Buon lavoro Buffetti

56
buonlavoro IP MAG042011 n . 4/2011 FORMAZIONE_Coaching_44 TECNOLOGIA_I tablet ci pongono dei limiti?_16 NUOVO ANNO_Calendari intramontabili_2

description

Buon lavoro, il magazine trimestrale di Buffetti . http://www.buffetti.it

Transcript of Buon lavoro Buffetti

Page 1: Buon lavoro Buffetti

buonlavoro

IP M

AG04

2011

‹ ›n. 4/2011

FORMAZIONE_Coaching_44

TECNOLOGIA_I tablet ci pongono dei limiti?_16

NUOVO ANNO_Calendari intramontabili_2

MagCover_Inverno12_xxx 02/11/11 16:17 Pagina I

Page 2: Buon lavoro Buffetti

editorialeIl mondo si trasforma velocemente, com-plice la tecnologia, ma non sempre ab-biamo la percezione netta del cambia-mento. Ci adeguiamo ogni giorno un po’di più, vivendo la trasformazione come

un processo fisiologico. Ma fermandosi a riflettere un attimo non può non balenareai nostri occhi quanto siano cambiate le nostre categorie spazio-temporali.

Siamo in un periodo di transizione, col nuovo che si insinua continuamente nelle nostre più radicate abitu-dini. Da una parte la smaterializzazione degli oggetti, dall’altra il continuo bisogno di rivendicarne l’esisten-za. Antichi calendari, appesi al muro con i consigli millenari di santi e indovini, convivono con la loro ver-sione digitale su iPhone e Tablet. Provate a sbirciare nella borsa di una donna: troverete ancora un rossetto,uno scontrino, un disegno, ma anche la chiavetta usb e il telefono touchscreen. Per non parlare degli archividei nostri uffici! Cartelle sul desktop, duplicate nella loro versione cartacea in milioni di faldoni, quasi a ri-stabilire un legame concreto con la realtà. E come metterla col tempo? Tutto si realizza più velocemente, mainvece di prendercela più comoda, viviamo anche noi in continua accelerazione. Perché non concedersi, in-vece, una pausa pranzo più lunga, giusto il tempo per un pasto più salutare? O non scegliere un lavoro part-time? Sicuri che la produttività ne risentirebbe? E a proposito di cambiamenti, ecco un tema molto interes-sante per il futuro della piccola e media impresa: il nuovo contratto di rete. Esso rappresenta uno strumentoconcreto per affrontare le problematiche legate alla competitività in uno scenario sempre più globale e dina-mico. Questo e tanto altro ancora, in questo numero per affrontare l’inverno con tanti nuovi suggerimenti!Prendi la tua copia gratuita e inviaci i tuoi commenti su [email protected] Buona lettura!

art direction e impaginazione: Bets srl - www.betsdesign.com È vietata la riproduzione, anche solo parziale, dei testi e delle immagini contenuti in questo Magazine. Tutti i nomi delle aziende e dei pro-dotti citati sono marchi di fabbrica e/o marchi registrati e appartengono ai rispettivi proprietari.

MagCover_Inverno12_xxx 04/11/11 12:21 Pagina II

Page 3: Buon lavoro Buffetti

SOMMARIO[ ›

nuovo anno //

accessori //

tecnologia //

organizzazione //

in ufficio //

salute e benessere //

per chi affitta //

L’intervista //

nel portafoglio //

formazione //

playground //

la recensione //

DA BUFFETTI

calendari intramontabili_pag 2 serial kisser_pag 6

il mondo segreto delle donne_pag 10

i tablet ci pongono dei limiti?_pag 16

archiviare con metodo_pag 22

al lavoro col part-time_pag 26

pausa pranzo_pag 28

la cedolare secca_pag 30

reti d’impresa_pag 36

l’euro 10 anni dopo_pag 40

coaching_pag 44

cruciverba, sudoku e altro ancora_pag 46

tempi moderni_pag 48

Piccoli come biglietti da visita tanto da poter stare comodamente dentro al portafogli, in versione da scrivania op-pure da attaccare sul muro di cucine e uffici. Che siano illustrati, in bianco e nero, con l’ultima icona del jet set o pie-ni di disegni e dedicati ai più piccoli, i calendari sono un “classico” tra fine e inizio anno. Da metà autunno a febbra-io spopolano nelle librerie, e il lancio dei più attesi trova spazio addirittura sulle prime pagine dei quotidiani...

calendari intramontabili 02{ }

FULLTIME pag 12-14 HARDWARE pag 20-21 ARCHIVIO pag 24-25

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:23 Pagina 1

Page 4: Buon lavoro Buffetti

inverno 2012

ANCOR PRIMA DELL’OROLOGIO, CHE SCANDISCE LE NOSTRE ORE, MINUTI, SECONDI

È IL CALENDARIO IL GRANDE ORGANIZZATORE DELLA NOSTRA VITA,COL SUO RITMO SETTIMANALE, STAGIONALE, ANNUALE.

È UN OGGETTO SCIENTIFICO, LEGATO AI MOVIMENTI DI SOLE, TERRA E LUNA, MA HA UN GRANDE SIGNIFICATO CULTURALE

LEGATO COM’È A CREDENZE, USI, COSTUMI, MODE

CALENDARIINTRAMONTABILI

{ }

nuovo anno

2{ }

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:23 Pagina 2

Page 5: Buon lavoro Buffetti

3‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

buonlavoroinverno 2012

FOTO: © Kanate Chainapong - istockphoto.com

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:23 Pagina 3

Page 6: Buon lavoro Buffetti

4{ }

Piccoli come biglietti da visita tanto da poter stare comodamen-te dentro al portafogli, in versione da scrivania oppure da attacca-re sul muro di cucine e uffici. Che siano illustrati, in bianco e nero,con l’ultima icona del jet set o pieni di disegni e dedicati ai più pic-coli, i calendari sono un “classico” tra fine e inizio anno. Da metàautunno a febbraio spopolano nelle librerie, e il lancio dei più at-tesi trova spazio addirittura sulle prime pagine dei quotidiani. Ma il calendario non è una passione solo contemporanea: haorigini ben lontane e legate agli astri, motivo per il quale nellastoria si sono susseguiti calendari lunari, solari e lunisolari.Già nella Roma antica riscuo-tevano un certo successo e daallora sono cambiati moltissi-mo. Come anche la data diCapodanno, che per gli egizicoincideva con il periodo delsolstizio estivo e delle piene delNilo, mentre per i romani se-gnava l’inizio della primavera.Quello che comunemente vie-ne chiamato il calendario gre-goriano, in uso oggi in granparte del mondo, discende pro-prio dall’antica versione capi-tolina. Delle tante versioni chehanno segnato il trascorreredel tempo per secoli, ce n’èuno la cui fama in Italia ha at-traversato indenne oltre 300anni. Si tratta del calendariodi Barbanera, astronomo, ere-mita, conosciuto e stimatoper la sua saggezza che di-spensava a piene mani a contadini e pastori. Una figura quasileggendaria per i ceti rurali a cavallo tra XVIII e XIX secolo. Al pun-to che, quando nel 1762 la tipografia Pompeo Campana di Foli-gno diede alle stampe il lunario a lui dedicato, con tanto di xilogra-fie, consigli pratici, previsioni per il nuovo anno, feste, santi e ricor-renze, la fama di Barbanera non conobbe più fine. E il mito del sag-gio eremita arrivò addirittura ad affascinare grandi della cultura ita-liana come l’architetto del teatro della Scala di Milano, GiuseppePiermarini, e Gabriele D’Annunzio. Quella prima edizione, di fat-to, segnò l’inizio di una grande tradizione che negli anni raggiun-se sempre più persone in tutta Italia grazie agli antenati delle odier-ne case editrici, i menestrelli e i cantastorie: erano loro che, pas-sando da una fiera all’altra, vendevano il calendario di Barbanera.

Di ben altro tenore, ma ugualmente simbolo di un’epoca, quelliche venivano regalati agli uomini dai barbieri. Un vero must ne-gli anni del dopo guerra: imbevuti di profumo e con immagini didonne decisamente poco abbigliate, sono stati gli antesignani diun genere che oggi spopola. Basti pensare ai vari calendari di mo-delle, veline e starlette. Nel genere, il più famoso resta quello della Pi-relli. I calendari della nota marca di pneumatici, stampati dal 1964 al1974 in edizioni limitatissime, venivano regalati ai rivenditori di pneu-matici Pirelli. Sulle loro pagine sono state immortalate, da fotografi dialtissima fama, alcune tra le icone femminili più amate degli ultimi cin-

quant’anni. Al di là dei calenda-ri che ritraggono personaggi no-ti, i soggetti certo non manca-no. Si va dai paesaggi, alle ope-re d’arte, fino ai calendari per-sonalizzati. Senza dimenticare gliultimi nati, quelli figli della ge-nerazione high tech, disponibilionline per una rapida e como-da consultazione. Sempre piùusati e apprezzati, sono an-che i vari scadenzari, dispo-nibili su cellulari, smart-pho-ne e iPhone, pronipoti di quel-li contenuti nelle classicheagendine. Fatto sta che, dopomigliaia di anni, tradizione e no-vità sembrano convivere senzadrammi. E alcuni classici del pas-sato, come quelli che genera-zioni di bambini hanno fissatocon spasmodica curiosità e at-tesa, sono tornati di grande mo-

da. Si tratta dei calendari dell’avvento, fatti di cartone o balsa, spessoa forma di albero di Natale. Per ogni giorno dell’avvento fino al Na-tale c’è una casella dietro la quale si nascondono caramelle, ciocco-latini, canditi o piccole sorprese. Un genere nato a Monaco all’iniziodel 1800, quando molte famiglie avevano l’abitudine di segnare sulpavimento, con gesso o vernice, alcune linee a indicare l’avvicinarsidel Natale. Tradizione vuole, poi, che intorno al 1850 nascesse la pri-ma versione di quelli arrivati fino a noi, rigorosamente artigianali. Al-meno fino al 1903, quando venne stampato il primo Minchner Weih-nachtskalendar (Calendario natalizio di Monaco) per volere dell’edi-tore Gerhard Lang, subito imitato da numerosi colleghi. Un’idea vin-cente, tanto che dieci anni dopo la Germania esportava calendari del-l'avvento in buona parte del mondo dove si festeggiava il Natale. ■

nuovo anno

QUALE CALENDARIO PER IL 2012?C’È L’IMBARAZZO DELLA SCELTA, MA SOPRATTUTTO NON SI PUÒ FARE

A MENO DI NOTARE COME TRADIZIONE E INNOVAZIONE

CONVIVANO SOTTO LO STESSO TETTO: CALENDARI TASCABILI, SEMPLICI, SENZA IMMAGINI; DA PARETE,

CON SUGGERIMENTI DI OGNI TIPO, DAI CONSIGLI DEGLI

ANTICHI SAGGI, ALLE VITE DEI SANTI, FINO ALLE RICETTE DI CUCINA O AI

RITRATTI DI ANIMALI, PERSONAGGI FAMOSI,OPERE D’ARTE;

ON-LINE O DA DESKTOP, E PER FINIRE IN

BELLEZZA FORMATO CELLULARE.

ALMANACCHI.Nel Medioevo erano formati da tavole astronomiche e ser-

vivano per calcolare il giorno della settimana, solo più tar-

di divennero periodici e si arricchirono di varie notizie utili.

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:23 Pagina 4

Page 7: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 5

Page 8: Buon lavoro Buffetti

6{ }nuovo anno

(gli auguri ai tempi di Facebook)

C’erano una volta, per tutte le feste comandate, i biglietti di auguri via posta: pote-vano essere senza fronzoli e minimalisti, come una sorta di telegramma, oppure scrittisu carte elaborate con illustrazioni e disegni. Poi sono arrivati gli auguri seriali via sms. La differenza, a ben pensarci, non è poi tanta considerando che anche quelli cartaceiavevano spesso lo stesso testo per tutti i destinatari. Ma chi li riceveva si cullava nellasensazione di un gesto personalizzato, fosse anche solo per la briga che qualcuno si erapreso di andare a spedire quel biglietto. Esattamente il contrario della percezione che siha, spesso, nel leggere frasi e filastrocche inviate con un solo gesto a tutta la rubrica delproprio cellulare. Gli esempi si sprecano, e l’argomento scatena non pochi commentisu blog e forum. Tanto che, spulciando Facebook, sull’argomento ci sono due paginedi tenore opposto. Quella degli “Sms cumulativi: vota il migliore” per raccogliere in ba-checa i messaggi cumulativi più belli: una sorta di enciclopedia dell’augurio collettivo acui attingere in tempi di festa, e di scarse idee. E poi la pagina di “Quelli che odiano glisms collettivi di auguri” con tanto di eloquente sottotitolo: “Non c'è cosa più odiosa didover rispondere per educazione agli auguri che ricevi, solo perché ti trovi nella rubricadi qualcuno”. C’è poi chi, catalogando alcuni degli sms più inviati per le feste, ha indi-viduato una serie di categorie per le diverse personalità di chi li invia. Dal qualunquistache predilige un asettico “Buon Natale e Buon Anno” e via dicendo con, eventualmen-te, una variante sul tema come “a te e ai tuoi cari”, all’affettuoso (vero o presunto) cheopta per un “Auguri e spero che il Natale (o la festa di turno) ti porti tanta felicità” finoagli amanti delle filastrocche rimate. Fatto sta che sono molti a non gradire gli sms seriali per più di un motivo. Intanto per-ché viene visto per lo più come un gesto impersonale e poco sentito, poi per lo spia-cevole effetto di intasare cellulari e smart-phone nei giorni di festa senza considerareche in molti casi il destinatario si sente in dovere di rispondere anche quando non neavrebbe alcuna intenzione. Quale che sia la vostra opinione, in attesa dei numeri sugli sms per le feste del 2011, idati dello scorso anno danno un’idea di quanto il fenomeno sia diffuso. Secondo unaricerca dell’Associazione Contribuenti Italiani, infatti, a Natale 2010 gli sms sono stati495 milioni, e nell’82% dei casi chi li ha inviati non ha fatto distinzione tra persone ca-re e conoscenti, mentre il 65% ha copiato citazioni altrui. I gestori telefonici, con pac-chetti offerte ad hoc per le feste, hanno in parte alimentato questo trend e, ora che lamoda ha preso piede, proseguono nella stessa direzione. In più esiste sempre l’opzioneinternet, dove molti siti permettono l’invio di un certo numero di sms gratuiti. Certo, sela rubrica del seriale di turno è troppo lunga, si possono sempre scegliere i siti che of-frono più sms, con la piccola clausola di vedersi aggiunto in calce un messaggio pub-blicitario. Decisamente sconsigliabile, anche per gli amanti degli auguri cumulativi. ■

COME SI AUGURERANNO

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

60 MILIONI DI ITALIANI?

SONO IN MOLTI A NON GRADIRE GLI

SMS CUMULATIVIEPPURE LA TENDENZA SEMBRA

INARRESTABILE.CERTO, È MOLTO MENO FATICOSO!

MA COSÌ, TUTTO PERDE

IDENTITÀ.

SERIAL KISSER

MagInterni_inverno12_xxx 04/11/11 12:35 Pagina 6

Page 9: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 7

Page 10: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 8

Page 11: Buon lavoro Buffetti

FOTO: © david hills - istockphoto.com

Libri, musica e profumi, ma anche oggetti per la casa, viaggi,concerti, serate a teatro e ultime novità high-tech. Qualunque siail regalo giusto per voi, per Natale o un compleanno, il 2011 hasegnato la definitiva consacrazione dell’ultima frontiera dei ca-deau: le cosiddette gift card. Ovvero le carte prepagate per rega-li pronti all’uso. Queste carte non solo sono semplicissime da com-prare e utilizzare ma, aspetto niente affatto secondario, rappresen-tano anche un’ottima soluzione per un pensiero fuori dal comune.Sono un mix di originalità e praticità che consente di scegliere, inpochissimo tempo, un regalo apprezzato senza lo stress di dovercorrere da una parte all’altra della città nel poco tempo libero a di-sposizione. Soprattutto sotto le feste. Le gift card, infatti, oltre che nei negozi si possono acquistare sulweb. Bastano pochi clic. Una volta scelto il vostro pacchetto tra lesempre più numerose offerte, si effettua il pagamento comoda-mente online e si riceve, via mail o posta, la card da consegnare.Bella impacchettata con tanto di biglietto. A quel punto il più è fat-to, e al fortunato non resterà che fare un colpo di telefono per at-tivare la propria card e godersi la sorpresa.Fino a qualche mese fa le gift card erano disponibili soprattutto perpacchetti per week end fuori, soggiorni benessere e cene con de-gustazioni. Ma adesso ce n’è per tutti i gusti e sono sempre più ditendenza, come mostra il boom di offerte online. Potete trovarecatene di negozi per abbigliamento e attrezzature sportive che of-frono prepagate in vista di settimane bianche, noti brand di arre-damento e design per la casa, librerie, teatri e musei. Fino alle of-ferte di alcune linee aeree low cost, che propongono speciali giftcard con un credito prepagato a scelta che sarà poi il festeggiato a

decidere come e quando utilizzare per la sua fuga fuori città. E ancora, si possono regalare gift card da utilizzare per ingressi eabbonamenti a rassegne enogastronomiche o per acquistare l’ulti-ma novità high-tech. Non a caso la Apple, solo per citare un esem-pio, ha lanciato per questo Natale una serie di carte regalo iTunesper appassionati iPad, iPod e iPhone che consentono di acquista-re brani musicali, podcast e applicazioni. Qualsiasi siano i vostri gusti, le gift card sono un modo diverso (edecisamente trendy) di decidere i regali per amici e parenti. Contutto il vantaggio di lasciare ai festeggiati il piacere di scegliere idettagli, i tempi e le modalità con le quali godersi il proprio cade-au. Un vero lusso, un mix perfetto di sorpresa e soddisfazione di-sponibile per tutte le tasche, con offerte che vanno da poche deci-ne a migliaia di euro. Sarà anche per questo che nel settore, in evidente espansione, si so-no lanciati perfino gli istituti di credito. Sono sempre più, infatti,le banche che per le feste hanno proposto speciali carte di creditoprepagate. Come quelle per effettuare acquisti online: una sorta dicarta virtuale facilissima da usare che si ottiene con una richiestaonline sulla quale si possono versare fino a 999 euro. Se invece vo-lete acquistare vis à vis, magari dare il vostro personale contribu-to alla realizzazione del sogno di un amico o un parente come peresempio l’organizzazione di un viaggio o l’arredamento di una nuo-va casa, la scelta giusta potrebbe essere la card prepagata non no-minativa. Si tratta di una card disponibile alle Poste, sulla quale sipuò caricare online l’importo scelto aggiungendo un costo di 7 eu-ro per l’avvio. Per il resto non ci sono spese di mantenimento. Facileda acquistare, e divertente da usare.

Sono la nuova tendenza regalo 2011/12, ce n’è per tutti...

GIFTCARD

9‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

RINUNCIARE ALLE VACANZE?Mai nella vita! Per questo oggi è nata la formula dello sharing: dal road-

sharing (il vecchio autostop in versione moderna) allo scambio di case,

con tanto di prestito d’auto, scooter o camper. Non male!

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 9

Page 12: Buon lavoro Buffetti

10{ }accessori

Quali segreti custodiscono le borse delle don-ne? Penne, trucchi, portafogli, cellulari, agende,appunti. Ma anche cambi d’abito, scarpe, libri,snack, portafortuna e gioielli. E molto altro. Ac-cessorio tra i più amati del guardaroba femmi-nile, le borse nell’antichità venivano indossatesolo da uomini. Un primato che le donne, in unamanciata di secoli, hanno saputo capovolgeremostrando una passione assoluta per questo og-getto. In tutte le sue manifestazioni. E trasforman-

dolo in uno dei simboli per eccellenza dell’identità femminile.Sobrie o eccentriche, in pelle o in materiali di ultimissima generazione, dai colorisgargianti o nelle tonalità neutre, a tracolla come a mano, le borse sono senza dub-bio sempre più un oggetto di culto, espressione di stile. Un vezzo femminile tra ipiù piacevoli, insomma, ma anche un alleato prezioso per affrontare i molti impre-visti delle lunghe giornate metropolitane. Proprio per questo motivo finiscono peraccogliere pezzi di mondo e di quotidianità tra i più disparati, fino a diventare unospecchio della vita. Il significato profondo del contenuto delle borse, del resto, èun argomento sul quale si sono concentrati sociologi, stilisti, giornalisti e studiosi.Tutte analisi che partono da una difficoltà oggettiva: in pochi, soprattutto uomini,chiederebbero a una donna di mostrare il contenuto della propria borsa tanto èevidente la sua natura personale e riservatissima. Eppure c’è chi è riuscito ad aggirare l’ostacolo. Si tratta del sociologo Jean-ClaudeKaufmann, che ha persuaso ben 50 donne a svuotare il proprio scrigno davanti al-l’occhio indiscreto del fotografo Pierre Klein per realizzare una mostra ispirata all’ideadella borsa come “piccola fabbrica di identità femminile contemporanea”. Una bella avventura che ha evidenziato alcuni aspetti: che dentro a ogni borsa, ac-canto al nécessaire fatto di chiavi, telefono e portafogli, vive un universo unico di og-getti che rivelano identità, caratteri, sensibilità e quotidianità diverse. Oltre che le mol-tissime sfaccettature delle singole proprietarie. Rossetti, trucchi, cambi d’abito, spec-chietti si mischiano senza problemi ad agendine, lettori di musica, libri, fino a biscot-ti e spuntini pronti a sfamare figli. E ancora, frammenti di ricordi mantenuti in fondoalla borsa come in un angolo della mente. Scontrini di serate particolari, biglietti, per-fino lettere d’amore. Sarà per questo che molti sociologi ritengono che la borsa per una donna siaun’estensione di sé. Incastro perfetto di apparenza e interiorità. L’aspetto da mo-

DONNEIL MONDO SEGRETODELLE

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 10

Page 13: Buon lavoro Buffetti

11‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

strare al mondo (elegante, sportivo, casual, sofisticato) e uno spa-zio segreto per custodire quel che non vogliono confidare. Fattosta che stilisti e designer hanno trasformato le borse in un ogget-to venerato, incantando intere generazioni di donne. Che per laborsa dei propri sogni sarebbero capaci di non guardare a spe-se. Una passione incontrollabile, al punto da trasformare le bor-se, al di là della vita di tutti i giorni, in veri oggetti da collezione.Lo sanno bene gli olandesi e i turisti che ad Amsterdam si sonoimbattuti nel Tassenmuseum, ovvero il Museo delle borse e delleborsette Hendrikje. Il più grande del genere in tutto il mondo. Cir-ca 4000 esemplari riuniti dalla passione di una collezionista d’ec-cezione, Hendrikje Ivo, che per oltre 35 anni ha cercato, scovato

e acquistato in giro per il mondo borse e pochette che vanno dalMedioevo a oggi. Un’esposizione che mostra non solo l’evoluzio-ne della moda, ma anche il cambiamento delle donne nel corsodei secoli, il loro ruolo crescente nella società e il modo in cui leborse si sono adeguate fino a contenere tutto quello di cui han-no bisogno le donne del terzo millennio.Considerando poi che costringere file di visitatrici a guardare mi-gliaia di esemplari straordinari senza poter comprare nulla deve es-sere apparsa come un’autentica crudeltà, nella boutique del Tas-senmuseum è stato allestito un angolo per lo shopping, con alcunimodelli realizzati da designer olandesi contemporanei. Questi sì dapoter acquistare. E riempire. ■

FOTO: © Stefano Segati

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 11

Page 14: Buon lavoro Buffetti

12{ }accessori

Kosmos ›Borsa sottobraccio Slim, doppi manici, elegan-te, ideale per gli spostamenti in auto o a piedi.Interno attrezzato con varie tasche porta docu-menti, porta penne e porta card. La tracolla re-movibile consente un molteplice trasporto. Èrealizzata con nylon innovativo e resistente al-l’acqua, impreziosito da inserti in vera pelle.

› Disponibile nei colori blu violet, nero e rosso

[ 073SKS ]

Nuvola ›Borsa professionale donna realizzata in mor-bido vitello nappato con metallerie in nickelspazzolato. È arricchita esternamente da duepratiche tasche, una anteriore ed una laterale,chiuse con magnete e una capiente tasca poste-riore chiusa con zip. L’interno è organizzato conuna tasca porta documenti, porta penne, por-ta i-phone oltre ad alloggiamenti per visit card,sim e memory card. I due manici lunghi e latracolla removibile consentono un facile tra-sporto sia a spalla che a mano.

› F.to cm. 40x28,5x12› Disponibile nei colori rosso, moka e nero

[ 0721DNU ]

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 12

Page 15: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 13

Page 16: Buon lavoro Buffetti

da fulltime: intramontabili agende!

MODELLO DESCRIZIONE COLORE CARTA

0390CA000 Calendario agenda settimanale - f.to 7,7x12,7 Bianca

0390CG000 Calendario agenda settimanale - f.to 7,7x12,7 Avorio

0390G0000 Calendario agenda giornaliera - f.to 7,7x12,7 Bianca

0390GG000 Calendario agenda giornaliera - f.to 7,7x12,7 Avorio

0340CA000 Calendario agenda settimanale - f.to 9,5x17 Bianca

0340CG000 Calendario agenda settimanale - f.to 9,5x17 Avorio

0340G0000 Calendario agenda giornaliera - f.to 9,5x17 Bianca

0340GG000 Calendario agenda giornaliera - f.to 9,5x17 Avorio

0350CM000 Calendario agenda settimanale - multiforo - f.to 14x21,5 Bianca

0350CGM00 Calendario agenda settimanale - multiforo - f.to 14x21,5 Avorio

0350GGM00 Calendario agenda giornaliera - multiforo . f.to 14x21,5 Avorio

0350GM000 Calendario agenda giornaliera - multiforo - f.to 14x21,5 Bianca

0380CA000 Calendario agenda settimanale - f.to 22x28 Bianca

0330CA000 Calendario agenda settimanale - f.to 7x11 Bianca

14{ }accessori

Di agende ne esistono di tutti i tipi. Dai palmari, computer di dimensioni sem-pre più piccole dotati di schermi sensibili al tocco con funzioni sempre più avan-zate, fino alle classiche, intramontabili agende con sistema a fogli mobili, belleda toccare, meno impersonali e più amichevoli, ma altrettanto comode per or-ganizzare il lavoro e il tempo libero. FullTime propone, oltre ad una vasta gam-ma di agende tradizionali in pelle e materiali alternativi, una scelta completa diricambi per essere sempre organizzati con ordine.

MagInterni_inverno12_xxx 04/11/11 12:36 Pagina 14

Page 17: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 15

Page 18: Buon lavoro Buffetti

I TABLET, IPAD IN TESTA, RAPPRESENTANO UN MERAVIGLIOSO MONDO A PORTATA DI MANO.INTERFACCIA INTUITIVA E IMMEDIATA, LEGGEREZZA, AMICHEVOLEZZA,

MA IN QUALCHE MODO PONGONO UN LIMITE ALLA NOSTRA LIBERTÀ DI SCELTA. SCOPRIAMO I NUMERI DI QUESTA NOSTRA VITA DIGITALE IN MOVIMENTO...

I TABLET CI PONGONO

DEI LIMITI?

tecnologia

16{ }

inverno 2012{ }

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 16

Page 19: Buon lavoro Buffetti

17‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

buonlavoroinverno 2012

FOTO: © 2BOptik - istockphoto.com

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 17

Page 20: Buon lavoro Buffetti

18{ }Sono trascorsi più di due decenni dall’introduzione dei pri-

mi “portatili”: valige da 7,5 kg che contribuivano a potenziareil nostro fisico tanto quanto la nostra attività lavorativa.In un paio d’anni questo peso si era già dimezzato e dopo continuelimature si è giunti ai pochi etti dei giorni nostri. “Pesi piuma” nei qua-li è però racchiusa una potenza di calcolo che agli esordi di questapur recente storia sarebbe sembrata fantascienza e il cui ritmo di pro-gresso supera di gran lunga quello compiuto in termini di alleggeri-mento. Sempre tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta,Internet usciva dal ristretto ambito dei ricercatori e dei militari peraprirsi al grande pubblico con il World Wide Web: la mobilità infor-matica si caricava di un altrosenso e di un nuovo scopo, quel-lo della comunicazione a distan-za. Una linea, un Modem, unlungo, misterioso fischio mo-dulato, ascoltato in religiososilenzio, e si era in contattocon il Mondo. Erano gli anni,singolare coincidenza, dei pri-mi telefoni cellulari, del raggiun-gimento della copertura dellarete sull’intero territorio nazio-nale e quindi del conseguenteboom della diffusione dei tele-fonini. Tutto ha incominciato aessere declinato in termini di mo-bilità e comunicazione, ogni in-novazione tecnologica aveva piùsenso e valore se indirizzata aessere utilizzata nella nostra re-altà di nuovi nomadi urbani. E naturalmente questo si ri-fletteva in un equivoco rim-pallo di responsabilità tra produttori e consumatori: erano i pri-mi a suggerire quello che serviva ai secondi o viceversa era ilmercato a imporre alle aziende produttrici il piano di Marke-ting? In questi ultimi anni il nodo della questione è giunto al petti-ne ma, come spesso è accaduto in questo ben strano campo, in unmodo che nessuno aveva previsto. Nel 2010 è infatti arrivato sulmercato l’iPad, il nuovo Tablet Computer della Apple e il suo suc-cesso è stato immediato. Qualche cifra presa da un recente rappor-to della società di ricerca Sirmi: tra il secondo trimestre del 2010 elo stesso periodo del 2011, le vendite di Tablet, trainate dall’iPad,sono aumentate del 154%, mentre quelle del suo più prossimo con-corrente tecnologico, il Netbook, sono calate del 57,2%. E che i due

eventi siano direttamente collegati è indicato dalla circostanza chel’iPad era stato lanciato proprio a inizio 2010. In un panorama dicalo generale delle vendite di computer, che si aggira attorno al 14%,è spontaneo individuarlo come un fenomeno molto significativo.Volendo assumere un punto di vista il più possibile neutrale, dovrem-mo ricordare che il Tablet Computer non è affatto uno strumentoparticolarmente innovativo, i primi essendo datati più di 10 anni. Al-trettanto si può dire, a maggior ragione, dei Netbook, i fratelli mi-nori, per dimensioni, costi e prestazioni, dei Notebook, ovvero deitradizionali computer portatili. Sia i Tablet che i Netbook sono or-mai estremamente leggeri e pensati per una vita digitale in mo-

vimento: il Tablet è sicuramen-te più leggero del suo concor-rente, ma con minore poten-za e un Hard Disk nella miglio-re delle ipotesi con un terzodella capienza del più avarodei Netbook. L’unica differen-za evidente ci appare nella ta-stiera, che il Netbook ha co-me hardware incorporato nel-la classica conformazione ri-piegabile a libro dei computerportatili, mentre nel Tablet è in-clusa nel software del Touchscre-en o integrabile come acces-sorio separato con una con-nessione senza fili, in linea dimassima Bluetooth. Ma que-st’ultima eventualità è un po’una forzatura, perché il Tabletè per definizione un computer“tutto schermo”, e la sua natu-ra si gioca interamente sull’in-

terfaccia Touchscreen con un sistema operativo chiuso che facilitala vita dell’utente, ma lo lega al produttore per la fornitura del soft-ware. Anche volendo scontare il sapiente effetto di traino che la Ap-ple è riuscita a conferire ai propri prodotti, passando in linea tem-porale dall’iPod all’iPhone, e arrivando infine all’iPad con l’inter-mezzo dell’iPod Touch (una specie di mini Tablet), non ci spieghe-remmo perché altri produttori abbiano prima inseguito e quindipartecipato a questo successo, puntando sul segmento di mercatodei Tablet di seconda generazione e non solo e non tanto sul latohardware, ma soprattutto lo abbiano fatto dotando le loro macchi-ne di sistemi operativi dedicati, appositamente studiati per poten-ziare questa tecnologia.

tecnologia

LA MAPPA DELLA TECNOLOGIA INFORMATICA CI HA ABITUATI A

CONTINUI STRAVOLGIMENTI. NOVITÀ CHESI SUSSEGUONO UNA DIETRO L’ALTRA A

UN RITMO SEMPRE PIÙ FRENETICO, CON UNA DINAMICA CHE SEMBRA

MODELLATA SUL MOTTO DELLE OLIMPIADI: PIÙ VELOCE, PIÙ PICCOLO, PIÙ LEGGERO. E NOI,

IL PUBBLICO, COSTRETTI A INSEGUIREIL RITMO DELLE NOVITÀ E NON A FARE DA

SEMPLICI E PIGRI, MA AMMIRATI, SPETTATORI.

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 18

Page 21: Buon lavoro Buffetti

FOTO: © Andrew Rich - istockphoto.com

A fare gola è un mercato mondiale che, secondo le previsioni de-gli analisti di Gartner, da qui al 2015 potrebbe consistere in 326milioni di Tablet: quindi un fenomeno sostanzioso, tanto più intempi di sviluppo lento come quello che stiamo attraversando.Cifre di questa entità si costruiscono con un concorso di contributi:certamente aprendo al “Mobile Computing” un nuovo segmento dimercato, ma anche convincendone altri a diversificare il parco deipropri strumenti.Come abbiamo anticipato poco sopra, però, tra Tablet e Netbookil confronto concorrenziale non sembra percorrere i binari classicidella velocità, della capienza e della miniaturizzazione: qui le diffe-renze sono minime, o addirittura a vantaggio dei Netbook.È il lato dell’esperienza utente che marca il confine, simboleg-giato – concedeteci l’estremizzazione – dall’assenza/presen-za della tastiera. Il Tablet è aperto e sempre pronto a essere usa-to appoggiandolo su un tavolo come un foglio di carta o anche te-nendolo con una sola mano mentre con un paio di dita dell’altra sisfogliano le pagine di un e-book o si consulta un sito web. Il Tabletpuò diventare anche una console portatile e un navigatore, stabi-lendo con l’utente lo stesso rapporto fisico, prima ancora che fun-zionale. Insomma sembra la metafora di ciò che è “User friendly”,amichevole verso l’utente. Il Netbook, per contro, è capiente e po-tente, ha lo stesso sistema operativo di tutti gli altri computer e fa gi-rare lo stesso software: ovvero è il fratello minore di una famiglia dicomputer tradizionali, rassicurante, anche se un po’ datato. L’idea-le per chi lavora, si dirà, o almeno di chi non vuole sorprese e con-ta sull’affidabilità e forse, soprattutto, non sa rinunciare alle sue abi-tudini. Ma l’interfaccia intuitiva e immediata del Tablet attira l’occhioe le intenzioni anche del segmento di mercato professionale, men-tre i produttori cercano contemporaneamente di penetrarvi garan-tendo applicazioni dedicate e dialoganti con i pacchetti professio-nali più accreditati. La strada sembra quindi tracciata, almeno nellesue linee fondamentali, che per quanto riguarda il settore dell’infor-matica in mobilità presentano regole nuove e diverse da quelle delpassato. Capienza e potenza devono essere quelle sufficienti:la prima a conservare, se non brani musicali, almeno i docu-menti strettamente necessari; la seconda a far girare le appli-cazioni più utilizzate, perché al resto si accederà tramite i ser-vizi garantiti da internet, con collegamenti WiFi o di altro tipo.Il vero fattore di vantaggio competitivo marginale sarà l’immedia-tezza e la fluidità del suo uso. Rimane da capire quanto facilmenteil pubblico potrà adattarsi alla chiusura dei sistemi Tablet, che rap-presenta un’ipoteca piuttosto difficile da superare all’autonomia del-l’utente, e che configura i Tablet come gradevolissimi giardini recin-tati nei quali un utente con particolari esigenze d’indipendenza econtrollo può trovarsi in insopprimibile, claustrofobico disagio. ■

20 MILIONI DI UTENTI SMARTPHONE.Gli Italiani amano gli smartphone? Una ricerca Ipsos rive-

la che il 60% degli utenti lo utilizza ovunque: in casa, fuo-

ri, in ufficio; vi ascolta musica, effettua acquisti e ricerche.

••••

••••

••••

••••

19‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

obtorto collo

“Giù la testa”: chi l’avrebbe mai detto che il grande film di Sergio Leone (che proprio quest’anno compie 40 anni, assolutamente ben portati) avrebbe avuto anche un significato profetico? Eppure questo titolo esprime con mirabile sintesi la nostra condizione di lavoratori informatizzati, sempre a capo chino: su una tastiera, sul monitor di un portatile, su una spalla a stringere il telefono cellulare. E anche con i nuovi Tablet la musica noncambia. La nostra testa è sempre piegata in avanti a tendere i muscoli della schiena e del collo fino a contrarli per glispasmi. Sia che si appoggi il Tablet su una scrivania o su untavolo come un libro e sia che lo si usi tenendolo con unamano mentre con l’altra ne manipoliamo lo schermo per lesue varie funzioni, è col movimento in avanti della nostratesta che ci adattiamo alla visione dello schermo, facendodel nostro collo l’articolazione più usata e abusata, dopo, naturalmente, il polso destro mouse/trackpad-dipendente.Eppure dovremmo saperlo, perché gli ortopedici continuano a ripetercelo da anni, che questa è la postura più dannosa per la salute del nostro apparato scheletrico e muscolare e che basta veramente poco per evitarci di concludere una giornata di lavoro con i muscoli del colloe della schiena duri come canapi da ancoraggio!Banalmente, il primo rimedio è proprio essere consapevolidello stress al quale sottoponiamo i nostri muscoli, concedendo loro un po’ di riposo ogni tanto. La linea ideale migliore tra i nostri occhi e lo schermo del Tablet è quella orizzontale: se siamo in piedi, quindi, teniamolo alzato avanti a noi, se siamo seduti solleviamolocome un giornale, magari usando i pollici per azionarlo.

{ ›

FOTO: © Stacey Newman - istockphoto.com

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 19

Page 22: Buon lavoro Buffetti

20{ }tecnologia

FOTO: © david hills - istockphoto.com

Samsung Galaxy S II ›Il sistema operativo di Galaxy S II è la versione più recente di Android, la 2.3“Gingerbread”. Questo significa massima velocità e ricchezza di funzioni perun’esperienza completa sotto ogni punto di vista: multimediale, business, ludi-co e di comunicazione. Il nuovissimo processore Dual Core da 1.2 GHz, garan-tisce massima versatilità, tanta potenza e un consumo di batteria sotto con-trollo per gestire tutte le operazioni più impegnative del terminale. Galaxy S IInon scende a compromessi neppure in ambito fotografico e di videoripresa: gli8 Mpl della fotocamera lo rendono un prodotto di assoluto riferimento. Il nuo-vo display da 4,3’’ si pone ai vertici del mercato per dimensioni e qualità: latecnologia Super AMOLED Plus è un ulteriore miglioramento della tecnologiaOLED che garantisce non solo una definizione super e colori saturi e brillantima anche una sensibilità al tocco mai vista. Galaxy S II racchiude tutto que-sto e di più in 116 grammi di peso e in soli 8,49 mm di spessore.

Samsung Galaxy Tab 10.1 ›Il Tablet più sottile del mercato con uno spessore di soli 8,6 mm, è dotato della piattaforma Android™ 3.1 Honeycomb, in grado di garantire il migliore livello di Multi-Taskinge capacità di interazione e navigazione ancora più avanzate. Grazie al suo schermo da 10.1” WXGA TFT LCD, Galaxy Tab 10.1 offre immagini luminose e nitide, e con-sente di godersi i contenuti multimediali in compagnia. Inoltre, gli speaker Stereo Surround e il supporto per Adobe Flash® 10.2 permettono di elevare l'esperienza di utilizzodurante la navigazione Web e visualizzazione di video, film o videogiochi. Maggiore velocità di download in mobilità e tempi più brevi per il trasferimento dei dati, graziealla connettivita' Wi-Fi 802.11 a/b/g/n, la tecnologia Bluetooth e la velocità di rete fino a 21Mbps HSPA+. Il dispositivo e' dotato di una fotocamera posteriore da 3 Mpl (euna frontale da 2 Mpl) che garantisce registrazioni perfette e la visualizzazione di video a 1080p Full HD, per un'esperienza di intrattenimento superiore.

[ GT-P7500UWDITV ]

[ GT-I9100LKAITV ]

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 20

Page 23: Buon lavoro Buffetti

21‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

da buffetti: gli oggetti del momento!➼

21

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

Bookeen ›L’ebook reader è il dispositivo elettronico che rivoluziona il modo di dedicarsi alla lettura. Grazie alla tecnologia e-ink, di cui sono dotati i supporti, è possibile leggere como-damente in qualsiasi condizione luminosa senza il fastidioso “effetto riflesso”. Il dispositivo è in grado di contenere un’intera libreria digitale, fino a mille titoli, in un unico de-vice dalle dimensioni ridotte e dalle forme compatte. Parole d’ordine: portabilità e leggerezza!Bookeen, azienda francese specializzata della produzione di ebook reader, soddisfa le esigenze degli amanti della tecnologia rendendo stimolante e interessante ogni tipo dilettura. Per i più esigenti propone Cybook Orizon, il modello più sottile al mondo, che consente grazie al sistema Wi-Fi di scaricare direttamente i titoli preferiti dagli ebookstore online senza l’uso del Pc. Per una lettura più divertente e colorata è ideale la linea Cybook Opus che in sette differenti tonalità è l’ebook reader più leggero sul mercato.

[ 0124K0001-2-3-4 ]

Acer Aspire One D255 ›Questo netbook è ideale da utilizzare tutti i giorni anche in viaggio: si può la-vorare, giocare e rimanere in contatto più a lungo grazie alla batteria dalla du-rata di 8 ore, oltre a un processore Intel® Atom™ e uno schermo a retroillumi-nazione LED, che consumano meno energia. L'Aspire One D255 è estrema-mente sottile e molto leggero, quindi è facile da trasportare ovunque ci si troviper lavoro o per divertimento. Anche se dotato di dimensioni ultraportatili,questo netbook dispone di una tastiera standard con grandi tasti per una faci-le digitazione e di un ampio touchpad. Le opzioni di connettività multipla ten-gono in contatto con familiari, amici e colleghi. Si può abilitare la condivisio-ne ad alta velocità di file multimediali o di documenti utilizzando la tecnolo-gia Bluetooth® 3.0 + HS, e la connessione a Internet via Wi-Fi CERTIFIED™,Fast Ethernet. Inoltre con la webcam integrata Acer Crystal Eye e il microfonosi può video chattare con chiunque in qualsiasi parte del mondo.

[ LU.SFS0D.154 ]

MagInterni_inverno12_xxx 04/11/11 12:36 Pagina 21

Page 24: Buon lavoro Buffetti

22{ }organizzazione

FOTO: © Skip ODonnell - istockphoto.com

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:24 Pagina 22

Page 25: Buon lavoro Buffetti

ARCHIVIARECON METODO

Arriva un momento nella vita di ognuno di noi in cui la me-moria non ci aiuta più. Non è questione di età, sono moltissimii fattori che possono influenzare la nostra capacità di ricordare.Il nostro cervello entra in conflitto non si sa con cosa, magaricon se stesso: troppe cose da fare, un momento di forte stress,gesti compiuti con la testa e l’attenzione da un’altra parte... poiarriva una multa con penale che eravamo proprio sicuri di averpagato. Sì, ma la ricevuta dove l’abbiamo messa? Nel cassettodella scrivania? Non c’è. Forse allora nella ciotola del salone,insieme alle chiavi? Impossibile che sia finita nel secchio! E questo è niente. Immaginiamo cosa succederebbe in un uffi-cio, anche piccolo, se ognuno di noi affidasse alla propria me-moria il ricordo di dove ha messo le cose. Pratiche, bollette, pre-ventivi, contratti! Anche se viviamo in piena era digitale, abbia-mo sempre tanta carta importante da dover conservare e sal-vaguardare, integra e rintracciabile al momento opportuno. Enon solo. Anche se noi fossimo infallibili, e non lo siamo, nelriavvolgere il filo conduttore del nostro caos quotidiano, che co-sa succederebbe alla nostra prima assenza, quando un colle-ga dovesse, per ipotesi non troppo remota, entrare nei docu-menti che noi gestiamo gelosamente come un tesoro persona-le? Disastro! Il problema è che l’essere umano è così presun-tuoso da non voler mai delegare, per questo crea intorno a séun disordine che nessun altro può decifrare. Finché, appunto,non arriva quel momento (e tranquilli che arriva per tutti!). Cheinvidia, allora, per i più metodici, che si sono affidati a un effi-cace sistema di archiviazione. “Contratto del 25/11/96?” Ba-sta recuperare il faldone, da lì non sparisce nulla! Un tempo gli archivi erano un po’ tristi, “ministeriali”. Ma oggic’è l’imbarazzo della scelta tra colori, formati, materiali. I fal-doni per l’archiviazione sono addirittura diventati complemen-ti d’arredo, in bella mostra sugli scaffali della libreria. Stanno lì,che ci guardano con il loro rigore, e chi li utilizza sì che è infal-libile: ha tutto sotto controllo, archiviato per argomento e da-

ta, magari assegnando un colore ai diversi temi per una più ra-pida e agevole ricerca.Condividere i metodi di archiviazione è il segreto di un ufficiomoderno e organizzato. Abbandonare criteri soggettivi e deci-dere di usare le stesse procedure logiche, stabilendo dei codi-ci comuni, è la prima regola di un team, la base di una comu-nicazione fluida e priva di fraintendimenti. Compito facilitatoda una ricca offerta da parte del mercato, come si può vede-re dalla piccola classificazione che ci siamo divertiti a realizza-re, che non vuole essere esaustiva, ma semplicemente indica-tiva degli strumenti e dei mezzi più comuni che oggigiorno af-fiancano l’archiviazione digitale:

Gli Storici• Scatole in cartone ondulato, anti umidità, con chiusure a in-castro o coperchio, impilabili orizzontalmente o verticalmente; • Faldoni con lacci in stoffa, dal fascino un po’ retrò e dispo-nibili in vari dorsi.Gli Assidui• Raccoglitori con custodia nella più ampia gamma di colorie grafiche;• Cartelle ad anelli con buste a foratura universale;• Cartelle sospese da inserire negli appositi classificatori, co-lorate o con cavalierino porta etichetta.Gli Indispensabili• Buste e cartelline con apertura a elle, in plastica o cartonci-no nei più svariati colori;• Cartelline semplici a tre lembi;• Porta listini o display in plastica con buste saldate;• Cartelline con elastico;• Buste in polipropilene, lisce o goffrate.Gli Smisurati• Il tutto descritto qui sopra esiste anche nei formati extra lar-ge, per chi ha grandi progetti! ■

23

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

buonlavoroinverno 2012

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 23

Page 26: Buon lavoro Buffetti

24{ }organizzazione

Regi

stra

tori

Fullc

olor

[ 7806P.. ]

[ 7710EC.. ] Scat

ole

con

botto

ne B

asic

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 24

Page 27: Buon lavoro Buffetti

25

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

Port

alis

tini p

erso

naliz

zabi

li ›

[ 7687PC.. ]

[ 7191CZ.. ] Bust

e co

n zi

p in

ppl

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 25

Page 28: Buon lavoro Buffetti

26{ }in ufficio

“Ma come fa a far tutto?”: un film di succes-so, tratto dall’omonimo bestseller della britannicaAllison Pearson, che sorride sulle giornate intensee sulle spericolate acrobazie compiute da una don-na di oggi per condurre assieme e far marciare pa-rallelamente lavoro e famiglia. Una storia che po-trebbe avere come protagonisti una folla di noi,mogli, mariti e genitori, tante madri, ma anche tan-tissimi padri, che avrebbero da raccontare, forsecon altrettanto sofferto humor, le proprie vorticoseesperienze di vita quotidiana.Ritmi da rockstar, un’agenda di appuntamenti chenon avrebbe nulla da invidiare a quella di un mi-nistro degli esteri e un numero di chilometri gior-nalieri paragonabili a un tassista sono infatti diven-tati la norma nella società di oggi, traboccante di

pretese e di imperativi dai quali sembra impossibile sfuggire.In realtà una soluzione ci sarebbe, magari non disponibile proprio a tutti, ma spessonon presa neppure in considerazione da quanti invece potrebbero adottarla: il lavoroa tempo parziale. Immaginiamo molte e molti di voi reagire come se la soluzione pro-posta fosse quella di fare 6 al Superenalotto e scuotere la testa delusi e disillusi. Unoscetticismo giustificato dai numeri: in Italia, infatti, il part time è molto meno diffuso chenel resto d’Europa, essendo praticato solo dal 14% delle donne e dal 7,9% degli uo-mini. In Olanda, per fare un confronto, il numero di donne lavoratrici che hanno scel-to la giornata lavorativa dimezzata ha quasi raggiunto quello delle colleghe che lavo-rano a tempo pieno: il 48%. E gli uomini non sono poi molto lontani da queste per-centuali con il 39%. Cifre che non provengono da un altro pianeta, perché secondo lericerche condotte sul campo da Eurofound - ovvero la European Foundation for theImprovement of Living and Working Conditions, emanazione del Consiglio d’Europa,che, come dice il suo nome, si propone di migliorare le condizioni di vita e di lavorodei cittadini europei - si tratta di una linea tendenziale di sviluppo comune a tutto il con-tinente, che nei principali paese europei attualmente si attesta attorno a circa un quar-to delle lavoratrici donne e un quinto degli uomini. È per lo meno legittimo, quindi,avanzare il sospetto che ci sia qualche anomalia tutta italiana alla base di questa sot-toutilizzazione del part time nel nostro paese e che valga la pena parlarne. Anche per-ché le leggi italiane in materia sono in armonia con quelle europee e dunque i motividi questa distanza dal trend dei nostri paesi partner vanno ricercati altrove. Ad esem-pio nell’organizzazione del lavoro delle nostre aziende, che notoriamente non brilla perspunti innovativi e si abbandona ancora troppo spesso all’abitudine di valutare la pro-duttività di una persona, con tutto ciò che ne consegue, in termini di ore lavorate, ascapito degli effettivi risultati conseguiti. È augurabile che passi avanti nella cultura d’im-presa delle aziende italiane, rendano meno discriminatorio il lavoro part time, aiutan-done la diffusione. Forse l’ostacolo maggiore, però, è concretamente rappresentatodal differenziale di potere d’acquisto dei nostri salari e stipendi rispetto a quelli euro-pei: rinunciare a un quarto o alla metà del loro importo appare impensabile. Così l’ideaviene scartata in partenza, mentre andrebbero considerati i risparmi reali che si realiz-zerebbero, per non parlare della migliore qualità della vita, e il tutto andrebbe messoin conto per prendere una decisione ben ponderata. ■

AL LAVOROPART-TIMEcol

FOTO

: © iv

anas

tar -

isto

ckph

oto.

com

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 26

Page 29: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 27

Page 30: Buon lavoro Buffetti

28{ }salute e benessere

Per tentare un approccio metodico alla que-stione vale la pena dividere i lavoratori in duemacro-universi: coloro che consumano il pa-sto in ufficio, davanti al computer o in simil cu-cine e sale snack, e chi invece chiude il laptoped esce all’aria aperta. Per questi ultimi il mon-do fuori dall’ufficio è sempre più una giungla,e fretta e risparmio rischiano di far passare incavalleria diete e salute, in Italia come all’este-ro, tanto che perfino l’Unione Europea ha di-chiarato guerra alla pausa pranzo all’insegnadei grassi e dell’alimentazione sregolata. E halanciato in sei Paesi dell’Eurozona, tra cui an-che l’Italia, la campagna Food, ovvero FightingObesity through Offer and Demand. La mis-sion è quella di offrire, al più alto numero pos-

sibile di lavoratori, pasti bilanciati adatti a una pausa pranzo salutare, ma non per questo meno golosa. Per fare questo è stato messo incampo un partenariato tra una società leader nel settore dei buoni pasto come la Edenred e il marchio Ticket Restaurant. Per ora sono cin-quantaduemila i consumatori che hanno toccato con mano, e non solo, l’iniziativa, e ben cinquemila i ristoranti coinvolti nei sei Paesi. Sepoi nella lista su internet non trovate vicino al vostro posto di lavoro uno tra i mille bar, ristoranti e tavole calde che hanno già aderito a Fo-od, dovrete tenere duro, evitare grassi e non eccedere con il pane. Il tutto senza dilapidare tutto lo stipendio. Già, perché la questione eco-nomica ha un notevole peso sulle scelte, spesso sregolate, che accompagnano i nostri pranzi quotidiani. Soprattutto alla luce di un recente

Trovare un compromesso

tra praticità, poco tempo a disposizione, gusto,

salute e risparmio, rende la scelta

di come trascorrere la pausa pranzo

un’autentica corsa ad ostacoli.

PRANZOPAUSA

FOTO

: © D

NY59

- is

tock

phot

o.co

m

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 28

Page 31: Buon lavoro Buffetti

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

29

rapporto dell’Osservatorio nazionale di Adusbef e Federconsumatori, secon-do il quale i prezzi nei bar e nelle tavole calde sono schizzati in alto segnan-do, negli ultimi dieci anni, un aumento del 123% medio. Solo nel 2011 i li-stini hanno segnato un più 3% rispetto all’anno precedente. Mangiare fuori,secondo l’Osservatorio, può arrivare a costare anche 12 euro. E non per unmenù completo ma per un piatto di pasta, una macedonia, un caffè e l’ac-qua. Facendo un breve calcolo, si tratta di più di 250 euro al mese per lapausa pranzo. E non c’è espediente che tenga: ad aumentare sono state tut-te le voci del mangiar fuori, dai tradizionali tramezzini alla pizzetta rossa pas-sata dal corrispettivo di 0,77 euro del 2001 ai 2,30 del 2010. Aumenti dacapogiro anche per il classico piatto di pasta, passato dall’equivalente di 2,32euro a 5,80 euro. Ed è proprio l’Osservatorio a confermare la rivincita delpranzo al sacco e la tendenza a portarsi da casa uno snack o un pasto velo-ce da consumare in ufficio. Anche i buoni pasto, per esempio, complice il ridimensionamento del loropotere d’acquisto, sempre più spesso vengono usati per fare la spesa. “Au-menta la percentuale di chi si porta il cibo da casa e la cosiddetta schiscetta(il portavivande) viene vissuta con meno remore”, conferma Marilena Colus-si, esperta in tendenze e consumi alimentari e curatrice di Food Monitor. Co-sì il pranzo “diventa un momento di socializzazione con i colleghi, grazie an-che alla diffusione negli uffici di forni a microonde, frigoriferi e stanze comu-ni”. Bene dunque al pasto in ufficio, purché, ricordano esperti e nutrizionisti,non si mangi davanti al monitor. Da evitare per più di un motivo. Intanto non si stacca mentalmente dal con-testo, non comporta alcun movimento prima o dopo il pasto, ci fa mangia-re in maniera sincopata e rallenta la digestione. Con conseguente affatica-mento nelle successive ore di lavoro. “Restare incollati alla scrivania per l’in-tera giornata, anche durante la pausa pranzo, svuota di energie e riduce laproduttività anziché aumentarla”, sostiene tra l’altro Tony Schwartz, consu-lente e autore di libri su come tenere concentrati i dipendenti. Dello stessoparere anche Alllison Hemming, direttrice di un’agenzia di collocamento lon-dinese: “Per anni ho sempre pranzato in ufficio, poi ho capito che è delete-rio. Se vedo uno dei miei impiegati con un panino alla scrivania, lo esortoad andare a mangiarlo fuori, su una panchina. Sarà un caso - prosegue -ma da quando faccio così, gli affari vanno meglio”. E se poi proprio nonpotete fare a meno di mangiare davanti al pc, meglio fare qualche passodopo pranzo per sgranchire le gambe, e soprattutto tenere sempre a men-te che anche il pranzo alla scrivania prevede un galateo per evitare spiace-voli tensioni con i vicini di desk. Evitare, per esempio, di fare una serie digaffe descritte dalla ricerca pubblicata sul Wall Street Journal svolta dallasocietà di consulenza CareerBuilder, che disegna quattro categorie di colle-ghi poco educati durante la pausa pranzo. Da chi mangia cibi dai profumifortissimi ai colleghi rumorosi che adorano sgranocchiare con vigore, al di-sordinato che lascia in giro carte e avanzi fino all’invadente, che vuole as-saggiare tutti i piatti dei vicini di desk. Dunque, per mantenere cordiali rap-porti tra scrivanie, sarà meglio mantenere un basso profilo all’insegna del-la discrezione. Decisamente più chic. ■

ARRIVA LO STRESSOMETRO.Non è uno scherzo, ma un vero misuratore di stress da pc costruito alla Tokyo

Metropolitan University. Per ora è un semplice gadget, ma presto potrebbe es-

sere integrato nei mouse e trovare applicazioni anche in ambito domestico.

•••

E TU MANGI BENE?•••

oppure

PASTA

80 gr>

PESCE

150 gr>

CARNE

70-100 gr>

VERDURA COTTA O CRUDA

250 gr>

FRUTTA

no 1>

CAFFÉ

no 1I nostri consigli per un pranzo equilibrato.

>

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 29

Page 32: Buon lavoro Buffetti

30{ }per chi affitta

sulle locazioni di immobili abitativi

LA CEDOLA-RESECCA

La scorsa primavera ha portato con sé importanti novità fiscali per i locatori priva-ti. Tra marzo e giugno 2011, infatti, Governo e l'Agenzia delle Entrate hanno predi-sposto le norme per l'applicazione della cosiddetta "Cedolare secca" sui redditi dalocazione: un regime fiscale alternativo a quello tradizionale e che per alcuni puòrisultare conveniente adottare.

A decorrere dal periodo d’imposta 2011 i locatori (persone fisiche, proprietari o titolari di diritto reale di go-dimento) di immobili abitativi (e relative pertinenze) possono optare per la “cedolare secca”, che rappresentaun’imposta sostitutiva delle imposte dirette ed indirette (Irpef, imposta di registro ed imposta di bollo) applicate aicontratti di locazione in regime ordinario di tassazione.

FOTO

: © a

pple

uzr -

isto

ckph

oto.

com

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 30

Page 33: Buon lavoro Buffetti

31‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

buonlavoroinverno 2012

Ambito di applicazione della cedolare secca

Possono optare per la “cedolare secca” unicamente i locatori, persone fisiche, soggette ad Irpef, che percepiscono canoni di locazio-ne di immobili ad uso abitativo ed eventualmente, insieme all’immobile, le relative pertinenze. Quindi, affinché si possa optare per lacedolare secca i due requisiti dovranno coesistere.

4 anni + 4 di rinnovoautomatico tranne incasi particolari

Locazioni

a “canone

libero”

Durata

del contratto

canone

Le diverse tipologie di contratti di locazione ad oggi previste in Italia[ ›

3 anni + 2 di rinnovoautomatico (o + 3 pre-via intesa) tranne ca-si particolari

Locazioni

a “canone

concordato”

da 6 mesi a 3 anni +rinnovo automaticodello stesso periodo al-la prima scadenza (sal-vo disdetta)

Locazioni

a studenti

universitari

da 1 a 18 mesi

Locazioni

transitorie

(per esigenze

momentanee

dell’inquilino)

fino a 30 anni, secondo la libera contratta-zione tra le parti; se non specificato, la du-rata è un anno per gli immobili non arreda-ti e, per quelli arredati, il periodo per cui sipaga l’affitto

liberamente stabilitonella contrattazionetra proprietario e in-quilino.

Le persone fisiche che percepiscono redditi derivanti dalla locazionedi immobili ad uso abitativo non effettuate nell’esercizio dell’impre-sa arti e professioni. E più precisamente:

• il proprietario,• il titolare del diritto reale di godimento (es. superficie, enfiteusi,usufrutto), delle unità immobiliari ad uso abitativo.

• Le società di persone;• i soggetti IRES;• enti non commerciali.

Attenzione Per la società edile che effettui la locazione di un im-mobile abitativo (anche ai propri dipendenti) è esclusa dalla possi-bilità di optare per la cedolare secca.

tetto massimo stabilito in accordi territoriali tetto massimo stabili-to in accordi territo-riali o D.M., fino al20% superiore al ca-none “concordato”

liberamente stabilito nella contrattazione traproprietario e inquilino; gli immobili vincola-ti, o classificati in A/1, A/8 o A/9, possono es-sere affittati anche con il canone concordato

Locazioni completamente libere

(case vacanze di breve periodo,

box auto, case di lusso, ville, case

di interesse storico e artistico)

Soggetti che possono optare per la “cedolare secca” Soggetti esclusi dall’opzione

Rientrano nel regime della cedolare secca i contratti di locazione aven-ti ad oggetto:

• fabbricati censiti (o per i quali è stata presentata domanda di ac-catastamento) nel Catasto urbano quali fabbricati abitativi (catego-ria catastale A, esclusa A10).

Rimangono esclusi dall’opzione i contratti di locazione:

• relativi a fabbricati iscritti in categorie catastali diverse da quellecontrassegnate dalle sigle da A1 ad A9, ancorché abbiano i requisitiper poter essere iscritti in dette categorie;

• relativi a fabbricati accatastati come abitativi, ma di fatto utiliz-zati (anche solo promiscuamente) per altre finalità (ad es. ufficio onegozio);

• relativi a fabbricati situati all’estero, in quanto la tassazione seccasostituisce quella ordinariamente prevista per i redditi fondiari e nonquella riferita ai redditi diversi.

Immobili locati per i quali si può optare per la cedolare secca Immobili locati per i quali non si può optare per la cedolare secca

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 31

Page 34: Buon lavoro Buffetti

Locatore (persona fisica, proprietario o ti-tolare di diritto reale di godimento)

in caso di opzione

chi può optare?

• 21% per i contratti di locazione a canone “libero”• 19% per i contratti di locazione a canone “concordato”

aliquote “cedolare secca”

Immobili abitativi e relative pertinenze

per quali tipologie di immobili?

• Irpef e relative addizionali regionali e co-munali (ove presenti)

• Imposta di registro del 2% sul contrattodi locazione (la metà normalmente vieneaddebitata al locatario)

• Imposta di bollo

• Imposta di registro e di bollo per le riso-luzioni e proroghe del contratto

imposte sostituite

(vantaggi per il locatore)

• Il locatore non potrà operare l’aumentodel canone (inclusa variazione ISTAT)

• Per i contratti a canone “libero” il locato-re non potrà beneficiare della deduzioneforfettaria del 15% (prevista, invece, in regi-me ordinario)

• Per i contratti a canone “concordato” il lo-catore non potrà godere della deduzioneforfettaria del 15% e dell’ulteriore 30% (pre-viste in regime ordinario)

svantaggi per il locatore

SCHEMA RIEPILOGATIVO

32{ }per chi affitta

Le aliquote della cedolare secca e le imposte sostituite

Nel caso in cui il locatore possa optare per l’applicazione della “cedolare secca”, il canone annuo di locazione sarà soggetto a tassazione con leseguenti aliquote:

• 21% per i contratti di locazione a canone “libero”. Contratti così denominati in quanto il canone viene contrattato liberamente dalle parti;• 19% per i contratti di locazione a canone “concordato” relativi a immobili siti nei Comuni con carenze di disponibilità abitative ed in quelliad alta tensione abitativa.

Attenzione Nei casi in cui il locatore “opti” per il nuovo regime fiscale, non potrà più applicare al conduttore l’aumento del canone agganciato all’au-mento ISTAT (anche nel caso in cui sia previsto contrattualmente). Al riguardo, il locatore dovrà (è un obbligo e non una facoltà) darne informazio-ne, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, al conduttore.

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 32

Page 35: Buon lavoro Buffetti

L’acconto della “cedolare secca”

La cedolare secca deve essere versata separatamente dall’Irpef (con un apposito codice tributo), ma con le stesse modalità ed entro gli stessi ter-mini (quindi in acconto e a saldo).

Misura dell’acconto• dal periodo d’imposta 2012 sarà pari al 95% dell’imposta dovuta per l’annualità precedente con le medesime modalità viste sopra illustrate

Analisi economica della convenienza o meno ad optare alla “cedolare secca”

Per analizzare il vantaggio fiscale/economico del locatore bisogna comparare in primo luogo, ai fini degli scaglioni Irpef, il regime ordinario conquello previsto per la “cedolare secca”.

Dallo schema si evince che, ai fini Irpef, il locatore che sottoscrive contratti di locazione a canone “libero” dovrebbe avere un vantaggio fiscale/eco-nomico ad optare per la “cedolare secca” nel caso in cui lo stesso abbia un reddito superiore ad Euro 15.000.

Invece, nei casi in cui il locatore sottoscriva contratti di locazione a canone “concordato” dovrebbe avere convenienza ad optare per la “cedolaresecca” se il proprio reddito risulta superiore ad Euro 28.000.

Il calcolo dell’aliquota nasce tenendo conto della deduzione del 15% per i con-tratti a canone “libero” (esempio: 23x0,85)

Il calcolo dell’aliquota nasce tenendo conto della deduzione del 15% e dell’ul-teriore deduzione del 30% per i contratti a canone “concordato” (esempio:23x0,85; 19,55x0,7)

Comparazione carico fiscale IRPEF: regime ordinario e cedolare secca[ ›scaglioni irpef

Fino a 15.000

Da 15.000 a 28.000

Da 28.000 a 55.000

Da 55.000 a 75.000

Oltre 75.000

15,55%

22,95%

32,30%

34,85%

36,55%

21%

21%

21%

21%

21%

1,45%

-1,95%

-11,30%

-13,85%

-15,55%

13,68%

16,06%

22,61%

24,39%

25,58%

19%

19%

19%

19%

19%

5,32%

2,94%

-3,61%

-5,39%

-6,58%

contratti a canone “libero”

regime

ordinario*

cedolare

secca**

differenza regime

ordinario*

cedolare

secca**

differenza

contratti a canone “concordato”

33‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

*

**

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 33

Page 36: Buon lavoro Buffetti

CANONE LIBEROesempio 1

34{ }per chi affitta

Locatore residente a Padova con reddito di lavoro dipendente: Euro 32.000Canone “libero” annuale: Euro 8.000Addizionale regionale regime ordinario: 0,9%Imposta di registro regime ordinario: 2% sul canone annualeImposta di bollo su due copie: Euro 58,48 (4 marche da bollo)ISTAT in caso di regime ordinario aumento canone del 2%Cedolare secca canone “libero”: 21%

Calcolo della cedolare secca

8.000 x 21% = Euro 1.680Optando per la “cedolare secca” il locatore percepirà un canone annuo netto pari ad Euro 6.320 (dato dalla differenza traEuro 8.000 ed Euro 1.680)

Calcolo tassazione in regime ordinario

Considerato che il locatore ha un reddito complessivo superiore ad Euro 28.000 il cumulo sarà soggetto all’aliquota del 38%dalla quale sarà decurtata la percentuale del 15%.Scomputando il 15% si avrà un’aliquota marginale pari al 32,30%. Inoltre, senza cedolare secca il canone di locazione sarà au-mentato del coefficiente ISTAT del 2% (quindi, Euro 8.000 * 102% = Euro 8.160).

Sulla base di quanto sopra la tassazione del canone sarà pari:Euro 8.160 * 32,30% = Euro 2.635,68

In regime ordinario vi sarà anche l’imposta di registro del 2% sul canone annuale (di cui la metà nella generalità dei casi vie-ne addebitata al locatario, quindi, in capo al locatore rimane unicamente l’1%):Euro 8.160 * 1% = Euro 81,60

In regime ordinario vi sarà anche l’addizionale regionale (nel caso prospettato non vi sono anche quelle comunali da consi-derare se vi fossero)0,9% * (8.160 * 85%) = Euro 62,42

Quindi in regime ordinario il locatore percepirà un canone annuo netto pari ad Euro 5.321,82 (dato dalla differenza traEuro 8.160 -Euro 2.635,68 – Euro 81,60 – Euro 62,42 – Euro 58,48 – imp. bollo -).

Sulla base dell’esempio effettuato si nota che per un reddito superiore ad Euro 28.000 (nonché un reddito superiore adEuro 15.000), nella generalità dei casi, in caso di canone “libero”, conviene la “cedolare secca” (infatti, nell’esempio fattocon la “cedolare secca” il locatore percepisce un canone netto pari ad Euro 6.320 contro un canone netto in regime ordi-nario pari ad Euro 5.321,82).

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 34

Page 37: Buon lavoro Buffetti

Prendendo a riferimento i dati dell’esempio precedente analizziamo la convenienza o meno ad optare alla “cedolare secca” inpresenza di contratto di locazione a canone “concordato”

Calcolo della cedolare secca

8.000 x 19% = Euro 1.520Optando per la “cedolare secca” il locatore percepirà un canone annuo netto pari ad Euro 6.480 (dato dalla differenza traEuro 8.000 ed Euro 1.520)

Calcolo tassazione in regime ordinario

Considerato che il locatore ha un reddito complessivo superiore ad Euro 28.000 il cumulo sarà soggetto all’aliquota del 38%dalla quale sarà decurtata la percentuale del 15% e l’ulteriore del 30%.Scomputando il 15% e l’ulteriore deduzione del 30% si avrà un’aliquota marginale pari al 22,61%. Inoltre, senza cedolare sec-ca il canone di locazione sarà aumentato del coefficiente ISTAT del 2% (quindi, Euro 8.000 * 102% = Euro 8.160).

Sulla base di quanto sopra la tassazione del canone sarà pari:Euro 8.160 * 22,61% = Euro 1.844,97

In regime ordinario vi sarà anche l’imposta di registro del 2% sul canone annuale (di cui la metà nella generalità dei casi vie-ne addebitata al locatario, quindi, in capo al locatore rimane unicamente l’1%):Euro 8.160 * 1% = Euro 81,60

In regime ordinario vi sarà anche l’addizionale regionale (nel caso prospettato non vi sono anche quelle comunali da consi-derare se vi fossero)0,9% * (8.160 * 85%) = Euro 62,42

Quindi in regime ordinario il locatore percepirà un canone annuo netto pari ad Euro 6.112,52 (dato dalla differenza traEuro 8.160 -Euro 1.844,97 – Euro 81,60 – Euro 62,42 – Euro 58,48 – imp. bollo -).

Sulla base dell’esempio effettuato si nota che per un reddito superiore ad Euro 28.000, nella generalità dei casi, in caso dicanone “concordato”, conviene la “cedolare secca” (infatti, nell’esempio fatto con la “cedolare secca” il locatore percepisceun canone netto pari ad Euro 6.480 contro un canone netto in regime ordinario pari ad Euro 6.112,52).

35‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

CANONE CONCORDATOesempio 2

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 35

Page 38: Buon lavoro Buffetti

La globalizzazione, l’interna-zionalizzazione e l’apertura di nuo-vi mercati impongono sia una di-mensione sempre maggiore del-l’impresa italiana che un paralle-lo aumento della competitività edell’innovazione: fattori questi chepresuppongono nuove e diverseforme di organizzazione nelle qua-li le Reti d’impresa rivestono unruolo centrale e determinante.

Il Contratto di rete, inserito nell’articolo 42, comma 2-bis della legge 30 luglio 2010,n. 122, rappresenta oggi lo strumento giuridico maggiormente idoneo con il quale piùimprenditori si aggregano con il vantaggio di mantenere le singole aziende distinte eindipendenti, ma coordinate tra di loro, per perseguire lo scopo comune di accrescerela propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Il tentativo del le-gislatore appare dunque quello di creare un’aggregazione flessibile e snella che rispet-ti l’individualità dell’imprenditore e nello stesso tempo consenta di integrare risorse,energie e progettualità, offrendo a tutte le piccole imprese, ovunque ubicate nel territo-rio, quell’opportunità di crescita e quel surplus tipico della grande impresa. Ne parliamo con Fulvio D’Alvia direttore di RetImpresa. RetImpresa è un’Associa-zione nata il 28.10.2009 che, nel quadro degli scopi istituzionali di Confindustria, sipone quale sede di coordinamento e sviluppo al servizio degli associati con particola-re riferimento alle reti d’impresa.I soci di RetImpresa sono le Organizzazioni confindustriali, le Associazioni territoriali,le Confindustrie regionali, le Associazioni nazionali di categoria e le Federazioni; pos-sono aderire, inoltre, in qualità di aggregati, reti di impresa, enti, associazioni e orga-

36{ }l’intervista

RETI

“LAUDATO INGENTIA RURA, EXIGUUM COLITO”(Loda i campi grandi, ma coltivane uno piccolo)

Marco Porcio Catone detto il Censore

IMPRESAd’

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:37 Pagina 36

Page 39: Buon lavoro Buffetti

nismi che operano per la promozione e la tutela di interessi omoge-nei o contigui a quelli di RetImpresa.A oggi RetImpresa associa 59 soci effettivi (39 Associazioni Territo-riali, 10 Confindustrie regionali, due Associazioni nazionali di cate-goria, 8 Federazioni di settore), e 2 soci aggregati (Reti d'Impresa).Gli obiettivi prioritari di RetImpresa sono:• Assistere i propri soci sugli interessi da rappresentare presso lesedi istituzionali (in vista di sviluppi sul piano legislativo relativi afinanziamenti, agevolazioni...).• Organizzare eventi, convegni e workshop per sensibilizzare gliimprenditori.• Fornire una formazione specifica ai funzionari del sistema.• Elaborare studi, ricerche e sviluppare progetti specifici sui temi diinteresse degli associati.

Nonostante la proverbiale diffidenza dei piccoli imprenditoriverso nuove forme di aggregazione, ritiene che l’istituto dellaRete possa veramente divenire un punto di forza ed offrire unaconcreta opportunità di crescita nel frammentato e variegatoarcipelago delle imprese italiane di modeste dimensioni, capa-ce di cambiare la mentalità e la fisionomia del nostro appara-to produttivo?fulvio d’alvia ›Dall’esperienza che ho maturato confrontando-mi con numerosi imprenditori interessati al tema e appartenenti a di-verse realtà imprenditoriali del territorio, ho constatato che sono prin-cipalmente due i fattori che rendono il contratto di rete uno strumen-

37‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

to attrattivo per le imprese: da un lato la possibilità di condividererisorse, best practices e capacità innovative per la realizzazione diprogetti specifici e dall’altro, l’opportunità di fare tutto questo con-tinuando a mantenere la propria indipendenza e autonomia nellagestione della propria impresa. In certi casi è difficile cambiare men-talità e concezione del lavoro, è per questo motivo che Confindu-stria, attraverso la sua agenzia RetImpresa (www.retimpresa.it), starealizzando una campagna di diffusione e approfondimento sul te-ma delle aggregazioni e del lavoro in rete. Sono stati già realizzatiun centinaio tra convegni, incontri e seminari, e molti altri sono incantiere per i prossimi mesi.

FOTO: © luminis - istockphoto.com

buonlavoroinverno 2012

MagInterni_inverno12_xxx 04/11/11 12:36 Pagina 37

Page 40: Buon lavoro Buffetti

fulvio d’alvia › Sicuramente il Governo ha cercato di supportare e favorire lacollaborazione alla rete dotandola di un istituto giuridico ad hoc: “il contratto direte”, consegnando di fatto agli imprenditori uno strumento supplementare rispet-to a quelli tradizionali per poter instaurare nuove collaborazioni e tipologie di ag-gregazione. A questo strumento è poi seguita un’iniziativa di carattere fiscale chemette a disposizione 20 milioni di euro nel primo anno e 14 milioni l’anno per ilbiennio successivo, con l’obbiettivo di spingere gli imprenditori a investire nella re-te per farla crescere e rafforzarla. Nel primo anno di applicazione sono pervenuterichieste per un ammontare complessivo pari a 26 milioni. Conseguentemente l’in-tensità di aiuto è pari al 75% di quanto richiesto. Nella previsione di un aumentosensibile del numero dei contratti di rete (il numero è raddoppiato negli ultimi 3mesi), le risorse messe a disposizione per i prossimi 2 anni appaiono scarse rispet-to alla portata del fenomeno.Bisognerebbe aumentare la disponibilità finanziaria per questa misura fiscale e af-fiancare iniziative di semplificazione sostanziali che rendano più agevole il rappor-to tra reti e Pubblica Amministrazione.

fulvio d’alvia › Se pur con una certa inerzia iniziale, il sistema bancario sta co-minciando a costruire modelli e strumenti appositi per le reti. Noi come RetImpre-sa abbiamo sviluppato in questi mesi accordi con grandi gruppi del calibro di Uni-credit, BNL e Barclays Italia. Altri primari istituti si stanno attivando nella medesi-ma direzione. Il nostro obiettivo è stato da subito quello di spingere le banche acomprendere e valutare i vantaggi che il lavoro in rete poteva portare sia alle im-prese che alle banche stesse. Grazie a queste intese, infatti, si facilita l’accesso al credito e si migliora il ratingper le singole imprese che costituiscono la rete, ma si consente anche alla bancadi conoscere meglio l’impresa e di approfondire con lei i programmi che si inten-dono realizzare attraverso la rete.

fulvio d’alvia ›Certamente sì, le reti per la loro stessa natura sono votate al-l’espansione. Il superamento dei confini territoriali, regionali e nazionali è una pre-rogativa insita nell’idea stessa di rete. Anche l’Unione Europea ha manifestato uninteresse verso questa nuova forma di aggregazione e sta ora portando la sua at-tenzione sui network d’impresa.Per questo motivo sarà molto importante proseguire il lavoro di sensibilizzazione perpermettere alle reti d’impresa di intraprendere un percorso che porti, in un futuro nontroppo lontano, alla nascita di reti sovranazionali.

38{ }l’intervista

In un momento di crisi come l’attuale nel quale, da un lato, l’Unione Europea ciobbliga ad un maggior rigore nei conti pubblici e, dall’altro, si avverte l’esigen-za di un vigoroso rilancio della produzione edello sviluppo dell’Azienda Italia, ritiene suf-ficienti le risorse finanziarie e gli aiuti pubbli-ci introdotti con la Legge n.122/2010 in temadi defiscalizzazione degli utili delle impreseappartenenti ad una rete o pensa invece che loStato e le Regioni debbano intervenire con piùenergia e determinazione per sostenere que-sto nuovo modello imprenditoriale?

Lei ritiene che il sistema bancario sia adeguatamente attrezzato per raccoglie-re la sfida delle Reti di Imprese, attraverso la concessione di un rating più favo-revole alle aziende aggregate sulla base di unconcreto Programma di Rete?

Ritiene che le Reti di Impresa abbiano in prospettiva la capacità intrinseca diinnescare un vero processo di internazionalizzazione e trovare propri ampi spa-zi di mercato nell’Unione Europea?

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 38

Page 41: Buon lavoro Buffetti

“le reti d’impresa”

D. Favretti, G. De Rossi, G. Penitenti, R. Nunzia, V. Ermocida,

euro 18,00 - Collana Società

Ecco uno strumento pratico e di facile comprensione per cogliere tutte le opportunità

per “fare rete”, dall’ipotesi normativa fino alle modalità attuative. In particolare, il testo si

sofferma a descrivere le caratteristiche di una“rete d’impresa”, i vantaggi di aggregarsi,

gli adempimenti da compiere e, ancora, qualiagevolazioni fiscali si possono ottenere.

Una lettura di grande attualità per professionisti,aziende e consulenti!

fulvio d’alvia ›Quella sulle reti d'impresa è una normativa innovativa, che, pervenire incontro alle esigenze delle imprese, ha creato uno strumento snello e flessibi-le. Proprio perchè introdotta così di recente, alcuni aspetti sono in via di definizione,ma sicuramente con il tempo assumeranno contorni più netti.L'informazione è dunque condizione necessaria per un corretto sviluppo della culturadell'aggregazione in rete, e per questo stiamo lavorando molto come RetImpresa. Il nostro sito ( www.retimpresa.it ) viene quotidianamente aggiornato sulle ultime novi-tà relative alle reti. In questi giorni sta partendo la terza edizione della Scuola di Alta Formazione per i Ma-nager di rete, realizzata in collaborazione con l'Università LUISS, che costituisce un'op-portunità per la creazione di nuove figure professionali che possano interfacciarsi consuccesso con questo nuovo strumento. Inoltre, con le Associazioni regionali e territo-riali di Confindustria e con altri enti (CCIAA, Università, etc) stiamo lavorando intensa-mente per promuovere eventi informativi, seminari e convegni sul territorio, in manie-ra tale da raggiungere un pubblico sempre più vasto. ■

Da ultimo, riallacciandoci alla campagna di diffusione e di approfondimento svol-ta da Confindustria sul tema delle Reti, volevamo porre l’accento sulla necessitàdi incrementare la conoscenza delle nuove op-portunità offerte ai piccoli imprenditori che siaggregano in Rete: non ritiene infatti che la nuo-va e complessa normativa, peraltro in continuaevoluzione, possa disorientare la piccola im-presa e che, per una duratura e convinta aggre-gazione, sia necessario colmare il bisogno in-formativo e culturale teso ad ottenere una sem-pre maggiore divulgazione del nuovo Istituto?

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

39

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:25 Pagina 39

Page 42: Buon lavoro Buffetti

40{ }

Erano i primi giorni di Gennaio del 2002 e facevamo la fila agli sportelli dellanostra banca per ritirare gli euro. Il primo impatto, bisogna confessarlo, fu deluden-te, almeno rispetto alla curiosità e alle aspettative, troppo grandi tanto la prima quan-to le seconde. Consegnammo al cassiere 25.000 lire (“venticinquemila lire”: un belsuono tondo), e ricevemmo in cambio una bustina di cellophane contenente 12,91euro (dodici/91) in moneta: onestamente ci sembrarono pochi. Tra l’altro, probabil-mente pagammo anche la bustina, perché al cambio di 1.936,27 lire a euro, il con-to non tornava. E il conto lo facemmo tutti, perché tutti avevamo una calcolatrice az-zurra che automaticamente convertiva una cifra da lire a euro e viceversa, per chiebbe la pazienza di usarla. E improvvisamente ritornò di moda regalare portamone-te, per i romantici, e portafogli di grandi dimensioni, per gli ottimisti, adatti agli ap-pariscenti tagli grandi di euro in carta che superavano la modestia delle dimensionidelle lire in banconote. Poi si incominciò a collezionare gli spiccioli coniati negli al-

nel portafoglio

L’EURO ANNI DOPOdieci

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 40

Page 43: Buon lavoro Buffetti

tri paesi dell’area Euro, che affluivano portati dai turisti, di casa oin trasferta. Avevamo nelle mani un piccolo viaggio nella cultura dialtri paesi, dal quale, tutto sommato, noi italiani uscivamo megliodi altri. Praticamente da subito odiammo i centesimi, minuscoli com-plici dell’ipocrisia dei prezzi “virgola-novantanove”, e pronti a per-dersi in qualsiasi tasca o borsa, ma purtroppo non altrettanto rapi-damente ne afferrammo il valore reale, che per ogni centesimo equi-valeva a 20 lire. Ci sono baristi che ancora si commuovono ricor-dando i giorni in cui sul bancone rimanevano mance da 50 cente-simi: praticamente il prezzo del caffè.E qui finiscono bruscamente i ricordi nostalgici e cominciano quel-li pratici. Alla decisione di dotarsi di una moneta unica, l’UnioneEuropea giunse dopo un lungo dibattito sui pro e sui contro. Il van-

taggio più evidente che l’euro poteva portare con sé era quello dirimuovere il costo connesso al cambio delle valute, consentendocosì teoricamente alle aziende e agli individui di intraprendere ini-ziative economiche altrimenti non redditizie. Per i consumatori, lebanche della zona euro avrebbero dovuto applicare alle operazio-ni dei cittadini dei paesi membri lo stesso costo dei pagamenti elet-tronici (ad esempio, carte di credito, carte di debito e prelievi ban-comat) delle operazioni nazionali.Una valuta unica avrebbe anche rimosso i rischi di cambio che com-portano costi e incertezze supplementari per le imprese e gli indivi-dui che investono o commerciano fuori dai loro confini nazionali.Le aziende che dovevano affrontare questo rischio con l’euro nonavrebbero avuto più la necessità di sostenerne anche l’eventuale

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

41buonlavoroinverno 2012

FOTO: © Patryk Kosmider - istockphoto.com

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 41

Page 44: Buon lavoro Buffetti

oneroso costo: un vantaggio particolarmente rilevante per i paesicome l’Italia, con la nostra lira che aveva l’abitudine a oscillare unpo’ troppo. I mercati finanziari del continente europeo acquisironoquindi molta più liquidità e flessibilità rispetto al passato, anche per-ché la riduzione dei costi delle transazioni tra nazioni permetteva al-le grandi imprese ban-carie di fornire unagamma più ampia diservizi e di essere piùcompetitive tanto al-l'interno quanto all'ester-no della zona euro. Unbeneficio di cui ha go-duto anche l’Italia invirtù del fatto che i no-stri Buoni del Tesoropotevano essere collo-cati sul mercato a tas-si di interesse molto piùcontenuti dei tempi an-te-euro. Se questi era-no alcuni dei più im-mediati aspetti positivi,un altro, molto meno desiderabile, iniziò a preoccupare noi italianiin modo sempre crescente: l’aumento dei prezzi. Il primo effetto ne-gativo dell’introduzione dell’euro che tutti avvertimmo fu la tenden-za all’arrotondamento: i beni di più largo consumo, quelli che ma-gari costano meno ma che costituiscono la parte maggiore della no-stra spesa mensile, subirono un arrotondamento per eccesso. In mol-ti casi si trattava di pochi centesimi, in altri gli aumenti furono piùpercepiti che reali: certo è che le aspettative di crescita dei prezzi simoltiplicarono e l’impossibilità materiale di effettuare i controlli a tap-peto che sarebbero stati necessari fece il resto. Oggi un interessan-te rapporto dell’associazione di consumatori Altroconsumo ha fattoil punto di questo fenomeno mettendo a confronto un loro studiocondotto nel 2001, ovvero prima dell’entrata in circolazione dell’eu-ro, con una rilevazione di dieci anni dopo. In questo stesso periododi tempo l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, certifica un aumentopercentuale del livello medio dei prezzi del 21%, contro una cresci-ta del reddito disponibile del 14%: ovvero una perdita di potere diacquisto degli italiani pari alla differenza, il 7%. Tale circostanza dasola è sufficiente a spiegare perché in questo arco decennale noi ita-liani siamo diventati così sensibili all’aumento dell’inflazione, che pu-re non è stato uniforme né, tanto meno, esclusivamente imputabileall’euro. Pensiamo ad esempio alla crisi dei cereali che ha colpito ilmercato globale nel 2008 facendone gonfiare a dismisura il prezzoche fino ad allora aveva viaggiato in linea con l’inflazione media. A

crisi conclusa, i prezzi di beni come pane e pasta non sono tornatiai livelli precedenti, ma al contrario sono rimasti praticamente fermia quelli dell’impennata e oggi superano del 33% l’inflazione media.Altri beni e servizi hanno risentito dell’aumento del prezzo dei carbu-ranti, come il costo del gas (+34%) e dell’elettricità (+24%). Altri, in-vece, scontano le tradizionali e irrimediabilmente irrisolte inefficienzedel nostro sistema: pensiamo all’acqua (+52%) e alla raccolta dei ri-fiuti (+33%). Per contro i prezzi di altri beni, in particolare nell’elettro-nica, sono letteralmente crollati per effetto del progresso tecnologi-co: telefonini -73%, computer -64%, macchine fotografiche -41%.Oggi è la cosiddetta crisi dei “debiti sovrani”, i debiti pubblici deglistati nazionali, a minacciare i prossimi compleanni dell’euro più chel’inflazione: anche se è vero che i due fenomeni sono collegati traloro. Altrettanto vero è che le incognite insite in una possibile finedella moneta unica spaventano molto i governi dei paesi europei:viviamo in un Mondo dove i legami sono stretti e i possibili effettidomino diventano negative certezze. Anche se a volte sembriamonon accorgercene o guardiamo da un’altra parte la solidarietà re-ciproca non è una scelta, ma una necessità. Così, sarà forse meri-to del tanto contestato euro, se alla fine l’Europa maturerà una co-scienza comune un po’ più forte, un po’ più profonda e certi egoi-smi nazionali perderanno le proprie radici. Se così sarà, e ce lo au-guriamo, chissà che non cominceremo a guardare con simpatiaanche le piccole monetine da un centesimo. ■

In dieci anni di euro gli italiani sono diventati più poveri con una crescita media

dei prezzi del 21% e una perdita di potere d’acquisto del 7%.

Sono saliti acqua, gas, elettricità, trasporti (nonostante le offerte low-cost),

istruzione secondaria, giornali, farina e altri cereali.

In calo, invece, i prodotti farmaceutici e quelli tecnologici, dalle macchine

fotografiche ai pc fino ai telefoni cellulari.

42{ }nel portafoglio

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 42

Page 45: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 43

Page 46: Buon lavoro Buffetti

Sempre più aziende, soprattutto quelle con un no-tevole numero di impiegati, sono interessate a investi-re nella formazione di manager e dipendenti. Non so-lo sul piano delle competenze tecniche di settore, maanche con l’obiettivo di accrescere le capacità di rea-

zione del personale davanti alle sfide. Al punto che il cosiddetto coaching, termine mu-tuato dal mondo dello sport ma ormai di uso comune anche nell’universo aziendaleper indicare un training personalizzato volto a raggiungere un determinato obiettivo,scopre nuove frontiere. E sempre più tende a distinguere i percorsi di coaching collet-tivo, che tendono a sviluppare capacità collaborative e di ascolto, da quelli individua-li, maggiormente orientati ad aumentare la consapevolezza delle proprie capacità ela sicurezza di poter emergere nel proprio contesto professionale. Un trend che trovaconferma anche nel successo di alcuni istituti, come il britannico Newcastle College,al cui corso di diploma di coaching, nei primi quattro anni di attività, si sono iscritti ben15mila studenti. Del resto secondo il Chartered Institute britannico, il 51% delle impre-se inglesi considera il coaching un elemento centrale all’interno della propria strategiaaziendale e ben il 90% dichiara di utilizzarlo in azienda. Dati confermati anche dallaricerca del 2011 dell’agenzia britannica AQ Research, secondo la quale l’80% deglienti campionati ha usato questo metodo in azienda, con picchi del 90% nelle impre-se con oltre 2000 dipendenti. Le attività utilizzate nel coaching per raggiungere lo scopo sono molte e diverse. Fattosta che ultimamente si ricorre sempre più spesso a veri e propri giochi come, per esem-pio, le cosiddette “Cene con delitto”. Di fatto si partecipa in gruppo a una cena checulmina con un (finto) delitto e conseguenti indagini investigative. Lo scopo, evidente-mente, è trovare l’assassino prima degli altri. Si tratta di un tipo di esperienza che siadatta benissimo ai percorsi di training collettivo, per esempio dividendo i partecipan-ti in diverse squadre e puntando molto sulla collaborazione reciproca, ma anche alcoaching individuale che in questo caso tende a far leva sulla competizione in vistadella vittoria finale. Per avere un’idea della varietà di attività tra il ludico e lo sportivoutilizzate con successo come tappe di un percorso di coaching, basterà nominarne unpaio, molto diverse tra loro. Il Team sailing, ovvero l’avventura in barca a vela che par-te dall’analogia barca/azienda, per esempio è molto utilizzata sia per la formazionedi manager che per il training collettivo. Mentre per una prova tutta individuale chesappia tirare fuori tutte le risorse del singolo si può optare per un’adrenalinica corsasu un circuito di go-kart, ideale per testare il sangue freddo dell’allievo. ■

44{ }formazione

➼TRA LE TECNICHE DI

TEAM BUILDING,

QUESTA È QUELLA CHE MAGGIORMENTE

SI FOCALIZZA SULLA

FORMAZIONE DEL SINGOLO

LA PARTE PER IL TUTTO, INSOMMA,

CON UN TREND IN FORTE

CRESCITA

INGCOACH

buonlavoroinverno 2012

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 44

Page 47: Buon lavoro Buffetti

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 45

Page 48: Buon lavoro Buffetti

1

20

23 24 25

21

27 28 29

31 32

37 38

34 35

45

41

49

53

30

26

22

33

36

42

39

50

46

43

51

55

47

54

57

40

44

48

52

56

2 3 4 65 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

46{ }playground

0rizzontali

1. Scompongono i raggi luminosi - 12. Assiste al parto - 20. Una stupenda zona della Liguria - 21. Il meglio a cui si tende - 22. Le iniziali di Leon-cavallo - 23. Lo indicano le norme - 24. Un evangelista - 25. La Sibilla scrittrice - 26. Il terzo figlio di Adamo - 27. La sigla di Salerno - 28. Cam-biata, modificata - 29. Il soffiare del vento - 30. Un attore che non parla - 31. L'acquolina in bocca - 32. Si pronuncia dal pulpito - 33. Alain, atto-re interprete del bel Tancredi ne "il Gattopardo" - 34. Lo spirito del male - 35. Un ballo caraibico - 36. Anna, sfortunata moglie di Enrico VIII -37. Non soggetti a tirannide - 38. Il De Laurentiis produttore cinematografico e Presidente del Napoli - 39. Una signorina del Settecento - 40. Sen-tire, ascoltare - 41. Ha come capitale Tirana - 42. Si guarda sparando - 44. John, famoso campione di Wrestling e attore - 45. Sporca, lurida -46. Lunga serie di preghiere - 47. La sigla di Brindisi - 48. Istituto per il Commercio Estero - 49. Il più importante affluente del Danubio - 50. La lin-gua di Cesare - 51. Il cortile di una casa colonica - 52. Preposizione propria - 53. La penisola con Lecce - 54. I cantastorie medioevali - 56. Un'eru-zione epidermica - 57. È frequentata dagli studenti lavoratori.

Verticali

1. Pretesti - 2. È bagnata dall'Arno - 3. Un Brian musicista - 4. Terzo Quarto - 5. Seppellire al cimitero - 6. I cittadini di Rieti - 7. Tra settima e no-na - 8. Una Monica conduttrice televisiva - 9. Sacro Monte del Monferrato, sede dell’omonimo Santuario - 10. Metallo prezioso - 11. La sigla diPescara - 12. Solerte nel lavoro - 13. Bizzarro, inusuale - 14. Copricapi papali - 15. Una consonante nasale - 16. Un possessivo - 17. La sigla diRoma - 18. La città del torrone - 19. È unita ad Amburgo - 21. La città delle Olimpiadi - 25. La casa motociclistica che lanciò Valentino Rossi -26. Seguiva Bacco su un asino - 28. La città dei Sassi - 29. Il Se del chimico - 30. La fa la squadra svogliata - 31. Le rapirono i romani - 32. Unseghetto del falegname - 33. La tonalità della quinta sinfonia di Beethoven - 34. Una carrozzina per moto - 35. Ragazza immagine della discote-ca - 36. Un mare dell'Artico -37. Pulito, brillante - 38. Una Edmonda attrice di teatro e cantante - 39. La indossano i militari - 41. Musicò FràDiavolo - 42. L'albergo sull'autostrada - 43. Le Alpi del Monte Bianco - 45. L'altopiano calabrese - 46. Lo era Brontolo - 47. Il nome di Clinton,già Presidente degli Stati Uniti d'America - 49. Tomografia Assiale Computerizzata - 50. La moneta della Romania - 51. Un organo del volo - 53. Si usaper confermare - 54. Le iniziali della Curie, scienziata vincitrice di due premi Nobel - 55. Il serial che rese famoso George Clooney.

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 46

Page 49: Buon lavoro Buffetti

47‹

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

••••

SOLUZIONI.La soluzione dei giochi è disponibile

sul nostro sito: www.buffetti.it

Sudoku

Scopo del gioco è riempire le caselle vuote con numeri da 1 a 9, in modo che in ognuna delle 9 righe, colonne e riquadri siano presenti tuttele cifre da 1 a 9, senza ripetizioni.

Parole intrecciate

8

6

5

8

2

1 9

3

6

5 9 4

7

5

14

24 8

2 5

9 1 8

2 8 3

5 7

9 1

6

4 37

3

6

7 6

3 67

2

8

9

1

26

4

3

1 6

5

4 9

91

8

7

➔m

edio

➔di

ffici

le

A

D

E

L

L

E

V

E

R

N

I

C

E

O

E

V

E

T

R

O

G

R

A

F

I

C

O

F

L

Z

P

U

N

T

A

A

S

C

A

L

P

E

L

L

O

A

M

T

E

U

I

T

I

E

L

U

R

U

E

E

I

A

D

N

O

T

A

T

N

U

P

O

O

T

D

N

R

A

I

U

T

B

E

I

M

E

T

R

S

I

T

C

N

F

D

E

I

T

F

O

R

A

E

A

V

M

A

G

O

A

F

L

N

R

C

M

I

S

P

O

A

T

A

T

C

F

O

I

E

O

A

Z

C

G

T

K

O

V

T

S

U

B

S

P

L

N

N

E

N

T

E

R

A

A

O

B

O

A

U

O

E

E

N

I

A

R

E

L

R

P

C

S

T

S

R

N

D

T

K

R

J

Y

U

T

I

M

S

N

X

O

T

I

E

R

T

R

O

T

A

N

I

M

U

L

U

E

V

A

A

Z

F

B

A

H

U

N

I

P

R

O

K

E

Y

M

F

BuffettiEvidenziatoreFluorescente

LavagnaLuminatorLumocolorMarcatore

MarkingPaintmaker

PastelloPermanente

PuntaascalpelloPuntasintetica

PuntatondaSca

StabilobossSuperfineTrattofine

TrattovideoUniposca

UniprokeyVelledaVernice

Vetrografico

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 47

Page 50: Buon lavoro Buffetti

48{ }la recensione

di Paolo Gila, euro 14,00 - Gruppo 24 OrePerché mettersi in proprio? Sono diverse le motivazioni che spingono ver-so una tale scelta. C’è chi vuole divenire imprenditore per passione, chi lo

fa dopo un’esperienza da dipendente mettendo a frutto competenze e relazioni acquisite sul cam-po, chi ancora lo fa per forza, perché non riesce a entrare nel mondo del lavoro con un posto fisso.Ogni attività autonoma ha le sue specificità, ma ci sono alcune regole comuni che è sempre beneconoscere per avere successo: valutare il mercato, individuare i settori trainanti, capire che formu-la giuridica darsi, come ottenere finanziamenti, come gestire la contabilità e i tributi, come essereefficaci. “Mi metto in proprio” è un manuale pratico e una guida utilissima che parla proprio di tut-to questo. Una lettura fondamentale per primi passi sicuri nel mondo del lavoro con un’attività au-tonoma di successo.

di Gian Maria Zapelli, euro 14,00 - Gruppo 24 OreSaper cambiare è una qualità personale che non tutti posseggono. Panico, in-certezza, dubbi sono solo alcuni dei sentimenti che spesso ci sopraffanno di

fronte ad una situazione instabile. Eppure il cambiamento può aprire la strada ad altre attitudini chespesso non immaginiamo neanche lontanamente di possedere e che vivono bloccate dentro di noi. Im-parare a gestire i cambiamenti della nostra vita è possibile e può diventare un fattore critico di succes-so non solo nella sfera privata ma anche nella vita lavorativa. Questo libro aiuta a sviluppare capacità esentimenti necessari ad affrontare momenti di cambiamento che ci creano stress e tensione. È una gui-da pratica, veloce, diretta e intelligente per migliorare il proprio autosviluppo, per imparare a porsi de-gli obiettivi, sapersi ascoltare, darsi una disciplina, accrescere l’autostima, riconoscere i veri valori, man-tenere la lucidità, insomma, imparare a vedere il cambiamento come un’opportunità.

MODERNITEM-PI

“mi metto in proprio”

“voglio cambiare”

MagInterni_inverno12_xxx 03/11/11 12:26 Pagina 48

Page 51: Buon lavoro Buffetti

MagCover_Inverno12_xxx 02/11/11 16:17 Pagina III

Page 52: Buon lavoro Buffetti

IP M

AG04

2011

MagCover_Inverno12_xxx 02/11/11 16:17 Pagina IV

Page 53: Buon lavoro Buffetti

Sudoku 1 medio

8 2 3

6 8 7

5 1 6

3 7 6 8

7 6 1 9

2 4 9 7

9 6 5 2

8 3 1

4 1 6 Soluzione Sudoku 1 medio

8 1 7 5 2 6 3 9 4

9 6 2 8 3 4 7 5 1

4 5 3 1 9 7 6 8 2

3 9 5 7 6 1 2 4 8

7 4 6 2 5 8 1 3 9

2 8 1 3 4 9 5 6 7

1 7 9 6 8 5 4 2 3

6 2 8 4 7 3 9 1 5

5 3 4 9 1 2 8 7 6

Page 54: Buon lavoro Buffetti

Sudoku 2 difficile

9 1 8

4 3

9 2 5

3 5 9 4

6 4 1 7

4 8 2 5

2 8 3

9 1

5 7 6 Soluzione Sudoku 2 difficile

7 3 4 9 1 8 6 5 2

8 1 6 7 5 2 4 3 9

9 2 5 3 6 4 7 1 8

3 7 2 6 8 5 9 4 1

6 5 9 4 3 1 8 2 7

1 4 8 2 9 7 3 6 5

5 6 7 1 4 9 2 8 3

4 9 1 8 2 3 5 7 6

2 8 3 5 7 6 1 9 4

Page 55: Buon lavoro Buffetti

PAROLE INTRECCIATE Tema: Evidenziatori e marcatori

A V P A I N T M A K E R J R F D E U M A R C A T O R E Y O B E T N T D A N G A V A L U T A L R T E N I F O T T A R T A H L O A U O U D A C S O P I N U E G A I T T E F F U B C M I N V R S T A B I L O B O S S M I E A C I T E T N I S A T N U P R F A E N I F R E P U S X L R N I L L U M O C O L O R O U O I C P U P E R M A N E N T E K C O E R O T A I Z N E D I V E E F L U O R E S C E N T E A Y O L L E T S A P G N I K R A M E Z O E D I V O T T A R T Z F

BUFFETTI EVIDENZIATORE FLUORESCENTE LAVAGNA LUMINATOR LUMOCOLOR MARCATORE MARKING PAINTMAKER PASTELLO PERMANENTE PUNTAASCALPELLO PUNTASINTETICA PUNTATONDA SCA STABILOBOSS SUPERFINE TRATTOFINE TRATTOVIDEO UNIPOSCA UNIPROKEY VELLEDA VERNICE VETROGRAFICO

Page 56: Buon lavoro Buffetti

SOLUZIONE

A V P A I N T M A K E R - R - D E U M A R C A T O R E - O - E T N - D A N G A V A L - T - L R T E N I F O T T A R T A - L O A - O - - A C S O P I N U E G A I T T E F F U B - - I N V R S T A B I L O B O S S M I E A C I T E T N I S A T N U P R F A E N I F R E P U S - L R N I L L U M O C O L O R - - O I C P - P E R M A N E N T E K C O E R O T A I Z N E D I V E E F L U O R E S C E N T E - Y O L L E T S A P G N I K R A M - - O E D I V O T T A R T - -