Bullismo tecnologie v

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Ferrara, 26 Marzo 2010 Relatore : Dott. Luigi Grotti Bullismo e nuove tecnologie Bullismo e nuove tecnologie

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Ferrara, 26 Marzo 2010Relatore: Dott. Luigi Grotti

Bullismo e nuove tecnologieBullismo e nuove tecnologie

Page 2: Bullismo tecnologie v

• La sistematica e abituale espressione di abusi verbali, fisici, emozionali, psicologici o intimidatori esercitati da una o più persone allo scopo di causare stress o disagio nell’altro

• Definisce un atto agressivo, intenzionale, condotto da un individuo o un gruppo di individui usando varie forme di contatto elettronico ripetuto nel tempo nei confronti di una vittima allo scopo di ferirla

(Smith 2008)

Bullismo tradizionaleCyberbulling

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• Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo

• Sono coinvolti solo gli studenti della classe e/o dell’istituto

Cyberbulling Bullismo tradizionale

• Chiunque, anche chi è vittima nella vita reale o ha un basso potere sociale, può diventare un cyberbullo

• Generalmente solo il bullo, il gregario e il bullo-vittima compiono prepotenze

• I cyberbulli possono essere anonimi, fingersi anonimi e sollecitare l’inclusione di altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sa con chi sta interagendo.

• I bulli sono studenti, compagni di classe o di istituto, conosciuti dalla vittima

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• Il materiale cyberbullistico può essere diffuso in tutto il mondo

• Le azioni bullistiche vengono raccontate ad altri studenti della scuola in cui sono avvenuti i fatti o ad amici frequentanti altre scuole

Cyberbulling Bullismo tradizionale

• Le comunicazioni online possono essere particolarmente sadiche

• Il bullismo raramente raggiunge forme di sadismo se non quando evolve nella criminalità minorile

• Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24

• Le azioni bullistiche avvengono solo nell’orario scolastico o nel tragitto casa-scuola, scuola-casa

Page 5: Bullismo tecnologie v

• Alta disinibizione: i cyberbulli tendono a fare online ciò che non farebbero nella via reale

• Media disinibizione sollecitata dalle dinamiche del gruppo classe

Cyberbulling Bullismo tradizionale

• La percezione di invisibilità da parte del cyberbullo: “Tu non puoi vedere me!”

• Il bisogno del bullo di dominare nelle relazioni interpersonali, rendendosi visibile

• Mancanza di feedback tangibili sul proprio comportamento, “Io non posso vedere te!” e conseguente insufficiente consapevolezza degli effetti delle proprie azioni

• Presenza di feedback tangibili da parte della vittima ai quali il bullo non presenta attenzione. Consapevolezza ma fredda cognizione

Page 6: Bullismo tecnologie v

• Depersonalizzazione: le conseguenze delle proprie azioni vengono scritte dalle “personas” o “avatars” create

• Deresponsabilizzazione: “Stiamo scherzando”, “Non è colpa mia”

Cyberbulling Bullismo tradizionale

Page 7: Bullismo tecnologie v

Cyberbulling: valori generali

Con cellulare: 9.5%

Con internet: 7.2%

Di cui: 7.3% occasionali

2.2% più volte al mese

Di cui: 5.3% occasionali

1.9% più volte al mese

Page 8: Bullismo tecnologie v

Cyberbulling: in relazione all’età

12 – 13 anni:

Cellulare 26.3%

Internet 20.5%

14 - 15 anni:

Cellulare 45.8%

Internet 42.4%

16 – 17 anni:

Cellulare 27.9%

Internet 37.1%

Page 9: Bullismo tecnologie v

Cyberbulling: differenze di genere

Vittime rappresentate (ragazze)

55.9% cellulare

56.1% internet

64.0% cellulare

64.6% internetBulli (maschi)

Page 10: Bullismo tecnologie v

Cyberbulling: anonimato

Con cellulare: 28.9%

Con internet: 46.6%

Di cui: 18.9% stessa scuola o compagni di classe

10.6% coetaneo di un’altra classe

Di cui: 6.9% compagni di classe

4.9% di classi diverse

8.3% altri studenti

26.4% altri

Page 11: Bullismo tecnologie v

Cyberbulling: con chi ne parlo

Tramite cellulare: 14.7% con un amico

9.6% con un insegnante

3.6% con i genitori

Con internet: 8.2% con un amico

1.6% con un insegnante

6.0% con i genitori