Bilancio di Genere 2012

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Comune di Udine BILANCIO DI GENERE 2012 U nna mo D

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Il documento - oltre ad illustrare il rendiconto delle spese correnti e di quelle in conto capitale delle diverse voci del Bilancio del Comune, riviste in ottica di genere - offre importanti spunti di sviluppo di proposte e servizi, da realizzare per dare supporto alle esigenze di tutti i cittadini, ed in particolare delle donne, chiamate sempre di più a svolgere importanti carichi di impegno sia nell'ambito lavorativo che in quello familiare.

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Comune di UdineBILANCIO DI GENERE 2012

Unnamo

D

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indice

Presentazione del Bilancio di Genere………………………………………………………………..…….pag. 2 Il BdG 2012: da strumento di rendicontazione a strumento di Governance…………pag. 4 1. Da strumento di rendicontazione a strumento di governance

1.1.Un bilancio in continua evoluzione 1.2.I numeri delle donne.. in sintesi

Il Bilancio in cifre……………………………………………………………………………………………………..pag. 7

2. Il bilancio rivisto in ottica di genere 2.1.La riclassificazione delle spese correnti 2.2.La riclassificazione delle spese in conto capitale

Le politiche del Comune di Udine in tema di tutela del genere………………………………pag. 25 3. Il Comitato Unico di Garanzia 3.1. Le attività già realizzate 3.2. Le iniziative in fase di realizzazione I servizi per le donne……………………………………………………………………………………………….pag. 29 4. Il servizio “Zero Tolerance” 4.1. Dati relativi alla casistica degli anni dal 1999 al 2012 4.2. Indagine cone le associazioni territoriali sulle tematiche di genere Il nostro percorso, i nostri obiettivi………………………………………………………………………….pag. 38 5. Chi siamo, cosa abbiamo fatto, cosa vorremmo fare e cosa vorremmo fosse fatto 5.1 Conclusioni

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Presentazione del Bilancio di Genere

Il Bilancio di Genere 2012 costituisce la fase conclusiva di un percorso, durato cinque anni, che immaginiamo continui a svilupparsi in futuro. Il Bilancio di Genere mette a fuoco le differenze delle diverse ricadute che hanno le scelte dell’Amministrazione rispetto ai due generi, maschile e femminile. L’ambizioso obbiettivo è quello di rendere l’Amministrazione più consapevole delle sue risposte alle esigenze dei cittadini, anche sotto il profilo del genere. In questi anni difficili di recessione economica, in cui anche gli Enti Pubblici si devono confrontare con disponibilità finanziarie sempre minori, lo sforzo compiuto nel voler portare avanti il progetto del Bilancio di Genere ha contributo a fare pubblica luce sulle esigenze di mantenimento di servizi direttamente ed indirettamente di genere, le cui spese, nel 2011, risultano invariate rispetto all’anno precedente. È stato inoltre possibile, durante il percorso, raccogliere istanze che hanno portato ad elaborare idee e progetti per il futuro, tanto che nel Bilancio di Genere di quest’anno sono state formulate anche proposte progettuali, sia di investimento, sia di personale, che, sintetizzate nei paragrafi conclusivi di questo volume, dovranno essere inserite nei futuri Bilanci comunali. La redazione di questa edizione è avvenuta, come in passato, con importanti momenti di confronto con il Comitato Unico di Garanzia (CUG), con la Commissione Pari Opportunità del Comune, con il coinvolgimento di Associazioni del territorio. Doveroso poi dedicare uno spazio al terribile e purtroppo sempre attuale fenomeno della violenza contro le donne e quindi al Progetto Zero Tolerance, attivato già dal 1999 e significativamente cresciuto in questi anni. A conclusione di questo percorso, rileviamo che rispetto alle possibili disuguaglianze di genere il Comune di Udine è sempre stato particolarmente attento in qualsiasi sua scelta, dalla mobilità al piano regolatore, dai servizi per la famiglia a quelli per la scuola, lo sport o la cultura. Certamente la società italiana è ancora lontana da una piena equità di genere. Un’equità che si può raggiungere soltanto attraverso un processo continuo di progressiva attenzione e consapevolezza integrata a tutti i livelli. Il Bilancio di Genere è una delle pietre miliari di questo processo. Vogliamo ringraziare, infine, tutti coloro che in diversa misura hanno collaborato, in questi anni, alla realizzazione del Bilancio di Genere. Il Sindaco Prof. Furio Honsell La Consigliera Delegata Cinzia Del Torre

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IL BILANCIO DI GENERE: DA STRUMENTO DI RENDICONTAZIONE A STRUMENTO DI GOVERNANCE

1. Da strumento di rendicontazione a strumento di governance 1.1. Un Bilancio in continua evoluzione

1.2. I numeri delle donne.. in sintesi

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1. Il Bilancio di Genere: da strumento di rendicontazione a strumento di Governance

Realizzare un’analisi di genere dei bilanci pubblici significa porre l’accento sugli impatti che i bilanci e le politiche pubbliche hanno sulle donne e sugli uomini. Queste differenze nascono dalla diversità di reazione alle scelte politiche e alla distribuzione delle risorse economiche. Così il gender auditing dei bilanci pubblici consente di impostare un’analisi particolareggiata che permetta contemporaneamente di raggiungere obiettivi di equità ed efficienza nella distribuzione delle risorse, cercando di accrescere nei cittadini la consapevolezza degli impatti e delle implicazioni di genere derivanti dalle scelte degli amministratori stessi. 1.1 . Un bilancio in continua evoluzione1.1 . Un bilancio in continua evoluzione1.1 . Un bilancio in continua evoluzione1.1 . Un bilancio in continua evoluzione

In questo ambito, i documenti di rendicontazione sociale e di genere sono quindi cresciuti negli anni, nel senso stretto del termine: si è partiti dai principi, dettati anche a livello europeo, ci si è affidati poi agli esempi e alle buone pratiche di altri Paesi, si è cercato inoltre di sviluppare una metodologia, ricercando gli strumenti migliori per approfondire l’analisi, senza perdere di vista la comunicazione dei risultati all’utenza in un’ottica di trasparenza e semplicità. Anche per il comune di Udine il Bilancio di Genere del 2012 è frutto di un’evoluzione, non solo nei dati e nella presentazione, bensì anche nei metodi impiegati, nel significato di questo sistema complesso di rendicontazione e nella sua valenza. La prima sperimentazione è stata fatta nel 2008, basata sui dati del 2007. Quel primo Bilancio costituiva un allegato al Bilancio Sociale, una forma embrionale di lettura di genere del Bilancio comunale. Il primo bilancio di genere non riportava una riclassificazione analitica dei dati di contabili, ma presentava, tra l’ altro, un’interessante analisi per macroaree dei bisogni legati al genere. Mantenendo la stessa impostazione, il Bilancio di Genere del 2009 effettuava un’ulteriore passo avanti e diventava un documento completo e unico, ricco di approfondimenti e con un approccio di analisi che spaziava dalle statistiche della popolazione, alla descrizione della situazione economica (imprese, lavoro, università), per poi passare a proporre una riclassificazione delle voci di bilancio relative alla spesa corrente e ad alcuni interventi rientranti nella voce investimenti. La crisi economica e la conseguente riduzione dei trasferimenti Stato-Regione e Regione-Comune aveva imposto a tutti i livelli istituzionali, proprio a partire dal 2009, una contrazione significativa della spesa pubblica e, conseguentemente, anche nella spesa di genere che quindi ne ha risentito. Il modello di Bilancio di Genere così strutturato è stato riproposto nel 2010, ma è nel 2011 che il documento ha assunto un diverso significato, essendo stato ripensato non più solo in un’ottica di sola rendicontazione, bensì anche come strumento di programmazione. Quindi il Bilancio di Genere ha cominciato a presentare proposte ed evidenziare necessità ed esigenze. Dal progetto “Costruiamo la nostra città”, ad esempio, si è tratto spunto per definire alcuni aspetti importanti per il genere, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita all’interno del contesto cittadino.

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In questo modo si è inoltre valorizzato un importante contributo offerto dalle donne nella fase di elaborazione del Piano Regolatore Generale, approvato a settembre 2012, in occasione del quale erano state raccolte le opinioni dei cittadini relativamente ad alcune problematiche o proposte da attivare in città. Quest’anno, il Bilancio di Genere dà ampio spazio ai programmi futuri, ai progetti più significativi, già attivati o che saranno messi in moto a breve e per gli anni a venire. Insomma, un occhio a quello che abbiamo ed uno a quello che vorremmo, per realizzare in maniera sempre più concreta un progetto di pari opportunità.

1.2. I numeri delle donne…in sintesi1.2. I numeri delle donne…in sintesi1.2. I numeri delle donne…in sintesi1.2. I numeri delle donne…in sintesi

I numeri e le statistiche sono un ottimo strumento per fotografare la realtà e per comprendere i fenomeni, anche se spesso i grafici sono troppi e troppo complicati da leggere. In un quadro di sintesi cerchiamo di dare al lettore una vista veloce, ma aperta su diversi aspetti rispetto ai quali è possibile fare delle valutazioni di genere.

1996 2001 2006 2011

0

200

400

600

2 8 32 8 32 8 32 8 3

Matr i moniMatr i moniMatr i moniMatr i moni

Totali Religiosi Civili

Nr medio di figli per donna (TFT): Nr medio di figli per donna (TFT): Nr medio di figli per donna (TFT): Nr medio di figli per donna (TFT): 1,4

Età media alla maternità: Età media alla maternità: Età media alla maternità: Età media alla maternità: 31,3

Carico figli ( % Pop [0Carico figli ( % Pop [0Carico figli ( % Pop [0Carico figli ( % Pop [0----4] / Pop femm [14] / Pop femm [14] / Pop femm [14] / Pop femm [15555----49]):49]):49]):49]):

2222 0000 1111

1111

Var % su 2010 Var % su 2010 Var % su 2010 Var % su 2010 TOT +0,3%

M +0,1% F +0,4%

M F

0

2 0.0 00

4 0.0 00

6 0.0 00

4 6 . 5 1 74 6 . 5 1 74 6 . 5 1 74 6 . 5 1 7

5 3 . 3 9 35 3 . 3 9 35 3 . 3 9 35 3 . 3 9 3

R e s i d e n tiR e s i d e n tiR e s i d e n tiR e s i d e n ti

(3 1 .1 2 .2 0 1 1 )(3 1 .1 2 .2 0 1 1 )(3 1 .1 2 .2 0 1 1 )(3 1 .1 2 .2 0 1 1 )

Agrar Econ Form Giuris Ingeg Interfac Lett Filo Ling Str Medic Sci MFN Veter

0

150

300

450

1 1 51 1 51 1 51 1 5

2 1 92 1 92 1 92 1 9

5 55 55 55 54 04 04 04 0

4 2 14 2 14 2 14 2 1

6 56 56 56 5 6 56 56 56 5 6 96 96 96 9

1 0 71 0 71 0 71 0 7 1 0 41 0 41 0 41 0 4

9999

5 95 95 95 9

2 3 02 3 02 3 02 3 0

1 5 91 5 91 5 91 5 9

8 48 48 48 4

1 6 01 6 01 6 01 6 0

9 89 89 89 8

1 8 51 8 51 8 51 8 5

3 4 83 4 83 4 83 4 8

2 1 22 1 22 1 22 1 2

4 14 14 14 12 42 42 42 4

Laur eati c/o U ni ve rsi tà d i U di ne (a.a. 2010/2011)Laur eati c/o U ni ve rsi tà d i U di ne (a.a. 2010/2011)Laur eati c/o U ni ve rsi tà d i U di ne (a.a. 2010/2011)Laur eati c/o U ni ve rsi tà d i U di ne (a.a. 2010/2011)

M F

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Fonti dei datiFonti dei datiFonti dei datiFonti dei dati: Anagrafe Comune di Udine, Università degli Studi di Udine, Provincia di Udine, CCIAA di Udine

Salvo richiamare quanto esposto in tema statistico nel precedente Bilancio di Genere, dove oltre che una sintesi della situazione del momento è stata formulata una proiezione futura dell’andamento demografico della città, dai grafici di cui sopra emerge che alla fine del 2011 la popolazione udinese conta 99.910 residenti, il 53,4% donne. È una popolazione caratterizzata da una crescita lenta, spinta soprattutto dai flussi migratori in entrata e dalla presenza di residenti con cittadinanza straniera (il 14,2%).

La struttura per età mostra uno sbilanciamento verso le classi più anziane: quasi un quarto dei residenti ha più di 65 anni, l’8% ha oltre 80 anni. L’età media risente soprattutto della presenza femminile nelle classi d’età più alte: 48,1 anni per le donne, 43,7 per gli uomini. Nel 2011 si sono contate a Udine 841 nascite, il 29% con genitori entrambi non italiani; l’età media al parto, anche nel 2011, è di oltre 31 anni, ma si alza a 32,6 se la mamma è italiana, scende a 29,3 se la mamma è straniera. Cresce, dal 1996, l’indice che misura il carico di figli per donna (ovvero l’incidenza dei bambini fino a 4 anni sulla popolazione femminile tra i 15 e i 49 anni), oggi pari quasi al 19%. Le famiglie, oltre 49.000 al 31 dicembre 2011, sono caratterizzate principalmente da nuclei unipersonali, ovvero persone che vivono sole; evidente la condizione di solitudine per le donne over 65: il 78% dei nuclei unipersonali di residenti over 65 anni è costituito da donne. Anche per quanto riguarda le famiglie monogenitoriali, si noterà una maggiore incidenza dei nuclei costituiti da madre sola con figli (85,4% delle monoparentale di due persone, l’87% di quelli con tre persone).

Guardando invece alla sfera lavorativa, il primo dato importante riguarda la formazione universitaria: circa il 56% dei laureati all’Università di Udine al termine dell’anno accademico 2010/2011 è donna, sempre più importante la loro presenza sui banchi delle facoltà scientifiche, come Ingegneria, Medicina, Veterinaria ed Economia. Osservando invece i dati sulle imprese femminili presenti sul territorio comunale, si noterà la vocazione prevalentemente ai settori dei Servizi e del Commercio e della Ristorazione. Le imprese femminili che si contano alla fine del 2011 in città sono oltre 2.000, il 24% delle complessive attive a Udine. La dinamica lavorativa registrata al Centro per l’impiego di Udine vede, anche per il 2011, un’importante presenza delle donne, nelle assunzioni (circa 12.400) così come nelle cessazioni dei rapporti di lavoro (oltre 12.500), dal cui confronto emerge comunque un saldo negativo.

Assunzioni Cessazioni

0

5.000

10.000

15.000

8 .0 6 38 .0 6 38 .0 6 38 .0 6 3 8 . 2 4 58 . 2 4 58 . 2 4 58 . 2 4 5

1 2 .3 9 11 2 .3 9 11 2 .3 9 11 2 .3 9 1 1 2 .5 3 61 2 .5 3 61 2 .5 3 61 2 .5 3 6

Centro per l ' i mpi egoCentro per l ' i mpi egoCentro per l ' i mpi egoCentro per l ' i mpi ego

di U di ne (2011)di U di ne (2011)di U di ne (2011)di U di ne (2011)

M F

A g r i cA g r i cA g r i cA g r i c

5 , 1 %5 , 1 %5 , 1 %5 , 1 %

I ndu s tI ndu s tI ndu s tI ndu s t

6 , 1 %6 , 1 %6 , 1 %6 , 1 %

C o s tr uzC o s tr uzC o s tr uzC o s tr uz

4 , 9 %4 , 9 %4 , 9 %4 , 9 %

C o m m e A l be r g h iC o m m e A l be r g h iC o m m e A l be r g h iC o m m e A l be r g h i

3 9 , 3 %3 9 , 3 %3 9 , 3 %3 9 , 3 %

S e r v i z iS e r v i z iS e r v i z iS e r v i z i

4 4 , 5 %4 4 , 5 %4 4 , 5 %4 4 , 5 %

I m p r e se fe m m i n i l i a tti v eI m p r e se fe m m i n i l i a tti v eI m p r e se fe m m i n i l i a tti v eI m p r e se fe m m i n i l i a tti v e

(31. 12. 2011)(31. 12. 2011)(31. 12. 2011)(31. 12. 2011)

Imprese attive a Imprese attive a Imprese attive a Imprese attive a

UdineUdineUdineUdine (31.12.2011)(31.12.2011)(31.12.2011)(31.12.2011) Totali 8.538 Totali 8.538 Totali 8.538 Totali 8.538

Femminili 2.084 Femminili 2.084 Femminili 2.084 Femminili 2.084

% Fem su Tot 24,4% Fem su Tot 24,4% Fem su Tot 24,4% Fem su Tot 24,4

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IL BILANCIO IN CIFRE

2. Il Bilancio rivisto in ottica di genere

2.1 - La riclassificazione delle spese correnti 2.2 - La riclassificazione delle spese in conto capitale

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2. Il Bilancio rivisto in ottica di genere

L’obiettivo di questa analisi è di rendere conto al cittadino di come l'Amministrazione ha operato e in particolare di come “ha speso i soldi” a sua disposizione. Il Bilancio del Comune è un documento pubblico e consultabile da tutti i cittadini, ma spesso di difficile comprensione per i “non addetti ai lavori”. Dalla sua lettura inoltre non emerge una ripartizione delle spese in base ai destinatari dei servizi erogati, approfondimento che ci si propone di fare invece in questa sede. In particolare i destinatari considerati sono le donne che vivono nel Comune di Udine. L'obiettivo è quindi quello di far emergere la spesa sostenuta per i servizi direttamente o indirettamente a loro rivolti.

Il Bilancio di Genere costituisce inoltre uno strumento di rilevante importanza per orientare concretamente le politiche di bilancio alla promozione delle pari opportunità tra uomini e donne, considerando altresì che nessuna decisione politica sui servizi da erogare si può definire neutrale rispetto al genere perché donne e uomini esprimono bisogni differenti e rivestono ruoli differenti all'interno del sistema sociale.

Il documento che è stato analizzato è il rendiconto dell'esercizio 2011, rapportandolo con gli esercizi 2007/2008/2009/2010, anni in cui è stato rielaborato il bilancio di genere. Dal conto del bilancio (in parte riportato di seguito) si sono analizzate le spese, e più specificatamente le spese correnti, cioè quelle riferite al funzionamento dei pubblici servizi.

SPESE 2007 2008 2009 2010 2011 TITOLO I - Spese correnti

103.223.046,52 116.935.048,17 115.059.652,22 119.420.830,69124.813.326,83

TITOLO II - Spese in conto capitale

49.465.925,04 33.756.617,43 71.138.531,64 24.747.514,4415.256.862,98

TITOLO III - Spese per rimborso di prestiti

8.495.126,75 9.777.827,35 10.963.822,59 11.911.052,7313.217.112,00

TITOLO IV - Spese per servizi per conto di terzi

14.828.693,15 14.423.726,47 13.509.001,53 12.852.403,7312.740.515,54

TOTALE GENERALE DELLE SPESE

176.012.791,46 174.893.219,42210.671.007,98 168.931.801,59166.027.817,35

Le spese correnti sono suddivise per aree di intervento, disposte secondo un ordinamento decrescente, in base al grado di incidenza sulle pari opportunità. Rispetto al Bilancio “ufficiale”, quello impostato secondo l’attenzione al genere implica una disaggregazione delle voci a livello di centri di costo e una successiva riaggregazione secondo aree tematiche e macrocategorie di genere. Sono state individuate quattro aree di “inerenza” rispetto al genere: 1)l'area direttamente di genere, 2) l'area indirettamente di genere, 3) l'area di contesto e 4) l'area delle spese neutre per il genere.

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1) L'area direttamente inerente il genere evidenzia gli impegni di spesa assunti per attività espressamente e direttamente indirizzate alle donne, finalizzate alle pari opportunità e al superamento delle disuguaglianze tra uomini e donne. 2) L'area indirettamente di genere riguarda le politiche di conciliazione e comprende tutte quelle attività destinate a specifiche fasce di utenti, (quali i bambini, gli anziani, ecc.) che hanno un forte impatto sulle differenze di genere in modo “indiretto”, poiché apportano notevoli benefici non solo al diretto fruitore del servizio, ma anche a chi si occupa di dargli cura e assistenza (compito che il più delle volte è svolto dalle donne). 3) Le spese di contesto si riferiscono a tutta una serie di servizi prestati dall'ente che incidono sulla qualità della vita femminile ma che rispetto all'area precedente impattano in misura inferiore sui bisogni delle donne e sulle pari opportunità. 4) L'ultimo segmento, quello delle spese neutre per il genere, comprende spese per servizi che non sono sensibili al genere. Nel confronto fra i vari anni le spese (direttamente o indirettamente di genere) possono risultare modificate nel loro importo rispetto a quanto rappresentato nei documenti di ogni singola annualità, in quanto ogni anno si è cercato di rendere più coerente la rappresentazione rispetto alle passate edizioni e pertanto si è reso necessario rendere il confronto omogeneo. 2.1. La riclassificazione delle SPESE CORRENTI2.1. La riclassificazione delle SPESE CORRENTI2.1. La riclassificazione delle SPESE CORRENTI2.1. La riclassificazione delle SPESE CORRENTI

ANALISI DI GENERE DEL BILANCIO SPESE CORRENTI COMUNE DI UDINE 2007-2011

SPESE CORRENTI 2007

% sul bilan cio

CORRENTI 2008 % sul bilan cio

CORRENTI 2009

% sul bilan cio

CORRENTI 2010 % sul bilan cio

CORRENTI 2011

% sul bilan cio

SPESE DIRETTAMENTE INERENTI IL GENERE Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna 6.342,45 4.340,99 580,00 1.535,00 942,00

Bilancio di Genere 0,00 3.049,20 3.380,00 2.400,00 -

Zero Tolerance 60.878,02 60.240,00 73.597,20 72.589,20 72.766,20

Calendidonna 267.780,00 207.592,75 120.671,59 20.000,00 4.954,30

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Progetto "Verde donna" 0,00 15.999,90 - -

Progetto" Donna tra casa e lavoro" 0,00 35.000,00 10.000,00 - - Iniziative a favore delle donne nelle circoscrizioni 2.292,50 3.340,00 - - -

Agar 0,00 40.100,00 35.000,00 - -

Contributi ad associazioni 10.800,00 9.300,00 9.900,00 22.392,00 8.163,94

Accoglienza temporanea 0,00 - - 30.975,00 13.535,96

totale spese direttamente di genere

totale 348.092,97 0,3 378.962,84 0,32 253.128,79 0,22 149.891,20 0,13 100.362,40 0,08

SPESE INDIRETTAMENTE INERENTI IL GENERE

POLITICHE DI CONCILIAZIONE

Infanzia e adolescenza

Asili nido 2.559.356,25 3.098.529,64 3.495.616,56 3.593.253,92 3.915.208,49

Servizi per l'infanzia e minori 631.612,27 546.471,48 647.336,04 724.478,39 743.739,84

Scuole materne 912.814,91 956.867,75 1.034.576,14 998.872,99 1.024.948,39

Scuole elementari 2.781.035,93 3.007.255,21 3.237.159,82 2.961.178,57 3.118.561,72

Scuole medie 1.299.485,34 1.523.877,20 1.302.715,44 985.988,22 1.081.363,33

Mense scolastiche 2.519.516,36 2.482.201,04 2.530.603,81 2.659.239,02 2.802.385,59

Servizi nel campo dell'istruzione 1.530.660,25 1.478.140,41 1.809.837,58 1.663.652,51 1.847.621,41

Iniziative in materia di attività giovanili 466.380,82 441.546,45 531.551,03 490.193,94 425.071,79

totale 12.700.862,13 12,30 13.534.889,18 11,57 14.589.396,42 12,68 14.076.857,56 11,79 14.958.910,56 11,99

Anziani e handicap

Anziani, indigenti e inabili 3.692.410,19 3.852.139,71 3.939.044,67 4.119.256,44 4.263.532,16

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Interventi a favore di portatori di handicap 1.814.853,66 1.936.290,13 1.859.252,10 1.928.941,53 2.077.000,00

totale 5.507.263,85 5,34 5.788.429,84 4,95 5.798.296,77 5,04 6.048.197,97 5,06 6.340.532,16 5,08

Politiche per la salute, l'inclusione e la sicurezza sociale

Prevenzione sociale 213.000,00 243.857,00 178.645,10 184.080,00 184.080,00

Interventi assistenziali e sicurezza sociale* 1) 7.290.846,65 8.153.280,33 8.036.426,10 7.376.760,93 8.470.644,79

Interventi di solidarietà internazionale 2.215.967,22 2.063.492,88 2.931.923,28 2.605.681,77 1,976.611,13

Ambito socio assistenziale 12.062.192,75 17.062.517,82 13.869.189,38 14.100.752,41 16.779.566,51

totale 21.782.006,62 21,10 27.523.148,03 23,54 25.016.183,86 21,74 24.267.275,11 20,32 27.410.982,43 21,96

TOTALE SPESE POLITICHE DI CONCILIAZIONE

totale 39.990.132,60 38,7 46.846.467,05 40,1 45.403.877,05 39,5 44.392.330,64 37,2 48.710.425,15 39,0

SPESE DI CONTESTO

Cultura

Civica biblioteca 1.804.442,32 1.852.011,31 1.977.391,75 1.910.797,80 1.933.714.70

Teatro e attività culturali* 2) 3.230.434,85 3.540.311,95 3.468.644,99 2.999.840,71 3.239.597,78

Salvaguardia della lingua friulana 128.720,00 211.600,00 83.150,88 - 84.300,00 Accademia d'Arte Drammatica 173.543,63 165.766,19 184.333,07 166.650,57 -

Relazioni internazionali - gemellaggi 12.298,86 7.737,02 31.543,68 - 500,00

Civici musei e gallerie di storia dell'arte 2.544.090,47 3.150.386,25 3.024.739,25 2.699.054,93 2.985.498,26

Museo di storia naturale 1.379.085,41 1.224.089,08 926.761,96 910.029,04 1.135.215,20

totale 9.272.615,54 8,98 10.151.901,80 8,68 9.696.565,58 8,43 8.686.373,05 7,27 9.378.825,94 7,51

Sport e tempo libero

Page 13: Bilancio di Genere 2012

12

Piscine 1.608.966,93 1.642.989,05 1.806.304,26 1.649.029,34 1.764.137,96

Impianti sportivi 2.110.239,59 2.535.026,48 3.060.829,09 2.795.646,53 2.871.290,83

Attività ricreative e sportive 545.202,40 577.387,72 458.422,20 344.237,05 504.593,05

totale 4.264.408,92 4,13 4.755.403,25 4,07 5.325.555,55 4,63 4.788.912,92 4,01 5.140.021,84 4,12

Partecipazione e decentramento

Città Sane e Agenda 21 174.697,51 149.443,65 217.691,85 340.995,66 226.726,17

Bilancio partecipativo - 10.575,60 3.000,00 3.000,00 -

Decentramento 1.253.441,50 1.221.214,14 1.071.049,11 889.919,95 1.066.400,96

totale 1.428.139,01 1,38 1.381.233,39 1,18 1.291.740,96 1,12 1.233.915,61 1,03 1.293.127,13 1,04

Turismo e commercio

Interventi relativi all'industria 17.784,70 32.394,09 26.141,48 22.855,43 22.018,14

Interventi in campo turistico 673.963,35 690.102,04 568.101,77 398.950,68 345.131,52

Fiere e mercati 54.254,13 67.757,62 66.033,55 69.532,82 84.084,40

Sportello unico per le attività produttive 104.450,29 133.291,23 138.079,50 159.549,31 165.849,00

Polizia commerciale 400.020,26 426.305,95 434.800,00 369.360,66 293.827,73

totale 1.250.472,73 1,21 1.349.850,93 1,15 1.233.156,30 1,07 1.020.248,90 0,85 910.910,79 0,73

Formazione e lavoro

Sezione circoscrizionale per l'impiego 132.863,36 129.474,55 135.839,23 136.736,90 140.787,12

Tirocini 109.612,24 164.033,32 165.224,55 162.453,55 91.661,00

Corsi di formazione 162.000,00 111.000,00 88.415,99 95.254,06 44.124,53

totale 404.475,60 0,39 404.507,87 0,35 389.479,77 0,34 394.444,51 0,33 276.572,65 0,22

Vivibilità

Sicurezza e vivibilità 3.989.739,48 4.143.535,75 4.208.783,90 4.085.758,62 4.103.538,27

Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro 607.663,99 641.472,56 697.169,12 629.718,28 611.291,48

Page 14: Bilancio di Genere 2012

13

Mobilità, urbanistica, illuminazione, fognatura 8.552.910,48 9.570.777,82 9.183.550,27 8.853.721,99 8.180.766,13 Ecologia e smaltimento rifiuti 1.102.767,93 1.183.703,25 888.586,37 14.265.924,82 13.459.337,10

Verde pubblico 3.099.915,13 2.969.481,80 2.870.166,48 2.503.009,86 2.398.601,42

totale 17.352.997,01 16,81 18.508.971,18 15,83 17.848.256,14 15,51 30.338.133,57 25,40 28.663.534,40 22,97

TOTALE SPESE DI CONTESTO

totale 33.973.108,81 32,91 36.551.868,42 31,26 35.784.754,30 31,10 46.462.028,56 38,91 45.662.992,75 36,59

SPESE NEUTRE PER IL GENERE

Società partecipate 123.905,94 68.953,41 111.100,00 109.026,57 113.300,00

Segreteria generale 588.699,46 604.351,88 685.163,13 715.330,12 720.952,82

Servizio del personale, oneri e imposte* 3) 5.127.172,14 7.339.132,18 5.887.206,97 5.434.462,65 6.350.146,18

Informatizza zione 1.217.059,78 1.380.815,41 1.402.663,29 1.451.472,73 1.485.037,68

Servizi generali e ausiliari 847.560,46 841.169,03 898.046,25 872.855,46 776.388,47

Spese generali 1.969.891,70 2.072.865,30 2.390.535,20 2.007.495,51 1.974.701,65

Dirigenza 2.513.970,34 3.431.020,66 2.923.890,40 2.586.759,13 2.415.301,12

Ufficio gare 106.672,29 171.607,35 183.770,04 154.554,26 164.959,14

Contratti 162.004,76 167.039,75 154.323,94 153.759,30 148.779,32

Informazioni e notifiche 512.380,46 484.903,46 490.293,44 475.937,56 488.237,05

Comunicazione 786.437,59 736.715,99 692.957,36 510.387,88 321.496,42 Gestione economico- finanziaria e controllo di gestione 3.387.188,86 3.374.110,00 3.317.847,88 2.602.085,90

2.494.617,21

Servizio entrate 1.014.127,14 835.933,75 859.947,72 827.338,27 1.851.262,24

Gestione beni demaniali e patrimoniali, legati, eredità 1.863.526,02 2.153.074,33 2.172.233,39 1.871.960,85 1.869.396,48

Page 15: Bilancio di Genere 2012

14

Uffici tecnici 2.833.631,39 2.973.744,11 3.345.155,25 3.135.450,83 3.185.171,08

Servizi cimiteriali e pompe funebri 2.721.994,09 2.683.911,29 2.633.154,06 2.354.817,76 2.618.896,23 Avvocatura, spese legali risarcimenti 336.221,37 952.446,80 2.472.835,11 290.383,99 258.179,25

Organi istituzionali 1.214.305,43 1.030.252,21 1.218.410,37 1.239.824,13 1.240.279,86 Demografica statistica ed elettorale 1.584.962,92 1.855.702,95 1.778.358,28 1.622.677,39 1.862.444,32

TOTALE SPESE NEUTRE

totale 28.911.712,14 28,01 33.157.749,86 28,36 33.617.892,08 29,22 28.416.580,29 23,80 30.339.546,53 24,31

TOTALE SPESE CORRENTI

totale 103.223.046,52 100,0 116.935.048,17 100,0 115.059.652,22 100,0 119.420.830,69 100,0 124.813.326,83 100,0

1) La voce non comprende i costi di “Zero Tolerance” e per l'accoglienza in strutture protette

2) La voce non comprende le spese legate all’iniziativa “Calendidonna” che sono state inserite nelle spese direttamente di genere.

3) La voce non comprende le spese per i tirocini formativi e i costi di formazione del personale che sono stati inseriti nelle spese di contesto.

RIPARTIZIONE % SPESE CORRENTI ANNO 2011POLITICHE DI CONCILIAZIONE

39,0

SPESE NEUTRE24,3%

SPESE DI CONTESTO36,6%

SPESE DIRETTAMENTE DI GENERE

0,1%

infanzia e adolescenza12,0%

salute, inclusione e sicurezza sociale22,0%

anziani e handicap5,0%

Page 16: Bilancio di Genere 2012

15

Le risultanze della riclassificazione del Bilancio di cui sopra evidenziano che nel 2011 il Comune di Udine ha speso per le iniziative direttamente di genere lo 0,1% del totale (confermando il dato del 2010), fermo restando che le spese per politiche di conciliazione rappresentano il 39% del totale delle spese correnti a fronte di un 37% del 2010, confermando il crescente impegno del Comune nel mantenere elevati standard di qualità e attenzione ai servizi alla persona.

-

20.00

0.000

,00

40.000

.000,00

60.000

.000,0

0

80.00

0.000

,00

100.00

0.000

,00

120.0

00.000

,00

2011

2010

2009

2008

2007

TOTALE SPESEDIRETTAMENTEDI GENERE

TOTALEPOLITICHE DICONCILIAZIONE

TOTALE SPESE DICONTESTO

TOTALE SPESENEUTRE

Analizzando la composizione delle spese correnti in valore assoluto, si nota come le spese per politiche di conciliazione siano aumentate rispetto al passato. Si intende ora analizzare e scomporre, come fatto per le spese correnti, le spese in conto capitale, prendendo come riferimento gli importi stanziati nel bilancio triennale 2011/2013.

Fra le spese direttamente di genere è stato ricompreso l’investimento relativo alla sistemazione della Caserma Osoppo, destinata a diventare sede di alcune associazioni e della “casa delle donne”, ovvero spazi che possano rappresentare, per enti, associazioni, gruppi e altre realtà del territorio che si occupano di questioni di genere e della condizione delle donne, un punto di riferimento e incontro, un luogo per progettare iniziative, per promuovere indagini, ricerche ed analisi. Inoltre i bandi che verranno emanati per l’assegnazione dei locali prevederanno dei criteri preferenziali per l’assegnazione ad associazioni che trattano problematiche di genere.

Page 17: Bilancio di Genere 2012

16

Al di là degli specifici interventi, è possibile notare come le spese indirettamente di genere riguardino in misura maggiore gli investimenti in strutture scolastiche, mentre fra le spese di contesto spiccano sia per entità degli investimenti che per numerosità degli interventi le spese riferite alla cultura e quelle per la vivibilità. 2.2. La riclassificazione delle SPESE in CONTO CAPITALE2.2. La riclassificazione delle SPESE in CONTO CAPITALE2.2. La riclassificazione delle SPESE in CONTO CAPITALE2.2. La riclassificazione delle SPESE in CONTO CAPITALE

DESCRIZIONE OPERA STANZIAMENTO

ANNO 2011 % SUL BILANCIO

STANZIAMENTO ANNO 2012

% SUL BILANCIO

STANZIAMENTO ANNO 2013

% SUL BILANCIO

SPESE DIRETTAMENTE INERENTI IL GENERE

SISTEMAZIONE EDIFICIO A) CASERMA OSOPPO

700.000,00 -

-

-

-

totale spese direttamente inerenti il genere 700.000,00 0,8

- -

- -

SPESE INDIRETTAMENTE DI GENERE

POLITICHE DI CONCILIAZIONE

ISTRUZIONE E SERVIZI PER L'INFANZIA ARREDI LUDOTECA

15.000,00

-

-

ADEGUAMENTI SCUOLE MATERNE PER OTTENIMENTO CPI (CERTIFICAZIONE EMAS)

100.000,00 - -

ARREDI SCUOLE MATERNE

40.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA SCUOLE MATERNE

50.000,00 50.000,00 50.000,00

SCUOLA MATERNA DI LAIPACCO

- - 1.500.000,00

SCUOLA MATERNA PECILE: SISTEMAZIONE COPERTURA, CONTROSOFFITTI E FINITURE

110.000,00 - -

ADEGUAMENTI SCUOLE ELEMENTARI PER OTTENIMENTO CPI (CERTIFICAZIONE EMAS)

450.000,00 - -

ARREDI SCUOLE ELEMENTARI

20.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA SCUOLE ELEMENTARI

50.000,00 100.000,00 100.000,00

NUOVA PALESTRA SCUOLA ELEMENTARE PELLICO

- - 1.100.000,00

RISTRUTTURAZIONE SCUOLA ELEMENTARE GARZONI

- - 2.600.000,00

Page 18: Bilancio di Genere 2012

17

RISTRUTTURAZIONE SCUOLA ELEMENTARE PASCOLI

- 2.200.000,00 -

SCUOLA ELEMENTARE A. NEGRI; RISTRUTTURAZIONE E ADEGUAMENTO NORME DI SICUREZZA

- 500.000,00 -

SCUOLA ELEMENTARE ALBERTI: MANUTENZIONE STRAORDINARIA

200.000,00 - 1.020.000,00

SCUOLA ELEMENTARE D'ORLANDI: MANUTENZIONE STRAORDINARIA

1.000.000,00 -

-

SCUOLA ELEMENTARE MAZZINI: RISTRUTTURAZIONE E ADEGUAMENTO NORME DI SICUREZZA

- 750.000,00 -

ADEGUAMENTI SCUOLE MEDIE PER OTTENIMENTO CPI (CERTIFICAZIONE EMAS)

150.000,00 - -

ARREDI SCUOLE MEDIE

5.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA SCUOLE MEDIE

50.000,00 50.000,00 50.000,00

RISTRUTTURAZIONE COMPLESSO MANZONI STRINGHER

- 5.400.000,00 -

RISTRUTTURAZIONE SCUOLA MEDIA ELLERO

- 2.650.000,00 -

SCUOLA MEDIA BELLAVITIS: IMPIANTI, SERRAMENTI, FINITURE INTERNE

- - 1.100.000,00

SCUOLA MEDIA BELLAVITIS: PITTURE ESTERNE SECONDO INTERVENTO

- 180.000,00 -

SCUOLA MEDIA FERMI: COPERTURA, SOFFITTI E FINITURE SECONDO INTERVENTO

- -

460.000,00

SCUOLA MEDIA MARCONI – INTERVENTI PER OTTENIMENTO CPI

- 450.000,00 -

SCUOLA MEDIA MARCONI – SISTEMAZIONE E ADEGUAMENTO IMPIANTI

- 250.000,00 -

SCUOLA MEDIA TIEPOLO: MANUTENZIONE STRAORDINARIA COPERTURA

750.000,00 -

-

ACQUISTO ATTREZZATURE MENSE SCOLASTICHE

10.000,00 -

-

Page 19: Bilancio di Genere 2012

18

ARREDI ASILI NIDO

20.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA ASILI NIDO 50.000,00 20.000,00 20.000,00

REALIZZAZIONE NUOVO ASILO

- - 1.100.000,00

totale spese istruzione e servizi per l’infanzia

3.070.000,00 3,6 12.600.000,00 48,8 9.100.000,00 56,7

SERVIZI SOCIALI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO ALLOGGI ASSISTENZIALI

380.000,00 300.000,00 300.000,00

PROGETTO REFREEDOM

119.600,00 -

-

totale spese servizi sociali

499.600,00 0,6 300.000,00 1,2 300.000,00 1,9

TOTALE POLITICHE DI CONCILIAZIONE 3.569.600,00 4,2 12.900.000,00 49,9 9.400.000,00 58,5

SPESE DI CONTESTO

CULTURA

RECUPERO ARCHITETTONICO E FUNZIONALE COMPLESSO EDILIZIO EX MACELLO

500.000,00 -

-

ATTREZZATURE BIBLIOTECA

2.500,00 -

-

RESTAURO IMMOBILE EX LATRINE DI VIA SOTTOMONTE ED INTEGRAZIONE CON PALAZZO BARTOLINI

-

-

1.500.000,00

SISTEMAZIONE BIBLIOTECHE EX CIRCOSCRIZIONI

- 210.000,00 -

ARREDI MUSEI

2.000,00 - -

MANUTENZIONI STRAORDINARIE MUSEI

20.000,00 20.000,00 20.000,00

RISTRUTTURAZIONE EX CHIESA S. FRANCESCO

- 750.000,00 -

RISTRUTTURAZIONE EX GAMUD

500.000,00 - -

SISTEMAZIONE E ALLESTIMENTI CASTELLO

500.000,00 - -

Page 20: Bilancio di Genere 2012

19

MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE E DELLA SCIENZA: COMPLETAMENTO AREA ESTERNA E VIABILITA'

- 3.500.000,00 -

SEDE DEL MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE E DELLA SCIENZA

15.000.000,00 - -

AUDITORIUM MENOSSI: SPOGLIATOI

- 100.000,00 -

AUDITORIUM MENOSSI: NUOVO PALCO

100.000,00 - -

TEATRO NUOVO G. DA UDINE - NUOVO SCARICO SCENE

- 151.000,00 -

TEATRO NUOVO G. DA UDINE - USCITA DI SICUREZZA SALA RIDOTTO E SOPPALCO

80.000,00 - -

totale spese cultura

16.704.500,00 19,8 4.731.000,00 18,3 1.520.000,00 9,5

SPORT MANUTENZIONE STRAORDINARIA PISCINA VIA PRADAMANO

20.000,00 - -

RISTRUTTURAZIONE PISCINA ESTERNA COMPLESSO PALAMOSTRE DI VIA AMPEZZO

- - 1.400.000,00

RISTRUTTURAZIONE PISCINA INTERNA DI VIA AMPEZZO: TRATTAMENTO ACQUE E IMPIANTI TECNOLOGICI

900.000,00 - -

ILLUMINAZIONE CAMPO RUGBY

200.000,00 - -

IMP. SPORTIVO V.LE DELLO SPORT: TRIBUNE

300.000,00

IMPIANTO SPORTIVO DI VIA FRIULI: MANUTENZIONE STRAORDINARIA CAMPO DI ALLENAMENTO

25.000,00 - -

IMPIANTO SPORTIVO DI VIA PRADAMANO - REALIZZAZIONE NUOVI SPOGLIATOI E SISTEMAZIONE AREA ESTERNA

700.000,00 - -

IMPIANTO VIA FRIULI: DEMOLIZIONE VECCHI SPOGLIATOI

15.000,00 - -

IMPIANTO VIA FRIULI: NUOVE TRIBUNE E RECINZIONI

100.000,00 - -

Page 21: Bilancio di Genere 2012

20

MANUTENZIONE STRAORDINARIA E ADEGUAMENTO NORME E AGIBILITA' IMPIANTI SPORTIVI MINORI

50.000,00 25.000,00 25.000,00

MANUTENZIONE STRAORDINARIA IMPIANTI SPORTIVI

40.000,00 - -

MIGLIORIE STADIO FRIULI

228.000,00 - -

totale spese sport

2.278.000,00 2,7 325.000,00 1,3 1.425.000,00 8,9

VIVIBILITA' OTTENIMENTO CPI AUTORIMESSA VIA MARCO VOLPE (VV.UU.)

210.000,00 - -

PARCHEGGIO PIAZZA 1° MAGGIO

1.200.000,00

RIATTO PAVIMENTAZIONI BITUMINOSE IN VARIE STRADE COMUNALI

500.000,00 300.000,00 - -

ARREDO URBANO

150.000,00 - -

ARREDO PIAZZA DUOMO

500.000,00 -

COSTRUZIONE E/O RIATTO, MANUTENZIONE MARCIAPIEDI, PISTE CICLABILI ED ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE

500.000,00 300.000,00 -

IMPLEMENTAZIONE PIANO CENTRO

200.000,00 - -

INTERVENTI DI SICUREZZA STRADALE

300.000,00 300.000,00 - -

PAVIMENTAZIONE VIA MERCATOVECCHIO

1.500.000,00 - -

PERCORSO CICLO PEDONALE DA CHIAVRIS A MOLIN NUOVO

- 740.000,00 - -

PIAZZA PADERNO

200.000,00 - -

SISTEMAZIONE PARCHEGGIO E VIABILITA' VIALE SCHUMANN

60.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA ILLUMINAZIONE PUBBLICA

350.000,00 350.000,00

ACQUISTO GIOCHI AREE VERDI

50.000,00 50.000,00 50.000,00

Page 22: Bilancio di Genere 2012

21

ACQUISTO VEICOLI

15.000,00 - -

FORNITURA ALBERI ORNAMENTALI

- 200.000,00 -

GIARDINI DEL TORSO: MANUTENZIONE

300.000,00 - -

INTERVENTI VARI INFRASTRUTTURE DEL VERDE

50.000,00 - -

MESSA A DIMORA NUOVE ALBERATURE

50.000,00 - -

PARCO ARDITO DESIO: IMPIANTO ILLUMINAZIONE

25.000,00 - -

PARCO CASERMA OSOPPO

- 100.000,00 -

PARCO DEL CORMOR 3° LOTTO

- 500.000,00

PARCO DEL CORMOR: ACQUISIZIONE AREE, LAVORI DI BONIFICA, VIABILITÀ OPERE A VERDE ( 2° LOTTO)

465.000,00 - -

PARCO DEL TORRE

- 400.000,00

REALIZZAZIONE DI ORTI URBANI

130.000,00 - -

SISTEMAZIONE DELLA RECINTAZIONE DELL'AREA VERDE TRA VIA TRE NOVEMBRE E VIA S.PIETRO

- 150.000,00 -

VALORIZZAZIONE ROGGE

- - 300.000,00

totale spese vivibilità

5.055.000,00 6,0 4.190.000,00 16,2 1.250.000,00 7,8

TOTALE SPESE DI CONTESTO

24.037.500,00 28,5 9.246.000,00 35,8 4.195.000,00 26,1

SPESE NEUTRE

ACQUISTO ATTREZZATURE INFORMATICHE

100.000,00 - -

ACQUISTO ATTREZZATURE INFORMATICHE

75.000,00 - -

ACQUISTO VEICOLI

50.000,00 - -

Page 23: Bilancio di Genere 2012

22

ARREDI E ATTREZZATURE PER UFFICI COMUNALI

50.000,00 - -

ALIENAZIONE TITOLI

50.000.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA IMMOBILE VIALE XXIII MARZO A USO ARMA DEI CARABINIERI

2.000.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA PATRIMONIO

- 200.000,00 200.000,00

SISTEMAZIONE CASERMA CARABINIERI VIA CALLIGARIS

35.000,00 - -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA

40.000,00 40.000,00 40.000,00

MANUTENZIONE STRAORDINARIA COPERTURA E LOGGIATO SALITA LIPPOMANO

- - 550.000,00

RESTAURO LATRINE VIA BROVEDANI

- - 300.000,00

RISTRUTTURAZIONE COMPLESSO MONUMENTALE P.LE XXVI LUGLIO

- 150.000,00 -

ACCORDI BONARI

1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00

ADEGUAMENTO IMPIANTI E PREVENZIONE INCENDI VIA B.O. DA PORDENONE

- 670.000,00 -

PALAZZO D'ARONCO - MANUTENZIONE STRAORDINARIA COPERTURA

- 516.000,00 -

RIQUALIFICAZIONE SALA AJACE

100.000,00 - -

SISTEMAZIONE SEDE COMANDO POLIZIA MUNICIPALE

- - 255.000,00

CLIMATIZZAZIONE E INTERVENTI DIVERSI LOCALI VIA DELLA PREFETTURA

85.000,00 - -

MANUTENZIONI STRAORDINARIE UFFICI GIUDIZIARI

20.000,00 - -

ACQUISTO AUTOMEZZI E VEICOLI

25.000,00 - -

REALIZZAZIONE RETE METROPOLITANA IN FIBRA OTTICA

2.000.000,00 - -

Page 24: Bilancio di Genere 2012

23

REALIZZAZIONE RETE METROPOLITANA IN FIBRA OTTICA – BANDA LARGA DITEDI

160.000,00 - -

BUCALOSSI A SCOMPUTO

60.000,00 60.000,00 60.000,00

RESTITUZIONE ONERI DI URBANIZZAZIONE

30.000,00 30.000,00 30.000,00

CIMITERO SAN VITO: MANUTENZIONE E SISTEMAZIONE AREA CREMAZIONE E MONUMENTALE

- 1.000.000,00 -

MANUTENZIONE STRAORDINARIA CIMITERO SAN VITO

35.000,00 - -

RETROCESSIONE AREE E LOCULI

28.000,00 28.000,00 28.000,00

ACQUISTO VEICOLI ONORANZE FUNEBRI

40.000,00 - -

totale spese neutre

55.933.000,00 66,4 3.694.000,00 14,3 2.463.000,00 15,3

TOTALE COMPLESSIVO SPESE IN CONTO CAPITALE

84.240.100,00 100,0 25.840.000,00 100,0 16.058.000,00 100,0

Page 25: Bilancio di Genere 2012

24

LE POLITICHE DEL COMUNE DI UDINE IN TEMA DI TUTELA DEL GENERE

3. Il Comitato Unico di Garanzia

3.1. Le attività già realizzate 3.2. Le iniziative in fase di realizzazione

Page 26: Bilancio di Genere 2012

25

3. Il Comitato Unico di Garanzia del Comune di Udine3. Il Comitato Unico di Garanzia del Comune di Udine3. Il Comitato Unico di Garanzia del Comune di Udine3. Il Comitato Unico di Garanzia del Comune di Udine

L’Amministrazione del Comune di Udine pone grande attenzione alle problematiche connesse all’ esigenza di tutela di genere. Oltre agli organismi istituzionali e agli Uffici già attivi sul territorio da alcuni anni, quali tra gli altri la Commissione Pari Opportunità ed il Servizio Zero Tolerance - importante punto di riferimento per le violenze contro le donne e i contatti con diverse Associazioni Femminili-, è da poco entrato in funzione anche il Comitato Unico di Garanzia (CUG). Il “Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione ed il benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” ( CUG) del Comune di Udine è un organismo autonomo istituito secondo quanto disposto dalla L.183/2010. Il Comitato svolge le sue funzioni nei confronti di tutti i dipendenti in servizio presso l’Amministrazione (compresi i dirigenti), e ha iniziato la propria attività nel mese di novembre 2011. E’ composto da un numero paritario di rappresentanti dell’Amministrazione e da rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative dell’Ente, di entrambi i sessi, coordinati da un Presidente. Al Comitato, la cui attività è stata regolamentata, spettano compiti propositivi, consultivi e di verifica, nonchè la realizzazione di azioni atte a favorire lo sviluppo di un ambiente di lavoro che rispetti i principi di pari opportunità, il benessere organizzativo e contrasti qualsiasi forma di discriminazione nel lavoro, attività tutte finalizzate, fra l’altro, al miglioramento dell’efficienza delle prestazioni e della produttività. 3.1. Le attività già realizzate3.1. Le attività già realizzate3.1. Le attività già realizzate3.1. Le attività già realizzate

In continuità del lavoro effettuato dal precedente Comitato per le Pari Opportunità (CPO) nel periodo 2008-2011, il CUG ha ripreso e completato l’elaborazione dei dati rilevati attraverso la somministrazione a tutto il personale di un Questionario incentrato sulle tematiche derivanti dalla conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia, i cui risultati sono stati pubblicati, in forma sintetica, nel precedente Bilancio di Genere. Di particolare importanza è stato creare collegamenti tra le attività del CUG e gli obiettivi strategici dell’Amministrazione, con particolare riferimento agli obiettivi PEG del Servizio Organizzazione e Gestione Risorse Umane, tra i quali :

- le informazioni sull’avvenuta realizzazione nel periodo febbraio- aprile 2012 di una serie di corsi di formazione professionale dedicati a tutte le categorie professionali dei dipendenti sul tema “Benessere Organizzativo: affrontare il cambiamento e rafforzare la motivazione” i cui esiti sono stati resi noti e condivisi con il Comitato;

- l’analisi delle tematiche di particolare attualità sulle quali intervenire in materia di

personale, quali la richiesta di revisione delle procedure di mobilità interna per

Page 27: Bilancio di Genere 2012

26

favorirne la trasparenza e incentivare le potenzialità professionali individuali di tutti i dipendenti;

- la maggiore valorizzazione delle risorse umane quale strumento utile per il

raggiungimento di risultati ed obiettivi, anche attraverso l’ideazione di un nuovo sistema di valutazione, incentrato sul riconoscimento del merito e sulla condivisione di un percorso personalizzato di miglioramento della performance di ogni singolo dipendente;

- una breve ricognizione sul numero, la tipologia e la distinzione per genere delle

eventuali cause di mobbing all’interno dell’Amministrazione, risultata negativa;

- il supporto al gruppo di lavoro trasversale che si occupa ogni anno della redazione del Bilancio di Genere;

- la realizzazione di un primo incontro di formazione / informazione riservata ai

componenti del CUG per fornire loro elementi di conoscenza e di approfondimento delle tematiche di competenza, durante il quale è stata illustrata l’esperienza del Punto di Ascolto Anti-Mobbing istituito dalla Provincia di Udine, esplicitato le varie tematiche emerse dalle segnalazioni pervenute da persone appartenenti a diversi uffici di Enti Pubblici e privati, e chiarito sia il concetto di mobbing che la differenza tra mobbing e vessazioni;

- il contatto con la Commissione Pari Opportunità dell’Ente, attraverso la nomina al suo

interno di un rappresentante del Comitato con il compito di coordinare le finalità comuni delle attività dei due gruppi e di riferire sulle rispettive iniziative;

- la predisposizione e la successiva approvazione della Giunta Comunale del

Regolamento per la disciplina del funzionamento del Comitato e la diffusione del predetto testo a tutto il personale;

3.2. Le iniziative in fase di realizzazione e le proposte per il futuro3.2. Le iniziative in fase di realizzazione e le proposte per il futuro3.2. Le iniziative in fase di realizzazione e le proposte per il futuro3.2. Le iniziative in fase di realizzazione e le proposte per il futuro

Queste le principali iniziative sulle quali sta lavorando il Comitato:

- E’ stato costituito un gruppo di lavoro interno intersettoriale per la regolamentazione e la conseguente attivazione dell’istituto del Tele-Lavoro per i dipendenti del Comune di Udine;

- Sono in atto azioni propositive presso il Servizio Organizzazione e Gestione Risorse

Umane per attivare politiche del personale ancora più efficaci. In particolare sono allo studio del CUG una serie di dati ed informazioni sulla

mobilità interna che si ritiene debba essere regolamentata con criteri di trasparenza e flessibilità, valutando oltre alle esigenze dell’Amministrazione, anche le necessità individuali, le capacità e le aspirazioni dei dipendenti. Tali valutazioni sono importanti strumenti per favorire la motivazione professionale al cambiamento e per sottolineare le potenzialità e le caratteristiche personali di attitudine dei

Page 28: Bilancio di Genere 2012

27

dipendenti. È stato inoltre preso in considerazione in particolare il caso di un collega che ha segnalato il proprio trasferimento, non richiesto e non condiviso, ad altro Ufficio - per esigenze di servizio - nonostante la corrispondenza di competenze personali, proprie e acquisite, assolutamente idonee al lavoro già svolto nel precedente ufficio;

- Sono previsti incontri informativi organizzati per i dipendenti, nel corso dei quali

verrà svolta azione di sensibilizzazione e di attenzione alle problematiche di genere nell’ambito dell’Ente e verranno illustrati nel dettaglio i risultati del Questionario di Conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, per avere spunti di attivazione di ulteriori azioni di miglioramento della qualità della vita, in particolare per le donne che svolgono il doppio ruolo di lavoratrici e di preposto alla cura della famiglia;

- E’ in corso la predisposizione di una rete interna di collegamento dinamico tra il

CUG e tutti i Servizi dell’Amministrazione, finalizzata ad esprimere pareri e formulare proposte in merito ai contenuti di atti e regolamenti che incidono direttamente o indirettamente sulle politiche del personale;

- Prossima organizzazione di incontri con i CUG di altre realtà territoriali per scambio

di esperienze, in termini di ‘best practice’;

- Completamento degli interventi formativi riservati ai componenti del CUG per approfondire alcuni temi di particolare interesse, la cui conoscenza potrà supportare una migliore efficacia nelle attività;

- Promozione di azioni e iniziative di sensibilizzazione rispetto alle tematiche di

intervento;

Si desidera per il futuro che il CUG non sia considerato un mero adempimento di disposizione normativa ma che attraverso azioni e iniziative concrete possa essere riconosciuto dai dipendenti e dalla Amministrazione come strumento attivo di negoziazione ed intervento, per migliorare ancora di più il clima lavorativo e di conseguenza le prestazioni ed i risultati, anche in termini di servizi resi alla cittadinanza.

Page 29: Bilancio di Genere 2012

28

I SERVIZI PER LE DONNE

4. Il Servizio “Zero Tolerance”

4.1. Dati relativi alla casistica degli anni dal 1999 al 2012 4.2. Indagine con le Associazioni territoriali sulle tematiche di genere

Page 30: Bilancio di Genere 2012

29

CON IL TERMINE VIOLENZA “CONTRO LE DONNE” SI INTENDE: qualsiasi atto di violenza fondata sul genere che produca, o possa provocare, sofferenza fisica, sessuale o psicologica o qualsiasi tipo di danno per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o l’arbitraria privazione della libertà, nella vita pubblica e privata. Di conseguenza, la violenza contro le donne comprende, ma non si limita a quanto segue:

1. la violenza fisica, sessuale e psicologica che avviene in famiglia, l’abuso sessuale di minori di sesso femminile nella famiglia, lo stupro coniugale, la mutilazione genitale femminile e altre pratiche tradizionali dannose per le donne;

2. la violenza fisica, sessuale e violenza psicologica che avviene all’interno della comunità, compreso lo stupro, abusi sessuali, molestie sessuali e intimidazioni sul posto di lavoro, nelle scuole e altrove, il traffico delle donne e la prostituzione forzata;

3. la violenza fisica, sessuale e psicologica perpetrata dallo Stato, ovunque si manifesti.

(Conferenza mondiale sulle donne - Pechino, 1995)

4. Il Servizio “Zero Tolerance”4. Il Servizio “Zero Tolerance”4. Il Servizio “Zero Tolerance”4. Il Servizio “Zero Tolerance”

Il progetto “Zero Tolerance” – contro la violenza sulle donne del Comune di Udine, dal ‘98 si occupa di azioni di prevenzione, mediazione e cura in riferimento al fenomeno della violenza, del maltrattamento e dello stalking contro le donne. E’ un luogo in cui le donne che hanno subito violenza trovano uno spazio di ascolto, di condivisione e di sostegno delle loro scelte, durante il percorso di uscita dall’isolamento, nel rispetto della segretezza e dell’anonimato. L’attività del progetto “Zero Tolerance” viene finanziata anche dalla L.R. 17/2000 “Realizzazione di progetti antiviolenza e istituzione di centri per donne in difficoltà” della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’affluenza media di donne vittime di violenza di genere consolidata negli anni è di circa 130 donne nuove all’anno. Infatti dal 1999 al 30 settembre 2012 complessivamente si sono rivolte allo sportello informativo e di accoglienza 1591 donne e di queste 901 donne hanno intrapreso un percorso di uscita dalla situazione violenta, le rimanenti hanno beneficiato di interventi di carattere informativo. Le donne che si rivolgono al servizio sono principalmente residenti a Udine di età compresa fra i 30 e i 50 anni, di scolarità media–superiore, principalmente coniugate e con almeno un figlio. Lavorano, ma con professioni o di basso profilo o a elevata precarietà e quindi spesso non sono economicamente autonome. Le violenze che subiscono, all’interno delle mura domestiche, sono sia di carattere fisico che psicologico, sessuale ed economico. Frequentemente l’autore di tali maltrattamenti è il coniuge o il convivente e anche il padre, il figlio e/o il fratello, in relazioni stabili che durano in media da più di 15 anni. Contattano il servizio su invio del Consultorio familiare e del servizio sociale oppure cercando il servizio tramite il numero nazionale 1522 o ancora per iniziativa personale, dopo averne conosciuta l’esistenza da altre donne.

Page 31: Bilancio di Genere 2012

30

Da novembre 2001 a settembre 2012 sono state accolte nelle case comunali a protezione sociale dedicate al progetto “Zero Tolerance” n. 48 donne e n. 61 bambini/e. La durata media dell’accoglienza è superiore all’anno, considerate le elevate difficoltà dei nuclei monoparentali accolti a reperire un alloggio autonomo a libero mercato, ovvero l’accesso all’edilizia popolare. In questa area dell’accoglienza abitativa è in corso un’ampia riflessione sui seguenti punti: 1. L’attivazione di un Servizio di Reperibilità delle operatrici in funzione della Pronta

Accoglienza residenziale d’emergenza, a tutela delle donne sole e/o con figli minori che si rivolgono alle Forze dell’Ordine negli orari di chiusura del servizio “Zero Tolerance”, al fine di garantire una adeguata collocazione della donna vittima di violenza al di fuori del proprio contesto, quando la situazione lo richieda e la donna dia il proprio consenso Il Servizio di Reperibilità di Pronta Accoglienza residenziale in emergenza, si esplica attraverso una operatrice che risponde dal lunedì al venerdì dalle ore 18.00 alle ore 8.00 del giorno successivo, mentre sabato, domenica e festività si esplica 24 ore su 24 per garantire le seguenti prestazioni :

- consulenza telefonica (in favore delle forze dell’ordine); - attivazione per l’accompagnamento e l’accoglienza della donna sola e/o con figli

minori negli alloggi comunali a protezione sociale ubicati nel territorio del comune e dedicati al Servizio “Zero Tolerance”

2. L’implemento della risorsa alloggiativi comunale a protezione sociale (6 posti letto) con un ulteriore alloggio adeguato per accoglienze temporanee di almeno ulteriori 6 posti letto;

Allo Sportello lavora un gruppo di operatrici appositamente formato che offre:

- ascolto telefonico per individuare i bisogni e fornire le prime informazioni;

- accoglienza in sede su appuntamento;

- ascolto, sostegno, accompagnamento per la costruzione di un progetto individualizzato per un'uscita consapevole dalla violenza anche con l'ausilio di mediatrici culturali;

- consulenza legale in ambito civile e penale;

- percorsi di sostegno psicologico e sociale;

- ospitalità temporanea per donne con o senza figli/e minori;

- incontri di informazione e sensibilizzazione sulle tematiche della violenza e del maltrattamento;

- ricerca e documentazione

Le modalità di intervento sono basate su:

Page 32: Bilancio di Genere 2012

31

- garanzia della riservatezza e dell’anonimato;

- attivazione solo su richiesta della donna interessata;

- il rispetto della donna e delle sue scelte;

- l’utilizzo esclusivo di personale femminile;

- la contestazione del ruolo di vittima;

- l’instaurazione della relazione tra donne come reciproco arricchimento;

- il lavorare per il vantaggio della donna che chiede aiuto;

- la relazione tra donne come rimando di valore reciproco;

- lo sviluppo e l’implementazione del lavoro di rete;

- le competenze necessarie per affrontare insieme alla donna tutto ciò che concerne la separazione, i percorsi di allontanamento dalla casa coniugale e di affidamento dei/delle minori;

- la preparazione della donna ad affrontare il momento della denuncia e l’accompagnamento in Questura e in Tribunale;

- la redazione di relazioni scritte per i servizi sociali, gli avvocati e il tribunale sulla situazione della donna seguita.

Il servizio è fruibile da parte delle donne gratuitamente.

In riferimento alle attività di prevenzione proprie del progetto “Zero Tolerance”, le riflessioni aperte a partire dalle esperienze realizzate e soprattutto gli interventi di sostegno a favore delle donne hanno portato a una consapevolezza: il fenomeno della violenza contro le donne è un fenomeno complesso che va contrastato su diversi livelli a partire proprio da quello preventivo. Dare spazio a questo livello ha comportato la necessità di affrontare il tema delle differenze di genere, come prodotto socialmente costruito che assegna a uomini e donne caratteristiche psicologiche, sociali e culturali profondamente diverse. Sono aspetti che vengono introiettati in fasi di vita molto precoci da bambini e bambine ed è perciò necessario, se si vogliono introdurre elementi culturali innovativi, operare nelle diverse fasi del processo di crescita. A questo proposito sono stati realizzati e, sono tuttora in corso, interventi di formazione/informazione denominati “Alla scoperta della differenza” rivolti ai ragazzi e alle ragazze delle classi terze/quarte e quinte delle scuole medie superiori del Comune di Udine.

Il lavoro quotidiano del progetto “Zero Tolerance” è anche con gli altri servizi che nel territorio possono essere coinvolti sia per i loro obblighi istituzionali che per le competenze e i loro saperi: consultori, servizi sociali, servizi psichiatrici, pronto soccorso, polizia di stato, carabinieri, tribunale, privato sociale, ecc.

A questo proposito nella messa in rete del progetto in raccordo con altre agenzie pubbliche e private, si è evidenziato che dai primi anni della sua istituzione, molteplici sono state le collaborazioni tra “Zero Tolerance” e il Consultorio Familiare del Distretto Sanitario dell’A.S.S. n° 4 “Medio Friuli”, sia nell’area degli interventi sui singoli casi attraverso reciproci invii e rispettive consulenze, sia nell’avvio nel novembre 2003 di un gruppo sperimentale di auto-aiuto a funzione analitica supportato dalla supervisione.

Page 33: Bilancio di Genere 2012

32

Questa collaborazione è sfociata nel maggio 2005 nella sottoscrizione del primo “Protocollo d’intesa per una collaborazione integrata in relazione alle problematiche del maltrattamento e della violenza sulle donne” e per il collocamento del progetto “Zero Tolerance” presso la sede del Distretto Sanitario di Udine. Il protocollo è stato rinnovato e integrato a ottobre 2012 per la durata di ulteriori due anni.

Inoltre, dal 2005, a seguito della prima stipula del Protocollo d’intesa tra il Comune di Udine e l’Ordine degli Avvocati di Udine, il servizio di consulenza legale veniva offerto dagli avvocati del Consiglio dell’ordine di Udine a titolo gratuito tramite lo ”Sportello di consulenza legale a favore di cittadini in situazione di disagio economico”, su invio delle operatrici del progetto. Detto Protocollo d’intesa, a suo tempo sottoscritto dal Comune di Udine e dall’Ordine degli Avvocati di Udine, scaduto nel 2011 e quindi cessato a decorrere dal 1/1/2012, offriva l’opportunità alle donne in situazione di disagio e/o in difficoltà economiche, di ricevere ad esempio, una consulenza per risolvere problematiche giuridiche di tipo penale o civile.

Ripresi i contatti con l’Ordine, tramite il gruppo di lavoro interdisciplinare BDG, si è convenuto non solo di ribadirne i contenuti, ma di implementarli, includendo fra le attività da sviluppare congiuntamente, anche la valutazione e l’individuazione di possibili soluzioni a problematiche quali quelle del maltrattamento e della violenza sulle donne e sui minori.

E ciò anche in collaborazione con le Forze dell’Ordine, spesso in difficoltà quando chiamati ad intervenire in situazioni di conflittualità es. fra coniugi che sfociano in atti di violenza estrema.

L’obiettivo e’ quello di concordare da un lato modalità di approccio con le vittime che siano idonee a ridurre il trauma dell’evento e, d’altro lato, a coordinare il loro intervento a quello conseguente dei servizi sociali (es. ricovero della donna maltrattata in un domicilio protetto).

La convenzione anzidetta, approvata dall’Ordine degli Avvocati e dal Comune di Udine a novembre c.a., e’ stata debitamente sottoscritta e sarà operativa dal 1^ dicembre 2012 per la durata di due anni.

E’ in fase di sottoscrizione il protocollo “Linee guida per la promozione di strategie condivise finalizzate a contrastare il fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori ed a progettare azioni preventive” che vede come capofila la Prefettura di Udine e quali soggetti aderenti: l’Amministrazione Provinciale, il Comune di Udine (“Zero Tolerance”), le Forze dell’Ordine, l’Ufficio Scolastico Regionale FVG (Centro di Orientamento di Udine), l’A.S.S. n. 4 “Medio Friuli e l’Ordine degli Avvocati - con compiti definiti di analisi e monitoraggio del fenomeno della violenza nei confronti delle donne attraverso :

- istituzione di un osservatorio sul fenomeno;

- sviluppo di azioni finalizzate:

a) alla prevenzione e contrasto del fenomeno attraverso mirati percorsi educativi ed informativi e alla formazione degli operatori;

Page 34: Bilancio di Genere 2012

33

b) all’emersione del fenomeno, in cui si inscrivono anche le iniziative volte a facilitare la raccolta delle denunce;

c) all’assistenza e al sostegno delle vittime di violenza in tutte le sue fasi;

d) a supporto delle famiglie.

Altrettanto significative sono le collaborazioni attivate a livello intraistituzionale che riguardano il gruppo di lavoro “Bilancio di Genere” in sinergia con gli uffici comunali preposti (Dipartimento Risorse Finanziarie, Ufficio Controllo di Gestione, U. Org. Statistica, Ufficio del personale, Servizi Sociali, ecc) e riguardano inoltre le attività svolte dalla Commissione Comunale Pari Opportunità e dal Comitato Unico di Garanzia, con particolare riferimento per le prime all’area della sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno e per le altre alla valorizzazione del benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e contro le discriminazioni. Un esempio di collaborazione virtuosa è il recital “Voci di ragazze” (Palio Studentesco Città di Udine - maggio 2012), presentato dal Progetto “Zero Tolerance” e finanziato con fondi messi a disposizione dal “Bilancio di Genere 2011” del Comune di Udine, che si è rivolto a un pubblico giovane della città per essere da stimolo e aprire una riflessione sui temi legati alla cultura delle differenze, attraverso le voci messe in scena dalle ragazze/i di alcuni istituti superiori (Bertoni, Malignani, Copernico, Volta, Deganutti e CCFT).

4.1. DATI GENERALI RIFERITI ALL’ANDAMENTO DELLA CASISTICA DAL 1999 AL 4.1. DATI GENERALI RIFERITI ALL’ANDAMENTO DELLA CASISTICA DAL 1999 AL 4.1. DATI GENERALI RIFERITI ALL’ANDAMENTO DELLA CASISTICA DAL 1999 AL 4.1. DATI GENERALI RIFERITI ALL’ANDAMENTO DELLA CASISTICA DAL 1999 AL 30.09.201230.09.201230.09.201230.09.2012

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 30.09

2012 TOTTOTTOTTOT

Donne che si sono rivolte allo sportello

27 45 56 68 78 83 135 138 154 167 148 181 179 132 1591

Donne italiane che hanno seguito un percorso di uscita dalla violenza

25 38 19 43 31 65 32 31 69 47 60 60 53 40 613

Donne straniere che hanno seguito un percorso di uscita dalla violenza

2 7 8 7 17 18 25 24 24 25 27 36 37 31 288

901

Page 35: Bilancio di Genere 2012

34

Le riflessioni aperte derivanti dalle collaborazioni formalizzate attraverso la stipula dei protocolli e quindi il confronto con saperi, competenze, mandati e obblighi diversi oltre alle esperienze cliniche realizzate in anni di trattamenti con donne che hanno subito maltrattamenti, conducono a una serie di rilievi critici e consentono di ipotizzare alcune interpretazioni che hanno impedito finora di affrontare in tutta la sua complessità e ambiguità una violenza che sembra legata fatalmente alle vicende più intime del rapporto tra i sessi (sessualità, amore, maternità, affetti famigliari) quali:

1. la lettura in chiave di devianza o patologia individuale, e non come residuo dell’antico potere patriarcale di vita e di morte su donne, schiavi e figli;

2. l’uso in chiave di sicurezza pubblica e di conflitto di civiltà, cioè contro i costumi barbarici di questo o di quello “straniero”;

3. l’idea che si possa arginarla con politiche di tutela familiare, senza tener conto che sono proprio i vincoli familiari a tenere ambiguamente confuse protezione e aggressività ( famiglia = luogo in cui si è svolta la violenza, frequenza, tempo trascorso fra il 1° episodio e l’ultimo, presenza di altri/e precedenti di violenza in anamnesi).

In concreto, sull’esempio di ciò che si fa in altri Paesi, pensiamo si debba promuovere e potenziare un piano di sensibilizzazione e prevenzione della violenza di genere, incentrato su specifiche iniziative, tra cui qui citiamo:

• un programma di educazione/formazione sull’esercizio di diritti e obblighi uguali fra maschi e femmine nell’ambito sia privato che pubblico che si sviluppi fin dal livello scolastico elementare;

• il lancio di campagne pubbliche di sensibilizzazione contro gli stereotipi dei ruoli familiari femminili;

• la promozione di azioni positive per la eguaglianza di genere in tutti i campi del vivere associato (politico, economico, culturale), da rispettare rigorosamente (e la cui inosservanza venga sanzionata);

• l’istituzione presso i comuni capofila della regione di un Osservatorio indipendente di monitoraggio sui diritti delle donne e di vigilanza sui mezzi di informazione e pubblicità, a garanzia di un trattamento conforme ai valori costituzionali;

• l’istituzione al livello regionale di un Osservatorio sull’andamento del fenomeno relativo alla violenza e al maltrattamento contro le donne, che consenta il monitoraggio e la rilevazione dei dati tramite indicatori e strumenti standardizzati, nonché organizzi il coordinamento (filiera) e la razionalizzazione degli interventi nelle sue varie forme (di prevenzione, di mediazione e di trattamento).

4.2. Indagine con le Associazioni territoriali sulle tematiche di genere4.2. Indagine con le Associazioni territoriali sulle tematiche di genere4.2. Indagine con le Associazioni territoriali sulle tematiche di genere4.2. Indagine con le Associazioni territoriali sulle tematiche di genere

Al fine di far emergere le esigenze della popolazione e del territorio, per orientare successivamente l’impegno dell’ente nell’uguaglianza di genere attraverso il riequilibrio

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nell’assegnazione delle risorse, lo scorso mese di ottobre è stata effettuata un’indagine tra le realtà associative che operano nel territorio comunale in tutti i campi e i settori della vita pubblica, per eliminare gli ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, alla religione, alle convinzioni personali, all’origine etnica, alla disabilità, all’età e all’orientamento sessuale.

Alle Associazioni interessate sono stati proposti quattro quesiti:

1. Quanto il lavoro della propria Associazione porta i/le volontari/e a contatto con le tematiche di genere?

2. Qual è la modalità dell’Associazione nell’affrontare la questione di genere (bisogni /

domanda di servizi / priorità)? 3. A seconda delle varie Associazioni qual è la differenza di intervento tra – “ottica

neutra” vs “ottica di genere” -? 4. A seconda delle varie aree di attività, quali sono le diverse letture, le criticità e le

nuove strategie per programmare servizi/interventi rivolti al genere?

L’invito è stato pubblicizzato sulla stampa locale (per consentire a qualunque Associazione Femminile, anche non nota, di esprimersi), e sono state direttamente interpellate una trentina di Associazioni – con cui in passato e/o attualmente c’erano stati/sono in corso, contatti piu’ frequenti, oltre al CUG e alla Commissione Pari Opportunità.

Rispetto a questa richiesta di collaborazione, proposta come occasione di confronto in ottica partecipativa, hanno aderito tre Associazioni inviando complessivamente due proposte, una congiunta da parte delle Donne in Nero e dell’Associazione La Tela, e una da parte del CIF Udine. La prima critica gli effetti di un bilancio “neutro” auspicando la trasformazione del bilancio di genere in “ordinario”, considerandolo uno strumento fondamentale per la programmazione, attraverso una riclassificazione delle voci di bilancio per aree direttamente o indirettamente sensibili al genere. La loro proposta è di impegnare l’Ente Pubblico a: - Identificare un modello di valutazione che renda evidenti le implicazioni delle proprie

politiche sugli uomini e le donne; - Effettuare un’attenta ricognizione delle diversità nelle condizioni di vita dei generi e

su queste costruire gli interventi e le scelte pubbliche, orientando così in modo non neutro la propria azione di governo;

- Individuare una serie di azioni che favoriscano effettivamente l’autonomia nel perseguimento del benessere.

Anche la seconda proposta, rispondendo ai quattro quesiti, ritiene che non si possa ancora agire con un’ottica neutra e che alle istituzioni spetti il compito di creare opportunità di collaborazione, in particolare in ambito scolastico e famigliare.

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L’aspetto che ci pare piu’ significativo, fra le risultanze emerse, e’ quello che esprime l’esigenza di “identificare un modello di valutazione che renda evidenti le implicazioni delle proprie politiche (nel senso delle politiche del Comune) su uomini e donne”: si tratta di uno spunto che verra’ sicuramente sviluppato nel Bilancio di Genere del 2013, attraverso l’individuazione del c.d. “indicatori di impatto” riferiti ai diversi interventi (non solo direttamente di genere), che l’Amministrazione realizzerà in futuro.

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IL NOSTRO PERCORSO, I NOSTRI OBIETTIVI 5. Chi siamo, cosa abbiamo fatto, cosa vorremmo fare e cosa vorremmo fosse fatto 5.1. Conclusioni

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5. CHI SIAMO, COSA ABBIAMO FATTO, COSA VORREMMO F5. CHI SIAMO, COSA ABBIAMO FATTO, COSA VORREMMO F5. CHI SIAMO, COSA ABBIAMO FATTO, COSA VORREMMO F5. CHI SIAMO, COSA ABBIAMO FATTO, COSA VORREMMO FARE e COSA VORREMMO ARE e COSA VORREMMO ARE e COSA VORREMMO ARE e COSA VORREMMO CHE FOSSE FATTO…CHE FOSSE FATTO…CHE FOSSE FATTO…CHE FOSSE FATTO…

Chi siamoChi siamoChi siamoChi siamo Generalmente le presentazioni si fanno all’inizio, ma noi abbiamo preferito farlo in coda perche’ pensiamo che, protagoniste, siamo le donne a cui cerchiamo, nel nostro piccolo, di dare una mano con il nostro lavoro. Lo facciamo non certo per auto-celebrarci, ma perche’ ci pare giusto “metterci la faccia”. Siamo un gruppo di donne, dipendenti del Comune di Udine, ciascuna delle quali ha una propria collocazione nell’Organigramma dell’Ente, ed esplica in via ordinaria e prevalente, ruoli e funzioni, completamente diversi una dall’altra, rispetto ai quali il BDG e’ un’aggiunta. Persone con formazione e professionalità in settori dissimili (non a caso siamo un gruppo interdisciplinare, che ordinariamente si occupa di tematiche economico-finanziarie, giuridico-amministrative, socio-assistenziali), in prevalenza sposate e con figli: persone che quindi sperimentano ogni giorno il problema della conciliazione fra tempi di cura e di lavoro, persone che usufruiscono dei servizi scolastici per i figli, che frequentano i musei e le biblioteche della città, che in alcuni casi ricorrono alle prestazioni rese a favore dei genitori anziani, che a volte competono con altri genitori per trovare parcheggio nei pressi della scuola dei figli, che quando percorrono in bicicletta una strada trafficata, vorrebbero disporre di una pista ciclabile “protetta”.

Cosa abbiamo fattoCosa abbiamo fattoCosa abbiamo fattoCosa abbiamo fatto Quest’anno - oltre ad analizzare il Bilancio del Comune e verificare i servizi direttamente o indirettamente di genere che vengono erogati dal Comune stesso, effettuare la ricognizione statistico-demografica della popolazione residente e il monitoraggio dei bisogni delle donne ascoltando, fra l’altro, le esigenze espresse e le problematicità esposte dalle Associazioni composte da donne o comunque che di donne si occupano -, volevamo fare qualcosa di concreto, di tangibile, a favore delle donne. In tal senso abbiamo ritenuto prioritario far riferimento a quelle donne che vivono situazioni di grande difficoltà e che vengono assistite, o forse è più corretto dire accolte, nell’ambito del Progetto “Zero Tolerance” in quanto vittime della violenza perpetrata all’interno del nucleo familiare (in genere inflitte dal marito/compagno/padre-padrone) oltre che vivere spesso, situazioni di indigenza sotto il profilo economico, e di pesante prostrazione dal punto di vista psico-fisico. Si tratta di donne che spesso hanno dei figli, quasi sempre minori, anch’essi vittime (direttamente o indirettamente), di un clima a volte drammatico e insostenibile, fatto di abusi quotidiani, di maltrattamenti e di minacce. Stiamo parlando di quelle donne e quei bambini a cui, l’anno scorso abbiamo voluto fossero destinati quei (pochi) soldi che avevamo a disposizione per l’impaginazione e la stampa del bilancio di Genere (prestazioni che abbiamo effettuato “in proprio” e quindi senza l’esborso del corrispondente appalto).

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A tal fine abbiamo ri-preso in mano un Protocollo d’Intesa, a suo tempo sottoscritto dal Comune di Udine e dall’Ordine degli Avvocati di Udine, scaduto nel 2011 e quindi cessato a decorrere dal 1/1/2012. Tale Protocollo offriva l’opportunità alle donne in situazione di disagio, in difficoltà economiche, di ricevere ad esempio, una consulenza per risolvere problematiche giuridiche di tipo penale o civile. Ripresi i contatti con l’Ordine – che nell’occasione ringraziamo per la sensibilità e la competenza con cui si è messo a disposizione, gratuitamente, per svolgere una funzione ad alto contenuto civico e sociale -, abbiamo convenuto non solo di ribadirne i contenuti, ma di implementarli, includendo fra le attività da sviluppare congiuntamente, anche la valutazione e l’individuazione di possibili soluzioni a problematiche quali quelle del maltrattamento e della violenza sulle donne e sui minori. E ciò anche in collaborazione con le Forze dell’Ordine, spesso in difficoltà quando chiamati ad intervenire in situazioni di conflittualità es. fra coniugi che sfociano in atti di violenza. L’obiettivo e’ quello di concordare da un lato modalità di approccio con le vittime che siano idonee a ridurre il trauma dell’evento e, d’altro lato, a coordinare il loro intervento a quello, conseguente, dei servizi sociali (es. ricovero della donna maltrattata in un domicilio protetto).

La convenzione anzidetta, approvata dall’Ordine degli Avvocati e dal Comune di Udine a novembre c.a., e’ in corso di stipula e sarà operativa entro dicembre 2012, per la durata di due anni.

Cosa vorremmo fareCosa vorremmo fareCosa vorremmo fareCosa vorremmo fare

Ci sembra sarebbe utile che noi e/o il CUG (di cui si e’ parlato in un altro capitolo del BDG) e/o la Commissione Pari Opportunità potessimo offrire un contributo, in ottica di genere, nella:

- redazione dei capitolati relativi ad appalti che riguardano servizi direttamente o indirettamente di genere predisposti in futuro dai diversi Dipartimenti del Comune;

- redazione dei bandi per l’assegnazione di beni (in comodato, in affitto ecc.), ove

può avere un senso introdurre criteri c.d. di genere;

- collaborazione concreta per l’attuazione delle iniziative di Zero Tolerance (vedasi capitolo specifico)

Per chiarire il concetto, facciamo alcuni esempi. A breve verrà appaltato il primo lotto dei lavori per il recupero dell’ex Macello, che diventerà un Centro Culturale Polifunzionale, all’interno del quale l’Amministrazione e’ intenzionata a realizzare un “Museo per Bambini”. Vorremmo poter concorrere a far si che gli spazi in parola vengano pensati, realizzati e arredati, nei limiti del possibile, secondo una logica funzionale alla destinazione dei locali stessi, interpellando es. chi già gestisce strutture dello stesso tipo, per ricavarne suggerimenti utili per una migliore fruibilità degli spazi stessi e soprattutto perchè il

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servizio di gestione della struttura, che verrà esternalizzato, si traduca in una prestazione di qualità. Il Comune di Udine ha concorso inoltre per ottenere un grosso finanziamento europeo-regionale denominato PISUS, volto a garantire uno sviluppo urbano sostenibile e a migliorare la qualità della vita in città, di cui si conoscerà presto l’esito. Nell’ambito di quel progetto abbiamo previsto, ad esempio, la realizzazione di un Baby Parking, che però non vorremmo fosse letteralmente un “parcheggio di bambini”, a cui ricorrere per poter fare con calma le compere in centro da parte dei genitori, ma un luogo stimolante e piacevole nel quale i bambini possano socializzare e divertirsi. Il Comune di Udine ha in programma di recuperare le ex Caserme e in particolare l’ex Caserma Osoppo di cui e’ diventato titolare, e intende destinare parte degli immobili restaurati, a sede di Associazioni. Gli assegnatari verranno individuati a seguito di un bando, che fisserà i criteri che prevedono un punteggio utile ai fini della graduatoria. Non ci pare sarebbe illegittimo (purchè l’operazione venga effettuata in modo trasparente, e congruamente motivata), prevedere che es., a parità di punteggio, venga data precedenza alle Associazioni composte da Donne, o che si occupano di donne. In alternativa, e ciò sarebbe certo preferibile, potrebbe essere previsto nel bando e assegnato poi, in sede di valutazione delle offerte tecniche, un punteggio aggiuntivo per situazioni quali quelle sopraspecificate. Ancora meglio sarebbe infine se la cosiddetta “casa delle donne” venisse realizzata in un fabbricato ad hoc, già ristrutturato (e questa è una ipotesi attualmente in fase di valutazione). Tali forme di contributo-modalità di partecipazione del gruppo BdG e altri organismi preposti, in procedure di competenza di altre strutture tecniche, essendo tra l’altro prive di costo, non richiedono necessariamente una decisione di Giunta. Richiedono infatti unicamente un accordo tra Dirigenti delle strutture caso per caso coinvolte. Un pronunciamento della Giunta a sostegno di iniziative di genere sarebbe comunque auspicabile.

Che cosa vorremmo che fosse fattoChe cosa vorremmo che fosse fattoChe cosa vorremmo che fosse fattoChe cosa vorremmo che fosse fatto Vi sono una serie di interventi, che il Gruppo di Lavoro BDG ritiene sarebbero opportuni, sempre in ottica di genere. Si tratta di interventi la cui attuazione implica necessariamente una condivisione da parte degli organi politici ( ovvero Giunta e Consiglio Comunale), oltre che la collaborazione, sul piano tecnico, del Dipartimento Programmazione Economica e dei Dirigenti caso per caso coinvolti. Tali interventi, in parte sono iniziative che verrebbero realizzate ex novo – per le quali quindi si pone il problema di individuare nuove risorse in termini di stanziamento. In altri casi si tratta di implementazioni a prestazioni che il Comune già effettua, per le quali si renderebbe quindi necessario effettuare un’integrazione dei finanziamenti già previsti a Bilancio.

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Fra le iniziative “meritevoli” di attuazione, - gia’ filtrate sul presupposto che, stante le ristrettezze di Bilancio abbiamo ritenuto di omettere interventi ad alto impatto sugli equilibri del Bilancio stesso-, evidenziamo:

1) l’attivazione di un progetto sperimentale (che avrebbe la durata di un anno, ma sarebbe poi ovviamente replicabile o prorogabile se si riscontrasse il relativo buon esito), che potremmo denominare “ADOTTA UNA MADRE E IL SUO BAMBINO”;

2) L’attivazione di un progetto che preveda, al Parco del Cormor, un “percorso ginnico

mirato”, a favore delle donne, che ne favorisca il benessere fisico e psicofisico, che vorremmo denominare “DONNE IN SALUTE”;

3) L’implementazione di corsi di formazione - gia’ in programma in alcune scuole

(attualmente una decina)-, di EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ AFFETTIVITA’ E ALLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI, nonche’ implementazione del CORSO intitolato “CONOSCENZA ED EDUCAZIONE ALLA PERCEZIONE E ALLA FUNZIONE DEL PERINEO”, attualmente sperimentato in due classi delle scuole superiori (o altre iniziative di informazione/formazione che l’Ufficio Città Sane riterrà di assumere).

Ecco di cosa si tratta e quanto costerebbe attuarle. 1) ADOTTA UNA MADRE E IL SUO BAMBINO Le donne in difficoltà con figlio a carico, verrebbero “adottate” da famiglie disponibili ad accoglierli per il tempo necessario affinchè poi possano “cavarsela da soli”. Il vantaggio, rispetto a forme tradizionali di assistenza, sarebbe dato dal fatto che madre e figlio non verrebbero separati, cosa che spesso viene vissuta come un ulteriore dramma per entrambi, ne’ la madre perderebbe la potestà del figlio e potrebbe quindi continuare a prendere le decisioni che lo riguardano. Avrebbe inoltre un tetto e un appoggio morale e materiale, cosa che psicologicamente evita l’ingenerarsi, nella madre, di un senso di abbandono e favorisce invece un aumento dell’autostima e alimenta la speranza che la sua vita possa migliorare. Naturalmente l’accoglienza avrebbe durata limitata, e andrebbe agevolata con un contributo economico, peraltro modesto, a favore della famiglia che si offre per l’accoglienza. Le famiglie che sarebbero disponibili all’accoglienza, sarebbero già diverse, anche perchè il bacino territoriale di riferimento sarebbe non solo il Comune di Udine, ma quello di tutti i Comuni che fanno parte dell’Ambito Socio Assistenziale. Il costo dell’intervento - durata dell’accoglienza 3/6 mesi e numero di donne “adottate”, con prole pari a sei-, viene stimato in circa 10.000,00 euro; 2) DONNE IN SALUTE L’obiettivo dell’intervento non e’ certamente quello di assecondare una maggior competitività delle donne, sotto il profilo agonistico (altri sono i luoghi ove effettuare gli allenamenti e altre le formule per incentivare la partecipazione delle donne alle iniziative sportive). Viceversa l’obiettivo è, per donne che normalmente non praticano alcuno sport, avvicinarle ad una attività motoria “soft” (camminare e poi, eventualmente, correre), da

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effettuare preferibilmente in compagnia, per favorirne il benessere psicofisico, attraverso una serie di esercizi che, tramite una “ginnastica dolce”, possano migliorarle l’aspetto fisico (importante che una donna si piaccia), e guadagnarne in salute. Il costo di attrezzature quali quelle di cui trattasi, viene stimato il 10.000,00 euro. 3) EDUCAZIONE E PREVENZIONE NELLE SCUOLE Fatta salva la riserva di cui sopra, l’obiettivo nel primo caso sarebbe quello di implementare un progetto già in corso da sette anni, che attualmente prevede, oltre che un finanziamento da parte del Comune, un contributo a carico delle scuole (alcune delle quali, e fra esse gli Istituti Professionali, dove pure l’esigenza sarebbe più sentita), che non possono permetterselo. Includere tutte le classi di tutti gli istituti superiori e degli Istituti professionali comporterebbe, per il Comune, una spesa aggiuntiva di circa 6000,00 euro. Nel secondo caso l’obiettivo consisterebbe nell’ implementare un corso già in atto a titolo sperimentale, con la collaborazione della UISP, che attualmente coinvolge solo due classi di un Istituto Superiore, promuovendone l’attuazione anche a favore delle persone adulte ed anziane, attuandoli nelle palestre cittadine. Il costo, per poterlo fare, e’ di circa 2000,00 euro. Stante il fatto che l’esborso complessivo del Comune di Udine sarebbe di 28.000,00 euro (e quindi non particolarmente oneroso), abbiamo chiesto alla Giunta Comunale di esprimere il suo interesse ad “appoggiarle” e a sottoporle all’attenzione del Consiglio, affinché i relativi costi vengano finanziati. La Giunta, a inizio dicembre c.a. ha accolto le proposte formulate (e in tal senso, un primo importante passo avanti, e’ stato fatto!). Per favorire una decisione favorevole dell’Organo Politico per eccellenza, la Consigliera al Bilancio di Genere ha inoltre già preso contatti con le altre donne presenti in consiglio, affinchè ne sostengano l’approvazione. Parallelamente abbiamo coinvolto il Servizio Finanziario affinché - sentiti i Dirigenti coinvolti -, vengano individuate poste di bilancio 2013 che potrebbero essere spostate su annualità successive al 2013, o essere stralciate e sostituite con importi destinati alle iniziative proposte perche’ es. rispetto al passato, sono cambiate le condizioni che ne avevano determinato l’inserimento a Bilancio. 5.1. CONCLUSIONI5.1. CONCLUSIONI5.1. CONCLUSIONI5.1. CONCLUSIONI

Non sappiamo, ovviamente come andrà a finire ma ci auguriamo che l’esito della nostra istanza sia favorevole, anche perchè la data di pubblicazione del presente testo e’ antecedente all’approvazione del Bilancio di Previsione del 2013. Ve ne daremmo atto quindi nell’ambito del Bilancio di Genere del prossimo anno. Il prossimo anno, inoltre, ci cimenteremo con un tema complesso e per nulla scontato, ovvero l’individuazione del c.d. “indicatori di genere”, per la misurazione degli impatti di genere, degli interventi realizzati dall’Amministrazione Comunale

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Questo volume è stato realizzato interamente dal gruppo di lavoro interdisciplinare costituito all’interno del Comune di Udine, in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità ed il Comitato Unico di Garanzia, senza alcun onere aggiunto a carico dell’Amministrazione.

Paola ASQUINI ha diretto e coordinato il Progetto” Bilancio di Genere 2012” Pamela MASON ha curato l’analisi e l’elaborazione dei dati statistici Marinella OLIVO ha curato l’elaborazione di dati contabili Marina ELLERO - Servizio Zero Tolerance - ha curato l’indagine con le Associazioni Maria Antonella CARRIERI ha collaborato per il CUG ed elaborato il testo finale Emanuela BERTOLINI ha tenuto i rapporti con la Commissione ed il Comitato

Un ringraziamento particolare a :

Milena Salvador - per il progetto grafico originario; Nicola Barbiera e Laura De Cecco del Centro Stampa - per la produzione e la stampa del volume;

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Comune di Udinewww.comune.udine.it