BLU Dossier

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Il dossier conclusivo di BLU, la prima Biennale del Libro Universitario. Progetto ideato e realizzato da #Universosud

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Storia di un’idea5BLU èun’intuizione6

Basilicata mon amour!8

La città e il suo ateneo10

Unire città e università12

Blu è green!13L’idea che si realizza14

La commissione scientifica17

Blu: arte lucana contemporanea18

Musica e stelle per BLU20

Fans Photo Gallery21Risultati dati e statistiche22

Universosud: valore e opportunità alle giovani competenze24

Indice

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Storia diUn’ IdeaCom’è nata la Biennaledel libro universitario?BLU, la Biennale del Libro Uni-versitario, è un evento a rilevanza nazionale dedicato interamente al mondo universitario e al circu-ito editoriale ad esso connesso. Suo scopo principale è quello di riservare uno spazio apposito all’incontro tra le università e le case editrici, tra i docenti, il mon-do accademico e il contesto eco-nomico ed imprenditoriale in cui si sviluppa il ciclo del libro uni-versitario; BLU vuole stimolare un dibattito e un confronto sulla cultura nel nostro Paese e nelle regioni meridionali, con l’ambi-zione che, questo dibattito diven-ti il punto di partenza per una vi-sione moderna e rinnovata della cultura e per iniziative concrete e mirate ad uno sviluppo tangibile.

Inoltre la biennale intende porta-re avanti un discorso più ampio, ponendo l’accento sulla tecnolo-gia e sul suo rapporto con la co-noscenza focalizzando l’attenzio-ne sui cambiamenti in atto grazie alle innovazioni e a un nuovo ap-proccio all’apprendimento.È un dato di fatto che, il mondo della conoscenza e dell’editoria,

sono quelli maggiormente in-fluenzati dai progressi tecnologi-ci dei nostri giorni, progressi che cambiano il modo di vedere, di concepire e di diffondere il sape-re.Computer ultrasottili, tablet e smartphone, sempre più potenti e alla portata di tutti, sono in gra-do di garantire una connessione continua alla rete e di permettere uno scambio ininterrotto di in-formazioni. Questo accade anche, nello spe-cifico, con i prodotti intellettuali e il mondo della formazione di livello alto, che diventa più de-mocratica ed accessibile, aperta ad una platea globale.La rete ha quindi avviato un pro-cesso da molti considerato irre-versibile, sia nelle sue forme che nei contenuti e nelle disponibili-tà: ne sono un esempio gli open course del MIT di Boston che mettono a disposizione di tutti gli utenti, anche al di fuori dell’u-niversità, materiali di lezione ed esercitazioni relativi a interi corsi di laurea.Accanto a questa realtà comple-tamente proiettata nel futuro e

destinata a superare le barriere di ogni genere, esistono situazio-ni ben diverse, anche nei paesi leader, in cui si hanno alti tassi di analfabetismo digitale o una grave mancanza di infrastrutture per la connessione e l’accesso alla rete.BLU vuole immettere queste te-matiche al centro dei temi tipici del mondo accademico, diven-tando, in definitiva, un ponte tra il modo tradizionale di intendere la ricerca e la formazione scien-tifica e quello emergente; BLU vuole creare un luogo di incon-tro, virtuale e reale, tra gli attori e gli stakeholder dell’editoria e del-la formazione, inoltre vuole im-porsi come un osservatorio pe-riodico e un appuntamento fisso durante il quale fare il punto del-la situazione sull’editoria, la for-mazione universitaria, la ricerca scientifica, la digitalizzazione e le nuove tecnologie.

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Blu è un’intuizioneSiamo il primo evento che catalizza l’attenzione sull’editoria accademica. Non ne esistono altri!

La Biennale del libro universitario nasce da una sem-plice constatazione: l’editoria universitaria rappre-senta una nicchia di mercato consolidata ma quasi invisibile nelle manifestazioni legate al mondo edito-riale. E che questa fetta di mercato è quella maggior-mente sottoposta alle sollecitazioni del suo pubblico e alle innovazioni tecnologiche che investono in pie-no la conoscenza e la formazione.Ad oggi sono molti gli eventi o meeting dedicati al libro (Milano Book fair, Salone internazionale del li-bro di Torino, Più libri, Più liberi di Roma) ma non esiste nulla di specifico sui testi e le pubblicazioni universitarie: perché, quindi, non rendere protago-nista l’editoria scientifico-accademica dedicandole un palcoscenico appropriato? Perché non far incon-trare tutti gli attori di questo microcosmo, favoren-done i contatti e la nascita di relazioni?

La Biennale del libro universitario ha realizzato pro-prio questo, imponendosi come prima ed unica ma-nifestazione specializzata in questa nicchia di mer-cato.

Inoltre, grazie alla Biennale del Libro Universitario, è stato possibile aprire il dibattito sulla cultura con un approccio del tutto innovativo per l’Italia.Si tratta di invertire quel trend, secondo cui, la cul-tura richiede una cura e un’attenzione marginale in quanto, per sua natura, poco produttiva. Si tratta di dimostrare che, eventi culturali di qual-siasi genere, producono ricadute economiche, e non solo di immagine, sui territori che le ospitano, ed in questo BLU può diventare un concreto esempio a li-vello nazionale.D’altra parte, se allarghiamo lo sguardo ad una pro-spettiva europea, il trend secondo il quale la cultura è improduttiva, è una caratteristica esclusiva italiana e di poche altre nazioni: a ben vedere, poi, si trat-ta proprio dei paesi europei che stanno affrontando con più difficoltà la crisi economica mondiale. Al contrario, i paesi leader dell’Unione e con meno af-fanni, sono quelli che hanno da sempre considerato la cultura come un moltiplicatore di primo piano, meno effimero e incostante della finanza, e che han-no da sempre massicciamente investito sulla cultura

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Il nostro Target?Blu è principalmente un evento BtoB

Primo interlocutore della Biennale è ovviamente l’u-niversità, il personale docente accademico e il mon-do della ricerca; accanto a costoro si collocano le case editrici e l’intera “filiera produttiva” editoriale. Tuttavia questa manifestazione, per le tematiche trattate e proposte, si presenta come un evento che interessa e coinvolge, anche indirettamente, altre ca-tegorie di soggetti, come quelli istituzionali – dal Mi-nistero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, alle istituzioni dei capoluoghi lucani, le associazioni di categoria del settore editoriale, fino toccare il so-ciale, tramite quegli organismi preposti a garantire l’accessibilità allo studio, alla cultura e alla formazio-ne alle fasce più deboli della popolazione. Ancora, non si può ignorare il mondo digitale e tut-te le implicazioni e le innovazioni che porta con sé.In buona sostanza, BLU, pur rivolgendosi in prima battuta al mondo accademico, arriva a stimolare altri interlocutori apparentemente estranei e non diretta-mente afferenti al mondo accademico.

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Basilicata mon amour!Il rapporto fra Blu e la Basilicata. Un contributo alla crescita dell’Università e del Territorio.

La Basilicata si trova ad un bivio cruciale della propria storia: può essere una regione di spicco tra quelle meridionali, o continuare a vivere in un limbo, confusa e schiacciata, in positivo e in nega-tivo, dalle sue confinanti.È una terra dai grandi contrasti: è una delle regioni del sud che in-veste la maggior quota del proprio PIL in istruzione e formazione.Per contro, ha alti tassi di emigra-zione qualificata, cioè di giovani formati che, poi, lasciano la loro terra per lavoro.La Basilicata, pur investendo in istruzione e formazione con buo-ni risultati, è una regione povera in cui le famiglie non possono de-dicare molto del loro bilancio fa-miliare alle spese culturali (visite museali, mostre ecce cc).Ancora, quanto a digitalizzazio-ne, è una realtà con bassissima alfabetizzazione per lo più dovuta a infrastrutture di supporto ina-deguate che rendono difficoltoso l’accesso alla banda larga.

In una situazione tale, molte pos-

sono essere le azioni da mettere in pratica, per evidenziare i risultati positivi, superando le criticità fino a ritagliare un ruolo di primo pia-no, proponendola come modello e come territorio meridionale che è sulla strada di invertire un trend da sempre negativo.

Prima di tutto è necessario in-vestire in cultura, prendendo ad esempio le nazioni europee leader economici, dimostrando che que-sto settore è il punto di partenza per attivare, accelerare e stimolare l’economia: la realizzazione di una manifestazione quale la Biennale

del Libro universitario ne è l’e-sempio lampante.

BLU produce concretamente un ritorno di immagine consistente, perché è un evento di prestigio, la cui realizzazione richiede l’imple-mentazione delle risorse umane necessarie all’ente organizzatore e la messa in atto sul territorio, di una serie di iniziative collaterali, a loro volta, generatrici di posti di lavoro.In secondo luogo, la regione può aspirare a un ruolo internazio-nale, sfruttando la sua posizione geografica centrale, ed offrendosi

http://noi-italia.istat.it/

La Basilicata

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Basilicata mon amour!Il rapporto fra Blu e la Basilicata. Un contributo alla crescita dell’Università e del Territorio.

come ponte verso i paesi del me-diterranei; ancora una volta, per realizzare questo obiettivo am-bizioso, è necessario fare leva su un evento culturale di rilievo che ospiti i rappresentanti delle altre culture mediterranee: una bien-nale rivolta al mondo accademico è un primo passo per gettare que-sto seme di scambio e collabora-zione tra gli stati che si affacciano sul mare nostrum, molti dei quali in pieno fermento politico ed eco-nomico.

In ultimo, ma non per questo meno importante, la Biennale del

BLU sostiene Matera 2019

Libro Universitario, può essere un punto a favore di Matera capitale della cultura 2019.In sostanza, è possibile con un solo evento apripista, avviare un circo-lo virtuoso che abbia ricadute po-sitive sul territorio, sull’immagine della Regione e del meridione; inoltre, per un effetto traino, da questa iniziativa, possono nascere altre implicazioni di varia natura: commerciale, di scambio cultura-le e formativo, occupazionale, tut-ti fattori necessari a un cambio di passo e di mentalità, certamente benefico per questo territorio.

Blu ha sostenuto la candidatura di Matera2019 a Capitale europea della Cultura. Durante la Biennale, inoltre, Il sindaco di Matera, Salva-tore Adduce, ha ufficialmente con-segnato la bandiera simbolo della candidatura alla città di Potenza.

In ordine l’assessore Percoco, il sindaco adduce,l’A.D. Universosud, CANDELA

In ordine Prof. Fiorentino, Ass. Percoco, Magnifico Rettore Sole e Adduce, Sindaco di Matera.

l’A.D. Universosud Candela, il consigliere Pergola, Monica Lo Giudice Resp. Progetto BLU.

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Potenza è lo sfondo principa-le della manifestazione, per ovvi motivi: è la sede dell’Università, cuore e soggetto fondamentale della Biennale, ed è il capoluogo di regione.A ben vedere, però, sono altre ra-gioni più profonde, che spingono ad organizzare e ad ambientare la Biennale nella città di Potenza. Si tratta di un capoluogo partico-lare, sede amministrativa e cuore politico della regione Basilicata, ma il suo ruolo e la sua percezio-ne sono controverse, e al centro di un dibattito, oggi più che mai, urgente.Potenza non deve essere vista e vissuta solo ed esclusivamente come centro amministrativo ed economico, o come una città ver-so cui migrare per motivi di stu-dio o per lavoro, ma deve essere percepita, nello spirito e nella sua struttura, come una città comple-ta, una città di servizi, di cultura ed orientata alla persona. Questo fa sì che si debba riaprire un discorso sulla struttura e i ser-vizi del capoluogo, possibilmente rivedendo molte delle idee finora proposte, facendo tesoro di solu-zioni cosiddette smart e low cost.La Biennale ha avviato un dibatti-to sulla città e le sue aspirazioni ed aspettative per il suo futuro.C’è poi un secondo aspetto per cui la città di Potenza viene coinvolta nella Biennale del libro universita-rio: è il suo rapporto con l’ateneo.

L’Università di Basilicata è presen-te nel tessuto cittadino da almeno 30 anni ma la città sembra non aver ancora realizzato, metaboliz-zato e assorbito questa presenza, dapprima timida, oggi sempre più forte e importante. Sembra quasi che non abbia anco-ra percepito le potenzialità che un ateneo offre, al giorno d’oggi.La biennale è stata la giusta oc-casione per fare entrare la città nell’Università e l’università nella città, collaborando insieme alla riuscita di un evento ambizioso, grazie al lavoro prezioso dell’uf-ficio turismo del Comune di Po-tenza che ha predisposto una serie di offerte, convenzioni ed un ser-vizio accoglienza pensato ad hoc per la Biennale e i suoi ospiti.

I ragazzi dell’ISIS “Da Vinci” di Potenza hanno animato lo stand del Comune, accogliendo i par-tecipanti, gli ospiti e i semplici vi-sitatori, fornendo loro tutte le in-formazioni necessarie di logistica e turistiche. In più, una buona parte delle emissioni di CO2 che il traffico generato della Biennale avreb-be prodotto, sono state assorbite dalla predisposizione di un piano trasporti e navette che hanno col-legato la città, l’università e i suoi terminal nevralgici.La sinergia di azione tra il Co-mune e Universosud ha prodotto risultati eccellenti in termini or-ganizzativi e di accoglienza, par-ticolarmente apprezzati dalle case editrici ospitate.

La Città Potenzae il suo Ateneo

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Foto di Wieslawa Dalecka

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L’ateneo lucano ha appena rag-giunto i trent’anni di vita. È un giovane ateneo, nato dalle mace-rie del terremoto dell’80, che ha portato con sé un grande cambia-mento e sulla cui nascita sono sta-te riposte molte speranze.Oggi, l’Università di Basilicata, si colloca tra le piccole e medie uni-versità, ma, in netta controten-denza sui dati nazionali, sembra voler crescere sempre di più.Ovviamente, nel computo genera-le dei flussi non vanno certamen-te dimenticati le unità di Docen-za (3112 Unità ) , il personale di Ateneo (280 Unità3) oltre che a dottorandi e docenti a contratto (1924 Unità). Molte delle sue Scuole hanno ac-quisito prestigio in campo nazio-

nale: dalle aule dell’Università di Basilicata, sono passati la gran parte dei massimi esperti nel cam-po dell’ingegneria e delle scienze della terra.Uno stato di fatto così positivo deve essere comunicato e portato a conoscenza a livello nazionale, cercando un posto tra i protago-nisti: la Biennale del Libro Uni-versitario è l’opportunità giusta da cogliere e da rinnovare di edizio-ne in edizione.La Biennale, in primo luogo, è una manifestazione prettamente acca-demica, quindi, sua sede naturale è proprio l’università; in secondo luogo è una vetrina per l’ateneo che, pur piccolo, può mostrare la sua sensibilità all’attualità e alla diffusione della cultura. Inoltre rappresenta una concreta occasio-ne di lancio internazionale.

Infatti, in parallelo con un percor-so da effettuarsi a livello regiona-le, la stessa Università degli studi di Basilicata, può far perno sulla sua collocazione geografica per gettare le basi di serie di rapporti, scambi e relazioni con le istituzio-ni dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, nazioni comunita-rie e non, dimostrando la sua atti-tudine all’accoglienza e a recepire nuove idee ed influssi.Un discorso così ambizioso ri-chiede che l’ateneo diventi prota-gonista di un evento così impor-tante. La Biennale è un’occasione per rafforzare la propria immagine, tessere relazioni essenziali e ini-ziare un dialogo serio con il mon-do circostante e con cui l’ateneo interagisce.(Dati e statistiche MIUR)

L'Unibas

LE FOTO:1. Una delle stazioni della città.2. Piazza duca della Verdura.3. Unibas, servizio trasporti4. “Tunnel” di Ingegne-ria, Unibas.5. Porticato Biblioteca d’Ateneo, Unibas. 2

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L’obiettivo più ambizioso di tutti: portare la città nell’ateneo ed apri-re l’ateneo alla città capoluogo, creando un legame che, fino ad oggi, ha stentato a nascere. Per questo motivo, nel pomerig-gio del 2 Ottobre, la IV commis-sione consiliare si è riunita presso la Biblioteca di ateneo: l’intento è stato quello di aprire un dialogo sul rapporto tra città ed ateneo at-traverso il confronto tra gli ammi-nistratori della città e l’ateneo.In particolare, il neo rettore, ha portato alla luce una serie di problematiche che rendono la città meno fruibile da parte de-gli studenti. Si sono evidenziate, ad esempio, situazioni croniche come quella dei trasporti urbani e gli insoddisfacenti collegamenti tra le due sedi regionali dell’Ate-neo, Potenza e Matera.Da parte loro, il sindaco Dario De Luca e l’assessore competente, la dottoressa Percoco, hanno evi-denziato come sia necessario rive-dere del tutto proprio il rapporto che la città ha con il suo ateneo, procedendo ad integrare nella

Unire Città euniversità!

struttura urbanistica del capo-luogo, i poli di ateneo. Il sindaco, poi, ha caldeggiato la creazione di una collaborazione tra enti locali e l’università, così da aumentare ed accrescere le potenziale del ter-ritorio cittadino e, più in generale, lucano.

La IV Commissione del Comune di Potenza, il neo Rettore Sole, il sindaco De Luca, l’assessore Percoco e l’A.D. Universosud Candela insieme per discutere di città e università durante BLU. Un evento che non ha precedenti.

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Blu è green.Una manifestazione a impatto zero, allestita con materiali ecologici e riciclati.La Biennale ha nel suo codice genetico la sostenibilità, infatti è stata progettata in modo da esse-re eco-compatibile grazie ad una comunicazione prevalentemente digitale, per evitare sprechi inutili di materiale cartaceo.In particolare, l’allestimento è sta-to realizzato in materiale di riciclo e recupero grazie alla creatività e all’inventiva dell’associazione La Luna al Guinzaglio che, da sem-pre, realizza creazioni a partire da materiali apparentemente inuti-lizzabili o di scarti.BLU, in seguito a tutte le attività

di riduzione intraprese ha ade-rito al progetto Impatto Zero® di LifeGate: le emissioni di CO2 ge-nerate dall’evento considerando i consumi energetici, gli aspetti lo-gistici, gli allestimenti, il materiale promozionale di comunicazione, i rifiuti prodotti, la mobilità dei partecipanti saranno compensate mediante crediti di carbonio pro-dotti da interventi di creazione e tutela di oltre 11.000 mq di foreste in crescita in Costa Rica.Impatto Zero® ha l’obiettivo di cal-colare, ridurre e compensare le emissioni di CO2 generate dalle

attività di persone ed enti, eventi e prodotti, aziende e organizzazio-ni, quantificando attraverso una valutazione di impatto ambienta-le, le emissioni di anidride carbo-nica (Kg di CO2 equivalente) im-messe in atmosfera, proponendo progetti e azioni volte a ridurre le emissioni di CO2 attraverso stra-tegie di ottimizzazione delle risor-se e riduzione dei consumi e com-pensando le emissioni residue con l’acquisto di crediti di carbonio generati attraverso interventi di creazione e tutela di foreste in cre-scita.

Alcuni dettagli dell’allestimento della Biennale del Libro Universita-rio, a cura de “La Luna al Guinza-glio”, associazione potentina.

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Vi raccontiamo come è andata.

L’idea si realizza

La Biennale si è aperta in 30 set-

tembre 2014 quando, il Magnifi-

co Rettore uscente, il professore

Mauro Fiorentino, il sindaco di

Matera Salvatore Adduce, l’asses-

sore alle politiche comunitarie,

rapporti con l’Università e mondo

della ricerca, coesione territoria-

le, Annalisa Percoco, il direttore

amministrativo dell’Università di

Basilicata, Lorenzo Bochicchio e

l’amministratore di Universosud,

azienda ideatrice della Biennale,

Antonio Candela, hanno inaugu-

rato il padiglione espositivo si-

tuato al quinto piano dell’edificio

del Campus di Macchia Romana.

Durante l’inaugurazione, inoltre,

il sindaco di Matera, Salvatore

Adduce, ha consegnato alla città

di Potenza, la bandiera della can-

didatura di Matera a città cultura

per il 2019.

In contemporanea, si apriva, pres-

so la biblioteca di ateneo, la prima

delle tre tavole rotonde dedicate al

tema della Biennale, l’accessibili-

tà. Il 1 ottobre, secondo giorno di

Biennale, si è aperto con la tavo-

la rotonda dedicata ai contenitori

pubblici del sapere, biblioteche ed

archivi.

Il tema che è particolarmente sen-

tito in questo periodo storico, è

stato sviluppato tramite gli inter-

venti del Professore Sebastiano

Valerio associato di letteratura

italiana a Foggia e delegato del

rettore per il sistema biblioteca-

rio universitario, della dottoressa

Eugenia Vantaggiato direttrice

della Biblioteca Nazionale di Bari

e dell’Archivio di Stato di Bari,

dal dott. Francesco Sabia, diret-

tore della Biblioteca Nazionale di

Potenza, dalla dottoressa Valeria

Verrastro, direttrice dell’Archivio

di Stato di Potenza, dalla dotto-

ressa Annalisa Percoco Assessore

alle politiche comunitarie, Rap-

porti con l’Università e mondo

della ricerca, Coesione territoria-

le, dal professore Giuseppe Pepe

dirigente tecnico USR Basilicata,

dal dott. Arcangelo Tedone,   re-

sponsabile della comunicazione

istituzionale del Servizio Bibliote-

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ca e Comunicazione istituzionale

Consiglio Regionale della Puglia e

dalla dottoressa Valeria Verrastro,

direttrice dell’Archivio di Stato

di Potenza. Hanno coordinato la

tavola rotonda il professore Aldo

Corcella e il professore Domenico

Pierangeli, docenti dell’ateneo lu-

cano.

“LE FORME E LE SEDI EDI-

TORIALI INFLUENZANO LA

PRODUZIONE DEL SAPERE?” è

l’ultima tavola rotonda che chiude

la Biennale. Coordinata dai pro-

fessori Marco Vona e Paolo Fanti,

questa tavola rotonda ha visto la

partecipazione di un parterre di

primo livello.

Il professore Rossi Coordinatore

Commissione CUN (Consiglio

Universitario Nazionale) “Politi-

che per la valutazione, la qualità

e l’internazionalizzazione della

Ricerca”, la dottoressa Napolitano

responsabile marketing di Pisa

University Press srl e Presiden-

te del coordinamento University

press italiane, il dottor Lorenzo

Armando editore di aAccademia

University Press, il dottor Dato,

editore della Progedit ed il profes-

sore Francesco Fasolino dirigen-

te tecnico USR Basilicata hanno

ampiamente affrontato il tema del

sistema di pubblicazioni e valuta-

zione della ricerca e dell’impor-

tanza delle sedi editoriali.

- Firenze University Press - Pisa University Press - Forum- Bozen-Bolzano University Press - Pavia University Press - Egea - CEUM - Luiss University Press - UNICAL - EUT, Edizioni Università di Trieste

Le case editrici della prima BLU

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Il MULINO | Pandoracampus, un nuovo modo di studiare all’università

Avete mai provato a studiare o insegnare utilizzando materiali digitali? Gli strumenti di apprendimento stanno cambiando, proprio come cambia il nostro modo di leggere, comunicare, informarci. Una risposta a queste trasformazioni è Pandoracampus, una piattaforma multieditore nata su iniziativa del Mulino. Pan-doracampus propone manuali universitari in streaming su web e offline su iPad; i manuali sono proposti in formato digitale arricchiti da materiali aggiuntivi, esercizi, grafici, tabelle e quant’altro possa servire per completare lo studio.

La scuola 2.0 in Basilicata: “Distretto Scol@stico 2.0”

Nel Marzo 2013 l’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata, nel ridefinire i progetti di innovazione so-prattutto in funzione delle azioni cl@ssi 2.0, scuol@ 2.0 e sulle competenze digitali già in possesso da parte di molti docenti, ha avviato un importante progetto denominato “Distretto Scol@stico 2.0”, costituito da una Rete di Laboratori per l’Innovazione e la Ricerca dove concentrare le risorse.

Open Edition

OpenEdition è un’infrastruttura europea per l’edizione digitale al servizio della divulgazione scientifica per le scienze umane e sociali. Ospita quattro piattaforme complementari – Revues.org (dedicata alle riviste), OpenEdition Books (riservata alle collane di libri), Hypotheses (destinata ai blog scientifici) e Calenda (dedicata agli annunci scientifici) – che ricevono 3 milioni di visite al mese da parte di utenti provenienti da tutto il mondo. Dal 2011, OpenEdition propone il programma Freemium, che mette a disposizione delle biblioteche e dei loro utenti una gamma di servizi a valore aggiunto.

WILEY | Migliorare la ricerca e la didattica attraverso i contenuti onlineWiley é un editore scientifico che da piú di 200 anni serve la comunitá della ricerca a livello mondiale, avendo come primo obiettivo quello di facilitare studenti, professori, ricercatori e professionisti nel proprio lavoro quotidiano. I suoi autori includono piú di 450 premi Nobel e le sue riviste omnidisciplinari hanno alcuni degli impact factor piú alti.

Presentazioni pomeridiane

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La Commisione Scientifica

Prof. Aldo Corcella

Attualmente docente nel Diparti-mento di Scienze umane all’Uni-versità degli studi della Basilicata.

I suoi interessi di studio si incen-trano prevalentemente sulla sto-riografia e la storia del pensiero politico e filosofico nella Grecia antica, con particolare attenzione all’opera di Erodoto.

Prof. Paolo Fanti

Docente della Facoltà di Agraria, Università degli Studi della Basili-cata, per il SSD “Entomologia ge-nerale e applicata”.

L’attività di ricerca verte princi-palmente sulla Biologia dei Ditteri Tachinidi, sull’allevamento in vitro di parassitoidi, sulle interazioni biologiche, fisiologiche e compor-tamentali nel sistema ospite-pa-rassitoide Acyrthosiphon pisum - Aphidius ervi, sull’attività biolo-gica di piante transgeniche codifi-canti per peptidi ad azione disme-tabolica nei confronti di insetti fitofagi, anche in combinazione con chitinasi di origine naturale per esaltarne l’azione.

Michele Lavella

È il Presidente del Consiglio de-gli Studenti dell’ Università degli Studi della Basilicata e Senatore Accademico del medesimo Ate-

neo. Lucano, di Corleto Perticara, perito chimico, ha aperto gli in-terventi della Solenne cerimonia di inaugurazione dell’Anno Ac-cademico 2013/2014 dell’Unibas. Primo classificato, con un lavoro sulle diseguaglianze economiche fra nord e sud Italia, di un concor-so nell’ ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’ unità d’Italia, è iscritto al corso di lau-rea in Studi letterari, linguistici e storico-filosofici presso il Dipar-timento di Scienze Umane dell’ Università della Basilicata.

Prof. Maurizio Martirano

Insegna Storia della filosofia nell’Università degli studi della Basilicata e Storia della filosofia politica nell’Università degli studi di Salerno. È autore di monografie sulla cultura filosofica napoletana (Il senso del concreto. Contributo ad una storia della cultura napole-tana tra otto e novecento), su Giu-seppe Ferrari editore ed interprete di Vico e sul nesso Vero-fatto, e di numerosi saggi sulla storiografia filosofica italiana (Vico, Cattaneo, Ferrari, Villari, Labriola) e tedesca (in particolare su Friedrich Chri-stoph Schlosser, Georg Gottfried Gervinus e Ernst Cassirer). Ha curato, insieme con Domenico Conte, l’edizione degli Scritti gior-nalistici e dell’Epistolario di Vin-cenzo Cuoco.

Prof. Domenico Pierangeli

Attualmente docente della scuola di Agraria e Scienze Forestali.

La sua attività di ricerca spazia dalla selvicoltura naturalistica alla progettazione del verde urbano, fino alla pianificazione di territori in chiave ecologica e al rinverdi-mento di aree in condizione estre-ma di discarica da rifiuti solidi urbani.

Prof. Domenico Senato

Docente del Dipartimento di Ma-tematica e Informatica dell’Uni-versità degli studi della Basilicata. Aspetti combinatori della teoria delle funzioni simmetriche. Me-todi simbolici della teoria della rappresentazione del gruppo sim-metrico e sue applicazioni alla probabilità e alla statistica. Me-todo simbolico dei momenti per polinomi ortogonali e polinomi zonali e relazioni con la teoria del-le matrici random.

Prof. Marco Vona

Docente della Scuola di Ingegne-ria dell’Università degli studi di Basilicata.

Ricercatore Universitario con particolare attenzione ai campi dell’Ingegneria Civile, Ingegneria sismica, studio e mitigazione del rischio sismico.

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La Biennale è un evento culturale

a tutto tondo, che abbraccia tutte

le forme di arte. BLU ha portato

tra le aule universitarie la pittura e

la musica, aprendo a tutti i luoghi

destinati al sapere.

L’edificio espositivo si è abbellito

dei colori di una collettiva d’arte

di pittori lucani. Hanno esposto:

Franco Corbisiero, Salvatore Mal-

vasi in arte SMAL, Dino Ventura,

Massimo Chianese in arte MA-

SOART, Vittoria Lasala, Luigi

Marchese, Giusi Villano, Lucia

Bonelli, Vittorio Vertone e Michele

Barbaro

BLU: ARTE LUCANA CONTEMPORANEA

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La Biblioteca di Ateneo, sede delle presentazio-ni pomeridiane e delle tavole rotonde mattuti-ne, ha ospitato la mostra di Edoardo Angrisani a cura di Rino Cardone “Comunicare di Foto-grafia: dall’analogico al digitale”

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Musica e stelle, hanno concluso ogni serata della Biennale. Il Planetario astronomico di Anzi e l’Associazione Teerum Valge-mon Aesai hanno guidato gli spet-tatori nell’osservazione del cielo, prima e dopo le performance mu-sicali previste dal programma.Ha aperto la sezione della Bienna-le dedicata all’arte e allo spettaco-lo, l’Orchestra del Conservatorio “Gesualdo da Venosa” che ha ese-guito brani estratti dall’opera “Un americano a Parigi” ed estratti delle più celebri colonne sonore.La serata del 1 di Ottobre, invece, si è colorata con le note multiet-niche e gitane della musica dei Colomboloco, una band creata a Londra nel Luglio del 2010, capeg-giata da un ex studente Unibas, Francesco Filizzola, e spalleggiata da Giovanni Mantice, fondatore e chitarrista storico degli Almame-gretta. Il progetto musicale, pro-posto al pubblico presente, che ha avuto molto successo in In-ghilterra, tanto da permettergli di partecipare ad eventi celebrativi di personaggi di fama internazio-nale, come i Rolling Stones, Deep Purple, Boris Johnson Mayor of London e Johnny Depp.Alla musica jazz e alle note mor-bide del Michele Brienza quartet ft. Giovanni Amato, il compito di chiudere la Biennale la sera del 2 Ottobre. La formazione jazz ha proposto un repertorio sele-zionando tra i brani dei più noti compositori del genere, dai primi del novecento fino agli anni ‘60, Cole Porter, George Gershwin, Jule Styne, Irving Berlin, John Coltrane, Benny Golson.

Musica eStelle per BLU

In ordine:Il Conservatorio di Potenza; i Colomboloco ft. Gianni Mantice (Almamegretta); Michele Brienza jazz quartet con Giovanni Amato.

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Momenti: la foto-gallery dei fans!

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ottimo

buono

soddisfacente

insoddisfacente

50%

13% 13%

25%

Valutazione generale dell'evento

Dati e statisticheCosa pensano della Biennale i nostri ospiti? Ecco i risultati.

Ai nostri ospiti abbiamo chiesto di compilare un formulario di soddisfazione, perché crediamo che solo attraverso i feedback di quanti hanno partecipato e lavo-rato per la biennale, solo guar-dando questa manifestazione da altre prospettive e punti di vista, sia possibile migliorarla per farla diventare sempre più grande. Le risposte ricevute si sono dimo-strate particolarmente interessan-ti relativamente a due domande: “Qual è stato, a suo avviso il risul-tato più concreto della biennale?” e “Pensa di ritornare alla prossima edizione? Perché?”Nel primo caso si evince chiara-mente, dalle numerose risposte aperte, che BLU ha evidenziato fortemente una lacuna nel pano-rama delle manifestazioni dedica-te all’editoria: non esistono reti di comunicazione fra gli attori e gli operatori dell’editoria accademi-ca e scientifica. Ci auguriamo con le prossime edizioni di colmare sempre di più questo gap.

Nel secondo caso il 100% degli in-tervistati ritiene che sarà presente alla prossima edizione della Bien-nale del libro universitario. Un risultato davvero incisivo per un evento alla sua prima edizione in un ambito non proprio semplice e del tutto nuovo.

Fra i risultati nettamente positivi l’accoglienza, l’ospitalità e i temi trattati durante le tavole rotonde.

Nota dolente la partecipazione del corpo docente.

insoddisfacente

soddisfacente

buono

ottimo

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

insoddisfacente

soddisfacente

buono

ottimo

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Tutti i numeri della Biennale

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Quando abbiamo pensato di cre-are la biennale del libro universi-tario, più di due anni fa, eravamo già coscienti che stavamo pun-tando tutto su un ambito scono-sciuto, che stavamo iniziando un cammino su una strada mai bat-tuta prima: porre le basi per un circuito nell’ambito dell’editoria accademica e scientifica.

Non solo. Negli anni neri della crisi e delle difficoltà abbiamo de-ciso di scommettere su noi stessi, sul Sud troppe volte bistrattato, e l’abbiamo fatto perché crediamo che i giovani meridionali - pro-prio loro - debbano innanzi tut-to essere i primi artefici della ri-nascita di una “terra bellissima e disgraziata”. Lo abbiamo fatto con coraggio, stanchi di vedere, negli occhi dei nostri padri, la tristezza di chi ha sacrificato una vita intera per costruire un futuro migliore per i propri figli, senza raccoglier-ne i frutti. La nostra azienda è cre-sciuta in questi anni diventando una piccola realtà fatta di giovani che scommettono sui giovani: in due anni abbiamo assunto a tem-po indeterminato, nostri coetanei, colleghi e continueremo a farlo.

Il Sud riparte dai suoi giovani, dalle loro capacità, dalla forza e dalla voglia di far emergere le pro-

prie radici: “abbiamo coraggio e orgoglio” e la forza necessaria per farcela.

Non è stato facile. Il lungo proces-so organizzativo che ha dato vita all’evento BLU è stato complesso e non privo di intoppi e sorpre-se. Dalla noncuranza di alcune amministrazioni territoriali, alle lungaggini burocratiche, al di-sinteresse per le giovani imprese e progetti. Ma anche le risposte positive non sono mancate: pri-ma fra tutte la partnership con l’Università della Basilicata, il comune di Potenza e il grande interesse di case editrici storiche come Il Mulino, di case interna-zionali come Wiley e Springer, e del coordinamento delle Univer-sity Press Italiane, così come le risposte accorate, fiduciose e in-coraggianti giunte dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dalla Presidenza della Repubblica in cui il Presidente Napolitano esprime apprezzamento per “l’entusiasmo e il desiderio di riscatto [...] che attraverso la creazione dell’impre-sa Universosud si stanno tradu-cendo e consolidando in concrete possibilità occupazionali, in reali opportunità di innovazione e di valorizzazione delle tante risorse del territorio.”

Inoltre BLU ha rappresentato non solo un’occasione economica con ricadute dirette sul territorio, un momento di riflessione fra gli operatori del settore, un’opportu-nità reale di valorizzazione delle risorse culturali e delle fonti del sapere legate alla Basilicata, ma anche un primo importante passo per l’unione di Università e Città, in una regione che data la giovi-nezza del nostro Ateneo, ancora vive questo rapporto non sempre con la dovuta attenzione, senza cogliere il grande potenziale che da questa relazione potrebbe sca-turire in termini sociali e di rete economica.

Insomma BLU non è stata e non sarà una fiera del libro nel senso convenzionale del termine, ma piuttosto un insieme ricco e com-plesso di stimoli e rimandi su un mondo in continua evoluzione come è, di fatto, quello della ricer-ca e quindi dell’editoria accademi-ca. Ci auguriamo che BLU cresca e diventi un punto di riferimen-to del settore e ci aspettiamo che venga percepita come un proget-to della comunità in cui le voci e le prospettive si intersechino per dare spazio a un mondo brulican-te di idee.

A.D. Antonio Candela

Universosud: Valore e opportunità alle

giovani competenze.

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Universosud è una giovane im-presa del sud Italia. Crediamo che nel meridione ci sia un universo di giovani talenti e competenze che possono emergere e in un ter-ritorio spesso difficile e ostile. Il nostro team è composto da giova-ni dai 22 ai 35 anni, con compe-tenze eterogenee che si integrano e si completano. Dall’ingegneria alla comunica-zione, dall’ euro-progettazione alle relazioni internazionali, dalla giurisprudenza alle relazioni con la pubblica amministrazione, ciò che ci unisce è la passione per il territorio e la voglia di portare il nostro contributo più positivo. Da questi sentimenti nasce l’esperien-za imprenditoriale Universosud.

Il nostro posto è qui e ora, la no-stra missione impegnarci al mas-simo per fornire servizi di grande qualità. Anche al Sud si può.

Antonio CandelaL’amministratore“Stay hungry, stay foolish”

Monica Lo GiudiceIl Social Network Manager“Da una donna stupida avrai quello che vuoi. Da una donna intelligente avrai quello che ti meriti.”

Manuela StefanelliIl direttore artistico“Il modo migliore per venirne fuori è sempre buttarsi dentro.”

Giuseppe MacellaroL’Account Manager“La prima cosa nella vita è sapere cogliere un’occasione e la seconda è sapere quando bisogna lasciarla perdere”.

Luca TamburrinoIl Responsabile Area Matera“Un luogo dove non puoi dire: non so cosa vorrei essere e fare”

Vi presentiamo il team di giovani Universosud.

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Universosud, la società organizzatrice della Biennale, ringrazia Il Prof. Mauro Fiorentino già Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata - Il Neo Rettore dell’Università della Basilicata Prof.ssa Aurelia Sole - Il Direttore generale dell’Ateneo Lucano Dott. Lorenzo Bochicchio - Il Sindaco della Città di Potenza Dott. Dario De Luca - l’Assessore con delega All’Università Dott.ssa Annalisa Percoco - L’Assessore con delega al turismo Dott.ssa Rosanna Argento - La IV Commissione consiliare del comune di Potenza presieduta dalla dott.ssa Lucia Sileo - Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’Università della Basilicata Ing. Pierluigi Labella e l’intero staff - Franco Claps e lo staff della Biblioteca di Ateneo - il Responsabile dell’Ufficio Turismo del Comune dott. Rocco Rosa e gli studenti dell’ “Leonardo Da Vinci” di Potenza - La commissione Scientifica della Biennale Prof. Corcella, Porf. Fanti, Dott. Vona, Prof. Pierangeli, Prof. Senato, Prof. Martirano, Sig. Michele Lavella - Il Conservatorio Gesualdo da Venosa di Potenza e il M° Simone Genuini, il M° Umberto Zamuner - i COLMBOLOCO - Michele Brienza jazz quartet e Giovanni Amato - Il Dirigente Regionale Dott. Francesco Pesce e il dott. Giuseppe Sabia - Il Dott. Attolico della Provincia di Potenza - Il Sindaco Salvatore Adduce della Città di Matera - L’accademia Europea dei sordi E.L.D.A.I.F.P. - Luigi Marchese, Edoardo Angrisani e tutti gli artisti che hanno esposto le loro opere - Felice Vino e Giuseppe Pupillo - Raffaele Perillo e tutto il suo staff - le case editrici, i rappresentanti istituzionali, gli sponsors e i partners, e quanti hanno contribuito con un gesto, una parola , uno sguardo alla riuscita di questa iniziativa.

www.universosud.it