Bologna 25/26 settembre 200815.15 Raptech - Italia 10.00 ASCAMM Centre Tecnològic - Spagna 10.25...
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Bologna 25/26 settembre 2008
Sala Auditorium
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara, 123 - Bologna
R&D days è l’annuale momento di incontro tra rappresentanti dei più importanti centri di ricerca internazionali, imprenditori ed esperti delle imprese, nato per favorire la crescita e l’innovazione
tecnologica delle aziende.
Due giornate dedicate alla presentazione e alla discussione di progetti e processi innovativi in risposta alle esigenze espresse dalle principali aziende del Paese.
R&Ddays International
Forumon ProjectDevelopment
10.30 PERA Innovation - Gran Bretagna
10.55 T3LAB - Italia
11.20 CRIT Research - Italia
12.15 Tekniker - Spagna
12.40 Air Liquide - Francia
14.00 Cern - Svizzera
14.25 QinetiQ - Gran Bretagna
14.50 Smithers Rapra Technology - Gran Bretagna
15.15 Raptech - Italia
10.00 ASCAMM Centre Tecnològic - Spagna
10.25 Cranfield University - Gran Bretagna
10.50 Fluorem - Francia
11.45 Fondazione Bruno Kessler (ITC-Irst) - Italia
12.10 Steinbeis - Germania
13.30 FRAUNHOFER - Germania
13.55 Max Planck - Germania
14.20 STFI - Packforsk - Svezia
14.45 Lyon Sciences Ressources - Francia
ENERGIA E AMBIENTE
25 settembre
NUOVI MATERIALI
MECCANICA E MECCATRONICA
NANOTECNOLOGIE26 settembre
25 settembre
MECCANICA E MECCATRONICA
Open Innovation è un concetto attuale presso gli ambienti accademici, aziendali e pubblici.
Henry Chesbrough scrive a riguardo: “Oggi il vantaggio competitivo deriva spesso dallo
sfruttamento di scoperte altrui”, focalizzandosi sul fatto che le aziende, in particolare le
SME, devono accettare che “non tutte le persone intelligenti presenti nel loro settore di
attività lavorano per loro, e fuori delle loro mura c’è una tale quantità di innovazione e
inventiva che non è possibile ignorarla”. Tra i vantaggi dell’Open Innovation vi è la capacità
di mettere a frutto ricerca e sviluppo svolti a spese di altre aziende, settori, regioni e
paesi, l’enorme estensione del raggio d’azione dell’azienda e la potenzialità di generare
nuove idee e tecnologie. Uno degli strumenti principali a disposizione delle aziende
europee è il Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo (7PQ) della Commissione
Europea. Verranno quindi presentati gli elementi principali del 7PQ e il modo per
utilizzarlo al meglio.
Célia Gavaud Si è laureata presso il Corso di Laurea Specialistica in Programmi e
Politiche Europee all’Università di Parigi e dirige il Team per le PartnershipInternazionali di Pera, organizzazione di cui è entrata a far parte nel 2002.
Ha gestito e coordinato svariati progetti europei con, in media, 15 partner
provenienti dai 27 stati membri dell’Unione Europea e altri paesi. Ha inoltre stimolato
un’importante partecipazione di molte regioni europee nei Programmi Quadro, come nel
caso della Regione centrale francese (Tours e Orléans). [email protected]
Jesus Campos Altares Si è laureato in Ingegneria Civile Rurale nel 2003 e Ambientale nel 2006 alla
Universidad Politècnica di Madrid, specializzandosi contemporaneamente in
Management Internazionale. Dopo essersi occupato di pianificazione strategica
internazionale e analisi di mercato nei distretti spagnolo, portoghese e francese,
oltre che di commercializzazione e rifornimento internazionale di biocombustibili, nel 2007 è
entrato nel Gruppo Pera per la preparazione e coordinamento dei contratti regionali legati alla
partecipazione del FP7. [email protected]
PERA è un gruppo internazionale di consulenza, specializzato da 60 anni nello sviluppo di
soluzioni tecnologiche competitive. Supporta le imprese nell’individuazione delle necessità
dei loro clienti; il risultato è un processo innovativo di ricerca, utile nella costruzione di
un’efficace strategia di crescita e sviluppo. Con sede in Inghilterra, PERA è presente in 15
paesi e negli ultimi 5 anni ha generato business per circa 2.000 imprese. www.pera.com
25 settembre
Bruno RiccòSi è laureato in Ingegneria Elettronica nel 1971 specializzandosi poi alla
Scuola di Perfezionamento in Fisica dello Stato Solido presso l’ Università
di Parma. In seguito ha ottenuto un PhD presso l’ Università di Cambridge
ed è stato professore presso l’Università di Bologna, frequentando al
contempo le principali strutture di ricerca mondiali. I suoi interessi scientifici riguardano
la moderna microelettronica, con particolare riferimento ai dispositivi a semiconduttore
ed ai circuiti integrati (trasporto di corrente, fisica degli ossidi, elettroni caldi nei
transistori, latch-up nelle strutture CMOS, parassiti nei dispositivi sub-micrometrici;
collaudo di microcircuiti VLSI, tecniche DFT e BIST, modellistica e simulazione dei guasti,
sistemi di tipo self-checking). [email protected]
ore 10.55 T3Lab Italia
Sistemi Meccatronici per il monitoraggio di impianti
industriali e l’ ottimizzazione energeticaLa diagnostica predittiva delle macchine automatiche è indispensabile nella
produzione industriale perché consente di evitare dannosi stalli degli impianti e
mettere in atto efficienti piani di manutenzione. Ciò è realizzabile attraverso
l’analisi delle vibrazioni prodotte dai macchinari stessi. Una rete di sensori e un
sistema elettronico di elaborazione dati stabiliscono se la macchina non è
perfettamente calibrata o se ci sono componenti in procinto di guastarsi. La rete di
sensori fornisce informazioni sia sul consumo energetico della macchina che sui
parametri dell’ambiente industriale in modo da ottimizzare la gestione dei consumi.
Sia quest’ultima tipologia di sensori che quelli dedicati all’acquisizione delle
vibrazioni confluiscono, via wireless, alla centralina elettronica. Ciò permette di
realizzare sistemi elettronici che non si limitino ad acquisire informazioni dal
mondo esterno e dare una risposta all’operatore locale, ma siano anche in grado di
comunicare con un unico centro di controllo e raccolta dati al fine di conoscere lo
stato delle singole macchine.
T3LAB è un Consorzio senza fini di lucro promosso dall’Università di Bologna e
Confindustria Bologna, con una missione ben definita: sviluppare la ricerca applicata
e formare personale su tecnologie avanzate da trasferire alle imprese consorziate.
Per raggiungere i suoi scopi, T3LAB svolge attività di ricerca e formazione, mirando
ad ottenere risultati significativi soprattutto in termini di know-how e brevetti (di
proprietà del Consorzio, ma a disposizione delle imprese consorziate), innovazione
industriale, personale altamente qualificato, visione strategica, integrazione tra
imprese e università, collaborazione tra imprese. www.t3lab.it
ore 10.30 PERA Innovation Gran Bretagna
I vantaggi offerti dall’Open Innovation
CRIT Research è un broker tecnologico specializzato nella gestione strategica dei processi diinnovazione. Soci di CRIT sono imprese di alto livello tecnologico della Regione EmiliaRomagna. La mission è quella di fornire supporto alle imprese per l’innovazione ed iltrasferimento di tecnologia, ponendosi come interfaccia tecnologica fra l’industria e i Centri diRicerca locali e mondiali, accompagnando l’impresa dal rilevamento del bisogno di innovazionealla concreta implementazione della tecnologia. Le principali aree di intervento coprono isettori della meccanica, dell’elettronica e dei materiali. CRIT Research utilizza le tecnichedell’Innovazione Collaborativa per supportare la gestione strategica dei processi di innovazionedel suo network di grandi aziende manifatturiere e dei loro fornitori. www.crit-research.it
Paolo FranceschiniLaureato in Giurisprudenza nel 1998 presso l’Università di Modena, sispecializza in Europrogettazione nel 2000. È esperto in programmiRegionali, Nazionali ed Europei di finanziamento dell’innovazione epossiede competenze di business modeling, business analysis,
international partnering. È stato coordinatore di 2 Progetti Europei nei programmi IST edeTEN della Commissione Europea oltre ad aver collaborato a nove progettiinternazionali di R&D. Dal 2006 si occupa dello sviluppo di partnership R&Dinternazionali per CRIT Research. [email protected]
Marco BaracchiLaureato In Ingegneria Informatica all’Università di Modena, è statoProject Manager IT per Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Dal 2000lavora in CRIT Research dove ha seguito diversi progetti di trasferimentotecnologico per conto di importanti aziende del settore manifatturiero
(brokeraggio tecnologico, sistemi IT, SW per automazione meccanica). È responsabiledell’area Innovazione Collaborativa di CRIT Research. [email protected]
Le tecnologie più innovative sono sviluppate all’interno di network, siano questi composti
da aziende, centri di ricerca, enti pubblici o da tutti questi insieme. Gli Innovation Networkssono in grado di integrare diverse conoscenze e abilità, per apportare significative
innovazioni a tecnologie di particolare complessità. Un approccio collaborativo
all’innovazione costituisce quindi la chiave di successo per affrontare mercati in cui è
sempre più la combinazione di diverse tecnologie a rendere vincente un prodotto. L’utilizzo
dell’Innovazione Collaborativa richiede alle imprese di adottare un approccio aperto al
confronto, ma anche di utilizzare strumenti e metodi di lavoro sviluppati ad hoc. Verrà
presentata l’esperienza di CRIT Research nella gestione di due progetti di innovazione
collaborativa: uno riguardante lo sviluppo di un progetto di Collaborative benchmarking -realizzato con un gruppo di aziende socie di CRIT Research - per l’analisi comparativa di
strutture IT, l’altro riguardante lo start up di un laboratorio condiviso per lo sviluppo di
soluzioni tecnologiche trasversali (settoriali multi-impresa).
25 settembre
Carlos ZuazoÈ un Ingegnere Meccanico con oltre 25 anni di esperienza nellosviluppo di progetti legati ai processi manifatturieri e all’Ingegneria diPrecisione. Attualmente lavora per Tekniker come CommercialManager dell’area Ricerca e Sviluppo. [email protected]
ore 11.20 CRIT Research Italia
Robot autonomi e cooperativi e sistemi di comunicazione
wireless per applicazioni nell’automazione
ore 12.15 Tekniker Spagna
Sistemi Meccatronici per il monitoraggio
di impianti industriali e l’ottimizzazione energetica
I robot possono essere utilizzati in diversi scenari dove l’impiego degli uomini è
troppo rischioso, per esempio in caso di disastro. In tali ambiti è cruciale una
risposta veloce, e sistemi di robot che cooperano tra loro possono essere
determinanti per la loro abilità di coprire velocemente vaste aree d’intervento.
Tekniker sta sviluppando assieme ad altri 3 centri di ricerca spagnoli un sistema
di comunicazione tra robot autonomi, focalizzato sull’interazione tra i robot stessi
e gli esseri umani in condizioni di alto stress o pericolo, studiandone le
applicazioni non solo per situazioni d’emergenza ma in ambiti quali l’industria
meccanica. Tekniker sta inoltre studiando un sistema di sensori wireless che
incrementi le prestazioni offerte dallo standard ZigBee, potenziando i sistemi di
localizzazione, ottimizzazione, sicurezza, monitoraggio e risparmio energetico
all’interno di un network.
La mission di Tekniker è aiutare le industrie a diventare più competitive attraverso
la ricerca e lo sviluppo di innovazioni. Tekniker è una fondazione non profit con sede
nella città di Eibar - nota per la forte presenza di industrie sul territorio - e si è
specializzata nelle tecnologie con applicazioni nell’area manifatturiera (definite
Manufacturing Technologies, secondo gli accordi internazionali) con particolare
riferimento all’ingegneria di precisione ed alle nanotecnologie. I settori serviti da
Tekniker sono prevalentemente quello delle macchine automatiche, l’automotive e
l’aerospaziale. Tekniker è inoltre partner di IK4 Research Alliance, un innovativo
network di centri di ricerca. www.tekniker.es
MECCANICA E MECCATRONICA
ENERGIA E AMBIENTE
NitroJet® è la tecnologia sviluppata da Air Liquide partendo da uno startup americano
chiamato Nitrocision. Si tratta di un compressore criogenico che contiene idrogeno ad
alta pressione, il quale viene rilasciato in un getto con funzioni di pulizia, taglio e
distruzione. È possibile utilizzare ugelli a rotazione o singoli, con o senza aggiunta di
abrasivi. La cosa più vantaggiosa del processo è che non produce nessun rifiuto
secondario, rispetto per esempio agli attuali procedimenti che usano l’acqua, perciò una
potenziale applicazione potrebbe essere nell’industria nucleare. Ci sono molti altri
vantaggi nell’utilizzo di tale tecnologia. È a secco e non produce né acqua né umidità (al
contrario dei getti d’acqua). È a freddo, al contrario dei processi di taglio attraverso aria,
plasma o fiamma. È compatibile con atmosfere esplosive, al contrario dei procedimenti a
caldo o col CO2, rispetto ai quali è assai più efficiente. Inoltre risulta particolarmente
efficace nel rimuovere materiale appiccicoso come il bitume.
Frédéric RichardSi è laureato in Ingegneria presso l’Istituto Politecnico di Grenoble ed ha
successivamente ottenuto un PhD in Fisica del Plasma presso l’Università
di Orleans. Nel 1997 è entrato a far parte del Centro di Ricerca e Sviluppo
Air Liquide per gli Studi sul Taglio e la Saldatura (CTAS), di cui è
attualmente Direttore dei programmi R&D. Nel corso degli anni si è specializzato nello
studio dei vari processi di taglio e saldatura attraverso l’utilizzo delle più disparate
tecnologie, dal plasma al filo animato. [email protected]
Il Gruppo Air Liquide, nato in Francia nel 1902, è leader mondiale nella produzione e
commercializzazione di gas tecnici ad uso industriale e medicinale, e dei servizi ad essi
connessi. Ha 125 filiali in oltre 70 paesi, uno staff di 36.000 persone e dispone di 10 centri
di costruzione e ingegneria, 550 unità di produzione, 8 centri di ricerca. Nel corso degli
anni ha depositato oltre 15.000 brevetti e realizzato studi e progetti dalle innumerevoli
applicazioni, in particolare nei settori agro-alimentare, ambientale, chimico,
farmaceutico, elettronico, meccanico, petrolchimico, della raffinazione, saldatura e
siderurgia. www.airliquide.com
MECCANICA E MECCATRONICA 25 settembre
Amalia BallarinoÈ Ingegnere Nucleare e lavora al CERN dal 1993, dapprima come
professore associato e, dal 1997, come membro del Dipartimento per
le Tecnologie dell’Acceleratore. In questo ambito è a capo della
sezione per la progettazione e sviluppo delle componenti che
alimentano i magneti dell’LHC. [email protected]
ore 12.40 Air Liquide Francia
NitroJet®, la soluzione basata sul nitrogeno
liquido per la pulizia, decontaminazione e taglio
ad alta pressione
ore 14.00 CERN Svizzera
Superconduttività per la fisica degli acceleratori
e per le applicazioni nel settore elettrico
Gli acceleratori di particelle sono il principale strumento di ricerca della fisica delle
alte energie. Da più di trent’anni l’applicazione della superconduttività ha permesso
la costruzione di acceleratori sempre più potenti, in grado di esplorare la struttura
della materia ad energie sempre più elevate.
Il Large Hadron Collider (LHC), il più potente acceleratore di particelle finora
costruito (in fase di messa in servizio al CERN di Ginevra), fa affidamento sulla
superconduttività per ottenere le performance richieste al fascio di particelle. Verrà
spiegato lo stretto connubio tra superconduttività ed acceleratori e presentata
l’applicazione della superconduttività alla macchina LHC. Inoltre saranno discussi
altri esempi di applicazione, con particolare riferimento al settore elettrico, dove
l’impiego dei materiali superconduttori è destinato a diffondersi progressivamente
nel corso dei prossimi anni.
Il CERN, Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, è un laboratorio dove fisici
provenienti da tutto il mondo studiano la materia utilizzando fasci prodotti dagli
acceleratori di particelle. Il CERN dispone in effetti del più grande acceleratore di
particelle del mondo, denominato Large Hadron Collider (LHC); ha sede a Ginevra ed è
attualmente sostenuto da 20 stati che possono usufruire delle sue ricerche nei settori
della fisica e delle nanotecnologie. Intorno al CERN orbitano circa 3.000 persone tra
scienziati, tecnici e personale amministrativo. http://public.web.cern.ch
I Materiali Energetici, sono un gruppo di materiali innovativi con applicazioni nel settore
del risparmio energetico. L’utilizzo di combustibili fossili è sempre più problematico ed
è essenziale trovare un equilibrio tra il loro utilizzo e le esigenze ambientali. Una
grande quantità dell’energia europea proviene attualmente dal nucleare e va gestita in
modo efficiente e sicuro. Per quanto riguarda i combustibili derivati dai rifiuti, in teoria,
il fabbisogno mondiale di elettricità potrebbe essere coperto per intero dai
biocombustibili, però vi sono fattori che ne limitano l’effettivo sfruttamento. Anche le
fonti energetiche rinnovabili come l’eolico, l’idroelettrico o il solare offrono tante
promesse quante difficoltà da superare. La capacità di immagazzinare l’energia in
maniera efficiente ci permetterebbe di usare meglio qualsiasi tecnica di generazione
energetica, soprattutto quelle basate su fenomeni naturali. In tutti i casi, un ruolo di
primo piano sarà riservato ai Materiali Energetici Superiori; un campo in cui l’industria
europea può trovare un’opportunità redditizia.
George W. MorrisÈ Direttore Tecnico del settore Energy & Environment interno a QinetiQ,
sul quale la compagnia sta realizzando una grande opera di
ampliamento. Fisico formatosi alle Università di Birmingham e
Cambridge, è specializzato nella progettazione, modellazione e nelle
varie applicazioni di film plastici e superconduttori elettronici. Ha lavorato per il
Ministero della Difesa britannico e successivamente per la DERA (Defence Evaluation
and Research Agency). Vanta numerosi studi e pubblicazioni nel settore della ricerca.
QinetiQ, nato in seno al Ministero della Difesa del Regno Unito, ha recentemente
completato il passaggio verso lo status di società pubblica. Impiega circa 7.000 scienziati
ed è all’avanguardia nei settori delle tecnologie per la difesa, della sicurezza,
dell’energia e dei nuovi materiali. QinetiQ ha recentemente identificato il settore Energy& Environment come il terzo strategicamente più importante dopo quello della Difesa e
della Sicurezza. Tale settore ha rapporti con committenti militari e civili ed è
specializzato in studi relativi ai carburanti e ai lubrificanti, alle turbine a gas, ai materiali
intelligenti, alle tecnologie stealth, alle applicazioni legate alla metallurgia, ai polimeri
e ai materiali compositi con matrice metallica. www.qinetiq.com
25 settembre
John ColbertHa lavorato nell’industria della plastica per 38 anni e si è
specializzato nei processi di estrusione, scale-up e risparmio
energetico. È stato Direttore Tecnico per APV Baker e
successivamente per la David Standard, entrambe produttrici di
macchinari per l’estrusione. Ha avuto un ruolo chiave presso la Faraday Plastics
nel progetto Road Map on Low Energy Polymer Processing (mappa dei processi
a basso consumo di energia nel settore dei polimeri). Alla Smithers Rapra, è
attualmente coinvolto in numerosi progetti europei e lavora come consulente su
tematiche relative all’estrusione ed alla riduzione energetica. [email protected]
ore 14.25 QinetiQ Gran Bretagna
Materiali energetici
ore 14.50 Smithers Rapra Technology Gran Bretagna
Una panoramica sui progetti europei incentrati
sulle tecnologie per il risparmio energetico
Negli ultimi anni i costi energetici hanno subito un’impennata e molti progetti
europei si sono incentrati su tecnologie che possano essere impiegate all’interno
dell’industria dei polimeri al fine di ridurre il consumo energetico. Smithers Rapra
è attiva in numerosi progetti i cui obiettivi includono la riduzione dei consumi di
energia. Il progetto “Recipe” e il suo follow-on “Ener-Plas” hanno reso disponibili
dei toolkit di supporto alla riduzione dei consumi energetici in contesti produttivi.
Saranno forniti esempi di misure di risparmio energetico, tra cui: il progetto
“Freeflow”, che si è concentrato sull’uso di CO2 per la riduzione della viscosità di
alcuni polimeri e quindi dei requisiti energetici. L’obiettivo del progetto “Polycond”
è stata la produzione di polimeri conduttori il cui impiego potesse consentire un
notevole risparmio energetico rispetto all’uso di materiali alternativi, mentre il
progetto “Peptflow” ha preso in esame la scienza della miscelazione allo scopo di
aumentarne l’efficienza e quindi di ridurne il consumo energetico.
Rapra Technology fa parte del Gruppo Smithers ed è leader mondiale nel settore
della plastica e della gomma. La società fornisce servizi di consulenza, test, analisi
e sviluppo di progetti specificatamente pensati per l’industria dei polimeri e per le
aziende che usano nei loro processi produttivi componenti basati su gomma e
plastica. www.rapra.net
ENERGIA E AMBIENTE
NANOTECNOLOGIE
Ecoluce è una struttura dotata di un sistema di alimentazione fotovoltaica per
allestimenti per lo show business ed eventi. Tale sistema è composto da un generatore
fotovoltaico mobile/fisso ed un impianto luci/audio a basso consumo, altamente
performanti. Gli accumulatori sono dotati di una sofisticata elettronica di controllo che
regola e gestisce la carica e la scarica in modo da ottimizzarne le prestazioni ed
aumentarne il tempo di vita. Inoltre, grazie ad un sistema wireless appositamente
progettato, è possibile monitorare in remoto lo stato degli accumulatori e dei consumi
sul palco e bilanciare opportunamente il sistema. L’idea è quella di annullare le perdite
dovute alle conversioni fra corrente continua ed alternata e puntare a lavorare quanto
più possibile in continua, quindi direttamente con l’energia prodotta dai pannelli senza
conversioni ulteriori e con maggiore sicurezza per i bassi voltaggi in gioco.
Marco Berliocchi Si è laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Roma
Tor Vergata nel 2000. Presso la stessa Università ha conseguito nel
dicembre 2002 il Master in Gestione e Organizzazione d’Impresa. Nel
novembre 2003 ha acquisito il Dottorato di Ricerca, corso di Ingegneria
dei Sistemi Sensoriali e di Apprendimento presso l’Università di Roma Tor Vergata, e il
Doctorat d’Electronique, presso l’IEMN (Istitute d’Électronique de Microélectronique et
de Nanotechnologie), Université des Sciences et Technologies de Lille, Francia. Dal
2002 si occupa di trasferimento tecnologico e di tecnologie innovative.
Raptech nasce nel 2004 da un gruppo di giovani ricercatori del Dipartimento di
Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma Tor Vergata. Si tratta di una società ad alta
tecnologia e ad elevato grado di innovazione operante nei settori degli RFID, zigbee,
prototipazione, elettronica plastica. Tra i progetti portati avanti nel corso degli anni
particolare importanza riveste la rete di sensori wireless per il progetto Ecoluce.
www.raptech.it
26 settembre25 settembre
Mar FolgueralÈ laureata in Ingegneria Industriale presso il Politecnico di
Barcellona (UPC) ed ha successivamente conseguito un Master in
Consulenza Ambientale presso l’Università Autonoma di Barcellona
(UAB). Ha lavorato dapprima come ingegnere addetto ai crash test ed
allo sviluppo dei sistemi di sicurezza e contenimento presso il centro tecnico della
SEAT. Nel 2000 è entrata a far parte dell’organico di ASCAMM, dove ricopre
attualmente il ruolo di Project Manager e Coordinatrice dei Progetti Europei, con
ruoli di consulenza e training verso le industrie della plastica.
ore 15.15 Raptech Italia
Applicazione delle tecnologie
wireless ai sistemi fotovoltaici
ore 10.00 ASCAMM Centre Tecnològic Spagna
SONOPLAST: nuovi processi e tecnologie
basate sull’utilizzo degli ultrasuoni
per la modellazione di microparti
SONOPLAST si basa su una nuova tecnologia di lavorazione dei materiali plastici
brevettata da ASCAMM per la costruzione di una macchina innovativa per lo
stampaggio ad ultrasuoni di parti plastiche di dimensioni micro e mini. Lo sviluppo
della nuova macchina richiede la produzione complementare di stampi e di un
sistema per l’alimentazione delle materie plastiche di nuova concezione, adattati ai
principi fisici degli ultrasuoni e alle caratteristiche meccaniche (cinematiche) della
nuova macchina. Il progetto studierà l’influenza dei parametri degli ultrasuoni sulla
reologia dei fusi polimerici e la determinazione delle variabili di processo più
importanti e del loro impatto sul comportamento dei fusi polimerici. Saranno inoltre
sviluppati adeguati sistemi di controllo e implementata la rete di sensori necessaria
per l’affidabilità del processo. Particolare cura sarà dedicata al trattamento
automatico delle microparti stampate ed alla qualità delle stesse. Infine saranno
monitorate l’evoluzione delle tendenze di mercato e le esigenze di marketing.
ASCAMM è uno dei principali centri di ricerca spagnoli ed è specializzato nel settore
dei Nuovi Materiali, con particolare riferimento alle materie plastiche e metalliche.
ASCAMM può contare su laboratori avanzati, disposti su un’area di oltre 6000 mq
comprendente: centri di fresatura ad alta velocità, unità di erosione laser, sistemi di
modellazione senza stampo (dieless), equipaggiamenti laser per la modellazione,
macchine per lo stampo di fogli di metallo e per la pressofusione. ASCAMM lavora
soprattutto con le piccole e medie imprese ed ha un fatturato annuale di 6,75 milioni
di euro. www.ascamm.com
ENERGIA E AMBIENTE
L’Ingegneria di Altissima Precisione (Ultra-Precision Engineering) si occupa delle
tecnologie di produzione legate ai processi di altissima precisione, alle superfici
strutturate, ed alle loro applicazioni sui prodotti di nuova generazione. Tali superfici
vengono utilizzate all’interno di prodotti che interessano una vasta gamma di mercati,
tra cui: strumenti optoelettronici e schermi, apparecchi medicali, generazione di
energia, industria aerospaziale, macchine utensili e automotive. Questi settori nel
Regno Unito rappresentano un giro di affari di oltre 75 miliardi di sterline annui e
coprono una quota sostanziale delle esportazioni. Le superfici create grazie a questo
tipo di ingegneria presentano una precisione della forma a livello micrometrico e una
ruvidità superficiale a livello nanometrico, che richiedono sistemi di misurazione
all’avanguardia. Verranno presentati l’impiego di sistemi e tecniche ottiche per la
misurazione delle traslazioni e delle rotazioni di parti meccaniche, nonché della forma
e della struttura delle superfici delle parti lavorate con macchine utensili.
Chris SansomÈ Senior Lecturer in Ingegneria di Altissima Precisione alla Cranfield
University. Ha alle spalle una carriera ventennale nell’industria dei
semiconduttori, durante la quale ha collaborato con aziende come GEC,
Marconi, Plessey e Bookham. Ha lavorato in diversi istituti di ricerca di
livello internazionale, tra cui il GEC-Hirst Research Centre e il Marconi Research
Caswell. Si è occupato di varie tecnologie, tra cui i semiconduttori, la valutazione,
lavorazione e analisi dei materiali, e la fabbricazione di componenti. Tra i suoi studi più
recenti vi è l’uso di sistemi avanzati litografici e processi basati sul plasma per
l’impletazione di caratteristiche sub-micron. [email protected]
Cranfield è un centro universitario specializzato in corsi post graduate, all’avanguardia
nell’Ingegneria Meccanica di Precisione e nelle Nanotecnolgie, che studia e sviluppa
progetti con applicazioni in ambito meccanico, aerospaziale, e nell’energia e ambiente.
Nonostante sia sostenuta da fondi pubblici, Cranfield deve buona parte dei suoi proventi
al settore privato, col quale collabora attivamente e per il quale sviluppa processi
innovativi. www.cranfield.ac.uk
26 settembre
Macoumba N’DyiaieLaureatosi in Matematica Applicata all’Università di Parigi, si è
successivamente specializzato negli studi sulla meccanica dei fluidi,
lavorando per il CNRS fino al 2000. Da allora, parallelamente
all’attività di ricerca, studia strategie di marketing e sviluppo di
progetti con le imprese per FLUOREM. [email protected]
ore 10.25 Cranfield University Gran Bretagna
Misurazioni per l’ingegneria di Precisione:
l’impiego di sistemi ottici
ore 10.50 Fluorem Francia
Turb’Opty™: software avanzato per lo studio
della dinamica dei fluidi (CFD): un aiuto
per l’analisi e per il design avanzato
Prima che fosse sviluppato Turb’Opty™, gli utenti CFD si trovavano a dover
necessariamente moltiplicare le geometrie, il numero di griglie e i calcoli. Con
questa tecnologia, invece, i progettisti possono visualizzare direttamente tutte le
soluzioni di uno specifico problema di meccanica dei fluidi impostando i parametri
del campo di flusso, abbattendo drasticamente il numero di interazioni - spesso
lunghe e difficili - con gli ingegneri. Una volta ottenuti e immagazzinati in un
database numerico, i dati Turb’Opty™ possono essere utilizzati direttamente da un
progettista della simulazione di flusso non specializzato, che avrà accesso a
migliaia di soluzioni con un solo click.
FLUOREM è stata fondata nel 2000 per sviluppare e commercializzare software
complessi per lo studio della dinamica dei fluidi (CFD) con potenziali applicazioni nel
settore dell’automotive, aerospaziale, aeronautico e, più in generale, di tutta
l’industria meccanica. Turb’OptyTM è stato il primo tool sviluppato dagli ingegneri
FLUOREM che, consentendo una notevole riduzione dei tempi di calcolo e dei costi
di progettazione, ha permesso alla società francese di sviluppare partnership con
industrie quali Airbus, Total e Alcatel. www.fluorem.com
NANOTECNOLOGIE
NANOTECNOLOGIE
Verranno presentati modelli di rapporto con realtà imprenditoriali sia per
l’innovazione/miglioramento incrementale di prodotti o metodologie che per
l’implementazione di idee “disruptive”. L’iniziativa “Laboratorio d’Impresa delle Micro e
Nanotecnologie” è un esempio di come la circolazione di uomini ed idee dal mondo
dell’industria verso la ricerca possa portare alla creazione di un linguaggio comune tra
mondo delle aziende e ricerca. L’illustrazione del modello della “R&D Factory” si basa
invece sul concetto che le piccole e medie realtà imprenditoriali non sono
economicamente in grado di sostenere lo sforzo per dotarsi, ad esempio, di hardware
costosi, necessari per la realizzazione di manufatti innovativi. Con l’aiuto della “Factory”(o Istituto Madre) che mette a disposizione il proprio know-how e parco attrezzature si
potranno realizzare per i committenti i semilavorati che possono essere poi
commercializzati dalle singole realtà imprenditoriali. Così da una parte si abbassa la
cosiddetta barriera tecnologica d’ingresso per le Piccole e Medie Imprese, dall’altra si
instaura una virtuosa rete di promozione e valorizzazione.
Mario Zen Si è laureato in Fisica presso la Libera Università di Trento. Dal 1982 ha
lavorato in qualità di Ricercatore presso il Dipartimento di Fisica
dell’Università di Trento. Nel 1992 è stato nominato Responsabile del
Laboratorio Microfabbricazione dell’ITC-irst e nel 1993 Responsabile
della Ricerca della Divisione “Microsensori e Integrazione di Sistema” e del Laboratorio
di Fabbricazione Circuiti Integrati dello stesso istituto. Dal dicembre 2003 è Direttore
dell’ITC-irst, recentemente diventato Fondazione Bruno Kessler. Dal 1997 al 2005 è
stato Responsabile della Divisione Microsistemi della Fondazione. [email protected]
La Fondazione Bruno Kessler (Ex Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica) è un
centro di ricerca pubblico della Provincia Autonoma di Trento, fondato nel 1976. Per quasi
trent’anni ha portato avanti ricerche nelle aree delle Tecnologie dell’Informazione, dei
Microsistemi e della Fisica Chimica delle Superfici e delle Interfacce. Oggi la Fondazione
Bruno Kessler è riconosciuta a livello internazionale, con un bilancio di circa 20 milioni di
euro; è attenta alle esigenze del territorio, collabora con il sistema locale e con altri
centri, università, laboratori pubblici e privati in Italia e all’estero. www.itc.it/irst
26 settembre
Jonathan Loeffler Si è laureato in Chimica e ha conseguito il Dottorato in Scienze dei
Materiali all’Università di Stoccarda. Dal 2000 è Direttore dello
STEINBEIS-Europa-Zentrum Karlsruhe.
Precedentemente aveva lavorato per il Max-Planck Institute di
Stoccarda e poi, dal 1996, per la Fondazione Steinbeis. Qui si è specializzato nel
supporto alle piccole e medie imprese, nel management dei progetti europei e nel
trasferimento tecnologico a livello internazionale, in particolare tra società
francesi e tedesche. [email protected]
ore 11.45 Fondazione Bruno Kessler (ITC-irst) Italia
Trasferimento tecnologico e valorizzazione della ricerca
ore 12.10 Steinbeis Germania
Un quadro sulle future applicazioni
industriali delle tecnologie ottiche
La tecnologia chiave del 21° secolo, in campi che spaziano dall’informazione alla
comunicazione, dalla salute alla biologia, dalla mobilità alla sicurezza, fino alla
tutela ambientale e alla produzione industriale, è quella fotonica. Il rapido sviluppo
di nuovi materiali e tecniche fotoniche, nonché innovative tecnologie di
fabbricazione, fanno ben sperare per il mantenimento e l’incremento di una
produzione europea a basso costo. Ad esempio, oltre ad essere utilizzato per
tagliare e saldare metalli nell’automotive, il laser è uno strumento fondamentale in
processi come stampa, marcatura, perforazione e litografia senza maschera,
nonché nella visione industriale applicata a vari settori produttivi. La visione
industriale permette livelli di precisione e qualità mai visti prima, a costi sempre
minori. Tali “macchine vedenti” sono la chiave per l’incremento della produttività
e della competitività, consentendo allo stesso tempo di abbattere i costi e di
ottimizzare l’impiego delle risorse nell’industria automobilistica, farmaceutica,
elettronica, alimentare, della carta e del vetro.
STEINBEIS-Europa-Zentrum (SEZ) è un’entità economicamente indipendente
interna alla STEINBEIS Foundation. Creata a Stoccarda nel marzo 1990 come unità
operativa della Commissione per l’Europa del Ministero dell’Economia e Affari,
concentra le proprie attività nella promozione di programmi di ricerca, sviluppo e
supporto per il trasferimento tecnologico. Il team SEZ è formato da membri
qualificati di 5 diversi paesi. www.steinbeis-europa.de
Le radiazioni terahertz passano con scarsa attenuazione attraverso una vasta quantità
di materiali non conduttori, dando la possibilità di analizzare strutture nascoste, come
i percorsi di circuito integrati nelle strutture tridimensionali della ceramica. È quindi
possibile analizzare simultaneamente struttura e composizione attraverso i dati
tomografici e spettroscopici risultanti da tecniche di imaging a frequenze terahertz nel
dominio del tempo, di cui verranno illustrate le potenzialità e i limiti. FRAUNHOFER ha
sviluppato un pacchetto software per la visualizzazione dei risultati delle misurazioni,
sia nel dominio del tempo che in quello della frequenza, che dà la possibilità di
visualizzare la distribuzione di sostanze all’interno di un campione estraendo fermi
immagine del filmato, corrispondenti a determinati valori di frequenza con un minimo
di assorbimento nello spettro.
Udo KlotzbachSi è specializzato in studi relativi al settore della microelettronica e fa
parte del team di sviluppo delle ricerche sulla saldatura laser del
FRAUNHOFER Institute for Material and Beam Technology.
FRAUNHOFER è un ente specializzato nella ricerca applicata. Include 57 Istituti per un
totale di circa 12.000 dipendenti, prevalentemente scienziati e tecnici.
Il FRAUNHOFER Institute di Dresda lavora su applicazioni laser, orientando la propria
ricerca verso lo sviluppo di materiali e tecnologie innovative. Punti nevralgici della
ricerca sul raggio laser sono il suo utilizzo per interventi di unione, taglio e asportazione,
trattamenti di superficie, rivestimenti per microfilm. www.iws.fraunhofer.de
26 settembre
Viera SkákalováÈ laureata in Ingegneria Elettronica presso l’Università Slovacca di
Tecnologia di Bratislava, in Slovacchia, dove ha lavorato come
Professore Associato nel settore dei polimeri a conduttività. Nel 1999
è entrata presso il Weizmann Instite of Science di Rehovod, in Israele
ed ha successivamente raggiunto lo staff del Max Planck Institute for Solid State
Research di Stoccarda, in Germania dove attualmente lavora, presso il gruppo di
Strutture Nanosintetiche del Dipartimento Von Klitzing. È fondatrice e Chief
Executive Officer della compagnia Danubia Nano Tech di Bratislava.
ore 13.30 Fraunhofer Germania
Analisi delle strutture nascoste tramite tecniche di
imaging a frequenze terahertz nel dominio del tempo
ore 13.55 Max Planck Germania
Nanotubi in carbonio nei processi di conversione
energetica: celle solari, supercondensatori,
celle a combustibile e batterie a ioni di litio
I nanotubi in carbonio sono tra i materiali più interessanti del 21° secolo, si tratta
di particelle di sottilissime e lunghissime, leggere ed elettroconduttrici. Hanno
applicazioni nella preparazione di pellicole trasparenti conduttrici di elettricità,
che possono essere impiegate nell’industria fotovoltaica come elettrodi per celle
solari o per LED e schermi LCD. Le pellicole con spessore maggiore
(“buckypaper”) e i composti polimerici a base di nanotubi trovano invece
applicazione nell’attenuazione delle microonde (schermatura elettromagnetica) o
nella preparazione di condensatori dalla capacità gravimetrica e volumetrica
vantaggiosa. Sono inoltre utilizzate come materiali di supporto per catalizzatori
nelle membrane delle celle a combustibile. Infine, nelle batterie a ioni di litio di
ultima generazione i nanocristalli sono collegati da nanotubi di carbonio, che
garantiscono la conduttività elettrica facendo sì che gli ioni passino facilmente
attraverso le maglie larghe della loro rete.
L’Istituto Max Planck di Stoccarda è uno degli 80 Istituti appartenenti
all’organizzazione tedesca Max Planck, una delle più grandi reti mondiali attiva in
molteplici ambiti di ricerca: dalle scienze naturali a quelle sociali. L’Istituto di
Stoccarda effettua ricerche prevalentemente nell’ambito dei semiconduttori, nuovi
materiali e nano-materiali. Il gruppo di ricerca sulle Nano-strutture Sintetiche è
diretto da Siegmar Roth ed è parte del Dipartimento di Fisica Sperimentale
capeggiato da Klaus von Klitzing, premio nobel nel 1985. www.mpg.de
NUOVI MATERIALI
NUOVI MATERIALI
C’è una forte esigenza tra le compagnie produttrici di polpa di legno e carta per trovare
nuovi e più efficaci impieghi per le fibre derivate dalla cellulosa, difendendo al tempo
stesso i mercati tradizionali. Il costo sempre maggiore del petrolio e dell’energia ha
portato a ripensare le linee guida di tale tipo di industria, laddove il legno era
trasformato in polpa di fibra con un ricavato del 40% adesso esso viene trasformato
all’interno di bio-raffinatori sfruttando il 100% del materiale grezzo. Tale processo
produce carburante ed energia ed è inoltre una fonte di nuovi polimeri per la creazione
di compositi. Nello sviluppo di nuovi materiali derivati da fonti rinnovabili è necessario
considerare che, al contrario dei materiali pensati per risolvere problemi tecnologici in
settori quali l’aerospaziale, il militare o il biomedicale, dove conta soprattutto il
risparmio, essi devono seguire un’ottica che tenga conto delle esigenze di una società
ecosostenibile. Se sono sviluppati per diventare materiali di ricambio, devono esser
migliori o più economici per conquistare il mercato, ma al tempo stesso dovrebbero
poter essere riciclati come energia.
Mikael LindströmÈ laureato in Ingegneria Chimica presso l’Istituto Reale di Tecnologia di
Stoccolma, presso il quale ha successivamente ottenuto un PhD in
Chimica Organica. Nel 1995 è entrato come Senior Research Manager
presso l’Istituto Svedese per la Ricerca sulla Polpa e sulla Carta. Nel 2004
è entrato a far parte del settore Nuovi Materiali e Compositi della Divisione Packaging e
Servizi di STFI-Packforsk, di cui è Vice Presidente dal 2007.
STFI è un gruppo con sede a Stoccolma e succursali a Trondheim (Norvegia) e Londra
(Gran Bretagna), leader negli studi e nelle applicazioni nei settori della pasta di legno,
della carta e delle tecnologie per il packaging. Gli aspetti relativi all’ambiente rivestono
un ruolo prioritario e sono integrati nelle attività di business. La maggior parte dei
programmi di ricerca sono in effetti svolti a sostegno dell’industria e sono ad
appannaggio di due sottosezioni: il Cluster Research Programme all’Industry & Trade
Groups, entrambi finanziati in massima parte dal settore privato, con un contributo della
Swedish Energy Agency. Il gruppo STFI lavora sul mercato globale e negli ultimi anni ha
rafforzato la sua posizione convertendo nuove idee in applicazioni industriali, generando
nel 2007 un turnover di 300 milioni di euro. www.stfi-packforsk.se
26 settembre
Nelly Gimenez Si è laureata in Ingegneria Meccanica ed ha successivamente
ottenuto un Dottorato in Polimeri e Materiali Compositi presso
l’Istituto Nazionale di Scienze Applicate di Lione. Ha integrato le sue
conoscenze sui polimeri nel corso di un ulteriore anno di
specializzazione presso l’Istituto Reale di Tecnologia Svedese. Ha lavorato tre anni
presso il Dipartimento dei Materiali dell’Istituto Francese del Petrolio come
Ingegnere addetto alla ricerca e sviluppo e nel 2006 è entrata a far parte dello staff
del Lyon Science Transfert.
ore 14.20 STFI Packforsk Svezia
Lo sviluppo di materiali compositi
biodegradabili simili o derivati dalla cellulosa
ricavati da risorse rinnovabili
ore 14.45 Lyon Sciences Ressources Francia
Nanopolveri luminescenti per la tracciabilità
e nanofili basati sul silicone caratterizzati
da grande resistenza meccanica
Èstato elaborato un processo innovativo per la produzione di nanofili di alta qualità
basati sul silicone. Con una produttività superiore di 100 volte rispetto ai processi
tradizionali, il nuovo procedimento è più economico e consente un rivestimento a
doppio strato della nanofibra, con applicazioni particolarmente interessanti nel
settore meccanico. Verranno inoltre presentati gli studi sull’utilizzo di nanopolveri
per la tracciabilità dei prodotti. Queste polveri hanno proprietà luminescenti che
possono essere variate caso per caso. Successivamente le polveri possono essere
facilmente integrate all’interno di polimeri, metalli, carta e su vari tipi di superfici.
Poiché la polvere è estremamente sottile è necessario una quantità modesta di
materiale per ottenere un adeguato livello di luminescenza.
Lyon Sciences Ressources (Lyon Science Transfert) è il Dipartimento dell’Università
di Lione che si occupa di trasferimento tecnologico. La sua mission è quella di
aumentare la conoscenze relative al trasferimento tecnologico tra i suoi membri e di
identificare invenzioni che possano svilupparsi in termini legali (attraverso la
protezione della proprietà intellettuale) ed economici, studiando strategie valide a
seconda dei limiti tecnici e dell’evoluzione del mercato di riferimento. Si occupa
infine di promuovere le invenzioni attraverso la creazione di rapporti di partnershipcon l’industria. www.lyon-sciences.prd.fr
R&D Days è un evento organizzato dall’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale nell’ambito del Programma Quadrifoglio. L’Associazione raggruppa le principali forze produttive di Bologna;realtà che affondano le loro radici nel territorio e nella sua storia.
Sostenuta da industrie, imprenditori, fondazioni e associazioni di categoria, l’Associazione, attraverso la collaborazione tra piccole e medie imprese, supporta il Museo del Patrimonio Industriale e promuove azioni di sviluppo e innovazione a sostegno della culturastorico industriale e per la valorizzazione dei saperi tecnico-scientifici.
Promosso e realizzato da:
L’evento fa parte di:
Con il sostegno di:
www.programmaquadrifoglio.it
L’evento e il Programma Quadrifoglio sono patrocinati da:
Un particolare ringraziamento a:
Associazione Arti Grafiche
C.M.I
Le nostre associate
Selcom
Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale
Segreteria Partecipantitel. 051 6343262 - fax 051 19980872
e-mail: [email protected]
www.amicidelmuseo.org
www.rdedays.com