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dall’idea all’impianto Biomasse e gassificazione Dall’idea all’impianto Luglio 2013

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dall’idea all’impianto

Biomasse egassificazione

Dall’ideaall’impianto

Luglio 2013

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dall’idea all’impianto

Indice

Biomasse legnose…………………………………………………………………………

Biomasse legnose – Piemonte…………………………………………………………………4

Biomasse legnose – SRF e MRF………………………………………………………………7

Biomasse legnose marginali………………………………………………………………….10

Biomasse legnose - Pellet……………………………………………………………………..11

Gassificazione da biomasse legnose…………………………………………14

Richiamo normativo……………………………………………………………………20

Descrizione progetto 200 kW…………………………………………………….22

FAQ……………………………………………………………………………………………..35

Attività GET ENERGY…………………………………………………………………..37

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Cosa si intende per Biomassa come fonte di Energia Rinnovabile?

Biomasse legnose

La BIOMASSA è la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di originebiologica provenienti da:

agricoltura e zootecnia (sostanze vegetali e animali, colture residuali);

silvicoltura (massa ligneo-cellulosica);

industrie connesse (residui di lavorazione, residui di potature, pulizia dei boschi);

parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.

LE BIOMASSE

Frazione Organica RSU / Sfalci Urbani

Gestione Forestale

SRF & MRF

Coltivazioni Arboree

Coltivazioni Erbacee Potature

Fecce di Uva

Lolla Riso / Paglie

Vinacce

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Patrimonio locale – Boschi Piemontesi

Biomasse legnose - Piemonte

Per motivi etici ed economici (per una volta concordi) è corretto parlare di filiera locale per

quanto riguarda l’approvvigionamento della biomassa legnosa come fonte di energia, dove

per locale si può ragionevolmente intendere un raggio di circa 70-80 km.

In Piemonte vegetano quasi 1 miliardo di alberi, un patrimonio

composto da oltre 50 specie arboree e 40 specie arbustive. La

composizione e l'assetto dei boschi del Piemonte è estremamente

variabile e riflette la complessità delle situazioni ambientali e

gestionali.

La superficie forestale regionale è pari a circa 923.000 ha, di cui 875.000 ha costituiti da

foreste in senso stretto e 48.000 ha da impianti di arboricoltura da legno.

L'indice di boscosità è pari al 36%.

La suddivisione delle essenze principali

presenti nella Regione Piemonte è:

Essenza Presenza in %

Castagno 35,2

Faggio 22,4

Robinia 20,5

Larice 15,0

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Patrimonio locale – Boschi Piemontesi

Biomasse legnose - Piemonte

La suddivisione delle zone occupate da

bosco è ovviamente localizzata nelle

vallate alpine, con propaggini che arrivano

fino al limitare delle zone di pianura, dove

le superfici diventano coltivate.

Fatta salva la reale possibilità di sfruttare

le aree boscate (pendenze non eccessive,

presenza di accessi, …), come si vede tali

zone sono tutte contenute in un cerchio di

raggio circa 80 km e centro nel cuore del

Piemonte; in altre parole, pressoché tutte

le aree del Piemonte dispongono di zone di

bosco raggiungibili senza dover percorrere

più di 80 km circa.

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Potenziale produttivo – Boschi Piemontesi

Biomasse legnose - Piemonte

Storicamente la forma di utilizzazione più importante delle foreste piemontesi è legata allaproduzione di legname da opera e come fonte energetica.

L'assetto strutturale dei boschi di latifoglie, prevalentemente ceduo, è più adatto allaproduzione di assortimenti di piccole dimensioni per legname da ardere, triturazione e paleria(77% del potenziale di biomassa totale).

I boschi di conifere hanno un interessante potenzialeproduttivo di legname da lavoro, sebbene siano difficilmenteraggiungibili.

Le linee di sviluppo del potenziale produttivo su cui punta laRegione Piemonte sono:

l'adozione di piani di dettaglio per definire obiettivi eprogrammare le attività forestali delle proprietà forestali piùrilevanti;

migliorare le infrastrutture di servizio ai boschi;

promuovere la valorizzazione energetica del legno per scopi termici;

promuovere la gestione associata per far fronte alla frammentazione fondiaria;

promuovere la certificazione forestale per dare valore aggiunto alle produzioni in bosco edivulgare i principi della gestione forestale presso l'opinione pubblica.

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Short Rotation Forestry (SRF)

Biomasse legnose – SFR e MRF

Specie Arboree per SRF e MRF

Pioppo

adatto a colture biennali,

triennali e quinquennali

Al momento attuale, in Italia, le colture arboree/erbacee (ligno-cellulosiche)dedicate all’energia sono scarsamente utilizzate e valorizzate. Esistonounicamente poche “isole” dedite alla pioppicoltura (Lombardia, ed inparticolare la Provincia di Pavia).

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Biomasse legnose – SFR e MRF

Semina Erpicatura

Piante a metà del 1 anno

Fino a 7 Cicli biennali di Raccolto

Impieghi energeticiCogenerazione

Aratura

SRF / MRF – PioppoResa annuale:

30-40 t/ha

Piante al termine del 1° Ciclo (2 anni)Pronte per essere

raccolte

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Biomasse legnose marginali

Al momento attuale in Italia le biomassemarginali sono gestite unicamente daassociazioni di produttori e spesso sonoassimilate a “scarti” (vinacce, potature,gusci, paglie e altri scarti agricoli, ...);

È possibile utilizzare e valorizzare talibiomasse per usi energetici.

ENERGIA

Valorizzazione delle «biomasse marginali»

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Pellet

Biomasse legnose - Pellet

Il pellet si classifica tra i combustibili legnosi densificati e deriva da un processo industrialeattraverso il quale la segatura di legno vergine, le scaglie di legno vergine polverizzate oresidui di lavorazione del legno, con contenuto idrico compreso nell’intorno del 9%, vengonotrasformate in piccoli cilindri mediante elevate pressioni.

Durante la fase di formazionedel pellet il calore di attritoattiva l’effetto legante dellalignina (un polimero organicopresente nella parete cellularedi alcune cellule vegetali),quindi solitamente non ènecessario usare altri leganti(normalmente limitati a precisesostanze naturali e/o vietati dadiverse normative).

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Unità di misura Valore

Lunghezza mm 10 – 50

Diametro mm 6 – 10

Massa Volumica kg/m3 1150 – 1400

Massa Sterica kg/msr > 650

Contenuto idrico % 8 – 12

Potere calorifico inferiore kWh/kg 4,7 – 5

Ceneri % (in peso) 0,3 – 1

Pellet

Biomasse legnose - Pellet

Si riportano alcuni dei parametri principali checaratterizzano il pellet di «qualità»:

Grazie alla pressatura, il potere calorifico del pellet è circa doppio rispetto al legno, a paritàdi volume; in generale l’utilizzo del pellet come combustibile in sostituzione dei ceppi dilegna comporta una serie di miglioramenti di tipo ecologico, energetico e di gestione degliimpianti.Il residuo della combustione del pellet di legno è costituito dagli incombusti, in particolarele ceneri, la cui quantità è strettamente dipendente dalla tipologia di biomassa (circa 3%per il legno).Per la produzione di una tonnellata di pellet occorrono dai 6 agli 8 metri cubi di trucioli.

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Pellet - Normativa

Biomasse legnose - Pellet

La norma europea UNI EN 14961-2, entrata in vigore nel Luglio 2011, stabilisce lecaratteristiche di qualità del pellet ad uso non industriale (diametro 6 mm), introducendotre classi di qualità: Classe A1: è la qualità più elevata, con contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%; Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari all’1,5%; Classe B: caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari al 3,5%, può essere

prodotta sia da segatura che da corteccia ed è destinata ad impianti centralizzati ditaglia maggiore, ad uso commerciale o pseudo-industriale.

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Un progetto di cogenerazione con gassificazionesi rivolge a chi:

1. ha dei capitali da investire ad alto rendimento;

2. ha disponibilità di biomasse marginali;

3. ha disponibilità di terreni da dedicare alla Short Rotation Forestry o

alla MRF;

4. usa o può vendere energia termica in grandi quantità;

5. vuole contribuire in modo significativo e concreto alla riduzione della

propria “impronta di carbonio”;

6. dispone di aree atte a ospitare l’impianto.

Gassificazione da biomasse legnose

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Colture annuali, poliennali di pioppo

(SFR e MRF)

Materiali da gestione forestale

Pellets industriale

Emissioni gassose (motore)

Ceneri

Pirogassificazione (Syngas)e Cogenerazione

ENERGIA ELETTRICA

ENERGIA TERMICA

Gassificazione da biomasse legnose

Schema del processo di gassificazione

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Gassificazione da biomasse legnose

Punti salienti

I vantaggi della gassificazione con la tecnologia della Pirogassificazione/Cogenerazione possono essere così riassunti:

alta redditività dell’investimento (grazie anche alla vendita di energiaelettrica con tariffa onnicomprensiva);

validità economica della cogenerazione (costo evitato produzionecalore);

miglioramento ambientale e risparmio energetico (emissioni globalievitate, risparmio di combustibile fossile, inquinamento acusticotrascurabile, progettazione del sistema compatibile con le esigenze ditutela architettonica ed ambientale, produzione diffusa dell’energia);

versatilità di alimentazione: utilizzo di biomasse marginali, cippato opellet (tutti prodotti di facile disponibilità).

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Gassificazione da biomasse legnose

Processo di gassificazione

Numerose sono le tecnologie disponibili per eseguire la pirogassificazione dellebiomasse legnose, così come sono numerosi gli schemi e le soluzioni possibili (Updraft e Down draft, Double fire,…): vogliamo ora descrivere cosa avviene duranteil processo di gassificazione a livello generale, come si passa cioè dalla biomassa alSyngas, specificando poi l’efficienza media di tale processo confrontandola con altrimetodi di cogenerazione da fonti rinnovabili.

Gassificazione

Biomassa

Raffreddamento

SyngasFiltraggio + Pulizia

Syngas Syngas

Il Syngas ottenuto dopo la gassificazione della biomassa viene opportunamentefiltrato, pulito e raffreddato (dando origine ad una prima energia termica sottoforma di fumi ed acqua calda) per poter alimentare il motore che darà poi origineall’energia elettrica (e termica, dal motore e dal tubo di scappamento).

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Gassificazione da biomasse legnose

Processo di gassificazione

Il cuore del processo è costituito dal reattore: èqui che arriva in ingresso la biomassa legnosa(con le caratteristiche opportune) e subisce le fasidi pirolisi, ossidazione e riduzione generando gasdi sintesi (Syngas) e, in piccola parte, ceneri.Tali fasi sono caratterizzate da temperaturedifferenti: Decomposizione pirolitica: 150-500°C Ossidazione: 500-2000°C Riduzione: 800-1100°C

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Gassificazione da biomasse legnose

Metodi a confronto

L’efficienza del processo di gassificazione delle biomasse legnose è ampiamentemaggiore rispetto ad altri progetti di cogenerazione: si raggiunge infattiun’efficienza elettrica lorda compresa tra circa il 25% ed il 36% (circa il 35% perl’impianti da noi trattati) per potenze elettriche di impianto tra 50 kW ed 1 MWcontro un 10-17% di un impianto ORC o turbina-vapore di analoga potenza.

Prodotti GET ENERGY

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Richiamo Normativo

Incentivazione delle Fonti Rinnovabili

Ai fini del raggiungimento degli obiettivi definiti nel protocollo di Kyoto, l’Italia harecepito la Direttiva Europea 2001/77 in tema di incentivazione della produzionedi energia elettrica da fonte rinnovabile.

Il D.M. 6 Luglio 2012 ha introdotto un nuovo schema di incentivazione per gliimpianti da fonti rinnovabili che producono energia elettrica (escluso ilfotovoltaico).Per gli impianti di potenza inferiore a 1 MW è possibile optare per il ritiro contariffa onnicomprensiva per i prossimi 20 anni, dell’energia elettrica che vieneprodotta da cogeneratori alimentati da biomasse.

La Tariffa Onnicomprensiva viene riconosciuta in base alla taglia dell’impianto ealla tipologia di biomassa utilizzata. Sono inoltre previsti dei premi da cumularecon la Tariffa Onnicomprensiva per impianti di Cogenerazione ad AltoRendimento, che riducano le emissioni in atmosfera, abbinati a reti diteleriscaldamento, …

Il recente D.M. del 28 Dicembre 2012 ha ulteriormente definito l’incentivazionedella produzione di energia termica da fonti rinnovabili e gli interventi di piccoladimensione volti all’efficienza energetica.

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Richiamo Normativo

Tariffa onnicomprensiva prevista dal GSE per la produzione elettrica

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Descrizione progetto 200 kW

Descrizione del progetto gassificatore da 200 kWe

Il progetto qui descritto si riferisce allo sviluppo di un impianto dipirogassificazione di potenzialità elettrica pari a 200 kW alimentato a biomassa inciclo cogenerativo (con utilizzo del calore di risulta per utenze termiche vicine).La biomassa è rappresentata in particolar modo dal cippato di «legno vergine».

L'impianto di gassificazione verrà alimentato con biomassa di tipo legnosapreferibilmente derivante da filiera corta. Inoltre, al fine di ridurre al minimo ilricorso alla fornitura sul mercato nazionale al di fuori della contrattualistica conrealtà della filiera corta, è buona norma che il progetto preveda la realizzazione diun serbatoio di biomassa essiccata che garantisca un polmone di circa 60/90giorni di autonomia.

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Descrizione progetto 200 kW

Il materiale potrà essere fornito già cippato e potrà avere pezzatura variabile daG25 a G40, purchè con contenuto idrico (“M”) minore del 55% (M55).

L'impianto è progettato per un funzionamento a 8.000 ore annue equivalenti.

Si deve individuare un’area disponibile ad ospitare l’impianto dipirogassificazione, lo stoccaggio della biomassa e gli spazi di manovra (circa600/1.000 mq se sono da recintare).

Costituisce un vantaggio la posizione strategica nei confronti della rete viariastradale, autostradale o ferroviaria nei dintorni.

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Descrizione progetto 200 kW

Tecnologia dell’impianto

L'impianto descritto ruota intorno alla tecnologia di gassificazione della biomassalegnosa, senza richiedere la presenza fissa di un operatore, ma eventualmentedi singoli interventi di durata limitata nel tempo per le normali operazioni dimanutenzione e riparazione delle varie componenti.L'impianto necessita preferibilmente di un nuovo fabbricato in calcestruzzoprefabbricato, di dimensioni modeste e con facciate che garantiscano l’aerazionedell’ambiente per garantire la sicurezza.

In sintesi le fasi produttive sono le seguenti: scarico della biomassa; essiccazione della biomassa; stoccaggio della biomassa; gassificazione della biomassa (fino a 1250°C) per ottenere il Syngas; pulizia e raffreddamento del Syngas (con 1° recupero di energia termica); produzione di energia elettrica (utilizzando il Syngas come combustibile di

alimentazione di un motore endotermico); produzione di energia termica (da motore e dai tubi di scappamento dello

stesso); smaltimento ceneri (circa 4 kg di ceneri all’ora);

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Descrizione progetto 200 kW

Numeri dell’impiantoPotenza termica globale 527 kW

Potenza elettrica 200 kW

Consumo orario di biomassa (anidro) 108 kg/h c.a.

Consumo annuo di biomassa (anidro) 825 t c.a.

P.C.I. della legna secca 18,5 MJ/kg

Umidità del cippato in arrivo (variabile) <55%

Ore annue equivalenti di funzionamento 8000 h

Efficienza di conversione del gassificatore >90% (sul gas

freddo)

Efficienza elettrica di impianto (lorda) 37% c.a.

Autoconsumi di impianto 4% c.a.

Efficienza elettrica lorda di impianto 35,5% c.a.

Produzione elettrica annua attesa 1.560.000 kWh

Autoconsumi elettrici annui di impianto 62.400 kWh

Numero di addetti (impianto non presidiato) 0

Energia termica ceduta ai fumi 142 kW

Energia termica ceduta all'acqua

(motore + intercooler)

115 kW

Efficienza termica in cogenerazione 48% c.a

Efficienza globale di impianto (elettrico +

termico)

85% c.a

Consumo d'acqua 0 l

Produzione d'acqua da smaltire in discarica 0 l/h

Acqua trattata e utilizzata in circuito chiuso 600 l/h

Ceneri pesanti 4,0 kg/h

Ceneri leggere 0,35 kg/h

Superficie di intervento 1500/2000

mq

Superficie coperta 400/500 mq

Altezza massima 8,0 m

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Descrizione progetto 200 kW

Biomassa

L'impianto può essere approvvigionato con cippato di abete, larice, pino strobo,pioppo selvatico, ontano, betulla, castagno, con prevalenza per quanto possibile diessenze resinose, meglio se intorno al 70%, rientranti in quelli che vengono definiti«soft wood». La biomassa viene fornita già cippata e non sono necessarieoperazioni di trasformazione della stessa.È da porre l'attenzione sul fatto che un impianto di questa taglia garantisce pertutta la sua vita utile lavoro equivalenti a circa 4/5 addetti considerando lo sviluppoe realizzazione del progetto, la manutenzione e soprattutto l’indotto per attivitàlegate alla raccolta della biomassa utilizzata.La biomassa locale agevola inoltre il corretto sfruttamento del patrimonio boschivolocale, favorendo anche l'assorbimento e l'utilizzo di prodotti che vengonoconvenzionalmente scartati nell'ambito del commercio di legname. Infatti lapirogassificazione consente anche di utilizzare un cippato proveniente da cascami eramaglie di piccolo diametro, il tutto a vantaggio di una miglior pulizia e gestionedel sottobosco.

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Descrizione progetto 200 kW

Produzione calore

L'impianto descritto è di tipo cogenerativo di piccola taglia (<1 MWel) ai sensi delladelibera dell'Autorità per l'Energia elettrica e il Gas n. 42 del 19 marzo 2002 ed aisensi dell'art. 2 comma 8 del Decreto legislativo 16 marzo 1999 n. 79.Dal 1° gennaio 2011 un impianto di cogenerazione è ad alto rendimento se ha unPES (Primary Energy Saving ovvero risparmio di energia primaria) >0 per gliimpianti di potenza elettrica < 1MW («piccola cogenereazione»).Il calore disponibile d’impianto trova impiego in un ciclo di cogenerazione ad altorendimento secondo quanto riportato ai punti successivi e secondo quanto dispostoda D.M. del Ministero dello Sviluppo Economico 5/9/2011.Il calore di processo derivante dai fumi e dall'acqua di raffreddamento del motoreviene recuperato e riutilizzato per l'essiccazione della biomassa, come detto inprecedenza, ed eventuali altri usi (per esempio riscaldamento di un capannone, diun fabbricato uso uffici e/o di un'abitazione, in precedenza ancora riscaldati concaldaie a gasolio o altra materia prima fossile). Con riferimento all'impianto da 200kWel, l'energia termica ceduta ai fumi risulta essere pari a circa 142 kW, l'energiatermica ceduta all'acqua dal motore e dal circuito intercooler risulta essere pari acirca 115 kW.La biomassa viene essiccata impiegando il calore residuo dei fumi di scarico delmotore nei momenti in cui questo non viene utilizzato per l'essicazione.

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Descrizione progetto 200 kW

Efficienza del ciclo di gassificazione

La letteratura scientifica propone dei valori di conversione del ciclo digassificazione prossimi all'80% nel caso di schema di impianto di tipo down draft,senza rigenerazione dell'energia termica di ciclo dovuta al recupero del calore delgas, con tecnologie di involucro che danno luogo a perdite per irraggiamentotalvolta anche cospicue.L'impianto in oggetto ha una rigenerazione pressoché completa del ciclo conpreriscaldo dell'aria entrante fino alla temperatura di 650°C.Al termine del ciclo di gassificazione, a valle dello scambiatore/rigeneratore, il gasfuoriesce ad una temperatura di 450°C, dopo aver ceduto una quota consistentedella propria entalpia all'aria in ingresso; l'energia inutilizzata, calcolata rispettoalla temperatura ambiente, risulta di appena 28 kW termici.L'energia termica persa dal gassificatore per irraggiamento risulta essere diappena 5 kW, minore dell'1% dell'energia termica immessa nel reattore.La percentuale di incombusti risulta essere inferiore al 1,5%, il che significaminore di 7,7 kW termici e la pratica sperimentata sul campo in impianti pilota hadimostrato valori anche inferiore all'1%.La somma delle perdite energetiche risulta pertanto essere pari a:(28 + 5 + 7,7) = 40,7 kWthL'energia termica dovuta alla biomassa immessa in ciascuna linea risulta esserepari a 527 kWth e quindi l'efficienza di conversione risulta essere:(527 – 40,7)/527 = 92,2%.Cautelativamente si considera un'efficienza pari al 90%

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Descrizione progetto 200 kW

Gestione ordinaria dell’impianto

L'intero impianto risulta completamente automatizzato in tutte le sue componenti,dallo scarico della biomassa, al suo trasporto, fino al convogliamento delle cenerinegli appositi contenitori posti all'esterno dell'impianto stesso.A questo proposito si sottolinea che anche il sistema di trasporto pneumatico dellabiomassa viene realizzato a circuito chiuso con ricircolo integrale dell'aria ditrasporto, che viene continuamente recuperata, filtrata e quindi reimmessa nelciclo, senza contaminazione con l'esterno.Non sono previsti ulteriori sistemi di abbattimento, in quanto non esiste lapossibilità concreta di contaminazione dell'ambiente esterno.Naturalmente come per tutti gli impianti è necessaria, al fine di mantenere laperfetta efficienza delle componenti, una manutenzione programmata.Si sottolinea che l'impianto richiede dei tempi di manutenzione e gestioneindubbiamente ridotti, anche in considerazione del fatto che tutta l'attività dicontrollo e tele-gestione viene svolta da remoto da parte della ditta costruttricenell’ambito del Contratto di Manutenzione.

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Descrizione progetto 200 kW

Gestione ordinaria dell’impianto

Tipo di intervento Periodicità Stima durata

Scarico della biomassa 7 giorni 1 ora (1 bilico)

Scarico delle ceneri 90 giorni 1 ora (1 scarico)

Manutenzione ordinaria motore (cambio filtri) 600 ore 1 ora

Manutenzione straordinaria motore 8.000 ore 4 ore

Manutenzione straordinaria alternatori 16.000 ore 4 ore

Manutenzione ordinaria linea di gassificazione 600 ore 4 ore

Manutenzione straordinaria linea di gassificazione 2.660 ore 8 ore

Manutenzione linea di essiccazione 4.000 ore 12 ore

Per quanto riguarda invece le polveri derivanti dalla produzione di energiaelettrica mediante la combustione del Syngas, in base a prove sperimentali, laloro presenza risulta essere al limite inferiore del misurabile, decisamente al disotto del valore di riferimento di 10 mg/Nmc.Le emissioni dell'impianto sono ben al di sotto del limite di legge ed inferiori aquelle prodotte dal traffico veicolare di una normale strada statale.Alla luce di quanto sopra esposto non si ravvisano particolari rischi anche per lasalute dei lavoratori che non saranno presenti in maniera continuativa, bensì informa occasionale per le sole operazioni di normale manutenzione e quindi per unlimitato numero di ore.

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Descrizione progetto 200 kW

Emissioni del motore

I valori di ossidi di azoto e di polveri rientrano nei valori ammissibili anche primadella sezione di trattamento fumi spiegabile grazie al fatto che la combustione delSyngas avviene in condizioni particolarmente favorevoli.Grazie all'accurato lavaggio che viene messo in atto a temperature via via piùbasse, fino al raggiungimento dei 5°C, vengono totalmente eliminate dal gas disintesi eventuali tracce di inquinanti organici non distrutti termicamente duranteil processo di gassificazione.In riferimento alla modalità di emissione dei fumi, si precisa che è prevista lapresenza di un solo camino.Relativamente al sistema di abbattimento catalitico utilizzato, si precisa chel'unico inquinante che necessita di un abbattimento significativo è l'ossido dicarbonio.L'essiccatore non ha uno specifico punto di emissione, ma condivide il camino deimotori.La torcia di emergenza ad alta temperatura, considerato che resta operativa perun tempo ampiamente inferiore all' 1% del tempo di operatività dell'impianto etenuto conto del fatto che, per la sua intrinseca concezione tecnologica, haemissioni paragonabili a quelle delle migliori caldaie a metano, si ritiene esseretrascurabile a livello emissivo.

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Descrizione progetto 200 kW

Dismissione dell’impianto

La legge impone il ripristino dello stato dei luoghi ante operam, terminata la vitautile dell'impianto.Al fine di poter ridurre al massimo l'impatto ambientale e per poter soddisfareappieno le disposizioni normative, il progetto privilegia l'impiego di materiali chesi prestano ad un riciclaggio responsabile: calcestruzzo per le strutture, acciaioper le copertura e gli impianti, rame per tutti i conduttori elettrici, legno per itamponamenti verticali.All'atto dello smantellamento dell'impianto le strutture in c.a. verrannofrantumate, separate dal ferro di armatura e quindi trasportate nelle vicinediscariche di inerti dove, attraverso lavorazioni di omogeneizzazione e vagliatura,saranno trasformate in materiale nuovamente disponibile per la realizzazione dimanufatti edili, quali riempimenti stradali, sottofondi o inerti da riutilizzare innuovo calcestruzzo, ecc.Anche per gli altri materiali le operazioni di riciclaggio e smaltimento differenziatosono ormai consolidate e di prassi abituali.

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Descrizione progetto 200 kW

Aspetti sociali

La principale peculiarità sociale dell'intervento in oggetto è messa in evidenzadalla legislazione nazionale, poiché già nel D.Lgs. 387/2003, all'articolo 12,comma 1 viene riconosciuta «la pubblica utilità, indifferibile ed urgente agliimpianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e leinfrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli impianti stessi».

L'intervento si inserisce nel quadro di promozione impianti di energia elettrica dafonti rinnovabili per il raggiungimento degli obiettivi di emissioni di CO2 posti peril 2020 da parte dello Stato italiano, senza contare che già con il Protocollo diKyoto del 10 dicembre 1997, erano stati fissati gli obiettivi di riduzione dei gasserra entro il 2012 per i paesi industrializzati.L'aumento di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili comporta comeimmediata conseguenza anche l'abbassamento delle importazioni dell'energiastessa, ma anche delle materie prime per la sua produzione, quali in primo pianogli idrocarburi.

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Descrizione progetto 200 kW

Aspetti occupazionali

La realizzazione di un impianto influenza senza dubbio gli aspetti occupazionali sesi considera che per la sola realizzazione di un impianto viene verosimilmenteimpiegata una forza lavoro pari a circa 600 uomini/giorno, distribuiti tra fornitori,montatori e installatori delle varie componenti.La fase manutentiva è altrettanto fondamentale, nonostante apparentemente diminor impatto. La durata media della vita dell'impianto è assunta pari a 20 anni,durante i quali, per mantenere alti i rendimenti di produzione di energia, ènecessario intervenire con regolarità per effettuare le previste manutenzioni sullameccanica dell'impianto oltre che per la gestione ordinaria del sito che va dallapulizia alla cura del verde, alla sicurezza diurna e notturna.Inoltre un impianto di queste dimensioni garantisce lavoro a circa 2/3 personeaddette al taglio e cippatura del legname, per tutto l'arco della sua durata conconseguente valorizzazione della biomassa delle locali realtà montane epedemontane.

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FAQ

D. Nella cogenerazione, il motore endotermico funziona mediante unacombustione: quanta CO2 viene rilasciata nei FUMI?

R. Ragionando a livello di impronta di carbonio LOCALE, il motore produce delleemissioni di CO2 paragonabili all’alimentazione fossile (Gas metano). Ciò chedifferenzia la cogenerazione da fonti rinnovabili, è la capacità del sistema-ambiente di assorbire la CO2 grazie alla crescita di nuove piante. Difatti,considerando l’impronta di carbonio GLOBALE (a livello di ambiente-mondo) ilbilancio viene pareggiato. La biomassa, durante il suo ciclo di vitavegetale, assorbe TUTTA la CO2 che viene successivamente prodottadalla combustione del Syngas nei motori.

D. Nella cogenerazione, il motore endotermico funziona mediante unacombustione: quante polveri sottili (PM10) sono generate?

R. La combustione del syngas ottenuto dal processo di gassificazione nongenera, come nel caso della combustione di metano, alcun tipo di PM10.

Domande & Risposte

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FAQ

D. Si parla di cogenerazione ma viene incentivata dal GSE soltanto l’energiaelettrica: è proprio necessario trovare un utilizzo all’energia termicaprodotta?

R. È corretto e vantaggioso utilizzare l’energia termica generata principalmenteper tre motivi:

Domande & Risposte

• la tariffa onnicomprensiva riconosciuta dal GSE prevedeun premio (che si somma alla tariffa base) per lacogenerazione ad alto rendimento, raggiungibile soltantoconsiderando buona parte dell’energia termica prodotta;

• l’energia termica rappresenta una risorsa che, seautoconsumata o venduta, genera un beneficioeconomico;

• a livello sociale e di immagine si crea un clima positivodimostrando alle comunità locali che l’impianto è utile inquanto oltre a non generare inquinamento, ottimizzaanche le risorse prodotte dal momento che si tratta di unavera e propria cogenerazione.

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dall’idea all’impianto

Attività GET ENERGY

La nostra offerta

La fornitura «chiavi in mano» di un impianto-tipo da 200 kWe è comprensiva di:

1. consulenza alla direzione e audit imprenditoriale del progetto;

2. consulenza, progettazione e sviluppo della permissistica;

3. impianto di pirogassificazione (produzione Syngas e filtraggio);

4. gruppo motore e relativo generatore elettrico;

5. scambiatori per il recupero del calore dal motore e/o dai fumi;

6. quadro elettrico BT o MT (esclusa TICA e allaccio);

7. sistema monitoraggio e gestione (PLC) anche da remoto;

8. tutto quanto è indispensabile per il funzionamento operativo dell’impianto;

9. contratti di assicurazione.

A fine avviamento, viene attivato il Contratto di Manutenzione proattiva(preventiva e correttiva) per tuttala durata di vita dell’impianto stesso.

dall’idea all’impianto

Per informazioni:

GET Energy S.r.l.

Via Chieri, 62 – 10020 ANDEZENO (TO)Tel. 011 4226276 – Fax 011 9408130

[email protected]