Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

6
BERNARDINO RADI E L’ATTRIBUZIONE DEGLI ALTARI DELLA CATTEDRALE DI SANT’AUREA IN OSTIA ANTICA ROMA 2 AGOSTO 2014 di Piero Labbadia “A destra e a sinistra dell'aula di Sant’ Aurea si trovano due altari affrontati, addossati alle pareti perimetrali e dotati di alti arconi. Incorniciati da lesene scanalate reggenti un timpano a schema semicircolare, decorati con teste di angeli nei sordini in un discorso architettonico già barocco, tuttavia riescono a rispettare la linearità rinascimentale e quindi a fondersi con essa. Realizzati in stucco dipinto e finto marmo, gli arconi recano nei plinti laterali lo stemma del cardinale Domenico Ginnasi, assumendo una datazione che li colloca nel periodo di vescovado del cardinale 1630-1639.* Sulla base di elementi stilistici e documentari, lo scrivente può attribuire con sufficiente certezza questa opera architettonica a Bernardino Radi, già operante alla Villa Sacchetti di Castel Fusano tra 1627-1630 e ancora fino al 1631 di cui si occupa delle finiture architettoniche e della direzione dei lavori edilizi, appartenente alla bottega di Pietro Berrettini da Cortona già operante alla Villa Sacchetti . Bernardino Radi (Cortona 1581- Roma 1643) era incisore e architetto, nato a Cortona lavorò soprattutto a Roma e Firenze. Apprendista a Cortona presso il padre Mariotto Radi 1563-1624), scultore e capo mastro, Bernardino si recò a Roma con suo fratello maggiore Agostino. Dal 1611 risulta impiegato da Scipione Borghese come intagliatore di fontane, portali, e ornamenti (opera di Scarpello) nel palazzo e nel giardino di Montecavallo. Nel 1614 Agostino sposò Giuditta Bernini, figlia di Pietro e sorella di Gian Lorenzo, ed insieme a Bernardino divennero "collaboratori berniniani fissi dei cantieri ", addetti all’ esecuzione di balaustre, fontane e ornamenti architettonici nel giardino del Belvedere, Borgo, Montecavallo, e Villa Pinciana Nell’ aprile del 1622 i fratelli Radi risultano collaboratori alla tomba di Paolo V in Santa Maria Maggiore, poco dopo si separarono: Agostino continuò a lavorare a Roma come scultore, mentre Bernardino si dedicò più alla progettazione architettonica, inizialmente come “soprintendente delle Fabbriche” del Porto e della Fortezza di Civitavecchia poi a Cortona e poi a Firenze. Operò alla Villa Sacchetti di Castel Fusano tra il 1627-1630 di cui si occupa delle finiture architettoniche e della direzione dei lavori edilizi, con la bottega di Pietro Berrettini da Cortona. L’ attività di Bernardino a Firenze includono il lavoro delle fontane gemelle di Piazza SS. Annunziata, un progetto per la facciata del Duomo, un acquedotto per controllare il fiume Mungone, la facciata anteriore Figura 1 disegno di Bernardino Radi 1619 tratto dall'opera Vari disegni de Architettura ornati de Porte

description

Bernardino Radi e l'attribuzione degli altari della cattedrale di Sant'Aurea in Ostia Antica Roma di Piero Labbadia

Transcript of Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

Page 1: Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

BERNARDINO RADI E L’ATTRIBUZIONE DEGLI ALTARI DELLA CATTEDRALE DI SANT’AUREA IN OSTIA ANTICA

ROMA 2 AGOSTO 2014

di Piero Labbadia

“A destra e a sinistra dell'aula di Sant’ Aurea

si trovano due altari affrontati, addossati alle

pareti perimetrali e dotati di alti arconi.

Incorniciati da lesene scanalate reggenti un

timpano a schema semicircolare, decorati

con teste di angeli nei sordini in un discorso

architettonico già barocco, tuttavia riescono

a rispettare la linearità rinascimentale e

quindi a fondersi con essa. Realizzati in

stucco dipinto e finto marmo, gli arconi

recano nei plinti laterali lo stemma del

cardinale Domenico Ginnasi, assumendo

una datazione che li colloca nel periodo di

vescovado del cardinale 1630-1639.*

Sulla base di elementi stilistici e

documentari, lo scrivente può attribuire con

sufficiente certezza questa opera

architettonica a Bernardino Radi, già

operante alla Villa Sacchetti di Castel

Fusano tra 1627-1630 e ancora fino al 1631

di cui si occupa delle finiture architettoniche

e della direzione dei lavori edilizi,

appartenente alla bottega di Pietro Berrettini

da Cortona già operante alla Villa Sacchetti.

Bernardino Radi (Cortona 1581- Roma

1643) era incisore e architetto, nato a

Cortona lavorò soprattutto a Roma e

Firenze. Apprendista a Cortona presso il

padre Mariotto Radi 1563-1624), scultore e

capo mastro, Bernardino si recò a Roma con suo fratello maggiore Agostino. Dal 1611 risulta impiegato da

Scipione Borghese come intagliatore di fontane, portali, e ornamenti (opera di Scarpello) nel palazzo e nel

giardino di Montecavallo. Nel 1614 Agostino sposò Giuditta Bernini, figlia di Pietro e sorella di Gian Lorenzo,

ed insieme a Bernardino divennero "collaboratori berniniani fissi dei cantieri ", addetti all’ esecuzione di

balaustre, fontane e ornamenti architettonici nel giardino del Belvedere, Borgo, Montecavallo, e Villa Pinciana

Nell’ aprile del 1622 i fratelli Radi risultano collaboratori alla tomba di Paolo V in Santa Maria Maggiore, poco

dopo si separarono: Agostino continuò a lavorare a Roma come scultore, mentre Bernardino si dedicò più alla

progettazione architettonica, inizialmente come “soprintendente delle Fabbriche” del Porto e della Fortezza di

Civitavecchia poi a Cortona e poi a Firenze. Operò alla Villa Sacchetti di Castel Fusano tra il 1627-1630 di cui

si occupa delle finiture architettoniche e della direzione dei lavori edilizi, con la bottega di Pietro Berrettini da

Cortona. L’ attività di Bernardino a Firenze includono il lavoro delle fontane gemelle di Piazza SS. Annunziata,

un progetto per la facciata del Duomo, un acquedotto per controllare il fiume Mungone, la facciata anteriore

Figura 1 disegno di Bernardino Radi 1619 tratto dall'opera Vari disegni de Architettura ornati de Porte

Page 2: Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

dei Padri della Missione in Piazza Frescobaldi, il chiostro dei Canonici Regolari di Sant'Jacopo sopr'Arno, e la

chiesa di SS. Cristina e Agostino (completato dopo la sua morte da Gherardo Silvani). A Roma aveva

espresso la sua passione per la progettazione di ornamenti architettonici decorativi in due raccolte di stampa,

progettazione per monumenti funerari e per porte, entrambi pubblicati nel 1619, dedicate rispettivamente ai

suoi protettori Stefano Pignatelli e Scipione Borghese: “Disegni varii di Depositi o Sepulcri inventati da

Bernardino Radi da Cortona 1619” e “ Vari disegni de Architettura ornati de Porte inventati da Bernardino Radi

da Cortona in Roma 1619. A Firenze, nel 1636, Bernardino pubblica la raccolta di disegni incisi dedicati al

cardinale Gian Carlo de 'Medici, secondo figlio del Granduca Cosimo II di Toscana “Scudiero divarii disegni

d’arme e targhe cav. Bernardino Radi in Fiorenza 1636”. Le piastre sono modelli per stemmi che adornano

edifici e monumenti; molti sono impreziositi con le insegne ecclesiastiche; tutti sono in bianco con la eccezione

del primo che mostra lo stemma dei Medici. I disegni sono caratterizzati come “esagerazioni stravaganti sulla

moda del Bernini” e recentemente riconosciuto come anticipatore di certi modelli di Pietro da Cortona e

Francesco Borromini. Una selezione dei piatti è stata copiata da Hierosme (or Jerome) David (c 1600 dopo il

1670) e pubblicato a Roma da Calisto Ferrante nel 1649.

* Aurea : la santa, la storia, la basilica / Lucia Battaglia, Mario Sordi. - Ostia Antica : Publidea 95, 2009.

Alberta Campitelli, Agostino e Bernardino Radi: due protagonisti dei cantieri berniniani” in Bernini dai Borghese ai Barberini:la cultura a

Roma intorno agli anni Venti. Edito da Olivier Bonfait e Anna Coliva (Roma 2004)

“Disegni varii di Depositi o Sepulcri inventati da Bernardino Radi da Cortona” (Roma 1619)

“Vari disegni de Architettura ornati de Porte inventati da Bernardino Radi da Cortona” (Roma 1619)

“Scudiero divarii disegni d’arme e targhe cav. Bernardino Radi” (Firenze 1636)

“Disegni varii di cartelle del cavalier Bernardino Radi da Cortona date in luce da Calisto Ferrante” 1649

Page 3: Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

Figura 2. Basilica di Sant'Aurea Ostia Antica. Altare di destra

Page 4: Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

Figura 3. Basilica di Sant'Aurea Ostia Antica. Altare di sinistra.

Page 5: Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

Figura 4. Particolare della lesena dell'altare di sinistra.

Page 6: Bernardino radi e l’attribuzione degli altari della cattedrale di sant’aurea in ostia antica

Figura 5. Stemma del cardinale Domenico Ginnasi vescovo di Ostia dal 1630 al 1639.