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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 1 BRAINSTORMING BS “strutturato” = ciascuno deve esprimere la propria idea a turno BS “non strutturato” = ciascuno esprime la propria idea senza rispettare turni Spinge ognuno a partecipare, ma può portare contributi “forzati” e non spontanei L’atmosfera generale è più rilassata, ma i meno estroversi possono rimanere un po’ “schiacciati” Tipologie:

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 1

BRAINSTORMING

• BS “strutturato” = ciascuno deve esprimere

la propria idea a turno

• BS “non strutturato” = ciascuno esprime la

propria idea senza rispettare turni

Spinge ognuno a partecipare,

ma può portare contributi “forzati” e

non spontanei

L’atmosfera generale è più rilassata,

ma i meno estroversi possono rimanere

un po’ “schiacciati”

Tipologie:

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 2

• Gruppo di persone in numero inferiore a 12 (limite

inferiore indicativo di 5)

• Disposizione a ferro di cavallo, così che tutti vedano tutti

• Atmosfera distesa e desiderio di partecipazione

• Strumenti per scrivere e prendere appunti (se possibile

lavagna visibile da tutti per redigere la “lista delle idee”)

• Regole del BS note a tutti (eventualmente richiamate dal

facilitatore)

• Chiara identificazione e spiegazione al gruppo del tema

• Durata limitata (solitamente inferiore ai 30 minuti)

BRAINSTORMING

Come preparare una sessione di Brainstorming:

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 3

• Fissare in modo chiaro e non vago l’argomento

• Non criticare nessuna idea, né ragionarci sopra

• Andare a ruota libera (OK anche le idee pazze, perché

possono essere spunto per generarne altre valide)

• Obiettivo: massima quantità di idee generate, non

qualità

• Trascrivere ogni idea, anche se già esposta in altro

modo

• Lista delle idee visibile a tutti

• No al “mattatore” !

BRAINSTORMING

Come condurre una sessione di Brainstorming:

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 4

Un Caso (tratto da A.M. Chauvel)CAUSE POTENZIALI DEL PROBLEMA

“CONSISTENZA GRANULOSA DELLA CREMA”

1. Il tasso di umidità del latte

evaporato

2. La fonte di riscaldamento

3. Il controllo della temperatura

4. Il miscelatore nel paiolo

5. La % di materia solubile

contenuta nella cioccolata

6. La portata della pompa n°1

7. La durata di riscaldamento

della miscela

8. La qualità dello zucchero

9. Le dimensioni del paiolo di

cottura

10. La taratura del viscosimetro

11. La viscosità dello sciroppo di mais

12. L’esperienza dei nuovi impiegati

13. La formazione del personale

14. La velocità di rotazione del

miscelatore

15. L’angolo delle eliche del

miscelatore

16. La taratura del termometro

17. Lo standard di riferimento del

colorimetro

18. La % di grasso nel burro

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 5

Un esempio: i problemi individuati da una classe in relazione

all’apprendimento in un corso di formazione

1. novità argomenti2. difficoltà confronto con altri partecipanti3. costanza studio4. distanza argomenti con propria realtà5. tempo scarso6. mancanza conoscenza aziendale 360 gradi

partecipanti7. carenza materiale didattico8. mancanza simulazione esame9. troppa teoria su alcuni argomenti10. difficoltà seguire argomenti che richiedono

conoscenze di base11.scarsa focalizzazione dei concetti12.mancanza programma dettagliato di tutto il qsm13.poca finalizzazione su argomenti di proprio interesse

in azienda14.mancanza filo logico15.difficoltà di memorizzazione norme, concetti non

maggiormente approfonditi16.poche esercitazioni17.necessità di legare concetti teorici ad aspetti

applicativi18.mancanza individuazione argomenti più importanti19.poca capacità di sintesi nello studio20.insegnamento non omogeneo21.poco studio22.distanza fase aula fase studio casa23.materiale didattico ripetitivo e non integrativo della

lezione24.mancanza metodo studio25.scarso approfondimento di alcuni argomenti

26. poca applicabilità alla propria realtà27. difficoltà ad apprendere termini tecnici28. pochi esercizi di verifica extra esami29. insuff conoscenze di base su alcune tematiche30. aula differenziata conoscenze di base31. scarsa applicazione degli strumenti alla realtà32. mancanza nel materiale didattico di specifici

esercizi di apprendimento33. necessita di studiare per studenti lavoratori in

ore poco efficienti34. linguaggio in alcune dispense poco chiaro35. poca abitudine all’apprendimento36. scarso collega fra gli argomenti37. stesso docente per stessa materia provoca

noia38. scarsa applicazione guidata39. poca esperienza aziendale su alcuni arg da

parte dello stud40. scarsa rispondenza arg con la realtà aziendale41. scarso stimolo all’apprendimento42. mancanza di riferimenti per

chiarimenti/assistenza didattica43. migliore definizione apprendimento per ogni

modulo44. ritmo espositivo diverso dei docenti45. differenti competenze discenti che

impediscono approfondimenti specifici46. mancata discussione risultati prove di esame47. poca chiarezza obiettivi studio (esame o

professionalità) 48. dicotomia obiettivi (docenza, azienda, discenti)

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 6

Un esempio: i problemi individuati da una classe in relazione

all’apprendimento in un corso di formazione

Risultati della votazione di priorità

1. tempo scarso

2. insufficienti conoscenze di base su alcune

tematiche

3. dicotomia obiettivi (docenza, azienda, discenti)

4. mancanza simulazione esame

5. pochi esercizi di verifica apprendimento extra esami

6. materiale didattico

7. mancanza nel materiale didattico di specifici esercizi di apprendimento

8. necessità di legare concetti teorici ad aspetti applicativi

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 7

10. DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO

Permette di organizzare e di visualizzare le

cause potenziali di un problema.

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EFFETTO

MATERIALIMANODOPERA

MACCHINE

Le 4 classiche categorie di cause

“4M”

METODI

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 9

EFFETTO

HARDWAREUTENTE

AMBIENTE

…ma non le sole possibili !

SOFTWARE

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Università di Pisa Miglioramento continuo e Problem Solving 10

VARIAZIONE

DIMENSIONALE

MACCHINAOPERATORI

PARTI E

MATERIALI METODO

GRADO DI

FISSAGGIO

QUALITA’ DEL

MATERIALE

SALUTE

.

LAVORO

COMPONENTE

DIMENSIONE

ATTENZIONE

SPIRITOABILITA’

ADDESTRAMENTO

UTENSILI

POSIZIONAMENTO

MANUTENZ.

FATICA MALATTIA

ESPERIENZA

FORMA

FORMAZIONE

STOCCAGGIO

DIAMETRO

PROFILO

ORDINE

FISSAGGIO

VELOCITA’

PROCEDURA

POSIZIONE

ANGOLO

CONCENTRAZIONE

ISPEZIONE

SET-UP

ABRASIONE

DEFORMAZIONE

FUNZIONAMENTO

BILANCIAMENTO

STABILITA’

Diagramma Causa Effetto

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CAFFÈ

CATTIVO

MATERIALEMACCHINA

MANODOPERAMETODO

TIPO DI CAFFÈ

IMPORTATO/NAZIONALE

TIPO DI

DOLCIFICANTE

MACINATURA

SOLUBILE

ACQUA

TIPO DI

CONTENITORE

MANUALE

AUTOMATICA

NAPOLETANA

ESPRESSO

CON FILTRO/

SENZA FILTRO

TEMPO

QUANTITÀ CAFFÈ

TAZZINA NON

RISCALDATATEMPERATURA

ESPERIENZA

ABILITÀ

PREFERENZA

( LUNGO/ FORTE)

un caffè … cattivo

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CAPSULA

PERDITE NEI

CONTENITORI

MANO D’OPERA METODI

MATERIALI

RILEVATORE

CONTROLLI

CONTENITORE

STERILIZZATORE

PRESSIONE

INCAPSULATORE

LINEA

AMBIENTE

ILLUMINAZIONE

RUMOREUMIDITA’

MEZZI

Diagramma Causa Effetto

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DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO

IN FORMA DI PROCESSO

È una variante, la cui caratteristica è di

presentare le cause potenziali del problema non

raggruppate per famiglie, ma posizionate in

modo sequenziale lungo le tappe di

realizzazione del processo, al quale il problema

è riferito.

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SCARICO CONTENITORI

PULIZIA/LAVAGGIO

RIEMPIMENTO

INCAPSULAMENTO

PERDITE NEI CONTENITORI

VELOCITÀ

URTI

ATTREZZATURA

ATTREZZATURA

ATTREZZATURA

ATTREZZATURA

REGOLAZIONE

ACQUA

PRODOTTO

CONTENITORE

CAPSULA

FESSURE

PLANARITA’

PRESSIONE

TEMPERATURA

QUANTITA’

TEMPERATURA

PERFORATA

METALLO

SENZA GIUNTO

INVERTITORE

REGOLAZIONE GUIDE

CORONA DI GUIDA

SPAZIO LIBERO

SERRAGGIO

PRESSIONE

POSIZIONAMENTO

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11. VOTO

• Permette di effettuare la scelta fra le proposte

presentate dai partecipanti ad un gruppo.

• Il voto è tipicamente usato in circostanze quali:

– la scelta del problema da affrontare

– la selezione delle cause sulle quali investigare

– la decisione riguardo alle soluzioni da adottare

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Possibili modalità di votazione

A) VOTO SEMPLICE

B) VOTO PONDERATO

C) MATRICE DI PONDERAZIONE

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A) VOTO SEMPLICE

Procedura:

• Votare individualmente 3 soggetti (o un

qualsiasi altro numero prefissato) fra tutti

quelli presentati

• Classificare i soggetti in base al punteggio

ottenuto (ad ogni voto corrisponde un

punto)

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I problemi del reparto

VOTI TOTALEARGOMENTI

OBIETTIVI TROPPO AMBIZIOSI II 2

RITMI DI PRODUZIONE ECCESSIVI IIII 5

SCARSA MOTIVAZIONE PERSONALE III 3

LONTANANZA DA ALTRI REPARTI IIII II 7

LOGISTICA INTERNA INADEGUATA II 2

MANCANZA MENSA INTERNA III 3

CARENZA DI PERSONALE IIII III 8

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B) VOTO PONDERATO

Procedura:

• Votare individualmente 3 soggetti (o un

qualsiasi altro numero prefissato) fra tutti

quelli presentati, assegnando un punteggio

da 1 a 3 in ordine di importanza crescente

• Classificare i soggetti in base al punteggio

ottenuto

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I problemi del repartoARGOMENTI PARTECIPANTI PUNTEGGIO

TOTALE

A B C D E F G H I L

Obiettivi troppo ambiziosi 1 1 2

Ritmi di produzione eccessivi 3 1 2 1 2 3 12

Scarsa motivazione personale 2 1 2 5

Lontananza da altri reparti 2 3 1 2 1 2 3 1 15

Logistica interna inadeguata 3 3 6

Mancanza mensa interna 1 1 2

Carenza di personale 3 2 3 3 3 2 2 18

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C) MATRICE DI PONDERAZIONE

Procedura:

• Paragonare ciascun soggetto, uno dopo l’altro, con tutti gli altri. Se il soggetto è ritenuto:

- molto più importante, segnare +3

- più importante, segnare +2

- poco più importante, segnare +1

- ugualmente importante, segnare 0

- poco meno importante, segnare -1

- meno importante, segnare -2

- molto meno importante, segnare -3

• Classificare i soggetti in base al punteggio ottenuto

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1. Obiettivi troppo ambiziosi

2. Scarsa motivazione personale

3. Lontananza da altri reparti

4. Logistica interna inadeguata

5. Carenza di personale

SOGGETTIPARAGONI

1 2 3 4 5

+ + -

1 0 2 2 3

- - -

2 1 3 0

+

3 0 3

-

2 0

TOT. ( + )

PER RIGA

TOT. ( - ) PER COLONNA 0 0 2 1 7

RIPORTO ( + ) PER RIGA 3 0 3 0 0

TOTALE FINALE 3 0 5 1 7

0

I problemi del reparto

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12. MATRICE MULTI-CRITERI

Permette di scegliere la soluzione da attuare

fra tutte quelle proposte dal gruppo di

lavoro, tenendo conto di criteri di selezione

prestabiliti

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Centraggio bobine di

riscaldamento

Modificatolleranze diforma sede

Aumentotemperaturariscaldamento

Aumento angolodi smusso sedecuscinetto

Rettificasede

cuscinetto

SOLUZIONI

CRITERI

Totale

4 3 3 1 11

1 2 4 2 9

5 5 3 5 18

3 5 2 4 14

3 3 2 3 11

Montaggio difettoso dei cuscinetti

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MATRICE MULTI-CRITERI

PONDERATA

• Variante della matrice multi-criteri, rispetto alla

quale presenta un fattore di ponderazione,

associato ad ogni criterio, che è funzione

dell’importanza relativa di ciascun criterio

rispetto agli altri

• La matrice multi-criteri ponderata permette di

operare una valutazione più rigorosa delle

soluzioni proposte