Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

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Bullismo: Bullismo: quale intervento?quale intervento?

Dott.ssa Gabriella Russo

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Il bullismo è un concetto usato pressoché Il bullismo è un concetto usato pressoché

unanimemente per indicare tutta quella serie di unanimemente per indicare tutta quella serie di

comportamenti tenuti da soggetti giovani comportamenti tenuti da soggetti giovani

(bambini, adolescenti) nei confronti di loro (bambini, adolescenti) nei confronti di loro

coetanei, ma non solo, caratterizzati da intenti coetanei, ma non solo, caratterizzati da intenti

violenti, vessatori, e prevaricatori.violenti, vessatori, e prevaricatori.

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Il termine italiano proviene dell'inglese Il termine italiano proviene dell'inglese bullyingbullying. .

In Svezia, dove hanno avuto inizio le primissime In Svezia, dove hanno avuto inizio le primissime

ricerche sul fenomeno, si usa il termine ricerche sul fenomeno, si usa il termine mobbingmobbing..

Tuttavia, sia nel mondo anglosassone che in Italia, con Tuttavia, sia nel mondo anglosassone che in Italia, con

mobbingmobbing ci si riferisce unicamente ai fenomeni di ci si riferisce unicamente ai fenomeni di

prevaricazione interni all’ambiente di lavoro. prevaricazione interni all’ambiente di lavoro.

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Il bullismo per essere definito tale deve presentare tre Il bullismo per essere definito tale deve presentare tre

caratteristiche precise:caratteristiche precise:

- Intenzionalità - Intenzionalità

- Persistenza nel tempo - Persistenza nel tempo

- Asimmetria nella relazione - Asimmetria nella relazione

Vale a dire che deve essere un’azione fatta intenzionalmente per Vale a dire che deve essere un’azione fatta intenzionalmente per

provocare un danno alla vittima; ripetuta nei confronti di un provocare un danno alla vittima; ripetuta nei confronti di un

particolare compagno; caratterizzata da uno squilibrio di potere particolare compagno; caratterizzata da uno squilibrio di potere

tra chi compie l’azione e chi la subisce. Il bullismo, quindi, tra chi compie l’azione e chi la subisce. Il bullismo, quindi,

presuppone la condivisione del medesimo contestopresuppone la condivisione del medesimo contesto

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Esistono diversi tipi di bullismo, che si Esistono diversi tipi di bullismo, che si dividono principalmente in:dividono principalmente in:

bullismo bullismo direttodiretto

bullismo bullismo indirettoindiretto

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E’ caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e può essere catalogato

come:•bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci o spintoni, o la

molesta sessualmente;

•bullismo verbale: Il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente

cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi o minacciandola;

•bullismo psicologico: Il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal

suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;

•cyberbullying o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla

vittima tramite sms o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non

desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per

minacciarlo o dargli fastidio;

Bullismo diretto

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Il bullismo indiretto è meno visibile, ma non meno

pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue

relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per

mezzo soprattutto del bullismo verbale e quindi con

pettegolezzi e calunnie sul suo conto.

Bullismo indiretto

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Una prima distinzione di variabili di Bullismo può esser fatta in

base al sesso del bullo: i bulli maschi sono maggiormente inclini

al bullismo diretto, mentre le femmine a quello indiretto.

Per quanto riguarda, invece, l'età in cui si riscontra questo

fenomeno si hanno due diversi periodi. Il primo tra i 7 e 8 anni

di età, il secondo tra i 14 e i 18.

Infine, i luoghi teatro di fenomeni di bullismo sono

principalmente luoghi di raccolta di giovani, e quindi

prevalentemente la scuola.

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Le cause primarie di questo fenomeno sono da ricercarsi

non solamente nella personalità del giovane bullo, ma

anche nei modelli familiari sottostanti, negli stereotipi

imposti dai mass-media, nella società di oggi a volte

disattenta alle relazioni sociali.

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E' importante sottolineare il disagio enorme vissuto dalla E' importante sottolineare il disagio enorme vissuto dalla

vittima che si sente isolata ed esposta, e che ha spesso paura di vittima che si sente isolata ed esposta, e che ha spesso paura di

riferire gli episodi in cui è stata coinvolta perchè teme delle riferire gli episodi in cui è stata coinvolta perchè teme delle

ripercussioni. A lungo andare subisce una flessione molto ripercussioni. A lungo andare subisce una flessione molto

forte anche il livello dell'autostima e della fiducia in se stessi forte anche il livello dell'autostima e della fiducia in se stessi

che possono portare ad un considerevole disinvestimento dalla che possono portare ad un considerevole disinvestimento dalla

scuola, influendo sulla concentrazione e l'apprendimento scuola, influendo sulla concentrazione e l'apprendimento

Page 11: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Possono manifestarsi anche sintomi quali mal di testa, mal di Possono manifestarsi anche sintomi quali mal di testa, mal di

pancia, incubi o attacchi d'ansia, paura di andare a scuola. pancia, incubi o attacchi d'ansia, paura di andare a scuola.

Le vittime rischiano quadri patologici con sintomatologie Le vittime rischiano quadri patologici con sintomatologie

anche di tipo depressivo. anche di tipo depressivo.

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Alcune ricerche indicano una diffusione più generalizzata del Alcune ricerche indicano una diffusione più generalizzata del bullismo nelle scuole elementari e nei primi anni delle medie bullismo nelle scuole elementari e nei primi anni delle medie come fenomeno socio-relazionale e come modalità diffusa di come fenomeno socio-relazionale e come modalità diffusa di soluzione dei conflitti.soluzione dei conflitti.

Successivamente si assiste ad una diminuzione della frequenza Successivamente si assiste ad una diminuzione della frequenza in particolare delle forme dirette con una maggiore in particolare delle forme dirette con una maggiore accentuazione in un numero ristretto di casi come forma accentuazione in un numero ristretto di casi come forma stabile di disagio individuale ed un incremento delle forme stabile di disagio individuale ed un incremento delle forme indirette nelle scuole superiori.indirette nelle scuole superiori.

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L'intera classe tende ad essere coinvolta nel bullismo,

attivo o passivo, rivolto verso le vittime del gruppo,

tramite meccanismi di consenso, più o meno

consapevole, non solo nel timore di diventare nuove

vittime dei bulli, o per mettersi in evidenza nei loro

confronti, ma perché questi spesso riescono ad

esprimere sia pur in negativo, attraverso la

designazione della vittima quale capro espiatorio , la

cultura identitaria del gruppo.

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Non rientrano nelle tipologie di bullismo le seguenti azioni:

•Atti particolarmente gravi, costituenti reato e quindi punibili dalla legge nei ragazzi dai 14 anni in su.

•Comportamenti "quasi" aggressivi, e quindi giochi o attività di qualsiasi genere con un livello di aggressività minimo e in cui vi è una relazione paritaria, e non quindi asimmetrica tra gli individui.

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BULLI E VITTIME

Page 16: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Chi assume il ruolo di "bullo" riesce ad esercitare il suo potere Chi assume il ruolo di "bullo" riesce ad esercitare il suo potere

non solo perchè è più grande o più forte, ma perchè spesso gli non solo perchè è più grande o più forte, ma perchè spesso gli

altri si alleano con lui per proteggere se stessi mimetizzandosi. altri si alleano con lui per proteggere se stessi mimetizzandosi.

Fare il bullo, in sintesi, significa dominare i più deboli con Fare il bullo, in sintesi, significa dominare i più deboli con

atteggiamenti aggressivi e prepotenti, sottoporre a continui atteggiamenti aggressivi e prepotenti, sottoporre a continui

maltrattamenti i compagni di classe o di giochi fisicamente e maltrattamenti i compagni di classe o di giochi fisicamente e

caratterialmente più indifesi. caratterialmente più indifesi.

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I ragazzi con questa modalità radicata di comportamento sono

a rischio di problematiche antisociali e devianti e altri

comportamenti problematici come l’abuso di sostanze, alcool

e droghe, inoltre se non vengono aiutati a modificare i loro

comportamenti aggressivi, possono continuare ad usare

modalità aggressive nelle loro relazioni interpersonali. A volte

la loro personalità sconfina in quadri clinici descritti dalla

nosografia psichiatrica. Vedi ad es. i c.d. disturbi della

condotta.

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I disturbi della condotta vengono definiti come

modalità comportamentali abituali di

violazione delle regole o dei diritti degli altri

(regole naturalmente rapportate e relazionate

all'età del soggetto) che tendono ad esprimersi

nei vari ambiti sociali.

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All’interno delle scuole All’interno delle scuole il bullismo riguarda tutti gli alunni, e non solo quelli che vi prendono il bullismo riguarda tutti gli alunni, e non solo quelli che vi prendono

parte in maniera più evidenteparte in maniera più evidente. I ruoli che possono essere assunti dagli allievi, sono sintetizzati . I ruoli che possono essere assunti dagli allievi, sono sintetizzati

nell’elenco seguente:nell’elenco seguente:

BulloBullo:: chi prende attivamente l’iniziativa nel fare prepotenze ai compagni chi prende attivamente l’iniziativa nel fare prepotenze ai compagni

AiutanteAiutante:: chi agisce in modo prepotente ma come “seguace” del bullo chi agisce in modo prepotente ma come “seguace” del bullo

SostenitoreSostenitore:: chi rinforza il comportamento del bullo, ridendo, incitandolo o chi rinforza il comportamento del bullo, ridendo, incitandolo o semplicemente stando a guardare semplicemente stando a guardare

DifensoreDifensore:: chi prende le difese della vittima consolandola o cercando di far chi prende le difese della vittima consolandola o cercando di far cessare le prepotenze cessare le prepotenze

EsternoEsterno:: chi non fa niente ed evita il coinvolgimento diretto o indiretto in chi non fa niente ed evita il coinvolgimento diretto o indiretto in situazione di prepotenza situazione di prepotenza

VittimaVittima:: chi subisce più spesso le prepotenze. chi subisce più spesso le prepotenze.

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Nonostante la portata del fenomeno si è Nonostante la portata del fenomeno si è constatato che la maggior parte degli constatato che la maggior parte degli insegnanti ha difficoltà a riconoscere atti di insegnanti ha difficoltà a riconoscere atti di bullismo che accadono nella propria classe, bullismo che accadono nella propria classe, soprattutto perchè i ragazzi, veri esperti delle soprattutto perchè i ragazzi, veri esperti delle dinamiche del loro gruppo, tendono a dinamiche del loro gruppo, tendono a nasconderle. nasconderle.

Page 21: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

La caratteristica più evidente del comportamento da bullo è

chiaramente quella dell'aggressività rivolta verso i compagni, ma molto

spesso anche verso i genitori e gli insegnanti.

I bulli hanno un forte bisogno di dominare gli altri e si dimostrano

spesso impulsivi.

Vantano spesso la loro superiorità, vera o presunta, si arrabbiano

facilmente e presentano una bassa tolleranza alla frustrazione.

Manifestano grosse difficoltà nel rispettare le regole e nel tollerare le

contrarietà e i ritardi.

Caratteristiche del comportamento del bullo (I)Caratteristiche del comportamento del bullo (I)

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Caratteristiche del comportamento del bullo (II)Caratteristiche del comportamento del bullo (II)

Tentano a volte di trarre vantaggio anche utilizzando l'inganno.

Spesso si dimostrano abili nelle attività sportive e di gioco e sanno

trarsi d'impaccio anche nelle situazioni difficili.

Al contrario di ciò che generalmente si pensa, non presentano ansia o

insicurezze.

Sono caratterizzati quindi da un modello reattivo-aggressivo

associato, se maschi, alla forza fisica che, suscitando popolarità, tende

ad auto-rinforzarsi negativamente raggiungendo i propri obiettivi.

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I bulli hanno generalmente un atteggiamento positivo verso l'utilizzo di

mezzi violenti per ottenere i propri scopi e mostrano una buona

considerazione di se stessi.

Il rendimento scolastico è vario ma tende ad abbassarsi con l'aumentare

dell'età e, parallelamente, si manifesta un atteggiamento negativo verso

la scuola.

L'atteggiamento aggressivo prevaricatore di questi giovani sembra

essere correlato con una maggiore possibilità, nelle età successive, di

essere coinvolti in altri comportamenti problematici, quali la criminalità

o l'abuso da alcool o da sostanze.

Caratteristiche del comportamento del bullo (III)Caratteristiche del comportamento del bullo (III)

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All'interno del gruppo vi possono essere i cosiddetti bulli passivi, ovvero i

seguaci o sobillatori che non partecipano attivamente agli episodi di

bullismo.

È frequente che questi ragazzi provengano da condizioni familiari

educativamente inadeguate, il che potrebbe provocare un certo grado di

ostilità verso l'ambiente.

Questo fatto spiegherebbe in parte la soddisfazione di vedere soffrire i loro

compagni.

Questo tipo di atteggiamento è rinforzato spesso da un accresciuto prestigio.

Caratteristiche del comportamento del bullo (IV)Caratteristiche del comportamento del bullo (IV)

Page 25: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

[…] tenterò di riassumere la situazione problematica di questo tipo di

fanciulli nella pubertà e nell’adolescenza. Tutti i pazienti da me esaminati sembrano

essere giunti alla pubertà e all’adolescenza in uno stato di organizzata innocenza.

Apparivano introversi, quasi claustrofobici, piuttosto depersonalizzati, con un tipo

di personalità chiaramente schizoide, eppure palpitanti di un bisogno latente della

vita e degli altri, che non riuscivano ad appagare realisticamente in esperienze

vissute o in relazioni oggettuali con coetanei. Potevano perciò sentirsi nel medesimo

tempo pieni di desiderio e disprezzati, fortemente coinvolti e tuttavia opachi e vuoti,

pieni di sé stessi ma senza nulla da offrire agli altri, e soprattutto speciali. Avevano

uno spiccato senso segreto di aspettare di essere scoperti e incontrati. È in un tale

clima interiore di affettività strozzata e di tensione pulsionale che un’occasione o un

incontro con qualcuno avrebbero potuto fornire loro un’apertura sulla vita.

Masud Khan, a proposito degli adulti perversi:

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Le vittime sono solitamente più ansiose ed insicure,

spesso caute, sensibili e calme.

Se attaccati, reagiscono chiudendosi in se stessi o, se si

tratta di bambini piccoli, piangendo.

Talvolta soffrono anche di scarsa autostima ed hanno

un'opinione negativa di sé e della propria situazione.

Caratteristiche del comportamento di vittima (I)Caratteristiche del comportamento di vittima (I)

Page 27: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Le vittime sono caratterizzate da un modello reattivo ansioso,

spesso associato, soprattutto se maschi, ad una debolezza fisica,

modello che viene rinforzato negativamente dalle conseguenze

dei comportamenti sopraffattori.

Tali conseguenze sono sempre a svantaggio della vittima perché

non possiede le abilità per affrontare la situazione o, se le

possiede, le padroneggia in maniera inefficace.

Solitamente le vittime vivono a scuola una condizione di

isolamento e di abbandono.

Caratteristiche del comportamento di vittima (II)Caratteristiche del comportamento di vittima (II)

Page 28: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Manifestano particolari preoccupazioni riguardo al proprio corpo: hanno

paura di farsi male, sono incapaci nelle attività di gioco o sportive, sono

abitualmente non aggressivi e non prendono in giro i compagni, ma

hanno difficoltà ad affermare se stessi nel gruppo dei coetanei.

Il rendimento scolastico è di vario tipo e tende a peggiorare nella scuola

media.

Queste caratteristiche sono tipiche delle vittime definite passive, che

segnalano agli altri l'insicurezza, l'incapacità, l'impossibilità o difficoltà

di reagire di fronte agli insulti ricevuti; le ripetute aggressioni non fanno

altro che peggiorare questo quadro di incertezza sulle proprie capacità.

Caratteristiche del comportamento di vittima (III)Caratteristiche del comportamento di vittima (III)

Page 29: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Bullo e vittima: il disagio sottostante ai modelli reattivi

I due modelli reattivi, che abbiamo presentato precedentemente, I due modelli reattivi, che abbiamo presentato precedentemente,

rappresentano due modalità inadeguate di rapportarsi con gli altri. rappresentano due modalità inadeguate di rapportarsi con gli altri.

È importante intervenire precocemente su tali modalità in quanto È importante intervenire precocemente su tali modalità in quanto

su queste basi si possono instaurare veri e propri disturbi.su queste basi si possono instaurare veri e propri disturbi.

Page 30: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

In particolare il modello reattivo-ansioso (tipico della vittima) conduce ad evitare le situazioni che si considerano potenzialmente In particolare il modello reattivo-ansioso (tipico della vittima) conduce ad evitare le situazioni che si considerano potenzialmente

pericolose. pericolose.

Questo può creare un terreno fertile sul quale si possono sviluppare fobie, depressioni, ecc. Questo può creare un terreno fertile sul quale si possono sviluppare fobie, depressioni, ecc.

L'altro modello, reattivo-aggressivo (tipico del bullo), può creare una base sulla quale possono innestarsi disturbi quali atteggiamenti di L'altro modello, reattivo-aggressivo (tipico del bullo), può creare una base sulla quale possono innestarsi disturbi quali atteggiamenti di

dipendenza, comportamenti delinquenziali, ecc.dipendenza, comportamenti delinquenziali, ecc.

Anche laddove non si manifestano vere e proprie patologie, gli individui che utilizzano modelli reattivi inadeguati strutturano personalità che Anche laddove non si manifestano vere e proprie patologie, gli individui che utilizzano modelli reattivi inadeguati strutturano personalità che

non sono in grado di adeguarsi alle richieste dell'ambiente. Una personalità ansiosa rinuncerà ad esprimere i propri bisogni, eviterà il non sono in grado di adeguarsi alle richieste dell'ambiente. Una personalità ansiosa rinuncerà ad esprimere i propri bisogni, eviterà il

conflitto e diventerà una persona insicura e passiva. Una personalità aggressiva svilupperà una modalità attraverso la quale cercherà di conflitto e diventerà una persona insicura e passiva. Una personalità aggressiva svilupperà una modalità attraverso la quale cercherà di

imporsi sempre sugli altri, vivendo le relazioni in una costante conflittualità. Questa situazione a lungo termine, porterà la persona ad essere imporsi sempre sugli altri, vivendo le relazioni in una costante conflittualità. Questa situazione a lungo termine, porterà la persona ad essere

isolato dalle altre. In questa prospettiva è quindi importante agire non solo sul fenomeno in sé e sulle sue manifestazioni, ma anche sulle isolato dalle altre. In questa prospettiva è quindi importante agire non solo sul fenomeno in sé e sulle sue manifestazioni, ma anche sulle

competenze sociali sia la vittima che dell'aggressore. Per conseguire tale scopo occorre permettere l'acquisizione delle abilità della competenze sociali sia la vittima che dell'aggressore. Per conseguire tale scopo occorre permettere l'acquisizione delle abilità della

comunicazione e di competenze per riconoscere ed esprimere le proprie emozioni attraverso il modello dell'assertività. comunicazione e di competenze per riconoscere ed esprimere le proprie emozioni attraverso il modello dell'assertività.

Bullo e vittima: il disagio sottostante ai modelli reattivi

Page 31: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Anche laddove non si manifestano vere e proprie patologie, gli individui che utilizzano modelli reattivi inadeguati Anche laddove non si manifestano vere e proprie patologie, gli individui che utilizzano modelli reattivi inadeguati

strutturano personalità che non sono in grado di adeguarsi alle richieste dell'ambiente. strutturano personalità che non sono in grado di adeguarsi alle richieste dell'ambiente.

Una personalità ansiosa rinuncerà ad esprimere i propri bisogni, eviterà il conflitto e diventerà una persona insicura e Una personalità ansiosa rinuncerà ad esprimere i propri bisogni, eviterà il conflitto e diventerà una persona insicura e

passiva. Una personalità aggressiva svilupperà una modalità attraverso la quale cercherà di imporsi sempre sugli altri, passiva. Una personalità aggressiva svilupperà una modalità attraverso la quale cercherà di imporsi sempre sugli altri,

vivendo le relazioni in una costante conflittualità. vivendo le relazioni in una costante conflittualità.

Questa situazione a lungo termine, porterà la persona ad essere isolato dalle altre. In questa prospettiva è quindi Questa situazione a lungo termine, porterà la persona ad essere isolato dalle altre. In questa prospettiva è quindi

importante agire non solo sul fenomeno in sé e sulle sue manifestazioni, ma anche sulle competenze sociali sia la importante agire non solo sul fenomeno in sé e sulle sue manifestazioni, ma anche sulle competenze sociali sia la

vittima che dell'aggressore. Per conseguire tale scopo occorre permettere l'acquisizione delle abilità della vittima che dell'aggressore. Per conseguire tale scopo occorre permettere l'acquisizione delle abilità della

comunicazione e di competenze per riconoscere ed esprimere le proprie emozioni attraverso il modello dell'assertività. comunicazione e di competenze per riconoscere ed esprimere le proprie emozioni attraverso il modello dell'assertività.

Bullo e vittima: il disagio sottostante ai modelli reattivi

Page 32: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Questa situazione a lungo termine, porterà la persona ad essere Questa situazione a lungo termine, porterà la persona ad essere

isolata dalle altre. isolata dalle altre.

In questa prospettiva è quindi importante agire non solo sul In questa prospettiva è quindi importante agire non solo sul

fenomeno in sé e sulle sue manifestazioni, ma anche sulle fenomeno in sé e sulle sue manifestazioni, ma anche sulle

competenze sociali sia della vittima che dell'aggressore. competenze sociali sia della vittima che dell'aggressore.

Per conseguire tale scopo occorre permettere l'acquisizione delle Per conseguire tale scopo occorre permettere l'acquisizione delle

abilità della comunicazione e di competenze per riconoscere ed abilità della comunicazione e di competenze per riconoscere ed

esprimere le proprie emozioni attraverso pensieri e parole e non esprimere le proprie emozioni attraverso pensieri e parole e non

solo attraverso azioni a corto circuito. solo attraverso azioni a corto circuito.

Bullo e vittima: il disagio sottostante ai modelli reattivi

Page 33: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

La specificità di un intervento preventivo è quindi rivolto a tutti gli La specificità di un intervento preventivo è quindi rivolto a tutti gli

alunni e non direttamente ai "bulli" e alle loro vittime, perché, al fine alunni e non direttamente ai "bulli" e alle loro vittime, perché, al fine

di un cambiamento stabile e duraturo, risulta maggiormente efficace di un cambiamento stabile e duraturo, risulta maggiormente efficace

agire sulla comunità. agire sulla comunità.

È importante sottolineare questo punto perché, come indicato in È importante sottolineare questo punto perché, come indicato in

letteratura, l'intervento psicologico individuale sul "bullo“non è letteratura, l'intervento psicologico individuale sul "bullo“non è

risolutivo se isolato. risolutivo se isolato.

Infatti il "bullo" non è motivato al cambiamento in quanto le sue Infatti il "bullo" non è motivato al cambiamento in quanto le sue

azioni non sono percepite da lui come un problema, e queste sono un azioni non sono percepite da lui come un problema, e queste sono un

problema soltanto per la vittima, gli insegnanti e il contesto.problema soltanto per la vittima, gli insegnanti e il contesto.

Page 34: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

L'intervento diretto sulla vittima, pur efficace a fini individuali, non L'intervento diretto sulla vittima, pur efficace a fini individuali, non

lo è per quanto riguarda la riduzione del fenomeno del "bullismo". lo è per quanto riguarda la riduzione del fenomeno del "bullismo".

Quella vittima cesserà di essere tale e il bullo ne cercherà presto Quella vittima cesserà di essere tale e il bullo ne cercherà presto

un'altra nel medesimo contesto. Per questi motivi è necessario attuare un'altra nel medesimo contesto. Per questi motivi è necessario attuare

un programma di intervento di carattere preventivo e diretto al gruppo un programma di intervento di carattere preventivo e diretto al gruppo

classe/scuola. classe/scuola.

Questo intervento rappresenta un'occasione di crescita per il gruppo Questo intervento rappresenta un'occasione di crescita per il gruppo

classe stesso che, attraverso un maggiore dialogo ed una maggiore classe stesso che, attraverso un maggiore dialogo ed una maggiore

consapevolezza di pensieri, emozioni ed azioni, diventerà risorsa e consapevolezza di pensieri, emozioni ed azioni, diventerà risorsa e

sostegno per ciascun membro della classe. sostegno per ciascun membro della classe.

Page 35: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

E’ necessario che gli insegnanti, le famiglie e le E’ necessario che gli insegnanti, le famiglie e le

strutture del territorio collaborino, come modelli e strutture del territorio collaborino, come modelli e

come soggetti promotori di modalità adeguate di come soggetti promotori di modalità adeguate di

interazione, affinché l'esempio possa essere acquisito interazione, affinché l'esempio possa essere acquisito

e diventare uno stile di vita per i ragazzi. e diventare uno stile di vita per i ragazzi.

Page 36: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Il compito degli insegnanti è quindi quello di intervenire Il compito degli insegnanti è quindi quello di intervenire

precocemente finché permangono le condizioni per modificare gli precocemente finché permangono le condizioni per modificare gli

atteggiamenti inadeguati. atteggiamenti inadeguati.

Per migliorare la collaborazione con le famiglie è importante che Per migliorare la collaborazione con le famiglie è importante che

si spieghi anche ai genitori che i loro figli possono assumere si spieghi anche ai genitori che i loro figli possono assumere

diversi atteggiamenti a seconda degli ambienti in cui si trovano. diversi atteggiamenti a seconda degli ambienti in cui si trovano.

Questo è utile per prevenire la sorpresa delle famiglie nello Questo è utile per prevenire la sorpresa delle famiglie nello

scoprire modalità di comportamento differenti a casa e a scuola. scoprire modalità di comportamento differenti a casa e a scuola.

Page 37: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

“Cyberbullismo” ovvero una vera e propria

aggressione sociale on-line che si concretizza con

l’invio di contenuti offensivi attraverso cellulari e

internet.

Page 38: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Dall'osservazione e dalla formazione nelle competenze sociali Dall'osservazione e dalla formazione nelle competenze sociali

gli stessi insegnanti possono imparare a scoprire le proprie gli stessi insegnanti possono imparare a scoprire le proprie

modalità relazionali, anche inaspettate. modalità relazionali, anche inaspettate.

Page 39: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Stili educativi

se la famiglia ha uno stile educativo coercitivo, il bambino ha più probabilità di interiorizzare schemi di comportamento aggressivi, si sentirà quindi autorizzato ad utilizzare gli stessi modelli di comportamento anche nelle relazioni al di fuori della famiglia

se la famiglia presenta uno stile educativo permissivo e tollerante, il bambino sarà incapace di porre adeguati limiti al proprio comportamento

Page 40: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Occorre inquadrare il fenomeno in un’ottica interazionista, che non

privilegi risposte parziali, basate cioè sulle sole differenze di personalità o

sulle sole circostanze ambientali.

La personalità, i modelli familiari, gli stereotipi imposti dai massa media,

un’istituzione scolastica spesso disattenta alle relazioni fra ragazzi,

dinamiche di gruppo che trascendono il singolo individuo, sono tutti fattori

concomitanti che, in maggiore o minore misura, contribuiscono al

determinarsi del fenomeno.

Page 41: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Tra i vari meccanismi psicologici, implicati

nella relazione vittima-prepotente, ci limitiamo

a sottolinearne due in particolare: l’empatia e

il disimpegno morale.

Page 42: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Per empatia si intende la capacità di un individuo nel comprendere

e condividere gli stati emotivi sperimentati da un’altra persona.

Si può condividere la gioia, ma anche la sofferenza altrui.

Probabilmente i soggetti che prevaricano i propri compagni

difettano fortemente di capacità empatiche dal momento che

sembrano non rendersi conto delle sofferenze che inducono in quei

ragazzi che subiscono le loro prevaricazioni.

Page 43: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Probabilmente anche le vittime hanno una scarsa abilità nel

sintonizzarsi affettivamente con i propri compagni,

interagendo con essi in modo spesso inadeguato, stimolando la

loro aggressività.

Molti programmi di intervento, finalizzati a prevenire e a

ridurre il bullismo nella scuola, sono incentrati sulla

stimolazione e sull’incremento delle capacità empatiche,

favorendo i processi di identificazione reciproca tra i ragazzi.

Page 44: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Il disimpegno morale è invece un meccanismo psicologico, Il disimpegno morale è invece un meccanismo psicologico,

attraverso il quale un individuo legittima dei comportamenti attraverso il quale un individuo legittima dei comportamenti

che contraddicono i propri stessi convincimenti morali. che contraddicono i propri stessi convincimenti morali.

In altri termini, è quel processo per cui si può giustificare In altri termini, è quel processo per cui si può giustificare

un’azione violenta sostenendo che la si fa a fin di bene, o che un’azione violenta sostenendo che la si fa a fin di bene, o che

contravvenire a una norma «non è poi così grave (ad esempio, contravvenire a una norma «non è poi così grave (ad esempio,

evadere le tasse) perché lo fanno tutti». evadere le tasse) perché lo fanno tutti».

Page 45: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Spesso i ragazzi che vittimizzano i propri compagni non Spesso i ragazzi che vittimizzano i propri compagni non

sembrano assumersi pienamente la responsabilità di ciò che sembrano assumersi pienamente la responsabilità di ciò che

fanno e tendono sovente a sminuire le conseguenze della loro fanno e tendono sovente a sminuire le conseguenze della loro

azione («sono solo scherzi»), a deresponsabilizzarsi («è tutta azione («sono solo scherzi»), a deresponsabilizzarsi («è tutta

la classe che li prende in giro») o tendono a giustificare il loro la classe che li prende in giro») o tendono a giustificare il loro

comportamento svalutando la persona bersaglio delle loro comportamento svalutando la persona bersaglio delle loro

angherie («in fondo se lo meritano»).angherie («in fondo se lo meritano»).

Page 46: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Non va dimenticato infine il ruolo di meccanismi di gruppo

che sclerotizzano la persona all’interno di un ruolo per cui

risulta molto difficile per un ragazzo, che è stato etichettato

come vittima o come prepotente, modificare il proprio status

all’interno di un gruppo che continua a interpretare i suoi

comportamenti alla luce del ruolo che gli è stato assegnato.

Page 47: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Nella ricerca dell’identi-kit del bullo, si rinviene chiaramente

un ‘vuoto’, cioè una carenza del senso di responsabilità (che si

riporta all’assenza di fondamenti morali) e una mancanza di

interessi che possano essere di stimolo a un impegno

gratificante in determinate attività.

Si riscontra un’esaltazione della propria persona e una

componente esibizionistica, che si rafforzano con

l’umiliazione degli altri.

Page 48: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

L’aggregazione giovanile, se da un lato si pone come fattore di

crescita irrinunciabile per lo sviluppo del soggetto e per la

costruzione della sua identità, dall’altro può rappresentare

anche un fattore di rischio, in quanto può porsi come

ricettacolo degli aspetti più fragili della personalità del

ragazzo e diviene il luogo di condivisione identificativa delle

problematiche affettive dei suoi componenti, tanto da generare

una sorta di psichismo individuale e da agire quale

amplificatore di deficit soggettivi. In tale contesto

deresponsabilizzato può dunque germogliare la sopraffazione.

Page 49: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

E' fondamentale intervenire precocemente finché sussistono le condizioni per modificare gli atteggiamenti inadeguati.

Oltre ai ragazzi i soggetti interessati sono sia i genitori che gli insegnanti.

Page 50: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Obiettivi principali di intervento integrato

a) formare e sostenere i docenti, fornendo loro le conoscenze

necessarie sul fenomeno e le strategie più efficaci di gestione

della classe e delle situazioni problematiche;

b) sviluppare negli alunni la consapevolezza e la sensibilità

circa il fenomeno, aiutarli nell'acquisizione delle competenze

socio-emotive più importanti, favorire l'aiuto reciproco tra pari

all'interno del gruppo tramite specifici progetti di supporto tra

pari;

Page 51: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

c) aiutare e sostenere le vittime in difficoltà;

d) coinvolgere le famiglie non solo di bulli e vittime ma di tutti gli alunni coinvolti, tramite incontri e percorsi di formazione e riflessione ad esse specificamente dedicati;

e) collaborare con le altre istituzioni (Enti Locali, ASL, agenzie educative esterne alla scuola, ecc) mediante la creazione di reti territoriali.

Page 52: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Lo scopo comune a tutti gli interventi è quello di migliorare

le relazioni tra compagni nella classe.

1) Interventi Individuali;

1) Interventi collettivi.

Page 53: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Interventi Individuali all’interno delle attività scolastiche

Puntano sulla modifica degli atteggiamenti del singolo.Le tipologie fondamentali prevedono:Con i Bulli :

a) ferma condanna dei comportamenti di prepotenza;b) colloqui individuali, di ascolto e discussione.

Con le Vittime:a) ascolto empatico;b) training abilità sociali, per renderle più sicure di sé e capaci nei

rapporti con gli altri;c) attività per migliorare l'autostima, come ad esempio attribuire loro dei ruoli (in classe o nel gruppo) che le valorizzino.

Page 54: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Intervento di tipo psicologico

Un intervento psicologico di tipo individuale sul bullo ha lo

scopo di interrompere questo tipo di modalità di soluzione dei

conflitti e fornire le indicazioni necessarie per imparare a

gestire diversamente le relazioni sociali, offrire la possibilità

di sentire, provare, riconoscere e manifestare emozioni

positive e adottare comportamenti collaborativi.

Page 55: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

La vittima, spesso, non possiede le abilità per affrontare la

situazione o, se le possiede, le utilizza in maniera inefficace.

In questo caso l'intervento psicologico ha l'obiettivo di

sviluppare la capacità di esprimere la rabbia derivante dal

subire soprusi,di raccontare con chiarezza, fermezza e senza

timore le situazioni a cui sono esposti, di recuperare il

controllo della situazione, di proteggersi da soli, di riacquistare

fiducia in se stessi.

Page 56: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Interventi collettivi

In classe

Interventi di tipo didattico, attraverso le normali attività curricolari, cioè che

"sfruttano" gli argomenti e i metodi usuali nell'insegnamento delle discipline

Interventi collettivi, extracurricolari

che necessitano del coinvolgimento della intera scuola, attraverso la

preparazione di contesti fisico-psicologici specifici e messa in atto di

processi formativi più articolati, che richiedono l’intervento di figure

professionali diverse accanto agli insegnanti.

Page 57: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Gli interventi previsti dal Centro per il Disagio Gli interventi previsti dal Centro per il Disagio Psichico in Adolescenza utilizzano lo Psichico in Adolescenza utilizzano lo strumento gruppale. strumento gruppale.

Page 58: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

L’esperienza scolastica rappresenta per gli adolescenti un luogo privilegiato di relazioni che influenzano in modo considerevole il lavoro di costruzione di una identità che non ha ancora assunto una definitiva connotazione.

Page 59: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

L’adolescente oscilla, infatti, tra una dimensione di indipendenza, di desiderio di autonomia, sollecitata anche da un corpo che lancia segnali di cambiamento, e un bisogno di dipendenza che rimanda ad un’epoca precedente.

La risposta dell’ambiente in questa fase è determinante per il suo funzionamento mentale oltre che per la formazione della sua personalità soprattutto quando il mondo interno è caotico e conflittuale.

Page 60: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Gli oggetti esterni, cioè le esperienze relative alla realtà esterna, hanno per l’adolescente un ruolo di sostegno e di organizzazione del mondo interno.

Page 61: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Nel lavoro clinico, che da parecchi anni svolgo con alcuni

colleghi presso il Centro per Adolescenti che pensiamo

rappresenti un osservatorio privilegiato del disagio giovanile

nella nostra città, emerge quotidianamente l’importanza delle

esperienze scolastiche nella vita di un adolescente sia per

quanto riguarda gli apprendimenti delle conoscenze in senso

stretto, sia per quanto riguarda la possibilità o l’impossibilità di

sperimentare la propria capacità di relazioni interpersonali con

il gruppo dei pari, e con gli adulti di riferimento relativi a questa

esperienza, cioè gli insegnanti.

Page 62: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

La scuola rappresenta un luogo intermedio tra famiglia e mondo esterno; è un luogo di emancipazione, ma anche di competizione; è un luogo di incontri, ma anche di scontri; è un luogo di apprendimenti e di investimenti continui, ma anche di possibili disinvestimenti e frustrazioni.

Page 63: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

La cultura odierna è però giocata molto a livello

individuale, una cultura in cui tutto è possibile, specie

in vista dell’efficienza e del successo e in cui il senso

di identità è fortemente legato al raggiungimento dei

modelli ideali forniti dai media e dalla rete, con un

conseguente possibile inaridimento della vita affettiva

ed emozionale.

Page 64: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Per questo riteniamo utile da diversi anni effettuare interventi rivolti alla realtà scolastica.

L’idea di partenza è stata quella che bisognasse attivare un pensiero condiviso, sia con i ragazzi che con i loro insegnanti, allo scopo di favorire, all’interno delle relazioni scolastiche, tutti quei fattori promuoventi l’apprendimento e le capacità relazionali attraverso l’attivazione di una capacità riflessiva.

Page 65: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

A questo scopo abbiamo proposto una lettura dei

fenomeni e delle esperienze che consentisse una

possibilità di ascolto e di osservazione che tenesse

conto degli elementi emotivo-affettivi nei processi di

apprendimento scolastico privilegiando quindi un

modello di intervento che prevede lo sviluppo di un

pensiero che anticipi l’azione.

Page 66: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Fondamentale è comprendere e modificare

tutte le cristallizzazioni di ruoli e allargare il

campo emotivo-relazionale.

Page 67: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

QUALE MODELLO DI INTERVENTO QUALE MODELLO DI INTERVENTO POSSIBILE?POSSIBILE?

Un modello rivolto al gruppo classe con il Un modello rivolto al gruppo classe con il coinvolgimento degli insegnanti estendibile ai coinvolgimento degli insegnanti estendibile ai genitori.genitori.

Page 68: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

In questa prospettiva riteniamo fondamentale In questa prospettiva riteniamo fondamentale favorire tutte quelle condizioni che consentano favorire tutte quelle condizioni che consentano la nascita di un gruppo di lavoro, cioè di un la nascita di un gruppo di lavoro, cioè di un gruppo integrato, non necessariamente gruppo integrato, non necessariamente amicale, ma in cui possano essere tollerate le amicale, ma in cui possano essere tollerate le diversità senza che queste vengano vissute diversità senza che queste vengano vissute come minaccia alla propria identità. come minaccia alla propria identità.

Page 69: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

In questa fascia d’età il gruppo rappresenta il luogo In questa fascia d’età il gruppo rappresenta il luogo fisiologico dove l’adolescente trae l’energia psichica fisiologico dove l’adolescente trae l’energia psichica per attivare i processi di separazione-individuazione per attivare i processi di separazione-individuazione che lo porteranno verso la crescita e l’autonomia. che lo porteranno verso la crescita e l’autonomia.

Per tale motivo il progetto ha previsto l’uso dello Per tale motivo il progetto ha previsto l’uso dello strumento gruppale, volto ad una estensione dei strumento gruppale, volto ad una estensione dei processi elaborativi del pensiero e alla nascita di un processi elaborativi del pensiero e alla nascita di un pensiero comune attraverso la costituzione di un pensiero comune attraverso la costituzione di un linguaggio condiviso. linguaggio condiviso.

Page 70: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Obiettivi e finalitàObiettivi e finalità

Rimozione degli ostacoli emozionali che Rimozione degli ostacoli emozionali che rallentano la formazione dei gruppi di rallentano la formazione dei gruppi di lavorolavoro

Favorire una mobilizzazione dei ruoli ed un Favorire una mobilizzazione dei ruoli ed un allargamento del campo affettivo-relazionale allargamento del campo affettivo-relazionale per lo sviluppo di un clima di reciproca fiducia, per lo sviluppo di un clima di reciproca fiducia, attraverso una migliore comunicazione tra attraverso una migliore comunicazione tra mondo degli adulti e mondo degli adolescentimondo degli adulti e mondo degli adolescenti

Page 71: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Strumenti e metodologiaStrumenti e metodologia

E’ stato utilizzato lo strumento gruppale E’ stato utilizzato lo strumento gruppale rivolto ai gruppi classe,e al gruppo dei docenti rivolto ai gruppi classe,e al gruppo dei docenti

Il progetto si è sviluppato attraverso alcuni Il progetto si è sviluppato attraverso alcuni passaggi che consentono di creare dei passaggi che consentono di creare dei “contenitori” nei quali il lavoro possa essere “contenitori” nei quali il lavoro possa essere svolto con chiarezza ed efficacia e che svolto con chiarezza ed efficacia e che rappresentano degli indicatori di cui teniamo rappresentano degli indicatori di cui teniamo conto nella lettura conclusiva dell’esperienza.conto nella lettura conclusiva dell’esperienza.

Page 72: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Inizialmente si procede con un accordo Inizialmente si procede con un accordo preliminare con la dirigenza scolastica in cui preliminare con la dirigenza scolastica in cui vengono formalizzate le richieste vengono formalizzate le richieste dell’istituzione scolastica, i bisogni che dell’istituzione scolastica, i bisogni che sottendono questa richiesta e le aspettative che sottendono questa richiesta e le aspettative che la scuola ha relativamente al progetto.la scuola ha relativamente al progetto.

Il passo successivo è l’incontro con i docenti Il passo successivo è l’incontro con i docenti delle classi segnalate e coinvolte nel progetto delle classi segnalate e coinvolte nel progetto

Page 73: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

chiarire le problematiche emerse all’interno della classe e chiarire le problematiche emerse all’interno della classe e conoscere il punto di vista degli insegnanticonoscere il punto di vista degli insegnanti

prestare attenzione alla dinamica del gruppo dei docenti per prestare attenzione alla dinamica del gruppo dei docenti per comprendere le loro modalità di relazione con i ragazzi. comprendere le loro modalità di relazione con i ragazzi.

stabilire con il gruppo dei docenti un’alleanza che eviti possibili stabilire con il gruppo dei docenti un’alleanza che eviti possibili “scontri” di competenze diverse. “scontri” di competenze diverse.

evitare una delega “depressiva” agli “esperti”evitare una delega “depressiva” agli “esperti”

attivare una chiara condivisione tra docenti ed “esperti”attivare una chiara condivisione tra docenti ed “esperti”

favorire una adeguata presentazione del progetto agli studentifavorire una adeguata presentazione del progetto agli studenti

Questo momento è particolarmente importante Questo momento è particolarmente importante ed ha diversi obiettivi:ed ha diversi obiettivi:

Page 74: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Il momento successivo è quello degli incontri con il gruppo- Il momento successivo è quello degli incontri con il gruppo- classe.classe.

Generalmente il numero degli incontri è di quattro a cadenza Generalmente il numero degli incontri è di quattro a cadenza settimanale di cui l’ultimo ha una funzione di “restituzione” settimanale di cui l’ultimo ha una funzione di “restituzione” dell’esperienza effettuata.dell’esperienza effettuata.

Vengono proposti ai ragazzi degli stimoli filmici che trattano Vengono proposti ai ragazzi degli stimoli filmici che trattano tematiche adolescenziali. tematiche adolescenziali. Questi hanno lo scopo di attivare la discussione e Questi hanno lo scopo di attivare la discussione e difficilmente, per la nostra esperienza, ciò rende saturo il difficilmente, per la nostra esperienza, ciò rende saturo il campo della comunicazione, ma si avviano percorsi di campo della comunicazione, ma si avviano percorsi di pensiero che traggono spunto per poi allontanarsi dalle pensiero che traggono spunto per poi allontanarsi dalle immagini filmiche.immagini filmiche.

Page 75: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Questo tende molto rapidamente ad attivare i processi Questo tende molto rapidamente ad attivare i processi comunicativi e di pensiero del gruppo–classe e rende comunicativi e di pensiero del gruppo–classe e rende possibile l’individuazione dei nodi problematici che possibile l’individuazione dei nodi problematici che in quella classe rendono difficoltoso l’instaurarsi di in quella classe rendono difficoltoso l’instaurarsi di un clima accogliente e favorente lo studio.un clima accogliente e favorente lo studio.

I bisogni espressi dai ragazzi possono essere I bisogni espressi dai ragazzi possono essere ricondotti ai bisogni che ciascun adolescente avverte ricondotti ai bisogni che ciascun adolescente avverte nei propri processi di crescita:nei propri processi di crescita: essere ascoltatiessere ascoltati essere valorizzatiessere valorizzati sentire la possibilità di un riscattosentire la possibilità di un riscatto

Page 76: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

I ragazzi sentono che l’essere stimati equivale I ragazzi sentono che l’essere stimati equivale ad essere riconosciuti in quanto individui e ad essere riconosciuti in quanto individui e desiderano essere riconosciuti non solo per ciò desiderano essere riconosciuti non solo per ciò che si sa, ma anche per ciò che si è o si che si sa, ma anche per ciò che si è o si vorrebbe diventare.vorrebbe diventare.

Page 77: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

elevata competività con conseguente divisione in elevata competività con conseguente divisione in sottogruppi cristallizzati che rappresentano un ostacolo sottogruppi cristallizzati che rappresentano un ostacolo all’apprendimento (all’apprendimento (bravi, normali, invisibili, scarsi etc.)bravi, normali, invisibili, scarsi etc.)

richieste di contenimento e di un “limite” agite, attraverso richieste di contenimento e di un “limite” agite, attraverso atti trasgressivi e con la creazione di un clima di atti trasgressivi e con la creazione di un clima di agitazione, e di provocazioneagitazione, e di provocazione

difficoltà a tollerare la diversità (intesa come altro diverso difficoltà a tollerare la diversità (intesa come altro diverso da sé) che può avere come conseguenza un blocco del da sé) che può avere come conseguenza un blocco del piacere di apprendere e di conoscerepiacere di apprendere e di conoscere

I nodi problematici che più frequentemente sono I nodi problematici che più frequentemente sono emersi in questi anni all’interno dei gruppi-classe (I)emersi in questi anni all’interno dei gruppi-classe (I)

Page 78: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

modalità relazionali con gli insegnanti che interferiscono modalità relazionali con gli insegnanti che interferiscono con l’apprendimento: di dipendenza eccessiva, di eccessiva con l’apprendimento: di dipendenza eccessiva, di eccessiva idealizzazione, disinvestimentoidealizzazione, disinvestimento

negazione del disagio relativo alla costruzione di identità negazione del disagio relativo alla costruzione di identità con tendenza allo svilupparsi di sottogruppi in cui “prendere con tendenza allo svilupparsi di sottogruppi in cui “prendere in prestito” un’identità accettabilein prestito” un’identità accettabile

tendenza all’agitotendenza all’agito

difficoltà relative alle dinamiche interne al gruppo dei difficoltà relative alle dinamiche interne al gruppo dei docenti con ricadute sul gruppo-classedocenti con ricadute sul gruppo-classe

I nodi problematici che più frequentemente sono I nodi problematici che più frequentemente sono emersi in questi anni all’interno dei gruppi-classe (II)emersi in questi anni all’interno dei gruppi-classe (II)

Page 79: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Due esempi di incontri con gruppi-classe con Due esempi di incontri con gruppi-classe con problematiche differenti ma comunque legate problematiche differenti ma comunque legate al fenomeno del bullismo.al fenomeno del bullismo.

Page 80: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Nella classe si sono evidenziati due nodi fondamentali.Nella classe si sono evidenziati due nodi fondamentali.

Il primo riguarda le relazioni interpersonali e i rapporti tra i Il primo riguarda le relazioni interpersonali e i rapporti tra i gruppi, che sono tesi, provocando un clima di disagio che gruppi, che sono tesi, provocando un clima di disagio che rende difficoltoso l'apprendimento e provoca alterazioni del rende difficoltoso l'apprendimento e provoca alterazioni del comportamentocomportamento

Il secondo è inerente proprio il comportamento, il rispetto Il secondo è inerente proprio il comportamento, il rispetto delle regole e il loro significato. Gli insegnanti hanno delle regole e il loro significato. Gli insegnanti hanno difficoltà a mantenere la disciplina e l’attenzione della classe.difficoltà a mantenere la disciplina e l’attenzione della classe.

Prima classePrima classe

Page 81: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Se da un canto, infatti, il clima della classe, attraverso Se da un canto, infatti, il clima della classe, attraverso gli scontri e le contrapposizioni, favorisce il disordine gli scontri e le contrapposizioni, favorisce il disordine e il poco rispetto dell'altro, d'altro canto sembra e il poco rispetto dell'altro, d'altro canto sembra esistere proprio una intrinseca scarsa consapevolezza esistere proprio una intrinseca scarsa consapevolezza dei propri limiti, accanto ad una certa dei propri limiti, accanto ad una certa ipervalorizzazione dei propri diritti.ipervalorizzazione dei propri diritti.

Il disagio si manifesta con una contrapposizione tra Il disagio si manifesta con una contrapposizione tra due gruppi con mancanza di dialogo e frequenti due gruppi con mancanza di dialogo e frequenti scontri.scontri.

Page 82: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

I gruppi sembrano essersi formati sulla base della reciproca I gruppi sembrano essersi formati sulla base della reciproca identificazione, nello sforzo comune di essere uniti ad identificazione, nello sforzo comune di essere uniti ad affrontare l'incognita di una nuova realtà scolastica.affrontare l'incognita di una nuova realtà scolastica.

L'ingresso alla scuola superiore inaugura infatti un capitolo L'ingresso alla scuola superiore inaugura infatti un capitolo pieno di elementi perturbanti. pieno di elementi perturbanti. Nuovi sono infatti i compagni, gli insegnanti, il contesto, il Nuovi sono infatti i compagni, gli insegnanti, il contesto, il metodo di studio e la valutazione, nuovo è anche il corpo, metodo di studio e la valutazione, nuovo è anche il corpo, che si modifica proprio in quel periodo e del quale non si sa che si modifica proprio in quel periodo e del quale non si sa ancora cosa pensare. ancora cosa pensare. Il parere degli altri, dei pari, è a questo punto fondamentale Il parere degli altri, dei pari, è a questo punto fondamentale e l'essere accettati il veicolo della propria autostima.e l'essere accettati il veicolo della propria autostima.

Page 83: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Il gruppo unisce e rassicura, fornisce un'identità in prestito Il gruppo unisce e rassicura, fornisce un'identità in prestito sulla quale poggiare durante la crescita, mentre l'Io esamina sulla quale poggiare durante la crescita, mentre l'Io esamina la realtà e trova proprie strategie di adattamento.la realtà e trova proprie strategie di adattamento.

Il gruppo protegge ma si edifica anche sulla reciproca Il gruppo protegge ma si edifica anche sulla reciproca contrapposizione: noi così, voi colì; noi bravi, voi scarsi; noi contrapposizione: noi così, voi colì; noi bravi, voi scarsi; noi ""fighettifighetti", voi "", voi "palliatipalliati", misurando le proprie forze anche in ", misurando le proprie forze anche in questo sovrastare e mortificare gli altri.questo sovrastare e mortificare gli altri.

Nella rivalità tra i gruppi emergono alcuni individui che la Nella rivalità tra i gruppi emergono alcuni individui che la indirizzano e la sostengono in modo insinuante, favorendo il indirizzano e la sostengono in modo insinuante, favorendo il clima di tensione ed emergendo come leader. clima di tensione ed emergendo come leader.

Page 84: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Z.: "Z.: "Quando la mattina vengo a scuola ho un nodo allo Quando la mattina vengo a scuola ho un nodo allo stomaco pensando alle occhiate e agli sfottò...perchè non stomaco pensando alle occhiate e agli sfottò...perchè non porto vestiti firmati, non vado in discoteca, sono invisibile, porto vestiti firmati, non vado in discoteca, sono invisibile, palliata, così mi dicono..mi chiamno Mortisia perché sono palliata, così mi dicono..mi chiamno Mortisia perché sono pallida di carnagione, ho provato a controbattere ma non pallida di carnagione, ho provato a controbattere ma non serve a niente "serve a niente "

W.: “W.: “Qui ti danno un’etichetta e te la puoi tenere, non serve Qui ti danno un’etichetta e te la puoi tenere, non serve protestare anzi è peggio”.protestare anzi è peggio”.

Y. ascoltando un compagno che ha chiesto la parola, dà di Y. ascoltando un compagno che ha chiesto la parola, dà di gomito al compagno di banco, sfottendo:gomito al compagno di banco, sfottendo:“ Sentiamo, sentiamo “ Sentiamo, sentiamo ora che cosa dice questo!” ora che cosa dice questo!”

Page 85: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Il clima è molto teso e la classe è divisa ma il nostro intervento mobilita il Il clima è molto teso e la classe è divisa ma il nostro intervento mobilita il dialogo. Alla loro iniziale difesa "dialogo. Alla loro iniziale difesa "non si può diventare tutti amicinon si può diventare tutti amici" viene " viene opposto un modello aperto in cui il rispetto per la diversità lascia spazio ad opposto un modello aperto in cui il rispetto per la diversità lascia spazio ad ognuno di esprimere le proprie idee e comportamenti.ognuno di esprimere le proprie idee e comportamenti.

L'elemento nuovo è che "se ne può parlare“, “dirsi le cose in faccia”, L'elemento nuovo è che "se ne può parlare“, “dirsi le cose in faccia”, mentre prima non sembrava possibile.mentre prima non sembrava possibile.

E possono dirsele perchè la premessa è che il dialogo sarà costruttivo e la E possono dirsele perchè la premessa è che il dialogo sarà costruttivo e la nostra presenza lo garantisce.nostra presenza lo garantisce.

Emerge che alcuni insegnanti promuovevano le differenze invece di Emerge che alcuni insegnanti promuovevano le differenze invece di sminuirle, e usavano parametri diversi che nascevano secondo i ragazzi da sminuirle, e usavano parametri diversi che nascevano secondo i ragazzi da “simpatie” e non da “giustizia”. I ragazzi riescono ad esprimere il loro “simpatie” e non da “giustizia”. I ragazzi riescono ad esprimere il loro senso di sconforto nel sentirsi lasciati soli dall’istituzione.”senso di sconforto nel sentirsi lasciati soli dall’istituzione.”Se neanche la Se neanche la scuola ti protegge e garantisce!”scuola ti protegge e garantisce!”

Page 86: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Q. che nel primo incontro aveva detto: “Q. che nel primo incontro aveva detto: “è inutile, non è inutile, non può cambiare niente, ci abbiamo già provato ma non può cambiare niente, ci abbiamo già provato ma non c'è proprio volontàc'è proprio volontà", nel corso degli incontri ", nel corso degli incontri successivi dice " successivi dice " forse qualcosa si muove, almeno se forse qualcosa si muove, almeno se ne può parlare!".ne può parlare!".

Nella classe si insinua un movimento di autocritica Nella classe si insinua un movimento di autocritica che mobilita una iniziale consapevolezza dei propri che mobilita una iniziale consapevolezza dei propri limiti anche per ciò che riguarda il comportamento.limiti anche per ciò che riguarda il comportamento.

Page 87: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Ma dalle proposte che emergono in tema di disciplina Ma dalle proposte che emergono in tema di disciplina si comprende che si reputano ancora lontani dalla si comprende che si reputano ancora lontani dalla capacità di autocontrollo. Quasi tutti infatti ritengono capacità di autocontrollo. Quasi tutti infatti ritengono necessario ancora un controllo esterno, vigile ed necessario ancora un controllo esterno, vigile ed autorevole, sul loro comportamento, con metri di autorevole, sul loro comportamento, con metri di giudizio chiari, efficaci universali e condivisibili.giudizio chiari, efficaci universali e condivisibili.

Ciò da un canto mette in evidenza la loro immaturità Ciò da un canto mette in evidenza la loro immaturità nell’autodeterminarsi, ma dall'altro mostra una nell’autodeterminarsi, ma dall'altro mostra una iniziale riflessione sulle cause del disagio.iniziale riflessione sulle cause del disagio.

Page 88: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Alla fine del percorso, che come premesso mira alla trasformazione della Alla fine del percorso, che come premesso mira alla trasformazione della tendenza all'agire in capacità di pensare, i ragazzi sono apparsi ancora tendenza all'agire in capacità di pensare, i ragazzi sono apparsi ancora interessati a questo modello di interazione ed hanno richiesto un interessati a questo modello di interazione ed hanno richiesto un approfondimento del progetto con nuovi incontri. Lo stile di comportamento approfondimento del progetto con nuovi incontri. Lo stile di comportamento che portava alla indispensabile appartenenza al gruppo degli sfottenti fighetti che portava alla indispensabile appartenenza al gruppo degli sfottenti fighetti o al soccombere da tragici palliati, ora pare meno efficace visto che sono stati o al soccombere da tragici palliati, ora pare meno efficace visto che sono stati individuate nuove possibili qualità di interazione.individuate nuove possibili qualità di interazione.

Negli incontri successivi, avvenuti a distanza di un mese, il clima della classe Negli incontri successivi, avvenuti a distanza di un mese, il clima della classe appare del tutto modificato: le energie psichiche volte in senso aggressivo, appare del tutto modificato: le energie psichiche volte in senso aggressivo, l’impulso trasgressivo ad agire appaiono convogliati verso nuove forme di l’impulso trasgressivo ad agire appaiono convogliati verso nuove forme di relazione sostenute da una intensa curiosità nei confronti dell’altro. relazione sostenute da una intensa curiosità nei confronti dell’altro.

I rigidi gruppi dei primi incontri si sono trasformati in gruppetti che I rigidi gruppi dei primi incontri si sono trasformati in gruppetti che continuamente si formano e si sciolgono sulla base di dinamiche fluide ed continuamente si formano e si sciolgono sulla base di dinamiche fluide ed attuali. Il processo di naturale evoluzione della classe, che appariva ostacolato attuali. Il processo di naturale evoluzione della classe, che appariva ostacolato dall’organizzazione in gruppi conflittuali, sembra aver ripreso il suo corso.dall’organizzazione in gruppi conflittuali, sembra aver ripreso il suo corso.

Page 89: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

SECONDA CLASSESECONDA CLASSE

Un altro intervento si è svolto in una seconda Un altro intervento si è svolto in una seconda superiore. Gli insegnanti lamentano la netta divisione superiore. Gli insegnanti lamentano la netta divisione della classe in due parti oltre a fenomeni preoccupanti della classe in due parti oltre a fenomeni preoccupanti di isolamento. di isolamento.

I due gruppi sono formati da maschi da un lato e I due gruppi sono formati da maschi da un lato e femmine dall’altro. femmine dall’altro.

L’isolamento riguarda principalmente tre persone di L’isolamento riguarda principalmente tre persone di cui due sono cugini e fanno in un qualche modo parte cui due sono cugini e fanno in un qualche modo parte per sè stessi e un ragazzo è invece totalmente isolato.per sè stessi e un ragazzo è invece totalmente isolato.

Page 90: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Lo stile della classe è caotico, tutti parlano in Lo stile della classe è caotico, tutti parlano in continuazione non curandosi di ascoltare gli altri. Si continuazione non curandosi di ascoltare gli altri. Si formano rapidamente sottogruppi in cui tutto quello formano rapidamente sottogruppi in cui tutto quello che viene detto o fatto dai compagni è sottoposto a che viene detto o fatto dai compagni è sottoposto a critica e sfottò. Un ragazzo fa cenno ad un’altro, critica e sfottò. Un ragazzo fa cenno ad un’altro, comprendiamo che sta iniziando a registrare la seduta comprendiamo che sta iniziando a registrare la seduta con il cellulare. Quando viene fermato e si richiede a con il cellulare. Quando viene fermato e si richiede a tutti di spegnere i telefoni, reagisce lamentandosi in tutti di spegnere i telefoni, reagisce lamentandosi in malo modo con tono violento a mala pena represso.malo modo con tono violento a mala pena represso.

Page 91: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Rapidamente si chiarisce che questi è il leader negativo del Rapidamente si chiarisce che questi è il leader negativo del gruppo, più anziano degli altri e più “scafato”, boicotterà il gruppo, più anziano degli altri e più “scafato”, boicotterà il lavoro in molti modi.lavoro in molti modi.

Sia i maschi che le femmine ne sentono l’autorità e ne Sia i maschi che le femmine ne sentono l’autorità e ne accettano in qualche modo il modello seppur mantenendo una accettano in qualche modo il modello seppur mantenendo una linea di condotta meno trasgressiva.linea di condotta meno trasgressiva.

L’idea è che il comportamento “violento” blocchi la capacità L’idea è che il comportamento “violento” blocchi la capacità di pensare e tutti ridacchiano e sfotticchiano tutti; ogni volta di pensare e tutti ridacchiano e sfotticchiano tutti; ogni volta che un nostro stimolo ideativo sembra prendere piede che un nostro stimolo ideativo sembra prendere piede interviene Q. o Y. sminuendo e portando il discorso su qualche interviene Q. o Y. sminuendo e portando il discorso su qualche sciocchezza detta o fatta da W. o da K. Ciò provoca risa e sciocchezza detta o fatta da W. o da K. Ciò provoca risa e scherno e lo stimolo si perde del tutto. scherno e lo stimolo si perde del tutto.

Page 92: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Il ragazzo isolato, A., tace con sguardo un pò Il ragazzo isolato, A., tace con sguardo un pò smarrito. Le ragazze dicono che è oggetto di scherno smarrito. Le ragazze dicono che è oggetto di scherno da parte degli altri. Se ne parla..da parte degli altri. Se ne parla..

Q. dice che A. è un morto, non parla mai, il fratello si Q. dice che A. è un morto, non parla mai, il fratello si che è scaltro, ma lui è una mummia.che è scaltro, ma lui è una mummia.

E’ come se A. non fosse presente, parlano di lui come E’ come se A. non fosse presente, parlano di lui come se non ci fosse, lui tace e poi sollecitato dice con tono se non ci fosse, lui tace e poi sollecitato dice con tono incerto che sono affari suoi.incerto che sono affari suoi.

La classe rumoreggia e ridacchia, sottolineando la sua La classe rumoreggia e ridacchia, sottolineando la sua inadeguatezza.inadeguatezza.

Page 93: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Successivamente proponiamo la visione del film: “Quando sei Successivamente proponiamo la visione del film: “Quando sei

nato non puoi più nasconderti”, che verte sulla tematicanato non puoi più nasconderti”, che verte sulla tematica

dell’integrazione e del calarsi nei panni degli altri.dell’integrazione e del calarsi nei panni degli altri.

Durante la proiezione sono attenti e partecipano del pathos del Durante la proiezione sono attenti e partecipano del pathos del

film ma nella discussione successiva ci rendiamo conto che film ma nella discussione successiva ci rendiamo conto che

non operano nessuna identificazione con i personaggi della non operano nessuna identificazione con i personaggi della

storia, in una sorta di distanziamento emotivo.storia, in una sorta di distanziamento emotivo.

Page 94: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Si agitano anzi ancor più della volta precedente, anche se Si agitano anzi ancor più della volta precedente, anche se

iniziano a parlare delle difficoltà della classe. Sono legate, iniziano a parlare delle difficoltà della classe. Sono legate,

dicono, al comportamento indisciplinato di alcuni, dei maschi dicono, al comportamento indisciplinato di alcuni, dei maschi

in particolare. Il discorso avviene in un clima molto caotico, in particolare. Il discorso avviene in un clima molto caotico,

continuamente interrotto da risa e sub discorsi tra loro. Una continuamente interrotto da risa e sub discorsi tra loro. Una

ragazza dice che un’altra, R., una tipa tosta, all’inizio ragazza dice che un’altra, R., una tipa tosta, all’inizio

dell’anno visto che alcuni dei caporioni erano stati bocciati dell’anno visto che alcuni dei caporioni erano stati bocciati

aveva detto: “ Quest’anno comando io!” lasciando intravedere aveva detto: “ Quest’anno comando io!” lasciando intravedere

come la classe venga presa come territorio di conquista, il più come la classe venga presa come territorio di conquista, il più

forte e più aggressivo ne prenderà le redini..forte e più aggressivo ne prenderà le redini..

Page 95: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Parliamo dei motivi per cui vengono a scuola. Abbastanza concordemente Parliamo dei motivi per cui vengono a scuola. Abbastanza concordemente

dicono che è per avere un futuro lavorativo, alcuni spinti dai genitori, altri dicono che è per avere un futuro lavorativo, alcuni spinti dai genitori, altri

autonomamente. Sanno anche che c’è poco lavoro e il futuro ò incerto. autonomamente. Sanno anche che c’è poco lavoro e il futuro ò incerto.

Chiediamo se non pare loro contraddittorio il comportamento che tengono Chiediamo se non pare loro contraddittorio il comportamento che tengono

verso la scuola stessa. Da un lato è qualcosa che dovrebbe aiutarli, verso la scuola stessa. Da un lato è qualcosa che dovrebbe aiutarli,

dall’altro la trattano come qualcosa che li attacca e da cui si difendono, dall’altro la trattano come qualcosa che li attacca e da cui si difendono,

sporcano, rompono, ci hanno detto che ci sono stati dei furti.. Come se il sporcano, rompono, ci hanno detto che ci sono stati dei furti.. Come se il

pensiero di prendersi delle responsabilità, di crescere, li facesse sentire a pensiero di prendersi delle responsabilità, di crescere, li facesse sentire a

disagio. Meglio allora fare i bambini rumorosi ed eccitati e non pensare.disagio. Meglio allora fare i bambini rumorosi ed eccitati e non pensare.

Page 96: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Q. ormai qualificatosi come leader negativo, dice con tono Q. ormai qualificatosi come leader negativo, dice con tono

provocatorio che viene a scuola anche se ha 18 anni, perchè provocatorio che viene a scuola anche se ha 18 anni, perchè

non gli va di lavorare. Ma gli altri non gli badano molto , non gli va di lavorare. Ma gli altri non gli badano molto ,

stanno pensando a se stessi. A. dice che vuole andare stanno pensando a se stessi. A. dice che vuole andare

all’università. Q., sostenuto da Y. cerca di sfotterlo ma gli altri all’università. Q., sostenuto da Y. cerca di sfotterlo ma gli altri

dicono che ce la può fare. W. dice che lui potrebbe lavorare dicono che ce la può fare. W. dice che lui potrebbe lavorare

con il padre, anche subito, ma vuole far qualcosa che gli piace con il padre, anche subito, ma vuole far qualcosa che gli piace

di più, per questo studia.di più, per questo studia.

Il clima della classe sembra un pò cambiato e Q. chiede di Il clima della classe sembra un pò cambiato e Q. chiede di

uscire. I compagni mormorano.. uscire. I compagni mormorano..

Page 97: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Al suo rientro prova ancora a prendere in giro A. che è proprio Al suo rientro prova ancora a prendere in giro A. che è proprio

la vittima designata, ma le ragazze si dissociano ripetendo la vittima designata, ma le ragazze si dissociano ripetendo

quello che avevano sentito da noi.. ”Non è che siamo tutti quello che avevano sentito da noi.. ”Non è che siamo tutti

uguali, se lui non ha voglia di parlare e di stare appresso a voi uguali, se lui non ha voglia di parlare e di stare appresso a voi

non è detto che è inutile..” non è detto che è inutile..”

Al momento del commiato, che è definitivo, i più sembrano Al momento del commiato, che è definitivo, i più sembrano

sinceramente dispiaciuti, dicono che è stato diverso e sinceramente dispiaciuti, dicono che è stato diverso e

interessante, hanno riflettuto su cose a cui non pensano mai.interessante, hanno riflettuto su cose a cui non pensano mai.

Page 98: Bullismo: quale intervento? Dott.ssa Gabriella Russo.

Come si può vedere questo modello è un modello insaturo, la Come si può vedere questo modello è un modello insaturo, la

parola bullismo non è stata neanche pronunciata e i nostri parola bullismo non è stata neanche pronunciata e i nostri

interventi tendono ad inserire, al di là della censura, un interventi tendono ad inserire, al di là della censura, un

elemento di pensiero che possa servire a controllare le elemento di pensiero che possa servire a controllare le

emozioni attraverso la loro comprensione.emozioni attraverso la loro comprensione.

Il leader negativo che aveva trovato gioco facile nel clima di Il leader negativo che aveva trovato gioco facile nel clima di

scarsa identificazione e incertezza che stimolava l’eccitazione, scarsa identificazione e incertezza che stimolava l’eccitazione,

può anche essere un pò ridimensionato. Se i ragazzi pensano può anche essere un pò ridimensionato. Se i ragazzi pensano

di avere intrinsecamente valore possono essere meno sensibili di avere intrinsecamente valore possono essere meno sensibili

all’illusione di vincere attraverso la sopraffazione. all’illusione di vincere attraverso la sopraffazione.

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Incontro con Dirigente scolastico

Incontro conConsiglio di classe

Incontri con ilGruppo-classe

Stimolo filmico o letterarioSituazioni problematiche

Presentazione del progetto

alla classe

Restituzione al consiglio

di classe

IncontriCongiunti

Studenti-insegnanti