booklet rumors

8

description

booklet mostra rumors

Transcript of booklet rumors

Page 1: booklet rumors
Page 2: booklet rumors

MARCO TAGLIAFIERRO - L'arte contemporanea può essere un nuovo ingresso per capire la

tradizione?

PAOLO GONZATO - Sì è un modo per permetterle di sopravvivere.

MT - L'immaginario segnico tradizionale del Giappone, su che punt i si incontra con il tuo

lavoro?

PG - Si incontra nel bisogno di regole. Di recente, parlando con un altro art ista che opera in un

senso molto lontano dal mio, mi sono reso conto di quanto il mio lavoro sia governato da

regole e da limit i ed imposizioni, di quanto io sia dittatore di me stesso. L’algida moderazione,

la sospensione temporale, una sorta di schemat izzazione segnica e una geometria che rende

signif icante la composizione, tutt i aspett i important i nella mia ricerca.

MT – Cosa t i affascina delle ant iche tecniche art igianali?

PG – L’innovazione del poter riproporre ciò che non esiste quasi più altrove. Poter beneficiare

di un immenso bagaglio di conoscenze o tradizioni che sanno rendere nobile l’oggetto più

comune, come una ciotola di lacca.

MT – Sei affascinato o no dal fatto che rest ino immutate nel tempo?

PG – In questo momento avverto l’urgenza di comunicare qualcosa che nonostante tutto sia

“classico”, cioè sia leggibile nel tempo, non una registrazione dell’istante .Quasi un frame f isso,

che duri, un discorso aperto ma che sia, iconograficamente, e nelle ragioni d’essere, leggibile a

lungo.

Ho voglia di una leggera serietà che comunichi anche cose diff icili ma in modo semplice,

veloce e ad ampio raggio. Come una contrazione di energia, come un riassunto ben fatto dove

le parole sono gli element i che cost ituiscono il lavoro. Il mio amore per il decorat ivismo è

sempre stato molto forte e non posso che subire un impianto così affermat ivo. E’ una ricchezza

inf inita, come una flebo di nuove informazioni in contraddizione con quelle sedimentate; il

risultato è un corto circuito anzi un’ esplosione dove i pezzi dell’uno e dell’altro si accumulano

in un grande mucchio ordinato.

Mi piace l’idea di imbrigliare il mio lavoro in regole ferree estranee, mi piace accomunare il mio

percorso e la mia produzione a idee millenarie e lontane, mi piace far convivere paradossi

oppost i. E’ diff icile dire quale sia il percorso preciso di immagini nuove dentro la propria

produzione, sicuramente una sorta di esot ismo ponderato e ragionato che mette a confronto

l’obsolescenza precoce del contemporaneo con un fare immobile nel tempo. Una malinconia

att iva!

Page 3: booklet rumors

ANTONIO GRULLI - Una volta mi hai raccontato una bellissima storia sull'origine di quest i

pranzi-opere che fai. E mi hai mostrato delle bellissime foto di te, con alcune tue stupende

amiche in campagna, fuori Bologna, che mi hanno fatto sognare molto...Potrest i nuovamente

riassumere come è iniziata questa parte del tuo lavoro che secondo me riveste un ruolo

importate nel tuo percorso ? E mi spiegherest i in part icolare questa cena "lievitata" ?

SISSI - Mi ricordo t i ho raccontato delle mie cene sfogliando il diario del 2003 "Il sottosuolo".

In quel periodo vivevo con la mia amica Giada in uno "splendido" sottosuolo di Bologna.

Eravamo 5 amiche con diversi e oppost i interessi. Spesso ci trovavamo a condividere fantasie

ed avventure insieme e, non volendo diment icare tale gioia, ho iniziato a fermare il tempo

creando delle situazioni e serate che non potessimo diment icare. La prima fu una cena

temat ica "Terra".Era autunno e lasciai tutto il giorno la porta spalancata perchè le foglie

potessero entrare e creare un tappeto da spostare con i piedi, il tavolo era una zolla di terra in

cui avevo fatto dei buchi per seppellire alcuni cibi incartat i, si beveva vino rosso e gli aliment i

erano principalmente tuberi, tartufo e formaggio di fossa, cibi cresciut i dentro alla terra.

Durante la cena mi resi conto che l'immagine era fort issima, che le unghie si sporcavano e che

gli odori umidi e fort i mi incidevano l'idea che fosse da ripetere, forse da evolvere . Alla f ine

della cena feci delle foto e solo allo sviluppo realizzai che le mie foto documentavano qualcosa

che non c'era piu', la tavola era sfatta come un campo di combatt imento e non era molto

chiara la bellezza del primo assaggio. Decisi che le cene fatte nel sottosuolo dovevano essere

documentate solo alla f ine, come apice di un gesto vissuto e catarsi di uno nuovo. Lasciata la

casa del sottosuolo ho realizzato delle installazioni da mangiare come "Aiuola delle

delizie",2004" , Cena Rapace" 2009, "Appesa" 2010. "Lievitata" è un tavolo di pasta cruda che

lascerà odore di lievito nell'aria, in cui i cibi, principalmente farinacei, cresceranno

accompagnat i da una birra fermentata.

L'immagine della cena esprimerà un senso di vita dato dal costante senso di lievitazione.

A G - spesso abbiamo parlato del fatto che vedo il tuo lavoro come una specie di funzione

corporea. Una cosa che esce da te senza che tu possa farci nulla. Mi sembra che quasi tu non

abbia il controllo delle cose che produci. In quest i pranzi è un po' come se l'opera ritornasse in

quella che è la sua origine, nel corpo delle persone, nelle sue vene, nella sua carne, anche nel

lieve strato di grasso che andrà a crearsi nelle persone che saranno state a cena con noi. Alcuni

di loro forse non digeriranno e la tua opera gli rimarrà sullo stomaco magari tenendoli svegli

tutta la notte. E a sua volta anche il pubblico di questa cena metabolizzerà il tutto e lo

espleterà nuovamente. Che ne pensi?

SISSI - Sono felice con te in quello che scrivi.

E' sempre stata questa la mia profonda e inconscia volontà, di entrare dentro agli altri...

A G - Una volta stavamo per organizzare uno di quest i pranzi a latere del mio progetto

int itolato “La Pelle”. Che menù avrest i preparato per me ?

SISSI Dentro di me l'idea è rimasta ed è metabolizzata un anno dopo nell'Ottobre 2009 come

progetto f inale della mia residenza presso la Fondazione Ranieri in una "Cena Rapace", un

tavolo di carne cruda, verdure e frutt i spellat i per servirsi con le mani di un sent imento nudo.

Forse all'interno di un progetto int itolato la "Pelle" non avrei potuto non sost ituire la pelle ai

cibi, creando delle metamorfosi alimentari per un nutrimento ibrido

Page 4: booklet rumors

STEFANO COLLICELLI CAGOL- Mi raccontavi che i tuoi lavori recent i nascono dal tuo interesse per la

liquidità, gli elementi naturali e la processualità del fare

LUCA TREVISANI- penso il come sia più importante del cosa si dice, e, si, mi interessa dirlo in modi non

definit ivi, apert i, mutevoli ...ritorno sempre all'idea di un laboratorio aperto

SCC- hai lavorato nella Tonnara che sorge sull'isola di Favignana, come ha influenzato la tua idea di

laboratorio questo contesto?

LT- mi sono adattato al luogo e ne ho sfruttato la caratterist iche. ho lavorato in spiaggia usando il

bagnasciuga come calco dove colare il gesso. è tutto fatto d'acqua. acqua che passa, che determina

forme, che sparisce...

poi il lavoro assume, e deve farlo, un carattere proprio, per cui il luogo d' origine è soltanto una delle

scint ille

SCC- la violenza della salsedine depositata sui materiali abbandonati nella Tonnara è diventata parte

integrante di alcune opere

LT- e chissà come andrà a f inire, la cosa cambierà... l'idea di un processo che non può avere una data di

scadenza. parte e poi vedremo dove va a parare

SCC- cos'è che t i annoia nelle opere già f inite e definite

LT- come fai a sapere che c'entra la parola noia ? mi hai scoperto !!

SCC- non lo so, provo

LT- primo: c'è chi le fa meglio di me; secondo: la vita sulla terra è fatta così... le cose vanno e vengono...

terzo, ult imo e + importante: i veri monumenti non sono quelli fatt i in marmo che non guardi se non

una sola volta, ma quelli che t i si stampano nella mente….e una cosa fragile forse rimane + di una

eternamente data, che poi cade nel dimenticatoio. E poi è vero.. mi annoio facilmente. Quest'idea di

divenire è quella che mi ha portato alla forma “video”, che forse è la cosa che mi diverte di più .. il

video come scultura, come ambiente, non come narrazione

SCC- qualcosa che si stampa nella nostra mente cambia in cont inuazione, non riesce mai ad essere

effett ivamente come l'abbiamo vista

LT- come il video che hai visto a Genova, Vodorosli. ricordi, li c'è come una trasformazione delle cose..

un'astrazione sempre più forte ...

SCC- mi piace questa idea di video come ambiente e non narrazione, un po’ come gli arcipelaghi che

crei con le tue sculture per creare un ambiente in cui lo spettatore può muoversi e creare un proprio

senso

LT- mi sento sempre più vicino a chi negli anni 60 ragionava per "ambient i", certo il risultato è distante

anni luce, ma se non fosse così sarebbe un guaio, no ?

SCC-Vodorosli, mi dicevi, è ispirato ad alcune architetture di Alvar Aalto, che a sua volta si ispirava alla

natura: quasi un ritorno attraverso l'astrazione a delle leggi di natura, che sono sempre present i nei tuoi

lavori...ah, gli anni sessanta...pensi sia cambiato qualcosa rispetto a quegli anni quando parliamo di

"ambiente"?

LT-si, anche se poi Aalto, come la sabbia di Favignana, come Primo Levi, come tutto il resto delle cose,

sono ingredient i, st imoli, spunt i che vengono digerit i e assorbit i. Gli anni sessanta … certo che si: li si

ragionava per astrazione, in un senso moderno, modernista, c'era Ulm, Olivett i a Ivrea.. la geometria..

un senso del progresso che fu prealessandrino, un'ideologia... insomma, tanti presuppost i, e me ne

vengono in mente solo quest i.. molto diversi. Ora mi sento vicino a Colombo, certo, ma anche alle

tende di Carla Accardi. Diciamo che passiamo da Colombo ad Absalon per riscoprire Carla Accardi.. e le

foto nei desert i americani di Sottsass...Le leggi di natura riportate a casa loro, per viverle ma per

sent irne anche il sapore.. Forse con Vodorosli volevo fare così .

Page 5: booklet rumors

Paolo Gonzato

Fart, sacco di polietilene, elio, mattone, nastro da regalo (2008)

7, specchietti di varie vetture raccolti in un lasso di tempo indefinito (terminato nel 2005)

noblesse oblige, cinefoil (2007)

Page 6: booklet rumors

Sissi

Lievitata, materia alimentare, cristalli di Boemia (2010)

Page 7: booklet rumors

Luca Trevisani

Natura non facit saltus, tecnica mista su carta (2010)

Flyfishing, stampa su rame sbalzato (2010)

foto di documentazione di >100 C, Favignana, estate 2010.

Page 8: booklet rumors

MI �ıā ğā��ūřıō 8 Via Franchino Gaffurio, 8

20124 MILANO

[email protected]

farnespazio.it

+393386151961