Bollettino 2017 07-08 Luglio-Agosto · Martin Buber ne “Il Cammino dell’uomo”, sottoli-nea...
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L’EDITORIALE Dove sei?
Carissimi, nel terzo capitolo della Genesi, dopo il
peccato dell’uomo e della donna che vanno a na-
scondersi, il Signore chiede “Adamo, dove sei?”.
Martin Buber ne “Il Cammino dell’uomo”, sottoli-
nea che Dio sa molto bene dove sia l’Uomo, ma è
l’Uomo che deve accorgersi che fine abbia fatto.
Questa domanda risuona in tutta la storia per cia-
scuno di noi: “Dove sei?”, cioè che vita stai viven-
do o meglio ancora “Che uomo sei?”.
L’estate può essere l’occasione per rallentare la
corsa quotidiana e finalmente darsi un po’ di
tempo, a sé, nel senso di guardarsi dentro, tentando una risposta.
E’ adatto il verbo “tentare”, perché quando finalmente ci fermiamo e consi-
deriamo la nostra vita, non sappiamo cosa pensare, ci accorgiamo di quanto
sia complessa questa domanda.
Se siamo in viaggio e ci chiedono “dove sei?”, possiamo rispondere perché
conosciamo il punto di partenza e soprattutto la meta. In quel viaggio che è
la vita, è molto meno chiaro…
Di per sé tutto ciò che viviamo in parrocchia, le celebrazioni, le catechesi, le
riflessioni, dovrebbero rischiarare questa domanda, offrendoci criteri di o-
rientamento e discernimento. Sempre dovremmo abituarci, in quello che
ascoltiamo a chiederci e “io dove sono rispetto a questo?”.
In sintesi basterebbe la domanda che troviamo nel capitolo successivo della
Genesi, domanda che il Signore fa a Caino: “Dov’è tuo fratello?”. Il fratello
è compagno di viaggio e insieme la meta. Non che sia facile la risposta, ma
è una domanda che ci pone di fronte alla “complessa semplicità della vita”:
per saper che Uomo sono e se sto trovando una felicità, la domanda si com-
pleta in un’indagine sulla fraternità che sto vivendo, a tutti i livelli,
famigliare, amicale e sociale. Un discernimento personale e comunitario, al-
la quale siamo chiamati come comunità cristiana. Quale fraternità viviamo
nella nostra parrocchia?
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Potremmo tutti durante l’estate darci questo tempo e poter ricominciare
l’attività pastorale a settembre, tentando una risposta per qualche passo in
più verso i nostri fratelli e sorelle.
Personalmente e aiutati dalla Comunità, non saremo ancora inghiottiti da
una corsa che troppe volte ci appare insensata, impedendoci di vedere e no-
tare che la felicità ci sta già accanto.
E la quotidianità sarà già e un po’ di più riposante, prima e dopo le vacanze.
Buona Estate,
don Davide
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LA VITA DI PARROCCHIA Appuntamenti e riflessioni
Segreteria Parrocchiale
La segreteria parrocchiale nel mese di luglio resterà aperta solo il mercoledì
dalle 9.30 alle 11.30 mentre rimarrà chiusa durante tutto il mese di Agosto.
Nei mesi di Luglio e Agosto è sospeso il foglio degli avvisi “La settimana in
comunità”: eventuali avvisi saranno comunicati al termine delle S. Messe
domenicali e il calendario per le intenzioni delle S. Messe sarà esposto nelle
bacheche alle porte della Chiesa Parrocchiale.
Rosario e S. Messa a Santo Stefano Prosegue per tutto il mese di luglio la celebrazione della Santa Messa alle
ore 21 nella chiesetta di Santo Stefano, preceduta dalla recita del Rosario
alle ore 20.30.
Raccolta Caritas Nei prossimi mesi dovranno essere effettuati dei lavori negli spazi che at-
tualmente ospitano la Casa della Carità.
Il servizio di distribuzione della Caritas sarà sospeso fino a gennaio (o co-
munque fino al termine dei lavori): coloro avessero bisogno della Caritas
potranno rivolgersi alle altre presenti nei paesi vicini e chiediamo inoltre di
non portare indumenti o altro nei prossimi mesi. Se si dovesse trovare una
soluzione alternativa, si avviserà tempestivamente la comunità.
70° Consacrazione chiesa parrocchiale Il 12 settembre ricorre il 70° anniversario di consacrazione della nostra chiesa parrocchiale. Festeggeremo con due appuntamenti:
- martedì 12: proiezione di Proiezione del Filmato preparato
dall’Associazione Fotografica “Circolo 87” nel 1997 in occasione del
50°Anniversario di consacrazione e, a seguire, lo scultore Nicola Ga-
gliardi parlerà dei portali in Bronzo della nostra Chiesa, raffiguranti le
Beatitudini.
- domenica 17: alle ore 11.00 S. Messa presieduta da Sua Eccellenza
Mons. Vincenzo Di Mauro
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CALENDARIO PARROCCHIALE LUGLIO 2017
2 domenica IV DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
5 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chiesetta di Santo
Stefano
7 venerdì Ore 21.00 Festa di chiusura della prima parte dell’Oratorio
8 sabato Partenza Primo Turno Koinè
- Elementari
9 domenica V DOMENICA DOPO PENTECOSTE
12 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chiesetta di Santo
Stefano
15 sabato Partenza secondo turno Koinè - Medie
16 domenica VI DOMENICA DOPO PENTECOSTE
19 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chiesetta di Santo
Stefano
21 venerdì Ore 21.00 Festa di chiusura della seconda
parte dell’Oratorio estivo in oratorio
23 domenica VII DOMENICA DOPO PENTECOSTE
24 lunedì Partenza Terzo turno Koinè - Adolescenti
26 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chie-
setta di Santo Stefano
30 domenica VIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE
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AGOSTO 2017
NUOVO ORARIO DELLE MESSE DOMENICALI PER IL MESE DI AGOSTO
6 domenica IX DOMENICA DOPO PENTECOSTE Trasfigurazione del Signore
Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia
Ore 18.00 S. Messa in Santuario
13 domenica X DOMENICA DOPO PENTECOSTE Ore 10.30 in Parrocchia
Ore 18.00 S. Messa in Santuario
14 lunedì Ore 18.00 Messa prefestiva dell’Assunta (Sospesa messa delle ore 9.00)
15 martedì ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia
Ore 18.00 S. Messa in Santuario
20 domenica XI DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia
Ore 18.00 S. Messa in Santuario
17 giovedì Partenza del Viaggio a Praga e Budapest
Rientro il 24 agosto
26 sabato Partenza per la Terra Santa
Rientro il 2 settembre
27 domenica XII DOMENICA CHE PRECEDE IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE
Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia
Ore 18.00 S. Messa in Santuario
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SETTEMBRE 2017
L’ORARIO DELLE SANTE MESSE TORNA AD ESSERE QUELLO DOMENICALE
3 domenica I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL
PRECURSORE 4 lunedì ore 21 Consiglio d’oratorio in Sacra Famiglia
5 martedì ore 21 Riunione Catechisti in Sacra Famiglia
6 mercoledì ore21 Preparazione Battesimi in Sacra Famiglia
8 venerdì ore 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale in Sacra Famiglia
10 domenica II DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE
Raccolta “operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose
della parrocchia sia per il mese di agosto che di settembre
Il 12 e il 17 settembre celebreremo l’Anniversario dei 70 anni di Consacrazione della nostra Chiesa.
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Per aggiornamenti e modifiche del calendario, si rimanda al foglietto setti-manale disponibile in chiesa.
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Ogni domenica alle ore 10.00 su RADIO PUNTO dopo il radiogiornale Tino
t’invita all’ascolto della PAGINA DELLA FAMIGLIA: un punto d’incontro su
temi di attualità che coinvolgono direttamente o indirettamente la sfera
familiare. Ecco gli argomenti delle prossime trasmissioni:
2 luglio Obiezione di coscienza il coraggio di difenderla
9 luglio Festa della mamma
16 luglio Adozione e omogenitorialità
23 luglio Come imparare a dire ti amo
30 luglio Commercio di armi convenzionali, export italiano
6 agosto I vescovi lombardi a proposito dell'immigrazione oggi
13 agosto I poveri li avrete sempre con voi, una rilettura ai giorni nostri
20 agosto Eutanasia sui bambini, gridiamo il nostro " no "!
27 agosto Abuso, violenza sui minori, la chiesa può fare molto per prevenire
3 settembre Messaggio del Santo Padre sui migranti minorenni
E-mail: [email protected]
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NOTIZIE DALL’ORATORIO «DettoFatto»: giorni di oratorio estivo
In chi non avesse ancora letto la presentazione del tema dell'oratorio est ivo
2017 sul numero precedente, o non si fosse aggirato di quest i tempi nei
paraggi di via Fornasone e via XXIV maggio, potrebbe forse insinuarsi un
pensiero: «DettoFatto», ovvero «Cosa ci vuole?»: anche quest'anno
dopotutto si ripete la stessa storia, parte la macchina dell'oratorio est ivo,
con i suoi numeri, tempi e ritmi frenetici...
Eppure no, non possiamo dare tutto questo per scontato.
«DettoFatto» contempla innanzitutto uno stupore, per l'opera creatrice di
Dio Padre che «dice» e «fa»: nulla di più lontano dalla ripet it ività stanca e
annoiata. «DettoFatto» significa meraviglia per l'opera che Dio Padre
compie in noi, associandoci alla Sua opera, così da essere custodi e
collaboratori del Suo progetto di grazia per il mondo e per ogni uomo.
L'oratorio est ivo diventa così un pezzo di creazione, in
cui una comunità di adolescenti, giovani e adult i,
seminarist i, pret i e suore, segretari, cucinieri e
merendai offrono gratuitamente il proprio tempo, i
propri talent i e le proprie fragilità per prendersi cura
dei più piccoli nel nome di Gesù.
Gratuitamente e liberamente, appunto, sul modello di
quella carità gratuita di Colui che crea il mondo per amore.
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Che sia tutto perfetto? No, di certo: se la zizzania germoglia persino nei
campi migliori, f iguriamoci nei nostri! Eppure lasciamoci stupire dal buon
grano che sta crescendo, quasi senza che noi ce ne accorgiamo; lasciamoci
stupire dal bene che Dio continua a seminare servendosi delle nostre
povere mani; lasciamoci stupire dallo sguardo che Lui ha su di noi, «cose
molto buone» (cf Gen 1,31).
Personalmente mi lascio stupire da ciò che gli innumerevoli oratori est ivi
vissut i in questa comunità hanno saputo regalare alla mia vita, in termini di
fede, incontri, relazioni, servizio: non saprei elencare altre esperienze che, al
pari di questa, mi hanno educato ad amare (perché, come ripete spesso il
nostro Arcivescovo, tant i parlano di amore, ma ad amare bisogna
imparare!).
In queste sett imane, allora,
provo anch'io a rest ituire
un briciolo di ciò che mi è
stato offerto in
abbondanza:
«Gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente
date» (Mt 10,8).
E così tra inni, classifiche, cacce al tesoro,
balli, preghiere, gite, animatori segret i, cluedo e storie a
puntate con fraBomba, Ada e Amy... in attesa di scoprire quale squadra si
aggiudicherà l'edizione 2017, ci auguriamo un buon proseguimento di
oratorio est ivo: DettoFatto!
Matteo
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C.G.SVO 1974 E pensare che…
…e pensare che nell’iscrivere mio figlio a calcio pensavo di fare una cosa bel-
la per lui, (gli piace, fa sport, sta all’aperto con altri bambini e non da solo,
ipnotizzato, davanti alla tv), per la casa (preservata dai danni da rigore tirato
in corridoio), per i vicini (tenuti indenni dal rumore del pallone che rimbalza
nel cortile del condominio)… e invece… e invece, fermo tutto ciò, ora che la
stagione è finita, mi sono accorto che la cosa bella, e non dico “la più bella’’
per non sembrare egoista, l’ho fatta anche per me.
E’ stato un anno (circa) in cui, grazie al minicalcio, ho visto tante cose. Ho vi-
sto l’impegno disinteressato e spontaneo di due ragazzi che hanno dedicato
parte del loro tempo libero ad allenare i bambini. Ho visto persone che po-
trebbero essere i miei genitori prestarsi nel tenere in ordine il campo da
gioco ed organizzare partite, tornei e la festa di Natale. Ho visto il sorriso di
mio figlio nell’accorgersi che ero presente agli allenamenti. Ho visto i bam-
bini impegnarsi, correre, sudare e sorridere insieme. Ho visto che le stesse
speranze, le stesse preoccupazioni e gli stessi pensieri che ho per i figli li
hanno anche gli altri.
Ma non ho solo visto, la cosa bella è che ho anche condiviso. Ho condiviso
con gli altri genitori i commenti alla giornata, le lamentele sul traffico, il tifo
alle partite, le salamelle ai tornei, le piccole cose che riempiono la vita di
tutti i giorni. Ho condiviso con Don Alain una pizza ed il racconto di casa sua
e dei suoi sette nipoti… ed ho condiviso tanto tempo con mio figlio e lui è
stato felice di condividerlo con il papà.
Sarà banale ma ho avuto la riprova che quando condividi il bello è più bello
ed il negativo più sopportabile.
La stagione è finita, dicevo, ed i bambini (parliamo di bimbi, quelli che ho
avuto modo di seguire, nati nel 2009, 2010 e 2011) in questi mesi sono cre-
sciuti in tutti sensi: più disciplinati (vederli qualche settimana fa seduti ad
ascoltare attenti le indicazioni ed i suggerimenti di Pino Monticelli era da
“scuola calcio’’ di livello superiore) e consapevoli del senso del gioco di
squadra.
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Tutti hanno giocato, sempre, ed i risultati sportivi sono arrivati, anche oltre
le aspettative. L’immagine più bella e significativa rimane, però, l’abbraccio
collettivo all’unico gol segnato nella più rotonda sconfitta patita nell’anno.
E allora, alla fine, ho pensato, perché non continuare a condividere?
Da lì arrivano queste righe e un auspicio: a settembre sarebbe bello ci fosse-
ro ancora più bambini e genitori a condividere.
Noi ci saremo.
Il papà di un minicalciatore
San Vittore Olona, giugno 2017
Centro Giovanile Calcio – C.G.SVO 1974
www.calciosanvittoreolona.it
Tel. 328.6860251
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SEMINARIO ARCIVESCOVILE L’estate dei seminaristi
Tempo di formazione e di apostolato
Riportiamo un articolo riportato da numerose rubriche relative alla vita del
Seminario in merito agli impegni estivi dei seminaristi. Il Rettore monsignor
Michele Di Tolve definisce come tempo di formazione e di apostolato il ser-
vizio che gli studenti del Biennio e del Quadriennio svolgeranno in luglio e
agosto in parrocchia, negli oratori, a fianco dei giovani, a servizio degli an-
ziani e anche in terra di missione coi fidei donum.
Accanto ai giovani dei nostri oratori, ma anche vicino agli anziani e nelle ter-
re di missione con i preti fidei donum della Diocesi. Questi e molti altri sono
ambiti in cui i seminaristi del Biennio e del Quadriennio saranno chiamati a
prestare il loro servizio durante i mesi di giugno, luglio e agosto, perché,
come tiene a sottolineare il Rettore monsignor Michele Di Tolve, «il tempo
estivo è per i futuri preti un momento privilegiato di formazione, un tempo
di apostolato, da vivere concretamente dentro la Chiesa, accanto ai sacer-
doti, ai religiosi e alle religiose e ai laici, in un confronto reciproco che non
potrà che portare buoni frutti».
Come per tutti, non mancherà certamente il tempo per il riposo, da vivere
con la famiglia e nelle parrocchie di provenienza, ma l’estate sarà soprattut-
to per i seminaristi occasione di servizio, di cammino spirituale e di verifica
vocazionale sul campo.
Molti futuri preti si stanno già testando in queste settimane negli oratori fe-
riali, all’insegna del motto «Detto Fatto. Meravigliose le tue opere»,
pensato per far riflettere i ragazzi sulla bontà e la grandezza del Creatore e
quindi per conoscere Dio più in profondità.
Stesso filo conduttore anche per i ministranti, che fino al 5 luglio si alterne-
ranno nei diversi turni della “Tre giorni chierichetti” presso la casa “La
Montanina” a Pian dei Resinelli (Lc). A guidare questa storica proposta del
Seminario, che unisce fraternità, amicizia e preghiera, sarà il vicerettore del
Biennio, nonché responsabile del Mo.Chi (il Movimento Chierichetti) don
Pier Paolo Zannini, coadiuvato da alcuni seminaristi e da alcuni novelli preti,
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che verranno a celebrare la Messa proprio ai piedi della Grignetta e a porta-
re la loro testimonianza vocazionale.
Ma non è tutto: i futuri preti accompagneranno i giovani ambrosiani nelle
varie attività educative delle parrocchie, nei campeggi o nelle case di vacan-
za, come quella dell’Azione Cattolica a Santa Caterina Valfurva, per vivere e
lavorare fianco a fianco con i laici. Sempre con l’Azione Cattolica Studenti
(Acs), vivranno un campo di volontariato a Lecco, a Monza e a Varese, in-
sieme con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che per una
settimana lavoreranno gratuitamente per un’opera di carità. Ci sono poi i
seminaristi che seguiranno i corsi di formazione per gli animatori, promossi
dalla Fom, che si svolgono tutti gli anni a Capizzone, nella bergamasca. Tre
giorni in cui si offrono gli strumenti per rafforzare le motivazioni educative e
acquisire ulteriori competenze utili per l’animazione in oratorio.
«Rimanendo sempre nell’ambito del servizio a tutti, agli ultimi e ai più biso-
gnosi – aggiunge il Rettore – mi piace ricordare che altri seminaristi saranno
impegnati nelle case di riposo per anziani o nelle comunità per
l’accompagnamento dei disabili, come già fanno durante l’anno, nelle varie
attività che chiamiamo di “pastorale speciale”».
Altre proposte, invece, avranno un intento di arricchimento più spirituale,
come il “Mese ignaziano” a Belluno, in cui i seminaristi pregheranno e medi-
teranno seguendo il metodo degli esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola
o le esperienze di vita comunitaria secondo il ritmo monastico, nei mona-
steri della Diocesi, ma non solo. «Ogni destinazione – precisa monsignor Di
Tolve – è stata scelta da noi educatori in base alle attitudini e alle necessità
del cammino di formazione personale del singolo seminarista».
A tutte queste esperienze, si aggiunge l’apostolato missionario in Burundi,
Turchia, Romania, Albania, Brasile e Perù, accanto ai fidei donum. Per qual-
che settimana un gruppo di seminaristi porterà un aiuto concreto in contesti
spesso difficili, toccando con mano l’impegno straordinario dei missionari
ambrosiani sparsi in diversi angoli del mondo. «L’importanza di tutte queste
esperienze per un seminarista sta nel viverle come risposta concreta alla
chiamata del Signore – conclude il Rettore -. Non vanno infatti vissute come
forme di servizio temporaneo, ma come modo di essere, capace di struttu-
rare l’intera vita da prete».
monsignor Michele Di Tolve
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DALLA DIOCESI Chiusura visita pastorale
Di seguito riportiamo la lettera del card. Angelo Scola, Arcivescovo di Mila-
no, scritta al termine dell’esperienza della Visita Pastorale, che ha coinvolto
tutti i decanati della Diocesi nel biennio 2015-2017.
Carissime e carissimi,
con questa lettera desidero raggiungere tutti i battezzati, le donne e gli uomini delle religioni e di buona volontà, per esprimere la mia gratitudine per il dono della Visita Pasto-rale Feriale giunta ormai alla sua conclusione.
Nelle sue tre fasi, essa ha consentito a me e ai miei collaboratori di toccare con mano la vita di comunione in atto nella Chiesa ambrosiana, non certo priva di difficoltà e di conflitti e tuttavia appassionata all’unità. La prepara-zione della Visita, svoltasi in modo forse un po’ diseguale nei vari decanati, l’atteggiamento di ascolto profondo in occasione dell’assemblea ecclesiale con l’Arcivescovo, la cura nell’accogliere nelle realtà pastorali il Vicario di Zona o il Decano, e la proposta del passo da compiere sotto la guida del Vi-cario Generale, hanno confermato ai miei occhi la vitalità di comunità cristiane non solo ben radicate nella storia secolare della nostra Chiesa, ma capaci di tentare, su suggerimento dello Spirito, adeguate innovazioni. Que-sta attitudine di disponibilità al cambiamento l’ho toccata con mano sia nelle parrocchie del centro, sia nelle grandi parrocchie di periferia, esplose negli ultimi sessant’anni, sia nelle città della nostra Diocesi, sia nelle parrocchie medie e piccole.
È stata però la Visita del Papa a farmi cogliere nitidamente l’elemento che unifica le grandi diversità che alimentano la nostra vita diocesana. La venuta tra noi del Santo Padre è stata, infatti, un richiamo così forte da rendere visi-vamente evidente che la nostra Chiesa è ancora una Chiesa di popolo. Certo, anche da noi il cambiamento d’epoca fa sentire tutto il suo peso. Come le al-tre metropoli, siamo segnati spesso da un cristianesimo “fai da te”: ce l’hanno testimoniato gli arcivescovi di grandi Chiese in tutto il mondo che in
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Duomo hanno raccontato l’esperienza delle loro comunità. Non manca con-fusione su valori imprescindibili; spesso non è chiaro il rapporto tra i diritti, i doveri e le leggi… Ma è inutile insistere troppo sull’analisi degli effetti della secolarizzazione su cui ci siamo soffermati in tante occasioni.
Più utile, anzi necessario, è domandarci – con ancora ne-gli occhi il popolo della Santa Messa nel parco di Monza, l’incontro con i ragazzi a San Siro, l’abbraccio al Santo Pa-dre degli abitanti delle Case bianche e dei detenuti di San Vittore, e soprattutto la folla che ha accompagnato la vet-tura del Papa lungo tutti i 99 km dei suoi spostamenti – che responsabilità ne viene per noi? Come coinvolgere in questa vita di popolo i tantissimi fratelli e sorelle battezzati che hanno un po’ perso la via di casa? Come proporre con sempli-cità in tutti gli ambienti dell’umana esistenza la bellezza dell’incontro con Gesù e della vita che ne scaturisce? Come rivitalizzare le nostre comunità cri-stiane di parrocchia e di ambiente perché, con il Maestro, si possa ripetere con gusto e con semplicità a qualunque nostro fratello “vieni e vedi”? Come comunicare ai ragazzi e ai giovani il dono della fede, in tutta la sua bellezza e “con-venienza”?
In una parola: se il nostro è, nelle sue solidi radici, un cristianesimo di popo-lo, allora è per tutti. Non dobbiamo più racchiuderci tristi in troppi piagnistei sul cambiamento epocale, né ostinarci nell’esasperare opinioni diverse ri-schiando in tal modo di far prevalere la divisione sulla comunione. Penso qui alla comprensibile fatica di costruire le comunità pastorali o nell’accogliere gli immigrati che giungono a noi per fuggire dalla guerra e dalla fame. Ma, con una limpida testimonianza, personale e comunitaria, con gratitudine per il dono di Cristo e della Chiesa, siamo chiamati a lasciarlo trasparire come un invito affascinante per quanti quotidianamente incontriamo.
A queste poche e incomplete righe vorrei aggiungere una parola su quanto la Visita Pastorale ha dato a me, Arcivescovo. Lo dirò in maniera semplice: du-rante la celebrazione dell’Eucaristia nelle tante parrocchie e realtà
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incontrate, così come nei saluti pur brevi che ci siamo scambiati dopo la Messa, e, in modo speciale, nel dialogo assembleare cui ho fatto riferimento, ho sempre ricevuto il grande dono di una rigenerazione della mia fede e l’approfondirsi in me di una passione, quasi inattesa, nel vivere il mio compi-to. Ma devo aggiungere un’altra cosa a cui tengo molto. Ho appreso a conoscermi meglio, a fare miglior uso dei doni che Dio mi ha dato e, nello stesso tempo, ho imparato un po’ di più quell’umiltà (humilitas) che segna in profondità la nostra storia. Ho potuto così, grazie a voi, accettare quel senso di indegnità e di inadeguatezza che sorge in me tutte le volte che mi pongo di fronte alle grandi figure dei nostri patroni Ambrogio e Carlo.
Se consideriamo la Visita Pastorale Feriale dal punto di vista profondo che la fede, la speranza e la carità ci insegnano, e non ci fermiamo a reazioni emo-tive o solo sentimentali, non possiamo non riceverla come una grande risorsa che lo Spirito Santo ha messo a nostra disposizione e che ci provoca ad un cammino più deciso e più lieto. Seguendo la testimonianza di Papa France-sco, la grande tradizione della Chiesa milanese può rinnovarsi ed incarnarsi meglio nella storia personale e sociale delle donne e degli uomini che abita-no le terre ambrosiane.
La Solennità della Santissima Trinità che oggi celebriamo allarga il nostro cuore e rende più incisivo l’insopprimibile desiderio di vedere Dio: «Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto”. Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto» (Sal 27 [26] 8-9a).
Angelo Card. Scola Arcivescovo
Nella Solennità della Santissima Trinità Milano, 11 giugno 2017
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LO SAPEVI CHE…? 50 sfumature di Nero
Lavoro irregolare. Il lavoro irregolare è una qualsiasi attività lavorativa re-tribuita e lecita (non punibile dalla legge), ma non dichiarata alle autorità
pubbliche. Non rientrano nel lavoro irregolare le attività criminali, quindi il-
legali, e le attività per le quali non è prevista una comunicazione alle
autorità pubbliche. Si tratta cioè di un rapporto di lavoro per il quale non
sono stati adempiuti – in tutto o in parte – gli obblighi vigenti in materia
amministrativa, fiscale, previdenziale e assicurativa. Qualora tale violazione
sia totale – evasione – si può parlare di lavoro nero o sommerso; quando si
tratta di una violazione parziale – elusione – si assiste al cosiddetto lavoro
difforme o grigio. Lavoro nero e lavoro grigio sono quindi le due manifesta-
zioni del lavoro irregolare.
Chi. In Italia le categorie di lavoratori più esposte a questo tipo di rapporti
lavorativi sono: 1. gli immigrati, che senza un permesso di soggiorno sono
spesso costretti ad accettare un lavoro totalmente irregolare. 2. i giovani, che senza esperienza professionale trovano molta difficoltà a inserirsi nel
mondo del lavoro. 3. le donne, che spesso accettano un’occupazione irrego-
lare pur di non restare senza lavoro cedendo così al ricatto del datore di
lavoro.
Dove. I settori maggiormente interessati sono invece: 1. l’agricoltura, so-
prattutto per attività stagionali. 2. I servizi, come alberghi, negozi o
trasporto di merci e persone. 3. i servizi alle famiglie, come colf, badanti e
baby-sitter. 4. l’edilizia, così che spesso nei cantieri si rischia di essere vitti-
me di incidenti per il mancato rispetto delle misure di sicurezza.
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Perché. Le ragioni del lavoro irregolare sono molteplici e diverse tra loro. Il
primo fattore è sicuramente il costo del lavoro, non tanto per l’importo del-
le retribuzioni nette da corrispondere ai lavoratori, quanto per i cosiddetti
costi extra-salariali, cioè gli oneri fiscali, previdenziali e assicurativi, che in
Italia sono molto elevati. Un altro elemento è l’utilizzo improprio – non ne-
cessariamente fraudolento, talvolta semplicemente dovuto a ignoranza e/o
negligenza – delle tipologie contrattuali previste dall’ordinamento giuridi-
co: la continua evoluzione del diritto del lavoro esige un costante
aggiornamento degli operatori del settore, che spesso esercitano attività di
consulenza nei confronti dei datori di lavoro. Talvolta il rapporto di lavoro
viene instaurato senza i dovuti adempimenti per scelta del lavoratore che
si trova in particolari condizioni: ad esempio quando percepisce prestazioni
a sostegno del reddito (indennità di disoccupazione Aspi; integrazione sala-
riale per Cigs) oppure nell’ipotesi di lavoratore extra-comunitario senza un
valido permesso di soggiorno.
Effetti. Prima ancora che giuridico il problema è culturale e sociale e pro-
voca molteplici effetti, che investono sia i singoli sia la collettività. Gli effetti
negativi del lavoro irregolare si ripercuotono sull’intera collettività: il
mancato introito da parte dello Stato degli oneri fiscali, assicurativi e previ-
denziali previsti per il regolare impiego di lavoratori si traduce
inevitabilmente in una riduzione dei servizi pubblici e in un aumento dei tri-
buti per i cittadini. Inoltre, l’irregolare occupazione di lavoratori produce
una concorrenza sleale tra le aziende, a discapito degli imprenditori onesti e
falsando, così, la corretta competizione nel mercato del lavoro.
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100 con fattura o 80 senza? Quante volte vi è capitato di sentirvi rivolgere
questa domanda da uno specialista? Giustificando magari quei 20 euro di
“sconto” col fatto che non facendo fattura non occorresse versare l’Iva?
Probabilmente spesso, ma a torto: le prestazioni sanitarie sono infatti e-senti Iva. Se vogliamo essere più precisi dal 2005, a seguito di una sentenza
della Corte di Giustizia Europea, bisogna distinguere due casi: se la finalità
della prestazione medica è la tutela della salute dell’interessato o della col-
lettività, il compenso è esente da IVA; la Legislazione italiana cioè prevede
l'esenzione dall'Iva per le prestazioni di diagnosi, cura, riabilitazione rese
alla persona da parte degli esercenti una professione sanitaria o un'arte au-
siliaria delle prestazioni sanitarie: medici generici, medici specialisti,
infermieri, ostetriche, ottici, farmacisti (relativamente all'attività professio-
nale), odontotecnici, ortopedici, biologi, psicologi, odontoiatri, ecc. Invece
se la prevalente finalità della prestazione è di natura accertativa o peritale o medico-legale, allora il compenso è soggetto a IVA1. Questo significa che
con fattura o senza, il medico o operatore in questione non verserà comun-
que l’Iva per l’intera prestazione, ma solo in pratica per quanto avrà pagato
di materiali, luce, acqua, gas, ecc. (e quest’Iva lui la pagherà in ogni caso, sia
che vi faccia la fattura o meno). Allora perché viene proposta questa solu-
zione? Per il semplice fatto che su quella cifra, se fatturata, lui pagherà le
tasse (Inps, Irpef, ecc.), cosa che non farà se non vi fa fattura; e se riesce an-
che a contenere il suo reddito entro uno scaglione più basso di quello che
risulterebbe fatturando tutto, pagherà meno tasse (su tutto) e magari potrà
usufruire di agevolazioni fiscali e non. Le tasse che non vengono pagate da
quest’ultimo ricadono comunque sulla collettività, incluso il paziente stes-so (che poi in questo caso rinuncia a detrarre al 19% - dedotta franchigia -
l‘intera prestazione).
Chiesa e lavoro. Quello del lavoro è uno dei temi ricorrenti nei discorsi di
Papa Bergoglio. Già a febbraio del 2016 aveva attaccato "i potenti che per avere più soldi sfruttano i poveri, la tratta delle persone e il lavoro schiavo", di-
1 Tipici casi di certificati o prestazioni a pagamento esenti da IVA sono quelli per:
- buona salute, sana e robusta costituzione, attività ludico-motoria; - patenti di guida; - porto d'armi; - medicina del lavoro; -
esonero dalle lezioni di educazione fisica; - infortunio a fini INAIL;
- invio di minori in colonie o comunità; - ammissione di anziani in case di riposo; - invio in soggiorni marittimi o montani
per motivi di salute; - avvenuta vaccinazione; - dieta personalizzata alla mensa; - idoneità a viaggi. Casi di certificati o
prestazioni a pagamento sui quali aggiungere l'IVA sono, invece, quelli per: - invalidità civile; - infortunio a fini privati;
- riconoscimento causa di servizio; - fini assicurativi; - idoneità allo svolgimento di generica attività lavorativa; - impossibi-
lità a presentarsi in tribunale; - inabilità a riscuotere la pensione.
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fendendo "la povera gente che lavora in nero con il minimo". Quest’anno Pa-
pa Francesco, nel corso di un dialogo con settemila studenti arrivati da tutta
Italia, è tornato così sull’argomento: “Basta con il lavoro nero e lo sfrutta-mento dei lavoratori. Sono peccati mortali”.
Il Papa parla del traffico di armi e di
droga, poi denuncia in tutta la sua
portata lo sfruttamento in campo la-
vorativo: "Un altro affare con il quale il mondo guadagna tanto è lo sfrut-tamento dei bambini che invece di andare a scuola vanno a lavorare. E anche lo sfruttamento delle persone nel lavoro: ci sono persone che gua-dagnano due lire per mezza giornata di lavoro. Parlo dell'Europa, non di Paesi lontani. Parlo di qui. In Italia. Qui. Si sfruttano le persone quando vengono pagate in nero, quando ti fanno il con-tratto di lavoro da settembre a maggio. Questa si chiama distruzione, noi cattolici lo chiamiamo peccato mortale, lo sfruttamento. […] Questi sono affa-ri che aiutano il dio denaro a crescere. Cosa possiamo fare noi? È una sfida: lottare contro tutto questo, lavorare sul serio, non avere paura!".
“Per rendere un uomo felice, riempi le sue mani di lavoro,
il suo cuore di affetto, la sua mente con uno scopo,
la sua memoria con conoscenze utili,
il suo futuro di speranza, e il suo stomaco di cibo.”
(F. E. Crane)
Vale
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ARCHIVIO PARROCCHIALE .
BATTESIMI Sono entrati nella comunità cristiana, la Chiesa, con l’impegno dei loro genitori e dei pa-
drini a credere in Cristo e nella fede cattolica:
26 Kristel di Vilajeti Kreshink e Vilajeti Valbona
27 Andrea di Carlesso Stefano e Lobianco Grazia
28 Tommaso di Rizzato Alessio e Meroni Melania
29 Jacopo di Simonutti Fabio e Risso Marina
30 Maya di Mallamace Alessandro e Di Fede Ilari
31 Tommaso di Schipani Mattia e Bartolo Giordana
UNITI IN MATRIMONIO
Hanno assunto l’impegno di formare la famiglia con amore perenne e ispirato al vangelo:
3 De Agostini Marco con Bertelli Sara
4 Fella Luca con Fuda Maria Elena
DEFUNTI
La nostra preghiera di suffragio interceda presso Dio, perché, nella sua misericordia e perdono, conceda la vita eterna:
36 Dell’Acqua Anna Maria di anni 87
37 Maderna Angelo di anni 71
38 Battista Vincenzo di anni 83
39 Rossetti Giuseppina di anni 85
40 Rececconi Giuseppe di anni 93
41 Antonino Lucia di anni 79
42 Luraghi Anna Rosa di anni 79
43 Piccinino Aurora di anni 73
44 Martinelli Umberto di anni 87
45 Ferrario Rita di anni 90
UN GRAZIE PER CHI SI È RICORDATO
DELLA PARROCCHIA:
S. Messe € 450 – Battesimi € 120 - Funerali € 400 – Matrimoni € 650 - Visita
ammalati € 400 – Vari offerenti € 135 – A ricordo di Vanoli Pierluigi € 180.
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SPAZIO APERTO Scrivi alla redazione
Aspettiamo le vostre riflessioni, pensieri, fotografie e suggerimenti circa
eventi o iniziative all’indirizzo della redazione ([email protected])
che dovranno arrivare entro il 25 Agosto per poter essere pubblicati sul nu-
mero di Settembre.
Riportiamo qui di seguito i turni delle guardia farmaceutica durante i festivi
Luglio 2017 Domenica 2 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano
Domenica 9 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano
Domenica 16 Farmacia DEL CORSO Corso Italia, 53 Legnano
Domenica 23 Farmacia SIMONATTI Via Carlo Porta, 23 Legnano
Domenica 30 Farmacia BONOMI Piazza Unità d’Italia, 6 Canegrate
Agosto 2017 Domenica 6 Farmacia VILLANI Via Matteotti, 9 Cerro Maggiore
Domenica 13 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano
Martedì 15 Farmacia SIMONATTI Via Carlo Porta, 23 Legnano
Domenica 20 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano
Domenica 27 Farmacia SAN BARTOLOMEO via S. Bartolomeo 15 Cerro
Settembre 2017 Domenica 3 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano
SERVIZIO DI FARMACIA NOTTURNA
La Farmacia della Stazione via Liberazione (angolo piazza del Popolo)
Legnano è aperta tutte le notti dell’anno, festivi inclusi, a partire dalle 19,30.
I cittadini potranno liberamente accedere ai locali fino alle ore
23,00 mentre dopo tale ora, per motivi di sicurezza, verranno serviti
dallo sportello.
CONTINUITÀ ASSISTENZIALE - DISTRETTO DI LEGNANO
Guardia Medica Tel.800.103.103 Dalle 20.00 alle 08.00 di tutti i giorni feriali
Dalle 8.00 alle 20.00 il sabato
Dalle 8.00 alle 20.00 dei giorni prefestivi e festivi