Bollettino 2017 07-08 Luglio-Agosto · Martin Buber ne “Il Cammino dell’uomo”, sottoli-nea...

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1 L’EDITORIALE Dove sei? Carissimi, nel terzo capitolo della Genesi, dopo il peccato dell’uomo e della donna che vanno a na- scondersi, il Signore chiede “Adamo, dove sei?”. Martin Buber ne “Il Cammino dell’uomo”, sottoli- nea che Dio sa molto bene dove sia l’Uomo, ma è l’Uomo che deve accorgersi che fine abbia fatto. Questa domanda risuona in tutta la storia per cia- scuno di noi: “Dove sei?”, cioè che vita stai viven- do o meglio ancora “Che uomo sei?”. L’estate può essere l’occasione per rallentare la corsa quotidiana e finalmente darsi un po’ di tempo, a sé, nel senso di guardarsi dentro, tentando una risposta. E’ adatto il verbo “tentare”, perché quando finalmente ci fermiamo e consi- deriamo la nostra vita, non sappiamo cosa pensare, ci accorgiamo di quanto sia complessa questa domanda. Se siamo in viaggio e ci chiedono “dove sei?”, possiamo rispondere perché conosciamo il punto di partenza e soprattutto la meta. In quel viaggio che è la vita, è molto meno chiaro… Di per sé tutto ciò che viviamo in parrocchia, le celebrazioni, le catechesi, le riflessioni, dovrebbero rischiarare questa domanda, offrendoci criteri di o- rientamento e discernimento. Sempre dovremmo abituarci, in quello che ascoltiamo a chiederci e “io dove sono rispetto a questo?”. In sintesi basterebbe la domanda che troviamo nel capitolo successivo della Genesi, domanda che il Signore fa a Caino: “Dov’è tuo fratello?”. Il fratello è compagno di viaggio e insieme la meta. Non che sia facile la risposta, ma è una domanda che ci pone di fronte alla “complessa semplicità della vita”: per saper che Uomo sono e se sto trovando una felicità, la domanda si com- pleta in un’indagine sulla fraternità che sto vivendo, a tutti i livelli, famigliare, amicale e sociale. Un discernimento personale e comunitario, al- la quale siamo chiamati come comunità cristiana. Quale fraternità viviamo nella nostra parrocchia?

Transcript of Bollettino 2017 07-08 Luglio-Agosto · Martin Buber ne “Il Cammino dell’uomo”, sottoli-nea...

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L’EDITORIALE Dove sei?

Carissimi, nel terzo capitolo della Genesi, dopo il

peccato dell’uomo e della donna che vanno a na-

scondersi, il Signore chiede “Adamo, dove sei?”.

Martin Buber ne “Il Cammino dell’uomo”, sottoli-

nea che Dio sa molto bene dove sia l’Uomo, ma è

l’Uomo che deve accorgersi che fine abbia fatto.

Questa domanda risuona in tutta la storia per cia-

scuno di noi: “Dove sei?”, cioè che vita stai viven-

do o meglio ancora “Che uomo sei?”.

L’estate può essere l’occasione per rallentare la

corsa quotidiana e finalmente darsi un po’ di

tempo, a sé, nel senso di guardarsi dentro, tentando una risposta.

E’ adatto il verbo “tentare”, perché quando finalmente ci fermiamo e consi-

deriamo la nostra vita, non sappiamo cosa pensare, ci accorgiamo di quanto

sia complessa questa domanda.

Se siamo in viaggio e ci chiedono “dove sei?”, possiamo rispondere perché

conosciamo il punto di partenza e soprattutto la meta. In quel viaggio che è

la vita, è molto meno chiaro…

Di per sé tutto ciò che viviamo in parrocchia, le celebrazioni, le catechesi, le

riflessioni, dovrebbero rischiarare questa domanda, offrendoci criteri di o-

rientamento e discernimento. Sempre dovremmo abituarci, in quello che

ascoltiamo a chiederci e “io dove sono rispetto a questo?”.

In sintesi basterebbe la domanda che troviamo nel capitolo successivo della

Genesi, domanda che il Signore fa a Caino: “Dov’è tuo fratello?”. Il fratello

è compagno di viaggio e insieme la meta. Non che sia facile la risposta, ma

è una domanda che ci pone di fronte alla “complessa semplicità della vita”:

per saper che Uomo sono e se sto trovando una felicità, la domanda si com-

pleta in un’indagine sulla fraternità che sto vivendo, a tutti i livelli,

famigliare, amicale e sociale. Un discernimento personale e comunitario, al-

la quale siamo chiamati come comunità cristiana. Quale fraternità viviamo

nella nostra parrocchia?

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Potremmo tutti durante l’estate darci questo tempo e poter ricominciare

l’attività pastorale a settembre, tentando una risposta per qualche passo in

più verso i nostri fratelli e sorelle.

Personalmente e aiutati dalla Comunità, non saremo ancora inghiottiti da

una corsa che troppe volte ci appare insensata, impedendoci di vedere e no-

tare che la felicità ci sta già accanto.

E la quotidianità sarà già e un po’ di più riposante, prima e dopo le vacanze.

Buona Estate,

don Davide

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LA VITA DI PARROCCHIA Appuntamenti e riflessioni

Segreteria Parrocchiale

La segreteria parrocchiale nel mese di luglio resterà aperta solo il mercoledì

dalle 9.30 alle 11.30 mentre rimarrà chiusa durante tutto il mese di Agosto.

Nei mesi di Luglio e Agosto è sospeso il foglio degli avvisi “La settimana in

comunità”: eventuali avvisi saranno comunicati al termine delle S. Messe

domenicali e il calendario per le intenzioni delle S. Messe sarà esposto nelle

bacheche alle porte della Chiesa Parrocchiale.

Rosario e S. Messa a Santo Stefano Prosegue per tutto il mese di luglio la celebrazione della Santa Messa alle

ore 21 nella chiesetta di Santo Stefano, preceduta dalla recita del Rosario

alle ore 20.30.

Raccolta Caritas Nei prossimi mesi dovranno essere effettuati dei lavori negli spazi che at-

tualmente ospitano la Casa della Carità.

Il servizio di distribuzione della Caritas sarà sospeso fino a gennaio (o co-

munque fino al termine dei lavori): coloro avessero bisogno della Caritas

potranno rivolgersi alle altre presenti nei paesi vicini e chiediamo inoltre di

non portare indumenti o altro nei prossimi mesi. Se si dovesse trovare una

soluzione alternativa, si avviserà tempestivamente la comunità.

70° Consacrazione chiesa parrocchiale Il 12 settembre ricorre il 70° anniversario di consacrazione della nostra chiesa parrocchiale. Festeggeremo con due appuntamenti:

- martedì 12: proiezione di Proiezione del Filmato preparato

dall’Associazione Fotografica “Circolo 87” nel 1997 in occasione del

50°Anniversario di consacrazione e, a seguire, lo scultore Nicola Ga-

gliardi parlerà dei portali in Bronzo della nostra Chiesa, raffiguranti le

Beatitudini.

- domenica 17: alle ore 11.00 S. Messa presieduta da Sua Eccellenza

Mons. Vincenzo Di Mauro

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CALENDARIO PARROCCHIALE LUGLIO 2017

2 domenica IV DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE

5 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chiesetta di Santo

Stefano

7 venerdì Ore 21.00 Festa di chiusura della prima parte dell’Oratorio

8 sabato Partenza Primo Turno Koinè

- Elementari

9 domenica V DOMENICA DOPO PENTECOSTE

12 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chiesetta di Santo

Stefano

15 sabato Partenza secondo turno Koinè - Medie

16 domenica VI DOMENICA DOPO PENTECOSTE

19 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chiesetta di Santo

Stefano

21 venerdì Ore 21.00 Festa di chiusura della seconda

parte dell’Oratorio estivo in oratorio

23 domenica VII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

24 lunedì Partenza Terzo turno Koinè - Adolescenti

26 mercoledì Ore 20.30 Rosario e S. Messa presso la chie-

setta di Santo Stefano

30 domenica VIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

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AGOSTO 2017

NUOVO ORARIO DELLE MESSE DOMENICALI PER IL MESE DI AGOSTO

6 domenica IX DOMENICA DOPO PENTECOSTE Trasfigurazione del Signore

Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia

Ore 18.00 S. Messa in Santuario

13 domenica X DOMENICA DOPO PENTECOSTE Ore 10.30 in Parrocchia

Ore 18.00 S. Messa in Santuario

14 lunedì Ore 18.00 Messa prefestiva dell’Assunta (Sospesa messa delle ore 9.00)

15 martedì ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia

Ore 18.00 S. Messa in Santuario

20 domenica XI DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia

Ore 18.00 S. Messa in Santuario

17 giovedì Partenza del Viaggio a Praga e Budapest

Rientro il 24 agosto

26 sabato Partenza per la Terra Santa

Rientro il 2 settembre

27 domenica XII DOMENICA CHE PRECEDE IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE

Ore 10.30 S. Messa in Parrocchia

Ore 18.00 S. Messa in Santuario

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SETTEMBRE 2017

L’ORARIO DELLE SANTE MESSE TORNA AD ESSERE QUELLO DOMENICALE

3 domenica I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL

PRECURSORE 4 lunedì ore 21 Consiglio d’oratorio in Sacra Famiglia

5 martedì ore 21 Riunione Catechisti in Sacra Famiglia

6 mercoledì ore21 Preparazione Battesimi in Sacra Famiglia

8 venerdì ore 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale in Sacra Famiglia

10 domenica II DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE

Raccolta “operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose

della parrocchia sia per il mese di agosto che di settembre

Il 12 e il 17 settembre celebreremo l’Anniversario dei 70 anni di Consacrazione della nostra Chiesa.

********************************

Per aggiornamenti e modifiche del calendario, si rimanda al foglietto setti-manale disponibile in chiesa.

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Ogni domenica alle ore 10.00 su RADIO PUNTO dopo il radiogiornale Tino

t’invita all’ascolto della PAGINA DELLA FAMIGLIA: un punto d’incontro su

temi di attualità che coinvolgono direttamente o indirettamente la sfera

familiare. Ecco gli argomenti delle prossime trasmissioni:

2 luglio Obiezione di coscienza il coraggio di difenderla

9 luglio Festa della mamma

16 luglio Adozione e omogenitorialità

23 luglio Come imparare a dire ti amo

30 luglio Commercio di armi convenzionali, export italiano

6 agosto I vescovi lombardi a proposito dell'immigrazione oggi

13 agosto I poveri li avrete sempre con voi, una rilettura ai giorni nostri

20 agosto Eutanasia sui bambini, gridiamo il nostro " no "!

27 agosto Abuso, violenza sui minori, la chiesa può fare molto per prevenire

3 settembre Messaggio del Santo Padre sui migranti minorenni

E-mail: [email protected]

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NOTIZIE DALL’ORATORIO «DettoFatto»: giorni di oratorio estivo

In chi non avesse ancora letto la presentazione del tema dell'oratorio est ivo

2017 sul numero precedente, o non si fosse aggirato di quest i tempi nei

paraggi di via Fornasone e via XXIV maggio, potrebbe forse insinuarsi un

pensiero: «DettoFatto», ovvero «Cosa ci vuole?»: anche quest'anno

dopotutto si ripete la stessa storia, parte la macchina dell'oratorio est ivo,

con i suoi numeri, tempi e ritmi frenetici...

Eppure no, non possiamo dare tutto questo per scontato.

«DettoFatto» contempla innanzitutto uno stupore, per l'opera creatrice di

Dio Padre che «dice» e «fa»: nulla di più lontano dalla ripet it ività stanca e

annoiata. «DettoFatto» significa meraviglia per l'opera che Dio Padre

compie in noi, associandoci alla Sua opera, così da essere custodi e

collaboratori del Suo progetto di grazia per il mondo e per ogni uomo.

L'oratorio est ivo diventa così un pezzo di creazione, in

cui una comunità di adolescenti, giovani e adult i,

seminarist i, pret i e suore, segretari, cucinieri e

merendai offrono gratuitamente il proprio tempo, i

propri talent i e le proprie fragilità per prendersi cura

dei più piccoli nel nome di Gesù.

Gratuitamente e liberamente, appunto, sul modello di

quella carità gratuita di Colui che crea il mondo per amore.

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Che sia tutto perfetto? No, di certo: se la zizzania germoglia persino nei

campi migliori, f iguriamoci nei nostri! Eppure lasciamoci stupire dal buon

grano che sta crescendo, quasi senza che noi ce ne accorgiamo; lasciamoci

stupire dal bene che Dio continua a seminare servendosi delle nostre

povere mani; lasciamoci stupire dallo sguardo che Lui ha su di noi, «cose

molto buone» (cf Gen 1,31).

Personalmente mi lascio stupire da ciò che gli innumerevoli oratori est ivi

vissut i in questa comunità hanno saputo regalare alla mia vita, in termini di

fede, incontri, relazioni, servizio: non saprei elencare altre esperienze che, al

pari di questa, mi hanno educato ad amare (perché, come ripete spesso il

nostro Arcivescovo, tant i parlano di amore, ma ad amare bisogna

imparare!).

In queste sett imane, allora,

provo anch'io a rest ituire

un briciolo di ciò che mi è

stato offerto in

abbondanza:

«Gratuitamente avete

ricevuto, gratuitamente

date» (Mt 10,8).

E così tra inni, classifiche, cacce al tesoro,

balli, preghiere, gite, animatori segret i, cluedo e storie a

puntate con fraBomba, Ada e Amy... in attesa di scoprire quale squadra si

aggiudicherà l'edizione 2017, ci auguriamo un buon proseguimento di

oratorio est ivo: DettoFatto!

Matteo

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C.G.SVO 1974 E pensare che…

…e pensare che nell’iscrivere mio figlio a calcio pensavo di fare una cosa bel-

la per lui, (gli piace, fa sport, sta all’aperto con altri bambini e non da solo,

ipnotizzato, davanti alla tv), per la casa (preservata dai danni da rigore tirato

in corridoio), per i vicini (tenuti indenni dal rumore del pallone che rimbalza

nel cortile del condominio)… e invece… e invece, fermo tutto ciò, ora che la

stagione è finita, mi sono accorto che la cosa bella, e non dico “la più bella’’

per non sembrare egoista, l’ho fatta anche per me.

E’ stato un anno (circa) in cui, grazie al minicalcio, ho visto tante cose. Ho vi-

sto l’impegno disinteressato e spontaneo di due ragazzi che hanno dedicato

parte del loro tempo libero ad allenare i bambini. Ho visto persone che po-

trebbero essere i miei genitori prestarsi nel tenere in ordine il campo da

gioco ed organizzare partite, tornei e la festa di Natale. Ho visto il sorriso di

mio figlio nell’accorgersi che ero presente agli allenamenti. Ho visto i bam-

bini impegnarsi, correre, sudare e sorridere insieme. Ho visto che le stesse

speranze, le stesse preoccupazioni e gli stessi pensieri che ho per i figli li

hanno anche gli altri.

Ma non ho solo visto, la cosa bella è che ho anche condiviso. Ho condiviso

con gli altri genitori i commenti alla giornata, le lamentele sul traffico, il tifo

alle partite, le salamelle ai tornei, le piccole cose che riempiono la vita di

tutti i giorni. Ho condiviso con Don Alain una pizza ed il racconto di casa sua

e dei suoi sette nipoti… ed ho condiviso tanto tempo con mio figlio e lui è

stato felice di condividerlo con il papà.

Sarà banale ma ho avuto la riprova che quando condividi il bello è più bello

ed il negativo più sopportabile.

La stagione è finita, dicevo, ed i bambini (parliamo di bimbi, quelli che ho

avuto modo di seguire, nati nel 2009, 2010 e 2011) in questi mesi sono cre-

sciuti in tutti sensi: più disciplinati (vederli qualche settimana fa seduti ad

ascoltare attenti le indicazioni ed i suggerimenti di Pino Monticelli era da

“scuola calcio’’ di livello superiore) e consapevoli del senso del gioco di

squadra.

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Tutti hanno giocato, sempre, ed i risultati sportivi sono arrivati, anche oltre

le aspettative. L’immagine più bella e significativa rimane, però, l’abbraccio

collettivo all’unico gol segnato nella più rotonda sconfitta patita nell’anno.

E allora, alla fine, ho pensato, perché non continuare a condividere?

Da lì arrivano queste righe e un auspicio: a settembre sarebbe bello ci fosse-

ro ancora più bambini e genitori a condividere.

Noi ci saremo.

Il papà di un minicalciatore

San Vittore Olona, giugno 2017

Centro Giovanile Calcio – C.G.SVO 1974

www.calciosanvittoreolona.it

Tel. 328.6860251

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SEMINARIO ARCIVESCOVILE L’estate dei seminaristi

Tempo di formazione e di apostolato

Riportiamo un articolo riportato da numerose rubriche relative alla vita del

Seminario in merito agli impegni estivi dei seminaristi. Il Rettore monsignor

Michele Di Tolve definisce come tempo di formazione e di apostolato il ser-

vizio che gli studenti del Biennio e del Quadriennio svolgeranno in luglio e

agosto in parrocchia, negli oratori, a fianco dei giovani, a servizio degli an-

ziani e anche in terra di missione coi fidei donum.

Accanto ai giovani dei nostri oratori, ma anche vicino agli anziani e nelle ter-

re di missione con i preti fidei donum della Diocesi. Questi e molti altri sono

ambiti in cui i seminaristi del Biennio e del Quadriennio saranno chiamati a

prestare il loro servizio durante i mesi di giugno, luglio e agosto, perché,

come tiene a sottolineare il Rettore monsignor Michele Di Tolve, «il tempo

estivo è per i futuri preti un momento privilegiato di formazione, un tempo

di apostolato, da vivere concretamente dentro la Chiesa, accanto ai sacer-

doti, ai religiosi e alle religiose e ai laici, in un confronto reciproco che non

potrà che portare buoni frutti».

Come per tutti, non mancherà certamente il tempo per il riposo, da vivere

con la famiglia e nelle parrocchie di provenienza, ma l’estate sarà soprattut-

to per i seminaristi occasione di servizio, di cammino spirituale e di verifica

vocazionale sul campo.

Molti futuri preti si stanno già testando in queste settimane negli oratori fe-

riali, all’insegna del motto «Detto Fatto. Meravigliose le tue opere»,

pensato per far riflettere i ragazzi sulla bontà e la grandezza del Creatore e

quindi per conoscere Dio più in profondità.

Stesso filo conduttore anche per i ministranti, che fino al 5 luglio si alterne-

ranno nei diversi turni della “Tre giorni chierichetti” presso la casa “La

Montanina” a Pian dei Resinelli (Lc). A guidare questa storica proposta del

Seminario, che unisce fraternità, amicizia e preghiera, sarà il vicerettore del

Biennio, nonché responsabile del Mo.Chi (il Movimento Chierichetti) don

Pier Paolo Zannini, coadiuvato da alcuni seminaristi e da alcuni novelli preti,

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che verranno a celebrare la Messa proprio ai piedi della Grignetta e a porta-

re la loro testimonianza vocazionale.

Ma non è tutto: i futuri preti accompagneranno i giovani ambrosiani nelle

varie attività educative delle parrocchie, nei campeggi o nelle case di vacan-

za, come quella dell’Azione Cattolica a Santa Caterina Valfurva, per vivere e

lavorare fianco a fianco con i laici. Sempre con l’Azione Cattolica Studenti

(Acs), vivranno un campo di volontariato a Lecco, a Monza e a Varese, in-

sieme con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che per una

settimana lavoreranno gratuitamente per un’opera di carità. Ci sono poi i

seminaristi che seguiranno i corsi di formazione per gli animatori, promossi

dalla Fom, che si svolgono tutti gli anni a Capizzone, nella bergamasca. Tre

giorni in cui si offrono gli strumenti per rafforzare le motivazioni educative e

acquisire ulteriori competenze utili per l’animazione in oratorio.

«Rimanendo sempre nell’ambito del servizio a tutti, agli ultimi e ai più biso-

gnosi – aggiunge il Rettore – mi piace ricordare che altri seminaristi saranno

impegnati nelle case di riposo per anziani o nelle comunità per

l’accompagnamento dei disabili, come già fanno durante l’anno, nelle varie

attività che chiamiamo di “pastorale speciale”».

Altre proposte, invece, avranno un intento di arricchimento più spirituale,

come il “Mese ignaziano” a Belluno, in cui i seminaristi pregheranno e medi-

teranno seguendo il metodo degli esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola

o le esperienze di vita comunitaria secondo il ritmo monastico, nei mona-

steri della Diocesi, ma non solo. «Ogni destinazione – precisa monsignor Di

Tolve – è stata scelta da noi educatori in base alle attitudini e alle necessità

del cammino di formazione personale del singolo seminarista».

A tutte queste esperienze, si aggiunge l’apostolato missionario in Burundi,

Turchia, Romania, Albania, Brasile e Perù, accanto ai fidei donum. Per qual-

che settimana un gruppo di seminaristi porterà un aiuto concreto in contesti

spesso difficili, toccando con mano l’impegno straordinario dei missionari

ambrosiani sparsi in diversi angoli del mondo. «L’importanza di tutte queste

esperienze per un seminarista sta nel viverle come risposta concreta alla

chiamata del Signore – conclude il Rettore -. Non vanno infatti vissute come

forme di servizio temporaneo, ma come modo di essere, capace di struttu-

rare l’intera vita da prete».

monsignor Michele Di Tolve

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Rettore del Seminario

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DALLA DIOCESI Chiusura visita pastorale

Di seguito riportiamo la lettera del card. Angelo Scola, Arcivescovo di Mila-

no, scritta al termine dell’esperienza della Visita Pastorale, che ha coinvolto

tutti i decanati della Diocesi nel biennio 2015-2017.

Carissime e carissimi,

con questa lettera desidero raggiungere tutti i battezzati, le donne e gli uomini delle religioni e di buona volontà, per esprimere la mia gratitudine per il dono della Visita Pasto-rale Feriale giunta ormai alla sua conclusione.

Nelle sue tre fasi, essa ha consentito a me e ai miei collaboratori di toccare con mano la vita di comunione in atto nella Chiesa ambrosiana, non certo priva di difficoltà e di conflitti e tuttavia appassionata all’unità. La prepara-zione della Visita, svoltasi in modo forse un po’ diseguale nei vari decanati, l’atteggiamento di ascolto profondo in occasione dell’assemblea ecclesiale con l’Arcivescovo, la cura nell’accogliere nelle realtà pastorali il Vicario di Zona o il Decano, e la proposta del passo da compiere sotto la guida del Vi-cario Generale, hanno confermato ai miei occhi la vitalità di comunità cristiane non solo ben radicate nella storia secolare della nostra Chiesa, ma capaci di tentare, su suggerimento dello Spirito, adeguate innovazioni. Que-sta attitudine di disponibilità al cambiamento l’ho toccata con mano sia nelle parrocchie del centro, sia nelle grandi parrocchie di periferia, esplose negli ultimi sessant’anni, sia nelle città della nostra Diocesi, sia nelle parrocchie medie e piccole.

È stata però la Visita del Papa a farmi cogliere nitidamente l’elemento che unifica le grandi diversità che alimentano la nostra vita diocesana. La venuta tra noi del Santo Padre è stata, infatti, un richiamo così forte da rendere visi-vamente evidente che la nostra Chiesa è ancora una Chiesa di popolo. Certo, anche da noi il cambiamento d’epoca fa sentire tutto il suo peso. Come le al-tre metropoli, siamo segnati spesso da un cristianesimo “fai da te”: ce l’hanno testimoniato gli arcivescovi di grandi Chiese in tutto il mondo che in

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Duomo hanno raccontato l’esperienza delle loro comunità. Non manca con-fusione su valori imprescindibili; spesso non è chiaro il rapporto tra i diritti, i doveri e le leggi… Ma è inutile insistere troppo sull’analisi degli effetti della secolarizzazione su cui ci siamo soffermati in tante occasioni.

Più utile, anzi necessario, è domandarci – con ancora ne-gli occhi il popolo della Santa Messa nel parco di Monza, l’incontro con i ragazzi a San Siro, l’abbraccio al Santo Pa-dre degli abitanti delle Case bianche e dei detenuti di San Vittore, e soprattutto la folla che ha accompagnato la vet-tura del Papa lungo tutti i 99 km dei suoi spostamenti – che responsabilità ne viene per noi? Come coinvolgere in questa vita di popolo i tantissimi fratelli e sorelle battezzati che hanno un po’ perso la via di casa? Come proporre con sempli-cità in tutti gli ambienti dell’umana esistenza la bellezza dell’incontro con Gesù e della vita che ne scaturisce? Come rivitalizzare le nostre comunità cri-stiane di parrocchia e di ambiente perché, con il Maestro, si possa ripetere con gusto e con semplicità a qualunque nostro fratello “vieni e vedi”? Come comunicare ai ragazzi e ai giovani il dono della fede, in tutta la sua bellezza e “con-venienza”?

In una parola: se il nostro è, nelle sue solidi radici, un cristianesimo di popo-lo, allora è per tutti. Non dobbiamo più racchiuderci tristi in troppi piagnistei sul cambiamento epocale, né ostinarci nell’esasperare opinioni diverse ri-schiando in tal modo di far prevalere la divisione sulla comunione. Penso qui alla comprensibile fatica di costruire le comunità pastorali o nell’accogliere gli immigrati che giungono a noi per fuggire dalla guerra e dalla fame. Ma, con una limpida testimonianza, personale e comunitaria, con gratitudine per il dono di Cristo e della Chiesa, siamo chiamati a lasciarlo trasparire come un invito affascinante per quanti quotidianamente incontriamo.

A queste poche e incomplete righe vorrei aggiungere una parola su quanto la Visita Pastorale ha dato a me, Arcivescovo. Lo dirò in maniera semplice: du-rante la celebrazione dell’Eucaristia nelle tante parrocchie e realtà

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incontrate, così come nei saluti pur brevi che ci siamo scambiati dopo la Messa, e, in modo speciale, nel dialogo assembleare cui ho fatto riferimento, ho sempre ricevuto il grande dono di una rigenerazione della mia fede e l’approfondirsi in me di una passione, quasi inattesa, nel vivere il mio compi-to. Ma devo aggiungere un’altra cosa a cui tengo molto. Ho appreso a conoscermi meglio, a fare miglior uso dei doni che Dio mi ha dato e, nello stesso tempo, ho imparato un po’ di più quell’umiltà (humilitas) che segna in profondità la nostra storia. Ho potuto così, grazie a voi, accettare quel senso di indegnità e di inadeguatezza che sorge in me tutte le volte che mi pongo di fronte alle grandi figure dei nostri patroni Ambrogio e Carlo.

Se consideriamo la Visita Pastorale Feriale dal punto di vista profondo che la fede, la speranza e la carità ci insegnano, e non ci fermiamo a reazioni emo-tive o solo sentimentali, non possiamo non riceverla come una grande risorsa che lo Spirito Santo ha messo a nostra disposizione e che ci provoca ad un cammino più deciso e più lieto. Seguendo la testimonianza di Papa France-sco, la grande tradizione della Chiesa milanese può rinnovarsi ed incarnarsi meglio nella storia personale e sociale delle donne e degli uomini che abita-no le terre ambrosiane.

La Solennità della Santissima Trinità che oggi celebriamo allarga il nostro cuore e rende più incisivo l’insopprimibile desiderio di vedere Dio: «Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto”. Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto» (Sal 27 [26] 8-9a).

Angelo Card. Scola Arcivescovo

Nella Solennità della Santissima Trinità Milano, 11 giugno 2017

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LO SAPEVI CHE…? 50 sfumature di Nero

Lavoro irregolare. Il lavoro irregolare è una qualsiasi attività lavorativa re-tribuita e lecita (non punibile dalla legge), ma non dichiarata alle autorità

pubbliche. Non rientrano nel lavoro irregolare le attività criminali, quindi il-

legali, e le attività per le quali non è prevista una comunicazione alle

autorità pubbliche. Si tratta cioè di un rapporto di lavoro per il quale non

sono stati adempiuti – in tutto o in parte – gli obblighi vigenti in materia

amministrativa, fiscale, previdenziale e assicurativa. Qualora tale violazione

sia totale – evasione – si può parlare di lavoro nero o sommerso; quando si

tratta di una violazione parziale – elusione – si assiste al cosiddetto lavoro

difforme o grigio. Lavoro nero e lavoro grigio sono quindi le due manifesta-

zioni del lavoro irregolare.

Chi. In Italia le categorie di lavoratori più esposte a questo tipo di rapporti

lavorativi sono: 1. gli immigrati, che senza un permesso di soggiorno sono

spesso costretti ad accettare un lavoro totalmente irregolare. 2. i giovani, che senza esperienza professionale trovano molta difficoltà a inserirsi nel

mondo del lavoro. 3. le donne, che spesso accettano un’occupazione irrego-

lare pur di non restare senza lavoro cedendo così al ricatto del datore di

lavoro.

Dove. I settori maggiormente interessati sono invece: 1. l’agricoltura, so-

prattutto per attività stagionali. 2. I servizi, come alberghi, negozi o

trasporto di merci e persone. 3. i servizi alle famiglie, come colf, badanti e

baby-sitter. 4. l’edilizia, così che spesso nei cantieri si rischia di essere vitti-

me di incidenti per il mancato rispetto delle misure di sicurezza.

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Perché. Le ragioni del lavoro irregolare sono molteplici e diverse tra loro. Il

primo fattore è sicuramente il costo del lavoro, non tanto per l’importo del-

le retribuzioni nette da corrispondere ai lavoratori, quanto per i cosiddetti

costi extra-salariali, cioè gli oneri fiscali, previdenziali e assicurativi, che in

Italia sono molto elevati. Un altro elemento è l’utilizzo improprio – non ne-

cessariamente fraudolento, talvolta semplicemente dovuto a ignoranza e/o

negligenza – delle tipologie contrattuali previste dall’ordinamento giuridi-

co: la continua evoluzione del diritto del lavoro esige un costante

aggiornamento degli operatori del settore, che spesso esercitano attività di

consulenza nei confronti dei datori di lavoro. Talvolta il rapporto di lavoro

viene instaurato senza i dovuti adempimenti per scelta del lavoratore che

si trova in particolari condizioni: ad esempio quando percepisce prestazioni

a sostegno del reddito (indennità di disoccupazione Aspi; integrazione sala-

riale per Cigs) oppure nell’ipotesi di lavoratore extra-comunitario senza un

valido permesso di soggiorno.

Effetti. Prima ancora che giuridico il problema è culturale e sociale e pro-

voca molteplici effetti, che investono sia i singoli sia la collettività. Gli effetti

negativi del lavoro irregolare si ripercuotono sull’intera collettività: il

mancato introito da parte dello Stato degli oneri fiscali, assicurativi e previ-

denziali previsti per il regolare impiego di lavoratori si traduce

inevitabilmente in una riduzione dei servizi pubblici e in un aumento dei tri-

buti per i cittadini. Inoltre, l’irregolare occupazione di lavoratori produce

una concorrenza sleale tra le aziende, a discapito degli imprenditori onesti e

falsando, così, la corretta competizione nel mercato del lavoro.

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100 con fattura o 80 senza? Quante volte vi è capitato di sentirvi rivolgere

questa domanda da uno specialista? Giustificando magari quei 20 euro di

“sconto” col fatto che non facendo fattura non occorresse versare l’Iva?

Probabilmente spesso, ma a torto: le prestazioni sanitarie sono infatti e-senti Iva. Se vogliamo essere più precisi dal 2005, a seguito di una sentenza

della Corte di Giustizia Europea, bisogna distinguere due casi: se la finalità

della prestazione medica è la tutela della salute dell’interessato o della col-

lettività, il compenso è esente da IVA; la Legislazione italiana cioè prevede

l'esenzione dall'Iva per le prestazioni di diagnosi, cura, riabilitazione rese

alla persona da parte degli esercenti una professione sanitaria o un'arte au-

siliaria delle prestazioni sanitarie: medici generici, medici specialisti,

infermieri, ostetriche, ottici, farmacisti (relativamente all'attività professio-

nale), odontotecnici, ortopedici, biologi, psicologi, odontoiatri, ecc. Invece

se la prevalente finalità della prestazione è di natura accertativa o peritale o medico-legale, allora il compenso è soggetto a IVA1. Questo significa che

con fattura o senza, il medico o operatore in questione non verserà comun-

que l’Iva per l’intera prestazione, ma solo in pratica per quanto avrà pagato

di materiali, luce, acqua, gas, ecc. (e quest’Iva lui la pagherà in ogni caso, sia

che vi faccia la fattura o meno). Allora perché viene proposta questa solu-

zione? Per il semplice fatto che su quella cifra, se fatturata, lui pagherà le

tasse (Inps, Irpef, ecc.), cosa che non farà se non vi fa fattura; e se riesce an-

che a contenere il suo reddito entro uno scaglione più basso di quello che

risulterebbe fatturando tutto, pagherà meno tasse (su tutto) e magari potrà

usufruire di agevolazioni fiscali e non. Le tasse che non vengono pagate da

quest’ultimo ricadono comunque sulla collettività, incluso il paziente stes-so (che poi in questo caso rinuncia a detrarre al 19% - dedotta franchigia -

l‘intera prestazione).

Chiesa e lavoro. Quello del lavoro è uno dei temi ricorrenti nei discorsi di

Papa Bergoglio. Già a febbraio del 2016 aveva attaccato "i potenti che per avere più soldi sfruttano i poveri, la tratta delle persone e il lavoro schiavo", di-

1 Tipici casi di certificati o prestazioni a pagamento esenti da IVA sono quelli per:

- buona salute, sana e robusta costituzione, attività ludico-motoria; - patenti di guida; - porto d'armi; - medicina del lavoro; -

esonero dalle lezioni di educazione fisica; - infortunio a fini INAIL;

- invio di minori in colonie o comunità; - ammissione di anziani in case di riposo; - invio in soggiorni marittimi o montani

per motivi di salute; - avvenuta vaccinazione; - dieta personalizzata alla mensa; - idoneità a viaggi. Casi di certificati o

prestazioni a pagamento sui quali aggiungere l'IVA sono, invece, quelli per: - invalidità civile; - infortunio a fini privati;

- riconoscimento causa di servizio; - fini assicurativi; - idoneità allo svolgimento di generica attività lavorativa; - impossibi-

lità a presentarsi in tribunale; - inabilità a riscuotere la pensione.

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fendendo "la povera gente che lavora in nero con il minimo". Quest’anno Pa-

pa Francesco, nel corso di un dialogo con settemila studenti arrivati da tutta

Italia, è tornato così sull’argomento: “Basta con il lavoro nero e lo sfrutta-mento dei lavoratori. Sono peccati mortali”.

Il Papa parla del traffico di armi e di

droga, poi denuncia in tutta la sua

portata lo sfruttamento in campo la-

vorativo: "Un altro affare con il quale il mondo guadagna tanto è lo sfrut-tamento dei bambini che invece di andare a scuola vanno a lavorare. E anche lo sfruttamento delle persone nel lavoro: ci sono persone che gua-dagnano due lire per mezza giornata di lavoro. Parlo dell'Europa, non di Paesi lontani. Parlo di qui. In Italia. Qui. Si sfruttano le persone quando vengono pagate in nero, quando ti fanno il con-tratto di lavoro da settembre a maggio. Questa si chiama distruzione, noi cattolici lo chiamiamo peccato mortale, lo sfruttamento. […] Questi sono affa-ri che aiutano il dio denaro a crescere. Cosa possiamo fare noi? È una sfida: lottare contro tutto questo, lavorare sul serio, non avere paura!".

“Per rendere un uomo felice, riempi le sue mani di lavoro,

il suo cuore di affetto, la sua mente con uno scopo,

la sua memoria con conoscenze utili,

il suo futuro di speranza, e il suo stomaco di cibo.”

(F. E. Crane)

Vale

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ARCHIVIO PARROCCHIALE .

BATTESIMI Sono entrati nella comunità cristiana, la Chiesa, con l’impegno dei loro genitori e dei pa-

drini a credere in Cristo e nella fede cattolica:

26 Kristel di Vilajeti Kreshink e Vilajeti Valbona

27 Andrea di Carlesso Stefano e Lobianco Grazia

28 Tommaso di Rizzato Alessio e Meroni Melania

29 Jacopo di Simonutti Fabio e Risso Marina

30 Maya di Mallamace Alessandro e Di Fede Ilari

31 Tommaso di Schipani Mattia e Bartolo Giordana

UNITI IN MATRIMONIO

Hanno assunto l’impegno di formare la famiglia con amore perenne e ispirato al vangelo:

3 De Agostini Marco con Bertelli Sara

4 Fella Luca con Fuda Maria Elena

DEFUNTI

La nostra preghiera di suffragio interceda presso Dio, perché, nella sua misericordia e perdono, conceda la vita eterna:

36 Dell’Acqua Anna Maria di anni 87

37 Maderna Angelo di anni 71

38 Battista Vincenzo di anni 83

39 Rossetti Giuseppina di anni 85

40 Rececconi Giuseppe di anni 93

41 Antonino Lucia di anni 79

42 Luraghi Anna Rosa di anni 79

43 Piccinino Aurora di anni 73

44 Martinelli Umberto di anni 87

45 Ferrario Rita di anni 90

UN GRAZIE PER CHI SI È RICORDATO

DELLA PARROCCHIA:

S. Messe € 450 – Battesimi € 120 - Funerali € 400 – Matrimoni € 650 - Visita

ammalati € 400 – Vari offerenti € 135 – A ricordo di Vanoli Pierluigi € 180.

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SPAZIO APERTO Scrivi alla redazione

Aspettiamo le vostre riflessioni, pensieri, fotografie e suggerimenti circa

eventi o iniziative all’indirizzo della redazione ([email protected])

che dovranno arrivare entro il 25 Agosto per poter essere pubblicati sul nu-

mero di Settembre.

Riportiamo qui di seguito i turni delle guardia farmaceutica durante i festivi

Luglio 2017 Domenica 2 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano

Domenica 9 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano

Domenica 16 Farmacia DEL CORSO Corso Italia, 53 Legnano

Domenica 23 Farmacia SIMONATTI Via Carlo Porta, 23 Legnano

Domenica 30 Farmacia BONOMI Piazza Unità d’Italia, 6 Canegrate

Agosto 2017 Domenica 6 Farmacia VILLANI Via Matteotti, 9 Cerro Maggiore

Domenica 13 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano

Martedì 15 Farmacia SIMONATTI Via Carlo Porta, 23 Legnano

Domenica 20 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano

Domenica 27 Farmacia SAN BARTOLOMEO via S. Bartolomeo 15 Cerro

Settembre 2017 Domenica 3 Farmacia DELLA STAZIONE Via Liberazione 2/A Legnano

SERVIZIO DI FARMACIA NOTTURNA

La Farmacia della Stazione via Liberazione (angolo piazza del Popolo)

Legnano è aperta tutte le notti dell’anno, festivi inclusi, a partire dalle 19,30.

I cittadini potranno liberamente accedere ai locali fino alle ore

23,00 mentre dopo tale ora, per motivi di sicurezza, verranno serviti

dallo sportello.

CONTINUITÀ ASSISTENZIALE - DISTRETTO DI LEGNANO

Guardia Medica Tel.800.103.103 Dalle 20.00 alle 08.00 di tutti i giorni feriali

Dalle 8.00 alle 20.00 il sabato

Dalle 8.00 alle 20.00 dei giorni prefestivi e festivi