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Biografia

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IndiceVoci

Massimo Cacciari 1Giovanni Reale 5

NoteFonti e autori delle voci 9Fonti, licenze e autori delle immagini 10

Licenze della voceLicenza 11

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Massimo Cacciari 1

Massimo CacciariMassimo Cacciari (Venezia, 5 giugno 1944) è un filosofo, accademico e politico italiano, ex sindaco di Venezia.

Massimo Cacciari

Sindaco di VeneziaDurata mandato

1993 – 2000

Predecessore Ugo Bergamo

Successore Paolo Costa

Durata mandato2005 – 2010

Predecessore Paolo Costa

Successore Giorgio Orsoni

Partito politico La Margherita (fino al2007)PD (dal 2007)

Parlamento italianoCamera dei deputati

on. Massimo Cacciari

Partito PCI

Legislatura VII, VIII

BiografiaFrequenta il Liceo Classico Marco Polo di Venezia. Nel 1967 si laurea in filosofia all'Università di Padova con unatesi sulla Critica del giudizio di Immanuel Kant avente come relatore Sergio Bettini, sotto la guida del professorDino Formaggio. Nel 1980 diviene professore associato di Estetica presso l'Istituto di Architettura di Venezia, nel1985 diventa professore ordinario[1] . Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaelea Cesano Maderno, di cui è Preside fino al 2005. È tra i fondatori di alcune riviste di filosofia, che hanno segnato ildibattito dagli anni sessanta agli anni ottanta, tra cui Angelus Novus, Contropiano, il Centauro.Al centro della sua riflessione filosofica si colloca la crisi della razionalità moderna, che si è rivelata incapace dicogliere il senso ultimo del reale, abbandonando la ricerca dei fondamenti del conoscere. La sua visione muove dalconcetto di "pensiero negativo", ravvisato nelle filosofie di Friedrich Nietzsche, di Martin Heidegger e di LudwigWittgenstein, per risalire ai suoi presupposti in alcuni aspetti della tradizione religiosa e del pensiero filosoficooccidentali.

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Massimo Cacciari 2

Ha pubblicato numerose opere e saggi, tra i quali meritano una particolare attenzione: Krisis (del 1976); Pensieronegativo e razionalizzazione; (1977), Dallo Steinhof (1980), Icone della legge (1985), L'angelo necessario (1986)[2]

,Dell'inizio (1990), Della cosa ultima (2004) vincitore del Premio Cimitile. È del 2009 il suo lavoro più recente,Hamletica, Adelphi 2009. I volumi Icone della legge e L'angelo necessario presentano, inoltre, alcune paginededicate alla filosofia dell'icona e agli esiti del pensiero del mistico russo Pavel Aleksandrovič Florenskij.

Attività politicaDopo aver aderito giovanissimo a Potere Operaio entrò nel Partito Comunista Italiano, ricoprendo caricheapparentemente lontane dai suoi interessi filosofici: fu responsabile della Commissione Industria del PCI Venetonegli anni settanta, venne poi eletto alla Camera dei deputati dal 1976 al 1983, fu membro della CommissioneIndustria della Camera.Fu sindaco di Venezia dal 1993 al 2000, fra i principali sostenitori dei Democratici di Romano Prodi e si parlò di luicome un probabile leader dell'Ulivo. Fin dall'inizio della sua attività politica vede nel federalismo una tradizione darecuperare per i progressisti italiani, è a favore di un Ulivo del Nord, del centro e del sud. È sostenitore dell'alleanzacon la Lega, ma buona parte dei dirigenti vedono in questa alleanza un freno ai voti del centro-sud. In preparazionedelle elezioni regionali del 2000, aveva compreso che la sinistra per vincere in una regione tradizionalmentemoderata avrebbe dovuto agganciare una parte dell'elettorato in fuga dalla ex DC, e fece alcuni significativi passi intal senso, ma non riuscì a convincere fino in fondo l'elettorato autonomista.La sua sconfitta alle Regionali del 2000, dove fu candidato per la presidenza della regione Veneto, fece tramontarel'ipotesi che potesse diventare il futuro leader dell'Ulivo. Cacciari ottenne in quella tornata il 38,2% dei voti, venendosconfitto dal rappresentante del Polo per le Libertà Giancarlo Galan che ottenne il 54,9%, ottenendo un seggio daconsigliere regionale.

Sindaco di VeneziaNel 2005, a sorpresa, annunciò la sua intenzione di ricandidarsi a sindaco di Venezia. I partiti di sinistra dell'Ulivoavevano però già raggiunto l'accordo per la candidatura unitaria del magistrato Felice Casson ma Cacciari dichiarò divoler andare avanti anche a costo di spaccare l'unità della coalizione, cosa che effettivamente successe: Cacciarivenne sostenuto da UDEUR e Margherita, Casson ricevette invece l'appoggio di tutti gli altri partiti delcentrosinistra.Al primo turno Casson ebbe il 37,7% dei voti mentre Cacciari si fermò al 23,2%; sfruttando le divisioni presenti inmaniera ancora più acuta nel centrodestra a Venezia, furono proprio i due rappresentanti del centro-sinistra ad andareal ballottaggio. A sorpresa Cacciari, seppur sostenuto da liste più deboli, riuscì a far leva sull'elettorato moderato evinse la sfida con circa 200 voti di vantaggio sul suo competitore (50,5% contro 49,5%).L'inattesa vittoria del politico-filosofo creò malumori all'interno della coalizione (Casson commentò il risultatoesclamando: "Ha vinto Cacciari? Allora ha vinto la destra!") ed una particolare situazione nel consiglio comunaleveneziano: la Margherita con il suo 13,4% di voti ebbe diritto a ben 26 seggi (mentre i DS, che ottennero il 21,2%, sidovettero accontentare di 6 seggi) e l'UDEUR nonostante un modesto 1,4% si accaparrò 2 seggi (a differenza diRifondazione Comunista che con il 6,8% si aggiudicò un solo seggio).Nel complesso, quindi, la coalizione Cacciari con il 14,8% dei suffragi prese 28 seggi mentre il raggruppamentoCasson con il 41% risultò possessore di 9 seggi. Ciò ha permesso a Cacciari, iscritto alla Margherita di cui èesponente di punta in Veneto, di poter governare la città con una solida maggioranza consiliare.In occasione delle elezioni regionali del 2005, delle elezioni politiche del 2006 e delle amministrative del 2007 hacercato di porre l'accento sulla questione settentrionale.Il 2 novembre 2009, anche deluso dall'evoluzione del Partito Democratico, ha annunciato che lascerà la politicaattiva una volta concluso il mandato di sindaco.[3]

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Massimo Cacciari 3

Pubblicazioni• Pensiero negativo e razionalizzazione. Problemi e funzione della critica del sistema dialettico, 1973• Metropolis, Roma, Officina, 1973• Piano economico e composizione di classe, Feltrinelli, 1975• Oikos. Da Loos a Wittgenstein, con Francesco Amendolagine, Roma, 1975• Krisis, Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein, Feltrinelli, 1976 (ottava edizione nel

1983)• Pensiero negativo e razionalizzazione, Marsilio, 1977• Il dispositivo Foucault, Venezia, Cluva, 1977• Dialettica e critica del politico. Saggio su Hegel, Feltrinelli, 1978• Walter Rathenau e il suo ambiente, De Donato, 1979• Crucialità del tempo: saggi sulla concezione nietzscheana del tempo, et al, Liguori, 1980• Dallo Steinhof, Adelphi, 1980 (nuova edizione 2005)• Adolf Loos e il suo angelo, Electa, 1981• Il potere: saggi di filosofia sociale e politica, con G. Penzo, Roma, Città Nuova, 1985• Icone della legge, Adelphi, 1985 (nuova edizione 2002)• Zeit ohne Kronos, Ritter Verlag, Klagenfurt, 1986• Angelo necessario, Adelphi, 1986 (nuova edizione 1992)• Drama y duelo, Tecnos, Madrid, 1989• Le forme del fare, con Massimo Donà e Romano Gasparotti, Liguori, 1989• Dell’Inizio, Adelphi, 1990 (nuova edizione nel 2001)• Dran, Méridiens de la décision dans la pensée contemporaine, Ediotions de L’Eclat, 1992• Architecture and Nihilism, Yale University Press, 1993• Desde Nietzsche: Tiempo, Arte, Politica, Biblios, Buenos Aires, 1994• Geofilosofia dell’Europa, Adelphi, 1994 (nuova edizione 2003)• Großstadt, Baukunst, Nihilismus, Ritter, Klagenfurt, 1995• Migranten, Merve, Berlino, 1995• Arcipelago, Adelphi, 1997• Emilio Vedova. Arbitrii luce, Catalogo della mostra, Skira, 1998• Arte, tragedia, tecnica, con Massimo Donà, Raffaello Cortina, 2000• El Dios que baila, Paidos, Buenos Aires, 2000• Duemilauno. Politica e futuro, Feltrinelli, 2001• Wohnen. Denken. Essays über Baukunst im Zeitalter der völligen Mobilmachung, Ritter Verlag, Klagenfurt und

Wien, 2002• Della cosa ultima, Adelphi, 2004• La città (conferenza), Pazzini, 2004• Il dolore dell’altro. Una lettura dell’Ecuba di Euripide e del libro di Giobbe (conferenza), Saletta dell’Uva, 2004• Magis Amicus Leopardi, Saletta dell’Uva, 2005• Hamletica, Adelphi, 2009

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Massimo Cacciari 4

Bibliografia secondaria e collegamenti esterni• F. Dal Bo, L'utopia dell'angelo. Note a L'angelo necessario di M. Cacciari, in G. Bertagni (a cura), Architetture

utopiche, «arcipelago», n. 5, 2000, pp. 114-121.• Laura Tussi, La confusione dialogica [4] Intervista con Massimo Cacciari• Su Asia.it [5] un'interessante video intervista a Massimo Cacciari.• Recensione di Geofilosofia dell'Europa [6], su ItaliaLibri• Scheda [7] su Openpolis• Traduzione francese in versione integrale e gratuita [8] di un libro inedito in italiano: Drân. Méridiens de la

décision dans la pensée contemporaine (Drân. Meridiani della decisione nel pensiero contemporaneo)

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• Wikiquote contiene citazioni di o su Massimo Cacciari

Predecessore: Sindaco di Venezia(categoria)

Successore:

UgoBergamo

1993 - 2000 Paolo Costa

Paolo Costa 18 aprile 2005 - 8 aprile2010

GiorgioOrsoni

II

MPE italiano Gruppo Lista di elezione Partito italiano Area Preferenze

1999 - mag2000

ELDR I Democratici I Democratici - -

Note[1] Città di Venezia - Sindaco (http:/ / www. comune. venezia. it/ flex/ cm/ pages/ ServeBLOB. php/ L/ IT/ IDPagina/ 8)[2] F. Dal Bo, L'utopia dell'angelo. Note a L'angelo necessario di M. Cacciari, in G. Bertagni (a cura), Architetture utopiche, «arcipelago», n. 5,

2000, pp. 114-121.[3] «Cacciari: "Addio alla politica. Sconfitti i miei progetti"» (http:/ / www. corriere. it/ politica/ 09_novembre_02/

guerzoni-cacciar-addio-politica_03612156-c790-11de-ace9-00144f02aabc. shtml). Corriere della Sera, 2-11-2009. URL consultato in data21-01-2010.

[4] http:/ / www. italialibri. net/ interviste/ ?MassimoCacciari& id=143[5] http:/ / www. asia. it/ adon. pl?act=doc& doc=684[6] http:/ / www. italialibri. net/ opere/ geofilosofiadelleuropa. html[7] http:/ / www. openpolis. it/ politico/ 327455[8] http:/ / www. lyber-eclat. net/ lyber/ cacciari/ dran/ dran. html

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Giovanni Reale 5

Giovanni RealeGiovanni Reale (Candia Lomellina, Pavia, 15 aprile 1931) è un filosofo italiano.

BiografiaGiovanni Reale ha frequentato il Ginnasio e il Liceo Classico statale a Casale Monferrato per poi formarsi pressol’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ove si è laureato con Francesco Olgiati. Successivamente haperfezionato i suoi studi a Marburg an der Lan e a Monaco di Baviera.Dopo un periodo di insegnamento nei licei, ha vinto una cattedra presso l’Università degli studi di Parma, ove hatenuto i corsi di «Filosofia morale» e di «Storia della Filosofia». Poi è passato all'Università Cattolica di Milano,dove è stato a lungo ordinario di «Storia della Filosofia Antica» e dove ha anche fondato il «Centro di Ricerche diMetafisica», luogo in cui si sono formati la maggior parte dei suoi allievi. Dal 2005 è passato a insegnare alla nuovafacoltà di Filosofia del San Raffaele di Milano presso la quale ha intenzione di fondare un nuovo CentroInternazionale di Ricerche su Platone e sulle radici platoniche del pensiero e della civiltà occidentale.

Il pensieroLa sua tesi di fondo è la seguente: la filosofia greca ha creato quelle categorie e quel peculiare modo di pensare chehanno consentito la nascita e lo sviluppo della scienza e della tecnica dell'Occidente.I suoi interessi scientifici spaziano lungo tutto l’arco del pensiero antico pagano e cristiano, e i suoi contributi dimaggior rilievo hanno toccato via via Aristotele, Platone, Plotino, Socrate e Agostino. Egli ha studiato ognuno diquesti autori andando in un certo senso contro-corrente ed inaugurandone una lettura nuova.[1]

La rilettura che Reale ha dato di Aristotele contesta l’interpretazione di Werner Jaeger, secondo il quale gli scrittiaristotelici seguirebbero positivisticamente un andamento storico-genetico che partirebbe dalla teologia, passerebbeper la metafisica e approderebbe infine alla scienza; Reale ha sostenuto invece la fondamentale unità del pensierometafisico dello Stagirita.[2]

Per quel che riguarda Platone, Reale, importando in Italia gli studi della scuola platonica di Tubinga,[3] ha messo incrisi l’interpretazione romantica di Platone stesso, che risale a Friedrich Schleiermacher,[4] e ha voluto rivalutare ilsenso e la portata delle cosiddette «dottrine non scritte», vale a dire gli insegnamenti che Platone ha tenuto solooralmente all’interno dell’Accademia e che conosciamo dalle testimonianze dei discepoli; in questo senso, Platonerisulterebbe essere il testimone e l'interprete più geniale di quel peculiare momento della civiltà greca che passavadalla cultura dell'oralità a quella della scrittura.Negli studi su Plotino ha contestato la tesi di fondo di Eduard Zeller, che vedeva nel grande neoplatonico ilprincipale teorico del panteismo e dell’immanentismo; al contrario, Reale ha riletto Plotino come il campione dellatrascendenza metafisica dell'Uno.L’interpretazione che Reale ha dato di Socrate, analogamente, si propone di risolvere le aporie della cosiddetta«questione socratica», entrata in un vicolo cieco dopo gli studi di Olof Gigon, secondo cui di Socrate non possiamosapere nulla con certezza; Reale ha inaugurato un nuovo modo di interpretare Socrate, non solo cercando di risolveredall’interno le testimonianze contraddittorie degli allievi, ma soprattutto guardando al contesto della filosofia grecaprima di Socrate e dopo di Socrate: in questo modo balzerebbe agli occhi la scoperta socratica del concetto di«psyche» come essenza e nucleo pensante dell’uomo.

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Giovanni Reale 6

« Socrate diceva che il compito dell’uomo è la cura dell’anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che poi oggi l’anima vengainterpretata in un altro senso, questo è relativamente importante. Socrate per esempio non si pronunciava sull’immortalitàdell’anima, perché non aveva ancora gli elementi per farlo, elementi che solo con Platone emergeranno. Ma, nonostante piùdi duemila anni, ancora oggi si pensa che l’essenza dell’uomo sia la psyche. Molti, sbagliando, ritengono che il concetto dianima sia una creazione cristiana: è sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità dell’anima ècontrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi. Che poi i primi pensatori della Patristica abbianoutilizzato categorie filosofiche greche, e che quindi l’apparato concettuale del cristianesimo sia in parte ellenizzante, nondeve far dimenticare che il concetto di psyche è una grandiosa creazione dei greci. L’Occidente viene da qui. »(G. Reale, Storia della filosofia antica, Vita e pensiero, Milano 1975)

Infine, per quanto riguarda Agostino, gli studi di Reale tenderebbero a ricollocare questo autore nel contestoneoplatonico della tarda antichità e quindi nel momento dell'impatto del Cristianesimo con la filosofia greca,cercando di scrostarlo di tutte le interpretazioni successive dell’agostinismo medioevale.Reale ritiene che la cifra spirituale che caratterizza il pensiero occidentale sia costituita dalla filosofia creata daiGreci. È stato infatti il logos greco a caratterizzare le due componenti essenziali del pensiero occidentale eprecisamente a fornire gli strumenti concettuali per elaborare la Rivelazione cristiana e a creare quella peculiarementalità da cui sono nate la scienza e la tecnica. Ma se la cultura occidentale non si capisce senza la filosofia deiGreci, questa a sua volta non si capisce senza la metafisica come studio dell'intero. Il lavoro che Reale svolge,studiando i grandi pensatori del passato, vuole servire a un confronto con la metafisica antica e moderna. Lapreferenza che accorda a Platone dipende dal fatto che il filosofo ateniese è, con la "seconda navigazione" di cuiparla nel Fedone, il vero creatore di questa problematica.Reale, che della filosofia antica è uno dei maggiori studiosi [5] , si fa portavoce di un «meditato ritorno alle radicidella nostra cultura» attraverso la riproposta dei classici, in particolare Platone. Di quest’ultimo, Reale – in sintoniacon la Scuola di Tubinga – rinnova l'interpretazione, mettendo in luce la primaria importanza delle «dottrine nonscritte» (agrafa dogmata) di cui riferiscono gli allievi di Platone stesso (Aristotele in primis).Nel suo scritto Per una nuova interpretazione di Platone [6] (1997), fa affiorare l’immagine di un Platone diverso, unPlatone orale e – in certo senso – dogmatico: del resto, non è forse Platone stesso (ad esempio nella Lettera settima)a garantirci che la sua filosofia dev’essere ricercata altrove rispetto agli scritti? Lo stesso corpus degli scrittiplatonici, giuntoci nella sua interezza (circostanza unica nella storia del pensiero greco), non presenta quell’unitarietàsistematica che ci si dovrebbe attendere: il che, ancora una volta, depone a favore della tesi secondo cui il veroPlatone andrebbe cercato altrove, e precisamente nelle «dottrine non scritte».Studioso anche della Metafisica di Aristotele, Reale smaschererebbe la tesi fatta valere da Jaeger, secondo cui l’operanon presenterebbe un’unitarietà ma sarebbe piuttosto una sorta di “zibaldone filosofico” (e, in particolare, il libro XIIrisalirebbe – in forza del suo spiccato interesse teologico – alla giovinezza dello Stagirita): lungi dal risolversi in uncoacervo di scritti risalenti a differenti epoche e contesti, la Metafisica di Aristotele – rileva Reale in Il concetto difilosofia prima e l’unità della metafisica di Aristotele (1961) – è un’opera profondamente unitaria, al cui centro c’è ladefinizione della metafisica - che è: a) scienza delle cause e dei princìpi primi, b) scienza dell’essere in quanto tale, c)scienza della sostanza, d) scienza teologica, e) scienza della verità.Ne La saggezza antica (1995) sostiene che «tutti i mali di cui soffre l’uomo d’oggi hanno proprio nel nichilismo laloro radice» e che «un’energica cura di questi mali implicherebbe il loro sradicamento, ossia la vittoria sulnichilismo, mediante il recupero di ideali e valori supremi, e il superamento dell’ateismo». Ma quello che eglipropone «non è affatto un ritorno acritico a certe idee del passato, ma l’assimilazione e la fruizione di alcunimessaggi della saggezza antica, che, se ben recepiti e meditati, possono, se non guarire, almeno lenire i malidell’uomo d’oggi, corrodendo le radici da cui derivano».In una siffatta prospettiva, può acquistare un valore eminentemente filosofico anche il pensiero di Seneca, a suo parere ingiustamente trascurato da una lunga tradizione che non gli avrebbe riconosciuto alcuna cittadinanza filosofica: in La filosofia di Seneca come terapia dei mali dell’anima, Reale riprende, ancora una volta, l’idea che la

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filosofia degli antichi – in questo caso, quella di Seneca – possa costituire un farmaco per l’animo dilaniatodell’uomo moderno.[7]

Tra gli allievi di Reale vanno ricordati Roberto Radice, esperto del pensiero di Filone di Alessandria e dell’etàellenistica (in particolare dello Stoicismo) e Giuseppe Girgenti, conoscitore del pensiero di Porfirio – Il pensieroforte di Porfirio (1995), Introduzione a Porfirio (1997) – e attento studioso del Neoplatonismo, oltre che traduttoredi numerose opere porfiriane.

OpereOltre al campo specifico della filosofia antica e tardo-antica, Reale si è occupato a vario titolo anche della storiadella filosofia generale: per esempio, nella stesura del noto manuale per i licei scritto insieme a Dario Antiseri e nelladirezione delle collane filosofiche «Classici della Filosofia» e «Testi a fronte» della Bompiani.Oltre a questo, i suoi principali scritti sono i seguenti:• Il concetto di filosofia prima e l’unità della Metafisica di Aristotele (1961);• Storia della filosofia antica in 5 volumi (1975, più volte riedita);• Per una nuova interpretazione di Platone (1991);• Saggezza antica (1996);• Eros demone mediatore (1997);• Platone. Alla ricerca della sapienza segreta (1997);• Corpo, anima e salute (1998);• Socrate. Alla scoperta della sapienza umana (1999);• Il pensiero antico (2001).

Traduzioni e commentiReale ha tradotto in italiano e commentato molte opere di Platone, di Aristotele e di Plotino (la sua nuova edizionedelle Enneadi è stata pubblicata nel 2002 nella collana "I Meridiani" della Mondadori).Nel 2006 ha pubblicato per Bompiani il poderoso volume I presocratici, da lui presentato come la «prima traduzioneintegrale» della versione tedesca del Diels-Krans. Nonostante in Italia ne fosse già uscita nel 1969 una traduzione diGabriele Giannantoni edita da Laterza, Reale ha denunciato certe sue presunte lacune e manomissioni in ossequioall’ideologia e all'«egemonia culturale marxista», che vedeva gli intellettuali di area comunista dominare la scena incampo editoriale.[8] Luciano Canfora, in risposta alle accuse del Reale, ne ha denunciato la natura «pubblicitaria» el'«inconsistenza» del ragionamento.[9]

Di Seneca ha poi curato la traduzione delle sue opere in "Seneca. Tutti gli scritti" del 1994.

OnorificenzeTra le numerose onorificenze ricevute, ricordiamo le lauree honoris causa dell'Accademia Internazionale di Filosofiadel Liechtenstein, dell'Università Cattolica di Lublino, dell'Università di Stato di Mosca; il Premio "Roncisvalle"dell'Università di Navarra, la cittadinanza onoraria di Siracusa.

Fonti esterne• Filosofico.net: Giovanni Reale [10]

• Articolo di Giovanni Reale sul caso Eluana Englaro [11].

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Giovanni Reale 8

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Note[1] Cornelia de Vogel, Ripensando Platone e il Platonismo, Vita e Pensiero, 1990, ISBN 9788834302965.[2] «Reale [...] dimostra la profonda unità concettuale di questi scritti di filosofia prima, mettendo in luce come Jaeger, nella sua tesi, sia

condizionato dalla filosofia positivista e dalla teoria generale dell'evoluzione della cultura secondo le tre tappe di teologia-metafisica-scienza»(Note di copertina all'opera Il concetto di "filosofia prima" e l'unità della "Metafisica" di Aristotele, Bompiani, 2008, ISBN 9788845261800).

[3] AA.VV., Verso una nuova immagine di Platone (http:/ / books. google. it/ books?id=UbNcPzvi6KgC& printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage& q=& f=false), Vita e Pensiero, 1994, ISBN 9788834308158.

[4] Cfr. in particolare Il paradigma romantico nell’interpretazione di Platone, di Hans Krämer, Napoli 1991.[5] Network delle Università Italiane (http:/ / www. uninetwork. it/ intervista. php/ id/ 2604/ massimo_cacciari). URL consultato il 20/04/2009.[6] http:/ / books. google. it/ books?id=i9S-Unb35isC& printsec=frontcover& source=gbs_navlinks_s#v=onepage& q=& f=false[7] Reale, La filosofia di Seneca come terapia dei mali dell'anima, Bompiani, 2003, pag. 201, ISBN 9788845255328.[8] Pur riconoscendo che Giannantoni sarebbe stato uno studioso di prim'ordine, Reale denuncia che molti marxisti «non presentavano talune

cose nella loro effettiva realtà» (dall' archivio storico del Corriere della Sera (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 2006/ novembre/ 21/Nel_nome_MARX_co_9_061121025. shtml) del 21 novembre 2006).

Secondo Reale, pur non potendosi parlare di complotto, «nel testo di Laterza curato da Giannantoni mancano - inun'edizione chiamata l'unica integrale italiana - decine e decine di passi che ho elencato in 4 pagine all'inizio dellamia traduzione dei Presocratici; ci sono inoltre indebite aggiunte assenti nell'originale. Una raccolta di tal fatta, nataassemblando anche vecchie versioni e tagliando pure molte note di queste ultime, ha l'effetto di svuotare le idee fortidi codesti autori. Svuotare, ironizzare, occupare uno spazio e toglierlo ad altri, evitare un vero confronto: ecco lavecchia tattica che rimane ancora molto viva» (dall' archivio storico del Corriere della Sera (http:/ / archiviostorico.corriere. it/ 2006/ novembre/ 24/ Non_svuotate_Filosofia_dalle_idee_co_9_061124044. shtml) del 24 novembre2006).[9] «Naturalmente, sul piano pubblicitario, si comprende la auto-esaltazione: la mia traduzione è più completa della tua, come il mio bucato è più

bianco del tuo. Ma anche la pubblicità bisognerebbe saperla fare. Ci sono lauree brevi da poco istituite in proposito. Particolarmenteinconsistente appare il ragionamento, se pure così può definirsi, sviluppato dal Reale. Eccolo nella sintesi fornita dal suo intervistatore:Giannantoni era molto bravo (e questo lo sapevamo anche senza il supporto di Reale), Laterza è innocente del sopra menzionato «reatoideologico», la colpa è della «penetrazione» comunista. Sembra quasi di sognare. Ma questa è la caricatura dell' antica cantilena sui comunistipadroni dell' editoria italiana. Per confutare questa sciocchezza, anni fa, Norberto Bobbio si limitò a trascrivere i titoli del catalogo Einaudi. Einfatti come negare l' affiliazione bolscevica di Bobbio? Che pena», in (http:/ / archiviostorico. corriere. it/ 2006/ novembre/ 21/non_date_Togliatti_colpe_che_co_9_061121026. shtml).

[10] http:/ / www. filosofico. net/ giovannireale. htm[11] http:/ / www. corriere. it/ cronache/ 09_febbraio_07/ sopravvivere_contro_natura_eluana_reale_4b2f63b8-f4ef-11dd-a70d-00144f02aabc.

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Fonti e autori delle voci 9

Fonti e autori delle vociMassimo Cacciari  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=31409220  Autori:: Adriano, Alfio, Andrea Perini, Antiedipo, ArtAttack, Attilios, AttoRenato, Aurevilly, Beechs, CJ GTA,Carlo.Ierna, Ciano, Contromano76, Dreammy, Duccio55, Elcaracol, Flora cozzi, Francescoonwikipedia, Fredericks, Furyo Mori, Gianluca91, Giorgio Cadorini, Guidomac, Gvf, HansChristian,Idris.albadufi, Jordanibruninolani, L'osservatore, Luc19, Lucaf1, Magio74, Malemar, Marcel Bergeret, Marcod, Massimo Macconi, Mimmik, Mitrael88, Nemo bis, No2, Number 21, Paolof76,Parerga, Paulatz, PersOnLine, Sbisolo, Schreibvieh, Servator, Shaka, Tennis Club, Veneziano, Vituzzu, White, Wyszinski, Yoruno, 76 Modifiche anonime

Giovanni Reale  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29674132  Autori:: Acolleoni, Adyton tokyo, Alec, Alfredo48, Andrea Cioffi, Basilero, Biopresto, Brigantony, Carlo.Ierna,Elitre, Emisin, F l a n k e r, Fidio, Formica rufa, Gierre, Gipsy, Ignlig, Jalo, MarcoRosa, Massimo Macconi, Mauro742, Mazz, Paola Severi Michelangeli, Sonichead, THeK3nger, TrumanBurbank, Tullius, 11 Modifiche anonime

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Fonti, licenze e autori delle immagini 10

Fonti, licenze e autori delle immaginiFile:Massimo Cacciari.jpg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Massimo_Cacciari.jpg  Licenza: Creative Commons Attribution-Sharealike 3.0  Autori:: User:SchreibviehFile:Logo della Camera dei deputati.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Logo_della_Camera_dei_deputati.svg  Licenza: sconosciuto  Autori:: Basilicofresco, F l a n k e r,M7, Riccardo630, 1 Modifiche anonimeImmagine:Wikiquote-logo.svg  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikiquote-logo.svg  Licenza: sconosciuto  Autori:: -xfi-, Dbc334, Doodledoo, Elian, Guillom, Jeffq,Maderibeyza, Majorly, Nishkid64, RedCoat, Rei-artur, Rocket000, 11 Modifiche anonimeImmagine:Venezia-Stemma.png  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Venezia-Stemma.png  Licenza: sconosciuto  Autori:: Dapa19, F l a n k e r, Giac83, 1 Modifiche anonime

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