Progetto Scuola di comunita’ Bullismo E CYBERBULLISMOContinuità bullismo e cyberbullismo...

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Progetto Scuola di comunitaBullismo E CYBERBULLISMO A cura del dott. Domenico Raduazzo Psicologo e Psicoterapeuta

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Progetto Scuola di comunita’

Bullismo E CYBERBULLISMO

A cura del dott. Domenico Raduazzo Psicologo e Psicoterapeuta

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Significato del termine bullismo

• Il termine BULLISMO deriva dalla traslitterazione della parola inglese «bullying» (dal verbo to bull) che significa «usare prepotenza, intimidire, intimorire».

•E’ una forma di comportamento sociale violento e intenzionale, sia di natura fisica che psicologica, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate bersagli deboli e incapaci di difendersi

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Dan olweus

•E’ stato il primo ad utilizzare negli anni ‘70 il termine bullying per indicare le prepotenze fra pari affermando che «uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni».

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Definizione di bullismo

•Relazione di tipo asimmetrico cronicizzata, dove i ruoli tra i coetanei interessati sono rigidamente antitetici e drammaticamente complementari (olweus, 1996).

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Su quali principi si basa il bullismo?

1) intenzionalita’: il comportamento aggressivo viene messo in atto volontariamente. Il bullo agisce con il preciso obiettivo di dominare e danneggiare l’altro.

2) Asimmetria: presenza di disuguaglianza di forza e potere (fisico o psicologico) tra il bullo e la vittima, imputabile ad alcune componenti: eta’, forza fisica, sesso, abilita’ linguistiche, potere relazionale (es. n. di amici).

3) Sistematicita’: le provocazioni sono molteplici e reiterate nel tempo, tanto da fissare in modo statico i ruoli di bullo e vittima.

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TIPI DI BULLISMO

•BULLISMO DIRETTO

•BULLISMO INDIRETTO

•BULLISMO DISCRIMINATORIO

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Bullismo diretto

È caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo che può essere: •Di tipo fisico: colpi, calci pugni, sottrazione

oggetti, molestie sessuali •Di tipo verbale: minacce, offese, ingiurie.

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Bullismo indiretto

Meno visibile di quello diretto. si tende a danneggiare la vittima e le sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo soprattutto del bullismo psicologico e quindi con pettegolezzi e calunnie sul suo conto.

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BULLISMO DISCRIMINATORIO

•BULLISMO OMOTRANSFOBICO •BULLISMO RAZZISTA •BULLISMO CONTRO DISABILI •BULLISMO SESSISTA •CYBERBULLISMO

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I protagonisti del bullismo

1) Bullo: colui che fa prepotenze ai compagni;

2) Vittima: colui che subisce le prepotenze;

3) Spettatore: colui che alimenta l’azione del bullo attraverso risate o attenzioni.

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Chi è il bullo? Il Bullo è colui che attua violenza nei confronti di alcuni suoi compagni in modo: 1) intenzionale: il bullo ha lo scopo di ferire e prova

soddisfazione nel fare del male; 2) Persistente: il bullo ogni giorno, per lungo tempo

perseguita la vittima; 3) Inoltre il bullo è più forte della vittima (ha più “potere”

oppure influenza, popolarità) e il bersaglio è invece isolato.

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tipi di bullo

1) Bullo AGGRESSIVO/dominante

2) Bullo PASSIVO/gregario

3) Bullo TEMPORANEO

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Bullo AGGRESSIVO/dominante è spavaldo, impulsivo, ha scarsa empatia verso gli altri e si arrabbia facilmente. Presenta una bassa tolleranza alla frustrazione, ha un atteggiamento positivo verso la violenza, poiché la ritiene uno strumento utile e positivo per raggiungere i propri obiettivi. Stabilisce con gli altri rapporti interpersonali improntati quasi sempre sulla prevaricazione perché presenta un forte bisogno di dominare gli altri. La sua prepotenza non è dovuta ad insicurezza e scarsa autostima, al contrario si tratta di bambini sicuri di sé, con elevate abilità sociali, capaci di istigare gli altri.

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Bullo PASSIVO/GREGARIO

è più ansioso, insicuro, poco popolare, cerca la propria identità e l’affermazione nel gruppo dei pari, attraverso il ruolo di aiutante o sostenitore del bullo. Non agisce pertanto in prima persona ma tende ad aggregarsi agli altri bulli per non divenirne una loro vittima.

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Bullo TEMPORANEO

è un soggetto che ha subito eventi traumatici che tendono a produrre comportamenti aggressivi; questa forma tende a regredire nel tempo e scompare del tutto solo al regredire delle emozioni che lo hanno scaturito.

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PRINCIPALI INDICATORI DEL BULLO

• Prova piacere ad umiliare gli altri, non comprende i sentimenti altrui;

• Non accetta le regole o le figure che rappresentano l’autorità;

• Tende ad imporre il proprio punto di vista; • Ricorre spesso alla menzogna; • Ritiene che l’aggressività sia la strategia più efficace per la

risoluzione dei conflitti.

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Disimpegno morale del bullo È un processo per cui si può giustificare un’azione violenta sostenendo cose del tipo; • «non è così grave, lo fanno tutti»; • «Sono solo scherzi» sminuendo le conseguenze delle

azioni; • «è tutta la classe che lo prende in giro»,

deresponsabilizzazione; • «in fondo se lo meritano», svalutazione della persona

bersaglio.

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Fattori di rischio individuali Dimensione emotiva • relazione negativa tra

EMPATIA e PREPOTENZA: I bulli farebbero più fatica a cogliere la sofferenza della vittima e a considerare le conseguenze negative del proprio comportamento

Dimensione motivazionale • ricerca di maggiori

dominanza e visibilità • Il fine ultimo è quello di

acquisire un certo livello di potere esplicito mediante l’uso della forza

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Fattori di rischio familiari

•Stile educativo genitoriale troppo permissivo; •Stile educativo genitoriale coercitivo; •Sistema di regole familiari poco strutturato e

caratterizzato da incoerenza; • In alcuni casi la violenza e l’aggressività sono una

caratteristica dell’intero sistema familiare.

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Tipi di vittima

•Vittima passiva: presenta scarsa autostima, debolezza

ansietà, timidezza, incapacità di difendersi, scarsa assertività, ridotte abilità sociali con i pari;

•Vittima collusiva: accetta il suo ruolo pur di attrarre l’attenzione su di sé mettendosi anche in ridicolo.

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Principali indicatori della vittima

INDICATORI PRIMARI • È ripetutamente presa in giro, denigrata, messa in ridicolo,

umiliata e sottomessa; • È oggetto di derisione; • Viene aggredita fisicamente e picchiata; • Nei litigi e negli scontri è indifesa e reagisce piangendo; • I suoi oggetti vengono presi, danneggiati; • Presenta lividi, tagli, graffi, vestiti stracciata a cui non può dare

una spiegazione naturale.

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Principali indicatori della vittima

INDICATORI SECONDARI • è SPESSO SOLA ED ESCLUSA DAL GRUPPO DEI PARI; • VIENE SCELTA PER ULTIMA NEI GIOCHI DI GRUPPO; • TENDE SEMPRE A STARE VICINO L’INSEGNANTE O QUALCHE

ADULTO NELL’ORARIO D’INTERVALLO; • HA difficoltà A PARLARE IN CLASSE, è ANSIOSA ED INSICURA; • APPARE ABBATTUATA, DEPRESSA; • MOSTRA UN PROGRESSIVO PEGGIORAMENTE DEL RENDIMENTO

SCOLASTICO.

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Reazioni della vittima

•Sintomi ansiosi: alterazione del ritmo sonno veglia, incubi notturni, inappetenza, agitazione psicomotoria, paure diffuse, evitamento dei contesti gruppali;

•Sintomi depressivi: tristezza, apatia e disinteresse diffuso, affaticamento ed astenia, esplosioni di rabbia ingiustificata, isolamento;

•Sintomi somatici: mal di testa, problemi gastrointestinali, addominalgie, dermatiti.

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Gli spettatori

Il loro comportamento assume valore decisivo rispetto alla possibilità di favorire o inibire il fenomeno.

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Cosa fanno Gli spettatori?

• Assistono e manifestano interesse per le azioni del bullo; • Mostrano indifferenza allontanandosi dalla situazione; • Temono ritorsioni; • La vittima è considerata responsabile della proprio sorte; • Non hanno rapporti con la vittima; • Senso di impotenza «tanto non serve a nulla».

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Tipi di spettatori

Spettatori neutrali •Non prendono

posizione; •non si pronunciano

sull’episodio di violenza

Difensori della vittima •Sono gli unici ad

assumersi il rischio di andare contro corrente e contro il più forte

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MITI DA SFATARE SUL BULLISMO

•SUBIRE DANNI DI BULLISMO NEL TEMPO RENDE FORTI;

•ALCUNI SOGGETTI ASSUMONO COMPORTAMENTI così IRRITANTI DA LEGITTIMARE LE PREPOTENZE;

• IL BULLO è UN RAGAZZO FORTE E PROVENIENTE DA UNA FAMIGLIA PROBLEMATICA;

• IL BULLISMO SI SVILUPPA IN CONTESTI SOCIO-CULTURALI ESTREMAMENTE DEGRADATI ED EMARGINATI

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BULLISMO COME FENOMENO DI GRUPPO

il gruppo diventa fondamentale per la nascita e la manifestazione del bullismo. la scuola, in questo senso, rappresenta il luogo in cui esso trova terreno fertile. il bullo viene ricompensato da giudizi positivi o da popolarità fungendo anche da modello soprattutto per i ragazzi insicuri e dipendenti

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BULLISMO COME FENOMENO DI GRUPPO

Con l’azione del gruppo, il senso di responsabilità individuale tende a diminuire.

TUTTI COLPEVOLI = NESSUN COLPEVOLE

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cyberBULLISMO

E’ una prevaricazione fondata sull’uso di internet o del telefonino usati per inviare sms, e-mail a compagni individuati come vittime. Vengono creati siti internet nei quali si esprimono minacce o calunnie ai danni della vittima, si diffondono immagini o filmati compromettenti.

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Differenze tra bullismo e cyberBULLISMO Bullismo • Sono coinvolte persone solitamente

conosciute; • La conoscenza degli episodi di

bullismo circolano all’interno di un territorio ristretto;

• Le azioni di bullismo avvengono in momenti della giornata definiti (ricreazione, cambio negli spogliatoi, tragitto casa-scuola;

• Contenimento del livello di disinibizione del bullo che dipende dalla dinamica di gruppo

cyberbullismo •Possono essere coinvolte

persone di tutto il mondo anche non conosciute;

• Il materiale può essere diffuso in tutto il mondo e permanere a lungo;

•Alto livelli di disinibizione del bullo

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Su quali principi si basa il cyberbullismo? • INTENZIONALITà: il comportamento aggressivo viene messo in

atto volontariamente ma non ci sono luoghi o momenti più sicuri di altri. Le vittime posso temere costantemente di ricevere aggressioni ogni volta che si connettono alla rete o accendono il cellulare;

• ASIMMETRIA: La vera asimmetria in rete è legata all’anonimato di chi esercita la prepotenza;

• SISTEMATICITà: non c’è bisogno di ripetere nel tempo le minacce o le offese perché video e post sono sempre a disposizione, mentre gli sms posso essere inoltrati.

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CYBERBULLISMO

•LA NATURA INDIRETTA DELL’ATTACCO FA CRESCERE LA DERESPONSABILIZZAZIONE E QUESTA CARATTERISTA, INSIEME AL NUMERO DI PERSONE CHE POSSONO ASSISTERE ALL’EPISODIO, ALLA FORZA MEDIATICA DEI MESSAGGI O DEI FILMATI, RENDONO ANCORA Più GRAVI LE CONSEGUENZE DELLA VITTIMA.

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CARATTERISTICHE DEL CYBERBULLO

•PERVASIVITà ED ACCESSIBILITà: Può RAGGIUNGERE LA SUA VITTIMA IN QUALSIASI MOMENTO E QUALSIASI LUOGO;

•MANCANZA DI FEEDBACK EMOTIVO: non vedendo le reazioni della sua vittima ai suoi comportamenti, non è mai totalmente consapevole del danno che arreca;

•MOLTIPLICAZIONE DEI CYbERBULLI: LA NATURA ONLINE DEL CYBERBULLISMO PERMETTE CHE SIANO MOLTI QUELLI CHE DIVENTANO CYBERBULLI, ANCHE SOLO CONDIVIDENDO O PROMUOVENDO L’EPISODIO DI CYBERBULLISMO, CHE FINICE PER REPLICARSI IN MODO INDEFINITO.

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Esiti per i cyberbulli

A breve termine • Sanzioni amministrative • Sanzioni penali

A lungo termine • Abuso di sostanze • Disturbi dell’umore • Problemi giudiziari • Disturbo antisociale di

personalità • Sotto-occupazione

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Esiti per le vittime

A breve termine • Sintomi fisici quali mal di

stomaco, mal di testa; • Sintomi psicologici quali disturbi

del sonno, incubi, ansia; • Problemi di concentrazione e

calo del rendimento scolastico; • Riluttanza ad andare a scuola; • Scarsa autostima.

A lungo termine • Depressione; • Ansia; • Fobie sociali; • Disturbi psicosomatici; • Abbandono scolastico; • Comportamenti autolesivi; • Isolamento sociale.

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IL BULLISMO Può FAVORIRE ISTINTI SUICIDI O PORTARE AL SUICIDIO

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Spettatori nel cyberbullismo • Gli spettatori che possono assistere ad episodi di

cyberbullismo sono potenzialmente illimitati; • La diffusione in rete è incontrollabile e non avviene con

un gruppo di persone definito; • Gli spettatori possono svolgere una funzione passiva (se

si limitano a rilevare nelle proprie mail, negli sms, nelle chat, atti di cyberbullismo diretti ad altri) o attiva (se scaricano, diffondono e commentano il materiale).

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VIOLENZA SESSUALE E ADESCAMENTO • La Rete e i cellulari possono essere utilizzati da adulti potenziali

abusanti per entrare in contatto con minori che usano la Rete senza la tutela di un adulto.

• Esiste una tecnica di manipolazione psicologica, denominata grooming (dall’inglese “groom” - curare, prendersi cura) che gli adulti potenziali abusanti utilizzano on-line per superare le resistenze emotive dei minori .

•la legge 172/2012 (legge di ratifica della Convenzione di Lanzarote) introduce in Italia, con l’art. 609 undicies del c.p., il reato di adescamento.

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Il bullismo in Italia

• più della metà degli adolescenti ha subito atti di bullismo • quasi il 20% ne è stato vittima più volte ogni mese di offese

con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%) derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%) diffamazione (5,1%) esclusione per le proprie opinioni (4,7%) spintoni, botte, calci e pugni (3,8%)

• ben il 63,3% dei giovanissimi dichiara di essere stato testimone di questi comportamenti nei confronti di altri coetanei.

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Continuità bullismo e cyberbullismo

• L’essere vittima nel bullismo tradizionale aumenta la probabilità da due a tre volte di essere vittima anche nel cyberbullismo (Brighi et al., 2012);

• Compiere aggressioni nel bullismo tradizionale aumenta di circa otto volte la probabilità di compiere aggressioni anche nel cyberbullismo (Guarini et al.,2013)

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Trasposizione dei ruoli

•dati italiani (Brighi, 2009) : il 13,7% delle vittime di bullismo tradizionale diventa cyberbullo

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Come intervenire

Sono moltissime le possibilità di intervento sperimentate e possibili in un intervento di prevenzione o riduzione del bullismo rivolte al: •Singolo che subisce prepotenze (vittima); •Singolo che agisce prepotenze (bullo); •Gruppo classe; •Comunità scolastica.

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Come intervenire con la vittima

•Supporto individuale: permette al soggetto di avere qualcuno che lo ascolta riducendone il senso di solitudine anche se i tempi di lavoro sono più lunghi rispetto al lavoro di gruppo.

•Aiuto in classe: attraverso il sostegno degli insegnanti e dei consulenti si affrontano i bulli con i compagni presenti sperimentando modalità per affrontare il problema.

•Gruppo di auto-mutuo aiuto tra le vittime: le persone che vivono la stessa situazione si aiutano nel trovare strategie per affrontare il problema riducendo il senso di solitudine e incomprensione.

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Come intervenire con il bullo

•Approccio morale: Si basa sulla capacità di ascoltare il bullo per aiutarlo gradualmente a sviluppare la capacità empatica, attraverso un’esperienza di empatia su di sé. L’obiettivo è quello di promuovere la capacità di sentire le emozioni e i vissuti delle vittime..

•Approccio legale: Si basa sulla condivisione dei comportamenti accettabili e non accettabili all’interno del gruppo classe e della scuola. L’obiettivo è quello di far riflettere e responsabilizzare l’alunno sulla gravità degli atti compiuti.

•Approccio umanistico (approccio senza accuse): si basa sulla capacità di ascoltare e di stabilire una genuina comunicazione con il bullo per aiutarlo gradualmente a sviluppare la capacità empatica attraverso un’esperienza di empatia su di sé.

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Come intervenire sul gruppo classe

•Approccio curriculare: Prevede l’utilizzo di attività didattiche che affrontano attraverso tematiche storiche, sociali e culturali le caratteristiche del bullismo (es. il concetto di potere, di oppressione, di violenza, il pregiudizio, la diversità, ecc.). L’obiettivo è quello di acquisire e potenziare la consapevolezza del fenomeno delle prevaricazioni, evidenziandone cause, effetti e strategie di risoluzione.

•Potenziamento delle abilità sociali e della cooperazione: permette al gruppo classe di migliorare le capacità comunicative e relazionali. Si impara a lavorare con gli altri e si valorizza il loro contributo attenuando la competizione.

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Come intervenire sulla comunità scolastica •Elaborazione di una programmazione scolastica

contro le prepotenze: tutte le componenti scolastiche si assumono il problema. La scuola trova, nell’ambito della sua autonomia, strategie di risoluzione a livello di istituto, di classe o di interventi singoli.

•Cooperazione tra scuola e famiglia: presa di consapevolezza del problema, costruzione di gruppi di confronto sul problema.

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Ad una vittima di bullismo va ricordato

• Non è lui/lei ad essere sbagliato, ma sono i prepotenti che sbagliano;

• Non deve vergognarsi di ciò che accade, ma deve reagire e magari cercare di aiutare altre vittime, cercando di capire con i caregiver come risolvere il problema;

• Parlane con la famiglia o con gli insegnanti perché non è solo/a;

• Non isolarsi e ricordarsi che i prepotenti sono a loro volta insicuri ed hanno bisogno di attirare su di sé l’attenzione.

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Ad un bullo va ricordato

• Può esistere un modo differente per affermarsi e per avere successo nel gruppo dei coetanei;

• la prepotenza, soprattutto sui soggetti più deboli, non è indice di forza, ma al contrario di fragilità e di vigliaccheria;

• Chi fa il bullo non è “condannato” a restare in questo ruolo; • Puoi farti aiutare dagli adulti vicini (genitori, insegnati,

persone esperte presenti all’interno della scuola..) senza vergogna.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE