Abitare Oggi 4

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"Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 - CN/BO" Periodico di Confabitare - Associazione Proprietari Immobiliari APRILE 2011 - Anno 2 - N.4 IL FUTURO DEL MERCATO IMMOBILIARE LETTERA APERTA AI CANDIDATI Editoriale di Alberto Zanni Intervista ad Angelo Alessandri CONTROVERSIE CONDOMINIALI rimandata la mediazione IN VIGORE LA CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI ABITAREOGGI

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rivista Confabitare

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"PosteItalianeSpa-SpedizioneinAbbonamentoPostale-D.L.353/2003(conv.In27/02/04n.46)art.1comma1-CN/BO"

Periodico di Confabitare - Associazione Proprietari ImmobiliariAPRILE 2011 - Anno 2 - N.4

IL FUTURODEL MERCATO

IMMOBILIARE

LETTERA APERTAAI CANDIDATIEditoriale di Alberto Zanni

Intervista ad Angelo Alessandri

CONTROVERSIECONDOMINIALIrimandata la mediazione

IN VIGORE LA CEDOLARESECCA SUGLI AFFITTI

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Iscritta con l’autorizzazione del Tribunale di Bolognaal numero 8066 del 1 aprile 2010

Anno 2 numero 4 aprile 2011

Direttore ResponsabileMaurizio Costanzo

Direttore EditorialeAlberto Zanni

CaporedattoreCristiana Zappoli

Art DirectorLaura Lebro

RedazioneLorenzo Berardi, Giovanna Borgia,Iole Costanzo, Antonello De Marchi,Silvia Di Persio, Giovanni Gasparini,

Enrico Guerra, Flavio Maria Marziano,Angela Mascara, Maurizio Pirazzoli,Marcello Rossi, Alessandro Rubi,Carlo Salvini, Luca Santarelli,Federica Setti, Paolo Simonetto,

Mercedes Vescio, Gianfranco Virardi

Hanno collaboratoManuela Garbarino, Emilia Milazzo,

Marco Zappia

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sommario

CONFABITARE12 Accertamenti Ici: la problematica14 La casa dopo la separazione15 Per adesso niente mediazione16 Come garantire una “Casa sicura”18 Difendiamo i valori dei proprietari

L’OPINIONE21 Giovanni Gasparini

Nuove norme per il condominio22 Alessandro Notari

Cedolare secca sugli affitti

EDITORIALE11 Alberto Zanni

Lettera aperta ai candidati

PRIMO PIANO26 In difesa di una politica

ecologicamente corretta

MERCATO IMMOBILIARE33 Il futuro di un mercato in crisi

AMBIENTE39 Il verde contro l’inquinamento

ZOOM42 Idee e soluzioni pratiche per la casa

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ARCHITETTURA SOSTENIBILE46 In simbiosi con la natura

Casa Zero Energy l’edificio del tutto

sostenibile ideato dal Prof. Antonio Frattari

ARCHITETTURA55 Una morbida e sinuosa onda

Lo Studio di Henning Larsen progetta

“The wave in Vejle” in Danimarca

TECNOLOGIA60 Maggiori sinergie con Konnex63 A Boston, alberi artificiali

ECO DESIGN66 Leggeri e duraturi nel tempo68 Dare forma alla creatività

ARTE E ARTIGIANATO71 Trascendere l’uso domestico

FOCUS CERAMICA74 Estetica e tecnologia avanzata

INTERIOR DESIGN82 Differenti punti di vista

Eduardo Cadaval e Clara Solà- Morales

rivisitano un’abitazione in Catalogna

88 Trasparenti geometrieLo Casa Negra dello studio spagnolo

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Ci risiamo. Sotto le Due Torri è di nuovo tempo di elezioni. La storia nota: meno di due anni fa i bolognesi andaronoalle urne, Flavio Delbono ne uscì vincitore, ma fu subito travolto dal ciclone “Cinzia - Gate” e nel gennaio 2010 fucostretto a rassegnare le dimissioni.

Palazzo d’Accursio, rimasto malinconicamente orfano del primo cittadino, spalancò le porte al Commissario prefettizioAnna Maria Cancellieri, che per oltre un anno ha retto le sorti del Comune con equilibrio e competenza. In tanti edanche noi, oltre a questi, avevano sollecitato la candidatura civica della Cancellieri a Sindaco, ma lei, mostrando unavolta di più grande senso delle istituzioni, ha preferito rinunciare.

Sui candidati in campo Confabitare non prende, e non prenderà, alcuna posizione. La nostra associazione, che èrigorosamente apartitica, ha un’unica stella polare: la tutela a 360° degli interessi dei proprietari immobiliari. Il che,ovviamente, non significa che faremo da spettatori passivi all’agone elettorale. Al contrario, valuteremo con la massimaattenzione proposte e programmi dei vari candidati e degli schieramenti che li sostengono, e li incalzeremo sui temi chepiù ci interessano, e sulle battaglie che intendiamo portare avanti.

Agli aspiranti sindaci chiediamo e chiederemo risposte concrete, e non fumosi proclami ideologici dietro ai quali quasisempre si nasconde il nulla.

Ci sono alcuni punti che noi di Confabitare riteniamo prioritari e sui quali chiameremo i candidati a un impegno serio.

1) Istituzione di un Assessorato alle Politiche abitative separato dall’Urbanistica per dare ad un settore vitale, comeappunto quello delle Politiche abitative, risorse, strumenti e professionalità più idonee e mirate.2) Realizzazione di un Osservatorio immobiliare con il compito di monitorare in modo permanente i valori degli alloggisia per quanto riguarda la compravendita, sia per le locazioni, tenendo conto dei flussi della popolazione edell’andamento del mercato.3) Monitoraggio e ricerca di soluzioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche sia nei condomini, sia nei luoghipubblici.4) Impegno a mantenere l’ICI azzerata per i proprietari che affittano a canone concordato, uno strumento che si èrivelato di grande utilità per rilanciare il mercato degli affitti.5) Interventi concreti e tempestivi a sostegno delle “fasce più deboli”: giovani coppie, anziani, studenti universitari,lavoratori, disabili, famiglie a basso reddito o sfrattate.6) Una politica anti degrado costante e decisa. Bologna e i bolognesi sono stanchi di muri deturpati da scritte e disegni,di strade ridotte a latrine a cielo aperto, di piazze e vie (specialmente nel centro storico) ostaggio di orde di barbari e“off limits” a coloro che vi abitano.7) Civis e dintorni: maggior coinvolgimento delle associazioni dei proprietari sulle questioni riguardanti la mobilità cheinevitabilmente vanno ad incidere sulla qualità dell’abitare e sui valori delle case.

11ABITARE OGGI

Lettera aperta ai candidati

Editoriale

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La nostra sede:

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abitare

12 ABITARE OGGI

Negli ultimi mesi, il Comune di Bologna ha provveduto a notifi-care ad alcune migliaia di contribuenti un avviso di accertamen-to relativo al tributo Ici dell’anno 2004, contestando un’errata ap-plicazione della normativa relativa alle detrazioni per l’abitazio-ne principale. In particolare, secondo l’assunto dell’amministra-zione comunale, due coniugi titolari di un diritto reale su due beniimmobili distinti, che hanno entrambi destinato ad abitazione prin-cipale ai fini delle agevolazioni Ici (detrazioni prima, ed esenzio-ne a partire dall’anno 2008), non potrebbero beneficiare entram-bi, contemporaneamente, della normativa di favore. Insomma, perl’Ufficio tributi comunale, una delle due agevolazioni sarebbe ditroppo, e quindi potrebbe essere riconosciuta solamente ad uno deiconiugi, e non ad entrambi. Tale improvvisa e particolare inter-pretazione della normativa di riferimento (art. 8, comma 2,D.L.vo 504/1992), deriverebbe dall’intervento di una decisione del-la Corte di Cassazione, sezione tributaria (sent. 15.6.2010, n° 14389),che sembra introdurre un maggior rigore in ordine al concetto diabitazione principale del soggetto passivo del tributo.L’orientamento seguito dal Comune di Bologna, con tutto il rispettoche va sempre osservato nei confronti delle decisioni della SupremaCorte, quand’anche “isolate” e senza forza di legge, non è però con-divisibile da chi scrive, e ciò per le seguenti ragioni che vado adargomentare.1) L’art. 8 della legge 504/1992, al comma 2, stabilisce che “Perabitazione principale si intende quella nella quale il contribuen-te, che la possiede a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto rea-le, e i suoi familiari dimorano abitualmente”. Pertanto, secondo lanormativa in vigore, è necessario (e sufficiente) che il contribuentee i suoi familiari dimorino abitualmente nell’immobile oggetto del-la tassazione. Sul significato della locuzione “e i suoi familiari”

si sono avute le interpretazioni più differenti, anche perché lo stes-so codice civile non identifica in maniera precisa il termine di “fa-miliare”: sono contemplati i “parenti” e gli “affini”, è disciplina-to il rapporto tra genitori e figli, quello tra i coniugi, ma non vie-ne indicato in maniera precisa il significato del termine “familia-re”. La normativa inoltre nulla dice in ordine all’eventualità cheil contribuente non abbia “famiglia”: non sia cioè né sposato, néabbia figli. Verrebbe per questo escluso dall’art. 8, comma 2, D.L.vo504/1992, e quindi non potrebbe avere un’abitazione principale?Lo stesso regolamento del Comune di Bologna, all’art. 6, comma1 (Per abitazione principale si intende quella in cui dimorano abi-tualmente con i loro familiari: […] il parente entro il 3° grado, ilconiuge, o gli affini di 1° grado o il contitolare del proprietario sog-getto passivo di imposta, che la utilizza a titolo gratuito), nel pre-cisare che possa essere considerata abitazione principale quella delconiuge del proprietario soggetto passivo di imposta, che la uti-lizza a titolo gratuito, contempla espressamente la possibilità di unadiversa dimora tra proprietario dell’immobile e proprio coniuge,riconoscendo quindi a quest’ultimo il diritto di avere un’abitazioneprincipale a prescindere dall’altro coniuge, proprietario dell’im-mobile. Se così non fosse, la previsione regolamentare, così comeformulata, non avrebbe alcun senso. È pertanto di tutta evidenzacome la normativa di cui all’art. 8, comma 2, del D.L.vo 504/1992,non indichi affatto l’obbligatorietà per il contribuente di dimora-re nell’abitazione “eletta” come principale insieme al proprio co-niuge, nel senso che debbano coincidere i reciproci certificati di

Il Comune di Bologna contesta un’errata applicazione dell’Ici per l’abitazione principale

Accertamenti Ici: la problematica

Avv. Michele Facci

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13ABITARE OGGI

residenza. Quindi, poichè questa è l’interpretazione seguitadall’Amministrazione comunale di Bologna nella redazionedell’avviso di accertamento notificato ai contribuenti, essa èa ben vedere un’interpretazione del tutto errata ed illogica, incontrasto sia con la legge di riferimento, sia con il medesi-mo Regolamento comunale. Gli atti notificati ai contribuen-ti sono quindi viziati da eccesso di potere per violazione dilegge, anche in relazione alle previsioni regolamentari del Co-mune di Bologna, circa i requisiti per l’identificazione del-l’abitazione principale.2) L’improvviso ”revirement” interpretativo compiuto dal-l’Amministrazione comunale, oltre a contrastare con la nor-ma nazionale e con il proprio regolamento, introduce ancheuna evidente disparità di trattamento tra persone: nello spe-cifico, tra coppie coniugate e coppie non coniugate (famiglia“di fatto”). Secondo l’assunto seguito dall’Amministrazionecomunale, infatti, due persone coniugate, titolari di diritti sudue differenti immobili, non potrebbero “eleggere” le rispettivedimore nei medesimi immobili, mentre, a parità di condizioni,due persone, conviventi di fatto, non si vedrebbero opporretale divieto. Per l’Amministrazione comunale la coppia co-niugata dovrebbe dimostrare “che lo spostamento della pro-pria dimora abituale sia stato causato dal verificarsi di una frat-tura del rapporto di convivenza”; tale onere, invece, non sus-siste per la famiglia di fatto, che può essere formata da per-sone comunque conviventi tra loro, senza fratture, e benefi-ciare del differente (e più vantaggioso) trattamento.La violazione dell’art. 3 della Costituzione, pertanto, nel-l’impostazione adottata dall’Amministrazione comunale, è ma-nifesta, e tale circostanza legittima la sollevazione di ecce-zione di legittimità costituzionale del’art. 8, comma 2, del De-creto Legislativo 504 del 1992, nella parte in cui prevede cheil contribuente possa eleggere “abitazione principale” ai finitributari in un immobile solo se ivi dimora abitualmente coni suoi familiari, laddove - come fa il Comune di Bologna -ven-ga ritenuto che entrambi i coniugi debbano necessariamen-te dimorare insieme, senza soluzione di continuità.Le ragioni sopraesposte legittimano la presentazione di ricorsoin sede tributaria, avverso gli accertamenti Ici notificati dalComune di Bologna nei mesi scorsi, e relativi all’anno 2004.Va da sé che nel prossimo futuro giungeranno anche gli av-visi di accertamento per gli anni successivi, e così via, finoa contestare – a far data dal 2008 – non più la semplice de-trazione, ma l’intera esenzione applicata sugli immobili“principali”. È quindi opportuno che i contribuenti prenda-no coscienza dei propri diritti e delle proprie facoltà, a co-minciare dalla contestazione dell’intervenuta prescrizione deltributo: entro il 31.12.2010, difatti sarebbero dovuti interve-nire solamente gli accertamenti dell’anno 2005, e non inve-ce quelli dell’anno 2004, che è un periodo ampiamente pre-scritto. Questo preciso motivo di doglianza (e di impugna-zione), si aggiunge quindi alle considerazioni di merito ap-pena svolte, per confermare ulteriormente l’illegittimità del-le richieste intervenute dall’Ufficio tributi del Comune di Bo-logna, in ordine alle detrazioni Ici sulla c.d. “prima casa”.(Avv. Michele Facci, Consulente legale Confabitare)

Il 18 febbraio scorso Confabitare ha sottoscritto presso laProvincia di Bologna, insieme alle maggiori organizzazio-ni sindacali dei Proprietari e degli Inquilini, alla presenza delVice Presidente della Provincia Giacomo Venturi, l’accor-do per la stipula dei nuovi contratti di affitto a canone con-cordato previsti dalla legge 431 del 1998. Tale accordo sta-bilisce regole e parametri condivisi dalle associazioni par-tecipanti per la stipula dei contratti di locazione nei Comu-ni ad alta tensione abitativa limitrofi a Bologna che ricordiamosono: Anzola dell’Emilia, Castenaso, Castelmaggiore, Ca-salecchio di Reno, Granarolo dell’ Emilia, Calderara di Reno,Pianoro, Sasso Marconi, San Lazzaro di Savena, Zola Pre-dosa. Questo accordo rispetto all’ultimo del 2003, ha por-tato alla modifica di alcuni valori al mq e all’inserimento dialtre zone a seguito delle mutate situazioni residenziali inalcuni comuni quali Sasso Marconi, San Lazzaro di Save-na e Casalecchio di Reno. Sono infatti questi i dodici Co-muni della nostra Provincia, insieme a Bologna e Imola, chela Regione ha individuato come comuni ad alta tensione abi-tativa, così definiti nella legge 431/98, nei quali i contratticoncordati hanno prodotto i risultati più significativi, poichègrazie ad essi si è riusciti a riattivare il meccanismo do-manda-offerta mediante incentivi per i proprietari, vantag-gi fiscali, contratti differenziati di durata certa e con cano-ni adeguati, e misure di sostegno al reddito degli inquilinibisognosi per assicurare a essi e ai proprietari la copertu-ra dei canoni. Come Associazione, inoltre, vogliamo con-tribuire ad estendere la maggiore diffusione possibile di que-sta "buona pratica" che ha dimostrato essere un utile sistemaper calmierare i canoni di locazione e alleviare la tensioneabitativa tipica dei nostri principali comuni, ma che spes-so è poco conosciuta e che permette ai proprietari di be-neficiare di riduzioni sull’Ici nell’immobile locato, come ga-rantito dai Comuni sottoscrittori, e agli inquilini di potere ot-tenere un canone più vantaggioso rispetto a quello di mer-cato. Presso gli uffici di Confabitare gli associati potrannotrovare tutta l’assistenza necessaria per la stipula dei con-tratti di locazione a canone concertato oltre ad avere tuttele informazioni e i chiarimenti necessari.

Nuovi affitti a canone concordato anchenei comuni della Provincia di Bologna

Sulla Gazzetta ufficiale n. 292 del 15 dicembre 2010 èstato pubblicato il decreto del Ministero dell’Economiae delle Finanze che ha innalzato all’1,5% il tassodi interesse legale con decorrenza 01/01/2011

AFFITTI A CANONE CONCORDATO

Aumento dei tassi d’interesse

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14 ABITARE OGGI

La separazione non pone fine al matrimo-nio, né fa venir meno lo status giuridico diconiuge, che si perderà solo con il suc-cessivo divorzio, ma incide su alcuni ef-fetti importanti. Con la separazione legalesi scioglie la comunione dei beni e cessanogli obblighi di fedeltà e di coabitazione. Laseparazione può essere chiesta quando siverificano, anche indipendentemente dallavolontà di uno o di entrambi i coniugi,fatti tali da "rendere intollerabile la prose-cuzione della convivenza o da recare gravepregiudizio all'educazione della prole"(art. 151, 1°co. c.c.). A seguito di separa-zione, l'abitazione familiare viene di re-gola assegnata dal giudice al coniuge affi-datario dei figli, se ve ne sono, ecomunque valutando l'interesse della prolestessa. Questo principio trova ragionenella salvaguardia degli interessi superioridei figli (art. 155-quater c.c.) e viene va-lutato prioritariamente anche rispetto agliinteressi personali dei coniugi, dell’asse-gnazione il giudice tiene pure conto nellaregolazione dei rapporti economici tra igenitori, considerato l'eventuale titolo diproprietà. Il diritto al godimento dellacasa familiare viene meno nel caso chel'assegnatario non abiti o cessi di abitarestabilmente nella casa familiare o con-viva more uxorio o contragga nuovo ma-trimonio. Il provvedimento del Giudicecon cui viene disposta l'assegnazionedella casa coniugale può essere trascrittoai sensi dell'art. 2643 c.c. al fine di ren-derlo opponibile a terzi. Nel caso in cuil'abitazione familiare sia in locazione, al

conduttore succede per legge l'ex coniugeassegnatario. Qualora non vi siano figli lacasa familiare non può venire assegnata aduno dei coniugi: in questo caso, se di pro-prietà comune, si potrà richiedere la divi-sione giudiziale dell'immobile, se di pro-prietà esclusiva, rientrerà nella sfera didisponibilità esclusiva del coniuge pro-prietario. Se l’immobile adibito a casa fa-miliare è di proprietà di terzi è doverosaun’analisi del titolo che giustifica il pos-sesso da parte dei coniugi in quanto sequesti fossero meramente ospitati in taleimmobile non si potrebbe richiedere l’as-segnazione della casa familiare. Il dirittodi assegnazione è un diritto personale digodimento ed è opponibile al locatore e alcomodante. La Suprema Corte con sen-tenza n. 12309 del 06.07.2004 ha statuitoche “In materia di separazione e di di-vorzio, l’assegnazione della casa fami-liare, malgrado abbia anche riflessi eco-nomici, particolarmente valorizzatidall'art. 6, sesto comma, della legge n. 898del 1970 (come sostituito dall'art. 11 dellalegge n. 74 del 1987), risulta finalizzataalla esclusiva tutela della prole e dell'inte-resse di questa a permanere nell'ambientedomestico in cui è cresciuta, non potendoessere disposta, a mo' di componente de-gli assegni rispettivamente previsti dal-l'art. 156 c.c. e dall'art. 5 della legge n. 898del 1970, ... la concessione del beneficio inparola resta subordinata all'imprescindi-bile presupposto dell'affidamento di figliminori o della convivenza con figli mag-giorenni ed economicamente non auto-sufficienti, laddove, nell'ipotesi in cui l'al-loggio "de quo" appartenga in proprietà aduno solo dei coniugi e manchino figli inpossesso dei requisiti anzidetti, il titolo diproprietà vantato da quest'ultimo precludeogni eventuale assegnazione dell'immo-bile all'altro...”. Solo qualora vi sia una si-tuazione di cointestazione dell’immobile enon vi siano figli minori o maggiorenniconviventi, la valutazione delle condizionieconomiche dei coniugi sarà presuppostoprioritario ai fini dell'assegnazione dellacasa coniugale. Così la Corte di Cassa-

zione in sentenza n. 2070 del 23.02.2000:“Nell'ipotesi in cui la casa familiare ap-partenga ad entrambi i coniugi, manchinofigli minorenni o figli maggiorenni nonautosufficienti conviventi con uno dei ge-nitori, ed entrambi i coniugi rivendichinoil godimento esclusivo della casa coniu-gale, l'esercizio del potere discrezionaledel giudice non può trovare altra giustifi-cazione se non quella di, in presenza diuna sostanziale parità di diritti, favorirequello dei coniugi che non abbia adeguatiredditi propri, al fine di consentirgli laconservazione di un tenore di vita corri-spondente a quello di cui godeva in co-stanza di matrimonio: da ciò consegueche, laddove entrambi i coniugi compro-prietari della casa familiare abbiano ade-guati redditi propri, il giudice dovrà re-spingere le domande contrapposte diassegnazione del godimento esclusivo, la-sciandone la disciplina agli accordi tra icomproprietari, i quali, ove non riescanoa raggiungere un ragionevole assetto deipropri interessi, restano liberi di chiederela divisione dell'immobile e lo sciogli-mento della comunione…”. A carico delproprietario, restano le imposte e le spesestraordinarie. Le spese di ordinaria ma-nutenzione, le bollette, la tarsu sono in-vece a carico del coniuge assegnatario nonproprietario; per quanto riguarda la ripar-tizione delle spese, possono comunque es-sere presi anche accordi in senso diversotra i coniugi stessi. L’art. 19 L 74/87 sta-bilisce l’esenzione fiscale di ciò che faparte dell’accordo di separazione. Nel casodi casa coniugale cointestata acquistata incostanza di matrimonio con contrazioneda parte di entrambi i coniugi di un mutuosi deve far riferimento, per la detrazione fi-scale, al concetto di abitazione principaleche è diverso da quello di residenza. L’abi-tazione principale è, in buona sostanza, ladimora abituale del coniuge. Se la casaviene assegnata a uno dei due coniugi, ilconiuge non assegnatario non può dedurregli interessi passivi del mutuo come invecepotrà fare l’altro coniuge. (Avvocato MaraMartelli, consulente legale Confabitare)

Diverse ipotesi che riguardano l’assegnazione della casa coniugale in caso di separazione

La casa... dopo la separazione

Mara Martelli

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abitare

15ABITARE OGGI

Prorogata per un anno l’obbligatorietà della mediazione sulle controversie condominiali

Per adesso niente mediazioneÈ la vittoria dei principi sui quali si basa il nostro diritto o una ul-teriore occasione persa per far meglio funzionare l’apparato giu-diziario? In un mio precedente articolo, avevo presentato l’arrivodella mediazione come uno strumento capace di smussare quellequestioni di “principio” che, tante volte, offuscano ogni sana ra-zionalità e portano i contendenti a scontrarsi, nelle aule dei Tribu-nali, in battaglie senza vinti e/o vincitori. Le mie considerazioni ariguardo non sono mai state in linea con l’Ordine Professionale alquale appartengo e, francamente, pensavo che l’attuale maggioranzaparlamentare, innegabilmente in contrasto con la magistratura, avreb-be portato avanti l’iter procedurale previsto per il quale, dal pros-simo 21 marzo, la mediazione sarebbe stata obbligatoria per tuttele controversie previste nel decreto legislativo n. 28/2010. Ciò chel’OUA (Organismo Unitario dell’Avvocatura) ha sempre contestatosi può sintetizzare in una forzata rinuncia a diritti costituzionali qua-li la lesione al diritto di difesa e di accesso alla tutela giurisdizio-nale oltre che all’eccesso di delega e alla violazione del principiodi ragionevolezza. In sostanza, gli avvocati si oppongono al fattoche un soggetto terzo (il mediatore), non appartenente all’organogiudiziario, possa avere un alto potere decisionale e possa usarlosenza che le parti siano assistiti dai propri legali. L’OUA ha anchepresentato un ricorso al T.A.R. per lo slittamento dell’obbligatorietàdella mediazione adducendo ostacoli oggettivi quali: indisponibi-lità delle aule presso i Tribunali; esiguo numero di conciliatori; ri-strettezza dei tempi per fornire un servizio sufficiente etc.etc. mamolte associazioni che vogliono la mediazione (Coldiretti, Con-fagricoltura, Confapi, Confindustria) e alcune associazioni pro-fessionali (Architetti, Geometri, Commercialisti, Ingegneri), al con-trario, hanno evidenziato che gli Organismi di mediazione sono or-mai radicati sul territorio e hanno i mezzi organizzativi e finanziariper assolvere a ogni richiesta. L’assemblea del Senato, con 159 votia favore, 126 contrari e 2 astenuti, ha approvato in via definitivala legge di conversione del c. d. decreto “mille proroghe” (Legge26 febbraio 2011, n. 10, pubblicata in Gazzetta Ufficiale 26 febbraio2011, n. 47) e il Presidente della Repubblica, preso atto dell’ac-coglimento dei suoi rilievi, ha poi promulgato il provvedimento.La legge di conversione conferma l’entrata in vigore, dal 21 mar-zo, della disciplina sulla obbligatorietà della mediazione nelle se-guenti materie; diritti reali; divisione; successione ereditarie; pat-ti di famiglia; locazioni; comodato; affitto di azienda; responsabi-

lità medica; diffamazione a mezzo stampa; contratti assicurativi, ban-cari e finanziari. È stata invece prorogata per un anno l’obbligato-rietà della mediazione sulle controversie in materia di condominioe di sinistri stradali che in Italia rappresentano la maggior parte delcontenzioso giudiziario. È la classica soluzione all’italiana, un col-po al cerchio e un colpo alla botte, che scontenta tutti e che si al-lontana dall’obiettivo previsto inizialmente. Lo scopo della me-diazione, in aderenza ai principi della comunità europea, è quellodi sfoltire le cause giudiziarie affidando, parte di queste, ad un sog-getto terzo (il mediatore) il quale, a costi prestabiliti da una legge(accessibili a tutti) porti i contendenti a una conciliazione. Il me-diatore dovrà possedere specifiche competenze che, però, non sa-ranno mai le stesse di un giudice ordinario con diversi anni di espe-rienza. È evidente che le cause da affidargli devono essere le piùsemplici dal punto di vista normativo e quelle che, per difficoltà istrut-torie, hanno una maggiore durata processuale. Fra queste, occupanoun posto di primo piano proprio le controversie condominiali e gliincidenti stradali le quali intasano le cancellerie dei Tribunali. Que-ste ultime, infatti, hanno un limitato numero di norme giuridicheal quale fare riferimento ma, per poter stabilire la causalità del si-nistro, necessitano di consulenti tecnici adeguati (medici, ingegnerigeometri) i quali potrebbero essere utilizzati dai mediatori in tem-pi molto più ristretti rispetto a quelli biblici a cui fanno ricorso i giu-dici. Logica vorrebbe, quindi, che proprio per le controversie re-lative agli incidenti stradali e alle questioni condominiali si sareb-be dovuto partire immediatamente e, se proprio uno slittamento eraimposto, la proroga avrebbe dovuto riguardare le altre controver-sie civili, di ben altro spessore normativo e risolvibili più attraversointerpretazioni sul diritto che sul fatto. Specialmente le controver-sie condominiali, poi, attengono rapporti personali che si protrag-gono nel tempo e l’emissione di una sentenza porta ad acuire an-cor più l’acredine fra i contendenti mentre, un patto conciliativo riu-nisce e non divide. Perché, quindi, è stata fatta una scelta così con-traria alla logica e alla ragionevolezza? Non lo sapremo mai; l’uni-ca cosa certa è che, ancora per un anno, coloro che litigano per ilcane che abbaia, per l’autovettura che usa abusivamente il cortilecondominiale, per la macchia di umidità sulla soffitta devono ri-volgersi agli avvocati ed ai Tribunali per la tutela dei propri dirit-ti e, in questo tipo di battaglie, gli unici vincitori siamo noi avvo-cati. (Avv. Francesco Miredi, Presidente Confabitare Milano)

La tabella completa degli indici Istat dal 1979 al 2011 è disponibile sul nostro sito www.confabitare.it

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Lo scorso 1 marzo l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, il Col-legio Geometri, il Collegio Periti Agrari e il Collegio Periti Indu-striali della Provincia di Bologna, hanno sottoscritto con le Asso-ciazioni dei Consumatori e dei Proprietari d’immobili (tra cui Con-fabitare), con la partecipazione attiva del Consiglio Notarile di Bo-logna, una convenzione denominata “Casa Sicura” che rappresentaun importante accordo volto a tutelare i cittadini che intendono ac-quistare o vendere un immobile, oltre a diffondere una più ampiaconoscenza delle tematiche relative alla corretta impostazione diuna trattativa immobiliare. Il ruolo dei professionisti è centrale pergarantire la verifica dei requisiti di legge fondamentali per la cor-rettezza di una transazione immobiliare. La prestazione tecnica siesplica con il rilascio di un referto tecnico a fronte di orientamen-ti tariffari condivisi con le Associazioni firmatarie.Questo progetto ha trovato una decisiva spinta dal DL 31 maggio2010 n.78 (la cosiddetta “manovra Tremonti”), convertito nella L.30 luglio 2010 n.122, dove è previsto, all’art. 19, comma 14, chegli atti pubblici o le scritture private autenticate devono contene-re, a pena di nullità, la dichiarazione di conformità catastale rila-sciata dagli intestatari. La firma della convenzione rappresenta per-tanto la concreta dimostrazione di comuni intenti tra le categorieprofessionali firmatarie, che vanno nella direzione di salvaguardareun interesse generale del cittadino e di fornire risposta a esigenzedi carattere sociale ed economico.La convezione fornisce ai cittadini interessati un idoneo supportotecnico, finalizzato a garantire la migliore rispondenza delle di-chiarazioni rese dal venditore e allo stesso tempo garantire l’ac-quirente. La convenzione prevede anche la possibilità di richiede-re la verifica della conformità edilizio-urbanistica e, a tal fine, si stadefinendo un accordo con l’Anci per cercare di uniformare le cer-tificazioni di competenza dei Comuni.

Il nostro progetto ha poi un obiettivo più ambizioso che è quellodi “fare cultura”: creare cioè attorno al bene casa l’attenzione chemerita, soprattutto per il grande valore economico che ha. Si è ini-ziato nel 2008 con la pubblicazione di una “Guida per il cittadino”sul certificato di abilità, distribuito nei Comuni della provincia, perproseguire con un forum nel luglio 2010 per sensibilizzare l’at-tenzione pubblica sull’esigenza della verifica tecnica preventiva diconformità. Parallelamente si sono organizzati tre momenti formativiper i nostri professionisti. Perché crediamo necessario “fare cultura”?Un esempio: se acquistiamo in un supermercato un qualsiasi asciu-gacapelli, dal costo di circa 50 euro, oltre all’apparecchio ci vienefornito il certificato di garanzia, il manuale d’uso, il libretto di ma-nutenzione. Quando acquistiamo un appartamento, dal costo di al-cune centinaia di migliaia di euro, ci accontentiamo del rogito no-tarile: se va bene, l’impresa venditrice ci consegna la cosiddetta ga-ranzia decennale postuma, ma niente più. Non conosciamo il pro-getto esecutivo, non sappiamo dove sono collocati gli impianti, nonconosciamo le necessità di manutenzione della nostra casa. In de-finitiva non conosciamo nulla, se non l’aver visionato l’appartamentodurante la costruzione. Come consumatori la cosa assurda di tut-to ciò è che poco o nulla riceviamo ma nulla chiediamo, salvo poiscoprire a posteriori, quando purtroppo spesso è tardi, che sareb-be stato utile avere qualche documento o qualche disegno in più.Basti pensare, per esempio, alla manutenzione dell’edificio: un pia-no ben programmato comporta a lungo termine un risparmio eco-nomico oltre a garantire la sicurezza dell’abitare (si ricorda che gliincidenti domestici sono di gran lunga più numerosi degli incidentinei luoghi di lavoro). Noi periti industriali stiamo cercando da anni

Nasce il fascicolo immobiliare per conoscere e monitorare lo stato di salute di un edificio

Come garantire una “Casa sicura”

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abitare

Mauro Grazia

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di portare avanti il progetto del fascicolo del fabbricato, o fa-scicolo immobiliare, alla stregua di una cartella clinica per co-noscere, come si fa con un paziente, lo stato di salute di un edi-ficio; da aggiornare e custodire unitamente al rogito di acquisto.Dunque una carta di identità dinamica, utile per monitorare lasalute dell’immobile, che deve registrare lo stato di fatto e tut-ti gli eventuali interventi eseguiti con pregi e difetti. Il tuttoin un’ottica di semplificazione (proprio così: semplificazione)e razionalizzazione. Oggi, infatti, tutte le informazioni di unqualsiasi edificio, quand’anche vi fossero, sono sparse in variuffici pubblici, mentre sarebbe oltremodo utile avere un uni-co documento, a valore certificativo, contenente tutte le in-formazioni relative all’immobile valide ai fini amministrati-vi, fiscali o di vendita. Se un tale documento fosse già statoprevisto e reso obbligatorio i problemi sollevati dalla L.122/2010, prima ricordata, in merito alla necessità che il ven-ditore dichiari la conformità catastale non avrebbero avuto ra-gione d’essere. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, conla circolare n. 16063 del 9 luglio 2010, ha stabilito che gli EntiPubblici non territoriali devono costituire, per un adeguato pro-cesso di valorizzazione del patrimonio pubblico, un fascico-lo immobiliare seguendo le linee guida indicate dalla circo-lare stessa. Possiamo dire con soddisfazione che la propostaavanzata dai periti industriali è molto vicina alle linee guidaministeriali. Morale: se questa esigenza è ritenuta utile dallapubblica amministrazione, a maggior ragione dovrebbe esse-re utile al privato proprietario di un immobile. Le obiezionipiù radicali all’introduzione del fascicolo sono sempre statesostanzialmente due: la presunta duplicazione del materiale esi-stente e i costi a carico dei proprietari. La tesi che il Fascico-lo non serve perché sarebbe una mera duplicazione di mate-riale già esistente presso la PA la riteniamo sbagliata, come siè cercato di argomentare più sopra. Inoltre è opportuno ricordareche gran parte del patrimonio edilizio del nostro Paese è co-stituito da edifici storici o molto datati di cui non si conoscequasi nulla; anche per gli edifici costruiti negli anni ’50 e ’60la documentazione reperibile è molto scarsa e i pochi docu-menti in possesso delle amministrazioni pubbliche sono ge-stiti da Enti diversi e rispondono a finalità diverse, non cor-relate fra loro. Per quanto attiene al costo che dovrebbero sop-portare i proprietari per stendere un documento serio, siamod’accordo che il problema va affrontato per i fabbricati esistenti,mentre non sussiste per i nuovi interventi perché tutto quan-to serve è già a disposizione dei progettisti e di tutti i sogget-ti che concorrono alla costruzione di un immobile. Sul patri-monio immobiliare esistente la elaborazione del fascicolo com-porta sicuramente un costo; si tratta di limitarlo al minimo, de-finendo la ricerca soltanto dei dati e degli elementi veramen-te indispensabili: in ogni caso il costo sostenuto sarà ampia-mente giustificato dagli oggettivi vantaggi che ne deriveran-no. Come professionisti siamo impegnati a fornire il necessariosupporto tecnico ai cittadini, al fine di migliorare il loro ap-proccio al bene casa, oltre a cercare di diffondere una corret-ta cultura dell’abitare.(Mauro Grazia, Presidente del Collegio dei Periti Industrialie dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Bologna)

Confabitare opera a 360° per la tutela dei proprietari e, fratutti i suoi servizi, offre anche quello dell’amministrazione con-dominiale, che viene effettuato direttamente dalla propria strut-tura, tramite professionisti qualificati. Alla luce di fatti purtroppoincresciosi che si sono verificati con una certa frequenza ne-gli ultimi tempi anche nella città di Bologna (amministratoriche hanno sottratto soldi alle casse dei loro condomini) lanostra Associazione ha trovato una soluzione semplice, fun-zionale quanto innovativa: il conto condominiale on line. Unasoluzione, questa, che consente ai singoli condomini di con-trollare via internet, per mezzo di una password fornita lorodall’amministratore, in ogni momento da casa o dall’ufficio,i movimenti del conto corrente condominiale e di poter ac-cedere ai documenti del Condominio, quali ad esempio, l’ul-timo consuntivo spese, il prospetto delle rate da pagare conle scadenze, la polizza globale fabbricato, il regolamento con-dominiale, le tabelle millesimali e altro. Questa semplice so-luzione consente ai condomini un controllo completo sullagestione finanziaria del Condominio, sui pagamenti delleutenze, dei fornitori e, non ultimo, anche sul pagamento del-le quote condominiali da parte dei condomini stessi. La pos-sibilità di accedere “on line” ai documenti condominiali e po-terli scaricare sul proprio computer, è uno strumento di as-soluta trasparenza che migliora la comunicazione tra am-ministratore e condomino, riducendo tempi e attese, e con-sentendo ai condomini di potersi creare un piccolo archiviopersonale, non solo cartaceo, ma anche elettronico. Inoltrequesta soluzione consentirebbe anche ai vari proprietari dipoter verificare in tempo reale lavori, spese ordinarie comele pulizie e l’illuminazione, ma anche tutti i costi dei fornitori,con la massima garanzia di trasparenza oltre che un note-vole risparmio di tempo. Quanto tempo perdono i condomi-ni nelle assemblee per avere chiarimenti dall’amministrato-re sulle varie voci? La diffusione globale dei sistemi informaticipermette ormai a tutti l’uso di sistemi informativi on line, e perquesto crediamo nella possibilità di un’ampia diffusione di que-sta nostra proposta di amministrazione condominiale. Con-fabitare ha studiato a fondo il problema della regolarità del-la gestione dei condomini e crediamo che sia opportuno dif-fondere questa innovazione nel modo più ampio possibile,affinché diventi un sistema di uso comune, oltre che un qua-lificato metodo di lavoro.A completamento della nostra attenzione al settore condo-miniale, Confabitare può fornire inoltre preventivi gratuiti, ra-pidi e dettagliati per amministrare il vostro condominio, an-che tramite la scheda da compilare direttamente sul nostrosito: www.confabitare.it. (di Giovanna Borgia)

CONFABITARE PROPONEIL CONDOMINIO ON LINEConsente di controllare da casa, via internet,i movimenti del conto corrente condominiale

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A parlare è Daniele Carella, candidato nella lista del PdL alle elezioni del 15 e 16 maggio

Difendiamo i valori dei proprietariDal punto di vista dell’attività politica, si de-finisce un «forzato disoccupato per colpa diDelbono». E in effetti è proprio così. DanieleCarella nel 2009 era stato riconfermato da-gli elettori al consiglio comunale di Bolognae il suo mandato sarebbe dovuto scadere nel2014. Ha deciso quindi di ricandidarsi nel-la lista del PdL alle prossime elezioni del 15e 16 maggio. «La politica è in prima istan-za rappresentanza», ci spiega. «Con l’entu-siasmo che ho sempre avuto mi metto a di-sposizione della città che amo e dei miei con-cittadini». Nato a Firenze nel 1957, Carel-la abita a Bologna dal 1969 e ha iniziato sinda giovanissimo a interessarsi e appassionarsialla politica.Daniele Carella, cosa vuol dire per lei farepolitica?«La politica è passione. Non è un sacrificiofarla nell’unico modo che ritengo corretto:ovvero mettendomi a disposizione di quei cit-tadini che si sentono rappresentati da me. Intutta la mia attività politica vanto il 100% del-le presenze. In 11 anni di frequentazione delconsiglio comunale non sono mai mancatoquando dovevo esserci. Un altro aspetto chemi contraddistingue, e credo sia importan-tissimo, è che sono sempre raggiungibile per-ché ho reso pubblico il mio cellulare. Cre-do che l’eletto abbia il dovere di farsi rag-giungere dall’elettore. Inoltre il mio lavoromi consente di essere a contatto con il pub-blico, chiunque può venire nella mia edicolae parlare con me».Cosa si aspetta dalle elezioni comunali?«Mi auguro che i cittadini prendano atto cheultimamente lo schieramento politico di si-nistra non ha le persone adatte per la guidadella città e non è in grado di governarla. Spe-ro che questi concittadini abbiano il corag-gio di scegliere la novità. La novità che oggiè rappresentata da Manes Bernardini, un gio-vane di 38 anni capace di dare garanzie diequilibrio e di serietà ma soprattutto la ga-ranzia di avere il coraggio di innovare pro-fondamente questa città».Cosa serve a Bologna secondo lei?«Serve coraggio. Il coraggio di fare dellescelte precise. Perché oggi Bologna non è nécarne né pesce come “sistema città” e deveavere il coraggio di decidere di imboccare

una strada precisa. Può diventare la città delcommercio, la città della cultura, la città del-la formazione, può diventare la città del ma-nifatturiero, ma una scelta deve essere fat-ta, per caratterizzare questo territorio e ren-derlo attrattivo. Bologna ha perso circa170mila residenti negli ultimi 25 anni, devetornare ad essere una città dove la gente ab-bia voglia non solo di andare ad abitare maanche di rimanerci. Bisogna fermare questaemorragia costante portando le persone a sce-gliere come obiettivo per la propria vita Bo-logna».A proposito dell’abitare a Bologna, secondolei quali sono i problemi principali dei pro-prietari immobiliari in questa città?«A Bologna non è valorizzata con sufficientepienezza la proprietà della casa che inveceè uno dei primi valori da tutelare. I proprietaridelle case sono i primi alleati sul territorioper un’amministrazione comunale anche permotivi di convenienza. Il proprietario di unimmobile è infatti il primo a essere interes-sato che la propria casa venga valorizzatagrazie a un territorio sicuro, pulito, ben man-tenuto, perché di riflesso la sua stessa pro-prietà acquisisce un valore maggiore. I pro-prietari immobiliari sarebbero sicuramentepronti, anche attraverso le proprie organiz-zazioni associative, a mettere a disposizio-ne dell’amministrazione risorse non solo fi-nanziarie ma anche umane, per dare soste-gno logistico a decisioni dell’amministra-zione comunale sul territorio pubblico. Nes-suno è più interessato di un proprietario dicasa ad allearsi per il bene comune, perché

il bene comune corrisponde anche al suo. ABologna, per ovvi motivi ideologici e retaggidel passato, la proprietà non è consideratacome un valore assoluto. Abbiamo un’edi-lizia pubblica che non è in grado di mante-nersi, basti pensare che il patrimonio pub-blico immobiliare solo di Bologna avrebbebisogno di 140milioni di euro per interven-ti di manutenzione straordinaria urgente. Unacifra enorme che l’amministrazione non ha,infatti il deperimento di questo patrimonioimmobiliare è costante. Essere proprietari diuna casa, oggi come oggi, è un valore cheva difeso ed è un valore, tra l’altro, che noncosta nulla alle casse pubbliche. Ma l’alle-anza fra i proprietari immobiliari e l’ammi-nistrazione pubblica non c’è mai stata in que-sta città. Perché a Bologna l’interesse privatoè visto ideologicamente come un disvaloree non come un valore e penso fermamenteche questa situazione debba cambiare. Nonè ammissibile, per esempio, che un pro-prietario incontri mille ostacoli per gestirela propria casa. Per ristrutturare o rendere piùbella una proprietà immobiliare è necessa-rio seguire percorsi complicati e regolemolto spesso inventate, nel senso che nonhanno una reale utilità pratica. Nonostanteciò l’80% dei cittadini bolognesi abita in casedi proprietà: perché la spinta culturale checi fa considerare la casa come un valore fon-damentale supera ogni ostacolo».In questa situazione avere un’associazio-ne di categoria alle spalle come Confabi-tare può aiutare?«A Bologna l’associazionismo fa parte delDNA cittadino e soprattutto oggi, in un mon-do molto complicato come quello in cui vi-viamo, fare parte di un’associazione comeConfabitare significa aumentare moltissimoi meccanismi di difesa dei propri diritti e del-le proprie prerogative. È assolutamente ne-cessario per migliorare il proprio status diproprietario. Essere tutelati da figure pro-fessionali è un notevole passo avanti. Per nonparlare degli indubbi risparmi. È come ave-re una polizza assicurativa che garantisca unavita migliore dal punto di vista della serenità,e il facile accesso a una serie di servizi tut-te le volte che se ne ha bisogno».(di Cristiana Zappoli)

18 ABITARE OGGI

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CONTRATTI DI LOCAZIONEContratti di locazione ad uso abitativo (legge 431/98) - Contratti di lo-cazione ad uso commerciale - Contratti di comodato ad uso gratuito.

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SEDE CONFABITARE: VIA MARCONI 6/2 - 40122 BOLOGNA - Tel. 051/ 238645 - 051/270444

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È possibile trasformare l’energia cinetica del ventoin energia meccanica per produrre energia elet-trica tramite un alternatore. È l’energia più anticausata dall’uomo per navigare e muovere le paledei mulini. In certe zone è una presenza costantee continua.

Il sistema geoter-mico sfrutta l’ener-gia che si trova nelsottosuolo e vieneutilizzato peralimentare un im-pianto di riscalda-mento o diraffrescamento apannelli radianti,o per fornire acqua

calda sanitaria. I benefici sono molteplici: l’elimi-nazione della caldaia, l’annullamento definitivodei costi di manutenzione periodica, un bassoconsumo di energia elettrica (1 kW elettrico ge-nera 4 kW termici), un sostanziale abbattimentodi emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti.

Il processo fotovol-taico converte laluce del sole diret-tamente in elettri-cità. Non producealcun tipo di inqui-namento, la manu-tenzione è minima

e può essere installato ovunque quando ci sia lucesolare. Può essere utilizzato per la movimenta-zione delle acque collegandolo direttamente aduna pompa in acciaio inossidabile.

Per catturare ilsole, oltre le tradi-zionali soluzionicon pannelli so-lari piani o sotto-vuoto di normaleinstallazione, èpossibile realiz-zare soluzioni so-

stenibili e risolvere problematiche architettonicheinstallando un nuovo sistema a scomparsa total-mente invisibile: il tetto solare in rame.

Il legno ed il pellet sono oggi i combustibili inassoluto più ecologici. Anche il pellet infatti è unprodotto tutto naturale che non incrementa l’ab-battimento degli alberi perché ricavato dagliscarti della lavorazione del legno.Le termostufe si pos-sono collegaread impiantidi riscalda-mento giàesistenti.Estrema èla facilità difunzionamento ela manutenzione.

L’acqua è l’ener-gia rinnovabileper eccellenza.Le microcentraliidroelettriche sonoadatte a trasfor-mare l’energia dipiccoli corsi d’ac-qua in preziosaelettricità, in modopulito e rispettosodell’ambiente.È inoltre possibilerealizzare micro-

centrali idroelettriche specifiche per funzionare inparallelo alla rete, allo scopo di integrare la distri-buzione per rivendere l’energia.

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21ABITARE OGGI

La riforma del Condominio, da tempo in di-scussione alle Camere sembra - al momentoin cui si scrive - in dirittura di arrivo. È ri-saputo che quando occorre deliberare su la-vori di una certa rilevanza economical’Assemblea di Condominio diventa un veroe proprio campo di battaglia perché ognicondomino è obbligato a fare i conti col pro-prio portafoglio. Fino ad oggi le maggio-ranze richieste, in alcuni casi, erano talmenteampie e complesse che - nella pratica - cer-ti lavori straordinari non venivano mai de-liberati. La nuova riforma, invece, vuole“premiare” i condomini che partecipano ailavori assembleari riducendo di gran lun-ga le maggioranze necessarie per decidere.Prima di tutto chi vuole distaccare il pro-prio impianto di riscaldamento da quellocentralizzato può farlo senza alcuna ap-provazione da parte dell’Assemblea o, ad-dirittura, con parere contrario. Deve perònon causare pregiudizi agli altri e continuarea pagare le spese di manutenzione straor-dinaria dell’impianto condominiale.Un’interessante novità riguarda le cosiddetteispezioni che nella normativa attuale nonerano previste. Se un condomino e/o un in-quilino segnala all’Amministratore che inun appartamento sono stati eseguiti lavorisulle strutture o sugli impianti in contrastocon le norme di sicurezza, l’Amministra-tore può nominare un tecnico per far ese-guire l’ispezione anche nell’appartamentoin questione. Per quanto riguarda le parti co-muni la nomina del tecnico di fiducia è fat-ta di comune accordo fra il richiedente il so-pralluogo e l’Amministratore. Nel caso diaccesso ad un’abitazione privata il tecnicosarà nominato di comune accordo fra il ri-chiedente e il proprietario “vittima” del-

l’accusa, accordo che si presume non si rag-giungerà mai. In questo caso si dovrà ri-correre al Tribunale. Fra le critiche si ri-corda, invece, l’obbligo da parte del pro-prietario immobiliare di comunicare al-l’assemblea condominiale i cambi di de-stinazione d’uso del proprio appartamento.In altre parole se si decide di destinare adambulatorio il proprio appartamento pre-cedentemente destinato ad abitazione oc-corre dare informazione al condominio.C’è ovviamente da immaginare che questosusciti ulteriore contenzioso, del qualenessuno sentiva la necessità.Particolari facilitazioni vengono previste perle “innovazioni” riguardanti messa a nor-ma igienica, messa a norma di sicurezza, eli-minazione di barriere architettoniche, in-terventi atti al contenimento dei consumienergetici ed altro. Per questi casi basterà cheall’assemblea siano presenti condominirappresentanti 1/3 dei millesimi del con-dominio e basterà che votino a favore il50%+1 degli intervenuti. Analogo snelli-mento, seppure con quota di millesimi piùampia, viene dato alle parti comuni. Si pen-si alla vendita dell’appartamento di proprietàcondominiale un tempo adibito a portineria.Nei casi appena descritti l’Assemblea saràconsiderata valida se partecipano ai lavo-ri condomini rappresentanti almeno i 2/3 deimillesimi condominiali e la decisione saràvalida con il voto di almeno il 50%+1 deipartecipanti. Dopo aver faticosamente de-liberato sulla approvazione dei lavori con-viene operare alcune scelte, atte a garanti-re la massima trasparenza ed evitare faci-li accuse, spesso anche offensive e gratui-te, peraltro non dico condivisibili ma si-curamente dettate da un clima generato da

pochi amministratori che hanno truffato inpassato i propri condomini.Prima di tutto conviene far redigere ad unprofessionista di fiducia un computo metricodettagliato dei lavori. Per chi non è del me-stiere si chiarisce che questo elaborato de-scrive per filo e per segno tutte le lavora-zioni e tutte le quantità occorrenti perogni singola voce, lasciando solamente inbianco il prezzo che verrà compilato dalleimprese invitate.Il facile “risparmio” sul professionista,non essendo né i condomini né l’Ammini-stratore esperti nel campo specifico, puòportare alla scelta dell’impresa che costameno, il che, quasi sempre, vuole dire ma-teriali di pessima qualità, uso di manodo-pera non qualificata o, peggio, utilizzo dimanodopera “in nero” o risparmio sulla si-curezza delle vite umane (questi ultimi duecasi con risvolti penali anche per il con-dominio), con buona probabilità di doverrifare i lavori, magari subito dopo l’avve-nuto pagamento.Si consideri inoltre che per alcuni lavori esi-ste l’obbligo di nominare il tecnico (per lemanutenzioni straordinarie). Convieneinoltre nominare anche un tecnico cheesegua la Direzione dei Lavori e che con-trolli l’impresa. Un secondo consiglio:conviene invitare all’appalto 3 o 4 ditte eaffidare a un gruppo ristretto di condomi-ni l’onere di raccogliere le offerte. Suc-cessivamente far predisporre al tecnico uncontratto di appalto che contenga, fra le al-tre ed oltre agli oneri di legge, norme ri-guardanti eventuali varianti, penali per ri-tardi, assicurazione per danni ecc. Succes-sivamente l’Assemblea delibererà sullascelta dell’Impresa che eseguirà i lavori.

Nuove norme per il condominio

L’opinione

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Con la fiducia alla Camera dello schemadel DLgs in materia di federalismo fisca-le municipale, è entrata in vigore già a par-tire dal 1° gennaio di quest’anno la ce-dolare secca, un regime di tassazione al-ternativo a quello ordinario che ha per og-getto i canoni di locazione percepiti daiproprietari persone fisiche private per af-fitti derivanti da immobili abitativi e loropertinenze; non vi rientrano le sublocazioniin quanto generano redditi diversi e nonredditi fondiari.L’opzione per la nuova tipologia di tas-sazione dovrebbe essere esercitata con ri-ferimento a ciascun contratto di affitto.Il nuovo regime opzionale prevede che ilcanone di locazione possa essere assog-gettato, a scelta del locatore, a una cedo-lare secca con aliquota da calcolare sul100% del canone di locazione che varia inbase alla tipologia di contratto: per quel-li a canone libero l’aliquota è del 21%, perquelli a canone concordato del 19% rela-tivi però solo a immobili ubicati in Comuniad alta tensione abitativa individuati dalCIPE. L’imposta risultante dovrà essereversata alle stesse scadenze previste perl’IRPEF sia in termini di saldo che di ac-conto, il quale dovrà essere calcolatonella misura dell’85% per il 2011 e del95% a partire dal 2012.La scelta del contribuente-locatore sideve naturalmente basare sulla sua con-venienza fiscale rispetto al regime di tas-sazione ordinario; a grandi linee si può in-dividuare un ammontare di reddito com-plessivo al netto del reddito da locazione,

oltre al quale conviene la cedolare secca,individuato in circa € 15.000,00 per i con-tratti liberi e circa € 28.000,00 per quel-li concordati.Rispetto alla bozza approvata l’anno scor-so dal Consiglio dei Ministri, l’art.3 delDLgs in esame contiene ulteriori novità,oltre alle differenti aliquote sopra evi-denziate: nel caso di opzione per la ce-dolare secca e per tutta la sua durata il lo-catore non potrà chiedere al conduttorel’aumento o l’aggiornamento del canoneincluso quello ISTAT anche se previsto dalcontratto e anche per quelli già in essereal 01/01/2011; tale rinuncia deve essere co-municata all’inquilino con lettera racco-mandata A.R.. Eventuali accordi contra-ri sono privi di effetti essendo tale dispo-sizione inderogabile.Altra novità è rappresentata dal fatto cheai fini della quantificazione del redditocomplessivo per il calcolo delle detrazioniper familiari a carico e ai fini dell’ISE, oc-corre comunque tenere conto del redditoassoggettato a cedolare secca.La normativa, pur essendo già in vigore,necessita di molti chiarimenti, ad esempiocon riferimento alle modalità e alla tem-pistica per l’esercizio dell’opzione, cosìcome per la possibilità del rimborso del-le imposte di bollo e di registro già pagatenel 2011 e assorbite dalla scelta per la ce-dolare secca con riferimento ai contratticoncordati. Si resta quindi in attesa delProvvedimento direttoriale dell’Agenziadelle Entrate che dovrà essere emanato en-tro l’inizio di giugno 2011 nella speran-

za che dia luce alle ombre tuttora esistentisull’applicazione della normativa e inquell’occasione sarà nostra cura ritorna-re sull’argomento con indicazioni ancorapiù precise.Concludiamo soffermandoci brevementesul nuovo e più pesante regime sanzio-natorio della fiscalità immobiliare che è giàentrato in vigore anch’esso dal 2011.Da quest’anno vengono raddoppiate lesanzioni fiscali dovute in caso di manca-ta indicazione in dichiarazione dei reddi-ti derivanti da locazione (sanzione dal240% al 480% delle imposte dovute e nonversate con un minimo di € 516,00) o diindicazione degli stessi in misura inferiorerispetto a quella effettiva (sanzione dal200% al 400% della maggiore imposta nonversata). Vengono inoltre eliminate le ri-duzioni delle sanzioni nel caso di accer-tamento con adesione del contribuente ov-vero di rinuncia del contribuente all’im-pugnazione dell’accertamento; resta peròin vigore la strada del ravvedimento ope-roso. Il DLgs prevede infine regole pena-lizzanti in caso di mancata registrazione delcontratto di locazione, infatti, dalla sua datadi registrazione d’ufficio o volontaria la du-rata della locazione sarà stabilita in quat-tro anni con diritto al rinnovo automaticoper altri quattro anni; inoltre il canone an-nuo verrà definito in misura pari al triplodella rendita catastale dell’immobile tra-ducendosi in un canone molto basso a fa-vore dell’inquilino che beneficerà di unosconto sull’affitto e che quindi avrà inte-resse a denunciare contratti in nero.

Cedolare secca sugli affitti

22 ABITARE OGGI

L’opinione

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Primo piano

Angelo Maria Carcano,63 anni, avvocato civilistae candidato sindaco diBologna alle prossimeelezioni amministrativedel 15 - 16 maggio

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27ABITARE OGGI

i è candidato sostenendo di essere l’unico concor-rente veramente civico nella corsa al posto di pri-mo cittadino di Bologna. Quel civico che da mesiPd e Pdl dichiarano essere la soluzione giusta per la

città ma che, secondo Angelo Maria Carcano, nessuno dei dueè riuscito a trovare. «Ero stanco di sentire che non si riusci-va a trovare un candidato civico quando tutti sostenevano cheil civico fosse il candidato caratterizzante delle prossime ele-zioni», ci spiega. «Mi sembrava incredibile che Bologna nonfosse in grado di esprimere un personaggio capace di svol-gere un vero servizio amministrativo nei confronti di questacittà». La decisione di candidarsi arriva dopo aver letto suigiornali che la soluzione perfetta per Bologna sarebbe statoeleggere sindaco l’attuale Commissario Anna Maria Can-cellieri. «La Cancellieri è sicuramente una persona in gam-ba e ha fatto il suo lavoro nel migliore dei modi, ma è un Pre-fetto mandato da Roma ad una città in punizione. Da un gior-no all’altro non può trasformarsi in un buon sindaco. La men-talità che deve avere un commissario del governo è di un tipo,quella di un sindaco è tutta un’altra cosa, Un commissario perfar quadrare il bilancio deve fare due più due uguale quattro.Un sindaco, pur dovendo sempre arrivare al risultato di quat-tro, può compiere un percorso diverso. Per esempio spendendomeglio invece che meno».Angelo Maria Carcano, avvocato civilista, è nato a Roma, maè bolognese d’adozione ormai da 40 anni e l’amore nei con-fronti della città è evidente sentendolo parlare del suo pro-gramma e di come vorrebbe migliorare il capoluogo emilia-no. «Un mese e mezzo fa - racconta Carcano - mi sono pre-

sentato come candidato sindaco con un programma chiaroe definito in ogni singolo dettaglio. Sono stato l’unico a

farlo, e ogni giorno leggo sui giornali che un altro can-didato ha “saccheggiato” qualche mia idea. Se chi

sarà eletto applicherà anche solo un terzo del mioprogetto, sono sicuro che vivremo tutti me-

glio». In cima al suo programma, prima deidieci punti chiave di cui è forma-

to, si legge: “Angelo MariaCarcano, il sindaco del-

la semplicità”. Unconcetto fonda-

mentale per ca-

pire il punto di vista da cui è nato il suo progetto per la cit-tà. Per migliorare la qualità di vita di ognuno di noi bisognasistemare le piccole cose, che in realtà tanto piccole non sono.E sono quelle che fanno veramente la differenza, come spie-ga il candidato sindaco con un esempio. «Noi passiamo da-vanti ai semafori rossi mezz’ora al giorno a dir poco: baste-rebbe che tutti i semafori fossero sincronizzati e si potrebbepartire da Porta Zamboni e arrivare in Piazza dei Martiri inun minuto. Con un grande risparmio di tempo ma non solo.È fondamentale tenere sempre presente che ogni volta che cifermiamo e ripartiamo con un’automobile rilasciamo nel-l’atmosfera CO2». Il tema dell’ecologia è uno dei punti fon-damentali del progetto che Carcano ha sviluppato per Bolo-gna, e insieme alla mobilità costituisce il cuore pulsante delsuo programma. Il presupposto da cui partire è che «l’eco-logia è la nostra vita», per usare le sue stesse parole, e Bo-logna è fra le città più inquinate in Italia. Sotto i portici, ov-vero gli elementi architettonici che più la caratterizzano e checontribuiscono al suo fascino, l’aria inquinata ristagna,come fossero piccole camere a gas, e il clima della pianurapadana, poco ventoso, non aiuta di certo. È evidente, secon-do l’avvocato Carcano, che per risolvere il problema è ne-cessario un intervento a monte. «Se c’è riuscito Schwarze-negger che in 15 anni ha ripulito l’aria di San Francisco, pos-siamo farcela anche noi. Sopra San Francisco c’era sempreuna nuvola di inquinamento, adesso si vede il sole. Il puntoè che quando si parla di inquinamento ci vogliono far credereche il problema siano le automobili. Un autobus inquina come100 auto, un motorino come 20 auto. Un’auto, evidentemente,inquina come un’auto». Il problema dell’ecologia è quindi le-gato a filo doppio con quello dei trasporti: in tre anni tutti imezzi pubblici dovranno essere sostituiti da mezzi più pic-coli a metano o elettrici e lo stesso dovrà accadere per i taxi.Per i taxisti, infatti, sono previste agevolazioni per l’acqui-sto di vetture a metano o elettriche. «Ma il punto fondamentaleè quello dei riscaldamenti: il Comune dovrà aiutare in ma-

niera massiccia i cittadini», chiarisce Carcano. «Neicinque anni in cui il sindaco sarà in carica si do-

vranno dare gli aiuti necessari a cittadini e con-domini per cambiare tutti i riscaldamenti a ga-solio. È assolutamente necessario. Come è ne-cessario, nonché economicissimo, piantumare

S

Avvocato civilista da molti anni, Angelo Maria Carcano sente il richiamo della politica.Candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative punta tutto sulla creazione diuna nuova performance di Bologna in campo culturale, ecologico e sociale di Cristiana Zappoli

In difesa di una politicaecologicamente corretta

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alberi e arbusti ovunque sia possibile, a cominciare dalla tan-genziale». Tornando ai trasporti, è indubbio che chiunque di-venterà sindaco dovrà fare i conti con la “questione Civis”,osteggiato dalla maggior parte dei bolognesi e da molte as-sociazioni di categoria e il cui destino è al momento incertoconsiderati i problemi di malfunzionamento evidenziati nel-la prova su strada e l’indagine che sta compiendo la Procu-ra della Repubblica. L’unica cosa certa è che di soldi ne sonogià stati spesi molti e i bolognesi cercano risposte. «Se l’in-dagine della Procura dovesse portare alla sospensione o ad-dirittura all’annullamento del progetto – spiega Carcano – èchiaro che qualcuno dovrà rispondere delle proprie decisio-ni. Sono state investite risorse enormi. In caso contrario il nuo-vo sindaco dovrà fare i conti con un’eredità senza dubbio sco-moda. Ritengo che il progetto vada sicuramente rivisitato. Èimpensabile che il Civis attraversi il centro storico. L’unicasoluzione possibile è farlo passare nel semicerchio sud - ovestdei viali di circonvallazione, quello che va da Porta Lame aPorta Mazzini. Pensare di farlo circolare sui viali vuol diremassacrare la viabilità. Poi attraverserà anche via Irnerio e bi-sogna valutare se trasformare via Irnerio in una strada a sen-so unico verso Piazza dei Martiri, facendo passare i mezzi pub-blici nella corsia centrale e gli altri nelle due laterali. Sono ungrande sostenitore dei sensi unici, penso che possano aiuta-re enormemente a decongestionare il traffico».Nel programma di Angelo Maria Carcano si legge, infatti, an-che di un periodo di sperimentazione dei viali di circonval-lazione a senso unico, con possibilità di immettersi in dire-zioni diverse per mezzo di vie utilizzate come complanari.«Non è certo una mia invenzione», spiega il candidato. «Il ringdi Vienna è da sempre a senso unico. Incrementando i sensiunici e studiando una percorribilità delle strade in senso cir-colare, come per esempio succede per Via San Vitale e via Stra-da Maggiore, dove da una si entra e dall’altra si esce formandouna specie di O, ogni percorso verrebbe ottimizzato».È ormai da tempo che a Bologna i cittadini non vivono se-reni, si sentono insicuri e sono esasperati da diversi fenomenilegati al degrado. Scritte sui muri, schiamazzi notturni, bivacchisotto i portici, sono situazioni con cui la maggior parte dei bo-lognesi deve fare i conti ogni giorno. Dal nuovo sindaco cisi aspetta una soluzione, magari non immediata, ma almenoun miglioramento graduale. L’avvocato Carcano, su questitemi, parte da un presupposto molto semplice. «Esiste un datooggettivo: dove c’è luce non c’è degrado. È ovvio, quindi, chedobbiamo al più presto dare luce alla città, parchi compresi.Un’operazione meno costosa di quello che si pensa. Infatti sipossono utilizzare lampioni ad energia solare che implicanoun investimento iniziale ma poi non costano più nulla e han-no il vantaggio di poter essere installati anche dove non ci sonoallacciamenti. Poi sarà importante coinvolgere i condomini:ogni condominio potrebbe acquistare le lampade da piazza-re davanti al proprio ingresso e il Comune si preoccuperà dimontarle e manutenerle». È evidente come, ai cittadini, ven-ga richiesto un contributo attivo. «Sono convinto che i bo-

29ABITARE OGGI

Primo piano

L’avvocato Angelo Maria Carcano, romano di nascita ma bolognesedi adozione, fotografato all’interno del suo studio in via Zamboni

SICUREZZATelecamere in tutta la città. Più illuminazionepubblica. Istituzione del vigile di quartiere.

ECOLOGIAPiantumazione di 5.000 alberi e 50.000 arbusti.Alimentazione di tutti i mezzi pubblici a metano.Lotta agli sprechi energetici. Incentivi per impiantisolari, geo-termici, eolici ed energie alternative.

MOBILITÀVelocizzazione del traffico, incremento dei sensiunici, percorribilità delle strade in senso circolarecon ottimizzazione dei percorsi. Sperimentazione deiviali di circonvallazione a senso unico. Modifica deglidi orari SIRIO. Riorganizzazione dei tratti RITA.

PULIZIAEliminazione dei graffiti. Installazione di 3mila cestinicon posacenere. Istituzione squadre di pulizia porticie marciapiedi. Creazione di siti ecologici per cani.

LIBERTÀMaggiore libertà nei rapporti tra Comune e cittadino.Liberalizzazione concordata degli orari degli esercizicommerciali in base al tipo di attività e utilità.Possibilità di trasformare i sottotetti in mansarde,chiudere i porticati e realizzare serre e dehors.

ISTRUZIONEMassima attenzione alle esigenze della scuola conincremento di asili nido e scuole materne aperteanche il fine settimana. Aumento dei corsi comunalidi lingue straniere a costi contenuti e aumento deicorsi gratuiti di lingua italiana per extracomunitari.Caserme trasformate in campus universitari.

CULTURAAcquisizione delle mostre internazionali piùimportanti. Musei aperti fino alle 24. Gemellaggioannuale con altre città universitarie europee.

INIZIATIVECreazione di nuove aree di parcheggi con incentivifiscali comunali. Restyling dello Stadio Dall’Ara.Riqualificazione del centro storico con creazionedi aree pedonali condivise e realizzazione di unquartiere avveniristico limitrofo alla Fiera.

TRASPORTISostituzione, in tre anni, di tutti i mezzi pubblici confilobus e autobus di più piccole dimensioni e diversaalimentazione (metano, elettrici). Rivisitazionedell’intero progetto Civis. Agevolazioni ai taxisti perl’acquisto di vetture a metano/elettriche.

ASSISTENZAA favore di tutti i cittadini per le loro necessità, conparticolare riguardo ai più deboli, agli anziani e aibisognosi. Attenzione sarà rivolta ai giovani in cercadi lavoro, agli anziani ancora autosufficienti e agliimmigrati in regola con le leggi.

10 PUNTI SU CUI RIFLETTERE

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30 ABITARE OGGI

lognesi ci verranno incontro. Quando avrò ripulito le stra-de e i portici e quando mostrerò di mantenere le mie promesse,non ho dubbi che i privati risponderanno con entusiasmo fa-cendo la loro parte». Lo stesso concetto dei lampioni vieneapplicato alle telecamere. È necessario, secondo Carcano,monitorare tutta la città 24 ore su 24, installando telecame-re anche sugli autobus: in questo caso il cittadino aiuterà ilComune acquistando la telecamera e il Comune la monte-rà e la gestirà: con un controllo di questo genere la delin-quenza non potrà che diminuire».Il rapporto tra il cittadino e il Comune è uno dei cardini sucui ruota la gestione della città di Carcano, perché il citta-dino deve essere sempre al centro dell’attenzione e dell’at-tività municipale. È preciso compito dell’AmministrazioneComunale fare in modo che questo rapporto diventi semprepiù sereno. «Per fare un esempio pratico relativo alle mul-te: io sarei dell’idea che alla prima infrazione del codice del-la strada un cittadino debba ricevere una lettera da parte delComune in cui gli si dice che ha commesso un’infrazionee che è opportuno non commetterne altre. Alla seconda gliarriverà un’altra lettera dai toni più duri. Alla terza dovrà pa-gare anche le due precedenti maggiorate! Io credo che il com-pito delle Autorità come del Comune sia quello di educaree non punire». Il problema dei clochard che si accampanosotto i portici o nell’area verde di fronte alla stazione è stret-tamente legato alla mancanza di assistenza. Il Comune nonè certo un ente assistenziale, ma non per questo è solleva-to dal compito di fornire aiuto ai cittadini in difficoltà. «Nonposso tollerare - continua Angelo Maria Carcano - che ci sia-no persone che bivacchino sotto i nostri portici. Non è que-sta l’immagine di Bologna che ci deve rappresentare. Il pro-blema non è solo quel che si vede, ma anche ciò che si in-tuisce: non è concepibile che una città come la nostra lasciche questa gente resti abbandonata a se stessa a vivere inmodo indecoroso. Bisogna ridare loro la dignità».Parole, queste, che testimoniano un’azione programmatica,volta a restituire ai bolognesi una città vivibile, ponendosisoprattutto come obiettivo principale il compito di ridare aBologna una posizione di rilievo nel panorama non solo ita-liano ma anche europeo. In questa direzione va il progettodel nuovo quartiere La Rinascita, che dovrebbe sorgere vi-cino alla Fiera. «Vorrei che la sua costruzione fosse affida-ta a un grande architetto di fama internazionale, come adesempio Renzo Piano. Mi piacerebbe che Bologna si ri-qualificasse quale città di grande valenza con un nuovo com-plesso residenziale d’autore. Insomma, adesso più che maic’è bisogno di un primo cittadino che agisca concretamen-te in ambiti differenti. Ripagando la fiducia di un elettora-to che negli ultimi anni è stato messo a dura prova»».

ANGELO MARIA CARCANONasce a Roma il 19 agosto 1947 e nel 1965 si trasferiscea Bologna dove consegue il diploma di maturità classicaal Liceo Ginnasio Galvani e lavora come impiegato permantenersi agli studi. Si laurea presso la facoltà diGiurisprudenza dell’Ateneo di Ferrara con 110, diventaprocuratore a 26 anni e successivamente avvocato dopoaver frequentato lo studio dell’avv. Luciano Scrivano, suomaestro, per oltre un lustro. Da quasi 40 anni esercita laprofessione a Bologna oltre ad essere patrocinante inCassazione dal 1990, assistendo migliaia di cittadiniprivati, Associazioni anche commerciali e professionali,sindacati, grandi catene commerciali, numerosi clientiistituzionali, compagnie di assicurazione e alcune dellepiù importanti banche nazionali e locali. Ha il proprio studioa Bologna da 30 anni in via Zamboni 9, con quattordicicollaboratori, e studi collegati a Roma, Brescia, ReggioEmilia, Rimini, Cesena e Morciano di Romagna. È sposatodal 1973 con Maria Antonietta Melodia, insegnante diruolo di lettere classiche al Liceo Galvani e al CollegioSan Luigi di Bologna. Ha due figli, Maria Caterina,avvocato, e Arcangelo, studente di giurisprudenza,nonché due nipoti, Lorenzo di 10 anni e Chiara di quasi 2.

Primo piano

“”

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Mercato immobiliare

a Commissione Ambiente, Terri-torio e Lavori Pubblici della Ca-mera dei Deputati ha portato a ter-mine, a luglio 2010, un’indagine

conoscitiva sul mercato immobiliare. L’in-dagine ha evidenziato il delicato momen-to che il mercato sta attraversando e ha cer-cato di individuare proposte concrete per unveloce superamento delle difficoltà in attoe un immediato rilancio del mercato im-mobiliare. I risultati sono stati presentati loscorso gennaio in occasione di un conve-gno organizzato a Roma, a cui era presen-te anche una rappresentanza di Confabita-re, invitata dal Presidente della Commis-sione, l’Onorevole Angelo Alessandri. Inuna lettera inviata al Presidente di Confa-bitare Alberto Zanni l’Onorevole Angelo

Alessandri ha affermato che “l’indagine hapotuto giovarsi anche del prezioso contri-buto offerto da Confabitare”, in occasionedell’audizione della Commissione Am-biente e Territorio del 27 maggio 2010.Tra gli elementi negativi si evidenzia unboom delle case invendute: circa 120milaappartamenti in tre anni di mercato inflessione. Si aggiunge a ciò la tendenza ne-gativa nel settore delle costruzioni che, a dif-ferenza di altri settori industriali, non sem-bra avere toccato il punto minimo della ca-duta ciclica, e ha continuato a mostrare se-gnali che restano sfavorevoli. L’indagine hainoltre mostrato una crisi generalizzatache investe l’erogazione dei mutui immo-biliari, la qualità del credito erogato e ilmancato accesso all’abitazione che sfocianell’aggravarsi del fenomeno degli sfratti.Un altro elemento che contribuisce al peg-gioramento della situazione è la questionedei ritardi dei pagamenti della pubblica am-ministrazione, diventati ormai sistematici.Onorevole Alessandri, perché in Italia ilnumero di abitazioni residenziali pubbli-

che è minore rispetto al resto d’Europa?«Come rilevato nel corso delle audizionisvolte nell’ambito dell’indagine conoscitiva,fatto salvo il dato che in Italia vi è una spe-cifica e particolare tendenza a privilegiarel’abitazione di proprietà quale bene primarioed irrinunciabile, la questione di fondo èsembrata essere quella della struttura rigi-da dei mercati immobiliari, sbilanciativerso la proprietà (le case in proprietà rap-presentano in Italia il 72 % delle abitazio-ni), che determina serie difficoltà a dare ri-sposta ai diversi fabbisogni della doman-da abitativa in locazione, da quelli delle gio-vani coppie a quelli di chi deve spostarsi perlavoro, da quelli degli studenti fuori sede,delle persone anziane e dei single a quellidegli immigrati regolari. Per quanto ri-guarda il mercato della proprietà, accantoalla questione relativa alla difficoltà di pa-gamento delle rate dei mutui, accentuatadalla crisi economica internazionale inatto (secondo le ultime stime delle asso-ciazioni dei consumatori, una famiglia suquattro si trova in una situazione di cre-

Il boom delle case invendute e la tendenza negativa del settore delle costruzioni. Difficoltàdi pagamenti delle rate dei mutui da parte delle famiglie e ingente calo del volume d’affari nelmercato delle compravendite. Ne parliamo con l’Onorevole Angelo Alessandri di Cristiana Zappoli

Il futuro di un mercato in crisi

L’onorevole Angelo Alessandri, segretariodella Lega Nord in Emilia Romagna ePresidente della 8ª Commissione permanente“Ambiente, territorio e lavori pubblici”

L

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scente difficoltà nel pagare le rate dei mu-tui a tasso variabile), è emerso che esiste an-che una domanda inevasa che si concentrain quella fascia sociale - certamente mi-noritaria, ma di una certa consistenza in ter-mini numerici - rappresentata da famiglieche vivono in coabitazione (circa 230mila) o che vivono in condizioni alloggia-tive precarie (circa 70 mila). È stato se-gnalato da più parti, inoltre, che ciò dipendeproprio dalla particolare struttura dei mer-cato immobiliare italiano, che corrispondea elementi di fondo del carattere e delle aspi-razioni degli italiani».Quali sono le più gravi conseguenze cheavete individuato in questi tre anni di mer-cato in flessione?«Le audizioni hanno confermato, purtrop-po, i dati negativi evidenziati fin dalla ste-sura del programma dell'indagine cono-scitiva in ordine al negativo impatto che lacrisi economica internazionale, innescatadal collasso del mercato dei mutui sub-pri-me, ha avuto sul settore delle costruzionie sul mercato immobiliare. Sono stati ac-quisiti dati precisi sull'andamento del mer-cato immobiliare, che ha presentato un con-tinuo peggioramento a partire dal primo tri-mestre del 2008, con una progressiva ac-centuazione dell'andamento negativo al-l'inizio del 2009 ed un lieve decremento del-la decrescita solo a partire dal secondo tri-mestre del 2009. Tale andamento negativoha riguardato tutte le tipologie immobilia-ri, con un dato medio di - 18,7 per cento nelprimo trimestre 2009, ed una accentuazio-ne di tale dato negativo per gli immobili delsettore produttivo. I dati dell'Agenzia delterritorio hanno consentito di mettere a fuo-co una situazione di particolare difficoltà.Dopo un lungo periodo di crescita, inizia-to nel 1997 e terminato nel 2006, anno incui si è registrato il numero massimo dicompravendite, pari a circa 845 mila, a par-tire dal 2007 è iniziata un'inversione di ten-denza, con un primo calo di oltre il 4 percento (40 mila compravendite in meno) edun calo ben più accentuato nei 2008, annoin cui sono state registrate 687 mila com-pravendite, con una riduzione del 15 per cen-to rispetto all'anno precedente e del 23 percento rispetto al 2006. Si è avuta confermadi un deciso calo dei volume d'affari com-plessivo nel mercato delle compravendite:tale dato, stimato per il 2009 a 109 miliar-di di euro, con un decremento rispetto al-l'anno precedente dei 23 per cento, testi-

monia una crisi piuttosto forte dell'interocomparto delle costruzioni, con evidenti ri-percussioni sul versante complessivo del-l'economia e della tenuta sociale del Paese.Con riferimento al dato relativo alla ero-gazione di mutui immobiliari, si è rilevatauna diminuzione di oltre il 10 per cento nel2008 rispetto al 2007 e come riferito dal-l'Associazione bancaria italiana, la stessaqualità del credito erogato dagli istituti ban-cari è apparsa deteriorata per effetto dellacrisi (anche se in misura minore che in al-tri Paesi europei): a novembre del 2009, ilvalore delle sofferenze bancarie delle fa-miglie mutuatarie ha raggiunto, infatti, in Ita-lia, la quota di 12,3 miliardi di euro, con unincremento di ben 3,5 miliardi di euro ri-spetto al dato del 2008 (+ 39,7 per cento)».Altro elemento invalidante risulta “l’an-nosa questione dei ritardi dei pagamentidella pubblica amministrazione”. Qualiconseguenze porta con sé?«I ritardi della pubblica amministrazionehanno assunto in questa fase di crisi eco-nomica una inaccettabile caratteristica di si-stematicità, che sottrae liquidità alle im-

prese, ed è causa di un complessivo dete-rioramento dei rapporti contrattuali, anchefra soggetti privati, che in alcuni casi met-te a repentaglio la stessa sopravvivenza del-le aziende. La crisi ha, inoltre, posto con rin-novata evidenza la questione della qualifi-cazione degli operatori del mercato nel set-tore delle costruzioni. In particolare, per leimprese operanti nell'edilizia la questionesi pone in termini di introduzione sul pia-no legislativo di specifici requisiti di accessodi natura tecnico-professionale e organiz-zativa, tali da garantire la qualità dei pro-dotti e dei servizi resi, la sicurezza e la sa-lute dei lavoratori, il puntuale assolvi-mento degli obblighi fiscali e contributivi,la compatibilità ambientale degli inter-venti, la tutela dei diritti del cittadino con-sumatore e utente del bene-casa. Per farefronte a questi problemi, la Camera dei De-putati, nella seduta del 29 marzo 2011, haapprovato in prima lettura, la proposta dilegge sui “Princìpi fondamentali dell'atti-vità professionale di costruttore edile e del-le attività professionali di completamentoe finitura in edilizia”».

Mercato immobiliare

34 ABITARE OGGI

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L’indagine ha mostrato una crisi genera-lizzata che investe l’erogazione dei mutuiimmobiliari. Ci sono soluzioni a riguardo?«Dalle audizioni svolte è emersa altresì unaquestione concernente il rapporto fra si-stema creditizio e mercato immobiliare e lanecessità di una chiara inversione di rottarispetto ad una fase negativa caratterizza-ta da una sensibile diminuzione sia dei fi-nanziamenti delle banche alle imprese pergli investimenti sia delle erogazioni dimutui alle famiglie per l'acquisto delle abi-tazioni: dati Ance, riferiti al primo trime-stre 2009, parlano di un meno 20 per cen-to di finanziamenti concessi alle imprese edi un meno 23 per cento di mutui erogatialle famiglie. Sotto quest'ultimo aspetto, inparticolare, pur nel quadro di un'attenta va-lutazione delle misure messe in campo dalsistema bancario, si è convenuto sul fattoche esistono ampi margini per rafforzarel'impegno a sostegno delle famiglie, vistoche permane a svantaggio delle famiglie ita-liane rispetto a quelle europee un diffe-renziale fra il costo dei mutui a tasso fissoper l'acquisto di abitazioni. Al riguardo, èutile ricordare che gli stessi dati forniti allaCommissione dall'Abi hanno mostrato chei tassi applicati in Italia ai mutui di duratasuperiore ai 10 anni (in pratica alla quasi

totalità dei mutui immobiliari) si colloca-no a livello percettibilmente superiore ri-spetto alla media europea (con riferimen-to al 2009, il valore del dato medio italia-no è stato del 5,59 per cento, contro un va-lore percentuale del 4,32 della media eu-ropea). Da un recente studio condotto dal-l'Ance, prendendo a base i dati della Ban-ca centrale europea, sembra emergere che- ipotizzando un mutuo per l'acquisto del-la casa in Italia e nell'Area euro pari a 150mila euro, per una durata di 25 anni - le fa-miglie italiane sono costrette a pagare15.024 euro in più rispetto all'Europa: ècome se in Italia si pagasse il mutuo per 18mesi in più rispetto all'Europa».Per quanto riguarda la qualità dell’edili-zia, è stato proposto di istituire un “eco-prestito”. In cosa consiste?«Riguardo alla qualità dell'edilizia, al mi-glioramento della qualità architettonica e deilivelli di innovazione tecnologica del pro-dotto edilizio rivolto alle famiglie, si è ipo-tizzata la proposta di istituire lo strumen-to dell'«ecoprestito», a tasso zero, fino a 30mila euro, da rimborsare - e quindi con unonere per lo Stato limitato al costo degli in-teressi - a carico della Cassa depositi e pre-stiti ed, eventualmente, delle fondazionibancarie, che per statuto hanno l'obbligo diessere sensibili al benessere del territorio».Cosa ha evidenziato l’indagine riguardoall’efficientamento energetico?«Tutti gli auditi hanno sostenuto la propo-sta di rendere permanenti gli incentivi fi-scali per gli interventi di efficientamento

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L’ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIAREHA PRESENTATO UN PEGGIORAMENTO APARTIRE DAL PRIMO TRIMESTRE DEL 2008

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energetico degli edifici (cosiddetto «55 percento»), con una eventuale estensione an-che alla messa in sicurezza degli edifici dalrischio sismico. Si tratta di una misura giu-dicata positivamente, in primis dagli ope-ratori del mercato che hanno evidenziato ilfatto che le richieste pervenute all'Enea perusufruire di questi incentivi (106.000 nel2007, 247.800 nel 2008 e 236.100 nei 2009)si sono tradotte in termini di investimentiannui in interventi incentivati pari a 1.437,3.500 e 2.900 milioni di euro. Inoltre, in ter-mini di riqualificazione energetica del pa-trimonio edilizio esistente, tale misura haprodotto nel triennio 2007-2009 un ri-sparmio energetico di circa 1.900GWh/anno. Secondo l'Enea, inoltre, ipo-tizzando risparmi costanti e pari a quelli del2008 per i prossimi anni dal 2010 al 2016,questo permetterebbe di raggiungere l'obiet-tivo fissato dal Piano del Governo, al-l'orizzonte 2016, di un risparmio per il set-tore residenziale (involucro + infissi) paria 13.370 GWh/anno. Per tale scopo, leCommissioni riunite, VIII e IX, hanno ap-provato una risoluzione, la n. 8-00074, conla quale si impegna il Governo, fra l'altro,«ad avviare iniziative legislative volte a darecontinuità alla detrazione del 55 per centoper gli interventi di efficientamento ener-getico degli edifici».Sul fronte del mercato della locazione,quali problemi avete riscontrato?«Ciò che si è riscontrato in merito al mer-cato delle locazioni, è una unanime e con-vinta consapevolezza di dover intervenirecon misure fiscali in materia di affitti percorreggere un sistema che, di fatto, ha con-tribuito a ridurre l'offerta di abitazioni in af-

fitto e ha reso poco trasparente il mercatodelle locazioni, con una inaccettabile quo-ta di affitti «in nero», che ormai supera le500 mila abitazioni. Al riguardo, sono ap-parsi emblematici gli elementi di cono-scenza forniti dall'Agenzia del territorio, se-condo la quale, a fronte di circa il 10 percento di abitazioni complessive che sono sulmercato delle locazioni, solo lo 0,6 per cen-to è affittato «ad equo canone». Inoltre,mentre le famiglie che dichiarano di vive-re in affitto sono 4,3 milioni, solo 3,8 mi-lioni di abitazioni risultano locate (2,8milioni di proprietà di persone fisiche e cir-ca 1 milione di alloggi in quota di ediliziaresidenziale pubblica). La situazione è ap-parsa particolarmente difficile, se è vero chela quota di case in affitto in Italia (attual-mente sono 4 milioni e 400 mila, pari al18,8 per cento delle abitazioni totali) è net-tamente inferiore rispetto agli altri Paesi eu-ropei (Germania 57,3 per cento, Olanda47,3 per cento, Francia 40,7 per cento) e,soprattutto, che l'offerta di edilizia socia-le in Italia è nettamente inferiore a quelladegli altri Paesi europei (l'Italia, con unaquota di edilizia sociale italiana pari al 4,5per cento sul totale delle abitazioni occu-pate è undicesima in Europa)».E quali proposte per migliorare proprioquesto mercato?«Le proposte avanzate sono state acco-munate dalla volontà di introdurre una tas-sazione sostitutiva (cosiddetta «cedolare sec-ca»), allo scopo di sottrarre il reddito de-rivante dalla locazione da quello comples-sivo del proprietario dell'immobile e di con-seguire progressivamente, per questa via, ilduplice scopo di aumentare nettamente la

propensione all'investimento in abitazionida destinare all'affitto e di rendere più tra-sparente e concorrenziale il mercato dellelocazione con l'emersione di una rilevantequota degli attuali affitti “in nero”. La ce-dolare secca è stata definitivamente intro-dotta nel nostro ordinamento dal decreto de-legato sul federalismo municipale e potrà es-sere scelta dai proprietari di immobili resi-denziali già a partire dall’anno in corso.L’adesione a questo nuovo regime fiscale su-gli affitti è opzionale e le aliquote previstesono due: del 21 per cento per gli affitti acanone libero, del 19 per cento per gli af-fitti a canone concordato. È stata poi for-mulata la proposta di estendere i contrattia canone concordato a tutti i Comuni, e nonsolo quelli ad alta tensione abitativa. Un'ul-teriore proposta è stata quella di estendereil beneficio della detraibilità (a fini IRPEF)dei canoni di locazione a tutte le tipologiecontrattuali, a partire dall'innalzamento dellimite di detraibilità del canone dei contrattidi locazione a canone concordato, attual-mente detraibile nella misura prevista dal-l'articolo 2 della legge n. 431 del 1998. Dal-le regioni e dagli enti locali è venuta poi laproposta di rafforzare il Fondo nazionale peril sostegno all'accesso alle abitazioni in lo-cazione e il Fondo di solidarietà per i mu-tui per l'acquisto della prima casa, intesicome strumenti di base per il riequilibrio del-le distorsioni esistenti nel settore abitativo,in tal senso proponendo di modificare la nor-mativa vigente, consentendo ai comuni dianticipare la corresponsione alle famiglie delcontributo per la locazione, con l'intento diprevenire i fenomeni di morosità, aumen-tati per effetto della crisi economica.

36 ABITARE OGGI

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LA TENDENZA NEGATIVA NEL SETTORE DELLECOSTRUZIONI NON SEMBRA AVER TOCCATOIL PUNTOMINIMO DELLA CADUTA CICLICA

Mercato immobiliare

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39ABITARE OGGI

Ambiente

elle aree urbanizzate l’inquina-mento è un problema sempre piùpresente e dannoso per i cittadini.Questo si presenta con varie ti-

pologie: atmosferico, elettromagnetico,acustico, sonoro. L’inquinamento atmo-sferico è il più grave e diffuso nelle zoneurbanizzate e deriva dalle emissioni gassosedegli impianti industriali, dagli scarichi del-le auto e dagli impianti di riscaldamento.Vengono rilasciate nell’aria anidride sol-forosa, acido solforico, derivati del fluoro,del cloro, etilene, ossidanti atmosferici, os-sidi di azoto, ozono, nitrato di perossiace-tile, composti a base di piombo. Tali so-stanze, tossiche per l’uomo e per gli animalicon cui vengono a contatto, soprattutto serespirate, sono invece tollerate da moltis-sime specie vegetali che le assorbono con

le loro foglie e sono in grado di metabo-lizzarle al loro interno, trasformandole incomposti utili al nutrimento vegetale.L’aria che viene riemessa dal sistema fo-gliare è quindi pulita e perfettamente re-spirabile. Naturalmente, non tutte le speciebotaniche sono in grado di demolire le so-stanze tossiche. Quelle più adatte e, quin-di, consigliabili per il decoro di parchi, giar-dini e viali sono tiglio, frassino, gynko bi-loba, quercia, sofora e conifere, mentre lemeno resistenti sono ippocastano, platano,magnolia e rosacee da fiore. Anche moltepiante da appartamento sono in grado di as-sorbire sostanze volatili non gradevoli,quali fumo e odori di cucina, potendo de-purare l’aria delle case anche senza aprirele finestre. Lungo le strade trafficate la pre-senza di molti alberi può diminuire lo

smog e l’inquinamento da veicoli: un otti-mo sistema per ridurre i danni per la salu-te umana. L’inquinamento elettromagneti-co, anche se non ancora provato scientifi-camente, può essere causa di disturbi allasalute umana. Le onde elettromagnetichea bassa frequenza vengono emesse daelettrodotti, antenne per la telefonia e ri-petitori radiotelevisivi. Le antenne irradianonello spazio circostante un campo elettri-co e uno magnetico concatenati tra loro esi propagano nell’aria. I sistemi viventi sidimostrano sensibili ai campi elettroma-gnetici anche se il danneggiamento non èquantificabile scientificamente. Essi, a se-conda della loro frequenza, possono ave-re effetti biologici diversi, quali la ioniz-zazione di atomi e molecole, la denatura-lizzazione di macromolecole biologiche e

N

Alcune sostanze tossiche per l’uomo sono invece tollerate da molte specie vegetali che leassorbono con le loro foglie. Quelle più adatte sono tiglio, frassino, gynko biloba, quercia, soforae conifere. Le meno resistenti, invece, sono ippocastano, platano, magnolia e rosacee da fiore

Il verde contro l’inquinamento

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la modifica della funzionalità del citopla-sma cellulare. Da qui la probabilità di ri-schi che possono subire i diversi organismidi fronte ad una prolungata e indiscriminataesposizione a campi elettromagnetici. Il nor-male campo magnetico terrestre ha una in-tensità variabile tra 0.02 e 2 mt, di gran lun-ga inferiore a quella prodotta dalle modernetecnologie, anche se le leggi vigenti fissa-no i limiti consentiti a livelli di non peri-colosità conclamata. Anche apparecchinormalmente presenti nelle nostre case,come forni a microonde, cellulari e tele-visori, aumentano i valori elettromagnetici.I vegetali sono meno sensibili a questa for-ma di inquinamento ed anzi, possono as-sorbire con le loro foglie una parte di que-ste onde disattivandole, naturalmente se di-sposte a bandiera tra la fonte di produzionedi onde elettromagnetiche e l’uomo.L’inquinamento acustico è determinato dairumori forti e molesti prodotti dai veico-li urbani, dalle discoteche, dai locali trop-po frequentati e da certe tipologie di fab-briche o di strutture artigianali. La messaa dimora di piante di alto fusto, magari asiepe, scegliendo specie botaniche conchioma compatta e con foglie persistentitutto l’anno, attutisce molto tali rumori inquanto le onde sonore vengono fram-mentate dall’impatto con la chioma dellepiante e ne fuoriescono parecchio inde-bolite. Anche le onde luminose, talora ab-baglianti, prodotte di notte vicino a luoghi

di incontro o a strutture industriali e chevanno a colpire zone abitate o strade urbane,possono essere frammentate dalle fittechiome degli alberi.Quindi, la qualità della vita nelle aree ur-bane può essere molto migliorata da una ric-ca presenza di piante che, peraltro, arric-chiscono l’aria di ossigeno, la umidificano

e il colore verde esercita un’azione ri-lassante sul nostro sistema nervo-

so. Naturalmente, tutte le specievegetali debbono essere colti-

vate nelle migliori condizioni, scelte se-condo tipologie ambientali ben precise e,soprattutto, protette dalle malattie che inquesti ultimi anni si sono estremamente svi-luppate, mettendo a rischio la stessa so-pravvivenza delle piante. Per questo, ai pri-mi sintomi di sofferenza, è opportuno ri-correre ad un esperto che possa consiglia-re quali interventi è bene praticare, anchein funzione preventiva.(Professor Aldo Zechini D’Aulerio.Consulente ambientale di Confabitare)

Ambiente

A destra, una sintesi delle piante chepresentano maggiore resistenza all’inquinamento

TIGLIOPuò raggiungere i 25 metri di altezza evivere centinaia di anni. Le radici sisviluppano in profondità garantendo allapianta una certa resistenza. In autunno lefoglie si colorano di giallo. Viene utilizzatoin città perché sopporta ottimamentel'inquinamento atmosferico. Tollera anchele temperature rigide mentre sembra nongradire troppa umidità o al contrario unterreno eccessivamente asciutto.

CONIFERELa classe delle conifere comprende settefamiglie: Araucariacee, Cefalotaxacee,Cupressacee, Pinacee, Podocarpacee,Taxacee, e Taxodiacee, suddivise in basealla disposizione delle foglie e dei fiorifemminili. Sono piante legnose e formanouna delle classi più importanti sia perdiffusione che per specie viventi, infattise ne contano più di 500. Hanno altezzecomprese tra 1 metro a oltre 100 metri.

FRASSINOAlbero alto dai 15 ai 40 metri, con chiomaallungata, globosa, a forma di cupola. Iltronco è dritto e slanciato, la corteccia cheè grigio-verdastra, liscia con qualche solcosottile nelle piante giovani, diventa semprepiù rugosa e fessurata con l’età. Il frassinoraggiunge l’età riproduttiva a circa 25 anni,cresce abbastanza rapidamente adeccezione dei primi anni e può raggiungerei trecento anni di vita.

QUERCIAAlbero rustico a crescita lenta diffusoin tutta Europa centrale e in parte delMediterraneo. In Italia è molto presentesoprattutto nelle regioni del nord, inparticolare nei parchi e nei grandi giardini,essendo di dimensioni imponenti. Gliesemplari adulti possono raggiungere i 45-50 metri, con chioma espansa etondeggiante. Le foglie sono verdi scuresulla pagina superiore,più chiare nella pagina inferiore.

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42 ABITARE OGGI

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Page 45: Abitare Oggi 4

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43ABITARE OGGI

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Provocante etondeggiante BettyEra da tempo che ladesigner Elena Rognapensava alla particolareforma di questo sgabello,«come uno scultore pensaalla propria creaturaartistica», spiega. «Studiavouna seduta asimmetrica, percreare un piacevole giocodi forme e volumi, propriocome quando si ammira untutto tondo». Lo sgabelloprende il nome da BettyBoop, il cartone animato chespopolò negli anni Trenta.Sinuoso, elegante, scultoreo,Betty è pensato per esserestampato in policarbonato adiniezione, con assistenza agas. Dopo dieci anni dilavoro nel settore dell’interiordesign, Elena Rogna haconseguito la laurea inIndustrial Design al MachinaInstitute di Brescia.http://elenarogna.jimdo.com/

Lampade Onlyluxdi Ezio RivaLa luce a LED è la veranovità che guarda al futuro,permette di sostituire letradizionali sorgenti di lucee garantisce al contempoconsumi contenuti e qualitàdi illuminazione. Le nuovelampade Onlylux, progettateda Ezio Riva, sfruttanol’innovazione e le potenzialitàdel LED e con solo 18watt dipotenza, ottenuti per mezzodi sei LED da 3watt,sviluppano un intero sistemadi illuminazione. Ezio Riva,stimato architetto e designermilanese, propone nuovesculture di luce: due famigliedi lampade - Normandy eBritanny, Torre e Alfiere -e un importante oggettod’arredo luminoso, Lumiera,per rispondere al bisognodi avere nella propriaabitazione complementiilluminanti dallo stileraffinato e rilassato.www.onlylux.it

ERRATA CORRIGEL’appendiabiti Baobabpresentato in questastessa sezione, nelnumero 3 di Abitare Oggi,è prodotto dall’aziendaMDF Italia(www.mdfitalia.it)

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46 ABITARE OGGI

asa Zero Energy è la concretizza-zione dei parametri di Kyoto 2030.È il prototipo, sviluppato e guida-to dal Prof. Antonio Frattari, re-

sponsabile del Laboratorio di Progetta-zione Edilizia del Dipartimento di Inge-gneria Civile e Ambientale dell’Universi-tà degli studi di Trento, in collaborazionecon il Gruppo Polo Le Ville Plus. Un’ipo-tesi che rende bene l’idea di come potran-no essere le abitazioni in un prossimo fu-turo: un habitat perfetto per la vita, la sa-lute dell’uomo e dell’ambiente. Casa ZeroEnergy è ciò che si può definire edificio so-stenibile. Ma quando un edificio può esse-re definito sostenibile? Quando risponde a4 importanti parametri. Il primo è quello le-gato all’ottimizzazione della qualità dellavita attraverso lo studio bioclimatico del ter-ritorio e pone quindi particolare attenzio-ne alla posizione della casa nel terreno e alsuo orientamento. La scelta di materiali rin-

novabili, riciclabili, a basso impatto am-bientale e preferibilmente locali è il secondo.Non è un caso infatti che questo edificio siastato realizzato con una struttura portantein travi e pilastri in legno lamellare di gros-sa sezione che sono stati tagliati, sagoma-ti e assemblati in cantiere mediante colle-gamenti ad incastro o carpenterie. Il mate-riale di elezione per tutta questa costruzioneè il legno, che è stato scelto anche per latamponatura. Le pareti difatti sono realiz-zate con pannelli rifiniti internamente conisolanti in fibra lignea naturale e ricoperti,nella parte esterna, con uno dei migliori iso-lanti naturali, il sughero.Il terzo punto, ovviamente, è strettamentelegato al limitato consumo di energia pro-veniente da fonti fossili e questo sia nell’usoche nella manutenzione e dismissione del-l’edificio, cioè in tutte le fasi di vita di unacostruzione. Il quarto ed ultimo punto è in-vece legato all’abbattimento dell’inquina-

mento del suolo, dell’acqua e dell’aria. LaCasa Zero Energy tenta di dare una rispo-sta pratica a tutti e quattro i punti. La po-sizione che è stata data all’edificio all’in-terno del sito è spiegabile coll’intento di la-sciare il maggior spazio possibile a sud peril giardino. La facciata esposta a mezzo-giorno ha un’ampia vetrata che, oltre ad es-sere uno degli elementi di pregio estetico,ha ovviamente anche la funzione di fare en-trare luce e calore all’interno dell’abitazionedurante l’inverno. In estate, per evitare il sur-riscaldamento degli ambienti, ne è previstainfatti la completa schermatura. Quellaposta a nord invece presenta una serie di fi-nestrature di piccole dimensioni che cali-brano, per dimensione, l’esposizione al-l’ombra e in estate, vista la loro esposizio-ne, garantiscono un’ottima ventilazionenotturna degli spazi prospicienti. Questo edi-ficio non utilizza alcun tipo di energia pro-veniente da fonti non rinnovabili (fossili)

È in mezzo al verde ed è stata realizzata con il legno del luogo e altri materiali a km 0. Recuperal’acqua piovana per l’orto biologico e autoproduce energia per la sua autonomia. Casa Zero Energyè un prototipo abitativo che ci dà indicazioni su come sarà la casa del futuro di Iole Costanzo

Architettura sostenibile

C

A sinistra: schemabioclimatico. Sintesidello studio realizzatoper scegliere la giustaesposizione dell’edificioalla luce e ai venti.L’edificio, un’abitazioneunifamiliare di mediadimensione, è tuttorealizzato in legno emateriali del luogoINCLINAZIONE TETTO

A PROTEZIONE

SOLEGGIAMENTOQUADRANTI SUDINVERNO

MASSA - ACCUMULO SERRA CHIUSA

In simbiosi con la natura

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ed è completamente autonomo, ovve-ro autoproduce energia da fonti alter-native e non inquinanti quali pannellisolari, fotovoltaici e pompa di calore.Casa Zero Energy è un prototipo chetenta di abbracciare e convogliare in sétutti i saperi per un vivere sano, soste-nibile e in armonia. La scelta dei ma-teriali ripropone la logica costruttiva del-la tradizione friulana e utilizza le abi-lità artigiane del luogo, mentre per la co-struzione sono stati usati non solo ma-

teriali a km zero ma soprattutto prodottigrezzi che necessitano meno lavorazioniindustriali e assicurano un maggiorrecupero degli elementi di scarto. Peril tetto sono stati scelti i tradizionali“coppi” fatti a mano tipici delle casefriulane di un tempo, così come per l’in-gresso principale sono stati adoperati al-cuni vecchi mattoni artigianali. I pietroni(che sono scarti della lavorazione del-la pietra piasentina della zona di Civi-dale del Friuli) sono stati invece proposti

per il camminamento pedonale esterno.Buona parte del tetto è stato progetta-to a verde, scelta motivata dal fatto cheil “tetto-giardino” è un tipo di coperturache utilizza terra e vegetali in sostitu-zione del tradizionale manto di coper-tura in tegole, ardesia o lamiera e risultaessere alquanto isolante poichè proteggedall’aria e dall’acqua ed è resistente alvento e al fuoco. La parte più a sud del-la copertura è realizzata come giardinosospeso, un roseto. Per la parte rivolta

A sinistra: la facciataesposta a sud è quelladotata di ampie finestratureschermate nel periodoestivo. Si affacciano sulpiccolo lago che conl’evaporazione modera glisbalzi climatici. In alto:le essenze autoctoneintorno all’edificio.A destra: gli schemi chesintetizzano l’esposizionesugli altri lati della casa

Architettura sostenibile

Finestre ridotte in altezzaPareti ventilateBrise soleil esterniOmbreggiature architettoniche

FACCIATA ESTForte soleggiamento - mattina

FACCIATA OVESTForte soleggiamento - pomeriggio

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a nord sono state scelte invece piante ver-di meno bisognose di sole e a crescita len-ta. Alcune grandi vetrate della Casa ZeroEnergy sono state posizionate in punti stu-diati proprio per incorniciare un albero, o unoscorcio di campagna di particolare sugge-stione, perché garantire la percezione del ver-de anche dall’interno di un ambiente oramaiè riconosciuto come altro elemento di be-nessere. Per realizzare il giardino è stato uti-lizzato il verde già esistente, nel senso chegli interventi sul terreno sono stati ridotti alminimo possibile e hanno cercato di dare va-lore alle essenze arboree già presenti, floratipica friulana, autoctona. E nel giardino asud vi sono infatti le piante tipiche delle zonecollinari e del carso, mentre nel giardino ri-

volto a nord sono stati piantati arbusti e fio-ri tipici delle prealpi Giulie. Nella zona espo-sta ad est, ottima per le piante stagionali, nonpoteva ovviamente mancare l’orto biologi-co coltivato senza alcun additivo chimico oartificiale, la cui irrigazione è prevista conl’acqua piovana di recupero ed è fertilizza-to con il concime naturale, il biocompost,ottenuto dal riciclaggio dei rifiuti umidi del-la casa. Il perfetto equilibrio tra architettu-ra e natura è maggiormente rafforzato dal-la piscina naturale, che è stata realizzata apochi passi dal portico e ha funzione di mo-deratore climatico. Uno specchio d’acqua ri-chiedente un minimo di manutenzione per-ché si autodepura con un solo piccolo si-stema di filtraggio e di fito-depurazione af-

fidato a ben 35 diversi tipi di piante sceltee appositamente piantumate sui bordi del la-ghetto. Casa Zero Energy è uno “smart gre-en building” dotato di un sistema domoti-co che percepisce le variazioni di lumino-sità, temperatura e umidità e che si attiva inmodo autonomo e regola il riscaldamento,la climatizzazione, l’apertura e la chiusuradegli infissi per garantire il massimo delcomfort abitativo e un notevole risparmioenergetico. Sul tetto dell’edificio è posi-zionata una centralina di captamento me-teorologico che invia i dati direttamente alcentro di controllo della casa. Casa ZeroEnergy è dunque un habitat ideale chemette al centro l’uomo e collega in manie-ra olistica casa, uomo e natura.

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La facciata esposta a sud, per la sua esposizione, è ravvivata da un piano ricurvo, supportato da unastruttura di metallo che fa da terrazzo per il piano superiore e da portico per gli ambienti al piano terra

SISTEMI PER L’AUTOSUFFICIENZA ENERGETICAI SISTEMI SOLARI ATTIVISono sistemi solari attivi quei sistemi legati allapresenza di impianti meccanici deputati allacaptazione, all’accumulo e alla distribuzionedell’energia termica. Generalmente i principalielementi del sistema sono collettori piani o aconcentrazione e un accumulatore termicoseparato. In Casa Zero Energy sono presenti:� collettori solari� riscaldamento a pavimento (pannelli radianti)� impianto fotovoltaico

I SISTEMI SOLARI PASSIVICasa Zero Energy utilizza gli apporti solariper garantire sia il riscaldamento che ilraffrescamento dello spazio interno basandosi suuna corretta progettazione architettonica in gradodi captare i raggi solari ed accumularli sottoforma di calore all’interno dell’edificio.I sistemi solari passivi progettati nell’edificio:� serra solare� sistema di ventilazione naturale� sistema di schermatura

L’IMPIANTO GEOTERMICOI sistemi geotermici sono costituiti da elementiche agiscono in sinergia secondo il principio delloscambio di calore, al fine di trasferire energiatermica da un ambiente a temperatura inferioread uno a temperatura superiore attraverso unapompa di calore. L’impianto geotermico di CasaZero Energy utilizza sonde orizzontali posizionatenella parte di terreno antistante l’edificio cheprelevano il calore da sensori geotermici postisotto terra orizzontalmente, in cui circola acquaglicolata o fluido frigorifero.

Architettura sostenibile

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SOS Splendore usa una soluzione d'avanguardia rivolta allapulizia dei pannelli fotovoltaici e solari, risolvendo problemilegati all’accessibilità, ottimizzando costi e tempi operativi e,fattore non meno importante, aumentando la qualità dellaresa su impianti a terra o posizionati sui tetti.

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’è chi lo chiama il paese delle fa-vole, e ciò si spiega non solo per-ché ha dato i natali al mitico HansChristian Andersen. E c’è chi si

porta nel cuore gli scorci che questa nazioneoffre dei suoi fiordi. La Danimarca è un pae-se che ha il “sogno” nel cuore. Un sognoche ha portato il famoso designerArne Ja-cobsen a progettare pezzi che sono anco-ra oggi considerati icone nel mondo del de-sign, la grande Karen Blixen ad amare conpassione il Kenia e a scrivere il famoso bestseller “La mia Africa” e Lars von Trier, ilcontroverso regista autore del famoso ma-nifesto Dogma 95, a strutturare un decalogoper purificare il cinema dagli effetti specialie portarvi la cruda realtà, quella realtà chenon può che essere l’opposto di ciò che so-

litamente è definito “sogno”. "The wave inVejle" è un audace idea architettonica rea-lizzata su progetto di Henning Larsen Ar-chitects a Vejle, una piccola città cresciu-ta all'interno di un fiordo, un braccio di mareche si insinua nella costa. Il progetto è mo-dulare. È un’onda che prospetta sul mare.Un’onda regolare, realizzata solo nellaprima parte. Un’onda chiara che fa del sen-so dell’abitare un’opera scultorea. Un se-gno del paesaggio.Gli edifici, progettati in completa sintoniacon le caratteristiche topografiche del-l'area, oltre ad essere una simbolica cita-zione delle onde del mare, rievocano conla loro sinuosità le morbide colline che cir-condano la città. Vejle è una città di circa54.136 abitanti ed è il centro abitato più im-

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A pochi passi dalle calme acque dei fiordi, sul litorale della città di Vejle in Danimarca, è statocostruito un sinuoso e morbido edificio. In ogni singolo intervallo d’onda dieci piani dotati diampie finestre si affacciano sul mare e sulla città attorniata dalle dolci colline di Mercedes Caleffi

Una morbida e sinuosa onda

Dieci piani da cui apprezzare lesfumature dei variegati tramonti.La distanza dall’acqua è minima.Gli ampi ed esili terrazzi, daentrambi i lati, permettono nellediverse stagioni di scegliere ilsuggestivo panorama dei fiordi

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Premiato come edificio residenzialedell’anno 2010, "The wave in Vejle"è già diventato un nuovo landmarkper la città e per tutta la baia. È biancoe luminoso, con una copertura checurvandosi diventa essa stessaprospetto. Per l’interno l’arredo propostoè contemporaneo e lineare. Alcunimateriali scelti ripropongono elementidella tradizione scandinava quali ilparquet ligneo usato per i pavimentiinterni e anche per quelli esterni

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portante della regione di Syddanmark. Èuna città ricca di eventi culturali. È viva-ce, ha splendidi palazzi storici e una stra-da completamente pedonale ricca di raffi-nati negozi. Un’ampia sala da concerto, laMusikteatret, ospita una vasta gamma di in-trattenimenti musicali e il Casino Mun-kebjerg crea intorno a sé un richiamo in-ternazionale.Apochi chilometri dal centrocittadino si trova Jelling, un idilliaco cen-tro visitato da oltre 150.000 turisti l'anno,che vanta alcuni dei più importanti monu-menti di epoca vichinga che nel 1994sono stati inclusi nella lista del PatrimonioMondiale dell'UNESCO. Le pietre runiche,incise con caratteri runici, dell'era dei Vi-

chinghi, si trovano in molti punti dei pae-si scandinavi e riportano iscrizioni che de-scrivono la vita di alcuni personaggi. Sonopietre di dimensioni diverse e dalle linee ab-bozzate mamorbide. Boschi, prati e pascoliin questa nazione hanno con il mare un rap-porto molto stretto. E Vejle non è dameno. E ora questa porzione di mare delnord avrà una nuova icona, “The wave inVejle”, l’edificio sinusoidale che quandosarà interamente completato, perché per orasono state realizzate solo due creste su cin-que, ospiterà più di 140 appartamenti condoppio affaccio. Uno che si specchia nelmare e l’altro che offre la possibilità di po-ter apprezzare le diverse macchie di ver-de che gravitano intorno all’abitato. Dueprospetti lineari caratterizzati da una filadi balconi aggettanti e sorretti da elemen-ti triangolari. L'edificio è in un certo sen-so un ibrido tipologico, è molto vicino alloschema delle case a schiera ma non è nem-meno tanto lontano dal concetto di gratta-cielo. È stato premiato con il LEAF award(edificio residenziale dell'anno 2010), ed ègià diventato un nuovo landmark per la cit-tà e per tutta la baia. È bianco e ha una co-pertura che curvandosi diventa essa stessaprospetto. È luminoso. E per l’internol’arredo proposto ovviamente è contem-poraneo e lineare. La qualità è garantita, ealcuni materiali scelti ripropongono ele-menti della tradizione scandinava quali ilparquet ligneo usato per i pavimenti inter-ni e anche per quelli esterni. Ma ciò che piùcolpisce sono due aspetti comuni in questoPaese ma inusuali nel nostro: tutto l’edifi-cio è stato realizzato dal Comune e il pro-getto è stato selezionato secondo una re-golare procedura concorsuale.

Anche il punto più basso dell’onda è statodebitamente curato. I materiali si diversificano,evidenziando la particolarità progettuale. La facciataè caratterizzata dai diversi tagli degli infissi e delvetro, presente anche come parapetto dei balconi

Architettura

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Tecnologia

Nel settore della domotica con l’avvento di tecnologie sempre nuove aumenta costantementela qualità delle soluzioni che si possono offrire all’utente finale. Innovativo è stato, soprattutto, lostandard Konnex che ha reso possibile l'interoperabilità di dispositivi prodotti da aziende diverse

omotica è una parola nata per la prima volta in Franciaper indicare l'automazione della casa. Realizzare di-spositivi automatici all'interno delle abitazioni per mi-gliorare la propria comodità è una disciplina già prati-

cata con successo da tantissimo tempo. Basti pensare all'azio-ne di aprire il portone di ingresso dell'edificio dal proprio ap-partamento oppure all'impiego di un telecomando per cambia-re i canali della televisione comodamente seduti in poltrona. Co-s'è allora che caratterizza la domotica? È il fatto di collegare as-sieme (integrare) i comuni strumenti di comando per ottenere nuo-vi e incredibili vantaggi in termini di risparmio, sicurezza e com-fort. Un classico esempio è il videocitofono: collegando assie-me il campanello di casa, il comando di apertura portone, l'in-terfono per comunicare con una postazione esterna e una tele-camera di videosorveglianza è nato uno degli strumenti oggi ir-rinunciabili per controllare l'acceso alla propria abitazione. Masi può fare di più. Interrompere il funzionamento della clima-tizzazione se le finestre sono aperte oppure abbassare il riscal-damento se non c'è nessuno in casa sono operazioni che aiuta-no a risparmiare energia. Misurare l'assorbimento di potenza elet-trica con la possibilità di interrompere il funzionamento di al-cuni elettrodomestici, aiuta a prevenire spiacevoli distacchi del-

la fornitura Enel che spesso mettono a repentaglio la salute del-le persone, soprattutto anziani, che rimangono al buio inaspet-tatamente. Si potrebbe rimanere qui a raccontare molte altre ap-plicazioni innovative, ma vogliamo subito puntualizzare quan-to queste nuove tecnologie costituiscano soprattutto un investi-mento che aiuta a valorizzare l'immobile. Per quanto possa sem-brare strano, un impianto domotico è estremamente più semplicedi un cablaggio elettrico tradizionale, sia nella realizzazione sianella manutenzione, tanto da costituire un'evoluzione irrinun-ciabile. Questo fatto è dovuto all'introduzione della tecnologiabus: un semplice cavo condiviso da tutte le apparecchiature elet-triche su cui viaggiano le informazioni necessarie al funziona-mento dell'impianto. Grazie a questo supporto l'accensione di unalampadina non avviene più controllando l'erogazione dell'ener-gia elettrica con un interruttore ma semplicemente informandoattraverso il bus il dispositivo stesso di accendersi.Ovviamente questo comporta un piccolo aggravio di spesa perl'introduzione di particolari attuatori per lampadine capaci di ri-cevere informazioni dal bus, ma offre l'incredibile innovazionedi poter accendere qualsiasi luce da ogni punto della casa. Sem-bra piccola cosa ma in realtà libera l'utilizzatore dalla necessi-tà di dover predisporre ogni piccolo particolare dell'impianto giàin fase di progettazione, lasciando aperta l'opportunità di deci-dere posizione e operatività dei punti luci anche a lavori ultimati.I comandi collegati al bus possono essere posizionati ovunquee programmati per fare qualsiasi cosa: accendere, spegnere, re-golare, alzare, abbassare e impostare. La programmazione puòessere modificata in ogni momento permettendo di cambiare le

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A sinistra: touch paneldella linea Kairosprodotti da Blucasa.I modelli consentonodi controllare luci,tapparelle, allarmi,climatizzazione, timere scenari. Il piùpiccolo con schermopuò essere installatoin una scatola diderivazione standardal posto di unacomune serie civile

Maggiori sinergie con Konnex

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proprie scelte in funzione di nuovi bisogni.Tutto quello che è sta-to fin qui raccontato viene spesso associato all'immagine di Casadel Futuro, lasciando purtroppo intendere che si tratti di tecno-logie in divenire, poco appetibili per un mercato così pragma-tico come quello immobiliare. Ma non è così.Dopo aver assistito a tante soluzioni sviluppate in autonomia danumerose aziende del settore, a partire dal 1999 è stata promossadalla Comunità Europea l'Associazione Konnex (www.kon-nex.org), rivolta alla creazione di una piattaforma tecnologicadedicata all'automazione degli edifici che possa essere condivisada tutte le aziende del settore. Konnex è divenuto oggi uno stan-dard affermato in tutto il mondo (CENELEC EN-50090)(ISO/IEC14543-3), aperto a tutte le applicazioni come illumi-nazione, controllo di tapparelle, sistemi di sicurezza, riscalda-mento, ventilazione, aria condizionata, monitoraggio, allarmi,controllo dell’acqua, gestione di energia, misurazione, elettro-domestici, audio e molte altre. L'avvento di Konnex ha finalmentereso possibile l'interoperabilità di dispositivi prodotti da azien-de diverse: questo significa che un impianto evoluto può esse-re realizzato assemblando componenti provenienti da cataloghidifferenti, secondo la sensibilità del progettista che ne individuaprestazioni e qualità, con la garanzia di poterli sempre reperirein regime di concorrenza alle migliori condizioni economiche.L'enorme successo di questo standard è stato comunque deter-minato dalla grande affidabilità dimostrata sul campo, tutto ciògrazie all'impiego di una struttura dell'impianto a logica distri-buita, dove ogni singolo dispositivo lavora in autonomia per con-correre al risultato finale. L'assenza di una centrale di control-lo ha di fatto eliminato la possibilità che l'impianto possa smet-tere di funzionare a causa di una sua avaria, rendendo l'affida-bilità di ogni singola funzione dipendente esclusivamente dal cor-retto funzionamento del dispositivo che la deve eseguire come

in un impianto tradizionale. Infine l'obbligo imposto dall'Asso-ciazione di certificare i prodotti presso un ente notificato per ot-tenere l'omologazione ha costretto tutti i produttori a persegui-re livelli di qualità progettuale e manifatturiera molto elevati. Latecnologia Konnex si è ampiamente diffusa anche in Italia gra-zie all'ingresso in questo mercato di aziende molto note comeGewiss (Linea Chorus) che ha realizzato sul territorio numero-si corsi di formazione professionale dedicati a questo argomento.Recentemente si è affiancata anche Vimar che ha presentatoun'evoluzione Konnex della sua produzione dedicata alla domotica(linea By-me Plus). Chi ha scritto questo articolo dirige l'azien-da Blucasa (marchio Blumotix), specializzata nella produzionedi computer touch panel per la supervisione di questi impiantievoluti. Non bisogna poi dimenticare i marchi stranieri presen-ti in Italia con importanti strutture di vendita come Siemens (li-nea Gamma Instabus), ABB (linea i-Bus), Schneider (linea Mer-ten) e Hager (linea Tebis). Il panorama si completa con nume-rose altre aziende tra cui è importante ricordare l'italiana Eelectrone le straniere Theben, Jung e Berker. Poichè sicuramente si saràfatto torto a qualcuno, si invitano i lettori a consultare la lista dei232 produttori mondiali presente sul sito dell'Associazione al-l'indirizzo http://www.knx.org/knx-members/list/.L'avvento di questa tecnologia non costituisce solo un vantag-gio per gli utilizzatori, ma anche un'opportunità per tutti quei pro-gettisti e impiantisti che sapranno raccogliere questa sfida pro-fessionale, dedicandosi a elaborare tutte quelle soluzioni personaliche un così ampio catalogo di dispositivi permette di immagi-nare. La qualità di un impianto di domotica non si misura sol-tanto dalla bontà dei prodotti installati ma soprattutto dalle ca-pacità del suo progettista.(Carlo Orsi, Amministratore dell'azienda Blucasa, produttricedi touch panel dedicati alla domotica in ambiente Konnex).

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Sotto: modulo input per acquisire comandidai pulsanti di una serie civile e trasmetterlisul bus Konnex. In alto: dispositivo di attuazionea 8 canali prodotto dall'azienda Eelectron.Può essere programmato per azionare dispositivielettrici come luci o motori tapparella

L'ENORME SUCCESSO DELLOSTANDARD KONNEX È STATODETERMINATO DALLA GRANDEAFFIDABILITÀ SUL CAMPO

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l progetto «Boston Treepods Iniative»punta a riprodurre e migliorare artifi-cialmente la caratteristica biologica piùimportante degli alberi: la loro capacità

di purificare l’aria, assorbendo CO2 e ri-lasciando ossigeno. È condotto dall’atelierparigino Influx Studio e dall’organizzazioneecologica ShiftBoston, con l’obiettivo di ri-spondere alle ambizioni in materia di svi-luppo sostenibile della città di Boston, inparticolare, la riduzione delle emissioni digas-serra. Influx Studio è stato fondato daMario Caceres, architetto e urbanista cile-no, e Christian Canonico, architetto e in-gegnere italiano. Treepods non si imponecome la soluzione per risolvere i problemidi riscaldamento globale che non hanno al-tra soluzione che un paradigmatico cam-biamento del nostro stile di vita e del-l’economia mondiale. Si propone, in ma-niera più realistica, come mezzo per alle-viare i danni della nostra cattiva condotta,

in attesa di una seria presa di coscienza chefaccia passare da questa economia «fossi-le» all’economia del rinnovabile. I Treepodssono macchine a elevato contenuto tecno-logico che lo staff di Influx Studio defini-sce come una “micro-infrastrutture per lapurificazione dell’aria”. In alcun modo, bi-sogna considerare i Treepods come con-correnti dei veri alberi, che hanno caratte-ristiche estetiche e biologiche ineguaglia-bili ed insostituibili. Sono piuttosto unaiuto che si vuole fornire alla natura, là dovel’uomo ha compromesso le condizioni perun suo sano sviluppo: cementificazione, im-permeabilizzazione del suolo, occulta-mento della luce ad opera del denso tessu-to costruito, inquinamento atmosferico.Attualmente sono disponibili diverse tec-nologie per la cattura di CO2, ma tra di essela più innovativa ed efficace è quella idea-ta dal dottor Klaus Lackner, direttore delcentro per le energie sostenibili della Co-

lumbia University, che ha messo a punto unprocesso rivoluzionario chiamato “humidityswing”. Il principio di funzionamento deldottor Lackner potrebbe riassumersi in tretappe: gli alveoli sono imbevuti di una re-sina che reagisce con l’aria assorbendoneil carbonio e lasciando libero l’ossigeno; poi,una volta che la resina è giunta a satura-zione, gli alveoli vengono inondati d’acquacon lo scopo di dissolvere la resina induritae trasportarla sotto forma di soluzione li-quida alla base; qui, infine, il carbonio vie-ne separato e la resina “lavata” è pronta peressere re-iniettata negli alveoli per rico-minciare un nuovo ciclo. Treepods è statoconcepito secondo i principi della biomi-metica, ossia ispirandosi alle forme natu-rali ed ai processi biologici, come model-li di perfezionamento delle tecnologieumane. La forma dei Treepods si ispira aquella della Dracaena Cinnabari che mini-mizza la resistenza al vento e ottimizza la

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Il sistema di ramificazioni e laposizione dei bulbi dei Treepodssi ispira alle strutture bronchialie alveolari dei polmoni

Assorbono CO2 e rilasciano ossigeno. Progettati per migliorare lo sviluppo sostenibile dellacittà di Boston, i Treepods sono alberi artificiali che aiutano la natura di Gianfranco Virardi

Tecnologia

A Boston, alberi artificiali

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captazione di luce solare con una chiomache è concentrata nella parte alta in formad’ombrellone. Questa conformazione ri-sponde bene ai bisogni di funzionamento delTreepod: la libera circolazione dell’aria trai bulbi di scambio gassoso e la presenza diuna protezione superiore, che possa nel con-tempo integrare i pannelli solari. Il sistemadi ramificazioni e la posizione dei bulbi si

ispira alle strutture bronchiali e alveolari deipolmoni, i dispositivi di scambio gassosoper eccellenza. L’intenzione è quella di rea-lizzare i rami dei Treepods con del materialericiclato e riciclabile. Si sta esplorando lapossibilità di impiegare il polietilenteref-talato (PET), il costituente delle comuni bot-tiglie in plastica. Questo presenta molteplicivantaggi: è disponibile in grandi quantità

come materia prima riciclata, può assumerediverse colorazioni e diversi gradi di opa-cità o trasparenza, può essere facilmente for-mato per ottenere pezzi dalle forme com-plesse e, infine, ha delle eccellenti proprietàmeccaniche. È tuttavia necessaria la mes-sa a punto di soluzioni per ridurre gli effettidegli UV che ne porterebbero ad un degradoaccelerato. Influx Studio ha in mente la crea-zione di una rete di Treepods diffusa su tut-ta la città di Boston, con installazioni mi-rate in quei punti in cui gli alberi naturaliavrebbero difficoltà a vivere. Per esempio,la grande arteria autostradale che attraver-sava la città è stata recentemente interrataper lasciare spazio ad un lungo parco, una“spina verde”: in questo caso lo scarso spes-sore di terra riportata è insufficiente alla cre-scita d’alberi ad alto fusto e i Treepods po-trebbero integrarsi con la vegetazione bas-sa e l’arredo del parco. Grazie alla loro mo-dularità, basata sulla pianta esagonale, iTreepods possono essere assemblati per for-mare spazi coperti più o meno estesi. Si trat-ta di spazi flessibili, di cui appropriarsi e davivere. I Treepods avranno un ruolo socialenella comunità cittadina, offrendo dei pun-ti di incontro e di gioco completamente ine-diti. Alla base saranno integrati dei dispo-sitivi per giocare (altalene) o per fare sport(cyclettes); questi permetteranno di recu-perare l’energia cinetica dei fruitori per far-li così partecipare in maniera diretta (seb-bene simbolica) alla causa ecologica.

Tecnologia

SISTEMA FOTOVOLTAICO IMPERMEABILE

BASEACCUMULATORE DI ENERGIA CINETICASISTEMA A BATTERIA

SEDILE BASCULANTESTOCCAGGIO ANIDRIDE CARBONICA

POMPA AD ENERGIA SOLARE

CIRCUITO DI TUBI PER L’ACQUA

STRUTTURA AD ALBERO IN PET

INTEGRAZIONE ALL’ILLUMINAZIONE

SISTEMA DI ALIMENTAZIONE IN RESINA

FILTRO D’ARIA A FORMA DI BULBO

VENTOLA D’ARIA RICCA D’OSSIGENO

I Treepods nonsono concorrentidegli alberi, chehanno caratteristicheestetiche e biologicheineguagliabili edinsostituibili. Sonopiuttosto un aiutoche si vuole fornirealla natura

ABITARE OGGI64

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cologico al 100%. È questo il mar-chio di fabbrica di Uroboro Design,azienda pisana che progetta e rea-lizza mobili e oggetti in cartone on-

dulato riciclato, riciclabile e biodegradabi-le. Il cartone è, inoltre, un materiale econo-mico e consente di risparmiare tempo in fasedi montaggio per la semplicità dell’assem-blaggio. La produzione è il risultato di unastretta collaborazione con cartotecniche lo-cali che garantiscono alta qualità grazie allaloro conoscenza inmateria. I prodotti di Uro-boro Design rappresentano uno stile di vitaall'insegna del rispetto dell’ambiente e il lorofruitore assume un ruolo attivo modellandosecondo i propri gusti gli oggetti di design.La mente creativa che sta dietro a tutto ciòèArianna Subri, che spazia in vari ambiti deldesign, dal mobile al gioiello. La sua pas-sione per il cartone è iniziata prima della lau-rea e non hamai perso entusiasmo per la spe-rimentazione di nuove soluzioni. È in gra-do di disegnare prodotti per allestimenti fie-ristici, per spazi commerciali come per gliambienti domestici. È quest’ultimo il casodella collezione Cardboard Living, mobili ca-ratterizzati dall’uso originale di spirali di car-tone anche di grandi diametri. Le spirali sonol’elemento innovativo e sorprendente ditutta la collezione; fissate solo alla fine del-la striscia, possono assumere infinite formee quindi rispondere a diverse funzioni. Lapoltrona, lo sgabello e il tavolino sono tut-ti facilissimi damontare e smontare senza uti-lizzare colle o viti. Leggerissimi da tra-sportare, sono comunque molto resistenti esostengono pesi superiori a 150 kg. Ogni og-getto è stato pensato per essere usato nel tem-po ma può essere utilizzato anche per even-ti temporanei grazie ai suoi prezzi vantag-giosi. In ogni progetto, Uroboro Design va-lorizza questo materiale con forme sinuosee semplici, ma non antepone mai l’esteticaal comfort. I mobili Uroboro hanno un de-

sign ricercato e contemporaneo, ideale perchi vuole arredare la propria casa in modorispettoso dell'ambiente, ma anche per chivuole avere un ruolo attivo nella creazionedei propri arredi. Oltre alle creazioni in car-tone, l’azienda presenta quest’anno unanuova collezione di eco gioielli, realizzati alcento per cento con gomma recuperata da ca-mere d’aria inutilizzate. Questi originali gio-ielli oltre ad essere eco nella composizionelo sono anche nell'aspetto e hanno forme ispi-rate alla natura. Ci sono così bracciali che ri-cordano spine e petali e collane dalle formepiacevolmente arrotondate, il tutto creato inun nero intenso e insolito.

E

ABITARE OGGI66

Ecodesign

In alto: Bye Bye Shanghai, lampada certificataCE, dimensioni diametro 55 cm o 85 cm. Sopra:Nocciolina, puff con struttura interna in cartone.A fianco: Saturno, tavolino con avvallamentocentrale per contenere piccoli oggetti

Realizzati in cartone riciclato, riciclabile e biodegradabili. Molto resistenti e facili da montaree smontare senza utilizzare colle o viti. Sono i prodotti di Uroboro Design di Cristiana Zappoli

Leggeri e duraturi nel tempo

Page 69: Abitare Oggi 4

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Page 70: Abitare Oggi 4

’Alvisilkchair e la T-shirt chairsono elementi di eco arredo checaratterizzano ogni spazio la-sciando trasparire la forte

espressività artistica di chi li ha pensa-ti. Sono due sedute estremamente co-mode: l’una si basa sul lavoro a bassis-simo impatto ambientale e l’altra sul-l’idea del riciclo.Alvidesign è uno stu-dio di design svedese fondato nel 2007daAsa Karner. L’obiettivo è stato fin dasubito quello di creare oggetti e arrediecocompatibili, ponendo particolare at-tenzione sui metodi di produzione so-stenibile e sulle condizioni di lavoro del-le persone. La suaAlvisilkchair è una se-duta fatta di materiali totalmente eco-compatibili. È realizzata come se fosseun telaio in legno su cui sono stati mon-tati dei fili in tensione intrecciati tra loro.I fili sono tutti in seta e tessuti con il più

basso impatto ambientale. La T-shirtchair è un’originale seduta, a metà trauna sedia e una poltrona, che al po-sto dell’imbottitura ha delle ma-gliette ormai inutilizzate incastrate inun telaio. Quello che più ama fareMaria Westerberg, la designer chel’ha creata, è dare alle cose una se-conda chance, lavorare con og-getti che hanno già una storia ecambiarla. La designer hautilizzato magliette prove-nienti da 40 amici e altritessuti come le tende del-la nonna. L'opera havinto in Svezia il

Green Fur-nitureAward 2011

e la Green FurnitureSweden la produrrà a livello

industriale traducendola anche in undivano. La T-shirt chair può essere ac-quistata già imbottita con stoffe di scar-to provenienti da fabbriche di divani op-pure come struttura vuota da riempirecon le proprie stoffe personali. Secon-do la giuria del premio: «La sedia in-treccia una storia significativa utiliz-zando tessuti usurati. Le t-shirt ricevu-te si fondono visivamente in una sinfo-nia della propria storia personale».

L

Ecodesign

Le tendenze del design si avvicinano al tema della sostenibilità. Sempre più spessovengono utilizzati materiali riciclabili e a basso impatto ambientale di Cristiana Zappoli

ABITARE OGGI68

In alto, a destra: Alvisilkchair, una seduta fatta dimateriali totalmente ecocompatibili. Sopra: T-shirtchair, creazione di Maria Westerberg, realizzatautilizzando magliette provenienti da 40 amicie altri tessuti come le tende della nonna

Dare forma alla creatività

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Page 72: Abitare Oggi 4

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Page 73: Abitare Oggi 4

Arte e artigianato

igore e poesia. Sapienza, che sa diantico, al passo con la tecnologia,di cui fa però un oculato e studiatouso. Giuseppe Rivadossi è un

artista-artigiano che crede fermamentenella propria identità. «Contro l’avanzan-te, disumano artificio tecnologico - cispiega - io oppongo il mio fare, che in fon-do non è altro che un innocuo fatto poeti-co. Con questa mia azione, che è solo uncanto, so di non arrivare a niente, mi ba-sta però affermare la bellezza della vita ela mia identità». È un poeta alla ricerca del-la forma comunque legata alla funzione,perché non sopporta gli eccessi e l’ironiafine a se stessa. Cerca e pensa le forme conla stessa assoluta semplicità con cui credefermamente che il riscatto dalla solitudi-ne umana e dall’autismo, a cui l’uomo siaffaccia inconsapevole, sta nella cono-scenza e nella riconoscenza dell’altro, siaesso persona o natura.

Sgarbi di lei ha scritto:“Rivadossi è uomomanuale di officina”ma lei, vista la ricercaformale presente nelle sue opere, come sidefinirebbe?«La mia non è una ricerca formale. Nel no-stro tempo di ricerche formali ce ne sono an-che troppe. Più che una questione di forme,il mio è un urgente problema di esprimereuna visione della vita nel costruire. Le for-me sono semplicemente una conseguenza.In ogni epoca o periodo delle arti l’aspettoformale è sempre stato la conseguenza diuna visione, così succede anche per le mieopere. Nel mio costruire oltre una visionedella vita c’è una approfondita conoscenzatecnico-progettuale, praticata quotidiana-mente con rigore. Per me unire la visionepoetica della vita ad una conoscenza tecnica-costruttiva è pratica normale».Le sue opere le pensa più come elementidi arredo o come sculture?«Nei vari aspetti del costruire oltre le fon-

R

71ABITARE OGGI

La funzione e la forma per lui non sono due aspetti separati, bensì un fatto unitario. Questa lapoetica dello scultore Giuseppe Rivadossi. Che in collaborazione con i figli Emanuele e Clementedirige oggi un atelier dove si elaborano e realizzano opere riguardanti l’abitare di Mercedes Caleffi

Trascendere l’uso domestico

Nella foto, sopra: lo scultore Giuseppe Rivadossi, con i figliEmanuele e Clemente. Sotto: Madietta Nova, struttura in nocenazionale, realizzata a fibra verticale, finita a taglio di sgorbiae pialla manuale. Serratura realizzata in ferro sabbiato e brunito

Page 74: Abitare Oggi 4

72 ABITARE OGGI

Arte e artigianatodamentali conoscenze tecniche entranoanche le problematiche psicologiche del vi-vere e dell’abitare, per cui le strutture e glispazi che ne derivano non sono mai dellefacili o gratuite invenzioni. Le strutture, conle loro accurate definizioni e dimensiona-menti, fanno la qualità umana del manufattoe degli spazi che vengono a determinare.Con le mie opere tendo a dare una rispostaessenziale e vera, sia sotto l’aspetto tecni-co, funzionale che poetico. La funzionali-tà e la poesia per me non sono due cose se-parate. L’immagine ultima nel mio manu-fatto, è sempre un evento unitario. Il suo fa-scino sta proprio in questa realtà. Io consi-dero l’ambiente come un’espressione glo-bale, dove ogni particolare può contribuirea darle un’anima. L’ambiente nel suo in-sieme è comunque sempre un fatto di co-municazione e di linguaggio. Le stessepersone e le strutture che lo determinano,sono l’espressione di una cultura più omenocivile. Chiedermi se mi sento più artigiano,più designer, più architetto o scultore, o chie-dermi se gli elementi che vado definendosono più un fatto di arredo o di scultura, perme non ha senso. Oggi, io, i miei figli ed imiei collaboratori, ci sentiamo più che al-tro degli artefici dello spazio dell’uomo».Le sue creazioni rivelano il controllo deldisegno, del dettaglio, delle dimensioni ela totale conoscenza del materiale. Comee quando è nato questo amore per il legno?«Fin da quando operavo con mio padre laconoscenza del materiale legno è statafondamentale per trarne delle adeguatestrutture. La definizione del dettaglio, an-che tecnico-costruttivo, se non è conside-rata come parte della bellezza dell’insieme,è sicuramente sbagliata o fuori luogo. Le di-mensioni, come aspetto fondamentale del-le varie parti che definiscono le strutture el’ambiente, per me nascono dalla stessastruttura fisica, psicologica, culturale eumana della persona che lo abita».La tecnologia che ruolo ha nella realiz-zazione delle sue opere?«L’evento della grande tecnologia stascombussolando la vita e le relazioni. Ac-cogliere gli straordinari vantaggi della co-noscenza scientifica senza perdere la nostraoriginaria identità è il mio impegno. La tec-nologia è uno strumento straordinario. Ri-fiutarla sarebbe una pazzia, ma anche usar-la solo come mezzo di nuove possibilità dipotere, dimenticando la vita, è assurdo. Latecnologia deve essere presa in considera-

zione per quello che è, ovvero, uno stru-mento. Io, in questo senso ne faccio uso congrande piacere, ma non voglio farmi con-dizionare».Come nasce e si evolve la collaborazionetra i vari esponenti della famiglia Riva-dossi?«La collaborazione è un fatto importante edelicato. Colui che partecipa alla realizza-zione delle opere deve condividere il per-corso costruttivo, la poetica e la finalità del-le opere stesse. Per questo, prima di dare ini-zio all’esecuzione di un lavoro, normal-mente ci sediamo e parliamo dei variaspetti tecnici, esecutivi e del senso che do-vrà avere in quel determinato spazio la strut-tura che andiamo eseguendo. Oggi, ioopero con i figli Emanuele e Clemente e conalcuni bravissimi collaboratori con i qualicondivido problemi e finalità».Che programmi ha l’Atelier Rivadossi peril futuro?«Questo atelier ha come programma di ope-rare con rigorosa coerenza al fine di defi-nire sempre meglio lo spazio dell’uomo,come fatto pratico e poetico. Poi, io credoche pur nelle difficoltà del momento, fuo-ri da questa nostra identità, per noi sareb-be semplicemente un po’ triste e difficileoperare. Dati i grandi mezzi tecnici oggi di-sponibili, il pericolo più grande che pos-siamo correre è quello di perdere il piace-re di un rapporto vivo con l’altro, come per-sona e come natura all’infinito per seguireil business».Le creazioni Rivadossi che rapporto han-no con la cultura del disegno e dell’arte?«Il mio rapporto con la cultura del design,dell’architettura e dell’arte, è sempre statomolto vivo. Devo però aggiungere che noncondivido tutto ciò che l’arte del mio tem-po propone. Nonostante il grande pro-gresso tecnologico, l’uomo d’oggi si sen-te sempre più solo e perso, rischia così di

Sopra: Madietta Aurina. Quasi fossesolo una facciata astratta senzavolume, è composta da un fronte afinestrelle, che aprendosi si trasformaplasticamente. Lo spazio internoè accuratamente attrezzato.Sotto: Scrivania Masaccio. Lastraordinaria essenzialità dellastruttura del tavolo è costituitada un numero minimo di parti chelo compongono e da forti incastria vista che le uniscono.In alto a destra: Credenza Teodora

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73ABITARE OGGI

In questa foto:Credenza Moissac,

un’immagine vibrante eleggera di luce, dispostaa contenere, ma anche a

diventare un preciso segnodel paesaggio interno.A sinistra: Sedia Fiorita

entrare in una drammatica nuova forma diautismo. Tentare poi anche attraverso l’ar-te di reinventare se stessi, non è una viad’uscita a questa grave confusione. Secondome l’uomo del nostro tempo può superarequesta stagnazione aprendosi di nuovocon fiducia alla conoscenza e riconoscen-za dell’altro (persona e natura), come par-te viva e infinita di se stesso».Quale rapporto esiste nelle opere Rivadossitra funzione e forma?«La funzione e la forma non sono due aspet-ti separati nelle strutture. La funzione in sen-so globale non può essere limitata solo al-l’accogliere, al proteggere e al servire im-

mediato, anche se questo aspetto è fon-damentale, ma deve essere conside-rata come fatto, che si estende al fa-vorire l’accoglienza e l’umanitànello spazio e nel tempo. Ritrova-re un’attenzione per quelle interio-ri esigenze umane, che vanno oltrela banale praticabilità di una strut-tura, oggi è molto importante. Lafunzione delle strutture oggi deveraggiungere la bellezza, che consi-ste poi in un rapporto armonico fral’uomo, la natura e la vita in cui sia-mo. La funzione e la bellezza,

come ho già detto, sono un fatto unitario esecondome vanno considerate sempre e co-munque in senso globale. Oggi sono venutedi moda le strutture ludiche e altre stram-berie, ma per me queste soluzioni in ar-chitettura sono nulle. Una sedia sulla qua-le non ci si può sedere può essere anche unadivertente espressione intellettualistica,ma non sarà mai una sedia. Le ironie o i da-daismi in architettura portano solo a con-fusione».Lo spazio vissuto e l’opera. Che tipo di le-game si genera tra i suoi arredi e le abi-tazioni a cui sono destinati?«Sia chiaro che per definire uno spazio nonbasta un’opera. Potrebbe essere anchel’opera più straordinaria e poetica, ma secollocata all’interno di una situazione cao-tica, non solo non riscatterà questa situa-zione, ma finirà per essere essa stessa di-strutta. Il mio sogno è sempre quello di po-ter definire uno spazio come fatto poeticoglobale, dove le varie parti, con le loro fun-zioni, diventano particolari vivi e felici diun’immagine unitaria. Purtroppo le mie ope-re tante volte finiscono in situazioni archi-tettoniche senza qualità. Oggi manca unacultura dell’abitare, ma forse più di tuttomanca una cultura del vivere».

Page 76: Abitare Oggi 4

Focus ceramica

Estetica e tecnologia avanzata

La piastrella viene oggi rielaborata con tecnologie complesse. Superfici intelligenti per edificiisolati termicamente, resistenti nel tempo e in grado di generare energia pulita. Con il suoforte appeal, la ceramica Made in Italy è sempre più presente nelle nostre case di Silvia Di Persio

A sinistra: Alfa Lux, Unika, piastrellain grès porcellanato. A un’ampiacollezione di 10 colori, 3 formati e 3diverse superfici si aggiungono altri3 nuovi colori nei 3 formati base enelle 2 superfici classiche

Sotto: Gambarelli, Sequoia Argilla,grès porcellanato. Riproduce lefasce delle botti da stagionaturadi cui restituisce alla vista il saporeantico e il sapiente saper attendere

Page 77: Abitare Oggi 4

n restyling tutto tecnologico per tra-sformare un materiale tradizional-mente bello in un materiale ancheintelligente. Protagonista è la ce-

ramica, che nella sua versione modulare informa di piastrella è da sempre il rivesti-mento per eccellenza. Fin dal IV secolo a.c.quando gli antichi egizi la utilizzavano invari tipi di abitazioni creando motivi de-corativi su superficie smaltata. E durante ilsuo periodo aureo nel secolo XVI quandola pavimentazione ceramica in Italia rag-giunge un elevato livello di complessità an-che nei temi raffigurati. Nel 1800 poi la de-corazione pavimentale in ceramica defini-

sce il tema unico dell'attuale mattonella mo-dulare, quella che poi rivestirà le abitazio-ni dei nostri anni Settanta con i più diffu-si e sofisticati motivi grafici o floreali.Alla base di una diffusione così ampia neltempo e nello spazio, vi è la giusta sintesitra qualità chimico-fisiche e potenzialitàestetiche proprie del materiale ceramico.Una sintesi che, sulla spinta della scopertanegli anni '80 dei superconduttori cerami-ci, materiali che permettono la trasmissio-ne di corrente elettrica senza dissipazione econ resistenza pressoché nulla, apre la ricercasulla piastrella in ceramica del futuro.Da quel momento, le scienze dei materia-

li, sulla spinta delle crescenti esigenze diprodotti sostenibili, hanno rivolto i propriinvestimenti tecnologici alla ceramica perconiugare qualità meccaniche e chimico-fisiche tradizionali e sistemi integrati di ot-timizzazione energetica.«Grazie a questa apertura - ci spiega Gof-fredo De Portu, direttore dell’Istituto diScienza e Tecnologia deiMateriali Ceramicidel Consiglio Nazionale delle Ricerche(ISTEC-CNR) - quando si parla di ceramicaoggi giorno non si deve più pensare al-l’immagine tradizionale ma a scenari cheincludono orizzonti estremamente vastiper quanto attiene il suo impiego». Oggi in-fatti la classica piastrella viene rielaborataalla luce di tecnologie complesse mirate aesaltarne le tradizionali qualità di inerzia chi-mica, bassa densità, elevata rigidità, resi-stenza all'usura e alle alte temperature, eli-minando allo stesso tempo le limitazioni in-trinseche del materiale. Come precisa Gof-fredo De Portu: «La ceramica è unmaterialeestremamente interessante poichè possie-de caratteristiche fisico-chimiche e mec-caniche uniche che le permettono di ope-rare in ambienti ostili, proibitivi per altri ma-teriali. Tuttavia queste eccellenti proprietàvengono condizionate dalla fragilità checontraddistingue questo materiale. Questalimitazione intrinseca si esplicita in una bas-sa tenacità che ne limita in qualche modole applicazioni strutturali. Tuttavia, grazieall’intensa attività di ricerca internaziona-le a cui l’ISTEC ha dato un suo contribu-to, è cresciuta la consapevolezza che i ma-teriali ceramici possono svolgere un ruoloanche in settori fino a poco tempo fa nep-

U

A sinistra: Monocibec, Ontario,grès fine porcellanato. Collezioneispirata ai colori e alle sensazioniche emanano dai legni più belli epregiati delle grandi forestenordamericane

Sotto: Sadon, Woodland. Il caloredi un legno rustico reinterpretatocon l'utilizzo della tecnologiadigitale. Declinata in tre essenze,proprio come il legno

75ABITARE OGGI

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pure immaginati. Di conseguenza alcunebarriere tecnologiche connesse alle limi-tazioni sopra descritte stanno per essere su-perate». Ma non solo. Perché le nuove fron-tiere della tecnologia applicata alla ceramicavanno ben oltre la sperimentazione relati-va alle qualità intrinseche al materiale, perelaborare nuovi utilizzi e prodotti nel cam-po dell'edilizia e della progettazione ar-chitettonica sostenibile. È il caso della ce-ramica "funzionalizzata", lastre in grèsporcellanato sulle quali vengono spalma-te celle fotovoltaiche di silicio monocri-stallino per la produzione di energia. Pan-nelli multifunzionali in grado di interagi-re con l'ambiente esterno e con l'edificio, chepossono raggiungere i 360x120 cm con soli3 mm di spessore e garantire così un bas-so peso per metro quadrato e una flessibi-lità prima d’ora impensabili per rivestimenticeramici. Superfici intelligenti di ultima ge-nerazione, per edifici isolati termicamente,resistenti nel tempo e in grado di genera-re energia pulita.L'Italia in particolare registra una notevo-le attenzione del settore industriale nei con-fronti delle nuove tecnologie applicatealla ceramica. In uno dei settori a più ele-

76 ABITARE OGGI

Sopra: Ceramiche RHS, Absolute. È un materiale eclettico, versatile, che si presta ad essere utilizzatoin locali commerciali a traffico leggero così come in ambito residenziale, sia nelle ambientazionidi tipo classico, sia in quelle con design moderno

Sotto: Ceramiche Ricchetti, Digi_stone. Una collezione di ceramiche che, grazie alla tecnologia digitale diultima generazione, riesce a riprodurre con estrema fedeltà le pietre naturali: sei colori, sei formati e quattrofiniture offrono alla progettazione degli spazi il bello della natura e la sicurezza del grès porcellanato

Page 79: Abitare Oggi 4

Focus ceramica

vato consumo energetico in Europa, conun'incidenza dei costi energetici per oltreil 30 % sui totali di produzione quale quel-lo della ceramica, tale attenzione è stata ini-zialmente indirizzata alla messa a punto ditecnologie e metodologie a elevata effi-cienza energetica, mirate alla riduzione deicosti di produzione. «Tuttavia – chiarisceGoffredo De Portu - le aziende italiane sirendono conto che competere con i paesiemergenti soltanto in termini di costi di pro-duzione non basta. Quindi accanto a una ri-cerca sui processi produttivi indirizzata inparticolare alla riduzione di tali costi, si èandata sviluppando una sensibilità rivoltaalla creazione di nuovi prodotti sia ad altocontenuto tecnologico sia con particolareappeal estetico e funzionale. Progredire inentrambe le direzioni è l’unico modo permantenere la posizione di leadership nelmercato internazionale».Adare un supporto di rilievo a questo nuo-vo trend industriale, il fatto che nella pro-

gettazione di rivestimenti in ceramica fo-tovoltaica il primato tecnologico sia tuttoitaliano con il progetto di piastrella in ce-ramica fotovoltaica sviluppato dal Cecer-bech, il laboratorio del Centro Ceramico diBologna. È a partire dal 2004 che, dopo al-cuni anni di studi, il laboratorio inizia a la-vorare sul proprio concetto di eco-piastrella.Alla base l'idea che la piastrella tradizio-nale possieda tutte le capacità per trasfor-marsi in un ecoprodotto dalle caratteristi-che funzionali e dalle elevate prestazioni:leggerezza, resistenza alle diverse condi-zioni ambientali, calpestabilità e soprattuttoelevato rendimento elettrico. «L’idea del-la piastrella fotovoltaica – spiegaArturo Sa-lomoni, coordinatore della Sezione cera-miche tecniche avanzate del Centro – è didare alla piastrella una funzione in più ri-spetto a quella che normalmente ha già».Nello specifico il valore aggiunto è dato dalconferimento alla superficie della pia-strella ceramica, e al suo eventuale strato

di smalto, non solo di un valore estetico maanche di una finalità supplementare. «Se lapiastrella, oltre che abbellire e rivestire, di-venta capace di catturare l’energia solarecome un normale pannello fotovoltaico, lepareti ventilate degli edifici possono offriredecine di metri quadrati disponibili per met-tere a frutto questa sua nuova funzione».La piastrella fotovoltaica non è una normalepiastrella alla quale viene semplicementesovrapposta una cella fotovoltaica. Que-st’ultima viene, al contrario, costruita sul-la superficie della piastrella in sostituzio-ne dello smalto abitualmente applicato.Strutturalmente, dunque, la piastrella è co-stituita da vari strati di superficie, di cui unometallico a sua volta ricoperto da uno stra-to di silicio amorfo. Il tutto è poi avvoltoda un film protettivo che garantisce la re-sistenza, l’inalterabilità e la durata delprodotto. Il risultato è una piastrella capa-ce di produrre energia elettrica e idonea aessere utilizzata nel rivestimento degli

77ABITARE OGGI

Ceramiche Marca Corona SpA, Eclipse. Superficiceramiche dal suggestivo aspetto mescolanosapientemente rimandi al passato con stilemitipici dei più moderni spazi progettuali. La materiasi arricchisce di tracce evocative e ricercatesfumature lineari, per uno stile unico e personale

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edifici ma non nelle superfici calpestabili:la sua naturale destinazione sono le co-siddette facciate ventilate dove i rivesti-menti esterni non sono applicati diretta-mente sulla parete ma su una specie di gri-glia che forma una camera d’aria, un’in-tercapedine tra la parete e il rivestimento.Questa camera d’aria isola termicamentegli interni, sia dal caldo che dal freddo, egarantisce, oltre al risparmio energetico, unamigliore qualità della vita domestica.

Quanto alla conciliabilità dell’aspetto este-tico con quello prestazionale, «i riporti diun film sottile sulla superficie – chiarisceSalomoni – creano, ad esempio, delle li-mitazioni nei colori e nei disegni. È per que-sta ragione che occorre lavorare in siner-gia con architetti, designer e stilisti», que-sti ultimi non a caso responsabili in largaparte del boom del prodotto piastrella. Nel-la logica secondo la quale più superficie vie-ne ricoperta e più l’impianto è potente e ca-pace di immagazzinare energia, quellodel disegno rimane comunque un limite ri-solvibile nascondendo la circuiteria, met-tendo a punto disegni di natura geometri-ca o studiando zone di chiaroscuro. «In li-nea di principio limitazioni vere e proprienon ce ne sono: il problema di come uni-re estetica e funzionalità è vincolato a unlavoro paziente e condiviso di tecnico e ar-chitetto». È allora proprio sull'estetica, va-lore tradizionalmente primario alla base del-la diffusione e della scelta di questo ma-teriale nei diversi ambiti, che una parte del-la ricerca tecnologica si sta attualmenteorientando, con l'utilizzo dei nanomateriali,delle nanotecnologie e della tecnologia la-ser per la creazione di modelli decorativi.«L’adozione del laser nella lavorazione su-perficiale, nella decorazione e in generalenell’arricchimento e raffinazione esteticadi materiali ceramici - spiega Goffredo DePortu - sta diventando una tecnologiasempre più diffusa. Il laser permette di ope-rare con accurata precisione e con grandeflessibilità e velocità di esecuzione cam-biamenti di colore e combinazioni croma-tiche innovative ed asportazione selettivadi parte dello spessore superficiale. Quin-di, rispetto alle tecnologie più tradiziona-li di decorazione della ceramica, un siste-ma di decorazione e di lavorazione super-ficiale integrato nella linea produttiva con-sente di soddisfare le esigenze dell’indu-stria della ceramica implementando l’affi-dabilità, la produttività e la continuità delprocesso. Permette inoltre, di ottenere so-luzioni cromatiche ed effetti estetici inno-vativi che contribuiscono alla realizzazio-ne e commercializzazione di prodotti a ele-vato valore aggiunto in grado di salva-guardare fette importanti dei mercati in-ternazionali».È proprio grazie al valore aggiunto di tec-nologia ed estetica che la ceramica fun-zionalizzata si appresta a diventare uno deiprodotti di eccellenza del nuovo made inItaly. Un prodotto bello e intelligente.

Focus ceramica

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Sopra: Laminam SpA, Collection.Lastre nate per disegnare e arredare ambienti,superfici interne ed esterne, per creare oggettie complementi d’arredo. Di grandi dimensionie spessore ridotto abbandonano lamonocromaticità per combinarsi in una pluralitàdi abbinamenti, sfumature e composizioni

Sotto: Cerasarda SpA, Cotti Glamour.Tonalità vivaci danno luogo a una classicitàcontemporaneamente moderna grazie alcolore. Oltre la tradizione, verso l’incontroe la mescolanza di materiali tra loro diversi

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CATALOGNAPer un famoso scienziato spa-gnolo, lo CA-SO di Eduardo Ca-daval e Clara Solà-Morales ha cu-rato la ristrutturazione di un vec-chio manufatto edilizio realizzatosecondo tecniche costruttive ora-mai desuete. Nell’edificio sono sta-te ricavate due unità abitativestrettamente legate tra loro dal-l’intento di creare un luogo ap-partato in cui poter studiare e scri-vere godendo comunque dellabella vista sulla Valle d’Aran.

BUENOS AIRESAffacciata su un tranquillo e affa-scinante lago, Casa Negra, pro-gettata dallo studio spagnolo An-dres Remy Arquitectos per una gio-vane coppia di Buenos Aires, nel-l’insieme delle sue linee nette egeometricamente rigorose, creaun rapporto simbiotico con tuttociò che fa parte del panorama cir-costante. Gli interni si leganoesplicitamente con gli ampi spec-chi d’acqua che dall’esterno com-penetrano l’edificio.

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DifferentiInterior design

PUNTI DI VISTA

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Architettura rurale e contemporanea. Due diversi mondi che si incontrano. Un sodalizio che ha portato Eduardo Cadaval e Clara Solà-Morales a rivisitare gli spazi interni di un’abitazione privata in Catalogna. Un intervento volto a dare soprattutto grande visibilità al paesaggio circostante di Iole Costanzo

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Il paesaggio della Valle d’Aranin Catalogna, sui Pirenei, fa da sfondo agli essenziali e contemporanei ambientiinterni. Il colore dominanteall’interno è il bianco chemette in evidenza la copiosaluce che entra dalle studiatefinestre realizzate all’impostadella falda corta del tetto e dall’intera parete vetrataproposta sul lato ovest

na vecchia architettura rurale diventa un bell’esempio di architettura contemporanea. Sui Pirenei, perl’esattezza in Spagna, a Canejan, in un piccolo paese di 100 abitanti in tutto, che affaccia sulla Valled’Aran in Catalogna. È lo studio CA-SO di Eduardo Cadaval e Clara Solà-Morales ad affrontare que-sto tema: la ristrutturazione di un vecchio manufatto edilizio realizzato secondo tecniche costruttive

oramai desuete, come la muratura in pietra a secco realizzata secondo una sapiente tecnica contadina tipica delluogo e altri pochi materiali poveri quali il legno e la terra, in una zona isolata e orograficamente difficile. I com-mittenti non sono residenti del paese. È un prestigioso scienziato spagnolo e i suoi due figli che hanno sceltoCanejan proprio perché sognavano un luogo tranquillo in cui l'intera famiglia potesse riunirsi. L’edificio è statocompletamente ripreso e vi sono state ricavate due unità abitative, all’occorrenza indipendenti, strettamente le-gate tra loro dall’intento di creare un luogo appartato in cui poter studiare e scrivere godendo comunque dellabella vista sulla Valle d’Aran, tra le tipiche alture dei Pirenei. Ma avere la possibilità di beneficiare della vistaanche dall’interno di un’abitazione è un concetto contemporaneo, ben lontano dalla logica distributiva degli spazie delle finestre che una costruzione rurale di questo tipo poteva prevedere e quindi, per poter realizzare questodesiderio, gli architetti hanno proposto l’ampliamento delle aperture esistenti e la sostituzione della parete ri-volta verso la vallata con una vetrata a tutta altezza che coinvolge tutto il primo piano. Le ampie aperture chesi trovano al piano terra, le finestre a nastro del secondo e l’intera parete vetrata smascherano in maniera evi-dente la rilettura contemporanea di questa abitazione di montagna. Rilettura che è ancora più esplicita nell’or-

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Sopra: la zona pranzo è separata dalla zona cucina da un unico mobile coloratoalto quanto basta per creare una cesura senza entrare in competizione con le inclinazioni diverse del tetto. Sotto: la zona pranzo del piano terra. L’edificio è stato ristrutturato così da poter garantire due abitazioni autonome. A destra: le scale, altro elemento di colore, che collegano i due piani

ganizzazione spaziale degli interni che si presentano semplici, essen-ziali e arredati con elementi di design da una linea sobria e rigorosa cheesalta, con poche soluzioni colorate, la luminosità degli ambienti com-pletamente ridipinti di bianco. I pavimenti, in entrambi i piani, sono ri-coperti con lo stesso tipo di parquet che riveste le scale e che si rac-corda con le pareti bianche attraverso uno zoccolino sottile e dellostesso colore delle pareti. In totale i piani sono tre, quello al pianoterra,di dimensione più piccola, è organizzato come camera per gli ospiti. Glialtri due, che hanno una distribuzione planimetrica alquanto simile traloro, constano di due ampi ambienti, zona notte e zona giorno, separatidai blocchi contenenti i servizi e le scale. L’ultimo piano è condizionatodall’inclinazione delle falde del tetto e proprio per questo l’arredamentoscelto è anch’esso essenziale e in gran parte posto intorno al camino pre-fabbricato rivestito con pannelli intonacati anch’essi di bianco e che hafunzione di separazione tra l’ambiente del soggiorno e lo spazio anti-stante la parete a vetro. Cromaticamente l’intervento su tutto l’edificioè sobrio, il bianco alle pareti dona luminosità a tutta l’abitazione esal-tandone la luce che penetra dalle numerose finestre. La rottura del bi-lanciamento cromatico è affidata a singoli elementi d’arredo di coloregiallo e grigio. Colori che appartengono alla matrice del razionalismoarchitettonico e che palesano i due mondi completamente diversi, forseanche antitetici, presenti in questa ristrutturazione. Quando due mondi,l’architettura rurale e quella contemporanea si incontrano, si ripensanogli spazi, si dà valore a una cultura del costruire oramai scomparsa, sirigenera l’esistente e si attualizza quell’intesa che le architetture ruralisolitamente creano con il paesaggio che vi gravita intorno.

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Interior design

TrasparentiGEOMETRIE

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Lo studio spagnolo Andres Remy Arquitectosha progettato una casa a Buenos Aires dalleforme geometricamente rigorose. Con grandivetrate che permettono seducenti giochi di luce naturale e riflessa di Iole Costanzo

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ra interno ed esterno, bianco e nero, opacità e trasparenza. È tra questi oppostiche si gioca il tema dell’alternanza e del contrappunto proposto dallo studio spa-gnolo Andres Remy Arquitectos a una giovane coppia di Buenos Aires per laloro abitazione soprannominata la Casa Negra. Il sito scelto per l’edificazione

è a pochi passi da un lago e con esso la Casa Negra, nell’insieme delle sue linee nette erigorose, crea un rapporto unico, diretto e di emulazione. L’impostazione planimetricadi tutta l’abitazione è tale da legare in modo esplicito gli interni della zona giorno, po-sti al piano terra, con gli ampi specchi d’acqua che dall’esterno compenetrano l’edificiodando quasi la sensazione di dividerla in due zone separate. Il legame tra le due parti è,infatti, un pavimento di vetro che permette il passaggio sopra le vasche d’acqua.Sono le assialità il filo conduttore dell’intera progettazione. Le vetrate sono tra loro inasse così che i vari ambienti possano godere di alcune viste sul giardino circostante. Sonotre gli assi proposti, uno centrale che collega l’esterno, attraverso il passaggio sulle va-sche, con le rampe di scale che conducono al piano superiore. Gli altri due assi parallelicon quello centrale creano un gioco di luce e di viste: smaterializzano gli spazi interni edanno corpo e familiarità, con l’arredo, al verde esterno. I due saloni di rappresentanza,quelli posti al piano terra e attorniati da pareti di vetro, sono arredati in modo semplice,elegante e curato. Pochi oggetti, scelti dal mondo del design, sono posti a corredo del-l’ampio salone che ha come elemento caratterizzante un grande camino che aldilà del fo-colare, del piano di appoggio della legna, del luogo dove le fiamme acquistano vita, haun’asola di vetro, anch’essa dalla forma rigorosamente geometrica, che vivacizza l’im-magine romantica e tremolante delle fiamme con le variazioni di luce che il giorno re-gala. Le suggestioni del vetro sono qui tutte proposte: il vetro e il verde, perché il giar-dino è visto da più angolazioni; il vetro e l’acqua, per gli scorci sul lago e sulle vasche

Sopra: la cucina. Un ambientecompletamente realizzato conarredi bianchi e pochi elementiin acciaio. È caratterizzato da un’ampia vetrata a nastroposta ad altezza del piano da cucina e del lavabo. A destra: due ambienti posti al piano terra e utilizzati per i momenti di rappresentanza

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L’acqua è il legame tra l’interno e l’esterno. Il vetro con la suatrasparenza crea continuità tra gli ambienti. Tutto il piano terra èbasato sulla comunicazione visiva,sulle superfici vetrate che portano la quotidianità e i diversi momentidella giornata a essere vissuticontemporaneamente da piùambienti, e anche dal giardino

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e in ultimo il vetro e il fuoco. La doppia zona living, di rappresentanza, attorniata da ampievetrate, lascia scorgere a chi si rivolge verso l’interno altri due ambienti separati dalle scalecentrali. Uno è l’ambiente per il pranzo che gioca sulle tonalità in contrapposizione trabianco e nero e la cucina che è completamente bianca. Gli arredi laccati, tra loro legati da ununico piano sempre bianco, che raccorda anche l’incasso dell’unica vasca del lavabo, sono vi-vacizzati dal tocco metallico degli elettrodomestici d’acciaio. Bianco è anche il bagno del pianosuperiore. Il rivestimento è realizzato, sia per il pavimento che per la base e le pareti del lo-cale doccia, con lastre che ripropongono un pattern evocante il marmo bianco screziato di gri-gio, che senza alcuna reticenza si ripete ossessivamente su tutta la pezzatura. L’unico elementoche spezza in intensità e forma l’ossessivo ripetersi delle venature grigie è il lavabo che si pre-senta con venature grigie scure che ripropongono un taglio diverso. Bianco, luce, trasparenzae arredamento essenziale. Sono questi i quattro elementi che caratterizzano l’interno del-l’abitazione. E così è anche la camera da letto, posta all’interno del corpo superiore che ag-gettando più di un terzo rispetto al corpo sottostante sembra voler raggiungere il lago che vista di fronte e di cui gode una magnifica vista.Il bianco all’interno e il nero all’esterno. L’unica concessione al colore, rosso, è data dal settomurario che fa da spina alla scala interna e dal bagnetto del piano terra rivestito in parte conuna ceramica nera e in parte con della carta da parati a larghe righe bianche e rosse.Opacità e trasparenza, tinte chiare e tinte scure, terra e acqua. Elementi, in antitesi tra loro,che in questa abitazione diventano armonici perché a legarli c’è la luce. La luce diretta e laluce riflessa, che dall’esterno, attraverso gli ampi specchi d’acqua che compenetrano il volume,riesce a raggiungere e a illuminare tutti gli ambienti interni.

A sinistra: due foto dellacamera da letto progettata nel corpo aggettante delsecondo piano. Ha due laticompletamente vetrati e siaffacciano sul lago che vi stadi fronte. Sopra: il punto dicollegamento tra gli ambienti

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