Bw 038 044 pa22 pers r.d. 1R - STEFANO LORENZETTOAgostino.pdf · sando ai gommini delle Tod’s,...

5
personaggi

Transcript of Bw 038 044 pa22 pers r.d. 1R - STEFANO LORENZETTOAgostino.pdf · sando ai gommini delle Tod’s,...

Page 1: Bw 038 044 pa22 pers r.d. 1R - STEFANO LORENZETTOAgostino.pdf · sando ai gommini delle Tod’s, l’ho solo ingentilita con un’ag-giunta. Non sono la bestia che tutti pensate.

personaggi

Page 2: Bw 038 044 pa22 pers r.d. 1R - STEFANO LORENZETTOAgostino.pdf · sando ai gommini delle Tod’s, l’ho solo ingentilita con un’ag-giunta. Non sono la bestia che tutti pensate.

D I E C I A N N I D I G O S S I P R O B E R T O D ’ A G O S T I N O

SEDUTO A CASA, RIESCEA ENTRARE NELLE CASEDEGLI ALTRI. PENTITO? MACCHÉ.«SONO UN GUARDONECHE FA INFORMAZIONE» D I S T E F A N O L O R E N Z E T T O F O T O D I A L E S S A N D R O D O B I C I

nNEL PRIMO ANNIVERSARIO DI DAGOSPIA l’avevo lasciato invia Condotti, un ultimo piano con vista a 180 gradi su scalinata diTrinità dei Monti, villino di Maria Angiolillo, palazzo color oro diRoberto Colaninno, attico di Vittorio Ripa di Meana, belvedere diMaria Sole Agnelli (sorella dell’Avvocato), rifugio di Giancarlo Giam-metti (socio di Valentino). Nel decimo anniversario, che cade il 22maggio, lo ritrovo più in cima che mai. Sempre un ultimo piano,però provvisto di soprastante doppio attico e circondato da un ter-razzo con vista a 360 gradi su quella che lui chiama «Roma godo-na», e da quassù si capisce bene perché.

I nove anni trascorsi dal nostro ultimoincontro hanno reso più evidente il pa-radosso: Roberto D’Agostino, 62 anni aluglio, non ha affatto bisogno di spiare.

POSTPUNK ROBERTO D’AGOSTINO,61 ANNI, INVENTORE DEL SITO DAGOSPIA,FOTOGRAFATO SULLA TERRAZZA DELLASUA CASA AFFACCIATA SUL LUNGOTEVERE.

PANORAMA27 maggio 2010 39

Page 3: Bw 038 044 pa22 pers r.d. 1R - STEFANO LORENZETTOAgostino.pdf · sando ai gommini delle Tod’s, l’ho solo ingentilita con un’ag-giunta. Non sono la bestia che tutti pensate.

D I E C I A N N I D I G O S S I P R O B E R T O D ’ A G O S T I N O

PANORAMA27 maggio 201040P E R S O N A G G I

Gli basta guardare. È uno deipochi giornalisti d’Italia a poter-lo fare dall’alto dei cieli, quasidal paradiso. Sarà per questoche sulla prima rampa di scaledella nuova casa-redazione ti ac-coglie un gigantesco crocifissodi Damien Hirst, un’opera inti-tolata The Wounds of Christ (Lepiaghe di Cristo), formata da fo-to autoptiche di un uomo conmani e piedi bucati, costato tra-fitto, ferite lacero-contuse sul ca-po. E dev’essere sempre per que-sto che la camera degli ospiti è

un giorno, oggi ci lavorano an-che Luca e Simona, vietati i co-gnomi. «Stavo a Milano, al ca-sting della Mtv, mi sono trasfe-rita a Roma solo per lui, ma daappena sei mesi: troppo pochi»si rammarica del tempo perdu-to la redattrice, e le leggi negliocchi adoranti che percepisce ilsuo direttore come il GrandeTimoniere, molto ma moltopiù grande del pur incomben-te Mao Zedong ad altezza na-turale che saluta il cupolone diSan Pietro dalla terrazza, rico-noscibile anche di notte fra pal-me di plastica lampeggianti aintermittenza e catenelle lumi-nose multicolori. È tutto qui «Ilfenomeno Dagospia», per usa-re il titolo della lezione cheD’Agostino è stato chiamato atenere all’Università La Sapien-za di Roma in occasione del de-cennale: l’eccentricità piegatada 3.652 giorni ai doveri d’uf-ficio, 9-19 orario continuato,

sabato e festivi (quasi) esclusi.Benedetto XVI non può

parlare alla Sapienza perché67 docenti glielo impedisco-no, «Dagospia» sì. Qualcosanon quadra.

È il kretinismo della sinistra,con la kappa, che fa confusionetra spirito religioso e posizionipolitiche della Chiesa. Io sonofortunato, perché ho sempreavuto la fede. Il caso di un pre-te pedofilo non mi tocca. A Ro-ma abbiamo avuto papa Borgia,figurarsi.Questa casa trabocca di spi-rito religioso: croci ovunque.

Ho la fissa del crocifisso. Havisto quello al piano di sotto delfotografo Andrés Serrano? Èd’oro ed è immerso in un ence-falo inondato di sangue. Sta a si-gnificare che dopo 2 mila anniil sacrificio di Cristo è nel nostrocervello, dentro le nostre cellu-le, fa parte di noi, al di là di qual-siasi credo religioso.Ho appreso dal sito che se l’èfatto tatuare persino sullaschiena.

Un ex voto. Quattro anni faho subito un brutto interventochirurgico per una broncopol-monite trascurata. I polmoni sisono riempiti di pus. I medicimi hanno salvato in extremiscon una decorticazione pleuri-ca. Siccome non volevo andarea piedi fino al santuario del Di-vino Amore, mi sono fatto inci-dere nelle carni la croce, Gesù,la Madonna e un teschio sorri-dente. Con la scritta «Zeige Dei-ne Wunde» che copre la cicatri-ce provocata dal bisturi.

FALLI E CROCIFISSI D’AGOSTINOAL LAVORO NELLA SUA CASA-UFFICIO-MUSEO PIENADI OPERE D’ARTE, SOPRATTUTTODI ARTISTI CONTEMPORANEI.

stata sostituita da una cappelli-na privata, con tanto di altaredello stesso Hirst, sul quale lascienza, nuova religione delmondo, celebra la propria fedenell’immortalità attraverso lemedicine incastonate nella cro-ce. «L’artista inglese ha notatoche l’aspirina è ricalcata sul-l’ostia: la prima ti salva il corpo,la seconda l’anima. A te la scel-ta» si concede all’esegesi.

Continuano a definirlo «il piùcliccato sito di gossip», maD’Agostino preferisce differen-ziarsi dalle prime pagine deiquotidiani che eruttano tutte lemattine intercettazioni telefoni-che e pettegolezzi assortiti sulla«cricca», sulla compravendita diimmobili, sulle preferenze ses-suali: «Che palle ‘sto terminegossip! Dagospia è un bolletti-no d’informazione, punto e ba-sta». Passato dalle 12 mila visi-te di dieci anni fa a una mediadi 600 mila pagine consultate in

«Sono stato ingiusto con Afef Jnifen, terza moglie di MarcoTronchetti Provera. Ma le ho chiesto scusa»

Page 4: Bw 038 044 pa22 pers r.d. 1R - STEFANO LORENZETTOAgostino.pdf · sando ai gommini delle Tod’s, l’ho solo ingentilita con un’ag-giunta. Non sono la bestia che tutti pensate.

D I E C I A N N I D I G O S S I P R O B E R T O D ’ A G O S T I N O

PANORAMA27 maggio 201042P E R S O N A G G I

Ha addirittura regalato un te-lo da spiaggia griffato Dago-strunz ai vip, da Mario Draghi aCesare Geronzi. Gli amici michiedono: «Che razza di pubbli-cità stai facendo?». Mara Veniermi ha telefonato per ringraziar-mi della maglietta.Eterogenesi dei fini. Ma chi èDel Viale?

Un tizio che sta a Tirana.Pare che sia amico dell’im-prenditore calzaturiero Die-go Della Valle.

Questo è sicuro. Ma dico io,vivi in Albania e vai a buttar via700 mila euro per coglionar-mi? Se li davi a me, scrivevo sulsito che eri Superman, Batmane Mandrake fusi nella stessapersona.Perché Della Valle ce l’avreb-be tanto con Dagospia?

Bisognerebbe chiederlo a lui.Certo che lei non ci va legge-ro: lo chiama «lo scarparo apallini».

No, «lo scarparo» è una defi-nizione di Cesare Romiti. Pen-sando ai gommini delle Tod’s,l’ho solo ingentilita con un’ag-giunta. Non sono la bestia chetutti pensate. E neppure Mosè.Non scendo dalla montagnacon i 10 comandamenti. Lavo-ro sul web, dove tutto si puòcancellare in un baleno. Scri-vo, sbaglio, correggo, faccioammenda.Con chi celebrerà il decen-nale?

Con mia moglie. Una cenet-ta a due. Lo stress da sito si ri-percuote sulla famiglia. Annami sopporta, si tappa le orec-chie. È la persona più impor-tante per me. L’unica che inquesti dieci anni mi ha porta-to un bicchiere d’acqua quan-

do mi vedeva stremato.Tutti i prodotti di successovengono prima o poi imitati.Possibile che dal 2000 a ogginessuno abbia tentato di co-piarle l’idea?

Per fare Dagospia bisogna es-sere vecchi. I giovani non sannochi era Mario Scelba. Alla Sa-pienza ho parlato a studenti chequando io apparivo in Quellidella notte con Renzo Arborenon erano manco nati.Un direttore di giornale do-po dieci anni sarebbe bollito.Com’è che lei ancora resiste?

Me la suono e me la canto dasolo. I direttori sono domatori,a logorarli è il rapporto con i re-dattori. Con Dagospia ho supe-rato la nevrosi che ti prendequando il corpo è costretto a fa-re una cosa mentre il cervello ticomanda di farne un’altra. Stofacendo quello che mi piace.E ci campa?

Guadagno di più che a fare ilpupazzo in tv. Però è stata dura.I primi inserzionisti pubblicita-ri venivano minacciati dai colle-ghi: «Ah, ma come, mantieni ilnostro carnefice?».Quanto costa un sito così?

Sui 20 mila euro al mese.Riceve tante querele?

Agli inizi me ne arrivavanocinque a settimana. A scopointimidatorio. Ciò che non tiuccide, ti rafforza. Ma intantodevi spendere, andare dall’av-vocato.La più sanguinosa?

E dai, sono i miei 10 anni, su!Lasci perdere.Un risarcimento di 150 milaeuro a Piero Ostellino peravere insinuato che volessesoffiare a Ferruccio de Borto-li la direzione del «Corriere

fecondità. La forza di questa ca-sa è tutta spirituale. Non ho in-tenti blasfemi.La barba da professor Silen-te in «Harry Potter», le cate-nine, gli anelli in tutte le die-ci dita, un teschio annodatoai peli del mento. Lo chiedoal lookologo: ma il suo cherazza di look è?

Postpunk. Della terza età. Unpost e un trans oggi non si ne-gano a nessuno, nemmeno a unpensionato. Sono tutti simbolisenza simbolismi. Non abbia-mo più né idee né ideali, néideologie: abbiamo solo noistessi. Il corpo è il display per co-municare agli altri non ciò chesiamo, ma ciò che vorremmoessere. Con addosso tutta que-sta ferramenta dico al mondoche avrei voluto essere Keith Ri-chards, il chitarrista dei RollingStones. Non avevo il talento perdiventarlo. Sono un fallito, que-sta è la verità.Scusi, ma così si schiera colsuo nemico Mario Del Viale,che nella ballata di Dago-strunz le ha dato del «giorna-laio viscido e un po’ pazzo» edel «personaggio squallido eschizzato».

Ha fatto di peggio: ha par-cheggiato un camion per duemesi sul lungotevere, qui sottocasa. Dopodiché ha spostato lapubblicità mobile di Dago-strunz davanti alla scuola di miofiglio. A Sabaudia, dove andia-mo in vacanza, ha noleggiatouna mongolfiera. E poi canot-tiere, cappellini, borse, bicchie-ri serigrafati. Tutto con la silho-uette della mia faccia che escedal water.Fa le cose in grande, Dago-strunz.

«Gianfranco Fini s’è montato la testa: è la maledizione checolpisce i presidenti della Camera, dalla Pivetti a Bertinotti»

Non conosco il tedesco.Significa: «Mostrami la tua fe-

rita». Però sulla pelle è inciso«Dei.ne», col punto, e a «Wun-de» è stata aggiunta una erre.Quindi si legge: «Mostrami o Si-gnore il tuo miracolo». Quellocompiuto su di me. Mancanoancora due occhi avvolti da filospinato e poi il tatuaggio saràcompleto.Non è l’unico, a quanto vedo.

Il logo di Dagospia sull’avam-braccio destro. I nomi di miamoglie e di mio figlio, Anna eRocco, sulle mani. La donna nu-da con le gambe trasformate inun kriss che ti entra nella pellesull’avambraccio sinistro. LeMani che pregano di AlbrechtDürer, col rosario, sulla spalla si-nistra.Si direbbe una crisi mistica.

Sei anni fa mi trovavo con lamia famiglia a Città del Messi-co. Entro in un cimitero: era pie-no di palloncini colorati. Mi hacambiato l’esistenza. Chi muo-re taglia un traguardo: bisognafesteggiare. La morte è l’iniziodella vita, non la fine.In queste stanze di vita ce n’èda vendere: organi genitaliovunque.

Appunto. Il fallo esprime la

Page 5: Bw 038 044 pa22 pers r.d. 1R - STEFANO LORENZETTOAgostino.pdf · sando ai gommini delle Tod’s, l’ho solo ingentilita con un’ag-giunta. Non sono la bestia che tutti pensate.

D I E C I A N N I D I G O S S I P R O B E R T O D ’ A G O S T I N O

PANORAMA27 maggio 201044P E R S O N A G G I

sbandano. Colpa dei commes-si di Montecitorio.Stento a seguirla.

Pare che scampanellino a fe-sta quando il presidente entra inaula. Così Fini s’è convinto d’es-sere un semidio.Senza le foto di Umberto Piz-zi da Zagarolo, Dagospiaavrebbe avuto lo stesso suc-cesso?

Eh no! Il grande Pizzi è statola molla del sito. Prima con Ilsuperfluo illustrato, poi con Budel-la 2000 e ora con Cafonal, che ri-fà il verso a Capital, la bibbia deicapitalisti senza capitale.Pizzi mi ha detto che lei èfondamentalmente uno scas-sapalle.

Confermo. Ho un brutto ca-rattere. Sono irascibile.Quante soffiate riceve algiorno?

M’interessano di più i com-menti degli internauti. Ti dan-no il polso di un mondo chenon ha accesso ai mass media.Ma i suoi informatori li paga?

Se uno collabora, qualcosa bi-sogna dargli.Come fa a valutare l’attendi-bilità delle loro spiate?

Cerco le prove. Quando è sal-tato fuori che Luciano Gaucciera in causa con la sua ex fidan-zata Elisabetta Tulliani per farsirestituire i quattro appartamen-ti che le ha regalato, ho telefo-nato direttamente a lui.Che cos’ha buttato nel cesti-no in dieci anni per paura dipestare quella roba là?

La storia di un ministro, del-l’attuale governo, con inclina-zioni al sadomaso.L’abbaglio più grosso che hapreso?

Tanti. Troppi. M’è sfuggito di

fare pixelare dai tecnici il voltodi qualche minorenne nelle fo-to. Imperdonabile. I figli so’piezz ’e core, non si toccano.Con chi è stato ingiusto?

Con Afef Jnifen, terza mogliedi Marco Tronchetti Provera. Leho chiesto scusa.Claudio Scajola: innocente ocolpevole?

Colpevole.Guido Bertolaso?

Non saprei.Alberto Stasi?

La cronaca nera non mi ecci-ta. Non ne parlo mai.Ormai le notizie più scomo-de le dà quasi tutte lei. Checos’è accaduto ai giornalistidi questo Paese?

Sono stati narcotizzati. Ban-che e imprenditori spendonocifre spropositate per acquisiregiornali che non rendono. Per-ché? Ovvio: per garantirsi latranquillità mentre si fanno gliaffaracci loro. Pensi al Corriere,con 20 padroni che rappresen-tano il Gotha, anzi la gotta,del potere. Ma come fa il po-vero de Bortoli a tenere a ba-da tutti? Ti chiamano un Del-la Valle, un Montezemolo, unBazoli, Ligresti di qua, Pesen-ti di là... Guardi che è dura,eh. Dei grandi, gli unici rima-sti fuori sono Ferrero e Luxot-tica. Tutti gli altri hanno unpiede dentro.Internet ucciderà i giornali?

Dissero la stessa cosa del tea-tro quando fu inventato il cine-ma. Il teatro e i giornali conti-nueranno a esistere.Senza certi contenuti osé, Da-gospia avrebbe avuto lo stes-so successo?

Parliamo di gnocca? C’erauna volta. L’ho tolta per non da-

re un’arma ai miei detrattori. Di-cevano che siamo un sito pornoe questo gli offriva il pretesto peroscurarlo nei ministeri e nelleaziende.Da 1 a 10, per lei quanto con-ta il sesso?

Sette, non di più.Da quanti anni è sposato conAnna Federici?

Viviamo insieme da 17. Cisiamo sposati in Campidoglionel 1997, dopo la nascita diRocco.L’infedeltà è contemplata nelvostro contratto coniugale?

Parafrasando le parole pro-nunciate da Marcello Mastro-ianni a proposito della sua ami-cizia con Sophia Loren, perchésporcare un matrimonio cosìbello con una scopata?Le manca «Mariasaura» An-giolillo?

Sì. Il suo salotto era una bel-la camera di compensazione, tifaceva capire chi saliva e chiscendeva. Quelli che cadevanoin disgrazia non venivano piùinvitati.Nel primo anniversario diDagospia le chiesi chi fossel’uomo più potente d’Italia.La risposta fu: «C’è chi diceGianni Agnelli, chi MaurizioCostanzo». Resta solo Co-stanzo. Insiste o ha cambia-to opinione?

In questi dieci anni ho capitoche il vero potere è invisibile.Quelli che vediamo sono sol-tanto i simulacri del potere.Abbiamo finito. Adesso mi di-ca una cosa che non ha mairivelato a nessuno.

Che brutta domanda! La peg-giore che mi poteva fare. A fineserata, poi. ([email protected]) �

della sera».Tu pensa che diffamazione!

Scrivere che un ex direttore ane-la a tornare alla guida del primoquotidiano d’Italia sarebbe unreato? Certo che la legge, a vol-te, non sa leggere.Tra appalti Rai e affari immo-biliari, sulla compagna diGianfranco Fini ha picchiatoduro.

Aspetto da giorni e giorni chequalcuno smentisca il contrattoda 1,5 milioni di euro fatto daviale Mazzini alla «suocera» diFini, la madre di Elisabetta Tul-liani per capirci, nonostantenon compaia nel registro deifornitori Rai.Che cosa pensa di Fini?

È finito. S’è montato la testa.Ha pubblicato Il futuro della li-bertà, un saggio che in realtà gliè stato suggerito da AlessandroCampi, direttore scientifico del-la Fondazione Farefuturo, e cor-retto da Paolo Mieli, presiden-te della Rcs Libri. Lo ha letto eha creduto d’essere lui l’auto-re. È la maledizione che colpi-sce i presidenti della Camera,da Irene Pivetti a Fausto Berti-notti, trapassando LucianoViolante e «Pierfurby» Casini.A un certo punto della vita

«Ho dovuto risarcire Piero Ostellino per avere scritto che anelavaa tornare alla guida del “Corriere”.La legge a volte non sa leggere»