BES, classi di difficile gestione e DIDATTICHE INCLUSIVE · Perseverazione in strategie inefficaci...

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BES, classi di difficile gestione e DIDATTICHE INCLUSIVE Giuseppe Farci

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BES, classi di difficile

gestione e

DIDATTICHE INCLUSIVE

Giuseppe Farci

Gli alunni con BES Come li vediamo?

Un intralcio o una sfida, un’occasione?

Giuseppe Farci

Due obiettivi in contrasto?

Istruzione vs Educazione

Svolgimento del “Programma”

vs Inclusione

Giuseppe Farci

Cosa intendere per INCLUSIONE

•  Che tutti gli alunni stiano bene a scuola •  Che facciano un’esperienza appagante •  Che facciano un’esperienza che li

appassioni (alla disciplina che insegniamo) •  Che facciano un’esperienza di crescita

personale

Giuseppe Farci

Lo svolgimento del “Programma”

come ostacolo •  Ma la visione ottocentesca sull’istruzione

ha ancora un senso oggi? •  È possibile pensare ancora ad una scuola

come una mera trasmettitrice di informazioni (per giunta teoriche!)?

•  L’istruzione come mezzo piuttosto che come fine

Giuseppe Farci

Alunni turbati e perturbanti

Perché non imparano nel modo atteso?

Giuseppe Farci

Risposte facili…e comode

E’ colpa dell’ambiente! E’ colpa della

predisposizione biologica!

Giuseppe Farci

Gli alunni che faticano ad apprendere (e che spesso disturbano) sono quelli che hanno più bisogno

di educazione, che hanno più bisogno del nostro apporto,

di noi

Giuseppe Farci

Si può cambiare l’ambiente di vita dei nostri alunni?

Si può cambiare la dotazione biologica dei nostri alunni?

Giuseppe Farci

Chi deve cambiare, chi può cambiare?

Giuseppe Farci

L’apparente paradosso

Solo noi possiamo cambiare!

Giuseppe Farci

Strategie che funzionano e strategie che non funzionano

Perseverazione in strategie inefficaci e

SENSO DI IMPOTENZA

Giuseppe Farci

Se una strategie non funziona devi prendere in

considerazione di FARE IN MODO DIVERSO

Giuseppe Farci

Siete disposti a fare in modo diverso?

Domanda tutt’altro che scontata

Giuseppe Farci

Garantire agli studenti con Bisogni Educativi Speciali

un’esperienza formativa

Giuseppe Farci

La scuola per gli studenti con BES

FORMAZIONE O TORMENTO

Giuseppe Farci

Condizione che provoca BES Refrattarietà oggettiva

all’apprendimento

Non dimentichiamo che la condizione che porta al bisogno educativo speciale

contrasta con i processi di apprendimento tipici

Giuseppe Farci

Malgrado questo, siamo chiamati a garantire la positività

dell’esperienza scolastica

Giuseppe Farci

Il PDP

•  Personalizzare •  Adattare le proposte didattiche •  PIANIFICARE AZIONI •  Azioni non (buone) intenzioni!!!

Giuseppe Farci

DIDATTICHE

Giuseppe Farci

Perché parlare di didattica a proposito dei BES?

Giuseppe Farci

La mia modesta opinione

Se non cambia la didattica non si può realizzare

NESSUNA INCLUSIONE

Giuseppe Farci

Di cosa ho bisogno per CAMBIARE DIDATTICA?

Giuseppe Farci

Essenzialmente, di un sano SPIRITO DI AVVENTURA!

Avere la volontà e il coraggio di esplorare piste poco conosciute o del tutto

sconosciute

Giuseppe Farci

Cominciare da BUONE PRATICHE

Pratiche che si sono rilevate più efficaci

Giuseppe Farci

Emersione di BUONE PRATICHE

CONDIVIDERE

Giuseppe Farci

A proposito delle didattiche

DIDATTICHE TRASMISSIVE DIDATTICHE CO-COSTRUTTIVE

Giuseppe Farci

La trappola del “già fatto”

I limiti (e i punti di forza) della “DIDATTICA TRADIZIONALE

\TRASMISSIVA”

Giuseppe Farci

Cosa intendo per “Didattica tradizionale”

•  Un insegnamento basato sulla lezione frontale di tipo trasmissivo - verticale –  Io parlo, ti fornisco informazioni che tu

ascolti e poi (con la mediazione del libro di testo e, soprattutto, dell’applicazione personale) apprendi

•  Successiva verifica dell’apprendimento –  Interrogazione – Compito in classe

Giuseppe Farci

Didattiche trasmissive

•  Partono dal presupposto del “vaso vuoto da riempire”

•  Insegnamento verticale •  Elenco di argomenti da “conoscere” •  Si spera che poi la conoscenza diventi

(per magia?) competenza

Giuseppe Farci

Punti di forza

•  È economica, diretta, comoda •  Mi consente di fornire un numero

significativo (quantità) di informazioni in poco tempo e a tutti

Giuseppe Farci

Punti di debolezza •  A tutti la “stessa minestra” •  Incapace di adattarsi alle neurodiversità

–  Presupposizione della medesima linea di partenza

•  Scarsamente capace di determinare consapevolezza di come apprendo (qualità) l’informazione che mi è stata fornita

•  Basata (troppo) sulla competenza disciplinare del docente

Giuseppe Farci

Inefficacia della didattica “tradizionale”

•  Non conveniente perché – Classi a livelli di apprendimento

differenti – Le “neurodiversità” e lo stile di

apprendimento dell’insegnante

Giuseppe Farci

Didattiche co-costruttive inclusive

Giuseppe Farci

Presupposti Una didattica che……

•  Pone al CENTRO L’ALUNNO (non il programma)

•  VALORIZZA le risorse individuali (quelle realmente possedute, non quelle volute dagli standard)

Giuseppe Farci

Presupposti Una didattica che……

•  MANIPOLA l’ambiente di apprendimento in funzione facilitante……a cominciare dalla didattica

Giuseppe Farci

Modificare\Valorizzare l’ambiente

PARTIRE DA CIO’ CHE ABBIAMO •  Noi, la nostra conoscenza, la nostra

competenza (la nostra passione?) •  I saperi degli studenti •  Altre risorse umane

– A cominciare dai compagni •  Ambiente fisico •  Materiali •  Strumenti, attrezzature

Giuseppe Farci

Caratteristica comune

BASSA DIRETTIVITA’

Prospettiva orizzontale Docente come mediatore

Giuseppe Farci

Bassa direttività •  Non sono più io il centro dell’universo

– La cartina tornasole: quanto sono ingombrante? Quanto controllo?

•  Mi impegno di più e mi vedo di meno •  Impegno

– Contenuti, materiali, valorizzazione •  Una visione “da sopra”, più esterna

Giuseppe Farci

Didattica laboratoriale

Giuseppe Farci

Una didattica… •  Che non dipende dalle attrezzature…

ma che le “inventa” •  Che è orientata alla sperimentazione, al

fare piuttosto che all’ascoltare passivamente

•  Che diventa esperienza diretta di apprendimento

Giuseppe Farci

Laboratorio libro di testo

•  Smontaggio e rimontaggio •  Individuazioni e raccolta degli stimoli

testuali •  Individuazione e raccolta degli stimoli

non testuali –  Immagini – Mappe – Box operativi – Elementi visivi di aiuto

Scataglini, Giustini, 1998

Giuseppe Farci

Laboratorio libro di testo

•  Analisi – Del già conosciuto – Degli elementi che creano difficoltà – Degli elementi salienti

•  Concetto, contenuto prioritario •  Parole chiave

Giuseppe Farci

Laboratorio libro di testo •  Adattamento

– Evidenziare le parti salienti – Schematizzare – Riscrivere il testo - Snellire – Costruire un glossario – Completare, integrare, approfondire

Giuseppe Farci

Didattica attiva

Giuseppe Farci

Didattica attiva

•  Studenti protagonisti •  Metodologia della ricerca-azione •  Attività in classe non come mero

esercizio •  Attività in classe come ricerca •  Costruire la conoscenza

Giuseppe Farci

Una didattica……

•  Capace di coinvolgere fattivamente tutti – Valorizzare le differenze – Non alunni capaci che aspettano quelli

meno attrezzati •  Capace di creare un’esperienza

cooperativa dove ognuno da il suo contributo a seconda delle risorse individuali

•  Studenti che diventano docenti

Giuseppe Farci

Studenti protagonisti

•  Preparare e tenere una lezione •  Responsabilizzazione •  Valorizzazione delle competenze

– Competenze “altre” •  Promozione del senso di autoefficacia

Giuseppe Farci

La didattica cooperativa

Non solo Cooperative Learning

Giuseppe Farci

Didattica cooperativa •  Attività in gruppo •  Garantire e gestire i margini

di autonomia del gruppo •  Attenzione alla

composizione •  Valutazione del risultato del

gruppo e del singolo sia in termini cognitivi che sociali

•  Educare a “fare gioco di squadra”

Giuseppe Farci

La risorsa compagni

Giuseppe Farci

Peer totoring •  Individuazione abilità prosociali •  Programmazione accurata

– Non improvvisare!!! – Possibilmente, reciprocità di tutoraggio

•  Corso di formazione – Cosa fare –  In quali momenti – Come fare

Giuseppe Farci

“Includere non significa favorire l’adattamento dell’individuo in un ambiente che è identificato come

stabile e consolidato, ma strutturare un contesto dinamico che, partendo

dalla considerazione delle diversità di ognuno, cerchi di valorizzarle tutte”

Giuseppe Farci

Lucio Cottini