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BOZZANO 05-01-2019 "Attraverso Le Colline Pucciniane" E si ricomincia… Un nuovo anno di attivi- tà podistica inizia con questo raduno, che ec- cezionalmente si svolge di sabato pomeriggio. Si parte alle ore 14:30 dal centro civico di Bozzano, dove questo pomeriggio il Trofeo Lucchese condivide l'impegno podistico con il Trofeo Tre Province. Grande confusione di auto in cerca di uno spazio dove poter parcheggiare. Il paese nel comune di Massarosa non consente infatti grandi possibili- tà di questo tipo e ci si deve accontentare di lasciare i nostri mezzi anche molto lontano dal raduno. Grande è l' as- sembramento di parte- cipanti che intendono affrontare questa prima marcia dell'anno, cam- minando tra queste amene colline e ini- ziando il nuovo anno con nuovo impegno e con rinnovata energia ... E si sa: "Chi ben comincia è a metà dell'opera". In questo caso non è esatta- mente così... Ne dovremo macinare di chilometri e di tappe prima di essere a metà dell'opera e si richiede- rà un impegno assiduo di partecipazione alle marce previste in Ca- lendario, a cui però ov- viamente nessuno è obbligato. Ci sarà biso- gno invece di un impe- gno non formale con noi stessi. Infatti le associa- zioni podistiche sono promotrici dello spirito

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BOZZANO 05-01-2019 "Attraverso Le Colline Pucciniane"

E si ricomincia… Un nuovo anno di attivi-tà podistica inizia con questo raduno, che ec-cezionalmente si svolge di sabato pomeriggio. Si parte alle ore 14:30 dal centro civico di Bozzano, dove questo pomeriggio il Trofeo Lucchese condivide l'impegno podistico con

il Trofeo Tre Province. Grande confusione di auto in cerca di uno spazio dove poter parcheggiare. Il paese nel comune di Massarosa non consente infatti grandi possibili-

tà di questo tipo e ci si deve accontentare di lasciare i nostri mezzi anche molto lontano dal raduno. Grande è l' as-sembramento di parte-cipanti che intendono affrontare questa prima marcia dell'anno, cam-minando tra queste amene colline e ini-ziando il nuovo anno con nuovo impegno e

con rinnovata energia ... E si sa: "Chi ben comincia è a metà dell'opera". In questo caso non è esatta-mente così... Ne dovremo macinare di chilometri e di tappe prima di essere a metà

dell'opera e si richiede-rà un impegno assiduo di partecipazione alle marce previste in Ca-lendario, a cui però ov-viamente nessuno è obbligato. Ci sarà biso-gno invece di un impe-gno non formale con noi stessi. Infatti le associa-zioni podistiche sono promotrici dello spirito

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salutistico, che la fre-quenza a questi eventi inevitabilmente porta in termini di benefici legati al movimento, alla rela-zione con gli altri, alla curiosità di visitare nuo-vi ambienti ed alla pos-sibilità spesso di poter camminare in ambienti salubri ed ancora incon-taminati. E sarà la no-stra assiduità a portarci questi preziosi vantaggi e darci un premio che nessun altro in altro modo ci potrà dare... Altre occasioni ci hanno portato a Bozzano... Ricordo in particolare la "Sagra della Pupporina e del tordello", notissima nel comprensorio ed in tutta la Versilia, che si tiene fra Luglio ed Agosto, sempre orga-nizzata dai Donatori di Sangue. La pupporina è un dolce dalla forma ro-tonda, preparato se-condo la tradizione dalle donne del luogo con semplici e genuini in-gredienti. L'altra specia-lità è il "tordello" tradi-zionale di Bozzano, ri-pieno di carne macina-ta, uova ed erbe aromatiche. Un evento che nelle serate del periodo estivo richiama molte persone, anche turisti, che intendono passare una serata all'aperto ed al fresco in completo relax, con la possibilità di cenare sotto le stelle. Dopo la cena ovviamen-te sono previsti spettacoli di intrattenimento, giochi di tombola e naturalmente tanta musica per poter anche andarci a ballare... I percorsi orga-nizzati per oggi dal gruppo D. S. Fratres di Bozzano sono di 3-5-10 km e non sono previste percorrenze più lunghe. Le giornate sono infatti ancora abbastanza cor-te per poter sconfinare in un pomeriggio inol-

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trato, incontrando pro-blemi legati eventual-mente all'oscurità ed in particolare alla sicurez-za. Il percorso più lungo è assai gradevole da un punto di vista paesaggi-stico, infatti si avventura in gran parte sulle colli-ne, che circondano sul lato nord il paese di Bozzano e che permet-

tono suggestivi scorci panoramici sul lago di Massaciuccoli e su tutta la conca che racchiude il paese, il cui microclima favorisce anche la coltivazione degli aranci. I Donatori si sono molto impegnati per i preparativi della corsa, per renderla indimenticabile e l'occasione si presta anche per un altro motivo. Questa sera infatti

sarà la sera della Befa-na, che, secondo la tra-dizione, sul fare del buio scenderà dai monti col suo asinello carico di doni, ma in altre tradi-zioni a cavallo di una scopa volante, per fare felici i tanti bambini che l'aspettano con gioia e con ansia... L'origine di que-sto singolare personag-

gio è sconosciuto, ma come spesso capita la nascita di leggende e la loro diffusione è caratterizzata anche dalla mescolanza di sacro e di profano. Sicuramente il suo nome è legato all' Epifania, ossia il momento in cui i Magi si presentano al cospetto del Bambino recandogli doni, che quindi si rivela ai loro occhi come Re dei re. Forse

da quel momento si è voluto pensare ai bam-bini durante la festa dell' Epifania offrendo loro regali, ma anche carbo-ne se durante l'anno si siano comportati da di-scoli... Gli storici riten-gono che la tradizione della Befana sia ricon-ducibile all'uso nell'anti-

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ca Roma del culto di Diana, dea protettrice dei boschi e della natu-ra, alla quale si dedica-vano riti propiziatori all' inizio del nuovo anno per avere buoni raccolti. Ma una leggen-da, accreditata dalla tradizione, vuole che i Magi in viaggio per Bet-lemme, avrebbero chie-sto informazioni sulla strada ad una vecchia pregandola anche di accompagnarli a portare i doni al Bambino Gesù. Lei dapprima aveva rifiutato, ma dopo poco, pentita aveva preparato un cesto di dolci andando in cerca dei Magi. Ma non trovandoli, lun-go la strada, offriva i dolci a tutti i bambini che incontrava... La tradizione la rappresentava anche come una vecchia stre-ga, ma col tempo, col-legata alla storia dei Re Magi, acquisì un’ imma-gine più bonaria. La po-vera vecchietta scende-va dal camino, riem-piendo di doni i conteni-tori, ossia le calze, pre-parate appese alla cap-pa dai trepidanti bambi-ni. Sorvoliamo sul fatto che negli ultimi anni la dolce vecchina è stata pian piano re-legata in un angolo e quasi dimenticata a causa delle tradizioni nordiche, che hanno imposto la figura di un Babbo Natale, all'insegna del moderno consumismo... E molti podisti e partecipanti ai ristori, non vogliono dimenticarla e richiamano col loro abbigliamento questo personaggio, che ha significato molto nella nostra infanzia. E non lo dimenticano nemmeno gli organizza-tori che alla fine ci rega-leranno una calzetta piena di dolciumi... E' ormai tradizio-nale la calza della Be-fana qui a Bozzano. La

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marcia, finora nel trofeo Tre Province, infatti si teneva nel domenicale e coincideva nelle date del 5 o 6 di Gennaio. Provvisoriamente, come già detto, rientrando nel Trofeo Lucchese, si tie-ne oggi eccezionalmen-te di sabato. Ed è una giorna-ta con un sole incerto

che ci accoglie nella conca di Bozzano. L'aria è pungente, ma presto arriva il mo-mento di partire e la sensazione di freddo sarà rapidamente superata arrampicandoci per i sentieri che portano sulle colline circostanti. Si richiede infatti subito un discreto impegno, appena compiuto un giro di circa 3 km all'interno del paese, che ci permet-

te di conoscerlo meglio. Di lato alla chie-sa, protetta da un muro di cinta, sorge la villa Conti una delle più anti-che ville storiche comu-nali, circondata da un bel giardino adorno di statue. Rappresenta la zona storica originaria, intorno alla quale è poi cresciuta l’attuale bor-go, contraddistinto da

un agglomerato residenziale, anche di recente costruzione, con tanti spazi verdi, che ne testimoniano l’origine agraria. Ma il paese con i suoi abitati si estende anche ver-so sud fino alla via Sarzanese, confondendosi con le attività dei capannoni commer-ciali, dove un tempo sorgeva il calzaturificio Apice, che per moltissimi anni è stata la

maggiore industria nel territorio comunale. Ora lasciato l'abi-tato principale si sale via della Fontana e len-tamente la via della Pa-riglia ad est del paese, una strada asfaltata, che diviene poi sterrata, mentre sotto di noi si stende il centro storico del borgo. Il paese

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sorge in epoca medie-vale nei pressi del lago di Massaciuccoli, ini-zialmente sotto l'ammi-nistrazione della nobile famiglia pisana degli Or-landi e divenendo un feudo successivamente sotto la famiglia degli Ubaldi. Dopo il XIII se-colo Bozzano si eresse in libero comune. Bella la chiesa parrocchiale che è ricordata già in un documento del 1201. La sua struttura, modificata nel corso del XV secolo, venne ampliata nel 1815, mentre nel 1886 fu completato il campanile. Risale invece al 1903 la grande cupola. Sembra che il nome del paese possa derivare dal latino "Abudienum", che significherebbe "podere o terra di Abudio", un ricco possidente romano dell'epoca repubblicana. Ci sovrastano le imponenti arcate dell' autostrada, che contra-stano con le belle colli-ne e sono motivo di ap-prensione degli abitanti di Bozzano. Per lungo tempo le strutture dei viadotti che passano a nord del paese sono stati nel mirino degli ambientalisti, che le hanno vissute come una profonda ferita nel-le colline stesse. La progettazione della bretella ha visto l'attraversamento di alcuni tratti con gallerie. Ma gli enormi ponti si sono resi necessari per saltare alcune strette vallate, tra cui quella proprio a nord degli ultimi abitati. E' recente l'accendersi dei ri-flettori sulla problemati-ca della manutenzione ai giganteschi piloni, che sono segnati dal tempo e dagli ammalo-ramenti inevitabili legati alla vita del calcestruz-zo. Da alcuni anni la Salt ha avviato un opera imponente di ristruttura-zione, che però non si è ancora conclusa.

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Lasciamo sotto di noi il piano dell'auto-strada, mentre conti-nuiamo a salire la colli-na ad est del paese, scoprendo gli abitati di Chiatri. Ed è qui il nesso con il nome della mani-festazione. La colline pucciniane altro non sono che l' oggetto dello splendido panorama,

che si poteva ammirare dalla villa, affacciata sulla piccola vallata di Bozzano, villa che Giacomo Puccini possedeva proprio nelle vicinanze della chiesa di Chiatri. Da questa lo spettacolo si allargava anche su tutto il litorale della Versilia, sul mare e sul suo amato Torre del Lago. Per acquistarla e sopratutto per ristrutturala il maestro si

era letteralmente svena-to finanziariamente. Si era innamorato del po-sto e del suo panorama, eleggendolo nel suo progetto ad una sorta di ritiro, dove nella serena amenità dei luoghi a-vrebbe potuto comporre le sue opere, un luogo ideale per il suo caratte-re, per la concentrazio-ne necessaria al suo la-

voro e anche per la sua passione per la caccia. Il maestro affidò ad un fiduciario l'incarico della ristrutturazione, che al quel tempo fu molto onerosa in quanto mancava una strada carrozzabile. I materiali infatti dovevano essere caricati e condotti fino a Chiatri da animali da traino, attraverso un

sentiero che veniva su da Farneta. Ma Puccini non poté godersela co-me avrebbe voluto, a causa dell'opposizione della moglie Elvira e della famiglia, che con-sideravano il luogo sperduto e troppo solita-rio. Vi passò solo po-chissimi giorni e di que-sta mancata condivi-

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sione egli non si dette mai pace, tanto che come lui asserì, giunse addirittura ad odiare la propria scelta... La villa poi ereditata dalla mo-glie e mai amata, fu successivamente ven-duta nel '43 dal figlio Antonio ad una famiglia di Firenze. In questi ul-timi anni però sembra che giaccia in stato di completo abbandono. Il nostro percorso prosegue scendendo ad incontrare la via nuova di Chiatri, che sale da Bozzano, per poi lasciarla quasi subito e per immettersi in breve su un lungo sentiero sterrato, che attraversa i boschi e domina da ovest gli abitati della val-le. Scendendo la zona è piacevole e la vegeta-zione spontanea con la macchia di alberi ad alto fusto lascia pian piano il posto alla coltura pre-dominante, che è senza dubbio quella dell'olivo. Da qui è possibile gode-re della vista dell'ampia piana sottostante e del-la stupenda e variegata zona dei paduli e del Lago di Massaciuccoli, con i suoi numerosi canali. Su questi colli rimangono i ruderi del castello di Loglia, detto anche castello di Bozzano, edificato prima del Mille, ma oggi non più individuabile da lontano. Dal colle di Loglia esso dominava e teneva sotto controllo il territorio della Versilia ed era pro-prietà della potente fa-miglia degli Ubaldi, che qui si ritirarono, ammi-nistrando diverse fra-zioni e borghi del territo-rio, tra cui Chiatri e Monteggiori. Gli Ubaldi dominarono la zona in un periodo di contese, in cui non era facile al-learsi con l'amico giu-sto... e l'avvento della

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Repubblica di Lucca segnò la fine della loro supremazia... La Rocca, era in-serita in un novero di edifici fortificati, sui pun-ti dominanti delle varie colline, di cui Lucca si serviva per controllare ed anche segnalare i movimenti nemici nei suoi territori. Il castello

vide alternarsi al suo comando Lucchesi e Pisani e per questo subì diversi attacchi e distruzioni. Venne purtroppo definitivamente abbattuto nel 1219. Le pietre dell’antico castello furono poi usate in casolari, ripari agricoli e altri edifici costruiti dalla gente del luogo. Dopo recenti lavori di sbancamento sono emerse alcune fondazioni e ru-

deri che mostrano l’alzata di un muro, di-stinguibile tra i rovi e gli arbusti, i quali nel tem-po hanno tentato di cancellarne le tracce. Questo aspro e a volte scosceso sentiero del crinale, fra macchie boschive e vecchi olivi abbandonati, ma anche oliveti tenuti con grande amore, senza privarci di

un suggestivo panorama, anzi offrendoci i rossi colori di un tramonto incipiente, ci ri-conduce in circa 5 km all'ingresso del paese. Una realtà Bozzano forse poco conosciuta, ma che ha avuto cittadini famosi. Accanto ai perseveranti maestri che si prodigarono per far crescere il famoso Corpo

Musicale bandistico e coloro che vollero for-temente la locale squa-dra di calcio, non si può non ricordare il fondato-re dell' Apice. Il famoso stabilimento calzaturiero di Bozzano arrivò ad avere nel 1967, nel momento della sua massima espansione, oltre mille dipendenti.

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La fabbrica, che signifi-cò molto per il territorio e fu una delle industrie emergenti a livello na-zionale, fu fondata dal commendatore Carlo Rontani, un imprendito-re all' avanguardia, che seppe gettare le basi di questa fiorente impresa in senso moderno. L’Apice condotta dopo la sua morte dagli eredi, fu un’azienda all’avanguardia, non so-lo producendo calzature esportate in tutto il mondo, ma anche por-tando avanti attività in favore del personale, organizzando, al di fuori del mero orario di lavo-ro, una serie di iniziative volte al benessere psi-cofisico dei propri di-pendenti. A seguito di una grave crisi, che coinvolse parte del set-tore calzaturiero tosca-no, l’azienda chiuse la sua attività negli anni Ottanta. Ma la storia dell' Apice e di Rontani non ha mai cessato pe-rò di affascinare, rimanendo uno dei gioielli perduti del nostro passato industriale. Ed arriviamo al capolinea, con la stanchezza nelle gambe dovuta a salite im-pegnative, ma anche con qualche conoscenza in più su questo ammirabile paese, che oggi abbiamo visitato meno distrattamente... E al ristoro finale le "befanine" ci regalano la consueta calza della Befana... Un sentito ringraziamento va agli organiz-zatori e ai volontari, che con il loro impegno ci hanno consentito di trascorrere questo bel pomeriggio di svago tra le colline di Puccini... Graziano Giuliani 05-01-2019