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Unità Operativa Anestesia e Rianimazione Guida Informativa Ospedale Misericordia e Dolce Piazza Ospedale, 1 Prato

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Unità Operativa Anestesia e Rianimazione

Guida Informativa Ospedale Misericordia e Dolce Piazza Ospedale, 1 Prato

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Immagine copertina: particolare di affresco su canniccio 1994 Autore: Luca Paoli (Direzione Artistica: Franco Milani) Donazioni “Laboratorio per affresco Elena e Leonetto Tintori” 1998

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Questa piccola guida è dedicata, in particolare, a chi vive l’esperienza di avere persone care ricoverate in Rianimazione. Chi è vicino ai pazienti in gravi condizioni vive un’esperienza molto forte, poiché coinvolto in una realtà totalmente diversa da quella degli altri reparti. A volte può apparire dura e lontana dalla dimensione “umana”, la dipendenza della persona dalle macchine fa sì che l’individuo si allontani sempre di più dalla sua vita reale. Spesso è necessario, da parte dell'equipe sanitaria, prendere decisioni urgenti sulla vita di una persona non in grado, in quel momento, di decidere autonomamente. Sarete comunque coinvolti nel processo decisionale. In questo momento così intenso sarete supportati per far fronte a questo nuovo ordine di cose: sarete informati sulla effettiva dimensione del problema, senza però affievolire la speranza, e potrete diventare voi stessi una risorsa nel piano di cura, così da aiutare il vostro caro a recuperare la sua autonomia o a vivere con lui più serenamente possibile il tempo che resta. La rianimazione è un luogo che può suscitare timore: conoscere come funziona può essere utile a ridurre quello stato di comprensibile apprensione e affrontare meglio l’esperienza. Le informazioni contenute in questa guida sono generali, per qualsiasi necessità non esitate a rivolgervi al personale che saprà accogliere ogni vostra richiesta. N.B.: Per la spiegazione dei termini tecnici presenti nel documento si rimanda al glossario finale.

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COSA È LA RIANIMAZIONE La Rianimazione o Terapia Intensiva è un reparto ospedaliero dove sono ricoverati pazienti quando le loro funzioni vitali diventano insufficienti al mantenimento della vita stessa così da richiedere cure e controlli intensivi da parte di personale specializzato e il rispetto di regole particolari da parte di tutti i visitatori. Le funzioni vitali sono: la respirazione, la circolazione del sangue e la coscienza. Le condizioni che richiedono un ricovero in Rianimazione sono diverse e possono interessare pazienti malati da molto tempo (cronici) o pazienti acuti cioè senza malattie precedenti, traumatizzati o sottoposti ad interventi chirurgici impegnativi. L’ambiente è caratterizzato dalla presenza di apparecchiature ad alta tecnologia che hanno lo scopo di controllare i parametri vitali e di aiutare le funzioni dei vari organi. Il ricovero in rianimazione può avvenire dal Pronto Soccorso o da altri reparti sia del nostro Ospedale che di altri Ospedali. DOVE SI TROVA La Rianimazione è un settore (servizio) dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione. Il reparto si trova al 3° piano - Edificio 4 - percorso C.

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CARATTERISTICHE DEL REPARTO Il reparto dispone di:

• 6 letti per il ricovero di pazienti affetti da patologie acute che necessitano di ventilazione meccanica, monitoraggio e trattamento intensivo;

• 2 letti di Terapia Intensiva Chirurgica (TIC) per pazienti sottoposti ad intervento chirurgico e che necessitano di ottimizzazione post-operatoria. I letti sono attrezzati con varie apparecchiature e dispositivi necessari al mantenimento e controllo delle funzioni vitali e per la gestione della terapia farmacologica.

LA PERSONA RICOVERATA All’arrivo del paziente il personale medico e infermieristico provvede al monitoraggio e al sostegno dei parametri e delle funzioni vitali. Ciò avviene tramite tubi, fili, sonde e macchine. Queste attività assistenziali spesso “obbligano” il personale a tenere i pazienti parzialmente coperti o talvolta senza indumenti, per eseguire manovre assistenziali e/o per regolare la loro temperatura corporea. Il personale farà comunque ogni sforzo per proteggere il pudore e la riservatezza dei pazienti. Il paziente vi sembrerà sommerso da apparecchiature che però sono essenziali per la sua vita. Esse sono dotate di allarmi molto sensibili che possono suonare senza una reale

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situazione di pericolo (è sufficiente a volte che il malato sposti una mano). Se ciò avviene non allarmatevi, il personale, munito anche di monitor centralizzato, provvederà a verificare la situazione. Al momento del ricovero è necessario fornire al personale i dati anagrafici del paziente ed i recapiti telefonici ai quali il personale potrà chiamarvi. I malati ricoverati in Terapia Intensiva sono deboli e facilmente suscettibili alle infezioni. Per questo motivo durante la visita, se siete influenzati o raffreddati, dovete indossare una mascherina che servirà a proteggere il vostro caro. SOLO DOPO CHE VI SARETE LAVATI LE MANI POTRETE POI AVVICINARVI AL LETTO DEL PAZIENTE e nei limiti del possibile stabilire un contatto parlandogli e toccandolo. Seguite comunque le norme di comportamento che vi verranno date dal personale sanitario. Non è necessario portare al vostro caro vestiti e biancheria; solo quando la situazione lo permetterà, in accordo con il personale, potrete portare oggetti personali che possono essere di conforto al paziente. IL PERSONALE I Medici sono tutti specialisti in Anestesia e Rianimazione.

Essi forniscono assistenza continua in turni di 6-12 ore. La complessità delle patologie trattate in rianimazione porta ad un approccio multidisciplinare della malattia per la quale il paziente viene ricoverato. Pertanto più medici specialisti (come cardiologi, internisti, pneumologi,

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chirurghi, neurologi) collaboreranno con l’anestesista rianimatore nella cura del malato. Gli Infermieri sono specializzati in area critica e in grado di far fronte a qualsiasi evenienza assistenziale o di emergenza e di gestire le apparecchiature. Gli Operatori sanitari di supporto si occupano della pulizia e dell’igiene del reparto, dell’alimentazione dei pazienti, e di altre attività indirette come il trasporto dei prelievi al laboratorio, ritiro delle risposte di esami. L’attività di assistenza e di terapia è assicurata dalla presenza continua (24 ore su 24) di 1 medico, 1 infermiere ogni due pazienti e, durante le ore diurne, di un operatore sanitario di supporto. LA VISITA ALLA PERSONA RICOVERATA La visita delle persone care è di grande aiuto ai malati ma, vista la necessità di non affaticare i pazienti e di non interferire con il lavoro dei sanitari, le visite sono limitate ad orari e tempi prestabiliti. Al di fuori di tali orari la visita sarà permessa ogni volta che sia possibile, caso per caso e previo accordo con i sanitari. Anche se è difficile intravedere il volto del vostro caro al di là dal groviglio di fili e tubi che lo circondano, avvicinatevi senza timori e cercate di stabilire un contatto con lui. I pazienti intubati o tracheotomizzati collegati ad un ventilatore e quelli sottoposti a trattamenti con farmaci sedativi e analgesici (per alleviare il dolore, e permettere

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loro di sopportare i disagi di dei dispositivi invasivi) non possono parlare, ma è comunque importante cercare di comunicare con loro. Parlate delle cose che gli sono care evitando argomenti stressanti. L’ arrivo di un nuovo paziente o un’urgenza può far sì che gli infermieri vi invitino ad uscire. Non dispiacetevi dunque se vi è chiesto di lasciare in fretta la Terapia Intensiva. Ogni sforzo sarà comunque fatto per darvi le informazioni della giornata al termine dell’urgenza. ALCUNE REGOLE L’ingresso in reparto avviene dalla zona filtro (locale specifico che separa l’esterno dall’interno del reparto, dove ci si prepara per entrare a visitare il paziente). Sarete accolti da un infermiere che vi darà tutte le informazioni relative ai comportamenti da adottare quando vi troverete all’interno del reparto.

• Collocate gli eventuali effetti personali negli appositi armadietti dotati di chiave

• Spegnete i cellulari • Lavate accuratamente le mani, sia all’ingresso che

all’uscita dal reparto • Indossate i soprascarpe • Indossate la mascherina in caso di raffreddore • Non toccate i macchinari e le attrezzature • Rimanete accanto al paziente • Parlate con tono di voce tale da non disturbare

Vi raccomandiamo di attenervi alle istruzioni riportate anche all’ingresso del reparto.

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GLI ORARI DI VISITA Dalle 11.00 alle 21.30 E’ consentito l’ingresso a non più di due persone per paziente. IL COLLOQUIO CON IL PERSONALE SANITARIO Tutti i giorni nelle fasce orarie 13.30 – 14.30 e 19.30 -20.00. Il direttore o un suo delegato fornirà notizie sulle condizioni del vostro caro. Il colloquio si svolgerà in un locale dedicato all’interno del reparto così da garantire la riservatezza. L’infermiere coordinatore è presente in reparto tutti i giorni esclusi i festivi, dalle ore 7.00 alle ore 14.00. Sarebbe preferibile che al colloquio partecipassero sempre le stesse persone di riferimento per il paziente, che successivamente dovrebbero essere il punto di riferimento per gli altri componenti del nucleo familiare. Non verranno date notizie ad amici e conoscenti, ma solo a parenti di primo grado ed al convivente, salvo indicazioni diverse da parte del paziente. Per motivi di privacy, non vengono fornite notizie di carattere clinico per telefono. In caso di trasferimenti in altri reparti, o variazioni improvvise dello stato clinico del paziente, le persone di riferimento saranno contattate telefonicamente a qualsiasi ora dal medico di guardia del reparto. Al momento del trasferimento sarete informati sull’orario indicativo del trasferimento e del reparto. Nel nuovo reparto portate gli indumenti e gli oggetti personali utili alla degenza.

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In caso di decesso la salma del vostro congiunto sarà posta in locale idoneo per permettere il commiato dei familiari prima del trasferimento in Anatomia Patologica. LA DIMISSIONE Una volta recuperate e stabilizzate le funzioni vitali, il paziente viene trasferito nei reparti di degenza comune dello stesso ospedale, o di altri ospedali, per il proseguimento delle cure necessarie. La dimissione diretta al proprio domicilio è possibile in rare circostanze. Nell’eventualità che il paziente non sia distaccabile da una apparecchiatura che stia sostenendo una funzione vitale, perché il paziente non ha ancora riacquisito le proprie funzioni autonome, verranno iniziate le procedure tecnico-amministrative per il trasferimento del vostro caro in altra struttura di ricovero per lungodegenze. Si informa che è attualmente in vigore una convenzione tra la Azienda Sanitaria USL 4, Prato con l’Istituto “ Villa delle Terme “ località Falciani, Impruneta (Firenze), Responsabile Dr. Mario Lino (Tel. 055 2772521 centralino)

Il trasferimento del vostro caro in tale Istituto avverrà nei tempi e nelle modalità concordate con la direzione dello stesso e sarà totalmente a carico del servizio sanitario regionale. Opzioni alternative possono essere prese in considerazione a giudizio dei medici e dei consulenti, caso per caso.

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IL CONSENSO INFORMATO A PROCEDURE DIAGNOSTICO-TERAPEUTICHE La Terapia Intensiva è il reparto dove è possibile praticare le terapie più efficaci per consentire di sopravvivere alla maggior parte dei pazienti più gravi. In Terapia Intensiva potrebbero rendersi necessarie procedure complesse ed invasive, che possono essere gravate da complicanze anche importanti, ma che sono indispensabili per sostituire organi vitali che hanno perduto la loro funzione. La legge italiana prevede che l’integrità fisica dell’individuo deve essere tutelata e nessuna manovra diagnostico-terapeutica può essere effettuata senza un valido consenso informato da parte di chi deve subirla. (Art. 32 Costituzione) La legge permette altresì la possibilità giuridica di effettuare dichiarazioni anticipate di volontà in materia di trattamenti sanitari di cui i familiari ed il medico devono tenere conto. (Convenzione Europea sui diritti dell’uomo 1996; Art. 34 Codice Deontologia Medica). In Terapia Intensiva (quando il paziente non è in grado di esprimere il proprio volere perché in stato di incoscienza), sono i sanitari che, dopo aver valutato se la procedura è urgente e indifferibile per la vita del paziente, decidono, per la tutela del paziente stesso, se, quando e come effettuare la

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procedura per cui sarebbe previsto il consenso. In ogni caso non verranno effettuati trattamenti che non possono portare alcun giovamento o che abbiano il solo scopo di prolungare in modo precario e penoso la vita dell’individuo. Sarà nostra cura informarvi sempre e in ogni caso di quanto ci si appresta a fare per il bene del vostro caro. I TRAPIANTI E I PRELIEVI D’ORGANO A volte può accadere che alla preoccupazione per lo stato di salute del vostro caro si aggiunga il dolore per la perdita dello stesso. I medici potranno dirvi che, a causa della gravità delle condizioni cliniche, il vostro congiunto non ce la farà e che la morte è prossima. In casi specifici potranno anche chiedere se il paziente non l’avesse già fatto in vita, di dare il vostro consenso per la donazione dei suoi organi. La morte cerebrale è una condizione di perdita irreversibile di tutte le funzioni del cervello e del tronco cerebrale e coincide con la morte dell’individuo. La diagnosi di morte cerebrale è una diagnosi di certezza decretata da una commissione di medici specialisti indicata dalla legge e appositamente nominata. Essa dopo aver sottoposto la persona ad esame neurologico e alla registrazione dell’attività elettrica cerebrale (elettroencefalogramma) durante un periodo stabilito per legge di 6 ore, ne permette l’invio in sala operatoria per il prelievo di organi in caso consenso alla donazione o, nel

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caso di rifiuto, ne permette il distacco dalle apparecchiature di rianimazione. Ottenuto il vostro permesso, o nel caso il paziente lo avesse già dato in vita, sarà immediatamente contattato il Centro Trapianti della Regione Toscana, del quale saranno seguite le direttive.

Donare gli organi è un atto di amore,

diamo così ad altri pazienti una

speranza di vita, una possibilità che il

vostro caro non ha avuto, ma che può

permettere ad altri di non morire.

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GLOSSARIO PROCEDURE E TERMINI SCIENTIFICI COMUNEMENTE USATI

DAL PERSONALE SANITARIO Catetere venoso centrale: sottile tubo inserito in una vena del collo o del torace. Esso aiuta a valutare le condizioni cliniche del malato e permette la somministrazione di farmaci e sostanze nutritive. Catetere vescicale: tubicino che attraverso l’uretra arriva in vescica ed al quale è collegata una sacca di raccolta delle urine. Permette di tenere sotto controllo la diuresi (quantità di urina prodotta ed eliminata nelle 24 ore). Coma: un paziente è in coma quando la sua coscienza è abolita e non riesce ad avere un contatto con l’ambiente che lo circonda. Lo stato di coma è la conseguenza di una sofferenza cerebrale correlata a molteplici cause: trauma cranico, alterazione metabolica grave (es. diabete scompensato), infezione grave, assenza di ossigeno temporanea. La compromissione dello stato di coscienza può essere più o meno grave ed è in genere valutata con sistemi a scala (Glasgow). La profondità del coma da sola non permette la definizione della prognosi, che dipende in modo importante dalla causa del coma. Emofiltrazione: tecnica di sostituzione della funzione renale. Le cause di insufficienza renale acuta possono essere molteplici (shock emorragico, infezioni gravi, alterazioni metaboliche ecc...). Essa utilizza la tecnica della emodialisi che depura in modo continuo il sangue estratto dal paziente, mediante una cannula di grosso diametro, inserita in un vaso centrale e trasportato all’interno di un filtro per la depurazione.

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Monitor: apparecchiatura elettronica simile ad un televisore, che raccoglie ed elabora le informazioni provenienti da una serie di sensori collegati al paziente, sotto forma di onde e numeri, con lo scopo di evidenziare i segni vitali del paziente stesso. Nutrizione artificiale: tutti i pazienti in terapia intensiva vengono alimentati e idratati. L’alimentazione può avvenire con diverse modalità a seconda della gravità del paziente e dei suoi specifici problemi. Quando non è possibile una alimentazione spontanea, le sostanze nutritive vengono somministrate per mezzo di una sonda che raggiunge lo stomaco attraverso il naso o la bocca. Quando non è possibile alimentare il paziente attraverso l’apparato digerente, idonei preparati commerciali costituiti da miscele di zuccheri, proteine, grassi e vitamine, vengono somministrati attraverso una vena centrale (Catetere Venoso Centrale). Il termine PEG (gastrostomia percutanea) indica il posizionamento di una sonda per alimentazione direttamente nello stomaco del paziente attraverso la parete addominale. Tale procedura viene effettuata nelle situazioni in cui siano prevedibili tempi lunghi per una riabilitazione alimentare. Parametri vitali: sono quei valori che nell'individuo rappresentano la funzionalità dell'organismo e che quindi esprimono la condizione della persona (i principali sono: respiro, polso, pressione arteriosa, temperatura corporea) Pompa infusionale: apparecchio che consente, previa programmazione, di somministrare farmaci, sostanze nutritive o altri composti all’interno dell’organismo, così da controllare in modo preciso la quantità e la velocità di introduzione.

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Shock: stato di insufficienza circolatoria acuta, in genere caratterizzato da una bassa pressione arteriosa. Può essere causato da varie patologie (emorragia, infezione grave, infarto del miocardio, aritmia severa, embolia polmonare, reazione allergica grave). L’effetto che ne risulta è la mancanza di ossigeno ai tessuti con loro sofferenza fino anche al danno irreversibile. Sondino naso gastrico: sonda che, attraverso il naso o la bocca, raggiunge lo stomaco. Viene utilizzato per la somministrazione di farmaci, per l’alimentazione o per rimuovere il ristagno gastrico quando l’apparato gastro enterico del paziente non funziona. Tracheotomia: intervento chirurgico che permette di far passare una cannula in trachea attraverso un’incisione sul collo, senza attraversare le corde vocali. Si esegue quando si prevede la necessità di una ventilazione artificiale prolungata (più di 14 giorni) o per motivi tecnici specifici del paziente legati alla sua patologia. Trasfusione di sangue e emoderivati: somministrazione di sangue/plasma fornito dal Centro Trasfusionale, dopo verifica della compatibilità per il paziente e sottoposto ai controlli previsti per legge. Necessaria in tutti i casi di emorragie importanti o carenza dei fattori della coagulazione. Tubo orotracheale: è un tubo che passando attraverso la bocca arriva in trachea. Esso viene collegato ad un ventilatore meccanico che insuffla aria nei polmoni del paziente fino al momento in cui questi non sia in grado di respirare da solo. L’intubazione tracheale e la respirazione meccanica possono rendersi necessarie anche in pazienti in coma, nelle insufficienze respiratorie e nello shock.

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Ventilatore meccanico: macchina che consente diverse modalità di respirazione artificiale allo scopo di garantire una ossigenazione adeguata. 1) Sostituisce completamente la funzione respiratoria del paziente (quando il paziente non ha un’attività respiratoria autonoma) 2) Sostiene e aiuta la respirazione spontanea del paziente. Quando il paziente inizia ad avere una respirazione autonoma sufficiente comincia un periodo detto di “ svezzamento dal respiratore” variabile da caso a caso e non sempre quantificabile).

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