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BOLLETTINOSALESIANO

Periodico della Pia Unionedei Cooperatori Salesiani di Don Bosco

ANNO XXVIII = N . 6 .

Esce una volta al mese

GIUGNO 1904 .

SOMMARIO -Il mese del S . Cuore di Gesù . . 161Pel Giubileo dell'Immacolata : Esposizione Mariana :Una circolare del Sig D . Rua164

Pagina intima 166D. Bosco e la Consolata 167Per gli emigrati italiani : Una conferenza a Roma-Il Collegio italiano di Troy New York . . . . 168

Il Congresso Argentino di Musica Sacra . . 174Missioni : Equatore : Mons. Costamagna a Gualaquiza ;Colombia : Due lettere di D . E . Rabagliati ; Pata-gonia : L'india Juana 175

Le Feste di Maria SS . Ausiliatrice182Grazie di Maria Ausiliatrice 185Notizie compendiate : A Valdocco : dall'Italia : BorgoS Martino, Brescia, Corigliano d'Otranto, Fossano,Messina, Pavia, S. Gregorio ; dal Tirolo : Trento ;dalle Americhe : Bagè, Buenos Ayres, Quito . . 188

Necrologia : Sig . Luigi Bracotti ; la Sig . Pullicino . . 191Illustrazioni : La Consolata, 167 ; Chiesa della Tras-

figurazione a New York, 169, 171 ; Mons. Farley, Arc .di New York, 172 ; Il collegio italiano di Troy, 173 ;Panorama di Quito, 178 ; La casa Sales . di Quito, 189 .

Il mese del Sacro Cuore di Gesù.IL carattere, che contraddistingue il

Pontificato romano e la storia diesso differenzia da quella delle

istituzioni umane, è lo spirito di conti-nuità, d'ininterrotta successione non solodi uomini, ma di idee, di aspirazioni,di concetti in tutto ciò che concorrealla dilatazione del regno di Gesù Cristoe allo sviluppo e alla propagazionedelle dottrine del Divin Nazzareno .Mentre la rivoluzione superbamente pro-clama : Il mondo comincia da me, Pio Xesclama : Successore di Pietro io nonsono che un anello di quella lunga ca-

t ena che pel corso di 20 secoli a lui micong iunge .

Or questo fatto così maraviglioso,così, splendido nella storia della Chiesain genere, noi lo vediamo pure avve-rarsi nella storia in ispecie di quelle piepratiche, di quelle soavi divozioni, checircondano nelle loro svariate vesti laregina, ossia la Chiesa di Gesù Cristo,maestosamente assisa alla destra del Ree ne abbellano il manto d'oro che è lacarità (1) ; lo vediamo avverarsi nella

(1) Astitit regina a dextris tuis, in vestitu deau-rato, circumdata varietate.Salmo XLIV.

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storia della divozione al S . Cuore diGesù. Che è infatti, che dice questastoria, dalla sua origine a' giorni nostri,se non una continuata sollecitudine,un'affettuosa gara di Papi a sostenerla,svolgerla, diffonderla per ogni parte ?Antica nella sostanza quanto il Cristia-nesimo, di cui è figlia, essa sorse, nellasua forma attuale, nella seconda metàdel secolo xvii, in quell'epoca cioè incui razionalismo e naturalismo, traen-do nella loro orbita e soffocando frale loro spire scienze, lettere ed arti,preparavano la Francia, per quell'in-timo, naturale legame, che è fra l'or-dine delle idee e quello dei fatti, agliorrori del novantatrè e a quelli nonmeno spaventosi delle rivoluzioni poste-riori. Certo la S . Sede procede ne' suoiatti con sapiente lentezza ; percio nèapprovò di primo colpo questa divo-zione, nè, tanto meno, la estese subitoalla Chiesa universale . Ma da Inno-cenzo XI, che nel 1689, vivente ancoral'apostola del S. Cuore, MargheritaAlacoque, permise la celebrazione dellaprima Messa ad onore del S . Cuoredi Gesù nel monastero della Visitazionea Dijon, a Clemente XIII che Messae ufficio proprio concesse ai Vescovidella desolata Polonia, poi ad altri dialtre regioni ; da quel tribolato Ponte-fice al non meno angustiato Pio VI,che la divozione al Cuor di Gesù so-lennemente approvò contro le bestemmiedel conciliabolo di Pistoia, e la cele-brazione della relativa Messa estese aiRegni di Portogallo e di Sardegna ;da Pio VI a Pio IX, che la festa delCuor di Gesù con Messa e ufficio pro-prio allargò alla Chiesa universale, elevòagli onori degli altari l'umile verginelladi Paray-le-Monial e, poco più di dueanni prima di morire, al Cuore di Gesùconsacrò la Chiesa universale, è un

crescendo continuo, ininterrotto di zelopontificio per questa divozione, cosìgrande nella sua umiltà . Che diremopoi del testè defunto Leone XIII? A chinon son note le sue sollecitudini par-ticolari, il suo affetto, il suo zelo pelCuor di Gesù? Si apre alla sua morteil testamento olografo, avente la datadell'8 luglio 19oo, ed ecco affacciarsiprime le paróle con cui il nonagenarioPontefice si affida al Cuor di Gesù,fornace ardentissima di carità, fonte disalute all'uman genere .

Leone XIII scende nella tomba, manon scende con lui la divozione al Cuordi Gesù . Successore a lui nel Pontifi-cato, Pio X gli si mostra subito suc-cessore anche nel particolar affetto adessa divozione. Ne son prova, fra i suoiprimi atti, le straordinarie indulgenze,che riportammo nel Bollettino di maggiou . S ., indulgenze concesse a quellaChiesa del S . Cuore, che colà a Romadurerà perenne, eloquente monumentodi quanto possano nel cuore di un figliodevoto alla Chiesa cattolica , e papalefino al midollo, quale fu il nostro DonBosco, la fede più profonda, avvivatadalla carità più ardente .

Qual lezione per noi, o Cooperatorie Cooperatrici ! Quanti salutari insegna-menti in questo sapiente contegno delVicario di Gesù Cristo! Chi non viscorge uno stimolo, uno sprone potentea raddoppiar di zelo, con le parole econ le opere, nell'amare, diffondere,universaleggiare la divozione al Cuordi Gesù? Il mondo ha sete di giustiziae di pace. Or è nel Cuor di Gesù chehan la loro sede sovrana l'una e l'altra .La giustizia, che costituisce l'essenzadella legge, e la carità, di cui è figliala pace, che ne forma il perfeziona-mento e il compimento, queste duegrandi parole, che praticate inchiudono

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in se stesse la soluzione di tutta quantala questione sociale, non possono sgor-gare che dal Cuore di Gesù . Ciò chedà la misura dell'elevatezza di un'animanon è il genio, non è la gloria, non èl'amore stesso nel senso ordinario dellaparola, bensì la bontà . Ma la bontà nascedal cuore, come l'acqua dalla sorgente,e il cuore umano non è pur degno diquesto nome se non si modella, se nonsi plasma sul Cuor di Gesù . E poichèsiamo al mese di giugno, consacrato alS. Cuore, a questo mese la cui praticaè indubbiamente, fra tutti i mezzi il piùacconcio ad insinuarne negli animi ladivozione, così uniamo anche noi lanostra povera parola a quanti sono ze-latori ed apostoli di questa divozione,affinchè non solo essi, ma tutti coloro,a cui possa giungere la nostra voce,buoni o cattivi senza distinzione, perchètutti vuol salvi il Cuor di Gesù, siadoperino con incessante ardore a po-polarizzare questa pratica del Mese delS. Calore, ad inculcarla con fervore eperseveranza, a tradurla in atto . E di-ciamo in allo, giacche la divozione alCuor di Gesù, al pari di ogni altraben intesa divozione, non deve essereuna pura speculazione teorica, nè unsemplice sfogo del sentimento, ma dallamente e dal cuore deve discendere,come a suo fine diretto, primario, es-senziale, a ravvivare e regolare nel mi-glior modo la vita nostra, la vita cri-stiana, deve indirizzarsi in una parolaa quella restaurazione in Cristo, cheforma l'ideale più acceso dell'AugustoPontefice Pio X, il sospiro più ardentedi tutti gli uomini ,di buona volontà,la via più sicura, la vera via, alla so-luzione del problema sociale .

Or fra queste pratiche van collocateprime, come sono intrinsecamente fradi loro unite, la preghiera e le opere

di misericordia. Non è forse Dio stessoche ci comanda ad un tempo l'amoredi lui e l'amore del prossimo? Che sea questo riguardo noi richiamiamo lavostra attenzione, o benemeriti Coope-ratori e Cooperatrici, sulla Pia Operadel S. Cuore di Gesù, che particolar-mente ricordammo nel Bollettinodelmese scorso, voi non l'avrete certo amale, persuasi come siete tutti esserdessa per la natura sua, pel suo scopoe pe' grandi vantaggi che apporta, unode' più grandi e salutari mezzi peronorare il Divin Cuore . Aggiungiamoanzi di più. Fu detto, ma pur tropponon abbastanza praticato, che una dellepiù grandi opere di carità a' giorni no-stri è quella di promuovere la buonastampa . Oh! perchè dunque non of-friremo, specialmente in questo mese,al Cuor di Gesù questo a Lui gradi-tissimo fra i regali? Perchè non lavo-reremo a far sopratutto conoscere, adiffondere largamente que' periodici,quelle riviste che in modo particolaremirano al culto del Divin Cuore? Per-chè, ad esempio, non ci adopreremocon infiammato zelo all'acquisto, allalettura, alla diffusione del Secolo delS. Cuore di Gesù (1) e del D. Boscoal Vomero (2), indirizzati entrambi alpiù nobile e santo de' fini, qual è quelloche, come a Roma, così a Bologna ea Napoli, sorga un tempio al Cuor diGesù per opera dei figli di D . Boscoe de' loro Cooperatori ?

Sulla facciata della Basilica della Ma-donna di Pompei campeggia alta esoave, celeste confortatrice visione, lastatua della Vergine del Rosario, re-cante sulla base a grandi caratteri ilmotto, così sublime nella sua semplicità :

(1) Rivolgersi alla Tipografia Arcivescovile, BOLOGNA- Abbonamento annuo L . 3,00.

(2) Al Direttore dell'opera di D . Bosco al Vomero,NAPOLI - Abbonamento annuo L . 1,oo .

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Pax. Grande e nobilissima idea del pioed operoso Avv. Bartolo Longo fu certoquesta di aver eternato con un monu-mento quel che forma il sospiro di tuttii cuori, l'ideale di tutti i peregrinantisu questa terra, la pace universale ; piùgrande, nobile e sapiente l'aver volutoche questo monumento consistesse inun tempio alla più bella e più puradelle Vergini, alla più tenera e, piùaffettuosa delle madri .

Ma la pace non è il frutto di vanilamenti, ne di sterili sospiri . No, essaè anzitutto il risultato, il premio di unavita cristiana, di una vita cioè avvivatadalla fede, fondata sulla giustizia, san-tificata dalla carità . Informiamo adunqueil nostro operare agli esempi di Gesù,modelliamo il nostro cuore sul Cuorsuo e noi avremo ottenuto il più de-siderabile dei beni, avremo raggiuntoil più nobile degli ideali, avremo inuna parola allietato co' conforti sovranidella pace noi stessi, le nostre famiglie,la patria, l'umanità tutta quanta .

Esposizione Mariana internazionale. - Una circo

-

lare del Successore di Don Bosco a tutte le CaseSalesiane .

FACENDOCI a quanto abbiamo pubblicatoin varii numeri precedenti, e special-mente nell'ottobre 1903, segnaliamo ai

benemeriti Cooperatori due importanti documenti,riguardanti il solenne giubileo della dogmaticadefinizione dell'Immacolata, che con tanto slanciosi viene in quest'anno celebrando in tutta la cri-stianità .

Il primo documento è l'appello ed il pro

-

gramma di un'Esposizione Mariana Internazionale,promossa dalla Commissione Cardinalizia

« Il primo annunzio dei festeggiamenti so-

lenni indetti per il Cinquantenario del dogmadell'Immacolata, così la prelodata Commissione,

suscitò in molti il vivo desiderio che in tale oc-casione si tenesse in Roma una Esposizione In-ternazionale Mariana .

» Senonchè le grandezze sublimi e della Ver-gine SS .ma, alla quale si voleva consacrato ilnuovo omaggio, e di questa Roma, che è giàtanto ricca di splendidi monumenti eretti in onoredi Maria, parvero dapprincipio mostrare troppoardita e non del tutto necessaria la nobile im-presa .

» Sottoposta, però, la geniale idea a più ma-turo esame, sembrò conveniente almeno che, adillustrare sempre meglio il Congresso MarianoMondiale, mentre si invitavano i fedeli ad ele-vare alla Madre di Dio Immacolata l'inno dellafede e a tributarle l'omaggio della pietà filiale,venisse chiamato anche il genio cristiano, cheaccumulò tesori attraverso i secoli attingendonealtissime ispirazioni alla più bella tra le crea-ture, ad offrire e a mostrare i frutti mirabili del-l'arte Mariana in una Esposizione modesta sì,ma atta a completare ciò che sarà argomentodi trattazione nel Congresso medesimo .

» A tal fine, adunque, il Comitato Centrale Ro-mano per i detti festeggiamenti indìce una Espo-sizione Internazionale Mariana, che, per conces-sione benigna del Santo Padre Pio X, si terrànel Palazzo Apostolico Lateranense . . . »

Essa avrà luogo dal settembre 1904 alla Pasqua1905 .

Dovendo tale Esposizione servire al CongressoMariano, il programma della Esposizione si mo-della sul programma del Congresso e si riparteperciò, come questo, in tre divisioni generali,benchè opportunamente limitate nel modo se-guente

Divisione 1a - Culto di Maria SS.ma e suemanifestazioni nella a) Iconografia ;

nella b) Numismatica .Divisione 2a - Stampa Mariana .Divisione 3a - Istituti religiosi ed Associa-

zioni Mariane .

Divisione Prima .CULTO Dl MARIA SS.MA.

GRUPPO I : Nella Iconografia .

CLASSE PRIMA . - Pittura .a) Riproduzioni delle immagini venerate nei più insignisantuari del Mondo . b) Pitture originali di autori clas-sici e riproduzioni . c) Pitture antiche originali e ripro-duzioni . d) Pitture moderne .

CLASSE SECONDA . - Scultura .a) Riproduzione delle statue venerate nei più insigni san-

tuari . b) Lavori in legno, in avorio ed in metallo . c) Ri-produzioni di sculture antiche . d) Sculture moderne .

CLASSE TERZA . - Immagini sacre .a) Incisioni, disegni e stampe di vario genere . b) Rami .

c) Mosaici e vetri colorati . d) Ricami, vessilli e parati sa-cri artistici recanti immagine della Vergine .

GRUPPO Il : Nella Numismatica .

a) Medaglie commemorative . b) Medaglie d i Santuari,divozione, di pellegrinaggi, c) Monete . d) Sigilli origi-nali e riproduzioni .

PEL GIUBILEO

dell'Immacolata

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zione del dogma dell'Immacolata Concezione diMaria SS.— che cadrà l'8 Dicembre p . v . Questoardore, questo entusiasmo si trasfuse anche ac-cresciuto nel regnante Pontefice Pio X, di cuiuno dei primi atti fu appunto quello di appro-vare, incoraggiare e largamente propagare quantoaveva fatto a questo riguardo il suo illustre Pre-decessore. Desideroso che ancor noi Salesiani,non solo come cattolici, ma eziandio come figlidi D . Bosco, prendiamo parte a questa mondialedimostrazione di fede e di amore che si sta pre-parando, aderendo con cuor riconoscente all'in-vito che ci venne rivolto, con una circolare del6 aprile u . s. dal benemerito Comitato centraleistituito a tal uopo in Roma e uniformandomi aidesideri, da esso Comitato Romano espressi, rac-comando che

1 ° Si rilegga attentamente e si faccia larga-mente conoscere il programma generale de' dettifesteggiamenti che fu pubblicato nel nostro Bol-lettino di ottobre u . s . nelle sue rispettive lingue,come pure il programma particolare dell'Esposi-zione Mariana Internazionale, che troverete quiappresso . . . »Vengono in seguito le raccomandazioni2° Di inviare per mezzo del Procuratore

Gen. Rev .m° D. Marenco, quelle opere, mono-grafie o relazioni di Salesiani o di Cooperatori,riguardanti Maria SS .ma, che possano giovarealla formazione della Biblioteca Mariana . -3° Di mandare per lo stesso tramite qualsiasiofferta individuale o collettiva, raccolta allo scopodi cui l'articolo 5° del citato programma gene-rale . - 4° Di promuovere in ogni Casa specialifesteggiamenti, inviando fin d'ora le informazioninecessarie per partecipare collettivamente al pre-lodato Comitato Generale quanto fanno in questafaustissima ricorrenza i figli di D . Bosco .

L'Immacolata nella vita della Chiesa ed in relazione collaPia Società Salesiana . —Parava - Tip. Fiaccadori .In omaggio alla Em .ma Commissione Cardinalizia

per le feste Cinquantenarie ed in ossequio alla ve-neratissima Circolare del Rev .mo Rettor Maggiore,sig. D. Rua, il Sac. Salesiano Teol . Dante Mune-rati, ha in corso di stampa il nuovo lavoretto so-pra accennato . Piccolo di mole, esso abbraccia, sipuò dire, un vasto disegno di Storia dell'Immaco-lata, illustrando il Dogma dalle sue origini, attra-verso i secoli, e considerandolo alla luce della ra-gione e nella liturgia, nelle S . Scritture e ne' Padridella Chiesa .

Ma ciò che renderà, crediamo, questa pubbli-cazione, originale in mezzo alle altre che fioriscononella fausta occasione di questo Cinquantenario,saranno i capitoli che riguardano i frutti della pro-clamazione del Dogma ; fra i quali l'autore registraparticolarmente la pia Società Salesiana che sortaper volontà dell'Immacolata, deve a Lei la suavitalità e il fecondo sviluppo .

Crediamo pertanto far cosa grata alle nostre casee a tutti i buoni nostri Cooperatori e Cooperatricisegnalando e raccomandando questa nuova mani-festazione delle glorie dell'Immacolata, a cui DonBosco ha legato la Società Salesiana coi vincolipiù stretti e soavi .

Divisione Seconda.STAMPA MARIANA.

GRUPPO I : Opere

relative alla Vergine SS.ma e pregevolialtresì per valore artistico .

a) Teologicheb) Liturgichec) Archeologiched) Storiche

e) Ascetichef) Apologeticheg) PredicabiliGRUPPO II :a) Libri corali istoriati e codici . b) I migliori volumi in-viati alla Biblioteca Mariana .

GRUPPO III :Stampa periodica e Numeri unici illustrati artistica-

mente e riguardanti la Vergine SS .ma, il Suo culto ei Suoi santuari . Tutti i libri inviati per l'Esposizionedovranno essere distintamente rilegati .

Divisione Terza.ISTITUTI RELIGIOSI ED ASSOCIAZIONI

MARIANE .GRUPPO I : Istituti Religiosi .a) Storia di istituti religiosi fondati per il culto di MariaSS.ma, specialmente sotto il titolo di Immacolata . b) Re-lazioni dei progressi conseguiti da essi mediante il cultospeciale della Vergine, singolarmente nelle Missioni .c) Indicazioni speciali delle norme stabilite nelle costi-tuzioni per promuovere il culto della Vergine . d) Sta-tistica (quadri grafichi e sinottici), e) Agiografia (vite diSanti e di uomini illustri che maggiormente si distinseroper la divozione alla Vergine) . f) Bibliografie speciali.

GRUPPO II : Associazioni Mariane .a) Statuti e regolamenti di pie associazioni mariane ma-schili e femminili nelle varie nazioni e nelle singolediocesi . b) Statistica (quadri delle epoche di fondazione,delle pratiche pie, delle opere compiute in onore dellaVergine dalle varie Associazioni) . c) Confraternite (sta-tuti, gonfaloni, santuari, stato attuale) .

G . Radivi-Tedeschi,Segretario della Commissione Cardinalizia .

L'Esposizione non avrà scopo industriale, eperciò saranno solamente ammessi oggetti aventicarattere artistico, ovvero insigni per storia o pervenerazione secondo il giudizio emesso da unGiurì composto di persone aventi speciale com-petenza, nominate dal Comitato locale, con l'ap-provazione della Commissione Cardinalizia. I cri-teri stabiliti dal Giurì per l'ammissione deglioggetti verranno fatti conoscere quanto prima .

Intanto quelli che desiderano prendervi parteaffrettino le richieste per l'apposita scheda di am-missione o al Comitato Centrale di Ronza, od aiComitati Nazionali o Diocesani, od ai Corrispon-denti speciali della Commissione esecutiva .

L' altro documento è la lettera-circolare delRev.mo nostro Rettor Maggiore a tutte le

Case Salesiane . Essa ha la data del 17 maggiou . s ., anniversario dell'incoronazione di MariaAusiliatrice, e comincia così

« Vi sarà noto con qual ardore e con qual en-tusiasmo Papa Leone XIII, di santa memoria,abbia caldeggiato solenni e splendide onoranzeper festeggiare il Cinquantesimo della proclama-

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La benedizione dei S . Padre .Il nostro Rev .mo Superiore, nella circolare 25

aprile diretta ai Signori Direttori, Decurioni, Zela-tori e Zelatrici della Pia Unione, tra le altre cose,comunicava una speciale benedizione del S . Padrea tutti i Cooperatori Salesiani, con queste parole :

« Per incarico dello scrivente, il Rev. nostro Con-fratello D . STEFANO TRIONE, segretario della PiaUnione dei Cooperatori Salesiani, andò a Roma dovecon sua ineffabile consolazione fu testé ricevuto inudienza privata dal S. Padre. Gli presentò gli attidel III Congresso dei nostri Cooperatori, tenutosi ilMaggio scorso 19o3 in Torino ; e gli fece un suc-cinto resoconto dello stato attuale della nostra PiaUnione, di che il S. Padre mani-festossi molto soddisfatto ; e permezzo di lui m'incaricò di comu-nicare a tutta la Pia Unione deiCooperatori Salesiani la sua Apo-stolica Benedizione, che di grancuore impartiva ai Direttori, Ze-latori, Zelatrici, Decurioni e Coo-peratori e alle Cooperatrici. . . IlS. Padre si degnò ancora intrat-tenerlo su altri argomenti spet-tanti la Pia Società Salesiana e,nel congedarlo, gli riconfermò , coneffusione di cuore la sua tenerissi-ma benevolenza verso i figli diD. Bosco e i benemeriti loro Coo-peratori . »

Notizie di famiglia .Il 16 Aprile, la Regina vedova diSassonia recavasi al Seminariodelle Missioni Estere di Valsalicea visitare la tomba di Don Boscoe ad assistere alle funzioni reli-giose nell'artistica chiesa di SanFrancesco di Sales . Dopo la benedizione Sua Maestàsi fermò a contemplare le bellezze di detto tempio ;e dopo di aver assistito per parecchi minuti all'ani-mata ricreazione dei chierici del Seminario Salesiano faceva ritorno in Torino. All'indomani, rice-vuta dal sig . D . Rua, visitava con piacere il nostroOratorio e il Santuario di Maria Ausiliatrice .

Sua Maestà, Alfonso XIII, Re di Spagna, du-rante la sua permanenza in Barcellona, l'8 delloscorso aprile, ascese acclamatissimo il Tibidabo,ove i nostri confratelli di Spagna stanno innalzandoun Santuario al Sacro Cuore . L'ispettore D. Her-

mida presentò a S. M. il disegno del tempio eri

-

gendo, che il giovane Sovrano esaminò ed encomiòaltamente .

L'elenco delle Cooperatrici Salesiane è stato ulti-mamente fregiato del nome augusto di S . M . laRegina Madre d'Italia, che in una lettera al nostroSuperiore si degnò di far pervenire l'assicurazionedell'alta Sua benevolenza per le opere di D . Bosco .

Su proposta dei rispettivi Eccellentissimi ordi-nari sono stati nominati dal nostro Superiore aDirettori diocesani : Di Catania, il R . D. SalvatorePuglisi ; di Messina il Rev.mo Mons . Giuseppe Scar-cella ; di Siracusa il R. D. Ignazio Immordini ;di Fiume (Austria - Ungheria) il Rev .mo Mons .Giovanni Kukanic;diAcireale ilR. D. PennisiAlessi Pasquale . Il R . D . Vincenzo Valastro è stato

nominato Condirettore in quest'ul-tima diocesi . A tutti abbiamo spe-dito il relativo diploma .

Su amplissima commendatiziadell'Em.mo Card . Richelmy, ilquale da molti anni ammiralo zeloapostolico con cui il Direttore del-l'Oratorio festivo di Valdocco sisacrifica pei figli del popolo, ilSac. Giuseppe Pavia è stato dalS. Padre insignito della Croce proEcclesia et Pontifice, e ne fu fre-giato dallo stesso sig . D. Rua .

A PATAGONES, il 25 febbraio,ricevevano dalle mani di Mons .Cagliero l'abito chiericale diecifortunati figli della Patagonia . Que-sta data, che resterà scolpita a ca-ratteri d'oro negli annali dellenostre missioni, ci ricorda il pen-siero gentile degli alunni dell'O-ratorio di Valdocco , che due

anni or sono, festeggiando l'onomastico del Suc-cessore di D. Bosco, il 23 giugno, deponevanonelle sue mani il denaro necessario per fornire laveste talare ai primi sei chierici patagoni . Ciauguriamo che il delicato pensiero degli alunnidell'Oratorio trovi imitatori ed inviamo ai novellichierici la fervida espressione delle nostre più lietecongratulazioni .

Un pensiero di B . Bosco .

« Il nostro programma sarà inalterabilmente questo .Lasciateci la cura dei giovani poveri ed abbandonati,e noi faremo tutti i nostri sforzi per far loro ilmaggior bene che possiamo... »

(Dal I. num. del Bollettino - sett . 1877)

PAGINA INTIMA

Il 24 giugnoavrà luogo nell' Oratorio diValdocco l' annuale comme

-

morazione musìco-letteraria ;

del compianto nostro fonda-

tore,D. Giovanni Bosco.

Allavigilia,

insieme coni volì festosi e le gioconde

felicitazioni dei figli, verrannopresentali al suo successore,

D. Michele Rua, anche quei

donì che l'industre carità deicooperatori avrà inviato, se-

condo il consueto, per la

fausta circostanza .

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SaC. G. B. F RANCESIA .Al momento di andare in macchina, non è ancora uscito il programma particolareggiato dette

FESTE CENTENARIE .

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Una conferenza a Roma - Il Collegio Italiano di Troy negli Stati Uniti -Un concerto a New Jork .

A ROMA.La conferenza « Pro emigratis » nella Chiesa del

S. Cuore .

uasi tutti i giornali di Roma si occuparonocon parole assai lusinghiere di questa im-

ponente conferenza, alla quale assistettero gliEminentissimi Signori Cardinali Aiuti, Cassetta,Ferrata, Gennari, Macchi e Pierotti, nonchè Arci-vescovi e Vescovi, molte notabilità politiche, fracui parecchi senatori e deputati, larghe rappre-sentanze di tutte le colonie estere e del R . Com-missariato di Emigrazione, e numeroso e sceltouditorio di signore e signori . Ne spigoliamo al-cuni appunti dai vari giornali , specialmentedall'autorevole Osservatore Romano .

« Ad assistenza e conforto dei poveri italianiche si portarono e si portano in lontani paesia cercare sollievo delle miserie sofferte in patria,si dedicano, numerose e fiorenti associazioni .Sembra quasi che la carità si compiaccia, inquesto ultimo tempo, ad esercitarsi ed espan-dersi più specialmente per quest'opera santa edeminentemente patriottica .

« Ma nessuna opera a tale scopo istituita, pre-cedette in ordine al tempo, e si rese tanto effi-cace e diffusa come l'opera delle Missioni deiSalesiani di Don Bosco . . . »

Di questo argomento parlò nella Chiesa delS. Cuore al Castro Pretorio la sera del 5 maggio,il nostro D. Trione .

« Egli con parola facile premise alcune osser-vazioni sull'emigrazione . L'emigrazione, disse, èun fenomeno del tutto naturale, essendo stori-camente anche noi figli di emigranti . L'emigra-zione è duplice, la temporanea e la stabile ; del-l'una e dell'altra l'Italia dà il maggiore contin-gente, prova questa che il popolo nostro è moralee giovane, e può con fiducia guardare al suoavvenire, perchè la emigrazione significa forzamateriale e finanziaria, e noi non dobbiamoquindi vergognarcene»

Indi « narrò la storia commuovente dei primipoveri italiani che nell'America vivevano prividi ogni conforto della fede . E tali sventure com-mossero quel sant' uomo che fu Don GiovanniBosco, che nel suo vigile ed inesauribile amordi Dio non voleva lasciare inesplorato alcun

campo in cui potesse esercitarsi la carità, e nel1875 egli inviò la prima spedizione dei suoisacerdoti nella città di Buenos-Ayres . Nel belmezzo di quei quartieri, che nelle grandi e po-polose città condensano quasi ogni abbiezionemorale e materiale, ed in cui vivevano in pre-ponderanza gli italiani, si insinuarono i nostribuoni salesiani, e riuscirono a ravvivare in lorosentimenti »di amore verso la madre patria, e dipietà e religione che in quella vi avevano ap-presi. Da quell'epoca ben 1200 Missionarii sa-lesiani si sparsero in tutta l'America, fondandosolo in quella del Sud circa 200 stabilimenti . Essitengono chiese, ospedali, seminari, missioni, ti-pografie, colonie agricole, e soprattutto scuole .Ed in queste vi si parla e vi si insegna la nostralingua, e vi accorrono numerosi i figli dei nostriemigranti ... E così pure, da per tutto, dovesono case di Salesiani, anche nelle varie regionid'Europa, si presta aiuto agli italiani, che colàsi portano in emigrazione temporanea .

Quindi con vivo entusiasmo, l'oratore inneggiòalle due Associazioni fondate e presiedute dagliEccellentissimi Vescovi Mons. Scalabrini e Mons .Bonomelli, il primo per la protezione degliemigrati in America, l'altro per l'assistenzadegli emigrati italiani in Europa ed al Levante .

La fervida descrizione di opera si immensa emultilatera di carità, commosse tutto l'uditorio,ed alla fine l'oratore fu salutato da un lungomormorio di entusiasmo mal represso » .

NEGLI STATI UNITI .

Gl'Italiani a New-York . - L'opera dei Salesiani .La parrocchia della Trasfigurazione .

U NA delle correnti più vaste dell'emigrazioneitaliana è presentemente quella che fa capo

agli Stati Uniti del Nord America . Al principiodel 1901 vi erano nella sola New-York non menodi 370.848 Italiani ; cioè 145 .433 Italiani purosangue, 214 .799 figliuoli d'Italiani e 10.616 fi-gliuoli nati da madre straniera e padre italiano,o viceversa. Da quel tempo moltissimi altri ap-prodarono a quel porto ; e quindi, nonostante i3 .716 .139 abitanti che sul finire del 1903 con-tavansi in quella vastissima città, gli Italiani a

Per gli emigrati italiani

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New-York son sempre in un numero assai rile-vante (1) .

Colà essi abitano in due quartieri che sonoesclusivi per loro ; anzi uno di questi è chiamatola Piccola Italia . Per quelle vie non si senteparlare che italiano . Le botteghe ed i negozihanno le insegne in italiano : e ciò che vi sivende è esportato in gran parte dall'Italia . Inbreve, i nostri connazionali fomano a New-Yorkuna città nella città : la vita americana non haancora avuto grande influenza sopra di loro .Però se alcuni rimpatriano dopo di aver guada-gnato 8oo o 1000 dollari, ed altri vi passanosolo l'inverno, epoca di scarso lavoro, tornan-dosene in Italia nella primavera ; tuttavia inquesti ultimi anni va crescendo fra loro la vo-glia di stabilirsi permanentemente negli StatiUniti e diventare cittadini americani, non ap-pena le leggi il consentano . Di più la legge liobbliga a mandare i figli a scuola, e nella scuolasi otterrà facilmente la trasforrnazione . Certescuole della parte orientale di New-York sonofrequentate in maggioranza dai figli degli stra-nieri . Ogni mattino, al loro arrivo, ha luogouna cerimonia imponente, il saluto della ban-diera americana;ed è un grande onore per ibimbi italiani l'essere prescelti a reggere l'astadella stellata bandiera dell'Unione!

Ora, è facile comprendere i bisogni e i peri-coli ai quali vanno incontro cotesti numerosiemigrati . Approdati ad una terra straniera senzacapire una parola della nuova lingua e traspor-tati tutto d'un tratto dall'atmosfera cattolica d'I-talia nel vortice della più vasta città delle Ame-riche, dove centinaia di migliaia di persone in-torno a loro non professano nessuna religione emolte sono le società di proselitismo sempre inmoto per strappare ai poveri emigrati italiani laloro fede, questi hanno un bisogno estremo dichi s'interessi di loro e dei loro figliuoli conquel disinteresse e con quella abnegazione, dicui è capace il sacerdote cattolico .

(1) L'Ufficio Generale di Censimento ha pubblicato, inWashington, un quadro statistico del numero della po-polazione degli Stati Uniti a tutto l'anno 19o3 .

Da esso risulta che il totale degli abitanti, non compresil'Alaska e i possedimenti insulari, ascende a 79.900 .389 .

Dal 19oo si nota, così, un aumento di 3 .905 .814 abi-tanti .

La città che supera, e di gran lunga, tutte le altre, èNew-York la quale conta, come abbiarn detto, 3 .716 .189 .La seconda è Chicago, con 1 .873 .880, Poi Philadelphia

che ha 1 .368 .716 ; St . Louis : 594 .784 ; Baltimore : 531 .313Cleveland : 414.590 ; Cincínnati : 332 .234 ; Buffalo : 381.403 ;San Francisco : 355 .919 : Pittsburg : 345 .045 . E poi Was

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hington (la capitale), Detroit, New Orleans e Milwaukeeche vanno dai 290 ai 300 mila abitanti .Come la città di New-York supera nel numero degli

abitanti tutte le altre della Confederazione, così lo Statodi New-York è il primo, raggiungendo la cifra di oltre7 .500.000 abitanti . Vengono immediatamente dopo, quellodi Pennsylvania con più di 6 .5oo .ooo ; l'Illinois con oltre5 .000 .000 ; il Texas con più di 3 .000 .000 ; e il Missouricon circa 2 .800 .000 .

Ebbene in questo vastissimo campo, chiamatidal compianto Arcivescovo Mons . Corrigan, la-vorano alacremente, sin dal 1898, anche i Sa-lesiani. Cominciarono ad esercitare il loro zelonella parrocchia di S . Brigida, la quale conta10.000 Italiani, ed anche presentemente conti-nuano a spendere fra questi emigrati i loro su-dori, dolenti di non avere ancora una casa pro-pria, ove potrebbero meglio interessarsi di loro .Per fare acquisto di una casa vicina, sufficien-temente adatta ai loro bisogni, ci vorrebbero9 o.ooo lire .

I Salesiani si erano pure stabiliti nella par-rocchia dell'Epifania, quando lo stesso Ecc.mo-

Arcivescovo credette opportuno di affidare a loroanche la Parrocchia della Trasfigurazione . Edessi accondiscendendo ai desideri dell'ottimoPresule, il I° maggio del 1902, si trasferironodalla 12a via, dove abitavano da circa tre anni,alla Rettoria della Trasfigurazione, 29, MottStreet, assumendosi la cura spirituale dei pochiAmericani e dei moltissimi Italiani (da otto adieci mila abitanti nei limiti di detta parrocchia,la quale, ci piace notarlo, è in ordine di fon-dazione, la quarta della diocesi La storia dellaC hiesa Cattolica in New-York non è molto an

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tica, poichè, sebbene da molti anni si celebrassetalvolta in case private per i pochi cattolici chevivevano nell'isola di Manhattan, fu solo nel1786 che venne posta la pietra fondamentale

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della Chiesa di S. Pietro in Barclay Street, cheè la più antica parrocchia di New-York . Laparrocchia della Trasfigurazione , fondata nel1827, subì vari traslochi, ma finalmente fu tra-sferita sull'angolo di Mott e Park Streets, nella« Zion Church », chiesa protestante fabbricatadagli Episcopali, che fu solennemente inaugu-rata al vero culto il 14 maggio 1853 col nomedi «Chiesa della Trasfigurazione» .

I Salesiani addetti a questa parrocchia .I) hanno le scuole frequentate da 35o alunni

ed alunni ed alunne, figli tutti d'Italiani ;II) hanno fondato la Società Don Bosco, la

quale conta 200 socii e tiene regolarmente lesue importanti adunanze mensili ;

III) pei giovani dai 15 ai 25 anni hanno erettoil Circolo S . Luigi, che ha costantemente uncentinaio di ascritti, ed esercita un'influenza be-nefica in più larga sfera ;

IV) hanno dato vita ad altre società e circoliatti ad assecondare le aspirazioni degli emigrati ;coefficiente massimo ad avvicinarli , aiutarli,istruirli ed assisterli convenientemente ;

V) dànno frequenti missioni nelle principalicolonie italiane ;

VI) finalmente, stampano il foglio settimanaleL'Italiano in America in lingua italiana, in largoformato, illustrato, interessante e di utilità veraper quei nostri lontani connazionali .

Oltre queste opere, sul finire dell'ottobre u . s .poterono ,accingersi ad una nuova impresa, grazieallo zelo, ed alle pastorali sollecitudini del pre-sente Arcivescovo di New-York, l'infaticabileMons. Farley .

Il Collegio Salesiano di Troy .

Su di una ridente collina ; a cavaliere dellagraziosa ed industre città di Troy, si eleva unmaestoso edilizio. Lo avevano eretto circa mezzosecolo fa i Protestanti Metodisti coll'intento distabilirvi un'università teologica ; ma presto do-vettero avvedersi di non potervi riuscire, e sen-z'altro ne decisero la vendita . L'Arcivescovo diNew-York ne ebbe sentore ed incaricò chi locomperasse per la sua Archidiocesi ; il contrattovenne in breve stipulato, e quell'edificio chedoveva servire per un'università protestante di-venne senz'altro un importantissimo SeminarioCattolico per tutta la provincia ecclesiastica neo-boracense .

Quanto male era riuscita l'impresa ai Meto-disti, altrettanto felice di splendidi risultati riuscìai cattolici . In breve accorsero al nuovo Semi-nario di Troy numerosi alunni non solo delloStato di New-York, ma pure dal New-Yersey eda altre parti dell'Unione : valenti e pii professori vi apportarono, volonterosi, dottrina pro-fonda e opera solerte Dio benedisse alta nuova

impresa, e ben presto se ne poterono raccoglierecopiosi frutti . Dal Seminario di Troy uscì unafalange di missionari intrepidi, di dotti sacer-doti, d'illustri prelati onore vero della Religionecattolica e- degli Stati Uniti .

Se non che, la notevole lontananza, che se-para quel Seminario dalla città di New-York,aveva da lungo tempo indotto l'Arcivescovo aconsiderare la convenienza di erigere un nuovoSeminario più vicino alla sua sede ; ed infattine venne finalmente decisa l'erezione sulla col-lina di Dunvoodie vicino a Yonkers, N .-Y .

Terminato il nuovo edificio nel 1892, Monsi-gnor Corrigan, Arcivescovo di New-York, loinaugurò solennemente trasferendovi da Troy iseminaristi e gl'insegnanti .

Per tal modo, quello storico edificio rimasevuoto finchè i benemeriti Fratelli delle ScuoleCristiane ottennero di stabilirvi temporaneamenteil loro noviziato. Quando quei buoni religiosiebbero terminati i lavori al loro noviziato diAmawalk, là nuovamente si trasferirono, la-sciando ancora una volta vuoto il grande edi-ficio di Troy.

Poco dopo, un terribile incendio distrussel'Orfanotrofio cattolico di Sparkill, N .-Y ., la-sciando senza tetto varie centinaia di orfanelli ele ottime Suore Domenicane, che ne facevanoda madri . L'ottimo Arcivescovo di New-Yorkper venir in aiuto a quegli infelici si affrettò adoffrir loro ricovero nel Seminario di Troy, equell'edificio per vari mesi servì da orfanotrofio .

Quando, riedificato il loro domicilio, le Suorecoi loro orfanelli fecero ritorno a Sparkill, ilSeminario di Troy rimase di nuovo vuoto epresto si presentò chi voleva farne acquisto peruso profano . Ma la Divina Provvidenza e lozelo di Mons. Farley non permisero siffatta iat-tura . Infatti, questi che da lungo tempo con verospirito di apostolica carità andava considerandoe studiando l'aumento continuo e rapido dell'e-migrazione italiana a quegli Stati, pensò diprovvedere all'avvenire di tante migliaia di Ita-liani che emigrano agli Stati Uniti, offrendo l'an-tico Seminario di Troy ai Salesiani, perchè nefacessero un istituto dedicato all'ammaestramentodei giovani italiani avviati al sacerdozio . Eccol'alto scopo che ebbe di mira l'egregio Prelatonell'affidare ai Salesiani il Seminario di Troy ;ed ecco pure lo scopo altamente morale, reli-gioso e patriottico che indusse i Salesiani adaccettarlo e porsi senz'altro al lavoro .

Ben sapevano a quante difficoltà sarebberoandati incontro coll'accettare quel nuovo com-pito ; ma il desiderio di giovare ai propri con-nazionali e di elevare sempre più il sentimentoreligioso morale e patrio della gioventù italo-americana in questa grande repubblica, la fiducia

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di trovare generoso appoggio fra quanti conser-vano amore alla religione ed alla patria, li haindotti a sobbarcarsi a quest'opera quanto im-portante, altrettanto ardua e dispendiosa . Benrammenteranno i nostri Cooperatori, come ilSuccessore di Don' Bosco fra le opere da luiparticolarmente raccomandate pel 1904 ponessepur questa dell'assistenza dei nostri connazionaliall'estero e dell'organizzazione dell'Istituto diTroy. Anzi aggiungeva: « Per il tempo che corre,questa è opera di tale importanza che basterebbeda sola alle nostre comuni sollecitudini . » Regi-striamo quindi con piacere il brillante successodel Concerto promosso aNew-York dall' accennataSocietà Don Bosco a bene-fizio del suddetto Istituto .

Il grandioso concerto al Ma-dison Square Garden Mu-sic . - Discorso dell' on .Roesh . - Un breve delSommo Pontefice . - Lacolonia italiana di Paterson-Lo zelo di Mons . Farley .

Il grandioso concerto, alquale aveva promesso il suointervento non solo il Con-sole d'Italia Comm . Gio-vanni Branchi, ma anchel'on . G . Mc Clellan, Sindacodi New-York, ebbe luogonello splendido teatro « Ma-dison Square Garden MusicHall » la domenica 10 a-prile u . s .Dopo una sinfonia del

Verdi eseguita a grand'or-chestra, il Presidente dellaSocietà, sig. Orazio La Ca-gnina, presentò al pubblicoscelto e numerosissimo l'onorevole George Roesh,giudice della Corte Municipale di New-York . Enoi ci facciamo un dovere di far noto ai lettoriche l'on . G. Roesh per aiutare e giovare ai. no-stri emigrati si diede allo studio dell'italiano contanta buona volontà, che riuscì a parlarlo cor-rentemente : di più l'on . Roesh fu colui che pro-pose e caldeggiò una legge in difesa di queipoveri nostri connazionali, che cadevano vittimedi venditori usurai, ed andavano troppo spessoad espiare nelle carceri di Ludlow Street la lorobuona fede . . . E in quella sera, l'egregio magi-strato dimostrò ancora una volta quanto sia pro-fondo in lui l'affetto verso i nostri connazionali,quanto alta la stima per la nostra patria, quantoviva la fede nella religione cattolica . L'onore-vole G. Roesch esordì dicendo : « Invitato corigentile cortesia dalla benemerita Società Don

Bosco, ho l'onore di pronunziare due paroled'apertura di questo serale concerto . . .

»Trattandosi d'un'opera italiana, e data daItaliani, credo conveniente dare alla mia ideauna veste, per quanto modesta, anch'essa ita-liana ; senza dire che a ciò fare mi spingonopure la simpatia e l'affetto che nutro e per gl'I-taliani e per la loro dolce favella .

» Lo scopo di questo artistico trattenimento èmolto nobile e lodevole . È nostro proposito diprelevare fondi in soccorso del Seminario diTroy, dal quale dovranno uscire novelli sacer-doti che conservino e alimentino l'antica fede

tra il popolo italiano .» Della fondazione di questo Istituto andiamo

debitori all'angelo della nostra diocesi, orna-mento e decoro dell'Episcopato Cattolico, a cuistanno tanto a cuore gli interessi morali e reli-giosi degl'Italiani affidati alle sue paterne cure,voglio dire, a Sua Eccellenza ReverendissimaMonsignor Farley .» Mostriamogli dunque la grande stima che

noi facciamo dei suoi lavori, e non solo comeItaliani, ma altresì come cattolici, adoperiamocia tutto potere di rendere il Seminario un suc-cesso, sostenendo la santa causa, per cui è statofondato, e così promuovere l'incremento dellanostra santa religione, da cui dipende il benes-sere della nostra città non solo, ma di tutto ilmondo . . . »

Ricordato che il Vicario di Gesù Cristo dopo

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aver manifestato a voce e per iscritto all'illustrePrelato neoboracense quanto cara al suo cuorefosse riuscita la notizia dell'istituzione di unSeminario per gli Italiani negli Stati Uniti, l'o-norevole oratore annunziò che il Sommo Pon-tefice aveva voluto aggiungere un nuovo pegnodella sua alta stima per un'opera si importante,mandando una sua lettera al Rettore del Semi-nario di Troy .Il signor Roesch soggiunse che egli aveva

potuto ottenere una copia di quella lettera edera lieto di poterne dar lettura ai suoi uditori .Un applauso entusiasta accolse quest'annunzio ;ed un religioso raccoglimento accompagnò lalettura del seguente breve pontificio .

AL DILETTO FIGLIO ERNESTO Coppo, RETTORE DELSEMINARIO NEOBORACENSE DESTINATO PER L'E-DUCAZIONE DEL CLERO ITALIANO, PIO X .

Diletto figlio, Salute ed Apostolica benedizione .

Ci riuscì gratissima la testimonianza di affetto edi pietà figliale dataci da te e dai tuoi alunni . Ciòspecialmente perchè voi dimostraste profonda riv e-renza verso il Romano Pontefice ed insieme la vostragratitudine verso quell'ottimo personaggio, che èil vostro Arcivescovo, alla cui munificenza va do-vuta l'esistenza di cotesto Seminario .Donde ci piace sperare, che voi, o alcuni del

Seminario, corrispondendo a tali benefizi, fatti ungiorno Sacerdoti, sarete la gioia e la corona diquel benemerentissimo Prelato, ed insieme diver-rete un mezzo di salvezza ai vostri connazionali edi conforto a Noi .

Questo ci ripromettiamo specialmente mercè lacura e la vigilanza tua e quella di quei tuoi con-fratelli che sotto la tua direzione attendono a co-testo Seminario. Frattanto, ringraziandoti per l'O-bolo inviatoci, di tutto cuore impartiamo nel Signore,a te, ai tuoi confratelli ed alunni l'Apostolica Be-nedizione, auspice di grazie celesti e pegno delnostro affetto .Dato a Roma presso S. Pietro addì 1 marzo

del 1904, anno primo del nostro Pontificato .

PIUS PP. X .Eccone il testo originale

Dilecto filioErnesto Coppo Sacerdoti SalesianoRectori Seminarii Neoboracensis

Clericis Italis Instituendis .PIUS PP. X.

Dilecte fili, Salutem et Apostolicam Benedictio-nem

Amoris pietatisque testimonium, a te delatumaluninisque mais, vehementer nobis accidisse gratumscias . - Eo magis quod cum deditissimae romanoPontifici voluntatis significatione significatio con-iuncta erat grati animi erga optimum virum, Archiepiscopum vestrum cuius munifico studio istudSeminarium conditunz vigescit Ex quo sperarelibet, fore ut vos, sacrorum alumni, tantis respon-

dentes beneficiis, gaudium et corona benemerentis-simi Antistitis aliquand o sacerdotio aucti, sitis :simulque et salutisque popularibus vestris et Nobissolatio . Id quod d tua praesertim ac de tuorumsodalium Seminarium istud te duce moderantium,diligentia vigilantiaq ue Nobis, pollicemur. Intereagratiam de oblata pie Petriana stipe professi, au-spicem divinorum munerum ac testem benevolentiae

Nostrae tibi, dilecte filií, sodalibus alumnisque tuisApostolicam benedictionem peramanter in Dominoimpertimus .Datum Romae, apud S. Petram die I Martii

an. 1904. Pontificatus Nostri anno primo

PIUS PP. X.

Vivissimi applausi salutarono la fine della let-tura e l'oratore concluse il suo splendido discorsocon una gent ile, cordialissima apostrofe : aifiglidella bella Italia, esortandoli a tenere semprealto ed onorato il vessillo della loro religione edella loro patria in quelle lontane terre ospitali ;e scese dalla tribuna salutato da una triplicesalve d'applausi

Seguì l'esecuzione del copioso e sceltissimoprogramma musicale, fra l'ammirazione di tutti .Del buon successo va dato elogio al presidentesig . La Cagnina, al prof. Michele Casale, che di-resse assai abilmente l'orchestra ed al giovaneprof. Filippo Savasta . che fu acclamatissimo .

Tornino graditi i nostri sentiti ringraziamentialla Società « Don Bosco », al giudice signorRoesh, al Console italiano, che assente da New-Jork si fece rappresentare dal vice-console Sig .Avv. Eles ed a tutti gli intervenuti ; mentre ciauguriamo che dall' Istituto Salesiano di Troyabbiano ad uscire molti zelanti ministri del Si-gnore, che possano dedicarsi con frutto all'assi-stenza spirituale e materiale di tanti figli d'Italia .

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Quanto bene non è riserbato al sacerdote fra inostri fratelli emigrati .

È con vera soddisfazione, che leggevamo ul-timamente quest'esplicita dichiarazione del Ret-tore del nostro Istituto di Troy, reduce da unamissione fra gli italiani di Paterson :

« Mi si era fatto capire che Paterson fosse unacittà infestata da facinorosi d'ogni fatta, ripienadi socialisti, di anarcoidi e di anar chici di tuttii colori ; sapevo che da Paterson era partito Bresciuccisore di Umberto I, e che un Direttore dellePoste negli Stati Uniti avendo letto sull'indirizzodi un plico, le parole : « al Signor N . N . resi-dente all'Inferno », senz'altro l'aveva spedito aPaterson, onorando per tal modo « della sua alta

stima » quella città : non farà pertanto meravigliache io non tenessi essere Paterson la città piùpacifica e più morale degli Stati Uniti . Nellasettimana scorsa (l'ultima settimana della scorsaquaresima), per compiacere l'ottimo Padre Fe-lice di Persia, mi recai a Paterson per predicarvigli esercizi spirituali agli Italiani, ed ebbi li pia-cere di constatarvi che se a Paterson v' ha delmale, come ve n'ha dappertutto in questo bassomondo, v' ha pure del grande bene, e non è af-fatto giustificata la trista fama che corre sul suoconto . Anche la colonia italiana contro la qualetanto si è scritto, e tanto si è detto, vi tiene unposto abbastanza elevato, e va ogni giorno piùinnalzandosi tanto moralmente quanto finanzia-riamente, soprattutto ora che ha la fortuna dipossedere una bella e vasta Chiesa ed un par-

roco laborioso, zelante, dotto ed energico, inte-ramente dedicato al suo bene » .

C'è dunque da benedire davvero allo zelo apo-stolico di Mons . Farley il quale non solo volledestinato il Seminario di Troy pei figli degli Ita-liani che si avviano al sacerdozio, ma ha puremesso come regola nel suo Seminario diocesanodi Dunwoodie, che ogni candidato al sacerdoziodebba sapere l'italiano .

Inoltre, ci piace osservare colla Civiltà Cat-tolica vi è un tratto nell'opera di Mons . Farley,rispetto ai nostri compatrioti che commuoveràcertamente il cuore degli italiani non solo diAmerica ma anche d'Italia. Quando il Delegatoapostolico visitò ultimamente Nuova-Jork, fu pro-fondamente commosso degli augurii di benve-nuto direttigli in inglese da piccole bambine ita-

liane, educate nel convento delle suore missio-narie italiane : « Che ogni nostro sforzo tenda,disse il Delegato, a fare di loro delle buoneamericane senza però lasciar svanire nei lorocuori l'amore per l'Italia! » Questo è lo spirito,con cui vien fatta la propaganda cattolica ita-liana nell'Arcidiocesi di Nuova Jork (1) .

***Nella Bibliografia di un altro numero daremopure un largo cenno dell'opuscolo del nostroMissionario Sac . Domenico Milanesio : Consiglie proposte agli emigranti italiani alle regionipatagoniche

(1) Cfr. quad. 1292, pag. 172 - Gli emigranti italìani aNuova Jork

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Il congresso Argentino di Musica SacraNegli annali della nostra Pia Società e della

Chiesa Argentina, resterà memoranda ladata dei giorni 11, 12 e 13 aprile 1904,

in cui si tenne a Buenos-Ayres il I Congressodi Musica Sacra, in piena adesione al sapientis-simo Motu Proprio del Sommo Pontefice Pio X .

È noto, che l'iniziativa del Congresso sorsein mezzo ai Salesiani dell'Argentina ; ma, peramore di verità, è da rilevare che il relativo la-vorìo preparatorio era nelle sue linee generaligià condotto a buon punto, prima ancora cheapparisse il citato Documento Pontificio ; e cosìla grande restaurazione sulla musica sacra, felice-mente compiuta dal S . Padre colla pubblicazionedel Motu Proprio, trovò nell'Argentina non soloanimi docili e ben disposti, ma pieni di entu-siasmo e di azione .

La funzione inaugurale si tenne l' 11 aprite nellaChiesa della Mercede con messa solenne in cantogregoriano e musica dei Maestri Grüber e Sthele .S. E. Rev.mo Mons . M . Espinosa, Arcivescovo

di Buenos-Ayres assistè pontificalmente, ed ilRev.mo D. Rasore, Parroco di S . Ponziano allaPlata, disse un elevato discorso di circostanza .

Nel pomeriggio, nel vasto teatrino del Col-legio Pio IX di Almagro, ornato squisitamentedi trofei e di bandiere, si tenne la prima sedutagenerale .Alla presidenza sedevano l'Ecc.mo Mons.Sabatucci, Internunzio Apostolico, l'Ecc .mo Ar-civescovo di Buenos-Ayres, Mons . Romero suoausiliare e deputato al Parlamento, Mons . Ter-rero, Vescovo di La Plata e Mons . Cagliero, Ar-civescovo di Sebaste .

Inaugurò la seduta Mons . Luigi Duprat, Vi-cario Generale dell'Archidiocesi e presidente ef-fettivo del congresso : indi seguirono due elaboratidiscorsi, l'uno di Mons . Dott. Gregorio Romero,Vescovo titolare di Lasso, sullo stato attuale dellaMusica Sacra nella Repubblica Argentina e sullanecessità di reagire ; l'altro, del Rev .mo P. Ro-mano Descomps sul Canto Gregoriano . Un corodi voci miste interpretò negli intervalli applau-ditissime melodie in Canto Gregoriano ; e fin daquesta prima seduta si presero importantissimerisoluzioni pratiche per l'attuazione della san-cita riforma .Il 12 aprile la funzione religiosa ebbe luogonella Chiesa di S . Francesco . Si cantò la MissaAngelorum, secondo l'edizione solesmense, daun coro numeroso di voci bianche e reali . Lasera, ebbe luogo la seconda seduta generale. Il

Rev .mo D . Giuseppe Orzali, curato di S . Lucia,sul tema Pio X ed il Motu proprio sulla musicasacra, lesse un' elegante e robusta dissertazioneindi il nostro D . Rota, Direttore del CollegioPio IX di Villa Colon (Montevideo), parlò sullaMusica liturgica . Il suo discorso fu un' analisiprofonda della musica in genere, e sul progres-sivo sviluppo della musica della Chiesa . Un terzodiscorso, pieno di erudizione, sulla formazionedei cori, fu pronunziato dal Rev.mo P . FedericoGrote, Superiore dei Redentoristi . Si chiuse laseduta con un'allocuzione geniale e simpaticadi Mons. Giovanni Cagliero, il quale si disse fe-lice di poter fare pubblica e solenne adesioneai nuovi documenti sulla musica sacra ; ed ag-giunse, che, sebbene vecchio, ha pur fiducia diportare con alacrità il suo contributo per la rea-lizzazione dei voti del Congresso e dei voleridel Papa .Anche in questa adunanza si eseguirono scelti

passi di canto gregoriano e di musica sacra, esi presero pratiche deliberazioni .

La mattina del 13 aprile, terzo giorno del Con-gresso, pontificò nella Chiesa della Vittoria Mon-signor Cagliero . Si eseguì con arte il Kyrie edil Gloria del Gruber, il Credo, il Sanctus e l'AgnusDei dello Sthele . Straordinario il concorso delpopolo .Alla sera ebbe luogo la terza seduta generale .

Il Segretario lesse un telegramma del S . Padre,che lodava l'iniziativa dell'Associazione di S . Ce-cilia e annunziava la benedizione apostolica atutti i presenti . Segui la lettura delle adesionidegli Eminentissimi Cardinali di Milano, Bolognaed Ancona, nonchè di moltissimi Vescovi . È danotare che tutti i Vescovi della Repubblica Ar-gentina accettarono con piacere l'onoraria presi-denza del Congresso .Seguirono i discorsi di Mons . Duprat, sulla

Musica Sacra nei Seminari ; dell'ing . Medìnasull'organo, e del Rev. Don Andrea Pont y Llo-drà sullo spirito di associazione e di propaganda ;tre discorsi, pratici ed eloquenti . Applauditissimosorse in ultimo l'Arcivescovo di Buenos-Ayres cherilevò l'esito splendido del Congresso ed ebbeparole di squisito encomio per gli organizzatori .

All'indomani lo stesso Arcivescovo pontificònella Chiesa della Mercede, ove col canto delTe Deum ebbe la miglior corona il faustissimoavvenimento .

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Equatore

Mons . Costamagna a Gualaquiza .

(Relazione del Ch . , Abrahàn Aguilerasegretario di Monsignore) .

Quito, 2 febbraio 1903 .

REv.mo SIGNOR D. RUA,

quest'ora ella pure, amatissimo Padre,avrà saputo della gravissima infermità

che incolse il nostro zelantissimo Monsignorea Riobamba, di ritorno da Gualaquiza. Giu-stamente ne fummo tutti allarmati e ìl Rev.moIspettore D . Fusarini ne dava annunzio a tuttele case dell'Ispettoria . Se si tardava di arri-vare a Riobamba un giorno o due, il poveroMonsignore era perduto. Tutta la città ne fucommossa, specialmente i membri del clero se-colare e regolare che venivano a prendere ognigiorno notizie. Vennero pure i nostri D . Vallee Don Albino Del Curto da Atocha ; e DonRocca col confratello Fasciola e un alunno delnuovo Collegio di Quito ; questi ultimi dovet-tero fare sei giornì a cavallo . Trattavasi dellaprobabilissima formazione di un cancro ; magrazie a Dio e alla nostra buona Madre MariaAusiliatrice i valenti dottori sig . Cerallos e si-gnor Ormaza riuscirono a scongiurare il casofatale e in un mese ci ridonarono Monsignorein buona salute, benchè non come prima, poichè,com'essi han detto, egli dovrà astenersi dal ca-valcare se non vuole nuovamente esporsi a serioperìcolo . Certo gli strapazzi di tre lunghi mesidi cavalcata per sentieri da capre e pieni didifficoltà e di pericoli, e la marcia rapida econtinua avevano ridotto Monsignore a quelgravissimo stato .

Per lui, in mezzo agli acuti dolori che gliprocurò l'operazione chirurgica , furono digrande conforto tanto le attenzioni delicatissime -degli amici e dei confratelli, quanto l'affettodegli alunni di Riobamba . Quei buoni giovani,non contenti di moltiplicare le visite a GesùSacramentato, avevano cominciato a raccogliereuna colletta fra loro per far celebrare una messa

per la salute di Monsìgnore . I Superiori li as-sicurarono che la messa si sarebbe celebrataanche senza elemosina, e che essi pensasserosolo a meritarsi la grazia colla preghiera ecolla buona condotta . La notte di Natale siofferse da tutti la S . Comunione per la salutedì Monsignore, il quale il 1 0 dell'anno uscì dicamera e si recò a pranzo nel refettorio co-mune, con indicibile gioia dei confratelli . Inquella sera la banda incipiente e l'abile Scholacantorum diedero una serenata in onore di luicosì affettuosa e così cordiale, che si videroa molti le lagrime .

Appena si sparse in città la lieta notizia, levisite di condoglianza si cambiarono in visitedi sinceri rallegramenti, e la prima di tutte fuquella dell'Ecc .mo Vescovo di Riobamba Mon-signor Arsenio Andrade, poi seguirono quelledel Rev.mo Capitolo, dei RR. PP. Gesuiti eRedentoristi, di altre Comunìtà religiose e divarie distinte famiglie, cui da queste linee Mon-signor Costamagna rinnova in nome della PiaSocìetà Salesiana i più sentiti ringraziamenti .

Il 12 gennaio si compiva un mese del no-stro arrivo al Chimborazo, e quantunque, adire il vero, Monsignore non fosse totalmentein forze, pure volle mettersi in viaggio allavolta di Quito, ove giungemmo felicemente eda cui le invio questa lettera. E siccome iospero di far cosa gradita a Lei ed ai nostribuoni Confratelli e Cooperatori, mi permetta,amatissimo Padre, che le dica brevemente delviaggio faticosissimo di Monsignore, il quale,come ho detto, fu causa della sua grave ma-lattia .

Nel 1903 - un nuovo Santuario a MariaAusiliatrice -- Al Sigsig - El Calvario .A dir tutto, dovrei prendere le mosse molto

indietro e rifarmi alla metà di gennaio 1903,quando reduce dal suo primo viaggio a Gua-laquiza Mons. Costamagna arrivava a Santiagodel Chilì. La sua breve permanenza in quellacittà, il suo viaggio a Lima, le grandiose festedi maggio e i pochi mesi passati in quella ca-pitale, e finalmente le sue mosse pel Panamà(benchè in realtà dovemmo poi fermarci nella

MISSIONI

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regina del Guayas e da Guayaquil c'internammofino a Cuenca e da Cuenca a Gualaquiza) nonconcessero mai un minuto di tregua a Monsi-gnore, che ovunque passava, accettò sempreogni invito di predicare, di confessare, di ca-techizzare e di cresimare . Se dovessi dirle inquanti luoghi abbia predicato i S . SpiritualiEsercizi o tenuto conferenze, non lo saprei :le basti il sapere che egli non conobbe riposo .

Il I° novembre, festa d'Ognissanti, benedìssee collocò solennemente la pietra fondamentale,di un nuovo santuario a Maria Ausiliatricenella località detta S. Roque, situata al sud-ovest di Cuenca, e l'indomani, giorno sacro alricordo dei nostri trapassati, si pose in viaggioper la nostra missione di Gualaquiza . Era giàun anno che aveva lasciato quei buoni confra-telli e quei figli della foresta ; e a Monsignoresapeva mill'anni di poterli riabbracciare .

Costeggiando il fiume Machángara e il Cuencaformato dalla confluenza di quello con l'Azo-ques, arrivammo al Tagual, imponente per lesue acque profonde . A lunghe ore di là trovasila parrocchia di Gualaceo, greggia felice delD.r Luigi Salazar, grande amico dei Salesiani :In Sigsig Monsignore ebbe la più festosa ac-coglienza . Il Parroco Don Luigi Morales, ilcav. Guglielmo Vega, i Moscosos, le autoritàcittadine e una turba grande di popolo salìronoa riceverlo sulle alte cime, tra le quali siedeGualaceo. Quivi riposammo un giorno, ma nonfu vero riposo per Monsignore, che anche quìattese instancabile alle S. Confessioni e am-ministrò a molti la S . Cresima. Anche a Sigsig,il 17 agosto u. s., si era posta la pietra fon-damentale di un nuovo Santuario a Maria Au-siliatrice .

Discendendo il pendio di questa cittadina,passammo il fiume Sigsig e guadagnammo lecoste del Tuchil, i cui abitanti rimasero assaìsorpresi dell'inaspettato nostro arrivo. Avendopiovuto tutta la notte a catinelle essi certo nonsognavano che Sua Eccellenza si fosse postain viaggio fin dal mattino, e perciò attende-vano tranquillamente a preparare archi e fe-stoni pel dì seguente, mentre da noi già siarrivava fra loro . A caso un fanciullo riconobbeMonsignore, e in men che non si dice, chiamòi suoi compagni, i quali, carichi di fiori, ciuscirono incontro dalle loro case, dolendosi ditale sorpresa, e promettendo a Monsignore cheavrebbero preso la rìvincita quando sarebbetornato da Gualaquiza, come fecero realmenteCi accompagnarono per oltre tre miglia, spar-gendo continuamente rose pel sentiero nono-stante la via faticosa e coperta di fango . Perle tortuose scale del Molón arrivammo allalinea del Vicariato, di là si scende pel Chu-

rucu e pel Mamachurucu (cioè lumaca e grossalumaca) .

Là in alto sì para alla vista una gran crocedi legno, e quel luogo è detto E l Calvario,.Una scena patetica e piena di poesia colà sisvolse. Il Vescovo dei Ji varos si gettò ai piedidel santo legno, e mentre si udiva intorno in-torno il mormorio delle selve e il cupo rumo-reggiar delle acque precipitantisi di balza inbalza : « Signore ! esclamava, questa croce saràìl mio retaggio com'è la mia speranza. Ellasorge neì confini del mio solitario Vicariato,ed io la inalbererò dove i cieli n on t'hannoancor vista ed Essa vince à l'ìndomita fierezzadei miei figli . Attraili tu, o Croce Santa, e fache depongano le feroci usanze di cui sisonsempre macchiati nei secoli dellaloro esi-stenza! . . . »

Poveri Jivaros ! Li visitarono già da moltianni i zelantissimi figli di S. Ignazio... inbuon'ora son andati a stabilirsi fra lui o anchei figli di D. Bosco . .. Dio voglia che ascoltinofinalmente la voce di chi li chiama alla reden-zione .

Quello che più ci tormentò durante il viaggio,non furono nè le distanze, nè la pi oggia,nèil caldo ; ma i sentieri veramente difficili .Ades. la discesa del R osarioè addirittura disa-strosa e per non decidersi a tornare indietrofa d'uopo un coraggio a tutta prova . Il Ro-sario era un paesello inerpicato su questi bur-roni, ed oggi non ne rimane che una tristaricordanza. La sua distruzione fu un esempiotremendo della Divina Giustizia :poichè es-sendosi quel paesello allontanato dalla Reli-gione, Iddio vi mandò tale pestilenza da scan-cellarlo dalla faccia della terra . Non ne andòsalvo che un solo abi ante, e colà oggi nonresta che una capanna, per indicare ai rariviandanti il luogo ove sorgeva il Rosario .Ora del lato opposto si stanno formando duepiccoli villaggi chiamati Aguacal e S. Joséperò, che differenza! Tuttiquesti coloni, am-maestrati dalla sorte toccata al Rosario e istruitidai Salesiani, sono un vero modello delle pri-mitive comunità della Chiesa . Appena sepperodell'arrivo dei loro Pastore, si raccolsero in-torno a lui, per ascoltare la divina parola edaccostarsi ai SS . Sacramenti, e tutti vollerofare la S. Comunione dalle sue mani . « Satanaha qui riportate le sue vittorie, diceva ad essiMonsignore ; e voi se non volete essere suevittime, ricordatevi sempre che vi ha una manoche tutto scrive, un occhio che tutto vede, unorecchio che tutto sente ; la mano, l'occhio,l'orecchio del Signore ! »

Alla sesta aurora dopo la partenza da Cuenca,spronammo le mule in modo che divorassero

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il cammino. Il desiderio di rivedere i suoi ama-tissimi figli parve infondere in Monsignoreuna lena insolita. I nostri ci aspettavano perl'indomani, tuttavia temendo che arrivassimoanche prima, erano rimasti in casa, pronti avenirci incontro al primo scorgerci ; e non siingannarono . Il confratello Miguel Avila ci videpel primo e ne diede agli altri la voce . Tutti,Salesiani e Jivaros, ci corsero ìncontro e feceroa Monsignore la più commovente e cordialeaccoglienza. Era trascorso di poco il mezzodìdell'8 novembre .

Sulla facciata della chiesa della Missionecampeggiava il ritratto del Vicario Apostolico,circondato da bandiere italiane ed equatorianepiù in alto vedevasi quello del Romano Pon-tefice . A destra dell'altare avevano innalzata lacattedra vescovile, coperta di misero percalloun bastone pastorale di legno dorato, posatolà presso, ci parve l'omaggio della foresta alsuo Pastore . .. Entrati in chiesa, cantammo conparticolare trasporto l'inno del ringraziamento .

È proprio commendevole lo zelo del PadreFrancisco e di D. Cadeva e del Ch . De Mariache seguono le sue orme, come relativamenteall'indole dei Jivaros è già molto quello chesi è fatto .

Ho detto relativamente,poichè Ella, amatis-simo Padre, ben sa come il più terribile osta-colo alla conversione di questi selvaggi sìa laVenganza, cioè la vendetta ! Chi è nato inpaesi civilizzati non può farsi un'idea dell'as-soluto impero che la vendetta esercita sui po-verì Jivaros .

La vendetta è per loro una virtù : anzi èqualcosa di più : è un veleno che succhiano collatre, è la prima parola che apprendono dallamadre, è la guida delle loro azioni, la com-pagna della loro vita intera, è il testamentodel padre morente : giurano vendetta com'egliha dato l'ultimo respiro, e gridano : vendetta!mentre ne ricoprono di terra i resti mortali .Quindi, veneratissimo Padre, non deve farlemeraviglia quanto sono per narrarle .

L'anno scorso, la visita di Monsignore ter-minò con la confessione e comunione di variiJivaros, i quali così suggellavano il proponi-mento di non più vendicarsi : ma, triste cosa!questi stessi tornarono presto ad eccessì ese-crandi ! (1)

(Continua .)

(1) Mons. Costamagna presentemente è in viaggio perl'Europa . Abbiamo avuto ottime sue notizie da S . Sal-vador (Centro America), ove arrivava il 18 marzo, ac-colto entusiasticamente . (N . d . R .)

Colombia.Due lettere di D. Evasio Rabagliati

La Commissione pei lazzaretti dipartimentali .

I .Bogotà, 29 febbraio 1904 .

VENERATISSIMO PADRE,

IL 1° gennaio m'imbarcava in Genova sudi un piroscafo della Veloce ; il 13 feb-

braio, alle 6 di sera, giungeva felicemente aBogotà, dopo 44 giorni di viaggio . A pochigiorni dal mio arrivo, riceveva la nota ufficiale,che le traduco letteralmente .

REPUBBLICA DI COLOMBIAMinistero di Governo Bogotà, 29 febbraio x904 .

M. R . DON EvAsio RABAGLIATI

(Presente ),Ho l'onore di comunicare a V. R. che per

decreto N. 164 del 22 febbraio dell'anno pre-sente Ella è stata nominata Presidente dellaCommissione incaricata di scegliere e determi-nare in ciascuno dei dipartimenti della Repub-blica il luogo nel quale dovranno erigersi i Laz-zaretti.

Dios guarde á Usted .Il Ministro di Governo

ESTEBAN SARAMILLO .

In questo frattempo si fecero i dovuti pre-paratìvi, e domani 1 di marzo, se tutti i mem-bri della Commissione saranno pronti, si daràprincipio al gran viaggio, il quale si sa quandoavrà principio, ma è impossibile determinarequando avrà fine. Questo non toglie che io faròprossimamente una breve visita ai lazzaretti diAgua de Dios e Contractaciòn, per dare unamissione a quei cari lebbrosi e confortarequanto più mi sarà possibìle il loro spirito,curandoli dalla lebbra dell'anima, giacchè nonmì è possibile liberarli da quella del corpo .

La Commissione governativa è composta diquattro individui: il sottoscritto ed un mediconominati in Bogotà dal Governo Nazionale,più un medico a scelta dei singoli governi di-partimentali e il ministro locale della PubblicaIstruzione dei singoli dipartìmenti . Questo miassicura, che il Governo, finalmente, penetratodalla gravità del male vuole porvi rimedio,tanto più che ve lo obbliga una legge del Congresso dell'anno testè trascorso . Il tempo che

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la legge fissa per fare questi Lazzaretti dipar-timentali, è dì 4 anni per tutti, meno per San-tander che è di 6 . Vi riusciremo? Chì lo sa !La terrò al corrente di tutto, scrivendole ìl piùsovente che mi sarà possibile, in qualunqueluogo mi trovi .

So che sì lavora febbrilmente nella costru-zione del Lazzaretto di Medellin, per farmiuna lieta sorpresa, quando l'andrò a visitare .Per sua tranquillità, aggiungo, o veneratissimoPadre, che non vado solo, ma molto bene ac-compagnato ; e non è improbabile che gli Ec-cellentissimi Ordinari mi diano a compagnoqualche sacerdote dietro mia richiesta, e così

avrei sempre al mio fianco due bravi medici,uno pel corpo ed uno anche per l'anima .

Più che mai, in vista dei gravi pericoli chetroverò in questo lunghissimo viaggio, la pregoa non dimenticarmi nelle sue preghiere e araccomandarmi vivamente a quelle dei confra-telli, Cooperatori e Cooperatrici .

Mi benedica di cuore e mi creda tutto suoAff.mo in Domino

Sac . EVASIO RABAGLIATI .

II .Dal dipartimento di Boyaca .

Tecuja (Boyaca), 17 marzo 19o4 .VENERATISSIMO PADRE,

Sono qui in questa città dì Tecuja, capitaledel Dipartimento dì Boyaca, da 15 giorni ;mandato dal Governo di Bogotà, e chiamatoda questo Dipartimento, come membro della

Commissione, incaricata di scegliere il luogoconveniente all'erezione dei Lazzaretti diparti-mentali. Questa Commissione, come le scrissi,si compone di 4 membri ; ma nel caso partico-lare di questo dipartimento se ne aggiunge unquinto, un eccellente ecclesiastico, canonico diquesta Cattedrale, come esimio conoscitore deiluoghi che si trattava di ispezionare .

La Commissione fu già di ritorno a questaCapitale, Tecuja, felice di aver potuto in pochigiorni ottenere appieno il suo intento .

In un posto amenissimo, con tutte le richiestecondizioni dì clima, temperatura, terreno adatto,ed acque e vicinanza di popolazioni importanti

ecc., ecc ., di cui hanno bisogno questi ospe-dali-lazzaretti, si fissò il punto nel quale dovràerigersi questo di Boyaca . Altro non resta afare adesso, che comprare il terreno e dar prin-cipio ai lavori, in conformità ai piani già ap-provati dal Governo di Bogotà, e che la S . V.Rev.ma già conosce, per averli portatì io aTorino l'anno testè trascorso .

Deo favente, fra due mesi, al mio ritorno daSantander, dove andrò tornando da Agua deDios, si benedirà e collocherà la prima pietradel nuovo lazzaretto. Frattanto si radunerannoi materiali di costruzione .

Questo dìpartimento di Boyaca, limitrofo aquello di Santander, è, dopo questo, quello checonta il maggior numero di lebbrosi in questapovera nazione. Le autorità locali non fannoun mistero di questo ; ed a me, che le richie-devo del numero dei colpiti dal male, per sa-pere che proporzioni dare al nuovo lazzaretto,

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risposero senza ambagia, che il minimo deveessere di dieci mila, numero che potrebbe ele-varsi anche fino ai quìndici mila! Cifra spa-ventevole, per chi sa, che questa Provincia nonconta che quattrocento mila abitanti ; che èquanto dire, il quattro od il cinque per centodell'intiera popolazione è già lebbrosa, senzacontare i predisposti, che, a mio giudizio, sa-ranno altrettanti .

In Europa, una nazione che avesse nel suoseno questo numero di lebbrosi, anche con unapopolazione di 3 0 o 40 milioni di abitanti, nonavrebbe più riposo fino ad estirpare il cancroche la rode, ma qui talvolta le cose passanoaltrimenti ; tutte le preoccupazioni sono riser-bate alla politica ; ogni altro tema ha pochis-sima importanza in confronto di quella ; è unavera mania che non arrivai mai a spiegarmì .

Per esempio, gli avvenimentì di Panama,occorsi nei mesi passati, hanno fatto versareun fiume d'inchiostro ed un altro fiume di pa-role dalla penna e dalla bocca di questi Co-lombiani, per esecrare l'atto compito dalla na-zione vicina ; e tutto perchè si trattava dellaperdita di una lingua di terra appartenente allaNazione. L'intiera Nazione è minacciata seria-mente di distruzione per cagione del mostro dellalebbra che la divora lentamente, e, fatte pochis-sime eccezioni, nessuno quasi se ne preoccupa .E un vero mistero questo fatto . Per fortuna

che nell'ultìmo Congresso è uscita la legge sal-vatrice ! . . .

Ora si tratta di metterla in esecuzione. Èquesto il mio impegno per adesso ; e durantel'anno in corso, ho fiducia che potrò visitaretutta questa Repubblica, e che si darà prin-cipio all'opera redentrice in tutti i diparti-menti, facendo quello che la legge ha sancito .

Questa sera qui in città vi sarà una festamusico-letteraria, a pagamento, per accrescereil fondo di cassa, del Banco del LazzarettoBoyacense, che si è qui fondato, coll'unicoscopo di preparare il capitale necessario pererigere l'ospedale ; e domani di buon'ora mene ritornerò a Bogotà, appena di passaggio,perchè ho premura di arrivare al lazzaretto diAgua de Dios, dove mi aspettano mille due-cento poveri sofferenti, per fare un po' di eser-cizi spirituali, in preparazione al compimentodel precetto pasquale, ed all'acquisto della spe-ciale indulgenza del Giubileo, concessa specialimodo a questa Repubblica .

Se troverò tempo, tornerò a scriverle, perdarle una relazione del come passano le cosein quella città del dolore e del pianto . Mi be-nedica ogni giorno e mi creda

Suo aff.mo figlio in G C.Sac . EVASio RABAGLIATI .

Patagonia.L' India « Juana » .

Crediamo di far cosa gradita ai lettori colriferire quest'episodio edificante, già riportatoda varii giornali e periodici della RepubblicaArgentina (1) .

Viveva fino a poco tempo fa nei dintorni diViedma un'India cristiana, assai avanzata neglianni e pressochè del tutto cieca . Ma trascuravadel tutto le pratiche religiose, benchè si tro-vasse in un'estrema miseria . Era conosciuta colnome di Donna Juana .Dopo la famosa inondazione del '99 che

seminò la desolazione in quelle terre, si videpiù volte vicina a morir di acciacchi e di fameper cui era costretta a recarsi assai spesso achieder elemosina alla casa delle Suore diMaria Ausiliatrice .

Un giorno si presentò secondo il solito edisse :

« Suora, io sono molto povera ; dammiqualche erba e farina, chè ho dirìtto anch'iodi vivere » .

« Molto volentieri, Do nna Juana, rispose lasuora ; però mi piacerebbe vedervi qualche voltaalla S. Messa e accostarvi ai SS . Sacramenti .E che ? non siete voi cristiana? »

« Oh! a questo ci penso io, e faccio tuttoquello che devo fare in casa mia . A confessarsie a comunicarsi ci vadano le suore ; Dio ècontento di me e mi basta » .

« Voi mi dite che Dio è contento di voim a io so che sovente, nonostante la vostrapovertà, tenete dei balli in casa, secondo ilcostume degli Indii ; e il peggio si è che atali pericolosi divertimenti assistono dei figliuoli,vostri nipoti, ai quali potreste invece insegnarea conoscere Dio...Non è vero,Donna Juana ?

« Oh! bella ... se non lo conosco neppur ioIddio! . . . E poi, io faccio così, perchè crescanoallegri, chè ben so, che se da fanciulli vivonoallegramente, fatti grandi, essi saranno uominiforti e robusti » .

Un altro giorno entrò nella portieria delleSuore, e, senza picchiare all'uscio, si pose asedere e tranquillamente aspettava .

A caso passò una Suora, che le disse« Che vi è accaduto, Donna Juana ?« Aspetto Suor Teresa, che mi porti qualcosa

da sfamarmi » .Mentre aspettate, potreste andar in cap-

pella, che è qui di faccia, a fare una visitanon vi pare? »

(1) Cfr . tra gli altri la V oz de la Iglesia di BuenosAyres del 20-21 marzo u . s .

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« A chi fare una visita? Io, Dio non lo vedo! »« Ma Dio vede certamente voi, e se voi

pregate, ascolterà certamente la vostra pre-ghiera » .

In questo mentre arriva Suor Teresa, inca-ricata delle elemosine ai poveri e di catechiz-zare le indigene, la quale conoscendo la grandeignoranza della povera vecchia

« Oh! Donna Juana, saltò su a dirle, iovorrei che voi imparaste a pregare un pochino » .

« Oh! io sono vecchia e non son pìù buonaa coteste cose : lasciami, por Dios! tanto, quandomorirò, l'anima mia, volando, volando, volando !se ne andrà come un passerino in giro perogni luogo » .

Allora la Suora si fece a parlarle del giu-dizio di Dio, ma ella la interruppe dicendo

« Lasciami, figlia, codeste cose non servonoper vivere ... è meglio starsene in pace, averda mangiare... e poi morire... quando saràtempo ! Credimi, figlia mia, io sono vecchia, eso molte cose » .

« Vedo bene quello che sapete! Ma siccomenon posso levarvi dalla testa coteste idee tantostorte, almeno permettetemi di essere vostraamica, e promettetemi che quando cadrete in-ferma, mi farete chiamare ed ascolterete quantovi dirò... »

« Sì, sì, cara sorellina, rispose sorridendola vecchia ; purchè tu mi porti la salute e qualchecosa da mangiare » .

« Si, sì, faremo in modo che il Cielo vi diasalute . Adunque, mi prendete per amica? . . . »

« Ma sicuro! » e ricevuta l'elemosina se neandò .

Tali scene, più o meno ridicole, si ripete-vano ogni settimana . Un giorno sentendosimolto sfinita, appena vide la Suora

« Oh! disse, sto molto male e non ho nep-pure un boccone : dammi qualche cosa » .

« Andrò a vedere, se c'è nulla : intanto an-date in Cappella e pregate la Divina Provvi-denza » .

« Senti, figlia mia, te lo dissi un'altra volta,esclamò risentita Donna Juana : io sono vecchiae non sono più atta a coteste cose »

« Bene! bene! riprese Suor Teresa, andatesolo a vedere quell'augusta Signora, che è laMadre di Dio ed insieme Madre nostra » .

« Ma la vecchia, quasi fosse istigata daldemonio, le rispose

« Vedo bene che tu vuoi ingannarmi ; io sonvecchia a coteste cose non ho bisogno d'es-sere più oltre ingannata ! »

« Dio mi liberì dall' ingannare una bravaIndia come Donna Juana, ripigliò la Suora,venite con me e vi troverete contenta » . E laprese pel braccio e quasi a forza la fe' entrare

in Cappella, mentre l'India continuava a pro-testare, gridando : « Tanto io non ci vedoè inutile... non ci vedo ! sono quasi cieca ! »

La cappella era vuota : la Suora ebbe l'ideadi chiudervela entro, mentre sarebbe andata aprenderle la solita elemosina. Ma, come ebbechiusa la porta, pensò di spiare attentamenteciò che avrebbe fatto la vecchia ... e la videche girava lo sguardo attonito da una parteall'altra e dall'alto in basso, finchè si fermòcogli occhi nella grandiosa statua di MariaAusiliatrice.

« Ah ! ah ! è questa ! è questa ! », gridavaDonna juana... e siccome in realtà era cor-tissima di vista e quindi non poteva distinguerbene i lineamenti del venerato simulacro, an-dava avvicinandosi man mano verso l'altare,finchè oltrepassata la balaustrata, sali i gradinie si fermò estatica sulla predella . E di là, mi-rando a riprese le fattezze di Maria Ausilia-liatrice, parlava in indio, e come se tenessediscorso con una persona. Ma la Suora noncomprese nulla, e quindi per allora nulla siseppe di quanto era avvenuto in quegli istanti .

Da quel giorno passarono alcuni mesi senzache più si avesse notizia dell'India ; finchèalcune persone un dì vennero a chiedere diSuor Teresa e a dirle :« Donna Juana è stata molto tempo al campo,

ora è tornata al paese, e trovasi in letto assaiammalata e chiede della Suora sua amica » .

Suor Teresa raccomandò a loro di avernemolta cura, di chiamare il medico, di appre-starle i necessari rimedii e insieme di recareall'inferma una medaglia di Maria Ausìliatrìce,pregandole di animarla a riporre in si teneraMadre tutta la sua fiducia. Ma dello stessogiorno tornarono le stesse persone, ripetendoche la povera India bramava ardentemente divedere la Suora sua amica . Suor Teresa allorala fece raccomandare alle Dame della Confe-renza di S . Vincenzo de' Paoli, le quali subi-tamente le recarono in abbondanza carne edaltri soccorsi . Ma non era questo cìò che volevaDonna Juana, e infatti tornarono le stessepersone a ripetere la più ardente preghiera allaSuora, la quale frettolosa si recò dall'ammalata,in compagnia della vecchia portinaia, che tuttichiamano « abuelita », la nonnina!

Entrata nella capanna dell' India, le disse :« Buona sera, mia vecchia amica.; come state? »E Donna Juana : « Suora, tu hai mancato

alla promessa . Quanto ti desiderava! » e co-minciò a piangere . « Io era omai in fin di vita,sola al mondo, avendo te sola amica e contante cose qui, da dirti » e le indicava il cuore .

Bene, bene, calmatevi ! credeva di vedervipresto ristabilita ; è per questo che non son

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venuta all'istante. Ma ora ditemi pure, quelloche più bramate » .

« Figlia, io non voglio più guarire ; vogliomorire. Per questo ti ho chiamato : insegnami apregare, a confessarmi e a farmi amica di Dio » .

« Col maggior gusto, riprese la Suora ; èquello che sempre bramava... » e si fermòa guardarla con tenerezza .

Donna Juana invece continuò : « Ah ! quellavolta che mi spingeste in chiesa a vedere quellaSignora . . . io la vidi . . . sì, la vidi che mi chia-mava con la mano . .. e mentre mi avvicinava,Ella continuava a chiamarmi . In quel giornoio non compresi nulla, ma dopo d'allora sempresognai quella Signora. . . sì, quella maestosaSignora . ., che poi mi ha ripetuto tante volteche se voleva farmi arnica di Dio, doveva rice-vere Dio qui, nel cuore, e intanto pregare perfar bene ogni cosa . . . Io le dissi che non sapevache fare, ed Ella mi rispose : - La Suora tiammaestrerà, non dubitare ! - E tu, credimi,figlia, io tenni sempre questo segreto nel miocuore, ed io dico la verità e non ti voglio in-gannare. . . » . E andava ripetendo : « Su, su, mo-strami ora quello che devo fare, perchè stomolto male e non voglio più guarire » .

La Suora, accortasi che veramente era assaiaggravata, si affrettò a prepararla ad una buonaconfessione, e poi le chiese

« Ora, Donna Juana, dobbiamo chiamareil Padre ? »

« Si, si, che venga, ma uno vecchio, perchèDonna Juana è vecchia ed ha peccati vecchi ;e il Padre vecchio saprà meglio aiutarmi », ealzando al cielo le mani tremanti andava escla-mando : « Perdón, Dios!... Diós mío, perdó-name! » .

Accorse il Padre, e trovandola ben disposta,le amministrò i SS. Sacramenti. . .

« Ebbene, la interrogò la Suora, siete oracontenta ? »

« Sì, cara, perchè ora sono bella, sono figliadi Dio. . . Dio è mio padre e non desidero sa-pere più nulla di questo mondo . . . Aspetto quiche Dio mi porti con sè... ». E di lì a qualchemomento continuò : « Ascolta, sorella, io bramoche tu venga sovente a parlarmi di Dio e dellaVergine Ausiliatrice e ad assistermi quando iomuoia . . . Anzi, ancora un favore : dirai al Padrevecchio, che mi provveda la cassa, e di sot-terrarmi come i cristiani. . . . » .

L' indomani, circondata da alcune pietosesignore del vicinato e da poche indigen e,l'India Juana dalla sua povera capanna volavain Paradiso... L'infinita misericordia di Dio -l'aveva tolta in modo portentoso dalle tenebredell'ignoranza e Marìa SS . Ausiliatrice l'avevaliberata dalle superstiziose illusioni del demonio .

In fascio .Junin de los Andes (PATAGONIA SETT .) . - Da una

lettera del Missionario D . Zaccaria Genghini, scrittaa Sua Ecc. Rev.ma Monsig. Giovanni Cagliero, indata 2 febbraio u. s . rileviamo queste notizie

« Ritornato di recente da una nuova missioneche tenni al Sud del Rio Negro, adempio al miodovere inviandole la presente come resoconto diciò che si è fatto con la grazia di Dio .

» La missione che ho finito di dare è una dellepiù lunghe a cui mi sia fin'ora impegnato, essendodurata 4 mesi e qualche giorno, ed avendo per-corso 1450 chilometri .

» Partito il 29 di agosto da Junin percorsi varipunti del Neuquen fino ad Alarion, facendo in ognitappa il maggior bene possibile sia con la celebra-zione della S. Messa, sia con brevi istruzioni e pra-tiche religiose .» Dopo di aver dato in questa parte opportunità

a tutti di adempiere i doveri religiosi attrae errai ilgrande Rio Limay fiancheggiando, le sue costesempre contro corrente per ben i leghe . Lanciatoil fiume mi inoltrai al Dipartimento 9 di julio evisitai i luoghi chiamati : Loncohuaca (testa di vacca),Barriyégua ( mula-grigia ) , Múchihuan ( dove visono ostriche), Meucué (porta-uomo), Curalafquèn(pietra nella laguna), Comayo (acqua di sale) tuttiluoghi abitati per la maggior parte da indii e daqualche famiglia cristiana . Alcuni mi dissero chenon eran meno di 8 o 10 anni che non avevano piùvisto il sacerdote . Perciò non mi mancò mai il la-voro nei giorni di permanenza in questi piccolicentri . Benchè poi vi fossi stato in marzo u . p . tut-tavia volli attraversare ancora una volta il Comayo,Paso Limay, Carruhue e Pirhi-leufù (piccolo fiume).Sulle sponde di questo vive il nostro benefattore ecooperatore D. Juan M. Vera ; io lo visitai e tuttiapprofittarono per compiere i doveri religiosi . Duesuoi figli dopo d'essersi ben preparati fecero quivila prima Comunione .

» Da Carruhé mi diressi al sud fino a Chubutpassando per Las Rajas, Chinquinilleu, Rio Chico,Chacay, Barruca, Titamiche e Norquìnco . Qui co-mincia il territorio del Chubut . Visitai le Coloniedegli indii di Cushamon, il cacico delle quali è Mi-guel Nancuche Nauelquie . Era mia intenzione digiungere fino a Gualjaina e alla Colonia 16 diOttobre; però l'aver visitato questi luoghi pocoprima l'amatissimo D . Mario Migone con un altromissionario salesiano, mi spinse direttamente aCholita e a Balson . Con molta ragione chiamanoquesto luogo Balson, perchè esso è un vero sacco,circondato all'est e all'ovest da alte e impenetra-bili montagne con entrata e uscita al nord e al sud,formando così una valle bellissima, ove si vedeogni sorta di frutta e cereali . In Cusham ón ebbioccasione di vedere il fiorente stato della Colonia,la quale già possiede un collegio dove ricevonol'istruzione 40 indii . Visitai le scuole, esaminai iquaderni, udii parecchi a leggere, e posso assicu-rarle che già stanno a buon punto, poichè solo inprincipio di marzo u . s. Don Migone benedì il lo-cale ad esse destinato . . . »

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L'annoscorso,nell'indimenticabilesolen-nità dell' Incoronazione, ci parve chenon sarebbe mai stato più possibile

raggiungere tant'entusiasmo e tanto splendore ;ma ora eccettuando quell'incomparabile giorno,ci sembra di poter affermare che la festa annualedell'Ausiliatrice assunse fin da quest'anno uncarattere ancor più solenne . Sarà forse la dolcee santa impressione, che riempiendoci tuttoral'anima, ci detta queste parole ; ma vogliamoassicurati i lettori che nulla di esagerato trove-ranno in questi semplici appunti .

Il 23 aprile, come già annunziammo, ebbeprincipio il mese di Maria Ausiliatrice . Nellefeste le singole Scholae cantorum dei vari Istitutisalesiani di Torino, quelle cioè dell'Oratoriofestivo di Valdocco, delle Scuole apostoliche alMartinetto, del Seminario delle Missioni Esterein Valsalice, dell'Istituto S . Giovanni Evange-lista, cui si aggiunse la Schola del S. Cuor diMaria, e finalmente le due del nostro Oratorio( la scuola superiore e l'inferiore) , vanno agara nell'onorare la nostra Incoronata Ausilia-trice avvicendandosi nell'accompagnare la liturgiadelle messe solenni con canto strettamente litur-gico .

Ogni giorno il Sac . D. Luigi Billieni, sale-siano, mattino e sera dispensa con zelo e confrutto il pane della divina parola ; ed è tanta lafolla dei devoti e la loro frequenza ai SS . Sa-cramenti che ci sembra oltremodo consolante .Forse anche la voce di una recentissima graziastrepitosa, concessa dall'Ausiliatrice ad una po-vera suora inferma, accresce in molti lo spiritodi confidenza e di preghiera .Intanto comincia la Novena, e fin dal primo

giorno, cioè dalla domenica 15 maggio, vedesiraddoppiar d'un tratto e la frequenza dei devotie il fervore della loro pietà : ornai si può chia-ramente prevedere l'esito splendido della solen-nità vicina .

Il 16 maggio, al cader del giorno, le campanedei Santuario squillano a festa, non solo in in-vito alle solenni funzioni, ma per ricordare chel'indomani ricorre il primo anniversario dell'In-coronazione Pontificia della S . Immagine . Infattinumerose carrozze già da più ore conducononobili famiglie al Santuario e un popolo lieto edevoto si alterna sotto le volte del tempio, perl'acquisto della speciale indulgenza plenaria, con-cessa dal compianto Sommo Pontefice, Leone XIII .

Il giorno seguente continua ininterrotta que-st'affluenza commovente . Il numero delle santecomunioni oltrepassa il migliaio . Nel tempionon si ode che un bisbiglio di preghiere e re-gna grande raccoglimento . Alle 7 arriva S . Ec-

cellenza Rev .ma Mons. Giov. Battista Bertagna,Arcivescovo titolare di Claudiopoli, per celebrareall'altare di Maria Ausiliatrice . Finita la messa,Sua Eccellenza preceduta dal clero si reca nelcoro ; e là presenti il sig. D . Rua, il sig . D. Ber-tello ed altri dei primari nostri superiori, s'i-naugura la lapide in bronzo, collocata, a ricordodell'Incoronazione, in base alla grandiosa cornicemarmorea, che racchiude il quadro di Maria Au-siliatrice . L'iscrizione, dettata dal chiarissimoProf. Cerruti, dice così

Le Feste di Maria SS. Ausiliatrice

Ob memoriam faustissimi diei XVI Kal . JuniasAn. MCMIII quo nomine atque auctoritateLeo-nis XIII Pont . Max. Augustinus Richelmy Card.Arch. Taurinensium multis adstantibus episcopisadclamantibus universis aurea corona redimivitimaginem Virginis Christ . Adjut.-Hunc titulumlaeti gratique extare voluimus .

Il Direttore dell'Oratorio, Sac . Secondo Mar-chisio, letta l'iscrizione ad alta voce, intona lalode : Noi siam figli di Maria! A quelli che sitrovano in coro si uniscono con trasporto quantisono nel tempio, ed un chierico, il quale daotto mesi era completamente afono, cioè senzavoce, per paralisi alle corde vocali, riacquistad'un tratto limpida e forte la voce e unisce com-mosso il suo canto a quello degli altri divoti .Alla sera lo stesso Mons. Bertagna si degna diimpartire pontificalmente la benedizione . La no-tizia del favore elargito dalla Madonna Ausilia-trice nell'atto dell'inaugurazione della lapide nelgiorno anniversario della sua Incoronazione,passa di bocca in bocca e si diffonde in città,attirando il pensiero di molti al Santuario .

Infatti, la domenica di Pentecoste, 22 maggio,primo giorno della divota pratica della Corte diMaria nel Santuario dell'Ausiliatrice, l'affluenzadei buoni Torinesi a Valdocco è veramentestraordinaria. Le funzioni vengono onorate dallapresenza di S . Ecc . Rev.ma Mons . Luigi Spandre,Ausiliare dell' Em .mo Card . Arcivescovo, chenon solo assiste pontificalmente alla messa can-tata, ma degnasi di pontificare ai vespri e dicompiere per intero la maestosa funzione dellasera .

Nella vigilia, 23 maggio, 2° giorno della Cortedi Maria, l' Ecc.mo Vescovo Ausiliare fa ritorno alSantuario per celebrare la messa della comunionegenerale e dirige affettuose parole ai giovanetti .

Ma il tempo sembra voglia farsi minaccioso ;e nel pomeriggio ci fa temere una brutta gior-nata pel domani .

Intanto si raccolgono innanzi la pietosa Au-siliatrice i devoti cooperatori torinesi per ascol-tare la Conferenza salesiana, tenuta dal Missio-nario D. Luigi Valletto, e presieduta da S . Ecc .

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Rev.ma Mons . Giuseppe Gamba, Vescovo diBiella .

Dalle varie stazioni ferroviarie muovono alSantuario numerosissimi pellegrini, giunti dallaLiguria, dal Piemonte, dal Veneto e dalla Lom-bardia . I treni provenienti da Milano, a causadei numerosi pellegrinaggi, arrivano con più diun'ora di ritardo .

A schiere a schiere, lieti, frettolosi e raccoltisi vedono entrare nel tempio, che è omai gre-mito. L'elegantissimo e grave apparato dell'in-coronazione, tutto di velluto rosso in seta conricchi fiorami in argento, i fasci di candele

elettriche che circondano la prodigiosa imaginee in eleganti lampadari intorno intorno illumi-nano sfarzosamente il tempio, la musica sacrache con effetto incantevole si alterna tra la po-derosa massa corale dell'orchestra e un coro divoci bianche dall'alto della cupola, colpiscononaturalmente quanti assistono a siffatte funzioni,e fan passare a tutti delle ore di paradiso .Quindi chi pensa all' impressione che ne dove-vano ricevere quelli che venivan di fuori, dopodi aver sospirato tanto quell'ora e d'averla rag-giunta a costo di chi sa quali sacrifizi, nonstenterà a credere quello che noi abbiamo ve-duto : cioè, che numerosi pellegrini non feceroaltro che piangere di tenerezza! Bisognava udirele commoventi esclamazioni che salivano dalcuore di molti, mentre Mons . Gamba pontificavaai vespri, e dopo la predica del mese marianoimpartiva la benedizione col SS. Sacramento .

Così nella commozione fervente degli uni, nellaviva ansietà dei molti che rimasero accalcati allasoglia, e nella gioia soave di tutti alla splendidailluminazione dell'esterno del Santuario passò lasera della vigilia degna della solennità delgiorno seguente .

Benedetta da migliaia di cuori spuntò alfinel'alba sospirata del 24, Solennità di Maria SS .Ausiliatrice . Ai pellegrini arrivati la vigilia se neerano aggiunti altri assai numerosi nella notteed altri se ne aggiunsero ancora durante ilgiorno; nel quale, sebbene non festivo, la follafu immensa, continuamente . Il Santuario si aperse

verso le tre ; ma le celebrazioni della santa messasi dovettero anticipare fin dalle due : e tuttaviasi protrassero fin oltre il mezzogiorno, e nelleore più comode della mattinata, benchè si fos-sero eretti nel coro quattro altari provvisori,procedettero contemporaneamente senza interru-zione a tutti gli altari. Non meno di cento messesi celebrarono in quel giorno nel Santuario .

Alle 7 celebrò l'Em .mo Card . Arcivescovo,che rivolse agli alunni dell' Oratorio un'elo-quente e pratica esortazione, invitandoli a dimo-strare il loro affetto a Maria Ausiliatrice, prati-cando la carità fraterna e la più ardente pre-ghiera. Alle io pontificò Mons . Gamba. Il di-scorso del predicatore del mese mariano sulleGlorie di Maria Ausiliatrice in ogni tempo especialmente nella seconda metà del secolo de-cimono, fu molto affettuoso ed efficace . L'ese-cuzione della messa del M . Ravanello fu ottima

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e la splendida antifona del M . Dogliani, Coronaaurea, ridestò in molti le soavi emozioni pro-vate nel giorno dell'Incoronazione .

Ma il punto culminante di questi gloriositrionfi della celeste Regina di Valdocco fu laprocessione, dopo i vespri, pontificati da Monsi-gnor Vescovo di Biella . Più di quaranta sodalizicon stendardi e numerosissimo clero con cereiaccesi e in sacri paramenti, precedevano la ma-gnifica Statua di Maria SS. Ausiliatrice, che sopraun trono ricchissimo, incoronata delle stesseauree corone delle quali era stata fregiata dal-l'Em .m° Card . Richelmy di sua autorità lo stessogiorno che s'incoronava con autorità papale ilil quadro prodigioso dell'altar maggiore, e re-cante nella sua destra benedetta lo scettro d'oro,donato poche ore prima da pie persone, passòmaestosa e sorridente fra due foltissime ale dipopolo per via Cottolengo e il corso PrincipeOddone e Regina Margherita . Innanzi al divotosimulacro, in abiti pontificali, incedeva l'Ecc .moVescovo di Biella ed un fitta schiera di nume-rose rappresentanze di società cattoliche di cui17 con bandiera chiudeva il lungo corteo . Ledue bandiere degli alunni artigiani e studentidell'Oratorio che ai lati dell'altare avevano as-sistito a tutte le funzioni solenni, si erano riser-vato il posto di onore. Dalle finestre e dai bal-coni pendevano arazzi e festoni. Ai canti e agliinni del sacro corteo tre valenti bande musicalialternavano scelte e religiose armonie, e il po-polo devoto intrecciava voti e preghiere, sco-prendosi riverente o piegando le ginocchia aterra al passaggio della sacra immagine . Fu unvero trionfo !

Sul rientrare del venerato simulacro nel tempio,s'illuminò come per incanto la maestosa facciatacon ben mille e trecento lampade elettriche, etosto l'Em.mo Card . Richelmy si avanzò all'al-tare per la benedizione . Mentre dall'orchestracantavasi il Tantum Ergo, il popolo che gremivala vasta piazza adiacente mandava robusto alcielo il canto delle litanie. L'Eminentissimo dopodi aver benedetto dall' altare , si avanzò colSS. Sacramento alla soglia della porta maggiore,e di là impartì nuovamente la trina benedizione,cui rispose un applauso grave e commovente ditutta la moltitudine che gremiva la piazza .

Il Santuario, fin verso le 11, risuono, comela sera precedente, di canti e di preghiere, chèla gran folla formicolante nella piazza e nellevie adiacenti non era solo accorsa per vedere lasplendida illuminazione dell'interno e dell'esternodel tempio, ma anche per dare un saluto al-l'amorosa Ausiliatrice universale .

Terminiamo questi semplici cenni assicurandoi lettori, che nell'effusa letizia delle solennissimefeste trascorse, non solo abbiam pregato peltrionfo della religione in tutte le anime, ma cisiamo ricordati di ciascuno di loro, come c'in-segnò D. Bosco. Esaudisca la Vergine potentele nostre preghiere e benedica al Sommo Pon-tefice, alla Chiesa Cattolica, ai nostri benefattori,ed a tutto il genere umano-

Il programma della musica sacra eseguita in questefeste fu il seguente

23 Maggio . - Alla conferenza : Tota pulchra delM.° Polleri ; Litanie del M .° Scarzanella e Tantumergo del M.° Gounod .

Ai primi vespri : Domine ad adjuvandum del M .° Gio-vanni Pagella ; Dixit del M.° R. Casimiri ; Salmi infalsobordone ed Inno di classici autori ; Magnificatdel M.° Cav. L. Bottazzo ; Litanie del M .° D. G . Pa-gella ; Tantum Ergo corale a voci sole del M .° Cav . Giu-seppe Dogliani .

24 Maggio . -- Alla Messa della Com. Mottettidi classici autori . Ore 10, Missa in honorem St. Josephdel M.° Cav. O . Ravanello . Parti variabili in cantogregoriano . « Corona Aurea » Antiphona del M.° Cav .G. Dogliani . - Ai secondi vespri : Domine ad adiu

-

vandum del M .° D. G. Pagella ; Dixit del M .° Ca

-

L. Bottazzo ; Salmi in falsobordone ed Inno di clas

-

sici autori ; Magnificat del M.° D. Pietro Magri ; TantumErgo corale a voci sole del M.° Cav. G. Dogliani .L'interpretazione fu buona ; sedeva all'organo il

M.° D . Gio. Pagella, e dirigeva il Cav . Dogliani .Il Domine ad adjuvandum e le Litanie del M .° Gio-vanni Pagella, il Tantum ergo del M.° Cav . Doglianie le Litanie del M.° Scarzanella, appositamentecomposti per questa solenne circostanza e in de-voto omaggio alle note prescrizioni pontificie, in-contrarono in modo lusinghiero il gusto del popoloe l'approvazione degli intelligenti .

Ricordiamo anche con piacere l'esito felice deidue concerti musicali, che diedero sulla piazza delSantuario durante l'illuminazione generale le scuoledi musica istrumentale dell'Oratorio festivo nellavigilia, dell'Oratorio interno la sera della solennità .

Sacre funzioni nei Santuario di Torino-Valdocco .

1 giugno - Comincia il mese del S. Cuore di Gesù.2 giugno -- Solennità del Corpus Domini - Alle 15,30

vespri solenni coram santissimo discorso e be-nedizione col SS . Sacramento .

3 giugno - Primo venerdì del mese - alle 5,30messa con esposizione del SS . Sacramento ebenedizione - alle 17,30 prima della benedi-zione, speciali analoghe preghiere .

8 giugno - Alla messa delle 5,30 e 7,30 ed alla seraalle 19,30, breve funzione pel Giubileo dell'im-macolata .

23, 24 e 25 giugno - Triduo in preparazione allafesta di S . Luigi .

24 giugno - Solennità di S. Giovanni Battista e Com-memorazione di Maria SS. Ausiliatrice . - alle5,30 e 7,15 messa della comunione gen . -alleio messa solenne - alle 15,30 vespri solenni,discorso e benedizione col SS . Sacramento .

26 giugno - Festa di S. Luigi Gonzaga, Compatronodell'Oratorio di Valdocco - Indulgenza plena-ria-alle 5,30 e 7,15 messa della comunione ge-rale - alle 10, messa solenne - alle 15,30vespri solenni, discorso, processione nell'internodell'Oratorio e benedizione col SS . Sacramento .

a giugno - Solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo -Al mattino come nella festa di S. Giovanni -alla sera alle 2,30 e 4,30, vespri, discorso e be-nedizione .

Daremo n altro numero ogni altra relazione delc ulto di Maria Ausiliatrice, cominciando dall'ottavacelebratasi nel suo principale santuario .

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GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICELa preghiera dí un padre .

Nella I a quindicina dello scorso gennaio c . a .la mia Rosalia, un angelo di bimba di 4 anni,si ammalò gravemente. Le prime cure presta-tele dal medico curante a nulla valsero, cheanzi la febbre più ostinata che mai, invece didiminuire, aumentava gradatamente, il che im-pressionava lo stesso dottore, il quale, dopocirca 8 giorni, non potendo precisare la causadel male, chiese lui stesso di tenere un con-sulto.

La mattina del giorno a ciò stabilito, mirecai per tempo nel Santuario di Maria SS .Ausiliatrice di questa città, dove pregai contutta l'effusione dell'anima la nostra cara Madreperchè mi ottenesse la grazia.

Alle 11, riunitisi i medici a consulto, dopoun'accurata visita e l'esposizione del dottorcurante, il dottor consulente accettando la dia-gnosi del suddetto e vagliando i sintomi pre-cedenti e in corso della malattia, dichiarò aper-tamente che , tolta una lontanissima ipotesiabbastanza problematica che si trattasse di unaforma frusta d'influenza, tutti i sintomi carat-teristici convergevano a far supporre che simaturasse una menengite tubercolare .

Da quel momento ritenni la mia Rosaliaeffettivamente perduta e tale la piansi ; peròla fede la vinse al dolore, e rivoltomi ad unastatuetta di Maria SS. Ausiliatrice, con fervorele dissi : « Madre cara, i medici hanno speditola mia figlia, ma voi la salverete, perchè èanche figlia vostra . » Ed oh prodigio ! daquello stesso momento la bambina incominciasensibilmente a migliorare ; diminuisce il fortedolore di testa che la teneva sopita, la febbreribassa gradatamente d'intensità, i sintomi delterribile male man mano spariscono tanto chedopo tre giorni entrò in convalescenza e allafine dello stesso mese mi accompagnò al San-tuario per ringraziare la pietosa Ausiliatrice.

Messina, 9 aprile 1904 .GIUSEPPE DE MEO .

Uno sguardo di Maria Ausiliatrice .Da quindici giorni una nostra orfanella

era dolorosamente afflitta da terribile anginadifterica, ed è impossibile ridire l'alternativadi speranza e di timore in cui ci teneva sìcara e tenera esistenza . Oh! l'ambascia crudeleche provammo, quando, aggravatosi d'un trattoil male, i medici curanti ce la diedero perperduta, non avendo la scienza più rimedi asuggerire, e vedevamo istante per istante spe-

gnersi quel fil di forza che ancora la tenevain vita. Quasi ciò non bastasse, e proprio neimomenti più dolorosi, un'altra pur carissimaorfanella fu colta improvvisamente dallo stessomorbo . .. Fu allora che con tutto lo slanciodella confidenza e del dolore ricorremmo aMaria Ausiliatrice, e il suo sguardo pietoso anoi si volse, ridonando alle inferme la saluteed allontanando da tutte il grave pericolo . Cicontinui una sì tenera Madre la sua celesteprotezione e ci copra col suo marito nel restodella vita .

Bettona (Perugia), 24 aprile 1904 .Suor EUFROSINA GALLIONE .

Contro la grandine .I nostri pochi e sparsi poderi furono per

alcuni anni consecutivi così malconci e dan-neggiati dalla grandine da venirne gravementee seriamente scossi gli interessi nostri e dellesingole famiglie dei poveri contadini . Oraavendo letto nel Bollettino Salesiano, comeuna buona signora di Faenza aveva per la stessaragione posto in ognuna delle sue terre, a di-fesa e guardia de' prodotti una santa immaginedi Maria Vergine Ausiliatrice, volli imitarla ;e anch'io, dopo parecchi anni di prova, possocolla più viva riconoscenza sciogliere un innodi ringraziamento e di lode alla Vergine SS .,la quale (e talvolta pur cadendo prossima edistruggitrice la grandine) dopo d'allora vollesempre preservarci dal temuto flagello .

Ancona, 28 aprile 1904.ANGELA FONTAGUZZI MONTANARI .

Confidenza nell'aiuto di Maria!

Una cameriera, ragazza di rara virtù, il cuiunico pensiero è di aiutare co' suoi guadagnii propri parenti, venne per pura invidia accu-sata più volte falsamente, per . cui nel brevespazio di pochi giorni si trovò priva di ser-vizio. Mi scrisse pregandomi di pregare perlei . Cominciai allora una novena a Maria Au-siliatrice e nell'ottavo giorno la povera giovanetrovava già un buon posto, ove si recò all'in-domani, ed è tuttora con grande sua conten-tezza.

Un ammalato, qui nella nostra clinica, sitrovava a mali passi e minacciava di perderei sentimenti . Lo esortai a ricevere gli ultimiconforti religiosi, ma ne ebbi risposta negativa.Lo lasciai in pace e intanto mi volsi a MariaAusiliatrice. In quel giorno stesso, verso sera,

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Stevani (ROSIGNANO MONFERRATO) . - I mediciavevano dichiarato che la mia figlia Maria, per unmalore sopravvenutole in una gamba, sarebbe ri-masta zoppa . Desolata mi risolsi di condurla all'o-spedale Maria Vittoria in Torino, ma prima vollipassare al Santuario di Valdocco, per raccoman-darla a Maria Ausiliatrice . Pregammo con fede, esebbene anche all'ospedale mi dicessero che eranocose serie, dopo poche settimane, io la poteva ri-condurre a casa, completamente guarita .

6 marzo 1904 .AMALIA COPPO ved . FRANCIA .

Milano . - Ammalata da circa 5 anni, una miabuona e piissima zia mi consigliò di rivolgermi aMaria SS . Ausiliatrice per ottenere la mia guari-gione ; ma preghiere e novene e offerte e perfinoil mio pellegrinaggio a Torino all'epoca della In-coronazione della gloriosa Ausiliatrice, tutto parveinutile : io peggioravo di giorno in giorno e il ionovembre dello scorso anno una febbre fortissimasi aggiunse a tutti gli altri disturbi ; e dolori acu-tissimi e l'intolleranza di qualunque cibo mi ridus-sero agli estremi . Spedita da tutti i medici, la co-sternazione de' miei cari era al colmo, ma la fedenella potenza di Maria Ausiliatrice non ci vennemai meno . Rivoltici nuovamente a Lei, ecco cheun distinto professore della città chiamato a con-sulto decide immediatamente per una difficile ope-razione d'alta chirurgia come unica probabilità disalvezza, ma con poca o nessuna speranza di buonesito stante la debolezza estrema in cui ero ridotta .Ma la Vergine Ausiliatrice fu la mia forza e nonmi abbandonò . Essa guidò la mano dell' esimioprofessore ; l'operazione riuscì perfettamente ed iofui liberata da tutti i miei mali .

Coll'animo pieno di riconoscenza verso la San-tissima Vergine Ausiliatrice, adempio alla promessafatta e invio un paio di orecchini che cotesta buonaMadre vorrà aggradire non pel valore materiale,ma perchè è un grande sacrificio per me il privarmidi una carissima memoria . Aggiungo L. 5 comeofferta di ringraziamento, pregando la SantissimaVegine a voler proteggere anche per l'avvenire mee tutti i miei cari .

5 aprile, 1904.LIDA MILLO .

S Marino - Il mio Carlo giaceva inletto da quattro mesi colpito da varie malattie :tifo, menengite con manifestazioni spiccate di pol-

monite l'assalirono ad un tempo così terribilmente,che poca o niuna speranza rimaneva di sua sal-vezza. L'imminente catastrofe dell'ammalato, chepur era nel fiore degli anni e nel felice svolgersidi sua carriera faceva piangere il cuore alla fami-glia . In così tristi contingenze, con vivissima fedefeci ricorso all'augusta Madonna di D . Bosco,, edopo pochi giorni ricevevo notizie dal babbo chemio fratello con miglioramento tutto singolare erepentino dava speranza di prossima convalescenza .Siene rese grazie vivissime a Maria Santissima .

7 aprile 1904.D. OSVALDO VITTONE .

Casalmonferrato. - La cara Madonna di DonBosco volle degnare della sua protezione la miafamiglia ed io, a titolo di riconoscenza, sento il bi-sogno di manifestare la grazia .Da questo Collegio, ove sono educanda, ebbi

notizia che l'amatissimo babbo mio era gravementeammalato. Consigliata dalle mie ottime Superiore,pregai Maria Ausiliatrice, e la grazia fu concessa!Desiderando che Le siano rese pubbliche grazie,invio una tenue offerta, e mi raccomando perchèsieno inserite queste linee nel Bollettino Salesiano .

14 aprile 1904.COSTANZO CAROLINA .

Ivrea . - Una bimba mia correva pericolo di mo-rirmi di una stessa infiammazione intestinale chemi rapiva sei mesi fa un'altra cara bambina . Ri-masi dolorosamente colpita alla triste notizia eavendo sentito a dire delle grazie straordinarie chedispensa Maria Ausiliatrice, feci ricorso a Lei conuna novena. L'aveva appena terminata, quando ildottore mi disse che era scomparso ogni pericoloe che, in breve, la mia bimba si sarebbe riavutadalla sua spossatezza . Compio quindi il voto in-viando un'offerta di lire dieci, con un braccialettod'oro da apprendere alla statua di Maria Ausilia-trice .

15 aprile 1904 .GIUSEPPINA MAESTRI .

Valenza Po . - Verso la metà dell'autunno o . S .mia madre cadeva seriamente ammalata . Chiamatoil medico ci disse trattarsi di gastro-enterite acuta,alla quale malattia poco dopo si unì un sì grandeindebolimento di forze da farci temere una cata-strofe . Fu portata all'ospedale in uno stato com-passionevole. Noi però incominciammo fin dal prin-cipio della malattia una novena susseguita da altrealla nostra cara Madre celeste Maria Ausiliatrice,promettendole di pubblicare la grazia e fare unapiccola offerta al suo santuario . E la grazia venne,la mamma è pienamente ristabilita da alcuni mesi .

16 gennaio 1904 .D. GIUSEPPE ZAIO

Salesiano .

Torino - Nella settimana dopo Pasqua l a mia

bambina colta da bronco polmonite resa più perico-losa dallo svilupparsi d'un'affezionegastro-intesti-nale fu in breve ridotta in fin di vita . A perderlanon sapeva adattarmi . E la Madonna di D . Boscoche une la deve salvare! esclamai e, non potendostaccarmi dal capezzale della mia creaturina, scrissia persona amica che si recasse al Santuario di Val-docco ed ordinasse un triduo, il che ella prontamente eseguì portandomi anzi una medaglietta daporre in collo alla bambina, come le era stato sug-gerito alla sacrestia . Ciò avveniva nel mattino di

l'infermo chiamò spontaneamente di confessarsie di ricevere la santa Comunione, e dopo al-cuni giorni mori rassegnato alla volontà di Dio .

Un altro aveva un malore all'occhio sinistrotanto ostinato che malgrado le più energichecure, dopo due mesi, non accennava al minimomiglioramento . Il medico non sapeva più chefarci. Ebbi anche allora l'ispirazione di ricor-rere a Maria Ausiliatrice con una novena ecolla solita promessa di pubblicare la grazia ;la novena non era finita, quando l'infermo co-minciò a miglìorare e in breve potè lasciarel'ospedale .

Bolzano, 5 aprile 1904 .Suor M . ANETTA

dell'ospedale di Bolzano .

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sabato 9 corrente aprile . Verso il mezzodì la febbrefino allora persistente cominciò a decrescere ed incapo a due giorni la piccola inferma fu completa-mente guarita . Senza venir , meno al riguardo do-vuto alla scienza, io sono persuasa che la Madonnae solo la Madonna ha miracolosamente salvata lamia angioletta, per cui, d'accordo coi parenti, te-stimoni della prodigiosa guarigione, rendo pubblicala cosa perchè ne ridondi maggior gloria a Dio edalla Vergine Santissima, Aiuto dei Cristiani .

Aprile 1904.

ANGIOLINA GRANATA-LIVRERI .

Torino . - Conforme alla fatta promessa, nelgiorno del mio pellegrinaggio al Santuario di MariaAusiliatrice, rendo pubbliche grazie a sì pietosaRegina, pel cui aiuto, in tristissima sventura assi-stito, ottenni la libertà e la proclamazione dellamia innocenza .

Aprile 1904 .

SILVESTRO PIERINO .Vercelli . --- Ridotta agli estremi da gravissima

infermità, ricorsi a Maria SS . Ausiliatrice, promet-tende la pubblicazione della grazia, qualora mi ve-nisse concessa, sul Bollettino Salesiano . Dopo bre-vissimo tempo ogni pericolo scomparve, con sor-presa di tutti coloro che mi avevano avvicinato nelperiodo acuto della malattia, ed ora mi trovo quasiuscita di convalescenza, immune dalle tristi conse-guenze che si temevano .

Collegio delle Orfane, 3 maggio 19o4 .

MARIA MARINONE .

Savona . - Da varii anni soffriva di mal di sto-maco, ma vari mesi or sono mi presero così fortidolori da non sapere più come fare ; di più sentivauna nausea e un disgusto per il cibo che non sa-peva a che cosa attribuire . Mi raccomandai a variisanti, ma invano. Un giorno, alla mamma, dolentedi vedermi soffrire a quel modo, venne il pensierodi fare una novena a M . SS. Ausiliatrice, e allasera dopo il consueto rosario si cominciò la no-vena. Cercai anche io di unirmi alle preghiere . Sulprincipio sembrava che il male non volesse cederema poi mi trovai quasi libera, per cui rendo graziea Maria Santissima e invio l'offerta per una novenadi Messe all'altare della Vergine Ausiliatrice pre-gandola a continuarmi il suo valido patrocinio intutto il corso della vita, e particolarmente nel puntodella morte .

30 aprile 1904 .

ANGELINA GAZZOLO .

Ottennero pure grazie da Maria SS . Ausilia-trice, e alcuni pieni di riconoscenza inviarono offerteal Santuario di Valdocco per la celebrazione diS. Messe di ringraziamento, o per le MissioniSalesiane, o per le altre Opere di Don Bosco, iseguenti:

A*) - Alba : Degioanni Margherita . - Alessan-dria d'Egitto : Egidio A. Canepa . - Arienzo (Ca-serta) : N . N .

B) - Barone Canavese : Togliatti D . Giovanni 2 .

- Barrafranca : Lodovico Tortorici 2 . - BovaMarina : Sudd. Michele Gregoracci . - Buenos Ai-res : Beniamino Motter -- Busto Arsizio : N. N. 5 .*) L'ordine alfabetico qui segnato è quello della città e deipaesi cui appartengono i graziati da Maria Ausiliatrice .

C) - Casalmonferrato-: -Adelina De Antoniis 25,per segnalatissima grazia ottenuta per intercessionedi Maria SS. Ausiliatrice, nel felice esito di unacausa giudiziaria che si credeva omai disperata .Casteggio : Beniamino Campanino 5 -- Casamic-ciola : Giosafatte Morgera 10 . - Cuceglio : Giu-seppina Cerrato . - Cerageto (Garfagnana) : VannyPighini . - Chivasso : Piatti Michele . - Colle SanGiovanni : Emilio Rigoletti . - Cuneo : Anna Falco .D) -- Darfo (Brescia) : Avv . Giuseppe Bontempi

5 . - Dolegnano : Cantarutti Agnese 7 .F) - Francenigo (Treviso) : Raimondo CaO 2 -

Fossano : Catterina P. io . - Fiumicello Littorale .(Austria) : Gottard Riccardo 4,19 . - Figline (Tald'Arno) : N. N. 5 . - Favria (Torino) : CataniaMaria. - Fagagna (Udine): M. G. B. 15 .

G) - Gaiole (.Siena) : D . Eugenio Sacchi 2 ., -Galatina (Lecce) : Domenico Fanolai, enologo . 3 . -Gallarate : Piero - e Adalgisa Crosta 5 . - GornoRoggerini Giovannini ved . Maringoni 5 .

L) - Labante : Betti Ida 2 . -Loinbardorel Pa-gliotti Catterina, io . - Lonigo (Vicenza): Fami-glia Scalzotto, 3 .M) - Mezzanabigli (Lomellina) : Golgi Angela 2 .

- Mignanego (Genova) : Casale Rachele io - Mi-lano : Annetta e Ambrogina Traversi S M ontema-gno : Crosio-Maria 5 . - Montorso : Pagani Giusep-pina 5 . - Morsecco (Garessio) : D. Valentino Za-nelli S .

N) - Novara : B. B. G . 25 . -- Napoli CatelloStarace, Viceconsole Austro-Ungarico a Castella-mare di Stabia, 100 .O)- Orbassano : Tosco Francesca di Tommaso .P) - Parona sull'Adige : Graziani D . Massimino

5 . - Portici : Scognamiglio Giuseppe 5 . - PortoValtravaglia : Germano Martignoni S . --- Poschiavo :A. S . So, per 3 grazie ricevute . - Primaluna : Ar-rigoni Romilda 2 .R) - Ravenna : Luigi Ricotti . Roma : Mar-

chesa Cugia S. Orsola 50 . - Rovascio Emeren-ziana e Anna Bruno, 5 . - Rivoli: Broma Antonio .

S) - S. Gavino Monreale (Cagliari) : Sauna Fi-lomena 35, a mezzo del Rev .mo Parroco, D. Rai-mondo Loddo . - S. José di California: FedericaCrosetti 15 . - S. Stefano al Mare: Garibaldi Ed-vige 5. - S. Zeno Naviglio (Brescia) : TeresinaVolpi 5 . - Sanico : Begio Emilio . -- Savona : Sac .G. B . 5 . - Id . . Beccaria Francesca io, per spe-cialissime grazie ricevute . -- Serra : Sciandra Fe-derico 7 . - Soncino : Cecioli Giuseppina vedovaScotti 2 .

T) - Tavodo-Stenico (Trento)Bonifacio Zamba-nini 5 . - Torino : Actis Maria 2. - Id . : B. A .- Id. : Bruno Benedetta . - Id. : Giuseppina- Ga-riglio . - Id. : Coriasco Emilia . -- Id. : Sig. C .- Tonengo : Vallebiglia Regina . Trino : PilettiPetronilla . -- Trapani : Teodoro Catterina 3 . -Trecastagni (Catania) : Marietta Toiisi 5 . - Tunisi :D. Lovisolo Angelo, salesiano .U) - Udine : Amalia Moretti 3 .V) - Valle Mosso (Novara) : C . M. Val di

Villa S . Stefano Belbo : Giacomo Scaglione 5 . --Varzi : Bailo Angelo 5 . Venezia : Prof. AndreaRubini 5 . - Ventimiglia : Bori Don Giovanni . --Verona: Luigi Bianchi . Viano (Svizzera : M. P .4 . - Villanova d'Asti : Gamba Ignaz.e, -- Vico-forte : G. R. 5 . - Id. : Pollacini Pietro 5 . -- Vi-cofranco : N. N. 2 . -- Vinovo (Torino) : B. D . ; .

W) - West Hobeken (Stati Uniti).Aimone PrimaAngelina S .

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A Valdocco .

Gara catechistica all'Oratorio festivo . - Registriamosempre con gioia le care solennità catechistiche, chesono un forte stimolo allo studio ed alla pratica dinostra santa Religione . Chi si fosse trovato la Do-menica 24 Aprile a Valdocco, sarebbe rimasto, comenoi, ammirato e commosso . Erano quaranta giovi-netti dell'Oratorio festivo , che davano pubblicosaggio dello studio del catechismo, cui avevanoatteso con grande ardore nella passata quaresima .La gara, dal principio alla fine, si mantenne viva,animata e brillante;e si protrasse per ben due oree mezzo. Riuscì vincitore il giovane Ferrari Giovanni,che fu proclamato principe e incoronato fra l'entu-siasmo e il plauso di quel mondo di fanciulli ; mentreil giovane Costanzo Fissore, legatore, conseguì ladistinzione di I° console, e il giovane Silvio Raveri,falegname, quella di 2° console. Presiedè alla garail nostro ispettore, Teol . Giulio Barberis . Non dob-biamo poi tacere che questa bella festa del Cate-chismo si tenne nella solennità del Patrocinio diS. Giuseppe, del cui nome si gloria il Vicario diGesù Cristo, appunto quale omaggio al Papa : poichè,come scrisse nell'apposito invito il Direttore del-l'Oratorio : « Fra le splendide manifestazioni ditutti i Cattolici del mondo nel primo Onomasticodel novello S . P . Pio X, non potevano certo rima-nersene indifferenti i giovanetti del primo Oratoriodi Don Bosco, che serbano sempre vivissimo nelcuore quell'affetto al Papa che formò la più bellacaratteristica del loro indimenticabile Fondatore » .

TORINO. - A favore della Chiesa di S . Giovanni Ev .- La Domenica 8 maggio u . s. veniva solen-nemente inaugurato un imponente Banco di Bene-ficenza nell' Istituto San Giovanni Evangelista, afavore dell'annessa Chiesa .Un Comitato di Dame Patronesse , costituitosi

all'uopo, sotto la presidenza di S . E. la MarchesaAnna Doria-Seyssel d'Aix, diede prove di zelo am-mirabile sia nel raccogliere doni, sia nell'organiz-zare il Banco, sia negli otto giorni in cui durò lavendita, attendendo assiduamente, e con non lievesacrificio, allo smercio dei biglietti .

Numerosi e bellissimi doni erano pervenuti, so-pratutto dai devoti frequentatori della Chiesa suddetta .

Fra i doni più preziosi andavano particolarmentenotati quelli di S . M. la Regina Madre, di S . A . Rla Duchessa Elena d'Aosta, delle LL . AA. RR . ilDuca e la Duchessa di Genova, di S . A. I. e Rla Principessa Laetitia, di S . A. R. la Duchessadi Genova Madre, e finalmente quello di S . E . ilCardinale Richelmy, Arcivescovo di Torino .

A dimostrare poi tutto il loro interessamento p,,l'Opera Salesiana, i Duchi di Genova degnavansidi permettere, che gli augusti figli visitassero `lBanco nel pomeriggio dell'8 maggio . Diffattile LL. AA. RR. i principini Filiberto e Adalbertoinsieme colla sorella, Principessina Maria Bona, in

-

tervenivano alla vendita di Beneficenza e facevanonumeroso acquisto di biglietti, e prima di partire,

vollere far visita alla Chiesa, ed ivi trattenersi indivota orazione, dando prova di quella squisitapietà, che dev'essere fondamento precipuo d'ognieducazione religiosa e civile .Il Comitato delle Dame Patronesse rende vive

grazie del Loro concorso agli augusti membri dellaReale Famiglia, all'Eminentissimo Cardinale Arci-vescovo e a tutti i generosi, i quali contribuironocolla propria carità al felice esito del Banco ; ed iSalesiani di S . Giovanni Evangelista, mentre uni-scono l'espressione della più profonda riconoscenza,assicurano che speciali preghiere innalzeranno ognigiorno a Dio, affinchè Egli ricompensi degnamentei loro ottimi benefattori . Una specialissima paroladi plauso vogliono poi indirizzata al Comitato delleDame Patronesse, le quali prestarono un aiuto su-periore ad ogni encomio e meritevole di larga imi-tazione .

In Italia .BORGO S . MARTINO. - La prima visita di Monsignor

Gavotti al Collegio S. Carlo. - Domenica io Maggiofu giorno di solenne festa e di gioia la più soaveper questo Collegio Salesiano, che ebbe la primavisita graditissima del pio ed amato Vescovo di Ca-sale ; Monsignor Lodovico dei Marchesi Gavotti .

Per la fausta circostanza il Collegio era gaiamenteaddobbato con bandiere e con fiori . Monsignor Ve-scovo celebrò al mattino la Messa della Comunioneper gli alunni e verso le 11 si recava nella Chiesaparrocchiale stipata di popolo esultante, ove assi-stette pontificalmente alla Messa solenne e fe' sentirela sua parola così dotta, così vibrante di zelo pasto-rale . Nel pomeriggio parlò pure ai giovani nellamagnifica cappella del Collegio e assistette all'acca-demia musico-letteraria, che si svolse in un saloneadornato con gusto ed eleganza . Anche in tale occa-sione gli alunni si distinsero per l'esecuzione accu-rata dei vari canti e la recitazione spigliata deisingoli componimenti .BRESCIA. - Una cara lettera . - È certo una bella

e cara lettera questa di dieci buoni diaconi, che im-ploravano speciali preghiere all'altare di Maria SS .Ausiliatrice, pel giorno della loro ordinazione . Aifortunati, che salirono per la prima volta l'altaredegli olocausti il 29 maggio u . s ., inviamo dal cuorel'augurio di un lungo e fecondo apostolato . Eccola lettera .

Brescia, Seminario S. Angelo, 27 Aprile 19o4 .

Rev mo Sig. D . Rua,Giunti ai piedi del Santo Altare, avanti di salirlo .

per immolarvi la prima volta la Vittima Augusta,sentiamo forte il bisogno di rivolgere uno sguardoed una preghiera a Maria SS . Ausiliatrice, affinchèsi degni assisterci in quel momento solenne in cui

suo Figlio Divino si compiacerà incarnarsi nellenostre mani

Di questa assistenza, più che le nostre poverepreghiere, ci renderà sicuri la S . Messa che la

V Rev ma, aderendo benignamente al nostro de-siderio, fara celebrare il giorno medesimo della

NOTIZIE COMPENDIATE

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nostra ordinazione sacerdotale all'altare di Coleiche gode sentirsi chiamare Aiuto dei Cristiani.

Forti della protezione della nostra Madre Celestemeno trepidanti saliremo l'Altare, con maggior co-raggio scenderemo nel campo a combattere le santebattaglie del Signore, per sostenere e difendere ilregno di Cristo dai sacrileghi attentati di chi il vor-rebbe distrutto, senza dimenticarci di soccorrere ecolla preghiera e coll'obolo l'opera santa dei Figlidi D. Bosco, i quali, con zelo e sacrificio di Apo-stoli, lavorano all'intento di dilatarlo sino ai piùlontani confini della terra . Uniti così corde et operenoi concorreremo, secondo la nostra possibilità, alconseguimento del desiderio del S. Padre Pio XRestaurare ogni cosa in Cristo .Voglia la S . V. Rev .ma averci presenti nelle sue

orazioni, e raccomandarci alla carità degli altribenemeriti Cooperatori .

Della S . V . Rev .ma devotissimi in G . C .Gritti D . Giuseppe, decurione ; Candrina D. Pietro ;Gulberti D . Giacomo ; Malisia D . Alberto ; Maz-zardi D. Nicostrato ; Nonnelli D . Battista ; Pie-troboni D . Battista ; Sardini D. Lorenzo ; SchinettiD. Giuseppe ; Tavernini D. Giacomo, Coopera-tori salesiani.

CORIGLIANO D'OTRANTO . - All'Istituto agricolo S . Ni-cola. - Spigoliamo dall'ottima Provincia d'Otranto :« L'Istituto, che sorge su di una vasta spianata,dal lato più alto di Corigliano, ha progredito assai,tanto dal lato dei fabbricati che volgono ormai acompletarsi, quanto dal lato agricolo, chè a vistad'occhio si apprezzano i vantaggi dell'agricolturacondotta razionalmente . I campi sperimentalidi granaglie, foraggi, ortaggi e vigneti, che circon-dano l'Istituto sono lo specchio della scienza agrariache si cerca diffondere in questa regione agricola,mentre le campagne adiacenti promettono messeubertosa e sono il permanente insegnamento agliagricoltori del luogo, che già cominciano ad ammi-rare gli ammaestramenti dei Salesiani . Anche l'esiguonumero degli alunni accolti sin dal principio, oggisi è triplicato ; e quello stuolo di giovanetti agri-coltori dà anche segno di vita feconda e prosperosa .Addetti alle multiple occupazioni della campagna,alternano il lavoro con criterio razionale, in mododa apprendere la varia conoscenza dell'agricolturamoderna, disposata ai diversi capi dell' industriaagricola. Così pure, il lato educativo e morale non

è secondo all'insegnamento della vita dei campi .Disciplinati, istruiti ed educati fa veramente piacerevederli lavorare e condurre una vita corretta e seria .»

FOSSANO. - Conferenza Salesiana . - La sera dellaprima Domenica di marzo, nella Chiesa di S . Filippoin Fossano, ebbe luogo un importante conferenza .Numerosissimi furono gl'intervenuti . Con ammira-bile degnazione intervenne pure il veneratissimoMons. Manacorda, Vescovo Diocesano, a cui face-vano bella corona parecchi Canonici, qualche par-roco, parecchi altri esimii sacerdoti e tutti i chiericidel Seminario maggiore . Recitatosi il santo Rosario,l'illustre Can . Bertoglio prese a parlare di D . Boscoe delle sue opere . - Il passato secolo, egli disse,è giustamente detto del progresso, perchè, se moltooperarono anche i cattivi, molto operarono anchei buoni . Fra la numerosa schiera degli eroi cristianitiene un posto onorato D . Bosco . Egli fu il santopensatore, che meglio conobbe i bisogni del suotempo. Non si fermò a pensare, a discorrere, maprese ad operare, secondo il disegno di restaura-zione cristiana, che l'ardente suo spirito aveva con-cepito . Fu contrariato in mille modi . Povero e senzaaltro compagno di lavoro che la madre, fu giudicatoimprudente, audace, persino pazzo . La preghiera,

la cristiana mortificazione, la somma confidenza inMaria Vergine gli fecero superare ogni ostacolo . -L'opera capo di D . Bosco sono gli Oratorii festivi .Questi fecero rifiorire a Torino la fede e i buonicostumi in migliaia di giovanetti, e, come a Torino,così dovunque un Oratorio festivo può allignare esi tiene col genuino sistema del fondatore, ne derivaun grande bene religioso e civile . - L'Italia, permigliorare la sua pedagogia, mandò cultori di questadifficilissima arte a studiare in altre nazioni d'Eu-ropa. Ce n'era bisogno ? Forse bastava studiare ilsistema di D . Bosco, il sistema preventivo, che, serichiede abnegazione negli educatori, è di mirabileeffetto negli educandi . I Collegi di D. Bosco for-niscono giovani, che, per convinzione, sono devotialla Chiesa, morigerati, ossequenti alle autoritàcivili . . . L'azione di D . Bosco non potè essere regio-nale . Era da Dio, era azione di carità e dovevadiventar universale...

E il dotto Canonico continuò a sviluppare il suoassunto, ponendo in fine in bella luce la missionedei Cooperatori Salesiani, che egli chiamò nobilefalange di cattolici spiccati, ferventi, cui D . Bosco

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fornì particolari mezzi di santificazione propria e diaiuto morale e materiale pei proprii simili .

MESSINA. - Una graditissima visita . - Il 14 aprile,recavasi all'Istituto S . Luigi di Messina S . E . Rev .maMons. Pasquale Morganti, Vescovo di Bobbio, incompagnia del carissimo D . Angelo Rigoli, prevostodi Somma Lombarda . Sbarcato nel mattino dal pi-roscafo recante in Terra Santa l'ultimo pellegri-naggio lombardo, riceveva festosa accoglienza dalfratello Don Massimino, Sacerdote Salesiano, dalRev. Mons. Scarcella, Vicario gerosolimitano, dal -Rev. P. D . Alfio Barbagallo di Pedara, dal Diret-tore e dai Superiori dell'Istituto S . Luigi. Sua Eccel-lenza si recò dapprima ad ossequiare Mons . L . D'Ar-rigo, arcivescovo di Messina, che lo accolse congrande affetto ; indi si diresse all'Istituto Salesiano,ove fu ricevuto con entusiastiche acclamazioni, egradì una breve e cordiale accademia . Monsignore,commosso a tanta dimostrazione di affetto improv-visò un magnifico discorso, pieno di semplicità edi ardore apostolico, tacendo risaltare la fortuna diessere educati in un Istituto di D . Bosco, di cuiegli si disse il più entusiastico ammiratore ; e finìesortando a far bene gli Esercizi Spirituali chesarebbero cominciati fra alcuni giorni . Le bellefacezie e il tono famigliare con cui parlò S . E . con-tribuirono a far gustare maggiormente le sue ispirateparole . S . E. tornava a bordo dopo alcune ore,lasciando nei giovani convittori il più dolce ricordo .PAVIA. -- Onoranze funebri al compianto Card . Riboldi .L'ultimo giovedì di aprile, nel Santuario di

S. Maria delle Grazie, detto anche S. Teresa e affi-dato ai, Salesiani, S . Ecc. Rev.— Mons. Ciceri, Ve-scovo diocesano, assistito dall'intero Capitolo dellaCattedrale e da una folla di Sacerdoti convenutida ogni parte della Diocesi e anche dalle Diocesidi Milano, Vigevano, Lodi e Tortona, pontificòsolennemente alla Messa anniversaria in suffragiodell'anima benedetta dell'Em . Card. Riboldi, le cuispoglie venerate riposano appunto nel sottosuolo diun elegante scomparto di S . Teresa. Illuminato daun'ampia finestra, tale scomparto presenta la formadi un piccolo oratorio, con vòlta abbellita d'orna-menti a stucco, nella cui piccola semitazza vedesirappresentata la Pietà su fondo d'oro a mosaico .Dalla volta pende il Cappello Cardinalizio . Al disottosi spiega un ricco panneggiamento con frangia do-rata, sostenuto da due angeli che ne tengono i cor-doni ; e in mezzo ad esso ammirasi sotto un belcrocifisso un busto dell'indimenticabile Cardinale,in marmo di Carrara . Sul suolo posa un'urna fine-mente lavorata, sostenuta da quattro teste d'angeli,ornata di splendidi festoni e sormontata da unostupendo serto di fiori, tutto in bronzo dorato .

Un'epigrafe dice così: In questo sepolcro elettodalla sua pietà - riposa in pace - il cardinale AGO-STINO G. RIBOLDI - di Paderno Milanese - Ve-scovo di Pavia dal 1877 al 1901 - Morto Arcivescovoa Ravenna il 25 Aprile 1902 - trasportato a Paviail 30 dello stesso mese - con trionfali onoranze esolenne compianto - e qui deposto l'8 giugno 19o3 .- Sapienza di governo, dignità di carattere - potenzad'opere e di parole - resero il suo nome venerato eglorioso .

I Salesiani, che furono chiamati dall'Em .mo estintoa lavorare nella Diocesi pavese, altamente gloriosidi essere i custodi delle sue spoglie mortali e delsuo prezioso monumento, faranno quanto possonoa fine di perpetuargli affetto e riverenza .

SAN GREGORIO (CATANIA) . Feste centenarie diS. Gregorio Magno . --- Ai primi di aprile, anche in

questo paese ebbero luogo speciali festeggiamentipei XIII centenario dalla morte di sì grande Pon-tefice . Al mattino, nella Chiesa dell'Immacolata sicantò Messa solenne con assistenza pontificale diS. E. Mons. Cesareo, Vescovo titolare di Eliopoli,alla quale la Schola Cantorum del nostro Oratorioeseguì musica del M .° Perosi e canto gregoriano .Disse il panegirico del Santo il Sac. D . FrancescoPiccollo, ispettore delle Case Salesiane di Sicilia .Alla sera, divota processione con grande concorsodi popolo ; indi luminaria e splendidi fuochi d'ar-tificio . Ci rallegriamo coi buoni abitanti di S . Gre-gorio .

Dal Tirolo.TRENTO. - La visita del Principe Vescovo . - La

Domenica in Albis Sua Altezza Rev.ma Mons. Cele-stino Endrici, nuovo Principe Vescovo di Trento,si recava all'Istituto Salesiano ove celebrò la SantaMessa e impartì la la Comunione ad alcuni alunni,pronunziando uno di quei discorsi che lasciano nelleanime un'impressione soave e incancellabile . Dopola funzione si diè un piccolo saggio accademico nelteatrino ad onore di Sua Altezza, che gradì gli af-fettuosi sentimenti degli alunni, ai quali raccomandòdi rispondere alle premurose cure dei loro Supe-riori, e apprezzare il tesoro dell'educazione che vienloro impartita, per goderne i lieti frutti tutti i giornidella vita . Entusiastici battimani e grida di VivaSua Altezza coronarono le splendide sue parole . Sichiuse la gioconda giornata con un trattenimentodrammatico-musicale che allietò l'animo degli alunnie piacque pure alle nobili persone, che risposerogentilmente all'invito .

Dalle Americhe .BAGE (STATO DI Rio GRANDE - BRASILE) . - Una

nuova fondazione salesiana . - Bagè è una cittadinadello Stato di Rio Grande nel Brasile. Ecclesiasti-camente dipende dal Vescovo di Porto Alegre, lacui diocesi abbraccia tutto lo stato di Rio Grandedo Sul,ilquale è di poco inferiore alla nostra Italia,e conta un milione di abitanti, di cui un gran nu-mero sono Italiani . Questi si calcolano a 3oo .ooo,divisi in nuclei o colonie di cinque, sei, sette e piùmila abitanti, buoni, attivi e religiosi . La maggiorparte dei chierici presenti in seminario e dei pretiordinati in questi ultimi anni sono Italiani . Anzi,fra quei nostri connazionali fioriscono anche le vo-cazioni religiose, tant'è vero che i noviziati deiCappuccini, dei Pallottini e dei Gesuiti hanno ilmaggior contingente dagli Italiani . Mons. Vescovovorrebbe affidata ai Salesiani alcuna di queste co-lonie, e certo, appena il moltiplicarsi del personalece lo consenta, non si mancherà di assecondare conpiacere i suoi desideri .

I Salesiani, destinati a fondare il collegio di Bagè,arrivarono a Rio Grande il 14 febbraio : donde,dopo due giorni si misero in viaggio per Bagè . Nonè possibile descrivere l'accoglienza entusiastica fattaloro dal Rev.mo Parroco, Can. Bittencourt, dal suoCoadiutore P. Marquez e dai Signori componentila Commissione fondatrice del Collegio . Siccome lacasa che deve provvisoriamente servire di Collegio,non si trovava ancora all'ordine, i nostri Confra-telli furono ospiti di quell'ottimo Parroco per duesettimane, e non vi fu attenzione che egli non abbiaavuta per loro . Per la presa di possesso del Col-legio si Scelse il 2 di marzo . Lo stesso Vicario,come Presidente della Commissione, mandò invitiin proposito alle Autorità ed alle persone più im-

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portanti ; e non si sarebbe potuto bramare un'af-fluenza nè più numerosa, nè più scelta . Dopo labenedizione della cappella e della casa il Rev.moVi-cario celebrò la Santa Messa, durante la quale alcunidei nostri cantarono mottetti con accompagnamentodi una piccola orchestra di egregi dilettanti. Dopoil Vangelo, il Can. Bittencourt improvvisò un di-scorsino che commosse tutto l'uditorio : era già eglicosì commosso che a mala pena poteva trattenerele lagrime. L'Ispettore delle Case Salesiane del-l'Uruguay, che aveva accompagnato la piccola schiera,dei nostri, ringraziò quei signori di ciò che già avevano fatto per l'Opera Salesiana in Bagè e li animòa continuare ad adoperarsi moralmente e material-mente affinchè i poveri figli di D . Bosco arrivatifra loro, vi possano fare anch'essi quello che vannofacendo altri loro fratelli in altre città del Brasile .

Il 24 del mese corrente si farà la solenne inau-gurazione dell'Istituto, e nello stesso giorno, a noicarissimo per le belle testimonianze d'affetto cheun tempo potevamo dare al nostro caro D . Bosco,si collocherà altresì la pietra fondamentale dell'edi-ficio che sarà propriamente destinato pel già apertoCollegio .

BUENOS AYRES. - II Sac . Valentino Bonetti, Diret-tore spirituale dell'Associazione degli ex-alunni delnostro Collegio di Almagro, riceveva da Roma questalettera, che è una nuova prova dell'affetto vera-mente paterno che il Sommo Pontefice ha per leOpere di D. Bosco .

Roma, 26 Novembre 19o3.

Ill .mo Signore,Inviato da cotesta lontana regione, e per la supe-

rala distanza vie più gradito, è giunto al S. Padreil devoto indirizzo, che gli Ex-Alunni di L . Bosco,collegati nella Repubblica Argentina con il cristianovincolo della fratellanza, hanno rivolto al novelloVicario di Cristo ber omaggio profondo e per au-gurio felice .Sua Santità ha rilevato con particolare piacere

come la solenne commemorazione del 25° anno divita di cotesta Scuola Salesiana abbia pórto aglialunni, che ne ebbero ad esperimentare il benefizio,la lieta opportunità di presentarsi in spirito al co-mune Padre dei fedeli, e di ritemprare con taleossequio la loro fede, non meno che il loro amore .Augurando quindi alla sullodata educatrice palestrache si avanzi con sempre più insigni benemerenzenella vita e nella via già gloriosamente percorsa, ilSanto Padre ha benedetto di tutto cuore a V. S., atutti i sullodati « Ex-Alunni di D . Bosco », alleloro famiglie, alla Commissione direttiva della loroAssociazione, ed in ispecial modo all'egregio Ispet-tore Salesiano D. Giuseppe Vespignani .

Con sensi di distinta stima passo a raffermarmi diV S.

affezionatissimo, per servirlaCard . MERRY DEL VAL .

QUITO. - Consolanti notizie. - Un Cooperatore ciscrive : - Credo che nessuno dei lettori del Bol-lettino sarà indifferente ad alcune notizie sul Collegio« D . Bosco » della Tola, sobborgo di Quito. Si di-ceva dei primi martiri che il sangue di quei gene-rosi era seme di nuovi cristiani ; ed è sempre cosìtutte le cause sante trionfarono in mezzo alle per-secuzioni . Così fu dei Salesiani di Quito . Espulsiin circostanze critiche per la Chiesa e la Repubblica,prima ancora che tali circostanze mutassero, conmille disagi, ritornarono a qui ristabilire le lorotende. Non avevano altra ricchezza che un cuorgeneroso, non altra protezione che l'assistenza di-

vina. Si stabilirono tr un pezzo di casa, lasciato amezza fabbrica ; ed a poco a poco, alla chetichellaripigliarono la loro missione provvidenziale in unostato embrionale, perchè subito si facesse gigan-tesca. Come per incanto s'innalzarono scuole e labo-ratorii, si gettarono le fondamenta di un Santuario,cui la riconoscenza dei figli di Don Bosco vuolededicato alla grande Ausiliatrice dei cristiani ; e,in men che non si dice, il Collegio fu popolato digiovani. Il loro numero andò sempre crescendo, esempre difetta lo spazio ove poterli collocare, sicchèmolti sono tuttora costretti a dormir fuori di col-legio per non aver sufficienti dormitorii . Per altro,malgrado tante spese e le strettezze finanziarie chene sono conseguenza,, il numero degli alunni giàsorpassa quello del Prolectorado, cioè dell'anticacasa, ove, protetti dal Governo, si aveva abbon-danza di tutto. E tale è la perfezione di macchi-nario nei laboratori e d'insegnamento tecnico nellescuole, che il Governo attuale propose il CollegioDon Bosco come modello in tutta la Repubblica, nl-tralasciò in diverse occasioni di mostrare il suo ap-prezzamento per un'opera che tanto vantaggio ar-reca alla Nazione, ed è uno dei principali coefficientidel vero progresso del popolo Quitegno . A meconsta che lo stesso Ecc .mo Presidente della Re-pubblica dimostrò di nutrir grande ammirazione perl'Istituto D . Bosco, ed egli stesso vi pose alcunisuoi protetti . Chi avrebbe detto, sette anni fa, quandonella notte del 25 agosto 1896 tutti i SacerdotiSalesiani venivano imprigionati per essere tradottiai confini, che nel sobborgo della Tela sarebbe ri-sorto l'Ospizio Salesiano con un numero di alunnisuperiore a quello che erano costretti ad abban-donare?

NECROLOGIA .Il signor LUIGI BRACOTTI

di GiavenoQuesto buon Cooperatore, modello insigne d i

ogni cristiana virtù, era nato a Giaveno il 17 aprile1813. Visse benedicando i poverelli, e con gene-rosa carità sempre aiutò e protesse la gioventùpovera e derelitta. Morì santamente nella suacittà natale l' 8 gennaio u . s. Sia pace all'animasua, per la quale imploriamo abbondanti i suf-fragi dei nostri Cooperatori .

La Damigella PURICINOdi Malta .

Annunziamo dolenti la dipartita di questa in-signe nostra benefattrice . Una lunga malattia,sopportata con esemplare rassegnazione, l'avevaridotta più volte all'orlo della tomba . Riavutasisempre, ma non guarita, aggravata anche dalpeso degli anni, veniva lentamente spegnendosi,finchè il 26 febbraio u . s ., munita dei conforti dinostra santa religione e lieta del bene fatto adiversi istituti, rendeva placidamente l'anima aDio. Le nostre sentite condoglianze agli ottimiparenti ; ed ai lettori l'invito a suffragare la pie-tosa estinta .