Bimestrale Settembre ottobbre

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E che giova all‘ uomo se guadagna tutto il mondo e perde l‘anima sua?“ Marco 8:36 In questo mondo si può perdere tutto: Il denaro: Una crisi finanziaria - e giá i risparmi degli anni prece- denti spariscono. La reputazione: È sufficente essere vittima di calunnie. Il posto di lavoro: Una piccola recessione - può costare il posto di lavoro. La salute: La mattina si può iniziare la giornata pieni di energia e la sera finire in ospedale. Gli amici: È relativamente facile trovare colleghi ed amici, ma è molto più difficile mantenere amici veri. La parentela: Quanti matrimoni e famiglie sono distrutti a causa di infedeltà e controversie. La memoria: non c‘é bisogno di essere vecchi per rendersi conto di quanto si è dimentichevoli. La vita: Tutti sappiamo che si può morire a qualsiasi età e, natu- ralmente, a nessuno piace pensarlo. Ma è così! L‘anima: Questa è la perdita più grande che possiamo subire; se ci siamo occupati solo di stare bene sulla terra senza preoccuparci del nostro destino eterno e poi muoriamo con i nostri peccati senza esserci riconciliati con Dio saremo per sempre perduti. C‘ è qualcosa però che non possiamo mai perdere , il van- Culto: dom. ore 16.00 Studio biblico + Canto + Preghiera: giov. ore 19.30 Agape: ogni ultimo sabato del mese: ore 18.30 bimestrale della chiesa di: BIETIGHEIM-BISSINGEN Gustav Mahler Str. 4, 74321 CONTENUTO: * Senza fede o infedele? * Beati quelli che sono affamati e assetati. della giustizia perché essi saranno saziati”. * Dacci oggi il nostro pane quotidiano. * Attraverso le porte chiuse. * L’amore non è sgarbato. L’amore è educato. * Dio ha creato l’uomo e la donna perché ...

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Bimestrale Settembre ottobbre

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„E che giova all‘ uomo se guadagna tutto il mondo e perde

l‘anima sua?“ Marco 8:36

In questo mondo si può perdere tutto: • Il denaro: Una crisi finanziaria - e giá i risparmi degli anni prece-

denti spariscono. • La reputazione: È sufficente essere vittima di calunnie. • Il posto di lavoro: Una piccola recessione - può costare il posto di

lavoro. • La salute: La mattina si può iniziare la giornata pieni di energia e la

sera finire in ospedale. • Gli amici: È relativamente facile trovare colleghi ed amici, ma è

molto più difficile mantenere amici veri. • La parentela: Quanti matrimoni e famiglie sono distrutti a causa di

infedeltà e controversie. • La memoria: non c‘é bisogno di essere vecchi per rendersi conto di

quanto si è dimentichevoli. • La vita: Tutti sappiamo che si può morire a qualsiasi età e, natu-

ralmente, a nessuno piace pensarlo. Ma è così! • L‘anima: Questa è la perdita più grande che possiamo subire; se ci

siamo occupati solo di stare bene sulla terra senza preoccuparci del nostro destino eterno e poi muoriamo con i nostri peccati senza esserci riconciliati con Dio saremo per sempre perduti.

C‘ è qualcosa però che non possiamo mai perdere, il van-

Culto: dom. ore 16.00 Studio biblico + Canto + Preghiera: giov. ore 19.30 Agape: ogni ultimo sabato del mese: ore 18.30

bimestrale della chiesa di:

BIETIGHEIM-BISSINGEN Gustav Mahler Str. 4, 74321

CONTENUTO: * Senza fede o infedele? * Beati quelli che sono affamati e assetati. della giustizia perché essi saranno saziati”. * Dacci oggi il nostro pane quotidiano. * Attraverso le porte chiuse. * L’amore non è sgarbato. L’amore è educato. * Dio ha creato l’uomo e la donna perché ...

-gelo ci informa che è un dono di Dio e che nessuno può mai toglierci:„La Vita Eterna“. Egli la dà a chiunque crede nel suo Figlio Gesù Cristo. E tu, dove passerai l‘ eternità?

Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l‘altro Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l‘altro Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l‘altro Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l‘altro

era pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di se:“O era pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di se:“O era pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di se:“O era pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di se:“O

Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti,

adulteri; neppure come questo pubblicano, Io digiuno due volte la setti-adulteri; neppure come questo pubblicano, Io digiuno due volte la setti-adulteri; neppure come questo pubblicano, Io digiuno due volte la setti-adulteri; neppure come questo pubblicano, Io digiuno due volte la setti-

mana; pago la decima su tutto quello che possiedo“. Ma il pubblicano se mana; pago la decima su tutto quello che possiedo“. Ma il pubblicano se mana; pago la decima su tutto quello che possiedo“. Ma il pubblicano se mana; pago la decima su tutto quello che possiedo“. Ma il pubblicano se

ne stava a distanza e non osava alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il ne stava a distanza e non osava alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il ne stava a distanza e non osava alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il ne stava a distanza e non osava alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il

petto, dicendo:“ O Dio abbi pietà di me, peccatore!“Luca 18:10 petto, dicendo:“ O Dio abbi pietà di me, peccatore!“Luca 18:10 petto, dicendo:“ O Dio abbi pietà di me, peccatore!“Luca 18:10 petto, dicendo:“ O Dio abbi pietà di me, peccatore!“Luca 18:10

SENZA FEDE O INFEDELE?

I senza fede senza fede senza fede senza fede sono coloro che non conoscono la verità, vivono la

loro esistenza con una vita di peccato. Senza nessuna vergogna, senza

sensi di colpa e rifiutano ogni approccio con Dio. Con il loro atteggia-

mento sono in una condizione pericolosa, a meno che non si ravvedono

dal loro peccato e si riconciliano con Dio accettando il sacrificio espia-

torio di Gesù conpiuto sulla croce anche per loro.

L ‘Infedele ‘Infedele ‘Infedele ‘Infedele è colui che conosce la verità ma la nega con la sua posi-

zione ed il suo comportamento. Un infedele può dire che è dalla parte

di Dio, ma le sue azioni dimostrano il contrario. Egli prega con sincerità

ma a casa si comporta male con la moglie ed i figli. Compie anche un

servizio ma lo fa senza passione. In poche parole finge di essere un

credente, ma in fondo è soltanto un religioso, come il fariseo del nostro

testo. La bibbia concede speranza sia per i „senza fede“ che per gli

„ infedeli“.

Nel caso dei „senza fede“ a volte la strada è più breve perchè fa-

cilmente sono disposti ad ammettere i loro peccati. Mentre per gli

„ infedeli“ a volte è più difficile ammettere la loro incoerenza. Il rime-

dio per entrambi è semplice: tornare al Signoretornare al Signoretornare al Signoretornare al Signore

Se pensi che la tua vita si adatti ad uno di questi modelli, torna a Dio

… e presto!!!!

La quarta Beatitudine: „Beati quelli che sono affamati e

assetati della giustizia, perchè essi saranno saziati“. Matteo 5:6 Gesù ci dice che una delle chiavi del Regno di Dio è l'averne fame

e sete.

Noi riusciamo quasi sempre ad avere quello che veramente vogliamo.

Il poeta Percy Bysshe Shelley (poeta inglese, 1792-1822 - N.d.T.) affermò che l'immaginazione è il più grande strumento del bene mora-

le. Quando l'immaginazione e la volontà entrano in conflitto, è

sempre la prima che vince. Immaginare è proiettare figure mentali

sullo schermo della nostra mente. Significa creare nel nostro pensie-

ro quello che vogliamo avvenga nella nostra vita. Il tempo, i talenti

e tutte le altre risorse della persona vengono impegnate e dedicate allo scopo di realizzare gli obiettivi dell'immaginazione.

Gesù ci dice che prima di possedere Dio e le cose di Dio, dobbiamo

fare di Dio il centro della nostra immaginazione. "Ama il Signore

lddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutta

la mente tua" (Matteo 22:37), e quando Dio diventa il vero centro del nostro affetto, dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri, trovere-

mo, possederemo e saremo posseduti da Dio.

Guardate l‘assemblea mentre l'organo suona il preludio e vedrete

molte differenze. Alcuni sono tranquilli, in meditazione e in preg-

hiera, sembra che siano a mala pena coscienti di quel che li circon-da. Altri chiacchierano con chiunque intorno, guardano quelli che

entrano, notano i loro vestiti, osservano il loro comportamento. Du-

rante gli inni alcuni cantano non solo con la loro voce, ma anche col

loro cuore. Alcuni semplicemente pronunciano le parole senza neppure

preoccuparsi di aprire l'innario. Durante il sermone alcuni sono come

carta assorbente. Bevono ogni parola e pensiero del predicatore. Altri sembrano completamente sordi. Da che cosa è prodotta questa

differenza? Alcuni hanno necessità che le risorse umane non possono

soddisfare. Sono venuti coscienti di quelle necessità; hanno fame e

sete di Dio, e sono loro che Lo trovano.

Non potete trovare Dio finchè Egli non è diventato il vostro de-siderio più grande.

Due uomini parlavano di New York. Uno diceva che era un posto

malvagio, pieno di sensazioni a buon mercato, con gente moralmente

degradata, col peccato in ogni angolo. L'altro diceva che era un gran

bel posto, pieno di musei d'arte, ottima musica, conferenze interes-santissime. Per ognuno New York era la città che desiderava che fos-

se.

Nella vita troviamo quello che vogliamo trovare. E' per questo

che Gesù disse: "Beati quelli che sono affamati e assetati della gi-ustizia, perchè essi saranno saziati".

·

Quinta parte del Padre Nostro: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano“. Matteo 6:11

Nel bel mezzo della preghiera insegnataci da Gesù c'è una divi-sione netta. Nelle prime tre richieste ci viene insegnato a dire "tuo": il tuo nome - il tuo regno - la tua volontà. Nelle ultime tre richieste i pronomi sono "noi" e "nostro". Prima pensiamo a Dio, poi, possiamo pensare a noi. La prima ri-chiesta che il Signore ci permette di fare per noi stessi è proprio quella che veramente vogliamo fare. Difatti, è la richiesta per la quale è opportuno pregare se vogliamo rimanere in vita. "Dacci oggi il nostro pane quotidiano". Con queste parole Egli in-tende parlare, molto semplicemente, delle necessità fisiche della vita. Egli sa che dobbiamo comperare il cibo, che abbiamo l'affitto o la rata del mutuo da pagare per la nostra casa, gli abiti che sono necessari, le spese di scuola per i bimbi, conti di ogni sorta da sal-dare. E non solo questo, Egli sa che abbiamo desideri e bisogni che vanno al di là dello stretto necessario. Non siamo bestie selvatiche. Desideriamo qualcuna delle cose belle della vita! Molto meglio di noi, Egli sa che il corpo e l'anima sono un'entità inseparabile. Proprio come le preoccupazioni e le paure possono avere influenza sul corpo e farlo ammalare, cosi le condizioni fisi-che di una persona possono influire sul suo modo di vedere la vita, sulla sua vita religiosa, sulla condotta morale. Il Dio che ci ha dato i nostri corpi è interessato ai bisogni dei nostri corpi e vuole che parliamo con Lui delle nostre necessità fisiche. Ogni mattina il sole sorge per scaldare la terra. Se dovesse smettere di risplendere anche solo per un minuto, tutta la vita sul-la terra morrebbe. La pioggia viene per annaffiare la terra. C'è fertilità nel suolo, vita nei semi, ossigeno nell'aria. La provvidenza di Dio è intorno a noi ogni momento in un'abbondanza incredibile.

Ma troppo spesso diamo tutto ciò per scontato. Persino la nuova televisione che vi piace tanto, la bella auto della quale siete così orgogliosi, o la casa nella quale abitate, o gli abiti che indossate in questo momento! Tutte queste cose, in un modo o nell'altro, vengo-no dalla terra che Dio ha creata. Egli ha messo tutte queste cose· a portata di mano, perché sapeva che le avremmo desiderate e che ci avrebbero fatto piacere. Molto tempo prima che foste nati, Dio rispose alle vostre prghie-re di benedizioni materiali. "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" è una preghiera veramente esaudita. E' anche un riconoscimento di quello che Lui ha già fatto. Mi piace leggere il racconto di Gesù nel deserto. Matteo ci dice che c'erano 5000 persone con Lui (14:2). Avevano fame e il Sig-nore voleva che avessero da mangiare. I discepoli fecero una ricer-ca e tutto quello che trovarono fu la merenda di un ragazzino: 5 panini e 2 pescetti. I discepoli pensavano che fosse troppo poco per preoccuparsene. Con risorse così scarse non valeva neanche la pena di provare. Ma osservate le azioni di Gesù. Nessuna lagnanza da parte Sua per avere qualcosa di più. Invece, la prima cosa che fa è ringraziare. Poi comincia a usare quello che ha. Comincia col dividere il cibo e passarlo. Fra la sorpresa di tutti, quello che aveva fu sufficiente per dar da mangiare a tutti. E più ancora di quanto non fosse necessario, perchè ci furono 12 ceste di avanzi. La gente fu così sbalordita che provarono immediatamente a prenderlo con la forza per farlo re. (G iovanni 6:5-15). Se oggi cominciassimo con l'essere grati per ciò che abbiamo ed usarlo nel migliore dei modi, Dio ci darebbe perspicacia per capire come moltiplicare quel che abbiamo per soddisfare ogni bisogno della nostra vita e avere ancora molti avanzi. Saremmo così bene-detti da cadere davanti a Lui riconoscendolo come nostro Signore e Re!

La sera di quello stesso giorno, che era il

primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giu-dei, Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e dis-

se:“PACE A VOI!“ Giovanni 20:19

ATTRAVERSO LE PORTE CHIUSE

Cerchiamo di capire quello che provavano i discepoli quella sera prima che il Signore apparisse loro: erano

molto tristi perchè il loro maesto era morto, e adesso avevano paura che l‘ostilità dei Giudei si sarebbe ri-volta contro di loro. Per questo si erano incontrati in

segreto chiudendo bene le porte. Ma, nonostante le porte chiuse, Gesù si presentò improvvisamente in mezzo a loro e le prime parole che rivolse loro furono:“Pace a voi!“

Anche oggi alcuni di noi teniamo nella propria vita „le porte chiuse!“ Può essere a causa di:

• … un rancore che, da molto tempo, abbiamo verso qualcuno;

• … un‘offesa o una ferita profonda che portiamo da

anni dentro di noi; • … una brutta e indimenticabile esperienza infantile

che disturba le nostre relazioni con gli altri.

• … può anche essere una lotta con Dio a causa di un‘esperienza avvenuta molto tempo fa, ecc ...

Purtoppo, queste „porte“ ci tengono rinchiusi e pieni di paura nel nostro piccolo mondo, impedendoci di pro-gredire internamente e provare vera gioia.

Ma rallegriamoci perchè così come le porte chiuse di al-lora non impedirono al Signore Gesù di entrare, non lo impediranno nemmeno oggi.

Egli vuole entrare e portare via tutti gli ostacoli che si frappongono ed impediscono la vita spirituale. Chi Lo ascolta e Lo lascia agire riceverà: perdono, gua-

rigione e felicità e potrà così conoscere l‘importanza di quelle Sue parole benedette: „Pace a voi!“

L‘ AMORE NON É SGARBATO

„Quanto all‘onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente“ Romani 12:10b

Non c‘è nulla che irriti più rapidamente gli altri come la scortesia. Essere sgarbati significa dire o fare inutilmente cose sgradevoli per un‘altra persona. Significa agire in modo sconveniente, imbarazzante o irritante. Nel matrimo-nio il concetto potrebbe includere cose come il linguaggio scurrile, le cattive maniere a tavola o l‘abitudine di fare battute sarcastiche. In qualunque modo consideri la cosa, a nessuno piace stare accanto a una persona sgarbata. Il comportamento sgarbato può sembrare insignificante per la persona che lo mette in atto, ma è sgradevole per coloro che lo subiscono. L‘amore ha qualcosa da dire a riguardo. Quando un uomo è spinto dall‘amore, si comporta intenzionalmente in un modo che rende più gradevo-le alla moglie stargli vicino, in modo che contribuisce a metterla a suo agio. Se una donna desidera amare il proprio marito, eviterà deliberatamente cose che lo frustrano o lo mettono a disagio. L‘ AMORE É EDUCATO

Siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili“

1 Pietro 3:8

Le persone che seguono la buona etichetta tendono a elevare il livello di rispetto dell‘ambiente che le circonda. Se fossimo onesti, tuttavia, dovremmo ammettere che spesso il nostro modo di comportarci a casa è ben diverso dal modo in cui ci comprtiamo con gli amici, con i colleghi di lavoro e persino con gli estranei. Ma se osiamo amare desidereremo dare il meglio di noi stes-si anche a chi ci sta più vicino. Se non ci lasciamo motivare dall‘amore a compiere i cambiamenti comportmentali necessari, la qualità della nostra re-lazione coniugale ne risentirà. La pratica della buona educazione è un modo per dire alla persona che hai sposato:“Poichè ti stimo voglio esercitare l‘autocontrollo quando siamo insie-me. Voglio essere una persona con cui sia gradevole stare“. Quando permetti all‘amore di cambiare il tuo comportamento crei un‘ atmosfera di amore nella relazione.

„Dio prese una delle costole di Adamo

e da questa formò una donna di nome Eva.

La generó non dalla sua testa perchè comandasse,

nè dai suoi piedi per essere calpestata,

ma dal suo fianco perchè fosse uguale a lui,

sotto il suo braccio per essere protetta

e vicino al suo cuore perchè fosse amata.

DIO ha creato l‘uomo e la donna perchè riflettessero (col matrimonio)

la Sua immagine e vivessero in armonia con Lui!“

(Genesi 1:26-31; 2:21-24)

Continuiamo a pregare gli uni per gli altri!

I soggetti di preghiera vengono presentati, ogni giovedì, nella riunione di preghiera!

info. :Nino e Rita Calì, Kernerstr. 10, 71686 Remseck tel. 07146 9392724

e-mail : [email protected]

website : www.gesu-salva.de/www.vieni-con-noi.de

sab. 13 Rosetta Miccichè sab. 27 Marco Pinnelli mart. 30 Aaron Spatola

Giov. 16 Mihaela Pinnelli Dom. 26 Leah Matracovic