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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ” Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 1 Allegato 1 – Linee guida di attuazione Logo Ambito Distrettuale Logo ASL Logo Distretto Ambito Distrettuale Sociale n. 15 ECAD Pescara BOZZA Piano sociale distrettuale (P.S.R. 2016/2018) www.comune.pescara.it

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Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 1

Allegato 1 – Linee guida di attuazione

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 ECAD Pescara

BOZZA

Piano sociale distrettuale

(P.S.R. 2016/2018)

www.comune.pescara.it

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Indice (Bozza)

Presentazione ...................................................................................................................................... 3

SEZIONE 1. ASSETTI ISTITUZIONALI E FORMAZIONE DEL P IANO DISTRETTUALE4 1.1. Gli assetti istituzionali dell’Ambito distrettuale ............................................................................. 4 1.2. L’Ufficio di Piano ........................................................................................................................... 4 1.3. Il processo di formazione del Piano sociale distrettuale ................................................................. 4 1.4. Il Gruppo di Piano .......................................................................................................................... 5 1.5. La Conferenza locale socio-sanitaria e gli assetti di integrazione .................................................. 8 1.6. Modalità, tempi e strumenti per la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni .................. 8 2.1. Analisi delle tendenze demografiche ............................................................................................ 10 2.2.Dimensione socio-economica del territorio e delle zone ............................................................... 11 2.3. Analisi dei fabbisogni sociali e di salute ...................................................................................... 12 2.4. L’attuale sistema di offerta ........................................................................................................... 16 2.5. Analisi degli impatti della precedente programmazione .............................................................. 20 2.6. Quadro dei principali fabbisogni emersi, criticità e prospettive di miglioramento ...................... 20 3.1.Priorità generali per il benessere sociale e di salute ...................................................................... 22 3.2. Obiettivi della programmazione ................................................................................................... 22 3.3. Strategie di attuazione ................................................................................................................... 23 3.4. Strategie di sistema per l’integrazione socio-sanitaria .................................................................. 25 Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale ......................................... 27 Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà .................................. 51 Asse Tematico 5 - Strategia per le persone con disabilità ................................................................... 92 Asse Tematico 6 - Strategia per l’invecchiamento attivo .................................................................. 106 Quadro generale sinottico degli interventi e dei servizi inseriti nel Piano distrettuale ...................... 119

SEZIONE 5. L’integrazione socio-sanitaria ................................................................................ 121 5.1. Misure di integrazione istituzionali ............................................................................................ 121 5.2. Misure di integrazione fra servizi ............................................................................................... 122 5.3. Misure di integrazione professionale .......................................................................................... 122

SEZIONE 6. Le azioni per il miglioramento del sistema locale e la co-progettazione ............ 123 6.1. Definizione del sistema di affidamento dei servizi e degli interventi ......................................... 124 6.2. Le misure per la valorizzazione del terzo settore, dell’economia e dell’impresa sociale ........... 126

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Presentazione A cura del Sindaco (in via di definizione)

Nota: Il Piano sociale distrettuale è un documento che deve essere accessibile alla facile consultazione e alla lettura anche dei cittadini. Per questa ragione si richiede, pur nella completezza, di assicurare una compilazione essenziale delle diverse parti, limitata a fornire le informazioni e indicazioni operative più significative. Per questa ragione, in alcune sezioni, vengono anche richieste limitazioni nel numero dei caratteri e negli spazi. Nella versione finale del documento è opportuno cancellare tutte le didascalie contenute in questo schema.

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SEZIONE 1. ASSETTI ISTITUZIONALI E FORMAZIONE DEL P IANO DISTRETTUALE Nella prima sezione vengono presentati: gli assetti istituzionali del nuovo Ambito distrettuale e le responsabilità di pianificazione e gestione, la presenza di zone sociali, la governance dell’Ambito, la composizione dell’Ufficio di Piano, il processo seguito per la formazione del Piano distrettuale, la composizione del Gruppo di Piano, la composizione della Conferenza locale socio-sanitaria, la descrizione del livello istituzionale dell’integrazione socio-sanitaria, la descrizione del processo di coinvolgimento e partecipazione dei diversi soggetti territoriali alla stesura del Piano distrettuale e gli strumenti utilizzati per favorirne la partecipazione. 1.1. Gli assetti istituzionali dell’Ambito distrettuale Con Delibera n.632 del 20/09/2016 il Comune di Pescara recependo la Delibera del Consiglio Regionale d’Abruzzo n.70/03, relativa alla definizione territoriale degli Ambiti Distrettuali Sociali, ha assunto la denominazione di ECAD 15 Pescara, in ragione della coincidenza tra Comune e Distretto Sanitario. Per l’ECAD 15, il Settore che si occupa della pianificazione e della gestione del Piano Sociale è il Settore Politiche per il Cittadino e Programmazione Sociale attraverso il Servizio ‘Piano d’Ambito e Programmazione Sociale ed Educativa’, come previsto dalla Delibera di Giunta Comunale n.324 del 19/05/2016, con cui è stata approvata la nuova macrostruttura e le relative declaratorie. 1.2. L’Ufficio di Piano Il PSR 2016-2018 identifica nell’Ufficio di Piano lo strumento operativo che assolve le diverse funzioni di programmazione e progettazione, di gestione tecnica ed amministrativa e le funzioni contabili e finanziarie. L’Ufficio di Piano (di seguito UdP) è stato costituito con atto di determina PS n.416 del 21/11/2016. Rispetto alle precedenti programmazioni, l’UdP è stato integrato, prevedendo anche la partecipazione di una figura professionale proveniente dalla AUSL. Secondo quanto scritto nella summenzionata determina, il responsabile dell’Ufficio di Piano è il responsabile del Servizio Piano d’Ambito e Programmazione Sociale, i componenti sono invece, tutti i dipendenti del suddetto Servizio e del Servizio denominato ‘Servizi alla Persona, Pari Opportunità e Tutela del Mondo Animale’. Come da indicazioni del PSR , l’articolazione della struttura amministrativa sarà organizzata in unità operative deputate ad organizzare il coordinamento delle aree sociale, socio-sanitaria e socio-educativa. 1.3. Il processo di formazione del Piano sociale distrettuale Con Direttiva Sindacale n°148904 del 7/11/2016 è stato avviato il processo di approvazione del Piano Sociale dell’ECAD 15 – Pescara (secondo le modalità indicate nella Delibera C.R. d’Abruzzo n°70/4 del 09/08/2016), che intende realizzare, quale strategia generale, il riordino e lo sviluppo del sistema territoriale degli interventi e dei servizi in campo sociale e socio-sanitario. In sintesi, il Piano Sociale d’Ambito Distrettuale 2016-2018 propone le seguenti finalità generali:

• Promuovere e sostenere il rafforzamento di un welfare “dei diritti” caratterizzato da obiettivi essenziali di servizio al fine di consentire progressivamente la soddisfazione dei diritti di cittadinanza per tutti/e;

• Rafforzare un welfare “comunitario ed integrato”, che investa risorse pubbliche anche attraverso forme di integrazione fra le politiche sociali, sanitarie, educative, del lavoro e dell’inclusione sociale, e che stimoli la partecipazione attiva della società civile al raggiungimento del benessere collettivo;

• Promuovere un welfare “attivo” che ponga attenzione alla personalizzazione degli interventi e promuova crescita e cambiamento a partire dalle capacità individuali, accompagnando e sostenendo le single persone, gruppi di cittadini, gli attori della scena sociale e della società civile.

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In questo modo l’ECAD 15 - Pescara vuole cogliere tutte le opportunità legate a questo innovativo processo di programmazione per creare un cambiamento di qualità nel sistema dei servizi. Il Piano Sociale Distrettuale di Pescara è definito in riferimento ai sette “assi tematici” indicati nel PSR 2016-2018. Per garantire una maggiore autonomia programmatoria, sono stati definiti alcuni obiettivi (sviluppati ed indicati nella parte finale della Sezione 2 del presente documento) che andranno a produrre servizi ed interventi opportunamente distinti (nella Sezione 3) tra “azioni dirette” ed “azioni indirette” o “strategie”. L’ottimizzazione del sistema di gestione dei servizi, al fine di renderlo più efficace, passa, nel Piano di Pescara, sia attraverso la sperimentazione di alcuni interventi innovativi, connessi ai bisogni peculiari emersi nell’analisi di contesto, sia attraverso il coinvolgimento e la valorizzazione delle enormi potenzialità della comunità civile e dei diversi soggetti del privato sociale, che saranno coinvolti in particolare, attraverso la co-progettazione prevista nelle fase pre-attuativa del Piano. Questo è in linea con il principio di base della L.R. 328/2000, fondamento delle politiche sociali partecipate, in una logica di sussidiarietà e condivisione delle responsabilità dei diversi livelli. Pertanto, i principali obiettivi del Piano Distrettuale dell’ECAD 15:

• Affrontare problemi sociali basandosi su un’ottica multidimensionale, garantendo e migliorando la qualità dei servizi su tutto il territorio, favorendo una maggiore integrazione tra piani e programmi locali;

• Valorizzare l’approccio partecipativo e rafforzare lo sviluppo di competenze collettive per la gestione delle dinamiche sociali;

• Unire tutte le risorse interne ed esterne, pubbliche e private, per realizzare un sistema di interventi più efficaci ed innovativi.

1.4. Il Gruppo di Piano Con Atto Sindacale n.166406 è stato nominato il Gruppo di Piano costituito dai Servizi predeterminati nella direttiva stessa. Il GdP è lo ‘strumento operativo’ del Sindaco e resta ‘attivo’ per tutta la durata del Piano d’Ambito. Il GdP contribuisce alla stesura del documento di Piano e partecipa alle successive azioni di monitoraggio. Esso, come previsto dal PSR 2016-2018, è composto, oltre che dai rappresentanti della comunità locale nelle sue diverse espressioni (volontariato, cooperazione, associazioni, fondazioni), anche da rappresentanti (politici e tecnici) degli Enti locali, delle Istituzioni centrali e locali (Prefettura, Provincia-CPI, Aziende Pubbliche dei Servizi alla Persona, Istituzione scolastica,Centro di Giustizia minorile competente per territorio, Ufficio di Esecuzione Penale esterna, etc.), e da almeno due rappresentanti della Azienda USL e del Distretto Sanitario. Si riporta di seguito la composizione, il ruolo e il nominativo di ciascun componente del GdP.

• Assessore al Welfare ed innovazione socio-sanitaria/Coordinatore del Gruppo di Piano: Dott.ssa Antonella Allegrino

• Assessore alla Crescita Culturale/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione: Dott. Giovanni Di Iacovo

• Assessore ai Lavori Pubblici/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione: Dott.Antonio Blasioli

• Assessore alle Attività Produttive, Turismo e Formazione/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione: Dott. Giacomo Cuzzi

• Assessore al Governo del Territorio e Politiche Urbane/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione: Dott. Stefano Civitarese

• Assessore al Bilancio e Benessere sportivo/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione: Dott. Giuliano Diodati

• Assessore al Verde Pubblico e Politiche Europee/condivisione dell’analisi dei bisogni e di azioni propositive:

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Dott.ssa Laura Di Pietro • Assessore al ‘Decoro Urbano/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione:

Dott.ssa Paola Marchegiani • Assessore alla Sostenibilità Ambientale/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione:

Dott.ssa Loredana Scotolati • Presidente della Commissione Politiche Sociali/analisi dei bisogni condivisa e proposte di azione:

Dott. Antonio Natarelli • Capo Dipartimento Servizi al Cittadino/supervisione delle attività e delle Procedure:

Dott. Guido Dezio • Direttore Generale Azienda USL/condivisione dell’analisi dei bisogni socio-sanitari condivisa e

azioni propositive: Dott. Giuseppe Di Bartolomeo

• Rappresentante Distretto Sanitario Pescara Nord/condivisione dell’analisi dei bisogni socio-sanitari condivisa e azioni propositive: Dott.ssa Angela Clerico

• Rappresentante Distretto Sanitario Pescara Sud/condivisione dell’analisi dei bisogni socio-sanitari condivisa e azioni propositive: Daniela Alessandrini

• Coordinatore dei Consultori Pubblici della AUSL/condivisione dell’analisi dei bisogni socio-sanitari condivisa e azioni propositive: Dott.ssa Maria Carmela Minna

• Rappresentante Ufficio Scolastico Regionale (per Pescara)/ condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive: Dott.ssa Stefania Catalano

• Rappresentante Centri per l’Impiego-Provincia di Pescara/Analisi dei bisogni e co-progettazione di interventi di Politiche Attive del Lavoro (Inclusione Sociale): Dott.ssa Adelina Pietroleonardo

• Rappresentante Azienda ai Servizi alla Persona Pescara/condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive: Dott.ssa Maria Carla Liberati

• Rappresentante dell’Ufficio Territoriale di Governo di Pescara/condivisione dell’analisi de bisogni e co-progettazione di interventi di sicurezza ed inclusione sociale: Dott.ssa Antonella Palombo

• Rappresentante della Questura/condivisione dell’analisi de bisogni e co-progettazione di interventi di sicurezza ed inclusione sociale: Dott.ssa Mara Raffaele

• Rappresentante Casa Circondariale di Pescara/condivisione dell’analisi dei bisogni e co-progettazione di interventi di sicurezza ed inclusione sociale: Dott.ssa Rina Pisano

• Rappresentante dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE)/collaborazione e co-progettazione di interventi di inclusione in favore di detenuti ed ex-detenuti: Dott.ssa Marcella D’Ettore

• Rappresentante dell’Ufficio di Servizio Sociali Minorenni (USSM)/collaborazione e co-progettazione di interventi di inclusione in favore di minori a rischio di devianza: Dott.ssa Daniela Gigante

• Rappresentante del Terzo Settore del Macro Livello 1 Servizi per l’accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale/condivisione e analisi dei bisogni e proposte di interventi: Associazione Ananke Onlus

• Rappresentante del Terzo Settore del Macro Livello 2 Servizi e misure per fornire la permanenza a domicilio/condivisione e analisi dei bisogni e proposte di interventi: Associazione AISM Onlus

• Rappresentante del Terzo Settore del Macro Livello 3 Servizi territoriali a carattere comunitario e servizi per la prima infanzia/condivisione e analisi dei bisogni e proposte di interventi:

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Associazione Movimentazioni • Rappresentante del Terzo Settore del Macro Livello 4 Servizi territoriali a carattere residenziale

per la fragilità/condivisione e analisi dei bisogni e proposte di interventi: Associazione ANFFAS Onlus

• Rappresentante del Terzo Settore del Macro Livello 5 Misure di inclusione/condivisione e analisi dei bisogni e proposte di interventi: Associazione On The Road Onlus

• Rappresentante Fondazione Caritas/condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive nel campo della solidarietà sociale: Dott. Mauro Diodato

• Rappresentante Centro Servizi per il Volontariato di Pescara/condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive nel campo della solidarietà sociale: Dott.ssa Franca Di Giovanni

• Rappresentante Fondazione Pescara Abruzzo/condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive per il benessere socio-culturale della Città: Dott. Luciano Carullo

• Rappresentante CONI Pescara/condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive per il benessere sociale: Enzo Imbastaro

• Rappresentanti designati dalle Centrali Cooperative presenti sul territorio (AGCI, Confcooperative, Legacoop, UNCI)/ condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive: Arch. Antonio Lucidi (AGCI) e Dott.ssa Grazia Giallorenzo (Lega Coop)

• Rappresentante dell’ATER/condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive: Dott. Daniele Di Giulio

• Camera di Commercio di Pescara-1 Rappresentante del Consiglio Camerale (per ciascuno dei seguenti settori di attività) / condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive: Agricoltura-Giulio Federici, Industria-Stefania Bosco, Artigianato-Cinzia Di Felice, Commercio- Simona Cavalazzi, Turismo-Giovanni Taucci, Trasporti-Luigi Di Giosaffatte, Servizi alle Imprese Elisa Antonioni, Tutela dei consumatori-Alberto Corraro;

• Garante per gli Anziani – Comune di Pescara - / condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive, dott.ssa Loretta Tobia

• Coordinatrice psico-pedagogica del Servizio Educativo Comune/condivisione dell’analisi dei bisogni e azioni propositive: Dott.ssa Daniela Grieco

• Funzionario di Staff del Sindaco/raccordo delle attività di programmazione e monitoraggio per attuazione del Piano: Dott.ssa Roberta Pellegrino

• Servizio Sociale Professionale (tutti gli assistenti sociali)/condivisione dell’analisi dei bisogni e progettazione di interventi

• Componenti Ufficio di Piano (tutto personale amministrativo Politiche Sociali)/condivisione dell’analisi dei bisogni e attività amministrativa.

Rispetto alla nomina dei cinque Referenti del Privato Sociale, nelle giornate del 21/11/2016 e 23/11/2016, secondo quanto stabilito nella summenzionata Direttiva Sindacale, si sono svolte due giornate di consultazione con le realtà del Terzo Settore, denominate “World Cafè”, nel corso delle quali sono stati nominati, a seguito di votazioni pubbliche espletate dalle realtà iscritte e presenti ai tavoli di lavoro, i seguenti cinque rappresentanti in riferimento ai seguenti macrolivelli:

1. ML1 – Servizi per l’accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale (accesso, presa in carico e pronto intervento sociale): Associazione ANANKE Onlus, Rita Pellegrini;

2. ML2 – Servizi e misure per favorire la permanenza a domicilio (assistenza domiciliare e servizi di prossimità:): Associazione AISM Onlus, Lucia Scogna;

3. ML 3 – Servizi territoriali a carattere comunitario e servizi per la prima infanzia (asili nido e servizi integrative, centri di aggregazione ): Associazione MOVIMENTAZIONI, Barbara

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Magliani; 4. ML 4 – Servizi territoriali a carattere residenziale per le fragilità (comunità, centri semi-

residenziali e residenze): Associazione ANFFAS Onlus, Maria Pia Di Sabatino; 5. ML 5 – Misure di inclusione sociale e sostegno al reddito: Associazione ON THE ROAD Onlus,

Antonello Salvatore. Nell’ambito della prima riunione del gruppo di Piano, tenutasi, in plenaria, il 13/12/2016 è stato approvato il Regolamento del GDP e i calendari degli incontri successivi finalizzati alla redazione del documento di Piano.

1.5. La Conferenza locale socio-sanitaria e gli assetti di integrazione Il PSR 2016-2018 prevede l’implementazione e lo sviluppo di diversi strumenti di integrazione socio-sanitaria. Un primo strumento è la ‘Conferenza Locale Integrata Socio-Sanitaria’(CLISS), che rispetto all’ECAD 15, è stata istituita, a seguito del primo incontro tra il Sindaco dell’ECAD 15 – Pescara e il Direttore della AUSL, Dott. Armando Mancini, il 18/11/2016, durante il quale è stato approvato il Regolamento della CLISS (cfr.Verbale). La CLISS coordina l’organizzazione e l’attuazione delle diverse attività esplicitate nel secondo strumento, ovvero nella Convenzione Socio-Sanitaria, allegata al presente documento. La convenzione è lo strumento per l’esercizio associato a livello territoriale , in particolare, nell’Allegato A della stessa, vengono descritti i servizi, gli interventi e le azioni da gestire in regime di integrazione socio-sanitaria. Pertanto, gli assetti dell’integrazione prevedono non solo una programmazione unitaria con il superamento delle programmazioni settoriali, ma anche una gestione integrata con la predeterminazione delle modalità di coordinamento operativo tra le strutture del Distretto e quelle dell’ECAD (Accesso di sistema, valutazione multidimensionali, la definizione dei costi per le diverse tipologie di servizi, verifica e valutazione degli esiti di salute). Quale altro assetto d’integrazione va considerato quello amministrativo, compito che viene svolto dall’ufficio di Piano che deve avvalersi della collaborazione del personale AUSL. Infine, quale ulteriore aspetto di integrazione vi è quello economico, che riguarda la gestione integrata delle risorse economiche. Tutti gli aspetti richiamati finora rispondono alla Linea di Indirizzo 1 – Integrazione ISTITUZIONALE. Secondo la linea di Indirizzo 2 – per Integrazione GESTIONALE, si intende la gestione integrata delle cure domiciliari, del sistema della residenzialità e semi-residenzialità, dei servizi integrati nella strategia per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia, dei servizi per la non-autosufficienza, dei servizi per la disabilità e la salute mentale e dei servizi nell’area della dipendenza. Infine, l’ultimo livello di integrazione riguarda l’integrazione PROFESSIONALE che si esplica essenzialmente nel raccordo e nella collaborazione tra operatori rispetto all’esercizio di alcuni Servizi quali il PUA, le UVM, nonché nella gestione integrata del Piano Assistenziale Individualizzato, nei percorsi di continuità delle cure primarie, nella gestione documentale e nel sistema di monitoraggio integrato. Quale aspetto dell’integrazione professionale viene promossa la formazione congiunta degli operatori dell’area sanitaria e sociale. Si precisa che suddette tre Linee di indirizzo costituiscono il contenuto del documento ‘Linee di Indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria’ approvate dalla Giunta Regionale con Delibera n.191 del13/04/2017. 1.6. Modalità, tempi e strumenti per la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni Il Piano Sociale dell’ECAD 15 – Pescara è stato redatto a seguito di un cospicuo percorso di incontri con le realtà territoriali (Terzo Settore e non). Di seguito il calendario degli incontri rivolti ai cittadini e alle organizzazioni del Terzo Settore (titolo, tema, data, numero partecipanti iscritti). Successivamente alla realizzazione dei World Cafè, il Privato Sociale ha eletto 5 Rappresentanti, che dal momento della loro nomina all’interno del Gruppo di Piano, hanno partecipato alle riunioni. I numerosi incontri, di seguito elencati, attestano un cospicuo lavoro di ‘concertazione’ rispetto ai contenuti che sono stati proposti e condivisi, soprattutto con i rappresentanti del Privato Sociale, ed inseriti nel Piano. Forum Cittadinanza, Apertura e presentazione Piano Sociale 2016-2018 dell’ECAD 15 – Pescara,

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15/11/2016, n.200 partecipanti registrati; 1 World Cafè – Giornata di Consultazione con le realtà del Terzo Settore ed elezione Rappresentanti del Terzo Settore, 21/11/2016, n.7 tavoli di lavoro con un totale di iscritti: 78 partecipanti. 2 World Cafè – Giornata di Consultazione con le realtà del Terzo Settore ed elezione Rappresentanti del Terzo Settore, 23/11/2016, n.7 tavoli di lavoro con un totale di iscritti: 87 partecipanti. I Incontro in plenaria con Gruppo di Piano, presentazione Linee Guida Piano ECAD 15 ed approvazione Regolamento Gruppo di Piano e calendario attività incontri tematici, 13/12/2016, n.40 partecipanti (tra cui i 5 eletti: Anffas, AISM, Ananke, Movimentazioni, On the Road). Incontri tematici, con la presenza dei 5 Rappresentanti del Terzo Settore eletti. Gli incontri hanno riguardato i seguenti assi tematici: AT1 – Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale; AT2 – Interventi e Servizi per la non-autosufficienza; AT3 – Strategie per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà; AT4 – Sostegno alla genitorialità e alle famiglie nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica; AT5 – Strategie per le Persone con Disabilità; AT6 – Strategie per l’Invecchiamento attivo; AT7 – Strategie per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia. I Incontro tematico con componenti GDP sui temi AT1 (in particolare sull’integrazione socio-sanitaria), 19/12/2016;n.20 partecipanti (Di Sabatino per ANFFAS e Pellegrini per Ananke presenti); II Incontro tematico con componenti GDP su AT6 , 20/12/2016 (ore 9.00-11.00), n. 9 presenti (Di Sabatino per ANFFAS e Pellegrini per Ananke presenti); III Incontro tematico con componenti GDP su AT2 e AT5, 20/12/2016 (ore 11.00-13.00), n. 12 presenti ( Di Sabatino per ANFFAS e Morganti per AISM); IV Incontro tematico con componenti GDP su AT3, 21/12/2016 (ore 09.00-11.00), n. 10 presenti ( Di Sabatino per ANFFAS, Pellegrini per Ananke e Magliani per Movimentazioni); V Incontro tematico con componenti GDP su AT4 e AT7, 21/12/2016 (ore 11.00-13.00), n. 15 presenti presenti ( Di Sabatino per ANFFAS, Pellegrini per Ananke e Magliani per Movimentazioni). II Incontro in plenaria con Gruppo di Piano, lettura del profilo sociale dell’ ECAD 15, 13/12/2016, n.30 partecipanti (tra cui 4 dei 5 eletti:Di Sabatino per Anffas, Scogna per AISM, Pellegrini per Ananke, Salvatore per On the Road). Audizioni tematiche: Incontro – Strategie per le persone con Disabilità, 24/01/2017 (ore 15.00-17.00), n. 20 partecipanti (presenti Di Giovanni per Anffas, Morganti per AISM e Magliani per Movimentazioni) Incontro – Strategie per le Politiche Familiari, 04/02/2017, n.15 partecipanti Incontri raccordo : Incontro - con Rappresentanti del Terzo Settore, Profilo Sociale Locale e Quadro Servizi, 13/03/2017, partecipanti n.4 Rappresentanti Eletti; Incontro - con Rappresentanti del GDP dei seguenti Servizi/Enti :UEPE, USSM, ATER, ASP Pescara, LegaCoop, 17/03/2017, n.7 partecipanti; Incontro - referenti privato Sociale per organizzare incontro di restituzione con le altre realtà sociali; Incontro - Caritas CSV Incontro di presentazione bozza di Piano – 20/06/2017 DA ULTIMARE : ultima data sarà approvazione documento di piano.

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SEZIONE2. IL PROFILO SOCIALE LOCALE Il Profilo sociale locale si articola in 6 paragrafi, supportati da dati e informazioni reperite da diverse fonti per effettuare analisi basate sull’evidenza: • analisi delle principali tendenze demografiche; • dimensione socio-economica del territorio nel suo insieme e delle zone sociali, laddove

presenti; • analisi dei fabbisogni sociali e di salute, anche con l’evidenziazione di particolari specificità

per le zone sociali; • ricognizione e analisi sull’attuale sistema di offerta dei servizi sociali e socio-sanitari del

territorio (compresi i soggetti che ricevono contributi per finalità sociali anche al di fuori dei fondi del Piano);

• analisi degli impatti della precedente programmazione, con dati relativi sia all’utenza e ai volumi registrati sia alla spesa sociale sostenuta;

• quadro ragionato dei principali fabbisogni rilevati, delle criticità emerse e delle prospettive di miglioramento connesse al nuovo Piano.

2.1. Analisi delle tendenze demografiche La Città di Pescara il cui territorio urbano si estende su una superficie di 33.62 Kmq, è, con i suoi 121.795 abitanti, di cui 57.075 uomini e 64.720 donne (dato fornito dall’Anagrafe cittadina alla data del 31/12/2015) il primo Comune d’Abruzzo per popolazione. Rispetto alle tre Circoscrizioni in cui è suddivisa la Città: Castellamare, Porta Nuova e Colli/Villa Fabio, si rileva che è il ‘quartiere’ Porta Nuova ad ‘ospitare’ il maggior numero di residenti con 25.984 uomini e 28.479 donne, ovvero con un’incidenza del 44,07% sul totale della popolazione. Sebbene gli indicatori demografici segnalino un saldo naturale pari a -621, quindi una diminuzione della popolazione in termini numerici assoluti, Pescara, si configura sempre più quale epicentro di un vero e proprio sistema metropolitano interprovinciale, ovvero un ‘polo’ su cui gravitano i bisogni di un sistema metropolitano in espansione, i cui confini, si sono spostati, soprattutto in termini ‘residenziali/abitativi’, verso le realtà geografiche confinanti: Spoltore, Montesilvano e i piccoli borghi della provincia pescarese, ma a cui resta il compito di accogliere e rispondere ai bisogni dei residenti e ‘pendolari’, fornendo servizi in generale, ma anche servizi socio-assistenziali e sanitari. Inoltre, le difficoltà economiche che hanno interessato l’Abruzzo e la Città di Pescara hanno fatto accrescere alcune tipologie di problematicità socio-economiche. Rispetto all’andamento demografico, nel 2015, il tasso di natalità ha subito un ulteriore decremento attestandosi al 7,17% . Il numero medio di componenti per famiglia resta simile al passato attestandosi su 2.2 Invece, rispetto al tasso di mortalità si è registrato un innalzamento dei valori relativi, pari al 12,29%, così come per il valore dell’indice di vecchiaia che da 189,27% del 2010, si attesta, nel 2015, al 199,97%, confermando il progressivo invecchiamento della popolazione. Secondo i dati forniti dall’INPS al 31/12/2015, nella Città di Pescara, risiedono 2.463 persone con invalidità civile e 5.218 persone con accompagnamento. Entrando nel merito, è interessante esaminare con attenzione i dati forniti dall’anagrafe comunale, perché essi, oltre a dar conto della ‘dislocazione’ dei cittadini di Pescara nelle precedentemente citate tre circoscrizioni (al fine di porre l’attenzione, quindi anche su elementi geografici, urbanistici o più in generale infrastrutturali del contesto che si vuole leggere), danno conto anche dei potenziali bisogni sociali dei cittadini in relazione alle fasce di età di appartenenza. Dato che vivere in una città significa ‘abitarla’ e l’‘abitare’ significa essere ‘collocati’ in una dimensione complessa e multidimensionale, ‘ambientale’ oltre che ‘sociale’, è interessante precisare, attraverso un’analisi demografica interna, alcuni dati relativi all’appartenenza dei cittadini di Pescara rispetto a due particolari fasce di età, che, ad una lettera complessiva dei dati, richiedono un’attenzione particolare, in termini di ciò che comportano come attivazione di servizi sociali e socio-sanitari. Si tratta della fascia d’età ‘0-18’, ovvero quella dell’infanzia e adolescenza e la fascia d’età ‘over 65’ , ovvero la cosiddetta terza età. Rispetto alla fascia 0-18 il totale della popolazione residente è pari a 19.535 unità, cioè il 16% della

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popolazione totale, di cui 10.115 maschi e 9.420 donne. La maggior parte dei residenti appartenenti a questa fascia vive nel quartiere Porta Nuova (4.753 maschi e 4.379 femmine) mentre negli altri due quartieri i valori numerici si attestano circa alla metà (ovvero su 4.000 persone discretamente distribuite per genere). In linea con quanto riportato nel ‘Rapporto Istat 2015’, in cui si parla delle realtà dell’Italia Centro-settentrionale in termini di realtà urbane soprannominate ‘cuore verde’, il dato analitico interno mostra un’incidenza della popolazione anziana significativa, ovvero pari al 23,08% sul totale della popolazione. In tal senso, la popolazione residente ‘over 65’ costituisce un’ampia porzione di popolazione della Città di Pescara con 29.047 persone. Questa parte della popolazione è composta da 11.745 maschi e ben 17.302 donne. Rispetto agli uomini queste sono le dislocazioni nei quartieri (Castellamare: 3.590; Colli/Villa Fabio: 3202; Porta Nuova: 4953). Le donne invece, risultano così dislocate nelle tre Circoscrizioni di Pescara (Castellamare: 5.952; Colli/Villa Fabio: 4.224; Porta Nuova: 7.126). Questo dato non lasca dubbi, nella città di Pescara la popolazione ‘over 65’ è prevalentemente di sesso femminile. La popolazione straniera residente, al 31/12/2015 non ha registrato un significativo aumento, se si considera che il dato al 2010 riportava la presenza di 6.183 stranieri residenti, mentre il dato del 2015 è di 6.554 persone stranieri residenti, di cui 2.676 uomini e 3.878 donne. Pertanto, l’incidenza percentuale sulla popolazione totale resta contenuta al 5,4%, con su saldo migratorio pari a 269. I minorenni stranieri sono 997, di cui 521 maschi e 476 femmine. La maggior parte della popolazione straniera è costituita da persone della fascia di età tra i 19 e i 45, per un totale di 3.411 persone di cui 1.830 donne, e nella fascia d’età tra i 46 e i 65 con 1.811 di cui ben 1.354 donne. 2.2.Dimensione socio-economica del territorio e delle zone Secondo i dati riportati nel rapporto 2015 del ‘CRESA’ – Economia e società in Abruzzo’, sebbene il 2015 avrebbe segnato la fine della lunga e profonda recessione che ha colpito l’economia italiana a partire dal 2008, a Pescara si è invece registrato un arretramento di oltre tre punti percentuale, pertanto il tasso di occupazione avrebbe fatto un discreto passo indietro. A Pescara nel 2015 si registra un tasso di disoccupazione pari a 11,9% (in particolare nella zona critica, descritta più dettagliatamente di seguito, il tasso arriva sino al 16,7% -calcolato come segue: popolazione residente totale di 15 anni e più non occupata /pop residente tot di 15 anni e più appartenente alla forza lavoro totale). Prendendo in esame i dati diffusi dall’ISTAT (Rapporto Annuale 2015) sull’andamento dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, si può inoltre, rilevare che dal 2008 al 2014 l’indice dei prezzi al consumo è decrementato di ben 27 punti passando da valore di 134 nell’anno 2008 al valore di 107 nell’anno 2014. Infine, per quanto attiene il settore industriale si rileva che nella Val Pescara importanti aziende hanno subito gli effetti negativi della crisi economica: alcune di esse sono sottoposte a provvedimenti a tutela dell’occupazione, cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione straordinaria, cassa integrazione in deroga, mobilità, contributo di solidarietà. A Pescara si sono registrati importanti segnali di recessione economica che hanno determinato una criticità occupazionale, accentuata dalla generale contrazione economica manifestatasi a partire dal 2008, quest’ultima di natura sistemica, che ha interessato l’intero pianeta, inclusa l’Europa, l’Italia e, quindi, anche l’Abruzzo e la zona del Pescarese. Gli scenari tracciati dai più autorevoli e qualificati istituti di ricerca macro economica nazionali ed internazionali evidenziano, per la Val Pescara ed i limitrofi territori omogenei, un quadro caratterizzato da un debole e sofferente tessuto economico-produttivo, nonché da una preoccupante e grave situazione occupazionale. Al fine di redigere un profilo sociale quanto più aderente alla realtà e coerente con gli interventi di natura sociale inseriti nel Piano Sociale Distrettuale dell’ECAD 15, vale la pena soffermarsi sulla descrizione, in termini socio-economici di una particolare zona di Pescara, inserita nel più esteso quartiere Porta Nuova, zona che presenta diversi livelli di disagio. Tale ‘fascia urbana’ dislocata nella zona sud-est della città (compresa tra il Fiume Pescara, l’Asse attrezzato, la circonvallazione e la linea ferroviaria) è tutta collocata ad ovest del rilevato ferroviario, infrastruttura che corre in rilevato e divide la città di Pescara in due ambiti urbani da sempre caratterizzati da differenti livelli di qualità e vivibilità urbana: la zona est,

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compresa tra la costa e la linea ferroviaria, caratterizzata da una discreta qualità urbana, e la zona retrostante la linea ferroviaria, difficilmente accessibile, caratterizzata da un maggiore degrado sociale, urbanistico ed edilizio rispetto al resto della città. La zona in questione (Rancitelli, parte di San Donato e Fontanelle) risulta densamente edificata con differenti tipologie di insediamenti. La struttura urbana appare male organizzata sotto l’aspetto urbanistico, carente risulta il sistema infrastrutturale e il tessuto mostra problematiche generate da una evidente eterogeneità sociale. Quest’area urbana è caratterizzata da un elevato degrado che nel corso degli anni, è progressivamente diminuito grazie agli importanti interventi di riqualificazione promossi dall’Amministrazione Comunale di Pescara (Urban II, PISU, etcc..), ma restano evidenti alcuni elementi di criticità causati dalla presenza congiunta di una pluralità di fattori:

• concentrazione di numerosi quartieri di edilizia popolare caratterizzati dalla presenza di edifici residenziali di proprietà pubblica (ERP) in pessime condizioni edilizie;

• esistenza di edifici pubblici, quali edifici scolastici e parchi pubblici, abbandonati e degradati; • presenza di ampie zone produttive dismesse, che nel corso degli anni non sono state oggetto di

riconversione, • presenza di edifici privati abbandonati; • presenza di numerose infrastrutture della mobilità che, di fatto, isolano la zona rispetto al resto del

territorio urbano. In questa zona sono presenti fenomeni di devianza e criminalità, immigrazione irregolare e clandestina. Dalle informazioni fornite dalla Questura nel 2015, in occasione della redazione del ‘Piano di riqualificazione urbana delle Periferie’, si rileva che l’area di intervento, se pur quotidianamente oggetto di servizi volti alla prevenzione ed al contrasto dei reati, registra la maggior concentrazione di persone destinatarie di provvedimenti cautelari, restrittivi o comunque impositivi di obblighi emessi dall’Autorità Giudiziaria o da quella di Pubblica Sicurezza. Numerose, nel corso degli anni, sono, inoltre, state le operazioni di Polizia Giudiziaria, anche connesse a gravi fatti di sangue, che hanno visto come teatro proprio il quartiere cosiddetto ‘Rancitelli’ e segnatamente l’area urbana in cui ricade il complesso immobiliare noto come “ferro di cavallo” sito in via Tavo, in cui hanno residenza o dimora soggetti con trascorsi giudiziari, spesso appartenenti a clan familiari dediti al traffico di sostanze stupefacenti. Peraltro l’intensa attività di spaccio praticata nell’area di cui sopra, ha fatto si che il quartiere Rancitelli e, più in particolare, il reticolo urbano a ridosso del “ferro di cavallo”, sia divenuto polo di attrazione per soggetti in stato di tossicodipendenza provenienti anche da fuori regione. Episodi di criminalità, in particolare i furti e le rapine ad esercizi commerciali consumate proprio per il procacciamento della dose, sono comuni anche nei quartieri di S. Donato e di Fontanelle, parimenti considerate aree sensibili, dove pure hanno avuto luogo operazioni di contrasto al crimine diffuso che hanno consentito di rinvenire droga ed armi da fuoco illegalmente detenute. Alla popolazione residente in queste aree, grazie al finanziamento dei progetti a valere sul ‘Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei Comuni capoluogo di Provincia’ (ai sensi dell’art.1 comma 974 legge 208/2015 e DPCM 25 Maggio 2016) saranno offerte molte più opportunità sociali e culturali rispetto a quanto programmato nei precedenti piani sociali. Gli interventi programmati implicano la messa in rete di diverse realtà associative private (veri e propri presidi socio-sanitari), ma anche di realtà pubbliche, come la Biblioteca Regionale, al fine di rafforzare attività socio-educative già presenti e attivarne di nuove, dato che la zona manifesta un importante degrado sociale causato da diversi fattori tra i quali la presenza di numerosi gruppi di residenti di etnia ROM che trovano difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale del quartiere e della città e un elevato tasso di disoccupazione. 2.3. Analisi dei fabbisogni sociali e di salute Prima di approfondire la descrizione del profilo sociale riportando gli impatti, in termini quantitativi, della precedente programmazione, desunti dal quadro delle prestazioni sociali erogate dal Servizio Sociale, e da alcune realtà del privato sociale, particolarmente attive nella Città, è importante soffermarsi sull’analisi dei bisogni sociali e di salute, che è possibile delineare a partire, in senso generale, dalla lettura di quanto già

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descritto nel profilo sociale regionale (cfr.Parte I - I.3) , in senso particolare, ovvero in relazione alla Città di Pescara, alla lettura dei dati richiesti e forniti da alcuni Servizi dell’Azienda Sanitaria Locale (si è scelto di interessare i Servizi maggiormente caratterizzabili sotto il profilo socio-sanitario). Dato l’importante ruolo svolto dai Consultori pubblici dell’AUSL, che da anni collaborano con i servizi sociali, sembra opportuno iniziare questo resoconto proprio da dati forniti: nel 2015, sono state prese in carico 4086 persone per circa 8600 prestazioni erogate. Sono quasi 3000 i residenti di Pescara che hanno usufruito dei servizi offerti dai Consultori. Di queste persone il 95% è di sesso femminile, appartenente alla fascia di età 19-30 (1360) e 31-45 (1438). Il dato relativo alle prestazioni erogate (relativo però al territorio della provincia di Pescara) è il seguente: circa 2200 (prelievi per screening cervicocarcinoma) 2099 (visite in gravidanza), 1563 (visite ginecologiche) 981 (corsi preparazione al parto) 638 (colloqui psicologici) 623 (visite per contraccezione) 302 (consulenze per adozioni e affidi) 307 (colloqui sociali) 131 (mediazioni familiare)118 (psicoterapia di coppia) e 69 (psicoterapia individuale). Oltre queste attività, che richiedono agli/lle operatori/trici dei Consultori molte ore di lavoro spesso anche di difficile quantificazione, i Consultori garantiscono le attività di ‘Educazione all’Affettività e della sessualità consapevole’ nelle scuole medie di primo e secondo grado, e le numerose attività dell’Ambulatorio Immigrati, con gli accertamenti sanitari dei cittadini extra-comunitari migranti, ospiti nei CAS e negli SPRAR. Il dato consultoriale mostra come il servizio si occupi prevalentemente di aspetti connessi alla salute (prevenzione cervicocarcinoma) e al supporto delle donne in gravidanza. Rispetto al totale della popolazione risultano infatti, relativamente ‘esigui’ i numeri degli accessi, soprattutto rispetto a tipologie di prestazioni che riguardano non tanto aspetti ‘sanitari’ quanto aspetti più attinenti ai temi della ‘prevenzione del disagio genitoriale/familiare’ , (tipo colloqui sociali e psicologici di sostegno). Invece, per quanto riguarda il SERD, a differenza degli utenti dei consultori, tale Servizio tratta prevalentemente uomini. Infatti, il Servizio per la Cura delle Dipendenze, nel 2015, ha registrato l’accesso di 322 utenti, presi in carico per problemi di tossicodipendenza, di cui 254 sono uomini e 68 donne. La classe di età maggiormente rappresentata è quella dai 36 ai 50 anni (171 persone) seguita da 18-35 (82 persone). Sembra interessante precisare che secondo i dati forniti dal Nucleo Operativo Tossicodipendenze dell’UTG di Pescara, che registra n.264 segnalazioni nel 2015, vi è un significativo abbassamento dell’età di accesso alle sostanze stupefacenti. Le ‘nuove’ prese in carico, presso il Servizio della AUSL, nel 2015 sono state 57. Nel Servizio di Alcoologia, invece, su 115 prese in carico, nel 2015, si sono registrate ben 54 nuove prese in carico. Secondo i dati il servizio è stato erogato a numero 115 utenti , di cui 87 maschi e 28 femmine, appartenenti alle classi di età 36-50 (56 persone) e 51-65 (38 persone). Il numero dei 18-35 è abbastanza contenuto, ovvero 15 persone. Infine, secondo i dati del GAP sono 29 gli utenti presi in carico di cui 23 maschi e 6 femmine. Quindi complessivamente il SERD ha avuto in carico circa 450 persone nell’anno di riferimento. Ben più preoccupanti, sotto il profilo dell’analisi dei bisogni sociali e di salute, i dati forniti dal Servizio di

Psichiatria e da quello di Neuropsichiatria Infantile. Come si vedrà di seguito, dai dati forniti emerge in modo preoccupante il tema della cronicizzazione dell’intervento e della necessità assoluta di investire in programmi innovativi e/o interventi di ‘prevenzione’, anche adottando una seria politica di riorganizzazione dei Servizi ad alta integrazione socio-sanitaria. I dati forniti dal Servizio di Psichiatria, rispetto all’anno 2015, risultano molto interessanti perché danno conto anche di una differente organizzazione del Servizio anzitutto tra i due DSB di Pescara (Nord e Sud) e poi dei DSB di Pescara con i DSB dislocati sul territorio provinciale (Tocco da Casauria, Penne e Scafa). Anzitutto, sicuramente colpisce il dato del numero complessivo delle Visite Psichiatriche effettuate nel 2015 prevalentemente presso i DSB di Pescara che risultano pari a circa 3100 Visite Psichiatriche. Tale numero trova corrispondenza poi nelle prestazioni erogate in termini di ‘Iniezione di sostanze terapeutiche’ e il numero dichiarato di ‘visite psichiatriche di controllo’ di cui circa 2000 riguardano uomini (1180 presso DSB Nord e 800 DSB Sud/Ospedale) e circa 1100 riguardano donne (783 presso DSB Nord e 452 tra DSB Sud e Ospedale). Le visite psichiatriche, effettuate prevalentemente presso il DSB Sud di Pescara, sono state 2631, e i pazienti presi in carico nel 2015 sono stati 388 di cui 58 Aperture Cartelle (32 Maschi e 26 Femmine) e 330 aperture schede (153 Maschi e 177 femmine). Un dato che non può non colpire riguarda le tipologie di prestazioni, mentre al DSB Nord si registra quasi una corrispondenza tra visite di controllo e trattamenti attraverso iniezioni di sostanze terapeutiche (a conferma di una cronicizzazione degli interventi, risultante prevalente dall’organizzazione del Servizio), presso il DSB Sud e i presidi dislocati in provincia

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sembrano essere più vari gli interventi messi in campo (Maggior numero di psicoterapie individuali, familiari, diverse tipologie di test della personalità). Va infine, segnalata la maggiore disponibilità delle utenti di sesso femminile a sottoporsi a psicoterapia individuale rispetto agli uomini (solo ¼ degli uomini danno questa disponibilità). A conferma di quanto sia importante lavorare in direzione di un superamento della ‘cronicizzazione’, è importante segnalare come, in questi anni, il Centro Diurno psichiatrico, struttura semiresidenziale con funzioni terapeutico riabilitative collocata nel contesto del Comune di Pescara, sia diventato un punto di riferimento per i servizi psichiatrici territoriali del CSM sud. Il servizio che, a dicembre 2016 è stato trasferito presso la nuova sede di Viale A. Vespucci, rappresenta sia la risposta più adeguata ai bisogni terapeutici/ riabilitativi dei pazienti, sia lo strumento affinché vengano sostenute le loro relazioni sociali all’interno del contesto socio-educativo di provenienza. Il servizio è riservato agli utenti, in carico al CSM, affetti da patologie psichiatriche che presentano una sintomatologia che incide negativamente sul funzionamento sociale. L’esperienza del Centro diurno è stata il preludio per una sperimentazione nel campo della residenzialità psichiatrica. Dal 2014 è stato costituito un appartamento supportato in continuità con il Centro Diurno. Tale struttura residenziale si qualifica come luogo a minore intensità riabilitativa, in cui vengono ospitati utenti seguiti dal CSM sud, e si pone come obiettivo la piena autonomia, il superamento dello stigma psichiatrico e l’inclusione sociale. Questo strumento innovativo, da replicare ed ampliare sul territorio, è da considerarsi l’evoluzione dei servizi psichiatrici integrati e rappresenta l’ultimo anello di un percorso riabilitativo atto ad evitare il rischio di cronicità insito nella patologia psichiatrica. Penultimo dato significativo è quanto inviato da Servizio di Neuropsichiatria Infantile, che riferisce di aver registrato l’accesso, nel 2015 , di ben n.1511 utenti, così ripartiti: 47 bambini per la fascia 0-2 anni, 1091 bambini nella fascia 3-13 anni (di cui 688 maschi e 403 femmine) e 373 ragazzi nella fascia 14-17. "Sul totale, così significativo, vanno compresi tutti i minori che a qualsiasi titolo sono pervenuti all'U.O.C. di Neuropsichiatria infantile sia per una semplice consulenza o per attività di diagnosi e cura e sia per una vera presa in carico globale. Molti bambini accedono infatti per consultazioni inviati da pediatri di famiglia o ospedalieri e molti di essi effettuano un iter valutativo multidisciplinare in regime ambulatoriale o di day Hospital ai fini di ricevere una diagnosi di patologia neuropsichiatrica infantile. I bambini che hanno ricevuto una diagnosi possono essere sia inviati per un trattamento riabilitativo che psicoterapeutico di solito effettuato presso strutture accreditate con il SSN quali i centri di riabilitazione esistenti nel territorio comunale e provinciale, con periodiche verifiche da parte del neuropsichiatra infantile che opera nelle UVM distrettuali. Una parte dei minori, corrispondente ad oltre la meta del totale, è inoltre seguito direttamente dal servizio di neuropsichiatria infantile con una presa in carico globale ai fini dell'integrazione scolastica e sociale o per trattamenti integrati (psicofarmacologici, psicoeducazionali, psicoterapeutici). Si tratta in tal caso di minori che hanno ricevuto un riconoscimento di handicap ai sensi della legge 104 (520 alunni nell'anno 2015 di cui 85 con disturbo dello spettro autistico) o ai fini della certificazione di un Bisogno Educativo Speciale (DPR 27/12/2012) o ai fini una valutazione e presa in carico su segnalazione dei servizi sociali comunali e/o Tribunale dei minori. Tali dati indicano pertanto la presenza di un enorme bisogno assistenziale sia dal punto di vista preventivo che di diagnosi e cura dei disturbi neuropsichiatrici infantili , al quale dovrà necessariamente corrispondere una risposta assistenziale rafforzata sia dal punto di vista sanitario che sociale, con investimenti sia in formazione/informazione che in termini di adeguamento dei servizi coinvolti (potenziamento del personale dedicato). Infine, per terminare la presentazione dell’analisi dei bisogni sociali e di salute è fondamentale presentare i dati provenienti dal lavoro dell’Unità di Valutazione Multidimensionale, relativi all’anno 2015, raccolti distintamente dal DSB di Pescara Nord e dal DSB di Pescara Sud. Per quest’ultimo Distretto il totale delle UVM è di 1.134, mentre il totale delle UVM per Pescara Nord è di 1.492, per un totale complessivo di 2.626 UVM nel 2015. Tra le diverse prestazioni di competenza dell’UVM, nel DSB di Pescara Sud, risultano maggiormente attivate quelle di ‘Riabilitazione Ambulatoriale’ e le ‘proroghe di riabilitazione’, per queste le fasce di età maggiormente interessate sono quella 0-18 con complessivamente 241 prestazioni (96 femmine e 145 maschi), e la fascia over 65 con 260 prestazioni (141 donne e 119 maschi). Quest’ultima fascia vede numeri alti anche sulla voce ‘riabilitazione domiciliare’ e ‘proroghe riabilitazione domiciliare’ pari a 61 interventi per donne e 26 per maschi. Anche rispetto al numero fornito circa le prestazioni attivate attraverso UVM nel DSB di Pescara Nord, resta confermato il dato che vede nella ‘Riabilitazione Ambulatoriale’ e nelle ‘proroghe di riabilitazione’ i servizi maggiormente attivati, ma con un ampliamento sulle fasce di età maggiormente interessate che sono, oltre quella 0-18 con

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complessivamente n.231 prestazioni (di cui 89 per femmine e 142 per maschi), le fasce 46-65 e over 65 con n.151 prestazioni complessive (di cui 104 per donne e 47 per uomini) per la fascia 46-65, e per complessivamente n.214 prestazioni (di cui 110 per femmine e 104 per maschi) nella fascia over 65. Quest’ultima fascia vede numeri alti anche sulla voce riabilitazione domiciliare e proroghe riabilitazione domiciliare pari a complessivi 114 Interventi (di cui 61 per donne e 53 per maschi). Colpisce un dato rispetto ai numeri sugli inserimenti in RSA (Residenze) e proroghe RSA ben 385 per il

DSB Nord (di cui 260 femmine e 125 maschi) e 151 per DSB Sud (di cui 101 femmine e 49 maschi). Si precisa che, il Comune di Pescara ha garantito presso le UVM dei Distretti Sanitari di base la presenza

di due Assistenti Sociali (una per ogni Distretto) , a volte, anche per più di un giorno a settimana convenzionato. Per i Distretti di Base di PE Nord e di PE Sud sono state effettuate nell’anno 2015, un totale di n. 248 valutazioni (sul totale di 2.626 fornito dalla AUSL) di utenti anziani, disabili e psichiatrici . Le Assistenti Sociali hanno altresì garantito valutazioni ed interventi di tipo socio-assistenziali anche su segnalazione via fax dei distretti sanitari di base. Le U.V.M. vengono coinvolte anche nel caso di progetti specifici quali PLNA e Vita Indipendente. Nel primo caso il Progetto di alta integrazione socio sanitaria prevede la sottoscrizione congiunta del P.A.I. e la definizione degli obiettivi e dei servizi da attivare per ogni singolo utente . Nel progetto di vita indipendente l’UVM approva il progetto personalizzato presentato dall’interessato e ne valuta la gravità. Tornando ai dati forniti dall’AUSL, rispetto ai dati dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), i dati

DSB di Pescara Nord riguardano complessivamente n. 1283 attivazioni di cui la prevalenza nella fascia over 65 (n.763 ADI attivate per donne e n.441 per uomini); invece secondo i dati del DSB di Pescara Sud sono complessivamente n.888 attivazioni ( di cui 534 per donne e 277 per uomini). Questi dati risultano assolutamente coerenti con il profilo demografico su delineato e impongono di dedicare una particolare attenzione all’organizzazione ed erogazione del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata che andrà ri-organizzato, sotto alcuni aspetti, con il Servizio di Assistenza Domiciliare fornito dall’ECAD. È evidente che, nell’ottica di una long-term Care, sarebbe funzionale privilegiare la ‘domiciliarità’ in quanto la condizione ottimale per l’anziano è proprio la permanenza presso il proprio domicilio. Per l’anziano non autosufficiente, in quanto presenta limitazioni funzionali di qualche tipo (mobilità, autonomia, comunicazione, etcc..) con associate problematiche socio-familiare va comunque garantita e prevista un’assistenza extraospedaliera ad alto elevato impegno sanitario (RSA) a tempo determinato, ed in fase successiva alla completa stabilizzazione delle condizioni cliniche con persistenza dell’impossibilità di rientro presso il proprio domicilio, l’assistenza in RP anziani. Al fine di avere un quadro delle analisi di bisogni socio-sanitari, è importante non tralasciare l’aspetto

relativo alla dimensione della presenza di ‘fragilità’ nell’ambito della suola. Riportando i dati forniti dall’Ufficio Scolastico Provinciale, per quanto riguarda il numero di iscrizioni presso gli Istituti Comprensivi di Pescara risultano, nel 2015, 2.714 bambini iscritti alla scuola dell’infanzia, 5.502 iscritti alla scuola primaria, 3.993 alla scuola secondaria di primo grado, e 11.565 iscritti alla scuola secondaria di secondo grado. Da una prima analisi dei dati si può evincere che circa il 50% delle famiglie sceglie di iscrivere i propri figli solo a partire dalla scuola primaria, e dunque dalla scuola dell’obbligo, rinunciando così alla scuola prima dei sei anni. Relativamente all’aumento vertiginoso degli iscritti presso le scuole secondarie di secondo grado è

possibile desumere il fatto che circa il 50% degli alunni proviene dalla provincia di Pescara. Il fenomeno di abbandono scolastico si verifica nelle scuole secondarie di secondo grado, in cui, nell’a.s. 2015/2016 si sono verificati 253 casi, corrispondente a circa al 2% degli iscritti. Il 30% dei casi di abbandono si registra in particolare presso la scuola IPSSOA “De Cecco”, mentre, nei licei il numero degli abbandoni è nettamente inferiore. Rispetto ai dati forniti, ed in coerenza con quanto esposto precedentemente, relativamente al dato sulla disabilità è possibile notare che nelle scuole dell’infanzia, su 2.174 iscritti, 141 hanno una disabilità o una diagnosi di BES (circa il 6,5 %); nella scuola primaria, su 5.502 iscritti, ci sono 343 bambini (circa il 6,2%), nella scuola secondaria di primo grado, sono 118 (2,9%) e nella scuola secondaria di secondo grado 397 (poco più del 3,4%). Il totale degli studenti con disabilità, in tutti gli Istituti Comprensivi di Pescar, è di 711 bambini/ragazzi. L’Amministrazione garantisce il SAS (Servizio di Assistenza Specialistica) a 261 studenti (ovvero al 36,7 % corrispondente al Comma 3 della L.104). Questo dato sottolinea la necessità di attivarsi, in modo congiunto tra le istituzioni sociali, scolastiche e sanitarie, per programmare e mettere in campo, un piano di interventi ad hoc, coinvolgendo anche le realtà del Terzo

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Settore esperte e competenti sul tema. In tal senso, la partecipazione della AUSL e dell’Ufficio Scolastico Provinciale, nell’ambito del gruppo di Piano dell’ECAD 15, è stata proficua perché ha dato vita alla condivisone della necessità di elaborazione ed approvazione, entro la tempistica di attuazione del nuovo Piano, di un ‘Accordo di Programma sui minori con bisogni educativi speciali,con proiezione verso l’inclusione sociale e lavorativa’. Infine, riguardo al numero di iscritti stranieri, è possibile desumere dai dati forniti, una diversificata

concentrazione nelle diverse zone della Città. Nella scuola dell’infanzia risultano 146 iscrizioni, nella scuola primaria 262, nella scuola secondaria di primo grado 193, nella scuola secondaria di secondo grado 579. La maggior parte degli iscritti stranieri nelle scuole d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, si concentra nella zona di Pescara ‘Porta Nuova’, al contrario nelle zone più centrali della città (Via Regina Elena), le iscrizioni di immigrati, sono praticamente assenti. È interessante sottolineare il dato, relativo alla tipologia di integrazione scolastica, che riguarda il numero

di iscritti nelle scuole secondarie di secondo grado, in cui risulta che, nel liceo psicopedagogico, sono ben 53 le ragazze iscritte (su un totale di 269 ragazze straniere frequentanti le scuole secondarie). Al contrario invece, sono pochissimi gli stranieri iscritti ai Licei Scientifico e Classico, nella fattispecie sono 61 gli iscritti su 579 stranieri frequentanti le scuole secondarie. 2.4. L’attuale sistema di offerta Di seguito vengono presentati i Servizi e i relativi dati, in termini di prestazioni erogate, al fine di fornire il quadro generale dell’attuale sistema dei Servizi sociali, di cui alcuni ‘integrati con l’Azienda AUSL’.

� Il segretariato sociale e il Servizio Sociale Professionale Nel corso del 2015, sono stati registrati n.7.891 accessi al Segretariato Sociale. In questo dato non sono ricompresi i numerosi contatti telefonici con i cittadini che hanno richiesto informazioni e consulenze per le situazioni più differenti nonché le richieste provenienti da Enti, Istituzioni, Servizi Territoriali, ASL, Questura, Prefettura. Il Segretariato Sociale, attraverso la raccolta dei dati sulla domanda e sull’offerta dei servizi, costituisce un vero e proprio osservatorio con la duplice funzione di leggere i fenomeni, le evoluzioni e le risposte date ai bisogni sociali della Città. Quale ulteriore Servizio (di secondo livello) gli assistenti sociali operano attraverso il Servizio Sociale Professionale la presa in carico degli utenti. Tale servizio ha svolto attività finalizzata alla lettura e decodificazione della domanda, prendendo in carico, nel 2015 circa n. 2.500 persone e rispettive famiglie garantendo circa 5.500 Interventi. Il Servizio Sociale Professionale, articolato per aree d’intervento, ciascuna coordinata da un Assistente Sociale, ha assicurato la valutazione sociale degli utenti e delle famiglie, l’elaborazione dei progetti personalizzati di assistenza (PAI), il lavoro di rete con Enti, Istituzioni e Terzo Settore, la partecipazione all’Unità di Valutazione Multidimensionale e alle attività di back-office del Punto Unico di Accesso, nell’ambito dell’integrazione socio-sanitaria. Per quanto riguarda i servizi attivati nell’ambito dell’AREA MINORI E FAMIGLIE sono state istruite n.405 pratiche per la concessione di assegno familiare per famiglie con almeno n. tre figli minori e n. 304 pratiche per la concessione di assegno di maternità, di cui agli artt. 65 e 66 della L. 448/98, da parte dell’INPS. Il servizio Socio Psico-Pedagogico integrato da Assistenza Domiciliare per Minori ha garantito a n. 471 minori interventi finalizzati allo sostegno nello sviluppo di adeguate modalità di comunicazione dei bisogni, riducendo le patologie comportamentali, stabilendo rapporti di rete con tutte le realtà territoriali che hanno in cura i minori e supportando, al tempo stesso, i genitori nel processo di crescita dei figli. Ha garantito, inoltre, interventi di recupero delle capacità genitoriali delle famiglie d’origine dei minori istituzionalizzati, al fine di ridurre il periodo di allontanamento dei figli. In collaborazione con varie associazioni di volontariato, è stata data prosecuzione alle attività della rete di centri diurni destinati ai minori. Sono stati realizzati laboratori, corsi di pattinaggio e break-dance, esperienze di cittadinanza attiva e momenti di incontro significativi e di socializzazione tra gruppi di pari e con adulti. Accanto a questi interventi, negli anni è cresciuta l’esigenza di attivare interventi ‘preventivi’ ampliando la tipologia di ‘progettualità specifiche’ all’interno dei Centri di Socializzazione per Minori, che hanno visto complessivamente, nell’anno di riferimento, la partecipazione di n. 734 minori. Tra queste attività, sono importanti la ludoteca “Dezi Thomas”, rivolta a minori in età 6-10 anni, che provengono prevalentemente

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da famiglie di etnia ROM, residenti nel quartiere detto ‘Rancitelli’ ed il progetto “Sport e Scuola” che promuove l’avviamento allo sport e attività di tutoring allo studio, socializzazione, condivisione della cultura della legalità, orientamento scolastico e formazione, orientamento e assistenza alla ricerca attiva del lavoro. Nel corso del 2015 n. 80 minori privi di famiglia o allontanati dalla famiglia d’origine, su disposizione del Tribunale per i Minorenni o del Servizio Sociale dell’Ente, sono stati collocati in strutture residenziali adeguatamente selezionate per garantire loro la permanenza in un ambiente sano, accogliente e, quanto più possibile, simile ad una famiglia, al fine di favorirne un buon percorso educativo. Nel periodo di istituzionalizzazione dei minori il Servizio Sociale si è preoccupato di intervenire sulla famiglia d’origine, con l’obiettivo di creare un ambiente più idoneo alla crescita del minore stesso. Sono stati inseriti n. 27 minori in comunità di tipo semiresidenziale. Infine, l’equipe del Servizio Affido e Adozioni, costituita da operatori sociali e sanitari, ha assicurato n. 13 affidi etero familiari e n. 16 affidi intra-familiari, nonché la concessione di contributi economici alle 13 famiglie affidatarie. Il servizio, istituito quale alternativa all’istituzionalizzazione, si pone l’obiettivo di garantire a minori a rischio, la collocazione in famiglie adeguatamente formate e supportate dai servizi sociali interessati, per il tempo necessario al potenziamento delle capacità genitoriali della famiglia d’origine, sulla base di progetti individualizzati elaborati in funzione del futuro rientro del minore nel proprio nucleo. Il Servizio Adozioni, che ha la funzione di proteggere e tutelare la crescita di un minore in stato di abbandono attraverso l’accoglienza definitiva in un nucleo familiare, ha seguito n. 7 nuove adozioni di minori e curate n. 23 richieste. Per il servizio adozioni l’equipe territoriale integrata per l’adozione nazionale e internazionale provvede alle attività istruttorie, di formazione, di valutazione e di sostegno delle coppie disponibili all’adozione, in collegamento con il Tribunale per i Minorenni, la Regione, la Commissione per le adozioni internazionali. Rispetto invece agli Interventi in favore di bambini ospedalizzati in reparti di lungodegenza (presso i reparti di Pediatria, Chirurgia Pediatrica ed Oncoematologia dell’Ospedale Civile di Pescara, sono state realizzate le attività ludico-ricreative espressive, espletate in collaborazione con alcune Associazioni del territorio, per piccoli pazienti (1586 ricoverati presso i suddetti reparti, sia in regime di day-hospital che in lungodegenza). Nell’ambito dell’Area oggetto della descrizione è stato attivato anche il servizio di mediazione familiare e il centro antiviolenza che, rispettivamente, hanno avuto nel 2015, la seguente utenza: n. 23 cittadini coppie separate o in via di separazione, divorziate o in via di divorzio e famiglie in crisi, presso lo sportello di mediazione e n. 521 contatti telefonici e n. 127 donne prese in carico presso il Centro Antiviolenza. Per quanto riguarda i servizi attivati nell’ambito dell’AREA ‘DISABILITÀ’, sono stati inseriti in attività lavorative presso diversi settori comunali n. 9 utenti del Dipartimento di Salute Mentale della AUSL ed assicurata la relativa erogazione di contributi economici. Tale Servizio di borse lavoro è a totale carico economico dell’AUSL ed è regolato con un protocollo d’intesa. Sono state istruite n. 10 pratiche per l'erogazione del contributo regionale per l' abbattimento delle barriere architettoniche. Sono stati rilasciati n. 169 nuovi tesserini per la libera circolazione e 2477 rinnovi a favore di utenti portatori di handicap invalidi . Nell’ambito del Servizio di Assistenza Domiciliare e Domiciliare Integrata sono stati assistiti n. 142 utenti con L.104. Tra gli interventi in favore della disabilità e sulla base del Protocollo d’Intesa sottoscritto con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Pescara, sono state garantite misure di sostegno a persone affette da disturbi psichici, attraverso il servizio di assistenza riabilitativa specialistica domiciliare. In collaborazione con due Associazioni sono stati quindi, assistiti n. 20 utenti con disagi mentali, seguiti dallo stesso DSM della Locale ASL, fornendo nel contempo il supporto alle relative famiglie, nella gestione delle gravi difficoltà derivanti dall’impegno totalizzante che dette situazioni comportano. Con il Servizio di Assistenza Scolastica Specialistica per l’autonomia e la comunicazione viene favorita la partecipazione alla vita scolastica dell’alunno portatore di disabilità supportandone sia i percorsi educativi che relazionali. Il Comune ha garantito il Servizio ad alunni portatori di handicap, appartenenti alle scuole materne e dell’obbligo, predisponendo anche l’attivazione dell’assistenza specialistica per gli asili nido comunali nell’ottica della prevenzione, lavorando fin da subito sull’autonomia e comunicazione dei bambini piccolissimi con disabilità. Nel corso del 2015, gli alunni fruitori del suddetto servizio sono stati n. 159 (è stato inoltre garantito il servizio a domicilio per le lunghe assenze da scuola). Complementare a questo Servizio vi è quello del trasporto scolastico, teso a garantire il diritto allo studio anche per gli alunni che sono impossibilitati a raggiungere il plesso scolastico in modo autonomo o utilizzando mezzi pubblici attrezzati. Hanno usufruito del servizio nel 2015 n. 36 alunni. I

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Servizi sociali garantiscono anche l’ospitalità di persone sieropositive prive di rete parentale di riferimento, in tal senso, ha avuto prosecuzione, il percorso di recupero destinato a n. 2 ospiti della “Casa Famiglia Il Samaritano” che, grazie all’attività congiunta tra Operatori Sanitari del Reparto Infettivologia della AUSL- Operatori della struttura Sanitaria e il Servizio Sociale del Comune, ha facilitato il recupero della capacità di autonomia degli utenti, mirato a restituire loro uno stile di vita il più possibile normale. Con lo scopo di prevenire il fenomeno dell’isolamento, di garantire una partecipazione sociale attiva, si è data prosecuzione alle attività della rete comunale dei Centri Diurni per persone con disabilità. I quattro Centri Diurni in rete con l’Amministrazione Comunale, sono stati gestiti da Associazioni di Volontariato e/o Onlus, costituite da disabili o da familiari di disabili. Dette Associazioni hanno assicurato l’apertura dei Centri per cinque giorni a settimana, favorendo la socializzazione di n. 83 persone con disabilità e l’acquisizione di un maggiore livello di autonomia. Sono stati previsti interventi individualizzati che hanno tenuto conto dei bisogni soggettivi e della peculiarità delle diverse forme di disabilità. Inoltre, il Centro “Enea”, gestito da un associazione del privato sociale, ha garantito assistenza e cura a n. 13 malati di Alzheimer, offrendo anche un concreto supporto al caregiver, spesso “appesantito” dall’insorgere di una malattia che progressivamente modifica gli aspetti cognitivi, affettivi e comportamentali di un proprio familiare. Negli ultimi anni sono nati nel territorio cittadino nuove realtà aggregative dedicate alla disabilità che pur non ricevendo stanziamenti pubblici hanno collaborato fattivamente a rendere viva la rete dei servizi indirizzati a combattere l’isolamento della persona con disabilità e valorizzarne le risorse personali. Rispetto agli interventi attivati con il Piano Locale per la non Autosufficienza, realizzato in convenzione con l’ASL, in quanto progetto ad alta integrazione socio-sanitaria, le persone non autosufficienti (over 65 e non) sono state individuate dalla “Unità di Valutazione Multidimensionale” in base alle priorità individuate sulla scorta di indicatori di fragilità soggettivi e/o della famiglia di appartenenza quali: assenza di autonomia psichica e/o fisica; presenza inadeguata o assenza di parenti “care giver” (nucleo costituito da una coppia di anziani, famiglia mononucleare con presenza di disabili, nucleo con presenza più disabili anziani e non); nucleo con presenza di più persone non autosufficienti; nucleo in situazione di precarietà socio-economica; nucleo con presenza di figli minori; eventuali elementi aggiuntivi di valutazione. Il piano ha previsto due linee di azione una, che contemplava i servizi di trasporto ( taxi sociale), assistenza domiciliare e domiciliare integrata e assegni di cura, in favore di soggetti non autosufficienti, una seconda linea di azione, che comprendeva esclusivamente forme di contributi alle famiglie di cittadini in condizioni di disabilità gravissime e di dipendenza vitale che necessitano di assistenza continua, tramite l’erogazione dell’assegno di cura. Gli utenti fruitori dei servizi del Piano sono stati: per l’Assistenza Domiciliare SAD ed ADI 28 persone di cui 9 anziani e 19 adulti, per il Servizio Taxi sociale numero 13 persone, 71 utenti invece, hanno usufruito dell’assegno di cura e 26 persone dell’assegno di cura per patologie gravissime. Inoltre, nel 2015, con il progetto Vita Indipendente - Legge regionale n. 57/12, rivolto a persone disabili in situazione di gravità, dai 18 ai 67 anni, finalizzato alla permanenza del disabile presso il proprio domicilio ed alla possibilità di gestire le azioni della vita quotidiana autodeterminandosi, le domande pervenute e valutate per l’anno 2015 sono state n. 42 ,mentre i beneficiari, dato i fondi regionali a disposizione, solo 1. Il dato fa evincere come il fondo è del tutto insufficiente per rispondere ad una così elevata richiesta. Inoltre, nel 2015 si è concluso il progetto sperimentale Vita Indipendente (Decreto Ministeriale n. 134/2013). Il progetto, iniziato nell’anno 2014, si è concluso nel 2015. E’ stato rivolto a persone disabili in situazione di gravità, dai 18 ai 64 anni, finalizzato alla permanenza del disabile presso il proprio domicilio e alla possibilità di gestire le azioni della vita quotidiana autodeterminandosi, prevedendo 4 azioni: assistenza personale diretta o indiretta, borse lavoro, taxi sociale, sostegno al reddito e centri diurni. Le domande pervenute e valutate sono state n. 40 mentre i beneficiari n. 20. Con il Piano Locale per l'Assistenza alle persone affette da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), finanziato dalle risorse del Fondo per la non autosufficienza, ha previsto l’ingresso di n. 5 utenti, ed è stato finalizzato all’erogazione di assegni di cura per l’acquisto di prestazioni assistenziali da parte di assistenti familiari oppure al riconoscimento economico dell’impegno assistenziale del familiare caregiver. Un altro progetto sperimentale, attivato e conclusosi nel 2015, finanziato con Legge 95/95 – Piano di interventi in favore della Famiglia - è stato il progetto ‘SCUDO - Sostegno alla Cura Domiciliare’. Nel 2015, le azioni sono state rivolte a n. 10 nuclei familiari o monoparentali che hanno fatto ricorso alle prestazioni di cura domiciliare e più specificatamente a quelle persone appartenenti a famiglie con presenza delle seguenti tipologie di fragilità :Anziani di età over 65 anni non autosufficienti in quanto affetti da patologie cronico -

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degenerative per decadimento psico-fisico e/o disabilità, demenza, senilità titolari dell’indennità di accompagnamento già certificata; portatori di handicap, ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104/92 già certificata. Nella metà del 2105 , per la precisione a Marzo, è stato avviato anche il progetto HOME CARE PREMIUM, finanziato dall’INPS, che ha previsto un contributo “premio” finalizzato alla cura, a domicilio, delle persone non autosufficienti, attraverso una forma di intervento “mista” con il coinvolgimento diretto, sinergico ed attivo della famiglia, di soggetti pubblici e delle risorse sociali del così detto terzo settore. I beneficiari sono stati in tutto 50 tra dipendenti pubblici iscritti alla gestione INPS, loro coniugi conviventi e familiari di primo grado. Proseguendo con la presentazione dei dati relativi ai servizi attivati nell’ambito dell’area ANZIANI, si precisa che sono stati garantiti, presso strutture polivalenti di tipo aperto e dislocate nelle tre circoscrizioni cittadine, i Centri Sociali per anziani auto-sufficienti, gestiti da Cooperative Sociali risultate affidatarie a seguito di gara a procedura aperta, finalizzati alla promozione di attività di socializzazione, aggregazione, recupero e sostegno dei cittadini e cittadine ‘anziani’. Tali attività, mirate anche alla prevenzione dell’istituzionalizzazione, al sostegno ed al miglioramento/mantenimento dell’autonomia residua, hanno interessato circa n. 900 persone (dato relativo al numero di iscritti/e). Con il Servizio di Teleassistenza, che assicura ad anziani e soggetti fragili una tutela a distanza, mediante la pronta disponibilità a ricevere le segnalazioni degli utenti in caso di emergenza, che però incontra una forte resistenza all’utilizzo da parte degli over 65 di Pescara, ha registrato n. 14 utenti. Anche nel 2015 gli uffici si sono occupati della compartecipazione alla spesa socio-sanitaria per il sostegno ai costi a carico degli utenti relativi alle prestazioni socio-sanitarie semiresidenziali e residenziali giusta Legge Regionale del 14 ottobre 2014, n. 37 “Istituzione del Fondo regionale per l’integrazione socio-sanitaria “ in attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2001 (Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie). A tal riguardo, ai servizi sociali sono pervenute n. 126 istanze di utenti ricoverati in varie strutture a fronte di un fatturato rimesso dalle strutture stesse di circa € 900.000,00. Queste pratiche comportano un notevole lavoro, sia per la difficoltà legata al target di riferimento di utenti, peraltro non conosciuti dal servizio, sia per il controllo delle singole situazioni attraverso dati in possesso di altri Organismi Istituzionali (INPS, ASL). Infine, l’Amministrazione ha provveduto ad assistere 8 anziani presso strutture residenziali attraverso la copertura totale o parziale della retta per il soggiorno nelle suddette strutture. Quale ultimo settore di intervento dei servizi erogati vi è l’area dell’INCLUSIONE SOCIALE. Gli interventi messi in campo in quest’ambito sono fondamentali per dare una lettura territoriale sul tema della povertà. Anzitutto, vi sono le attività del Servizio di Pronto Intervento Sociale (PIS). Le attività attuate dal servizio, con il supporto del privato sociale di cui n. 15 parrocchie e n. 5 associazioni di volontariato hanno riguardato i sotto indicati interventi:

• emergenza economica quali pagamento di utenze domestiche, rimborso spese viaggi, ecc.; • emergenza economica di maggiore entità; • emergenza alimentare, sanitaria attraverso al distribuzione o la fornitura di beni alimentari e/o

l’acquisto o la distribuzione di farmaci, vestiario ecc.; • attivazione di percorsi di accompagnamento, di inclusione sociale e lavorativa; • a favore di persone di povertà estrema, immigrati, senza fissa dimora; • emergenza abitativa, collocazione in dormitorio ed hotel in particolare per emergenza freddo.

Nell’anno di riferimento, i beneficiari dei su indicati interventi sono stati n. 855 di cui n. 214 inseriti in hotel. È stata data, altresì, prosecuzione al servizio docce ed al lavaggio degli indumenti, di cui usufruito di circa n. 260 utenti. Per fronteggiare e contenere il più possibile le situazioni di grave marginalità, si è provveduto a garantire, attraverso il sostegno alla Mensa di S. Francesco ed alla Mensa Caritas, n. 20.834 pasti caldi. Un altro servizio finalizzato a supportare coppie di anziani, anziani soli, persone prive di rete parentale ed amicale di riferimento, famiglie con presenza di portatori di handicap in situazione di gravità, immigrati e persone senza fissa dimora è il Centro Operativo Sociale. Il COS garantisce una Centrale telefonica per l’ascolto, con reperibilità h 24, trasporto e accompagnamento dei diversamente abili e anziani presso: Servizi ASL, Ospedale, istituti riabilitativi, case di Riposo ed R.S.A., disbrigo di pratiche amministrative, acquisto e consegna di farmaci, piccola spesa. I servizi di cui sopra, attivati su richiesta del Servizio Sociale Professionale dell’Ente, dallo stesso utente o su segnalazione di altri servizi territoriali o Forze dell’Ordine, sono stati erogati nel 2015 a n. 550

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cittadini. Con le attività garantite dallo Sportello “Famiglie al centro”, rivolto a famiglie in situazioni di difficoltà sono stati offerti servizi a n.122 nuclei con figli minori in situazione di disagio. Inoltre, il Servizio Sociale Professionale ha erogato contributi di tipo economico destinati a n. 42 famiglie in situazione di disagio socio economico. Rispetto all’accoglienza dei migranti, con il progetto LaPe DReAM ( Laboratorio Pescarese Donne Rifugiate e Asilanti in movimento) attivato nell’ambito dello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), di cui il Comune di Pescara ha la titolarità sono state accolte complessivamente 31 persone .

Il Servizio Trasporto Funebre e recupero salme indigenti è stato garantito per n. 27 persone. Infine, un dato significativo riguarda l’approvazione e la realizzazione delle attività programmate ed espletate nel 2015 con il progetto A.L.l. (Acquisizione di competenze Lavorative per l’Inclusione sociale). Il progetto finanziato, per € 400.000,00, dalla Regione Abruzzo – Direzione Politiche Attive del Lavoro, Formazione e Istruzione, Politiche Sociali – a valere sui fondi P.O.F.S.E. Abruzzo 2007- 2013 – “Abruzzo Inclusivo”, è stato realizzato in partenariato con altri Enti pubblici e del privato sociale . Con le attività realizzate è stato sperimentato uno sportello di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, finalizzato alla presa in carico e redazione di un progetto individuale di inclusione socio-lavorativa dei soggetti in condizione di svantaggio o povertà, che hanno poi usufruito di un tirocinio formativo. Successivamente nel corso del 2015, sono stati attivati n. 80 tirocini extracurriculari, della durata di tre mesi, con un rimborso mensile di € 800,00 per ciascun tirocinante, in favore degli utenti dei servizi sociali residenti. Secondo i dati del Servizio Politiche della Casa, nel 2015 sono pervenute n.262 domande per ottenere alloggio popolare, a fronte di n.1 alloggi assegnati. Il numero dei morosi è pari a 130.

Rispetto ai dati invece del Servizio Educativo, si è registrata una diminuzione di domande pervenute rispetto all’anno 2014/2015. Infatti, nell’anno scolastico 2014/2015 sono pervenute n. 298 domande d’iscrizione ai 7 nidi d’infanzia comunali ed ai 3 nidi privati convenzionati con l’Ente. Gli utenti che sono stati ammessi alla frequenza sono stati n. 191. I bambini rimasti in lista d’attesa sono stati n.107. Nell’a.s. 2015/2016 sono pervenute n. 226 domande d’iscrizione soltanto per i nidi d’infanzia pubblici, in quanto non c’era più la possibilità di accedere ai nidi privati tramite convenzione, pertanto i bambini accolti sono stati n. 172. I bambini rimasti in lista di attesa sono n. 54, e sono per la maggioranza bambini residenti nel quartiere ‘Porta Nuova’. Al fine di completare il profilo sociale è interessante riportare alcuni dati forniti dalle realtà del Terzo Settore che operano su diversi temi importanti. In tal senso, durante i tavoli di lavoro tematici organizzati con il Gruppo di Piano nella fase di redazione del presente Piano Sociale dell’ECAD 15, sono stati richiesti contributi specifici. Di seguito si riportano i dati forniti dalle organizzazioni che hanno aderito a tale richiesta. Rispetto alle organizzazioni che operano sul tema del sostegno alle famiglie in particolare stato di fragilità sono molto significativi e coerenti con i bisogni sociali rilevati e descritti nei precedenti paragrafi, i dati forniti dal consultorio Privato UCIPEM, che ha registrato nel 2015, ben 2420 accessi, erogando ben 1699 ‘Consulenze educative’, a significare l’estrema necessità di dare servizi alle famiglie. Anche i dati forniti dall’Associazione AISM, indicano un bisogno di attenzionare il tema dei servizi di supporto, in particolare in termini di servizio di trasporto alla mobilità, da parte di utenti non-autosufficienti, soprattutto per raggiungere i centri di riabilitazione (strutture sanitarie). A fronte di 50 richieste circa, di cui n.9 coperte con il taxi sociale (finanziato nell’ambito del PLNA) sono interessanti perché pongono il tema della necessità di interventi relativi al trasporto di persone non-autosufficienti presso i centri di riabilitazione. Problematica che nel nuovo Piano troverà risposte grazie alla collaborazione della AUSL. Infine, concludiamo riportando i dati relativi alle nuove povertà e ai senza dimora raccolti nella Città di Pescara dalla Caritas diocesana Pescara-Penne, tramite la propria rete dei Centri Ascolto, Dormitorio e Mensa e dal centro ‘Train De Vie’ gestito dall’associazione ‘On the Road’. Rispetto ai dati Caritas nel 2015, presso i centri ascolto sono stati registrati 2215 accessi di persone in forte fragilità economica e senza dimora, di questi 884 sono stati presi in carico. Invece i dati del Dormitorio, sito presso la ‘Cittadella dell’Accoglienza’ riguardano n.274 accolti nell’anno di riferimento (97 italiani e 177 stranieri). Infine la mensa ha erogato , nel 2015 ben 115.599 pasti. Invece, l’Associazione On the Road ha registrato, nel 2015, presso i propri servizi, ben 12.951 accessi (ad una persona corrispondono plurimi accessi) ed ha preso in carico n.175 persone. In particolare, si registra un incidenza maggiore di uomini

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circa il 70%, e rispetto agli stranieri, questi ultimi sono 142 mentre n.33 sono gli italiani. La classe di età prevalente è tra i 30-49 anni. Questi dati, oltre ad indicare la ricchezza e la funzionalità del privato sociale, danno una chiara indicazione sulla necessità di ‘strutturare’ servizi destinati alle ‘nuove povertà’ e alle persone senza dimora nella nostra città. 2.5. Analisi degli impatti della precedente programmazione Stando ad una analisi quantitativa dei Servizi Sociali erogati dal Comune di Pescara, nel 2015, aggregati per aree di interventi (sulla base della passata programmazione), risulta quanto di seguito riportato: Per Area Minori, Giovani e Famiglia sono stati circa 1400 gli interventi attivati, per Area Anziani sono stati circa 1300 per Area Disabili circa 730 ed infine per l’Area Inclusione sono stati realizzati circa 2100 interventi. I Servizi erogati dall’Ente, nel 2015, nell’ambito del Piano di zona, sono costati circa cinque milioni di euro. 2.6. Quadro dei principali fabbisogni emersi, criticità e prospettive di miglioramento Sulla base di quanto si evince dal profilo sociale locale, precedentemente presentato, i principali fabbisogni emersi, tradotti in ‘azioni di miglioramento’ da attivare con il nuovo Piano, sono così sintetizzabili:

• Agevolare l’accesso ai servizi per i/le cittadini/e, anche promuovendo una significativa azione informativa attraverso la pubblicazione sul sito dell’Assessorato (dell’Ente), della ‘social map’, costantemente aggiornata, contenente informazioni su tutti i servizi ‘utili’ ai/lle cittadini/e, attivati sia dal pubblico che dal privato sociale;

• Aumentare il tasso di copertura dei servizi rispetto alla domanda potenziale di interventi, soprattutto per un determinato target quale ad esempio, le persone non auto-sufficienti, le persone con disabilità e le persone in stato di forte fragilità socio-economica;

• Potenziare i servizi di ascolto alla famiglia, puntando soprattutto su interventi di tipo ‘preventivo’, in raccordo con la AUSL e le Scuole, per lo sviluppo di una ‘cultura dell’Agio e prevenzione del Disagio’;

• Aumentare il grado di ‘differenziazione’, ‘innovazione’ e ‘raccordo’ dei centri diurni socio-aggregativi (sia per i minori, che per le persone con disabilità che per gli ‘over 65’) affinché rispondano, al contempo, ai bisogni di socializzazione, di inclusione sociale e lavorativa, di prevenzione del disagio e della ‘valorizzazione’ del tempo libero;

• Implementare strategie di raccordo e programmazione ‘condivisa’ a breve, medio e lungo termine tra i servizi offerti dal pubblico (ECAD, AUSL e Scuola) ed associazioni e/o cooperative del privato sociale attraverso l’utilizzo della co-progettazione e la sottoscrizione di specifici protocolli d’intesa;

• Redigere procedure e linee guida per la presa in carico degli utenti, utilizzando scale di valutazione uniformi ed individuazione del case-manager sociale e/o, a seconda dei casi, socio-sanitario;

• Formalizzare tavoli permanenti tematici di condivisone con il privato sociale facenti capo ad una programmazione a regia unitaria,affidata all’Ente, per la messa in rete delle informazioni e

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degli interventi attivi in Città;

• Realizzare un allineamento strutturato e formale dei progetti finanziati con fondi extra comunali, ovvero tra le cosiddette ‘azioni indirette’, previste nel nuovo piano, con la strategia complessiva dei servizi posti in essere denominati ‘azioni dirette’;

• Strutturare un sistema chiaro, trasparente ed efficiente di monitoraggio e di valutazione dei risultati prodotti dai servizi posti in essere;

• Ideare un sistema premiante delle associazioni del privato sociale, al fine di individuare ‘eccellenze’ e ‘buone prassi’ per garantire sul territorio una buona qualità dei servizi;

• Rivolgere una attenzione particolare ai bisogni di integrazione provenienti dalle zone ‘periferiche’ della città ;

• Redigere e pubblicare il Bilancio sociale.

Rispetto a tali fabbisogni, declinati in ‘prospettive e azioni di miglioramento’ è evidente che le criticità principali riguardano, da un lato, l’esiguità/incertezza delle risorse economiche, dall’altro la necessità di realizzare tali cambiamenti con una certa gradualità, investendo molto anche in formazione del personale, cui viene chiesto di lavorare in ottica multidisciplinare ponendo attenzione alla proceduralizzazione e valutazione del proprio lavoro. In tal senso, infatti, l’attenzione da dedicare alla standardizzazione delle metodologie di presa in carico e alla conoscenza ed utilizzo degli strumenti atti alla redazione del ‘progetto di vita’ andrà sviluppata ed implementata di pari passo con il sistema di accreditamento dei servizi posto dalla Regione.

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SEZIONE 3. LE Priorità E LE STRATEGIE DEL PIANO DISTRETTUALE SOCIALE

In questa sezione, in coerenza con i fabbisogni emersi nel Profilo, vengono definite le priorità del Piano distrettuale, contenenti: priorità generali per il benessere sociale e di salute dell’Ambito a breve, medio e lungo termine, obiettivi della programmazione (applicazione degli obiettivi della programmazione regionale richiamati al § II.1 e degli obiettivi essenziali di servizio), indicatori di misurazione, valori target da raggiungere per ciascuna annualità, obiettivi ulteriori per singole zone sociali se presenti, strategie generali per l’attuazione degli obiettivi, strategie di sistema per l’integrazione socio-sanitaria con la definizione dei servizi e degli interventi da gestire attraverso la Convenzione socio-sanitaria. 3.1.Priorità generali per il benessere sociale e di salute La Finalità del Piano non è solo quella di fornire risposte concrete a dei bisogni emergenti o conclamati ma anche quella di sviluppare una cultura dell’integrazione e della reciprocità. Le nuove urgenze poste dalla società civile, le situazioni, sempre più complesse, relative all’aumento della non-autosufficienza, o all’esclusione sociale e alle nuove povertà pongono, nella nostra Città, quali temi fondamentali del welfare i temi dell’accesso universalistico, della qualità dei servizi e dell’ottimizzazione delle risorse economiche (risorse di per sé insufficienti o ‘incerte’). A questo proposito, diventa fondamentale programmare e realizzare interventi efficaci ed individuare i più opportuni strumenti di monitoraggio e valutazione. La valutazione è infatti, un fondamentale strumento di conoscenza di quanto realmente le strutture e i servizi messi in atto contribuiscano alla concreta realizzazione del bene comune. 3.2. Obiettivi della programmazione Nel confronto tra i dati del profilo sociale e i campi di intervento e gli obiettivi indicati sul PSR, emerge una corrispondenza circoscritta ad alcune aree di bisogno che pertanto trovano una particolare attenzione nella programmazione proposta con il Piano dell’ECAD 15 Pescara. Procedendo secondo quanto esposto nel profilo sociale, il primo campo di intervento, rispetto al quale vi è una alta corrispondenza rispetto a quanto indicato nel PSR, riguarda il tema dell’invecchiamento progressivo della popolazione, che caratterizza fortemente la Città di Pescara. Ciò spinge a determinare una programmazione dei servizi finalizzata a favorire azioni di active ageing, ovvero di ‘invecchiamento attivo della popolazione’ con l’obiettivo di ritardare l’insorgenza della non-autosufficienza. Tale obiettivo generale trova in particolare nei tre obiettivi essenziali OE1 (Accesso), OE4 (Assistenza Domiciliare) e OE7 (Comunità/Residenze a favore delle persone con fragilità) la propria specificazione. Connesso al tema dell’invecchiamento progressivo, ma di portata maggiore in termini di impatto sui servizi da implementare, emerge, dai dati del profilo locale, il tema della non-autosufficienza, rispetto al quale l’obiettivo generale della programmazione consiste nella riduzione del tasso di insorgenza di malattie croniche invalidanti. Anche per questo obiettivo generale da perseguire, che troverà esplicazione nella massimizzazione dell’integrazione socio-sanitaria, l’attenzione è rivolta alla realizzazione dei surrichiamati tre obiettivi essenziali di servizio quali OE1 (Accesso), OE4 (Assistenza Domiciliare) e OE7 (Comunità/Residenze a favore delle persone con fragilità), OE8 (Interventi/Misure per facilitare inclusione e autonomia) ma anche all’obiettivo essenziale OE2 (presa in carico) per quanto riguarda i suoi aspetti di connessione con l’asse tematico 2- Interventi e Servizi per la non-autosufficienza, finanziato con il PLNA (Piano Locale per la Non-Autosufficienza). Rispetto invece, ai due campi di intervento identificati quali aree problematiche nel profilo sociale regionale, ovvero i temi ‘bassi tassi di natalità’ e ‘difficoltà di integrazione (soprattutto lavorativa) delle giovani generazioni’, sulla base dei dati emersi dal profilo sociale di Pescara (che comunque confermano un basso tasso di natalità e un alto tasso di disoccupazione giovanile) e soprattutto, in relazione alle

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competenze e i campi entro cui esplicare la programmazione dei servizi sociali dell’ECAD, l’obiettivo generale da perseguire è il potenziamento dei servizi alle famiglie e delle azioni di supporto per favorire una maggiore partecipazione dei giovani a rischio di esclusione. Infatti, lo scenario delineato dall’analisi di contesto realizzata a partire dai servizi erogati alla cittadinanza, fa emergere significative criticità vissute da famiglie con e senza minori che si trovano in situazioni di fragilità sociale ed economica. In tal senso, gli obiettivi essenziali di servizio che il Piano Sociale di Pescara, intende perseguire riguardano, l’OE1 (accesso), l’OE4 (assistenza domiciliare), l’OE5 (servizi di prossimità), l’OE6 (asili nidi e altri servizi per la prima infanzia), l’OE7 (Comunità a favore dei minori) e l’OE8 (Interventi /misure per facilitare l’inclusione). In tal senso, molti degli interventi programmati, andranno ad implementare servizi di ‘tutoraggio’ per bambini e giovani che vivono in famiglie problematiche, servizi di supporto per permettere una maggiore partecipazione ai giovani in attività extrascolastiche, azioni ‘ad hoc’ per favorire l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro. In tal senso, l’accordo di programma con l’Ufficio Provinciale Scolastico assume un ruolo propulsivo. Rispetto alla problematica rilevata dal profilo sociale regionale in merito al campo di intervento ‘violenza sulle donne e i bambini’, l’Ecad 15, continuerà a proseguire la strategia attivata da più di un decennio, ponendo nella nuova programmazione l’obiettivo generale di produrre una diminuzione del numero delle violenze, offrendo servizi alle donne e ai minori di qualità e percorsi volti all’empowerment. In tal senso, il Piano dell’Ecad garantirà, grazie ad ‘azioni dirette’ e soprattutto di ‘azioni indirette’, finanziate con fondi ministeriali, la realizzazione dei seguenti obiettivi di servizio : OE1 (accesso) OE2 (presa in carico) e OE8 (interventi per facilitare inclusione ed autonomia). Infine, il penultimo campo di intervento identificato nel PSR trova una forte corrispondenza con i bisogni emersi dal profilo sociale della Città, che impongono all’Ecad 15 di concentrare un’attenzione particolare all’obiettivo di ‘riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione. Al fine di favorire l’inclusione sociale delle persone e famiglie in stato di fragilità sono stati inseriti nella programmazione nuovi strumenti finanziari , ‘azioni indirette’ a sostegno di ‘azioni dirette’ che troveranno comunque una nuova e più funzionale organizzazione. In particolare, gli obiettivi essenziali di servizio che sono prefissi riguardano: OE1 (accesso), OE2 (presa in carico) , OE4 (Assistenza Domiciliare)Pronto Intervento Sociale) e OE8 (interventi per facilitare inclusione ed autonomia). Concludiamo con l’ultimo campo d’intervento identificato nel PSR in termini di ‘scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità’ . Tale tema chiama direttamente in causa il sistema dei servizi attivi sul territorio che dovrà trovare nell’empowerment della persona con disabilità il proprio fulcro. Se quindi l’obiettivo generale è quello di sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione Onu in tutti i suoi aspetti in Abruzzo, gli obiettivi essenziali di servizio prefissi sono: OE1 (accesso), OE2 (presa in carico), OE4 (Pronto Intervento Sociale), l’OE5 (servizi di prossimità) e OE8 (interventi per facilitare inclusione ed autonomia). 3.3. Strategie di attuazione Ciascuno dei suddetti obiettivi generali, trova corrispondenza con un asse tematico che nell’ambito dell’articolazione del piano si esplica in strategie alle quali afferisce la programmazione di determinati servizi, che saranno attuati con fondi diretti e fondi indiretti, come dettagliato nelle schede finanziarie del Piano. Procedendo secondo l’ordine del paragrafo precedente, si presentano di seguito le strategie connesse agli obiettivi e la loro attuazione in termini di servizi da attivare con il nuovo Piano. I servizi finalizzati all’active ageing, con l’obiettivo di ritardare l’insorgenza della non-autosufficienza, e quelli volti alla riduzione del tasso di insorgenza di malattie croniche invalidanti, sono riferiti alle strategie di riferimento declinate nel PSR in Assi tematici: AT1 – Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale, AT2 – Interventi e Servizi per la non-autosufficienza, AT5 – Strategie per la disabilità e AT6 – Strategie per l’invecchiamento attivo. In termini di servizi quindi, il nuovo Piano prevede:

- AT1: servizi di segretariato sociale, di Servizio Sociale Professionale, Pronto Intervento e Assistenza Domiciliare che nella nuova organizzazione proposta avranno il compito di facilitare

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l’accesso della popolazione, in particolare target: persone non-autosufficienti e anziani. Tali servizi, soprattutto l’assistenza domiciliare sarà potenziata e migliorata in termini di gestione integrata con il Distretto sanitario.

- AT2 i servizi e i progetti attivati con PLNA attraverso i quali si vuole sostenere la persona non-autosufficiente in ogni aspetto della propria vita con particolare riferimento alla domiciliarità, alla mobilità e alla socializzazione determinando quindi anche un supporto per le famiglie. Inoltre, questo asse tematico prevede tutti gli interventi volti a garantire il pagamento delle rette per inserimento in strutture residenziali (anziani e disabili adulti).

- AT5 i servizi di SAS, Centri per l’Inclusione Attiva delle Persone con Disabilità, Trasporto Scolastico, Vita Indipendente, Assistenza riabilitativa domiciliare per Utenti Psichiatrici, Dopo di Noi.

- AT6 servizi quali i centri socio-aggregativi per la longevità attiva, sperimentazioni di gruppi appartamento e il Centro di Supporto per familiari affetti da demenze.

Rispetto invece, all’obiettivo generale ‘potenziamento dei servizi alle famiglie e delle azioni di supporto per favorire una maggiore partecipazione dei giovani a rischio di esclusione’, le strategie di riferimento afferiscono ai seguenti assi tematici indicati nel PSR, ovvero: AT1 – Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale, AT3 – Strategie per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà, AT4 – Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica, e AT7 – Strategie per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia. In termini di servizi quindi, il nuovo Piano prevede:

- AT1: servizi di segretariato sociale, di Servizio Sociale Professionale, Pronto Intervento e Assistenza Domiciliare che nella nuova organizzazione proposta avranno il compito di facilitare l’accesso della popolazione. Tali servizi, soprattutto l’assistenza domiciliare sarà potenziata e migliorata in termini di gestione integrata con il Distretto sanitario.

- AT3: interventi attivati con i progetti SIA ‘Sostegno Inclusione Attiva’ , per le famiglie con significativa povertà socio-economica, e ‘CIELO’ candidato sul bando FSE ‘Abruzzo Include’;

- AT4: interventi attivati nell’ambito delle equipes Adozione e Affido, i servizi offerti dal ‘Centro Servizi Famiglia’, i servizi che saranno attivati con il progetto ‘P.I.P.P.I’. Per le donne vittime di violenza oltre a garantire il Centro Antiviolenza, vi sono le attività implementate con il progetto ‘Sibilla’ per le donne e i minori vittime di violenza domestica, e i programmi ‘anti-tratta’ per le donne vittime di tratta;

- AT7: gli asili nido, che vedranno una maggiore integrazione anche con il restante sistema dei servizi. Intervento sperimentale candidato a valere su fondi indiretti.

Rispetto all’obiettivo di ‘riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione, quanto descritto in precedenza può essere ridisegnato anche in termini di strategie, facendo riferimento ai seguenti assi tematici : AT1 – Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale, AT3 – Strategie per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà, AT4 – Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica. In termini di servizi quindi, il nuovo Piano prevede:

- AT1: servizi di segretariato sociale, di Servizio Sociale Professionale, Pronto Intervento e Assistenza Domiciliare che nella nuova organizzazione proposta avranno il compito di facilitare

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l’accesso della popolazione. Tali servizi, soprattutto l’assistenza domiciliare sarà potenziata e migliorata in termini di gestione integrata con il Distretto sanitario.

- AT3: interventi attivati con i progetti SIA ‘Sostegno Inclusione Attiva’ , per le famiglie con significativa povertà socio-economica, e ‘CIELO’ candidato sul bando FSE ‘Abruzzo Include’. Inoltre attraverso alcuni progetti specifici , finanziati con fondi indiretti quali il PO FEAD, riservato ai senza dimora, il progetto ‘Listen ‘riservato ai migranti, e i fondi dello SPRAR, riservati ai richiedenti asilo, si daranno risposte alle persone in grave stato di deprivazione.

Infine, rispetto all’obiettivo dell’empowerment della persona con disabilità è possibile fare riferimento ai seguenti assi tematici : AT1 – Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale, AT3 – Strategie per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà, e soprattutto AT5 – Strategie per le persone con disabilità . In termini di servizi quindi, il nuovo Piano prevede:

- AT1: servizi di segretariato sociale, di Servizio Sociale Professionale, e Assistenza Domiciliare che nella nuova organizzazione proposta avranno il compito di facilitare l’accesso della popolazione. Tali servizi, soprattutto l’assistenza domiciliare sarà potenziata e migliorata in termini di gestione integrata con il Distretto sanitario.

- AT3: interventi attivati con i progetti SIA ‘Sostegno Inclusione Attiva’ (tra i requisiti per la presa in carico vi sono le famiglie con figli con disabilità), e ‘CIELO’ candidato sul bando FSE ‘Abruzzo Include’ (con una quota di 63 tirocini extra-curriculari di cui n.9 destinati all’ECAD 16);

- AT5: i servizi di SAS (Servizio Assistenza Specialistica Studenti con disabilità) e Trasporto Scolastico, Centri per l’Inclusione Attiva delle Persone con Disabilità, PLNA Vita Indipendente, Assistenza riabilitativa domiciliare per Utenti Psichiatrici, Dopo di Noi, Servizio di Inclusione Lavorativa, Borse lavoro per Utenti Psichiatrici.

Rispetto a quanto emerso sul versante degli interventi di prevenzione e affiancamento e per le famiglie, l’Ecad 15 punterà a riqualificare e raccordare i servizi esistenti , già attivi e che pertanto costituiscono le ‘azioni dirette’, affiancando a queste una serie di ‘azioni indirette’, ovvero di interventi di completamento, supporto nonché ampliamento dei servizi di supportato e sostegno alle famiglie. Ad esempio, l’attivazione del Centro i Servizi Famiglie, che nella prima annualità è sperimentato grazie al finanziamento di Fondi diretti regionali, verrà implementato con la candidatura di specifico progetto ai bandi europei. Nelle strategie dell’Ente, vengono attenzionati anche i giovani,non solo con diversi ‘Servizi di Prossimità’ ed attività di prevenzione e sensibilizzazione, ma anche attraverso la collaborazione anche con altri interventi messi in atto dall’ECAD, in particolare con il Centro di Aggregazione Giovanile ‘Lo Spaz’ finanziato con Fondo Politiche Giovanili . Il nuovo Piano Sociale guarda con particolare attenzione al mondo della disabilità, puntando anche al potenziamento e miglioramento dei servizi per persone con disabilità, attraverso una rafforzata integrazione socio-sanitaria e lo sviluppo di servizi innovativi multidimensionali di integrazione sociale al fine di sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti. Come si evince dal riepilogo delle schede relative ai servizi e dalle schede finanziarie, il piano dell’ECAD 15 garantisce un significativo incremento di risorse per attivazione di servizi aggiuntivi ed innovativi. Due progettualità finanziate con fondi del DPO sono finalizzate infatti a favorire empowerment per donne vittime di violenza, per i bambini e per le vittime di tratta. La programmazione messa in campo disegna una vera e propria strategia multidimensionale di contrasto alla povertà e all’esclusione, grazie alla messa in campo di azioni dirette, che vedranno la co-progettazione dell’intervento P.I.S ed importanti azioni indirette quali il SIA e il PO I FEAD, al fine di ridurre il numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione.

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3.4. Strategie di sistema per l’integrazione socio-sanitaria Nell’ambito dei lavori della Conferenza Locale Integrata Socio-Sanitaria (CLISS), istituita a Novembre 2016, è stata predisposta la Convenzione Socio-sanitaria, coerente con le previsioni programmatiche del Piano sociale distrettuale e con il redigendo Programma delle attività territoriali del Distretto Sanitario di Pescara. In tal senso, suddetta Convenzione, costituisce allegato al Piano sociale distrettuale sociale e ne condiziona l'efficacia, costituendo uno dei presupposti per la positiva verifica di compatibilità con il Piano sociale regionale. La Convenzione disciplina, in particolare:

a) le responsabilità di gestione delle materie oggetto della Convenzione;

b) i processi di organizzazione e di partecipazione;

c) il coordinamento interprofessionale e i percorsi assistenziali integrati;

d) le risorse finanziarie impiegate per l'attuazione delle attività programmate; I servizi, le attività e gli interventi socio-sanitari, oggetto della Convenzione sono specificati nell'allegato A, nel quale sono dettagliatamente descritti lo sviluppo delle attività organizzative ed operative, il personale e le risorse strumentali, i costi relativi e il cronoprogramma di attivazione dell'esercizio integrato. Le funzioni di raccordo operativo delle attività convenzionate per la gestione associata ed integrata sono affidata all'Ufficio di Piano dell'Ambito Sociale ECAD 15 Pescara che provvede all'attuazione delle disposizioni contenute negli atti di programmazione e sovrintende alla gestione delle attività convenzionate. Gli enti sottoscrittori adottano le soluzioni organizzative finalizzate ad assicurare la piena funzionalità dell'Ufficio, fornendo le dotazioni organiche e strumentali necessarie allo svolgimento delle attività amministrative, tecniche, organizzative e professionali richieste dalla Convenzione. La funzione di coordinamento operativo delle attività convenzionate è affidata al Responsabile dell'Ufficio di P iano . Gli enti sottoscrittori provvedono ad assicurare l'integrazione ed il coordinamento interprofessionale in campo sociosanitario, finalizzati a realizzare gli obiettivi individuati dalla programmazione di settore, anche in relazione ai percorsi assistenziali specifici di ciascuna area di integrazione. Attraverso il coordinamento interprofessionale, gli enti sottoscrittori promuovono in particolare la più ampia integrazione o perativa dei percorsi assistenziali secondo i processi di:

• accesso al sistema;

• presa in carico;

• attivazione delle prestazioni assistenziali; • verifica, monitoraggio e valutazione degli esiti.

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SEZIONE 4. LA PROGRAMMAZIONE SOCIALE E SOCIO-SANITA RIA Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale In questo Asse Tematico sono definiti gli obiettivi essenziali di servizio e le linee di intervento, secondo quanto previsto nel § II.2. Tali azioni possono essere finanziate con quota parte del Fondo Nazionale Politiche Sociali e del Fondo Sociale Regionale, oltre ai fondi relativi all’integrazione socio-sanitaria. Descrivere, in generale, il quadro dei servizi inseriti nell’Asse Tematico e le scelte operate in coerenza con i fabbisogni rilevati nel Profilo sociale locale (max 6000 caratteri).

Secondo le indicazioni del PSR 2016 -2018, del primo Asse Tematico fanno parte servizi, finanziati con diverse tipologie di fondi (Fondi propri dell’Ente, quota parte del Fondo Nazionale Politiche Sociali e del Fondo Sociale Regionale, oltre ai fondi relativi all’integrazione socio-sanitaria, e Fondi ministeriali, tesi ad attuare tutti gli otto obiettivi essenziali di servizio sociale. Pertanto, i servizi facenti capo a questo asse sono: il PUA, il Segretariato Sociale, il Servizio Sociale Professionale, il Servizio socio-psico-pedagogico, le UVM, il Pronto Intervento Sociale, l’Assistenza Domiciliare, e nello specifico per l’ECAD 15 – Pescara, in questo asse, è stato inserita una ‘strategia’, ovvero un progetto finanziato con Fondi ministeriali, che riguarda la sperimentazione di una ‘social Map’, finalizzata al raccordo e pubblicizzazione di tutti i servizi sociali, socio-educativi e socio-sanitari attivi sul territorio cittadino. Tutti i servizi di seguito specificati, attraverso le singole schede progettuali, prevedono l’introduzione di contenuti ‘innovativi’ tesi al generale miglioramento della qualità degli stessi. In particolare, al fine di attuare suddetta ri-organizzazione migliorativa, per alcuni di essi, ad esempio per il Pronto Intervento Sociale, verrà sperimentata la procedura della co-progettazione.

Le scelte operate dipendono dai bisogni emersi dall’analisi di contesto, soprattutto relativamente a quei servizi ad integrazione socio-sanitaria. In tal senso, il PUA, il segretariato sociale, il Servizio Sociale Professionale,le UVM e l’Assistenza Domiciliare sono pensati quali servizi ‘distinti’ ma in forte raccordo tra loro rispetto al tema dell’accesso universalistico, della ‘qualità’ della presa in carico degli utenti e di una più efficace integrazione socio-sanitaria. Infatti, le Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017, rafforzano quanto previsto dal PSR per gli Obiettivi Essenziali 1 (Accesso), 2 (Presa in carico), 4 (Assistenza Domiciliare), indicando specifiche Raccomandazioni da inserire nei Piani in riferimento ai temi salienti dell'integrazione socio-sanitaria.

Rispetto alle suddette Raccomandazioni e ai Servizi inseriti in questo Asse, l'ECAD 15 intende concentrare particolare attenzione ai temi: 'Nuovo Modello di Piano assistenziale Individualizzato', 'Cure Domiciliari' e 'Gestione integrata della residenzialità e semi-residenzialità'. In tal senso, le Linee di indirizzo per l'integrazione socio-sanitaria raccomandano all'Ambito i seguenti strumenti attuativi:

Per il PAI (Piano Assistenziale Individualizzato' ):

- collaborazione attiva, strutturata e permanente tra operatori del DSB e operatori dell'ECAD per la progettazione, gestione e valutazione dei PAI, predisposti dalle UVM integrate;

- adozione di un modello PAI, integrativo dei modelli esistenti in corso di revisione, che valorizzi la persona, favorisca il coinvolgimento attivo del paziente (nei casi possibili) e della famiglia, definendo i bisogni, gli obiettivi, le azioni, le prestazioni,gli esiti attesi, gli indicatori, il monitoraggio, le risorse,i tempi, e le modalità di revisione e di rimodulazione degli interventi; (nei casi di non autosufficienza di minori e di adulti, il PAI deve configurarsi anche come Progetto di Vita e non soltanto come mero strumento di erogazione di servizi cfr.art.14 della L.328/2000):

- lo scambio costante e la condivisone del PAI di ogni singolo paziente fra ECAD e Distretto;

- l'informatizzazione e digitalizzazione del PUA.

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Per le Cure Domiciliari :

- mettere a regime e valorizzare il ruolo del Centro di coordinamento delle Cure Domiciliari a livello di ASL, prevedendo il coinvolgimento del Responsabile dell'Ufficio di Piano;

- rafforzare e valorizzare nel Gruppo Operativo Distrettuale, presente in ciascun Distretto, la partecipazione dell'assistente sociale dell'Ambito e il coinvolgimento di altri operatori pubblici o privati per la gestione del PAI;

- disciplinare con apposito Regolamento i tempi e le modalità di svolgimento delle riunioni;

- prevedere nella Convenzione e nei PAT azioni coerenti con la L.R 43/2016 in favore del caregiver familiare, attribuendo specifici compiti e supporti nell'ambito del PAI .

Le finalità generali dei servizi attivati nell’AT1 sono quindi, connesse ai temi dell’agevolazione all’accesso ai servizi sociali e socio-sanitari per i/le cittadini/e, anche promuovendo una significativa azione informativa attraverso la pubblicazione sul sito dell’Assessorato (dell’Ente), della ‘social map’, il tutto orientato all’aumento del tasso di copertura dei servizi rispetto alla domanda potenziale di interventi, migliorando al contempo la qualità delle prese in carico attraverso la redazione del nuovo modello di PAI e di linee guida che prevedono l’utilizzo di strumenti omogenei di valutazione dei bisogni e tavoli di lavoro tematici per il monitoraggio dei servizi inseriti nell’AT1.

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AT 1 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori Asse Tematico 1

Id1 Servizio/intervento Oe SS Indicatore Utenti Valori target dell’indicatore 2017 2018

1 Punto Unico di Accesso 1 X N. utenti 6000 5000 6000 2 Segretariato sociale 1 N. prestazioni3 8000 7891 8500 3 Servizio sociale prof. 2 N. utenti in carico 3000 2500 3000 4 Servizio socio-psico-pedagogico 2 N. minori in carico 520 500 520 5 UVM 2 X N. casi valutati in modo integrato 350 248 400 6 Pronto Intervento Sociale 3 N. interventi svolti 1000 850 950 7 Assistenza domiciliare 4 X N. prestazioni AD sociale 53.000 51.000 53000

N. prestazioni AD Integrata 3200 3000 3500 8 Social SwAPP 5 n. accessi app 3000 1. Inserire il numero di scheda identificativa del servizio. - 2. Barrare la casella in caso di servizio gestito in integrazione socio-sanitaria e rientrante nella Convenzione socio-sanitaria 3. Indicare il numero di prestazioni di informazione e accompagnamento/orientamento offerte nel corso dell’anno. - 4. Per prestazione si intende la singola prestazione di assistenza domiciliare ricondotta alla durata di 1 ora 5. Indicare la denominazione del servizio se presente e aggiungere righe se necessario. - 6. Inserire il numero di utenti medio per anno che il servizio intende raggiungere nel triennio.

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Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 1 Servizio: Punto Unico di Accesso Campo di intervento: tassi superiori alla media nazionale rispetto alla presenza di malattie croniche AT: Asse Tematico 1 - Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE : OE 1 - Accesso

Attività

Il Servizio PUA, rivolto prioritariamente alle persone con disagio derivato da problemi di salute e da difficoltà sociali, è finalizzato a facilitare l’accesso unificato alle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali. Il PUA, che trova ubicazione presso il DSB Pescara ha i seguenti compiti: informare/orientare tramite lavoro di front-office, decodificare la domanda dell’utente tramite lavoro di front e di back-office, effettuare una prima valutazione della natura e complessità del bisogno, fornire informazioni circa i servizi esistenti sul territorio per il soddisfacimento del bisogno, fornire quindi le risposte più appropriate. In caso di bisogni complessi il PUA segnala il caso alla Unità di Valutazione Multidimensionale per una valutazione più approfondita e per le conseguenti determinazioni. Al PUA afferiscono moltissime richieste di varia natura e complessità, pertanto si ritiene opportuno implementare tale Servizio attraverso:

• un aggiornamento del personale sociale e sanitario, fornito dalla AUSL, adeguatamente aggiornato non solo sui servizi attivati e/o attivabili dall’Azienda USL, ma anche su quelli erogati dall’ECAD15 (nonché sui servizi erogati sul territorio dal Terzo Settore in convenzione con gli Enti Pubblici);

• modifica dell’orario di apertura del PUA, con previsione di accessi pomeridiani; • Attivazione e raccordo della piattaforma informatica tra AUSL ed ECAD 15 (piattaforma di

recente ultimazione) che permetterà di: 1. Registrare in un unico database le richieste, le informazioni, i dati dei richiedenti; 2. Consolidare la conoscenza ed il raccordo tra gli operatori del Pua e gli operatori del

Segretariato Sociale dell’ECAD 15, superando le difficoltà date della diversa organizzazione dei Servizi.

3. Calendarizzare momenti sistematici di confronto Ausl/Comune (semestrali).

Integrazione socio-sanitaria:

Al PUA si accede, oltre a quanto sopra specificato (Informazione, orientamento e UVM) anche per:

• L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI);

• Le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie di riabilitazione;

• Le prestazioni infermieristiche domiciliari

• Le prestazioni specialistiche domiciliari;

• La fornitura per ausili per ventilazione assistita ed ossigeno-terapia;

• L’assistenza indiretta (rimborsi vaccini, rimborso visite occasionali, ecc..)

• I trasporti in ambulanza.

Le figure professionali, a carico dell'AUSL impiegate nel Servizio sono: Dirigente Medico, Infermiere Professionale, Infermieri e Terapisti della riabilitazione, Assistente Sociale della AUSL. L’Ambito garantisce il raccordo con gli operatori del PUA attraverso il collegamento e l’utilizzo della piattaforma informatica, elaborata e messa a disposizione della AUSL. Inoltre, gli assistenti sociali dell’Ambito incontreranno gli operatori del PUA sia in momenti di aggiornamento professionale, organizzati ad hoc nella fase di avvio delle attività connesse al presente Piano, sia semestralmente in un tavolo di monitoraggio del Servizio. In tal senso, le Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017, rafforzano quanto previsto dal PSR per l'Obiettivo Essenziale 1 (Accesso) raccomandando l'attuazione di alcuni strumenti operativi tra cui:

- l'adozione di un protocollo operativo di organizzazione, di procedure, di interscambio dati del PUA fra

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Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 33

Distretto Sanitario e Ambito Distrettuale sociale;

- la definizione di un elenco unificato dei servizi e delle prestazioni del Distretto e dell'Ambito distrettuale ai quali accedere tramite PUA e Segretariato Sociale;

- la digitalizzazione delle richieste di accesso con la creazione di un unico format informatizzato per i servizi sociali e sanitari condiviso dal PUA e dal Segretariato sociale.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Il PUA risponde all’obiettivo ‘Riduzione del tasso relativo all’insorgenza di malattie croniche e invalidanti’, in quanto servizio strategico per l’integrazione socio-sanitaria, sia in termini professionali che gestionali. Tale Servizio che garantisce territorialmente l’integrazione socio-sanitaria è quindi, finalizzato alla cura e prevenzione delle malattie croniche, favorendo domiciliarità attraverso la promozione della de-istituzionalizzazione e de-ospedalizzazione. In tal senso, è fondamentale strutturare un raccordo più stringente e funzionale tra le diverse componenti sanitarie e sociali, ovvero un collegamento sistematico con il Segretariato Sociale dell’ECAD 15 (Piattaforma informatizzata e modalità di raccordo esplicate precedentemente). Il nuovo Piano si prefigge, quindi, di attuare, in stretta collaborazione con il DSB, una riorganizzazione del PUA al fine di migliorarne la qualità e il raccordo con l’Ecad, il tutto in coerenza con il PSR, ove viene evidenziato l’aumento di richieste di bisogni complessi e relativi all’area socio-sanitaria.

Modalità di erogazione e di accesso:

Presso il Distretto Sanitario, nelle sedi di Pe Nord e Pe Sud, il PUA è attivo, con accesso quotidiano da parte dei cittadini, dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 12:00. Gli sportelli tramite lavoro di front e di back office forniscono informazioni e accompagnano gli utenti a tutti i servizi di cui sopra.

Modalità di gestione e affidamento del servizio

Servizio PUA realizzato con personale interno AUSL. Rispetto al personale dell’Ambito, come già evidenziato, gli assistenti sociali partecipano al Servizio tramite il collegamento e l’utilizzo della piattaforma multimediale, di prossima attivazione e la partecipazione all’aggiornamento professionale e ai tavoli semestrali di monitoraggio.

Tipologia di Fondo: Fondi AUSL (Costo personale interno) 2017 2018 Indicatore:

Numero di accessi

5000 6000

Costo:

€ 112.000

Id: 2 Servizio: Segretariato Sociale Campo di intervento: tutti gli otto campi di intervento indicati nel PSR AT: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE: OE1 - Accesso

Attività

Il Servizio di Segretariato Sociale consiste in un’attività finalizzata a garantire unitarietà di accesso e di ascolto per tutti/e i/le cittadini/e. Tale Servizio oltre a svolgere funzioni ‘attive’ nei confronti dei cittadini quali orientamento ed accompagnamento al sistema dei servizi, svolge anche funzioni ‘attive’ rispetto alla loro programmazione e monitoraggio avendo esso funzione di filtro e di osservatorio costante dei bisogni e delle risorse. Attraverso il Segretariato Sociale l’ECAD 15 garantisce trasparenza rispetto all’attivazione dei servizi sociali e, quindi, nella misura in cui costituisce, per il cittadino, la porta d’accesso alla presa in carico, ha il delicato compito di dare risposte al cittadino. Pertanto, le sue funzioni essenziali sono:

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- Informare sulle risorse disponibili sul territorio e sulle modalità di accesso ai servizi esistenti, partendo dall’ascolto delle richieste e dei bisogni del cittadino;

- Promuovere e assicurare il corretto utilizzo del sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari, favorendo forme di collaborazione, reti di partenariato e di empowerment territoriale;

- Rinforzare e consolidare l’integrazione con il sistema sanitario (relazionandosi costantemente, anche tramite la condivisa piattaforma informatica, con il PUA);

- Orientare - accompagnare ai servizi, indirizzando ‘attivamente’ l’utente in primis al Servizio Sociale Professionale dell’Ente oppure, secondo i bisogni, verso altre strutture pubbliche e/o private erogatrici di servizi;

- fungere da osservatorio e centro raccolta dati sulla domanda e il bisogno espresso dai cittadini. (ruolo fondamentale per il monitoraggio, la valutazione e la riprogrammazione dei servizi).

Gli operatori dedicati dall’ECAD 15 a tale servizio sono n. 10 assistenti sociali.

Integrazione socio-sanitaria:

Il Segretariato essendo collegato sistematicamente, tramite piattaforma informatica, al servizio PUA, garantisce un’elevata integrazione socio-sanitaria. Inoltre, la condivisione delle informazioni determinerà un consolidarsi della conoscenza delle modalità di attivazione degli interventi, sia per quelli attivati dagli operatori del PUA, sia per quelli attivati dagli operatori del Segretariato Sociale dell’ECAD.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Il Segretariato Sociale garantisce accesso a tutti i cittadini; pertanto, nella misura in cui promuove interventi differenziati e di orientamento agli altri servizi o presa in carico da parte del Servizio Sociale Professionale, risponde a TUTTI gli otto obiettivi previsti dal PSR.

Modalità di erogazione e di accesso:

Il Servizio di Segretariato Sociale trova nel Piano Sociale dell’ECAD 15 una nuova organizzazione, finalizzata al raggiungimento di diversi obiettivi specifici, primo tra tutti quello di aumentare quantitativamente e qualitativamente gli accessi. Anzitutto, verrà connotato, anche spazialmente, con la precisa ubicazione di uno sportello dotato di attrezzature adeguate quali: telefono, cellulare di servizio, fax, computer, connessione internet, stampante. Presso la postazione verranno sempre registrati i dati di accesso dell’utente, che andranno a confluire nella ‘cartella integrata’ e pertanto ‘aggiornabili’ rispetto a tutte le ‘fasi’ previste rispetto al ‘progetto di vita/progetto personalizzato’ che riguarda quell’utente. Al fine di procedere ad una più netta distinzione rispetto al Servizio Sociale Professionale, il servizio di Segretariato sarà aperto al pubblico due mattine e un pomeriggio a settimana rispettivamente dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00. I contatti potranno anche essere telefonici e/o telematici. Al Segretariato sociale potranno pervenire anche segnalazioni provenienti da soggetti terzi (es. operatori di servizi pubblici, privati, sociali, sanitari ecc.). L’A.S. che, a turnazione, sarà presente allo sportello provvederà a dare appuntamento all’utente con l’assistente sociale competente per l’avvio del percorso di valutazione e di presa in carico.

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Servizio gestito direttamente dall’ECAD, con proprio personale interno (10 assistenti sociali)

Tipologia di Fondo/Fondi: Fondi propri dell’Ambito 2016 2017 2018 Indicatore Numero accessi:

7891 8500

Costo: € € 9.162

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Id: 3 Servizio: Servizio Sociale Professionale Campo di intervento: tutti gli otto campi d’intervento indicati nel PSR AT: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE: 2 – Presa in carico

Attività

Il Servizio Sociale Professionale svolge le seguenti Attività • colloqui di ascolto finalizzati alla lettura e alla decodifica della domanda; • presa in carico della persona, della famiglia e/o del gruppo sociale; • attivazione progetti personalizzati/progetti di vita che prevedono, lì dove necessario, l’integrazione

dei servizi e delle risorse in rete; • accompagnamento nel processo di promozione ed empowerment della persona, della famiglia e/o del

gruppo sociale; • valutazione professionale ed interprofessionale del bisogno, anche in collaborazione con l’Unità di

Valutazione Multidimensionale, nell’ambito del Sistema delle Cure Domiciliari dei Distretti sanitari; • indagini e supporto sociale ai minori, alle famiglie, agli anziani, agli adulti in difficoltà, coordinando

gli interventi relativi e mirando sempre al raggiungimento del massimo grado possibile di autonomia personale;

• cura dei rapporti con l’Autorità Giudiziaria; • cura e supervisione dei progetti personalizzati e di servizio (comprese le verifiche periodiche degli

stessi e il controllo qualitativo sull’erogazione dei servizi da parte degli affidatari privati); • effettua consulenze sociali professionali; • cura le istanze, gli invii, la documentazione per ricoveri in strutture residenziali e semiresidenziali e

la conduzione di rapporti di collaborazione e verifica; • cura il Servizio per le Adozioni ed il Servizio Affido disponendo gli stessi e curandone la vigilanza; • coordina gli interventi, i servizi e le prestazioni del Centro Servizi per le Famiglie e del Pronto

Intervento Sociale; • provvede a tutte le funzioni di affidamento al servizio stabilite dall’Autorità Giudiziaria; • provvede alle segnalazioni di minori in stato di abbandono, a rischio, stranieri non accompagnati,

segnalazione e presa in carico di minori soggetti a maltrattamento ed abuso, invio a centri specializzati, progetti educativi in caso di minori che hanno commesso reato o sono a rischio di devianza, anche segnalati dalle Forze dell’Ordine; sostegno a minori con irregolarità della condotta e del comportamento, affidamento al Servizio Sociale per limitazione della potestà genitoriale, indagini psico-sociali per ammissione al matrimonio;

• collabora alla progettazione, programmazione, monitoraggio dei servizi e degli interventi sociali. Tale Servizio è garantito dal personale interno, ovvero dagli assistenti sociali dell’Ambito.

Integrazione socio-sanitaria:

Il Servizio Sociale Professionale assicura l’integrazione socio-sanitaria dato che gli assistenti sociali, secondo necessità, provvedono alla valutazione professionale ed interprofessionale del bisogno’ del cittadino, anche in collaborazione con il personale AUSL, sia quello operante presso il PUA, che con i referenti dell’UVM.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

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Il Servizio Sociale Professionale è coerente con il Piano in quanto garantendo la presa in carico di tutti i cittadini, attraverso progetti individualizzati (ivi compresi quelli di orientamento e/o invio agli altri servizi territoriali) risponde a TUTTI gli otto obiettivi previsti dal PSR.

Modalità di erogazione e di accesso

L’Assistente sociale del SSP predispone per l’utente (singolo e/o nucleo familiare) un progetto personalizzato. In questo Piano, è compito del SSP redigere il nuovo modello PAI e le linee guida per la presa in carico degli utenti che prevederanno l’utilizzo di scale di valutazione uniformi e strumenti multi professionali, quali l’attivazione delle EEMM (equipe multi professionali) a seconda dei casi, soprattutto con la AUSL, e con altre Servizi e Istituzioni del Territorio (CPI, Scuole, etc…). Il Servizio Sociale Professionale, che si svolge presso gli Uffici Comunali, in Piazza Italia, è garantito, dagli assistenti sociali, tutti i giorni lavorativi previo appuntamento.

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Il Servizio Sociale professionale è gestito con Fondi propri e con personale interno.

Tipologia di Fondo/Fondi: Fondi propri dell’Ambito 2016 2017 2018 Indicatore: n.utenti in carico

2500 3500

Costo:

€ 286.651

Id: 4 Servizio: Servizio socio – psico- pedagogico Campo di intervento: tutti gli otto campi d’intervento indicati nel PSR AT: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE: 2 - Presa in carico

Attività: Il Servizio Socio-Psico-Pedagogico mette in atto azioni e programmi mirati e personalizzati a favore di minori che presentano situazioni di rischio di esclusione sociale o di maltrattamento o di trascuratezza a causa di condizioni familiari problematiche. Le attività previste sono le seguenti:

� indagine sociale sui nuclei familiari segnalati dal Servizio Sociale;

� predisposizione, attuazione e verifica del progetto individualizzato in favore di minori presi in carico dal Servizio Sociale dell’Ente anche nel caso di minori inseriti in comunità per i quali è prevista la permanenza in struttura oltre il compimento del 18° anno di età;

� sostegno socio-psico-pedagogico al minore e al nucleo familiare nello svolgimento delle sue funzioni genitoriali ed educative;

� interventi educativi, anche nel contesto scolastico, in favore del minore e del nucleo familiare di origine o affidatario;

� interventi educativi a favore dei nuclei familiari i cui minori sono collocati nelle strutture;

� interventi educativi domiciliari rivolti ai nuclei familiari al fine di supportali nell’organizzazione e gestione della vita familiare;

� incontri protetti tra genitore e minori su disposizione del Tribunale; � collaborazione con gli operatori del gruppo affido attraverso la

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partecipazione all’equipe per la predisposizione del progetto di affido nonché per gli incontri di monitoraggio sugli affidi in corso;

� azioni di raccordo e collaborazioni con gli altri Enti istituzionali di (Tribunale per i minorenni, Tribunale Ordinario, Scuole, Ministero di Giustizia, AUSL, Questura, ecc.);

� interventi di recupero del minore vittima di abusi sessuali, maltrattamenti e violenze;

� ausilio nelle attività domestiche per la gestione della quotidianità familiare; � interventi di mediazione socio-familiare; � presenziare alle convocazioni del Tribunale dei minorenni; � accompagnamento del minore in caso di convocazione dell’Autorità

giudiziaria o collocamento in struttura; � attività ricreative estive e nei periodi di interruzione delle attività

scolastiche in favore dei minori seguiti; � attività di doposcuola;

Il Servizio verrà svolto attraverso:

• Progetto di presa in carico del minore e del suo nucleo familiare concordato con il Servizio Sociale dell’Ente;

• Predisposizione di una cartella sociale con le registrazione degli interventi attivati; • Predisposizione di un registro informatizzato dei minori in carico e degli operatori

impegnati sul caso; • Attivazione degli interventi previsti nel progetto; • Verifiche in itinere e finale del progetto

Il Servizio Socio-psico-pedagogico oltre a garantire il Servizo di Assistenza Domiciliare per Minori, si occupa anche di interventi di Educativa domiciliare che prevedono sia l’educatore che l’assistente domiciliare. In Particolare il Servizio di Educativa fornisce le seguenti prestazioni:

• Predisposizione di progetti educativi personalizzati relativi al minore ed alla sua famiglia a cura del pedagogista e dell’educatore;

• Colloqui con il nucleo familiare per individuare congiuntamente gli obiettivi e le modalità di intervento educativo, valutare i bisogni genitoriali e del minore, predisporre un piano di trattamento verificabile;

• Intervento educativo sul minore, finalizzato alla riduzione dei problemi comportamentali anche attraverso attività extrascolastiche;

• Affiancamento alle figure genitoriale nella gestione quotidiana domestica; • Colloqui con gli insegnanti del minore per verificare l’andamento dell’inserimento

scolastico; • lavoro di equipe per la valutazione in itinere e finale sull’efficacia degli interventi attivati.

Il Servizio, che copre l’intero periodo di vigenza del Piano, dispone di una propria sede operativa ed è composto di figure professionali specializzate nel settore di intervento, e comunque ricomprese nell’ambito dei settori disciplinari del servizio sociale, psicologia, scienze dell’educazione. Le attività sono svolte in rete con i Consultori familiari pubblici e privati, i pediatri, i medici di Medicina Generale, i Servizi specialistici della A.S.L, il Dipartimento di Giustizia Minorile, le Istituzioni scolastiche, il privato sociale. Referente per l’ECAD è un’Assistente sociale individuata all’interno del Servizio Sociale Professionale. I costi del servizio sono determinati dal costo orario del CCNL della cooperazione sociale.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

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Integrazione socio-sanitaria:

Prevista in quanto il Servizio Socio Psico-pedagogico assicura l’integrazione socio-sanitaria, provvedendo, secondo necessità, alla valutazione professionale ed interprofessionale del bisogno in collaborazione con i Consultori familiari pubblici e privati, i pediatri, i medici di Medicina Generale, i Servizi specialistici della A.S.L.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Coerente con gli obiettivi del PSR ‘bassi tassi di natalità’ e ‘aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione’ .

Modalità di erogazione e di accesso:

L’accesso al servizio è gratuito. Le modalità di acceso esplicitate nel ‘Regolamento per l’acceso ai Servizi Sociali del Comune’ (le cui Linee Guida costituiscono allegato al presente Piano).

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

L’Ecad affida il Servizio con procedura ad evidenza pubblica secondo le disposizioni previste nel Codice dei Contratti. La comunicazione interna tra il Servizio Sociale e il Servizio socio-psico-pedagogico avviene con contatti giornalieri e verifiche costanti attraverso equipe sui singoli casi.

Tipologia di Fondo/Fondi11: FSR, FNPS e Fondi Comunali 2016 2017 2018 Indicatore: n.utenti in carico

520

Costo:3

€ 534.290,00

Id: 5 Servizio: Unità Valutativa Multidimensionale Campo di intervento3: Trend in crescita delle malattie neurodegenerative, scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità AT: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE: OE 2 – presa in carico

Attività

L’Unità di Valutazione Multidimensionale è costituita da professionalità socio-sanitarie preposte alla valutazione dei bisogni dell’utente, riguardo alle problematiche sanitarie, assistenziali, tutelari, psicologiche e socio-economiche. L’Assistente Sociale dell’ECAD 15 è parte integrante dell’U.V.M. che effettua la valutazione, individua i bisogni e redige il Piano Assistenziale Individualizzato/Progetto di Vita. Il Piano Assistenziale Individualizzato/Progetto di Vita è un documento di sintesi che raccoglie e descrive in ottica multidisciplinare, la valutazione dei bisogni del paziente, con lo scopo di dare l'avvio a un progetto di assistenza e cura, che ha come obiettivo il recupero/mantenimento dell’autosufficienza. L’U.V.M. viene convocata a seguito dell’analisi del bisogno socio-sanitario complesso rilevato dal PUA, e può essere effettuata in ambito ambulatoriale, al domicilio del paziente e presso i diversi Dipartimenti o Unità Ospedaliere. La valutazione Multidimensionale viene effettuata con l’ausilio di schede e sistemi di classificazione quali SVAMA per area anziani e demenze, integrata da altre scale; S.Va.M.D.I. per l’area disabili; Ho-NOS/VADO BPRS per l’area salute mentale. Saranno inoltre utilizzate anche altre scale di valutazione, espressamente previste da Progetti Specifici (PNLA – Vita Indipendente, ect.). Ad integrazione dei sistemi di classificazione sopra riportati, verrà utilizzato come sistema valutativo

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 39

l’I.C.F. Le attività collegiali della UVM, sulla base dei bisogni emersi dal profilo sociale dell’ECAD 15 – Pescara, saranno declinate nell’ottica di una maggiore integrazione fra gli assistenti sociali dell’Ecad e gli operatori dell’AUSL, pertanto sarà garantita:

• maggiore presenza degli Assistenti Sociali dell’Ambito, ovvero l’A.S. sarà per 4 giorni a settimana nelle due sedi distrettuali (2 giorni per sede). La presenza dell’Assistente Sociale dell’Ecad 15 è, infatti, particolarmente rilevante nelle UVM per l’autorizzazione all’accesso alle prestazioni residenziali e semiresidenziali RSA/RP, data la complessa valenza sociale che riveste tale valutazione: condizioni relazionali, di convivenza, situazione abitativa, economica, ect, della persona;

• formazione comune ‘congiunta’ per l’utilizzo dello strumento valutativo I.C.F.;

• analisi e valutazione multidimensionale del bisogno con tempi e spazi congrui;

• effettiva presa in carico congiunta, con specifica individuazione del case-manager;

• elaborazione e stesura condivisa del Piano Assistenziale Individualizzato/Progetto di Vita.

L’UVM trasmette al PUA l’esito della valutazione effettuata per i successivi adempimenti.

Integrazione socio-sanitaria

Tale Servizio è fondamentale per l’effettiva integrazione socio-sanitaria, in quanto al bisogno complesso di tipo socio-sanitario non può che rispondersi con un’analisi, e una presa in carico socio-sanitaria, ovvero con la redazione di piani diagnostico-terapeutici-assistenziali integrati. Per gli strumenti attuativi si veda quanto già riportato al precedente paragrafo di introduzione generale dei servizi in AT1.In particolare rispetto alle UVM è prevista, ai sensi delle suddette Linee Guida:

- la specifica composizione delle UVM nella valutazione e presa in carico di bambini in età pediatrica e l'utilizzo di scale specifiche e adeguate per l'età evolutiva, nonchè il rafforzamento della collaborazione inter-istituzionale fra UVM, Ufficio Servizi Sociale per i minorenni e Istituzioni Scolastiche;

- l'estensione dell'ambito operativo delle UVM anche ai servizi innovativi quali il 'dopo di noi' e l'adozione di scale richieste da norme e decreti ministeriali (fondo nazionale per le non autosufficienze, L.R. 57/2012).

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

L’UVM garantendo la presa in carico congiunta socio-sanitaria trova corrispondenza con quanto viene sollecitato dal PSR rispetto all’aumento dei bisogni complessi dei cittadini, rispondendo a due obiettivi in particolare: ‘riduzione del tasso relativo all’insorgenza di malattie croniche invalidanti’ e ‘sviluppare una rete di Servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione Onu in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’.

Modalità di erogazione e di accesso

L’UVM si attiva su richiesta del Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta, successivamente, il cittadino accede al PUA (dal Lunedì al Sabato, dalle 8:30 alle 12:00), nelle sedi di Pe Nord e Pe Sud, per consegnare suddetta richiesta : la valutazione a cura dell’UVM può avvenire presso il domicilio dell’utente, nell’ambulatorio distrettuale o presso le Unità Ospedaliere. L’UVM (della quale è parte integrante l’Assistente Sociale fornita dall’Ambito) individua i bisogni formali e formula il PAI. Ultimato il Piano di lavoro, questo viene tradotto nel Piano di assistenza che stabilisce il calendario delle prestazioni, gli operatori che le eseguiranno e il tempo presumibile di presa in carico. L’attività d’integrazione operativa, che accompagna l’erogazione dei servizi/interventi si sviluppa quindi sia per gli interventi assistenziali che per le prestazioni sanitarie. Come precisato nella Convenzione sociosanitaria, allegata al presente documento, le attività delle UVM hanno un monitoraggio mensile per l’esame di particolari problemi emersi nella gestione dei progetti personalizzati.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 40

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

L’ECAD 15 – Pescara garantisce il Servizio tramite 2 assistenti sociali dedicati per n.4 giornate per le ore indicate in Convenzione socio-sanitaria

Tipologia di Fondo: Fondi Comunali 2016 2017 2018 Indicatore: n.UVM persone in carico

350 400

Costo:3

€ 34.032

Id: 6 Servizio: Pronto Intervento Sociale Campo di intervento3: Aumento delle Fasce di Popolazione a rischio di povertà ed esclusione. AT4: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE5: OE 3 – Pronto Intervento Sociale;

Attività

Il Servizio di ”Pronto Intervento Sociale” (PIS) ha lo scopo di fornire per un tempo limitato e a tutti coloro che per qualsiasi motivo ne siano sprovvisti, per improvvise ed imprevedibili situazioni contingenti, sia personali che familiari, i mezzi necessari al soddisfacimento di bisogni fondamentali di vita. Gli obiettivi operativi del Servizio di Pronto Intervento Sociale (PIS) sono finalizzati a:

� Intervenire nelle situazioni di emergenza a favore di persone in situazione di grave e momentaneo disagio di tipo sociale, economico ed alloggiativo;

� Erogare interventi di bassa soglia; � Garantire interventi immediati finalizzati a fronteggiare situazioni di particolare gravità, relative a

soggetti fragili, in situazione di povertà. � Implementare una rete interistituzionale di supporto, prevedendo la co-progettazione con il Privato

Sociale. Il PIS prevede:

- accoglienza e ascolto - interventi in casi di emergenza economica quali pagamento di utenze domestiche, rimborso spese

viaggi, interventi economici di emergenza di maggiore entità; - interventi in caso di emergenza alimentare, sanitaria attraverso la distribuzione o la fornitura di

beni alimentari e/o l’acquisto o la distribuzione di farmaci, vestiario ecc. - attivazione di percorsi di accompagnamento di inclusione sociale e lavorativa; - invio verso interventi di bassa soglia, quali mense e docce, a favore di persone in situazione di

povertà estrema: immigrati, SD, etcc.; - Interventi in caso di emergenza abitativa, attraverso la collocazione in dormitori o hotel, in

particolare durante il periodo invernale a causa di condizioni climatiche particolarmente rigide (ad esempio ‘Piano Freddo’).

Il Servizio prevede inoltre, sostegno ai nuclei familiari più deboli e privi di un’adeguata rete parentale ed amicale di riferimento (coppie di anziani o anziani soli, famiglie con presenza di portatori di handicap in situazione di gravità, donne sole con minori, etc.), mediante il disbrigo delle pratiche amministrative e non, connesse con eventuali situazioni patologiche (per il riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap), acquisto e consegna di farmaci, pannoloni, presidi sanitari, piccola spesa, pagamento di utenze, accompagnamento e trasporto per visite mediche, terapie riabilitative.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 41

Il Servizio di Pronto Intervento è finalizzato all’obiettivo ‘riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione, pertanto coerente con il PSR e con il nuovo Piano dell’ECAD in quanto funzionale a disegnare una strategia multidimensionale di contrasto alla povertà ed esclusione, utilizzando tutti gli strumenti finanziari disponibili in sinergia con tutte le realtà territoriali.

Modalità di erogazione e di accesso:

Il Servizio viene attivato tramite il Servizio Sociale Professionale, a seguito di un progetto stilato dall’assistente sociale, su breve, medio e lungo periodo per la durata massima di 12 mesi, eventualmente rivedibile.

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Per la definizione delle specifiche modalità di accesso verrà bandito un avviso di co-progettazione, rivolto ad enti, associazioni e cooperative del terzo Settore, operanti sul tema di contrasto alla povertà, in cui verrà chiesto di specificare gli interventi da attivare. Questo Servizio, proprio grazie alla partecipazione del SSP, sarà connesso agli altri interventi di inclusione strutturati (inseriti in particolare in AT3).

Tipologia di Fondo:: Tale Servizio è finanziato con fondi propri dell’Ente e con il FSR 2016 2017 2018 Indicatore n. utenti presi in carico

950

Costo € 190.000

Id: 7 Servizio: Assistenza domiciliare (SAD e ADI) Campo di intervento: tassi superiori alla media nazionale rispetto alla presenza di malattie croniche; trend in crescita delle malattie neurodegenerative; scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità. AT: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE: 4 – Assistenza Domiciliare

Attività

Il Servizio di Assistenza Domiciliare Sociale è finalizzato al mantenimento della persona, con ridotta autonomia o a rischio di emarginazione, nella propria abitazione e prevede l’erogazione di interventi domiciliari, previsti dal Piano assistenziale Individualizzato (cura e igiene alla persona, aiuto nella gestione dell’igiene ordinaria e/o straordinaria della propria abitazione, disbrigo pratiche amministrative, spesa e preparazione pasti, promozione della socializzazione, azioni di stimolo alla partecipazione e momenti di vita associativa,etc). Il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata consente al paziente di usufruire della continuità delle cure delle quali necessita, direttamente nel suo contesto di vita ed in presenza di persone a lui note. Si tratta di un servizio finalizzato ad assicurare al paziente il supporto socio assistenziale per il massimo recupero e stabilizzazione della sua autonomia, evitando inserimenti in strutture che destabilizzano e disorientano il paziente, soprattutto se anziano. Il Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.), compreso nel Sistema delle Cure Domiciliari, viene gestito dall’AUSL e fornisce prestazioni sanitarie (cure mediche o specialistiche, infermieristiche, riabilitative) e socio assistenziali, erogate a domicilio a favore di persone, permanentemente o temporaneamente non autosufficienti (disabili gravi e anziani) e/o di recente dimissione ospedaliera, per evitare ricoveri impropri e mantenere il paziente/persona nel suo ambiente di vita. È rivolto persone di qualunque età ed esenti da patologie acute per le quali altrimenti sarebbe necessario il ricovero ospedaliero ma, in condizione tali da poter ricevere in sicurezza le cure direttamente a domicilio, nel proprio ambiente di vita. L’ADI sanitario è concesso a livello gratuito e per un periodo di tempo rispondente alle necessità cliniche del paziente. Tra i requisiti indispensabili per poter attivare il suddetto servizio ed assistere il paziente al proprio domicilio è necessaria la presenza di almeno un caregiver (colui che si prende

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cura e assiste), che possa garantire un' alleanza terapeutica con gli operatori sanitari necessaria al buon andamento dell'assistenza ed un ambiente igienicamente appropriato.

Integrazione socio-sanitaria

L’Assistenza Domiciliare Integrata è un Servizio ad elevata integrazione socio-sanitaria. In particolare, l’ADI è di due tipi: semplice (I livello) e complessa (II livello). Il Servizio di Assistenza Domiciliare sanitario di I livello garantisce delle risposte prestazionali gestite da un solo professionista e tra la gamma di prestazioni comprese nella tipologia di intervento ci sono: • prelievo ematico per l'esecuzione di esami di laboratorio; • terapia iniettiva intramuscolare e sottocutanea; • sostituzione periodica del catetere vescicale; • educazione del caregiver alla corretta gestione del paziente e della sua patologia, quali: cure igieniche, somministrazione di terapie, prevenzione delle lesioni cutanee, addestramento alla corretta mobilizzazione e nutrizione del paziente. L’ADI di II livello, prevista nei casi complessi, riguarda pazienti con necessità assistenziali che richiedono la presenza coordinata di varie tipologie di professionisti (infermiere, medico specialista, fisioterapista, etc). Sono ammissibili alla cure domiciliari complesse:

• malati portatori di patologie neurologiche degenerative/progressive in fase avanzata (SLA, distrofia muscolare etc.); • fasi avanzate e complicate di malattie croniche; • pazienti con necessità di nutrizione artificiale; • pazienti con necessità di supporto ventilatorio invasivo; • pazienti in stato vegetativo e minima coscienza • malati terminali oncologici e non oncologici; • malattie progressivamente invalidanti; • incidenti vascolari in fase subacuta; • gravi fratture; • vasculopatie; • portatori di lesioni cutanee.

Il Servizio è svolto da personale dedicato alla cura del paziente con specifici compiti.

Medico di Medicina Generale o del Pediatra di Libera Scelta: è il responsabile clinico del caso ed il punto di riferimento del paziente/caregiver. Accede periodicamente al domicilio della persona malata secondo la programmazione e le necessità stabilite nel Piano Assistenziale Individualizzato.

Personale infermieristico: operatori professionali responsabili dell'assistenza globale infermieristica attraverso interventi tanto tecnici quanto educativi e relazionali. Nello specifico l ' in fe rm ie re si occupa, tra le altre cose, della medicazione delle ferite e lesioni da decubito, della gestione del sondino naso-gastrico, della nutrizione parenterale, etc.

Fisioterapista: garantisce il servizio di riattivazione motoria/respiratoria, di terapie fisiche, antalgiche ed antinfiammatorie, di rieducazione dei disturbi neuropsicologici, al fine di garantire il recupero della massima autonomia del paziente. È previsto inoltre il trasferimento di competenze/educazione sanitaria al caregiver.

Logopedista: pratica attività terapeutica per la rieducazione delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio. Nello specifico si occupa della prevenzione e della cura delle patologie e dei disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione (disfagia) e dei disturbi cognitivi connessi (relativi, ad esempio, alla memoria e all'apprendimento).

Personale Medico specializzato: garantisce consulenze specialistiche e terapie

Assistente Sociale: si occupa di problematiche a rilevanza sociale del paziente e della sua famiglia,

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supporta ed orienta gli stessi collaborando nella programmazione e definizione del percorso di cura.

Psicologo: esercita interventi per la prevenzione, la diagnosi, il sostegno psicologico, l'abilitazione e la riabilitazione, rivolti alle persone, sia al paziente che all'intero nucleo familiare.

Assistenza farmaceutica: fornisce gratuitamente i farmaci ed i dispositivi medici necessari e provvede alla consegna a domicilio.

Assistenza protesica: dietro prescrizione specialistica, vengono forniti dei presidi (pannoloni, sedia a rotelle, etc.), che devono essere ritirati direttamente dal caregiver presso gli Uffici di Riabilitazione dell'AUSL ai sensi del D.M. 27/08/1999 n. 332.

Tutte le attività assistenziali, sanitarie e sociali, al pari di quanto avviene nel ricovero ospedaliero, vengono registrate sulla Cartella Domiciliare Integrata, che corrisponde al principale strumento di comunicazione e di lavoro comune alle varie figure professionali che accedono al domicilio e si avvicendano nell'assistenza al paziente. La Cartella Domiciliare viene custodita a casa del paziente durante tutto il periodo assistenziale.

Nella Cartella Domiciliare sono contenuti il Piano Assistenziale Individuale (P.A.I.), relativo allo stato di salute e specifiche necessità del paziente, ed il Diario integrato utile per la registrazione delle prestazioni erogate dai diversi operatori

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

L’Assistenza Domiciliare (SAD e ADI) è un servizio mirato a supportare le persone e le famiglie evitando una ospedalizzazione impropria garantendo, finché possibile, una vita in casa e ‘servizi di sollievo’ per evitare eccessivi carichi di stress per i caregiver. Pertanto, i suddetti Servizi rispondono ai seguenti obiettivi posti dal PSR: ‘Rafforzare la rete sociosanitaria di cura e ritardare la progressione delle malattie e ‘riduzione del tasso relativo all’insorgenza di malattie croniche invalidanti’, ‘Riduzione del tasso relativo all’insorgenza di malattie croniche e invalidanti’ e ‘Sviluppare una rete di Servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. Per gli strumenti attuativi si veda quanto già riportato al precedente paragrafo di introduzione generale dei servizi in AT1.

Modalità di erogazione e di accesso9

Il Servizio di assistenza domiciliare si attiva su richiesta dell’interessato, residente nel Comune di Pescara, o del caregiver ed è soggetto a eventuale compartecipazione secondo le fasce ISEE, come disposizioni comunali (cfr. regolamento comunale di accesso ai servizi allegato al presente Piano). L’attivazione dell’ADI avviene mediante diretta richiesta dell’utente, o di un membro del nucleo familiare, all’Ausl territoriale di riferimento.

L’ammissione al Servizio di Assistenza Domiciliare è prioritariamente assicurata, fino alla concorrenza delle risorse comunali messe a bilancio dall’Amministrazione, a favore di persone che vivono in condizioni socio-economiche precarie. In base alla disponibilità dei finanziamenti è possibile estendere il servizio a persone in condizioni economiche non precarie chiedendo alle stesse il concorso al costo del Servizio. In ogni caso si terrà conto dei seguenti elementi: autonomia funzionale, risorse familiari, condizioni economiche dell’interessato, condizioni economiche dei soggetti obbligati.

Modalità di gestione e affidamento del servizio

Il Servizio viene affidato all’esterno tramite gara ad evidenza pubblica

Tipologia di Fondo/Fondi11: 2016 2017 2018 Indicatore Numero prestazioni

SAD 51.000 ADI 3.200

SAD 60.000 ADI 9.000

Costo:

€ 1.245.000

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Id: 8 Azione: Social SwAPP Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT4: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE: OE1 – accesso; OE5 – Servizi di Prossimità

Strategia:

Servizi informativi rispetto alla presenza di servizi di supporto presenti sul territorio

Attività

Tale progetto prevede l’ideazione di una piattaforma multimediale, mediante la creazione di una ‘social app’ per lo smartphone e tablet, dedicata al mondo della solidarietà, nella quale verranno catalogati tutti i servizi e le attività di mutualismo presenti sul territorio, come l’assistenza ai più poveri, l’associazionismo sociale e pratiche di condivisione/scambio/gratuità quali mense, centri diurni, etc.

Social SwAPP prevede, inoltre, l’apertura di uno swap shop, ovvero un negozio dello scambio nella città di Pescara, rivolto soprattutto ai giovani svantaggiati, nel quale vige il principio del baratto e della condivisione. Lo swap shop funzionerà anche come ‘banca del tempo’.

Integrazione socio-sanitaria : non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale: coerente con tutti gli otto obiettivi del Piano in quanto servizio informativo trasversale

Tipologia di Fondo/Fondi: INDIRETTI (Fondo Ministeriale) 2017 2018 Indicatore: n. accessi app attivate 3000

Costo € 48.000 *Utilizzare questa scheda se l’azione è diretta, ovvero finanziata direttamente all’interno del Piano distrettuale sociale (con specifica voce di finanziamento). Per i servizi dell’AT1 e dell’AT2 tutte le azioni devono essere dirette. Per gli altri Assi Tematici è possibile utilizzare la Scheda di Strategia per le Azioni indirette (finanziate con altre tipologie di fondi esterne al Piano distrettuale). Nel corso del triennio è possibile trasformare un’azione indiretta in diretta, senza necessità di approvare nuovamente il Piano distrettuale sociale, qualora tali fondi siano stati effettivamente concessi agli Ambiti all’interno della dotazione ordinaria. 1.Inserire il numero progressivo di scheda del servizio 2. Indicare le denominazione del servizio coerente con la classificazione dei Macrolivelli (cfr. pp. 62-65 PSR) 3. Inserire il campo di intervento (vedi tabelle pp. 56-60 PSR); nel caso di servizi dell’AT1 è possibile anche non indicarlo. 4. Inserire il numero dell’Asse Tematico e la denominazione completa. 5. Inserire il numero di Obiettivo Essenziale di Servizio se in Asse Tematico 1(cfr. pp. 63-65 PSR); in altri assi è possibile anche non ricondurre il servizio ad un Obiettivo Essenziale, sebbene sia auspicabile che i servizi/interventi siano prioritariamente rivolti a coprire gli OE, fatta salvo l’autonomia degli Ambiti a quantificare “i volumi commisurati alla effettiva domanda sociale del territorio” (pag. 61 PSR 2016-2018). 6. Descrivere l’attività che sarà svolta nell’ambito del Servizio/intervento, indicando l’elenco delle prestazioni e le figure professionali necessarie (titoli di studio e qualifiche). L’attività deve essere svolta secondo standard specifici di servizio. 7. Nel caso di servizi/interventi gestiti in modo integrato con l’Azienda AUSL/Distretto occorre specifica il ruolo di ciascun ente nella gestione di parti del servizio e gli impegni in termini di risorse economiche e umane. Tali dati dovranno essere coerenti con quanto previsto nella Convenzione socio-sanitaria. 8. In questo campo occorre ricondurre il servizio/intervento al Piano Sociale Regionale 2016-2018, descrivendo la sua coerenza con quanto previsto nella parte II del PSR, e, in particolare sia in riferimento alla Tavola 48 che alle politiche di cui ai par. II.4, II.5, II.6, II.7, II.8, II.9, II.10. 9. Descrivere le modalità di erogazione del servizio (sedi di erogazione, modalità, tempi) e di accesso (modalità di accesso coerenti con il Regolamento di accesso dell’Ambito allegato al Piano) da parte dell’utenza. 10. Indicare le modalità di gestione: interna da parte dell’Ambito con proprio personale oppure esterna tramite procedura di affidamento. Per le procedure di affidamento, indicare se il servizio sarà gestito tramite gara di appalto, procedura di co-progettazione, accreditamento (convenzione con strutture accreditate sul territorio, dopo le apposite disposizioni regionali). In ogni caso le modalità di affidamento dovranno essere coerenti con le Linee guida ANAC sul nuovo Codice degli appalti e delle Linee

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Guida per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e cooperative sociali (Delibera n. 32 del 20.01.2016). Nel caso di Ambiti plurizonali, qualora il servizio fosse gestito dalla Zona sociale, occorre specificare in che modo sarà ripartito il servizio fra le diverse zone, indicando anche i fondi destinati a ciascuna zona. 11. Indicare il fondo o i fondi che andranno a cofinanziare il servizio (oltre ai fondi propri dell’Ambito) fra quelli previsti nella Tavola 50 del PSR. 12. Inserire l’indicatore che sarà utilizzato per misurare la performance del servizio e parametrare il costo standard. Per i servizi i cui indicatori sono già stati forniti si deve far riferimento al Quadro sinottico dell’Asse. Per i servizi per i quali non è fornito l’indicatore, l’Ambito deve sceglierne uno proprio. Va indicato il valore iniziale al 31.12.2015 (se già esistente il servizio) e i valori target dell’indicatore al 31.12. di ogni anno di applicazione del Piano. 13. Inserire i costi complessivi previsti per il Servizio per ciascuna annualità.

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Asse Tematico 2 - Interventi e servizi per la non autosufficienza L’Asse Tematico illustra gli interventi e i servizi per la non autosufficienza dell’Ambito Distrettuale e del Distretto sanitario e declina le politiche del § II.9. Le azioni si dividono in due Aree.

Area 2A – Programma per la non autosufficienza; tale Area contiene gli interventi e i servizi che verranno attivati con l’utilizzo del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze e che, in precedenza, costituivano il Piano Locale per la Non Autosufficienza. Tali interventi devono essere coerenti con il Decreto di riparto del FNNA e prevedere azioni per la non autosufficienza e per la disabilità gravissima. Area 2B – Interventi sanitari e socio-sanitari per la non autosufficienza; tale Area ricomprende interventi e servizi finanziati con risorse sanitarie (Azienda AUSL e Distretto sanitario, Fondo Sanitario Nazionale), con risorse del Fondo per l’integrazione socio-sanitaria per il contributo ai Comuni per la compartecipazione ai costi dell’utenza in strutture socio-sanitarie e con risorse sociali (utilizzo del FNPS, FSR o altri fondi).

Descrivere, in generale, il quadro dei servizi inseriti nell’Asse Tematico e le scelte operate in coerenza con i fabbisogni rilevati nel Profilo sociale locale per ciascuna Area (2A e 2B) (max 6000 caratteri).

Il PSR e l’analisi di contesto del Piano Sociale dell’Ecad 15, riscontrando un aumento della non-autosufficienza sul territorio, pongono attenzione a tale tematica che si caratterizza per una specifica complessità in termini di interventi da mettere in campo. In questo asse, infatti, sono previste due aree (due tipologie di intervento diverse), entrambe azioni dirette, rispetto alle quali i fondi regionali messi a disposizione non sono però sufficienti a coprire il bisogno.

La prima area riguarda tutti gli interventi che saranno attivati nell’ambito del PLNA, mentre la seconda riguarda l’intervento denominato ‘Integrazione per rette in strutture residenziali, temporanee (RSA) o stabili (RP)’. Gli interventi presenti in questa area sono finalizzati a dare risposta ai bisogni complessi delle persone non autosufficienti, comprese quelle con disabilità gravissima. L’obiettivo è quello di sostenere la qualità di vita della persona non autosufficiente, attraverso una serie di interventi ad elevato grado di integrazione socio-sanitaria. Il fine è quello di facilitare la piena integrazione delle persone non autosufficienti in ogni contesto di vita, valorizzare ed implementare la domiciliarità e alleviare il carico assistenziale quotidiano dei familiari. Inoltre, le Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017, rafforzano quanto previsto dal PSR per l’obiettivo essenziale 7(Comunità/Residenze per persone con Fragilità) e, per quanto riguarda la gestione integrata del sistema della residenzialità e semiresidenzialità, raccomandano alle AUSL e agli Ambiti quanto segue:

- di costituire un Gruppo di lavoro sulla residenzialità e semiresidenzialità congiunto tra DSB-ECAD, all'interno del Nucleo operativo UCCP- AFT- Servizo Sociale Professionale al fine di coordinare le azioni di integrazione socio-sanitaria;

- di prevedere un protocollo operativo specifico per la gestione integrata degli interventi di residenzialità e semiresidenzialità nella fase di valutazione multidimensionale, di progettazione e realizzazione del 'Progetto di Assistenza Individualizzato', di previsione e compartecipazione della spesa;

- di sperimentare la promozione, l'attivazione e la gestione integrata e congiunta di strutture innovative di micro-residenzialità e di semiresidenzialità in favore di persone non autosufficienti, con disturbi mentali, con disabilità e con dipendenze patologiche.

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AT 2 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori – AREA 2A - Servizi finanziati dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze Asse Tematico 2 - Interventi e servizi per la non autosufficienza 1. Inserire il numero di scheda identificativa del servizio. - 2. Barrare la casella in caso di servizio gestito in integrazione socio-sanitaria e rientrante nella Convenzione socio-sanitaria. Essendo servizi per la non autosufficienza, tutti devono essere svolti in integrazione socio-sanitaria. 3. Per prestazione si intende la singola prestazione di assistenza domiciliare ricondotta alla durata di 1 ora. 4. Indicare la denominazione del servizio se presente e aggiungere righe se necessario (es. Centro diurno per demenze, etc.). - 5. Indicare il numero di persone non autosufficienti che sono in carico al centro, moltiplicato per il numero di ore di apertura giornaliera, per il il numero di giorni previsto (ad es.: 10 non autosufficienti X 4 ore giorno x 150 gg di apertura = 6.000). - 6. Indicare il numero preventivato di persone non autosufficienti dell’Ambito accolti in strutture/comunità microresidenziali (cfr. pag. 75 PSR). In tale ambito vanno collocati i ricoveri di sollievo complementari al percorso domiciliare, ma non possono essere inserite le prestazioni erogate in ambito residenziale a ciclo continuativo di natura non temporanea. 7. Indicare il numero preventivato di persone non autosufficienti seguite in Telesoccorso. –8.Indicare il numero di utenti non autosufficienti che saranno seguiti. – 9. Indicare il numero di utenti con disabilità gravissima accertata secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale 2016 (art. 3) di riparto del FNNA.–10. Inserire eventuali altri interventi che devono comunque rientrare nell’art. 2 del Decreto ministeriale di riparto 2016 del FNNA.

Id1 Servizio/intervento OE SS2 Indicatore Utenti N.A. 8 Utenti N.A. disabilità

gravissima9

Valori target dell’indicatore 2017 2018

9 10 11 12

Assistenza domiciliare 4 X N. prestazioni AD sociale 16 3 9900 10.000 N. prestazioni AD Integrata 6 3 2.800 3.000

Budget di cura 4 X N. persone non autosufficienti assistite con assegni di cura

71 26 97 105

Trasporto 4 X N. ore 9

1656 2400

Educativa domiciliare 4 X N.beneficiari 15 15

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Area 2A - Servizi finanziati dal Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze

Spazio per inserimento Schede di servizio per l’Area 2A vincolata al Fondo Nazionale non autosufficienze. È possibile inserire solo Azioni dirette. Id:9 Servizio: Assistenza Domiciliare (Interventi per la non-autosufficienza) Campo di intervento: invecchiamento progressivo della popolazione, tassi superiori alla media nazionale rispetto alla presenza di malattie croniche, trend in crescita delle malattie neurodegenerative, scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità.

AT: Asse Tematico 2- Strategie per la non-autosufficienza

OE: OE4 – Assistenza domiciliare;

Attività :

I Servizi previsti in questa area riguardano: Servizi di Assistenza Domiciliare e Assistenza Domiciliare Integrata, finalizzati alla permanenza della persona con disabilità nel nucleo familiare, evitando ricoveri impropri e sostenendo il nucleo familiare nel compito di cura e di assistenza.

Integrazione socio-sanitaria:

La modalità lavorativa attuata dagli assistenti sociali dell’ECAD 15 prevede l’attivazione delle U.V.M., anche individuando le figure professionali necessarie alla definizione dei bisogni in riferimento alla specificità delle situazioni, per la stesura di Piani Assistenziali Individualizzati.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Azione coerente con il PSR in quanto rispondente agli obiettivi ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’ e ‘Rafforzare la rete socio-sanitaria e ritardare la progressione delle malattie’.

Modalità di erogazione e di accesso9

Il cittadino può rivolgersi al Servizio Sociale Professionale del Comune per avere tutte le informazioni sul percorso da seguire per accedere ai Servizi del Piano Locale per la Non Autosufficienza.

Entrano nel PLNA le persone con disabilità con certificazione di legge 104 art 3 comma 3 ed individuate dal Servizio Sociale dell’ECAD congiuntamente agli operatori della AUSL.

Il PLNA prevede una distinzione, anche nel fondo, tra disabilità grave e disabilità gravissima.

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

I Servizi del PLNA vengono erogati a seguito di progetto condiviso ECAD 15-AUSL. I Servizi del PLNA di SAD, ADI ed Educativa Domiciliare sono erogati dall’ECAD 15 attraverso i soggetti affidatari delle gare bandite sui suddetti servizi.

Tipologia di Fondo: Fondi FNNA 2016 2018

Indicatore: prestazione AD sociale prestazione AD integrata

9.900 2.800

10.000 3000

Costo complessivo: 390.000

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Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 49

Di cui: € 202.300,00(Disabilità Grave)

Quota disabilità gravissima € 42.300,00 (della quota sopra riportata) Id:10 Servizio: Budget di cura ( Interventi per la non-autosufficienza) Campo di intervento, tassi superiori alla media nazionale rispetto alla presenza di malattie croniche, trend in crescita delle malattie neurodegenerative, scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità.

AT4: Asse Tematico 2- Strategie per la non-autosufficienza

OE: OE4 – Assistenza domiciliare;

Attività6

L’attività si propone di sostenere i nuclei familiari con la presenza di persone con disabilità, attraverso l’erogazione di assegni di cura distinti per patologie gravi e gravissime finalizzati alla permanenza della persona con disabilità nel nucleo familiare, evitando ricoveri impropri e sostenendo il nucleo familiare nelle spese di assistenza.

Integrazione socio-sanitaria:

La modalità lavorativa attuata dagli assistenti sociali dell’ECAD 15 prevede l’attivazione delle U.V.M., che con le figure professionali necessarie alla definizione dei bisogni dell’utente, in riferimento alla specificità delle situazioni, provvede alla stesura dei Piani Assistenziali Individualizzati. Si prevede anche l’utilizzo di scale di valutazione sulla gravità della disabilità, previste da linee Ministeriali.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Azione coerente con il PSR in quanto rispondente agli obiettivi ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’ e ‘Rafforzare la rete socio-sanitaria e ritardare la progressione delle malattie’.

Modalità di erogazione e di accesso9

Il cittadino può rivolgersi al Servizio Sociale Professionale del Comune per avere tutte le informazioni sul percorso da seguire per accedere ai Servizi del Piano Locale per la Non Autosufficienza.

Entrano nel PLNA le persone con disabilità con certificazione di legge 104 art 3 comma 3 ed individuate dal Servizio Sociale dell’ECAD congiuntamente agli operatori della AUSL.

Il PLNA prevede una distinzione, anche nel fondo, tra disabilità grave e disabilità gravissima.

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

Gli assegni di cura vengono erogati a seguito di progetto individualizzato dell’utente, condiviso tra Ecad 15 e Ausl.

Tipologia di Fondo: Fondi FNNA 2017 2018

Indicatore: n.beneficiari

97 105

Costo complessivo

390.000 Di cui:

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Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 50

90.660,00 ( gravi)

Quota disabilità gravissima

€ 299.360,00 ( gravissimi)

Id:11 Servizio: Trasporto (Interventi per la non-autosufficienza) Campo di intervento: invecchiamento progressivo della popolazione, tassi superiori alla media nazionale rispetto alla presenza di malattie croniche, trend in crescita delle malattie neurodegenerative, scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità.

AT: Asse Tematico 2- Strategie per la non-autosufficienza

OE: OE4 – Assistenza Domiciliare e OE8 – misure volte a facilitare l’inclusione e l’autonomia

Attività

L’attività si propone di sostenere la persona disabile nella propria inclusione sociale e nella mobilità sul territorio; il Servizio di trasporto può essere svolto per accompagnamenti presso servizi culturali, ricreativi, sportivi e riabilitativi.

Integrazione socio-sanitaria:

La modalità lavorativa attuata dagli assistenti sociali dell’ECAD 15 prevede l’attivazione delle U.V.M., anche definendo le figure professionali necessarie alla definizione dei bisogni in riferimento alla specificità delle situazioni, per la stesura di Piani Assistenziali Individualizzati.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Azione coerente con il PSR in quanto rispondente agli obiettivi ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’ e ‘Rafforzare la rete socio-sanitaria e ritardare la progressione delle malattie’.

Modalità di erogazione e di accesso

Il cittadino può rivolgersi al Servizio Sociale Professionale del Comune per avere tutte le informazioni sul percorso da seguire per accedere ai Servizi del Piano Locale per la Non Autosufficienza.

Entrano nel PLNA le persone con disabilità con certificazione di legge 104 art 3 comma 3 ed individuate dal Servizio Sociale dell’ECAD congiuntamente agli operatori della AUSL.

Il PLNA prevede una distinzione, anche nel fondo, tra disabilità grave e disabilità gravissima.

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

I Servizi del PLNA vengono erogati a seguito di progetto condiviso ECAD 15-AUSL. I Servizi del PLNA di SAD, ADI ed Educativa Domiciliare sono erogati dall’ECAD 15 attraverso i soggetti affidatari delle gare bandite sui suddetti servizi.

Tipologia di Fondo: Fondi FNNA 2016 2018

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Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 51

Indicatore n.trasporti

2400

Costo complessivo:

€15.000,00

Quota disabilità gravissima

€ 0,00 %

Id:12 Servizio: Educativa domiciliare (Interventi per la non-autosufficienza) Campo di intervento: invecchiamento progressivo della popolazione, tassi superiori alla media nazionale rispetto alla presenza di malattie croniche, trend in crescita delle malattie neurodegenerative, scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità.

AT : Asse Tematico 2- Strategie per la non-autosufficienza

OE: OE4 – Assistenza Domiciliare

Attività6

L’attività si propone di sostenere i nuclei familiari con presenza di soggetti disabili non autosufficienti in età pediatrica, attraverso l’ attivazione del Servizio Specialistico Educativo domiciliare. L’invio di un educatore professionale presso il domicilio del nucleo permette di alleggerire il carico di lavoro familiare e sostenerlo nel gravoso compito di cura.

Integrazione socio-sanitaria:

La modalità lavorativa attuata dagli assistenti sociali dell’ECAD 15 prevede l’attivazione delle UU.VV.MM per la stesura dei Progetti individualizzati. Nello specifico per l’attività di educativa domiciliare sarà fondamentale un’alta integrazione tra Servizio Sociale dell’ECAD e Servizio di Neuropsichiatria Infantile. Le figure professionali della N.P.I. sono necessarie alla definizione dei bisogni in riferimento alla specificità delle situazioni e per una presa in carico congiunta del caso.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Azione coerente con il PSR in quanto rispondente agli obiettivi ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’ e ‘Rafforzare la rete socio-sanitaria e ritardare la progressione delle malattie’.

Modalità di erogazione e di accesso9

Il cittadino può rivolgersi al Servizio Sociale Professionale del Comune per avere tutte le informazioni sul percorso da seguire per accedere ai Servizi del Piano Locale per la Non Autosufficienza.

Entrano nel PLNA le persone con disabilità con certificazione di legge 104 art 3 comma 3 ed individuate dal Servizio Sociale dell’ECAD congiuntamente agli operatori della AUSL.

Il PLNA prevede una distinzione, anche nel fondo, tra disabilità grave e disabilità gravissima.

Modalità di gestione e affidamento del servizio

I Servizi del PLNA vengono erogati a seguito di progetto condiviso ECAD 15-AUSL. I Servizi del PLNA di SAD, ADI ed Educativa Domiciliare sono erogati dall’ECAD 15 attraverso i soggetti affidatari delle gare bandite sui suddetti servizi.

Tipologia di Fondo: Fondi FNNA

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2016 2018

Indicatore: n.beneficiari

15

Costo complessivo1

€ 76.600 Gravi

La percentuale dei servizi PLNA complessiva per Gravi e gravissimi è del 50% e 50%

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AT 2 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori – AREA 2B - Interventi sanitari e socio-sanitari per la non autosufficienza Asse Tematico 2 - Interventi e servizi per la non autosufficienza

Id Servizio/intervento OE SS2 Indicatore Utenti N.A. Valori target dell’indicatore

2017 2018 13 Contributi a persone non autosufficienti

per il sostegno ai costi della residenzialità e semiresidenziali

8 X N. persone non autosufficienti assistite in regime residenziale

190 186 190

Costo: 1.000.000 (di cui 850.000 Fondo socio-sanitario e 150.000 fondi propri)

1. Inserire il numero di scheda identificativa del servizio. - 2. Barrare la casella in caso di servizio gestito in integrazione socio-sanitaria e rientrante nella Convenzione socio-sanitaria. Essendo servizi per la non autosufficienza, tutti devono essere svolti in integrazione socio-sanitaria. 3. Inserire in questa scheda l’intervento di compartecipazione al costo dei ricoveri in strutture residenziali/semiresidenziali di cui al Fondo regionale per la spesa socio-sanitaria. - 4. Inserire altri interventi in attuazione di quanto previsto dal paragrafo sulle politiche per la non autosufficienza del PSR (pag. 75) d’intesa con l’Azienda AUSL/Distretto sanitario.

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Area 2B - Interventi sanitari e socio-sanitari per la non autosufficienza Id:13 Servizio: Residenze socio-sanitarie per non-autosufficienti e Centri semiresidenziali

socio-sanitari e socio-riabilitativi. Campo di intervento: trend in crescita delle malattie neurodegenerative, scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità. AT: Asse Tematico 2- Azione 2B: Interventi Sanitari e socio-sanitari per la non autosufficienza.

OE: OE8 – Interventi/misure per facilitare l’inclusione e l’autonomia

Attività:

Questo intervento è finalizzato alla concessione di integrazione economica, da parte dell’ECAD 15, per il pagamento delle rette di ricovero di persone non-autosufficienti presso strutture sanitarie e socio-sanitarie residenziali e semi-residenziali.

Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e Residenze Protette (RP) sono finalizzate all’accoglienza, temporanea in RSA o stabile in RP, di persone anziane e/o con disabilità in situazione di non autosufficienza che non sono più in grado di condurre una vita autonoma e le cui esigenze socio-sanitarie non possono essere soddisfatte in modo adeguato mediante interventi domiciliari. Con questo servizio viene regolato il contributo economico qualora la situazione reddituale e patrimoniale dell’interessato e degli aventi obbligo agli alimenti, non può farsene totalmente carico.

Integrazione socio-sanitaria:

Si tratta di un Servizio ad alta integrazione socio-sanitaria in quanto è l’UVM ad effettuare la valutazione del caso ed ad individuare la struttura (pubblica o privata, residenziale o semi-residenziale) presso la quale è opportuno inserire l’utente. Lo strumento che dà conto della valutazione e del percorso da seguire è il PAI/Progetto di Vita che viene redatto con la partecipazione dell’utente e della famiglia, utilizzando la cartella integrata socio-sanitaria.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Tale Servizio risponde ai seguenti obiettivi del PSR: ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’ e ‘Rafforzare la rete socio-sanitaria e ritardare la progressione delle malattie’.

Modalità di erogazione e di accesso:

Il cittadino può rivolgersi al Servizio Sociale professionale del Comune per avere tutte le informazioni sul percorso da seguire per accedere al Servizio. L’Ecad 15 ha previsto un regolamento di accesso facendo riferimento alle fasce ISEE (cfr. regolamento allegato al presente documento)

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Gestione diretta con personale proprio dell’ECAD 15

Tipologia di Fondo/Fondi: Fondo Integrazione Socio–sanitaria (di competenza AUSL) e Fondi propri dell’ECAD 15. 2016 2017 2018

Indicatore N. persone non autosufficienti assistite in regime residenziale

190

Costo complessivo:

€ 1.000.000 (di cui 850.000 Fondo socio-sanitario e 150.000 fondi propri)

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

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Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà Questo Asse Tematico comprende interventi e servizi di inclusione sociale e contiene la strategia generale di contrasto alla povertà e all’esclusione dell’Ambito Distrettuale, attuando le politiche di cui § II.8 e II.10. Esso si articola in: Azioni dirette, finanziate con FNPS, FSR, Fondi Comunali, e Strategie (azioni indirette)per il contrasto alla povertà che saranno attuate con l’utilizzo, tramite partecipazione ai bandi e agli avvisi che saranno emanati a livello regionale e nazionale, del Fondo Sociale Europeo (Asse Inclusione del P.O.FSE Abruzzo 2014-2020 e del PON Inclusione, gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali), nonché delle risorse di cui al Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, istituito dalla legge 208 del 2015 (art. 1, comma 386), e del SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva), descrivendo l’attuazione sul territorio delle specifiche linee guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Descrivere, in generale, il quadro dei servizi inseriti nell’Asse Tematico e le scelte operate in coerenza con i fabbisogni rilevati nel Profilo sociale locale (max 6000 caratteri).

Come si evince dal profilo sociale, ed in forte coerenza con i campi d’intervento identificati nel PSR, si è registrato, in questi anni nella Città di Pescara, un notevole incremento di persone in grave situazione di disagio socio-economico. Ciò impone all’Ecad 15 di concentrare un’attenzione particolare per il raggiungimento dell’obiettivo ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’. Al fine di favorire l’inclusione sociale delle persone e famiglie in stato di fragilità, sono stati inseriti nella programmazione del nuovo piano sociale dell’ECAD 15 alcune ‘azioni indirette/strategie’, finanziate con fondi ministeriali ed europei. La programmazione di suddette strategie ha tenuto conto delle ‘azioni dirette’, più strutturate e consolidate da tempo, che però trovano in questo piano una nuova e più funzionale organizzazione. In particolare, si tratta di strategie finanziate con fondi ministeriali ed europei pensate ad hoc per mettere in campo interventi non di natura assistenzialistica ma incentrati sull’empowerment delle persone e delle famiglie che vivono situazioni di difficoltà. Pertanto, in questo asse tematico sono presenti molti servizi/interventi ‘nuovi’ per la nostra Città in particolare il Servizio Inclusione Attiva (SIA), finanziato con i fondi del PON Inclusione, ed interventi quali ‘Abitare Sociale’ con fondi PO FEAD e ‘LISTEN’, finanziato con i fondi FAMI. I principali obiettivi di questi servizi/interventi sono quelli di privilegiare l’ottica dell’empowerment e delle politiche attive del lavoro invece di un approccio ‘assistenzialitico’ ai temi dell’inclusione sociale.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 56

AT 3 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

Id1 Servizio/intervento OE Az.2 SS3 Indicatore Utenti Valori target dell’indicatore 2017 2018

14 Servizio di inclusione Attiva (SIA) 8 I N. persone in situazione di povertà 432 432 15 Misure sostegno reddito (nazionali) 8 D N. istanze lavorate 200 200 16 Misure Sostegno Alimentare 3 D X n. pasti serviti 28.000 17 ‘Abitare SocialÈ (PON FEAD) 8 I n. beneficiari 200 18 ‘LISTEN’ (FAMI) 8 I n.utenti presi in carico 200 200 19 SPRAR 8 I n.utenti 35 35 20 ‘CIELO’ 8 I n.tirocini attivati 63 63 21 ‘Servizio Anti-tratta’ 8 I n.contatti unità mobile 200 1000 22 Servizio Salme 8 D n.interventi 37 37 23 Interventi per detenuti 8 D n.utenti/tirocini 12 12 24 OUTREACH Pescara 8 I n.utenti 157 157 25 Lavanderia Sociale 3 I n.accessi 1500 1500 26 Casa Inclusione Sociale 8 I n.utenti 1000 1000 27 Lab2 - Servizi di Prossimità 5 I n.utenti 200 200 28 Metrolografix 8 I 300 300 1. Inserire il numero di scheda identificativa del servizio. - 2. Indicare se Azione diretta (D) o Indiretta (I) - 3. Barrare la casella in caso di servizio gestito in integrazione socio-sanitaria e rientrante nella Convenzione socio-sanitaria. 4. Inserire in questa scheda il Servizio di inclusione così come disegnato nel PON “Inclusione sociale” con fondi a carico dello stesso PON. - 5. Inserire altri interventi in attuazione di quanto previsto dal paragrafo strategie per l’inclusione del PSR (pag. 78, par. II.8).

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 57

Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà In quest’area possono essere inserite sia Azioni Dirette che Indirette. Per le azioni indirette si fornisce il seguente modello. Per quelle dirette, riprendere il modello presente in AT 1. Scheda per Azioni Indirette (Strategia)* Id: 14 Servizio: Servizio di Inclusione Sociale Attiva (SIA) Campo di intervento3: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione; difficoltà di integrazione soprattutto lavorativa delle giovani generazioni. AT4: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE5: OE8 – Interventi/Misure per facilitare Inclusione e autonomia

Strategia

L’inserimento di tale Servizio nel Piano dipende dalla necessità di sviluppare una forte integrazione tra le politiche sociali e le politiche attive del lavoro. Creando una sinergica azione di sistema tra i diversi attori pubblici e privati che operano in tale contesto si eleveranno i livelli di protezione sociale combattendo vecchie e nuove forme di esclusione sociale, consentendo ai cittadini la possibilità di ‘attivarsi’ e sviluppare le proprie potenzialità. L’ECAD 15 ha presentato il proprio progetto a valere sui fondi PON Inclusione, che è stato approvato con Decreto Direttoriale del 06/04/2017.

Attività

Il sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate, nelle quali siano presenti persone minorenni, figli disabili o una donna in stato di gravidanza accertata. Il sussidio, ovvero la ‘social card’ per acquisto beni, viene erogata dall’INPS, cui spetta il compito di assegnare il punteggio di accesso al beneficio. La possibilità di usufruire continuativamente della card è subordinata all’adesione ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa. Il progetto, che viene redatto in accordo tra assistenti sociali dell’ECAD e beneficiario, coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare e prevede specifici impegni per adulti e bambini, che vengono individuati sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. I requisiti d’accesso saranno verificati sulla base dell’ISEE in corso di validità.

Integrazione socio-sanitaria

È prevista nella misura in cui le Linee guida di presa in carico SIA richiedono il lavoro in EEMM per determinate situazioni in cui è necessario attivare collaborazioni con la AUSL.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’ ed in parte rispondente all’obiettivo ‘Riduzione del numero di giovani privo di lavoro’.

Tipologia di Fondo/Fondi: P.O. FSE 2014-2020 (Obiettivo Tematico 9 – Inclusione Sociale) 2017 2018 Indicatore:

n. famiglie in povertà 200 432

Costo

€ 163,528

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Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 58

Scheda per Azioni dirette Id:15 Servizio: Misure Sostegno Reddito (assegni sociali/maternità) Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE8 – Interventi/Misure per facilitare Inclusione e autonomia

Attività

L’ECAD 15 contribuisce al sostegno al reddito delle famiglie più svantaggiate mediante: • Assegno Nucleo Familiare (Art.65 della L. n.448/98): è un contributo introdotto per il sostegno di

nuclei familiari con almeno tre figli minori a carico, rivolto ad utenti residenti nel territorio, cittadini italiani, comunitari, cittadini extracomunitari in possesso di “permesso di lungo soggiornante”;

• Assegno Maternità (art.66 della legge 448/98): è un contributo per ogni figlio nato, rivolto alle donne che non beneficiano di alcun trattamento economico per la maternità o che beneficiano di un trattamento economico di importo inferiore rispetto all’importo dell’assegno di maternità in questione. La richiesta viene fatta dalla madre, residente, cittadina italiana, comunitaria, cittadina extracomunitaria in possesso di “permesso di lungo soggiornante” entro il sesto mese di vita del bambino.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente all’obiettivo ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’.

Modalità di erogazione e di accesso

La presentazione e l’istruttoria della richiesta viene espletata dall’ECAD 15, attraverso personale che la invia all’Istituto Territoriale dell’INPS. L’accesso al contributo è subordinato al valore ISEE che viene determinato annualmente dall’Inps.

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Gestito con personale interno dell’ECAD 15.

Tipologia di Fondo: Fondi propri dell’Ente – costo personale interno 2016 2017 2018 Indicatore: n. istanze lavorate

200 200

Costo: Costo personale dedicato per n.25 ore settimanali

€ 16.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 59

Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 16 Servizi: Misure Sostegno Alimentare Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE3 – Pronto Intervento Sociale

Attività

Al fine di garantire un sostegno alle realtà cittadine del Privato Sociale che garantiscono la distribuzione di pasti alle persone in difficoltà, l’Ecad 15 Pescara assegna annualmente un contributo alle mense cittadine e al Banco Alimentare.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’.

Modalità di erogazione e di accesso:

L’accesso al Servizio viene stabilito dagli Enti del Privato Sociale beneficiari. Per utenti con particolari bisogni, presi in carico dal Servizio Sociale, l’invio è da parte dell’assistente sociale dell’ECAD .

Modalità di gestione e affidamento del servizio

Contributi diretti a Terzi

Tipologia di Fondo/Fondi: 2016 2017 2018 Indicatore:

n.pasti 28.000

Costo:

€ 70.000

Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 17 Azione: ‘Abitare Sociale’

Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE8 – Interventi/Misure per facilitare Inclusione e autonomia

Strategia

L’inserimento di tale strategia/intervento nel Piano dell’ECAD 15 dipende dalla necessità di sviluppare una rete di interventi, creando una sinergica azione di sistema tra i diversi attori pubblici e privati che operano in tale contesto, per far fronte alle problematiche dei senza dimora. Infatti, nell’ultimo periodo, la città di Pescara presenta fortemente questa problematica che va affrontata in modo unitario e strutturato al fine di elevare i livelli di protezione e sicurezza sociale combattendo vecchie e nuove forme di stereotipi sul tema. L’ECAD 15 ha presentato il proprio progetto, a valere sui fondi PON Inclusione e PO I FEAD,

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 60

alla Regione Abruzzo

Attività

L’ECAD 15 - Pescara, nel rispetto delle indicazioni contenute nelle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia”, ha presentato un progetto a valere sul fondo PON Inclusione e PO I FEAD, diretto ad implementare un nuovo approccio strategico per il contrasto alla grave emarginazione adulta.

Con il progetto “Abitare i luoghi. Vivere in comunità” si intende uscire da una gestione emergenziale e prevalentemente centrata su interventi di bassa soglia nel contrasto della grave emarginazione estrema adulta per adottare un cambio di paradigma in cui il sistema di dispositivi messi in atto nella relazione d’aiuto con la persona senza dimora siano orientati da un approccio olistico o multidimensionale.

I percorsi proposti alle psd saranno adattati alle loro esigenze all’interno di una relazione individualizzata con uno o più operatori sociali deputati a condividere con la persona stessa un progetto di reinclusione e a seguirne l’attuazione usando tutte le risorse disponibili a seconde delle sue necessità specifiche. Nello specifico si vuole mettere a sistema l’innovazione sociale dell’approccio housing first quale modello strategico integrato di risposta sistemica alla complessità dei bisogni di cui sono portatori le persone in condizione di grave disagio socio-economico, in cui entrano in sinergia fra loro strumenti, policies, risorse e attori.

Si tratta cioè di transitare da un mero sistema di gestione per lo più emergenziale e di bassa soglia ad un sistema che prevede:

- la sperimentazione della integrazione tra interventi infrastrutturali riguardanti le strutture abitative e socio sanitarie e misure di sostegno alle psd nel percorso verso l’autonomia;

- la prevenzione della condizione di s.d. intervenendo nella fase di deistituzionalizzazione delle persone a rischio di emarginazione;

- il rafforzamento e la continuità degli interventi di pronto intervento sociale volti al rafforzamento dei servizi a bassa soglia delle psd o a rischio di marginalità estrema;

− una regia unitaria cittadina con una gestione coordinata dei servizi, un monitoraggio continuo dell’andamento degli interventi rivolti alle psd ed una valutazione sistematica (almeno annuale) dei risultati prodotti grazie agli interventi realizzati;

- l’istituzione di tavoli di rete cittadini che facilitino l’adozione di una più ampia strategia di contrasto alla grave emarginazione in cui siano integrate le diverse competenze che a livello locale intercettano il fenomeno: salute, casa, istruzione, formazione, lavoro, ordine pubblico, amministrazione della giustizia, etc;

- l’adozione di un sistema di presa in carico concertato (tra pubblico e privato sociale), unitario e condiviso tra l’Ambito sociale e le organizzazioni del privato sociale (individuate con procedura ad evidenza pubblica) allo svolgimento di tale servizio, grazie al quale la persona in difficoltà possa beneficiare dell’attivazione coordinata di tutte le risorse professionali, e culturali, formali ed informali, esplicite ed implicite, che il territorio offre, a partire da una specifica relazione d’aiuto;

-formazione/aggiornamento dell’équipe territoriale multidisciplinare di presa in carico tra operatori con competenze diverse e appartenenti a servizi differenti, sia pubblici che privati, ove le

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Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 61

figure degli/delle assistenti sociali svolgono un ruolo di regia e connessione con la rete di servizi territoriali;

- formazione di un’équipe di operatori di strada composta professionalità eterogenee ma comunque capace di stabilire valide relazioni d’aiuto con le psd e di cogliere la multi problematicità delle situazioni di chi vive in strada;

- formazione di un’équipe multidisciplinare housing first vale a dire di accompagnamento della psd e del suo eventuale nucleo famigliare nel fare ingresso all’interno di un appartamento;

- formazione di un’équipe multidisciplinare per la riabilitazione socio-lavorativa delle p.s.d. che interverrà sia nella fase di presa in carico (bilanci di competenze, orientamento, analisi delle abilità per simulazione, etc.) che in quella di riabilitativa vera e propria (laboratori occupazionali protetti, accompagnamento all’inserimento lavorativo in azienda, incubatori d’impresa, start up d’impresa).

- il potenziamento dell’efficacia degli interventi a bassa soglia con la distribuzione di beni di prima necessità da parte delle unità di strada garantendo alle persone o alle famiglie gravemente deprivate indumenti, prodotti per l’igiene personale, kit di emergenza sanitaria, kit alimentari di emergenza;

- la distribuzione di beni materiali per le dotazioni personali della psd e del suo eventuale nucleo famigliari in ingresso in alloggi di transizione a corredo di progetti di inclusione abitativa (coperte, lenzuola, tovaglie, vettovaglie, kit alimentari, etc);

- la distribuzione della strumentazione necessaria a favorire l’autonomia occupazionale delle psd in fase avanzata nel processo di acquisizione di autonomia: indumenti e strumenti da lavoro (es. per falegname: cassetta attrezzi; per imbianchino: scala e pennelli etc..) tenendo conto del bisogno occupazionale di ognuno;

− - misure di accompagnamento per il sostegno multidimensionale all’autonomia nella misura del 5% del finanziamento dedicato a quanto sopra elencato (acquisto di beni per l’assistenza materiale di base).

Integrazione socio-sanitaria:

Nella misura in cui le suddette Linee guida, prevedono il lavoro in EEMM, è possibile che per una determinata situazione vi sia la necessità di attivare collaborazioni con la AUSL. In tal senso, è un servizio che prevede un’integrazione socio-sanitaria.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’.

Tipologia di Fondo/Fondi:

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Scheda per Azioni Indirette (Strategia)* Id: 18 Azione: ‘LISTEN’

Campo di Intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE8 – Interventi/Misure per facilitare Inclusione e autonomia

Strategia

L’inserimento di tale strategia/intervento nel Piano dell’ECAD 15 dipende dalla necessità di sviluppare una rete di interventi, creando una sinergica azione di sistema tra i diversi attori pubblici e privati che operano in tale contesto, per attuare una politica reale di inclusione per gli immigrati. Occuparsi degli immigrati presenti sul nostro territorio significa operare per la realizzazione di una città al passo con i tempi. L’Ecad 15 – Pescara è soggetto attuatore del progetto LISTEN, Azione 2: promozione dell’accesso ai Servizi per l’integrazione, proposta nel Piano Regionale finanziato con il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI).

Attività

LISTEN ha come obiettivo l’attivazione di progetti per la realizzazione di una sperimentazione di un modello di accoglienza (cartella bio psico-sociale) degli immigrati. Le attività saranno sviluppate anche in collaborazione con l’Università e con le reti associative del privato-sociale, al fine di rendere maggiormente efficaci gli interventi rivolti alla integrazione sociale e lavorativa dei cittadini stranieri, attraverso piani di intervento personalizzati in relazione allo sviluppo di competenze, ovvero per la promozione e gestione di percorsi individualizzati di inserimento. Il progetto prevede: sportello di accoglienza, software di rilevazione dati, creazione cartella integrata, corsi di formazione.

Integrazione socio-sanitaria:

È prevista nella misura in cui il progetto considera l’elaborazione della cartella ‘bio psico-sociale’; è prevista anche la possibilità di attivare collaborazioni con la AUSL.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione.

Tipologia di Fondo/Fondi10: Indiretti (FAMI) 2017 2018 Indicatore n.utenti immigrati:

200

Costo

€ 160.000

Id: 19 Servizio: SPRAR – Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT4: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione OE: OE 8 - interventi/misure per facilitare

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sociale e il contrasto alle povertà inclusione e autonomia

Strategia

L’inserimento di tale azione nel Piano dell’ECAD 15 risponde alla volontà della Città di Pescara di continuare a mantenere attivo il Servizio SPRAR. Pescara è stata la prima Città di Abruzzo ad attivare questo Servizio creando una sinergia tra l’Ente Pubblico e il Privato Sociale al fine di garantire a n.35 persone (persone aventi lo status di rifugiati o richiedenti asilo) una concreta possibilità di inclusione. L’Ecad 15 – Pescara con Delibera n….ha confermato la volontà di mantenere attivo il proprio SPRAR e pertanto, le sono stati assegnati 1.200.000 per il triennio 2017-2018.

Attività

Servizio di Accoglienza, tutela e integrazione a favore di richiedenti/titolari di protezione internazionale o umanitaria. Sin dal 2006 Pescara fa parte della rete SPRAR, vedendo negli anni un ampliamento di posti dai 15 iniziali (destinati a donne sole e/o con figli piccoli) agli attuali 35 posti. Il Progetto garantisce per n.35 posti: Accoglienza materiale, mediazione linguistica culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio, formazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale, orientamento e accompagnamento legale, tutela psico-socio-sanitaria.

Integrazione socio-sanitaria

Già negli anni precedenti è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra Comune di Pescara (Ente titolare), Ente attuatore e AUSL di Pescara per l’accesso al SSN e la presa in carico presso i vari servizi sanitari aziendali del target di richiedenti asilo e rifugiati accolti presso il progetto SPRAR. Accordi informali per screening sanitari su patologie infettive croniche, percorsi nascita per gestanti con il reparto di ginecologia e i consultori familiari. Anche con la nuova gestione verrà riproposto quanto sopra descritto.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’, oltre che alla necessità di strutturare interventi inclusivi.

Tipologia di Fondo/Fondi: FNPSA – Fondo Nazionale Politiche e Servizi per l’Asilo 2017 2018 Indicatore: n.utenti

35

Costo

€ 435.500,00 € 435.500,00

Scheda per Azioni Indirette (Strategia)* Id: 20 Azione: ‘C.I.E.L.O. - Competenze per l’Inclusione ed il Lavoro Oggi’ Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT4: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE5: OE8 - interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia

Strategia:

Il progetto risponde alla strategia integrata, proposta nel PSR dalla Regione Abruzzo, che guarda all’Asse 2 – Inclusione Sociale del P.O. FSE 2014-2020 (Obiettivo Tematico 9 – Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà ed ogni discriminazione) che permetterà di sperimentare una metodologia che, allo

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 64

stesso tempo, incida sulla riduzione della povertà determinando un incremento dell’occupabilità e un rafforzamento dell’economia sociale.

Attività

Il progetto ‘C.I.E.L.O’ candidato a valere sull’Avviso regionale “Abruzzo Include” (fondi FSE 2014-2020) si pone come obiettivo tematico l’inclusione sociale e la lotta alla povertà ed ha come obiettivo specifico l’incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili. L’ECAD 15 – Pescara, prevede la realizzazione del progetto “C.I.E.L.O. - Competenze per l’Inclusione ed il Lavoro Oggi”, articolato sulle seguenti due linee di intervento:

• Linea 1: Sportello di contrasto alla Povertà e all’Esclusione Sociale (SPES), finalizzato all’individuazione, presa in carico e redazione del Progetto individualizzato di inclusione socio-lavorativa dei destinatari;

• Linea 2: Azioni di inclusione attiva finalizzate all’attivazione di almeno 63 tirocini in favore degli utenti dei servizi di cui alla Linea 1 e, per quelli gravati da carichi di cura, all’erogazione di voucher di servizio.

Tale progetto prevede il coinvolgimento di 69 utenti (compresi i nuovi richiedenti) dei Servizi Sociali nei Comuni degli ECAD 15 e 16 in possesso dei seguenti requisiti:

- Soggetti con disabilità non inseriti nelle convenzioni del collocamento mirato; - Disabili, invalidi civili, psichici e sensoriali; - Soggetti svantaggiati; - Soggetti inseriti nei programmi di assistenza a favore di vittime di tratta; - Soggetti inseriti nei programmi di assistenza ed integrazione sociale a favore di vittime di violenza

e di grave sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali; - Soggetti inseriti nei programmi di intervento e servizi a favore di vittime di violenza nelle relazioni

familiari e/o di genere; - Over 45 anni; - Immigrati; - Senza fissa dimora; - Persone in situazione di povertà certificata da ISEE inferiore a €6.000,00.

Sono esclusi i giovani NEET aderenti al programma “Garanzia Giovani” e i destinatari del Programma 30+. Il progetto è stato candidato in partenariato con enti/cooperative ed associazioni del Privato Sociale, a seguito di selezione nell’ambito di una procedura ad evidenza pubblica (avviso di co-progettazione).

Integrazione socio-sanitaria : non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Trattandosi di una strategia inclusiva che tiene insieme l’intervento più puramente sociale con gli strumenti messi a disposizione dalle Politiche Attive del Lavoro risulta rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’.

Tipologia di Fondo/Fondi10: P.O. F.S.E. Abruzzo 2014-2020 2017 2018 Indicatore: n.tirocini attivati

63

Costo:

€ 250.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

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Id: 21 Azione: ‘Servizio di contrasto alla tratta’ Campo di intervento: Incidenza Doppia rispetto alla media nazionale dei casi di violenza sulle donne e i bambini. AT4: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà;

OE: OE8 - interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia

Strategia

La strategia è in continuità con i progetti ex art.18 Dlgs 286/1998 realizzati dal 2000 ed ex art.13 L. 228/2003 realizzati dal 2005 dall’ECAD 15 Pescara in collaborazione con le Associazioni iscritte al II sezione (ex III sezione) del registro delle associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati ai sensi dell’art.42 comma 2 del Decreto Legislativo 25 Luglio 1998 n.286. intende favorire l’emersione e l’identificazione delle vittime di tratta e di grave sfruttamento (includendo anche i richiedenti protezione internazionale e i titolari di protezione internazionale/umanitaria) e la realizzazione di programmi individualizzati di assistenza e integrazione sociale. Il progetto risponde alla strategia integrata, proposta nel PSR dalla Regione Abruzzo, che guarda ai fondi nazionali ed europei che consentono di sperimentare metodologia innovative a vantaggio di specifici target, offrendo alle beneficiarie percorsi di concreta ‘inclusione sociale’.

Attività

L’obiettivo è quello di fornire aiuto e supporto alle vittime di tratta affinché si affranchino dalla condizione di sfruttamento, attraverso l’offerta di formazione e orientamento, di percorsi di uscita, di accoglienza e di ricostruzione dell’autonomia personale, di formazione ed inserimento lavorativo, ed implementare azioni di prevenzione per evitare che migranti in situazioni di vulnerabilità possano diventare vittime di sfruttamento. Il progetto intende inoltre promuovere l’attivazione sinergica delle reti istituzionali e della società civile dei territori, attraverso un approccio multidisciplinare. In esso vengono coinvolte anche le comunità locali attraverso azioni di sensibilizzazione, informazione e mediazione dei conflitti. Il progetto prevede le seguenti Attività

- Attività di Outreach (Unità Mobili), per fornire informazione e consulenza; - Mediazione interculturale e mediazione dei conflitti; - Reperibilità telefonica 24ore, numero verde anti tratta 800290290; - Sportelli di ascolto (Drop in Center) per la valutazione dei bisogni, identificazione delle vittime e

accesso ai programmi; - Accoglienza; - Assistenza psicologica; - Consulenza e assistenza legale; - Attività formative.

Integrazione socio-sanitaria : Prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente all’obiettivo ‘Diminuzione del numero delle violenze’.

Tipologia di Fondo/Fondi: Indiretti – Dipartimento Pari Opportunità 2016 2017 2018 Indicatore n. contatti unità mobile

1000

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 66

Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 22 Servizio: Servizio Salme Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE8 - interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia

Attività

Con tal servizio l’ECAD Pescara provvede al recupero e trasporto, in pubblica via o in luogo pubblico, o per accidente, anche in luogo privato, delle salme all’obitorio, su chiamata della Pubblica Autorità (Autorità Giudiziaria, Carabinieri, Polizia di Stato), e del Servizio di Trasporto funebre nei casi di indigenza del defunto, stato di bisogno della famiglia o disinteresse da parte dei familiari, dal luogo di decesso nell’ambito del territorio comunale fino al cimitero, con eventuale sosta per rito funebre.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente all’obiettivo ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’.

Modalità di erogazione e di accesso9

Brandimarte

Modalità di gestione e affidamento del servizio: Procedura ad evidenza Pubblica

Tipologia di Fondo/Fondi11: 2016 2017 2018 Indicatore12 (specificare)

Costo13

€ € 27.000

Id: 23 Servizio: Interventi per detenuti Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE8 - interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia

Attività

Il Servizio è attivato sulla base di un protocollo sottoscritto tra Ambito e Casa Circondariale di Pescara.Gli enti sottoscrittori si impegnano a realizzare percorsi assistiti di inserimento lavorativo nel settore del recupero del patrimonio ambientale e di pubblica utilità attraverso l’avviamento al lavoro di detenuti, ristretti presso la Casa Circondariale di Pescara, nell’ambito del territorio locale e più precisamente per le seguenti attività:

- manutenzione aree verdi comunali; - pulizia spiagge in concessione al Comune di Pescara e offerte al pubblico utilizzo; - attività di digitalizzazione ed archiviazione in formato digitale e cartaceo di atti e documenti.

L’attività lavorativa oltre che ad avere ad oggetto la pulizia e la manutenzione da svolgersi nell’ambito del

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

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territorio predetto, con finalità di recupero naturalistico e di riqualificazione ambientale e l’attività di digitalizzazione ed archiviazione in formato digitale e cartaceo di atti e documenti, ha anche valenza di azione riparatrice indiretta del danno causato con la commissione del reato. L’equipe trattamentale della Casa Circondariale individua fino a 12 unità lavorative da destinare all’attività. Per ogni detenuto viene stilato un programma individualizzato di trattamento con il coinvolgimento dell’UEPE.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente all’obiettivo ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’.

Modalità di erogazione e di accesso9

Il servizo viene rinnovato ogni anno attraverso la sottoscrizione di un accordo/protocollo che disciplina l’attività lavorativa da svolgersi nell’anno di riferimento. Il programma decorre dalla sottoscrizione del protocollo da parte degli enti firmatari e dall’approvazione dei programmi di trattamento individualizzati dei detenuti interessati al progetto da parte dell’Ufficio di Sorveglianza di Pescara.

Alla Casa Circondariale compete:

- Individuare con l’equipe trattamentale fino a dodici unità lavorative da destinare alle attività di cui all’art. 2;

- Adempiere a tutte le procedure giudiziarie ed amministrative propedeutiche all’uscita dei detenuti per l’attività. Per ogni detenuto sarà stilato un programma individualizzato di trattamento con indicazione di tutte le prescrizioni a cui dovrà attenersi che porterà con se e copia consegnata al referente;

- Provvedere per i detenuti ammessi in art. 21 O.P. (ammissione al lavoro esterno) al controllo saltuario a mezzo del personale di polizia;

- Coinvolgere l’U.E.P.E. (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) di Pescara nel progetto allorché trattasi di detenuti in misura alternativa;

- Prevedere un tutor di progetto (funzionario di area pedagogica);

- Consegnare copia dei programmi;

- Condividere con il Comune di Pescara un registro giornaliero delle presenze.

Ai Servizi Sociali dell’ECAD 15 compete:

- Retribuire i detenuti con la somma di € 5.50 pro die a titolo di rimborso per i pasti e il viaggio. Tale somma sarà dovuta solo per le giornate effettivamente lavorate;

- Fornire ai detenuti/lavoratori gli attrezzi necessari per il lavoro e la visita del medico competente all’avvio dell’attività ove normativamente prevista;

- Assumere gli oneri relativi all’assicurazione civile e a quella per gli infortuni sul lavoro, nonché assicurare gli interventi previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro;

- Assegnare ai detenuti i compiti da svolgere per ciascuna giornata lavorativa;

- Fornire l’assistenza tecnica necessaria, con l’apporto di personale qualificato per la migliore

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 68

riuscita del lavoro svolto dai detenuti;

- Verificare l’andamento del progetto per mezzo del responsabile del procedimento riferendo al funzionario dell’area pedagogica del carcere di Pescara;

- Versare alla Casa Circondariale – Ufficio della Contabilità tutti i corrispettivi spattanti ai detenuti;

Ad indicare il nominativo di un assistente sociale quale referente dei Servizi Sociali dell’Ente.

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

I detenuti presteranno attività lavorativa dalle ore 9.00 alle ore 13.00 per cinque giorni a settimana con due/tre rientri secondo le esigenze del Comune. Ai fini del raggiungimento del posto di lavoro e del successivo rientro in Istituto, i detenuti impiegheranno mezzo proprio o pubblico, utilizzando, in tal caso, i fondi destinati. I detenuti saranno avviati al lavoro secondo le direttive e sotto il controllo diretto del Responsabile del procedimento. Il referente comunicherà alla Casa Circondariale i luoghi in cui i detenuti svolgeranno la loro opera ai fini dell’approvazione del programma di trattamento e degli eventuali controlli da parte delle forze di Polizia. Qualsiasi variazione di programma dovrà essere previamente comunicata alla Casa Circondariale.

Tipologia di Fondo/Fondi: Fondi Comunali 2016 2017 2018 Indicatore: n. utenti

12 12

Costo:

€ 10.000

Id: 24 Azione: “OUTREACH PESCARA”

Campo di intervento: Interventi a favore di popolazione a rischi di povertà ed esclusione, Difficoltà di integrazione (soprattutto lavorativa delle giovani generazioni).

AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE:OE 8 - interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia

Strategia

L’inserimento di tale Azione nel Piano dell’ECAD 15 Pescara dipende dalla necessità di sviluppare una forte integrazione tra le politiche sociali e le tematiche relative alla sicurezza sociale. Creando una sinergica azione di sistema tra i diversi attori pubblici e privati che operano in tale contesto si eleveranno i livelli di protezione sociale combattendo vecchie e nuove forme di esclusione sociale, consentendo ai cittadini, anche ai cittadini di etnia rom presenti nei quartieri target, la possibilità di ‘attivarsi’ e sviluppare le proprie potenzialità. L’ECAD 15 ha presentato il proprio progetto, in collaborazione con l’Associazione On the Road, a valere sui fondi ministeriali dell’Avviso per la riqualificazione delle Periferie’.

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 69

Attività:

Realizzazione di attività di lavoro di strada, attraverso l’uso di unità mobili in grado di raggiungere il territorio di quartieri ad alto rischio di degrado della città (Zanni e Rancitelli). Il lavoro di strada sarà rivolto sia ai gruppi informali di giovani residenti nel quartiere sia ai giovani e meno giovani tossicodipendenti che frequentano l’area di riferimento. Il progetto prevede inoltre l’attivazione di interventi riconducibili al lavoro di comunità inteso come metodologia di animazione territoriale implementata attraverso la stimolazione in chiave partecipativa della cittadinanza dei quartieri oggetto dell’intervento . Il progetto, finanziato con i fondi ministeriali ,si struttura in varie attività connesse tra loro:

• Ideazione di modelli per il profiling psico-sociale: l’attività prevede una valutazione olistica della persona per indicare i bisogni psicosociali complessi e progettare adeguati percorsi di presa in carico;

• Sviluppare le competenze e le capacità degli operatori attraverso: • Formazione di otto case-manager; • Seminari territoriali di formazione alle multidisciplinarietà; • Analisi dei bisogni e delle risorse; • Sviluppo quartieri senzienti.

• Attivazione di servizi multidisciplinari per la presa in carico della marginalità sociale nei quartieri di Zanni e Rancitelli, dove la concentrazione di potenziale destinatari è più elevata: è prevista l’attivazione di un’unità mobile di supporto strumentale al raggiungimento dei soggetti presi in carico dalla rete di accoglienza territoriale;

• Servizi di mediazione culturale con particolare riferimento alla consistente presenza di famiglie appartenenti alla minoranza Rom che risiedono nell’area.

Integrazione socio-sanitaria

Prevista in quanto il progetto prevede le unità di strada che saranno impegnate anche in attività di riduzione del danno con i ragazzi tossicodipendenti . In tal senso, realizzando quanto previsto dalle Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017, si provvederà ad :

• attivare un Gruppo operativo congiunto SERD – Servizio sociale professionale per la presa in carico congiunta di persone affette da dipendenza attraverso interventi integrati sociali e sanitari (LEA);

• la previsione di un protocollo operativo socio-sanitario sulle dipendenze con la previsione di azioni congiunte ASL –ECAD.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’ ed in parte rispondente all’obiettivo ‘riduzione del numero di giovani privo di lavoro’.

Tipologia di Fondo: Programma Straordinario per la Riqualificazione Urbana (Legge di stabilità 2016/ D.P.C.M. del 25 Maggio 2016.

Commento [Antonello1]: Io lo toglierei il riferimento all’etno clinica mentre ho calcato la mano sulla mediazione culturale facendo riferimento ai rom.

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 70

2017 2018

Indicatore:

n. beneficiari coinvolti 157

Costo:

€75.000

Id: 25 Servizio: LAVANDERIA SOCIALE

Campo di intervento: Interventi a favore di popolazione a rischi di povertà ed esclusione

AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE3 – Pronto Intervento Sociale

Strategia

L’inserimento di tale Servizio nel Piano dipende dalla necessità di implementare i servizi destinati alle persone in forte stato di disagio socio-economico. L’ECAD 15 ha presentato il proprio progetto, in collaborazione con la Fondazione Caritas, a valere sui fondi ministeriali.

Attività

Il progetto ‘Lavanderia Sociale’ prevede l’organizzazione di un servizio lavanderia rivolto in particolare a persone senza fissa dimora, accolte dalla rete territoriale dei servizi (Caritas, Servizi Sociali Comunali etc.).

Sarà sia un servizio emergenziale sia nell'ambito di progetti individualizzati; per questi ultimi quindi parliamo di persone impegnate in un percorso di inclusione sociale, e quindi ne beneficeranno anche le famiglie. Saranno offerti i servizi di lavaggio, stireria ed in previsione anche quelli di noleggio biancheria.

La lavanderia sarà in grado di coprire la maggior parte della settimana con orari di apertura mattutini e diurni. I fruitori potranno accedervi grazie ad una tessera magnetica che permetterà di monitorare e accompagnare tutte le persone che avranno accesso e l'uso di prodotti e attrezzature necessari. Il servizio verrà garantito da operatori della Caritas – anche lavoratori provenienti da categorie svantaggiate – e volontari che accoglieranno gli ospiti e li aiuteranno nell’uso delle macchine e dei servizi.

Integrazione socio-sanitaria : non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 71

persone con grave deprivazione’.

Tipologia di Fondo: Programma Straordinario per la Riqualificazione Urbana (Legge di stabilità 2016/ D.P.C.M. del 25 Maggio 2016.

2017 2018

Indicatore: n.servizi erogati

1500 accessi (lavaggi/servizi erogati)

Costo:

€ 67.000

Id: 26 Azione: Casa Inclusione Sociale

Campo di intervento: Interventi a favore di popolazione a rischio di povertà ed esclusione

AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE: OE3 Pronto Intervento Sociale – OE8 – Misure Intervento Inclusione Sociale

Strategia

La casa per l'inclusione sociale è una misura rilevante nell'ambito dei programmi di contrasto alle povertà delle famiglie e delle persone in condizione di marginalità e deprivazione.

La presa in carico dei richiedenti prevede l'attivazione di un progetto personalizzato per l'inclusione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati insieme ai servizi sociali dei Comuni (coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi del territorio (i centri per l'impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità. Il progetto viene costruito insieme al nucleo familiare/persona sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni e coinvolge tutti i componenti, instaurando un patto tra servizi e accolti che implica una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni.

Attività:

Il centro, gestito dalla Fondazione Caritas presso una struttura di proprietà comunale, offrirà servizi di primo e secondo livello:

Servizi di primo livello: Ascolto del bisogno; Accesso ai servizi per la tutela dei bisogni primari (Accoglienza notturna, mensa e distribuzione viveri, fornitura di indumenti e di farmaci salva vita,…); Orientamento all’accesso ai Servizi territoriali, per la mediazione e l’accompagnamento ai Servizi Sociali, socio-sanitari, educativi e del privato sociale. Servizi secondo livello: Servizio di presa in carico con Progetto Individualizzato condiviso

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 72

con la famiglia e in accordo con il Servizio Sociale dell’Ambito; Servizi a supporto dell’autonomia;

Orientamento per la ricerca attiva del lavoro, anche con l’attivazione di tirocini extracurriculari, in particolare tirocini di inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione, cerco-offro lavoro, in particolare mediazione per l’assistenza anziani.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’.

Tipologia di Fondo: Programma Straordinario per la Riqualificazione Urbana (Legge di stabilità 2016/ D.P.C.M. del 25 Maggio 2016.

2017 2018

Indicatore: n. beneficiari 1000 accessi (persone)

Costo € 139.166

Id: 27 Azione: LAB 2 Campo di intervento: Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT4: Asse Tematico 1 -Attuazione degli obiettivi essenziali di servizio sociale

OE: OE1- accesso e OE5 – Servizio di prossimità

Strategia:

Servizi di aggregazione sui temi del disagio e occupazione giovanile

Attività:

LAB 2 è un Laboratorio di Quartiere ovvero un luogo – sia fisico che virtuale – che accoglie funzioni differenti, uno strumento polifunzionale con ricadute sociali, culturali ed economiche. LAB2 è un luogo della partecipazione e del coinvolgimento del territorio, aperto a tutte le realtà associative locali, contribuendo alle attività di informazione animazione e condivisone degli obiettivi prefissati. Il progetto prevede sei ambiti di intervento:

• “LAB EDU”, si rivolge ai giovani in fascia pre-adolescenziale/adolescenziale con problemi scolastici e alle loro famiglie, per fornire supporto educativo e combattere i fenomeni di abbandono scolastico;

• “LAB YOUNG”, rivolto ai giovani per intervenire a sostegno delle fasi di disagio adolescenziale e fornirne il coinvolgimento attivo nel quartiere;

• “LAB WORK”, rivolto ai giovani al fine di promuovere spazi di Incubatore di imprese e Coo-

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 73

working; • “LAB FAMILY”, rivolto agli adulti, in particolare alle famiglie, per intervenire a supporto delle

situazioni di fragilità sociale e favorire rapporti relazionali di integrazione/collaborazione/scambio di esperienze;

• “LAB NETWORK”, rivolto a tutte le associazioni territoriali, per favorire la costruzione di una rete di solidarietà sociale;

• “LAB VIRTUAL”, prevista la realizzazione di una Piattaforma Social “LAB 2.0” e una web radio “CrossLab”. Quest’ultima è una radio-web dei cittadini per i cittadini. Ha lo scopo di comunicare e condividere le proprie passioni, di sperimentarsi e di confrontarsi con gli altri.

La piattaforma sarà finalizzata all’animazione territoriale: nello specifico potrà essere uno strumento utile per la messa in rete degli interventi pubblici e privati oggetto della proposta del Comune di Pescara nei confronti della PdCM. Prevista anche la realizzazione di una web serie, ossia una narrazione documentaristica a episodi su tematiche legate al quartiere e al suo patrimonio culturale, storico e sociale.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’ ed in parte rispondente all’obiettivo ‘Riduzione del numero di giovani privo di lavoro’.

Tipologia di Fondo: Avviso Riqualificazione Periferie 2017 2018

Indicatore: n.beneficiari

200

Costo:

€ 25.000

Id:28 Azione: Metro Olografix Campo di intervento: Interventi a favore di popolazione a rischi di povertà ed esclusione, Difficoltà di integrazione (soprattutto lavorativa delle giovani generazioni). AT: Asse Tematico 3 - Strategie per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà

OE:OE 8 - interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia

Strategia

Il progetto, presentato dall’Ecad 15 in collaborazione con l’associazione Culturale Ricreativa Metro Olograifix insieme alla società cooperativa Melting Pro Learning, intende proporre azioni di riqualificazione urbana a partire dalla cultura e dallo sviluppo di capacità personali e professionali, come elementi di crescita locale, impulso alla competitività e resilienza urbana.

Attività:

Il progetto intende proporre azioni di riqualificazione urbana a partire dalla cultura e dallo

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sviluppo di capacità personali e professionali, come elementi di crescita locale, impulso alla competitività e resilienza urbana. La proposta integrata ha l’obiettivo di valorizzare l’area di intervento di San Donato attraverso tre tipologie di azioni, che seguono il fil rouge del recupero, raccolta, riuso e riciclo dei materiali: 1. Recupero dei materiali elettronici attraverso la disposizione di specifici punti di raccolta, potenziando servizi di scala urbana e proponendo un nuovo modello di welfare metropolitano. Il progetto prevede l’alfabetizzazione e la diffusione della pratica di recupero di materiale informatico hardware considerato obsoleto o non più funzionante e di renderlo di nuovo funzionante ed utile. Parte integrante del progetto è l'installazione di software libero sul sistema, ad esempio il sistema operativo GNU/Linux, il sistema operativo Android o OpenWRT sui dispositivi di rete embedded al fine di valorizzare lo spirito dell'iniziativa. Il materiale informatico ottenuto viene consegnato o regalato a persone ed enti che ne abbiano bisogno, in particolar modo legandolo ad iniziative che tentano di colmare il digital divide. Nell’ambito di tale pratica saranno attivamente coinvolte le scuole e più in generale i cittadini dei quartieri oggetto dell’intervento per creare un know-how spendibile anche al di fuori dell’iniziativa specifica. 2. Sviluppo della capacità personali e professionali, accrescendo la sicurezza territoriale e la capacità di resilienza urbana. Si lavorerà per raggiungere questo obiettivo attraverso un format didattico replicabile e innovativo composto di attività laboratoriali partecipate da svolgere nelle scuole dei quartieri oggetto dell’intervento e suddivise nei tre pilastri formativi: sapere, saper fare e sapere essere.

� Sapere: i cittadini, ed in particolar modo i ragazzi in età scolastica, saranno coinvolti nel racconto di storie personali che restituiscano la percezione del proprio territorio e del concetto di riutilizzo (apprendimento attivo) attraverso laboratori di storytelling digitale mirati alla realizzazione di brevi filmati che incentivano l’adozione delle buone pratiche avviate attraverso il presente intervento.

� Saper fare: questa parte è orientata all’insegnamento pratico del recupero e riuso dei

materiali attraverso lo studio dell’hardware, sia dal punto di vista elettronico che dal punto di vista di ingegneria del software. Una volta approfondita l’architettura del materiale da riutilizzare saranno approfondite le tecniche da utilizzare per installare un sistema operativo, corredato delle opportune utility, al fine di rendere nuovamente funzionante l’hardware recuperato.

� Saper essere: i cittadini, ed in particolar modo i ragazzi in età scolastica, verranno avviati

ad un percorso di imprenditoria creativa per avere le basi per sviluppare una propria attività e collocarsi al meglio nel mercato del lavoro.

3. Creazione di un’opera relazionale da parte di un artista pescarese, per il miglioramento della qualità del decoro urbano e dell’inclusione sociale, con la partecipazione attiva della cittadinanza alla definizione dell'opera di cui fruisce. Per la realizzazione della stessa verranno utilizzati materiali di scarto e di recupero acquisiti tramite i punti di raccolta al

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fine di far comprendere i molteplici usi del materiale comunemente considerato un rifiuto elettronico

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente all’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’ ed in parte rispondente all’obiettivo ‘riduzione del numero di giovani privo di lavoro’.

Tipologia di Fondo: 2017 2018 Indicatore:

n. beneficiari coinvolti 300

Costo:

€ 75.000

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Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e

contrasto alla violenza domestica

L’Asse Tematico ricomprende interventi e servizi per il sostegno alla genitorialità e alla famiglia, per l’infanzia, l’adolescenza e i giovani, per la prevenzione e il contrasto della violenza domestica, declinando le politiche di cui al § II.4 e II.5.Le Azioni dirette sono finanziate con FNPS, FSR, Fondi Comunali, Fondo sanitario nazionale (raccordo con i Consultori e con le altre strutture sanitarie); in tale Area devono essere adeguatamente programmati gli interventi e i servizi di integrazione socio-sanitaria nell’area della famiglia, materno-infantile, della protezione dalla violenza contro le donne e i bambini. Le Strategie (azioni indirette)descrivono gli indirizzi di attuazione locale per l’utilizzo del Fondo “Provvidenze in favore della famiglia”, istituito dall’art. 16 della L.R. 95/95, per il finanziamento di interventi per la famiglia gestiti dai Comuni, dai Consultori e dalle Associazioni, anche nelle more della revisione della legge, del Fondo Nazionale Politiche della Famiglia, istituito dalla L. 296/2006, per il finanziamento delle azioni in favore delle famiglie, e ripartito annualmente con Decreto del Ministro delle Politiche Sociali, del Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili, istituito dalla L. 248/2006, ripartito annualmente con Intesa della Conferenza Stato-Regioni. In questo ambito andranno anche descritti gli interventi relativi al raccordo con i Centri finanziati dal Fondo “Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza per le donne maltrattate”, istituito dall’art. 13 della L.R. 31/2006, per il finanziamento dei centri antiviolenza (consistenza 2015: € 175.000,00) e dal Fondo per il finanziamento del “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”, istituito dalla L. 119/2013, per il finanziamento di azioni per il contrasto alla violenza di genere. Descrivere, in generale, il quadro dei servizi inseriti nell’Asse Tematico e le scelte operate in coerenza con i fabbisogni rilevati nel Profilo sociale locale (max 6000 caratteri).

L’analisi condotta nell’ambito dell’elaborazione del profilo sociale ha evidenziato un indebolimento delle famiglie, causato da molteplici fattori (soprattutto dalla crisi economica), rispetto alla loro capacità di fornire risposte adeguate anche in termini di accudimento dei componenti più deboli, nonché nella gestione delle dinamiche dei figli adolescenti. È emersa la necessità di garantire, soprattutto a nuclei monoparentali e/o con scarsa rete familiare, contesti educativi di accudimento e di socializzazione a cui affidare il proprio figlio, implementando i servizi di aggregazione rivolti alle famiglie e alle fasce adolescenziali attraverso azioni di co-progettazione. In riferimento agli interventi di protezione del minore, grazie all’attivazione del programma PIPPI, il nuovo Piano prevede l’implementazione del servizio di educativa domiciliare, prevedendo che il servizio possa essere utilizzato, qualora necessario, all’interno del contesto scolastico del minore. In questo asse, inoltre, è stata inserita una strategia che prevede di implementare gli interventi di prevenzione attraverso il potenziamento del Centro Servizi per le Famiglie del Comune di Pescara (finanziato nel 2017 con fondi regionali). Per la prosecuzione di questo Servizio si farà riferimento ai bandi a valere sul FSE (2014-2020). Il CSF è sia un centro di raccordo ed orientamento per le famiglie (in termini di raccordo del sistema degli interventi pubblici e privati attivi), sia un centro per potenziare interventi, gestiti direttamente con proprio personale dall’ECAD, quali l’Affido Familiare ed Affiancamento Familiare, l’Adozione, la Mediazione Familiare, sperimentando al contempo servizi ‘innovativi’ per le famiglie della Città di Pescara con interventi di sostento alle genitorialità. Si rileva l’opportunità di potenziare il servizio adozione prevedendo misure di supporto alla famiglia, con particolare riferimento alla fase post-adozione.

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Particolare attenzione verrà posta al potenziamento del servizio affido, già attivo dal 1987 nel Comune di Pescara, al fine di evitare l’istituzionalizzazione di minori. L’obiettivo di stimolare la nascita di pratiche di coinvolgimento familiare incentrate su una cultura dell'accoglienza quale elemento fondante di una "Comunità solidale" e di dare supporto sociale. Sarà importante implementare le attività di carattere preventivo, attraverso la ridefinizione dei servizi e degli interventi dedicati alle famiglie, ai minori e agli adolescenti anche grazie alla sperimentazione di nuovi servizi. Per realizzare un maggiore raccordo tra i servizi previsti in questo asse il Piano prevede l’istituzione di un Tavolo permanete sull’AT4, nell’ambito del quale verranno stilati protocolli operativi finalizzati ad una presa in carico “massiccia” del nucleo familiare. Inoltre, i componenti del suddetto Tavolo si incontreranno periodicamente al fine di condividere le attività e i progetti dei singoli centri, nonché per analizzare criticità e necessità dei servizi attivati. Gli interventi dovranno essere finalizzati a ridurre i tempi di permanenza dei minori all’interno delle comunità dato che spesso i tempi si prolungano oltre quanto previsto dalla normativa vigente. In tal senso, sarà necessario prevedere dei progetti di reinserimento per i ragazzi che, al compimento del diciottesimo anno di vita, si trovano ancora collocati presso le comunità educative, promuovendo l’apertura di appartamenti di sgancio da parte di chi gestisce le strutture educative. Inoltre, rispetto al tema dell’istituzionalizzazione dei minori, dato che la criticità, riscontrata nel campo di tali interventi negli anni, risulta legata ai tempi di permanenza del minore in comunità, si intende intervenire sulla prevenzione del problema, implementando le ore di educativa domiciliare prevista nell’ambito del Servizio socio psico-pedagogico, nonché favorendo l’integrazione socio-sanitaria nell’attivazione di percorsi di valutazione e supporto alle competenze genitoriali (anche per la presa in carico dei genitori, qualora si rendano necessarie valutazioni e cure da parte di servizi specialistici della AUSL. A tal proposito sono inserite nella Convenzione socio-sanitaria le Raccomandazioni elaborate con le ‘Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria’ che rispetto a questo asse prevedono quanto segue:

- la riorganizzazione a carico delle ASL e dei Distretti dell’offerta dei servizi sociosanitari rivolti ai minori, alle donne, alle coppie e alle famiglie, grantendo l’erogazione effettiva dei nuovi LEA, riqualificando, in particolare, la presa in carico psicologica e psicoterapeutica di bambini e adolescenti a disagio e di nuclei familiari a rischio;

- di porre in essere , tra Ambiti e Distretti, apposite procedure di presa in carico per l’infanzia e la famiglia;

- di creare un Nucleo operativo Infanzia, Adolescenza e Famiglia con operatori dei Consultori Pubblici e privati presenti nel Distretto e del Servizo sociale Professionale al fine di coordinare gli interventi con adeguati strumenti, con riunioni a cadenza quindicinale;

- di attuare le linee guida sul maltrattamento e sull’affidamento familiare, rafforzando il ruolo, le funzioni e le risorse delle Equipe territoriali per le adozioni.

Il Piano intende porre un’attenzione particolare al problema emergente del collocamento dei minori stranieri non accompagnati per i quali molto probabilmente l’ECAD avvierà le necessarie procedure, in partenariato con la ASP di Pescara, per attivare un SPRAR per minori. Per quanto concerne i minori stranieri è altresì necessario stilare protocolli operativi con le varie Istituzioni coinvolte (in particolare con il Pronto Soccorso pediatrico della AUSL), al fine di garantire degli inserimenti che non ledano la salute e la sicurezza degli altri ospiti della comunità. In sintesi tutti i servizi di questo asse pongono prioritariamente il tema delle azioni di prevenzione, da programmare in raccordo e collaborazione con le Istituzioni Scolastiche, la AUSL (ad esempio Consultori) e il Privato Sociale, al fine di consentire, da una parte servizi di supporto ai nuclei familiari, dall’altro di intercettare tempestivamente il disagio al suo insorgere. Si intende implementare gli interventi a carattere aggregativo, di socializzazione e di organizzazione del tempo libero a favore dei bambini e degli adolescenti, favorendo per questi ultimi forme di autogestione e di partecipazione attiva alla gestione sotto la supervisione di animatori ed esperti. In tal senso si precisa che

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Ambito Distrettuale Sociale n. 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 78

verrà attivato il ‘Centro di Educazione alla Legalità attraverso lo Sport’ e che l’ECAD 15 ha ottenuto i finanziamenti del Fondo Nazionale delle Politiche Giovanili utilizzati per aprire il Centro di Aggregazione Giovanile ‘Lo Spaz’. Si promuoverà altresì il raccordo con l’Ufficio Provinciale Scolastico e con i singoli Istituti Scolastici al fine di attivare attraverso la formalizzazione di un ‘Accordo’ progetti condivisi e funzionali all’interesse del territorio e dei singoli minori.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 79

AT 4 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

Id Servizio/intervento OE Az.2 SS3 Indicatore Utenti Valori target dell’indicatore 2017 2018

29 Equipe Adozioni 2 D X N. famiglie seguite 30 35 30 Equipe Affido 2 D N minori affido intra familiari e

N. Minori in Affido Etero-familiare 13 16

15 20

31 Centro diurno minori 6 D N. minori in carico x N. ore frequenza annua per minore4

16 129.600 129.800

32 Comunità Educativo - assistenziali 7 n. minori in comunità 80 70 33 P.I.P.P.I. I n. famiglie target 10 10 10 34 CENTRO SERVIZI FAMIGLIA I n. famiglie prese in carico 100 100 35 Sibilla I n. beneficiarie 80 30 50 36 Ludoteca D N .bambini iscritti 60 60 37 Centro Antiviolenza D n. donne prese in carico 80 80 38 Centro di Educazione alla legalità

attraverso lo Sport D n. beneficiari (adolescenti) 50 60

39 Bambini ospedalizzati D n. minori 2000 40 S.FE.RA – Spazi Femminili

Recuperati n. donne inserite in percorsi di

autonomia lavorativa 20 20

41 Karate do N .bambini iscritti 80 80 42 IO STO CON ZANNI N .laboratori attivati 100 4 1. Inserire il numero di scheda identificativa del servizio. - 2. – Indicare se Azione diretta (D) o Indiretta (I) - 3. Barrare la casella in caso di servizio gestito in integrazione socio-sanitaria e rientrante nella Convenzione socio-sanitaria. - 4. Indicare il numero di bambini/ragazzi che sono in carico al centro, moltiplicato per il numero di ore di apertura giornaliera, per il numero di giorni previsto (ad es.: 30 minori X 4 ore giorno x 150 gg di apertura = 18.000). - 5. Indicare il numero preventivato di minori dell’Ambito accolti in strutture/comunità sia gestite dall’Ambito che in altre strutture. - 6. Inserire altri interventi in attuazione di quanto previsto dal paragrafo relativo.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 80

Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica Spazio per inserimento Schede di servizio. Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 29 Servizio: Equipe Adozioni Campo di intervento: aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione e bassi tassi di natalità. AT4: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE5: OE2 – presa in carico

Attività6

I Servizi Sociali dell’ECAD 15 - Pescara tutelano i minori in stato di abbandono attraverso l’Equipe Adozione che lavora affinché possa concretizzarsi l’accoglienza definitiva del minore in un nucleo familiare. L’Equipe svolge le seguenti attività: programmazione, colloqui di approfondimento individuali e di coppia per valutazione dell’idoneità all’adozione, redazione delle relazioni sociali e psicologiche richieste dall’Autorità Giudiziaria per l’idoneità all’adozione, colloqui e monitoraggio delle famiglie adottive e dei minori, redazione di relazioni post-adottive trimestrali, semestrali o annuali a secondo del tipo di adozione. Per l’adozione nazionale entro l’anno di affido pre-adottivo è obbligatorio monitorare e redigere relazioni da inviare al Tribunale per i Minorenni, mentre per l’adozione Internazionale dipende dai Paesi di origine dei minori, si va da verifiche e relative relazioni per un tempo minimo di un anno ad altri Paesi che invece, chiedono verifiche e relazioni fino ai 18 anni di età del minore. L’Equipe si occupa di: - visite domiciliari sia nella fase pre-adottiva che in quella post adottiva; - organizzazione di corsi di formazione obbligatori rivolti agli aspiranti dell’adozione nazionale ed internazionale; - colloqui post-adozione con le singole famiglie adottive; - incontri mensili di gruppo post-adozione; - attività programmate di anno in anno (giornate di studio, laboratorio di scrittura, musicale, di pittura..) a seconda delle disponibilità economiche e delle esigenze rilevate.

Integrazione socio-sanitaria:

A seguito di convenzione con l’AUSL di Pescara, con delibera n.130 del 19/03/02, il Comune di Pescara ha costituito l’Equipe Territoriale Integrata per lo svolgimento dei compiti di cui all’art. 29 bis comma 4 della legge 31/12/98 n 476 in materia di adozione nazionale e internazionale in esecuzione della Delibera del Consiglio della Regione Abruzzo n 44/12 del 3/08/ 2001. Con Determinazione Direttoriale N. DM/64 del 2 dicembre 2008 è stato istituito il Gruppo di Coordinamento Regionale delle Equipe per le Adozioni della Regione Abruzzo di cui fanno parte le Equipe di Pescara, Teramo, L’Aquila e Chieti. Attualmente l’equipe del Comune di Pescara è costituita da un Assistente Sociale del Comune e da una Psicologa della AUSL, ed è competente per tutti i residenti del Comune di Pescara.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Rispondente agli obiettivi ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’ ed ‘Incremento tasso di natalità’, quest’ultimo in termini di ‘Promozione di servizi ed interventi di supporto e accompagnamento per le famiglie’.

Modalità di erogazione e di accesso9

Accesso attraverso colloqui con l’Assistente Sociale dell’Equipe Adozione presso la Sede dell’Ecad. Le informazioni sono reperibili sul sito internet del Comune di Pescara e sul regolamento di accesso ai Servizi Sociali.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 81

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

Diretto attraverso il personale interno dell’ECAD (un’assistente sociale )

Tipologia di Fondo: Fondi propri (costo personale interno) 2016 2017 2018 Indicatore n.famiglie seguite

35

Costo:

€ 18.150

Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 30 Servizio: Equipe Territoriale per l’Affidame nto familiare Campo di intervento: aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione e bassi tassi di natalità. AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE: OE2 – Presa in carico

Attività

I Servizi Sociali dell’ECAD 15 – Pescara, attraverso l’Equipe per l’Affidamento familiare, intendono promuovere una cultura pro-attiva del Sociale attraverso la formazione ed il reperimento di famiglie che sostengono altre famiglie con minori (Affiancamento Familiare) e/o che accolgono temporaneamente un minore quando la propria famiglia di origine si trova a vivere un momento di difficoltà (Affido Eterofamiliare). Le attività previste per l’Equipe Territoriale per l’ affido familiare sono:

• realizzazione di campagne di sensibilizzazione volte a diffondere una cultura dell’accoglienza e della solidarietà familiare (come ad esempio, l’evento del “Mese dell’Affido e dell’Accoglienza” realizzato in collaborazione con il CSF);

• Organizzazione di corsi informativi/formativi rivolte alle persone ed alle famiglie interessate ai temi dell’Affido familiare e dell’Affiancamento Familiare, in collaborazione con i diversi servizi e le varie realtà territoriali che si occupano di famiglie ed accoglienza familiare;

• Valutazione psico-sociale dell’aspirante affidatario, al fine di preparare e valutare famiglie per l’Affido etero-familiare;

• Aggiornamento Banca Dati delle famiglie disponibili all’affidamento; • La predisposizione di un progetto individualizzato su ogni minore affidato che veda coinvolti tutti

gli attori: famiglia d’origine, famiglia affidataria ed operatori coinvolti sul caso; • visite domiciliari, colloqui di sostegno e verifica con le famiglie affidatarie ed il minore affidato

per garantire il monitoraggio dell’andamento dell’affido relazionando periodicamente all’Autorità Giudiziaria;

• Attivazione di supporto educativo qualora si ritenga necessario (attraverso il Servizio dell’educativa domiciliare in appalto all’interno del servizio socio psicopedagogico) e psico-sociale alla famiglia affidataria lungo tutto l’arco del periodo di affidamento;

• Gruppi mensili di auto mutuo aiuto rivolto a tutte le famiglie inserite nella Banca Dati delle famiglie affidatarie che stanno vivendo o che aspettano di sperimentare l’esperienza dell’accoglienza del minore attraverso l’affido etero-familiare;

• La predisposizione di tutti gli atti relativi ai dispositivi di affidamento familiare; • La copertura assicurativa per Responsabilità Civile verso terzi ed il rischio grave, a carico

dell’Amministrazione Comunale, per ogni minore inserito in famiglia affidataria o famiglia affiancante;

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 82

• L’erogazione di un contributo economico, previsto per gli affidi etero-familiari, commisurato alla tipologia ed all’impegno che comporta l’affidamento, in favore delle famiglie affidatarie ed affiancanti;

• Partecipazione dell’Equipe Affido al Tavolo Regionale sull’Affido Familiare istituito dalla Regione Abruzzo nel novembre 2016;

• Partecipazione dell’Equipe agli incontri del Coordinamento Nazionale Servizi Affido.

Integrazione socio-sanitaria:

La Regione Abruzzo ha delineato compiti e funzioni dell’Equipe Affido sia con l’Emanazione delle “Linee Guida per gli interventi in materia di affidamento familiare” con DGR n. 971 del 23/12/13 che con la “costituzione delle Equipe territoriali per l’Affidamento Familiare” con DGR n. 391 del 21/06/2016 della Regione Abruzzo. La Struttura Organizzativa dell’Equipe Affido è stata delineata con la Delibera Regionale succitata ed è un’equipe integrata costituita da un Assistente Sociale del Comune di Pescara, che si dedicherà al Servizio almeno 18 ore a settimana, e dallo Psicologo/a del Consultorio Familiare della AUSL che espleta le proprie competenze.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Rispondente agli obiettivi ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’ ed ‘Incremento tasso di natalità’, quest’ultimo in termini di ‘Promozione di servizi ed interventi di supporto e accompagnamento per le famiglie’.

Modalità di erogazione e di accesso9

Il Servizio viene svolto all’interno degli uffici dell’Equipe Affido dell’ECAD e all’interno del Centro Servizi per le Famiglie. Le informazioni saranno fornite dell’Assistente Sociale dell’Equipe. I cittadini potranno avere informazioni anche sulla pagina dedicata all’’Affido sul sito web del Comune e sul regolamento di accesso ai Servizi.

Modalità di gestione e affidamento del servizio

Il Servizio viene gestito direttamente dall’ECAD, in quanto il componente dell’equipe socio-sanitaria integrata è assistente sociale dipendente.

Tipologia di Fondo/Fondi11: DIRETTI 2016 2017 2018 Indicatore12 n.bambini in affiancamento/affido

35

Costo:

€ 75.640 (di cui 15.640 costo personale interno A.S. e 60.000 contributi famiglie)

Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 31 Servizio: Centro diurno minori Campo di intervento: aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione e bassi tassi di natalità. AT4: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE5: OE 6 - riqualificare gli interventi dei centri diurni socio-aggregativi per minori

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Attività6

Il Centro diurno per minori è un servizio rivolto a minori residenti nel Comune di Pescara. È volto alla prevenzione e all’intervento sul disagio e la devianza minorile, di sostegno alle famiglie nel loro compito educativo, di tutela del diritto allo studio e di animazione del tempo libero nell’ottica dell’integrazione e della partecipazione alla vita di comunità. Le attività sono finalizzate a:

• supporto e potenziamento scolastico; • sviluppo e la libera espressione delle capacità individuali; • superamento delle difficoltà interne al nucleo familiare e la promozione e sviluppo di forme di

cittadinanza attiva e di partecipazione al proprio contesto di vita.

La frequenza media del centro diurno è di un anno e comunque fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati nel progetto educativo individualizzato. All’interno del centro diurno vengono organizzate attività di doposcuola e laboratori (musicali, teatrali, ludici, artistici…) adeguati alle fasce di età dei minori tenendo conto delle richieste, delle aspettative e degli interessi mostrati dai ragazzi. I ragazzi possono altresì partecipare alle attività sportive e culturali organizzate dalle associazioni del territorio o a quelle promosse nell’ambito dei progetti “scuole aperte”. Parallelamente alle attività organizzate a favore dei minori si attiveranno tutti gli interventi necessari a favorire la riduzione delle carenze educative presentate dai genitori, al fine di consentire un recupero totale o parziale delle capacità genitoriali. Per l’attivazione dei centri diurni e di alcuni servizi aggregativi e/o di supporto sarà utilizzato lo strumento della co-progettazione che vedrà coinvolte associazioni e/o cooperative del Terzo Settore che si occupano di minori ed adolescenti nonché le associazioni culturali, teatrali, musicali e sportive presenti sul territorio.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Il servizio è coerente con il PSR in quanto trattasi di intervento di prevenzione del maltrattamento e dell’istituzionalizzazione dei minori attraverso la presa in carico del centro diurno. Pertanto, rispondente agli obiettivi ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione’ ed ‘Incremento tasso di natalità’, soprattutto in termini di ‘Promozione di servizi ed interventi di supporto e accompagnamento per le famiglie’.

Modalità di erogazione e di accesso:

Il centro diurno sarà aperto dal lunedì al venerdì. I ragazzi verranno ripresi da scuola all’uscita, salvo diversi accordi presi con il genitore, e accompagnati presso la sede del centro diurno dove, dopo aver pranzato, inizieranno le attività. I ragazzi alle 18.30 lasceranno la sede del centro per essere riaccompagnati presso le loro abitazioni. L’invio al centro diurno avviene su richiesta del Servizio Sociale Professionale o del Servizio Socio-psico pedagogico. L’inserimento sarà successivo ad una valutazione effettuata in equipe con il responsabile del centro diurno.

Modalità di gestione e affidamento del servizio

Avviso di co-progettazione

Tipologia di Fondo/Fondi: FNPS, FSR, Fondi Comunali 2016 2017 2018 Indicatore n.minori accolti

14

Costo:

€70.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 84

Id: 32 Servizio: Comunità educative (semiresidenziali e residenziali) Campo di intervento: aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione e bassi tassi di natalità. AT4: Asse Tematico 4 – Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE: OE7 – Comunità/Residenze a favore dei minori e persone con fragilità.

Attività:

È il servizio che garantisce il collocamento in un ambiente tutelante a favore del minore, la cui famiglia di origine è incapace e/o impossibilitata ad assolvere il proprio compito, e del minore straniero non accompagnato. Con questo intervento vengono garantiti inserimenti in strutture di carattere semi-residenziale e residenziale.

Esso prevede: • pagamento delle rette dei minori ospitati in comunità; • predisporre un avviso pubblico per la selezione di comunità educative e case famiglia al da cui

attingere in caso di necessità, definendo, in assenza di normativa regionale, i requisiti strutturati e i profili professionali ritenuti necessari per poter partecipare all’avviso pubblico;

• esecuzione di provvedimenti di allontanamento emessi dall’autorità giudiziaria o di disposizioni di affidamento emessi dal Servizio Sociale dell’ente e sottoposte al visto di esecutorietà del Giudice Tutelare;

• predisposizione di un progetto personalizzato in accordo con la struttura ospitante; • verifiche periodiche sull’andamento del progetto.

Contestualmente all’inserimento in comunità, si predisporrà un “massiccio” progetto di intervento sulla famiglia di origine che verifichi la ricuperabilità delle capacità genitoriali attraverso:

o valutazioni psicologiche e cliniche; o presa in carico dei genitori da parte dei Servizi Specialistici della AUSL (C.S.M; Ser.D), lì dove

necessario; o inserimento di un educatore, preferibilmente della comunità educativa, che lavora sulla relazione

genitore/figlio durante i rientri a domicilio o all’interno della comunità medesima; o percorsi di sostegno alla genitorialità.

In relazione ai minori stranieri non accompagnati si rende necessario creare un tavolo di lavoro per la stipula di protocolli operativi. Verranno coinvolti:

• Questura; • Prefettura di Pescara; • Ambulatorio Stranieri della AUSL di Pescara.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Modalità di erogazione e di accesso: invio da parte dei Servizi Sociali Comunali e in caso di emergenza dalle Forze dell’Ordine

Modalità di gestione e affidamento del servizio: il servizio prevede il pagamento della retta a strutture gestite da privati. E intenzione dell’Ambito procedere alla pubblicazione di una ‘avviso’ per identificare una lista di strutture amiche.

Tipologia di Fondo/Fondi11: 2016 2017 2018

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 85

Indicatore: n.minori collocati

80

Costo:

€ 1.500.000

Id: 33 Azione: P.I.P.P.I. Campo di intervento: aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione e bassi tassi di natalità. AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE: OE2 presa in carico.

Strategia:

Sviluppo di interventi multidisciplinari in grado di dare risposte integrate medico-pediatrico, pedagogico, educativo, socio-assistenziale, psicologico, psicoterapeutico ai bambini facenti parte di famiglie negligenti.

Attività :

Aderendo ed ottenendo il finanziamento per la partecipazione al Programma ‘P.I.P.P.I.’, L’Ecad 15 – Pescara prevede l’inclusione di 10 famiglie target con figli da 0 a 11 anni che dovranno essere sostenute in maniera intensiva, metodica e per tempi definiti, da professionisti che lavorano in equipe multidisciplinari. Attraverso un processo di empowerment, secondo l’approccio della valutazione partecipativa e trasformativa, tali famiglie possono apprendere nuovi modi di esercitare la competenza genitoriale, maggiormente rispondenti ai bisogni evolutivi dei figli. Il target è costituito da negligenza familiare, quindi le famiglie target non comprendono situazioni di bambini o ragazzi che vivono situazioni di abuso o evidente maltrattamento. Il programma ha la durata di due anni di sperimentazione (2017-2018) e si struttura nelle seguenti fasi: • pre-implementazione: formazione operatori e individuazione famiglie target; reperimento e

formazione famiglie di appoggio; presentazione del progetto alle famiglie. È prevista una fase di pre-assestment in cui si effettua una valutazione multidisciplinare dei nuclei individuati come potenziali fruitori del programma, al fine di decidere quali sono le famiglie a cui P.I.P.P.I. può essere di aiuto.

• implementazione; avvio del programma con le famiglie (gruppi con i genitori, attività di gruppo o individuali con i bambini, attività educative a domicilio, famiglie di appoggio e attività pomeridiane, colloqui individuale periodico per una valutazione in itinere). È prevista una fase di assestment in cui l’Equipe Multidimensionale, congiuntamente alla famiglia svolgerà un’analisi della situazione centrata sull’insieme dei bisogni di sviluppo del bambino. Terminata la fase dell’assestment si procede alla microprogettazione dell’intervento con la costituzione di un patto educativo in cui verranno attivati gli interventi ritenuti necessari. Devono essere garantiti l’attivazione di quattro dispositivi: l’educativa domiciliare, i gruppi di famiglie/bambini, l’attività di equipe con la scuola e le famiglie di appoggio. Tale intervento sarà sottoposto ad una valutazione partecipativa e trasformativa al fine di valutare il raggiungimento dei risultati attesi e l’eventuale chiusura del caso e una ulteriore ri-progettazione.

• Post implementazione: continuazione attività, conclusione dell’intervento con valutazione finale.

L’obiettivo è aumentare la sicurezza dei bambini e migliorare la qualità del loro sviluppo e fare in modo che i genitori apprendano a dare loro maggiori cure sia fisiche, che psicologiche, che educative, per evitare il collocamento esterno dalla famiglia.

Integrazione socio-sanitaria:

È prevista la costituzione di una EM all’interno della quale deve essere garantita la figura dello psicologo e del neuropsichiatria infantile per la presa in carico congiunta del nucleo familiare, per la definizione del

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 86

Progetto Individualizzato e per la partecipazione alle riunioni di equipe con gli operatori e con la famiglia target.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale9

In coerenza con il PSR in quanto prevede azioni di prevenzione dell’istituzionalizzazione attraverso una presa in carico integrata.

Tipologia di Fondo: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 2017 2018 Indicatore: n.famiglie

10

Costo:

€ 40.000

Id: 34 Servizio: Centro Servizi Famiglia Campo di intervento: Bassi tassi di natalità AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE: OE2 – presa in carico e OE6 – Centri di Aggregazione e polivalenti

Strategia

Come descritto nel PSR e nel profilo sociale del presente documento, le famiglie sono sottoposte ad una complessa evoluzione e ad una riduzione dimensionale che spesso porta al conseguente indebolimento della loro capacità di risposta nelle situazioni di crisi e di bisogno. In tal senso, è importante attivare servizi strategici quali i Centri Famiglia che possano assicurare un monitoraggio costante delle relazioni familiari, anche in collaborazione con il Terzo Settore. L’ECAD 15 ha avuto la possibilità di attivare, per la prima volta, il Centro Servizi per le Famiglie, grazie a specifici Fondi regionali, e intende mantenere attivo il Servizio partecipando ai prossimi bandi regionali a valere sul FSE 2014-2020.

Attività

Nell’ambito di una strategia generale di diffusione di una cultura della famiglia come soggetto sociale attivo, il CSF si pone come centro finalizzato proprio allo sviluppo di forme innovative di protezione sociale delle famiglie e di valorizzazione e sviluppo delle reti di sostegno. Gli ambiti della prevenzione ed orientamento saranno quindi sviluppati, all'interno del centro, con attività che si andranno ad integrare con gli interventi già attivi, quali l'Affido,l’Adozione che a loro volta saranno potenziati. Presso il Centro, saranno quindi, collocati, prioritariamente in termini informativi, tutti i servizi elargiti alle famiglie con i minori, realizzati sia dal pubblico che dal privato sociale, ma saranno offerti anche 'servizi innovativi ' sui temi della prevenzione e dello sviluppo delle reti di sostegno, aperti a tutta la cittadinanza. Infatti, pur implementando i diversi servizi di sostegno alla famiglia, caratterizzati da accesso su invio dei servizi sociali comunali in quanto rispondenti ai bisogni di protezione e tutela di minori in condizioni di disagio più o meno grave e/o a rischio di devianza, il Centro sviluppa e promuove anche interventi di socializzazione, lavoro di comunità, e servizio di mediazione familiare (consulenza). Questi interventi infatti, rispondono ai bisogni delle famiglie di farsi sostenere all'interno del proprio contesto di vita, di frequentazioni e di conoscenze. Pertanto, il Centro si articola in:

6. Area Informativa (Sportello Informa Famiglie ed Orientamento ai Servizi); 7. Area Servizi di Sostegno alla Genitorialità (Implementazione Affido Familiare Ed

Affiancamento Familiare, Consulenze specialistiche di Mediazione Familiare); 8. Area Sviluppo delle Risorse Familiari e di Comunità (Interventi di Socializzazione e

Organizzazioni incontri tematici rivolti alle famiglie ed attività di sensibilizzazione nel corso

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 87

dell’anno). All’Interno del Centro Servizi Per Le Famiglie confluiranno:

• Equipe Territoriale Adozione ; • Equipe Territoriale per l’Affidamento Familiare; • Affiancamento Familiare

Il Comune di Pescara nel corso del 2014/2015 ha aderito al progetto sperimentale "Una Famiglia per una Famiglia" con delibera di Giunta n.217 dell'08/04/14, accogliendo un progetto della Fondazione PAIDEIA di Torino e CARITAS Italiana e diocesana con il patrocinio della Regione Abruzzo ed in collaborazione con i consultori familiari del privato sociale CIF ed UCIPEM. Nell’ambito dell’accordo siglato per la realizzazione del progetto sperimentale, la AUSL di Pescara ha aderito in data 22/04/15 fornendo la disponibilità dello psicologo per la supervisione formativa dei tutor degli affiancamenti ed al gruppo istituzionale. L’Affiancamento Familiare è una risorsa che si va ad offrire alle famiglie di Pescara oltre all'Affido etero -familiare poiché sperimenta un approccio innovativo che sposta la centralità dell'intervento dal bambino all'intero nucleo familiare: una famiglia solidale sostiene ed aiuta un'altra famiglia in temporanea difficoltà, coinvolgendo tutti i componenti di entrambi i nuclei. L'Affiancamento tra famiglie permette di instaurare un rapporto di parità e reciprocità che " sostiene senza dividere" offre "tempo e relazione", con uno sguardo diverso sulla famiglia, vista come risorsa. Il progetto viene coordinato da un'equipe tecnica che si occupa di tutte le fasi dello sviluppo operativo, della selezione delle famiglie, del monitoraggio e della valutazione, in partnership con realtà associative e gruppi familiari del territorio, che coadiuvano nella ricerca di famiglie disponibili all'affiancamento e nella segnalazione di famiglie in difficoltà. Rilevante è la figura del tutor, in genere proveniente dalle associazioni, che ha funzioni di mediazione tra le due famiglie e di monitoraggio dell'affiancamento, in un contatto costante con i servizi e i partner coinvolti. Al Termine della sperimentazione prevista per dicembre 2017, l’Affiancamento Familiare diverrà politica sociale e si andrà a collocare come buona prassi all’interno del Centro Servizi per le Famiglie come forma importante di prevenzione, gestita dall’Equipe Territoriale per l’Affidamento Familiare, prevedendo delle forme di co-progettazione anche con il Terzo Settore ed il Privato Sociale, ed i Consultori privati (CIF ed Ucipem). La gestione del CSF prevede anche risorse interne, in termini di personale, attraverso la presenza di 2 Assistenti Sociali (dell’Equipe Affido ed 1 dell’Equipe Adozione) e della Coordinatrice psicopedagogica del Servizio Educativo dell’Ente. Le tre figure esplicano funzioni di Coordinamento del CSF. Il CSF si avvale della collaborazione dei soggetti già in rete con il Servizio Sociale Professionale dell’ECAD, ovvero di psicologi-psicoterapeuti dei consultori pubblici (AUSL) e privati (CIF e UCIPEM) dei pediatri; dei medici di Medicina Generale; dei Servizi specialistici della A.U.S.L; del Dipartimento di Giustizia Minorile; delle Istituzioni scolastiche; e del privato sociale (associazioni e enti no-profit presenti sul territorio che si occupano di famiglia, di minori e di accoglienza familiare, di attività ludico, ricreative, musicali, teatrali che potranno avere all’interno del Centro Servizi Per le Famiglie la possibilità di alternarsi con iniziative ed attività, calendarizzate e coordinate dai Referenti dell’Ente).

Integrazione socio-sanitaria:

Il Servizio prevede l’integrazione socio-sanitaria soprattutto per quanto riguarda l’equipe territoriale Adozione ed l’equipe Affido, composte da n.2 assistenti sociali dell’Ecad e da una psicologa dalla AUSL (Consultori).

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Trattandosi di un servizio di supporto e accompagnamento per le famiglie, risulta coerente con il PSR e rispondente all’obiettivo ‘Incremento tasso di natalità’.

Tipologia di Fondo: Le attività del CSF saranno garantite attraverso fondi indiretti, ovvero tramite l’utilizzo del Fondo “Provvidenze in favore della Famiglia” art. 16 della L.R. 95/95 e gli FSE intervento 23 – Abruzzo Care Family – Linea 3 punto1 consentiranno, in un ottica di co-progettazione, di prevedere l’implementazione del servizio per tutta la durata della vigenza del Piano Sociale D’Ambito

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 88

2017 2018 Indicatore:

n. famiglie accolte presso il CSF

120

Costo:

€ € 50.000

Scheda per Azioni Indirette (Strategia)* Id: 35 Azione: Sibilla Campo di intervento: Incidenza Doppia rispetto alla media nazionale dei casi di violenza sulle donne e i bambini. AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica, AT3- Strategie per l’Inclusione Sociale e il contrasto alla povertà.

OE: OE2 – presa in carico, OE8 – Interventi/Misure per facilitare inclusione e autonomia.

Strategia

Potenziamento dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli.

Attività :

A partire dal profilo sociale e dalla conoscenza decennale della realizzazione del centro antiviolenza, l’ECAD 15 - Pescara ha ottenuto il finanziamento nazionale ai sensi della Legge n.119 con il progetto ‘SIBILLA - Sistema di azioni integrate per il potenziamento dei Centri antiviolenza in Abruzzo’. Uno degli obiettivi concreti che si prefigge questa strategia è quello di creare una sinergia tra centri antiviolenza esistenti sui territori di Pescara, Chieti; Vasto e L’Aquila che, pur preservando le caratteristiche peculiari di ciascuno, ne rafforzi l’operatività a favore delle donne, producendo linee di carattere tecnico-professionali condivise che assicurino un affettivo sostegno alle donne. La finalità generale è quella di rispondere al bisogno di protezione, sostegno ed elaborazione/ realizzazione di un progetto di vita autonomo di donne vittime di abuso, violenze, maltrattamenti e stalking, mettendo a sistema azioni sinergiche utilizzando le risorse individuali delle donne e della rete di servizi territoriali. Il progetto si pone i seguenti obiettivi specifici:

1. Potenziare l’ascolto e l’accoglienza delle donne; 2. Potenziare il supporto ai minori vittime di violenza assistita; 3. Rafforzare l’empowerment e l’autonomia delle donne; 4. Rafforzare le competenze organizzative e gestionali delle reti antiviolenza integrate; 5. Potenziare la rilevazione dati al fine di consentire una sempre più precisa lettura del fenomeno; 6. Promuovere una governance multilivello regionale; 7. Promuovere la prevenzione e la sensibilizzazione sul tema.

Integrazione socio-sanitaria (se prevista indicare ruolo AUSL/Distretto – Ruolo ADS)8

Coerenza con il Piano Sociale Regionale9

Assolutamente coerente con campo di intervento

Tipologia di Fondo/Fondi10: 2017 2018 Indicatore: n. donne accolte

100

Costo:

€ 100.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 89

Azioni dirette Id: 36 Servizio: Ludoteca Campo di intervento: aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione, difficoltà di integrazione (soprattutto lavorativa) delle giovani generazioni, bassi tassi di natalità. AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE5: OE 6 centro di aggregazione e polivalenti, OE8 : Interventi/Misure per facilitare l’inclusione sociale.

Attività

La ludoteca è un servizio rivolto a bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni residenti nel comune di Pescara. È un servizio educativo, aggregativo, ricreativo, sociale e culturale centrato sul gioco e sul giocattolo. È un luogo di aggregazione sociale e di formazione. Propone attività specifiche di animazione e di laboratorio che permettono l'esplorazione e la conoscenza dello spazio, la sperimentazione dei materiali, degli attrezzi e delle tecniche per la realizzazione di specifici progetti. Consente ai bambini la possibilità di giocare insieme avendo a disposizione molti giochi e giocattoli, favorisce la socializzazione, stimola la creatività, incoraggia la progettazione e la costruzione di giocattoli, promuove uno spazio di prevenzione per contrastare situazioni di disagio infantile. Offre ai genitori la possibilità di lasciare il proprio figlio in un luogo sicuro con personale qualificato dandogli modo di fare esperienze diverse da quelle scolastiche. Le attività ludiche si possono suddividere in attività di:

• routine: si svolgono in sede e prevedono gioco libero, giochi da tavolo, giochi di gruppo e giochi all’aperto;

• periodiche: sono quelle attività che permettono ai bambini di tirar fuori la propria creatività. Prevedono la partecipazione a laboratori creativi, tornei e giochi di travestimento;

• straordinarie: partecipazione ad iniziative e manifestazioni, organizzazione di mostre di lavori svolti.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale

Coerente con il PSR in quanto promuove ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione, riduzione giovani privi di lavoro incremento tassi di natalità’.

Modalità di erogazione e di accesso:

La ludoteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 15.30 alle ore 18.00 (orario invernale); dalle 16.30 alle ore 19.00 (orario estivo). L’accesso è libero ed avviene su richiesta del genitore. L’invio può essere fatto altresì dal Servizio Sociale Professionale nell’ambito del progetto di aiuto individualizzato, dato che per alcuni minori può essere richiesta una frequentazione continuativa e quotidiana quale forma di supporto ai nuclei monoparentali e/o famiglie con genitori lavoratori.

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Il Servizo viene affidato con procedura ad evidenza pubblica (Avviso di co-progettazione)

Tipologia di Fondo/Fondi11: Diretti 2016 2017 2018 Indicatore: n.bambini frequentanti

60

Costo:

€45.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 90

Scheda per Azioni dirette* (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 37 Servizio: Centro Antiviolenza Campo di intervento3: incidenza doppia, rispetto alla media nazionale, dei casi di violenza sulle donne e i bambini AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE : OE2 – presa in carico

Attività

Il Servizio del centro antiviolenza assicura a tutte le donne interventi basati sull’accoglienza in un’ottica di genere che mette in gioco, nella relazione fra donne, aspetti di valorizzazione ed empowerment dell’identità femminile. Il Centro favorisce, attraverso l’apporto funzionale di professionalità specializzate, l’attivazione delle risorse delle donne al fine di ridurre gli altissimi costi socio-sanitari della violenza (allontanamenti in case rifugio, cure mediche, perdita del lavoro, etc.) Il Centro opera attraverso la personalizzazione dell’offerta della prestazione sociale, in base alla situazione della donna, incrementando così la valenza sociale e ‘riparativa’ dell’intervento rispetto alle esperienze traumatiche. Le attività previste sono:

• Gestione Accoglienza Telefonica (compresa chiamate trasferite dal 1522 nazionale); • Colloqui di accoglienza vis à vis attraverso cui valutare situazione di violenza (indicatori di

rischio) e progettare scenario di protezione; • Elaborazione percorso di uscita e risoluzione del problema a breve, medio e lungo termine; • Colloqui di sostegno psicologico; • Consulenze legali; • Percorsi di allontanamento in case rifugio; • Gestione di relazione di lavoro in rete sul territorio (Rete Antiviolenza); • Gestione di relazioni in equipe; • Rilevazione Dati (compito assegnato all’ATR in base al protocollo 1522).

Integrazione socio-sanitaria (se prevista indicare ruolo AUSL/Distretto – Ruolo ADS)7

Nella misura in cui il Centro è componente con funzioni di segreteria organizzativa della Rete Antiviolenza di Pescara della quale fanno parte anche diversi servizi della AUSL.

Coerenza con il Piano Sociale Regionale8

Coerente con l’obiettivo previsto nel PSR ‘ Diminuzione del numero delle violenze’, in quanto il servizio favorisce l’empowerment delle donne vittime o a rischio di violenza.

Modalità di erogazione e di accesso:

Il Servizio è garantito gratuitamente a tutte le donne che ne fanno richiesta. Il Servizio è aperto per n. 5 giorni settimanali.

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

L’Ecad affida il Servizio attraverso procedura ad evidenza pubblica (Avviso di co-progettazione).

Tipologia di Fondo/Fondi11: Fondi diretti 2016 2017 2018

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 91

Indicatore12 n.donne in carico

80

Costo:

€ 24.000

Id: 38 Servizio: Centro di Educazione alla Legalità attraverso lo Sport Campo di intervento: Difficoltà di Integrazione (soprattutto lavorativa) delle giovani generazioni e Aumento delle fasce di popolazione a rischio di povertà ed esclusione. AT4: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica, Asse Tematico 3 – Strategie per l’Inclusione Sociale

OE: OE2 – presa in carico, OE8 – Interventi /Misure per facilitare Inclusione e Autonomia

Attività:

Il progetto è volto al contrasto/contenimento del disagio di ragazzi (fascia d’età 6 - 16) , mediante una presa in carico da parte di figure professionali quali psicologi, assistenti sociali, educatori. Si precisa, che l’ECAD 15 – Pescara dispone anche di un Centro di Aggregazione Giovanile, ‘Lo Spaz (destinato ai giovani dai 16 ai 30 anni, coordinato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e finanziato dalla Regione Abruzzo con il Fondo Nazionale delle Politiche Giovanili . Presso il Centro di Educazione alla Legalità attraverso lo Sport saranno attive le seguenti attività:

• avviamento allo sport mediante la realizzazione di corsi interni alle strutture dove vengono espletate le attività del centro diurno o l’inserimento gratuito presso le società Sportive che offrono la possibilità di accogliere gratuitamente alcuni minori inseriti nel progetto o l’ erogazione di voucher. La promozione delle attività ricreative, sportive e culturali sostiene i bambini/ragazzi/adolescenti nei processi di crescita, di relazione, di comunicazione favorisce lo sviluppo dell’espressività, dell’armonia, della creatività e di capacità artistiche, e aiutarli a scoprire e rafforzare le proprie attitudini, coltivare i propri interessi e passioni, acquisire conoscenze e competenze. La scelta di prediligere l’inserimento in attività sportive risiede nella consapevolezza che le discipline sportive richiedono impegno e auto disciplina, rispetto delle regole e la capacità di relazionarsi;

• attività di tutoring a beneficio dei ragazzi inseriti attraverso attività di studio, socializzazione, attività sportive, artistiche e di condivisione della cultura della legalità: per i ragazzi è prevista un’attività di tutoraggio scolastico mirata alla prevenzione dell’insuccesso e della dispersione scolastica;

• orientamento scolastico e formazione; • orientamento e assistenza alla ricerca attiva del lavoro; • organizzazione di seminari, soprattutto nelle scuole, sui temi delle dipendenze (tale attività può

essere svolte anche in collaborazione con altre associazioni del territorio specializzate sui temi delle dipendenze);

• organizzazione di eventi/incontri di carattere culturale (tale attività può essere svolte anche in collaborazione con altre associazioni del territorio specializzate sul tema;

• organizzazione colonie estive.

Integrazione socio-sanitaria :

non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Servizio coerente con l’obiettivo ‘riduzione del numero dei giovani privi di lavoro’ in quanto servizio di ‘tutoraggio’ per bambini e giovani che vivono in famiglie con difficoltà. Inoltre, tale servizio risulta anche coerente con l’obiettivo del PSR ‘Riduzione del numero di famiglie in situazione di povertà e di persone con grave deprivazione. Gli obiettivi generali quindi sono:

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 92

• Prevenire situazioni di emarginazione creando spazi dove i ragazzi possano vivere momenti educativi, ludici, ricreativi e socializzanti;

• Prevedere percorsi di maturazione sociale che diano vita a rapporti significativi con i pari e con adulti di riferimento;

• Recuperare il disagio psico-sociale di adolescenti appartenenti a nuclei familiari con ridotte capacità genitoriali;

• Contenere fenomeni di bullismo o di devianza, attraverso azioni mirate a favorire l’acquisizione della capacità di empatia;

• Promuovere attività di sostegno alla genitorialità, coinvolgendo i consultori familiari pubblici e privati e le associazioni locali;

• favorire il successo scolastico e contenere il fenomeno dell’abbandono, in sinergia con il sistema educativo integrato e con le istituzioni scolastiche;

• favorire momenti di aggregazione e di partecipazione attiva dei minori, con particolare riferimento agli adolescenti;

• Promuovere la diffusione di attività sportive o di produzione culturale in sinergia con le associazioni già operanti sul territorio.

Modalità di erogazione e di accesso9

Il servizio verrà espletato nei quartieri di Zanni e Rancitelli, presso locali pubblici e/o del privato, e sarà organizzato secondo precisi giorni e orari di apertura (sempre pomeridiani). . L’invio avviene tramite Servizio Sociale Professionale nell’ambito del progetto di aiuto individualizzato o su richiesta del genitore.

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

Affidamento con avviso di co-progettazione?

Tipologia di Fondo/Fondi11: 2016 2017 2018 Indicatore:2 n.ragazzi frequentanti le attività

50

Costo:

€ € € 58.000

Scheda per Azioni dirette (la scheda deve occupare max. 2 pagine per servizio) Id: 39 Servizio: Bambini ospedalizzati Campo di intervento3:garantire a favore dei bambini ospedalizzati attività di animazione, ludico ricreative e laboratoriali AT4: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE: OE5 – Servizi di Prossimità

Attività :

Con questa attività vengono garantiti interventi per i bambini, ospiti dei reparti di Pediatria, Chirurgia pediatrica, Oncoematologia Pediatrica, Ambulatorio di ecografia pediatrica, ambulatorio di oculistica pediatrico,dell’Ospedale Civile di Pescara con le seguenti finalità: - attenuare la solitudine ed il grave disagio psicologico dei bambini ricoverati;

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 93

- valorizzare le attitudini e le potenzialità espressive dei bambini; - favorire i rapporti tra bambino, genitori, medici e personale infermieristico.

Integrazione socio-sanitaria:

Servizio svolto all’interno della struttura ospedaliera, facente parte della Convenzione socio-sanitaria

Coerenza con il Piano Sociale Regionale.

È coerente con il Piano Sociale

Modalità di erogazione e di accesso9

È possibile accedervi facendo riferimento ai reparti di Pediatria, Chirurgia Pediatrica, Oncoematologia.

Modalità di gestione e affidamento del servizio10

Avviso di co-progettazione

Tipologia di Fondo/Fondi11: 2016 2017 2018 Indicatore: n.interventi

2000

Costo:

€ €

€ € 10.000

Id: 40 Azione: “S.FE.RA – Spazi Femminili Recuperati” (ANANKE) Campo di intervento: Incidenza doppia rispetto ai dati nazionali AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE: OE2 – Presa in carico

Strategia:

Servizi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere

Attività:

Nell’ottica di implementare e rafforzare i servizi esistenti e consapevoli dell’importanza dell’autonomia lavorativa per uscire da una situazione di violenza. L’ECAD 15 in collaborazione con l’associazione Ananke ha presentato e vinto il progetto Sfera a valere sui fondi del Programma per la riqualificazione Urbana e la Sicurezza delle Periferie – DPCM del 25 Maggio 2016’ Il progetto si struttura in diverse attività connesse tra loro: • Creazione di uno spazio di accoglienza polifunzionale inteso come centro interculturale femminile,

centro documentazione e biblioteca oltre che spazio laboratoriale; • Potenziamento dello sportello di lavoro specializzato con attivazione di aula per laboratori, corsi e

postazioni di auto consultazione; • Creazione di uno spazio dedicato ai bambini/e delle donne accolte e seguite; • Attivazione di uno sportello itinerante, rappresentato da un’attività mobile per la diffusione

dell’informazione e per l’intercettazione dell’utenza in particolari aree degradate; • Azioni di animazione e sensibilizzazione territoriale per favorire la co-gestione e la partecipazione attiva

cittadina.

Integrazione socio-sanitaria (se prevista indicare ruolo AUSL/Distretto – Ruolo ADS)8

NO

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 94

Coerenza con il Piano Sociale Regionale9

Coerenza con il PSR in quanto favorisce l’empowerment delle donne vittime di violenza e rafforza la protezione e la cura delle stesse.

Tipologia di Fondo: Avviso Riqualificazione Periferie 2017 2018 Indicatore: n. donne partecipanti

50 donne

Costo:

€ 58.410

Id: 41 Azione: Karate do Campo di intervento: Interventi per favorire la partecipazione dei giovani a rischio di esclusione ad attività extrascolastiche AT4: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE5: OE

Strategia6

Valorizzazione delle attività sportive finalizzate a scopi sociale e di inclusione

Attività7

Il progetto presentato dall’ECAD in collaborazione con l’associazione KarateDo, prevede la realizzazione di un corso gratuito di karate Do MGIS 2 (metodo globale di integrazione sociale) per favorire l’integrazione sociale attraverso l’arricchimento delle esperienze formative, il consolidamento del senso civico e di solidarietà, la riduzione dei rischi di isolamento e di emarginazione sociale, la valorizzazione dei giovani tramite la partecipazione a tornei.

Integrazione socio-sanitaria (se prevista indicare ruolo AUSL/Distretto – Ruolo ADS)8

NO

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Azione coerente con il PSR in quanto favorisce l’inclusione delle giovani generazioni.

Tipologia di Fondo: bando per la Riqualificazione Periferie 2017 2018 Indicatore: n.bambini/adolescenti

20

Costo:

€ € 27.000

Id: 42 Azione: IO STO CON ZANNI Campo di intervento:interventi a favore della popolazione a rischio di povertà ed esclusione AT: Asse Tematico 4 - Sostegno alla genitorialità e alle famiglie, nuove generazioni, prevenzione e contrasto alla violenza domestica

OE: OE 5 – Servizi di prossimità

Strategia6

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 95

Attività7

Nell’ambito dell’importante strategia di Rilancio di partecipazione attiva dei giovani alla vita democratica nei quartieri a rischio di emarginazione sociale e per sostenere le attività di volontariato e alla partecipazione attiva della persona anziana nella comunità locale, L’ECAD ha candidato, in collaborazione con la Legacoop di Pescara, il progetto ‘Io Sto con Zanni’. Tale progetto prevede: • Laboratori di quartiere, strumentali a realizzare elementi di arredo urbano. Si prevede il coinvolgimento

di giovani “creativi” del territorio ed anziani che nello stesso vivono, attivando sinergie intergenerazionali a cui parteciperanno anche cittadini, ragazzi e artigiani;

• Laboratori creativi per io ragazzi, organizzati nelle strade e nelle piazze mettendo in rete le scuole ed il terzo settore;

• Organizzazione di eventi di sensibilizzazione ed incontri tematici che vedranno la partecipazione attiva dei cittadini del quartiere per:

1. Riqualificare e rifunzionalizzare le aree pubbliche; 2. Costruire la resilienza urbana: sicurezza, socialità, welfare;

• Predisposizione di strumenti di supporto all’auto-imprenditorialità, orientamento e selezione imprenditori, interventi a sostegno della costituzione delle neo imprese ed al loro consolidamento.

Integrazione socio-sanitaria :

non prevista

Coerenza con il Piano Sociale Regionale:

Azione coerente con il PSR in quanto favorisce l’inclusione delle giovani generazioni favorendo la partecipazione degli anziani alle attività di riqualificazione dei quartieri

Tipologia di Fondo: Avviso Riqualificazione Periferie 2017 2018 Indicatore: 300

Costo:

€ 100.000

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Asse Tematico 5 - Strategia per le persone con disabilità L’Asse Tematico 5 include gli interventi e i servizi per le persone con disabilità, secondo le previsioni di cui alla parte II.6 e II.10 (limitata alla salute mentale) del Piano sociale regionale. Le Azioni dirette sono finanziate con FNPS, FSR, Fondi Comunali, Fondo sanitario nazionale utilizzato dalle Aziende ASL per la disabilità (in tale area devono essere adeguatamente programmati gli interventi e i servizi di integrazione socio-sanitaria nell’area della disabilità). Le Strategie (azioni indirette)prevedono specifici indirizzi per l’utilizzo del FSE (PON nazionale Inclusione e POFSE regionale), tramite partecipazione ai bandi e agli avvisi che saranno emanati a livello regionale e nazionale, del Fondo nazionale sul “Dopo di noi”, istituito dalla legge 208 del 2015 (art. 1, comma 400), del Fondo “Interventi per la Vita Indipendente”, istituito dall’art. 18 della L.R. 57/2012), erogato dagli Enti di ambito per il finanziamento di progetti personalizzati di vita indipendente e direttamente erogato alle persone con disabilità, anche in previsione della semplificazione normativa.

Descrivere, in generale, il quadro dei servizi inseriti nell’Asse Tematico e le scelte operate in coerenza con i fabbisogni rilevati nel Profilo sociale locale (max 6000 caratteri). Nell’Asse Tematico “Strategie per le persone con disabilità” si propone l’attivazione di Servizi utili a garantire lo sviluppo e il mantenimento dell’autonomia della persona con disabilità, evitando percorsi di istituzionalizzazione e rimuovendo gli elementi di ostacolo al raggiungimento degli obiettivi previsti nel Progetto di Vita. Il nuovo Piano Sociale infatti, guarda con particolare attenzione al mondo della disabilità, puntando al potenziamento e al miglioramento della qualità dei ‘servizi’ promuovendo l’utilizzo di analisi multidisciplinari per la valutazione del bisogno, del coinvolgimento attivo della persona con disabilità e della sua famiglia, attraverso la condivisione di obiettivi e modalità di intervento. La promozione dello strumento del ‘progetto di vita’ quale strumento di approccio alla presa in carico della persona con disabilità è funzionale all’implementazione di una rafforzata ottica inclusiva capace di sviluppare ( nel suo essere applicabile sia ai servizi da tempo strutturati, sia ai servizi innovativi multidimensionali) e concretizzare l’applicazione, in tutti i suoi aspetti, della Convenzione ONU in Abruzzo. L’obiettivo dei servizi proposti in questo A.T. è di realizzare un’effettiva integrazione sociale della persona con disabilità lavorando su progettualità a breve, medio e lungo termine, tese al miglioramento della vita quotidiana della persona. Particolare attenzione verrà quindi, posta da un lato al tema dell’empowerment della persona con disabilità (non solo assistenza o spazi laboratoriali e ludico – ricreativi) ovvero all’attenzione verso lo sviluppo delle abilità e potenzialità della persona al fine di promuoverne l’autonomia socio-occupazionale, dall’altro al rafforzamento nella capacità di sviluppare un sinergico e fruttuoso raccordo tra le iniziative territoriali in modo da avere un più ampio ventaglio di servizi da offrire alla persona con disabilità nonché sollevare concretamente i familiari e/o i care-giver. In tal senso, l’attivazione del Servizio di Inclusione Socio-lavorativa, sperimentazione ad alta integrazione socio-sanitaria, che sarà attivato in collaborazione con il SIGAD della AUSL e con l’Ufficio Provinciale Scolastico, coinvolgendo anche il Terzo Settore, vuole essere un esempio concreto di tale strategia che pone al centro non il servizio in quanto tale, ma la persona con disabilità. Infine, si precisa che le Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017, rafforzano quanto previsto dal PSR all’Obiettivo Essenziale 7, ovvero la promozione dello sviluppo di una rete di micro residenzialità di tipo familiare anche per le persone con disabilità, secondo un approccio sia di piccola comunità protetta sia di comunità a valenza socio-sanitaria integrata per bisogni più complessi. A tal fine, in questo Asse Tematico, quale azione trasversale (posta anche nella Convezione socio-sanitaria), è prevista l’istituzione di un Gruppo di lavoro sulla residenzialità e semiresidenzialità congiunto tra ECAD e DSB, che avrà quale compito la redazione di un protocollo operativo specifico per la gestione integrata degli interventi di residenzialità e semiresidenzialità nella fase di valutazione multidimensionale, di progettazione e realizzazione del ‘Progetto di Assistenza Individualizzato/Progetto di Vita’, di

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 97

previsione della compartecipazione alla spesa. Le suddette procedure risultano infatti, funzionali e strategiche per la sperimentazione, l’attivazione e la gestione integrata di strutture di micro-residenzialità e di semiresidenzialità in favore di persone non autosufficienti, con disturbi mentali, con disabilità e con dipendenze psicologiche. Ci si pone altresì l’obiettivo di alleviare il carico assistenziale familiare supportando il care giver nell’espletamento del proprio ruolo attraverso i servizi di assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata, servizi che nello specifico di quest’asse, hanno maggiori risorse (rispetto a quelle di cui si è dato conto nella descrizione del precedente AT2) attraverso il progetto “ Home Care Premium”. Pertanto, al fine del raggiungimento dei suddetti obiettivi, l’ECAD 15 prevede i seguenti servizi/interventi: Centri diurni per l’Inclusione Attiva, Residenze per disabili ‘Dopo di Noi’, Servizio di Trasporto Scolastico per persone con disabilità, Servizio di assistenza specialistica/autonomia per studenti con disabilità, Vita Indipendente, Progetto Artis, Servizio Borse Lavoro Utenti Psichiatrici. Inoltre, l’ECAD destinerà una quota di tirocini formativi, previsti sia nel progetto SIA (PON Inclusione) che nel Progetto CIELO (FSE 2014-2020) alle persone con disabilità e candiderà specifici progetti ‘innovativi’ a valere sui futuri bandi FSE 2014 -2020.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 98

AT 5 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori Asse Tematico 5 - Strategia per le persone con disabilità

Id1 Servizio/intervento OE Az.2 SS3 Indicatore Utenti Valori target dell’indicatore 2017 2018

43 Centro di Inclusione attiva per le persone con disabilità

6 D N. disabili in carico x N. ore frequenza annua per disabile

97 69.300 69500

44 Residenza per disabili ‘Dopo di Noi’ 7 I X N. disabili in residenza 0 20 20 45 Servizio di trasporto scolastico per le

persone con disabilità 8 D N. prestazioni di trasporto 36 45 45

46 Servizio di assistenza specialistica/autonomia per studenti con disabilità

8 D X N. ore erogate 159+105sup.

47 Servizio Assistenza educativa e didattica rivolta a studenti minorati della vista e dell’udito

8 D N.ore erogate 3460

48 Vita Indipendente (L.R.57/2012) 4 I X n.ore erogate 1 3 3 49 Progetto Artis 4 D X n.ore erogate 20 20 20 50 Home Care Premium 4 I n.utenti in carico 65 73 73 51 Borse Lavoro Utenti Psichiatrici 8 I X n.utenti 9 10 10 52 Servizio Inclusione Lavorativa 8 D X n.persone con disabilità 25 0 25 1. Inserire il numero di scheda identificativa del servizio. - 2. – Indicare se Azione diretta (D) o Indiretta (I) - 3. Barrare la casella in caso di servizio gestito in integrazione socio-sanitaria e rientrante nella Convenzione socio-sanitaria. 4. Inserire altri interventi in attuazione di quanto previsto dal paragrafo strategie per l’inclusione del PSR (pag. 78, par. II.8).

*Il servizio di assistenza per l’autonomia e la comunicazione degli studenti con disabilità sarà oggetto di una specifica riformulazione per effetto delle emanandeLinee guida regionali, previste dal Piano sociale regionale 2016-2018 (pag. 77, Area di innovazione 2, quarto punto). Il Piano distrettuale conterrà, pertanto, misure transitorie atte a garantire la continuità del servizio, limitata ai casi di disabilità grave (pag. 72, punto 6), con il mantenimento degli attuali indici di copertura (in termini di studenti già seguiti nell’anno scolastico 2015-2016).

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 99

Id: 43 Servizio: Centri diurni per l’Inclusione Attiva del le persone con disabilità Campo di intervento: scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità; trend in crescita delle malattie neurodegenerative, tassi superiori alla media nazionale rispetto alla presenza di malattie croniche, invecchiamento progressivo della popolazione AT4: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità

OE5: OE6 – Asili nido e altri servizi per la prima infanzia e centri di aggregazione e polivalenti, OE5 – Servizi di prossimità -

Attività6

I Centri Diurni per l’inclusione attiva delle persone con disabilità (in breve Centri Diurni) si propongono di prevenire l’isolamento della persona, di garantire la partecipazione sociale attiva e di favorire il suo sviluppo di abilità e competenze. Le finalità dei Centri Diurni sono: - stimolare l’autonomia e produrre benessere per le persone con disabilità; - favorire la socializzazione e l’inserimento sociale e lavorativo; - favorire ed ampliare la possibilità di conciliare/armonizzare il tempo di lavoro con il tempo di cura; L’Ecad 15 intende ampliare la tipologia degli interventi erogati presso i Centri Diurni. Le attività, che saranno dettagliate attraverso bando di co-progettazione, sono finalizzate a: - Diversificare l’offerta dei servizi in riferimento alle diverse età e alle specifiche esigenze dell’utenza; - Estendere gli orari di apertura dei Centri al fine di garantire una maggiore copertura rispetto ai bisogni

dell’utenza; - Regolamentare le modalità di accesso e garantire la predisposizione e realizzazione dei Progetti

individualizzati, ai sensi dell’art. 14 della L.328/2000, da parte del Servizio Sociale Professionale quale vincolo per l’erogazione delle prestazioni sociali (cfr.paragrafo II.6 del PSR) ;

- Incentivare percorsi di inserimento lavorativo assistito, di formazione e di lavoro; - Garantire percorsi di inclusione sociale rafforzando le attività di rete ed in rete con altri Enti e

Istituzioni (Mondo scolastico, DSB, etcc.) e con il Privato Sociale (altre Associazioni, Cooperative, Fondazioni, etcc..)

- Sperimentare progetti di Vita Indipendente strutturati, non solo sull’assistenza materiale, ma anche su percorsi di inclusione lavorativa. Integrazione socio-sanitaria : L’integrazione socio- sanitaria è prevista nella fase di attuazione dei progetti sperimentali di Vita Indipendente, condivisi tra ASL, Comune e Privato Sociale. Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale Servizio risponde ai seguenti obiettivi fissati dal PSR: ‘Rafforzare la rete socio-sanitaria di cura e ritardare la progressione delle malattie’; ‘Riduzione del tasso relativo all’insorgenza di malattie croniche e invalidanti; ‘ritardo dell’insorgenza della non-autosufficienza’; ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione Onu in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. Azione coerente in quanto tesa a favorire la partecipazione alla vita sociale e lavorativa della persona disabile, e garantire il diritto al pieno soddisfacimento dei bisogni del proprio progetto di vita (mobilità, tempo libero, educazione motoria, autonomia, etc..). Modalità di erogazione e di accesso:

Il cittadino può rivolgersi al Segretariato Sociale del Comune di Pescara, e nei modi che sono definiti nel regolamento di accesso ai servizi e resi noti attraverso la Carta dei Servizi , anche direttamente al Centro Diurno. Modalità di gestione e affidamento del servizio10

Il servizio viene affidato tramite gara ad evidenza pubblica (avviso di co-progettazione), nella quale verranno definiti i requisiti, le figure professionali minime che ciascun Centro dovrà prevedere e le modalità di accesso e di erogazione.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 100

Tipologia di Fondo: Fondo Sociale Regionale, Fondo Nazionale Politiche Sociali, Fondi Comunali 2016 2017 2018 Indicatore n.persone con disabilità in carico x n.ore frequenza annua per disabile

69.300 69.500

Costo

€ 230.000

Scheda per Azioni Indirette (Strategia)* Id: 44 Azione: Residenza per disabili 'Dopo di Noi' Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità. AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità

OE: 7 – Comunità/Residenze a favore dei Minori e Persone con Fragilità

Strategia:

Le strategie sottese all’azione del “Dopo di noi” sono orientate al conseguimento delle seguenti finalità: • Garantire la continuità del percorso di autonomia della persona con disabilità evitando

l’istituzionalizzazione, attraverso programmi mirati di residenzialità che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare;

• migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità; • garantire sollievo alle famiglie gravate da pesanti carichi assistenziali, che hanno bisogno di

recuperare la propria dimensione familiare e di vita. Attività: La realizzazione delle strutture e/o interventi/progetti denominati “Dopo di Noi” saranno attivati sulla base di quanto disposto dalle ‘Linee Guida’ e dai relativi avvisi emanati dalla Regione Abruzzo, Le Attività finanziabili riguardano diverse tipologie : percorsi di deistituzionalizzazione, supporto al passaggio dalla domiciliarietà familiare all’inserimento e successiva permanenza in una soluzione abitativa extra familiare, fino alla sperimentazione di esperienze di gruppi appartamento (anche attraverso l’utilizzo di abitazioni di proprietà delle famiglie). All’interno del ‘Dopo di Noi’, saranno previsti percorsi di sperimentazione all’autonomia abitativa anche per coloro che vivono ancora in un contesto familiare. Gli interventi saranno sviluppati in sinergia con i servizi territoriali, in particolare con quelli per l’inclusione sociale e lavorativa e sarà attenzionato, in modo particolare, il tema della la creazione di una rete con le associazioni del privato sociale e famiglie delle persone con disabilità. Integrazione socio-sanitaria: L’esistenza di una integrazione di tipo socio-sanitaria, rispetto a questo Servizio/Intervento, è ben precisata nelle Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017. Queste ultime rafforzano quanto previsto dal PSR all’Obiettivo Essenziale 7, ovvero la promozione dello sviluppo di una rete di micro residenzialità di tipo familiare anche per le persone con disabilità, secondo un approccio sia di piccola comunità protetta sia di comunità a valenza socio-sanitaria integrata per bisogni più complessi. A tal fine, in questo Asse Tematico, quale azione trasversale (posta anche nella Convezione socio-sanitaria), è prevista l’istituzione di un Gruppo di lavoro sulla residenzialità e semiresidenzialità congiunto tra ECAD e DSB, che avrà quale compito la redazione di un protocollo operativo specifico per la gestione integrata degli interventi di residenzialità e semiresidenzialità nella fase di valutazione multidimensionale, di progettazione e realizzazione del ‘Progetto di Assistenza Individualizzato/Progetto di Vita’, di previsione della compartecipazione alla spesa. Coerenza con il Piano sociale regionale:

Tale Azione risponde all’obiettivo ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’, in quanto risponde al bisogno di

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 101

programmazione di interventi personalizzati in relazione all’autonomia residenziale. Il risultato atteso è favorire l’empowerment delle persone con disabilità. Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Le modalità di gestione e di affidamento del servizio seguiranno quanto indicato dalla Regione Abruzzo . Tipologia di Fondo: Fondi nazionali (non si conosce importo per ECAD 15) 2017 2018 Indicatore: n. utenti coinvolti

20

Scheda per Azioni dirette Id: 45 Servizio: Servizio di trasporto Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità.

OE: OE 8 – Interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia.

Attività :

Con questo Servizio l’ECAD 15 intende offrire un servizio alle famiglie al fine di favorire l’integrazione della persona con disabilità nella comunità locale riducendo quindi, grazie alla collaborazione con la scuola, fenomeni di emarginazione. Inoltre, questa collaborazione favorisce lla possibilità di conciliare il tempo del lavoro con il lavoro di cura. Il Trasporto scolastico è un intervento finalizzato a garantire la continuità della frequenza scolastica, a tutti gli studenti con disabilità, assicurando lo spostamento da casa a scuola e viceversa Il Servizio è garantito a tutti gli studenti disabili ( art. 3 comma 3 legge 104/92) frequentanti le scuole di ogni ordine e grado. Il trasporto scolastico viene attivato anche nei casi di minori a rischio di evasione scolastica, in carico al Servizio Sociale Professionale, il quale ne valuta la necessità. Integrazione socio-sanitaria: Non prevista Coerenza con il Piano sociale regionale:

Tale Servizio risponde all’obiettivo : ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. Azione coerente con il PSR in quanto risponde al bisogno di mobilità della persona disabile all’interno del contesto cittadino ed inoltre connessa con il diritto allo studio. Modalità di erogazione e di accesso:

Le domande di accesso al Servizio pervengono al Servizio Sociale del Comune che ne valuta l’ammissione e trasmette alla ditta appaltatrice l’elenco dei fruitori . Possono presentare richiesta gli alunni diversamente abili, residenti nel Comune di Pescara, in possesso della certificazione L.104/1992, pluriminorati della vista e dell’udito o i genitori degli alunni a rischio di evasione scolastica in carico al Servizio Sociale. Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Il servizio viene affidato tramite gara ad evidenza pubblica, nella quale verranno definiti i requisiti e le modalità di accesso e di erogazione. Tipologia di Fondo/Fondi11: 2016 2017 2018 Indicatore: n.prestazioni di trasporto

21600

Costo13

€ € € 71.100

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Scheda per Azioni dirette Id: 46 Servizio: Servizio Assistenza per l’Autonomia e la Comunicazione degli studenti con

Disabilità Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità.

OE: OE 8 – Interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia.

Attività :

L’Ambito garantisce un processo operativo di integrazione scolastica, formativa e sociale degli studenti con disabilità ai sensi dell’art.3, comma 3 della L.104/92, frequentanti le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di 1 e 2 grado, attraverso il servizio di assistenza scolastica dell’autonomia ed alla comunicazione, nonché attraverso l’assistenza educativo-didattica domiciliare agli alunni ipoacustici ed ipovedenti (L.R. 78/78, L.R.32/97, come da L.R. 32/2015). L’Assistenza Scolastica Specialistica per l’Autonomia e la Comunicazione si propone di favorire la partecipazione alla vita scolastica dell’alunno con disabilità e supportare i suoi percorsi educativi e relazionali. Il target ricomprende tutti gli alunni frequentanti le scuole di ogni ordine e grado in possesso di certificazione di legge 104/92 con priorità ai casi in situazione di gravità art.3 comma 3. Integrazione socio-sanitaria: E’ prevista l’integrazione socio-sanitaria relativamente alla definizione delle ore di assistenza necessaria riportate nei Modelli RAS. Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale Servizio risponde all’obiettivo : ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. Azione coerente con il PSR in quanto volto ad incrementare servizi di supporto atti a favorire la vita autonoma delle persone con disabilità o con patologie mentali con un servizo di supporto per una vera integrazione all’interno del mondo della scuola. Modalità di erogazione e di accesso:

La scuola può presentare richiesta di attivazione del Servizio di Assistenza Scolastica Specialistica per gli alunni frequentanti, che sono in possesso di certificazione L. 104, dietro presentazione di un Modello RAS, debitamente compilato, e sottoscritto da un Operatore referente della Neuro Psichiatria Infantile nel quale vengono indicate le ore di Assistenza di cui l’alunno necessita. Tale richiesta va inoltrata al Comune di residenza per gli alunni frequentanti le scuole dell’obbligo e al Comune nel cui territorio è presente la scuola per quanto riguarda gli Istituti Superiori. Le domande di accesso al Servizio pervengono al Servizio Sociale del Comune che ne valuta l’ammissione e trasmette alla ditta appaltatrice l’elenco dei fruitori con relative ore assegnate.

Modalità di gestione e affidamento del servizio: Il servizio viene affidato tramite gara ad evidenza pubblica, nella quale verranno definiti i requisiti e le modalità di accesso e di erogazione. L’ECAD 15 intende assicurare :

1. Bandi di gara pluriennali al fine di garantire la continuità del Progetto Educativo 2. Operatori altamente qualificati 3. Erogazione del servizio a domicilio nei periodi di lunga assenza da scuola per malattia; 4. Mantenimento degli attuali indici di copertura

Tipologia di Fondo/Fondi: Fondo Sociale Regionale, Fondo Nazionale delle Politiche Sociali, Fondi ex LR 78/78 e LR 32/97 (come dal LR 32/2015), Fondi Comunali. 2016 2017 2018 Indicatore n.ore erogate

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 103

Costo: € € € 1.411.100 Id: 47 Servizio: Servizio Assistenza educativa e didattica rivolta a studenti minorati

della vista e dell’udito

Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità

AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità.

OE: OE 8 – Interventi/misure per facilitare inclusione e autonomia.

Attività:

Il servizio di Assistenza Educativa e didattica domiciliare in favore degli studenti minorati della

vista e dell’udito è regolata dalla Legge Regionale del 9 aprile 1997, n. 32.

La L.R. n. 32 del 20 ottobre 2015: “ Disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative delle Province in attuazione della legge 56/2014” all’art. 4, comma 1 ha indicato tra le funzioni amministrative attribuite, conferite o comunque esercitate dalle Province oggetto di trasferimento ai Comuni, quelle inerente in materia di non vedenti e non udenti in attuazione dei compiti di cui all’art.3 della sopracitata legge regionale 9 aprile 1997, n. 32; L’assistenza domiciliare scolastica consisterà, per gli studenti ciechi, nell’insegnamento della scrittura e lettura braille, nella messa a disposizione e nell’uso degli ausili tiflo-tecnici didattici, nell’eseguire lavori manuali e tutto ciò che comprende l’educazione per l’orientamento, la mobilità e la padronanza della propria autonomia. L’assistenza per gli studenti sordi consisterà invece nell’insegnamento di tutti i linguaggi, particolarmente della lingua parlata senza però escludere la mimica gestuale e la labiolettura, nell’uso di apparecchi acustici degli indicatori visivi intermittenti e nell’acquisizione della propria indipendenza per il raggiungimento e l’espressione della propria autonomia. L’Amministrazione Comunale di Pescara, provvede alla fornitura di testi scolastici per gli studenti ciechi, sordi e sordi pre-linguali iscritti alle scuole di ogni ordine e grado fino al compimento del 23° anno di età, nonché di quelli che frequentano un Corso Universitario, limitatamente ad un solo Corso di Laurea e non oltre il 3° anno fuori corso. La fornitura dei libri di testo sarà effettuata tramite l’Operatore Economico affidatario del Servizio. La consulenza del Tiflologo, l’esperto dei bisogni educativi degli ipovedenti e dei non vedenti e, come avrà il compito di facilitare la comprensione del bisogno aiutando gli operatori coinvolti nel processo di crescita dell’alunno a valutare il più realisticamente possibile i limiti e le potenzialità del ragazzo minorato della vista ed orientare la programmazione delle attività dell’intero itinerario educativo, sia nell’ambito familiare che in quello scolastico, nonché a guidare la scelta dei sussidi didattici più opportuni.

Il suddetto servizio, da svolgersi presso il domicilio degli studenti, verrà così distribuito:

- 6 ore settimanali per 36 settimane, periodo corrispondente all’anno scolastico; - 3 ore settimanali per il mese di luglio solo per gli studenti delle scuole superiori qualora gli

stessi dovessero affrontare gli esami di stato e solo su richiesta della famiglia; - 3 ore settimanali per 4 settimane nel mese di agosto, solo per gli studenti delle scuole superiori

qualora gli stessi dovessero affrontare gli esami di riparazione.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 104

E’ prevista l’integrazione socio-sanitaria relativamente alla definizione delle ore di assistenza necessaria riportate nei Modelli RAS.

Coerenza con il Piano sociale regionale:

Tale Servizio risponde all’obiettivo : ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. Azione coerente con il PSR in quanto volto ad incrementare servizi di supporto atti a favorire la vita autonoma delle persone con disabilità o con patologie mentali con un servizio di supporto domiciliare

Modalità di erogazione e di accesso: Le famiglie presentano una richiesta di attivazione del Servizio di assistenza con opportuno anticipo rispetto all’inizio dell’anno scolastico, tramite la compilazione di un modello disponibile presso il Servizi Sociali del Comune che verrà sottoscritto dal genitore dell’alunno e con allegata la certificazione di sordità/cecità rilasciata dalla Unità ASL competente.

Modalità di gestione e affidamento del servizio:

Il servizio viene affidato tramite gara ad evidenza pubblica, nella quale verranno definiti i requisiti e le modalità di accesso e di erogazione. L’ECAD 15 intende assicurare :

- Bandi di gara pluriennali al fine di garantire la continuità del Progetto Educativo - Operatori altamente qualificati - Erogazione del servizio a domicilio nei periodi di lunga assenza da scuola per malattia; - Mantenimento degli attuali indici di copertura

Tipologia di Fondo: LR 32/97 (come dal LR 32/2015)

2016 2017 2018

Indicatore n. ore erogate

3.500

Costo:

€ 70.700

Id: 48 Servizio/Azione: Vita Indipendente (L.R. 57/2012) Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità. AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità

OE:4 – Assistenza Domiciliare

Strategia: L’ECAD 15 intende procedere alla richiesta di accesso ai fondi per la Vita Indipendente (L.R. n. 57/2012) al fine di integrare i servizi rivolti alle persone con disabilità ed alla non autosufficienza. Attività: La Vita Indipendente (L.R. n. 57/2012) è un progetto finalizzato al raggiungimento della piena autonomia della persona disabile che sceglie autonomamente il proprio assistente personale, che può anche essere un familiare, regolarizzando il rapporto di lavoro nel rispetto delle forme contrattuali previste dalla normativa vigente. Il progetto è rivolto a persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni, con disabilità grave.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 105

Integrazione socio-sanitaria: E’ prevista l’integrazione socio sanitaria in quanto le richieste vengono valutate dall’Unità di Valutazione Multidisciplinare che verifica il progetto personalizzato presentato e secondo l’indice di gravità del bisogno fornisce indicazioni quantitative e temporali relative alle prestazioni richieste. Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale Azione coerente con il PSR in quanto risponde all’obiettivo ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. L’azione è tesa a ridurre il fenomeno dell’istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti attraverso la definizione di Piani Assistenziali Individualizzati che mirano alla permanenza nel proprio contesto di vita scegliendo autonomamente il proprio assistente. Modalità di erogazione e di accesso: Secondo quanto previsto dalla L.R. n.57/2012 le domande vanno presentate, entro il 31 gennaio di ogni anno, presso il Segretariato Sociale dell’Ambito tramite apposito modello di domanda. Alla domanda fanno seguito: l’analisi dei requisiti da parte del Servizio Sociale, l’invio delle stesse ai Distretti Sanitari di Base competenti per la valutazione dei Progetti Personalizzati, la definizione dell’indice di gravità in riferimento alla scala Barthel. La persona con disabilità fa parte della stessa equipe e partecipa alla valutazione e alle scelte Il Servizio Sociale del Comune provvederà ad inviare le domande e i relativi esiti alla Regione per la definizione della graduatoria.

Modalità di gestione e affidamento del servizio: L’Ambito si occupa della gestione del progetto individualizzato solo a seguito della comunicazione da parte della Regione degli utenti entrati a far parte del Progetto, erogando mensilmente la somma all’interessato dietro presentazione di documentazione attestante l’assunzione dell’assistente familiare. Tipologia di Fondo/Fondi: L.R. n.57/2012 per la Vita Indipendente 2017 2018 Indicatore: n.utenti presi in carico

1 3

Costo:

€ 18.000

Id: 49 Servizio: Artis Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità. AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità

OE:4 – Assistenza Domiciliare e OE: 7 – Comunità/Residenze a favore dei Minori e Persone con Fragilità

Strategia: Secondo quanto proposto nel PSR (Paragrafo II.6, 9) l’ECAD 15 – Pescara, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della AUSL di Pescara, intende rafforzare e ottimizzare, a partire proprio dal progetto ARTIS, un programma di ambito, di più ampio respiro, in forte sinergia ed integrazione socio-sanitaria (nello specifico con il suddetto Dipartimento) formalizzando un protocollo operativo, anche con il coinvolgimento della scuola e del terzo settore specializzato per l’assistenza e l’inclusione sociale di persone con disagio mentale, con finalità preventive, di inclusione sociale, superamento dello stigma e per il sostegno ai caregiver familiari.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 106

Attività: Artis è un progetto che prevede l’erogazione di un servizio domiciliare di assistenza riabilitativa terapeutica per persone con disabilità mentale. L’ingresso al progetto viene subordinato ad una valutazione di una equipe multidisciplinare composta dall’assistente sociale dell’ECAD e dagli operatori del Centro di Salute Mentale, che ha in carico l’utenza, che ne definisce le modalità, gli obiettivi e ne gestisce il monitoraggio. L’elemento innovativo è che, in base alle valutazioni dell’equipe multidimensionale, si avvieranno, per alcuni degli utenti del Servizio ritenuti idoeni, percorsi di accompagnamento per la sperimentazione di micro residenzialità supportate prevedendo un’offerta integrata di servizi e attività volte a creare il miglior ambiente di vita per i pazienti inseriti nel progetto: dai servizi di assistenza a quelli di socializzazione, dalle attività cliniche riabilitative a quelle ludiche ricreative.

L’obiettivo della permanenza presso tali strutture è permettere agli utenti inseriti nel progetto di acquisire le competenze necessarie per poter affrontare una vita autonoma, il raggiungimento della più alta autonomia possibile, il superamento dello stigma psichiatrico e l’integrazione sociale.

Integrazione socio-sanitaria: L’esistenza di una integrazione di tipo socio-sanitaria, rispetto a questa tipologia di Azione, è ben precisata nelle Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017. Queste ultime, rafforzando quanto previsto dal PSR all’Obiettivo Essenziale 7, ovvero la promozione dello sviluppo di una rete di micro-residenzialità di tipo familiare anche per le persone con disabilità mentale, secondo un approccio sia di piccola comunità protetta sia di comunità a valenza socio-sanitaria integrata per bisogni più complessi, invitano pertanto a trattare anche questo specifico tema nell’ambito del Gruppo di lavoro sulla residenzialità e semiresidenzialità congiunto tra ECAD e DSB, che avrà quale compito la redazione di un protocollo operativo specifico per la gestione integrata degli interventi di residenzialità e semiresidenzialità (cfr.scheda ‘Dopo di Noi’). In particolare suddette Linee Guida, raccomandano di inserire nella Convenzione socio-sanitaria , rispetto al rafforzamento della disabilità e per la salute mentale, anche i seguenti aspetti:

1) Le AUSL e i Distretti devono assicurare l’erogazione delle prestazioni LEA per la disabilità e per i disturbi mentali, garantendo l’erogazione effettiva dei nuovi livelli essenziali di assistenza a livello distrettuale.

2) Le AUSL , i DSB e gli ECAD devono stipulare un protocollo operativo socio-sanitario sulla disabilità con la previsione di azioni congiunte che mettano in connessione servizi distrettuali, ospedalieri e territoriali.

Il Progetto Artis è finanziato in egual misura dalla AUSL e dall’ECAD 15 - Pescara e prevede una condivisione progettuale e un monitoraggio delle attività svolte da chi fattivamente erogherà il Servizio che sarà bandito con uno specifico avviso di co-progettazione. Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale Azione è coerente con il PSR in quanto risponde all’obiettivo ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. L’azione è tesa a ridurre il fenomeno dell’istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti attraverso la definizione di Piani Assistenziali Individualizzati . Modalità di erogazione e di accesso:

Gli utenti vengono individuati da una equipe multidisciplinare composta dall’assistente sociale dell’ECAD e dagli operatori del Centro di Salute Mentale. L’equipe stila il Progetto Individualizzato con relativi obiettivi.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 107

Modalità di gestione e affidamento del servizio: Il servizio viene affidato tramite gara ad evidenza pubblica (avviso di co-progettazione), nella quale verranno definiti i requisiti e le modalità di accesso e di erogazione. Risulta importante prevedere un ampliamento della rete territoriale a sostegno dell’azione e prevedere forme di turnazione degli utenti inseriti per garantirne l’accesso ad un maggior numero di persone.

Tipologia di Fondo/Fondi10: Fondi Comunali e Fondi AUSL 2017 2018

Indicatore: n.utenti in carico

25

Costo:

€ 80.000 (di cui 40.000 AUSL)

Scheda per Azioni Indirette Id: 50 Servizio/Azione: Home Care Premium Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità

OE: 4 – Assistenza Domiciliare

Strategia: L’Ecad 15 – Pescara, convenzionandosi con l’INPS per il progetto Home Care Premium, va ad integrare i servizi erogati per la disabilità e la non – autosufficienza garantendo interventi finalizzati alla permanenza a domicilio per le persone con invalidità accertata dai competenti uffici dell’AUSL. I Servizi attivabili con il progetto “Home Care Premium” sono inoltre, utili ad alleggerire il carico assistenziali per quei nuclei familiari con persone con disabilità prevedendo anche rimborsi spese per acquisti di ausili utili a migliorarne la qualità di vita. Attività: Home Care Premium prevede l’erogazione di contributi economici o di servizi socio – assistenziali, socio-sanitari, educativi, scolastici, extrascolastici, finalizzati alla permanenza a domicilio, ma anche alla socializzazione e all’inclusione sociale, riservati a persone non autosufficienti appartenenti a specifiche categorie. L’ECAD 15 - Pescara garantisce anche l’apertura di uno sportello informativo oltre che gestire l’erogazione dell’assistenza domiciliare ed educativa. Integrazione socio-sanitaria: Non prevista. Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale servizio è coerente con il PSR in quanto risponde all’obiettivo ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. L’azione è tesa a ridurre il fenomeno dell’istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti attraverso la definizione di Piani Assistenziali Individualizzati che mirano alla permanenza nel proprio contesto di vita . Modalità di erogazione e di accesso:

Le modalità di accesso al servizio sono riservate dall'INPS e definite dal bando di concorso pubblico "Home Care Premium 2017" .Possono inoltrare domanda i dipendenti o pensionati pubblici, nonché,

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 108

laddove i suddetti soggetti siano viventi, i parenti e gli affini di 1° grado. La graduatoria pubblicata dall'INPS, aggiornata mensilmente, individua i vincitori del bando che hanno diritto alle prestazioni di assistenza. L'ECAD 15 - Pescara assicura la presa in carico di tutti i vincitori del bando residenti nel territorio di competenza.

Modalità di gestione e affidamento del servizio: L’ECAD 15 – Pescara assegna con una procedura ad evidenza pubblica i seguenti servizi:numero telefonico dedicato,valutazione e il monitoraggio del bisogno socio assistenziale dei beneficiari, la definizione del Piano Assistenziale individuale e l'assegnazione di servizi di assistenza. Tipologia di Fondo/Fondi10: 2017 2018 Indicatore: n.utenti presi in carico

73

Costo:

€ 150.000

Id: 51 Azione: Borse Lavoro Utenti Psichiatrici Campo di intervento: Scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità

OE: 8 – Interventi/misure per facilitare inclusione e Autonomia.

Strategia: Con l’azione “Borse Lavoro per utenza psichiatrica” si intende promuovere l’inclusione socio-lavorativa delle persone con problemi di disagio mentale al fine di realizzare una concreta integrazione sociale. Il progetto sarà ottimizzato cercando di garantire l’accesso ad un maggior numero di persone (magari anche pensando ad una turnazione) o all’ampliamento delle postazioni di borse lavoro all’interno di contesti lavorativi privati. Quest’ultima opportunità garantirebbe non solo una formazione lavorativa più specifica, ma anche maggiori possibilità per eventuali assunzioni. Attività: Il Servizio delle ‘Borse Lavoro’ viene attivato su valutazione di una equipe composta da

assistente sociale dell’ECAD ed operatori del Centro di Salute Mentale. Il progetto prevede un programma riabilitativo personalizzato finalizzato al superamento di

preesistenti condizioni di svantaggio che abbiano influito negativamente sul grado di autonomia del soggetto, con particolare riferimento all'acquisizione o al mantenimento di abilità lavorative, sociali e relazionali. Il progetto prevede l’identificazione di n.10 contesti esperienziali lavorativi.

Integrazione socio-sanitaria: Il Servizio, riportato nella Convenzione socio-sanitaria, prevede una convenzione fra AUSL e Comune nella quale vengono definiti i compiti delle parti. Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale servizio è coerente con il PSR in quanto risponde all’obiettivo ‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’. L’azione è tesa a promuovere inserimenti lavorativi per utenza con disagio

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 109

mentale Modalità di erogazione e di accesso:

La competenza ad autorizzare l'attivazione delle borse lavoro è attribuita da ciascuna Azienda al Coordinatore del Dipartimento di Salute Mentale. Gli utenti destinati alla fruizione di tale servizio, sono individuati dal Centro di Salute Mentale che si occupa di stilare il Progetto Individualizzato con relativi obiettivi. Gli utenti ,affetti da patologia psichiatrica e in carico al CSM, devono essere in possesso di abilità sociali tali da consentirne uno stabile inserimento all'interno di un ordinario contesto lavorativo e non già inseriti in programmi riabilitativi presso strutture residenziali a media o alta intensità assistenziale. I programmi riabilitativi personalizzati riguardanti l'attivazione di borse lavoro, oltre ad evidenziare le motivazioni e le finalità che si intendono perseguire, devono specificare le modalità e la sede di espletamento, il percorso formativo, nonché il nominativo dell'operatore della struttura proponente responsabile della funzione di monitoraggio e di controllo del programma.

Modalità di gestione e affidamento del servizio Il Servizo è gestito con personale interno all’ECAD e personale del DSM . Tipologia di Fondo/Fondi: AUSL – Fondo Sanitario Nazionale 2017 2018 Indicatore: n.fruitori borse

10

Costo:

€ 46.590

Id: 52 Servizio: Percorso di orientamento ed inclusione socio- lavorativa Campo di intervento: scarto tra domanda e offerta di servizi a sostegno delle persone con disabilità; difficoltà di integrazione (soprattutto lavorativa) delle giovani generazioni. AT: Asse Tematico 5 – Strategia per le persone con disabilità ; Asse Tematico 3 – Inclusione Sociale

OE: 8 – Interventi/Misure per facilitare l’inclusione e l’autonomia.

Strategia: Rispetto al tema della reale integrazione delle persone con disabilità, una questione nodale è sicuramente quella di costruire un percorso chiaro ed efficace per dare risposta ai bisogni educativi/scolastici e lavorativi dei giovani con disabilità neuropsichica che si trovano in quella fascia d’età che va dai 16 ai 25 anni circa. L’ECAD 15 – Pescara intende prevenire processi di emarginazione e favorire l’integrazione sociale, sostenendo ed implementando quanto sviluppato dal Servizio SIGAD, attivato dal DSM della AUSL di Pescara. Il Servizio è rivolto ad adolescenti e giovani adulti con disabilità neuropsichica compresa la condizione di Spettro Autistico età adulta (residenti nella Città di Pescara), che pur presentando problematiche complesse, possono sperimentare percorsi individualizzati finalizzati ad accedere ad esperienze lavorative e di vita sociale soddisfacenti. Attività Il Servizio vuole garantire un’abilitazione professionale e percorsi individuali di inclusione socio-lavorativa volti a contrastare l’isolamento sociale e l’abbandono o ‘resistenza scolastica’. Esso si basa su un sistema multilivello di intervento secondo un modello globale ed integrato, capace di favorire la sinergia tra Enti, agenzie , esperti ed operatori interessati a sviluppare una rete provinciale di promozione all’inserimento lavorativo. Il servizio attua valutazioni multidisciplinari con rilascio di certificazione ICF a fine percorso valutativo delle competenze e supportivo familiare per determinare un progetto di vita con

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 110

una proposta di inclusione sociale e/o lavorativa che possa prevedere le seguenti attività da effettuarsi nel territorio cittadino in collaborazione con : CTS, SILUS dei servizi per l’Impiego, Enti Locali , Terzo Settore). Con questo progetto si attiverà anche la seconda fase , ovvero, quella post-valutazione , promuovendo contesti esperienziali che saranno offerti in collaborazione con il Privato sociale e il mondo del profit. Integrazione socio-sanitaria: L’esistenza di una integrazione di tipo socio-sanitaria, rispetto a questa tipologia di Azione, è ben precisata nelle Linee di indirizzo per l’integrazione socio-sanitaria, approvate con D.G.R. n.191 del 13/04/2017. Queste ultime, rafforzando quanto previsto dal PSR all’Obiettivo Essenziale 7, ovvero la promozione . In particolare suddette Linee Guida, raccomandano di inserire nella Convenzione socio-sanitaria , rispetto al rafforzamento della disabilità e per la salute mentale, anche i seguenti aspetti:

1) Le AUSL e i Distretti devono assicurare l’erogazione delle prestazioni LEA per la disabilità e per i disturbi mentali, garantendo l’erogazione effettiva dei nuovi livelli essenziali di assistenza a livello distrettuale.

2) Le AUSL , i DSB e gli ECAD devono stipulare un protocollo operativo socio-sanitario sulla disabilità con la previsione di azioni congiunte che mettano in connessione servizi distrettuali, ospedalieri e territoriali.

Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale servizio è coerente con il PSR in quanto risponde agli obiettivi:‘Sviluppare una rete di servizi per la disabilità in grado di avviare l’applicazione della Convenzione ONU in Abruzzo in tutti i suoi aspetti’ e ‘favorire l’inclusione delle giovani generazioni’ attraverso percorsi specifici per giovani a rischio di esclusione.

Modalità di gestione e affidamento del servizio: il servizio sarà affidato in seguito a procedura ad evidenza pubblica . L’affidatario del Servizo dovrà collaborare con personale dell’ECAD e del Servizio Sigad per l’organizzazione dello stesso. Tipologia di Fondo/Fondi: Diretti 2017 2018 Indicatore: n.valutazioni

100

Costo:

€ 20.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 111

Asse Tematico 6 - Strategia per l’invecchiamento attivo Questo Asse Tematico comprende interventi e servizi per favorire l’invecchiamento attivo, secondo quanto previsto nel § II.7 e dalla relativa legge regionale, finanziabili con FNPS, FSR, Fondi Comunali, Fondo sanitario nazionale utilizzato dalle Aziende ASL per la prevenzione della non autosufficienza negli anziani; in tale Area devono essere adeguatamente programmati gli interventi e i servizi di integrazione socio-sanitaria per l’invecchiamento attivo.

Descrivere, in generale, il quadro dei servizi inseriti nell’Asse Tematico e le scelte operate in coerenza con i fabbisogni rilevati nel Profilo sociale locale (max 6000 caratteri). L’attuale situazione relativa agli ‘over 65’ residenti nella Città di Pescara, conferma l’andamento delineato nel PSR rispetto all’intero territorio regionale. Si registra un continuo incremento sia del tasso di invecchiamento, dovuto anche all’aumento della longevità, sia dell’aumento di patologie neuro-degenerative, tanto che un quinto della popolazione anziana è colpita da demenze e disabilità. Inoltre, per chi non presenta tali problematiche è possibile riscontrare un aumento di ‘nuove’ criticità connesse alla dimensione economica, generazioni di anziani il cui reddito non riesce a tenere il passo con la crisi economica, o alla dimensione socio-relazionale, ovvero anziani soli. Al fine di mantenere in vita gli interventi attivi, ma anche realizzare servizi ed interventi innovativi per la Promozione dell’Invecchiamento Attivo, si attingerà sia ai vari Fondi ‘tradizionali’ (FNPS, FSR, Fondi comunali, Fondo Sanitario nazionale utilizzato dalle AUSL per la Prevenzione Della Non Autosufficienza Negli Anziani) che a fondi indiretti (nello specifico caso del piano dell’ECAD 15 si fa riferimento ai Fondi del Ministero e al FSE 2014-2020). Sulla base dell’esistente e soprattutto a partire dalle istanze promosse dal territorio durante la lunga fase di ‘concertazione’ che caratterizza il Piano dell’ECAD 15, i servizi da realizzare e implementare risultano essere:

1. Centri diurni di aggregazione per la Longevità Attiva, nei quali promuovere e coordinare non solo attività ludico-ricreative, ma soprattutto attività socio-educative, culturali e sportive, per un corretto utilizzo del tempo libero e per la consapevolezza degli stili di vita più sani ed adatti. I centri, ubicati su tutto il territorio cittadino e nelle zone delle ex- circoscrizioni, sono luoghi ove qualche attività sarà destinata anche ad anziani parzialmente autosufficienti (in tal senso, andranno realizzate attività di prevenzione sociale e sanitaria, come ad esempio attività fisiche di mantenimento AFA). I centri dovranno avere da un lato una omogeneità metodologica e professionale, dall’altro garantire attività differenziate, per offrire agli iscritti della Città varie possibilità. Nell’idea dei centri quali luoghi di promozione dell’impiego del tempo in senso evolutivo e occupazionale, vi è al centro l’attenzione al rafforzamento delle abilità sociali dell’anziano con uno sguardo anche allo scambio intergenerazionale. I Centri saranno anche gestori del Registro delle assistenti familiari, periodicamente aggiornato.

2. Residenze Anziani; 3. Sperimentazione di n.2 Gruppi Appartamenti per Anziani Autosufficienti, in modo da

garantire la permanenza della persona nel proprio ambiente di vita. 4. Centro di sostegno alle Famiglie con familiari affetti da demenze; 5. Tavolo Permanete ‘Buon Vicinato’, in collaborazione con il Promotore per i Diritti del Cittadino

Anziano, dedicato, al confronto, scambio e formazione congiunta fra gli operatori che lavorano, anche volontariamente, alla promozione dell’invecchiamento attivo . Il tavolo è finalizzato alle implementazioni delle Reti di buonvicinato/ Condomini Amicali, ovvero ad implenetare e strutturare quelle forme di solidarietà (anche associative) fra persone fragili (anziani soli, coppie di anziani, disabili,), appartenenti allo stesso contesto (condominio, strada, quartiere), finalizzate al reciproco sostegno da parte delle persone medesime nella risposta ai disagi e problemi quotidiani.

6. Centro Diurno Demenze.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ ECAD 15 - Pescara ”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 112

AT 6 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori Asse Tematico 6 - Strategia per l’invecchiamento attivo

Id1 Servizio/intervento OE Az.2 SS3 Indicatore Utenti Valori target dell’indicatore 2017 2018

53 Centro diurni di aggregazione per la longevità attiva

6 D N. anziani in carico x N. ore frequenza annua per anziano

900 1000

54 Residenze Anziani 7 D N. anziani in residenza 10 10 55 Centro Supporto Famiglie 6 D N. Famiglie supportate 30 30 56 Gruppi Appartamento 7 D N. GA attivati 4 1 57 Tavolo Permanente

sull’Invecchiamento Attivo 5 D N. Incontri di RETE 10

58 Centro Diurno Demenze 6 I N.anziani in carico 20 20 1. Inserire il numero di scheda identificativa del servizio. - 2. – Indicare se Azione diretta (D) o Indiretta (I) - 3. Barrare la casella in caso di servizio gestito in integrazione socio-sanitaria e rientrante nella Convenzione socio-sanitaria. - 4. Inserire altri interventi in attuazione di quanto previsto dal paragrafo strategie per l’invecchiamento attvo del PSR.

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 113

Asse Tematico 6 - Strategia per l’invecchiamento attivo

Scheda per Azioni dirette Id: 53 Servizio: Centri diurni di aggregazione per la Longevità Attiva Campo di intervento: Invecchiamento progressivo della popolazione AT: Asse Tematico 6 – Strategia per l’invecchiamento attivo

OE: 6 – Asili nido e altri servizi per la prima infanzia e centri di aggregazione e polivalenti

Attività: I Centri diurni di aggregazione per la Longevità Attiva, sono luoghi per anziani, anche parzialmente autosufficienti, dove vengono realizzate attività di prevenzione sociale e di stimolo per la conservazione delle abilità sociali, attraverso azioni di promozione dell’impiego del tempo in senso evolutivo e occupazionale. I Centri assolvono le seguenti finalità: - promuovono l’impiego del tempo in senso evolutivo; - realizzano attività di prevenzione sociale e sanitaria; - favoriscono incontri di intergenerazionalità e di terapia occupazionale; - promuovono le abilità sociali; - Progettazione Active Aging; - garantiscono operatori formati e in continua formazione. Il servizio orientato verso azioni di active agening viene erogato presso n. 5 strutture polivalenti, messe a disposizione dall’ECAD, dislocate in tutto il territorio cittadino. In questi luoghi di incontro viene promossa la vita di relazione tramite : - realizzazione di iniziative di carattere ricreativo, culturale e sociale; - offerta di servizi ed attrezzature adatti a prevenire eventuali situazioni di isolamento ed

emarginazione e che sostengano e migliorino la vita di relazione; - il favorire la presa di coscienza della popolazione e delle persone anziane rispetto ai loro

bisogni e ai modi adeguati per soddisfarli; - facilitazione dell'accesso e dell'utilizzo dei servizi sociali pubblici e privati; - valorizzazione delle le realtà socio - culturali del territorio per il recupero delle tradizioni. I Centri saranno custodi e ‘gestori’ del Registro delle assistenti familiari, periodicamente aggiornato. Integrazione socio-sanitaria: non prevista Coerenza con il Piano sociale regionale: Azione coerente in quanto rispondente all’obiettivo ‘Ritardo dell’insorgenza della non autosufficienza’. Modalità di erogazione e di accesso9

I residenti nell’ECAD 15 possono partecipare alle attività iscrivendosi direttamente presso i Centri Diurni, che, a loro volta concorderanno/comunicheranno l’ingresso con/al Servizo Sociale Professionale. Per ciascuno anziano verrà redatta una ‘scheda’ in cui saranno riportate le attività svolte dallo stesso. Gli interventi potranno essere discussi e riprogrammati al Tavolo di Coordinamento, composto dai coordinatori di tutti i Centri e da un assistente sociale del Servizio Sociale Professionale dell’Ambito che ha il compito di esercitare vigilanza e controllo sulle attività previste dal progetto. In ciascun Centro Sociale è richiesta la presenza di almeno n. 2 animatori, di cui n.1 con funzione di coordinatore; quest’ultimo ha inoltre, l'incarico di mantenere i rapporti con l’Amministrazione Comunale, in particolare per ciò che concerne i collegamenti operativi ed organizzativi con il Servizio Sociale e per gli aspetti gestionali ed amministrativi. Modalità di gestione e affidamento del servizio: I Centri sono affidati con procedura ad evidenza pubblica, ovvero tramite avviso di co-progettazione, attraverso il quale saranno fornite direttive ed indicazioni circa i contenuti, le modalità ed i tempi che gli

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 114

operatori dovranno osservare nello svolgimento delle attività. Tipologia di Fondo/Fondi: Fondi comunale, FNPS, FSR 2016 2017 2018 Indicatore: n.anziani iscritti ai Centri

1000

Costo:

€ 205.000

Scheda per Azioni dirette Id: 54 Servizio: Residenza per anziani (struttura socio-assistenziale) Campo di intervento: Invecchiamento progressivo della popolazione AT: Asse Tematico 6 – Strategia per l’invecchiamento attivo

OE: OE7 – Comunità/residenze a favore dei minori e persone con fragilità.

Attività: Il Servizio Sociale dell’Ambito garantisce l’inserimento in struttura socio-assistenziale degli anziani, residenti nell’a Città di Pescara, che hanno esigenze di tipo alloggiativo, che sono privi di un’efficace rete parentale e sprovvisti di un sufficiente reddito personale. Il Servizio è finalizzato ad assicurare agli anziani, attualmente ospiti di strutture socio-assistenziali di grandi dimensioni (in assenza di una Casa di Riposo comunale) la presenza di operatori qualificati, che siano in grado di mantenere la massima autonomia possibile. Integrazione socio-sanitaria: Prevista in parte, in quanto l’anziano, nella richiesta di inserimento in struttura allega certificazione, rilasciata dal Medico di Medicina Generale e convalidata da parte dell’Ufficio di Medicina Legale della AUSL, attestante la condizione di autosufficienza e l’assenza di patologie tali da impedire la convivenza in comunità. La condizione necessaria per la permanenza in struttura socio assistenziale è la presenza della condizione di autosufficienza, la cui valutazione viene richiesta formalmente all’UVM del territorio di residenza. Coerenza con il Piano sociale regionale: Il Servizo è coerente con l’obiettivo ‘Ritardo dell’insorgenza della non autosufficienza’.

Modalità di erogazione e di accesso: Al Servizio possono accedere solo i residenti nella Città di Pescara, tramite richiesta formale di inserimento presentata al Servizio Sociale Professionale. In sintesi, secondo la seguente procedura:

1. Presentazione documentazione ( situazione reddituale, autosufficienza, modello Isee); 2. Valutazione da parte del servizio Sociale Professionale; 3. Individuazione struttura.

Modalità di gestione e affidamento del servizio: Individuazione di strutture socio-assistenziali nel territorio cittadino o limitrofe tramite la pubblicazione di un avviso di manifestazione d’interesse ‘Strutture socio-assisenziali amiche’. Tipologia di Fondo: Fondi comunale, FNPS, FSR 2016 2017 2018 Indicatore: n.anziani in residenza

10

Costo: € 130.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 115

Scheda per Azioni dirette Id: 55 Servizio: Centro Supporto famiglie con familiari affetti da demenze Campo di intervento: Trend in crescita delle malattie neurodegenerative AT: Asse Tematico 6 – Strategia per l’invecchiamento attivo

OE: OE 5 – Servizi di Prossimità e OE 6 – Asili nido e altri servizi per la prima infanzia e centri di aggregazione e polivalenti

Attività: Il Centro, rivolto alle Famiglie con familiari affetti da demenze, offre servizi di supporto familiare e della persona finalizzati ad evitare eccessivi carichi di stress per i caregiver che assistono persone affette da malattie neurodegenerative. Il Centro, destinato ai residenti nell’ECAD 15, è finalizzato a :

• promuovere attività di ‘sollievo’ ai caregivers con gravi carichi assistenziali in particolari momenti della giornata;

• promuovere attività si socializzazione, aggregazione, recupero e sostegno; • promuovere il dialogo e confronto con le famiglie; • miglioramento/mantenimento dell’autonomia residua della persona; • prevenire l’istituzionalizzazione.

Integrazione socio-sanitaria: Non prevista Coerenza con il Piano sociale regionale: Servizo coerente con l’obiettivo ‘Rafforzare la rete socio-sanitaria di cura e ritardare la progressione delle malattie, in quanto favorisce il più possibile e fino quando è possibile un elevato livello di qualità della vita in ambiente domestico. Modalità di erogazione e di accesso: Al Servizio possono accedere solo i residenti nella Città di Pescara, tramite richiesta formale di inserimento presentata al Servizio Sociale Professionale. La valutazione da parte del Servizio Sociale Professionale è multidimensionale e si concentra sui seguenti aspetti: carico del caregiver, autosufficienza del beneficiario, situazione reddituale e modello Isee. Modalità di gestione e affidamento del servizio: Il Centro, per il quale l’Ecad non mette a disposizione alcuna struttura, è affidato con procedura ad evidenza pubblica, ovvero tramite avviso di co-progettazione. Tale Avviso fornirà direttive ed indicazioni circa i contenuti, le modalità ed i tempi che gli operatori dovranno osservare nello svolgimento delle attività. Tipologia di Fondo/Fondi: Fondi comunale, FNPS, FSR 2016 2017 2018 Indicatore: n.utenti centro

30

Costo:

€ 20.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 116

Scheda per Azioni dirette Id: 56 Servizio: Gruppi Appartamento Campo di intervento: Invecchiamento progressivo della popolazione AT: Asse Tematico 6 – Strategia per l’invecchiamento attivo

OE: OE7 – Comunità/residenze a favore dei minori e persone con fragilità.

Attività: Il Piano dell’Ecad 15 – Pescara promuove la Sperimentazione di Gruppi Appartamenti per Persone Anziane . Il progetto di natura sperimentale vede la collaborazione di una importante realtà pubblica, componente del Gruppo di Piano, ovvero l’Azienda ASP di Pescara, che metterà a disposizione n. un appartamento in Città, per complessivi n. 4 beneficiari. L’Ecad invece, mette a disposizione il servizio per così dire ‘immateriale’, di supporto alla sperimentazione, ovvero: tutto il processo di attivazione della sperimentazione ma anche diversi incontri aperti , alcuni alla cittadinanza e altri ad un ristretto numero di famiglie, sui temi della co-abitazione sociale, al fine di sensibilizzare e cerare una banca dati di appartamenti disponibili nella Città di Pescara. Per la diffusione dei Gruppi Appartamento, d’ora in avanti GA, potrebbero infatti, essere anche utilizzati alloggi e/o abitazioni di privati, da convenzionare con realtà del Terzo Settore che collaborano con l’Ambito per lo sviluppo del ‘Senior cohousing’ e/o ‘Social cohousing’. Il processo che l’Ecad intende sviluppare e mettere a disposizione dei beneficiari, è finalizzato all’ulteriore acquisizione e al mantenimento di abilità sociali e di autogestione, attraverso il soddisfacimento dei bisogni specifici della vita quotidiana, lo stabilirsi di nuove relazioni significative e lo sviluppo di percorsi di integrazione nella comunità sociale del quartiere in cui è inserito il GA. Il progetto sostiene il lavoro qualificato dell’equipe che coordina la sperimentazione e favorendo la comunicazione fra gli abitanti della casa, promuove lo sviluppo di relazioni affettive, di sostegno reciproco e la condivisone ed integrazione delle abilità individuali acquisite. L’Equipe operativa che sovrintende a tutto il processo di attivazione del GA, è quindi un’equipe multidisciplinare, di cui è componente l’assistente sociale dell’ECAD, e che si occupa di :

− selezionare i beneficiari sulla base di precisi requisiti; − attivare e allestire i GA; − accompagnare e monitorare la convivenza.

Integrazione socio-sanitaria: non prevista Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale azione è coerente con il PSR rispetto all’obiettivo ‘Ritardo dell’insorgenza della non-autosufficienza’ ed è innovativa per Pescara in quanto orienta verso una prospettiva active ageing. Modalità di erogazione e di accesso: Ai GA hanno diritto accesso utenti over 65 con discreti livelli di autonomia, assenza o grave conflittualità familiare e mancanza assoluta di risorse economiche sufficienti a consentire l’autonomia e l’automantenimento. Vi si accede tramite richiesta formale al Servizo Sociale Professionale. Modalità di gestione e affidamento del servizio: L’ECAD 15 – affida la gestione di questo servizio attraverso un avviso di co-progettazione. Tale Avviso fornirà direttive ed indicazioni circa i contenuti, le modalità ed i tempi che gli operatori dovranno osservare nello svolgimento delle attività. Tipologia di Fondo: Fondi comunale, FNPS, FSR 2016 2017 2018 Indicatore: n.GA attivati

1

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 117

Costo

€ 20.000

Id: 57 Azione : Buon Vicinato Campo di intervento: Trend in crescita delle malattie neurodegenerative AT: Asse Tematico 6 – Strategia per l’invecchiamento attivo

OE: OE 5 – Servizi di Prossimità

Attività: Con quest’azione trasversale, curata dal garante comunale per l’ Invecchiamento Attivo, componente del Gruppo di Piano, si intende promuovere e ‘formalizzare’,nella Città di Pescara, efficaci Reti Solidali. Le attività prevedono: Realizzazione di tavoli di lavoro e incontri con la cittadinanza e con stakeholder per creare e strutturare sul territorio Reti di Buon Vicinato. La metodologia della Rete che nel corso del tempo si amplia e si diffonde sul territorio non vuole essere altro che un sistema di aggregazione sociale, tramite la solidarietà. Saranno identificati alcuni ‘Condomini Solidali’, ove è possibile riscontrare ‘Buone Prassi Solidali’ (magari anche coinvolgendo Amministratori di Condomini con elevata presenza di anziani soli o di coppie di anziani). Saranno organizzati incontri con il coinvolgimento della cittadinanza, in generale, di residenti , in particolare anziani, di quelle zone in cui sono state rilevate suddette ‘Buone Prassi Solidali’. Si creeranno quindi delle ‘Reti Solidali’ al fine di contrastare eventuali resistenze/diffidenze e ristabilire rapporti di vicinato tutelanti e significativi, rilanciando anche idee e progettualità comuni da implementare quali ad esempio gli ‘orti biodinamici per un benessere condiviso’ (in tal senso l’Ambito potrebbe mettere a disposizione alcuni terreni). Gli obiettivi sono:

• Favorire la permanenza nel proprio contesto socio abitativo degli anziani soli e a rischio di emarginazione;

• Ricostruire reti amicali di supporto agli anziani soli o alle coppie di anziani,ma in generale alle persone in stato di fragilità;

• Prevenire l’isolamento e la solitudine; • Garantire la qualità della vita e la sicurezza.

Le risorse umane sono rappresentate da: - Servizio Professionale Ambito ; - Garante Comunale per l’Invecchiamento Attivo; - Amministratori dei condomini coinvolti nell’iniziativa, che avranno il compito di promuoverla nei condomini da loro amministrati, di raccogliere le adesioni e di comunicarle all’Amministrazione. . Integrazione socio-sanitaria: Non prevista Coerenza con il Piano sociale regionale: Tale azione è coerente con il PSR rispetto all’obiettivo ‘Ritardo dell’insorgenza della non-autosufficienza’ ed è innovativa per Pescara in quanto orienta verso una prospettiva active ageing. Modalità di erogazione e di accesso: Il Tavolo verrà attivato in collaborazione con Il Garante Comunale e sarà coinvolta la rete dei Centri Diurni per la Longevità Attiva già esistente sul territorio.

Modalità di gestione e affidamento del servizio

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 118

L’iniziativa gestita con personale interno e dal Garante comunale, verrà pubblicizzata attraverso la ‘Social Map’ . Alla fine si prevede la costituzione di un Albo dei “Condomini Solidali”, a favore dei quali verrà preso in esame un sistema di premialità. . Tipologia di Fondo: Costo personale difficilmente quantificabile 2016 2017 2018 Indicatore: n.Reti Attivate

id: 58 Servizio: Centro Demenza Senile

Campo di intervento: trend in crescita delle malattie neurodegenerative AT: Asse Tematico 6 – Strategia per l’invecchiamento attivo

OE: OE - 6 – Asili nido e altri servizi per la prima infanzia e centri di aggregazione e polivalenti

Con la partecipazione al ‘Programma Straordinario di interventi per la Riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città Metropolitane e dei Capoluoghi di Provincia’, l’Ecad 15 – in collaborazione con la Fondazione Papa Paolo VI Onlus, ente no-profit con attività strutturate nel campo del settore socio-sanitario (centri di riabilitazione, residenze per anziani e animazione sociale), ha previsto l'apertura di un centro diurno a favore di anziani parzialmente non-autosufficienti.

L’idea del Centro Demenza Senile è nata all’interno delle attività socio-sanitarie del Centro Nazareth, che ospita già una comunità di residenti, dove è emersa la necessità di costituire un servizio diurno non residenziale di animazione sociale e accompagnamento socio-sanitario per anziani che possa essere un momento di aggregazione e di ascolto; inizialmente il centro potrà accogliere un max di 20 utenti i quali sarebbero o ospiti del centro o verrebbero accompagnati dalla loro abitazione al centro con l’ausilio di un servizio di trasporto, trattandosi di valutazioni individuali di caso. Un servizio per dare sollievo alle famiglie di anziani con difficoltà nella gestione della vita quotidiana, della vita domestica e delle relazioni con gli altri. Il Centro svolgerà funzioni di accoglienza e permetterà di conciliare il bisogno di assistenza, stimolo e intrattenimento che questa tipologia di persone richiede con le esigenze di organizzazione di vita di familiari e figli, sui quali solitamente si ripercuote la responsabilità della cura dei genitori.

Attività:

Le azioni pianificate consentiranno l'accoglienza durante il giorno, con fascia oraria 8,30-14,30. dal lunedì al venerdì, degli anziani da parte di n°2 operatori qualificati, che proporranno diverse attività, in un ambito principale “ANIMAZIONE” e in un uno secondario “ASSISTENZA” Nell'ambito ANIMAZIONE verranno svolte attività di:

animazione sociale intrattenimento laboratori espressivi (teatro, cultura etc.)

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 119

attività manuali (pittura, lavorazione della creta, giardinaggio, ecc.). Nell'ambito ASSISTENZA, nelle forme sia individuali sia laboratoriali verranno proposte attività di:

screening sanitario generale (neurologico, fisiatrico e geriatrico training sulla gestione della vita quotidiana stimolazione cognitiva generica

I risultati delle azioni descritte saranno: • stimolare la creatività e l'espressività • stabilire rapporti con gli altri virtuosi e socializzanti • prevenire l'insorgere o il degenerare di tutte le forme di demenza senile.

Il servizio sarà rivolto a persone over 65 parzialmente non-autosufficienti, residenti nel comune di Pescara che necessitano di assistenza che non può essere garantita in misura adeguata da terze persone o dal servizio di assistenza domiciliare. Il centro sarà in grado di accogliere utenti con un bisogno assistenziale lieve/medio.

Integrazione socio-sanitaria: prevista

Coerenza con il Piano sociale regionale:

Azione coerente con il PSR in quanto rispondente all’obiettivo ‘rafforzare la rete socio-sanitaria di cura e ritardare la progressione delle malattie’ .

Tipologia di Fondo/Fondi: Programma Straordinario per la Riqualificazione Urbana (Legge di stabilità 2016/ D.P.C.M. del 25 Maggio 2016.

2017 2018

Indicatore: n.utenti in carico

20

Costo:

€ € 116.000

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 120

AT 7 - Quadro sinottico dei servizi/interventi e indicatori Asse Tematico 7 - Strategie per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia

Id Servizio/intervento OE Az. SS Indicatore Utenti Valori target dell’indicatore

2017 2018 59 Asili nido 6 D/I X N. bambini in carico 240 240 60 La Cittadella dell’Infanzia 6 I X N. bambini in carico 40 40 61 Continuità 0-6 6 X N.Nidi coinvolti 4 4

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 121

Asse Tematico 7 - Strategie per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia

Id 1:59 Servizio: Servizi territoriali a carattere comunitario e Servizi per la Prima Infanzia (Asili Nido e altri Servizi per la prima Infanzia) – ASILI NIDO

Campo di intervento: Bassi tassi di natalità

AT: AT7 - Strategie per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia

OE: OE 6 – Asili nido e altri servizi per la prima infanzia

Attività7: Il nido d’infanzia si configura come una comunità di adulti e bambini tesa a garantire, nel quadro della buona organizzazione e relazione fra risorse umane e materiali disponibili, la piena espressione della soggettività delle bambine e dei bambini in ordine allo sviluppo della loro esperienza e conoscenza. Come indicato nel “Regolamento dei nidi d’infanzia” del Comune di Pescara, costituisce altresì, un punto di riferimento per l’attuazione di politiche di prevenzione e recupero del disagio sociale e psico-fisico e per la prevenzione di ogni forma di emarginazione. Pertanto, il nido si caratterizza innanzitutto come un sistema di contesti relazionali e di esperienza che, mediante la loro organizzazione, individuazione e reciproca relazione, si offrono nel loro complesso al sostegno dello sviluppo dell’esperienza individuale di ogni bambino. Il complesso sistema dei contesti di esperienza e relazione organizzati e offerti ai bambini, deve contemperare mediante la diversificazione delle opportunità e la loro offerta flessibile. Il gruppo operatori, composto da tutti gli educatori e operatori impegnati nel nido, unitamente al coordinatore psico-pedagogico, adotta la modalità collegiale di organizzazione del proprio lavoro. La loro funzione si qualifica attraverso:

- formazione e aggiornamento - promozione della qualità - sviluppo della cultura dell’infanzia all’interno della comunità locale

Con il nuovo Piano, verranno potenziate le attività già poste in essere, così come segue: - potenziamento delle attività formative e di auto aggiornamento; - acquisto arredi e materiali didattici idonei; - stabilizzazione del progetto di assistenza specialistica rivolta ai bambini con disabilità già avviato

da tempo in maniera sperimentale; - attività di sostegno alla genitorialità attraverso approcci consulenziali in grado di offrire un

supporto ed un confronto con le diverse figure professionali preposte (pediatri, pedagogisti, psicologi, assistenti sociali, ecc.);

- progettazione educativa condivisa attraverso EEMM finalizzati all’attivazione del PEI per i bambini con disabilità, con i dovuti adattamenti richiesti per la tenerissima età;

- consolidamento del rapporto pubblico-privato attraverso l’istituzione di un tavolo permanente; - promozione di interventi in sinergia per entrare nella rete e condividere pratiche già consolidate sul

territorio; - apertura di una nuova sezione per lattanti al fine di attivare “interventi per la riduzione delle liste

d’attesa negli asili nido”. Per n. 6 nidi d’infanzia gestiti direttamente dall’Ente le figure professionali, dipendenti comunali, sono n. 65. Per n. 1 nido d’infanzia affidato in gestione ad una cooperativa per il servizio di supporto, le figure professionali sono n. 12. Tutti gli operatori che lavorano presso i nidi d’infanzia posseggono i titoli di studio e le qualifiche richiesti dalla L.R. 76/2000 e dal D.G.R. 935/2011. Integrazione socio-sanitaria (se prevista indicare ruolo ASL/Distretto – Ruolo ADS)8

Il sostegno alla genitorialità attraverso l’attivazione di incontri consulenziali a tema che coinvolgono diverse figure professionali, nonché l’attivazione di EEMM finalizzati alla realizzazione del PEI per i casi di disabilità, sono previste e disciplinate dalla Convenzione socio-sanitaria. Coerenza con il Piano sociale regionale9

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 122

Le attività che possono essere ricondotte ai servizi ed interventi indicati dal PSR 2016-2018, sono i seguenti:

- estensione del PEI al nido per offrire “servizi di supporto ai neo-genitori di bambini con gravi patologie”;

- promozione di incontri a tema presso i nidi d’infanzia rivolti ai genitori con le diverse figure professionali, al fine di attivare, nell’ambito di un approccio più informale, “servizi e interventi socio-sanitari di sostegno alla genitorialità, di consulenza”, sperimentare “interventi innovativi per il sostegno alla genitorialità e alle famiglie” e sviluppare “interventi multidisciplinari consulenziali in grado di dare risposte integrate”;

- potenziamento del nido “Cipì” attraverso l’apertura di una nuova sezione per lattanti, in coerenza con la finalità di attuare “interventi per la riduzione delle liste d’attesa negli asili nido”.

Modalità di erogazione e di accesso: I nidi d’infanzia comunali sono sette: “La Mimosa” in via B.Croce, “La Conchiglia” in via Vespucci, “Il Gabbiano” in via C. Angiolieri, “L’Aquilone” in via del Santuario, “Raggio di Sole” in via Colle Marino, il “Cipì” in via C.A. Dalla Chiesa, “Il Bruco” in via Rigopiano. Gli orari di apertura sono dalle 7.30 alle 16.30, gli utenti possono scegliere l’orario ridotto, dalle 7.30 alle 13.30. L’ammissione al nido è rivolta a tutti i bambini da tre mesi a tre anni. È possibile accedere al servizio facendo domanda d’iscrizione nel periodo di apertura del Bando, mediante compilazione di apposito modulo da reperire presso la sede comunale o scaricabile dal sito dell’Amministrazione. La domanda d’iscrizione prevede l’attribuzione di un punteggio che genera una graduatoria per l’accesso al servizio, secondo le modalità di accesso previste dal “Regolamento dei Nidi d’Infanzia”, Delibera di C.C. n.8 del 18/01/2007 e ss.mm.ii. Modalità di Gestione e affidamento del Servizio : Per l’a.s. 2016/2017 il Comune gestisce direttamente, e quindi con proprio personale, sei nidi d’infanzia. Il nido “Il Bruco”, invece, è oggetto dell’affidamento del servizio di supporto ad una Cooperativa. Per l’a.s. 2017/2018 è previsto l’affidamento del servizio di supporto di un ulteriore nido d’infanzia, secondo la procedura di gara su MePa (RdO Bando Servizi Sociali). Tipologia di Fondo: Fondi Comunali e Compartecipazione Famiglie ai sensi del Regolamento del Sistema Educativo (cfr. Delibera C.C. n.8 del 18/01/2007 e ss.mm.ii) e per ‘Continuità o-6’ con fondi ‘Buona Scuola’. 2017 2018 Indicatore: n. bambini iscritti

240

Costo:

€ 1.853.420

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 123

Id:60 Servizio: La Cittadella dell’Infanzia - Servizi Integrativ i per la Prima Infanzia

Campo di intervento: Bassi tassi di natalità

AT: AT7 - Strategie per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia

OE: OE 6 – Asili nido e altri servizi per la prima infanzia:

Strategia: Attivare servizi integrativi per la prima infanzia previsti dalla L.R. 76/2000 per incrementare l’offerta e riqualificare la stessa attraverso una maggiore flessibilità organizzativa Attività: Il progetto , candidato a valere sull’Avviso ‘Con i Bambini – Impresa Sociale’, e per il quale l’Ecad 15 si impegna a concedere n.2 strutture di proprietà comunale, prevede: - l’ attivazione di due Centri gioco ( uno nella zona nord di Pescara (Zanni) e uno nella zona sud (Rancitelli); - diverse attività laboratoriali e seminariali finalizzate al coinvolgimento delle famiglie e degli insegnati delle scuole in rete; - eventuale introduzione di una nuova figura, il mediatore culturale, per favorire l’inclusione delle famiglie straniere nella realtà locale, in coerenza con la C.M. 4233/2014, rendendole partecipe nella condivisione del progetto pedagogico. Integrazione socio-sanitaria: non prevista Coerenza con il Piano sociale regionale: L’attivazione del progetto è coerente con l’obiettivo del PSR ‘Incremento del tasso di natalità’, in quanto è finalizzato:

- “incrementare l’offerta dei servizi per la prima infanzia”; - “azioni per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro, in attuazione della L.R. 40/2005, anche

al fine di migliorare il benessere quotidiano delle famiglie” e “servizi utili a favorire tempi di lavoro e cure familiari per i genitori”;

- “servizi di facilitazione e supporto per le giovani famiglie immigrate con figli”; - “interventi e servizi integrati di mediazione culturale” attraverso la figura del mediatore

culturale estesa anche a tutti i nidi d’infanzia comunali. Tipologia di Fondo: Avviso ‘Con i Bambini – Impresa Sociale’ 2017 2018 Indicatore: n. bambini

n.40 (n. 18 bambini dai 18 ai 36 mesi e n. 22 dai 3 ai 6 anni).

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 124

Id:61 Servizio: POTENZIAMENTO CONTINUITA’ 0-6 Campo di intervento: Bassi tassi di natalità

AT: AT7 - Strategie per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia

OE: OE 6 – Asili nido e altri servizi per la prima infanzia:

Strategia: Attivare servizi integrativi per la prima infanzia previsti dalla L.R. 76/2000 per incrementare l’offerta e riqualificare la stessa attraverso una maggiore flessibilità organizzativa Sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia. Attività7:

- potenziamento del progetto di continuità 0-6 anni già avviato in tre nidi del Comune di Pescara, prevedendo l’estensione del progetto anche ad un ulteriore nido;

- progettazione mirata per la realizzazione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino ai 6 anni, stabilito dalla L.107/2015;

- formazione del personale educativo in servizio. Integrazione socio-sanitaria:

- realizzazione della continuità del percorso educativo e del P.E.I. per i casi di disabilità a cui è stata attivata l’assistenza specialistica;

- incontri di supporto genitoriale per le famiglie che lo necessitano, in un’ottica di continuità progettuale.

Coerenza con il Piano sociale regionale: Gli obiettivi delineati in coerenza con quanto previsto dal PSR 2016-2018, sono i seguenti:

- “incremento dell’offerta di servizi per la prima infanzia” - “rafforzamento della rete per lo sviluppo dei servizi per la prima infanzia, attraverso un

raccordo con le scuole dell’infanzia pubbliche e private, anche in attuazione della L. 107/2015 sulla “Buona Scuola”, che prevede un ciclo unico 0-6 anni”

Tipologia di Fondo: Fondo Nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione ai sensi del Decreto legislativo n. 65 del 13 aprile 2017 (ad oggi non quantificabili) 2017 2018 Indicatore:idi coinvolti nel progetto continuità

3 4

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 125

Quadro generale sinottico degli interventi e dei servizi inseriti nel Piano distrettuale

Asse Id OE Servizio

Azioni Dirette/Indirette

AT1 1 Punto Unico di Accesso - 2 Segretariato sociale D - 3 Servizio sociale prof. (Servizio socio-psico pedagogico Minori) D 4 Servizio socio-psico pedagogico D - 5 UVM D - 6 Pronto Intervento Sociale /C.O.S D - 7 Assistenza domiciliare D 8 Social SwAPP (ARCI ) /Servizo di prossimità/Comunicazione I AT2 -a 9 -

PLNA Assistenza Domiciliare D

10 Budget di cura

D

11 Trasporto

D

12 Educativa Domiciliare D AT2 - b 13 Integrazione retta per strutture socio-sanitarie D AT3 14 Servizio di inclusione Attiva (SIA) I 15 Assegni Maternità/Assegno nucleo familiare terzo figlio I 16 Misure Sostegno Alimentare (Mense cittadine e Banco Alimentare) D 17 ‘Abitare Sociale’ (PON FEAD) I 18 ‘LISTEN’ (FAMI) I 19 SPRAR I 20 ‘CIELO’ (FSE) I 21 ‘Servizio Anti-tratta’ (DPO) I 22 Servizio Salme D 23 Interventi per detenuti D 24 OUTREACH Pescara I 25 Lavanderia Sociale I 26 Casa Inclusione Sociale I 27 Lab 2 /Servizi di Prossimità I 28 Metrolografix I AT4 29 Equipe Adozioni D 30 Equipe Affido D 31 Centro diurno minori D 32 Comunità educative D 33 P.I.P.P.I. I 34 CENTRO SERVIZI FAMIGLIA I

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 126

35 Sibilla (DPO L.119) I 36 Ludoteca I 37 Centro Antiviolenza D 38 Centro di educazione alla Legalità attraverso lo Sport (prevenzione disagio

giovanile) D

39 Bambini ospedalizzati D 40 S.FE.RA-Spazi Femminili Recuperati I 41 Karate Do I 42 Io Sto con Zanni I AT5 43 Centro di Inclusione Attiva per le persone con disabilità D 44 Residenza per disabili ‘Dopo di Noi’ I/D 45 Servizio di trasporto scolastico per persone con disabilità D 46 Servizio di assistenza Specialistica /autonomia studenti con disabilità D 47 Servizio Assistenza educativa e didattica rivolta a studenti minorati della vista

e dell’udito D

48 Vita Indipendente (L.R.57/2012) I 49 Progetto Assistenza Educativa Territoriale utenti psichiatrici (Artis) D/I 50 Home Care Premium I 51 Borse Lavoro Utenti Psichiatrici I 52 Servizio Inclusione Lavorativa D AT6 53 Centro socio-aggregativi per la longevità attiva D 54 Residenze Anziani D 55 Centro Supporto Famiglie per componenti affetti da Demenze D 56 Gruppi Appartamento D 57 Servizi di prossimità (Rete Condomini solidali) D 58 Centro per le Demenze D AT7 59 Asili nido D 60 Cittadella dell’Infanzia I 61 Continuità 0-6 I

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SEZIONE 5. L’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA In questa sezione sono descritte le misure di integrazione socio-sanitaria a livello istituzionale, di servizi e professionale. 5.1. Misure di integrazione istituzionali

Gli ambiti di intervento sui quali si intende realizzare l'integrazione sociosanitaria ai livelli istituzionale, gestionale e professionale sono i seguenti: non autosufficienza, disabilità, sostegno alla domiciliarità, gestione di sperimentazioni ministeriali e regionali sul bisogno complesso di tipo socio-sanitario. Gli Enti firmatari intendono assicurare: l) l'integrazione degli interventi socio-sanitari ed assistenziali, nonché la definizione del

sistema delle responsabilità locali nell'attuazione delle politiche sociali e sanitarie, per la non autosufficienza, la disabilità ed il sostegno alla domiciliarità; la gestione di sperimentazioni ministeriali e regionali sul bisogno complesso di tipo socio-sanitari : Vita Indipendente, Dopo di noi, Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), Programma di Interventi per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.), etcc..;

2) l'individuazione di processi unitari per la valutazione del bisogno di cura con utilizzo dello strumento valutativo dell'ICF da parte dell'UVM ;

3) l'individuazione condivisa di un processo di presa in carico dell'utente da parte dei servizi socio-sanitari

ed assistenziali attraverso il progetto individualizzato compartecipato di intervento, di sostegno e di accompagnamento dell'anziano non autosufficiente, della persona con disabilità e della sua famiglia; nell'ambito degli interventi previsti dal Piano Sociale Distrettuale, da valutare nella loro globalità, in rapporto alla situazione di bisogno globale di assistenza rilevato mediante l'utilizzo di apposite scale di valutazione;

4) l'erogazione di prestazioni sanitarie, assistenziali e di recupero funzionale e sociale, in favore di persone ‘over 65’ non autosufficienti e/o disabili assistibili a domicilio; 5) la definizione concertata delle risorse da impiegare (professionali e finanziarie, sociali e sanitarie); 6) l'individuazione di strumenti per la valutazione condivisa degli interventi attuati; 7) la formazione integrata e congiunta degli operatori impiegati nell'erogazione dei servizi sociali e sanitari.

5.2. Misure di integrazione fra servizi Integrazione gestionale

• I Servizi e le professionalità sanitarie e sociosanitarie da coinvolgere saranno le seguenti:

Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata; Direttore del Distretto Sanitario di Base; Servizi di assistenza Sanitaria di Base e Specialistica; Unità di Valutazione Multidimensionale; Consultori Familiari; Punto Unico di Accesso; Centro di Salute Mentale; Centro diagnosi Assistenza Alzheimer; Servizio per le Dipendenze; Servizio Di Neuropsichiatria Infantile; Servizio Sociale Professionale Ecad 15. Altre figure professionali e servizi che dovessero rivelarsi necessari per la realizzazione del progetto assistenziale individualizzato, nell’ambito di equipe multidisciplinare.

• Le azioni di presa in carico unitaria ed integrata riguarderanno: l ’ analisi del bisogno assistenziali e di cura; la redazione del Progetto Assistenziale Individualizzato/Progetto di Vita; presa in carico definitiva. L'attività di integrazione operativa accompagnerà l'attività di erogazione dei servizi/interventi al fine di mantenere la capacità di risposta al variare

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del bisogno, spesso mutevole anche nell'arco di breve tempo dell'utente. • Il Percorso Assistenziale, per la gestione del paziente con necessità di ricovero in struttura

residenziale, anziani, disabili adulti e demenze, è regolamentato da un accordo con l’U.O.S. Assistenza Intermedia e l’Ambito Territoriale Sociale (ATS) di Pescara e approvato dall’Azienda USL di Pescara con deliberazione n. 66 del 26.01.2017.

Integrazione professionale tra operatori sanitari e sociali. 5.3. Misure di integrazione professionale Strumenti di integrazione: riunioni di lavoro, e relazioni:

• riunione mensile del Responsabile dell'UVM (o suo delegato) con il Coordinatore area socio-sanitaria dell’ECAD, includendo la partecipazione agli Assistenti sociali comunali ed agli operatori sanitari e socio-assistenziali coinvolti nella gestione del caso. Si effettua la presentazione dei casi complessi e l’eventuale rimodulazione del PAI/Progetto di Vita.

riunione semestrale,con report/verbale,del Coordinatore Aziendale della USL, dei Coordinatori UVM, del Responsabile dell’Ufficio di Piano, del Coordinatore area socio-sanitaria dell’ECAD e dei referenti del gruppo di lavoro socio-sanitario di cui l’allegato B, finalizzata alla verifica globale delle attività realizzate; alla valutazione dei risultati ottenuti in rapporto ai risultati attesi; alla valutazione dell’efficacia in termini operativi

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SEZIONE 6. LE AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DEL SISTE MA LOCALE E LA CO-PROGETTAZIONE In questa sezione sono descritte le misure per la qualificazione del sistema locale di offerta dei servizi, e in particolare: • la definizione dei servizi e degli interventi che saranno affidati tramite procedura di istruttoria

pubblica e di co-progettazione; • le misure per la valorizzazione del terzo settore, dell’economia e dell’impresa sociale sul

territorio dell’Ambito distrettuale, con gli indirizzi strategici per la promozione del “secondo welfare”;

• i criteri di qualità, le clausole sociali, le procedure che saranno seguite per l’affidamento dei servizi;

• le linee guida del regolamento per l’accesso ai servizi (che dovrà essere allegato al Piano); • la composizione e il funzionamento dell’Ufficio di Piano e degli Uffici di Gestione sociale,

laddove previsti; • il sistema di monitoraggio, valutazione, controllo dei servizi e degli interventi del Piano

distrettuale sociale. Nel caso di intervento che determina un costo, riportare nella descrizione il costo relativo e caricarlo nel quadro riepilogativo dei costi sulla spesa nella sezione 7.

6.1. Definizione del sistema di affidamento dei servizi e degli interventi I Servizi previsti ed articolati nei vari assi tematici saranno per lo più affidati attraverso procedure ad evidenza pubblica. L’Ecad 15 – Pescara intende utilizzare lo specifico istituto della coprogettazione quale forma di progettazione partecipata, finalizzata alla costruzione di partenariati fra pubblico e terzo settore, in modo da allargare la governance delle politiche sociali locali per corresponsabilizzare maggiormente i soggetti in campo e per rafforzare il senso di appartenenza verso i progetti e programmi promossi. Tale collaborazione è finalizzata alla realizzazione di attività e interventi in base al principio di sussidiarietà e fonda la sua funzione sui principi di trasparenza, partecipazione e sostegno dell’impegno privato nella funzione pubblica sociale. La buona ragione per la quale soggetti pubblici e del terzo settore si aggregano, ovvero la mission della coprogettazione, è di integrare le risorse più vitali dei sistemi di welfare sociale (sia del pubblico che del terzo settore) al fine di sviluppare i sistemi stessi, generando nuove e sperimentali modalità di approccio ai problemi sociali. La coprogettazione si configura, pertanto, come strumento per favorire l’innovazione nei rapporti fra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore su specifiche tematiche, che richiedono non tanto un approccio prestazionale,ma un insieme di interventi, azioni e servizi in cui ciascun attore mette a disposizione le proprie risorse. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ricorda che “al fine di garantire la correttezza e la legalità dell’azione amministrativa, le amministrazioni, nel favorire la massima partecipazione dei soggetti privati alle procedure di coprogettazione, devono mantenere in capo a se stesse la titolarità delle scelte. In particolare, devono predeterminare gli obiettivi generali e specifici degli interventi, definire le aree di intervento, stabilire la durata del progetto e individuarne le caratteristiche essenziali, redigendo un progetto di massima che serve anche ad orientare i concorrenti nella predisposizione della proposta generale”. Nella coprogettazione, pertanto, non si dà luogo ad un affidamento, bensì ad un rapporto di partenariato pubblico/privato sociale per la gestione dei servizi co-progettati. Il processo deve essere avviato mediante una istruttoria pubblica che si configura come un procedimento amministrativo partecipato finalizzato

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all’individuazione di soggetti del terzo settore disponibili ad una progettazione concertata di servizi e interventi sociali, che può concludersi, in un accordo negoziale ai sensi dell’art. 119 del Tuel o in un accordo procedimentale ai sensi dell’art. 11 della L. 341/90. L’istruttoria pubblica di coprogettazione è caratterizzata dai seguenti elementi: - una procedura ad evidenza pubblica che non sfocia in un affidamento; - la disponibilità del coprogettante a fornire risorse , in termini di cofinanziamento, non necessariamente

economiche, ma anche logistiche, strumentali, organizzative e professionali; - una assegnazione economica che non assume la forma di corrispettivo, bensì viene riconosciuta a titolo

di rimborso, compensazione dei costi effettivamente sostenuti e in quanto tali documentabili. In tale scenario si possono così riassumere le tappe per la definizione di un procedimento di coprogettazione:

• Esplicazione nel Piano sociale di ambito distrettuale: quest’ultimo è il luogo di definizione della governance territoriale dei servizi e pertanto anche il modello di relazione tra gli enti locali, terzo settore e gli altri soggetti partecipanti alla programmazione. Il piano è pertanto il momento nel quale è opportuno che la coprogettazione sia riconosciuta quale matrice dei rapporti con il terzo settore in ordine alla progettazione dei servizi, specie per quelli con contenuti innovativi e sperimentali.

• Messa a punto di un regolamento per la coprogettazione: L’Ecad 15 metterà a punto un “regolamento locale per la coprogettazione” che, a partire dalla definizione di istruttoria pubblica di coprogettazione, provveda a disciplinare il procedimento. Tale regolamento non dovrà assolvere solo al ruolo di definire delle regole procedimentali, ma anche esplicitare e sancire i principi ispiratori dei rapporti di sussidiarietà.

Dopo l’attivazione di un’istruttoria pubblica di coprogettazione per un determinato Asse (e quindi di tutti i servizi, interventi in esso contenuti), lo svolgimento della procedura si articola nelle seguenti fasi:

1. Indizione da Parte dell’Ufficio di Piano dell’Ambit o, mediante avviso, di una istruttoria pubblica rivolta ai soggetti del Terzo Settore, per mostrare l’intenzionalità di avviare un processo di coprogettazione sui servizi/interventi indicati nel progetto preliminare/’capitolato’ connesso all’ avviso stesso (nel documento indicato dall’Ufficio di Piano sarà presente una sintetica analisi dei problemi e alcuni suggerimenti e linee guida di massima per orientare la coprogettazione, le modalità di esecuzione, le risorse economiche destinate ai sevizi oggetto dell’avviso, etcc..).

2. Presentazione di manifestazioni di interesse e disponibilità verso la coprogettazione da parte dei soggetti del Terzo Settore. Tali manifestazioni devono essere corredate da:

• Requisiti tecnici professionali e di affidabilità del soggetto proponente; • Elaborati progettuali contenenti un’analisi dei problemi, degli obiettivi, dei metodi e delle

modalità di intervento, una proposta organizzativa e l’analisi dei costi. 3. Procedura di selezione del soggetto/soggetti con i quali sviluppare l’attività di coprogettazione

per la redazione del vero e proprio progetto. La valutazione di tali soggetti finalizzata alla selezione dovrà essere effettuata da una commissione di esperti, composta prioritariamente da personale interno delle Amministrazioni Pubbliche facenti parte dell’Ambito distrettuale o della Regione Abruzzo, con competenze nel servizio per il quale si è avviata la coprogettazione. I soggetti saranno valutati secondo i seguenti criteri (indicati in termini non esaustivi):

• carta dei servizi; • esperienza di collaborazione con altri attori del welfare locale; • caratteristiche soggettive, competenze tecniche e professionali e legami con il

territorio; • addetti con qualifiche professionali attinenti al progetto; • esperienza/fatturato in servizi analoghi a quelli oggetto della co-progettazione.

4. Il Progetto vero e proprio dovrà contenere:

• la conoscenza delle risorse e dei problemi del territorio; • le proposte sulle strategie con le quali affrontare i problemi esplicitati; • le iniziative innovative e sperimentali progettate e il loro livello di coerenza con l’analisi di

risorse e problemi;

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Ambito Distrettuale Sociale n. “ECAD 15 - Pescara”

Piano Sociale Distrettuale (P.S.R. 2016/2018) 131

• le modalità operative e gestionali; • le modalità di interazione con il territorio dell’ambito e di realizzazione di una rete di

connessione anche con gli altri soggetti del Terzo Settore ed eventualmente con soggetti for profit;

• la proposta di assetto organizzativo e di relazione tra partner progettuali; • gli strumenti della governance; • le modalità di rilevazione dati e del monitoraggio; • il disegno di valutazione degli esiti progettuali finalizzato alla riprogettazione degli interventi.

5. Analisi delle risorse sia economiche che non economiche che comprenda: • Costi delle azioni relative alla realizzazione degli interventi; • risorse monetarie aggiuntive messe a disposizione per la realizzazione del

progetto, quali per esempio immobili, risorse strumentali, logistiche e di volontariato;

• capacità di attrarre risorse ulteriori da parte di organizzazioni non pubbliche, privati cittadini, fundrising di comunità.

Il momento della valutazione contempla anche eventuali specifici incontri di confronto con i soggetti che hanno presentato i progetti, al fine di approfondire gli elementi essenziali di fattibilità e realizzabilità degli interventi proposti, nonché l’affidabilità dei soggetti proponenti.

6. Sviluppo della coprogettazione. E’ la fase nella quale il Responsabile dell’Ufficio di Piano e quelli del soggetto/i selezionato/i riprendono il progetto valutato e scelto e lo sottopongono a revisione critica in modo da condividere, integrando le rispettive revisioni, la declinazione degli obiettivi e delle azioni nella realtà fattuale del territorio. L’esito di questa fase è l’elaborazione condivisa del progetto definitivo, che costituirà l’elemento essenziale per la stipula dell’accordo di collaborazione.

7. Definizione dell’accordo di collaborazione. Tale fase considera due aspetti: • La ripartizione degli oneri degli interventi, redigendo un piano economico all’interno

del quale distinguere gli oneri a carico dell’ente pubblico e quelli a carico del/i partner del terzo settore.

• Il ruolo dei soggetti pubblici/private coinvolti nell’accordo. Il procedimento si conclude con la stipula dell’accordo di collaborazione, ai sensi dell’art. 119 del Tuel, con il quale l’ente pubblico e il soggetto del terzo settore divengono partner nell’esercizio della funzione sociale prevista dal progetto.

6.2. Le misure per la valorizzazione del terzo settore, dell’economia e dell’impresa sociale Con il nuovo Piano Sociale Regionale si intende valorizzare e rafforzare, in modo coordinato e continuativo, le innumerevoli risorse messe in campo dal Terzo Settore e dalla comunità locale. Il Terzo Settore rappresenta per Pescara una ricchezza in termini di capacità di produrre valore sociale, di lettura dei bisogni del territorio, di rafforzamento delle relazioni formali e informali, di relazione con i beneficiari, di costruzione di sistemi aperti di governance, di produzione di valore culturale, ambientale e di partecipazione civica, di capacità di rafforzamento del ruolo istituzionale e della sussidiarietà orizzontale, nonché di capacità di produrre valore economico. Un ruolo importante viene occupato dal settore no-profit in tutti gli assi tematici previsti con il nuovo Piano. Inoltre, le raccomandazioni inserite nel presente documento indicano la costituzione di gruppi di lavoro per il monitoraggio dei Servizi indicati negli AT, ma anche gruppi con specifici compiti di elaborazione di procedure e linee guida di attuazione dei servizi, specie per

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quei Servizi ad integrazione socio-sanitaria. Un obiettivo fondamentale del Piano quindi è quello di promuovere quale ‘buona prassi’ il “fare solidale”, ossia una nuova alleanza tra Stato e Amministrazioni pubbliche da un lato e cittadini e Terzo Settore dall’altro, attraverso la sperimentazione di un sistema di premialità da precisare e condividere con il Terzo Settore nella fase attuativa del Piano. L’Ecad 15 Pescara garantisce il rafforzamento del ruolo del terzo settore e della società civile, riqualificando e valorizzando le risorse della cooperazione sociale, dell’associazionismo, del volontariato, grazie alla sperimentazione, con il nuovo piano sociale, di pratiche di coprogettazione, in attesa delle indicazioni regionali in materia di accreditamento dei Servizi. Attraverso la coprogettazione sarà inoltre, possibile interessare anche le realtà economiche e le imprese sociali.

La compilazione e la pubblicazione del quadro complessivo della spesa sociale, sia preventiva che consuntiva, sui siti internet degli ECAD, è una delle condizioni essenziali per l’assegnazione delle risorse finanziarie provenienti dai diversi Fondi. Nel quadro riepilogativo della spesa sociale devono essere riportati i costi complessivi dei servizi ed interventi suddivisi per ciascun Asse Tematico e per annualità di spesa. I costi gestionali devono essere inseriti nell’apposito riquadro ed essere limitati agli effettivi costi indispensabili per la gestione amministrativa del Piano sociale distrettuale.

* La quota destinata alle persone con disabilità gravissima non deve essere percentualmente inferiore al 40% del costo totale previsto.

Nota:

Le sched

e finanz

iarie di

dettaglio da allegare saranno fornite dalla Regione con successiva comunicazione relativa alle modalità di monitoraggio e rendicontazione.

AT1 2.459.135,00

AT2A 683.900,00

AT2B 1.000.000,00

AT3 1.828.578,00

AT4 2.054.200,00

AT5 2.168.220,00

AT6 453.300,00

AT7 1.853.420,00

Ufficio di Piano 0,00

Sistema informativo

locale sociale 0,00

Attività di

comunicazione 0,00

Altro 0,00

TOTALE 12.500.753,00