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    MAURIZIO BUORAIL PERIODO ROMANOPremessa

    Nel progressivo emergere, da sparsi e frammentari indizi, di un quadroomogeneo del popolamento della regione nell'antichit, la zoa di Strassol-do sembra caratterizzata dalla presenza, plurimillenaria, di tre elementi.Il primo la relativa vicinanza della grande palude che fino a tempi recen-tissimi (r) dalla laguna si spingeva fin quasi a Bagnaria Arsa. Palude che, perquanto accuratamente cartografata a partire dall'epocaveneziana (2) dob-biamo immaginare dai contorni insicuri e mutevoli nel tempo e col variaredelle stagioni. Presenza ingombrante, dunque, ma ad un tempo utilizzabilecome riserva d'acqua, di pesca, di caccia, di fibre vegetali ecc. e dunque be-nefica. Aibordidi essa iterreni coltivati erano quelli pi alti, spesso innerva-ti da una rete di canali che forse anche nell'antichit era solcata da barconicarichi di merci (3).La presenza della palude determin il tracciato dei collegamenti che, inqualche modo individuati fin dall'et del bronzo, persistono ancor oggi, do-po la decisiva sistemazione e organizzazione del periodo romano, nei nostriassiviari. Tra le varie ipotesiplausibili avanzateper spiegare I'allungamentodelle distanze del collegamento tra Aquileia e il resto della penisola italianadeterminato dal percorso apparentemente inspiegabile della Stradalta -. che fermamente credo sia la Postqmia antica, completata nel 148 a.C. (t) -va tenuto conto della necessit di evitare non tanto le risorgive, quanto le in-sidiose paludiche, a memoria d'uomo,lambivano perfino la periferia meri-dionale di Codroipo.Proprio la strada che, nelle ultime dieci miglia, da Sevegliano ad Aquileia,viene a coincidere con il cardine massimo della centuriazione aquileiese (gideterminato dunque nella prima met del II sec. a.C., in stretto legame conle operazioni relative alla fondazione di Aquileia, completata nel 181a.C.) (5) il secondo grande elemento che condizionala fortuna dell'area diStrassoldo.Il terzo elemento dato dalla vicinanza di corsi d'acqua navigabili. Dopola caduta dell'impero romano le vie d'acqua, anzich integrarsi con la retestradale, come in precedenza, divengono il sistema piu importante di colle-gamenti nell'area costiera, a partire dal periodo bizantino e poi per tutta ladurata del dominio veneziano. Nel corso del periodo longobardo, per as-

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    senur di manutenzione e soprattutto in conseguenza del progressivo spo-starsi e rimodellarsi del reticolo viario, che subisce I'attrazione del centroprincipale di Cividale (6), I'antica via Postumia perde d'importanza;allorailpercorso prima rettilineo e diretto viene sostituito da un tracciato pir irre-golare e paesano, pi prossimo al corso d'acqua che riacquista progressiva-mente importanza anche per il piccolo traffrco locale. Ecco allora che nelpieno Medioevo, come ci confermano i documenti, strada abitato/castello ecorso d'acqua appaiono uniti in una stretta simbiosi e tali rimangono finchla necessit d disporre nuovamente di rapidi collegamenti, tra il mare e i va-lichi alpini, non far ritrovare percorsi pi diretti e piu veloci.Palude, dunque, strada e corso d'acqua costituiscono i tre elementi piimportanti per le vicende della zonae il mutare dei reciproci rapporti segnain maniera indissolubile la storia locale.

    Le et del bronzo e del ferroLa documentazione archeologicaelativa al secondo millennio a.C. (etdel bronzo) e a quello successivo, per il periodo precedente la venuta dei Ro-'mani (et del ferro) oggetto ai giorni nostri di continue revisioni e di ag-giornamenti dovuti a sempre nuove scoperte. E verosimile che, rn seguito afuture e sistematiche esplorazioni, anche la zona di Strassoldo si riveli pi

    ricca di insediamenti di quanto a tutt'oggi sia dimostrabile.Il ritrovamento piu cospicuo noto come ripostiglio di Muscoli. Nellg12,circa 500 m a sud di Muscoli, presso lo sbocco del Taglio nell'Aussa,vennero rinvenuti pani di rame quasi puro per un peso complessivo di 14kg., insieme a una spada frammentata della media et del bronzo e a unaquindicina di altri oggetti metallici (asce e falcetti), per lo pi frammentati,depositati probabilmente nel corso del XII sec. a.C., forse come ripostiglioper I'attivit di artigiani itineranti o tesaurizzati per il valore intrinseco delmetallo - e quindi in qualche modo sarebbero stati considerati come og-getti di scambio - ben prima che le pi precoci forme monetali fosserousualmente adottate (t).Probabilmente per errore sono stati attribuiti, anche in pubblicazioni re-centi, a questo iipostiglio un gancio per cinturone e due bronzetti che ap-partengono a un periodo molto pi tardo e probabilmente sono stati rinve-nuti in altre localit (8).

    Si crea cos un ideale allineamento con altri rinvenimenti effettuati pressola citt di Aquileia, I'insediamento di Cervignano, in parte indagato e scava-to di recente (e) e piu a nord quello di Visco (scavi di recupero 1985 e 1989),mentre proprio la presenza del corso d'acqua - utile non solo ai fini del-l6

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    I'approvvigionamento idrico - puo spiegare I'ubicazione dell'abitato da poco individuato da parte del gruppo archeologico diAiello (r0) circa due chilometri a nord est del luogo di interramento del ripo-stiglio di Muscoli. Qui, come a Porpetto ("), come lungo il canale Anfo-ra (r2) come a Pra Marine, presso Sesto al Reghena ('t), come a Sud di S.Giorgio di Nogaro, accanto a placidi corsi d'acqua sorgono, gi alla fine delII millennio a.C., abitanti di qualche importanza.Il periodo romano

    Per I'epoca romana I'apparente povert della documentazione archeolo-gica,certo imputabile anche alla scarsa attenzione accordata in passato alterritorio, non deve far dimenticare la centralit di quest'area nell'ambitodella centuriazione aquileiese e far sottovalutare i positivi benefici derivantidalla presenza dell'importante asse viario costituito dalla Postumia.Anzi,una precoce presenza romana, gt nel corso del II sec. a.C., atte-stata da alcunielementi fittili di grandissima importanzanonsolo per la sto-ria della regione, ma direi almeno per I'intero ambito triveneto. Mi riferiscoa otto esemplari dilastre di decorazione,in cotto, ultimamente pubblicati inuno studio molto accurato da parte della Strazzulla (ra) (Fig. 1).Esse, trovate insieme nella localit Cisis (presumibilmente nell'area orasconvolta per i lavori di costruzione dello scalo ferroviario, forse non trop-po lontano dagli omonimi casali, a sud del paese) sono state riconosciutecome appartenenti a una decorazione templare. Si ritiene che fino all'inol-trato I sec. a.C. gli edifici pubblici di Aquileia e del suo agro fossero quasicompletamente in legno, con tetto di tegole ed elementi ornamentali in ar-gilla o in pietra (materiale particolarmente riservato a colonne, capitelliecc.). Lastre come queste, sicuramente prodotte in Aquileia da artisti nonignari delle coeve tendenze della cultura figurativa della citt di Roma, or-navano le travi sotto lo sporto del tetto, cui erano fissate con grossi chiodi,dicui rimangono i buchi, gi predisposti in fornace. La decorazione era or-ganizzatasecondo fasce sovrapposte e certamente in origine riccamente co-lorate, geometriche ai bordi e figurate al centro. Nella fascia centrale com-pare una testa di Gorgone, ritmicamente ripetuta (la Gorgone era sentitacome capace di allontanare il male e fin dall'epoca arcaicaornava i frontonio le parti pi alte dei templi greci) circondata da volute ed elementi vegetali,secondo modelli gi diffusi nel primo ellenismo, per esempio nella pitturavascolare delle officine apule della fine del IV o dell'inizio del III sec. a.C', ri-presi in seguito piu volte nelle officine di coroplastica dell'Italia centrale nelII sec. a.C..

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    di metallo pregiato) e possono essere datate nella piena et giulio - clau-dia ('8). Si puo ritenere che la fabbricazione e I'uso dell'anello d'argento diStrassoldo siano da collocare entro la prima met del I sec. d.C. e che, forse,I'ultima destinazione sia stata funerariaLe accurate indagini di superhcie, condotte soprattutto a opera di A.Furlan e del gruppo archeologico di Aiello (re), hanno dimostrato che I'areadi Strassoldo in et romana era compresa tra la parte dell'agro centuriato diAquileia, estesa fino al Tagliamento, in cui si innestava la via Annia, e un'al-tra ripartizione agrarra pi orientale, di cui sono state messe in evidenzachiare tracce ai lati della strada da Terzo d'Aquileia a Cavenzano (20), stra-da in ogni caso non posteriore al periodo augusteo. Anche presso questastrada documentata nel XV sec. la presenza di paludi (''). In epoca roma-na collegamenti stradali diretti, rivelati dalla fotografia aerea, univano lastrada Terzo - Cavenzano con lazona di Strassoldo (22). Nessuna meravi-glia, dunque, che la zona prospiciente la strada romana nei pressi di Stras-soldo sia stata appetita da artigiani e da commercianti, oltre che da agricol-tori.Nel periodo imperiale romano la presenzadeicorsi d'acqua sembra favo-rire I'insediamento di molte ville rustiche. A questa norna generale nonsfugge lazonadi Strassoldo che mostra un addensamento di edifici di epocaromana ai lati della roggia a sud di Joannis e lungo I'Aussa, in particolare asud di Molin di Ponte (tt).Va ricordato che il corso dell'Aussa poteva colle-gare quest'area con I'importante scalo dell'isola di Sant'Andrea, forse infunzione gi nel I sec. a.C.Probabilmente a partire dall'et augustea, quando ormai la romanizza-zione della regione - e di tutta la Cisalpina- puo dirsi completata, ancheil tracciato viario da Sevegliano ad Aquileia assume in parte I'aspetto cheavevano le strade romane dei dintorni delle grandi citt, fiancheggiate damonumenti funerari che si allineano lungo il percorso. Cio pare dimostratodalle chiare tracce di necropoli, individuate in pi occasioni, e dalla presen-za di monumenti funerari di qualche pregio. A uno di questi appartenevaI'iscrizione di Marco Gellio, veterano della XV legione Apollinare; I'epigra-fe, gi nota nel XVII sec., fu segnalata in una lettera del 17 marzo 1653 al-I'erudito patavino Orsato 1z+;. Nell'ambito della decina di iscrizioni finoranote di soldati o veterani della medesima legione, questa una delle pi an-tiche e si data, in base all'assenza del cognomen del defunto e alla mancataindicazione dell'appellativo della legione (Apollinarus) all'inizio del I sec.d.C. Va notato che I'ubicazione degli altri rinvenimenti di epigrafi che men-zionano la medesima legione sembra indicare chiaramente che I'insedia-mento dei veterani awenne negli immediati dintorni di Aquileia lungo iprincipali assi stradali, in particolare lungo la via Annia presso Ponte Ros-

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    so, ungo ecumano masslmo della centuriazione aquilerese, tra Aqurterae Roncolon e infine presso Strassoldo.Altre iscrizioni sepolcrali rivelano poi la presenza di civili. Un frammentodi iscrizione riporta solo la misura di un lato dell'area sepolcrale (14 piedi,pari a fr.4,14) (tt), alquanto ridotta com'era abitudine specialmente nel pri-mo periodo imperiale. Un'altra epigrafe, rinvenuta nel 1940 e ora conserva-ta nel Museo archeologico di Aquileia, menziona una donna di condizionelibera, tale Pontia Posilla, appartenente a una gens ben attestata in Aqui-leia (26).Finch rimase in vigore l'assetto territoriale romano, owero almeno finoall'inizio del V sec., I'importanzadell'area di Strassoldo, legataallasua fa-vorevole ubicazione, pot rimanere costante. Proprio al IV sec. ci riporta unframmento di fibula con terminazione > che ora si trova presso iCivici Musei di Udine (") (fig. 5), di un tipo che secondo la maggioranza de-gli autori sarebbe stato portato soprattutto dall'elemento militare. Elemen-to che del resto strettamente connesso alla vita di Aquileia dal periodo te-trarchico fino alla caduta dell'impero romano. Tra III e IV sec. altri rinveni-menti locali di fibule ci attestano I'importanza delle localit ai lati della viadi transito (tt).Successivamente, specialmente a partire dal V sec. d.C., muta il quadro diriferimento mediterraneo. Bench non sembri probabile che la regione ab-bia perso la sua funzione di tramite tralacosta e i territori transalpini, tutta-via il venir meno di alcune importanti realt produttive, il progressivo einarrestabile decadimento dell'impero romano e infine il progressivo avan-zare delle paludi, favorito dall'aumentata piovosit e dalla conseguente di-minuzione della temperatura media, poterono provocare una lenta deca-denzadi tutta lazona,come in precedenzaindissolubilmente legata alle for-tune di Aquileia.All'interno del generale fenomeno di persistenzae tuttavia di spostamen-to degli abitati, che sembra essersi verificato specialmente nel corso del Me-dioevo, si spiega anche la nuova collocazione del castrume del centro abita-to di Strassoldo, la cui denominazione rivela il legame con una realt di tipodiverso, improntata a forti componenti germaniche (2e).L'epoca moderna, rimescolando le carte, privilegia ancora una volta ilcollegamento stradale diretto, tendenzialmente lineare. Percio la strada at-tuale, in alcuni luoghi letteralmente sopra I'antica Postumia, si raccorda al-I'autostrada e quindi ai valichi alpini, mostrando la validit delle antichescelte che rispondevano alle medesime necessit; lo scalo ferroviario, ora incostruzione, se da un lato ricopre con una colata di cemento un'area di no-tevole potenzialit archeologica, come quella del santuario di Cisis, dall'al-tro riconferma I'importanza della zona nel pi vasto quadro del trafficocommerciale.20

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    Fig. 2 Una.fibula del territoro di Strassoldo. IIIIil secolo dopo Cristo.

    Fig. 3 Epigrqfe ,ti Pontia Posilla.22

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    NOTE(l) Sull'estensione di queste paludi, bonificate per la prima volta da Antonio Savorgnan nel1690 e completamente prosciugate nel periodo tra le due guerre, si veda G. DE PIERO, L'agri-

    coltura della Bassa.friulana attraverso i tempi, Udine 1975; ac,cenno alla loro esistenzain epocaromana in Sevegliano ed il teruitorio circostante n epoca romana, in , LVI (1985), coll.69-116.(z) Tra le antiche carte veneziane, edite in E. BARTOLINI - F. BIANCO, Storia di laguna,Udine 1985, degna di nota quella riportata ap.92 (dell'anno 1698) in cui si riconoscono i la-vori effettuati nel corso della bonifica secentesca.1l; Che i placidi e regolaricanali della Bassa fossero nell'antichit percorsi da barconj statoammesso e supposto, negli ultimi anni, da numerosi autori. La prova viene dal rinvenimentoeffettuato, alf inizio degli anni Ottanta, presso Palazzolo dello Stella di parte di un'imbarcazio-ne di epoca romana, su cui G. BINI, Esplorazione archeologica subacqttea del fiume Stella, in,3, dic. 1981, pp. 29-34.(a) Opinione su cuinon tutti gli studiosiconcordano. Per L. BOSIO, Il tenitorio: laviabilit9 il paesagglo. in AA.VY., Il Veneto nell'et romena, Verona 1987, pp. 59-l02,part. pp. 7l-72,la Postumia e la via Annia, nel tratto da Concordia ad Aquileia, avrebbero coinciso n il per-corso Concordia - Latisana - S. Giorgio di Nogaro - Chiarisacco - Malisana -Aquileia. -(5) Sulla fondazione di Aquileia e la centuriazione I'analisi pi recente e pi dettagliata si de-ve a G. BANDELLI, Per una storia agraria di Aquileia repubblicana, in , quaderno XIII, 2, Problemi storici ed arc'heologici dell'Italia.nordorientale e delle regioni li-mitrof'e della preistrtria al Medioevo, Trieste 1984, pp.93-lll. Ulteriori considerazioni in G.BANDELLI, Ricerche sulla colonizzazione romana della Gallia Cisalpina. Lefasi iniziali e il ca-so aquileiese. Roma 1988.(6) Esemplare a questo proposito sembra il caso della via Cividina, per cui si imanda a VieCividine del Friuli. Appunti per una ricerce,in , VI (1982), pp.43-53. La questione ripresa, in un'ottica pi ampia, in M. BUORA, Viahilit e insediamenti dell'antico Friuli. Unprohlema di continuit, in AA.VV., La Venetianell'area padano - danubiana. Le vie di comunica-zione, Padova 1990, pp. 4l-57.(7) S. VITRI, Ripostiglkt di Musc'oli,in AA.VV., Preistoria del Caput Adriae,catalogo dellamostra, Udine 1983, p. 82 e M. MORETTI, Ripostigli: delnizione e cronologia,Ibid.,-pp.78-80.(8) La notizia, ripresa anche in A. ROSSETTI - S. D'ANTONIO, Cervrgnano del Friul,Reana del Roiale 1979,pp. 19-20, contestata da S. VITRI, La raccolta preistorica del museo diAquileia, in ), XXIII, Udine 1983, pp. 117-126, part. pp. 124-125.(e) Notizie sono apparse sulla stampa locale.(r0) Desumo la notizia da A. FURLAN, Aiellesi alla scoperta del proprio passafo, in , 2, Suppl. al n.22 di , giugno 1985.(f r) Ove scavi sono stati condotti dalla Soprintendnza ai B.A.A.A.A.S. della regione (di-retti da S. Vitri) nel corso del 1987 e 1988.1tz; F. GNESOTTO, L'insediamento preistorico di Canale Anfora (Terzo di Aquileia). Rela-zione preliminare dello scavo 1980, in , LII (1981), coll. 5-36.1t:; F. GNESOTTO,.Scavi preistorici in Friuli. Sesto al Regherlg. Loc. ,in, XXXIII (giugno 1986), p. 9.(r4) M. J. STRAZZULLA, Le tenecote qrchitettoniche della Venetia romana, Roma 1987,pp. 134-136 (catalogo) e p.90 (datazione).(r5) Gli elementi che ho gi indicati in Seveglianr-r cit. sono conlermati dalla presenza pressoprivati di altre lucerne tipo Esquilino e di antefisse del II sec. a.C., che si aggiungono al brnzet-to di > e alla clava di Ercole gi pubblicati. Sulla questione esaurienti anali-si in P. CASSOLA GUI DA, I bronzetti.friulani a.figura umana tro protostoria ed et della roma-ni::a:ione, Cataloghie monografie deicivici museidi Udine l, Roma 1989.1t0) Cos. in senso estensivo, mi pare possa essere interpretata la menzione, a dire il vero cir-coscritta. a cfr. dattiloscr. ( : pellicce) di STRABO, V, l, 8, p.2l4C. Tra i vari autori che si so-no soflermatisu questopunto rimane fondamentale S. PANCIERA, Vits economica di Aqui-leia in etci rontana, Aquileia 1957, p. 78.1tz; Sul & rum pequarium menzionato nell'iscrizione CI L,V ,8313 esiste ampia bibliografiaricordata in G. BANDELLI. Le isc'rizioni repuhblicaLze, in

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    169-226, part. p. 216,n.5. Per una possibile ubicazioneipotizzatada L. Bertacchi notizie in M.VERZAR BASS, A proposito dell'allevamento nell'alto Adriatico, in ), XXIX, l, Udi-ne 1987, pp.257-280, part. pp.265-266.(18) Confronti puntuali si possono trovare per esempio nei motivi decorativi adoperati per icosiddetti o, alla tedesca, r, che pare non superino la primamet del I sec. d.C.1tr; IlluminanteaquestopropositolostudiodiA.FURLAN,VieromanedellaBassafriula-na orientalc. Una strada ed un acquedoto, in , I (1988), pp. l5-32.1zo; FURLAN, I/,c rornane cit.1zt; FURLAN, I/rc romanc cit.1zz; FURLAN, Zre romone cit., part. fig. a p. l61zr; I dati in A. TAGLIAFERRI, Coloni e legionari romani nel Friuli celtico. (Jna ricerca ar-clrcologit'u pcr Ia storia, Pordenone 1986, pp. 314e334-335.(e7 C.r.L..V.s37.1zs; TAGLIAFERI. Op. t'it.,ll. p. 314.1zo; TAGLIAFERRI, Op. t,it.,ll. p.314.127) Esso, appartenente al tipo Keller 2, appartiene ai decenni centrali del IV sec.: le tracce didoratura fanno pensare che potesse essere appartenuto a qualche ufficiale dell'esercito roma-no. Va detto che in varie occasioni nel corso del IV sec. vi furono massicce presenze di truppe inAquileia, connesse anche con il soggiorno degli imperatori o con eventi bellici di particolare ri-levanza. Tra questi importante soprattutto la battaglia presso I'Alsa (: Aussa) in cui perse lavitaCostantino II. figlio di Costantino Magno, sconfitte dalle truppe fedeli ai suoi due fratelli.Il cadavere del giovane Costantino venne per disprezzo gettato nell'Aussa, certamente con lasua corazza e gli ornamenti che a quel tempo erano per le persone del suo rango d'oro massic-clo.lztt; Su questi problemi, con esplicito riferimento ai rinvenimenti di Strassoldo, interven.gono, da ultimo, M. BUORA - A. CANDUSSIO. Presenze e dffisione delle,fihula fipo.jobs.t l3B, in 68,2(1990). pp. 612-626.12v) Per una spiegazione del nome si veda G. FRAU, Di:ionarb toponomastico, Friuli Vene-:iu Giuliu. Udine 1978. p. ll3.

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