Biodiversità: ultima chiamata · 2013-12-16 · La mappatura dei biomi della Terra degli ultimi...

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Foto Bernardino Ragni Biodiversità: ultima chiamata E’ ancora possibile recuperare un rapporto armonioso con la natura? Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia e curatore del Rapporto annuale sullo “Stato del Pianeta” presenterà la situazione della biodiversità a livello mondiale e le strategie da adottare per conservarla prima che sia troppo tardi… Un incontro con Gianfranco Bologna Museo Civico di Zoologia - Sala degli Scheletri Via U. Aldrovandi 18 00186 Roma Ingresso libero su prenotazione (tel. 0667109270 – 060608) Happy Hours al Museo di Zoologia 19 dicembre 2013, ore 18 Invito A cura di Gloria Svampa

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Foto Bernardino Ragni

Biodiversità: ultima chiamata

E’ ancora possibile recuperare un rapporto armonioso con la natura? Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF

Italia e curatore del Rapporto annuale sullo “Stato del Pianeta” presenterà la situazione della biodiversità a livello

mondiale e le strategie da adottare per conservarla prima che sia troppo tardi…

Un incontro con

Gianfranco Bologna

Museo Civico di Zoologia - Sala degli Scheletri Via U. Aldrovandi 18 – 00186 Roma

Ingresso libero su prenotazione (tel. 0667109270 – 060608)

Happy Hours al Museo di Zoologia 19  dicembre  2013,  ore  18    

Invito

A cura di Gloria Svampa

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L’incontro al Museo di Zoologia. Le nuove ricerche sulla trasformazione fisica delle terre emerse del nostro Pianeta dimostrano chiaramente che le grandi trasformazioni provocate dalla specie umana sono chiaramente visibili. La mappatura dei biomi della Terra degli ultimi secoli (il 1700, il 1800, il 1900 e il 2000), ottenuta utilizzando tutti i dati a nostra disposizione sull’evoluzione dell’impatto umano sulla biosfera, indicano che nel 1700 più della metà dell’intera biosfera si trovava in condizioni selvatiche, mentre il 45% era in uno stato seminaturale, con modeste trasformazioni del suolo dovute all’agricoltura e agli insediamenti umani. Nel 2000, invece, la maggioranza della biosfera appare interessata da aree agricole e da altri biomi antropogenici; meno del 20% si trova in uno stato seminaturale e solo un quarto può essere considerato ancora in una situazione definibile selvatica. Per quanto riguarda oceani e mari la mappa globale dell’impatto umano sugli ecosistemi marini indica che nessuna area può ormai definirsi non influenzata dall’intervento umano e che un’ampia frazione degli ecosistemi marini (ben il 41%) risulta sottoposta all’alto impatto da diversi fattori antropogenici. Il tasso di estinzione dovuto all’intervento umano arriva ad essere fino a 1000 volte superiore a quello naturale. Cosa si sta facendo per difendere realmente la biodiversità sul Pianeta, per frenare la frammentazione dei sistemi naturali e favorire la loro connessione? E come possiamo difendere al meglio la ricchezza della vita sulla Terra?

Gianfranco Bologna è Direttore Scientifico e Senior Advisor del WWF Italia. E’ inoltre il Segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei, che rappresenta in Italia il Club di Roma. Svolge da 40 anni attività di divulgazione, didattica e progettualità sui temi della conservazione della natura e della sostenibilità. Docente di Sostenibilità dello Sviluppo all’Università di Camerino, svolge diverse attività seminariali in varie università. Ha iniziato come ornitologo, contribuendo alla nascita del Centro Italiano Studi Ornitologici (CISO). Autore di diversi libri ed enciclopedie sulla natura e di numerosi volumi sui problemi della sostenibilità, cura dal 1988 l’edizione italiana del rapporto mondiale “State of the World” del Worldwatch Institute. E’ inoltre curatore delle edizioni italiane di decine di rapporti internazionali e volumi scritti da studiosi di fama internazionale. Nel 1996 ha curato l’edizione italiana di un classico della bibliografia scientifica, “L’impronta ecologica” di Mathis Wackernagel e William Rees, dove è stato presentato il primo calcolo dell’impronta ecologica dell’Italia. Ha preso parte come esperto non governativo alla Conferenza ONU Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992 e al Summit ONU sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg nel 2002.