BILANCIO SOCIALE 2009 - Azienda Sanitaria Locale n° 2 ... · Valter Dini, Dott. Gianluigi Figini,...

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Azienda Sanitaria Locale 2 savonese – Via Manzoni 14 – 17100 Savona www.asl2.liguria.it BILANCIO SOCIALE 2009

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Azienda Sanitaria Locale 2 savonese – Via Manzoni 14 – 17100 Savona www.asl2.liguria.it  

BILANCIO SOCIALE 2009

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BILANCIO SOCIALE 2009 Direttore Generale: Dott. Flavio Neirotti Direttore Amministrativo: Dott.ssa Graziella Baldinotti Tizzoni Direttore Sanitario: Dott.ssa Claudia Agosti Progetto realizzato da: S.C. Bilancio e Contabilità A cura di: Dott. Marco Molinari e Dott. Paolo Nani Editing e supervisione: S.C. Comunicazione sanitaria e marketing Hanno collaborato: Dott.ssa Anna Apicella, Dott.ssa Marinella Bedo, Dott.ssa Maria Beatrice Boccia,

Dott. Antonio Bortolaso, Arch. Cesare Branchetti, Dott.ssa Maria Paola Briata,

Dott.ssa Emilia Calderino, Dott. Angelo Canepa, Dott. Eliano Delfino, Dott.ssa

Annamaria Delpiano, Dott. Dino Dessì, Dott. Valter Dini, Dott. Gianluigi Figini,

Dott. Elio Garbarino, Dott. Luca Garra, Dott. Giorgio Genta, Avv. Paolo Gianatti,

Dott. Michele Giugliano, Dott. Pietro Ghiglione, Dott. Marco Lovesio, Dott.ssa

Nadia Michelotti, Dott. Maurizio Modenesi, Dott.ssa Antonella Piazza, Dott.ssa

Paola Pregliasco, Dott.ssa Francesca Romani, Dott. Felice Rota, Dott.ssa Marina

Scotto, Dott. Angelo Sergi, Ing. Franco Traverso, Dott. Carlo Vittorio Valenti

Ottobre 2010

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Presentazione

In considerazione dei positivi esperimenti posti in essere negli anni precedenti l ’ASL n. 2

Savonese intende proseguire nella pubblicazione del Bilancio Sociale nell’ottica di fornire ai suoi

numerosi interlocutori una visione complessiva dell’offerta sanitaria dell’Azienda nonché delle

risorse messe in campo per il perseguimento dei fini istituzionali; viene ribadita al riguardo la

scelta della pubblicazione sul sito Internet aziendale (in luogo della stampa cartacea) coerente

con i recenti orientamenti, anche di fonte legislativa, volti ad incoraggiare l’utilizzo di tale

strumento quale mezzo primario di comunicazione della Pubblica Amministrazione.

La complessità del sistema “sanità” impone infatti una puntuale analisi delle relazioni che legano

l’A.S.L. n. 2 ad un ambiente esterno caratterizzato, oltre che dalla crescente numerosità dei

cosiddetti “portatori di interesse”, dai continui mutamenti degli scenari e delle opportunità; la

forte dinamica evolutiva osservata nel settore in questi anni impone l’adozione di strumenti di

comunicazione in grado di far conoscere sia all’esterno che all’interno i processi che

determinano strategie, obiettivi e risultati aziendali.

Come già per le precedenti esperienze il Bilancio Sociale 2009 è frutto di un lavoro di gruppo

caratterizzato dall’ampia e convinta partecipazione delle strutture aziendali: tale estensivo

coinvolgimento ha consentito l’effettuazione di un’analisi approfondita dei processi organizzativi

aziendali e delle competenze distintive che consentono all’A.S.L. n. 2 Savonese di garantire, nel

proprio ambito territoriale, il conseguimento ed il mantenimento di adeguati livelli di assistenza

sanitaria.

Il 2009 rappresenta tra l’altro il primo anno di operatività “a regime” dell’Azienda nella sua nuova

configurazione risultante dalla confluenza nell’ A.S.L. n. 2 dell’ Ospedale Santa Corona (operante

come Azienda Ospedaliera autonoma sino al 30 giugno 2008); tale trasformazione, dalla quale è

scaturita un’Azienda che conta circa 4.500 dipendenti, si conferma un evento di grande rilievo

per la sanità locale che ormai da tempo era caratterizzata dalla contemporanea presenza sul

territorio provinciale di un’Azienda Sanitaria Locale e di una Azienda Ospedaliera.

Il nuovo assetto, realizzando un più elevato livello di integrazione tra servizi territoriali ed

ospedalieri, ha reso possibile il migliore utilizzo delle risorse con conseguente innalzamento del

livello qualitativo dell’offerta erogata.

Il Direttore Generale

(Dott. Flavio Neirotti)

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Note introduttive

Negli ultimi anni le aziende pubbliche hanno dimostrato un crescente interesse per

l’impatto sociale del proprio operato; la natura rivestita dalla specifica mission aziendale ha

sensibilizzato, in particolare, numerose Aziende Sanitarie alla ricerca di strumenti in grado di

comunicare, tanto all’esterno quanto all’interno, il profilo etico del servizio fornito; ciò nella

consapevolezza che i rendiconti economico – finanziari prodotti con cadenza annuale, ancorché

corredati da relazioni illustrative ricche di riferimenti alle numerose attività poste in essere per il

conseguimento dei compiti istituzionali, non consentono una rappresentazione esaustiva della

complessa attività tipica di una Azienda Sanitaria Locale. Il crescente interesse delle aziende

pubbliche nei confronti di un più idoneo strumento di comunicazione con la comunità ha indotto il

Ministero per la Funzione Pubblica ad emanare una specifica Direttiva (17 febbraio 2006 – G.U.

n. 63 del 16 marzo 2006) riguardante la “Rendicontazione sociale nelle amministrazioni

pubbliche”. Si tratta di vere e proprie Linee Guida alle quali l’Azienda ha cercato di ispirarsi (pur

mantenendo un progetto autonomo) nella realizzazione del presente documento.

Il Bilancio Sociale si rivolge a tutti quei soggetti, pubblici o privati, la cui sfera di interessi

viene abitualmente ad essere coinvolta a vario titolo dalle decisioni aziendali (utenti, enti

finanziatori, istituzioni, associazioni, pubblica amministrazione, dipendenti, fornitori, etc …), ormai

comunemente indicati con il termine “stakeholder”.

Il Bilancio Sociale 2009 è articolato in quattro segmenti di seguito evidenziati:

PROFILO AZIENDALE – Identifica l’Azienda definendone la mission e fornendo una sintetica

rappresentazione del contesto istituzionale di riferimento e degli assetti organizzativi adottati per

lo svolgimento delle attività tipiche.

PROFILO RELAZIONALE - Individua gli stakeholder dell’Azienda e le relazioni tra l’azienda

ed i suoi molteplici “portatori d’interesse”.

DIMENSIONE SOCIALE - indaga l’impatto delle azioni aziendali nei confronti degli

stakeholder, anche in relazione alle competenze distintive di cui dispone per il soddisfacimento

della domanda di salute; evidenzia inoltre la dimensione sociale dell’Azienda stessa, dedicando

una particolare attenzione agli strumenti di dialogo con i suoi interlocutori istituzionali e non.

Questa sezione illustra gli sforzi compiuti dall’Azienda per innalzare il livello qualitativo del

servizio erogato alla collettività, focalizzando le principali azioni tese all’innalzamento degli

standards di produzione dei servizi.

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RISORSE - descrive il meccanismo di finanziamento dell’Azienda, quantifica le risorse a

disposizione per il perseguimento dei fini istituzionali ed i costi connessi all’attività svolta;

presenta un sintetico rendiconto economico analizzando le principali criticità e i punti di forza

della gestione economica dell’Azienda. Espone in sintesi gli investimenti effettuati nell’anno 2009

e le relative fonti di finanziamento. Descrive consistenza, caratteristiche ed organizzazione del

personale inteso come principale risorsa dell’azienda.

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INDICE

Pag.

11.. PPRROOFFIILLOO AAZZIIEENNDDAALLEE 99 ( CHI SIAMO) 1.1 Cenni storici 10

1.2 Quadro normativo 11

1.3 Missione aziendale e principi di riferimento 12

1.4 Governance aziendale e principi di organizzazione 13

1.5 Bacino di utenza dell’Azienda 23

1.6 L’A.S.L. n. 2 in cifre 25

22.. PPRROOFFIILLOO RREELLAAZZIIOONNAALLEE 2266

(CON CHI CI RAPPORTIAMO, PER CHI OPERIAMO) 2.1 Gli stakeholder dell’Azienda: generalità 27

2.2 Gli utenti 28

2.3 Il personale 38

2.4 I fornitori 38

2.5 Le Associazioni di volontariato e tutela 40

2.6 La Regione Liguria 46

2.7 La Conferenza dei Sindaci 47

2.8 La Croce Rossa Italiana e le Pubbliche Assistenze 48

2.9 Il Comitato etico 51

2.10 L’Ufficio Relazioni con il Pubblico 55

2.11 L’attività di comunicazione aziendale 55

PROFILO AZIENDALE

PROFILO RELAZIONALE

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33.. DDIIMMEENNSSIIOONNEE SSOOCCIIAALLEE 5577

(CHE COSA FACCIAMO E COME ) A. Assistenza territoriale 58

3.1 Assistenza di base e specialistica 58

3.2 Assistenza farmaceutica territoriale 65

3.3 Assistenza consultoriale 68

3.4 Assistenza ai disabili 76

3.5 Assistenza agli anziani 79

3.6 Assistenza psichiatrica territoriale 94

3.7 Assistenza a tossicodipendenti ed alcolisti 102

3.8 Attività distrettuale 107

B. Attività di Prevenzione 109

3.9 Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro 109

3.10 Igiene degli alimenti e nutrizione 116

3.11 Igiene pubblica 119

3.12 Attività veterinaria 123

C. Assistenza ospedaliera 144

3.13 Presidio ospedaliero di ponente 144

3.14 Presidio ospedaliero di levante 185

3.15 La Farmacia ospedaliera 222

D. Qualità e gestione integrata dei rischi 226

3.16 Il Sistema Gestione Qualità e Rischio Clinico 226

3.17 Il Sistema di Prevenzione 233

DIMENSIONE SOCIALE

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44.. RRIISSOORRSSEE 223399

(QUALI, QUANTE E COME)

A. Le risorse umane 240

4.1 Consistenza del personale 241

4.2 Caratteristiche del personale 243

4.3 Organizzazione del personale 250

B. Le risorse economiche 253

4.4 Composizione e rispetto del livello dei costi 2009 254

4.5 Articolazione dei ricavi e dei costi 2009 256

4.6 Confronto con esercizio 2008 261

4.7 Investimenti 2009 267

RISORSE

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1. PROFILO

AZIENDALE (CHI SIAMO)

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10

1. PROFILO AZIENDALE

(CHI SIAMO)

1.1 Cenni storici

La Legge Regionale n. 45 del 05/12/1979 (emanata in attuazione della Legge n. 833 del

23/12/1978 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale) costituiva, nel territorio della provincia di

Savona, 4 Unità Sanitarie Locali (IV “Albenganese”, V del “Del Finalese”, VI “Delle Bormide” e VII

“Del Savonese”); successivamente la Legge Regionale n. 20 del 10/05/1993 ne prevedeva

l’accorpamento dando vita, dall’11/08/1993, all’Unità Sanitaria Locale n. 2 “Savonese” con

competenza estesa a tutto il territorio provinciale.

Tale operazione, configurandosi come una tappa del percorso mirato a realizzare la c.d.

“aziendalizzazione” del Servizio Sanitario nazionale era accompagnata dall’affidamento della

direzione delle UU.SS.LL. liguri a Commissari regionali (in carica fino al 31/12/1994) con il

compito di garantire la gestione provvisoria e lo svolgimento delle attività propedeutiche alla loro

trasformazione in aziende; la deliberazione della Giunta regionale della Regione Liguria n. 8896

del 23/12/1994 sanciva la conclusione del periodo transitorio costituendo tra le altre, a decorrere

dall’1/1/1995 (in attuazione del D.Lgs. 30/12/1992 n. 502), l’Azienda Sanitaria Locale n. 2

“Savonese” con contestuale nomina del direttore generale; contemporaneamente veniva

costituita, con sede a Pietra Ligure, l’Azienda Ospedaliera “Ospedale Santa Corona”.

Intervenivano successivamente diversi provvedimenti legislativi sia nazionali (di modifica

ed integrazione del predetto D.Lgs. 30/12/1992 n. 502) che regionali ultima tra i quali la Legge

Regionale n. 41 del 7/12/2006 “Riordino del Servizio Sanitario Regionale”; l’art. 27 di

quest’ultima, pur confermando l’assetto del Servizio Sanitario ligure così come delineato dalla

previgente normativa, ha stabilito altresì al comma 3 che il Consiglio Regionale, su proposta della

Giunta regionale, possa costituire nuove Aziende ospedaliere ovvero sopprimere o modificare, a

seguito di accorpamenti con altre strutture ospedaliere, le Aziende Ospedaliere “Villa Scassi

Ospedale Civile” di Genova ed “Ospedale Santa Corona” di Pietra Ligure.

Utilizzando tale facoltà il Consiglio regionale, con la Deliberazione del n. 8 del 28/02/2008

“Stralcio del piano sociosanitario relativo alla rete di cura ed assistenza. Accorpamento e nuova

definizione di alcune Aziende sanitarie” (punto 5.1.1 dell’allegato A “ORGANIZZAZIONE DELLA

RETE DI CURA E DI ASSISTENZA”) ha stabilito tra l’altro la confluenza dell’Azienda Ospedaliera

“Ospedale Santa Corona” nell’A.S.L. n. 2 “Savonese” a decorrere dal 01/07/2008, alla quale

pertanto da tale data fanno capo tutti i presidi ospedalieri e territoriali appartenenti al Servizio

Sanitario regionale.

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1.2 Quadro normativo

L’attività dell’A.S.L. n. 2 è regolata da disposizioni legislative di fonte statale e regionale e

da norme interne.

La citata Legge n. 833 del 23 dicembre 1978, nel definire il Servizio Sanitario

nazionale precisava, all’art. 1, che lo stesso “è costituito dal complesso delle funzioni, delle

strutture, dei servizi e delle attività destinate alla promozione, al mantenimento ed al recupero

della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o

sociali e secondo modalità che assicurino l’uguaglianza dei cittadini nei confronti del Servizio”.

In particolare l’articolo 10 stabiliva che “alla gestione unitaria della tutela della salute si

provvede in modo uniforme sull’intero territorio nazionale mediante una rete completa di Unità

Sanitarie Locali”, definendo in seguito le stesse come “il complesso dei presidi, degli uffici e dei

servizi dei comuni, singoli o associati e delle comunità montane i quali in un ambito territoriale

determinato assolvono ai compiti del servizio sanitario nazionale”.

Oltre a disciplinare la struttura e il funzionamento delle UU.SS.LL. la suddetta Legge

individuava prestazioni che le stesse dovevano erogare (prevenzione, cura, riabilitazione e

medicina legale) affidando inoltre alle regioni le funzioni legislative ed amministrative in materia

di assistenza sanitaria, nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi della Stato;

introduceva inoltre il metodo della programmazione dei servizi articolato su un piano sanitario

nazionale (destinato a delineare le linee generali di indirizzo e le modalità di svolgimento delle

attività istituzionali del S.S.N.) da attuarsi attraverso Piani Regionali.

Questi ultimi, da approvarsi con leggi regionali, condividono la durata triennale del Piano

Sanitario nazionale assicurando il mantenimento dei livelli di prestazioni sanitarie che devono

comunque essere garantite gratuitamente o con partecipazione dell’assistito alla spesa (ticket) a

tutti i cittadini.

Il D.Lgs. 30/12/1992 n. 502 (modificato dal D.Lgs. 15/12/1993 n. 517 e dal 19/6/1999

n. 229/1999) ha innovato profondamente l’assetto istituzionale delle Unità Sanitarie Locali

costituendole, a conclusione del percorso sinteticamente evidenziato al punto 1.1, in aziende

“dotate di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa,

patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica”; nel quadro del citato processo di aziendalizzazione

le norme richiamate prevedono, tra l’altro, il regime della proprietà privata per i rapporti che

investono il patrimonio delle unità sanitarie locali e stabiliscono (art. 5 del D.Lgs. n. 229/1999)

l’abbandono della contabilità finanziaria (tradizionalmente utilizzata nello Stato e negli Enti della

Pubblica Amministrazione) e la contestuale introduzione della contabilità economica che, pur con

la presenza di aspetti peculiari, ricalca sostanzialmente il modello in vigore nella generalità delle

aziende del settore privato.

Il citato D.Lgs. 502/1992 definisce inoltre, all’articolo 3, l’organizzazione delle Unità

Sanitarie Locali elencandone strutture, organi direzionali, articolazioni operative e relativi compiti

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e funzioni; per un più approfondito esame delle disposizioni in tema di organizzazione si rinvia al

successivo punto 1.4 “Governance Aziendale e Modello organizzativo”.

A livello regionale il D.Lgs. 502/1992 ha trovato completa attuazione con la Legge

Regionale 8/8/1994 n. 42 che ribadisce i principi di autonomia introdotti dalla normativa

nazionale precisando l’articolazione organizzativa e le strutture delle Aziende Sanitarie e

dedicando in particolare il Titolo III ai rapporti tra la Regione e le stesse; al riguardo viene dato

rilievo alle funzioni di indirizzo, verifica e coordinamento esercitate dalla Regione, finalizzate ad

assicurare l’uniformità dei servizi sul territorio regionale, nonché il rispetto dei principi e

degli obiettivi fondamentali definiti dal Piano sanitario regionale. In tale contesto la citata Legge

Regionale, limitatamente alle parti che non interessate dalle modifiche e dalle parziali abrogazioni

previste dalla successiva L. R. 24/3/2000 n. 25, elenca una serie di atti soggetti al controllo

preventivo della Giunta regionale quali, tra l’altro, il bilancio pluriennale di previsione, il bilancio

preventivo economico annuale ed il bilancio di esercizio.

Va inoltre ricordata la Legge Regionale 8/2/1995 n. 10 (“Finanziamento, gestione

patrimoniale ed economico – finanziaria delle Unità Sanitarie Locali e delle altre aziende del

Servizio Sanitario Regionale”) che, oltre ad individuare le modalità del finanziamento regionale,

introduce criteri gestionali nuovi in aderenza alla natura aziendale degli Enti citati.

La Legge Regionale 7/12/2006 n. 41 ha infine riordinato gli assetti istituzionali ed

organizzativi del Servizio Sanitario Regionale precisando le funzioni della Regione e la struttura e

gli organi delle Aziende del Servizio prevedendo inoltre tra l’altro:

l’accentuazione dei meccanismi di concertazione e cooperazione tra le

Aziende Sanitarie Locali e gli Enti Locali (Conferenza dei Sindaci) e degli

strumenti di partecipazione da parte dei cittadini, delle organizzazioni

professionali e sindacali e delle associazioni di volontariato;

l’istituzione dell’Agenzia Sanitaria Regionale quale ente strumentale della

Regione dotato di personalità giuridica di diritto pubblico destinato a svolgere

attività di supporto e di consulenza tecnica all’organizzazione regionale (studi,

ricerche, istruttorie di progetti e sevizi di controllo.

1.3 Missione aziendale e principi di riferimento

In ottemperanza all’art. 3 del D.Lgs. n. 502/1992 mediante l’Atto di Autonomia Aziendale

(di seguito denominato “Atto Aziendale”) le Aziende Sanitarie “disciplinano la loro organizzazione

ed il loro funzionamento nel rispetto dei principi e dei criteri fissati dalla Regione”. L’Atto

Aziendale dell’A.S.L. n. 2 “Savonese”, già approvato con Deliberazione del Direttore Generale n.

1340 del 29/11/2001, è stato oggetto di un complessivo riassetto conclusosi con l’approvazione

con Deliberazione del Direttore Generale n. 550 del 03/06/2010; ciò prevalentemente per effetto

dell’entrata in vigore della citata L. R. n. 41/2006 che ha tra l’altro dettato alcune disposizioni in

ordine ai contenuti dello stesso.

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Secondo l’enunciazione di cui all’art. 2 dell’Atto Aziendale l’A.S.L. n. 2 provvede alla

produzione, all'acquisizione ed all’erogazione di prestazioni sanitarie e socio assistenziali ad

elevata integrazione sanitaria per promuovere politiche di prevenzione ed il mantenimento, la

promozione ed il recupero della salute psico-fisica dei cittadini, in conformità ai livelli essenziali

ed uniformi di assistenza previsti dai Piani Sanitari Nazionale e Regionale.

L’attività aziendale è informata a principi coerenti con le nozioni di equità, universalità,

imparzialità che ispirano il Servizio Sanitario; la tutela della salute fisica, secondo quanto stabilito

dalla Legge 833/1978, deve inoltre essere assicurata nel rispetto della dignità e della libertà della

persona umana e con la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini.

1.4 Governance aziendale e principi di organizzazione

L’art. 5 “Principi Strategici” dell’Atto prevede che l’organizzazione aziendale sia articolata

in base ai seguenti principi:

1) lo sviluppo del processo di aziendalizzazione;

2) il trasferimento del processo decisionale a livello della dirigenza dei centri di responsabilità;

3) la separazione della funzione di committenza da quella di produzione; 4) la flessibilità organizzativa e procedurale;

5) l’individuazione delle Strutture Complesse, e comunque dei Centri di Responsabilità e di

Organizzazione, in modo flessibile in quanto correlata alle professionalità esistenti ed alle

contingenze;

6) la garanzia di legittimità, imparzialità, trasparenza, efficienza, efficacia ed

economicità dell’azione amministrativa, la tutela e la partecipazione dei cittadini, delle

loro organizzazioni, delle forze sociali e degli organismi di volontariato, nonché esaustività,

tempestività e diffusione dell’informazione;

7) la dipartimentalizzazione, attraverso lo sviluppo dei processi di aggregazione delle strutture

amministrative e sanitarie complesse e semplici a valenza dipartimentale, secondo le funzioni

attribuite alle singole aziende dal piano sanitario regionale o definite negli accordi contrattuali;

8) la distrettualizzazione attraverso lo sviluppo di processi di articolazione del territorio

aziendale finalizzati ad assicurare, alla popolazione di riferimento, l’accesso ai servizi e alle

prestazioni sanitarie e sociosanitarie;

9) la gestione degli acquisti con modalità aziendali di reperimento delle risorse secondo logiche

di mercato e di convenienza promuovendo l’uso di strumenti di “benchmarking” e favorendo

forme agili di contrattazione utilizzando eventualmente le risultanze delle procedure di acquisto

già poste in essere dalle altre istituzioni sanitarie e Regionali.

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ORGANI DELL’AZIENDA

L’art. 18 della citata L.R. n. 41/2006 riserva la qualifica di organi dell’Azienda al Direttore

Generale, al Collegio Sindacale ed al Collegio di direzione.

Il Direttore Generale (art. 19 L.R. 41/2006)

Il Direttore Generale:

è il rappresentante legale dell’Azienda ed ha la responsabilità della gestione,

assumendo gli atti di volontà dell’Azienda di carattere strategico, nonché i principali

atti di rilevanza economica;

è responsabile del raggiungimento degli obiettivi indicati dalla Regione nonché della

corretta ed economica gestione dell’Azienda.

Il Direttore Generale è nominato dalla Giunta Regionale e dura in carica tre anni

prorogabili a cinque una sola volta; l’incarico può comunque essere rinnovato.

II Direttore Generale viene scelto nell’ambito dell’elenco degli aventi titolo alla nomina di

direttore generale istituito presso la Regione ai sensi dell’art. 23 della L.R. n. 41/2006; in tale

elenco possono essere iscritti, a domanda, i soggetti in possesso dei requisiti previsti dall’art. 3

bis della D.Lgs. 502/1992, tra i quali in particolare il possesso del diploma di laurea ed

un’esperienza almeno quinquennale di direzione tecnica o amministrativa in enti, aziende,

strutture pubbliche o private, in posizione dirigenziale con autonomia gestionale e diretta

responsabilità delle risorse umane, tecniche o finanziarie.

Il Direttore Generale nomina:

il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario, che lo coadiuvano nell’esercizio

delle proprie funzioni, a norma dell’art. 19 comma 4b) e dell’art. 22 comma 1 della

L.R. n. 41/2006;

i membri del Collegio sindacale, su designazione delle amministrazioni competenti,

a norma dell’art. 19 comma 4a) della L.R. n. 41/2006;

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Il Collegio sindacale (art. 20 L.R. 41/2006)

Il Collegio sindacale è l’organo di controllo dell’Azienda, dura in carica tre anni ed è

composto da cinque membri, di cui due designati dalla Regione, uno designato dal Ministro

dell’Economia e delle Finanze, uno dal Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e

uno dalla Conferenza dei Sindaci. I componenti del Collegio sindacale sono scelti tra gli iscritti nel

registro dei revisori contabili istituito presso il Ministero di Grazia e Giustizia, ovvero tra i

funzionari del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica che abbiano

esercitato per almeno tre anni le funzioni di revisori dei conti o di componenti dei collegi sindacali.

In ottemperanza all’art. 3 – ter del D.Lgs. n. 229/1999 il Collegio Sindacale verifica

l’amministrazione dell’Azienda sotto il profilo economico, vigila sull’osservanza della legge,

accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio alle risultanze dei libri e

delle scritture contabili effettuando periodicamente verifiche di cassa; a tal fine riferisce almeno

trimestralmente alla Regione sui risultati del riscontro eseguito e trasmette periodicamente una

propria relazione sull’andamento dell’Azienda alla Conferenza dei Sindaci.

Il Collegio di Direzione (art. 21 L.R. 41/2006)

Si tratta di un organo specificamente orientato al supporto del Direttore Generale nelle

materie attinenti il governo delle attività cliniche, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-

assistenziali, l’innovazione e la valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori,

l’organizzazione e lo sviluppo dei servizi e delle attività di ricerca.

Ne fanno parte:

il direttore generale (che lo presiede e ne determina l’attività);

il direttore sanitario;

il direttore amministrativo;

i direttori dei Dipartimenti sanitari;

i dirigenti medici responsabili di presidio ospedaliero;

i direttori di Distretto;

il responsabile dell’area infermieristica;

un responsabile della dirigenza sanitaria non medica;

un responsabile per le professioni sanitarie di cui alla legge 26 febbraio 1999 n. 42

(disposizioni in materia di professioni sanitarie) ad eccezione dell’area

infermieristica.

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DIRETTORE AMMINISTRATIVO E DIRETTORE SANITARIO

Il Direttore Amministrativo (art. 22 L.R. 41/2006)

Il Direttore Amministrativo sovrintende agli aspetti economici, finanziari e amministrativi

aziendali e controlla periodicamente le proposte e gli atti emanati dai responsabili delle Unità

Operative (ora Strutture Complesse) e adottando i provvedimenti conferitogli dall’Atto Aziendale

(in particolare fornendo parere obbligatorio al Direttore Generale sui provvedimenti proposti dalla

dirigenza ed in genere su qualsiasi attività dell’Azienda).

Il Direttore Amministrativo è nominato dal Direttore Generale tra i soggetti (in possesso di

laurea in discipline giuridiche o economiche e di adeguata esperienza nella direzione tecnica o

amministrativa di enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione)

iscritti nell’elenco regionale istituito dall’art. 23 della L.R. n. 41/2006; dura in carica tre anni

prorogabili a cinque una sola volta e l’incarico può essere rinnovato.

Il Direttore Sanitario (art. 22 L.R. 41/2006)

Il Direttore Sanitario è il responsabile della gestione integrata dei servizi sanitari e del

conseguimento degli obiettivi di salute previsti dalla legge e dai piani aziendali e fornisce parere

obbligatorio al Direttore Generale sugli atti relativi alle materie di sua competenza.

Presiede inoltre agli aspetti igienico – sanitari aziendali ed alla qualità ed appropriatezza

delle prestazioni rese garantendo l’integrazione dei percorsi assistenziali all’interno dei presidi

ospedalieri e tra l’ospedale ed il territorio.

Il Direttore Sanitario è nominato dal Direttore Generale tra i soggetti (in possesso di

laurea in medicina e di adeguata esperienza nella direzione tecnico – sanitaria di enti o strutture

sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione) iscritti nell’elenco regionale istituito

dall’art. 23 della L.R. n. 41/2006; dura in carica tre anni prorogabili a cinque una sola volta e

l’incarico può essere rinnovato.

ORGANISMI COLLEGIALI

Il Consiglio dei sanitari (art. 24 L.R. 41/2006)

E’ un organismo elettivo dell’Azienda, con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria e dura

in carica 5 anni; è presieduto dal Direttore Sanitario ed è composto da rappresentanti di tutte le

categorie di personale sanitario.

Il Consiglio dei Sanitari svolge in generale attività di consulenza tecnica attraverso

l’espressione di pareri relativamente alle scelte riguardanti il funzionamento dei servizi sanitari.

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Il Comitato etico

Il Comitato etico ha il compito di assicurare la tutela dei diritti, della sicurezza e del

benessere di tutti i soggetti coinvolti nelle sperimentazioni cliniche condotte dall’Azienda; la sua

attività è prevalentemente orientata alla formulazione di pareri in merito alle richieste di

autorizzazione alle suddette sperimentazioni.

PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE

Il modello organizzativo Aziendale, fondato su un modello di tipo dipartimentale, è

modulato con finalità di armonizzazione delle azioni amministrative e sanitarie secondo criteri di

integrazione interdisciplinare. In particolare devono essere assicurati:

1. l’articolazione degli uffici per funzioni omogenee, distinguendo tra funzioni finali e

funzioni strumentali o di supporto;

2. il collegamento, in osservanza al principio di leale cooperazione istituzionale, dell’attività

degli uffici attraverso il dovere di comunicazione interna ed esterna e l’interconnessione mediante

sistemi informatici e statistici;

3. la trasparenza dell’azione attraverso l’istituzione di apposite strutture per l’informazione

ai cittadini e l’attribuzione della responsabilità complessiva di ciascun procedimento ad ogni

singolo ufficio, nel rispetto della Legge 7 agosto 1990 n. 241 e ss.mm.ii.;

4. l’armonizzazione degli orari di servizio, di apertura degli uffici e di lavoro con le

esigenze dell’utenza e con gli orari delle amministrazioni pubbliche dei paesi dell’Unione Europea

nonché con quelli del lavoro privato;

5. la responsabilità e collaborazione di tutto il personale per il risultato dell’attività

lavorativa;

6. la flessibilità nell’organizzazione degli uffici e nella gestione delle risorse umane anche

mediante processi di riconversione professionale e di mobilità del personale;

L’Azienda si articola in Dipartimenti, Distretti, Presidi Ospedalieri e Strutture

Complesse.

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I Dipartimenti

L’Atto Aziendale prevede che i Dipartimenti siano costituiti da strutture omogenee, affini o

complementari, che perseguono comuni finalità e sono quindi tra loro interdipendenti. I

dipartimenti rappresentano il modello operativo dell’azienda e svolgono attività professionali e

gestionali mediche, tecnico-sanitarie e tecnico-amministrative.

I Dipartimenti possono essere strutturali, funzionali, interaziendali.

Sono previsti Dipartimenti strutturali in presenza di unità operative o servizi omogenei

per tipologia di attività, di personale e nell’ambito di strutture edilizie comuni.

I Dipartimenti Funzionali, invece, si differenziano per un sistema di aggregazione

collegato ad una funzione comune, anziché alla tipologia di personale e di prestazioni. Costituisce

modello organizzativo eccezionale ed è finalizzato dall’opportunità di aggregare strutture

complesse e semplici totalmente indipendenti tra di loro al fine di assicurare la continuità

diagnostica e terapeutica ai cittadini.

L’Atto Aziendale prevede anche i Dipartimenti Interaziendali che aggregano strutture

complesse e semplici a valenza dipartimentale, appartenenti ad aziende diverse; tale forma di

aggregazione ha natura eccezionale e rispecchia l’esigenza di integrazione di determinate

strutture omogenee tra di loro sul territorio ai fini di un più efficace coordinamento delle attività e

di una economicità nella gestione delle risorse. L’A.S.L. n. 2 partecipa:

al Dipartimento di informatica e comunicazione tecnologica (con l’A.S.L. n. 1

imperiese);

al Dipartimento del farmaco del Ponente (con l’A.S.L. n. 1 imperiese);

al Dipartimento di immunoematologia e medicina trasfusionale (con l’A.S.L. n. 1

imperiese);

al Dipartimento interaziendale di Neuroscienze (con l’A.S.L. n. 1 imperiese);

Va osservato che la normativa introdotta dalla L.R. n. 41/2006 prevede che i Dipartimenti

aggreghino almeno quattro strutture complesse (in taluni casi anche semplici).

La responsabilità del Dipartimento spetta al Direttore del Dipartimento, eletto dal

Comitato di dipartimento (vedi altre) ai sensi dell’art. 41 L.R. 41/2006 tra i dirigenti con incarico

di direzione di una struttura complessa.

Il Direttore rappresenta il Dipartimento nei rapporti con il Direttore generale e negozia con

la Direzione aziendale il budget della struttura.

Compete allo stesso inoltre il compito di garantire la miglior funzionalità delle strutture

appartenenti al Dipartimento assumendo i provvedimenti necessari e facendo fronte in particolare

alle carenze temporanee di personale al fine di mantenere la continuità dei servizi.

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Il Comitato di Dipartimento

Il Comitato di Dipartimento, composto dai responsabili delle strutture organizzative,

assicura la programmazione, l’organizzazione delle attività e le funzioni di coordinamento del

Dipartimento. Il Comitato provvede in particolare a:

a) definire i percorsi di cura del paziente;

b) adottare linee guida, protocolli terapeutici e operativi;

c) programmare l’utilizzo delle attrezzature, dei presidi e delle risorse;

d) stabilire modelli e criteri per la verifica e la valutazione di audit clinico e di qualità;

e) proporre piani di aggiornamento e riqualificazione del personale;

f) eleggere il direttore di dipartimento.

Le Strutture complesse

La Struttura complessa è definita, dall’Atto Aziendale, come la componente organizzativa

dell’Area Dipartimentale che svolge una funzione od un complesso di funzioni omogenee o affini

nell’ambito delle attività dipartimentali.

Ogni Struttura complessa è dotata di autonomia amministrativa, organizzativa e tecnico-

operativa nell’ambito degli indirizzi e delle direttive emanati dal Direttore del Dipartimento, dai

Direttori Amministrativo e Sanitario e dal Direttore Generale e viene diretta da un dirigente

nominato in conformità alle procedure stabilite dalla legge.

Il Direttore di Struttura Complessa svolge tutte le funzioni di gestione delle Struttura di

competenza, programmandone l’attività e curando la regolare erogazione delle prestazioni

nonché vigilando sull’osservanza dei doveri d’ufficio da parte del personale assegnato.

I Distretti

Il distretto è un’articolazione territoriale dell’azienda alla cui funzione di committenza

contribuisce valutando i bisogni e le domande di prestazioni ed altri servizi della popolazione di

riferimento. Assicura la disponibilità e l’accesso coordinato ed integrato alle prestazioni ed ai

servizi e di tipo sanitario e sociale ad elevata integrazione sanitaria. Nel distretto avviene il

coordinamento delle attività dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta e delle

Farmacie convenzionate con le prestazione ed i servizi erogati direttamente dall’ASL e dalle

strutture territoriali, ambulatoriali ed ospedaliere accreditate.

Nel distretto sono garantite tra l’altro le prestazioni relative all’assistenza specialistica

ambulatoriale, all’assistenza consultoriale di tutela della salute dell’infanzia, della donna e della

famiglia e all’assistenza per i disabili e gli anziani.

Il Distretto inoltre provvede all’attuazione degli interventi di promozione della salute e alle

azione di miglioramento degli stili di vita, nonché alla comunicazione nei confronti dei cittadini,

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sull’accessibilità ai servizi sanitari e sociosanitari. Il distretto assicura agli enti locali il supporto

tecnico nel processo d’individuazione dei bisogni sociosanitari e di conseguente selezione delle

priorità d’intervento.

Il Direttore del Distretto è scelto fra soggetti, anche medici convenzionati, che abbiano

maturato una specifica esperienza nei servizi territoriali e un’adeguata formazione nella loro

organizzazione, in possesso dei requisiti per l’accesso alla dirigenza e rappresenta e governa il

Distretto attraverso la realizzazione del programma delle attività territoriali previsto all’art. 36

della L.R. n. 41/2006.

Inoltre:

gestisce le risorse assegnate al Distretto in modo da garantire l’accesso della

popolazione alle strutture ed ai servizi, l’integrazione tra i servizi e la continuità

assistenziale;

supporta il Direttore Generale nei rapporti con i Sindaci del territorio di

competenza.

I Presidi Ospedalieri

I presidi ospedalieri sono la struttura tecnico-funzionale dell’Azienda preposta

all’erogazione delle prestazioni di emergenza-urgenza, di ricovero, di diagnosi e cura,

ambulatoriali e specialistiche anche all’esterno degli stabilimenti ospedalieri di riferimento.

Nell’ambito dell’Azienda sono stati individuati due presidi ospedalieri costituiti dal P.O.

Savona - Cairo Montenotte e dal P.O. Albenga – Pietra Ligure.

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Di seguito si evidenzia l’organigramma aziendale (aggiornato ad ottobre 2010).

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1.5 Bacino di utenza dell’Azienda

Il territorio di competenza dell’A.S.L. n. 2 “Savonese” coincide con quello della Provincia di

Savona (che comprende 69 comuni); ai fini di un miglior coordinamento delle attività, nonché di

un efficace raccordo con le istituzioni locali, l’Azienda è articolata, come già accennato, in 4

distretti con competenza sui Comuni di seguito indicati:

Distretto Albenganese (ambito 1):

Albenga, Alassio, Andora, Stellanello, Testico, Casanova Lerrone, Garlenda, Villanova

d’Albenga, Ortovero, Onzo, Vendone, Arnasco, Cisano, Zuccarello, Laigueglia, Castelbianco,

Nasino, Erli, Castelvecchio di Rocca Barbena, Ceriale.

Distretto Finalese (ambito 2):

Finale Ligure, Borgio Verezzi, Pietra Ligure, Loano, Borghetto, Balestrino, Toirano,

Boissano, Giustenice, Tovo, Magliolo, Rialto, Calice, Orco, Vezzi Portio, Noli.

Distretto Delle Bormide (ambito 3);

Cairo Montenotte, Dego, Giusvalla, Piana Crixia, Cengio, Cosseria, Plodio, Carcare, Altare,

Mallare, Pallare, Millesimo, Roccavignale, Murialdo, Osiglia, Bormida, Massimino, Calizzano,

Bardineto.

Distretto Savonese (ambito 4):

Savona, Spotorno, Bergeggi, Vado Ligure, Quiliano, Albissola Marina, Albisola Superiore,

Celle Ligure, Varazze, Stella, Pontinvrea, Mioglia, Sassello, Urbe.

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L’Azienda garantisce l’assistenza sanitaria ad una popolazione di 287.307 unità (al

31/12/2009), suddivisa per ambiti e classi di età nella tabella che segue.

AMBITI 0 – 6 ANNI 6 – 14 ANNI 14 – 65 ANNI Sup. 65

ANNI

Totale

popolazione

AMBITO N. 1

ALBENGANESE 3.074 4.040 40.170 15.511 62.795

AMBITO N. 2

FINALESE 2.643 3.517 36.252 14.901 57.313

AMBITO N. 3

VAL BORMIDA 1.905 2.343 23.967 12.800 41.014

AMBITO N. 4

SAVONESE 5.593 7.443 80.180 32.969 126.185

Tot 13.215 17.342 180.569 76.181 287.307

% 5 % 6 % 63 % 26 % 100

Popolazione 2009 Fonte: S.C. Medicina di Base Elaborazioni: S.C. Comunicazione sanitaria e marketing

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1.6 L’A.S.L. n. 2 in cifre

- Ricoveri ospedalieri totali n° 66.656

- Valore dei ricoveri ospedalieri totali € 181.594.275,45

- Ricoveri ordinari acuti n° 38.907

- Giornate di degenza ricoveri ordinari acuti n° 287.795

- Ricoveri ordinari in riabilitazione n° 2.295

- Giornate di degenza ricoveri ordinari in riabilitazione

n° 44.332

- Ricoveri Day Hospital n° 14.671

- Numero di accessi Day Hospital n° 67.576

- Ricoveri Day Hospital Riabilitativo n° 763

- Numero di accessi Day Hospital Riabilitativo n° 3.804

- Ricoveri Day Surgery n° 10.020

- Prestazioni specialistiche totali n° 5.487.962

- Valore delle prestazioni specialistiche totali

€ 59.331.591,93

- Visite specialistiche n° 744.011

- Esami di laboratorio n° 3.468.732

- Prestazioni radio - diagnostiche n° 247.128

- Dipendenti (n. medio 2009) n° 4.527

- Associazioni di volontariato operanti n° 30

- Presidi ospedalieri n° 2

- Popolazione servita 287.307 ab

- Dimensioni del territorio servito 1.544 Kmq

Fonti: S.C. Centro Controllo Direzionale

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2. PROFILO

RELAZIONALE (CON CHI CI RAPPORTIAMO,

PER CHI OPERIAMO)

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2. PROFILO RELAZIONALE (CON CHI CI RAPPORTIAMO, PER CHI OPERIAMO)

2.1 Gli stakeholders dell’Azienda: generalità

Vengono indicati con il termine stakeholders tutti i soggetti che, entrando in contatto

(abitualmente o in via occasionale) con l’Azienda, vedono la propria sfera di interessi coinvolta

dalle attività e dalle decisioni aziendali. Si tratta in massima parte di soggetti esterni in quanto

appartenenti al contesto ambientale nel quale opera l’Azienda (utenti, enti locali, imprese private,

associazioni varie, etc ... ); le risorse umane rappresentano invece uno stakeholder interno.

Nella figura seguente gli stessi sono stati evidenziati a livello di aggregazioni significative.

Gli Stakeholders dell’ASL n. 2

REGIONE LIGURIA

ENTI LOCALI

RISORSE UMANE

UTENTI

VOLONTARIATO

FORNITORI

ALTRI

ASSOCIAZIONI DI

UTENTI

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2.2 Gli utenti

A. GENERALITA’

L’analisi dell’assetto socio - demografico della popolazione residente nel bacino di

utenza dell’A.S.L. n. 2 ed in generale del contesto ambientale di riferimento consente una

migliore comprensione delle specifiche caratteristiche della domanda sanitaria locale e,

conseguentemente, dell’articolazione e della natura dei servizi resi dall’Azienda.

Nella tabella seguente sono riportati i principali indicatori strutturali della popolazione nelle

Province liguri al 01/01/2009 utili per comprendere alcune caratteristiche della popolazione

assistita dall’Azienda.

Fonte: Annuario Statistico Regionale Liguria 2009

B. LA POPOLAZIONE ANZIANA

Principali indicatori strutturali della popolazione al 01/01/2008

Fonte: Annuario Statistico Regionale Liguria 2009

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L’indice di invecchiamento (rapporto tra la popolazione di 65 anni di età ed oltre e la

popolazione residente totale per 100) rilevato nella Provincia di Savona (pari a 27,2 %), oltre ad

risultare il più elevato nell’ambito della Liguria (26,8 %), supera di oltre sette punti percentuali il

dato medio nazionale.

Anche per quanto riguarda l’indice di vecchiaia (inteso come rapporto tra la popolazione

di 65 anni di età ed oltre e la popolazione di età inferiore a 15 anni per 100) la Provincia di

Savona si colloca sui valori più alti (244,5 contro una media regionale di 238,9 e nazionale di

142,8; l’indice anziani per bambino (6) e l’età media (47,4) confermano a loro volta il primato

provinciale quanto ad anzianità della popolazione.

La proiezione degli attuali tassi di invecchiamento demografico per i prossimi anni propone

uno scenario di c.d. implosione demografica nel territorio della Provincia di Savona; le

previsioni riportate nel grafico che segue, realizzate dal Dipartimento di Scienze Demografiche

dell’Università La Sapienza di Roma ipotizzano, nell’ipotesi denominata “bassa”, un indice di

vecchiaia pari a 560 entro il 2051.

Quanto sopra ha evidenti riflessi sull’articolazione e sulle caratteristiche dei servizi erogati

con apprezzabili conseguenze sull’entità della spesa per l’assistenza sanitaria.

Indice di vecchiaia (Pop 65+/ Pop 0-14)) in Liguria (2003-2051)

Fonte: Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – Dipartimento di Scienze

Demografiche (gennaio 2005)

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

5,5

6,0

2003

2005

2007

2009

2011

2013

2015

2017

2019

2021

2023

2025

2027

2029

2031

2033

2035

2037

2039

2041

2043

2045

2047

2049

2051

Ipotesi bassa

Ipotesi centrale

Ipotesi alta

5,6

4,2

3,6

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C. LA COMPONENTE MIGRATORIA

L’analisi delle due principali componenti del sostanziale calo della popolazione regionale

registrato negli ultimi anni (componente naturale e componente migratoria) offre spunti di

particolare interesse.

E’ utile al riguardo registrare come la tendenza negativa riguardante la componente

naturale (saldo nati - morti) sia parzialmente controbilanciata dalla componente migratoria

che si presenta in decisa crescita.

Con riferimento a quest’ultima può essere interessante l’approfondimento della sua

composizione in quanto fattore in grado di condizionare alcune dinamiche dei consumi

sociosanitari. In particolare la componente migratoria, in base a quanto risulta da uno specifico

studio (“Un'implosione demografica per la Liguria? Tendenze della popolazione, mercato

del lavoro, immigrazione e malessere demografico”, Università degli Studi di Roma “La

Sapienza” – Dipartimento di Scienze Demografiche, gennaio 2005) appare costituita:

da una crescente quota di anziani provenienti prevalentemente dal Piemonte

e dalla Lombardia che stabilisce la propria residenza nel territorio della Provincia di

Savona per godere dei benefici recati dalle temperature miti in periodo invernale.

Tale trend lascia ipotizzare che il tasso di invecchiamento della popolazione locale sarà

alimentato in misura sempre maggiore da questi flussi, con importanti ricadute in

termini di struttura del fabbisogno sanitario;

dalla forte presenza di stranieri in età da pensione o ancora attivi (nella

fascia di età 30/40 anni) che stabiliscono la propria residenza in Liguria. Ciò, nell’arco

dei prossimi 20 – 30 anni provocherà “un’ondata di piena di stranieri in età da

pensionamento”. A riprova di questa tendenza il Dossier Statistico Immigrazione

2003 – Caritas afferma che la percentuale di cittadini stranieri di età superiore ai 61

anni in Liguria nell’anno 2002 fosse quasi doppia rispetto al resto del paese (13,7 %

contro 7,1 %).

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L’impatto di queste dinamiche sulle caratteristiche della domanda di servizi sanitari che

esprimerà in futuro la popolazione residente nel territorio della provincia, in considerazione degli

elevati consumi tipici delle classi di età più anziane, dovrà essere tenuta presente nell’ambito

della programmazione sanitaria messa in atto dall’Azienda, nonché nella definizione dello stock di

risorse (finanziarie e non) destinate all’A.S.L. n. 2.

Secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2003 – Caritas “ i report

epidemiologici sullo stato di salute della popolazione immigrata in Italia hanno dimostrato che

le malattie che interessano gli immigrati sono strettamente connesse ai sistemi di accoglienza e

ai processi di inclusione sociale messi in atto nel paese ospite. Infatti la maggior parte delle

patologie scaturiscono dalle scadenti condizioni abitative, lavorative, dalle difficoltà di relazione e

di socializzazione, dal grado di accesso ai servizi sanitari”.

In particolare gli ambiti di sofferenza sanitaria sono caratterizzati da malattie da

disagio, infortunistica sul lavoro, alto ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza ed alcune

malattie infettive prevenibili.

Le scadenti condizioni di vita, infine, specie nelle prime fasi dell’immigrazione comportano

un alto numero delle malattie alle alte vie respiratorie, disturbi gastrointestinali e malattie

dermatologiche.

Cittadinanza Totale %

ALBANESE 4646 29,68 MAROCCHINA 2261 14,44 RUMENA 1921 12,27 ECUADOREGNA 883 5,64 EGIZIANA 729 4,65 UCRAINA 591 3,77 PERUVIANA 345 2,20 CINA POPOLARE 308 1,96 Altri -------- Totale generale 15.649

CITTADINI STRANIERI ISCRITTI AL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE NELLA ASL2 SAVONESE

A LUGLIO 2009

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NATALITA’ 2008

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Fonte:Elaborazione dati a cura di S.C. Comunicazione Sanitaria e Marketing

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I FLUSSI TURISTICI

Una corretta individuazione delle dimensioni del bacino d’utenza dell’Azienda non

può non tenere conto, inoltre, del movimento turistico (stagionale e non solo) presente nel

territorio di competenza, nel quale è presente una parte assai significativa del turismo ligure.

Nella tabella che segue sono esposti alcuni dati relativi alle presenze registrate negli esercizi

alberghieri della Provincia di Savona.

MOVIMENTO TURISTICO NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI

Italiani Stranieri Totale

Presenze 2008 3.241.909 817.825 4.059.734

Giornate di

permanenza media

5,3 4,2 -

Presenze medie

giornaliere

47.074 9.411 56.485

Fonte: Elaborazione da “Economia Savonese: Indicatori statistici 2008” Camera di Commercio

Industria Artigianato e Agricoltura di Savona

In virtù dei dati che emergono dalla tabella, per stimare la popolazione effettivamente

presente (in media) nel territorio di competenza, alla popolazione residente vanno aggiunte le

presenze turistiche medie giornaliere.

A tale proposito va precisato che il valore di n. 56.485 unità riportato nella tabella risulta

una stima per difetto dell’effettiva presenza media giornaliera di turisti nella Provincia di Savona;

il dato non tiene infatti conto:

- delle presenze extralberghiere (camping, ostelli, case per ferie) che registrano nel corso

del 2008 n. 1.681.655 presenze e di cui non si conosce la permanenza media;

- del turismo di una sola giornata che non può essere facilmente rilevato.

Alla luce di quanto sopra, per calibrare correttamente la distribuzione delle risorse

finanziarie, tecniche ed umane dell’Azienda andrebbe valutato il fabbisogno indotto dai flussi di

turisti che giungono nella Provincia di Savona e della relativa stagionalità, anche in

considerazione di specifica morbilità che ne scaturisce.

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D. ASPETTI SOCIOSANITARI

Di seguito vengono presentati alcuni dati tratti dall’Annuario Statistico Regionale della

Regione Liguria per l’anno 2008.

Morti nella provincia di Savona nell’anno 2003 (per causa)

Malattie infettive e parassitarie 59 Tumore 1.062 Mal. del sangue 16 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 170 Disturbi psichici e comportamentali 83 Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso 166 Malattie del sistema circolatorio 1.775 Malattie del sistema respiratorio 250 Malattie dell'apparato digerente 156 Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo 6 Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo 27 Malattie del sistema genitourinario 63 Alcune condizioni che hanno origine nel periodo perinatale 3 Malformazioni congenite e anormalità cromosomiche 12 Sintomi, segni, risultati anomali e cause mal definite 116 Cause esterne di traumatismo e avvelenamento 173

TOTALE 4.137

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35

1%

26%

0%

4%

2%

4%

43%

6%

4% 0%

1%

2%

0%0%

3%4%

Malattie infettive e parassitarie

Tumore

Mal. del sangue e degli organi ematop. ed alc. 

dist. imm.

Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche

Disturbi psichici e comportamentali

Malattie del sistema  nervoso e degli organi di 

senso

Malattie del sistema  circolatorio

Malattie del sistema  respiratorio

Malattie dell'apparato digerente

Malattie della  pelle e del tessuto  sottocutaneo

Malattie del sistema  osteomuscolare e del 

tessuto connettivo

Malattie del sistema  genitourinario

Alcune condizioni che hanno origine nel periodo perinatale

Malformazioni congenite e anormalità  

cromosomiche

Sintomi, segni, risultati anomali e cause mal definite

Cause esterne di traumatismo e 

avvelenamento

Fonte: Elaborazioni da Annuario Statistico Regionale 2008

Nel territorio servito dall’Azienda il bisogno di salute e la richiesta di servizi sanitari sono

caratterizzati dalle patologie cronico – degenerative tipiche di una popolazione anziana (tumori e

patologie cardiocircolatorie e respiratorie, pari al 75 % circa delle cause per morte). Va peraltro

sottolineato come tali patologie aumentino considerevolmente nella classe di età superiore ai 75

anni (classe di età la cui incidenza in Provincia di Savona, come già visto, è destinata ad

aumentare sensibilmente).

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Totale di cui: mortali Totale di cui: mortali Totale di cui: mortali Totale di cui: mortali

452anovaS - 5.224 2 150 1 5.628 3

548AIRUGIL - 27.772 14 943 1 29.560 15

ITA LIA 57.155 98 826.312 1.058 29.148 14 912.615 1.170

(a) infortuni la cui tutela assicurativa non compete all' INAIL che, comunque, tratta le relative pratiche per conto delle r ispettive amministrazioni di appartenenza sulla base di leggi ( in particolare DM del 10.10.1985) o di specifiche convenzioni.

Tavola 9.21.1

Infortuni per gestioneTotale

InfortuniAgricoltura Industria e Servizi Conto Stato(a)

Infortuni sul lavoro denunciati a ll'INAIL nella Provincia di Savona. Anno 2007

Fonte: Elaborazione Annuario Statistico Regionale Liguria 2008

La Provincia di Savona, con un totale di 5.628 infortuni nel 2007, si colloca al secondo

posto in Liguria dopo quella di Genova nella graduatoria degli infortuni sul lavoro denunciati

all’INAIL.

In tale scenario si colloca l’attività posta in essere dall’Azienda sul fronte della sicurezza

degli ambienti di lavoro attraverso la Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza negli

Ambienti di Lavoro (PSAL), nell’ambito delle funzioni svolte dal Dipartimento di Prevenzione nel

prosieguo meglio descritte.

Casi di AIDS in residenti liguri per sesso e fasce di età - Anni 2005 - 2007

700260025002issalC

di età Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale

0-12 16 14 30 16 14 30 16 14 30

13-19 4 - 4 7 - 7 7 - 7

20-29 374 210 584 3 76 211 587 379 212 591

30-39 1.099 382 1.481 1.1 23 394 1.517 1.123 397 1.520

40-49 361 93 454 3 89 102 491 397 107 504

>=50 163 37 200 1 80 40 220 183 41 224

TOTALE 2.017 736 2.753 2.0 91 761 2.852 2.105 771 2.876

Fonte: Annuario Statistico Regionale Liguria 2008

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2.3 Il personale

Il personale dipendente costituisce ad un tempo il c.d. “stakeholder interno”, nonché una

risorsa strategica per un’Azienda che, come la A.S.L. n. 2 Savonese, è ormai da anni la maggiore

della Provincia di Savona quanto a numero di unità impiegate. Alla data del 31.12.2009

risultavano infatti in servizio n. 4.527 dipendenti tra personale a tempo indeterminato e

determinato. I dati relativi al personale dipendente sono meglio evidenziati al successivo capitolo

4 “Risorse”.

2.4 I fornitori

L’Azienda, ai fini della scelta dei fornitori di beni e servizi, si attiene, per quanto riguarda

le forniture di importo superiore a quello fissato dalla normativa comunitaria in materia

(attualmente pari a € 193.000 I.V.A. esclusa), alla suddetta normativa ed a quella nazionale di

recepimento; vengono utilizzate, in particolare, nella quasi totalità dei casi, le forme della

“procedura aperta” e della “procedura ristretta” previste dal Decreto Legislativo 12 agosto 2006

n. 163.

In aderenza alla predetta normativa le stesse sono articolate in modo tale da garantire la

massima partecipazione dei fornitori interessati mediante pubblicazione dei bandi di gara.

L’aggiudicazione delle forniture avviene, in alternativa, secondo i seguenti criteri:

- a favore dell’offerta contenente il prezzo più basso;

- a favore dell’offerta individuata quale economicamente più

vantaggiosa sulla base di un esame congiunto della qualità e del prezzo

opportunamente ponderati secondo idonei parametri (preventivamente fissati

ed evidenziati negli atti di gara).

E’ evidente che l’applicazione di quest’ultimo criterio, che meglio garantisce l’Azienda sotto

il profilo qualitativo (soprattutto per quanto riguarda gli acquisti di beni tecnico – sanitari),

richiede l’espletamento di una procedura caratterizzata da maggiore complessità che prevede la

valutazione di qualità da parte di apposite commissioni; tale valutazione avviene prima

dell’apertura delle buste contenenti l’offerta del prezzo (da effettuarsi, una volta effettuata

la valutazione di qualità, in seduta pubblica).

Per quanto riguarda le forniture di valore inferiore a quello dell’accennata soglia

comunitaria l’Azienda fa normalmente riferimento all’art. 125 del citato Decreto utilizzando lo

strumento dell’acquisto c.d. “in economia”.

Lo stesso è caratterizzato da modalità più snelle che prescindono da forme di pubblicità

specifica e precedono invece l’interpello di un certo numero di imprese contenute in elenchi tenuti

dall’Azienda; le stesse sono comunque informate ai consueti principi che garantiscono la

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trasparenza e la parità di trattamento tra i concorrenti sulla base di un regolamento adottato a

livello aziendale (secondo linee indicate dalla Regione Liguria).

La normativa e le procedure di scelta del contraente previste per la fornitura di beni e

servizi valgono anche per i lavori, pur con alcune differenze in relazione agli importi.

I fornitori: composizione

Nel corso del 2009 l’acquisizione di beni e servizi da parte dell’A.S.L. n. 2 è stata

effettuata tramite 2.285 fornitori (per un fatturato complessivo di circa € 223 milioni); la

figura di seguito riportata evidenzia la distribuzione per sede delle imprese fornitrici.

Per il 49 % (1.158) sono localizzate nella Regione Liguria con un’incidenza marcata della

Provincia di Savona (755 pari al 33 % del totale).

L’analisi del fatturato dei fornitori indica invece una prevalenza (64 %) del peso degli

acquisti effettuati “fuori regione”, mentre la Provincia di Savona rappresenta circa il 21 % delle

forniture complessive (circa € 46.965.000), in larga misura rappresentate dall’acquisizione di

prestazioni assistenziali erogate da strutture convenzionate presenti sul territorio, quali la

residenzialità anziani e l’assistenza ai disabili, ai malati psichici, ecc.

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Il grafico successivo evidenzia inoltre una significativa differenza tra il fatturato medio dei

fornitori residenti in Provincia (circa € 62.000) e quello dei fornitori “fuori Provincia” (circa €

115.000).

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2.5 Le Associazioni di volontariato e tutela

Nel territorio dell’A.S.L. n. 2 è molto attivo l’associazionismo in campo socio

sanitario. Al fine di valorizzare e favorire la collaborazione con questo ricco tessuto associativo

e nell’ottica di garantire un continuo confronto con gli organismi di rappresentanza dei cittadini e

dei malati è stato attivato il Comitato Misto Consultivo, destinato a rappresentare la principale

sede di scambio di informazioni.

Attraverso detto Comitato l’Azienda e le associazioni di volontariato esaminano

congiuntamente le proposte e i suggerimenti presentati dalle associazioni stesse; l’Azienda, a sua

volta, espone le iniziative e i progetti che hanno riflessi sulla fruibilità dei servizi.

In tale contesto è stato firmato un protocollo d’intesa con le seguenti associazioni, membri

del predetto Comitato.

Associazione Amici Centro Oncologico P. Bianucci. L’Associazione

opera nell’ambito della ricerca diagnostica e della terapia oncologica e mira alla

raccolta di fondi da destinare all’acquisto di apparecchiature da mettere a disposizione

del Centro Oncologico dell’Ospedale San Paolo di Savona, alla concessione di premi di

studio a giovani medici italiani e stranieri che operino nello specifico settore

dell’oncologia;

Associazione Crescere Insieme (CRESC.i). L’Associazione CRESC.i. è

nata dai genitori ed amici di bambini affetti da condizioni di difetto di statura e da

malattie endocrine. Agisce con il sostegno materiale e psicologico delle famiglie,

fornendo indicazioni pratiche, divulgando notiziari di aggiornamento e promuovendo

incontri tra ragazzi, genitori e personale medico e paramedico. Promuove inoltre la

ricerca scientifica relativa ai problemi di bassa statura e delle malattie endocrine per

realizzare nuovi metodi di diagnosi e terapia.

Associazione Diabetici Ponente Ligure (ADPL). L’Associazione

promuove convegni relativi al diabete mellito, corsi di educazione sanitaria per

l’autogestione parziale della malattia, corsi teorici di cucina, attivazione di un

ambulatorio con personale infermieristico volontario per la misurazione della glicemia

e della pressione arteriosa, controllo ed eventuale sostituzione degli apparecchi per la

misurazione della glicemia, assistenza domiciliare su richiesta, distribuzione di riviste

e pubblicazioni scientifiche inerenti al diabete;

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Associazione Savonese Assistenza Diabetici (ASSADI). L’Associazione

promuove convegni ed iniziative finalizzati all’educazione sanitaria e alla corretta

informazione sulla patologia diabetica e alle problematiche correlate.

Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO). L’ADMO Associazione

Italiana Donatori Midollo Osseo è un’ONLUS che da oltre dieci anni è attiva in tutta

Italia con lo scopo principale di sensibilizzare la popolazione sulla possibilità di

combattere la Leucemia e altre neoplasie del sangue, attraverso il trapianto di midollo

osseo. L’Associazione è impegnata nella ricerca di donatori, fra i 18 ed i 35 anni, per

dare una speranza di vita ai malati che non anno un donatore consanguineo

compatibile;

Associazione Italiana Celiachia. L'Associazione Italiana Celiachia nasce

nel 1979 per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini celiaci. Attualmente l'A.I.C.

è strutturata in Federazione con 19 soci (Associazioni Regionali rappresentate da

altrettanti Consigli Direttivi e Comitati Scientifici). In quasi trent'anni di attività

l'Associazione ha ottenuto l'erogazione gratuita dei prodotti dietetici, la legge n.

123/2005 "Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia", ha realizzato il

Prontuario AIC degli alimenti e creato il marchio "spiga sbarrata"" per identificare con

immediatezza i prodotti idonei al consumo da parte dei celiaci. Tra le attività

principali, anche la nascita di un network di oltre 400 ristoranti e pizzerie che possono

fornire pietanze per i celiaci in sicurezza e la redazione di una rivista specializzata

"Celiachia Notizie", che ricevono gli associati e che fornisce periodiche informazioni e

aggiornamenti sui progressi della ricerca scientifica e le novità in campo alimentare.

Compito ed obiettivo primario dellAssociazione è quello di aumentare le diagnosi

attraverso una sempre più diffusa conoscenza della celiachia anche finanziando la

Ricerca Scientifica ed essere di appoggio e riferimento ai celiaci per assistenza e

consigli.

Associazione Italiana Donatori Organi (AIDO). L’AIDO sollecita e

collabora all’attuazione della prevenzione e dell’educazione sanitaria. Diffonde la

conoscenza dei problemi relativi ai trapianti, alle donazioni di organi ed agli innesti.

Provvede alle formalità per dare esecuzione alle volontà dei donatori e per realizzare il

servizio di prelievo;

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Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM). L’Associazione

promuove e finanzia la ricerca scientifica sulla Sclerosi Multipla e s’impegna con ogni

mezzo per lenire gli effetti individuali e sociali conseguenti la malattia. Presta inoltre

assistenza medico – specialistica di riabilitazione domiciliare o ambulatoriale,

assistenza domiciliare, assistenza volontaria in ospedale, consulenza per pratiche

previdenziali, servizio telefonico amico presso le sezioni, supporto psicologico, servizi

di trasporto con veicoli speciali, consulenze telefoniche da parte di personale

specializzato, attività sociali e ricreative;

Associazione Ligure Difesa del Cittadino (ALDC). A.L.D.C. si propone di

promuovere la difesa dei diritti dei Cittadini, in particolar modo nei confronti della

Pubblica Amministrazione; offre assistenza per quanto concerne l’accesso alle

informazioni che lo riguardano presso gli uffici e gli apparati pubblici, regionali e locali;

l’educazione del consumo dei beni e dell’utilizzo dei servizi; il conseguimento del

rispetto della natura e degli equilibri ecologici; la riorganizzazione del sistema

previdenziale e pensionistico; la realizzazione di un corretto rapporto tra cittadino e

giustizia; l’eliminazione di ogni fattore di incomprensione, limitazione o lesione della

libertà e dignità degli individui; il riconoscimento dei diritti della Costituzione nei

confronti dei cittadini; la tutela della salute della persona e della dignità del malato;

Associazione Ligure Famiglie Pazienti Psichiatrici (ALFaPP).

L’A.L.Fa.P.P. incoraggia la solidarietà sociale, sanitaria ed educativa verso i pazienti

psichiatrici e promuove iniziative per il recupero sociale dei medesimi e per difendere i

diritti dei sofferenti psichici;

Associazione Paratetraplegici Liguria (ASPAL). L’Associazione aderisce

alla Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici (FAIP) ed è iscritta nel Registro

del Volontariato della Regione. Rappresenta e assiste i paraplegici e tetraplegici,

promuove e sollecita ogni iniziativa ad ogni livello ed in ogni ambito, che abbia

scopo diretto o indiretto di favorire il progresso individuale e sociale dei

medullolesi;

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Associazione per l’Autogestione dei Servizi e la Solidarietà (AUSER).

Promuove azioni di assistenza e solidarietà agli anziani in stato di disagio che incidano

come risposta ai bisogni reali e sulla vita dell’anziano con servizi alla persona atti a

favorire la permanenza nella sua abitazione e nel suo ambiente attraverso: centri di

ascolto, presidi integrativi socio-sanitari, assistenza Alzheimer, socializzazione in

centri sociali e case di riposo, informazioni e segretariato sociale;

Associazione Prader Willi. L’Associazione promuove la conoscenza della

Sindrome di Prader-Willi al fine di favorirne la diagnosi precoce, la cura efficace e

l’orientamento verso Centri specializzati degli individui che ne siano affetti. Favorisce

una corretta informazione ed una corretta solidarietà alle famiglie. Suggerisce e

sviluppa iniziative per assicurare adeguati mezzi di assistenza ai pazienti e alle loro

famiglie, particolarmente dove l’organizzazione pubblica assistenziale non offre

interventi sufficienti. Promuove pubblicazioni, conferenze inerenti le varie

problematiche della Sindrome di Prader-Willi. Collabora con Associazioni analoghe in

campo internazionale, al fine di confrontare gli obiettivi prefissati e migliorare le

iniziative per la loro realizzazione. Cerca di favorire la creazione di Case Famiglia o

strutture di Lavoro Protetto;

Associazione Savonese Amici della Cardiologia. Scopo dell'Associazione

è impegnare gli associati in attività di volontariato e solidarietà nei confronti di coloro

che sono affetti da cardiopatie mediante forme d'assistenza ospedaliera e/o familiare,

coadiuvarli nella terapia medico – psicologica, nonché fornire un sostegno alle famiglie

dei pazienti in questione, promuovere e patrocinare attività rivolte a favorire la

prevenzione della cardiopatia ischemica e delle malattie cardio – vascolari, favorendo

altresì studi e ricerche medico – scientifiche in relazione alle patologie elencate;

Associazione Volontari Ospedalieri (AVO)

AVO - Sezione di SAVONA. L’Associazione Volontari Ospedalieri di Savona,

costituita nel 1979 ed iscritta all’albo regionale e nazionale delle associazioni di

volontariato, è un’associazione senza scopo di lucro (ONLUS) nata per dare una

possibilità concreta ed organizzata a quanti vogliono portare conforto agli ammalati,

spesso soli, nelle corsie degli ospedali e nelle case di riposo;

AVO – Sezione di Pietra Ligure;

AVO – Sezione di Albenga;

Associazione Volontari per la lotta contro il cancro “Dr. De Vincenzi”;

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Comitato Sanitario Locale Valbormida (CSLV). Missione di questo

gruppo di volontariato, è quella di garantire un’adeguata assistenza sanitaria pubblica

in una zona decentrata, già fortemente industrializzata, con problemi di comunicazioni

viarie. Il gruppo si è costituito negli anni 90, quando si percepiva un deterioramento

dell’assistenza pubblica iniziando dai distretti. Da allora il Comitato si è posto

l’obiettivo di contrastare questo decadimento;

Confederazione dei Centri Liguri per la Tutela dei Diritti dei Malati

(CCLTdM). La Confederazione dei Centri Liguri per la Tutela dei Diritti del Malato è

iscritta all’albo regionale del volontariato. Mira ad individuare carenze e disfunzioni

d i ordine amministrativo, organizzativo, tecnico e comportamentale che

impediscano un’assistenza razionale ed umana al malato. La Confederazione dispone

di un servizio legale attraverso il quale assiste in giudizio i cittadini non abbienti e si

avvale inoltre di una commissione consultiva composta da membri qualificati

per lo studio delle problematiche e delle emergenze sanitarie;

Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. L’Associazione si propone di

promuovere e realizzare iniziative per far conoscere, potenziare e valorizzare la

ricerca e la prevenzione nel campo delle malattie oncologiche. In particolare: studi e

ricerche in campo oncologico; informazione ed educazione alla salute; formazione e

aggiornamento del personale medico, non medico e psicosociale, riabilitazione e

assistenza domiciliare; miglioramento della qualità di vita e dell’assistenza oncologica;

Savona Insieme. “Savona Insieme” assiste gratuitamente a domicilio i

malati terminali di cancro avvalendosi di una struttura consolidata costituita da n. 2

medici oncologi, n. 2 infermieri professionali, n. 3 psicologi e n. 43 volontari (di cui 30

destinati all’assistenza ai malati). Opera nel comprensorio Savonese e nei Comuni

della fascia costiera da Varazze a Noli;

Tribunale per i Diritti del Malato (TdM). Il Tribunale per i Diritti del

Malato sollecita il costante adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie

alle esigenze dei cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale. Collabora alla

definizione degli standard di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie

relativamente alla personalizzazione ed umanizzazione dell’assistenza, al diritto

all’informazione, alle prestazioni alberghiere;

Centro tutela diritti del malato (Pietra Ligure)

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Cittadinanzattiva liguria onlus

Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM).

Promuove con tutti i mezzi la ricerca scientifica e l’informazione sanitaria sulla

distrofia muscolare progressiva. Promuove e favorisce l’integrazione sociale della

persona disabile;

Associazione scientifica per la terapia e la ricerca antalgica (ASTRA).

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2.6 La Regione Liguria

La Regione Liguria rappresenta il principale interlocutore istituzionale dell’Azienda, in

virtù delle competenze legislative e amministrative attribuite dal D.Lgs. n. 502/1992 in materia di

assistenza sanitaria ed ospedaliera. In particolare la Regione determina i principi

sull’organizzazione dei servizi e sull’attività destinata alla tutela della salute. Spetta inoltre alla

Regione Liguria l’attività di promozione e supporto nei confronti dell’Azienda, anche in relazione al

controllo di gestione e alla valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie.

Attraverso il Piano Sociosanitario Regionale triennale la Regione assegna specifici

obiettivi ai Direttori Generali ed esercita la relativa funzione di valutazione dei risultati raggiunti.

L’attività di controllo si concretizza operativamente attraverso la richiesta da parte della

Regione di report e monitoraggi di varia natura, inviati periodicamente (a titolo meramente

esemplificativo flussi del personale, monitoraggi sull’andamento dei costi e dei ricavi, della

mobilità sanitaria, delle dimissioni ospedaliere e delle prestazioni ambulatoriali).

Alla Regione è anche attribuita la funzione di determinare il finanziamento delle

Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere (vedi il capitolo n. 4 “Risorse” per il

Finanziamento 2009).

2.7 La Conferenza dei Sindaci

La Conferenza dei Sindaci, prevista dall’art. 3 comma 14 del D.Lgs. 502/1992 e successive

modificazioni è composta dai Sindaci dei Comuni ubicati nel territorio di competenza dell’A.S.L. n.

2 savonese ed ha il compito di esprimere il bisogno socio sanitario delle comunità locali e di

corrispondere alle esigenze sanitarie della popolazione. In particolare, secondo quanto prescritto

dalla Legge Regionale n. 41/2006:

a) contribuisce a delineare le linee di indirizzo e di attività delle Aziende sanitarie locali e

definisce, altresì, la programmazione e le modalità di integrazione della risposta ai bisogni di

salute che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale;

b) è chiamata ad esprimere l’intesa nei confronti dei seguenti atti delle AA.SS.LL.:

1. piano strategico aziendale;

2. bilancio pluriennale di previsione, bilancio di previsione economico annuale,

bilancio consuntivo di esercizio;

3. piano attuativo annuale.

c) provvede a:

1. esprimere il proprio parere sul Piano Socio – Sanitario regionale;

2. determinare, d’intesa con il direttore generale, l’ambito territoriale dei Distretti

sociosanitari;

3. verificare l’andamento generale dell’attività dell’Azienda sanitaria locale,

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47

trasmettendo le proprie valutazioni e proposte al direttore generale;

4. esprimere alla Giunta regionale il parere previsto dall’articolo 3 bis, comma 6

del d.lgs. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni per la conferma del

direttore generale delle Aziende sanitarie locali ed ospedaliere situate nel proprio

territorio;

5. richiedere alla Giunta regionale, con decisione assunta con una maggioranza

che rappresenti il novanta per cento della popolazione ed il novanta per cento dei Comuni

rappresentati, la revoca del direttore generale delle Aziende sanitarie locali ed ospedaliere

situate nel proprio territorio, ovvero di non disporne la conferma, ove il contratto sia già

scaduto, nel caso di mancata attuazione del Piano attuativo annuale;

6. designare un componente del Collegio sindacale delle Aziende sanitarie

locali e ospedaliere situate nel proprio territorio ed analizzare la relazione semestrale

sull’andamento dell’attività di tali Aziende trasmessa dal Collegio stesso, come previsto

dall’articolo 3 ter del d.lgs. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni;

7. adottare linee di indirizzo per l’integrazione delle attività sanitarie e

sociosanitarie con gli interventi sociali, promuovendo forme di intesa e di coordinamento;

8. garantire che gli accordi per l’esercizio delle attività sociosanitarie abbiano

copertura economica.

Tali funzioni sono svolte per mezzo del Comitato di Rappresentanza nominato dalla

Conferenza dei Sindaci e composto dal Presidente della Conferenza stessa, che lo presiede, e da

altri quattro componenti.

Nel corso dell’esercizio 2009 la Conferenza dei Sindaci si è riunita nelle seguenti occasioni:

15 gennaio 2009: relazione sul Punto Unico di Accesso Sociosanitario a cura

della Dott.ssa Anna Banchero dell'Agenzia Regionale per la Salute (COMITATO DI

RAPPRESENTANZA);

20 aprile 2009: approvazione del Bilancio Economico di Previsione 2009 dell'ASL

2 "Savonese" (COMITATO DI RAPPRESENTANZA);

29 maggio 2009: esame richieste del Direttore Generale del Dipartimento

Salute e Servizi Sociali della Regione Liguria in materia di Fondo Regionale per la Non

Autosufficienza (COMITATO DI RAPPRESENTANZA);

2 luglio 2009: aggiornamento programmazione residenzialità extra -

ospedaliera (COMITATO DI RAPPRESENTANZA);

30 ottobre 2009: presentazione Bilancio di Esercizio 2008 ASL 2 "Savonese"

(COMITATO DI RAPPRESENTANZA).

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48

2.8 La Croce Rossa Italiana e le Pubbliche Assistenze

La Regione Liguria favorisce e promuove il coinvolgimento e la partecipazione della “Croce

Rossa Italiana” e delle Associazioni di volontariato denominate “Pubbliche Assistenze” alla rete

d’emergenza sanitaria e al trasporto sanitario in considerazione dell’alto valore sanitario e sociale

di cui sono espressione.

I rapporti con tali associazioni sono regolamentati, per quanto attiene all’emergenza /

urgenza ed ai trasporti ordinari da quanto disposto dalla Deliberazione del Consiglio Regionale

ligure n. 1446 del 20/11/2003 con cui è stato recepito “l’Accordo Quadro Regionale per la

regolamentazione dei rapporti tra Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere e Anpas, Cipas e CRI” e

allegati alla deliberazione stessa e sottoscritto in data 06/11/2003 tra l’Assessore alla Salute e i

rappresentanti dei predetti organismi federativi.

L’Accordo Quadro è stato peraltro integrato dai seguenti provvedimenti regionali:

Deliberazione di Giunta Regionale n. 440/2007 ( regolamentazione dei rapporti tra

le Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere e le Associazioni di Volontariato in

materia di trasporti sanitari);

Deliberazione di Giunta Regionale n. 441/2007 (direttiva vincolante relativa alle

modalità di erogazione dei servizi di trasporto sanitario a carico del Servizio

Sanitario Regionale).

I trasporti sanitari oggetto dell’accordo stipulato ricomprendono:

∙ l’intervento sanitario territoriale di emergenza – urgenza;

∙ le attività di trasporto per trattamento di dialisi;

∙ i trasporti programmati territoriali e ospedalieri disposti dalle Aziende Sanitarie;

∙ gli altri servizi di trasporto sanitario ricompresi nei livelli essenziali di assistenza.

Gli interventi di emergenza comprendono attività di:

∙ soccorso sanitario;

∙ trasferimento dell’assistito;

∙ trasporto sanitario in emergenza.

Per “attività di soccorso sanitario” si intendono gli interventi espletati nei confronti di

malati ed infortunati in situazioni di urgenza o di emergenza medica ed eventuale trasporto in

ospedale; in particolare sono considerati interventi di soccorso quelli effettuati a favore di

soggetti che siano coinvolti in incidenti di qualsiasi natura o colpiti da malori o che presentino,

comunque, condizioni di particolare gravità da far ritenere opportuna una assistenza di primo

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49

soccorso sia sul luogo dell’evento che durante il trasporto verso il pronto soccorso individuato

dalla Centrale Operativa 118.

Per “trasferimento dell’assistito” si intende il trasporto di un paziente – da un Ospedale ad

un Pronto Soccorso o da una Unità di area critica di un altro ospedale – assistito durante il

viaggio, in relazione alla particolare gravità delle condizioni del trasportato, da personale sanitario

della struttura.

Per “trasporto sanitario di emergenza” si intende un qualsiasi trasporto strettamente

connesso ad una prestazione sanitaria caratterizzata dall’urgenza ed emergenza della prestazione

stessa. In particolare rientrano tra i trasporti sanitari in emergenza i trasporti finalizzati al

trapianto di organo, oppure di sangue ed emoderivati o di altri materiali sanitari qualora risultino

indispensabili a salvaguardare le fondamentali funzioni vitali degli assistiti.

L’Azienda ha inoltre stipulato convenzioni per il servizio di automedica (a supporto dei

trasporti in emergenza) per i Distretti Sanitari Albenganese e Finalese con le Pubbliche

Assistenze e i Comitati Locali di Croce Rossa operanti nei relativi territori.

Di seguito si elencano le Pubbliche Assistenze e i Comitati della Croce Rossa Italiana con le

quali l’Azienda ha avuto rapporti per i trasporti di emergenza – urgenza e per i trasporti ordinari

nel corso del 2009.

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50

1 CROCE AZZURRA DI CALIZZANO

2 CROCE BIANCA DI ALASSIO "G. Montesi"

3 CROCE BIANCA DI ALBENGA

4 CROCE BIANCA DI ALTARE

5 CROCE BIANCA DI ANDORA

6 CROCE BIANCA DI BORGHETTO S. SPIRITO

7 CROCE BIANCA DI BORGIO VEREZZI

8 CROCE BIANCA DI CAIRO M.TTE

9 CROCE BIANCA DI CALICE LIG.

10 CROCE BIANCA DI CARCARE

11 CROCE BIANCA DI CEVA

12 CROCE BIANCA DI DEGO

13 CROCE BIANCA DI FINALE L. MARINA

14 CROCE BIANCA DI GIUSVALLA

15 CROCE BIANCA DI IMPERIA

16 CROCE BIANCA DI LAIGUEGLIA "L. Carbone"

17 CROCE BIANCA DI MIOGLIA

18 CROCE BIANCA DI NOLI

19 CROCE BIANCA DI PONTINVREA

20 CROCE BIANCA DI SAVONA

21 CROCE BIANCA DI SPOTORNO

22 CROCE BIANCA DI VARIGOTTI

23 CROCE DI MALTA DI BOISSANO

24 CROCE D’ORO DI ALBISSOLA MARINA

25 CROCE D’ORO DI SCIARBORASCA

26 CROCE ROSA DI CELLE LIGURE

27 CROCE ROSSA DI ACQUI TERME

28 CROCE ROSSA DI ALASSIO

29 CROCE ROSSA DI ALBENGA

30 CROCE ROSSA DI CENGIO

31 CROCE ROSSA DI CERIALE

32 CROCE ROSSA DI COGOLETO

33 CROCE ROSSA DI DIANO MARINA

34 CROCE ROSSA DI LOANO

35 CROCE ROSSA DI MAGLIOLO

36 CROCE ROSSA DI MILLESIMO

37 CROCE ROSSA DI OSIGLIA

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51

38 CROCE ROSSA DI PIEVE DI TECO

39 CROCE ROSSA DI SASSELLO

40 CROCE ROSSA DI SAVONA

41 CROCE ROSSA DI STELLA

42 CROCE ROSSA DI TOIRANO

43 CROCE ROSSA DI URBE

44 CROCE ROSSA DI VADO L.

45 CROCE ROSSA DI VARAZZE

46 CROCE VERDE DI ALBISOLA SUP.

47 CROCE VERDE DI BARDINETO

48 CROCE VERDE DI FINALE L. BORGO

49 CROCE VERDE DI MURIALDO

50 CROCE VERDE DI PEROSA ARGENTINA

51 PIETRA SOCCORSO

2.9 Il Comitato etico

Il Comitato Etico dell'Azienda, istituito nel 1995, è stato istituzionalizzato nel 1999 in base

alle disposizioni ministeriali, che, secondo le normative europee di Buona Pratica Clinica (GCP),

impongono la presenza di tale organismo, come condizione necessaria affinché nelle strutture

ospedaliere possano essere attuate le sperimentazioni farmacologiche (D.M. 18 marzo 1998).

Infatti, secondo tale D.M., il compito principale del Comitato Etico consiste nell'esame

della fattibilità delle sperimentazioni nel rispetto dei diritti del malato, ma può essere coinvolto o

consultato anche su problematiche mediche e assistenziali che abbiano implicazioni etiche

rispetto alle scelte proposte dai sanitari o richieste dalle persone utenti del servizio sanitario.

L'esame delle sperimentazioni, che a tutt'oggi possono essere svolte soltanto in ospedale

e/o in strutture riconosciute adeguate e che in prossimo futuro saranno fattibili anche dai medici

di medicina generale (D.M. 10 maggio 2001) e la formazione di pareri ha assorbito in questi anni

la maggior parte dell'attività del comitato. Il controllo sui protocolli sperimentali e sullo

svolgimento degli stessi è necessario per tutelare la persona malata che deve essere posta in

condizioni di esprimere liberamente la sua volontà di partecipare ad uno studio, senza subire

condizionamenti da parte del medico e senza temere ripercussioni negative in presenza di un

eventuale rifiuto.

A garanzia di un tale comportamento il CE ha il dovere di valutare sia la validità scientifica

del protocollo (che la procedura sia corretta in tutte le parti che la compongono, che il rapporto

rischi/benefici sia a favore del singolo paziente, che lo stesso non abbia a patire alcuna differenza

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negativa rispetto a chi è affetto dalla stessa patologia e non partecipa allo studio), sia la

completezza del foglio informativo rivolto al paziente e del testo che ne esprime il consenso.

Il Comitato Etico è costantemente impegnato:

nell’adeguamento alla normativa vigente delle procedure in materia di tutela dei

pazienti;

nell’implementazione delle sperimentazioni effettuate dai medici di medicina

generale e dai pediatri di libera scelta ;

nella rivisitazione del proprio regolamento, anche in ottemperanza al DM

dell’ottobre del 2006;

nella “consulenza etica” ai clinici, agli operatori delle professioni sanitarie, ai

degenti e a tutti i richiedenti per la risoluzione sistematica dei “dilemmi etici”, tipici

delle professioni sanitarie riscontrabili durante il percorso diagnostico –

terapeutico - assistenziale conformemente ai fini istituzionali;

nel monitoraggio (con cadenza annuale) finalizzato alla verifica dell’andamento

degli studi in conformità alle norme vigenti.

Istituzionalmente il Comitato Etico ottempera alle disposizioni previste dalle normative nazionali

e regionali analizzando e valutando principalmente tutta la documentazione relativa alle

sperimentazioni interventistiche non interventistiche (osservazionali), “no profit”, con “dispositivi

medici”, nonché gli emendamenti, gli addendum sostanziali e gli eventi avversi ad esse collegate.

Inoltre si occupa, altresì di valutare i farmaci per uso terapeutico e pareri di particolare

rilevanza etica.

Nella realtà savonese il Comitato Etico è stato istituito dalla direzione aziendale come già

accennato prima dell’entrata in vigore della normativa italiana che poneva in essere l’esistenza

stessa del Comitati di Bioetica; l’avvenuta confluenza dell’Ospedale “Santa Corona” di Pietra Ligure

ha reso necessaria una graduale omogeneizzazione dei modelli operativi culminata con la nomina di

un nuovo Comitato etico avvenuta con Deliberazione del Direttore generale dell’A.S.L. n. 2 n. 443 del

29 aprile 2010, al termine di un periodo transitorio durante il quale hanno continuato ad operare i

preesistenti Comitati dell’A.S.L. n. 2 e della soppressa Azienda Ospedaliera.

Di seguito si evidenziano alcuni dati relativi all’attività degli stessi.

A.S.L. n. 2 “Savonese” (Ospedali di Savona, Albenga, Cairo M., territorio)

Il grafico sottostante mette in evidenza il numero degli studi interventistici1 e il numero degli

studi osservazionali2 nel periodo considerato. Si è osservato che molte sperimentazioni sono di durata

superiore ai due/tre anni. 1 Per studio osservazionale si intende la rilevazione e l’analisi di dati inerenti la patologia (fattori di rischio, eziopatogenesi,

incidenza, prevalenza, morbilità, mortalità), la metodologia diagnostica ed i trattamenti terapeutici utilizzati routinariamente,

escludendo dal protocollo di studio qualsiasi intervento sperimentale, e senza modificare la pratica clinica corrente

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53

34 6

1012

16

72

7

9

10

8

8

9

7

5

0

10

20

30

valori

periodo

studi osserv/interv

interv

osser

interv 4 10 16 2 9 8 9 5

osser 3 6 12 7 7 10 8 7

02 03 04 05 06 07 08 09

Dal 17 dic 2004, con l’avvento del DM che prevede gli studi “no profit”, le sperimentazioni

proposte dagli stessi sperimentatori, da Università, dall’AIFA, da Associazioni ONLUS sono in aumento.

Anche prima si è potuto osservare questo fenomeno con studi denominati “spontanei” ma dal 2004

molti sperimentatori si identificano con il promotore e gli studi “no profit” hanno avuto un impulso. Solo

nel 2009 il fenomeno si è andato incentivando parecchio tanto che delle 12 sperimentazioni giunte

ben 9 (sette +due usi terapeutici) erano “no profit”.

studi no profit

3

5

34

8

6

9

0

2

4

6

8

10

periodo

valo

ri

no profit

no profit 3 5 3 4 8 6 9

03 04 05 06 07 08 09

emendamenti 02-09

4 4 4

8

6

2

4

8

0

2

4

6

8

10

tempo

valo

ri

emendamenti

emendamenti

4 4 4 8 6 2 4 8

02 03 04 05 06 07 08 9

2 Si tratta di studi che comportano anche minime procedure supplementari non previste dalla corrente prassi assistenziale

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Il grafico sottotante considera la distribuzione degli studi, interventistici, osservazionali, profit, no

profit, centri coordinatori per ogni S.C. e/o S.S. e per i MMG della ASL2 savonese escluso il presidio

del Santa Corona.

16

6

11

3

15

9

13

5

1314

6

4

11

7

02468

1012141618

card

iologia

derm

atolo

gia

M. in

fettiv

e

neur

ologia

onco

logia

reum

atolo

gia

SSM

med

albe

nga

med

gen

1

med

gen

2

MM

GO/G

urolo

gia altri

Serie1

I promotori delle sperimentazioni solitamente remunerano la valutazione della ricerca, purchè

sia “profit”; detratti i rimborsi spesa, questi fondi solitamente sono impiegati in seminari, corsi di

aggiornamento, workshop.

Ospedale “Santa Corona” di Pietra Ligure

Il Comitato Etico operante per l’Ospedale Santa Corona, nell'anno 2009 ha svolto il lavoro su

due livelli.

Da una parte, ha deliberato sulle richieste di studi clinici da realizzare nei dipartimenti

dell'ospedale Santa Corona. Con dette delibere ha apportato il proprio contributo necessario alla

formazione degli atti amministrativi a formazione progressiva richiesti per l'autorizzazione allo

svolgimento di studi stessi. Le decisioni autorizzative rilasciate dall'assemblea del Comitato sono

sempre stata il frutto delle diverse professionalità che la compongono.

Sono stati resi operativi in particolare 21 studi nell'anno 2009 (di cui 4 Studi sperimentali PROFIT -

3 S.C. Pneumologia, 1 S.C. Cardiologia, 1 Studio di metodica clinica S.C. Anestesia - 3 Studi

osservazionali PROFIT - S.C. Chirurgia Protesica, S.C. R.R.F., S.C. Neurologia - 13 Studi osservazionali NO

PROFIT - 3 S.C. Radiologia, 3 S.C. Cardiologia, 3 S.C. Pneumologia, 1 S.C. Oncologia, S.C. R.R.F, 1 S.C.

Ortopedia, 1 S.C. Medicina Interna) ed 1 richiesta di expanded access (uso terapeutico di medicinale

S.C. Medicina Interna).

Sono state inoltre deliberate, come richiesto dalla normativa, le comunicazioni di

emendamenti (15 in totale, di cui 8 sostanziali e 7 non sostanziali)

Dall'altro lato, il Comitato ha svolto anche attività che, pur non essendo obbligatorie, sono

permesse dalla legge ed auspicate per una maggiore incisività dell'eticità nella clinica quotidiana.

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In particolare, è stato formato un parere di eticità (S.C. Pediatria), pubblicato l'aggiornamento

al vademecum "CONSENSO INFORMATO NELLE SPERIMENTAZIONI CLINICHE

vademecum" per la pratica clinica sperimentale in 1.000 copie ed infine svolta l'INDAGINE SUL

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI NELLE SPERIMENTAZIONI CLINICHE tra i Medici e Coordinatori

Infermieristici dell'Ospedale S. Corona (hanno risposto in 170 suddivisi tra 145 Medici, 9 Biologi,

Farmacisti e Fisici, 16 Coordinatori Infermieristici).

2.10 L’Ufficio Relazioni con il Pubblico

Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) ha il compito di soddisfare le diverse e crescenti

esigenze di informazione agli utenti, ma anche di favorire una comunicazione dialettica tra l’Azienda

Sanitaria, le Istituzioni e la Comunità locale. L’URP aziendale cura i rapporti con le Associazioni di

volontariato, con il Comitato Misto Consultivo e con la Commissione Mista Conciliativa con all’interno

la presenza del Difensore Civico quale organo di appello per le istanze dei cittadini che non trovano

soddisfazione nelle risposte dell’Azienda, ed agisce come strumento di ascolto attraverso la gestione

dei reclami e segnalazioni di disservizi presentate dagli utenti o dalle loro rappresentanze. Collabora

altresì con Ufficio Qualità al fine di migliorare le procedure nei rapporti fra settori dell’Azienda e i

cittadini.

Nel corso dell’anno 2009 sono state evase circa 204 segnalazioni scritte, 798 richieste di

accesso agli atti ai sensi della L. 241/90 e ss.mm.ii. nonché informazioni front office, telefoniche ed

informatiche.

2.11 L’attività di comunicazione aziendale

L’Azienda, attraverso il Piano di Comunicazione Sanitaria, sostiene gli obiettivi strategici

dell’organizzazione, favorisce la relazione e l’integrazione fra i molteplici attori coinvolti, coordina e

rende coerenti le attività, gestisce gli strumenti e i canali di comunicazione attraverso i quali si

relaziona, sia con i soggetti interni, sia esterni.

La Comunicazione rappresenta una delle leve principali per lo sviluppo organizzativo ed

assume importanza anche nella sua funzione interna di informazione e coinvolgimento del personale

agli obiettivi dell’istituzione.

L’attività di Comunicazione è attuata mediante programmi nei quali vengono pianificate le

priorità strategiche ed è il frutto di un lavoro collettivo finalizzato a:

• Sviluppare il senso di appartenenza nei confronti dell’Azienda quale servizio

pubblico volto al mantenimento della salute dei cittadini-utenti nell’ambito del proprio

territorio;

• Sensibilizzare tutti i soggetti aziendali sull’importanza di un flusso informativo efficace,

capillare e continuo, basato sul principio di tutela e garanzia dell’immagine aziendale;

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• Valorizzare e diffondere il patrimonio storico-culturale-artistico aziendale al fine

tenerne viva la memoria ed implementare il senso di appartenenza e l’immagine aziendale;

• Accrescere la conoscenza della mission e delle attività realizzate dall’Azienda nel

rispetto dei principi di massima trasparenza e diffusione;

• Facilitare la conoscenza e l’utilizzo dei servizi rivolti all’utenza di riferimento attivando

azioni di marketing, progettando ed aggiornando banche dati di informazioni sulla rete delle

attività e prestazioni offerte;

• Promuovere campagne educazionali nell’ambito di quanto previsto dal Piano

Sanitario Nazionale, dal Piano Sanitario Regionale e dal Piano regionale di comunicazione,

educazione e promozione della salute;

• Realizzare e gestire un sistema di trasmissione e distribuzione delle informazioni,

coinvolgendo soggetti plurimi anche in iniziative di prevenzione e divulgazione di corretti stili

di vita.

• Favorire, attraverso processi di comunicazione interna, la divulgazione delle iniziative

di formazione ed aggiornamento degli operatori aziendali e la conoscenza delle disposizioni

normative al fine di facilitarne l’applicazione.

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3. DIMENSIONE

SOCIALE (CHE COSA FACCIAMO E COME)

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3. DIMENSIONE SOCIALE (CHE COSA FACCIAMO E COME)

A. ASSISTENZA TERRITORIALE

3.1 Assistenza di base e specialistica

L’Azienda eroga assistenza di base e specialistica attraverso la Struttura Complessa (S.C.)

Medicina di Base e Specialistica, articolata in 3 Strutture Semplici (S.S.).

In ogni S.S. vengono svolte tutte le attività di seguito descritte suddividendone l’esposizione

per i diversi settori operativi.

ANAGRAFE ASSISTITI

L’attività consiste:

nell’accertamento del diritto assistenziale e nella conseguente iscrizione dell’avente

diritto nell’anagrafe degli assistibili dell’A.S.L.;

nelle scelte e nelle revoche di medici e pediatri di base;

nella cancellazione dei deceduti e trasferiti fuori A.S.L.;

nel rilascio di attestati di esenzione dai ticket per invalidità, malattie croniche e rare;

nella ricezione delle autocertificazioni rilasciate dagli aventi diritto all’esenzione dai

ticket per reddito.

Le variazioni anagrafiche vengono effettuate mediante trasmissione di elenchi cartacei da

parte dei n. 69 Comuni compresi nel territorio. E’ in corso di realizzazione la parifica informatica tra

Anagrafe Sanitaria ed Anagrafi Comunali con n. 51 Comuni.

Allo stato dell’arte sono stati parificati n. 183.576 assistiti (circa 19.000 in più rispetto

all’anno 2008).

DATI DI ATTIVITA’

Assistiti iscritti nell’Anagrafe Sanitaria dell’A.S.L.n. 2 al 01.01.09: n. 284.256

Assistiti iscritti nell’Anagrafe Sanitaria dell’A.S.L. n. 2 al 31.12.09: n. 285.788

Nuove iscrizioni: n ° 8.865

di cui:

- nuovi nati: n. 2202

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- immigrati da altre ASL e da Stati Esteri: n. 6.663

Variazioni di medici (scelte-revoche) effettuate: n. 12.273

Assistiti esenti ticket per invalidità, patologie croniche e malattie rare al 31.12.2009:

n. 65.446

Esenzioni dal ticket rilasciate nell’anno 2009: n. 9.249

Stranieri iscritti al 31.12.09: n. 17.003

di cui:

- nuove iscrizioni: n. 2.791

- convalide di iscrizioni scadute: n. 7.222

- iscrizioni in corso di validità: n. 6.990

Assistiti cancellati per:

- Decesso: n. 4.183

- emigrazione fuori ASL: n. 13.193

RAPPORTI INTERNAZIONALI

L’Azienda gestisce rapporti con i vari organismi sanitari esteri al fine di assicurare la tutela

della salute degli italiani che si recano all’estero e degli stranieri residenti o in temporaneo

soggiorno nei comuni dell’A.S.L., con conseguente addebito delle prestazioni erogate mediante

l’attuazione della normativa europea e dei vigenti Accordi Bilaterali.

DATI DI ATTIVITA’

Con riferimento a tale attività sono stati emessi n. 566 attestati per assistenza di

cittadini italiani all’estero

Stranieri U.E. che hanno usufruito di prestazioni presso i Servizi Sanitari dell’A.S.L.: n.

291

Accertati importi da addebitare alle Casse Estere: Euro 439.023

Autorizzazioni rilasciate per cure di alta specializzazione all’estero usufruite: in

forma diretta n. 34 a rimborso n. 3

RIMBORSI VARI

L’Azienda provvede alla liquidazione di indennità per soggetti:

affetti da TBC non assistiti dall’INPS ai sensi della Legge n. 88/87 e seg.;

sottoposti a dialisi peritoneale domiciliare ai sensi della L.R. n. 2/90;

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60

Inoltre provvede al rimborso delle spese relative a:

trasporti di emodializzati ai sensi della L. 41/76 e L.R. 2/90;

visite mediche e pediatriche occasionalmente effettuate fuori A.S.L., ai sensi

della Legge n. 98/1982;

spese correlate ad interventi di trapianto, ai sensi della L.R. n. 26/2001;

spese per prestazioni sanitarie urgenti usufruite in forma indiretta nei Paesi

CEE ai sensi dell’art. 34 del Reg. CEE n. 574/72.

DATI DI ATTIVITA’

Sono stati effettuati n. 202 rimborsi ad assistiti

PRENOTAZIONE VISITE E PRESTAZIONI SPECIALISTICHE

Il Servizio è articolato sul territorio in 20 punti CUPA più un call center.

Le prenotazioni possono inoltre essere effettuate presso le Farmacie, alcuni Medici

convenzionati che ne hanno dato la disponibilità e presso alcuni centri radiologici privati accreditati

per la sola branca di competenza.

DATI DI ATTIVITA’

Prenotazioni effettuate: n. 847.333 relative a n. 2.619.188 prestaz.

Pagamenti ticket effettuati: n. 371.846

AUTORIZZAZIONI TRASPORTI ORDINARI (NON URGENTI) IN AMBULANZA

L’Azienda provvede, su richiesta dei Medici di Base, ad autorizzare i trasporti in ambulanza

previa valutazione delle patologie e delle condizioni cliniche che giustificano l’utilizzo di tale mezzo

per terapie o ricoveri programmati.

DATI DI ATTIVITA’

Trasporti autorizzati: n. 14.200 circa.

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61

GESTIONE DEI MEDICI CONVENZIONATI PER LA MEDICINA GENERALE E PER LA

PEDIATRIA DI LIBERA SCELTA

L’attività dell’Azienda in questo settore si concretizza:

1. nella valutazione del fabbisogno assistenziale;

2. nell’attuazione delle procedure previste dai vigenti Accordi Collettivi Nazionali;

3. nell’inserimento dei medici aventi diritto nelle località carenti;

4. nel monitoraggio circa l’inesistenza di condizioni soggettive di incompatibilità e la

corretta conduzione dell’attività ambulatoriale;

5. nella liquidazione dei compensi mensili in base al numero delle scelte in carico;

6. nell’attuazione delle procedure correlate alla cessazione del rapporto convenzionale.

DATI DI ATTIVITA’

MEDICI DI MEDICINA GENERALE AL 31.12.2009 n. 231

Assistiti per medico in media n. 1.088

Forme associative n. 34

Medici Associati n. 164

Assistiti di Medici Associati n. 196.930

PEDIATRI DI LIBERA SCELTA AL 31.12.09 n ° 26

Assistiti per pediatra in media n. 927

Forme associative n. 6

Pediatri associati n. 15

Assistiti di pediatri associati n. 14.660

GESTIONE DI MEDICI INCARICATI PER LA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE, L’EMERGENZA,

LA MEDICINA DEI SERVIZI E DI SPECIALISTI AMBULATORIALI INTERNI

Tale attività si concretizza, come per i medici di medicina generale e i pediatri

convenzionati:

1. nella valutazione del bisogno assistenziale;

2. nell’attuazione delle procedure previste dagli ACNL per l’assegnazione e la

cessazione degli incarichi;

3. nel monitoraggio delle condizioni soggettive che consentono l’instaurazione ed il

mantenimento degli incarichi stessi.

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DATI DI ATTIVITA’

Continuità Assistenziale

medici a tempo indeterminato al 31.12.09 n. 21

medici a tempo determinato al 31.12.09 n. 54

visite domiciliari effettuate n. 10.067

visite domiciliari concluse con richiesta di ricovero n. 771

Emergenza Sanitaria Territoriale

Medici a tempo indeterminato al 31.12.09 n. 17

Medici a tempo determinato al 31.12.09 n. 0

Medici specialisti ambulatoriali interni

Specialisti incaricati a tempo indeterminato al 31.12.09 n. 64

Ore settimanali effettuate n. 1.317

Specialisti incaricati a tempo determinato al 31.12.09 n. 21

Ore settimanali effettuate n. 288

Medicina dei Servizi

Medici incaricati al 31.12.09 n. 5

Ore settimanali effettuate n. 92

GESTIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DI CENTRI PRIVATI ACCREDITATI.

L’attività consiste nella determinazione del budget annuale di spesa relativo alle prestazioni

specialistiche da acquistarsi dai singoli Centri privati accreditati, nel controllo delle prestazioni

erogate e della regolarità degli addebiti con conseguente autorizzazione di pagamenti.

DATI ATTIVITA’

BRANCA CENTRI N. PRESTAZIONI N.

Medicina fisica riabilitativa 8 233.479

Medicina nucleare 1 48

Patologia clinica 7 69.092

Radiologia diagnostica 3 8.442

TOTALE 19 311.061

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SERVIZI APPALTATI

Per la gestione informatica dell’anagrafe sanitaria e dei cupa è stata stipulata apposita

convenzione con la Ditta DATASIEL di Genova.

PROGETTI / ATTIVITA’ 2009

L’Assistenza di Base e Specialistica nel corso dell’anno 2009 è stata oggetto di una

riorganizzazione interna finalizzata ad un miglioramento quali/quantitativo dell’utilizzo delle

risorse disponibili nel quadro generale del Dipartimento delle Cure Primarie e dell’articolazione del

territorio in Distretti.

La precedente organizzazione in quattro Strutture Semplici con competenze territoriali

coincidenti con i quattro ambiti dell’Albenganese, del Finalese, delle Bormide e di Savona è stata

sostituita con una nuova organizzazione in tre Strutture Semplici:

Coordinamento Gestione Anagrafe CUP Tempi di attesa

Coordinamento Gestione Attività Specialistica interna e Convenzionata

Esterna

Coordinamento e Gestione ACN-REG-ASL e Rappresentanze Sindacali

con competenze trasversali che meglio si prestano a garantire in tutto l’esteso territorio

provinciale omogeneità di risposte alle complesse esigenze espresse dalla popolazione, siano

queste di carattere assistenziale che amministrativo.

In tal modo, anche alla luce degli obiettivi imposti dalla Regione Liguria con D.G.R.

167/2009, per il miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria ai cittadini, l’attività si è

concentrata:

1. SULLA RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA PER LE PRESTAZIONI

SPECIALISTICHE AMBULATORIALI

2. SUL RAFFORZAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA

DIAGNOSTICA E TERAPEUTICA

RIDUZIONE DELLE LISTE DI ATTESA

Gli obiettivi dell’Azienda, a questo riguardo, sono volti:

a garantire che i tempi siano inferiori a 30 gg. per visite,TAC e RM e 45 gg. per

ecografie ed ecocolordoppler;

a garantire che tutte le prestazioni erogate all’interno del territorio di riferimento da

parte dei soggetti pubblici e privati siano inserite al CUP della ASL;

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a rispettare il divieto di chiusura delle prenotazioni imposto dalla Regione;

ad adottare misure di riduzione del drop out.

Per il raggiungimento di tali obiettivi nel corso del 2009 l’Azienda ha provveduto

all’inserimento al CUP Aziendale di tutte le agende delle strutture pubbliche ed inoltre, su

richiesta delle singole strutture aziendali, ha provveduto ad installare sui loro PC il sistema

ISES WEB per la gestione delle prenotazioni di prestazioni di particolare complessità, per

competenza consentite direttamente da ogni singola struttura. Nel mese di novembre 2009 ha

anche concluso l’inserimento al CUP delle prestazioni erogate nei centri privati accreditati di

radiologia – medicina fisica e riabilitativa, limitatamente alla prima visita fisiatrica, ubicati nel

territorio aziendale.

Inoltre per rispettare il divieto di chiusura delle prenotazioni questa S.C. ha disposto

l’apertura a tempo indeterminato di tutte le agende. Poiché in alcune circostanze appare

problematico tale divieto, come ad esempio in caso di interruzione dell’attività per

trasferimento o pensionamento dello specialista oppure per scadenza del periodo di

attivazione delle liste di “abbattimento tempo di attesa” o “turni aggiuntivi”, la S.C. ha

provveduto ad inserire nel programma informatico le relative giustificazioni.

Con riferimento all’obiettivo di riduzione del drop out l’Azienda ha posto in essere tutti i

provvedimenti previsti dalle direttive regionali. Il fenomeno risulta difficile da sradicare in

quanto dovuto a cause multifattoriali ed ha richiesto un impegno costante ed orientato su più

fronti. Pertanto sono state incrementate le attività di “richiami telefonici” per le prestazioni più

critiche e l’ ”invio di sms” che consentono non solo la cancellazione dell’appuntamento nel

caso in cui l’utente non sia disposto a rispettare la prenotazione, ma anche la garanzia di

liberare il posto che si rende disponibile per un altro utente.

Con gli interventi sopradescritti si può ritenere ampiamente raggiunto l’obiettivo.

RAFFORZAMENTO APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA DIAGNOSTICA E

TERAPEUTICA

Al fine di raggiungere tale obiettivo è stato necessario coinvolgere i Medici convenzionati

operando d’intesa con l’Area Farmaceutica.

E’ stata adottata ed inviata a tutti i medici prescrittori dell’ASL una reportistica informativa

mensile che consente di evidenziare i casi nei quali la spesa è superiore alle medie aziendali. E’

stata inoltre istituita una “Commissione medica per la verifica dell’appropriatezza delle cure e

dell’uso delle risorse” la cui attività di tale commissione consente di contestare ai singoli medici

gli scostamenti rispetto ai valori medi aziendali e regionali (superiori al 15/20 %). Le

inadempienze, graduate in base alla gravità, vengono sanzionate con richiami formali fino ad

arrivare all’addebito al medico delle somme impropriamente prescritte.

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3.2 Assistenza farmaceutica territoriale

E’ assicurata dalla Struttura Complessa Farmaceutica Territoriale che svolge le seguenti

attività:

gestisce l'erogazione dei farmaci;

gestisce i rapporti convenzionali con le farmacie;

garantisce il funzionamento della commissione di vigilanza sulle farmacie

con attività di controllo e di ispezione;

svolge attività di controllo qualitativo e quantitativo sulla spesa farmaceutica

avvalendosi anche di appositi poli operativi;

svolge, in generale, tutte le attività in materia di assistenza farmaceutica

attribuite all'Azienda Sanitaria dalla L.R. del 4 aprile 1991 n. 3 nonché da altre

normative nazionali e regionali;

svolge attività di vigilanza sulle strutture sanitarie, pubbliche e private,

relativamente alla gestione e conservazione dei farmaci e dei dispositivi medici;

gestisce il centro di Farmacovigilanza, Informazione sul Farmaco e

Farmacoepidemiologia;

attiva la Commissione Farmaceutica Aziendale.

Inoltre eroga i seguenti servizi ai cittadini :

distribuzione presidi sanitari (dispositivi per diabetici, stomizzati, incontinenti);

materiale di medicazione; alimenti dietetici destinati a fini medici speciali.

ossigenoterapia e ventiloterapia domiciliare;

ricevimento, verifica e autorizzazione Piani Terapeutici;

consegna moduli per la fornitura alimenti per celiaci;

rimborsi per nefropatici a soggetti affetti da malattie rare.

La Struttura Complessa Farmaceutica Territoriale opera con l’articolazione di seguito indicata:

Ambito 1 “Albenganese” - Sede: Albenga - Via Trieste, 54 ; tel. 0182 546249

Ambito 2 “Finalese”-Sede: Pietra Ligure – Osp. S.Corona (padiglione 14); tel. 019

6235690

Ambito 3 “Delle Bormide” - Sede: Cairo Montenotte - Corso Dante, 83

Ambito 4 “Savonese” - Sede: Savona - Via Collodi, 13; tel. 019 8405701

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ATTIVITÀ RISPONDENTI AD OBIETTIVI ASSEGNATI PER L’ANNO 2009 DALLA REGIONE

LIGURIA

Tra le nuove attività sviluppate negli ultimi anni e rivolte direttamente al cittadino spicca la

distribuzione diretta dei farmaci ad alto costo; la stessa avviene sia attraverso le farmacie

ospedaliere degli ospedali (Savona, Pietra Ligure, Albenga) e i distretti territoriali della ASL che

tramite le farmacie private (c.d. distribuzione “per conto” del Servizio Sanitario Regionale)

Tale progetto ha una doppia finalità: fornire un servizio completo al cittadino che si rivolge

alla struttura sanitaria e contenere l’aumento della spesa farmaceutica regionale.

Da giugno 2009, inoltre, è stata attivata presso la sede di via Collodi, la distribuzione

diretta dei colliri per la cura del glaucoma.

Già in pochi mesi il riscontro da parte dei cittadini che si sono avvalsi del servizio è

nettamente positivo e si sta registrando un costante aumento del numero di cittadini che vogliono

usufruirne.

Per evitare eventuali doppie forniture e quindi un uso improprio del farmaco, vengono

costantemente effettuati controlli incrociati sulle prescrizioni erogate in convenzionata (attraverso

le farmacie private) e le dispensazioni tramite distribuzione diretta.

La prescrizione e la dispensazione di farmaci ad alto costo viene costantemente monitorata

per verificarne l’appropriatezza prescrittiva e la corretta dispensazione anche con verifiche

telefoniche al domicilio dei pazienti e convocazioni di alcuni assistiti presso S.C. Farmaceutica

Territoriale.

Ogni trimestre a tutti i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta, vengono

inviati dei report mensili di spesa riportanti il quadro prescrittivo con particolare riferimento alla

prescrizione dei farmaci generici.

Esempio di Report: si evidenzia la parte riferita al raggiungimento dei suddetti obiettivi da

parte un MMG della ASL n. 2 Savonese.

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Ai medici con un elevato scostamento dalla spesa media dell’A.S.L. n. 2 vengono inviate

comunicazioni, al fine di richiamare la loro attenzione su eventuali comportamenti prescrittivi non

in linea con le direttive regionali e di sensibilizzare i suddetti medici circa la mancata diminuzione

della spesa farmaceutica convenzionata dell’A.S.L. n.2.

Se tale situazione persiste viene avviata procedura di segnalazione alla sottocommissione

appropriatezza e successivamente segnalazione al Ministero della Salute, ordine dei medici e

recupero delle somme.

E’ in fase di predisposizione modello di Report semestrale riferito anche ai singoli Medici

ospedalieri e specialisti convenzionati con riferimento ai piani terapeutici e alla spesa

farmaceutica convenzionata indotta.

I principali farmaci posti a monitoraggio per valutarne l’ appropriatezza prescrittiva e le

prescrizioni fuori indicazioni autorizzate, sono attualmente quelli per la cura

dell’ipercolesterolemia (statine), per la protezione gastrica (inibitori pompa protonica), per il

Morbo di Paget e l’osteogenesi imperfetta (Nerixia), per l’ipertensione arteriosa (ACE inibitori e

Sartani).

Nel riscontrate eventuali anomalie prescrittive, viene richiesta ai medici specifica relazione.

La Regione Liguria, inoltre, ha emanato numerose direttive per sensibilizzare e indirizzare i

medici circa l’utilizzo dei farmaci generici che, a parità di efficacia con il farmaco di “marca”, ad

oggi rappresentano la principale leva su cui agire per ridurre la spesa sanitaria e poter così

riservare le risorse economiche alle prestazioni sanitarie all’avanguardia e ai farmaci innovativi

ed ad alto costo (farmaci salvavita, farmaci oncologici…ecc..ecc.).

In aggiunta alle tradizionali modalità di dispensazione farmaci è ormai da anni attiva

l’accennata c.d. distribuzione “per conto” effettuata tramite le farmacie convenzionate con

l’utilizzo di farmaci acquistati dall’Azienda (al fine di poter beneficiare degli sconti previsti dalla

normativa vigente al riguardo).

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DETTAGLIO DATI SPESA FARMACEUTICA ASL 2 SAVONESE

Ripartizione spesa farmaceutica ASL n.2 “Savonese” – anno 2009 vs 2008-

Si rinvia al capitolo 3.15 per l’esposizione delle funzioni della Farmacia ospedaliera, la cui

attività presenta numerosi punti di contatto con quella dell’Assistenza farmaceutica territoriale

(qui trattata); è prevista infatti, quale modalità di dispensazione dei farmaci alternativa a quella

da parte delle farmacie convenzionate per taluni farmaci la distribuzione diretta tramite la

Farmacia ospedaliera stessa.

3.3 Assistenza consultoriale

L’Azienda, attraverso la S.C. Assistenza Consultoriale, si occupa dell’erogazione di livelli

uniformi di assistenza nelle aree tematiche della ginecologia, pediatria, neuropsichiatria infantile,

psicologia, assistenza sociale e riabilitazione età evolutiva.

Aree/Settori di intervento

1. Area Ostetrico-Ginecologica

2. Area Pediatria Consultoriale e di Comunità

3. Area di Neuropsicopatologia dell’Età Evolutiva

4. Area Psicologica

5. Area Sociale

6. Adolescenza

7. Adozioni – Affidi

8. Educazione alla Salute

1. AREA OSTETRICO-GINECOLOGICA

Tutela della salute femminile:

- Prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili;

- Prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale (Servizio di Colpo-Penoscopia);

- Menopausa (consulenza e prevenzione delle patologie da carenza estrogenica);

ANNO 2008 (€) ANNO 2009 (€) Scostamento ∆ (€) Incidenza sul totale (2009)

PER CONTO 6.079.633 5.302.043 -13% - 777.590 7,30% DIRETTA OSP (pht) 3.847.571 5.661.099 +47% +1.813.528 7.80%

DIRETTA OSP (fasciaA)

734.398 1.922.447 +162% +1.188.049 2,65%

CONVENZIONATA 61.206.279,68 59.704.293,89 -2,45% -1.501.985 82,25% TOTALE 71.867.881,68 72.589.882,89 +1% +722.001,21

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Procreazione responsabile:

- Contraccezione;

- Infertilità/sterilità;

- Interruzione volontaria di gravidanza (I.V.G.);

- Genetica e prevenzione dell’handicap;

- Gravidanza e puerperio (interventi anche a domicilio);

Sessualità individuale e di coppia (consulenza e counseling individuale e/o di coppia).

Tutela della relazione di coppia e di famiglia.

Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso.

Corsi di preparazione alla nascita.

Gruppi terapeutici di rilassamento corporeo.

Corsi di ginnastica perineale.

2. AREA PEDIATRIA CONSULTORIALE E DI COMUNITÀ

Attività di prevenzione rivolta prevalentemente al neonato e al lattante.

Controlli di salute estesi a tutta la popolazione: Bilanci di salute/Screening.

Prevenzione delle malattie infettive e parassitarie:

- Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate;

- Controllo igienico e tutela sanitaria del bambino nella comunità;

- Profilassi antitubercolare.

Promozione del benessere del bambino con bisogni speciali: handicap, malattie croniche e

disabilità, disagio psico-sociale.

Promozione benessere dell’adolescente;

Definizione, pianificazione e valutazione degli interventi nell’ambito delle cure primarie del

bambino, cercando di ottimizzare le risorse e i Servizi esistenti.

Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso.

Corsi di massaggio infantile (Infant Massage).

Corsi per neo genitori.

Sostegno all’Allattamento materno / Consulenze di Puericultura / Dietologia.

3. AREA DI NEUROPSICOPATOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA

In questa Area operano Medici Neuropsichiatri Infantili, Psicologi, Educatori, Terapisti della

Riabilitazione dell’Età Evolutiva (psicomotricisti, logopedisti, ortottisti), mediante interventi di:

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Prevenzione:

- Promozione di attività atte alla prevenzione delle problematiche psicopatologiche in età

evolutiva, con particolare attenzione alla relazione madre-bambino;

- Interventi di informazione, supervisione e consulenza alle istituzioni scolastiche;

- Consulenza e supervisione ad operatori della S.C. Assistenza Consultoriale che operano su

pazienti in età evolutiva ed in particolare nei primi anni di vita.

Diagnosi:

- Attività ambulatoriale multidisciplinare rivolta in particolare a minori con disturbi dello

sviluppo affettivo e relazionale, dell’apprendimento, della comunicazione e delle funzioni

neuropsicologiche;

- Diagnosi precoce delle patologie neurologiche e psicologiche (follow up

neurocomportamentale nelle situazioni di patologia neonatale);

- Progetto ”Autismo”.

Presa in carico psicoterapeutica e/o riabilitativa del minore e della famiglia.

Consulenza ad altri Servizi/SS.CC. A.S.L e ad Agenzie esterne (Servizi Sociali EE.LL., Servizi

Socio educativi, Scuola).

Collegamento in rete con le strutture che si occupano dell’età evolutiva per una ottimizzazione

dei servizi esistenti e nel rispetto dell’unitarietà del bambino.

Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso.

“Centro Filtro” di integrazione socio-riabilitativa (attivo c/o DSS 4 Albenganese).

4. AREA PSICOLOGICA

I settori di intervento sono finalizzati ad individuare le cause di disagio psicologico nella

prima infanzia, nell’età evolutiva e fino al termine dell’adolescenza, nella coppia e nella famiglia:

Minori e Adolescenti:

- Sostegno alle famiglie;

- Appoggio ai minori in difficoltà (affido familiare, educativo, ...);

- Appoggio ai minori / Rapporti con il Tribunale dei Minori (T.M.) e Tribunale Ordinario

(T.O.) per valutazione e consulenza sui casi;

- Rapporti con i diversi ordini di scuola per interventi psico-pedagogici su minori

problematici, finalizzati anche a possibili inserimenti in corsi professionali;

- Consulenza per problematiche psico-sessuali nell’adolescenza;

- Psicoterapia di minori e adolescenti a rischio psico-sociale e con problemi inscrivibili nella

psicopatologia;

Coppia e Famiglia:

- Consulenza nei casi di interruzione volontaria di gravidanza (I.V.G.);

- Consulenza in menopausa;

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- Consulenza individuale e/o di coppia per problematiche sessuali;

- Consulenza ai genitori per minori seguiti in trattamento psicoterapico, logopedico,

psicomotorio;

- Corsi di preparazione al parto rivolti alla donna e alla coppia.

Consulenza per adozioni e/o affidi;

Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso;

Consulenza al Servizio di Inserimento Lavorativo Disabili e al Centro Lavoro Guidato.

5. AREA SOCIALE

Segretariato Sociale (informazione, consulenza legislativa);

Attività di consultazione psico-sociale e sostegno alla persona e alla coppia;

Attività di consulenza al T.O. (Mediazione familiare, interventi per minori con problemi di

I.V.G. e rapporti con Giudice Tutelare);

Attività di segnalazione, consulenza, programmazione di interventi e presa in carico minori

per T.M. (nei casi di minori a rischio familiare, in situazioni di abbandono e di grave

pregiudizio);

Attività di consulenza e coordinamento per le attività a rilevanza sociale;

Partecipazione alla programmazione degli interventi tra Servizi Sociali e consultoriali in

équipe integrate territoriali (intervento in rete);

Rapporti con Servizi Sociali e Sanitari / Ospedale / Scuola / Privato Sociale / Forze

dell’Ordine;

Consulenza per adozione / affidi;

Consulenza per violenza, maltrattamento e abuso;

SERVIZIO di CONSULENZA e MEDIAZIONE FAMILIARE per casi di separazione e divorzio di

famiglie con figli minori, in cui operano assistenti sociali e psicologhe specificatamente formati

in tale tipologia di intervento.

6. ADOLESCENTI

CENTRO GIOVANI Savona: operante già dal 1996 ed inaugurato ufficialmente nel mese di

aprile 1997, il Centro svolge funzioni di accoglienza, prevenzione e cura delle problematiche

adolescenziali e dei giovani adulti.

- Nell’équipe del Centro Giovani lavorano Psicologi, Neuropsichiatri dell’Età Evolutiva,

Assistenti Sociali, Ginecologi, Sessuologi, Ostetriche, Assistenti Sanitari, integrati in

funzioni di area psico-sociale e ginecologico-sessuologica.

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- La finalità del Centro è di lavorare in collaborazione con i ragazzi, le famiglie, il mondo

della scuola, i servizi sociali e sanitari, il volontariato e con tutte le Agenzie esterne che si

occupano del mondo giovanile;

- All’interno dell’area ginecologico-sessuologica è attivo un Servizio di prevenzione delle

malattie a trasmissione sessuale, integrato da una consulenza specifica in andrologia

adolescenziale per le richieste emergenti da parti di giovani utenti di sesso maschile.

- È stato avviato un Progetto di Prevenzione e Consulenza sulle tematiche giovanili che

interessa gli studenti dell’Università di Savona, attraverso l’apertura di uno sportello

psicologico all’interno del Campus universitario.

ALTRI SPAZI GIOVANI:

- Presso la sede consultoriale di Albenga è stato dato avvio al “Bandiera gialla”, spazio di

apertura settimanale dedicato agli adolescenti in cui un gruppo interdisciplinare di

operatori qualificati (ginecologo, assistente sociale, ostetrica, psicologo) sono a

disposizione per ascoltare i bisogni dei ragazzi e approfondire con loro tematiche inerenti

l’adolescenza attraverso incontri di gruppo.

- Altri “Spazi Giovani” con relativi Punti di Ascolto sono attivi c/o le sedi consultoriali di

Loano, Finale Ligure e Carcare.

7. ADOZIONI – AFFIDI

In ogni Ambito opera un’équipe consultoriale composta da Psicologo, Assistente Sociale, nonché

dalla consulenza del Neuropsichiatra infantile, finalizzata a fornire:

Informazioni sulla normativa vigente e chiarificazione degli aspetti connessi alla scelta

adottiva ed istituzionale della pratica;

Attivazione della procedura adottiva con relativi compiti di segretariato;

Valutazione della coppia e stesura della relazione psico-sociale da inviare al Tribunale dei

Minori;

Consulenza al Tribunale dei Minori nella fasi di comparazione e di abbinamento;

Vigilanza nel periodo dell’affido preadottivo e stesura delle relative relazioni periodiche,

nonché di quella conclusiva;

Consulenza e collaborazione, in tutte le fasi, agli Enti Autorizzati.

8. EDUCAZIONE ALLA SALUTE

Sempre in ambito di Assistenza Consultoriale l’Azienda è impegnata in progetti integrati

ASL/Istituti Scolastici, che vedono la partecipazione di circa 50 operatori appartenenti ai quattro

Distretti (pediatri, ginecologi, sessuologi, psicologi, ostetriche, assistenti sanitari, assistenti

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sociali, neuropsichiatri inf.li, educatori, terapisti della riabilitazione dell’età evolutiva), con

interventi riconducibili alle seguenti tematiche:

“La salute dell’infanzia e dell’età evolutiva”: stili di vita e prevenzione - diritto alla nascita di

un bambino sano - prevenzione degli incidenti domestici.

“Il benessere dell’adolescente”: le trasformazioni della pubertà - nuovi bisogni, nuove

domande, nuovi problemi e possibilità.

“I giovani: la crescita e l’autonomia”: problematiche giovanili, sessualità, malattie infettive...

“L’esperienza scolastica del bambino adottivo e la diversità”

“Conoscere lo sviluppo del bambino sano”

Nel settore specifico dell’ Educazione alla Sessualità (in cui rientra l’educazione ad una

procreazione responsabile) vengono svolti:

Interventi nelle scuole medie inf. e sup., sia con insegnanti che con genitori;

Interventi con ragazzi delle medie inf. e sup., utilizzando soprattutto tecniche interattive

(dinamiche di gruppo / psicodramma);

Interventi di prevenzione Malattie a Trasmissione Sessuale (M.T.S.);

Interventi ad indirizzo preventivo nelle attività scolastiche extracurriculari degli Istituti sup.

(partecipazione a settimane alternative, incontri assembleari, …);

Interventi preventivi attraverso visite guidate dei gruppi classe agli Spazi e Centri Giovani;

Interventi nell’area della sessualità nelle scuole di formazione professionale per giovani

appartenenti alle fasce deboli.

Modalità di accesso ai servizi consultoriali

Prioritariamente su appuntamento (preso di persona o telefonicamente) in modo

da favorire anche l’inquadramento del bisogno e il percorso da suggerire;

Senza vincoli di residenza, domicilio, appartenenza ad altre ASL o altra nazionalità;

Senza necessità di impegnativa medica da parte del medico curante o altro

specialista;

Senza pagamento di ticket sanitario, trattandosi di prestazioni a carattere preventivo.

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Resoconto PRESTAZIONI CONSULTORIALI ANNO 2009

Distr.

4 Distr.

5 Distr.

6 Distr.

7 TOT.

PRESTAZIONI su Utenza SPONTANEA

Area Ost - Ginecologica 8.023 6.242 8.257 22.594 45.116 " / Servizio di Peno-Colposcopia 79 265 1.838 2.182 " / Servizio di Ecografia (ultimo trimestre) 52 52 Pediatria Consultoriale 4.406 4.605 3.218 15.479 27.708 Area Neuropsichiatrica Infantile 844 973 296 2.951 5.064 Area Psicologica 1.658 3.024 2.894 8.515 16.091 Area Sociale 2.984 4.315 795 1.521 9.615 Area Socio-Riabilitativa E.E. / Educatori 1.512 195 581 2.288 Area Riabilitativa E.E. / Terapisti Riabilitazione 3.752 3.708 2.825 6.723 17.008

23.179 23.141 18.550 60.254 125.124

Attività di Prevenzione su Gruppi - Corsi preparazione alla nascita 108 44 63 411 626 - " infant massage 38 81 62 271 452 - " neo-genitori 31 224 255 - " ginnastica perineale 88 88 - " tecniche rilassamento corporeo 144 144 - " famiglie affidatarie 9 9 - " famiglie pre-adottive 3 5 8 - " famiglie autismo 12 12

180 125 125 1.164 1.594

Tot. 23.359 23.266 18.675 61.418 126.718

ATTIVITA' ISTITUZIONALE

Pediatria di Comunità 6.464 1.466 4.011 13.421 25.362

Educazione alla salute anno scolastico 07/08 492 362 124 691 1.669

Tot. 6.956 1.828 4.135 14.112 27.031

Tot. PRESTAZIONI / INTERVENTI 30.315 25.094 22.810 75.530 153.749

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Distr. 4 Distr. 5 Distr. 6 Distr. 7 TOT.

UTENZA SPONTANEA

Area Ost - Ginecologica 2.365 2.181 1.543 5.734 11.823 " / Servizio di Peno-Colposcopia 62 86 303 451 " / Servizio di Ecografia 032)ertsemirt omitlu( 230 Pediatria Consultoriale 847 723 490 2.584 4.644 Area Neuropsichiatrica Infantile 270 224 236 964 1.694 Area Psicologica 459 509 497 1.187 2.652 Area Sociale 514 1.145 87 421 2.167 Area Socio-Riabilitativa E.E. / Educatori 37 27 213 277 Area Riabilitativa E.E. / Terapisti Riabilitazione 286 181 922 887 2.276

4.778 5.052 3.861 12.523 26.214

Attività di Prevenzione su Gruppi - Corsi 5225763061aticsan alla enoizaraperp 496

743732994egassam tnafni " - 52583361irotineg-oen " - 354

- " ginnastica perineale 28 2804oeroproc otnemassalir ehcincet " - 40

- " famiglie affidatarie 38 3871evittoda-erp eilgimaf " - 17

- " famiglie autismo 14 14242 128 112 1.030 1.512

Tot. UTENZA SPONTANEA 5.020 5.180 3.973 13.553 27.726

ATTIVITA' ISTITUZIONALE

Pediatria di Comunità Educazione alla salute

Trattandosi di funzioni istituzionali sulle comunità (nidi - scuole - comunità varie) i valori dell'utenza e degli accessi non sono

valutabili in quanto utenti delle prestazioni sono le comunità. I flussi informativi sono riferibili solo al tot. prestazioni / interventi

Resoconto UTENZA CONSULTORIALE

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76

3.4 Assistenza ai disabili

L’Integrazione Socio-sanitaria

L’integrazione socio-sanitaria presuppone un approccio unitario alla persona ed ai suoi

bisogni che deve coinvolgere, sin dalla fase di programmazione, le AA.SS.LL., gli Enti Locali ed i

soggetti che sul territorio sono “attori” del sistema integrato d’interventi e servizi.

È necessario pertanto, al fine della programmazione, fornire un quadro di riferimento

complessivo ed organico, sia della normativa di rinvio che delle aree e delle prestazioni

interessate.

Il D.Lgs. 229/99 e il DPCM 14.02.2001 definiscono prestazioni socio-sanitarie “tutte le

attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona

che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di

garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione”.

Esse comprendono:

- prestazioni sanitarie a rilevanza sociale: sono tutte le attività finalizzate alla

promozione della salute, alla prevenzione, individuazione rimozione e contenimento degli esiti

degenerativi e invalidanti di patologie congenite e acquisite (D.Lgs. 229/99, art. 3 septies,

comma 2, lettera a). Esse sono di competenza delle AA.SS.LL. e a carico delle stesse, inserite in

progetti personalizzati di durata medio-lunga e sono erogate in regime ambulatoriale, domiciliare

o nell’ambito di strutture residenziali e semiresidenziali (art. 3 DPCM 14.02.2001);

- prestazioni sociali a rilevanza sanitaria: sono tutte le attività del sistema sociale che

hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di

emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, di competenza dei Comuni, sono

inserite in progetti personalizzati di durata non limitata, sono erogati nelle fasi estensive e di

lungo-assistenza e sono prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, stabilita dai

Comuni stessi (DPCM 14.02.2001, art. 3, comma 2);

- prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria: rientrano nei livelli

essenziali di assistenza (L.E.A.) e sono poste a carico del fondo sanitario nazionale. Esse sono

caratterizzate “dalla inscindibilità del concorso di più apporti professionali sanitari e sociali

nell’ambito del processo personalizzato di assistenza, dalla indivisibilità dell’impatto congiunto

degli interventi sanitari e sociali sui risultati dell’assistenza e dalla preminenza dei fattori

produttivi sanitari impegnati nell’assistenza” (DPCM 14.02.2001, art 3, comma 3.) e possono

essere erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell’ambito di strutture residenziali e

semiresidenziali. Attengono prevalentemente alle aree:

�materno infantile

�anziani

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�handicap

�patologie psichiatriche

�dipendenza da droga, alcool e farmaci

�patologie per infezioni da HIV e patologie in fase terminale

�inabilità o disabilità, conseguenti da patologie croniche degenerative.

Le funzioni della S.C. Assistenza Disabili

Sulla base degli indirizzi tecnico-programmatori in materia di assistenza ai disabili,

compete alla S.C. l’erogazione di livelli uniformi di assistenza, secondo le competenze tecniche

già esercitate dal Progetto Disabili, con particolare riferimento a:

- Cura e recupero delle disabilità fisiche, psichiche e sensoriali attraverso l’erogazione

di prestazioni – sia in forma diretta che convenzionata - di:

Assistenza Domiciliare;

Assistenza Residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale;

Si segnala, in particolare, l’attivazione di n. 28 nuovi posti letto residenziali dedicati a

tipologie assistenziali diverse (stati neurovegetativi, RSA Disabili e assistenza riabilitativa e

art. 26 L. 833/78), che hanno portato ad un incremento dell’utenza presa in carico e del

numero di giornate assistenziali. Da segnalare, altresì, un incremento nell’attività

ambulatoriale e domiciliare che ha portato ad un incremento dell’utenza presa in carico e

delle prestazioni erogate.

Di seguito si riepilogano i posti letto per l’assistenza ai disabili:

• posti letto a gestione diretta: 37

posti letto convenzionati: 291

posti letto hospice in convenzione: 10

• posti semiresidenziali a gestione diretta: 37

posti semiresidenziali convenzionati: 72

Totale: 447 posti letto ( di cui 74 a gestione diretta)

- Attività finalizzate all’integrazione scolastica, professionale e lavorativa dei portatori

di handicap, con particolare riferimento a:

Attestazione di handicap;

Diagnosi funzionale;

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Profilo dinamico-funzionale;

Piano educativo individualizzato o personalizzato (P.E.P.);

- Assistenza protesica per la fornitura di ausilii tecnici e presidi sanitari;

- Coordinamento ed integrazione A.S.L./Comuni;

- Adempimenti in materia di autorizzazioni, vigilanza e controllo delle strutture

ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali, in integrazione con la S.C. Igiene Pubblica;

- Raccolta dati epidemiologici;

LE ATTIVITÀ NELLA RETE DEI SERVIZI PER DISABILI

ASSISTENZA RIABILITATIVA

L. 833/78 (ART. 26) LINEE GUIDA M.S. 1998

D.C.R. 130/88

ASSISTENZA PROTESICA D.M. 332/99

BARRIERE ARCHITETTONICHE

L. 13/89

INSERIMENTI LAVORATIVI

DIRITTO AL LAVORO L. 68/99

RESIDENZIALE CENTRI DIURNI AMBULATORI DOMICILIARE

INTEGRAZIONE SCOLASTICA

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3.5 Assistenza agli anziani

Rete dei servizi dell’ASL 2 Savonese

Il modello rete dei servizi è uno dei presupposti fondamentali, unitamente all’integrazione

sociosanitaria, per garantire all’anziano un’assistenza continua, globale e flessibile. Si tratta di un

circuito assistenziale, che accompagna l’evolversi dei bisogni dell’anziano e della sua famiglia,

fornendo di volta in volta interventi diversificati in un continuum assistenziale.

La rete dei servizi di assistenza socio sanitaria agli anziani comprende oggi, strutture

residenziali a gestione diretta o convenzionata (Residenze Sanitarie Assistite, Residenze Protette,

Ospedale di comunità), centri semiresidenziali a gestione diretta o convenzionata, servizi

ambulatoriali ed il servizio di cure domiciliari.

Legenda: RSA: Residenza Sanitaria Assistita

UVA: Unità Valutazione Alzheimer

FNA: Fondo Non Autosufficienza

: Unità Valutativa Geriatrica (UVG)

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Struttura portante della rete dei servizi di assistenza sociosanitaria territoriale per gli

anziani è l’Unità Valutativa Geriatrica (UVG), così costituita:

nucleo fisso (organismo di coordinamento): Geriatra ASL e Assistente

Sociale Comunale;

nucleo mobile (struttura operativa): Medico Curante, Infermiere, Terapista

della Riabilitazione, OTA, Assistente sociale del Distretto sociale o Comune.

L’UVG è lo strumento che si avvale dell’impiego di scale valutative per l’inquadramento

delle problematiche relative alla non autosufficienza ed alla riabilitazione dell’anziano ed è il fulcro

di un sistema che integra tutta l’assistenza territoriale, anche con quella ospedaliera, secondo un

modello articolato su diversi livelli e rappresenta il momento di sintesi tra l’identificazione dei

bisogni, la programmazione dell’intervento ottimizzato, l’attuazione dello stesso e la verifica dei

risultati; in particolare nella fase di dimissione ospedaliera che è uno dei momenti maggiormente

critici per l’anziano e per la sua famiglia.

L’intervento dell’UVG è attivato secondo protocolli operativi formalizzati, atti a favorire la

continuità assistenziale tra ricovero ospedaliero e rete dei servizi territoriali.

PERCORSO DI ASSISTENZA SOCIOSANITARIA TERRITORIALE

I nodi della rete dei servizi nella ASL2

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Le attuali risorse per gli anziani, in termini di posti letto (Residenza Sanitaria Assistenziale

e Residenza Protetta) e posti di semiresidenzialità (Centri Diurni), a gestione diretta o in regime

di convenzione, dell’ASL 2 Savonese, suddivisi per Distretto Sanitario e per tipologia di struttura,

sono illustrate nelle allegate tabelle n. 1 e 2.

L’erogazione dell’assistenza, sia in forma diretta sia tramite gestione di rapporti

convenzionali con strutture private ubicate sul territorio regionale ed extra regionale, suddivisi

per Distretto Sanitario e per tipologia di struttura, sono invece illustrate nelle allegate tabelle n.

3, 4, 5 e 6.

I dati di attività relativi alle cure domiciliari effettuati dal personale Infermieristico,

Fisioterapico e socio-assistenziale dell’ASL2 sono riportati nella tabella n. 7.

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FONDO NON AUTOSUFFICIENZA Istituito con la legge regionale n. 12 del 24.05.2006 (art.47): “Promozione del sistema

integrato di servizi sociali e sociosanitari”.

Obiettivo di questa misura assistenziale è quello di prevedere azioni che facilitino il

mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti attraverso l’istituzione di una misura

economica.

E’ indirizzato a persone con disabilità grave e permanente, che comporta l’incapacità della

persona a svolgere le funzioni della vita quotidiana, i cui famigliari si impegnano nell’assistenza a

domicilio. Nell’iter per l’accertamento della non autosufficienza è necessaria la valutazione da

parte dell’unità valutativa multidisciplinare.

Nel 2009, le UVG dei Distretti Sanitari dell’ASL 2 Savonese hanno effettuato n.

396 valutazioni multidimensionale a domicilio, secondo le modalità previste dalla

Delibera Regionale n° 1106/06 e s.m.i..

ATTIVITÀ DI VIGILANZA

Tra le attività istituzionali Aziendali sono compresi innumerevoli adempimenti in materia

autorizzativa di accertamento dei requisiti, di verifica e controllo, nonché le procedure per

l’accreditamento delle strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali, ubicate nel territorio dell’ASL2.

L’Azienda ha anche compiti di vigilanza routinaria per il controllo dei requisiti minimi

strutturali ed organizzativi, a norma della leggi regionali 44/99, 15/96 e della legge quadro

328/2000 E 969/2008 e s.m.i. sulle strutture residenziali autorizzate.

Nell’anno 2009 sono state effettuate attività di vigilanza, con almeno un accesso

del geriatra, presso tutte le Residenze Protette e Residenze Sanitarie Assistite,

autorizzate al funzionamento e presso alcune Residenze Servite.

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EMERGENZA ESTIVA PER LA POPOLAZIONE ANZIANA

Per far fronte alle problematiche connesse alle emergenze climatiche, l’S.C. Ass. Anziani

continua a sorvegliare le strutture autorizzate di ospitalità per anziani. L’accesso del geriatra

prevede la valutazione del microclima interno della struttura e l’attenzione che viene rivolta al

problema con eventuali prescrizioni e suggerimenti da adottare.

AMBULATORIO UNITÀ VALUTATIVA ALZHEIMER

(EX PROGETTO CRONOS) Il Ministero della Salute, nel 2000, ha reso concedibili a carico del SSN i farmaci inibitori

dell’acetilcolinesterasi per il trattamento della malattia di Alzheimer da lieve a moderata

all’interno di un progetto denominato Cronos. Si trattava di un programma sperimentale

diagnostico-terapeutico dedicato alla malattia di Alzheimer, coordinato dal Dipartimento dei

Medicinali e la Farmacovigilanza (D.M. del 20/07/2000, S.O. alla G.U. n° 204 del 01/09/2000, e

D.M. del 14/03/2001, G.U. n° 86 del 12/04/2001) con l'obiettivo di migliorare, per quanto

possibile, la qualità di vita e di salute delle persone colpite dalla malattia di Alzheimer. Il

programma si vale delle Unità di Valutazione per il monitoraggio dei piani di trattamento

farmacologico per la malattia di Alzheimer (UVA) , individuate dalle Regioni. Nel 2004, L’Agenzia

Italiana per il Farmaco (AIFA) ha ripubblicato le Note Limitative alla prescrizione dei farmaci,

dove alla 85, compaiono per la prima volta, gli anticolinesterasici, consolidando così le procedure

avviate nel Progetto Cronos.

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L’Ambulatorio UVA di Savona

Nel settembre 2000, l’ASL2 Savonese ha istituito l’U.V.A. Geriatrica, con sede nei

poliambulatorii di Via Collodi 13 - Savona. L’UVA geriatrica ha iniziato la propria attività il 2

ottobre 2000: l’ambulatorio è aperto due giorni la settimana, per un totale di 6 ore; il tempo

impiegato nella prima valutazione è di 50-70 minuti, quello della rivalutazione è di 20-40 minuti,

a seconda del grado di compromissione e collaborazione del paziente. Durante i colloqui, si

pratica attività di supporto psicologico (c.d. counseling) e si può eseguire anche valutazione

geriatrica (UVG) per l’accesso alla rete territoriale dei servizi geriatrici in genere od a quella

specifica per la demenza, secondo il bisogno del paziente e le esigenze della famiglia. A molti

viene proposto l’inserimento in Centro Diurno, dove il paziente, praticando terapie non

farmacologiche idonee al proprio deficit, può mantenere le abilità funzionali il più a lungo

possibile. Talvolta al termine del ciclo terapeutico o quando la famiglia non è più in grado di

accudire il congiunto, si provvede a suggerire il ricovero in residenza protetta.

Nel corso di 9 anni di attività ambulatoriale sono stati visitate 593 persone, di cui

413 femmine e 180 maschi.

Nel 2009 sono stati valutati n. 37 nuovi pazienti, dei quali 17 rispondenti ai

requisiti ministeriali.

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AMBULATORIO SPECIALISTICO PNEUMOLOGICO

Attivato nel 2004, nell’ottica di migliorare e potenziare sul territorio la struttura

ospedaliera dedicata alle malattie dell'apparato respiratorio; l’ambulatorio lavora, inoltre, in

stretta collaborazione con i servizi specialistici della medicina di base, nelle sedi distaccate di

Vado, Varazze, Carcare, Sassello, poliambulatori di via Collodi e poliambulatori dell’Ospedale S.

Paolo. L’ambulatorio garantisce l’intervento specialistico,

diagnostico e terapeutico necessario al trattamento delle malattie dell’apparato

respiratorio ed alle sue disabilità: si sa che le malattie polmonari sono uno dei maggiori

problemi della medicina e della geriatria per la loro elevatissima incidenza, per la loro capacità di

provocare invalidità e per la loro attitudine a determinare ricoveri ospedalieri.

Nel 2009, nell’Ambulatorio specialistico pneumologico annesso alla S.C.

Assistenza Anziani, sono state effettuate n° 6255 prestazioni pneumologiche, di cui n°

3090 visite.

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TABELLA N. 1

STRUTTURA COMPLESSA ASSISTENZA ANZIANI

COMUNE

PP.LL. ACCREDITATI IN R.P.

PP.LL. ACCREDITATI IN R.S.A.

STRUTTURA ATTIVI

31/12/09STRUTTURA ATTIVI 31/12/09

DISTRETTO Albenganese

ALASSIO VILLE PARADISO 25 ALASSIO 40pa

LAIGUEGLIA P. MAGLIONE 3

ALBENGA TRINCHERI 80

TOTALE AMBITO 1 108 40pa

DISTRETTO Finalese

PIETRA L. S.SPIRITO 19

LOANO MADRE RUBATTO 13

FINALE L. COMUNALE 38 RUFFINI 30pa+14m

GIUSTENICE VALVERDE 19

BORGHETTO HUMANITAS 15

NOLI VILLA ROSA 18

TOTALE AMBITO 2 122 30pa+14m

DISTRETTO Valbormida

MILLESIMO LEVRATTO 7 CASA DEI TIGLI 36pa+4m

CALIZZANO SUAREZ 15

CAIRO BACCINO 20

CARCARE CASA DEI NONNI 10

CENGIO BAGNASCO 6

BARDINETO VILLA ABETI 10

TOTALE AMBITO 3 68 36pa+4m

DISTRETTO Savonese

VADO L. VADA SABATIA 41 VADA SABATIA nd 5pa+15m 25m

SPOTORNO OPERA P. SICC. 15

SAVONA LA GIOIOSA 20 LA GIOIOSA 20pa

SAVONA SANTA LUCIA 40

SAVONA ROSSELLO 35 NOCETI 40m

SAVONA SANTUARIO 78 SANTUARIO 25pa+35m

SAVONA VILLA BIANCA 25

VARAZZE S. CATERINA 50 VARAZZE 40pa

CELLE L. N.S. MISERIC. 15

ALBISOLA S. S. NICOLO' 5

SASSELLO OSP.S.ANTONIO 15

TOTALE AMBITO 4 339 5pa+15m 85pa+100m

TOTALE COMPLESSIVO 637

329(196p+133m)

pa: postacuto m: mantenimento nd: nucleo demenze

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TABELLA N. 2

CENTRI DIURNI

COMUNE

A GESTIONE DIRETTA IN CONVENZIONE

STRUTTURA N° POSTI STRUTTURA N° POSTI

Distretto Alb. ALASSIO "Asilo del nonno" 15

Distretto Valb. CENGIO "Bruno Pesce" 12

Distretto Sav. SAVONA "Albero della vita" 25

VARAZZE c/o R.S.A. 10

N° Totale posti: 62

TABELLA N. 3 Distretto 04 – Albenganese

Centro diurno 1° liv

Centro diurno 2° liv RSA post-acuti RSA o RP con

funz manten RP

N. utenti in strutture proprio

distretto

15 260 24 140

A gestione diretta 260 24

Giorni di degenza / presenza

11537 717

A gestione indiretta 15 140

Giorni di degenza / presenza

2001 34785

N. utenti in strutture

altro distretto propria

ASL

3 1 4

A gestione indiretta 3 1 4

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TABELLA N. 4

Distretto 05 - Finalese

Centro diurno 1° liv

Centro diurno 2° liv RSA post-acuti RSA o RP con

funz manten RP

N. utenti in strutture proprio distretto

218 25 148

A gestione diretta

Giorni di degenza / presenza

A gestione indiretta 218 25 148

Giorni di degenza / presenza

9322 5503 34649

N. utenti in strutture altro distretto propria ASL

3 6

A gestione diretta 1

A gestione indiretta 2 6

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TABELLA N. 5

Distretto 06 - Bormide

Centro diurno 1° liv

Centro diurno 2° liv RSA post-acuti RSA o RP con

funz manten RP

N. utenti in strutture proprio

distretto

6 6 225 4 84

A gestione diretta

Giorni di degenza / presenza

A gestione indiretta 6 6 225 4 84

Giorni di degenza / presenza

1397 1127 12392 1421 21926

N. utenti in strutture

altro distretto propria

ASL

8 1 1

A gestione diretta 2

A gestione indiretta 6 1 1

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TABELLA N. 6

Distretto 07 – Savonese

Centro diurno 1° liv

Centro diurno 2° liv

RSA post-acuti

RSA o RP con funz manten RP

N. utenti in strutture proprio

distretto

25 10 657 150 443

A gestione diretta 10 306

Giorni di degenza / presenza

3024 10960

A gestione indiretta 25 351 150 443

Giorni di degenza / presenza

4511 15391 30114 113836

N. utenti in strutture

altro distretto propria

ASL

10 3

A gestione indiretta 10 3

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TABELLA N. 7

DATI DI ATTIVITA’ CURE DOMICILIARI

(periodo dal 01/01/2009 al 31/12/2009):

ADI (“media ed alta complessità”)

Anno 2008

Anno 2009 Note integrative

Numero casi presi in carico

3.182 3.304 Nel numero complessivo dei casi presi in carico nell’anno 2009 non sono ricompresi i casi di prestazioni domiciliari a bassa complessità (prelievi ematici, terapia iniettiva, stick glicemici, gestione cateteri, ecc.); sono invece ricompresi nell’anno 2009 n. 1.201 casi (n. 887 casi nell’anno 2008) classificati ad “alta complessità”, con intervento multidisciplinare effettuato da M.M.G., medico geriatra, I.P., T.d.R., O.T.A., ed eventuali medici specialisti. N.B.: dallo scorso anno, così come concordato con la Regione Liguria, sono stati inseriti - nei casi definiti ad “alta complessità” – i trattamenti riabilitativi intensivi in fase postacuta.

N.B.: sono stati inoltre presi in carico, nell’anno 2009, n° 45 utenti (n° 1363 accessi) per ADI (“media complessità”) da parte di personale infermieristico della Medicina di Gruppo del Distretto Valbormidese – Millesimo e Cengio -, non inseriti nella tabella sovrastante. N.B.: sono stati inoltre presi in carico, nell’anno 2009, n° 26 utenti per ADI (“media complessità”) da parte del personale infermieristico della Medicina di Gruppo Albenganese - “Valli Ingaune”, non inseriti nella tabella sovrastante. Assistenza Domiciliare “bassa complessità” (prestazionale) Sono stati effettuati, nell’anno 2009, n° 25.100 accessi (n° 17.134 utenti) da parte del personale della S.C. Assistenza Anziani degli Ambiti Sanitari 1 Albenganese, 2 Finalese e 4 Savonese e della S.C. Medicina di Base dell’Ambito Sanitario 3 Valbormidese e 4 Savonese, per prestazioni domiciliari definite a “bassa complessità”. Sono stati inoltre effettuati, nell’anno 2009, n° 822 accessi (n° 72 utenti) di Assistenza Domiciliare “bassa complessità” (prestazionale) da parte di personale infermieristico della Medicina di Gruppo del Distretto Valbormidese – Millesimo e Cengio -. N° totale casi ADI media e alta complessità (2° e 3° livello): 3.375

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3.6 Assistenza psichiatrica territoriale

L’assistenza psichiatrica territoriale erogata dall’Azienda nel territorio della Provincia di

Savona è organizzata in:

n. 4 Centri di Salute Mentale ad Albenga, Finale Ligure, Carcare e Savona per

l’assistenza psichiatrica ambulatoriale e domiciliare compresa una reperibilità nell’orario di

apertura per le situazioni di urgenza territoriali. Inoltre gli psichiatri dei CSM territoriali

collaborano con i colleghi ospedalieri in due guardie psichiatriche attive dalle 20 alle 8 presso

gli Ospedali San Paolo e Santa Corona;

n. 4 Centri Diurni ad Albenga, Pietra Ligure (Villa Livi), Carcare e Savona per

programmi di riabilitazione psicosociale;

n. 2 Centri di Terapia della Patologia Psichica a Savona ed a Pietra Ligure con 15

posti letto per ricoveri di circa 60 giorni in fasi di pre o post crisi;

1 Comunità Terapeutica con 6 posti letto a Savona per programmi medio lunghi di

riabilitazione abitativa, con successivo passaggio in alloggi protetti od abitazione autonoma;

n. 5 alloggi protetti ad Albenga con 4 posti letto, uno a Carcare con 8 posti letto,

uno a Cengio con 2 posti e due a Savona con 5 posti. Nel finalese è attivo un alloggio a Rialto

con 4 posti letto, gestito attraverso un’Associazione di promozione sociale di utenti. Il totale di

posti letto in abitazioni autonome è quindi di 23;

In conclusione l’offerta è di 60 – 80 posti in strutture semiresidenziali (Centri

diurni) e di 54 posti letto residenziali differenziati in strutture che vanno dalla gestione del

post acuto all’autonomia abitativa;

Ambulatori di Psichiatria, Psicologia Clinica e Psicogeriatria su tutto l’ambito

provinciale, con la funzione di offrire una consulenza clinica ai medici di famiglia soprattutto

per i disturbi ansiosi e depressivi.

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Dati attività 2009

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Obiettivi 2009

Risorse personale 2009

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Iniziative di formazione 2009

- Convegno Nazionale “Il Cibo”;

- Giornata Seminariale sull’attività psicomotoria rivolta agli operatori del DSM;

- Giornata Seminariale sull’attività di psicodramma rivolta agli operatori del DSM;

- Due Seminari (uno a ponente e uno a levante) sulla cultura del rischio e/o consenso informato

rivolto agli operatori del DSM;

- Incontro sulla prevenzione della patologia psichica in gravidanza e del puerperio-partecipazione

progetto ministeriale;

- Attività di Supervisione per Gruppi di operatori del DSM;

- Ciclo di Seminari sulla psicopatologia borderline negli adolescenti e adulti;

- Corso di Formazione sulle misure coercitive in psichiatria rivolto agli operatori del DSM;

- Seminari rivolti a tutti gli operatori del DSM sulla possibilità di trattamento del fenomeno “voci”

secondo la metodologie di Romme ed Escher;

- Corso sulle patologie organiche e neurologiche come causa scatenante di patologie

psichiatriche.

3.7 Assistenza a tossicodipendenti ed alcolisti

L’AREA DIPENDENZE – S.C. Ser.T.

L’Area Dipendenze afferisce al Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ASL 2

che è stato istituito con deliberazione D.G. n°831 del 04/9/2008 e con successivo provvedimento

n° 1203 del 23/12/2008 è stato conferito incarico di Responsabile della stessa al Direttore della

S.C. SER.T.

L’Area Dipendenze comprende la S.C. Ser.T. che interagisce operativamente con le tre

Comunità Terapeutiche operanti nel territorio di competenza dell’ASL 2: il “Centro Accoglienza

Istituto Suore Buon Pastore” – Varazze, il “Centro Accoglienza Cascina Martello”, sede di

Millesimo, l’“Associazione La Loppa” – Cairo Montenotte.

Sono previsti coordinamenti specifici con i Distretti Sanitari e Sociosanitari , Istituzioni

Scolastiche , Prefettura, Provincia, Comuni,U.E.P.E., Tribunale, Carcere, Forze dell’Ordine e

Associazioni di Volontariato.

L’Area rappresenta un sistema articolato di risposta al problema delle dipendenze

patologiche per quanto riguarda la definizione e l'analisi dei bisogni, l'individuazione degli

obiettivi, il corretto utilizzo delle risorse, la programmazione e l'attuazione degli interventi, la

valutazione qualitativa e quantitativa delle strategie ed è soprattutto finalizzato all'attivazione di

un'efficace rete tra i vari soggetti coinvolti pur riconoscendo a ciascuno specifici ruoli, funzioni e

capacità operative.

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SERVIZIO PER LE TOSSICODIPENDENZE – SER.T La Struttura Complessa Ser.T (Servizio per le Tossicodipendenze), eroga prestazioni a

soggetti dediti all’uso ed abuso di sostanze illegali, legali (alcool e tabacco) ed a comportamenti

di dipendenza patologica (p. es. gioco d’azzardo patologico) ed ai loro familiari.

Il Ser.T, inoltre, attua interventi finalizzati alla prevenzione dell’uso di sostanze

psicoattive.

Tali prestazioni sono svolte da équipes multiprofessionali in grado di fornire un’ampia

gamma di azioni a più livelli.

Attività in area medica

Attività in area psicologica

Attività in area socio-educativa

Attività di prevenzione e di educazione alla salute

Attività di consulenza a:

- Strutture sanitarie ed ospedaliere

- Commissione Porto d’Armi e Commissione Patenti

- Medici di Medicina Generale

Attività statistica ed epidemiologica

Attività in area penitenziaria

Attività di formazione e aggiornamento degli operatori

Attività didattica e formativa verso terzi

DATI ATTIVITA’ ANNO 2009

ATTIVITA’ TERAPEUTICO-RIABILITATIVA

Tossicodipendenti : 958 (di cui nuovi 180)

Utenti in appoggio : 171

Alcolisti : 309 (di cui nuovi 81)

Tabagisti : 94 (di cui nuovi 88)

Giocatori d’azzardo : 15 (di cui nuovi10)

Pazienti inseriti in Comunità Terapeutiche:

• regionali 82

• extra regionali 13

Borse lavoro: 39

Pazienti seguiti presso il carcere di Savona: 194

Consulenze per patenti e porto d’armi: 583

Consulenze presso strutture sanitarie: 122

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ATTIVITA’ DI PREVENZIONE

1. scolastica

studenti coinvolti: 2.475

insegnanti : 60

genitori : 129

2. territoriale

interventi : 55 (di cui 18 nelle sagre estive)

persone coinvolte : 3.327

(di cui 1.499 nelle sagre estive)

Enti ed associazione : 98

PROGETTI E ATTIVITA’ SPECIFICHE

1) Nell’area relativa al Tabagismo, in ottemperanza alla normativa nazionale ed

a quanto raccomandato dall’O.M.S. il Sert ha proseguito le seguenti attività:

- interventi di prevenzione e di educazione sanitaria indirizzati alla popolazione

scolastica a partire dalle scuole elementari;

- Ambulatorio medico (presso Via Collodi – Savona) rivolto alla cura della

dipendenza dal tabagismo attraverso uno specifico programma che prevede interventi

medici e di sostegno al cambiamento mediante attività di gruppo.

Queste azioni prevedono il lavoro di rete con i reparti di Pneumologia, Cardiologia e

con i Medici di Medicina Generale.

2) Prosecuzione dell’attività del Centro d’ascolto per la dipendenza da gioco

d’azzardo patologico, gestito da medici e psicologi, presso gli ambulatori di Via Collodi -

Savona. Il servizio è rivolto alle persone che sentono di aver perso il controllo nel gioco

d’azzardo e che desiderano impegnarsi al cambiamento.

3) In tema di Medicina Penitenziaria il D.P.C.M. del 1/4/08 ha sancito il

passaggio dell' assistenza sanitaria ai soggetti detenuti presso le carceri alle ASL

competenti per il territorio su cui insiste l'Istituto Penitenziario.

A partire dall'entrata in vigore, nel giugno '08, del suddetto D.P.C.M. un Dirigente

Medico della S.C. Ser.T, Responsabile della Struttura Semplice Epidemiologia e statistica

utenza tossicodipendenti – Medicina Penitenziaria, ha avuto l’incarico di attuare gli

adempimenti necessari per consentire il passaggio e la successiva gestione della

Medicina Penitenziaria alla ASL.

L’Istituto Penitenziario ospita circa 80 detenuti, ma è caratterizzato da un elevato

turn over con circa 600 ingressi di detenuti per anno.

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4) Nell'ambito dell'attività di prevenzione scolastica gli operatori del SER.T.

hanno concluso il "Progetto Scuola" per l'anno 2009 rivolto alle Scuole di ogni ordine e

grado della Provincia di Savona.

Si sono sviluppate varie tipologie d’ intervento:

il progetto “Media Education” sulla tematica dell’abuso alcolico, rivolto agli

studenti delle classi terze della scuola primaria e secondaria di primo grado, con l’obiettivo

di far sviluppare un senso critico rispetto ai molteplici messaggi dei mass-media;

il progetto di “promozione della salute” rivolto agli studenti della scuola

secondaria di primo grado che ha visto coinvolti ragazzi ed insegnanti, con l’obiettivo di

promuovere uno stile di vita sano ed informare i ragazzi sui rischi correlati alla dipendenza

da sostanze e comportamentale;

l’intervento rivolto agli studenti della scuola secondaria di secondo grado che ha

avuto come scopo quello di sensibilizzare i ragazzi alle tematiche delle dipendenze,

coinvolgendoli in una discussione dopo la visione di un film a tema e la consegna di

materiale informativo;

il progetto “Prevenzione HIV-AIDS” in collaborazione con il reparto Malattie

Infettive di Savona ed il Coordinamento Persone Sieropositive di Genova. Tale progetto

prevede un’attività didattica informativa, svolta mediante somministrazione di questionari

sul tema HIV e successiva discussione con gli studenti di scuole secondarie di secondo

grado;

il progetto “Laboratorio teatrale” con alcune classi degli istituti secondari di

secondo grado: con l’uso della tecnica teatrale si stimolano la discussione e la riflessione

sui problemi e gli atteggiamenti dei giovani nei confronti delle sostanze.

5) Partecipazione ai gruppi di lavoro dell’ Osservatorio Epidemiologico

Regionale sulle Tossicodipendenze, attivato dalla Regione Liguria.

6) Prosecuzione del progetto integrato tra SER.T. e U.O. Malattie Infettive

dell’Ospedale San Paolo di Savona per " L’Assistenza Domiciliare ai pazienti affetti da

AIDS residenti nel territorio dell'ASL".

7) Progettazione ed implementazione di progetti specifici finanziati da diverse

istituzioni:

- Lavoro nella Comunità: Promuovere lo sviluppo di reti di protezione a livello

territoriale ed empowerment della comunità. Progetto attivato e mantenuto sui

Comuni di Varazze e di Toirano;

- Prosecuzione del progetto nazionale “Utilizzo della strategia di prevenzione

di Comunità nel settore delle sostanze d’abuso”: contrasto dell’abuso alcolico attraverso lo

sviluppo di comunità.

- Prevenzione incidenti stradali: Promuovere comportamenti sicuri alla guida

ed informare sui rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza. Realizzazione di 18 serate

nell’ambito delle sagre estive del territorio provinciale.

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- Progetto “Chill-out”: Attivazione del progetto per l’allestimento di camere di

“rinfrescamento” c/o le maggiori discoteche della provincia e formazione di un gruppo

consultivo di giovani. Il progetto è finalizzato alla sensibilizzazione e alla riduzione dei

danni associati al consumo di sostanze psicoattive nei luoghi di divertimento notturno dei

giovani, con particolare attenzione ai rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza;

- Organizzazione e realizzazione, in collaborazione con il Comune di Savona,

del Convegno rivolto alla cittadinanza “Alcol, droga, sicurezza”in data 22 aprile 2009;

- Organizzazione e realizzazione, in collaborazione con ASL 3 di Genova e

Dipartimento di Prevenzione della Regione Liguria, del percorso di formazione rivolto ad

operatori sanitari delle AA.SS.LL. liguri sui temi della “Media Education”;

- Collaborazione al progetto “Guadagnare salute negli adolescenti”, sostenuto

dall’ARS (agenzia sanitaria regionale), per l’inserimento dei progetti di prevenzione e

promozione della salute degli adolescenti nella banca dati del Centro di documentazione

DORS della Regione Piemonte.

8) In occasione della Giornata Mondiale AIDS – 1/12/09 il Sert , le S.C. Malattie

Infettive dell’Ospedale San Paolo di Savona e dell’Ospedale S.Corona di Pietra Ligure e il

Coordinamento Ligure Persone Sieropositive, hanno organizzato presso il Liceo Scientifico

di Savona un incontro con i ragazzi e gli insegnanti.

9) Prosecuzione del progetto “European standards in evidence for drug prevention”,

presentato nel 2007 alla Commissione Europea da parte del Sert Asl2 Savonese e del Sert

Asl Città di Milano. E’ stata effettuata la ricerca delle linee guida presenti sul territorio

italiano e l’invio all’Università John Moores di Liverpool che coordina il progetto a cui

partecipano anche Spagna, Ungheria, Romania, Polonia, Portogallo, Norvegia, Germania.

Il risultato atteso dai lavori degli Enti partecipanti, fra cui riveste un ruolo di primo piano

l’Osservatorio Europeo delle Tossicodipendenze di Lisbona, è di giungere alla definizione di

un insieme di linee guida e buone pratiche fondate sulle evidenze di efficacia, volte a

prevenire l’abuso e la dipendenza da sostanze psicoattive. Si sono tenuti 3 meeting

internazionali, finalizzati alla definizione della bozza di standard da sottoporre agli

stakeholders europei:

-Liverpool, 20-21 gennaio

-Noli, 9-10 Luglio

-Santiago de Compostela, 3-4 settembre

10) Elaborazione ed attivazione, da parte della S.C. Sert , dei seguenti progetti di

formazione e aggiornamento professionale per gli operatori del Dipartimento di Salute

Mentale e Dipendenze:

“Supervisione casi clinici e modelli di lavoro in équipe”: n° 5 incontri con il Prof. C.

Maffei e il prof. A. Fossati (Università S. Raffaele di Milano)

seminario “Antropologia ed uso situazionale delle sostanze” con il Prof. A. Guerci

(Università di Genova)

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3.8 Attività distrettuale

Nell’assolvimento delle proprie funzioni il distretto provvede a rilevare i bisogni e verificare

i servizi necessari per la popolazione di riferimento.

La Deliberazione della Giunta Regionale n. 1164/2006 ha fornito le prime indicazioni per il

funzionamento in ordine all’accesso, alla organizzazione, alle competenze e al collegamento con

le attività dei Comuni permettendo la definizione di modelli condivisi per i quattro distretti sanitari

congiuntamente con le Zone sociali.

Successivamente, sulla base del disposto dell’art. 36 della citata Legge Regionale n.

41/2006, è intervenuta la deliberazione della G.R. n. 1662 del 16/12/2008 che ha introdotto

linee di indirizzo al fine di una omogeneizzazione dell’attività nel territorio ligure.

Secondo l’art. 33 della stessa Legge i confini territoriali del Distretto sanitario

corrispondono a quelli del Distretto sociosanitario all’interno del quale viene assicurato il

coordinamento degli interventi sanitari e sociali, nonché le prestazioni di cui alla l.r. 12/2006.

Si evidenziano di seguito i Distretti nei quali si articola l’A.S.L. n. 2 e la relativa

competenza territoriale.

Distretto albenganese

Ha competenza sul territorio dei Comuni di Albenga, Alassio, Andora, Stellanello, Testico,

Casanova Lerrone, Garlenda, Villanova d’Albenga, Ortovero, Onzo, Vendone, Arnasco,

Cisano, Zuccarello, Laigueglia, Castelbianco, Nasino, Erli, Castelvecchio di Rocca Barbena,

Ceriale ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale albenganese

n.4.

Distretto finalese

Ha competenza sul territorio dei di Comuni di Finale Ligure, Borgio Verezzi, Pietra Ligure,

Loano, Borghetto, Balestrino, Toirano, Boissano, Giustenice, Tovo, Magliolo, Rialto, Calice, Orco,

Vezzi Portio, Noli ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale

finalese n.5.

Distretto delle bormide

Ha competenza sul territorio dei Comuni di Cairo Montenotte, Dego, Giusvalla, Piana

Crixia, Cengio, Cosseria, Plodio, Carcare, Altare, Mallare, Pallare, Millesimo, Roccavignale,

Murialdo, Osiglia, Bormida, Massimino, Calizzano, Bardineto

ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale delle Bormide n. 6.

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Distretto savonese

Ha competenza sul territorio dei Comuni di Savona, Spotorno, Bergeggi, Vado Ligure,

Quiliano, Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze, Stella, Pontinvrea, Mioglia,

Sassello, Urbe ed eroga le prestazioni in collaborazione ed in rete con il Distretto Sociale del

Savonese n.7.

Le attività degli stessi attengono principalmente alle aree di seguito evidenziate:

Assistenza Protesica

Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM)

Fondo per la non Autosufficienza

Inserimento Lavorativo Disabili

Sportello Integrato Sociosanitario

Rimborso Farmaci fascia "C" e Prodotti Aproteici

Rimborso Vaccino Antiallergico

Prestazioni agli anziani e alle persone non autosufficienti: inserimento in

Struttura Riabilitativo o di mantenimento per anziani o persone non

autosufficienti

In ogni distretto sono operative le Unità Distrettuali come previsto dalle norme regionali e

con deliberazioni Aziendali le Unità Di Valutazione Multidisciplinari (UVM ) per la valutazione, la

presa in carico dei pazienti con bisogni complessi sociosanitari e la predisposizione dei Piani

Individuali di Assistenza; significativa è inoltre la collaborazione con i Dipartimenti Regionali per

l’affinamento delle modalità attuative delle circolari regionali che per la erogazione dei fondi.

Nel corso del 2009 l’attività si è sviluppata in vista del raggiungimento degli obiettivi di

seguito evidenziati:

predisposizione protocolli sociosanitari per la “continuità assistenziale per soggetti

“non autosufficienti”;

avvio progetto Cure Palliative;

stesura o aggiornamento continuo della “Carta dei servizi” del Distretto;

elaborazione del “Piano distrettuale”;

valutazione richieste Fondo Regionale per la non autosufficienza”;

valutazioni U.V.M..

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B. PREVENZIONE

Il Dipartimento di prevenzione provvede alla tutela igienica e sanitaria della popolazione

mediante l'esercizio delle funzioni demandate dal Decreto Legislativo n. 502/92 ed in particolare:

profilassi delle malattie infettive e parassitarie

tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita, anche con

riferimento agli effetti sanitari degli inquinamenti ambientali

tutela della comunità e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli

ambienti di lavoro (scuole, uffici, fabbriche, zone rurali)

sanità pubblica veterinaria, che comprende sorveglianza epidemiologica delle

popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie,

farmacovigilanza veterinaria, igiene delle produzioni zootecniche, tutela igienico-

sanitaria degli alimenti di origine animale, tutela igienico-sanitaria degli

allevamenti, sorveglianza e prevenzione nutrizionale.

3.9 Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro

La funzione della Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro

(S.C. P.S.A.L.) è quella di contribuire a prevenire le malattie, gli infortuni, i disturbi che possono

essere causati dal lavoro mediante attività di informazione, indirizzo, assistenza vigilanza e

controllo.

Il servizio svolge le seguenti funzioni:

• Informazione e assistenza agli utenti in materia di igiene e

sicurezza sul lavoro;

• Vigilanza nei luoghi di lavoro sul rispetto delle condizioni di

sicurezza e igiene del lavoro, controllo del sistema di prevenzione aziendale ed

attuazione del D.lgs 81/2008;

• Controllo della sorveglianza sanitaria dei lavoratori attuata dai

medici competenti;

• Indagini di infortuni in ambienti di lavoro su chiamate in reperibilità

o a seguito di fascicoli pervenuti dalla Procura;

• Esposti;

• Indagini in presenza di malattie e/o patologie correlate al lavoro;

• Ricorso contro il giudizio di idoneità specifica al lavoro espressa dal

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medico competente;

• Visite medico collegiali ai sensi del D.P.R. 3/57 e art. 3 L.R. 23/81;

• Assistenza ai medici di base in materia di medicina del lavoro (ex

dipendenti ACNA);

• Autorizzazioni, pareri e/o nulla osta previsti da leggi, relativi a

problemi di igiene e sicurezza (autorizzazione all’uso di seminterrati ed

interrati), lavori uso fiamma a bordo nave (art. 46 D.lgs 272/99);

• Pareri espressi in materia di igiene e sicurezza degli ambienti di

lavoro nelle commissioni comunali per le autorizzazioni alle strutture sanitarie e

sociosanitarie pubbliche e private (D.P.R. 14/01/1997 e Legge Regionale

20/99);

• Partecipazione, con propri verificatori, alla commissione regionale

per l’accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e

private;

• Partecipazione alla commissione regionale per l’autorizzazione

all’uso di fitofarmaci in agricoltura.

• Vidimazione registro infortuni;

• Corsi di formazione agli utenti in materia di igiene e sicurezza del

lavoro;

• Valutazione di piani di lavoro per opere di rimozione e bonifica

amianto e rilascio pareri, in caso di richiesta, per lavori urgenti;

• Rilascio certificazione di restituibilità attraverso definizione e

valutazione monitoraggi ambientali, ispezioni visive e attività integrata con

ARPAL;

• Partecipazione alla Commissione per la radioprotezione per il

rilascio di nulla osta all’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti a scopo

medico (Legge Regionale 39/2002).

• Partecipazione alla Commissione per l’attribuzione delle indennità

di rischio radiologico (D.P.R. 384/90).

• Partecipazione a gruppi di lavoro regionali quali: gruppo macchine,

gruppo edilizia, gruppo infortuni gravi e mortali, gruppo flussi informativi,

gruppo amianto.

• Partecipazione alle riunioni mensili del Coordinamento Regionale

Direttori P.S.A.L.

• Partecipazione Comitato Tecnico per il collocamento al lavoro dei disabili istituito ai sensi

della Legge 68/99.

Nel 2009 sono stati attivati i seguenti progetti:

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Attività di prevenzione rischio amianto

Il D.lvo 257/06, indicato nella proposta di obiettivo biennale (2008-2009), è stato

abrogato con l’ entrata in vigore del cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, il D.lvo 81

del 9 aprile 2008; i suoi contenuti sono stati trasposti quasi tal quali in questa ultima norma.

Le criticità emerse in precedenza sono rimaste tali e costituiscono motivo di accesso allo

sportello informativo per l’utenza sia direttamente presso gli uffici della Struttura sia

telefonicamente.

Tale decreto prevede per le attività che espongono i lavoratori al rischio amianto che il

datore di lavoro invii all’ A.S.L. o una notifica o copia del piano di lavoro nel caso di rimozione.

Benché non sia obbligatorio riscontro da parte dell’ A.S.L. l’obiettivo consiste nella

valutazione preventiva di tutti i documenti pervenuti, con l’eventuale richiesta al Datore di lavoro

di rettifiche o integrazioni.

I seguenti dati, che costituiscono l’attività ordinaria, integrano l’attività annuale in materia

di amianto fin qui esposta:

documentazione pervenuta ed esaminata

piani di lavoro per rimozione amianto: n° 368

notifiche per attività a rischio amianto: n° 87

atti rilasciati

nulla osta per lavori urgenti: n° 61 certificazioni di restituibilità ambienti

bonificati: n° 2

Attività di sorveglianza sanitaria per addetti grandi magazzini di vendita

all’ingrosso e al dettaglio.

Lo studio nasce dall’esigenza di verificare l’applicazione della vigente normativa in merito

alla sorveglianza sanitaria, tenendo conto degli infortuni più frequentemente occorsi ed alle

eventuali patologie lavoro-correlate per gli addetti alle aziende del settore “grandi magazzini di

vendita “. Tutto ciò a completamento del lavoro svolto dal nostro personale tecnico nel corso

dell’anno 2008.

Il progetto di lavoro ha coinvolto 6 grandi punti vendita distribuiti sul territorio della

provincia di Savona, per un totale di 135 addetti.

Il documento di valutazione dei rischi steso per ogni singolo magazzino, fa ritenere

indispensabile la sorveglianza sanitaria secondo idoneo protocollo sanitario, da parte del medico

competente, con l’obiettivo di diagnosi precoce di patologie lavoro-correlate.

Particolare attenzione deve essere rivolta alla formazione ed informazione allo scopo di

sensibilizzare gli operatori ad un corretto modo di procedere nell’attività lavorativa, e di utilizzo

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dei dispositivi di prevenzione e protezione, il tutto come efficace forma di prevenzione degli

infortuni e delle malattie professionali. Le limitazioni e le prescrizioni espresse dai medici

competenti nel giudizio di idoneità, riguardano soprattutto la movimentazione manuale dei carichi

e l’utilizzo di guanti lattex free.

Una considerazione a parte merita l’osservazione dell’alta incidenza degli infortuni occorsi

nel reparto macelleria, dovuta a ferite da taglio per l’utilizzo di affettatrici e coltelli. Pertanto sono

stati sensibilizzati i datori di lavoro ad una sempre più scrupolosa attenzione alla formazione ed

informazione del personale esposto a rischio taglio.

Attività di vigilanza nel comparto fabbricazione mezzi di trasporto – prima

sessione.

Dalle analisi effettuate da questa struttura, per gli anni dal 2000 al 2008, il settore del

trasporto, dopo quello delle costruzioni, ha in provincia la maggior frequenza di infortuni sul

lavoro. E’ quindi iniziato nel 2009 un progetto obiettivo biennale, con la selezione delle 97

maggiori imprese ed il controllo delle prime 10, presso le quali è stato verificato l’adempimento

del DLGs 81/2008 e monitorato il sistema organizzativo della prevenzione e della sicurezza

lavorativa onde accertarne il livello e la qualità, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:

- Valutazione dei rischi aziendali e delle misure e cautele adottate dal datore di lavoro a

tutela dei lavoratori;

- Adeguatezza ed aggiornamento dell’informazione e della formazione dei lavoratori;

- Organizzazione delle attività lavorative (movimentazione dei carichi, rischio vibrazioni e

rumore, postazioni di taglio e depositi bombole);

- Efficienza e certificazione delle macchine;

- Antincendio, gestione delle emergenze e del pronto soccorso, igiene degli ambienti di

lavoro, servizi per il personale, dotazioni dei dispositivi di protezione individuale.

Le conclusioni sono le seguenti:

Pur essendo state rilevate la sufficienza e la correttezza del sistema prevenzionistico

aziendale, permane un’alta frequenza di infortuni; già nei sopralluoghi effettuati gli Operatori

hanno quindi particolarmente seguito la realizzazione del “programma delle misure ritenute

opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza” (articolo 28, comma 2,

lettera “c”, del DLGs 81/2008 e succ. mm. e ii.), adempimento fondamentale per combattere la

criticità del settore. Tale attenzione verrà mantenuta anche per le aziende oggetto della sessione

2010, alla quale si potrà affiancare finalmente il controllo e lo sviluppo della valutazione dello

stress lavoro-correlato (adempimento che ha scadenza il 1° Agosto 2010) che, si ritiene, potrà

avere significativa influenza sull’auspicata riduzione dell’incidenza infortunistica.

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Monitoraggio attività di vigilanza su cantieri edili.

ATTIVITA’ DI VIGILANZA NEI LUOGHI DI LAVORO EDILIZIA

N° cantieri notificati (Titolo IV Capo 1 D.Lgs. N. 81/2008) 2816 N° complessivo di cantieri ispezionati 396 di cui non a norma al I sopralluogo 47 N° aziende con dipendenti + lavoratori autonomi oggetto di ispezione 311

N° sopralluoghi complessivamente effettuati 739

N° totale verbali 64

Progetto: “Salute e sicurezza degli ambienti di lavoro “ – Istituto tecnico per

geometri

Questa esperienza, ormai al terzo anno di sperimentazione, ha avvicinato i ragazzi degli

Istituti per geometri ad alcuni aspetti del mondo del lavoro. La conduzione del progetto insieme ai

docenti degli Istituti ha consentito di presentare , condividere ed elaborare problematiche che

riguardano la sicurezza e la salute nei cantieri edili.

I discenti si sono particolarmente interessati allo sviluppo di alcune fasi del percorso

formativo che riguardano: “Caccia all’errore” e la predisposizione di Piani di Sicurezza (POS e

PIMUS).

I discenti prima di sviluppare questi contenuti sono stati eruditi sugli aspetti normativi e

tecnici esplicativi di un cantiere edile sicuro.

Significativa è stata la partecipazione degli alunni e riscontro nell’azione dei contenuti si è

avuta nelle ore effettuate ai ragazzi delle classi V che hanno dimostrato di aver recepito e

maturato i principali messaggi forniti espressi nel corso dell’anno precedente.

L’auspicio è che questi percorsi formativi possano diventare sistematici al fine di meglio

avvicinare i ragazzi, soprattutto di Istituti tecnici come quello dei Geometri, al mondo del lavoro

in maniera informata e con la consapevolezza che lavorando sicuri si lavora meglio.

Istituti N° classi Discenti Ore docenza PSAL Alberti Da Vinci - Savona 5 70 26 ore x 2 operatori G. Falcone – Loano 6 80 30 ore x 2 operatori Patetta – Cairo Montenotte 3 40 14 ore x 2 operatori TOTALE 14 190 140 ore

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1. Inoltre nel 2009 si sono consolidate le azioni di sorveglianza e prevenzione

degli infortuni e delle malattie professionali che hanno permesso di registrare i seguenti

dati:

ATTIVITA’ DI VIGILANZA NEI LUOGHI DI LAVORO

EDILIZIA AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI

TUTTI I COMPARTI

N° cantieri notificati 2816

N° complessivo di cantieri ispezionati 396

di cui non a norma 47

N° aziende con dipendenti + lavoratori autonomi oggetto di ispezione

311 1 158

N° sopralluoghi complessivamente effettuati 739 1 360

N° totale verbali 64 0 18

- imprese (datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori)

50

- lavoratori autonomi 0

- committenti e/o responsabili dei lavori 3

- coordinatori per la sicurezza 11

N° di verbali di prescrizione 61 0 16

N° violazioni 122 0 32

N° sequestri 3 0 2

N° piani bonifica e notifiche pervenute amianto

455

N° di cantieri ispezionati per amianto 95

ATTIVITA' DI IGIENE INDUSTRIALE EDILIZIA AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI

TUTTI I COMPARTI

N° aziende/cantieri controllati con indagini di igiene industriale

2

INCHIESTE INFORTUNI

N° inchieste infortuni concluse 34

N° inchieste infortuni concluse con riscontro di violazione correlata all’evento

7

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INCHIESTE MALATTIE PROFESSIONALI

N° inchieste malattie professionali concluse 20

N° inchieste malattie professionali concluse con riscontro di violazione correlata all’evento

0

PARERI

N° pareri 62

N° aziende oggetto di sopralluogo per l’espressione di pareri

17

ATTIVITA’ SANITARIA EDILIZIA AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI

TUTTI I COMPARTI

N° aziende in cui è stato controllato il protocollo di sorveglianza sanitaria e/o le cartelle sanitarie 25

N° ricorsi avverso il giudizio del Medico Competente (Art. 17 D.Lgs. 626/94)

17

Sono attive procedure per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti? (SI/NO)

Si

ATTIVITA' DI ASSISTENZA

N° interventi di informazione/comunicazione per gruppi di lavoratori esposti a specifici rischi

1

Sono stati attivati sportelli informativi dedicati? (SI/NO)

Si

N° iniziative di confronto (incontri, seminari, ecc.) con le figure aziendali per la prevenzione (RSPP, Medici Competenti, Coordinatori per la sicurezza, ecc.)

14

ATTIVITA' DI FORMAZIONE

N° ore di formazione 498

N° persone formate 915

PROVENTI PER PAGAMENTO SANZIONI EX 758/94

Proventi per pagamento sanzioni ex 758/94 145409,25

Proventi per pagamento sanzioni amministrative

2833,00

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3.10 Igiene degli alimenti e nutrizione

La S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione è stata istituita con i decreti di riordino della disciplina

in materia sanitaria n. 502/92 e n. 517/93; la disciplina regionale di organizzazione e

funzionamento delle unità sanitarie locali, in attuazione dei decreti legislativi succitati, specifica le

competenze dell’Unità Operativa, descritte anche nel D.M. 16/10/98 (Linee-guida concernenti

l’organizzazione dei Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione).

L’attività della S.C. IAN si sviluppa attorno a due aree funzionali: l’igiene degli alimenti e

l’igiene della nutrizione.

Afferiscono alla prima area funzionale le competenze relative alla sicurezza alimentare, ed

in particolare la vigilanza igienico-sanitaria su tutte le fasi di produzione, confezionamento,

deposito, somministrazione, deposito e vendita di alimenti e bevande non di origine animale,

nonché sugli impianti di produzione ed imbottigliamento di acque minerali, la tutela delle acque

destinate al consumo umano, la sorveglianza delle malattie trasmesse da alimenti, la prevenzione

delle intossicazioni da funghi, la formazione degli operatori del settore, l’informazione della

popolazione sull’igiene degli alimenti e delle preparazioni alimentari.

All’area funzionale igiene della nutrizione competono invece funzioni di sorveglianza e

prevenzione nutrizionale, interventi nutrizionali nel settore della ristorazione collettiva ed attività

di promozione della qualità degli alimenti, di informazione e di educazione alimentare.

AREA FUNZIONALE IGIENE DEGLI ALIMENTI

L’attività della S.C. IAN in gran parte risponde a compiti di istituto, dovendo assicurare

vigilanza ispettiva e prelievi di campioni di alimenti, bevande ed acqua potabile secondo

parametri previsti da normative specifiche e/o da piani nazionali e regionali di controllo.

Le restanti attività vengono programmate con progettualità elaborate a seguito di

valutazione della situazione epidemiologica locale e dei bisogni emergenti.

Attivita’ di vigilanza igienico-sanitaria nel settore dell’igiene degli alimenti.

Nel 2009, in adempimento alla Del. G.R. n.547/2008 e della Del. G.R. 167/2009 è stato

predisposto ed attuato il “Piano Dipartimentale integrato dei controlli sulla sicurezza alimentare”,

documento aziendale programmatorio che recepisce ed integra a livello locale le indicazioni

nazionali e regionali.

Gli operatori della S.C. IAN hanno effettuato n. 288 prelievi di alimenti e bevande e n.

1027 ispezioni in 759 imprese alimentari.

Nel 2009 è stato effettuato un monitoraggio nel settore oleario, considerata la tipicità del

prodotto ed il considerevole numero di aziende presenti sul territorio che producono ed

imbottigliano olio, mediante ispezioni in aziende del settore con controlli di etichettatura e

prelievo di campioni.

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Tale attività è stata preceduta da un’iniziativa specifica di formazione finalizzata ad

aumentare le conoscenze degli operatori della S.C. Igiene Alimenti su questo alimento,

analizzandone gli aspetti merceologici, igienico-sanitari e normativi.

Relativamente ai prelievi di alimenti di particolare rilievo sono state le ricerche di

contaminanti (micotossine, metalli pesanti), di residui di fitosanitari, di OGM, di residui di

radionuclidi; numerosi sono stati anche i controlli di alimenti a seguito dell’attivazione dello stato

di allerta comunitario.

Nell’attività di vigilanza preso le imprese alimentari si rimarcano i controlli mensili ai due

stabilimenti di produzione ed imbottigliamento di acque minerali che insistono nel territorio

provinciale, i controlli della ristorazione ospedaliera, con accessi mensili ai centri cottura che

forniscono i pasti alle strutture di degenza aziendali, le attività di controllo dei funghi epigei

commercializzati e di consulenza per i privati cittadini e per i Presidi Ospedalieri della Provincia

svolta dall’Ispettorato Micologico.

Una nuova attività che ha impegnato notevolmente la Struttura è rappresentata

dall’applicazione del D. L.vo 194/2008, che ha introdotto modalità di finanziamento dei controlli

sanitari ufficiali a carico di determinate tipologie di aziende alimentari ed ha richiesto una parziale

riorganizzazione dell’attività amministrativa relativa al settore alimenti.

Gestione sistema di allerta

In ottemperanza alle indicazioni regionali ed allo scopo di garantire un livello di sicurezza

sugli alimenti, con Del. D.G. n. 1042 del 06/08/2009 è stata costituita l’Unità di Crisi locale

dell’ASL2 per la gestione delle emergenze nel settore della sicurezza alimentare e dei mangimi.

Ciò ha comportato un’impegnativa definizione di modalità organizzative finalizzate a far fronte

adeguatamente alle comunicazioni di allerta comunitario ed alle situazioni contingibili di

emergenza.

Tutela delle acque destinate al consumo umano

Nel settore Acque Potabili sono stati effettuati n. 1316 prelievi di acque destinate al

consumo umano di tutti gli acquedotti, pubblici e privati, della Provincia.

Sono inoltre stati sottoposti a controllo i 20 corsi di acqua utilizzati a scopo potabile con

prelievi di acque superficiali.

Controlli aziende biologiche

In collaborazione con l’Ispettorato Provinciale per l’Agricoltura è proseguita l’attività di

controllo presso un campione di aziende della Provincia iscritte all’Albo dei produttori biologici,

definito dalla Regione; tali verifiche hanno avuto la finalità di accertare l’aderenza delle imprese

ai disciplinari che regolamentano la produzione biologica.

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Controlli sugli alimenti per soggetti celiaci

Nel corso del 2009 è proseguita, in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia,

l’attività di controllo su ristoranti e gelaterie della provincia che producono alimenti per celiaci,

per verificare l’effettiva sicurezza degli alimenti prodotti.

Inoltre, per dare attuazione alla Legge 123/2005 ed all’Accordo Stato-Regioni del

16.03.2006, sono stati effettuati sopralluoghi presso alcuni punti di cottura per la ristorazione

scolastica; con l’occasione sono state fornite indicazioni agli operatori ed è stato consegnato

materiale informativo sull’argomento.

AREA FUNZIONALE IGIENE DELLA NUTRIZIONE

Iniziative di educazione sanitaria.

Nel 2009 si è consolidata la collaborazione con alcune scuole presso le quali sono stati

effettuati incontri sul tema della corretta alimentazione rivolti a studenti ed alcuni operatori della

Struttura hanno partecipato al progetto pluriennale regionale di educazione alimentare “Okkio alle

3 A”, rivolto ad insegnanti e genitori di bambini delle scuole per l’infanzia.

Sempre in tema di interventi di promozione della salute nelle scuole è stata realizzata una

collaborazione con la Coldiretti di Savona per un progetto di educazione alimentare rivolto a 1050

ragazzi di 42 classi delle Scuole secondarie di I° grado della Provincia. E’ proseguita anche

l’attività di informazione della popolazione attraverso articoli, comunicazioni sul sito aziendale,

interviste a radio e televisioni locali. Lo strumento informativo nel suo complesso è ritenuto

un’importante modalità per trasferire nozioni e messaggi sanitari alla popolazione.

Interventi di sorveglianza nutrizionale

Sono state effettuate diverse iniziative finalizzate alla diffusione e valutazione presso

operatori scolastici, genitori e popolazione in generale dei dati raccolti nel progetto nazionale di

sorveglianza nutrizionale denominato “OKkio alla salute”; i risultati del progetto, elaborati in sede

ministeriale, costituiscono un primo dato sul fenomeno del soprappeso e dell’obesità infantile ed

un importante strumento per la programmazione di interventi di prevenzione.

Obiettivi di medio periodo

Gli obiettivi di medio periodo per il miglioramento dell’attività svolta dalla S.C. IAN si

possono sinteticamente elencare come segue:

Miglioramento dell’applicazione dei nuovi Regolamenti Comunitari in materia

di sicurezza alimentare e dell’inserimento in anagrafe automatizzata delle imprese

alimentari

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Revisione del contenuto del sito aziendale con aggiornamento delle

informazioni e della modulistica in uso.

Programmazione di attività connesse all’attuazione dei piani della

prevenzione, con particolare riferimento alla prevenzione dell’obesità ed all’adozione di

corretti stili alimentari.

3.11 Igiene pubblica

La Struttura Complessa di Igiene e Sanità Pubblica espleta funzioni inerenti:

o La prevenzione delle malattie infettive e diffusive;

o La tutela della salute e della sicurezza degli ambienti i vita;

o La vigilanza sugli impianti e le attrezzature sportive e ludico ricreative;

o La polizia mortuaria e la vigilanza sui cimiteri;

o La vigilanza igienica sulle comunità;

o La medicina legale;

o Il controllo sulla produzione ed il commercio dei prodotti cosmetici;

o La tutela della salute negli ambienti di vita al verificarsi di emergenze igienico-

sanitarie;

o Gli accertamenti presso le abitazioni o i luoghi privati di situazioni igienico sanitarie

dannose per la salute;

o Il controllo sulla detenzione, il commercio, l’impiego di gas tossici o di altre

sostanze pericolose;

o Il controllo sul commercio e l’impiego di prodotti fitosanitari;

o L’igiene edilizia tramite la verifica degli strumenti urbanistici comunali, la verifica

delle condizioni igienico sanitarie degli edifici di vecchia e nuova costruzione ai fini

della agibilità;

o La verifica dei progetti edilizi al fine del rilascio della concessioni edilizie ed il

rilascio di pareri su locali ad uso commerciale,ove richiesti.

Le attività svolte riguardano:

la prevenzione delle malattie contagiose e diffusive attraverso l’esecuzione delle

vaccinazioni dell’infanzia e degli adulti, le indagini epidemiologiche, la tenuta dell’anagrafe

vaccinale;

la medicina legale con il funzionamento delle Commissioni invalidi Civili, il riconoscimento

dell’handicap(L.104/92), la L. 68/ 99 ;

il rilascio delle certificazioni medico legali ancora previste dalle normative vigenti quali il

rilascio di porto d’armi,di patenti, di certificazioni di sana e robusta costituzione ( ove

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ancora richiesti), di certificazioni per l’esonero dall’uso delle cinture di sicurezza e per

l’ottenimento del contrassegno per la sosta agevolata;

l’esecuzione di controlli medico fiscali nei confronti di dipendenti pubblici e privati;

la polizia mortuaria;

la tenuta dei registri di mortalità;

il rilascio di pareri sull’ampliamento dei cimiteri;

la partecipazione alle Commissioni pubblici spettacoli;

la partecipazione o l’emissione di pareri per le Conferenze dei servizi indette dai comuni

del comprensorio o dalla comunità Montana;

il rilascio di pareri su scuole,asili ed altre comunità;

il rilascio di pareri su impianti sportivi , palestre o altre attività ludico ricreative;

la vigilanza igienico sanitaria sulle strutture ricettive;

la vigilanza igienico sanitaria sulle strutture sanitarie e socio sanitarie, pubbliche e

private, presenti sul territorio;

verifica degli alloggi per il ricongiungimento famigliare degli extra comunitari;

vigilanza sugli impianti natatori con l’esecuzione di campionamenti periodici delle acque di

balneazione e censimento dei nuovi impianti;

sopralluoghi in merito ad esposti per inconvenienti igienico sanitari o condizioni di

insalubrità di ambienti confinati;

controllo sugli esercizi di vendita e sull’ impiego di prodotti fitosanitari;

vigilanza su manufatti contenenti amianto con la valutazione dello stato di conservazione

ed indicazioni sulla messa in sicurezza del materiale.

La Struttura Complessa si articola in tre Strutture Semplici così definite:

S.S. Profilassi delle malattie contagiose e diffusive

S.S. Prevenzione della collettività in ambienti di vita

S.S. Medicina legale.

Sono stati poi definite come alte specializzazioni, le seguenti attività:

Gestione problematiche connesse alla vigilanza sull’impiego di gas tossici, all’impiego ed

alla vendita di prodotti fitosanitari e relativo invio flussi regionali;

Gestione problematiche connesse all’amianto e verifica piani di lavoro per rimozione in

collaborazione con U.O. PSAL;

Censimento piscine, gestione loro controllo e gestione dati analitici relativi alle acque di

balneazione di tutta la provincia.

(Assegnate ad un Laureato Biologo)

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Gestione rapporti con uffici Comunali e provinciali competenti finalizzati allo snellimento

dei processi autorizzativi per le strutture ricettive presenti su tutto il territorio provinciale

e programmazione interventi di vigilanza sulle stesse;

Coordinamento degli interventi del personale dell’U.O .ISP nelle commissioni di vigilanza

sui pubblici spettacoli ( Assegnate ad un laureato medico)

Coordinamento e gestione dell’attività relativa alle Conferenze dei Servizi e dello Sportello

Unico edilizio- produttivo sul territorio provinciale( Assegnate ad un laureato medico)

Gestione registro mortalità regionale dell’intera ASL mediante utilizzo del programma e

della modulistica in uso presso l’Ambito territoriale 1( Assegnate ad un laureato medico).

Gli obiettivi specifici assegnati allaS.C. ISP per l’anno 2009 sono stati i seguenti:

Completamento dell’indagine epidemiologica con studio caso- controllo sul

territorio della provincia di Savona relativa a leucemie, linfomi non Hodgkin,

mesoteliomi, con indagine retrospettiva per il periodo 2001/2002 e controllo nuovi

casi per il periodo 2003/2004.

Realizzazione piano di prevenzione:vaccinazione anti papilloma virus

Anagrafe vaccinale: passaggio dati su nuovo sw per le coorti con obbligo di

flusso

Attività 2009

Completamento dell’indagine epidemiologica con studio caso- controllo sul

territorio della provincia di Savona relativa a leucemie, linfomi non Hodgkin,

mesoteliomi, con indagine retrospettiva per il periodo 2001/2002 e controllo nuovi

casi per il periodo 2003/2004.

Il progetto, iniziato nel 2004, ha visto nell’anno 2009 la conclusione dell’esecuzione delle

interviste, da parte di personale sanitario ed amministrativo formato, operante in questa S.C., ai

soggetti arruolati attraverso individuazione da parte del personale specializzato dell’IST di

Genova. Nel corso dell’anno è proseguita la valutazione da parte dell’IST per l’elaborazione dei

dati ed è stata fornita dall’IST la relazione finale nel secondo semestre del 2009.

L’indagine su leucemie e linfomi non hodgkin aveva lo scopo di valutare se l’eccesso di

mortalità per la provincia di Savona ed alcuni suoi comuni , rispetto alla media regionale nel

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periodo 1988-1998 e riconfermato per il periodo 1999-2004, fosse imputabile a criticità territoriali

( residenza) o fosse determinato da altri fattori di rischio.

Dall’analisi del dato provinciale non si sono evidenziati scostamenti significativi sia dal dato

dei registri tumori a livello nazionale che da quello del registro tumori della provincia di Genova.

Realizzazione piano di prevenzione:vaccinazione anti papilloma virus

Nel 2009 è proseguita la campagna di Vaccinazione anti papilloma virus, avviata nel

2008.

Ha comportato la convocazione attiva degli arruolati, l’attività di informazione e

counseiling, l’esecuzione della vaccinazione, la registrazione delle vaccinazioni, il monitoraggio

degli eventi avversi.

Il numero di dosi effettuate è stato di 7070, eseguite per la maggior parte presso i

nostri ambulatori ed in parte da medici privati o operanti sul territorio.

Anagrafe vaccinale: passaggio dati su nuovo sw per le coorti con obbligo di

flusso.

E’ proseguito l’inserimento dei dati dell’anagrafe vaccinale su un nuovo sw con possibilità

di accesso e verifica dei nominativi e della situazione vaccinale, da ciascuna postazione dei diversi

Distretti territoriali.

Tale attività ha visto il trasferimento dei dati vaccinali dal vecchio programma al nuovo,

mediante reinserimento delle schede, considerata la non compatibilità dei due programmi e

l’inserimento diretto dei nuovi nati e le vaccinazioni loro eseguite.

Alla fine dell’anno 2009 perciò si è completato l’inserimento delle seguenti coorti:

nati nel 1995,1996,1997,1998,1999, 2003,2004,2005,2006,2007,2008, 2009.

L’anno 2009 ha poi visto l’attivazione di una impegnativa procedura di sorveglianza attiva

per la Pandemia, iniziata nella primavera e proseguita con l’attivazione della Campagna regionale

di vaccinazione per la Pandemia, che ha impegnato il personale sanitario ed amministrativo della

S.C. ISP nella organizzazione della campagna e nella esecuzione delle vaccinazioni, nell’autunno

ed inverno 2009.

Le modalità di svolgimento della campagna vaccinale hanno seguito le indicazioni

regionali e Ministeriali con l’offerta della vaccinazione per il Virus H1N1 ai seguenti gruppi di

soggetti a rischio:

operatori sanitari pubblici e privati,

soggetti appartenenti alle categorie a rischio individuate dal Ministero della Salute di età

compresa tra i 6 mesi ed i 64 anni,

Donne in gravidanza,

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Personale di pubblica utilità, così come individuato dal Ministero della Salute,

Soggetti sani di età compresa tra 6 mesi e 27 anni,

Soggetti a rischio over 64 anni.

L’azione di sorveglianza è stata correlata al mantenimento di flussi informativi regionali,

con cadenza settimanale per tutto il 2009, relativi all’andamento della diffusione della influenza

H1N1 e relativi alla adesione della popolazione alla vaccinazione.

E’ stata inoltre creata una specifica anagrafe vaccinale relativa ai soggetti vaccinati con il

vaccino pandemico con la registrazione della categoria di rischio di appartenenza.

E’ proseguito anche nel 2009 il progetto PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la

Salute per l’Italia ), consistente nella compilazione di un apposito questionario comprendente

circa 160 domande, rivolte ad un campione rappresentativo di persone scelte con metodo

randomizzato dalle liste dell’anagrafe sanitaria regionale.

L’indagine è stata condotta telefonicamente dal personale sanitario di questa Struttura

con la compilazione di schede e nel 2009 sono state effettuate 264 interviste.

Lo studio, prevedendo una naturale diffidenza da parte dei sorteggiati,nei confronti del

contatto telefonico, ha previsto una richiesta di mediazione da parte del medico di libera scelta

dell’intervistato; a tale scopo il lavoro ha previsto l’invio di una lettera a ciascun medico di libera

scelta interessato, in quanto curante dei sorteggiati.

3.12 Attività veterinaria

SANITÀ ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI

Premessa

Le malattie degli animali, attraverso danni di tipo diretto e indiretto, sono in grado di

causare conseguenze negative sulla qualità della vita e della salute dell’uomo, intesa,

quest’ultima, come lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto come

assenza di patologie.

Dette malattie ed i problemi ad esse collegate possono quindi incidere negativamente sul

reddito e sulle condizioni sociali di singole famiglie, delle comunità e sull’economia di intere

regioni, senza dimenticare l’impatto che le stesse esercitano sulla sicurezza alimentare.

In questo contesto la S.C. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti opera a tutela

della “sicurezza alimentare” e della salute dei cittadini attraverso il controllo della sanità degli

animali, del loro benessere, dell’igiene delle produzioni zootecniche e degli alimenti che da esse

derivano.

Oltre a perseguire, nell’ambito delle proprie competenze, il benessere fisico, mentale e

sociale delle persone, la S.C. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti si pone l’obiettivo di

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124

favorire uno sviluppo della realtà zootecnica locale le cui produzioni, pur limitate dal punto di

vista dei volumi, rappresentano eccellenze qualitative.

Va rimarcato altresì l’impegno profuso nell’ambito della realtà urbana, caratterizzata dalla

crescente diffusione di animali da compagnia e dalla proliferazione della fauna sin antropica (che

vive, cioè, nello stesso ambiente occupato dall’uomo).

Compiti e funzioni

Nel dettaglio la S.C. Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti svolge attività in materia

di:

tutela della salute umana in relazione ai problemi igienico-sanitari derivanti dagli

animali

tutela sanitaria degli allevamenti in produzione zootecnica dalle malattie infettive

ed infestive a carattere diffusivo

controllo dell'igiene delle produzioni zootecniche, attraverso la vigilanza

sull'alimentazione animale, sulla riproduzione, sull'impiego del farmaco veterinario e sulla

produzione lattea

tutela del benessere animale tramite la verifica dell'idoneità dei ricoveri, dei sistemi

di allevamento e delle modalità di trasporto degli animali in sfruttamento zootecnico, del

rispetto delle esigenze etologiche e fisiologiche degli animali familiari nonché educazione

sanitaria degli operatori;

tutela dell'ambiente attraverso la vigilanza sulla raccolta e lo smaltimento delle

deiezioni zootecniche e dei rifiuti di origine animale, e la rimozione degli inconvenienti

igienico-sanitari indotti dagli animali

gestione dei piani di prevenzione del randagismo e del sinantropismo

prevenzione delle malattie a carattere zoonosico negli animali domestici, selvatici e

sinantropi

tutela sanitaria della fauna selvatica autoctona

applicazione di norme a tutela degli animali esotici

vigilanza sulla sperimentazione animale

educazione sanitaria rivolta alla corretta convivenza con gli animali domestici ed

all’informazione sui rischi connessi al randagismo e al sinantropismo.

Articolazione organizzativa

Le funzioni proprie della Struttura Complessa vengono erogate, sul territorio accorpato dei

quattro ambiti sanitari, per il tramite di tre Strutture Semplici che ne rappresentano le

articolazioni funzionali:

1. Struttura Semplice “Gestione dell'anagrafe animale e dei piani di profilassi“.

La Struttura Semplice “Gestione dell’Anagrafe Animale e dei Piani di Profilassi”, provvede

all’esecuzione dei piani di profilassi obbligatoria nei confronti della Tubercolosi Bovina e Bufalina,

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Leucosi Bovina Enzootica, Brucellosi Bovina e Brucellosi Ovi-caprina e dei programmi regionali e

nazionali di monitoraggio e sorveglianza nei confronti dell’Influenza Aviaria, Malattia Vescicolare

Suina, Malattia di Aujesky, Blue Tongue, BSE, Scrapie, Anemia Infettiva Equina, Arterite Virale,

provvede inoltre all’organizzazione e gestione delle anagrafi zootecniche nonché alla raccolta e

organizzazione dei dati relativi ai piani di controllo e monitoraggio ai fini

dell’epidemiosorveglianza.

2. Struttura Semplice “Igiene delle Produzioni Zootecniche e

Farmacovigilanza“.

La Struttura Semplice “Igiene delle produzioni zootecniche e farmacovigilanza” provvede

al controllo degli allevamenti degli animali in produzione zootecnica attraverso il controllo sull’uso

del farmaco, attraverso l’esecuzione del Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) e del

Piano Nazionale Residui (PNR) assicurandone l’indirizzo, il coordinamento, la gestione e il

controllo, ai fini dell’assolvimento del debito informativo regionale e ministeriale.

3. Struttura Semplice “Gestione Prevenzione e Randagismo”.

La struttura semplice “Gestione Prevenzione e Randagismo”, si sviluppa, essenzialmente,

intorno al concetto di Igiene Urbana Veterinaria (IUV) riconoscendo i presupposti fondanti nel

controllo delle problematiche sanitarie potenzialmente indotte dal sinantropismo animale, nonché

nella ricerca di un’equilibrata convivenza uomo – animale, attraverso la lotta al randagismo e la

prevenzione di nuove e antiche patologie a valenza antropozoonosica (Leishmaniosi canina,

Rabbia.)

PROGETTI ATTIVATI NEL CORSO DEL 2009

Controllo sanitario delle strutture di ricovero per cani e gatti

Il randagismo rappresenta una fonte di rischio per la popolazione umana ed animale in

relazione ai danni causati dalla diffusione di malattie infettive (alcune delle quali trasmissibili

all’uomo), dalla compromissione dell’igiene dell’abitato urbano, dai problemi conseguenti a

morsicature o altri incidenti, il perturbamento dell’equilibrio ecologico nelle campagne e nei

parchi, le molestie alla quiete pubblica e le razzie che animali randagi e inselvatichiti possono

operare; la lotta al randagismo di cani e gatti rappresenta pertanto un obiettivo di polizia

veterinaria e polizia urbana.

L’obiettivo della riduzione del numero dei randagi si attua privilegiando gli interventi

preventivi: responsabilizzazione della cittadinanza, lotta all’abbandono dei cani e restituzione dei

cani smarriti ai rispettivi proprietari.

Questa azione va integrata con l’intensificazione delle misure di controllo già previste dal

Regolamento di Polizia Veterinaria (artt. 83 – 96) per la profilassi antirabbica con la continua

sorveglianza sull’efficienza del servizio di cattura e custodia dei cani randagi (integrata dalla

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126

capacità del sistema di trovare agli animali senza proprietario una nuova collocazione, attraverso

l’affidamento).

In questo contesto il controllo sanitario delle strutture che ospitano cani e gatti assume un

compito imprescindibile e un obiettivo prioritario di una corretta e completa azione di contrasto al

fenomeno del randagismo da parte della Sanità Pubblica Veterinaria, attività peraltro prevista

nell’ambito dei LEA.

L'articolo 5 della Legge Regionale 22 marzo 2000, n. 23: “Tutela degli animali d’affezione

e prevenzione del randagismo”, identifica specifici compiti che i Servizi Veterinari delle Aziende

Sanitarie Locali devono svolgere ai fini della tutela e del controllo della popolazione dei cani e dei

gatti.

In particolare, la normativa regionale assegna al Servizio Veterinario pubblico funzioni e

competenze sanitarie specifiche, di controllo della popolazione e di tutela del benessere animale

che si attuano sia attraverso un'attività di controllo sanitario delle strutture che ospitano cani e

gatti sia attraverso un'attività di controllo dello stato sanitario dei soggetti in introduzione o già

ospitati nelle suddette strutture, connesse ad attività di lotta alle malattie infettive ed infestive

trasmesse dagli animali, mediante accertamenti ed indagini epidemiologiche, nonché attraverso

la sterilizzazione dei cani e gatti ospitati.

Pianificazione dell’attività di controllo

Nell’ambito del piano di verifica delle strutture di ricovero per cani e gatti è stato definito

un set di requisiti, formalizzata in un’apposita check list, cui riferirsi nel corso dell’attività di

controllo, al fine di garantire oggettività alla valutazione.

L’analisi della documentazione ha consentito di individuare le seguenti tipologie di

strutture di ricovero:

PUBBLICHE – MUNICIPALI: gestite direttamente dalle Amministrazioni Comunali (12 %)

PUBBLICHE – MUNICIPALI: gestite da Associazioni Animaliste

PRIVATE: gestite da Associazioni Animaliste

PRIVATE: gestite da imprenditori privati

In ordine alla gestione il 44% dei canili sono risultati gestiti da privati, il 44% da

Associazioni Animaliste, il restante 12% direttamente dalle Amministrazioni comunali.

Attività di controllo

Posta in essere tramite sopralluoghi ispettivi, ha consentito di evidenziare una situazione

nel complesso soddisfacente, come evidenziato nella figura che segue.

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Il 22% delle strutture sono risultate non idonee e nei confronti di queste sono stati

adottati i necessari provvedimenti volti al ripristino dei requisiti strutturali e gestionale.

OBIETTIVI INDIVIDUATI DALLA D.G.R. N. 167/2009

Garanzia di un livello di sicurezza sugli alimenti, di origine animale e non,

attraverso l’approvazione del piano dipartimentale integrato.

Il Piano Aziendale dei Controlli Ufficiali di Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti

(PACSAIA), costituisce il documento per la programmazione, la pianificazione e l’esecuzione dei

controlli ufficiali previsti dal Regolamento (CE) n. 854/2004 e dal Regolamento (CE) n. 882/2004

nei confronti degli Operatori del Settore Alimentare e degli Operatori del Settore dei Mangimi;

concorre, nell’ambito di competenza, alla realizzazione del piano di controllo della filiera

alimentare di origine animale costituendo parte integrante del “Piano Dipartimentale Integrato dei

controlli sulla sicurezza alimentare”.

Programmi di eradicazione e sorveglianza

L’attività di eradicazione ha raggiunto, nel complesso, un buon consolidamento dei livelli

ordinari di attività, consentendo di qualificare sanitariamente i nostri allevamenti.

Nell’ambito del Piano di eradicazione della Tubercolosi bovina la Tabella 1 descrive i

risultati relativi all’attività svolta. I dati esposti di seguito evidenziano un consolidamento delle

attività di controllo attraverso la copertura totale degli allevamenti e dei capi controllabili.

Idoneo

Non idoneo

In ristrutturazione

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Tabella 1 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: TBC Bovina - Anni

2001-2009

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 439 416 365 358 328 326 299 306 279 Allev. Controllati 439 416 365 358 328 326 299 306 279 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 100 100 Capi Controllabili 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3.613 3.768 3.739 Capi Controllati 4.574 4.351 4.160 4.291 4.081 3.982 3.613 3.768 3.739 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 100 100 Allev. Positivi / 2 1 / / 1 1 / / Capi Positivi / 2 33 1 / 13 1 / / Segnalazione di lesioni tubercolari in corso di macellazione ordinaria

/

/

2

1

/

/

/

/

/

Allev. Uff. Indenni 439 414 362 357 328 325 298 306 279 % Allev. Uff. Indeni 100 99,51 99,17 99,72 100 99,69 99,66 100 100

Analogamente a quanto evidenziato per la Tubercolosi bovina i dati riepilogativi riportati in

Tabella 2, evidenziano un consolidamento delle attività di controllo, che ha consentito di ottenere,

per l’intero territorio provinciale la qualifica di “Provincia Ufficialmente Indenne da

Brucellosi Bovina”.

Tabella 2 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: BRC Bovina - Anni 2001-2009

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299 153 (1) 279 Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299 280 279 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 183 100 Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 1.466

(2)2.842

Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 2.712 2.842 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 185 100 Allev. Positivi / / / / / / / / / Capi Positivi / / / / / / / / / Allev. Uff. Indenni 422 411 365 344 328 326 299 306 279 % Allev. Uff. Indeni 100 100 100 100 100 100 100 100 100

(1) 50% allevamenti controllabili (2) 50% capi controllabili

I dati riepilogativi riportati in Tabella 3, evidenziano un consolidamento delle attività di

controllo, la pronta eradicazione dei focolai verificatisi nel 2004, unitamente ad un’attenta azione

di vigilanza, ha permesso di ottenere per l’intero territorio provinciale il riconoscimento di

“Provincia Ufficialmente Indenne da Leucosi Bovina Enzootica”.

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Tabella 3 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: LEB - Anni 2001-2009

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 422 411 365 344 328 326 299 153 (1) 279 Allev. Controllati 422 411 365 344 328 326 299 280 279 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 183 100 Capi Controllabili 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 1.466

(2)2.842

Capi Controllati 3.177 3.171 3.027 3.122 2.940 2.796 2.687 2.712 2.842 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 185 100 Allev. Positivi / / / 2 / / / / / Capi Positivi / / / 3 / / / / / Allev. Uff. Indenni 422 411 365 342 328 326 299 306 279 % Allev. Uff. Indeni 100 100 100 99,41 100 100 100 100 100

(1) 50% allevamenti controllabili (2) 50% capi controllabili

Analogamente a quanto già evidenziato per la Brucellosi bovina, i dati riepilogativi relativi

alla Brucellosi ovi caprina, riportati in Tabella 4, evidenziano un consolidamento delle attività di

controllo che ha consentito, pur a fronte di due focolai denunciati negli anni 2001 e 2004, il

raggiungimento di uno stato sanitario di eccellenza, testimoniato dall’ottenimento della qualifica

di “Provincia Ufficialmente Indenne da Brucellosi Ovi-Caprina”.

Tabella 4 - Quadro riepilogativo dei dati provinciali: BRC Ovi Caprina - Anni 2001-2009

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Allev. Controllabili 672 789 687 670 662 645 533 266 (1) 482 (1) Allev. Controllati 672 789 687 670 662 645 533 298 528 % Allev. Controllati 100 100 100 100 100 100 100 112 109 Capi Controllabili 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6.786 3.393

(2)3.685

(2)Capi Controllati 7.242 8.307 7.142 7.336 7.625 7.751 6.786 4.685 5.862 % Capi Controllati 100 100 100 100 100 100 100 138 159 Allev. Positivi 1 / / 1 / / / / / Capi Positivi 1 / / 1 / / / / / Allev. Uff. Indenni 671 789 687 669 662 645 533 533 964 % Allev. Uff. Indeni 99,85 100 100 99,85 100 100 100 100 100

(1) 50% allevamenti controllabili (2) 50% capi controllabili

Limitatamente alla brucellosi bovina, ovina, caprina e alla leucosi bovina enzootica, la

periodicità dei controlli è attuata in modo tale da consentire, nell’arco di due anni, il controllo del

100% degli allevamenti e dei capi.

Obiettivo prioritario, a medio termine, è rappresentato, da un lato dal consolidamento

dello stato sanitario acquisito, dall’altro dal raggiungimento dei requisiti necessari per il

riconoscimento di “Territorio Ufficialmente Indenne” nei confronti della Tubercolosi bovina.

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Controllo delle produzioni zootecniche

Nel corso dell’anno 2009 si è realizzato mediante la pianificazione e gestione degli

interventi previsti dal Piano programmatico dell’alimentazione animale in applicazione del Piano

Nazionale Alimentazione Animale (P.N.A.A.) e la pianificazione e la gestione del Piano

programmatico sulla ricerca dei contaminanti ambientali e sui residui dei farmaci e delle sostanze

vietate negli animali da reddito, nei loro prodotti e negli alimenti per uso zootecnico, in

applicazione del Piano Nazionale Residui (P.N.R.).

L’attività di controllo (vedi Tabella 5) in applicazione ai piani P.N.A.A e P.N.R., ha visto

l’esecuzione di 54 campionamenti su mangimi destinati all’alimentazione zootecnica e 4 interventi

su animali vivi con l’esecuzione di prelievi biologici; inoltre, al fine di verificare la presenza di

farine proteiche di origine animale per la profilassi delle encefalopatie spongiformi trasmissibili,

tutti gli allevamenti bovini (576 ispezioni ordinarie) e gli impianti commerciali (36 ispezioni) sono

state sottoposti a verifiche ispettive.

TABELLA 5 - ALLEVAMENTI IN PRODUZIONE ZOOTECNICA; ATTIVITÀ DI CONTROLLO. ANNO 2009

Attività di controllo sugli allevamenti in produzione zootecnica

Attività di campionamento Attività ispettiva

Campioni PNNA 51 Ispezioni in 576

Campioni PNNA 3 Ispezione impianti 36

Prelievi su animali 4 Farmacosorveglian 555

Totale 58 Totale 1.167

Nel rispetto del Decreto Legislativo n° 158 del 16.03.2006 sono stati effettuati, nell’ambito

degli allevamenti bovini ed ovi caprini, 555 interventi di ispezione e controllo, finalizzati alla

verifica dell’uso appropriato dei farmaci.

Verifica dei requisiti igienico-sanitari delle imprese del settore mangimistico

ll Piano Nazionale Alimentazione Animale (P.N.A.A.) si pone quale obiettivo fondamentale

quello di assicurare (in accordo a quanto stabilito dal Regolamento CE 178/2002 e dal

Regolamento CE 882/2004), un sistema ufficiale di controllo dei mangimi lungo l’intera filiera

alimentare al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e

dell’ambiente.

In questo contesto, nell’ambito del P.N.A.A., si è provveduto all’esecuzione di un Piano di

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controllo imperniato sulla verifica dei requisiti igienico-sanitari delle imprese del settore

mangimistico che hanno presentato istanza di registrazione o di riconoscimento ai sensi del

Regolamento CE 183/2005.

Sono state sottoposte ad ispezione tutte le imprese registrate (vedi Tabella 6); le imprese

riconosciute sono state inserite nella categoria a “basso rischio”; la categorizzazione trova

giustificazione nella capacità delle imprese di gestire direttamente e con adeguatezza i fattori di

rischio che possono avere una ricaduta sulla sicurezza del processo produttivo in quanto:

in possesso di autorizzazione ai sensi del D.L.vo 123 del 13 aprile 1999

dotate del Piano di autocontrollo.

TABELLA 6 – ATTIVITÀ ISPETTIVA EFFETTUATE PRESSO LE IMPRESE REGISTRATE. ANNO 2009

Imprese del settore mangimistico N. Imprese

Esito verifica

Fa

v.

N.

f.

F.cond

.

Imprese registrate 44 44 / /

Imprese riconosciute 6 6 / /

Totale 50 50 / /

Benessere animale

La questione “Benessere animale” (BA) riveste in Unione Europea un’enorme rilevanza

pubblica e politica; l'allevamento zootecnico non è infatti più visto dai cittadini europei

unicamente come un processo di produzione alimentare, ma soggiace anche a considerazioni di

carattere etico o comunque mirate l'ambiente e alla promozione di forme di produzione

sostenibili.

Il “Piano nazionale per il benessere animale” (PNBA) prevede un programma minimo dei

controlli basato sull’analisi del rischio che tenga conto della specie allevata e del tipo di

allevamento.

L’analisi del rischio ha consentito di individuare (vedi Tabella 7) 61 impianti controllabili di

cui 17 sono stati sottoposti ad ispezione.

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TABELLA 7 – PNBA: PROGRAMMAZIONE DEI CONTROLLI

Programmazione e frequenza dei controlli aziendale:

SPECIE Allevamenti Controllabili Controlli Programmati

VITELLI A CARNE BIANCA / /

SUINI 11 2

OVAIOLE 1 1

BROILER / /

ALTRI BOVINI 16

STRUZZI 1

TACCHINI & ALTRI AVICOLI 2

CONIGLI 1

OVINI16 59 15

CAPRINI

BUFALI /

CAVALLI 21

ALLEV. DA PELLICCIA 1

ALLEV. PESCI 1

71 impianticontrollabili71 impianticontrollabili

18 controlli 18 controlli

Nel corso dell’attività ispettiva sono state rilevate non conformità in 14

allevamenti; complessivamente sono state rilevate 34 non conformità, che hanno

interessato 6 delle 10 categorie di non conformità esaminate.

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133

TABELLA 8 - NUMERO DI NON CONFORMITÀ RILEVATE IN BASE ALLA CATEGORIA

Categoria di NC N. NC 1. PERSONALE

2. ISPEZIONE (Controllo degli animali)

4 3. TENUTA DEI REGISTRI

1 4. LIBERTA’ DI MOVIMENTO

4 5. EDIFICI E LOCALI DI STABULAZIONE

9 6. ILLUMINAZIONE MINIMA

7. ATTREZZATURA AUTOMATICA E MECCANICA

14 8. ALIMENTAZIONE, ABBEVERAGGIO ED ALTRE SOSTANZE

9. MUTILAZIONI

10. PROCEDURE D’ALLEVAMENTO

2

TOTALE 34

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE NC RILEVATE IN BASE ALLE CATEGORIE DI NC

I controlli sul BA hanno altresì interessato la fase del trasporto degli animali domestici:

sono stati sottoposti a controllo, nel corso di 67 ispezioni, (vedi Tabella 9) oltre 9.000 animali.

Tabella 9 – Rapporto annuale sulla protezione degli animali durante il trasporto.

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134

IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

FUNZIONI

La Struttura Complessa (S.C.) “Igiene degli alimenti di origine animale” contribuisce ad

assicurare il raggiungimento dei piu’ elevati livelli di tutela della salute umana e degli interessi

dei consumatori in relazione agli alimenti attraverso:

il controllo igienico-sanitario delle derrate alimentari di origine animale (carne, latte, uova,

miele, prodotti della pesca e dell’acquacoltura) nelle fasi di produzione, trasformazione,

deposito, distribuzione, commercializzazione e somministrazione collettiva;

la vigilanza sanitaria sull'igiene delle strutture, dei locali, delle attrezzature, del personale

e dei materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti ;

la sorveglianza epidemiologica delle malattie a valenza zoonosica e delle tossinfezioni

derivanti dal consumo di alimenti di origine animale;

il monitoraggio dei livelli di contaminazione degli alimenti di origine animale da metalli

pesanti, fitofarmaci, radionuclidi, medicinali veterinari lecitamente ed illecitamente

somministrati, promotori di crescita ed altre sostanze xenobiotiche;

l'educazione sanitaria degli operatori e dei consumatori in tema di igiene degli alimenti di

origine animale;

la repressione delle frodi e delle sofisticazioni alimentari accertate per iniziativa propria o

per delega dell'autorità giudiziaria

la gestione a livello locale del Sistema Rapido di Allerta per alimenti di origine animale non

conformi agli obiettivi fissati di sicurezza alimentare

ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA

La Struttura Complessa si articola in una sede direttiva e in tre strutture semplici:

Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 1 e 2

Struttura semplice – Igiene Alimentare Veterinaria Ambiti 3 e 4

Struttura semplice – Ispezione dei Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura

Le Strutture semplici di “Igiene Alimentare Veterinaria” erogano le prestazioni di

competenza sui territori accorpati dei distretti sanitari 1 (albenganese) e 2 (finalese) e dei

distretti sanitari 3 (valbormidese) e 4 (savonese), la struttura semplice “Ispezione dei Prodotti

della pesca e dell’acquacoltura” eroga le prestazioni sanitarie di controllo dei prodotti ittici presso

il Mercato Ittico di Savona e coordina le attivita’ di sorveglianza sul settore erogate sull’intero

territorio della Provincia di Savona.

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IL CONTESTO OPERATIVO

L’anagrafe degli stabilimenti del settore alimentare che trattano alimenti di origine animale

rappresenta lo strumento fondamentale per la programmazione annuale dei controlli ufficiali ai

sensi del Reg. (CE) n. 882/2004.

Al 31 dicembre 2009 le strutture attive sulle quali la S.C. e’ impegnata a programmare e

garantire una costante attività di sorveglianza igienico-sanitaria sono le seguenti:

STABILIMENTI REGISTRATI AI SENSI REG. (CE) 852/2004 ATTIVI SUL TERRITORIO

Unita’ di pesca 131 Operatori all’ingrosso su Mercato Ittico di Savona 05 Macellerie 91 Macellerie con laboratorio di produzione annesso 290 Pollerie 26 Pescherie 61 Pescherie con laboratorio di produzione annesso 51 Esercizi di vendita alimenti congelati/surgelati 70 Gelaterie artigianali 53 Caseifici aziendali 15 Laboratori di smielatura 30 Depositi ingrosso 39 Macelli aziendali registrati per lagomorfi 02 Totale esercizi 865

STABILIMENTI RICONOSCIUTI AI SENSI REG. (CE) 853/2004 O IN REGIME TRANSITORIO AI SENSI REG. (CE) 2076/2005 ATTIVI SUL TERRITORIO

TIPOLOGIA STABILIMENTI TIPOLOGIA PRODUZIONI NUMERO

Depositi frigoriferi autonomi prodotti confezionati o imballati 2 carni o prodotti della pesca esposti 2

Macelli (*) capacita’ limitata in regime transitorio fino al 31.12.2009

11(*)

Laboratori di sezionamento Carni

lavorazione > 5 tonn/sett 3 lavorazione < 5 tonn/sett 1

Preparazioni di carne e carni macinate

-

Prodotti a base di carne lavorazione > 7,5 tonn/sett. 3 lavorazione < 7,5 tonn/sett. - paste farcite 3 porzionatura, riconfezionamento -

Latte e prodotti a base di latte trattamento termico e trasformazione > 500.000 litri/anno

2

trattamento termico e trasformazione < 500.000 litri/anno

5

stagionatura, porzionatura, riconfezionamento - Prodotti della pesca mercati ittici e aste collettive 1

depositi con cernita e frazionamento 2 acquacoltura e macellazione - trasformazione 2

Molluschi bivalvi vivi centri di Spedizione/Depurazione - Uova centri imballaggio e classificazione 2

stabilimenti di ovoprodotti - CASH&CARRY (*)

comprendono le attivita’ di deposito, frazionamento, sezionamento, porzionatura e riconfezionamento

2

TOTALE STABILIMENTI

41

(*) stabilimenti in regime transitorio

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In tutti gli stabilimenti di produzione, deposito e commercializzazione la S.C. garantisce

l’esecuzione di controlli ufficiali finalizzati a verificare il rispetto degli obiettivi di sicurezza definiti

dalla normativa europea, nazionale e regionale con frequenze rapportate all’analisi del rischio;

negli stabilimenti riconosciuti sono programmati interventi di vigilanza veterinaria permanente

con frequenza variabile da “trisettimanale” per le attivita’ considerate a rischio piu’ elevato, come

il Mercato Ittico all’ingrosso di Savona, a semestrale per quelle con livello di rischio minore come

i centri di imballaggio e classificazione delle uova.

LE ATTIVITA’

L’anno 2009 e’ stato caratterizzato dal consolidamento delle procedure operative messe in

atto con il Piano Dipartimentale Integrato dei controlli in materia di sicurezza alimentare 2007-

2010 che rappresenta il documento per la pianificazione, la programmazione e l’esecuzione dei

controlli ufficiali previsti dal Regolamento (CE) n° 882/2004 .

Il controllo della filiera alimentare di origine animale ha interessato gli allevamenti, per

quanto concerne la produzione igienica di latte crudo, di miele e di uova, gli impianti di

trasformazione, sia quelli riconosciuti agli effettui comunitari che quelli abilitati alla sola

commercializzazione in ambito nazionale o semplicemente locale, gli esercizi di

commercializzazione e, in misura minore, gli esercizi di somministrazione routinariamente

sottoposti a controllo ufficiale da parte della S.C. “Igiene degli Alimenti e della Nutrizione”.

L’attivita’ di controllo e’ stata prevalentemente indirizzata alla fase di produzione degli

alimenti, dove normalmente si concentrano i piu’ frequenti fattori di rischio per la sicurezza

alimentare, senza peraltro trascurare una vigilanza programmata anche nelle fasi di distribuzione,

di commercializzazione e di sommistrazione .

La recente regolamentazione comunitaria adottata con i Regolamenti 178/2002/CE,

852/2004/CE, 853/2004/CE e 854/2004/CE (c.d.”pacchetto igiene”) ha chiaramente determinato

l’attribuzione della responsabilita’ di garantire la sicurezza degli alimenti ai titolari dell’industria

alimentare e di conseguenza sempre piu’ consistenti risorse sono state dedicate a verificare

l’efficacia delle misure di autocontrollo igienico implementate dagli operatori sulla base del

metodo HACCP sviluppando ulteriormente le tecniche di “audit”.

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CONSUNTIVO GENERALE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE Produttori

Primari (*)

Produttori e

confezionatori (**)

DISTRIBUZIONE

TRASPORTI RISTORAZIONE

Produttori e confezionatori che vendono al dettaglio

TOTALE Ingross. Dettag. soggetti

a vigilan.

soggetti ad

autorizz

pubbl. collett.

NUMERO DI UNITA’

164

41

46

248

-

-

-

-

412

870

NUMERO DI UNITA’ CONTROLLATE

4

41

45

191

2

3

40

5

308

639

NUMERO DI ISPEZIONI

15

1.919

115

174

2

3

40

32

308

2.608

NUMERO DI UNITA’ CON INFRAZIONI

1

41

15

22

0

2

12

2

83

178

TOTALE CAMPIONI PRELEVATI

6

221

13

71

0

0

28

23

61

423

CAMPIONI NON REGOLAMENTARI

1

6

0

1

0

0

0

1

10

19

PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI

(***)

1

334

15

25

0

2

14

4

98

493

SEGNALAZ. AUT. GIUDIZ.

1

0

0

0

0

0

1

0

2

4

(*) comprendono i macelli registrati, le unità di pesca, i produttori di latte crudo, di miele e di uova (**) comprendono i macelli e gli stabilimenti riconosciuti ai sensi della normativa comunitaria del “pacchetto igiene” (***) comprendono i provvedimenti prescrittivi di adeguamento igienico e le sanzioni amministrative

CONTROLLO SULL’ ATTIVITA’ DI MACELLAZIONE

L’attivita’ e’ stata esercitata in 12 impianti di macellazione attivi sul territorio, di piccole

dimensioni e quasi esclusivamente destinati all’approvvigionamento dell’annesso spaccio di

vendita al dettaglio, e sui suini macellati a domicilio del richiedente e destinati all’autoconsumo in

ambito famigliare.

L’attivita’ si configura in una visita sanitaria “ante-mortem” per l’identificazione d’origine di

ogni animale e l’esclusione dalla macellazione degli animali malati o sospetti ed in una visita

sanitaria “post-mortem” per rilevare le patologie che possano pregiudicare la commestibilita’ delle

carni.

Campioni di carni vengono prelevati da ogni animale sensibile per escludere le piu’

importanti malattie trasmissibili all’uomo (es. trichinellosi e encefalopatie spongiformi

trasmissibili) soggette a controllo sistematico.

Campioni casuali di carni vengono prelevati nei casi sospetti, per la sorveglianza sulla

circolazione dei piu’ diffusi agenti patogeni pericolosi per il consumatore e per monitorare la

contaminazione da farmaci veterinari, metalli pesanti, policlorobifenili e diossine ed altre sostanze

pericolose di origine ambientale.

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CONSUNTIVO ATTIVITA’ 2009 Specie e categoria

Numero animali controllati

Rilievi di patologie di importante rilievo sanitario tubercolosi cisticercosi trichinellosi idatidosi TSE*

Bovini

957

0

11

==

0

0

Equini

0

==

==

==

==

==

Ovi-caprini

693

0

0

==

0

0

Suini adulti

387

0

0

0

0

==

Suini macellati a domicilio

63

0

0

0

0

==

Pollame

===

==

==

==

==

==

Conigli

3.000

==

==

==

==

==

Cinghiali allevati

45

0

0

0

0

==

* TSE = encefalopatie spongiformi trasmissibili

SORVEGLIANZA SULLE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI TRASMISSIBILI

(TSE)

L’attivita’ di sorveglianza e’ stata mantenuta su livelli di grande attenzione considerato

che, nonostante la netta diminuzione dei casi accertata sia sullo scenario europeo che su quello

nazionale, l’emergenza “mucca pazza” non puo’ ancora considerarsi completamente esaurita.

L’attivita’ si e’ realizzata mediante il prelievo di campioni di sistema nervoso centrale

prelevati sugli animali macellati negli impianti insistenti sul territorio e in età sensibile per la

diagnosi mediante test rapido delle TSE ( Encefalopatia Spongiforme Bovina e Scrapie ) e,

soprattutto, mediante il controllo sulla correttezza delle operazioni di rimozione, eliminazione dal

consumo e distruzione dei materiali che cosituiscono rischio specifico per l’uomo, gli animali e

l’ambiente.

CONSUNTIVO ATTIVITA’ DI CAMPIONAMENTO Specie animale

bovina ovina

caprina

N° test su animali macellati in eta’ sensibile

92

24

24

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SISTEMA RAPIDO DI ALLERTA PER ALIMENTI (RASFF)

Il sistema e’ finalizzato a permettere un rapido scambio di informazioni tra le autorita’

competenti in tema di sicurezza alimentare qualora venga accertata la presenza di un rischio

grave ed immediato per la salute e la sicurezza dei consumatori; questo consente pertanto di

assumere tutte le iniziative utili a sottrarre rapidamente dalla commercializzazione gli alimenti

pericolosi .

Nel corso degli ultimi anni l’efficacia del sistema e’ stata piu’ volte collaudata soprattutto in

occasione di emergenze alimentari di notevole impatto mediatico come a titolo esemplificativo la

contaminazione da melamina nei prodotti lattiero-caseari di origine cinese e da diossina nelle

carni suine di origine irlandese.

Nell’anno 2009 a seguito di non conformità rilevate in altre Regioni sono pervenute n. 59

segnalazioni di allerta riguardanti in modo particolare la presenza di parassiti e mercurio nei

prodotti della pesca, contenuto di istamina superiore ai limiti nel tonno e in altri sgombroidi,

presenza di Salmonella in prodotti carnei e presenza di Listeria in salmone affumicato. 52

verifiche ispettive sono state nell’occasione condotte al fine di verificare la corretta applicazione

da parte degli operatori degli obblighi di ritiro dal commercio dei prodotti alimentari non sicuri

per rischio fisico, chimico o microbiologico.

Il Sistema Rapido di Allerta e’ stato attivato nell’anno 2009 direttamente dalla S.C solo in

1 occasione a seguito dell’accertamento della presenza di allergene non dichiarato in etichetta

(beta-lattoglobuline) in un campione di hamburgher bovino prodotto al di fuori del territorio

regionale.

Nell’anno 2009 e’ stato inoltre effettuato un notevole sforzo organizzativo per migliorare

l’efficacia del sistema attraverso l’implementazione di nuove procedure per la gestione operativa

del sistema rapido di allerta per alimenti di origine animale e attraverso la costituzione (D.G.R.

n. 1042 del 06.08.2009) dell’ “Unità di Crisi Locale per la gestione delle emergenze nel settore

della sicurezza degli alimenti e dei mangimi” che si basa sull’integrazione interdisciplinare tra le

Strutture Dipartimentali ed il Servizio 118 dell’ASL.

Per saperne di piu’ : http://ec.europa.eu/rasff

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LE ATTIVITA’ DI PARTICOLARE RILEVANZA PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE “UN AMICO DI NOME PESCE”

Il progetto “UN AMICO DI NOME PESCE”, nato

nell’anno 2006 con l’obiettivo di avvicinare la

popolazione infantile in eta’ scolare (classi IV o V della

scuola primaria) alla conoscenza del pesce come

risorsa ambientale, culturale e produttiva locale e,

soprattutto, come alimento insostituibile della dieta, e’

proseguito riscuotendo ulteriori giudizi lusinghieri di

apprezzamento da parte degli insegnanti coinvolti.

Il cronoprogramma prevedeva la conclusione

del progetto con l’anno scolastico 2008/2009, tuttavia

il successo dell’iniziativa e le numerose richieste degli istituti scolastici hanno suggerito la

prosecuzione degli interventi educativi anche per l’anno scolastico 2009/2010.

PROGRAMMA DI “AUDIT” NEGLI STABILIMENTI

L’ “audit” rappresenta lo strumento di controllo ufficiale introdotto dalla normativa

comunitaria piu’ innovativo, complesso ed articolato; un programma di “audit” viene definito

annualmente nell’ambito del “Piano Dipartimentale Integrato dei controlli in materia di sicurezza

alimentare”

Complessivamente nell’anno 2009 sono stati condotti n° 12 “audit” in altrettanti

stabilimenti riconosciuti o registrati mirati a verificare l’adeguatezza delle procedure di

rintraccabilità, di ritiro e di richiamo dal mercato degli alimenti non conformi, la corretta gestione

dei punti critici di controllo (CCP) e l’applicazione dei programmi prerequisito di corretta prassi

igienica, con le risultanze evidenziate nella sottostante tabella.

CONSUNTIVO ATTIVITÀ Audit effettuati

Non conformità maggiori

Non conformità minori Raccomandazioni

Stabilimenti riconosciuti 8 7 46 14 Stabilimenti registrati 4 2 39 3 Totale 12 9 85 17

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CONTROLLO UFFICIALE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE OSPEDALIERA

Il piano di controllo ufficiale sulla ristorazione ospedaliera, attivato nell’anno 2003 per il

centro cottura pasti del presidio ospedaliero S.Paolo di Savona, e’ stato esteso nell’anno 2009 al

centro di preparazione pasti gestito direttamente presso il presidio ospedaliero di Santa Corona.

L’attività e’ stata effettuata in sinergia con la S.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione

mediante verifiche ispettive periodiche e mediante azioni programmate di campionamento di

alimenti consegnati dai fornitori.

L’obiettivo e’ quello di garantire un elevato livello di sicurezza nel consumo di pasti da

parte di una popolazione estremamente sensibile per contingenti ragioni di salute.

L’atività impostata costituisce obiettivo permanente della programmazione dei controlli in

materia di sicurezza alimentare.

CONSUNTIVO ATTIVITÀ Numero centri

cottura

controllati

Numero verifiche

ispettive

Numero audizioni

del personale

Numero campioni prelevati Numero

provvedimenti

amministrativi di

prescrizione

alimenti superfici

02

34

39

21

19

05

CONTROLLO SULL’ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE ALLERGENICHE

Il crescente aumento di gruppi di consumatori allergici a talune sostanze contenute negli

alimenti ha indotto il legislatore ad emanare specifiche norme di tutela che impongono

l’indicazione accurata nelle etichette dei prodotti commercializzati di tutte le sostanze che

possono costituire un rischio allergizzante.

Allo scopo di verificare il grado di applicazione della normativa specifica e’ stata effettuata

un’attività di controllo mirato sia nella fase di produzione alimentare, attraverso verifiche negli

stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004 per la produzione di prodotti a base di

carne, di preparazioni di carne, di prodotti composti a base di carne o di pesce, di paste

alimentari con ripieno e di prodotti della pesca pronti a cuocere, sia nella fase di

commercializzazione al dettaglio attraverso il prelievo di campioni per la ricerca delle principali

sostanze sottoindicate.

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CONSUNTIVO ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO

tipologia matrici allergeni ricercati numero campioni

prelevati non conformi prodotti a base di carne ottenuti da preventiva macinatura

proteine delle uova, proteine del latte e lattosio

5

0

preparazioni di carne fresche o congelate (hamburger)

proteine delle uova, proteine del latte e lattosio

2

1

paste con ripieno o altri prodotti composti di gastronomia

proteine delle uova, proteine del latte e lattosio

2

2

prodotti della pesca congelati/surgelati

proteine dei crostacei 1

0

TOTALE

10

1

CONTROLLO SULLA GESTIONE DEL RISCHIO ANISAKIS

Il consumo di pesce crudo o praticamente crudo,

somministrato nei ristoranti o venduto negli esercizi di

gastronomia, sta conoscendo un crescente successo soprattutto

legato alla diffusione di preparazioni alimentari tipiche della

cucina giapponese (sushi e sashimi).

Tale abitudine puo’ tuttavia creare una situazione di

rischio per il consumatore legata alla possibile presenza nelle carni dei pesci di larve di un

parassita, l’Anisakis, che seppur raramente in Italia, puo’ condurre a malattie gastro-intestinali o

allergiche.

Il rischio viene attualmente gestito mediante un controllo visivo effettuato dagli operatori

del settore delle partite di pesce commercializzato o messo in lavorazione allo scopo di sottrarre

dalla destinazione all’alimentazione umana i prodotti manifestamente infestati e attraverso

l’obbligo imposto dalla normativa di sottoporre a preventivo risanamento mediante congelazione

a – 20°C per 24 ore i pesci destinati ad essere somministrati crudi o praticamente crudi allo

scopo di devitalizzare eventuali larve presenti.

Allo scopo di verificare il grado di adeguatezza delle procedure di autocontrollo cui sono

tenuti gli operatori, accanto ai controlli di routine che vengono svolti presso il Mercato Ittico

all’ingrosso di Savona, nell’anno 2009 e’ stato attivato uno specifico programma di controlli mirati

negli esercizi di ristorazione, nelle gastronomie e nelle pescheria che trattano preparazioni a

rischio (ristoranti giapponesi, sushi bar, ristoranti tradizionali che somministrano acciughe

marinate, gastronomie).

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OBIETTIVI DI MEDIO PERIODO

L’adeguata informazione di tutti gli attori coinvolti nel raggiungimento di elevati livelli di

tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori in relazione alla sicurezza alimentare

(operatori del settore alimentare, consumatori, associazioni di categoria e autorità competenti)

costituisce un obiettivo fondamentale per i prossimi anni.

In tale ottica e’ stato avviato in ambito del Dipartimento di Prevenzione un progetto di

riiorganizzazione dell’aree tematiche del sito web aziendale che, per quanto concerne l’igiene

degli alimenti di origine animale, sara’ finalizzata a :

divulgare agli operatori del settore alimentare gli obblighi normativi in materia di

sicurezza alimentare che loro competono e facilitare il loro accesso ai servizi erogati dalle

Autorità Competenti;

migliorare gli strumenti di comunicazione dei cittadini anche in relazione ad eventuali

situazioni di rischio sanitario legato al consumo degli alimenti;

facilitare la diffusione delle informazioni all’interno del personale adibito ai controlli ufficiali

sula sicurezza alimentare.

Un’ulteriore obiettivo dei prossimi anni sarà quello di sviluppare, in collaborazione con la

Regione, una piattaforma informatizzata sulla sicurezza alimentare che consenta di gestire

unitariamente ed uniformente le banche dati di tutti gli operatori del settore alimentare

attualmente frammentate in sistemi informativi diversi; infatti l’esigenza di disporre di un tale

strumento e’ diventata ormai improcrastinabile non solo per facilitare i flussi informativi tra le

varie Autorità competenti in materia di sicurezza alimentare, ma, soprattutto, per arrivare ad una

programmazione delle attività di controllo ufficiale basata sull’analisi e la valutazione dei fattori

di rischio presenti sul territorio.

ALTRE ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

SCREENING ONCOLOGICI Al Dipartimento di Prevenzione è stato affidato il coordinamento degli screening oncologici

con la gestione della segreteria unica organizzativa.

Lo screening mammografico nel 2009 è proseguito con le chiamate per il 3° rescreening

delle coorti ’43-’57 e con l’invio dei flussi informativi verso la Regione ed il CCM.

Nel 2009 la Segreteria organizzativa degli screening si è impegnata a fondo per garantire

nel 2010 l’attivazione degli screening colo-rettale e cervico-vaginale e la prosecuzione di quello

mammografico; sono stati effettuati numerosi incontri multidisciplinari con i diversi soggetti

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coinvolti negli screening finalizzati alla definizione di protocolli operativi tecnico-organizzativo

unitari e condivisi, che tengano conto dei molteplici aspetti di tale attività.

Particolare attenzione è stata rivolta allo strumento informatico di gestione screening, che

deve prevedere anche l’integrazione con le diverse postazioni di utilizzo e con applicativi

attualmente in uso.; per lo screening colo-rettale il software è stato installato ed è stata

effettuata una prima formazione del personale.

Obiettivi di medio periodo

Nel 2010 si prevedono l’attivazione dello screening colo-rettale e dello screening

cervicovaginale e la prosecuzione dello screening mammografico con il primo invito per le coorti

’58-’59 e l’avvio del 4° rescreening per le coorti ’43-’57.

C. ASSISTENZA OSPEDALIERA

La Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 28/2/2008 ha stabilito, come già

accennato, la confluenza dall’1/7/2008 dell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Santa Corona” di

Pietra Ligure nell’Asl n. 2 Savonese prevedendo l’articolazione dell’attività ospedaliera di

quest’ultima su due presidi che comprendono rispettivamente gli ospedali di Pietra Ligure e

Albenga (P.O. di Ponente) e quelli di Savona e Cairo Montenotte (P.O. di Levante).

Tale assetto rappresenta una peculiarità nel panorama sanitario ligure in quanto l’attività

ospedaliera è svolta nelle altre Aziende sanitarie da un unico presidio.

Nelle pagine che seguono vengono illustrate per i presidi in questione l’origine, l’ubicazione

e l’articolazione strutturale degli ospedali componenti gli stessi.

Tale illustrazione è completata da una sintesi delle principali modalità di accesso alle

prestazioni erogate dai presidi e da alcuni dati significativi relativi alle attività svolte dai presidi

stessi.

3.13 Presidio Ospedaliero di Ponente

Nell’ambito del Presidio Ospedaliero di Pietra Ligure - Albenga si ritiene utile

illustrare, al fine di fornire una visione il più possibile trasparente, l’origine, l’ubicazione e

l’articolazione strutturale dei due Ospedali che ne fanno parte: l’Ospedale “Santa Corona” di

Pietra Ligure e l’Ospedale “Santa Maria di Misericordia” di Albenga.

La descrizione delle Sedi Ospedaliere è completata da una sintesi delle principali

modalità di accesso alle prestazioni ospedaliere e da alcuni dati significativi delle attività sanitarie

svolte nel Presidio Ospedaliero di Pietra Ligure- Albenga.

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OSPEDALE “SANTA CORONA” DI PIETRA LIGURE

CENNI STORICI

L’Ospedale “Santa Corona” ha tradizioni milanesi già dal 1497: viene fondato da Frà

Stefano da Seregno con la collaborazione di alcuni nobili milanesi come “Ente Morale” impegnato

nell’assistenza sanitaria ai poveri e alla riabilitazione di alcune malattie croniche molto diffuse in

quel tempo.

In Liguria l’istituzione approda nel 1918, nella cittadina di Spotorno utilizzando la struttura

della Colonia Merello per ospitare i figli dei prigionieri di guerra austriaci, denutriti e malati di

tubercolosi.

L’esperienza che ne scaturisce è importante e preziosa, tanto che nel 1922 la colonia è

ormai completamente occupata e non riesce a soddisfare le richieste di ricovero sia per forme

tubercolari in cura sia per prevenire l’infezione specie nei bambini degli strati sociali più poveri

della città di Milano.

Si trattava di un complesso di piccole case costruite dalla Cooperativa dei Lavoratori del

Cantiere Navale di Pietra Ligure durante gli anni della prima guerra mondiale. Venuto meno

l’apporto economico necessario per il completamento delle opere il complesso viene acquistato in

blocco il 2 maggio 1923 dal “Pio Istituto Santa Corona”. Il Presidente, Prof. Temistocle Dalla

Vedova, utilizza fondi dell’Ente integrati con sostanze personali, e acquista il Villaggio Pietra

Nuova e trasferisce la Colonia da Spotorno a Pietra Ligure, dando inizio alle attività della “Colonia

Santa Corona” a Pietra Ligure.

I primi anni di attività del nuovo complesso non sono facili, tanto che nel 1925 il Consiglio

di Amministrazione evita la chiusura convertendo la “Colonia” in “Ospedale” facendo, così, affluire

alcuni nomi importanti della medicina e dell’ortopedia di quel tempo.

Nel 1936 l’Ospedale ha ormai completato le grandi costruzioni che lo caratterizzeranno per

molti anni: il Padiglione 17, il Padiglione 18 (ora Padiglione Angelo Spotorno), la Casa Suore, la

Chiesa dedicata ai Santi Carlo e Ambrogio.

La grande esperienza ortopedica che nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale

lo renderà famoso in Italia, sarà utile anche nei drammatici momenti della guerra e durante il

periodo della lotta di liberazione partigiana quando medici, infermieri e suore saranno un

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riferimento ed un rifugio sicuro per molti giovani distrutti nel fisico e nel morale dalla guerra e

dagli eventi.

Con la fine della guerra l’Ospedale riprende la sua vocazione preventivo-riabilitativa e

vengono costruiti nuovi edifici destinati ad accogliere bambini e giovani affetti da malattia

tubercolare o predisposti all’infezione. Nel 1949 inizia la costruzione del Padiglione Isolamento a

cui segue il Padiglione Chirurgico e qualche anno dopo, a seguito della diffusione della

poliomelite, viene edificato il Padiglione Polio, padiglione polivalente dedicato al recupero motorio

e articolare dei piccoli motulesi dal virus.

Con il mutare degli eventi epidemiologici l’Ospedale seppe adeguare strutture e uomini alle

nuove esigenze: ridotte le malattie croniche ci si indirizzò verso la chirurgia, la medicina e

l’ortopedia per le forme acute istituendo nuove sale operatorie e nuovi servizi e aprendo

“convenzioni” di collaborazione con molte cattedre universitarie.

Come sancito dalla riforma ospedaliera, il 3/11/1978 il Pio Istituto Santa Corona di Pietra

Ligure diventa un ospedale ligure, viene unito all’appena costruito Ruffini – San Biagio di Finale

Ligure e, sacrificando la sua identità storica, diventa parte degli “Ospedali Riuniti di Finale e Pietra

Ligure”. Questa fusione è il prologo della più radicale trasformazione che segue la Legge n. 833

del 23/12/1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Santa Corona cambia ancora identità,

diventando sede della 5^ Unità Sanitaria Locale Finalese. Al Santa Corona e al Ruffini San Biagio

vengono aggiunti l’Istituto Psico-Pedagogico di Toirano e l’Ospedale Marino Piemontese di Loano,

nonché altri presidi sparsi sul territorio. Viene dato maggior impulso a tutte quelle specialità che

sono più necessarie alla popolazione locale, come il servizio di emergenza, affiancando al Pronto

Soccorso e all’Ortopedia anche un reparto di Neurochirurgia e uno di Rianimazione.

Viene inoltre creato un reparto specializzato per l’impianto delle protesi d’anca che opera

pazienti provenienti da tutta Italia.

Nel 1994, anno in cui ebbero inizio le procedure di scorporo dall’Asl n. 2, al Santa Corona

vengono riconosciuti gli estremi per la individuazione di un DEA di 2° livello che conferisce,

rispetto all’area geografica che va da Ventimiglia ad Arenzano, un ruolo analogo a quello

ricoperto dal San Martino per la provincia di Genova e l’area metropolitana.

Dall’1/1/1995 al 30/6/2008 l’assetto istituzionale è di Azienda Ospedaliera Autonoma. Nel

relativo arco temporale si è verificato un arricchimento delle potenzialità operative, diagnostiche,

terapeutiche della Struttura attraverso un lavoro che ha portato alla creazione di alcuni punti di

eccellenza quali l’Unità Spinale Unipolare, il Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative, il Centro

MIOS, il Centro di Neuroscienze, lo sviluppo della Medicina Nucleare con acquisizione della PET,

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sulle cui caratteristiche tecnico funzionali si disserterà più diffusamente nel prosieguo del

presente elaborato.

L’Azienda Ospedaliera ha realizzato inoltre il primo dipartimento, a livello regionale,

secondo il concetto dell’intensità di cura (Dipartimento di Chirurgia).

Dall’1/7/2008 il Santa Corona diventa Presidio Ospedaliero dell’Asl n. 2 Savonese.

UBICAZIONE DELL’OSPEDALE

L’Ospedale “Santa Corona” ha sede in Pietra Ligure (Sv), Via XXV Aprile n. 39, cap. 17027

– Telefono (centralino) 019/62301 – Sito web: www.asl2.liguria.it.

E’ costituito da una unica “cittadella ospedaliera” insediata all’interno di un’area

della superficie complessiva di oltre 170.000 mq. ed è composto da n. 51 edifici di varie

dimensioni di cui, attualmente, n. 12 destinati ad attività assistenziali sanitarie per una

volumetria totale di oltre 330.000 mc.

Il logo che storicamente individua l’Ospedale in argomento è una corona di spine

nella quale campeggia la sigla “SC”:

OOOSSSPPPEEEDDDAAALLLEEE

SSSAAANNNTTTAAA CCCOOORRROOONNNAAA

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STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE

Nell’anno 2008, in vista della programmata modifica degli assetti istituzionali

dall’1/7/2008, si è lavorato per una nuova configurazione delle Strutture Dipartimentali Sanitarie

la cui nuova articolazione viene illustrata nell’allegato prospetto:

DIPARTIMENTO IMMAGINI - S.C. Radiologia – Pietra Ligure - S.C. Neuroradiologia Diagnostica Terapeutica – Pietra Ligure - S.C. Medicina Nucleare – Pietra Ligure DIPARTIMENTO DI MEDICINA - S.C. Medicina Interna – Pietra Ligure - S.C. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva – Pietra Ligure - S.C. Oncologia – Pietra Ligure - S.C Neurologia – Pietra Ligure DIPARTIMENTO SPECIALITA’ MEDICHE - S.C. Malattie Infettive – Pietra Ligure - S.C. Pneumologia – Pietra Ligure DIPARTIMENTO CHIRURGIE - S.C. Chirurgia Generale – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Generale Oncologica Epatobiliopancreatica – Pietra Ligure - S.C. Urologia – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Plastica e Maxillo Facciale – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Vascolare – Pietra Ligure - S.S.D. Chirurgia Oncologica a prevalente indirizzo senologico – Pietra Ligure DIPARTIMENTO TESTA COLLO - S.C. Neurochirurgia – Neurotraumatologia – Pietra Ligure - S.S.D. Chirurgia Cervico Facciale e ORL – Pietra Ligure DIPARTIMENTO ORTOPEDIA - S.C. Ortopedia e Traumatologia – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Protesica e del Reumatismo Articolare – Pietra Ligure - S.C. Malattie Infiammatorie Osteoarticolari – Pietra Ligure - S.C. Chirurgia Vertebrale – Pietra Ligure - S.S.D. Chirurgia Artroscopica – Pietra Ligure DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE - S.C. Recupero e Rieducazione Funzionale – Pietra Ligure - S.C. Centro Terapia del Dolore e Cure Palliative – Pietra Ligure - S.C. Unità Spinale Unipolare – Pietra Ligure - S.S.D. Gestione Riabilitativa del paziente dalla fase acuta al reinserimento socio/ambientale - Pietra Ligure

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DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE S.C. Pediatria – Neonatologia – Pietra Ligure S.C. Ostetricia e Ginecologia – Pietra Ligure DIPARTIMENTO EMERGENZA PONENTE - S.C. Anestesia e Terapia del Dolore – Pietra Ligure - S.C. Rianimazione Terapia Post Intensiva – Pietra Ligure - S.C. Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza – Pietra Ligure - S.C. Cardiologia e UTIC – Pietra Ligure DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA - S.C. Immunoematologia e Medicina Trasfusionale – Pietra Ligure - S.C. Laboratorio Analisi Chimico Cliniche – Pietra Ligure - S.C. Anatomia ed Istologia Patologica – Pietra Ligure - S.S.D. Microbiologia – Pietra Ligure - S.S.D. Biologia Molecolare – Pietra Ligure

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE E DIPENDENZE - CDAA – Centro disturbi del comportamento alimentare e dell’adolescenza – Pietra Ligure - SPDC – Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura – Pietra Ligure

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OSPEDALE “SANTA MARIA DI MISERICORDIA” DI ALBENGA

CENNI STORICI

Ad Albenga, come in tutte le città di antica tradizione, l’assistenza ai poveri e agli

ammalati era ampiamente praticata: ospitare i pellegrini e curare gli infermi erano le opere di

carità più raccomandate al cristiano.

Gli “hospitales” sorgono lungo le vie principali della città e sono, in origine, gestiti dalla

Chiesa, poi, sempre più di frequente, da confraternite, da corporazioni di arti e mestieri o da

persone singole che si dedicano alla cura dei poveri.

La nascita dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia risale, con assoluta certezza, al 28

Marzo 1558, giorno in cui il notaio Andrea De Marchi redige in Albenga l’atto che accoglie la

decisione dei soci delle antiche Charitas di Santa Croce, Santa Maria Maddalena, Santa Caterina e

San Bartolomeo, di riunirsi in un solo Ospedale, denominato Santa Maria di Misericordia, a ricordo

della miracolosa apparizione della Madonna a Savona, conglobando i rispettivi patrimoni, i relativi

uffici di spedalità e la mutua assistenza che da secoli avevano esercitato separatamente.

Il nuovo Ospedale ha sede a ridosso delle mura ovest e per quasi tre secoli svolge la

propria attività assistenziale.

Il 13 Febbraio 1559 si unisce all’iniziativa anche la Casa di Carità di San Bernardo e nel

primo decennio del 1800, con atto redatto il 10 Settembre 1808 dall’Ufficio di Pubblica

Beneficenza, confluisce nell’Ospedale Santa Maria di Misericordia anche la Charitas dei Santi

Crispino e Crispiniano, apportando i beni di sua proprietà.

Con la fine del settecento il vecchio mondo subisce un rivolgimento, nel bene e nel male:

passano eserciti che lasciano desolazione e malattie, l’Ospedale vede incessanti ricoveri e ha

nuove necessità. Le leggi di impronta “francese” portano all’abolizione di molti Enti Ecclesiastici e

proprio un ampio monastero, ormai vuoto, quello di San Calocero vicino all’antica Porta Marina,

diventa nel 1820 la nuova sede dell’Ospedale, che sarà poi quella occupata fino all’Ottobre 2008,

prima del trasferimento nella nuova sede in Viale Martiri della Foce.

Nel 1956 viene costruita l’ala moderna sul giardino del monastero, presso l’angolo sud est

della città antica.

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Con vari cambiamenti e rimaneggiamenti interno si arriva al 1998, quando a causa di un

crollo di una porzione di tetto dell’ala storica e, considerata la vetustà e pericolosità della zona, si

decide di chiudere ed interdire al pubblico l’intera ala storica.

Nei primi anni 2000 si costruisce il nuovo Pronto Soccorso utilizzando una parte

dell’ingresso principale dell’ala moderna ed iniziano i lavori di restauro dell’area storica sotto le

strette direttive della Sovrintendenza ai beni ambientali, che consente di riportare alla luce i

vecchi affreschi della facciata.

Questo raddoppio degli spazi permette una riorganizzazione della struttura ospedaliera ed

il ripristino di tutti i reparti di degenza ad esclusione della Maternità.

Nel frattempo viene ricercata un’area atta ad ospitare un nuovo Ospedale in grado di

soddisfare le crescenti esigenze sanitarie della popolazione del comprensorio e questa viene

identificata nel terreno ex Ledoga, posto subito a monte della Caserma Turinetto.

Le strutture del Dipartimento Tecnologico dell’Asl n. 2 “Savonese”, sotto la direzione

dell’Arch. Cesare Branchetti, provvedono alla redazione del progetto per il nuovo Ospedale ed il

Direttore Generale procede all’indizione della gara d’appalto.

Viene, quindi, dato il via alla costruzione dell’edificio in Regione Bagnoli ed il 7 Febbraio

2005 si procede alla posa della prima pietra.

L’inaugurazione del nuovo stabilimento ospedaliero avviene in data 8 Ottobre 2008.

In questa fase di passaggio l’attività assistenziale non ha subito interruzioni grazie

all’impegno ed alla collaborazione di tutto il personale dell’Ospedale che con sacrificio ed

entusiasmo ha partecipato a questa avventura.

Il nuovo Ospedale ha veramente qualcosa di eccezionale, la sua costruzione in tempi rapidi

e l’immediata operatività dimostrano in modo tangibile la volontà e l’impegno dei Comuni ingauni,

dell’Asl 2 Savonese e della Regione Liguria.

La popolazione del comprensorio ha in tale modo una struttura nuova e moderna dove gli

eccellenti professionisti che vi operano da anni possono svolgere la loro attività di diagnosi e cura

rispettando i requisiti di massima efficienza e qualità.

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UBICAZIONE DELL’OSPEDALE

L’Ospedale “Santa Maria di Misericordia” ha sede in Albenga (SV), Regione Bagnoli, Viale

Martiri della Foce 40, cap. 17031 – Telefono 0182/5461 – Sito web: www.asl2.liguria.it

Il logo che identifica l’Ospedale raffigura la miracolosa apparizione della Madonna della

Misericordia.

STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE

Nell’anno 2008, in vista della programmata modifica degli assetti istituzionali

dall’1/7/2008, si è lavorato per una nuova configurazione delle Strutture Dipartimentali Sanitarie

la cui nuova articolazione viene illustrata nell’allegato prospetto:

DIPARTIMENTO IMMAGINI - S.C. Radiologia – Albenga DIPARTIMENTO DI MEDICINA - S.C. Medicina Interna – Albenga - S.S.D. Dialisi – Albenga DIPARTIMENTO SPECIALITA’ MEDICHE - S.C. Dermatologia – Albenga DIPARTIMENTO CHIRURGIE - S.C. Chirurgia Generale – Albenga - S.S.D. Chirurgia Laparoscopica – Albenga DIPARTIMENTO TESTA COLLO - S.C. Otorinolaringoiatria - Albenga - S.C. Oculistica – Albenga DIPARTIMENTO ORTOPEDIA S.C. Ortopedia e Traumatologia – Albenga DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE - S.C. Recupero e Rieducazione Funzionale – Albenga DIPARTIMENTO EMERGENZA PONENTE - S.C. Anestesia e Rianimazione – Albenga - S.S.D. Accettazione e Pronto Soccorso – Albenga - S.S.D. Cardiologia – Albenga DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA - S.S.D. Laboratorio Analisi – Albenga

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Sede distaccata dell’Ospedale di Albenga è l’ex Ospedale Paccini di Alassio (tel 0182/5461)

ove sono operativi i seguenti servizi:

- Emodialisi –Nefrologia

- Radiologia

- Recupero e Rieducazione Funzionale.

ACCESSO ALLE PRESTAZIONI OSPEDALIERE

NEL P.O. DI PONENTE

1) Ricovero ospedaliero:

Informazioni generali sul ricovero:

Le procedure amministrative per il ricovero, presso la Sede Ospedaliera di Pietra Ligure,

sono svolte presso le Strutture degenziali con il supporto dell’Ufficio Accettazione

Amministrativa. Il rilascio di eventuali certificazioni è effettuato indistintamente sia presso i

Reparti sia presso l’Accettazione Amministrativa.

L’Ufficio Accettazione Amministrativa, presso la Sede Ospedaliera di Albenga, è operativo

dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8,00 alle ore 14,00.

Le funzioni di accettazione, per i ricoveri effettuati al di fuori della fascia oraria succitata,

sono svolti preliminarmente dagli operatori del Pronto Soccorso e poi completati nei reparti di

degenza dall’accettazione amministrativa.

a) Regime di urgenza e di emergenza:

La Sede Ospedaliera “Santa Corona” è sede di Dipartimento di Emergenza di 2° livello che

riunisce al suo interno tutte le funzioni sanitarie ed organizzative che intervengono in caso di

emergenze od urgenze.

E’ dotato di eliporto per assicurare una risposta tempestiva ed efficace anche nei casi più

urgenti.

E’ sede del Servizio di Automedicale 118 Soccorso per l’ambito Finalese.

L’Ospedale è sede accreditata al prelievo di organi.

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b) Strutture di Pronto Soccorso:

Nel Presidio Ospedaliero sono presenti la Struttura Complessa di Pronto Soccorso a Pietra

Ligure e la Struttura Semplice Dipartimento di Pronto Soccorso ad Albenga. Tali Strutture sono

dedicate alle urgenze ed alle emergenze sanitarie le cui prestazioni sono erogate tutti i giorni 24

ore su 24.

La prestazione di pronto soccorso può generare il ricovero d’urgenza in Astanteria o presso

altra Struttura dell’Ospedale o la dimissione del paziente con relazione per il medico curante.

c) Accesso alla Struttura Complessa Pronto Soccorso:

L’accesso viene regolato in base al codice colore (bianco, verde, giallo, rosso), assegnato

dagli infermieri del “triage” infermieristico al momento della prima accettazione.

I codici servono a stabilire la priorità di accesso alle cure, alfine di evitare le attese per i

casi più urgenti:

- Codice Rosso: EMERGENZA

Pericolo di vita imminente. Il personale della Struttura Complessa di Pronto

Soccorso rivolge la propria attenzione a questi pazienti. Per queste persone l’accesso alle

sale visita è immediato.

- Codice Giallo: URGENZA INDIFFERIBILE

Potenziale pericolo di compromissione delle funzioni vitali (coscienza, respiro,

attività cardiaca). I pazienti verranno visitati nel minor tempo possibile. Per queste

persone l’accesso alle sale visita è immediato compatibilmente con le altre esigenze in

atto.

- Codice Verde: URGENZA DIFFERIBILE

Non c’è pericolo per le funzioni vitali. I pazienti verranno visitati dopo tutti i pazienti

con codice Rosso e Giallo.

- Codice Bianco: NON URGENZA

Prestazioni sanitarie che non rivestono alcun carattere di urgenza e che potrebbero

essere risolte dal medico di medicina generale. Per queste persone sono previsti percorsi

alternativi al Pronto Soccorso. In questo caso, le prestazioni sono soggette a pagamento

(ticket minimo Euro 15,49).

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L’assistito viene ammesso alle sale mediche e visitato dall’equipe specializzata

nell’emergenza che valuterà l’entità della patologia provvedendo, se necessario, a convocare lo

specialista o gli specialisti idonei per far fronte alla patologia

Vengono pertanto garantiti:

- gli interventi diagnostici-terapeutici di urgenza;

- il primo accertamento diagnostico-clinico, strumentale e di laboratorio;

- gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente;

- il trasporto protetto nel caso in cui il ricovero non sia possibile o siano

necessario presso altre strutture;

- gli interventi di emergenza medico-chirurgici, ortopedico-traumatologici ed

ostetrico-ginecologici;

- l’osservazione breve dei pazienti (OBI);

- l’assistenza cardiologica e/o rianimatoria presso le competenti Strutture

dell’Ospedale.

Se il periodo critico, nel caso in cui il medico di guardia lo ritenga indispensabile, l’assistito

sarà trasferito nella Struttura degenziale ritenuta più idonea al trattamento della patologia

diagnosticata.

Se il medico di guardia non reputa urgente la prestazione effettuata all’assistito,

deve richiedere allo stesso, prima della dimissione, il pagamento della partecipazione della spesa

(ticket) se e per quanto previsto dalla normativa vigente.

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Si indicano di seguito gli accessi al Pronto Soccorso, distinti in base ai codici di

priorità, avvenuti come media giornaliera nel corso della stagione estiva 2009, periodo

notoriamente di maggiore afflusso in questo comprensorio a forte vocazione turistica:

ACCESSI PER CODICE TRIAGE 

OSPEDALE SANTA CORONA       PIETRA LIGURE 

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA           ALBENGA 

ACCESSI MESI ESTIVI   (media giornaliera) 

ACCESSI MESI NON ESTIVI (media giornaliera) 

ACCESSI MESI ESTIVI   (media giornaliera) 

ACCESSI MESI NON ESTIVI (media giornaliera) 

CODICE BIANCO                                    78,90                                    39,02                                    17,68   

8,14 

CODICE VERDE                                  106,98                                    75,38                                    89,52   

57,82 

CODICE GIALLO                                    18,38                                    14,26                                    19,22   

12,93 

CODICE ROSSO                                      1,17  

1,00                                     0,60  

 0,48 

TOTALE                                  205,43  

129,65   

127,02   

79,36 

Si evidenziano di seguito l’entità e l’esito degli accessi di Pronto Soccorso avvenuti

nel corso dell’anno 2009:

ESITO 

OSPEDALE SANTA CORONA               PIETRA LIGURE 

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA   ALBENGA 

N.  % SU TOTALE  N.  % SU TOTALE 

dimesso da PS                   43.165  79,50%                26.568   79,66%

ricoverato presso proprio presidio da PS 

                   6.813  12,55%                  3.230   9,68%

trasferito (ad altro presidio) da PS  

                      121  0,22%                     316   0,95%

allontanato                     1.035  1,91%                     927   2,78%

abbandona PS                          22  0,04%                     606   1,82%

deced PS                          38  0,07%                       23   0,07%

giunto cadav                            8  0,01%                         3   0,01%

rifiuta ric da PS                        752  1,39%                     603   1,81%

dimesso da OBI                     1.571  2,89%                     729   2,19%

ricoverato presso proprio presidio da OBI 

                      638  1,18%                     250   0,75%

trasferito (ad altro presidio) da OBI 

                          6  0,01%                       15   0,04%

abbandona OBI                            4  0,01%                       10   0,03%

deced OBI                            2  0,00%                         2   0,01%

rifiuta ric da OBI                        119  0,22%                       70   0,21%

TOTALE ACCESSI                   54.294  100,00%                33.352   100,00%

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d) Ambulatorio “Codici bianchi”

Presso l’Ambulatorio, presente nella Sede Ospedaliera di Pietra Ligure, vengono erogate

tutte quelle prestazioni sanitarie non urgenti e/o classificate tali al momento dell’accesso al

servizio (prescrizioni farmaceutiche, medicazioni, terapie varie, ecc.) e che, in ogni caso, non

comportano la necessità del successivo ricovero.

e) Pronto Soccorso Pediatrico

Adiacente alla Struttura Complessa Pronto Soccorso della Sede di Pietra Ligure è operativo

il Pronto Soccorso Pediatrico, dove medici specializzati e pediatri si prenderanno cura dei

problemi degli assistiti in età pediatrica (bambini sino a 14 anni di età).

f) Ambulatorio di supporto al Pronto Soccorso Pediatrico

L’ambulatorio di supporto al Pronto Soccorso Pediatrico opera, presso la Sede Ospedaliera

di Pietra Ligure, nei periodi di maggiore afflusso di pazienti pediatrici nel corso dell’anno,

all’interno del Pronto Soccorso Pediatrico ed è dedicato al trattamento non urgente delle patologie

dei bambini sino a 14 anni di età. Al suo interno opera una equipe composta da un Medico

Pediatra e da un Infermiere Pediatrico per garantire un’alta professionalità e competenze

specifiche del settore.

g) Gratuità delle prestazioni ed esenzione dalla partecipazione della

spesa (ticket)

Il codice colore, che determina l’eventuale gratuità delle cure, è quello attribuito dal

medico di guardia al termine della valutazione clinica. Sono attualmente gratuite le cure per i

codici rossi e gialli. Le prestazioni di codici bianchi sono sempre soggette a pagamento; le

prestazioni di codici verdi sono soggette alla valutazione medica. Sono escluse dal pagamento le

persone esenti per età e reddito o per patologia invalidante, come previsto dalla normativa

vigente.

h) Ricovero programmato in regime di degenza ordinaria

Gli Ospedali garantiscono il ricovero ordinario per patologie non urgenti che richiedono

un’assistenza medica continuativa ed è a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.

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Il ricovero deve essere proposto da:

- un medico di medicina generale e pediatra di libera scelta;

- un medico della guardia medica territoriale;

- un medico di guardia del Pronto Soccorso che non ritiene urgente e

inderogabile il ricovero per la patologia presentata dal paziente al suo accesso in

Pronto Soccorso;

- un medico dell’Ospedale che ha valutato il paziente in ambulatorio

divisionale o in regime di libera professione intramuraria (intra-moenia) e ha giudicato

necessario il ricovero non urgente.

Nel caso in cui sia stata riconosciuta la necessità di ricovero, l’assistito sarà inserito nella

lista di attesa della Struttura sanitaria di competenza:

La proposta di ricovero deve essere presentata alla Struttura dove si provvede alla

registrazione della prenotazione.

Si offre, a seguire, un riassunto dei ricoveri registrati in modalità di elezione e di urgenza

nei 2 Ospedali nell’anno 2009:

OSPEDALE Ricoveri/anno  Ricoveri / giornata 

ELEZIONE  URGENTI  ELEZIONE URGENTI 

OSP. S.MARIA DI MISERICORDIA  

1.272              3.112            3,48             8,53  

OSPEDALE SANTA CORONA  

8.038              8.170          22,02   

22,38  

TOTALE PRESIDIO OSPEDALIERO PONENTE 

 9.310 

 11.282          25,51 

  30,91  

         

OSPEDALE Ricoveri (mesi estivi) 

Ricoveri / giornata (mesi estivi) 

ELEZIONE  URGENTI  ELEZIONE URGENTI 

OSP. S.MARIA DI MISERICORDIA               315                 849            3,42             9,23  

OSPEDALE SANTA CORONA  

1.936              2.179          21,04   

23,68  

TOTALE PRESIDIO OSPEDALIERO PONENTE 

 2.251              3.028            6,17             8,30  

         

OSPEDALE 

 Ricoveri (mesi non estivi) 

Ricoveri / giornata (mesi non estivi) 

ELEZIONE  URGENTI  ELEZIONE URGENTI 

OSP. S.MARIA DI MISERICORDIA               957              2.263            2,93             9,19  

OSPEDALE SANTA CORONA  

6.102              5.991          23,09   

22,28  

TOTALE PRESIDIO OSPEDALIERO PONENTE 

 7.059              8.254          19,34 

  22,61  

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Si indica di seguito un riepilogo dei ricoveri in elezione registrati nel 2009 in base

alla provenienza dei pazienti:

PROVENIENZA 

Ricoveri elezione  Ricoveri elezione  %  Ricoveri elezione / giornata 

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA  

ALBENGA 

OSPEDALE SANTA CORONA        

PIETRA LIGURE

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA  

ALBENGA 

OSPEDALE SANTA CORONA   PIETRA LIGURE 

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA    

ALBENGA 

OSPEDALE SANTA CORONA        

PIETRA LIGURE

da ASL 2 SAVONESE                  1.034                    4.626                   81,29                      57,55   

2,83                    12,67 

da altre ASL liguri                     142                    2.230                   11,16                      27,74   

0,39   

6,11 

da FUORI REGIONE                        89                    1.159  

7,00                      14,42   

0,24   

3,18 

da ESTERO                          7   

23  

0,55  

0,29   

0,02   

0,06 

TOTALE                  1.272                    8.038                 100,00                    100,00   

3,01                   22,02 

Ricovero programmato a ciclo diurno (day hospital, day surgery e one day surgery)

L’assistenza a ciclo diurno consiste in un ricovero o cicli di ricoveri programmati ciascuno

di durata non superiore ad una giornata, con erogazione di prestazioni multiprofessionali e

pluridispecialistiche.

Questa tipologia di ricovero è prevista solo per alcune tipologie trattate mediante

procedure mediche (day hospital) o chirurgiche (day surgery).

L’assistenza con ricovero di un giorno (one day surgery) prevede il pernottamento di una

notte in ospedale.

La programmazione dei cicli è stabilita dal Medico della Struttura degenziale competente

previa visita specialistica ambulatoriale.

Si indica di seguito il riepilogo degli accessi in day surgery one day surgery e day hospital

registrati nel corso del 2009:

OSPEDALE 

Numero Accessi  Numero Accessi / giornata 

DAY SURGERY      ONE DAY SURGERY 

DAY HOSPITAL DAY SURGERY      

ONE DAY SURGERY 

DAY HOSPITAL 

OSP. ALBENGA                          2.176                    5.413                           8,70                     21,65 

OSPEDALE PIETRA                          4.547                  22.706                         18,19                     90,82 

TOTALE PRESIDIO OSP. PONENTE 

                        6.723                  28.119                         26,89                   112,48 

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Si indicano di seguito il riepilogo degli accessi in day hospital, day surgery one day surgery

registrati nel 2009 distinti in base alla provenienza dei pazienti:

PROVENIENZA 

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA    

ALBENGA 

OSPEDALE SANTA CORONA              

PIETRA LIGURE 

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA  

ALBENGA 

OSPEDALE SANTA CORONA                

PIETRA LIGURE 

Numero accessi  Numero accessi Numero accessi / 

giornata Numero accessi / 

giornata 

DAY HOSPITAL 

DAY SURGERY   ONE DAY SURGERY 

DAY HOSPITAL 

DAY SURGERY  ONE DAY SURGERY

DAY HOSPITAL

DAY SURGERY   ONE DAY SURGERY 

DAY HOSPITAL 

DAY SURGERY    ONE DAY SURGERY 

da ASL 2 SAVONESE              4.806    

1.617           17.533        3.682         19,22              6,47    

70,13              14,73 

da altre ASL liguri                 264               305             3.143           553           1,06              1,22    

12,57   

2,21 

da FUORI REGIONE                 338               244             1.985           287           1,35              0,98               7,94   

1,15 

da ESTERO   

5                 10   

45              25           0,02              0,04               0,18   

0,10 

TOTALE              5.413    

2.176          22.706        4.547         21,65              8,70  

  90,82  

           18,19 

2) Assistenza specialistica ambulatoriale:

La prenotazione delle prestazioni specialistiche in regime di assistenza ambulatoriale

può avvenire secondo le seguenti modalità:

- telefonica mediante il Call Center unificato: può essere effettuata dal lunedì

al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00 ai seguenti numeri:

848 782868 per la telefonia fissa

019/6232525 per telefonia mobile

019/8405990 per telefonia mobile

- Centro unico di prenotazioni (CUPA) di Pietra Ligure: può essere effettuata

dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 17,30 e al sabato dalle ore 8,00 alle ore

12,30;

- Centro unico di Prenotazioni (CUPA) di Albenga: lunedì dalle ore 7,30 alle

ore 12,00, martedì, mercoledì, giovedì dalle ore 7,30 alle ore 16,00, venerdì dalle ore

7,30 alle 12,00.

- Ambulatorio di specialità: è prevista per quelle prestazioni che necessitano

di peculiari indicazioni tecniche relative allo svolgimento delle medesime.

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Si indica di seguito un riepilogo delle prestazioni ambulatoriali registrate nell’anno 2009 in

base all’area funzionale omogenea di appartenenza (AFO):

AREA FUNZIONALE OMOGENEA DI APPARTENZA (AFO) 

OSPEDALE SANTA MARIA MISERICORDIA                

ALBENGA 

OSPEDALE SANTA CORONA    PIETRA LIGURE 

Numero prestazioni  Numero prestazioni 

Area medica                                        119.152                                         62.806  

Area chirurgica                                          43.375                                         56.485  

Area materno ‐ infantile                                             3.553                                         22.767  Area della riabilitazione e lungodegenza post‐acuzie                                          57.974                                         49.549  

Servizi diagnostica                                        649.644                                       926.202  

Altre discipline                                                370                                         11.015  

TOTALE                                        874.068                                   1.128.824  

3) Libera professione intramuraria:

L’attività libero professionale dei medici specialisti esercitata utilizzando le strutture

ospedaliere (intra-moenia) in conformità alla vigente normativa consente ai cittadini di usufruire

di una opzione ulteriore ed alternativa alla libera professioni esterna, nonché la collocazione sul

mercato di prestazioni specialistiche a prezzi competitivi consentendo il miglioramento dei livelli

qualitativi e quantitativi delle prestazioni erogate ai cittadini.

L’onorario che spetta al medico specialista è fissato dalla Direzione dell’Azienda Sanitaria.

Per acquisire informazioni sui medici che svolgono attività in regime libero professionale

intramuraria, sulle tariffe e sulle modalità di accesso nonché per prenotare le prestazioni sanitarie

e le visite specialistiche, l’assistito deve rivolgersi a:

Ufficio Libera Professione – Pietra Ligure

Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00

Telefono 019/6232789

Fax 019/6234899

E-mail: [email protected]

Presso il 4° piano del nuovo Ospedale di Albenga è attivo l’Ufficio libera professione

(intramoenia) che si occupa delle operazioni relative a:

- pagamento dell’attività libero-professionale ambulatoriale ed in costanza di ricovero

- trattamento alberghiero

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- deposito cauzionale

- riscossione proventi attività libero-professionale intramoenia.

4) Servizi di diagnostica strumentale

RAPPORTI CON UTENTI

1) Visita ai pazienti ricoverati:

Gli orari di visita per parenti, amici e conoscenti presso l’Ospedale Santa Corona di

Pietra Ligure sono i seguenti:

REPARTI ORARIO

Astanteria, Pronto Soccorso Feriale e festivo: 7,00 – 8,00 12,00 – 15,30 18,00 – 20,00

UTIC – Unità di Terapia Intensiva Cardiologica Feriale e festivo: 14,30 – 15,30 19,30 – 20,30

Rianimazione Feriale e festivo: 13,30 – 14,00 19,00 – 19,30

Malattie Infettive Feriale: 15,00 – 17,00 Festivo: 9,30 – 11,30 15,00 – 17,00

Centro di Neuroscienze Feriale e festivo: 14,30 – 16,30 Dipartimento Chirurgie:

- Media Intensità di Cura - Alta Intensità di Cura

Feriale: 14,30 – 15,30 19,30 – 20,30 Festivo: 9,30 – 11,30 14,30 – 18,00 Feriale e festivo: 14,30 - 15,30 19,30 - 20,30

Unità Spinale Unipolare Feriale e festivo: 11,30 – 14,30 17,30 – 20,30

Nido Feriale e festivo: 19,30 – 20,30 Per i papà: 10,00 - 22,00

Tutti gli altri Reparti Feriale: 14,30 – 15,30 19,30 – 20,30 Festivo: 9,30 – 11,30 14,30 – 18,00

L’ingresso ai bambini di età inferiore ai 12 anni compiuti è vietato.

Per accedere al Reparto in deroga al normale orario di visita, il cittadino deve ottenere

l’autorizzazione scritta da parte del Coordinatore Infermieristico che la rilascia su indicazione del

Dirigente Responsabile della Struttura di degenza.

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Gli orari di visita per parenti, amici e conoscenti presso l’Ospedale Santa Maria Misericordia di

Albenga sono i seguenti:

REPARTI ORARIO Accettazione Pronto Soccorso e Osservazione Breve

Feriale e festivo dalle 12.00 alle 13.00 dalle 19.00 alle 20.00

Medicina Interna

Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00

Chirurgia

Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 16.00 dalle 19.00 alle 20.00

Ortopedia

Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.30 alle 16.00 dalle 19.00 alle 20.00

Recupero e Rieducazione Funzionale

Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.30 alle 16.00 dalle 19.00 alle 20.00

Otorino

Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00

Oculistica

Feriale dalle 14.30 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00 Festivo dalle 14.00 alle 15.30 dalle 19.00 alle 20.00

2) Assistenza ai cittadini ricoverati non autosufficienti o ultrasettantacinquenni:

La legge regionale n. 34/1992 garantisce il diritto di assistenza ai cittadini ricoverati con

ridotta autonomia “nell’espletamento delle proprie funzioni fisiologiche” ed a quelli che hanno

superato i 75 anni da parte di un familiare o di altra persona volontariamente disponibile, anche

nel quadro dell’attività delle associazioni di volontariato. L’assistenza è prestata anche in deroga

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agli orari di visita e con modalità compatibili con l’attività di Reparto. Su richiesta del personale

medico o infermieristico, i visitatori sono tenuti ad uscire dalle camere di degenza.

3) Assistenza non sanitaria aggiuntiva resa ai degenti:

Con gli stessi criteri, in casi particolari, è ammessa l’assistenza notturna da parte di un

familiare o di altra persona scelta dall’assistito nel rispetto del regolamento aziendale.

E’ disponibile nei Reparti un elenco delle cooperative sociali di assistenza che garantiscono

il rispetto di criteri base fondamentali. L’elenco contiene l’indicazione di ragione sociale, sede,

recapito telefonico e tariffa oraria applicata da ciascuna cooperativa e vi sono inserite solo quelle

cooperative di servizi che rispettano gli standard qualitativi stabiliti dall’azienda, fissati in modo

tale da garantire un’assistenza qualificata ed affidabile.

4) Servizio di assistenza sociale:

Il Presidio Ospedaliero “Santa Corona” mette a disposizione degli assistiti un servizio di natura

prettamente sociale presso il Padiglione 7 con il seguente orario di apertura al pubblico:

- lunedì, martedì e giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30

- mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 16,00.

E’ preferibile prendere appuntamenti telefonici anche per dare la possibilità di poter accedere

al Servizio al di fuori degli orari prestabiliti al numero 019/6232747.

Il Servizio di assistenza sociale svolge le seguenti funzioni:

1) Segretariato sociale: fornisce informazione e provvede all’eventuale istruzione delle

pratiche per l’invalidità civile, per l’indennità di accompagnamento, il riconoscimento dello

stato di portatore di handicap, l’indennità per TBC.

Gestisce i contatti con l’INAIL, fornisce informazioni per inoltrare le richieste di protesi ed

ausili, cura le procedure di delega per la riscossione delle pensioni;

2) Sostegno psico-sociale: colloqui con assistiti e familiari anche di altre nazionalità per

informarli sulle risorse sociali offerte dalle strutture territoriali e sulle modalità di accesso

ai servizi socio-sanitari.

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3) Collegamento con servizi sociali territoriali: attività finalizzata a:

- reperire, a favore di pazienti non autosufficienti o parzialmente autosufficienti, posti in

strutture riabilitative, in residenze sanitarie assistenziali ed in residenze protette;

- reinserire, al proprio domicilio o in famiglia, pazienti con bisogni assistenziali medio-alti.

4) Gestione delle procedure per la dichiarazione di adottabilità: provvede ad accogliere,

informare e sostenere le donne che decidano di affidare in adozione il neonato

garantendone l’anonimato ed il diritto di scelta. In questi casi cura i rapporti con il

Tribunale dei Minori e con i Servizi sociali territoriali.

Nel corso del 2009 sono state inoltrare dal Servizio di Assistenza Sociale, con relativo

espletamento, le richieste di seguito evidenziate:

- Accesso ai Servizi Territoriali delle ASL della Regione Liguria n. 1030 - Accesso alla Casa di Cura Presentazione di Loano n. 579 - Cure ambulatoriali TBC relazioni inviate all’INPS n. 88 - Richieste deleghe pensioni n. 38 - Richieste di invalidità civili n. 29 - Rapporti con Procura della Repubblica di Genova o con Servizi Territoriali relativi a minori a rischio n. 5

5) Servizio di assistenza religiosa:

Il Presidio Ospedaliero “Santa Corona” è in grado di offrire agli assistiti un conforto religioso

per chi professa sia la religione cattolica sia le altre fedi.

Religione cattolica:

I cappellani dell’Ospedale garantiscono il conforto ai pazienti mediante visite giornaliere in

tutti i Reparti di degenza ad iniziare dalle ore 7,00.

Il cappellano è reperibile presso la Vicaria Parrocchiale al numero telefonico 019/6232177.

I cappellani sono, comunque, presenti su chiamata 24 ore su 24 al numero 019/6232773.

Presso la Chiesa si celebrano le seguenti funzioni:

- Santa Messa: giorni feriali ore 17,00, giorni festivi ore 10,30 e ore 17,00

- Santo Rosario: giorni feriali ore 16,30

- Confessioni: giorni feriali ore 16,30

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Altre religioni:

Gli assistiti che professano altre fedi religiose possono ottenere assistenza religiosa facendone

richiesta al Coordinatore Infermieristico che provvederà a contattare l’organizzazione di

competenza:

Chiesa Anglicana – Sanremo 0184/577200

Chiesa Autonoma Ortodossa Italiana – Borghetto S.S. 338/6310579

Chiesa di Gesù Cristo – Genova 010/8358742

Chiesa Ellenica Ortodossa – Genova 010/5533156

Chiesa Russa Ortodossa – Genova 010/6500307

Chiesa Romena Ortodossa – Genova 340/7991420

Chiesa Evangelica Metodista – Savona 019/806467

Chiesa Evangelica Valdese – Imperia 0183/299252

Chiesa dei Missionari di Gesù Cristo dei Santi degli

Ultimi giorni – Savona 019/811987

Comunità Ebraica - Genova 010/8391513

Moschea islamica - Savona 019/853260

Religione induista – Altare 019/584692

Testimoni di Geova – Pietra Ligure 339/10095559

Al piano terreno del nuovo Ospedale di Albenga è presente una Cappella intitolata a Santa

Maria di Misericordia ed un luogo destinato ad “Altri Culti”, a disposizione di utenti di fede non

cattolica.

6) Servizi per i familiari ed i visitatori:

Punto Accoglienza AVO – Associazione Volontari Ospedalieri:

E’ una struttura socio-assistenziale gratuita, aperta tutto l’anno, pensata per tutti coloro

che hanno parenti ricoverati in Ospedale e che, essendo residenti molto lontano da Pietra Ligure,

necessitano di un alloggio con foresteria per rimanere vicino ai loro cari.

Il mini appartamento è composto da due camere, cucina, soggiorno e bagno situato

all’interno del Padiglione 22.

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Per essere ospitati è necessario rivolgersi al Coordinatore Infermieristico della Struttura

presso la quale l’assistito è ricoverato.

Il familiare dovrà poi prendere contatti con l’operatore AVO responsabile della gestione del

“Punto Accoglienza” per concordare modalità, tempi e quant’altro ritenuto utile per il periodo di

permanenza.

Dal 16/12/2005, giorno del primo ospite, al 15/9/2009 il Punto Accoglienza AVO ha offerto

ai familiari del pazienti non abbienti un prezioso contributo come si evince dai dati di seguito

indicati:

giorni di permanenza n.2062 presenze femminili n. 161 presenze maschili n. 143 soggiorno medio per persona gg. 10

Per informazioni: Associazione Volontari Ospedalieri – telefono 019/6232505 – fax

019/6235393.

Servizio di vigilanza per bambini:

In collaborazione con l’Associazione Volontari Ospedalieri (AVO) è attivo un servizio di

vigilanza presso il quale i bambini dei visitatori possono essere lasciati per il periodo di accesso

degli adulti accompagnatori.

La normativa vigente non permette ai minori di 12 anni di accedere in ospedale in qualità

di visitatori. Eventuale deroga dovrà essere richiesta alla Direzione Medica di Presidio.

Le informazioni al riguardo possono essere richieste al personale del Punto di

Informazione.

Il servizio, gratuito e temporaneo, è svolto dai Volontari AVO autorizzati.

Al momento della consegna del bambino, l’accompagnatore dovrà accettare le regole di

custodia e compilare un apposito modulo.

Orario di apertura al pubblico:

- dal lunedì al sabato dalle ore 14,30 alle ore 16,30;

- domenica e giorni festivi dalle ore 14,30 alle ore 18,30.

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7) Associazioni che operano all’interno della Sede Ospedaliera “Santa Corona”:

Nel corso del 2008 si sono confermate le collaborazioni con le seguenti associazioni:

- Associazione Volontari Ospedalieri (AVO)

Telefono 019/6232505

Fax 019/6235939

- Centro Tutela Diritti del Malato

Telefono 019/6232504

Fax 019/6235935

- Associazione Volontaria per la lotta contro il cancro “Dr. G. De Vincenzi”

Telefono 019/6235908

Associazione Diabetici del Ponente Ligure (A.D.P.L.)

Telefono 019/6235907

- Associazione Paraplegici Liguria

Telefono sede di Genova 010/3291177

- Associazione Ligure Unità Spinale A.L.U.S.

Telefono 019/6234844

- Donatori Sangue

Telefono 019/6232067

- Fondazione “Livio Sciutto”

Telefono 019/6232461

- Amici della Cardiologia:

Telefono (Presidente F. Chiarella) 019/6234471/0196232693

- Cooperativa Jonathan Livingston

Telefono 019/6232471

- Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato

Telefono 019/6235943

Fax 019/6235944

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8) Ufficio per le relazioni con il pubblico:

E’ attivo presso l’Ospedale l’Ufficio per le relazioni con il pubblico (istituito ai sensi della

Legge 7/6/2000 n. 150) le cui attività sono indirizzate ai cittadini singoli e associati.

L’Ufficio svolge i seguenti compiti:

- garantire l’esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione di cui alla

legge 7/8/1990 n. 241, e successive modificazioni;

- agevolare l’utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l’illustrazione delle

disposizioni normative e amministrative, e l’informazione sulle strutture e sui compiti delle

medesime;

- promuovere l’adozione di sistemi di interconnessione telematica e coordinare le reti

civiche;

- attuare, mediante l’ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, i processi di verifica

della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti;

- garantire la reciproca informazione tra l’Ufficio per le relazioni con il pubblico e le altre

strutture operanti nell’azienda, nonché fra gli Uffici per le relazioni con il pubblico delle

varie amministrazioni pubbliche.

Sede dell’Ufficio: Punto Informazione “Infopoint” – ietra Ligure

Telefono 019/6234235 fax 019/624236 e-mail:

Orario di apertura al pubblico:

- da lunedì al giovedì dalle ore 9,00 alle ore 12,30 e dalle ore 14,30 alle ore 16,30

- venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,30.

Presso il nuovo Ospedale di Albenga è allestito nell’atrio un punto informativo dove due giorni

la settimana, il martedì ed il giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00, è disponibile un operatore della

succitata Struttura per ogni tipo di informativa all’utenza.

L’Ufficio Relazioni con il Pubblico presso l’Ospedale di Albenga risponde al n. telefonico

0182/546924

e-mail: [email protected]

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9) Altre informazioni utili:

Si riportano di seguito ulteriori informazioni utili per l’utenza relative alla Sede Ospedaliera di

Albenga:

CUPA

Lunedì dalle ore 7.30 alle ore 12.00 Martedì – Mercoledì – Giovedì dalle ore 7.30 alle ore 16.00 Venerdì dalle ore 7.30 alle ore 12.00

RITIRO REFERTI LABORATORIO E RADIOLOGIA

Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00 Sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00

ARCHIVIO CLINICO

Martedì e Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 15.00

CAMERA MORTUARIA

Tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 20.30 Messa ore 19.30 – Rosario ore 20.00 (tutti i giorni eccetto i festivi)

CAPPELLA

Santa Messa: domenica alle ore 12.45

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ALCUNI PUNTI DI ECCELLENZA

NEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI PONENTE

CHIRURGIA DEL REUMATISMO E PROTESI ARTICOLARI

La Struttura Complessa di Chirurgia Protesica presso l’Ospedale Santa Corona di

Pietra Ligure ha raggiunto un elevato livello di specializzazione, diventando così punto di

riferimento regionale, accogliendo peraltro casi complessi provenienti da tutta Italia.

Le convenzionali tecniche ortopediche vengono affiancate dalle più recenti

applicazioni protesiche, quale le protesi mini-invasive e la chirurgia assistita a computer.

La Struttura svolge i compiti di diagnosi e cura della patologia degenerativa delle

grandi articolazioni quali esiti di malattie infiammatorie, congenite, post-traumatiche, infettive e

neoplastiche. In particolare si occupa della sostituzione protesica e delle correzioni mediante

osteotomia.

La chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio rappresenta la maggior parte degli

interventi. La Struttura, infatti, vanta una forte e consolidata tradizione in questo ambito essendo

da sempre all’avanguardia per le soluzioni senza cemento ad integrazione biologica dei materiali

impiegati. Oggi la Struttura è all’avanguardia nelle tecniche mininvasive per la preservazione dei

tessuti muscolo scheletrici e per l’impiego di nuove soluzioni protesiche di “rivestimento”. Tra le

soluzioni emergenti si annoverano anche le protesi di caviglia.

CHIRURGIA VERTEBRALE

La S.C. Chirurgia Vertebrale di Pietra Ligure, inserita all’interno del Dipartimento di

Ortopedia, è centro regionale ed extraregionale di riferimento per la diagnosi e cura delle

patologie traumatiche, degenerative e di deformità, a carico della colonna vertebrale. L’elevato

livello di specializzazione e l’altra specificità delle prestazioni chirurgiche erogate, collocano la

S.C. di Chirurgia Vertebrale tra i pochi centri specialistici presenti sul territorio nazionale per il

trattamento delle patologie a carico della colonna vertebrale.

Aree di eccellenza della S.C. Chirurgia Vertebrale sono la chirurgia della colonna

cervicale, toracica e lombo-sacrale riferita a infezioni (spondilodisciti), degenerazioni, ernie

discali, fratture, scoliosi e cifosi (congenite ed acquisite), spondilolitistesi, tumori (primitivi e

secondari).

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UNITA’ SPINALE UNIPOLARE

Presso l’Unità Spinale Unipolare, ubicata presso il “Santa Corona” vengono

ricoverati pazienti con lesioni midollari in fase acuta, provenienti dalle rianimazione o dai reparti

di chirurgie specialistiche.

La struttura viene gestito secondo le più recenti linee guida internazionali (al pari di

pochissime altre strutture in Italia) che prevedono, sul paziente, un approccio contemporaneo da

parte di più specialisti (rianimatore, chirurgo, ortopedico, urologo, plastico) coordinati dal medico

riabilitatore.

Dal punto di vista strutturale l’edificio comprende ampi spazi logistici ottimamente

disposti, dove trovano collocazione apparecchiature e servizi come pochi altri centri possono

vantare; citiamo le moderne ed estese vasche idroterapiche, il simulatore di guida automobilistica

donato dalla FIAT Autonomy, camere attrezzate con computer e televisore, uno speciale

appartamento protetto dove i degenti possono provare la vita in autonomia prima della

dimissione.

L’attività fisica è distribuita in esterni, su un percorso con diversi dislivelli e con

terreni di svariata consistenza per l’addestramento del paziente subacuto in carrozzina, e in

interni dove troviamo una enorme palestra per le attività fisioterapiche e una vasta sala ludica.

La struttura semplice per il trattamento della grave spasticità è dedicata ad

affrontare i problemi clinici e riabilitativi dei pazienti che presentano quadri di spasticità severa

generalizzata (quando cioè sono interessati molti muscoli contemporaneamente). I pazienti che

presentano questi problemi sono in genere le persone con mielolesione, sclerosi multipla, danni

cerebrali congeniti o acquisiti. L’attività della struttura semplice si articola, schematicamente,

nella individuazione dei trattamenti più appropriati, decisi dopo un approfondimento diagnostico

clinico e strumentale, che in molti casi può esigere un ricovero. Trattandosi di forme severe è

spesso necessario l’impianto di una pompa che, posizionata sottocute a livello dell’addome,

permette, tramite un cateterino, di dispensare il farmaco direttamente nel liquor ottenendo una

efficacia terapeutica molto superiore alla somministrazione orale e minimizzando gli effetti

collaterali.

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MIOS - MALATTIE INFETTIVE E ORTOPEDIA SETTICA

Sia per la spiccata vocazione ortopedica sia per la presenza, da molti anni, di un

reparto specificatamente dedicato alla cura delle infezioni osteoarticolari (MIOA), la Sede

Ospedaliera pietrese è stata, per svariati decenni, riferimento di pazienti provenienti da tutta

Italia, affetti da patologia infettiva ossea ed osteoarticolare.

Il progresso della Medicina e lo svilupparsi di tecniche ortopediche sempre più

raffinate hanno via via, in parte, modificato la tipologia dei ricoveri; dalla forte predominanza di

forme tubercolari, che pur persistono numerose, si è passati al trattamento delle infezioni post-

chirurgiche e protesiche. Questa mutazione ha condotto, anziché ad un declino della specialità, ad

un aumento di richiesta di prestazioni sia per numero che per varietà, che per qualità.

Negli anni la crescita di specialità complementari, in primo luogo le Malattie

Infettive, la Chirurgia Vertebrale, la Diagnostica per Immagini e i progressi compiuti dal

laboratorio di Microbiologia nella diagnosi nel campo infettivo, hanno obbligato tutti ad un grande

sforzo di aggiornamento culturale e tecnologico.

Ciò ha portato ad un rafforzarsi della collaborazione tra i diversi settori che vede

attualmente una gestione collegiale dei pazienti da parte dei diversi specialisti e che rappresenta

un modello insuperabile per efficacia e modernità.

All’interno del MIOS sono state raggruppate le Strutture Complesse di Malattie

Infettive, Malattie Infiammatorie Osteoarticolari (MIOA) e le Strutture Semplici Dipartimentali

Microbiologia e Virologia e Biologia Molecolare.

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Questa Area Funzionale continua ad esercitare, per le sue peculiarità, una forza di

attrazione sull’utenza, con particolare riguardo a quella extraregionale come si evince dalla

seguente tabella:

N. CASI % SU TOTALE

ASL 2 208 40%

ALTRE AA.SS.LL. LIGURI 147 28%

ALTRE REGIONI 152 29%

STRANIERI 14 3%

TOTALE 521 100%

N. CASI % SU TOTALE

ASL 2 238 52%

ALTRE AA.SS.LL. LIGURI 150 33%

ALTRE REGIONI 69 15%

STRANIERI 3 1%

TOTALE 460 100%

CENTRO DI NEUROSCIENZE

A partire dal 2004 presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è entrato in

funzione il Centro di Neuroscienze per lo studio, la diagnosi e la cura delle malattie del sistema

nervoso, intitolato al Prof. Elio Tartarini, insigne pioniere della Neurochirurgia ligure.

L’obbiettivo primario del Centro di Neuroscienze è quello di dare un’assistenza

globale e qualificata ai pazienti affetti da malattie del sistema nervoso centrale e periferico

attraverso l’applicazione di protocolli diagnostici e terapeutici aggiornati, tempestivi ed efficaci.

RICOVERO ORDINARIO DIMESSI PER PROVENIENZA ANNO 2009 STRUTTURA: M.I.O.S.

RICOVERO DIURNO DIMESSI PER PROVENIENZA ANNO 2009 STRUTTURA: M.I.O.S.

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Particolare attenzione è riservata alla formazione di nuove professionalità espressamente

dedicate allo studio, alla diagnostica ed alla cura di pazienti portatori di patologie del sistema

nervoso. E’ svolta inoltre attività di ricerca al fine di studiare, sviluppare e testare nuove

metodiche, nuove tecnologie e nuovi presidi terapeutici che possano essere proficuamente

utilizzati nel campo delle Neuroscienze.

Il Centro di Neuroscienze ha una organizzazione dipartimentale per intensità di

cura, con professionisti delle varie specialità afferenti, in grado di collaborare sinergicamente

utilizzando al meglio tutte le risorse umane, logistiche e tecnologiche disponibili. Ad un unico

reparto di degenza si affianca un blocco operatorio ed una diagnostica neuroradiologica

potenziata dall’acquisizione di macchine di ultima generazione (Risonanza Magnetica Nucleare e

Angiografo Digitale).

CENTRO TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE

La Struttura Complessa di Terapia del Dolore e Cure Palliative svolge i compiti di

diagnosi e cura del dolore e si occupa, tra l’altro, di terapie mediche e terapie invasive volte a

sedare il dolore, dell’istituzione del progetto “Ospedale senza dolore”, dell’assistenza algologica

al malato terminale, di agopuntura e tecniche complementari, dell’ambulatorio psichiatrico

correlato alle problematiche algologiche.

Nell’ottica di un approccio multidisciplinare al dolore cronico, si è costituito un

percorso diagnostico integrato che prevede oltre alla visita algologica anche una valutazione

psichiatrica del paziente.

MEDICINA NUCLEARE

La S.C. Medicina Nucleare, certificata ISO 9001:2000, svolge attività di diagnostica

PET, TC, diagnostica scintigrafica e diagnostica radioimmunologica e radio farmacia, diagnostica

MOC, terapia radio metabolica in regime ambulatoriale e in ricovero protetto, visite specialistiche

di medicina nucleare.

La S.C. Medicina Nucleare realizza efficaci programmi di collaborazione e sinergia

tra le realtà sanitarie facenti parte della stessa “Area ottimale” del Ponente (ASL 1 e ASL 2)

attraverso:

- il laboratorio di radioimmunologia (r.i.a.);

- studi scintigrafici;

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- studi m.o.c.: densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi x

lombare, femorale, ultradistale, total body;

- il CENTRO PET;

- la terapia radio metabolica nei casi di ipertiroidismo, carcinoma differenziato

tiroideo, tumori surrenalici, terapia palliativa del dolore da metastasi ossee;

- visite di medicina nucleare: pre-trattamento diagnostico e terapeutico, post-

trattamento, diagnostico e terapeutico, malattie della tiroide;

- iniezione o instillazione di radioisotopi, endocavitari, endovenosi per terapia

palliativa del dolore da metastasi ossee, studio fisico-dosimetrico, calcolo della dose in

punti, dosimetria in vivo, controllo fisico della ripetibilità del trattamento, controllo

fisico per radioprotezione.

Aree di eccellenza della S.C. Medicina Nucleare sono la diagnostica ipotalamo-ipofisaria, la

diagnostica ipofisi-gonadi.surrene, la ricerca di infezioni (con leucociti omologhi radio marcati), lo

studio del metabolismo osseo, la diagnostica oncologica: sierologia, scintigrafia e PET –TC, la

diagnostica e terapia delle malattie della tiroide, la ricerca del linfonodo sentinella (nel tumore

della mammella e melanoma), centratura radio-isotopica delle lesioni non palpabili della

mammella (c.r.i. o r.o.l.l.), la terapia radio metabolica, la diagnostica tumori neuroendocrini.

CENTRO TRAUMATOLOGICO AD ALTA SPECIALIZZAZIONE

(TRAUMA CENTER)

Assegnato dalla Regione Liguria come uno degli obiettivi aziendali della nuova Asl 2

savonese, il Centro Traumatologico ad Alta Specializzazione dispone di tutte le risorse necessarie

per identificare e trattare in modo definitivo qualsiasi tipo di lesione ed è capace di fornire cure

intensive al paziente politraumatizzato data la compresenza di tutti i professionisti e di tutte le

specialità mediche necessarie alla presa in carico e alla cura di questo tipo di pazienti.

Tutte le strutture della rete di Emergenza ed altre specialità mediche dell’Asl 2

Savonese fanno sistema non solo tra di loro ma anche con le strutture e gli specialisti dell’Asl 1

Imperiese: percorsi diagnostico assistenziali predefiniti e controllati guidano tutti gli operatori

coinvolti nelle varie situazioni d’emergenza che di volta in volta si presentano.

Questo ampio ed articolato sistema di intervento dà, ancora una volta, applicazione

all’art. 7 della Legge 41/2006 che auspica la realizzazione di efficaci programmi di collaborazione

e sinergia tra le realtà sanitarie facenti parte della stessa “Area ottimale”; in questo caso si tratta

dell’Area ottimale del Ponente, costituita da ASL 1 e ASL2.

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Nel contesto di questo sistema integrato di assistenza al trauma è stato identificato

come centro Hub (nucleo centrale) . Centro Traumatologico ad Alta Specializzazione (CTS) –

adulti di 2° livello, l’Ospedale Santa Corona e Centri Spoke (nodi periferici) – Centri

Traumatologici zonali (CTZ) di 1° livello identificati, l’Ospedale S. Paolo di Savona e l’Ospedale di

Imperia.

Nel Distretto Finalese, a partire dall’anno 2009, è attivo il servizio automedicale

Servizio 118 al fine di offrire 24 ore su 24, 7 giorni su 7, una risposta puntuale e qualificata alle

situazioni di emergenza.

IL NUOVO OSPEDALE DI ALBENGA

L’impulso alla fase progettuale per la costruzione del nuovo Ospedale di Albenga può

essere individuato con il crollo di una porzione di tetto dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia.

Del nuovo Ospedale era già da molti anni che se ne parlava, prevedendo la sua

collocazione in località Campochiesa, ma tale intervento non era mai rientrato nella

programmazione dell’Asl n. 2 né, tanto meno, in quella della Regione Liguria.

Nell’ottobre del 2000 viene conferito l’incarico all’Arch. Mauro Traverso di Genova per

l’aggiornamento dello studio di fattibilità per il nuovo Ospedale di Albenga; a gennaio del 2001

viene approvato il succitato studio di fattibilità e lo stesso viene inviato in Regione per

l’inserimento dell’intervento nel programma di investimento ex art. 20 L. 67/88.

Il primo preventivo economico, ancora in vecchie lire, definiva il costo complessivo

dell’intervento in 82 miliardi.

Dopo un’importante Conferenza dei Sindaci dei Comuni dell’ambito territoriale dell’Asl n. 2

avvenuta il 12/3/2001, alla quale partecipò anche l’Assessore alla Salute della Regione Liguria, il

nuovo Ospedale veniva inserito nel programma di investimenti ex art. 20 L. 67/88 e venivano

anche individuati gli immobili siti nei Comuni di Albenga, Alassio e Cisano sul Neva inseriti nel

programma di alienazione.

Con deliberazione n. 381 del 5/4/2001 dell’allora Direttore Generale dell’Asl 2, Dott.

Ubaldo Fracassi, veniva confermato l’importo complessivo dell’intervento in 82 miliardi delle

vecchie lire, con una copertura così articolata:

- ex art. 20 L. 67/88: 40 miliardi di lire

- alienazione patrimonio: da 15 a 38 miliardi di lire

- finanziamenti da privati: 4 miliardi di lire

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- mutuo Regione/Asl 2: da 23 miliardi di lire a zero.

Una volta definita la copertura finanziaria, con successiva delibera n. 1136 del 4/10/2001

viene preso atto della disponibilità del Ministero dell’Interno alla cessione dell’area, in toto od in

parte, ove sorge la Caserma Turinetto per la costruzione del nuovo Ospedale e della disponibilità

dell’Amministrazione Comunale di Albenga alla cessione di un’area di proprietà in Regione Ledoga

(adiacente all’area occupata dalla Caserma Turinetto).

Nello stesso atto deliberativo viene incaricato l’Arch. Branchetti, dipendente dell’U.O.

Tecnica dell’Asl 2, di costituire un gruppo di lavoro per la redazione dell’aggiornamento ed

integrazione dello studio di fattibilità e del successivo progetto preliminare in questione.

Il gruppo di lavoro è così composto:

- Progetto architettonico: Arch. Aldo Oriti – Dirigente Responsabile U.O. Gestione

Tecnica, progettazione e gestione immobili;

- Progetto impiantistico ed apparecchiature elettromedicali: Ing. Carlo Buscaglia –

Dirigente Responsabile U.O. Gestione Tecnica impianti ed apparecchiature;

- Aspetti sanitari: Dott. Vincenzo Furfaro – Direttore medico Ospedale di Albenga –

Dott. Teresiano De Franceschi – Dirigente Medico Ospedale di Albenga e Staff del Direttore

Sanitario dell’Asl 2;

- Studio di prefattibilità ambientale e fattibilità urbanistica: Arch. Pier Giorgio

Castellari e Arch. Roberto Schneck – Consulenti esterni;

- Organizzazione e distribuzione ospedaliera: Ing. Gabriele Zingaretti – Consulente

esterno;

- Aspetti giuridici ed accordo di programma: Studio Avv. Alberti – Consulente

esterno.

L’approvazione dello studio di fattibilità e del progetto preliminare è avvenuta

rispettivamente nel marzo e nel maggio 2002.

Con deliberazione n. 641 del 19/6/2003 l’Asl n. 2 approva il progetto definitivo del nuovo

Ospedale.

Nel luglio dell’anno 2003 avviene l’approvazione del bando e del disciplinare di gara relativi

al pubblico incanto per l’aggiudicazione dell’appalto relativo ai lavori per la costruzione del nuovo

Ospedale.

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La deliberazione n. 691 del 29/5/2004 aggiudica i lavori di realizzazione del nuovo

Ospedale di Albenga all’A.T.I. costituita dalle Imprese Impreuro S.p.A. di Milano (Capogruppo) e

Demont S.r.L. di Millesimo.

Il 7/2/2005 si procede alla posa della prima pietra e viene prevista una prima data per

ultimare i lavori che è quella del 19/10/2007; questa scadenza, a seguito di lavorazioni

aggiuntive viene spostata al 15/7/2008.

Nei mesi di luglio, agosto, settembre 2008 sono in fase di completamento le operazioni di

allestimento dei locali con nuovi arredi ed apparecchiature elettromedicali di elevato livello

tecnologico.

L’inaugurazione del nuovo Ospedale di Santa Maria di Misericordia avviene in data

8/10/2008 e nella settimana successiva inizia il trasferimento dal vecchio al nuovo Ospedale.

TERAPIA INTENSIVA DI I LIVELLO

OSPEDALE DI ALBENGA

Punto di eccellenza del nuovo Ospedale di Albenga è l’attivazione a far tempo dal 30 Marzo

2009, così come stabilito dal Piano Sanitario Regionale, della Terapia Intensiva di I livello, ove

sono previsti n. 4 posti letto organizzati come Ricovery Room Postoperatoria, con il compito di

gestire correttamente i ricoverati che hanno necessità di monitoraggio e trattamento diagnostico-

terapeutico intensivo, sia nell’ambito di una gestione già programmata, sia per eventi acuti ed

imprevisti.

I letti di questa Terapia Intensiva dispongono di tutte le apparecchiature di monitoraggio

emodinamico, metabolico e di supporto della respirazione necessarie per la gestione in sicurezza

dei pazienti che, in base alle caratteristiche dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia, saranno

prevalentemente soggetti con patologia chirurgica operati in elezione.

Nell’ottica di un corretto funzionamento di questo reparto, è importante considerare che

dovrà operare in stretta sinergia con la Terapia Intensiva di II livello dell’Ospedale Santa Corona,

infatti la Struttura albenganese è funzionante su 5 giorni la settimana dal lunedì mattina al

venerdì sera, con interruzione dell’attività negli ultimi due giorni della settimana, in cui si arresta

il principale flusso rappresentato dai pazienti chirurgici.

Essendo la quasi totalità degli interventi chirurgici albenganesi eseguiti con

programmazione, si concentrerà l’attività chirurgica a più elevato rischio nei primi giorni della

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settimana, al fine di giungere al venerdì sera con una bassa occupazione del reparto di Terapia

Intensiva che permetterà l’assorbimento da parte della Struttura Intensiva di Terapia

dell’Ospedale Santa Corona dei pazienti complessi che ne avranno necessità.

NUOVE ATTIVITA’ / PROGETTI ATTIVATI NEL CORSO DEL 2009

PROGETTO FERITE DIFFICILI

Il progetto, la cui sperimentazione è già in atto a Roma e a Milano, si propone la cura delle

ferite “non rimarginabili” e si rivolge pertanto a pazienti affetti da lesioni da decubito acute e

croniche, lesioni vascolari degli arti inferiori, patologie post-traumatiche complesse degli arti

inferiori e lesioni del piede diabetico.

Ciò comporta, oltre che una miglior qualità di vita del paziente, anche un risparmio di costi

dovuti a continui ricoveri e necessità di interventi.

Per la sua realizzazione l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è stato dotato di

attrezzature e particolari materiali per la cura delle ferite difficili (Vac Terapia). Obiettivo del

progetto è la diminuzione dei tempi di ricovero con possibilità di cura a domicilio.

Il progetto “Ferite difficili”, vista la sua peculiarità, ha ricevuto un finanziamento da parte

dell’Agenzia Regionale Sanitaria per il triennio 2008-2010 pari a Euro 240.000,00.

Nel corso del primo quadrimestre di attività è stato trattato un campione di 8 pazienti a

domicilio che presentava una comorbilità associata alla patologia principale. Per ogni paziente è

stata effettuata una valutazione volumetrica della ferita (cm3) ad ogni controllo clinico, che ha

evidenziato una riduzione media di circa il 70% del volume al termine del trattamento. In

particolare, nella tabella 1, è rappresentato, nella prima colonna, il volume medio delle ferite in

cm3 prima del trattamento, mentre nella seconda colonna è rappresentato il valore stimato al

termine del trattamento. Più del 70% delle lesioni trattate ha evidenziato una riduzione delle

dimensioni compresa tra il 50% ed il 100%.

 

    Tabella 1: Percentuale di riduzione del volume della ferita medio (cm£)

 

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Al termine del trattamento alla domanda “Qual’ è il suo livello di soddisfazione nei

confronti della terapia?”, la totalità dei pazienti ha espretto un feedback positivo nei riguardi del

trattamento (Tabella 2).

 

Tabella 2: Feedback dei pazienti trattati e tabulato della scala di valori di scelta

Oltre all’evidente risultato in termini di qualità di vita percepita dai pazienti, anche il

risultato economico ottenuto è stato particolarmente brillante grazie a un risparmio stimato in

256 giornate di degenza.

ATTIVITA’ RISPONDENTI AD OBIETTIVI POSTI DALLA REGIONE ALLE AZIENDE

SANITARIE

Attuazione ed implementazione dei processi di riorganizzazione

CENTRO TRAUMATOLOGICO AD ALTA SPECIALIZZAZIONE DI 2° LIVELLO (CTS)

In base al dettato della Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 28/2/2008, con

Delibera del Direttore Generale dell’Asl 2 Savonese n. 1044 del 6/8/2009 è stato attivato il

Centro Traumatologico ad Alta Specializzazione di 2° livello(CTS) presso l’Ospedale Santa Corona

di Pietra Ligure.

La Sede Ospedaliera pietrese dispone infatti di tutte le risorse necessarie per identificare e

trattare in modo definitivo qualsiasi tipo di lesione e fornire cure intensive al paziente

politraumatizzato data la compresenze delle Strutture Complesse di Neurochirurgia, Chirurgia

Vertebrale, Ortopedia - Traumatologia e Unità Spinale Unipolare che rendono l’Ospedale Santa

Corona l’unico punto di riferimento del Ponente Ligure per la maggioranza dei problemi presentati

dal paziente affetto da politrauma sia in fase acuta che in fase riabilitativa.

Il punto di partenza per l’organizzazione del Centro Traumatologico ad alta

specializzazione di 2° livello (CTS) è rappresentato dalla Commissione Traumi, un pool di

professionisti referenti delle figure mediche e infermieristiche delle varie discipline (chirurgiche,

diagnostiche, riabilitative) coinvolte nella gestione e nel trattamento del traumatizzato, nella

Scala Valori  

Totalmente Soddisfatto 

Soddisfatto  

Parzialmente Soddisfatto 

Parzialmente insoddisfatto 

Totalmente Insoddisfatto 

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formazione del personale e nella verifica delle attività e delle procedure proprie del Centro

Traumatologico, considerato come organismo polifunzionale.

Attuazione ed implementazione dei processi di riorganizzazione

ASSISTENZA DOMICILIARE AD ALTA INTENSITA’ DI CURA

Nel corso del 2009 è stato esteso al Presidio Ospedaliero di Pietra Ligure – Albenga il

progetto di assistenza domiciliare ad alta intensità rivolta a quei pazienti che, dimessi dagli

Ospedali di Pietra Ligure ed Albenga richiedono un intervento coordinato ed intensivo consistente

in più accessi alla settimana di tipo medico, infermieristico e di altre figure professionali.

In particolare il personale che ha aderito all’iniziativa ha svolto la propria attività

nell’ambito del team nutrizionale o nell’ambito del team ventilazione domiciliare.

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Ottimizzazione dell’attività ospedaliera

Implementazione delle attività di prevenzione in materia di infortuni sul lavoro,

sicurezza alimentare e screening

COMITATO PER LE INFEZIONI OSPEDALIERE

La sorveglianza ed il controllo delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali costituisce

di per sé un criterio per la definizione della qualità del servizio erogato. Oltre ad implicazioni di

tipo strettamente sanitario, esistono di fatto effetti indiretti correlati all’insorgenza di infezioni, di

natura sia economica sia sociale, costituendo un’importante causa di morbosità, mortalità

evitabile e costi prevenibili.

In quest’ottica il Direttore Generale dell’Asl 2 Savonese con la delibera n. 924 del

9/7/2009 ha definito il nuovo assetto organizzativo e la composizione della Commissione Tecnica

responsabile per la lotta contro le Infezioni Ospedaliere.

Tale Commissione ha inoltre il compito di individuare le figure professionali destinate a

svolgere le funzioni per il controllo del Rischio Biologico.

All’interno della Commissione è stato inoltre individuato un Gruppo Operativo ristretto

finalizzato a concretizzare le proposte ed i progetti elaborati dalla Commissione stessa.

Il Gruppo Operativo Presidio Ponente si è poi organizzato in distinti gruppi di lavoro,

composte da figure professionali diversificate, che nel corso del 2009 hanno affrontato, nello

specifico, le seguenti tematiche:

- lesioni da pressione;

- acque;

- disinfettanti;

- infezioni ospedaliere/profilassi antibiotica;

- sterilizzazione.

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Implementazione delle attività di prevenzione in materia di infortuni sul lavoro,

sicurezza alimentare e screening

SCREENING

Nel corso dell’anno è stata avviata l’attività organizzativa della Segreteria degli screening

oncologici dell’Asl 2 Savonese ubicata presso il Presidio Ospedaliero – Ospedale Santa Corona

che, nello specifico. sono:

- lo screening mammografico, che interessa donne di età compresa tra 50 – 69 anni);

- lo screening cervico-vaginale, che interessa donne di età compresa tra 25 -64 anni);

- lo screening del colon retto, che interessa uomini e donne di età compresa tra 50 -69

anni).

In particolare, l’attività consiste, per i distinti screening:

- screening mammografico: invito a fare una mammografia (test di 1° livello) presso i

Servizi di Radiologia dell’Asl;

- screening cervico-vaginale: invito a fare l’esame del pap-test;

- screening del colon retto: invito a fare la ricerca del sangue occulto nelle feci (test di 1°

livello).

L’attività di organizzazione della Segreteria degli screening oncologici ha coinvolto, in

modo sinergico, numerosi interlocutori quali le Strutture di Anatomia Patologica, le Strutture di

Laboratorio Analisi, i Consultori territoriali, le Strutture di Radiologia di Pietra Ligure, Albenga,

Savona e Cairo Montenotte), le Strutture di Endoscopia Digestiva di Savona e Pietra Ligure, le

Farmacie Ospedaliere nonché i Centri Prelievo individuati nei diversi distretti sanitari dell’Asl

(Albenganese, Finalese, Savonese, Bormide) al fine di offrire agli utenti molteplici opportunità di

accesso alle diverse prestazioni sanitarie che rappresentano una concreta azione di prevenzione e

di tutela della salute.

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3.14 Presidio Ospedaliero di Levante

OSPEDALE “SAN PAOLO” DI SAVONA

CENNI STORICI

Le origini

L’ospedale di San Paolo fu fondato dalla omonima compagnia agli inizi del XVI secolo. La

sua sede primitiva fu situata in una casa privata secondo l’uso del tempo, specialmente a Savona

dove i numerosi ospedali contenevano pochi posti letto, e non erano necessari naturalmente spazi

per le attrezzature.

Grazie probabilmente al suo successo iniziale, la Compagnia, anche con l’aiuto di un

finanziamento del Comune savonese, acquistò all’asta una casa a due piani con giardino dagli

eredi dello Speciaro (Farmacista) Stefano de Filippi.

Il nuovo ospedale fu pronto per il 1520 ed ebbe come Rettora (Capo del Personale)

Luchezza della Rovere. Dagli studi del prof. Carlo Varaldo e da quelli di Angelo Nicolini si può

supporre con una certa sicurezza che esso risultò posizionato vicino al margine verso Albisola

della facciata prospiciente corso Mazzini della Fortezza alla sinistra quindi e più in alto dei ruderi

della chiesa di San Domenico visibili a sinistra del ponte di accesso alla fortezza del Priamàr.

Nello stesso anno fu concessa all’ospedale l’esenzione dalle tasse sull’acquisto dei viveri e

due anni dopo, grazie all’interessamento del notaio e benefattore genovese Ettore Vernazza,

ottenne l’affiliazione, dietro la corresponsione annua di un ducato d'oro, all’Arciospedale di San

Giacomo in Augusta di Roma e l’affiliazione le prerogative spirituali e pratiche (indulgenze)

concesse da Papa Leone X. Poté da allora anche fregiarsi dell'appellativo di Ospedale degli

Incurabili (Incurabilium) che da quel momento mantenne per molto tempo.

Nel 1526 il Comune di Savona, visto che l’Ospedale di San Lazzaro in cui venivano

ricoverati i lebbrosi era senza ricoverati e quindi non spendeva i soldi che gli venivano erogati,

concesse temporaneamente al San Paolo gli emolumenti in denaro che competevano a

quell’ospedale, come ad esempio “i luoghi” (obbligazioni comunali) che quell’ospedale possedeva.

Durante la permanenza sul Priamàr a parte i vantaggi sopra descritti, il San Paolo vide la

sua fama gradualmente aumentare per cui fu oggetto dapprima di lasciti privati in denaro e

successivamente anche in immobili. Ricevette eredità anche dal famoso navigatore savonese

Leon Pancaldo.

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L’avventura edilizia

Purtroppo nel 1542 la Serenissima Repubblica genovese, decidendo la costruzione sulla

rocca del Priamàr di una fortezza, rese necessario l'abbattimento di tutte le costruzioni ivi

esistenti da secoli compreso ovviamente anche l’Ospedale San Paolo.

Demolito l’edificio, la Compagnia di San Paolo, continuò la sua attività ospedaliera prima

in via Fossavaria (attuale Via Pia) e successivamente riuscì ad acquistare due costruzioni situate

nella contrada di Pozzo Vigneta (attuale Via Aonzo) nel tratto compreso fra le attuali scuole

dell'Istituto Nautico (ex scuole C. Colombo) e l’attuale piazza del Vescovado.

Aumentando l’attività di ricovero anche quei locali, debitamente ristrutturati, divennero

presto insufficienti. Si decise così di ingrandire velocemente il numero di locali già a disposizione

costruendone dei nuovi. Si acquistò dal Vescovo savonese monsignor Costa il terreno costituito

da orto alberato delimitato: a sud con l’oratorio di Nostra Signora di Castello e con il Chiostro

cosiddetto dei Morti dell’ex convento francescano, diventato di proprietà vescovile; a ovest con

Via di Borgoratto (oggi pressappoco Via Manzoni); a nord con un muro alto una decina di metri

che isolava e nascondeva il Convento delle Monache dell’Annunziata, e, infine, a est dallo stesso

ospedale di San Paolo che prospettava nell’attuale Via Aonzo.

Si costruì così un lungo braccio proteso verso ponente di cui il piano terra fu usato per

magazzini ed il primo piano divenne la corsia degli uomini. La parte verso Via Ambrogio Aonzo fu

così dedicata interamente alla corsia delle donne il primo piano mentre al piano terra furono

sistemate la cucina, la portineria e l’obitorio.

Anche questa volta ricevette un cospicuo finanziamento dal Comune diviso in quattro

rate annuali, ma fu però meno fortunata perché la “troina” (tetto, volta) a un certo punto crollò;

l’impresario, non assicurato, fuggì e la Compagnia dovette a sue spese provvedere alla

ricostruzione.

Naturalmente tutte le suaccennate elargizioni e favori non erano solo dovuti ad un

accentuato spirito caritativo comunale, che pure non si può certamente negare, ma la sua

particolare benevolenza verso la Compagnia di San Paolo e il suo ospedale era dovuta

probabilmente anche ad altri motivi. La Compagnia risolveva, in effetti, gran parte dei problemi di

assistenza sanitaria e sociale ai Cittadini poveri che sarebbero stati di competenza comunale in

quanto le persone benestanti o ricche e gli iscritti alle più importanti Arti e Corporazioni artigiane

cittadine tali problemi se li risolvevano per conto loro. Un altro motivo era costituito dal fatto che

gran parte dei Soci della Compagnia erano non solo ricchi ma anche membri influenti di tutti e tre

i Consigli Cittadini. Un terzo motivo era da ricercarsi nel fatto che l'ospedale risolveva al Comune

anche il problema del ricovero dei militari ammalati delle varie truppe straniere di passaggio che

avrebbero costituito un problema.

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Per due secoli successivi l'ospedale subì parecchi arrangiamenti e ingrandimenti fino al

1811 resisi necessari gli ultimi per ospitare i militari francesi e i bimbi neonati abbandonati nelle

ruote o curli del Comune di Savona e del Circondario.

L’Ospedale in quella sede rimase fino al mese di Ottobre del 1857 quando si trasferì nel

nuovo ospedale fatto costruire dal Comune appena fuori della porta Bellaria (attuale sbocco di Via

Untoria in piazza Giulio II).

Trasferiti gli ammalati, il Comune subito dopo (1858) demolì una parte del vecchio

edificio (la corsia delle donne, il giardino e la corsia dei cronici) per costruire una strada che

metteva in comunicazione il Municipio, allora nella sede dell’attuale pinacoteca civica, con la

passeggiata delle Lizie ossia all’incirca l’attuale Via Manzoni. Ebbe così origine l’attuale Via Santa

Maria Maggiore.

Si salvò dalla demolizione la corsia degli uomini e il tratto di fabbricato adiacente al

convento dell’Annunziata che l’Amministrazione ospedaliera vendette poco dopo al Conservatorio

delle Suore della Neve. Il piano terra e parte del primo piano dell’attuale edificio delle Suore sono

quindi quelle originali del vecchio San Paolo.

Dopo tanti tentennamenti e ripensamenti il Comune di Savona, portato a termine

finalmente il nuovo stabilimento ospedaliero su disegno dell’architetto milanese Carlo Sada, lo

inaugurò il 14 Ottobre 1857 obbligando la Commissione degli Ospizi a denominarlo: "Ospedale

Civico di San Paolo". L’Ospedale divenne, però, ben presto insufficiente per cui dopo un poco utile

innalzamento di un piano (1910) del corpo di mezzo lato Via Giacchero, nel 1930 il Comune su

progetto dell’Ing. Damonte decise la sopraelevazione di un piano di tutto l’Ospedale che acquistò

così l’aspetto visibile attualmente in corso Italia.

Appena terminati i lavori (30 Gennaio 1932) di innalzamento l'Amministrazione

ospedaliera si rese conto che il fabbricato era ancora insufficiente per i bisogni della cittadinanza

anche per il tumultuoso progresso della medicina e della chirurgia che richiedevano sempre nuovi

posti letto e locali per attrezzature.

Nel 1934 l’Amministrazione si lasciò convincere dal nuovo Podestà, il savonese medaglia

d'oro, Giuseppe Aonzo che propose come sede di costruzione del nuovo ospedale la tenuta di

Valloria di proprietà comunale. Sulla superficie del terreno consigliato esistevano varie case

coloniche ed inoltre il Tubercolosario comunale orma quasi tutto ultimato ma tutto in rovina

perché non era mai entrato in funzione.

Acquistato il terreno l’Amministrazione ospedaliera bandì il concorso per la costruzione

ma l’inizio della II guerra mondiale interruppe ogni iniziativa.

Verso il finire del conflitto il Tubercolosario ormai di proprietà ospedaliera, fu minato e

demolito dall’esercito tedesco. Terminato il conflitto con l’aiuto economico delle sovvenzioni

statali per i subiti danni di guerra, l’Amministrazione decise di ricostruire il Sanatorio sulla collina

di fronte essendo una posizione meno ventilata e non compromettente la possibilità di

costruzione di altri edifici ospedalieri. Terminato il sanatorio vi vennero trasferiti (1955) i malati

di TBC fino ad allora ricoverati nelle corsie della Divisione di Medicina in corso Italia.

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Nello stesso periodo all'incirca, l’Amministrazione comunale aveva iniziato la

ricostruzione del suo Lazzaretto che era stato anche quello demolito dai Tedeschi decidendo

anche lei di non ricostruirlo sulle macerie del precedente per cui si accordò con l'Amministrazione

ospedaliera per ricostruirlo su una superficie adiacente diventato ormai di proprietà ospedaliera.

Poco dopo l'inizio da parte comunale del nuovo padiglione l'Amministrazione ospedaliere chiese al

Comune la cessione del "padiglioncino" in via di ultimazione e, stipulata all'uopo una convenzione

con il Comune. Ottenuta la cessione e l'autorizzazione a una sopraelevazione del fabbricato per

raggiungere la capienza di 60 posti letto, l’Amministrazione ospedaliera nel 1959 deliberò di

intitolare il Padiglione ai benefattori Carlo e Maria Vigiola (fratello e sorella) e a Giugno del 1961

lo inaugurò. Poco dopo vi trasferì gli ammalati affetti da TBC e la Sezione Infettivi mentre

nell'ormai ex Sanatorio dopo le opportune ristrutturazioni vi trasferì (1963) la Divisione

Ostetrico–Ginecologica con annessa Scuola Autonoma di Ostetricia istituita secondo la

Convenzione stipulata con l'Università di Genova e diretta dal prof. Giuseppe Pescetto. Vi si

sistemò anche la nuova Divisione di Pediatria (1963).

Durante tutta questa attività l’Amministrazione non era rimasta inerte di fronte al

problema della costruzione di un nuovo ospedale in Valloria. Dopo varie considerazioni e

variazioni ai vari progetti degli architetti Antonio e Angelo Sibilla si pervenne infine

all’approvazione finale del Progetto definitivo da parte delle varie Autorità e riconobbe in accordo

con il Comune della necessità di proseguire, per ragioni economiche, alla costruzioni dell’ospedale

per lotti successivi. La cerimonia della posa della prima pietra avvenne il 27 Ottobre 1963 alla

presenza del Sindaco di Savona sig. Angelo Carossino e del Presidente dell’Ospedale avv. Angelo

Luciano Germano. Benedisse la prima pietra il Vescovo di Savona Gio. Batta Parodi.

Naturalmente la costruzione per lotti ne allungò di molto la durata offrendo quindi

occasioni a varie modifiche al progetto originario finché si giunse alla situazione edilizia attuale.

L’Amministrazione

La Compagnia di San Paolo nacque probabilmente come un’associazione di persone di

ceto medio alto o alto di Savona, in un clima generale particolarmente sentito alla fine del

Quattrocento e inizio del Cinquecento, tendente a dar vita a opere di misericordia per la salvezza

della propria anima e per un’azione sociale indirizzata ad assicurare agli ammalati poveri un

sicuro rifugio. In questo clima la Compagnia altrettanto probabilmente non scelse a caso di

intitolarsi a San Paolo, l’apostolo della carità, e di sentire ben presto lo stimolo ad organizzare un

proprio ospedale.

L’amministrazione della Compagnia e dell’Ospedale era diretta da un “Priore” o “Padre”

coadiuvato da cinque “Protettori” eletti ogni anno dall’assemblea dei soci.

Due fondamentalmente furono le caratteristiche che distinsero la Compagnia di San

Paolo. Una di queste fu quella di stipendiare fin dall’inizio un medico, un chirurgo e un farmacista.

Con il passare degli anni i chirurghi furono due ma cessò il servizio del medico perché il Comune

di Savona a metà del Cinquecento ne stipendiò inizialmente lui uno che provvedesse alla salute

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dei suoi poveri sia al loro domicilio sia a quelli ricoverati nei vari luoghi pii e quindi negli ospedali,

fra cui il San Paolo fu specificatamente nominato in delibera, nei conventi e nei monasteri.

Il secondo carattere particolare della compagnia fu il suo spirito spiccatamente laico e di

distacco dalla possibile ingerenza nella sua amministrazione della chiesa locale particolarmente

evidente dopo la chiusura del Concilio di Trento (1545 – 1563) tanto che alcune volte la

Compagnia dovette chiedere sostegno del Comune e del Serenissimo Senato di Genova che la

sostennero sempre nei suoi diritti di fronte alle richieste di qualche Vescovo di conoscere i dati

amministrativi.

Nonostante la difesa della sua indipendenza amministrativa occorre però osservare che il

San Paolo ebbe sempre il suo cappellano e per secoli il Rettore ospedaliero fu sempre un prete.

Quattro volte all’anno, secondo i primitivi Capitoli, un religioso esterno era invitato a tenere un

discorso sulla carità ai degenti e ai soci della Compagnia. Nei primi Capitoli e in quelli successivi

del 1583 erano riportato per intero e meglio di altre Compagnie (compreso il tanto decantato

Oratorio Genovese del Divino Amore) i versetti del Capitolo 25 esimo del Vangelo di San Matteo e

La Compagnia partecipava con cappa bianca alla Processione del Venerdì Santo

L’organizzazione dell’Amministrazione anche sotto il dominio di Genova dal 1528 si

mantenne inalterata nella sua composizione e nelle modalità di elezione dei suoi Dirigenti fino

all’anno 1806. Ogni tanto il Senato Genovese faceva notare agli Amministratori del San Paolo, ma

anche a quelli delle altre opere pie compresi quelli del Santuario e dell’Ospedale Grande della

Misericordia o “dello Scagno”, che la loro società non era correttamente amministrata e all’uopo

dettò modifiche ai Capitoli per due secoli segno che gli Amministratori non se la prendevano

particolarmente a cuore nell'ubbidire quelle che sembravano giuste disposizioni genovesi.

Qualche cambiamento avvenne nel 1797, quando si costituì dopo la Rivoluzione Francese

la Repubblica democratica Ligure, ma furono solo modifiche di facciata.

Un cambiamento radicale avvenne, invece, quando il 1 Novembre 1806 entrò in vigore il

decreto del prefetto Chabrol che, ubbidendo alle leggi dell’Impero Francese di cui ormai Savona

faceva parte come capoluogo del Dipartimento di Montenotte, istituì una sola Commissione

Amministrativa costituita da cinque Membri sia per l’Ospedale San Paolo che per l’Opera Pia di

N.S. di Misericordia del Santuario e del suo Ospizio. Della Commissione degli Ospizi il primo

Presidente fu Luigi Multedo.

Questa amministrazione con alcune modifiche apportate dal Governo italiano e applicate

a Savona nel 1871, rimase praticamente inalterata fino al 16 Dicembre 1897 quando, essendo

Presidente l’avv. Bartolomeo Gandullia, fu definitivamente sciolta con Decreto Reale che nominò a

dirigere le due Istituzioni il Commissario Regio avv. Francesco Chiericati. Questi, oltre ovviamente

alla normale amministrazione, propose quasi subito la proposta della divisione dell’unica

Commissione Amministrativa in due separate con compiti e statuti diversi e dando finalmente al

Comune Savonese parità di potere e dignità nel Governo delle due Istituzioni invano reclamata

per quasi un secolo. La separazione dei due Enti e il testo dei loro statuti furono subito sanciti da

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Decreto Reale e nel 1898 fu nominato il primo Presidente della nuova amministrazione nella

persona dell’Avvocato Antonio Oreggia.

Questo assetto organizzativo, con qualche variazione apportata dalla nomina di

Commissari Prefettizi durò fino al 30 giugno 1980 quando il San Paolo perse definitivamente la

sua autonomia amministrativa per diventare un Presidio ospedaliero della “VII USL del

Savonese”.

Storia Sanitaria

La storia che sarebbe stata di gran lunga più interessante avrebbe dovuto essere quella

sanitaria ossia la descrizione della metodologia di accoglimento e mantenimento dei ricoverati in

ospedale e, soprattutto, di come e per che diagnosi erano curati nell'ospedale. Nulla o quasi,

purtroppo, si può scrivere di documentabile a questo proposito per primi quattro secoli della sua

esistenza per l'assoluta mancanza di documenti ospedalieri riguardanti questi argomenti che va

addebitata non tanto alla loro perdita quanto alla scarsa, se non addirittura nulla, necessità di

tenere nota e registrazione delle diagnosi e delle terapie praticate durante la degenza ossia non si

trovano documenti sanitari non perché si siano persi ma perché non sono mai stati prodotti.

Certamente si teneva un certo tipo di contabilità che però faceva riferimento e annotava

solo il nome degli ammalati, il cibo loro fornito, le spese globali dei farmaci usati e l'elenco

accurato del vestiario posseduto dai Pazienti al momento del ricovero per poterlo, ovviamente,

riconsegnare alla dimissione e anche perché in caso di morte i vestiti e quanto era stato

depositato all'ingresso diventava di proprietà ospedaliera e quindi venduto.

Il primo documento che fa riferimento al tipo di malattia di un ricoverato risale al 1527

ossia a oltre 480 anni or sono e a conferma di quanto sopraddetto sta il fatto che il documento,

cui ci si riferisce, è costituito da un atto notarile, che riporta una serie di quattro testimonianze,

che molto probabile faceva parte di un fascicolo di una causa penale per lesioni. Grazie a queste

noi conosciamo il nome, Michele Ratto di Alpicella, del ricoverato traumatizzato trasportato con

una barca da Celle alla darsena del porto di Savona e di lì al San Paolo che si trovava sul Priamàr.

Dagli stessi atti conosciamo anche il nome dei due chirurghi che l'ebbero in cura. Essi furono i

maestri barbitonsori Enrico de Bochielli e Benedetto Boccalandro, entrambi cittadini savonesi che,

nella loro testimonianza, affermarono di ricordarsi che mentre avevano in cura gli ammalati

poveri dell'ospedale curarono anche un uomo chiamato Michele Ratto, proveniente d Celle, allora

affetto da diverse ferite mortali che aveva nei calcagni, gambe, avambracci e braccia. Alla fine

riuscirono "a sanarlo con l'aiuto di Dio e lo rimisero in salute a spese dell'ospedale".

Da quella data per avere la possibilità dì consultare un registro da cui poter trarre il

nome dei ricoverati e la loro data d'ingresso e di dimissione o decesso si deve attendere fino alla

metà del Settecento. Nel registro però non è indicata né la natura della loro malattia né

ovviamente il tipo di cura impiegato per ottenerne la guarigione. Il Registro comprende un

resoconto dei ricoveri per circa otto anni (1747 - 1751) da cui si apprende che in quel periodo di

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tempo furono effettuati 4.444 ricoveri alla media di 1,08 al giorno e i deceduti furono 398 con

una mortalità quindi di circa il 9%.

Dopo la Rivoluzione Francese e l'annessione della Liguria all'Impero Francese e con il

successivo Regno Sardo, le Amministrazioni furono obbligate a una più attenta contabilità con

una scarsa se non addirittura assente attenzione alla statistica clinica. Ancora per tutta la

seconda metà ell'Ottocento non si hanno notizie cliniche sul trattamento medico e chirurgico dei

ricoverati. Le scarse notizie provengono tutte dai verbali delle riunioni della Commissione degli

Ospizi. Si può per esempio immaginare che fossero eseguite delle amputazioni di arti inferiori

perche dalla delibera dell'11 Agosto del 1865 si apprende che l'Amministrazione decide l'acquisto

"di una gamba di legno per un amputato in modo da permettergli di camminare con un bastone

invece che con le stampelle con il che il meschino sarebbe in qualche modo alleviato della

disgrazia toccatagli".

Sarà con la fine del secolo che si bandirà il primo concorso per posto di Primario Chirurgo

per titoli ed esami e una Commissione apposita. Vincerà il prof. Salvatore Levi Catellani e con lui,

primo Presidente dell'Ordine dei Medici di Savona, comincerà la storia della medicina moderna al

San Paolo.

Il San Paolo e l'arte

Per una Istituzione nata cinque secoli or sono è naturale che nel tempo abbia avuto a

disposizione e acquisito opere d'arte. Alcuni ospedali sorti negli anni precedenti o contemporanei

al San Paolo in Italia costituiscono essi stesse opere d'arte (ad esempio l'Ospedale del Ceppo di

Pistoia) e contengono al loro interno opere degne dei più grandi musei. Seppure in scala minore

anche l'ospedale San Paolo rispecchia questa situazione.

"È qui pure una pittura in tela antica tanto, che dev'essere delle prime che in tela si

dipingessero. V'ha in essa il Crocifisso, la Madonna, ed altri Santi, e vi si legge in basso queste

parole: "Donatus Comes Bardus Papiensis pinxit hoc opus". Così si esprimeva il sacerdote Caorsi

nel 1780 in un suo manoscritto pubblicato recentemente dal Farris. Il quadro di straordinaria

importanza per la storia dell'arte pittorica sarebbe stato dipinto secondo G. B. Nicolò Besio per

l'Ospedale di San Lazzaro fuori le Mura nel 1433. Secondo Tongiani sarebbe stato in seguito

compreso fra i beni di quell'ospedale "ereditati" per disposizione del Comune Savonese dal San

Paolo nel 1526. Olio su tela di cm. 238 x 165, già nel salone delle Donne nello stabilimento di via

A. Aonzo fu successivamente posto nella sala della Presidenza di quello di corso Italia e nel 1869

fu trasferito in altri locali dello stesso ospedale dove era stata allocata la prima Pinacoteca

cittadina con la clausola, accettata dallo stesso Sindaco, che rimanesse di proprietà della

Commissione.

In realtà il Sindaco aveva chiesto il trasferimento nella Pinacoteca solo di due polittici del

Mazone di Alessandria, in origine situati nella chiesa del Convento di San Giacomo ma che per

opera, questa volta, del Decreto del Prefetto Chabrol del 1811 era passato di proprietà

dell'ospedale San Paolo. È interessante o comunque curioso per le considerazioni non certo

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artistiche che si possono fare citare la corrispondenza intercorsa fra il Sindaco di Savona Luigi

Corsi e il Presidente del San Paolo, in quell'anno il notaio Angelo Bonelli, a proposito di questo

quadro citato anche da tutte le grandi opere di Storia dell'Arte. Il primo Marzo 1869 il Sindaco

scrive la seguente lettera (allegata alla Delibera n. 3 del 13 Marzo 1869 conservata nell'Archivio

Storico del San Paolo): "Ill.mo Signor Presidente fra le opere d'arte da allogarsi nella incipiente

Pinacoteca di questa Città, la civica Commissione per lo stabilimento medesimo avendo pure

designati i due quadri del Marone (sic!) -Il Presepio e l'Annunciazione- esistenti nel civico

Ospedale di San Paolo il sottoscritto prega V. S. Ill.ma a permetterne il trasporto nella sala

destinata per la Pinacoteca."

Il 15 Marzo il Presidente dell'Ospedale risponde che: "La Commissione annuisce di buon

grado alla consegna dei due quadri come sopra domandati, Il Presepio e l'Annunciazione, con

l'aggiunta dell'altro, Il Crocifisso, che si crede di qualche pregio, alla condizione che la proprietà

ne rimanga alla Commissione con facoltà di ritirarli quando le piaccia e che la Città ne faccia

ricevuta". Il 30 Giugno Luigi Corsi risponde: " Ben grato per la deliberazione favorevole al

trasporto nella incipiente civica Pinacoteca dei due quadri del Marone il Presepio e l'Annunziata -

nonché d'altro pregievole (sic!) dipinto rappresentante il Crocifisso. Il sottoscritto a nome di

questa Civica Amministrazione non ha difficoltà di accettare i detti quadri alle condizioni dalla

Commissione espressi e cioè: che sotto la responsabilità del Municipio ne rimanga sempre

proprietaria, essa Commissione, con facoltà di ritirarli quando le piacerà. Lo scrivente la prega a

ritenere la presente quale formale ricevuta dei tre quadri suddescritti per il trasporto dei quali è

incaricato il signor Sguerzo Michele altro degli impiegati comunali."

Sempre rimanendo nell'argomento pittura con Atto del 21 Novembre 1860 il marchese

Ademaro De Mari, che era stato anche Consigliere Comunale proprio a Savona, donò al San Paolo

"il quadro a olio eseguito dal sig. Barabino intitolato "Consolatrix Afflictorum" da porre come pala

d'altare nella Cappella od Oratorio interno del Civico Ospedale di San Paolo".

Tutti le opere qui citate sono attualmente conservate ed esposte nella Pinacoteca Civica

di Savona nella quale fra l'altro sono conservate una serie di Maioliche appartenute alla farmacia

ospedaliera già dal 1600.

All'interno della cinta ospedaliera sono contenute anche numerose opere di scultura a

partire stalla statua di San Paolo posta al di sopra dell'altare della Cappella di corso Italia opera

all'incirca del 1540 di Antonio Sormano a quella ancora cinquecentesca di Agostino Crema di

Autore ignoto e a quella seicentesca di Lorenzo Giacchero , opera di Stefano Sormano si

apprende dal Torteroli, tutte provenienti, assieme ad altre, dallo stabilimento di via Ambrogio

Aonzo. Altre più recenti sono state eseguite da Renata Cuneo ed altri di cui una parte sono

ancora situate sullo scalone dello stabilimento di corso Italia mentre la statua della Carità ,

sempre di Renata Cuneo, è oggi posta all'ingresso del San Paolo in Valloria. Nell'ingresso del

padiglione Astengo si trova, invece, la statua alla maternità di Agenore Fabbri.

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UBICAZIONE DELL’OSPEDALE

L’ospedale di Savona si trova in via Genova n. 30.

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STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE

L’Ospedale di Savona raccoglie in un unico monoblocco tutte le strutture degenziali ad

eccezione delle strutture afferenti al Dipartimento Materno Infantile che, insieme alla S.C.

Psichiatria, afferente al Dipartimento Psichiatrico, sono ospitate all’interno del Padiglione Astengo.

Il Padiglione Vigiola ospita invece la S.C. Direzione Medica del Presidio Ospedaliero

Savona-Cairo ed alcuni servizi amministrativi dell’ASL 2 Savonese.

Infine la S.C. Anatomia Patologica e le camere mortuarie dell’ospedale sono ubicate in un

padiglione a lato del monoblocco.

L’Ospedale di Savona eroga i servizi e le prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione

secondo le seguenti modalità:

• regime di urgenza e di emergenza,

• ricovero programmato in regime di degenza ordinaria,

• ricovero programmato a ciclo diurno (day hospital),

• interventi chirurgici in regime di ricovero a ciclo diurno (day surgery e one day surgery),

• assistenza specialistica ambulatoriale,

• prestazioni di diagnostica strumentale.

Le strutture complesse presenti nell’Ospedale di Savona, di seguito elencate, sono inserite

in dipartimenti trasversali all’intera azienda sanitaria.

DIPARTIMENTO EMERGENZA LEVANTE

S.C. Anestesia e Rianimazione

S.S. Terapia intensiva e rianimazione

S.S. Anestesia in day-surgery

S.S. Anestesia ostetrica e parto analgesia

S.S. Assistenza intensiva extra ospedaliera

S.C. Cardiologia e Unità Coronarica

S.S. Laboratorio emodinamica

S.S. Ecocardiografia

S.S. UTIC

S.S. Prevenzione cardiovascolare

S.S. Riabilitazione cardiologica

S.C. Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza

S.S. Osservazione breve intensiva

S.S. Triage e sale visita del Pronto Soccorso

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S.C. Servizio 118

S.S. Centrale Operativa

Struttura semplice dipartimentale – Emergenze Intraospedaliere

DIPARTIMENTO PATOLOGIA CLINICA

S.C. Anatomia patologica

S.S. Citologia diagnostica

S.C. Laboratorio Analisi

S.S. Centro controllo terapia anticoagulante orale

S.S. Diagnostica diretta e indiretta della malattie infettive

S.C. Immunoematologia e medicina trasfusionale

S.S. Gestione donatori

DIPARTIMENTO DELLE IMMAGINI

S.C. Radiologia diagnostica ed interventistica

S.S. Diagnostica per immagini - Pronto Soccorso

S.S. Ecotomografia

S.S. Biotecnologie avanzate

S.C. Radioterapia

S.S. Brachiterapia

S.C. Fisica Sanitaria

S.S. Fisica per la terapia radiante

S.S. Radiodiagnostica

S.S. Fisica Sanitaria P.L.

DIPARTIMENTO DI MEDICINA

S.C. Medicina, Gastroenterologia ed endoscopia digestiva

S.S. Gastroenterologia ed epatologia

S.S. Servizio di endoscopia digestiva

S.S. Strutture non degenziali (DH e ambulatori) e Degenziali di medicina interna

S.C. Medicina Interna

S.S. Endocrinologia e prevenzione del rischio cardiovascolare

S.S. Degenze in medicina interna

S.S. Ematologia

S.C. Medicina Interna e Cure Intermedie

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S.S. Nutrizione clinica in medicina interna

S.C. Oncologia medica

S.S. Day Hospital oncologico

S.S. Ambulatorio e consulenze oncologiche

Struttura semplice dipartimentale - Area Critica

Struttura semplice dipartimentale - diabetologia e malattie del ricambio

DIPARTIMENTO SPECIALITA’ MEDICHE

S.C. Malattie Infettive

S.S. Prevenzione rischio infettivo

S.C. Dermatologia

S.S. Prevenzione diagnosi e cura delle ulcere cutanee

S.C. Nefrologia, Dialisi e Trapianto

S.S. Emodialisi

S.S. Trattamento dialitico endocorporeo domiciliare

S.S. Degenza

S.C. Reumatologia

DIPARTIMENTO CHIRURGIE

S.C. Chirurgia Generale

S.S. Chirurgia epato-biliopancreatica

S.S. Chirurgia d’urgenza

S.S. Chirurgia generale ad indirizzo pediatrico

S.S. Chirurgia plastica e senologia

S.S. Chirurgia mininvasiva video laparoscopica e robotica

S.C. Day Surgery Multidisciplinare

S.C Urologia

S.S. Chirurgia urologica laparoscopica e robotica

S.S. Incontinenza urinaria e patologia del perineo femminile

DIPARTIMENTO TESTA COLLO

S.C. Oculistica

S.S. Centro retina

S.C. Otorino

S.S. Diagnostica e chirurgia dell'orecchio

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S.C. Neurologia

S.S. Servizio di neuro fisiopatologia

S.S. Servizio di diagnosi e cura delle cefalee

S.S. Servizio di neuropsicologia

DIPARTIMENTO DI ORTOPEDIA

S.C. Chirurgia della Mano

S.S. Chirurgia d’urgenza e traumatologia della mano

S.C. Ortopedia e Traumatologia

S.S. Chirurgia traumatologica complessa del bacino e degli arti

S.S. Chirurgia del piede

S.S. Chirurgia artroscopia

S.S. Chirurgia protesica

DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE

S.C. Recupero Rieducazione Funzionale

S.S. Letti funzionali di riabilitazione ortopedico-traumatologica

S.S. Gestione del paziente acuto

DIPARTIMENTO MATERNO-INFANTILE

S.C. Pediatria

S.S. Urgenze pediatriche

S.S. Day hospital e ambulatori pediatrici

S.C. Ginecologia e Ostetricia

S.S. Ostetricia

S.S. Ginecologia. Clinica, gestione del reparto e della attività ambulatoriali

DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE

S.C. Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura

S.S. Assistenza Psichiatrica Ospedaliera e DH – Savona

S.S. Formazione e Liason

AREA FARMACEUTICA

S.C. Farmacia Ospedaliera

S.S. Gestione del farmaco

S.S. Gestione galenica

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OSPEDALE “SAN GIUSEPPE” DI CAIRO MONTENOTTE

CENNI STORICI

Nella città di Cairo Montenotte sorge l’Ospedale San Giuseppe che copre un comprensorio

“La Valbormida” di circa 40.000 abitanti.

Dai documenti, che sono conservati nell’Archivio Comunale di Cairo Montenotte, veniamo a

conoscenza che già nel 1725 il Comune di Cairo aveva avviato una pratica amministrativa per la

copertura di un posto di medico chirurgo presso il locale Ospedale (trattasi dell’antico Ospedale

dell’Annunziata, poi Luigi Baccino, situato nel centro storico).

L’Ospedale San Giuseppe nasce il 1° Agosto 1979 quando l’USL acquistò la Clinica “La

Maddalena” dal Dr.Agostino Vassallo, che l’ha diretta per ben 29 anni. E’ importante ricordare la

figura di questo illustre clinico per almeno due motivi:

“le sue capacità professionali hanno significato in un’epoca in cui la

tecnologia in questo settore era agli inizi, la salvezza per molte persone che hanno

avuto la fortuna di essere operate da un chirurgo tanto bravo quanto coraggioso. Molti

ragazzi sono stati salvati dalle sue abili mani e prima ancora dal suo intuito

professionale che gli permetteva di fare il punto della situazione con tempestività e

precisione. Prima visitava il malato, poi cercava di saper tutto quanto era possibile,

diagnosticava la patologia e infine richiedeva gli esami di laboratorio come supporto”.

“Quando, all’età di 75 anni cessò la sua attività come chirurgo, insorsero seri

problemi di carattere amministrativo e si prospettò la chiusura della Clinica. Avrebbe

potuto risolvere tranquillamente il problema vendendo a privati la costruzione che

sarebbe stata trasformata in abitazione ad uso civile. Invece, con la collaborazione del

personale medico e infermieristico, riuscì a tenere in funzione la clinica intuendo che

questa era l’unica prospettiva per quanto riguardava il futuro ospedaliero”.

L’Ospedale San Giuseppe nasce quindi grazie al Dr. Agostino Vassallo.

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UBICAZIONE DELL’OSPEDALE

L’ Ospedale di Cairo Montenotte si trova in via Martiri della Libertà n.30, nel centro di

Cairo Montenotte.

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STRUTTURE OPERANTI NELL’OSPEDALE

L’Ospedale di Cairo Montenotte è organizzato in una unica struttura in cui sono ubicate sia

le strutture degenziali che i servizi amministrativi.

Le strutture complesse e semplici presenti nell’Ospedale di Cairo, di seguito elencate, sono

inserite in dipartimenti trasversali all’intera azienda sanitaria.

DIPARTIMENTO DELLE IMMAGINI

S.C. Radiologia diagnostica

S.S. Diagnostica dell’apparato gastroenterico

DIPARTIMENTO CHIRURGIE

S.C. Chirurgia Generale

S.S. Day surgery

DIPARTIMENTO DI MEDICINA

S.C. Medicina Interna

DIPARTIMENTO EMERGENZA LEVANTE

Struttura semplice dipartimentale – Cardiologia

Struttura semplice dipartimentale - Pronto Soccorso

S.S. Gestione e coordinamento blocco operatorio

DIPARTIMENTO PATOLOGIA CLINICA

Struttura semplice dipartimentale - Servizio di Patologia Clinica

DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE

Struttura semplice dipartimentale - Rieducazione Riabilitazione Funzionale

DIPARTIMENTO SPIECIALITA’ MEDICHE

S.S. Emodialisi

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ACCESSO ALLE PRESTAZIONI OSPEDALIERE

NEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI LEVANTE

Occorre precisare che, secondo i dati relativi al 31.12.2009, la popolazione servita dai due

Ospedali è complessivamente di circa 167.200 abitanti di cui circa 41.000 abitanti residenti nel

Distretto delle Bormide e circa 126.200 residente nel Distretto Savonese.

Circa il 27% della popolazione ha un’età superiore ai 65 anni.

Il Presidio di Savona e Cairo Montenotte per assicurare i bisogni di salute della popolazione

eroga prevalentemente:

• prestazioni in regime di ricovero,

• prestazioni ambulatoriali specialistiche chirurgiche, mediche e diagnostiche.

La dotazione dei posti letto all’interno del Presidio è pari a 658 posti letti (Delibera del

Direttore Generale n. 865 del 01.07.2009).

Il personale sanitario impiegato all’interno dell’intero Presidio Ospedaliero è di circa 1601

unità e questo dato è significativo del grande volume e della complessità dell’attività erogata.

- Ricoveri d’urgenza o d’emergenza.

La risposta all'emergenza sanitaria è assicurata sul Territorio dal Servizio di Emergenza

Territoriale 118 ed in Ospedale dalle Strutture del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione,

tramite il Pronto Soccorso.

Il Pronto Soccorso è un Servizio dell’Ospedale attivo 24 ore su 24 a cui si possono

rivolgere i cittadini per trovare risposte ai loro bisogni urgenti di salute.

Sono garantiti gli interventi di diagnosi e di terapia di emergenza; il primo accertamento

diagnostico, clinico, strumentale e di laboratorio nonché gli interventi di emergenza medico -

chirurgici.

L'accesso urgente presso i Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero viene attivato:

telefonando al 118 per richiedere l'intervento di un'ambulanza;

giungendo direttamente con mezzi propri al Pronto Soccorso;

su proposta del Medico Curante.

L’attività di Pronto Soccorso è complessa e spesso resa più difficile dal grande afflusso di

pazienti.

Pertanto, per ottenere una risposta rapida ed adeguata ai propri bisogni sanitari, è

necessario rivolgersi al Pronto Soccorso solo quando sussistono reali bisogni.

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- Ricovero programmato

Il ricovero programmato o ordinario può essere richiesto dal:

Medico di Famiglia (MMG, Medico di Medicina Generale) ;

Medico Specialista del Servizio Sanitario Nazionale.

Tuttavia è subordinato alla consulenza ambulatoriale da parte del Medico Ospedaliero che

valuta la corretta indicazione terapeutica.

Pertanto il Paziente, per il quale è stato programmato il ricovero, non passa dal Pronto

Soccorso e accede direttamente alla Struttura di competenza.

- Il ricovero ordinario a ciclo diurno (Day Hospital e Day Surgery)

Consiste in un ricovero e/o in un ciclo di accessi programmati, ciascuno di durata inferiore

ad una giornata, durante la quale vengono affrontate patologie/problemi che richiedono un

inquadramento diagnostico e/o terapia e/o specifici controlli clinici diagnostici e strumentali,

assistenza medico-infermieristica prolungata per indagare prestazioni non eseguibili in

ambulatorio.

La proposta di ricovero viene effettuata dal Medico di Medicina Generale, dal Pronto

Soccorso, dal medico specialista ambulatoriale e/o ospedaliero.

Il soggetto interessato deve presentare tale proposta al Medico ospedaliero referente, il

quale, sulla base di specifici protocolli effettua l'inserimento nell'apposita lista di prenotazione dei

ricoveri programmati in Day-Hospital/Day Surgery.

Questa tipologia di attività è rivolta al Paziente che non necessita di una prolungata

degenza, ma solo di:

accertamenti diagnostici o trattamenti terapeutici multidisciplinari complessi;

interventi chirurgici e/o procedure diagnostiche e terapeutiche, invasive o

seminvasive che, per la complessità e le condizioni del Paziente stesso, possono essere

effettuati in un solo giorno.

All'atto dell'ultimo accesso viene consegnata al Paziente la lettera di dimissione con tutte

le notizie utili per il suo Medico di Famiglia e per il Paziente stesso.

- Attività Intramoenia

Le prestazioni erogate in regime di attività libero professionale intra-moenia garantiscono

all'utente la possibilità di scegliere il professionista a cui rivolgersi per la prestazione richiesta.

L'attività libero professionale intra-moenia, in conformità alla vigente normativa, consente ai

cittadini di usufruire di un'opzione ulteriore ed alternativa alla libera professione esterna con la

collocazione sul mercato di prestazioni specialistiche.

Il compenso che spetta al medico specialista è stabilito dal professionista in accordo con la

Direzione della ASL stessa. Il professionista è tenuto al rilascio di regolare ricevuta e la spesa è

detraibile dalle imposte.

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All’interno dell’Ospedale San Paolo sarà attivata in tempi brevi una struttura degenziale

interamente dedicata all’attività intramoenia.

I RICOVERI

Il Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo Montenotte ha prodotto nell’anno 2009 circa

19412 ricoveri in regime ordinario mentre l’attività di Day Surgery ha prodotto circa 5390 ricoveri

e quella di Day Hospital circa 7355 ricoveri

La strategia della Direzione è rivolta all’attuazione di una serie di interventi finalizzati al

progressivo potenziamento delle attività alternative al ricovero ordinario e alla riduzione dei

ricoveri impropri.

L’azienda, per garantire l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, ha inoltre istituito

all’interno dell’Ospedale San Paolo di Savona, la S.C. di Day Surgery Multidisciplinare e a partire

dal 2006 dei P.A.C. (Pacchetti Ambulatoriali Complessi).

OSPEDALE SAN PAOLO - SAVONA

Ricoveri Ordinari 2006 2007 2008 2009

Giornate di degenza 152.285 146.780 144.541 144.909

Media di degenza 7 6,8 7,2 5,8

OSPEDALE SAN GIUSEPPE – CAIRO M.TTE

Ricoveri Ordinari 2006 2007 2008 2009

Giornate di degenza 19.378 18.195 17.920 16.688

Media di degenza 5,3 5,3 5 4,4

Durante l’anno 2009 i decessi sono stati 1179 nell’interno del Presidio, le nascite 1048.

IL PRONTO SOCCORSO

Il Pronto Soccorso ha lo scopo di rispondere ai bisogni sanitari di emergenza-urgenza della

popolazione e anche gli utenti che soggettivamente ritengono necessaria una prestazione medica

nel più breve tempo possibile, si rivolgono senza limitazioni al Pronto Soccorso, che è una

struttura ad acceso diretto.

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Per garantire la qualità delle prestazioni ed una risposta rapida ed immediata ai pazienti

più gravi, l’ordine di ingresso alle sale visita del Pronto Soccorso non è determinato dall’ordine di

arrivo, ma stabilito dai sanitari.

All’ingresso, gli utenti sono accolti, ascoltati, tenuti in osservazione e adeguatamente

indirizzati al trattamento più appropriato.

Questa fase viene definita “triage” (scegliere, selezionare, mantenere in fila), momento

importante e delicato in cui sono impegnati infermieri che sono stati opportunamente formati per

riconoscere i diversi segni, sintomi e lesioni al fine di offrire le cure appropriate da prestare in

base a priorità definite, assicurare immediata assistenza al paziente che giunge in condizioni di

emergenza e ridurre l’attesa per i pazienti gravi.

I pazienti classificati al triage con codice verde di “urgenza differibile” e bianco o blu di

“non urgenza” sono numericamente prevalenti, ma un numero considerevole sono i “codici gialli”,

che richiedono diagnosi e terapia tempestive , e i “codici rossi” che definiscono il paziente in

pericolo di vita.

Il Pronto Soccorso è dotato di letti di “Osservazione Breve Intensiva” nei quali i pazienti

vengono tenuti in osservazione per completare l’iter diagnostico e terapeutico; un’attenta

osservazione può, inoltre, limitare il numero di ricoveri inappropriati e stabilizzare il paziente in

condizioni critiche prima del ricovero o del trasferimento.

Pronto Soccorso Ospedale Savona

L’attività di Pronto Soccorso nell’Ospedale di Savona viene svolta all’interno di una

struttura di nuova costruzione che amplia il vecchio Pronto Soccorso di circa 1000 metri quadri.

Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e il Sabato dalle ore 8.00 alle ore 14.00

è attivo il Pronto Soccorso Traumatologico dove lo specialista ortopedico valuta i pazienti con

patologie traumatiche.

Gli accessi al Pronto Soccorso relativi all’anno 2009 sono riassunti nella tabella seguente e

rappresentati nel grafico 1.

Accessi totali al Pronto Soccorso Generale 52.400

Accessi totali al Pronto Soccorso Pediatrico 9.813

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Grafico 1 Accessi al Pronto Soccorso generale, pediatrico nell’anno 2009

Pronto Soccorso Ospedale Cairo M.tte

Gli accessi al Pronto Soccorso relativi all’anno 2009 sono riassunti nella tabella seguente:

Accessi totali al Pronto Soccorso Generale 11.926

L’ATTIVITA’ AMBULATORIALE

L’attività ambulatoriale specialistica del Presidio di Savona e Cairo M.tte è riassunta nella

tabella seguente:

Ospedale Savona Ospedale Cairo M.tte

2007 2008 2009 2007 2008 2009

Per esterni 296.337 381.191 334.033 20.239 24.483 25.675

Per interni 126.866 142.948 123.151 1.901 3.244 2.249

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L’ATTIVITA’ CHIRURGICA

All’interno dell’Ospedale di Savona durante l’anno 2009, sono stati eseguiti n. 11094

interventi chirurgici mentre nell’Ospedale di Cairo, in cui è presente solo una S.C. di Chirurgia,

sono stati eseguiti n. 1059 interventi chirurgici. L’attività di day surgery, potenziata nell’Ospedale

di Savona con la S.C. Day Surgery Multidisciplinare, ha permesso di realizzare, utilizzando tale

modalità di ricovero, nell’intero Presidio Ospedaliero 4175 interventi chirurgici a Savona e 621

interventi chirurgici a Cairo M.tte.

ACCOGLIENZA

Gli Ospedali del Presidio sono dotati di portineria attiva 24 ore su 24 dove un addetto

accoglie gli utenti e fornisce informazioni.

Presso le stesse portinerie, in un orario definito della giornata, sono presenti i volontari

dell’AVO che rivestono un ruolo molto importante all’interno delle strutture ospedaliere, perché

rappresentano una fonte insostituibile di aiuto, sia per il paziente e per i loro familiari che per il

personale sanitario.

Il personale Avo durante le ore serali è presente nelle strutture degenziali per offrire

supporto non sanitario ai degenti.

Dai dati disponibili emerge in modo evidente nella nostra provincia la crescita del

fenomeno dell’immigrazione costituito in particolare dalle comunità: albanese, marocchina,

rumena ed egiziana.

Poiché il personale sanitario ha necessità di utilizzare facili strumenti per una corretta

comunicazione con i cittadini stranieri per evitare incomprensioni sia nel comprendere i sintomi

presentati, sia nelle indicazioni terapeutiche da fornire, l’Asl2 Savonese ha deciso di avviare un

sistema di mediazione linguistica telefonica denominato SOS Infomondo presso i Pronto Soccorso

dei quattro ospedali dell’Asl2. La sperimentazione prevede la disponibilità di 10 lingue straniere:

inglese, spagnolo, francese, tedesco, arabo, cinese, albanese, rumeno, portoghese e ucraino, 7

giorni su 7, durante le 24 ore.

Il sistema è costituito da due cordless con base collegata alla rete telefonica standard e

con una ricezione che spazia nell’arco di 50 metri in mobilità. I due telefoni, uno per il medico e

uno per il paziente, sono opportunamente programmati per la scelta delle lingue.

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Il Triage Multilingue, di cui gli utenti stranieri sono informati attraverso cartelli contenenti

il messaggio scritto in diverse lingue, va ad affiancarsi ad altre iniziative rivolte all’utenza

straniera come la presenza di mediatrici culturali all’interno della Struttura Complessa Ostetricia e

Ginecologia del San Paolo di Savona e in fase di attuazione anche nelle altre Strutture del’Asl.

Presso la Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia, nei giorni feriali, è anche

presente la figura dell’assistente sociale, per garantire sempre maggiore assistenza e per

supportare le famiglie che ne abbiano necessità.

Presso la S.C. di Pediatria sono presenti, inoltre, educatrici e clown che aiutano i bambini

ricoverati ad affrontare più serenamente la degenza in ospedale.

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Nell’anno 2009 all’interno del Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo M.tte sono stati

uniformati gli orari di visita delle diverse Strutture al fine di garantire ai parenti un unico orario,

per quanto possibile, sia nei giorni feriali che festivi.

S.C. Direzione Medica – Presidio Savona - Cairo Montenotte

ORARIO VISITA PARENTI OSPEDALE SAN PAOLO di SAVONA

Sconsigliato l’ingresso in Ospedale ai bambini di età inferiore ai 12 anni

DEGENZE MEDICHE-MONOBLOCCO

DERMATOLOGIA e MALATTIE INFETTIVE MEDICINA GASTROENTEROLOGIA 4° piano MEDICINA GASTROENTEROLOGIA 5° piano DiMI – Degenze in medicina interna UTIM EO Unità terapia intensiva medica emato-oncologica MICI ACUTI – Medicina interna cure intermedie – 5° piano MICI RIABILITAZIONE – Medicina interna cure intermedie – 6° piano NEUROLOGIA NEFROLOGIA

ORARIO FESTIVO E FERIALE

DALLE 7,30 ALLE 8,30

DALLE 12,00 ALLE 14,00 DALLE 18,00 ALLE 20,00

DEGENZE CHIRURGICHE-MONOBLOCCO

OCULISTICA e OTORINO CHIRURGIA GENERALE DAY SURGERY MULTIDISCIPLINARE - Chiuso festivi UROLOGIA CHIRURGIA MANO ORTOTRAUMA

DALLE 12,00 ALLE 14,00 DALLE 18,00 ALLE 20,00

AREA INTENSIVA-MONOBLOCCO RIANIMAZIONE

DALLE 14,30 ALLE 15,30 DALLE 18,30 ALLE 19,00

CARDIOLOGIA/UTIC DALLE 12,30 ALLE 13,15 DALLE 18,30 ALLE 19,15

CARDIOLOGIA/ATS DALLE 13,30 ALLE 15,00 DALLE 19,30 ALLE 20,00

OSSERVAZIONE BREVE INTENSIVA – OBI DALLE 12,00 ALLE 13,00 DALLE 17,45 ALLE 18,45

DEGENZE PADIGLIONE ASTENGO

PEDIATRIA GINECOLOGIA PSICHIATRIA

DALLE 12,30 ALLE 14,30 DALLE 19,00 ALLE 20,30

NEONATOLOGIA OSTETRICIA inoltre per le Famiglie delle neo mamme (papà e fratelli) DALLE 13,30 ALLE 20,30

DALLE 19,30 ALLE 20,30

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S.C. Direzione Medica – Presidio Savona - Cairo Montenotte

ORARIO VISITA PARENTI OSPEDALE SAN GIUSEPPE di CAIRO MONTENOTTE

Sconsigliato l’ingresso in ospedale ai bambini di età inferiore ai 12 anni

DEGENZE OSPEDALE ORARIO FESTIVO E FERIALE

RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

dalle 7,30 alle 8,30

dalle 12,00 alle 14,00

dalle 18,00 alle 20,00

MEDICINA

CHIRURGIA

ALCUNI PUNTI DI ECCELLENZA

NEL P.O. DI LEVANTE

CENTRO REGIONALE DI CHIRURGIA DELLA MANO

L’istituzione nel 1972 da parte dell’Ente Ospedaliero San Paolo di Savona della Sezione di

Chirurgia della Mano aggregata alla Divisione di Chirurgia generale che il dott.Mantero già

dirigeva dal 1970, ha fatto sì che le esperienze acquisite potessero trovare spazio concreto

nell’Ospedale savonese, dove del resto la Chirurgia della mano era già praticata fin dagli anni ’60,

con il consenso e la guida dell’allora Primario dott. Aldo Scalfi, cui va il merito di averne intuito le

potenzialità e l’importanza scientifica e sociale.

La Sezione ha vissuto, dal momento della sua istituzione ad oggi, uno sviluppo crescente,

fino a diventare, sia sotto il profilo scientifico che operativo, punto di riferimento nazionale ed

internazionale e ad ottenere, nel 1996, la trasformazione in Centro Regionale.

Fino al 1999 il Centro è stato diretto dal suo fondatore, prof.Renzo Mantero, dal dicembre

1999 al luglio 2001 dal dott. Piero Bertolotti e dall’agosto 2001 il direttore del Centro è il dott.

Mario Igor Rossello

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Il Centro ha una dotazione di n. 24 posti letto ed assicura sulle 24 ore il trattamento delle

urgenze chirurgiche che comprendono tutta la gamma possibile della patologia interessante

avambraccio e mano, reimpianti di arto o parti di esso, avvalendosi per il trattamento delle più

moderne tecniche microchirurgiche ed endoprotesiche necessarie.

In questi anni la crescita culturale e operativa ha consentito un particolare sviluppo della

richiesta di prestazioni per affezioni che richiedono maggiori difficoltà ed impegno quali le

malformazioni congenite, del totale dei pazienti operati più di un terzo sono al di sotto dell’anno

di età.

L’attività di ricerca del Centro si rivolge, tra gli altri, ai problemi della mano del paziente

cieco, dei musicisti e degli sportivi.

Il prestigio scientifico del Centro si regge su oltre 300 pubblicazioni scientifiche comparse

sulle più importanti riviste del mondo, sulla costante partecipazione a Congressi e riunioni

nazionali ed internazionali e sul fatto di aver messo a punto oltre 15 tecniche chirurgiche originali

ed aver progettato alcuni strumenti chirurgici.

LA CHIRURGIA ROBOTICA

L'introduzione e l'applicazione della chirurgia robotica al San Paolo è avvenuta nel febbraio

2005, dopo un lungo training specifico teorico e pratico, in centri italiani e stranieri, del personale

medico infermieristico e tecnico ad essa dedicato e dopo aver eseguito circa 3000 interventi mini

invasivi laparoscopici.

Sono due le equipe savonesi che utilizzano ormai abitualmente il Robot Da Vinci:

l’equipe della S.C. Urologia Ospedale S. Paolo di Savona, diretta dal Prof. Claudio Giberti

l’equipe della S.C. Chirurgia Generale Ospedale S. Paolo di Savona, diretta dal Dr. Angelo

Schirru.

Urologia

Dal 2005, l'equipe urologica utilizza la laparoscopia, e in particolare il Sistema Robotico Da

Vinci nell'esecuzione degli interventi di chirurgia prostatica, renale e in alcuni interventi di

correzione del prolasso vaginale. In particolare, il Robot da Vinci va ad arricchire il già ampio

ventaglio di opportunità disponibili nel trattamento del tumore prostatico permettendo di offrire

contemporaneamente ai pazienti quattro diverse tecniche chirurgiche (prostatectomia radicale a

cielo aperto e laparoscopica, brachiterapia e radioterapia esterna)

La laparoscopia robotica, rappresenta la massima espressione tecnologica nell'ambito della

chirurgia e il reparto savonese non solo è l'unico centro in Liguria ma è anche uno dei pochi centri

in Italia e nel mondo in grado di poter fornire tale innovazione

In ambito scientifico, il reparto di urologia ha partecipato ai principali convegni di chirurgia

robotica nazionali e internazionali confrontando la propria esperienza con le altre “realtà

robotiche”. In particolare, negli ultimi due anni un proficuo rapporto di collaborazione si è

instaurato tra l’équipe robotica urologica savonese e quella belga del Prof. Alex Mottrie, che

rappresenta il massimo esperto europeo di chirurgia robotica.

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Annualmente la S.C. di Urologia organizza un corso di laparoscopia e robotica con la

partecipazione di esperti chirurghi robotici di fama nazionale e internazionale, che espongono le

loro relazioni ed eseguono interventi chirurgici in diretta.

Chirurgia

L’obiettivo della équipe della S.C. Chirurgia Generale è quello di utilizzare il Robot da Vinci

nel 20-30% degli interventi chirurgici.

Da quando è in funzione l’équipe ha già eseguito con il robot un notevole numero di

interventi, soprattutto alla cistifellea, alla milza, allo stomaco, al colon destro, al sigma, al retto,

dove sono molto evidenti i vantaggi in termini di efficacia e di sicurezza del paziente.

Con il Robot si avrà una progressiva trasformazione della chirurgia invasiva ad alta

complessità in chirurgia mini-invasiva, con una importantissima ricaduta, in termini di vantaggi

postoperatori, per la popolazione ligure.

NUOVE FRONTIERE IN REUMATOLOGIA

La Struttura Complessa di Reumatologia svolge un ruolo importante nella diagnosi e

prevenzione delle patologie Reumatologiche spesso coinvolgenti la popolazione femminile.

Gran parte dell’attività svolta dalla Struttura Complessa si basa sulla prevenzione delle

reumopatie croniche, con particolare riferimento alla patologia osteoporotica, prevenzione svolta

nell’ambito della popolazione a rischio, appartenente per la maggior parte al sesso femminile.

L’Osteoporosi primaria colpisce infatti prevalentemente le donne, nella forma definita

“Osteoporosi post menopausale”, conseguenza indiretta della deprivazione estro progestinica.

In accordo con le linee guida internazionali la nostra Struttura Complessa svolge

quotidianamente esami densitometrici ossei (MOC) nelle donne in post menopausa al fine di

diagnosticare e trattare precocemente l’Osteoporosi prevenendone le complicanze.

Nelle forme di Osteoporosi più severe e già avanzate l’ausilio della Morfometria DEXA

permette la diagnosi di fratture vertebrali talora misconosciute.

Inoltre, presso il nostro centro, vengono garantite alle pazienti le migliori risorse

terapeutiche disponibili in campo osteoporotico.

L’attività ambulatoriale è volta allo screening di soggetti con possibili forme di malattie

reumatologiche infiammatorie croniche all’esordio, quali artriti e connettiviti. Tali pazienti

meritevoli di approfondimento clinico vengono sottoposti a percorsi diagnostici complessi secondo

le linee guida reumatologiche grazie anche al supporto di strumentazione diagnostica

d’avanguardia (Ecografia articolare, capillaroscopia, densitometria DEXA).

Anche in questo caso lo sguardo è volto prevalentemente alla popolazione adulta

femminile tenuto conto che tali patologie hanno maggiore incidenza nelle donne che negli uomini;

ad esempio l’Artrite Reumatoide è 3-4 volte frequente, il Lupus Eritematoso fino a 9 volte.

Le pazienti vengono valutate tramite esami laboratoristici e strumentali in modo da

garantire loro la massima efficienza in termini di capacità diagnostica precoce. Le pazienti affette

da tali patologie vengono seguite nel tempo e monitorate, a secondo delle esigenze cliniche, in

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regime ambulatoriale o di Day Hospital, mettendo a loro disposizione tutte le principali risorse

terapeutiche comprese le moderne terapie bio-tecnologiche.

INTERMEDIATE HEALTH CARE

Le Cure Intermedie, stanno affermandosi sempre più in tutto il mondo occidentale in

quanto vanno a garantire una continuità di cure che non va solo ricercata nel rapporto ospedale-

territorio, ma anche all'interno delle reti dei servizi ospedalieri tra le diverse unità operative di

base e tra queste e i livelli specialistici .

Le Cure Intermedie, pertanto, si indirizzano a quei pazienti che, superata la fase acuta

della malattia, risultano stabilizzati clinicamente, ma necessitano ancora di una fase di

osservazione e continuità terapeutica e riabilitativa.

La struttura di Cure Intermedie è rivolta a pazienti in cui vi siano le premesse per un

recupero funzionale, con l'obiettivo principale di riportare il paziente a domicilio o in strutture

territoriali cercando anche di evitare un re-ricovero a breve distanza di tempo. Questi pazienti

sono identificabili prevalentemente in soggetti affetti da pluripatologia ed in soggetti che

necessitano ancora di assistenza sanitaria, ma non ad alto contenuto tecnologico e ad alta

intensità assistenziale. Per tale motivo la struttura è dedicata a pazienti che presentino un grado

di collaborazione e uno stato fisico tali da permettere un intervento fisioterapico mirato ed una

riattivazione volta al recupero alle attività della vita quotidiana. Non è pertanto né una

lungodegenza né accoglie pazienti cronici. Non è adatta a pazienti con demenza di grado

avanzato.

Vengono inoltre ricoverati in questa unità soggetti affetti da malnutrizione proteico-

energetica con indicazione alla nutrizione artificiale, enterale o parenterale, in particolare quei

soggetti che dovranno proseguirla a domicilio, con l'obiettivo di organizzarne la gestione in

collaborazione con l'Assistenza Domiciliare Integrata, con il medico di famiglia o della RSA a cui

verranno affidati. La continuità assistenziale è assicurata dalla organizzazione dipartimentale, che

deve prevedere una stretta interazione con le Strutture Complesse mediche dello stesso

Dipartimento e di altre discipline di altri Dipartimenti (Medicina Interna, Gastroenterologia,

Endocrinologia, Ematologia, Neurologia, Cardiologia, Ortopedia, etc.). Questa organizzazione

quindi prevede che, finita la fase acuta e di postacuzie in ambito strettamente ospedaliero, possa

realizzarsi una stretta collaborazione ed integrazione operativa con le RSA (Residenze Sanitarie

Assistenziali), le case protette, le strutture territoriali (ADI, Ospedalizzazione Domiciliare) ed il

medico di famiglia onde migliorare appunto la delicata fase della dimissione.

L'attivazione ed il potenziamento delle Cure Intermedie dovrebbero inoltre migliorare la

comunicazione ed i rapporti con i cittadini e le loro famiglie attraverso una risposta più modulata

sui bisogni.

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IL FIBROSCAN

All’interno del Dipartimento di Medicina è stato individuato un Centro Dipartimentale

Epatologico la cui peculiarità, forse unica in Italia, è la coesistenza di internisti-gastroenterologi

ed infettivologi dedicati all'epatologia nel contesto dello stesso Ospedale.

Una simile collaborazione integrata ha consentito di mettere insieme competenze su un

ampio spettro di malattie epatiche, che vanno dalle epatiti virali acute, alle malattie croniche

(virali, alcoliche, metaboliche, autoimmuni), alla cirrosi con tutte le sue complicanze, compreso il

follow up del paziente trapiantato.

Le malattie epatiche croniche rappresentano un problema di notevole rilevanza sociale.

L'uso cronico di alcool, l'infezione da virus dell'epatite B e C e la sindrome metabolica

(sovrappeso associato ad alterazione dei lipidi e/o ipertensione arteriosa), sono le cause più

frequenti di danno epatico cronico.

Il decorso può variare da un paziente all'altro, fino ad evolvere in circa il 30 per cento dei

casi in cirrosi epatica.

Il 3-7 per cento dei pazienti con cirrosi, inoltre, sviluppa epatocarcinoma nel corso della

storia naturale della cirrosi. L'evoluzione in cirrosi, la comparsa delle sue complicanze compreso

l'epatocarcinoma, porta il paziente, in tempi più o meno lunghi, al decesso per insufficienza

epatica o, come unica possibilità terapeutica, al trapianto di fegato.

Non vi è quindi alcun dubbio che per ridurre la mortalità da cirrosi e da epatocarcinoma,

siano essenziali decise azioni di prevenzione e di terapia nei confronti delle cause di malattia

cronica del fegato.

Questo è precisamente lo scopo dell'attività del nostro Centro Dipartimentale Epatologico

(CDE).

Un momento cruciale in tutto questo processo è l'identificazione dello stadio di malattia

cronica.

Per far ciò certamente aiutano gli esami ematici e talvolta tecniche strumentali semplici

quali l'ecografia.

Ma quasi sempre tali indagini danno informazioni troppo generiche ed è spesso necessario

ricorrere ad indagini, come la biopsia epatica, molto efficaci ma anche invasive.

La biopsia epatica è in grado di identificare in maniera diretta e accurata lo stadio di

malattia definendo una determinata alterazione del tessuto epatico come conseguenza dell'insulto

determinato dalla causa della malattia epatica (ad esempio un virus o l'alcool). Tale modificazione

è definita fibrosi.

L'analisi della fibrosi, quindi, fornisce al medico una precisa fotografia dell'entità del danno

cronico del fegato.

Oggi abbiamo la possibilità di avere quell'informazione cruciale utilizzando una metodica

non invasiva e riproducibile che si basa sulla misurazione della stiffness (rigidità) del fegato,

attraverso uno strumento dedicato, il FibroScan®.

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“SAN PAOLO” UN OSPEDALE A MISURA DI DONNA

Sanità “a misura di donna” sempre più diffusa in Italia: 93 le strutture che quest’anno si

sono aggiudicate i prestigiosi bollini rosa. All’Ospedale San Paolo sono stati assegnati 3 bollini

rosa, il massimo del riconoscimento.

La classifica è stata stilata da una apposita Commissione scientifica.

Molti ospedali inseriti nella classifica stilata dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della

Donna, offrono punti nascita in cui sono attivi programmi per favorire l’allattamento al seno o la

vicinanza continua fra madre e neonato fin dai primi giorni di vita.

Numerosi gli altri requisiti richiesti per ottenere i bollini rosa, fra cui l’attenzione riservata

a malattie femminili con la presenza di reparti di ostetricia e ginecologia avanzati o di reparti

dedicati a malattie a forte orientamento femminile.

Il terzo bollino è stato ottenuto grazie all’applicazione della normativa vigente

sull’Ospedale senza dolore e sull’attuazione del controllo del dolore nel parto con l’applicazione

del’analgesia ostetrica effettuata da personale medico qualificato.

L’introduzione del concetto di medicina di genere nell’ambito ospedaliero e delle cure

mediche contribuisce a migliorare la salute sia delle donne che degli uomini. E’ un’iniziativa nuova

e meritoria perché incentiva tutte le strutture sanitarie ad avere una particolare attenzione alle

donne: un’utenza che ha esigenze specifiche e differenziate e che spesso, come ad esempio nel

caso della maternità, coinvolgono l’intero nucleo familiare.

E’ un’iniziativa che mette al centro le esigenze delle donne con l’obiettivo di identificare nel

panorama sanitario italiano gli ospedali a loro più vicini. Le donne, infatti, rappresentano la

principale utenza dei servizi sanitari. Ma quando si ammalano devono fare i conti con ospedali

ben poco a misura di donna, in cui le peculiari esigenze femminili non sono considerate o forse

non sono conosciute.

L’ATTIVITA’ DI CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA.

Nel 2002, a seguito della donazione di un angiografo digitale alla S.C. Cardiologia

dell’Ospedale San Paolo, è iniziata l’attività di cardiologia interventistica. Nel corso di questi anni

l’emodinamica si è altamente qualificata diventando punto di eccellenza ed attrazione anche per

pazienti residenti fuori della nostra ASL.

La migliore terapia dell’infarto miocardico acuto, prevede ormai la necessità di

ricanalizzare più rapidamente possibile il vaso infartuato, e quando disponibile si preferisce la

ricanalizzazione con angioplastica, perché più efficace della terapia farmacologica.

Dal gennaio di quest’anno è iniziata un’attività più complessa delle routinarie

coronarografie e angioplastiche coronariche, eseguendo interventi che fino a qualche anno or

sono venivano eseguiti a torace aperto solo dal cardiochirurgo: valvuloplastiche mitraliche

percutaneee, chiusura di forami ovali.

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Il Servizio di Emodinamica è l’unico tra Ventimiglia e Genova che è aperto 24 ore su 24 e

può far fronte a tutte le esigenze dei pazienti con infarto del miocardio acuto nel nostro territorio.

Il Servizio ha un organico dedicato, formato da 5 medici interventisti, infermieri e tecnici

di radiologia.

Negli anni 2007 e 2008 è stato il centro della Liguria che ha effettuato il maggior numero

di angioplastiche coronariche.

A seguito dell’alto volume di lavoro, la S.C. di Emodinamica di Savona è stata classificata,

secondo gli standard delle principali Società Scientifiche, come centro ad alto volume di

procedure diagnostiche ed interventistiche.

Attualmente sono in corso i lavori di ristrutturazione, ampliamento e adeguamento dei

locali della S.C. Cardiologia per rendere possibile la concentrazione di tutte le attività

interventistiche in un’unica area, con la conseguente ottimizzazione delle dotazioni strumentali e

di personale.

AREA CRITICA DI MEDICINA ED EMATOLOGIA

Nell'ambito della S.C. Medicina I è presente una struttura dedicata al paziente critico in

medicina interna, prima esperienza in Liguria dal 1984.

La gestione del paziente critico, che non necessita di ricovero in rianimazione, da parte

dell'internista è ormai in tutto il mondo considerata ottimale con netti vantaggi per il paziente

stesso e con migliore utilizzo di risorse. In questo senso la collaborazione con altri reparti

intensivi permette di non sovraccaricare, ad esempio, la Rianimazione e l'Unità Coronaria.

I pazienti che più frequentemente sono ricoverati presso l’Area Critica sono quelli che

presentano insufficienza respiratoria con necessità di un supporto ventilatorio, di frequenti

aspirazioni tracheobronchiali e di una costante vigilanza medico infermieristica.

Uno sviluppo significativo di questi ultimi anni è quello della branca ematologica che

permette ai pazienti del savonese di non doversi recare in centri ematologici di altre città e

regioni. L'attività diagnostico-terapeutica è strettamente collegata con la scuola ematologica

genovese del S. Martino (Università e Ospedale) con la quale i rapporti sono continui per dare ai

pazienti il massimo oggi offerto dalla scienza internazionale.

UN IMPEGNO PER MIGLIORARE L’ASPETTO AMBIENTALE

Gli Ospedali devono e dovranno sempre più contribuire a rendere operativa una efficace

politica ambientale orientata ai settori produttivi ospedalieri per creare un approccio sostenibile e

solidale alle attività assistenziali.

La polita ambientale deve diventare un elemento imprescindibile delle politiche gestionali

dell’azienda.

Con l’adozione di un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma internazionale

UNI EN ISO 14001, l’ASL 2 savonese ha inteso formalizzare il proprio impegno per l’ambiente con

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il fine ultimo di mantenere nel tempo le proprie prestazioni ambientali e, laddove possibile,

migliorarle con la definizione di specifici e mirati obiettivi di miglioramento. I proponimenti

dell’azienda sono attualmente così articolati:

agire sempre nel pieno rispetto della legislazione, nazionale e regionale, nonché di

regolamenti e normative applicabili, ponendo particolare attenzione all’aggiornamento

continuo delle prescrizioni in materia ambientale;

contribuire alla protezione dell’ambiente e alla prevenzione dall’inquinamento

attraverso una mirata gestione degli aspetti ambientali connessi alle proprie attività e alla

fornitura dei servizi anche in fase di progettazione;

Isola Ecologica Ospedale San Paolo

informare e sensibilizzare il personale dipendente e più in generale tutti coloro che

usufruiscono dei servizi ospedalieri perché adottino un comportamento più rispettoso

dell’ambiente in conformità alla politica ambientale;

esigere, mediante istruzione o esperienza, adeguate competenze di tutti coloro che

eseguono per l’azienda o per conto di essa compiti che possono causare uno o più impatti

ambientali significativi;

ridurre le probabilità di eventi che possono arrecare danno all’ambiente, attraverso

procedure di gestione delle emergenze e adeguati programmi di formazione e addestramento

mantenere un dialogo aperto con tutti gli enti interessati (pubbliche

amministrazioni, privati cittadini, ecc.) circa la propria politica ambientale per perseguire una

maggiore condivisione di obiettivi comuni e contribuire al progressivo miglioramento

dell’ambiente in cui si opera;

rendere disponibile al pubblico la propria politica ambientale, provvedendo alla sua

divulgazione e pubblicazione sul sito internet aziendale.

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L'ASL 2 Savonese ha conseguito nel mese di Dicembre 2007 (20 Dicembre 2007) la

Certificazione Ambientale dei due Presidi Ospedalieri di Savona e Cairo Montenotte e ha ottenuto

dall'Ente di Certificazione RINA SpA di Genova il Certificato di Conformità n. EMS 2029 del

20/12/07 attestante la rispondenza del Sistema di Gestione Ambientale alla norma UNI EN ISO

14001:2004 e il Certificato Internazionale IQNet Registration N.IT-60110.

Nell’anno 2009 il Team di Audit ha verificato "positivamente" lo stato di avanzamento di

obiettivi e traguardi del triennio, l'andamento degli indicatori di prestazione, le azioni correttive

messe in atto dall'Azienda sulle non conformità riscontrate nella verifica del mese di Luglio 2008

(un rilievo minore e alcune raccomandazioni) e ha concluso che il Sistema di Gestione Ambientale

dell'Organizzazione, nel suo complesso, è conforme ai requisiti della norma UNI EN ISO

14001:2004 e del Regolamento RINA.

ATTIVITÀ E PROGETTI REALIZZATI ANNO 2009

Ospedale di Savona

A seguito della riallocazione logistica dei posti letto delle SS.CC. di Medicina e di Ortopedia

e Traumatologia sono stati raggiunti risultati importanti.

In particolare si è ottenuta una riduzione del numero dei pazienti che , specie nel periodo

invernale in cui si verifica un incremento dei ricoveri di pazienti per lo più anziani con patologia

internistica che erano ospitati presso le strutture complesse non pertinenti l’area medica.

Il superamento di tali criticità ha reso possibile sia seguire nel reparto di competenza il

paziente internistico con l’utilizzo delle giuste risorse umane e materiali, sia la presa in carico del

paziente da parte degli infermieri e dei medici del reparto internistico con una migliore gestione

delle possibili situazioni di rischio clinico.

Si segnala, nell’ottica della massima attenzione al cittadino, l’attivazione della “Procedura

di assistenza domiciliare integrata ad alta intensità di cura che consente agli specialisti e agli

infermieri ospedalieri esperti in ventilazione domiciliare, nutrizione enterale e terapia

trasfusionale di recarsi al domicilio di pazienti identificati dal servizio di Assistenza Domiciliare

Integrata per la gestione di problematiche assistenziali ad alta complessità.

Con l’attivazione di questo percorso assistenziale, si vogliono perseguire i seguenti

obiettivi:

evitare l’ospedalizzazione di pazienti che necessitano di interventi pluriprofessionali

coordinati ed intensivi consentendo un miglioramento della qualità di vita degli stessi:

garantire dimissioni protette dalle strutture ospedaliere con riduzione dei tempi di degenza

e miglioramento della risposta assistenziale ai malati e ai loro familiari.

ridurre il numero dei re-ricoveri ed ottenere una maggiore appropriatezza delle prestazioni

ospedaliere.

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Durante l’anno 2009 (dal 1 giugno 2009 al 31 dicembre 2009) sono stati effettuati dal

personale infermieristico:

‐ 177 interventi ripartiti come da Grafico 1

‐ Totale di 330,5 ore di assistenza infermieristica sul territorio dell’ambito

Savonese e Valbormidese

Grafico 1

Durante l’anno 2009 (dal 1 giugno 2009 al 31 dicembre 2009) sono stati seguiti 28

pazienti ripartiti come da grafico 2

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Grafico 2

Al 31.12.2009, sono stati effettuati dal personale medico:

‐ 264 interventi ripartiti come da Grafico 3

‐ Visitati n. 107 pazienti ripartiti come da Grafico 4.

Grafico 3

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Grafico 4

Ospedale di Cairo

Presso l’Ospedale di Cairo M.tte si sono attuati gli indirizzi previsti dalla Deliberazione del

Consiglio Regionale n. 8 del 2008.

- L’attivazione di 3 posti letto tecnici di Osservazione Breve Intensiva ha prodotto, in

termini organizzativi ed assistenziali numerosi vantaggi in termini di appropriatezza delle

prestazioni oltrechè un miglioramento clinico assistenziale per il paziente.

- La strettissima integrazione funzionale con la rete provinciale per l’emergenza e la

revisione ed adozione del “Regolamento Aziendale per i trasferimenti interospedalieri, hanno

permesso una ancora più stretta integrazione sia con l’Ospedale di Savona che con l’Ospedale di

Pietra Ligure.

- Il potenziamento della Struttura Semplice Dipartimentale di Recupero e Riabilitazione di

ulteriori 9 posti letto consente di dare maggiori risposte alle esigenze di cittadini non solo della

Valbormida, ma di tutto il territorio dell’ASL 2 Savonese e di migliorare il percorso riabilitativo del

paziente con riduzione dei tempi di attesa per l’accesso alla degenza riabilitativa.

- La trasformazione di alcuni posti letto per acuti della S.C. di Medicina Interna in posti

letto di Cure Intermedie risponde alle esigenze della popolazione della ASL 2 in quanto si

indirizzano a quei pazienti che, superata la fase acuta di malattia, risultano stabilizzati

clinicamente, ma necessitano ancora di una fase di continuità terapeutica ed assistenziale prima

di essere dimessi al domicilio o in strutture residenziali.

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- Infine si è provveduto ad una riorganizzazione della dotazione dei posti letto della S.C.

Chirurgia Generale ed al potenziamento dell’attività in regime di Day Surgery e di PAC (Pacchetto

Ambulatoriale Complesso).

Infatti, a partire dal 2009 la S.C. Chirurgia della Mano e la S.C. Oculistica dell’Ospedale di

Savona effettuano una seduta settimanale presso il Blocco Operatorio di Cairo Montenotte.

Quanto sopra per:

1. garantire e potenziare un’offerta multidisciplinare, centralizzata dedicata a prestazioni

chirurgiche in regime diurno in linea con le direttive regionali;

2. realizzare un polo di attrazione per l’attività in Day Surgery e One Day Surgery;

3. ridurre le liste di attesa per gli interventi di chirurgia in regime diurno;

4. implementare la sicurezza e l’appropriatezza delle prestazioni chirurgiche offerte al

cittadino.

Nel contempo l’équipe della S.C. Chirurgia Generale dell’Ospedale di Cairo M.tte, per

migliorare ulteriormente la qualità e la sicurezza delle prestazioni chirurgiche fornite ai cittadini

ha trasferito gli interventi chirurgici ad elevata complessità presso il Blocco Operatorio del

Presidio di Savona.

…. IL PUNTO SULLA POLITICA AMBIENTALE ADOTTATA

Nell’anno 2009, nel Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo M.tte, a seguito

dell’implementazione della raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, toner, pile, legno, rifiuti

metallici, materiali ingombranti e batterie, è stato possibile ridurre di circa 34.595 Kg i rifiuti

sanitari pericolosi a rischio infettivo rispetto all’anno 2008 (circa l’11,5%) (Grafico 1). Tale

riduzione ha determinato un risparmio economico di ca € 35.000,00 rispetto all’anno precedente.

Grafico 1

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Contestualmente si è verificata una riduzione della produzione di rifiuti pericolosi a rischio

infettivo pari a 0,10 Kg per giornata di degenza (Grafico 2).

1,61,71,81,9

2007 2008 2009

…. L’IMPEGNO AMBIENTALE PER L’ANNO 2010.

Oltre al mantenimento della certificazione, il Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo M.tte

si propone di:

‐ Ottimizzare i consumi energetici attraverso lavori di ristrutturazione della centrale termica

e la creazione di un impianto di cogenerazione

‐ Avviare politiche di mobilità sostenibile da concretizzarsi con il miglioramento dei piani di

viabilità e sosta all’interno dell’area ospedaliera.

‐ Implementare ulteriormente la raccolta differenziata in un’ottica di riduzione dei costi.

3.15 La Farmacia ospedaliera

Le attività svolte da tale Struttura, ancorché inquadrate nell’ambito dell’Attività

ospedaliera, presentano diversi aspetti rilevanti anche in relazione all’Assistenza territoriale ed in

particolare a quella farmaceutica.

La Farmacia Ospedaliera rappresenta il tramite tra l’amministrazione sanitaria e i reparti di

degenza nel mantenimento del delicato equilibrio tra le esigenze di bilancio e le esigenze

assistenziali.

I principali obiettivi che la Farmacia Ospedaliera si è posta per l’anno 2009 sono stati:

Sviluppo dell’assistenza farmaceutica e della farmacovigilanza: incremento della

distribuzione diretta dei farmaci relativamente alla distribuzione del primo ciclo di terapia

alla dimissione da ricovero ordinario e da DH, alla distribuzione dei farmaci PHT e H OSP 2

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e a seguito di visita specialistica, alla erogazione dei farmaci per l’assistenza domiciliare,

residenziale e semiresidenziale.

Rafforzamento dell’appropriatezza prescrittiva e terapeutica: controlli di competenza sulle

richieste di reparto, sulle prescrizioni in dimissione e sulla compilazione dei piani

terapeutici.

Stesura del Prontuario Unico Terapeutico comprendente un elenco di medicinali e

diagnostici selezionati sulla base di una scelta critica fra le sostanze utilizzate in ambito

ospedaliero.

Stesura di un Prontuario Aziendale dei Dispositivi Medici: analisi dei prodotti esistenti e

valutazione comparativa di tipologia, destinazione d’uso e rapporto costo-beneficio.

Distribuzione Diretta

L’incremento dei farmaci erogati in tale modalità rientra in una serie di iniziative regionali

di razionalizzazione e contenimento della spesa farmaceutica; ad un aumento di spesa

ospedaliera per acquisto di farmaci ha fatto riscontro un contenimento della stessa farmaceutica

convenzionata. Il prezzo più basso dei farmaci acquistati a seguito di gare d’acquisto e il

Prontuario Terapeutico hanno garantito un risparmio certo e dimostrabile e sicurezza per il

paziente.

Nell’ambito della A.S.L. n. 2 la spesa complessiva dei farmaci erogati dalle farmacie degli

ospedali San Paolo, Santa Corona e Santa Maria Misericordia è passata da € 19.917.160 nel 2008

a € 22.089.895 nel 2009, con un trend sempre crescente.

In Distribuzione Diretta vengono erogati:

-farmaci di fascia A ai pazienti in dimissione sia da ricovero ordinario che da day hospital

che dopo visita ambulatoriale (Primo Ciclo Legge 405/01).

-farmaci PHT (elenco riportato nel S. O. alla G. U. n 259 del 4/11/04)

-farmaci H OSP2 (determinazione 25/07/2005 G. U. n. 136 del 30/07/2005 e

aggiornamenti successivi).

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TOTALI Farmaci di fascia A erogati a pazienti in dimissione da ospedali ASL 2

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

me s i

2008 2009

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1112

2008

2009

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

mesi

eur o

TOTALI Farmaci PHT erogati da ospedali ASL 2

2008 2009

I farmaci erogati in Distribuzione Diretta sono oggetto di monitoraggio e verifica circa

l’appropriatezza prescrittiva nonché dal punto di vista della spesa; inoltre ogni dispensazione

viene registrata in apposito programma informatico che consente di monitorare ogni terapia, sia

somministrata in ospedale, sia erogata in distribuzione diretta.

Dalla collaborazione tra le Farmacie Ospedaliere e le RSA e RP presenti sul territorio è ora

possibile fornire tutti i farmaci rimborsati dal SSN a tutti i pazienti ricoverati in tutte le RSA e RP

convenzionate con la A.S.L. n. 2. Nel 2008 venivano forniti farmaci a 717 posti letto, attualmente

a 1036. Anche nelle RSA e nelle RP vengono prescritti, salvo rare eccezioni, solo farmaci presenti

nel Prontuario Terapeutico Ospedaliero e questo comporta un notevole risparmio nella spesa

farmaceutica.

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2008

20090

500

1000

1500

Farmaci forniti a RSA e RP

2008

2009

Rafforzamento dell’appropriatezza prescrittiva e terapeutica

Ci si è occupati in particolar modo dei farmaci che rientrano nel canale della Distribuzione

Diretta, dei farmaci Off-Label e degli antibiotici. In collaborazione con gli Specialisti Infettivologi

c’è stata una revisione del Prontuario Terapeutico degli Antibiotici e si è stabilito che alcuni

farmaci altamente innovativi ed ad alto costo venissero prescritti solo su consulenza

infettivologica e/o presenza di antibiogramma.

E’ stata, pertanto, predisposta una modulistica dedicata alle richieste motivate per

antibioticoterapia con allegato elenco dei principi attivi per cui è necessaria la compilazione.

Questo anche in accordo con quanto deliberato dalla regione Liguria in data 25/09/2009 sulla

procedura per la sorveglianza d’uso degli antibiotici a particolare rilevanza clinica.

Stesura del Prontuario Unico Terapeutico

Nel corso del 2009 si è riunita più volte la Commissione per la Valutazione dei protocolli

Diagnostico-Terapeutici composta da clinici appartenenti al Presidio Ospedaliero di Savona e di

Pietra Ligure e da un membro della Farmaceutica Territoriale ed è stata completata la stesura del

Prontuario Terapeutico Ospedaliero che è attualmente disponibile on line con possibilità di

consultazione di linee guida per le patologie di più alto riscontro in ospedale. Nella scelta dei

farmaci la Commissione si è attenuta ai seguenti principi: a parità di sicurezza ed efficacia si è

privilegiato il farmaco con minor prezzo al pubblico e, qualora in una categoria di farmaci fosse

presente il farmaco generico, si è privilegiata la scelta di questo.

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D. QUALITA’ E GESTIONE INTEGRATA DEI RISCHI

3.16 Il Sistema Gestione Qualità e Rischio Clinico

La promozione del Governo Clinico, la politica per la qualità e gli obiettivi strategici aziendali.

Per Governo Clinico si intende un approccio integrato al moderno Servizio Sanitario

Nazionale , attraverso l’utilizzo di strumenti organizzativi, che pone al centro della

programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini e valorizza il ruolo e la

responsabilità dei medici e degli altri operatori sanitari per la promozione della qualità.

Per assicurare la qualità e la sicurezza delle prestazioni, i migliori risultati possibili in

salute e l’uso efficiente delle risorse, vengono impiegate metodologie e strumenti quali le linee

guida ed i profili di assistenza o percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) basati su

prove di efficacia, la gestione del rischio clinico, sistemi informativi costruiti a partire dalla

cartella clinica integrata informatizzata, la valorizzazione del personale e la relativa formazione,

la integrazione disciplinare e multiprofessionale, la valutazione sistematica delle performance

per introdurre innovazioni appropriate ed con il coinvolgimento di tutti i soggetti, compresi i

volontari e la comunità.

La funzione, posta in capo al Direttore Sanitario, si avvale di una struttura organizzativa

Struttura Semplice Dipartimentale (S.S.D.) Qualità e governo clinico ; si esercita attraverso l’uso

corrente e sistematico di idonei strumenti operativo -gestionali tesi a garantire che siano in opera

adeguati sistemi per il miglioramento continuo della qualità.

La Direzione ogni anno approva il Piano per lo sviluppo del Sistema di Gestione per la

Qualità che viene inserito tra gli obiettivi del Piano Strategico Aziendale.

( www.asl2.liguria.it/Azienda/Qualità e governo clinico)

I PROGETTI

1. il progetto “Il miglioramento della documentazione clinica: cartella clinica

unificata e scheda unica di terapia”

2. il progetto di miglioramento della gestione del processo di consenso informato

all’atto sanitario

3. l’audit clinico

4. il progetto prevenzione delle cadute accidentali dei pazienti

5. il progetto nazionale “Carta della qualità in Chirurgia”

6. l’attuazione del piano annuale delle indagini di qualità percepita

7. i gruppi di miglioramento ed il Comitato Consultivo Misto

8. l’attuazione del piano annuale della formazione per la qualità

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9. la gestione del rischio clinico

10. la valutazione esterna della qualità :la certificazione ISO 9001 ed il

coordinamento

della rete dei referenti qualità e valutatori

11. l’accreditamento istituzionale (Pietra Ligure)

12. l’attività di supporto e consulenza

13. la partecipazione a progetti di innovazione, ricerca e sviluppo.

1. Il progetto “ Il miglioramento della documentazione clinica: CARTELLA CLINICA UNIFICATA – La scheda unica di terapia”

Il progetto avviato nel 2006 ha permesso di unificare la cartella clinica (con format

aziendale conforme alla documentazione del Sistema Gestione Qualità ) in uso in tre ospedali

(Savona, Cairo, Albenga) ed è utilizzata da n° 26 Strutture Complesse ; ha permesso di

verificare il miglioramento della leggibilità, completezza, identificazione del redattore e la

rintracciabilità delle azioni e dei processi clinici e assistenziali. E’ entrata nell’uso l’utilizzo della

scheda unica di terapia con azzeramento degli errori di trascrizione, è migliorata la

comunicazione tra i membri dell’èquipe. La lettera di dimissione è sempre presente. E’ stata

elaborata ed è in uso la cartella clinica per le prestazioni in Day Surgery ed anche la cartella per

i PAC (pacchetti ambulatoriali complessi). E’ iniziata la prevista progressiva informatizzazione in

collaborazione con il Sistema Informativo aziendale. Il progetto è stato presentato al III

Congresso Nazionale AIDOS “Documentazione sanitaria e sicurezza del paziente” del 6-7

novembre 2008 a Perugia, e pubblicato nel sito www.aidosimera.it ed è presente nell’Osservatorio

delle Buone Pratiche dell’AGENAS (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali)

www.agenas/goodpractice.it e aggiornato ogni anno.

2. Il progetto “miglioramento del processo di gestione del CONSENSO INFORMATO” all’atto sanitario.

E’ stata redatta una procedura aziendale, la modulistica unificata e la check list per

revisionare le informative secondo standard internazionali. Sono stati organizzati due incontri con

il magistrato che si sono tenuti il 26 febbraio e il 5 marzo 2009.

A partire dal 1 giugno 2009 la procedura è stata adottata nelle strutture del Presidio

Ospedaliero di Savona e Cairo e diffusa attraverso il sito www.asl2.liguria.it.

L’Unità di Gestione del Rischio ha recepito il progetto ed ha inserito nel piano 2009

l’estensione della procedura all’Ospedale di Pietra Ligure.

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3. L’AUDIT CLINICO

L’audit clinico “è un processo di miglioramento della qualità che cerca di migliorare

l’assistenza al paziente e gli esiti attraverso una revisione sistematica dell’assistenza, tramite

criteri precisi e la realizzazione del cambiamento” (Nice 2002).

Il primo progetto formativo, realizzato nel 2008, in due Dipartimenti di Medicina :

Scienze Mediche e Medico ad indirizzo emato – oncologico ha visto la collaborazione del docente

Dr.U.Wienand Responsabile della Struttura Accreditamento Qualità Ricerca e Innovazione della

A.O.Universitaria Arcispedale S.Anna di Ferrara; successivamente nell’Azienda si è strutturato un

gruppo di coordinamento, supporto e consulenza e formazione.

Elenco Audit Clinici realizzati Ospedale Savona

1 Appropriatezza dell’indicazione al CVC (Medicina I) 2 Selezione e accesso alla degenza in Riabilitazione Medica 3 Infezioni urinarie in pazienti portatori di catetere vescicale (Mal. Infett. – Dermatologia) 4 Consenso Informato ai trattamenti antitumorali (Oncologia) 5 Trattamento con statine nei pazienti diabetici (Medicina – Gastro) 6 Controllo di qualità in endoscopia digestiva (Medicina – Gastro) 7 Recidive di TIA (Neurologia ) 8 Valutazione dell’appropriatezza della via di somministrazione nella nutrizione

artificiale(Neurologia ) 9 Controllo dei livelli di paratormone nei paz. dializzati (Nefrologia ) 10 Prevenzione delle Nefropatie da MDC iodato (Nefrologia) 11 Gestione del dolore post operatorio in Day Surgery 12 Sospensione della terapia anticoagulante in Day Surgery

I lavori realizzati sono stati presentati al “IV Workshop Italiano sull’Audit Clinico” che si è

svolto a Crema il 5 giugno 2009, all’interno di una tavola rotonda e pubblicati negli atti.

4. Il progetto prevenzione cadute accidentali pazienti

Nato all’interno di un progetto di formazione nel 2006 il progetto “prevenzione delle

cadute accidentali dei pazienti” è proseguito con l’elaborazione e revisione della scheda di

segnalazione delle cadute; sono state redatte le raccomandazioni; è stata revisionata la scala per

l’individuazione dei pazienti a rischio; è stata redatta un istruzione operativa, illustrata in incontri

e diffusa attraverso il sito aziendale ; si è conclusa la sperimentazione; è in corso il monitoraggio

dei dati da parte della Direzione Medica di Presidio ospedaliero. E’ in corso l’elaborazione di un

opuscolo informativo per i pazienti ed i familiari. E’ prevista la diffusione è l’integrazione con i

documenti utilizzati presso l’Ospedale di Santa Corona.

5. Il progetto nazionale “Carta della qualità in chirurgia”

Il progetto ispirato ai 14 diritti della “Carta Europea dei diritti del malato” è realizzato in

collaborazione con Cittadinanza Attiva e Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI). Hanno

aderito due strutture : la S.C. Chirurgia Generale e la S.C. Day Surgery Multidisciplinare

dell’Ospedale S.Paolo di Savona.

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Ha l’obiettivo di assicurare al cittadino malato massima attenzione alla qualità e alla

sicurezza in tutte le fasi del percorso chirurgico : dall’accoglienza nei reparti, al consenso

informato prima dell’intervento, dalla sicurezza in sala operatoria fino alle dimissioni

dall’ospedale.

6. Il piano annuale delle indagini di qualità percepita

Nell’ anno 2009 è stata realizzata una indagine regionale che ha visto coinvolte le

strutture di degenza e ambulatoriali dei 4 ospedali, le RSA e l’assistenza domiciliare.

E’ in corso la elaborazione dei dati raccolti : n° 2902 questionari - che corrispondono

all’81,9% dei questionari distribuiti.

TOT. QUESTIONARI AMBULATORI Consegnati

TOT. QUESTIONARI AMBULATORI Restituiti

TOT. QUESTIONARI DEGENZE Consegnati

TOT. QUESTIONARI DEGENZE Restituiti

OSPEDALE SAVONA

630 488 660 576

OSPEDALE CAIRO

120 96 60 55

OSPEDALE PIETRA

750 640 660 488

OSPEDALE ALBENGA

270 191 210 180

TOTALE

1770

1415 (79%)

1590

1299 (81%)

TOT. QUESTIONARI Consegnati/restituiti A.D.I. SAVONA 30/26 A.D.I. CARCARE 30/30 A.D.I. FINALE 30/28 A.D.I. ALBENGA 30/29 R.S.A. VARAZZE 30 /30 R.S.A. ALASSIO 30/27

7. I gruppi di miglioramento ed il Comitato Consultivo Misto

I gruppi di miglioramento sono gruppi di lavoro composti da Direttori, dirigenti delle

strutture, operatori e rappresentanti delle associazioni di volontariato e di tutela individuati tra i

componenti del Comitato Consultivo Misto dell’Azienda, ovvero l’organismo di consultazione

portavoce dei cittadini a cui partecipa regolarmente l’Ufficio Qualità. Hanno il compito di valutare

le criticità relative al problema individuato, definire obiettivi specifici su cui avviare ipotesi di

miglioramento. La metodologia seguita è quella propria dei circoli di qualità: analisi del problema,

raccolta dati, analisi delle cause, individuazione indicatori, progettazione e realizzazione di

miglioramenti, diffusione dei risultati. Attualmente sono attivi i seguenti :

1. gruppo di miglioramento Pronto Soccorso

2. gruppo di miglioramento tempi di attesa

3. gruppo di miglioramento “percorso del paziente diabetico ”.

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8. Il piano annuale della FORMAZIONE per la qualità

Progetto/Titolo Obiettivi Destinatari

Corso per referenti qualità e PDTA “Lo sviluppo del SGQ”

Aggiornare le conoscenze sulla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008 Approfondire strumenti e metodi di qualità tecnico professionale (PDTA e audit clinico)

N° 94 operatori referenti qualità e sostituiti e valutatori qualificati SGQ delle strutture certificate

Progetto/Titolo Obiettivi Destinatari

“Mantenimento e miglioramento SGQ” Dipartimento Patologia Clinica e Dip. Medicina

Conoscere la nuova norma UNI EN ISO 9001:2008 Verificare la documentazione in uso Realizzare le attività per il mantenimento della certificazione

Operatori delle strutture certificate

Progetto/Titolo Obiettivi Destinatari

Audit clinico Day Surgery Multidisciplinare

Conoscere e realizzare audit clinici Operatori della struttura, chirurghi, anestesisti

9. LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO

L’Unità di gestione del rischio clinico (U.G.R.) aziendale persegue gli obiettivi

assegnati annualmente al Direttore Generale dalla Regione Liguria:

1) predispone un progetto annuale di gestione del rischio clinico che ricomprenda almeno un

raccomandazione del Ministero della salute (good practice);

2) recepisce il metodo di analisi Root Causes Analysis (analisi della causa radice) secondo le

linee guida di settembre 2009 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

sociali, Ufficio III;

3) pianifica e realizza la formazione di base e avanzata sul Risk Management capillare nelle

strutture aziendali

4) adotta la scheda di segnalazione regionale di incident reporting revisionata;

5) implementa il set minimo di dati per la segnalazione /gestione dei sinistri.

10. IL PROGETTO DI valutazione esterna della qualità (certificazione ISO 9001) ed il coordinamento della rete dei referenti qualità

L’Azienda ha ottenuto il primo riconoscimento esterno di certificazione della qualità

secondo la norma ISO 9000 nel 2001 e successivamente ha proseguito nel mantenimento

annuale e nella estensione ad altre strutture, perseguendo l’obiettivo strategico del

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miglioramento continuo del suo Sistema Gestione Qualità unificato con Pietra Ligure dall’anno

2009 ; progressivamente integrato con il sistema dell’Accreditamento Istituzionale, il sistema di

budget, il sistema della formazione e recentemente con il sistema di gestione del rischio clinico.

La struttura coordina la rete dei referenti qualità delle strutture certificate ed in via di

certificazione di seguito elencate. Si avvale anche di un gruppo di valutatori (auditors) qualificati

dei Sistemi Gestione Qualità per la realizzazione delle verifiche interne e per la formazione.

Elenco Strutture certificate ed in via di certificazione :

DEGENZE SERVIZI SERVIZI AMMINISTRATIVI

1.Cardiologia Savona 14.Anatomia Patologica SV

15.Anatomia Patologica Pietra 37.Centro Formazione e Aggiornamento Savona 38. Pietra L.

2. Medicina e cure Intermedie Savona

16.Farmacia Ospedaliera Savona

39.Provveditorato

3.Medicina 1° Savona

17.118 Savona Soccorso 40.Centro di Controllo Direzionale

4.Medicina 2° Savona

18.Pronto Soccorso Cairo 41.Sistema Informativo

5.Medicina Cairo

19.Blocco Operatorio Savona

6.Nefrologia e Dialisi

20.Pronto Soccorso e osservazione Breve Savona e 21.Cairo

42.Direzione Medica Presidio Ospedaliero Savona e Cairo

7.Neurologia

22.Anestesia e Blocco Operatorio Cairo

8.Ostetricia e Ginecologia

23.Anestesia e Rianimazione Savona

9.Pediatria

24.Diagnostica per Immagini Cairo – 25.Pietra L.

10.Riabilitazione Savona

11.Riabilitazione Cairo

26.Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Savona e 27.Pietra L.

12.Day Surgery Multidisciplinare

28.Laboratorio Analisi Savona – 29.Cairo- 30.Albenga – 31.Pietra L.

13.Unità Spinale Unipolare Pietra L.

32.Medicina Nucleare Pietra L.

33.Microbiologia Pietra L. 34.Radioterapia Savona 35. Fisica Sanitaria 36. Neuroradiologia Pietra L.

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11. L’ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE (Pietra Ligure)

Nel mese di maggio 2009 è stata realizzata la verifica esterna di Accreditamento

Istituzionale dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure; nel mese di giugno la verifica esterna

dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia dell’Ospedale di Albenga da parte della Commissione

Regionale.

12. L’attività di supporto e consulenza

La struttura svolge attività di supporto e consulenza alle strutture per la redazione di

Manuali; procedure, istruzioni, regolamenti, etc…e percorsi diagnostico terapeutici assistenziali

(PDTA) : manuale manipolazione chemioterapici; regolamento interno (Day Surgery, Chirurgia

Generale, Struttura Semplice Area critica medica ..); PDTA aneurisma rotto ; PDTA patologia

diabetica ; procedura per la prevenzione delle reazioni allergiche da mezzo di contrasto;

procedura per la gestione del catetere venoso centrale ; procedure per la gestione della

nutrizione artificiale; procedura per la gestione dei trasporti interni ed esterni di materiali biologici

; procedure di gestione farmaci e stupefacenti; procedura per l’assistenza ad alta intensità di cura

domiciliare ; procedura per la valutazione pre-operatoria ; istruzione per la segnalazione delle

reazioni allergiche peri-operatorie; trasporto pazienti da RSA, RP all’ospedale o altre strutture;

procedura per il posizionamento e la gestione di protesi auto espansibile enterica; procedura per

prevenire la ritenzione di garze, strumenti o altro materiale del sito chirurgico; istruzione

operativa per la gestione degli allarmi dei frigoriferi/congelatori adibiti alla conservazione dei

farmaci/reagenti/emoderivati.

13. LA PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

La ASL 2 Savonese partecipa a gruppi di lavoro regionali su temi

specifici.

o Inoltre è presente sul sito della Regione Liguria

www.liguriainformasalute.it , alla pagina dedicata all’Osservatorio regionale Qualità

percepita a seguito della partecipazione ad un progetto Nazionale Ministeriale in

collaborazione con altre Regioni italiane e l’Università degli Studi di Bologna

Sociologia della Salute con la quale è in atto una continua collaborazione.

o E’ presente nella banca dati del Dipartimento della Funzione Pubblica

“Buoni esempi.it”, con il progetto “Le attività relative alla qualità percepita

all’interno dello sviluppo del Sistema di gestione per la Qualità dell’Azienda”, che

viene aggiornato ogni anno.

o L’Azienda è inoltre presente in numerose pubblicazioni ed invitata a

convegni e dibattiti di confronto e discussione su temi innovativi e di confronto di

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esperienze; collabora con la Società Italiana per la Qualità della Assistenza

Sanitaria ed alla rivista “Salute e Società” edita da Franco Angeli.

o Partecipa all’Osservatorio Buone Pratiche della AGENAS.

o E’ inserita nel Network Italiano Audit Clinico.

3.17 Il Sistema di Prevenzione

La recente politica di tutela della salute, a livello nazionale e internazionale, ha promosso

la crescente specializzazione delle strutture che offrono servizi sanitari.

Per conseguire la Qualità del servizio in funzione di una maggiore richiesta di efficacia,

efficienza e garanzia della sicurezza dei pazienti e degli stessi operatori non ci sono alternative: si

dovrà sempre di più valorizzare il sistema e comunicare su precisi punti di riferimento della

gestione del rischio clinico e della sicurezza degli operatori, sperimentando concretamente ed in

maniera controllata le soluzioni ritenute più valide.

Notoriamente e soprattutto nel mondo imprenditoriale il termine sicurezza evoca

immediatamente il rispetto di norme, regolamenti e disposizioni legislative, inerenti la tutela della

salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ultimo riferimento, il “D.Lgs 9 aprile 2008 n.81”

modificato dal “D.Lgs 106 del 3 agosto 2009”, inerendo sulla definizione e risoluzione degli aspetti

prettamente strutturali e tecnologici e/o sulla sorveglianza sanitaria degli operatori coinvolti,

piuttosto che sulla sicurezza ad ampio spettro anche del paziente. Nell’attuale settore sanitario è

oggi possibile osservare l’emersione di una spiccata sensibilità rivolta al problema della gestione

del rischio, sulla base di mutamento culturale che si rivolge alla sicurezza come ad un requisito

del sistema ed all’evento avverso, come al frutto di un’interazione tra fattori tecnici, organizzativi

e di processo, piuttosto che alla conseguenza del singolo errore. Nella pratica, ciò si realizza con

interventi tesi a rafforzare le difese del sistema (cultura della sicurezza), di fronte al possibile

errore attivo commesso dall’operatore di prima linea e con i sistemi di compensazione e/o di

controllo di possibili errori umani.

In sintesi, questi interventi per la difesa della sicurezza si devono fondare soprattutto su

obiettivi generali e su obiettivi specifici e concreti.

In particolare un obiettivo generale, a grande rilevanza progettuale, ci richiede di costruire

e rafforzare gradualmente una “cultura della sicurezza”, che consenta di passare da una cultura

del “colpevole” a una cultura della “ricerca delle cause di sistema” e ancora, da una posizione

autoreferenziale: «bene, come siamo bravi, non si sbaglia mai», ad una posizione “generativa” in

cui «ognuno di noi può compiere errori, siamo tranquilli che una possibilità di miglioramento

esiste».

La sicurezza attualmente è diventata una delle problematiche di maggior interesse a livello

internazionale, in ogni campo della vita, da quello lavorativo, a quello domestico, l’obiettivo

principale è quello di porre le condizioni affinché gli individui possano vivere e lavorare

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tranquillamente senza incorrere costantemente in situazioni rischiose. L’uomo non ha le

potenzialità per annullare ogni fattore di rischio, le scienze e la letteratura ci insegnano che non

esistono situazioni a rischio zero, ma esiste la possibilità di creare ambienti in cui gli eventi

rischiosi siano ridotti ai minimi livelli, che comprenda una cultura della salute globale, articolata

su tutte le attività più vicine ai pazienti e attenta al benessere degli operatori. Alla stregua delle

suddette, seppure generiche valutazioni, è immediatamente comprensibile che il sistema deve

essere ristrutturato in modo tale da rendere possibile la rilevazione di tutti gli errori, anche quelli

che non hanno generato un evento avverso, consentendo l’analisi approfondita e la ricerca delle

cause, al fine di prevenire il ripetersi delle stesse condizioni di rischio o di limitare il danno,

quando questo oramai si è verificato.

Per promuovere tale cambiamento, utile all’avvio di un sistema di gestione del rischio, è

fondamentale conseguire l’obiettivo della sicurezza del paziente e degli operatori, della qualità e

dell’assistenza attraverso sistemi di risk management che, prevedano, se necessario, anche la

profonda revisione e modifica dei processi stessi.

La descrizione di modelli comuni di gestione del rischio, siano essi rivolti in maniera

specifica al “rischio clinico” o alla “sicurezza e salute nei luoghi di lavoro”, ci fanno comprendere

come le fasi e le metodologie utilizzate abbiano un percorso comune ed un’unica filosofia, il

miglioramento della qualità.

E’ necessaria di conseguenza, l’integrazione e la condivisione di strumenti e metodologie

operative per il riconoscimento, la prevenzione e la riduzione delle situazioni a rischio per i

pazienti e per gli operatori, per la realizzazione di un approccio integrato alla gestione del rischio

nelle strutture sanitarie.

Per gestione integrata dei rischi che comprenda:

a. Pazienti: rischio clinico - collegabile direttamente ed indirettamente all’attività

assistenziale e clinica;

b. Sicurezza degli ambienti (safety e security);

c. Sicurezza del personale;

d. Emergenze esterne;

e. Rischi “economico-finanziari”.

Il risk management, il programma di gestione del rischio, è una funzione aziendale

essenziale in un sistema di clinical governance, in quanto assolve il ruolo di individuare le

strategie aziendali di gestione del rischio e le modalità da applicarsi per l’individuazione dei rischi

aziendali e la loro prevenzione, nonché coordinare, e sorvegliarne l’applicazione e verificarne i

risultati.

La gestione della salute e della sicurezza sul lavoro è già da tempo parte integrante della

gestione generale dell’azienda, ma la vera innovazione degli ultimi tempi è costituita dalla

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235

possibilità di combinare e razionalizzare i fattori di Ambiente e Sicurezza con quelli della Qualità,

al fine di creare una “dimensione aziendale integrata”.

La funzione in questione non può che essere realizzata con l’apporto di figure con

competenze professionali diversificate, in grado di costruire ed elaborare profili di rischio,

protocolli applicativi, elaborazione statistica, rapporto con i clinici e gli operatori sanitari, di

conoscenza legali - amministrative ed economiche.

Il Servizio di Prevenzione e Protezione ( SPP) è definito dal D. Lgs. 81/08 all’art. 2 lett. l)

come “…l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività

di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori…”. La normativa attribuisce al

SPP la natura di organo di consulenza tecnico-scientifica per il Datore di Lavoro a proposito di

tutto ciò che attiene alla promozione e alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e

delle lavoratrici e di quanti accedono legittimamente agli ambienti dell’Azienda .

Il SPP svolge i compiti individuati dall’articolo 33 del D.Lgs. 81 del 09/04/2008, che in

sintesi possono essere riassunti nei seguenti punti:

individuare i fattori di rischio, valutarli ed individuare le misure per la sicurezza e la

salubrità degli ambienti di lavoro

elaborare le misure preventive e protettive ed i sistemi di controllo di tali misure

elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali

proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori

partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro fornire

ai lavoratori le informazioni previste dalla normativa in materia di sicurezza e salute sui

luoghi di lavoro .

In aggiunta ai compiti istituzionali appena ricordati, il Servizio di Prevenzione e Protezione

svolge la propria attività in collaborazione con altre Strutture aziendali per l’attuazione di attività

integrative ed in tutte le circostanze, per le quali la “consulenza” in materia di tutela della salute

degli operatori possa rappresentare non solo la risposta ad un obbligo cogente, ma anche un

riconoscimento ed un contributo ai valori rappresentati dalla Mission aziendale al fine di una

gestione integrata dei rischi, come in premessa detto.

Con il Decreto Legislativo n. 81/08 il legislatore italiano definisce per la prima volta un

modello di gestione della prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro.

Il Decreto D.lgs 81/08 parte dall’assunto che in ogni attività umana di vita e di lavoro

esiste un rischio per la salute e per la sicurezza e che il concetto di “ rischio zero ” è utopico e

pertanto si deve operare sul concetto di riduzione del rischio, a livelli più bassi possibili: è ovvio

che questa condizione, peraltro in continuo divenire e in continuo miglioramento, richiede

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l’intervento attivo di tutti gli interessati al processo, la partecipazione relativa e consapevole di

ognuno.

L’attuazione del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro SGSL) avviene

mediante il controllo delle attività, la definizione di procedure documentate e di registrazioni

formali che costituiscono il riscontro oggettivo dell’applicazione della politica per la sicurezza.

In modo prioritario è necessario definire l’organizzazione con i diversi legami gerarchici e

le mansioni delle singole funzioni sia dirigenziali sia operative.

Il SGSL prevede di definire in modo documentato le procedure e le prassi aziendali così da

consolidare ed uniformare i comportamenti e le istruzioni (CHI – FA – CHE COSA – COME -

DOVE).

Il modello, per avere efficacia esimente, dovrà essere efficacemente attuato, assicurando

un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi.

Nel corso degli anni in Azienda il Servizio di Prevenzione e Protezione oltre allo

svolgimento dei compiti istituzionali ha provveduto alla definizione di un progetto di

aggiornamento sulla valutazione dei rischi che comprende la definizione di una organizzazione

aziendale della sicurezza sul lavoro prevista dal sopra citato SGSL, definendo in modo chiaro le

figure presenti nella struttura organizzativa precisando i compiti e responsabilità.

In relazione all’organigramma aziendale sono state individuate delle figure istituzionali,

fermo restando che ogni dipendente deve assumere un comportamento corrispondente alle

disposizioni di legge e alle disposizioni aziendali, per garantire il massimo livello di sicurezza per

gli operatori e per gli utenti.

Entrando nello specifico delle ottemperanze relative alla sicurezza, ha rivestito particolare

importanza in ambito aziendale l’attuazione della formazione, informazione e addestramento,

sono state infatti molti i corsi di formazione erogati, queste particolari fasi nello sviluppo di un

sistema e più in generale all’interno di una qualsiasi organizzazione, hanno permesso un

coinvolgimento di tutti gli operatori coinvolti nelle varie attività per un’attuazione efficace ed

efficiente nella creazione di “una cultura della sicurezza diffusa”, le attività di formazione hanno

naturalmente tenuto conto dei diversi livelli di responsabilità, abilità, professionalità e rischio.

Un altro settore che riveste particolare importanza per l’azienda che è stato seguito in

maniera specifica è quello relativo all’andamento infortunistico aziendale, ai fini della continua e

sistematica valutazione dei rischi nel corso degli anni.

Si provveduto e si provvede alla rilevazione sistematica informatizzata dei dati

infortunistici aziendali in ottemperanza alla procedura relativa predisposta dalla Regione Liguria e

in seguito all’analisi sistematica predisposta dal Servizio scrivente; necessaria all’ individuazione

dei fattori di rischio specifici per ogni attività lavorativa e profilo professionale.

Tali fattori modificabili ai fini della prevenzione, risultano utili alla definizione di azioni

correttive, di provvedimenti tecnici strutturali ed organizzativi definiti in una scala di priorità,

necessari alla prevenzione dei rischi e di conseguenza ai fini della riduzione degli eventi

infortunistici.

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Tabella: 1 – Riepilogo infortuni ASL n. 2 “Savonese”

TIPOLOGIA ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009

AGGRESSIONI 16 11 8

CADUTE 40 45 52

CONT. CHIMICHE 3 3 5

CONT. BIOLOGICHE 48 33 40

IN ITINERE 35 43 39

MOV. CARICHI 38 28 38

PUNTURE D’AGO 87 94 80

TAGLI 33 16 20

URTI 44 49 38

USTIONI 3 2 1

ALTRO 46 49 37

TOTALE 393 373 358

Grafico: 1 – Riepilogo infortuni ASL n. 2 “Savonese”

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Risulta evidente la riduzione della tipologia di infortunio più frequente in ambito sanitario

dovuto alla puntura d’ago, che trova riscontro nell’applicazione del progetto aziendale mirato alla

prevenzione e riduzione degli infortuni determinati da punture da ago e taglienti, che ha previsto

un evento formativo specifico effettuato a tutti gli operatori sanitari quale obiettivo primario, al

fine di creare la consapevolezza del rischio attraverso conoscenze, metodi di lavoro sicuri e

sull’uso delle tecnologie disponibili, deputate alla riduzione del rischio biologico.

Nell’ambito dell’applicazione del progetto sopra citato si è provveduto all’utilizzo presso le

Strutture Sanitarie dei dispositivi medici per la prevenzione delle punture accidentali, in grado di

ridurre il rischio di ferite cagionate da aghi o altri dispositivi taglienti.

Un dato particolarmente significativo è rappresentato altresì dalla diminuzione generale

degli occorsi, la consapevolezza del rischio e le misure di prevenzione da adottare, ottenuta con

l’informazione e la formazione continua ha sviluppato negli operatori maggiore attenzione nei

confronti della prevenzione e dell’applicazione di procedure sicure durante l’attività lavorativa.

Il processo di valutazione dei rischi continuo e sistematico come già citato in precedenza,

si sviluppa anche attraverso la rilevazione degli infortuni e la ricerca delle cause insite

nell’accadimento degli stessi. A questo proposito il Servizio scrivente oltre alla procedura di

registrazione informatica, necessaria ai fini statistici, verifica con gli operatori nei luoghi di lavoro

la dinamica degli eventi, ponendo in essere immediatamente, quando ciò sia possibile, gli

interventi necessari ad eliminare le cause e/o a predisporre le misure di prevenzione utili per la

riduzione dei rischi.

La predisposizione di procedure di lavoro sicuro, la formazione e l’informazione soprattutto

ai lavoratori neo-assunti, i continui sopralluoghi nei posti di lavoro, la dotazione di dispositivi e

attrezzature adeguate hanno portato a dei risultati utili in tema di prevenzione e sicurezza.

Questo è solo l’inizio di un percorso che richiederà maggiori sforzi per consolidare e

migliorare la qualità, l’attuazione della politica per la sicurezza e la salute sul lavoro, nonché la

previsione di un sistema di gestione integrata aziendale dei rischi, ispirato principalmente da

criteri di efficienza ed efficacia operativa.

Questo processo deve articolarsi sia attraverso la ricerca dei fattori motivanti in grado di

catalizzare i processi di coinvolgimento degli individui per la condivisione degli obiettivi sia,

soprattutto, nella conseguente modifica dell’organizzazione finalizzata alla realizzazione di un

punto d’incontro tra gli obiettivi individuali e quelli dell’organizzazione stessa.

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4. RISORSE (QUALI, QUANTE E COME)

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4. RISORSE (QUALI, QUANTE E COME)

A. LE RISORSE UMANE

La A.S.L. n. 2 Savonese è ormai da anni la maggior Azienda della Provincia di Savona. Nel

corso del 2009 l’A.S.L. n. 2 Savonese si è assestata su un totale di n. 4527 unità a tempo

indeterminato inquadrato nei diversi ruoli - sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo - e

nelle diverse categorie, profili professionali e discipline.

Nell’analisi successiva sono rappresentati i dati relativi alla situazione del personale

considerato nella sua globalità.

L’analisi del personale è stata articolata su tre livelli e si riferisce a tutto il personale a

tempo indeterminato:

1) Consistenza del personale;

2) Caratteristiche del personale;

3) Organizzazione del lavoro

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4.1 Consistenza del personale

ppeerrssoonnaallee ddii rruuoolloo

Ruolo Sanitario

Ruolo Professionale

Ruolo Tecnico

Ruolo Amministrativo TOT

3151 9 907 460 4527

Personale suddiviso per ruoli di appartenenza

70%0%

20%

10%Ruolo Sanitario

Ruolo Professionale

Ruolo Tecnico

RuoloAmministrativo

Raffrontando i dati del 2009 si è registrato, in relazione all’anno 2008, un incremento del

personale a tempo indeterminato di n. 36 unità dovuto, sotto il profilo organizzativo,

all’attivazione di nuovi servizi sanitari che ha permesso la conclusione delle procedure relative

alla stabilizzazione del personale precario, dato confermato dalla contestuale diminuzione del

personale a tempo determinato:

personale a tempo determinato nel corso dell'anno 2009

ruolo sanitario

ruolo professionale

ruolo tecnico

ruolo amministrativo

totale a tempo

determinato differenza

31/12/2008 91 0 33 6 130 -36 31/12/2009 88 0 5 1 94

I prospetti sotto riportati illustrano i movimenti di personale nel corso dell’anno 2009 da

cui si rilevano:

106 cessazioni per il personale a tempo indeterminato che rappresenta il

43,98% del personale in servizio;

le assunzioni a tempo indeterminato tra cui si evidenzia il numero di

tipologie di personale da tempo determinato a tempo indeterminato;

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personale a tempo indeterminato cessato nel corso dell’anno 2009

Per limiti di età Dimissioni Passaggi ad altre Amministrazioni

Altre cause TOT

14 40 16 36 106

Personale cessato nel corso del 2009

13%

38%15%

34%

Per limiti di età

dimissioni

Passaggi ad altreAmministrazioniAltre cause

personale a tempo indeterminato assunto nel corso dell’anno 2009

Proveniente da altre Amministrazioni

Procedure concorsuali

Altre procedure Stabilizzazioni TOT

15 138 15 73 241

Personale assunto nel corso del 20096%

58%6%

30% Proveniente da altreAmministrazioniProcedure concorsuali

Altre procedure

Stabilizzazioni

In particolare, per alcune figure professionali tra cui quelle degli infermieri professionali e

dei medici in alcune discipline (radiologia, ortopedia, anestesia) sussiste, ancora oggi, una forte

criticità nel reperimento di personale non solo a tempo determinato, ma anche a tempo

indeterminato.

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4.2 Caratteristiche del personale

Le tabelle che seguono mostrano la ripartizione del personale di ruolo al 31/12/2009 per:

a) sesso;

b) fasce di età;

c) anzianità di servizio

d) titolo di studio

e) orario di lavoro (tempo pieno/part-time)

f) giorni di assenza

a) ripartizione del personale di ruolo per sesso

uomini donne Tot. personale di ruolo al

31/12/2009

1333 3194 4527

Personale presente al 31/12/2009 suddiviso in uomini e donne

29%

71%

uomini

donne

b) ripartizione del personale di ruolo per classi di età

25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65 e

oltre

U D U D U D U D U D U D U D U D U D

2009 14 65 43 154 110 429 177 688 284 782 317 610 280 399 102 62 6 5

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grafico del personale suddiviso per classi di età al 31/12/2009

0

200

400

600

800

1000

1200

anni25-29

anni30-34

anni35-39

anni40-44

anni45-49

anni50-54

anni55-59

anni60-64

annioltre 64

Dai dati illustrati emerge che la fascia di età più numerosa è quella ricompresa tra i 40 e

54 anni, il che farebbe presupporre sotto il profilo pensionistico una situazione di stabilità e

continuità per l’azienda. In pratica, però, tale fenomeno viene condizionato dalle caratteristiche

del mercato del lavoro pubblico che ad oggi è fortemente influenzato da flussi di mobilità tra

aziende.

c) ripartizione del personale di ruolo per anzianità di servizio

da 0 a 5 da 6 a 10 da 11 a 15 da 16 a 20 da 21 a 25 da 26 a 30 da 31 a 35 oltre 35

U D U D U D U D U D U D U D U D

2009 186 553 146 486 88 217 275 691 301 590 210 454 86 156 41 47

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grafico del personale suddiviso per anzianità di servizio al 31/12/2009

50

250

450

650

850

1050

Da 0 a 5 da 6 a 10 da 11 a 15 da 16 a 20 da 21 a 25 da 26 a 30 da 31 a 35 oltre 35

d) ripartizione del personale di ruolo per titolo di studio

Fino scuola dell’obbligo Licenza media

superiore Laurea Totale

731 2373 1423 4527

Articolazione del personale per titolo di studio

posseduto

16%

53%

31%Fino scuola dell’obbligo

Licenza media superiore

Laurea

Il dato relativo al personale laureato si riferisce in larga parte alla Dirigenza

Medica/Veterinaria e S.P.T.A. La percentuale può sembrare bassa in relazione alla tecnologia e

alla professionalità presenti nell’A.S.L., ma occorre tener presente che il dato non ricomprende i

nuovi corsi di laurea (corso di laurea triennale infermieristica e corso di laurea triennale in

fisioterapia).

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e) articolazione del personale di ruolo al 31/12/2009 suddiviso per tempo lavoro (tempo pieno/part-time)

Tempo pieno Tempo parziale Tot. personale di ruolo al

31/12/2009

3936 591 4527

personale presente al 31/12/2009 suddiviso in tempo pieno e tempo parziale

87%

13%Tempo pieno

Tempo parziale

Analizzando distintamente la Dirigenza ed il Comparto il fenomeno del part-time si

presenta sostanzialmente diverso:

per il personale dirigente l’istituto è scarsamente utilizzato: sul totale dei dirigenti il

personale a part-time rappresenta un valore inferiore al 2%; un aumento di casi si rileva

all’interno della categoria dei Chimici (50%).

Il fenomeno non sembra riguardare il restante personale dirigente sanitario ed

amministrativo (nell’ambito della dirigenza medica sono presenti solo 6 unità in part-time

rispetto al tempo pieno).

Risulta evidente che la maggiore incidenza si ha in quei settori dove è più consistente il

numero di personale femminile rispetto a quello maschile; inoltre bisogna sottolineare che per

la dirigenza l’istituto rappresenta una novità rispetto al passato, poiché introdotto con i

CC.CC.NN.LL. per la dirigenza medica, veterinaria e S.P.T.A. del 22/2/2001 integrativo dei

CC.CC.NN.LL. 8/6/2000, mentre per il personale del comparto si ha già una storia consolidata

nel tempo. A solo titolo esemplificativo, si ricordi che per il personale medico esisteva la

possibilità di un rapporto di lavoro a tempo definito che per molti aspetti si concretizzava in

un vero e proprio part-time ante litteram.

per il personale del comparto emerge che i part-time rispetto al totale del personale

incidono per un 15,60%, a fronte di un 16,70% nel 2008 con un decremento percentuale di

1,10 punti. Esaminando il fenomeno sotto il profilo delle qualifiche, la categoria maggiormente

interessata è quella del personale infermieristico, pari al 19% circa.

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L’incidenza del part-time notevolmente al di sopra dello standard nazionale (7% – 8%) per

alcune categorie può essere dovuta alla rilevanza numerica di personale femminile. Infatti nelle

qualifiche di infermiere, personale tecnico e di riabilitazione, educatore, assistente sociale e

ausiliario, qualifiche prevalentemente femminili, la percentuale oscilla intorno al 20%.

Analizzando le motivazioni di base che inducono al ricorso al part-time appare evidente

che l’istituto del part-time rappresenta una soluzione alle problematiche familiari piuttosto che un

interesse verso nuove e diverse attività lavorative. Tale dato è confermato dall’esperienza e

conoscenza diretta degli operatori degli uffici che istituzionalmente gestiscono tali realtà.

Esaminando le diverse tipologie di part-time (percentuale ed articolazione dell’orario),

emerge il seguente quadro:

le tipologie meno ricorrenti sono il 70% ed il 33% (rispettivamente 21 e 5

dipendenti ). Le più diffuse sono le articolazioni del part-time all’80% e al 66,66%

(rispettivamente 211 e 140 dipendenti) seguite dal 50% con 88 unità e dal 90% con 79

unità.

i part-time all’80% risultano abbastanza equilibrati tra orizzontale e

verticale, nel caso di part-time al 66,66% la situazione è fortemente sbilanciata verso la

modalità oraria verticale (81 rispetto a 59), identica situazione si riscontra nel part-time al

50% (69 verticali rispetto a 19 orizzontali).

La scelta del part-time all’80% rappresenterebbe la soluzione per chi intende avere libera

una porzione di giornata (pomeriggi), rinunciando ad una limitata quota di stipendio, mentre il

66,66% interessa di più coloro che intendono impegnare in Azienda solo parte della settimana,

per avere a disposizione un periodo di tempo continuativo più rilevante e meno frammentato,

(anche a discapito di una riduzione di stipendio più consistente). Per il 2009 si ravvisa un

pressoché generale indirizzo dei dipendenti verso il part-time orizzontale.

L’articolazione oraria al 90% (79 dipendenti) può essere spiegata con la particolarità di

tale utilizzo che viene scelto da chi in sostanza intende rinunciare ad una limitatissima porzione di

orario, solitamente riferita alla turnazione nei giorni festivi e prefestivi (sabato e domenica).

Degno di nota appare quanto statuito dall’art. 73 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112

convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133 che ha introdotto rilevanti novità in merito alla

disciplina del part-time.

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In particolare, la citata disposizione, modificando l’art. 1 comma 58 della legge n.

662/1996, ha disposto che la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo

parziale può essere concessa dall’amministrazione entro 60 giorni dalla domanda se questa non

reca pregiudizio alla funzionalità dell’amministrazione stessa abrogando la precedente normativa

che prevedeva l’automatica collocazione a tempo parziale a seguito della mera presentazione

della domanda da parte del dipendente interessato.

Nel corso dell’anno 2009 si è verificata una riduzione per quello che riguarda le concessioni

del passaggio dal rapporto di lavoro a tempo pieno a quello parziale dovuta anche alla mancata

possibilità di sostituzione di tale personale stante le note limitazioni alle assunzioni derivate dalla

normativa nazionale e regionale.

f) assenze a vario titolo

Qui di seguito vengono illustrati i dati relativi alle assenze suddivise per tipologie. Le

quantità si riferiscono ai giorni di mancata presenza in servizio.

E’ chiaro che la differenza tra uomini e donne dipende dalla diversa consistenza numerica

tra i due sessi presente in azienda.

ferie malattia legge 104/92

assenze retribuite sciopero formazione altro tot

assenze

U D U D U D U D U D U D U D

45419 99660 9647 37514 1947 7229 5308 35904 90 276 2807 3043 3449 7595 259888

assenze personale di ruolo al 31/12/2009

4%0%

18%

4%

16%

2%

56%

ferie

malattialegge104/92

assenze retribuite

sciopero

formazionealtro

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Sulle assenze, l'art. 29 del Dlgs n. 150/2009, modificando l'art. 71 del Dl n. 112/2008,

prescrive che le pubbliche amministrazioni rilevino mensilmente i dati quantitativi relativi alle

assenze per malattia dei dipendenti e li comunichino al dipartimento della Funzione pubblica.

In applicazione di quanto sopra esposto ed a sensi dell’art. 21, comma 1, della L. n. 69 del

18/6/2009 “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in

materia di processo civile” che prevede che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere

noto, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni tra cui i tassi di assenza e di presenza

del personale, viene di seguito esposta la tabella relativa al dato medio di presenza ed assenza

relativa al 2° semestre del 2009 (comprensivo delle assenze per ferie):

Tassi assenza e presenza del personale (desumibili dai dati presenti sul sito aziendale)

DIPARTIMENTO TASSO DI ASSENZA

TASSO DI PRESENZA

media 2° semestre

CURE PRIMARIE ED ATTIVITA' DISTRETTUALI 24,62 75,38 SALUTE MENTALE E DIPENDENZE 24,66 75,34 MATERNO INFANTILE 25,02 74,98 PREVENZIONE 20,69 79,31 CHIRURGIE 25,84 74,16 MEDICINA 24,32 75,68 TESTA COLLO 29,64 70,36 ORTOPEDIA 28,42 71,58 RIABILITATIVO 27,99 72,01 EMERGENZA LEVANTE 29,19 70,82 EMERGENZA PONENTE 27,77 72,23 SPECIALITA' MEDICHE 21,28 78,72 PATOLOGIA CLINICA 25,67 74,33 IMMAGINI 26,83 73,17 STAFF ALLA DIREZIONE AZIENDALE 14,09 85,91 STAFF ALLA DIREZIONE SANITARIA 22,55 60,78 ECONOMICO FINANZIARIO 21,95 78,06 GIURIDICO E RISORSE UMANE 16,99 83,01 TECNOLOGICO 16,83 83,17

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4.3 Organizzazione del personale

I principi generali di organizzazione dell’A.S.L. n. 2 sono stati definiti nell’ Atto Aziendale,

atto di diritto privato con il quale l’Azienda ha determinato, nel rispetto delle indicazioni

legislative nazionali e regionali, i principi strategici e di funzionamento (delibera n. 1340 del

29/11/2002). Proprio in questi giorni è stato deliberato il nuovo Atto Aziendale dell’A.S.L. n. 2

savonese. (delibera n. 550 del 3 giugno 2010).

Si ricorda che dal 1° luglio 2008 l’Azienda Ospedaliera Ospedale Santa Corona è stata

accorpata all’A.S.L. n. 2, attualmente, quindi, l'ex Azienda Ospedaliera Ospedale Santa Corona

non dispone più di un'autonoma direzione aziendale che è stata unificata così come altri organi di

legge; dal 1 luglio 2008 esiste un solo Collegio Sindacale ed opera un unico Collegio di Direzione.

Tutto ciò ha comportato una sostanziale, profonda e complessa riorganizzazione

dell’assetto aziendale sia dell’Area Sanitaria che di quella Amministrativa, iniziata nel corso del

2008 e proseguita per tutto il 2009.

A riguardo l’Azienda ha anche iniziato un percorso di unificazione di procedure di

funzionamento degli organi direzionali, in oggi sostanzialmente completato, in particolare in

riferimento al regolamento del Collegio di Direzione, al Piano Strategico Aziendale e all’Atto di

Autonomia Aziendale.

Dal punto di vista operativo l’Azienda è articolata in dipartimenti intraospedalieri e

transmurari che costituiscono elementi di raggruppamento e razionalizzazione di discipline

omogenee affini o complementari. Le strutture afferenti il dipartimento, pur mantenendo

autonomia e responsabilità specifiche, perseguono finalità comuni in modo integrato.

Il territorio dell’A.S.L. n. 2, che copre tutta la provincia di Savona, è suddiviso in quattro

distretti (Albenganese, Finalese, Savonese e delle Bormide) al fine di assicurare alla popolazione

residente l’accesso ai servizi e alle prestazioni di tipo sanitario e di tipo sociale ad alta

integrazione sanitaria. Nel corso dell’anno 2009 sono stati affidati gli incarichi di Responsabili di

Distretti a quattro dirigenti.

L’area sanitaria è suddivisa in 14 Dipartimenti, di cui 3 con composizione mista ospedale-

territorio e 1 territoriale.

La funzione ospedaliera dell’A.SL. n. 2 è garantita dal Presidio Ospedaliero di Savona e

Cairo Montenotte con gli ospedali San Paolo di Savona e San Giuseppe di Cairo Montenotte e dal

Presidio Ospedaliero del Ponente con gli ospedali Santa Corona di Pietra Ligure e Santa Maria di

Misericordia di Albenga.

Il Presidio Ospedaliero di Savona e Cairo Montenotte comprende n. 12 strutture complesse

afferenti l’area chirurgica, n. 14 strutture complesse afferenti l’area medica e n. 7 strutture

complesse afferenti l’area dei servizi; il Presidio Ospedaliero del Ponente comprende n. 20

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strutture complesse afferenti l’area chirurgica, n. 11 strutture complesse afferenti l’area medica e

n. 7 strutture complesse afferenti l’area dei servizi.

Nella riorganizzazione dell’area amministrativa, l’Azienda si è data come obiettivo

prioritario la razionalizzazione delle attività di supporto che ha portato tra l’altro alla riduzione del

numero dei Dipartimenti Amministrativi.

Come già espresso in precedenza l’A.S.L. 2 Savonese garantisce l’offerta delle prestazioni

sanitarie su tutto il territorio della provincia di Savona attraverso i diversi servizi territoriali, i

quattro distretti sanitari e i due presidi ospedalieri impiegando un elevato numero di lavoratori e

lavoratrici e da anni si trova a gestire particolari situazioni relative alla articolazione degli orari di

lavoro, ciò dovuto al fatto che l’elevato numero di assenze per maternità annuale sottintende che

molto spesso le successive richieste di riduzione dell’orario di lavoro sono soprattutto dovute alla

gestione dei figli. Questo aumento di richiesta di riduzione degli orari assume dimensioni

importanti all’interno di un’azienda che opera su una porzione di territorio ampia e dislocata. A tal

proposito il lavoratore/trice si trova a dover conciliare e/o soddisfare non solo le esigenze di cure,

ma anche quelle legate ai tempi di trasferimento casa/lavoro che ostacolano ulteriormente la

conciliazione.

Per andare incontro alle esigenze dei lavoratori/trici l'Azienda manifestando un

orientamento alla propria missione improntata sicuramente al perseguimento della flessibilità

organizzativa e alla valorizzazione delle risorse umane e professionali, ha sentito l’esigenza di

promuovere alcune azioni positive per agevolare l’attività lavorativa dei dipendenti:

sono stati attivati accordi con asili nido presenti sul territorio per cui

vengono riservati alcuni posti ai figli dei dipendenti e l’A.S.L. si impegna a concorrere al

costo del servizio con una quota integrativa alla retta di frequenza mensile;

è stata data concreta applicazione a quanto previsto dal progetto

ministeriale finalizzato alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro attraverso la flessibilità

oraria denominato “Accresciamo la soddisfazione dei lavoratori” ai sensi dell’art. 9

della L. 8/3/2000 n. 53 che prevede:

la realizzazione e l’attivazione di accordi e/o relazioni sindacali

innovativi che riconoscano ufficialmente le esigenze di conciliazione dei tempi di

vita personale con i tempi di vita lavorativa, nella richiesta di flessibilità oraria

(part-time) – intendendo per esigenze di conciliazione la cura dei figli o dei genitori

anziani o di familiari disabili;

la sperimentazione di una politica aziendale di conciliazione per

rendere il momento del rientro dei lavoratori/trici più sereno e per garantire il

rientro nella medesima posizione e possibilmente nel medesimo reparto.

L’A.S.L. 2 Savonese vuole agevolare la conciliazione delle responsabilità lavorative

e di quelle familiari dei propri dipendenti attraverso l’introduzione di sistemi di flessibilità

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oraria che prendono in considerazione le esigenze dei lavoratori/trici, legate alla cura dei

bambini e degli anziani. I principali obiettivi che il progetto si propone sono quelli di

sperimentare una stabilizzazione contrattuale che riconosca ai lavoratori/trici la

flessibilità/riduzione oraria per conciliare l’attività lavorativa con le esigenze familiari

migliorando la qualità di vita dei lavoratori/trici cercando di diminuire le ore di assenza

dovute all’allontanamento dal posto di lavoro per assistere i figli e i familiari migliorando

così il clima aziendale e facilitando successivamente il momento del rientro al lavoro dopo

la maternità e/o i congedi grazie anche ad azioni di coaching e aggiornamenti tecnici

cercando di ridurre al minimo la possibilità di spostamento in altri reparti.

Il bando per l’accesso al rapporto di lavoro a part-time reversibile per la durata di

12 mesi, per n. 30 unità di personale del comparto del ruolo sanitario e per il personale di

supporto all’attività sanitaria è stato deliberato il 3/12/2009, i primi passaggi al rapporto

di lavoro parziale si sono concretizzati nel mese di marzo 2010.

RREELLAAZZIIOONNII SSIINNDDAACCAALLII

Un grosso investimento è stato operato con riguardo alle relazioni sindacali e gestione del

personale, settore ove sono già stati raggiunti importanti risultati a livello di integrazione.

Nel corso dell’anno si è portato a termine il progetto di addivenire ad un unico C.C.I.A. per

tutto il personale della nuova Azienda (Comparto, Dirigenza Medica/Veterinaria e Dirigenza

S.P.T.A.).

Il 28/12/2009 è stata siglata l’ipotesi di C.C.I.A. riferito al Comparto subito seguita da

quello della Dirigenza Medica/Veterinaria e della Dirigenza S.P.T.A.

FFOORRMMAAZZIIOONNEE

L’Azienda, attraverso i due centri di formazione siti uno presso il Campus Universitario di

Savona e uno presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, ha implementato l’attività

formativa al fine di garantire un adeguato aggiornamento professionale del personale e di

ottemperare almeno al numero di crediti previsti dalla legge. Particolare attenzione è dedicata

agli aspetti metodologici dei processi formativi attraverso l’analisi dei bisogni, la progettazione e

la valutazione degli interventi.

Dal punto di vista metodologico l’A.S.L. n. 2 Savonese ha individuato due livelli differenti

di intervento formativo:

attività formative a supporto di obiettivi strategici dell’Azienda,

prevalentemente orientate al cambiamento culturale (corsi di formazione sul

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miglioramento rapporto utente/operatore sanitario, sulla qualità dell’organizzazione, sulla

cultura del servizio, sul controllo di gestione, sulle attività di prevenzione sanitaria);

interventi formativi a carattere tecnico scientifico sulla base delle esigenze

definite dalla singole aree, proposti e gestiti direttamente dai Dipartimenti.

Tale modello si basa sulla assegnazione di budget per la formazione ai Dipartimenti al fine

di responsabilizzare le strutture anche sugli obiettivi formativi.

Relativamente alla formazione interna sono stati organizzati n° 123 corsi (412 edizioni)

che hanno coinvolto 6758 partecipanti interni e 2384 partecipanti esterni.

Per quanto riguarda invece la formazione presso terzi di dipendenti dell’Asl 2 hanno

partecipato nell’anno 2009 n. 259 persone mentre i partecipanti esterni sono risultati essere n.

535 (per un totale di n. 12 eventi).

PPRROOGGRRAAMMMMAA AASSSSUUNNZZIIOONNEE PPEERRSSOONNAALLEE DDIISSAABBIILLEE

Nel corso dell’anno 2009 è continuata la collaborazione con il Servizio Politiche Attive del

Lavoro della Provincia di Savona finalizzata all’assunzione di personale disabile di cui alla legge n.

68 del 12 marzo 1999 mediante l’attivazione di una apposita Convenzione Quadro che deve

prevedere un programma pluriennale di inserimento.

Nel corso del 2009, in attuazione della Convenzione Quadro in argomento, sono stati

assunti a tempo indeterminato, previa l’attivazione di work experiences, n. 2 lavoratori disabili.

Al 31/12/2009, come risulta dalla denuncia on-line indirizzata al Ministero del Lavoro, della

Salute e della Politiche Sociali in data 28 gennaio 2010, il totale del personale disabile presente a

tempo indeterminato presso la A.S.L. n. 2 ammonta a n. 166 lavoratori oltre a 27 dipendenti

appartenenti alle categorie protette per un totale di 193 lavoratori.

B. LE RISORSE ECONOMICHE

Il bilancio di esercizio 2009 riveste una particolare rilevanza in quanto si riferisce al primo

anno “a regime” per l’A.S.L. n. 2 nella nuova configurazione risultante dalla confluenza

dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dotato fino al 30 giugno 2008 dello status di Azienda

Ospedaliera.

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4.4 Composizione e rispetto del livello dei costi 2009

Con Deliberazione della Giunta Regionale n. 166/2009 è stato assegnato alle

Aziende Sanitarie ed Ospedaliere il livello dei costi per l’anno 2009 individuando in particolare

per l’A.S.L. n. 2 “Savonese” l’importo di € 541.600.000; detto livello è stato successivamente

integrato, a seguito della Deliberazione della G.R. n. 1084/2009, di € 1.898.399 (risultante

dal riconoscimento di maggiori Entrate proprie e dalla stima di un risparmio sui costi per

assistenza farmaceutica convenzionata).

Sulla base di tali provvedimenti il livello dei costi complessivo attribuito all’A.S.L. n. 2

ammonta ad € 543.498.399.

=

Figura 1

I costi complessivi esposti nel Conto economico (allegato n. 2 alla Deliberazione del

Direttore generale n. 646/2010 approvativa del Bilancio di esercizio 2009) ammontano a

€ 613. 096.815 così ripartiti:

Costi della produzione (totale B) : € 611.629.144;

Oneri Finanziari (totale 20): € 182.913;

Oneri straordinari (totale E): € 995.488;

Imposte sul reddito d’esercizio (totale 25) : € 289.271.

Ai fini dell’evidenziazione del rispetto del livello sopraindicato vanno tuttavia dedotti, come

da indicazione della Regione Liguria, gli importi relativi:

- alla mobilità passiva intra ed extra regionale per € 58.009.457 (vedi oltre in merito al

carattere meramente figurativo di tale posta);

- ai costi attribuiti all’Azienda, per un importo complessivo pari a € 4.960.404,41, ai

sensi di quanto previsto al punto 4) della D.G.R. n. 166/2009 ai fini della copertura dei costi non

ricompresi nel livello individuato dalla D.G.R. n. 166/2009 ed assegnati dai seguenti

provvedimenti regionali.

541.600.000 1.898.399 543.498.399

TETTO DEI COSTI DGR 166/2009

DGR 1084/2009

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Provvedimenti  Importo 

DE    0869/20‐04‐2009: Piano Sangue contributo spese per produzione plasma  89.480,54 DGR 1200/ 10‐04‐2009: Finanziamento Ministeriale alle farmacie con fatturato ridotto  31.627,18 DGR 1233/21‐09‐2009:  Maggiore finanziamento stranieri 2007  55.788,40 DE   2922/28‐10‐2009: Spese assicurative di trasporto e soccorso ammalati con le associazioni di volontariato 

83.602,00 

DGR 1559/20‐11‐2009: Rinnovo contrattuale CCNL comparto (biennio economico 2008‐2009) 

4.279.400,00 

DE 3555/10‐12‐2009: Centrali Operative 118 Formazione personale volontario Ass.ni convenzionate per i servizi di emergenza 

24.000,00 

DGR 1731/11‐12‐2009: Somministrazione vaccino antiallergico a veleno di imenotteri  12.000,00 DGR 1900/22‐12‐2009 Impegno a favore di soggetti malati di celiachia  22.446,35 DE 1021/18‐06‐2010: Finanziamento RATA ICT anno 2009  55.823,05 DGR 509/14‐05‐2010: Vacanza contrattuale CCNL Dirigenza (biennio economico 2008‐2009) acconto 

306.237,00 

TOTALE FINANZIAMENTI AGGIUNTIVI  4.960.404,52    

- ai costi per l’acquisto di prestazioni di assistenza ospedaliera in regime di ricovero (per acuti e

riabilitazione) erogate nel corso del 2009 dall’Istituto Villa Azzurra di Rapallo per

€ 1.377.644; gli stessi, secondo quanto a suo tempo stabilito dalla Regione Liguria fanno

carico, con correlativa assegnazione di fondi, all’A.S.L. n. 4 “Chiavarese” (competente per

territorio di ubicazione della struttura) che provvede pertanto al rimborso degli oneri sostenuti

dall’Azienda;

- ai costi derivanti da maggiori quote per sterilizzazione degli ammortamenti dell’esercizio

per € 1.497.534; tale esclusione è giustificata dalla circostanza che l’incremento nei costi per

ammortamenti registrato nel 2009 è da ricondursi ad investimenti che, in quanto finanziati

da contributi regionali o alienazioni patrimoniali, sono soggetti alla metodologia della

c.d. “sterilizzazione degli ammortamenti”; tale procedura ha l’effetto di neutralizzare gli

ammortamenti mediante l’inserimento di una posta (figurativa) di pari importo tra i ricavi;

per effetto di questa procedura gli ammortamenti relativi ad investimenti effettuati avvalendosi di

contributi in c / capitale non costituiscono un costo effettivo per l’Azienda;

- ai costi derivanti da maggiore attività libero - professionale intramoenia

(per € 1.903.342) che come tali trovano copertura nei ricavi correlati;

- ai maggiori costi per accantonamenti (anch’essi finanziati da ricavi) per € 1.266.871;

- al recupero da fondo “oneri per contratti futuri” per € 124.258;

- ai costi Legge 210/92 per € 383.978;

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- al saldo del finanziamento vacanza contrattuale ricompreso nelle risorse da manovra

fiscale per € 75.763.

Per effetto di tali deduzioni i costi da prendere in considerazione sono pari a

€ 543.497.564.

Euro

Figura 2

4.5 Articolazione dei ricavi e dei costi 2009

RICAVI DELL’ESERCIZIO (€ 601.659.308)

I ricavi dell’anno 2009, complessivamente pari a € 601.659.308, sono riconducibili in

larga misura alle risorse assegnate dalla Regione Liguria (€ 507.687.068) che rappresentano il

finanziamento effettivo articolato come da Figura 3.

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257

finanziamento regionale effettivo

Euro

Figura 3

Importo iscritto nel bilancio secondo le indicazioni della Regione Liguria che con il

Provvedimento indicato ha attribuito un finanziamento di € 29.994.429. La differenza,

pari a € 11.438.342, in quanto derivante dalla manovra fiscale regionale rappresenta

un valore provvisorio di riferimento e verrà definito successivamente all’approvazione

del bilancio stesso.

A tali risorse si aggiungono i ricavi da entrate proprie per un totale di € 14.546.802

(Figura 4) e gli altri ricavi per un totale di € 21.415.981 (Figura 5) la cui articolazione è esposta

nelle figure che seguono.

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entrate proprie

Euro

Figura 4

altri ricavi

Euro

Figura 5

Completa il quadro dei ricavi dell’esercizio la c.d. mobilità attiva, pari complessivamente

ad € 58.009.457, che rappresenta una posta meramente figurativa (come tale destinata a non

tradursi in un effettivo introito).

L’importo totale dei ricavi di fonte regionale comprende infatti talune poste rappresentate

dal valore convenzionalmente attribuito alle prestazioni erogate dai presidi ospedalieri e

territoriali in favore di assistiti residenti negli ambiti territoriali di altre Aziende Sanitarie ed

Ospedaliere ubicate in ambito regionale ed extra – regionale; detti valori sono evidenziati in

bilancio, su indicazione della Regione Liguria, al fine di rappresentare l’attività svolta al riguardo

dalle Aziende. Gli stessi pertanto trovano riscontro, quale posta parimenti figurativa iscritta tra le

voci di costo (costi per l’acquisizione di servizi sanitari e socio - sanitari) nel valore

convenzionalmente attribuito alle prestazioni erogate ad assistiti dell’A.S.L. n. 2 “Savonese” da

parte delle altre Aziende Sanitarie ed Ospedaliere liguri ed extra – regionali.

Va sottolineato che in realtà il valore delle prestazioni suddette (individuato

provvisoriamente sulla base dei dati registrati nei periodi precedenti) viene tenuto in

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considerazione nel momento in cui la Regione procede all’individuazione dei budget e

contestualmente all’assegnazione delle risorse.

I ricavi effettivi dell’esercizio (quindi al netto delle poste di mobilità per € 58.009.457)

sono pertanto pari a € 543.649.851 (vedi Figura 6).

Figura 6

COSTI DELL’ESERCIZIO (€ 613.096.815)

Al complesso di tali ricavi fanno riscontro costi per un totale di € 613.096.815

comprensivi di € 58.009.457relativi alla mobilità passiva.

I costi effettivi dell’esercizio (quindi al netto delle poste di mobilità) sono pertanto pari a €

555.087.358 e la relativa composizione è esposta nelle figure che seguono (Figure 7 e 8).

Euro

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Figura 7

Figura 8

RISULTATO DELL’ESERCIZIO

Dalla contrapposizione dei costi (€ 613.096.815) e dei ricavi (€ 601.659.308) emerge un

risultato di esercizio pari a € - 11.437.507 (vedi, nella figura 9, il Conto economico sintetico); lo

stesso, come evidenziato nella pagina che segue, riveste carattere meramente tecnico e non è

pertanto indice di una situazione di squilibrio in quanto l’Azienda ha rispettato il livello

dei costi individuato dalla Regione Liguria come evidenziato al paragrafo 4.1.

Euro

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Figura 9

4.6 Confronto con esercizio 2008

Si precisa in via preliminare che, al fine di operare una comparazione significativa, gli

importi considerati per l’anno 2008 comprendono anche i costi sostenuti nei primi sei mesi (anno

2008) dall’Azienda Ospedaliera “Ospedale Santa Corona”, confluita nell’A.S.L. n. 2 “Savonese” a

partire dal 1° luglio 2008 e che formalmente sono contenuti nel bilancio di chiusura relativo al

periodo 01/01/2008 – 30/06/2008. La colonna “importo anno 2008” contiene pertanto un dato

c.d. “consolidato”.

Le tabelle che seguono non espongono, inoltre, le poste meramente figurative

corrispondenti alla c.d. “mobilità passiva”.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Acquisto beni di

consumo sanitari

€ 85.572.546

€ 76.298.632

+ 12 % circa

Figura 10

I costi relativi, pari a € 85.572.546, nel 2009 registrano complessivamente un

incremento di € 9.273.914 (pari a circa il 12 %) rispetto ai valori dell’esercizio 2008

(€76.298.632). L’aumento è da ricondursi in prevalenza all’intensificazione della distribuzione dei

farmaci attraverso le farmacie convenzionate (circa € 3.143.000) nonché alla diversa allocazione

di costi che nell’esercizio precedente risultavano contabilizzati tra i servizi sanitari (circa €

6.353.0000) e costituiti in particolare da:

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a. fornitura in service di presidi per incontinenti;

b. fornitura in service per interventi di cataratta e virectomia;

c. service dialisi;

d. service di ossigenoterapia e ventiloterapia domiciliare.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Acquisto beni di

consumo non sanitari

€ 5.551.921

€ 6.355.7056

- 12 % circa

Figura 11

I costi per l’acquisto di beni non sanitari registrano un decremento di circa € 800.000,

sostanzialmente riconducibile al risparmio per l’approvvigionamento di materiale di manutenzione

e riparazione e per il riscaldamento dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure ottenuto per

effetto del cambio del tipo di olio combustibile utilizzato.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Manutenzione

ordinaria in appalto

€ 8.792.627

€ 11.327.079

- 22 % circa

Figura 12

Questa voce evidenzia una riduzione pari a oltre 2,5 milioni di euro da ricondurre, in larga

misura, alla diversa contabilizzazione degli oneri derivanti dal Servizio Gestione Calore e dal

servizio di manutenzione hardware e software sino al 2008 allocati tra le manutenzioni e dal 2009

contabilizzate nei servizi appaltati.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Assistenza ospedaliera in

regime di ricovero

€ 1.477.149

€ 1.612.170

- 8 % circa

Figura 13

Il decremento rispetto all’esercizio 2008 è da imputarsi alla cessazione dell’attività

svolta dalla struttura Villa Alfieri s.r.l. dal mese di aprile 2009.

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Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Assistenza specialistica e

medicina dei servizi

€ 6.843.976

€ 6.232.141

+ 10 %

circa

Figura 14

L’incremento rispetto all’esercizio precedente (€ 611.834,56) è riconducibile all’aumento

dell’assistenza in alcune branche specialistiche e del volume di prestazioni effettuate dalle

strutture convenzionate esterne al fine di soddisfare, entro un ragionevole arco di tempo, la

domanda espressa dagli assistiti dell’A.S.L. n. 2 (abbattimento liste di attesa).

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Assistenza farmaceutica

convenzionata

€ 60.856.795

€ 62.138.379

- 2 % circa

Figura 15

La Deliberazione G.R. 1084 del 31 luglio 2009 ha recepito il Decreto Legge n. 39/2009

(convertito in Legge n. 77/2009) ad oggetto “Interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite

dagli eventi sismici nella Regione Abruzzo” che, all’art. 13, disponendo una riduzione del Fondo

Sanitario Nazionale di 380 milioni di euro, individua il recupero di tale minore importo attraverso

l’applicazione di un “extra sconto” del 1,4% sui farmaci distribuiti dalle Farmacie convenzionate

nonché di una riduzione del 12% del prezzo di riferimento dei farmaci “generici”; per effetto di

tali riduzioni questa voce evidenzia un risparmio di poco meno di 1,3 milioni di euro.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Prestazioni di medicina di

base (continuità

assistenziale, medici di

base, pediatri)

€ 27.074.699

€ 25.753.541

+ 5 % circa

Figura 16

L’incremento di oltre 1,3 milioni di euro rispetto all’esercizio 2008 è da attribuirsi

prevalentemente al rinnovo dell’Accordo per il biennio 2006 – 2007 per i Medici convenzionati.

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Descrizione Importo anno

2009

Importo anno

2008

Differenza

percentuale

Assistenza riabilitativa

(disabili, anziani e pazienti affetti

da dipendenze o da disturbi

mentali)

€ 40.742.241

€ 36.697.308

+ 11 % circa

Figura 17

L’aumento è riconducibile in prevalenza:

a) al riconoscimento alle strutture convenzionate dell’adeguamento I.S.T.A.T.

(2,5%)

b) all’attivazione di nuovi posti letto sia per disabili che per anziani non

autosufficienti.

Descrizione Importo anno

2009

Importo anno

2008

Differenza

percentuale

Prestazioni di assistenza

integrativa (disturbati mentali,

ossigenoterapia, celiaci)

€ 1.888.318

€ 2.076.469

- 9 % circa

Figura 18

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Altra assistenza

sanitaria

€ 519.750 € 7.380.947

- 93 % circa

Figura 19

Gran parte della riduzione è da attribuire alla accennata riallocazione di costi (service vari)

che dal 2009 sono allocati tra gli acquisti di beni sanitari.

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Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008

Differenza

percentuale

Godimento beni di

terzi

€ 4.886.127 € 6.299.000

- 22 % circa

Figura 20

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Personale dipendente

(IRAP escluso)

€ 207.778.335

€ 203.768.586,04

+ 2 % circa

Figura 21

Tale voce rappresenta senza dubbio una delle componenti di costo di maggiore entità con

un importo contabilizzato nell’esercizio pari a € 207.778.335 (al netto dei costi per IRAP).

Il confronto con l’esercizio precedente evidenzia un incremento di poco più di € 4.842.000

rispetto all’importo rilevato nel 2008, dovuto essenzialmente all’applicazione del Contratto

Collettivo Nazionale (comparto) ad alla vacanza contrattuale per la Dirigenza per complessivi €

4.788.875.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Spese amministrative

e generali

€ 16.781.206

€ 18.606.519

- 10 % circa

Figura 22

Il decremento di oltre 1,8 milioni di euro è sostanzialmente riconducibile al saldo tra la

diminuzione di alcune spese amministrative e l’aumento dei costi per premi di assicurazione.

In particolare:

i costi derivanti dall’appalto per la “Gestione Calore” sono stati allocati fino

all’esercizio 2008 tra le spese amministrative e generali (utenze) per omogeneità rispetto

ai bilanci precedenti, al fine di consentire un più agevole monitoraggio del trend

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evidenziato da tali oneri in una fase di nuovo assetto del servizio. Cessato il periodo “di

transizione” la tipologia del servizio erogato ha suggerito una più corretta allocazione tra i

“servizi appaltati”;

i costi dei premi di assicurazione registrano un incremento di poco meno di €

2.150.000 dovuto sia ai maggiori oneri derivanti da un nuovo contratto sia ad una

modifica tecnica nelle modalità di contabilizzazione dei costi stessi.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Servizi appaltati

€ 29.021.638

€ 20.244.100

+ 43 % circa

Figura 23

L’incremento rilevato è in massima parte riconducibile alle accennate diverse allocazioni

contabili effettuate nell’esercizio 2009 rispetto all’anno 2008 (per complessivi € 6.670.000) di

seguito riepilogate:

a) € 1.900.000 dalla voce manutenzioni ordinarie (Servizio Gestione Calore

per circa € 1.100.000 ed interventi di manutenzione ordinaria su hardware e software per

circa € 800.000);

b) € 4.770.000 dalle spese amministrative e generali (energia elettrica e gas

nell’ambito del Servizio Gestione Calore).

Tra le variazioni non ascrivibili a modifiche nelle modalità di contabilizzazione dei costi si

segnala:

l’aumento di circa € 376.000 relativo al servizio pulizie e riconducibile al maggior costo

“a regime” del servizio per il Nuovo Ospedale di Albenga, di superficie sensibilmente

maggiore rispetto a quella della precedente (dismessa) sede. Va infatti rilevato che

nel 2008 tale maggior onere ha gravato i costi per un solo trimestre;

l’incremento di circa € 311.000 relativo al Servizio di Ristorazione è invece dovuto in

parte all’“adeguamento prezzi” sulla base dell’indice ISTAT e in parte alla distribuzione

ai ricoverati nei presidi ospedalieri dell’Azienda di acqua minerale che nell’anno

precedente era a carico dei ricoverati stessi per quanto riguarda gli ospedali diversi

dal “Santa Corona” di Pietra Ligure.

Descrizione Importo anno 2009 Importo anno 2008 Differenza

percentuale

Ammortamenti

€ 15.291.181

€ 14.622.782

+ 5 % circa

Figura 24

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4.7 Investimenti 2009

Nelle figure che seguono (25 e 26) viene esposta la composizione degli investimenti

effettuati nel 2009 e delle relative fonti di finanziamento, per un totale di € 11.231.792.

Euro

Figura 25

Figura 26

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PRINCIPALI INVESTIMENTI IN STRUTTURE E TECNOLOGIE E

NUOVE ATTIVITA’

Ospedale San Paolo di Savona

Ammodernamento della dotazione tecnologica con sostituzione di apparecchiature superate dal

punto di vista tecnologico nel servizio di Radiologia Centrale, in particolare mediante:

l’acquisizione di due diagnostiche digitali dirette e di un un ecografo multifunzionale;

l’aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia (denominato

RIS / PACS), con sostituzione della postazioni di refertazione. Tutta la Radiologia

dell’Ospedale di Savona è divenuta digitale, con conseguente eliminazione di pellicole e

liquidi di sviluppo;

l’inserimento nella Radiologia del Pronto Soccorso ammodernato del Tomografo Assiale

Computerizzato 32 strati proveniente dal “Vecchio” Ospedale di Albenga (nel nuovo

Ospedale è stata installata “ex novo” analoga apparecchiatura per la TAC). Per le sale

visita ristrutturate sono stati acquisiti pensili, lampade scialitiche, defibrillatori e monitor;

l’ulteriore potenziamento della dotazione di apparecchiature specifiche per l’Oculistica,

quali:

- Laser per chirurgia retina

- Tomografo a coerenza ottica (donato dalla Fondazione DeMari)

- Microscopio endoteliale

- Analizzatore di visione

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l’acquisizione presso il

Blocco operatorio

Centralizzato di nuove

dotazioni strumentali,

quali monitor di

visualizzazione delle

immagini radiologiche,

bisturi piezoelettrico

chirurgia mano ed

elettrobisturi ad

ultrasuoni. Sostituzione

dell’impianto

“Passamalati”, ormai

vetusto;

la sostituzione del

“Contropulsatore aortico” in

dotazione al Servizio di

Cardiologia;

l’aggiornamento tecnologico

del Sistema di monitoraggio

del Reparto Semintensivo

della Medicina I con

sostituzione dei letti

elettrificati;

la realizzazione del nuovo

reparto Dialisi Nefrologia P.

1° Retrocorpo;

l’ampliamento Pronto

Soccorso;

l’attivazione di nuovi

ambulatori di Ecografia P.

Terra;

la ristrutturazione del reparto

di Chirurgia Generale P. 2°

Monoblocco.

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Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga

inserimento presso il Blocco Operatorio di monitor per la visualizzazione delle immagini

radiologiche;

aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia. La Radiologia

del Nuovo Ospedale di Albenga, come peraltro buona parte della dotazione strumentale

del nosocomio, era stata acquisita allo stato dell’arte del 2008, quindi con tecnologia

digitale;

attivazione (marzo 2009) di n. 4 posti letto di Rianimazione.

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Ospedale Santa Corona di

Pietra Ligure

dotazione della Sala Operatoria del Reparto

di Neurochirurgia di un Microscopio per

l’apparato neuronavigatore (donato dalla

Fondazione DeMari) e di un bisturi

aspiratore ad ultrasuoni;

aggiornamento hardware e software sul

Tomografo a risonanza magnetica (1.5T) in

dotazione al Servizio di Neuroradiologia;

acquisizione di due Diagnostiche digitali e di un ortopantomografo in sostituzione di

quelle superate da un punto di vista tecnologico nel servizio di Radiologia Centrale;

aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia, con

sostituzione ed incremento delle postazioni di refertazione. Tutta la Radiologia

dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è divenuta digitale, con conseguente

eliminazione di pellicole e liquidi di sviluppo.

acquisto di una nuova “Colonna videolaparoscopica” per il Secondo Gruppo Operatorio in

sostituzione di quella obsoleta ; il Primo gruppo Operatorio è stato dotato di un tavolo

operatorio per i pazienti obesi;

ulteriore potenziamento della dotazione di apparecchiature specifiche per il Servizio di

Rianimazione, e sostituzione di quelle usurate, con l’acquisizione di:

- apparecchiatura per Potenziali evocati ed elettroencefalografo

- ventilatori polmonari

- sistema di Monitoraggio dei pazienti

- letti elettrificati

nuovo Centro Terapia del dolore e cure palliative Pad. 18 4° P.

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Ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte

acquisizione di due nuove diagnostiche radiologiche digitali dirette, in sostituzione di

quelle tecnicamente superate nel servizio di Radiologia;

aggiornamento hardware e software del sistema informatico di radiologia, con

sostituzione delle postazioni di refertazione;

inserimento presso il Blocco Operatorio di monitor per la visualizzazione delle immagini

radiologiche, di un microscopio operatorio per l’oculistica e la chirurgia della mano, con

rinnovo della dotazione in trapani e motori per la chirurgia della mano e per la

artroscopia;

ristrutturazione Reparto di Riabilitazione con aumento n. posti letto

Servizi territoriali

realizzazione di opere di consolidamento statico edificio U.O. Recupero e Rieducazione

Funzionale adiacente R.S.A. Via Adelasia – Alassio;

inizio lavori nuovo Distretto Sanitario edificio “Ex Boschine” Varazze.

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A conclusione del lavoro è doveroso esprimere un

ringraziamento a quanti, all’interno o all’esterno dell’Azienda,

hanno contribuito alla realizzazione del documento ed in

particolare:

al Collegio Sindacale

alla Conferenza dei Sindaci

al Comitato Misto Consultivo

al Comitato Etico

Un ringraziamento anticipato va altresì a chi vorrà

servirsene per motivi di lavoro, di interesse a livello culturale o

per semplice curiosità, grati fin d’ora a coloro che

intenderanno fornire spunti ai fini di un continuo

miglioramento.

A tutti assicuriamo il nostro impegno in tal senso.