Bilancio Sociale 2006

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Il primo bilancio sociale della nostra Cooperativa

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“Nessuno è tanto povero da non avere niente da dare , nessuno è tanto ricco da non avere niente da ricevere”.

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1 INTRODUZIONE

1.1 Lettera del Presidente

1.2 Politiche di redazione

2 IDENTITÀ 2.1 Il contesto

2.2 I dati giuridico istituzionali

2.3 La storia

2.4 La missione e i valori

2.5 Linee strategiche di sviluppo

2.6 L’assetto organizzativo

2.7 La mappa degli stakeholder

2.8 La governance

3 LE RISORSE

3.1 Le risorse umane

3.2 Le risorse economico-finanziarie

3.3 Le risorse di rete

4 LE RELAZIONI SOCIALI

4.1 La produzione e commercializzazione di fiori e piante 4.2 La produzione biologica e commercializzazione

4.3 La progettazione, la realizzazione

e la manutenzione del verde.

5 LA VOCE DEGLI STAKEHOLDER

5.1 I clienti

5.2 I dipendenti

5.3 I servizi sociali

6 CONCLUSIONI

6.1 Conclusioni

6.2 Programmi futuri

Indice del Bilancio Sociale 2006

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1.1 Lettera del Presidente INTRODUZIONE1

Operare nel mondo del non profit è diventato sempre più impegnativo e complesso; valori come la dedizione, l’entusiasmo e la serietà nel portare avanti il proprio lavoro ed i propri ideali, che da sempre caratterizzano la nostra Cooperativa, devono essere affiancati da logiche di comunicazione e rendicontazione che sostengano le relazioni basate sulla fiducia.

Proprio per aderire a queste logiche, che sentiamo vicine e coerenti con la nostra natura e il nostro modo di lavorare, abbiamo deciso di avviare l’opera di redazione del primo bilancio sociale. Abbiamo creduto fermamente nell’importanza di questo lavoro per il Germoglio, pur consapevoli che la struttura non era pronta ad affrontare questo percorso; lo abbiamo intrapreso con determinazione ed impegno nella convinzione di poter ottenere un risultato positivo.Grande importanza in questa fase ha avuto la collaborazione offertaci dal Prof. Paolo Rizzi della facoltà di Economia dell’ Università Cattolica di Piacenza e da Monica Ferrari che ha elaborato con noi il bilancio sotto la supervisione della consulente Maria Grazia Campese.

Siamo così arrivati al primo bilancio sociale che rappresenta per noi un traguardo importante e nello stesso tempo la base di partenza per la nostra crescita e per l’analisi del nostro impegno e lavoro futuro.Speriamo che i nostri soci e i nostri principali stakeholder si riconoscano nel documento; da parte nostra ci impegniamo a rispondere sempre più dettagliamene alle loro attese informative.

Buona lettura!

Mariano Cobianchi

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Il Germoglio ha scelto di redigere questa prima edizione del Bilancio Sociale per rispondere alla necessità ormai impellente di rendere conto, in una logica multidimensionale, dell’attività svolta evidenziando il valore creato, non solo in termini economici, ma per i soci e in generale per la comunità.

Le esigenze informative dei diversi stakeholder sono molto variegate e noi abbiamo deciso di attivare un percorso che ci consentisse di “renderci conto” e “rendere conto” del lavoro svolto creando

uno strumento di relazione che mettesse i nostri interlocutori nella condizione di conoscere, partecipare e sostenere consapevolmente.

Siamo consapevoli, e non potrebbe essere diversamente essendo la prima volta che ci cimentiamo con uno strumento del genere, che presenterà diversi ambiti migliorabili, ma riteniamo che l’impegno profuso vada nella direzione di dotarsi di strumenti di gestione coerenti con le finalità sociali dell’organizzazione. Il nostro bilancio sociale vuole parlare prima di tutto ai nostri soci, ma anche a tutti gli interlocutori che quotidianamente incontriamo durante lo svolgimento delle nostre attività.

Il percorso di rendicontazione sociale è stato avviato nel marzo 2007 nell’ambito di una formazione/consulenza promossa da Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna, gestita da Irecoop E.R. e condotta da esperti della Società Consortile per il terzo settore Aster-X e del gruppo cooperativo CGM.

1.1 La politica di redazione INTRODUZIONE1

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IDENTITÀ2

2.1 Il contesto

2.2 I dati giuridico istituzionali

2.3 La storia

2.4 La missione

2.5 L’assetto organizzativo

2.6 La mappa degli stakeholder

2.7 La governance

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LA POPOLAZIONE PIACENTINA

I dati rilevati presso le anagrafi comunali al 31/12/2006 confermano per il territorio piacentino le tendenze demografiche emerse negli ultimi anni.La popolazione piacentina nel 2006 è risultata pari a 278.366 abitanti, con un incremento di 2.408 unità rispetto al 31/12/2005 (+0,9% in percentuale), confermando il trend di crescita osservato nel triennio precedente.Così come nel 2005, anche nel 2006, l’incremento maggiore si è verificato nei comuni di pianura (+2.023 residenti pari all’1,1% in più rispetto al 2005), mentre nei comuni collinari la crescita è stata dello 0,8% (+681 residenti) e nei comuni montani la diminuzione dell’1,9% (-285 unità).

L’età media della popolazione provinciale è già da alcuni anni attestata sui 46 anni (44 per gli uomini e 48 per le donne). La recente dinamica demografica positiva, che trova riflesso in alcuni dei principali indici di struttura della popolazione, non ha tuttavia ancora inciso sulla età media.

Suddividendo la popolazione nei quattro grandi gruppi di età (minori di 15 anni, dai 15 ai 39 anni, dai 40 ai 64 anni e maggiore di 64 anni) si evidenzia infatti che la quota maggiore della popolazione, 34,3% del totale ha età compresa tra i 40 ed i 64 anni. Complessivamente la popolazione attiva (definita come quella tra i 15 ed i 64 anni) è pari al 63,5% circa del totale, la popolazione anziana al 24,5% ed i giovani al di sotto dei 15 anni al 12% dei residenti.

2.1 Il contesto IDENTITÀ2

CLASSE DIMENSIONALE POPOLAZIONE N� COMUNI DENSITA’<1000

1.000 - 1.999

2.000 - 2.999

3.000 - 4.999

5.000 - 9.999

10.000 - 50.000

>50.000

TOTALE

5.467

11.424

19.253

47.417

57.466

37.714

99.625

278.366

9

7

8

11

9

3

1

48

15

20

50

76

141

271

841

108

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IL DISAGIO SOCIALE NEL TERRITORIO

Non si riesce a dare una definizione compiuta di disagio, poiché il concetto è troppo ampio e applicabile a tante categorie diverse di persone che si ritrovano in condizioni di debolezza. Non si può nemmeno dare una definizione esaustiva di disabilità o di handicap, siccome si tratta di una categoria elastica, che include situazioni di vita estremamente diverse. Nel concetto di handicap rientra in senso lato la disabilità fisica, motoria, psichica, intellettiva, sensoriale, plurima, relazionale, ma rientra anche la macro-distinzione tra la disabilità congenita e la disabilità acquisita. L’handicap non è univoco: tocca a categorie di persone, stili di vita, storie personali e vissuti completamente diversi.

Quando si pensa alla disabilità, si pensa alla carrozzina o alla persona Down: in realtà è un universo composito, che si intreccia con tante altre problematiche articolate. Proprio per l’eterogeneità del mondo dell’handicap, risulta difficile definire le caratteristiche. La situazione di handicap viene influenzata da altri elementi: la situazione familiare, culturale, sociale e anche il puro e semplice dato diagnostico e sanitario.

La disabilità in senso classico tocca allo stesso modo ambedue i sessi, tutte le provenienze, tutti i gradi di istruzione, tutte le condizioni socio economiche, familiari e abitative, e tutte le fasce di età. In tal senso è impossibile individuare con precisione il numero di persone in situazioni di disagio e il conseguente bacino di utenza: troppe sono le patologie e le situazioni da tenere in considerazione.

UTENTI IN CARICO AI SERVIZI SOCIALI IN PROVINCIA DI PIACENZA

Fonte: “La città vulnerabile. Le fragilità, il disagio e i servizi sociali in provincia di Piacenza”a cura di Paolo Rizzi, Massimo Magnaschi, Paola Schiavi. Editrice Berti.

AREE PIANI DI ZONA

AREA AnzianiAREA DisabiliAREA PovertàAREA Famiglia e minoriAREA DipendenzeAREA Immigrazione

TOTALE

UTENTI

4.8086555404.7261.123956

12.808

2.1 Il contesto IDENTITÀ2

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LE COOPERATIVE SOCIALI DEL TERRITORIO

Le cooperative sociali sono società mutualistiche che hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana ed all’integrazione sociale dei cittadini, istituite con la Legge 381/91, vengono suddivise in due grandi categorie: -Cooperative sociali di tipo A: svolgono attività di gestione di servizi socio-sanitari ed educativi, che non sono finalizzati all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate;

-Cooperative sociali di tipo B: svolgono attività di varia natura, agricole, industriali, commerciali o di servizi, finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate (che devono costituire almeno il 30% dei lavoratori della cooperativa).

Sul territorio piacentino sono presenti 57 cooperative sociali iscritte all’Albo Regionale di cui 37 di tipo A, 19 di tipo B, e un consorzio unitario.

A Piacenza le cooperative di tipo A gestiscono servizi per disabili, disabili psichici, minori, anziani, infermi, famiglie in difficoltà, adulti in condizioni di povertà e rischio emarginazione e immigrati.Le cooperative di tipo B, invece, si occupano principalmente dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, disabili, ex tossicodipendenti ed ex carcerati.

2.1 Il contesto IDENTITÀ2

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Denominazione: IL GERMOGLIO COPERATIVA SOCIALE SOC A R.L.Forma giuridica: SOCIETA’ COOPERATIVA A RESPONSABILITA’ LIMITATASede: Piacenza (Pc) Via Bubba, 25 - CAP 29100Capitale Sociale: € 3330,78Codice fiscale e numero d’iscrizione del Registro delle Imprese di Piacenza: 00747740330Data di iscrizione: 19 febbraio 1996Iscritta nella sezione Ordinaria: 19 febbraio 1996Iscritta con la qualifica di Impresa Agricola (sezione speciale): 28 agosto 1996Iscritta con il numero di Repertorio Economico Amministrativo: 105029 il 30 aprile 1981Oggetto sociale: scopo della società, che non ha fini di lucro è il perseguimento dell’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione di invalidi fisici, psichici e sensoriali e di soggetti in trattamento psichiatrico.

AREA DI INTERVENTO Il Germoglio prosegue il suo intervento connotando sempre di più la progettualità e l’offerta di servizi nell’area di Piacenza dove è la sede; tuttavia il proprio operato si estende su tutto il territorio provinciale. La cooperativa svolge inoltre lavori in altre province e comuni limitrofi soprattutto nella regione Lombardia. Come ogni impresa sociale il Germoglio costruisce relazioni con la comunità e con i soggetti del territorio in cui opera. Conoscere l’ambiente consente di migliorare l’efficacia e l’efficienza delle azioni; nel corso degli anni, infatti, la cooperativa ha progressivamente allargato il proprio ambito d’operatività. Appartenere al proprio territorio, avere nella promozione della salute e del benessere della comunità locale è il fine del proprio fare impresa sociale e non uno strumento di marketing da usare come mezzo per raggiungere i propri fini territoriali. Nell’epoca delle grandi commesse a carattere regionale, la cooperativa, si caratterizza per l’operare nel territorio a cui appartiene, un territorio definito e circoscritto, in risposta a bisogni specifici e contestualizzati, anziché spaziare anche al di fuori del bacino territoriale e sociale con logiche di tipo mercantilistico.

2.2 I Dati Giuridico Istituzionali IDENTITÀ2

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Il Germoglio è una cooperativa sociale che si occupa di inserimenti lavorativi di persone svantaggiate (le organizzazioni che la legge 381 del 1991 definisce di tipo B), formata da soci lavoratori e volontari.

1980 - Un piccolo gruppo formato da alcuni disabili, da volontari e genitori di ragazzi portatori di handicap hanno predisposto un progetto che potesse fornire delle prospettive di sostegno per alcuni di essi e anche un inserimento lavorativo. 23 febbraio 1981 (proclamato dall’ONU

“anno Internazionale dell’Handicappato”), nasce ufficialmente la Cooperativa di solidarietà sociale grazie ad un fondo agricolo situato in via Bubba 25 messo a disposizione dall’Opera Pia Madonna della Bomba, per volontà dell’allora Vescovo di Piacenza Mons. Manfredini. La Caritas Diocesiana, per supportare il progetto, ha distaccato alcuni obiettori di coscienza al servizio civile in cooperativa; la Cisl ha elaborato un corso di formazione professionale in agricoltura per i portatori di handicap, finanziato dalla Comunità Europea tramite l’Amministrazione Provinciale ed attivato grazie allo IAL (ente di formazione professionale). Anche l’AIAS (associazione italiana assistenti spastici) ha messo a disposizione strutture e risorse umane. La Regione Emilia Romagna, invece, sulla base della legge regionale 48/79 ha concesso contributi a fondo perduto con i quali si riadattarono le strutture e gli immobili essenziali all’avvio dell’attività. Ne sono stati promotori alcuni disabili insieme a familiari e volontari.

Renzo Rigoni è stato il primo presidente ed ha contribuito alla crescita e allo sviluppo della cooperativa insieme agli altri soci fondatori tra cui: Marilena Archetti, Giancarla Boreatti, Rita Bosoni, Giuseppe Carini, Emilio Castelletti, Umberto Chiappini, Ermenegildo Cobianchi, Enzo Dolcini, Anna Maria Migliorini, Ugo Morlacchini e Anna Riscassi. Oggi il presidente è Mariano Cobianchi che ha come obiettivo quello di perseguire i principi e i valori dei soci fondatori. 1982 - La cooperativa si specializza come azienda ortofrutticola e per allevamento di galline ovaiole rifornendo coi propri prodotti il territorio piacentino. Nel corso degli anni successivi vengono costruite strutture sempre più importanti per la coltivazione e la vendita dei prodotti.

2.3 La storia IDENTITÀ2

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1986 - Viene costruito un centro diurno sia per fornire laboratori, palestra ed altri locali per le attività dei ragazzi, sia per attrezzare una bottega adibita alla vendita dei prodotti.1989 - Viene costruito un garden e si avvia l’attività di floricoltura passando dal settore ortofrutticolo a quello vivaistico mantenendo un’attività ad elevata

intensità manuale per garantire l’inserimento dei ragazzi.1993 - Per ottemperare al dispositivo della Legge 8.11.1991 n.381 che ha istituto le cooperative sociale distinguendole in A e B, sono nate ufficialmente Il Germoglio e il Germoglio Due, rispettivamente come cooperativa sociale di tipo B e di tipo A. Evidenziamo come entrambe le cooperative derivano da un’unica radice; la distinzione è in relazione alle funzioni perseguite e dal dettato della nuova legislazione. Il Germoglio Due è un Centro Sociale Riabilitativo diurno, autorizzato e convenzionato con l’Azienda Sanitaria Locale di Piacenza. Ospita disabili maggiorenni, affetti da patologie medio gravi fisiche e psichiche (attualmente in prevalenza quest’ultime). La struttura principale che ospita il Centro diurno è stata costruita negli anni 1989 e 1990; è costituita da locali ampi per un totale di 400 mq. 2002/2003 - Sono stati fatti una serie di ampliamenti produttivi ed è stato avviato un adeguamento tecnologico delle produzioni. La cooperativa ha deciso di investire nel biologico aprendo una bottega di commercio biologico prevalentemente di prodotti locali e riconvertendo su questi standard il tradizionale allevamento di galline ovaiole. Contemporaneamente è stata avviata l’attività esterna di cura del verde pubblico e privato, di manutenzione e costruzione di giardini e aree verdi al fine di trovare nuove possibilità di impiego per i giovani svantaggiati

2004 - Vengono ristrutturati ed ammodernati gli uffici e le aree di produzione con la realizzazione di un vivaio di piante ornamentali contenente esemplari di pregio. 2006 - È stato festeggiato il venticinquesimo anniversario (“Germogli d’argento”) dalla data della fondazione. E’ stata organizzata all’auditorium della

parrocchia Santa Franca una grande festa alla quale, oltre ai soci, hanno partecipato numerosi piacentini, amici dell’organizzazione e le autorità.

Oggi il Germoglio conta 2000 metri quadrati di serre, 1000 metri quadrati di spazi espositivi, 1200 metri quadrati di superficie a tunnel, il Garden Center, 6 laboratori di erbe officinali e gli spazi per il centro diurno.

2.3 La storia IDENTITÀ2

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Il Germoglio opera per far sì che la persona, in qualsiasi condizione si trovi, possa attraverso il lavoro migliorare se stesso e superare limiti e difficoltà. In tal senso si propone di sostenere le persone in stato di bisogno e di emarginazione (in particolare disabili, persone con problemi di tossicodipendenza, alcolismo, persone in trattamento psichiatrico e detenuti), offrendo loro le condizioni per un pieno reinserimento sociale.

Per perseguire tali finalità la cooperativa si occupa di inserimento lavorativo nei seguenti settori:• Produzione e commercializzazione di fiori e piante• Progettazione, realizzazione e manutenzione del verde• Produzione e commercializzazione di prodotti biologici

In particolare le attività vengono svolte a stretto contatto con la natura, all’aperto, perché si ritiene che questo possa contribuire nel percorso di “recupero” delle persone che lavorano in cooperativa. I valori che ispirano l’attività della cooperativa sono i seguenti:• Centralità della persona: le attività della cooperativa sono finalizzate esclusivamente allo sviluppo della persona. La gestione è orientata prevalentemente a valorizzare i soci e in particolare quelli svantaggiati, pur nel rispetto dell’equilibrio economico. • Partecipazione democratica: l’attività di impresa è svolta nel mantenimento delle piccole dimensioni cercando di creare i presupporti organizzativi perché ci possa essere una partecipazione attiva da parte dei soci. La cooperativa punta a far sì che le persone sperimentino il senso di appartenenza e siano messe in condizione di partecipare attivamente. • Etica della responsabilità: tutte le persone coinvolte nella cooperativa dovrebbero avere la motivazione ad investire di più nell’impresa rispetto ad un normale rapporto di lavoro, aderendo ad un tipo di realtà che ha come finalità la promozione umana. L’obiettivo è di far sì che ci sia una responsabilità condivisa nella gestione dell’attività. Si punta a creare una cultura dove ognuno si senta responsabile delle ricadute del proprio lavoro sugli altri. • Etica della solidarietà: in virtù della natura di cooperativa sociale ci si riconosce profondamente in questo valore, che orienta le finalità ultime dell’organizzazione e orienta l’agire del singolo.

2.4 La missione e i valori IDENTITÀ2

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FORMAZIONE Rispetto all’organizzazione del lavoro si intende fortemente sulla qualificazione del personale attraverso dei percorsi formativi mirati, volti a creare le competenze richieste dal mercato.I principali temi sui quali si intende investire riguardano:• Marketing e comunicazione (legato alla gestione del rapporto con il cliente);• Sicurezza sul lavoro;• Comunicazione interpersonale all’interno della cooperativa (lavoro di gruppo ecc.) verso l’esterno;

Si intende, attraverso tali attività, favorire la crescita professionale di ciascuno sulla base delle singole attività svolte e delle responsabilità che gli competono. Inizio nel 2007 e nel 2008.

ATTIVITÀ INNOVATIVE NIDO MATERNA FATTORIA

Il Germoglio intende investire sul rafforzamento della collaborazione tra le cooperative del territorio, soprattutto al fine di sviluppare attività innovative. In particolare, per l’anno 2008, ci si propone di attivare un asilo nido e scuola materna con fattoria didattica, attraverso l’integrazione delle competenze del Germoglio in campo agricolo e le competenze di “Eureka” nel campo pedagogico educativo.

APERTURA DI UNA NUOVA COOPERATIVA Al fine di creare nuove opportunità di inserimento lavorativo per le persone in situazione di disagio si è deciso di diversificare l’attività attraverso l’investimento nel campo dell’igiene ambientale. Per fronteggiare tale nuova attività si prevede la creazione di

“Germoglio Ambiente”, una nuova cooperativa come spin off del Germoglio, che opererà prevalentemente nei comuni in cui già si occupa di manutenzione del verde pubblico.

EQUILIBRIO ECONOMICO Si intende lavorare assiduamente per il futuro ottenimento dell’equilibrio economico per tutti i settori di intervento, facendo si che possano crescere e svilupparsi per creare sempre nuove prospettive di inserimento per i disabili.

mbientembienteAAGermoglioGermogliombientembiente

cooperativa sociale

2.5 Linee strategiche di sviluppo IDENTITÀ2

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Nell’assetto organizzativo riflette la duplice natura del Germoglio: economica e sociale. L’unità e la coerenza nell’operato tra queste due anime è garantita da momenti di raccordo istituzionalizzati tra i diversi organi e la concomitanza di ruoli diversi in capo alle medesime persone.

La Cooperativa “punta” sul proprio staff al fine di:

- mantenere alto il livello di qualità e di gestione dei servizi;

- leggere i bisogni del territorio, insieme con i cambiamenti delle politiche sociali al fine di progettare servizi adeguati;

- garantire costantemente attenzione alle persone, il coinvolgimento e la partecipazione dei soci, quale elemento imprescindibile della vita della Cooperativa;

- promuovere visibilità e coinvolgimento della Cooperativa nella Comunità locale;

- Mantenere una gestione economico/finanziaria efficace, coerente e adeguata alle dimensioni ed alla complessità della Cooperativa.

Il Germoglio ha posto particolare attenzione anche all’area della formazione, investendo nel corso dell’ultimo anno numerose risorse per la partecipazione a percorsi formativi, in particolare con corsi sulle fattorie didattiche e sulle potature. Sono poi state effettuate diverse giornate formative sul tema della sicurezza (legge 626) coinvolgendo tutto il personale dell’organizzazione.

2.6 L’assetto organizzativo IDENTITÀ2

16

Page 17: Bilancio Sociale 2006

ORGANIGRAMMA

Nel corso degli ultimi anni Il Germoglio ha implementato una struttura organizzativa rivolta alla crescita delle responsabilità. Si è quindi cercato di ripartire le attività operative strutturandole per aree di competenza specifica.

2.6 L’assetto organizzativo IDENTITÀ2

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2.7 La mappa degli stakeholder IDENTITÀ2

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Gli organi statutari della cooperativa sono: • Assemblea dei soci • Consiglio di Amministrazione

L’ASSEMBLEA DEI SOCI L’assemblea dei soci è l’organo sovrano della cooperativa, nella quale i soci prendono le decisioni loro affidate dallo Statuto.Ciascun socio cooperatore ha un voto, qualunque sia il valore della quota posseduta.L’assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Nel 2006 l’Assemblea dei soci si è riunita una volta e precisamente il giorno 26 aprile per discutere e deliberare sui seguenti argomenti:1. relazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione2. approvazione del Bilancio chiuso al 31.12.20053. elezione del nuovo consiglio di AmministrazioneAll’Assemblea erano presenti venti soci su trent’otto aventi diritto di voto. L’Assemblea è tenuta costantemente aggiornata sulla vita della cooperativa attraverso i verbali e il materiale necessario per la programmazione delle attività, le comunicazioni e le lettere curate dal Presidente.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Consiglio di Amministrazione è nominato dai soci dell’Assemblea ed ha il compito di amministrare la cooperativa, definire la pianificazione strategica, individuare gli obiettivi annuali e verificarne la realizzazione. Nell’anno 2006 il CdA si è riunito cinque volte. I principali temi discussi riguardavano la dimensione finanziaria, l’equilibrio economico, le risorse umane, gli investimenti e lo sviluppo delle attività caratteristiche della cooperativa e dei progetti per il futuro.

2.8 La governance IDENTITÀ2

Foto di alcuni soci fondatori con il nuovo management: la continuità nella gestionedel Germoglio.

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Page 20: Bilancio Sociale 2006
Page 21: Bilancio Sociale 2006

LE RISORSE3

3.1 Le risorse umane

3.2 Le risorse economico-finanziarie

3.3 Le risorse di rete

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Le risorse umane rappresentano la risorsa fondamentale per Il Germoglio, nonché i destinatari dell’attività.Si cerca, nell’approccio alla gestione del personale, di stimolare la partecipazione e accrescere la responsabilizzazione di ciascuno al conseguimento delle finalità della cooperativa.

Vengono organizzati incontri dei capigruppo con cadenza quindicinale proprio per favorire la condivisione e la responsabilizzazione di ciascuno rispetto al proprio settore.

L’obiettivo che ci si propone è quello di coinvolgere soci e dipendenti nella gestione delle risorse, offrendo spazi di autonomia nello sviluppo delle attività.

PROFILO DELLE RISORSE UMANE

3.1 Le risorse umane LE RISORSE3

13

14

200417

20

200515

20

6

7

4

4

5

4

12

3

4

2006

4

9

20044

10

20035

12

20055

10

2

5

1

5

3

2

4

6

2006

SOCI• lavoratori• volontari

NON SOCI� lavoratori• volontari• borse lavoro

SOCI LAVORATORI� svantaggiati� non svantaggiati

LAVORATORI NON SOCI• svantaggiati• non svantaggiati

21

Page 23: Bilancio Sociale 2006

9

8

Menodi 3 anni - Da 3 a 5 anni - Da 5 a 10 anni - Più di 10 anni5

1

2

1

4

5

• volontari

• soci lavoratori

PERIODO DI APPARTENENZA

IL PERSONALE

Per i lavoratori svantaggiati il tempo di permanenza è medio-lungopoiché lo scopo della cooperativa è proprio quello di creareun'occupazione stabile.

Come si può notare dal grafico il 41% del personale è svantaggiato,mentre il 59% è normodotato.

Svantaggiato= 41%

Normodotato= 59%

3.1 Le risorse umane LE RISORSE3

ETÀ DEL PERSONALE

0

1

0

4

2

7

18

3

• volontari

• soci lavoratori

Fino a 25 anni Da 26 a 35 Da 36 a 45 Più di 46

14

9

21

22

Page 24: Bilancio Sociale 2006

20

15

10

5

0

20

15

GENERE DEL PERSONALE

TIPOLOGIA DI INSERIMENTI

TIPOLOGIA DI SVANTAGGIO SEGUITO

Come si può notare dal grafico, la cooperativa, nel corso del 2006, haseguito le seguenti forme di disagio:

Nella cooperativa 20 persone sono di sesso maschile, mentre 15 digenere femminile.

Disabili = 55%

Ex tossicodipendenti = 18%

Disagio psichico = 18%

Ex detenuti = 9%

Maschi Femmine11

9

9

6

• Volontari

• Soci lavoratori

3.1 Le risorse umane LE RISORSE3

2004 2005 20061

2

-

5

2

2

-

7

2

2

1

6

• Psichiatrico

• Ex tossicodipendenti

• Ex detenuti

• Disabili

23

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3.2 Le risorse economico-finanziarie LE RISORSE3

CREAZIONE DELLA RICCHEZZA

Ricavi da cessione di beni-servizi a privatiRicavi da cessioni di beni- servizi a enti pubbliciRicavi da cessioni di beni- servizi tramite consorzioContributi conto esercizio da attività tipicaAltri ricavi (relativi alla attività tipica)Variazione delle rimanenza

712.988,37187.660,3095.547,517.134,9933.543,4444.223,84

Costo personale svantaggiatoCosto personale normodotatoCosto per stages- tirociniCosti per formazione a soci e personale

88.800,36278.025,61400,001.700,00

Contributi straordinari ricevuti da privatiAmmortamenti

17.558,9857.908,52

Costi per servizi acquistati dal ConsorzioCosti per servizi diversi acquistati da cooperativesociali

Sostegno al fondo sviluppo

3.828,571.682,55

Costi per beni- servizi acquistati da terzi 552.776,25

Oneri e proventi finanziari da terzi 7.836,99

A) VALORE DELLA PRODUZIONE

B) COSTI DA ECONOMIE ESTERNE

C) GESTIONE EXTRA CARATTERISTICA

E) RAPPORTI CON SISTEMA COOPERATIVO

F) RAPPORTI CON I FINANZIATORI TERZI

Interessi da prestito dei soci 350,00

Imposte e tasse 9.595,29

G) RAPPORTI FINANZIARI CON SOCI E MONDOCOOPERATIVO

I) RAPPORTI CON LA COMUNITA’

Costi per iniziative rivolte a tutta la base sociale 16.378,33L) RAPPORTO CON I SOCI

Utile di esercizio 5.110,05M) CONSOLIDAMENTO DELL’IMPRESA SOCIALE

H) RAPPORTI DI LAVORO- RISORSE UMANE

1 � VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO

2 �VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO

158,00

24

Page 26: Bilancio Sociale 2006

1.000.000

950.000

900.000

850.000

800.000

901.268 996.196FATTURATOIL GERMOGLIO

20062005

LE SPESE

Il 70% della produzione è dato dai ricavi dei servizi privati, il 18% èrappresentato da ricavi dei servizi agli enti pubblici, il 9% è dato daiservizi tramite il Consorzio ed il rimanente 3% sintetizza gli altriricavi.

Servizi privati = 70%

Servizi ad enti pubblici = 18%

Materie prime = 43%

Costo del personale = 37%

Servizi = 20%

Servizi tramite Consorzio = 9%

Altri ricavi = 3%

Nella cooperativa il Germoglio le spese sono così suddivise:

IL FATTURATO

Il fatturato nel corso del 2006, come si può notare dal grafico sottoriprodotto, è notevolmente aumentato rispetto a quello dell'annoprecedente.

3.2 Le risorse economico-finanziarie LE RISORSE3

IL VALORE DELLA PRODUZIONE

25

Page 27: Bilancio Sociale 2006

Il Germoglio appartiene e aderisce a una ricca rete di relazione sociali tra cui:• Consorzio Nazionale Gino Matterelli (CGM)• Sol.Co• Confcooperative• Unioncoop• Confagricoltura• Unione Provinciale Agricoltori di Piacenza• Consorzio Bio-Piace

Il Consorzio nazionale Cgm, nato nel 1987 rappresenta oggi la più grande rete italiana di imprese sociali. La sua finalità è promuovere il benessere della comunità, progettando

e promuovendo servizi di qualità a prezzi accessibili, gestiti in forma di impresa cooperativa senza fini di lucro.Di fronte alla crisi del vecchio sistema di protezione sociale, all’impossibilità per lo Stato di ridistribuire la ricchezza eccedente, attraverso il prelievo fiscale, in forma di servizi, la sfida di Cgm, oggi Gruppo cooperativo Cgm, è quella di essere sempre di più uno strumento della comunità, vicino ai cittadini e capace di rispondere ai vecchi e ai nuovi bisogni lavorando insieme alle istituzioni e agli altri attori della comunità che possono collaborare al perseguimento degli stessi obiettivi.

Il nome Sol.Co. nasce dalla congiunzione di due parole, “Solidarietà” e “Cooperazione”, che esprimono le idee di fondo dell’azione del consorzio e delle cooperative ad esso associate.Il Consorzio Unitario è un ente non profit che lavora a Piacenza per l’espansione di un’economia a misura d’uomo in grado di reggere sul mercato mediante la costruzione di politiche sociali per la promozione umana di persone in condizione di bisogno e lo sviluppo della cooperazione sociale formata da tante piccole realtà, profondamente legate e integrate nel tessuto provinciale e perciò capaci di coglierne le esigenze e di elaborare risposte efficaci e innovative.

Confcooperative è la principale organizzazione, giuridicamente riconosciuta, di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali. Si ispira ai principi cooperativi fissati e

periodicamente aggiornati dall’ACI e, in ragione della funzione sociale costituzionalmente riconosciuta (art. 45) alla cooperazione, ne promuove lo sviluppo, la crescita e la diffusione attraverso le azioni di volta in volta più adeguate.

3.3 Le risorse di rete LE RISORSE3

26

Page 28: Bilancio Sociale 2006

Unioncoop è sorta all’inizio del 1977 come centro servizi di Confcooperative di Piacenza; la società cooperativa si occupa della gestione degli aspetti amministrativi per le imprese socie e aderenti alla centrale. Una funzione ampliatasi, nel tempo, sino a comprendere un ampio ventaglio di opportunità a favore dei cooperatori. La costituzione dei centri servizi Unioncoop si è concretizzata alla fine degli anni ’70, in diverse province, come risposta all’esigenza di creare un supporto professionale in ambito tecnico e fiscale, specializzato per il comparto cooperativo.

La Confagricoltura è la più antica organizzazione di rappresentanza del mondo agricolo e la più importante organizzazione dei datori di lavoro agricolo in Italia. Da oltre un secolo tutela l’impresa agricola e gli agricoltori italiani a livello nazionale e internazionale.

L’Unione Provinciale Agricoltori di Piacenza, che aderisce alla Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana (confagricoltura) è un Organizzazione professionale Agricola a carattere generale il cui compito è di tutelare e rappresentare gli interessi delle imprese agricole a 360°, qualunque sia la forma di conduzione, possesso o il tipo delle colture praticate e di allevamenti.All’Unione Agricoltori possono aderire tutte le aziende agricole del territorio provinciale, indipendentemente dalle dimensioni e dalle forme di conduzione.Attualmente l’Unione degli Agricoltori di Piacenza ha al suo interno un numero di circa 2.500 imprese associate distribuite su tutto il territorio provinciale.

Il “Consorzio Produttori Biologici Piacentini – BIO-PIACE” è stato costituito nel 2002 con lo scopo di valorizzare e promuovere prodotti e servizi dell’agricoltura, del turismo e dell’artigianato delle imprese operanti nel territorio della Natural Valley. L’azione del Consorzio

BIO-PIACE si esplica nella promozione dei prodotti biologici e del loro territorio d’appartenenza in tutti i suoi aspetti, nella futura gestione del marchio Natural Valley.

3.3 Le risorse di rete LE RISORSE3

27

Page 29: Bilancio Sociale 2006
Page 30: Bilancio Sociale 2006
Page 31: Bilancio Sociale 2006

RELAZIONESOCIALE

4

4.1 La produzione e commercializzazione di fiori e piante 4.2 La produzione biologica e commercializzazione

4.3 La progettazione, la realizzazione

e la manutenzione del verde.

Page 32: Bilancio Sociale 2006

La cooperativa gestisce diverse strutture (4 serre e 2 tunnel) per circa 5000 mq all’interno delle quali viene svolta l’attività di produzione di piante e fiori di varie tipologie che vengono commercializzate attraverso il canale di vendita del garden. Le produzioni sono differenziate secondo le varie stagioni e si cerca di coprire tutto l’anno ai fini di garantire continuità ai percorsi di inserimento lavorativo.

Le principali produzioni riguardano: • gerani e altre piani annuali rifiorenti da vaso o da bordura;• crisantemi;• viole;• primule;• stelle di Natale;• ciclamini, ecc.

Collateralmente all’attività di produzione vengono comprate piante da appartamento e da giardino da ricoltivare, cercando di garantire un assortimento che vada ad integrare la vendita del garden. È stato aperto, inoltre, un vivaio per la vendita di piante ornamentali di pregio, di grandi dimensioni che sono utilizzate sia per la progettazione di giardini che per vendita diretta attraverso il garden. Si affianca alla produzione, la vendita di accessori e materiali di supporto che garantiscano un’offerta completa di prodotti e servizi per il giardinaggio è da menzionare anche la produzione in pieno campo di fiori da recidere per la vendita.

La cooperativa ha scelto di sviluppare questo tipo di attività con l’utilizzo limitato di automazione, per agevolare il lavoro umano e consentire un elevato numero di inserimenti lavorativi anche a

discapito della competitività. La cooperativa, negli inserimenti lavorativi, impiega prevalentemente ragazzi che hanno ritardo mentale e che dal punto di vista del lavoro richiedono un impegno particolare per l’inserimento nella produzione.

Si ritiene che l’attività imprenditoriale che si è scelto di portare avanti sia particolarmente

appropriata per il tipo di inserimento di cui si occupa la cooperativa (ritardo psichico) perché è variegata nelle mansioni e permette di essere all’aperto e a contatto con la natura, sviluppando la dimensione del “prendersi cura” di una creatura e facendo leva sul senso di responsabilità.

4.1 La produzione e commercializzazione di fiori e piante

RELAZIONI SOCIALI4

29

Page 33: Bilancio Sociale 2006

RELAZIONI SOCIALI

In virtù dell’esperienza che la cooperativa ha accumulato nel corso degli anni sono stati formati, all’interno dell’organizzazione, imprenditori che poi si sono distinti e oggi rappresentano delle eccellenze nel loro settore.Da questa prima esperienza piacentina di cooperazione nel verde sono nate diverse altre realtà.

La città ha sempre dato una buona risposta alla nostra cooperativa, in considerazione della tipologia di personale impiegato. I committenti sono prevalentemente privati.

Le persone segnalate arrivano dai servizi sociali, dalle amministrazioni pubbliche, attraverso il Sert, l’Asl, e le Associazioni del territorio e anche tramite contatto privato.

Negli ultimi anni la cooperativa si sta occupando di diversi casi di ragazzi border line, che non sono ancora segnalati ai servizi sociali; in questi casi i ragazzi vengono inseriti come volontari ma, di fatto, vengono seguiti in maniera analoga agli altri casi.Una volta inserite nella struttura le persone segnalate sono seguite da personale tecnico normodotato che si occupa di fornire una formazione tecnica.

Per favorire l’appartenenza, la partecipazione e poter seguire in maniera sistematica l’evoluzione degli inserimenti vengono organizzate delle équipe quindicinali in cui si parla della programmazione in senso lato con tutti i responsabili di settore e si aggiorna tutti sugli andamenti della propria attività; a cascata gli aggiornamenti vengono trasferiti ai subalterni in modo che le informazioni vengono ridistribuite.

5 4.1 La produzione e commercializzazione di fiori e piante

RELAZIONI SOCIALI4

30

Page 34: Bilancio Sociale 2006

Ognuno dei soggetti inseriti ha un proprio compito e presidia “un pezzetto” di attività sulla base delle proprie attitudini e competenze, in modo che ciascuno sia responsabilizzato. Nella definizione dell’attività bisogna considerare che queste persone sono scarsamente flessibili, rispetto ad orari e definizione di compiti. Le persone inserite, entrano tipicamente in borsa lavoro, poi secondo i progressi e le capacità di ciascuno, si valuta l’opportunità dell’assunzione, considerando le necessità produttive. Se una persona compie dei progressi, si cerca in ogni caso una mansione adeguata per far sì che possa restare in struttura.

RISULTATI

La cooperativa è il fornitore ufficiale dell’Ente Fiera di Piacenza e si occupa dell’allestimento di tutti gli stand degli espositori.Il fatturato del garden dall’anno 2004 al 2006 è notevolmente cresciuto anche grazie all’ampliamento delle serre e al lavoro dei dipendenti.

Il personale della produzione e commercializzazione di fiori e piante è rimasto pressoché invariato nel corso degli anni analizzati.

429.949� 466.455� 483.917�

FATTURATOGARDEN

PERSONALE

NormodatoSvantaggiatoBorse Lavoro

2004 2005 2006

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0

4

5

4

4

5

4

4

5

5

5 4.1 La produzione e commercializzazione di fiori e piante

RELAZIONI SOCIALI4

31

Page 35: Bilancio Sociale 2006

Le attività di produzione e commercializzazione di prodotti biologici sono state avviate nel 2003. All’interno della cooperativa, infatti, viene gestito un allevamento biologico di galline ovaiole e di conigli ed un piccolo orto i cui prodotti vengono commercializzati all’interno della bottega, che vende oltre a tali prodotti,

tutti i prodotti b i o l o g i c i locali e di altre regioni.

Questo progetto è nato proprio per rispondere a due obiettivi: • Offrire dei prodotti di qualità privi di pesticidi e sostanze chimiche• Creare una filiera locale capace di favorire i nostri agricoltori biologici.

Il Germoglio aderisce al consorzio Biopiace, attraverso il quale distribuisce uova biologiche alle mense scolastiche della città e della provincia di Piacenza.

Tale attività era già presente in cooperativa. Mirava, con un allevamento a terra, al benessere degli animali; oggi, attraverso il metodo biologico, ha raggiunto punti di eccellenza.

Negli allevamenti è garantito mangime biologico, spazi adeguati, pascolo all’aperto. Attraverso l’attività legata al biologico sono stati aperti canali nuovi, che hanno dato la possibilità di gestire nuove progettualità.

4.2 La produzione biologica e commercializzazione

RELAZIONI SOCIALI4

32

Page 36: Bilancio Sociale 2006

Il fatturato della bottega biologica ha risentito in questi anni della crisi generale del settore e della concorrenza.

Il personale della bottega è rimasto invariato per quanto riguarda le persone normodotate, mentre nel 2005 è stata inserita una persona svantaggiata.

La cooperativa pone molta attenzione alle attività di promozione, infatti, nel corso dell’anno 2006 sono state organizzate in primavera tre giornate di “serre aperte”; queste giornate sono utili per far conoscere ai visitatori le attività svolte: si possono visitare le serre di produzione, i pollai, gli orti. Durante questi eventi vengono organizzate degustazioni di prodotti biologici locali e animazione per i più piccoli.Dal 2003, inoltre, si organizza a giugno la festa sull’aia. In questi giorni si festeggia con musica, danze e stand gastronomici per stare in compagnia e a contatto con la natura.

2004 2005 2006

150.000

100.000

50.000

0

142.431� 122.530� 110.931�

FATTURATOBOTTEGA

20

21

21

PERSONALE

NormodatoSvantaggiato

RISULTATI

4.2 La produzione biologica e commercializzazione

RELAZIONI SOCIALI4

33

Page 37: Bilancio Sociale 2006

La cooperativa nel corso degli anni ha sentito la necessità di creare ulteriori sbocchi professionali per le persone seguite. La produzione e il garden erano in grado di impiegare al massimo 9-10 persone, a fronte di richieste sempre più numerose.In tal senso nel 2002 è stato attivato un servizio di progettazione, realizzazione e manutenzione del verde, più complesso dal punto di vista tecnico, ma in grado di accrescere l’autosufficienza economica e creare nuove occasioni di impiego. L’attività avviata è in grado di creare occasioni di impiego sia per manodopera disabile che normodotata.

Per tale attività è stato possibile, attraverso le convenzioni, attivare canali privilegiati di contatto con l’amministrazione pubblica. Nell’ambito di tale settore vengono svolte le seguenti attività:

• manutenzione ordinaria (pulizia, gestione aiuole, taglio dell’erba, irrigazione) • manutenzione straordinaria (impianto di irrigazione, progettazione e costruzione di aree verdi nel pubblico e nel privato).

Le attività svolte in questo settore sono più pericolose per la tipologia di inserimenti (disabili) di cui si occupa la cooperativa. Per tale ragione questo è il settore che ha il numero minore di inserimenti; tuttavia è quello che contribuisce in misura maggiore all’autosostentamento della cooperativa.

RISULTATIDall’attivazione sono state inserite venti persone di cui dieci disabili e dieci normodotate. Per il futuro ci si propone di aumentare la

formazione degli operatori.

2004 2005 2006

49.828,96

57.177,69

7.568,73

10.846,99

223.062,37

68.665,08

136.053,00

10.850,00

11.039,00

89.668,59

316.275,67

92.449,51

131.845,00

45.185,33

9.974,14

108.494,90

387.948,88

• ENIA

• Comune di Podenzano

• Comune di Gragnano

• Provincia di Piacenza

• Committenti privati

• TOTALE

COMMITTENTI

2004 2005 2006PERSONALE5

1

6

2

8

3

• Normodotato

• Svantaggiato

Il fatturato nel 2006 è di

387.948,88€. Come si può

notare negli ultimi tre anni è

aumentato costantemente;

ciò dimostra la crescita nel

tempo della cooperativa.

Il personale di questo

settore è aumentato nel corso

degli anni per far fronte alla

crescita del lavoro richiesto.

4.2 La progettazione, la realizzazione e la manutenzione del verde

RELAZIONI SOCIALI4

34

Page 38: Bilancio Sociale 2006
Page 39: Bilancio Sociale 2006

5.1 I Clienti STAKEHOLDER5

1. Da quanto tempo frequentala cooperativa il Germoglio?

2. Come è venuto a conoscenza della cooperativa?

Più di 5 anni = 84%

Amici e parenti = 57%Pubblicità = 20%Passaparola = 13%Ambito lavorativo = 10%

1-5 anni = 6%Meno di 1 anno = 10%

Dall’indagine svolta all’interno della cooperativa il Germoglio, suun campione misto di intervistati (sia di genere sia d’età), èemerso dalle risposte del questionario che l’83% degli intervistatifrequenta la cooperativa da molti anni (più di cinque anni), alcuniaddirittura dalla sua fondazione; il 10% da meno di un anno e il6% da un periodo compreso tra uno e cinque anni.

La Cooperativa il Germoglio, in questo suo primo bilanciosociale, ha ritenuto opportuno dedicare una parte ad alcunistakeholder particolarmente rilevante. Sono stati posti questionaria clienti e dipendenti. Lo scopo è di ricevere informazioni,commenti, suggerimenti utili a migliorare l’operato dellacooperativa.

Ecco il questionario che è stato sottoposto a 30 clienti dellaCooperativa:

Il 57% degli utenti è venuto a conoscenza della cooperativa tramiteamici e parenti, il 20% dalla pubblicità sui giornali o volantini, il13% da passaparola e il 10% attraverso l’ambito lavorativo; ciò cheè rilevante è che la cooperativa è molto conosciuta a Piacenza e lasua rete di relazioni è ben strutturata su tutto il territorio.Tutti gli intervistati (100%) conoscono lo scopo sociale dellacooperativa, ed è proprio per questo motivo che la frequentano,con la speranza di poter essere d’aiuto allo sviluppo di questa.

3. Conosce lo scopo sociale della cooperativa?

Si = 100%No = 0%

36

Page 40: Bilancio Sociale 2006

5.1 I Clienti STAKEHOLDER5

4. È soddisfatto dei servizi offerti?

SI = 100%

NO = 0%

5. È a conoscenza di tutti i servizi della cooperativa?

7. Che cosa migliorerebbe? Ha dei suggerimenti?

Si tutti = 50%Alcuni = 30%Non tutti = 20%

6. Oltre al garden frequenta anche la bottega del biologico?

Si = 55%

No = 45%

Il 100% degli intervistati è molto soddisfatto dei servizi propostianche se qualcuno non ne è perfettamente a conoscenza di tuttiquelli proposti (il 30%) come la progettazione e realizzazione digiardini, consegne a domicilio, organizzazione di feste dicompleanno, fattoria didattica.

Per quanto riguarda la bottega biologica, chi la frequenta (il 40%degli intervistati) è molto soddisfatto per l’ottima qualità, la vastagamma di prodotti (uova, frutta, verdura, carni e prodotti localipiacentini); molti la ritengono utile, salutare, alternativa e valida.

La maggior parte della clientela non ha proposto miglioramentipoiché è già molto soddisfatto dei servizi che la cooperativa offre.Molti hanno aggiunto, che la cooperativa è migliorataqualitativamente e quantitativamente con il passare degli anni,espandendo sempre più la zona espositiva di piante e fiori eaumentando le attrezzature per il giardinaggio. Inoltre è benorganizzata e i dipendenti sono molto disponibili.Le persone intervistate sono per il 60% anziane e per il 40% di etàadulta; il 66% è di genere femminile mentre il restante 33%maschile. Per quanto riguarda la professione il 50% è pensionato/a,il 13% impiegato/a, il 17% casalinga e un restante 20% di attivitàdiverse (tra cui agricoltore, artigiano, insegnante…)Il 90% degli intervistati risiede nella città di Piacenza mentre il 10%proviene dalla provincia.

37

Page 41: Bilancio Sociale 2006

LA VOCEDEGLISTAKEHOLDER

5

5.1 I clienti

5.2 I dipendenti

5.3 I servizi sociali

Page 42: Bilancio Sociale 2006

1. Cosa ti piace del lavoro in cooperativa?

2. Che rapporto hai coni colleghi

il presidente

il responsabile del tuo gruppo di lavoro

Il luogoI colleghi con cui lavoroI compiti di cui mi occupoIl rapporto con i superioriL’orario di lavoro

In seguito è stato fatto un questionario “ad hoc” per i dipendenti suuna base di 15 intervistati:

OttimoBuonoNormaleDeludente

OttimoBuonoNormaleDeludente

25%17%42%11%5%

45%54%

20%40%25%15%

OttimoBuonoNormaleDeludenteNon ha rapporti

18%18%36%9%18%

Si, sempreNo, mai

3. Partecipi alle assemblee/cene organizzate per i dipendenti?

75%25%

Si, adeguataNon adeguata

4. Ti senti adeguatamente formato per le attività che svolgi?

65%35%

5.2 I Dipendenti STAKEHOLDER5

38

Page 43: Bilancio Sociale 2006

39

Page 44: Bilancio Sociale 2006
Page 45: Bilancio Sociale 2006

CONCLUSIONI6

6.1 Conclusioni

6.2 Programmi futuri

Page 46: Bilancio Sociale 2006

6.1 Conclusioni CONCLUSIONI6

In conclusione possiamo affermare che il bilancio sociale può contribuire alla possibilità di attrarre risorse, in quanto:

a. dotarsi di un bilancio sociale significa avere uno strumento di gestione che può rendere l’impresa più efficace e quindi più “appetibile”;b. esso rappresenta uno strumento di marketing sociale: farsi conoscere spesso è tanto importante quanto esistere.

Il bilancio sociale per un impresa è uno degli strumenti più importanti di costruzione della reputazione, che come dinamica sociale, richiede rapporti fiduciari tra impresa sociale e i suoi portatori di interesse.

L’azione di documentare ha una finalità specifica: consolidare e accrescere la reputazione, per essere pubblicamente riconosciuti come impresa sociale. La reputazione e la fiducia sono le risorse più importanti per il successo dell’impresa sociale, sono beni intangibili che accrescono il valore dell’impresa e ne sostengono la crescita nel tempo.

Per questo la cooperativa il Germoglio ha deciso di sottoporre a clienti, dipendenti, servizi sociali questionari, per coinvolgere i propri stakeholder nel bilancio sociale, al fine di conoscere, valutare, fare domande e formulare proposte.

42

Page 47: Bilancio Sociale 2006

6.2 Programmi futuri CONCLUSIONI6

La redazione del bilancio sociale è utile anche per indicare gli obiettivi futuri e i punti su cui la cooperativa intende lavorare tra cui:

• l’appartenenza strategica all’impresa a rete del gruppo Sol.Co;

• il radicamento nel territorio di cui il Germoglio intende essere espressione e strumento;

• l’orientamento alla comunità come apertura ai bisogni in essa presenti e la capacità di attivarne le risposte;

• il rapporto organico di collaborazione e co-progettazione con le istituzioni (enti locali, ausl, servizi sociali);

L’esperienza del bilancio sociale ha aiutato a riordinare le idee e diventerà una componente centrale della futura pianificazione.

43

Page 48: Bilancio Sociale 2006

Via Bubba, 25 (Piacenza)tel. 0523.610248 - fax 0523.607557e-mail: [email protected] [email protected]

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