Buone Notizie marzo 2015

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ANNO XV 01 | 2015 I n ogni contesto, anche il più dif- ficile, il cuore della persona e la sua libertà sono la sua ricchezza, la perla preziosa, il tesoro nascosto da riscoprire e valorizzare. Da questa certezza deriva il nostro metodo, il metodo AVSI: mettere la persona al centro, accompagnandola in un percorso che possa farle scoprire l’innata dignità e i propri talenti. In tal modo essa diventa protagonista della propria vita, in grado di affrontare le sfide personali e sociali contribuendo, lì dove vive, a costruire un mondo più umano. L’esperienza ci dimostra che le persone hanno un’originaria tensione ad aggre- garsi per far fronte ai bisogni della comunità e i progetti raggiungono i loro obiettivi quanto più favoriscono tale capacità associativa, coinvol- gendo tutti i possibili partner, pubblici e privati, profit e non profit. I nostri amici che lavorano con AVSI nel mondo (circa 1.400 persone), tra gli sfollati in Iraq o i profughi siriani in Medio Oriente, così come con le famiglie nella turbolenta Repubblica Democratica del Congo, nella precaria Haiti o nella fragile Palestina ci insegnano che la perso- na rinasce in un incontro e solo questo assicura il suo sviluppo. Ogni volta che guardiamo alle periferie esistenziali” è evidente come uno sguardo possa incidere sulla realtà, mettendo in moto la persona, accendendo la scintilla della passione, creatività e intelligenza. Il 5xmille per AVSI è un’occasione importante per permettere a tutti voi di partecipare concretamente a que- sta favolosa avventura. L’anno scorso, grazie alle vostre 10.853 firme abbiamo raccolto 423.464,54 euro. Quest’anno, tutti insie- me, possiamo fare di più. Con il contributo di DI FORLÌ N. 15 DEL 5 LUGLIO 1995. STAMPA: TIBER, BRESCIA (BS). GRAFICA ACCENT ON DESIGN, MILANO DIRETTORE RESPONSABILE ROBERTO FONTOLAN PERIODICO REGISTRATO AI SENSI DELLA L. 47/48 AL TRIBUNALE

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ANNO XV01 | 201 5

In ogni contesto, anche il più dif-ficile, il cuore della persona e la sua libertà sono la sua ricchezza, la

perla preziosa, il tesoro nascosto da riscoprire e valorizzare. Da questa certezza deriva il nostro metodo, il metodo AVSI: mettere la persona al centro, accompagnandola in un percorso che possa farle scoprire l’innata dignità e i propri talenti. In tal modo essa diventa protagonista della propria vita, in grado di affrontare le sfide personali e sociali contribuendo, lì dove vive, a costruire un mondo più umano.L’esperienza ci dimostra che le persone hanno un’originaria tensione ad aggre-garsi per far fronte ai bisogni della comunità e i progetti raggiungono i loro obiettivi quanto più favoriscono tale capacità associativa, coinvol-gendo tutti i possibili partner, pubblici e privati, profit e non profit.I nostri amici che lavorano con AVSI nel mondo (circa 1.400 persone), tra gli sfollati in Iraq o i profughi siriani in Medio Oriente, così come con le famiglie nella turbolenta Repubblica Democratica del Congo, nella precaria Haiti o nella fragile Palestina ci insegnano che la perso-na rinasce in un incontro e solo questo assicura il suo sviluppo. Ogni volta che guardiamo alle “periferie esistenziali” è evidente come uno sguardo possa incidere sulla realtà, mettendo in moto la persona, accendendo la scintilla della passione, creatività e intelligenza.Il 5xmille per AVSI è un’occasione importante per permettere a tutti voi di partecipare concretamente a que-sta favolosa avventura. L’anno scorso, grazie alle vostre 10.853 firme abbiamo raccolto 423.464,54 euro. Quest’anno, tutti insie-me, possiamo fare di più.

Con il contributo di

DI FORLÌ N. 15 DEL 5 LUGLIO 1995. STAMPA: TIBER, BRESCIA (BS). GRAFICA ACCENT ON DESIGN , MILANODIRETTORE RESPONSABILE ROBERTO FONTOLAN PERIODICO REGISTRATO AI SENSI DELLA L. 47/48 AL TRIBUNALE

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Con i rifugiatisotto una tenda

GRAZIE ALL’AIUTO DI TANTI CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA RACCOLTA FONDI DI AVSI PER L’IRAQ, SIAMO ANDATI A ERBIL A INCONTRARE LE FAMIGLIE SFOLLATE E CAPIRE I BISOGNI. A SEGUITO DEGLI SCONTRI TRA STATO ISLAMICO E MILIZIE CURDE SONO 2,18 MILIONI LE PERSONE IN FUGA DALLA GUERRA IN IRAQ, DI CUI 21MILA SONO FAMIGLIE CRISTIANE CHE HANNO BISOGNO DI TUTTO. AVSI LAVORA CON CARITAS E PATRIARCATO CALDEO PER SOSTENERLE. AIUTACI ANCHE TU!

#AVSI4IraqD Courtesy

Pablo Castellani

DONAZIONI WWW.AVSI.ORG I IBAN IT04D0521601614000000005000 I CAUSALE EMERGENZA PROFUGHI IN IRAQ

#AVSI4Iraq

Il diario di viaggiodi Alberto Reggiori

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A Mosul non è rimasto più un cristiano. Il vescovo di Mosul, monsignor Nona, che incontriamo con la delegazione di AVSI qui

a Erbil, capitale della provincia autonoma irachena che dista appena 65 km in linea d’aria dal fronte di guerra, ci spiega che la presenza dei cristiani po-trebbe sparire dopo quasi duemila anni di presenza. “Noi siamo lì da prima degli islamici, la nostra gente parla ancora l’aramaico, la lingua di Cristo. Dal 1400 quando è arrivato l’Islam abbiamo sempre avuto una vita non facile, ma siamo rimasti lì, accanto a loro ma con la nostra fede. Ora ci hanno dato due scelte: o vi convertite o ve ne andate. E noi siamo andati.”

Grazie ai frutti della campagna AVSI a favore dei profughi cristiani abbiamo la possibilità di rea-lizzare un aiuto concreto. Visitiamo i campi rifugiati che sono attorno e in mezzo alla città: di fronte al nostro albergo nel parco della parrocchia di Sant’E-lia sono piazzate tende e container che ospitano frotte di bambini vocianti, di donne e uomini. In una scuola sono ospitati centinaia di profughi: sono aiutati da Caritas Iraq e dalla Chiesa locale. Hanno perso tutto, molti non sperano più in niente, l’Iraq non è più la patria che sognavano dopo gli orrori di Saddam e delle guerre, ora è ancora peggio. I giova-ni desiderano solo espatriare, l’occidente o il Libano le loro mete. Altri vivono affollando un grosso edifi-cio con teloni che coprono le vetrate.

Dopo 3 ore di strada arriviamo a Dohuk, città poco distante dalla prima linea; ancora enormi campi profughi (28.000 in località Sharia) e famiglie yazide che vivono in casette diroccate sulle colline. Tra loro donne rapite e poi rivendute come schiave. Caritas ha fornito finestre, porte, coperte e stu-fette per affrontare l’inverno, ma in questa fredda giornata i bambini affondano i loro piedi nudi nel fango. Il vescovo di Erbil, monsignor Warda, ci dice che bisogna agire: c’è un programma già in atto

che permette alle famiglie di sfollati di vivere con dignità. Viene pagato loro l’affitto perché stiano in dignitosi appartamenti. Questa condizione permette loro di vivere quasi normalmente, di cercare un lavo-ro, di non essere inoperosi o umiliati. AVSI aiuterà queste famiglie a pagare l’affitto.

La periferia di Erbil è una di quelle periferie che papa Francesco avrebbe a cuore: casette di cemento senza fine, senza negozi né scuole. Luce ed elettricità casualmente presenti: qui centina-ia di famiglie cristiane condividono queste case incomplete. Con la parrocchia concordiamo che AVSI si faccia carico dei farmaci di un di-spensario costruito in un container e che col-labori all’apertura di un asilo e della scuola media per centinaia di ragazzi e bambini. Le suore domenicane che si sono trasferite tra questa gente garantiranno con AVSI il buon esito di questi progetti. Mentre li guardo penso che questi bambini andranno a scuola, che ci sarà qualcuno che avrà a cuore la loro sorte e potranno ricostruire se stessi e questo tormentato paese. Questo piccolo gran-de obiettivo non può fallire: nessuno ha una buona ragione per non coinvolgersi.

PER LACUSTODIA DITERRA SANTAIN SIRIA Ad Aleppo una bottiglia di acqua potabile o un chilo di farina costano attualmente più di 4 euro. Nonostante il contesto impossibile, i frati francescani della Custodia di Terra Santa, presenti in varie zone del paese da otto secoli continuano a portare conforto ai profu-ghi. “Li accolgono nelle parrocchie e nei conventi, - afferma Piebattista Pizza-balla, il Custode di Terra Santa - hanno organizzato 4 centri di accoglienza e forniscono alimenti e ogni giorno si adoperano per cercare di aiutare queste persone. Il loro lavoro è indispensabile.”

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ANCHE QUEST’ANNO vie-ne riconfermata la possibilità di destinare il 5 per mille a favore

del finanziamento di associazio-ni di volontariato e non lucrative di utilità sociale come AVSI. Ba-sta firmare nell’apposito riqua-dro del CUD, del modello 730,

del modello Unico PersoneFisiche e Unico Mini Persone

Fisiche e riportare nell’apposito spazio il codice fiscaledi AVSI, 81017180407.

NB. Il 5 per mille non è alterna-tivo all’8 per mille. è possibile operare entrambe le scelte in

maniera autonoma.

RIMANI CON NOICC BANCARIO IT 04D0521601614000000005000

BIC(Swift code): BPCVIT2SCREDITO VALTELLINESE intestato AVSI

CC POSTALE 522474 intestato aFONDAZIONE AVSI ONLUS ONG

DONAZIONI ON LINE www.avsi.org

DALLA SIRIAMARCO PERINI DI AVSI

“Sono rientrato due ore fa dalla Siria e dopo tre giorni passati a Damasco ho negli occhi e nel cuore un bel po’ di immagini e storie apparentemente in con-traddizione: le luci del periodo natalizio e la corrente elettrica

che tutti i giorni manca un po’ di più; il traffico e la mancanza di

benzina; il rumore dei mercati e il sibilo dei missili (in lontanan-za per me, ma non per altri!). Le riunioni dove si stima che il bisogno di aiuti per il 2015 avrà un valore di 3 miliardi di dollari e il bambino appena fuori dalla

porta che mi benedice perché ho condiviso con lui il panino da 0,3 dollari. La sensazione di essere

troppo piccolo per una sfida così grande, ma con la certezza di

voler essere capace di rispondere con il mio lavoro al bisogno del mio cuore: vivere in un mondo

meno ingiusto.”

DONAZIONI WWW.AVSI.ORG I IBAN IT04D0521601614000000005000 I CAUSALE EMERGENZA PROFUGHI IN IRAQ

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Pappa MamaplusDa Haiti a Expo 2015

GLI SFORZI MESSI IN CAMPO DA AVSI IN HAITI CON I SUOI PARTNER STANNO DIVENTANDO ESPERIENZE DI SUCCESSO PER NUTRIREIL PIANETA E ALIMENTARE LA SPERANZA-Di Maria Teresa Gatti

D guarda la gallery

www.avsi.org

Nutrizione

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Mamaplus è una pappa per bambini fatta di mais, manioca, più fagioli, moringa e altre farine ricche dei micro-

nutrienti che scarseggiano nelle diete dei bambini più poveri di Haiti, provocando la “fame nasco-sta” e riducendo le opportunità di uno sviluppo armonico e adeguato.La cosiddetta fame nascosta è infatti dovuta alla carenza di vitamine, proteine, sali di cui soffre circa il 15% dei bambini haitiani. Le conseguenze di questa fame sono una crescita ritardata, visibile dalle misure molto diverse dai bambini ben alimen-tati, e tangibile poi nelle difficoltà di apprendimento, e quindi nel ripetersi del ciclo di povertà.

L’idea e la sperimentazione sono sorte nell’ambito del progetto Aquaplus - in corso in Haiti con AVSI, Rotary ed EXPO2015 - con il coinvolgimento dell’Università di Milano e dell’Università Notre Dame d’Haiti, che hanno lavorato per trovare la giusta combinazione degli ingredienti, che fosse anche gradevole al palato dei bimbi. A monte della produzione di Mamaplus, Aquaplus ha favorito la coltura e il processamento degli ingredienti di base, manioca, mais e soprattutto moringa, che in Haiti è chiamata anche “pianta dei miracoli” per le proprietà nutrizionali che ha, tra cui in particolare l’elevata concentrazione di proteine nelle foglie. La moringa cresce facilmente nelle aree

tropicali e subtropicali ed è quindi un potenziale vei-colo di sviluppo anche economico. In questo senso, Aquaplus sta supportando i produttori locali per migliorare le produzioni di manioca, mais, moringa e altri prodotti tradizionali importanti per l’alimentazio-ne sana dei bambini, e favorendo una contaminazio-ne feconda tra tradizione e innovazione.

Nell’ambito di EXPO, farine Varvello, sponsor del cluster tuberi e cereali, in cui anche Haiti avrà il suo padiglione, permetterà di sperimentare questi prodotti, con ricette anche originali: un pane alla moringa, gallette e biscotti di mais e manioca, e al-tre prelibatezze tutte da scoprire. La moringa, per la nostra società sovra alimentata, può avere proprietà straordinarie per diete ipoglicemiche.

«MAMAPLUS È UNA PAPPA PER

BAMBINI FATTA DI MAIS, MANIOCA, PIÙ FAGIOLI, MORINGA E ALTRE

FARINE RICCHE DI MICRONUTRIENTI »

In apertura: Haiti.A destra, in senso

orario: merenda dei bambini; Haiti,

un bimbo al cen-tro nutrizionale

di AVSI mangia la pappa Mamaplus;

Rwanda, Brett Morton.

reddito lordo 15.000€ 30.000€ 60.000€ 100.00€ 150.000€

imposta netta 3.450€ 7.720€ 19.270€ 36.170€ 57.670€

17€ 39€ 96€ 181€ 288€ KIT CIBO PER

2 FAMIGLIEdi rifugiati siriani

in Libano

KIT CIBO PER4 FAMIGLIE

in Iraq

PASTO PER30 BAMBINI

della scuolaCardinal Otunga

in Kenya

PASTO PER65 BAMBINI

del centronutrizionale Croix

Bleu di Haiti

PASTO PER150 BAMBINI

sostenuti a distanzanei collegi dello Shan

State in Myanmar

contributo ad AVSI

Cosa facciamocon il tuo5x1000

A ottobre 2014 AVSI ha raccolto 423.464,54 € grazie alle vostre 10.853 firme.

periodico della Fondazione AVSI, ONG-Onlus,in abbonamento postale gratuito ai donatori.

-Direttore: Roberto Fontolan

Redazione: Elisabetta Ponzone, Maria Teresa Gatti,Anna Zamboni, Dania Tondini

Grafica: Accent on Design, MilanoRedazione: Fondazione AVSI, via Legnone, 4

20158 Milano - Tel. 02.6749.881 - [email protected]

AIUTACI A RISPARMIAREMandaci i tuoi dati e ti invieremo

il Buone Notizie via email-

INFORMATIVA DATI I Suoi dati sono registrati e custoditicon i più corretti criteri di riservatezza dalla Fondazione AVSI mediante procedimenti elettronici e utilizzati esclusivamente per informarLa sulle

attività di AVSI in corso in Italia e nel mondo. In conformità al D. Lgs 30/06/2003 n. 196 sulla tutela dei dati personali, Lei potrà consultare i

dati che La riguardano chiedendone la variazione, l’integrazione e anche l’eventuale cancellazione dietro semplice richiesta scritta indirizzata al

Responsabile Dati Fondazione AVSI, Via Legnone 4 - 20158 Milano.

LA RETE DEI CENTRI NUTRIZIONALI NEL MONDOSul fronte dell’agricoltura mondia-le, la buona notizia condivisa dalla comunità internazionale è che la terra può offrire alimenti per tutti. La cattiva notizia è che per produrli occorre “cambiare marcia”, occorre un’agricoltura non as usual, perché

l’impatto ambientale sarebbe insostenibile. Già oggi l’agricoltura è responsabile del 14% di emissio-ni del gas serra. Resta il fatto che

ogni giorno muoiono quasi 10.000 bambini per cause legate alla

denutrizione. Una grande atten-zione è oggi rivolta dalla comunità

internazionale allo stunting, la denutrizione cronica che limita lo

sviluppo del bambino, che colpisce oltre 165 milioni di bambini sotto i

5 anni, mostrando come critico non sia solo l’accesso al cibo, ma anche il livello nutrizionale. AVSI presenta una vasta gamma di progetti nel mondo: dai centri nutrizionali in

Haiti, Brasile, Rwanda, Sud Sudan, Nigeria, Burundi, allo sviluppo rurale

in Libano, Uganda, Haiti, Rwanda, dalle scuole di formazione agli inter-venti sulle filiere in Perù, Myanmar,

Haiti, Kosovo, interventi di sicurezza alimentare in emergenza in

RdCongo e Sud Sudan.

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Un ortonell’asilo

ó leggi le storie

www.itacaedizioni.it/catalogo/ generare-

bellezza/

Educazione

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Un ortonell’asilo

Da qualche tempo accanto all’asilo fami-gliare, abbiamo cominciato l’orto grazie a un tecnico che ci ha insegnato a prepa-

rare il concime con gli scarti del cibo, le bucce della frutta, a piantare e a trapiantare i semi e a mangiare sano con le piante che ci hanno dato: ca-volo, broccoli… Tutto quello che piantiamo è sano e ci serve per la dieta dei bambini. I bambini così imparano a prendersi cura della natura, diventando creativi, pazienti e collaborativi.

Abbiamo imparato a riciclare tutto e, in particolare, le bottiglie di plastica. Col-tiviamo fagioli, fagiolini, cavoli e ravanelli che crescono in soli quindici giorni e vengono davvero grandissimi! Li mangiamo e li vendiamo per com-perare nuove piantine per l’orto. Quando dobbia-mo preparare da mangiare per i bambini all’asilo abbiamo, per esempio, l’insalata già pronta e così non siamo obbligati ad andare da nessuna parte per acquistarla. Scendiamo le scale, usciamo di casa e raccogliamo quello che serve e, in un atti-mo, … è in padella!

Stare con i bambini, accoglierli tutti i giorni, ormai è parte della mia vita. La domenica mi mancano moltissimo. Riempiono questo posto tutti i giorni e, anche quando litigano, lo fanno sempre “volendosi bene”, con affetto… Voglio dire, sono sempre e comunque sinceri e colmi di amore, anche nei momenti più difficili.

Io ero una sarta e il lavoro di prima era abbastanza estenuante. Mio figlio era sempre da solo ed io ero concentrata solo sul lavoro. Ho capito che il mio bambino aveva bisogno di cresce-re con altri bambini. Piano, piano, stando con gli altri bambini, anche lui ha imparato a non essere egoista, a condividere qui in casa, nell’asilo fami-gliare, le sue cose con gli altri bambini. Ora la vita è diversa e bella! Prima di incominciare a lavorare per AVSI qui in Ecuador, non ero neppure sicura di essere capace di fare la mamma. Poi, insieme, mi hanno spiegato e soprattutto mi hanno fatto capire che, con pazienza e vedendo come stavano trattan-do me, come mi stavano guardando, anche io pote-vo cambiare. E così è stato. Io sono cambiata, mio figlio è cambiato. I bambini qui attorno a noi stanno cambiando e, a loro volta, stanno insegnando anche alle loro mamme come essere “più mamme”. AVSI mi ha fatto capire che ho un valore già per quello che sono. Questo è un aiuto fondamentale. Ora vo-glio fare del mio meglio per continuare a crescere. Come le piantine del nostro orto!

GUADALUPE È LA RESPONSABILE DI UN ASILO FAMIGLIARE DI AVSIIN ECUADOR, NEL QUALE ACCUDISCE SEI BAMBINI. DA POCO HA DATO VITA A UN PICCOLO ORTO. UNA NUOVA ESPERIENZA CHE INSEGNAA MANGIARE MEGLIO E AD AVERE PAZIENZA. IL SUO RACCONTO.

NON PIÙ SCHIAVI,MA FRATELLI

“Sappiamo che Dio chiederà aciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?” (cfr Gen 4,9-10).

La globalizzazione dell’indifferenza chiede a tutti noi di farci artefici

di una globalizzazione dellasolidarietà e della fraternità“.

Con queste parole, Papa Francesco ha chiuso il suo messaggio per la celebrazione della XLVIII Giornata Mondiale della Pace che si celebra

ogni anno il primo gennaio.

Sostieni anche tuun bambino a distanza.

Lo aiuterai ad andare a scuola,a crescere e a diventare grande. 312 euro all’anno, chiedi come:

[email protected]

KENYA. QUELL’AMICIZIA CHE CAMBIA LA VITACyprian, preside della scuola

San Riccardo Pampuri di Mutuati: “Solitamente, nelle scuole qui

in Kenya, l’unico modo che l’inse-gnante ha per tenere la classe è la forza. Punisci, urli, discuti, riduci

lo studente tanto da farlo diventare un oggetto che puoi manipolare.

Quello che noi vogliamo invece dalla nostra scuola è un’amicizia, così che i ragazzi possano creare un rapporto con i professori. E desideriamo che anche i genitori compiano questo

cammino, perché anche loro possa-no capire che sono fondamentali per

educare un figlio e farlo crescere.”

«AVSI MI HA FATTO CAPIRE CHE HO UN VALORE GIÀ PER QUELLO CHE SONO. QUESTOÈ UN AIUTO FONDAMENTALE.»

In apertura: un ortoin Africa by Brett Morton,

Sotto, Ecuador; nella colonna studenti a Mutuati

Le storie qui racconta-te sono tratte dal libro edito da Itaca “Gene-rare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo” A cura di John Waters e AVSI. Regalalo ad un amico!

RIMANI CON NOICC BANCARIO IT 04D0521601614000000005000

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Girando per Freetown con gli okada, i moto-taxi locali, capisci che

tutti questi giovani conduttori di motociclette hanno vissuto la guerra. Lo vedi non solo attraver-so gli sguardi e le cicatrici. Ma anche parlare con loro, spesso, non è facile. Sono passati 13 anni dalla fine del sangui-noso conflitto civile durato oltre un decennio, eppure si riesce a percepire che il dolore provato dalla gente è ancora presente. A volte può essere sfogato nei momenti più im-prevedibili oppure durante delle semplici discussioni attorno a un tavolo. Secondo le statistiche dell’Oms, inoltre, ci sono almeno 400mila malati mentali in Sierra Leone, un Paese che conta appe-na 6 milioni di abitanti e che non possiede un sistema sanitario adeguato a curare questo tipo di infermità.

Gli ultimi 8 mesi di Ebola aggiungono quindi ulteriore dolore a un popolo che ha già sofferto moltissimo. Un chiaro esempio l’ho visto oggi: AVSI e FHM stanno cercando di ridare vita al centro St. Michael di Lak-ka, un ex albergo sulla spiaggia utilizzato da Padre Giuseppe Berton per ospitare gruppi di ex bambini soldato durante e dopo

la guerra, e trasformato in uno spazio sicuro per difenderli da chi voleva addirittura incarcerarli per ciò che sono stati costretti a commettere e subire. I suoi occupanti sono ora cresciuti e usciti dal centro. Ma con quello che ha inflitto Ebola è ades-so importante focalizzarsi sugli orfani che hanno perso i genitori a causa dell’epide-mia che chiunque dall’Italia può aiutare con il Sostegno a distanza. Una goccia nel mare, ma assolutamente necessaria.

Diario daFreetown

L’AUTORENato in Togo, ma cresciuto in Italia, dove è stato adottato all’età di dieci mesi da una famiglia milanese, Mat-teo Fraschini Koffi è un giornalista freelance con base in Togo,collaboratore di alcunetra le più importantitestate italiane.

> REGALA <QUESTO COUPONAD UN AMICO

AVSI in Sierra Leoneè in prima linea sin dai primi

giorni di epidemia: al fianco

degli orfani, delle famiglie

in quarantena e per

l’educazione negata.

Per dare adeguata assistenza ai

minori e ai bambini orfani,

è possibile attivare un sostegno

a distanza d’emergenza:

con 312 euro l’anno potete

sostenere un bambino in

Sierra Leone che sarà seguito

dai nostri operatori per far

fronte ai bisogni più immediati

(distribuzione beni alimentari,

accoglienza e assistenza).

AVSI Sostegno a distanza0547.360.811

[email protected]

MATTEO FRASCHINI KOFFI, GIORNALISTA,È ATTERRATO IN SIERRA LEONE, ACCOLTODAL NOSTRO ERNEST SESAY PER RACCONTARE LE SOFFERENZE DEL POPOLO AFFLITTO DALL’EPIDEMIA DI EBOLA E PER TESTIMONIARE IL LAVORO DI AVSI E FHM AL FIANCO DELLE VITTIME

Kit di aiuti per le famigliein Sierra Leone.

SOSTEGNO A DISTANZA #EmergenzaEbola

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