Benvenuto a mons ricchiuti

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Il nostro ‘benvenuto’ al nuovo Vescovo-Governatore mons. Giovanni Ricchiuti (misericordia et veritas- iustitia et pax) Eccellenza carissima, accolga il nostro ‘BENVENUTO’con affetto e speranza. Nel suo discorso di ingresso, sul sagrato della Cattedrale, Lei ha voluto subito accennare alla nobiltà umana e cristiana del Testamento dell’avv. Francesco Miulli, di cui ricorre il terzo centenario della morte, ed al grande dono dell’Ospedale da lui lasciato in eredità “a li poveri infermi di Acquaviva(art. 1). Ha anche ricordato che il governo dell’Ospedale è affidato al Prelato e, se Lui rifiutasse, al Sindaco. Ci consenta di chiarire che tale alternanza nell’art. 21 del Testamento è prevista non solo “ se il Signor Arciprete non volesse adire la detta mia eredità”, ma anche, con disposizione obbligante, se gli Ecclesiastici non osservassero le disposizioni testamentarie: similmente voglio che il governo dell’Ospedale si devolva a questa Università (Consiglio Comunale)…. se (le dignità ecclesiastiche) mancassero nell’osservanza delle mie disposizioni ”. Questa disposizione viene ripresa nel Decreto Reale di Umberto I del 1896.. Nel Cenno Storico ufficiale, allegato al Decreto e premesso allo Statuto, si afferma: “L’amministrazione del Pio Istituto dalle stesse Tavole di Fondazione viene affidata col titolo di Governatore all’Arciprete pro tempore ovvero al Sindaco della Città, alternandosi tra loro nei casi di mancato adempimento”. Inoltre, con lo stesso Decreto Reale l’Ospedale ha ottenuto l’unico suo riconoscimento civile ed è stato dichiarato istituzione pubblica di assistenza e beneficenza/IPAB (e non ente ecclesiastico conservato). Venne anche approvato il suo STATUTO ORGANICO, tuttora vigente, in cui è chiamato OSPEDALE CIVILE (!) DI ACQUAVIVA DELLE FONTI”, dove la preposizione di’ indica non solo ubicazione, ma anche possesso per disposizione ereditaria inalienabile. Va precisato, anche, che il Testamento non affida il Governo al Prelato, che sarebbe stato l’Arcivescovo di Bari, nella cui giurisdizione nel 1712 cadeva la Chiesa di Acquaviva, ma al “Signor Arciprete di Acquaviva” (art.17), prima dignità Canonicale del Capitolo della Cattedrale. Il Governatore, poi, doveva essere affiancato dal “Procuratore seu Amministratore dei beni ”, eletto dai Canonici dello stesso Capitolo di Acquaviva, ed aveva il potere anche di “contrastare gli ordini” e “non ubbidire” al Governatore, se questi avesse ordinato “spese dannose o affatto inutili” (art. 17). Come vede il quadro del governo dell’Ospedale è più articolato ed equilibrato di quello di una sorta di monarchia assoluta del Prelato, che costituisce, invece, “un mancato adempimento” e un tradimento delle volontà testamentarie, con protervia e usurpazione verso i destinatari delle altre funzioni di governo, come il Capitolo, o il Sindaco e il Consiglio Comunale. Ma al di là di queste doverose puntualizzazioni, esprimiamo sincero apprezzamento ed adesione alla sua apertura verso una reciproca collaborazione tra Chiesa e Potere civile, tra Ospedale e Comunità di Acquaviva. Un dialogo della cui assenza tanto abbiamo sofferto in questi anni, in cui il Governatore ha respinto la verità storica e giuridica, e cioé di essere solo l’affidatario di un’istituzione civile di Acquaviva, ed ha misconosciuto il conseguente dovere di darne rendiconto e partecipazione alla Città. Ha governato, invece, da abusivo padrone assoluto. Siamo fiduciosi che, con la Sua venuta, un nuovo, pacifico e fecondo periodo si riapra ora per l’Ospedale Miulli e possa riportarlo ai tempi felici del rispetto, della trasparenza e corale partecipazione cittadina e del suo massimo sviluppo, tra gli anni ’50, e gli ’80, quando era all’avanguardia di alcune terapie, come il rene artificiale, e della ricerca scientifica, ed era davvero molto florido economicamente, perché non era tempio di mercanti o pasto per arpie. Il disastroso avvento del recente corso del sedicente Ente Ecclesiastico, sorto con il giuridicamente inadeguato, irregolare ed illegale ATTESTATO del Ministero dell’Interno del 1.10.1987 e la conseguente iscrizione nel Registro delle Persone Giuridiche del Tribunale, carente dei

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Il nostro ‘benvenuto’ al nuovo Vescovo-Governatore mons. Giovanni Ricchiuti (misericordia et veritas- iustitia et pax)

Eccellenza carissima,

accolga il nostro ‘BENVENUTO’con affetto e speranza. Nel suo discorso di ingresso, sul sagrato

della Cattedrale, Lei ha voluto subito accennare alla nobiltà umana e cristiana del Testamento dell’avv.

Francesco Miulli, di cui ricorre il terzo centenario della morte, ed al grande dono dell’Ospedale da lui

lasciato in eredità “a li poveri infermi di Acquaviva” (art. 1). Ha anche ricordato che il governo

dell’Ospedale è affidato al Prelato e, se Lui rifiutasse, al Sindaco.

Ci consenta di chiarire che tale alternanza nell’art. 21 del Testamento è prevista non solo “se il

Signor Arciprete non volesse adire la detta mia eredità”, ma anche, con disposizione obbligante, se gli

Ecclesiastici non osservassero le disposizioni testamentarie: “similmente voglio che il governo

dell’Ospedale si devolva a questa Università (Consiglio Comunale)…. se (le dignità ecclesiastiche)

mancassero nell’osservanza delle mie disposizioni”. Questa disposizione viene ripresa nel Decreto Reale

di Umberto I del 1896.. Nel Cenno Storico ufficiale, allegato al Decreto e premesso allo Statuto, si

afferma: “L’amministrazione del Pio Istituto dalle stesse Tavole di Fondazione viene affidata col

titolo di Governatore all’Arciprete pro tempore ovvero al Sindaco della Città, alternandosi tra loro

nei casi di mancato adempimento”. Inoltre, con lo stesso Decreto Reale l’Ospedale ha ottenuto l’unico

suo riconoscimento civile ed è stato dichiarato istituzione pubblica di assistenza e beneficenza/IPAB (e

non ‘ente ecclesiastico conservato’). Venne anche approvato il suo STATUTO ORGANICO, tuttora

vigente, in cui è chiamato “OSPEDALE CIVILE (!) DI ACQUAVIVA DELLE FONTI”, dove la

preposizione ‘di’ indica non solo ubicazione, ma anche possesso per disposizione ereditaria inalienabile.

Va precisato, anche, che il Testamento non affida il Governo al Prelato, che sarebbe stato

l’Arcivescovo di Bari, nella cui giurisdizione nel 1712 cadeva la Chiesa di Acquaviva, ma al “Signor

Arciprete di Acquaviva” (art.17), prima dignità Canonicale del Capitolo della Cattedrale. Il Governatore,

poi, doveva essere affiancato dal “Procuratore seu Amministratore dei beni”, eletto dai Canonici dello

stesso Capitolo di Acquaviva, ed aveva il potere anche di “contrastare gli ordini” e “non ubbidire” al

Governatore, se questi avesse ordinato “spese dannose o affatto inutili” (art. 17). Come vede il quadro

del governo dell’Ospedale è più articolato ed equilibrato di quello di una sorta di monarchia assoluta

del Prelato, che costituisce, invece, “un mancato adempimento” e un tradimento delle volontà

testamentarie, con protervia e usurpazione verso i destinatari delle altre funzioni di governo, come il

Capitolo, o il Sindaco e il Consiglio Comunale.

Ma al di là di queste doverose puntualizzazioni, esprimiamo sincero apprezzamento ed

adesione alla sua apertura verso una reciproca collaborazione tra Chiesa e Potere civile, tra Ospedale e

Comunità di Acquaviva. Un dialogo della cui assenza tanto abbiamo sofferto in questi anni, in cui il

Governatore ha respinto la verità storica e giuridica, e cioé di essere solo l’affidatario di un’istituzione

civile di Acquaviva, ed ha misconosciuto il conseguente dovere di darne rendiconto e partecipazione

alla Città. Ha governato, invece, da abusivo padrone assoluto.

Siamo fiduciosi che, con la Sua venuta, un nuovo, pacifico e fecondo periodo si riapra ora per

l’Ospedale Miulli e possa riportarlo ai tempi felici del rispetto, della trasparenza e corale partecipazione

cittadina e del suo massimo sviluppo, tra gli anni ’50, e gli ’80, quando era all’avanguardia di alcune

terapie, come il rene artificiale, e della ricerca scientifica, ed era davvero molto florido economicamente,

perché non era tempio di mercanti o pasto per arpie.

Il disastroso avvento del recente corso del sedicente Ente Ecclesiastico, sorto con il

giuridicamente inadeguato, irregolare ed illegale ATTESTATO del Ministero dell’Interno del

1.10.1987 e la conseguente iscrizione nel Registro delle Persone Giuridiche del Tribunale, carente dei

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documenti storici probatori, illecitamente occultati, ha visto l’Ospedale avviarsi ad un lento declino mentre

si apriva il baratro del suo ingente debito, difficile da spiegare e giustificare.

Non vogliamo riferirci, come abbiamo denunciato tante volte, al canone n. 1263, ma vogliamo

sperare che la Sua gestione, nella discontinuità dei metodi e dei soggetti, rifulga per onestà, correttezza,

trasparenza, dedizione e destinazione di risorse esclusivamente ai malati ed all’Ospedale, con esclusione di

ogni altro traffico o distrazione economica. Ed insieme vi sia anche una concreta preoccupazione per il

territorio, che costituisce la sede ed il bacino di utenza dell’Ospedale, e quindi del suo attingimento

economico, affinché sia anche beneficiario dell’indotto del suo servizio, pur nella correttezza e

nell’esclusivo interesse dell’istituzione e dei suoi infermi. Così potrà davvero esservi quella ‘sinergia’ tra

Governo dell’Ospedale e Città, cui si accenna nella Sua prima intervista, per stimolare le energie locali

di lavoro, professione e intelligenza, in grado di offrire servigi adeguati all’Ospedale, senza cercali

lontano o in Campania. Vi sarà un enorme vantaggio sociale, come nei decenni felici dello sviluppo

dell’Ospedale, di cui sopra. E porterà anche grande merito alla testimonianza della Chiesa locale nella

sanità.

Senza partito preso, continueremo a fare il nostro dovere di Cittadini consapevoli ed impegnati,

non per interessi personali ma perché pensosi del bene comune ed della buona amministrazione. Abbiamo

denunciato ciò che era, a nostro giudizio, anomalo ed illegale nella gestione dell’Ospedale e siamo stati

oggetto di intimidazione da parte dei legali del Governatore e del suo Delegato. Ma siamo pronti ad

osannare al buon governo e darne merito al Governatore.

Lo scorso novembre ci sono suonate vere e riferibili alla realtà del nostro Ospedale le parole di

ammonizione di Papa Francesco: “NO alla doppia vita dei benefattori della Chiesa che rubano allo

Stato. Scandaloso chi fa donazioni alla Chiesa ma ruba allo Stato ed ai POVERI. Gesù dice che questo

tipo di cristiano va gettato in mare. Non parla di perdono qui Gesù. Cristiani e preti corrotti la loro

vita è una putredine verniciata”. Queste parole ci sembra adombrino bene la vicenda dell’usurpazione

ecclesiastica dell’istituzione dell’Ospedale e il tentativo di appropriazione indebita degli immobili

dell’Opera Pia Ospedale Miulli, abbandonati ora alla fatiscenza. Un volantino, pubblicato anche da

‘Acquavivalive’, che riportava quelle parole del Papa è stato fatto oscurare dai legali del Governatore. Noi

ribadiamo la fiducia in esse. sperando che finalmente lieviti, anche nella nostra Chiesa locale, il bisogno

di correttezza, onestà, sobrietà, rispetto delle leggi, delle istituzioni, dei poveri e degli infermi. Da

Cittadini e Cristiani pretendiamo la piena osservanza dei comandamenti 7° (non rubare) e 8° (non dire il

falso).

Attendiamo che vi sia nell’Ospedale resipiscenza e discontinuità nei metodi di gestione e in chi

li ha impersonati finora. Che vi siano gesti di pace e di riconoscimento delle prerogative ereditarie della

nostra Città ed una totale dedizione alla crescita del nostro Ospedale ed insieme della nostra Comunità.

Si potrà costituire un tavolo di confronto, di ricognizione storica e giuridica e di proposta, per

aggiornare lo Statuto Organico, ancora quello del 1896, e seguire il percorso delineato dalle leggi civili,

nazionali e regionali, e canoniche, com’è avvenuto, ad esempio, con l’Ospedale ‘Galliera’ di Genova,

presieduto tuttora dall’Arcivescovo della Città.

Confidiamo nel Suo animo illuminato e dialogante, nei ‘suoi passi accanto agli altri passi’,

perché trionfino “misericordia et veritas, iustitia et pax” che sono gli alti ideali e impegni del Suo

Ministero Episcopale, richiamati nel suo stemma apposto sulla facciata della Cattedrale.

Benvenuto, dunque! Benedictus qui venit in nomine Domini! Ma che sia davvero

Acquaviva d.F., 10 gennaio 2014

Associazione Pro Fondazione Ospedale Miulli

Comitato Cittadino in difesa dell’Ospedale Miulli

Cittadinanzattiva di Acquaviva d.F. – SudEst Barese.