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BUON COMPLEANNO SPORTELLO E 100 DI QUESTI GIORNI………….!! L’ IPASVI di Genova ha istituito uno sportello infermieristico forense, finalizzato all’ascolto attivo e alla consulenza a favore di tutti gli iscritti , e quest’anno compie il suo secondo anno di vita. La consulenza 1 dello sportello è il risultato di competenze specialistiche derivate da un percorso formativo di Master di I o II livello acquisite da infermieri che lavorano da anni in strutture ospedaliere o territoriali ( Assistenza Sanitaria Territoriale , Assistenza Pediatrica, Qualità e Rischio Clinico, Direzione Aziendale Professioni Sanitarie, Carcere, Rianimazione, Sala Operatoria). I quesiti ai quali lo sportello risponde sono di due tipi : a) Quesiti attinenti comportamenti proattivi. b) Quesiti attinenti comportamenti agiti. I primi si riferiscono a situazioni in cui il professionista potrebbe trovarsi, i secondi riguardano singoli professionisti che hanno assunto un determinato comportamento in un contesto e/ o situazione specifica e chiedono un parere. In caso di comportamenti agiti , gli infermieri , dopo avere esaminato la richiesta, si limitano a fornire indicazioni, sulla base delle informazioni assunte da colui che ha posto il quesito (informazioni raccolte e documentate durante il colloquio ). La cornice in cui si muovono gli infermieri dello sportello è limitata, perché non esiste la possibilità di raccogliere informazioni da fonti diverse da quella del richiedente. Gli infermieri dello sportello non agiscono come consulenti tecnici di parte presso un Avvocato (CTP), o presso un tribunale (CTU), ma come “esperti” chiamati a fornire “risposte” su quello che dovrebbe essere il comportamento di un professionista, considerando le best practice, il codice deontologico, la normativa vigente, le preferenze del paziente, in un determinato contesto e situazione ( modello legis artis). L’obiettivo è offrire l'elaborazione di modelli di comportamento validi per tutti i professionisti a prescindere dalla richiesta espressa dal singolo. Tra i quesiti 2 si possono citare ad esempio: Quale è stata la realtà, la natura e l’entità delle lesioni sofferte dalla parte lesa? Quali sono le cause o concause che le hanno provocate? C’è stata una condotta commissiva/omissiva negligente, o imprudente o imperita, o inosservante di leggi, regolamenti ecc ..da parte del o/degli operatori? Quale sarebbe dovuto essere il modello alternativo «legis artis» nel caso concreto? Il comportamento dovuto o omesso avrebbe evitato l’evento? E’ acclarata una colpa professionale a carico di quanti hanno eseguito l’intervento? Le consulenze fornite dallo sportello, dall’inizio della sua attività ad oggi, sono state circa una ventina. Molte di queste sono state supervisionate da esperti in materia giuridica e da medico-legali. Gli argomenti maggiormente indagati sono : la normativa ECM; la somministrazione della terapia; le competenze professionali in area specialistica; 1 Art. 13 capo III del Codice deontologico, anno 2009: “L’infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di conoscenza e ricorre, se necessario, all’intervento e alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze e abilità a disposizione della comunità professionale”.. 2 Le domande poste dagli infermieri, allo sportello, vengono “tradottein quesiti specifici ai quali offrire una risposta tecnico scientifica e giuridica.

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BUON COMPLEANNO SPORTELLO E 100 DI QUESTI GIORNI………….!!

L’ IPASVI di Genova ha istituito uno sportello infermieristico forense, finalizzato all’ascolto attivo e alla consulenza a favore di tutti gli iscritti , e quest’anno compie il suo secondo anno di vita. La consulenza1 dello sportello è il risultato di competenze specialistiche derivate da un percorso formativo di Master di I o II livello acquisite da infermieri che lavorano da anni in strutture ospedaliere o territoriali ( Assistenza Sanitaria Territoriale , Assistenza Pediatrica, Qualità e Rischio Clinico, Direzione Aziendale Professioni Sanitarie, Carcere, Rianimazione, Sala Operatoria). I quesiti ai quali lo sportello risponde sono di due tipi :

a) Quesiti attinenti comportamenti proattivi. b) Quesiti attinenti comportamenti agiti.

I primi si riferiscono a situazioni in cui il professionista potrebbe trovarsi, i secondi riguardano singoli professionisti che hanno assunto un determinato comportamento in un contesto e/ o situazione specifica e chiedono un parere. In caso di comportamenti agiti , gli infermieri , dopo avere esaminato la richiesta, si limitano a fornire indicazioni, sulla base delle informazioni assunte da colui che ha posto il quesito (informazioni raccolte e documentate durante il colloquio ). La cornice in cui si muovono gli infermieri dello sportello è limitata, perché non esiste la possibilità di raccogliere informazioni da fonti diverse da quella del richiedente. Gli infermieri dello sportello non agiscono come consulenti tecnici di parte presso un Avvocato (CTP), o presso un tribunale (CTU), ma come “esperti” chiamati a fornire “risposte” su quello che dovrebbe essere il comportamento di un professionista, considerando le best practice, il codice deontologico, la normativa vigente, le preferenze del paziente, in un determinato contesto e situazione ( modello legis artis). L’obiettivo è offrire l'elaborazione di modelli di comportamento validi per tutti i professionisti a prescindere dalla richiesta espressa dal singolo. Tra i quesiti 2si possono citare ad esempio:

• Quale è stata la realtà, la natura e l’entità delle lesioni sofferte dalla parte lesa? • Quali sono le cause o concause che le hanno provocate? • C’è stata una condotta commissiva/omissiva negligente, o imprudente o imperita, o

inosservante di leggi, regolamenti ecc ..da parte del o/degli operatori? • Quale sarebbe dovuto essere il modello alternativo «legis artis» nel caso concreto? • Il comportamento dovuto o omesso avrebbe evitato l’evento? • E’ acclarata una colpa professionale a carico di quanti hanno eseguito l’intervento?

Le consulenze fornite dallo sportello, dall’inizio della sua attività ad oggi, sono state circa una ventina. Molte di queste sono state supervisionate da esperti in materia giuridica e da medico-legali. Gli argomenti maggiormente indagati sono :

la normativa ECM; la somministrazione della terapia; le competenze professionali in area specialistica;

1 Art. 13 capo III del Codice deontologico, anno 2009:

“L’infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di conoscenza e ricorre, se necessario,

all’intervento e alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie

conoscenze e abilità a disposizione della comunità professionale”.. 2 Le domande poste dagli infermieri, allo sportello, vengono “tradotte” in quesiti specifici ai quali

offrire una risposta tecnico scientifica e giuridica.

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le cadute; la contenzione; l’orario di lavoro. La privacy. le relazioni tra professionisti.

Nel 2016 dallo studio e dalla riflessione di alcuni specifici temi sono scaturiti 5 seminari formativi rivolti agli iscritti: la violenza sessuale e il maltrattamento e abuso sui minori, il consenso informato, l’orario di lavoro, la normativa base sulla responsabilità professionale e infine la responsabilità professionale dell’infermiere che lavora in carcere. Sempre nel 2016 è stato organizzato un congresso dal titolo "L'infermieristica forense e la funzione degli sportelli forensi presso i Collegi." Nel 2017 i seminari previsti sono due e hanno per oggetto :la responsabilità professionale in tema di “trasfusioni” e “ sala operatoria”. Nel 2018 si vorrebbero pubblicare i risultati di un progetto di ricerca sulla responsabilità professionale che ha per oggetto una valutazione retrospettiva dei procedimenti disciplinari, avvenuti in due grandi ospedali liguri e in Collegio. Gli obiettivi del progetto sono: 1) elaborazione di un data base, aggiornato anno per anno, per la raccolta dati in merito ai comportamenti professionali messi in atto in violazione di norme, imperizia, negligenza o imprudenza e/o altre cause, al fine di progettare interventi correttivi sul piano educativo, culturale e /o organizzativo; 2) monitoraggio di indicatori di riferimento rispetto a comportamenti la cui frequenza di segnalazione o la gravità rappresentano un “alert” dal punto di vista etico deontologico. Tutto ciò per sottolineare la necessità di investire in cultura della professione e della responsabilità. A questo proposito è opportuno citare la Legge 8 marzo 2017, n. 24 "Disposizioni in materia di

sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché' in materia di responsabilità' professionale

degli esercenti le professioni sanitarie". L’importanza delle evidenze scientifiche e delle linee guida emerge in ogni specifico professionale e gli infermieri dello sportello forense basano la loro attività su questi elementi peculiari. Le novità apportate dalla legge sono molte. Si vuole porre l'attenzione in particolare agli articoli n° 6 e n° 15. Con l’articolo n°6 della Legge n°24, nel Codice Penale viene introdotta la nuova fattispecie di reato “Responsabilità colposa per morte o lesione personale in ambito sanitario (art. 590 sexies c.p.).” In caso di omicidio o lesioni personali commessi nell’esercizio della professione sanitaria si applicano le pene oggi previste rispettivamente dagli art.589 e 590 c.p. salvo che ricorra la causa di

non punibilità costituita dall’osservanza delle Linee Guida. In caso di evento dovuto a imperizia è

infatti esclusa la punibilità quando siano state rispettate le raccomandazioni (purché adeguate alla specificità del caso concreto) previste dalle Linee Guida o in mancanza dalle buone pratiche clinico assistenziali. Se lo studio e l’osservanza delle raccomandazioni e quindi delle evidenze scientifiche è il perno di ogni sapere professionale e di ogni expertise, è altresì ineludibile dimostrare di aver acquisito " competenze" nell'agire professionale. Come sottolinea la Legge Gelli all’art. 15 : “ ..Nei procedimenti civili e nei procedimenti penali aventi ad oggetto la responsabilità' sanitaria, l'autorità' giudiziaria affida l'espletamento della consulenza tecnica e della perizia a un medico specializzato in medicina legale ed a uno o più specialisti nella disciplina che abbiano specifica e

pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento” E.. ancora “..Gli albi dei consulenti … e gli albi dei periti …., devono essere aggiornati con cadenza almeno quinquennale, al fine di garantire, oltre a quella medico-legale, un'idonea e adeguata

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rappresentanza di esperti delle discipline specialistiche riferite a tutte le professioni sanitarie, tra i quali scegliere per la nomina tenendo conto della disciplina interessata nel procedimento.” Gli infermieri dello sportello, con la loro attività di consulenza, vogliono dimostrare di aver elaborato ed acquisito un modus operandi "riconosciuto e riconoscibile dalla comunità professionale" che possa essere d’aiuto alla stessa e permetta in qualche modo di “certificare” competenze utilizzabili anche in altri contesti. Per i “professionisti della salute” si sta avviando in questi anni un processo di certificazione delle competenze, attraverso l'ingresso nelle organizzazioni della cultura del "profilo di posto"3. Esplicitare le attività e le competenze attese, procedere alla valutazione tra pari, sottoporsi alla supervisione di esperti, utilizzare i risultati della ricerca scientifica, aggiornarsi con sistematicità, costituiscono la prassi comune per definire “standard” di riferimento e migliorare la qualità professionale. Il Gruppo Infermieristico Legale e Forense : Cinzia Deleo–Michela Lanza Cinzia De Boni-Carolina Damasio Anna Pitto- Nadia Puccioni- Elisabetta Marinelli Bibliografia

Codice Deontologico 2009 Legge Gelli 8 marzo 2017 n.24 G. Marmo, D. Gavetti, R. Russo " Valutare e decidere in infermieristica. Profilo di posto:

dalla concettualità, al metodo e all'operatività", C.G. Edizioni Medico Scientifiche, Torino 2011.

3 Profilo di posto: è un documento formalizzato in cui per ogni ruolo professionale, a partire dalle funzioni attribuite per norma e in relazione ad uno specifico contesto organizzativo, vengono declinate ed esplicitate le attività e le competenze attese. In questo senso rappresenta una sorta di dichiarazione di standard di competenza dei professionisti a cui è riferito.

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COLLEGIO IPASVI DI GENOVA Modello numero 2

Profilo Di Posto Infermiere Legale e Forense presso il Collegio

Rev. 1

Data 24/07/2017

Data ultima stesura

Revisione programmata

Firme

Redatto

Controllato

Approvato Direttivo Collegio IPASVI

RUOLO PROFESSIONALE

L’infermiere Legale e Forense presso il Collegio: a) fornisce ascolto e consulenza in merito alla tutela del professionista dal punto di vista etico, deontologico , giuridico. b) Sostegno ai professionisti nel valutare e affrontare con

metodo situazioni problematiche o di rischio in campo clinico e organizzativo

RIFERIMENTI LEGISLATIVI

Legge 43/2006 (comma 6, lettera c)

Codice Deontologico (art 13 cd 2009)

Interfaccia a Monte

Direttivo Collegio IPASVI

Presidente Collegio IPASVI

Interfaccia a Valle

Infermieri, Coordinatori Infermieristici,

Dirigenti Infermieristici iscritti presso il

Collegio IPASVI

Rapporto Funzionale

Altri professionisti (avvocati, infermieri con competenze specialistiche in specifiche aree, medici –legali, Coordinatori, Infermieri che lavorano nei Gruppi- Rete del Collegio….)

COMPETENZE e ATTIVITA’

L’infermiere legale e forense presso il collegio è in grado di: fornire informazioni, chiarimenti, metodi di analisi e valutazione basati sulla casistica e normativa vigente al fine di aiutare a comprendere ed affrontare dubbi in merito a :

documentazione sanitaria;

terapia farmacologica;

infezioni ospedaliere;

contenzioni e cadute accidentali;

relazioni con altri operatori e professionisti;

disagi connessi al contesto organizzativo e di lavoro;

privacy;

situazioni critiche inerenti la responsabilità professionale. L’infermiere legale e forense presso il collegio è in grado di:

elaborare il “percorso della consulenza”dalla richiesta all’analisi dei risultati con lo sviluppo di un modello specifico per la raccolta dati;

raccogliere le richieste pervenute catalogandole in un data base con una duplice funzione : archivio ed elaborazione di risultati e statistiche;

identificare sulla base delle richieste pervenute e della casistica, i bisogni formativi nell’ambito della responsabilità professionale, proponendo al collegio strategie formative;

redigere report e brevi sintesi descrittive sui risultati del proprio lavoro garantendo l’anonimato degli utenti;

collaborare alla pubblicazione di articoli e a progetti di ricerca aventi per oggetto la responsabilità professionale.

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COLLEGIO IPASVI DI GENOVA Modello numero 2

Profilo Di Posto Infermiere Legale e Forense presso il Collegio

Rev. 1

Data 24/07/2017

Data ultima stesura

Revisione programmata

Firme

Redatto

Controllato

Approvato Direttivo Collegio IPASVI

REQUISITI OBBLIGATORI

Cittadinanza italiana, salve le equiparazioni stabilite dalle

leggi vigenti o cittadinanza di uno dei Paesi dell’Unione

Europea.

Laurea in Infermieristica.

Master di 1° Livello o II ° Livello in Infermieristica Legale

e Forense.

Iscrizione Albo Infermieri.

Conoscenze di base della lingua inglese.

Conoscenza della lingua italiana.

REQUISITI PREFERENZIALI

Esperienze in ambito di Qualità e Rischio Clinico.

AGGIORNAMENTO

L’infermiere legale e forense deve espletare ogni anno almeno un percorso formativo specifico.

INSERIMENTO DI UN NUOVO INFERMIERE NEL TEAM

L’Infermiere prima di essere ammesso deve redigere almeno una consulenza insieme ad un tutor del Gruppo.

VALUTAZIONE

Da parte del Direttivo e del Presidente del Collegio

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Domanda

Traduzione in quesiti principali e secondari

Raccolta altre informazioni tramite

colloquio e documentazione

Ricerca

Fonti Normative ed Evidenze Scientifiche

Risposta

Premessa

Risposta ai singoli quesiti

Conclusioni

Riflessioni

Allegati normativi e scientifici

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