Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo...

25
Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese Segretario Generale Giulia Ziggiotti Redazione Alessandra Dazzo Grafica Fabio Poldi Davide Palma Primo Semestre 2011 Pubblicazione in data 28/02/2012

Transcript of Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo...

Page 1: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

Bollettino EconomicoRepubblica Popolare Cinese

Segretario GeneraleGiulia Ziggiotti

Redazione Alessandra Dazzo

GraficaFabio PoldiDavide Palma

Primo Semestre 2011

Pubblicazione in data 28/02/2012

Page 2: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 2

Indice

Guida alla lettura pag. 3

I Introduzione: principali indicatori economici

pag. 4

II Finanza statale pag. 8

III Consumo e inflazione dei prezzi al dettaglio

pag. 13

IV Commercio estero pag. 15

V Investimenti in immobilizzazioni pag. 19

VI Investimenti esteri pag. 21

VII Mercati Finanziari pag. 23

Page 3: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 3

Guida alla lettura

Sono qui di seguito elencate una serie di convenzioni utilizzate nella stesuradi questo Bollettino, in modo da garantire al lettore una piena comprensione eapprezzamento dei contenuti ivi presenti.

Tassi di cambio

Gli importi monetari sono sempre indicati in doppia valuta, Yuan Cinese (RMB) ed Euro (€);•Per le conversioni il tasso utilizzato è quello del 30/06/2011: € 1,00 = RMB 9,3612;•Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali;•Nel caso i dati presentati fossero originariamente espressi in Dollari Americani, verranno comunque •forniti in Yuan Cinesi e Euro, utilizzando i seguenti tassi di cambio al 30/06/2010:

USD 1,00 = RMB 6.4635•USD 1,00 = EUR 0.6887•

Fonti

I dati presentati nel Bollettino provengono dalle seguenti fonti esterne, per le quali CCIC non garantisce l’accuratezza né la veridicità.

China Monthly Economic Indicators, National Bureau of Statistics 2011.1-4 (vol.130-133);•RapportocongiuntoRepubblicaPopolareCinese2011,Ambasciate-Consolati/UfficiICEall’estero;•World Economic Outlook, April 2011, International monetary found;•World Trade Atlas 2011, Global Trade Information Services;•Wall Street Journal;•Investment Promotion Agency of Ministry of Foreign Commerce;•People’s Bank of China, China monetary policy report, quarter 2, 2011;•

Global IPO Trend, Ernst and Young.•

Page 4: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 4

Il 12° Piano Quinquennale

Nell’Ottobre del 2010 il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese ha reso pubbliche le linee guida del 12° “piano quinquennale di sviluppo economico e sociale” della Repubblica Popolare. Il piano è stato in seguito approvato il 14 Marzo 2011 nel corso della seduta conclusiva del Congresso Nazionale del Popolo. Il piano, nonostante non sia vincolante e non citi le fonti utilizzate per finanziare le politiche in esso contenute, nelle sue ultime edizioni si è dimostrato una buonaprevisione dell’effettiva condotta del governo cinese per gli anni seguenti. I punti salienti del 12° piano sono i seguenti:

diminuzione degli obiettivi di crescita annui al 7%, rispetto al 10,3% ottenuto nel 2010•raggiungimento di una percentuale di residenti in aree urbane del 51,5%•riduzione dell’intensità energetica e della produzione di energia da fonti fossili tradizionali•riduzione delle emissioni di tonnellate di CO2 per punto percentuale di PIL del 16%•creazione di circa 45 milioni di posti di lavoro•mantenimento della popolazione sotto gli 1,39 miliardi di persone•trasformazione delle zone costiere da “fabbrica mondiale” a centro integrato di ricerca e •sviluppo, di produzione avanzata e di servizi terziarisviluppo dell’energia nucleare per diversificare il mix energetico, sotto il presupposto di•garantirne la sicurezzacostruzione di grandi centrali idroelettriche nel sud del Paese•ampliamento delle infrastrutture, con nuovi aeroporti, nuove autostrade e reti ferroviarie ad •alta velocitàcostruzione di 36 milioni di appartamenti economici per facilitare le famiglie a basso •

reddito

I - Introduzione: principali indicatori economici

Page 5: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 5

La situazione economica Durante il primo semestre del 2011 l’economia cinese ha iniziato a muoversi gradualmente da una crescita principalmente stimolata dai massicci investimenti statali in progetti infrastrutturali e dalle esportazioni a una crescita guidata dal consumo interno. Un processo di graduale trasformazione dei pilastri fondamentali dell’economia cinese previsto anche dal dodicesimo piano quinquennale.

Durante la prima metà del 2011 in Cina la domanda di beni di consumo è rimasta stabile, gli investimenti dicapitalefisso sonoaumentati rapidamente, le importazionie leesportazioni sonocresciute inmodo stabile e vivace, la produzione agricola ha dato buoni risultati, le imprese industriali hanno regitrato prestazioni positive e il reddito delle famiglie è aumentato. Tuttavia contemporaneamente sonorimastistabiliglialtilivellidiinflazioneinternaelabaseperlastabilitàdeiprezzinoneraancora abbastanza solida per garantire un rilassamento delle politiche monetarie.

Secondo i dati realtivi ai primi sei mesi del 2011 il prodotto interno lordo (PIL) della Cina durante la prima metà del 2011 ha raggiunto la quota di RMB 20.446 mld., con un aumento del 9,6% rispetto all’anno passato. In particolare la crescita del primo e del secondo trimestre è stata rispettivamente del 9,7% e 9,5%. I valori aggiunti del settore primario, secondario e terziario sono stati rispettivamente di RMB 1.570 mld., RMB 10.217,8 mld. e RMB 8.658,1 mld., registrando una crescita rispettiva del 3,2% , 10,9% e 9,2%. Si può quindi affermare che la crescita del prodotto interno lordo della Repubblica Popolare Cinese abbia mantenuto un buon ritmo di sviluppo relativo in quanto, seppur registrando un abbassamento rispetto all’anno precedente (dal 10,4% al 9,6%), ha mantenuto comunque un decisivo vantaggio rispetto al PIL di Stati Uniti (1,3%) ed Area Euro (0,2%), e soprattutto dimostra di muoversi lungo la direzione indicata dal dodicesimo

piano quinquennale (che prevede una diminuizione degli obiettivi di crescita annui al 7%).

Page 6: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 6

Si prendono ora in considerazione il PMI e il BCI, due indici che permettono di analizzare piu’ approfonditamente la situazione economica generale della Cina.

Fin dall’inizio dell’anno il PMI dell’Industria manifatturiera in Cina si è contraddistinto per una costante tendenza negativa, arrivando in chiusura del primo semestre a 50,9, valore che si distingue in particolare per un netto calo in confronto al mese precedente (52,0).1 Il pressoché costante abbassamento dell’indice durante tutto il primo semetre del 2011 (passato da 52,9 di Gennaio al 50,9 di Giugno) indica un generale rallentamento dell’industria manifatturiera cinese, le cui cause possonoessererintracciatenellacrisichehacolpitolemaggiorieconomiedelmondofindal2009eilconseguente indebolimento della domanda straniera.

Questo fattore si somma alla precedente situazione di debolezza del mercato domestico cinese creando i presupposti per il generale trend negativo registrato dal PMI durante il primo semetre del 2011epiùgeneralefindal2010.Quindiduranteilprimosemestredel2011siassistealcalodellaproduzione manufatturiera cinese per la prima volta dal Luglio 2010, anche se la diminuizione della produzione alla chiusura del semestre può essere considerata piuttosto marginale. Inoltre il calo deilivellidiproduzionehaportatoinparteiproduttoriaridurrelepropriescortediprodottifinitiequindi all’accelerazione del tasso di esaurimento più rapido dal Novembre 2010.

Come conseguenza dei requisiti di produzione più bassi la quantità di inputs acquisiti dalle imprese manifatturiere è sceso per la prima volta in dodici mesi, causando a sua volta una sostanziale diminuizione delle scorte degli acquisti nel settore. Contemporaneamente, l’aumento dei prezzi delle materie prime durante il mese di Giugno ha continuato a spingere in alto i costi medi affrontati dai produttori.

Tra le cause di questo rincaro una delle più importanti è sicuramente rappresentata dalla massiccia e crescente domanda di materie prime da parte della stessa Cina. Nonostante il chiaro rallentamento subito dalla produzione industriale durante la prima metà del 2011, il valore aggiunto industriale in chiusura del semestre registrava ancora un trend decisamente positivo (in crescita del 14,3%) anche se meno vistoso rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente (che registrava una crescita del 17,6%).

1 Una situazione macroeconomica in espansione è contraddistinta da un indice CPI superiore a 50, mentre un indice CPI minore di 50 contraddistingue unacontrazione della situazione macroeconomica.

Page 7: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 7

Per quanto riguarda il BCI, durante il secondo trimestre del 2011 l’indice è arrivato a 135,6 registrando un aumento di 1,8 punti relativamente al trimestre precedente, ma in diminuizione rispetto all’anno precedente.

L’aumento dei costi di produzione e la stretta dell’accesso al credito sono tra i principali fattori che hanno contribuito al calo dell’indice, che tuttavia registra ancora risultati piuttosto positivi.2

Il BCI cinese dal 2009 – quando in chiusura del primo semestre in concomitanza con l’eruzione della crisi finanziariaglobalel’indicesubìuncalodrasticofinoadarrivarea105,6–haregistratounageneraletendenza positiva che dimostra la forte competitività delle imprese cinesi. In particolare il settore che ha registrato la maggiore crescita del BCI durante il secondo trimestre 2011 è stata l’industria informatica (Trasmissione informazioni e Servizi informatici), il cui relativo BCI ha conosciuto una crescita di 14,7 punti arrivando a 165,1. Il settore relativo al commercio all’ingrosso e al dettaglio è da sempre uno dei settori più in espansione all’interno dell’economia cinese e, anche se in chiusura del primo semestre il suo BCI registrava un calo di 4,2 punti, arrivando a 149, conservava ancora uno dei valori più alti.

Particolarmente interessante è la diminuizione, seppur modesta, rispetto al trimestre precedente del BCI relativo alle imprese di grandi dimensioni durante il secondo trimestre del 2011, che registra un calo di 2,3 punti e arriva a 154,9, mantendendo comunque una netta importanza nel settore. Mentre il BCI relativo alle imprese di medie e piccole dimensioni hanno registrato un aumento rispetto al primo trimestre del 2011 salendo rispettivamente di 1,9 e 2,7 punti, raggiungendo 135,4 e 116,8.

2IlBusinessClimateIndex(BCI)èunindicefondamentaledell’analisidelleprestazionisocietarie.InparticolareunindiceBCIsuperiorea100contraddi-stingue una situazione di prosperità economica, mentre un indice BCI inferiore a 100 contraddistingue una situazione di depressione. Il BCI in Cina è calcolato in base a un sondaggio che prende in considerazione quasi 20.000 aziende cinesi selezionate da diversi settori di provenienza, grandezza e tipo di registra-zione.

Page 8: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 8

II - Finanza statale

Fin dal 2009 in Cina la liquidità abbondante ed il progressivo aumento dei prezzi delle materie prime hannofattoregistrareuncostanteaumentodellivellod’inflazione,cheallafinedelprimosemestredel 2011 ha raggiunto il 6,4%, il valore più alto degli ultimi tre anni. La possibilità che questa situazione sfociasse in un crescente malcontento popolare ha spinto il governo centrale di Pechino all’inizio del 2011 a confermare la prudente politica di controllo monetario dell’anno precedente. In un costante sforzo volto ad abbassare il volume di liquidità in circolo nell’economia cinese, e quindi a tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi, la People’s Bank of China (PBOC) interprete della volontà statale, ha adottato una serie di misure di gestione macroeconomica chiarendo la priorità assolutadeldomarel’inflazione3.

Durante il primo semestre del 2011 la PBOC ha aumentato sei volte la percentuale di riserva bancaria obbligatoria (RRR) raggiungendo un aumento cumulativo di 3 punti percentuali, e tre volte i tassi di interesse sui depositi e sui prestiti, che hanno raggiunto rispettivamente il 3,5% e il 6,56%. La conseguente diminuizione di liquidità ha causato una situazione di restrizione dell’accesso al credito, in cui le piccole e medie imprese si sono trovate ad essere pesantemente svantaggiate.4 LefilialidellebanchestraniereinCina,chedaalcuniannihannoincominciatoagiocareunruolosemprepiù importantesulpanoramafinanziariocinese,nonsonostateesentatedallerestrizionie anche le loro erogazioni di credito sono state soggette ai regolamenti locali. Probabilmente nei prossimi mesi ci sarà un rilassamento delle politiche restrittive e una facilitazione dell’accesso al credito in particolare proprio per le aziende di piccole e medie dimensioni. Inoltre è prevista nel prossimo futuro una facilitazione dell’accesso al credito delle famiglie rurali a cui sarà concesso di utilizzare la terra che coltivano, nonostante non ne siano tecnicamente i proprietari, come garanzia per ottenere prestiti bancari.

Perquantoriguardailregimedicambiodellavalutanazionale–ilRMB–essoècaratterizzatofindallariformadel2005dalfattodiesserea“fluttuazionecontrollata”:unsistemamistocheprevedeun crescente e progressivo ruolo del mercato monetario nella determinazione dei tassi di cambio (cheacquistanomaggioreflessibilità)cosícomeuncontemporaneocontrollogovernativovoltoallastabilizzazione del RMB su livelli giudicati ragionevoli e bilanciati. Sin dal 2005 quindi il RMB ha subito un costante apprezzamento nei confronti del dollaro statunitense (+28% circa) che associato algeneraledeprezzamentodell’eurocausatodallacrisifinanziariadel2009,haavutoripercussioninegativesullacompetitivitàdegliesportatoricinesi.Inoltrelerecentifortipressioniinflazionistichehannoresoancorpiùcostosoilcambiofissoconildollaro,spingendoleautoritàcinesiariformareapiù riprese i tassi di cambio. Durante il primo semestre del 2011 il tasso di cambio del RMB è stato gestitoconmaggiorflessibilitàneltentativodicontrollaregliafflussispeculatividicapitale.Ciòsiètradotto in una situazione piuttosto stabile del regime di cambio e in un movimento sostanzialmente in entrambe le direzioni dei tassi.

2 Lo stesso premier cinese Wen Jiabao durante la conferenza stampa in chiusura dell’Assemblea Nazionale del Popolo duran-te la quale è stato approvato il dodicesimo piano quinquenale ha sottolineato l’urgenza del controllare le spinte inflazionistiche all’internodell’economia cinese, definendo l’inflazione una tigre che una volta liberatasi risulterebbe “molto difficile rimettere in gabbia”.3 A posteriori si possono notare le pesanti ripercusioni di queste politiche in particolare nel Zhejiang – provincia nota per il suo at-tivismo negli affari – dove il tessuto impreditoriale è storicamente caratterizzato soprattutto da piccole e medie imprese. Con la res-trizione dell’accesso al credito moltissime di queste imprese locali messe da un giorno all’altro nell’impossibilità di ottenere finanzia-menti tramite le vie usuali per poter sopperire alla mancanza di liquidità si sono trovate ad utilizzare in maniera ancora più massiccia i cosiddetti “prestiti informali” rimanendo invischiati in un circolo di interessi esorbitanti. L’impossibilità di pagare i debiti accumulati ha portato – e sta portando – varie aziende alla bancarotta, innescando quasi inevitabilmente una catena di fallimenti e quella che oggi è nota con il nome di Crisi di Wenzhou.

Page 9: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 9

II - Finanza statale AllafinedelmesediGiugno2011laparitàcentraledelRMBaconfrontoconilDollaroamericanosi attestava a 6,4716 Yuan per Dollaro, mentre la parità centrale del RMB a confronto con l’Euro si attestava a 9,3612 Yuan per Euro. Inoltre approfondendo il discorso possiamo notare come dalla riformadel2005finoalGiugno2011iltassodicambionominaleeffettivodelRMBsiastatoapprezzatodel 13,05%, mentre il tasso di cambio reale effettivo sia stato deprezzato del 18,91%. Per quanto riguarda la situazione durante la prima metà del 2011, i tassi di cambio nominale effettivo e reale effettivo del RMB sono stati deprezzati rispettivamente del 1,5% e del 3,02%.5 Sempre allo scopo di tenere sotto controllo la liquidità del sistema bancario, la PBOC ha cercato di migliorare la gestione delle operazioni di mercato aperto – cioè le transazioni che la banca effettua in borsa mediante cui acquista e vende titoli di Stato. La compravendita dei titoli di Stato è infatti uno dei principali canali attraverso i quali la Banca centrale può controllare la quantità di moneta in circolo nel sistemaequinditeneresottocontrollol’inflazione.Laflessibilitàdeitassid’interessedelleoperazionidimercatoapertoèstatadunquerafforzata,facilitandolagestionedell’inflazioneepermettendoaitassid’interessedelmercatodibilanciaremaggiormentel’offertaeladomandadalpuntodivistafinanziario.

Le diverse misure di gestione macroeconomica sopradescritti hanno portato a un processo di riduzione e quindi normalizzazione della crescita di disponibilità di moneta e credito. Alla fine del primosemestre 2011 è stata registrata una crescita M2 - una misura dell’offerta di moneta – del 15,9% rispettoall’annoprecedente,maconuncalosignificativodi8,5puntipercentualirispettoallafinedel 2010 raggiungendo RMB 78.100 mld.

Le entrate dell’erario cinese durante il primo semestre del 2011 ammontavano a RMB 5.687 mld., in aumentodel31,2%dall’annoprecedente.Inparticolareleentratefiscalienonfiscalisonoammontaterispettivamente a RMB 5.003 mld. e RMB 684 mld.

Come durante il secondo semestre del 2010, le principali componenti delle entrate statali sono state:

• l’impostasulvaloreaggiuntochehacontribuitoperRMB1.243mld.,conunaumentorispettoall’anno precedente del 12,4%; • l’impostasulredditodelleimprese(diesercizio)chehacontribuitoperRMB1117,5mld.,conun aumento rispetto all’anno precedente del 38,3%; • l’impostasulconsumointernochehacontribuitoperRMB376mld.,conunaumentorispettoall’anno precedente del 20,2%.

Inoltre segnaliamo la maggiore importanza della Tassa sulla manutenzione e sviluppo urbano durante ilprimosemestredel2011, ilcuiapportoalleentratestataliècresciutodiunsignificativo49,9%rispetto all’anno precedente, raggiungendo RMB 142,8 mld.

5 Il tasso di cambio reale effettivo é una media ponderata dei tassi di cambio reali bilaterali, dove i Paesi rappresentano l’importanza dell’interscambio commerciale tra il Paese in questione e i suoi partners commerciali. Quindi il deprezzamento reale registrato durante il primo semetre del 2011 implica una maggiore competitività cinese, intesa come capacità di esportare merci nazionali all’estero e convenienza a soddisfare la domanda interna attraver-so beni nazionali. Fatto che riflette la politicamacroeconmica del governo centrale. (Tassi di cambio.pdf p.4 o http://www2.dse.unibo.it/belletti/lez4)

Page 10: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 10

Passando a esaminare le spese statali (relativamente al solo governo centrale) possiamo notare come la loro crescita sia stata essenzialmente proporzionale alla crescita delle entrate registrando un +31,4% rispetto all’anno precedente e raggiungendo la cifra di RMB 4.443 mld.

Isettorichehannobeneficiatomaggiormentedeglistanziamentistataliduranteilprimosemestredel 2011 sono rimasti invariati dal 2010 e sono stati: • l’Istruzione,cheharicevutoRMB613mld.inaumentodel27,8%;• iServizidiAssistenzasocialeeoccupazione,chehannoricevutocomplessivamenteRMB 576 mld. in aumento del 40,5%; • iServiziPubblicigenerali,chehannoricevuto458mld.inaumentodel23,8%. Dasegnalareilsignificativoaumentodegliinvestimentistatalinelsettoredell’Assistenzasanitaria,cheallafinedellaprimametàdel2011 registravaunacrescitadel61,4% inconfrontoall’annoprecedente,raggiungendoRMB245mld.infinanziamentistatali.L’aumentodellespesestataliperilmiglioramento e la ristrutturazione del sistema sanitario cinese può essere letto alla luce dei recenti tentativi del governo centrale di effettuare una graduale trasformazione del modello di sviluppo economico cinese, ancora fondamentalmente basato sulle esportazioni. Un sistema di assitenza sanitariaefficienteeditipoallinclusivepuòinfattirinvigorireiconsumiinterni,permettendoilgraduale processo di sostituzione del fattore endogeno alle esportazioni come principale driver della crescita economica. Anche il settore del risparmio energetico e della protezione ambientale hanno registrato una crescita del 35,9% raggiungendo i 73,44 mld., cifra che si somma ai 156,5 mld. spesiperilsettorescientificoetecnologico.

Questi dati si spiegano alla luce del dodicesimo piano quinquennale che prevede una riduzione dell’intensità energetica, della produzione di energia da fonti fossili tradizionali e delle emissioni di CO2 per punto percentuale di PIL del 16%, con l’obiettivo di trasformare le zone costiere da polo di produzione a basso costo a centro integrato di ricerca e sviluppo. Il piano prevede inoltre l’ampliamento delle infrastrutture nazionali al fine di aumentare la capacitá e l’efficienza deitrasporti nel Paese con la costruzione di nuove autostrade, aeroporti e ferrovie ad alta velocità, spiegandocosí l’aumento del32,6%durante ilprimosemestredel2011dellespesestataliperquesto settore, che raggiungono RMB 256 mld.

Page 11: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 11

Lanotevoledecentralizzazionedelsistemafiscalecinesefasìchelespesecompiutedirettamentedal governo centrale descritte nel paragrafo precedente ammontano solo al 30% delle spese nazionali, mentre sono i governi locali ad essere gravati del ben 70% del totale delle uscite nazionali. Ciò avviene in quanto sono le istituzioni locali, soprattutto a livello di prefetture e contee, anziché il governo centrale, a fornire i servizi pubblici critici (educazione obbligatoria, pensioni, ammortizzatori sociali ecc.) che infatti costituiscono la decisa maggioranza delle loro spese.Inoltredallariformafiscaledel1994igovernilocalisisonotrovatiafareiconticonpiùrigidi limiti budgettari e una crescente situazione di penalizzazione, stretti in un contesto in cui si trovano a poter usufruire di meno entrate e a dover affrontare più spese.

In questo contesto è stato riscontrato un crescente sviluppo delle cosiddette Local Investment Companies (LICs), entità societarie formalmente private ma in realtà interamente pubbliche, di cuiigovernilocalisisonoavvantaggiatiinmanierasemprepiùmassicciadallafinedel2008.Infattialfinediaggirarelestringentinormativeintemadidebitopubblicoigovernilocali,lacuicapacitàdi prestito è legalmente limitata, hanno creato intricate reti societarie – le LICs appunto – per poter accederealcreditodegliistitutibancariefinanziarecosìunimpressionantenumerodiprogettiinfrastrutturali(strade,ferrovieecentralielettriche,maanchehotel,centricongressi,ufficiemolto altro). La maggior parte di queste società ottiene dai governi locali la terra come garanzia per ottenere i finanziamenti bancari, che però spesso degenerano in debiti in sospeso (NPLs)6 a causa dell’altissimo numero di progetti infrastrutturali e immobiliari altamente improduttivi. L’enorme accumulazione nel tempo di NPLs si rivela essere uno dei più grandi rischi che la Cina si trova ad affrontare al giorno d’oggi, in quanto poiché le banche cinesi sono principalmente statali, i prestiti che si rivelano essere insolventi si traducono automaticamente in debito pubblico. Le LICs sono particolarmente attive nelle regioni occidentali della Cina nel contesto generale della cosidetta “Go West policy”. 6 I non-performing loans (NPLs) sono finanziamenti che per diversi motivi non seguono le procedure di rimborso e di pagamento stipulate inizial-mente, come i prestiti in arretrato sui pagamenti degli interessi o quelli con tasso di interesse rinegoziato (http://www.performancetrading.it/Glos-sario/Ne.htm). In Cina gli NPLs corrispondo al 30-40% del totale dei debiti in essere, una percentuale piuttosto alta per gli standards internazionali.

Page 12: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 12

Un caso esemplare della situazione è la città di Yinchuan, il capoluogo della provincia occidentale di Ningxia,quileLICshannoaiutatoafinanziaremoltiprogettichesidistinguonoperilfattodiesserealtamentedeficitari(villedilusso,complessiresidenziali,grattacieli,unostadiodicalcio,ecc.).CiòhaportatoaunasituazioneincuiilNingxiaduranteil2010èdipesoperil70%deiricavitotalidasussidi del governo centrale ed al tempo stesso ha sofferto di un debito pubblico pari al 75% della sua economia (USD 15 mld).

Tuttociòunitamenteaicasidimalagestione,dicorruzioneeallacrisifinanziariaasiaticadel1998e quella internazionale del 2008 (che hanno spinto sia il governo centrale che quelli provinciali ad emettere grandi quantità di obbligazioni) hanno portato a livelli di indebitamento dei governi provincialipiuttostoelevati.Aquesto riguardo l’UfficioNazionaleRevisorideiContidiPechinooRagioneriadiStato(NAO)hapubblicatoperlaprimavoltanelmesediGiugnounrapportoufficialenelqualesitracciavaunbilanciodell’indebitamentodelleamministrazionilocali,debitocheallafinedel 2010 raggiungeva RMB 10.700 mld. corrispondenti circa al 27% del PIL cinese.

Scendendo nei particolari del rapporto si scopre che la maggior parte del debito è stata accumulata negli ultimi due anni (durante il solo 2009 si è assistito a un incremento del debito delle amministrazioni locali pari al 62%) e che solo 54 circoscrizioni (su un totale di circa 2800) non avevano debiti all’inizio del 2011. Inoltre, secondo la Standard Chartered Bank, più dell’80% di tale debito non potrà essere ripagato dagli effettivi debitori e richiederà quindi un intervento pubblico diretto, principalmente da parte del governo centrale tramite utilizzo delle riserve FOREX. Durante il primo semestre del 2011 l’UfficioNazionaleRevisorideiContidiPechinohacontinuatolepropriericercheschierandooltre40.000ufficialinellarevisionealivellonazionaledelle31amministrazioniprovincialineltentativodi tenere sotto controllo il debito dei governi provinciali.

Page 13: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 13

III - Consumo e Inflazione dei prezzi

Il reddito dei residenti urbani e rurali è aumentato costantemente durante tutta la prima metà dell’anno: in chiusura del primo semetre 2011 il reddito procapite disponibile delle famiglie urbane era in media di RMB 11.041 registrando una crescita reale del 7,6% al netto dei fattori di prezzo, mentre il reddito pro capite di cassa (in contanti) delle famiglie rurali era in media di RMB 3,706 in crescita del 13,7%.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si nota come nel dodicesimo piano quinquennale la Cina conferisca particolare attenzione alla questione della disoccupazione: nel periodo 2011-2015 si mirano a creare 85 milioni nuovi posti di lavoro e a mantenere il tasso di disoccupazione inferiore al 5%. In questo periodo infatti è previsto che la mancanza di lavoro nelle aree urbane supererà i 13 milioni ogni anno, accrescendo la pressione sul mercato del lavoro rispetto al precedente periodo. La pressione sul mercato del lavoro cinese durante il primo semestre 2011 è stata causata principalmente dal rallentamento dell’economia cinese, dall’inasprimento delle politiche monetarie e dal trascinamento della crisi finanziaria globale. Tuttavia secondole statistiche ufficiali cinesi il tasso di disoccupazione in Cina ha continuato ad essere moltobasso, rimanendo pressoché stabile dal 2010 e attestandosi intorno al 4,1% nelle zone urbane.

Undiscorsoapartemerita lamanodoperaabassocostochefindal2004sperimenta inCinaunasituazione di sostanziale scarsità. Ciò è dovuto in parte al netto calo del numero di lavoratori emigrati dalle zone rurali alle città costiere, causato dalle direttive del governo centrale di Pechino che come dimostra il dodicesimo piano quinquennale negli ultimi anni ha puntato fortemente sullo sviluppo delle regioni interne. In parte si spiega alla luce dei dati sulla popolazione cinese pubblicati con ilcensimentodel2010cherivelaunaprogressivadiminuizionedellacrescitademograficacinese,principalmente dovuto alla politica del figlio unico, e che comporta una riduzione dei vantaggiderivantidallademografiadicuihausufruitofinoralaCinanellasuamiracolosacrescitaeconomica.

Grazie all’aumento medio del reddito e alla situazione sostanzialmente stabile del tasso di disoccupazione durante il primo semestre del 2011 anche il mercato interno cinese ha conosciuto una costante crescita, portando il totale delle vendite al dettaglio dei beni di consumo a RMB 8.583,3 mld. con un aumento del 16,8% rispetto all’anno precedente. In particolare, le vendite al dettaglio nelle aree urbane e rurali sono aumentate rispettivamente del 16,9% e del 16,2%.

Page 14: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 14

In apparente controtendenza sono i risultati registrati dalle vendite di autoveicoli ed elettrodomestici che mostrano un abbassamento rispettivo di 8,5 e 7,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Il rallentamento registrato dal più grande mercato automobilistico del mondo durante la prima metà del 2011 si spiega alla luce della sospensione o in alcuni casi annullamento degli incentivi governativi, che negli ultimi due anni avevano permesso al settore di crescere a ritmi decisamente sostenuti.Inoltreapartiredallafinedel2010,diversemunicipalitàhannorafforzatolepoliticherestrittive sugli acquisti di autoveicoli: la stessa città di Pechino ha introdotto nel 2011 un sistema di quote per cercare di tenere sotto controllo il numero di autoveicoli e il traffico cittadino,consentendo l’immatricolazione di sole 240.000 nuove autovetture per il 2011 (mentre solo il 2010 aveva visto l’immatricolazione di 800.000 veicoli).

Come è stato accennato nel capitolo precedente durante la primametà del 2011 l’inflazioneha continuato ad aumentare registrando in particolare durante il mese di Giugno una notevole accelerazione che ha portato l’indice dei prezzi (CPI) ad un incremento del 6,4% (i prezzi sono cresciuti nelle zone urbane e rurali rispettivamente del 6,2% e del 7%). I prezzi dei generi alimentari, che costituiscono la maggiore delle spese delle famiglie rurali, hanno registrato l’aumento salendo al 14,4% (il massiccio incremento dei prezzi delle derrate alimentari rispetto all’anno precedente hanno contribuito alla crescita complessiva del CPI per quasi per 4,26 punti percentuali rispetto all’anno precedente), mentre i prezzi dei generi non alimentari, dei beni di consumo e dei servizi sono aumentati rispettivamente del 3%, del 7,4% e del 4%. In particolare, i prezzi dei cereali sono aumentati del 12,4%, vale a dire 0,34 punti percentuali di crescita del livello generale dei prezzi; il prezzo dei prodotti a base di carne sono aumentati del 32,3%, ossia ad 1,94 punti percentuali (da notare che il prezzo del maiale è aumentato del 57,1%, contribuendo da solo per 1,37 punti percentuali); e i prezzi delle uova fresche sono aumentati del 23,3%, contribuendo 0,16 punti percentuali. Durante il primo semestre del 2011 si è registrato in Cina un rapido aumento anche dei prezzi dei fattori della produzione - terra, risorse naturali, tutela dell’ambiente, e in particolare la manodopera.

Il governo centrale di Pechino ha reagito alla situazione dando chiari segnali di voler continuare con la regolazione attuale del prezzo dei fattori produttivi e con la riforma del meccanismo di cambio, cui abbiamo già accennato, per favorire una crescita economica sostenuta e sostenibile. Durante il mese di Giugno la PBOC, seguendo le direttive governative, ha annunciato l’intenzione di voler intraprendere un’ulteriore riforma del meccanismo di cambio della moneta nazionale perconsentireunamaggioreflessibilitàdeitassidicambio.UnamaggioreflessibilitàdeltassodicambiodelRenminbicreeràunambientestabileemanterràbassal’inflazionepergliaggiustamentidei costi di produzione. Infatti uno yuan più forte può portare ad un abbassamento del prezzo delle importazioni,compensandoinpartealcunedellepressioniinflazionistichedovuteall’aumentodeicosti di produzione.

Page 15: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 15

Al termine del primo semestre del 2011 la bilancia commerciale cinese era in attivo di USD 44,93 mld., registrando però una significativa diminuzione del surplus del 18,2% rispetto all’anno precedente,confermando la tendenza alla crescita proporzionale dell’import già registrata durante il 2010. L’andamento dei valori è al rialzo sia per le esportazioni (+24%) sia per le importazioni (+27.6%), che hanno raggiunto rispettivamente i USD 874,3 mld. e i USD 829,37 mld.

IV - Commercio estero

Le statistiche di metà anno non stupiscono e i principali mercati per i prodotti cinesi si confermano essere ancora l’Unione Europea – tra i cui Paesi svettano la Germania, l’Olanda e il Regno Unito – che importa beni per un valore complessivo di USD 164,481 mld. con un incremento rispetto all’anno precedente del 16,9%, gli Stati Uniti (USD 145,511 mld.) con un incremento del 16,8%, Hong Kong (USD127,047mld.)conunsignificativoincrementodel35,8%eilGiappone(USD68,161mld.)conun incremento del 23,7% .

Gli scambi commerciali tra l’Italia e la Repubblica Popolare Cinese, che in chiusura del 2010 rag-giungevano un valore complessivo di USD 45 mld., stanno rapidamente aumentando e le stime pre-liminarifannopensareadunincrementofinoaUSD80mld.entroil2015.Inparticolareleindustriedei prodotti chimici, plastici e tessili sono quelli che durante il primo semestre del 2011 hanno registrano una maggiore intensità degli scambi in entrambe le direzioni.

Page 16: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 16

La crisi globale ha causato una considerevole riduzione delle esportazioni cinesi, in particolar modo le importazioni dalla Cina da parte dell’Unione Europea che, come abbiamo visto, è il primo importatore di prodotti cinesi, sono passate dal 32% al 16,9% durante il primo semestre del 2011rivelandoladifficilesituazionedeiPaesieuropei.

Per prottegere i propri interessi il governo centrale di Pechino ha quindi espresso l’intenzione di investire nel suo principale partner commerciale, acquistando titoli del debito pubblico dei Paesi piùfragilidalpuntodivistafinanziarioegarantendocosìunessenzialeflussodicapitali.7 Durante ilprimosemestredel2011diversileaderscinesisisonorecatiinvisitaufficialeinalcuniPaesieuropei, tra questi l’Italia in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità nazionale ha ricevuto la visita del Vice Presidente cinese Xi Jinping e del Ministro Wan Gang, Ministro della Scienza e della Tecnologia.

La ricerca tecnologica e le produzioni a basso impatto ambientale si stanno rivelando tra i settori di crescente rilievo strategico per quanto riguarda le relazioni tra i due Paesi come dimostrano i relativiaccordifirmatiinoccasionedellastessavisita(il“MemorandumofUnderstandingonCo-operation” che lega il Ministero di Scienza e Tecnologia cinese e il MIUR italiano e il “Framework Agreement”sull’innovazioneregionalefirmatotrailMinistroWaneilPresidentedellaregioneToscana). Questi documenti provvedono un’ intelaiatura di base per importanti progetti di coop-erazione, che prevedono la costruzione di laboratori congiunti, il collegamento di zone hi-tech, universitàeistitutidiricerca.InoltreilVicePresidentecineseXihafirmatoulteriori16contrattiper un valore complessivo di USD 3,3 mld., tra cui l’accordo quinquennale fra Telecom Italia e Huawei Technologies – un colosso delle comunicazioni cinese – che raggiungeva quasi un terzo del valore complessivo degli accordi.

Esportazioni Cina 2011

Paese 2010 2011 Incremento %

1 US 124,522 145,511 16,9

2 Hong Kong 93,523 127,047 35,8

3 Giappone 55,108 68,161 23,7

4 Korea del Sud 32,422 40,989 26,4

5 Germania 30,72 35,354 15,1

6 Olanda 22,255 26,306 18,2

7 India 18,458 22,631 22,6

8 Regno Unito 17,002 19,009 11,8

9 Singapore 16,129 17,611 9,2

10 Italia 13,493 17,6 30,4

11 Taiwan 13,651 17,522 28,4

... ... ... ... ...

- Totale 705,089 874,298 24,0

7 Per approfondimenti sugli investimenti esteri della Cina si rimanda al capitolo “Investimenti esteri”.

Page 17: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 17

Menzione a parte merita il discorso sulle Terre rare, di cui la Cina è il più grande produttore ed es-portatore disponendo di un terzo delle riserve mondiali e contribuendo per circa il 95% alla domanda globale. Già durante il 2007 la Cina ha adottato il sistema delle quote per la produzione di Terre rare nel tentativo di bilanciare le esigenze di protezione ambientale e di produzione industriale. Inoltre recentemente sono state annunciate una serie di politiche restrittive per il settore, compresi tagli delle quote di esportazione, tasse più alte e una regolamentazione più severa per le compagnie minerarie. Durante il mese di Aprile il governo centrale di Pechino tramite il Ministero del Territorio edelleRisorsehafattosaperediaverfissatolaquotadiproduzionediTerrerarea93.800tonnel-late per l’anno in corso, “solo” 4.600 tonnellate in più rispetto all’anno precedente (corrispondenti a circa un +5%) e non verranno concesse nuove licenze per la loro estrazione prima del 30 giugno 2012.InparticolarelaproduzionetotalediTerrerareleggereèstatofissatoa80.400tonnellateequella di Terre rare medio e pesanti a 13.400 tonnellate per quanto riguarda l’anno in corso. Dal mese di Aprile inoltre è stata alzata l’imposta di 60 yuan per tonnellata per le Terre rare leggere e di 30 yuan per tonnellata per le Terre rare medie e pesanti. Le aziende maggiormente colpite da queste misure sono state quelle impegnate nelle industrie elettroniche, della difesa e dell’energia rinnovabile che utilizzano in maniera massiccia questi elementi.

Per quanto riguarda le proprie importazioni la Cina, in linea con il dodicesimo piano quinquennale che prevede il raddoppiamento delle proprie importazioni entro il 2015, ha messo in atto diverse misurealfinediriequilibrarelabilanciacommercialeattualmentefortementesbilanciatainfavoredelle esportazioni.

I principali partner commerciali della Cina sono il Giappone, da cui la Cina aquista beni per un totale complessivo di USD 94,187 mld. con un incremento rispetto all’anno precedente del 15,6%, l’Unione Europea – ed in particolare la Germania – che durante la prima metà dell’anno ha superato il Giap-pone come primo partner commerciale della Cina esportando beni per un totale complessivo di USD 101,412mld.registrandounsignificativoincrementoripettoall’annoprecedentedel28,9%,Coreadel Sud (USD 77,077 mld.) con un incremento del 17,7%, Taiwan (USD 61,566 mld.) con un incremen-to del 28,3% e Stati Uniti (USD 60,93 mld.) con un incremento del 28,3%. In particolare da notare è il crescente peso di Hong Kong nelle importazioni della Cina, durante la prima metà del 2011 infatti Pechinohaincrementatoleimportatazionidall’excoloniabritannicadiunsignificativo31,8%.

Approfondendol’argomento,possiamonotarecomeallafinedellaprimametàdel2011leprincipalicategorie di beni importati ed esportati siano rimasti sostanzialmente gli stessi rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le importazioni, le principali categorie comprendono le apparec-chiatureelettroniche(perunvalorecomplessivodiRMB13,820mld.)edicombustibilinonraffinati(per un valore complessivo di RMB 15,912 mld.) mentre, per quanto riguarda le esportazioni, le prin-cipali categorie comprendono componenti meccanici (per un valore comlessivo di RMB 15,1 mld.) e l’abbigliamento (per un valore complessivo di RMB 14,54 mld.).

Page 18: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 18

Un discorso a parte merita la questione dei cosiddetti “beni di lusso” che, nonostante siano ancora considerati un settore di nicchia, hanno decisamente le potenzialità per diventare una delle voci più autorevoli delle importazioni cinesi.

SecondolestimedellaWorldLuxuryAssociationinfattil’appetitodellaCinaperbenidilussostacrescendo più rapidamente di quella di qualsiasi altro Paese e potrebbe paradossalmente diventare entro il 2012 il più grande consumatore al mondo di beni di lusso strappando il primato al vicino Giappone.

A causa dell’apprezzamento dello Yuan e della svalutazione dell’Euro, il potere d’acquisto dei consumatori cinesi nel contesto internazionale negli ultimi anni sta decisamente aumentando; in particolare durante il 2010 il mercato dei prodotti di lusso in Cina ha raggiunto i USD 10,7 mld. con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente.

In chiusura del semestre vari esponenti di spicco del panorama economico e politico cinese si sono pronunciati fortemente a favore dei tagli delle tasse e delle tariffe doganali che condizionano pesantementeleimportazionidiprodottidilussoebeneficiarediunmercatostimatoattornoaiUSD14,6mld.Inparticolare,imarchiitaliani,anchegrazieall’ExpodiShanghaitenutosiduranteil 2010, sono tra i più conosciuti ed acquistati dal pubblico cinese, come dimostrano i dati delle esportazioni italiane verso la Cina che in chiusura del primo semestre 2011 erano già cresciute del 29,8% rispetto all’anno precedente, confermando l’Italia al terzo posto tra i Paesi europei per volume di esportazioni verso la Cina (dopo Germania e Francia).

Dal punto di vista merceologico i settori che hanno conosciuto una maggiore crescita sono: l’abbigliamento cresciuto del 33% e i settori dei mobili e della gioielleria lievitati rispettivamente del 60,3% e del 81,5%.

Page 19: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 19

V - Investimenti in immobilizzazioni

Durante il primo semestre del 2011 gli investimenti in immobilizzazioni hanno mantenuto un rapido ritmo di crescita, arrivando durante la prima metà di quest’anno a RMB 12.456 mld. registrando una crescita del 25,6% rispetto all’anno passato. In particolare, gli investimenti nelle imprese statali hanno raggiunto RMB 4.305 mld., registrando un aumento del 14,6%. Gli investimenti in immobiliz-zazioni nelle industrie primarie, secondarie e terziarie sono saliti rispettivamente del 20,6%, del 27,1% e del 24,7%.

Lefontiprincipalidifinanziamentosonostate:loStatoperRMB611mld.,chehaincrementatolapropria partecipazione negli investimenti del 13%, enti stranieri per 241 mld. con un incremento del 13% e il debito domestico per RMB 2.286 mld. con un incremento del 12,7%. Inoltre approfondendo ulteriormentel’argomentodalpuntodivistageografico,possiamonotarecomenellepartiorientale,centrale e occidentale del Paese si sia registrata una crescita degli investimenti rispettivamente del 22,6%, 31% e 29,2%. La maggiore concentrazione di investimenti nella parte centrale ed occidentale del Paese può essere facilmente letta alla luce della cosiddetta “Go West policy” intrapresa dal governo centrale allo scopo di intraprendere un intensivo sviluppo di queste zone ancora fortemente svantaggiate dal punto di vista infrastrutturale rispetto alle zone orientali del Paese.

Nell’ultimo decennio la Cina si è contraddistinta per gli impressionanti investimenti nel settore fer-roviario, il cui scopo è l’ammodernamento e l’ampliamento della rete ferrovia interna. Entro il 2020 il governo centrale di Pechino ha intenzione di raggiungere i 100.000 km di copertura ferroviaria, di cui quasi 20.000 rappresentati da tragitti coperti da treni ad alta velocità. Per quanto riguarda questi ultimi, in chiusura del primo semestre la rete ferroviaria nazionale registrava 9.676 km di piste ad alta velocità percorribili e molti altri progetti in cantiere. Nel mese di Gennaio del 2011 è stata aperta la tratta ad alta velocità coperta dai treni più veloci del mondo, quella Wuhan-Guangzhou su cui i treni raggiungono velocità medie di 394 km/h. Mentre nel mese di Giugno è avvenuta la storica inaugurazionedelPrimoMinistroWenJiabaoaltrafficopasseggeridellatrattaPechino-Shanghai,chepercorre1.400kmin5ore.Nonostanteifaraoniciinvestimentinelsettore,segnaliamoisignificativiritardi di costruzione affrontati durante la prima metà del 2011 di oltre l’80% dei progetti, in parte causati dal debito del Ministero Cinese delle Ferrovie che, alla chiusura del primo semestre, arrivava a USD 330 mld.

Per quanto riguarda il trasporto aereo, tra il 2005 e il 2010 sono stati intrapresi numerosi progetti che hanno coinvolto la costruzione di 33 nuovi aeroporti e la ristrutturazione o l’ingrandimento di altrettanti,portandoilcontofinaledegliaeroportiallafinedel2010a175.Inoltre,grazieall’enfasisull’ampliamento delle infrastrutture posta dal dodicesimo piano quinquennale, cui abbiamo già ac-cennato, nei prossimi cinque anni è prevista la costruzione di ulteriori 56 aeroporti ed investimenti nell’industria dell’aviazione per un totale approssimativo di RMB 450 mld. Da sottolineare il fatto che sia ancora soprattutto la parte orientale del Paese, in particolare l’area attorno al delta del Fiume delle Perle, a usufruire delle nuove infrastrutture, mentre la parte occidentale del Paese soffre di un numerosignificativamenteminorediaeroporti.

Page 20: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 20

Alla chiusura del primo semestre del 2011 gli investimenti in sviluppo immobiliare rag-giungevano i RMB 2.625 mld., in crescita del 32,9% rispetto all’anno precedente, tra i qua-li i soli investimenti in edifici residenziali hanno raggiunto RMB 1.864 mld., in crescita del36,1%. L’importanza del settore immobiliare è ribadita anche nel dodicesimo piano quin-quennale, che prevede la costruzione di 36 milioni di appartamenti a basso costo, di cui 10 milioni nel solo 2011.Così nel periodo tra ilmesediGennaioeGiugnodel 2011 gli inve-stimenti statali in “Affordable Housing” hanno raggiunto i RMB 47 mld. con una crescita del 8,9%.

Nuovamente si nota una crescita maggiore degli investimenti nelle zone centrali e occiden-tali del Paese, cheattraggono il 35,7%e il 38,5% inpiùdi finanzaimenti statali rispetto all’annoprecedente.Tuttavia, anche se la zonaorientale del Paesebeneficia di una crescita relativami-nore (il 32,9%), è ancora nettamente favorita dalla maggior parte degli investimenti, che du-rante il primo semetre del 2011 hanno raggiunto i RMB 1.544 mld., quasi tre volte superiore agli investimenti sia nelle zone centrali (RMB 541 mld.) che in quelle occidentali (RMB 540 mld.).8

Il mercato immobiliare in Cina ha mostrato negli ultimi anni chiari segnali di cresci-ta. Questo ha portato il governo centrale di Pechino ad agire a varie riprese per cer-care di controllare la speculazione in particolare da parte di investitori esteri, disci-plinandone l’accesso al mercato (per esempio vietando alcune tipologie di detenzione di immobili dall’estero, aumentando i requisiti di capitalizzazione delle società estere interes-sate, aumentando il livellodelcontrollo governativo e prevedendo verifiche approfondite).

In particolare durante la prima metà del 2011 i prezzi delle case sono saliti del 6,2% rispetto all’anno precedente e le misure governative messe in atto in questo periodo per tenere sotto controllo la spe-culazione del settore immobiliare includevano l’innalzamento degli acconti minimi per l’acquisto della seconda casa e l’introduzione di tasse di proprietà (una sorta di ICI) nelle città di Shanghai e Chongqing.

8 In realtà secondo quanto affermato dal Ministero degli alloggi e della costruzione urbana e rurale solo a fine set-tembre è iniziata la fabbricazione del 98% di tali abitazioni (circa 9,86 milioni) di tali abitazioni (http://www.agichi-n a 2 4 . i t / h o m e / a g e n z i a - n u o v a - c i n a / n o t i z i e / 2 0 1 1 1 0 1 0 1 5 2 7 - c r o - r t 1 0 1 2 6 - c a s e _ a _ b a s s o _ c o s t o _ v i c i n o _ l _ o b i e t t i v o _ a n n u a l e ) .

Page 21: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 21

VI - Investimenti esteri

Nella prima metà del 2011 gli investimenti diretti esteri in Cina hanno conosciuto un incremento del 18,4% rispetto all’anno precedente, arrivando a toccare i USD 60,9 mld. Tuttavia allo stesso tempo si riscontra una generale tendenza negativa della crescita di FDI passata dal 32,9% del mese di Marzo al 18,4% di Giugno, che preso singolarmente registrava un calo del 2,8%, il tasso piu’ basso dallo scorso Settembre. Tra i fattori che hanno contribuito al calo della crescita di FDI sono da prendere in consi-derazione la progressiva crescita dei prezzi dei fattori di produzione, gli aggiustamenti delle politiche sugli FDI e la situazione incerta dell’economia globale.

Un’analisi approfondita per quanto riguarda la provenienza degli investimenti esteri, ci mostra come HongKongconfermi il proprio ruolodiprimo investitore inCina raggiungendoallafinedelprimosemestre del 2011 la quota di USD 39,99 mld. in investimenti diretti che costituiscono la stragrande maggioranza degli interi FDI e contemporaneamente conoscono una crescita del 26%. Taiwan, Giap-pone e Singapore si confermano come i seguenti grandi investitori in Cina (anche se con cifre decisa-mente inferiori a quelle messe a disposizione da Hong Kong) con investimenti esteri rispettivamente di USD 3,79 mld., USD 3,5 mld. e USD 3,2 mld. Da segnalare il considerevole aumento di FDI verso la Cina da parte del Giappone che durante il primo semestre 2011 sono aumentati di un considerevole 62,6%inconfrontoall’annoprecedente,strappandocosìaSingaporelaterzaposizione.Perquantoriguarda USA e EU, nel periodo fra Gennaio e Giugno, gli investimenti statunitensi verso la Cina hanno subitounnettodeclinodel22,32%arrivandoaUSD1,68mld.,riflettendocomunqueilgeneralecalodi investimenti statunitensi verso i principali mercati emergenti. Mentre gli investimenti europei, nonostanteunageneraletendenzanegativaregistratafindal2010,duranteilprimosemetredel2011hanno registrato una modesta cresciuta del 1,17% arrivando a USD 3,46 mld.

Quasi la metà del totale degli investimenti diretti stranieri attratti dalla Cina durante il primo seme-stre del 2011 (USD 28,47 mld.) sono stati destinati al solo settore manufatturiero, registrando una crescitadel46,8%rispettoall’annoprecedente.Unaltrosettorechehabeneficiatodiforticapitalistranieri è stato il settore immobiliare che durante il primo semestre del 2011 ha ricevuto quasi USD 14 mld. di investimenti d’oltre mare, registrando una crescita del 23% rispetto all’anno precedente.

Secondo il “Foreign Investment Bulletin” durante il primo semestre del 2011, il numero di aziende a capitale straniero appena approvate in Cina ammontavano a 13.462 in crescita del 8,77% rispetto all’annoprecedente.Inparticolare,sievidenziaunaumentodel9,83%delleaziendefinanziatedacapitali asiatici - Hong Kong, Macao, Taiwan, Giappone, Filippine, Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia,CoreadelSud-elacontemporaneadiminuizionedel5,09%diquellefinanziatedagliStatiUniti.

Le politiche macroeconomiche cinesi, come testimonia il dodicesimo piano quinquennale, prevedono un sostanziale aumento dei redditi individuali, che in cinque anni dovrebbero crescere di una media annuale attorno al 15%. Ciò costituisce un potenziale aumento del potere d’acquisto delle famiglie cinesi che sommato alla crescita dei fattori di produzione in Cina sta causando un progressivo cam-biamentodelmixdicompagniecheinvestonoinCina:diminuisconolequotediproduzioneabassatecnologia (emblematico il recente processo di spostamento della maggior parte della produzione manifatturiera della Nike dalla Cina al Vietnam) e aumentano quelle ad alto valore aggiunto, special-mente quelle trainate dai consumi (per esempio la Nestlé SA sta investendo nella più grande com-pagnia dolciaria cinese la Hsu Fu Chi International Ltd.)

Page 22: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 22

Per quanto riguarda gli investimenti esteri cinesi si può notare come durante il primo semestre 2011 siano cresciuti considerevolmente gli investimenti diretti verso EU (+99,2%) e Hong Kong (+133%), arrivati rispettivamente a USD 860 mil. e USD 14,79 mld. Mentre hanno conosciuto una notevole di-minuzione gli investimenti cinesi diretti verso gli USA, i Paesi ASEAN (Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Birmania, Cambogia e Papua Nuova Guinea in qualità di osservatore), la Russia e il Giappone.

Confronto FDI in Cina 2010/2011Paese Investimenti 2010 Investimenti 2011 Incremento %

1 Hong Kong 31732 39990 26,02 Taiwan 3453 3790 9,83 Giappone 2152 3500 62,64 Singapore 2753 3200 16,25 USA 2162 1680 -22,36 Corea del Sud 1452 1270 -12,57 Regno Unito 782 918 17,48 Germania 486 678 39,59 Olanda 581 346 -40,410 Altri 5877 5519 -6,1

Totale 51430 60891 18,4

Page 23: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 23

VII - Mercati finanziari

Iprincipalimercatifinanziaricinesinonsonoancoramoltosviluppati,cosìcheilsettorebancarioassumeproporzionirilevantiedhaunruolodominantenell’intermediazionefinanziaria inCina. Ilmercato azionario cinese si contraddistingue per essere estremamente segmentato e per l’esistenza direstrizionisullecontrattazionieffettuatealsuointerno.Recentementeilsistemafinanziariohasu-bito alcune riforme in direzione di una maggiore apertura e riduzione delle limitazioni con l’obiettivo di migliorare le performances sui principali mercati cinesi.

Borse e monete

Durante il primo semestre del 2011 l’andamento delle borse cinesi è stato leggermente negativo: l’indicedelleborsadiShanghai(ShanghaiCompositeIndex)hasubitounribassodel5,7%edel3,6%dallafinedelmesediMarzoodel1,6%dallafinedell’annno,chiudendoilsemestrea2762punti;l’indicedellaborsadiShenzhenhasubitounribassodel3,6%dallafinedelmesediMarzoodel2,8%dallafinedell’annochiudendoilsemestrea12.111punti.Anchel’indicedellaborsadiHongKongèin dimuizione di 4,81% , registrando alla chiusura del semestre 26685,63 punti.

Il rapporto prezzo/utile (P/E) sul mercato azionario (prendendo in considerazione le sole azioni di tipo A, cioè le azioni quotate in RMB) della Borsa di Shanghai ha subito una diminuizione dal 21,6 voltedellafinedell’annoalle16,5voltedellafinediGiugno.AncheilP/EdellaBorsadiShenzhenhasubito un ribasso dal 45,3 volte al 30,7 volte.

Generalmenteleborsecinesihannoregistratounleggeroaumentodelvolumedelleattivitàfinan-ziarie. Durante il primo semestre del 2011, il giro d’affari presso la Borsa di Shanghai e Shenzhen ha totalizzato RMB 24.700 mld. con un incremento del 9,1% rispetto all’anno precedente e un generale fatturato giornaliero di 207,5 mld. cioè 15,6 mld in più in confronto all’anno scorso.

Allachiusuradelsemestrelacapitalizzazionedimercatoeraaumentatadel4%dallafinedell’annoprecedente, arrivando alla cifra di RMB 20.100 mld.

Perquantoriguardailfinanziamento,secondolestimepreliminariilcapitaleraccoltoattraversoleIPO (Initial Public Offering) sulla borsa cinese ha raggiunto la cifra di RMB 336,2 mld., registrando una diminuizione di 66,7 mld. a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente e di 151 mld. in confronto con il semestre precedente.

I tassi d’interesse del mercato monetario cinese hanno registrato una generale tendenza al rialzo, le cui cause principali possono essere rintracciate negli aumenti dei tassi di interesse sui depositi e sui prestiti,dell’indiceRRRedell’inflazionecuisiègiàaccennato.

Durante il mese di Giugno, il tasso Shibor (Shanghai Interbank Offered Rate) trimestrale e annuale registrava rispettivamente 6,39% e 5,14%, con una crescita di 1,83 e 1,49 punti percentuali dall’inizio del 2011.

Il primo semestre del 2011 inoltre è stato caratterizzato da tassi d’interesse swap delle operazioni sul RMB in rapido aumento: in totale sono state condotte 9,609 transizioni, con un capitale nominale aggregato di RMB 1.227 mld. e registrando un aumento di 152,8% rispetto all’anno precedente.

Page 24: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

www.cameraitacina.com Bollettino Semestrale Gennaio - Giugno 2011 | 24

Metalli preziosi

Durante la prima metà del 2011 il giro d’affari per quanto riguarda i Metalli preziosi ha raggiunto un totalediRMB1.968mld.pressoilShanghaiGoldExchange,conunaumentodel120,7%inconfrontoall’anno precedente. In particolare la quantità di Oro scambiata ha subito una diminuizione del 8,4% raggiungendo le 2.906 tonnellate, mentre il fatturato ha registrato un aumento del 10,1%, raggiun-gendoiRMB889mld.InvecelaquantitàdiArgentoscambiatahasubitounsignificativoaumentodel630% in confronto all’anno precedente, raggiungendo le 132.000 tonnellate, con un fatturato di RMB 1.0676 mld. e un aumento del 1.340% in confronto allo scorso anno.

RiserveForex

LeriserveForex(Foreignexchangereserves)dellaRepubblicaPopolareCinesehannocontinuatol’incredibile scalatache lehacontraddistintefindall’iniziodell’eradelle riforme, raggiungendoalla chiusura del primo semetre 2011 la cifra di RMB 3.197,5 mld. (già durante il mese di Marzo aveva rotto la cifra record dei 3000 miliardi). Per quanto riguarda la loro composizione è opinione diffusa che le riserve siano ancora principalemnte orientate verso titoli denominati in Dollari, che raggiungerebbero da sole circa il 65%, ma allo stesso tempo si registra un aumento dei Bond europei che arriverebbero al 25%.

Tralemotivazionidiunaeventualeeffettivadiverisificazionedell’assetcinesericordiamoancorauna volta da un lato l’interesse della Cina nel sostenere il debito pubblico del suo più generoso ac-quirente onde evitare un eccessivo calo delle esportazioni che potrebbe danneggiare la sua stessa economia, d’altro lato la necessità di un disimpegno sia economico che politico dagli USA e dalle riserve denominate in Dollari, che data la sua cospicua quantità nei forzieri cinesi nel caso di una svalutazionedelDollaroall’esterocauserebbeunagrandeperditaperlefinanzestatali.

Page 25: Bollettino Economico Repubblica Popolare Cinese · • Il punto (.) è utilizzato come simbolo separatore per le migliaia, mentre la virgola(,) per i decimali; • Nel caso i dati

Segretario GeneraleGiulia Ziggiotti

Redazione Alessandra DazzoGraficaFabio Poldi

Pechino

Unit 1612, Zhongyu PlazaA6, Gongti North Road,Chaoyang District, 100027,Beijing, ChinaTel: 0086-10-85910545Fax: 0086-10-85910546 [email protected]

Shanghai Room 1604, Xin Cheng MansionNo.167 Jiang Ning Road200041 Shanghai, ChinaTel: 0086-21-54075181Fax: 0086-21-54075182

[email protected]

Guangzhou

Room 948, Garden Hotel368, Huanshi Dong Road, Garden Tower 510064 Guangzhou, China Tel.: 0086-20-83652682Fax.: 0086-20-83652983

[email protected]

E’ consentita la riproduzione parziale di singoli testi purché se ne citi la fonte. Per quanto concerne l’interpretazione dei testi ufficiali,sideclina,comed’uso,qualsiasi responsabilità.

Disclaimer Questa pubblicazione contiene rinvii a siti web (“collegamenti ipertestuali”)eutilizzaaltresìinformazioni provenienti da fonti terze. La CCIC declina ogni responsabilità in merito all’accuratezza, alla veridicità e alla completezza dei materiali reperiti presso tali siti o comunque ottenibili per loro tramite.