Brizzi Rabbia Repressa

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  • 7/31/2019 Brizzi Rabbia Repressa

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    La rabbia repressadi Salvatore Brizzidal suo blog www.salvatorebrizzi.com

    Se siete persone tranquille, non aggressive, che apparentemente non provano rabbia, fatesicuramente parte di una di queste due categorie: gli angeli (che per la loro vicinanza al Creatorenon conoscono le emozioni umane) oppure i rabbiosi repressi. A voi la scelta.

    La rabbia insita nellessere umano per il solo fatto che questi incarnato. La rabbia ha una ragionemetafisica: lanima impatta con la materia e si ritrova in un corpo fisico che le sta stretto in tutti isensi. Ci che prova una rabbia cosmica dovuta allattrito che si genera nello sfregamento fraspirito e materia. un urlo di dolore che si protrae in maniera pi o meno sommessa lungo tutta lavita di un essere umano.

    Non volendo pi sentire questo dolore inizio a lavorare su me stesso nella speranza di eliminareparti di me che non mi piacciono: Sono troppo aggressivo! Sono troppo timido! Sonodepresso! Sono ansioso!. Spesso ci prendiamo in giro dicendo: In realt non voglio eliminare lamia rabbia, perch so che sbagliato, la voglio solo trasformare... trascendere... gestire...osservare... ma dietro queste espressioni si nasconde il desiderio di non possedere piquellaspetto, si nasconde un profondo rifiuto, se non un odio, per quella parte di me. Il problema che queste parti non possono venire cacciate in alcun modo. Loro ci sono perch io ci sono.

    Ci che accade che l'io si contrae e spinge l'emozione dall'altra parte del confine dell'io, nellasperanza di non essere punito da pap e mamma a causa di questa orribile emozione. Lemozione aimiei occhi diventa cattiva, quindi nellosservarla mi disidentifico e dico che non mia, la miapersonalit animale a provarla, la mia macchina biologica, ma sicuramente non io che sonolosservatore distaccato. Avviene una scissione fra me (lio) e ci che viene provato. Questo, chepu sembrare un corretto lavoro su di s, si rivela in realt un rifiuto che mi consente di non sentirepi lemozione come parte di me. (Primo livello di proiezione)Se mi spingo oltre in questo rifiuto, praticando meditazione, ricordo di me stesso o qualunque altratecnica, a un certo punto avviene unulteriore dissociazione: non percepisco pi lemozioneallinterno di me, ma sono circondato da persone che la provano. Io grazie al lavoro su me stesso che in verit un lavoro di repressione mascherato da lavoro spirituale ora non provo pirabbia nella mia macchina biologica, per nel mio ambiente ci sono ancora persone che la provano,poverini, loro non hanno ancora cominciato un lavoro su loro stessi! (Secondo livello di proiezione)A questo punto posso precipitare sempre pi a fondo nellabisso della repressione, non la voglio pi

    vedere e mi circondo solo di persone che non provano rabbia, in questo modo ho quasi risolto ilproblema, perch non la provo pi io, non la prova pi la mia personalit, non la provano quelliintorno a me... anche se nel mondo in effetti c ancora. La rabbia cos diventato un problemadellumanit, che non mi riguarda pi direttamente, anche se ogni tanto in effetti incontro qualcunoche carico di rabbia. (Terzo livello di proiezione)

    La rabbia che spingo nellombra nel mondo del subconscio non si esprime pi direttamentecome rabbia, ma si distorce e cambia volto. Se invece di osservare e amare la mia rabbia la storeprimendo, allora questa pu riemergere, per esempio, come paura, depressione, ansia, utilizzo didroghe e alcool, disturbi alimentari, un generico disagio che mi fa vivere male anche se non neindividuo la causa. Tutti mezzi per non far emergere la rabbia come rabbia. La depressione non

    altro che la rabbia verso il mondo che viene repressa e soffocata nel subconscio. Il depresso inrealt, nel profondo, molto aggressivo e auto-aggressivo.

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    Nel corretto lavoro su di s, dapprima riconosco come mia quellemozione, la amo, la accetto, lacoccolo... e proprio facendo questo mi sto disidentificando da lei. Ma cosa vuol dire DIS-IDENTIFICARSI? Sono identificato quando sono tuttuno con lemozione e ne subiscopassivamente la violenza, cio sono fuori di me quando si scatena e vengo trascinato da essa.Mentre sono dis-identificato quando mi lascio penetrare consapevolmente, la accolgo nel mio

    corpo e al contempo io la posseggo, ne ho la gestione. Ma non sono disidentificato quando me neseparo! La separazione dallemozione patologia. Anzi, proprio unendomi a lei, amandola ericonoscendola come una miaombra la vedo con maggiore chiarezza ed essa si trasmuta. Se la cum-prehendo la trascendo, ossia non ne sono pi vittima. Lespressione INCLUDI-E-TRASCENDIrende bene lidea. Se invece tento di percepire le emozioni negative come oggetti appartenenti aqualcun'altro, questa non trascendenza, ma patologia. Se vedo persone arrabbiate intorno a mee non SENTO che quella rabbia solo mia, allora sono in un processo di dissociazione patologica...come il resto dellumanit, daltronde.

    Per questo motivo negli ultimi anni ho insistito soprattutto su un unico concetto: la realt dentro dime. Facendo mia lemozione che solo apparentemente sembra appartenere a qualcun altro dove

    per qualcun altro intendo anche la mia stessa personalit non rischio di cadere n nel rifiuto nnella conseguente dissociazione psichica.

    Leccesso di rabbia pu essere canalizzato attraverso lo sport (meglio se molto dinamico: artimarziali, allenamento al sacco, danza afro...) o partecipando a seminari dove la rabbia viene fattauscire attraverso specifiche pratiche.

    Molto interessante e anche divertente al proposito il film TERAPIA DURTO (AngerManagement) del 2003, con Jack Nicholson che interpreta uno psicoterapeuta incaricato diriabilitare un giovane con grossi problemi di rabbia repressa.

    Lispirazione per questo articolo mi giunta dalle domande di un mio amico di Milano, che mi haanche fatto conoscere leccezionale psicoterapeuta Ken Wilber, le cui opere consiglio vivamente achiunque sia interessato allargomento coscienza e terapia. Il principale testo di riferimento initaliano LO SPETTRO DELLA COSCIENZA.

    Salvatore BrizziDEO DUCE COMITE FERRO(Dio come guida, la spada come compagna)www.primoraggio.it

    www.antipodiedizioni.com

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