Bioedilizia_pricipi Del Costruire e Abitare

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  • 7/31/2019 Bioedilizia_pricipi Del Costruire e Abitare

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    41 Lumen Marzo

    testo Luigi Arfelli

    SEGUE

    B i o e d i l i z i aCASA ECOLOGICA

    Principi del

    costruiree dell'abitare S

    AN

    O

    "...Noi, oggi,

    ci accingiamo

    a ripensare

    alla cura e

    alla relazione..."

    Nelmettere l'uomo al centro di tutto

    il processo edilizio, credo sia giusto

    improntare questo articolo ad

    un'analisi di quelle che sono le esigenze della persona

    che andr ad abitare un determinato fabbricato, sen-

    za soffermarsi eccessivamente su dati tecnici e co-

    struttivi che sono comunque alla base del "costruire

    sano" e che non possono essere tralasciati durante la

    fase di progettazione e di esecuzione di un fabbri-

    cato. giusto e fondamentale approfondire questo

    principio perch deve essere alla base del pensiero

    costruttivo di tutte quelle figure che partecipano al-

    l'edificazio-

    ne di una

    casa. Il pro-

    gettista, il

    d i r e t t o r e

    dei lavori, il costruttore, tutti i tecnici e gli operato-

    ri dovrebbero sempre lavorare con l'obiettivo fer-

    mo di creare per l'utente finale: infatti si deve pro-

    gettare e costruire, non per stupire o per far parlare

    di s, ma per mettere a servizio dell'abitante le pro-

    prie conoscenze e le proprie capacit, in modo che lo

    stesso possa trarne vantaggi e benefici; se si riesce a

    i tecnici dovrebbero sempre

    lavorare con l'obiettivo fermo dicreare per l'utente finale

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    B i o e d i l i z i aCASA ECOLOGICA

    "sentire" questa missione, si riesce anche ad instau-

    rare rapporti interpersonali tali da creare quella fi-

    ducia tra i vari protagonisti capace di far superaretutte le difficolt che si riscontrano nella costruzio-

    ne di un fabbricato.

    Io tecnico, io costruttore offro un servizio, non solo

    perch vengo pagato, ma perch ho le conoscenze, i

    mezzi e l'ambizione per fare in modo che il cliente

    possa vivere meglio; per contro, l'uomo, la donna e la

    famiglia che andranno ad abitare o a lavorare in

    quell'edificio non possono essere figure passive du-

    rante il procedimento progettuale e costruttivo, ma

    devono partecipare confrontandosi con tutti i re-

    sponsabili tecnici.Volendo fare una similitudine sul rapporto cliente-

    tecnico, si potrebbe immaginare il primo come colui

    che ha un sogno al quale per non riesce a dare un

    significato, per cui deve raccontarlo al secondo che

    in grado, invece, di trasformare questa visione oni-

    rica in realt. Il cliente non potrebbe realizzare il

    proprio sogno senza il tecnico, ma anche vero che

    il tecnico rischierebbe di progettare e costruire in

    base alla propria visione, fallendo miseramente il

    primo obiettivo del "costruire sano" ossia dare unarisposta adeguata ai bisogni del cliente.

    La piramidedelle esigenze

    Inizialmente per capire di cosaabbiamo bisogno e che cosa

    chiedere alla nostra abita-

    zione, possiamo ricondur-

    ci al prof. Abraham Mas-

    low, fondatore della psicologia umanista, con la sua

    "piramide delle esigenze".

    Maslow individua un ordine dei bisogni secondo il

    quale alcuni vanno soddisfatti prima che nascano

    quelli del livello successivo.

    Bisogni fisiologici: fame, sete, sonno, potersi

    coprire e ripararsi dal freddo, sono i bisogni fonda-

    mentali connessi con la sopravvivenza.

    Bisogni di sicurezza: devono garantire all'in-

    dividuo protezione e tranquillit.

    Bisogno di appartenenza: consiste nella ne-

    cessit di sentirsi parte di un gruppo, di essere ama-

    to e di amare e di cooperare con altri. molto sentito

    dall'adolescenza.

    Bisogno di stima: riguarda il bisogno di essere

    rispettato, apprezzato ed approvato, di sentirsi com-

    petente e produttivo. Bisogno di auto realizzazione : inteso come

    Le venticinque regole che seguono

    enunciano i principi fondamentali

    per costruire, abitare e insediare in

    modo sano:

    1Assenza di perturbazioni geobiolo-

    giche (campi magnetici sotterranei, cor-

    renti idriche...) per il terreno su cui sor-

    ger la costruzione

    2 Idonee distanze degli edifici adibiti

    ad abitazione da centri industriali o

    grandi correnti di traffico

    3 Idonee distanze (a prevalenza di

    verde) tra gli edifici ad uso abitativo

    4 Progettazione e realizzazione di in-

    sediamenti ed edifici per abitare a mi-

    sura d'uomo e che favoriscano la for-

    mazione di comunit

    5 Utilizzo di soli materiali da costru-

    zione e tecnologie sani, non sofisticati

    6 Utilizzo di materiali igroscopici per

    favorire la naturale regolazione dell'u-

    midit nell'ambiente

    7 Pareti permeabili alla diffusione del

    vapore

    8 Pareti esterne capaci di filtrare e neu-

    tralizzare agenti tossici dell'atmosfera

    9 Equilibrio delle caratteristiche termi-

    che (accumulazione, coibenza, smor-

    zamento)

    10 Temperature superficiali e tempe-

    rature ambiente ottimali

    11 Riscaldamento radiante con mas-

    sima utilizzazione dell'energia solare

    12 Tempi brevi di asciugamento della

    costruzione

    13 Presenza di odori gradevoli pro-

    venienti da materiali sani (legno, mat-

    tone, cera, ecc) assenza di vapori tos-

    sici e "odori forti"

    14 Colori, illuminazione e luce ad ele-

    vata prevalenza naturale

    15 Smorzamento di eventuali vibra-

    zioni e rumori mediante accorgimenti

    costruttivi

    16Assenza di radioattivit nei mate-

    riali da costruzione

    17Conservazione del naturale campo

    elettrico dell'aria e della ionizzazione

    fisiologica nei locali

    18Assenza di modifiche del campo

    magnetico naturale

    25 regole di costruzione

    BISOGNI DIAUTOREALIZ-

    ZAZIONE

    BISOGNI DI STIMA

    BISOGNI DIAPPARTENENZA

    BISOGNI DI SICUREZZA

    BISOGNI FISIOLOGICI

    La gerarchia dei bisogni secondoMaslow (1954)

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    19Assenza di campi elettromagnetici

    indotti da installazioni non schermate

    20Assenza di influssi artificiali sulle

    radiazioni cosmico terrestri

    21 Impiego delle nozioni di fisiologia

    nell'arredamento e nelle forme dei locali

    22 Rispetto di misure, proporzioni e

    forme armoniose

    23 Utilizzo di materiali bio-eco-com-

    patibili, a basso consumo energetico e

    non inquinanti nell'intero ciclo di vita

    dalla produzione allo smaltimento

    24 Utilizzo di materiali che non impo-

    veriscano le risorse di materie prime in

    via di esaurimento

    25 Progettazione tesa ad evitare con-

    seguenze sociali dannose

    l'esigenza di realizzare la propria identit e di portare

    a compimento le proprie aspettative, nonch di oc-

    cupare una posizione soddisfacente nel proprio grup-po.A questi cinque livelli si aggiunge il "Bisogno di

    trascendenza", inteso come tendenza ad andare ol-

    tre se stessi, per sentirsi parte di una realt pi vasta,

    cosmica o divina.

    Bisogni e soddisfazioniI sei livelli che formano la piramide ci mostrano un

    percorso, lungo il quale ad ogni esigenza dobbiamo

    trovare una soddisfazione.

    Non si pu pensare di raggiungere gli obiettivi su-

    periori (spirituali) se prima non si soddisfano le esi-genze dei livelli inferiori (fisici); anche vero che, co-

    munque, non si arriva in cima alla piramide se ci si

    sofferma troppo a curare i primi quattro livelli; seb-

    bene ci si verifichi nella nostra civilt. Attualmen-

    te, siamo intrappolati dalla convinzione che il quar-

    to livello sia il vero obiettivo da raggiungere e ci in-

    testardiamo nel volerci imporre, con il nostro pre-

    stigio, la nostra posizione professionale e sociale.

    Questo culto del s ci limita e ci intrappola a volere

    pi di quanto sia necessario, a possedere e ad esibi-re, innescando tra coloro che ci vivono attorno invi-

    dia ed egoismo, sen-

    timenti alla base per

    la creazione di situa-zioni di contrasto e

    di negativit, re-

    sponsabili di pro-

    durre a loro volta,

    insicurezza e stress.

    Infatti la casa co-

    struita secondo cri-

    teri di bioecologia

    (derivante, come ab-

    biamo visto anche

    da un rapporto sanotra tecnico edile e

    cliente) risponde al-

    le reali esigenze del-

    l'abitante e aiuta

    quest'ultimo a vive-

    re in equilibrio con

    la collettivit intesa

    come vicinato, quar-

    tiere e territorio. Co-

    me si evince, volen-do parlare di bioedi-

    lizia si arriva inevi-

    tabilmente a parlare

    dell'uomo inteso co-

    me essere pensante, caratterizzato da piccole e gran-

    di esigenze. La propria abitazione o il luogo di la-

    voro possono e devono essere il mezzo per soddi-

    sfare queste esigenze. Nel libro dei mutamenti si

    legge che tutto ci che dentro di noi anche fuori e

    viceversa, ecco perch l'uomo deve cambiare men-

    talit e obiettivi, per costruire case che lo aiutino acapire i veri valori da seguire e che saranno a loro

    volta la conferma della validit delle scelte fatte .

    Questo nuovo modo di essere e di pensare ha portato

    l'ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioe-

    cologica) all'individuazione di 25 principi fonda-

    mentali del costruire ed abitare sano. I tecnici ope-

    ranti nel settore dovrebbero avere l'obbligo di di-

    vulgarli e nello stesso tempo le persone dovrebbero

    avere il diritto di poterle pretendere.

    Costruire si,

    ma con intelligenza

    Il progettista bioedile cerca di limitare al

    massimo le scelte tecnologiche potenzial-mente nocive, senza pensare di dover ri-

    solvere da solo i problemi che affliggono l'u-

    manit. Tra i punti di forza di questa pro-

    spettiva si posiziona sicuramente la ten-

    denza nel recuperare l'esistente e nel limi-

    tare il nuovo, la riduzione degli sprechi di

    energia, la semplificazione delle tecnologie

    costruttive, la preferenza verso i materiali

    riutilizzabili e non tossici, l'utilizzo di fonti di

    energia rinnovabili e pulite ed infine, la col-

    locazione di ampie zone verdi all'interno de-

    gli spazi edificati. Questo impone di pensa-

    re, in primo ordine, alla casa non pi come

    ad un contenitore di esseri umani, ma come

    alla "terza pelle" dell'uomo (dopo l'epider-

    mide e i gli abiti); come tale, essa deve

    mantenere l'equilibrio tra ci che andr a

    contenere e il luogo in cui contenuta. In

    questo modo, diventa possibile garantire il

    massimo benessere di chi sta dentro e il

    massimo rispetto di chi sta fuori. "...l'archi-

    tettura bioecologica va intesa come un mo-

    do di salvaguardare il territorio e l'ambiente,

    di creare fatti edilizi in armonia con l'uomo e

    la natura, per conseguire il massimo be-nessere psicofisico ed eliminare le fonti di

    inquinamento...".