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SOMMARIO : Don Bosco è asceso . . . - Il successo d'una iniziativa. - Sotto la cupola dell'Ausiliatrice . - Dallenostre case : Italia - Argentina - Avana - Brasile - Spagna . - Dalle nostre Missioni : In viaggio pel Siam .Cogli operai italiani diretti in A . O . - Congo Belga (Katanga) . Un ciclone spaventoso sulla nostra Missionedi La Kafubu . - Lettera di D . Giulivo ai giovani . - Cooperazione salesiana . - Grazie di Maria Ausiliatrice edi San Giovanni Bosco . - Necrologio .

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PERIODICO MEN-SILE PER I COO-PERATORI DELLEOPERE E MISSIONIDI S. GIO. BOSCO

BOLLETTINOSALESIANO

Anno LX - N . 2

FEBBRAIO1936 - XIV

DON BOSCO È ASCESO . . .Vivo, palpitante del genio di Canonica,

nel terso marmo di Carrara, Don Bosco èasceso alla nicchia assegnatagli dal gran cuoredi un Papa che, per titoli provvidenziali,il giorno della canonizzazione, noi abbiamsalutato «il Papa di Don Bosco» : Pio XI .

E non v'è asceso solo, trasumanato dall'estasidella contemplazione: anche nella gloria dellaBasilica Vaticana ha tratto seco i giovani in unpaterno amplesso d'infinito amore .

Cuore a cuore, il «giglio di Mondonio »,il venerabile Domenico Savio, e il figlio d'unCacico della Patagonia, Zefirino Namuncurà,affratellati nella carità del Santo che, nel fervoredell'apostolato, ai popoli civili e ai figli dellaselva lanciò lo stesso grido appassionato :Da mihi animas . . .

Così, nella Basilica di San Pietro ; come lovolle Iddio, come lo sente il mondo : apostolodei giovani, nel fascino possente della maestàdel gesto conquistatore .

È il colosso di grandezza benefica, è l'apostolodella Redenzione, è il fedele servitore di GesùCristo, della sua Chiesa, del suo Vicario, è ilgrande propugnatore dell'educazione cristiana ;quale lo vide e lo ritrasse il Papa nelle indi-menticabili rievocazioni, ricomponendone lamagnifica figura, di gran lunga dominante etrascinante (1) .

Forza, vigoria di mente, calore di cuore, energiadi mano, di pensiero, di affetto, di opere, e lumi-noso e vasto ed alto pensiero, e non comune, anzisuperiore di gran lunga alla ordinaria, vigoriadi mente e d'ingegno che commossero ungiorno Don Achille Ratti, tutto traspare dalmarmo docile all'intenzion dell'arte .

La sua fronte spazia ; ma i suoi occhi fissanoun punto solo: l'altare della Confessione . Nonparla ; ma si direbbe che ha parlato or ora ; e

(1) V. « Discorsi Pontifici» in Virtù e glorie di SanGiovanni Bosco . - S . E . I . L . 10.

la destra protesa alla tomba del Principedegli Apostoli perpetua l'intrepida professionedi fede nel Pontificato Romano che fu l'animadel suo apostolato : Ubi Petrus, ibi Ecclesia .

E i giovinetti seguono l'indice della sua mano,godendosi la pace della vera fede che riposasulle Reliquie di San Pietro, sul Vicario diCristo. È tutto un poema: grandiosa epopeadella vita, delle opere, della missione del Santodal petto intrepido, dal cuore indomito, dal-l'anima ansante di Redenzione .

Così Don Bosco nella Basilica di San Pietro!

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Il successo d'una iniziativaLa felice iniziativa del Rettor Maggiore di

commemorare il centenario della vestizionechiericale di S . Gio. Bosco dando la massimasolennità alla vestizione dei nuovi chiericiammessi alla Società Salesiana nel faustoanniversario, ha riscosso l'entusiastica adesionedi tutte le Ispettorie salesiane . I nostri ascrittifurono disputati dalle varie case che circonda-rono la funzione rituale di tutto lo splendore,con feste di famiglia che rimarranno indi-menticabili . Ci sono giunte le relazioni delleIspettorie italiane e ne stralciamo i dati piùsalienti .

Il maggior contributo alla celebrazionel'ha dato l'Ispettoria Centrale del Sacro Cuorecolla vestizione ed imposizione della medaglia a170 giovani tra chierici e coadiutori . Un'ot-tantina, veramente, compiuta la funzione,nel luglio u . s., salutati parenti ed amici,erano già in terra di missione al 25 ottobre ;gli altri 90 furono invece distribuiti nei variIstituti dell'Ispettoria nelle domeniche tra lafine di ottobre e la festa dell'Immacolata .Suggestive fra tutte riuscirono le devote fun-zioni : nella parrocchia di Castelnuovo celebratada S. E. Mons. Coppo, allo stesso altare dov'erastato imposto l'abito talare al Santo ; ed aiBecchi, officiante l'Economo generale sig .D. Giraudi . All'Istituto Teologico Interna-zionale compì il sacro rito il sig . D. Tirone,Direttore Spirituale generale della SocietàSalesiana; all'Istituto «Conti Rebaudengo »,il sig . Don Candela, Direttore generale delleScuole Prof. e Agr. salesiane ; nel noviziatodi Villa Moglia (Chieri), l'Ispettore D. Zolin ;allo Studentato filosofico di Foglizzo l'IspettoreD. Ziggiotti ; ad Ivrea, Don Mussa ; a BagnoloPiemonte, Don Guala ; negli Istituti di Cumiana,Perosa Argentina e nell'Oratorio festivo dellaCrocetta i singoli Direttori .

L'Ispettoria Subalpina ebbe la fortuna diavere il Rettor Maggiore a compiere la funzionenella basilica di Maria Ausiliatrice e nella casadi noviziato a Monte Oliveto (Pinerolo) ; nellaCappella del primo Oratorio festivo Valdocco,Don Persiani . A Cuneo si degnava di officiareS . E. Mons. Rosso, vescovo diocesano ; aChieri celebrò il sig. Don Fascie ; all'OratorioS. Paolo (Torino), Don Nigra ; all'IstitutoS. Giovanni Evangelista (Torino), Don CarloFarina ; a Lombriasco, Don Molfino ; a SanBenigno, Don Uguccioni ; negli Istituti di

Avigliana e Benevagienna, Cuorgnè, Lanzo,Fossano, nell'Oratorio S . Luigi e nell'OratorioMichele Rua, nei Collegi di Valsalice e delMartinetto in Torino, i singoli Direttori .Tra chierici e coadiutori, 41 .

Nell'Ispettoria dell'Italia Meridionale, la cele-brazione ebbe inizio la Domenica 27 ottobre :nella Parrocchia Salesiana di Napoli-Vomero,affollatissima di giovani, di rappresentanzee di popolo, S . E. Mons. Felice Guerra impo-neva l'abito chiericale a due novizi salesiani,mentre quasi contemporaneamente si compivala stessa funzione nella Pia Casa Arcivescoviledei Sordomuti, nella cappella dell'OratorioD . Bosco a Via Nuova del Campo, all'Istitutosalesiano di Portici, nella Chiesa Parrocchiale diVibo Valentia, nella cappellina della nuovaColonia Agricola Salesiana di Palagianello, aBrindisi, nel nuovo Santuario del S. Cuoresulla Via Appia.A S. Severo si prestava gentilmente per la

bella funzione nel nostro Istituto, che ospitauna quarantina di giovani aspiranti alla vitasalesiana, S. E. Mons. Durante, vescovo dio-cesano .

Il 31 ottobre S. E. Mons. Arcivescovo diOtranto compiva la stessa cerimonia a Cori-gliano alla presenza degli Allievi della ScuolaAgraria, di Benefattori, di Oratoriani .Il 3 novembre, S . E. l'Arcivescovo Mons .

Mimmi nel nuovo Tempio del Redentore aBari e S. E. Mons. Rostagno ad Andria nellaChiesa Parrocchiale Salesiana dell'Immacolata .Solenne pure riuscì la vestizione in dettogiorno a Taranto, a Buonalbergo e a SoveratoMarina, ove ad un folto stuolo di Cooperatoried amici si unirono pure le Autorità, tra cuii Podestà di Soverato e Serra S . Bruno . Il 7novembre a Bova Marina S . E. Mons . Cognataimponeva l'abito chiericale ad un NovizioSalesiano e a tutti i nuovi seminaristi . A TorreAnnunziata officiava S . E. Mons. Camerlengo,Vescovo di Nola .

Il 10 novembre fu la volta di Cisternino(Brindisi), officiante S . E. Mons. Melomo,Vescovo di Monopoli, e di Castellammare diStabia officiante il nostro Ecc.mo MonsignorGuerra . Il 17 novembre S. E. Mons. Moriondosuggellava il ciclo nella Chiesa Salesiana delS. Cuore di Maria .

Nell'Ispettoria Veneta, l'Ispettore Don Be-snate compì la funzione, il 1° novembre a

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Mogliano, il 17 dicembre a Verona, ed il15 dicembre ad Este . .

A Chioggia, il 3 novembre, si degnò di com-pierla l'Ecc.mo Vescovo diocesano Mons .Mezzadri, rivolgendo una fervida allocuzioneal popolo presente ; a Trento, il giorno dell'Im-macolata, Sua Altezza il Principe ArcivescovoMons. Endrici che benedisse ed inaugurò inquel giorno anche la cappella di Maria Ausi-liatrice . A Trieste, S . E. Mons. Fogar, vescovodiocesano, presiedette l'accademia commemo-rativa e il Direttore diocesano dei cooperatoriimpose l'abito sacro ad un ex-allievo dell'Ora-torio, il 10 novembre. A Rovigno ed a Bellunoofficiarono i singoli Direttori, rispettivamenteil 3 novembre e l'8 dicembre ; ed a Tolmezzo, il10 novembre, Mons. Arcidiacono.

In complesso ricevettero l'abito sacro 25chierici, e la medaglia salesiana 10 coadiutori .

Nell'Ispettoria Novarese-Alessandrina chie-rici e coadiutori furono distribuiti negli istitutidi Novara, Biella, Borgomanero, Cavaglià, Ca-sale, Alessandria, Asti, Borgo San Martino,Intra e Vercelli . A Biella compì la funzionel'Ecc.mo Vescovo diocesano Mons . Garigliano ;a Novara, l'Ispettore Don Maniero ; a Borgo-manero, Don Nigra ; negli altri Istituti i singoliDirettori. Nella Casa Ispettoriale di Novaral'accademia commemorativa assurse a partico-lare solennità pel discorso ufficiale dell'avv .Cavazzana .A Maroggia ed a Lugano, non essendosi

potuto mandar chierici per la questione deipassaporti, si diede la massima solennità alleaccettazioni dei giovani nelle Compagniereligiose e nell'Azione Cattolica .

Nell'Ispettoria Ligure Toscana la data cente-naria fu celebrata nel Liceo di Alassio collavestizione di due chierici e l'imposizione dellamedaglia ad un coadiutore fatta dal Direttore ;nell'Istituto di Varazze colla vestizione ditre chierici e l'imposozione della medaglia adue coadiutori, celebrante il venerando D .Gresino ; nell'Istituto di Sampierdarena collavestizione di due chierici e l'imposizionedella medaglia a due coadiutori fatta dalDirettore ; nell'Istituto de La Spezia collavestizione di due chierici fatta dal Direttore ;nell'Istituto di Collesalvetti colla vestizione ditre chierici fatta dall'Ispettore D . Antoniol.

L'Ispettoria Romana ha celebrato la datacentenaria in tutte le Case il 17 novembreu. s. A Roma, nella basilica del Sacro Cuorecompì la cerimonia della vestizione chiericalee dell'imposizione della medaglia ai CoadiutoriS. E. Mons. Olivares, salesiano, vescovo diNepi e Sutri ; all'Istituto Pio XI, officiarono le

LL. EE. Mons. Ubaldi, vescovo di Gubbioe l'Arcivescovo Mons . Lisson ; al Testaccio,il Direttore ; alle Catacombe di S . Callisto,S. E. Mons . Migliorelli . A Frascati S. E. Mons .Guerra, arcivescovo salesiano, impose l'abitotalare a due ex-allievi di « Villa Sora » . An-che l'Oratorio di Capocroce festeggiò lavestizione di un ex-allievo fatta dal fratelloD. Fini. A Genzano celebrò Mons . Rubino,Ispettore dei Cappellani della M . V. S. N . ;a Lanuvio, l'Ispettore D . Festini; a Littoria,il Parroco D. Torello che impose l'abito a unchierico di famiglia colonica locale; a Terni,S. E. Mons. Boccoleri, vescovo diocesano ;ad Amelia, Mons. Priore della Cattedrale ;a Trevi, ed a Gualdo Tadino, i singoli Direttori ;a Macerata S. E. Mons. Argnani, vescovodiocesano ; a Civitavecchia, pure il vescovodiocesano S. E. Mons. Drago .

Negli altri Istituti ove non si poté aver chie-rici per la vestizione, si tenne egualmente lacommemorazione centenaria da buoni Oratorilocali con l'intervento della nostra gioventùe degli amici dell'Opera Salesiana . SegnaliamoAncona, dove partecipò alla funzione S . E .Mons. Arcivescovo nella Chiesa Parrocchialedella S . Famiglia, e Cagliari, dove, per inizia-tiva di quei nostri Cooperatori, la funzione sisvolse nella Parrocchiale di S . Anna, celebranteMons. Piu, alla presenza di S . E. l'ArcivescovoMons. Piovella .

Nell'Ispettoria Sicula la celebrazione ha as-sunto la massima solennità a Palermo : nel-l'Istituto S . Gio. Bosco intervenne l'Em .moCard. Arcivescovo Luigi Lavitrano il qualeimpose l'abito talare ad un chierico e presie-dette l'accademia commemorativa ; nell'Isti-tuto S . Filippo Neri compì la funzione S . E .Mons. Genuardi, vescovo ausiliare imponendol'abito a tre chierici e la medaglia a tre coadiu-tori . Negli altri Istituti officiarono i singoli Di-rettori . A Catania, Istituto S . Francesco diSales, vestizione di un chierico, funzioni so-lenni, accademia, discorso commemorativo diMons. Carmelo Scalia, vicario generale ; al-l'Oratorio S. Filippo, vestizione di due chie-rici; all'Ospizio Sacro Cuore, imposizione dellamedaglia ad un coadiutore ; a Randazzo, Col-legio S . Basilio, vestizione di due chierici. AS. Gregorio, casa di formazione, vestizione diundici chierici e imposizione della medaglia asei coadiutori . All'Oratorio di Taormina, ve-stizione di un chierico .

Nell'Ispettoria Lombarda tutte le Case hannocommemorato la cara data . La vestizione el'imposizione della medaglia fu fatta a Milanoed a Chiari dall'Ispettore D . Colombo ; a

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Faenza, da Mons . Rossini ; a Treviglio, Sondrio,Ferrara, Modena, Lugo, Bologna, Montechia-rugolo, Ravenna, Parma, dai singoli Direttori .In tutto, 18 chierici e 17 coadiutori .

Ovunque poi, alla solennità delle funzioni,si unirono tridui solenni, accademie, manifesta-zioni di gioia, di entusiasmo . La parola eloquentedegli Eccellentissimi Arcivescovi e Vescovi,di oratori valenti, la voce tremula ed incertadi bimbi che recitavano dialoghetti e compli-menti tutto finiva in una glorificazione di D .Bosco. Non mancarono neppure le scene com-moventi : di anime caritatevoli, . che deposeronelle mani dei Novizi chi un abito nuovo, chiun cappello, chi l'ombrello, chi biancheriaod offerte generose: proprio come avvenne algiovanetto Bosco, cent'anni or sono .

Moltiplichiamole vocazioni ecclesiastiche .

Ma il più efficace frutto di queste care festesaranno le vocazioni sacerdotali che il Signoreavrà suscitato nel cuore di tanti cari giovanettidei nostri Oratori ed Istituti .D. Bosco benedica le nostre speranze .Le quali si realizzeranno colla grazia di Dio,

se i nostri Cooperatori e le nostre Coopera-trici si animeranno di santo zelo per la curadelle vocazioni ecclesiastiche . È l'apostolatopiù sublime e più urgente, che il Santo PadrePio XI ha raccomandato in modo specialenon solo ai Vescovi ed al Clero, ma all'AzioneCattolica ed a tutte le Famiglie cristiane collarecente Enciclica del 20 dicembre 1935 . Ri-porteremo altra volta le parole del Vicario diCristo che illustrano la dignità, la missione e laresponsabilità dei ministri di Dio ; qui civengono proprio a proposito le auguste gene-rali esortazioni di S . Santità alla preghiera,all'azione cattolica, alla cristiana educazionedella famiglia per favorire lo sviluppo e l'in-cremento delle vocazioni sacerdotali,« . . .quantunque debba sempre tenersi ben ferma- così l'augusto Pontefice - la verità che ilnumero da sè non dev'essere la principale preoc-cupazione di chi lavora per la formazione delclero, tutti però devono sforzarsi che si moltipli-chino i validi e strenui operai della vigna delSignore, tanto più che i bisogni morali dellasocietà anzichè diminuire, vanno crescendo .

La preghiera .E fra tutti i mezzi per sì nobile scopo, il più

facile insieme ed il più efficace è anche il più

universalmente accessibile a tutti, e quindi tuttidevono assiduamente usarlo, cioè la preghiera ;secondo il comando di Gesù Cristo stesso : « Lamesse è veramente copiosa, ma gli operai sonopochi; pregate adunque il padrone della messe,che mandi operai alla sua messe» . E qualepreghiera può essere più gradita al Cuore San-tissimo del Redentore ? Quale preghiera puòsperare d'essere esaudita più prontamente e piùabbondantemente di questa che è sì conformealle ardenti aspirazioni di quel Cuore divino ?« Chiedete e vi sarà dato »; chiedete dei buoni esanti sacerdoti e il Signore non li negherà allasua Chiesa, come sempre ne ha concessi attraversoi secoli, anche in tempi che meno sembravanopropizi al fiorire di vocazioni sacerdotali, anziproprio allora in maggior copia, come attestaanche solo l'agiografia cattolica del secolo XIX,così ricca di nomi gloriosi dell'uno e dell'altroclero ; fra i quali brillano come astri di primagrandezza quei tre veri giganti di santità,esercitata in tre campi così diversi, che Noistessi avemmo la consolazione di cingere del-l'aureola dei Santi: S. Giovanni Maria Vianney,S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, S . GiovanniBosco .

Il contributo dell'Azione Cattolica .

Non bisogna però trascurare le diligenzeumane, onde coltivare il prezioso seme della vo-cazione che Dio largamente sparge nei cuorigenerosi di tanti giovani ; e quindi lodiamo ebenediciamo e raccomandiamo con tutto l'animoNostro quelle opere salutari che in mille formee con mille sante industrie suggerite dallo SpiritoSanto mirano a custodire, a promuovere, ad aiu-tare le vocazioni sacerdotali. «Per quanto pos-siamo pensarvi, - afferma l'amabile Santodella carità, Vincenzo de' Paoli, - troveremosempre che non avremmo potuto contribuire aniente di più grandioso che a fare dei buonisacerdoti». Nulla infatti vi è di più accetto aDio, di più onorifico alla Chiesa, di più proficuoalle anime, che il dono prezioso di un santo sa-cerdote. E quindi, se chi offre un bicchier d'acquaa uno de' più piccoli tra i discepoli di Cristo«non perderà la sua ricompensa », quale mercedenon avrà colui che mette per così dire nellemani pure di un giovane levita il sacro calicein cui rosseggia il Sangue della Redenzione, elo aiuta a sollevarlo al cielo arra di pacificazionee di benedizione per l'umanità?

E qui il Nostro grato pensiero corre di nuovoa quell'Azione Cattolica da Noi così costante-mente voluta, promossa, difesa, la quale, comepartecipazione del laicato all'apostolato gerarchico

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della Chiesa, non può disinteressarsi di questovitale problema delle vocazioni sacerdotali.E difatti, con Nostra intima consolazione, lavediamo in ogni luogo distinguersi, come in ognialtro campo di cristiana attività, così in modospeciale in questo ; e certamente il più ricco premiodi tale sua operosità è appunto la copia veramentemirabile di vocazioni sacerdotali e religiose chevanno fiorendo in seno alle sue organizzazionigiovanili, mostrando con ciò di essere non soloun terreno fecondo di bene, ma anche una bencustodita e ben coltivata aiuola, dove i fiori piùbelli e più delicati possono svilupparsi senza pe-ricolo. Sentano tutti gli ascritti all'Azione Cat-tolica l'onore che con ciò ricade sulla loro asso-ciazione e si persuadano che il laicato cattolicoin nessun'altra maniera meglio che col collaborarea questo accrescimento delle file del clero secolaree regolare parteciperà davvero all'alta dignitàdi «regale sacerdozio » che il Principe degli Apo-stoli attribuisce a tutto il popolo dei redenti .

La collaborazione della famiglia .

Ma il primo e più naturale giardino, dove de-vono quasi spontaneamente germinare e sbocciarei fiori del santuario, è sempre la famiglia vera-mente e profondamente cristiana . La maggiorparte dei Santi Vescovi e Sacerdoti, « le cui lodi

celebra la Chiesa », devono l'inizio della lorovocazione e della loro santità agli esempi ed inse-gnamenti di un padre pieno di fede e di maschiavirtù, di una madre casta e pia, di una famigliain cui regnava sovrana con la purezza dei costumila carità di Dio e del prossimo . Le eccezioni aquesta regola di ordinaria provvidenza sonorare e non fanno che confermare la regola stessa .Quando in una famiglia i genitori, ad esempiodi Tobia e di Sara, domandano a Dio una nu-merosa posterità « nella quale venga benedettoin eterno il nome del Signore», e la ricevono congratitudine come dono celeste e come preziosodeposito, e si sforzano di instillare ai figli findai primi anni il santo timor di Dio, la cristianapietà, una tenera devozione a Gesù Sacramentatoe alla Vergine Immacolata, il rispetto e la venera-zione per i luoghi e le persone sacre; quando ifigli vedono nei genitori il modello di una vitaonesta, laboriosa e pia ; quando li vedono amarsisantamente nel Signore, li scorgono spessoaccostarsi ai Santi Sacramenti, obbedire nonsolo alle leggi della Chiesa circa l'astinenza e ildigiuno, ma anche allo spirito della cristianamortificazione volontaria : quando li vedonopregare anche in casa riunendo intorno a sètutta la famiglia perchè la comune prece s'inalzipiù gradita al cielo ; quando li sanno compas-sionevoli alle miserie altrui e li vedono dividere coi

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poveri il molto o il poco. che posseggono, è bendifficile che, mentre tutti cercheranno di emularegli esempi paterni, qualcuno almeno di tali figlinon senta nell'animo suo l'invito del divinoMaestro : « Vieni dietro a me » e « Io ti faròdiventare pescatore di uomini». Fortunati queigenitori cristiani, i quali, anche se di questedivine visite, di queste divine chiamate rivolte ailoro figli, non fanno l'oggetto delle più fervidepreghiere, come più spesso di oggi avveniva intempi di maggior fede, almeno non ne hannopaura, e sanno scorgere in esse un insigne onore,una grazia di predilezione e di elezione delSignore per la loro famiglia!

Si deve invece purtroppo confessare chespesso, troppo spesso, i genitori, anche quelli chesi gloriano di essere sinceramente cristiani ecattolici, specialmente nelle classi più elevate e piùcolte della società, sembra che non sappianorassegnarsi alla vocazione sacerdotale e religiosadei lorofigli e non si fanno scrupolo di combatterela divina chiamata con ogni sorta di argomenti,anche con mezzi che possono mettere a repentaglionon la sola vocazione ad uno stato più perfetto,ma la coscienza stessa e l'eterna salute di quelleanime che pur dovrebbero essere loro così care .Il qual deplorevole abisso, come quello già mala-mente invalso nei secoli passati di costringere

invece i figli allo stato ecclesiastico anche senzaalcuna vocazione nè idoneità, non torna certoad onore di quelle stesse classi sociali più alte cheora sono così poco rappresentate, generalmenteparlando, nelle file del clero : poichè, se le dissi-pazioni della vita moderna, le seduzioni che,specie nelle grandi città, eccitano precocemente lepassioni giovanili, le scuole in molte regioni cosìpoco favorevoli allo sviluppo di simili vocazionisono in molta parte causa e triste spiegazionedella scarsità di esse in tali famiglie agiate esignorili, non si può negare che ciò arguisce ancheuna lacrimevole diminuzione di fede nelle famigliestesse . Difatti, se si guardassero le cose al lumedella fede, quale più alta dignità potrebbero igenitori cristiani desiderare per i loro figli, qualeministero più nobile di quello che come abbiamodetto, è degno della venerazione degli uominie degli Angeli? Una lunga dolorosa esperienzapoi insegna che una vocazione tradita (non sicreda troppo severa la parola) è fonte di lagrimenon solo per i figli, ma anche per gli sconsigliatigenitori; e Dio non voglia che tali lagrime sianotroppo tardive, da diventare lagrime eterne » .

Meditiamo queste parole del Vicario diCristo ed impegniamoci a favorire quanto ciè possibile le vocazioni sacerdotali e religiose .

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SOTTO LA CUPOLADELL'AUSILIATRICEIl mese di dicembre fu un mese di parti-

colare fervore religioso, acceso anzitutto daltriduo dell'Immacolata predicato in MariaAusiliatrice dal M. Rev. Padre Cavriani, S . J . edal salesiano D . P. Ferrero. Artigiani e stu-denti prepararono le domande d'iscrizionealle tradizionali Compagnie religiose fondateda Don Bosco ed all'Associazione giovanileinterna di Azione Cattolica, sicchè per lafesta dell'Immacolata tutti i quadri eranocompleti . La sera della vigilia, l'Oratorio festivoospitò nel suo nuovo teatro le rappresentanzedella gioventù di Azione Cattolica diocesanaper la premiazione annuale delle gare di Reli-gione, presieduta dall'Em .mo Card. Arcivesco-vo Maurilio Fossati . Tenne il discorso ufficiale

il dott. Lazzati presidente della G. C. di Milano.il giorno dell'Immacolata, dopo la messasolenne, i giovani interni ascritti all'A . C .furono raccolti dal Direttore nella cappelladi S. Francesco di Sales per l'accettazione, lepromesse e la benedizione delle tessere, che

furono poi distribuite insieme ai distintivi,la sera nel teatro, gremito di pubblico, nel corsodi una magnifica accademia d'omaggio allaVergine. Con appassionata eloquenza DonCojazzi illustrò i compiti dell'Azione Cattolicainfervorando i giovani al nobile apostolato .Una vera e cara sorpresa ci fece il Nunzio Ap .di Haiti e Santo Domingo S . E. Mons . Fietta,che con delicatissimo pensiero venne apposi-tamente a celebrare la S . Messa all'altare diS . Gio. Bosco, mentre a Santo Domingo siconsacrava Arcivescovo il nostro confratelloMons. Pittini, per implorargli l'assistenza delPadre nel nuovo ministero.

Il 12 dicembre si celebrò un solenne funeraledi suffragio per l'anima del compianto Segre-tario del Capitolo Superiore, D . CalogeroGusmano. Coi salesiani e giovani intervennerole Figlie di Maria Ausiliatrice, personalitàdistinte del clero e del laicato, Dame Patro-n esse e Cooperatori e gli illustri Sanitariche tanto avevano fatto per alleviare le suesofferenze .

Visitatori illustri :Il Ministro del Re del Siam .

Il 17 dicembre gli alunni artigiani che sitrovavano nei singoli laboratori ebbero la caraimprovvisata d'una visita illustre . S. E. PhraR iem Virajaphak, Ministro di S . M. il Re delSiam in Italia e Francia, passando a Torino

per recarsi a Roma, era sceso all'Oratorioaccompagnato dal Console Gr . Uff. Nob.Paolo Bodo, dal Segretario della Legazionee dal Comm. arch. Mario Tamagno, per visi-tare la Casa-Madre delle Opere salesiane, e livolle sorprendere al lavoro. Accolto dal signorDon Candela, direttore generale delle nostrescuole professionali, che, col Direttore del-l'Oratorio D . Santini, gli fece gli onori di casa,S. E., fervente cattolico, sostò dapprima alungo nella basilica di Maria Ausiliatrice inadorazione a Gesù Sacramentato ed in preghieraall'altare di S. Giovanni Bosco, poscia trascorsedi laboratorio in laboratorio ammirando ilfunzionamento delle nostre scuole, la disci-plina, l'applicazione ed i progressi degli allievi .Nel corso della visita il Ministro diede notizieai Superiori delle nostre missioni in Siam,esprimendo la più alta soddisfazione e confor-tandoci ancora una volta di quella benevolenzache Sovrani ed Autorità prodigano così larga-mente nel Regno ai Figli di Don Bosco .S. E. ha suscitato nel nostro cuore la più vivaammirazione e vi ha lasciato il più grato ri-cordo .

S. Em. il Card. Shuard,Arcivescovo di Reims .

Dieci giorni dopo, tornando da Roma colcappello cardinalizio, sostava all'Oratoriol'Em.mo Arcivescovo di Reims, il Card .Emanuele Celestino Shuard, accolto a festadal Rettor Maggiore, dai Superiori e daigiovani nel grande salone-teatro, al suonodell'Inno Pontificio . Un giovinetto gli porsel'omaggio di tutti i compagni, in un fervidodiscorso in lingua francese, ricordando congratitudine la benevolenza che l'Em .mo portaai Salesiani della sua diocesi e specialmenteai nostri aspiranti della Casa di Binson . S. Emi-nenza rispose protestando la sua ammirazionee il suo affetto per Don Bosco e per l'operasua e, rallegrandosi coi giovani per l'ottimaeducazione che ricevono, li esortò ad esseresempre degni di tanto Padre .

L'indomani celebrò nelle camerette di DonBosco, poi visitò la Casa-Madre, i principalinostri Istituti cittadini, ed il Cottolengo, ri-partendo in serata per Reims .

Natale - La "strenna pel 1936" .

La novena del santo Natale fu predicatadal nostro Don Panciatichi e dal BarnabitaP. Favero .

A Natale la basilica non bastò alla folla dipopolo accorso per la Messa di mezzanotte

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cantata dal sig. Don Giraudi, e si gremì tuttala mattina alle varie messe e nel pomeriggioalle due funzioni vespertine .Nonostante il maltempo non mancarono

gruppi di pellegrini anche nel mese di dicembre .Nei giorni migliori i muratori continuarono agettar fondamenta, portando a livello del cor-tile quasi tutto il perimetro della intercapedine .

L'anno si chiuse colla tradizionale funzionedi famiglia della comunicazione della « strenna » .Alle 19, salesiani, giovani e parrocchiani siraccolsero nella basilica di Maria Aus . e, dopoapposito fervorino di D . Mellica, intonarono ilTe Deum e ricevettero la benedizione euca-ristica . Salesiani, giovani e famigli ritornaronopoi nel Santuario per le orazioni della sera, eS. E. Rev.ma Mons. Guerra, in assenza delRettor Maggiore, annunciò e commentò lastrenna che il sig. D. Ricaldone, seguendol'esempio di D. Bosco e dei suoi successori,fissò per quest'anno nella pratica della povertàcon queste parole : La conoscenza, l'amore ela pratica della povertà evangelica ci procurafelicità temporale e beni eterni. Nella breveallocuzione S . E. esortò ancora una volta allemassime economie, che anche senza le tristisanzioni odierne devono sempre distinguerela vita dei veri cristiani per permettere l'eser-cizio continuo della carità .

Il bilancio spirituale del Santuario si èchiuso al 3 1 dicembre con 495.000 Comunionie 26.000 sante Messe.

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DALLE NOSTRE CASEITALIA . - Borgo S. Lorenzo . - L'inaugu-

razione dell'Orfanotrofio Romanelli .

L'Em.mo Card. Arcivescovo EliaDallaCosta ha benedetto ed inaugurato solennementeil 23 novembre u. s. i nuovi grandiosi localidell'Orfanotrofio «C . Romanelli e D. A. Bru-schi », diretto dai Salesiani.Accompagnavano Sua Eminenza il Podestà

del Comune cav. uff. Giovanni Bandini e ilcav. Maurizio Borri, presidente della Com-missione Amministrativa della Pia Opera .fondata dal cav . Carlo Romanelli, e dallasignora Bruschi che donarono signorilmenteun palazzo ed un podere .Col comm. Spinosi in rappresentanza di

S. E. il Prefetto della Provincia ed il Provvedi-tore agli Studi comm . De Carli erano le mas-sime autorità religiose, politiche e civili, distintepersonalità ed insigni benefattori .

L'ampio piazzale dell'Istituto, affollatissimo,era tutto imbandierato .

La cerimonia inaugurale si svolse nel teatrino .Sul palcoscenico, tra festoni di bandiere tri-colori, era un grande ritratto di San GiovanniBosco. Dopo canti e poesie di omaggio deinostri alunni a Sua Eminenza, hanno parlatonobilmente il Podestà, il presidente dellaCommissione Amministratrice della Pia Opera,il Pievano Don Ugo Corsini e il Direttore .Sua Eminenza chiuse la cerimonia con

nobili parole ed un commosso saluto ai sol-dati che combattono in terra africana .

Alla cerimonia hanno aderito : S. E. ilMaresciallo d'Italia conte Guglielmo PecoriGiraldi, senatore del Regno, S . E. Pedrazzi,R. Ambasciatore d'Italia a Madrid, che fecetanto per l'Opera salesiana, il deputato on .dott. Angiolo Tarchi e l'ing . Del Poggetto,progettista dei lavori di ampliamento e restauro .

Dal teatro, autorità e pubblico passarono allariedificata chiesa del SS . Crocifisso, ove SuaEminenza rivolse ancora un paterno discorsopoi impartì la benedizione eucaristica

Sant'Agata di Militello . - Inaugurazionedell'Istituto Sacro Cuore .

Innalzato dalle fondamenta su disegno sem-plice ed elegante, in una posizione incantevole,in mezzo a giardini, fra verdi colline e il mare,l'Istituto che la munificenza di due benemeriteCooperatrici, le sorelle Zito, ha offerto ai Sale-

siani, fu inaugurato solennemente il 24 no-vembre u. sc. La partecipazione piena, vivis-sima della cittadinanza, con a capo le Autorità,dimostrò, con la profonda devozione a SanGiovanni Bosco, la gioia generale per la novella,benefica istituzione .La festa preceduta da un triduo predicato

nel duomo dal nostro Don Fasulo, fu allietatadalla presenza del Vescovo di Patti e dell'Ispet-tore salesiano Don Renato Ziggiotti .

Al mattino S . E. Mons. Mantiero benedissela novella chiesa del S. Cuore e vi celebrò laS. Messa. Tutti i fedeli che la gremivano rice-vettero dalle mani del Pastore la santa Comu-nione .

Alle dieci, in duomo, gremito, seguì la Messasolenne celebrata dall'Ispettore salesiano conassistenza pontificale del Vescovo che pronun-ziò un'affettuosa omelia .

Alle dodici nel teatro del novello istituto sisvolse la cerimonia inaugurale

Dopo la benedizione della bandiera, pronun-ziarono discorsi caldi di amor patrio, di fervoresalesiano e di riconoscente ammirazione per lesorelle Zito, il Vescovo, il Commissario Pre-fettizio, Dr. Longo, un giovanetto e l'Ispettoresalesiano .

Nel pomeriggio tutta la popolazione col Ve-scovo recante la reliquia di S . Giovanni Bosco,colle Autorità e colle Associazioni, per le vieprincipali imbandierate e addobbate, sfilò inprocessione dal duomo al novello istituto .Quivi nel vasto spiazzale esterno, dopo il cantodell'inno di Don Bosco eseguito a voce di po-polo con accompagnamento di banda e unfervido discorso di Don Fasulo, il Vescovo im-partì la benedizione col Divinissimo .

L'Ostia santa era racchiusa in un artistico ericchissimo ostensorio per la cui costruzione lesorelle Zito avevano dato tutto l'oro di famiglie.

Particolare edificante, che spiega i trionfi diDon Bosco e l'incremento dell'Opera salesianain Sicilia

Fervore di Azione Salesiana in tutta laSicilia .

All'attività di benemeriti Decurioni e piiCooperatori si devono infatti le magnifiche,trionfali manifestazioni salesiane svoltesi nellagenerosa isola in occasione delle feste diS. Giovanni Bosco, di cui abbiamo fatto cennonei numeri precedenti-

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Dobbiamo aggiungere altre fervide manife-stazioni svoltesi, da agosto a novembre del1935, sotto gli auspici di S . Giovanni Bosco aS . Teresa Riva, a Valguarnera, a Mussomeli,a Partanna, a Castelvetrano, a Castellammaredel Golfo, a Cammarata, a S . Giovanni Ge-mini, a Palermo, a Lercara, a Patti, a Naso .

Il nostro propagandista Don Fasulo con nu-merosi discorsi tenuti nelle chiese e numeroseconferenze con proiezioni tenute in saloni eteatri pubblici, illustrando la figura e le operedi S . G . Bosco, ha potuto promuovere, inten-sificare e allargare la cooperazione salesiana .

Dovunque piena, entusiastica la partecipa-zione di Autorità, di Associazioni religiose ecivili e di masse popolari .

A Monomeli partecipò personalmente il Ve-scovo di Caltanissetta, S. E. Mons . Jacono ; aPaternò intervenne, col Vicario generale del-l'Archidiocesi di Catania, rev .mo Mons. Car-melo Scalia, il Vescovo di Acireale, S . E .Mons. Russo ; a Patti diede ogni incoraggia-mento alle feste e alla cooperazione salesianaS. E. Mons. Mantiero .

Interpreti del sentimento popolare persuggerimento dei decurioni locali, i Podestàdi S. Teresa Riva, di Carini e di Palermodeliberarono di intitolare vie cittadine a donBosco Santo .Degna di particolare nota la propaganda

fatta fra le masse giovanili .Per iniziativa dei benemeriti Decurioni,

dal R. Provveditore agli Studi e dalle Autoritàscolastiche fu disposto d'iniziare l'anno sco-lastico con funzioni religiose in omaggio alSanto educatore, Apostolo della gioventù .Il vasto movimento salesiano ha portato

un grande risveglio di pietà cristiana .

ARGENTINA . Buenos Aires . - Un segre-tariato pel teatro salesiano .

L'Ispettore Don Reyneri, per salvare i gio-vani dalla morbosità del cinematografo, ha datonuovo impulso al teatrino salesiano, secondo lenorme di Don Bosco, fondando un segreta-riato di antichi allievi con queste finalità :1) formazione di un archivio di opere dram-matiche che rispondano allo spirito di DonBosco ;

2) vigilanza su tutte le rappresentazioni deiCircoli di ex-allievi, perchè corrispondano alcriterio salesiano ;

3) bando di concorsi fra le varie Unioniex-allievi per produzioni intonate alla peda-gogia di Don Bosco ;

4) coordinazione delle sezioni dramma-tiche degli ex-allievi per offrire ai giovani deidiversi collegi salesiani spettacoli proporzio-nati .

La Commissione centrale di moralità isti-tuita dall'Azione Cattolica ha applaudito allabella iniziativa, e Vescovi e personalità civilil'hanno incoraggiata con nobili messaggi .

Nel dicembre u. sc. si è chiuso il concorsoper 7 produzioni drammatiche, col verdetto diuna Giuria molto competente, e si fece unavera festa per la distribuzione dei premi in unodei maggiori teatri della città .

Grande entusiasmo ovunque ; preludio di ungenerale risorgimento di un mezzo educativocosì efficace .

- Buenos Aires . - Giubileo d'oro delcollegio "Santa Caterina" ..

Una modestissima cappella dedicata allaSanta ed una piccola scuola costruita da DonMarcellino Rodriguez nel 1861, era, agli inizi,il collegio che il fondatore affidava ai Salesianinel 1885, e che nell'agosto u . sc. celebrava ilsuo giubileo d'oro. Lo sviluppo meravigliosoraggiunto in 5o anni segna due date : 1896,1901, ampliamento della chiesa e sistemazionedel collegio coronato dalla più bella torre dellacittà, omaggio a Cristo Redentore . Oltre 15.000alunni, usciti dalle sue scuole, occupano oraposti onorevoli in società, e falangi ancor piùnumerose sono cresciute allo spirito di DonBosco nell'annesso Oratorio festivo . Naturalequindi che il ciclo delle feste sia stato apertodalla fiorentissima Unione ex-allievi la quale sistrinse attorno all'Arcivescovo, ora Em.moCard. Giacomo Copello, fin dalle prime oredel mattino per la santa messa e la comunionegenerale, infervorata dalla paterna parola del-l'amato Pastore . Pontificò la messa solennel'Ecc.mo Arcivescovo di Salta, il salesianoMons. Tavella e tenne il discorso di circo-stanza il vicario castrense Mons . Calcagno . Allachiusura dei festeggiamenti intervenne il Nun-zio Apostolico S. E. Mons. Cortesi che celebròla messa della comunione generale . Pontificòpoi la messa solenne l'Ecc .mo Vescovo diViedma, il salesiano Mons. Esandi, con assi-stenza pontificale dell'Arcivescovo di SaltaMons. Tavella. Tenne il pulpito D . PesceBattilana. Dopo la funzione, nel cortile del Col-legio, venne inaugurata una lapide d'omaggioa Don Bosco ed ai Salesiani offerta dagli Ex-allievi, a perenne memoria di dieci lustri divita rigogliosa .

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Rawson. - La prima visita pastoraledi S E . Mons . Esandi . - Una via de-dicata a D. Vacchina .La capitale del Chubut ha accolto con im-

menso entusiasmo il suo Pastore confortando

di pietà e divozione il suo ministero . Commo-ventissima la comunione dei carcerati distri-buita da Mons. Vescovo il quale volle dedicaretutte le sue cure ai detenuti del grande peni-tenziario. Le autorità colsero l'occasione dellapresenza di S . E. per la solenne inaugurazionedi una via dedicata al compianto missionarioDon Bernardo Vacchina cui gli Ex-allievi tribu-tarono un caldo omaggio di affettuosa vene-razione .

AVANA. Cuba .

La divozione a S . Giovanni Bosco ha presotanta fiamma in Cuba che pel primo anniver-sario della canonizzazione già era ultimato unmagnifico altare di marmo in puro stile romanodedicato al Santo . Lo benedisse il Direttorediocesano dei Cooperatori alla presenza deglialunni del nostro Collegio, di numerosi Coo-peratori ed Ex-allievi opportunamente prepa-rati alla festa da un triduo di predicazione .Cantò la messa solenne D . Misieri e fece ildiscorso ufficiale Mons . Amigò .

BRASILE . - S. E. Mons. Mourao vescovodi Cafelandia .

Nell'ultimo Concistoro il Santo Padre Pio XIha traslato alla chiesa cattedrale di Cafelandiail nostro Confratello S . E. Rev.ma Mons.Enrico Mourao, che in pochi anni di episcopatoha saputo imprimere alla diocesi di Camposun ritmo di vita e di attività religiosa veramenteammirabile. Auguriamo allo zelantissimo Pasto-re altrettanto successo nella nuova . diocesiove il suo ministero avrà un maggior campod'azione .

- Manaos . - Posa della prima pietra delnuovo Istituto delle Figlie di MariaAusiliatrice .

Il 16 agosto u . s ., anniversario della nascitadel nostro Santo Fondatore, fu scelto per laposa della prima pietra del nuovo Collegio«Maria Ausiliatrice» a Manaos. La cerimoniasegnò una festa per tutta la cittadina, e riuscìparticolarmente solenne per la partecipazionedi Mons. Massa, Amministratore Apostolicodel Rio Negro, dell'Ispettore Salesiano DonSelva, del Governatore dello Stato, del Depu-tato Federale, del Direttore generale dell'Istru-zione Pubblica, del Prefetto, nonchè di altrepersonalità ecclesiastiche, civili e militari delluogo e di un buon numero d'invitati . La primapietra fu benedetta da Monsignore, e con

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l'aiuto dello stesso Governatore, da lui collo-cata nel luogo preparato, al suono della banda,fra gli applausi e l'entusiasmo di tutti gli inter-venuti. Poi, al canto dell'inno nazionale, sfila-rono le trecento alunne della nostra scuola,chiudendo la festa, con un riuscito saggioginnastico .

SPAGNA. Alicante . - Per la ricostruzionedel Collegio Salesiano .

Con vera commozione abbiamo appreso cheun bel gruppo di Ex-allievi ha preso l'inizia-tiva di ricostruire il grandioso Collegio Sale-siano, devastato dall'ultima rivoluzione . Eral'opera più popolare della città, destinata pro-prio ai giovani della classe operaia che la rivo-luzione ha rigettato nella strada . Il Signorebenedica gli sforzi dei generosi perchè possanocondurre a termine cotanta impresa nel minortempo possibile per la salvezza di tante anime .

- S. José del Valle. - XXV dell'IstitutoSalesiano .

L'Istituto Salesiano che ospita il noviziato elo studentato filosofico ha celebrato il XXV difondazione con una settimana di devote fun-

zioni, inaugurando un grazioso busto di SanGio. Bosco. Gran fervore all'Ora santa per Levocazioni sacerdotali e salesiane e slancio apo-stolico all'accademia missionaria organizzata dalcircolo «D . Andrea Beltrami ». Il triduo fupredicato da direttori salesiani formati nellastessa casa. L'Ispettore D. Pastor benedisse ilbusto di Don Bosco e presiedette la cerimoniadi inaugurazione d'una lapide all'insigne bene-fattore del collegio Rafaele Romero . Alla festaintervennero anche Salesiani e giovani del col-legio di Utrera colla banda e coi cantori .

- Siviglia . - Inaugurazione delle ScuoleSalesiane in Borgo Triana .

Una delle più calde aspirazioni dell'attualeRettor Maggiore, quand'era direttore dellaCasa salesiana di Siviglia, è omai consolanterealtà . Il 2 ottobre u. s. l'Em.mo Card. Ilun-dain, arcivescovo, ha benedetto ed inauguratole nuove Scuole salesiane al borgo Triana conuna festa indimenticabile . Sua Eminenza com-mentò il sacro rito con una paterna allocuzione,rievocando le figure dei due principali bene-fattori ed esprimendo tutta la sua gioia nelvedere affidata l'educazione della gioventù allaSocietà Salesiana, che l'approvazione della

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Chiesa ed un'esperienza ornai mondiale accre-ditano con tanto plauso . Indugiatosi quindi atrattare del rispetto che si deve all'anima deifanciulli, conchiuse coi voti più ardenti pelsuccesso di un'opera così provvidenziale . Ter-minata la funzione religiosa S . Eminenza preseposto sul palco d'onore fra le autorità e perso-nalità intervenute e presiedette l'accademiainaugurale . Calorosi applausi salutarono untelegramma del Rettor Maggiore che annun-

ziava l'erezione canonica fatta dalla S . Sede .Prese quindi la parola il Presidente della Giunta« Pro Scuole Salesiane » sig. Sarmiento cheiniziò il suo discorso rilevando la prospettivadi un urgente ampliamento : « Poichè - disse- stiamo inaugurando tre corsi che potrannoospitare 15o alunni, ed abbiamo già oltre due-mila domande ». Al discorso ufficiale seguironoappropriate declamazioni dei fanciulli ed infineil ringraziamento dell'Ispettore Don Pastor .

- Avete trovato qualche nuovo Cooperatore- Gli avete spiegato quali sono i suoi impegni?-- Avete inviata la domanda di iscrizione alla Pia Unione

ed il suo preciso indirizzo alla Direzione Generale - Via Cotto-lengo, 32 - Torino 109 ?

-- Attendiamo la risposta da tutti i Cooperatori .

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In viaggio pel Siam . - Cogli operaiitaliani diretti in A . O .

Veneratissimo Padre,

Le scrivo dalla prima tappa del nostro viaggioper farle giungere nostre notizie . Grazie aDio, abbiamo avuto fin qui un viaggio felicis-simo sotto ogni riguardo. Il mare in tutti questi12 giorni sempre calmo . Nessuno, nè fra iChierici nè tra le Suore, ebbe a soffrire il«mal di mare » .

Ogni giorno celebrai la santa Messa nel« Salone di Lettura » di 1 a classe - una veracappellina -dove si facevano tutte le pratichedi pietà .

A Brindisi sono saliti 280 operai italiani cheandavano in Abissinia (la maggior parte, dellePuglie, o di Modena) .

Poco per volta me li son fatti amici, poi liho invitati per una serata di canto, ed hannoimparato la lode, Stella del mare, che sapevanole Suore. Erano molto contenti . All'indomaniho chiesto al Comando di poter celebrar lorola santa Messa il giorno prima che sbarcassero,e mi fu gentilmente concesso. Sono andatosubito nel loro refettorio di IIIa classe a comu-nicare la notizia e l'hanno ricevuta con degli

«evviva» formidabili. Li ho invitati allora perla sera, mettendomi a disposizione per le con-fessioni affinchè quelli che desiderassero po-tessero comunicarsi, alla Messa . Intervennerotutti . Dopo un canto, tenni loro una breve istru-zione, sul ponte della nostra classe, dove eranoanche altri passeggeri e poi mi misi a confessareall'aria libera.L'indomani, messa solenne in IIIa classe .

C'erano anche le Suore e i Chierici . Settan-tadue operai fecero la santa Comunione .

Sbarcando a Massaua ci salutarono ricono-scenti gridando: « Per i Missionari di DonBosco! eja, eja, alalà! » .

A Port Said siamo discesi a salutare i nostriConfratelli che dirigono le « Regie ScuoleItaliane » e fummo accolti molto affettuosa-mente .

Oggi, alle tre pomeridiane arrivammo, a Diopiacendo, a Bombay, donde le spedisco questalettera. Le scriverò nuovamente da Singapore .Intanto ci benedica e mi creda per tutti

Bombay, 2o novembre 1935 .

Aff.mo in G. C.

Sac . GIUSEPPE MOLAS .

Miss. Sal .

DALLE NOSTRE :MISSIONI

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CONGO BELGA - Katanga.

Un ciclone spaventoso sulla nostraMissione di La Kafubu .

Amatissimo Padre,

Una ben dolorosa notizia! Il 14 novembreu. sc. verso mezzogiorno, mentre la città diElisabethville veniva sorpresa da uno di quegliuragani che si abbattono ogni anno sulla re-gione nel periodo delle piogge, la nostra mis-sione di La Kafubu veniva devastata da un tre-mendo ciclone di violenza inaudita . Un'altatromba d'acqua, turbinando pazzamente convelocità fantastica raggiunse dapprima l'edi-ficio del seminario maggiore scoperchiando iltetto e assorbendo addirittura letti e mobilidel gran dormitorio, mentre confratelli e chie-rici ignari del pericolo, stavano raccolti in unasala vicina . Passando poi sopra la vasca sca-vata tra il seminario e l'ala sinistra della resi-denza missionaria, la colonna d'acqua, quasiavesse aumentato ancora la sua forza, investìin pieno l'edificio e lo sfondò con una brecciadi quindici metri, asportando anche il tettodelle parti rimaste in piedi . Quindi, con unacurva capricciosa scoperchiò l'atrio centrale e,raggiunta l'ala destra devastò il dormitorio e ilrefettorio, sventrò l'appartamento dei missio-nari e andò a sciogliersi nel cuore della foresta .Tutto questo, in un batter d'occhio . S'immagini

il panico degli alunni e dei superiori . Superatoil primo spavento questi si precipitarono versole rovine ed ecco ai loro occhi lo spettacolo piùraccapricciante. Nell'ala sinistra del fabbricato,alla sorpresa del ciclone, si trovavano 8o alunniassistiti dal maestro, sacerdote. La massad'acqua aveva rovesciato i muri, spaccato ibanchi e lasciato nella breccia un cumulo dimacerie . Sotto le macerie quattro ragazzi morti ;altri quindici gemevano spaventosamente feriti .Il confratello ferito anch'egli non capiva piùnulla, in preda a penosa commozione nervosa .Delle quattro vittime più colpite una aveva unpiede nettamente reciso, un'altra la testa lette-ralmente spaccata, e due orrendamente schiac-ciati. Ebbero appena il tempo di riceverel'estrema unzione dalle mani del Direttore che,trovandosi provvidenzialmente in giro per lamissione, proprio sul ponte che attraversa LaKafubu quando cominciava a scatenarsi il ci-clone, era rientrato di corsa, senza tuttavia so-spettare tutto quello che sarebbe successo inun baleno . Sotto l'atrio d'ingresso s'incontrònella massa degli allievi neri terrorizzati che glidissero che tutti gli altri, missionari e chierici,erano rimasti uccisi. Egli corse diffilato inchiesa a prendere l'Olio santo e raggiunse ipoveri moribondi prima che spirassero . Avvi-sate le autorità, accorsero subito da Elisabeth-ville il Commissario provinciale e il Commis-sario del Distretto con vari medici che raccol-

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sero i feriti e li medicarono e li trasportaronoimmediatamente all'ospedale della capitale .L'indomani mattina giunsero poi i soldati delgenio per lo sgombero delle rovine . Il cicloneaveva rovinato anche gli impianti elettrici, mai confratelli, appena raccolti i feriti, si diederoal lavoro e riuscirono a riattivare l'illumina-zione cittadina per la stessa sera . Io mi trovavoa Kypushya . Appena ricevuto il mesto tele-gramma, divorai in macchina i 380 chilometri,ma giunsi a La Kafubu che le salme erano giàinumate pietosamente nel cimitero della Mis-sione. Aveva presieduto i funerali l'Ecc .moVicario Apostolico Mons. De Hemptime, e coiPadri Benedettini assistettero tutte le princi-pali Autorità, unendosi cordialmente con tuttala colonia al nostro immenso dolore . Immagini,amato Padre, che desolazione nella povera Mis-sione! Grazie a Dio i feriti son fuori di pericoloe speriamo che si rimettano tutti completa-mente. I nostri confratelli hanno commossogiovani e coloni colla loro abnegazione . Ep-però, ora si tratta di rifare tutto . Confidiamonella bontà di Dio e nell'aiuto dei nostri Coo-peratori . Ella, amato Padre, ci benedica epreghi per noi : preghi per la missione, preghipei confratelli, preghi pei nostri cari chiericied alunni che promettono tanto colla loro pietàe col loro fervore .La Kafubu, 21 -XI-1 935 .

Suo aff.mo in G. C.,Mons. Gius . SAKPrefetto Apostolico .

Lettera di Don Giulivo ai giovaniGlorie di famiglia .

Carissimi,Il 5 dicembre u . s . la Congregazione dell'Immacolata

di Bologna ha commemorato solennemente alla presenzadell'Em.mo Card . Arcivescovo Nasalli Rocca, il suosegretario, lo studente universitario Giacomo Maffei,morto il 24 luglio prec ., inaugurando al suo nome l'As-sociazione giovanile di Azione Cattolica . I RR. PadriGesuiti hanno invitato alla cerimonia anche i Salesianiperchè il giovane scomparso fu nostro allievo qui aTorino al ginnasio S. Giovanni Evangelista prima,poi al liceo Valsalice, e crebbe allo spirito di DonBosco con ammirabile fervore . Raimondo Manzini chetenne il discorso ufficiale, lo presentò ai giovani comemodello di Azione Cattolica . Basta leggere il programmache si era proposto ed a cui fu fedele fino alla morteper comprendere quanto lo meriti : Primo nella scuola,primo nella vita civile, primo nell'esattezza dellavita cristiana . Magnifico programma ch'io propongoanche a voi, mentre vi trascrivo una pagina del suodiario, scritta poco prima di morire, il 13 giugno

1935, che vi farà apprezzare ancor, meglio la gran-dezza dell'anima sua e, nello stesso tempo, l'essenzae la nobiltà dell'apostolato cui siete tutti chiamatinell'Azione Cattolica :

L'apostolato è una perla, per chi ne possiede laforza senza saperlo, perla nascosta nella vita degliuomini, che abbaglia i deboli, che fa inginocchiarea Dio, che fa cantare la gioia della dolcezza celeste .

L'attività dell'apostolo passa, così, come un volodi uccelli che lascia nel cuore il desiderio di averedue piccole ali per volare lontano .

L'apostolo è il conquistatore che cede al vintocon tutti gli onori le armi della sua vittoria . Tutto èpossibile, anche toccare quelle mete che sembrereb-bero irraggiungibili . Tutto si può ottenere, soltantoperò bisogna infiorare di santità le vie del Signore .« Non mortui laudabunt te, Domine, sed nos qui vivi-mus ». Vivimus - Agimus.

Non ti loderanno o Signore quelli che son senzadi te e perciò non vivono.

Non ti loderà chi è schiavo dei vizi, della miseriaatroce della immoralità, non ti loderanno perchèsono morti .

Ma ti loderanno quelli che vivono del tuo Corpoe del tuo Sangue, quelli che sono corpo del tuoCorpo, sangue del tuo Sangue, quelli che seguendole tue vie reincarnano il tuo sacrificio sulla stradadell'umano calvario, quelli che son vivi, cioè quelliche agiscono, quelli che si muovono, quelli che nonsi concedono riposo per servirti, quelli che disprez-zano gli onori, che fuggono i vizi, che amano ladolcezza del tuo Cuore, quelli che portano apertasotto la luce del sole, dove geme la notte, dovetrionfa la vita mondana, dove dilaga l'impurità, larealtà vivente del loro Dio, la spiegazione più sem-plice, più grande ma più difficile del mistero cosìchiaro e così facile dell'Eterno .

Vivere è agire, è portare nel cuore non il desideriodi una meta ma la velocità per raggiungerla, la vo-lontà della riuscita, la sicurezza della vittoria . Viverevuol dire distruggersi per un ideale sul campo im-menso della realtà che ci circonda . Vivere vuoi diredimenticare noi stessi per giungere al superamentodi noi stessi . Vivere vuol dire essere gli infaticabiliportatori del Cristo che è vita.

Vivere significa un martirio gioioso della nostraesistenza, un annientamentodi compensazione,poiché man mano che il corpo declina e alla giovi-nezza subentra la candida vecchiaia, lo spirito fortee sicuro insorge per chiedere al corpo che cede idiritti della sua sovranità e con la dolcezza eterna sichiude una parentesi e se n'apre un'altra che è fo-riera di una certezza inesauribile .

Vivere : Ecco il desiderio di tutti . E pensare che lavita non è altro che una tavola lanciata nell'oceanodalla Provvidenza per un naufrago che vi si aggrappacon tutta la forza della disperazione : L'uomo .

GIACOMO MAFFEI .

Ispiratevi anche voi, o miei cari giovani, a questovostro modello, e sarete anche voi una gloria per lavostra famiglia, per la Patria e per la Chiesa .

Vostro aff.mo Don GIULIVO .

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COOPERAZIONE SALESIANAA corona di tante esortazioni che i rev .di Diret-

tori Diocesani e Decurioni hanno rivolto ai Coopera-tori ed alle Cooperatrici nelle conferenze tenute, se-condo il Regolamento, in occasione della festa diSan Francesco di Sales, togliamo dal XIV volumedelle Memorie Biografiche di Don Bosco, un bel branodella conferenza tenuta dal Santo ad un gruppo diCooperatrici nella chiesa di S . Francesco di Sales inTorino, nel maggio del 1879 . È la risposta praticaad una domanda generica e sempre di attualità .

Come cooperare?

«Anzitutto - rispose Don Bosco - fateviuno studio di instillare in bel modo l'amoredella virtù e l'orrore del vizio nel cuore deifanciulli e delle fanciulle delle vostre famiglie,vicini, parenti, conoscenti ed amici . Se mai veni-te a conoscere che qualche giovanetta inespertacorre . pericolo dell'onestà, voi datevi solle-citudine di allontanarla e strapparla per tempodagli artigli dei lupi rapaci . Quando aveste,o sapeste che qualche famiglia ha giovanetti ogiovanette da mettere in educazione o al lavoro,aprite bene gli occhi e fate, suggerite, consiglia-te, esortate che sieno collocati in collegi, ineducatorii, in botteghe, in laboratori, dove conla scienza e con l'arte s'insegna anche il timordi Dio e dove sono in fiore i buoni costumi .

Fate penetrare nelle vostre case libri e foglicattolici, e dopo averli fatti leggere in famiglia,fateli correre nelle mani di quanti più potete,regalandoli come premio ai ragazzi e alle ra-gazze più assidue al Catechismo. Soprattuttopoi quando venite a conoscere che qualchegiovanetta non si può altrimenti salvare daipericoli se non collocandola in qualche ritiro,voi datevi premura di metterla al sicuro .

Ma quelli che maggiormente vi raccomando,sono i giovanetti di buona indole, amanti dellepratiche di pietà, e che lasciano qualche spe-ranza di essere chiamati allo stato ecclesiastico .Sì, rispettabili Signore, prendetevi a cuorequeste speranze della Chiesa ; fate il possibilee, direi, persino l'impossibile per coltivarein quei teneri cuori e far germogliare il preziososeme della vocazione ; indirizzateli in qualcheluogo dove possano compiere i loro studi, e sesono poverelli, aiutateli anche con quei mezziche la divina Provvidenza vi ha posti nelle manie che la vostra pietà e l'amore delle anime visapranno suggerire . Voi fortunate, se potreteriuscire a dare qualche sacerdote alla Chiesain questi tempi, nei quali scarseggiano talmentei sacri ministri, che in alcuni paesi della nostrastessa Italia nei giorni festivi non si diceneanche più messa, nè si compiono le funzioni

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religiose per mancanza di sacerdoti . Dio, gliAngeli, la Religione, le anime vi saprannogrado di un'opera così esimia, e voi ne avretefin da quaggiù il centuplo nelle benedizioniche ne riceverete in premio da Dio, oltrealla bella corona che egli vi tiene riserbatain cielo .Ma qui qualcuna di voi potrebbe dire :

- Per fare questo bene sono necessarie spese,e io non mi trovo in grado di farne . - Rispondobrevemente che una donna pia, amante di Dio,della Chiesa, delle anime, sa industriarsi afine di poter concorrere in qualche modo alleopere di carità ; io so che voi lo fate, e me nedate prova ogni giorno . Ma lasciate che iolamenti, anzi lamentiamo insieme una grandececità di molte persone dei giorni nostri. Essetrovano sempre il mezzo d'intraprendere unviaggio di piacere ; il modo di provvedersi unricco abbigliamento, di fare una bella comparsain una festa ; il mezzo di comperare non una,ma due e più coppie di superbi cavalli e ma-gnifiche carrozze; ma se si tratta poi di fareuna limosina, un'offerta per innalzare odabbellire la casa di Dio, per fabbricare un rifugioall'orfano e al derelitto, per provvedere vittoe vestito a un povero ragazzo, per dare allaChiesa un sacerdote di più, oh ! allora eccoin pronto mille scuse: hanno spese, hannoimpegni, hanno qui, hanno là, e finiscono perfare poco o nulla a pro della Religione e a sol-lievo delle umane miserie .Tempo fa un cotale diede a Torino una

soirée ; chi me ne parlò, la disse stupenda,magnifica, regale . - Quanto avrà costato?dimandai io . - Costò settantamila lire. -

IMPORTANTISSIMOAi nostri corrispondenti Ispettori, Direttori e Decurioni, Ispettrici e Direttrici rin-

noviamo calda preghiera perchè trasmettano con sollecitudine, personalmente, al Direttore delBollettino Salesiano (lingua italiana) le relazioni degli avvenimenti più notevoli della vita ed attivitàdelle singole opere ed istituzioni salesiane . E ci raccomandiamo perchè :

1) le relazioni siano sobrie di descrizione e precise nei dati e nelle informazioni .2) siano corredate da buone fotografie . Colla rotativa della S . E. I. non si possono

riprodurre fotografie scadenti o d'insufficiente contrasto . Ne curino perciò anche la spedizione perchènon ci arrivino tutte sciupate.

Il criterio che teniamo nella redazione del Bollettino è quello di documentare soprattutto l'orga-nizzazione ed il progresso dell'Azione salesiana . Sono quindi generalmente superflue le cronache dellesolite feste, accademie e premiazioni che si ripetono tradizionalmente nelle varie case, senza differen-ziarsi mai. Interessano invece tutte le novità, tutte le iniziative, tutti gli sviluppi del-l'Opera salesiana, che possono servire di esempio e di eccitamento alla massa dei Cooperatori .

Ad ogni modo, è sempre meglio abbondare nelle relazioni, perchè ciò che non può essere pubblicatonel Bollettino è sempre prezioso per la cronistoria della Società Salesiana, e viene accuratamenteclassificato in archivio per studi e pubblicazioni di cui è facile comprendere l'importanza e le necessità .

Settantamila lire in una veglia! Oh cecitàumana! Con settantamila lire si sarebberopotuti raccogliere settanta giovinetti, farlistudiare, e forse regalare alla Chiesa settantasacerdoti, che col divino aiuto avrebbero coltempo guadagnato a Dio migliaia di anime .E badate che quel signore poche settimaneprima era stato pregato che volesse pagareper tre mesi la pensione a un povero giovaneda ricoverarsi in un istituto, e vi si era ri-fiutato! Certamente Iddio a suo tempo do-manderà conto a colui di quella serata ; maintanto voi vedete come si faccia oggidì perrendersi inabili alle opere di beneficenza .

Quello che dico dei doni di Dio in grande,si dica di molti altri di minor rilievo, ma cheripetuti sbilanciano nondimeno le famiglie e lerendono incapaci a sostenere le istituzioni,le opere più utili per la Religione e per la so-cietà .

Benemerite Cooperatrici, io non intendodi mettervi scrupoli e insegnare che non sialecito vivere secondo il vostro stato, secondola condizione vostra ; voglio solamente direed inculcare che non lasciate entrar nel vostrocuore e nelle vostre case la gran piaga, il grandeflagello del lusso nè in grande, nè in piccolo .Allora sì, voi sarete in grado sempre di concor-rere anche materialmente alle opere di bene-ficenza, a tergere con mano pietosa le lacrimedi tante povere famiglie, a salvare tanti gio-vanetti raccolti nei nostri istituti, mantenutidalla vostra carità . . .

(V. CERIA, Memorie Biografiche di D . Bosco .Voi. XIV, pag . 132 e seg .) .

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GRAZIEattribuite all'intercessione di

MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICEe di San Giovanni Bosco .

Un vero prodigio . - Le cure sanitarie escogitatesotto ogni forma non valevano a ridonare la salutealla nostra bambina Maria Domenica, afflitta dalungo tempo da un gravissimo male : si giunse anzial punto da perdere ogni umana speranza di poterlasalvare .

La nostra fiducia allora si concentrò nell'interces-sione di Maria Ausiliatrice e di S . Giovanni Bosco .Abbiamo pregato e fatto pregare con gran fede. Giàin altre circostanze avevamo toccato con mano lavisibile protezione dell'Ausiliatrice e di D . Bosco, eperciò anche in questa che era la più dolorosa, era-vamo certi che la nostra fede e le nostre preghieresarebbero state esaudite . Cessato l'uso di medicine,giudicate affatto inutili, ecco infatti scomparire final-mente il male, colla completa guarigione della nostrafigliuola . Un vero fatto straordinario che noi rite-niamo come una autentica grazia ottenuta per inter-cessione di Maria Ausiliatrice e di D. Bosco, comene fanno fede le parole del sanitario di cui riportiamoqui sotto la relazione :

« Quattro anni fa le venne asportato chirurgica-mente un tumoretto alla regione temporale sinistra

ed istologicamente riconosciuto un sarcoma rotondocellulare . Avvenuta la guarigione della ferita chirur-gica, la bambina è stata bene un anno e mezzo ; poiha cominciato a lagnarsi di forte cefalea, vomito,intontimento, paralisi ... I sanitari specialisti riconob-bero la presenza di una massa tumorale intracranicacon molta probabilità della stessa natura del prece-dente tumoretto, vale a dire con carattere di mali-gnità inesorabile . Le condizioni degli occhi risulta-rono, a detta dello specialista, tali da minacciare unaimprovvisa cecità a breve scadenza . Concludendo, ilgiudizio medico circa la guaribilità della forma mor-bosa è stato in via assoluta negativo .

» Il miglioramento e in seguito la completa guari-gione della bambina deve ritenersi quindi cosa nonspiegabile nè prevedibile dall'attuale conoscenzascientifica » .

Dr . GUGLIELMO COLOGNESE .

A te, o Vergine Ausiliatrice, e a te, caro D . Bosco,la perenne riconoscenza nostra e della piccola mira-colata .

Madonna di Lonigo, dicembre 1935Coniugi DE PIERI ANGELO, ELISA FIN .

Mi salva il figlio . - La sera del 5 agosto u . s . miofiglio Renato ebbe a Bologna uno scontro di moto-cicletta . Soccorso e trasportato all'Ospedale, i me-dici lo dichiararono in pericolo di vita tanto da nonpoter sopravvivere nemmeno la notte, avendogliriscontrata, per le gravi fratture alla testa ed allafaccia, la commozione cerebrale con minaccia dellaperdita dell'occhio destro .

Avvertita telegraficamente invocai subito con vivafiducia la Madonna e S . Giovanni Bosco prendendocon me la reliquia del Santo che tenevo . Dopo unviaggio di tre ore angosciose arrivai al letto di miofiglio che trovavasi in condizioni disperate con unafaccia irriconoscibile . Applicai al suo petto la pre-ziosa reliquia dì S . G. Bosco e rivolgendomi alSanto promisi di pubblicare la grazia nel BollettinoSalesiano, qualora ci ottenesse dal Signore la gua-rigione .

Mio figlio cominciò subito a migliorare con mera-viglia dei medici, e l'occhio, benchè rimasto un po'socchiuso, conservò tuttavia la vista, e va tuttorasistemandosi . Dopo 15 giorni mio figlio potè lasciarel'Ospedale e riprendere la sua attività . Riconoscenteal gran Santo, che non manco d'invocare ogni giorno,adempio la mia promessa .

Montebelluna, 2-12-1935 .IDA SERENA ved . CONTE .

Riduzione di un fibroma . - Alcuni anni or sonouno dei miei figli venne a trovarsi in gravi condizioniper un fibroma nelle cavità nasali, il quale, gonfia-tosi in modo impressionante, invadeva anche la gola,e minacciava di rendere urgente un intervento chi-rurgico difficile e pericoloso .

Ricorremmo alla intercessione di D. Bosco, fa-cendo la Novena a Maria SS . Ausiliatrice, da luiconsigliata, e chiedendo la guarigione senza che oc-corresse intervento chirurgico . Infatti il fibroma co-minciò, poco dopo, a diminuire di volume, e con

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meraviglia degli insigni specialisti curanti, si ridussenotevolissimamente .

Dopo alcune alternative, da qualche anno ormai ilfibroma, ridotto a piccole dimensioni nell'interno delnaso, non ha più subito edemizzazioni, nè presentatoalcuna manifestazione pericolosa, ed è da ritenersiche ogni pericolo al riguardo sia ormai scongiurato .

Livorno, 14-XII - 1935 .Prof. FRANCESCO CECIONI

Ord. nella R. Università di Pisa .

Mi si porta a casa per morire e Don Bosco mi ot-tiene la guarigione . - Nel febbraio 1932 fui sorpresada un ascesso alla gola che ripetendosi mi costrinsea subire due volte l'operazione . Poco tempo dopo misi sviluppò una lesione polmonare con aderenza esputi sanguigni, rendendomi quasi impossibile l'ap-plicazione del pneumotorace per versamento pleu-rico .

Mentre mi trascinava verso una dubbia guari-gione, nel gennaio 1935 fui assalita da coliche renali,durate circa un mese, e venni ricoverata all'ospedaledi Malo per ovaco-salpingite specifica bilaterale,pleu-peritonite . La febbre, in media 39, mi durò perdue mesi . Fui sottoposta a operazione e vennerotentati vari rimedi . Ma dopo 42 giorni di ospedale,spenta ogni speranza di guarigione, permisero ch'iofossi riportata a casa per morire sul mio letto . Inquesto caso disperato mi rivolsi fiduciosa a S . Giov .Bosco, e al contatto di una sua reliquia contenenteindumenti da lui usati, dopo soli 4 giorni mi cessòla febbre divorante e incominciò un miglioramentocostante che fece stupire tutti quelli che videro ilmio stato . Ora mi trovo in buona salute, e attendosenza alcun disturbo ai lavori casalinghi e campestri .

Molino di Malo (Vicenza), 24 -II-35 .SAVIO ELVIRA .

P . S . Medico e Parroco confermano la qualità dellamalattia ed il ricorso della malata alla intercessionedi Don Bosco Santo .

Ci salva il babbo . - Mio babbo, sempre alquantosofferente di stomaco andava soggetto a delle crisileggerissime, e, dopo i rimedi del caso, si rima-neva tranquilli . L'altra notte però non fu così . Losorprese una crisi terribile che lo rese immobile,senza parola, quasi cadavere!La povera mamma, mentre tutti dormivamo, ci

diede l'allarme e tutti corremmo presso il poverobabbo che non dava più segni di vita .

Accorsero anche alcuni vicini suggerendo diversecose ; ma tutto invano!

In preda ad una angoscia terribile, mentre atten-devamo il dottore che abitava lontano, ebbi l'ispira-zione di staccarmi dal collo l'astuccio della reliquiadi D. Bosco Santo e porla sotto il guanciale delbabbo. Una fede mai provata s'impossessò di me .Ed, oh prodigio! tosto il paziente, fino allora immo-bile, incominciò a scuotersi leggermente, di poi abalbettare qualche parola fuori proposito, finchè conintima gioia di tutti aperse gli occhi e si rese contodel triste accaduto. Sopraggiunse finalmente il dot-tore, il quale apprese le nostre angosce, disse che,

dato il fisico del babbo, avrebbe potuto veramentesoccombere, se un intervento sovrumano non fossevenuto in nostro soccorso . Noi ringraziamo quindi dicuore il Santo D . Bosco ed inviamo una modestaofferta per i lavori del santuario di M . Ausiliatrice .

Corticella (Bologna), 22-II-35 . BASSINI ANNA .Allieva delle F. di M . Ausiliatrice .

Don Bosco è davvero potente presso Dio! - Io go-detti della sua protezione fin da quando, studente,nei collegi di Giaveno e Nizza Monferrato, mi rivol-gevo a lui per ottenerne grazie e favori .

Oggi sento il bisogno di ringraziarlo pubblica-mente per una grazia segnalatissima, ottenutami perintercessione anche dei miei scolari coi quali, ognigiorno nella scuola, l'invoco .

Almese, II-12-1935-XIV

ALMA BEATOLO, ex-allieva insegnante.

Guarito da improvviso malore . - Colpito da tre-mendi dolori colici, in attesa del dottore, applicaile immagini di Maria Aus . e di Don Bosco Santoalla parte sofferente ed ecco che, dopo pochi minuti,con grande meraviglia dei presenti, il dolore cominciòa diminuire fino a scomparire rapidamente. Rico-noscente invio un modesto obolo per le Opere sale-siane .

Comiso, 1 6-II-1935 .

ROSARIO PELLEGRA .

Mi guarisce il bambino . - Un mio figlio seiennepreso un giorno sotto una pigiatrice di uva fu salvosolo per intercessione di Don Bosco Santo . S'am-malò più tardi di paratifo in forma acuta, ma appenainiziammo una fervorosa novena a Maria Aus . e alnostro Santo, ecco il conforto di una pronta diminui-zione di temperatura, seguita da miglioramento gene-rale e da completa guarigione .Con eterna riconoscenza, invio una modesta of-

ferta .Portacomaro, ottobre 1935 . CELLINO EUGENIA .

Guarito da grave forma di rachitismo . - Il nostro .piccolo Angelo, di costituzione gracilissima, fu sor-preso a sei mesi da gravi convulsioni e ne guari perintercessione di Don Bosco Santo . Ammalatosi poidi rachitismo, dopo inutili esperienze di diverse cure,ricorremmo ancora all'intercessione di S . Gio . Boscocon una novena, ed al terzo giorno, il piccino si miseimprovvisamente da solo a camminare esclamandocon gioia : e mamma, cammino! ». A novena ultimataera ormai rimesso in salute ed ora trovasi in ottimecondizioni tanto da meravigliare quanti lo viderosofferente .

Riconoscenti desideriamo imporre il nome deigraziato ad un bimbo infedele ed inviamo l'offertaequivalente .

Desio, 2-II-1935 . FRANzONI GIOVANNI e RINA .

Guarigione prodigiosa . - Mio figlio Mario nelfebbraio del 1935 fu colpito da polmonite infettivacomplicatasi poi con cancrena gassosa invadente chelo ridusse in fin di vita . Tutti i familiari s'unironoall'infermo per strappare dal Signore la grazia dellaguarigione colla potente intercessione di San Gio-

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vanni Bosco. La malattia fu lunga, ma la sospirataguarigione venne finalmente e completa .

Riconoscente invio un'offerta ad onore del no-vello Santo e spero nella sua potente intercessioneanche per l'avvenire .

Arezzo, 5 novembre 1935 .Cav . VITTORIO FAILLI, ex allievo salesiano .

Risorta a nuova vita. - La mia bambina, di 6anni, fu colpita, il 25-9-1934, da tifo che si complicòin seguito con peritonite e polmonite tanto da ridurlain fin di vita . Ma io ricorsi fiduciosa all'intercessionedi Maria Aus. e di Don Bosco Santo e in poche set-timane la piccola Amabile riacquistò completamentela sua salute .

Villa d'Aiano, 18-11-1935 . MASCAGNI CLARICE.

Una serie di grazie. - Quattro anni fa il mio Fran-cesco s'ammalò di gastroenterite e s'aggravò tantoche temevo di perderlo . Una notte che il piccinoera più sofferente, invocai con viva fede la prote-zione della Vergine Aus. e di Don Bosco Santo . Oh,prodigio! Il bimbo cominciò a riposare e non tardòa ristabilirsi completamente . Nel gennaio del 1934mio marito fu colpito da bronco-polmonite e nelmomento del maggior dolore, invocò l'intercessionedi Don Bosco Santo. All'indomani si trovò sfebbratoe raggiunse in breve completa guarigione .

Il 12 agosto u . s ., da un foruncolo alla faccia misi sviluppò una grave infezione, ed il dottore, accorsoprontamente, dichiarò trattarsi di un vespaio dinatura benigna, ma che poteva essere causa di gravicomplicazioni . Invocata l'intercessione di San Gio.Bosco riacquistai la salute . Pochi mesi fa la miapiccola Giovannina s'ammalò di gastroenterite e ilsuo stato divenne preoccupante, ma affidata la mala-tina alla potente intercessione del nostro Santo ognipericolo scomparve e in breve guarì perfettamente .

Riconoscente per tante grazie così segnalate, hofatto celebrare una santa messa in onore di San Gio-vanni Bosco .

Mineo, 18-10-1935 .

ROMANO DOROTEA .

Due guarigioni miracolose. - Mio padre colpito dapolmonite fu in pericolo di vita, mentre teneva illetto anche un mio zio sorpreso da una grave malattiache minacciava di degenerare in tubercolosi .

Provvidenzialmente venne a trovarci una mia cu-gina portando una medaglia e una reliquia di DonBosco che applicammo successivamente all'uno edall'altro infermo . Oh potente intercessione del nostroSanto! La sera dello stesso giorno mio papà era di-chiarato fuori pericolo ed allo zio si notò una sensi-bile diminuzione di febbre che scomparve gradata-mente del tutto .

La mia riconoscenza a San Gio . Bosco sarà eterna.Bitti, 13-10-1935 .

BAGEDDA TINA .

Riacquista l'udito! Da due mesi soffrivo forti doloriall'orecchio sinistro . Visitata da uno specialista, questiscartò senz'altro l'ipotesi di un'operazione, data lamia età di 67 anni. Mi consigliò di rassegnarmi asopportare il male ; ma io, fiduciosa nella potenteintercessione di San Gio . Bosco, iniziai una fervorosanovena di preghiere per ottenere la guarigione . Ap-

pena terminatala novena cessarono i dolori eriacquistai l'udito! Consultai subito lo specialista cheriscontrò la scomparsa della perforazione della mem-brana del timpano. Guarigione completa ed improv-visa ! Riconoscente ho inviato un'offerta per l'altarea Don Bosco Santo e pei lavori della Basilica diMaria Ausiliatrice .

Caravaggio, 5-10-1935 GUERRERIO LUIGINA .

Due grazie . Petrantoni Michelina chiamata tele-graficamente al letto della figliuola VincenzinaLi-pani inferma a Como, ormai spedita dai medici, miseogni sua speranza nel S. Cuore di Gesù e chiese,con l'intercessione di Maria Ausiliatrice, la graziadella guarigione che ottenne precisamente al terminedella novena consigliata da Don Bosco Santo .

Andelaro Lucia da 29 anni non vedeva il figlioresidente in America. Il 24 maggio u. s . mentrenella nostra chiesa si onorava solennemente MariaAus. la poveretta, più colle lagrime che colle pre-ghiere, implorava la grazia di rivedere, prima dimorire, il suo caro . Fu proprio esaudita, perchè ilfiglio, spinto da una forza misteriosa, intraprese ilviaggio di ritorno e volò a riabbracciare la madreche non cessa di manifestare la sua riconoscenza al-l'Aiuto dei Cristiani .

Caltanissetta, 26-IX-1935-Can . SANTE GANGARELLI .

Guarito da mastoidite. - Nel giugno 1934 ilnostro Beppino s'ammalava gravemente di mastoi-dite e il 16 luglio veniva sottoposto alla difficile ope-razione . Ma invece di migliorare peggiorò tanto cheil giorno dopo lo si dovette operare anche all'altroorecchio . Nel timore di perdere il nostro figliuolo ci .rivolgemmo con viva fede al S . Cuore di Gesù af-finchè, per intercessione di Maria Aus . e di DonBosco Santo protettore dei giovani, ci concedesse lagrazia della guarigione del caro infermo . Iniziammola novena, consigliata da San Gio . Bosco e ben prestonotammo un miglioramento che, col ripetersi dellenovene, progredì fino a guarigione completa, inon-dando i nostri cuori di gioia . Con animo pieno digratitudine inviamo un'offerta per le Opere Sale-siane .

Vittorio Veneto, 28-IX-1935 .Dott . LUIGI e LINA MARSON .

Guarigione miracolosa! - Sofferente da 6anni dicoliche renali fui sottoposta ad operazione perl'estrazione di un calcolo al rene destro . Invocail'intercessione di Don Bosco Santo: l'operazioneriuscì benissimo e seguì rapida la convalescenza .Riconoscente invio un'offerta per le Missioni Sale-siane .

Mantova, 21-IX-1935 .GINA BROGGI IN POZZINI .

Salva da morte mio figlio. - Il 2 febbraio 1935fui chiamata dai parenti a Milano perché mio figlioOsvaldo s'era ammalato di polmonite. La malattia,nonostante le cure assidue del medico, si facevasempre più grave .

Addolorata com'ero, pensai subito di fargli ammi-nistrare i SS . Sacramenti e, con tutta la mia fede, mi

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rivolsi alla Madonna Ausiliatrice e a Don BoscoSanto perchè interponessero la loro intercessionepresso il Signore per la sua guarigione. In 13 giorni,il male scomparve, ma gliene sopraggiunse uno piùgrave per cui mio figlio sofferse dolori atrocissimi .

Una notte, in cui le speranze del medico eranoesaurite, pensai di mettere la reliquia di Don BoscoSanto sulla parte malata . Con grande meraviglia miae del mio caro figliuolo, il male scomparve immedia-tamente. Piangemmo a lungo di consolazione .

Non dimenticherò mai questo gran Santo cuiaffido l'altro mio figlio combattente in Africa .

Monte di S . Ambrogio V . P., 25-XI-1935 .BENETTI ZoRzI EMILIA.

Maria Aus. e S . Giovanni Bosco mi hanno salvato .- Nel settembre 1934 cominciai ad avvertire deidolori all'orecchio sinistro che aumentarono tanto dadover ricorrere al dottore . Ma dopo 15 giorni diinutili cure, mi consigliò di ricorrere ad uno specia-lista che riscontrò una mastoidite e dichiarò neces-saria l'operazione . Pensai di affidarmi alla potenteintercessione dell'Aiuto dei Cristiani e di Don BoscoSanto e colla famiglia iniziai una serie di novene ;ma più pregavo più il male s'aggravava . La miafiducia però invece di scemare aumentava . Senonchèun giorno ecco svilupparsi la meningite che mi ri-dusse agli estremi . Ma Maria Aus . e Don Boscovegliavano su di me e consigliarono al dottore cu-rante un'operazione esterna che mi liberò da ognisofferenza .

Il 27 agosto u . s . ho potuto prostrarmi ai piedidi Maria Aus . nel suo bel Santuario di Valdocco evenerare le spoglie di D . Bosco Santo e accostarmiai SS. Sacramenti . Ora attendo dai miei intercessorila guarigione completa e affido a loro anche la graziadella guarigione di persona cara da un anno soffe-rente di asma bronchiale .

Bernezzo, 24-X1-1935 .

VIETTo ANGELO .

NECROLOGIOSalesiani defunti :FASSIO D. MICHELE, sac. da Revigliasco

d'Asti (Alessandria), † a Torino il 1°-I-1936 a 82anni di età .

Un tramonto patriarcale, placido e sereno, ha co-ronato la lunga vita di questo venerando Figlio diDon Bosco che godette del Santo predilezioni pa-terne. D. Bosco infatti l'accolse nel 1866 nell'Ora-

torio di Torino, ed impostoglil'abito talare nel1872, lo portò rapidamente al sacerdozio, aggregan-dolo poi, appena prete, alla seconda spedizione mis-sionaria . Anima semplice e generosa, ingegno versa-tile, cuore aperto, svolse un magnifico apostolato nel-l'Uruguay, nell'Argentina e nel Cile, cattivandosil'affetto di tutti . Dotato di buona memoria e di natu-rale facondia era oratore caldo ed efficace e raccolsecopiosi frutti nel sacro ministero . La sua pietà, il

suo candore, il suo zelo ebbero il premio più ambitodel meritato riposo nella Casa Madre, ove, finchéebbe forza, si prodigò come segretario nell'antica-mera dei Successori di Don Bosco, nella direzionespirituale di varie opere delle Figlie di Maria Ausilia-trice e come confessore nel santuario di Maria Ausi-liatrice .

Ridotto nella sua cameretta in questi ultimi annidagli acciacchi della vecchiaia, alimentava la costanteserenità dell'animo colla preghiera, colla musica ecolla poesia che coltivava con ingenuo trasporto.Andò incontro alla morte tranquillamente, seduto sulvecchio seggiolone, sgranando la corona del santoRosario . Una morte proprio patriarcale

FERRANDO D . GIOV. BATTISTA, sac. da Lu-sigliè (Aosta), † a Torino, Istituto Card . Richelmy,il 3o-XII-1935 a 73 anni di età .

Una lenta malattia ha logorato la fibra di questobenemerito confratello che, accolto fanciullo all'Ora-torio di Torino da S . Gio . Bosco, ricevette dal Santol'abito talare nel 1879 e divenne ben presto uno deipiù attivi elementi della Società Salesiana . La fiduciadi Don Rua lo chiamò ancor giovane alla direzionedi importanti Istituti ; ma il suo nome è particolar-mente legato all'Opera salesiana di Novara che a luideve l'indirizzo e l'incremento fin dalla prima ora .Colla corrispondenza dei giovani, Don Ferrando ebbeovunque la massima corrispondenza dei Cooperatoriche ammiravano la sua attività ed il suo spirito sale-siano e soccorrevano volentieri a tutte le sue inizia-tive. Sicchè il suo apostolato fu fecondo di bene edil suo nome rimane in benedizione, attraverso allargo rimpianto .

MOGLIA PIETRO, coad. da Spora (Parma), † aConcepción (Chile) il 27-X-1935 a 8o anni di età .

GILTINAN D. TOMASO GIUSEPPE, sac . daCork (Irlanda), † a Farnhorough (Inghilterra) il19-XI-1935 a 63 anni di età .

PONI VINCENZO, coad. da Bertinoro (Forlì),† a Faenza (Ravenna) il 24-XI-1935 a 56 anni di età .

GONZALEZ FRANCESCO, c h . da PuenteMayor (Spagna), † a Salamanca (Spagna) il 1 8-X--1935 a 2o anni di età .

VARKONYI PIETRO, ch. da Zombor (Unghe-ria),† a Fulpmes (Austria) il 12-VIII-1935 a 21 annodi età.

Cooperatori defunti :S. Em. Rev.ma il Sig . Card. MICHELE LEGA,

Vescovo suburbicario di Frascati, Sotto-Decano delSacro Collegio, Prefetto della S. Congregazione deiSacramenti .

Dopo appena dieci giorni di malattia è mancato lamattina del 16-XII-1935 poco prima del Concistoro,lasciando profondo rimpianto nella Chiesa e nellaDiocesi Tusculana .

Page 26: Bollettino Salesiano - febbraio 1936biesseonline.sdb.org/1936/193602.pdfDI S. GIO. BOSCO BOLLETTINO SALESIANO Anno LX - N. 2 FEBBRAIO 1936 - XIV DON BOSCO È ASCESO. . . Vivo, palpitante

Nato a Brisighella, Ravenna, il primo gennaio 186o,era entrato decenne nel seminario diocesano . Lau-reato in Teologia a Roma, nel Pont . Seminario Ro-mano a S . Apollinare, fu ordinato sacerdote nel 1883 .

Datosi poi allo studio del diritto canonico e civile,si addottorò in utroque nel 1888, conseguendo nelfrattempo, cioè nel 1886, la laurea in filosofia all'Ac-cademia di S . Tommaso .

Trascorse quindi la vita nell'insegnamento dellaFilosofia quale sostituto di Mons . Lorenzini, eposcia di Diritto Canonico all'Apollinare . Tennequesta cattedra fino al 1904, quando venne as-sunto nella Sacra Congregazione del Concilio inqualità di Sottosegretario e Uditore . Nel 1908 passòalla Sacra Romana Rota, nell'alto ufficio di Decano,finchè Pio X di s . m. lo elevò alla sacra Porpora,nel Concistoro del 25 maggio 1914 .

Nel novembre dello stesso anno Benedetto XV lonominava Prefetto del Supremo Tribunale della Se-gnatura Apostolica, donde passava nel 1920 Prefettodella S . Congregazione dei Sacramenti .

Nel febbraio del 1926 successe al Cardinale Ca-gliero nella sede Suburbicaria di Frascati, ricevendola consacrazione episcopale per le mani di Sua San-tità Papa Pio XI . Aggiunse allora agli studi ed alleopere nell'efficace contributo al governo della ChiesaUniversale, le cure assidue del ministero pastorale,con un amore ed una dedizione ammirevoli, di cuii Figli di Don Bosco godettero vere predilezioni . Neserbiamo pertanto la memoria con particolare rico-noscenza e raccomandiamo caldamente l'Em.moscomparso ai suffragi di tutti i Cooperatori

FLORA CIMA, maestra † a Vimercate il 19-XII-1935 . Anima angelica, tutta di Dio, seppe educare lagioventù nello spirito di S . Gio. Bosco, cattivandosil'ammirazione e l'affetto di tutti . All'apostolato del-l'insegnamento coordinò l'apostolato della penna scri-vendo ottime biografie di giovinetti esemplari . Ebbemolto a soffrire, ma le sue sofferenze non affievoli-rono mai il suo fervore e il suo zelo per la coopera-zione salesiana . Commovente il rimpianto dei suoiallievi militari in A . O .

CABRINO GIUSEPPE fu Antonio da Motta de'Conti (Vercelli), † il 28 febbraio 1935 . CooperatoreSalesiano, cristiano esemplare, crebbe nello spirito diDon Bosco la sua famiglia offrendo volentieri unadelle figlie all'Istituto delle Figlie di Maria Ausilia-trice .

CAROLINA BENZI n . RASTELLI da Ales-sandria . A 58 anni ha chiuso la sua vita laboriosa

tutta dedicata alla cristiana educazione della famigliaed alle opere di carità . Aveva una grande divozionea Maria Aus . ed aiutava quanto poteva le opere diS Gio. Bosco .

Don VINCENZO COLAVECCHIO, Arcipretedi Raccina (Messina), † il 23-V-1935 . Sacerdote se-condo il cuore di Dio prodigò il suo ministero inDiocesi e negli Stati Uniti, suscitando ovunque fer-vore di fede e di pietà cristiana, amando nella suacarità anche le Opere Salesiane .

MARIANNA BUIATTI ALTAN da Bagnarola(Udine), † il 13 settembre u . s .

Cooperatrice affezionatissima seppe velare conprofondo spirito di umiltà cristiana veri tesori dicarità prodigati alle Opere salesiane .

ANNITA DELGROSSO DE FILIPPI, † a To-rino il 7-XII-1935. Sposa e madre esemplare ebbenell'esercizio della carità uno zelo speciale per leOpere salesiane .PAGLIARELLO CLEMENTA n . MAFFIODO,

† a Torino il 15-X-1935 . Antica cooperatrice visseuna vita di virtù esemplari e di vero spirito salesiano .

RONCALLI BATTISTA, † a Sotto il Monte(Bergamo) il 28-VII-1935 . Padre di S. E. Mons .Roncalli, crebbe nove figli con ammirabile sapienzacristiana sostenendone l'educazione cogli esempi diuna vita integerrima, nel fervore di preclare virtùdomestiche e civili . Fu nostro carissimo Cooperatore .

Altri Cooperatori defunti :

Accame Giuseppina ved . Rossi, Genova-Sam-pierdarena - Andrei Tommaso, Grosseto - AraldoCarlo, Montemagno - Bagnati Don Cesare, Cannobio- Bergoglio Pietro, Torino - Borio Crescentino, Ca-stagnole Lanze - Busca Luigi, Milano - Calistri Set-timia, Castelgiorgio - Camici Can. Don Torquato,Figline Valdarno - Campora Giovannina, Torino -Cantoni Maria Ved . Vola, Mango - Carato Giulia,Vignole - Carrobbio Angela ved . Zanchi, Legnano -Ceribell Rosa, Zanica - Cherubini Angela, S. Quirico- Chiesa Sebastiano - Ciucci Amato, Matraia - ColliMarietta, Cilavegna - Cortese Calogero, Petralia -Ceruti Dina, Roma - Curletti Vittorio Torretto,Vinchio, - Ferrantelli Gioachino, Castellammare delGolfo - Ferrari Iolanda, Modena - Flick FelicinaGallo, Legnano - Garbarino Maroncelli Luigi, Tor-riglia - Gay Francesca, Fossano - Gili Marianna,Chiavazza - Gogioso prof . Cristoforo, Ventimiglia -Loni Giuseppe, Cagliari - Maccherini Amabile,Monticello-Amiata - Magnago Filomena (Dres), Cles- Magnani Don Giuseppe, Massa di Finale - MedailPietro, Millaures - Navacchia Caterina, AlbissolaSup. - Orsini Maria, Roma - Ottolia Bernardo, Con-fienza - Pagliero Anna ved . Scarafia, Lagnasco -Palandri Domenichina, Pisa - Paratore Rosa, Paternò- Peretti Antonia, Asigliano - Emma Pisoni fu Secon-dino, Calavino - Pogolotti Scagliotti Virginia, To-rino - Proverbio Andrea, Novara - Quattrini Elidia,Roma - Quey Alessio, Ayas - Rovetto Caterina ved .Massara, Alice Castello - Ricci Curbastro Luisa,Lugo - Rigosa Achille fu Anania, Collebeato - Ron-calli Battista, Sotto il Colle - Rosso Carlo, Casabianca- Santini Comm. Romeo, Roma - Sergiacomi Gu-glielmina, Gualdo Tadino - Smaniotto Antonio,Pove - Smeriglio Onorina, Poirino - Sola Palmira,Carisio - Ulla Alessandro, Varengo - Usci BethazMaria, Valgrisanche - Vagni Luigi, Giomisci - VenzoDon Pietro, Rossano Veneto.