BUONA PASQUA A TUTTI FELIZ SEMANA SANTA · Italiano, nacque a Nizza il 4 Luglio del 1807. Il padre...

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BUONA PASQUA A TUTTI Anno - Año V - Nº. 2 Boletin gratuito Giuseppe Garibaldi Mi amigo Pinocho ENAIP - CIOMijas Luis Mazzantini Torero italiano Descubrir Málaga Calle de la Victoria EL RINCÓN de la Poesía ICaravaggio Agenda Junio 2010 CURSOS 2010 - 2011 INSCRIPCIÓN ABIERTA SOCIEDAD DANTE ALIGHIERI Calle Ayala 23, 1E - 29002 Málaga Tel. 952 35 95 07 - www.ladante.es [email protected] Guardando nel suo figlio con l´ Amore che l´ uno e l´altro eternamente spira lo primo e ineffabile Valore. Quando per mente e per occhio si gira, con tant ´ordine fé ch´esser non puote senza gustar di lui chi ció rimira (Par. V 1-6) Giuseppe Garibaldi, indubbiamente una delle figure dominanti del Risorgimento Italiano, nacque a Nizza il 4 Luglio del 1807. Il padre avrebbe voluto che seguisse una carriera di medico o quell'ecclesiastica, ma Giuseppe amava il mare e i viaggi. Durante uno di questi viaggi, conobbe un affiliato della Giovine Italia, la società segreta fondata da Mazzini, alla quale Giuseppe si sentì subito persuaso: decise di iscriversi sotto il nome di Borel. Nel 1833 a Marsiglia ci fu l'incontro con Mazzini e si arruolò nella marina sarda per il servizio di leva marittima. Fu incaricato di organizzare un'insurrezione a Genova, contemporaneamente ai moti mazziniani in Savoia, ma le cose non andarono come previsto e Garibaldi dovette andare in esilio per evitare la sua condanna a morte. Dopo qualche viaggio nel Mediterraneo, partì per l'America e si unì ai ribelli repubblicani del Rio Grande, insorti contro il governo imperiale di Don Pedro II. Qui ci sarà l'incontro con Anita, la quale lascerà il marito per seguire Garibaldi (il matrimonio avverrà nel 1842, a seguito della morte del marito di Anita). Nel 1841 a Montevideo formò la Legione Italiana, adottando la oramai famosa camicia rossa. Offrì la sua legione al neo Papa Pio IX, per aiutare la causa italiana, ma questi rifiutò. Garibaldi partì ugualmente per l'Italia sbarcando a Nizza nel giugno del 1848, quando le truppe di Carlo Alberto erano in marcia contro gli Austriaci. Le storiche esitazioni del "Re tentenna" scoraggiarono l'avventura garibaldina, che dopo una vittoria sugli austriaci fu attaccato da forze superiori a Morazzone e dovette ritirarsi in Svizzera. Tornato a Genova, fu eletto deputato ma non si adagiò sulla sedia del Parlamento e partì alla volta dell'Italia centrale, organizzando una legione a sostegno del governo provvisorio di Roma. Il 9 febbraio 1849 fu proclamata la Repubblica Romana e Garibaldi fu nominato generale comandante delle truppe della città. Dopo le prime vittorie sui Francesi, a luglio Garibaldi fu costretto a lasciare la città, circondato dai nemici. Durante il rientro da quest'ennesimo esilio, Anita, incinta e gravemente malata, che sempre aveva seguito il suo uomo, muore tra le braccia di Giuseppe. Il 1859 è una data importante per Garibaldi, infatti, su invito di Vittorio Emanuele II, assunse, con il grado di generale dell'esercito sardo, il comando di un corpo di volontari con il nome dei Cacciatori delle Alpi. Scoppia la Seconda Guerra d'Indipendenza: Garibaldi partecipa con vigore alle battaglie, fino alla famosa spedizione dei Mille, la vittoria a Calatafimi, la conquista di Palermo e quindi la liberazione di tutta la Sicilia. Il resto è storia: dall'incontro a Teano con Vittorio Emanuele II, alla nascita del Regno d'Italia. Il 26 gennaio del 1880, ottenuto l'annullamento del matrimonio con la Raimondi, con la quale si era sposato dopo la morte di Anita, sposò Francesca Armosino dalla quale aveva già avuto tre figli. Si spegne il 2 giugno del 1882 a Caprera, dove ora risiede la sua tomba, al cospetto di quel mare che l'eroe aveva tanto amato. Note biografiche a cura di Michela Pisu Da Internet 150 anni fa partirono da Quarto il 5 maggio del 1860 sotto il comando di Garibaldi i valorosi idealisti che diedero inizio all'epopea che portò alla riunificazione dell'Italia sotto un solo Stato.

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BUONA PASQUA A TUTTI

FELIZ SEMANA SANTA

Anno - Año V - Nº. 2Boletin gratuito

Giuseppe Garibaldi

Mi amigo Pinocho

ENAIP - CIOMijas

Luis Mazzantini

Torero italiano

Descubrir Málaga

Calle de la Victoria

EL RINCÓN de la Poesía

ICaravaggio

Agenda

Junio 2010

CURSOS 2010 - 2011INSCRIPCIÓN ABIERTA

SOCIEDAD DANTE ALIGHIERICalle Ayala 23, 1E - 29002 MálagaTel. 952 35 95 07 - [email protected]

Guardando nel suo figlio con l´ Amoreche l´ uno e l´altro eternamente spiralo primo e ineffabile Valore.

Quando per mente e per occhio si gira,con tant ´ordine fé ch´esser non puotesenza gustar di lui chi ció rimira(Par. V 1-6)

Giuseppe Garibaldi, indubbiamente una delle figure dominanti del RisorgimentoItaliano, nacque a Nizza il 4 Luglio del 1807. Il padre avrebbe voluto che seguisseuna carriera di medico o quell'ecclesiastica, ma Giuseppe amava il mare e i viaggi.Durante uno di questi viaggi, conobbe un affiliato della Giovine Italia, la societàsegreta fondata da Mazzini, alla quale Giuseppe si sentì subito persuaso: decise diiscriversi sotto il nome di Borel.Nel 1833 a Marsiglia ci fu l'incontro con Mazzini e si arruolò nella marina sarda per ilservizio di leva marittima. Fu incaricato di organizzare un'insurrezione a Genova,contemporaneamente ai moti mazziniani in Savoia, ma le cose non andarono comeprevisto e Garibaldi dovette andare in esilio per evitare la sua condanna a morte.Dopo qualche viaggio nel Mediterraneo, partì per l'America e si unì ai ribellirepubblicani del Rio Grande, insorti contro il governo imperiale di Don Pedro II. Quici sarà l'incontro con Anita, la quale lascerà il marito per seguire Garibaldi (ilmatrimonio avverrà nel 1842, a seguito della morte del marito di Anita).Nel 1841 a Montevideo formò la Legione Italiana, adottando la oramai famosacamicia rossa. Offrì la sua legione al neo Papa Pio IX, per aiutare la causa italiana,ma questi rifiutò. Garibaldi partì ugualmente per l'Italia sbarcando a Nizza nelgiugno del 1848, quando le truppe di Carlo Alberto erano in marcia contro gliAustriaci. Le storiche esitazioni del "Re tentenna" scoraggiarono l'avventuragaribaldina, che dopo una vittoria sugli austriaci fu attaccato da forze superiori aMorazzone e dovette ritirarsi in Svizzera.Tornato a Genova, fu eletto deputato ma non si adagiò sulla sedia del Parlamento epartì alla volta dell'Italia centrale, organizzando una legione a sostegno del governoprovvisorio di Roma. Il 9 febbraio 1849 fu proclamata la Repubblica Romana eGaribaldi fu nominato generale comandante delle truppe della città. Dopo le primevittorie sui Francesi, a luglio Garibaldi fu costretto a lasciare la città, circondato dainemici. Durante il rientro da quest'ennesimo esilio, Anita, incinta e gravementemalata, che sempre aveva seguito il suo uomo, muore tra le braccia di Giuseppe.Il 1859 è una data importante per Garibaldi, infatti, su invito di Vittorio EmanueleII, assunse, con il grado di generale dell'esercito sardo, il comando di un corpo divolontari con il nome dei Cacciatori delle Alpi. Scoppia la Seconda Guerrad'Indipendenza: Garibaldi partecipa con vigore alle battaglie, fino alla famosaspedizione dei Mille, la vittoria a Calatafimi, la conquista di Palermo e quindi laliberazione di tutta la Sicilia. Il resto è storia: dall'incontro a Teano con VittorioEmanuele II, alla nascita del Regno d'Italia.Il 26 gennaio del 1880, ottenuto l'annullamento del matrimonio con la Raimondi,con la quale si era sposato dopo la morte di Anita, sposò Francesca Armosino dallaquale aveva già avuto tre figli. Si spegne il 2 giugno del 1882 a Caprera, dove orarisiede la sua tomba, al cospetto di quel mare che l'eroe aveva tanto amato.

Note biografiche a cura di Michela Pisu Da Internet

150 anni fa partirono da Quarto il 5 maggio del 1860 sotto il comando diGaribaldi i valorosi idealisti che diedero inizio all'epopea che portò allariunificazione dell'Italia sotto un solo Stato.

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LUIS MAZZANTINI - Torero italiano1856-1926

Luis Mazzantini - El Señorito locoS i Luis Mazzantini (Elgoibar, 1856) hubiera nacido m ás tarde -pongam os en torno a 1960-sería hoy, adem ás de torero popular, e l tertuliano m ás codiciado. Fueran program as delcorazón, de alta políticao de lo que se terciara. Inc luidos, por supuesto, los pocos program as taurinos que aún quedan.Mazzantini personalizó el d icho de que «m ás vale caer en gracia que ser gracioso». Expresiónque, traducida a lo taurino, podría quedar com o «m ás vale conectar con el público que sergenial pero incom prendido». Don Luis -que m ataba al volapié m agníficam ente bien,aprovechando su corpulencia y estatura- no era en el resto de las suertes nada del otro juevespero, a pesar de todo, se codeaba con los grandes del m om ento. Y los grandes eran nadam enos que Lagartijo o Frascuelo. Es decir, 'casi ná'. Llegó a m atar 2.700 toros y a cobrar, en1890, 6.000 pesetas por corrida .¿Qué tenía entonces M azzantin i?. Pues tenía 'gancho'. T ras sus prim eras letras en Bilbao,estudió en Livorno, M ilán y Rom a y en 1875 se hizo bachiller en Artes. Hablaba perfectam entefrancés e ita liano; chapurreaba el inglés y no le asustaba el a lem án. N i el a lem án ni nada.Cuando volvió a España en el cortejo de Am adeo de Saboya, fue secretario particular de altosejecutivos de la Corte. Trabajó en los Ferrocarriles e intentó ser cantante de ópera antes dededicarse a los toros aunque lo hizo, com o dice el Cossío «...m ás por ufanía de gloria y dineroque por afición y esto sin contar que el de Elgóibar era ya m aduro cuando se decidió a probarsuerte».El hecho es que, cuando lo hizo, consiguió convertirse en uno de los personajes m ás popularesdentro y fuera de las plazas. Ese es un dato contrastado en el que coinciden todos susbiógrafos. Y buena parte de su vertig inosa fam a la tuvo su paso por Cuba en 1885. Supresencia en los ruedos caribeños (a la hora de torear) y en el Hotel de Inglaterra de LaHabana (a la hora de echar canas al a ire) m arcaron realm ente una época. Ante los torosejercía su poderío y pundonor y en los am bientes m undanos era el auténtico 'rey del m am bo',nunca m ejor dicho. De tal m odo triunfó Mazzantin i en Cuba que, aún hoy, se m antiene en elacervo popular la expresión: «Eso no lo m ejora ni Mazzantini». El señorito loco , com o leapodaron sus contem poráneos, fom entó docenas de leyendas. La m ás 'redonda' es aquellaque le vincula en am oríos nada m enos que con Sarah Bernhard, la m ás grande actriz del sigloXIX, durante su estancia en la isla caribeña.Estuvo m uy vinculado a la plaza de El Puerto de Santa M aría. Prom otor turístico del lugar,donde pasaba los inviernos en el “El recreo de M azzantin i”, extensa finca que aún existe.Parece ser que estaba enam orado "de una gitanita, quien alegró sus estancias portuense y dela cual hubo un hijo natural".

Era uno dei personaggi della tauromachia più carismatici del finale del XIX secolo.Figlio di un ingeniere italiano Giuseppe Mazzantini di Pistoia e di Bonifacia Equiadi origine basca, fu educato a Roma, lavorò nel palazzo Reale prima di diventareferroviere. Presto abbandonò questa professione cercando fortuna nel mondo deitori. Fu subito battezzato come “ El Señorito loco” dai suoi compagni, raggiunse ilmeritato titolo di torero con il sopranome di “Rey del Volapiè”. Toreò con i piùillustri toreri dell`epoca come “Lagartijo”, “Frescuelo”, “El Guerra” o Espartero.Nel 1988 divenne impresario della plaza de toros de Madrid e allevatore. Vestivacon il frac, rivoluzionò le abitudini della tauromachia imponendo l`estrazione asorteggio dei nomi nelle corride. Formò parte degli intelettuali dell`epoca yZuolaga lo battezzò torero della Generazione del 98. Amico di Banlliure, Lhardy,Zorrilla o Umano, sfidò a duello il periodista Peña y Goñi e innamorò SaraBernhrd. Quando si ritirò nel 1905 fu Consigliere del Comune di Madrid e divenneGovernatore di Avila e Guadalajra.

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Nuestra Señora de la Victoria Capilla del Rescate Lunes Santo

Esta Imagen, del siglo XV, se encuentra en el Santuariode su propio nombre y es Patrona oficial de la ciudad de

MALAGA, según un Breve Pontificio del Papa Pío IX(durante el reinado de Isabel II)

Fue coronada canónicamente en Febrero de1943, por concesión del Papa Pío XII

Su fiesta principal se celebra el día 15 de Agosto(fecha en que se conmemora la reconquista de Málaga,

por los Reyes Católicos, en el año 1487

El Santuario

Caminando por Calle de la Victoria

Hay veces que recordamos el nombre de una calle porque hemos estado en un bar, por unaoficina donde tuvimos una entrevista de trabajo o por un taller que arregló nuestra moto, otras,diversamente, por todas la veces que hemos estado andando arriba y abajo por ellas, como mepasó con Calle Victoria, mejor dicho “de la Victoria”.Próxima a la Plaza de la Merced, esta calle tiene una historia peculiar, que refleja muy bien elsustrato cultural de la ciudad de Málaga. En sus callecitas laterales hay testimonios de antiguaspresencias, desde época romana a la árabe y el renacimiento católico, así como lo indica elmismo nombre que se le asignó por el cuarto centenario de la reconquista y sus procesioneshacia el Santuario. Pero, lo curioso de esta calle y del barrio de la Victoria no termina aquí.La calle termina en la plaza homónima también conocida como Plaza de los monos, ya quehasta los años sesentas, en ella estaba una jaula con dos monos, al parecer no muy simpáticosy agradables, que luego fueron trasladados en la provincia y la plaza restaurada.Y el último tramo de calle hacia el Santuario, con una cripta preciosa, merecedora de unavisita, se llama el Compás de la Victoria debido, dicen, al ruido de las armas de los soldadosque se acamparon allí después de la reconquista.En tiempos más recientes al lado de la iglesia de la Virgen de la Victoria, patrona de Málaga,estuvo un hospital militar, ahora hospital privado, y paraba en la plaza del Santuario el tranvíade circunvalación, línea hoy cubierta por el bus C-2.El barrio además se conoce como el de “chupa y tira”, debido a la costumbre de comer almejaspor parte de sus vecinos…pero esta ya es otra historia anecdótica y simpática que se cuentapor aquí.

Marco Thiene

EL RINCÓN DE LA POESÍAde Paola Sebastiani

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Sebalanceaconsuavidad impacientedenaveaparejadaparael ardor del azul.

Enquérincónde lamar seperdería, desanclada, algareteenlossargazosdel viento,

anoser por losprudentesdelfinesque lamantienenalpairo, trenzadotesdeoleajeydearenas

enanillosdemarre.ÍntimayventurosaDefinía. Lacadenciadel mar

yde labrisa iluminanmásalláde la luz.Transparenteesyatodo, estapiedra, esteárbol, mismanos.

El aireyaes rocayesalgayescoral yesyomismo.Ysoyenla luzmusical quemeliga lospiesenel ritmoque

asciendepormí, creceenmí, quemeliberoyentrego.Sitoal aireyel airemedesnudayacogeensuclaridadmelodiosa, misgestosdefinenyafirmanlavida, soy

corazónenlavida,y laprofundizoyelevoy laextiendoy laarraigar, y le

impongomi voz, mesometoasuvozy lacanto.Unamanometocaysedescansaenmi mano, otropoder

enel mío, quéfrescor enlosojos,ymi nombrees tambiéna lavezotronombre, mi cuerpoiluminaotrocuerpo, yabrazo, abrazamoscreadosporladanzaqueennosotrosentona inocenciaybelleza.Yaquemada la luzcadenciosa, quienaúntrazaenmi

frente lacariciay lasuavidaddesunombre,ydóndeel espejoenel queconocer, verdadero, mi rostro

yotrorostroenel mío.losdelfines trenzaránmás salvadoras lasaguas

enlariberayenmí, isleñoynaveganteenlasoledadtodavía.

Traduzione di Paola Sebastiani

DELFINIA

Enrique

Badosa

Il viaggio di Enrique Badosa per le isole estranee e rivelate

Nella denominata generazione spagnola del 50, Enrique Badosa, nato a Barcellona,si distingue per l'attività letteraria, come poeta, traduttore, critico, e direttore diraccolte poetiche come "Selecciones de Poesía española" e "Selecciones de PoesíaUniversal". Grazie alla poesia badosiana siamo guidati verso un viaggio reale edimmaginario allo stesso tempo, con il libro:Relazione vera di un viaggio americano (Relación verdadera de un viaje americano).

I prodigi dell'immaginazione letteraria e delle realtà stesse accompagnanoil poeta nelle "sue relazioni" meravigliose e fortunate allo stesso tempo, perchésempre qualche santo o angelo custode lo assiste e "verdaderas" perché incredibili.La poesia badosiana attraversa le isole greche, sicule ed ora "Rivelate" è ricca dielementi cosí naturali ed emblematici: il mare, la terra, simboli della storiadell'uomo, del viaggiatore-poeta, che come Ulisse si perde, scopre e svela i suoitesori nelle otto isole rivelate: Nictalia, Tesauria,Larosia, Adilosia, Irisia, Nefalia,Delfinia, Tasalia.Dopo tanta peregrinazione umana e spirituale, Badosa giunge alla conclusionedantesca, che è tematica essenziale di tutta la sua poesia: " Il bene e il male, cosívicini alle nostre mani piene di libertà". E' un'avvertenza nella sua saggezzapoetica, nel grande paese, esclusivamente suo e nostro allo stesso tempo; dove siconfondono il prestigio dei miti e la cattura della realtà e di "quella ardua vita" checorre e avanza. Lezioni poetiche e di vita alla maniera calviniana per ciò checoncerne l'esattezza, le immagini "nitide, incisive, memorabili": "...è la TerraPromessa in cui il linguaggio diventa quello che veramente dovrebbe essere". L'isolarivelata di "Delfinia" è l'immagine di quella profonda intimità, chiarezza di vita,luminosità del cuore umano; come nell'immagine dell'innocenza e la bellezzadell'infinito e dei delfini nell'immensità del mare; un canto alla sua vita, che è unpo' l'immagine della vita di ciascuno di noi, in quell'isola immensamente "nostra":

Ondeggia con suavità impaziente di nave preparatanel pieno dell'azzurro.

In quale angolo del mare si perderebbe, senza àncora,alla deriva trascinata dal vento,

se non fosse per i prudenti delfini che la mantengononavigando, intrecciatori di onde e di aréna come anelli di

ormeggio.Intima e prodigiosa, Delfinia.La cadenza del mare e della

brezza illuminano oltre la luce.Tutto è trasparente, la pietra, l'albero, le mie mani.

L'aria è roccia, è alga, è corallo, è me stesso.Sono nella luce musicale che mi lega i piedi con il ritmo che

sale, cresce dentro, mi libero e dono.Salto nell'aria e l'aria mi spoglia e m'accoglie nella chiaritàmelodiosa, i miei gesti definiscono e affermano la vita, sono

il cuore nella vita,e l'approfondisco, la elevo,la amplio, le metto radici, e gli

dò voce, cedo alla sua voce e la canto.Una mano mi tocca e riposa sulla mia, un altro potere

nel mio, che frescore negli occhi,il mio nome è anche un altro nome, il mio corpo

illumina un altro corpo, e abbraccio, abbracciano creatidalla danza che armonizza innocenza e bellezza.Ormai bruciata la luce ritmata, chi traccia ancorasulla mia fronte la carezza e la suavità del suo nome,

e dove lo specchio nel quale conoscere, veramente, il mio visoe un altro viso nel mio.

I delfini tracciano acque più sicure sullariviera e su di me, isolano e navigante ancora nela solitudine.

DELFINIA

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El artista conocido como el padre del realismo pictóricose llamaba Michelangelo Merisi y nació el 29 de septiembrede 1571 en el pueblo de Caravaggio, a norte de Milán.Su padre, Fermo Merisi, era arquitecto, superintendente yadministrador de la casa de Francisco Sforza, perteneciente ala dinastía del marques de Caravaggio. El marques era unmecenas de las artes y tenia relaciones con la poderosanobleza papal de Roma. Estas relaciones con la jerarquíavaticana serían útil al pintor, que tomaría el nombre de sulugar de nacimiento. Tras la muerte de su padre, que acaeciócuando Michelangelo tenia once años, fue enviado comoaprendiz con un mediocre maestro milanes, llamado SimonePeterzano, que trabajaba en el dominante estilo tardo manierista.Como aprendiz en el estudio de Peterzano, el joven Caravaggiorecibió una buena formación en dibujo y tecnica pictórica.Pronto abandonó Milán para macharse a Roma, el centro dela r t e m u n d i a l e n l a é p o c a .

Martes 5 de octubre 2010 a las 20:00 h. en el

En Calle Alamos n. 15 de Málaga el

Prof. JUAN ANTONIO SÁNCHEZ LÓPEZdocente de Bellas Artes el la Universidad de Málaga

tendrá una conferencia sobreEntrada libre y gratuita

CARAVAGGIO7

La Cena de Emaús

Baco Enfermo

Michelangelo Merisi, dettoCARAVAGGIO il pittore maledetto che

il mondo ci invidia, ossia solo unuomo in cerca d’amore.

Associazione Veneti in Spagna

Invitiamo tutti i Veneti ed amiciad iscriversi per informazioni :

”“Il Ceppo

www.il ceppo.es

Abogados AsociadosÓscar Bonico - Judith A.M. Campos

Gabinete Internacional en Marbella y [email protected] [email protected]

AsociaciónBoletín trimestral oficial 2010Directora: Silvana Molin PradelRelación: Marco Visconti

Marco ThienePaola Sebastiani

DANTE ALIGHIERI

Deposito Legal

MA 772 - 2009

AGENDAOctubreMartes 5 de octubre en el Centro Andaluz de las LetrasConferencia del Prof. Juan Antonio Sánchez UMA

400 años de CARAVAGGIO

CINE ITALIANO AL CAC - MÁLAGA - Entrada libreCada Jueves 7 - 14 - 21 - 28 de octubre a las 20:00 horas

Noviembre:Centro Andaluz de la letras - C/Alamos 15Presentación del libro sobre PERLASCAGiorgio Perlasca - Un italiano scomodopresentado para los autores Carlotta Zavattiero yel periodista australiano Dalbert Hallenstein