BRUSCHI Sale operatorie ROMA maggio 2006 [Sola lettura] · Nelle operazioni in ambiente pulito, ......
Transcript of BRUSCHI Sale operatorie ROMA maggio 2006 [Sola lettura] · Nelle operazioni in ambiente pulito, ......
Roberto Bruschi
SALE
OPERATORIE
UNI EN 13795-1GIUGNO 2004
Teli chirurgici, camici e tute per blocchi operatori, utilizzati come dispositivi medici, per pazienti, personale clinico e attrezzatureRequisiti generali per fabbricanti, operatori e prodotti
INTRODUZIONE
La trasmissione di agenti infettivi durante le procedure chirurgiche invasive può verificarsi in diversi modi (vedi appendice C).
I teli chirurgici, i camici e le tute per blocchi operatori sono utilizzati per ridurre al minimo la diffusione degli agenti infettivi da e verso le ferite operatorie dei pazienti, contribuendo così alla prevenzione delle infezioni delle ferite post operatorie (vedi appendice C).
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente norma specifica le informazioni che devono essere fornite agli utilizzatori e alle terze parti verificatrici, in aggiunta alla usuale etichettatura dei dispositivi medici, riguardante i requisiti di fabbricazione e lavorazione. La presente norma fornisce linee guida generali sulle caratteristiche di camici chirurgici monouso e riutilizzabili, teli chirurgici e tute per blocchi operatori utilizzati come dispositivi medici per pazienti, personale clinico e attrezzature. E’ destinata a impedire la trasmissione di agenti infettivi tra pazienti e personale clinico durante gli interventi chirurgici e altre procedure invasive.
TERMINI E DEFINIZIONI
Tuta per blocco operatorio: vestito destinato a ridurre al minimo la contaminazione della ferita operatoria da parte delle scaglie della cute di chi lo indossa, trasportando agenti infettivi tramite l’aria della sala operatoria, in grado di ridurre così il rischio di infezione delle ferite.Nota: A differenza del vestiario normalmente indossato nella sala operatoria, la tuta per blocco operatorio è progettata per ridurre la contaminazione dell’aria della sala operatoria da parte del personale.
Rilascio di particelle: rilascio di frammenti di fibre e altre particelle durante la manipolazione e l’uso.
APPENDICE C
PREVENZIONE DELL’INFEZIONE NELLA SALA OPERATORIA
La maggioranza delle infezioni chirurgiche post-operatorie in sito sono contratte al momento dell’operazione, quando c’è la possibilità che i microrganismi raggiungano la ferita aperta. La fonte dei microrganismi è esogena, ovvero da personale, oggetti inanimati, altri pazienti, oppure endogena, ovvero da paziente. Nelle operazioni in ambiente pulito, ovvero operazioni in tessuto sterile e dove non si penetra nei tratti intestinali, la cute del personale di sala operatoria e del paziente sono le fonti più importanti di microrganismi.
Nelle operazioni prone a infezione (operazione in cui la natura dell’operazione o la condizione del paziente sono tali che può verificarsi infezione con una contaminazione minima) per esempio chirurgia ortopedica e di impianto vascolare, la normale flora microbica della cute è una causa significativa di infezione chirurgica in sito.
Le vie di infezione sono per contatto o aerea. In quest’ultimo caso, le scaglie di cute umana disperse sono spesso vettori di infezione. Alcuni tipi di barriera utilizzati per ridurre l’infezione chirurgica in sito sono trattati nella presente serie di norme.
APPENDICE C
Durante la deambulazione, un individuo sano può disperdere nell’aria circa 5.000 scaglie al minuto che veicolano batteri. Le dimensioni delle particelle sono da 5 a 60 micron e si stima che il numero medio di batteri aerobici e anaerobici trasportato sia di circa 5 per ogni scaglia. Le particelle sospese contaminano la ferita direttamente per sedimentazione o indirettamente depositandosi prima sugli strumenti o su altri elementi che sono successivamente portati a contatto con la ferita. I tessuti con interstizi maggiori di 80 micron sono scarsamente efficaci per impedire la dispersione delle scaglie di pelle.
APPENDICE C
IL NEMICO INVISIBILE
1 mc. Di aria contiene tra 75 e 350 milioni di particelle disperse.
Il 97% di esse non è visibile.
Molti processi della tecnologia moderna sono sensibili al 97% di nemici invisibili (tra cui l’attività chirurgica).
MISURA DELLE PARTICELLE
Micron
1/1.000 di millimetro
1/1.000.000 di metro
Grandezza visibile: 25 micron
Capello umano
75-100 micron
Particelle da eliminare
decimi di micron
Capello umano Polvere Altri contaminanti
100 micron 25 micron 0,5 micron
GRANDEZZA DEL NEMICOL’unità di misura è il micron
La figura da una idea di quanto sia piccola una particella
L’occhi umano è in grado di vedere particelle fino a circa 25 micron.
Capello umano 100 micron Polvere 25 micron
I microrganismi hanno la capacità di aggrapparsi alle particelle con grandezza uguale o superiore
a 5 micronL’aria deve essere filtrata con filtri in grado di rimuovere
almeno il 99,99 % di tutte le particelle da 0,3 micron o maggiori
5 micron
0,3 micron 0,5 micron 5 micronCON UMIDITA’ ALTA
QUANTITA’ DI PARTICELLE DA 0,3 μ GENERATA IN UN MINUTO IN FUNZIONE DI ALCUNI MOVIMENTI
2.500.000 7.500.000 15/30.000.00010.000.000
100.000 500.000 1.000.000 2.500.000
Il comportamento !!!!
FORMAZIONE CONTINUA DEL PERSONALE
ADDESTRAMENTO
DEVE ESSERE RIVOLTO A TUTTO
IL PERSONALE COINVOLTO
NELL’ATTIVITA’
PROGETTAZIONE E STRUTTURA
IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
MONITORAGGIO FREQUENTE
ABBIGLIAMENTO
PROCEDURE CODDIFICATE
ADDESTRAMENTO CONTINUO
SORVEGLIANZA
RIASSUMENDO
TIPOLOGIA IMPIANTO SALA OPERATORIA
FLUSSO TURBOLENTO
FLUSSO MISTO
FLUSSO UNIDIREZIONALE
LOCALIZZATO
Flusso turbolento
Flusso unidirezionale
EFFETTO PISTONE
VANTAGGI DEL FLUSSO D’ARIA UNIDIREZIONALE
MASSIMA FLESSIBITA’ PER IL PROCESSO
BARRIERA TRA PROCESSI DIVERSI
ELIMINAZIONE DELLE PARTICELLE SECONDO LA VIA PIU’BREVE
Flusso misto
Razionale per il ricircolo
Aria primaria 1350 m3/h – 15 v/h
11-14°
22-24°
22-24°22-24°
20-22°
Flusso turbolento
Filtri assoluti Vel. Aria 0,3-1,0 mt/sec
11-14° 11-14°
20-22° 20-22°
Flusso unidirezionale localizzatotutta aria esterna
11-14°
22-24°
22-24°
22-24°Circa 20°
Circa 16°
Filtri assoluti
Vel. Aria comprese tra 0,1 e 0,5 m/s (dipende dalla sezione filtrante; rispetto a prima la sezione filtrante è radoppiata)
Aria primaria 1350 m3/h – 15 v/h
Flusso unidirezionale localizzatotutta aria esterna
13-16°
22-24°
22-24°
22-24°Circa 18°
Circa 16°
Filtri assoluti
Portata di aria minima 3200 m3/h (25-30 ricambi orari per la camera di 30 m2) Vel. Aria comprese tra 0,3-1,0 m/s
(dipende dalla sezione filtrante)
Flusso unidirezionale localizzato a ricircolo interno
Aria primaria 1350 m3/h
24°
24°
24°
11-14°
24°
24°
24°
20-21° 20-21°
20-22°
Vel. Aria comprese tra 0,2 e 0,4 m/sFiltri assoluti
Miscelatore
24°
24°
24°24°
EFFETTO PISTONE
Estrazione
Estrazione
DPR 14.01.1997 “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attivitàsanitarie da parte delle strutture pubbliche e private”.
Farmacopea Ufficiale Europea X edizione, 1999
Serie ISO 14644, 1997 (ex FS 209E, 1992)
Linee guida per la definizione degli standard di sicurezza ed igiene ambientale dei reparti operatori – ISPESL - 1999
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
DPR 14.01.97
LA SALA OPERATORIA DEVE ESSERE DOTATA DI CONDIZIONAMENTO AMBIENTALE CHE ASSICURI LE SEGUENTI CARATTERISTICHE IGROMETRICHE:
Temperatura interna invernale e estiva compresa tra 20-24°C
Umidità relativa estiva e invernale 40-60%
Ricambi aria/ora (aria esterna senza ricircolo) 15v/h
Filtraggio aria 99,97%
E’ un documento troppo completo e vincolante
In alcuni punti non è applicabile alle realtàesistenti
E’ un documento strutturato molto bene
E’ stato ripreso in alcuni punti da molte Regioni
Linee guida ISPESL
Dimensioni porte e corridoi
Sicurezza antincendio
Segnaletica di sicurezza
Caratteristiche strutturali (filtro operandi, filtro personale, preparazione operandi, risveglio, sub sterilizzazione, preparazione staff operatori, locale caposala, locale per anestesisti e chirurghi, locale relax, locale analisi estemporanee, depositi strumenti chirurgici, depositi armamentario chirurgico, depositi materiali sterili, depositi materiali puliti, depositi materiali sporchi, caratteristiche corridoi, percorsi, distanze, caratteristica sale operatorie)
Caratteristiche degli impianti (impianto elettrico, impianto gas medicali, impianto idrico, impianto di climatizzazione, impianto rete telematica, impianto sistema controllo accessi)
Parti salienti delle “linee guida ISPESL”
ISO 14644-1
Effetto dell’umidità
Percentuale U.R. 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
La diminuzione della barra diagrammale indica la diminuzione della virulenza
Batteri
Virus
Funghi
Acari
Infezioni respiratorie
Riniti allergiche
Asma
Interazioni chimiche
Produzione ozono
Test di qualifica e controllo di una sala operatoriaConta particelle
Pressione differenziale
Velocità aria
Portata aria e calcolo numero ricambi aria/ora
Temperatura
Umidità
Visualizzazione flusso d’aria
Recovey time
Leak test o similari
Caratteristiche illuminotecniche
Vibrazioni, emissioni elettrostatiche, rumore, ecc.
Quali sono gli scopi di tali test?
Esse siano state costruite (assemblate) in modo da superare i test di conformità alle specifiche di progetto concordate fra cliente e costruttore
Esse siano conformi alle caratteristiche di progetto come concordate fra cliente e costruttore
Classificazione delle sale operatorie
Secondo la tipologia impiantistica
A flusso turbolento (non unidirezionale)
A flusso misto
A flusso unidirezionale
Secondo lo stato occupazionale
AT BUILT
AT REST
OPERATIONAL