesse e di crisi.

La loro attività consente di valutare efficacemente la realtà e di programmare piani di analisi.

GESTIONE DEL RISCHIO

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Qualsiasi intervento normativo che abbia ad

oggetto la materia della sicurezza in senso lato è

comunque un compromesso, o per meglio dire

una negoziazione, tra i diritti della libertà

della persona e del mercato, inteso tanto in

senso economico quanto finanziario, e le

istituzioni.

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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procedere alla qualificazione delle categorie degli operatori, economici e non, cui sono riservati i codici di accesso delle rotte.

definire le modalità che controllano, nel mercato, le rotte dei prodotti, dei servizi e dei processi

Stabilire leggi sulla sicurezza significa

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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i cittadini si sono riservati, singolarmente o collettivamente, per garantirsi l’ordine e la stabilità, nonché la difesa dei diritti inalienabili stabiliti dai principi costituzionali.

La possibilità di incidere sulle istituzioni funzionalmente competenti per ottenere una corretta legislazione sulla sicurezza

è stata l’opportunità che

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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53 by adarosa ruffiniUniversità Pisa 2011

quale tipo di ordinamento siamo disposti ad accettare per

garantirci il controllo del rischio ed il controllo dei suoi flussi

dai quali deriva la sua normalizzazione, tenuto conto di una

globalizzazione sempre più rapida ed estesa non solo in

senso geografico e della crescente tensione sociale da ciò

derivante.

L’interrogativo che ci si pone è:

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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La gestione della sicurezza deve essere preceduta da una

puntuale conoscenza delle sue problematiche e da una

corretta informazione; è infatti la consapevolezza di tutti,

e non solo quella di coloro che la stabiliscono, che

procura un consenso cosciente ed allargato alla

formazione delle regole, tanto nazionali quanto

sovranazionali, atte a controllare il rischio a medio e lungo

termine.

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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55 by adarosa ruffiniUniversità Pisa 2011

L’Unione Europea

ha dovuto elaborare strategie

per prevenire, controllare e flemmatizzare il rischio,

utilizzando a pieno titolo

gli strumenti giuridici suoi propri

(le Direttive e i Regolamenti)

idonei ad esercitare in tal senso

una forte coercizione sugli Stati Membri.

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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Il legislatore non ha ancora preso in considerazione le varie

componenti della sicurezza, armonizzandone la disciplina e

rendendola idonea a colmare lo “scarto che si è creato nella

dinamica fattuale tra la componente umana e quella

tecnologica della prevenzione (utilizzazione del binomio

tecnologia – uomini).

In Italia è stato da più parti rilevato che la carenza legislativa in materia è a tutt’oggi vistosa.

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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57 by adarosa ruffiniUniversità Pisa 2011

In particolare la tutela dell’utente finale, sia esso il

singolo o la collettività, e sopratutto l’oggetto della tutela,

imporrebbero al legislatore la predisposizione di una

moderna ed articolata struttura normativa che

disciplinasse l’area tecnologica dei nuovi sistemi di

protezione delle persone e dei beni, nonchè i profili

soggettivi degli operatori che agiscono di fatto in queste

zone ancora totalmente “franche”.

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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IL NUOVO APPROCCIO NORMATIVO

L’esigenza della tutela della sicurezza nella quasi totalità dei settori dell’economia, dell’industria, delle tecnologie e dei trasporti ha compulsato gli organismi nazionali e sovranazionali affinché elaborassero strategie legislative di riferimento.

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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La normazione armonizzataè stata realizzata attraverso:

La formazione di Norme

Certificative Volontarie o Regole Tecniche

L’emanazione di Norme

Comunitarie

La promulgazione

di leggi dei singoli Stati.

INTRODUZIONELEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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NAZIONALE

La violazione di una legge dello Stato produce responsabilità in capo a colui, o coloro, che hanno posto in essere tale condotta illegittima.

LEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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RESPONSABILITA’LEGISLAZIONELEGISLAZIONE

Quando un soggetto compie un fatto illegittimo per il quale la legge prevede una sanzione a favore di un Ente pubblico, o meglio, di un Ente esponenziale di interessi Pubblici.

RESPONSABILITA’PENALEA

RESPONSABILITA’AMMINISTRATIVAB

Art. 27 CostituzioneQuando un soggetto pone in essere con la propria condotta un evento che la legge qualifica come reato.La responsabilità penale è personale.

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Quando un soggetto con la propria condotta, dolosa o colposa, provoca un danno ingiusto ad un altro soggetto.

EXTRACONTRATTUALEo AQUILANA

Art. 2043 CC

Quando un soggetto, all’interno di uno schema negoziale sinallagmatico (contratto), non esegue esattamente la prestazione dovuta, a meno che non provi che l’inadempimento, o il ritardo, siano derivati da causa a lui non imputabile.

CONTRATTUALE

Art. 1218 CC

RESPONSABILITA’ CIVILEC

RESPONSABILITA’LEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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Principio generale del neminem laedere

Costituisce il parametro generale che sottende la responsabilità derivante dal fatto illecito

RESPONSABILITA’ EXTRACONTRATTUALEo AQUILIANAC1

RESPONSABILITA’LEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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La prestazione deve essere eseguita in modo esatto e tempestivo.

Si ha responsabilità contrattuale in caso di inadempimento del contratto.

Le parti hanno piena libertà di disciplinare i propri rapporti negoziali di carattere economico purché non contrari a:- ordine pubblico;- buon costume;- norme imperative di legge.

Principio dell’autonomia negoziale.

RESPONSABILITA’ CONTRATTUALEC2

RESPONSABILITA’LEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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Dal verificarsi di tutti i tipi di responsabilità

discende l’obbligo al risarcimento del danno.

RISARCIMENTOLEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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Per responsabilità extracontrattuale1

per equivalente - danno biologico, ed altre categorie di danno elaborate dalla dottrina quali, esemplificativamente:- danno morale- danno estetico- danno alla vita di relazione- danno alla capacità lavorativa

in forma specifica (qualora ciò sia in tutto o in parte possibile)

si risarcisce, ex art. 2058 CC,

o

DANNOLEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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2 Per responsabilità contrattuale

il danno emergente ( la perdita subita)

il lucro cessante (mancato guadagno o perdita di chance)

e

si risarcisce, ex art. 1223 CC,

DANNOLEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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3 Per Responsabilità della Pubblica Amministrazione

3.1 Quando la P.A. interagisce con i cittadini a livello paritetico, risponde nei loro confronti a titolo di responsabilità contrattuale.

Quando la P.A. si pone nei confronti dei cittadini in modo autoritativo perché tutela l’interesse pubblico si colloca, rispetto ad essi, ad un livello superiore.

3.2

In tali casi il privato non vanta nei confronti dell’Amministrazione diritti soggettivi ma può ben esigere che l’ Amministrazione svolga correttamente la propria attività.

L’interesse del privato a che la Pubblica Amministrazione svolga la sua attività correttamente si chiama interesse legittimo.

DANNOLEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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Le norme che regolano l’attività della P.A. si chiamano Norme di Azione e si sostanziano nel Principio di Uguaglianza, Correttezza e Buona Amministrazione.

Se non fossero rispettate, l’attività della P.A. sarebbe arbitraria.

La violazione delle Norme di Azione che vincolano l’esercizio dell’attività della Pubblica Amministrazione da’ luogo alla lesione degli interessi legittimi di cui i cittadini sono titolari.

Attraverso la creazione della figura degli interessi legittimi si è superato, quindi, il mero assoggettamento del privato all’attività esercitata dalla P.A. e gli si è attribuito il controllo della legittimità dell’operato dell’Ente Pubblico.

DANNOLEGISLAZIONELEGISLAZIONE

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STRATEGIASTRATEGIA

Piano Strategico di Sicurezza Collettiva

La globalizzazione è un processo originato da una pluralità di fattori:

in forza del quale tutte le economie nazionali del nostro pianeta sono oggi legate da una strettissima interdipendenza.

tecnologici;

economici;

ideologici;

politici;

giuridici,

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PIANI STRATEGICISTRATEGIASTRATEGIA

Per un verso questa interdipendenza genera una compenetrazione di interessi, legami, condizionamenti e comunicazioni che avvicinano tra loro gli Stati più di quanto sia avvenuto normalmente in precedenza nella storia dell’umanità.

Per un verso questa interdipendenza genera una compenetrazione di interessi, legami, condizionamenti e comunicazioni che avvicinano tra loro gli Stati più di quanto sia avvenuto normalmente in precedenza nella storia dell’umanità.

Per altro verso questa compenetrazione si attua attraverso una convivenza forzata tra società e culture profondamente diverse tra loro.

Per altro verso questa compenetrazione si attua attraverso una convivenza forzata tra società e culture profondamente diverse tra loro.

In particolare, quando le realtà nazionali interagiscono sul piano degli scambi, permangono distanze considerevoli nei rispettivi livelli di sviluppo economico e di coesione sociale.

La libertà del commercio internazionale è uno dei fattori propulsivi più importanti e più evidenti della globalizzazione.

Effetti

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PIANI STRATEGICISTRATEGIASTRATEGIA

I fautori del libero scambismo invocano l’intensificarsi del processo di liberalizzazione.

I critici della globalizzazione auspicano l’introduzione, o la reintroduzione, di maggiori ostacoli alla libertà degli scambi sul piano internazionale.

Nostro compito

non è di schierarci sull’uno o sull’altro fronte in ragione di una preferenza ideologica

ma piuttosto

analizzare l’attuale realtà degli scambi internazionali in termini di conformità o non conformità con i principi ed i valori prescelti.

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PIANI STRATEGICISTRATEGIASTRATEGIA

Sistema OMC

( Organizzazione Mondiale Commercio)

Ha per obbiettivo e per effetto fondamentale quello di rimuovere le barriere statali alla libertà di commercio.

Attraverso l’adozione di questo sistema la comunità internazionale dispone attualmente di una normativa internazionale multilaterale in materia di scambi.

Con la conseguenza che la pluralità dei diritti statali, non coordinati tra loro e con la propensione alla autodeterminazione unilaterale del proprio ambito di applicazione extraterritoriale, reca in sé tutti i presupposti per fare esplodere con una certa frequenza conflitti di leggi che hanno la natura di veri e propri conflitti di sovranità.

Altrettanto non può dirsi per il diritto della concorrenza.

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PIANI STRATEGICISTRATEGIASTRATEGIA

Quadro sintetizzato del contesto globale attuale.

Per un verso la libertà rivendicata da uno Stato di vedere i propri operatori accedere al mercato di un altro Stato presuppone:

l’abolizione degli ostacoli statali all’entrata,

una tutela efficace della libertà di concorrenza interna a quel mercato mediante l’introduzione e la corretta attuazione di una seria politica antitrust.

Per altro verso la pretesa del diritto della concorrenza ( vigente in uno Stato) di applicarsi extraterritorialmente anche nei confronti di imprese esistenti in altri Stati può confliggere:

con il diritto della concorrenza vigente in questi altri Stati;

1

2

a

b con la loro politica di commercio estero.

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PIANI STRATEGICISTRATEGIASTRATEGIA

L’impasse sulla disciplina della concorrenza è risolvibile con due metodologie:

1. Accordi bilaterali ( USA)

2. Accordo aggiuntivo sulla concorrenza in ambito OMC, di tipo multilaterale, vincolante cioè per tutti gli stati membri dell’OMC ( UE)

Tra la disciplina multilaterale degli scambi governata univocamente dal sistema OMC e le discipline nazionali non uniformi della concorrenza vi è soltanto una generica comunanza di fine: la libertà di commercio.

Attualmente

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PIANI STRATEGICISTRATEGIASTRATEGIA

applicati in forma cogente nei rapporti tra gli stati membri dell’OMC.

Core labour standard

Liberalizzazione degli scambi

Risultanti dal rispetto degli obblighi internazionali sulla tutela del lavoro.

Limiti posti da valori universali

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PIANI STRATEGICISTRATEGIASTRATEGIA

Il percorso si realizza attraverso due linee che noi ci auguriamo concorrenti.

1. linea essenzialmente interpretativa ed estensiva all’interno degli accordi già facenti parte del sistema OMC

2. linea che si avvalga della forza riconosciuta in sé a valori che il diritto internazionale considera di portata universale ( appunto i diritti umani, tra i quali quelli fondamentali del lavoro, della sicurezza, della protezione dell’ambiente e della bio – diversità)

Tutelati dalle convenzioni ILO ( international labour organization)

• conferenza ministeriale di Ginevra del 1998,

• conferenza di Seattle 1999,

• conferenza di Doha 2001,

• conferenza di Cancun 2003,

• conferenza di Hong Kong 2005.