Bilancio Sociale 2012

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Bilancio Sociale del VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo

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INDICE

Lettera del PresidenteNota introduttiva e metodologica

IDENTITÀ DEL VIS Il VIS in sintesiStoria MissionStrategie Relazione tra il VIS, la Congregazione salesiane e l’Animazione Missionaria in ItaliaStakeholderBase associativaGoverno Struttura organizzativaLe persone che operano per il VISSedi VIS e presenza sul territorio

PRINCIPALI STRUMENTI E METODOLOGIE DI INTERVENTOProgetti di sviluppo cofinanziati da Enti IstituzionaliInterventi di emergenza, aiuto umanitario, riabilitazione e ricostruzioneSostegno a DistanzaSostegno alle missioniEducazione e formazione allo sviluppoDiritti umani e advocacy

AZIONE DEL VIS NEL MONDOAfrica

Angola, Burundi, Camerun, Ciad, Congo Brazzaville, Eritrea, Etiopia, Ghana, Liberia, Madagascar, Malawi, Mauritius, Nigeria, Rep. Democratica del Congo, Rwanda, Sierra Leone, Sud Sudan, Sudan, Tanzania, Togo

Asia e OceaniaBangladesh, Cambogia, Cina, India, Isole Salomone, Laos, Myanmar, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Sri Lanka, Timor Est

America LatinaArgentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Haiti, Honduras, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay

Medio Oriente Egitto, Libano, Palestina, SiriaEuropa

Albania, Bosnia Erzegovina, Italia

COMUNICAZIONE

DIMENSIONE AMBIENTALE

DIMENSIONE ECONOMICA Quadro di insiemeAnalisi dei proventiAnalisi degli oneriIndicatori di particolare rilievo

ALLEGATI Verifica della completezza e della conformità del Bilancio Sociale rispetto al modello dell’Agenzia per le Onlus - Questionario di valutazione (disponibile sul sito www.volint.it)

NOTA INTRODUTTIVA E METODOLOGICA

Il percorso di realizzazione del Bilancio Sociale del VIS è iniziato dando seguito ad una delibera dell’Assemblea dei soci dell’aprile del 2007, nella quale si decise l’adozione e lo sviluppo di questo strumento di rendicontazione attraverso un percorso progressivo con alcune “tappe intermedie”. Dopo aver realizzato la Relazione di Missione relativa al 2008, il Bilancio di Missione relativo al 2009, si è giunti alla prima stesura di Bilancio Sociale nel 2010 e con il Bilancio Sociale 2011 si è entrati a regime con la rendicontazione sociale.

Il percorso sino ad ora svolto permette di riconoscere, nel Bilancio Sociale VIS 2012, una maturità di rappresentazione dei contenuti delle attività e dei dati di progetto frutto del processo evolutivo sopra descritto.

Come principale standard di riferimento si sono mantenute, come già nella precedente edizione, le “Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale delle organizzazioni non profit” pubblicate dall’Agenzia per le Onlus nel febbraio 2010. Nonostante l’Agenzia per le Onlus, successivamente denominata Agenzia del Terzo Settore, sia stata soppressa nel 2012 e le sue funzioni siano state trasferite al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si è ritenuto opportuno mantenere il riferimento a tali Linee Guida poiché rappresentano un documento di riferimento valido ed efficace per la rendicontazione sociale delle organizzazioni non profit. Dalla tabella per la verifica della completezza e per il raccordo delle informazioni riportate nel bilancio sociale rispetto al modello dell’Agenzia per le Onlus (riportata nell’allegato) è possibile verificare che sono presenti completamente l’83.07% ed in parte il 6,15% (su 65) delle cosiddette ‘informazioni essenziali’ ed il 28.16% completamente ed il 2,81% (su 71) delle cosiddette ‘informazioni volontarie’.

Obiettivo primario di questo quinto ciclo di rendicontazione è stato di utilizzare l’esperienza di un processo ormai strutturato, seppure ancora perfettibile, per produrre un documento maggiormente fruibile da parte del lettore interessato. A tal fine il documento di rendicontazione sociale è stato modulato come segue:

- un corpo centrale più sintetico da stampare e diffondere presso i nostri donatori;- una versione integrale, Bilancio Sociale VIS 2012, completo delle info sulla natura e il

funzionamento dell’organismo. e tutte le attività e i progetti di sviluppo, di emergenza e di cooperazione decentrata realizzati dal VIS nel mondo.

E’ stato confermato il ruolo del “Gruppo operativo”1 (costituitosi nel 2010 e rafforzato nel 2011) in cui sono presenti referenti delle unità organizzative del VIS che si occupano dei principali ambiti tematici del bilancio sociale. Così come nelle precedenti edizioni il coordinamento complessivo del progetto è stato garantito da una figura interna, mentre il supporto del consulente esterno esperto in rendicontazione sociale2 è divenuto residuale. Si è inoltre data continuità alla partecipazione dei volontari espatriati, che sono stati coinvolti per descrivere l’operato del VIS ‘in terra di missione’.

Dal punto di vista dei contenuti, è stata confermata la scelta di articolare la rendicontazione sull’attività del VIS in due “macro-aree”: da un lato, la presentazione dei principali “strumenti e metodologie” utilizzate; dall’altro, la loro “applicazione” nelle diverse aree geografiche nelle quali il VIS opera. Per il futuro si auspica che questa prospettiva descrittiva possa evolversi in un’elaborazione maggiormente partecipata e in un’analisi unitaria ed integrata dell’operato dell’Organismo anche per programmi e non solo per progetti, al di là delle specificità degli strumenti di intervento. Si è inoltre consolidata la sezione dedicata alla comunicazione, introdotta lo scorso anno in seguito all’istituzione di un Ufficio Comunicazione interno all’Organismo. A seguito del processo di riorganizzazione interna che ha visto ad oggi coinvolto principalmente il settore amministrativo, è stata rafforzata l’integrazione tra rendicontazione sociale e rendicontazione economico-finanziaria. Questi ed altri interventi più puntuali hanno aumentato la completezza informativa del documento, anche in relazione alle previsioni delle linee guida dell’Agenzia per le Onlus

1 Costituitoda:SimonaTornatoreReferenteProgetti di sviluppo/emergenza,LorellaBasileReferenteDonazioni e offerte,LucaCristaldiResponsabileCampagne eEAS,MariaPasquiniResponsabileAmministrazione,ValentinaBarbieriResponsabileRisorse umane,EmmaColombattiReferenteDimensioneterritoriale,GianmarcoSchiesaroResponsabileNuoveTecnologie,AlessandraTarquiniResponsabileComunicazione.2 DeboraSanguinatoCoordinatriceinterna;GiovanniStizespertodirendicontazionesociale(SENECAsrl),chehapartecipatoailavorisoloinfasedirevisionefinale.

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La modularità del documento di Bilancio Sociale VIS 2012 è stata adottata anche in un’ottica di implementazione della politica di sostenibilità ambientale ed economica dell’organismo.Infatti sia il corpo centrale del documento, il Bilancio Sociale VIS 2012, che l’allegato , saranno linkabili e scaricabili dal sito del VIS nella sezione Bilancio http://www.volint.it/vis/bilancio. Si procederà alla stampa cartacea soltanto del corpo centrale del documento.

Il Bilancio Sociale è stato approvato dalla Assemblea dei Soci, contestualmente al Bilancio di Esercizio, il 13 aprile 2013.

Si precisa che il VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo non ha legami rilevanti con altri soggetti tali da richiedere un più ampio perimetro di rendicontazione e che si ritiene di aver considerato nel documento tutte le attività svolte dall’organizzazione e tutte le questioni rilevanti ai fini della rendicontazione.

Per contatti in relazione al Bilancio Sociale:Debora Sanguinato tel. 06 516291e-mail [email protected]

IDENTITÀ DEL VIS

IL VIS IN SINTESI

Il VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, è una Organizzazione Non Governativa (ONG) Onlus nata nel 1986, che si occupa di solidarietà e cooperazione internazionale ed opera come Agenzia educativa a favore dei giovani in situazione di vulnerabilità. Promosso dal CNOS - Centro Nazionale Opere Salesiane, è un Organismo laico che affianca il tradizionale impegno sociale dei Salesiani in Italia e nei Paesi del Sud del mondo, ispirandosi al sistema preventivo di Don Bosco e alla prassi educativa salesiana.

Nei Paesi in via di Sviluppo3, il VIS opera prevalentemente nel settore educativo-formativo, con programmi di cooperazione internazionale, attraverso un approccio integrato, per:•educare, istruire e sostenere bambini, adolescenti e giovani in situazione di emarginazione;•assistere e riabilitare i bambini di strada, i minori abusati e i bambini ex-soldato;•garantire la formazione professionale, l’accesso al lavoro e il reinserimento sociale dei giovani;•promuovere i diritti umani, in particolare, i diritti dei bambini e degli adolescenti;•favorire lo sviluppo delle comunità locali, sostenendo le realtà educative presenti sul territorio, la formazione di insegnanti e quadri, lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile;•garantire uno sviluppo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le creature;•favorire la promozione di processi di pace e di solidarietà nazionale e internazionale;•formare persone che lavorino per la promozione dello sviluppo umano, offrendo a tutti pari opportunità e valorizzando ogni cultura;•ampliare l’accesso alle informazioni e alla formazione tramite le nuove tecnologie.

In Italia il VIS opera, in coerenza con la sua missione educativa, per:•sensibilizzare l’opinione pubblica italiana ai temi della solidarietà e della cooperazione internazionale;•favorire il volontariato all’estero svolto con professionalità, orientato alla persona per promuovere lo sviluppo umano e sostenibile;•formare operatori italiani alle tematiche della cooperazione internazionale, dei diritti umani e del diritto allo sviluppo;•promuovere politiche economiche di giustizia sociale internazionale.

Alcuni dati fondamentali

2011 2012

Paesi con progetti di sviluppo in corso 25 22

Volontari espatriati 64 53

Volontari espatriati di servizio civile all’estero 5 5

Persone con contratto di lavoro subordinato 27 27

Totale proventi1 € 15.943.102 € 10.132.505

3 NeltestosiparladiPaesiinviadiSviluppooPVS:occorretuttaviaevidenziarechenell’ambitodellaCooperazioneInternazionaleoggisiutilizzanoterminicomePaesi“donor”e/o“partner”.

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STORIA DELL’ORGANISMO

1986 Viene fondato a Torino il VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.Presidente dell’Organismo viene nominato Silvano Dalla Torre.

1988 La Congregazione Salesiana dà incarico a don Ferdinando Colombo di trasferirsi a Torino in qualità di Animatore Missionario nazionale e di divenire Presidente del VIS.Il Ministero Affari Esteri riconosce al VIS tutte le idoneità alla cooperazione allo sviluppo.

1990 La sede operativa del VIS viene trasferita da Torino a Roma.1993 Lo statuto del VIS viene modificato per la prima volta. La volontà è di ricollocare l’Organismo all’interno del

Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS - una struttura civilistica della Congregazione salesiana che raccoglie già le altre associazioni settoriali) divenendo così l’espressione autorevole della Conferenza degli Ispettori Salesiani Italiani, CISI, nell’area del Volontariato Internazionale e della Cooperazione allo Sviluppo. Per favorire questo processo di avvicinamento viene introdotta accanto alla figura del Vice-Presidente eletto dai soci VIS quella di un Vice-Presidente designato dal CNOS. Così don Ferdinando Colombo si dimette dalla carica di Presidente per ricoprire quella di Vice-Presidente delegato CNOS. Nuovo Presidente dell’Organismo viene eletto Antonio Raimondi.Dalla necessità di radicarsi sul territorio italiano nascono i Comitati interprovinciali, regionali ed interregionali.In occasione del cambio di Statuto viene anche registrato il trasferimento della sede legale da Torino a Roma, in Via Appia Antica 126.

1996 Lo statuto viene modificato per la seconda volta: tra le altre modifiche, i delegati CNOS presso i Comitati e i loro coordinatori entrano a far parte del Consiglio Direttivo dell’Organismo e viene introdotta la figura del Direttore Generale.

2000 Lo statuto viene modificato per la terza volta, con l’introduzione, tra l’altro, del Comitato Esecutivo come organo di amministrazione ordinaria e straordinaria.Il 27 Luglio viene riconosciuta la personalità giuridica all’Organismo.

2007 Massimo Zortea succede ad Antonio Raimondi nella carica di Presidente del VIS. Lo statuto viene modificato per la quarta volta, con aumento del numero dei consiglieri di Comitato Esecutivo

(da uno a tre), l’introduzione dell’incompatibilità tra cariche politiche e rapporti di lavoro e una maggiore rilevanza del ruolo del Direttore Generale.Il VIS viene iscritto presso la Prefettura di Roma nel Registro delle Persone Giuridiche.

2009 Don Franco Fontana succede a don Ferdinando Colombo nella carica di Vice- Presidente delegato CNOS.L’Organismo riceve dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) lo status di Organismo consultivo nell’area dei diritti umani, conseguendo la possibilità di partecipare alle sessioni del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

2011 Carola Carazzone succede a Massimo Zortea nella carica di Presidente del VIS.Viene approvato il primo Bilancio Sociale dell’Organismo.

MISSION

Insieme, per un mondo possibile

Il VIS, come Agenzia educativa ed Organismo di cooperazione internazionale allo sviluppo, si ispira ai principi cristiani ed al carisma di Don Bosco, affiancando autonomamente, come Organismo laico, l’impegno sociale dei Salesiani nel mondo.L’azione di cooperazione del VIS ha come obiettivi prioritari l’eliminazione della povertà ed il cambiamento dell’attuale situazione di ingiustizia e diseguaglianza a livello mondiale.Questi obiettivi vengono perseguiti anche attraverso un’azione di sensibilizzazione, informazione, formazione ed educazione della società civile a tematiche quali la cooperazione internazionale, la promozione dei diritti umani, l’intercultura, la pace e la biodiversità, e attraverso un intenso lavoro di advocacy in rete con altre realtà associative. Il contenuto educativo e carismatico dell’Organismo si concretizza nell’Animazione Missionaria, che ha come obiettivo la formazione di coscienze cristianamente adulte, consapevoli, solidali aperte alla mondialità e alla cittadinanza mondiale, attiva e responsabile.La visione antropologica cristiana espressa nella Dottrina Sociale della Chiesa, si è sposata, da un lato, con la visione dei ragazzi più poveri e vulnerabili come soggetti di diritti fondamentali, per molti tratti anticipata da Don Bosco, ed esplicitata, a livello di diritto internazionale, nella Convenzione ONU del 1989 e, dall’altro, con la visione di sviluppo umano di Amartya Sen come sviluppo delle persone, attraverso le persone e per le persone.

Questa specifica visione di sviluppo umano sostenibile ha portato l’Organismo ad adottare un approccio metodologico volto all’ampliamento delle capacità individuali e sociali, nella duplice prospettiva di costruzione e/o rafforzamento delle capacità dei titolari di diritti (rights-holders) di rivendicare e godere dei propri diritti fondamentali (capacities for empowerment) e delle capacità dei titolari dei correlati doveri (duty bearers) di adempiere ai loro obblighi (capacities for accountability).

Gli interventi nei Paesi in Via di Sviluppo si concentrano principalmente sull’educazione come fattore chiave di sviluppo umano di promozione umana e diritto fondamentale in sé ma anche strumento di realizzazione degli altri diritti umani con l’obiettivo di allargare conoscenze, possibilità, pari opportunità e superare le discriminazioni anche di genere; coinvolgono la famiglia, la comunità di provenienza, la società civile e le istituzioni, per garantirne una maggiore efficacia e sostenibilità; ruotano intorno ai volontari internazionali, che, a fianco delle comunità salesiane in loco, vivono alcuni anni della loro vita a servizio di una comunità altra, facendosi ponte tra la propria e le altrui realtà.

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STRATEGIE

Continua il processo di riflessione e riforma del “governo” e della struttura operativa dell’organismo, che ha portato a modifiche del Regolamento Generale e sta rinnovando il modello gestionale e di controllo adottato: in questo processo, come auspicato lo scorso anno, ha trovato spazio il riconoscimento della pianificazione strategica pluriennale come strumento per guidare l’operare del VIS. Secondo una mozione assembleare di novembre 2012 il Comitato Esecutivo dovrà redigere il primo documento di pianificazione da sottoporre all’Ente Promotore CNOS, al Consiglio Direttivo e all’Assemblea dei Soci nel mese di aprile 2014.

Dal punto di vista contenutistico, gli orientamenti tematici si pongono in continuità con il passato.Nella promozione dello sviluppo umano, sostenibile ed integrale nei paesi poveri si privilegiano: il consolidamento degli interventi e della presenza, attraverso la “rappresentanza paese”, e, se possibile, con una strategia generale, condivisa con le comunità locali e le rispettive Ispettorie salesiane.

Si ritiene, inoltre, fondamentale elaborare e applicare principi, strumenti e processi di valutazione di efficacia degli interventi progettuali realizzati nei Paesi in Via di Sviluppo per verificare il raggiungimento degli obiettivi preposti, misurare l’effettivo cambiamento (non solo sotto il profilo economico, ma anche in termini di sviluppo umano) apportato in una determinata area, verificare la sostenibilità dell’esperienza e la riproducibilità in altri contesti.

Per il VIS restano fondamentali anche le alleanze, ossia tanto le partecipazioni a reti permanenti quanto le adesioni a coalizioni e campagne temporanee, nell’ottica di VIS di potenziare la propria azione “facendo sistema” e rafforzando sinergie e lavoro in rete. Il VIS, come membro della Famiglia Salesiana, deve oggi più che mai riuscire a fare rete a tutti i livelli, interni ed esterni.

Solo in rete una organizzazione non governativa oggi può (anche grazie a nuovi strumenti impensabili solo pochi anni fa) contribuire alla costruzione di un mondo più giusto, più equo e più salubre. In quest’ottica va letto l’accordo per la partecipazione ad Expo 2015 (sul tema ‘Nutrire il pianeta,

energia per la vita’), che vede il Don Bosco Network (DBN) come firmatario in rappresentanza della Congregazione salesiana ed il VIS come soggetto capofila per la realizzazione dell’accordo stesso. Il Rettor Maggiore dei Salesiani nella Strenna 2008 afferma che “Il Sistema Preventivo di Don Bosco ha una grande proiezione sociale: vuole collaborare con molte altre agenzie alla trasformazione della società, lavorando per il cambio di criteri e visioni di vita, per la promozione della cultura dell’altro, di uno stile di vita sobrio, di un atteggiamento costante di condivisione gratuita e di impegno per la giustizia e la dignità di ogni persona umana”.

A questo fine, il VIS intende rafforzare la propria azione per affiancare ai progetti e agli interventi di sviluppo nei Paesi poveri, strategie di advocacy capaci di incidere sulle politiche pubbliche.

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RAPPORTO TRA IL VIS, LA CONGREGAZIONE SALESIANAE L’ANIMAZIONE MISSIONARIA IN ITALIA

Come già evidenziato nel paragrafo dedicato alla storia dell’Organismo, il VIS è un’Organizzazione non Governativa promossa dall’Ente “Centro Nazionale Opere Salesiane” (CNOS), che costituisce la componente civilista dei Salesiani in Italia. Ciò viene esplicitamente dichiarato nello Statuto del VIS in cui, all’art. 1, è scritto che l’Associazione è “promossa dall’Ente Centro Nazionale Opere Salesiane CNOS” e, all’art. 5, che “l’Associazione riconosce il ruolo dell’Ente promotore CNOS nella propria struttura associativa, nella quale esercita le funzioni di garante dell’ispirazione codificata nelle Costituzioni della Congregazione Salesiana”. Inoltre, “per rendere efficaci tali funzioni e assicurare il collegamento con l’Associazione, il Presidente dell’Ente CNOS, oltre che essere socio dell’Associazione, nomina un proprio Delegato nazionale in qualità di Vicepresidente dell’Associazione che fa parte di diritto, con l’esercizio di voto attivo, del Comitato Esecutivo e del Consiglio Direttivo e propri Delegati interprovinciali - regionali - interregionali”.In altri termini lo Statuto dell’Associazione riconosce alla Congregazione Salesiana presente in Italia (attraverso il suo volto giuridico dell’Ente CNOS) non solo un compito fondativo e generativo, ma un ruolo ispiratore costante nel tempo. Questa funzione di “guida e di controllo” da parte dell’Ente promotore non è da intendersi come limitativa o, addirittura, sostitutiva dell’attività degli organi sociali dell’Associazione. Essa è a salvaguardia della fedeltà alle ragioni fondative e della sua stessa “mission” specifica: una profonda e convinta comunione e condivisione di spirito e di missione tra Salesiani di Don Bosco e laici, mantenendo viva l’attenzione verso l’integralità e l’identità della missione salesiana; una attenzione alla promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, al fine di favorire lo sviluppo integrale (anima, corpo e mente) dei giovani, di tutti i giovani, in particolare di quelli in situazione di vulnerabilità. La presenza salesiana sul territorio - nazionale ed estero - è individuata dall’appartenenza ad un’Ispettoria, cioè l’insieme delle singole comunità salesiane unite in una comunità più vasta. Nel loro “comune” incedere, il VIS - in Italia - per ognuna delle Ispettorie salesiane (le province in cui è ripartita la Congregazione) costituisce un Comitato territoriale (per maggiori informazioni vedere paragrafo “Sedi VIS e presenza sul territorio”) che collabora con l’opera dei Salesiani di Don Bosco nelle attività e nelle strutture di Animazione Missionaria inserite organicamente nella Pastorale Giovanile e in particolare nel Movimento Giovanile Salesiano (MGS). Il VIS dunque - a differenza di altri organismi di cooperazione internazionale e di educazione alla mondialità - nella specificità dei propri interventi e nel rispetto delle proprie finalità, ha nel riferimento alla storia che l’ha originato, il carisma missionario salesiano, una ricchezza di significati e di apporti decisivi. Ed uno degli apporti più significativi è sicuramente quello di promuovere e gestire l’esperienza del volontariato, ovvero: organizzare la presenza di giovani, o forme di cooperazione internazionale, presso le opere missionarie. Peraltro, in terra di missione tutti gli uffici e le rappresentanze VIS collaborano con le comunità salesiane del luogo. Infatti, il rapporto tra Comunità Salesiana e VIS è impostato su un partenariato paritario, che si sostanzia nello studio e nella realizzazione congiunta di progetti di sviluppo condivisi con le Ispettorie e le realtà locali, le quali contribuiscono a veicolare i progetti a beneficio delle popolazioni, veri beneficiari finali.4

4 Èimportanteevidenziareatalproposito(eperunacollocazionenegliattualidibattititerminologici)cheitermini“beneficiari/destinatari”sonoutilizzatidelVISinmanieraneutra,nell’accezionedigruppodipersone“pereconcui”sirealizzailprogetto:nellalorosemanticaiterminievocanounconcettodiricezionepassivadiunbeneficio,mentrenell’otticadisviluppoenondiassistenzialismo,acuiaderisceilVIS,talesignificatoèescluso.Piuttostol’accezioneincuiilVISutilizzataliterminièquelladirights-holders, titolari di diritti: ovvero,idestinatarinonsonosoggettipassivichehannobisogniechiedono“aiuto”,bensìsonosoggettiattivi,direttamentecoinvoltiepartecipanti,chechiedonoereclamanoriconoscimentodeilorodirittifondamentaliedellalorodignità.

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STAkEhOLDER

Con il termine stakeholder si intendono tutti i soggetti, interni ed esterni ad un’organizzazione, che sono portatori di interessi, diritti, aspettative legittime collegati all’operato dell’organizzazione ed agli effetti da questa determinati.

Di seguito sono individuati e descritti quelli che sono stati ritenuti i principali stakeholder del VIS; sulla base - fondamentalmente - della loro relazione con la missione dell’organizzazione, essi sono stati aggregati in diverse categorie:

• Beneficiari• Destinatari delle attività di sensibilizzazione e di educazione del VIS in Italia• Il mondo salesiano• Soggetti che a diverso titolo operano per il VIS • Sostenitori• Soggetti che favoriscono l’attività di sensibilizzazione ed educazione del VIS in Italia• Partner e Reti

Beneficiari

Beneficiari nei Paesi in via di Sviluppo

I beneficiari dei progetti e degli interventi del VIS nei Paesi in via di Sviluppo sono: - bambini, adolescenti e giovani- famiglie di provenienza- attori locali dei settori educativo e formativo (es. docenti, istruttori, autorità competenti, ecc.)- comunità locali

(scelti prioritariamente tra i soggetti più vulnerabili e svantaggiati dei territori nei quali l’ente opera)Per la descrizione degli interventi del VIS nei diversi Paesi - Azione del VIS nel mondo

Beneficiari in Italia

Anche in Italia il VIS realizza progetti ed interventi a favore di persone in condizione di vulnerabilità o emarginazione sociale (migranti, giovani)Per la descrizione di tali azioni - Azione del VIS nel mondo – Italia

Destinatari delle attività di sensibilizzazione e di educazione del VIS in Italia

Società civile

Verso la società civile nel suo insieme il VIS svolge un’intensa attività di sensibilizzazione e di educazione sui temi della cooperazione internazionale, dei diritti umani, dell’intercultura, della pace, della biodiversitàPer la descrizione di tale attività - Principali strumenti e metodologie di intervento – Educazione e formazione allo sviluppo e Azione del VIS nel Mondo – Italia

Insegnanti

Il VIS svolge percorsi di educazione allo sviluppo e ai diritti umani nelle scuole pubbliche e private italiane nei diversi livelli di istruzione, coinvolgendo gli insegnati ad attivare attività di scambio culturale (v. Gemellaggi) e di partecipazione a progetti internazionali di educazione globale - Azione del VIS nel Mondo – Italia

Studenti della formazione specialistica e dei corsi on-line

Il VIS opera in Italia nel settore delle nuove tecnologie con il Centro di Formazione per lo Sviluppo Umano, una realtà nata nel 2000 con l’obiettivo di diffondere una maggiore sensibilità e professionalità nell’ambito della cooperazione e dell’educazione allo sviluppo. Al tempo stesso la formazione specialistica svolta dall’organismo si colloca nel contesto più ampio dell’apprendimento permanente (lifelong learning). Il settore privilegiato è quello della formazione superiore, ovvero di livello universitario

Giovani

I giovani sono i destinatari primari delle attività di sensibilizzazione e di educazione del VIS, in particolare nell’ambito del mondo scolastico. Per la descrizione di tale attività- Principali strumenti e metodologie di intervento – Educazione e formazione allo sviluppo e Azione del VIS nel Mondo – Italia

Il mondo salesiano

Comunità salesiane nei Paesi in via di Sviluppo

La comunità salesiana presente in loco costituisce l’interlocutore ed il partner privilegiato del VIS, garantisce una stretta connessione con la realtà locale e la continuità dell’azione di sviluppoPer un approfondimento - Relazione tra il VIS, la Congregazione Salesiana e l’Animazione Missionaria in Italia e Progetti di sviluppo cofinanziati da Enti Istituzionali

Ispettorie salesiane

Le Ispettorie salesiane costituiscono le articolazioni territoriali dei Salesiani in Italia. Ad ogni Ispettoria in Italia è affiancato un Comitato Territoriale VIS che ne supporta le attività svolte nell’area geografica di riferimentoPer un approfondimento - Sedi VIS e presenza sul territorio

CNOS

Il CNOS - Centro Nazionale Opere Salesiane - è il volto pubblico dei Salesiani in Italia, che ha promosso la costituzione di VIS e nel quale esercita le funzioni di garante dell’ispirazione codificata nelle Costituzioni della Congregazione SalesianaPer un approfondimento - Relazione tra il VIS, la Congregazione Salesiana e l’Animazione Missionaria in Italia e Progetti di sviluppo cofinanziati da Enti Istituzionali

Reti di ONG di ispirazione salesiana

Il VIS fa parte del DBN – Don Bosco Network, rete internazionale di ONG di ispirazione salesiana, impegnate nello sviluppo umano e sociale dei bambini e dei ragazzi in situazione di vulnerabilità

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Soggetti che a diverso titolo operano per il VIS

Soci

Sono soci del VIS sia persone fisiche sia enti di varia natura. Ai soci spetta, attraverso l’Assemblea, eleggere gli organi e definire le scelte programmatiche fondamentali dell’organizzazionePer un approfondimento -Base Associativa

Volontari internazionali VIS

Il volontario VIS è una persona profondamente motivata, dal punto di vista umano e spirituale, nel mettersi a servizio di un progetto di sviluppo, preventivamente concordato tra il VIS, l’Ispettoria e la Comunità di accoglienza, offrendo la propria professionalità e il proprio bagaglio di esperienze, che devono essergli riconosciute e valorizzateIl VIS considera il volontario non soltanto strumento ma anche destinatario della sua progettualità, la cui crescita professionale, umana e spirituale deve essere al centro del progetto educativo dell’OrganismoPer un approfondimento - Le persone che operano il VIS

Personale di Servizio Civile nazionale all’estero

Il VIS si avvale di volontari di servizio civile nazionale all’estero, retribuiti dello Stato italiano per un periodo di 12 mesiPer un approfondimento - Le persone che operano per il VIS

Personale diretto e indiretto nei Paesi in via di Sviluppo

Il VIS per la realizzazione dei propri progetti in loco si avvale anche di personale locale, a volte retribuito direttamente dall’Organismo, altre dalla comunità salesiana del postoPer un approfondimento - Le persone che operano per il VIS

Personale retribuito operante in Italia

Il personale VIS retribuito operante in Italia è principalmente concentrato nella sede di Roma e svolge funzioni di direzione, amministrazione, coordinamento dei progetti, comunicazione, educazione, advocacy, raccolta fondi, ecc.Per un approfondimento - Le persone che operano per il VIS

Comitati territorialie gruppi locali

I volontari VIS in Italia operano a titolo gratuito sia presso la sede centrale del VIS in Roma che presso le sedi territoriali dell’Organismo (Comitati Territoriali) prevalentemente per attività di sensibilizzazione, formazione e raccolta fondi.Tra le attività di formazione ci sono le scuole di educazione alla mondialità/formazione missionaria che offrono l’opportunità a coloro che le frequentano di poter vivere un’esperienza di gruppo in uno dei paesi poveri nel quale in VIS e i salesiano operano. Per un approfondimento - Sedi VIS e presenza sul territorio

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Sostenitori

Donatori privati individuali

Il VIS può contare sul sostegno di un significativo numero di persone che effettuano, in molti casi in modo continuativo nel tempo, donazioni monetarie a favore dei progetti di Sostegno a Distanza e delle altre modalità di intervento del VISPer un approfondimento - Dimensione Economica –Analisi dei Proventi

Imprese sostenitrici e/o partner Il VIS riceve un sostegno economico e/o collabora nei progetti con imprese per lo più di piccole e medie dimensioni.

Finanziatori istituzionali pubblici e privati

I progetti del VIS sono finanziariamente sostenuti da soggetti istituzionali di natura sia pubblica – in particolare enti locali, Ministeri ed Unione Europea – sia privata – in particolare CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e fondazioni erogativePer un approfondimento - Dimensione Economica – Analisi dei Proventi

Organizzazioni InternazionaliIl VIS nella realizzazione dei suoi progetti di sviluppo collabora con organizzazioni internazionali e Agenzie delle Nazioni Unite

Soggetti che favoriscono l’attività di sensibilizzazione ed educazione del VIS in Italia

Insegnanti / educatori

Insegnanti ed educatori sono gli interlocutori privilegiati del VIS nel rapporto con il mondo della scuola. Per la descrizione di tale attività - Azione del VIS nel mondo – Italia

Media

I media sono uno strumento fondamentale per la larga diffusione delle campagne di sensibilizzazione promosse dal VIS

Partner e Reti

Partner locali negli interventi nei Paesi in via di Sviluppo

Il VIS lavora in rete con altri organismi, nazionali e internazionali, pubblici e privati con i quali interagisce in loco per rendere sostenibili gli interventi di sviluppo e per favorire la nascita di partenariati su base territoriale

Reti di rappresentanza, di confronto e di operatività

Il VIS partecipa attivamente a numerose reti che operano nell’ambito della cooperazione internazionale, tra cui in particolare IL DBN – Don Bosco Network, il CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali, il CPPDU - Comitato di Promozione e Protezione dei Diritti Umani, il CORESAD, il PIDIDA - Coordinamento nazionale Per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il FRA - Fondamental Rights Agency, il DARE - Democracy and Human rights in Europe, l’Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze (AGIRE).Per un approfondimento - Diritti umani & Advocacy

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BASE ASSOCIATIVA

Secondo lo statuto sono soci di diritto del VIS i fondatori, il Presidente dell’Ente Promotore CNOS ed i Delegati CNOS. Possono, inoltre, essere ammessi come soci, con delibera del Consiglio Direttivo, su presentazione di un componente dello stesso ed udito l’Ente Promotore CNOS, le persone fisiche, competenti nell’area socio educativa del volontariato e della cooperazione internazionale, disponibili ad operare a livello nazionale, Enti, Istituzioni, Associazioni e Gruppi strutturati, salesiani e non salesiani, italiani ed esteri.La quota associativa per l’anno 2012 è stata mantenuta uguale a quella degli anni precedenti: 30 euro per le persone fisiche e 120 euro per le associazioni/ispettorie. Al 31/12/2012 i soci sono 147 (numero in diminuzione rispetto all’anno precedente). I soci dimessi /dichiarati decaduti hanno superato il numero dei nuovi ammessi, in forza del percorso iniziato negli ultimi anni e volto a far coincidere la base associativa con coloro che attualmente ed attivamente partecipano alle attività locali e/o nazionali dell’Organismo.Il 10% dei soci ha un’anzianità inferiore a due anni. La compagine sociale è costituita per il 90% da persone fisiche, tra cui: - 13% sono religiosi e 87% laici; - il 42% sono donne ed il 58% uomini (la percentuale delle donne sale di 6 punti se si considerano i soli laici);- il 15% è o è stato volontario internazionale;- il 5% ha un rapporto di lavoro in essere con l’organismo.Il restante 10% dei soci è costituito dall’Ente promotore CNOS, 8 associazioni e 6 Ispettorie tutte salesiane. In aggiunta agli ordinari strumenti di comunicazione (rivista “Un mondo possibile”, newsletter, ecc.), anche quest’anno i soci hanno ricevuto aggiornamenti sugli aspetti più delicati della vita dell’organismo con comunicazioni loro indirizzate, momenti assembleari e tavoli di lavoro.I soci fanno parte dei Comitati territoriali ove operano e, quindi, partecipano a pieno titolo alle attività descritte nel paragrafo dedicato a questi ultimi. I soci più numerosi appartengono ai Comitati dell’Ispettoria Italia Centrale (Liguria, Toscana Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria, Molise, Sardegna) e dell’Ispettoria Sicilia.

GOVERNO

Lo Statuto dell’Associazione prevede i seguenti organi istituzionali: Assemblea dei soci, Comitato Esecutivo, Consiglio Direttivo, Presidente, Vicepresidenti, Comitati Territoriali, Collegio dei Revisori dei Conti, Collegio dei Probiviri.

Assemblea dei sociL’Assemblea dei soci è l’organo supremo del VIS. Ad essa spetta, in sede ordinaria, la nomina delle cariche sociali, l’approvazione della relazione annuale del Presidente e dei bilanci annuali preventivi e consuntivi, la definizione delle scelte programmatiche e dei piani annuali dell’Associazione.All’Assemblea partecipano con diritto di voto, oltre ai fondatori e ai soci in regola col versamento delle quote associative, i membri non soci del Comitato Esecutivo in carica. In Assemblea è possibile farsi rappresentare da un delegato, che però può essere soltanto un altro socio, che non può esprimere più di un voto oltre il proprio.

ASSEMBLEE REALIZZATE NEL 2012 E LIVELLI DI PARTECIPAZIONE

Data N. soci partecipanti

Assembleadi aprile

59 soci presenti e 18 per delega53.47% DEGLI AVENTI DIRITTO

Assembleadi giugno

32 soci in proprio e 21 per delega36.80 % DEGLI AVENTI DIRITTO

Assembleadi novembre

46 soci in proprio e 20 per delega44.89 % DEGLI AVENTI DIRITTO

Le assemblee del 2012 sono state convocate, oltre che per i necessari adempimenti di legge (approvazione bilanci d’esercizio/sociale 2011 e preventivo 2012, ad aprile, ed elezione del tesoriere e dei membri effettivi del Collegio dei Revisori dei Conti per dimissioni di quelli in carica, a novembre), con lo scopo di fornire momenti formativi e di aggiornamento/coinvolgimento dei soci con riferimento alla riflessione in corso circa la riforma istituzionale e statutaria dell’organismo. I contributi dei gruppi di lavoro e le mozioni della base associativa sono stati portati all’attenzione della

commissione tecnica, all’uopo istituita proprio per mozione assembleare, così come le risultanze di quest’ultima sono state condivise con i soci, successivamente coinvolti nei lavori di modifica del regolamento generale, ritenuti necessari dalla predetta commissione, con la possibilità di proporre osservazioni, modifiche o integrazioni rispetto alla bozza loro inviata.

Comitato EsecutivoHa il compito di curare l’amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Associazione, in conformità alle scelte programmatiche ed ai piani annuali deliberati dall’Assemblea.È composto da 7 membri:- il Presidente (soggetto che ha la rappresentanza legale);- i due Vice Presidenti (il Vice Presidente eletto e il Vice Presidente Delegato Nazionale di Animazione Missionaria, designato dal CNOS – Centro Nazionale Opere Salesiane, Ente Promotore del VIS);- il Tesoriere;- tre Consiglieri.Tutti i suoi componenti (tranne il Vice Presidente Delegato Nazionale di Animazione Missionaria) sono eletti dall’Assemblea e durano in carica quattro anni, con la possibilità di essere rieletti, salvo il limite di rieleggibilità per non più di due mandati consecutivi previsti per il Presidente.La composizione attuale del Comitato esecutivo presenta una distribuzione territoriale equilibrata, comprendendo soci dal Veneto alla Sicilia, e raccoglie membri che provengono da esperienze sia nei Comitati territoriali che nella Sede Nazionale.Il Comitato esecutivo si riunisce di norma una volta al mese, per una intera giornata. Nel 2012 le riunioni sono state 11.

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Composizione del Comitato esecutivo (in carica dal 2007)

Nome e carica Anzianità di carica Professione / abilitazione professionale

Altri ruoli di governo o controllo svolti in altre organizzazioni

Carola Carazzone(Presidente)

Da aprile 2011 Avvocato specializzato in diritti umani

Portavoce del Comitato per la Promozione e Protezione dei diritti umani

Membro Executive Board del Don Bosco Network

Nico Lotta(Vice Presidente eletto)

Da aprile 2007 Ingegnere-

don Franco Fontana(Vice Presidentedesignato dal CNOS)

Da gennaio 2009 Religioso Animatore Missionario Nazionale

Giacinto Ghioni(Tesoriere)

Da novembre 2012 Religioso Tesoriere fondazione Università Pontificia Salesiana

Economo Visitatoria Pontificio Ateneo Salesiano

Consigliere Associazione pro Universitate Salesiana - onlus

Maurizio Baradello(Consigliere)

Da aprile 2011 Dirigente P.A. Direttore Agenzia per la Cooperazione degli EE.LL.

Emma Colombatti(Consigliere)

Da aprile 2011 Formatrice Membro supplente del Comitato per la cooperazione allo sviluppo della Regione Veneto

Michela Vallarino(Consigliere)

Da aprile 2007 Avvocato Componente consiglio direttivo associazione“Avvocati in rete per il Sociale”

Per i membri del Comitato esecutivo è prevista un’indennità annuale di carica per il 2012 pari complessivamente a 104.800 euro, sulla base di quanto stabilito dal Consiglio Direttivo nel 2007, cui va aggiunta la quota parte della somma di euro 55.000,00, complessivamente determinata dal Consiglio Direttivo come integrazione una tantum di detta indennità per gli anni 2011 e 2012, a fronte dell’impegno profuso da parte del Comitato Esecutivo nella gestione della crisi finanziaria di cui si è riferito nel Bilancio Sociale 2011 (coordinamento delle attività legali; moltiplicazione del numero delle sedute, gestione delle responsabilità prese in carico da Consiglieri).

Consiglio DirettivoHa tra i suoi principali compiti quelli di:- determinare gli indirizzi politico-programmatici dell’attività dell’Organismo, in conformità con le delibere dell’Assemblea dei Soci;- deliberare ammissioni, recessi, decadenze o esclusioni dei soci;- approvare o modificare i Regolamenti interni.È composto da 18 membri:- i membri del Comitato esecutivo (7);- i Delegati CNOS ispettoriali di Animazione Missionaria (6);- i Coordinatori dei Comitati territoriali (5).I DELEGATI CNOS ISPETTORIALI DI ANIMAZIONE MISSIONARIA

I COORDINATORI DEI COMITATI TERRITORIALI

Don Flaviano D’Ercoli (ICC)Don Stefano Mondin (ICP)Don Alessandro Ticozzi (ILE)Don Nicola Giacopini (INE)Don Paolo Misciagna (IME)Don Domenico Luvarà (ISI)

Oriana D’Angelo (ICC)Alessandro Brescia (ICP)Francesco Capodieci (INE)Francesco Mele (IME)Daniele Tinaglia (ISI)

Da Statuto il Consiglio direttivo si deve riunire almeno due volte all’anno: nel 2012 si è riunito 4 volte, decidendo alcune questioni di particolare importanza sottoposte alla sua attenzione dal Comitato Esecutivo (anche in merito alla gestione della truffa evidenziata la scorso anno), aderendo alla linea del necessario coinvolgimento dei soci in merito alla riforma istituzionale in corso, dichiarando decadenze e deliberando ammissioni di soci. Per i membri del Consiglio Direttivo non è prevista alcuna indennità di carica, ma solo il rimborso delle spese sostenute.

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Collegio dei Revisori dei ContiHa il compito di vigilare sulla gestione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Associazione, esaminare il bilancio preventivo e consuntivo, controllare le scritture contabili. È composto da tre membri effettivi e due supplenti nominati dall’Assemblea, che rimangono in carica quattro anni e sono rieleggibili. Almeno un membro effettivo ed uno supplente devono essere scelti tra persone dotate di adeguate competenze in materia contabile e fiscale.Nel 2012 il Collegio si è riunito due volte. Nel mese di novembre 2012 sono stati eletti i nuovi componenti effettivi del collegio.

Nome e Cognome Anzianità di carica Titolo di studio Professione / abilitazione professionale

Andrea Foschi da novembre 2012 Laurea in economia e commercio

Dottore Commercialista abilitato ed iscritto all’albo dei revisori legali. Libero professionista, con incarichi di liquidatore, perito, consulente tecnico, curatore fallimentare, sindaco revisore di società

Stefano Lottici da novembre 2012 Laurea in Economia e Commercio

Dottore Commercialista abilitato ed iscritto all’albo dei revisori legali. Libero professionista, con incarichi di liquidatore, perito, consulente tecnico, curatore fallimentare, sindaco revisore di società

Ercole Lucchini Da novembre 2012 Laurea in Economia e Commercio

Imprenditore

Nel 2012 i Revisori dei Conti non hanno percepito compensi.

Collegio dei ProbiviriÈ composto da tre membri eletti dall’Assemblea, che rimangono in carica quattro anni e sono rieleggibili. Ha il compito di comporre e risolvere eventuali controversie tra i soci e tra questi e l’Associazione. Nel 2012 non si sono riuniti.I membri, in carica da aprile 2007, sono: Gianni Vaggi, Piero Quinci, Saverio De Marca.

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STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Struttura operativa

L’assetto organizzativo della struttura operativa nazionale del VIS può essere presentato attraverso il seguente organigramma nel quale, per ciascun ambito operativo e/o settore, sono indicate le risorse umane stabilmente inserite nell’équipe dell’organismo in Italia:

Organigramma e risorse umane al 31/12/2012

COMITATO ESECUTIVO Carola Carazzone - don Franco Fontana SDB - Nico Lotta - don Giacinto Ghioni SDB

Maurizio Baradello - Emma Colombatti - Michela Vallarino

PRESIDENTECarola Carazzone

DIRETTORE GENERALENico Lotta

AREA AMMINISTRATIVA E GESTIONALE

SEGRETERIA GENERALE E OPERATIVA Responsabile di Settore Simona Costantini

Valentina Vignoli

PROGETTI PVS Responsabile di Settore Riccardo Giannotta

Emanuela Chiang - Valery Ivanka DanteStefano Merante - Valbona NdojSimona Tornatore - Ivan Toscano

Stefano Della Rovere - Alessandra Fiorillo

ISPETTORIA ILE Lombardia ed Emilia Romagna attraverso

VIS-LombardiaDirettore esecutivo don Arturo Lorini SDB

ISPETTORIA NORD-EST Trentino A.A., Friuli V.G., Veneto

ISPETTORIA ISISicilia

ISPETTORIA ICC Lazio, Sardegna, Abruzzo, Marche, Molise,

Umbria, Liguria e Toscana

ISPETTORIA IMECampania, Basilicata, Calabria, Puglia

ISPETTORIA ICP Piemonte, Valle d’Aosta

VOLONTARIATO INTERNAZIONALEResponsabile di Settore Valentina Barbieri

Valeria Rossato - Monica Tomassoni

NUOVE TECNOLOGIE PER LA FORMAZIONE E LO SVILUPPO

Gianmarco Schiesaro

ADVOCACY E DIRITTI UMANI Responsabile di Settore Barbara Terenzi

Debora Sanguinato

CAMPAGNE, EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO, PUBBLICAZIONI E SITO WEB

Responsabile di Settore Luca Cristaldi

Claudia Lombardi - Anna Masucci Maria Cristina Ranuzzi

AMMINISTRAZIONE Responsabile di Settore Maria Pasquini

Coord.re 1 UnitàRaffaella Collaboletta

Valentina Di Pietrantonio

LOGISTICA E ACQUISTIResponsabile di Settore Andrea Sartori

Carmine Tucci1 Unità

RACCOLTA FONDI E RELAZIONI ESTERNE

Andrea AntognozziLorella Basile

Maria Rosaria Micale

AREA PROGETTI E FORMAZIONE AREA ATTIVITÀ SUL TERRITORIO PROGRAMMAZIONE, QUALITA’ E SVILUPPOGianluca Antonelli

VICE PRESIDENTE ELETTIVONico Lotta

SEGRETERIA PRESIDENZA 1 unità

SEGRETERIA VICE PRESIDENZA Sabina Beatrice Tulli

UFFICIO COMUNICAZIONE Alessandra Tarquini

VICE PRESIDENTE DELEGATO CNOS don Franco Fontana SDB

SERVIZI INFORMATICA Responsabile di Settore Andrea Sartori

Carmine Tucci

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La struttura organizzativa del VIS risulta articolata in:

a. funzioni strategiche: definiscono gli ambiti d’azione fondamentali della Ong e sono connessi alle direttrici operative prioritarie;

b. direttrici operative: comprendono sia le macro aree geografiche di intervento della progettualità e dell’attività istituzionale del VIS, nonché la direttrice settoriale trasversale relativa alla sua mission (educazione e formazione);

c. funzioni di supporto o strumentali: sono orientate a rendere attuabile e sostenibile l’opera della Ong nel suo complesso e a consentire l’operatività della struttura.

Le funzioni strategiche, che costituiscono il core business del VIS, sono in sintesi riconducibili ai seguenti ambiti operativi fondamentali:

1. Progetti/programmi nei Pvs – Cooperazione internazionale allo sviluppo

2. Volontariato internazionale

3. Campagne ed Educazione allo cittadinanza mondiale e all’intercultura

4. Advocacy e diritti umani

5. Nuove tecnologie per la formazione e lo sviluppo

6. Animazione missionaria e attività sul territorio

Fatti ed elementi afferenti la Struttura operativa nel 2012

Nel corso del 2012 il Presidente, il Vice Presidente Delegato CNOS e il Direttore generale hanno mantenuto il ruolo di coordinamento e garanzia tra i diversi ambiti operativi. Rispetto all’esercizio precedente l’assetto delle risorse umane nella Ong è mutato attraverso il ricambio di alcune persone che ricoprivano taluni ruoli (nella Direzione Generale, con la nomina ad interim del Vicepresidente elettivo, ed in alcuni settori).

A giugno 2012 è stato approvato un piano di riforma e riorganizzazione della struttura operativa e del suo funzionamento, in connessione al processo di valutazione e modifica del Regolamento dell’Associazione. Obiettivo del percorso è dare piena attuazione allo Statuto vigente, consentendo l’esercizio pieno e responsabile delle prerogative statutarie attribuite agli organi decisionali (in primis al Comitato Esecutivo) in un’ottica di efficacia, efficienza e sostenibilità.

Parti fondamentali del piano operativo di riorganizzazione sono la razionalizzazione e l’ottimizzazione del lavoro presso la struttura operativa (risorse umane e procedure, in sede e in loco), nonché l’implementazione di un sistema di controllo interno. Il nuovo modello dovrà consentire agli organi decisionali - ad ogni livello - di amministrare e operare:

- secondo una pianificazione strategica pluriennale partecipata e condivisa (a livello di stakeholder, assembleare e operativo), e chiaramente definita;

- in modo consapevole e responsabile, cioè attraverso la periodica verifica dell’andamento delle attività istituzionali e dei connessi budget preventivi e consuntivi;

- in modo controllabile e controllato, in primis dagli organi preposti statutariamente (come il Collegio dei revisori), quindi da unità e procedure all’uopo identificate (anche secondo i criteri stabiliti dal D. Lgs. 231/2001);

- in modo efficace, attraverso la configurazione di una struttura matriciale in cui siano ben identificate e definite funzioni, mansioni e responsabilità;

- in modo efficiente, cioè con il pieno controllo dei costi e dei connessi risultati.

Il Comitato Esecutivo ha affidato uno specifico incarico a professionisti esterni per l’implementazione del suddetto piano operativo e ha inserito in prova una risorsa umana con funzioni di coordinamento delle attività amministrative. Il piano condurrà a breve alla definizione di un nuovo organigramma e funzionigramma della Ong, all’adozione di strumenti contabili e software utili per il controllo di gestione e per la programmazione, di valutazione dei risultati e di nuove strategie di informazione/comunicazione.

Nel corso del 2012 è stata inoltre avviata e compiuta l’attività di adeguamento e aggiornamento delle misure previste dal D. Lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti, già adottati in una prima formulazione nel febbraio 2011. I documenti e gli strumenti fondamentali previsti dalla normativa, cioè il Modello Organizzativo nella parte generale e in quella speciale, il Codice di comportamento, i sistemi procedurali fondamentali, sono stati tutti rivisti e riformulati in coerenza con le caratteristiche peculiari del VIS come Ong impegnata nella cooperazione internazionale allo sviluppo, rendendoli quindi più pertinenti ed efficaci per l’organismo. Si attende l’adozione definitiva di tali più nuovi strumenti nel corso del 2013 e la loro implementazione effettiva.

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LE PERSONE ChE OPERANO PER IL VIS

Un quadro generale

Per la realizzazione delle sue attività il VIS si avvale della collaborazione di persone che operano prevalentemente in Italia e di persone che operano all’estero. In entrambi i casi si tratta di persone che lavorano in forma retribuita o a titolo gratuito5 .

La tabella che segue fornisce un quadro generale delle persone che operano per il VIS di cui daremo successivamente dei dati più dettagliati: enerale delle persone che operano per il VIS

Quadro generale delle persone che operano per il VISPersone che operano prevalentemente in Italia

N. nel 2012 N. nel 2011 N. nel 2010Dipendenti 27 27 27Collaboratori a progetto 13 16 20Consulenti 63 66 69Volontari a titolo gratuito Non disp. Non disp Non disp.Totale Italia

Persone che operano all’estero

Volontari espatriati 53 64 61Volontari in servizio civile 5 5 3Consulenti retribuiti 10 9 8Consulenti a titolo gratuito Non disp Non disp. Non disp.Personale locale Non disp. Non disp. Non disp.

PERSONE ChE OPERANO PREVALENTEMENTE IN ITALIA

Dipendenti

Alla fine del 2012 il personale dipendente risulta composto da 25 persone a tempo indeterminato, di cui 5 part-time, e 2 persone a tempo determinato full time.Nel corso dell’anno c’è stata l’assunzione in prova di una persona (a tempo indeterminato), mentre un’altra persona con contratto a tempo indeterminato ha rassegnato le dimissioni. Il personale dipendente è prevalentemente femminile (19 su 27) e con un livello di scolarizzazione elevato (18 su 27 sono laureati). La fascia d’età va dai 26 ad oltre i 50 anni, con una preponderanza nella fascia 41-50 anni (37,04%).Il rapporto di lavoro con il personale è regolamentato, da luglio 2009, dal contratto nazionale AGIDAE (Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica).

Personale dipendente per etàFascia di età N. %18-25 anni 0 0,00%26-30 anni 2 7,41%31-35 anni 4 14,81%36-40 anni 9 33,33%41-50 anni 10 37,04%Oltre i 51 anni 2 7,41%Totale 27 100,0%

5 Siutilizzailtermine‘personecheoperanoatitologratuito’enon‘personevolontarie’inquantoiltermine‘volontario’vieneutilizzatoinalcunicasi,comesivedrà,ancheperindicaresoggettichelavoranoconunaretribuzione

Personale dipendente per sessoSesso N. %Uomini 8 29,63%Donne 19 70,37%Totale 27 100,0%

Collaboratori a progettoI collaboratori con contratto a progetto sono stati complessivamente 13, di cui 6 uomini e 7 donne, distribuiti nella fascia di età dai 26 agli oltre 50 anni.

Collaboratori a progetto per etàFascia di età N. %18-25 anni 0 0,00%26-30 anni 1 7,69%31-35 anni 4 30,77%36-40 anni 3 23,08%41-50 anni 3 23,08%Oltre i 51 anni 2 15,38%Totale 13 100,0%

Collaboratori a progetto per sessoPer Sesso N. %Uomini 6 46,15 %Donne 7 53,58 % Totale 13 100,0%

Di questi 7 hanno lavorato nella sede centrale del VIS:- 4 per tutto l’anno su progetti specifici;- 1 per parte anno su progetti specifici.- 2 per tutto l’anno come segreteria e coordinamento del CINI (vedi relativo capitolo)

I rimanenti 6 collaboratori sono così suddivisi:- 1 per tutto l’anno in qualità di operatore territoriale (vedi relativo capitolo);- 1 per parte di anno sul progetto Valutazione di impatto delle attività VIS a Goma, Repubblica Democratica del Congo;- 3 per parte di anno sul progetto XIV Master Universitario Internazionale in Cooperazione allo Sviluppo (vedi relativo capitolo);- 1 per tutto l’anno su un progetto specifico.

Consulenti Si tratta di persone che collaborano con il VIS apportando la propria competenza professionale, di solito per periodi di breve durata, inferiore all’anno in varie attività dell’Organismo. Nell’arco del 2012 sono state 63 persone, alcune delle quali impegnate in più progetti/attività. In particolare:- 11 hanno collaborato alla realizzazione dei corsi on line, su corsi specifici;- 19 hanno collaborato alle attività e campagne di educazione allo sviluppo e al sito su progetti e in momenti ben definiti;- 3 hanno collaborato per iniziative specifiche di raccolta fondi; - 2 hanno collaborato per le pubblicazioni del VIS, 1 per tutto l’anno, 1 in occasioni specifiche;- 1 persona è stata impegnata per tutto l’anno nelle attività di selezione e formazione volontari;- 17 persone sono state impiegate in progetti di sviluppo;- 9 sono i professionisti che hanno operato nel campo della consulenza legale, notarile e del lavoro;- 2 sono i professionisti che hanno collaborato nel settore della consulenza in materia di sicurezza sul lavoro;-1 persona è stata impiegata, in un’occasione specifica, per corsi di lingua per volontari in partenza;- 6 persone si sono occupate di attività istituzionali (consulenze tecniche, consulenze per attività legate alla vita associativa del VIS).

Volontari a titolo gratuito in ItaliaI volontari VIS in Italia sono persone (un centinaio circa) che operano a titolo gratuito sia presso la sede centrale

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del VIS in Roma che presso le sedi territoriali dell’Organismo (Comitati Territoriali), prevalentemente per attività di sensibilizzazione, formazione e raccolta fondi.

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PERSONE ChE OPERANO ALL’ESTERO

Volontari espatriatiI volontari espatriati del VIS sono persone per lo più di nazionalità italiana, ma non solamente, che si inseriscono nei progetti di sviluppo con le loro competenze umane e professionali e lavorano in sinergia con i nostri partner e con il personale locale per lo sviluppo umano della popolazione beneficiaria del progetto, diventando quindi i rappresentanti del VIS nel Paese in cui essi operano.La durata del loro servizio varia dai sei mesi, per interventi tecnici specifici, a due anni, per servizi di coordinamento generale del progetto o del programma Paese.I volontari sono considerati non soltanto come personale che collabora con il VIS apportando le proprie competenze tecniche, professionali e umane, ma anche come oggetto e destinatario della progettualità del VIS. La loro professionalità ed umanità è al centro del progetto educativo dell’organismo.Nel 2012 sono stati attivi, in 16 Paesi, 53 volontari, di cui 29 uomini e 24 donne, di età compresa tra i 18 e gli oltre 50 anni.

Volontari per etàFascia di età N. %18-25 anni 2 3,77%26-30 anni 23 43,40%31-35 anni 13 24,53%36-40 anni 9 16,98%41-50 anni 2 3,77%Oltre i 51 anni 4 7,55%Totale 53 100,0%

Volontari per sessoSesso N. %Uomini 29 54,72 %Donne 24 45,28 %Totale 53 100,0%

I contratti in essere per volontari espatriati nel 2012 sono stati 55, in quanto 2 volontari hanno avuto 2 contratti di collaborazione. Il motivo di questo doppio contratto è da addebitare ad un cambio di tipologia di contratto (da collaborazione a progetto a contratto MAE).

Di tali 55 contratti:- 13 sono stati i contratti di cooperante registrato dal MAE ai sensi della legge sulla cooperazione allo sviluppo (l.49/87);- 42 sono stati contratti di collaborazione a progetto per l’estero.

Se si prende in considerazione la durata della collaborazione questa è il quadro dei contratti:- 21 sono i nuovi contratti partiti durante l’anno;- 15 sono i contratti chiusi nell’anno;- 3 sono i contratti partiti e conclusi nel corso dell’anno;- 16 sono i contratti attivi per tutto l’anno di questi uno si è concluso il 31 dicembre.

Data l’importanza che il volontariato internazionale riveste per l’Organismo, grande attenzione è destinata alla selezione e formazione dei volontari.

Altri volontari espatriatiIl VIS ha stipulato delle convenzioni per disciplinare la selezione, la formazione e l’invio del personale all’estero con la Caritas Italiana. Sia i progetti che i volontari vengono gestiti e finanziati dalla Caritas. Il VIS sostiene amministrativamente e tecnicamente i volontari. Nel corso del 2012, i volontari inviati tramite la convenzione con la Caritas sono stati 11.

I volontari in Servizio CivileEsiste anche un’altra tipologia di volontari che operano su progetti del VIS: i volontari in Servizio Civile, opportunità prevista dalla legislazione italiana, ai sensi della legge 64/2001. Si tratta di persone giovani (tra 18 e 28 anni), generalmente alla loro prima esperienza in campo internazionale. Essi vengono inviati in Paesi di destinazione ove

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vi siano già volontari internazionali del VIS che possano seguirli e accompagnarli durante il servizio della durata di 12 mesi.L’obiettivo dell’invio di questa tipologia di volontari è offrire loro un’opportunità di formazione e crescita dal punto di vista spirituale, umano e professionale.Nel 2011 al VIS è stato approvato un progetto di Servizio Civile, iniziato il 01 febbraio 2011 e conclusosi il 31 gennaio 2012. Questo progetto ha permesso il servizio di 5 volontari, 3 donne e 2 uomini. I Paesi di destinazione sono stati Angola, Bolivia e Burundi.

Consulenti Si tratta di persone che collaborano con il VIS apportando la propria competenza professionale, di solito per periodi di breve durata, inferiore all’anno, impegnate su progetti di cooperazione per brevi periodi (da 1 a 4 mesi). Nel corso del 2012 sono state 10 persone, alcune delle quali impegnate anche in attività e progetti in Italia e/o su più progetti all’estero. Tra queste, una presta servizio di volontariato di lunga durata ( più di 1 anno) con contratto di consulenza.

Personale localePer la realizzazione dei progetti del VIS opera in loco anche personale locale retribuito o direttamente dal VIS o dalla comunità salesiana in loco.Il personale retribuito direttamente dalle comunità salesiane locali è significativamente più numeroso del personale retribuito dal VIS.

Per motivi di non uniforme gestione del personale locale tra la sede nazionale del VIS e le diverse missioni salesiane presenti nei Paesi di intervento, non è possibile dare una indicazione numerica di tale dato.

Infortuni e contenziosiNel 2012 si è verificato un infortunio sul lavoro in Italia.Non si sono verificati contenziosi in materia di sicurezza sul lavoro né in Italia né all’estero.Ugualmente non si sono verificati contenziosi in materia di rapporti di lavoro né in Italia né all’estero.

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SEDI VIS E PRESENZA SUL TERRITORIO

La Sede operativa nazionale (che si trova a Roma in via Appia Antica 126) si occupa di ideare, implementare, coordinare e dirigere tutte le attività che l’Organismo conduce in Italia e all’estero, comprese quelle relative ai Coordinamenti e ai Network nazionali e internazionali di cui l’Organismo fa parte.Esiste inoltre una sede operativa regionale a Milano sulla base di una convenzione con l’Ispettoria salesiana San Carlo Borromeo (Ispettoria Lombardo Emiliana), che, oltre a promuovere tutte le iniziative istituzionali dell’Organismo, si occupa specificatamente di gestire la raccolta fondi per il Sostegno a Distanza e gli interventi di appoggio e solidarietà alle comunità missionarie salesiane.Il VIS è presente sul territorio italiano attraverso 5 decentramenti territoriali chiamati Comitati, costituiti da tutti i Soci (persone fisiche e gruppi/associazioni) presenti all’interno della rispettiva Ispettoria e da altri operatori di animazione missionaria che si riconoscono nel carisma salesiano.I Comitati collaborano alle attività di animazione missionaria, cooperazione internazionale e di educazione alla mondialità/formazione missionaria, attuate sul territorio regionale: gruppi missionari, associazioni per l’aiuto ai Paesi poveri, commercio equo e solidale, ecc., e sono legati ad un’Ispettoria e al Progetto Educativo Pastorale Salesiano (PEPS) per mezzo del delegato CNOS – Centro Nazionale Opere Salesiane.Ferma restando la soggettività giuridica della sola Associazione nel suo complesso, ai Comitati territoriali è riconosciuta autonomia finanziaria ed operativa.L’azione dei Comitati viene svolta in collaborazione con la pastorale giovanile e l’animazione missionaria di ogni Ispettoria e con la sede centrale del VIS, proponendo singole iniziative e/o campagne o aderendo alle proposte provenienti dall’associazione nazionale.Nella maggior parte dei casi le attività vengono svolte nell’ambito dei percorsi di pastorale giovanile delle singole Ispettorie di appartenenza, a servizio dell’animazione missionaria, intercettando - come interlocutore privilegiato - il Movimento Giovanile Salesiano. Nel corso del 2012 i Comitati del VIS hanno realizzato varie attività di sensibilizzazione e animazione del territorio, formazione ai temi della mondialità e al volontariato internazionale, promozione del commercio equo e solidale, raccolta fondi a favore delle missioni salesiane.Alcuni Comitati promuovono nei giovani anche l’impegno volontario verso realtà giovanili locali bisognose di ascolto e attenzione.Le attività di formazione sono condotte principalmente attraverso le Scuole di Educazione alla Mondialità/Formazione missionaria. Gli incontri sono propedeutici all’esperienza formativa in gruppo presso le missioni salesiane nei Paesi Poveri. Alcuni Comitati offrono mini-corsi di educazione alla mondialità anche durante i “Campi Insieme”, campi di formazione rivolti agli animatori degli ambienti Salesiani che si tengono durante i mesi estivi (o anche i “Laboratori di Mondialità” durante i Corsi Animatori realizzati in estate in cui gli animatori provenienti sia dalle opere salesiane che dalle parrocchie diocesane si preparano per l’organizzazione dei Grest).Significative sono alcune proposte educative che i Comitati rivolgono alle scuole pubbliche (statali e paritarie) sui temi della solidarietà internazionale e della cooperazione allo sviluppo.

La programmazione e la realizzazione delle attività durante l’anno sono affiancate da una formazione continua e sempre aggiornata dei membri dei comitati. Questa formazione, che avviene con scadenze mensili, è realizzata attraverso metodologie partecipative e utilizza gli strumenti formativi messi a disposizione dalla sede centrale, le indicazioni della Dottrina Sociale della Chiesa, i materiali già esistenti in ambito salesiano sulla missione e sul volontariato, i documenti delle Agenzie Internazionali dell’ONU e dell’Unione Europea.

Comitato e area geografica di competenza

Attività svolte nel 2012 Numero di

soci VIS

Comitato “San Marco” Ispettoria Nord Est

Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto

- realizzazione dell’Agorà dei Popoli alla Festa dei Giovani dell’MGS

- realizzazione di una mostra fotografica sul progetto VIS in Pakistan

- realizzazione di uno stand di AM alla Festa Ispettoriale dei Salesiani Cooperatori

- partecipazione alla ideazione e realizzazione della Scuola di Mondialità ed esperienze estive

- formazione specifica dei gruppi partenti per l’esperienza estiva

- organizzazione di “Giovani X la mondialità” cammino formativo alla mondialità per il triennio delle superiori

8

Comitato Ispettoria Italia Centrale

Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria

- Scuole di mondialità e missione nel Lazio e nella zona Marche-Abruzzo ed esperienze estive;

- Progetto Zoom, un percorso formativo per i ragazzi dai 16 ai 19 anni delle case salesiane;

- “arance missionarie”, vendita di arance per sostenere le missioni dell’ispettoria e le attività di AM;

- laboratori di Animazione Missionaria all’interno dei campi estivi ispettoriali;

- campi di lavoro nelle oasi WWF

28

Comitato Ispettoria Sicilia

Sicilia

- Scuola di Mondialità- Harambeé ispettoriale- esperienze estive- l’attività pastorale del delegato ispettoriale

nelle varie realtà- attività di raccolta fondi (vedi Calendario Vis

pro emergenza Congo, etc. )

22

Comitato Ispettoria Meridionale

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia

- Incontri esperienziali con organizzazioni presenti sul territorio

- Harambèe ispettoriale - esperienze estive - raccolta fondi

13

Comitato Ispettoria Piemonte

- Corso partenti;- attività nelle scuole e negli oratori di

sensibilizzazione e educazione alla mondialità;

- attivata mediateca con riviste, libri e pubblicazioni inerenti i temi missionari.

9

Nell’Ispettoria Lombardo Emiliana non è attualmente presente un Comitato Territoriale che svolga attività di animazione missionaria.

Nell’ambito delle attività dei Comitati va segnalata la figura di “Operatore Territoriale”. Si tratta di una figura professionale che lavora a tempo pieno, in dialogo con il Comitato territoriale e la sede nazionale – all’interno della pastorale giovanile - a servizio della animazione missionaria dell’intera Ispettoria. Gli ambiti principali di lavoro sono la elaborazione di percorsi di formazione rivolti a scuole e oratori e, in prospettiva, la possibilità di avviare progetti di cooperazione e formazione in collaborazione con gli enti locali. Attualmente questa figura è presente nella Ispettoria ICC.

Tra i volontari VIS partiti nel 2012 nei diversi paesi di destinazione, ricordiamo Anna Florio e Agostino Albo provenienti dal Comitato Ispettoria Piemonte e attualmente in Repubblica Democratica del Congo.

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PRINCIPALI STRUMENTI E METODOLOGIE DI INTERVENTO

PROGETTI DI SVILUPPO COFINANZIATI DA ENTI ISTITUZIONALI

La mission del VIS come agenzia educativa e organizzazione non governativa di cooperazione internazionale si realizza primariamente attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. Ad essi si riconducono o sono collegate numerose attività del VIS, dai progetti di sostegno a distanza alle attività di educazione allo sviluppo, dai gemellaggi alle campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi, dalle bomboniere solidali ai corsi online e ai corsi di formazione universitaria. In ogni Scheda-Paese si è voluto dare risalto a queste interconnessioni che nella quotidianità degli uffici del VIS (in Italia e in loco) si traducono in una sempre maggiore intersettorialità, in scambio di informazioni e condivisione tra colleghi che altro non sono che l’essenza della co-operazione.Ma cosa sono i progetti di sviluppo? Per progetti di sviluppo intendiamo progetti di sviluppo umano, ovvero di promozione di migliori condizioni di vita e di ben-essere generale e non solo di miglioramento delle condizioni economiche di singole persone, famiglie o comunità. Per progetto ci si riferisce ad un’azione complessa, composta da diverse fasi di intervento: studi di fattibilità, formulazione e presentazione; selezione, formazione e accompagnamento di volontari; gestione, monitoraggio e valutazione delle attività e dei risultati; passaggi di consegne alla controparte locale.Di regola, il VIS s’inserisce nel contesto di lavoro sociale delle missioni salesiane nel sud del mondo. Ovvero il VIS opera in realtà dove sono già in corso delle attività sociali e dove esiste una controparte strutturata e radicata nel territorio. Ciò è una garanzia di sostenibilità per i progetti congiunti VIS-Salesiani: al loro termine, in ragione di una solidità strutturale e di un radicamento territoriale, la controparte mostra spesso capacità, oltre che volontà, di proseguire le attività al di là del finanziamento ottenuto tramite il VIS. Ovviamente ciò non è sufficiente ai fini di una piena sostenibilità dei progetti. Tra le modalità per offrire vitalità futura ai progetti realizzati in partenariato, VIS e Salesiani ricorrono a diversi strumenti: anzitutto la condivisione di strategie con tutti gli attori coinvolti nel progetto ed una logica c.d. bottom-up (le richieste vengono dal basso, dai destinatari, e non sono artificiosamente “calate” dall’alto, dalla ONG o dai donatori); la ricerca di partenariati con istituzioni pubbliche che si assumano costi per continuare le attività sociali (non autofinanziabili); la conversione di strutture educative in strutture produttive capaci di offrire servizi e quindi rendite per l’autosostenibilità; la formazione da parte dei volontari di omologhi locali; i processi di capacity building con riferimento a competenze progettuali (specie degli Uffici di Progetto/di Sviluppo delle Ispettorie Salesiane locali); l’applicazione di un approccio sempre più improntato alla prevenzione piuttosto che alla risoluzione dei problemi.Altra peculiarità del VIS è relativa ai beneficiari dei progetti. In virtù del partenariato con i Salesiani di Don Bosco, i destinatari non possono che essere i bambini, gli adolescenti, i giovani e le loro famiglie. È importante evidenziare a tal proposito (e per una collocazione negli attuali dibattiti terminologici) che i termini “beneficiari/destinatari” sono utilizzati del VIS in maniera neutra, nell’accezione di gruppo di persone coinvolte nel progetto: nella loro semantica i termini evocano un concetto di ricezione passiva di un beneficio, mentre nell’ottica di sviluppo e non di assistenzialismo, a cui aderisce il VIS, tale significato è escluso. Piuttosto l’accezione in cui il VIS utilizza tali termini è quella di rights-holders, titolari di diritti: ovvero, i destinatari non sono soggetti passivi che hanno bisogni e chiedono “aiuto”, bensì sono soggetti attivi, direttamente coinvolti e partecipanti, che chiedono e reclamano riconoscimento dei loro diritti e della loro dignità.Secondo quest’approccio, il VIS investe, e anche nel 2012 ha investito, nei seguenti settori:

• educazione integrale per bambini, adolescenti e giovani a rischio d’esclusione sociale, con il coinvolgimento delle loro famiglie;

• formazione professionale e inserimento sociale e lavorativo di gruppi vulnerabili;• sostegno allo sviluppo delle comunità locali ed alla capacità generatrice di reddito, in particolare attraverso la

valorizzazione della biodiversità locale e la promozione di filiere produttive;• formazione di operatori, educatori, insegnanti, quadri locali;• promozione e tutela dei diritti umani ed in particolare dei diritti dei bambini e degli adolescenti;• ampliamento dell’accesso alle informazioni e alla formazione tramite l’impiego delle nuove tecnologie (ad

esempio l’e-learning).

Quali novità nel 2012?Nel 2012 non ci sono stati particolari cambiamenti nella presenza geografica del VIS, se non in America Latina dove il VIS ha operato in un minor numero di Paesi e con un minore numero di progetti, a seguito della naturale conclusione dei programmi in Argentina ed in Ecuador, avvenuta nel 2011; l’impegno nel continente andino rimane comunque importante attraverso i progetti di sviluppo in Bolivia, Perù e Repubblica Dominicana (oltre che ad Haiti con i progetti di emergenza). Analogamente il VIS consolida la propria presenza in numerosi Paesi in tutto il mondo. Ciò riflette, da un lato, la natura degli stessi interventi che necessitano una permanenza ed una progettualità pluriennale, dall’altro,

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l’impegno e la volontà del VIS di radicarsi nei territori, di costruire solidi legami di partenariato e di accompagnare i processi di sviluppo in determinati Paesi fintanto che vi è la necessità e al di là della stessa durata di singoli progetti o programmi.

I progetti di sviluppo in corso nel 2012 sono stati 55, realizzati in 22 Paesi:

in Africa siamo stati attivi in Angola, Burundi, Camerun, Ciad, Ghana, Etiopia, Madagascar, Mauritius, Repubblica Democratica del Congo e Sudan;in Asia e Oceania abbiamo operato in Bangladesh, Cina, Laos, Pakistan e Papua Nuova Guinea;in America Latina abbiamo lavorato in Bolivia, Perù e Repubblica Dominicana;in Europa siamo stati presenti in Albania e Bosnia;in Medioriente abbiamo implementato iniziative in Egitto e Palestina.

La tabella a seguire dettaglia il numero di Paesi in cui abbiamo operato e il numero di progetti di sviluppo realizzati, distinti per area geografica.

PROG. SVILUPPO Africa AsiaAmerica

LatinaMedio Oriente

Europa Totale

n. Paesi 10 5 3 2 2 22n. Progetti 29 7 6 9 4 55Oneri sostenuti 4.561.434,22 570.307,88 901.127,12 470.440,83 596.964,37 7.100.274,42

Una nota a parte, al di là dei Paesi in cui il VIS è stato presente con progetti nel 2012, è da fare per il Myanmar e per il Sud Sudan. Nel 2012, sebbene nessun progetto sia stato ancora avviato nei due Paesi, è rispettivamente iniziato e continuato il dialogo con i Salesiani locali e si è ragionato in termini di progettualità futura per contribuire allo sviluppo di due Paesi che, per motivi differenti, si aprono in questi tempi alla comunità internazionale. Per tale ragione, nonostante l’assenza di progetti VIS, abbiamo voluto dedicare delle schede specifiche a questi Paesi.Una scheda l’abbiamo voluta dedicare anche alla Sierra Leone, dove, pur non avendo progetti in corso, sono stati presenti nostri volontari che hanno supportato le missioni salesiane in loco.

Dal punto di vista qualitativo, come specificità del 2012, merita menzione l’ampliamento di una progettualità VIS che abbraccia più Paesi, in una logica di cooperazione che vuole essere più regionale e strategica: dopo l’esperienza binazionale avviata lo scorso anno in Etiopia e Burundi, nel 2012 un altro progetto binazionale, sempre nel settore della formazione professionale, è iniziato, interessando l’Egitto e la Palestina: si tratta di uno strumento di sinergie tra i due Paesi che si auspica possa far conseguire risultati più significativi grazie ad un uso più razionalizzato ed efficiente di risorse, umane e finanziarie.

Interessante è evidenziare inoltre come nella progettualità del VIS cominci ad assumere peso il rafforzamento delle capacità di progettazione in loco, chiaramente nell’ottica di una cooperazione allo sviluppo quanto più autentica ed efficace. Ciò si traduce concretamente nel sostegno ai PDO, Planning and Development Office, ovvero uffici di pianificazione e sviluppo di cui sempre più Ispettorie salesiane in tutto il mondo si stanno dotando6. Azioni di capacity building dei PDO sono promosse dal VIS in Angola, Bolivia ed Etiopia.

Infine, è importante sottolineare come nel 2012, accogliendo anche una richiesta dell’Assemblea dei Soci VIS, abbiamo effettuato delle missioni specifiche di valutazione nei nostri progetti in Albania, Etiopia, Haiti, Repubblica Democratica del Congo e Sudan. Queste missioni ci hanno permesso e, in generale, ci permettono di assumere maggiore consapevolezza sull’efficacia e l’efficienza delle nostre azioni, di misurare più concretamente il nostro livello di raggiungimento dei risultati; ci permettono di individuare debolezze e criticità da superare così come di identificare punti di forza e buone pratiche da valorizzare nei contesti in cui operiamo.

Quali prospettive per il 2013?Nel 2013 il VIS rinnoverà il proprio impegno nella maggior parte dei Paesi in cui ha lavorato nel 2012.Per quanto riguarda l’Africa nelle Ispettorie Africa Grandi Laghi (Burundi, Rwanda, Uganda) e Madagascar cominceremo a lavorare al rafforzamento dei PDO attraverso l’invio di volontari a ciò dedicati.6 LanascitadiveriepropriPDO,olatrasformazionediufficiprogettiinPDO,all’internodelleIspettorieavvieneapartiredalladirettivadatadalRet-torMaggioreinoccasionedelCapitoloGenerale26dellaCongregazioneSalesiana,tenutosinel2008.Attualmentesono37leIspettoriechehannounPDOallorointerno.

In Asia, nel 2013 inizieremo finalmente a lavorare in Myanmar attraverso un progetto di costruzione e avvio di un centro di formazione professionale.Continuerà poi la ricerca di finanziamenti in America Latina per una progettualità densa di obiettivi ancora da realizzare in particolare in Perù e in Bolivia (rispettivamente su: sviluppo socio-economico delle comunità indigene amazzoniche e diritti umani).In Medioriente nel 2013 continuerà il lavoro in Palestina e soprattutto si consoliderà la nostra presenza in Egitto grazie alla preparazione di un nuovo progetto sulle energie rinnovabili.In Europa, opereremo soltanto in Albania, valutando la fattibilità di nuovi interventi di sviluppo rurale e di promozione del ruolo economico-sociale delle donne.

INTERVENTI DI EMERGENZA, AIUTO UMANITARIO, RIABILITAZIONE E RICOSTRUZIONE

Il VIS è un’agenzia educativa e una ONG di sviluppo che si impegna anche in progetti di risposta alle emergenze, di aiuto umanitario. La vocazione e la priorità del VIS rimangono l’educazione e lo sviluppo umano, tuttavia se una comunità salesiana ha dovuto accantonare le proprie attività sociali perché un’emergenza (un terremoto, delle alluvioni, una guerra..) ha sconvolto la realtà preesistente, e se come VIS abbiamo competenze interne e possibilità di finanziamento dai donatori, allora ci sembra opportuno dare il nostro contributo.Vale la pena sottolineare che i progetti di emergenza del VIS non sono mai scevri da una prospettiva di sviluppo: gli aiuti di emergenza, pur essendo indispensabili per salvare vite umane, se non accompagnati da progetti di sviluppo rischiano di rimanere sterili, insostenibili e talora permanenti. Pertanto in tutti gli interventi del VIS classificati come “di emergenza”, oltre alle attività tipiche di aiuto umanitario (distribuzione di beni di prima necessità, allestimento di campi, etc..), c’è sempre un obiettivo di ripristino delle normali condizioni di vita delle popolazioni colpite, ovvero una componente di ricostruzione e riabilitazione per il riavvio delle attività educative (ad esempio si prevedono la ricostruzione di scuole e il loro equipaggiamento, così come l’acquisto di materiale didattico o la contrattazione di insegnanti ed educatori). Da lì si passa a veri e propri progetti di sviluppo, come è avvenuto in Bangladesh e ad Haiti.Gli interventi di emergenza sono degli interventi tempestivi a favore di popolazioni colpite da un disastro naturale inatteso o dal precipitare di un evento bellico che genera l’accrescersi di sfollati e di profughi con necessità di base, in aree non preparate ad accoglierli. I tempi del progetto di emergenza sono generalmente molto ristretti: l’intervento deve essere avviato nel minor tempo possibile e si conclude nel minor tempo possibile.Negli ultimi dieci anni abbiamo fronteggiato con impegno e passione numerose situazioni di emergenza umanitaria: quella dei profughi in fuga dal Kosovo devastato dalla guerra nel 1999; quella dei bambini orfani e degli sfollati di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo martoriata dalla guerra dei Grandi Laghi e dalla crisi riesplosa nel Nord Kivu dall’ottobre 2008; le gravi carestie del 2002, 2003 e 2008 in Etiopia ed Eritrea; l’emergenza in Libano a seguito della guerra contro Israele nel 2006; l’emergenza seguita allo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico nel dicembre del 2004; le emergenze post-terremoto in Perù e post-ciclone in Bangladesh nel 2007; l’epidemia di colera divampata sempre nel 2007 in Angola; la continua crisi della Palestina; il devastante terremoto ad Haiti nel gennaio 2010; il terremoto in Cile il mese successivo dello stesso anno; e ancora, sempre nel 2010, ad agosto, le alluvioni del Pakistan.

Questi i Paesi, divisi per area geografica, in cui il VIS continua ad essere attivo con progetti di emergenza nel 2012.Africa: Etiopia, Repubblica Democratica del CongoAmerica Latina: Cile, HaitiMedioriente: Siria

PROG. EMERGENZA

Africa AsiaAmerica

LatinaMedio Oriente

Totale

n. Paesi 2 - 2 1 6n. Progetti 6 - 6 1 14Oneri sostenuti 462.966,29 - 553.291,27 106.883,73 1.151.814,74

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SOSTEGNO A DISTANZA

Il VIS unisce alla propria azione nei Paesi d’intervento il Sostegno a Distanza (SAD).Questo importante strumento è caratterizzato nella nostra visione da una progettualità complessa che fonde l’ambito sociale e sanitario a quello più spiccatamente educativo e formativo, nell’ottica di uno sviluppo umano completo del bambino o giovane beneficiario, che coltivi e si prenda cura di tutte le dimensioni della persona sulla quale e con la quale si agisce.

I referenti del ciclo di progetto del SAD sono le Comunità salesiane locali in collaborazione con i volontari VIS. È grazie al loro essere inesauribili fonti di conoscenza approfondita del contesto e dei diritti umani su cui è più necessario ed urgente intervenire, che il VIS riesce a realizzare una progettualità più rispondente alle situazioni di vulnerabilità ed emarginazione sociale. Il VIS funge dunque da punto di contatto tra donatori e comunità salesiane locali, garantendo una comunicazione costante sulle attività svolte e gli obiettivi raggiunti.

Nella visione di Sostegno a Distanza che portiamo avanti da oltre vent’anni, ci occupiamo non di un singolo ma di una comunità, di un gruppo di bambini e ragazzi, in cui tutti sono assistiti allo stesso modo ma con servizi e sensibilità individuali. Ogni bambino, ogni adolescente, ogni ragazzo con cui e per cui lavoriamo, diventa così protagonista del proprio percorso, ma profondamente inserito nel proprio contesto, ed in questo approccio il nostro SAD diventa progettazione globale per contrastare, con azioni specifiche, le situazioni di povertà, di esclusione e di vulnerabilità che sono cause basilari dei bisogni del singolo.

Così, il VIS e le Comunità Salesiane locali offrono a questi bambini e giovani un’attenzione degna del carisma di Don Bosco: “In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v’è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare”. Si tratta dunque di attività diversificate, ma che si ricollegano tutte alla creazione di uno spazio educativo, ludico e formativo, che miri alla promozione e protezione dei diritti di ognuno dei beneficiari, fornendo loro l’accesso ad un’educazione di qualità, ad un’area ludica serena, a servizi di preparazione per il reinserimento nelle famiglie d’origine oppure nel mondo del lavoro e nella società.

Nel corso del 2012 il VIS ha operato con progetti di Sostegno a Distanza in Albania, Angola, Argentina, Bolivia, Brasile, Burundi, Ecuador, Etiopia, Haiti, India, Madagascar, Palestina, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Dominicana, Sri Lanka, Sudan, Tanzania e Uruguay.

Dati di sintesi Sostegno a Distanza

Africa Asia America LatinaMedio Oriente

Europa Totale

N. Paesi 7 3 7 1 1 17

Oneri sostenuti 1.391.095 80.008 862.019 9.088 16.155 2.358.326

Così come ogni bambino, ogni adolescente, ogni ragazzo con cui e per cui lavoriamo, diventa protagonista del proprio percorso, anche ogni donatore SAD-VIS diviene consapevole della scelta educativa di “sviluppo integrale” di cui è fautore. Il benessere di un bambino è legato al benessere della propria famiglia, della comunità in cui è inserito e del contesto sociale che lo accoglie. Il donatore VIS sceglie di essere portatore di un’opportunità, di un mondo possibile.

SOSTEGNO ALLE MISSIONI

Il VIS, come agenzia educativa ed ONG si ispira ai principi cristiani e al carisma di Don Bosco, affiancando l’impegno sociale, apostolico e missionario dei Salesiani nel mondo non solo attraverso l’opera dei propri volontari, i progetti di sviluppo ed il SAD – Sostegno a Distanza, ma anche attraverso uno strumento dedicato, il Sostegno alle Missioni.

Con il sostegno alle opere missionarie presenti nei Paesi in via di Sviluppo vengono identificate quelle donazioni ricevute dal VIS e destinate esclusivamente alle comunità missionarie, per la maggior parte salesiane, per aiutare le quali il donatore richiede espressamente l’intermediazione del VIS al fine di raggiungere la missione o il missionario beneficiario, responsabile diretto dei fondi a lui inviati.

Nel Sostegno alle Missioni il VIS svolge un ruolo di “collegamento” tra il donatore e la comunità beneficiaria, che rimane referente per lo svolgimento delle attività in loco e il monitoraggio dei risultati ottenuti e degli obiettivi conseguiti.

Si tratta dunque di donazioni che si fondano esclusivamente sul rapporto diretto e fiduciario che intercorre tra il donatore ed il destinatario finale (il singolo missionario e/o la comunità).

All’interno dell’Associazione, la sede del VIS Lombardia è quella che si occupa con maggiore intensità di questo tipo di attività, avendo sviluppato nel corso degli anni strumenti atti a convogliare questo tipo di sostegno ai missionari e alle comunità apostoliche nei loro Paesi d’intervento.

Il VIS si incarica dunque, per quanto concerne questi fondi raccolti a supporto delle attività missionarie, di espletare tutte le funzioni di segreteria e contabilità necessarie a permettere l’invio di queste preziose somme verso i Paesi coinvolti, oltre che di un monitoraggio periodico degli impieghi. Solitamente l’Organismo svolge gratuitamente questo servizio in favore delle comunità, soltanto in particolari occasioni, in accordo con il donatore e il missionario, il VIS trattiene una minima percentuale inferiore all’1 per cento della somma donata.

L’impegno assunto dal VIS, rinnovato ogni anno, ha il solo scopo di favorire la sostenibilità e l’implementazione delle attività dei padri missionari a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza a rischio.

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Dati di sintesi Sostegno alle Missioni

Africa Asia America Latina Medio Oriente Europa Totale

N. Paesi 12 5 7 2 0 26

Oneri sostenuti 390.662 128.533 270.530 100.000 0 889.725

EDUCAZIONE E FORMAZIONE ALLO SVILUPPO

NUOVE TECNOLOGIE PER LA FORMAZIONE ALLO SVILUPPO

Il VIS conduce un impegno intenso nel settore delle nuove tecnologie per lo sviluppo (ICT for Development, secondo la denominazione usata a livello internazionale) e riconosce nei nuovi strumenti di comunicazione e di informazione una modalità efficace per educare, creare consapevolezza e costruire reti di condivisione.

Due appaiono gli obiettivi strategici più caratterizzanti:1) utilizzare le nuove tecnologie per una educazione / formazione integrale e permanente, nell’intento di perseguire finalità di sviluppo umano, in linea con l’ottavo Obiettivo del Millennio (8.F - “Rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente quelle inerenti l’informazione e la comunicazione”);2) esplorare le potenzialità conoscitive e le opportunità comunicative dei nuovi media per realizzare il carisma educativo salesiano, in linea con i pronunciamenti della Congregazione e, in particolare, con il Sistema Salesiano per la Comunicazione Sociale.

A proposito del primo punto, il VIS avverte la necessità di raccordare la propria azione con le iniziative intraprese nell’ambito delle Nazioni Unite7, confrontandosi con le raccomandazioni strategiche delle varie agenzie e conducendo una riflessione sulla pertinenza ed efficacia della propria azione. Negli ultimi anni il dibattito internazionale ha subìto una netta impennata e molti temi dell’agenda ICT hanno cominciato a diventare di largo dominio8.Il VIS è, al momento, l’unica ONG italiana a occuparsi stabilmente di sviluppo umano e nuove tecnologie, ad avere un dipartimento dedicato al proprio interno e ad avere svolto, seppure in modo alquanto frammentario e discontinuo, sperimentazioni sul campo e attività di studio e ricerca, con specifici convegni e pubblicazioni. Si ritiene indispensabile sottolineare maggiormente, anche a livello di immagine e di sito web, tale specificità e agire in maggiore coerenza e sintonia con il cammino della comunità internazionale.

A proposito del secondo punto, il settore si riconosce pienamente nel cammino e nella riflessione che la Congregazione

7 Cfr.ilprogrammadipartnershipglobaleInfoDev (Information for Development),creatodaWorldBanknel1996;l’ufficioComDev (Communication for Development)istituitodallaFAOnel1969;l’iniziativaIPDC (International Programme for the Development of Communication)dell’UNESCOeil“Development Sector”dell’ITU(International Telecommunication Union).VediancheilRapportoUNDP2001“Using New Technologies for Human Development”.8 E’gradualmenteavvenutodopoilWorld Summit on Information Society(WSIS2005),chehaportatoall’attenzioneiltemadellagovernanceglobalediInternet,ripresonelcorsodel2011dalConsigliod’Europa(ConferenzaOur Internet – Our Right, Our Freedoms,Vienna,novembre2011).

Salesiana va conducendo sulla comunicazione sociale, in particolare sull’emergere di “nuovi cortili digitali” e sulle necessità di declinare il Sistema Preventivo di Don Bosco nel mondo della rete Internet e delle nuove tecnologie. Recenti documenti della Congregazione hanno sottolineato tale dimensione9, che si inserisce del resto nell’ambito più vasto dell’attenzione della Chiesa Cattolica al ruolo delle nuove tecnologie e alle nuove relazioni sociali da esse inaugurate10.Il VIS intende porsi a servizio del mondo salesiano in tutte le sue sfaccettature (in particolare il Dicastero della Comunicazione Sociale, ma anche le realtà salesiane più significative nel mondo dell’editoria, della radio e del web), partecipando in modo più strutturato e continuativo all’elaborazione di idee e riflessioni.

DIRITTI UMANI & ADVOCACy Il VIS adotta una visione di sviluppo umano e sostenibile e un approccio metodologico basato sui diritti umani e sull’ampliamento delle capacità - che si differenzia dal tradizionale e diffuso approccio assistenzialista basato sui bisogni - finalizzato a predisporre misure idonee a garantire l’accesso di medio e lungo periodo a beni e libertà, non solo alla loro disponibilità immediata e contingente. Ciò ha portato gradualmente l’organismo ad affiancare, ai progetti e agli interventi di sviluppo nei Paesi poveri, azioni di advocacy. L’advocacy, a differenza dell’attività di denuncia, è finalizzata a promuovere nel medio-lungo periodo un cambiamento sociale intervenendo su coloro che sono individuati quali decision makers, a modificare la loro percezione o comprensione della questione specifica e influenzare le loro decisioni in materia affinché norme, politiche e prassi, nazionali e internazionali, perseguano l’ideale di un mondo più giusto, più equo, più salubre e più sicuro.In particolare il VIS realizza attività di advocacy mirate a sensibilizzare e influenzare le istituzioni che, a vari livelli (internazionale, europeo e nazionale), con le loro azioni e decisioni sono in grado di incidere su alcuni ambiti specifici: quantità, qualità ed efficacia della cooperazione internazionale e della lotta alla povertà, promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e qualità dell’educazione.Il metodo scelto dal VIS per le proprie azioni di advocacy è quello cosiddetto �dell�incuneamento interstiziale� che consiste nell’utilizzare quegli spazi (interstizi, cleavages) offerti alle ONG dai sistemi internazionali (UN, COE, UE) per agire dentro le istituzioni della politica mondiale al fine di promuovere un cambiamento politico e sociale a livello nazionale e locale.Fedele a questa strategia il VIS partecipa a conferenze, forum, summit mondiali, rapporti supplementari a Treaty Bodies delle Nazioni Unite, nuovi meccanismi predisposti dal Consiglio Diritti Umani delle UN, campagne internazionali con un contributo specifico e di qualità.Tali attività hanno consentito al VIS di ottenere ad agosto 2009 laccredito presso ECOSOC Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.

L’attività di advocacy che il VIS svolge in Italia è resa possibile grazie alla partecipazione dell’Organismo a network nazionali - reti italiane che lavorano in Italia - ed internazionali – reti europee che favoriscono la condivisione e la partecipazione del lavoro svolto a livello nazionale.

9 Siconsiderinoidocumentiinpreparazionesultema“Sistema Preventivo e Nuove Tecnologie”,gliaccennicontenutinellaStrenna del Rettor Maggiore per il 2012,laLetteradelRettorMaggioreACG 390 del 2005.10 Cfr.irecentimessaggidelPonteficeinoccasionedellaGiornataMondialedelleComunicazioniSociali,ilconvegnodel2010Testimoni DigitalieunaseriediarticolipubblicatidallaCiviltà Cattolicanell’autunno2011sultemadeiDirittiUmanisuInternetedellaGovernanceGlobaledellaRete.

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RETI NAZIONALI RETI INTERNAZIONALI> DBN – Don Bosco Network: è una rete internazio-nale di ONG di ispirazione salesiana, impegnate nello sviluppo umano e sociale dei bambini e dei ragazzi poveri ed emarginati. L’obiettivo del lavoro di rete è quello di sviluppare una strategia di azione comune internazionale capace di integrare le azioni solidali di ciascuna organizzazione che della rete è parte.> DARE (Democracy and human Rights Education in Europe): è un network composto da ONG, Associa-zioni, Accademie e Centri di Ricerca che lavorano sui temi dell’Educazione alla Cittadinanza Democratica (EDC) e l’Educazione ai Diritti Umani (HRE). L’obiettivo del network è quello di favorire, attraver-so l’educazione, il rafforzamento dell’educazione ai diritti umani e alla cittadinanza democratica in Euro-pa. Lo scopo è di creare una piattaforma in cui ogni membro possa beneficiare di strumenti ed esperien-ze comuni messi a disposizione sui temi dell’EDC/HRE e possa creare occasioni di scambio e coopera-zione con gli altri membri del Network sviluppando progetti comuni.> Child Abuse Campaign: coalizione di organizzazio-ni che lavorano sul tema della prevenzione dell’abu-so infantile promossa dal WWSF (Women’s World Summit Foundation). Il VIS ne è divenuto membro nel novembre 2009, impegnandosi attivamente nel diffondere i temi principali della Giornata Mondiale per la Prevenzione degli Abusi all’Infanzia, celebra-tasi il 19 novembre, attraverso comunicati stampa, programmi educativi ed informativi volti a favorire la nascita di una maggior consapevolezza e sensibilità della società civile sul tema, e partecipando alla Set-timana di Prevenzione sul tema che per il 2009 si è celebrata dal 13 al 19 novembre 2009.> Piattaforma delle ONG europee presso FRA (Fun-damental Rights Agency): è la piattaforma delle ONG dell’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea ed ha lo scopo di fornire alle istituzioni eu-ropee e alle autorità nazionali competenti assistenza e consulenza sui diritti fondamentali nell’attuazione del diritto comunitario, nonché di aiutarle ad adot-tare le misure o a definire le iniziative appropriate nel processo di promozione e protezione dei diritti umani.> Global Network of Religions for Children: è una rete di organizzazioni religiose e spirituali che ha lan-ciato la Giornata Mondiale di Preghiera e Azione per i Bambini, le Bambine e i Giovani del mondo (World Day of Prayer and Action for Children), un movi-mento che coinvolge persone ed organizzazioni che operano per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, impegnate quotidianamente nella costruzione di un mondo a misura di bambini, bam-bine e giovani: il presente ed il futuro dell’umanità.

> CINI – Coordinamento Italiano Network Internazionali: è un coordinamento che riunisce alcune ONG internazionali che la-vorano in Italia per potenziare l’interlocuzione con l’opinione pubblica ed il mondo politico italiano sui temi della coopera-zione internazionale.> Gruppo di Lavoro per la CRC – Convention on the Rights of the Child: è un coordinamento nazionale costituito da 73 ONG che realizzano specifici rapporti di monitoraggio sull’attuazio-ne della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza da parte dell’Italia da mandare a Ginevra.> Comitato di Promozione e Protezione dei Diritti Umani (CP-PDU): è una rete di 72 ONG ed Associazioni italiane, costituita nel 2001 per la realizzazione in Italia di una “Commissione Na-zionale Indipendente per la Tutela e la Promozione dei Diritti umani.> PIDIDA - Coordinamento nazionale Per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: è un gruppo di lavoro costituito da 50 ONG e Associazioni che lavorano a favore dei minori (il VIS è socio fondatore dal 2000).> Piattaforma Italiana della GCAP - Global Call to Action against Poverty: insieme di ONG italiane, o con sede in Italia, che organizzano iniziative di mobilitazione comune e globale contro la povertà, coerentemente con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.> CORESAD: Comitato Italiano per la Regolamentazione del Sostegno a Distanza; promotore dal 2007 della introduzio-ne a vari livelli di una regolamentazione del vasto fenomeno del SAD; diretto ispiratore del processo che ha condotto alla elaborazione da parte dell’Agenzia per le ONLUS delle Linee Guida sul SAD, cui ha contribuito fattivamente; un suo rappre-sentante è membro stabile dell’Osservatorio Permanente co-stituito dalla stessa Agenzia> CGE–ITA: la Campagna Globale per l’Educazione italiana è un movimento composto da associazioni della società civile, educatori, insegnanti, ONG e sindacati capaci di mobilitare idee e risorse, e fare pressione sulla comunità internazionale e sui governi affinché si impegnino per il raggiungimento degli obiettivi dell’Education For All (educazione per tutti).

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AZIONE DEL VIS NEL MONDO

Si riportano di seguito le attività svolte dal VIS nei diversi Paesi. Oltre ai dati di sintesi, nei Paesi in cui nel 2012 sono stati in corso progetti di sviluppo e/o di emergenza e/o sono stati presenti dei volontari espatriati del VIS viene fornita anche una presentazione più dettagliata, realizzata attraverso il coinvolgimento diretto degli stessi volontari, laddove presenti.

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angola

Avvio attività VIS nel paese 1991Riconoscimento governativo 2001

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 4

La Strada per la Vita! - Rafforzamento della Rete di Protezione Sociale per la Prevenzione, il Recupero e il Reinserimento di Bambini e Adolescenti a Rischio a Luanda, Angola

255.434 DGCS-MAE

Rafforzamento della Rete di Protezione sociale dei bambini e degli adolescenti più vulnerabili ed emarginati di Luanda (Município de Sambizanga)

249.618 CE

La Nuova Strada per la Vita! Promozione di processi di Reinserimento Sociale per Bambini, Adolescenti e Giovani di strada. Città di Luanda - ANGOLA

2.838 Provincia di Roma

Con-Res! Costruendo Resilienza. Strategia familiare globale per un cammino partecipato della riduzione della vulnerabilità. Lwena, Angola

156.503 UNICEF

Progetti SAD: 1

Sostegno a favore dei bambini di Mota, periferia di Luanda in particolare alle due case di accoglienza Casa Magone e Casa Mama Margarida

9.7952

Gemellaggi: 2

Associazione Sportiva Polcevera E. Garrone scuola calcio ed attività sportive di Genova - Gruppo sportivo Don Bosco Lwena scuola calcio ed attività sportive

Istituto Comprensivo Via Luca Ghini, Succursale di Via dei Salici di Roma - Escola Dom Bosco, Lixeira, Luanda

Volontari espatriati: 9

Il VIS lavora a fianco dei Salesiani in Angola da oltre 20 anni. Ha quindi vissuto le grandi trasformazioni del Paese che è passato dallo stato di una guerra interna trentennale, a quello della rapida ricostruzione e della ricerca di pace, stabilità politica, sviluppo. L’economia galoppa, lasciando grandi tasche di marginalità e povertà e l’ineguaglianza sociale balza agli occhi. Il lavoro da fare è quindi molto, ma anche di grande soddisfazione, proprio anche in virtù del clima di fermento e crescita che si respira in tutto il Paese. Nel 2012 hanno operato in Angola complessivamente 9 volontari, tra Luanda e Luena. Uno dei volontari del VIS è il responsabile ESDA, l’organizzazione locale di pianificazione, sviluppo, coordinamento delle numerose attività salesiane in tutto il Paese. Geograficamente sono state consolidati gli interventi nelle Provincie di Luanda (capitale dell’Angola) e Moxico (a Lwena, al confine con Zambia e Repubblica Democratica del Congo). In continuità con il recente passato, abbiamo cercato di migliorare il nostro operato in termini d’impatto e qualità, con una parola d’ordine: formazione.

LuandaCentrale è stato l’impegno nei confronti dei bambini di strada del quartiere più povero della città: Sambizanga. Il programma lanciato dal VIS nel 2009 “La Strada per la Vita!” vede impegnati molti lavoratori locali e un numero enorme di beneficiari, diretti e indiretti. Nel corso del 2012 il progetto finanziato dall’UE e dal Ministero degli Esteri italiano – nonché dalle raccolte SAD - è proseguito per la 3° annualità.I risultati raggiunti in questa prima fase sono stati i seguenti: • riabilitati 6 centri di accoglienza per ex-bambini di strada; • rafforzati i servizi di base offerti (iscrizione anagrafica completata per oltre 60 bambini prima “inesistenti”) e

l’accompagnamento al reinserimento nelle famiglie di origine (oltre 60 casi);• accolti in totale 240 ex-bambini di strada;• 3.000 bambini hanno beneficiato di attività ludiche e sportive;• realizzate 6 sessioni di formazione per educatori dei centri d’accoglienza; • realizzate campagne di sensibilizzazione per famiglie vulnerabili con 1.800 partecipanti e corsi di alfabetizzazione

A

FRIC

A

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per 1.500 donne.

Il 2013 sarà un anno di passaggio, di verifica e di riprogrammazione della seconda fase del programma “La Strada per la Vita!”: nel corso del mese di marzo verrà effettuata la Valutazione Finale esterna della prima fase del programma (della durata di 3 anni) che verrà presentata agli stakeholder locali assieme ad una pubblicazione sulle Buone Pratiche nate dal progetto, e verrà avviata la seconda fase del programma. Nel 2012 è stato infatti approvato, sempre dalla Commissione Europea, un nuovo progetto triennale, che consentirà di proseguire il lavoro a fianco dei bambini di strada di Luanda, ma con una prospettiva diversa: ci si rivolgerà infatti agli ex-ragazzi di strada adolescenti per portarli verso l’autonomia (la seconda fase del programma). Tale nuovo progetto prevede anche la realizzazione di pubblicazioni di grande impatto per le future generazione della popolazione angolana: è prevista infatti una collaborazione tra VIS, Salesiani e Ministero dell’Educazione per realizzare i testi didattici di Educazione Civica e Morale per le scuole superiori.Per il 2013 il VIS ha anche siglato un nuovo progetto con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’UNHCR, per migliorare, attraverso corsi di formazione professionale presso i centri salesiani, il futuro di giovani, che per motivi di conflitto nei Paesi di origine, vivono in Angola.

MoxicoÈ continuato l’impegno del VIS nella Provincia più “dimenticata del paese” con il progetto “Costruendo Resilienza. Strategia familiare globale per un cammino partecipato di riduzione della vulnerabilità”, con partner locale la Diocesi di Luena - il cui Vescovo tra l’altro appartiene alla famiglia salesiana – e cofinanziamento dell’UNICEF. L’intervento ha formato e accompagnato 47 famiglie vulnerabili (composte da 194 persone di cui 122 bambini) per promuovere l’autoproduzione, il consumo e la commercializzazione di prodotti agricoli e d’allevamento domestico e accompagnare la nascita di microimprese familiari.Nel 2012 è stato presentato un progetto alla CEI per avviare, con la Diocesi, un intervento a favore dei bambini di strada in questa remota regione del Paese. Il progetto è stato approvato e verrà realizzato a partire dal 2013, avviando la prima casa di accoglienza per bambini di strada di tutta la Provincia.

In tutti gli interventi tratti positivi sono stati: ricerca della qualità e della professionalità, formazione permanente, protagonismo giovanile e molta disponibilità anche da parte dei volontari delle comunità coinvolte. È stata buona anche la capacità d’impatto sul territorio: il numero di destinatari è stato spesso superiore alle aspettative.Rimangono le difficoltà legate al trovarsi in un Paese in forte mutamento, non ancora abbastanza definito nei suoi impegni sociali. Il Ministero dedicato all’Assistenza e al Reinserimento Sociale rimane assente e poco disposto a collaborare.

Voci dal campo

Isaia (ex bambino di strada, ora volontario presso i centri di accoglienza):

“Per me, il momento più bello è quando usciamo nelle strade e incontriamo altri ragazzini che decidono di cambiare vita, di togliersi dalla strada, smettere di sniffare gasolina. Il momento peggiore è quando ripenso a quello che ero, a come vivevo. E piango, quando vedo tanti miei fratelli, che ancora vivono così”.

BURUNDIAvvio attività VIS nel paese 2001Riconoscimento governativo 2005

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 4 FEMMES-FEMMes EntrepreneureS - Promozione dell’empowerment femminile attraverso l’aumento delle capacità generatrici di reddito delle lavoratrici del settore informale di Bujumbura (Burundi)

20.756 Roma Capitale

Un ponte condiviso verso l’innovazione: creazione di servizi e reti di formazione professionale continua per i lavoratori dell’economia informale in Burundi ed Etiopia (TVET)

552.901 CE

Inserimento sociale e lavorativo dei giovani e bambini vulnerabili di Bujumbura (Burundi), Addis Abeba, Adwa, Dilla, Gambella e Mekelle (Etiopia)

67.211 CEI

Realizzazione di un Centro Educativo Mariano a Buterere

1.643.184 Donatori privati

Progetti SAD: 1 Progetto recupero bambini e bambine di strada - Citè des Jeunes Don Bosco, Buterere e Casa Famiglia Maison Béthanie

2.6203

Volontari in servizio civile: 2 Volontari espatriati: 4

Il Burundi, Paese dell’Africa dei Grandi Laghi con una popolazione di circa 10,5 milioni di abitanti, è uno dei Paesi più poveri del continente africano. Dopo l’indipendenza dal Belgio (1962) ha subìto una serie di conflitti ciclici a sfondo etnico e sfociati in forme genocidiarie (1972, 1988, 1993-2005) che lo hanno dilaniato. L’ISU (Indice di Sviluppo Umano) 2012 lo colloca alla 185a posizione su 187 Paesi. L’80% della popolazione vive con meno di 1,25 US$ al giorno ed il 90% del reddito è generato da attività legate al settore primario.

In questo contesto, dal 2001, il VIS collabora con i Salesiani per promuovere la Cité des Jeunes Don Bosco situato nel quartiere di Buterere, nella capitale Bujumbura. Essa ospita un Centro di Formazione Professionale (CFP), una Comunità per bambini di strada, un oratorio e dei laboratori di produzione. A poca distanza dalla Cité, nel 2011, il VIS, in collaborazione con le Sorelle della Carità sotto la protezione di S. Vincenzo de’ Paoli, ha aperto una casa famiglia per bambine vulnerabili e di strada. I destinatari delle attività del VIS sono gli artigiani dell’economia informale, i giovani che hanno completato la formazione professionale e cercano una collocazione nel mondo del lavoro, le bambine di strada e vittime di violenze. Oltre ad azioni specifiche per questi gruppi target, il VIS collabora alla costruzione di un Centro Educativo Mariano e nella gestione degli atelier di produzione della Cité des Jeunes.

Il principale intervento del VIS è il programma triennale 2011-2014 noto come “TVET” (Technical and Vocational Education and Training), co-finanziato dalla Commissione Europea, dalla Conferenza Episcopale e da Roma Capitale. Il programma mira ad uno sviluppo endogeno e basato sul lavoro, intende quindi fornire ai lavoratori del settore informale gli strumenti per migliorare la propria attività e si basa su due settori complementari: la formazione tecnico-artigianale e la preparazione alla gestione d’impresa.

Nel primo settore sono stati elaborati moduli di formazione flessibili per quanto riguarda orari e contenuti. Una parte della formazione è svolta nelle strutture del CFP ed un’altra direttamente nei laboratori di produzione; vengono formati gruppi di circa 15 beneficiari ed i corsi sono assicurati da un’équipe di formatori/professori per corso. Nel 2012 i beneficiari sono stati 44 falegnami, 70 meccanici e 65 sarte.

Nel secondo settore le attività vengono realizzate nella Maison de l’Entrepreneur (Casa dell’Imprenditore), cogestita con l’ONG locale ADISCO11, e sono suddivise in tre ambiti: sensibilizzazione e informazione; formazione; tutoring (post-formazione e supporto attraverso la redazione di un business plan, la presentazione di una domanda di credito ad un istituto di microfinanza, la creazione di servizi cooperativi). Nel 2012 257 artigiani hanno partecipato alle attività di sensibilizzazione e informazione, 128 hanno ora un loro Piano di Sviluppo Individuale e 10 hanno già realizzato un Business Plan.

11 AppuiauDéveloppementIntégraletàlaSolidaritésurlesCollines

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Durante il 2012 un progetto presentato dal VIS e finanziato in loco dalla Cooperazione Svizzera ha permesso a 18 ex allievi del CFP Don Bosco di ideare, lanciare e sviluppare 5 micro-imprese, che sono state seguite settimanalmente da un imprenditore in pensione, il quale ha condiviso con i giovani la sua esperienza del tessuto socio-economico locale.

Nell’ambito del progetto CEI, nel 2012 128 studenti dell’ultimo anno degli 8 corsi del CFP hanno partecipato ad un programma di stage e 58 di essi hanno sperimentato l’innovativo programma di 6 mesi di alternanza scuola/lavoro (2 giorni in impresa, 3 a scuola per settimana).

Grazie ai fondi del Sostegno a Distanza, a fine 2012 sono 24 le bambine vittime di violenze e abbandono accolte nella Maison Béthanie, la Casa Famiglia aperta dal 2011; 30 sono invece le bambine a cui ci si rivolge in ottica preventiva tramite contributi alle spese scolastiche, sensibilizzazione dei familiari e coinvolgimento nelle attività socio-ricreative.

A livello di progettualità e di sostenibilità generale, vale la pena sottolineare come gli atelier di produzione della Cité des Jeunes rappresentino il “polmone” dell’intera opera. Essi sono gestiti da un volontario VIS richiesto dall’Ispettoria Africa Grandi Laghi. Dopo un 2011 di riorganizzazione strutturale ed economica, gli atelier di produzione della Cité des Jeunes (Falegameria, Saldatura e Sartoria) hanno intrapreso un 2012 florido. Queste vere e proprie imprese sociali hanno prodotto moltissimo a grandi ritmi ed aumentato la propria quota di mercato, dando lavoro a molti ragazzi, la maggior parte dei quali ex-allievi del CFP Don Bosco. Si è poi sviluppata un’interessante sinergia con il programma TVET, in particolare attraverso l’organizzazione, all’interno degli atelier, dei corsi di formazione continua per i corsi di falegnameria.

I punti di forza della missione VIS in Burundi sono il partenariato multisettoriale, garanzia di sostenibilità futura, e l’incisività delle attività realizzate in rapporto ai problemi reali del Paese. I punti di debolezza sono rappresentati dalle difficoltà riscontrate nella gestione dei partenariati e dallo scarso contributo fornito dal settore privato formale nell’ambito del programma TVET.

Il 2013 rappresenterà un anno cruciale, dato che saremo nel cuore del nostro programma triennale in favore dell’economia informale di Bujumbura e che speriamo di raccogliere i frutti del lavoro iniziato nel 2011 e rafforzato nel 2012 a sostegno degli atelier di produzione della Cité des Jeunes.

Voci dal campo

Augustin Bambarukonari, falegname di Buterere:

“Grazie al progetto TVET ho imparato l’importanza del tenere ordinati gli strumenti di lavoro, ho messo il tetto in modo da poter lavorare pure quando piove e la porta per chiudere l’atelier la sera quando finisco. Grazie alla MdE, ho aperto un conto bancario in un istituto di microfinanza, ora registro le operazioni di entrata e uscita e gestisco meglio le mie finanze. Per migliorare sto lavorando al mio Business Plan per chiedere un piccolo credito per avere uno stock di legno e migliorare la qualità dei prodotti, guadagnando così la fiducia dei miei clienti e nuovi lavori.”

CAMERUNAvvio attività VIS nel paese 2009Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti FinanziatoriProgetti di sviluppo: 1

Costruzione di un luogo di culto cattolico con accanto un centro polifunzionale da utilizzare come sostegno allo sviluppo di attività socio educative ed assistenziali.

24.206 Donatori privati

Sostegno alle missioni: 1 Sostegno attività missionaria di Mimboman ed Ebolowa

1.405

Gemellaggi: 3

Scuola media C. Cattaneo dell’Istituto comprensivo “Elsa Morante” di Roma - Ecole Publique De Nomayos

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Scuola elementare L. Franchetti dell’Istituto comprensivo “Elsa Morante” di Roma - Ecole Publique De Mengang

Scuola elementare “Piero della Francesca” di Roma - Ecole Sainte Therese de Ahla di Yaoundé

Scuola dell’Infanzia “Peri e Piatti” di Varese - Ecole Maternelle publique de Nomayos

L’intervento del VIS in Camerun è iniziato nel 2009 e si è concluso nel 2012: si è trattato di una micro realizzazione localizzata nel distretto agricolo di Mbanda, nella località di Bot Makak, finanziata da donatori privati e finalizzata alla costruzione di un centro polifunzionale per attività socio-educative ed assistenziali. La controparte locale di questa micro realizzazione è stata la Diocesi di Eseka che ha fortemente voluto questo intervento e che ha donato il terreno sul quale costruire le strutture del centro.

Nel 2012 sono stati conclusi i lavori di costruzione del centro polivalente, comprensivo di un’infermeria e di un pozzo per l’approvvigionamento idrico dell’intera struttura e si è proceduto alla loro inaugurazione e all’avviamento delle varie attività educative ed assistenziali.

Il VIS ha dunque concluso il suo coinvolgimento nel progetto e con esso la sua presenza nel Paese e ha affidato la gestione e la sostenibilità del centro alla controparte locale, così come previsto all’inizio dell’intervento.

CIAD

Avvio attività VIS nel paese 2008Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 1 Avvio di un centro di educazione, formazione e aggregazione giovanile Don Bosco a Doba, Ciad

76.541 CEI

Nel 2012 è continuato l’intervento del VIS in Ciad nell’ambito del potenziamento della formazione professionale nel campo agricolo e informatico.L’intervento del VIS riguarda l’avvio di un centro di educazione, formazione e aggregazione giovanile nella località di Doba e nasce da una richiesta esplicita dell’Ispettoria Salesiana.Il progetto, finanziato dalla CEI, intende contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei giovani e della popolazione del Ciad attraverso l’offerta di opportunità formative e lavorative per i giovani, in particolare nel settore agricolo e dell’informatica.Il progetto prevede nello specifico l’erogazione di borse di studio per preparare 3 ragazzi di Doba all’insegnamento nel campo agricolo. Questi futuri docenti saranno coloro che avvieranno la scuola agricola che farà parte del centro di aggregazione polivalente previsto dal progetto.Ad oggi si è già conclusa la formazione, durata 9 mesi, dei 3 ragazzi di Doba: grazie alle borse di studio erogate hanno potuto specializzarsi presso la Scuola Agricola di Songhai, a Porto Novo, in Benin. Si tratta di un istituto che gode di un’ampia e ottima reputazione in Africa per l’orientamento e la formazione sullo sviluppo agrario.Il progetto aveva una durata prevista di due anni e si sarebbe dovuto concludere già nel 2011; tuttavia, proprio in quell’anno il progetto ha vissuto un periodo di “stand by” dovuto alla ristrutturazione del partenariato tra il VIS e i Salesiani locali derivati dai cambi dell’Ispettore e del salesiano referente del progetto. Tutto questo in ragione della necessità per la nuova controparte di conoscere ed effettuare una valutazione sugli interventi sino a quel momento realizzati ed eventualmente apportare aggiustamenti e migliorie al piano di azione. Il progetto ha ripreso a pieno ritmo nel 2012, durante il quale sono state costruite una sala polivalente e una biblioteca che funzionerà anche come aula computer. Nel 2013 verranno completate tutte le attività previste dal progetto.

CONGO BRAZZAVILLE

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno alla missione di Pointe Noire 3.205

ERITREA

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno attività missionarie a Dekemhare e Asmara

3.400

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ETIOPIA

Avvio attività VIS nel paese 1998Riconoscimento governativo 2003

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 9*

Un ponte condiviso verso l’innovazione: creazione di servizi e reti di formazione professionale continua per i lavoratori dell’economia informale in Burundi ed Etiopia (TVET)*

552.901 CE

Inserimento sociale e lavorativo dei giovani e bambini vulnerabili di Bujumbura (Burundi), Addis Abeba, Adwa, Dilla, Gambella e Mekelle (Etiopia)

67.211 CEI

Melkam sera. Promozione della formazione tecnica in cinque aree dell’Etiopia

114.981 CE

Un nuovo ospedale per Adwa, Tigray - Etiopia 773.817 CEIUna goccia per la vita 100 Reg. LiguriaUna goccia per la vita 52.154 Pres. Cons. MinistriMelkam serà. Promozione della formazione tecnica in cinque aree dell’Etiopia

22.181 Prov. Roma

Realizzazione di pozzi d’acqua, sistemi irrigui, e altre opere idrico sanitarie

219.256 Donatori privati

Acqua vita per tutti 121 AATO Venezia

Interventi di emergenza: 4 Emergenza Etiopia 22.999 CEIEmergenza Etiopia 41.244 AGIREEmergenza Etiopia 51.534 CEIEmergenza Etiopia 337.843 Donatori privatiSostegno alle missioni: 1 Sostegno attività missionarie Addis Abeba 10.213 Progetti SAD: 3 Progetto “Bambini di Donato” di Mekanissa 15.2314 Don Bosco Children di Addis Abeba 8.3305

Sostegno alle attività educative e formative dei bambini e ragazzi accolti nei centri salesiani di Addis Abeba, Makallé, Zway, Soddo, Shirè, Adamitullo, Dilla, Adua, Gambella e Guraghe zone in Etiopia

889.565

Volontari espatriati: 4

*A livello di bilancio finanziario i progetti di sviluppo per l’Etiopia sono 7. I 2 progetti binazionali Etiopia-Burundi sono classificati nel bilancio finanziario come progetti del Burundi. Ciò risponde ad un necessità di semplificazione amministrativa, ovvero di associare ogni singolo progetto, ed i relativi costi, ad un unico Paese. Gli oneri sono qui riportati per una maggiore visibilità, ma sono conteggiati solo per il Burundi.

In Etiopia il VIS è attivo da oltre 10 anni. Nel 2005 è stato riconosciuto da parte del Ministero della Giustizia etiope come idoneo ad operare in ambito educativo ed idrico/sanitario. Il VIS ha consolidato nel Paese numerose partnership, la principale delle quali è con l’Ispettoria Salesiana, presente in Etiopia da quasi 40 anni; vogliamo citare inoltre le Figlie di Maria Ausiliatrice, le Daughters of Charity e le Sisters of st. Anne.

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Grazie al sostegno di donatori pubblici e privati, il VIS porta avanti assieme ai Salesiani importanti progetti educativi incentrati sul miglioramento delle condizioni formative e lavorative dei giovani vulnerabili, grazie al contributo della Commissione Europea, della CEI, della Fondazione Levi Montalcini e di altri donatori privati.

Questi i principali risultati ottenuti nel settore educativo nel 2012:formati quasi 200 studenti in Tipografia e Arti Grafiche, Meccanica auto e Carrozzeria, Saldatura, Meccanica,

Informatica, Elettricità;346 studenti e lavoratori hanno superato l’esame di stato della scuola superiore;avviata la scuola di formazione agricola presso il Centro Don Bosco di Gambella a favore di giovani appartenenti

ad etnie minoritarie e provenienti da aree rurali;realizzati corsi di formazione professionale in sartoria e produzione alimentare per donne vulnerabili a Makellè;organizzati due scambi internazionali tra stakeholders etiopi e burundesi per promuovere buone pratiche nel

settore della formazione professionale: in quest’ottica sono stati inviati insegnanti etiopi per formare omologhi burundesi sulla scrittura dei curricula didattici.

In campo idrico-sanitario sono state realizzate - grazie al sostegno di moltissimi donatori privati e pubblici e assieme ai partner locali Segretariato Cattolico di Adigrat, di Harar e di Meki, al Vicariato Apostolico di Gambella e alla Ong locale ex-RAPID (Rural Agro-Pastoralist Intregrated Development) ora DGMDA (Don Gianmaria Memorial Development Association) - opere di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi del millennio e del diritto all’acqua. Queste iniziative rispondono ad una situazione di emergenza idrico-sanitaria cronica nel Paese: qui il 53,8% della popolazione vive senza una fonte di acqua pulita e l’88,3% senza un sistema sanitario di base (Human Development Indicators 2011).Si segnalano, tra i diversi contributi, quelli provenienti da partenariati vivi ormai da diversi anni, con la Fondazione Butterfly, la Fondazione Elena Trevisanato, l’Associazione Acqua per la Vita, Gli Amici di Venezia, Gocce nel mare Onlus.

Questi sono i risultati raggiunti nel 2012 nel settore idrico-sanitario principalmente nelle Regioni Somali, Tigray e Gambella: 3 pozzi scavati a mano (con abbeveratoio per animali);25 pozzi trivellati e dotati di pompa manuale, 12 in fase di realizzazione;7 pozzi trivellati profondi e dotati di pompa elettrica e generatore;2 sistemi d’irrigazione realizzati, 2 in fase di identificazione;1 aula studio costruita ed allestita;150 agricoltori formati sulle tecniche di coltivazione di base;300 persone sensibilizzate sulle buone pratiche igienico-sanitarie;37 comitati locali di gestione delle opere formati e resi operativi.

Inoltre, in ambito medico-sanitario, ad Adwa è stata conclusa la realizzazione della prima fase del progetto per la costruzione dell’ospedale materno infantile in collaborazione con le Figlie di Maria Ausiliatrice e i Salesiani, reso possibile grazie al contributo della CEI e di donatori privati.

Il VIS è poi attivo in Etiopia anche con progetti di emergenza. Già nel 2011, con i Salesiani, il VIS aveva avviato la campagna “Emergenza Corno d’Africa”, con lo scopo di raccogliere fondi per la grave siccità e carestia che ha colpito il Paese: grazie ai punti di distribuzione siti in varie aree sono stati raggiunti oltre 30.000 beneficiari. Nel 2012 sono state ancora molto forti le ripercussioni della gravissima crisi umanitaria che ha colpito il Corno d’Africa. A fronte di questa emergenza il VIS, attraverso i suoi partner, ha proseguito distribuzioni quotidiane di acqua in due zone della Somali Region per un totale di 20.000 litri distribuiti al giorno a 5.000 beneficiari. L’acqua è stata prelevata dai pozzi scavati negli anni precedenti. Sono continuate tutto l’anno, su invito delle autorità locali competenti, le distribuzioni di cibo per i profughi nei campi di transito e per la comunità locale di Dolo Ado per evitare conflitti tra la popolazione rifugiata e quella locale. Sono stati raggiunti circa 40.000 beneficiari. Per questo tipo d’intervento sono stati significativi i contributi della Associazione Amare ONLUS, della CEI, di Don Bosco Mission Prokur (Bonn), Don Bosco Mondo (Bonn) e Agire.

A livello generale della presenza del VIS nel Paese, una delle criticità maggiori affrontata nel 2012 è stata l’ingente mole di lavoro da gestire e le numerose emergenze da affrontare in relazione al numero di espatriati presenti in loco.Al tempo stesso, la grande sensibilità e generosità dei donatori nei confronti della difficile situazione che vive il Paese, insieme alla dedizione dei volontari sul campo ci hanno dato la forza e le risorse per continuare ad operare e a produrre buoni risultati.Le prospettive per il 2013 sono quelle di continuare le attività educative del progetto, finanziato dalla Commissione

Europea, in partnership con la Cité des jeunes Don Bosco del Burundi per la creazione di un collegamento stabile e flessibile tra la formazione professionale ed il mercato del lavoro informale coinvolgendo in particolare le categorie vulnerabili (lavoratori informali e non qualificati, minoranze etniche, comunità rurali, donne a rischio). Continuerà inoltre il lavoro di capacity building dei dirigenti e degli insegnanti delle scuole tecniche salesiane con particolare focus sulle attività generatrici di reddito per favorire la sostenibilità futura.Anche le attività in campo idrico saranno portate avanti, contando sul sostegno dei tanti donatori pubblici e privati: la sensibilizzazione all’uso corretto del bene primario Acqua e a pratiche igieniche sanitarie, da sempre promosse dal VIS, saranno una priorità.Continuerà, inoltre, la costruzione dell’ospedale di Adwa.

Nell’ambito dei progetti di Sostegno a Distanza è continuato nel 2012 il sostegno a favore dei “Bambini di Donato”, un progetto rivolto ai bambini e ragazzi svantaggiati accolti nel Centro Don Bosco di Mekanissa. Parte della raccolta fondi deriva dalla nostra, ormai collaudata, proposta di bomboniere solidali (sia sacchettini in tessuto che cestini di paglia) realizzate nel laboratorio artigianale del centro e nate con il duplice scopo di offrire un lavoro e di sostenere economicamente il progetto.

Voci dal campo

Fuad Alamirew, Presidente di DGMDA (Don Gianmaria Memorial Development Association), nostro partner nella Somaly Reagion:

“Vogliamo sinceramente ringraziarvi perché grazie al vostro generoso e provvidenziale aiuto avete trasformato la vita della nostra comunità arretrata”.

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GhANA

Avvio attività VIS nel paese 2008Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 1 Fattoria Don Bosco, modello di scuola-lavoro presso il Don Bosco Technical Institute - Sunyani – Ghana

10.000 Donatori Privati

Sostegno alle missioni: 1

Contributo per il sostegno al progetto di formazione nella missione di Sunyami da Associazione Tsedaqua

2.005

Il VIS è presente in Ghana dal 2008 supportando negli anni diverse fasi progettuali relative ad un intervento per la costituzione e avvio di un’azienda avicola (polli e galline per la produzione di uova). L’intervento mirava, e mira tuttora, ad offrire un’opportunità di scuola-lavoro per gli studenti dell’istituto tecnico agrario “Don Bosco Technical Institute” di Sunyani, in risposta alle difficoltà economiche del Paese e per arginare il conseguente problema dell’emigrazione giovanile.La prima fase progettuale si concretizzò nella costruzione e nell’avvio della struttura avicola. Successivamente, la controparte locale ha raccolto i positivi frutti di questa prima esperienza quale opportunità di formazione per i giovani e di sostenibilità finanziaria dell’opera salesiana locale, e ha pertanto richiesto al VIS di sostenere una seconda fase progettuale per l’ampliamento della proposta formativa del Don Bosco Technical Institute. Questa nuova fase si è concretizzata anzitutto nella meccanizzazione dell’azienda avicola, poi nella costruzione di una struttura per la produzione di marmellate di frutta tropicale e di una per la produzione di funghi, entrambe secondo gli standard dell’agenzia governativa – Food & Drugs Board – che garantisce i controlli di qualità dei prodotti alimentari prima di autorizzarne la vendita sul mercato. L’intervento ha anche permesso di ampliare e adeguare dal punto di vista strutturale le unità per l’allevamento già esistenti nella scuola e relative a maiali, tacchini, capre, pecore e conigli. Nel 2012 - e in prospettiva anche per il 2013 - tenendo conto del successo ottenuto nelle fasi precedenti, si è pensato di applicare la stessa logica ad altri ambiti. Sono stati quindi richiesti e realizzati i seguenti interventi: rinnovo e ampliamento del laboratorio di falegnameria; acquisto e installazione di un essiccatoio per il mais; acquisto di un trattore e altre attrezzature agricole con relativa costruzione di un garage; creazione di un fondo per assistere e finanziare i giovani che intendono avviare un’attività agricola in proprio.In sostanza il sostegno del VIS ha consentito di potenziare l’offerta didattica della scuola agraria salesiana attraverso delle proposte di scuola-lavoro, ovvero promuovendo lo sviluppo di capacità e competenze pratiche degli studenti e di conseguenza il loro inserimento nel mondo del lavoro locale.Punto di forza del presente intervento è stato rappresentato dalla presenza di personale locale molto attivo e capace di valorizzare esperienze simili portate avanti da altri salesiani in Africa Occidentale. Una debolezza è stata in qualche modo rappresentata dalla mancanza di espatriati VIS che avrebbe potuto garantire un più fluido raccordo nelle comunicazioni con il loco.Al momento il VIS non sta programmando nuovi interventi in Ghana, seppur non esclude possibili collaborazioni future anche nell’ambito di un sostegno generale al rafforzamento degli Uffici di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria Africa Occidentale Anglofona, Ispettoria che oltre al Ghana include il Sierra Leone, la Liberia e la Nigeria.

LIBERIA

Dati di sintesiGemellaggi: 2Istituto Salesiano Don Bosco-Liceo Scientifico di Verona - “Mary Help of Christians School” Secondary School di Matadi-Monrovia

Liceul Tehnologic “Nicolae Balcescu” Oltenita (Romania) - Mary Help of Christians School - Secondary School di Matadi-Monrovia

MADAGASCAR

Avvio attività VIS nel paese 1991Riconoscimento governativo 1992

Dati di sintesi Oneri sostenuti6 Finanziatori

Progetti di sviluppo: 2

Rafforzamento della formazione professionale e tecnica a contrasto dell’esclusione sociale e per la creazione di occupazione a favore della gioventù malgascia, Madagascar.

24.338 CEI

Costruiamo il futuro. Rafforzamento della formazione professionale e tecnica a contrasto dell’esclusione sociale e per la creazione di occupazione a favore della gioventù malgascia.

26.724 DGCS-MAE

Sostegno alle missioni: 1 Missione di Ankililoaka, Betafo, Mahajanga, Tulear, Ivato Centro Notre Dame de Clairveaux, Bemaneviky e Fianarantsoa

224.888

Nel 2012 il principale progetto del VIS in Madagascar è stato “Costruiamo il futuro”, un programma – finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana – di potenziamento della formazione professionale nella città di Mahajanga e di sostegno alla creazione di lavoro per i giovani svantaggiati della regione. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con i Salesiani locali e nell’ambito del Centro di Formazione Professionale (CFP) del Centro Don Bosco, nel quartiere Antanamisaja di Mahajanga.Nel 2012 sono state realizzate attività a favore del CFP e dei suoi laboratori di produzione, in termini di sostegno ai salari dei professori, acquisto e distribuzione di kit per gli allievi e acquisto di materiale di consumo.Con queste attività si è concluso il progetto finanziato dalla CEI e per questo motivo il 2012 è stato un anno importante per la definizione delle prospettive progettuali del VIS nel Paese: l’anno appena trascorso è stato infatti dedicato alla condivisione con l’Ispettore ed il Consiglio Ispettoriale delle necessità delle opere salesiane nel Paese e di quanto il VIS possa mettere in campo in termini di know-how e competenze per sostenere il lavoro dei Salesiani nell’isola.Da questa intensa attività di fattibilità, culminata in una missione del Desk Officer e del Vice-Presidente Delegato CNOS nel mese di agosto, sono emerse alcune linee guida piuttosto significative e pienamente condivise: il VIS accompagnerà, a partire dal 2013, in un’importante opera di capacity building e tramite l’invio di volontari ad esso dedicati, il rilancio dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria come centro nevralgico della progettualità ispettoriale. Il VIS si occuperà dunque del coordinamento dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo e dell’esecuzione delle attività necessarie per una migliore strutturazione ed efficacia dello stesso per le attività progettuali dei Salesiani di Don Bosco in Madagascar, nell’ottica della sostenibilità dello stesso. L’Ufficio dovrà dunque, nei prossimi anni, poter

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svolgere appieno il suo compito di ideare, programmare, monitorare e valutare, in stretta relazione e collaborazione con l’Economo Ispettoriale, i programmi e i progetti di sviluppo già avviati o da avviare nelle Opere dell’Ispettoria e promuovere il coordinamento globale e settoriale delle azioni intraprese nei diversi contesti d’intervento da parte dei Salesiani di Don Bosco in Madagascar.Per quanto riguarda il sostegno alle attività missionarie, anche nel 2012 prevalgono le raccolte private provenienti dall’Ispettoria Siciliana e dai Comitati territoriali del VIS in Sardegna e nel Lazio a favore delle missioni e dei missionari presenti in Madagascar e delle loro tante attività sociali ed educative. Questo legame storico tra le suddette realtà di aggregazione salesiana in Italia e il Madagascar è consolidato anche dalla partecipazione di tanti giovani alle esperienze estive organizzate dalle stesse Ispettorie con i rispettivi comitati territoriali in questo Paese africano, giovani che poi continuano a sostenere le missioni conosciute sia economicamente che attraverso attività di sensibilizzazione nel proprio territorio.

MALAwIDati di sintesi

Oneri sostenutiSostegno alle missioni: 1 Sostegno a favore di una scuola primaria in Nkhotakota-Malawi (Visitatoria Salesiana di Zambia-Malawi-Zimbawe-Namibia)

5.000

MAURITIUS

Avvio attività VIS nel paese 2003Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 1

Consolidamento di tre centri di formazione professionale a Mauritius

15.732 CEI

Lintervento del VIS in Mauritius è iniziato nel 2003 con l’intento di promuovere e potenziare la formazione professionale e le opportunità dinserimento lavorativo dei giovani mauriziani, spesso tagliati fuori da un sistema scolastico eccessivamente selettivo.Attualmente il VIS è presente in Mauritius con un progetto avviato nel 2007, finalizzato al consolidamento dei tre centri di formazione professionale Rene Verbruggen-Souillac, St. Monfort e St. Gabriel.Il progetto prevedeva in particolare la realizzazione di 4 nuove aule scolastiche, l’ampliamento e la ristrutturazione dei locali comunitari presenti nel Centro tecnico di Souillac e l’acquisto, per tutti e 3 i centri beneficiari, di attrezzature e di materiale didattico necessario per adeguare l’offerta didattica in funzione delle richieste di personale specializzato provenienti del mercato del lavoro. L’intervento prevedeva inoltre delle sessioni di formazione di formatori dei tre centri coinvolti, sempre al fine di migliorarne l’offerta educativa e formativa.Dopo la realizzazione delle opere civili nella prima fase progettuale, già dal 2010 e ancora per il 2012, ci si è concentrati prevalentemente sullorganizzazione e realizzazione delle sessioni di formazione e aggiornamento per i docenti e gli istruttori tecnici dei tre centri professionali, così come sullacquisto delle attrezzature e del materiale didattico previsto: in questo modo si sono resi perfettamente operativi le strutture realizzate e i corsi avviati. Il progetto si è concluso nel corso del 2012 senza particolari criticità riscontrate e al momento non sono previsti progetti futuri del VIS nel Paese.

NIGERIA

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno Missione salesiana di Ibadan per progetto ragazzi di strada da Associazione Tsedaqua

2.005

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REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

Avvio attività VIS nel paese 2003Riconoscimento governativo 2010

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 4 Promozione dello sviluppo umano per i minori vulnerabili e formazione socio-sanitaria per i quadri locali

135.422 CEI

Coltiviamo i diritti: sviluppo integrato delle comunità rurali di Shasha e Nyangoma nel Nord e Sud Kivu, RDC

36.721 P.A. Trento

Progetto di rafforzamento e miglioramento della formazione professionale nella RDC, Kinshasa, RDC

40.728 Donatori privati

Progetto per miglioramento e consolidamento del percorso di accoglienza e reintegrazione sociale, educativa e comunitaria dei bambini/ragazzi soldato presso il Centro Don Bosco Ngangi di Goma

12.000 Donatori privati

Interventi di emergenza: 2

Opere civili di riabilitazione del Padiglione, delle cucine e di una sala polivalente per le donne vittime di violenza sessuale del Centro Psico Sociale e Psichiatrico “Tulizo Letu”, Goma, Nord Kivu, RDC

3.689 DGCS-MAE

Opere civili di riabilitazione delle aule scolastiche e dei laboratori del Centro di prima accoglienza per i bambini di strada Maison Gahinja/Don Bosco, Goma, RDC

5.654 DGCS-MAE

Sostegno alle missioni: 2 Sostegno attività missionarie Don Bosco Ngangi

79.648

Sostegno attività missionarie di Mbuji Maye

2.400

Progetti SAD: 5 Centre des Jeunes Don Bosco Ngangi di Goma

248.3607

Salesien de Don Bosco di Uvira 2.6038 Nuova missione di Mbuji Maye 77.011 Sostegno ai bambini dell’Ispettoria Africa Centrale

30.000

Missione Suore Dorotee di Cemmo a Uvira

50.000

Gemellaggi: 1

Scuola primaria “Giovanni Paolo II” di Maleo (LO) - Ecole “Don Bosco Ngangi” di Goma

Volontari espatriati: 11

La Repubblica Democratica del Congo è nella classifica dell’ISU (Indice di Sviluppo Umano) 2011 all’ultimo posto su 187 Paesi.Il VIS lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 2003 principalmente nella città di Goma, anche se si è realizzata dal 2009 al 2012 una collaborazione con i Salesiani della capitale Kinshasa (Masina), portando a termine la costruzione di aule per le lezioni teoriche delle discipline tecniche insegnate al Centro. Il VIS opera nel Nord Kivu, una provincia destabilizzata dalle guerre che si sono succedute negli ultimi decenni ed in cui le emergenze sono continue: sicurezza, istruzione, salute, alloggio, acqua, cibo, elettricità non sono realtà per la popolazione. La Comunità Salesiana del “Centre des Jeunes Don Bosco de Ngangi”, in collaborazione con il VIS, svolge un ruolo di primo piano nel rispondere ai bisogni delle fasce più vulnerabili nei settori dell’educazione (alfabetizzazione, formazione elementare, superiore e professionale), dell’accoglienza/protezione di bambini e giovani vulnerabili (ragazzi di strada, associati alle forze armate, accusati di stregoneria, ragazze madri e vittime di violenza sessuale, abbandonate dalla loro famiglia, orfani, etc.) e del sostegno alle famiglie vulnerabili (supporto a bambini malnutriti, assistenza medica gratuita, attività di micro-credito).L’attività del VIS a Goma ha puntato nel 2012 soprattutto al capacity building del personale locale del Centro e ha compreso interventi di risposta all’emergenza tramite l’accoglienza e la gestione di circa 12.000 sfollati, accolti per oltre 3 settimane nel Centro Don Bosco in seguito alla recrudescenza degli scontri tra il movimento dei ribelli M23 e l’esercito regolare, nei mesi di novembre e dicembre.L’intervento diretto del VIS, nel 2012, si è concretizzato con la presenza di 11 volontari operanti in diversi ambiti: settore sociale/protezione/animazione (6), settore amministrativo, progettuale, micro credito (2) e settore tecnico (3). Con finanziamenti di CEI, Cooperazione Italiana, Provincia Autonoma di Trento (PAT) e di privati e attraverso il lavoro dei nostri volontari abbiamo operato nelle seguenti aree d’intervento: promozione dello sviluppo umano per i minori e formazione socio-sanitaria per i quadri, formazione dei formatori e del personale locale, sostegno alle attività di accoglienza, supervisione logistica, riabilitazione di alcune strutture del Centro Don Bosco e di alcuni spazi del servizio Mamma Margherita, attività agricole nelle piantagioni di Shasha e Nyangoma, costruzione di 6 aule del centro di prima accoglienza per ragazzi di strada Maison Gahinja e riabilitazione del padiglione femminile dell’ospedale di salute mentale di Goma.Nel 2012, i beneficiari del Centro Don Bosco Ngangi, sostenuti attraverso i progetti e i volontari del VIS, sono stati: 2.255 allievi della scuola elementare, secondaria e professionale, 331 alunni delle classi di recupero, 75 bambini malnutriti e 75 loro accompagnatori, 350 beneficiari al micro-credito, 33 ragazze residenti più i loro 19 bambini, 65 bambini di strada interni e 150 esterni, 549 casi sociali seguiti, 78 bebè orfani, 60 bambini in transito.

Per il 2013, prevediamo di attuare le seguenti attività:

• realizzazione di attività volte alla promozione economica e sociale di 2.000 agricoltori, per lo sviluppo e il potenziamento della scuola professionale del centro, per lo sviluppo agricolo ed economico delle piantagioni di Shasha e Nyangoma, con il supporto della Fondazione Cariplo, della Regione Lombardia e della PAT;

• promozione dello sviluppo umano per i minori vulnerabili e formazione socio-sanitaria per i quadri locali a Goma, con finanziamento CEI;

• sostegno alle attività sociali e alle strutture di accoglienza del Centro nella fase post-emergenza con il contributo della Nando Peretti Foundation;

• con fondi provenienti da donatori privati, lavoreremo su: strutturazione del lavoro sociale verso una presa in carico del beneficiario che tenga conto anche del contesto socio-familiare, accompagnamento all’autonomia del personale locale, creazione di un ufficio progetti e di un ufficio amministrativo dove i volontari VIS formino e lavorino con quadri della controparte locale, lavori infrastrutturali (per la distribuzione di acqua calda e per la riabilitazione della rete di evacuazione dei rifiuti alimentari), pianificazione delle future linee strategiche del VIS, con un graduale ampliamento delle sue attività in altre aree del Paese.

Ci sono diversi punti di forza nell’operato del VIS nella RDC: stiamo lavorando in armonia con la comunità salesiana, mirando anche all’elaborazione di Carte dei servizi che permettano di dare futuro e visibilità all’opera di Ngangi; vi è un ampio riconoscimento del ruolo del VIS come apporto/supporto tecnico e valoriale richiesto da altre opere salesiane e come consulenti per organizzazioni pubbliche e private del Nord Kivu; dopo anni di capacity building abbiamo riscontri molto positivi sul miglioramento delle capacità tecniche del personale locale e sulla gestione da parte di operatori locali della maggior parte dei servizi oggi realizzati a Ngangi. Questi risultati sono emersi da una Valutazione dell’opera del VIS nel quinquennio 2008-2012, conclusasi nell’Ottobre 2012 e realizzata da un esperto valutatore esterno.

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60 operatori di 30 Strutture Sanitarie del Distretto di Goma alla chiusura della formazione sulla “Reduction de la mortalite maternelle et neonatale“ (30/08/2012):

“Ringraziamo il Centro Don Bosco Ngangi, in collaborazione con l’Ong VIS e con il Coordinamento Provinciale, di aver dato la possibilità alle Strutture Sanitarie del Distretto di Goma, di beneficiare di una formazione sulle buone pratiche di intervento per ridurre la mortalità materna e neonatale e creare nel medesimo tempo un tavolo di lavoro e di confronto su questa tematica poco discussa. È la prima volta che qui a Goma viene data l’opportunità, di parlare e formarsi su questo tema […] Viva l’organismo italiano VIS, viva il Coordinamento di Salute pubblica del Nord Kivu. Vi ringraziamo”.

RwANDADati di sintesi

Oneri sostenutiSostegno alle missioni: 1 Sostegno alla missione di Kigali - Padre Sebastijan Markovic 2.610

SIERRA LEONE

Dati di sintesiVolontari espatriati: 3

Il VIS è presente in Sierra Leone dal 2011 e ha continuato a lavorare nel Paese nel 2012 attraverso tre volontari selezionati e formati congiuntamente all’Ispettoria Italia Circoscrizione Centrale ed inviati per sostenere le opere sociali dei Salesiani della capitale Freetown, rientrati nel mese di settembre.La Sierra Leone è uscita nel 2002 da una guerra civile durissima, finanziata dal traffico illecito di diamanti e protrattasi per dieci anni, una guerra il cui impatto sulle condizioni di vita della popolazione è risultato devastante. Ancora oggi, la guerra rimane impressa nell’immaginario collettivo per le gravissime atrocità commesse contro i civili.Nonostante la recente crescita, la Sierra Leone rimane tra i Paesi con il più basso indice di sviluppo umano al mondo (su una graduatoria di 187 paesi, si posiziona al 180° posto). I bambini e i giovani, che rappresentano circa il 65% dell’intera popolazione, sono le vittime principali della povertà in cui versa il Paese. Circa il 70% non va a scuola, ma viene impiegato come forza lavoro.Freetown (quasi un milione di abitanti) non è un’eccezione alle sfide descritte. In quanto centro economico e finanziario della Sierra Leone, Freetown attrae ampie schiere di giovani, che vi giungono dalle campagne in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Tuttavia, la sovrappopolazione della capitale non permette di soddisfare tali richieste; di conseguenza, molti di loro sono costretti alla criminalità, alla prostituzione e alla vita in strada.Nel centro di Freetown sorge una delle due case salesiane in Sierra Leone (l’altra si trova nella città di Lungi; la presenza salesiana ha festeggiato il venticinquesimo anniversario nel mese di novembre). Da questa comunità dipendono il Don Bosco Fambul, grande progetto per ragazzi di strada e in condizione di marginalità, e il Don Bosco Youth Centre (DBYC), che si trova a circa 2 km di distanza, nel poverissimo quartiere di Dwarzark. È in questo centro che lavorano i volontari del VIS in qualità di educatori. Il quartiere di Dwarzark si presenta agli occhi dei visitatori come una enorme baraccopoli arroccata lungo i fianchi di due colline poste l’una di fronte all’altra. È una delle zone più povere e densamente popolate dell’intera città.Il lavoro che i volontari hanno svolto nel DBYC accanto ai salesiani può essere suddiviso in sei macro aree di intervento.La prima area è quella delle attività quotidiane del DBYC (l’oratorio), che vede presenti 7 giorni su 7, dalle 13 alle 19, circa 150 bambini e ragazzi del quartiere. I volontari hanno seguito i ragazzi nelle attività ludico-ricreative e sportive e nei momenti di riflessione e di preghiera (ecumenica: la maggioranza della popolazione della Sierra Leone è musulmana e anche i cristiani sono a loro volta molto divisi al loro interno).La seconda area è quella più propriamente educativa. I volontari hanno organizzato e gestito un programma di borse di studio per 180 bambini e ragazzi (dalla scuola materna a quella superiore) in condizioni di provata povertà (scelti in seguito a interviste sistematiche sul territorio). Grazie a risorse acquisite dai Salesiani attraverso offerte di donatori privati e attività di raccolta fondi, è stato possibile pagare parte delle tasse di iscrizione agli istituti scolastici e provvedere all’acquisto dell’uniforme e del materiale scolastico necessario. In cambio, ai beneficiari è stato richiesto di frequentare, per due volte a settimana, i gruppi di studio organizzati dai volontari e dagli animatori del DBYC. I bambini della scuola materna hanno usufruito invece tutti i giorni di un servizio di doposcuola, anch’esso gestito dai volontari, che prevedeva una parte di riposo, un’attività ricreativa o formativa, un momento di educazione all’igiene e un pasto.La terza area comprende le diverse attività del programma “Giovani a servizio dei giovani”, e cioè il lavoro degli animatori e volontari locali a servizio dei bambini e ragazzi del quartiere. Come già nel 2011, i volontari VIS e lo staff locale hanno organizzato un Summer Camp. Nel 2012 sono state realizzate alcune esperienze di “reach out” e cioè visite ed esperienze di animazione al di fuori del DBYC, nei luoghi più lontani e più bisognosi del quartiere.La quarta area è la formazione dei giovani animatori, spina dorsale dell’oratorio. Da gennaio a maggio 2012 i volontari hanno organizzato e guidato, con cadenza settimanale, incontri di formazione su tematiche quali l’animazione e il sistema preventivo, precedentemente mai affrontate. Durante i mesi di giugno e luglio gli incontri sono raddoppiati, in vista della preparazione del Summer Camp. La presenza è stata assidua e la partecipazione è stata attiva ed entusiasta.

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La quinta area, attivata anch’essa nel corso del 2012, è un meccanismo di aiuti di emergenza per bambini in condizioni di povertà assoluta, che è andata dalla donazioni di vestiti, all’offerta di un pasto completo al giorno per 5 giorni a settimana a 27 bambini di età inferiore ai 6 anni, all’assistenza medica (dall’offerta di primo soccorso al pagamento di visite ospedaliere).La sesta area riguarda attività specifiche per ragazze. Sono purtroppo numerosi i casi di ragazze ai margini della società e costrette a svolgere ogni sorta di lavoro in casa e fuori, con maltrattamenti e abusi. Il DBYC ha riservato, a partire da gennaio 2012, uno spazio (per giochi, formazione e varie altre attività) alle ragazze dai 6 ai 18 anni durante determinati giorni della settimana.Rientrati i volontari, VIS non prevede ad oggi di continuare a lavorare in Sierra Leone.

SUD SUDAN

Avvio attività VIS nel paese 2006Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenutiSostegno alle missioni: 1Contributo per una struttura ospedaliera a Maridi - Sud Sudan

50.000

Il Sud Sudan, indipendente dal Sudan dal 9 luglio 2011, è il 54° Stato africano, sorto a seguito di una delle più lunghe guerre che il continente africano ricordi. Durata dal 1983 al 2005 e combattuta fra il governo di Khartoum e lo SPLA, l’Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese, si calcola che la guerra civile sudanese abbia causato quasi 2 milioni di morti e 4 milioni di sfollati. Membro delle Nazioni Unite dal 14 Luglio 2011 (193° Paese) è uno tra gli ultimi del mondo per qualità della vita: il 92% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, un bambino su quattro non compie il quinto compleanno, il tasso di analfabetismo raggiunge l’85%, oltre la metà degli abitanti vive in condizione di insicurezza alimentare e l’80% della popolazione è composta da rifugiati.

Il VIS è arrivato in Sud Sudan prima della sua indipendenza, nel 2006, ed ha esaurito il suo primo ciclo di attività nel 2010, portando a termine la costruzione di 5 scuole primarie rurali ed un centro di promozione della donna, supportando il centro di formazione professionale di Wau gestito dai Salesiani e finanziando un programma a favore dei bambini a rischio di dispersione scolastica nei sobborghi della capitale, Juba.

Dopo la sospensione delle attività dal gennaio 2010, nonostante la forte volontà di riaprire le attività del VIS in Sud Sudan vista la povertà diffusa e le necessità a 360° del nuovo Paese, l’alta tensione politica che ha caratterizzato tutto il 2012 e la permanenza del conflitto al confine con il Sudan, non hanno permesso di avanzare alcun passo per la creazione di un ufficio VIS in Sud Sudan. Educazione, Salute e Sostegno alla Società Civile sono le priorità, ma non sono stati presentati progetti a potenziali donatori dal momento che nel 2012 non è stato neanche possibile effettuare delle missioni di pre-fattibilità anche a causa delle periodiche ondate di violenza, che coinvolgono diverse aree del territorio nazionale.

I punti di forza della potenziale progettualità VIS nel Paese sono sicuramente l’ottimo rapporto con la Delegazione Ispettoriale Sudan dei Salesiani (che comprende anche il Sud Sudan), la grande influenza di cui godono le comunità salesiane nel Paese sia verso la società civile che verso le Autorità Locali (la Chiesa è stata uno dei principali elementi di coesione per le popolazioni del sud e ha contribuito politicamente all’indipendenza), la dislocazione sull’intero territorio delle 4 comunità salesiane esistenti (Wau, Tonj, Juba, Maridi) che gestiscono 7 complessi fra scuole primarie e secondarie, il Centro di Formazione Professionale di Wau e quello di prossima costruzione a Juba. Altro punto di forza è certamente la disponibilità di fondi da parte dei principali donatori internazionali che si sono riversati con i propri uffici nella capitale del neonato Paese.

Tra le criticità, sono da evidenziare citare l’instabilità politica, l’aumento vertiginoso del costo della vita provocato anche dalla separazione dal Sudan, la mancanza della registrazione ufficiale del VIS in Sud Sudan (non risulta estensibile quella ottenuta nel 2006 dal governo sudanese) e di una base logistica, oltre alla scarsità di beni di consumo e di servizi e difficoltà nei collegamenti tra le 4 comunità dei Salesiani presenti nel Paese, ad elevata distanza di percorrenza l’una dall’altra ed in territori fortemente isolati.

Nonostante le notizie che arrivano dal Sud Sudan non siano incoraggianti e sia evidente come la situazione di emergenza e la crisi umanitaria si stiano cronicizzando, nel 2013 il VIS continuerà a sondare la possibilità di riavviare delle azioni a sostegno dei giovani, in partenariato con i Salesiani di Don Bosco.

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SUDAN

Avvio attività VIS nel paese 2006

Riconoscimento governativo 2006*

Dati di sintesi Oneri sostenuti FinanziatoriProgetti di sviluppo: 4

YES! - Sostegno ai Giovani del Sudan! 66 CE

Un futuro per i giovani del Sudan: progetto di sviluppo formativo-imprenditoriale per i giovani più vulnerabili del Sudan

24.399 CEI

Yalla Shebab! Azioni di Sostegno Pedagogico e Formazione Professionale per i Giovani del Darfur e di El Obeid (Nord Kordofan)

660 DGCS-MAE

Intervento di riabilitazione idrica e educazione sanitaria di base a favore di due scuole del campo-profughi di Mayo realizzato con l’Associazione Cerveteri Solidale Onlus

2.829 Donatori privati

Progetti SAD: 2

Educazione di base a favore di due scuole del campo-profughi di Mayo

3.5309

KHARTOUM Centro di Formazione professionale St. Joseph e programmi temporanei di educazione elementare per i bambini della periferia di Khartoum in attesa di partire per il Sud Sudan

44.000

Volontari espatriati: 1

A causa del conflitto al confine tra Sudan e Sud Sudan per la questione del petrolio e la crisi economica dilagante, il 2012 ha visto la tensione tra i due Paesi salire drammaticamente, culminando nella Dichiarazione di Guerra da parte del Governo di Khartoum al Sud Sudan nel mese di aprile 2012. L’accusa verso il Sud Sudan è quella di dare supporto economico ai ribelli dell’SPLM/SPLA (Sudan People’s Liberation Movement/Army). Temi salienti per il raggiungimento di una tregua e di un accordo duraturo tra i due Paesi sono la spartizione dei profitti derivati dal petrolio, la demarcazione dei confini e i diritti di cittadinanza.In settembre, a seguito della proiezione del film satirico “Innocence of Muslims”, manifestazioni di protesta contro il film, ritenuto blasfemo e offensivo nei confronti dell’Islam, si sono svolte in tutta Khartoum, prendendo di mira l’Ambasciata tedesca e l’Ambasciata statunitense.La questione del Darfur è ancora terribilmente aperta ed insoluta, così come l’emergenza degli sfollati di ritorno nello Stato del Sud Sudan rimane una priorità di carattere umanitario; inoltre, la degenerazione della situazione politico-economica ha in pochi mesi innescato una preoccupante spirale d’inflazione che ha portato a quadruplicare il prezzo di molti generi alimentari essenziali.Il Sudan è un Paese il cui grado di povertà e sottosviluppo è tristemente noto in molte graduatorie stilate da organismi internazionali quali Nazioni Unite e Banca Mondiale: si pensi che è al 169° posto tra i 187 Paesi nella graduatoria dell’Indice di Sviluppo Umano. Qui l’emergenza umanitaria del Darfur ha lacerato profondamente il tessuto sociale e solo l’1,3% del PIL viene speso nella sanità.

Nel 2012 il VIS ha continuato l’opera di sostegno ai bambini e ai giovani più vulnerabili del Paese su due direttrici principali: Formazione Professionale ed Educazione, sia su Khartoum che su El Obeid, nuova area di intervento nel Paese.Durante i primi mesi del 2012 è stata realizzata la valutazione finale del progetto Y.E.S. – Youth Empowerment in Sudan – realizzato dal VIS presso il Centro di Formazione Professionale (CFP) “St. Joseph” di Khartoum negli anni 2008-2011 e cofinanziato dall’Unione Europea. Gran parte delle raccomandazioni emerse durante la valutazione sono state rielaborate ed usate per la stesura di un progetto, presentato alla Conferenza Episcopale italiana (CEI) ed approvato a giugno. Tale progetto, avviato ad ottobre 2012, ha come obiettivo principale l’orientamento e l’inserimento lavorativo degli studenti dei due Centri di Formazione Professionale di Khartoum e di El Obeid, gestiti dai Salesiani.Un altro progetto di supporto ai giovani provenienti prevalentemente dal Darfur e dai Monti Nuba, scritto nel 2011 e presentato al MAE a valere sui fondi del Decreto Missioni, è stato approvato nei primi mesi del 2012 ed avviato a dicembre 2012. L’intervento, denominato “Jalla Shebab - Andiamo Giovani Tutti Insieme”, prevede l’offerta di un corso annuale di formazione professionale presso il Vocational and Training Centre di El Obeid e la riqualificazione dell’insegnamento offerto tramite una formazione mirata degli insegnanti e il miglioramento del programma del corso.Nel corso del 2012 il VIS ha inoltre dato continuità all’intervento di educazione di base e igienico-sanitaria a favore di 600 bambini del campo profughi di Mayo, alla periferia della capitale Khartoum, in collaborazione con l’Associazione locale di Studenti di Medicina, MedSIN. A seguito di un piccolo progetto della durata di 3 mesi, si è riusciti a continuare il programma per tutto il 2012 tramite il coinvolgimento e la partecipazione della comunità locale, delle autorità locali grazie alla proficua collaborazione con l’Associazione Cerveteri Solidale Onlus.In ultimo, il VIS ha avviato una piccola collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale UNIDO per la realizzazione di un progetto di formazione professionale (un corso di cucina) per le donne originarie della regione del South Kordofan che vivono in un campo profughi alla periferia di Khartoum.

Le prospettive per il 2013 sono orientate allo sviluppo delle due direttrici sperimentate recentemente: il sostegno alle attività di formazione professionale in supporto oltre che alla struttura salesiana di Khartoum anche a quella con sede ad El Obeid ed il programma a sostegno dell’educazione primaria e igienico-sanitaria nei campi-profughi attorno alla capitale Khartoum assieme a MedSIN.I punti di forza del VIS in Sudan sono l’ottimo rapporto con i Salesiani e con le autorità locali e la collaborazione instaurata con diverse organizzazioni locali. Tali collaborazioni si inseriscono nella politica di “sudanizzazione” del governo che mira al capacity building e alla valorizzazione delle risorse umane locali. L’affidabilità e credibilità del VIS in loco è sicuramente un ulteriore elemento di forza per il futuro. È importante evidenziare come nel corso del 2012 il VIS abbia fortemente incrementato il dialogo con le autorità locali ed in particolare con il Supreme Council for Vocational Training and Apprenticeship (l’Ufficio incaricato della Formazione Professionale) e sia stato il promotore della creazione di un Forum sulla Formazione professionale in Sudan. Il Forum, costituitosi nel 2012, si riunisce mensilmente al fine di effettuare un’analisi globale dello stato della formazione professionale nel Paese e armonizzare l’offerta formativa e dei percorsi didattici, sostenendo il lavoro in rete e le relazioni / richieste formative delle imprese private.

Tra le criticità, si evidenzia la forte ingerenza governativa nelle attività delle ONG, l’acuirsi della tensione politica dovuta a diversi fattori, tra cui la grave crisi economica a seguito alla divisione del Paese, la tendenza ad una chiusura religiosa e di conseguenza l’intolleranza verso le organizzazioni cristiane. La stessa Congregazione salesiana appare fortemente tesa e dubbiosa sul futuro degli interventi nel Paese.

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TANZANIADati di sintesi

Oneri sostenutiProgetti SAD: 1Supporto materiale informatico per la scuola tecnica di Oysterbay, Dar es Salaam

10.000

TOGO

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1 Contributo al progetto di alfabetizzazione dall’Associazione Tsedaqua

2.005

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BANGLADESh

Avvio attività VIS nel paese 2007Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 1 Costituzione di un fondo rotatorio per l’assistenza sanitaria, Utrail –Bangladesh

3.710 Caritas Italiana

Il 2012 è il sesto anno di attività del VIS in Bangladesh. Dal 2007 al 2010, il VIS aveva portato avanti azioni in risposta all’emergenza causata dal ciclone SIDR, per sostenere le popolazioni colpite dal cataclisma e accompagnarle verso il ripristino di normali condizioni di vita. Dal 2011 il VIS in Bangladesh ha iniziato invece una progettualità più prettamente di cooperazione allo sviluppo, con un progetto nel settore sanitario di durata biennale. Tale iniziativa è finalizzata al miglioramento delle condizioni di salute della popolazione locale e consiste specificamente nella costituzione di un fondo di microcredito volto a sostenere famiglie povere nell’affrontare visite e cure mediche. Si tratta di un intervento richiesto direttamente dalla comunità salesiana del Bangladesh e che si sta implementando in una delle zone più indigenti e bisognose del paese, l’Utrail. L’intervento è finanziato dalla Caritas Italiana e ha coinvolto finora 198 famiglie della zona. Ognuna di queste famiglie contribuisce mensilmente, e in base al proprio reddito, alla costituzione del fondo di microcredito, del quale potranno beneficiare se e quando ne avranno bisogno per le loro visite e cure mediche. Tale prestito viene poi gradualmente restituito da ciascuna famiglia secondo un programma personalizzato sulla base della propria specifica situazione economica. Finora il tasso di restituzione del microcredito è stato del 98%.Punto di forza del progetto è rappresentato dal pieno coinvolgimento e dalla fattiva partecipazione delle famiglie beneficiarie sia nella fase di ideazione che di implementazione dello stesso: la popolazione locale sente pertanto il progetto come proprio, fatto che garantisce il loro totale sostegno e impegno nell’iniziativa, ovvero la sostenibilità sociale di quest’ultima.Attualmente non si riscontrano particolari criticità dell’intervento se non la disponibilità comunque limitata delle risorse del fondo. Ciò induce la controparte locale ed il VIS ad una continua ricerca di finanziamenti integrativi e comunque alla promozione dell’iniziativa a più livelli.Essendo questo il primo progetto del genere nell’area, si è voluto procedere con cautela, e quindi i tempi di implementazione sono stati un po’ più lunghi rispetto a quelli previsti. Nel 2013 si prevede la prosecuzione regolare delle attività.

A

SIA

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CE

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CINA

Avvio attività VIS nel paese 1999Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 1

Realizzazione di un Centro di aggregazione giovanile per giovani, emarginati o a rischio di esclusione sociale, Hangzhou – Cina, RPC

133.320 P.A. Trento

Sostegno alle missioni: 1 Sostegno alle attività missionarie di Hong Kong e Macau

38.530

Il VIS ha avviato attività di cooperazione in Cina nel 1999. Da allora sono stati condotti diversi progetti di sviluppo, anche con il Ministero degli Affari Esteri, l’Unione Europea, la Conferenza Episcopale e la Caritas, ed è stato presente e costante il sostegno alle missioni salesiane. Dal 2011, l’intervento del VIS in Cina aveva ripreso consistenza attraverso l’avvio di un nuovo progetto, finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, che è continuato e si è concluso nel corso del 2012.Realizzandosi in un Paese come la Cina, caratterizzato da altissimi tassi di crescita ma al contempo da notevoli squilibri a danno di fasce vulnerabili della società civile, il progetto ha puntato a promuovere processi più equi ed inclusivi di sviluppo. L’iniziativa aveva quindi lo scopo di contribuire alla promozione sociale e umana di fasce vulnerabili della popolazione cinese e lo porta avanti attraverso azioni educative, formative e socio—ricreative.L’intervento del VIS in Cina è consistito specificamente nell’offrire ai ragazzi e ai giovani più vulnerabili e a rischio di emarginazione sociale delle comunità dell’area di Hangzhou (area non distante da Shangai) un’opportunità di promozione e reinserimento sociale, attraverso il potenziamento dei servizi sociali, formativi, ludico-ricreativi e di recupero scolastico offerti dal Centro di aggregazione giovanile salesiano della stessa località.In concreto, nel 2012 si è conclusa la ristrutturazione e l’allestimento del Centro Giovanile. Sono stati organizzati corsi di formazione di lingua inglese, italiano, cucina e cultura italiana, animazione sociale e micro-imprenditorialità, per circa 100 ragazzi. Sono stati formati 10 operatori sociali. Altri 100 ragazzi hanno beneficiato delle attività di recupero scolastico e 300 ragazzi delle attività educative, culturali e ludico–ricreative. È stato anche aperto un “angolo di ascolto” dedicato all’accoglienza e all’orientamento di tutti quei ragazzi e giovani dell’area interessata in situazioni di difficoltà e di emarginazione sociale.Tutte le attività del progetto sono state svolte in collaborazione con la comunità salesiana locale e con il coinvolgimento del personale locale nella programmazione delle attività quotidiane.Il progetto si è concluso alla fine del 2012 ed il VIS non prevede al momento l’avvio di nuovi progetti; la controparte salesiana continuerà comunque a portare avanti le attività nell’ambito del potenziamento della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo dei ragazzi afferenti al centro.

CAMBOGIA

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno attività missionarie di Sihanoukville

0

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INDIA

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno a favore del progetto GMS 2012 dell’Orissa, comunità salesiana di Muniguda.

1.740

Progetti SAD: 2Sostegno scolastico a favore delle bambine della scuola gestita dalle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice

20.000

Sostegno a favore dei bambini della scuola gestita dalle Suore Indiane del Kerala

30.000

ISOLE SALOMONE

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno ai ragazzi delle scuole tecniche della Diocesi di Gizo

40.000

LAOS

Avvio attività VIS nel paese 2007

Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi

Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 110

Potenziamento del Centro di Formazione Don Bosco di Vientiane – Laos

78.827 P.A. Trento

MyANMAR

Avvio attività VIS nel paese 2012

Riconoscimento governativo -

Il Myanmar è uno Stato del Sud-Est asiatico, il 40° più esteso del mondo, e, con 58,8 milioni di abitanti, il 24° più abitato. È un Paese politicamente e istituzionalmente fragile e con un’economia poco sviluppata, che si risolleva a partire dal 2011 da una dittatura militare durata quasi cinquant’anni (dal 1962) e dalle conseguenti sanzioni economiche adottate dalla comunità internazionale come strumenti di pressione diplomatica per un’evoluzione del Paese verso la democrazia.Le prime elezioni svoltesi durante il regime militare (1990) videro la vittoria dell’LND (Lega Nazionale per la Democrazia) di Aung San Suu Kyi, ma furono invalidate e la leader fu condannata agli arresti domiciliari, condizione in cui fu insignita del Premio Nobel per la Pace (1991) e da cui è stata liberata dopo le elezioni del 2010. La giunta è stata dissolta nel 2011 con l’insediamento di un governo civile, in cui però molte posizioni sono occupate da membri dell’Esercito. “Ci sono opportunità reali di sviluppi significativi per migliorare la situazione dei diritti umani e la transizione per la democrazia” , ha detto T. Ojea Quintana, UN Special Rapporteur per il Myanmar, nel settembre 2011. Il 2012 è infatti l’anno dell’apertura del Myanmar alla comunità internazionale, accolto con l’annuncio di aiuti per 150 milioni di euro da parte del Presidente del Consiglio Europeo come impegno nel supporto alle riforme. Le sanzioni sono state sollevate e/o riviste dopo le elezioni di metà mandato di aprile, nelle quali l’LND ha vinto il 90% dei seggi, e dopo le misure governative per il miglioramento delle condizioni della popolazione. La situazione però rimane difficilissima. L’ISU del Myanmar lo pone al 149° posto nel mondo, tra i Paesi a basso sviluppo umano, quarto peggiore in Asia. Il 32,9% dei birmani vive sotto la soglia di povertà e l’economia soffre di decenni di isolamento. La politica economica del governo mira a diminuire la corruzione, gestire oculatamente la politica monetaria e favorire gli investimenti. Le Nazioni Unite, l’UE ed altre organizzazioni riportano però sistematiche violazioni dei diritti umani. Il sistema sanitario è al collasso, la disoccupazione preoccupante, con una punta del 52,1% a Yangon. Solo il 18% delle donne ed il 17,6% degli uomini ha completato il ciclo di istruzione secondario e vi è una carenza di strutture scolastiche e di docenti (il rapporto con gli alunni può arrivare fino a 1/60).In questo contesto, il VIS ha stretto nel 2012 dei legami con l’Ispettoria Salesiana del Myanmar, per la presentazione di proposte progettuali a supporto delle attività della Congregazione nel Paese. Questa fase di conoscenza reciproca e di valutazione delle linee guida del futuro intervento del VIS nel Paese sono state concretizzate da un’intensa comunicazione a distanza ed attraverso una missione di fattibilità realizzata nel mese di giugno.Gli obiettivi della missione, pienamente raggiunti, sono stati quella della conoscenza dei membri del Consiglio Ispettoriale e del Progetto Organico Ispettoriale, così come della realtà di diverse opere che sono state visitate (nelle località di Yangon, Anisakhan, Mandalay, Pyin Oo Lwin e Thibaw) ed un’approfondita analisi del Paese e del suo momento storico e sociale, per giungere alla definizione di ambiti d’intervento e geografici sui quali il VIS si concentrerà negli anni a venire.Ciò che è emerso da questo periodo di forte dialogo con la controparte è la necessità di offrirle un supporto gestionale e tecnico per cogliere appieno le maggiori opportunità che essa avrà, in questo momento storico di apertura del Paese, nell’implementare azioni nell’ambito educativo/formativo (è dalla riforma del 1962 che i Salesiani non hanno potuto gestire direttamente scuole) ed in quello del lavoro sociale con le categorie più a rischio, soprattutto nei contesti urbani.Vi sono poi due processi in cui il VIS potrà essere un lievito importante: la costruzione di reti, soprattutto con il sistema pubblico e con il privato sociale, con i quali la Congregazione è stato in una condizione di “reciproca indifferenza” negli ultimi 50 anni; l’acquisizione di know-how gestionale, sia in termini di management dei progetti di cooperazione, sia in termini di supporto amministrativo e contabile per lo start-up di nuovi servizi e per soddisfare gli standard richiesti da donatori, strutture statali e Congregazione stessa.Su questa base nel 2012 è stato formulato e presentato un progetto alla Conferenza Episcopale Italiana, che è stato approvato e che inizierà nel 2013. In particolare tale progetto è finalizzato all’avvio del Don Bosco Vocational Training Center (DBVTC) a Hlaing Tharyar, il maggiore distretto creato intorno alla città di Yangon negli ultimi anni. Nato come centro industriale, negli ultimi anni vi si sono riversati migliaia di disoccupati e “squatter”, operai inoccupati e disoccupati in cerca di lavoro, fuoriusciti o forzatamente costretti a lasciare il centro di Yangon; dal 2008, il distretto è stato anche la principale dimora dei rifugiati in seguito al ciclone Nargis, arrivando a contare più di 160.000 abitanti, in maggior parte migranti. Il progetto comprenderà azioni, orientate a questi gruppi target, sviluppate su due direttrici, infrastrutturale e didattico-formativa e di capacity building. Si contribuirà alla costruzione del plesso formativo del DBVTC e verranno equipaggiate le aule d’insegnamento teorico, le aule ausiliarie ed i laboratori di formazione pratica dei primi due corsi del Centro: Informatica e Saldatura e Lavorazione dell’Alluminio. Il VIS sosterrà poi il partner locale nella creazione dell’architettura didattica, con apposita formazione pedagogica e di strutturazione dei curricula, oltre che di capacità di

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lavoro in rete con istituzioni pubbliche ed imprese private, al fine dell’inserimento lavorativo dei giovani allievi.Un contesto differente, non compreso nella descritta progettualità in avvio ma che vogliamo sostenere nel futuro, è quello della zona al confine con la Cina, la Wa Region: si tratta di un territorio con un’ampia sovranità indipendente dal potere centrale, dove i Salesiani operano come “terra di missione” e dove in particolare, in collaborazione con le autorità locali, gestiscono scuole elementari e piccoli programmi di sviluppo.

PAkISTAN

Avvio attività VIS nel paese 2005Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti11 FinanziatoriProgetti di sviluppo: 3

Stand up! Azioni di sostegno a favore dei gruppi vulnerabili appartenenti a minoranze etniche e religiose nell’area di Quetta, Balochistan - Pakistan

222.580 DGCS-MAE

Azioni integrate di sostegno e di potenziamento dell’accesso a servizi educativi, formativi e di promozione sociale in favore di giovani e donne vulnerabili e a rischio nell’area di Quetta, Balochistan - Pakistan

91.870 DGCS-MAE

Alimentiamo le speranze in Pakistan 17.249 Donatori privati

Il VIS collabora in maniera continuativa con i Salesiani di Quetta dal 2005, anno in cui un terremoto colpì il nord del Paese. A seguito di quel cataclisma il VIS era intervenuto con progetti di emergenza, consistenti sia nell’erogazione di aiuti umanitari che in interventi di ricostruzione di case e scuole e realizzati grazie ai contributi finanziari della Conferenza Episcopale Italiana e della Caritas.Da allora, attraverso progetti di Sostegno a Distanza, il VIS supporta la Rete Don Bosco Quetta impegnata nell’offerta di servizi di prima accoglienza, alloggio, protezione, ascolto, istruzione formale e informale, assistenza medica e formazione igienico-sanitaria di base e sostegno alimentare ed economico a 3.500 persone appartenenti alle fasce più vulnerabili della popolazione. L’attenzione della rete è rivolta non solo ai pakistani ma anche ai tanti afgani, spesso sfollati, che vivono nel Paese. Altresì le attività sono dirette indistintamente a cristiani e a musulmani, nell’ottica di favorire il dialogo interculturale ed interconfessionale. Tutti i servizi erogati dalla Rete Don Bosco Quetta sono gratuiti: scuola elementare, media e superiore a Quetta per complessivi 1.300 bambini e ragazzi cristiani e musulmani; 5 scuole elementari e medie, nelle località di Millat, Al Baruni, Danish, Kamiab, Kahan, per bambini profughi afgani sfollati nel 2001 per complessivi 1.600 alunni; due centri di accoglienza per bambini abbandonati (un centro di accoglienza maschile ed uno femminile) per complessivi 95 bambini; due cliniche; un centro per malnutriti; attività di aggregazione giovanile.Nell’agosto del 2010, la realizzazione delle suddette attività, e più in generale e drammaticamente la vita quotidiana della popolazione locale, era stata scossa dalle alluvioni che flagellarono il Paese (20 milioni di persone colpite, almeno 7 milioni di sfollati, almeno 2 milioni di abitazioni distrutte e 1.700 morti) e il VIS e i Salesiani avevano reimpostato la logica progettuale su interventi di risposta all’emergenza quale presupposto per la successiva ripresa delle attività di sviluppo. Sino a tutto il 2011 VIS e Salesiani si erano concentrati in attività di assistenza primaria alle popolazioni (con fornitura di beni di prima necessità, come cibo, coperte, acqua potabile e medicinali) e in un programma di accompagnamento degli sfollati ai luoghi di origine caratterizzato da un sostegno al riavvio di attività generatrici di reddito, la riabilitazione o ricostruzione di abitazioni e un sostegno scolastico rivolto ai bambini e agli adolescenti.Superata questa fase di emergenza, nel 2012 si è potuto intraprendere nuovamente un percorso di sviluppo.

Indubbiamente, tutte le attività realizzate hanno risentito del contesto particolarmente difficile del Pakistan, e della regione del Balochistan nello specifico, e della situazione di insicurezza degli ultimi mesi del 2012. Il partner locale, seppur ben radicato nel territorio, risente ad ogni modo della difficoltà di operare in condizione di minoranza religiosa e in ottemperanza ai protocolli di sicurezza presenti nel Paese. Questi aspetti condizionano inevitabilmente la durata degli interventi e le capacità di monitoraggio del partner locale.Nel corso del 2012 si è continuato a porre particolare attenzione alle minoranze etniche (afgani) e religiose (cristiani) presenti nel Paese e spesso oggetto di discriminazione. Nello specifico è stata proseguito un programma di school feeding a favore delle 5 scuole afgane prima menzionate e del Don Bosco Learning Center di Quetta, il Centro dei Salesiani di Quetta da cui derivano tutti i servizi offerti dalla rete Don Bosco presente nell’area. Nel 2012 è inoltre proseguito il monitoraggio sanitario delle condizioni dei bambini accolti nelle scuole afgane e nel Don Bosco Learning Center, grazie al potenziamento dei servizi offerti dalla Don Bosco Clinic, struttura interna allo stesso centro Don Bosco e che si avvale anche di un piccolo dispensario presente nel quartiere cattolico della città.Nel corso del 2012, grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri Italiano, è stato possibile migliorare i servizi educativi e formativi offerti dalla rete Don Bosco di Quetta, attraverso degli interventi volti a migliorarne le infrastrutture e a proseguire l’impegno a favore delle minoranze e delle donne presenti nell’area. In particolare sono state potenziate le infrastrutture esistenti del Centro Don Bosco grazie ad un più adeguato approvvigionamento idrico e un migliorato accesso. Nel 2013 sarà innalzato il livello qualitativo dei servizi educativi e formativi attraverso specifiche sessioni di formazione dei formatori e degli insegnanti e proseguiranno le attività di school feeding, di monitoraggio sanitario dei bambini e di accompagnamento delle famiglie di sfollati rientrate nei luoghi di origine.

PAPUA NUOVA GUINEA

Avvio attività VIS nel paese 2007Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti FinanziatoriProgetti di sviluppo: 1 Educazione secondaria per i giovani della Papua Nuova Guinea e Isole Salomone

40.000 CEI

Sostegno alle missioni: 1

Sostegno attività missionarie di Mons. Francesco Panfilo Arcivescovo di Rabaul

13.505

Il VIS e i Salesiani operano in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone principalmente nel settore dell’educazione e della formazione. In questi paesi l’istruzione è strettamente legata alle possibilità economiche delle famiglie e al passaggio molto selettivo dalla scuola primaria a quella secondaria. La scuola, divisa in primaria, secondaria e terziaria, inoltre, non è né gratuita né obbligatoria. Lo Stato si impegna esclusivamente a fornire un sussidio e lascia alle famiglie l’onere della retta scolastica.

I Salesiani sono presenti in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone da quasi 30 anni. In questo periodo di tempo hanno dato vita a sei scuole secondarie e di avviamento al lavoro di tipo tecnico e ad un college di educazione terziaria per la formazione degli insegnanti che lavorano nelle loro scuole. Le attività dei Salesiani, durante il corso degli anni, sono state incentrate nella costituzione di nuovi istituti che potessero rispondere all’urgente bisogno di formazione per i ragazzi rimasti fuori dal percorso di studi ordinario. La maggior parte degli studenti che frequenta gli istituti salesiani trova delle opportunità lavorative una volta conclusosi il percorso di studi, mentre altri scelgono di iscriversi all’università. Il livello di qualità del servizio educativo offerto è tale da far sì che le scuole secondarie salesiane siano le uniche ad essere approvate e riconosciute a livello nazionale dal Dipartimento dell’Educazione.

Nel 2012 il VIS ha continuato a promuovere l’istruzione scolastica e la formazione tecnica per 122 studenti, in modo da ampliare le opportunità di crescita umana e di inserimento lavorativo per centinaia di giovani. Tutto questo attraverso un progetto cofinanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana avviato nel 2007 (e con cui era iniziata la presenza del VIS nel Paese) che ha permesso di costituire un fondo per erogare borse di studio per 268 studenti dei 7 centri educativi

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salesiani in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone. Questo fondo ha permesso ad alcuni ragazzi di conseguire un titolo di educazione secondaria, ad altri di ottenere una formazione professionale per potersi inserire nel mondo del lavoro e ad altri ancora di formarsi per diventare professori ed insegnanti presso i centri educativi del loro Paese.

Criticità del progetto sono riconducibili alla mancanza di volontari VIS in loco che possano facilitare il coordinamento con la sede del nostro organismo in Italia ed al cambio del Salesiano in loco incaricato della gestione progettuale (avvenuto già nel 2010 ma di cui ha risentito il progetto anche nel 2011). Ciò ha comportato sicuramente dei rallentamenti nell’avanzamento delle attività e maggiori sforzi per conseguire i risultati prefissati dal progetto, ma che nel 2012 ha ripreso un ritmo normale di andamento. L’obiettivo della progettualità VIS per il 2013 in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone continua ad essere quello di promuovere l’istruzione scolastica e la formazione tecnica dei ragazzi e studenti, in particolari quelli più bisognosi.

SRI LANkA

Dati di sintesi Oneri sostenuti

Progetti SAD: 1

Sostegno agli studenti dei centri di Nachchikuda, Murunkan e Metiyane

30.00012

TIMOR ESTDati di sintesi

Oneri sostenutiSostegno alle missioni: 1Sostegno alla scuola agricola di Fatumaca Batau

50.000

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ARGENTINA

Dati di sintesiOneri sostenuti

Progetti SAD: 1Contributo per i bambini di San Miguel de Tucumán della Fundación Manos de Amor y Solidaridad (MAS)

930

AM

ER

ICA

LA

TIN

A

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alla tematica.

Inoltre, nel mese di aprile è stato pubblicato un manuale educativo interattivo sui diritti dei bambini. 500 copie sono state distribuite agli operatori dei centri del PDB, alle istituzioni pubbliche e private della Rete per i Diritti dei bambini, adolescenti e giovani in situazione di strada e agli insegnati di diverse Unità Educative della città di Santa Cruz.

Infine, sempre nella realizzazione del progetto CEI, nell’arco dell’anno sono state erogate più di 50 borse di studio a genitori e tutori di bambini e adolescenti accolti nei centri del PDB, con l’obiettivo di consentire loro di partecipare a corsi di formazione professionale, quindi di trovare un lavoro, quindi di avere più forza nel sostenere economicamente la propria famiglia.

Nel 2012, inoltre, sulla base dell’Accordo Quadro siglato nel 2010 con l’Ispettoria Salesiana, il VIS ha cominciato ad operare anche ad un livello macro/nazionale attraverso l’invio di un volontario a Cochabamba, città sede dell’Ispettoria. Le finalità sono: rafforzare l’Ispettoria nella pianificazione strategica (secondo un approccio di diritti umani) delle attività educative e sociali delle 21 opere salesiane del Paese; rafforzare il ruolo dell’Ufficio Progetti afferente all’Ispettoria (OFPROBOL – Oficina de Proyectos para Bolivia) nella funzione di progettazione e accompagnamento alle opere salesiane e di sostegno all’Ispettoria nei processi di pianificazione; potenziare il volontariato locale all’interno delle opere salesiane; promuovere un programma di educazione a e per i diritti umani.Con riferimento a quest’ultima finalità, nel mese di novembre si è firmato un accordo specifico tra Pastorale Giovanile Salesiana, Scuole Popolari di Don Bosco (EPDB – Escuelas Populares de Don Bosco), OFPROBOL, Università Salesiana e VIS funzionale appunto a promuovere un programma di formazione in diritti dell’infanzia rivolto a studenti universitari e a personale delle opere salesiane. Sempre a livello nazionale si segnala come il VIS sia entrato in un’equipe di lavoro incaricata di effettuare un’analisi sulla condizione dei destinatari dei servizi educativi e sociali salesiani e sull’efficacia della risposta salesiana, ricerca che si svolgerà nel corso del 2013. Inoltre, si evidenzia come nel 2012 il VIS abbia contribuito alla realizzazione della pubblicazione “Las ONGs Italianas en Bolivia – Experiencias, Metodologías y Reflexiones” del Coordinamento delle ONG Italiane in Bolivia.

Nel 2012, a sostegno delle attività descritte, hanno operato in Bolivia due volontari VIS e due stagiste, una proveniente dall’Università di Padova e l’altra dalla Escuela Latino Americana de Cooperación y Desarrollo (ELACID) dell’Università San Bonaventura di Cartagena de las Indias (Colombia). Quest’ultima esperienza si inserisce nel quadro della collaborazione per l’Alta Formazione del Consorzio di ONG VIS, CISP e COOPI che si esprime nella promozione della suddetta Scuola oltre che di altri due Master tematici (il Master in Cooperazione allo Sviluppo di Pavia ed il MICAD-Master in International Cooperation and Development di Betlemme).

Nella progettualità del VIS, nell’arco del 2012, non sono emerse particolari criticità o problematiche, mentre un punto di forza è stato rappresentato dal maggiore raccordo con l’Ispettoria e da una conseguente prospettiva di azione più coordinata e efficace a livello nazionale. Nel 2013 si concluderà il progetto CEI, ma il VIS continuerà a sostenere il PDB e al tempo stesso l’Ispettoria negli ambiti già menzionati. Cruciale sarà la presentazione e approvazione di nuovi progetti per disporre di risorse finanziarie a garanzia di una più incisiva operatività nel Paese.

Voci dal campo

Dennison, 7 anni, Casa di accoglienza Mano Amiga (Santa Cruz della Sierra):

“Credo che tutti i bambini abbiano diritto ad andare a scuola ed anche il diritto di non azzuffarsi, ogni bambino merita amore ed anche non deve essere abbandonato”Jesús, educatore Hogar Don Bosco (Santa Cruz della Sierra):“il bambino deve sentirsi protetto per svilupparsi correttamente!”Martin, 9 anni, Patio Don Bosco

“Ora so che ho il diritto di essere felice ed avere una famiglia”

BOLIVIA

Avvio attività VIS nel paese 2003Riconoscimento governativo in corso

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 1

Nuovi strumenti per la promozione e protezione dei diritti dei bambini e degli adolescenti a Santa Cruz de la Sierra: sensibilizzazione della società civile e riqualificazione dei children-attenders

55.259 CEI

Sostegno alle missioni: 3 Missione salesiana di Cochabamba - Indipendencia - Padre Tomás Mamani

5.060

Missione salesiana di Cochabamba - Kami - Padre Serafino Chiesa

47.015

Sostegno alla Parrocchia Santo Domingo Savio di Pampahasi da Associazione Tsedaqua

2.003

Progetti SAD: 1 Progetto Don Bosco Santa Cruz de la Sierra 7.07213 Gemellaggi: 2 Scuola Secondaria Statale I° grado “G. Bovio” di Foggia - Unidad Educativa “Pastorcitos de Fatima” di Santa Cruz

Scuola Secondaria di I grado “Centro Salesiano don Bosco” di Treviglio (BG) - Unidad Educativa “Pastorcitos de Fatima” di Santa Cruz

Volontari espatriati: 2

Il VIS opera in Bolivia dal 2003, supportando anzitutto le attività del Progetto Don Bosco (PDB), una rete di centri salesiani rivolta all’accoglienza, al recupero e al reinserimento familiare e sociale di bambini, adolescenti e giovani in situazioni di strada e in difficoltà nella città di Santa Cruz de la Sierra. Formano parte del PDB 7 centri (Casa di accoglienza per adolescenti Techo Pinardi, Casa di accoglienza per bambini/e Patio Don Bosco, Hogar di recupero Granja Moglia, Hogar Don Bosco, Casa di pronta accoglienza Mano Amiga, Barrio Juvenil e Don Bosco en los Barrios nel Plan 3000) che ogni anno accompagnano circa 600 bambini, adolescenti e giovani, e li aiutano ad uscire dalle situazioni di violenza, emarginazione, disgregazione familiare o abbandono in cui si trovano.Nel 2012 è proseguito il coordinamento da parte del VIS dell’area del PDB dedicata ai ragazzi in situazione di strada: ciò si è realizzato accompagnando le relative equipe educative e partecipando in rappresentanza del PDB al Consiglio Direttivo della Plataforma Unidos (un coordinamento interreligioso di istituzioni che operano per i ragazzi in situazione di strada) e al Consiglio Direttivo della Rete Regionale per i Diritti dei bambini, adolescenti e giovani in situazione di strada.

Allo stesso tempo, è continuato il progetto di sviluppo finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana “Nuovi strumenti per la promozione e protezione dei diritti dei bambini e degli adolescenti a Santa Cruz de la Sierra: sensibilizzazione della società civile e riqualificazione dei children-attenders”. Le attività del progetto riguardano la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti ed il miglioramento della qualità educativa del personale del PDB.

Nell’ambito del progetto, si è operato per sensibilizzare sui diritti umani, ed in particolare sui diritti dei bambini, più tipologie di destinatari: gli stessi bambini e adolescenti del PDB, genitori, educatori e altro personale del PDB, forze di polizia e altri enti pubblici implicati direttamente nella tutela dell’infanzia. Tra le attività più significative in questo senso, nel mese di marzo è stato organizzato presso la sala convegni dell’Università Autonoma “Gabriel René Moreno” di Santa Cruz il secondo Simposio pubblico “Educare ai Diritti Umani e per i Diritti Umani contro i maltrattamenti ai bambini”, a cui hanno partecipato circa 500 persone tra operatori del PDB, studenti universitari e cittadini interessati

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BRASILE

Dati di sintesiOneri sostenuti14

Progetti SAD: 4Sostegno e accoglienza bambini nei tre Centri socio-educativi “Danilo Fossati” della periferia di Recife

67.000

Contributo per le due nuove scuole di Aleixo e Saõ Gabriel da Cachoeira tra gli indios Yanomami in Amazzonia

100.000

Sostegno ai bambini delle scuole di Bongi-Recife, Jaboatao, Matriz de Camaragicibe

150.000

Sostegno ai bambini del centro giovanile Don Danilo Rinaldi di Rondonopolis-Mato Grosso

30.000

CILEAvvio attività VIS nel paese 2010Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Interventi di emergenza: 1 Emergenza Cile 16.450 CEI

Il VIS è attivo in Cile dal 2010. La presenza dell’organismo in questo Paese nasce dalla volontà e dall’opportunità – dettata dal radicamento della controparte salesiana in loco e dalla disponibilità di risorse finanziare della CEI – di rispondere all’emergenza causata dal violento terremoto (magnitudo 8.8 della scala Richter) che il 27 febbraio di quell’anno ha seminato morte e distruzione nel paese. I missionari salesiani sono presenti in Cile dal 1887 e contano oggi con opere su tutto il territorio, anche nelle località di Linares, Talca e Concepción che sono state profondamente colpite dal terremoto e che per questo motivo prescelte per l’intervento VIS.Il progetto si concretizza principalmente in un supporto economico a famiglie che hanno visto distrutte o gravemente danneggiate le proprie abitazioni, supporto diretto a lavori di riabilitazione abitativa e all’acquisto di generi di prima necessità.La metodologia progettuale prevede che a fasi alterne la controparte locale curi i processi di selezione delle famiglie target e quelli di ricostruzione e acquisto di beni di prima necessità, prima nella città di Linares e successivamente nelle città di Talca e Concepción. Nel 2012 sono state definitivamente concluse e rendicontate le suddette operazioni per le famiglie di Linares, beneficiando 20 famiglie.Nel 2013 la stessa tipologia di intervento toccherà la città di Talca e Concepción.L’intervento ha subìto dei rallentamenti (doveva avere durata annuale) in ragione di diversi fattori: alcune avversità temporali (periodi di freddo e piogge molto intense) hanno determinato degli slittamenti nei piani delle opere civili da realizzare; vi sono delle difficoltà logistiche e gestionali legate alla distanza geografica tra la sede della controparte locale e le aree di localizzazione dell’intervento; risulta numericamente insufficiente il personale locale preposto al coordinamento progettuale; infine, vi è stato il cambio di Ispettore che ha comportato una fisiologica riorganizzazione interna che ha chiaramente inciso nella tempistica del progetto. Tali criticità hanno e stanno sicuramente incidendo sui tempi di realizzazione del progetto, ma non sono tali da compromettere il raggiungimento dei risultati attesi e pertanto la buona riuscita dell’intervento. Tuttavia, nel corso del 2013 si rafforzerà il confronto con la controparte locale per individuare soluzioni che possano velocizzare i processi in atto. Nel corso dell’anno a venire, oltre alla prosecuzione delle attività descritte, si auspica l’avvio di un’ulteriore componente progettuale relativa all’erogazione di borse di studio per giovani la cui condizione economica familiare è gravemente peggiorata a causa dell’impatto dell’evento sismico

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COLOMBIA

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1“Operazione Uribe” Sostegno alle attività missionarie di Don Gianni Campagnolo

40.286

ECUADOR

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Missione salesiana di Macas - (Mons. Pietro Gabrielli Vescovo Emerito del Vicariato Apostolico de Mendez)

37.410

Progetti SAD: 1 Sostegno ai ragazzi di strada di 11 centri dell’Ecuador (Cayambe, Quito, Wasakentsa, Zumbahua, Facundo Vela, Salinas, Hospederia Campesina, Guayco, Guayaquil, Esmeraldas, San Lorenzo)

300.003

hAITI

Avvio attività VIS nel paese 2010

Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi

Oneri sostenuti Finanziatori

Interventi di emergenza: 4

Emergenza terremoto Haiti 45.317 CEI

Azioni di ricostruzione e supporto a favore della popolazione colpita dal terremoto di Haiti per favorire un graduale ritorno a normali condizioni vita

8.747 Comune di Ivrea (TO)

Stand up! 464.968 Caritas

Interventi di emergenza, accoglienza e ripristino delle attività educative per le popolazioni di Haiti colpite dal sisma

10.086 AGIRE

Una casa per Haiti da Associazione Amici di Stefano Carmignani

7.720 Donatori Privati

Progetti SAD: 2 Sostegno e riabilitazione del Casa per i ragazzi di strada di Lakou a Port-au-Prince

2.61615

Sostegno alla Scuola Ba Fontaine in Cité Soleil a Port-au-Prince e alle attività dell’oratorio di Thorland – Carrefour

100.000

Haiti è fra i Paesi più poveri dell’America Latina. Il suo sviluppo è minacciato da instabilità e debolezza politica, calamità naturali, precarie condizioni igieniche e mancanza di infrastrutture adeguate.Secondo l’UNDP, il 77% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Le rimesse degli haitiani all’estero sono fondamentali per la sopravvivenza delle famiglie. La speranza di vita alla nascita è di 62,1 anni. Il tasso di mortalità infantile è dell’8,7%. La produzione haitiana non riesce a far fronte ai bisogni alimentari della popolazione ed importa il 60% del cibo necessario.Solamente il 20% delle strutture scolastiche è pubblico. Un terzo dei bambini (6-11 anni) non è scolarizzato e la maggioranza degli studenti è fuori età scolare. La scolarizzazione dei giovani è attorno al 60% e per gli adulti è del 52%.

Il VIS è presente ad Haiti dal 2010, dopo il terremoto che ha devastato il Paese. Secondo il nostro approccio più orientato allo sviluppo che all’emergenza, abbiamo da subito ripristinato l’accesso alle risorse primarie necessarie alla sopravvivenza delle popolazioni colpite e in seguito abbiamo integrato l’intervento con azioni orientate nel medio e lungo periodo alla ricostruzione e riabilitazione, guardano all’educazione e allo sviluppo umano.Punto di forza della nostra azione è l’approccio partecipativo con gli attori presenti nel territorio, approccio volto a favorire una condivisione di informazioni e un lavoro in coordinamento.D’altro canto, il punto di debolezza è rappresentato dalla permanenza di un quadro sociale e istituzionale molto debole, che talora complica lo svolgimento delle attività.In questo quadro, nel corso del 2012, come VIS abbiamo proseguito la nostra azione e abbiamo messo le basi per lo sviluppo e la stabilità delle famiglie vulnerabili con cui siamo entrati in contatto durante la fase di emergenza.Il contributo VIS alla ricostruzione del Paese (sia ricostruzioni che nuove costruzioni) si attiene ai criteri nazionali e internazionali sulle costruzioni in zona sismica e le guide per la ricostruzione emanate dal Ministero dei Lavori Pubblici,

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Trasporti e Comunicazioni di Haiti. Le costruzioni rispecchiano inoltre il modello salesiano: sono luoghi sicuri, curati, luoghi di accoglienza e studio, dove crescere con costante accompagnamento educativo. Per tutte le costruzioni si è scelto di affidare i lavori a ditte locali per contribuire direttamente alla ripresa economica del Paese.

Le attività svolte si sono concentrate nell’ambito di tre grandi aree dettagliate a seguire.

1. Diritto all’istruzioneOperiamo nelle zone più povere della capitale, in particolare a Cité Soleil e Carrefour. Qui si è garantita la scolarizzazione a 765 bambini (387 bambine e 325 bambini) appartenenti a 54 scuole.Inoltre, a Cité Soleil si sta costruendo una scuola elementare e materna che accoglierà fino a 480 allievi. La scuola sarà completata nel corso del 2013.Sono state poi realizzate due importati azioni tese a migliorare la qualità dell’insegnamento e l’apprendimento dei bambini:

1. l’aggiornamento e la riqualificazione di parte del corpo docente (32 insegnanti) a Cité Soleil;2. la realizzazione di una mensa scolastica per gli allievi della scuola “Notre Dame di Lourdes” a Cité Soleil per

garantire un pasto al giorno ai 150 allievi.Sempre in quest’ambito, si è infine potenziato il modello di formazione per i ragazzi di strada del centro professionale LAKOU (in creolo “cortile”) attraverso l’integrazione di corsi di alfabetizzazione. I beneficiari, ovvero gli studenti della scuola di formazione professionale, sono 237 ragazzi/e dai 15 ai 25 anni.

2. Riduzione della povertà Si è data continuità al programma di sostegno alle famiglie più vulnerabili attraverso l’avvio di Attività Generatrici di Reddito (AGR) a Carrefour. Il programma prevede l’erogazione di crediti in forma ciclica (erogazione-restituzione-nuova erogazione) e nella misura necessaria a sviluppare l’attività economica del beneficiario e ad attuare un suo percorso d’autonomia.Nel 2012 hanno beneficiato di questa azione complessivamente 409 famiglie (1792 persone), di cui 190 famiglie (960 persone) incluse nel programma già dal 2011 e 219 famiglie (832 persone) incluse nel programma nel 2012. Tra tutte queste famiglie, 51 hanno avuto accesso ad un ulteriore credito.Le esigenze delle famiglie rimangano molte e non tutte sono pienamente soddisfatte, a causa delle carenze nel sistema di protezione sociale, sanitario e scolastico, ma il programma di AGR contribuisce in maniera rilevante a migliorare la situazione dei beneficiari coinvolti. Alla fine di ogni progetto individuale di credito, l’equipe valuta i risultati ottenuti con ogni beneficiario. Il 96% dei beneficiari dichiara che il programma AGR li aiuta a soddisfare i propri bisogni quotidiani: alimentazione, salute, educazione dei figli, alloggio. Le famiglie hanno più solidità economica e sono divenute interlocutori anche per il sistema formale del credito, potendo accedere anche a prestiti più consistenti.Il programma è realizzato grazie ad un’equipe di 7 operatori locali che seleziona, forma e accompagna i beneficiari. L’equipe lavora a stretto contatto con i volontari VIS, i quali garantiscono la loro formazione e la supervisione del programma.Nel 2013 il programma continuerà, aumentando ulteriormente il numero dei beneficiari e sperimentando, con alcune famiglie, progetti economici più complessi e articolati volti alla completa autosufficienza.

3. Protezione dell’infanzia e dei giovaniSono iniziati i lavori di costruzione del Centro Giovanile di Cité Soleil. Si tratta di una struttura aperta a tutti i giovani del quartiere e dove si svolgeranno attività formative, ludico-ricreative e culturali. Il Centro, sorgendo vicino ad una scuola salesiana, completerà l’offerta formativa per i bambini e i giovani del quartiere.È inoltre stato avviato il progetto di ricostruzione e potenziamento del centro di prima accoglienza e formazione per bambini di strada “Foyer Lakay-Lakou” che accoglie circa 200 bambini.

Voci dal campo

Merizil Celimise, beneficiaria del programma di Attività Generatrici di Reddito:

“Prima la situazione era difficile, ora è migliorata: mi sento autonoma, i miei figli vanno a scuola ed hanno di che mangiare”.

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hONDURAS

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno alle attività missionarie della Parrocchia di Tegucigalpa

33.010

PARAGUAy

Dati di sintesiOneri sostenuti

Sostegno alle missioni: 1Sostegno ai bambini della missione Obra Social San Roque in Paraguay

4.493

PERù

Avvio attività VIS nel paese 2006Riconoscimento governativo 2012

Dati di sintesi Oneri sostenuti FinanziatoriProgetti di sviluppo: 3 Interventi di promozione umana e sociale a favore di comunità autoctone dell’Amazzonia peruviana ed ecuadoriana

78.496 CEI

Sviluppo socio-economico attraverso la tutela e la valorizzazione dell’ambiente: opportunità per le comunità indigene dell’Amazzonia peruviana, tema di riflessione per gli italiani

120.957 Fond. Cariplo

Un filo d’olio: dalla pianta del sacha inchi un’opportunità di sviluppo sostenibile per le minoranze indigene peruviane.

15.654 Donatori privati

Sostegno alle missioni: 2

Contributo per la costruzione di un nuovo centro giovanile per ragazzi di strada della missione di Pucallpa

50.000

Sostegno ai ragazzi campesinos della parrocchia di Jangas - Huaraz

50.000

Gemellaggi: 1

Scuola secondaria inferiore, Istituto Comprensivo I Polo di Racale (LE) - Scuola secondaria, Istituto Educativo Pubblico Tecnico Integrato “Gesú Nazareno” di San Lorenzo

Volontari espatriati: 3 Nel 2012 il VIS ha portato avanti il programma di sviluppo a favore delle comunità indigene Achuar dell’amazzonica peruviana, iniziato nel 2010. L’intervento si fonda sulla promozione di filiere produttive sviluppate da risorse naturali locali ed è realizzato in collaborazione con la missione salesiana di Kuyuntsa e l’Associazione Bioselva. Quest’ultima è una ONG locale legata alla Congregazione Salesiana, nata nel 2009, su iniziativa del VIS, con lo scopo di favorire lo sviluppo dei popoli indigeni e di contribuire alla sostenibilità delle attività avviate con il VIS anche quando sarà concluso il nostro programma.In questo contesto, nel corso del 2012, si è continuata l’implementazione del progetto triennale finanziato dalla CEI, si è concluso l’intervento annuale finanziato dalla Fondazione Cariplo e si è iniziato un nuovo progetto annuale approvato dalla Provincia Autonoma di Bolzano per tramite dell’Associazione Amici nel Mondo Onlus.Momento fortemente significativo del 2012 è stata la costituzione, nel mese di marzo, della cooperativa agricola Achuar “Shakaim” da parte dei produttori indigeni. Attraverso la sua costituzione i destinatari del progetto non sono più solo dei produttori, ma anche degli attori importanti di tutto il processo produttivo, i responsabili della sostenibilità futura dei progetti promossi dal VIS. Un fatto altrettanto importante è avvenuto nel 2012: constatando come l’avvio di filiere produttive abbia portato apprezzabili introiti per le famiglie Achuar, i rappresentanti di questo popolo hanno ufficialmente bandito dalla propria visione di sviluppo qualsiasi attività legata alle imprese petrolifere presenti nel Paese e hanno rimarcato la necessità di percorrere la via aperta con il VIS per promuovere il benessere del popolo Achuar e la conservazione del suo territorio.Per quanto riguarda specificamente l’avanzamento dei progetti nel 2012, possiamo analizzare attività e risultati con riferimento alle tre fasi portanti delle filiere: produzione, trasformazione e commercializzazione.

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La produzione (presso le comunità indigene) è avvenuta sia in ambito agricolo che forestale. Per quanto riguarda l’attività agricola, si è seguito il ciclo produttivo delle arachidi e del sacha inchi (pianta autoctona simile alle arachidi). Le coltivazioni sono state effettuate con concimi e fertilizzanti biologici preparati esclusivamente con materiale della zona. Allo stesso tempo, nel settore forestale, si è aumentata la raccolta dei frutti delle palme locali, in particolare dell’ungurahui, con la successiva estrazione in loco dell’olio, richiesto dall’industria cosmetica. Queste attività sono state svolte con il coinvolgimento dei promotori comunitari Achuar formati nel 2010, che hanno coordinato il lavoro di campo delle famiglie, sotto la supervisione radiofonica o in presenza di esperti agro-forestali locali. Così operando è stato rafforzato il sistema produttivo in 15 comunità Achuar, beneficiando direttamente 232 famiglie di produttori indigeni: si tratta di 185 produttori di arachidi, 21 di sacha inchi e 76 di ungurahui (diversi produttori si dedicano a più coltivazioni), che hanno avuto un introio grazie alla loro attività. Vi sono poi altre 37 famiglie produttrici di sacha inchi, alcune appartenenti a 5 nuove comunità, che a novembre hanno partecipato a un corso di formazione specifica sulla produzione di questa pianta. La metodologia didattica adottata si è basata sull’insegnamento bilingue (spagnolo e Achuar), sull’alternanza teoria-pratica e sulle pari opportunità (hanno partecipato un uomo e una donna per famiglia). Queste famiglie potranno raccogliere i primi frutti, e quindi a ricevere un introito, nel terzo trimestre del 2013. Si stima inoltre che altre 35 famiglie che hanno iniziato a partecipare alle attività produttive, seminando arachidi nello mese di novembre, faranno la prima messe a marzo 2013. Sommando questi dati, si calcola quindi che sono circa 300 le famiglie Achuar beneficiarie, appartenenti a 20 comunità.Nel 2013, tra i destinatati vi saranno altri 100 produttori di olio di ungurahui, che beneficeranno di un progetto approvato a Bioselva (grazie al rafforzamento istituzionale e progettuale del VIS) da parte del Fondo di conversione del debito Perù-USA FONDAM (Fondo de las Americas).Per quanto riguarda la fase di trasformazione, nel 2012, all’interno delle due strutture della cooperativa (il Centro di Raccolta a San Lorenzo e il Centro di Trasformazione a Yurimaguas), si è giunti a standardizzare la formulazione di prodotti derivati quali arachidi tostate (salate e glassate) e sacha inchi tostato salato.Nel 2013 saranno perfezionati i processi per l’elaborazione delle arachidi ricoperte di cioccolato e si avvierà la filiera dell’olio di sacha inchi con l’acquisto dei macchinari specifici. Parlando infine della fase di commercializzazione, si evidenzia come essa sia stata rallentata dal complesso iter burocratico per l’iscrizione della cooperativa al Registro Pubblico peruviano, iter che si concluderà a inizio 2013; i mercati verso cui ci si è orientati sono stati quelli locali di arachidi e sacha inchi. Con la registrazione della cooperativa, nel 2013 si potrà puntare ai mercati esteri: in questa prospettiva sono già stati creati contatti anche a livello internazionale.Le fasi appena descritte sono documentate in un video prodotto grazie al contributo della Fondazione Cariplo e a breve disponibile sul sito volint.Nel 2012, il programma di sviluppo in Perù è stato collegato a due importanti attività in Italia volte a promuovere intercultura e a sensibilizzazione bambini e adulti sul concetto di ambiente come fonte di vita e risorsa da tutelare.È quindi continuato il gemellaggio tra la scuola di Racale (Lecce) e quella di San Lorenzo (Amazzonia peruviana), dal quale è nata una pubblicazione “A, B, C: Acqua Bene Comune”, con racconti e brani delle due scuole sull’importanza dell’acqua.Inoltre, nell’ambito del progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo, è stata organizzata a Milano la mostra “Il Senso della Biodiversità – viaggio nella foresta amazzonica”.Infine, nel 2012, dopo una trafila burocratica durata 3 anni, il VIS ha ottenuto il riconoscimento governativo come persona giuridica straniera in Perù, riconoscimento che comporta l’importante possibilità di accesso a fondi stanziati a livello nazionale.

Voci dal campo

Peas Peas Ayui, Presidente della Federazione della Nazionalità Achuar del Perù (FENAP):

“All’interno del Piano di Vita del popolo Achuar, rientra chiaramente il progetto produttivo del VIS e Bioselva, che stanno rispondendo secondo la realtà del popolo Achuar nel suo contesto, così come la si vive”.

REPUBBLICA DOMINICANA

Avvio attività VIS nel paese 1998Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 2

EN RED: Azioni di sviluppo integrato e promozione dei diritti umani a favore dei minori in situazione di strada e donne capofamiglia in Repubblica Dominicana

561.614 DGCS-MAE

Promozione umana in Repubblica Dominicana: assistenza sociale e formazione professionale per ragazze e giovani in difficoltà

69.145 CEI

Progetti SAD: 1 Escuela primaria “27 de Febrero” di Santo Domingo

1.55216

Gemellaggi: 5

Scuola Primaria “Centro Salesiano don Bosco” di Treviglio (BG) - Escuela primaria “XXVII de Febrero” di Santo Domingo

Scuola Secondaria di I grado “Centro Salesiano don Bosco” di Treviglio (BG) - Escuela primaria “XXVII de Febrero” di Santo Domingo

Centro di pronta accoglienza “Casa di Elettra” di Roma - Centro di accoglienza per adolescenti incinte “Querebebè” di Santo Domingo

Scuola Primaria “Italo Calvino” di Vignola (MO) - Escuela primaria “XXVII de Febrero” di Santo Domingo

Scuola Primaria “Suor Giuseppina Nicoli” di Casatisma (PV) - Escuela primaria “XXVII de Febrero” di Santo Domingo

Volontari espatriati: 2

Dal 1998 il VIS collabora in Repubblica Dominicana con l’Ispettoria Salesiana delle Antille promuovendo varie iniziative a favore di minori in situazione di strada e a rischio (casi di povertà estrema, lavoro minorile, abbandono, maltrattamento e sfruttamento sessuale), grazie al sostegno di diversi donatori (Cooperazione Italiana, Unione Europea, Conferenza Episcopale Italiana tra i principali). La presenza, pressoché continua da allora, di interventi progettuali e di volontari in loco ha permesso la maturazione e concretizzazione di strategie di sviluppo che si fondano sul riconoscimento dei bambini e degli adolescenti come soggetti attivi e non semplici “riceventi” delle attività proposte e che prevedono la piena realizzazione e il pieno godimento dei loro diritti così come espressi dalla Dichiarazione dei Diritti del Bambino del 1989 e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948. Negli ultimi anni, dal mese di dicembre 2009, il VIS si è concentrato soprattutto sul supporto e sul rafforzamento della Rete Muchachos y Muchachas con Don Bosco (MDB), una rete di 12 centri di educazione integrale situati in tutto il territorio nazionale. Ciò è stato possibile attraverso un intervento (EN RED), finanziato dalla Cooperazione Italiana e dalla CEI, che si concluderà a maggio 2013. Due sono le componenti tematiche sulle quali l’iniziativa si basa: formazione professionale e promozione e protezione dei diritti umani.Nel corso del 2012, nei suddetti ambiti progettuali, sono stati raggiunti i risultati dettagliati a seguire.

Orientamento, Formazione professionale ed inserimento lavorativo:

− le equipe locali di 12 centri della rete sono state formate sulla Psicologia Sistemica quale strumento per l’orientamento professionale (ma importante anche per l’assistenza socio-familiare) e sono state coinvolte in

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un processo di monitoraggio e accompagnamento;− un gruppo pilota di 357 ragazzi ha seguito gli innovativi percorsi di orientamento e motivazione ed è stato

realizzato un manuale sulle principali metodologie e tecniche di orientamento;− 2.600 giovani e donne capo-famiglia hanno partecipato ai corsi di formazione professionale riconosciuti

dall’Instituto Nacional de Formación Técnico Profesional Dominicano (INFOTEP);− 12 accordi scritti sono stati raggiunti con imprese dominicane per la realizzazione di attività di orientamento,

formazione e inserimento lavorativo;− 64 stage di lavoro sono stati portati a termine;− 50 ragazzi sono stati inseriti nel mondo del lavoro grazie al supporto di una equipe di esperti provenienti dalla

realtà imprenditoriale.

Promozione e protezione dei diritti umani:

− 140 bambini hanno partecipato alle attività dei cosiddetti parlamenti infantili/giovanili; − Più di 20.000 persone son state sensibilizzate su tematiche relative ai Diritti Umani attraverso eventi pubblici;− 100 casi di violazione di diritti umani (abusi, violenze domestiche, iscrizioni tardive all’anagrafe) sono stati

seguiti da personale specializzato nella tutela dei minori;− circa 200 persone tra direttori generali, esecutivi ed educatori dei vari centri locali sono stati formati su

tematiche relative alla promozione e protezione dei diritti dell’Infanzia; − il Centro di Documentazione e Incontro per i Diritti Umani, situato nell’ufficio centrale della Rete MDB, ha svolto

durante tutto l’anno diverse attività per la promozione e protezione dei Diritti Umani, quali cineforum, seminari, attività ludiche e ricreative, ricerche sociali, attività rivolte a bambini, adolescenti e adulti sia beneficiari della Rete MDB che esterni (provenienti da scuole, associazioni, università);

− diverse azioni di advocacy sono state realizzate sul tema della protezione infantile; in particolare è stato offerto un supporto tecnico alla Coalizione delle Ong per l’Infanzia per l’elaborazione di varie pubblicazioni oltre che dei c.d. Rapporti Alternativi (definiti tali in quanto elaborati da soggetti indipendenti e non governativi) per gli organi di monitoraggio dei Trattati internazionali sui diritti umani12;

− la piattaforma nazionale per la promozione del dialogo interreligioso a favore dei diritti dell’infanzia è stata rafforzata ed in particolare è stato realizzato un incontro con 70 leader religiosi.

Nella realizzazione del suddetto programma di sviluppo, il principale elemento di criticità che il VIS e la controparte continuano ad affrontare è rappresentato dalla difficoltà di mantenere i giovani destinatari coinvolti e motivati nei processi di formazione professionale e di ridurre quindi il numero di casi di abbandono precoce dei percorsi di formazione.

A livello macro, extra progettuale, il VIS sta invece guidando la rete MDB in un processo di professionalizzazione istituzionale che mira al rafforzamento strategico-programmatico ed amministrativo. In questo senso, le capacità istituzionali di MDB sono state rafforzate attraverso un processo sistematico di formazione del personale locale. In particolare è stato realizzato un corso sulla programmazione con approccio basato sui diritti umani e un corso sull’inclusione dell’approccio basato sui diritti umani nella struttura organizzativa e gestionale di MDB. Inoltre sono stati definiti programmi, attività e budget per le differenti aree della rete MDB.

Nel 2013, come detto, il VIS concluderà il programma MAE-CEI, proseguendo e concludendo le attività previste nei settori della formazione professionale e della promozione e protezione dei diritti umani. Con la chiusura di questo significativo intervento, il VIS continuerà a lavorare nel Paese nell’ottica del rafforzamento istituzionale della controparte locale: in particolare supporterà la rete MDB nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti nella sua pianificazione strategica 2010-2015, rafforzandone i processi di programmazione operativa e finanziaria annuali e i processi di monitoraggio e valutazione interna.

12 c.d.“Treatybodies”,comitaticompostidaespertiincaricatidigestireiseguitiemonitoraregliimpegniassuntidaiPaesiall’attodell’adesioneeratificaalleConvenzioniInternazionaliinmateriadidirittiumaniacarattereuniversale.

Voci dal campo

Jerson Encarnación, giovane destinatario di un corso di formazione professionale (Santo Domingo):

“Grazie al progetto ho potuto scoprire che mi piace molto la cucina. Ho seguito un corso, ho fatto uno stage in un hotel di Punta Cana e adesso lavoro in un piccolo ristorante come aiuto cuoco. Il mio sogno sarebbe avere il mio proprio ristorante”.

URUGUAyDati di sintesi

Oneri sostenutiProgetti SAD: 1 100.000Sostegno scolastico ai bambini e ai ragazzi della baraccopoli di Montevideo

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EGITTO

Avvio attività VIS nel Paese 2009

Riconoscimento governativo in corso

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 3* Sviluppo della formazione tecnica e professionale di qualità all’istituto don Bosco del Cairo

20.945 DGCS-MAE

Sviluppo della formazione tecnica e professionale di qualità all’istituto don Bosco del Cairo

39.042 CEI

Promozione dell’occupabilità e sviluppo delle competenze in un’ottica di apprendimento permanente per i giovani emarginati e a rischio di esclusione, in Egitto e Palestina”

85.961 DGCS-MAE

Volontari espatriati: 2 *A livello di bilancio finanziario i progetti di sviluppo per l’Egitto sono 2. Il progetto binazionale Egitto-Palestina è classificato nel bilancio finanziario come progetto della Palestina. Ciò risponde ad un necessità di semplificazione amministrativa, ovvero di associare ogni singolo progetto, ed i relativi costi, ad un unico Paese. Gli oneri sono qui riportati per una maggiore visibilità, ma sono conteggiati solo per la Palestina.

Il 2012 è stato il terzo anno di attività progettuale del VIS in Egitto: in questo anno si è concluso il nostro primo progetto (durato 17 mesi) nel Paese – cofinanziato dal MAE e dalla CEI – che mirava a migliorare la qualità della didattica presso l’Istituto Don Bosco del Cairo13, ed è iniziato il secondo progetto - binazionale e sempre cofinanziato dal MAE - che ha come obiettivo l’aumento della qualità dell’offerta formativa dell’Istituto Don Bosco del Cairo in Egitto e della Scuola Tecnica di Betlemme in Palestina favorendo la cooperazione tra i due Paesi e il potenziamento dei legami tra formazione professionale e mercato del lavoro.

In questo complesso periodo storico, l’Egitto è fulcro di molte iniziative di cooperazione internazionale, pubbliche e private incentrate sulla formazione orientata al lavoro: l’incentivazione all’impiego è uno questione chiave per lo sviluppo del Paese. La formazione di operai qualificati è fondamentale per gli investitori, soprattutto quelli interessati all’innovazione.

Nel contesto attuale, le esigenze dell’Istituto Don Bosco sono quelle di indirizzare una già promettente attività formativa verso un’efficiente struttura in grado di istruire e orientare lo studente verso il mondo del lavoro, grazie ai contatti e alle relazioni strette con le aziende operanti sul territorio. Si è riscontrato un evidente successo nel modello dell’Istituto e più volte è stato ritenuto un esempio eccellente per il rinnovamento di altre scuole in Egitto. Il lavoro del VIS, oltre che a sostenere progetti di innalzamento della qualità didattica attraverso l’invio di consulenti specializzati e l’acquisto di attrezzature, è quello di promuovere e diffondere questo riconoscimento, incrementando il rapporto dell’Istituto con le aziende e il sistema di istruzione egiziano.L’alto livello di occupazione degli studenti è l’unica pubblicità per la scuola, che d’altronde necessita di una struttura forte capace di rispondere adeguatamente all’alta richiesta di iscrizioni. Valorizzare l’impegno dei formatori e favorire la buona riuscita nell’educazione degli studenti, sempre privilegiando l’inserimento nel mercato del lavoro e la crescita umana dei ragazzi, sono le basi della struttura che si vuole creare e sostenere nel tempo.

Anche quest’anno, grazie ai progetti finanziati sia dalla DGCS-MAE che dalla CEI, il VIS si è occupato della formazione dei formatori in ambito tecnico e didattico. A livello tecnico sono stati istruiti professori e studenti su nuove tecnologie impiantistiche elettriche (Domotica e Home Automation), robotica e sistemi integrati.Parallelamente sono stati forniti dei servizi alla scuola che risultavano di importanza prioritaria per la struttura. Si sono pertanto svolte le seguenti attività:

13 L’IstitutoDonBoscocomprendeun IstitutoTecnico Industriale,un IstitutoProfessionale Industriale,uncentrodicorsi informali seraliedunpolodell’UniversitàTelematicaInternazionaleUninettunodedicatoallaformazioneadistanza.

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IEN

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- elaborazione del piano di sicurezza, installazione dell’impianto antincendio;- progettazione della ristrutturazione dell’attuale sala teatro da destinarsi a sala polifunzionale per attività

aggregative ma anche a sala per gli esami di stato;- codifica di tutti i locali dell’istituto, rilievo, disegno, inventario e censimento per la quantificazione del consumo

energetico dell’istituto (utile in fase di redazione di un eventuale nuovo progetto sulle energie rinnovabili).

A livello didattico sono stati erogati lezioni e ulteriori approfondimenti sull’uso della lavagna multimediale, con discreto successo, avendo riscontrato una maggiore fruizione delle due aule dedicate durante il progetto MAE-CEI da poco terminato.

Oltre all’impegno sulla didattica, il VIS ha anche cercato, sempre all’interno dell’Istituto Don Bosco, di accompagnare gli studenti nel mondo del lavoro, istituendo un ufficio di formazione lavoro – con un addetto full-time - che potesse essere tramite fra le esigenze delle aziende e le competenze degli studenti. L’ideazione di questa struttura si è fondata su uno studio attento dei bisogni degli studenti, specialmente delle classi vicine al diploma, da cui è emersa la necessità di aggiungere una sezione dedicata interamente all’orientamento: la conoscenza degli istituti universitari e delle prospettive legate ad essi è un’esigenza molto sentita. Il risultato di tale studio ha potuto perfezionare il progetto del sito della scuola, completandolo con un’ampia sezione dedicata all’ufficio lavoro e orientamento. Un corso di formazione alla gestione del sito sarà rivolta all’addetto dell’ufficio lavoro e anche a studenti interessati al web design.Il confronto con i colleghi VIS dell’Istituto di Betlemme è stato molto importante per il raggiungimento degli obiettivi, attraverso una comunicazione attiva e costante. Sarà fondamentale poi, per il miglioramento dell’ufficio lavoro e delle altre attività, l’incontro che si terrà agli inizi del 2013 in sede al Cairo, con i responsabili del progetto, alcuni salesiani e formatori attivi negli ambiti tecnici.

Un punto di debolezza nella progettualità del VIS in Egitto è rappresentato dalla situazione politica e sociale in cui versa il Paese e che, in alcuni particolari momenti critici. ha gettato un’ombra di incertezza sulla possibilità di proseguire gli interventi di cooperazione o sulla possibilità di espanderli, rafforzarli e/o integrarli. Ad ogni modo, la solidità della scuola, che si fonda su una tradizione lunga e consolidata, è il nostro punto di forza e garantisce – in condizioni simili a quelle attuali – la continuità dei progetti e la loro sostenibilità. La volontà del governo egiziano di proseguire nel processo di sviluppo del Paese e la volontà della popolazione locale in generale di continuare a crescere ci ha spinto a studiare comunque un nuovo progetto, che ha al centro l’introduzione delle energie rinnovabili, in termini di didattica e formazione, ma anche di micro-produzione di energia. Questa la nuova frontiera del VIS in Egitto, per quanto ancora in fase preliminare, per i prossimi mesi.

Voci dal campo

Salvatore, insegnante di italiano a Il Cairo:

“..penso che il VIS stia aiutando molto la scuola a migliorarsi e a rinnovarsi, soprattutto in questo momento di grosse difficoltà del Paese”.

LIBANODati di sintesi

Oneri sostenutiSostegno alle missioni: 1Borse di studio e contributo per gli insegnanti del Don Bosco Technique di El Fidar

50.000

PALESTINA-ISRAELE

Avvio attività VIS nel Paese 1996

Riconoscimento governativo 2009 in Israele, 2010 in Palestina

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 7

Promozione dell’occupabilità e sviluppo delle competenze in un’ottica di apprendimento permanente per i giovani emarginati e a rischio di esclusione, in Egitto e Palestina – fase 1”

85.961 DGCS-MAE

Promozione dello sviluppo sostenibile nell’area di Betlemme e Gerusalemme attraverso la valorizzazione ed il potenziamento delle attività produttive artigianali e vitivinicole locali

104.708 CEI

Organizzazione e avvio del Master in Governance e amministrazione del settore pubblico - MGAPS - presso l’università di Betlemme

18.926 CEI

Sviluppo agricolo nell’ara di Beit Jala - Betlemme. Potenziamento e riqualificazione della produzione vitivinicola a Cremisan.

17.244 P.A. Trento

Sviluppo e co-sviluppo sostenibili nell’area di Beit Jala e Betlemme - Sostegno e potenziamento della produzione artigianale e viti-vinicola locale.

93.961 Reg. Sardegna

Tutela delle minoranze etniche e religiose, dei profughi e degli immigrati in Medioriente

39.380 CEI

Sostegno alle missioni: 1 Ristrutturazione e sostegno al Forno di Betlemme

50.000

Progetti SAD: 1

Scuola Tecnica Salesiana e Centro per la formazione all’artigianato artistico di Betlemme

9.088

Volontari espatriati: 8

Il VIS lavora nei Territori Occupati Palestinesi dal 1986. L’impegno VIS è volto ad offrire strumenti di sviluppo concreti, che possano mettere le basi per il futuro sostenibile di una realtà palestinese autonoma. La strategia operativa VIS in Palestina nel 2012 si concretizza in quattro filoni di intervento.1. Progetto di rilancio della Cantina di Cremisan, finalizzato a rendere questa realtà produttiva storica - nata nel 1885 - in grado di garantire posti di lavoro agli abitanti della zona e di generare un reddito a sostegno di tutte le attività socio-educative e formative dei Salesiani in Terra Santa.In collaborazione con diversi partner italiani, nel 2012 il VIS ha agito su tutti i fronti necessari:

- miglioramento tecnico-qualitativo della produzione attraverso l’innalzamento degli standard qualitativi sull’intera gamma di vini;

- avvio del rinnovo delle strutture e sostituzione delle vecchie attrezzature;- ricerca scientifica: è stata avviata un’attività di studio e sperimentazione di varietà viticole autoctone

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sconosciute alla comunità scientifica internazionale, in collaborazione con l’Università di Hebron, l’Istituto Agrario S. Michele all’Adige e l’Università di Sassari;

- formazione di giovani palestinesi: 2 studenti hanno completato il corso di laurea triennale in viticoltura ed enologia presso l’Università degli Studi di Trento e da agosto 2012 sono tornati per un breve tirocinio formativo che precederà l’assunzione della loro figura in azienda, passo fondamentale per la sostenibilità del progetto;

- riorganizzazione del settore amministrativo e contabile, che si è compiuta con il passaggio di consegne dall’amministratrice espatriata ad un contabile locale;

- formazione in loco di operai e tecnici specializzati, sostegno formativo e tecnico agli agricoltori locali;- attività di informazione e sensibilizzazione del mercato e dell’opinione pubblica sulle condizioni in cui

il vino è prodotto.

Beneficiano dell’intervento i dipendenti di Cremisan e di Beit Gemal (circa 35), 13 famiglie di agricoltori locali, oltre 3.000 ragazzi che frequentano le case salesiane, gli studenti dell’Istituto Salesiano di Ratisbonne a Gerusalemme. La principale sfida per il futuro è proprio il buon esito della delicata fase di passaggio di consegne ai giovani esperti locali, da cui dipenderà la sostenibilità del progetto. Nel 2013 il VIS continuerà comunque a sostenere il progetto attraverso trasferimento di competenze specifiche e di qualità e portando avanti gli studi sui vitigni autoctoni locali.

Il progetto di Cremisan è collegato e sostenuto da alcune esperienze promosse dal VIS in Italia nel 2012: la 3° edizione del corso di avvicinamento al vino e l’evento di degustazione e promozione del progetto “Territori DiVini”, giunta nel 2012 alla 7° edizione. Per i dettagli si rinvia alla sezione delle attività di Educazione e Formazione allo Sviluppo in Italia.

2. Progetto di valorizzazione della tradizione artistica e artigianale a Betlemme. Nel 2012 questo progetto si è consolidato nei suoi due settori: il rilancio del Centro Artistico Salesiano (CAS) e del Museo Internazionale della Natività. Il Museo, visitato dalla maggior parte delle scuole locali, ha portato avanti con successo il suo ruolo di fonte di idee, stimoli, stili e tecniche per i giovani artisti ed artigiani palestinesi. Si cercherà nel prossimo anno di incrementarne le entrate, al fine di renderlo una fonte di finanziamento per la scuola tecnica.Nel 2012 il CAS ha rafforzato la componente innovativa della propria produzione attraverso la pubblicazione e diffusione del nuovo catalogo; si sono inoltre svolti interscambi che hanno portato 5 artisti italiani ad effettuare corsi presso la scuola e 5 studenti palestinesi a recarsi in Italia per attività di promozione dei loro prodotti (con la partecipazione al mercatino di Natale di Rovereto-Trento) e di interscambio tecnico in Sardegna. Proseguono intanto le attività di avviamento al lavoro degli ex- studenti. I beneficiari del CAS nel 2012 sono stati: 20 allievi, 6 membri dello staff e 20 ex-allievi che hanno beneficiato di percorsi di avviamento al lavoro. I beneficiari del Museo sono stati gli oltre 600 studenti e giovani palestinesi che hanno avuto libero accesso al Museo e varie strutture locali che hanno beneficiato della collaborazione e della consulenza del Museo nell’impostazione di percorsi ed attività turistiche e culturali.Nel 2013 continuerà l’impegno del VIS nella promozione sia del CAS che del Museo.

3. Progetto di sostegno alla Scuola Tecnica Salesiana di BetlemmeIl 2012 ha visto riaprirsi la collaborazione tra VIS e Scuola Tecnica Salesiana di Betlemme, attraverso l’implementazione di un progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana finalizzato all’aggiornamento degli insegnanti di materie tecniche, all’adeguamento tecnologico delle strutture dei laboratori, all’avvio di attività per il collocamento lavorativo degli ex studenti e a promuovere interscambi con la scuola tecnica del Cairo. Beneficiari del progetto nel 2012 sono stati: 30 insegnanti, 85 allievi della scuola e 175 dei corsi di specializzazione, 85 ex-studenti beneficiari delle attività di avviamento al lavoro. Il progetto proseguirà fino alla prima metà del 2013, periodo in cui sono in programma nuove attività di formazione per i docenti e una visita-studio del personale docente e tecnico di Betlemme al Cairo.

4. Progetti di Formazione superiore presso l’Università di BetlemmeLa presenza del VIS presso l’Università di Betlemme ha visto compiersi nel 2012 l’ottavo anno di collaborazione per il MICAD – Master in International Cooperation and Development. Quest’anno il VIS si è limitato alla supervisione generale e a monitorare l’avvenuto trasferimento allo staff locale dei compiti tradizionalmente assegnati agli espatriati, constatando la buona riuscita del progetto e la sua sostenibilità a lungo termine. I partecipanti al MICAD sono stati 78 studenti, oltre 30 insegnanti locali ed internazionali ed uno staff dedicato di 4 persone. Le attività del MICAD andranno regolarmente avanti anche nel 2013.

Contemporaneamente il VIS, nell’ambito di un progetto finanziato della Conferenza Episcopale Italiana, si è occupato dell’avvio, sempre presso l’Università di Betlemme, del nuovo Master in Governance of the Public Administration Sector, che è ancora in attesa dell’approvazione da parte del ministero palestinese competente. L’avvio del master,

previsto nei prossimi mesi, conferma l’impegno del VIS nel settore dell’alta formazione in Palestina, con un’attenzione alle necessità specifiche: in questo caso la formazione di una classe dirigenziale tecnica e competente nell’ottica di una possibilità futura per i Palestinesi di autogovernarsi.

Voci dal campo

Basma, insegnante di ceramica del Centro Artistico:

“Lavorare in questo centro mi fa sentire protetta, come in una famiglia. Non cambierei questo lavoro per niente al mondo: faccio quello che mi piace in un ambiente che mi piace.”

SIRIAAvvio attività VIS nel paese 2011Riconoscimento governativo -

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Interventi di emergenza: 1

Azioni di emergenza e sostegno a favore delle minoranze cristiane rifugiate in Siria - Emergenza conflitto in Siria

67.503 CEI

Il VIS ha iniziato a lavorare in Siria nel 2011 - prima che scoppiasse il conflitto ancora in corso - per sostenere con i Salesiani locali i profughi iracheni che erano fuggiti dal loro Paese e avevano trovato rifugio nellarea di Damasco. Da quando, con linizio del conflitto, la situazione è diventata drammatica nella stessa Siria, le attività di supporto del VIS e dei Salesiani si sono estese anche alle persone/famiglie siriane colpite in vario modo dal conflitto, e non solo a Damasco, ma anche ad Aleppo e Kafroun, ovvero in tutte e tre le aree del Paese dove i Salesiani gestiscono delle strutture educative e di accoglienza.

In questi ultimi 12 mesi abbiamo sostenuto i Salesiani siriani nella realizzazione di molte attività. In particolare, abbiamo supportato circa 300 famiglie di sfollati (100 a Damasco, 150 ad Aleppo e 50 a Kafroun): è stato possibile realizzare diverse attività didattiche (accompagnamento e recupero scolastico, corsi di arabo, scienze, inglese, musica, arte), attività ludiche e sportive per ragazzi e giovani presso le tre strutture salesiane. Sono stati acquistati generi alimentari, gas, generatori elettrici, materiali per le pulizie e altri generi di prima necessità. Cercheremo di sostenere tali attività anche nel 2013, nella speranza che la situazione locale, comunque, migliori.

Dall’inizio del conflitto in Siria (marzo 2011), si sono registrati oltre 60.000 morti, centinaia di migliaia di feriti e circa un milione e mezzo tra sfollati e rifugiati14. La maggior parte di loro ha cercato rifugio nelle città di Damasco e Aleppo e nelle zone montuose intorno a Homs e Hama, aree in cui hanno avuto inizio gli scontri. Gli sfollati sono spesso accolti in scuole e strutture pubbliche.

Nelle città è diventato difficile reperire i beni di prima necessità: carburante, elettricità, acqua, pane, gas per citare i più importanti - e a ciò si deve aggiungere la mancanza di sicurezza dovuta al dilagare degli scontri. La situazione economica generale peggiora continuamente a causa della chiusura delle fabbriche e delle attività economiche e lavorative in genere, con un conseguente aumento dei tassi di disoccupazione. Il desiderio di emigrare è molto diffuso tra la popolazione, ma per tanti motivi non ultimo quello economico - la fuga non è sempre possibile.

Per le migliaia di famiglie sfollate allinterno della Siria la situazione è drammatica, molti hanno urgente bisogno di cure mediche e generi alimentari, ma gli aiuti umanitari che arrivano nel Paese sono scarsi e hanno forte difficoltà a essere distribuiti.

Dalle parole di don Munir (Ispettore Salesiano del Medio Oriente) che visita costantemente le tre opere salesiane del suo Paese - Damasco, Aleppo e Kafroun – abbiamo conferma del clima di terrore, tristezza e insicurezza che si respira a Damasco, dove è ormai difficile muoversi per le strade senza avere il timore di essere colpiti. Ciò nonostante il centro 14 UNHumanRightsOfficeaggiornatial2gennaio2013)

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salesiano di Damasco è diventato, secondo le parole di don Munir, un�oasi di pace, condivisione e accoglienza, sempre più prezioso per i giovani della zona. Tutti i confratelli mi hanno confermato la loro ferma volontà di rimanere in Siria e di servire i giovani. Abbiamo rilanciato le visite nelle case delle famiglie dei bambini e dei ragazzi più giovani che non si recano al Centro per paura dei pericoli che incontrano lungo il cammino, cercando di sostenerli sia a livello spirituale che morale e materiale�.

La casa di kafroun, che in genere viene aperta solo in estate per le attività estive dei gruppi giovanili, è rimasta aperta anche nei mesi successivi per accogliere gli sfollati provenienti dallarea di Aleppo. Ci racconta sempre don Munir: La casa sta anche portando avanti attività educative e ricreative con i giovani sfollati provenienti dalla città di Homs, la più colpita dagli scontri. La vita comune degli sfollati e della famiglia salesiana è organizzata secondo uno stile familiare basato su un programma preciso che coordina i momenti di vita comune, quali i pasti, il lavoro e la preghiera. Gli ospiti sono impegnati nei lavori della casa, quali la manutenzione, la cura dell�orto, la cucina e la lavanderia, e nel lavoro pastorale con gli altri sfollati e con i ragazzi della zona.�

Anche la casa di Aleppo rappresenta un punto di riferimento per i giovani e per le loro famiglie, che non solo ricevono aiuti (alimenti, medicine, soldi per acquisti e affitti) ma hanno anche la possibilità di trascorrervi le ore pomeridiane e serali, organizzate in attività sociali, ludiche e ricreative, di supporto psicologico e condivisione.

Il lavoro svolto dai Salesiani e dai loro collaboratori rappresenta un dono prezioso per le famiglie siriane. Visto il perdurare del conflitto e il peggioramento delle condizioni della popolazione, il VIS sta cercando di raccogliere ancora fondi per portare avanti le attività anche nel corso del 2013. Vorremmo, in particolare, continuare a sostenere i Salesiani nellassistere le famiglie di sfollati nella ricerca di alloggi sicuri, nellapprovvigionamento di beni alimentari, di medicine e di altri generi di prima necessità.

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ALBANIA

Avvio attività VIS nel paese 1994Riconoscimento governativo 2001

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 3

Nord Albania: Progetto di Sviluppo Rurale Integrato nei Comuni di Kelmend e Shkrel

447.753 DGCS-MAE

Nord Albania: Progetto di Sviluppo Rurale Integrato

19.645 CEI

Sostegno allo sviluppo del Comune di Kelmend 55.020

Donatori privati

Progetti SAD: 1 Sostegno a Breglumasi, Tirana - Asilo e Centro Diurno

16.11517

Gemellaggi: 3

Istituto comprensivo “Calderini Tuccimei”, succursale Piero della Francesca” di Roma - Shkolla Jopublike “Cor Jesu” di Scutari

2° circolo didattico “San Francesco d’Assisi” di Santeramo in Colle (BA) - Shkolla Jopublike “Cor Jesu” di Scutari

Istituto Comprensivo “Amedeo di Savoia Aosta” Secondaria di I grado - Partanna (TP) - Shkolla “Nike Mernakaj” di Tamara

Volontari espatriati: 3

Il VIS è presente in Albania dal 1994. L’impegno iniziale fu rivolto verso i giovani con la costruzione del Centro di Formazione Professionale (CFP) Don Bosco di Tirana e verso le famiglie dei quartieri informali della capitale. I profondi mutamenti conseguenti alla transizione, hanno indotto il VIS ad individuare nuove priorità e dal 2009 opera nel Nord Albania in villaggi montani isolati, in collaborazione con la Caritas ed altre organizzazioni locali.

Il 2012 è coinciso per buona parte con la 3a annualità del progetto di “Sviluppo rurale integrato nei comuni di Kelmend e di Shkrel nel Nord Albania”, finanziato dal Ministero degli Affaro Esteri e dalla Conferenza Episcopale Italiana. L’obiettivo del progetto è stato il miglioramento della qualità di vita degli abitanti dei due comuni montani, ove l’alta disoccupazione ed attività agricole e zootecniche quasi unicamente di sussistenza inducono i giovani ad emigrare. Le attività hanno implicato un sostegno all’economia locale, attraverso una linea di credito agevolato e un servizio di assistenza tecnica per attività imprenditoriali (in particolare per l’agricoltura ed il turismo), l’attuazione di interventi comunitari partecipati, la prosecuzione delle iniziative di formazione ed il sostegno alla vita associativa.A dicembre 2012 è iniziata la valutazione esterna del progetto, incarico affidato ad un professionista albanese con varie esperienze di valutazione per conto di Organizzazioni Internazionali.Attraverso il SaD il VIS ha continuato a sostenere la Scuola Materna “Fiori della Vita” ed il Centro Diurno per il recupero scolastico dei bambini rom, servizi gestiti dalle Suore Domenicane a Breglumasi, Tirana.

I beneficiari nel 2012 sono stati:

Attività generatrici di reddito:- microcredito: 65 famiglie;- assistenza tecnica agraria e veterinaria: 38 famiglie;- info-point turistici: formazione di 5 addette;

- guide ambientali: formazione di 24 giovani;- ristrutturazione e formazione per l’apertura di strutture turistiche: 11 famiglie.

Attività comunitarie: − settore infrastrutturale: costruzione del ponte pedonale a Gropa e Selce (19 famiglie beneficiarie),

dell’acquedotto di Kalca (13 famiglie) e dei bagni pubblici di Qaf-Perdoleci, ristrutturazione del ponte di Pojate (24 famiglie) e della Chiesa di Shkrel (4000 abitanti), contributo per la ricostruzione della strada di Lepushe (63 famiglie) e per la costruzione dell’acquedotto di Razma (1.000 abitanti);

− settore socio-educativo: attivazione del servizio di Scuolabus per i villaggi di Vrith (50 alunni) e di Grabom-Kozhnje-Selce (109 alunni), recinzione della Scuola di Boga (38 alunni) e realizzazione del campo di calcio a Vermosh (150 ragazzi e giovani);

− settore agricolo: sostegno per la produzione di patate (90 famiglie), contributo per la costruzione di un caseificio per l’Associazione Produttori di Reç (80 soci e 120 allevatori);

− settore dei servizi: avvio di un sistema di gestione dei Rifiuti Solidi Urbani nel Comune di Kelmend (800 famiglie); marketing territoriale e miglioramento dei servizi per lo sviluppo del turismo per i due comuni di Kelmend e Shkrel.

Attività ambientali:• giornate ecologiche ed esperienze estive di educazione ambientale: 160 ragazzi;• 12 incontri di animazione socio-ambientale: 70 adolescenti;• attività pratiche-formative sul campo: 230 alunni e 30 docenti della Scuola Forestale “Kol Margjini” di Scutari;• Comune di Kelmend: Redazione del Piano di Gestione Ambientale.

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Attività di Promozione e sostegno dell’Associazionismo Locale:• Sostegno alle associazioni locali promotrici delle feste tradizionali: “Logu i Bjeshkeve”, festa di Reç, festa “Hënë

e Plot”;• Partecipazione a Terra Madre Balcani a Sofia, Terra Madre e Salone del Gusto 2012 a Torino, Terra Madre Day

a Scutari ed alla Fiera Internazionale del Turismo di Berlino;• Corsi di cucina e taglio e cucito: 30 donne;• Corso di matematica: 12 alunni;• Corsi di igiene familiare: 18 famiglie;• Pulizia, tracciamento e mappatura GIS di 23 sentieri montani e preparazione della segnaletica per il trekking;• Corso di guide ambientali: 36 giovani;• Corsi di lingua inglese: 70 alunni.

Innovativa è la metodologia partecipativa, trasversale a tutte le attività. Particolare importanza rivestono le iniziative comunitarie, progetti basati sulla valutazione che le comunità locali fanno dei propri bisogni e priorità, successivamente valutate ed approvate da un Comitato di Gestione locale. Condizione indispensabile è la partecipazione della comunità con un contributo non inferiore al 20% del valore dell’iniziativa.Innovativo inoltre è l’approccio multisettoriale, caratteristico degli interventi in ambito rurale. Grande speranza, soprattutto per i giovani, offrono le iniziative di promozione del turismo montano. Altro aspetto innovativo consolidato nel 2012 riguarda la creazione di una fitta rete di collaborazione intersettoriali con Associazioni e Organizzazioni locali e internazionali, soprattutto nell’ambito della valorizzazione del territorio, che ha permesso all’Albania di entrare nel circuito Slow Food.

Tra i punti di forza possiamo certamente annoverare la diretta partecipazione ai vari livelli decisionali ed esecutivi, sia degli abitanti dei villaggi che delle Autorità Locali, diventata una prassi consuetudinaria. La debolezza più manifesta riguarda l’impossibilità di incidere sul patrimonio forestale, in quanto il passaggio della proprietà demaniale dallo Stato ai Comuni stenta a diventare effettivo. La dislocazione, infine, delle sedi operative del VIS su un territorio molto vasto si rileva come la maggiore difficoltà nel coordinamento degli interventi.

Per quanto riguarda la programmazione del 2013, il VIS continuerà a impegnarsi nelle aree di intervento del Nord Albania cercando di dare ulteriore supporto alle famiglie e ai giovani, per migliorare le condizioni di vita ed offrire un futuro più dignitoso agli abitanti di una delle zone più marginali del Paese. Grazie alla rete di relazioni createsi negli ultimi tre anni, gli interventi si focalizzeranno su attività mirate, data la minor dotazione finanziaria per il 2013.

Voci dal campo

Stela hysaj, giovane addetta all’Info Point Turistico di Tamara:

“Con il progetto ho cambiato idea: pensavo che questo posto non avesse nulla di bello, ma ora vedo rare ricchezze che prima pensavo avessero poco valore”.

BOSNIA ERZEGOVINA

Avvio attività VIS nel paese 2006

Riconoscimento governativo 2009

Dati di sintesi Oneri sostenuti Finanziatori

Progetti di sviluppo: 118 Giovani per i Giovani: Azioni di promozione sociale e di sviluppo per giovani e adolescenti in Bosnia Erzegovina

74.545 DGCS-MAE

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ITALIA

EDUCAZIONE E FORMAZIONE ALLO SVILUPPO

LE CAMPAGNENel 2012 sono state promosse principalmente tre campagne di sensibilizzazione ed educazione:- la campagna sulla biodiversità, partendo dall’esperienza del VIS nel settore attraverso i progetti in Ecuador e Perù. Biodiversità intesa come tutela delle varietà e della ricchezza della natura, valorizzazione dei prodotti della foresta amazzonica, difesa dei diritti delle minoranze etniche;- la campagna Cremisan, in Terra Santa, volta a sostenere lo sviluppo della Cantina Cremisan e a far riflettere sulla difficile questione israelo-palestinese;- La campagna “L’Acqua è Vita”, per sostenere le azioni svolte in Etiopia, attraverso attività di sensibilizzazione ed educazione per un uso consapevole di questo prezioso bene comune dell’Umanità.

Campagna “BIODIVERSITÀ”Finalizzata a sostenere i progetti in Ecuador e Perù volti alla valorizzazione dei prodotti della Foresta Amazzonica e alla difesa dei diritti delle minoranze etniche, la campagna è proseguita nel 2012 attraverso la realizzazione della tappa milanese della Mostra “Il senso della Biodiversità: viaggio nella Foresta Amazzonica”, progetto cofinanziato nel 2011 dal Ministero degli Affari Esteri. La tappa, cofinanziata dalla Fondazione Cariplo, si è svolta tra il 15 e il 30 Marzo 2012 presso il museo della Besana di Milano. Per approfondimenti si veda la sezione dedicata alla Campagna nel nostro sito: http://www.volint.it/vis/campagna_biodiversita Più che di una mostra tradizionale si tratta di un percorso sensoriale-cognitivo che conduce a vivere e sperimentare la bellezza della Foresta Amazzonica, riproducendone suoni, colori, odori, situazioni e stili di vita dei popoli che ci abitano. Il viaggio attraverso le diverse sale e le varie tematiche permette di conoscere l’importanza della Biodiversità come fattore di sviluppo umano per tutti gli uomini e mostra come le popolazioni di Ecuador e Perù possano valorizzare le risorse della foresta per il loro sviluppo attraverso la trasformazione e l’immissione dei prodotti nel mercato interno e in quello internazionale del commercio equo e solidale.

Campagna “TERRITORI DIVINI”La campagna si prefigge di sostenere lo sviluppo della Cantina di Cremisan, in Terra Santa, gestita dai Salesiani da oltre 100 anni, attraverso la riqualificazione delle aree vitivinicole, la ristrutturazione della cantina, la formazione di tecnici locali, l’impianto di nuovi vitigni, il miglioramento della qualità del vino. Ciò anche come occasione per far riflettere sulla difficile situazione israelo-palestinese e sulle violazioni dei diritti che i palestinesi subiscono, soprattutto a causa del muro.Nel corso del 2012 sono stati organizzati i seguenti eventi: • nel mese di marzo il VIS ha partecipato all’evento eno-gastronomico Gusto in Scena, svoltosi a Venezia e organizzato da Marcello Coronini;• nel mese di aprile il VIS ha partecipato al Vinitaly di Verona, la più grande manifestazione sui vini a livello Europeo, facendo degustare i nuovi vini;• nel mese di maggio è stata organizzata, con il comitato VIS Sardegna, una serata a Cagliari di degustazione e sensibilizzazione cofinanziata dalla Regione Sardegna;• nel mese di giugno si è svolta la sesta edizione dell’evento eno-solidale “Territori diVini” presso il chiosco di San Tarcisio nel parco delle Catacombe di San Callisto, con la partecipazione di circa 250 persone;• tra ottobre e dicembre sono state organizzate delle serate di degustazione in collaborazione con l’AIS di Roma, l’Associazione Italiana Sommelier, per far conoscere il nuovo vino di Cremisan e sensibilizzare i partecipanti al progetto;• nel mese di Ottobre il VIS ha partecipato a “Terra Madre” e al Salone del Gusto a Torino, organizzato da Slow Food, dove ha potuto presentare i vini di Cremisan, il progetto e curare un seminario sul tema del diritto al cibo adeguato;• nel mese di dicembre è stato organizzata la settima edizione dell’evento eno-solidale “Territori diVini”, presso la Sala San Tarcisio del Parco delle Catacombe di San Callisto, con la partecipazione di circa 200 persone.Si vedano le foto di tutti gli eventi organizzati: http://www.volint.it/vis/gellerie-eventi.

Campagna “L’Acqua è vita”La campagna prende spunto dalle attività svolte dal VIS in Etiopia, in particolare nella Somaly Region dove, non essendoci fonti d’acqua nei pressi di gran parte dei villaggi, sono necessarie distribuzioni attraverso camion cisterna che costringono le donne a percorrere a piedi ogni giorno vari chilometri per rifornirsi con taniche d’acqua. Inoltre la siccità persistente ed i cambiamenti climatici in corso hanno prosciugato i pozzi scavati a poca profondità e rendono impossibile trovare falde acquifere a meno di 15 metri. La costruzione di pozzi profondi diviene quindi indispensabile.Per far conoscere questa realtà e soprattutto per diffondere una nuova cultura dell’uso dell’acqua, bene comune dell’umanità, il VIS sta diffondendo una campagna attraverso vari strumenti didattici: un kit composto da un DVD sui numeri dell’acqua, il consumo e il risparmio e un dossier di approfondimento per il mondo della scuola. Inoltre, attraverso un cofinanziamento della Provincia di Roma, sono state svolte nel mese di giugno e di luglio due giornate di sensibilizzazione presso il Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma, alla presenza di centinaia di persone e ragazzi.

CORSO DI EDUCAZIONE ALLA MONDIALITÀ E AL VOLONTARIATO INTERNAZIONALEA gennaio 2012 è ripreso presso la sede di Via Marsala a Roma, ospite della Casa Ispettoriale Salesiana dell’Italia Centrale, il “Corso di formazione alla mondialità e al Volontariato Internazionale”, organizzato dall’Ispettoria Salesiana dell’Italia Centrale in collaborazione con il VIS. Anche quest’anno sono stati proposti due momenti formativi quindicinali: il sabato pomeriggio 16.00-18.30 e il lunedì sera 20.30-22.30.Questi gli incontri del Sabato: SABATO 14 GENNAIO 2012, ore 16:00 – 18:30Workshop: “EXIT: fondamenti dell’intercultura”SABATO 28 GENNAIO Letteratura migranteRelatore:Blessing Sunday Osuchukwu, poeta e scrittoreSABATO 11 FEBBRAIOLa salute in cerca di casa - L’esperienza di MEDU – Medici per i diritti umaniSABATO 25 FEBBRAIOSotto lo stesso cielo. Incontro con la comunità cinese a RomaSABATO 10 MARZOMelting pot: il tesoro che bolle in pentola - Caccia al tesoro nel quartiere Esquilino, laboratorio di cucina multietnica e cena insiemeQuesti gli incontri del Lunedì:LUNEDI’ 30 GENNAIO 2012Quale protezione per i rifugiati in Italia? I diritti sociali.Relatore: Berardino Guarino, Direttore Progetti “Centro Astalli”.LUNEDI’ 20 FEBBRAIO 2012Cosa vuol dire essere un immigrato in Italia. L’esperienza di “Giornalisti Contro il Razzismo”Relatore: Lorenzo Guadagnucci, giornalista e co-fondatore della rete “Giornalisti contro il Razzismo”LUNEDI’ 5 MARZO 2012Immigrazione-Lavoro-Rimesse: il trinomio dell’ economia del III° millennio in ItaliaRelatore: Marco Zupi, vicepresidente del CeSPI (Centro Studi di politica Internazionale) e Professore Associato di Economia politica internazionale all’Università Statale di Roskilde in Danimarca.LUNEDI’ 19 MARZO 2012L’immigrato nella mia città. Storie di vita e di missioneRelatore: l’esperienza delle Missionarie di Cristo Risorto

Da ottobre a dicembre il tema trattato è stato i Diritti Umani. Questi gli incontri:Sabato 13 ottobreDiritti umani, di cosa parliamo? (Debora Sanguinato – Settore Diritti Umani VIS)Sabato 27 ottobreDiritti umani: Dio cosa ne pensa? (Mercedes Guaita – Ufficio Animazione Missionaria Italia Centrale VIS)Sabato 10 novembreDiscriminazione di genere: roba da terzo mondo? Riflessione a partire dalla Convenzione ONU sull’eliminazione della discriminazione nei confronti delle donne. (Anna Maria Donnarumma - PRODOCS)Sabato 24 novembreDiritti umani: una prospettiva antropologica (Don Flaviano D’Ercoli – Responsabile Animazione

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Missionaria Italia Centrale)Sabato 15 dicembreCrisi finanziaria e dignità umana. Etica come priorità della politica e della finanza. Riflessione a partire dalla Convenzione ONU sui diritti economici, sociali e culturali (Suor Alessandra Smerilli Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium)

Questi gli incontri del Lunedì:Lunedì 8 ottobreGenesi ed evoluzione dei diritti umani (Debora Sanguinato – Settore Diritti Umani VIS)Lunedì 22 ottobreDiritti umani: una prospettiva antropologica (Don Flaviano D’Ercoli – Responsabile AnimazioneMissionaria Italia Centrale)Lunedì 5 novembreDiritto al lavoro e condizione giovanile in Italia (On. Savino Pezzotta, Presidente CIR – ConsiglioItaliano per i Rifugiati)Lunedì 19 novembreTortura e pena di morte oggi. Riflessione a partire dalla Convenzione ONU contro la tortura (Carlotta Sami, Direttrice Amnesty International Italia)Lunedì 3 dicembreNuovi media e diritti umani (Gianmarco Schiesaro, Formazione On line VIS)Lunedì 17 dicembreViaggio alla ricerca dei diritti dell’infanzia. Riflessione a partire dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (Alberto Atzori, UNICEF Italia)

ESPERIENZA ESTIVAA chi frequenta con costanza la Scuola di Mondialità nel periodo estivo viene offerta la possibilità di proseguire la propria formazione in alcuni dei Paesi in via di Sviluppo dove i Salesiani e il VIS operano, condividendo in gruppo e con semplicità per un mese la vita quotidiana delle popolazioni locali. Questa “esperienza estiva” non è un viaggio turistico: la motivazione profonda che spinge i partecipanti è la volontà di vivere un’esperienza di servizio e di confronto che conduce a un serio esame dell’impostazione della propria vita e rende cittadini più consapevoli, operatori di cambiamento sociale e/o politico.Nei mesi di luglio/agosto 2012 hanno partecipato complessivamente all’esperienza estiva 195 persone, per la maggior parte giovani e alla prima esperienza in terra di missione, partiti da tutta Italia con l’accompagnamento di 35 tra Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice. In particolare i Salesiani dell’Ispettoria Centrale (comprendente Liguria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche, Umbria, Molise, Sardegna) e il VIS hanno formato ed inviato 18 giovani con destinazione Etiopia e Venezuela, questi ultimi per la prima volta accompagnati, oltre che da un Salesiano, anche da due Missionarie di Cristo Risorto.Le destinazioni delle altre Ispettorie salesiane sono state: Albania, Lituania, Moldavia, Romania, Brasile, Angola, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Benin, Burundi, Ghana, Madagascar, Sierra Leone. Prima della partenza ogni giovane ha ricevuto un crocifisso missionario ad indicare lo spirito della sua visita e della sua presenza.

CORSI ONLINEIl VIS opera in Italia nel settore delle nuove tecnologie con il Centro di Formazione per lo Sviluppo Umano (VIS online), una realtà nata nel 2000 con l’obiettivo di diffondere una maggiore sensibilità e professionalità nell’ambito della cooperazione e dell’educazione allo sviluppo. Lo strumento utilizzato è quello della formazione online: ai corsi è possibile accedere tramite una piattaforma internet, che offre funzioni analoghe a quelle di una classe virtuale.www.volint.it/scuola

Numerosi sono, in tutto il mondo, gli studenti che hanno potuto beneficiare dei corsi online del VIS, accedendo a una formazione che, per le difficoltà di lavoro, di spostamento o legate al territorio, non avrebbero altrimenti potuto acquisire: tra di loro molti volontari del VIS, che hanno potuto affiancare alla loro competenza sul campo una preparazione teorica sui fondamenti etici, politici, economici e antropologici dello sviluppo. In Italia un buon numero di educatori, docenti o semplici studenti hanno potuto essere sensibilizzati alle tematiche care all’organismo, che ha potuto così allargare la propria rete di simpatizzanti e collaboratori. In altri paesi del mondo, quelli in cui il VIS ha condotto progetti di sviluppo, si sono potute organizzare esperienze formative destinate ai docenti dei centri professionali salesiani, che hanno così conosciuto nuovi strumenti educativi e innovato profondamente la loro didattica, rendendola più efficace e rispondente alle sfide attuali.

Corso OnlineIscritti

sessione 1Iscritti

sessione 2Totale 2012

Area Cooperazione

Cooperazione allo Sviluppo26 13 39

Progettare lo Sviluppo26 19 45

Emergenze Umanitarie14 14

Partecipazione e Gest. Conflitti9 9

Assistenza Umanitaria e Processi di Pace - La dimensione di genere

16 16

Area Diritti Umani

Diritti Umani e Sviluppo13 13

Educare ai Diritti Umani12 12

Area Economica

Economia, Politiche e Sviluppo Umano7 7

Microfinanza20 20

Finanza per lo Sviluppo3 3

Economia Etica e Solidale22 22

Area Interculturale

Intercultura8 6

Nuovi Media e Divari Digitali10 10

Turismo Responsabile14 14

Totale iscritti84 148 232

Oggi il Centro di Formazione del VIS, pur offrendo corsi con continuità durante l’anno, tende a raggruppare i corsi in due sessioni formative (una in primavera e una in autunno): le materie spaziano dalla cooperazione alla progettazione; dall’economia dello sviluppo all’economia solidale; dall’intercultura al volontariato internazionale; dai diritti umani alla comunicazione sostenibile; dalle migrazioni internazionali alla microfinanza. VIS online si dedica a una continua revisione del materiale di corso disponibile, in vista dell’aggiornamento e del riadattamento per diverse tipologie di utenti: una continua opera di sperimentazione, legata anche a collaborazioni con università e con il Ministero dell’Istruzione, consente di implementare metodologie didattiche sempre più adeguate.

La formazione online consente agli studenti di seguire i corsi in qualsiasi luogo (è sufficiente l’accesso a internet) e in

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qualsiasi momento (nei limiti delle scadenze temporali fissate dal docente) utilizzando lo strumento informatico. Gli studenti possono beneficiare del tutoring costante di un esperto della materia, godere di tutti i vantaggi di una classe tradizionale, cioè apprendere contenuti, dialogare con tutor e docenti, discutere / collaborare fra loro, senza, tuttavia, l’obbligo di essere presenti nello stesso momento e nello stesso luogo, come avverrebbe in una classe reale.La comunicazione si articola in una varietà di modalità, dalla posta elettronica ai newsgroup, dalla chat alla videochat. La stima orientativa dell’impegno richiesto da ciascun corso è di circa 10 ore settimanali.

Il 2012 è stato caratterizzato da un leggero calo nelle iscrizioni ai corsi (da 265 a 232 iscritti) e da una riduzione delle risorse umane al servizio del settore: tali fenomeni hanno imposto un ripensamento dell’attività complessiva del settore, all’insegna della razionalizzazione delle risorse e di una maggiore efficienza nel loro impiego. La conclusione del passaggio, iniziato due anni prima, alla nuova piattaforma didattica Moodle ha consentito di distribuire a tutto lo staff didattico (tutor e docenti) compiti e responsabilità prima affidate al solo coordinamento didattico; il passaggio alla Segreteria Generale Organizzativa delle mansioni relative al processo di iscrizione dei corsisti, pur richiedendo un lavoro di formazione e follow-up piuttosto intenso, ha consentito di redistribuire il carico di lavoro del settore, spostandolo dalla gestione diretta del front office alla programmazione didattica. L’utilizzo della modalità in videoconferenza è stato limitato ad alcuni appuntamenti che hanno coinvolto tutti i corsisti, mentre si è proseguito nel cammino dell’arricchimento dell’interattività e della multimedialità dell’offerta formativa.

Complessivamente la qualità della formazione VIS, così come risulta dalle valutazioni espresse nei questionari di gradimento, non ha sostanzialmente risentito dei cambiamenti operati durante la transizione. Un’indagine condotta in primavera in stretto contatto con l’ufficio comunicazione ha posto in evidenza la necessità imprescindibile di operare una strategia efficace di promozione dei corsi online, che mantenga il VIS all’altezza delle sfide formative e capace di competere sul mercato della formazione del terzo settore. Nel corso del 2012 sono stati realizzati un video di presentazione dei corsi online e una brochure informativa delle attività del Centro di Formazione. Buoni passi in avanti sono stati ottenuti sul fronte della promozione web 2.0, grazie a promozioni mirate in ambiente Facebook.

Dal punto di vista della varietà dell’offerta formativa del VIS, si segnala un catalogo corsi che comprende ormai una ventina di titoli periodicamente erogati. Nel corso del 2012 è stato proposto con successo un nuovo corso online sul tema del Turismo Responsabile e, nel frattempo, si è proceduto a una totale revisione del corso online in Microfinanza, da concludersi nel 2013. Sono state altresì esplorate le possibilità di proporre, nel 2013, due nuovi corsi online, rispettivamente sulla Progettazione Europea e sul Fund Raising, oltre a un corso online totalmente rinnovato sul Diritto dell’Immigrazione. Nell’ambito più strettamente salesiano e più in generale cattolico, è stata ribadita la necessità di formazione su Missionologia e Dottrina Sociale della Chiesa.

FORMAZIONE SPECIALISTICALa formazione specialistica promossa dal VIS si colloca nel contesto più ampio dell’apprendimento permanente (lifelong learning). Il settore privilegiato è quello della formazione superiore, ovvero di livello universitario.A Marzo del 2012 si è concluso il quattordicesimo Master in Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, proposto dall’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia e dall’Università di Pavia, insieme alle tre organizzazioni non governative CISP, COOPI e VIS, con il sostegno del Ministero Affari Esteri e del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Parimenti è in pieno svolgimento il tredicesimo ed a novembre si è inaugurato il quattordicesimo. Inoltre, dopo la costituzione del Consorzio permanente per la Formazione Superiore in Cooperazione allo Sviluppo, fra le ONG VIS, CISP e COOPI, il VIS, capofila del consorzio, ha contribuito alla promozione della formazione superiore nei temi predetti, in particolare all’interno della rete internazionale di Master in Cooperazione allo Sviluppo, che attualmente annovera tre poli continentali, uno in Europa, a Pavia, uno in Medio Oriente, a Betlemme, ed uno in America Latina, a Cartagena, e che già ha avviato la costituzione di un quarto polo in Africa, a Nairobi.

Il VIS collabora inoltre alla didattica nel Master dell’Università degli Studi di Roma Tre. Infatti prosegue positivamente, nel senso del rafforzamento e dell’innovazione, il collegamento del Centro di Formazione con il mondo universitario, in particolare con la partnership instaurata con l’Università di Roma Tre (Master in Educazione alla Pace). Tale esperienza consente ai corsi online del VIS di ottenere 12 crediti formativi ufficialmente riconosciuti dall’Università. Nel corso del 2012 è stata mantenuta la novità introdotta l’anno precedente, ossia una piattaforma didattica che accompagni e sostenga il modulo di cooperazione allo sviluppo tenuto in modalità presenziale da docenti VIS. Un passaggio alla modalità interamente online di tale modulo appare al momento prematura, dovendosi prima procedere a stendere un accordo quadro di partnership tra il VIS e l’Università Roma Tre.

Risulta ormai istituzionalizzato (e con ottimi risultati) il seminario annuale in presenza organizzato presso l’Università di Roma Tre, che vede il coinvolgimento dello staff didattico di VIS online e di quello del Master Edupace e la partecipazione

degli studenti di ambo le parti, arricchita, solitamente, dalla presenza di altri esterni interessati. Il seminario 2012 ha avuto luogo il giorno 10 marzo e ha avuto come tema “Lavorare nella cooperazione: il punto sull’efficacia della aiuti”.

Degne di segnalazione, pur se consistenti allo stato in docenze di singoli esperti dell’organismo, sono anche le relazioni operative con l’Università di Torino e con il Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro nei Master in “International criminology” e “Management of Development”.

ATTIVITÀ NELLE SCUOLEAttraverso la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, quest’anno il VIS ha lanciato sul territorio nazionale il Concorso “Ogni favola è un gioco” favole e racconti dal mondo per conoscere i diritti dell’infanzia. Attraverso quindi la narrazione e l’uso della favola si vuole approfondire il tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel mondo, partendo dalla situazione dei diritti negati in Pakistan, paese dove il VIS opera nel post emergenza per lo sviluppo e la formazione dei giovani. Il progetto didattico che il VIS ha scelto di lanciare ha avuto l’obiettivo di promuovere negli studenti l’acquisizione di maggiori competenze e conoscenze sul tema dell’infanzia e dei diritti negati, favorendo dinamiche di riflessione e partecipazione sul tema dell’importanza della promozione e tutela di questi diritti, con l’identificazione anche di possibili soluzioni.Le tematiche suggeriste a studenti ed insegnanti hanno permesso la realizzazione di percorsi formativi in linea con le indicazioni nazionali in tema di istruzione stabilite e diffuse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le attività di formazione hanno previsto anche la partecipazione del VIS a Corsi di aggiornamento, tavole rotonde e Convegni organizzati da istituzioni pubbliche e private all’interno di iniziative culturali promosse sia sul territorio regionale che nazionale.

GEMELLAGGINel corso del 2012 l’attivazione di nuovi gemellaggi ha coinvolto anche altri stati europei (un liceo in Romania con un Liceo della Liberia) ed ha interessato altre strutture informali (una casa-famiglia italiana con un centro di accoglienza per madri adolescenti nella Repubblica Dominicana).

L’uso, nel sito volint, di ambienti informatici creati appositamente per lo scambio di file tra coppie di scuole gemellate contribuisce a dinamizzare le relazioni e ad aumentare la visibilità delle scuole impegnate nel gemellaggio, anche se permangono problemi legati al digital divide nelle scuole di alcuni dei Paesi del Sud del mondo che hanno attivato gemellaggi con scuole italiane. Prosegue l’intesa tra VIS ed ESADE per il sostegno ed il coordinamento in loco dei gemellaggi presenti in Cameroun.

Continua la sinergia tra i Gemellaggi, i Progetti e le attività del VIS nel campo dell’Educazione allo Sviluppo che si è concretizzata anche nel coinvolgimento di alcune scuole romane in laboratori sul diritto allo studio e sulla discriminazione di genere.

Attualmente sono attivi 23 gemellaggi tra scuole del Sud e scuole del Nord del mondo.

STRUMENTI INFORMATIVIRIVISTA “UN MONDO POSSIBILE”Per diffondere una cultura della solidarietà, il VIS ha proseguito la pubblicazione della Rivista trimestrale “Un mondo possibile”. Nel corso del 2012 sono stati pubblicati 4 numeri inviati a 18.000 indirizzi relativi alla nostra base associativa, ai nostri sostenitori e donatori. Il tema monografico affrontato è stato il ruolo della cooperazione allo sviluppo nello scenario mondiale attuale. Le altre rubriche sono state: Volontariato, progetti, diritti umani, vita associativa, recensioni, reportage fotografico. La rivista “Un mondo possibile” non è più considerata uno strumento di raccolta fondi, ma un mezzo di formazione e sensibilizzazione degli stakeholder del VIS.

SITO www.VOLINT.ITEssendo il sito www.volint.it non un mero strumento promozionale della ONG, ma mezzo di formazione, informazione e sensibilizzazione degli stakeholder del VIS si è provveduto, nel 2012, all’implementazione di alcune funzionalità al fine di offrire, tramite il sito, una finestra in costante aggiornamento sulle attività del VIS e in particolar modo sui progetti nel mondo. Per raggiungere questo obiettivo sono state implementate delle pagine dedicate di news su diverse schede paese arricchite con foto e video del campo.

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PRODUZIONE DI DéPLIANT INFORMATIVI E DIVULGATIVIAnche nel 2012 è proseguito l’impegno dell’Organismo a diffondere e pubblicizzare le diverse attività attraverso la produzione di materiale divulgativo ed informativo. In particolare:

- una locandina per la distribuzione della rivista Un Mondo possibile nelle parrocchie; - il pieghevole con mappa sulle Esperienza Estiva;- un pannello con il disegno di Fabio Vettori per i 25 anni del VIS; - dei roll up sui Corsi Online, sull’artigianato palestinese, sul Master di Pavia, sulla Campagna Cremisan;- la locandina per il Convegno dedicato ai Corsi Online;- la locandina Mostra Biodiversità sulla tappa di Milano;- un pieghevole per la Campagna “L’Acqua è vita”;- dei pannelli dedicati alla Campagna “L’Acqua è vita”;- il dossier sull’acqua “Una goccia nell’acqua fa miracoli”;- le cartoline “Un pozzo per Andrea” per presentazione video IED alla mostra S4C;- la locandina per serata “Territori diVini” in Sardegna;- la Brochure Cremisan aggiornata;- dei pannelli con foto di Cremisan; - la locandina per la VI edizione di “Territori diVini”;- un pieghevole informativo per la presenza del VIS a Terra Madre;- delle cartoline sui progetti VIS presentati a Terra Madre;- dei pannelli descrittivi sui progetti VIS per allestimento stand a Terra Madre;- il Dossier “Questione di genere, questione di diritti”;- la locandina convegno “Questione di genere, questione di diritti”;- uno spot per Radio sull’Emergenza RDCongo.

COMUNICAZIONE

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2012Gli obiettivi perseguiti dal settore Comunicazione del VIS sono stati in linea con l’attività avviata a maggio del 2011 con due focus in particolare: la valorizzazione del lavoro dei volontari internazionali e il miglioramento della visibilità del VIS tra i mezzi di informazione.

Nel corso del 2012 è aumentato il coinvolgimento dei nostri volontari internazionali, riuscendo a pubblicare nel nostro sito 64 notizie dal campo. I paesi con il maggior flusso di informazione sono stati la Repubblica Democratica del Congo (protagonista della raccolta fondi dal 23 al 29 aprile 2012 e di una nuova emergenza umanitaria tra novembre e dicembre 2012), l’Angola e il Burundi. A Natale sia nella rivista sia nel sito è stato pubblicato uno speciale con testimonianze dirette da tutti i volontari impegnati nei progetti del VIS nel mondo. Durante l’assemblea dei soci di novembre, inoltre, si è svolta la serata “Punti di VISta: i protagonisti del Volontariato Internazionale” realizzando collegamenti con i volontari di Haiti, della Repubblica Democratica del Congo, della Repubblica Dominciana, coinvolgendo anche padre Mario Perez presente in sala e Padre Piero Gavioli, direttore del Centro Don Bosco Ngangi di Goma, in collegamento dal Rwanda.

Nel corso del 2012 è proseguita la presentazione della pubblicazione realizzata insieme a RAI ERI e il Segretariato Sociale Rai “INSIEME E CONTROMANO” con due appuntamenti in due prestigiose sedi: il primo l’11 maggio nello spazio Rai del Salone del Libro di Torino con la partecipazione di Pietro Marcenaro, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica, e di Cristiano Gavarini, nostro volontario in Sudan, e il secondo, a settembre 2012, nella Sala Rossa di Palazzo Civico, alla presenza di Don Pascual Chavez Villanueva, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Piero Fassino, Sindaco di Torino, Giovanni Maria Ferraris, Presidente del Consiglio Comunale, Giovanna Bonvini, volontaria VIS in Repubblica Democratica del Congo, e Paolo Inguaggiato, volontario in Sierra Leone. Speciali compagni di viaggio di entrambi gli incontri Carlo Romeo, direttore del Segretariato Sociale della Rai, e il giornalista di Famiglia Cristiana Alberto Chiara, moderatore dei dibattiti, insieme alla presidente del VIS Carola Carazzone e al Vice Presidente Don Franco Fontana.

Nell’ottica di porre al centro della propria azione i volontari si è provveduto a una ridefinizione del modulo formativo sulla comunicazione previsto prima della partenza per il Paese di destinazione. Il nuovo modulo ha una durata di circa 2 ore e 30 minuti, prevede una parte di introduzione al concetto di comunicazione sociale, l’illustrazione dei principali strumenti di comunicazione a disposizione dei volontari, l’atteggiamento e le procedure da seguire nel caso di contatti con i mezzi di informazione. E’ stata inoltre introdotta una seconda parte a cura di Shoot4Change (S4C), la rete internazionale dei fotografi del non profit, che mira a fornire ai volontari in partenza delle basilari nozioni di fotografia sociale utili una volta giunti sul campo per arricchire la propria narrazione dei progetti. Nell’ambito della partnership con S4C, il VIS per il secondo anno consecutivo ha patrocinato la mostra “Storie4Change”, il percorso fotografico allestito dal 5 al 17 dicembre a Roma, a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, nel quale sono stati inseriti anche alcuni scatti realizzati da Paolo Cardone nei progetti VIS in Repubblica Democratica del Congo e di Margherita Mirabella sul VIS in Etiopia. A maggio 2012, invece, l’installazione 2011, patrocinata dal VIS, della prima edizione della mostra “100click4Change” giunge per oltre un mese a Reggio Emilia.

Per migliorare la nostra visibilità nel corso dell’anno abbiamo deciso di sperimentare nuove modalità comunicative in occasione di due eventi: il secondo anniversario del terremoto di haiti (12 gennaio 2012) e la raccolta fondi “Dalla Terra, La Vita” a favore dei progetti VIS in Repubblica Democratica del Congo (23/29 aprile 2012). Per entrambe le attività è stato realizzato uno speciale online di approfondimento. Sono state, inoltre, organizzate delle missioni di fotografi e operatori nei Paesi di riferimento. Davide Bozzalla, vincitore nel 2010 nella categoria Persone del Concorso Fotografico National Geographic Italia, ha visitato insieme a Riccardo Giannotta, responsabile del settore progetti del VIS, i nostri progetti sull’isola, realizzando un reportage fotografico e tre video di approfondimento. I fotografi di Shoot4Change invece ci hanno accompagnato nel viaggio in Repubblica Democratica del Congo e in Etiopia, realizzando due reportage fotografici e tre video di approfondimento sul progetto di sviluppo agricolo e educativo nei villaggi di Shasha e Nyangoma.

Nel 2012 sono stati realizzati altri video sui seguenti temi: il volontariato internazionale, la presenza del VIS a Rio+20, la formazione online del VIS, il progetto in Etiopia “un pozzo per Andrea”, il 5x1000, gli auguri di Natale con i videomessaggi dal Perù, Angola, Bolivia e Haiti.

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Nel corso del 2012 il VIS ha stretto una partnership con l’Istituto Europeo del Design (IED) di Roma, grazie alla quale gli studenti del Master in Cartoon Animation hanno realizzato il video di animazione per il progetto “Un pozzo per Andrea”. Il video è stato presentato il 10 dicembre 2012, anniversario della dichiarazione dei diritti umani, in occasione della mostra “Storie 4Change” alla presenza della presidente del VIS Carola Carazzone, la madre di Andrea De Nando, Elisabetta Cipollone, Mario Bellina, coordinatore del Master in Cartoon Animation dello IED di Roma, Elisabetta Secchi, responsabile delle relazioni istituzionali dello IED di Roma, gli studenti del Master e Antonio Amendola, presidente di Shoot4Change.

Un altro dono creativo arrivato al VIS nel 2012 è opera del maestro Fabio Vettori, il disegnatore delle note formiche, capace di rappresentare con creatività e straordinaria forza espressiva in un suo disegno tutto il mondo VIS.

Un’altra iniziativa comunicativa innovativa è stata messa in campo insieme a Repubblica.it Mondo Solidale, in occasione della partecipazione della nostra ONG a Terra Madre/Salone del Gusto, con un quiz divertente e istruttivo, ideato e realizzato dal VIS, con l’obiettivo di far conoscere in un modo semplice e coinvolgente, attraverso 12 domande, alcuni dei nostri progetti dedicati alla sostenibilità ambientale, alla valorizzazione delle produzioni locali, al potenziamento delle risorse umane indigene, al turismo sostenibile.

Durante l’emergenza di novembre in Repubblica Democratica del Congo il VIS ha lanciato l’appello “Non fermarti solo a guardare” per chiedere ai mezzi di informazione di accendere un riflettore sulla emergenza in corso e per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana ed esprimere la propria vicinanza alla popolazione vittima del conflitto, ai volontari, gli operatori locali e ai Salesiani impegnati in prima linea. All’appello hanno aderito anche Niccolò Fabi, Flavio Insinna, Banda Osiris, Cisco, Daniele Silvestri, I Nomadi, Noa, Fabio Vettori, Marcello Flores, Direttore European Master in Human Rights and Genocide Studies, Università di Siena, Antonio Papisca, Direttore del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova, Roberto Ravazzoni, Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese nell’Università di Modena e Reggio Emilia, Gianni Vaggi, ProRettore per le Relazioni Internazionali dell’Università di Pavia e Direttore del Master Internazionale in Cooperazione e Sviluppo.

Nel 2012 sono stati inviati 14 comunicati stampa VIS e rilanciati 22 comunicati delle reti alle quali apparteniamo (AGIRE, CINI, Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani, Cooperation and Development Network, CRC) ottenendo una buona copertura da parte dei mezzi di informazione. In particolare sono state avviate delle partnership con il quotidiano Avvenire e con Famiglia Cristiana. Radio Vaticana ha coperto tutte le nostre principali iniziative dedicando degli spazi nel giornale radio e con la rubrica settimanale dedicata alla cooperazione “Il mondo come è come potrebbe essere”, curata e condotta da Lucas Duran. All’esperienza estiva di volontariato internazionale è stato dedicato il servizio di Paola D’Angelo del TG2 Storie del 16 giugno 2012 Rai Parlamento ha dedicato due puntate, una radiofonica e una televisiva alla nostra ONG: il 29 ottobre sui Radio 1 Rai con la trasmissione “Spazio Libero” a cura di Francesca Prezioso con la partecipazione della nostra presidente Carola Carazzone e due volontari internazionali: Paolo Trevisanato dalla Bolivia e Silvia Mazzarelli della Repubblica Dominicana. Martedi 23 ottobre, invece, è andata in onda su Rai Tre la trasmissione tv in onda “Spazio Libero”: in 10 minuti il giornalista Fabio Antonini ha raccontato il nostro impegno e il significato del volontariato internazionale intervistando la nostra presidente Carola Carazzone, il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco don Pascual Chavez, i due volontari Giovanna Bonvini e Paolo Inguaggiato, la responsabile del Settore Volontariato del VIS Valentina Barbieri, il Sindaco delle Città di Torino Piero Fassino.

Famiglia Cristiana è stata nostra compagna di viaggio in Etiopia e il 15 novembre in edicola è uscito il reportage “oltre ogni confine” scritto da Luciano Scalettari, accompagnato dalle fotografie di Margherita Mirabella di S4C. Non poteva esserci titolo migliore per questo articolo che è riuscito a portare il lettore nei nostri progetti, partendo dal lavoro con i bambini di strada, giunge nei centri e valorizza l’attività educativa, le scuole di formazione professionale e le attività collegate all’emergenza idrica e alla carestia, raccontando anche l’impegno dei Volontari e dei Salesiani in tutto il mondo.

La campagna di raccolta fondi realizzata dal 23 al 29 aprile a favore del progetto “Dalla Terra, La Vita” nella Repubblica Democratica del Congo ha avuto come soggetto di tutta la campagna “Ehi! Dico a te!” la giovane ed energica studentessa con la matita in mano disegnata dal fumettista e sostenitore del VIS Roberto Bottazzo: una scelta creativa molto apprezzata per la sua creatività e originalità capace di proporre un modo diverso di vedere i bambini e le bambine africane.

La campagna ha visto il coinvolgimento di tutte le reti Rai, grazie la collaborazione con il Segretariato Sociale della Rai, con il Palinsesto Istituzionale Televisivo e Radiofonico della Rai. Publitalia ha invece donato alla stessa raccolta n. 44 spazi gratuiti di messa in onda nelle reti mediaset dello spot tv. Spazi gratuiti sono stati donati anche da Telesia, la televisione degli aeroporti d’Italia, da MOBy TV, la tv delle metropolitane e dei bus in 5 città con 5mila schermi e

2.500.000 contatti al giorno, da CNB Comunicazione per gli schermi dei cinema di a Roma e da oltre 30 tv locali e radio nazionali e locali. Il Portale Solidale di Repubblica.it ha dedicato degli approfondimenti ai nostri progetti e alle nostre attività, pubblicando anche una speciale fotogalleria in partnership con S4C. Lega Calcio ha inserito un banner fisso nel portale web della Serie A con un link al nostro sito. Speciali uscite anche su Famiglia Cristiana e Avvenire. Nel sito internet e nella pagina facebook della fiction di Rai Tre -Un posto al sole è stato inserito uno speciale con la nostra campagna e numerosi attori della fiction hanno invitato i loro fan ad aderire.

Per la campagna abbiamo deciso anche di realizzare degli strumenti utili ai nostri sostenitori e ai comitati territoriali per contribuire al “passaparola”: dalla sezione speciale del sito il visitatore poteva con un semplice click scaricare, ad esempio, la locandina, i banner di varie dimensioni, fotografie per personalizzare la propria pagina facebook. Per la prima volta abbiamo utilizzato anche lo strumento dell’infografica (successivamente riproposto a dicembre per illustrare l’intervento di emergenza a Goma), capace di unire dati ad immagini, per rendere visibili e sintetici alcuni degli aspetti principali del nostro intervento. La nostra pagina facebook ha promosso la campagna di raccolta fondi ottenendo degli ottimi risultati: •4.640.088 Visualizzazioni degli annunci della Campagna; • 1.314 Clic nuovi “Mi piace” immediati; • 122 nuove Connessioni. Anche twitter è stato uno degli strumenti per rilanciare la campagna di raccolta fondi online. L’appello è stato ripreso anche da personaggi del mondo dello spettacolo come Alessia Marcuzzi e la nota speaker radiofonica La Pina.

Il settore comunicazione ha collaborato all’organizzazione dell’incontro “Cosa vuol dire essere un immigrato oggi in Italia. MEDIA e RAZZISMO” tenutosi il 20 febbraio all’Istituto Salesiano del Sacro Cuore nell’ambito della Scuola di Mondialità. Ospite dell’incontro Lorenzo Guadagnucci, giornalista e co-fondatore di Giornalisti contro il razzismo,

Nel 2012 è proseguito il lavoro di potenziamento della presenza del VIS nei social network allargando i la nostra comunità di riferimento: su twitter si è registrato un aumento del 20 per cento, su facebook del 30 per cento.

Sono stati circa 120 i media che nel corso del 2012 hanno dato raccontato il VIS in Italia e nel mondo.

Nel 2103 il settore si propone di continuare a lavorare sia in termini di rafforzamento della visibilità dell’organismo sia in termini di valorizzazione del lavoro dei volontari internazionali nel mondo. Al fine di rafforzare la propria identità e rendere più efficace la propria comunicazione interna ed esterna il VIS si doterà di tre strumenti fondamentali: il manuale di uso del proprio logo, il manuale di immagine coordinata e un video di presentazione in italiano, francese, inglese e portoghese.Nel corso del 2013 continueranno le partnership avviate negli ultimi due anni e verranno tracciate le linee di comunicazione per Expo2015. Verranno inoltre avviati dei tirocini formativi nel settore.

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DIMENSIONE AMBIENTALE

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2012

Negli ultimi anni, il VIS ha accresciuto la propria sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali. Questa sensibilità si è espressa nel 2012 su quattro fronti:

− progetti di sviluppo;− attività di educazione allo sviluppo;− partecipazione ad eventi internazionali particolarmente significativi dal punto di vista ambientale;− adozione di condotte più ecologiche nei propri uffici.

Per quanto riguarda i progetti vanno senz’altro menzionati gli interventi di valorizzazione della biodiversità realizzati in Ecuador negli anni 1998-2009 ed in Perù dal 2010: in entrambi i casi è trattato (Ecuador) e si tratta ancora (Perù) di iniziative volte a promuovere sviluppo umano a partire dalla valorizzazione delle risorse biologiche amazzoniche, ovvero a partire da un uso razionale e sostenibile di piante e colture autoctone. In pratica, vengono promosse a favore delle popolazioni locali Achuar opportunità di lavoro sostenibili dal punto di vista ambientale, opzioni alternative e strumenti di contrasto rispetto alle attività di grave impatto ambientale perpetrate da imprese multinazionali petrolifere, minerarie e del legname. Si tratta di lavoro nell’ambito di filiere produttive di alimenti, cosmetici naturali, fitofarmaci, prodotti di artigianato.Significativo dal punto di vista ambientale è anche l’impegno del VIS nel Nord Albania: qui, come lo scorso anno, sono state realizzate attività di turismo responsabile, iniziative di educazione ambientale rivolte a bambini, giovani e a comunità locali, attività di recupero dei Rifiuti Solidi Urbani (in sinergia con le autorità locali). Nel 2012, inoltre, il VIS, su incarico della agenzia di sviluppo delle aree montane MADA, ha redatto il Piano di Gestione Ambientale per l’area del Kelmend in collaborazione con le autorità locali e vari esperti italiani.

Sviluppo e valorizzazione del territorio sono poi in stretta connessione nel nostro progetto in Repubblica Democratica del Congo. Qui stiamo lavorando per rafforzare le capacità economiche di 2.000 agricoltori attraverso il potenziamento delle piantagioni di Shasha e Nyangoma, dove si produrranno caffè e altri beni per il consumo interno (banane, manioca, fagioli, etc..).

Infine, l’attenzione alle potenzialità delle terre e l’impegno per lo sviluppo e la pace si incontrano nel nostro progetto in Palestina. Qui il progetto ha rilanciato e continua a sostenere la cantina vitivinicola salesiana di Cremisan (vicino Betlemme) dando lavoro a molti giovani palestinesi e dando vita a vini di ottima qualità.

Con riferimento alle attività di educazione allo sviluppo/educazione ambientale in Italia, nel 2012 è stata particolarmente importante per il VIS l’organizzazione della mostra “Il senso della Biodiversità – viaggio nella foresta amazzonica”, una mostra itinerante che dopo aver toccato le città di Roma, Padova, Bologna e Catania tra il 2010 e il 2011, si è svolta nel 2012 nella città di Milano, grazie al contributo della Fondazione Cariplo. Tramite la mostra si educano i bambini delle scuole elementari e medie ma anche i loro maestri e i loro genitori a conoscere le minacce ambientali al pianeta e ad apprendere forme di contrasto e azioni quotidiane e concrete per rispettare l’ecosistema.

Per quanto riguarda la partecipazione ad eventi internazionali significativi dal punto di vista ambientale, importante è stata la nostra presenza a Rio+20, la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile a cui hanno partecipato migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, rappresentanti di governi e della società civile. La Conferenza è stata occasione di scambio di riflessioni, esperienze, orientamenti e moniti per la promozione di uno sviluppo sostenibile.

Strategica è stata poi la nostra partecipazione, per la prima volta, all’evento annuale Terra Madre, rete promossa da Slow Food che “riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare e vogliono difendere l’agricoltura, la pesca e l’allevamento sostenibili, per preservare il gusto e la biodiversità del cibo”. L’evento, realizzatosi a Torino dal 25 al 29 ottobre congiuntamente al Salone Internazionale del Gusto, è stata un’opportunità per far conoscere, attraverso la campagna “Coltivando solidarietà” i nostri progetti collegati ad attività di sviluppo sostenibile e per creare una rete di contatti con altri attori. Abbiamo presentato e fatto conoscere i nostri progetti in Perù, Albania, Repubblica Democratica del Congo e in Palestina e fatto degustare i prodotti finiti derivati da essi, arachidi per il Perù, marmellate e succhi di frutta per l’Albania, caffè per il Congo e il vino per la Palestina.

Con riferimento alle condotte volte a ridurre l’impatto ambientale delle attività negli uffici di Roma si possono segnalare

alcune buone pratiche.

Il 17 febbraio abbiamo aderito a “M’illumino di meno” la giornata del risparmio energetico promossa dalla trasmissione Caterpillar di Radio2. In questa giornata alcuni lavoratori del VIS hanno adottato modelli di mobilità a minor impatto ambientale, spostandosi a piedi o con i mezzi pubblici o in car sharing con colleghi.

Rispetto alla gestione dei rifiuti, possiamo segnalare che nel 2012 è aumentata la preferenza dello staff che pranza al VIS per l’uso di stoviglie di ceramica al posto di quelle di plastica usa e getta. Ciò ha comportato una piccola ma effettiva riduzione dei rifiuti.Nel 2012 è inoltre proseguita la raccolta differenziata di plastica, vetro e alluminio (categorie previste dalle aziende municipalizzate del quartiere dove ha sede il VIS, XI Municipio), avviata nel 2010 in aggiunta a quella preesistente di cartucce ad inchiostro e toner per stampanti. La raccolta della carta è da sempre realizzata dai singoli lavoratori VIS in modo individuale (seppur ci siano ampi margini di miglioramento in termini di quantità di carta raccolta). Quest’anno nella raccolta di plastica, vetro e alluminio si è stati ancora abbastanza carenti. I livelli sono ancora bassi, in ragione di una ancora non piena sensibilità a livello di staff e di un sistema ancora troppo basato sulla discrezionalità e l’iniziativa dei singoli.

Per la prima volta, nel 2012 è stata utilizzata carta riciclata sia per le stampe dell’ufficio che per diverse pubblicazioni: la brochure per la raccolta fondi, il materiale informativo/divulgativo per Terra Madre/Salone del Gusto, le cartoline per la campagna “Un pozzo per Andrea” per la costruzione di pozzi in Etiopia, le lettere e le cartoline per gli auguri di Natale ai donatori.

In generale si cerca di contenere il consumo di carta attraverso varie modalità: la riduzione a monte delle stampe (indirettamente anche tramite l’inserimento, in calce alle mail dello staff, dell’invito a non stampare le mail se non necessario); la prassi di stampe a uso interno su carta già utilizzata da un lato o con modalità fronte-retro o risparmio carta (4 pagine su 2 facciate); la prassi di stampe a uso esterno con modalità fronte-retro, quando possibile; l’utilizzo di carta già utilizzata da un lato per prendere appunti; la preferenza per produzione e invio di documenti digitali anziché cartacei, quando possibile.Come si evince dai dati riportati nella tabella sottostante, nel 2012, rispetto al 2011, si è assistito ad una netta diminuzione (-23,2%) del consumo di carta presso la sede di Roma. I consumi risultano comunque ancor più in diminuzione rispetto alla base line dell’anno 2009 (-31,4%). Tale risultato si collega ad un maggiore utilizzo di carta da riciclo (riutilizzabile da un lato).

Consumo di carta sede VIS 2012 2011 2010 2009Variazione % rispetto

al 2011

Variazione % rispetto

al 2009Consumi di carta uso ufficio (in Kg) 580 755 600 845

-23,2% -31,4%

Consumo tot. Kg di carta uso ufficio per unità lavorativa (ca 35 persone in sede)

16,57 21,57 17 24

corrispondenti a ↓ ↓ ↓ ↓n. risme da 500 fogli per unità lavorativa

7 9 7 10

n. fogli/anno per unità lavorativa 3.314 4.314 3.429 4.829n. fogli/giorno (220 gg lavorativi)per unità lavorativa

17 22 17 24

*è esclusa dal conteggio la carta intestata per la quale non è stato possibile recuperare i dati in termini di peso. Con riferimento alla tipologia di carta utilizzata si rileva che quest’anno, come detto, è stata adottata per la prima volta anche carta riciclata (nella misura del 57%). Il resto della carta è certificata PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification).

L’impatto ambientale del VIS si misura anche nei criteri che regolano l’acquisto di attrezzature elettroniche per l’ufficio: in questo senso si sottolinea come si privilegino sempre quelle che garantiscono i migliori standard di efficienza energetica.

Nella misurazione dell’impatto ambientale del VIS è infine importante ricordare come nel 2012 si sia continuato ad

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utilizzare un software (acquistato nel 2010) per videoconferenze (WebEx): questo sistema, come in forma più basilare skype, oltre a consentire una maggiore facilità di raccordo tra varie persone coinvolte nelle iniziative VIS che lavorano a distanza, disincentiva gli spostamenti in aereo permettendo così di ridurre le emissioni di CO2 relative alle attività VIS. Numerose riunioni del VIS sono state svolte nel 2012 in modalità conference call.

Per aumentare la sensibilità dei lavoratori VIS sulla riduzione dell’impatto ambientale sono stati organizzati nel corso dell’anno tre momenti ad hoc (che abbiamo chiamato “Pillole sostenibili”) all’interno delle periodiche riunioni di staff:

- in una prima occasione è stato condiviso il video “Arrestiamo le cattive abitudini” prodotto da AMA Roma (azienda capitolina incaricata della gestione dei rifiuti) sulla raccolta differenziata (http://www.amaroma.it/media/video/generale/17-arrestiamo-le-cattive-abitudini.html);

- in una seconda occasione è stato realizzato un collegamento telefonico con Lisa Tropea della redazione di Caterpillar per parlare della giornata del Risparmio energetico;

- in un terzo incontro, invece, è stato condiviso un video girato dal tg3 regionale del Lazio sulle “Ciclofficine” (http://www.ciclofficinepopolari.it/ciclofficine/ciclofficine-roma.html), progetto associativo che promuove l’utilizzo della bicicletta attraverso servizi di riparazione accessibili grazie ad una semplice offerta all’associazione.

In sintesi, in questo 2012 sono più incisive ma sicuramente ancora modeste le azioni del VIS volte a ridimensionare il proprio impatto ambientale diretto e indiretto. Sono temi di riflessione e si presentano come sfide per il 2013 un più esteso utilizzo di carta riciclata per l’ufficio e per le pubblicazioni, maggiori livelli di raccolta differenziata, l’avvio della raccolta differenziata dell’organico, l’utilizzo di detersivi e detergenti per la pulizia biodegradabili.

DIMENSIONE ECONOMICA

QUADRO DI INSIEME

In questa sezione del Bilancio Sociale si presentano i principali dati economici dell’esercizio 2012. A differenza dei dati già presentati nelle tabelle degli altri capitoli del presente Bilancio Sociale (in particolare nelle schede paesi), tutti i dati di seguito presentati sono stati estrapolati dal Bilancio d’esercizio e sono stati conseguentemente definiti tenendo conto dei criteri di imputazione economica (proventi e oneri di competenza dell’esercizio), e delle correlate poste patrimoniali che si rendono necessarie, alla luce del principio di competenza, per sospendere e riportare al futuro oneri (attraverso i risconti attivi) o proventi (attraverso i risconti passivi e gli accantonamenti di offerte) che siano di competenza dell’esercizio successivo benché manifestatisi finanziariamente nell’esercizio in 2012. Per l’analisi esaustiva dei dati contabili si rimanda al Bilancio di Esercizio 2012 (disponibile sul sito del VIS: www.volint.it), che è stato redatto in base alle relative Linee Guida dell’Agenzia per le Onlus e che è stato oggetto di revisione da parte della società internazionale Mazars15.

Nell’esercizio 2012 i proventi totali sono stati pari a 10.926.016 euro, in diminuzione (- 47,7%) rispetto all’esercizio 2011. Gli oneri sono stati pari a 10.952.048 euro (-48,0% rispetto al 2011). Si ha un risultato netto negativo pari a –26.033 euro (era stato di -156.773 euro nel 2011).

Risentendo degli effetti della recessione economica internazionale e delle politiche di austerity caratterizzanti tutte le fonti del settore non profit, il trend dei proventi connessi alla gestione operativa ordinaria è in significativa flessione rispetto all’esercizio precedente: il totale dei proventi al netto di quelli straordinari è stato, infatti, pari a euro 10.132.505, a fronte di euro 15.943.102 realizzati nell’esercizio 2011 (-5.810.597). In particolare, si evidenzia sia una diminuzione dei proventi da fonti pubbliche (Ministero Affari Esteri ed Enti di cooperazione decentrata), sia una diminuzione dei proventi da fonti private (Caritas Italiana e altri donatori privati per interventi di emergenza e ricostruzione, nonché i sostegni per progetti e interventi diversi nei Pvs).

Di seguito si presenta un quadro sintetico d’insieme degli oneri e proventi, articolato per “aree gestionali” come previsto dalle Linee Guida dell’Agenzia del Terzo Settore.16

Oneri e proventi per aeree gestionali 2012Oneri Proventi

2012 2012

Attività tipiche 9.183.702 6.584.121

Attività promozionali e di raccolta fondi 335.464 3.100.643

Attività accessorie 385.458 208.577

Attività finanziarie e patrimoniali 110.535 239.164

Attività di natura straordinaria 12.644 793.511

Attività di supporto generale 924.246

Totale 10.952.048 10.926.015

Risultato di gestione dell’esercizio -26.033

Con riferimento alla ripartizione di oneri e proventi tra aree gestionali si specifica che:

• le attività tipiche identificano le attività funzionali direttamente al perseguimento delle finalità istituzionali, così come dichiarate nello statuto. Per il VIS si tratta dei progetti di sviluppo, degli interventi di emergenza, dell’attività di educazione allo sviluppo e promozione diritti umani, ecc. Per quanto riguarda le attività di Sostegno a Distanza (SaD) e di sostegno alle missioni (SaM), in questa area gestionale sono stati imputati gli oneri (utilizzo delle risorse raccolte), mentre i relativi proventi sono stati imputati all’area attività promozionali e di raccolta fondi;

• le attività promozionali e di raccolta fondi si riferiscono alle attività svolte dall’ente nel tentativo di ottenere contributi ed elargizioni in grado di garantire la disponibilità di risorse finanziarie per realizzare attività

15 IlcostoperlacertificazionedibilanciodallaMazarsèdicirca13.000euro+IVA,alnettodeirimborsispese.16 L’AgenziadelTerzoSettore,giàAgenziaperleOnlus,èstatasoppressaaseguitodell’entratainvigoredeldecreto-leggen.16del2marzo2012(art.8comma23)elesuefunzionisonostatetrasferitealMinisterodelLavoroedellePolitichesociali.

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funzionali al perseguimento dei fini istituzionali. Larga parte dei proventi sono relativi alle attività di Sostegno a Distanza (SaD) e di Sostegno alle Missioni (SaM);

• le attività accessorie individuano le attività diverse da quelle istituzionali, ma complementari rispetto alle stesse in quanto in grado di garantire all’ente risorse utili a perseguire le finalità istituzionali;

• le attività finanziarie e patrimoniali si riferiscono ad attività di gestione patrimoniale e finanziaria strumentali all’attività dell’organismo;

• le attività di natura straordinaria hanno natura eccezionale;• le attività di supporto generale si riferiscono all’attività di direzione e di conduzione dell’ente che garantisce il

permanere delle condizioni organizzative di base che ne determinano il divenire.

ANALISI DEGLI ONERI

Per quanto riguarda gli oneri da attività tipiche, nella seguente tabella si fornisce un quadro di insieme dei costi sostenuti nelle diverse aree geografiche in cui il VIS ha operato nel 2012. Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione del bilancio sociale “Azione del VIS nel mondo”.

Oneri da attività tipiche del VIS Africa Asia America Latina Medio Oriente Europa Totale

N. paesi 20 11 12 4 2 49Oneri sostenuti 4.414.865 775.465 1.789.657 637.018 1.566.697 9.183.702

Relativamente agli oneri per attività promozionali e di raccolta fondi il trend è stato leggermente in diminuzione rispetto all’esercizio precedente.

Passando agli oneri per le attività accessorie, essi si riferiscono per lo più al costo per i trattamenti dei volontari e cooperanti di altri Enti, in forza della convenzione in essere con Caritas Italiana, a cui corrisponde (nell’area dei proventi da attività accessorie) il relativo rimborso delle spese sostenute dal VIS.

Gli oneri di supporto generale comprendono i costi per il personale stabilmente impiegato in attività di amministrazione, segreteria generale ed operativa, logistica, manutenzione e servizi informatici e le spese, indennità e rimborsi connessi al funzionamento degli organi politici. In quest’area sono stati compresi tutti gli oneri strutturali trasversali alle diverse aree gestionali, per evitare ripartizioni complesse e discrezionali.

Per ogni area gestionale sono state individuate le figure che vi afferiscono e sono stati pertanto attribuiti i costi relativi al personale in Italia (dipendenti e collaboratori) che non sono stati imputati a iniziative o progetti specifici.

ANALISI DEI PROVENTI

In relazione all’autonomia e alla sostenibilità nel tempo dell’attività del VIS è significativa l’analisi della ripartizione dei proventi per provenienza da soggetti pubblici e privati. Le quote percentuali relative alle principali aree gestionali dell’organismo sono presentate in tabella.

Ripartizione proventi per provenienza pubblica o privataSolo attività tipiche% proventi pubblici 55,29%% proventi privati 44,71%Attività tipiche, promozionali e di raccolta fondi% proventi pubblici 37,59%% proventi privati 62,41%

Ripartizione proventi per provenienza pubblica o privata

FONTI PUBBLIChE (da attività tipiche)

Ministero Affari Esteri 2.103.646

Commissione Europea 935.209

Dipartimento Protezione Civile 66.145

Enti pubblici diversi (cooperazione decentrata) 390.232

Organizzazioni Internazionali 145.269

Totale fonti pubbliche 3.640.501

FONTI PRIVATE (da attività tipiche, promozionali e di raccolta fondi)

Conferenza Episcopale Italiana 1.738.343

Enti privati diversi (fondazioni, network, ecc.) 368.976

Per sostegno a distanza (SaD) 947.178

Per sostegno alle attività missionarie nei Pvs 1.461.995

Per altre attività 1.527.771

Totale fonti private 6.044.263

Circa il trend 2012 dei principali donatori e delle fonti sopra specificate, si può rilevare quanto segue:

- I proventi dal MAE-DGCS registrano un decremento in linea con la chiusura di alcuni progetti di grandi dimensioni, avviati negli anni scorsi, e più in generale con la contrazione nell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) destinato alle Ong che il MAE-DGCS ha avviato dal 2009. A titolo di esempio basti evidenziare che nel corso del 2012 il MAE-DGCS non ha approvato alcun intervento pluriennale a favore delle Ong italiane. Le prospettive per gli esercizi 2013 e 2014 si profilano invece più favorevoli poiché sono state ripristinate alcune dotazioni di risorse di APS per le Ong, il cui impegno e atteso entro la fine dell’esercizio.

- Il trend della Commissione Europea (CE) è risultato in crescita nel 2012, esercizio in cui un nuovo importante progetto di sviluppo è stato ottenuto dallo stesso ente finanziatore. Il rapporto con il donatore comunitario rimane sostanzialmente consolidato soprattutto in alcuni paesi (Angola, Burundi ed Etiopia).

- I proventi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Min. Welfare sono ascrivibili alla realizzazione di due progetti ancora in corso alla fine dell’esercizio precedente.

- In linea con le previsioni, e a causa della sfavorevole congiuntura economica, i proventi dalla Cooperazione decentrata (Regioni ed Enti locali) si riducono in maniera significativa, lasciando trasparire la difficoltà incontrate dalle Amministrazioni regionali nell’erogazione di fondi destinate ai Pvs.

- Nel 2012 l’apporto da Organizzazioni Internazionali è ripreso grazie al contratto con Unicef siglato per un progetto in Angola. Rimane da approfondire l’impegno della Ong per la ricerca di fondi presso tali donatori istituzionali, presenti soprattutto in loco con proprie delegazioni.

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- Il contributo della Conferenza Episcopale Italiana nel corso del 2012 ha fatto registrare un incremento legato allo stato di avanzamento, e relativa rendicontazione, dei progetti approvati. Inoltre, come dimostrato dalla recente approvazione di alcuni importanti interventi, rimane solido il rapporto fiduciario nei confronti del VIS come Ong di ispirazione cattolica al servizio delle azioni di “cooperazione ecclesiale”. I proventi dalla CEI hanno riguardato sia progetti di sviluppo sia numerosi interventi di emergenza e ricostruzione.

- I proventi ascritti alla voce “Enti privati diversi” hanno registrato nel 2012 una drastica diminuzione dovuta sostanzialmente alla conclusione degli interventi finanziati negli anni precedenti dal network Agire in Haiti e in Pakistan. A tale trend negativo corrisponde una sostanziale tenuta dei rapporti con alcune Fondazioni e con la Caritas Italiana, i cui effetti saranno rilevati anche nel corso del 2013.

- Circa il trend generale delle donazioni e offerte da privati per progetti nei Pvs e in Italia, per SaD, campagne varie e supporto alle missioni, si evidenzia un generalizzato calo dei proventi dovuto soprattutto all’attuale sfavorevole congiuntura economica che ha colpito il nostro Paese. Il drastico calo registrato dalla voce “Progetti di sviluppo e micro-realizzazioni” è ascrivibile prevalentemente alle erogazioni straordinarie ricevute nel corso dell’esercizio precedente per un progetto di grandi dimensioni in Burundi presso la Cité des Jeunes di Bujumbura.

La maggior parte degli altri proventi si riferisce a donazioni da parte di privati cittadini. Nel 2012 i donatori sono stati 12.193 di cui 512 nuovi. Nel dettaglio dalle sede di Roma i donatori sono stati 4.917, di cui nuovi 377 e dalle sede di Milano 7.276 di cui nuovi 135.

Di particolare rilievo in quest’ambito sono le offerte per il sostegno delle attività missionarie dei Salesiani, che si fondano su un rapporto fiduciario che intercorre tra il donatore e il destinatario/beneficiario finale (comunità missionaria o singolo missionario). In tale rapporto il VIS trasferisce esclusivamente i fondi a destinazione senza coinvolgimento diretto nelle attività beneficiate. Le attività in loco sono, infatti, condotte e realizzate direttamente dal destinatario finale dei fondi.

Tra le fonti private vi è anche il contributo ottenuto attraverso il 5 per mille, che nel 2012 è stato pari a Euro 100.73217, grazie al sostegno di 2.546 contribuenti.

Il rapporto con gli Enti istituzionali (pubblici e privati) è generalmente caratterizzato (così presso la DGCS del MAE, la CEI e gli enti di cooperazione decentrata) dall’adozione di delibere di approvazione conseguenti alle istruttorie di valutazione delle proposte, con relativa adozione di decreti di impegno di spesa se la stessa riguarda il bilancio dello stato; in altri casi (ad es. presso la Commissione Europea e le Fondazioni) all’approvazione del progetto segue la sottoscrizione di un contratto o di una convenzione. Nonostante l’esistenza di regolamenti e procedure fissino la tempistica delle erogazioni delle tranche di contributo, i pagamenti sono spesso compiuti con ritardo.

Si evidenzia che ad oggi non sussistono contenziosi in essere con alcuna branca della Pubblica Amministrazione, né con le articolazioni della Commissione Europea.

17 L’annofiscaleacuisiriferiscetalecontributoèil2010.NellaNotaIntegrativadelBilanciod’eserciziovienedettagliatol’utilizzoditaleimporto(cfr.www.volint.it).

Page 70: Bilancio Sociale  2012

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INDICATORI DI PARTICOLARE RILIEVO

Di seguito si presentano alcuni indicatori sempre più applicati anche in Italia per valutare le performance delle organizzazioni non profit.È opportuno segnalare che tali indicatori vanno utilizzati con cautela, anche in relazione al fatto che il loro valore dipende dai criteri e modalità di classificazione e imputazione seguiti per la redazione del bilancio d’esercizio che risultano tuttora disomogenei nell’ambito del settore non profit. In particolare risulta problematica la riclassificazione degli oneri e dei proventi nelle aree gestionali a causa dei profondi legami esistenti tra le stesse aree e della valenza comunicativa e informativa attribuita ad alcune attività promozionali. In generale, le variazioni degli indici di seguito presentati fatte registrare nel corso dell’esercizio 2012, sostanzialmente peggiorative rispetto agli stessi indici riferiti all’esercizio 2011, risentono della flessione nella raccolta di finanziamenti sia pubblici che privati a seguito dell’attuale situazione congiunturale economica di recessione e incertezza politica.

Indice di efficienza della raccolta fondi (e delle attività accessorie)

Per misurare in modo sintetico l’efficienza complessiva dell’attività di raccolta fondi di un’organizzazione non profit, viene usato un indice dato dal rapporto tra il totale degli oneri generati da attività promozionali e di raccolta fondi (sommati eventualmente agli oneri generati da attività accessorie) e il totale dei proventi correlati per competenza a tali oneri, cioè i proventi da attività promozionali e di raccolta fondi (sommati eventualmente ai proventi da attività accessorie). Tale indice esprime quindi, in centesimi di euro, la spesa media sostenuta per ogni euro raccolto da un ente. Ovviamente tanto più basso è il suo valore tanto maggiore è ritenuta l’efficienza dell’attività.

Nel bilancio 2012 del VIS l’indice di efficienza ha assunto il valore di 0,218, facendo registrare un significativo incremento rispetto al 2011 (era lo 0,130) sostanzialmente per la riduzione drastica dei proventi da raccolta fondi al denominatore dell’indice che, quindi, peggiora. In proposito si precisa che:

• nella composizione degli oneri di raccolta fondi non sono state incluse quote di costi strutturali, cioè spese di supporto che potrebbero ragionevolmente essere connesse alla realizzazione delle attività di raccolta fondi, in quanto imputati all’area di supporto generale;

• nella composizione dei proventi sono stati imputati tutti i ricavi la cui produzione si può ragionevolmente considerare connessa ad attività promozionali e di raccolta fondi, pur essendo state le stesse attività strutturate e realizzate in modalità e misure diverse. In particolare sono stati inclusi tutti i proventi relativi al sostegno delle attività missionarie nei Pvs, al sostegno a distanza, alle campagne e alle iniziative progettuali di emergenza, a prescindere dalla natura e dai caratteri delle azioni di raccolta fondi effettivamente compiute.

Indici di impiego delle risorse

In linea generale si considera che una organizzazione non profit dovrebbe destinare la maggiore quota possibile delle proprie risorse disponibili a favore delle attività direttamente funzionali a perseguire la propria missione istituzionale (cioè le cosiddette attività tipiche o istituzionali).Per misurare tale capacità si utilizzano indici che prendono in considerazione le tre aree in cui si realizza la gestione dell’organizzazione: le attività istituzionali (tipiche), l’attività di raccolta fondi (e accessorie) e l’attività di supporto generale. I relativi oneri sono rapportati con il totale degli oneri (al netto degli oneri di natura straordinaria e degli oneri finanziari e patrimoniali, di modo da escludere quegli oneri che non siano collegabili ad attività gestionali propriamente dette).

I valori assunti da tali indici per il VIS nel 2012 sono i seguenti:A. incidenza oneri attività tipiche: 84,81% (nel 2011 era l’89,63%); B. incidenza oneri attività di raccolta fondi e accessorie: 6,66% (nel 2011 era l’4,73%);C. incidenza oneri attività di supporto generale: 8,54% (nel 2011 era il 5,64%).

Poiché l’indice A esprime la quota percentuale di risorse che sono state impiegate nell’anno in attività direttamente connesse alle finalità istituzionali e, quindi, alla mission dell’organismo, viene considerato positivamente un suo valore elevato. Considerazioni opposte valgono per gli indici B e C: essendo le attività di raccolta fondi, accessorie e di supporto generale strumentali alla realizzazione delle finalità istituzionali, in linea generale si ritiene che il loro valore debba risultare il più basso possibile.

VERIFICA DELLA COMPLETEZZA E DELLA CONFORMITA’ DELBILANCIO SOCIALE RISPETTO AL MODELLO DELL’AGENZIA PER LE

ONLUS18

Come previsto dalle “Linee guida per la redazione del bilancio sociale delle Organizzazioni non Profit” elaborato dall’Agenzia per le Onlus, si fornisce di seguito una tavola di sintesi che consente sia di verificare la presenza nel bilancio sociale delle informazioni essenziali (E) e volontarie (V) previste dalle Linee guida sia di individuarle facilmente all’interno del documento. Sono riportate tutte le schede comuni e le 5 schede specifiche significative19 in ragione delle caratteristiche istituzionali ed organizzative del VIS nonché degli ambiti di intervento e tipologia di attività svolte.

Prospetto di sintesi sulla conformità del bilancio sociale alle previsioni delle Linee guida

Informazioni essenziali Informazioni volontarieN. N.

Richieste dalle Linee Guida 66 73Non applicabili 1 2Applicabili 65 71Presenti 54 20Presenti parzialmente 4 2Presenti/applicabili 83.07% + 6.15% parzialmente 28.16% + 2,82% parzialmente

Introduzione e nota metodologicaN.

schedaCod. Informazione

Tipo informazione

Presenza nel BS

Pag.

1

1.1 Dichiarazione del vertice E SI1.2 Arco temporale E SI1.3 Numero di edizioni del Bilancio Sociale E SI

1.4Processo seguito nell’elaborazione del Bilancio Sociale

V SI

1.5 Perimetro del bilancio E SI1.6 Dichiarazione e motivazione di non inclusione E SI

1.7Cambiamenti significativi di perimetro o metodi di misurazione

E SI

1.8 Eventuali attestazioni esterne V NA1.9 Contatti e indirizzi utili E SI

18 Siricordachel’AgenziaperleOnlus,successivamentedenominataAgenziadelTerzoSettore,èstatasoppressaaseguitodell’entratainvigoredelDecretoLeggen.16del2marzo2012(art.8comma23)elesuefunzionisonostatetrasferitealMinisterodelLavoroedellePolitichesociali.19 Sisegnalachenonèstataconsideratalaschedadedicataai“Dirittiumani”,inquantosièritenutochelerelativeinformazioni,tenutocontodellospecificomododioperarediVIS,sianogiàrichiestenellascheda“CooperazioneInternazionale”.

Page 71: Bilancio Sociale  2012

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Identità dell’organizzazione non profitN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

2 2.1 Nome organizzazione E SI2.2 Indirizzo sede legale E SI2.3 Luogo della principale sede E SI2.4 Altre sedi secondarie V SI2.5 Forma giuridica E SI2.6 Configurazione fiscale E SI2.7 Breve storia V SI2.8 Dimensione dell’organizzazione E SI2.9 Paesi in cui opera l’ONP V SI

2.10 Riconoscimenti/premi ricevuti V NO2.11 Missione, finalità E SI2.12 Indicazione oggetto sociale E SI2.13 Settore dei beni o servizi prodotti E SI2.14 Tipologia di mercati/utenza servita E SI2.15 Codici di condotta, principi e carte sviluppati da

enti/associazioni esterneV NO

2.16 Indicazione obiettivi e strategie di medio-lungo termine

V SI

Mappa e coinvolgimento degli stakeholder nella gestioneN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

3 3.1 Elenco stakeholder E SI3.2 Aspettative e interessi legittimi degli stakeholder V NO3.3 Impegni e responsabilità nei confronti degli

stakeholderV NO

3.4 Attività di coinvolgimento stakeholder E IN PARTE3.5 Modifiche e cambiamenti sopraggiunti V NO

Assetto istituzionale (scheda comune)N.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

4 4.1 Numero di assemblee e partecipazione E SI4.2 Composizione organo/i di governo E SI4.3 Modalità di nomina organo/i di governo E SI4.4 Numero di incontri tenuti nel periodo E SI4.5 Soggetto rappresentanza legale E SI4.6 Deleghe dell’organo di governo V NO4.7 Entità dei compensi ai membri degli organi di

governoE SI

4.8 Percentuale persone degli organi che donano all’ente e il valore donazioni

V NO

4.9 Composizione effettiva dell’organo di controllo attualmente in funzione

E SI

4.10 Numero incontri collegio nell’anno E SI4.11 Principali questioni affrontate V NO4.12 Compensi E SI4.13 Composizione eventuali altri organi V SI4.14 Poteri eventuali altri organi V SI4.15 Regime di pubblicità esterna dei verbali delle

Assemblee e delle decisioni degli organiV NO

4.16 Regime di pubblicità del bilancio d’esercizio E SI4.17 Disposizioni e procedure interne contro i conflitti di

interessi V SI

Reti N.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

5 5.1 Partecipazioni a reti e collaborazioni con altre organizzazioni

V SI

Certificazione/attestazione esterna del bilancio di esercizioN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

6 6.1 Indicazione del certificatore/ attentatore E SI6.2 Compiti e funzioni espletate V NO6.3 Compensi E SI6.4 Eventuali altri incarichi V SI

Struttura organizzativaN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

8 8.1 Organigramma funzionale E SI8.2 Struttura dirigenziale V SI

Composizione base socialeN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

9 9.1 Numero dei soci/associati E SI9.2 Composizione della base sociale V IN PARTE9.3 Anzianità associativa V SI

Page 72: Bilancio Sociale  2012

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Personale retribuitoN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

10 10.1 Numero lavoratori E SI10.2 Lavoratori per sesso, età, tipologia contratto E SI10.3 Lavoratori per funzione nell’organizzazione V SI10.4 Tasso di turnover E SI10.5 Tipologia di contratti collettivi applicati V SI10.6 Compensi corrisposti per prestazioni di lavoro non

regolate da contratto di lavoro dipendenteV NO

10.7 Benefit previsti V NO10.8 Costo aziendale massimo e minimo V NO10.9 Numero e tasso di infortuni sul lavoro V SI

10.10 Accordi formali con i sindacati V NO10.11 Eventuali sanzioni e contenziosi in materia di salute

e sicurezzaE SI

10.12 Giornate medie di malattia nel periodo V NO10.13 Lavoratori e % sul totale che ha partecipato ad

attività formative/di aggiornamentoV NO

10.14 Ore medie di formazione V NO10.15 Indagini di soddisfazione del personale V NO10.16 Iniziative per favorire la motivazione V NO10.17 Politiche aziendali per favorire le pari opportunità V NO10.18 Numero di donne per tipologia di contratto V SI10.19 Percentuale di donne/uomini per categorie

contrattualiV SI

10.20 Numero di contenziosi in materia di lavoro e loro esiti

E SI

Volontari N.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

12 12.1 Numero volontari attivi in modo continuativo nell’ultimo anno

E NO

12.2 Suddivisione dei volontari continuativi per età V NO12.3 Suddivisione volontari continuativi in base al tipo di

impiego presso l’ONPV NO

12.4 Numero totale di ore di volontariato offerte all’ONP V NO

12.5 Numero totale dei volontari continuativi che sono entrati e usciti nel periodo e tasso di turnover

V NO

12.6 Descrivere le modalità di gestione dei rimborsi spese riconosciuti ai volontari, specificando i criteri, l’importo complessivo e il numero dei volontari che ne hanno usufruito

E NO

12.7 Attività di aggiornamento e formazione realizzate per i volontari, indicando durata e partecipazione

V NO

12.8 Indagini per rilevare la motivazione e la soddisfazione dei volontari e relativi risultati

V NO

12.9 Numero e tasso di infortuni sul lavoro specificando il tipo di infortuni

V NO

12.10 Forme di copertura assicurativa attivate V NO12.11 Eventuali sanzioni e contenziosi in materia di salute

e sicurezzaE SI

Ricorso a contratti di outsourcingN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

13 13.1 Indicazione degli eventuali soggetti esterni ai quali sono attribuite funzioni e incarichi di particolare rilievo per il perseguimento della missione e la qualità del servizio, precisando gli ambiti di responsabilità e le modalità di controllo

E NO

13.2 Indicazione del costo totale per prestazioni in outsourcing e incidenza sui costi dell’ONP

V NO

13.3 Indicare il turnover dei soggetti che gestiscono i servizi in outsourcing di particolare rilievo

V NO

13.4 Indicare gli eventuali contenziosi in essere con i soggetti che gestiscono i servizi in outsourcing

V NO

Page 73: Bilancio Sociale  2012

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Cooperazione internazionaleN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

28 28.1 Strategia e target d’intervento E SI28.2 Scheda dei programmi E IN PARTE28.3 Analisi numero e valore progetti in corso distinti

per finalità secondo la mission della Organizzazione Non Profit, a titolo di esempio i quattro tipi di settori riconosciuti dai Grandi Donatori Istituzionali

E SI

28.4 Analisi sintetica di principali attività e risultati dei progetti distinti per finalità e per aree di intervento

E SI

28.5 Analisi sintetica del numero e del valore di nuovi progetti presentati distinti per finalità e aree di intervento

V NO

28.6 In numero e in valore - (Proposte progettuali presentate e approvate nell’anno + Proposte progettuali approvate in attesa dagli anni precedenti)/(Proposte progettuali presentate nell’anno – Proposte progettuali presentate nell’anno e in attesa + Proposte progettuali approvate in attesa degli anni precedenti)

V NO

28.7 Numero di progetti con attività con diretta ricaduta sui beneficiari/ Numero di progetti con attività con diretta ricaduta sui beneficiari nell’anno

V NO

28.8 Numero di progetti con attività con diretta ricaduta sui beneficiari valutate nell’anno in maniera positiva/Numero di progetti con attività con diretta ricaduta sui beneficiari concluse e valutate nell’anno

V NO

28.9 Breve descrizione del processo di valutazione dei progetti conclusi

V NO

28.10 Numero di progetti terminati rispettando i tempi di esecuzione/Numero di progetti che dovrebbero terminare nell’anno

V NO

28.11 Mesi di proroga richiesti su progetti che dovrebbero terminare nell’anno/Mesi totali di durata dei progetti che dovrebbero terminare nell’anno

V NO

28.12 Valore complessivo di spese rendicontate (rendicontazioni intermedie)/Totale dei budget disponibili dei progetti rendicontati nell’anno (rendicontazioni intermedie)

V NO

28.13 Valore complessivo di spese rendicontate (rendicontazioni finali)/Totale dei budget disponibili dei progetti rendicontati nell’anno (rendicontazioni finali)

V NO

28.14 Numero di progetti archiviati dall’ente finanziatore nell’anno con spese riconosciute superiori al 98% del budget rendicontato/Numero di progetti archiviati dall’ente finanziatore nell’anno

V NO

28.15 Valore complessivo delle spese non riconosciute dei progetti archiviati dall’ente finanziatore nell’anno/Totale delle spese rendicontate per progetti archiviati dall’ente finanziatore nell’anno

V NO

28.16 Percentuale di risorse proprie investite nel progetto V NO28.17 Eventuali partenariati nei progetti V IN PARTE

Dimensione economicaN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

38 38.1 Riportare il prospetto di Stato Patrimoniale e Rendiconto degli incassi, dei pagamenti e patrimoniale, salvo che nel medesimo Fascicolo del Bilancio Sociale sia contenuto anche il Bilancio di Esercizio

E SI20

38.2 Qualora il bilancio di esercizio non sia coerente con il modello previsto nelle “Linee guida e schemi per la redazione del bilancio di esercizio” dell’Agenzia per le Onlus fornire la relativa motivazione

E SI

38.3 Per le Organizzazione Non Profit che svolgono rilevante attività produttiva riportare lo schema del Valore Aggiunto

V NA

38.4 Descrivere la provenienza e il peso specifico delle fonti dei ricavi e dei proventi dell’esercizio distinguendo almeno le erogazioni liberali, le convenzioni e i contratti

E IN PARTE

38.5 Indicare almeno 5 soggetti (a livello aggregato) che contribuiscono maggiormente alla determinazione del totale dei proventi e ricavi, indicando il valore aggregato per ciascuno

E SI

38.6 Breve descrizione degli oneri delle gestioni E SI38.7 Breve descrizione dei contratti E SI38.8 Indicazione dei contenziosi in essere tra

Organizzazione Non Profit e Pubblica Amministrazione

E NA

38.9 Totale degli oneri della raccolta fondi (inclusi i costi di struttura riferiti alla raccolta) al 31/12/n e all’anno precedente

E SI

38.10 “Totale dei proventi correlati per competenza alle attività di raccolta” (e quindi correlati ai relativi oneri)

E SI

38.11 Rapporto tra “Totale degli oneri generati dalle attività di raccolta fondi” (inclusi i costi di struttura riferiti alla raccolta fondi) e “Totale degli oneri gestionali dell’anno”

E SI

38.12 Riportare una breve scheda della destinazione dei fondi raccolti indicando le eventuali incoerenze con gli impegni e le dichiarazioni assunte in sede di raccolta

E NO

38.13 Nel caso in cui non sia stato possibile riportare tali impegni darne adeguata giustificazione indicando l’utilizzo effettuato

E NO

Page 74: Bilancio Sociale  2012

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Dimensione ambientaleN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

39 39.1 Strategie, politiche e obiettivi in relazione all’impatto ambientale dell’Organizzazione Non Profit

E SI

39.2 Adesione dell’ Organizzazione Non Profit a policy/iniziative di sostenibilità (ad es., Global Compact) e/o a standard ambientali (ad es., ISO 14001)

V NO

39.3 Figure operanti in materia di tutela ambientale V NO39.4 Spese e investimenti rilevanti nell’esercizio

in relazione alla gestione del proprio impatto ambientale

E IN PARTE

39.5 Quantità delle materie/materiali utilizzati e costo totale

V NO

39.6 Incidenza dei costi dei materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato sul totale dei costi dei materiali

E NO

39.7 Prelievo (consumo) totale di acqua V NO39.8 Iniziative volte a ridurre i consumi di acqua E NO39.9 Consumo diretto di energia suddiviso per fonte

energeticaV NO

39.10 Iniziative volte a ridurre i consumi di energia e/o a introdurre fonti di energia rinnovabile

E SI

39.11 Iniziative volte a ridurre l’impatto dei trasporti

E SI

39.12 Iniziative volte a ridurre l’impatto dei rifiuti E SI39.13 Iniziative volte allo smaltimento dei rifiuti E SI39.14 Descrivere le iniziative intraprese

dall’organizzazione nell’anno che tengano in considerazione gli impatti ambientali dei beni prodotti e/o dei servizi offerti

V SI

Obiettivi di miglioramento e questionario di valutazioneN.

schedaCod. Informazione Tipo

informazionePresenza

nel BSPag.

40 40.1 Fornire un quadro di insieme degli obiettivi di miglioramento dell’attività dell’organizzazione

V NO

40.2 Questionario allegato per raccogliere i giudizi sul Bilancio Sociale ed eventualmente anche sull’operato dell’organizzazione

V SI

40.3 Indicazione dei risultati emersi dal questionario o da altri strumenti utilizzati per la valutazione dell’edizione precedente del Bilancio Sociale

V NO

(Footnotes)1 I proventi riportati in tabella sono ordinari2 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 707 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 575 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

3 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 439 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 1.335 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

4 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 472 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 244 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

5 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 1.039 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 6.043 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.6 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 214, raccolti come SaD Madagascar, che sono stati destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 1.930, raccolti sempre come SaD Madagascar, sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.7 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 4.292 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 27.617 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

8 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 276 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 239 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.9 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 524 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 11.223 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

10 Il progetto è già concluso a livello di attività. Vi sono tuttavia degli oneri sostenuti a titolo di rimborso per attività pregresse.11 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 145, raccolti come SaD Pakistan, che sono stati destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 2.913, raccolti sempre come SaD Pakistan, sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

12 Oltre agli oneri evidenziati si rileva che euro 7.126,98 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.13 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 1.086 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 2.706 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

14 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 2.825 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali.

15 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 593 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 6.788 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

16 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 719 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 6.471 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

17 Agli oneri evidenziati bisogna aggiungere euro 551 destinati alla copertura dei costi di struttura connessi alle attività progettuali. Si rileva, inoltre, che euro 3.849 sono stati accantonati per i fabbisogni progettuali degli esercizi successivi.

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18 Il progetto è già concluso a livello di attività. Vi sono tuttavia degli oneri sostenuti a titolo di rimborso per attività pregresse.19 Si fa presente che in tre dei 49 paesi in cui il VIS ha operato nel corso del 2012 non sono stati sostenuti oneri: Cambogia, Sierra Leone e Myanmar 20 Nel Bilancio è riportato il Rendiconto Gestionale in forma sintetica e si rinvia al bilancio di esercizio disponibile sul sito internet.

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Per contatti con il VIS - Volontariato Internazionale per lo SviluppoVia Appia Antica 126, 00179 Roma

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Per contattare l’ufficio comunicazione e stampa: [email protected]

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Conto Corrente Postale:VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo

ccp 88182001

CreditsSi ringraziano i membri del gruppo operativo e di indirizzo, lo staff del VIS, i volontari espatriati e tutti coloro che a diverso titolo hanno contribuito alla redazione del Bilancio Sociale VIS 2012. Un ringraziamento speciale a Debora Sanguinato - Responsabile Coordinamento Interno, Giovanni Stiz - Consulente esterno, Michela Vallarino - Direzione politica, Anna Masucci - Editing, Alessandra Tarquini - Comunicazione.

Progetto grafico e impaginazione - Andrea Antognozzi

Le foto del Bilancio sociale 2012 appartengono all’Archivio fotografico VIS- VOLONTARIATO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO.

Ringraziamo in particolare i fotografi: Davide Bozzalla (Haiti), Gabriele Camelo, Beatrice Giorgi, Luca Marinacci (RDCongo), Stefano Pinci (Territori Palestinesi), Alessandra Tarquini, Coralie Maneri (Etiopia), Margherita Mirabella S4C per VIS (Etiopia), Davide Bozzalla (Haiti)

Vi preghiamo, se possibile, di non stampare questo file per ridurre l’impatto ambientale, ma di consultarlo nella sua versione digitale.