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©Improta Annamaria – XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017
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Buone Prassi: Educreando
Educreando Proyecto de extensión:1 un’esperienza di gemellaggio metodologico per favorire
un apprendimento stimolante e significativo tra le scuole della provincia di Buenos Aires in Argentina, e le scuole della provincia di Napoli e Milano.
di Annamaria Improta, Isabel Mansione, Santiago Carballo
e la collaborazione di Carla Raschia, Anna Maria Salzano e coll2
Keys word: Cura della vita attraverso un modello pedagogico innovativo per l’intimità; presenza attiva e ricettiva degli
insegnanti per promuovere inclusione; competenze psico-sociali per lo svilupo del benessere psico-affettivo e relazionale; soggettività e intersoggettività; confronto; superamento dicotomia distanza-vicinanza; replicabilità; bullismo; cyberbullismo; sicurezza in rete; buone prassi; nuove tecnologie.
Premessa
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Presentiamo in questo lavoro un approccio metodologico innovativo volto allo sviluppo di competenze psico-sociali e del benessere psico-affettivo e relazionale per una cultura di pace sulla base della presenza attiva e ricettiva di caregivers adulti attenti alla soggettività e ai bisogni emotivi di bambini e adolescenti.
La nostra speculazione nasce da ventennali ricerche nel campo dell’inclusione che si sono concretizzate in una collaborazione scientifica tra professionisti di due paesi: Argentina e Italia. Nel corso degli ultimi tre anni abbiamo costituito una rete, basata sul confronto e sulla condivisione, che si è consolidata nel tempo. In questa prospettiva abbiamo realizzato progetti programmati congiuntamente da gruppi di docenti appartenenti alle istituzioni formative gemellate tra Argentina e Italia.Questi progetti, nati come progetti di estensione3 e ricerca-azione, ci hanno permesso di individuare circoli educativi virtuosi e buone pratiche di apprendimento, condivise e replicabili, che includono le emozioni sottese ai processi cognitivi. Alla luce delle esperienze è stato possibile sistematizzare i risultati raggiunti introducendo una modellizzazione del processo implementato, finalizzato alla prevenzione primaria e secondaria in contesti educativi differenti.
I. Educazione, apprendimento, rapporti e riflessioni Il presupposto comune ai due paesi coinvolti è il pensare l'educazione,
l'apprendimento e la relazione tra le persone come processi che promuovono l’estrinsecazione della soggettività degli attori coinvolti, soggettività che si costruisce attraverso l’incontro con l’altro, grazie all’intersoggettività. Siamo convinti
1Il “proyecto de extensión” nell’università argentina prevede un’apertura istituzionale, un’estensione appunto, nella società. In tali progetti l’università si apre al confronto con altre agenzie della società in senso più ampio, “per sviluppare una risposta utile e impegnarsi per il futuro ascoltando le esigenze del presente” (http://www.unlp.edu.ar/articulo/2008/4/10/extension_apertura_institucional).
2Vedi “Il gruppo di lavoro” pag. 6
3Vedi nota 1.
Annamaria Improta, Santiago Carballo, Isabel Mansione e la collaborazione di Carla Raschia, Anna Maria Salzano e coll.
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che si vive nei rapporti e si cresce nelle interazioni, giacché abbiamo bisogno di prenderci cura dei fenomeni dirompenti che emergono dall’interiorità. Bambini e adolescenti imparano ciò che accade loro “qui ed ora” non tanto attraverso ciò che gli adulti dicono ma soprattutto attraverso ciò che "fanno”. Ciò accade anche in ambito educativo, si impara tutto ciò cheaccade lì, in particolare ciò che la scuola trasmette anche a livello di non detto, come condizione subliminale: ciò che accade nei corridoi, a ricreazione, etc.… Le modalità relazionali formali e informali “passano” e diventano occasioni di apprendimento. Si apprendono così modalità relazionali adeguate o disfunzionali, una relazione sufficientemente buona o il maltrattamento, l’affabilità e l’aggressività, l’autorevolezza e l'autoritarismo. Alcuni di questi comportamenti non sono desiderabili, ma la nostra è la ricerca di un metodo per imparare a star bene insieme che consenta il confronto su modalità di lavoro tra comunità diverse tra loro ma che si pongono un obiettivo comune: l'apprendimento del ben-essere in rapporti, attraverso lo studio dei risultati ottenuti, attraverso un progetto condiviso.
Pensiamo che l'apprendimento in generale sia un’esperienza di trasformazione, che può dare un segnale positivo o negativo per la società a seconda dell’impostazione metodologica adottata. In questa prospettiva ci proponiamo di individuare una strategia di insegnamento, promuovendo l’identificazione degli studenti con gli insegnanti al fine di promuovere l’acquisizione di un sano modello di relazione con se stessi e con gli altri, per favorire lo sviluppo di situazioni relazionali complesse, trasformando i problemi in un'opportunità. Per questa proposta abbiamo bisogno di un insegnante che sia stato sensibilizzato a saper registrare e trasformare i propri stati emotivi in modo che abbia una corretta comunicazione con se stesso e con gli altri per proporsi come modello di identificazione. Se la formazione degli insegnanti non fornisce questi spazi, sarà necessario introdurli dalla formazione e sensibilizzazione nella scuola o in altri spazi con psicologi professionisti, psicopedagogisti, ecc. Accompagnare l'insegnante con figure specializzate (interne o esterne alla scuola) è una strategia non solo dell'insegnamento ma è un modo privilegiato di rendere confortevole la giornata scolastica.
Proponiamo interventi metodologicamente fondati sul rispetto e la motivazione
dello studente, favorendo l’acquisizione di quelle competenze chiave che gli permettano una spendibilità del suo sapere lungo tutto l’arco della vita. In questa prospettiva cade il rischio che lo studente sia trascinato in apatia e noia giacché è egli stesso al centro del proprio processo di apprendimento.
Nell’impostazione proposta dal seguente lavoro le emozioni non rappresentano una deviazione dalla norma, bensì una modalità organizzativa del contesto. Pertanto le transazioni affettive ed emozionali che sottendono le relazioni vengono intese come il fondamento di ogni processo di apprendimento, sottolineando che, se gli aspetti emotivi non sono considerati, non vengono registrati e quindi non è possibile incorporare i processi cognitivi che sono sottesi e intrisi di emozioni.
Annamaria Improta, Santiago Carballo, Isabel Mansione e la collaborazione di Carla Raschia, Anna Maria Salzano e coll.
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Pensare è un'attività apparentemente intangibile che si realizza nell’interiorità del soggetto che connette idee, emozioni, affetti, etc.… Sebbene immateriale il pensiero tuttavia getta effetti concreti nei soggetti che pensano, dal momento che il pensiero costruisce intersoggettività, tanto nel pensante quanto nel pensato. Il nostro obiettivo è dunque ambizioso ma proficuo di implicazioni: pensare l'altro riconoscendo e rispettando la sua soggettività.
II. Il metodo Il lavoro condotto in collaborazione tra Argentina e Italia ha previsto diverse fasi: 1. Lavoro elaborativo: in una prima fase è stato necessario confrontarsi sul concetto di
cultura locale, elaborando anche il concetto di identità in realtà locali differenti, per estrapolarne somiglianze e differenze. Siamo partiti da due filoni di ricerca effettuati tra Argentina e l'Italia per indagare la dimensione inclusiva di realtà differenti, valorizzandone le peculiarità. In particolare un gruppo di ricerca di entrambi i paesi ha lavorato sulla soggettività del diverso da sé sia nella prospettiva di diversità culturale, sia nel panorama educativo del mondo della disabilità. La ricerca sulla soggettività della diversità culturale dei migranti nei diversi flussi migratori, ha permesso un riavvicinamento fecondo tra le due comunità per costruire percorsi educativi comuni.
2. Ipotesi di lavoro: dopo un periodo di astensione prudenziale dall’intervento, finalizzata a cautelare la scientificità e la buona riuscita dell’intervento stesso, i gruppi di insegnanti di entrambi i paesi hanno identificato i problemi comunidelle scuole coinvolte. In questa fase il gruppo di lavoro ha elaborato le ipotesi di intervento per pensare collettivamente a soluzioni valide e percorribili in entrambi i contesti.
3. Implementazione e realizzazione: intervento operativo sull’oggetto della ricerca – azione. In un secondo tempo i gruppi di ricerca hanno confrontato le loro esperienze individuando le costanti educative comuni che hanno permesso di realizzare una collaborazione scientifica e sul campo. in questa terza fase abbiamo selezionato il lavoro da svolgere in classe ed è iniziatala gestione di un modello educativo volto a rafforzare le pratiche inclusive nelle classi di scuole secondarie appartenenti a paesi che cooperano insieme. Nello scorso anno sono state incluse anche le scuole primarie e il lavoro si è allargato a realtà italiane anche diverse, includendo anche una scuola primaria della provincia milanese. Questo punto di partenza permette relativizzare la dicotomia vicinanza-distanza e propone un'istanza di superamento che si fonda sul confronto e sulla condivisione. Questo è supportato dallo sviluppo tecnologico che facilita lo sviluppo di una mentalità, senza la quale la tecnologia non avrebbe senso: è la mentalità che consente di aprirsi all’altro, superando anche i limiti del territorio. Talvolta il modo di pensare pone dei vincoli ancora più forti delle distanze. In alternativa proponiamo un modello educativo di “intimità” basato sulla condivisione di intenti.
Annamaria Improta, Santiago Carballo, Isabel Mansione
e la collaborazione di Carla Raschia, Anna Maria Salzano e coll.
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In questo metodo di gestione condivisa di pratiche educative è prioritaria l’inclusione del corpo e della parola come protagonisti nella formazione. A scuola, di solito, il corpo è assente o separato dalla parola. In questi progetti l'idea è che il corpo inserisce l’interiorità soggettiva nel mondo della parola e della comunicazione. In questa fase nasce il gruppo di lavoro con i docenti all’interno del quale si discute e si individuano le modalità di lavoro per promuovere possibilità di sviluppo di bambini e adolescenti in entrambe le realtà, quella argentina e quella italiana, scegliendo di anno in anno i problemi comuni emergenti su cui appare necessario lavorare. Costante comune del lavoro di tutti è la creazione di condizioni e rapporti adeguati alla cura della vita, per far crescere, rafforzando, lo sviluppo delle funzioni psico-sociali che permettono il confronto diretto con serenità e gioia.
Nella sezione BUONE PRASSI4 proponiamo la sintesi degli interventi realizzati in questa fase nelle diverse scuole, i cui alunni si sono virtualmente incontrati in videoconferenza.La tematica condivisa individuata sulla quale hanno lavorato i due gruppi di lavoro è quindi stata un intervento di prevenzione primaria e secondaria per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, finalizzata anche a promuovere una cultura di sicurezza in rete, coerentemente con le iniziative del Progetto del MIUR Generazioni connesse.
LE SCUOLE COINVOLTE
IC 1°DON BOSCO MELLONI DI PORTICI (NAPOLI): Viene presentato il corto classificatosi 2° al Premio Carlo LeviSolLEVIamo il sipario sulla tua creatività! che nasce dall’integrazione di due progetti:
- Io Invece Scelgo coerente con la normativa per la prevenzione-intervento su bullismo e cyberbullismo. La scuola è stata infatti selezionata dal MIUR per il progetto Generazioni Connesse. Il testo, ricco di spunti educativi e sociali, è stato interamente scritto dai ragazzi mediante le tecniche della scrittura creativa che si pone come strumento alternativo di recupero motivazionale e delle competenze, anche per alunni il cui percorso scolastico non è stato sempre brillante.
- Non sempre vince il più forte in linea con le scelte educative ventennali inclusive della scuola. Proponiamo un’attività a classi aperte nella quale si coniuga la tematica del bullismo all’inclusione tramite la danza e la corporeità, fornendo agli alunni l’opportunità di esprimersi attraverso il corpo e il movimento. Inclusione a 360° con il diverso da sé in continuità
4Per la visione dei video realizzati dalle scuole vai su http://www.ic1donboscomelloni.gov.it/ e clicca su Video laboratori per l’inclusione
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verticale con la scuola primaria della nostra stessa scuola e in gemellaggio
con le altre scuole della rete.
La legalità mette radici. È un altro progetto che ha preso parte alla ricerca. Svolto in
continuità verticale tra i 3 gradi di scuola con l’obiettivo di diffondere e attuare, con
contenuti e modalità di lavoro adeguati alle diverse fasce di età, la Convenzione sui
diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza.
IC “MATTEI-DI VITTORIO” DI PIOLTELLO. (MILANO): adattato all’età dei bambini, si è partiti da un brain storming sulla percezione del fenomeno. Valorizzando i vissuti soggettivi dei bambini il bullismo è diventato patrimonio comune per l’intero gruppo classe. È stata approfondita la conoscenza del fenomeno, attraverso narrazioni e letture. Sono state poi discusse tutte le sfaccettature del fenomeno (il bullo, la vittima) e sono state ipotizzate possibili soluzioni al problema. La scrittura creativa ha permesso di trasformare testi poetici elaborati dai bambini in testi RAP il cui video è stato poi utilizzato per la manifestazione finale Il bullo citrullo
COLEGIO FASTA E SCUOLA LEONARDO DA VINCI. LOBOS (ARGENTINA): La politica educativa con le sue leggi per la difesa dell'infanzia e dell'adolescenza, l’educazione emozionale, i protocolli per la prevenzione della violenza, l'inclusione educativa, le riforme dei programmi scolastici hanno favorito queste iniziative binazionali. L’idea è stata quella di promuovere strategie che reggessero il benessere della comunità educativa, valorizzando la rete costruita. Siamo partiti dal considerare la sofferenza generata dalle molestie che mette a repentaglio la soggettività, nella prospettiva di restituire allo studente la sua autonomia e di promuoverla in contesti creativi. Hanno partecipato studenti dai 10 ai 14 anni. In mancanza di insegnanti di sostegno lo staff IUSAM ha formato i docenti su un modello di comunicazione in alfabetizzazione emozionale, base di una didattica della relazione con adulti autorevoli.
COLEGIO FASTA 1°quadrimestre: collegamenti Skype, attività di dialogo e giochi condivisi. Si è realizzato un percorso di alfabetizzazione emozionale per i gruppi partendo da prodotti culturali quali pubblicità e Tv. Nel 2°quadrimestre attraverso l’empatia si è valorizzata la diversità culturale in aula attraverso il role-play. Attraverso la creazione di sceneggiature per le drammatizzazioni, gli alunni hanno acquisito consapevolezza delle conseguenze della comunicazione derisiva.
SCUOLA LEONARDO DA VINCI: partendo da pubblicità televisive gli studenti hanno osservato il fenomeno del bullying a casa, a scuola e nella letteratura infantile. La fiaba Brutto Anatroccolo ha permesso una lettura interpretativa diversa, guidata dalla formazione emozionale del docente. La caratterizzazione dei personaggi è correlata alla personalità dei protagonisti, a questa è seguita una riflessione in lingua italiana allo
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scopo stendere una sceneggiatura che desse a quest’opera un finale diverso che riaffermasse l’empatia e la creatività.
4. Ricerca e riflessione: supervisione di altri colleghi che non hanno partecipato all’esperienza e che hanno favorito l’oggettività e la replicabilità dei risultati. In questa fase gli insegnanti coinvolti, insieme ad altri, supervisori (di IUSAM e APdeBA) e osservatori, hanno effettuato una valutazione di quanto realizzato, individuando punti di debolezza e punti di forza. Ipotizziamo che il confronto delle esperienze con l’altro da sé arricchisca tutti i partecipanti alla ricerca – azione. Con questa gestione condivisa di progetti comuni la prima inclusione avviene tra gli adulti, i docenti che “pensano insieme” tra loro e insieme ai loro studenti. I risultati della ricerca sono stati presentati nella sessione Contributi scientifici.
Conclusioni
Quello che proponiamo supera le buone pratiche di insegnamento, giacché introduce un nuovo campo di interazioni, con la gestione di progetti educativi tra le nazioni.
In questo caso si tratta di un metodo pedagogico che rappresenta la creazione di spazi per il pensiero, di comunicazione e comprensione in cui docenti e studenti provenienti da diverse nazioni possono sperimentare la sensazione di essere accolti da un “ambiente educativo e di apprendimento”.
IL GRUPPO DI LAVORO
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Coordinatori:
Prof. Isabel Mansione Phd.: Psicoanalista e Ricercatrice e Docente presso Istituto Universitario di Salute Mentale - Istituto di Formazione Docente n° 1 di Avellaneda - Istituto di Formazione Docente e Tecnica n° 43 di Lobos – Membro dell’Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires. Ideatrice e Coordinatrice del progetto “Gemellaggio Teggiano Lobos”, che ha dato il via al percorso di collaborazione.
Prof. Liliana Zuntini: Ricercatrice presso l’Istituto di Ricerche storiche del MuseoRoca di Buenos Aires. Educatrice
Prof. Carla Raschia: Docente di italiano LS. Direttrice della scuola d’italiano “Leonardo Da Vinci” di Lobos. Insegnante d'italiano seconda lingua straniera nel quarto anno del profesorado5 d'inglese Istituto di Formazione Docente e Tecnica n° 43 di Lobos.
Prof.Gladys Gloria: Docente di Educazione Fisica. Ex direttrice dell’Istituto di Formazione Docente e Tecnica n° 43 di Lobos.
5Corrispondente in Italia alla Lauree in scienze della formazione e ai cicli dei corsi di Tirocinio Formativo Attivo.
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Professionisti IUSAM
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Dott. Marta Viola: Psicoanalista specializzata in disabilità.
Dott.Diana Zac: Psicoanalista specializzata in infanzia e adolescenza.
Dott. Juan Pablo Temelini: Sociologo. Direttore di educazione secondaria.
Dott. Santiago Carballo: Psicologo e educatore.
Collaboratori:
Prof. Fabio Ragone: Docente di arte. Fotografo. Dottorando di ricerca presso l’Università di Barcellona. Presidente Associazione culturale Tanos.
Dott. Alejandra Antonino: Psicologa ed educatrice.
Lavoro sul campo: Dipartimento di ricerca IUSAM con le scuole “FASTA” e “Leonardo Da Vinci” di Lobos e di alcune scuole secondarie nella città di Avellaneda
Italia
Coordinatori:
Prof. Annamaria Improta: Docente di sostegno (disciplina di base: Lettere). Funzione Strumentale e coordinatrice delle attività per l’Inclusione presso I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici (NA). - Psicologa Clinica di Comunità e Psicoterapeuta presso il Centro di Psicologia Clinica Territoriale essebi di San Giorgio a Cremano - Pedagogista - Docente a contratto presso l'Università degli Studi di Salerno. Vicepresidente Associazione culturale Tanos.
Ins. Anna Maria Salzano: Insegnante di scuola primaria Funzione Strumentale Area Intercultura I.C. “Mattei-Di Vittorio” di Pioltello. (Milano - Italia). Membro della consulta interculturale del comune di Pioltello (MI).
Collaboratori:
Prof. Ida Colonna: Docente di Musica presso I.C. 1° “Don Bosco - Melloni” di Portici (NA).
Prof. Maria Carmela Raiola: Docente di Lettere. Collaboratrice del Dirigente scolastico presso I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici (NA).
Il lavoro sul campo:
Prof.Annamaria Improta Prof. Ida Colonna, Prof. Maria Carmela Raiola, Prof. Camilla Vitale, Prof. Vincenza Pinzarrone, Ins. Anna Sica, Ins. Angela Pignalosa, Ins. Colomba Pauciullo, Ins. Roberta Elefante: I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici (NA). In adesione al Progetto del MIUR Generazioni connesse.
Ins. Roberta Ferrari (Docente di sostegno e Funzione Strumentale per l’Inclusione) &Ins. Anna Maria Salzano: I.C. “Mattei-Di Vittorio” di Pioltello (MI).
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Annamaria Improta, Santiago Carballo, Isabel Mansione e la collaborazione di Carla Raschia, Anna Maria Salzano e coll.
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Annamaria Improta, Santiago Carballo, Isabel Mansione e la collaborazione di Carla Raschia, Anna Maria Salzano e coll.
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EDUCREANDO. PROGETTO DI ETENSIONE:
UN’ESPERIENZA DI GEMELLAGGIO
METODOLOGICO PER FAVORIRE UN
APPRENDIMENTO STIMOLANTE E
SIGNIFICATIVO TRA LE SCUOLE
PROVINCIA DI BUENOS DELLA
AIRES
SCUOLE DELLA PROVINCIA
IN ARGENTINA, E LE
DI
NAPOLI E MILANO.
Annamaria Improta - Isabel Mansione - Santiago Carballo Carla Raschia – Anna Maria Salzano & coll.
Buone Prassi - 4 novembre 2017
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Una mentalità inclusiva tra due paesi
Generare processi inclusivi
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valorizzazione di processi intersoggettivi
la relazione educativa è intrisa di processi emozionali
Le emozioni non rappresentano una deviazione dalla norma,
ma una modalità organizzativa del contesto.
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Intersoggettismo relazionale & educazione emozionale
Idee che mantengono il lavoro
Il pensiero costruisce intersoggettività, tanto nel pensante quanto nel pensato.
Se qualcuno pensa l’altro mostra interesse verso di lui si realizza uno scambio intersoggettivo che permette ai soggetti di identificarsi l’un l’altro all’interno di un modello di comprensione e di partecipazione sociale.
L’obiettivo :
pensare l'altro
riconoscendo e rispettando la sua soggettività.
Isabel Ines Mansione
* L’intersoggettivismo relazionale & educazione emozionale avviato in Argentina da un gruppo di lavoro (Isabel Mansione, Carla Raschia, Diana Zac, Marta Viola, Juan Temelini, Santiago Carballo e i docenti delle scuole che partecipano alla ricerca) coordinato da Isabel Mansione e sviluppato poi in Italia da un altro gruppo di lavoro costituito da docenti della provincia di Napoli e Milano (Annamaria Improta, Ida Colonna, Maria Carmela Raiola, Anna Maria Salzano + Camilla Vitale, Vincenza Pinzarrone, Anna Sica, Angela Pignalosa, Colomba Pauciullo, Roberta Elefante, Roberta Ferrari) coordinato dalla professoressa e psicoterapeuta Annamaria Improta.
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Intersoggettività nella relazione educativa
• Se un ragazzo si sente accolto, incoraggiato e
“P E N S A T O”
. da insegnanti il puo affrontare con fiducia il apprendimento che avviene nei legami
. si tratta di un atteggiamento dell’adulto che asegna priorita a soddisfare gli elementi emotivi per il sviluppare il pensiero
pensare è un'attività nell’interiorità del soggetto che connette idee, emozioni, affetti, etc.…
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Metodo di lavoro 1. Lavoro elaborativo: ci si è confrontati per elaborare il concetto di identità in realtà
locali differenti, per estrapolarne somiglianze e differenze.
2. Ipotesi di lavoro: gli insegnanti hanno identificato le problematiche comuni elaborando ipotesi d’intervento valide e condivise in entrambi i contesti.
3. Implementazione e realizzazione: intervento operativo in ogni scuola sull’oggetto della ricerca – azione.
4. Ricerca e riflessione: supervisione di altri colleghi che non hanno partecipato all’esperienza e che hanno favorito l’oggettività e la replicabilità dei risultati.
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L’esperienza dell’I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici.
In questa prospettiva insegnanti e studenti PENSANO insieme … e le idee sono contagiose:
se si pensa che l’idea dell’altro sia positiva
ci si arricchisce e migliora la qualità della nostra vita,
nella prospettiva della partecipazione sociale.
Isabel Mansione & Annamaria Improta
Fasi di lavoro: 3) IMPLEMENTAZIONE E REALIZZAZIONE
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La realtà dell’I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici.
Fasi di lavoro: 3) IMPLEMENTAZIONE E REALIZZAZIONE
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La realtà dell’I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici. Fasi di lavoro: 3) IMPLEMENTAZIONE E REALIZZAZIONE
guardare “la diversità in positivo” fa sì che effettivamente questa diventi una risorsa per tutta la comunità
Integrazione delle diversità punto di forza del P.O.F.
proposta scolastica improntata alla realizzazione di “ambiente educativo e di apprendimento” per ciascun alunno …
EFFETTO CORDATA
Ogni ragazzo si situa in un determinato punto rispetto alle sue capacità, che vengono così sostenute e valorizzate all’interno del gruppo dei pari, nella prospettiva dell’apprendimento cooperativo.
… per renderlo partecipe di un progetto educativo i cui obiettivi sono chiaramente
condivisi con tutti gli “attori” coinvolti
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IO, INVECE, SCELGO… Progetto di contrasto al fenomeno del
bullismo e del cyberbullismo attraverso la scrittura creativa. In adesione del progetto MIUR con il progetto “Generazioni connesse”
NON SEMPRE VINCE IL PIÙ FORTE. Progetto per
l’inclusione delle diversità e di contrasto al fenomeno del bullismo. (corto ha vinto il 2 premio al Concorso “SolLEVIamo il sipario sulla tua creatività”) .
LA LEGALITÀ METTE RADICI. svolto in continuità verticale tra i
3 gradi di scuola con l’obiettivo di diffondere e attuare, con contenuti e modalità di lavoro adeguati alle diverse fasce di età, la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e
dell’adolescenza.
Per la visione dei video realizzati dalle scuole vai su http://www.ic1donboscomelloni.gov.it/ e clicca su Video laboratori per l’inclusione
Fasi di lavoro: 3) IMPLEMENTAZIONE E REALIZZAZIONE
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Entra in rete I.C. “Mattei-Di Vittorio” di Pioltello (MI)
Tre progetti realizzati 4 min.
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Il territorio ©Improta Annamaria– XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017
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ABITANTI DI PIOLTELLO
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Minori
MINORI DI PIOLTELLO
Minori stranieri Minori stranieri nati in Italia
La popolazione ©Improta Annamaria– XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017
Il bullo non è quello che sembra Quando arrivo vi dovete inchinare
Altrimenti vi faccio saltare.
Quando passo dovete strisciare
Sono io a comandare.
Datemi le vostre merende
Datemi i panini alla nutella
O vi riduco la faccia a frittella
Come il “culo” della padella.
Scordatevi la felicità
Con me non c’è più libertà.
Sai che ti dico
caro mio amico:
tu sei un fifone
e anche un imbroglione
ti credi un fighetto
Oppure vi attorciglio nelle tende. ma te ne stai tutto il giorno a letto
con un joystick a giocare
e le cose brutte imitare.
Poi picchi e minacci
E magari mi riempi di calci
Fai pure la faccia scura
Ma non fai affatto paura
Io non ho paura di te
Tu devi aver paura di me
Io con gli altri siamo un noi
Farci del male tu non puoi!
Video Per la visione dei video realizzati dalle scuole vai su http://www.ic1donboscomelloni.gov.it/ e clicca su Video laboratori per l’inclusione
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L’esperienza Argentina Contesto
• Nelle aule delle scuole pubbliche e private dell’Argentina è frequente trovare la presenza di bambini e ragazzi di diverse nazionalità, cultura, strati sociali, addiritura alcuni con capacità speciali.
• Si è lavorato con: • la quinta elementare (10 anni di età)
• e con la seconda media (14 anni) in
una scuola religiosa;
• in una scuola di insegnamento della
lingua italiana.
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PER LAVORARE IN LEGAME E CON I LEGAMI
OBIETTIVO GENERALE
Promuovere sensibilizzazione e prassi per l’elaborazione di atteggiamenti di pregiudizio
che naturalizzano il maltrattamento
©Improta Annamaria– XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017
FONDAMENTI TEORICI
Il problema del bullismo appartiene ad un corridoio di idee senza confini La sofferenza che produce il maltrattamento attraversa la soggettività e
la trascura nella sua costituzione in qualsiasi posto del mondo
Pensiamo di creare ambienti promotori dello sviluppo rivitalizzando il desiderio di insegnare e di imparare
Pensare ai legami è sostenere la vita e la crescita
©Improta Annamaria– XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017
Lo staff di Iusam-Apdeba e della Scuola Leonardo Da Vinci ha sostenuto:
a) nel primo quadrimestre: sensibilizzazione di docenti e studenti
sul tema dell’alfabetizzazione emozionale
b) nel secondo quadrimestre: lavoro di “coequiper” (squadra) in classe
Comunicazione con Napoli e Milano, intercambi di esperienze.
Strumenti:
• Pubblicità televisive
• Tecniche di gruppo e attività ludiche
• Sceneggiature e drammatizzazioni teatrali
• Registri di ora di classe e interviste semi-guidate a docenti e personale direttivo
• Questionari di valutazione ©Im
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Trasmisione di un modello di presenza stabile e ricettiva
• I docenti hanno imparato, osservando, un modo di comunicazione legato alle espressioni EMOZIONALI spontanee
• Cioè una didattica del legame:
• Per creare ambienti amichevoli, considerando l’esistenza di una realtà interna, una realtà esterna, e una zona intermedia, in cui si vive, si gioca, si rappresenta, ci si connette, ci si lega. (Winnicott)
• Per differenziare tipi di aggressione; l’aggressione come forza vitale, la rabbia e l’aggressione reattiva che hanno la loro origine nei legami avversi.
• Per stimolare la circolazione della parola e la creazione di spazi di riparazione dove affrontare i danni causati.
I soggetti anziché sentirsi colpevoli,
imparano la preoccupazione per l’altro. ©Improta Annamaria– XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017
Verso l’educazione emozionale Secondo quadrimestre: hanno lavorato maestri e professori coordinando la creazione di sceneggiature per drammatizzazioni di dialoghi tra le diverse idiosincrasie presenti nell’aula. In altre classi si è lavorato con la fiaba “Il brutto anatroccolo”*
• La valutazione è stata a cura dei docenti attraverso un questionario di autovalutazione rappresentato da una valigia
Come momento di “buona separazione” in una dimensione
retrospettiva e prospettica delle conoscenze acquisite.
• A cura dello IUSAM: analisi e valutazione dei dati emersi dai test di autovalutazione
La ricerca è stata presentata tra i “Contributi scientifici”
*Per la visione dei video realizzati dalle scuole vai su http://www.ic1donboscomelloni.gov.it/ e clicca su Video laboratori per l’inclusione
©Improta Annamaria– XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017
Argentina
di ricerca presso
• Prof. Isabel Mansione Phd.: Psicoanalista e Ricercatrice e Docente presso IUSAM-
Istituto di Formazione Docente n° 1 di Avellaneda - Istituto di Formazione Docente e
Tecnica n° 43 di Lobos – Membro dell’Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires.
Ideatrice e Coordinatrice del progetto che ha dato il via al percorso di collaborazione
e alla sperimentazione del modello.
Altri coordinatori:
• Prof. Liliana Zuntini: Ricercatrice presso l’Istituto di Ricerche storiche del Museo
Roca di Buenos Aires. Educatrice
• Prof. Carla Raschia: Docente di italiano LS. Direttrice della scuola d’italiano “Leonardo
Da Vinci” di Lobos. Insegnante d'italiano seconda lingua straniera nel quarto anno del
profesorado* d'inglese Istituto di Formazione Docente e Tecnica n° 43 di Lobos.
• Prof. Gladys Gloria: Docente di Educazione Fisica. Ex direttrice dell’Istituto di
Formazione Docente e Tecnica n° 43 di Lobos.
Professionisti IUSAM
• Dott. Marta Viola: Psicoanalista specializzata in disabilità.
• Dott. Diana Zac: Psicoanalista specializzata in infanzia e adolescenza.
• Dott. Juan Pablo Temelini: Sociologo. Direttore di educazione secondaria.
•Dott. Santiago Carballo: Psicologo e educatore.
Collaboratori:
• Prof. Fabio Ragone: Docente di arte. Fotografo. Dottorando
l’Università di Barcellona. Presidente Associazione culturale Tanos.
• Dott. Alejandra Antonino: Psicologa ed educatrice.
Lavoro sul campo: Dipartimento di ricerca IUSAM con le scuole “FASTA” e “Leonardo Da
Vinci” di Lobos e di alcune scuole secondarie nella città di Avellaneda.
DIRIGENTE: Prof. Dr. Rodolfo Moguillansky. El Rector de el Instituto Universitario de Salud
Mental de ApdeBA.
Italia
Altri coordinatori:
Collaboratori:
Il lavoro sul campo:
• Prof. Annamaria Improta: Docente di sostegno (disciplina di base: Lettere). Funzione
Strumentale e coordinatrice delle attività per l’Inclusione presso I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di
Portici (NA). - Psicologa Clinica di Comunità e Psicoterapeuta presso il Centro di Psicologia Clinica
Territoriale essebi di San Giorgio a Cremano - Pedagogista - Docente a contratto presso
l'Università degli Studi di Salerno. Vicepresidente Associazione culturale Tanos. Coordinatrice per
l’Italia.
• Dott. Anna Maria Salzano: Pedagogista, Insegnante di scuola primaria Funzione Strumentale Area
Intercultura I.C. “Mattei-Di Vittorio” di Pioltello. (Milano - Italia). Membro della consulta
interculturale del comune di Pioltello (MI).
• Prof. Ida Colonna: Docente di Musica presso I.C. 1° “Don Bosco - Melloni” e I.C. 5 “Santagata”
di Portici (NA).
• Prof. Maria Carmela Raiola: Docente di Lettere. Collaboratrice del Dirigente scolastico presso
I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici (NA).
• Prof. Annamaria Improta Prof. Ida Colonna, Prof. Maria Carmela Raiola, Prof. Camilla Vitale, Prof.
Vincenza Pinzarrone, Ins. Anna Sica, Ins. Angela Pignalosa, Ins. Colomba Pauciullo, Ins. Roberta
Elefante: I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici (NA). In adesione al Progetto del MIUR
Generazioni connesse.
• Ins. Roberta Ferrari (Docente di sostegno e Funzione Strumentale per l’Inclusione) & Ins. Anna
Maria Salzano: I.C. “Mattei-Di Vittorio” di Pioltello (MI).
Altri collaboratori: Prof. Fabio Ragone: Docente di arte. Fotografo. Dottorando di ricerca presso
l’Università di Barcellona. Presidente Associazione culturale Tanos. Dott. Luigi D’Alvano: Pediatra di
famiglia. Socio fondatore dell’Associazione colturale Tanos.
• Prof. Ing. Pasquale Soria. Dirigente scolastico dell’ I.C. 1° “Don Bosco – Melloni” di Portici (NA).
• Prof. Dott. Carmela Merone. Dirigente scolastico dell’ I.C. “Mattei-Di Vittorio” di Pioltello (MI).
Equipe di lavoro ©Improta Annamaria– XI° Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” – Rimini, 3- 4- 5 novembre 2017