Brunetto, A. Il Laser Nel Restauro. 2007

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    I

    l LASER, acronimo di Light Ampli-fication by Stimulated Emission of

    Radiation (amplificazione della lu-ce per emissione stimolata della radia-zione), sta entrando sempre pi a farparte degli strumenti utilizzati dai re-stauratori per la pulitura delle superfi-ci, allinterno delle operazioni di re-stauro conservativo, integrandosi, nel-la maggiore parte dei casi, con altretecniche di tipo tradizionale. Possia-mo, daltro canto, ben osservare come,dagli anni 70 ad oggi, questa sorgentedi luce sotto forma di radiazione elet-tromagnetica abbia trovato applicazio-ne in vari campi, dallindustriale al

    medicale, dalle telecomunicazioni almilitare e come essa sia entrata a farparte della nostra quotidianit.Nel campo del restauro, il LASER perla pulitura delle superfici, viene utiliz-zato gi negli anni 76, quando JohnAsmus dellUniversit di S. Diego inCalifornia, fece le prime sperimenta-zioni nei locali della Vecchia Posta aFirenze e nel Laboratorio della Miseri-cordia a Venezia. Ma solo dai primianni novanta, in Italia si ricomincia aparlare di tecnica LASER per la puli-tura delle superfici dei materiali artisti-ci, suscitando un forte interesse da par-te degli Enti privati (ditte produttrici edi restauro) e degli Enti e Uffici pub-blici (CNR, ICR, OPD e Soprinten-denze), orientati allo studio analitico,scientifico e applicativo di questa nuo-va tecnologia, affinch fosse sufficien-temente monitorata prima di essere in-trodotta ufficialmente nellapplicazio-ne operativa del cantiere di restauro.Linteresse per questa tecnica, dei van-taggi intrinseci di qualit ed efficacia edi future prospettive applicative, indu-

    ce studiosi e ricercatori a confrontarsiscientificamente fin dal 1995, anno incui si data forma ad un convegno in-ternazionale intitolato LACONA (La-sers in the Conservation of Artworks).Questo incontro, che da allora ha ca-denza biennale, si svolge in varie loca-lit europee. Dal 2007 inoltre, un altroconvegno, di livello nazionale e an-chesso itinerante, intitolato APLAR(Applicazioni Laser nel Restauro), faincontrare i restauratori che voglionocondividere le proprie esperienze ap-plicative sviluppate nel cantiere di re-

    stauro, di modo che queste possano es-

    sere confrontate anche sotto il profilometodologico.Mediante gli atti di questi importantiincontri si rendono noti gli studi effet-tuati sulle varie tipologie di materiali,confrontati sui singoli aspetti, intesi

    nella complessit del problema dellaconservazione e del restauro di manu-fatti.In base a questi anni di studi, di appli-cazioni, ma anche solo di queste par-ziali potenzialit di cui siamo a cono-scenza, si pu veramente pensare alLASER come ad una tecnologia del fu-turo, tale che ne possa sostituire altre,oggi in uso e purtroppo invasive.Ma quali sono i vantaggi della tecnolo-gia LASER di cui siamo a conoscenza?1 - lassenza di contatto fisico direttocon la superficie, ossia permette di pu-lire anche superfici estremamente fra-gili ed in avanzato stato di alterazione;2 - il metodo selettivo, poich utiliz-zando parametri di processo appro-priati viene ridotto e/o rimosso lo stra-to di materiale senza interessare la su-perficie delloggetto;3 - il controllo costante nella rimozio-ne dellalterazione, poich questa av-viene in modo progressivo, interessan-do spessori di pochi micron per impul-so consentendo alloperatore di inter-rompere la pulitura in qualsiasi mo-

    mento;4 - lelevata precisione, interessando ilprocesso di pulitura esclusivamentelarea irradiata dal fascio LASER;5 - il non necessario preconsolidamen-to, come avviene in altre tecniche dipulitura.Questi elevati vantaggi in termini di ri-sultato qualitativo della pulitura contecnologia LASER, sono attivamentedocumentati in numerose pubblicazio-ni, in convegni specialistici e definitiin diversi interventi di restauro, ese-guiti prevalentemente nel settore dei

    materiali lapidei e dei metalli, come la

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    pulitura di pregevoli opere darte (laCattedrale di S. Stefano a Vienna, laPorta di Brandeburgo, la Cattedrale diAmiens; il Tesoretto di Rimigliano,lAbacuc di Donatello, il David delVerrocchio, la Porta del Paradiso di

    Lorenzo Ghiberti, la Fonte Gaia di Ja-copo della Quercia a Siena, la Certosadi Pavia, la Cappella Paolina a Romaetc.). Di recente a questi si aggiungonoi primi interventi di sperimentazioneLASER sulle pitture murali, come nelcaso della Cappella del Manto e dellaSagrestia Vecchia di Santa Maria dellaScala a Siena, dove si intravedono no-tevoli possibilit di successo, valutan-done la attendibilit e la verificabilitcon rigorosi e approfonditi controlliscientifici.Considerato che, se da un lato gli ope-ratori pi accorti accolgono, general-mente con entusiasmo e con fiducia, leinnovazioni della tecnologia, dallequali peraltro nellultimo quindicenniosono stati ottenuti grandi risultati, dal-laltro va sempre tenuto in considera-zione che ogni oggetto, testimonianzadelle passate culture, di per s unicoe, dunque, errori di conservazione, condanni irreversibili, sono da ritenersioggi meno tollerabili; la conoscenzadei fenomeni e dei processi chimici efisici in essi presenti pu essere quan-

    tificata con maggiore precisione.Inoltre, la validazione e il controllo si-stematico dellintervento accresce lascientificit del restauro e diventa undocumento importante da fornire an-che a livello di accrescimento della co-noscenza, non solo nazionale ma an-che internazionale.Per chi opera, assume unestrema im-portanza il possesso delle conoscenzedei principi di funzionamento del LA-SER poich, tramite la padronanza deiparametri fondamentali dellemissionee dellinterazione LASER-materia,

    pu indicare preventivamente, nella

    il LASER

    nel RESTAUROUN FASCIO DI LUCE PER LA PULITURA

    NON INVASIVA DELLE SUPERFICI

    Anna Brunetto*

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    fase progettuale, il tipo di strumenta-zione da adottare, come accade di fre-quente con le tecniche di tipo tradizio-nale.I parametri fondamentali dellemissio-ne LASER sono: la lunghezza donda,che equivale al colore della radiazio-ne; la durata dellimpulso, misurato insecondi, millisecondi, microsecondi,nanosecondi ect.; la frequenza di ripe-tizione, numero di impulsi per secondo(Hz); lenergia di impulso, misurata inJoule o millijoule; e la fluenza, checorrisponde allenergia per unit di su-perficie (J/cm2).Le strumentazioni maggiormente inuso, e di cui si acquisita una maggio-re sperimentazione scientifica, sono iLASER al Nd:YAG, nel vicino infra-rosso a 1064 nm. Il parametro che di-stingue sostanzialmente un tipo di LA-SER da unaltro la durata di emissio-ne dellimpulso. In base alla durata diemissione dellimpulso, leffetto di in-terazione con la materia cambia. Ciimplica una necessit di conoscenza,

    dalla quale la scelta del tipo di LASERoffre quei vantaggi di selettivit, gra-dualit e controllabilit, naturalmentese vengono adottati nelle condizioni dicorrispondenza materica, tessiturale edi alterazione.Ritengo pertanto di estrema importanzache gli Enti preposti formino personalespecializzato sia sulla sperimentazionee divulgazione di tale tecnica sia sugliaspetti applicativi del sistema laser, nontralasciando la fondamentale conoscen-za delle norme di sicurezza in vigore.Da un punto di vista pratico, il restau-

    ratore cui affidata lopera darte, nondeve essere povero di conoscenze sulle

    possibilit offerte da queste strumenta-zioni e sui loro processi dinterazionecon la materia. Deve inoltre capire co-me si possano sfruttare al massimo leattrezzature presenti sul mercato, rica-vandone le maggiori rese possibili e lamigliore qualit nel lavoro, anche seper giungere ad una completa cono-scenza si spesso costretti a percor-rere una strada piena di tentativi nonsempre sicuri.Anche per il LASER, quanto pi si ac-cumula esperienza nelluso della stru-mentazione, tanto pi ci si rende contoche il controllo non affidato ai solisistemi elettronici, bens ad una perso-nale conoscenza della architetturadel sistema e ad una piena padronanzanel suo uso.Spetta alloperatore restauratore, conla propria professionalit e sensibilit,trovandosi nellinterfaccia materiale-restauro, intervenire con efficacia e inmaniera scientificamente controllata edocumentata per il rispetto dei manu-fatti, fornendo cos nel contempo an-

    che quella competenza specifica utileper la crescita in sinergia fra le varieprofessioni.E appunto allinterno di questultimocontesto che il Laboratorio di RestauroManufatti di Origine Inorganica pressoil Centro Regionale del Restauro dellaSicilia stato dotato di strumentazioneLASER per la pulitura delle superficial fine di poter studiare, sperimentare,applicare e formare personale addettoal suo uso. I primi lavori effettuati aLASER dal laboratorio proposto sonoalcune statuarie dei Musei Siciliani.

    *Restauratrice - [email protected]

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    Operazioni di pulitura al laser

    eseguite su materiale litico