Bilancio 2013 - barillagroup.com · accordi di filiera, al fine di garantire un modello agricolo...

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Bilancio 2013

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Bilancio 2013

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Bilancio 2011Bilancio 2013

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Il piacere italiano del mangiare bene (Mission Barilla)

5

Lettera del Presidente 7

Cariche sociali 10

Relazione del Consiglio di Amministrazione sull’andamento della gestione 17

Operazioni relative alle partecipazioni 17Principi contabili di riferimento IFRS 17Nota metodologica 17Sintesi dei risultati economici e finanziari consolidati 17Struttura e organizzazione 18Scenario economico 18I nostri marchi 20Attività operative del Gruppo 22Investimenti in beni strumentali 23Informazioni relative alla corporate governance 24 La condivisione di conoscenza e il business sostenibile di Barilla 24Risk management 27Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio 27Prevedibile evoluzione della gestione 27Altri eventi relativi alla gestione 27Informazioni relative ai rapporti infragruppo e con parti correlate 27

Bilancio consolidato dell’eserciziochiuso il 31 dicembre 2013

Prospetto della situazione patrimoniale e finanziaria 30Conto economico consolidato 32Conto economico delle attività cessate 32Prospetto di conto economico complessivo 33Movimenti di patrimonio netto 34Rendiconto finanziario consolidato 35Flussi di cassa generati dalle attività cessate 35

Indice

Note illustrative 371. Struttura e attività del Gruppo Barilla 372. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio 373. Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali e transizione agli IFRS 374. Base per la presentazione - Principi contabili e criteri di valutazione 375. Variazioni nell’area di consolidamento 476. Note sui prospetti consolidati 47 7. Strumenti finanziari e posizione finanziaria netta 668. Informativa ai sensi dello IAS 24 sulle parti correlate e sulla retribuzione del management con responsabilità strategiche 71

Allegati 1. Elenco delle società incluse nel consolidamento 742. Elenco delle società collegate e delle altre società del Gruppo 773. Tassi di cambio 78

Relazione della Società di revisione 80

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“Andiamo avanti, andate avanti con coraggio” (Pietro Barilla)

7

Lettera del Presidente

Sebbene vi siano alcuni segnali di ripresa, l’uscita dalla cri-si economica, che è stata particolarmente acuta in Italia, continuerà a essere lunga e difficile. Dopo la devastante crisi finanziaria mondiale iniziata nel 2007, dobbiamo im-parare a convivere con uno scenario che vedrà le econo-mie dei Paesi avanzati arrancare per molto tempo.Nell’esercizio 2013 è entrata nel vivo la nuova strategia del Gruppo Barilla, permettendo all’azienda di superare la difficile congiuntura, che abbiamo riassunto con le parole “Buono per Te, Buono per il Pianeta”. La strategia mira a promuovere corrette abitudini alimentari, riducendo il no-stro impatto ambientale. Essa passa attraverso una con-centrazione sulle attività strategiche per offrire prodotti di qualità superiore e la crescita nei principali mercati attuali e in selezionate economie emergenti. I risultati ottenuti sono incoraggianti. A parità di peri-metro, escludendo cioè i fatturati derivanti dalle società dismesse e al netto dell’effetto cambio, il fatturato 2013 è incrementato del 2,5% rispetto al 2012. Il margine operativo ricorrente (EBITDA ricorrente) ha avuto nel 2013 un’incidenza media del 12% sul fatturato rispetto al 10,8% dell’esercizio precedente (425 milioni di euro rispetto a 433 milioni).Il Gruppo Barilla si presenta oggi con una struttura più solida, efficace ed efficiente. Proseguendo nel percorso di focalizzazione sul core busi-ness, nel 2013 è stata completata la cessione della società tedesca Lieken. L’efficienza dell’attività logistica è stata ulteriormente migliorata e i costi di struttura sono stati ridotti per supportare investimenti in ricerca e sviluppo, attività di marketing e crescita nei mercati emergenti. Grazie a una costante attenzione sulla qualità, siamo cresciuti nelle nostre categorie principali – pasta, sughi e prodotti da forno – e nei mercati sui quali abbiamo pun-tato. La pasta senza glutine, i cornetti integrali e i nuovi sughi sono solo alcuni esempi di nuovi prodotti di succes-so. A livello geografico, abbiamo e stiamo lanciando linee specifiche di pasta per Paesi considerati strategici per lo

sviluppo futuro dell’azienda, quali Brasile, Russia e Cina. In Brasile, il business è quasi raddoppiato in un anno, confer-mando la bontà delle scelte intraprese.Un altro importante segnale del rafforzamento struttu-rale del Gruppo Barilla è dato dalla continua riduzione dell’indebitamento netto, che è passato dai 574 milioni di euro del 2012 ai 347 milioni di euro del 2013. È in nome di “Buono per Te, Buono per il Pianeta” che Barilla ha iniziato ad aprire le porte dei propri stabilimenti, dalla raccolta delle materie prime nei campi, passando per la produzione, fino al prodotto finito. All’interno del per-corso di sostenibilità, il Gruppo sta stringendo una serie di accordi di filiera, al fine di garantire un modello agricolo virtuoso, secondo il paradigma per cui, per avere prodotti di qualità superiore, è necessario avere materie prime eccellenti. Nel 2013 e nei primi mesi del 2014, l’azienda ha anche spinto l’acceleratore sul proprio percorso di pro-mozione della diversità e di una cultura di lavoro inclusiva, fattori che contribuiscono al miglioramento dei risultati.In questo ultimo anno la sostenibilità ha, inoltre, segnato per il Gruppo importanti traguardi istituzionali. Al Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) abbiamo riconosciuto lo status di Fondazione, mantenendo e rafforzando la pro-pria vocazione a centro di pensiero e di proposte multidisci-plinari rivolte al mondo della nutrizione e dell’alimentazione. Il Gruppo Barilla, nel corso della sua storia, ha fatto della qualità e del giusto connubio tra tradizione e innovazione i propri capisaldi. I risultati dell’esercizio 2013 e i primi mesi del 2014 confermano che, basandosi su questi capi-saldi, sono state gettate basi molto solide per puntare a una crescita futura.

Guido Barilla

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9

10

Cariche sociali

BARILLA HOLDING S.p.A

Consiglio di amministrazione

Presidente Guido Maria Barilla

Vicepresidenti Luca Barilla Paolo Barilla

Amministratore delegato Claudio Colzani

Consiglieri Emanuela Barilla

Collegio sindacale

Presidente Luigi Capitani

Sindaci effettivi Alberto Pizzi Augusto Schianchi

Sindaci supplenti Franco Chierici Ugo Tribulato

BARILLA G. E R. FRATELLI S.p.A

Consiglio di amministrazione

Presidente Guido Maria Barilla

Vicepresidenti Luca Barilla Paolo Barilla

Amministratore delegato e Direttore generale Claudio Colzani

Consiglieri Emanuela Barilla Antonio Belloni Nicolaus Issenmann Andrea Pontremoli Collegio sindacale

Presidente Augusto Schianchi

Sindaci effettivi Mario Tardini Marco Ziliotti

Sindaci supplenti Franco Chierici Alberto Pizzi

11

La storia di Barilla in pillole, dal 1877

12

1877

1910

1947

195870

93

1975

1971 1979

20102014

2000

G L I I N I Z I

I L S E C O N D OD O P O G U E R R A

C O M I N C I A L’ E R A D E L M U L I N O B I A N C O

B A R I L L A D I V E N T AA M E R I C A N A

G U I D O , L U C A E P A O L OA L L A G U I D AD E L G R U P P O

R I C C A R D OA L L A G U I D AD E L L A B A R I L L A

B A R I L L A L E A D E RI T A L I A N O

I L R I T O R N OD I P I E T R O B A R I L L A

I G I O R N IN O S T R I

B A R I L L A A Z I E N D AI N T E R N A Z I O N A L E

COMINCIA L’AVVENTURA BARILLA

CON PIETRO BARILLA, IN UNA

BOTTEGA DI PANE E PASTA NEL

CENTRO DI PARMA, INIZIA NEL 1877

LA STORIA DELLA BARILLA.

NASCE IL PRIMO STABILIMENTO

AL FONDATORE SUCCEDONO NEI PRIMI

ANNI DEL ‘900 I FIGLI RICCARDO E

GUALTIERO. NASCE IL PRIMO STABILIMENTO,

CON 100 OPERAI E LA PRODUZIONE DI 80

QUINTALI DI PASTA AL GIORNO, E NELLO

STESSO ANNO VIENE REGISTRATO IL

PRIMO MARCHIO: UN BIMBO CHE VERSA UN

TUORLO D’UOVO IN UNA MADIA DI FARINA.

RICCARDO BARILLA, DOPO LA MORTE

DEL PADRE E DEL FRATELLO, GUIDA LA

CRESCITA NEGLI ANNI VENTI E TRENTA. NEL

1936 PIETRO, FIGLIO DI RICCARDO, ENTRA IN

AZIENDA E COMINCIA LO SVILUPPO DELLA

RETE COMMERCIALE.

NASCE IL BARILLA CENTER FOR FOOD AND NUTRITION

NEL 2009 VIENE LANCIATO IL

BARILLA CENTER FOR FOOD AND

NUTRITION (BCFN),

UN CENTRO DI PENSIERO

MULTIDISCIPLINARE IMPEGNATO

NELLA PROMOZIONE E

NELLA CONDIVISIONE

DEI TEMI LEGATI ALLA

NUTRIZIONE E ALLA

ALIMENTAZIONE

IMPORTANTI ACQUISIZIONI

GLI ANNI ’90 E IL PRIMO

DECENNIO DEGLI ANNI 2000

SONO CARATTERIZZATI DA

UN FORTE PROCESSO DI

INTERNAZIONALIZZAZIONE, CON

LA CRESCITA SUI MERCATI EUROPEI

E STATUNITENSE, L’APERTURA

DI NUOVI IMPIANTI PRODUTTIVI E

L’ACQUISIZIONE DI IMPORTANTI

MARCHI QUALI PAVESI (ITALIA), MISKO

(GRECIA), FILIZ (TURCHIA), WASA

(SVEZIA), YEMINA E VESTA (MESSICO),

LIEKEN (GERMANIA) E HARRYS

(FRANCIA).

STASERA CANTA MINA!

ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’60 BARILLA

DIVENTA SOCIETÀ PER AZIONI. HA

1.300 DIPENDENTI E 200 ADDETTI

ALLE VENDITE. NEL 1965 BARILLA

ENTRA PER LA PRIMA VOLTA NEL

MERCATO DEI PRODOTTI DA FORNO

CONFEZIONATI, PRODUCENDO

GRISSINI E CRACKER. NEL 1969 VIENE

COSTRUITO LO STABILIMENTO DI

PEDRIGNANO (PARMA), IL PIÙ GRANDE

SITO PRODUTTIVO PER LA PASTA

NEL MONDO, CON UNA CAPACITÀ

PRODUTTIVA DI 1.000 TONS AL GIORNO.

IL RILANCIO

NEL 1979 PIETRO BARILLA RITORNA

ALLA GUIDA DEL GRUPPO. LO STORICO

RIACQUISTO COINCIDE CON LA RIPRESA

DI UNA STRATEGIA INDUSTRIALE E

COMUNICATIVA DI LUNGO PERIODO,

FONDATA SULL’IDEA DI

RILANCIARE LA PASTA E IL

PRIMO PIATTO ALL’ITALIANA

E DI SVILUPPARE L’OFFERTA

DEI PRODOTTI DA FORNO.

GIANNI E PIETRO ALLA GUIDA DELL’AZIENDA

ALLA MORTE DI RICCARDO BARILLA,

NEL 1947, I SUOI FIGLI PIETRO E GIANNI

PRENDONO LE REDINI DELL’AZIENDA,

SVILUPPANDO MODERNI SISTEMI

PRODUTTIVI E INTENSE ATTIVITÀ

COMUNICATIVE E PUBBLICITARIE.

NASCE MULINO BIANCO

NEL 1975 NASCE MULINO BIANCO,

UNA NUOVA LINEA DI PRODOTTI

DA FORNO, TRA CUI BISCOTTI,

SOSTITUTI DEL PANE E MERENDE,

CARATTERIZZATI DA GENUINITÀ E

RICETTE CON INGREDIENTI NATURALI,

CHE SI AVVALE DELLA SECOLARE

ESPERIENZA MATURATA DA BARILLA

NELLA LAVORAZIONE DEI CEREALI.

LA PARENTESI AMERICANA

NEL 1971 LA FAMIGLIA

BARILLA CEDE LA SOCIETÀ

AL GRUPPO AMERICANO

GRACE.

NEL 1993, DOPO LA SCOMPARSA

DI PIETRO BARILLA, LA GUIDA

DELL’AZIENDA PASSA NELLE MANI DEI

FIGLI GUIDO, LUCA E PAOLO.

“A TREDICI ANNI HO COMINCIATO A LAVORARE.

MIO PADRE MI MANDAVA A PRENDERE CON IL

CARRETTO QUALCHE SACCO DI FARINA CHE,

CON IL NOSTRO ANTICO FORNETTO DI MATTONI,

SI TRADUCEVA IN PANE. DOPO QUALCHE ANNO,

IN UNA PICCOLA BOTTEGA, CON L’AIUTO DELLE

MIE SORELLE E DI MIA MADRE CHE STAVANO AL

BANCO, VENDEVAMO IL PANE CHE IO E MIO PADRE

PRODUCEVAMO LAVORANDO FINO A 18 ORE AL

GIORNO.”

R I C C A R D O B A R I L L A

“NELLA STORIA DELL’IMPRESA CI SONO TANTE

TAPPE, TANTI EPISODI, TANTI FATTI CHE

RIMANGONO E CHE SONO COME GRADINI DI UNA

SCALINATA. PERÒ IL TRATTO DOMINANTE È LA

GENERAZIONE PIONIERISTICA DAVANTI ALLA

QUALE IO MI INCHINO SEMPRE CON GRANDE

DEVOZIONE, AMMIRAZIONE E RICONOSCENZA.”

P I E T R O B A R I L L A

“IL PROFITTO È INGREDIENTE FONDAMENTALE

DELLA VITA ECONOMICA, MA PERCHÉ SI REALIZZI

E SI MANTENGA UNA CONVIVENZA CIVILE È

NECESSARIA L’ESISTENZA ED IL RISPETTO DI

REGOLE MORALI E DI VALORI. QUESTO CI HANNO

TRASMESSO LE PASSATE GENERAZIONI E PER

QUESTO È NOSTRO DOVERE ONORARNE LA

MEMORIA. COSÌ FACENDO AIUTIAMO I GIOVANI DI

OGGI A CAPIRE LA STORIA, AD AVERE COSCIENZA

DELLE NOSTRE RADICI.”

P I E T R O B A R I L L A

“IO SOSTENGO CHE LE TRE CARATTERISTICHE

DELL’IMPRENDITORE SIANO IL CORAGGIO,

L’INTUIZIONE E L’OTTIMISMO. IO PENSO CHE

L’IMPRENDITORE IN TUTTI I CAMPI ABBIA UN

RUOLO IMPORTANTE. MA L’ALIMENTARE NE HA

UNO SPECIFICO, DIREI UN PO’ PIÙ PROFONDO

E IMPEGNATIVO, PERCHÉ L’ALIMENTO VA A

TUTTI: DAI BAMBINI AI VECCHI, ALLE FAMIGLIE.

L’ALIMENTO HA QUESTA DELICATEZZA, QUESTA

IMPORTANZA PER LA SALUTE DEGLI UOMINI.”

P I E T R O B A R I L L A

“DURANTE QUEGLI ANNI FUI VERAMENTE INFELICE,

PER UN INSIEME DI RAGIONI, E POI MI ANDAVA

TUTTO MALE… CHISSÀ PERCHÉ MI ANDAVA TUTTO

MALE… ERO UN UOMO CHE SOFFRIVA PER DIVERSE

RAGIONI, MA LA PIÙ IMPORTANTE ERA DI AVER

ABBANDONATO LA ‘NAVE’ CHE MI ERA STATA

AFFIDATA E CON LA QUALE AVEVO NAVIGATO

FINO ALL’ETÀ DI 58 ANNI…”

P I E T R O B A R I L L A

“LA MARCA DEVE SAPER COSTRUIRE RELAZIONI

CON I CONSUMATORI, NON SOLO TRANSAZIONI;

E IL NOSTRO SARÀ UN AVVENIRE POSSIBILE SE

CONTINUEREMO A RINNOVARE CREATIVAMENTE

IL NOSTRO MODO DI COMPETERE.”

G U I D O B A R I L L A

“IL RITORNO NON È STATO FACILE. INCONTRI,

OSTACOLI, FINANZA, DENARO, VIAGGI: NEW YORK,

ZURIGO... A MOLTI DI QUESTI VIAGGI PARTECIPARONO

ANCHE I FIGLI CHE VOLLI TESTIMONI DI QUESTA

AVVENTURA. ALLA FINE DEL 1978 NON RIUSCII AD

AVERE LA CIFRA. DAVANTI AI CAPI DELLA GRACE

IO RIMASI COSÌ MALE CHE PIANSI. UNO DI QUESTI, IL

SIGNOR GRAFF - PERSONA ECCELLENTE - CAPÌ IL MIO

DRAMMA E MI CHIAMÒ NEL SUO UFFICIO A PARTE E

MI DISSE: ‘NON SI SCORAGGI, VEDREMO COSA SI PUÒ

FARE...’. ERA LA FINE DEL 1978 E NEL LUGLIO DEL 1979

SIAMO RIUSCITI A CHIUDERE LA TRATTATIVA.”

P I E T R O B A R I L L A

“PENSO CHE I MIEI FIGLI NON ABBIANO UNA

CATTIVA OPINIONE DI ME, MI ILLUDO CHE ABBIANO

FIDUCIA, STIMA; CHE MI CREDANO E CHE QUESTA

TRASMISSIONE DELLE ESPERIENZE CHE PUÒ FARE

UN PADRE AI FIGLI SIA EFFETTIVAMENTE UNA

VERITÀ CHE SI POSSA REALIZZARE. L’OBIETTIVO

È LA SUCCESSIONE, CHE LA FAMIGLIA CONTINUI

PER UN’ALTRA GENERAZIONE, CHE VUOL DIRE

30-40 ANNI NELL’IMPRESA. POI LA NUOVA

GENERAZIONE PROVVEDERÀ... SE PROVVEDERÀ...

ALLA SUCCESSIONE...”

P I E T R O B A R I L L A

“DIVENTEREMO SEMPRE PIÙ GLOBALI E PRONTI

AD AFFRONTARE IL FUTURO SVILUPPANDO

LE PERFORMANCE NEI CONFRONTI DEL

CONSUMATORE; NON PERSEGUENDO UN SEMPLICE

E TRADIZIONALE AUMENTO DELLE DIMENSIONI,

MA ADATTANDO LA NOSTRA CULTURA DELLA

QUALITÀ E LA NOSTRA PROFESSIONALITÀ AI

CAMBIAMENTI DI SCENARIO CHE SARANNO

SEMPRE PIÙ RAPIDI.”

G U I D O B A R I L L A

“IL MODELLO ALIMENTARE ITALIANO È IL PUNTO DI

RIFERIMENTO FONDAMENTALE PER SANE ABITUDINI

ALIMENTARI, PER IL RISPETTO E LA TUTELA DELLE

RISORSE NATURALI DEL NOSTRO PIANETA, PER

LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELLE FUTURE

GENERAZIONI.”

G U I D O , L U C A E P A O L O B A R I L L A

NEL 2014 IL BCFN DIVENTA FONDAZIO-

NE E CONSOLIDA IL SUO IMPEGNO NEL

TROVARE SOLUZIONI CONCRETE ALLE

GRANDI SFIDE DELL'ALIMENTAZIONE

NEL MONDO. VIENE PROPOSTO UN

ACCORDO MONDIALE SUL CIBO DA

SOTTOSCRIVERE IN OCCASIONE DI

EXPO 2015 A MILANO. L’ACCORDO,

DENOMINATO "PROTOCOLLO DI

MILANO" DALLA FONDAZIONE BCFN, SI

PONE TRE MACRO-OBIETTIVI:

- TAGLIARE LO SPRECO ALIMENTARE

- LOTTARE CONTRO LA FAME

E L’OBESITÀ

- PROMUOVERE UN’AGRICOLTURA

PIÙ SOSTENIBILE

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1877

1910

1947

195870

93

1975

1971 1979

20102014

2000

G L I I N I Z I

I L S E C O N D OD O P O G U E R R A

C O M I N C I A L’ E R A D E L M U L I N O B I A N C O

B A R I L L A D I V E N T AA M E R I C A N A

G U I D O , L U C A E P A O L OA L L A G U I D AD E L G R U P P O

R I C C A R D OA L L A G U I D AD E L L A B A R I L L A

B A R I L L A L E A D E RI T A L I A N O

I L R I T O R N OD I P I E T R O B A R I L L A

I G I O R N IN O S T R I

B A R I L L A A Z I E N D AI N T E R N A Z I O N A L E

COMINCIA L’AVVENTURA BARILLA

CON PIETRO BARILLA, IN UNA

BOTTEGA DI PANE E PASTA NEL

CENTRO DI PARMA, INIZIA NEL 1877

LA STORIA DELLA BARILLA.

NASCE IL PRIMO STABILIMENTO

AL FONDATORE SUCCEDONO NEI PRIMI

ANNI DEL ‘900 I FIGLI RICCARDO E

GUALTIERO. NASCE IL PRIMO STABILIMENTO,

CON 100 OPERAI E LA PRODUZIONE DI 80

QUINTALI DI PASTA AL GIORNO, E NELLO

STESSO ANNO VIENE REGISTRATO IL

PRIMO MARCHIO: UN BIMBO CHE VERSA UN

TUORLO D’UOVO IN UNA MADIA DI FARINA.

RICCARDO BARILLA, DOPO LA MORTE

DEL PADRE E DEL FRATELLO, GUIDA LA

CRESCITA NEGLI ANNI VENTI E TRENTA. NEL

1936 PIETRO, FIGLIO DI RICCARDO, ENTRA IN

AZIENDA E COMINCIA LO SVILUPPO DELLA

RETE COMMERCIALE.

NASCE IL BARILLA CENTER FOR FOOD AND NUTRITION

NEL 2009 VIENE LANCIATO IL

BARILLA CENTER FOR FOOD AND

NUTRITION (BCFN),

UN CENTRO DI PENSIERO

MULTIDISCIPLINARE IMPEGNATO

NELLA PROMOZIONE E

NELLA CONDIVISIONE

DEI TEMI LEGATI ALLA

NUTRIZIONE E ALLA

ALIMENTAZIONE

IMPORTANTI ACQUISIZIONI

GLI ANNI ’90 E IL PRIMO

DECENNIO DEGLI ANNI 2000

SONO CARATTERIZZATI DA

UN FORTE PROCESSO DI

INTERNAZIONALIZZAZIONE, CON

LA CRESCITA SUI MERCATI EUROPEI

E STATUNITENSE, L’APERTURA

DI NUOVI IMPIANTI PRODUTTIVI E

L’ACQUISIZIONE DI IMPORTANTI

MARCHI QUALI PAVESI (ITALIA), MISKO

(GRECIA), FILIZ (TURCHIA), WASA

(SVEZIA), YEMINA E VESTA (MESSICO),

LIEKEN (GERMANIA) E HARRYS

(FRANCIA).

STASERA CANTA MINA!

ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’60 BARILLA

DIVENTA SOCIETÀ PER AZIONI. HA

1.300 DIPENDENTI E 200 ADDETTI

ALLE VENDITE. NEL 1965 BARILLA

ENTRA PER LA PRIMA VOLTA NEL

MERCATO DEI PRODOTTI DA FORNO

CONFEZIONATI, PRODUCENDO

GRISSINI E CRACKER. NEL 1969 VIENE

COSTRUITO LO STABILIMENTO DI

PEDRIGNANO (PARMA), IL PIÙ GRANDE

SITO PRODUTTIVO PER LA PASTA

NEL MONDO, CON UNA CAPACITÀ

PRODUTTIVA DI 1.000 TONS AL GIORNO.

IL RILANCIO

NEL 1979 PIETRO BARILLA RITORNA

ALLA GUIDA DEL GRUPPO. LO STORICO

RIACQUISTO COINCIDE CON LA RIPRESA

DI UNA STRATEGIA INDUSTRIALE E

COMUNICATIVA DI LUNGO PERIODO,

FONDATA SULL’IDEA DI

RILANCIARE LA PASTA E IL

PRIMO PIATTO ALL’ITALIANA

E DI SVILUPPARE L’OFFERTA

DEI PRODOTTI DA FORNO.

GIANNI E PIETRO ALLA GUIDA DELL’AZIENDA

ALLA MORTE DI RICCARDO BARILLA,

NEL 1947, I SUOI FIGLI PIETRO E GIANNI

PRENDONO LE REDINI DELL’AZIENDA,

SVILUPPANDO MODERNI SISTEMI

PRODUTTIVI E INTENSE ATTIVITÀ

COMUNICATIVE E PUBBLICITARIE.

NASCE MULINO BIANCO

NEL 1975 NASCE MULINO BIANCO,

UNA NUOVA LINEA DI PRODOTTI

DA FORNO, TRA CUI BISCOTTI,

SOSTITUTI DEL PANE E MERENDE,

CARATTERIZZATI DA GENUINITÀ E

RICETTE CON INGREDIENTI NATURALI,

CHE SI AVVALE DELLA SECOLARE

ESPERIENZA MATURATA DA BARILLA

NELLA LAVORAZIONE DEI CEREALI.

LA PARENTESI AMERICANA

NEL 1971 LA FAMIGLIA

BARILLA CEDE LA SOCIETÀ

AL GRUPPO AMERICANO

GRACE.

NEL 1993, DOPO LA SCOMPARSA

DI PIETRO BARILLA, LA GUIDA

DELL’AZIENDA PASSA NELLE MANI DEI

FIGLI GUIDO, LUCA E PAOLO.

“A TREDICI ANNI HO COMINCIATO A LAVORARE.

MIO PADRE MI MANDAVA A PRENDERE CON IL

CARRETTO QUALCHE SACCO DI FARINA CHE,

CON IL NOSTRO ANTICO FORNETTO DI MATTONI,

SI TRADUCEVA IN PANE. DOPO QUALCHE ANNO,

IN UNA PICCOLA BOTTEGA, CON L’AIUTO DELLE

MIE SORELLE E DI MIA MADRE CHE STAVANO AL

BANCO, VENDEVAMO IL PANE CHE IO E MIO PADRE

PRODUCEVAMO LAVORANDO FINO A 18 ORE AL

GIORNO.”

R I C C A R D O B A R I L L A

“NELLA STORIA DELL’IMPRESA CI SONO TANTE

TAPPE, TANTI EPISODI, TANTI FATTI CHE

RIMANGONO E CHE SONO COME GRADINI DI UNA

SCALINATA. PERÒ IL TRATTO DOMINANTE È LA

GENERAZIONE PIONIERISTICA DAVANTI ALLA

QUALE IO MI INCHINO SEMPRE CON GRANDE

DEVOZIONE, AMMIRAZIONE E RICONOSCENZA.”

P I E T R O B A R I L L A

“IL PROFITTO È INGREDIENTE FONDAMENTALE

DELLA VITA ECONOMICA, MA PERCHÉ SI REALIZZI

E SI MANTENGA UNA CONVIVENZA CIVILE È

NECESSARIA L’ESISTENZA ED IL RISPETTO DI

REGOLE MORALI E DI VALORI. QUESTO CI HANNO

TRASMESSO LE PASSATE GENERAZIONI E PER

QUESTO È NOSTRO DOVERE ONORARNE LA

MEMORIA. COSÌ FACENDO AIUTIAMO I GIOVANI DI

OGGI A CAPIRE LA STORIA, AD AVERE COSCIENZA

DELLE NOSTRE RADICI.”

P I E T R O B A R I L L A

“IO SOSTENGO CHE LE TRE CARATTERISTICHE

DELL’IMPRENDITORE SIANO IL CORAGGIO,

L’INTUIZIONE E L’OTTIMISMO. IO PENSO CHE

L’IMPRENDITORE IN TUTTI I CAMPI ABBIA UN

RUOLO IMPORTANTE. MA L’ALIMENTARE NE HA

UNO SPECIFICO, DIREI UN PO’ PIÙ PROFONDO

E IMPEGNATIVO, PERCHÉ L’ALIMENTO VA A

TUTTI: DAI BAMBINI AI VECCHI, ALLE FAMIGLIE.

L’ALIMENTO HA QUESTA DELICATEZZA, QUESTA

IMPORTANZA PER LA SALUTE DEGLI UOMINI.”

P I E T R O B A R I L L A

“DURANTE QUEGLI ANNI FUI VERAMENTE INFELICE,

PER UN INSIEME DI RAGIONI, E POI MI ANDAVA

TUTTO MALE… CHISSÀ PERCHÉ MI ANDAVA TUTTO

MALE… ERO UN UOMO CHE SOFFRIVA PER DIVERSE

RAGIONI, MA LA PIÙ IMPORTANTE ERA DI AVER

ABBANDONATO LA ‘NAVE’ CHE MI ERA STATA

AFFIDATA E CON LA QUALE AVEVO NAVIGATO

FINO ALL’ETÀ DI 58 ANNI…”

P I E T R O B A R I L L A

“LA MARCA DEVE SAPER COSTRUIRE RELAZIONI

CON I CONSUMATORI, NON SOLO TRANSAZIONI;

E IL NOSTRO SARÀ UN AVVENIRE POSSIBILE SE

CONTINUEREMO A RINNOVARE CREATIVAMENTE

IL NOSTRO MODO DI COMPETERE.”

G U I D O B A R I L L A

“IL RITORNO NON È STATO FACILE. INCONTRI,

OSTACOLI, FINANZA, DENARO, VIAGGI: NEW YORK,

ZURIGO... A MOLTI DI QUESTI VIAGGI PARTECIPARONO

ANCHE I FIGLI CHE VOLLI TESTIMONI DI QUESTA

AVVENTURA. ALLA FINE DEL 1978 NON RIUSCII AD

AVERE LA CIFRA. DAVANTI AI CAPI DELLA GRACE

IO RIMASI COSÌ MALE CHE PIANSI. UNO DI QUESTI, IL

SIGNOR GRAFF - PERSONA ECCELLENTE - CAPÌ IL MIO

DRAMMA E MI CHIAMÒ NEL SUO UFFICIO A PARTE E

MI DISSE: ‘NON SI SCORAGGI, VEDREMO COSA SI PUÒ

FARE...’. ERA LA FINE DEL 1978 E NEL LUGLIO DEL 1979

SIAMO RIUSCITI A CHIUDERE LA TRATTATIVA.”

P I E T R O B A R I L L A

“PENSO CHE I MIEI FIGLI NON ABBIANO UNA

CATTIVA OPINIONE DI ME, MI ILLUDO CHE ABBIANO

FIDUCIA, STIMA; CHE MI CREDANO E CHE QUESTA

TRASMISSIONE DELLE ESPERIENZE CHE PUÒ FARE

UN PADRE AI FIGLI SIA EFFETTIVAMENTE UNA

VERITÀ CHE SI POSSA REALIZZARE. L’OBIETTIVO

È LA SUCCESSIONE, CHE LA FAMIGLIA CONTINUI

PER UN’ALTRA GENERAZIONE, CHE VUOL DIRE

30-40 ANNI NELL’IMPRESA. POI LA NUOVA

GENERAZIONE PROVVEDERÀ... SE PROVVEDERÀ...

ALLA SUCCESSIONE...”

P I E T R O B A R I L L A

“DIVENTEREMO SEMPRE PIÙ GLOBALI E PRONTI

AD AFFRONTARE IL FUTURO SVILUPPANDO

LE PERFORMANCE NEI CONFRONTI DEL

CONSUMATORE; NON PERSEGUENDO UN SEMPLICE

E TRADIZIONALE AUMENTO DELLE DIMENSIONI,

MA ADATTANDO LA NOSTRA CULTURA DELLA

QUALITÀ E LA NOSTRA PROFESSIONALITÀ AI

CAMBIAMENTI DI SCENARIO CHE SARANNO

SEMPRE PIÙ RAPIDI.”

G U I D O B A R I L L A

“IL MODELLO ALIMENTARE ITALIANO È IL PUNTO DI

RIFERIMENTO FONDAMENTALE PER SANE ABITUDINI

ALIMENTARI, PER IL RISPETTO E LA TUTELA DELLE

RISORSE NATURALI DEL NOSTRO PIANETA, PER

LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELLE FUTURE

GENERAZIONI.”

G U I D O , L U C A E P A O L O B A R I L L A

NEL 2014 IL BCFN DIVENTA FONDAZIO-

NE E CONSOLIDA IL SUO IMPEGNO NEL

TROVARE SOLUZIONI CONCRETE ALLE

GRANDI SFIDE DELL'ALIMENTAZIONE

NEL MONDO. VIENE PROPOSTO UN

ACCORDO MONDIALE SUL CIBO DA

SOTTOSCRIVERE IN OCCASIONE DI

EXPO 2015 A MILANO. L’ACCORDO,

DENOMINATO "PROTOCOLLO DI

MILANO" DALLA FONDAZIONE BCFN, SI

PONE TRE MACRO-OBIETTIVI:

- TAGLIARE LO SPRECO ALIMENTARE

- LOTTARE CONTRO LA FAME

E L’OBESITÀ

- PROMUOVERE UN’AGRICOLTURA

PIÙ SOSTENIBILE

14

1877

1910

1947

195870

93

1975

1971 1979

20102014

2000

G L I I N I Z I

I L S E C O N D OD O P O G U E R R A

C O M I N C I A L’ E R A D E L M U L I N O B I A N C O

B A R I L L A D I V E N T AA M E R I C A N A

G U I D O , L U C A E P A O L OA L L A G U I D AD E L G R U P P O

R I C C A R D OA L L A G U I D AD E L L A B A R I L L A

B A R I L L A L E A D E RI T A L I A N O

I L R I T O R N OD I P I E T R O B A R I L L A

I G I O R N IN O S T R I

B A R I L L A A Z I E N D AI N T E R N A Z I O N A L E

COMINCIA L’AVVENTURA BARILLA

CON PIETRO BARILLA, IN UNA

BOTTEGA DI PANE E PASTA NEL

CENTRO DI PARMA, INIZIA NEL 1877

LA STORIA DELLA BARILLA.

NASCE IL PRIMO STABILIMENTO

AL FONDATORE SUCCEDONO NEI PRIMI

ANNI DEL ‘900 I FIGLI RICCARDO E

GUALTIERO. NASCE IL PRIMO STABILIMENTO,

CON 100 OPERAI E LA PRODUZIONE DI 80

QUINTALI DI PASTA AL GIORNO, E NELLO

STESSO ANNO VIENE REGISTRATO IL

PRIMO MARCHIO: UN BIMBO CHE VERSA UN

TUORLO D’UOVO IN UNA MADIA DI FARINA.

RICCARDO BARILLA, DOPO LA MORTE

DEL PADRE E DEL FRATELLO, GUIDA LA

CRESCITA NEGLI ANNI VENTI E TRENTA. NEL

1936 PIETRO, FIGLIO DI RICCARDO, ENTRA IN

AZIENDA E COMINCIA LO SVILUPPO DELLA

RETE COMMERCIALE.

NASCE IL BARILLA CENTER FOR FOOD AND NUTRITION

NEL 2009 VIENE LANCIATO IL

BARILLA CENTER FOR FOOD AND

NUTRITION (BCFN),

UN CENTRO DI PENSIERO

MULTIDISCIPLINARE IMPEGNATO

NELLA PROMOZIONE E

NELLA CONDIVISIONE

DEI TEMI LEGATI ALLA

NUTRIZIONE E ALLA

ALIMENTAZIONE

IMPORTANTI ACQUISIZIONI

GLI ANNI ’90 E IL PRIMO

DECENNIO DEGLI ANNI 2000

SONO CARATTERIZZATI DA

UN FORTE PROCESSO DI

INTERNAZIONALIZZAZIONE, CON

LA CRESCITA SUI MERCATI EUROPEI

E STATUNITENSE, L’APERTURA

DI NUOVI IMPIANTI PRODUTTIVI E

L’ACQUISIZIONE DI IMPORTANTI

MARCHI QUALI PAVESI (ITALIA), MISKO

(GRECIA), FILIZ (TURCHIA), WASA

(SVEZIA), YEMINA E VESTA (MESSICO),

LIEKEN (GERMANIA) E HARRYS

(FRANCIA).

STASERA CANTA MINA!

ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’60 BARILLA

DIVENTA SOCIETÀ PER AZIONI. HA

1.300 DIPENDENTI E 200 ADDETTI

ALLE VENDITE. NEL 1965 BARILLA

ENTRA PER LA PRIMA VOLTA NEL

MERCATO DEI PRODOTTI DA FORNO

CONFEZIONATI, PRODUCENDO

GRISSINI E CRACKER. NEL 1969 VIENE

COSTRUITO LO STABILIMENTO DI

PEDRIGNANO (PARMA), IL PIÙ GRANDE

SITO PRODUTTIVO PER LA PASTA

NEL MONDO, CON UNA CAPACITÀ

PRODUTTIVA DI 1.000 TONS AL GIORNO.

IL RILANCIO

NEL 1979 PIETRO BARILLA RITORNA

ALLA GUIDA DEL GRUPPO. LO STORICO

RIACQUISTO COINCIDE CON LA RIPRESA

DI UNA STRATEGIA INDUSTRIALE E

COMUNICATIVA DI LUNGO PERIODO,

FONDATA SULL’IDEA DI

RILANCIARE LA PASTA E IL

PRIMO PIATTO ALL’ITALIANA

E DI SVILUPPARE L’OFFERTA

DEI PRODOTTI DA FORNO.

GIANNI E PIETRO ALLA GUIDA DELL’AZIENDA

ALLA MORTE DI RICCARDO BARILLA,

NEL 1947, I SUOI FIGLI PIETRO E GIANNI

PRENDONO LE REDINI DELL’AZIENDA,

SVILUPPANDO MODERNI SISTEMI

PRODUTTIVI E INTENSE ATTIVITÀ

COMUNICATIVE E PUBBLICITARIE.

NASCE MULINO BIANCO

NEL 1975 NASCE MULINO BIANCO,

UNA NUOVA LINEA DI PRODOTTI

DA FORNO, TRA CUI BISCOTTI,

SOSTITUTI DEL PANE E MERENDE,

CARATTERIZZATI DA GENUINITÀ E

RICETTE CON INGREDIENTI NATURALI,

CHE SI AVVALE DELLA SECOLARE

ESPERIENZA MATURATA DA BARILLA

NELLA LAVORAZIONE DEI CEREALI.

LA PARENTESI AMERICANA

NEL 1971 LA FAMIGLIA

BARILLA CEDE LA SOCIETÀ

AL GRUPPO AMERICANO

GRACE.

NEL 1993, DOPO LA SCOMPARSA

DI PIETRO BARILLA, LA GUIDA

DELL’AZIENDA PASSA NELLE MANI DEI

FIGLI GUIDO, LUCA E PAOLO.

“A TREDICI ANNI HO COMINCIATO A LAVORARE.

MIO PADRE MI MANDAVA A PRENDERE CON IL

CARRETTO QUALCHE SACCO DI FARINA CHE,

CON IL NOSTRO ANTICO FORNETTO DI MATTONI,

SI TRADUCEVA IN PANE. DOPO QUALCHE ANNO,

IN UNA PICCOLA BOTTEGA, CON L’AIUTO DELLE

MIE SORELLE E DI MIA MADRE CHE STAVANO AL

BANCO, VENDEVAMO IL PANE CHE IO E MIO PADRE

PRODUCEVAMO LAVORANDO FINO A 18 ORE AL

GIORNO.”

R I C C A R D O B A R I L L A

“NELLA STORIA DELL’IMPRESA CI SONO TANTE

TAPPE, TANTI EPISODI, TANTI FATTI CHE

RIMANGONO E CHE SONO COME GRADINI DI UNA

SCALINATA. PERÒ IL TRATTO DOMINANTE È LA

GENERAZIONE PIONIERISTICA DAVANTI ALLA

QUALE IO MI INCHINO SEMPRE CON GRANDE

DEVOZIONE, AMMIRAZIONE E RICONOSCENZA.”

P I E T R O B A R I L L A

“IL PROFITTO È INGREDIENTE FONDAMENTALE

DELLA VITA ECONOMICA, MA PERCHÉ SI REALIZZI

E SI MANTENGA UNA CONVIVENZA CIVILE È

NECESSARIA L’ESISTENZA ED IL RISPETTO DI

REGOLE MORALI E DI VALORI. QUESTO CI HANNO

TRASMESSO LE PASSATE GENERAZIONI E PER

QUESTO È NOSTRO DOVERE ONORARNE LA

MEMORIA. COSÌ FACENDO AIUTIAMO I GIOVANI DI

OGGI A CAPIRE LA STORIA, AD AVERE COSCIENZA

DELLE NOSTRE RADICI.”

P I E T R O B A R I L L A

“IO SOSTENGO CHE LE TRE CARATTERISTICHE

DELL’IMPRENDITORE SIANO IL CORAGGIO,

L’INTUIZIONE E L’OTTIMISMO. IO PENSO CHE

L’IMPRENDITORE IN TUTTI I CAMPI ABBIA UN

RUOLO IMPORTANTE. MA L’ALIMENTARE NE HA

UNO SPECIFICO, DIREI UN PO’ PIÙ PROFONDO

E IMPEGNATIVO, PERCHÉ L’ALIMENTO VA A

TUTTI: DAI BAMBINI AI VECCHI, ALLE FAMIGLIE.

L’ALIMENTO HA QUESTA DELICATEZZA, QUESTA

IMPORTANZA PER LA SALUTE DEGLI UOMINI.”

P I E T R O B A R I L L A

“DURANTE QUEGLI ANNI FUI VERAMENTE INFELICE,

PER UN INSIEME DI RAGIONI, E POI MI ANDAVA

TUTTO MALE… CHISSÀ PERCHÉ MI ANDAVA TUTTO

MALE… ERO UN UOMO CHE SOFFRIVA PER DIVERSE

RAGIONI, MA LA PIÙ IMPORTANTE ERA DI AVER

ABBANDONATO LA ‘NAVE’ CHE MI ERA STATA

AFFIDATA E CON LA QUALE AVEVO NAVIGATO

FINO ALL’ETÀ DI 58 ANNI…”

P I E T R O B A R I L L A

“LA MARCA DEVE SAPER COSTRUIRE RELAZIONI

CON I CONSUMATORI, NON SOLO TRANSAZIONI;

E IL NOSTRO SARÀ UN AVVENIRE POSSIBILE SE

CONTINUEREMO A RINNOVARE CREATIVAMENTE

IL NOSTRO MODO DI COMPETERE.”

G U I D O B A R I L L A

“IL RITORNO NON È STATO FACILE. INCONTRI,

OSTACOLI, FINANZA, DENARO, VIAGGI: NEW YORK,

ZURIGO... A MOLTI DI QUESTI VIAGGI PARTECIPARONO

ANCHE I FIGLI CHE VOLLI TESTIMONI DI QUESTA

AVVENTURA. ALLA FINE DEL 1978 NON RIUSCII AD

AVERE LA CIFRA. DAVANTI AI CAPI DELLA GRACE

IO RIMASI COSÌ MALE CHE PIANSI. UNO DI QUESTI, IL

SIGNOR GRAFF - PERSONA ECCELLENTE - CAPÌ IL MIO

DRAMMA E MI CHIAMÒ NEL SUO UFFICIO A PARTE E

MI DISSE: ‘NON SI SCORAGGI, VEDREMO COSA SI PUÒ

FARE...’. ERA LA FINE DEL 1978 E NEL LUGLIO DEL 1979

SIAMO RIUSCITI A CHIUDERE LA TRATTATIVA.”

P I E T R O B A R I L L A

“PENSO CHE I MIEI FIGLI NON ABBIANO UNA

CATTIVA OPINIONE DI ME, MI ILLUDO CHE ABBIANO

FIDUCIA, STIMA; CHE MI CREDANO E CHE QUESTA

TRASMISSIONE DELLE ESPERIENZE CHE PUÒ FARE

UN PADRE AI FIGLI SIA EFFETTIVAMENTE UNA

VERITÀ CHE SI POSSA REALIZZARE. L’OBIETTIVO

È LA SUCCESSIONE, CHE LA FAMIGLIA CONTINUI

PER UN’ALTRA GENERAZIONE, CHE VUOL DIRE

30-40 ANNI NELL’IMPRESA. POI LA NUOVA

GENERAZIONE PROVVEDERÀ... SE PROVVEDERÀ...

ALLA SUCCESSIONE...”

P I E T R O B A R I L L A

“DIVENTEREMO SEMPRE PIÙ GLOBALI E PRONTI

AD AFFRONTARE IL FUTURO SVILUPPANDO

LE PERFORMANCE NEI CONFRONTI DEL

CONSUMATORE; NON PERSEGUENDO UN SEMPLICE

E TRADIZIONALE AUMENTO DELLE DIMENSIONI,

MA ADATTANDO LA NOSTRA CULTURA DELLA

QUALITÀ E LA NOSTRA PROFESSIONALITÀ AI

CAMBIAMENTI DI SCENARIO CHE SARANNO

SEMPRE PIÙ RAPIDI.”

G U I D O B A R I L L A

“IL MODELLO ALIMENTARE ITALIANO È IL PUNTO DI

RIFERIMENTO FONDAMENTALE PER SANE ABITUDINI

ALIMENTARI, PER IL RISPETTO E LA TUTELA DELLE

RISORSE NATURALI DEL NOSTRO PIANETA, PER

LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELLE FUTURE

GENERAZIONI.”

G U I D O , L U C A E P A O L O B A R I L L A

NEL 2014 IL BCFN DIVENTA FONDAZIO-

NE E CONSOLIDA IL SUO IMPEGNO NEL

TROVARE SOLUZIONI CONCRETE ALLE

GRANDI SFIDE DELL'ALIMENTAZIONE

NEL MONDO. VIENE PROPOSTO UN

ACCORDO MONDIALE SUL CIBO DA

SOTTOSCRIVERE IN OCCASIONE DI

EXPO 2015 A MILANO. L’ACCORDO,

DENOMINATO "PROTOCOLLO DI

MILANO" DALLA FONDAZIONE BCFN, SI

PONE TRE MACRO-OBIETTIVI:

- TAGLIARE LO SPRECO ALIMENTARE

- LOTTARE CONTRO LA FAME

E L’OBESITÀ

- PROMUOVERE UN’AGRICOLTURA

PIÙ SOSTENIBILE

15

1877

1910

1947

195870

93

1975

1971 1979

20102014

2000

G L I I N I Z I

I L S E C O N D OD O P O G U E R R A

C O M I N C I A L’ E R A D E L M U L I N O B I A N C O

B A R I L L A D I V E N T AA M E R I C A N A

G U I D O , L U C A E P A O L OA L L A G U I D AD E L G R U P P O

R I C C A R D OA L L A G U I D AD E L L A B A R I L L A

B A R I L L A L E A D E RI T A L I A N O

I L R I T O R N OD I P I E T R O B A R I L L A

I G I O R N IN O S T R I

B A R I L L A A Z I E N D AI N T E R N A Z I O N A L E

COMINCIA L’AVVENTURA BARILLA

CON PIETRO BARILLA, IN UNA

BOTTEGA DI PANE E PASTA NEL

CENTRO DI PARMA, INIZIA NEL 1877

LA STORIA DELLA BARILLA.

NASCE IL PRIMO STABILIMENTO

AL FONDATORE SUCCEDONO NEI PRIMI

ANNI DEL ‘900 I FIGLI RICCARDO E

GUALTIERO. NASCE IL PRIMO STABILIMENTO,

CON 100 OPERAI E LA PRODUZIONE DI 80

QUINTALI DI PASTA AL GIORNO, E NELLO

STESSO ANNO VIENE REGISTRATO IL

PRIMO MARCHIO: UN BIMBO CHE VERSA UN

TUORLO D’UOVO IN UNA MADIA DI FARINA.

RICCARDO BARILLA, DOPO LA MORTE

DEL PADRE E DEL FRATELLO, GUIDA LA

CRESCITA NEGLI ANNI VENTI E TRENTA. NEL

1936 PIETRO, FIGLIO DI RICCARDO, ENTRA IN

AZIENDA E COMINCIA LO SVILUPPO DELLA

RETE COMMERCIALE.

NASCE IL BARILLA CENTER FOR FOOD AND NUTRITION

NEL 2009 VIENE LANCIATO IL

BARILLA CENTER FOR FOOD AND

NUTRITION (BCFN),

UN CENTRO DI PENSIERO

MULTIDISCIPLINARE IMPEGNATO

NELLA PROMOZIONE E

NELLA CONDIVISIONE

DEI TEMI LEGATI ALLA

NUTRIZIONE E ALLA

ALIMENTAZIONE

IMPORTANTI ACQUISIZIONI

GLI ANNI ’90 E IL PRIMO

DECENNIO DEGLI ANNI 2000

SONO CARATTERIZZATI DA

UN FORTE PROCESSO DI

INTERNAZIONALIZZAZIONE, CON

LA CRESCITA SUI MERCATI EUROPEI

E STATUNITENSE, L’APERTURA

DI NUOVI IMPIANTI PRODUTTIVI E

L’ACQUISIZIONE DI IMPORTANTI

MARCHI QUALI PAVESI (ITALIA), MISKO

(GRECIA), FILIZ (TURCHIA), WASA

(SVEZIA), YEMINA E VESTA (MESSICO),

LIEKEN (GERMANIA) E HARRYS

(FRANCIA).

STASERA CANTA MINA!

ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’60 BARILLA

DIVENTA SOCIETÀ PER AZIONI. HA

1.300 DIPENDENTI E 200 ADDETTI

ALLE VENDITE. NEL 1965 BARILLA

ENTRA PER LA PRIMA VOLTA NEL

MERCATO DEI PRODOTTI DA FORNO

CONFEZIONATI, PRODUCENDO

GRISSINI E CRACKER. NEL 1969 VIENE

COSTRUITO LO STABILIMENTO DI

PEDRIGNANO (PARMA), IL PIÙ GRANDE

SITO PRODUTTIVO PER LA PASTA

NEL MONDO, CON UNA CAPACITÀ

PRODUTTIVA DI 1.000 TONS AL GIORNO.

IL RILANCIO

NEL 1979 PIETRO BARILLA RITORNA

ALLA GUIDA DEL GRUPPO. LO STORICO

RIACQUISTO COINCIDE CON LA RIPRESA

DI UNA STRATEGIA INDUSTRIALE E

COMUNICATIVA DI LUNGO PERIODO,

FONDATA SULL’IDEA DI

RILANCIARE LA PASTA E IL

PRIMO PIATTO ALL’ITALIANA

E DI SVILUPPARE L’OFFERTA

DEI PRODOTTI DA FORNO.

GIANNI E PIETRO ALLA GUIDA DELL’AZIENDA

ALLA MORTE DI RICCARDO BARILLA,

NEL 1947, I SUOI FIGLI PIETRO E GIANNI

PRENDONO LE REDINI DELL’AZIENDA,

SVILUPPANDO MODERNI SISTEMI

PRODUTTIVI E INTENSE ATTIVITÀ

COMUNICATIVE E PUBBLICITARIE.

NASCE MULINO BIANCO

NEL 1975 NASCE MULINO BIANCO,

UNA NUOVA LINEA DI PRODOTTI

DA FORNO, TRA CUI BISCOTTI,

SOSTITUTI DEL PANE E MERENDE,

CARATTERIZZATI DA GENUINITÀ E

RICETTE CON INGREDIENTI NATURALI,

CHE SI AVVALE DELLA SECOLARE

ESPERIENZA MATURATA DA BARILLA

NELLA LAVORAZIONE DEI CEREALI.

LA PARENTESI AMERICANA

NEL 1971 LA FAMIGLIA

BARILLA CEDE LA SOCIETÀ

AL GRUPPO AMERICANO

GRACE.

NEL 1993, DOPO LA SCOMPARSA

DI PIETRO BARILLA, LA GUIDA

DELL’AZIENDA PASSA NELLE MANI DEI

FIGLI GUIDO, LUCA E PAOLO.

“A TREDICI ANNI HO COMINCIATO A LAVORARE.

MIO PADRE MI MANDAVA A PRENDERE CON IL

CARRETTO QUALCHE SACCO DI FARINA CHE,

CON IL NOSTRO ANTICO FORNETTO DI MATTONI,

SI TRADUCEVA IN PANE. DOPO QUALCHE ANNO,

IN UNA PICCOLA BOTTEGA, CON L’AIUTO DELLE

MIE SORELLE E DI MIA MADRE CHE STAVANO AL

BANCO, VENDEVAMO IL PANE CHE IO E MIO PADRE

PRODUCEVAMO LAVORANDO FINO A 18 ORE AL

GIORNO.”

R I C C A R D O B A R I L L A

“NELLA STORIA DELL’IMPRESA CI SONO TANTE

TAPPE, TANTI EPISODI, TANTI FATTI CHE

RIMANGONO E CHE SONO COME GRADINI DI UNA

SCALINATA. PERÒ IL TRATTO DOMINANTE È LA

GENERAZIONE PIONIERISTICA DAVANTI ALLA

QUALE IO MI INCHINO SEMPRE CON GRANDE

DEVOZIONE, AMMIRAZIONE E RICONOSCENZA.”

P I E T R O B A R I L L A

“IL PROFITTO È INGREDIENTE FONDAMENTALE

DELLA VITA ECONOMICA, MA PERCHÉ SI REALIZZI

E SI MANTENGA UNA CONVIVENZA CIVILE È

NECESSARIA L’ESISTENZA ED IL RISPETTO DI

REGOLE MORALI E DI VALORI. QUESTO CI HANNO

TRASMESSO LE PASSATE GENERAZIONI E PER

QUESTO È NOSTRO DOVERE ONORARNE LA

MEMORIA. COSÌ FACENDO AIUTIAMO I GIOVANI DI

OGGI A CAPIRE LA STORIA, AD AVERE COSCIENZA

DELLE NOSTRE RADICI.”

P I E T R O B A R I L L A

“IO SOSTENGO CHE LE TRE CARATTERISTICHE

DELL’IMPRENDITORE SIANO IL CORAGGIO,

L’INTUIZIONE E L’OTTIMISMO. IO PENSO CHE

L’IMPRENDITORE IN TUTTI I CAMPI ABBIA UN

RUOLO IMPORTANTE. MA L’ALIMENTARE NE HA

UNO SPECIFICO, DIREI UN PO’ PIÙ PROFONDO

E IMPEGNATIVO, PERCHÉ L’ALIMENTO VA A

TUTTI: DAI BAMBINI AI VECCHI, ALLE FAMIGLIE.

L’ALIMENTO HA QUESTA DELICATEZZA, QUESTA

IMPORTANZA PER LA SALUTE DEGLI UOMINI.”

P I E T R O B A R I L L A

“DURANTE QUEGLI ANNI FUI VERAMENTE INFELICE,

PER UN INSIEME DI RAGIONI, E POI MI ANDAVA

TUTTO MALE… CHISSÀ PERCHÉ MI ANDAVA TUTTO

MALE… ERO UN UOMO CHE SOFFRIVA PER DIVERSE

RAGIONI, MA LA PIÙ IMPORTANTE ERA DI AVER

ABBANDONATO LA ‘NAVE’ CHE MI ERA STATA

AFFIDATA E CON LA QUALE AVEVO NAVIGATO

FINO ALL’ETÀ DI 58 ANNI…”

P I E T R O B A R I L L A

“LA MARCA DEVE SAPER COSTRUIRE RELAZIONI

CON I CONSUMATORI, NON SOLO TRANSAZIONI;

E IL NOSTRO SARÀ UN AVVENIRE POSSIBILE SE

CONTINUEREMO A RINNOVARE CREATIVAMENTE

IL NOSTRO MODO DI COMPETERE.”

G U I D O B A R I L L A

“IL RITORNO NON È STATO FACILE. INCONTRI,

OSTACOLI, FINANZA, DENARO, VIAGGI: NEW YORK,

ZURIGO... A MOLTI DI QUESTI VIAGGI PARTECIPARONO

ANCHE I FIGLI CHE VOLLI TESTIMONI DI QUESTA

AVVENTURA. ALLA FINE DEL 1978 NON RIUSCII AD

AVERE LA CIFRA. DAVANTI AI CAPI DELLA GRACE

IO RIMASI COSÌ MALE CHE PIANSI. UNO DI QUESTI, IL

SIGNOR GRAFF - PERSONA ECCELLENTE - CAPÌ IL MIO

DRAMMA E MI CHIAMÒ NEL SUO UFFICIO A PARTE E

MI DISSE: ‘NON SI SCORAGGI, VEDREMO COSA SI PUÒ

FARE...’. ERA LA FINE DEL 1978 E NEL LUGLIO DEL 1979

SIAMO RIUSCITI A CHIUDERE LA TRATTATIVA.”

P I E T R O B A R I L L A

“PENSO CHE I MIEI FIGLI NON ABBIANO UNA

CATTIVA OPINIONE DI ME, MI ILLUDO CHE ABBIANO

FIDUCIA, STIMA; CHE MI CREDANO E CHE QUESTA

TRASMISSIONE DELLE ESPERIENZE CHE PUÒ FARE

UN PADRE AI FIGLI SIA EFFETTIVAMENTE UNA

VERITÀ CHE SI POSSA REALIZZARE. L’OBIETTIVO

È LA SUCCESSIONE, CHE LA FAMIGLIA CONTINUI

PER UN’ALTRA GENERAZIONE, CHE VUOL DIRE

30-40 ANNI NELL’IMPRESA. POI LA NUOVA

GENERAZIONE PROVVEDERÀ... SE PROVVEDERÀ...

ALLA SUCCESSIONE...”

P I E T R O B A R I L L A

“DIVENTEREMO SEMPRE PIÙ GLOBALI E PRONTI

AD AFFRONTARE IL FUTURO SVILUPPANDO

LE PERFORMANCE NEI CONFRONTI DEL

CONSUMATORE; NON PERSEGUENDO UN SEMPLICE

E TRADIZIONALE AUMENTO DELLE DIMENSIONI,

MA ADATTANDO LA NOSTRA CULTURA DELLA

QUALITÀ E LA NOSTRA PROFESSIONALITÀ AI

CAMBIAMENTI DI SCENARIO CHE SARANNO

SEMPRE PIÙ RAPIDI.”

G U I D O B A R I L L A

“IL MODELLO ALIMENTARE ITALIANO È IL PUNTO DI

RIFERIMENTO FONDAMENTALE PER SANE ABITUDINI

ALIMENTARI, PER IL RISPETTO E LA TUTELA DELLE

RISORSE NATURALI DEL NOSTRO PIANETA, PER

LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELLE FUTURE

GENERAZIONI.”

G U I D O , L U C A E P A O L O B A R I L L A

NEL 2014 IL BCFN DIVENTA FONDAZIO-

NE E CONSOLIDA IL SUO IMPEGNO NEL

TROVARE SOLUZIONI CONCRETE ALLE

GRANDI SFIDE DELL'ALIMENTAZIONE

NEL MONDO. VIENE PROPOSTO UN

ACCORDO MONDIALE SUL CIBO DA

SOTTOSCRIVERE IN OCCASIONE DI

EXPO 2015 A MILANO. L’ACCORDO,

DENOMINATO "PROTOCOLLO DI

MILANO" DALLA FONDAZIONE BCFN, SI

PONE TRE MACRO-OBIETTIVI:

- TAGLIARE LO SPRECO ALIMENTARE

- LOTTARE CONTRO LA FAME

E L’OBESITÀ

- PROMUOVERE UN’AGRICOLTURA

PIÙ SOSTENIBILE

16

“TUTTO È FATTO PER IL FUTURO”

PIETRO BARILLA

17

Relazione del Consiglio di Amministrazione sull’andamento della gestione

Nell’anno appena concluso la Vostra Società ha conseguito, a livello consolidato, un fatturato pari a 3.535 milioni di euro (3.996 milioni di euro nel 2012) con un decremento del 11,5% rispetto all’esercizio precedente dovuto essenzialmen-te alla dismissione del gruppo Lieken. A parità di perimetro (escludendo il fatturato del gruppo Lieken ceduto a fine maggio 2013 e di Number 1 Logistics Group S.p.A. ceduta nel 2012), il fatturato è incrementato dell’1,4%. In termini di flusso di cassa, il margine operativo ricor-rente, al lordo degli ammortamenti e delle svalutazioni delle immobilizzazioni materiali e immateriali (EBITDA), è pari a 425 milioni di euro (433 milioni), con un’incidenza media sul fatturato del 12% (10,8%). Il risultato netto consolidato totale evidenzia un utile pari a 109 milioni di euro, al netto della svalutazione delle immobilizzazioni, degli oneri e proventi straordinari e della perdita relativa alle attività cessate, a fronte di un utile del 2012 pari a 60 milioni di euro. Il risultato netto consolidato del Gruppo (al netto della quota riservata alle minoranze) chiude con un utile pari a 92 milioni di euro, rispetto ai 50 milioni di euro realizzati nell’esercizio precedente. L’utile net-to attribuibile alle minoranze è stato pari a circa 17 milioni di euro.

Operazioni relative alle partecipazioni

Rispetto allo scorso esercizio, il perimetro di consolidamen-to si è ridotto per effetto della cessione del gruppo Lieken, specializzato nella produzione e commercializzazione dei prodotti da forno nel mercato tedesco. La vendita, approvata dall’European Competition Authority a fine maggio, ha per-messo al Gruppo di migliorare la posizione finanziaria e di focalizzarsi sia per consolidare la leadership nel mercato della pasta in Europa e Nord America, che per sfruttare le oppor-tunità presenti nei paesi emergenti, soprattutto in Brasile. Le considerazioni che seguono chiariscono analitica-mente i vari aspetti delle attività delle singole società e di Barilla Holding Società per Azioni, in ottemperanza ai criteri

informativi di cui all’articolo 2428 Codice Civile e all’articolo 40 del Decreto Legislativo del 9 aprile 1991 n. 127.

Principi contabili di riferimento IFRS

Il bilancio consolidato del Gruppo è stato redatto in applicazio-ne dei principi contabili internazionali - International Financial Reporting Standards - IFRS (nel seguito indicati come IAS/IFRS) adottati dall’Unione Europea. Per informazioni di maggiore dettaglio si rinvia alle note illustrative al bilancio consolidato.

Nota metodologica

Tutti i valori sono espressi in migliaia di euro, se non altri-menti specificato. Tutti i confronti nel prosieguo della pre-sente Relazione e del Bilancio Consolidato sono effettuati rispetto ai dati dell’esercizio precedente (indicati fra parente-si). I rapporti percentuali (margini e variazioni) sono calcolati con riferimento a valori espressi in migliaia di euro. Il Gruppo facente capo alla società Barilla Holding So-cietà per Azioni (nel seguito anche la Società o la Capogrup-po) è nel seguito indicato come “Gruppo Barilla Holding” o semplicemente “Gruppo”. Quando le note si riferiscono alla Capogruppo o a socie-tà controllate sono utilizzate le denominazioni sociali com-plete e la natura giuridica delle società stesse.

Sintesi dei risultati economici e finanziari consolidati

I principali indicatori economici del Gruppo, di seguito ripor-tati, comprendono le attività cessate fino alla data di perdita del loro controllo. Il margine operativo ricorrente (EBIT) è stato pari a 273 milioni di euro (258 milioni) con un’incidenza del 7,7% sul fatturato (6,5%).

18

Il risultato ante imposte ammonta a 204 milioni di euro (149 milioni). Le imposte correnti e differite rilevate nell’esercizio ammontano a 94 milioni di euro (89 milioni); l’aliquota fiscale effettiva, escludendo l’effetto delle componenti straordinarie negative, si attesta al 39,7% (37,4%). L’indebitamento netto si è attestato a 347 milioni di euro (574 milioni); per il dettaglio delle sue componenti si rinvia alle Note Illustrative. Le principali operazioni finanziarie in essere per coprire il fabbisogno finanziario del Gruppo sono:

• prestitiobbligazionariemessidaBarillaFranceS.A.S. per complessivi 292 milioni di dollari, al netto del rimborso avvenuto il 9 dicembre 2013 per 180 milioni di dollari, collocati presso investitori istituzionali statu-nitensi nel dicembre 2003 e luglio 2011 e articolati

in più tranche (con scadenze comprese tra il 2015 e il 2023). Tali prestiti, includendo i relativi derivati di co-pertura valutati al mark-to-market, esprimono un

saldo di bilancio a fine esercizio di 212 milioni di euro;• prestitoobbligazionarioemessodaBarillaG.eR.Fratelli

S.p.A. per 150 milioni di dollari, collocato presso inve-stitori istituzionali statunitensi nel dicembre 2013, con scadenza 2025. Tali prestiti, includendo i relativi derivati di copertura valutati al mark-to-market, esprimono un saldo di bilancio a fine esercizio di 114 milioni di euro;

• lineadicreditorevolvingsottoscrittanelgiugno2011tra Barilla Iniziative S.r.l., Barilla G. e R. Fratelli Società per Azioni, Barilla France S.A.S. e un gruppo di 12 pri-marie banche internazionali, per un importo complessi-vo di 850 milioni di euro di durata quinquennale. Al 31 dicembre 2013, tale linea risultava utilizzata per com-plessivi 52 milioni di euro;

• finanziamentoaterminesottoscrittoingennaio2012tra Barilla Iniziative S.r.l., Barilla G. e R. Fratelli Società per Azioni e Banca Europea per gli Investimenti per un importo di 50 milioni di euro e scadenza 2020, ammor-tizzabile. Al 31 dicembre 2013, l’importo di debito resi-duo era di 40,5 milioni di euro.

Per un maggiore dettaglio si rinvia alle Note illustrative.

In accordo con le strategie finanziarie da tempo adottate, il Gruppo ha mirato a mantenere un’elevata durata media del proprio debito. La tempistica delle operazioni effettuate ha consentito di prevenire le restrizioni creditizie degli ultimi anni. Tali operazioni, in aggiunta ai flussi positivi di cassa generati dalla redditività operativa, hanno assicurato al Gruppo ampia disponibilità di risorse finanziarie, a garanzia del rispetto degli impegni. Al 31 dicembre 2013, il Gruppo dispone di una linea di credito revolving non utilizzata per 798 milioni di euro.

Struttura e organizzazione

Barilla Holding Società per Azioni presenta una struttura so-cietaria nella quale la partecipazione nelle società operative è detenuta in via indiretta attraverso la sub-holding Barilla Iniziative S.r.l., controllata all’85% dalla stessa Barilla Hol-ding Società per Azioni.

La struttura organizzativa del Gruppo identifica come sub-holding operative Barilla G. e R. Fratelli Società per Azioni, dedicata alla produzione e commercializzazione, a livello nazionale e internazionale, di paste alimentari, sughi e prodotti da forno, e Italian Kitchen S.r.l., destinata allo svi-luppo e gestione del progetto Restaurants. Il Gruppo opera direttamente in 25 paesi, esporta i pro-pri prodotti in oltre 100 paesi e possiede 30 siti produttivi in 9 paesi.

Scenario economico

In Italia la situazione è purtroppo rimasta invariata rispetto al precedente anno: Prodotto Interno Lordo negativo, tassi di disoccupazione in crescita (soprattutto quella giovanile, che sfiora il 40%), imposizione fiscale eccessivamente elevata in rapporto alla qualità dei servizi, accesso al credito per le imprese sempre molto difficoltoso e crescita a dismisura delle imprese in condizioni di concordato prefallimentare. Tutto questo, nel contesto di un debito pubblico ben oltre la media europea (nonostante il deficit sia stato contenuto nel 3% previsto) e con un clima di grave sfiducia nella classe politica. Queste condizioni hanno progressivamente indebo-lito il tessuto civile, pur nella consapevolezza condivisa che una via di rilancio sia possibile, attraverso un impegno forte e generale. Nei settori nazionali d’eccellenza, fra i quali quello alimentare, le esportazioni hanno sostenuto il sistema pro-duttivo italiano, caratterizzato da un ridottissimo numero d’imprese globali, tra le quali Barilla, e da una grande rete di piccole e medie imprese. Sul piano internazionale, invece, la situazione è miglio-re. In Europa, l’ulteriore rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro, la decrescita dell’inflazione a valori quasi azzerati e la nuova riduzione dei tassi d’interesse, hanno contribuito in modo significativo alla stabilità monetaria. Tuttavia, se da un lato questi elementi di stabilità rappresentano fattori favorevoli per un rinnovato avanzamento sulla via dell’unità europea, dall’altro non riescono a innescare condizioni al-trettanto favorevoli per la crescita economica, per l’evidente stagnazione della domanda interna. Negli Stati Uniti è prevista per il 2014 una crescita di almeno il 3%. Questa prospettiva favorevole non cancella completamente i molti fattori d’incertezza, quale la riduzio-ne delle operazioni di sostegno da parte della Federal Reser-ve negli Stati Uniti, che andranno progressivamente a ridurre la liquidità sui mercati finanziari e che hanno già causato un’enorme fuoriuscita di capitali dai paesi emergenti, con conseguente svalutazione delle valute locali. Il seppur modesto rallentamento dell’economia cinese ha alimentato un nuovo fattore di volatilità, tenuto conto del peso della Cina sui mercati mondiali e della delicata complessità del-le relazioni che essa genera a livello internazionale. In questo contesto, la stabilità dei mercati è stata raf-forzata anche dalla normalizzazione dei prezzi delle materie prime agricole. Nel caso specifico dei cereali, il rallentamen-to della crescita della domanda per la produzione dei bio-carburanti ha contenuto la variabilità e la crescita dei prezzi,

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“Date da mangiare alla gente quello che dareste ai vostri figli” (Pietro Barilla)

Mulino Bianco ha scelto di utilizzare solo uovaprovenienti da galline allevate a terra

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BARILLA G. E R. FRATELLI

Lanciato nel 1970 sul mercato francese dei prodotti da forno, il marchio Harrys oggi è leader nel settore del pane e riveste un ruolo da protagonista in quello dei morning goods. Qualità e innovazione sono due dei principali punti di forza che ne hanno decretato il successo.

Nato nel 1975, Mulino Bianco è oggi parte della cultura ali-mentare italiana come testimone della vita quotidiana della famiglia italiana: offre prodotti da forno in tutte le categorie, semplici e genuini, adatti al consumo in casa e fuori casa.

Il marchio Pavesi è nato nel 1937 grazie a Mario Pavesi, geniale pasticcere e imprenditore di Novara. Offre una vasta gamma di prodotti da forno e pasticceria, unici per gusto e tecnologia produttiva. Pavesi fa parte di Barilla dal 1992.

Marchio leader della pasta in Grecia, Misko è stato fondatonel 1927 e incarna i valori della tradizione pastaia ellenica,identificata nel monaco Akakio che, con l’asinello, va adacquistare la pasta al mercato del villaggio. Misko fa parte diBarilla dal 1991.

Il marchio Barilla, nato nel 1877 da un piccolo negozio dipane e pasta a Parma, rappresenta oggi la pasta numero unoin Italia e nel mondo. Grazie ai migliori grani duri e a tecno-logie all’avanguardia, offre una pasta sempre al dente e sughipronti a milioni di persone in tutto il mondo.

Voiello è stato fondato nel 1879 come piccola bottega arti-giana a Torre Annunziata, fin dal XVI secolo uno dei maggio-ri centri per la produzione di pasta. La pasta Voiello presenta i formati tipici della tradizione gastronomica napoletana, il cui segreto è nella ruvidezza conferita dalla trafilatura a bronzo. Voiello è entrato in Barilla nel 1973.

Fondato in Svezia nel 1919, Wasa è il più grande produttoreal mondo di pani croccanti. Con una vasta gamma di pro-dotti a base di segale e frumento, Wasa distribuisce oggi in più di 40 Paesi. Wasa è entrato in Barilla nel 1999.

I nostri marchi

Fondato nel 1977, Filiz è uno dei maggiori produttori di pa-sta in Turchia, Paese che si segnala fra quelli con i più elevaticonsumi di pasta. Filiz è parte di Barilla dal 1994.

Il 1° dicembre 2013 Academia Barilla ha aperto il primo ristorante a New York, 6th Avenue 52nd. con l’obiettivo di portare nel mondo la ricetta della convivialità italiana.

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Yemina, nato nel 1952, e Vesta, nato nel 1966, sono due marchi leader del mercato messicano entrati in Barilla a se-guito della joint venture costituita con la società messicana Grupo Herdez nel 2002.

Gran Cereale nasce nel 1989 come biscotto integrale di Mulino Bianco e cresce fino a diventare il marchio Barilla per i prodotti integrali e naturali. Ad oggi il marchio offre al con-sumatore una vasta gamma di prodotti che va dai Biscotti ai Cereali, dal Cracker agli Snackbiscotto.

Pan di Stelle nasce nel 1983 come uno dei biscotti Mulino Bianco per la colazione. Nel 2007, con il lancio della meren-da e della torta, inizia il suo percorso come brand autonomo fino a diventare un vero e proprio marchio amato dalle Persone.

FIRST è un marchio specializzato in servizi di vendita al dettaglio.

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riducendo drasticamente gli effetti negativi delle manovre speculative. Negli ultimi cinquant’anni, a fronte del raddoppio della popolazione mondiale, la produzione agricola è triplicata per effetto della crescita della produttività, in presenza di un aumento modestissimo della superficie agricola utilizzata. La crescita è peraltro avvenuta con tassi molto differenziati: la produzione dei paesi occidentali ad alto reddito è quasi rad-doppiata, mentre nei paesi dell’Asia è aumentata di sei volte. Per il Gruppo Barilla, il 2013 è stato un anno di conso-lidamento della svolta strategica avviata nell’autunno del 2012, con la riconferma dell’obiettivo del raddoppio del fat-turato per il 2020. Nel 2013 le politiche di espansione nei mercati emer-genti si sono concretizzate nel lancio di nuovi prodotti de-dicati per la Cina e per il Brasile; in quest’ultimo i volumi di vendita sono cresciuti di oltre l’80%. Oltre all’aumento delle quote di mercato e dei volumi di vendita, è stata migliorata l’efficienza nella attività logistica; i costi di struttura si sono ridotti creando risorse per supportare le attività di marketing e l’espansione nei mercati emergenti. Sul piano della diver-sificazione dei prodotti è inoltre stata avviata l’introduzione della pasta senza glutine, progetto che vedrà, nel corso del 2014, l’estensione nei principali mercati europei.

Attività operative del Gruppo

Barilla G. e R. FratelliL’attività del Gruppo Barilla G. e R. Fratelli, già dal 2012, si è articolata attraverso il seguente modello operativo. L’organizzazione è improntata alla ricerca di un equili-brio strategico e organizzativo ed è composta da due dimen-sioni: i Processi e le Regioni (aree geografiche). Con questa prospettiva, il Gruppo ritiene di poter accelerare la velocità di risposta, la capacità di adattamento e l’impiego più ampio di tutte le sinergie su base globale, potenziando al massimo il processo di consolidamento di una Barilla (nel proprio am-bito) come Attore Principale Globale sui Mercati. Grazie a un corretto equilibrio tra dimensioni globale e locale, il Gruppo si è posto nella condizione di poter servire una molteplicità di mercati, adattando - senza snaturarne l’identità essenziale - la propria vision di modello gastrono-mico italiano nel mondo. Questo significa che gli elementi e le competenze di-stintive del Gruppo, incluse l’identità dei brands e i valori simbolici ed essi correlati, dovranno essere sempre più salva-guardati e tutelati pur adattando l’offerta locale di prodotti alle diverse realtà in cui si articola il Gruppo.

Presidio e sviluppo nelle Regioni:• Europa;• America che include tutto il continente americano;• Asia, Africa e Australia includendo Russia e Turchia;con le Categorie e Brand:• Meal Solutions, per la produzione e commercializzazione

dei prodotti primo piatto a marchio Barilla, Voiello, Mi-sko, Filiz, Yemina e Vesta (paste e sughi),

• Bakery, per la produzione e commercializzazione dei prodotti da forno, principalmente con i marchi Mulino Bianco, Pavesi, Wasa e Harry’s.

Inoltre l’area di business Academia Barilla e Ristoranti è responsabile di creare e sviluppare modelli di Business to Consumer del Gruppo e di sviluppare le attività di Academia Barilla volte a diffondere e promuovere la cultura gastrono-mica italiana nel mondo attraverso lo sviluppo e la commer-cializzazione di prodotti, servizi e contenuti editoriali.

Regione EuropaNel corso del 2013, nonostante segnali positivi, alcuni paesi hanno economie ancora in difficoltà. La fiducia dei consumatori è rimasta molto bassa e il totale dei volumi di vendita relativi al mercato dei Fast Moving Consumer Goods (FMCG) ha continuato a contrarsi, con conseguente aumento della competitività sui prezzi. Questo scenario ha provocato una crescita nelle quote dei prodotti a marchio privato, che ora rappresentano oltre il 40% del mercato in termini di volume, nonché uno spostamento del consuma-tore verso marchi e canali distributivi più economici, come confermato dall’incremento della quota di mercato delle ca-tene discount, assestatasi oltre il 20%. In questo contesto, la Regione Europa è riuscita a incrementare il proprio fatturato rispetto al 2012 del 2,1% in termini di volumi e del 1,7% in termini di valore. La crescita ha interessato i prodotti sughi, pasta in tutti i principali mercati Europei eccetto Italia e il business Bakery. Il mercato Italia ha registrato incrementi contenuti sia in termini di volumi (+0,5%) che di fatturato (+0,2%). I vo-lumi, nel comparto pasta, sono diminuiti nonostante gli in-genti investimenti in attività promozionali atti a compensare il trend negativo di mercato. Il business Bakery ha registrato un aumento dei volumi e risultati positivi in quasi tutte le principali categorie, in particolare Biscotti, Dry Bread e Rusks. L’area Western Europe (+4,5% a volumi e 4,3% a fat-turato) ha ottenuto buoni risultati: in Francia, il Gruppo ha recuperato quote di mercato grazie a operazioni di ottimiz-zazione della distribuzione dei prodotti e a una forte attività promozionale centrata sui business Meal Solutions (+9% a volume rispetto al 2012). Il business Bakery ha evidenziato, nell’area, un aumento del fatturato del 2% rispetto al 2012. In particolare, il Belgio ha registrato una crescita rispetto all’esercizio 2012 dell’8%. L’area Central Europe (+6,9% a volume e 5,5% a fat-turato) ha raggiunto risultati eccellenti in tutti i mercati. La crescita del fatturato è stata guidata da una più efficiente organizzazione delle attività promozionali, con effetti sul mercato della Pasta e dei Sughi e una ripresa dello sviluppo dei prodotti Wasa. L’area Northern Europe (+3% a volume e 3,5% a fat-turato) ha mostrato trend positivi in tutti i mercati, parti-colarmente nel business Bakery. In particolare, in Svezia si è registrata una crescita del 3% rispetto al 2012 in termini di volumi, grazie a promozioni e a positivi trend di mercato. Crescita significativa anche nel business Soft Bread grazie a promozioni e al lancio di nuovi prodotti. L’area East Europe non ha mostrato crescita in termini di volumi e un decremento pari a 1,9% in termini di fatturato,

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principalmente dovuto alla drammatica situazione econo-mica e sociale in Grecia. In questo mercato, il marchio Misko sta perdendo quote a differenza di quello Barilla, che si man-tiene stabile grazie ad aggressive attività promozionali, volte a fronteggiare le azioni poste in essere dai marchi privati e dai maggiori concorrenti.

Regione AmericaNel 2013, il fatturato netto della Regione America è cre-sciuto del 2,0% con un aumento negli Stati Uniti dell’1,3% e negli altri mercati del 6,1%. Depurando l’effetto cambio, il tasso di crescita è del 5,6% per totale regione (4,6% per gli Stati Uniti e 11,3% per gli altri mercati). In particolare il tas-so di crescita del Brasile, è stato del 46,1% (depurato dell’ef-fetto cambio) grazie all’introduzione di una nuova offerta di pasta più aderente ai bisogni del mercato locale. Nonostante gli altri mercati abbiano registrato un tasso di crescita più alto, gli Stati Uniti continuano a essere il mercato principale, con un contributo dell’84% sul fatturato netto della regione.In particolare, di seguito nel dettaglio, gli incrementi dei ri-sultati negli Stati Uniti per categoria: • ready meals 14,9% a volume e 54,0% a fatturato netto

(depurato dell’effetto cambio), per effetto degli inve-stimenti in listing fees e in promozioni per aumentare il consumer trial di questi prodotti lanciati nel 2012;

• sughi37,0%avolumee16,0%afatturatonetto(depu-rato dell’effetto cambio), grazie alla loro riformulazione, che ha permesso di offrire prodotti più vicini alle esi-genze dei consumatori a un prezzo più competitivo;

• pasta6,2%avolumee3,5%afatturatonetto(depura-to dell’effetto cambio), nonostante il calo della catego-ria dello 0,3% a volume e dell’1,9% a valore, con con-seguente crescita sostenuta della quota di mercato che, a valore, è stata del 28,3% con un aumento del 1,2% rispetto l’anno precedente.

Inoltre, il Messico ha contribuito alla crescita con un aumen-to del fatturato netto del 5,2% rispetto all’anno precedente (depurato dell’effetto cambio), nel mercato della pasta.

Regione Asia, Africa, AustraliaNel 2013, le principali economie della regione hanno con-tinuato a crescere, nonostante gli impatti negativi legati al deprezzamento dello yen conseguente al nuovo corso mo-netario in Giappone e la generale svalutazione che ha colpi-to le valute dell’area. Generalmente, per effetto dei maggiori volumi di con-sumi, il mercato della pasta è cresciuto in tutti i paesi eccet-to Turchia, dove invece la crescita è riconducibile all’effetto combinato di migliori mix di prodotti e al trend positivo dell’inflazione. La strategia del Gruppo volta a promuovere il marchio Barilla nella regione sta producendo forti risultati: le quote sono cresciute in tutti i mercati, con buone performance, soprattutto nella pasta in Russia e Turchia, e di pasta e su-ghi in Australia. Asia e Cina, dove il Gruppo ha focalizzato i maggiori investimenti, mostrano tassi di crescita a due cifre. Nel 2013, i volumi sono cresciuti complessivamente del 9% rispetto allo scorso anno, per effetto della performance positiva del business Meal Solutions nei principali mercati, che ha più che assorbito il declino del business Bakery in

Russia. Il fatturato a valore è incrementato del 4% rispetto al 2012: volume e mix positivi sono stati negativamente segnati da sfavorevoli tassi di cambio, particolarmente in Turchia, Giappone e Australia. Il business è stato supportato da significativi investi-menti di marketing, con attività e campagne specifiche volte a rafforzare il marchio nei mercati tradizionali, come Turchia, Russia e Australia e a promuovere il valore del marchio Baril-la nel nuovo mercato cinese.

Academia Barilla e RistorantiNel corso del 2013, Academia Barilla ha mantenuto la di-stribuzione dei suoi prodotti presso importanti catene di distributori nazionali ed esteri e ha proseguito il percorso di ambasciatore della cucina italiana nel mondo, ponendo al contempo le fondamenta per il lancio di un nuovo canale distributivo negli Stati Uniti, rivolto in maniera più specifica e diretta al mondo retail, che dovrà costituire la base del bu-siness dei prossimi anni. Il primo ristorante Academia Barilla è stato ufficial-mente aperto il 1° dicembre 2013 a Manhattan, New York. L’inizio è promettente, con riscontri molto positivi da parte dei clienti, che sottolineano l’ottima qualità del cibo, carat-terizzato da un’offerta tipicamente italiana, con in primis la pasta, la calda e accogliente atmosfera del locale e il livello del servizio. L’obiettivo è quello di studiare il comportamen-to del consumatore americano e valutare la scalabilità del modello.

Investimenti in beni strumentali

Nel corso del 2013, la spesa per investimenti in beni stru-mentali del Gruppo Barilla è stata di circa 107 milioni di euro, di cui 4 milioni relativi al gruppo Lieken, con un’inci-denza sul fatturato del 3%. Nel Gruppo le risorse sono state destinate principal-mente alle seguenti aree:1) aumento della capacità di produzione degli impianti per

la produzione di pane per sandwiches nello stabilimento di Lione;

2) innovazione nella produzione e confezionamento di pro-dotti da forno con investimenti mirati nello stabilimen-to di Cremona e nello stabilimento di Melfi;

3) completamento del primo stabilimento interno desti-nato alla produzione di sughi pronti, con investimenti mirati alla diversificazione dei formati, a Rubbiano;

4) aumento della competitività con investimenti nel repar-to di confezionamento nello stabilimento di Avon (Stati Uniti);

5) proseguimento del percorso di sostenibilità ambientali con il perfezionamento dell’impianto di cogenerazione a Foggia.

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Informazioni relative alla corporate governance

Le società italiane del Gruppo adottano il sistema di ammi-nistrazione e controllo di tipo “tradizionale”, composto da un Consiglio di Amministrazione e da un Collegio sindacale, en-trambi nominati dall’Assemblea dei Soci. Più in particolare, per quanto riguarda Barilla G. e R. Fratelli Società per Azioni e le sue società controllate, la struttura di governance è ana-loga a quella di Barilla Holding Società per Azioni, mentre il sistema di controllo interno e Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo della Società, di cui al D.Lgs. 231/2001 sono più specifici. I citati Modello di Organizzazione Gestio-ne e Controllo, che comprendono una parte Generale e più Parti Speciali relative ai reati presupposti sensibili oltre al Codice Etico, esprimono l’insieme di principi e valori in cui le società del Gruppo Barilla si identificano e alla cui osservan-za sono chiamati gli amministratori, i sindaci, i dipendenti, i collaboratori esterni, i fornitori e i clienti.

Il Consiglio di Amministrazione è l’organo investito dei più ampi poteri per l’ordinaria e straordinaria amministrazio-ne tranne quelli riservati per legge o per Statuto all’Assem-blea dei Soci. Ad esso spettano l’indirizzo della gestione, la valutazione dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo, am-ministrativo e contabile e la valutazione del generale anda-mento della gestione. L’attuale Consiglio di Amministrazione è composto da cinque Amministratori il cui mandato termi-nerà alla data della prossima Assemblea dei Soci convocata per l’approvazione del Bilancio 2013.

Il Collegio sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta ammini-strazione. I suoi componenti sono nominati per un periodo di tre esercizi e sono rieleggibili. L’attuale Collegio sindacale è composto da tre sindaci effettivi e due supplenti, il cui mandato terminerà alla data della prossima Assemblea dei Soci convocata per l’approvazione del Bilancio 2014.

L’Organismo di Vigilanza di Barilla Holding Società per Azioni è monocratico a partire dal 21 giugno 2013 , mentre l’Organismo di Vigilanza di Barilla G. e R. Fratelli Società per Azioni è composto di tre membri che restano in carica fino al 4 marzo 2014. L’Organismo di Vigilanza di Barilla G. e R. Fratelli Società per Azioni è composto dai responsabili delle direzioni Group Legal and Corporate Affairs e Group Internal Audit, nonché da un membro esterno docente universitario e libero professionista, che riveste anche il ruolo di membro monocratico dell’Organismo di Vigilanza di Barilla Holding Società per Azioni. Gli Organismi di Vigi-lanza relazionano semestralmente ai rispettivi Consigli di Amministrazione sulla loro attività. Sono state predisposte e attuate anche attività di e-learning e di testing, con esiti più che soddisfacenti.

Gli Organismi di Vigilanza, ai sensi del D.Lgs. 231/2001, nel corso del 2013, hanno svolto la propria attività per pre-venire la commissione dei reati di cui al medesimo Decreto (e successive integrazioni/modifiche) attraverso la verifica dell’adeguatezza del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo e del Codice Etico adottati dalla Società, nonché attraverso la verifica dell’osservanza delle previsioni in essi contenute.

Il soggetto incaricato della Revisione Legale dei Conti è la società di revisione KPMG S.p.A.. Alla stessa è stato con-ferito anche l’incarico della Revisione Legale dei Conti del bilancio consolidato del Gruppo Barilla Holding e del bilancio delle principali società del Gruppo.

La governance delle principali società controllate italiane è strutturata in modo coerente alla loro realtà ope-rativa e, nelle società estere, fa comunque riferimento alle legislazioni locali.

La condivisione di conoscenza e il business sostenibile di Barilla

La nuova strategia aziendale del Gruppo, approvata nel corso dell’ultimo trimestre 2012 e consolidata nel corso del 2013, identifica come unico modo di fare impresa quello definito con lo slogan: “Buono per Te, Buono per il Pianeta”. Si tratta dell’essenza del business di Barilla, che si esprime a pieno solo se si considera l’intera filiera produttiva lungo cui il Gruppo opera. “Buono per Te, Buono per il Pianeta” è il solo modo che Barilla ha identificato per crescere e raddoppiare il suo fattu-rato entro il 2020 attraverso il quale si propone di rafforzare la sua presenza nei mercati attuali ed espandersi nei mercati emergenti. Barilla offre non solo prodotti, ma promuove benessere per le persone e le famiglie che la scelgono ogni giorno. In particolare, per Barilla, la “bontà” del fare impresa si concretizza attraverso un impegno comune di tutti gli individui e gruppi che collaborano all’interno dell’organizza-zione, al fine di: • proporreprodottisemplici,chesidistinguanonelmerca-

to per il loro gusto, qualità e sicurezza; • offrireunagammadiprodottichecontribuiscanoa

realizzare un modello alimentare nutrizionalmente equi-librato, pensati per contribuire al benessere di quanti li scelgono e delle loro famiglie. Infatti tutta l’offerta Barilla si inserisce facilmente in una dieta alimentare equilibrata e in linea con il modello mediterraneo;

• garantire,dalmomentodellacoltivazionedellematerieprime fino alla fase di consumo, un ciclo di vita dei pro-dotti che sia rispettoso, da un punto di vista economico, sociale e ambientale, di tutti gli attori della filiera e del pianeta;

• educarelepersoneauncorrettostiledivita,favorendol’educazione alimentare e la consapevolezza dei suoi im-patti ambientali;

• comprendereevalorizzareleesigenze,lepeculiaritàeidiritti delle singole comunità locali in cui il Gruppo opera, promuovendo le diversità e favorendone l’inclusione at-traverso collaborazioni aperte e trasparenti;

• favorirelosviluppoprofessionaledellepersonechelavo-rano per il Gruppo, incoraggiando il loro impegno, valo-rizzando le diversità e alimentando curiosità intellettuale, in modo che possano essere ambasciatori dell’identità, dei valori e della cultura alimentare Barilla nel mondo.

Dal 2009, inoltre, Barilla ha attivato un centro di pensiero multidisciplinare, il Barilla Center for Food and Nutrition,

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BCFN, (www.barillacfn.com), nato per disseminare i risultati della migliore ricerca a livello mondiale presso la pubblica opinione su quattro aree di attività: Food for Health, Food for Sustainable Growth, Food for All e Food for Culture. Nel 2013, oltre all’organizzazione di webinar, workshop, del Quinto Fo-rum Internazionale tenutosi a Milano e del concorso per gio-vani BCFN Yes!, è proseguito l’accreditamento istituzionale del Centro a livello nazionale e internazionale. Le ricerche BCFN contribuiscono ampiamente all’appro-fondimento dei temi che riguardano le persone e i loro stili di vita e l’ambiente. Va ricordato che gli studi sviluppati dal centro vengono considerati dal Gruppo Barilla come punto di riferimento per fare impresa, come per esempio per il model-lo della Doppia Piramide.

La gestione ambientaleNel 2013, si è completata l’estensione della Certificazione del Sistema Integrato di Gestione Ambientale Barilla, svilup-pato in accordo con la norma tecnica ISO 14001, a tutte le Fornerie, i Pastifici e Mulini del Gruppo presenti in Europa. In particolare lo scorso anno hanno superato le verifiche di cer-tificazione gli stabilimenti francesi di La Malterie, Grand Prè, Talmont e Gauchy, lo stabilimento greco di Thiva e i mulini di Volos (Grecia), Ferrara e Galliate. In questo modo circa l’83% dei volumi è prodotto in stabilimenti con un Sistema di Gestione Ambientale certifi-cato ISO 14001. Tutte le Fornerie e i Pastifici Italiani sono in possesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale in accordo alla stringente Normativa europea IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) e alcuni hanno già avviato le attività necessarie per il rinnovo. Il Gruppo Barilla è il primo Gruppo alimentare ad aver sviluppato e certificato attraverso un ente terzo un sistema di calcolo degli impatti ambientali dei suoi prodotti attra-verso lo strumento dell’Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment) in accordo al sistema internazionale EPD (En-vironmental Product Declaration) - www.environdec.com - che permette la pubblicazione di dati di impatto ambientale certificati. Dopo più di quattro anni di lavoro si è trovato il modo di rendere riciclabili la carta delle confezioni che pro-teggono i biscotti a marchio Mulino Bianco e Pavesi. Grazie a questo e ad altri progetti il 98% degli imballi immessi sul mercato è tecnicamente riciclabile. Inoltre, tutto il cartoncino in fibra vergine utilizzato per realizzare i nostri astucci per la pasta proviene da foreste gestite in modo sostenibile, in accordo ad almeno uno dei seguenti standard internazionali gestiti da organizzazioni non governative no-profit: FSC (Forest Stewardship Council), PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certifica-tion) o SFI (Sustainable Forestry Initiative). Tutta l’energia elettrica necessaria per la produzione di Mulino Bianco e Wasa è coperta da speciali certificati (GO-RECS) che attestano la produzione da fonti di energia rinno-vabile prodotta in impianti idroelettrici. In tutti i pastifici italiani è presente un impianto di co-generazione per la produzione combinata di energia elettrica e calore, che ne migliora l’efficienza e riduce pertanto gli impatti ambientali.

Per la prima volta in uno stabilimento italiano è stata ottenuta la certificazione del Sistema di gestione dell’Ener-gia, in accordo con la recentissima norma tecnica ISO 50001: lo stabilimento di Castiglione delle Stiviere si aggiun-ge così ai due siti Wasa di Celle e Filipstad. Il Tour Mulino Bianco 2013 è stato uno tra i primi eventi in Italia a godere della certificazione ISO 20121, che ne atte-sta la gestione sostenibile e responsabile: lo standard, di re-centissima pubblicazione, prevede una serie di stringenti re-quisiti da rispettare quali la riduzione delle emissioni di CO2, la sicurezza di tutti i lavoratori impegnati nell’allestimento e un’attenta gestione dei rifiuti. Sono regolarmente verificati e certificati, da un ente terzo, gli impianti soggetti a Emissions Trading Scheme.

Salute & SicurezzaProcede nei tempi stabiliti il progetto pluriennale di estensio-ne del Sistema Integrato di Gestione della Sicurezza sul La-voro Barilla sviluppato in accordo alla norma tecnica OHSAS 18001 (Occupational Health and Safety Assessment Series), a garanzia di una miglior tutela della salute e sicurezza del per-sonale. Nel 2013 si è raggiunto l’ambizioso risultato di avere tutte le Fornerie, i Pastifici e Mulini del Gruppo presenti in Europa certificate OHSA 18001; questo grazie al lavoro svolto negli stabilimenti francesi di Valenciennes, St. Vulbas e Gau-chy e nei mulini di Volos (Grecia), Ferrara e Galliate. Circa l’83% dei volumi viene prodotto in stabilimenti con un Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro certifi-cato OHSAS 18001. Solo in Italia nel 2013 sono state erogate più di 20.000 ore di formazione su tematiche di salute, sicurezza sul lavoro e prevenzione incendi, coinvolgendo più di 4.000 persone. Continua inoltre a essere applicato il programma glo-bale di Audit riguardante i temi sicurezza, ambiente e pre-venzione incendi: nel 2013 su tutti i Pastifici, le Fornerie e i Mulini, sono state realizzate più di 90 attività specifiche di verifica grazie al supporto di società specializzate. Nel corso del 2013 non si sono avuti infortuni gravi sul lavoro che hanno coinvolto il nostro personale dipendente, né sussistono giudizi definitivi a nostro carico per temi legati alla salute e alla sicurezza.

Il capitale umanoIl numero di dipendenti al 31 dicembre 2013 era pari a 8.106 (12.460) unità, di cui 4.134 (4.183) in Italia e 3.972 (8.277) all’estero. La composizione dell’organico rispetto alla chiusu-ra dell’esercizio precedente ha avuto la seguente evoluzione:

31/12/2013 31/12/2012

Dirigenti e impiegati 2.562 3.099

Operai e intermedi 5.544 9.361

Totale 8.106 12.460

La riduzione di organico è dovuta per 4.228 unità alla varia-zione del perimetro di consolidamento.

Nel 2013 è stato centrale l’adeguamento dei sistemi e dei processi delle Risorse Umane alla strategia aziendale. I sistemi di Selezione, Gestione della Prestazione, Gestione dei

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Talenti, Formazione e Sviluppo sono stati ridisegnati a livello internazionale con l’obiettivo di rispondere alle esigenze le-gate allo sviluppo del business. L’area recruiting ha continuato le attività di emplo-yer branding a livello globale con l’obiettivo di posizionare l’azienda come datore di lavoro a livello internazionale, stabilendo relazioni con le migliori Università nelle diverse aree geografiche e organizzando eventi ad hoc con i laure-andi e neolaureati. Attraverso la governance, i processi e gli strumenti di Gruppo, è proseguita l’attività di selezione e assunzione su scala mondiale, specie nelle aree di sviluppo dell’azienda: Asia e Brasile. Il Barilla Lab ha disegnato e lanciato la Marketing Aca-demy, la Barilla House of Food Marketing attraverso la quale tutta la comunità di Consumer Marketing della Barilla potrà accrescere capacità e competenze per raggiungere risultati migliori ed eccellenza esecutiva. Inoltre, sono proseguiti i programmi di formazione per accompagnare l’azienda nell’implementazione dei principi della sostenibilità e per diffondere in maniera capillare la cultura del cibo. Sempre in coerenza con la strategia aziendale, il 2013 è stato l’anno di lancio di un importante progetto: lo “Smart Working”. In termini concreti, Smart Working significa che le Persone Barilla avranno una maggiore autonomia determi-nando e adeguando le modalità di lavoro secondo le esigen-ze personali e le necessità di business. Il progetto è stato lanciato a giugno in 5 paesi, coinvol-gendo con successo numerose aree pilota, con la conseguente decisione di estenderlo a tutta la popolazione manageriale.

Attività di ricerca e sviluppoNelle attività di Ricerca e Sviluppo di processo e di prodotto, il Gruppo ha investito 40 milioni di euro nel 2013 (42 milioni). Nell’ambito della strategia “Buono per Te, Buono per il Pianeta”, continua l’impegno dell’Azienda sui temi nutrizio-nali, che si concretizza in modo particolare nell’applicazione delle Linee Guida Nutrizionali messe a punto, con il supporto degli esperti internazionali del Nutrition Advisory Board. Ogni nuovo prodotto Barilla viene sviluppato tenendo con-to dei livelli di grassi, zuccheri e sale definiti per le diverse cate-gorie. Ed anche molti dei prodotti esistenti, spesso veri pilastri dell’offerta aziendale, sono rivisti per ridurre alcuni nutrienti. Le azioni di riformulazione nutrizionale, che dal 2010 hanno interessato più di 100 prodotti dell’Azienda, sono portate avanti con grande attenzione a evitare modifiche di gusto o di struttura dei prodotti, che possano avere un impatto negativo sul consumatore. Per questo, i principali prodotti sono anche sottoposti ad accurati test di assaggio, con panel di esperti e con gruppi di consumatori. I prodotti riformulati, con contenuti di sale o grassi inferiori, ottengono gradimenti uguali, o spesso anche superiori, rispetto ai pro-dotti standard. Significativi esempi di questo sono i Flauti e i Ringo, in cui la cremosità della nuova farcitura è stata parti-colarmente apprezzata, o i Plumcake, che con la riduzione e la modifica dei grassi hanno guadagnato in morbidezza.

Gestione sostenibile della filierae rapporti con il territorioCon i suoi 1.200 fornitori in tutto il mondo, 800 tipi di materie prime e 50 tipologie di materiali di confezione, Ba-

rilla è da anni impegnata a diminuire l’impatto ambientale, favorendo la coltivazione di materie prime nel paese di pro-duzione e sviluppando confezioni riciclabili, nel tentativo di contribuire al benessere dei territori in cui opera, non solo in termini ambientali ma anche occupazionali e di opportunità per le persone. Un esempio è quello della filiera integrata del grano duro, dove Barilla, attraverso il coinvolgimento di diversi partner produttori, ha raggiunto l’obiettivo di favorire la coltivazione di grano duro sostenibile con tecniche a minore impatto ambientale, assicurando al contempo maggiore controllo sulla qualità della produzione, una equilibrata for-mazione dei prezzi e una maggiore sostenibilità economica per gli agricoltori. Le regole sono riportate nel “Decalogo per la Coltivazione Sostenibile del Grano Duro” e vengono abbi-nate all’utilizzo di sistemi di supporto alle decisioni (DSS) via web quale “Granoduro.net”. Gli accordi con i partner di filie-ra, che consentono di ottimizzare la selezione delle varietà, la moltiplicazione delle sementi, i protocolli di coltivazione e conservazione del grano, hanno coperto nel 2013 circa il 44% dell’acquistato totale in Italia. Nel 2013, l’87% del grano duro utilizzato per le varie marche del Gruppo Barilla è stato coltivato localmente, nel paese di produzione della pasta, migliorando l’efficienza del-la filiera. Grazie a queste attività, nel mese di giugno 2013 a Bruxelles, Barilla ha ricevuto il premio “European Corporate Social Responsibility Award”, sponsorizzato dalla Commissio-ne Europea. Per i marchi Mulino Bianco, Pavesi e Le Emiliane, Barilla ha stretto accordi di filiera per garantire il completo utilizzo di uova provenienti da galline allevate a terra, mentre accor-di internazionali garantiscono che il 100% di cacao e olio di palma siano forniti da soggetti membri degli enti internazio-nali responsabili della sostenibilità garantendo il rispetto dei diritti umani e ambientali. Entro il 2015, inoltre il 100% dell’olio di palma utilizza-to sarà proveniente da coltivazioni sostenibili e certificato RSPO (Roundtable of Sustainable Palm Oil).

Rapporti con i consumatoriAiutare le persone a vivere meglio, portando ogni giorno nella loro vita il benessere e la gioia del mangiare bene è il progetto ambizioso di Barilla: l’obiettivo finale è fornire pro-dotti buoni, sicuri, che contribuiscano a una alimentazione nutrizionalmente equilibrata, nel rispetto dell’ambiente. La comunicazione e la condivisione di informazioni e valori con le persone nel mondo sfrutta tutte lepiattaforme esistenti e gli ultimi sviluppi della tecnologia, concentrandosi in misura crescente sugli spazi nei negozi. Nel corso dell’anno, attraverso il miglioramento conti-nuo delle informazioni presenti su tutte le nostre confezioni, abbiamo cercato di aumentare la consapevolezza delle per-sone nel fare scelte responsabili. Utilizziamo sempre meglio gli spazi nei negozi per tra-smettere informazioni e valori. L’attenzione alla riduzione degli sprechi e alle risorse rinnovabili è in crescita misurabile e nei nostri stabilimenti il miglioramento continuo della qualità, attraverso l’evoluzione di nostri sistemi di gestione, ha dato risultati molto positivi.

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Risk management

Nel corso del 2013, nell’ottica di consolidamento delle atti-vità di gestione del profilo di rischio aziendale, è proseguita l’implementazione del progetto di Enterprise Risk Manage-ment. L’obiettivo è quello di fornire alla direzione aziendale uno strumento di monitoraggio dei principali rischi ai quali il Gruppo risulta esposto, in modo che:• gli stessi siano congrui con la propensione al rischio del

Gruppo;• sia presente un processo annuale di identificazione e mi-

surazione degli eventi di rischio; • siano predisposti adeguati piani di mitigazione e che gli

stessi abbiano le adeguate coperture economiche;• sia presente un monitoraggio periodico delle esposizioni

aziendali e dell’implementazione dei piani di mitigazione.

L’azienda ha, infatti, esplicitamente e volontariamente intra-preso, a partire dal 2010, un percorso che ha portato alla de-terminazione sia del proprio livello di propensione al rischio (Financial & Reputational Risk Appetite) sia di metriche con-divise a livello aziendale per la valutazione di ciascun evento. Inoltre l’organizzazione del registro dei rischi aziendali (Risk Register) ha portato all’identificazione delle aree di rischio a cui l’azienda è potenzialmente esposta e all’assegnazione delle responsabilità di gestione alle unità organizzative re-sponsabili per la gestione dei singoli rischi (Risk Ownership). Nel corso del 2013, l’attività svolta si è quindi focaliz-zata sullo svolgimento di sessioni di assessment dei rischi con tutte le unità organizzative: la stessa ha consentito di mappare a 360 gradi i rischi principali cui l’azienda è espo-sta, misurarli e classificarli con metriche comuni finalizzate alla loro prioritizzazione con definizione di adeguati piani di azione per la loro mitigazione. Il risultato di questa mappa-tura è stato presentato al top management aziendale che ha garantito che i rischi più rilevanti per il Gruppo disponessero delle adeguate risorse per poter essere gestiti e mitigati. Per quanto attiene i rischi riguardanti l’area Information Technology, il Gruppo è dotato di un servizio di disaster recovery per la maggior parte degli ambienti applicativi e in particolare per quelli maggiormente critici per l’operatività quali SAP e Dassault-Enovia (Product Lifecycle Management). Il livello di servizio implementato prevede, in caso di disa-stro, il riavvio dei sistemi in oggetto al più tardi entro 24 ore e senza la perdita di alcun dato già inserito a sistema. Ogni anno sono effettuate delle prove di simulazione al fine di verificare il corretto funzionamento del processo e del siste-ma. Analogamente è stato realizzato un servizio di disaster recovery per l’accesso del sito di Pedrignano (Headquarter in Parma) alla rete in modo da garantire la connettività al Datacenter. Infine tutte le linee di comunicazione integrate dispongono di backup. Al fine di mantenere costantemente adeguato il livello di sicurezza relativo all’ambito dell’Infor-mation Technology, a livello di Gruppo, ogni anno vengono realizzati progetti in ambito IT security e periodicamente vengono effettuate, da specialisti esterni molto qualifica-ti, attività di vulnerability assessment. La rete aziendale è dotata di una sofisticata infrastruttura NAC (Network Access Control) per consentire la connessione ai soli device automaticamente riconosciuti come autorizzati. Nel corso

dell’anno si è provveduto inoltre alla realizzazione di progetti scaturiti dalle indicazioni dei vulnerability assessment, perse-guendo un continuo miglioramento sulle procedure e norme operative di gestione dei sistemi.

Eventi successivialla chiusura dell’esercizio

Successivamente al 31 dicembre 2013, data di chiusura dell’esercizio, non sono emersi fatti di rilievo da segnalare.

Prevedibile evoluzione della gestione

Per l’esercizio 2014 si confermano, al momento, le previsioni di budget con un trend di stabilità rispetto all’ultimo trime-stre 2013.

Altri eventi relativi alla gestione

Nel corso dell’esercizio 2013 sono state realizzate le seguentioperazioni:• cessione del gruppo Lieken, specializzato nella produ-

zione e commercializzazione di prodotti da forno nel mercato tedesco ad Agrofert A.S.

Informazioni relative ai rapportiinfragruppo e con parti correlate

Le operazioni intervenute con le società del Gruppo e con le parti correlate non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando invece nell’ordinario corso degli affari delle società del Gruppo. Tali operazioni sono avvenu-te a condizioni concordate tra le parti considerando le condi-zioni di mercato. Si rimanda al paragrafo 8 delle note illustrative al bi-lancio consolidato dove è descritta la natura dei principali rapporti con le parti menzionate e riportate le informazioni di dettaglio previste dallo IAS 24.

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“Barilla lega da sempre il suo sviluppoal benessere delle persone e delle comunita’ in cui opera”(Mission Barilla)

“Ospedale dei Bambini Pietro Barilla”, inaugurato a Parma

a gennaio 2013 grazie anche all’importante contributo di Barilla.

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L’Assemblea dei Soci ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 in data 7 maggio 2014.

Prospetto della situazione patrimoniale e finanziaria

Bilancio consolidato dell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2013

(migliaia di euro)

Attività Note 31/12/2013 31/12/2012 Restated*

Attività correnti

Cassa, depositi bancari e postali 6.1 111.694 119.914

Crediti verso clienti 6.2 352.680 505.887

Crediti tributari 6.3 61.082 143.786

Altri crediti verso controllante 6.4 1.688 4.759

Altri crediti 6.5 54.856 79.143

Rimanenze 6.6 243.048 279.728

Strumenti finanziari derivati 6.21 5.049 11.495

Attività detenute per la vendita 6.7 - 5.765

Totale attività correnti 830.097 1.150.477

Attività non correnti

Immobili, impianti e macchinari 6.8 908.440 990.855

Avviamento 6.9 482.672 515.208

Immobilizzazioni immateriali 6.10 65.241 79.984

Crediti verso clienti e altri crediti 6.11 1.644 7.389

Altri crediti verso controllante 6.4 7.620 7.620

Imposte differite attive 6.12 64.963 58.589

Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.13 1.251 1.277

Strumenti finanziari derivati 6.21 21.665 39.013

Totale attività non correnti 1.553.496 1.699.935

Totale attività 2.383.593 2.850.412

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(migliaia di euro)

Passività e patrimonio netto Note 31/12/2013 31/12/2012 Restated*

Passività correnti

Debiti verso fornitori 6.14 584.875 769.373

Debiti verso banche e altri finanziatori 6.15 17.153 156.577

Debiti finanziari verso controllanti 6.15 5.000 -

Strumenti finanziari derivati 6.21 810 17.566

Passività per benefici futuri ai dipendenti 6.16 8.183 10.559

Debiti per imposte correnti 6.17 7.990 8.769

Altri debiti 6.18 167.345 189.912

Fondi rischi e oneri 6.19 64.789 40.950

Totale passività correnti 856.145 1.193.706

Passività non correnti

Debiti verso banche e altri finanziatori 6.20 441.065 558.818

Strumenti finanziari derivati 6.21 21.532 11.596

Passività per benefici futuri ai dipendenti 6.16 124.587 157.759

Imposte differite passive 6.12 83.115 96.906

Altri debiti 6.22 4.237 4.477

Fondi rischi e oneri 6.19 19.281 31.760

Totale passività non correnti 693.817 861.316

Patrimonio netto 6.23

Capitale 131.000 131.000

Riserve:

- Riserve di conversione 4.710 22.295

- Altre riserve 479.925 472.696

Utili/(Perdite) dell’esercizio 92.455 50.499

Totale patrimonio netto di competenza del Gruppo 708.090 676.490

Capitale e riserve di terzi 108.897 109.169

Risultato delle minoranze 16.644 9.730

Totale patrimonio netto di competenza di terzi 125.541 118.899

Totale patrimonio netto 833.631 795.389

Totale delle passività e del patrimonio netto 2.383.593 2.850.412

* A seguito dell’applicazione dal 1° gennaio 2013 in modo retrospettivo degli emendamenti allo IAS 19, i dati comparativi sono stati rideterminati così come previsto dallo IAS 1.

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(migliaia di euro)

Conto economico delle attività cessate**

Conto economico consolidato

(migliaia di euro)

Note Esercizio 2013 Esercizio 2012 Restated*

Ricavi 6.24 3.198.483 3.155.847

Costo del venduto 6.25 (1.919.995) (1.935.868)

Margine lordo 1.278.488 1.219.979

Costi logistici 6.25 (285.384) (297.249)

Spese di vendita 6.25 (143.580) (146.104)

Spese di marketing 6.25 (348.666) (306.349)

Costi di ricerca e sviluppo 6.25 (25.751) (26.988)

Spese generali e amministrative 6.25 (173.331) (154.464)

Altri (oneri) e proventi 6.26 (38.868) (33.889)

Svalutazioni avviamento e immobilizzazioni immateriali 6.9 - 6.25 (28.354) -

Margine operativo 234.555 254.936

Oneri finanziari (64.485) (62.756)

Proventi finanziari 28.538 37.333

Totale oneri e proventi finanziari 6.27 (35.947) (25.423)

Risultato prima delle imposte 198.608 229.513

Imposte 6.28 (93.969) (87.744)

Risultato netto dall’attività corrente 104.639 141.769

Attività cessate 4.460 (81.540)

Risultato dell’esercizio del Gruppo e di terzi 109.099 60.229

Utile/(Perdita) dell’esercizio di pertinenza di terzi 16.644 9.730

Utile/(Perdita) dell’esercizio di pertinenza del Gruppo 92.455 50.499

Esercizio 2013 Esercizio 2012*

Ricavi 338.562 844.881

Costi (333.023) (899.332)

Margine operativo 5.539 (54.451)

Totale oneri e proventi finanziari (511) (1.334)

Imposte - (859)

Risultato netto delle attività cessate 5.028 (56.644)

Plusvalenza/(minusvalenza) da cessione al netto dei relativi costi (568) (24.896)

Attività cessate 4.460 (81.540)

** Il conto economico consolidato non evidenzia nel “Risultato della gestione corrente” i risultati relativi alle attività cessate nel corso del 2013, esposti separatamente nel conto economico delle attività cessate.

* A seguito dell’applicazione dal 1° gennaio 2013 in modo retrospettivo degli emendamenti allo IAS 19, i dati comparativi sono stati rideterminati così come previsto dallo IAS 1.

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Prospetto di conto economico complessivo

(migliaia di euro)

Note Esercizio 2013 Esercizio 2012 Restated*

Risultato dell’esercizio del Gruppo e di terzi (a) 109.099 60.229

Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico consolidato:

Utili/(Perdite) attuariali relativi a benefici futuri dei dipendenti 6.16 5.999 (22.807)

Effetto fiscale 6.12 (1.726) 5.973

Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel conto economico consolidato (b) 4.273 (16.834)

Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto economico consolidato:

Strumenti derivati di copertura di rischio flussi di cassa 6.21 (3.122) (5.699)

Effetto fiscale 6.12 967 1.875

Differenze cambio di conversione attività estere (20.729) 4.629

Totale altre componenti che saranno successivamente classificate al conto economico consolidato (c) (22.884) 805

Totale altre componenti del conto economico complessivo consolidato (b+c) (18.611) (16.029)

Totale risultato complessivo del periodo (a+b+c) 90.487 44.198

Di cui:

Utile/(Perdita) di pertinenza di terzi 13.687 7.591

Utile/(Perdita) di pertinenza del Gruppo 76.800 36.607

* A seguito dell’applicazione dal 1° gennaio 2013 in modo retrospettivo degli emendamenti allo IAS 19, i dati comparativi sono stati rideterminati così come previsto dallo IAS 1.

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Movimenti di patrimonio netto

Totale conto economico complessivo riconosciuto nell’esercizio

31/12/2011 Destinazionedel risultato

Dividendi e distribuzione

di riserve

31/12/2012

(migliaia di euro)

(migliaia di euro)

Capitale sociale 131.000 - 131.000 - - - 131.000

Riserva di conversione 22.295 - 22.295 - - (17.585) 4.710

IAS 19 (28.101) - (28.101) - - 7.112 (20.989)

Cash flow hedge 1.426 - 1.426 - - (2.654) (1.228)

Imposte differite 6.802 - 6.802 - - (645) 6.157

Riserve e utili a nuovo 493.307 (738) 492.569 50.499 (45.201) (1.883) 495.984

Risultato dell’esercizio 50.437 62 50.499 (50.499) - 92.455 92.455

Patrimonio del Gruppo 677.166 (676) 676.490 - (45.201) 76.800 708.090

Patrimonio dei terzi 109.299 (130) 109.169 9.730 (7.045) (2.957) 108.897

Risultato delle minoranze 9.719 11 9.730 (9.730) - 16.644 16.644

Totale patrimonio netto di competenza dei terzi 119.018 (119) 118.899 - (7.045) 13.687 125.541

Totale patrimonio netto 796.184 (795) 795.389 - (52.246) 90.487 833.631

Effetti del cambiamento

dei principi contabili

31/12/2012 31/12/2012Restated

Destinazione del risultato

Dividendi e distribuzione

di riserve

Totale conto economico complessivo riconosciuto nell’esercizio

31/12/2013

Capitale sociale 131.000 - - - 131.000

Riserva di conversione 18.386 - - 3.909 22.295

IAS 19 (7.771) - - (20.330) (28.101)

Cash flow hedge 6.270 - - (4.844) 1.426

Imposte differite (126) - - 6.928 6.802

Riserve e utili a nuovo 477.457 62.670 (47.265) 445 493.307

Risultato dell’esercizio 62.670 (62.670) - 50.437 50.437

Patrimonio del Gruppo 687.887 - (47.265) 36.546 677.166

Patrimonio dei terzi 107.296 13.232 (9.090) (2.139) 109.299

Risultato delle minoranze 13.232 (13.232) - 9.719 9.719

Totale patrimonio netto di competenza dei terzi 120.528 - (9.090) 7.580 119.018

Totale patrimonio netto 808.415 - (56.355) 44.126 796.184

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Rendiconto finanziario consolidato

Flussi di cassa generati dalle attività cessate

(migliaia di euro)

(migliaia di euro)

Esercizio 2013 Esercizio 2012 Restated*

Risultato prima delle imposte 203.068 147.868

Minusvalenza - attività cessate 568 24.896

Proventi e oneri finanziari netti escluse plusvalenze su partecipazioni 35.947 25.423

Ammortamenti immobilizzazioni materiali e immateriali 150.848 174.970

Ricavi e perdite derivanti dalla vendita di immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie 2.719 3.756

Svalutazione delle immobilizzazioni materiali e immateriali 28.354 75.054

Variazione crediti/debiti commerciali (65.417) 36.125

Variazione rimanenze 21.379 2.190

Variazione fondi (inclusi fondi del personale) 16.271 15.227

Variazione altre attività e passività 83.177 (98.047)

Imposte sul reddito pagate (119.256) (74.449)

Differenze cambio e altre minori (7.826) (3.014)

Flusso di cassa netto generato (assorbito) da attività operative (A) 349.832 329.999

Investimenti in immobilizzazioni materiali (103.844) (126.923)

Investimenti in software (3.380) (5.723)

Incassi per disinvestimenti in immobilizzazioni materiali 297 682

Investimenti in immobilizzazioni immateriali (1.926) (2.147)

Incassi per cessioni di partecipazioni o rami d’azienda al netto dei relativi costi 4.651 6.002

Decremento indebitamento per attività cessate 53.753 -

Incassi di contributi per acquisto immobilizzazioni materiali 177 544

Flusso di cassa netto generato (assorbito) da attività di investimento (B) (50.272) (127.565)

Variazione netta debiti finanziari (237.681) (98.757)

Pagamento di dividendi e distribuzione di riserve (52.246) (56.355)

Interessi pagati (19.919) (26.389)

Flusso di cassa netto generato (assorbito) da attività di finanziamento (C) (309.845) (181.501)

Totale variazione cassa e mezzi equivalenti (A+B+C) (10.285) 20.932

Cassa e mezzi equivalenti al netto dei conti correnti bancari passivi all’inizio del periodo 114.083 93.746

Cassa e mezzi equivalenti al netto dei conti correnti bancari passivi alla fine del periodo 106.507 114.083

Differenze di conversione su disponibilità liquide (2.709) 596

Totale variazione cassa e mezzi equivalenti (10.285) 20.932

Conti correnti bancari attivi 111.694 119.914

Conti correnti bancari passivi (5.187) (5.831)

Totale cassa e mezzi equivalenti al netto dei conti correnti bancari passivi 106.507 114.083

Esercizio 2013 Esercizio 2012

Flusso di cassa netto da attività operative 2.666 21.242

Flusso di cassa netto da attività di investimento (3.673) (31.951)

Flusso di cassa netto da attività di finanziamento - 22.556

* A seguito dell’applicazione dal 1° gennaio 2013 in modo retrospettivo degli emendamenti allo IAS 19, i dati comparativi sono stati rideterminati così come previsto dallo IAS 1.

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La sfida più appassionante della nostra impresa è la capacità di migliorare continuamente in tutte le attività che svolgiamo.

Inaugurazione magazzino automatizzato, Pedrignano, ottobre 2013

al taglio del nastro: Vincenzo Bernazzoli (Presidente della Provincia di Parma),

Guido Barilla (Presidente Gruppo Barilla), Flavio Zanonato (Ministro dello Sviluppo Economico),

Federico Pizzarotti (Sindaco di Parma), Roberto Magnani (Barilla Logistics Director).

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1. Struttura e attività del Gruppo Barilla

Il Gruppo Barilla Holding (di seguito il “Gruppo”) fa capo alla controllante Barilla Holding Società per Azioni (di seguito “Baril-la Holding”), società di diritto italiano con sede a Parma (Italia), ed è attivo nella produzione e vendita, a livello nazionale e in-ternazionale, di paste alimentari, sughi e prodotti da forno.L’intero capitale azionario è detenuto indirettamente dalla so-cietà Guido Maria Barilla e F.lli S.a.p.A. tramite le sue controllate CO.FI.BA S.r.l. e Gelp S.p.A. Per il dettaglio delle società consolidate si rimanda all’Allegato 1.

2. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio

Successivamente al 31 dicembre 2013, data di chiusura dell’esercizio, e fino alla data della sua pubblicazione non sono emersi fatti di rilievo da segnalare.

3. Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali e transizione agli IFRS

Il bilancio è stato predisposto nel rispetto di tutti i principi contabili internazionali (IFRS) emessi dall’International Ac-counting Standards Board (IASB) e omologati dall’Unione Europea (UE). Per IFRS si intendono tutti gli International Fi-nancial Reporting Standards, tutti gli International Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni dell’International Re-porting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominato Standing Interpretations Committee (SIC).

4. Base per la presentazione - Principicontabili e criteri di valutazione

Ai sensi del regolamento n. 1606 emanato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo nel luglio 2002, il bilancio consolidato (di seguito il “bilancio”) è stato predisposto in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2013. Gli IFRS sono stati applicati in Italia e in altri paesi e nel loro contesto vi sono numerosi principi di recente pubbli-cazione, o revisione, per i quali non esiste ancora una prassi consolidata alla quale fare riferimento ai fini dell’interpreta-zione e applicazione. Il bilancio è stato pertanto redatto sulla base delle migliori conoscenze degli IFRS e tenuto conto del-la miglior dottrina in materia; eventuali futuri orientamenti e aggiornamenti interpretativi troveranno riflesso nei succes-sivi esercizi, secondo le modalità di volta in volta previste dai principi contabili di riferimento. Il bilancio al 31 dicembre 2013 è comparato con l’eser-cizio precedente (importi indicati tra parentesi nella parte descrittiva delle Note) ed è costituito da situazione patrimo-niale e finanziaria, conto economico consolidato, prospetto di conto economico complessivo, movimenti di patrimonio netto e rendiconto finanziario nonché dalla presente Nota illustrativa. I dati ivi contenuti sono espressi in migliaia di euro, valuta funzionale del Gruppo, essendo l’euro la moneta corrente nell’economia in cui la capogruppo e le principali società del Gruppo operano. Si precisa che il Gruppo ha adottato una struttura di conto economico con rappresentazione delle componenti di costo ripartite per destinazione nonché una struttura di stato patrimoniale con ripartizione fra attività e passività correnti e non correnti.

Note illustrative

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Il Gruppo ha optato per un conto economico dove il costo del venduto comprende tutti i costi di produzione dei prodotti venduti, ovvero l’acquisto di materie prime, l’acqui-sto di componenti, i costi di lavorazione diretti e indiretti sia interni che esterni, gli ammortamenti industriali e tutti gli oneri accessori alla produzione.

I flussi di cassa evidenziati nel rendiconto finanziario sono presentati secondo il metodo indiretto.

I principi di consolidamento, i criteri applicati nella con-versione dei bilanci espressi in valuta estera, i principicontabili, i criteri e le stime di valutazione adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di redazione delbilancio consolidato al 31 dicembre 2012, a eccezione degli emendamenti applicabili dal 1° gennaio 2013, non adottati in via anticipata dal Gruppo e di seguito elencati.

Principi contabili, modifiche e interpretazioni adottati dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2013

IAS 1 - Presentazione dei componenti del conto econo-mico complessivoL’emendamento allo IAS 1 migliora la chiarezza nella presen-tazione delle componenti del conto economico complessivo. Il principale cambiamento introdotto è la necessità di raggrup-pare i componenti del conto economico complessivo sulla base della loro potenziale riclassificabilità al conto economico, al fine di rendere più chiara l’esposizione del numero crescente di voci delle altre componenti di conto economico complessivo. Il Gruppo ha modificato la presentazione delle altre componenti del conto economico complessivo e riclassifica-to coerentemente le informazioni comparative.

IAS 12 - Imposte sul redditoL’emendamento ha recepito a livello comunitario le modifi-che allo IAS 12. Lo IAS 12 prevede che l’entità determini le imposte differite relative a un’attività a seconda che l’entità preveda di recuperare il valore contabile del bene attraver-so l’uso o la vendita dello stesso. La modifica stabilisce la presunzione che il recupero del valore contabile avvenga di norma attraverso la vendita. L’adozione di tali modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2013.

IAS 19 - Benefici ai dipendentiCon effetto dal 1° gennaio 2013, il Gruppo ha adottato il nuo-vo IAS 19 - Benefici ai dipendenti. Il nuovo principio introduce cambiamenti per quanto riguarda il riconoscimento, la misura-zione e infine la presentazione nelle note dei fondi pensione. Secondo il nuovo principio i costi relativi a cambiamenti nei piani a fronte di servizi già resi (Past Service Cost) sono riconosciuti immediatamente a conto economico. Il principio richiede che l’interesse netto sia calcolato come il prodotto della passività netta per fondo pensione e il tasso di sconto determinato all’inizio dell’esercizio. Di conseguenza, il Gruppo ha scelto di riclassificare l’interesse netto fra gli oneri e proventi finanziari.

Inoltre debbono essere fornite un’analisi di sensitività sulla base di possibili variazioni delle ipotesi attuariali e maggiori informazioni riguardo alle caratteristiche dei piani, i rischi ad esse collegati e la classificazione delle attività del piano in base al rischio e natura delle stesse.

Per informazioni sull’effetto quantitativo del cambiamento sui dati al 31 dicembre 2012 vedere la seguente tabella di sintesi:

Margine operativo 249.703 5.233 254.936

Oneri e proventi finanziari (20.299) (5.124) (25.423)

Risultato prima delle imposte 229.404 109 229.513

Effetto fiscale (87.712) (32) (87.744)

Riserve 736.028 (868) 735.160

Totale Patrimonio netto 796.184 (795) 795.389

Come precedentemente

riportato*

Effetto del cambiamento dei principi contabiliRideterminatoPiani a

benefici definiti

* I valori tengono conto della riclassifica dei risultati relativi alle attività cessate nel corso del 2013 esposti separatamente nel conto economico delle attività cessate.

IFRS 13 - Misurazioni del fair valueL’IFRS 13 omologato in data 22 dicembre 2012 e applicabile a partire dal 1° gennaio 2013, stabilisce un unico quadro IFRS per la valutazione del fair value stabilendo che è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Inoltre il nuovo principio richiede informazioni integrative sulle valutazioni del fair value. Il Gruppo ha pre-sentato l’ulteriore informativa richiesta (vedi Nota 7 - Stru-menti finanziari e posizione finanziaria netta).

IFRS 7 - Strumenti finanziari informazioni aggiuntiveIFRS 7 - Strumenti finanziari informazioni aggiuntive - Offset-ting Financial Assets and Financial Liabilities, pubblicato il 29 dicembre 2012 e applicabile dal 1° gennaio 2013, richiede la presentazione di informazioni che permettano al lettore del bilancio di valutare gli effetti o i potenziali effetti della com-pensazione nella posizione finanziaria del Gruppo di crediti e debiti finanziari del Gruppo e delle sue collegate. L’adozione di tali modifiche non ha comportato alcun effetto sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2013.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni non ancora applicabili e non adottati in via anticipata dal Gruppo

Gli emendamenti applicabili dal 1° gennaio 2014 sono i seguenti:

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IFRS 10 - Bilancio consolidatoIl nuovo standard identifica il concetto di controllo come fattore determinante per l’inclusione di una società nel bilancio consolidato della capogruppo; obiettivo dell’IFRS 10 è quello di fornire un unico modello per il bilancio consolidato che prevede il controllo come base per il con-solidamento di tutti i tipi di entità, fornendo le linee guida per la determinazione del controllo nei casi di difficile identificazione. L’IFRS 10 sostituirà il SIC 12 e parte dello IAS 27, dove ogni riferimento al bilancio consolidato è stato rimosso. Per la nuova versione del principio lo IASB aveva indicato il 1° gennaio 2013 come data di entrata in vigore; tuttavia la Commissione Europea in data 1° dicembre 2012 ha po-sticipato di un anno la data di applicazione che pertanto è fissata per gli esercizi che inizieranno dal 1° gennaio 2014. L’adozione del nuovo principio non produrrà effetti signifi-cativi sui bilanci del Gruppo.

IAS 28 - Investments in associates and Joint venturesL’emendamento, emesso nel maggio 2011, modifica par-zialmente lo IAS 28 Investments in associates così come pubblicato nel 2003. Lo standard incorpora i nuovi principi fissati per le joint venture discussi dal board e deliberati con la l’Exposure Draft ED9. Lo IASB aveva indicato il 1° gennaio 2013 come data di entrata in vigore dell’emen-damento; tuttavia la Commissione Europea in data 11 di-cembre 2012, ha posticipato di un anno la data di applica-zione che pertanto è fissata per gli esercizi che inizieranno dal 1° gennaio 2014. Il Gruppo ritiene che l’adozione dello IAS 28 non avrà un impatto significativo sul proprio bilan-cio consolidato.

IFRS 11 - Joint arrangementL’IFRS 11 stabilisce i principi di rendicontazione contabile per le entità che sono parti di accordi a controllo congiunto e sostituisce lo IAS 31 - Partecipazioni in joint venture e il SIC-13 Entità a controllo congiunto - Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo. Il principio fornisce una più realistica riflessione sulla definizione di Joint arrangement focalizzando l’attenzione sui diritti e sugli obblighi contenuti nel contratto, piuttosto che sulla forma giuridica dello stesso. Pertanto, ogni parte coinvolta nel Joint arrangement contabilizzerà i diritti e gli obblighi derivanti da tale partecipazione. Viene, inoltre, eliminata la possibilità di scelta del meto-do di consolidamento proporzionale delle joint venture. L’IFRS 11 sostituirà il SIC 13 e lo IAS 31. L’applicazione an-ticipata è consentita; in tal caso devono essere applicati anche i seguenti principi: IFRS 10, IFRS 12, IAS 27 (modificato nel 2011) e IAS 28 (modificato nel 2011), emessi contestualmente. Per tale principio lo IASB ha indicato il 1° gennaio 2013 come data di entrata in vigore; tuttavia la Commissione Europea in data 11 dicembre 2012, ha posticipato di un anno la data di applicazione che pertanto è fissata per gli esercizi che inizie-ranno dal 1° gennaio 2014. Si prevede che dette modifiche non comporteranno ef-fetti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo.

IFRS 12 - Informazioni aggiuntive sulle partecipazioni in altre impreseIl nuovo principio, pubblicato a maggio 2011, definisce le informazioni da inserire nelle note al bilancio in relazione a tutte le forme di partecipazione in altre imprese, includendo joint venture, società collegate, Special Purpose Entities (SPE) e tutte le altre forme di interessenza, anche fuori bilancio. L’IFRS 12 raccoglie, rafforza e sostituisce gli obblighi di in-formativa per le controllate, gli accordi per un controllo congiun-to, le società collegate e le entità strutturate non consolidate. Lo IASB aveva indicato il 1° gennaio 2013 come data di entrata in vigore; tuttavia la Commissione Europea, in data 11 dicembre 2012, ha posticipato di un anno la data di appli-cazione che pertanto è fissata per gli esercizi che inizieranno dal 1° gennaio 2014. A seguito di questi nuovi IFRS, lo IASB ha emanato anche lo IAS 27 e modificato lo IAS 28. Il Gruppo sta ancora valutan-do gli impatti che tale principio avrà sul bilancio consolidato.

IAS 32 - Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio - Compensazione tra attività e passività finanziarieNel dicembre 2012 sono state recepite a livello comunitario alcune modifiche apportate dallo IASB allo IAS 32 per chia-rire l’applicazione di alcuni criteri per la compensazione delle attività e delle passività finanziarie. Le modifiche allo IAS 32 vanno applicate a partire dal 1° gennaio 2014. Si prevede che dette modifiche non comporteranno ef-fetti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo.

Il seguente emendamento sarà applicabile a partire dal 1° gennaio 2015:

IFRS 9 - Strumenti finanziariIl principio, applicabile dal 1° gennaio 2015, rappresenta la prima parte di un processo che ha lo scopo di sostituire inte-ramente lo IAS 39. L’IFRS 9 introduce nuovi criteri per la classificazione e la misurazione delle attività e passività finanziarie e per la derecognition delle attività finanziarie. In particolare, per le attività finanziarie il nuovo principio richiede che le attività finanziarie siano classificate in base alle modalità di gestio-ne e alle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie stesse. Le attività sono inizialmente misu-rate al loro fair value, oltre ai costi di transazione e successi-vamente misurate a fair value o al costo ammortizzato. Il principio ridefinisce inoltre le modalità di determina-zione dell’impairment di attività finanziarie e le modalità di applicazione dell’hedge accounting. La principale modifica relativa alle passività finanziarie riguarda il trattamento con-tabile delle variazioni di fair value di una passività finanziaria classificata al fair value through profit and loss, nel caso in cui queste siano dovute alla variazione di merito creditizio della passività stessa; tali variazioni saranno rilevate nel con-to economico complessivo. L’emendamento emesso in data 16 dicembre 2011, che posticipa la data di applicazione del nuovo principio, defini-sce i criteri guida per l’applicazione anticipata. Il Gruppo sta ancora valutando il possibile impatto dell’IFRS.

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Principi contabili e criteri di valutazione adottati

Criteri di redazioneLa valuta di presentazione del bilancio è l’euro e i saldi di bilancio sono espressi in migliaia di euro (salvo ove diver-samente indicato). Il bilancio è redatto secondo il criterio del costo, eventualmente ridotto per perdite di valore a ec-cezione di alcuni strumenti finanziari valutati a fair value. I principi contabili sono applicati omogeneamente in tutte le società del Gruppo. Le transazioni finanziarie sono contabi-lizzate alla data di negoziazione.

Formulazione di stime e assunzioniLa preparazione del bilancio consolidato comporta per il management la necessità di effettuare stime che si fondano su assunzioni soggettive talora basate sull’esperienza storica di volta in volta considerate ragionevoli e realistiche in fun-zione delle relative circostanze. Tali stime influenzano i valori contabili di alcune attività e passività, costi e ricavi, così come l’informativa relativa ad attività/passività potenziali alla data di riferimento del bilancio. Le stime e le assunzioni fanno principalmente riferimen-to alla valutazione sulla recuperabilità delle immobilizzazioni immateriali, alla definizione delle vite utili delle immobi-lizzazioni materiali, alla recuperabilità dei crediti nonché al riconoscimento e alla valutazione dei fondi per rischi e oneri. Le stime e le assunzioni si basano su dati che riflettono lo stato attuale delle conoscenze disponibili.

Principi contabili di particolare rilevanza e maggior soggettivitàDi seguito sono brevemente descritti i principi contabili che richiedono più di altri una maggiore soggettività da parte del management nell’elaborazione delle stime e per i quali un cambiamento nelle condizioni sottostanti le assunzioni utiliz-zate potrebbe avere un impatto significativo sul bilancio:

a. AvviamentoIl valore dell’avviamento è verificato annualmente al fine di accertare l’esistenza di eventuali perdite da rilevare a conto economico (impairment test). In particolare, la ve-rifica in oggetto comporta l’allocazione dell’avviamento alle unità generatrici di flussi di cassa (cash generating units) e alla successiva determinazione del relativo valore recuperabile, inteso come il maggiore tra il fair value e il valore d’uso. Qualora il valore recuperabile dovesse ri-sultare inferiore al valore contabile delle cash generating units, comprensivo dell’avviamento allocato, si dovrà pro-cedere a una svalutazione. L’allocazione dell’avviamento alle cash generating units e la determinazione del valore d’uso di queste ultime comportano l’effettuazione di sti-me che dipendono da assunzioni soggettive nonché da fattori che possono cambiare nel tempo con conseguenti effetti anche significativi rispetto alle valutazioni effet-tuate dagli amministratori.

b. AmmortamentiIl costo di immobili, impianti e macchinari è ammortizzato a quote costanti lungo la loro vita utile. La vita utile delle im-mobilizzazioni del Gruppo è stimata dagli amministratori nel

momento in cui l’immobilizzazione è stata acquistata; la stima è basata sull’esperienza storica per analoghe immobilizzazioni, condizioni di mercato e anticipazioni riguardanti eventi futuri che potrebbero avere impatto sulla vita utile, tra i quali varia-zioni nella tecnologia. Pertanto, l’effettiva vita utile può diffe-rire da quella stimata. Il Gruppo valuta periodicamente i cam-biamenti tecnologici e di settore per aggiornare la vita utile residua. Tale aggiornamento periodico potrebbe comportare una variazione nel periodo di ammortamento e quindi anche nella quota di ammortamento degli esercizi futuri.

c. Svalutazione degli attivi immobilizzatiGli attivi immobilizzati sono oggetto di verifica al fine di accertare se si sia verificata una perdita di valore, che va rile-vata tramite una svalutazione quando sussistono indicatori che facciano prevedere difficoltà per il recupero del relativo valore netto contabile tramite l’uso o la vendita. La verifica dell’esistenza dei suddetti indicatori richiede da parte degli amministratori l’effettuazione di valutazioni soggettive basate sulle informazioni disponibili sia di fonte interna che esterna, nonché da assunzioni soggettive talora fondate sull’esperienza storica. Inoltre, qualora si ritenga che possa essersi generata una potenziale perdita di valore, si procede alla determinazio-ne della stessa utilizzando tecniche valutative ritenute idonee. La corretta identificazione degli indicatori dell’esistenza di una potenziale perdita di valore nonché le stime per la determina-zione delle stesse dipendono da assunzioni soggettive nonché da fattori che possono variare nel tempo influenzando le valu-tazioni e le stime effettuate dagli amministratori.

d. Imposte differite attiveLa contabilizzazione delle imposte differite attive è effet-tuata sulla base delle aspettative di generazione di reddito imponibile negli esercizi futuri, nonché sulla valutazione degli elementi tecnico-istituzionali propri dell’ordinamento tributario a cui tali imposte si riferiscono (per esempio l’esi-stenza di limiti temporali per l’utilizzo di perdite fiscali). La stima dei redditi imponibili attesi ai fini della contabilizzazio-ne delle imposte differite dipende da fattori e assunzioni che possono variare nel tempo e avere effetti significativi sulla valutazione delle imposte differite attive.

e. Fondi rischi e oneriA fronte di taluni rischi quali quelli legali e fiscali, sono rilevati accantonamenti rappresentativi del rischio di soc-combenza. Il valore dei fondi iscritti in bilancio rappresenta la miglior stima possibile alla data di chiusura del bilancio. Tale stima comporta l’adozione di assunzioni che dipen-dono da fattori che possono cambiare nel tempo e che potrebbero pertanto avere effetti significativi rispetto alle stime correnti effettuate dagli amministratori per la reda-zione del bilancio.

f. Determinazione del fair value di strumenti finanziariIl fair value degli strumenti finanziari è determinato sulla base delle quotazioni di mercato ovvero, in loro assenza, sulla base di adeguate tecniche di valutazione che utilizzano variabili finanziarie aggiornate e utilizzate dagli operatori di mercato nonché, ove possibile, tenendo conto dei prezzi rile-vati in transazioni recenti su strumenti finanziari similari.

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I fair value sono distinti in vari livelli gerarchici, in base ai dati di input utilizzati nelle valutazioni:• Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati atti-

vi per attività e passività identiche;• Livello 2: corrisponde a valori stimati attraverso ele-

menti desunti da dati di mercato osservabili;• Livello 3: corrisponde a valori stimati attraverso altri

elementi differenti dai dati di mercato.In particolare, le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari di livello 2 sono state effettuate sullabase di modelli finanziari standard di mercato. Barilla ha sviluppato un modello sulla base delle practices di mercato, che di norma fanno riferimento a strumenti similari, ad analisi basate sui flussi di cassa o modelli di prezzo basati sull’utilizzo di indicatori di mer-cato. Nel processo di formulazione delle valutazioni, il Gruppo privilegia l’utilizzo di informazioni di mercato ri-spetto all’utilizzo di informazioni interne. Al 31 dicembre 2013 il Gruppo non presenta stru-menti finanziari valutati in bilancio secondo il livello 3 della gerarchia del fair value.

Principi di consolidamento

Il bilancio comprende i bilanci di Barilla Holding, società ca-pogruppo, e delle controllate nelle quali Barilla Holding de-tiene, direttamente o indirettamente, il controllo. Nell’area di consolidamento rientrano, oltre alle società controllate, anche le società controllate congiuntamente. Sono società controllate quelle su cui Barilla Holding esercita il controllo avendo il potere, direttamente o indiret-tamente, di determinare le politiche finanziarie e operative per ottenerne i benefici dall’attività. In generale, sono consi-derate controllate le società di cui Barilla Holding detiene ol-tre il 50% dei diritti di voto. I bilanci delle società controllate sono consolidati integralmente dal momento dell’assunzione del controllo fino alla data della sua cessazione. Le operazio-ni fra le società controllate del Gruppo sono eliminate inte-gralmente. Tutte le società del Gruppo chiudono l’esercizio al 31 dicembre. Le partecipazioni in società soggette al controllo congiunto ( joint venture) sono consolidate con il metodo proporzionale. Gli effetti delle operazioni con tali società sono eliminati nella misura in cui non sono state realizzate con terzi.

Operazioni in valuta esteraTutte le operazioni sono contabilizzate nella valuta fun-zionale del principale ambiente economico in cui opera ciascuna società del Gruppo. Le transazioni effettuate con valuta diversa dalla valuta funzionale delle società del Gruppo sono convertite nella stessa sulla base del tasso di cambio alla data dell’operazione. Le attività e le passività monetarie sono convertite al cambio della data di fine esercizio e le differenze cambio sono imputate al conto economico tra le componenti finanziarie. Le attività e pas-sività non monetarie, che sono valutate al costo storico in valuta estera, sono convertite al cambio storico della data della transazione.

Conversione dei bilanci in valuta esteraI bilanci delle società con valuta funzionale diversa dall’euro sono convertiti secondo le seguenti modalità:• le attività e le passività sono convertite ai cambi di fine

esercizio;• i ricavi e i costi sono convertiti al cambio medio del pe-

riodo;• le differenze cambio emergenti dal summenzionato pro-

cesso di conversione sono imputate nel conto economi-co complessivo.

Al momento della dismissione dell’entità economica da cui sono emerse le differenze di conversione, le differenze di cambio accumulate e riportate negli altri componenti del conto economico complessivo sono riclassificate nel conto economico.

Immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali sono valutate al costo, al netto delle perdite di valore accumulate, e per le sole im-mobilizzazioni immateriali a durata definita, degli ammorta-menti, mentre quelle a vita indefinita sono sottoposte ogni anno a impairment test. Il costo non include interessi passivi capitalizzati. L’ammortamento inizia quando l’attività è di-sponibile all’uso.

AvviamentoLa differenza positiva tra il costo di acquisto e la quota di in-teressenza del Gruppo nel fair value delle attività, passività e passività potenziali acquisite nell’ambito di un’aggregazione aziendale è iscritta come avviamento ed è classificata come attività immateriale a vita indefinita. L’avviamento non è ammortizzato ma è assoggettato a impairment test annuale. Ai fini di tale valutazione l’av-viamento è allocato a gruppi di cash generating units che di norma rappresentano un segmento operativo (unità di business). In nessun caso si procede al ripristino del costo precedentemente svalutato.

Marchi e licenze I marchi e le licenze sono valutati al costo al netto degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate. I marchi sono ammortizzati in base alla loro vita utile, mentre le li-cenze nel periodo minore tra la durata contrattuale e la loro vita utile.

SoftwareI costi delle licenze software, comprensivi degli oneri accessori, sono capitalizzati e iscritti in bilancio al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite di valore accumulate.

Costi di ricerca e sviluppoI costi di ricerca di nuovi prodotti e/o processi sono inte-ramente spesati quando sostenuti. In base alla tipologia del business del Gruppo, non vengono sostenuti costi di sviluppo che abbiano i requisiti per la capitalizzazione.

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Le vite utili delle immobilizzazioni immateriali sono le seguenti:

Marchi da 5 a 20 anniSoftware da 3 a 5 anni

Immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo d’acqui-sizione o di produzione, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione al netto degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate, a eccezione dei terreni, che non sono ammortizzati e sono valutati al costo, al netto delle perdite di valore accumulate. Alla luce della tipologia di investimenti, il costo delle immobilizzazioni materiali non include, di norma, interessi passivi capitalizzati. Gli ammortamenti sono contabilizzati a partire dal mese in cui il cespite è disponibile per l’uso, ovvero quando è potenzialmente in grado di fornire i benefici economici a esso associati. Gli ammortamenti sono imputati su base mensile a quo-te costanti mediante aliquote che consentono di ammortiz-zare i cespiti fino a esaurimento della loro vita utile oppure, in caso di dismissioni, fino all’ultimo mese intero di utilizzo. Gli anni di vita utile sono i seguenti:

Categoria Vita utile

Fabbricati 33 anni

Impianti e macchinari

- generici 13 anni

- specifici 10 - 20 anni

- alto contenuto tecnologico 5 - 8 anni

Attrezzature industriali e commerciali:

- beni mobili 8 anni

- macchine elettroniche 3,5 anni

Automezzi 5 anni

Attrezzature 2,5 anni

I contributi pubblici in conto capitale che si riferiscono a immobilizzazioni materiali sono registrati in diminuzione del valore del cespite di riferimento e accreditati al conto eco-nomico lungo il suo periodo di ammortamento. Le migliorie su beni di terzi sono classificate nelle im-mobilizzazioni materiali, coerentemente alla natura del costo sostenuto. Il periodo di ammortamento corrisponde al minore tra la vita utile residua dell’immobilizzazione mate-riale e la durata residua del contratto di locazione. I pezzi di ricambio di valore rilevante sono capitalizzati e ammortizzati sulla base della vita utile del cespite a cui si riferiscono; gli altri sono spesati a conto economico quando la spesa è sostenuta.

Leasing

Gli immobili, impianti e macchinari posseduti in virtù di contratti di leasing finanziario, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti al Gruppo i rischi e i benefici

legati alla proprietà, sono riconosciuti come attività del Gruppo al loro valore corrente o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa l’eventuale somma da pagare per l’esercizio dell’opzione di acquisto. La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata in bilancio tra i debiti finanziari. I beni sono ammortizzati applicando il criterio e le aliquote pre-cedentemente indicate per la voce di bilancio “Immobili, impianti e macchinari”, salvo che la durata del contratto di leasing sia inferiore alla vita utile rappresentata da dette aliquote e non vi sia la ragionevole certezza del trasferimento della proprietà del bene locato alla naturale scadenza del contratto; in tal caso il periodo di ammor-tamento sarà rappresentato dalla durata del contratto di locazione. Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostan-zialmente i rischi e benefici legati alla proprietà dei beni sono classificate come leasing operativi. I costi riferiti a leasing operativi sono rilevati linearmente a conto econo-mico lungo la durata del contratto di leasing.

Perdita di valore di immobilizzazioni materiali e immateriali (impairment test)

In presenza di indicatori specifici di perdita di valore, le im-mobilizzazioni materiali e le immobilizzazioni immateriali sono soggetti a impairment test. La verifica consiste nella stima del valore recuperabile dell’attività e nel confronto con il relativo valore netto contabile. Se il valore recuperabile di un’attività è inferiore al valore netto contabile, quest’ultimo è ridotto al valore re-cuperabile. Tale riduzione costituisce una perdita di valore imputata a conto economico. Per attività non soggette ad ammortamento, per le immobilizzazioni materiali non uti-lizzate e per le immobilizzazioni immateriali e materiali non ancora disponibili per l’utilizzo, l’impairment test è effettuato con frequenza annuale, indipendentemente dalla presenza di specifici indicatori. Durante l’anno, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali che immateriali a vita definita possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne. Relativamente alle fonti interne si considerano l’obsolescenza o il deteriora-mento fisico dell’attività, eventuali cambiamenti significativi nell’uso dell’attività e l’andamento economico dell’attività ri-spetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne, si considerano l’andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato o normati-ve, l’andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti. Il valore recuperabile di un’attività è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il suo valore d’uso. Il valore d’uso di un’attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi calcolato appli-cando un tasso d’attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di una singola attività, il Gruppo stima

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il valore recuperabile dell’unità generatrice di flussi di cassa cui l’attività appartiene. Quando vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore conta-bile dell’attività o dell’unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile, ma non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristi-no di valore è iscritto nel conto economico. L’avviamento acquisito e allocato a unità o gruppi di cash generating units nel corso dell’esercizio è sottoposto a impairment test prima della fine dell’esercizio in cui l’acquisi-zione e l’allocazione sono avvenute. Al fine della verifica della sua recuperabilità, l’avviamen-to è allocato, alla data di acquisizione, a ogni unità o gruppo di cash generating units che beneficiano dell’acquisizione. Se il valore contabile dell’unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità), comprensivo dell’avviamento allocato, eccede il rispettivo valore recuperabile, si rileva a conto economico una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell’avviamento allocato all’unità (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell’unità in proporzione al loro valore contabile fino all’ammontare del valore recuperabile delle attività a vita definita. I flussi di cassa futuri sono desunti dai piani azienda-li approvati dal Consiglio di Amministrazione (o organo equivalente) i quali coprono normalmente un periodo non superiore a cinque anni. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore terminale dell’unità (o del gruppo di unità) viene assunto normalmente in misura non eccedente il tasso medio di crescita a lungo termine del settore, del paese o del mercato nel quale l’unità (o il gruppo di unità) opera. I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimen-to alle condizioni correnti dell’unità generatrice di flussi di cassa e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per le quali l’entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell’unità. Il Gruppo ha identificato le cash generating units a livel-lo di linea produttiva. Ai fini dell’impairment test, l’avviamento è allocato a livello di gruppi di cash generating units che normalmente rappresentano segmenti operativi. I segmenti operativi del Gruppo sono rappresentati dalle seguenti Unità di Business: Regione Europa, Regione America e Regione Asia, Africa, Au-stralia, con le categorie Meal Solutions e Bakery.

Criterio del costo ammortizzato per la misurazione di attività e passività finanziarie

Il criterio del costo ammortizzato prevede la quantificazio-ne del tasso di interesse effettivo all’inizio dell’operazione. Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che, se applicato come tasso di attualizzazione dei flussi di cassa futuri, li ren-de equivalenti al flusso di cassa iniziale. Eventuali modifiche nei flussi di cassa futuri, se non attribuibili a cambiamenti nei parametri di mercato, deter-

minano una rimisurazione del valore di bilancio dell’attività o passività finanziaria con contropartita a conto economico.

Attività finanziarie

Al momento della loro rilevazione iniziale, le attività finan-ziarie sono iscritte al fair value e classificate in una delle seguenti categorie in funzione della loro natura e dello scopo per cui sono state acquistate:(a) attività finanziarie al fair value con contropartita nel

conto economico; (b) crediti e finanziamenti attivi;(c) attività disponibili per la vendita.Gli acquisti e le vendite di attività finanziarie sono conta-bilizzati alla data di negoziazione delle relative operazioni. Vengono rimosse dallo stato patrimoniale quando il diritto di ricevere i flussi di cassa dallo strumento si è estinto o il Gruppo ha sostanzialmente trasferito tutti i rischi e benefici relativi allo strumento stesso.

Successivamente alla prima iscrizione in bilancio, le atti-vità finanziarie sono valutate come segue: (a) Attività finanziarie al fair value con contropartita nel conto economicoLa voce comprende attività finanziarie, rappresentate da ti-toli, acquisite principalmente con lo scopo di essere rivendu-te nel breve termine. Tali titoli sono classificati fra le attività correnti. Le attività finanziarie appartenenti a questa categoria sono inizialmente rilevate al fair value e i relativi costi accessori sono spesati nel conto economico. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni di fair value delle attività finanziarie al fair value con contropartita nel conto eco-nomico sono presentati nel conto economico all’interno della voce “Proventi/oneri finanziari”, nel periodo in cui sono rilevati.

(b) Crediti e finanziamenti attiviPer crediti e finanziamenti attivi si intendono attività finan-ziarie, prevalentemente relative a crediti verso clienti, non costituenti strumenti derivati e non quotati in un mercato attivo dai quali sono attesi pagamenti fissi o determinabili. I crediti e i finanziamenti attivi sono inclusi nell’attivo corren-te, a eccezione di quelli con scadenza contrattuale superiore ai dodici mesi rispetto alla data di bilancio, che sono classifi-cati nell’attivo non corrente. Tali attività sono riconosciute inizialmente al fair value e successivamente valutate in base al metodo del costo am-mortizzato, utilizzando il tasso di interesse effettivo, al netto di un fondo svalutazione. Le perdite su crediti sono contabi-lizzate in bilancio quando si riscontra un’evidenza oggettiva per cui il Gruppo non sarà in grado di recuperare il credito dovuto dalla controparte sulla base dei termini contrattuali. L’obiettiva evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività ha subito una riduzione di valore include dati ri-levabili che giungono all’attenzione del Gruppo in merito ai seguenti eventi di perdita:(a) significative difficoltà finanziarie dell’emittente o de-

bitore;

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(b) inefficacia dell’attività di escussione del credito a causa dell’indisponibilità di attività da parte del debitore;

(c) probabilità che il beneficiario dichiari bancarotta o altre procedure di ristrutturazione finanziaria.

I crediti verso clienti con scadenza inferiore a un anno sono iscritti al fair value che approssima normalmente il valore nominale. I crediti cartolarizzati o ceduti con contratti di factoring pro solvendo o pro soluto per i quali non sono rispettate tutte le condizioni richieste per l’eliminazione dal bilancio delle attività finanziarie sono mantenuti nell’attivo patrimoniale; una passività finanziaria di pari importo è con-tabilizzata nel bilancio come “Debiti verso banche”. I crediti ceduti dove sono rispettate tutte le condizioni previste per l’eliminazione dal bilancio delle attività finanzia-rie sono eliminati dal bilancio al momento della loro cessio-ne. Gli utili o le perdite relativi alla cessione di tale attività sono rilevati quando le attività stesse sono rimosse dallo stato patrimoniale.

(c) Attività finanziarie disponibili per la vendita La voce comprende le partecipazioni in altre imprese e le altre attività finanziarie rappresentate da titoli non detenuti allo scopo di negoziazione. Sono incluse nelle attività non correnti in quanto il management non ha manifestato l’intenzione di cederle nei dodici mesi successivi alla data del bilancio. Sono valutate al fair value in contropartita delle altre componenti del risultato complessivo. L’eventuale riclassifica a conto eco-nomico nella voce “Utile/perdita variazione di fair value atti-vità finanziarie” è effettuata solo nel momento in cui l’attività finanziaria è effettivamente ceduta. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se esiste un’oggettiva evidenza di perdita di valore delle attività finanziarie. Nel caso di partecipazioni classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita, un prolungato o significativo declino nel fair value della partecipazione al di sotto del costo iniziale è considerato un indicatore di perdita di valore. Nel caso esista questo tipo di evi-denza per le attività finanziarie disponibili per la vendita, la perdita cumulata e calcolata come la differenza tra il costo di acquisizione e il fair value alla data del bilancio al netto di eventuali perdite di valore contabilizzate precedentemente nel conto economico è riconosciuta nel conto economico. Eventuali riprese di valore di attività finanziarie rappre-sentate da strumenti di capitale e precedentemente svalutate a conto economico sono classificate tra le altre componenti del risultato complessivo. Eventuali dividendi derivanti da partecipazioni iscritte nelle attività finanziarie disponibili per la vendita sono presen-tati tra i componenti positivi di reddito nel conto economico all’interno della voce ”Dividendi” nel momento in cui sorge in capo al Gruppo il diritto a ricevere il relativo pagamento.

Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono registrate inizialmente al fair value al netto degli oneri accessori e, successivamente alla prima iscrizione, sono valutate al costo ammortizzato utiliz-zando il metodo dell’interesse effettivo. La differenza fra il co-sto ammortizzato e il valore di rimborso è imputata a conto economico durante la durata delle passività.

Le passività finanziarie sono classificate tra le passività correnti a meno che il Gruppo, alla data del bilancio, non ab-bia un diritto incondizionato a estendere la durata del finan-ziamento almeno oltre dodici mesi dalla chiusura dell’eserci-zio. I debiti commerciali e gli altri debiti la cui scadenza rien-tra nei normali termini commerciali sono iscritti al fair value che normalmente approssima il loro valore nominale.

Rimanenze

Le giacenze di magazzino sono valutate al minore tra costo, valorizzato con il metodo FIFO (first in - first out), e il loro presunto valore di realizzo.

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti comprendono i valori contanti in cassa, i depositi bancari e postali e i mezzi equivalenti liquidabili entro brevissimo termine (tre mesi dalla data di acquisto degli stessi) e non soggetti a significa-tive variazioni di valore.

Passività per benefici ai dipendenti

(a) Fondi pensioneLe società del Gruppo hanno in essere sia piani a contribu-zione definita che piani a benefici definiti. Un piano a contribuzione definita è un piano al quale il Gruppo partecipa mediante versamenti fissi a soggetti terzi gestori di fondi e in relazione al quale non vi sono obblighi legali o di altro genere a pagare ulteriori contributi qualo-ra il fondo non abbia sufficienti attività per far fronte agli obblighi nei confronti dei partecipanti al piano. Per i piani a contribuzione definita, il Gruppo versa contributi, volontari o stabiliti contrattualmente, a fondi pensione assicurativi pubblici e privati. I contributi sono iscritti come costi del personale secondo il principio della competenza economica. La passività iscritta nel bilancio per i piani a benefici de-finiti corrisponde al valore attuale dell’obbligazione alla data di bilancio, al netto, ove applicabile, del fair value delle attivi-tà asservite al piano. Gli obblighi per i piani a benefici definiti sono determinati annualmente da un attuario indipendente utilizzando il metodo della Proiezione Unitaria del Credito per determinare il valore attuale delle relative obbligazioni (projected unit credit actuarial method). Il valore attuale del piano a benefici definiti è determinato scontando i flussi di cassa futuri a un tasso di interesse pari a quello di obbligazio-ni high-quality corporate emesse nella valuta in cui la passi-vità sarà liquidata e che tenga conto della durata del relativo piano pensionistico. La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali (“rimisurazioni”) è iscritta fra le altre com-ponenti del conto economico complessivo consolidato. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro, nonché gli interessi passivi relativi alla componente del time value nei calcoli attuariali (questi ultimi classificati tra gli oneri finan-ziari) sono iscritti a conto economico.

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(b) Benefici per cessazione del rapporto di lavoro I benefici per cessazione del rapporto di lavoro sono corri-sposti quando il dipendente termina il suo rapporto di la-voro prima della normale data di pensionamento, o quando un dipendente accetta la risoluzione consensuale del con-tratto. Il Gruppo contabilizza i benefici per cessazione del rapporto di lavoro quando è dimostrabile che la chiusura del rapporto di lavoro è in linea con un formale piano che definisce la cessazione del rapporto stesso, o quando l’ero-gazione del beneficio è il risultato di un processo di incenti-vazione all’uscita.

Fondi rischi e oneri

I fondi per rischi e oneri sono iscritti a fronte di oneri per ob-bligazioni del Gruppo di natura legale, contrattuale o impli-cita, che derivano da un evento passato. I fondi per rischi e oneri sono iscritti se è probabile che si manifestino tali oneri e se è possibile effettuarne una stima attendibile. Qualora si stimi che tali obbligazioni si manifestino oltre dodici mesi e i relativi effetti siano significativi, le stesse sono attualizzate a un tasso di sconto che tiene conto del costo del denaro e del rischio specifico della passività iscritta. L’eventuale va-riazione di stima degli accantonamenti è riflessa nel conto economico nel periodo in cui avviene. Nei casi in cui viene effettuata l’attualizzazione, l’incremento dell’accantona-mento dovuto al trascorrere del tempo e l’eventuale effetto derivante dal cambiamento del tasso di attualizzazione sono rilevati come onere finanziario. Gli oneri per un piano di ristrutturazione sono rilevati quando sussistono le condizioni affinché sorga un’obbligazio-ne implicita, ovvero quando il Gruppo rende noto alle parti interessate il piano di ristrutturazione o quando il Gruppo effettua annunci sufficientemente specifici che facciano sorgere nelle parti interessate l’aspettativa all’adempimento dell’obbligazione stessa. I fondi per rischi fiscali vengono riconosciuti a seguito di passività fiscali di natura probabile, non ancora definite alla data di bilancio.

Strumenti derivati

Contabilizzazione degli strumenti derivatiGli strumenti derivati sono valutati al loro fair value con contropartita nel conto economico, a eccezione dei derivati di copertura di flussi finanziari (cash flow hedge) che sono rilevati in contropartita delle altre componenti del reddito complessivo.

Derivati qualificati come strumenti di coperturaIn tutti i casi in cui i derivati sono designati come strumenti di copertura, il Gruppo documenta in modo formale, a par-tire dall’inizio della copertura stessa, la relazione di coper-tura tra lo strumento di copertura e l’elemento coperto, gli obiettivi della gestione del rischio e la strategia perseguita nell’effettuare la copertura. Il Gruppo documenta altresì la valutazione dell’efficacia dello strumento di copertura nel compensare le variazioni

attribuibili al rischio coperto sulla base delle variazioni di valore dello strumento di copertura rispetto alle variazioni di valore dell’elemento coperto. Tale valutazione è effettuata all’inizio della copertura e in misura continuativa per tutta la sua durata.

Classificazione degli strumenti derivatiSono così classificati: (i) Strumenti derivati designati di copertura di flussi finanziari (cash flow hedge): se uno strumento finanziario è designato con finalità di copertura dell’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa associati a un’attività o una passività iscritta in Bilancio o a un’operazione prevista o altamente probabile, gli utili o le perdite derivanti dalla valutazione dello strumento finanziario sono rilevati nelle altre componenti del reddito complessivo per la parte con-siderata efficace, mentre l’eventuale quota non efficace è contabilizzata nel conto economico. A seconda dell’oggetto di copertura, meramente finanziario o relativo a Commo-dities, la quota non efficace viene classificata rispettiva-mente alla voce “Proventi/Oneri su operazioni finanziarie” oppure nei “Costi/Ricavi operativi”. Gli importi che sono stati rilevati nelle altre componenti del risultato complessivo sono riclassificati nel conto economico nell’esercizio in cui l’elemento coperto produce un effetto sul conto economico. Quando uno strumento di copertura giunge a maturazio-ne o è ceduto, oppure non soddisfa più le condizioni per essere designato come di copertura, i relativi aggiustamenti di fair value cumulati fino a quella data rimangono sospesi fino a che l’elemento coperto non manifesta i suoi effetti nel conto eco-nomico, e solo in quel momento avverrà la contabilizzazione nel conto economico in modo coerente al suddetto elemento coperto. Se si prevede che l’elemento coperto non genererà al-cun effetto a conto economico, gli aggiustamenti di fair value sono immediatamente riversati nel conto economico. Nel caso di copertura di rischi di flussi finanziari relativi a passività finanziarie, si rimanda al relativo paragrafo per mag-giori dettagli circa la valutazione del sottostante. (ii) Strumenti derivati designati di copertura del rischio di fair value: sono classificati come attività o passività cor-renti o non correnti a seconda della loro scadenza contrat-tuale. Le variazioni di fair value di questi strumenti sono im-putate nel conto economico. A seconda dell’oggetto di co-pertura, meramente finanziario o relativo a Commodities, la variazione di fair value viene classificata rispettivamente alla voce “Proventi/Oneri su operazioni finanziarie” oppure nei “Costi/Ricavi operativi”. Nel caso di copertura del rischio di fair value relativi a passività finanziarie, si rimanda al relativo paragrafo per maggiori dettagli circa la valutazione del sottostante. (iii) Strumenti derivati con fair value a conto economico non designati come di copertura: sono classificati come at-tività o passività correnti o non correnti a seconda della loro scadenza contrattuale. Le variazioni di fair value di questi strumenti sono im-putate nel conto economico. A seconda dell’oggetto di co-pertura, meramente finanziario o relativo a Commodities, la variazione di fair value viene classificata rispettivamente alla

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Proventi finanziariGli interessi sono riconosciuti per competenza sulla base del metodo dell’interesse effettivo.

DividendiI ricavi per dividendi sono riconosciuti nel momento in cui sorge il diritto legale all’incasso del dividendo.

Contributi

I contributi pubblici ottenuti dal Gruppo in conto esercizio sono riconosciuti a conto economico nel momento in cui sorge il diritto all’incasso.

Oneri e proventi finanziari

Gli oneri e proventi finanziari includono gli interessi passivi maturati su qualunque forma di finanziamento, i proventi finanziari sulle disponibilità liquide e titoli assimilabili, i divi-dendi, gli utili e le perdite su cambi nonché gli effetti econo-mici derivanti dalla valutazione delle operazioni di copertura dei rischi di tasso e di cambio imputate a conto economico.

Imposte

Le imposte sul reddito includono le imposte correnti e le imposte differite. Le imposte correnti sono rilevate in funzione della stima dell’importo che il Gruppo si attende debba essere pagato applicando ai redditi imponibili l’aliquota fiscale vigente o sostanzialmente in vigore alla data del bilancio in ciascun paese di riferimento. Le imposte differite attive e passive sono stanziate se-condo il metodo dell’allocazione globale (liability method), ovvero sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra il valore determinato ai fini fiscali delle attività e delle passività e il relativo valore di bilancio a eccezione dell’avviamento. Le imposte differite attive e passive sono calcolate con le aliquote fiscali che ci si attende, alla data di bilancio, saranno applicabili nell’esercizio in cui sarà realizzata l’attività o estinta la passività. Le eventuali imposte sul reddito derivanti dalla distribuzione di dividendi sono iscritte nel mo-mento della loro distribuzione. Ai fini dell’iscrivibilità delle imposte differite attive vie-ne effettuata una stima della probabilità che in futuro sia disponibile un reddito imponibile sufficiente al loro recupe-ro. Le attività e le passività fiscali, sia correnti sia differite, sono compensate ove dovute alla stessa autorità fiscale se il periodo di riversamento è il medesimo e se esiste il diritto legale di compensazione.

Distribuzione di dividendi

La distribuzione di dividendi agli azionisti è riconosciuta nel mo-mento in cui sorge l’obbligo legale al pagamento del dividendo.

voce “Proventi/Oneri su operazioni finanziarie” oppure nei “Costi/Ricavi operativi”.

Determinazione del fair value di uno strumento derivato Il fair value degli interest rate swaps è calcolato in base al va-lore attuale dei flussi di cassa previsti futuri. Il fair value dei contratti a termine su valute è determinato usando il tasso di cambio a termine alla data di bilancio. Il fair value di altri strumenti derivati quotati in un mer-cato attivo si basa sui prezzi di mercato prevalenti alla data di bilancio. Il fair value di strumenti che non sono quotati in un mercato attivo è determinato utilizzando tecniche di valutazione basate su una serie di metodi, assunzioni e infor-mazioni desumibili dai mercati alla data di bilancio.

Attività e passività non correnti destinate a essere vendute (held for sale) e attività e passività operative cessate

Un’attività, o un gruppo di attività e passività non corren-ti, è classificata come “destinata alla vendita” quando il suo valore di bilancio verrà realizzato principalmente tra-mite la vendita anziché il suo utilizzo. Le attività (o gruppi di attività) destinate a essere vendute sono valutate al minore fra il valore contabile al momento della decisione della vendita e il loro fair value, al netto degli oneri di ven-dita stimati. Un’attività operativa che rappresenta un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività viene classificata separatamente nel conto economico e nello sta-to patrimoniale al momento in cui soddisfa le condizioni per la classificazione come attività posseduta per la vendita o attività cessata.

Patrimonio netto

I costi direttamente attribuibili a operazioni sul capitale sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto.

Riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono riconosciuti al fair value del corrispettivo rice-vuto per la vendita di prodotti o servizi al netto di sconti ed eventuali resi.

Vendite di prodottiI ricavi per vendite di prodotti sono rilevati quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni che normalmente coincidono con la consegna al cliente:• irischisignificativieibeneficiconnessiallaproprietà

dei beni sono stati trasferiti all’acquirente; • l’effettivocontrollosullamerceètrasferito;• ilvaloredeiricavièdeterminatoinmanieraattendibile;• èprobabilecheibeneficieconomiciderivantidallaven-

dita saranno fruiti dall’impresa;• icostisostenutiodasosteneresonodeterminatiin

modo attendibile.

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La voce contiene i crediti verso clienti per transazioni com-merciali e prestazioni di servizi, al netto delle perdite di valo-re cumulate. Gli accantonamenti e i rilasci del fondo svalutazione crediti sono stati inclusi nel conto economico negli altri one-ri e proventi, rispettivamente nelle righe di dettaglio “Sva-lutazione e perdite su crediti” e ”Accantonamenti al netto di rilasci di fondi rischi”. Il fair value dei crediti commerciali approssima il valore di carico alla data di chiusura di bilancio. La massima esposi-zione al rischio di credito è rappresentata da tale valore.

Il dettaglio dei crediti oggetto di svalutazione è il seguente:

2013 2012

Crediti non scaduti 217.011 264.297

Scaduti fino a 3 mesi 38.213 41.891

da 3 a 6 mesi 3.133 2.843

da 6 a 12 mesi 807 3.139

oltre 12 mesi 4.856 7.710

Totale 264.020 319.880

Al 31 dicembre 2013 i crediti in essere non scaduti e non ogget-to di svalutazione sono pari a 133.894 euro (229.965 euro).

La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:

2013 2012

Saldo all’inizio dell’esercizio 43.958 50.930

Accantonamenti 5.336 3.921

Utilizzi (1.838) (6.744)

Rilasci (706) (869)

Variazione area di consolidamento (1.330) (3.280)

Delta cambio (186) -

Saldo alla fine dell’esercizio 45.234 43.958

La voce “Variazione area di consolidamento” si riferisce ai saldi della società facenti parte del gruppo Lieken, ceduto nel corso del 2013. L’anno precedente il saldo era relativo alla società Number 1 Logistics Group S.p.A.

6.3 Crediti tributariI “Crediti tributari” sono rappresentati dai crediti vantati verso le amministrazioni finanziarie dei paesi in cui opera il Gruppo e sono principalmente relativi a imposte versate in acconto e a crediti IVA. Nel seguito si riporta la composizio-ne di tali crediti:

31/12/2013 31/12/2012

Crediti per imposte 13.836 19.581

Crediti IVA 47.246 124.205

Totale 61.082 143.786

Transazioni con i soci di minoranza

Le acquisizioni e le cessioni di quote di minoranza di entità per le quali esiste già il controllo sono assimilate a operazio-ni con gli azionisti del Gruppo. L’eventuale differenza tra il valore di bilancio e il prezzo pagato o incassato è iscritta in contropartita del patrimonio netto.

5. Variazioni nell’area di consolidamento

A seguito della cessione del gruppo tedesco Lieken al gruppo ceco Agrofert AS con effetto dal 31 maggio 2013, le variazione dell’area di consolidamento rispetto al 31 di-cembre 2012, che hanno portato all’applicazione dell’IFRS 5 con effetto retrospettivo, sono di seguito elencate:

Società uscite dal perimetro • Barilla Iniziative S.r.l. & Co. K.G.;• Lieken AG;• Logi - K Gmbh;• Lieken IT Service Gmbh;• Lieken Brot - und Backwaren Gmbh;• Scherpel Gmbh;• Zimmermann Gmbh;• Konrmark Gmbh;• Julia Grundstuecksvverwaltungsgesellaschft Gmbh & Co Vermietungs - KG. A seguito della costituzione di nuove società, le variazioni dell’area di consolidamento, rispetto al 31 dicembre 2012, sono di seguito elencate:

Società entrate nel perimetro • Barilla Hrvatska D.o.o., società commerciale operante in Croazia; • Italian Kitchen USA Inc. e IKRG - Midtown LLC, società che operano nel settore ristorazione; • Barilla (SHANGHAI) Trading Company Limited, società commerciale operante in Cina.

6. Note sui prospetti consolidati

Situazione patrimoniale e finanziaria

6.1 Cassa, depositi bancari e postaliLa voce, pari a 111.694 euro (119.914 euro), include i depositi bancari e postali nonché gli assegni e altri valori presenti in cassa. Per l’analisi della variazione di liquidità registrata nel periodo si rinvia a quanto rappresentato nel rendiconto fi-nanziario consolidato.

6.2 Crediti verso clienti

31/12/2013 31/12/2012

Crediti 397.914 549.845

Fondo svalutazione crediti (45.234) (43.958)

Totale 352.680 505.887

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Nel corso dell’anno sono stati incassati crediti IVA per 112 milioni di euro. Il fair value dei crediti tributari approssima il valore di bilancio.

6.4 Altri crediti verso controllanteIl saldo di 9.308 euro (12.379 euro) è relativo ai crediti versola controllante CO.FI.BA. S.r.l. conseguente all’adesione da parte del Gruppo al consolidato fiscale di cui la stessa CO.FI.BA. S.r.l. è capofila. Si segnala che il saldo comprende la quota corrente per 1.688 euro (4.759 euro) e la quota non corrente per 7.620 euro (7.620 euro).

6.5 Altri crediti La composizione è la seguente:

31/12/2013 31/12/2012

Crediti verso società di factoring 31.003 20.948

Crediti verso fornitori per anticipi 6.176 6.316

Crediti verso il personale 3.774 3.646

Crediti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 2.876 2.863

Depositi cauzionali 512 656

Altri crediti 3.230 32.085

Ratei e risconti attivi 7.285 12.629

Totale 54.856 79.143

La voce “Crediti verso società di factoring” si riferisce a cre-diti vantati nei confronti di società di factoring per crediti ceduti non ancora liquidati. La variazione rispetto all’eser-cizio precedente è imputabile alla anticipazione dei crediti verso clienti ceduti a società di factoring.

La variazione alla voce “Altri crediti” è da imputare all’incas-so del credito nei confronti del gruppo Bakkersland di 23.850 euro.

La voce “Ratei e risconti attivi” è essenzialmente relativa ai risconti per affitti e assicurazioni anticipati, ratei per interes-si attivi maturati.

6.6 RimanenzeLa composizione della voce “Rimanenze” è la seguente:

31/12/2013 31/12/2012

Materie prime e semilavorati 109.296 140.012

Prodotti finiti 133.468 139.153

Acconti 284 563

Totale 243.048 279.728

La movimentazione del “Fondo svalutazione magazzino” è stata la seguente:

2013 2012

Saldo all’inizio dell’esercizio 10.285 6.541

Accantonamenti 2.301 5.904

Utilizzi (1.221) (1.258)

Variazione area di consolidamento - (900)

Differenze cambio (475) (2)

Saldo alla fine dell’esercizio 10.890 10.285

6.7 Attività detenute per la venditaLo scorso esercizio il saldo si riferiva a immobilizzazioni ma-teriali del gruppo Lieken detenute per la vendita.

6.8 Immobili, impianti e macchinariLa variazione netta delle immobilizzazioni materiali, rispetto al 31 dicembre 2012, pari a 82.415 euro, è principalmente attribuibile agli ammortamenti e perdite di valore dell’anno per 131.631 euro, a dismissioni nette per 2.989 euro, alla va-riazione dell’area di consolidamento in seguito alla cessione del gruppo Lieken per 40.097 euro, al netto di acquisizioni per 103.844 euro e all’effetto negativo delle conversioni dei valori in valuta estera per 11.365 euro.

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Terreni Fabbricati Impianti e macchinari

Attrezzatureind.li e comm.li

Altribeni

Immobilizzazioni in corso

Totale

Movimentazione dell’esercizio 2012

Saldo al 1/1/2012 59.941 382.277 556.648 24.538 20.576 63.548 1.107.528

Acquisti - - - - - 126.923 126.923

Capitalizzazioni 100 25.305 98.321 13.063 11.531 (148.320) -

Contributi incassati - (19) (422) - (103) - (544)

Alienazioni - costo (1.164) (4.298) (64.737) (6.244) (11.395) - (87.838)

Alienazioni - utilizzo fondi amm.to e perdite di valore comulate 1.146 2.357 63.214 4.953 10.914 - 82.584

Ammortamenti e perdite di valore - (84.958) (126.503) (8.692) (8.878) - (229.031)

Variazione area di consolidamento - (2.472) (7.382) - - - (9.854)

Differenze cambio (84) 467 609 51 38 6 1.087

Saldo al 31/12/2012 59.939 318.659 519.748 27.669 22.683 42.157 990.855

Costo storico 59.939 753.730 2.461.392 118.358 145.230 42.157 3.580.806

Ammortamenti e perdite di valore cumulate - (435.071) (1.941.644) (90.689) (122.547) - (2.589.951)

Movimentazione dell’esercizio 2013

Acquisti - - - - - 103.844 103.844

Capitalizzazioni 24 14.011 77.023 3.295 4.015 (98.370) -

Contributi incassati - - (177) - - - (177)

Alienazioni - costo - (887) (29.627) (2.948) (1.031) (40) (34.533)

Alienazioni - utilizzo fondi amm.to - 533 27.032 2.867 1.112 - 31.543

Ammortamenti e perdite di valore - (18.074) (93.684) (8.044) (11.828) - (131.631)

Variazione area di consolidamento (30.688) - - (281) (7.314) (1.814) (40.097)

Differenze cambio (405) (5.375) (4.688) (181) (226) (490) (11.365)

Saldo al 31/12/2013 28.870 308.866 495.628 22.378 7.411 45.287 908.440

Costo storico 28.870 602.028 2.138.403 96.905 61.893 45.287 2.973.386

Ammortamenti e perdite di valore cumulate - (293.162) (1.642.775) (74.527) (54.482) - (2.064.945)

Di seguito la movimentazione intervenuta nella voce immo-bili, impianti e macchinari:

Beni in leasing finanziarioIl valore netto contabile dei beni in leasing finanziario am-monta a 33.258 euro (38.055 euro) ed è relativo a:

Terreni Fabbricati Impianti e macchinari

Altribeni

Totale

Saldo al 31/12/2013 191 4.485 28.309 273 33.258

Saldo al 31/12/2012 191 4.717 32.993 154 38.055

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Si riportano di seguito i principali contratti di leasing in esse-re al 31 dicembre 2013:• BarillaG.eR.Fratellihainessereduecontrattidilea-

sing finanziario relativi a impianti di cogenerazione in Italia, con scadenza 2020 e 2022 con l’opzione di riscat-to alla scadenza, per 25.515 euro.

• Barilla France ha in essere diversi contratti di leasing fi-nanziario, con scadenza massima entro novembre dell’an-no 2015 e con l’opzione di riscatto alla scadenza.

I principali contratti sono leasing immobiliari con scaden-ze gennaio e novembre 2015, aventi complessivamente un valore netto contabile pari a 3.672 euro.

• BarillaDeutschlandhainessereuncontrattodileasingfinanziario su un impianto molitorio con scadenza entro agosto dell’anno 2028. Il valore netto contabile al 31 dicembre 2013 è pari a 2.553 euro.

Di seguito si riporta il valore dei pagamenti minimi futuri dei canoni leasing per scadenza:

31/12/2013 31/12/2012

Entro 1 anno 5.582 8.102

Da 1 a 2 anni 5.184 5.333

Da 2 a 3 anni 5.052 4.931

Da 3 a 4 anni 5.052 4.798

Da 4 a 5 anni 5.052 4.798

Oltre 5 anni 12.615 14.719

Totale valore pagamenti minimi futuri 38.538 42.681

La riconciliazione fra i pagamenti minimi futuri e il valore attuale di tali pagamenti è la seguente:

31/12/2013 31/12/2012

Valore pagamenti minimi futuri 38.538 42.681

Quota interessi (7.075) (7.468)

Valore attuale canoni leasing 31.463 35.213

Beni in leasing operativi Di seguito si riportano i pagamenti minimi futuri di leasing operativi in essere per scadenza:

2013 2012

Entro 1 anno 10.663 22.632

Da 1 a 5 anni 12.304 33.284

Oltre 5 anni - 4.439

Totale pagamenti minimi futuri 22.967 60.355

Il forte decremento rispetto all’esercizio precedente è da im-putare alla cessione del gruppo tedesco Lieken. L’ammontare netto dei canoni di locazione per leasing operativi riconosciuti a conto economico è pari a 16.627 euro (15.982 euro).

6.9 AvviamentoLa movimentazione della voce “Avviamento” è la seguente:

Avviamento

Movimentazione 2012

Saldo al 1/1/2012 508.117

Differenze cambio dell’esercizio 7.091

Totale saldo 31/12/2012 515.208

Movimentazione 2013

Svalutazione dell’avviamento (28.354)

Differenze cambio dell’esercizio (4.182)

Totale saldo 31/12/2013 482.672

Si segnala che la discontinued operation effettuata nell’eser-cizio non ha comportato la riduzione dell’avviamento, in quanto la parte a lei allocata risultava già completamente svalutata negli esercizi precedente.

Al 31 dicembre 2013, la ripartizione dell’avviamento per seg-menti ai fini dell’impairment test è riportata nella seguente tabella:

Segmenti operativi - Unità di business Importo

Regione Europa Categoria Bakery 481.588

Altri minori 1.084

Totale 482.672

L’impairment test dell’avviamento consiste nella stima del valore recuperabile dei gruppi di cash generating unit a cui l’avviamento è allocato e nel confronto con il valore netto contabile dei relativi beni, incluso l’avviamento. Il valore recuperabile dei gruppi di cash generating unit è stato de-terminato in base al valore d’uso, ossia al valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede saranno associati ai gruppi di cash generating unit. I flussi finanziari utilizzati per determinare il valore d’uso coprono un arco temporale di cinque anni più un valore terminale. I piani vengono sviluppati con dettaglio variabile a seconda delle esigenze e delle significatività delle variabili scelte partendo da una serie di indicatori macroeconomici chiave (es. tassi di cambio, tassi di inflazione, dinamica atte-sa nei vari mercati) e da target economico-finanziari. L’elaborazione qualitativa e quantitativa del piano uti-lizzato per l’impairment di riferimento è derivante da piani approvati dal management del Gruppo. Il flusso derivante da gruppi di cash generating unit al termine del periodo di rife-rimento corrisponde alla rendita perpetua basata sull’ultimo anno di piano opportunamente normalizzato.

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Le assunzioni chiave utilizzate per l’impairment test sono le seguenti:

2013 2012 2013 2012

Regione Europa categoria Bakery 5% 6,6% 1,9% 1,9%

Segmenti operativi Unità di business

Tassodi sconto

Tasso di crescita

In base a tali assunzioni il valore recuperabile del solo seg-mento Regione Europa categoria Bakery è stato svalutato per tenere conto del deterioramento delle prospettive reddituali determinando una svalutazione dell’avviamento originaria-mente allocato al segmento Bakery Russia per 28.354 euro. I principali avviamenti denominati in valuta estera, quali Corone Svedesi e Norvegesi, hanno subito una variazione di valore per effetto del cambio.

Al 31 dicembre 2013 l’effetto di conversione mostra un sal-do netto accumulato positivo pari a 2.791 euro.

6.10 Immobilizzazioni immaterialiLa composizione della voce ”Immobilizzazioni immateriali” è la seguente:

La voce “Marchi” riguarda principalmente Harry’s. Il valore dei marchi di Barilla G. e R. (Barilla, Mulino Bianco) non è riflesso in bilancio in quanto sono stati sviluppati internamente. La voce “Immobilizzazioni in corso” si riferisce princi-palmente agli acquisti, per 3.380 euro (5.723 euro), di nuovi software ERP (Enterprise Resources Planning), sistema di contabilità, finanziario, di gestione e controllo.

Licenze e Marchi Altro Immobilizzazioni Totale software in corso

Movimentazione 2012

Saldo all’1/1/2012 22.322 70.296 64 3.906 96.588

Acquisti e capitalizzazioni dell’esercizio 4.905 1.496 14 1.705 8.120

Alienazioni (251) - - - (251)

Variazione area di consolidamento (623) - - (2.914) (3.537)

Differenze cambio dell’esercizio 10 45 1 - 56

Ammortamenti (9.729) (11.255) (8) - (20.992)

Saldo 31/12/2012 16.634 60.582 71 2.697 79.984

Di cui:

Costo storico 90.029 359.504 22.090 2.697 474.320

Ammortamenti e perdite di valore cumulate (73.395) (298.922) (22.019) - (394.336)

Movimentazione 2013

Acquisti e capitalizzazioni dell’esercizio 5.207 1.135 24 (1.060) 5.306

Variazione area di consolidamento (589) (19) - (156) (764)

Differenze cambio dell’esercizio (31) (37) - - (67)

Ammortamenti (7.799) (11.409) (9) - (19.218)

Saldo 31/12/2013 13.423 50.251 86 1.481 65.241

Di cui:

Costo storico 90.355 265.519 219 1.481 357.574

Ammortamenti e perdite di valore cumulate (76.932) (215.268) (134) - (292.333)

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6.11 Crediti verso clienti e altri creditiLa voce include:

31/12/2013 31/12/2012

Depositi cauzionali 280 917

Atri crediti non correnti 1.364 6.472

Totale 1.644 7.389

Il valore di bilancio dei crediti verso clienti e altri crediti ap-prossima il fair value.

6.12 Imposte differite attive e passiveLe imposte differite attive e passive sono riconosciute esclu-sivamente a fronte di differenze temporanee tra il valore di bilancio e il valore fiscalmente riconosciuto a componenti attive e passive dello stato patrimoniale. Le imposte differite attive a fronte di perdite fiscali riportate a nuovo sono iscrit-te solo se è probabile il loro realizzo grazie a un reddito im-ponibile atteso non inferiore all’ammontare delle differenze che si andranno a riversare. Non sono state iscritte imposte differite sulle riserve di utili non distribuiti delle controllate, dal momento che il Gruppo è in grado di controllare le tempistiche di distribu-zione di dette riserve ed è probabile che esse non verranno distribuite nel prevedibile futuro.La composizione e i movimenti delle imposte differite attive e passive sono indicati nella tabella seguente suddivisa per le voci di stato patrimoniale cui si riferiscono:

Immobili, impianti e macchinari (71.508) 1.207 - 533 (69.767)

Leasing (5.266) 9.252 - 8 3.994

Immobilizzazioni immateriali 1.627 369 - 8 2.005

Debiti finanziari e derivati (1.359) (10) 967 23 (379)

Magazzino (5.894) 3.237 - (6) (2.663)

Ricambi 7.773 293 - (17) 8.049

Fondi rischi e oneri 5.748 17.652 - 142 23.542

Fondi pensione 13.334 (5.774) (1.726) (233) 5.599

Perdite fiscali riportabili a nuovo 6.507 (863) - (551) 5.093

Altro 10.720 (3.775) - (571) 6.374

Totale (38.318) 21.589 (759) (665) (18.153)

Imposte differite attive 58.589 64.963

Imposte differite passive (96.907) (83.115)

Totale (38.318) (18.153)

Saldo finale Accrediti/addebiti Effetti sul Effetto Saldo finale 31/12/2012 Conto economico Patrimonio netto cambio 31/12/2013

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6.13 Attività finanziarie disponibili alla vendita La voce include principalmente la partecipazione in BRW S.p.A., per 1.109 euro, e altre attività finanziarie non correnti per un totale di 1.251 euro (1.277 euro). Il Gruppo non ha valutato con il metodo del patrimonio netto in quanto non è in grado di esercitare un’influenza notevole sulla partecipazione in BRW S.p.A. nonostante una percentuale di partecipazione compresa tra il 20 e il 50%.Il mercato di riferimento di BRW S.p.A. è quello pubblicitario e di comunicazione. Il Gruppo non ha intenzione di cedere tali partecipazioni.

6.14 Debiti verso fornitoriI debiti commerciali, pari a 584.875 euro (769.373 euro), sono debiti relativi agli acquisti di beni e servizi. I debiti sono iscritti al loro valore nominale che approssima il loro fair va-lue. Tutti i debiti sono scadenti entro l’esercizio successivo. Il saldo include 1.762 euro (1.505 euro) verso la società BRW S.p.A. Il saldo dei debiti verso fornitori include i debiti verso copackers, regolati da contratti di acquisto a medio-lungo termine, stipulati a condizioni di mercato ma che prevedono minimi garantiti, iscritti negli impegni contrattuali per acqui-sti di prodotti finiti.

6.15 Debiti verso banche e altri finanziatoriLa voce “Debiti verso banche e altri finanziatori” contiene debiti per i quali il rimborso è previsto entro i dodici mesi. Nel seguito si riporta il dettaglio della voce, composto da “Debiti verso banche e altri finaziatori” per 17.153 euro e “Debiti finanziari verso controllanti” per 5.000 euro:

31/12/2013 31/12/2012

Debiti a breve verso banche e società di leasing 10.835 11.758

Quota corrente dei finanziamenti bancari a durata ultrannuale 6.318 8.657

Prestiti obbligazionari - 136.162

Debiti finanziari verso controllanti 5.000 -

Totale debiti verso banche e altri finanziatori 22.153 156.577

I debiti verso banche e società di leasing includono i conti correnti bancari passivi, per 5.187 euro (5.831 euro), debiti verso società di leasing, con scadenza entro dodici mesi, per 3.981 euro (3.746 euro), finanziamenti all’esportazione per 1.667 euro (1.169 euro). Nel periodo precedente la quota a breve termine dovu-ta al finanziamento delle società di leasing del gruppo Lieken era pari a 1.014 euro. La quota corrente dei finanziamenti bancari a durata ultrannuale non è garantita da immobilizzazioni materiali. In gennaio 2012 è stato sottoscritto un finanziamento con la Banca europea per gli Investimenti per un importo di 50.000 euro, con scadenza 2020 e ammortizzabile. La quota con scadenza entro dodici mesi di tale finanziamen-to, al 31 dicembre 2013, è pari a 6.211 euro (6.202 euro). Il 9 dicembre 2013 è giunta a scadenza e rimborsata la quota a breve del prestito obbligazionario, emesso dalla

controllata Barilla France S.A.S. nel dicembre 2003, pari a 136.162 euro. Per maggiori informazioni si rimanda alla nota 6.20. I “Debiti finanziari verso controllanti”, per 5.000 euro sono relativi a un finanziamento ricevuto nel corso dell’esercizio dalla controllante CO.FI.BA. S.r.l., avente scadenza 1° luglio 2014 e un tasso variabile collegato all’Euribor. I debiti finanziari a breve termine sono iscritti al valore nominale che si ritiene rappresentativo del relativo fair value.

6.16 Passività per benefici futuri ai dipendentiLa voce “Passività per benefici ai dipendenti” include gli stanziamenti per piani a prestazione definita relativi al rap-porto di lavoro quali il trattamento di fine rapporto (TFR), i piani equivalenti e i fondi pensionistici. Il totale delle passività per benefici futuri ai dipendenti è pari a 132.770 euro (168.318 euro), di cui entro l’esercizio successivo per 8.183 euro (10.559 euro) e oltre l’esercizio successivo per 124.587 euro (157.759 euro), al netto di atti-vità a servizio del piano per 4.538 euro (6.137 euro). In Italia, il trattamento di fine rapporto (TFR) è la re-tribuzione differita dovuta da parte dei datori di lavoro ai dipendenti, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, come previsto dall’articolo 2120 del Codice Civile. La quota di TFR maturata in azienda al 31 dicembre 2006, a seguito della Riforma sulla Previdenza Complemen-tare, rimane un piano previdenziale a prestazione. I principali rischi specifici relativi a questo piano si riferi-scono al vantaggio maturato che è dovuto ai membri come una somma forfettaria al momento della pensione o quando lasciano la società. Secondo la legge italiana, è possibile ricevere un anticipo dal beneficio totale accumulato, con il rischio che i membri lascino il piano prima o che i pagamenti richiesti in anticipo siano in misura maggiore del previsto, generando una perdita attuariale a causa di un’accelerazione dei flussi di cassa. Altri rischi ai quali sono esposti i piani in Italia sono limitati all’inflazione, a cui i benefici maturati sono collegate, e al tasso di sconto. All’estero, gli altri piani pensionistici equivalenti e i fondi pensione si riferiscono a società operanti in Francia, Grecia, Germania, Svezia, Turchia, Norvegia, Messico e Svizzera. Le principali caratteristiche di alcuni tra i piani più importan-ti sono:• inFranciasonopresentiilpianod’indennitàdipensio-

namento Retirement Indemnity Plan e i piani Seniority Awards Plans. Il primo piano conferisce il diritto di ri-cevere una somma di denaro all’atto della cessazione del rapporto di lavoro per pensionamento, in relazione all’anzianità aziendale maturata, all’ammontare dello stipendio e al fatto che la cessazione dall’attività lavora-tiva sia volontaria o meno. Per esempio, in base al con-tratto del settore commercio, un impiegato con un’an-zianità di servizio presso la società di oltre vent’anni ha diritto di percepire all’atto della cessazione volontaria del rapporto di lavoro, un importo pari a tre mensilità del proprio stipendio (calcolato sulla media dei dodici-mesi precedenti l’uscita), più 1/5 dello stesso per ogni anno oltre il ventesimo.

54

I rischi specifici di questo piano sono collegati al fatto che sono obbligatori per legge e definiti in base alla contrattazione collettiva nazionale. I principali rischi sono quindi di legislazione, con effetti sul tasso di ritiro, collegato alla durata media di tali piani.

I piani Seniority Awards Plans prevedono invece benefici salariali allo scadere di determinati anniversari di vita lavorativa . I premi pagati in questa occasione sono esenti dalle tasse sui salari fino al valore di un mese di stipendio. I principali rischi sono connessi a cambia-menti nella specifica esenzione fiscale che caratterizza questi piani, che comporterebbero eventuali nuovi costi.

• In Grecia il piano d’indennità di pensionamento Retirement Indemnity Plan prevede il pagamento di un’indennità da parte dell’azienda al lavoratore in caso di raggiungimento dell’ordinaria età pensionabi-le oppure di uscita non volontaria dall’azienda.

Tale indennità dipende da diversi fattori, quali l’an-zianità aziendale maturata, lo stipendio (compresi i bonus) dell’ultimo mese di lavoro e la ragione della cessazione del rapporto. È inoltre prevista una scala di multipli, che ha lo scopo di graduare il numero di mensilità da corrispondere in funzione dell’anzianità aziendale, considerando inoltre la ragione della ces-sazione del rapporto.

• InGermaniailpianopensioneprevedelacorrespon-sione di una prestazione pensionistica e non di un’in-dennità una tantum. Esso si sviluppa applicando una percentuale prefissata al salario annuale e prevede la corresponsione della prestazione in caso di pensiona-mento per anzianità e in caso di invalidità, oltre alla reversibilità a favore del coniuge. Il rischio specifico di questo piano, legato ai contratti nazionali, è relativo all’aumento delle pensioni stabilito dalla legge locale.

• InSvezia,ilpianoIPT2 Plan è un regime pensionistico per gli impiegati basato sul contratto collettivo. I rischi legati a questo piano sono perciò da collegarsi a even-tuali modifiche del contratto di lavoro.

Le passività per benefici ai dipendenti sono determinate con metodologia di valutazione attuariale, attraverso il supporto di una società attuariale terza, e adeguate in relazione al ve-rificarsi di eventi che ne richiedano l’aggiornamento.

La data dell’ultima valutazione attuariale è il 31 dicem-bre 2013 e il metodo di valutazione attuariale utilizzato per la maggior parte dei piani è il Metodo della Proiezione Uni-taria del Credito, in base al quale viene determinato il valore attuale dell’obbligazione per l’azienda relativa ai benefici da corrispondere ai dipendenti successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro.

31/12/2013 31/12/2012

Saldo iniziale 168.318 149.089

Costi per servizi 2.789 3.420

Settlement (2.166) -

Oneri finanziari 4.176 6.682

(Utili)/Perdite attuariali a riserva (5.999) 22.808

Differenze cambio dell’esercizio (1.374) 729

Benefici erogati (6.515) (10.389)

Variazione area consolidamento (26.459) (4.021)

Saldo finale 132.770 168.318

Di cui:

- Entro l’esercizio 8.183 10.559

- Oltre l’esercizio 124.587 157.759

La voce “Costi per servizi” è composta dall’accantonamento dell’esercizio. Le principali differenze rispetto all’anno precedente ri-guardano la chiusura del piano negli Stati Uniti e la cessione del gruppo Lieken. Il decremento conseguente alla cessione delle società del gruppo Lieken, è imputato alla riga “Varia-zione area di consolidamento”, mentre quello relativo alla chiusura del piano negli Stati Uniti, in conseguenza del cam-biamento della normativa previdenziale, è classificato nella riga Settlement. Nel corso dell’esercizio 2013 si sono registrate com-plessivamente guadagni attuariali, dovuti a un generalizzato incremento dei tassi di sconto.

Le ipotesi utilizzate per la determinazione delle obbligazioni a benefici definiti sono:

Italia 3,00% n.d. 3,21% 2,00%

Germania 0,70% - 3,35% 3,33% 2,50% 2,00%

Francia 2,75% - 3,30% 3,28% 2,50% 2,00%

Grecia 3,45% n.d. 2,00% 2,00%

Messico 7,75% n.d. 4,50% 3,50%

Norvegia 4,00% 3,90% 3,75% 2,00%

Svezia 4,00% n.d. 3,00% 2,00%

Turchia 9,70% n.d. 7,90% 6,40%

Svizzera 2,00% 2,00% 2,00% 1,00%

Tasso di inflazione

2013 Tasso disconto

Tasso di rendimentoatteso delle

attivitàdel piano

Tasso di incremento retributivo

atteso

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Tasso di inflazione

Tasso disconto

Tasso di rendimentoatteso delle

attivitàdel piano

Tasso di incremento retributivo

atteso

Italia 3,00% n.d. 3,21% 2,00%

Germania 0,60% - 3,60% 0,60% - 3,60% 2,50% 2,00%

Francia 2,55% - 3,30% 3,30% 2,50% 2,00%

Grecia 3,20% n.d. 2,00% 2,00%

Messico 6,25% n.d. 4,50% 3,50%

Norvegia 3,90% 3,90% 3,50% 1,75%

Svezia 3,00% n.d. 3,00% 2,00%

Turchia 7,42% n.d. 6,50% 5,00%

Svizzera 1,75% 1,75% 2,00% 1,00%

Stati Uniti 3,75% n.d. n.d. n.d.

2012

Il costo per “Benefici futuri ai dipendenti” addebitato a con-to economico è rilevato nelle seguenti voci:

31/12/2013 31/12/2012*

Costo del venduto 732 1.626

Costi logistici 92 102

Spese di vendita 154 374

Spese di marketing 128 101

Spese generali e amministrative, costi tecnici e di sviluppo 1.683 1.217

Totale 2.789 3.420

* I valori relativi al 2012 sono stati riclassificati escludendo la parte di oneri finanziari coerente con la nuova classificazione.

La composizione delle attività a servizio dei piani è la se-guente:

2013 2012

Azioni e obbligazioni quotate 2.234 2.244

Disponibilità liquide 282 382

Totale attività quotate 2.516 2.626

Contratti con primarie assicurazioni 1.490 1.330

Altro - non quotato 532 886

Altro - attività cessate - 1.295

Totale attività 4.538 6.137

2012

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La durata media ponderata dell’obbligazione per benefici futuri ai dipendenti è pari a 11,9 anni suddivisa come segue sui diversi piani:

Al verificarsi di variazioni ragionevolmente possibili nelle ipotesi attuariali alla data di chiusura dell’esercizio, si avreb-be un effetto sull’obbligazione a benefici definiti come de-scritto nella seguente tabella:

6.17 Debiti per imposte correntiI debiti tributari per imposte correnti pari a 7.990 euro (8.769 euro) sono rappresentati dai debiti per lo stanziamen-to delle imposte correnti dell’esercizio. Per le società italiane facenti parte del consolidato fiscale il debito per imposte correnti è relativo al solo saldo per IRAP. Il saldo per IRES è stato ceduto alla controllante CO.FI.BA. S.r.l. in seguito all’adesione al consolidato fiscale.

6.18 Altri debitiLa composizione della voce “Altri debiti” è la seguente:

31/12/2013 31/12/2012

Debiti verso controllanti 10.331 18.936

Debiti verso il personale 98.074 103.107

Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 23.808 22.291

Ritenute a dipendenti, professionisti e lavoratori autonomi 11.260 12.947

Debiti IVA 162 5.312

Altre imposte 4.667 4.713

Debiti verso clienti 5.859 5.620

Altri debiti diversi 8.451 9.445

Ratei e risconti passivi 4.734 7.541

Totale 167.345 189.912

Anni Media Italia Germania Francia Svezia

Durata media ponderata 11,9 9,6 14 14,2 14,8

Durata media vita lavorativa futura 12,2 12,4 8,6 17,3 13,4

Incremento/(decremento) obbligazione a benefici definiti

Effetto Incremento ipotesi attuariale Decremento ipotesi attuariale

Tasso di sconto (variazione dello 0,5%) (7.495) 8.256

Incrementi retributivi attesi (variazione dello 0,5%) 1.616 (1.429)

Tasso di inflazione (variazione dello 0,25%) 3.372 (3.424)

Mortalità attesa (variazione di 1 anno) 2.038 n.d.

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I debiti verso controllanti si riferiscono principalmente ai sal-di relativi al consolidato fiscale. Fra i “Ratei e risconti passivi” si evidenziano principal-mente ratei per interessi passivi maturati. Il fair value degli altri debiti approssima il valore di bilancio.

6.19 Fondi rischi e oneriLa composizione della voce, sia per la parte corrente che non corrente, è la seguente:

Fondi rischi personale 12.375 550 (4.813) (837) (11) 7.264

Fondo per ristrutturazioni 31.387 18.553 (2.479) (8.484) (17) 38.960

Fondi rischi fiscali 198 61 (35) - - 224

Fondi per rischi su operazioni a premio 1.146 736 (1.145) - (1) 736

Fondo resi e prodotti invenduti 2.286 - - - - 2.286

Fondi revocatorie 8.074 - (784) (2) - 7.288

Fondi cause legali 469 168 (17) (221) (51) 348

Altri 16.775 14.343 (1.336) (2.761) (57) 26.964

Totale 72.710 34.411 (10.609) (12.305) (137) 84.070

Di cui:

Entro l’esercizio 40.950 64.789

Oltre l’esercizio 31.760 19.281

31/12/201331/12/2012 Accantonamento Decrementi/ Utilizzi/

Riclassifiche

Deltacambio

Variazioniarea di

consolidamento

Il “Fondo rischi personale” e i “Fondi di ristrutturazione” sono stati iscritti a fronte di programmi di ristrutturazione che prevedono, tra l’altro, incentivi all’esodo e altri oneri fu-turi nei confronti del personale. I fondi oltre l’esercizio non sono stati prudenzialmente at-tualizzati a fronte della difficoltà di stima del periodo di utilizzo. 6.20 Debiti verso banche e altri finanziatoriLa composizione della voce “Debiti finanziari a medio e lun-go termine” è la seguente:

L’esercizio precedente, una tranche del finanziamento US Private Placement, con scadenza dicembre 2013, è stato ri-classificato nella parte a breve dei debiti verso banche e altri finanziatori (Nota 6.15).

31/12/2013 31/12/2012

Prestiti obbligazionari 327.283 240.391

Debiti verso banche e società di leasing 113.782 318.427

Totale 441.065 558.818

58

Di seguito si riporta il dettaglio dei prestiti obbligazionari in essere, con scadenza oltre l’esercizio:

(F) a tasso fisso(V) a tasso variabile

In dicembre 2013 Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. ha emesso un prestito obbligazionario per 150 milioni di dollari, collocato a investitori istituzionali Statunitensi con scadenza 2025. Tali prestiti, includendo i relativi derivati di copertura valutati al mark-to-market, esprimono un saldo di bilancio a fine eser-cizio di 114.130 euro. I rischi di tasso e di cambio delle summenzionate No-tes sono stati coperti con operazioni di Cross Currency and Interest Rate Swap per i cui dettagli si rinvia al successivo paragrafo 7. La voce “Debiti verso banche e società di leasing” in-clude, per 52.000 euro (230.000 euro), l’utilizzo della linea Committed Revolving Credit Facility, disponibile per un importo massimo di 850.000 euro e durata quinquennale, negoziata nel corso del 2011 con un pool di dodici primari gruppi bancari internazionali. Gli interessi della suddetta linea di credito sono variabili, legati a Euribor più un mar-gine dipendente dal rapporto tra Debiti finanziari netti ed EBITDA del Gruppo Barilla Iniziative. I relativi rischi di tasso sono coperti con una operazione di Interest Rate Swap, per il cui dettaglio si rinvia al paragrafo 6.21. La suddetta voce include inoltre un finanziamento, sot-toscritto in gennaio 2012, con la Banca europea per gli Inve-stimenti per un importo di 50.000 euro, con scadenza 2020 e ammortizzabile. Il saldo di tale finanziamento, con scadenza oltre l’esercizio, al 31 dicembre 2013 è pari a euro 34.265 (euro 40.476). All’interno della voce “Debiti verso banche e società di leasing” sì è inoltre decrementata la quota a medio e lungo termine dei debiti in relazione ai leasing finanziari per im-pianti di cogenerazione in Italia, con un saldo a fine esercizio di 24.761 euro (28.115 euro). La stessa voce, nel periodo pre-cedente, includeva il finanziamento delle società di leasing del gruppo Lieken per 16.447 euro.Al 31 dicembre 2013 il Gruppo ha pertanto a disposizione linee di credito non utilizzate e irrevocabili per 798.000 euro scadenti nel 2016. Per l’analisi delle politiche di gestione dei rischi di tasso del suddetto prestito sindacato si rimanda al successivo pa-ragrafo 7.

Valorenominale in euro

Valorenominale in

valuta(migliaia)

Cedolanominale

in $

Scadenza Valorein bilancio

Operazione di copertura Tassod’interesse effettivoin euro

Tassopagato

Senior Notes 2003 $ 92.000 5,69% 9 dic. 2015 66.706 78.700 4,10% (F) 4,19%

Senior Notes 2011 $ 75.000 4,14% 15 lug. 2018 57.657 50.460 2,92% (F) 3,07%

Senior Notes 2011 $ 75.000 4,76% 15 lug. 2021 58.070 50.562 1,59% (V) 1,69%

Senior Notes 2011 $ 50.000 4,86% 15 lug. 2023 38.631 33.718 1,48% (V) 1,56%

Senior Notes 2013 $ 150.000 4,43% 13 dic. 2025 106.219 115.050 1,37% (V) 1,41%

Totale Notes $ 442.000 327.283 328.490

59

Nella successiva tabella si riporta la composizione per sca-denza del debito a medio-lungo termine:

La spaccatura del totale dei debiti verso banche e altri finan-ziatori, inclusi gli strumenti finanziari derivati, per scadenza e per tipologia di tasso è la seguente:

Debitore Descrizione Tasso Saldo Scadenza d’interesse al 31/12/2013

Barilla France Prestiti obbligazionari (inclusi cross currency e interest rate swap) fisso-variabile 212.427 2015 - 2023

Barilla Iniziative - Barilla France Revolving Credit Facility (inclusi interest rate swap) variabile 53.988 2016

Barilla G.e R. Fratelli gruppo Prestiti obbligazionari (inclusi cross currency e interest rate swap) variabile 114.130 2025

Barilla G.e R. Fratelli gruppo Finanziamento BEI variabile 40.476 2020

Barilla G.e R. Fratelli gruppo Debiti verso banche variabile 8.168 2014 - 2016

Barilla G.e R. Fratelli gruppo Leasing fisso 31.463 2014 - 2028

Totale debiti finanziari entro e oltre l’esercizio 460.653*

Scadenti Scadenti oltre Totale fra 2 e 5 anni i 5 anni

Prestiti obbligazionari 124.363 202.920 327.283

Debiti verso banche e società di leasing 93.070 20.712 113.782

Totale debiti finanziari a medio lungo termine 217.433 223.632 441.065

Il dettaglio dei debiti verso banche e altri finanziatori entro e oltre l’esercizio è denominato nelle seguenti valute (a pre-scindere dalle coperture effettuate):

Valuta Importo in bilancio 2013 Importo in bilancio 2012

Euro 127.101 334.911

USD (Dollaro Americano) 329.783 366.693

Altre valute 3.769 6.003

Totale debiti finanziari entro e oltre l’esercizio 460.653* 707.607

Periodo Importo in bilancio 2013 Importo in bilancio 2012

Entro 1 anno 344.069 477.566

Da 1 a 5 anni 95.872 201.844

Oltre 5 anni 20.712 28.197

Totale debiti finanziari entro e oltre l’esercizio 460.653* 707.607

Il dettaglio dei debiti per data di rideterminazione dei tassi di interessi è il seguente:

* Il totale dei debiti verso banche e altri finanziatori entro e oltre l’esercizio include i derivati passivi ed è espresso al netto del valore positivo dell’interest rate swap, pari a complessivi 19.856 euro (36.949 euro) relativo a contratti forward su cambi per 399 euro e al prestito obbligazionario sottoscritto nel 2011, il cui valore è classificato alla voce “Strumenti finanziari derivati - attività non correnti - Cash flow hedge” per 6.181 euro e Fair value hedge per 13.276 euro. Per il relativo dettaglio si rinvia al paragrafo 6.21.

60

Il tasso di interesse effettivo relativo al debito finanziario è pari al 2,9% (3% per il 2012). Per il confronto tra il valore di Bilancio e il fair value dei debiti finanziari si rimanda al paragrafo 7.

Covenant finanziari e altri impegni contrattualiI prestiti obbligazionari emessi e i contratti di finanziamento sottoscritti (i “Finanziamenti”) prevedono il rispetto di una serie di obbligazioni contrattuali e di requisiti finanziari (co-munemente definiti covenant). I principali tra questi, che di volta in volta sono richia-mati in uno o più contratti, in linea con la prassi di mercato applicabile a operazioni analoghe, sono i seguenti:

Covenant finanziari• rapportotradebitifinanziarinettiedEBITDA;• rapportotraEBITDAeinteressifinanziarinetti;• rapportotraindebitamentodellesocietàoperativepiù

indebitamento assistito da garanzie reali (salvo eccezio-ni contrattuali) e totale attivo di bilancio.

Altre limitazioni e impegni contrattuali• cambiodicontrollo;• impegnoanoncrearesubordinazionideifinanziamenti

rispetto a eventuali nuovi finanziamenti (cosiddetto pari passu) e/o a non creare pegni a favore di terzi (salvo ec-cezioni contrattuali);

• mantenimentodeicomponentifondamentalidell’attivoaziendale (inclusi taluni stabilimenti chiave, marchi, li-

cenze e proprietà intellettuali);• disciplinadell’utilizzodeiproventidellecessioni,politi-

che di acquisizione e dividendi (quando applicabile).

Eventi di default (casi di inadempimento che comportano la decadenza del beneficio del termine)I principali eventi di default, dalla cui applicazione sono escluse le società minori del Gruppo, sono di seguito riassunti:• mancatopagamentodisommedovuteaisensidiun

finanziamento;• mancatorispettodeicovenant finanziari nonché di talu-

ne altre limitazioni e impegni contrattuali aventi carat-tere di materialità;

• cross default (verificarsi di eventi tali da causare la de-cadenza del beneficio del termine in altri finanziamenti per un importo superiore a certi limiti contrattuali);

• insolvenza,fallimentooaltraproceduraconcorsuale;• cambiamentosostanzialedell’attivitàdelGruppo.Al verificarsi di un evento di default, qualora non sanato nei tempi contrattualmente previsti, i finanziatori hanno la facoltà di richiedere il rimborso delle somme erogate ai sensi dei finanziamenti in oggetto, insieme al pagamento degli interessi e di ogni altra somma contrattualmente dovuta. Tali circostanze non si sono verificate né nel corso né a fine esercizio.

6.21 Strumenti finanziari derivati

31/12/2013 31/12/20112 Attività Passività Attività Passività

Cash flow hedge - interest rate derivatives 6.181 12.809 9.991 10.320

Fair value hedge - interest rate derivatives 13.276 7.911 - 1.276

Detenuti per la negoziazione - interest rate derivatives - 812 26.959 -

Cash flow hedge - commodities 2.208 - 2.063 -

Totale quota non corrente 21.665 21.532 39.013 11.596

Cash flow hedge - interest rate derivatives - - - 16.667

Cash flow hedge - commodities - 51 1.569 -

Detenuti per la negoziazione - cambi 399 759 269 899

Detenuti per la negoziazione - commodities 4.650 - 9.657 -

Totale quota corrente 5.049 810 11.495 17.566

Totale strumenti finanziari derivati 26.714 22.342 50.508 29.162

61

Il Gruppo ha designato le seguenti tipologie di copertura:• contrattodicurrency and interest rate swap designato

come cash flow a copertura delle variazioni dei tassi di interesse e di cambio relative all’US Private Placement sottoscritto nel 2003 per un valore residuo di USD 92 milioni. Il fair value negativo di questo strumento al 31 dicembre 2013 ammonta a 10.821 euro, mentre l’effet-to a conto economico per differenza cambio dell’eserci-zio è stato pari a 2.438 euro;

• contratto di currency and interest rate swap, legato alla tranche del US Private Placement sottoscritto nel 2011, per USD 75 milioni, con scadenza il 18 luglio 2018, desi-gnato come cash flow hedge. Il suo fair value positivo al 31 dicembre 2013 ammonta a 6.181 euro, mentre l’effet-to a conto economico per differenza cambio è stata pari a 3.221 euro;

• contrattidicurrency and interest rate swap legati alle tranche con scadenze il 15 luglio 2021 e 2023, per USD 125 milioni, designati come fair value hedge. I fair value positivi al 31 dicembre 2013 ammontano a 13.276 euro, imputati al conto economico;

• contrattidicurrency and interest rate swap relativi al US Private Placement sottoscritto a fine anno da Barilla G. e R. Fratelli S.p.A., per USD 150 milioni, con scadenza il 13 dicembre 2025, designati come fair value hedge. I fair value negativi al 31 dicembre 2013 ammontano a 7.911 euro, imputati al conto economico;

• uncontrattoderivatodiinterest rate swap in relazione alla linea Committed Revolving Credit Facility, per un valore nominale pari a 50 milioni di euro e scadenza 31 maggio 2016, designato come cash flow hedge. Il fair value negativo dello strumento al 31 dicembre 2013 ammonta a 1.988 euro;

• uncontrattoderivatodiinterest rate swap per un va-lore nominale pari a 50 milioni di euro e scadenza 31 maggio 2016, non considerato di copertura specifica. Il relativo fair value negativo al 31 dicembre 2013, pari a 812 euro, è stato imputato al conto economico.

La voce “Derivati su commodities” include principalmentecontratti di copertura sul costo dell’energia elettrica e delgrano.

La movimentazione della riserva di cash flow hedge è stata la seguente:

2013 2012 Riserva lorda Effetto imposte Riserva lorda Effetto imposte

Saldo di inizio esercizio 1.678 (364) 7.377 (2.317)

Variazione fair value (8.781) 3.010 (9.243) 3.232

Differenza cambio rilasciata a conto economico 5.659 (2.043) 3.544 (1.279)

Saldo a fine esercizio (1.444) 603 1.678 (364)

di cui Gruppo (1.228) 513 1.426 (310)

62

La riserva di cash flow hedge include la parte di copertura considerata efficace relativa al tasso d’interesse. Il valore nozionale dei contratti Cross Currency and Inte-rest Rate Swap al 31 dicembre 2013 è pari a 129.160 euro, per il prestito obbligazionario con scadenza 2015 e 2018, e a 50.000 euro per la Revolving Credit Facility.

Per l’analisi delle politiche di gestione dei rischi finanziari si ri-manda al successivo paragrafo 7.

6.22 Altri debitiLa voce, pari a 4.237 euro (4.477 euro), è rappresentata pre-valentemente da un debito per contributi previdenziali.

6.23 Patrimonio nettoCapitale socialeAl 31 dicembre 2013, così come al 31 dicembre 2012, il capitale sociale, interamente versato, era suddiviso in nr. 13.100.000 azioni, di cui nr. 11.790.000 ordinarie e nr. 1.310.000 di cate-goria B. Le azioni di categoria B godono di diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie nella stessa misura delle azioni ordinarie ma hanno priorità nella ripartizione degli utili. Si segnala che la società non possiede, né ha detenuto o acquisito azioni proprie durante l’esercizio, né direttamente né indirettamente tramite società controllate o collegate. In data 21 giugno 2013 gli azionisti hanno deliberato di distribuire, attingendo dalla riserva straordinaria e riserva utili portati a nuovo, un dividendo complessivo di 45.202 euro, attribuito nel seguente modo:• alle azioni di categoria B un totale di 26.043 euro;• alle azioni ordinarie un totale di 19.159 euro.I dividendi sono stati pagati in data 9 luglio 2013.

In data 9 luglio 2013 sono inoltre stati pagati dividendi per7.045 euro alle minoranze da parte della controllata Barilla Iniziative S.r.l.

Impegni contrattualiGli impegni contrattuali in essere a fine esercizio, non iscrit-ti nelle poste patrimoniali, ammontano a 581.880 euro (578.584 euro) e includono:• impegniperacquistoprodottifiniti,grano,altrematerie

prime e imballi 511.523 euro (533.607 euro);• impegniperacquistoimmobilizzazioni2.357euro

(4.977 euro);• impegniperacquistoenergieper68.000euro(40.000

euro). Garanzie a terziTrattasi di garanzie rilasciate da istituti di credito e compa-gnie di assicurazione nell’interesse di Barilla G.e R. Fratelli Società per Azioni a uffici finanziari dello Stato per richieste di rimborso IVA, pari a 268.617 euro (203.612 euro).

Passività potenzialiSono in corso procedimenti legali e fiscali di varia natura che si sono originati nel tempo nel normale svolgimento dell’at-tività operativa del Gruppo. Non si ritiene che tali procedi-menti possano dare origine a passività significative per le quali non esista già un accantonamento in bilancio.

Conto economico consolidato

6.24 RicaviLa composizione dei ricavi è la seguente:

2013 2012

Totale vendita prodotti finiti 3.121.227 3.067.472

Vendita sottoprodotti 49.517 54.401

Vendita imballi e altri materiali 22.383 27.120

Ricavi per distribuzione prodotti e servizi di franchising 5.356 6.854

Totale 3.198.483 3.155.847

63

6.25 Dettaglio costi per natura Nella seguente tabella si espone la composizione per natura del costo del venduto, costi logistici, spese di vendita, spese di marketing, costi tecnici e di sviluppo e spese generali e amministrative:

2013 2012

Acquisti di materie prime, semilavorati, prodotti finiti, materiali e variazione rimanenze 1.319.870 1.311.801

Altri materiali 19.681 18.717

Costo del personale 466.442 458.751

Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali, immateriali 138.610 140.906

Svalutazione dell’avviamento 28.354 -

Prestazioni di trasporto e magazzinaggio 274.562 284.355

Prestazioni promozionali e pubblicitarie 274.764 241.929

Lavori di manutenzione 28.532 25.490

Servizi 60.318 59.624

Consulenze 35.440 38.915

Lavorazioni di terzi 59.000 61.729

Provvigioni vendita 46.419 44.986

Acquisto fonti di energia 87.422 91.607

Spese viaggio e rimborsi spese 18.986 20.621

Affitti di immobili, noleggi e leasing operativi 16.627 15.982

Compensi ad amministratori e sindaci 4.955 4.998

Assicurazioni 7.128 7.195

Altre tasse 9.281 8.786

Costi per formazione personale 3.539 4.217

Postali e telefoniche 7.510 7.897

Dazi doganali 4.776 4.834

Commissioni di factoring 1.758 1.652

Altro 11.086 12.030

Totale 2.925.061 2.867.022

Il costo per ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali addebitati a conto economico è rilevato nelle seguenti voci:

2013 2012

Costo del venduto 106.658 109.061

Costi logistici 7.002 5.616

Spese di vendita 488 311

Spese di marketing 54 40

Spese generali e amministrative, costi tecnici e di sviluppo 24.408 25.878

Totale 138.610 140.906

64

6.26 Altri oneri e proventiLa composizione degli altri oneri e proventi netti è la seguente:

6.27 Oneri e proventi finanziari La composizione degli oneri finanziari netti è la seguente:

2013 2012

Oneri e proventi ricorrenti:

- Plusvalenze/(Minusvalenze) nette su cespiti (2.719) (3.719)

- Rimborsi assicurativi 1.323 2.956

- Accantonamenti al netto di rilasci di fondi rischi (27.850) (19.205)

- Svalutazione e perdite su crediti (5.742) (2.239)

- Imposte su beni immobili e altre tasse (6.333) (6.217)

- Liberalità a terzi e a favore dei dipendenti (2.314) (2.560)

- Contributi associativi (2.043) (1.915)

- Incentivi all’esodo (4.318) (4.406)

- Sopravvenienze attive/(passive) 11.612 2.213

- Commissioni bancarie (940) (1.017)

- Prestazioni nette di servizi e altro minore 5.484 (314)

Totale oneri e proventi ricorrenti (33.838) (36.424)

Altri (oneri)/proventi (5.030) 2.535

Totale oneri e proventi non ricorrenti (5.030) 2.535

Totale altri (oneri)/proventi (38.868) (33.889)

2013 2012

Oneri netti relativi alla posizione finanziaria netta:

Interessi attivi su conti correnti bancari 1.051 1.937

Interessi passivi su operazioni bancarie/finanziarie a breve (1.383) (1.236)

Interessi passivi su operazioni bancarie a medio lungo termine (2.880) (6.749)

Interessi passivi su prestiti obbligazionari (12.011) (11.306)

Interessi passivi su leasing finanziari (1.812) (1.944)

Commissioni di sottoscrizione e utilizzo linee di credito non a revoca (1.309) (1.599)

Totale oneri netti relativi alla posizione finanziaria netta (18.344) (20.897)

Altri( oneri) / proventi finanziari:

Utili/(Perdite) su cambio (12.067) 1.276

Commissioni mancato utilizzo (2.384) (1.942)

Interessi netti su piani pensionistici (4.176) (5.123)

Altri (oneri) / proventi 1.024 1.263

Totale altri (oneri) / proventi finanziari (17.603) (4.526)

Totale oneri e proventi finanziari (35.947) (25.423)

Gli interessi passivi su prestiti obbligazionari includono la va-riazione di fair value dei relativi strumenti di copertura. Le commissioni di sottoscrizione e utilizzo linee di cre-dito sono riconducibili alla linea Committed Revolving Credit Facility.

65

Gli interessi della suddetta linea di credito sono variabili, legati a Euribor più un margine dipendente dal rapporto tra Debiti finanziari netti ed EBITDA, del gruppo Barilla Iniziative. Nelle voci “Altri (oneri) / proventi” sono inclusi gli inte-ressi per dilazioni di pagamenti.

La composizione degli utili/perdite su cambio è la seguente:

Europa Nord America

Italia 31,40% USA 35,00%

Germania 30,06%

Svezia 22,00% Altro

Francia 33,33% Russia 20,00%

Austria 25,00% Brasile 34,00%

Turchia 20,00% Messico 30,00%

Grecia 26,00% Australia 30,00%

6.28 Imposte L’ammontare, pari a 93.969 euro (87.744 euro), è composto da imposte correnti per 115.558 euro (87.930 euro) e da im-poste differite attive per 21.589 euro (186 euro). Nel seguito si riporta il prospetto di riconciliazione delle imposte teoriche e le imposte effettive. L’incidenza percentuale sul risultato prima delle imposte al netto di costi non ricorrenti relativi prevalentemente alle sva-lutazioni delle immobilizzazioni è pari al 38,8% (37,3%).

2013 2012

Utili/(Perdite) su cambio nette realizzate - commerciali e finanziari (7.152) 1.395

Utili/(Perdite) su cambio nette non realizzate - commerciali e finanziari (4.915) (119)

Totale utili/(Perdite) su cambio nette (12.067) 1.276

Esercizio chiuso al 31 dicembre 2013

Risultato prima delle imposte 198.607

Imposta teorica 66.455

Imposte differite attive non iscritte 5.765

Diversa base imponibile (IRAP) 5.614

Costi non deducibili/(proventi) netti (non soggetti a tassazione) 13.527

Utilizzo di imposte attive non iscritte in esercizi precedenti e rimisurazione di imposte differite 2.608

Carico d’imposta effettivo 93.969

Il maggior carico di imposta effettivo rispetto a quello teo-rico, calcolato ponderando le aliquote fiscali dei vari paesi in cui opera il Gruppo per risultati prodotti localmente, è dovu-to principalmente alla mancata attivazione di imposte diffe-rite attive non iscritte su perdite conseguite nell’esercizio da talune consociate, e a costi non deducibili.

Le aliquote fiscali nominali dei paesi nei quali operano le principali società del Gruppo sono le seguenti:

66

Nella tabella seguente è riportato il dettaglio delle perdite fiscali in essere e delle imposte differite attive non iscritte:

Imposte differite attive

non iscritte

Società Perdite fiscali Durata periodo riporto a nuovo delle perdite

Aliquota % Imposte differite attive

iscritte

Barilla Gida A.S. 1.505 5 anni 20% 301 -

Academia Barilla S.p.A. - Socio Unico 13.605 Illimitata 31,4% - 4.272

Barilla America Inc. 18.845 20 anni 10% 1.846 -

Barilla Do Brazil LTDA 6.017 Illimitata 34% 2.705 -

Barilla Sverige AB 973 Illimitata 22% 241 -

Harry’s Cis LLC 52.811 10 anni 20% - 10.562

Barilla Danmark A/S 1.882 Illimitata 23% - 433

Barilla Canada Inc. 7.574 20 anni 31% - 2.348

Barilla Belgium S.A. 3.678 Illimitata 33,99% - 1.250

Barilla Poland Sp. Z.o.o. 2.195 5 anni 19% - 417

Finba Bakery Holding GmbH 95.878 Illimitata 15,83% - 13.735

Totale 204.963 5.093 33.018

7. Strumenti finanziari e posizione finanziaria netta

Politiche di gestione dei rischi

Le attività del Gruppo sono esposte a diverse tipologie di rischi finanziari, tra cui rischi di mercato (di cambio, di tasso d’interesse e di prezzo), rischio di credito e rischio di liquidità. Nell’ambito della sua attività di gestione del rischio e al fine di ridurre l’eventuale impatto dei rischi di mer-cato, il Gruppo utilizza anche strumenti derivati con finalità di copertura (mentre non sono usati per finalità meramente speculative). Le operazioni di copertura sono gestite centralmente. Sono state inoltre diffuse linee guida che disciplinano la gestione del rischio e sono state introdotte procedure atte a controllare tutte le operazio-ni effettuate su strumenti derivati.

(a) Rischio di mercato

(i) Rischio tasso d’interesseL’esposizione al rischio di mercato derivante dalla variazio-

ricavo - (costo) 2013 2012 +0,5% -0,25% +0,5% -0,25%

Effetto sul risultato netto (294) 149 (686) 284

Effetto altre componenti del reddito complessivo 414 (211) 510 (258)

ne dei tassi è principalmente collegata alle variazioni dei tassi di interesse dell’euro, valuta che rappresenta la quasi totalità dell’indebitamento del Gruppo. Il Gruppo mantiene un corretto equilibrio tra esposizione a tasso fisso e a tasso variabile in particolare al 31 dicembre 2013, incluso l’effet-to dei derivati di copertura, circa il 47% (60%) dell’indebi-tamento finanziario lordo era a tasso fisso o con un limite al rialzo del tasso variabile. Il Gruppo analizza la propria esposizione al rischio tasso di interesse su base dinamica, ricorrendo a simula-zioni di fabbisogni e di generazioni di cassa prospettici, con diversi scenari previsti, sulla base delle aspettative economiche, delle posizioni esistenti e di eventuali rinno-vi, del ricorso a fonti alternative, delle politiche di coper-tura e delle aspettative di rifinanziamento.

Sensitivity analysisI potenziali effetti sul risultato netto e sulle altre com-ponenti del reddito complessivo, dopo le imposte, di una ipotetica variazione dei tassi di interesse legati all’euro pari a +0,5/-0,25 punti percentuali, calcolata sui debiti finanziari a tasso variabile del Gruppo al 31 dicembre, mantenendo invariate tutte le altre condizioni, sarebbero stati pari:

67

Per il calcolo dell’effetto imposte si è considerato il tax rate effettivo di Gruppo al 31 dicembre 2013 e 2012.

(ii) Rischio di cambioOperando a livello internazionale, il Gruppo è soggetto al rischio che variazioni nel tasso di cambio di valute estere impattino sul valore di attività, passività e dei cash flow generati fuori dall’area euro. In pratica, tale rischio è abbastanza limitato e quello che si genera per effetto dell’attività caratteristica è gestito attraverso una politica di compensazione di attività e di passività, utilizzando quando necessario contratti derivati (prin-cipalmente in forma di compravendita a termine di valuta).

Sensitivity analysisNell’analisi sono inclusi i crediti e debiti in valuta oltre agli strumenti finanziari derivati. Al 31 dicembre 2013 e 2012 i potenziali effetti sul risultato netto e sulle altre componenti del reddito com-plessivo, dopo le imposte, di un ipotetico apprezzamen-to/(deprezzamento) dell’euro contro le altre divise, pre-valentemente dollaro americano, mantenendo invariate tutte le altre condizioni, sarebbero stati pari a:

ricavo - (costo) 2013 2012 +10% -10% +10% -10%

Effetto sul risultato netto 8.378 (8.378) 8.000 (8.000)

Effetto sulle altre componenti del reddito complessivo 133 (133) 622 (622)

ricavo - (costo) 2013 2012 +5% -5% +5% -5%

Effetto sul risultato netto 1.546 (1.275) 1.127 (1.279)

Effetto sulle altre componenti del reddito complessivo 298 (298) 311 (311)

(iii) Rischio prezzoIl Gruppo persegue la riduzione dei rischi operativi con-nessi all’andamento delle quotazioni delle materie prime utilizzate nel processo produttivo prevalentemente at-traverso accordi quadro di acquisto di medio termine con i fornitori, utilizzando anche contratti derivati sul grano a completamento di quanto sopra. Nel mercato elet-trico svedese vengono effettuate operazioni di coper-tura attraverso il meccanismo localmente denominato Nord Pool.

Sensitivity analysis Nell’analisi sono inclusi i derivati su commodities, riguardanti contratti di copertura sul costo dell’energia elettrica e del grano. Al 31 dicembre 2013 e 2012 i potenziali effetti sul risul-tato netto e sulle altre componenti del reddito complessivo, dopo le imposte, di un ipotetico apprezzamento/(deprezza-mento) del costo delle materie prime, mantenendo invariate tutte le altre condizioni, sarebbe stato pari a:

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(b) Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una delle parti che abbia assunto un’obbligazione pecuniaria non adempia a tale obbligazione. Tale rischio si manifesta in relazione ai crediti commerciali, a titoli e disponibilità liquide e nei rapporti con banche e altre istituzioni finanziarie, relativamente a: depositi e altre attivi-tà, strumenti derivati e capacità di rispettare il commitment legato a linee di credito irrevocabili. La concentrazione dei crediti del Gruppo è prevalente-mente riferita al canale della grande distribuzione. Il Gruppo valuta periodicamente il merito di credito delle controparti nel rispetto dei limiti di credito assegnati. Sono state stipulate polizze assicurative su parte dei crediti commerciali a copertura di eventuali perdite. Da un punto di vista del rischio del credito relativo ad attività finanziarie e depositi bancari, il Gruppo ha fissato un limite di esposizione per ogni banca (che si evolve dinamicamente in relazione al rating, al livello dei Credit Default Swaps e alle notizie di mercato).

(c) Rischio di liquidità

Il Gruppo persegue una politica volta a rendere ragionevol-mente remoto il rischio di liquidità, attraverso la costante disponibilità di linee di credito irrevocabili non utilizzate, che consentono di poter fare fronte agli impegni finanziari futuri ragionevolmente prevedibili, tenuto anche conto del-la significativa generazione di cassa del Gruppo. Al 31 dicembre 2013, il Gruppo ha a disposizione linee inutilizzate con scadenza nel 2016, per 798.000 euro, oltre a disponibilità liquide per oltre 111.694 euro. La seguente tabella include un’analisi per scadenza delle passività finanziarie. Le varie fasce di scadenza sono deter-minate sulla base del periodo intercorrente tra la data di ri-ferimento del bilancio e la scadenza contrattuale delle obbli-gazioni. I saldi presentati nelle tabelle sono i flussi finanziari non attualizzati comprensivi degli interessi stimati sulla base dei tassi di fine periodo.

Meno di 1 anno Da 1 a 5 anni Oltre 5 anni Totale

Al 31 dicembre 2013

Debiti verso banche, altri finanziatori e leasing finanziari 34.629 274.738 268.622 577.989

Strumenti finanziari derivati con contropartita a conto economico 360 - - 360

Debiti commerciali e altri debiti 760.211 4.238 - 764.449

Totale 795.200 278.976 268.622 1.342.798

Meno di 1 anno Da 1 a 5 anni Oltre 5 anni Totale

Al 31 dicembre 2012

Debiti verso banche. altri finanziatori e leasing finanziari 196.734 389.170 194.024 779.928

Strumenti finanziari derivati con contropartita a conto economico 899 - - 899

Debiti commerciali e altri debiti 968.054 4.477 - 972.531

Totale 1.165.687 393.647 194.024 1.753.358

69

Strumenti finanziari per categoria

A completamento dell’informativa sui rischi finanziari, si riporta di seguito una riconciliazione tra classi di attività e passività finanziarie così come identificate nello stato pa-trimoniale del Gruppo e tipologie di attività e passività fi-nanziarie identificate sulla base dei requisiti dell’IFRS 7, oltre alla indicazione del livello per tipologia di fair value, come previsto dall’IFRS 13:

Fair valuePassività finanziarie

a costo ammortizzato

Livelloper

valutazione al fair value

31/12/2013 Attività finanziarie al fair value con contropartita

nel conto economico

Crediti e finanziamenti

attivi

Attività finanziarie disponibili

per la vendita

Passività finanziarie al fair value con contropartita

nel conto economico

Derivati di

coperturapassività

Derivati di

coperturaattività

Attività finanziarie disponibili per la vendita non quotate sul mercato - - 1.251 - - - - n.d. -

Derivati (attività) - - - - - 2.208 - 2.208 Livello 1

Derivati (attività) 399 - - - - 24.107 - 24.506 Livello 2

Crediti commerciali e altri crediti - 479.571 - - - - - 479.571 -

Disponibilità liquide e attività finanziarie - 111.694 - - - - - 111.694 -

Debiti verso banche e altri finanziatori - - - - 458.218 - - 466.055 -

Debiti commerciali - - - - 584.875 - - 584.875 -

Altri debiti - - - - 179.574 - - 179.574 -

Derivati (passività) - - - - - - 51 51 Livello 1

Derivati (passività) - - - 1.571 - - 20.720 22.291 Livello 2

Totale 399 591.265 1.251 1.571 1.222.667 26.315 20.771 - -

Passività finanziarie

a costo ammortizzato

Fair value Livelloper

valutazione al fair value

31/12/2012 Attività finanziarie al fair value con contropartita

nel conto economico

Crediti e finanziamenti

attivi

Attività finanziarie disponibili

per la vendita

Passività finanziarie al fair value con contropartita

nel conto economico

Derivati di

coperturapassività

Derivati di

coperturaattività

Attività finanziarie disponibili per la vendita non quotate sul mercato - - 1.327 - - - - n.d. -

Derivati (attività) 3.632 3.632 Livello 1

Derivati (attività) 9.931 - - - - 36.945 - 46.876 Livello 2

Crediti commerciali e altri crediti - 748.568 - - - - - 748.568 -

Disponibilità liquide 119.914 119.914

Debiti verso banche e altri finanziatori - - - - 715.395 - - 734.380 -

Debiti commerciali - - - - 769.373 - - 769.373 -

Altri debiti - - - - 203.158 - - 203.158 -

Derivati (passività) - - - 2.180 - - 26.982 29.162 Livello 2

Totale 9.931 868.482 1.327 2.180 1.687.926 40.577 26.982 - -

70

Nel corso dell’esercizio non sono state trasferite attività/pas-sività valutate al fair value dal Livello 1 al Livello 2. Per quan-to concerne le tecniche valutative degli strumenti finanziari valutati secondo il Livello 2 si rimanda ai principi contabili precedentemente commentati nelle presenti note illustrative. Nel corso dell’esercizio non vi sono state attività/passi-vità finanziarie per le quali si è cambiato il metodo di valuta-zione (da fair value a costo ammortizzato o viceversa). Il valore di mercato di “Debiti verso banche e altri finan-ziatori” è stato determinato come di seguito indicato:• per la linea bancaria revolving a tasso variabile, è stato

considerato il valore nominale di rimborso, in quanto l’ade-guamento dei tassi debitori al parametro Euribor assicura il sostanziale allineamento dei valori (assumendo la parità di merito creditizio);

• per l’US Private Placement, emesso a tasso fisso e deno-minato in dollari USA, si è distinto fra la parte contabiliz-zata come cash flow hedge, valutato con il metodo del tasso di interesse effettivo costante (c.d. costo ammortizzato), convertendo il tutto in euro al cambio corrente, mentre per la parte contabilizzata come fair value hedge, si è consi-derato il valore attuale netto dei flussi futuri di cedole e capitale utilizzando il tasso Interest Rate Swap corrente incrementato per lo spread di emissione, tenuto conto dei costi da ammortizzare e convertendo il tutto in euro al cambio corrente;

Gestione del capitaleL’obiettivo del Gruppo nell’ambito della gestione del capitale è principalmente quello di salvaguardare la continuità aziendale in modo tale da garantire rendimenti agli azionisti e benefici agli altri portatori di interesse. Il Gruppo si prefigge inoltre l’obiettivo di mantenere una struttura equilibrata del capitale in modo tale da ridurre il costo dell’indebitamento e i rischi connessi. Tra l’altro, il Gruppo monitora il rapporto tra posizione fi-nanziaria netta ed EBITDA indicatore della capacità di rimborso dei debiti finanziari, normalizzato per escludere gli effetti non ricorrenti.

• per il restante indebitamento diverso dai precedenti, in considerazione del modesto valore assoluto e del fatto che si tratta prevalentemente di strumenti a breve sca-denza e/o a tasso variabile, si ritiene che i valori di bilan-cio rispecchino sostanzialmente il loro fair value.

Con riferimento alle partecipazioni in società non quotate, iscritte fra le attività finanziarie disponibili per la vendita, non è possibile determinarne attendibilmente il fair value. Tali parte-cipazioni sono iscritte al costo al netto di eventuali perdite di valore. Per ulteriori dettagli si rimanda alla nota 6.13.

Posizione finanziaria netta (indicatore alternativo di performance non previsto dai principi contabili)La posizione finanziaria netta del Gruppo alla chiusura dell’eserci-zio è calcolata sommando algebricamente i debiti e i crediti finan-ziari originati rispettivamente da operazioni di provvista di mezzi di terzi e di deposito, le disponibilità liquide, i titoli classificati nelle attività finanziarie al fair value con contropartita nel conto econo-mico. L’indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 dicem-bre 2013 è pari a 347.152 euro, rispetto a 574.135 euro del 2012, valore che comprende il mark-to-market dei derivati. Tra di essi, i derivati su commodities esprimono un mark-to-market positivo di 6.807 euro (13.290 euro nel 2012).

Nel seguito si espone la composizione della posizione finan-ziaria netta del Gruppo:

31/12/2013 31/12/2012

Cassa e mezzi equivalenti 111.694 119.914

Attività finanziarie correnti al fair value 5.049 11.495

Debiti finanziari (include derivati passivi) (22.963) (174.143)

Posizione finanziaria netta di breve termine 93.780 (42.734)

Attività finanziarie non correnti al fair value 21.665 39.013

Debiti finanziari (include derivati passivi) (462.597) (570.414)

Posizione finanziaria netta di medio-lungo termine (440.932) (531.401)

Totale posizione finanziaria netta (347.152) (574.135)

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Dettaglio dei margini operativi ricorrenti (EBIT-EBITDA):

2013 2012

Margine operativo* 240.085 170.356

Svalutazioni avviamento e immobilizzazioni immateriali 28.354 -

Oneri e Proventi non ricorrenti 4.886 87.884

Margine operativo ricorrente (EBIT) 273.325 258.240

Ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni immateriali (attività ricorrente) 19.218 20.991

Ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni materiali (attività ricorrente) 132.221 153.976

Margine operativo ricorrente al lordo degli ammortamenti e perdite di valore delle immobilizzazioni (EBITDA) 424.764 433.207

* Incluse attività cessate.

Tale rapporto al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012 era il seguente:

2013 2012

Posizione finanziaria netta 347.152 574.135

EBITDA 424.764 433.207

Rapporto posizione finanziaria netta/EBITDA 0,82 1,33

8. Informativa ai sensi dello IAS 24 sulle parti correlate e sulla retribuzione del management con responsabilità strategiche

8.1 Retribuzione del management con responsabilità strategicheI dirigenti con responsabilità strategica nella gestione, pia-nificazione e controllo sono individuati negli amministratori esecutivi e non esecutivi, nelle figure dei Direttori Generali e dei Direttori Amministrativi e Finanziari della Barilla Holding e delle principali società operative del Gruppo.

I compensi dei summenzionati soggetti sono di seguito indicati:

Retribuzione del management 2013 2012

Benefici a breve termine 14.248 15.457

Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro 549 106

Benefici a lungo termine 110 4.897

Totale 14.907 20.460

8.2 Parti correlateLe operazioni intervenute con le società del Gruppo e con le parti correlate non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando invece nell’ordinario corso degli af-fari delle società del Gruppo. Tali operazioni sono avvenute a condizioni concordate tra le parti considerando, ove possibile, le condizioni di mercato. Per maggiori dettagli si rimanda alla Relazione sulla ge-stione. L’incarico di revisione legale del bilancio consolidato è affidato, per gli esercizi dal 2013 al 2015, a KPMG S.p.A. ai

72

sensi dell’Art.14 - del Dlgs 39/2010 e degli articoli 2409-bis e seguenti del Codice Civile. Si evidenzia che i corrispettivi di competenza dell’esercizio 2013 per le attività di revisione legale del bilancio consolidato sono pari a 635 euro.

8.3 Rapporti con organi societariIl compenso degli amministratori della Barilla Holding Società per Azioni relativo all’esercizio 2013 è stato pari a 4.043 euro. I compensi attribuiti ai membri del Collegio sindacale di Barilla Holding per incarichi ricevuti all’interno del Gruppo per l’esercizio 2013 sono stati fissati complessivamente in 398 euro.

73

Stephan El Shaarawy

74

Barilla Iniziative S.r.l. EURO 101.000.000 85,00 85,000Via Mantova, 166 - Parma (Italia) Barilla HoldingSocietà finanziaria Società per Azioni

Italian Kitchen S.r.l. - Socio UnicoVia Mantova, 166 - Parma (Italia) EURO 100.000 85,00 100,000Società finanziaria Barilla Iniziative S.r.l. Italian Kitchen USA. Inc.2711 Centerville Road. Suite 400. Wilmington. USD 10.000 85,00 100,000County of New Castle. Delaware 19808 (USA) Italian Kitchen S.r.l.Attività di coordinamento ristoranti Socio Unico

IKRG - Midtown LLCc/o Funaro & Co. P.C. 350 Fifth Avenue 41st Floor. New York. NY 10118 (USA) USD 10.000 85,00 100,000 Società di ristorazione Italian Kitchen USA. Inc.

Finba Bakery Holding GmbHPrinzenallee 1.1 - Dusseldorf (Germania) EURO 25.000 85,00 100,000Società finanziaria Barilla Iniziative S.r.l.

Barilla G. e R. Fratelli Società per Azioni - Socio UnicoVia Mantova, 166 - Parma (Italia) EURO 180.639.990 85,00 100,000Società di produzione e commercializzazione Barilla iniziative S.r.l.

Barilla Servizi Finanziari S.p.A. - Socio Unico EURO 30.000.000 85,00 100,000Via Mantova, 166 - Parma (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di leasing Società per Azioni - Socio Unico

Academia Barilla S.p.A. - Socio Unico EURO 1.000.000 85,00 100,000Via Mantova, 166 - Parma (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

F.I.R.S.T. Retailing S.p.A. - Socio Unico EURO 5.000.000 85,00 100,000Via Mantova, 166 - Parma (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà commissionaria Società per Azioni - Socio Unico

F.I.R.S.T. Commerciale S.r.l. - Socio Unico EURO 10.000 85,00 100,000Via Mantova, 166 - Parma (Italia) F.I.R.S.T. Retailing S.p.A.Società di commercializzazione Socio Unico

Barilla Hellas S.A. EURO 5.634.440 85,00 100,00026 Pappou & Akragantos Str. - Atene (Grecia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla America Inc.1200 Lakside Drive USD 1.000 85,00 100,00060015-1243 Bannockburn. Illinois (USA) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Do Brasil LTDA BRL 26.227.667 85,00 99,990A.V. Pinzon. 144 - 7° Andar CJ 71e 72 Barilla G. e R. FratelliVila Olimpia - San Paolo (Brasile) Società per Azioni - Socio UnicoSocietà di commercializzazione 0,010 Barilla Servizi Finanziari S.p.A. Socio Unico Barilla Japan K.K. JPY 10.000.000 85,00 100,000Minami - Aoyama Minato - ku. Tokyo (Giappone) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Capitale sociale(valori puntuali)

Denominazione, sede e attività % possesso del Gruppo

Tramite %Valuta

Allegati Allegato 1 - Elenco delle società incluse nel consolidamento

75

Barilla Austria GmbH EURO 436.000 85,00 100,000Grabenweg 64, 6020 Innsbruck (Austria) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Mexico S.A. de C.V.Calzada San Bartolo Naucalpan360 Col. Argentina Ponente Deleg. M. Hildalgo. MXN 227.348.096 42,50 50,00011230 Città del Messico (Messico) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Serpasta Pastificio S.A. de C.V. MXN 2.050.000 42,50 2,000Calzada San Bartolo Naucalpan Barilla G. e R. Fratelli360 Col. Argentina Ponente Deleg. M. Hildalgo. Società per Azioni - Socio Unico 11230 Città del Messico (Messico) 96,000 Società di produzione e commercializzazione Barilla Mexico S.A. de C.V. Barilla Singapore PTE. Ltd. SGD 1.000.000 85,00 100,00080 Robinson Road. Singapore (Singapore) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico Barilla (SHANGHAI) Trading Company Limited Room 4703-35, 300 Huaihai Zhong Road, HuangpuDistrict. Shanghai 200021 Cina USD 1.620.000 85,00 100,000Società di commercializzazione Barilla Singapore PTE. Ltd.

Barilla España S.L. EURO 3.100 85,00 100,000Zurbano, 43 - Madrid (Spagna) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Canada Inc.26. Yonge Street. 1500 USD 10.000 85,00 100,000Toronto ON M5C 2W7 (Canada) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Gida A.S.Kosifler Plaza. serin Sk. No :9. A Blok. Kat : 6 içerenköy TRL 2.940.000 84,996 99,99534752 Istanbul (Turchia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Switzerland A.G.Ruetistrasse, 32 - 8702 Zollikon (Svizzera) CHF 1.000.000 85,00 100,000Società di commercializzazione Barilla Netherlands B.V.

Barilla Sverige AB SEK 5.000.000 85,00 100,00080 Commune - Stoccolma (Svezia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Norge ASSandvikavegen 55 - 2312 OttestadN - 2301 Hamar (Norvegia) NOK 1.950.000 85,00 100,000Società di commercializzazione Barilla Sverige AB

Barilla Danmark A/SMileparken, 18 DK - 2740 Skovlunde (Danimarca) DKK 500.000 85,00 100,000Società di commercializzazione Barilla Sverige AB

Barilla Poland Sp. Z.o.o.Ul. Poleczki, 23 - 922 Varsavia (Polonia) 100,000Società di commercializzazione PLN 14.050.000 85,00 Barilla Sverige AB

Barilla Deutschland GmbHEttore Bugatti StraBe, 6 - 14 D - 51149 Colonia (Germania) EURO 51.100 85,00 100,000Società di produzione e commercializzazione Barilla Sverige AB

Capitale sociale(valori puntuali)

Denominazione, sede e attività % possesso del Gruppo

Tramite %Valuta

76

Barilla Australia PTY Ltd AUD 26.050.000 85,00 100,000George Street - NSW Sydney (Australia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Netherlands B.V. EURO 90.000 85,00 100,000Lange Dreef, 13i - 4131 NJ Vianen (Olanda) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Adriatik d.o.o. EURO 50.000 85,00 100,000Trzaska cesta, 315 - Lubiana (Slovenia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla Hrvatska D.o.o. Trg Drage Iblera, 10 HRC 75.200 85,00 100,000Zagabria (Grad Zagreb) Croazia Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Barilla America N.Y. Inc. USD 1.000 85,00 100,000Livington County, New York (USA) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Harry’s CIS LLCButyrski Tupik, 1 Solnechnogorsk RUB 500.000.000 85,00 100,000141500 Mosca (Russia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

ZAO KONDI 132 Mendelleva - Ufa (Russia) RUB 10.198.050 85,00 100,000 Società di produzione Harry’s CIS

Barilla France SAS EURO 126.683.296 85,00 100,000103 Rue de Grenelle - 75007 Parigi (Francia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Harry’s Restauration SAS 72 Route de Chauny - 02430, Gauchy (Francia) EURO 153.000 85,00 100,000Società di produzione e commercializzazione Barilla France SAS

Barilla Belgium S.A. EURO 693.882 85,00 71,20019 Boulevard de France Barilla Netherlands B.V.1420 Braine - l’Alleud (Belgio) 28,800Società di commercializzazione Barilla France SAS

Capitale sociale(valori puntuali)

Denominazione, sede e attività % possesso del Gruppo

Tramite %Valuta

77

BRW S.p.A. EURO 6.306.121 24,65 29,000Via Savona, 97 Milano (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione cinematografica Società per Azioni - Socio Unico

Fiere di Parma S.p.A.Via delle Esposizioni, 393/A EURO 23.248.620 0,264 0,310Baganzola - Parma (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di gestione fiere Società per Azioni - Socio Unico C.E.P.I.M. EURO 6.642.928 0,323 0,380Piazza Europa, Fontevivo - Parma (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di gestione magazzini Società per Azioni - Socio Unico

Immobiliare Caprazucca S.p.A. EURO 7.517.948 0,00002 0,00003Strada al Ponte Caprazucca, 6 Parma (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di compravendita immobiliare Società per Azioni - Socio Unico

SI.GRA.D. Scrl EURO 40.000 2,125 2,500Via Domenico Chelini, 7 Roma (Italia) Barilla G. e R. FratelliConsorzio di ricerca agro-alimentare Società per Azioni - Socio Unico

SOGEAP - Aeroporto di Parma EURO 19.454.528 0,05 0,060Società per la gestione S.p.A. Barilla G. e R. FratelliVia dell’Aeroporto, 44/a Parma (Italia) Società per Azioni - Socio Unico

Pallino Pastaria Company1207 208st Avenue S.E. - Sammamish USD 501.500 9,401 11,06098075 Washington (USA) Barilla G. e R. FratelliSocietà di produzione e commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

Italia del Gusto - Consorzio ExportLa gastronomia di marca EURO 97.500 4,361 5,130Viale Mentana, 41 - Parma (Italia) Barilla G. e R. FratelliSocietà di commercializzazione Società per Azioni - Socio Unico

COMIECO EURO 32.020 0,031 0,037Via Litta Pompeo, 5 Milano (Italia) Barilla G. e R. FratelliAltro Società per Azioni - Socio Unico

CO.NA.I. EURO 12.941.029 0,077 0,090Via Tomacelli, 132 - Roma (Italia) Barilla G. e R. FratelliAltro Società per Azioni - Socio Unico

FASTIGHETSAKTIEBOLAGET TAREDOM Pumpgatan 5, Karlstad, 65221, Svezia SEK 796.700 0,17 0,200Altro Barilla Sverige AB

STOREBRAND ABA Professor Kohts vei 9, 1366 Lysaker, Norvegia NOK 2.250.000.000 0,00002 0,00003Altro Barilla Norge AS

TÅGÅKERIET I BERGSLAGEN AB Kristinehamn. Svezia SEK 3.000.000 8,50 10,000Altro Barilla Sverige AB

Capitale sociale(valori puntuali)

Denominazione, sede e attività % possesso del Gruppo

Tramite %Valuta

Allegato 2 - Elenco delle società collegate e delle altre società del Gruppo

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Allegato 3 - Tassi di cambio I principali tassi di cambio utilizzati per la conversione dei bilanci consolidati sono i seguenti:

AUD Dollaro - Australia 1,378 1,542

BRL Real - Brasile 2,869 3,258

CAD Dollaro - Canada 1,368 1,467

CHF Franco - Svizzera 1,231 1,228

CNY Yuan - Cina 8,165 8,349

DKK Corona - Danimarca 7,458 7,459

HRC Kuna - Croazia 7,579 7,627

JPY Yen - Giappone 129,663 144,720

MXN Pesos - Messico 16,964 18,073

NOK Corona - Norvegia 7,807 8,363

PLN Zloty - Polonia 4,197 4,154

RUB Rublo - Russia 42,337 45,325

SEK Corona - Svezia 8,652 8,859

SGD Dollaro di Singapore - Singapore 1,662 1,741

TRL Lira - Turchia 2,534 2,961

USD Dollaro - USA 1,328 1,379

Valuta cambio medio 2013

cambio al 31 dicembre 2013

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Barilla crede nel modello alimentare italiano che combina ingredienti di qualità superiore e ricette semplici, offrendo esperienze uniche ai cinque sensi.

Mikaela Shiffrin

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Relazione della Società di revisione

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Informazioni legalie contatti

Barilla Holding - Società per Azioni

Sede legale e amministrativaVia Mantova, 166 - 43122 Parma, Italia

Capitale sociale: euro 131.000.000,00 i.v.Registro imprese di Parma, Codice fiscalee P. IVA n. 02068780341REA di Parma n. 208304UIC n. 31011

Tel. +39 0521 2621Fax +39 0521 270621relazioniesterne@barilla.itwww.gruppobarilla.itwww.barillagroup.com

Foto archivio Barilla

Stefano Zardini

Redazione e impaginazione

Studio Norma (Parma - Italia)

Stampa

Grafiche Step (Parma - Italia)

Barilla - Bilancio 2013