BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I...

16
VogliamoportareiCooperatoriSalesiani adiventarecollaboratoricoscienti, integrali,afianco di noi,nonsotto di noi : nonsolo,quindi, fedeliedociliesecutori, macapaci di responsabilitàapostoliche, pursempred'accordoeinsintoniacolSacerdote. DONLUIGIRICCERI Spedizioneinabbonamentopostale - Gruppo2°(70) - 2'quindicina BOLLETTINO SALESIANO EDIZIONEPERIDIRIGENTIDEICOOPERATORI A .XCVII .N .22 NOVEMBRE1973 DIREZIONEGENERALE10100TORINO VIAM .AUSILIATRICE,32 TEL .48 .29 .24 Estate'73 :UN'ESTATEVIVA ICAMPIDILAVORO EDIANIMAZIONECRISTIANA DEIGIOVANI COOPERATORISALESIANI SPECIALE UNAPRESENZA ESTIVA ORIGINALE ASERVIZIO DEIGIOVANI Fisionomia Cronaca Testimonianze

Transcript of BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I...

Page 1: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

Vogliamo portare i Cooperatori Salesiania diventare collaboratori coscienti,integrali, a fianco di noi, non sotto di noi :non solo, quindi, fedeli e docili esecutori,ma capaci di responsabilità apostoliche,pur sempre d'accordo e in sintonia col Sacerdote.

DON LUIGI RICCERI

Spedizione in abbonamento postale - Gruppo 2° (70) - 2' quindicina

BOLLETTINOSALESIANO

EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI

A. XCVII . N . 22 • NOVEMBRE 1973 • DIREZIONE GENERALE 10100 TORINO • VIA M . AUSILIATRICE, 32 • TEL. 48 .29.24

Estate '73: UN'ESTATE VIVA

I CAMPI DI LAVOROE DI ANIMAZIONE CRISTIANADEI GIOVANICOOPERATORI SALESIANI

SPECIALE

UNA PRESENZAESTIVAORIGINALEA SERVIZIODEI GIOVANI

FisionomiaCronacaTestimonianze

Page 2: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

82

1974-1975UN ANNO SANTO

"DIVERSO"

LE LINEE MAESTRECONVERSIONERINNOVAMENTO« È necessario mettere in evi-

denza la concezione essenzialedell'Anno Santo che è il rinno-vamento interiore dell'uomo chepensa, e, pensando, ha smarritola certezza della Verità ; dell'uomoche lavora a lavorando ha avver-tito di essersi tanto estroflesso danon possedere più abbastanza ilproprio personale colloquio ; del-l'uomo che gode e si diverte etanto fruisce dei mezzi eccitantiuna sua gaudente esperienza dasentirsene presto annoiato e de-luso. Bisogna rifare l'uomo daldi dentro. È il processo di autori-nascita . .. È un momento di gra-zia, che di solito non si ottienese non a capo chino » . (Paolo VI,9 maggio 1973) .

RICONCILIAZIONE« Abbiamo anzitutto bisogno di

essere riconciliati con Dio . . . af-finché da questa prima, costitu-zionale armonia tutto il mondodella nostra esperienza esprimauna esigenza ed acquisti una virtùdi riconciliazione, nella carità e

nella giustizia con gli uomini, aiquali riconosciamo il titolo inno-vatore di fratelli . . . La riconcilia-zione si svolgerà su altri pianivastissimi e realissimi ; la stessacomunità ecclesiale, la società, lapolitica, l'ecumenismo, la pace »(ripetere qui) .

NON ACCAPARRAMENTODI INDULGENZE«Questa è la concezione del-

l'Anno Santo: dare alla vita cri-stiana una espressione autentica,coerente, interiore, piena, capacedi rinnovare la faccia della terranello spirito di Gesù ». (Paolo VI).

INIZIANDO DA NOI STESSIL'Anno Santo è un invito al-

l'esame di coscienza, a porre anoi stessi «domande come que-ste : io, sono io uno che credeveramente alla religione? la pro-fesso, la pratico, e come avvertoio il rapporto fra l'adesione almio "credo" religioso e l'indi-rizzo ideale e pratico della miavita? avverto cioè il collegamentofra vita religiosa e vita morale? » .(Paolo VI, 13-6- 1973) .

Page 3: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

CAMPI ESTATE '73

TANTI TANTIRAGAZZICON NOIUNA PANORAMICA

Montalto (Fraz . di Rionero-Isernia) - i° anno

Periodo :

i8 luglio - 25 agosto ;Partecipanti : sedici e un sacerdote ;Attività : «soggiorno di vacanza» per 35 bambini,

liturgia, lavoro manuale : prima sistema-zione di un campo da gioco, ripetizioni sco-lastiche, servizio sociale, incontri di gruppo .

Montalto è una frazione montana di Rionero San-nitico da cui dista circa io km., a oltre I00o metri,priva di alcuni servizi fondamentali quali la scuolamaterna, quella media, la chiesa, la farmacia,l'illuminazione pubblica, il recapito quotidianodella posta . La strada di collegamento col Comuneè veramente dissestata sì da rendere isolato il paesenei mesi invernali. Il servizio corriera è limitatoai soli giorni scolastici . Per la messa vi si recaquasi tutte le domeniche (estate esclusa) il parrocodi Rionero. La gente che vive di pastorizia, diagricoltura e - gli uomini - dei frutti dell'emi-grazione, vota comunista ma si sente ed è ugual-mente cristiana perché il loro è un voto di pro-testa. La situazione è veramente precaria . Aper-tura, senso dell'ospitalità e dell'amicizia vera-mente grandi.

Arcinazzo (Frosinone) - 2° anno

Periodo :

i-I5 agosto ;Partecipanti : quattordici giovani e un sacerdote ;Attività :

soggiorno formativo per 40 preadolescenti,di condizione povera, di diversi paesi delLazio .

I ragazzi, particolarmente bisognosi sotto tutti ipunti di vista, sono stati segnalati da vari centricooperatori e dobbiamo essere loro grati perché cihanno fatto gustare la gioia di essere salesiani,al loro servizio. Se hanno messo alla prova lanostra pazienza, ci hanno poi ricompensato conil loro affetto e la loro riconoscenza .

Acquaviva (Isernia) - i° annoPeriodo :

24 luglio - 21 agosto ;Partecipanti : sedici campisti e un sacerdote ;Attività :

«soggiorno di vacanza* per circa 40bambini, catechesi, liturgia, lavoro ma-nuale: sistemazione della chiesa a richiesta

della popolazione, preparazione alla Cre-sima e prima Comunione .

Siamo in un piccolo centro di circa 15oo abitanticon tanti ragazzi e giovani . È sede di comune,vi è la chiesa, ma senza il parroco (vi si reca pe-riodicamente un sacerdote) . Le scuole sono nuovee accoglienti ; la gente lavora sodo . Si nota vera-mente l'assenza del sacerdote e di qualsiasi operaevangelizzatrice . Gente buona e amica che sa ap-prezzare la nostra presenza .

Palma di Montechiaro (Agrigento) - 4° anno

Periodo :

2-3 agosto ;Partecipanti : 24 elementi e un sacerdote ;Attività :

soggiorno marino di vacanza per 6o bam-bini, catechesi, ripetizioni, liturgie, ser-v1zio sociale .

Palma è forse il comune più dissestato d'Italiaper la miseria, lo sfruttamento e l'abbandono incui vive la popolazione . Questo almeno fino adun anno fa, perché qualcosa di serio pare si stiamuovendo da parte delle autorità .Nel comune, che conta circa 20.000 abitanti, èstato scelto come zona per il nostro lavoro il quar-tiere di Pietrecadute, tristemente noto per la suasituazione igienica e di abbandono . Alla mancanzadi acqua, di lavoro e di strutture essenziali, fannoriscontro cuore aperto e generoso e tanti tanti ra-gazzi che si sanno far volere bene .Spiritualmente siamo in fase di preevangelizzazione .

Gressoney (Aosta) - 3° anno

Periodo :

28 luglio - i i agosto ; 25 agosto - 7 set-tembre ;

Attività :

proseguimento dell'attività di assistenzaestiva a 6o ragazzi bisognosi, a tempopieno . Due gruppi .

Siamo in zona di villeggiatura, in piena monta-gna. Ma il nostro divertirci sarà la cura dei ragazziche abbiamo accompagnato qui . Sono quasi tutti figlidi emigrati del sud, i cui genitori lavorano a To-rino e che da anni seguiamo . Almeno per questoperiodo respireranno un'aria diversa da quella nor-male di una periferia come quella di Torino, conpiù calore umano, più aiuto educativo, più pre-senza del Cristo .

83

Page 4: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

• Biancavilla (Catania) - 20 annoPeriodo :

16 agosto - 9 settembre ;Attività : esperienza di «missione nella chiesa lo-

cale », servizio di animazione cristiana afavore dei ragazzi di due parrocchie, ca-techesi, oratorio, liturgia, incontri geni-tori .

Biancavilla, grosso paese del catanese, pieno divita e in via di sviluppo, ricco di gioventù ben di-sposta e desiderosa di cuore e di amore. Il servizioche qui si svolge vede tanti ragazzi delle due par-rocchie attorno ad un gruppo di giovani CC an-ch'essi del posto . ER un'estate diversa per loro questa,con interessi ricreativi ed educativi molto ricchi .

Palermo - S. Chiara - io annoPeriodo :

3-31 luglio ;Partecipanti : diciotto e un sacerdote ;Attività : animazione cristiana, colonia diurna, per

sessantacinque ragazzi, catechesi di quar-tiere, terapia di gruppo per ragazzi emar-ginati della ', n,,i sionc di Palermo

Palermo S . Chiara, quartiere popolare della Pa-lermo vecchia. Confrontando una cartina topo-grafica del 1754 inserita nel romanzo I beatiPaoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione .S. Chiara è uno dei quattro mandamenti che aspet-tano da decenni il risanamento e che dalla «Mis-sione di Palermo» sono stati scelti come campooperativo per la pre-evangelizzazione. Il Centro-pilota S . Chiara è stato il primo ad essere orga-nizzato e gli altri si stanno modellando su di esso .Situazione : strade strette e sporche all'inverosimile ;« catoi » cioè vani interrati senza luce come abi-tazione di molti nuclei familiari, famiglie numeroseda otto a tredici elementi, disoccupazione, evasionescolastica al 36%, lavoro minorile; su centoventifamiglie venti con il padre in prigione o ex carcerato ;ignoranza religiosa massiccia, a stento contenutadai religiosi della zona .

Gallicianò (Reggio C.) - io annoPeriodo :

6 agosto - 27 agosto ;Partecipanti : piccola comunità di 5 elementi e un sa-

cerdote ;Attività : animazione cristiana e sociale con inseri-

mento totale della popolazione . Coloniadiurna per 4o bambini, ripetizioni, incontrigiovani e genitori, liturgia .

Sistemato tra le montagne, a 670 m . e a circa 20chilometri dalla costa, totalmente isolato perchésenza strada camionabile d'accesso, vive un agglo-merato di una sessantina di famiglie che costitui-scono una frazione veramente originale del Co-mune di Condofuri, il cui stato di abbandono col-pisce a vista . Vi si parla dialetto greco, e vi siconservano mentalità e usanze veramente tradi-zionali. Alla diffidenza e alla protesta contro l'au-torità di ogni tipo, clero compreso, fa riscontroun senso dell'ospitalità e dell'amicizia veramenteunico. Il sacerdote non vi risiede da molti anni,e vi si reca rarissimamente. Le funzioni, funeralicompresi, vengono fatte tutte all'aperto perchéla chiesa è diroccata . Evangelicamente è allo stato

84

di « terra di missione » .

NON CAMPIQUALSIASI0 COMUNQUE :

Case brutte ebimbi belli(Palma)

Sono campi di lavoro e di animazione cristiana•

nei quali l'interesse prevalente è per la gioventùcon metodo pedagogico salesiano

e sono riservati ai giovani Cooperatori, e - ecce-zionalmente - a coloro che, pur non essendo taliformalmente, lo sono per lo spirito salesiano cheli anima e per l'interesse che hanno ad una quasiadesione all'associazione (questa limitazione puònon piacere, ma la esige il rispetto ai ragazzi e aigiovani al cui servizio ci mettiamo, e la necessitàdi evitare rischi a danno di terzi) .

LA SCELTA DELLE LOCALITA'ZONE DI INTERVENTO

Normalmente rispondono a queste caratteristiche :•

Mancato sottosviluppo socio-culturale (le zonescelte sono senza dubbio tra le più povere d'Italia) .

Assenza assoluta dí qualsiasi presenza educativanel periodo estivo, a favore dei giovani (« gioventùpericolante ») .

Preferenza a paesi dove non risiede il sacerdote(con conseguente mancanza di catechesi e liturgia) .

TENIAMO MOLTO

a uno stile di vita sobrio, povero ;•

a un lavoro abbastanza sodo ;•

a non perderci in discussioni e « contorcimenti in-tellettualoidi » . 11 necessario, si . . .

NON SIAMO NÉ FACCIAMO PIÙ DI ALTRI

Page 5: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

UN BIGLIETTODA VISITACosì ci presentavamo(per evitarefacili equivocisul nostro conto)

Cari amici,

essendo vostri ospiti, ci sentiamo in dovere dirivolgervi un doveroso saluto ed un grazie ricono-scente.

Innanzitutto vi chiederete chi siamo . Ve lo diciamosubito: un gruppo di Giovani Cooperatori salesiani esimpatizzanti che sarà con voi per circa un mese.

Il nostro gruppo si dichiara apertamente cristiano,ma è apolitico .

Non siamo finanziati assolutamente da nessuno,ma con i nostri risparmi e l'aiuto dei genitori affron-tiamo le spese del viaggio e del mantenimento.

Perché veniamo da voi?Per utilizzare il tempo libero delle vacanze in un

campo di lavoro che ci dà l'occasione d'imparare davoi cose nuove, fare esperienze, conoscere altre per-sone e renderci utili, vivendo a contatto special-mente con i ragazzi e i giovani.

Non staremo in ozio, ma cercheremo di lavorareil più possibile (lavoro manuale per i ragazzi, colonia,ripetizioni, incontri con giovani e adulti, e un pòdi servizio sociale) .

Così pensiamo di sdebitarci verso chi ci accogliecon generosità .

Veniamo tra voi quindi con disponibilità, ottimismo,gioia, e desideriamo vivere come amici tra amicie - a questo proposito - ci piacerebbe che i giovanidel paese ci dessero una mano, essendo essi piùesperti di noi dei vostri problemi .

Siamo certi della vostra simpatica accoglienza ede/la vostra pronta collaborazione .

Vi salutiamo cordialmente.

Questa era solo una staffetta che ci precedeva .La conoscenza avveniva più facilmente negli incontri a

tu per tu .Con quello, quella, quell'altro. . . così, semplicemente .

Era questione di un giorno o due e si diventava un'unicafamiglia e, come sempre, i primi amici furono i ragazzi chedalla curiosità passarono rapidamente alla simpatia e daquesta all'amicizia .

PREPARARSIE

INDISPENSABILE

« . . . Si avvicina il momento di realizzare il nostro"soggiorno formativo 1973" . Secondo quanto era statoconcordato, ho creduto opportuno invitare tutti gli in-teressati a collaborare .

L'anno scorso abbiamo realizzato il primo soggiornoforse con poca preparazione ; per questi motivi desi-deriamo migliorare tutto, compresi noi stessi. Obiet-tivo è di realizzare un corso di formazione a cui tuttinoi dobbiamo partecipare . Tratteremo i principali ar-gomenti utili alla formazione del Pre-Ad, con l'ausiliodi qualche esperto . È molto importante conoscere lapsicologia del Pre-Adolescente . . . » (Arcinazzo) .

« Si è premessa una buona preparazione che ha avutoinizio già nel mese di maggio . Si è voluto fare un ri-lievo, una ricerca, non solo del numero e dei nomidei ragazzi delle due parrocchie che ci interessavano,ma anche della loro condizione familiare, con la colla-borazione dei professori di Religione, nelle classi discuola media e di quinta elementare .

I risultati di questa inchiesta non solo hanno giovatoe gioveranno ai Giovani Cooperatori ma saranno diaiuto ai parroci che avranno dinanzi, aggiornata, Bksituazione di quasi tutta la parrocchia .

Per la preparazione dei Giovani Cooperatori si sonofatti due incontri di carattere tecnico-metodologico(con la guida di un giovane sacerdote esperto . . . in ra-gazzi) e una giornata di ritiro spirituale prima di ini-ziare il lavoro » (Biancavilla) .

« L'imminenza del periodo estivo, e quindi dellanostra colonia, ci ha sollecitati ad intraprendere attivitàcollaterali : avviare una lotteria per la raccolta dei fondi,ricerca e contatti con i ragazzi da accettare, organizza-zione e preparazione del personale assistente, organiz-zazione tecnica della colonia, ecc . » (Gressoney) .

Per questo l'assegnazione in anticipo del compito diognuno e i sussidi di studio sono certamente preziosi .Le norme di quest'anno così si esprimono :

«Per seguire i suggerimenti emersi nelle "revisionidi campo" dell'anno scorso saranno assegnati con moltoanticipo i settori e gli impegni di lavoro, sulla lineadelle possibilità segnalate da ogni partecipante al campo .Ciò per evitare improvvisazioni e scarsa preparazione .A tal fine le domande dovranno essere inoltrate il piùpresto possibile. Per quanto riguarda i sussidi di studio(a carattere pedagogico, sociologico ecc .) il "gruppocentrale" ha istituito un piccolo corso per corrispon-denza in preparazione al campo » .

85

Page 6: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

COSI' PRESENTIAMOIL CAMPO COOPERATORI

Una premessa anzitutto : di campise ne fanno tanti e di vario genere .I nostri hanno una finalità particolare•

un aspetto tipico .Si prefiggono di aiutare i partecipanti

a maturarsi sempre di più come uomini• come cristiani, ed essendo campi diun'associazione ben definita, anche acrescere nella formazione specifica cheè quella salesiana .

Hanno poi un secondo fine : tuttala formazione avviene attraverso unlavoro che è testimonianza . Ma nonun lavoro qualsiasi. Il nostro è un la-voro rivolto particolarmente ai giovani• non fatto comunque, bensì con unmodo (stile, metodo, spirito) partico-/are che si chiama «salesiano» .

Per questo l'associazione si ripro-mette di avere dai campi dei leader eanimatori per i propri gruppi .

Da questo consegue che un campoè sempre una cosa entusiasmante earricchente al massimo .

A patto che chi vi si reca sappiacosa dovrà fare, quali impegni si as-sume e come deve agire, e soprattuttonon sbagli tipo di campo .

Per questo ai nostri campi invitiamosoltanto Giovani Cooperatori, e lealtàvuole che ognuno prima di fare la do-manda si chieda responsabilmente seil campo è fatto per lui e se se la sentedi viverne lo spirito e osservarne lenorme (Vi sono altri tipi di campo,anche meno impegnativi, e si può

86 scegliere un'altra direzione) .

1 nostri campi di lavoro infattihanno bisogno di giovani• che amano «fare più che discutere»(le interminabili sinfonie delle discus-sioni non sono per noi) ;• che contestano se stessi prima deglialtri (lasciano a i casa la loro vita bor-ghese) .

Se il campo è testimonianza (servizioagli altri) e scuola di formazione (ser-vizio a noi stessi) ne consegue che

Nuo può essere visto• come occasione o pretesto per eva-dere dalla vita normale, o per vivereun'avventura fuori di casa ;• come un mezzo per risolvere parti-colari situazioni personali, quali scontriin famiglia e nel proprio ambiente, crisiaffettive, delusioni o fallimenti di variogenere ;• come un'effimera azione sociale avantaggio delle popolazioni che ciospita .

Stando così le cose puoi parteci-pare al campo soltanto• se sei disposto a donarti a tuttaprova, senza risparmiarti nella fatica, neldesiderio di anteporre gli altri a testesso ;• se vuoi fare l'esperienza comunitariae di servizio fino in fondo, senza mezzitermini ;•

se vuoi servire Cristo tra i fratelli ;• se il lavoro per i giovani (che èprimario nei nostri campi) ti attira esenti che fa per te ;• se provi che lo spirito di Don Bosco(dinamismo + disponibilità + ottimismo+ vita di Grazia) ti convince e puoifarlo rivivere in te ;•

se sei certo di poter accettare lenorme del campo .

Page 7: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

Questa è la vita del nostro campo

Pur provenendo da varie regioni, pro-curiamo di formare una comunità difratelli . Nelle immancabili crisi di stan-chezza, di convivenza, di delusioni, cer-chiamo di darci una mano « portando gliuni i pesi dell'altro» . Consapevoli dellenostre debolezze ci sosteniamo con imezzi della Grazia . Infatti al campo laMessa quotidiana, ben preparata e benpartecipata, è il perno intorno a cuiruota l'intera giornata . I canti liturgici,la preghiera, la presenza del salesianoche ti è accanto come un fratello, sonotutti mezzi che ti sostengono e si con-sidera mancanza di riguardo verso lacomunità il sottovalutarli o il trascurarli .

nessuno si deve offendere se gli si fanotare che agendo così è « una nota sto-nata » .

C'è poi da rispettare il paese che ciospita e le sue consuetudini ; la comu-nità locale, dobbiamo accettarla e farciaccettare . Non saremo forestieri né cidaremo l'aria di essere superiori, oelemosinieri, o, peggio, colonialisti . Ri-spettosi delle tradizioni e mentalità lo-cali, pur non potendo sempre condivi-derle, sapremo apprezzare e fare nostrii valori che ogni gente certamente pos-siede. In cambio dell'ospitalità daremoamicizia, solidarietà, gioia, e, se possi-bile, aiuto alla soluzione dei problemiloacli . Il nostro modo di comportarcidovrà essere eloquente più delle parole

Il campo è considerato come cosa ditutti. Infatti siamo noi GG.CC. ad orga-nizzarlo e a portarlo avanti . / responsa-bili li scegliamo noi stessi e diamo loromandato di far osservare il regolamentoe le norme che abbiamo accettate al-l'atto di fare la domanda .

A proposito di questo, sappiamo cheè facile stabilire norme e direttive epoi non osservarle . Ci sforziamo per-tanto vicendevolmente di osservare l'ora-rio che noi stessi ci facciamo, di nonavere atteggiamenti non acccettabili dallagente che ci ospita, di lavorare sodoanche se costa .

La revisione della giornata è il mo-mento della sincerità . Nel caso in cuiqualche campista non fosse idoneoalla vita del campo lo si invita fraterna-mente a tornare in famiglia .

Può essere cosa normale che tra noinascano problemi affettivi e si tenda afare comunità a due. Come compor-tarsi allora ? Senza drammatizzare, bi-sognerà assolutamente rispettare la co-munità che si sentirebbe ferita se duedi noi si isolassero per « portare avantiun discorso tutto loro ». Non è il campoil luogo e il momento per far questo .Al riguardo deve esserci massima chia-rezza nella linea di comportamento e

che diremo (al campo si è «sorvegliatispeciali ») .

II programma della giornata è press'apoco così

I ragazzi, normalmente, svolgono 5-6ore di lavoro manuale ; le ragazze inprevalenza si dedicano a lavori impe-gnativi con i ragazzi e giovani del paese(colonia, soggiorno, ripetizioni) per 5-6ore ed attendono alla cucina . Tutti poidedicano altre due ore al giorno nellavoro sociale (incontri con i giovani,con i genitori, visite alle famiglie) . Icampisti assistono a lezioni pratiche dipedagogia e svolgono riunioni di veri-fica e programmazione .

Ogni sera ci troviamo intorno all'al-tare per la liturgia eucaristica che è ilmomento più comunitario e formativo .Un pomeriggio la settimana possiamolasciarlo libero da impegni per un po'di riposo fisico e pausa spirituale . Ilmangiare è sano e sufficiente, ma lebocche difficili si trovano male tra noi .Anche per dormire ci si adatta, ma ilnecessario non manca (il tempo perquesto è di almeno otto ore) .

Insomma è un campo che teniamo aconservare « povero».

87

Page 8: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

88

ECCOI NOSTRIRAGAZZIVOLETE CONOSCERLI?

vivacissimisimpaticiassetati di Cristo

• « Certo, a volte, ci vuole molta pazienza, compren-sione e soprattutto amore, ma alla fine si vedrà che ilseme gettato, l'amore dato goccia per goccia, darà ine-vitabilmente il suo frutto » ( Arcinazzo) .

« Lascia a desiderare anche l'igiene personale deibambini: abbiamo dovuto insistere parecchio su taleargomento, ma non riteniamo di essere giunte allasituazione ottimale, a causa del tenore di vita dellagente del posto che lavora nei campi, a contatto congli animali per tutto il giorno e non si pone il problemadell'igiene come uno dei più importanti .

I bambini, comunque, per quanto riguarda la parteculturale, hanno dimostrato molto interesse per tuttoquello che veniva proposto e buona volontà per col-mare eventuali lacune .

Nei nostri confronti sono stati molto affettuosi, edu-cati e hanno sempre richiesto la nostra presenza fisicain mezzo a loro » (Montalto) .• « Ci colpisce tuttavia ancora molto la violenza diquesti ragazzi : molte questioni tra loro vengono risoltea suon di botte: questo richiede molta assistenza, pa-

zienza e fermezza da parte nostra per evitare risse einfortuni . . . In questo senso sentiamo la necessità diun sempre maggiore impegno . . . Praticamente si è po-tuta costatare l'efficacia del lavoro svolto in questiquattro anni : ragazzi che giungono a un certo gradodi maturazione, più sensibili a problemi morali e re-ligiosi, molto legati a noi e riconoscenti per quelloche si è fatto, pieni di premure e di attenzioni per iloro educatori » ( Gressoney) .

• « Nei momenti di catechesi mi ha fatto molto pia-cere l'interessamento e l'attenzione da parte dei bam-bini, ai quali abbiamo cercato di parlare nel modo piùnaturale e semplice possibile senza cadere in formuleormai sorpassate . Credo abbia funzionato . La S . Messaè stata veramente il momento forte di tutto il sog-giorno, ed è stato meraviglioso vedere questi bambinicosì gioiosi e raccolti nella preghiera e nella S . Comu-nione .

Qualche fanciullo mi ha parlato della sua maniera dipregare il Signore, di ciò che gli chiedeva e che glioffriva, in un modo così dolce e spontaneo, così at-tento a quelli che sono i problemi della vita, che miha veramente comrnosso » (Arcinazzo) .• « Sono stati meditati assieme diversi brani del Van-gelo ed è stata fatta, sempre con le più grandette, unaesperienza di preghiera spontanea e di adorazione . Lacatechesi è stata fatta ogni giorno e sempre per la du-rata di circa un'ora .

Per quanto riguarda la Messa, è stato nostro desideriofarne approfondire il significato in modo che i ragazzi"concelebrassero", partecipando vivamente al SantoSacrificio . Per questo, dopo aver esposta la teoria,abbiamo cercato di fare la pratica : oltre a far prepa-rare bene ai ragazzi stessi la Messa domenicale, con icanti, le letture, la preghiera dei fedeli, in due giorninon festivi è stata proposta la partecipazione ad unaMessa tutta per loro, guidata passo passo da uno dinoi. La partecipazione, libera, è stata inaspettatamentemolto numerosa e moltissime sono state le Comunioni .

Siamo convinti che il risultato più bello sia stata lariscoperta, da parte dei nostri ragazzi, dei Sacramenti•

della bellezza della vita sacramentale* (Biancavilla) .

• « Nessuno in paese parla loro di Cristo ma fin daiprimi momenti ne avvertono la presenza nel sorrisodei bambini, tanto poco abituati a ricevere affetto equindi così pronti a darne, nei volti della gente tantopovera quanto ospitale, negli amici che gli sono accanto• che lottano e che si sforzano di amare così come falui, con la stessa gioia, con lo stesso spirito con cuiseppe amare Don Bosco » (Palma di Montechiaro) .• « I bambini, comunque si sono mostrati sensibili aiproblemi religiosi, hanno seguito con sufficiente inte-resse e questo è un risultato che sopravanza le aspetta-tive, soprattutto se si tiene conto della carente informa-zione religiosa a livello familiare» (Montalto) .

• « Ci eravamo proposti come finalità della coloniauna animazione cristiana atta a soddisfare le esigenzedel paese sprovvisto di un attivo centro parrocchiale ;quindi oltre alla catechesi quotidiana, ciascuno di noisi è impegnato con spirito salesiano a testimoniare ilCristo .

I bambini della colonia pare che abbiano assorbitodavvero questa testimonianza perché hanno scossotutto l'ambiente familiare, sensibilizzandolo anche aduna partecipazione sempre progressivamente più attiva•

più numerosa alla liturgia eucaristica e agli incontriricreativi serali nella piazza del paese » (Acquaviva) .

Page 9: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

• « All'inizio siamo state accolte conmolta diffidenza che abbiamo supe-rato dialogando e cercando di dissi-pare ogni dubbio sulla nostra atti-vità. Entravamo nelle case e, conmolta semplicità, si parlava con lorodel nostro lavoro, dell'iniziativa delcampo, dei bambini e di tutto ciòche fosse interesse comune . È statodifficile far loro comprendere i mo-tivi che ci spingevano a svolgere tale

Tra lagentecon

tantasimpatia

attività, e gli scopi che ci prefigge-gevamo di raggiungere» (Montalto) .• « I contatti con le famiglie que-st'anno sono stati senza dubbio piùnumerosi ; anche se abbiamo avutosolo un incontro per parrocchia con

le mamme (con le quali abbiamopotuto discutere dei problemi edu-cativi in genere e con particolareriferimento ai singoli ragazzi), si èavuto modo, durante tutto il periododel Servizio di Animazione Cri-stiana, di visitare le case del quar-tiere, di parlare coi familiari dei ra-gazzi e di fare con loro amicizia .

C'è da aggiungere che l'ultimogiorno, per la chiusura, si è prepa-

rata la festa dei Genitori, con teatro,canti, mostre dei lavori, lotterie ecc .cui hanno partecipato numerose mam-me e parecchi papà (?!) . È statomolto carino anche perché, normal-mente, i papà sono gli eterni assentidella parrocchia .

Simpatica è stata l'iniziativa diuna mamma che ha voluto collabo-rare per la riuscita della festa, pre-parando un gruppetto di ragazze allarecita di una scenetta da lei ideatain onore dei giovani cooperatori : èstata una maniera, molto simpatica,di ringraziare» (Biancavilla) .

• « Persino il Sindaco di Palma èintervenuto ad una delle nostre riu-nioni e non ha potuto fare a menodi meravigliarsi a constatare di per-sona la situazione disastrosa in cui sitrova il quartiere » (Palma) .

• « In tali incontri, preparati prece-dentemente da noi campisti si cer-cava di scegliere i temi più adattialla loro mentalità, così da suscitareil loro interesse .

Tre sono stati gli incontri con le

mamme, le quali hanno risposto al-l'invito con entusiasmo, partecipandonon senza un certo disagio, alladiscussione .

Questo loro atteggiamento è com-prensibile se si pensa che mai sierano trovate in tale situazione .

Gli argomenti trattati concernevanol'educazione dei figli e l'insegna-mento religioso impartito ai figlistessi . Anche per i papà si sono orga-

nizzati tre incontri e con loro il di-scorso è stato più facile, grazie allaloro maggior disinvoltura . Con lorosi è parlato molto della situazioneeconomica e sociale del paese » (Mon-talto) .

• « A ciò hanno contribuito moltoanche le serate ricreative in piazza,che hanno creato quel clima di ami-cizia, indispensabile per aprire undialogo con la gente . Abbiamo spe-rimentato che tale clima si crea me-glio quando le persone non fannosolo da spettatori, ma partecipanodirettamente alla serata, con canti,barzellette, ecc. Perciò mentre ini-zialmente facevamo tutto da noi,conducendo lo spettacolo secondouna nostra programmazione, in se-guito abbiamo lasciato anche uncerto margine per le loro richieste .Anziché portare sedie o banchi o co-struire palchi, sedevamo in mezzo aloro alla buona, per farci sentire piùvicini e per dare un senso di mag-giore spontaneità alla serata» (Ac-quaviva) .

89

Page 10: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

90

ANCHENO]AI

V- e Mvn

la paroladegli animatori

spirituali

Tracciare il bilancio di un campo può costituire un lavorosemplice se per bilancio si intende una serie di dati e sta-tistiche ; diventa invece più complicato se si tenta di andareal di là delle cifre o dei dati puramente descrittivi per ten-tarne una interpretazione . Al pericolo di una lettura ecces-sivamente rosea dei fatti si oppone il rischio di esagerarele tinte scure delle ombre .

Manifestando le mie impressioni sul campo di Montaltocercherò di essere aderente alla realtà evitando la tendenzaa idealizzare e perciò a esagerare .

In base alle informazioni dirette e indirette che avevamoraccolto su Montalto e sulla sua gente che ci veniva de-scritta chiusa nei suoi problemi, diffidente dei forestierie incapace di accettare un discorso nuovo, abbiamo puntatotutto sui ragazzi della colonia . Subito si sono manifestatii primi segni di incredulità : si faceva fatica ad accettareche un gruppo di giovani intendesse «lavorare» per fare unservizio non retribuito a persone sconosciute. Ma più prestodi quanto non sperassimo ogni pregiudizio crollava : allaforza dei ragionamenti abbiamo preferito il linguaggio deifatti . E i fatti hanno portato al superamento di quasiasi dif-fidenza o sospetto con l'instaurazione di rapporti di since-ra e leale amicizia con i vari strati della cittadinanza : gio-vani e adulti, uomini e donne . Ancora una volta abbiamosperimentato l'efficacia della intuizione di don Bosco : tra-mite i ragazzi avevamo rotto il ghiaccio ed eravamo diven-tati dei loro .

Non è che tutti condividessero le nostre scelte ; è certoperò che Anche coloro che non le condividevano le rispetta-vano .

Coefficiente decisivo per la riuscita del lavoro di ani-mazione cris ana e sociale è stata l'armonia e la coesionecreatasi in seno al gruppo dei GG.CC., traguardo che in ognicampo si rivela sempre delicato. Quali i fattori che hanno con-tribuito? Accenno brevemente ad alcuni elementi che meri-terebbero una analisi molto accurata .

Mi pare di dover costatare una notevole maturità neicampisti, significata anche dall'età (nessuno inferiore ai20 anni) e testimoniata da un impegno serio e costante chein molti, oltre alla generica rinuncia al periodo di vacanze,aveva richiesto sacrifici più consistenti .

Cercherò di essere aderente alla realtà

Il numero, più ristretto rispetto ai campi precedenti, esi-geva una operosità costante che evitava casi di « disoccupa-zione» deleteria e favoriva i contatti personali specialmentenelle ore in cui ci si trovava insieme.

Incisiva si è rivelata la presenza di una famiglia di coo-peratori, coniugi e due figli, per il loro senso di equilibrio,di donazione, di esperienza e di sacrificio che, senza tantidiscorsi, era uno stimolo a non risparmiarsi e a compren-dersi .

Determinanti i momenti di preghiera realizzati con unostile sobrio e direi quasi «familiare» .

I rilievi fatti fin qui riguardano un pò tutti i campisti . Maritengo importante sottolineare un momento del campo cheha influito in modo decisivo su alcuni . La prima revisionedi vita che aveva come tema gli obbiettivi del campo, ha por-tato ad alcune riflessioni sul significato della nostra pre-senza a Montalto. Negativi sarebbero i frutti del campo seesso dovesse narcotizzare le coscienze, quasi che con uncampo estivo si possa assolvere alle esigenze oblative dellavocazione cristiana . Pur non negando i numerosi vantaggiche presenta il campo in se stesso, si è detto che esso è unavvio a scelte cristiane più radicali e consapevoli. Da ciòè scaturito per alcuni un discorso di fede che si è protrattoper tutto l'arco del campo e, c'è da augurarselo, anche alpost-campo, quando più forte è l'impatto con la routinedella dura realtà quotidiana dove più facilmente ci coglieil senso della solitudine e della stanchezza .

Ne fa fede la testimonianza di una campista che scrive :«Appena ritornata a casa mi sono resa conto improvvisa-mente di quanto sia stata importante per me Montalto, piùdi quanto volessi ammettere con me stessa e con gli altri .So di aver ricevuto molto in quei giorni, e soprattutto sonoconvinta del fatto che la nostra esperienza, per quanto irri-petibile, limitata, legata a determinate circostanze, non puòrappresentare soltanto un episodio da relegare nella memoria,ma è stata ed è punto di partenza, l'inizio di un discorsovalido nella misura in cui ognuno di noi saprà portarlo avantipersonalmente, nella vita di tutti i giorni, solo e nello stessotempo profondamente legato agli altri» .

DON LILLO MONTANTEIstituto Teologico salesiano - Messina

Page 11: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

HOSCOPERTOI GIOVANICOOPERATORI

Car.mo don Armando,

eccoti quanto ti avevo promesso .Innanzi tutto, come tu sai, per mecome per tutti i giovanissimi coo-peratori, Anna, Angela, Giovanna,Elena, Lia, Modesta, Tito, Gino,Bastiano, Natale, esclusa Marisa giàveterana ormai, è stata la prima espe-rienza di un Campo di lavoro e dianimazione cristiana quella fatta adAcquaviva d'Isernia .

L'esperienza, come risulta anchedalle relazioni fatte a suo tempo, èstata positivissima per tutti i tra-guardi che il campo ha raggiunto,anzi sappiamo che i risultati sonostati, come tu sai, senz'altro superioriad ogni nostra aspettativa e pro-grammazione .

Per me personalmente poi, la cosa,che mi pare doveroso metterti inevidenza subito, è l'aver scoperto « igiovani cooperatori salesiani»! Gio-vani non solo sensibili ai bisognidella gioventù, di grande entusiasmo,di spirito sereno e di grandissimadisponibilità, ma giovani che hannofatto questa esperienza di campo soloperché si sentono in «vocazione sa-lesiana», ed entusiasti di maturarsisempre più profondamente nello spi-rito di Don Bosco . Ecco, questoaver scoperto « i giovani salesiani»già ,«vivi», già «parte integrante» ecosciente dell'Opera di Don Bosco,è stata per me salesiano l'esperienzae la consolazione più bella di questocampo .

Altrettanto doveroso mi pare met-terti in risalto che la buona riuscitadel nostro campo di lavoro e di ani-mazione cristiana, sia per la matu-razione maggiore operata in ciascunodi noi campisti, sia per i risultatiosservati nella popolazione di Acqua-viva, è dipesa essenzialmente dal-

l'aver messo subito a fuoco tra noiche cosa significasse fare un'espe-rienza comunitaria a servizio dei gio-vani, e farla, questa esperienza, conlo spirito di Don Bosco : abbiamocapito che dovevamo tra noi viverea « Corpo mistico » ; occuparci essen-zialmente a volerci bene tra noi e aporre in comune le nostre esperienzedi come Dio ci andava maturandointeriormente nelle nostre giornate .Questa comunione d'anima la face-vamo qualche volta alla sera e sem-pre durante le Liturgie Eucaristiche,quelle riservate esclusivamente a noicampisti .A me pare che sia stato questo

« tipo di vita », che noi ci siamosforzati di vivere, che abbia datodavvero tutta la fecondità alla nostraesperienza e al nostro lavoro . Inoltrea me pare che questa « comunione »di esperienze intime sia stata ancheutile per altri effetti ; per esempio,sicuramente ha impedito il difettodei rapporti chiusi a « due* ; ha datosoluzione immediata ai princìpi discoraggiamento e di stanchezza, enel medesimo tempo ci ha fatto ma-turare nello spirito di don Bosco,dandoci quella pura passione perla gioventù .Voglio ora richiamarti quanto mi

dicevi una volta, che cioè dare moltorisalto alla vita di «comunione* neicampi non conveniva, perché i cam-pisti non avrebbero dopo occasionedi continuare questa vita. A questoproposito a me pare che se i Coo-peratori si ritengono « salesiani », verimembri della famiglia di Don Bosco,proprio come tali, devono maturare

in continuità una vita in unità d'a-nima con la Congregazione, magarivivendola nei gruppi locali ; e quindila vita a « corpo mistico » è essen-ziale per loro come per noi, perstare in vocazione, oltre il grandevantaggio di portare questa espe-rienza di vita anche nelle loro fa-miglie. Ma perché avere incertezzeinfine se la stessa vita cristiana èessenzialmente una vita a «corpo mi-stico*? La Chiesa è comunione e senon è tale non è Chiesa di CristoAnche a Giovanna, che mi facevaosservare la sua soddisfazione perquesta particolare esperienza fatta danoi (ma da parte di tutti gli altric'è stata questa dichiarazione), quandosi esprimeva che le dispiaceva chequesta esperienza finiva perché fi-niva ormai il campo, rispondevo chedire così era sbagliato, perché l'al-lenamento da noi fatto dovevamoproseguirlo nelle nostre zone, perchéormai questa era la nostra vita : ilcampo' di Acquaviva era stato un ti-rocinio che Dio ci aveva preparatoper approfondire sempre meglio lanostra vocazione salesiana .

Ecco, carissimo don Armando .Non so se potrai pescarci qualcosadi utile per l'articolo da te desiderato ;altri rilievi utili sul campo di Acqua-viva te li abbiamo onestamente giàsegnalati nelle nostre relazioni fattesul posto . Mi sembra che non ab-biamo sottovalutato niente o na-scosto qualche cosa .

Ciao ! Don Bosco ci illumini neinostri compiti . Aff.moDON FILIPPO GIUAIstituto Salesiano «Villa Sora» - Frascati (Roma)

91

Page 12: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

92

Vi dicoil mio grazie

Ritengo ottima l'idea che presiede a questi campi : anima-zione cristiana e servizio sociale della popolazione unitaa un tirocinio pratico di apostolato per i giovani coopera-tori .

Metodologicamente : ci siamo messi in ascolto delle ne-cessità della popolazione, cercando di condividere il piùpossibile la condizione umana, e di dare le risposte di cuici sentivamo capaci e che ritenevamo più utili . La «revi-sione» del lavoro e del metodo con cui questo lavoro eraportato avanti è stata continua, quasi quotidiana . La totaledisponibilità all'altro, nota gioiosa di tutti i campisti, si èarricchita così di attenta sensibilità e di profondo sensocritico .

Da queste «revisioni» poi è scaturita anche la seguenteconclusione, che condivido in pieno con i giovani del campo .Una esperienza di questo tipo prende il suo pieno signifi-cato solo se si trasforma in presenza in qualche modo con-tinua . Con il lavoro di pochi giorni si corre il rischio nonsolo di una attività parziale, ma soprattutto inutile o forsedannosa. Suscitare desideri, accendere speranze, far sco-prire orizzonti nuovi, far intraprendere strade inesplorate,e poi lasciare soli : sa tanto dell'evangelico vino nuovo inotri vecchi o stoffa nuova in vestito logoro. Solo una pre-senza continua, o quasi, potrà permettere un «progetto»serio di animazione cristiana e di servizio sociale e insiemeassicurarne la sistematica realizzazione .

E infine : «grazie» all'ufficio centrale dei giovani coope-ratori per la possibilità che mi ha offerto di una esperienzagiovanile che finalmente mi sembra di poter dire «valida»e degna di essere continuata ed approfondita sia in prospet-tiva generica di pastorale dei giovani, sia in particolare inprospettiva vocazionale : e per i cooperatori e per i salesiani .

DON NICOLA PALOMBIOpera Salesiana - Rimini

• Il campo è animato da un sacerdote il quale ne diventa il responsabile primo a nome dell'Associazione, anorma del regolamento CC . Egli, che ha pure la diretta responsabilità del campo dinanzi alla famiglia, all'As-sociazione, alle autorità, diventa segno di ecclesialità ma vive tra i giovani, come un fratello tra i fratelli, undonatore dei propri carismi a beneficio della comunità . La sua è una presenza di paternità senza paternalismo,di autorità senza autoritarismo.

Chi ci hasostenuto

« Constatammo che il Vangelo chiede scelte molto,molto precise . Sono emerse delle prospettive sempreda questo problema . . . s .«Dobbiamo sinceramente confessare che ciò che

ci ha sostenuto e ci ha fatto perseverare nel —ser-vizio' ; malgrado le non poche difficoltà che abbiamoincontrato, è stata la Celebrazione Eucaristica fattaogni sera, dopo il lavoro, dal nostro gruppo, strettotutto intorno all'Altare, col nostro Delegato cele-brante, e la costante fiducia in Cristo che ci ha por-tati ad una povera ma sincera testimonianza di gio-iosa amorevolezza verso quei ragazzi per i qualiil nostro padre Don Bosco consumò tutta la suavita » .

« La nostra giornata iniziava con una preghieracomunitaria, qualche canto, una breve meditazionesul Vangelo che ci dava la linea comune d'azioneper la giornata. Non avendo potuto trovare poi oc-casione di raccoglimento nella liturgia eucaristicaquotidiana che si celebrava nella chiesa parrocchialeassieme alla popolazione, a causa dell'assistenza aibambini, abbiamo sentito i/ bisogno di fare qualcheliturgia da soli, durante la quale abbiamo tentato di

fare un pò di comunione d'animo . Sono stati questii momenti forti della nostra vita spirituale, che sonovalsi a cementare la nostra unione e a rafforzare inciascuno il senso della comunità» .

« La Liturgia Eucaristica, la preghiera comunitariadel mattino e della sera e le revisioni di vita, fattesettimanalmente, sono stati i momenti forti e fonda-mentali della vita del campo» .

Page 13: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

Dopo il campo,per quanto possiamo,restiamo a contattocon loro

così l'anno scorso ... così quest'anno

« I mesi di gennaio e febbraio cihanno visti impegnati nelle consuetevisite ai ragazzi della colonia e alleloro famiglie . Sono contatti più cor-diali che ci fanno scoprire tutto unmondo di problemi e di situazioniche ci stimolano molto spiritual-mente, con bene nostro, forse piùdi quanto riusciamo a dare loro .

Non sono mancate anche le visiteai ragazzi collocati nei diversi col-legi salesiani. Soprattutto quelli dellacasa di Monteoliveto che frequen-tano la quinta elementare, sono og-

getto delle nostre visite più fre-quenti . . .

Un nuovo contatto con tutti i ra-gazzi si è avuto in occasione delCarnevale, la domenica 4 marzo .Come al solito c'è stata una buonaadesione sia da parte dei ragazziche delle loro famiglie . Anche inqueste occasioni abbiamo voluto in-contrarci con i genitori, mentre iragazzi erano impegnati in una la-boriosa "caccia al tesoro" . Anchequesta volta sono stati trattenuti su

Due volti tra tanti. - Ci aspettano per il prossimo anno . . . (Montalto) .

problemi di educazione su richiestadegli stessi parenti .

Questa nuova esperienza di in-contri con i genitori è un passoavanti che ci dice i suoi lati positivi .I genitori si dimostrano interessatiai problemi di crescita e di educa-zione dei loro ragazzi, soprattutto

perché nelle loro gravose situazionisi sentono molto limitati e condizio-nati dalle difficoltà del loro gravecompito educativo .

Questi incontri hanno fatto lorocomprendere il nostro intento di unacollaborazione sul piano educativopiù che assistenziale . E difatti non

sono poche le volte che si rivolgonoa noi per consigli su problemi diquesto genere . È un vero dialogoche si è venuto a stabilire con questefamiglie, e lo hanno gradito molto :ne avevano bisogno» (Torino) .

« Contatto con le famiglie : gli as-sistenti di ogni gruppo hanno re-datto una " scheda " personale diogni ragazzo dal punto di vista sa-nitario e caratteriale : osservazioni sa-ranno inviate ai singoli genitori in-sieme ad una foto ricordo . L'annoscorso fu apprezzato moltissimo taleinteressamento » (Arcinazzo) .«Visto che il luogo, il paese è

adatto per un'opera veramente con-

tinua e profonda di coscientizzazione,di educazione, di emancipazione e dievangelizzazione, sono state fatte, manon ancora ben vagliate, alcune pro-poste :o Quella di approntare uno studiosocio - politico - religioso - economicodel paese, inserendolo nel più vastoproblema del Meridione italiano . eQuella di prolungare e di aumentarela nostra presenza qui, fra loro . Pe-riodi più adatti sono sembrati laquindicina di Natale, la settimanapasquale e due mesi estivi . e Aggan-ciarci, in questa eventualità, con igruppi cristiani della zona, per unaiuto e una sensibilizzazione reci-proca » (Gallicianò) .

« Anche quest'anno una quindi-cina di ragazzi dei due turni verrannoaccolti nei collegi salesiani » (Gres-soney) .Anche la corrispondenza epistolare

veramente fitta e i ritorni sul postosingolarmente e a gruppi, sia puresaltuariamente, servono a qualcosa .Quest'anno (come nel passato) sonoprogrammate visite per il Natale adAcquaviva, Montalto, Gallicianò, Pal-ma. Sarà un segno di solidarietà chedirà loro come, finito il campo, l'ami-cizia resta .

93

Page 14: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

Limiti -diificoltà?certamente !

«Dapprima gli anziani restavano in disparte, con-tinuando a chiacchierare per conto loro e i giovanidisturbavano con battute, fischi o applausi fuori luogo,ma in seguito si sono tutti interessati a noi, fino a con-durre essi stessi la serata, offrendo perfino vino, biscotti,o altra roba » ( Montalto) .«Purtroppo una osservazione da fare alla nostra

vita comunitaria è la poca puntualità e talvolta la pocapreparazione agli incontri, ma ciò in gran parte è daattribuirsi al sovraccarico di lavoro » (Acquaviva) .« La mancanza, nel primo periodo, di una persona

competente della ruspa che avrebbe dovuto spianareil campo, ci ha bloccati nell'esecuzione del progetto,lasciando molta gente indifferente .

La diversità tra l'orario di lavoro nostro (8-12) equello dei giovani del paese ci ha portato per esigenze

precise a non poter sempre osservare gli orari comuni-tari, dovendo lavorare il pomeriggio » ( Montalto) .

« Nell'impostare l'attività culturale di un altro even-tuale campo a Montalto riteniamo sia importante co-noscere in precedenza la situazione ambientale, per-mettere alle incaricate, all'inizio, di rendersi conto dellivello di preparazione dei bambini e lasciarle deciderese seguire una guida per i compiti delle vacanze o im-postare il lavoro con centri di interesse e con finalitàpiù specificatamente educative. A questo discorso siaggancia il problema della catechesi, per la quale ciè stato affidato un testo con un programma stabilito .Se si tiene conto che il libro comprende il programmadi un anno scolastico, si può ben capire come sia stata

94 messa troppa carne al fuoco » (Montalto) .

« Sia da parte dei dirigenti, come dei ragazzi, nonc'è stato quell'entusiasmo esuberante che caratterizzaogni nuova iniziativa ; però, in cambio, c'è stato piùimpegno, più consapevolezza, più preparazione e, so-prattutto, più dedizione » ( Biancavilla) .

« Nell'altra parrocchia invece si sono incontrate dif-ficoltà di altro genere : un gruppetto tra i ragazzi piùgrandi (16-17 anni : malgrado avessero superato i li-miti di età da noi stabiliti, avevano voluto partecipare)si è dovuto invitarli ad allontanarsi perché creavanodisordine » ( Biancavilla) .

« Il materiale audiovisivo (filmine su Don Bosco,Domenico Savio e Vicufia) è stato giudicato da noi,parecchio falsamente e ancora troppo tradizionale etrionfalistico* (Gallicianò) .

«Ogni tanto la stanchezza portava a un certo nervo-sismo con i ragazzi e a un caldo entusiasmo, oltre chea un certo disimpegno nella preparazione e partecipa-zione sentita alla S . Messa » (Palermo, S. Chiara) .

« I giovani, invece, hanno mostrato la più assolutaindifferenza, forse perché influenzati da pochi loro coe-tanei non simpatizzanti verso la nostra religione, eanche per superficialità . . .

Piuttosto difficile è stato per noi aprire un colloquiocon i giovani del paese, un po' per diffidenza inizialedi questi nei nostri riguardi, un po' per contrasti sortia causa dei locali della scuola a noi concessi dal Prov-veditore agli studi per la colonia e contemporaneamenteda loro occupati per attività ricreative . In linea dimassima i giovani sono studenti che vivono fuori paesedurante l'anno, per l'assenza di scuole superiori nellazona, che una volta tornati a casa assumono atteg-giamenti di superiorità, influenzando poi quelli rimastiin paese. Abbiamo tentato tuttavia di promuovere in-contri per conoscerci ed eliminare i motivi di attrito .La partecipazione è stata numerosa, almeno inizial-mente . . . » ( Montalto) .

A quanto le relazioni denunciano si deve aggiungere,per amore di verità, qualche altra nota . . . stonata. Cosìad esempio :• Non tutti al campo sono stati coerenti con la sceltafatta di una vita povera e antiborghese (eccessivo fu-mare da parte di alcuni, specie ragazze ; cattiva provadinanzi a situazioni di scarsa igiene locale, pur pro-clamando di voler condividere la vita della gente delposto . . .) .•

In qualche periodo di tensione, è stata infranta lacarità, sia pure per breve tempo .•

L'interesse per la liturgia non è sempre stato preva-lente sul lavoro .• Quest'anno si sono avute, in alcuni campi, menoadesioni degli altri anni, per vari motivi, e cioè aumentodi iniziative locali (e fin qui nulla di male) ; diversascelta fatta da alcuni giovani CC . in direzione nondella gioventù ; infine qualche altro si è arreso perchél'impegno era superiore alle sue forze .

Ma le ombre servono a far evidenziare quelle luci checon l'aiuto dell'Ausiliatrice - non furono poche ;

l'importante è che ora si continui a lavorare anche se ilcampò è finito .

Page 15: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

SCADENZECHE CI IMPEGNANO

DUE POSSIBILITA' OFFERTEAL COOPERATORE PER MEGLIOAPPRENDERE E PRATICARE ILSISTEMA PREVENTIVO DIDON BOSCO

1Presso il « Salesianum » di Roma,

Via della Pisana, si terrà dal 31 di-cembre p. al 5 gennaio un « Con-vegno europeo sul Sistema Preven-tivo», a livello di alta cultura . -Esso è organizzato dal dicasterodella Pastorale giovanile salesiana,in collaborazione con l'Istituto diPedagogia dell'Università pontificiasalesiana .

Destinatari del convegno sonoquegli operatori (non solo studiosi•

teorici) che nella Famiglia sale-siana si occupano dell'educazione• possono farsi « moltiplicatori »,cioè persone in grado di trasmetteread altri, nella pratica, il messaggiodel convegno stesso .

È aperto a tutti i gruppi dellaFamiglia salesiana . - La parteci-pazione dei CC . è limitata a 12-15elementi, di buona cultura . - Èauspicabile che vi partecipi almenoun elemento per ogni regione .

IlGIORNATE DI STUDIO SUL SI-STEMA PREVENTIVO applicato allediverse situazioni di vita del Coope-ratore (famiglia, scuola, lavoro . . .) .

L'iniziativa ha lo scopo di facili-tare a un gruppo di 80-90 Coopera-tori « in servizio attivo » l'appro-fondimento della conoscenza della

pedagogia salesiana, essenziale achi desidera svolgere pienamente ilruolo di cooperatore, e vuole of-frire una sintesi armonica di studioe pratica, ed avere un carattereveramente esistenziale .

La sua realizzazione esige ele-menti di età valida, delle categorie :genitori, insegnanti, universitari av-viati all'insegnamento ecc ., dispo-nibili a loro volta a incoraggiare eavviare nei centri un analogo studio .

Data: 16 marzo (pomeriggio) ; 20 seg .sabato - domenica - lunedì - mar-tedì (festivo) ; giovedì .

Sede : Grottaferrata (Roma) ; SuoreFrancescane di Maria - Via Ana-gnina .

Prenotarsi in tempo utile pressoil proprio delegato ispettoriale checomunicherà i nominativi all'ufficionazionale .

CONVEGNI INTERREGIONALIGIOVANI CC .

All'Assemblea nazionale di no-vembre sono state esaminate le pro-poste dei vari gruppi circa il tema,le date e le sedi .Tema: CONVERSIONE

LIBERAZIONEnella dimensione personale•

in quella verso gli altri .

Como : 20-21 aprile 1974 .Roma: 10-11 febbraio .Messina : 27-28 parile .

Un invito a tutti i gruppi : prepa-rarsi responsabilmente!

95

1

Page 16: BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1973/197322.pdfgrafica del 1754 inserita nel romanzo I beati Paoli con una recente, non si trova nessuna va-riazione. S. Chiara è uno dei

BOLLETTINO SALESIANOSi pubblica il 1' del mese per la Famiglia Salesiana ; il 15del mese per i Dirigenti dei Cooperatori

S'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-meriti e amici delle Opere di Don BoscoDirezione e amministrazione : via Maria Au-siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48.29 .24Direttore responsabile : Teresio BoscoRedazione : Armando ButtarelliAutorizz . del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949

Per inviare offerte servirsi del C . C . Postale n . 2-1355intestato a : Direz. Generale Opere Don Bosco - Torino

Spediz . in abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2a quindicina

Per cambio d'indirizzo inviare anche l'indirizzo precedente

I cooperatori partecipanoattivamente alla

CAMPAGNA ABBONAMENTI 1974

CANONI DI ABBONAMENTO*

solo edizione festiva o settimanale1 ANNOL. 4.500

Versamento sul c/c n. 3/14908 intestato a :Giornale «AVVENIRE»Nuova Editoriale Italiana S.p.A.P.za Duca d'Aosta, 8/B - 20124 MILANO

° Salvo conguaglio .

E' IL GIORNALE DEI CATTOLICIQUINDI IL NOSTRO GIORNALE :

per 6 numeri settimanali interno estero12 MESI L. 23.700 L. 35.7006 MESI L. 12.400 L. 18.4003 MESI L. 6.500 L . 9.500

per 5 numeri settimanaliL. 19.750 L. 30.30012 MESI

6 MESI L. 10.400 L. 15.7003 MESI L. 5.400 L . 8.150Abbonamento sostenitore . L. 50.000