Braccia tese la destra

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4 » ITALIA | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 16 Maggio 2016 Ancora braccia tese Storia di copertina vero, è difficile da stabilire. La stella polare è Alba Dora- ta, il partito neonazista gre- co entrato a piedi uniti nelle istituzioni elleniche (ed eu- ropee), con percentuali che hanno sfiorato il 10%. Dove saremo tra 5 anni? Lobietti- vo è il Parlamento. La pelle nera è cambiata: fino a qualche tempo fa, Ca- saPound era nel dubbio me- na, inno fascio-rock degli Zetazeroalfa, la band di Gia- nluca Iannone, fondatore del movimento. Erano quelli della ci n g hi a ma t t an z a , il ballo in cui ci si prende a fib- biate; brutti, sporchi e catti- vi, una comunità minuta e rissosa. Rivoluzionari, vio- lenti, tifavano rivolta. Poi il profilo minaccioso di Iannone si è defilato, al- meno nelle uscite pubbliche. Di Stefano, 39 anni, veste e- legante, pesa le parole. E la strategia: a destra cè spazio, i neofascisti giocano alla de- mocrazia e cercano il traino della Lega di Salvini (ma con lui abbiamo chiuso: vo- leva fare il Front National i- taliano, poi si è ributtato nel mischione del vecchio cen- t r od e s tr a ). Nel dubbio, quindi, non menate più? Noi non attacchiamo, ma se ci vengono a cercare... difen- diamo la nostra agibilità po- litica anche con i ceffoni. Proprio così: agibilità poli- tica. E ceffoni. Gli ultimi sono volati sa- bato pomeriggio. Un ban- chetto di CasaPound a Roma Est è stato preso dassalto da una quarantina di persone a volto coperto. Di Stefano ha minacciato la ritorsione: Se chiamo 150 ragazzi e mettia- mo a ferro e fuoco il centro sociale da cui provengono gli aggressori, qualcuno può darci torto?. Non succede- rà: CasaPound vuole ripulir- si limmagine e la fedina. Ma il 21 maggio a Roma cè il cor- teo nazionale dei camerati, laria che tira non è buona. E il curriculum dei fascisti del terzo millennio resta pesan- te: dal 2011 si contano 20 ar- resti e 359 denunciati. Co- munque meno che il Pd, ghigna il candidato nero. Dalla strada alle urne A sinistra una festa di Casa- Pound a Mila- no, a destra la manifestazio- ne di giovedì scorso in una periferia di Roma LaPresse La famiglia, i soldi e la rete Il partito che sfonda a Bolza- no (e a giugno sogna lexploit a Latina), ha ancora il centro di gravità nella Capitale. Lo dirige un pugno di persone. Iannone resta il presidente, Di Stefano è il motore poli- tico. Poi nel direttivo ci sono pochi vecchi storicie alcu- R » TOMMASO RODANO oma, periferia est. Giovedì pomeriggio. Il quartiere è il Tiburtino III, ha una solida tradizione di sinistra. Cè un drappello di un centinaio scarso di persone che sfila per le strade. Tricolori e ban- diere rosse, con una tartaru- ga nera in mezzo. Passa da- vanti a una sezione del Pd de- serta e si ferma davanti al Carrefour, in via Grotte di Gregna. Prende il megafono una donna anziana in tutta marrone. Sora Fiorella. Co- mincia a gridare: Mi cono- scete tutti, due anni di pic- chetti per una casa che non ho mai avuto. Ma non siete stanchi de sto schifo. Scende- te in piazza, cazzo!. In testa al corteo cè un uomo visto- samente elegante, rispetto al contesto: pantalone beige, camicia bianca slim fit, giac- ca grigia, Rayban blu. Mauro Antonini è il referente di Ca- saPound a Roma Est, candi- dato al IV municipio. Roma non è Bolzano, ma stavolta facciamo il botto, te lo dico. Triplichiamo i voti del 2013. Il corteo si ferma a due tra- verse dal centro daccoglien- za di Via del Frantoio. Si pro- testa contro il degrado, pa- rola magica che racchiude mille miserie romane, ma al- la fine i fascisti del terzo mil- lennio se la prendono sem- pre con i migranti. Il palazzo occupato, la Boschi e le telecamere Primo piano di Via Napoleo- ne III, siamo quasi in centro. Nella stanza cè un grande computer della Apple, un piccolo busto di Mussolini in marmo rosa, decine e decine di libri e poster fascio-futu- risti. Ci dà più visibilità Bol- zano o la Boschi?, Simone Di Stefano se la ride. È il can- didato sindaco di Casa- Pound a Roma. Fino a ieri, se ne parlava poco e si faceva i- ronia: nel 2013 aveva raccol- to la miseria di 7mila prefe- renze, lo 0,6%. Oggi si scher- za meno. Nel capoluogo del Sudtirolo i neofascisti sono tornati a fare paura: 6,6% e tre consiglieri eletti. Poco prima era arrivata la battuta della ministra renziana: Chi vota no al referendum sulla Costituzione è come CasaPound. Altra pubblici- tà gratuita, titoli di giornale e telecamere in sede: Di Stefa- no ha appena congedato la troupe di Ballarò , il talk di Rai Tre. Si siede nella stanza al primo piano del palazzo occupato di via Napoleone III. Allenta la cravatta, si mette comodo: Vedo che da qualche giorno ci prendete sul serio. Fate bene: noi sia- mo pronti per il consenso ve- ro. Quale sia, il consenso Il vate EZRA POUND Poeta statunitense, ha vissuto soprattutto in Europa e in Italia. I fascisti del terzo millennio hanno preso in prestito il suo nome per le sue idee politiche: Pound non mancò di esprimere la sua ammirazione per Mussolini e Hitler, sostenendo il regime fascista fino alla caduta di Salò. Consegnato agli Stati Uniti dai partigiani, fu detenuto 13 anni in un manicomio giudiziario, prima del ritorno in Italia. La figlia Mary de Rachewiltz ha fatto causa al centro sociale nero per luso improprio del suo cognome LA GRANDE RETE DEGLI ESTREMISTI: LOCALI, LIBRERIE, ASSOCIAZIONI SPORTIVE, UNA WEB RADIO E DUE RIVISTE. IL BLOCCO STUDENTESCO PRENDE 27 MILA VOTI NELLE SCUOLE Bo Bo lzan lzan o- o- R R o o ma, ma, v v o o ti e mazza ti e mazza t t e: e: il n il n er er o a o a v v anza anza ni degli ex ragazzini che hanno lanciato il Blocco Stu- dentesco nei licei, dieci anni fa. Come Alberto Palladino, detto Zippo, condannato in appello a due anni e due mesi per unaggressione a tre mi- litanti del Pd. E come Davide Di Stefano, fratello minore di Simone, agli arresti domi- ciliari per gli scontri con la polizia a Casale San Nicola, periferia di Roma, dove i neofascisti hanno organiz- zato lennesima contro un centro daccoglienza. La crescita si vede, i numeri so- no vaghi: gli iscritti nazionali dicono sono circa 8 mila, a Roma un migliaio. La cam- pagna elettorale sarebbe co- stata meno di 20 mila euro. Dato non credibile, vista la quantità di manifesti in giro per la città. La rete dei neo- fascisti, a livello nazionale, conta una ventina di pub e u- na dozzina di librerie, sva- riate associazioni sportive, una web radio, una rivista mensile e una trimestrale. Nella curva e nelle scuole Ma da dove vengono e dove vanno, questi mille fascisti militanti romani? CasaPound, come noto, ha un presidio nella Curva Sud della Roma. Il gruppo si chiama Padroni di casauna delle sigle ultras che oc- cupano la parte bassa della gradinata. Soprattutto, però, pesca nelle scuole. Il Blocco Studentesco, la giovanile ne- ra, nellultimo anno ha rac- colto 27 mila voti nelle supe- riori di tutta Italia, circa 11mila solo a Roma e provin-

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4 » ITALIA | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 16 Maggio 2016

A nc o rabraccia tese

Storia di copertina

vero”, è difficile da stabilire.La stella polare è Alba Dora-ta, il partito neonazista gre-co entrato a piedi uniti nelleistituzioni elleniche (ed eu-ropee), con percentuali chehanno sfiorato il 10%. “Dovesaremo tra 5 anni? L’obietti-vo è il Parlamento”.

La pelle nera è cambiata:fino a qualche tempo fa, Ca-saPound era “nel dubbio me-na”, inno fascio-rock degliZetazeroalfa, la band di Gia-nluca Iannone, fondatoredel movimento. Erano quellidella ci n g hi a ma t t an z a , ilballo in cui ci si prende a fib-biate; brutti, sporchi e catti-vi, una comunità minuta erissosa. Rivoluzionari, vio-lenti, “tifavano rivolta”.

Poi il profilo minacciosodi Iannone si è defilato, al-meno nelle uscite pubbliche.Di Stefano, 39 anni, veste e-legante, pesa le parole. E lastrategia: a destra c’è spazio,i neofascisti giocano alla de-mocrazia e cercano il trainodella Lega di Salvini (“macon lui abbiamo chiuso: vo-leva fare il Front National i-taliano, poi si è ributtato nelmischione del vecchio cen-t r od e s tr a ”). Nel dubbio,quindi, non menate più?“Noi non attacchiamo, ma seci vengono a cercare... difen-diamo la nostra agibilità po-litica anche con i ceffoni”.Proprio così: “agibilità poli-tica”. E ceffoni.

Gli ultimi sono volati sa-bato pomeriggio. Un ban-chetto di CasaPound a RomaEst è stato preso d’assalto dauna quarantina di persone avolto coperto. Di Stefano haminacciato la ritorsione: “Sechiamo 150 ragazzi e mettia-mo a ferro e fuoco il centrosociale da cui provengono gliaggressori, qualcuno puòdarci torto?”. Non succede-rà: CasaPound vuole ripulir-si l’immagine e la fedina. Mail 21 maggio a Roma c’è il cor-teo nazionale dei camerati,l’aria che tira non è buona. Eil curriculum dei fascisti delterzo millennio resta pesan-te: dal 2011 si contano 20 ar-resti e 359 denunciati. “Co-munque meno che il Pd”,ghigna il candidato nero.

Dalla stradaalle urneA sinistra unafesta di Casa-Pound a Mila-no, a destra lamanife stazio-ne di giovedìscorso in unaperiferia diRoma La Pre ss e

La famiglia, i soldie la reteIl partito che sfonda a Bolza-no (e a giugno sogna l’exploita Latina), ha ancora il centrodi gravità nella Capitale. Lodirige un pugno di persone.Iannone resta il presidente,Di Stefano è il motore poli-tico. Poi nel direttivo ci sonopochi “vecchi storici” e alcu-

R» TOMMASO RODANO

oma, periferia est. Giovedìpomeriggio. Il quartiere è ilTiburtino III, ha una solidatradizione di sinistra. C’è undrappello di un centinaioscarso di persone che sfilaper le strade. Tricolori e ban-diere rosse, con una tartaru-ga nera in mezzo. Passa da-vanti a una sezione del Pd de-serta e si ferma davanti alCarrefour, in via Grotte diGregna. Prende il megafonouna donna anziana in tuttamarrone. Sora Fiorella. Co-mincia a gridare: “Mi cono-scete tutti, due anni di pic-chetti per una casa che nonho mai avuto. Ma non sietestanchi de sto schifo. Scende-te in piazza, cazzo!”. In testaal corteo c’è un uomo visto-samente elegante, rispetto alcontesto: pantalone beige,camicia bianca slim fit, giac-ca grigia, Rayban blu. MauroAntonini è il referente di Ca-saPound a Roma Est, candi-dato al IV municipio. “Romanon è Bolzano, ma stavoltafacciamo il botto, te lo dico.Triplichiamo i voti del 2013”.Il corteo si ferma a due tra-verse dal centro d’accoglien-za di Via del Frantoio. Si pro-testa contro il “degrado”, pa-rola magica che racchiudemille miserie romane, ma al-la fine i fascisti del terzo mil-lennio se la prendono sem-pre con i migranti.

Il palazzo occupato,la Boschi e le telecamerePrimo piano di Via Napoleo-ne III, siamo quasi in centro.Nella stanza c’è un grandecomputer della Apple, unpiccolo busto di Mussolini inmarmo rosa, decine e decinedi libri e poster fascio-futu-risti. “Ci dà più visibilità Bol-zano o la Boschi?”, SimoneDi Stefano se la ride. È il can-didato sindaco di Casa-Pound a Roma. Fino a ieri, sene parlava poco e si faceva i-ronia: nel 2013 aveva raccol-to la miseria di 7mila prefe-renze, lo 0,6%. Oggi si scher-za meno. Nel capoluogo delSudtirolo i neofascisti sonotornati a fare paura: 6,6% etre consiglieri eletti. Pocoprima era arrivata la battutadella ministra renziana:“Chi vota no al referendumsulla Costituzione è comeCasaPound”. Altra pubblici-tà gratuita, titoli di giornale etelecamere in sede: Di Stefa-no ha appena congedato latroupe di B a l la r ò , il talk diRai Tre. Si siede nella stanzaal primo piano del palazzooccupato di via NapoleoneIII. Allenta la cravatta, simette comodo: “Vedo che daqualche giorno ci prendetesul serio. Fate bene: noi sia-mo pronti per il consenso ve-r o”. Quale sia, “il consenso

Il vateEZRAPOUNDPo e t as t a t u n i te n s e ,ha vissutosoprattutto inEuropa e inItalia. I fascistidel terzomillenniohanno presoin prestito ilsuo nome perle sue ideepolitiche:Pound nonmancò diesprimere lasuaa m m i ra z i o n eper Mussolinie Hitler,sostenendo ilre g i m efascista finoalla caduta diSalò.Co n s e g n a toagli Stati Unitidai partigiani,fu detenuto 13anni in unm a n i co m i og i u d i z i a r i o,prima delritorno inItalia. La figliaMary deRachewiltz hafatto causa alcentro socialenero per l’usoimproprio delsuo cognome

LA GRANDE RETE DEGLI ESTREMISTI:LOCALI, LIBRERIE, ASSOCIAZIONISPORTIVE, UNA WEB RADIO E DUERIVISTE. IL BLOCCO STUDENTESCOPRENDE 27 MILA VOTI NELLE SCUOLE

B oB olzanlzano-o-RRooma,ma,vvooti e mazzati e mazzatte:e:il nil nerero ao avvanzaanza

ni degli ex ragazzini chehanno lanciato il Blocco Stu-dentesco nei licei, dieci annifa. Come Alberto Palladino,detto Zippo, condannato inappello a due anni e due mesiper un’aggressione a tre mi-litanti del Pd. E come DavideDi Stefano, fratello minoredi Simone, agli arresti domi-ciliari per gli scontri con lapolizia a Casale San Nicola,periferia di Roma, dove ineofascisti hanno organiz-zato l’ennesima contro uncentro d’accoglienza. Lacrescita si vede, i numeri so-no vaghi: gli iscritti nazionali– dicono – sono circa 8 mila,a Roma un migliaio. La cam-pagna elettorale sarebbe co-stata meno di 20 mila euro.Dato non credibile, vista laquantità di manifesti in giroper la città. La rete dei neo-

fascisti, a livello nazionale,conta una ventina di pub e u-na dozzina di librerie, sva-riate associazioni sportive,una web radio, una rivistamensile e una trimestrale.

Nella curvae nelle scuoleMa da dove vengono e dovevanno, questi mille fascistimilitanti romani?

CasaPound, come noto,ha un presidio nella CurvaSud della Roma. Il gruppo sichiama “Padroni di casa”, èuna delle sigle ultras che oc-cupano la parte bassa dellagradinata. Soprattutto, però,pesca nelle scuole. Il BloccoStudentesco, la giovanile ne-ra, nell’ultimo anno ha rac-colto 27 mila voti nelle supe-riori di tutta Italia, circa11mila solo a Roma e provin-

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Lunedì 16 Maggio 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | ITALIA » 5

Storia di copertina

Il ritornello “Da noi trovi chiunque:ragazzi della curva, delle casepopolari, ricchi borghesi di RomaNord. Facciamo politica tra la gente,dove i partiti non si fanno più vedere”

Di bottee di governoAlberto Palla-dino, dettoZippo, è statocondannato a2 anni e 6 me-si per un’ag -gressione adei militantidel Pd

gne. CasaPound nasce pro-prio al Cutty Sark, l’idea è diIannone. Il palazzo viene oc-cupato il 26 dicembre 2003.Entrano prima 3 o 4 famiglie.Oggi sono 19 e c’è una lungalista d’attesa.

Ostia, pescatorie SpadaL’altra roccaforte nera – laprossima Bolzano, secondo i

In vistadel corteoIl 21 maggiosarà un’a lt ragiornata dabrividi per l’or -dine pubblicoa Roma: Casa-Pound sfilanel cuore dellacittà, i centrisociali hannoannunciato uncont ro - cor te oLa Pre ss e

fascisti del terzo millennio –d o v r e b b e e s s e r e O s t i a ,un’altra periferia. Anche lì,sabato mattina, sono di nuo-vo in piazza. Una trentina,per un blitz contro il merca-tino rom abusivo (ma quan-do arrivano, i vigili urbanil’hanno già sgomberato).Deviano verso la Nuova O-stia, tra i blocchi di cementocostruiti negli anni ‘70 dagliArmellini, famiglia di palaz-zinari romani: mille appar-tamenti affittati al Campido-glio e assegnati agli ex barac-cati. Affacciano sul mare, lechiamano “le case di sabbia”o “di ricotta”: nessuna ma-nutenzione, restano in piedicon i ponteggi, minacciano ildisastro. I residenti hannopaura dello sfratto, bloccanoil traffico. CasaPound è conloro. Il responsabile si chia-

ma Luca Marsella, la candi-data al Comune è CarlottaChiaroluce. I neri di Ostiasono molto giovani, lei ha 32anni, capelli rossi e parlanti-na spigliata: “Qui tra la genteci siamo solo noi – sostiene –,la sinistra è scomparsa. Nonfacciamo più paura: si fidanodi noi i commercianti, si fi-dano pure i pescatori che vo-tavano Pci”. Parlano di lega-lità, i fascisti, ma poi inciam-pano: Marsella è finito in unimbarazzante foto su Face-book, “t a gg a t o ” da RobertoSpada, notabile del clan chegestisce spaccio e usura sullitorale, secondo i magistra-ti. “Era un’iniziativa pubbli-ca – risponde – non possocontrollare ogni persona”.Sabato sono tutti a Roma, perla festa nazionale.

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» EVA GIOVANNINI

Prima ancora delle elezioni, inAustria bastava osservare un da-

to: nel 2015 le richieste di porto d’ar -mi sono aumentate del 350%.N el l ’anno, cioè, in cui 90.000 mi-granti sono stati accolti in un Paeseche conta poco più di 8 milioni diabitanti, un numero esponenzial-mente crescente di persone ha sen-tito il bisogno di armarsi. Non c’è dasorprendersi quindi che al primoturno delle elezioni presidenzialiabbia vinto il leader del Partito dellaLibertà, Norbert Hofer, che ha pro-messo libertà di essere padroni a ca-sa propria e, a giudicare dal suo pro-filo Instagram –dove si esibisce conla pistola in mano al poligono – an -che libertà di sparare.

NEL GRANDE DOMINO europeo, il“gioco”è iniziato la scorsa estate, at-traversando tutto il continente:blindato il confine tra Bulgaria eTurchia, tra Ungheria e Serbia, traMacedonia e Grecia, tra Slovenia eCroazia, tra Austria e Slovenia; ri-pristinati i controlli ai confini nor-vegesi, svedesi, danesi, francesi, te-deschi e – se agli annunci seguiran-no i fatti –anche il Brennero potreb-be chiudersi. Cosa è successo? Pri-ma ancora della cosiddetta “ro t t abalcanica”dei migranti, in gran par-te dei Paesi europei l’avanzata deipartiti nazionalisti aveva già iniziatoa dettare l’agenda ai governi. La ri-nascita di partiti di una destra “an -

ti-sistema” si spiega più attraversouna lente economica che semplice-mente xenofoba. Basta prendere lecurve della disoccupazione e quelledell’impennata di questi partiti: so-no perfettamente sovrapponibili. Enon è un caso che l’onda nera partaproprio dai quartieri un tempo rossidi Vienna, dalle regioni piene di o-perai senza più la tuta blu come laPiccardia in Francia o le ex aree car-bonifere dello Yorkshire, nel RegnoUnito. È sufficienteanalizzare la base e-lettorale del FrontNational (8 milionidi elettori alle ultimeregionali). MarineLe Pen è la più votatatra: operai (il 45%),disoccupati, chiha meno di 24 an-ni e chi guadagnameno di 30.000euro all’anno.

Dall’inizio della gran-de crisi economica i par-titi tradizionali hannocominciato la ritirata. Al-la parola “solidarietà” si èsostituita la parola “chiu -sura”. Basta vedere l’ultra -destra ungherese, rappre-sentata dal partito di Jobbik– seconda forza politica delPaese, xenofoba e antisemi-ta: ancora fino al 2009 nonsuperavano il 2.5%. Poi sonolievitati fino a raggiungere il20.5% nel 2015.

Parabola simile alla destra isola-zionista dell’United Kingdom Indi-pendent Party di Nigel Farage: nelquinquennio 2009-2014 ha rastrel-lato oltre 10 punti, arrivando a quota27.5% nelle ultime europee, partitopiù votato del Regno, scelto dal 77%degli elettori con un reddito medioinferiore a 40.000 sterline l’anno.

NEL SUO ULTIMO (bellissimo) re-portage da Calais – appena pubbli-cato da Adelphi - Emanuel Carrèreracconta la roccaforte del Front Na-

tional nella cittadina francesepartendo proprio dai

blocchi di casedei quartieri co-

siddetti “pr io ri-tari”, luoghi abita-

ti da “disoccupati”,da “pompieri chevotano Front” ,dove è sintomati-

ca “la confusione che sicrea a inizio mese quan-do la gente riscuote ilreddito minimo garan-tito e fa la fila ai banco-mat, va a fare la spesa daAuchan in taxi e si u-briaca, per poi pren-dersi a botte nei bar”.

Forse dovremmo con-cludere che non sono più cer-

ti quartieri ad essere “p rio rit ari ”,ma l’Europa tutta. Nessun Paese èimmune da questo virus chiamatopaura. E la paura non si conta in chilima in seggi.

L’ascesa di CasaPound Dopo il Sudtirolo,minaccia la ribalta nazionale: viaggio nel centrosociale fascista che cresce in periferia, spopolanei licei e sabato marcia nel cuore della Capitale

QUI EUROPA Austria, Francia e Regno UnitoLa destra vola grazie alla crisi

cia, dove si avvicina al 30%.Al Cutty Sark, uno dei loro

locali, incontriamo AndreaAugenti, 18 anni, eletto allaConsulta provinciale. Cami-cia bianca, goffo baffettodannunziano che fatica acrescere sopra le labbra. Conlui c’è Rolando Concini, 26anni, tra i responsabili dellagiovanile nera. Hanno l’ariapulita, vengono da famigliedel ceto medio, parlano “be-ne”: “Ma con noi – garanti-scono – viene chiunque: dalpariolino di Roma nord al fi-glio di operai”. Palladinoconferma: “La partecipazio-ne è trasversale: gente coisoldi e senza una lira. Dalleperiferie e dal centro”. Lui èfiglio di un medico di base.Ex comunista, dice.

I Di Stefano invece sonocresciuti alla Garbatella,

quartiere rosso e popolare.Anche in questo caso, fami-glia borghese: il padre, Luigi,ingegnere, fu perito di partecivile nel processo sulla stra-ge di Ustica. “Era un sociali-sta craxiano”, racconta Si-mone. “Il mio fascismo neiprimi ‘90 era tifare la Romain Sud, tra i Boys (gruppo diestrema destra) e leggere ilSecolo d’Italia. Uno dell’Msimi vide sull’autobus col gior-nale in tasca e mi portò in se-zione. Stavo con Fabio Ram-pelli (oggi deputato di Fra-telli d’Italia) eravamo i ‘imatti di Colle Oppio’, fascistidi sinistra. Mi ricordo quan-do in sede, a Garbatella, bus-sò una ragazzina bionda:Giorgia Meloni. Photoshopnon esisteva ancora”.

Poi c’è la svolta di Fini,Fiuggi, la fiamma che si spe-

Il libro

l E u rop aanno zeroAutore nomee cognomePagine: 208Prezzo: 16 eE ditore:M a rs i l io